IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura -...

20
1 di don Sandro Carissimi, in questo periodo di vacanza ho letto con grande letizia la lettera apostolica del nostro Papa intitolata: "Porta Fidei" che ci invita a dedicare il prossimo anno ecclesiale ad approfondire e a meditare il tema della fede. La fede è uno dei punti più decisivi nella vita della Chiesa. Troppo spesso, dice papa Benedetto XVI, nella Chiesa la si è data per scontata e ci si è gettati nelle sue conseguenze sociologiche, creando una grande confusione. La preoccupazione più grande che ho sempre avuto è quella di un annuncio della fede, ossia ho sempre invitato tutti a cogliere la presenza viva di Cristo fra noi ed in noi e a farne un'esperienza positiva. Fino a quando la nostra fede non diventa un'esperienza di pienezza, sarà sempre gracile in un mondo dove tutto spinge a ignorare Gesù. A qualcuno questo discorso potrà sembrare astratto; invece per molte persone la scoperta della presenza di Gesù vivo fra noi è stata l'occasione di una rinascita, di una nuova letizia nella vita e di un aiuto a cominciare iniziative nuove e a continuare gli impegni con una determinazione e una chiarezza superiori. Nella sua lettera pastorale il papa dice che "Fin dall’inizio del mio ministero come successore di Pietro ho ricordato l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo". La Chiesa diventerà missionaria solo se in noi si compie questo cammino di fede per vivere la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell'incontro con Cristo. Siamo in un'epoca in cui è venuta meno la tradizione e una cultura della fede. Questo è evidente nelle nuove generazioni e vuol dire che se vi è un punto di ripresa deve essere nella tua persona, nel tuo "io". Se guardiamo alla nostra vita, quanti miracoli sono accaduti e accadono! La vita stessa è un miracolo di cui stupirsi. Quello che manca non é la presenza del Signore, ma quell'atteggiamento di semplicità del bambino che ti fa cogliere la Sua Presenza viva. Questo è "il lavoro di conversione" cui siamo chiamati quest'anno: stupirci invece che calcolare. E' grande, nella nostra parrocchia, il desiderio di compiere questo cammino. Ci aiuterà quest'anno con la sua presenza Padre Patrizio, il nuovo vicario episcopale, che ho invitato a Barlassina. Il fatto di averlo fra noi e di poterlo seguire per approfondire la nostra fede sarà un grande dono. Vivere la fede vuol dire riconoscere nella vita la presenza di Gesù che ci accompagna verso il Padre. Perché la fede cresca, occorre avere e sperimentare un profondo rapporto con Gesù. In questa estate mi ha aiutato tanto meditare questa preghiera che mi fortifica nella fede. Gesù dice: «Tu sei mio e io sono tuo, ti ho comprato a caro prezzo, a prezzo di tutto il mio sangue versato, sii mio come io sono tuo. Siamo una sola cosa, un solo corpo, un solo spirito. Ricevi ciò che sei, il mio corpo e permettimi di continuare a camminare sulla terra in mezzo agli uomini grazie a te, al tuo cuore donato a me, al tuo spirito abitato e trasformato dal mio amore. Sono venuto nella carne non per abbandonare poi la carne ma per fare di tutta l’umanità il mio corpo. Tu sei assieme ai tuoi e miei amici la profezia del destino di tutti. Che tutti siano uno». Sto pregando perché cresca fra noi un'amicizia che ci aiuti a vivere questo cammino. IN COMUNIONE IN COMUNIONE Barlassina Barlassina In cammino attraverso la “Porta Fidei” SETTEMBRE 2012 SETTEMBRE 2012

Transcript of IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura -...

Page 1: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

1

di don Sandro

Carissimi,

in questo periodo di vacanza ho letto con grande letizia

la lettera apostolica del nostro Papa intitolata: "Porta

Fidei" che ci invita a dedicare il prossimo anno

ecclesiale ad approfondire e a meditare il tema della

fede.

La fede è uno dei punti più decisivi nella vita della

Chiesa. Troppo spesso, dice papa Benedetto XVI, nella

Chiesa la si è data per scontata e ci si è gettati nelle

sue conseguenze sociologiche, creando una grande

confusione.

La preoccupazione più grande che ho sempre avuto è

quella di un annuncio della fede, ossia ho sempre

invitato tutti a cogliere la presenza viva di Cristo fra noi

ed in noi e a farne un'esperienza positiva.

Fino a quando la nostra fede non diventa un'esperienza

di pienezza, sarà sempre gracile in un mondo dove

tutto spinge a ignorare Gesù. A qualcuno questo

discorso potrà sembrare astratto; invece per molte

persone la scoperta della presenza di Gesù vivo fra noi

è stata l'occasione di una rinascita, di una nuova letizia

nella vita e di un aiuto a cominciare iniziative nuove e a

continuare gli impegni con una determinazione e una

chiarezza superiori.

Nella sua lettera pastorale il papa dice che "Fin

dall’inizio del mio ministero come successore di Pietro

ho ricordato l’esigenza di riscoprire il cammino della

fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza

la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con

Cristo".

La Chiesa diventerà missionaria solo se in noi si

compie questo cammino di fede per vivere la gioia ed il

rinnovato entusiasmo dell'incontro con Cristo.

Siamo in un'epoca in cui è venuta meno la tradizione e

una cultura della fede. Questo è evidente nelle nuove

generazioni e vuol dire che se vi è un punto di ripresa

deve essere nella tua persona, nel tuo "io".

Se guardiamo alla nostra vita, quanti miracoli sono

accaduti e accadono! La vita stessa è un miracolo di

cui stupirsi. Quello che manca non é la presenza del

Signore, ma quell'atteggiamento di semplicità del

bambino che ti fa cogliere la Sua Presenza viva.

Questo è "il lavoro di conversione" cui siamo chiamati

quest'anno: stupirci invece che calcolare.

E' grande, nella nostra parrocchia, il desiderio di

compiere questo cammino. Ci aiuterà quest'anno con

la sua presenza Padre Patrizio, il nuovo vicario

episcopale, che ho invitato a Barlassina. Il fatto di

averlo fra noi e di poterlo seguire per approfondire la

nostra fede sarà un grande dono.

Vivere la fede vuol dire riconoscere nella vita la

presenza di Gesù che ci accompagna verso il Padre.

Perché la fede cresca, occorre avere e sperimentare

un profondo rapporto con Gesù. In questa estate mi ha

aiutato tanto meditare questa preghiera che mi fortifica

nella fede. Gesù dice: «Tu sei mio e io sono tuo, ti ho

comprato a caro prezzo, a prezzo di tutto il mio sangue

versato, sii mio come io sono tuo. Siamo una sola

cosa, un solo corpo, un solo spirito. Ricevi ciò che sei,

il mio corpo e permettimi di continuare a camminare

sulla terra in mezzo agli uomini grazie a te, al tuo cuore

donato a me, al tuo spirito abitato e trasformato dal mio

amore. Sono venuto nella carne non per abbandonare

poi la carne ma per fare di tutta l’umanità il mio corpo.

Tu sei assieme ai tuoi e miei amici la profezia del

destino di tutti. Che tutti siano uno».

Sto pregando perché cresca fra noi un'amicizia che ci

aiuti a vivere questo cammino.

IN COMUNIONEIN COMUNIONE

BarlassinaBarlassina In cammino attraverso la “Porta Fidei”

SETTEMBRE 2012SETTEMBRE 2012

Page 2: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

2

Vita in Parrocchia

La nostra comunità celebra la festa della Madonna della Cintura

Istantanee da una giornata di festa

Domenica 9 settembre la nostra comunità ha celebrato la festa della Madonna della Cintura, copatrona della nostra

parrocchia insieme a San Giulio Prete. Nel guardare a Lei come modello, abbiamo invocato la sua protezione sulla

nostra chiesa locale e, all’inizio di questo anno pastorale che il Papa ha voluto dedicato alla Fede, abbiamo anche

festeggiato gli anniversari di ordinazione di alcuni sacerdoti, nativi di Barlassina o che qui hanno operato. Purtroppo

non tutti hanno potuto essere fisicamente presenti.

Oltre al 20° di don Marcello Grassi, nativo di Barlassina, di cui abbiamo ampiamente trattato nel numero di giugno,

abbiamo ricordato il 60° di don Enrico Vago (nativo di Barlassina), il 55° di don Dante Crippa (Arciprete dal 1978 al

2009), il 35° di don Adriano Valagussa (coadiutore dal 1979 al 1992) e il 20° di don Stefano Dolci (coadiutore dal 1999

al 2005). A tutti loro rinnoviamo i nostri auguri, la nostra riconoscenza e la promessa di ricordarli nelle nostre preghiere.

Page 3: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

3

Vita in Parrocchia

Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio

Don Stefano, da vent’anni prete

di Antonietta Porro

Don Stefano Dolci, che ha dedicato alla nostra parroc-

chia sei anni del suo ministero sacerdotale, fino al 2005,

è prete da vent'anni. Insieme con don Marcello e con

una quarantina di nuovi sacerdoti, nel giugno 1992, si

sentì dire, durante l'omelia, dalla voce del card. Martini:

«Siete pastori-medici, inviati a una società malata da

guarire con i rimedi della grazia, una società che ha bi-

sogno di giudizi morali forti, ma anche di una misericor-

dia immensa per essere tirata fuori dalle secche del pan-

tano in cui è immersa». Se penso a don Stefano e al suo

sacerdozio tra noi, non riesco a non vedervi la declina-

zione di queste due dimensioni.

Don Stefano non ci ha fatto mai mancare la forza di un

giudizio, e non solo di un giudizio morale. Non ci ha fatto

mai mancare – anche quando poteva dar fastidio a qual-

cuno – la limpidezza di una parola vera, detta con vigore

e anche … ad alta voce (questa è un dono che Dio non

gli ha negato!), la franchezza di un richiamo all'essenzia-

le, a ciò di cui la nostra vita aveva bisogno. E ha cercato

di insegnare a giudicare la vita alla luce dell'essenziale

ai giovani che lo hanno seguito: tutti ricordiamo la bella

iniziativa di FBL, il giornalino dell'oratorio, un'esperienza

culturale nel senso più alto del termine.

Ma don Stefano non ha mai cessato di mostrarci anche

l'infinita misericordia del Padre, attraverso la compagnia

cordiale con cui si è preso cura di ciascuno di noi: dei

ragazzi e dei giovani, ma anche degli adulti, degli anzia-

ni e degli ammalati. Il suo spiccato senso dell'umorismo

traduceva in comprensione e in indulgenza umanissime i

giudizi che la fede gli faceva pronunziare; la sua intelli-

genza brillante si piegava alla conversazione amichevo-

le e sorridente con chiunque lo desiderasse.

Così una persona non più giovanissima una volta mi

disse, stigmatizzando con una battuta la forza della testi-

monianza di fede di quel giovane prete: «Quando vedo

don Stefano, mi si risveglia la fede!».

Il buon Dio, che sa di cosa abbiamo bisogno, ci ha fatto

il regalo di una testimonianza così viva e limpida. Con

infinita gratitudine, gli chiediamo di continuare ad ac-

compagnare don Stefano – ora Reverendo Parroco! –

per tutte le strade su cui vorrà condurlo.

Page 4: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

4

Via Volta, 14 - 20824 Lazzate (MB) 02 / 96.72.95.38

Page 5: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

5

Vita in Parrocchia

Grazie, don Adriano!

Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio

di Laura Prada

Che bello poter ringraziare insieme per il trentacinquesi-

mo anniversario di sacerdozio di Don Adriano!

Sì, in noi che negli anni Ottanta eravamo adolescenti o

giovani e che abbiamo percorso insieme a lui un lungo

tratto di strada, il sentimento dominante è senza dubbio

quello della gratitudine.

Far festa oggi con Don Adriano non significa ricordare

una storia ormai trascorsa, ma gustare insieme, con stu-

pore, la presenza di Gesù dentro le nostre vite, presen-

za che in quegli anni lui ci ha insegnato a cercare e ad

amare sopra ogni cosa. Sempre più spesso ci sorpren-

diamo a riscoprire la grazia che ha accompagnato il no-

stro cammino di allora, dentro i gesti quotidiani e sempli-

ci di un’amicizia condivisa nel Suo nome e dentro il desi-

derio di imparare uno stile di vita evangelico, fatto di pre-

ghiera, di condivisione, di attenzione agli altri, di servizio

umile, di gioia profonda, di libertà…

Carissimo Don Adriano, non abbiamo proprio dimentica-

to niente di ciò che abbiamo vissuto insieme, anzi, tutto

è diventato presenza interiore, ricchezza inestimabile

che ogni giorno ci riporta a Gesù. Per questo continuia-

mo ad amare e a raccontare ai nostri figli le albe con-

template dalla cima dei monti, le Messe vissute con

grande intensità, le allegre cantate serali, le catechesi, le

grandi domande su ciò che succedeva nel mondo, gli

oratori feriali, le scuole della Parola, le esperienze del

campeggio, i cineforum, i teatri, le mostre che ci hanno

insegnato la ricerca del bello…, non per la nostalgia di

queste singole esperienze, ma perché questi sono stati i

gesti precisi e concreti attraverso i quali Gesù si è fatto

presente a noi.

Le siamo grati per gli straordinari spunti formativi e cultu-

rali che ha saputo regalarci! La lettura e la meditazione

di testi che spaziavano da Martini a Eliot, da Giussani a

Claudel, da Giovanni Paolo II a Sant’Agostino ci hanno

insegnato ad essere persone libere, desiderose di cer-

care la verità al di là di ogni schema.

I semi che lei con tanta bontà e pazienza ha gettato in

quei lunghi anni non sono venuti meno, sono germoglia-

ti, sono cresciuti diventando grandi alberi che non hanno

mai cessato di dare, nel tempo opportuno, i loro frutti …,

perché il Signore, come spesso ci ripeteva allora, è fe-

dele e porta sempre a compimento in ciascuno di noi la

Sua sorprendente opera.

Page 6: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

6

Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio

Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo

a cura di Paola Visconti

Se don Marcello è il più giovane sacerdote barlassinese,

don Enrico Vago, classe 1929, con i suoi 83 anni di cui

60 di sacerdozio è il più anziano ancora vivente.

Non è semplice parlare di Don Enrico, perché ormai a

Barlassina pochi lo ricordano, mancando ormai a lungo

dal paese: gli anni di seminario, poi l’ordinazione sacer-

dotale il 7 giugno del 1952 da parte del Cardinal Schu-

ster, le varie destinazioni e infine l’approdo a Concorez-

zo, dove è stato per lunghi anni parroco e dove ancora

risiede.

Eppure, anche se apparentemente la storia di don Enri-

co sembra essere “lontana” per molti di noi, in realtà con

gli occhi della fede ha molto da dirci: innanzitutto don

Enrico è un frutto della storia di fede della nostra comu-

nità, esattamente come don Marcello ed è singolare ed

anche per certi versi un dono speciale poter festeggiare

contemporaneamente questi due anniversari.

Volendo conoscere e farvi conoscere un pochino don

Enrico, abbiamo pensato di interpellare chi lo ha meglio

conosciuto, ovvero i suoi parrocchiani di Concorezzo

che ci hanno fatto avere alcune testimonianze e alcuni

suoi testi.

Da questi documenti don Enrico emerge innanzitutto

come un sacerdote innamorato della Parola, capace di

farla conoscere ed apprezzare.

Proprio da questo amore per la Parola deriva certamen-

te una grande dote di don Enrico da tutti apprezzata:

l’intensità, la profondità e la chiarezza della sua predica-

zione (se ne volete una prova vi basterà collegarvi al

sito: http://www.parolebuone.it/testimoni e cliccare “don

Enrico Vago”).

Emergono poi la sua grande carica umana, la sua capa-

cità di ascolto, la sua grande voglia di vivere (in occasio-

ne del suo ottantesimo compleanno ha scritto una bella

poesia intitolata “Ottanta — Ho — t — tanta voglia di

vivere”) con la capacità di cogliere il buono e il bello di

ogni istante, ma anche l’affidamento totale al Signore e il

desiderio di arrivare a contemplarne il volto.

Ci piace pensare che le basi di queste doti don Enrico le

abbia poste un po’ anche nella “sua” Barlassina, in fami-

glia e in oratorio. Gli chiediamo di ricordarci nelle sue

preghiere e vogliamo concludere con alcune sue parole

sul sacerdozio, pronunciate proprio celebrando a Conco-

rezzo i suoi 60 anni di ordinazione:

“[…]importa che il prete si lasci prendere tutto dal miste-

ro del giovedì santo, nella vita di ogni giorno, nel suo

cammino con tutti gli uomini senza distinzione né riserve

e sappia incarnare l’agonia di Cristo, la sua sofferenza,

la sua disponibilità senza eccezioni, l’angoscia bevuta

fino all’ultima goccia e la certezza di fare la volontà del

Padre, che è soltanto e sempre amore e amore infinito.

Il prete quindi dovrebbe essere questo scandalo: lo

scandalo dell’uomo che volutamente resta solo per con-

dividere tutto se stesso con tutti e non soltanto con una

persona; lo scandalo di chi vuole dire, come con Cristo

“Prendete e mangiate, questo è il mio corpo” e così offri-

re la propria vita perché sia sempre di tutti.”

2003 Celebrazione per il centenario dell’Oratorio

Don Enrico con il Vescovo ausiliare Mons. Mascheroni

Vita in Parrocchia

Page 7: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

7

Vita in Parrocchia

Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio

Don Dante: presenza preziosa e fedele

a cura della Redazione

Dulcis in fundo, direbbero i latini:in questo momento di

festa come dimenticare il nostro caro don Dante che

festeggia i suoi 55 anni di sacerdozio?

Lo ricordiamo con queste immagini che richiamano alla

memoria alcuni dei tanti momenti vissuti insieme a lui

nel lungo cammino percorso con noi (dei 55 anni di sa-

cerdozio ben 32 li ha spesi come Arciprete di Barlassi-

na!) Ringraziamo il Signore per avercelo reso compagno

e padre nella fede per un così lungo periodo e siamo

grati a don Dante perché anche ora continua ad essere

tra di noi testimone instancabile nella celebrazione dei

Sacramenti e nell’aiuto alla nostra Parrocchia.

Grazie don!

Page 8: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

8

Campestrin: un’esperienza indimenticabile

Speciale vacanze 2012 Vita in Parrocchia

La vacanza da animatrice del primo turno a Campestrin

è stata per me un’esperienza bellissima. Inizialmente

non avevo molta voglia di partire, perché ero stanca do-

po l’oratorio feriale e le serate per preparare la vacanza,

ma poi mi sono accorta che ne valeva la pena. Vedere

tutti i ragazzi contenti ed entusiasti durante le serate, le

gite, i pomeriggi e il tempo libero mi ha reso davvero

felice e soddisfatta! Ho conosciuto nuovi ragazzi e ho

imparato ad essere più responsabile; soprattutto abbia-

mo creato un gruppo forte tra noi animatori, anche se

prima non ci conoscevamo tutti. Sono tornata a casa

con una grande gioia e spero di poter rivivere

un’esperienza fantastica come questa.

Sara Schiavetto

Quest’anno è stata la mia prima esperienza come ani-

matrice dei ragazzi che hanno partecipato alla vacanza

in montagna a Campestrin di Fassa in Trentino. Questa

vacanza ha contribuito ad accrescere il mio senso di

responsabilità e mi ha regalato delle bellissime esperien-

ze che ho vissuto con i ragazzi e che hanno lasciato un

segno indelebile nel mio cuore. Un grazie speciale a don

Andrea che ci ha dato la possibilità di brillare, accenden-

do la nostra vita!

Anita Ballottari

Con queste poche righe io, Filippo, e mia sorella Letizia

vorremmo raccontarvi la nostra vacanza a Campestrin.

Per me non era la prima volta, mentre per mia sorella sì.

Tutti e due eravamo impazienti di partire. Abbiamo avuto

modo di stringere amicizia con molti ragazzi, anche di

altri oratori, ed è stato divertente condividere la camera,

le lunghe chiacchierate e i simpatici scherzi con i nostri

amici. Ogni giorno don Andrea e tutti gli animatori orga-

nizzavano sempre qualche cosa di nuovo per farci diver-

tire e passare una bella giornata, dalle gite ai giochi in

comune. Le gite in particolare ci davano la possibilità di

vivere in mezzo alla natura; i prati immensi, il verde o-

vunque ti giravi, le montagne così imponenti e gli avvi-

stamenti di animali selvatici, come le marmotte, oppure

quasi domestici, come gli Yak. Quando poi ci sorprende-

vano i temporali ci divertivamo a correre sotto l’acqua

alla ricerca di un riparo! L’ultimo giorno tanti di noi erano

tristi perché la vacanza era finita, ma ci siamo ripromessi

di reincontrarci tutti l’anno prossimo per rivivere ancora

questa esperienza bellissima. Ringraziamo tutti gli ani-

matori e gli adulti che ci accompagnano ogni anno in

queste avventure e grazie alla Parrocchia che permette

che queste esperienze vengano vissute in armonia e

fratellanza.

Filippo e Letizia Lussana

Page 9: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

9

Vita in Parrocchia

Speciale vacanze 2012

Lizzola: una stupenda sorpresa!

La vacanza a Lizzola è stata una vacanza che mai mi sarei potuto aspettare. Nonostante non ci fossero ragazzi della

mia età sono riuscito a relazionarmi con gli altri e a creare nuove amicizie superando la difficoltà di intraprendere un

cammino con ragazzi più piccoli. Mi è dispiaciuto tanto che alcuni miei amici non abbiano vissuto questa bella espe-

rienza e auguro a tutti di continuare a viverle nei prossimi anni.

Giacomo Ienco

Che dire della vacanza? Semplicemente stupenda!

Anche se ad essere uno dei più grandi può far pensare a una difficile relazione con gli altri, invece, devo ammettere

che questa vacanza, forse agevolata dal gruppo ristretto di partecipanti, ha permesso di creare un gruppo solido tra i

diversi oratori e di rafforzare ed incrementare le proprie amicizie. Il lavoro in gruppo è stato molto importante per poter

affrontare la vacanza nel giusto modo, e le gite sono state basate sull’aiuto reciproco per superare ogni difficoltà sul

sentire. Un esempio si ha dalla gita di 2 giorni, dove ognuno doveva aiutare chi lo succedeva per superare gli ostacoli

senza fare troppa fatica. Mi sono davvero trovato bene e spero di poter rifare un’esperienza simile l’anno prossimo.

Un grazie molto sincero va agli organizzatori a partire da Don Andrea, per arrivare a tutti gli educatori perché senza di

loro tutto questo non sarebbe mai accaduto. Grazie!!!

Samuele Cairoli

Dal giorno 17 al 25 luglio noi ragazzi dell’UPG Lentate - Barlassina, ci siamo recati a Lizzola per la nostra vacanza

comunitaria.

Per noi ragazzi di terza media è stata la prima occasione in cui abbiamo passato del tempo con i più grandi; e pensia-

mo che sia stata un’esperienza veramente unica. Questa vacanza con la visione di “The Last Song”, un film che de-

scrive l’amore nelle sue varie forme, ed è stato usato come traccia per tutto il nostro cammino spirituale dei giorni se-

guenti. Le nostre giornate sono state sempre intense, tra camminate, giochi a squadre, tornei, preghiere e messe.

Solitamente la sveglia era intorno alle 8:00, poi la giornata poteva svilupparsi in due modi: gita o riflessione a gruppi in

albergo. Abbiamo trovato entrambe le attività molto interessanti, ci hanno arricchito spiritualmente e nello stesso tem-

po hanno creato moltissimi legami di amicizie tra noi ragazzi, ma anche tra ragazzi ed educatori.

Grazie a questa vacanza comunitaria, abbiamo approfondito ed appreso l’argomento dell’amore capendo i suoi valori

e scoprendolo in tutte le sue forme.

Infine, ci sentiamo di dire che questa è stata proprio un’esperienza indimenticabile, che ricorderemo per tutta la vita e

che sicuramente vorremmo ripetere l’anno prossimo.

Anna Colombo, Giulia Colombo, Sara Filosa

Page 10: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

10

Speciale vacanze 2012 Vita in Parrocchia

17 Luglio 2012. Il gruppo 3a media Ado 18/19 enni

dell’UPG Barlassina/Lentate, l’espressione dell’anno,

partì per le vacanze oratoriane, con destinazione Lizzo-

la, in alta Val Seriana. Visti i raggiunti limiti di età, io salii

come educatore, non da solo ovviamente e grazie al

cielo non ero solo. Era la prima volta che facevo una

vacanza in veste di educatore, con anche dei ragazzi

che fino all’anno prima erano dalla stessa parte delle

barricate. Le mie aspettative erano nere. E invece, tac, lì

cascò, non il buon asinello, ma io. Le mie aspettative,

correggiamo il tiro va, non erano nere, di un buon grigio

scuro. Il perché era, almeno per me, semplice. Ho sem-

pre pensato che fare l’educatore fosse faticoso, (ora

capisco i miei educatori) e lo è, perché ti scontri con dei

ragazzini che

pensi siano il

diavolo, ma che

in realtà non

sono molto di-

versi da com’eri

tu alla loro età.

Ma non è per

questo che è

faticoso fare

l’educatore; è

faticoso perché ti

devi mettere in

gioco corpo e

spirito. Tre mo-

menti ricordo

con particolare

emozione di questa mia prima, e spero non ultima, va-

canza da educatore. Il primo riguarda gli spazi di forma-

zione cristiana. Era la prima volta che tenevo da solo un

incontro simil-catechismo e non sapevo proprio da che

parte iniziare. C’era da riflettere sul brano biblico riguar-

dante Sansone. Prendendo spunto da un frase detta

precedentemente da don Andrea “è Dio che mette la

forza in Sansone”, sono partito. Da lì è stato tutto più

semplice, anche grazie al mio gruppo che era fantastico

come compagno di una discussione, che è stata più che

altro un monologo, ma tant’è. Da lì ho incominciato ha

comprendere un pochino, ma ino ino, cosa significa te-

nere un incontro di catechismo. Vorrei ringraziare il mio

gruppo per avermi aiutato, e anche sopportato, con una

frase di Sant’Agostino che spero ricordino e che, ripen-

sandoci, era un po’ la mia situazione di quel momento:

“Signore sei Tu che vivi in me, o sono io che vivo in Te”.

Il secondo momento è stato importante per me perché

mi ha fatto sentire parte di questo gruppo.

Domenica 22 luglio. Si parte per la famigerata gita di

due giorni con notte in rifugio. Durante la salita si arriva

ad un “gradino” che bisogna salire facendosi aiutare da

chi precede (non necessariamente, ma se non sei una

marmotta o non hai una gamba di 1,50 m, è tosta).

Casualmente, e anche abbastanza stranamente, ero tra

i primi. Tac. Salgo con l’aiuto di quello davanti e poi aiu-

to anche io. E

allora? Allora il

fatto è che ho

dovuto aiutare

anche colei che

stava dietro a

quella che era

dietro di me, … e

poi rimasi

“fregato”. Il moti-

vo è semplice:

diventai l’addetto

alla scavalcata

del gradino. Però

nello svolgere

questo compito,

mi è sembrato come se stringessi un legame con tutti:

da quelli che conoscevo meglio a quelli di cui non mi

ricordavo nemmeno il nome. Il terzo momento invece è

successo l’ultima sera. Finita la bella serata, con con-

nesse cibarie e beveraggi, il don fa mettere noi educatori

sulle scale, e poi tutti i ragazzi, ovviamente uno alla volta

o se no non sarei qui a scrivere, ci hanno abbracciato, e

ci siamo scambiati delle battute. Fu un momento bellissi-

mo e pieno di emozioni. Non potevo chiedere niente di

meglio al Signore per questa prima esperienza da edu-

catore, ora che so anche cosa significa fare l’educatore.

Federico Galimberti

Page 11: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

11

Vita in Parrocchia

Mostar: incontri ed esperienze che provocano

Speciale vacanze 2012

di don Andrea

Un ex mobilificio come chiesa. Un bagno adibito a sacrestia. Una croce di colore rosso si erge sul tetto circondata da

numerosi tondini di ferro, richiamo per un futuro piano superiore. Un parroco semplice, che si dà molto da fare! Questa

è la parrocchia che ci ha ospitato, intitolata a san Tommaso. Una comunità nuova, nata da appena 8 mesi. Con il no-

stro spirito giovanile portiamo l'esperienza delle nostre comunità parrocchiali, alcune secolari, con alle spalle decine di

anni di tradizione. Subito ci accorgiamo che questo incontro è molto promettente: da una parte il gusto e la fatica di

iniziare una cosa tutta nuova, dall'altra il gusto e la fatica di continuare una storia ... di sempre.

Ci accoglie una chiesa povera, una chiesa umile, una chiesa sobria. È una comunità all'inizio della sua storia. Anche la

mia parrocchia di Cinisello iniziò i primi passi negli anni '60 nello scantinato di viale Emilia.

Il parroco, Don Kreŝo Puljic’, è stato chiamato dal Vescovo a guidare questa comunità: un uomo cordiale, accogliente,

amichevole, sorridente, un uomo certamente segnato dalla vita e dalla tragedia della guerra degli anni '90, mentre lui

era responsabile della Caritas diocesana di Mostar. Un uomo, un prete. Innamorato dei giovani e dei poveri. Una testi-

monianza di sacerdozio che mi ha nutrito e che mi ha provocato.

Durante il regime comunista del dittatore Tito, dal 1945 al 1980, i preti erano confinati nelle sacrestie. I sacerdoti pote-

vano fare "le loro cose" in chiesa e non fuori in luogo pubblico. Il regime, certamente per paura, cercava di ridurre al

minimo l'influenza della chiesa sulle masse; con la scusa di garantire al popolo una presunta libertà scevra da perico-

losi condizionamenti, si impediva agli uomini di chiesa di manifestare la propria fede liberamente. Questa situazione ha

concretamente confinato i sacerdoti nelle chiese e nelle sacrestie, diventate ormai quasi una prigione per il Vangelo,

che invece è nato per essere annunziato al mondo. Di fatto il clero croato si è abituato ad una pastorale molto limitata,

tra l'azione liturgica e qualche cenno di catechesi. Negli ultimi 20 anni, soprattutto dopo la guerra, il clero croato e, con

esso l'intera comunità cristiana, è dovuto uscire allo scoperto, andare verso la gente, entrare nelle loro case per cono-

scere le loro situazioni di vita, i loro drammi, i loro bisogni e necessità. I sacerdoti sono stati chiamati ad un inedito im-

pegno sociale a cui non erano abituati, un servizio di carità verso la gente sintomo di una libertà conquistata. Molti pre-

ti, dice Don Kreŝo, oggi fanno ancora molta fatica a rinnovarsi.

Don Kreŝo ha dato a me e ai giovani una profonda testimonianza di un prete che ha accettato la sfida ad uscire, che

ha accolto la chiamata millenaria di Cristo agli apostoli a portare il Vangelo dappertutto.

Page 12: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

12

Vita in Parrocchia

Speciale vacanze 2012

Innamorato dei giovani!

Anzitutto Don Kreŝo vive la sua missione per la gioventù. Ha iniziato a Mostar il primo oratorio della Bosnia-

Erzegovina nella parrocchia di san Giovanni, dove lui, negli anni della guerra, gestiva il magazzino degli aiuti umanita-

ri. Ha istituito due movimenti per l'educazione dei ragazzi: Duga (che significa arcobaleno in croato) e Bios (che signifi-

ca vita). Duga è il movimento per i ragazzi delle elementari e medie, Bios per gli adolescenti, 18/19enni e giovani. Con

questi due movimenti viene costruita la proposta educativa dell'Oratorio, luogo di attenzione alla gioventù. Don Kreŝo

investe molto in progetti educativi per i ragazzi e per gli adolescenti. Da un paio di anni propone l'esperienza del Grest

che dura una settimana, a causa degli elevati costi. Gli adolescenti vengono preparati ad essere animatori con due

settimane di corso, tutte le sere.

Ci ha fatto piacere vedere il parroco giocare con i ragazzi, stare con loro sui campi dell'oratorio, proprio con quello stile

di presenza che è tipico anche del prete ambrosiano. Don Kreŝo conosce i suoi ragazzi, sa come sono le loro famiglie,

conosce i loro problemi. È un prete ... che c'è!

Innamorato dei poveri!

L'esperienza devastante della guerra certamente ha segnato l'animo di questo prete. Durante la guerra, essendo re-

sponsabile della Caritas, ha visto da vicino più di altri i drammi della gente e il pericolo della morte. La ferita provocata

da questo conflitto è in lui ancora aperta. Ma questa ferita sofferente porta questo parroco di periferia ad essere vicino

ai poveri della sua comunità, a conoscerli, ad aiutarli e ad amarli, e nello stesso tempo a fare giustamente fatica ad

amare i suoi nemici, ovvero quelli che durante la guerra erano suoi nemici, i musulmani e i serbi. Nella sua parrocchia

Don Kreŝo cerca di coinvolgere alcune persone in difficoltà come collaboratori, dando loro la possibilità di coltivare

buone relazioni e sostenere anche le famiglie. Altri poveri vengono raggiunti nelle loro case attraverso la caritas par-

rocchiale, come da noi.

Sono rimasto colpito positivamente dal fatto che la povertà incontrata modella il suo ministero.

In conclusione ringrazio il Signore, e anche il mio parroco (non è captatio benevolentiae) che me lo ha permesso, per

l'esperienza straordinaria che ho vissuto con i nostri giovani nella quale ho trovato nutrimento per il mio ministero, ho

trovato diversi stimoli e provocazioni al mio modo di essere prete. Spero di riprendere nei primi mesi dell'anno pastora-

le gli scritti e le memorie di questo viaggio-pellegrinaggio per poter far crescere ciò che in questi giorni è stato semina-

to. Grazie (anche) a questa esperienza ... voglio essere un prete migliore!

Page 13: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

13

Mostar: le testimonianze dei giovani

Speciale vacanze 2012

Una delle novità di quest'anno è stata la proposta per i

Giovani di vivere insieme una vacanza diversa dagli altri

anni. Destinazione Mostar - Bosnia. Il 29 luglio partendo

da Lentate abbiamo iniziato il nostro viaggio, salutati da

tutti gli amici che non hanno potuto partecipare. L'entu-

siasmo era così forte che non ci hanno spaventato le 14

ore in pullmino per raggiungere don Krešo, il parroco

che ci ha ospitato. Tra canti, spuntini notturni, risate e

preghiere il viaggio prometteva bene senza però dimen-

ticare l'importanza della meta scelta. Finalmente, dopo

aver visto tramontare e sorgere il sole, siamo arrivati

nella parrocchia di don Krešo. Dopo un benvenuto molto

accogliente con grappa (racchia) e un pranzo squisito

(gulasch) abbiamo subito fatto conoscenza con i ragazzi

del posto. Grazie all'incontro con loro abbiamo potuto

confrontarci sulle nostre esperienze di vita, dal punto di

vista religioso, culturale e sociale, scoprendo quante

cose in comune si possono avere. Ogni giorno ci mo-

stravano la loro vita, le loro fatiche e le loro gioie. Mostar

è una città segnata dalla guerra, una guerra religiosa

che ancora oggi segna la popolazione e i suoi giovani.

Per loro non è semplice scegliere di essere cattolici, non

è solo uno stile, ma una scelta di vita.

Con orgoglio ci hanno portato a visitare la loro Mostar,

fatta di chiese e Caritas, ci hanno mostrato le loro croci

e la Croce (monumento) che sovrasta la città da una

montagna. Di nostra spontanea volontà siamo andati a

vedere anche l'altra faccia di Mostar fatta di moschee,

simboli musulmani e turismo.

Grazie ai giovani che abbiamo conosciuto, abbiamo visi-

tato la città di Dubrovnik e ammirato e nuotato nelle ca-

scate di Kravice. Sapendo poi che in quei giorni ci sa-

rebbe stato il Festival dei Giovani a Medjugorje non po-

tevamo mancare! Due giorni emozionanti tra fede, testi-

monianze e prove fisiche, come la Via Crucis sul monte

Krizevac per raggiungere la croce e la salita sulla collina

delle apparizioni. Tanta era

l'emozione: i canti e i balli che

hanno animato il Festival, le

preghiere in tutte le lingue del

mondo e lo stupore di vedere

così tante persone riunite insie-

me. Le giornate sono passate

velocemente ed era già arrivato

il momento di ritornare a casa.

Tra pianti, risate, balli, preghie-

re, canti e scambi di contatti

abbiamo salutato don Krešo e i

giovani di Mostar, un saluto

davvero sincero per ringraziarli

di tutti i bei momenti passati

insieme e le amicizie nate. Sia-

mo grati di questa bellissima

esperienza che abbiamo vissu-

to e che ci ha insegnato a non

dare niente per scontato, soprattutto la nostra fede e le

nostre scelte di vita impegnandoci a viverle fino in fondo.

Speriamo di rivedere presto i ragazzi di Mostar, magari

questa volta qui in Italia e di rivivere un'altra bellissima

vacanza insieme. Grazie di cuore (hvala!)

Elisa Benetti e Sharon Loise

Vita in parrocchia

Page 14: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

14

FilialiFiliali Milano, Arese (Mi), Lainate (Co), Rovello Porro (Co), Saronno (Va), Caronno P.lla(Va), Milano, Arese (Mi), Lainate (Co), Rovello Porro (Co), Saronno (Va), Caronno P.lla(Va),

Misinto (Mb), Cogliate (Mb), Lentate s/S (Mb), Meda (Mb), Seveso (Mb), Misinto (Mb), Cogliate (Mb), Lentate s/S (Mb), Meda (Mb), Seveso (Mb),

Cesano Maderno (Mb), Bovisio Masciago (Mb)Cesano Maderno (Mb), Bovisio Masciago (Mb)

Sede Centrale: Barlassina (Mb) Sede Centrale: Barlassina (Mb) -- Via C. Colombo 1/3Via C. Colombo 1/3

Tel. 0362 / 5771.1 Tel. 0362 / 5771.1 -- Fax 0362 / 564276 Fax 0362 / 564276 -- Mail: [email protected]: [email protected]

Page 15: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

15

Avevo sentito parlare della città di Mostar all'inizio degli

anni '90, in TV, quando raccontavano la guerra in Jugo-

slavia. Passati vent'anni, ormai ricostruito il suo famoso

ponte, mi aspettavo di trovare una città non troppo diver-

sa da altre che si possono vedere in giro per l'Europa.

Mi sbagliavo. I segni della guerra sono ancora molto

evidenti: palazzi pieni di fori dei proiettili, lapidi di soldati

morti così recentemente, i bossoli sui sentieri, i gradini

dell'altare della cattedrale ancora scheggiati dalle grana-

te. Ancor più presenti sono i segni nelle menti e nei cuori

delle persone: le sofferenze di chi ha vissuto la guerra e

visto morire persone care non se ne vanno facilmente, si

sente ancora molto l'astio nei confronti dell'"avversario".

Per fortuna non si sparano più, ma, pur avendo voglia di

venirne fuori e di modernizzarsi, non si può ancora dire

che tra gli abitanti di Mostar ci sia la pace. "Come faccio

a essere amico di quella persona se so che i suoi geni-

tori sparavano ai miei?" ci dicevano i ragazzi; e quando

ci accompagnavano in giro per la città, a fatica attraver-

savano il fiume per andare nella parte musulmana; a

metà ponte... si tornava indietro: "Di là non c'è niente di

interessante, abbiamo tutto di qua."

Durante la nostra permanenza eravamo ospitati in una

parrocchia cattolica-croata... Croata? Ma Mostar è in

Bosnia-Erzegovina! Sì, ma ho imparato che la Bosnia

quasi "non esiste", è solo "un'invenzione" disegnata sul-

le cartine geografiche. Infatti all'interno di questo Stato

abitano persone di tre nazioni diverse: i serbi (cristiani

ortodossi), i croati (cristiani cattolici) e i musulmani molto

legati ai paesi arabi (e da questi ben finanziati). Tutti

abitano in queste terre da secoli, sono a casa loro, ma

lontani dai loro connazionali. A Mostar in particolare i

croati e i musulmani hanno scacciato i serbi del regime

comunista di Tito e si sono spartiti la città: a est del fiu-

me i musulmani, a ovest i croati. Ci hanno raccontato

che i musulmani vorrebbero prendere il predominio su

tutta la città (le moschee e i minareti sono molto più nu-

Speciale vacanze 2012

Se vuoi collaborare o diventare uno dei sostenitori del giornale di vita

parrocchiale “In Comunione”, puoi farlo nei seguenti modi:

Invia una e-mail all’indirizzo: [email protected]

Telefona direttamente al numero: 0362 / 566.750

merosi che le chiese e i campanili) e i croati-cattolici ov-

viamente non hanno nessuna intenzione di lasciare le

loro terre, le loro case, la loro appartenenza e la loro

fede.

Con i ragazzi del posto è nato in pochissimo tempo un

legame forte. Voglia di conoscersi tra persone lontane

ma con qualcosa in comune. Ragazzi della loro età, ma

con una grande consapevolezza della loro situazione: ci

hanno colpito per il loro forte senso di appartenenza, per

l’orgoglio con cui vivono il loro essere croati-cattolici,

senza vergogna e senza nasconderlo, pur se questo è

stato la causa di tanta sofferenza per la loro gente. An-

che se, per me, non è facile vivere a Mostar, alla fine ci

è dispiaciuto doverli lasciare per tornare a casa; siamo

ripartiti convinti che li rivedremo e che a Mostar ci torne-

remo perché questa vacanza diversa ha lasciato il se-

gno.

Marco Lanzani

Vita in parrocchia

Page 16: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

16

Giuseppe lascia la nostra comunità per entrare in Seminario Vita in parrocchia

di don Sandro

Quanta gioia ho provato quando ho appreso la notizia

che la domanda di Giuseppe di entrare in Seminario di

Milano a Seveso era stata accolta! Dopo un lungo per-

corso incomincia per lui un cammino in cui si chiariscono

i segni di Dio nella sua vita.

Quando l'ho invitato a Barlassina ero sicuro della sua

persona, perché stava cercando la sua strada vocaziona-

le, ma l'ho invitato a fare una verifica della sua vocazione

buttandosi totalmente dentro alla realtà dell'Oratorio. Al-

lora gli ho detto "Se la tua strada é quella del sacerdote,

te ne accorgerai se ti butti nella vita dell'oratorio con i

ragazzi e li accosterai con questo sguardo paterno”.

Questa esperienza l'ha riempito di gioia ed é stata la ve-

rifica della sua vocazione. Questo fatto accaduto mi con-

ferma nella certezza che anche oggi il Signore chiama

attraverso la strada della verginità consacrata, donando

DONAZIONI 2012 DONAZIONI 2012

Barlassina Barlassina

2 Settembre2 Settembre

2 Dicembre2 Dicembre

Una gioia colma di gratitudine

gioia; occorre avere il coraggio di ascoltarlo. Spero che

Giuseppe sia il primo di altri che lo seguiranno.

Ringraziamo Giuseppe perché non si é risparmiato in

questo anno, donando generosamente il suo tempo e se

stesso. Egli è entrato nel nostro cuore e certamente non

lo dimenticheremo.

Page 17: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

17

detto: "Ti butto nella mischia e vediamo cosa ne viene

fuori!"

Al termine di un anno di lavoro al fianco di Don Sandro,

Don Andrea - che nel frattempo aveva preso il posto di

Don Claudio - Suor Alma, Suor Maurizia (alla quale

auguro un sereno cammino nella sua nuova avventura)

nonchè tutti i vari collaboratori ed i ragazzi che mi han-

no sostenuto nelle varie attività prestando spesso una

preziosa opera perché l’oratorio “funzionasse”, posso

dire che il Don aveva visto giusto. Gesù aveva fatto in

me ciò che io non pensavo di poter fare.

Da tale considerazione l’uomo deve partire per ricono-

scere che è sempre l'azione dello Spirito Santo che

agisce sulle nostre vite, cambiandole e non la nostra

personale presunzione.

Ricordo così la risposta che l'ex segretario di stato Va-

ticano Navarro Valls diede al suo intervistatore quando

gli fu chiesto di quanto avesse appreso dalla vicinanza

con Papa Wojtyla: "Ho imparato tante cose, ho vissuto

momenti splendidi accanto al Santo Padre, ma non si

deve mai dimenticare di come si può morir di sete an-

che stando accanto ad un torrente d'acqua pura". Au-

tentiche parole di un uomo di fede!

Nel mio caso se da un lato il "lavoro" in oratorio è stata

un esercizio quotidiano della fede che ha richiesto pas-

sione e spirito di servizio, dall'altro ha donato alla mia

vita molto più di quanto pensassi. I sacrifici e le rinunce

m'han fatto comprendere che, pur all'inizio del mio

cammino di fede, la letizia d'animo e l'esperienza nei

rapporti umani che se ne ricava nello stare con i ragaz-

zi, hanno generato in me la consapevolezza ad aderire

alla figura di prete-padre che ama il suo prossimo co-

me Gesù sa fare e che è in grado di regalare il

"centuplo" di quanto dato.

Ringrazio tutti, religiosi e laici ma uno speciale saluto

voglio riservarlo ai ragazzi dell'oratorio di Barlassina:

che possano scoprire la bellezza di rapporti umani

"veri" secondo la verità che Cristo ci offre quotidiana-

mente.

Giuseppe lascia la nostra comunità per entrare in Seminario Vita in Parrocchia

Un esercizio quotidiano della fede

di Giuseppe Pellegrino

Quando poco più di un anno fa giunsi a Barlassina da

Lecco, sembrava stesse iniziando tra tante incognite, un

ulteriore capitolo della mia vita, uno dei tanti da quando

nel 2005 avevo lasciato il mio paese – Maglie (Le) - alla

ricerca di un lavoro. Non pensavo assolutamente che una

cittadina come questa ed in particolare il suo oratorio po-

tessero rappresentare una tappa fondamentale del mio

percorso di vita: venivo da un periodo particolarmente

travagliato riguardo la salute ed il lavoro e Don Sandro mi

stava offrendo l'opportunità di confrontarmi con la vita

dell'oratorio.

Notai fin da subito, con il Grest 2011, il grado di organiz-

zazione che Don Claudio ed i suoi collaboratori avevano

dato alla struttura, osservando come si svolgessero nu-

merose attività ed ognuna con una passione ed un entu-

siasmo da parte soprattutto dei ragazzi, del tutto scono-

sciute negli oratori della mia terra d'origine.

Dal 2009, parallelamente al mio lavoro di ingegnere a

Lecco, dopo aver conosciuto Don Sandro in quel di Pe-

scarenico, avevo intrapreso un cammino vocazionale sot-

to la sua direzione spirituale che ora sarebbe stato messo

alla prova del fuoco come “lavoro”; non solo dal punto di

vista professionale quale “direttore laico” ma anche rela-

zionale e spirituale: un vero e proprio salto nel buio per

chi, fino a qualche mese prima operava in un settore qua-

le la Sicurezza sul lavoro del tutto estraneo a tali dinami-

che.

Non bisogna dimenticare come Barlassina negli anni ab-

bia suscitato numerosissime vocazioni al sacerdozio e

alla vita religiosa rispetto al numero dei suoi abitanti, qua-

si a voler confermare che nel recondito disegno che Gesù

aveva pensato per me, tutto questo dovesse rappresenta-

re il banco di prova della mia vocazione.

All'inizio non avevo alcuna idea di cosa volesse dire

"vivere" l'oratorio a tempo pieno, spendere il proprio tem-

po per gli altri. Anche le persone che lo frequentavano, si

trovavano di fronte ad una figura laica finora sconosciuta

che avrebbe potuto disorientarle, per il fatto che avevano

avuto sempre un prete come riferimento ad organizzare le

varie attività. Don Sandro, consapevole di ciò m'aveva

Page 18: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

18

di Antonietta Porro

Ricordi di scuola: questo era il titolo di una rac-

colta di racconti di Giovanni Mosca che leggemmo in

classe alla scuola media. Un titolo indovinato, non solo

perché il libro conteneva i ricordi di Mosca maestro, ma

soprattutto perché un titolo così attrae l'attenzione dei

potenziali lettori, visto che non c'è nessuno che non ab-

bia i suoi personali ricordi di scuola. E sono quasi sem-

pre ricordi positivi, anche per coloro per i quali la scuola

non stava in cima ai propri desideri, perché scuola è

sinonimo di gioventù e quindi non può che suscitare la

nostalgia di cose buone.

E' giusto richiamarlo alla mente, e magari anche

raccontarlo ai ragazzi, in questi giorni, in cui le scuole

hanno riaperto i battenti.

Tra i miei ricordi di scuola c'è l'ansia della ripre-

sa di ogni inizio d'anno, il desiderio di trovarmi in luoghi

che amavo e con persone che mi erano care. C'è la fati-

ca di un lavoro intenso e serio, addolcita dal gusto della

scoperta e dell'apprendimento, perché imparare è bello

sempre, ma lo è soprattutto quando, come accade da

bambini, coincide con l'appagamento di una curiosità

profonda, con il desiderio di sapere di più per sentirsi più

grandi. C'è poi, soprattutto, il volto di persone speciali,

come le mie compagne e la maestra, la signora Mariuc-

cia: anche quando, da adulta, sono arrivata a darle del

tu, ho sempre nutrito nei suoi confronti una venerazione

affettuosa, molto simile a quel rispetto incrollabile che si

prova nei confronti dei propri genitori. C'era una corri-

spondenza forte tra ciò che mi insegnavano i miei geni-

tori a casa e i valori che lei, a scuola, cercava di comuni-

carmi, quella corrispondenza che è la base di una vera

collaborazione tra scuola e famiglia nel processo educa-

tivo. Ricordo di avere più volte dato retta a mia madre

perché le sue indicazioni somigliavano a ciò che l'auto-

revolezza della maestra mi aveva insegnato: «Sì, mam-

ma, quel che dici è vero: lo ha detto anche la maestra!».

L'insegnante era qualcosa di più di colui che

trasmetteva dei contenuti disciplinari: era chi educava

alle cose della vita, e lo faceva insegnando la grammati-

ca, l'aritmetica, la storia.

Ho avuto la fortuna di fare anche in seguito e-

sperienze formative del genere, alle scuole medie, e, più

tardi, al liceo. Ho incontrato altri veri 'maestri' nella scuo-

la che ho frequentato. Sono sicura che molti possano

dire la stessa cosa, anche tra coloro che hanno lasciato i

banchi di scuola molto prima di me. Vorrei ricordare in

modo speciale una di queste figure di insegnanti, che a

Barlassina ha educato generazioni di bambini delle

scuole elementari, prima, e di ragazzi delle scuole me-

die, poi. Parlo della professoressa Galli, della signora

Lina: da lei ho imparato l'italiano, la storia, la geografia, il

latino, ma in modo speciale ho imparato ad aprire gli

occhi sul mondo, a interessarmi a ciò che mi accadeva

intorno, a leggere le cose nel profondo. Perché la signo-

ra Lina, con la sua arguzia (ricordo che aveva battezzato

la sua borsa 'la Gaetana', con grande divertimento di

noialtre!), con la sua comunicativa diretta e concreta, ci

ha sempre mostrato che ciò che si impara a scuola è per

la vita, che l'ablativo assoluto e la guerra del Vietnam

non fanno parte di due pianeti diversi. Qualche volta – lo

confesso ora, dopo più di quarant'anni – conoscendo noi

allieve la sua passione per l'attualità e volendo risolle-

varci un po' dalle fatiche delle due ore di latino poste in

coda alla mattinata del sabato, la sollecitavamo a

'distrarsi' dalle declinazioni e dagli esercizi austeri con

qualche domanda 'a tradimento': «Signora, che ne pen-

sa di quel che hanno detto ieri sera al telegiornale?». E,

se tutto andava come sperato, almeno un quarto d'ora di

latino si poteva schivare!

La signora Lina – mi perdonerà se infrango la

regola che impone di non dire mai l'età di una signora! -

compie in questi giorni novanta primavere: chi lo direbbe

mai, vedendola andare di buon passo per le nostre stra-

de o conversando con lei, che nulla ha perso del piglio

sicuro e della cordialità di un tempo? A lei dunque i no-

stri auguri più vivi, un grazie grandissimo e l'abbraccio

affettuoso di chi ha introdotto alla comprensione delle

cose della vita.

Lo scrigno della memoria Vita in parrocchia

Ricordi di scuola

Page 19: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

19

Vita in Parrocchia

L’Amore sconfigge la morte: San Massimiliano Kolbe

di Paola Visconti

Mercoledì 8 agosto; ormai da oltre un’ora stiamo visitan-

do Auschwitz, il più famoso e famigerato campo di ster-

minio nazista e arriviamo nei pressi del blocco 11, il co-

siddetto blocco della morte.

Entriamo in silenzio; nel buio, nella cella nr.18 risplende

un grande cero e ci sono dei fiori e una piccola immagi-

ne della Madonna di Czestochowa: è la cella dove il 14

agosto 1941 morì padre Massimilano Kolbe, frate minore

francescano, proclamato santo nel 1982 da Giovanni

Paolo II.

Qualche giorno prima un prigioniero era riuscito a fuggi-

re dal campo e i nazisti per ritorsione deci-

sero di mettere a morte dieci prigionieri; tra

i selezionati c’era un padre di famiglia con

figli, che si disperava, e a quel punto Padre

Kolbe si offrì di morire di fame e di sete nel

bunker della morte al suo posto. Dopo 14

giorni non era ancora morto (e non solo lui),

così il 14 agosto gli venne somministrata

un’iniezione di acido fenico per “chiudere la

pratica”. La testimonianza del medico che

praticò l’iniezione racconta che il francesca-

no tese il braccio con un sorriso e le sue

ultime parole furono “Ave Maria”.

La sua devozione per Maria del resto lo

aveva accompagnato fin da giovane e dopo

l’ordinazione sacerdotale a Roma, dove era stato man-

dato a studiare filosofia e teologia, tornò in Polonia e

ottenne dai superiori di poter fondare la “Milizia

dell’Immacolata”, per diffondere la devozione mariana

(essendo affetto da tubercolosi non poteva svolgere

compiti gravosi).

A Cracovia fonda un giornale “Il Cavaliere

dell’Immacolata”, che in pochi anni raggiunge la tiratura

di milioni di copie; a Varsavia, grazie anche alla donazio-

ne di un terreno da parte di un nobile, fonda

“Niepokalanow”, la ‘Città di Maria’, che conosce in poco

tempo un enorme sviluppo. Ottiene ad un certo punto

addirittura il permesso di recarsi in Giappone, dove dopo

Cercate ogni giorno il volto dei Santi

le prime incertezze poté fondare la “Città di Maria” a Na-

gasaki; il 24 maggio 1930 aveva già una tipografia e si

spedivano le prime diecimila copie de “Il Cavaliere” in

lingua giapponese.

Tornato in Polonia, ormai la tragedia della seconda

guerra mondiale incombe; dopo l’invasione da parte te-

desca nel 1939 i nazisti ordinano lo scoglimento di

“Niepokalanow” e ai suoi confratelli che partivano spar-

gendosi per il mondo, egli raccomandava “Non dimenti-

cate l’amore”. Rimangono circa 40 frati, lui compreso,

nella “sua” città, che viene trasformata in luogo di rifugio

per ammalati, feriti e profughi.

Viene internato una prima volta in un campo di concen-

tramento nel settembre del 1939, ma viene

rilasciato a dicembre. Torna a

“Niepokalanow” e riprende la sua attività di

carità e di apostolato, ma il 17 febbraio

1941 viene di nuovo imprigionato insieme

ad altri quattro frati e deportato ad Au-

schwitz, dove appunto offre la sua vita in

cambio di quella di un altro detenuto.

Quando usciamo dal blocco della morte e

riprendiamo la visita, certo quel misto di

angoscia e di rabbia che ti assale fin dal

primo istante non scompare improvvisa-

mente, eppure il sacrificio di quel prete non

lascia indifferenti. Se Auschwitz racchiude

in sé il mistero del male e fa paura, perché non è solo

l’abisso della storia, ma soprattutto quello dell’animo

umano (quegli aguzzini erano persone “normali” come

te, come il turista che ti sta accanto, eppure sono diven-

tate capaci di torturare e ammazzare senza pietà), quel-

la cella è la testimonianza vivente che il male non è

l’ultima parola; piccola goccia nell’orrore, ma più forte

dell’orrore.

Dio solo sa quanto anche questo nostro tempo, fatto di

massacri in Siria, di operai fucilati, di cristiani perseguita-

ti, di milioni di persone che muoiono di fame, ha bisogno

di posare lo sguardo su piccoli, ma significativi gesti

d’amore per ritrovare l’Amore che ne è la sorgente e

vince la morte.

Page 20: IN COMUNIONEIN COMUNIONE BarlassinaBarlassina Comunione.pdf · Festa della Madonna della Cintura - Anniversari di sacerdozio Don Enrico Vago: 60 anni al servizio del Vangelo a cura

20

ANAGRAFE PARROCCHIALE di Luglio-Agosto 2012

OFFERTE

FUNERALI € 1.315,00

BATTESIMI € 350,00

Segreteria ParrocchialeSegreteria Parrocchiale

c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 -- BarlassinaBarlassina

Orari di apertura:

Martedì: 10.30 ÷ 11.30

Sabato: 09.30 ÷ 11.30

Servizi offertiServizi offerti

Prenotazioni di SS.MessePrenotazioni di SS.Messe

Richiesta di CertificatiRichiesta di Certificati

Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comunione”Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comunione”

Iscrizione al Corso per fidanzatiIscrizione al Corso per fidanzati

Iscrizioni ad altre iniziative parrocchialiIscrizioni ad altre iniziative parrocchiali

INFO: INFO: INFO: 366 / 715.36.86366 / 715.36.86366 / 715.36.86

(attivo solo negli orari (attivo solo negli orari (attivo solo negli orari di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)

BATTESIMI

23 GESTORI MATTEO di ROBERTO e GALBIATI KATIA

24 STORELLI MARTINA di SABINO e LO PRESTI GRETA

25 FARINA BEATRICE di MARCO e PATANE’ CINZIA

26 SCHIAVON MATTEO LUIGI di DAVIDE e INGRAO GIOVANNA

27 DESIDERATO MICHELA di ORAZIO e STILO MARIA GRAZIA

28 STILO ANTONIO GABRIELE di GAETANO e FLORESCU AURELIA GEORGETA

29 STILO DOMENICO di GAETANO e FLORESCU AURELIA GEORGETA

FUNERALI

38 DOZIO LUIGIA ANNA anni 89 45 GALLI ERNESTINA anni 90

39 TINNIRINO CARMELA anni 53 46 BASSANI LUIGIA MARIA anni 90

40 FRIGERIO LUCIANO anni 57 47 MANGHI MARIA anni 83

41 SANVITO GIUSEPPE anni 82 48 SILVESTRIN PIETRO anni 89

42 PURGHE’ ELIO ROMOLO anni 71 49 SAVINA RADICE anni 80

43 POTTI ROSINA anni 86 50 TRADATI ANTONIETTA anni 75

44 PAGANI LUCIANA anni 92 COLOMBO BAMBINA