IN TANTE SCUOLE DEL TERRITORIO FRUTTUOSE … da VOCI e... · INIZIATIVE TRA SCUOLA E IRC Buona...

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17 FEBBRAIO 2017 SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE, CAMMINO COMUNE DALLA PARTE DEI GIOVANI SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE, CAMMINO COMUNE DALLA PARTE DEI GIOVANI - SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE, CAMMINO COMUNE DALLA PARTE DEI GIOVANI SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE, CAMMINO COMUNE DALLA PARTE DEI GIOVANI - SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE, CAMMINO COMUNE DALLA PARTE DEI GIOVANI IN TANTE SCUOLE DEL TERRITORIO FRUTTUOSE INIZIATIVE TRA SCUOLA E IRC Buona strada, oltre ad essere il sa- luto del clan, è il nome di una anti- ca benedizione irlandese che si con- clude così “[…] possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.” È con questo augurio, con questo at- to di fede, che anche quest’anno è stata celebrata la “Settimana dell’e- ducazione” nella nostra diocesi, nel- la convinzione che non è in una sola settimana o in un mese o in un anno che si affrontano e si dipanano i pro- blemi dell’educazione. Forse non ci basta neanche una vita! L’educazio- ne è una strada da percorrere. Una strada che ci sta a cuore. E allora, buona strada a tutti! *Ufficio diocesano IRC I CARE Nicola Tricarico* A 50 anni dalla morte di don Lorenzo Milani, non pos- siamo che ripar- tire dal suo mot- to “I care” (lo aveva scrit- to a caratteri cubitali sul- la porta della sua scuo- la), il nucleo, il cuore del- la sua eredit, che la Chie- sa fa propria, come propo- sta per la scuola di oggi. È questa la straordinaria attualit del Priore di Barbiana! Tre anni fa, Papa Francesco, nel grande raduno della scuola a Roma, il 10 maggio 2014, ricordava agli stu- denti di tutte le et e ai docenti che li accompagnavano le ragioni che spingono ad amare la scuola. É il no- stro programma, la proposta di alle- anza educativa che la Chiesa dioce- sana, anche quest’anno, in occasio- ne della quarta edizione della “Set- timana dell’educazione”, fa al mon- do della scuola: alunni, docenti, fa- miglie del nostro territorio. Amo la scuola – diceva il Papa – per- ché mi ha insegnato ad amarla la mia maestra. Insegnare, infatti, è una scelta di vi- ta: una palestra di infinita tenerez- za, di comprensione, di amore. Per alunni o studenti che hanno sempre la stessa et. I nostri alunni non in- vecchiano mai, sono sempre ragazzi, anche quando li incontri, da adulti, con i figli tra le braccia. E il legame che si instaura tra docenti e studen- ti è il pi efficace veicolo di insegna- mento/apprendimento. Infatti non si insegna tanto e solo ciò che si sa, ma piuttosto quel che si è! Amo la scuola perch è sinonimo di apertura alla realt. Magistra vitae non è solo la storia, ma è tutta la vita scolastica, quan- do non è – e ormai non lo è da tempo o forse non lo è stato mai – solo luo- go di informazione, ma soprattutto di formazione. Luogo in cui si impa- ra a guardare, a leggere le cose che si imparano. Luogo in cui, prima da bambini, poi da ragazzi, si impara a capire il perch e il percome di ciò che è accaduto e di ciò che ci acca- de intorno, dove si impara a ricono- scere la realt, per poterla migliora- re, o per cambiarla, se è necessario. Amo la scuola perch è luogo di in- contro. I compagni di scuola sono i primi compagni. É a scuola che sboccia l’a- micizia, e spesso l’amore. Lo studio, il gioco, l’emulazione, la sana compe- tizione, persino le sconfit- te sono occasioni efficaci di crescita Amo la scuola perch edu- ca al vero, al bene, al bello. Educare presuppone che qualcosa esista gi e ha solo bisogno di essere ti- rata fuori. Michelangelo la immaginava con il marmo, Socrate con la sua maieutica. In sostanza, il vero, il bene, il bello sono gi den- tro il cuore di tutti. Il compito della scuola, la vera sfida, è farli sbocciare nei bambini e nei ragazzi. Con tanta pazienza. E con speranza cristiana. Amo la scuola perch non solo si im- parano contenuti, ma si imparano anche abitudini e valori. Ciò che vale per un bambino o per un ragazzo di oggi è spesso veicolato da “cattivi maestri”. La scuola non deve contrapporsi, non deve porsi in con- correnza con essi; deve dar ragione, deve mostrare credibilit, deve – co- sa non facile – dimostrare affidabili- t, deve farsi amare! Infine il Papa - concludendo il suo saluto - augurava a insegnanti, a ge- nitori, a studenti, al personale della scuola “una bella strada nella scuo- la, una strada che faccia crescere le tre lingue, che una persona matura deve sapere parlare: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. […]”. Per creare cultura e costruire il futuro delle nuove generazioni comunicando l’agire della chiesa nel campo educativo attraverso la bellezza, la giustizia che è il bene comune, e il camminare insieme

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SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE, CAMMINO COMUNE DALLA PARTE DEI GIOVANI

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IN TANTE SCUOLE DEL TERRITORIO FRUTTUOSE INIZIATIVE TRA SCUOLA E IRC

Buona strada, oltre ad essere il sa-luto del clan, è il nome di una anti-ca benedizione irlandese che si con-clude così “[…] possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.” È con questo augurio, con questo at-to di fede, che anche quest’anno è stata celebrata la “Settimana dell’e-ducazione” nella nostra diocesi, nel-la convinzione che non è in una sola settimana o in un mese o in un anno che si affrontano e si dipanano i pro-blemi dell’educazione. Forse non ci basta neanche una vita! L’educazio-ne è una strada da percorrere. Una strada che ci sta a cuore. E allora, buona strada a tutti!

*Ufficio diocesano IRC

I CARENicola Tricarico*

A 50 anni dalla morte di don Lorenzo Milani, non pos-siamo che ripar-tire dal suo mot-

to “I care” (lo aveva scrit-to a caratteri cubitali sul-la porta della sua scuo-la), il nucleo, il cuore del-la sua eredita, che la Chie-sa fa propria, come propo-sta per la scuola di oggi. È questa la straordinaria attualita del Priore di Barbiana! Tre anni fa, Papa Francesco, nel grande raduno della scuola a Roma, il 10 maggio 2014, ricordava agli stu-denti di tutte le eta e ai docenti che li accompagnavano le ragioni che spingono ad amare la scuola. É il no-stro programma, la proposta di alle-anza educativa che la Chiesa dioce-sana, anche quest’anno, in occasio-ne della quarta edizione della “Set-timana dell’educazione”, fa al mon-do della scuola: alunni, docenti, fa-miglie del nostro territorio.Amo la scuola – diceva il Papa – per-ché mi ha insegnato ad amarla la mia maestra.Insegnare, infatti, è una scelta di vi-ta: una palestra di infinita tenerez-za, di comprensione, di amore. Per alunni o studenti che hanno sempre la stessa eta. I nostri alunni non in-vecchiano mai, sono sempre ragazzi, anche quando li incontri, da adulti, con i figli tra le braccia. E il legame che si instaura tra docenti e studen-ti è il piu efficace veicolo di insegna-mento/apprendimento. Infatti non si insegna tanto e solo ciò che si sa, ma piuttosto quel che si è!Amo la scuola perche è sinonimo di apertura alla realta.Magistra vitae non è solo la storia, ma è tutta la vita scolastica, quan-do non è – e ormai non lo è da tempo o forse non lo è stato mai – solo luo-go di informazione, ma soprattutto di formazione. Luogo in cui si impa-ra a guardare, a leggere le cose che si imparano. Luogo in cui, prima da bambini, poi da ragazzi, si impara a capire il perche e il percome di ciò che è accaduto e di ciò che ci acca-de intorno, dove si impara a ricono-scere la realta, per poterla migliora-re, o per cambiarla, se è necessario.Amo la scuola perche è luogo di in-contro.I compagni di scuola sono i primi compagni. É a scuola che sboccia l’a-

micizia, e spesso l’amore. Lo studio, il gioco, l’emulazione, la sana compe-

tizione, persino le sconfit-te sono occasioni efficaci di crescitaAmo la scuola perche edu-ca al vero, al bene, al bello.Educare presuppone che qualcosa esista gia e ha solo bisogno di essere ti-rata fuori. Michelangelo la

immaginava con il marmo, Socrate con la sua maieutica. In sostanza, il vero, il bene, il bello sono gia den-tro il cuore di tutti. Il compito della scuola, la vera sfida, è farli sbocciare nei bambini e nei ragazzi. Con tanta pazienza. E con speranza cristiana.Amo la scuola perche non solo si im-parano contenuti, ma si imparano anche abitudini e valori.Ciò che vale per un bambino o per un ragazzo di oggi è spesso veicolato da “cattivi maestri”. La scuola non deve contrapporsi, non deve porsi in con-correnza con essi; deve dar ragione, deve mostrare credibilita, deve – co-sa non facile – dimostrare affidabili-ta, deve farsi amare!Infine il Papa - concludendo il suo saluto - augurava a insegnanti, a ge-nitori, a studenti, al personale della scuola “una bella strada nella scuo-la, una strada che faccia crescere le tre lingue, che una persona matura deve sapere parlare: la lingua della mente, la lingua del cuore e la lingua delle mani. […]”.

Per creare cultura e costruire

il futuro delle nuove generazioni

comunicando l’agire della

chiesa nel campo educativo

attraverso la bellezza, la

giustizia che è il bene comune, e il

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Lunedì 15 Maggio

ore 9,00 - Parroci a scuola - "Buongiorno e Preghiera" ore 10,00 - Scuola Primaria classi IV e V video sui diritti dei nativi digitali, discussione e riflessione

ore 11,00 - Sec. I grado - Partita amichevole di pallavolo femminile tra I.C.Manicone - Fiorentino e Liceo Virgilio

Martedì 16 Maggio

ore 10,00 - Sec. di I grado “Mostrati coraggioso: le nostre regole per un internet sicuro” ore 10,30 - Primaria “Fiorentino” Attività: “Liberi e solidali” “Insieme si cresce” ricreazione genitori e alunni classi II e III “Liberi di donare” - mercatino solidale - club creatività “La musica rende liberi”-laboratorio con i genitori classi III

ore 17,00 - plesso “Fiorentino” workshop per genitori e docenti “EDUCARSI PER EDUCARE AI TEMPI DEI SOCIAL MEDIA” dott ssa Porzia Angelicchio

Mercoledi 17 Maggio

ore 10,00 - Infanzia "LIBERI INSIEME" Laboratori del fare con mamma e papà

ore 10,30 - “Insieme si cresce” ricreazione genitori e alunni classi I

ore 17,00 - plesso “Fiorentino” workshop per genitori e docenti “DO YOU SPEAK SOCIAL? RISCHI E OPPORTUNITA’ DEL WEB 2.0” prof.ssa Chiara Spalatro

Giovedì 18 Maggio

ore 10,30 – Primaria “Fiorentino” “Insieme si cresce” ricreazione con genitori e alunni classi IV e classi V – Via della Salandra

Venerdì 19 Maggio

ore 09,30 - Giochi e musica in Villa… liberi insieme IL RE F E RE N TE C ITT AD IN O IL RE F E RE N TE D E L L A SC U O L A IL D IRIG E N TE SC O L A STIC O don Gabriele Giordano in s. Ann a M. Cicc o masc olo p rof. Donatella Apruzzese

SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE INSIEME PER

CONDIVIDERE IL CAMMINO

15 - 19 MAGGIO 2017

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “M. MANICONE - F.FIORENTINO”

VICO DEL GARGANO (FG)

4a edizione

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Lucia Cavorsi e Giulia Castriotta *

Ibambini della scuola dell’infan-zia e i ragazzi della scuola pri-maria dell’Istituto Pascoli-For-gione di San Giovanni Rotondo,

sono stati protagonisti dell’evento della Settimana dell’Educazione in-titolato “LA BELLEZZA DELL’ UNI-VERSO”, realizzando cartelloni di asterismi e raccontando miti e leg-

gende sulle costellazioni, mettendo così a confronto SCIENZA E RELI-GIONE per dimostrare che si può es-sere credenti, apprezzare il cielo e coltivare il sapere scientifico.La bellezza del cielo stellato in una notte buia, è stata per tutti un’espe-rienza unica che ha acceso nei cuo-ri l’idea di infinito e di qualcosa di piu grande, che non si può misurare con le sole “categorie mentali”. E’ sta-ta un’occasione per riflettere e far ri-flettere, sulla bellezza della creazio-ne, che va espressa nell’armonia di

La bellezza dell’universo è il tema sviluppato dalle scuole di ogni or-dine e grado di S. Giovanni Rotondo il 4 maggio al Parco del Papa. L’iniziativa che ha goduto della presenza di vari astrofili di Puglia con il contributo speciale, promosso dal giovane scienziato Giusep-

pe Greco nel mese di Novembre scorso. Il comitato della settimana dell’e-ducazione coordinato dalla prof.ssa Teresa lauriola

Nunzia Augello IRC

SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE 2017

La bellezza dell’Universo

27 aprile 2017 ore 19,15

Dott. Sebastiano LEO ASSESSORE FORMAZIONE E LAVORO REGIONE PUGLIA

Dott.ssa Anna Cammalleri DIRETTORE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE

28 aprile 2017 ore 19,15 Prof. Renato DI GREGORIO UNIVERSITA’ LA SAPIENZA—ROMA UNIVERSITA’ DI FOGGIA

Osservazioni Astronomiche e

Mostra Fotografica

4 Maggio 2017

0re 20,30

Con la collaborazione di docenti ed alunni degli Istituti Scolastici di San Giovanni Rotondo

Istituto Comprensivo “ Melchionda - De Bonis “ I.S.I.S. “ Luigi Di Maggio “

Istituto Comprensivo “ Dante - Galiani “ Istituto Magistrale “ Maria Immacolata”

Istituto Comprensivo “ Forgione - Pascoli “ I.P.S.S.A.R. “ Michele Lecce “

Con il Patrocinio del Comune di San Giovanni Rotondo

Parco del Papa Auditorium

“P.G.Frassati”

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“LA BELLEZZA DELL’UNIVERSO”

ogni cosa. Ciascuno di noi rappre-senta una parte della Bellezza... at-traverso la bellezza del creato, vedia-mo la bellezza di Dio. Alla fine del percorso, abbiamo sco-perto che esiste un messaggio divi-no, inciso nel creato, che richiede da parte di ciascuno una capacita di CONTEMPLAZIONE, per potersi in-contrare con Dio.

*insegnanti

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Ta nt i i tem i a f f ronta -ti quest’anno dall’Istitu-to Comprensivo “Tancredi-Amicarelli” nell’ambito del-

la Settimana dell’Educazione dal ti-tolo “Liberi insieme”. Primo fra tut-ti, quello sull’emigrazione con par-ticolare attenzione alla diversita in-tesa come ricchezza: “Stranieri come noi” e “Emigrazione ieri”, con un’in-tervista al sig. Michele Santoro emi-grato negli anni ’60 in Venezuela, e con la testimonianza di una famiglia di profughi siriani, ospitati dalla Ca-ritas nella nostra terra. Sono stati af-frontati anche i temi del Bullismo e del Cyberbullismo con un percorso seguito da personale specializzato che ha condotto i ragazzi a rilevare i rischi e le violenze nel web a cui so-no inconsapevolmente sottoposti se non opportunamente educati al sano utilizzo delle nuove tecnologie.A conclusione della Settimana dell’E-ducazione il 12 aprile, c’è stato un in-teressante incontro che ha coinvolto ragazzi e docenti, su “Bullismo, per non cadere nella rete: il ruolo della Polizia Postale nella prevenzione del contrasto delle violenze nel web” te-nutosi presso l’Auditorium “Le Cla-risse” di Monte S. Angelo, con la del dott. Ippolito, Direttore Tecnico Capo Psicologo della Polizia di Stato, e con la partecipazione di don M. De Pado-va, don D. Facciorusso, don C. Rinal-di, don L. Vergura, il dott. M. Quita-damo, il dott. M. Di Sabato e la dott.ssa A. G. Pecoriello della Cooperati-va Sociale Onlus Paidòs, il signor M. Santoro. Il dibattito è stato allietato dall’“Amicorchestra” e dal Coro dei ragazzi della Scuola Media Amica-relli, diretti dai proff. G. Guerra e M. Guerra. Ha presieduto il D. S. prof. Luca Fidanza.La conferenza si è aperta con la pro-iezione di un audio-video, realizza-

bero sembrare banali. “I docenti, a loro volta” ha proseguito “devono sa-per cogliere, nei propri alunni, anche i piu piccoli cambiamenti che posso-no destare sospetti, non solo dal pun-to di vista del rendimento scolastico ma soprattutto da quello delle rela-zioni sociali. E’ in questo modo che si previene e si contrasta il bullismo”. Il dott. Ippolito ha concluso il suo in-tervento con esempi di storie reali di ragazzi, vittime di bullismo a scuo-la e nel web.“Non fate dell’educazione un elemen-to estraneo alla vostra vita e che non sia altro da cui prescindere” ha detto il dott. M. Di Sabato ai ragazzi “una vita da social se mal gestita o non

controllata, diventa humus di peri-coli, rischi e violenze probabili di ri-svolti anche tragici”.Al termine degli interventi sono entrati in scena i veri protagonisti dell’incontro, i ragazzi che, mossi da entusiasmo e curiosita, hanno ri-volto ai relatori alcune domande per sciogliere una serie di nodi su vari aspetti. L’incontro è terminato con un omaggio al dott. Ippolito per rin-graziarlo della sua gradita presenza a Monte S. Angelo e con l’esecuzio-ne dei brani “La vita è bella” e “l’In-no alla gioia” da parte dell’Amicorche-stra.

*docente

Libera Filomena Taronna*

to dalla prof.ssa G. Ciliberti, volto a spiegare, efficacemente, il paralleli-smo tra il lavoro di adescamento del ragno con la tela e quello del web con la rete. Sono seguiti i brani musicali “We Will Rock You” dei Qeen e “Un-square Dance” di Dave Brubeck.Ha preso poi la parola il D.S. che ha salutato e ringraziato i presenti, in particolare modo, il Questore di Fog-gia dott. Piernicola Antonio Silvis per la tempestiva attenzione alla ri-chiesta della Scuola Media Amica-relli circa l’intervento della Polizia Postale a chiusura del percorso di-dattico –formativo sul bullismo. “Ab-biamo fortemente voluto questa con-ferenza” ha sottolineato il D.S. “per porre l’accento sulla necessita di af-frontare a scuola, prima che in altri luoghi, il tema del bullismo in gene-rale e del cyberbullismo in partico-lare, al fine di contribuire, con con-creti percorsi didattici-formativi, alla prevenzione dei pericoli e del-le violenze nel web”. Ha quindi in-sistito sul rapporto educazione-for-mazione “un binomio indissolubile e indispensabile per la crescita indi-viduale e collettiva dei ragazzi”. “La scuola ha il ruolo fondamentale di responsabilita sociale nella lotta ad ogni forma di bullismo e cyberbul-lismo”, ha detto poi la prof.ssa L. F. Taronna nel suo intervento, “al fine di stimolare valori autentici e genu-ini nei ragazzi di questa particolare fascia di eta”.Il dott. G.Ippolito si è rivolto diret-tamente ai ragazzi presenti cui ha detto: “Il mondo della scuola è la vi-ta stessa dei ragazzi, ed è il luogo dove piu che altrove si manifestano i primi sintomi del bullismo. E’ la re-alta della scuola che diventa compli-ce, a volte, di un meccanismo mala-to per qualcuno a danno di un altro”. Ha esortato poi i ragazzi a non na-scondere eventuali disagi o situazio-ni spiacevoli e a non vergognarsi di chiedere aiuto agli insegnanti anche per aggressioni verbali che potreb-

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LIBERI IN UN AMBIENTE PULITO

ni Filomena D’Apollo, insegnante di danza, dei ragazzi, nonche delle lo-ro rispettive famiglie.Hanno presenziato alla giornata con-clusiva, oltre al Dirigente Scolastico e alla vice preside Rosa Cavalli, an-che diverse autorita, tra cui l’asses-sore comunale, dott. D’addetta Giro-lamo Antonio, il Presidente del Con-siglio d’Istituto, Antonio Cassano, suor Zita Resh, Consigliera Generale delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, membro di Vivat Internatio-nal e attiva in Giustizia Pace e Sal-vaguardia del Creato a livello Inter-nazionale, Leonardo Salice e France-sco Paolo Fortunato dell’Associazio-ne Marinai d’Italia, gruppo di Man-fredonia, l’autore della favola “ Bar-colandia” Fedele Boffoli, e un folto pubblico di genitori e ospiti.

*insegnanti

Il panorama educativo è diventa-to oggi piu complesso e la scuo-la è chiamata ad occuparsi delle numerose dimensioni dell’educa-

zione tra cui anche il “bullismo” e il “cyber bullismo” esercitato su una/un ragazza/o calmo, sensibile, contrario alla violenza, particolarmente fragi-le, che vive in isolamento all’interno di un gruppo. Cosa fare per contrastare il bullismo e il cyber bullismo? La nostra scuola “Giordani” ha pro-grammato in quest’anno scolastico or-mai al termine un percorso formativo volto a informare, far conoscere, edu-care, ascoltare, aiutare e riflettere sui comportamenti dei ragazzi, sia online che offline, e sulle conseguenze che da

Giuliana Cascavilla- Floriana Massa- Suor Rosalba Facecchia*

essi derivano. Sono state svolte attivi-ta di sensibilizzazione al problema con letture, conversazioni e riflessioni sui comportamenti da tenere in classe, di-scussioni sull’amicizia, sulla solidarie-ta e sul rispetto dell’altro. Gli alunni sono stati aiutati a riconoscere le pro-prie emozioni e ad esprimerle in mo-do piu consapevole e stimolati a colla-borare e aiutarsi reciprocamente, rela-zionandosi in modo positivo con coeta-nei ed adulti. Nel corso dell’anno scolastico con lavo-ri di gruppo e affidamento di incarichi, si è cercato di rafforzare lautostima e creare un clima di relazioni positive. Gli alunni hanno scritto racconti, po-esie e filastrocche; hanno visto film e riflettuto mediante schede di lettura e discussione guidata. Hanno rielabora-to il loro vissuto attraverso disegni e slogan, condividendo con la classe le esperienze in cui si sono sentiti offe-si, esclusi o maltrattati. Alcune clas-si hanno incontrato alcuni carabinieri quali esperti esterni; altri hanno par-tecipato a un incontro formativo orga-nizzato dal CTS di Foggia, al fine di es-sere loro stessi i formatori dei compa-

gni di classe. Altri allievi, ancora, han-no ascoltato, analizzato e scritto can-zoni, realizzando anche una coreogra-fia ed esprimendo con linguaggi diver-si sentimenti ed emozioni.Un momento significativo del percorso è stato levento Smonta il Bullo” duran-te il quale otto classi hanno presenta-to i lavori prodotti sui rischi e i pericoli del bullismo. Una simpatica rappresen-tazione teatrale, una storia di ordina-rio bullismo, ambientata in una ipote-tica classe seconda di un qualsiasi isti-tuto, ha evidenziato come si possono at-tuare azioni di bullismo mentre si en-tra in aula o nello spogliatoio della pale-stra, durante la ricreazione o nei cambi delle ore. Molto toccante è stata l’inter-pretazione del monologo recitato da P. Cortellesi nel 2016, accompagnata dalla canzone il “Guerriero” di M. Mengoni, in cui si racconta come vive e cosa pro-va un ragazzo che viene bersagliato dai suoi compagni di scuola. Sono state re-citate filastrocche, poesie e una canzo-ne rap su base musicale realizzata inte-ramente degli alunni. Sono stati proiet-tati dei video in cui i ragazzi hanno rac-contato le loro esperienze e filmati rea-

lizzati dalla Polizia di Stato, molto effi-caci ed emozionanti; tutto per eviden-ziare come il cyber bullismo è un reato e che vivere la rete è unavventura af-fascinante, ma occorre saper sfruttare le opportunita proteggendosi dai rischi.La manifestazione si è conclusa con il monito di Papa Francesco Mai piu bullismo e il consiglio evangelico del “Non fare agli altri quello che non vor-resti fosse atto a te”.Riconosciamo di vivere in una socie-ta in cui forte è il bisogno di “vetriniz-zazione” ed esibizione ossessiva in cui si usano i social e le tecnologie per una rappresentazione spettacolare della realta, persino negli aspetti piu bana-li della vita quotidiana. Non dobbiamo abbassare la guardia e accompagna-re i nostri ragazzi nel faticoso cammi-no della preadolescenza e adolescenza, sperando in una collaborazione piu atti-va della famiglia e di tutte le altre agen-zie educative del nostro territorio. *referente bullismo e cyber bullismo

legiato e speciale per promuovere iti-nerari e strategie atti suscitare cu-riosita e amore per l’ambiente, far emergere il bisogno di un ambiente pulito, anche attraverso la lettura e rappresentazione di favole”.Il progetto, partendo appunto dal-la favola “Barcolandia” della raccol-ta “LE STORIE DELL’ONDA” ha ela-borato, attraverso disegno, scrittu-ra, teatro-danza, i temi della liberta e della consapevolezza, con partico-lare attenzione alla sensibilita eco-logica per la salvaguardia di un am-biente pulito, nello specifico quello del Mare, e non solamente….Le attivita proposte e sviluppate du-rante l’anno scolastico hanno infat-ti mirato alla ricerca e alla riflessio-ne del significato piu recondito della parola LIBERTA’, obiettivo principa-le da raggiungere attraverso la con-divisione di parole quali “relazione, partecipazione, collaborazione” che, tutti i soggetti coinvolti, dagli alunni ai genitori, docenti, istituzioni, han-no riconosciuto come valori assolu-ti per un maggior dialogo intergene-razionale rivolto alla costruzione di una cittadinanza attiva. Il progetto è stato realizzato grazie all’apporto del Dirigente Scolastico Francesco Pio Maria D’Amore, delle insegnanti di classe Giuliana Casca-villa, Floriana Massa, Suor Rosalba Facecchia e dei collaboratori ester-

Un grazie va a quei genitori o semplici spettatori che hanno definito il lavoro “ …degno di uno spettacolo

di teatro contemporaneo... perché la scuola deve essere anche questo: im-parare divertendosi!! Barbara e Ma-rio Pennelli); e “il tema del rispetto dell’ambiente, con alcuni momenti di poesia, ha fatto seriamente riflette-re… perchè la scuola non deve essere solo libri e tabelline, ma un confron-tarsi con la vita quotidiana, facendo così diventare grandi i nostri figli!” ( Maria Grazia Savino), e ancora “ ciò che è stato creato insieme ai nostri fi-gli è stata Arte, nel senso più assoluto e profondo del termine…ciò che è sta-to percepito dalla platea è stata un’e-mozione intensa, di forte impatto im-maginifico…. Il tutto realizzato con pochi mezzi…!” (Laura Varano)

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Scuola secondaria “GIORDANI”“Smonta il Bullo”

Mattia Brigida*

Presso l’Auditorium “Casa per Anziani” si è tenuto l’e-vento conclusivo del proget-to “Maremetamare e le Sto-

rie dell’Onda” di Fedele Eugenio Bof-foli, dedicato al recupero della cultu-ra del mare, realizzato dagli alun-ni della classe II F della Scuola Pri-maria - dell’I.C. DANTE-GALIANI in sintonia con il tema della Settimana dell’Educazione promossa dalla no-stra Diocesi “LIBERI INSIEME”.“In un tempo in cui si tende alla di-minuzione di stimoli creativi e co-struttivi della persona, a privilegia-re materialita e particolarismi a sca-pito di ideali e sintesi nell’organici-ta dei saperi, alla mancanza di sen-so critico, alla riduzione dell’Arte e dell’Artigianato, alla perdita pro-gressiva, nelle societa, degli aspet-ti simbolici e rituali, alla ridotta at-tenzione per le tematiche legate ai si-gnificati di Natura, Ambiente e Cul-tura” ha sottolineato Fedele Boffoli, “la Scuola rappresenta il luogo privi-

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Racconto inedito

L’ALBERO DELLA DIVERSITÀAntonietta Colletta*

C’era una volta… e c’è an-cora, al centro di ogni paese, un albero spe-ciale con fiori di specie

diverse che emanano un profumo in-tenso e particolare.Un albero visibile solo a chi sa com-penetrarsi nell’altro e accoglierne la bellezza e la diversita. E’nato dal-la storia di due bambini come voi: Adam e Omar.Omar amava i suoi compagni di clas-se e i suoi coetanei e solamente con loro condivideva giochi, pensieri e sentimenti. Tutti gli altri, i ragazzi delle classi vicine, non lo interessa-vano e non attiravano ne la sua cu-riosita e neppure i suoi sguardi.Da sempre, sin da piccolo, si circon-dava di persone simili a lui che nu-trivano gli stessi interessi, pratica-vano gli stessi sport, parlavano lo stesso linguaggio… vedevano il mon-do con i suoi stessi occhi.

Adam, invece, pur amando i suoi amici, partecipava volentieri a gio-chi con ragazzi diversi da lui per cul-tura, interessi, modo di pensare, raz-za e religione.I due fratelli, pur es-sendo differenti nel carattere, avevano una passione comune: lun-ghe passeggiate nel parco.E proprio qui, un gior-no come tanti, col cie-lo terso e il sole splen-dente i cui raggi bacia-vano le fronde degli al-beri, creando riflessi dorati sul pra-to verde tenero e illuminavano la vi-ta nascosta negli anfratti dei tron-chi, che incontrarono un vecchio si-gnore.Malconcio nel fisico e negli abiti, era sdraiato su un pagliericcio di fortu-na ai piedi di un albero. Il viso del

vecchio, scavato e pallido, l’atteggia-mento di abbandono, la sua immobi-lita innaturale, allarmarono Adam che gli si avvicinò premuroso e, toc-

candogli dolcemente una spalla, gli chiese:Signore, signore, si sente bene? Ha biso-gno di aiuto?Il vecchio aprì lenta-mente gli occhi e rispo-se con una voce flebile, quasi un sussurro:Non preoccuparti ca-ro. Solo la stanchezza di un lungo viaggio e

la scarsita di cibo.Adam, com’ era sua abitudine, subi-to aiutò l’uomo donandogli la sua ac-qua e il suo panino e, mentre questi si ristorava, Omar si avvicinò al fra-tello e sibilò:Potrebbe essere un uomo cattivo o addirittura un delinquente. Fuggia-

mo. Adam sorrise e gli disse: La diversita degli altri non deve es-sere motivo di spavento e quindi di allontanamento; anzi può costituire un bene per noi tutti, una ricchez-za inestimabile di conoscenze e di esperienze. E’ come l’acqua del ma-re quando si infrange sugli scogli. Essa proviene dalla stessa onda, ma ricade in gocce disuguali per foggia, altezza e intensita. Alcune gocce ar-rivano sullo scoglio, lo accarezzano e subito, timorose della novita e de-siderose di ritornare nel loro habi-tat rassicurante, si ricongiungono al mare. Altre si innalzano insieme con movenze da ballerine che solo occhi esperti possono cogliere, esprimen-do con la loro danza, la felicita di es-sere in un mondo diverso dall’acqua, ma poi… l’incontro improvviso con un diverso ambiente, le riporta in ac-qua. Solo alcune apprezzano l’incon-tro con l’aria e si librano in alto, in alto, fino a dissolversi. Esse si fon-dono col cielo e la terra, pur conser-vando il mare.Omar rimase in silenzio, ma anco-ra distante.Quando il vecchio si riprese, si avvi-cinò ai due fratelli e disse loro: Per ricompensare la vostra genero-sita voglio farvi un dono: dei semi di due alberi gemelli. Seminateli e ac-cudite le piante e, quando gli alberi cresceranno, sappiate coglierne la bellezza.Passarono gli anni … Omar e Adam diventarono due giovani e i semi due stupendi alberi.Ma, ahimè, i loro fiori erano strani e diseguali nei petali, nelle forme e nei colori!Fiori strani, surreali che suscitava-no, in chi li osservava, mille doman-de sull’uomo, l’amicizia, la religio-ne… l’accoglienza dell’altro. Insom-ma non erano per chi viveva nel gu-scio delle sue convinzioni.Omar tagliò l’albero perche le emo-zioni che esso stimolavano in lui era-no poco rassicuranti per il suo modo di essere e ritornò alla sua solita vi-ta, ai suoi soliti amici, al suo guscio rassicurante che escludeva tutto ciò che non conosceva.Adam continuò a curare il suo albero ammirando la forma dei suoi fiori, ri-spondendo ai perche che la sua men-te si poneva, cercando risposte negli altri e raccoglieva i semi per donarli a persone diverse che conosceva: ita-liani, marocchini, giapponesi… con l’incarico di seminarli nei loro Paesi.Da allora, al centro di ogni luogo del-la Terra in cui vive un uomo che sa apprezzare l’umanita, sorge “l’albe-ro della diversita”, visibile solo ad eletti.Apparira anche a te se vorrai: ti ba-stera cercare nell’altro i tesori che ti arricchiscono e tralasciare i gusci che li contengono.

*insegnante della Scuola Primaria De Sanctis

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Scuola primaria De SanctisLIBERI INSIEME... la diversità come risorsa

Antonio Paglione*

Tra i tanti compiti educativi sicuramente quello che for-se risulta piu difficile è in-segnare ad accettare e ri-

spettare l’altro indipendentemente dal colore della pelle, dalla religio-ne, dalle diversita sociali e cultura-

minare la bellezza dell’incontro ri-spettando la diversita che è ricchez-za. I ragazzi hanno realizzato car-telloni, inventato filastrocche, fatto un percorso, raggiunti tanti obietti-

li e spesso la diversita è vista come un problema e non come risorsa per confronto, scambio di idee e crescita personale. Ogni persona è portatri-ce di pregi ed abilita, di un proprio e personale bagaglio di esperienze e lo scambio è necessario, se non si vuole rimanere chiusi nel proprio vissuto.La visione del film Khumba, l’ascolto di canti, la lettura di racconti, gli in-contri gioiosi e incisivi con la squa-dra di Basket “Giuseppe Angel” e gli anziani del Centro sociale “Rita Le-vi Montalcini”, la festa conclusiva con preghiere interconfessionali ed il bellissimo concerto dei “TerrAni-ma”, ci hanno dato occasione per se-

È attraverso la diversita che si arri-va alla conoscenza. Ciascuno di noi contribuisce con la sua tessera al grande mosaico (in perenne esten-sione) del sapere umano. Pensare che la tessera sia il mosaico sareb-be assurdo. Ma senza quella tessera, per quanto piccola e inconsistente, il mosaico sarebbe incompleto. Le tes-sere del mosaico hanno varie forme, colori e dimensioni. Proprio per que-sto il mosaico alla fine è così bello.Questi pensieri hanno animato la nostra Scuola durante la recente Settimana dell’Educazione che ha portato i ragazzi attraverso conver-sazioni e piste di riflessione a sco-prire il valore della diversita, inte-sa come accettazione dell’altro, ami-cizia autentica, scambio, ricchezza, nella comunita scuola, dove ognuno

Antonia Palumbo*

DIVERSITÀ COME RISORSA

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ragazzi e genitori attraverso inizia-tive, riflessioni, proposte e impegni che durante tutto l’anno come edu-catori ci sforziamo di trasmettere.

*insegnante dell’Istituto comprensivo Giordani-De Sanctis

Tecnologia, Talento e soprat-tutto Tolleranza sono, ha sottolineato qualcuno, gli elementi che attirano la co-

siddetta “creative class, classe crea-tiva” in una citta, e sono anche quel-li che ci permettono non solo di ac-cettare chi è diverso da noi, ma an-che di vederlo e non come minaccia, ma come opportunita di crescita in-tellettuale, culturale e morale, come un portatore di idee, esperienze e va-lori che non conosciamo, ma che ci arricchiscono e ci aiutano a capire meglio il mondo. Certo, il confronto con gli altri può essere lungo, stancante, sfibrante. Talvolta può trasformarsi in scon-tro. Ma come dicono i rapper ameri-cani, no pain no gain.

vi: ascolto, dialogo, confronto, liberta senza pregiudizi e luoghi comuni.

*referente Settimana dell’Educazione

è portatore di un bagaglio di risor-se da mettere al servizio degli altri, ognuno è un talento, una specialita, un valore da rispettare, da scoprire nella diversita di capacita.La scoperta del valore educativo del-la diversita sa attivare atteggiamen-ti di ascolto-conoscenza di se e mo-dulare relazioni positive negli altri con cui ci si mette in gioco, ci si con-fronta, ci si libera da ogni forma di pregiudizio, facendo vivere due di-mensioni, il rispetto e la condivisio-ne. Dunque, la diversita è ricchezza. Ce lo insegna la natura, che ha po-polato il mondo di così tante forme di vita che i biologi non riescono a enumerare con precisione, limitan-dosi a delle stime. Ma è anche per le societa umane la diversita è una ric-chezza. Un’enorme ricchezza. Cer-to, non si tratta di un’idea molto po-polare in tempi come questi. Eppu-re la storia, altra grande maestra di vita, lo dimostra.Un tema forte, un valore centrale, quello della diversita che si manife-sta in tante forme - ceto sociale, re-ligione, razza, cultura - e su cui co-me Scuola abbiamo sensibilizzato

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017 [Ecclesia in Gargano]

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“Dio amachi dona con gioia”

(2 Cor 9,7)

Promossa dalla

Conferenza Episcopale ItalianaIn collaborazione con

Nella tua chiesa, dai il tuo contributoe vivi la misericordia.Porgi la tua mano a chi soffre.

“Dio ama chi dona con gioia”: questa bella espressione paolina ricorda che l’esperienza del dono è legata a quella della gioia, come suo ingrediente, ma anche perché restituisce il centuplo a chi ha deciso dirompere gli indugi che trattengono dall’essere generosi. Il Papa, uomo della gioia e del dono di sé, attende che anche noi lo seguiamo, per sperimentare davvero che “con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (Eg,1).

Domenica25 Giugno 2017Giornataper la Caritàdel Papa

FederazioneItalianaSettimanaliCattolici

AVVENIRE pagina CARITA' DEL PAPA 2017- FISC Verona 280x400.indd 1 25/05/17 15:14