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1 di don Sandro Carissimi, Questi giorni sono frenetici perché stiamo iniziando tutte le attività della parrocchia. Quest'anno vi é una grande novità: papa Benedetto XVI ha indetto per l’intera chiesa cattolica un “Anno della Fede" . Come é commovente leggere alcuni stralci della lettera apostolica "Porta Fidei" che il Santo Padre ha scritto per l’occasione! Nell’analizzare la situazione religiosa attuale il papa in questa lettera dice ad esempio: “[…] oggi capita non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato. Mentre nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturale unitario, largamente accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte persone. Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta (cfr. Mt 5,13-16) […]». Un interrogativo s'impone: il popolo di Dio che è in Milano è realmente in grado ancora oggi di annunciare Gesù Cristo «Redentore dell'uomo, centro del cosmo e della storia»? "Siamo in un'epoca dove la scristianizzazione della cultura dominante pervade ogni ambito, e di fatto anche noi cristiani, pur affermando di credere in Cristo, ragioniamo e affrontiamo spesso le situazioni come gli altri, cercando di trovare la pienezza della vita non nella gioia di un incontro con Gesù vivo, a noi contemporaneo, ma nelle soddisfazioni che il mondo ci offre. Nella lettera pastorale che il nostro Cardinale ha indirizzato alla diocesi per accompagnare quest’anno ci è rivolto un invito, così sintetizzato: "Testimonianza più che militanza", e ci è chiesto di sostare in particolare sulla pagina del Vangelo di Marco, in cui il padre di un ragazzo ammalato lo presenta a Gesù perché lo guarisca, dal momento che gli apostoli non erano stati in grado di farlo. All'invito di Gesù di avere fede, questo padre risponde con il commovente grido: "Credo; aiuta la mia incredulità". Un grido che racchiude il dramma attuale dell'uomo d'oggi e di tutti noi. Questa frase é stata ripresa dal nostro Arcivescovo durante il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, per mostrarci come la fede in noi procede in una lotta e cresce nelle prove della vita. Come imparare dunque a vivere e a crescere nella fede? Questo è l'aiuto che desideriamo donarci perché in parrocchia si possa fare un passo sicuro in questo cammino. Per vivere un'esperienza di fede occorre seguire chi é testimone. Per questo quest'anno, per mantenerci nella fedeltà al nostro Cardinale, abbiamo invitato il nostro nuovo Vicario Episcopale padre Patrizio a tenere 3 incontri in chiesa proprio sul tema della fede. Per cambiare occorre convertirsi e questo cambiamento accade se si segue. Per questo motivo chiederei proprio a tutti di seguire questi incontri, che verranno poi ripresi in parrocchia. Come desidererei che tutti noi sentissimo forte il desiderio del cammino di fede, per una gioia vera della nostra vita. Sono convinto che se uno si ferma nel cammino di fede è perché non ha sperimentato o ha dimenticato la bellezza di vivere con Gesù nel cuore. In un incontro con i genitori dei bambini che frequentano il catechismo ho ricordato che non basta portare i bambini a catechismo, ma occorre percorrere un cammino insieme a loro, ma spesso questo viene percepito come un problema e un fastidio con tutte le cose che dobbiamo già fare. Chiediamo alla Madonna di risvegliare il desiderio della fede che ci dona pace e felicità. IN COMUNIONE IN COMUNIONE Barlassina Barlassina “Credo, aiuta la mia incredulità!” OTTOBRE 2012 OTTOBRE 2012

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1

di don Sandro

Carissimi,

Questi giorni sono frenetici perché stiamo iniziando tutte le

attività della parrocchia.

Quest'anno vi é una grande novità: papa Benedetto XVI ha

indetto per l’intera chiesa cattolica un “Anno della Fede" .

Come é commovente leggere alcuni stralci della lettera

apostolica "Porta Fidei" che il Santo Padre ha scritto per

l’occasione! Nell’analizzare la situazione religiosa attuale il

papa in questa lettera dice ad esempio: “[…] oggi capita

non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione

per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro

impegno, continuando a pensare alla fede come un

presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo

presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene

perfino negato. Mentre nel passato era possibile

riconoscere un tessuto culturale unitario, largamente

accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori

da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi

settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede

che ha toccato molte persone. Non possiamo accettare

che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta

(cfr. Mt 5,13-16) […]».

Un interrogativo s'impone: il popolo di Dio che è in Milano

è realmente in grado ancora oggi di annunciare Gesù

Cristo «Redentore dell'uomo, centro del cosmo e della

storia»? "Siamo in un'epoca dove la scristianizzazione

della cultura dominante pervade ogni ambito, e di fatto

anche noi cristiani, pur affermando di credere in Cristo,

ragioniamo e affrontiamo spesso le situazioni come gli

altri, cercando di trovare la pienezza della vita non nella

gioia di un incontro con Gesù vivo, a noi contemporaneo,

ma nelle soddisfazioni che il mondo ci offre.

Nella lettera pastorale che il nostro Cardinale ha indirizzato

alla diocesi per accompagnare quest’anno ci è rivolto un

invito, così sintetizzato: "Testimonianza più che militanza",

e ci è chiesto di sostare in particolare sulla pagina del

Vangelo di Marco, in cui il padre di un ragazzo ammalato

lo presenta a Gesù perché lo guarisca, dal momento che

gli apostoli non erano stati in grado di farlo. All'invito di

Gesù di avere fede, questo padre risponde con il

commovente grido: "Credo; aiuta la mia incredulità". Un

grido che racchiude il dramma attuale dell'uomo d'oggi e di

tutti noi.

Questa frase é stata ripresa dal nostro Arcivescovo

durante il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, per

mostrarci come la fede in noi procede in una lotta e

cresce nelle prove della vita.

Come imparare dunque a vivere e a crescere nella fede?

Questo è l'aiuto che desideriamo donarci perché in

parrocchia si possa fare un passo sicuro in questo

cammino. Per vivere un'esperienza di fede occorre seguire

chi é testimone. Per questo quest'anno, per mantenerci

nella fedeltà al nostro Cardinale, abbiamo invitato il nostro

nuovo Vicario Episcopale padre Patrizio a tenere 3 incontri

in chiesa proprio sul tema della fede. Per cambiare occorre

convertirsi e questo cambiamento accade se si segue. Per

questo motivo chiederei proprio a tutti di seguire questi

incontri, che verranno poi ripresi in parrocchia.

Come desidererei che tutti noi sentissimo forte il desiderio

del cammino di fede, per una gioia vera della nostra vita.

Sono convinto che se uno si ferma nel cammino di fede è

perché non ha sperimentato o ha dimenticato la bellezza di

vivere con Gesù nel cuore.

In un incontro con i genitori dei bambini che frequentano il

catechismo ho ricordato che non basta portare i bambini a

catechismo, ma occorre percorrere un cammino insieme a

loro, ma spesso questo viene percepito come un problema

e un fastidio con tutte le cose che dobbiamo già fare.

Chiediamo alla Madonna di risvegliare il desiderio della

fede che ci dona pace e felicità.

IN COMUNIONEIN COMUNIONE

BarlassinaBarlassina “Credo, aiuta la mia incredulità!”

OTTOBRE 2012OTTOBRE 2012

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Vita in Parrocchia

Il “nostro” Cardinal Martini

Mons. Gestori ricorda il Cardinal Martini

Venerdì 31 agosto si è spento dopo lunga malattia il Cardinal Carlo Maria Martini, che fu arcivescovo di Milano dal

1980 al 2002.

Di lui tanto si è detto e scritto e non vogliamo certo ripeterci, ma abbiamo chiesto un ricordo a Mons. Gestori, origina-

originario di Barlassina e Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, dal momento che lo ha ben

conosciuto essendo stato rettore del seminario liceale di Venegono, poi parroco a Melzo e aver ricevuto l’ordinazione

episcopale proprio dalle mani del Cardinal Martini.

La recente morte del Card. Carlo Maria Martini ha pro-

fondamente colpito la Comunità cristiana milanese, che

l’ebbe come Arcivescovo per 22 anni, ma anche il mon-

do laico è rimasto affascinato da questa personalità ed

ha ampiamente parlato di lui. Certamente è stato un uo-

mo di enorme cultura, un grande conoscitore della Bib-

bia, una persona ricca di spiritualità, un generoso pasto-

re d’anime.

In tanti hanno scritto di lui approfondendo queste sue

caratteristiche ed ancora scriveranno. Non voglio ripete-

re quello che altri possono fare meglio. Qui mi limiterei

ad alcuni ricordi personali, certamente assai marginali

per la conoscenza della personalità poliedrica di questo

Uomo di Chiesa, ma gelosamente cari al mio cuore per

averli vissuti direttamente.

Quando ero rettore del Seminario Liceale di Venego-

no Inferiore ogni anno si organizzava la vacanza estiva

comunitaria scegliendo alcuni luoghi particolarmente

suggestivi. Nell’agosto 1983 la scelta cadde su Macu-

gnaga, ai piedi del Monte Rosa, nella frazione di Pecet-

to, dove il Collegio di Arona aveva una bellissima Casa

Alpina. Invitai il Cardinale per incontrare il gruppo di una

cinquantina di seminaristi lassù in vacanza. Disse subito

di sì. Arrivò alla sera, passò la notte in quella casa e poi

al mattino, dopo la recita delle Lodi salimmo ai primi

ghiacciai della grande montagna, presso la capanna

Zamboni. Volle salire a piedi, camminando con passo da

esperto montanaro, alla testa di quella giovanile compa-

gnia, felicissima di stare con il proprio Arcivescovo.

Presso le nevi celebrò la Santa Messa, pranzò con noi e

discese ancora a piedi. Non appariva per nulla affatica-

to. Conservo di questa gita una bellissima fotografia: il

Cardinale in perfetta tenuta alpina ed i seminaristi gli

fanno corona ed ora sono preti da alcuni anni.

In seguito andai prevosto a Melzo e in una riunione di

Curia a Milano, presenti diversi superiori del Seminario,

durante una pausa dei lavori dissi al Cardinale che in

quel giorno ricorreva l’80° compleanno della mia mam-

ma Giuseppina: era l’11 ottobre 1988. Il Cardinale imme-

diatamente scrisse un cordialissimo biglietto di auguri e

mi diede una corona del Rosario da consegnare a mia

mamma, che naturalmente ne rimase felicissima.

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Vita in Parrocchia

Conservava quel foglio ben inquadrato su una parete

della nostra piccola sala da pranzo e lo mostrava orgo-

gliosa alle non poche amiche della Parrocchia.

Quando poi fui nominato Vescovo di San Benedetto

del Tronto chiesi al Cardinale di essere ordinato perso-

nalmente da lui nel nostro Duomo di Milano. Ne fu molto

lieto e durante il solenne rito di consacrazione pronunciò

parole assai affettuose nei miei riguardi, incoraggiando il

mio inizio di ministero episcopale con indicazioni ricche

di saggezza pastorale. Ricordo con piacere che prima di

entrare nel Duomo per la celebrazione volle donarmi

una bellissima Croce pettorale, che riproduce quella di

Ariberto di Intimiano.

Il “nostro” Cardinal Martini

E’ la Croce che ora porto ogni volta che presiedo le

cerimonie maggiormente solenni e più importanti.

Mi limito qui. Vorrei tuttavia ricordare che quando il

Card. Martini venne a Barlassina in occasione della Fe-

sta della Madonna della Cintura, invitato dall’Arciprete,

in quella occasione ebbe parole che ancora custodisco

nel cuore, ricorrendo allora anche il mio 25° di Ordina-

zione Sacerdotale. Mi ringraziò pubblicamente per la

lunga opera educativa offerta ai molti seminaristi a Se-

veso ed a Venegono. Arrossii non poco per quelle e-

spressioni fin troppo elogiative, ma ne fui molto contento.

Ora dal Cielo mi aiuti ad essere sempre un buon ve-

scovo.

+ Gervasio Gestori

Vescovo

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Via Volta, 14 - 20824 Lazzate (MB) 02 / 96.72.95.38

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Vita in parrocchia

Una fiamma di fede e di solidarietà

Inizio anno oratoriano — la fiaccolata

L’indomani all’alba siamo ripartiti verso la nostra meta.

Giunti a Barlassina, abbandonati gli automezzi, tutti a

piedi abbiamo raggiunto il nostro oratorio dove è stato

acceso il braciere. Dopo la benedizione impartita da Don

Marcello, accompagnati dalla banda, siamo arrivati in

piazza. I nostri amici della Comunità Pastorale di Lenta-

te hanno proseguito il cammino verso la loro Parrocchia

centrale, mentre noi siamo entrati in chiesa per parteci-

pare alla celebrazione della S. Messa domenicale in

onore della Madonna della Cintura.

Questa esperienza ci ha fatto entrare in contatto diretto

con realtà che fino a quel momento avevamo conosciuto

solo dai media. Prendere il fuoco da una terra così pro-

vata ha un significato profondo: portare con noi la loro

grande fede e voglia di rinascere per affrontare con spiri-

to rinvigorito il nuovo anno oratoriano che, non a caso,

ha come tema JUMP! - Il salto della Fede.

di Daniele Ottolina e Andrea Galimberti

Quest’ anno, su proposta di Don Andrea, la fiaccolata di

inizio anno oratoriano è stata organizzata insieme a tutti

gli oratori dell’Unità di Pastorale Giovanile.

Si è scelto di partire da Moglia, comune mantovano for-

temente colpito dai recenti terremoti, sia per conoscere

e prendere contatto con una realtà in difficoltà, sia per

portare un aiuto concreto alle popolazioni. Data la consi-

derevole distanza da percorrere, i tedofori hanno viag-

giato in bicicletta.

Venerdì 7 settembre alle 20 siamo partiti da Lentate con

pulmini e auto giungendo a Moglia in tarda serata, dove

il parroco Don Alberto e alcuni parrocchiani ci hanno

accolto calorosamente e portato le loro testimonianze.

Prima di sistemarci per la notte nei locali dell’oratorio, ci

attendeva una montagna di pasta aglio, olio e peperon-

cino preparata dalla mitica equipe cucina della fiaccola-

ta. La mattina seguente dopo la messa celebrata da Don

Andrea, abbiamo acceso la fiaccola e consegnato a don

Alberto, alla presenza del sindaco di Moglia, il contributo

raccolto nelle nostre parrocchie. La fiaccola è così parti-

ta per giungere nel tardo pomeriggio a Rivolta d’Adda,

tappa intermedia del nostro percorso. Ci ha ospitato una

casa famiglia che si occupa di disabili e anziani. Prima di

cenare e pernottare presso questa struttura, abbiamo

potuto conoscere la preziosa esperienza di Suor Stefa-

nia che qui offre il suo servizio.

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Inizio anno oratoriano — la festa dell’oratorio

“Jump! Il salto della Fede”

a cura della Redazione

“Jump! Il salto della Fede”:

E’ questo lo slogan scelto

per fare da sottofondo al

percorso degli oratori am-

brosiani in quest’anno 2012

-2013, l’Anno della Fede.

«Salta!», sarà detto ai ra-

gazzi, «balza in piedi, come ha fatto Bartimeo e corri da

Gesù. Lui ti salverà… la tua fede ti salverà». «Jump!» è

dunque manifestare che la fede è qualcosa di gioioso, di

entusiasmante e, nello stesso tempo, di decisivo per la

vita di ciascuno. Consiste nel fare quello che ci dice il

sottotitolo, cioè «il salto della fede». Non è un «salto nel

buio»: ci vuole coraggio per darsi lo stacco, ma possia-

mo avere la certezza che dietro alla parola «Coraggio!»,

quella pronunciata da chi ti vuole bene e ti vuole condur-

re da Gesù invitandoti alla rincorsa, c’è la parola «Alzati,

ti chiama!».

E’ dunque un salto verso l’Altro e verso gli altri. Il salto

della fede è uno slancio verso la vita autentica, quella

«perfetta» che Gesù ci dona: non è fatta di «perfezioni»

ma, alla fine, risulta essere «compiuta», così come Dio

l’ha voluta da sempre, in comunione con Lui.

La festa dell’Oratorio è stata animata da questo spirito a

partire dalla serata di sabato 29 settembre con giochi,

canti e un momento di preghiera per pre-ado, ado e gio-

vani ed è proseguita nella giornata di domenica 30 con

la celebrazione eucaristica, il pranzo, gli stands, il ringra-

ziamento a Suor Maurizia e Giuseppe, il lancio dei pal-

loncini, la preghiera sul campo, in un clima sereno e fa-

miliare. E’ stata davvero una bella festa, un buon “balzo

d’inizio” per affrontare con entusiasmo il percorso di

questo anno oratoriano.

Vita in Parrocchia

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Inizio anno oratoriano — la festa dell’oratorio Vita in Parrocchia

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Due giorni pre-ado UPG a Ponte Lambro

Back in the game: rimettersi in gioco

Sabato 22 e domenica 23 settembre il gruppo di terza media di Barlassina ha vissuto insieme ai propri coetanei

dell’UPG due giorni di convivenza ospitati dall’oratorio di Ponte Lambro, dove attualmente è parroco don Stefano Dol-

ci. Ecco i pensieri dei ragazzi su questa breve, ma intensa esperienza.

“Back in the game” cioè “rimettersi in gioco” vuol dire approfondire l’amicizia tra noi attraverso il gioco o il dolce far

niente, ma anche attraverso la riflessione in gruppo e le iniziative proposte dagli educatori. Vuol dire vivere un cammi-

no di crescita personale con amici, educatori e ancora amici. Due volte gli amici perché, secondo noi, nessuno è più

convincente e trascinante di un caro amico. Vuol dire anche proseguire il nostro cammino di fede personale e capire

un po’ di più perché dire di sì a Gesù attraverso la Professione di Fede che è la nostra meta in questo anno di catechi-

smo.

Luca e Nicola

Ci hanno colpito i giochi sul prato dell’Eremo perché ci hanno permesso di legare subito con i ragazzi di Lentate e fra-

zioni. Ci è piaciuta molto la serata: il gioco organizzato perché era diviso in mondi e in ogni mondo c’era una prova

divertente a tema e la “serata” in camera, più libera, dove ci siamo infilate nei sacchi a pelo e abbiamo cantato, chiac-

chierato ed anche “ballato” al ritmo degli ultimi successi musicali. Tutta l’esperienza è stata stupenda!

Lucrezia e Camilla

Lo scorso weekend ci siamo divertiti vero?! Sono stati due giorni di giochi, riflessioni e indimenticabili momenti insie-

me. Abbiamo approfondito l'amicizia tra noi ragazzi e con le persone che ci hanno seguito passo a passo durante que-

sta esperienza. Ci ha colpito il modo in cui, con la nostra voce e i nostri canti, noi ragazzi siamo riusciti a trasformare

una Messa in qualcosa di più grande e stimolante. Non parliamo poi della serata divertentissima!! I giochi erano creati-

vi e hanno reso ancora più piacevole il tempo trascorso insieme! Un COMPLIMENTONE anche alle nostre cuoche.

Rifaremmo più che volentieri questa magnifica esperienza e quelli che non hanno voluto venire si sono persi

un’occasione bellissima.

Melissa e Silvia

Vita in Parrocchia

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Due giorni pre-ado UPG a Ponte Lambro

Nel pomeriggio di sabato, tornati dall’Eremo, abbiamo meditato il brano di Vangelo di Marco 10, 46-52, che è l'icona

della festa dell'oratorio di quest'anno. Questo brano parla del cieco Bartimeo, che mentre sta mendicando incontra

Gesù. Quest'ultimo, dopo averlo chiamato e avergli chiesto cosa volesse da lui, gli fa riacquistare la vista. Dopo aver

letto questo testo, abbiamo cercato di capire se e quando anche noi ci siamo sentiti come Bartimeo, cioè: umiliato,

frustrato, coraggioso, gioioso, stupito... Inoltre abbiamo suddiviso il brano in 4 parti in cui abbiamo evidenziato 4 parole

chiave che ci hanno fatto capire l' “evoluzione” di ciò che fa il cieco prima di essere accontentato da Gesù.

Alice e Benedetta

La due giorni “Back in the Game” a Ponte Lambro ci è piaciuta molto perché ci ha dato l’occasione di conoscerci me-

glio e di condividere momenti allegri e momenti più seri di riflessione. È stata per noi ragazze un’esperienza diversa

dormire nel sacco a pelo e fare la coda per il bagno: abbiamo capito che la gioia nasce non dalle comodità ma dal de-

siderio di stare insieme con entusiasmo e semplicità. Anche la partecipazione alla Messa della domenica ci ha visto

coinvolte in maniera attiva, dalla preparazione delle intenzioni ai canti. Davvero due giorni intensi, di gioco, di preghie-

ra, di amicizia!

Maria Giulia e Sara

DONAZIONI 2012 DONAZIONI 2012

Barlassina Barlassina

2 Dicembre2 Dicembre

Vita in Parrocchia

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Vita in Parrocchia

La nostra comunità si arricchisce di un nuovo figlio

di Pia Prada

Ogni volta che la Chiesa accoglie un nuovo figlio è gioia

grande, tanto più se il suo arrivo è insolito e inaspettato.

Questo è capitato alla nostra comunità domenica 23 set-

tembre col Battesimo di un bimbo che proviene da cultura

e tradizioni diverse dalle nostre ma nella cui famiglia si è

acceso il desiderio di incontrare Gesù.

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere i suoi genitori alcuni

mesi fa e subito abbiamo capito che l'essere accanto a loro

nell'accompagnare il loro piccolo in un passo così impor-

tante avrebbe prima di tutto arricchito noi. Il desiderio di

avvicinarsi alla nostra comunità della madre e la semplice

disponibilità del padre ci hanno richiamato come il Vange-

lo, talvolta nascosto ai sapienti e ai dotti, si riveli ai

“piccoli”.

Rinascere dall’acqua e dallo Spirito

E' attraverso un cuore che desidera e un animo sempli-

ce che Dio tocca la nostra storia e compie fra noi i Suoi

prodigi.

“Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce”: ringrazia-

mo il Signore, perché non ci fa mai mancare il Suo soffio

di Vita. Ci renda sempre attenti ai segni che ci manifesta

attraverso le persone che incontriamo e faccia della no-

stra comunità un luogo accogliente e di esperienza cri-

stiana sempre più autentica.

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Anno della Fede e missione: la riflessione di Suor Daniela

Ottobre missionario

Stiamo vivendo un mese missionario ricco di avveni-

menti che hanno segnato e segneranno la nostra storia

come Chiesa, popolo di Dio in cammino.

Il giorno 11 ottobre c'è stata l'apertura dell'anno della

fede indetto da Papa Benedetto XVI nel cinquantesimo

anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II. Anno

che terminerà il 24 novembre 2013.

Il principale avvenimento ecclesiale, che accompagnerà

le prime fasi del cammino, sarà la celebrazione della

tredicesima Assemblea generale del Sinodo dei Vesco-

vi, che avrà il seguente tema: “la nuova evangelizzazio-

ne per la trasmissione della fede cristiana”.

Questi eventi, come ci dice Papa Benedetto XVI, con-

corrono a riaffermare la volontà come Chiesa di impe-

gnarci con maggiore coraggio e ardore nella missio ad

gentes perché il Vangelo giunga fino agli estremi confini

della terra.

L'obbiettivo principale dell'anno della fede sarà quello di

sostenere la fede di tanti credenti, uomini e donne, che

nella fatica quotidiana non cessano di affidare con con-

vinzione e con coraggio la propria esistenza al Signore

Gesù.

Questo ci porta a comprendere che abbiamo la stessa

vocazione e missione di Gesù cioè quella di essere figli/

e, che si realizza nella missione di farsi fratelli e sorelle

di ogni persona che Lui ci mette accanto nel nostro cam-

mino quotidiano.

La missione riguarda innanzitutto me, il mio stile di vita:

“come il Padre ha mandato me, così anch'io mando

voi” (Gv 20,21). Sono inviata prima ai vicini. La testimo-

nianza degli apostoli comincia da Gerusalemme; la mia

comincia nel contesto dove mi trovo. Mi faccio carico

della realtà dove sono inserita ma sempre con la tensio-

ne di essere inserita in una Chiesa che invia fino agli

estremi confini della terra.

Nel mondo pluriculturale e globalizzato i più lontani sono

i vicini che spesso trascuriamo: quelli tra noi che emargi-

niamo oltre ogni confine di vita vivibile. Sradicati dal

mondo e scartati dal nostro, sono i più poveri!

Questo esige, anzitutto, una rinnovata adesione di fede

personale e comunitaria al Vangelo di Gesù Cristo, “in

un momento di profondo cambiamento come quello che

l'umanità sta vivendo” (Lett. ap. Porta Fidei, 8).

La nostra fede unita alla missione andrebbe rivisitata

alla luce del Signore che è “sempre con noi” (Mt 28,20),

con il volto di tutti i “senza volti” che sono tra noi: affa-

mati, immigrati, malati, carcerati, poveri.

Essi, inviati come Lazzaro alla nostra porta, ci chiamano

a gettare ponti nell'abisso che abbiamo scavato tra noi e

loro, perché da loro giunga a noi la salvezza.

La missione costituisce la dimensione fondamentale

della nostra vita, della mia come suora missionaria com-

boniana. Abbiamo sempre bisogno di essere evangeliz-

zati, soprattutto da coloro che vorremmo evangelizzare.

Solo andando verso i fratelli e le sorelle diventiamo noi

stessi figli/e.

Ma questo non basta! Dobbiamo volgere una particolare

attenzione verso i lontani, quelli che non conoscono an-

cora Cristo e non hanno sperimentato la presenza di Dio

nella loro vita.

La missione realizza la mia, nostra vocazione: “chi acco-

glie voi, accoglie me” (Mt 10,40) dice Gesù identifican-

dosi con i suoi inviati. La missione verso i fratelli e le

sorelle ci rende uguali a Lui, il Figlio.

Maria, ci sia guida e compagna di cammino in questo

tempo privilegiato della nostra storia.

Buona missione a tutti/e!

sr Daniela Serafin mc

Vita in parrocchia

“Cristo, oggi come allora, ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra”

(Lett. ap. Porta Fidei, 7)

12

FilialiFiliali Milano, Arese (Mi), Lainate (Co), Rovello Porro (Co), Saronno (Va), Caronno P.lla(Va), Milano, Arese (Mi), Lainate (Co), Rovello Porro (Co), Saronno (Va), Caronno P.lla(Va),

Misinto (Mb), Cogliate (Mb), Lentate s/S (Mb), Meda (Mb), Seveso (Mb), Misinto (Mb), Cogliate (Mb), Lentate s/S (Mb), Meda (Mb), Seveso (Mb),

Cesano Maderno (Mb), Bovisio Masciago (Mb)Cesano Maderno (Mb), Bovisio Masciago (Mb)

Sede Centrale: Barlassina (Mb) Sede Centrale: Barlassina (Mb) -- Via C. Colombo 1/3Via C. Colombo 1/3

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a cura del Gruppo Missionario

Dal messaggio del Papa per la Giornata Missionaria

Mondiale “Chiamati a far risplendere la Parola di verità”:

Cari fratelli e sorelle!

La celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale si

carica quest’anno di un significato tutto particolare. La

ricorrenza del 50° anniversario dell'inizio del Concilio

Vaticano II, l’apertura dell’Anno della fede e il Sinodo dei

Vescovi sul tema della nuova evangelizzazione concor-

rono a riaffermare la volontà della Chiesa di impegnarsi

con maggiore coraggio e ardore nella missio ad gentes

perché il Vangelo giunga fino agli estremi confini della

terra.

[…]

Abbiamo bisogno quindi di riprendere lo stesso slancio

apostolico delle prime comunità cristiane, che, piccole e

indifese, furono capaci, con l’annuncio e la testimonian-

za, di diffondere il Vangelo in tutto il mondo allora cono-

sciuto.

Non meraviglia quindi che il Concilio Vaticano II e il suc-

cessivo Magistero della Chiesa insistano in modo spe-

ciale sul mandato missionario che Cristo ha affidato ai

suoi discepoli e che deve essere impegno dell’intero

Popolo di Dio, Vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, reli-

giose, laici.

[…]

Anche oggi la missione ad gentes deve essere il costan-

te orizzonte e il paradigma di ogni attività ecclesiale,

perché l’identità stessa della Chiesa è costituita dalla

fede nel Mistero di Dio, che si è rivelato in Cristo per

portarci la salvezza, e dalla missione di testimoniarlo e

Ottobre missionario

Se vuoi collaborare o diventare uno dei sostenitori del giornale di vita

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Invia una e-mail all’indirizzo: [email protected]

Telefona direttamente al numero: 0362 / 566.750

annunciarlo al mondo, fino al suo ritorno. Come san Pa-

olo, dobbiamo essere attenti verso i lontani, quelli che

non conoscono ancora Cristo e non hanno sperimentato

la paternità di Dio, nella consapevolezza che “la coope-

razione missionaria si deve allargare oggi a forme nuove

includendo non solo l’aiuto economico, ma anche la par-

tecipazione diretta all’evangelizzazione” (Giovanni Paolo

II, Lett. enc. Redemptoris missio, 82).

[…]

La fede in Dio, in questo disegno di amore realizzato in

Cristo, è anzitutto un dono e un mistero da accogliere

nel cuore e nella vita e di cui ringraziare sempre il Signo-

re. Ma la fede è un dono che ci è dato perché sia condi-

viso; è un talento ricevuto perché porti frutto; è una luce

che non deve rimanere nascosta, ma illuminare tutta la

casa. E’ il dono più importante che ci è stato fatto nella

nostra esistenza e che non possiamo tenere per noi

stessi.

[…]

Con il beato John Henry Newman vorrei pregare:

“Accompagna, o Signore, i tuoi missionari nelle terre da

evangelizzare, metti le parole giuste sulle loro labbra,

rendi fruttuosa la loro fatica”. La Vergine Maria, Madre

della Chiesa e Stella dell’evangelizzazione, accompagni

tutti i missionari del Vangelo.

Vita in parrocchia

Giornata missionaria mondiale: il messaggio del Papa

Sabato 27 ottobre ore 20.45 in Duomo a Milano

Veglia Missionaria Diocesana presieduta dal Card. Arcivescovo Angelo Scola

Siamo tutti invitati a partecipare secondo le

modalità che verranno segnalate sul foglietto degli avvisi

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Pellegrinaggio diocesano a Lourdes Vita in parrocchia

Con Maria muoviamo i primi passi nell’Anno della Fede

di don Sandro

Abbiamo desiderato tanto questo pellegrinaggio! La

devozione alla Madonna e l'assistenza agli ammalati

sono sempre stati dei punti essenziali della pastorale

della nostra parrocchia. Molte sono le persone anziane

o disabili e molte sono le persone della parrocchia che

stanno loro accanto per mostrare che "Dio é vicino".

Questi tre giorni sono stati un’occasione per immerger-

si nella chiesa milanese (erano presenti più di 5000

fedeli della nostra diocesi) e per seguire i passi che il

Cardinale ci pone sul cammino della fede (questo pel-

legrinaggio era posto come primo passo del program-

ma pastorale di quest'anno).

Il clima di fede di Lourdes è emerso dalla presenza di

tanti ammalati e pellegrini che con devozione pregava-

no e facevano penitenza, come la Madonna ci ha indi-

cato. Com'è possibile non commuoversi di fronte a tanti

ammalati che pregano offrendo le loro pene e chiedono

la guarigione degli altri ammalati? Come non essere

colpiti dalla fiumana di persone che con i flambeaux

seguono la statua illuminata della Madonna? Come

non essere colti dalla pace nel recitare il Rosario di

fronte alla Grotta dove percepisci la presenza continua

di Maria? Come non ricordare la via Crucis che abbia-

mo vissuto insieme o le concelebrazioni eucaristiche

presiedute dal nostro Cardinale alla presenza di più di

200 sacerdoti della nostra diocesi? La stanchezza, le

ore trascorse spesso in piedi durante le funzioni, le

levate notturne per il viaggio sono state il sacrificio vis-

suto con letizia che ha unito il nostro gruppetto che

veniva da Barlassina. Abbiamo trovato altri nostri com-

paesani venuti con altri pellegrinaggi o con l'Unitalsi

che trasportava gli ammalati.

Siamo tornati a casa avendo nel cuore immagini indi-

menticabili e gli spunti di meditazione che ci ha offerto

il Cardinale. Mi permetto di richiamarne uno annunciato

durante la S. Messa alla Grotta.

Maria è stata predestinata a essere Madre del nostro

Salvatore, divenendo soggetto di vicinanza singolare a

ciascuno di noi. Il Signore l'ha scelta per essere model-

lo di santità e avvocata di grazia. Predestinazione si-

gnifica che per ognuno di noi c'e', prima della nostra

nascita, una scelta buona e d'amore da parte di Dio

Padre Creatore. Noi siamo chiamati a dire il nostro "sì"

a questo disegno di grazia, ma non ne abbiamo la for-

za. Per questo Maria diventa la nostra avvocata e ci

sostiene e ci aiuta nel nostro "sì". Così la Madonna

aiuta i nostri ammalati a dire il loro "sì" offrendo la loro

vita.

In Maria si compie l'immagine della Chiesa, Sposa

di Cristo senza macchia e senza ruga.

La Chiesa sfida da 2000 anni la storia e nonostan-

te tanti peccati e nostri pregiudizi, ostilità, persecu-

zioni, rimane la grande strada per il nostro "sì" per

la predestinazione che Dio ha su ciascuno di noi,

la grande strada dell'amore di Dio per ciascuno di

noi. Dobbiamo amarla la Chiesa perché e' la Spo-

sa di Gesù. Se ci muoviamo in questo modo, allo-

ra possiamo accorgerci che la nostra fede può

abbattere il residuo d'incredulità che c'e' in noi.

Con questi pensieri nel cuore e nella mente ripren-

diamo il cammino nella nostra parrocchia.

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La preghiera per eccellenza è proprio quella della Ma-

donna, il Santo Rosario, il mezzo più sicuro per arriva-

re a suo Figlio. Questa è l'esperienza che ho fatto nel

Santuario dove ogni anno andiamo a venerare la Ma-

dre di Dio. Mi sono dimenticato di tutte le mie debolez-

ze, dei miei peccati. Ma come Giannetta, mentre parla-

va con la Signora, si dimenticò dell'erba per i suoi ani-

mali, anch'io ho trovato non solo l'acqua benedetta, ma

la vera fonte della preghiera, il Santo Rosario.

La seconda tappa della giornata è stata la Basilica di

Somasca sopra Lecco. Qui si onorano le reliquie di

San Girolamo Emiliani, fondatore dei Padri Somaschi.

La Basilica si trova in un posto panoramico molto sug-

gestivo. Purtroppo il tempo nel pomeriggio era cambia-

to; acqua e tuoni ci hanno accompagnato e non si è

potuto vedere molto. Nella Basilica un Padre Somasco

ci ha illustrato la vita di San Girolamo: una vita molto

travagliata fino al momento dell'incontro col Divino A-

more, con Gesù. Viene attratto completamente dall'a-

more di Gesù, tanto da farsi tutto a tutti, specialmente

ai più poveri, agli orfani, ai diseredati, fino a dare la vita

per i fratelli. Questa bellissima figura di Santo è stata la

risposta a tutti i miei interrogativi, una conferma che la

via intrapresa è quella giusta. Una verifica e certezza

del cammino intrapreso che porta all'incontro con Gesù

in un amplesso di amore finale. Scusate se ho parlato

della mia esperienza. Questo è quanto ho portato a

casa nel mio cuore.

Pellegrinaggio a Caravaggio e Somasca Vita in Parrocchia

Testimonianza di un pellegrino

di Giorgio Cecconello

Il cinque settembre, dopo troppo tempo di attesa, si

parte alla volta di Caravaggio. Viaggio tranquillo. All'im-

provviso appare il Santuario con la sua bella cupola.

Con mia sorpresa, mi prende un’emozione mai provata

prima in questo santo luogo. Il desiderio è di avere un

incontro vivo, reale, concreto con la Madre Celeste. Il

mio animo è predisposto per un dialogo personale con

la Madonna. Un dialogo di richiesta perché possa com-

prendere se la devozione a Lei è la via giusta nel cam-

mino che mi sta portando verso l'incontro con suo Fi-

glio. La giornata è bella; l'atmosfera è calma e serena,

anche nella comitiva dei pellegrini. Dopo una breve

processione entriamo in Santuario per la celebrazione

della Santa Messa. Ecco il tempo più opportuno per

avere un dialogo con la Signora apparsa a Giannetta il

giorno 26 maggio del 1432. Ma cosa dire? Cosa chie-

dere? Di che grazie ho bisogno? Per chi devo pregare?

Nebbia assoluta. Nessuna risposta ai miei interrogativi.

Seguì un silenzio arido e oscuro. Ma è stato durante

quel silenzio che la Signora mise in me alcuni interro-

gativi: quanto amassi suo Figlio, che rapporto di amici-

zia avevo con Lui, fino a che punto mi sentivo di testi-

moniare la Sua presenza nel mondo. A queste doman-

de ho dovuto chinare la testa orgogliosa, mi sentivo

mediocre e confuso. Di nuovo il silenzio si è impadroni-

to del mio essere. Ma ancora una volta la bellissima

Signora di maestoso aspetto, come la descrive Gian-

netta, mi viene in aiuto. La risposta me l'ha dettata

sempre Lei, la Mamma di Gesù. Mi fece capire che le

mie preghiere non erano ispirate da una vera mendi-

canza. Il mio cuore non chiedeva con una vera fede la

sua intercessione. Adesso, attraverso Maria, spero di

amare di più Gesù, sentire di più la Sua vicinanza, ave-

re un costante rapporto con Lui, essere immerso ogni

momento nel Mistero, avere un'affezione totale alla

Sua Persona. Per troppo tempo non mi sono abbando-

nato con dovuta umiltà alla sua intercessione per arri-

vare a Gesù.

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ANAGRAFE PARROCCHIALE di Settembre 2012

Segreteria ParrocchialeSegreteria Parrocchiale

c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 -- BarlassinaBarlassina

Orari di apertura:

Mercoledì 9.30 ÷ 11.00

Sabato: 09.30 ÷ 11.30

Servizi offertiServizi offerti

Prenotazioni di SS.MessePrenotazioni di SS.Messe

Richiesta di CertificatiRichiesta di Certificati

Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comunione”Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comunione”

Iscrizione al Corso per fidanzatiIscrizione al Corso per fidanzati

Iscrizioni ad altre iniziative parrocchialiIscrizioni ad altre iniziative parrocchiali

INFO: INFO: INFO: 366 / 715.36.86366 / 715.36.86366 / 715.36.86

(attivo solo negli orari (attivo solo negli orari (attivo solo negli orari di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)

BATTESIMI

30 RONZONI ANDREA di FABIO e BIGHETTI FIORELLA

31 BRUNO LORENZO di ALBERTO e SCIASCIA ANNA MARIA

32 PARRAVICIN FABIO di MARCO e MENINI LUCIANA

33 FRANGI VITTORIO ANTONELLO di MATTEO e CALI’ BARBARA

34 MECO ALESSIO di ADAMIL e PRIFTI ARIONA

OFFERTE

FUNERALI € 500,00

OFFERTE PER CERO MAMME € 150,00

ANNIVERSARI MATRIMONIO € 270,00

BATTESIMI € 350,00

RIONE MONTOEU € 40,00

RIONE CASCINA SANTA MARIA € 40,00

RIONE POLENTA E PARIOEU € 50,00

FUNERALI

50 GALLI LUIGI GIUSEPPE anni 51

51 PARRAVICINI PIERA anni 66

52 BALCONI PAOLA anni 79