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di don Sandro
Carissimi,
Questi giorni sono frenetici perché stiamo iniziando tutte le
attività della parrocchia.
Quest'anno vi é una grande novità: papa Benedetto XVI ha
indetto per l’intera chiesa cattolica un “Anno della Fede" .
Come é commovente leggere alcuni stralci della lettera
apostolica "Porta Fidei" che il Santo Padre ha scritto per
l’occasione! Nell’analizzare la situazione religiosa attuale il
papa in questa lettera dice ad esempio: “[…] oggi capita
non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione
per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro
impegno, continuando a pensare alla fede come un
presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo
presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene
perfino negato. Mentre nel passato era possibile
riconoscere un tessuto culturale unitario, largamente
accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori
da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi
settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede
che ha toccato molte persone. Non possiamo accettare
che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta
(cfr. Mt 5,13-16) […]».
Un interrogativo s'impone: il popolo di Dio che è in Milano
è realmente in grado ancora oggi di annunciare Gesù
Cristo «Redentore dell'uomo, centro del cosmo e della
storia»? "Siamo in un'epoca dove la scristianizzazione
della cultura dominante pervade ogni ambito, e di fatto
anche noi cristiani, pur affermando di credere in Cristo,
ragioniamo e affrontiamo spesso le situazioni come gli
altri, cercando di trovare la pienezza della vita non nella
gioia di un incontro con Gesù vivo, a noi contemporaneo,
ma nelle soddisfazioni che il mondo ci offre.
Nella lettera pastorale che il nostro Cardinale ha indirizzato
alla diocesi per accompagnare quest’anno ci è rivolto un
invito, così sintetizzato: "Testimonianza più che militanza",
e ci è chiesto di sostare in particolare sulla pagina del
Vangelo di Marco, in cui il padre di un ragazzo ammalato
lo presenta a Gesù perché lo guarisca, dal momento che
gli apostoli non erano stati in grado di farlo. All'invito di
Gesù di avere fede, questo padre risponde con il
commovente grido: "Credo; aiuta la mia incredulità". Un
grido che racchiude il dramma attuale dell'uomo d'oggi e di
tutti noi.
Questa frase é stata ripresa dal nostro Arcivescovo
durante il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, per
mostrarci come la fede in noi procede in una lotta e
cresce nelle prove della vita.
Come imparare dunque a vivere e a crescere nella fede?
Questo è l'aiuto che desideriamo donarci perché in
parrocchia si possa fare un passo sicuro in questo
cammino. Per vivere un'esperienza di fede occorre seguire
chi é testimone. Per questo quest'anno, per mantenerci
nella fedeltà al nostro Cardinale, abbiamo invitato il nostro
nuovo Vicario Episcopale padre Patrizio a tenere 3 incontri
in chiesa proprio sul tema della fede. Per cambiare occorre
convertirsi e questo cambiamento accade se si segue. Per
questo motivo chiederei proprio a tutti di seguire questi
incontri, che verranno poi ripresi in parrocchia.
Come desidererei che tutti noi sentissimo forte il desiderio
del cammino di fede, per una gioia vera della nostra vita.
Sono convinto che se uno si ferma nel cammino di fede è
perché non ha sperimentato o ha dimenticato la bellezza di
vivere con Gesù nel cuore.
In un incontro con i genitori dei bambini che frequentano il
catechismo ho ricordato che non basta portare i bambini a
catechismo, ma occorre percorrere un cammino insieme a
loro, ma spesso questo viene percepito come un problema
e un fastidio con tutte le cose che dobbiamo già fare.
Chiediamo alla Madonna di risvegliare il desiderio della
fede che ci dona pace e felicità.
IN COMUNIONEIN COMUNIONE
BarlassinaBarlassina “Credo, aiuta la mia incredulità!”
OTTOBRE 2012OTTOBRE 2012
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Vita in Parrocchia
Il “nostro” Cardinal Martini
Mons. Gestori ricorda il Cardinal Martini
Venerdì 31 agosto si è spento dopo lunga malattia il Cardinal Carlo Maria Martini, che fu arcivescovo di Milano dal
1980 al 2002.
Di lui tanto si è detto e scritto e non vogliamo certo ripeterci, ma abbiamo chiesto un ricordo a Mons. Gestori, origina-
originario di Barlassina e Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, dal momento che lo ha ben
conosciuto essendo stato rettore del seminario liceale di Venegono, poi parroco a Melzo e aver ricevuto l’ordinazione
episcopale proprio dalle mani del Cardinal Martini.
La recente morte del Card. Carlo Maria Martini ha pro-
fondamente colpito la Comunità cristiana milanese, che
l’ebbe come Arcivescovo per 22 anni, ma anche il mon-
do laico è rimasto affascinato da questa personalità ed
ha ampiamente parlato di lui. Certamente è stato un uo-
mo di enorme cultura, un grande conoscitore della Bib-
bia, una persona ricca di spiritualità, un generoso pasto-
re d’anime.
In tanti hanno scritto di lui approfondendo queste sue
caratteristiche ed ancora scriveranno. Non voglio ripete-
re quello che altri possono fare meglio. Qui mi limiterei
ad alcuni ricordi personali, certamente assai marginali
per la conoscenza della personalità poliedrica di questo
Uomo di Chiesa, ma gelosamente cari al mio cuore per
averli vissuti direttamente.
Quando ero rettore del Seminario Liceale di Venego-
no Inferiore ogni anno si organizzava la vacanza estiva
comunitaria scegliendo alcuni luoghi particolarmente
suggestivi. Nell’agosto 1983 la scelta cadde su Macu-
gnaga, ai piedi del Monte Rosa, nella frazione di Pecet-
to, dove il Collegio di Arona aveva una bellissima Casa
Alpina. Invitai il Cardinale per incontrare il gruppo di una
cinquantina di seminaristi lassù in vacanza. Disse subito
di sì. Arrivò alla sera, passò la notte in quella casa e poi
al mattino, dopo la recita delle Lodi salimmo ai primi
ghiacciai della grande montagna, presso la capanna
Zamboni. Volle salire a piedi, camminando con passo da
esperto montanaro, alla testa di quella giovanile compa-
gnia, felicissima di stare con il proprio Arcivescovo.
Presso le nevi celebrò la Santa Messa, pranzò con noi e
discese ancora a piedi. Non appariva per nulla affatica-
to. Conservo di questa gita una bellissima fotografia: il
Cardinale in perfetta tenuta alpina ed i seminaristi gli
fanno corona ed ora sono preti da alcuni anni.
In seguito andai prevosto a Melzo e in una riunione di
Curia a Milano, presenti diversi superiori del Seminario,
durante una pausa dei lavori dissi al Cardinale che in
quel giorno ricorreva l’80° compleanno della mia mam-
ma Giuseppina: era l’11 ottobre 1988. Il Cardinale imme-
diatamente scrisse un cordialissimo biglietto di auguri e
mi diede una corona del Rosario da consegnare a mia
mamma, che naturalmente ne rimase felicissima.
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Vita in Parrocchia
Conservava quel foglio ben inquadrato su una parete
della nostra piccola sala da pranzo e lo mostrava orgo-
gliosa alle non poche amiche della Parrocchia.
Quando poi fui nominato Vescovo di San Benedetto
del Tronto chiesi al Cardinale di essere ordinato perso-
nalmente da lui nel nostro Duomo di Milano. Ne fu molto
lieto e durante il solenne rito di consacrazione pronunciò
parole assai affettuose nei miei riguardi, incoraggiando il
mio inizio di ministero episcopale con indicazioni ricche
di saggezza pastorale. Ricordo con piacere che prima di
entrare nel Duomo per la celebrazione volle donarmi
una bellissima Croce pettorale, che riproduce quella di
Ariberto di Intimiano.
Il “nostro” Cardinal Martini
E’ la Croce che ora porto ogni volta che presiedo le
cerimonie maggiormente solenni e più importanti.
Mi limito qui. Vorrei tuttavia ricordare che quando il
Card. Martini venne a Barlassina in occasione della Fe-
sta della Madonna della Cintura, invitato dall’Arciprete,
in quella occasione ebbe parole che ancora custodisco
nel cuore, ricorrendo allora anche il mio 25° di Ordina-
zione Sacerdotale. Mi ringraziò pubblicamente per la
lunga opera educativa offerta ai molti seminaristi a Se-
veso ed a Venegono. Arrossii non poco per quelle e-
spressioni fin troppo elogiative, ma ne fui molto contento.
Ora dal Cielo mi aiuti ad essere sempre un buon ve-
scovo.
+ Gervasio Gestori
Vescovo
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Vita in parrocchia
Una fiamma di fede e di solidarietà
Inizio anno oratoriano — la fiaccolata
L’indomani all’alba siamo ripartiti verso la nostra meta.
Giunti a Barlassina, abbandonati gli automezzi, tutti a
piedi abbiamo raggiunto il nostro oratorio dove è stato
acceso il braciere. Dopo la benedizione impartita da Don
Marcello, accompagnati dalla banda, siamo arrivati in
piazza. I nostri amici della Comunità Pastorale di Lenta-
te hanno proseguito il cammino verso la loro Parrocchia
centrale, mentre noi siamo entrati in chiesa per parteci-
pare alla celebrazione della S. Messa domenicale in
onore della Madonna della Cintura.
Questa esperienza ci ha fatto entrare in contatto diretto
con realtà che fino a quel momento avevamo conosciuto
solo dai media. Prendere il fuoco da una terra così pro-
vata ha un significato profondo: portare con noi la loro
grande fede e voglia di rinascere per affrontare con spiri-
to rinvigorito il nuovo anno oratoriano che, non a caso,
ha come tema JUMP! - Il salto della Fede.
di Daniele Ottolina e Andrea Galimberti
Quest’ anno, su proposta di Don Andrea, la fiaccolata di
inizio anno oratoriano è stata organizzata insieme a tutti
gli oratori dell’Unità di Pastorale Giovanile.
Si è scelto di partire da Moglia, comune mantovano for-
temente colpito dai recenti terremoti, sia per conoscere
e prendere contatto con una realtà in difficoltà, sia per
portare un aiuto concreto alle popolazioni. Data la consi-
derevole distanza da percorrere, i tedofori hanno viag-
giato in bicicletta.
Venerdì 7 settembre alle 20 siamo partiti da Lentate con
pulmini e auto giungendo a Moglia in tarda serata, dove
il parroco Don Alberto e alcuni parrocchiani ci hanno
accolto calorosamente e portato le loro testimonianze.
Prima di sistemarci per la notte nei locali dell’oratorio, ci
attendeva una montagna di pasta aglio, olio e peperon-
cino preparata dalla mitica equipe cucina della fiaccola-
ta. La mattina seguente dopo la messa celebrata da Don
Andrea, abbiamo acceso la fiaccola e consegnato a don
Alberto, alla presenza del sindaco di Moglia, il contributo
raccolto nelle nostre parrocchie. La fiaccola è così parti-
ta per giungere nel tardo pomeriggio a Rivolta d’Adda,
tappa intermedia del nostro percorso. Ci ha ospitato una
casa famiglia che si occupa di disabili e anziani. Prima di
cenare e pernottare presso questa struttura, abbiamo
potuto conoscere la preziosa esperienza di Suor Stefa-
nia che qui offre il suo servizio.
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Inizio anno oratoriano — la festa dell’oratorio
“Jump! Il salto della Fede”
a cura della Redazione
“Jump! Il salto della Fede”:
E’ questo lo slogan scelto
per fare da sottofondo al
percorso degli oratori am-
brosiani in quest’anno 2012
-2013, l’Anno della Fede.
«Salta!», sarà detto ai ra-
gazzi, «balza in piedi, come ha fatto Bartimeo e corri da
Gesù. Lui ti salverà… la tua fede ti salverà». «Jump!» è
dunque manifestare che la fede è qualcosa di gioioso, di
entusiasmante e, nello stesso tempo, di decisivo per la
vita di ciascuno. Consiste nel fare quello che ci dice il
sottotitolo, cioè «il salto della fede». Non è un «salto nel
buio»: ci vuole coraggio per darsi lo stacco, ma possia-
mo avere la certezza che dietro alla parola «Coraggio!»,
quella pronunciata da chi ti vuole bene e ti vuole condur-
re da Gesù invitandoti alla rincorsa, c’è la parola «Alzati,
ti chiama!».
E’ dunque un salto verso l’Altro e verso gli altri. Il salto
della fede è uno slancio verso la vita autentica, quella
«perfetta» che Gesù ci dona: non è fatta di «perfezioni»
ma, alla fine, risulta essere «compiuta», così come Dio
l’ha voluta da sempre, in comunione con Lui.
La festa dell’Oratorio è stata animata da questo spirito a
partire dalla serata di sabato 29 settembre con giochi,
canti e un momento di preghiera per pre-ado, ado e gio-
vani ed è proseguita nella giornata di domenica 30 con
la celebrazione eucaristica, il pranzo, gli stands, il ringra-
ziamento a Suor Maurizia e Giuseppe, il lancio dei pal-
loncini, la preghiera sul campo, in un clima sereno e fa-
miliare. E’ stata davvero una bella festa, un buon “balzo
d’inizio” per affrontare con entusiasmo il percorso di
questo anno oratoriano.
Vita in Parrocchia
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Due giorni pre-ado UPG a Ponte Lambro
Back in the game: rimettersi in gioco
Sabato 22 e domenica 23 settembre il gruppo di terza media di Barlassina ha vissuto insieme ai propri coetanei
dell’UPG due giorni di convivenza ospitati dall’oratorio di Ponte Lambro, dove attualmente è parroco don Stefano Dol-
ci. Ecco i pensieri dei ragazzi su questa breve, ma intensa esperienza.
“Back in the game” cioè “rimettersi in gioco” vuol dire approfondire l’amicizia tra noi attraverso il gioco o il dolce far
niente, ma anche attraverso la riflessione in gruppo e le iniziative proposte dagli educatori. Vuol dire vivere un cammi-
no di crescita personale con amici, educatori e ancora amici. Due volte gli amici perché, secondo noi, nessuno è più
convincente e trascinante di un caro amico. Vuol dire anche proseguire il nostro cammino di fede personale e capire
un po’ di più perché dire di sì a Gesù attraverso la Professione di Fede che è la nostra meta in questo anno di catechi-
smo.
Luca e Nicola
Ci hanno colpito i giochi sul prato dell’Eremo perché ci hanno permesso di legare subito con i ragazzi di Lentate e fra-
zioni. Ci è piaciuta molto la serata: il gioco organizzato perché era diviso in mondi e in ogni mondo c’era una prova
divertente a tema e la “serata” in camera, più libera, dove ci siamo infilate nei sacchi a pelo e abbiamo cantato, chiac-
chierato ed anche “ballato” al ritmo degli ultimi successi musicali. Tutta l’esperienza è stata stupenda!
Lucrezia e Camilla
Lo scorso weekend ci siamo divertiti vero?! Sono stati due giorni di giochi, riflessioni e indimenticabili momenti insie-
me. Abbiamo approfondito l'amicizia tra noi ragazzi e con le persone che ci hanno seguito passo a passo durante que-
sta esperienza. Ci ha colpito il modo in cui, con la nostra voce e i nostri canti, noi ragazzi siamo riusciti a trasformare
una Messa in qualcosa di più grande e stimolante. Non parliamo poi della serata divertentissima!! I giochi erano creati-
vi e hanno reso ancora più piacevole il tempo trascorso insieme! Un COMPLIMENTONE anche alle nostre cuoche.
Rifaremmo più che volentieri questa magnifica esperienza e quelli che non hanno voluto venire si sono persi
un’occasione bellissima.
Melissa e Silvia
Vita in Parrocchia
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Due giorni pre-ado UPG a Ponte Lambro
Nel pomeriggio di sabato, tornati dall’Eremo, abbiamo meditato il brano di Vangelo di Marco 10, 46-52, che è l'icona
della festa dell'oratorio di quest'anno. Questo brano parla del cieco Bartimeo, che mentre sta mendicando incontra
Gesù. Quest'ultimo, dopo averlo chiamato e avergli chiesto cosa volesse da lui, gli fa riacquistare la vista. Dopo aver
letto questo testo, abbiamo cercato di capire se e quando anche noi ci siamo sentiti come Bartimeo, cioè: umiliato,
frustrato, coraggioso, gioioso, stupito... Inoltre abbiamo suddiviso il brano in 4 parti in cui abbiamo evidenziato 4 parole
chiave che ci hanno fatto capire l' “evoluzione” di ciò che fa il cieco prima di essere accontentato da Gesù.
Alice e Benedetta
La due giorni “Back in the Game” a Ponte Lambro ci è piaciuta molto perché ci ha dato l’occasione di conoscerci me-
glio e di condividere momenti allegri e momenti più seri di riflessione. È stata per noi ragazze un’esperienza diversa
dormire nel sacco a pelo e fare la coda per il bagno: abbiamo capito che la gioia nasce non dalle comodità ma dal de-
siderio di stare insieme con entusiasmo e semplicità. Anche la partecipazione alla Messa della domenica ci ha visto
coinvolte in maniera attiva, dalla preparazione delle intenzioni ai canti. Davvero due giorni intensi, di gioco, di preghie-
ra, di amicizia!
Maria Giulia e Sara
DONAZIONI 2012 DONAZIONI 2012
Barlassina Barlassina
2 Dicembre2 Dicembre
Vita in Parrocchia
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Vita in Parrocchia
La nostra comunità si arricchisce di un nuovo figlio
di Pia Prada
Ogni volta che la Chiesa accoglie un nuovo figlio è gioia
grande, tanto più se il suo arrivo è insolito e inaspettato.
Questo è capitato alla nostra comunità domenica 23 set-
tembre col Battesimo di un bimbo che proviene da cultura
e tradizioni diverse dalle nostre ma nella cui famiglia si è
acceso il desiderio di incontrare Gesù.
Abbiamo avuto la fortuna di conoscere i suoi genitori alcuni
mesi fa e subito abbiamo capito che l'essere accanto a loro
nell'accompagnare il loro piccolo in un passo così impor-
tante avrebbe prima di tutto arricchito noi. Il desiderio di
avvicinarsi alla nostra comunità della madre e la semplice
disponibilità del padre ci hanno richiamato come il Vange-
lo, talvolta nascosto ai sapienti e ai dotti, si riveli ai
“piccoli”.
Rinascere dall’acqua e dallo Spirito
E' attraverso un cuore che desidera e un animo sempli-
ce che Dio tocca la nostra storia e compie fra noi i Suoi
prodigi.
“Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce”: ringrazia-
mo il Signore, perché non ci fa mai mancare il Suo soffio
di Vita. Ci renda sempre attenti ai segni che ci manifesta
attraverso le persone che incontriamo e faccia della no-
stra comunità un luogo accogliente e di esperienza cri-
stiana sempre più autentica.
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Anno della Fede e missione: la riflessione di Suor Daniela
Ottobre missionario
Stiamo vivendo un mese missionario ricco di avveni-
menti che hanno segnato e segneranno la nostra storia
come Chiesa, popolo di Dio in cammino.
Il giorno 11 ottobre c'è stata l'apertura dell'anno della
fede indetto da Papa Benedetto XVI nel cinquantesimo
anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II. Anno
che terminerà il 24 novembre 2013.
Il principale avvenimento ecclesiale, che accompagnerà
le prime fasi del cammino, sarà la celebrazione della
tredicesima Assemblea generale del Sinodo dei Vesco-
vi, che avrà il seguente tema: “la nuova evangelizzazio-
ne per la trasmissione della fede cristiana”.
Questi eventi, come ci dice Papa Benedetto XVI, con-
corrono a riaffermare la volontà come Chiesa di impe-
gnarci con maggiore coraggio e ardore nella missio ad
gentes perché il Vangelo giunga fino agli estremi confini
della terra.
L'obbiettivo principale dell'anno della fede sarà quello di
sostenere la fede di tanti credenti, uomini e donne, che
nella fatica quotidiana non cessano di affidare con con-
vinzione e con coraggio la propria esistenza al Signore
Gesù.
Questo ci porta a comprendere che abbiamo la stessa
vocazione e missione di Gesù cioè quella di essere figli/
e, che si realizza nella missione di farsi fratelli e sorelle
di ogni persona che Lui ci mette accanto nel nostro cam-
mino quotidiano.
La missione riguarda innanzitutto me, il mio stile di vita:
“come il Padre ha mandato me, così anch'io mando
voi” (Gv 20,21). Sono inviata prima ai vicini. La testimo-
nianza degli apostoli comincia da Gerusalemme; la mia
comincia nel contesto dove mi trovo. Mi faccio carico
della realtà dove sono inserita ma sempre con la tensio-
ne di essere inserita in una Chiesa che invia fino agli
estremi confini della terra.
Nel mondo pluriculturale e globalizzato i più lontani sono
i vicini che spesso trascuriamo: quelli tra noi che emargi-
niamo oltre ogni confine di vita vivibile. Sradicati dal
mondo e scartati dal nostro, sono i più poveri!
Questo esige, anzitutto, una rinnovata adesione di fede
personale e comunitaria al Vangelo di Gesù Cristo, “in
un momento di profondo cambiamento come quello che
l'umanità sta vivendo” (Lett. ap. Porta Fidei, 8).
La nostra fede unita alla missione andrebbe rivisitata
alla luce del Signore che è “sempre con noi” (Mt 28,20),
con il volto di tutti i “senza volti” che sono tra noi: affa-
mati, immigrati, malati, carcerati, poveri.
Essi, inviati come Lazzaro alla nostra porta, ci chiamano
a gettare ponti nell'abisso che abbiamo scavato tra noi e
loro, perché da loro giunga a noi la salvezza.
La missione costituisce la dimensione fondamentale
della nostra vita, della mia come suora missionaria com-
boniana. Abbiamo sempre bisogno di essere evangeliz-
zati, soprattutto da coloro che vorremmo evangelizzare.
Solo andando verso i fratelli e le sorelle diventiamo noi
stessi figli/e.
Ma questo non basta! Dobbiamo volgere una particolare
attenzione verso i lontani, quelli che non conoscono an-
cora Cristo e non hanno sperimentato la presenza di Dio
nella loro vita.
La missione realizza la mia, nostra vocazione: “chi acco-
glie voi, accoglie me” (Mt 10,40) dice Gesù identifican-
dosi con i suoi inviati. La missione verso i fratelli e le
sorelle ci rende uguali a Lui, il Figlio.
Maria, ci sia guida e compagna di cammino in questo
tempo privilegiato della nostra storia.
Buona missione a tutti/e!
sr Daniela Serafin mc
Vita in parrocchia
“Cristo, oggi come allora, ci invia per le strade del mondo per proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra”
(Lett. ap. Porta Fidei, 7)
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FilialiFiliali Milano, Arese (Mi), Lainate (Co), Rovello Porro (Co), Saronno (Va), Caronno P.lla(Va), Milano, Arese (Mi), Lainate (Co), Rovello Porro (Co), Saronno (Va), Caronno P.lla(Va),
Misinto (Mb), Cogliate (Mb), Lentate s/S (Mb), Meda (Mb), Seveso (Mb), Misinto (Mb), Cogliate (Mb), Lentate s/S (Mb), Meda (Mb), Seveso (Mb),
Cesano Maderno (Mb), Bovisio Masciago (Mb)Cesano Maderno (Mb), Bovisio Masciago (Mb)
Sede Centrale: Barlassina (Mb) Sede Centrale: Barlassina (Mb) -- Via C. Colombo 1/3Via C. Colombo 1/3
Tel. 0362 / 5771.1 Tel. 0362 / 5771.1 -- Fax 0362 / 564276 Fax 0362 / 564276 -- Mail: [email protected]: [email protected]
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a cura del Gruppo Missionario
Dal messaggio del Papa per la Giornata Missionaria
Mondiale “Chiamati a far risplendere la Parola di verità”:
Cari fratelli e sorelle!
La celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale si
carica quest’anno di un significato tutto particolare. La
ricorrenza del 50° anniversario dell'inizio del Concilio
Vaticano II, l’apertura dell’Anno della fede e il Sinodo dei
Vescovi sul tema della nuova evangelizzazione concor-
rono a riaffermare la volontà della Chiesa di impegnarsi
con maggiore coraggio e ardore nella missio ad gentes
perché il Vangelo giunga fino agli estremi confini della
terra.
[…]
Abbiamo bisogno quindi di riprendere lo stesso slancio
apostolico delle prime comunità cristiane, che, piccole e
indifese, furono capaci, con l’annuncio e la testimonian-
za, di diffondere il Vangelo in tutto il mondo allora cono-
sciuto.
Non meraviglia quindi che il Concilio Vaticano II e il suc-
cessivo Magistero della Chiesa insistano in modo spe-
ciale sul mandato missionario che Cristo ha affidato ai
suoi discepoli e che deve essere impegno dell’intero
Popolo di Dio, Vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, reli-
giose, laici.
[…]
Anche oggi la missione ad gentes deve essere il costan-
te orizzonte e il paradigma di ogni attività ecclesiale,
perché l’identità stessa della Chiesa è costituita dalla
fede nel Mistero di Dio, che si è rivelato in Cristo per
portarci la salvezza, e dalla missione di testimoniarlo e
Ottobre missionario
Se vuoi collaborare o diventare uno dei sostenitori del giornale di vita
parrocchiale “In Comunione”, puoi farlo nei seguenti modi:
Invia una e-mail all’indirizzo: [email protected]
Telefona direttamente al numero: 0362 / 566.750
annunciarlo al mondo, fino al suo ritorno. Come san Pa-
olo, dobbiamo essere attenti verso i lontani, quelli che
non conoscono ancora Cristo e non hanno sperimentato
la paternità di Dio, nella consapevolezza che “la coope-
razione missionaria si deve allargare oggi a forme nuove
includendo non solo l’aiuto economico, ma anche la par-
tecipazione diretta all’evangelizzazione” (Giovanni Paolo
II, Lett. enc. Redemptoris missio, 82).
[…]
La fede in Dio, in questo disegno di amore realizzato in
Cristo, è anzitutto un dono e un mistero da accogliere
nel cuore e nella vita e di cui ringraziare sempre il Signo-
re. Ma la fede è un dono che ci è dato perché sia condi-
viso; è un talento ricevuto perché porti frutto; è una luce
che non deve rimanere nascosta, ma illuminare tutta la
casa. E’ il dono più importante che ci è stato fatto nella
nostra esistenza e che non possiamo tenere per noi
stessi.
[…]
Con il beato John Henry Newman vorrei pregare:
“Accompagna, o Signore, i tuoi missionari nelle terre da
evangelizzare, metti le parole giuste sulle loro labbra,
rendi fruttuosa la loro fatica”. La Vergine Maria, Madre
della Chiesa e Stella dell’evangelizzazione, accompagni
tutti i missionari del Vangelo.
Vita in parrocchia
Giornata missionaria mondiale: il messaggio del Papa
Sabato 27 ottobre ore 20.45 in Duomo a Milano
Veglia Missionaria Diocesana presieduta dal Card. Arcivescovo Angelo Scola
Siamo tutti invitati a partecipare secondo le
modalità che verranno segnalate sul foglietto degli avvisi
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Pellegrinaggio diocesano a Lourdes Vita in parrocchia
Con Maria muoviamo i primi passi nell’Anno della Fede
di don Sandro
Abbiamo desiderato tanto questo pellegrinaggio! La
devozione alla Madonna e l'assistenza agli ammalati
sono sempre stati dei punti essenziali della pastorale
della nostra parrocchia. Molte sono le persone anziane
o disabili e molte sono le persone della parrocchia che
stanno loro accanto per mostrare che "Dio é vicino".
Questi tre giorni sono stati un’occasione per immerger-
si nella chiesa milanese (erano presenti più di 5000
fedeli della nostra diocesi) e per seguire i passi che il
Cardinale ci pone sul cammino della fede (questo pel-
legrinaggio era posto come primo passo del program-
ma pastorale di quest'anno).
Il clima di fede di Lourdes è emerso dalla presenza di
tanti ammalati e pellegrini che con devozione pregava-
no e facevano penitenza, come la Madonna ci ha indi-
cato. Com'è possibile non commuoversi di fronte a tanti
ammalati che pregano offrendo le loro pene e chiedono
la guarigione degli altri ammalati? Come non essere
colpiti dalla fiumana di persone che con i flambeaux
seguono la statua illuminata della Madonna? Come
non essere colti dalla pace nel recitare il Rosario di
fronte alla Grotta dove percepisci la presenza continua
di Maria? Come non ricordare la via Crucis che abbia-
mo vissuto insieme o le concelebrazioni eucaristiche
presiedute dal nostro Cardinale alla presenza di più di
200 sacerdoti della nostra diocesi? La stanchezza, le
ore trascorse spesso in piedi durante le funzioni, le
levate notturne per il viaggio sono state il sacrificio vis-
suto con letizia che ha unito il nostro gruppetto che
veniva da Barlassina. Abbiamo trovato altri nostri com-
paesani venuti con altri pellegrinaggi o con l'Unitalsi
che trasportava gli ammalati.
Siamo tornati a casa avendo nel cuore immagini indi-
menticabili e gli spunti di meditazione che ci ha offerto
il Cardinale. Mi permetto di richiamarne uno annunciato
durante la S. Messa alla Grotta.
Maria è stata predestinata a essere Madre del nostro
Salvatore, divenendo soggetto di vicinanza singolare a
ciascuno di noi. Il Signore l'ha scelta per essere model-
lo di santità e avvocata di grazia. Predestinazione si-
gnifica che per ognuno di noi c'e', prima della nostra
nascita, una scelta buona e d'amore da parte di Dio
Padre Creatore. Noi siamo chiamati a dire il nostro "sì"
a questo disegno di grazia, ma non ne abbiamo la for-
za. Per questo Maria diventa la nostra avvocata e ci
sostiene e ci aiuta nel nostro "sì". Così la Madonna
aiuta i nostri ammalati a dire il loro "sì" offrendo la loro
vita.
In Maria si compie l'immagine della Chiesa, Sposa
di Cristo senza macchia e senza ruga.
La Chiesa sfida da 2000 anni la storia e nonostan-
te tanti peccati e nostri pregiudizi, ostilità, persecu-
zioni, rimane la grande strada per il nostro "sì" per
la predestinazione che Dio ha su ciascuno di noi,
la grande strada dell'amore di Dio per ciascuno di
noi. Dobbiamo amarla la Chiesa perché e' la Spo-
sa di Gesù. Se ci muoviamo in questo modo, allo-
ra possiamo accorgerci che la nostra fede può
abbattere il residuo d'incredulità che c'e' in noi.
Con questi pensieri nel cuore e nella mente ripren-
diamo il cammino nella nostra parrocchia.
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La preghiera per eccellenza è proprio quella della Ma-
donna, il Santo Rosario, il mezzo più sicuro per arriva-
re a suo Figlio. Questa è l'esperienza che ho fatto nel
Santuario dove ogni anno andiamo a venerare la Ma-
dre di Dio. Mi sono dimenticato di tutte le mie debolez-
ze, dei miei peccati. Ma come Giannetta, mentre parla-
va con la Signora, si dimenticò dell'erba per i suoi ani-
mali, anch'io ho trovato non solo l'acqua benedetta, ma
la vera fonte della preghiera, il Santo Rosario.
La seconda tappa della giornata è stata la Basilica di
Somasca sopra Lecco. Qui si onorano le reliquie di
San Girolamo Emiliani, fondatore dei Padri Somaschi.
La Basilica si trova in un posto panoramico molto sug-
gestivo. Purtroppo il tempo nel pomeriggio era cambia-
to; acqua e tuoni ci hanno accompagnato e non si è
potuto vedere molto. Nella Basilica un Padre Somasco
ci ha illustrato la vita di San Girolamo: una vita molto
travagliata fino al momento dell'incontro col Divino A-
more, con Gesù. Viene attratto completamente dall'a-
more di Gesù, tanto da farsi tutto a tutti, specialmente
ai più poveri, agli orfani, ai diseredati, fino a dare la vita
per i fratelli. Questa bellissima figura di Santo è stata la
risposta a tutti i miei interrogativi, una conferma che la
via intrapresa è quella giusta. Una verifica e certezza
del cammino intrapreso che porta all'incontro con Gesù
in un amplesso di amore finale. Scusate se ho parlato
della mia esperienza. Questo è quanto ho portato a
casa nel mio cuore.
Pellegrinaggio a Caravaggio e Somasca Vita in Parrocchia
Testimonianza di un pellegrino
di Giorgio Cecconello
Il cinque settembre, dopo troppo tempo di attesa, si
parte alla volta di Caravaggio. Viaggio tranquillo. All'im-
provviso appare il Santuario con la sua bella cupola.
Con mia sorpresa, mi prende un’emozione mai provata
prima in questo santo luogo. Il desiderio è di avere un
incontro vivo, reale, concreto con la Madre Celeste. Il
mio animo è predisposto per un dialogo personale con
la Madonna. Un dialogo di richiesta perché possa com-
prendere se la devozione a Lei è la via giusta nel cam-
mino che mi sta portando verso l'incontro con suo Fi-
glio. La giornata è bella; l'atmosfera è calma e serena,
anche nella comitiva dei pellegrini. Dopo una breve
processione entriamo in Santuario per la celebrazione
della Santa Messa. Ecco il tempo più opportuno per
avere un dialogo con la Signora apparsa a Giannetta il
giorno 26 maggio del 1432. Ma cosa dire? Cosa chie-
dere? Di che grazie ho bisogno? Per chi devo pregare?
Nebbia assoluta. Nessuna risposta ai miei interrogativi.
Seguì un silenzio arido e oscuro. Ma è stato durante
quel silenzio che la Signora mise in me alcuni interro-
gativi: quanto amassi suo Figlio, che rapporto di amici-
zia avevo con Lui, fino a che punto mi sentivo di testi-
moniare la Sua presenza nel mondo. A queste doman-
de ho dovuto chinare la testa orgogliosa, mi sentivo
mediocre e confuso. Di nuovo il silenzio si è impadroni-
to del mio essere. Ma ancora una volta la bellissima
Signora di maestoso aspetto, come la descrive Gian-
netta, mi viene in aiuto. La risposta me l'ha dettata
sempre Lei, la Mamma di Gesù. Mi fece capire che le
mie preghiere non erano ispirate da una vera mendi-
canza. Il mio cuore non chiedeva con una vera fede la
sua intercessione. Adesso, attraverso Maria, spero di
amare di più Gesù, sentire di più la Sua vicinanza, ave-
re un costante rapporto con Lui, essere immerso ogni
momento nel Mistero, avere un'affezione totale alla
Sua Persona. Per troppo tempo non mi sono abbando-
nato con dovuta umiltà alla sua intercessione per arri-
vare a Gesù.
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ANAGRAFE PARROCCHIALE di Settembre 2012
Segreteria ParrocchialeSegreteria Parrocchiale
c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 c/o casa parrocchiale Via Don Speroni, 6 -- BarlassinaBarlassina
Orari di apertura:
Mercoledì 9.30 ÷ 11.00
Sabato: 09.30 ÷ 11.30
Servizi offertiServizi offerti
Prenotazioni di SS.MessePrenotazioni di SS.Messe
Richiesta di CertificatiRichiesta di Certificati
Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comunione”Raccolta abbonamenti ad “Il Segno” ed “In Comunione”
Iscrizione al Corso per fidanzatiIscrizione al Corso per fidanzati
Iscrizioni ad altre iniziative parrocchialiIscrizioni ad altre iniziative parrocchiali
INFO: INFO: INFO: 366 / 715.36.86366 / 715.36.86366 / 715.36.86
(attivo solo negli orari (attivo solo negli orari (attivo solo negli orari di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)di apertura della Segreteria)
BATTESIMI
30 RONZONI ANDREA di FABIO e BIGHETTI FIORELLA
31 BRUNO LORENZO di ALBERTO e SCIASCIA ANNA MARIA
32 PARRAVICIN FABIO di MARCO e MENINI LUCIANA
33 FRANGI VITTORIO ANTONELLO di MATTEO e CALI’ BARBARA
34 MECO ALESSIO di ADAMIL e PRIFTI ARIONA
OFFERTE
FUNERALI € 500,00
OFFERTE PER CERO MAMME € 150,00
ANNIVERSARI MATRIMONIO € 270,00
BATTESIMI € 350,00
RIONE MONTOEU € 40,00
RIONE CASCINA SANTA MARIA € 40,00
RIONE POLENTA E PARIOEU € 50,00
FUNERALI
50 GALLI LUIGI GIUSEPPE anni 51
51 PARRAVICINI PIERA anni 66
52 BALCONI PAOLA anni 79