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SABATO 28 NOVEMBRE 2015 numero 65 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il S ta risolvendo uno per uno tutti i problemi che pare- vano irrisolvibili, che Ma- rino e i suoi assessori pasticcian- do e abborracciando compro- messi su compromessi avevano di fatto cristallizzato. E’ il più pesante atto di accusa che una amministrazione pubblica possa incassare. Il commissario straor- dinario Tronca dimostra che tutto è possibile, che le cose vanno fatte e si fanno senza guardare in faccia nessuno.Una questione di poteri, certo, ma anche di metodo, e quindi di so- stanza. In questo fascicolo ci oc- cupiamo ripetutamente delle gesta di Tronca, ma è inevitabile e non sembri piaggeria o inna- moramento del personaggio. Una delle notizie del giorno, anzi della settimana, è l’annul- lamento del bando per l’assegna- zione dei banchi per l’esercizio commerciale in piazza Navona durante il periodo natalizio e fino alla Befana. Cancellato per gravi irregolarità da Tronca e da Cantone. Non è un caso che solo pochi giorni fa lo stesso commis- sario si sia preso la delega del controllo proprio del Primo Mu- nicipio. Ora ci facciano nomi e cognomi di chi ha sbagliato e perché. Tronca non è stato chia- mato, naturalmente, per occu- parsi delle foglie morte e del guano degli storni, per i gladia- tori e per i risciò illegali, ma tanto ha fatto. E in tempi rapi- dissimi. Il che significa che era ed è possibile amministrare anche Roma, se si saltano quei gangli “malati” della ammini- strazione capitolina, quei bloc- chi misteriosi, quegli ostacoli che paralizzavano qualsiasi diret- tiva scomoda. Un suo sub com- missario si è impegnato a far arrivare i soldi per sbloccare la questione dei dipendenti della Tpl, da mesi senza stipendio. Se non ce la faccio mi dimetto, ha dichiarato. Così si deve fare. C i sono due certezze, per il momento, sulla via che porta al voto per designare il successore di Ignazio Marino. Una è la fotografia dei son- daggisti che pongono tutti il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo attorno a “quota 30”. La seconda è la profonda crisi che lacera il Partito Democratico, che viene invece dato attorno al 20%. Due cifre che sem- brano indicare per Roma un solo esito elettorale pos- sibile: quello di un secondo turno di ballottaggio tra i “grillini” e i “dem”. A meno ovviamente di un clamo- roso “sfondamento al centro”, per il momento però più che altro ipotesi di scuola, della lista civica di Alfio Marchini, la cui candidatura sembra ad oggi la terza, ed ultima, certezza della corsa per la conquista del Campidoglio. E ADESSO FUORI I NOMI SCENARI Consigli, non richiesti, al Commissario Tronca Giocoli a pagina 2 DIETRO LE QUINTE Centro destra bloccato da troppi veti bloccati Santoro a pagina 3 F inalmente un po’ di legalità per i romani. Le verifiche disposte dal commissario e parallelamente dall’Autorità nazionale an- ticorruzione hanno prodotto lo stesso risultato: irregolarità for- mali e sostanziali nelle graduatorie che ancora una volta avevano favo- rito la lobby dei Tredicine. Per que- sto la manifestazione è stata clamorosamente annullata a pochi giorni dal via. E ora la speranza è che le “pulizie di Natale” non si fermino qui e vengano individuati anche i re- sponsabili. La Befana di Piazza Navona? Ci avevano imbrogliato di nuovo Miscio a pagina 5 PRIMO PIANO/2 Il fantasma di Marino incombe sul Pd Renzi non riesce a trovare un candidato EDITORIALE segue a pagina 8 segue a pagina 2 di Giovanni Tagliapietra di Carlo Rebecchi di Stefania Pascucci COLPO DI GZIA AL PRIMO MUNICIPIO L’assegnazione dei posteggi commerciali per la festa natalizia e della Befana in piazza Navona è irregolare al punto da compromeere l'integrità dell'azione amministrativa. Lo ha dichiarato il commissario straordinario al Campidoglio. Si traa del bando, a firma della presidente del Primo Municipio Sabrina Alfonsi, e l’approvazione dei sei consiglieri, che ha favorito la continua ascesa del clan dei Tredicine. Tronca ha così annullato in pochissimo tempo dopo un’ispezione la graduatoria in base alla quale il 50 per cento dei posti veniva aribuito ai padroni del commercio ambulante della Capitale a pagina 6 PRIMO PIANO È arrivato il colpo di grazia ad una fetta dei politici che hanno mal gover- nato per decenni Roma. Il bando “costruito” ad hoc per far vincere il clan dei Tredicine è stato annullato dal commissario Tronca e dall’An- ticorruzione. Ricordiamo che la famiglia oggi è rappresentato da Giordano, ex consigliere comunale, una delle persone finite ai domiciliari dopo l’ultima maxi-retata che ha portato all’arresto di 44 persone nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale, nipote di Donato capostipite della famiglia Tredicine. Un bando – regolamento che era stato approvato da tutta la minigiunta al completo del I Municipio, sette consiglieri su sette, nel quale da anni comanda Sabrina Alfonsi del Pd, nella duplice veste prima di assessore e poi di presidente. Una politica di professione, la Alfonsi (residente nella provincia di Viterbo) che anche di fronte alle “avversità” dell’attuale sistema politico, leggasi commissa- riamento del Pd romano, anche quando le indagini contro il malaffare e la cor- ruzione nella pubblica amministrazione sono diventate la regola e non più l’eccezione, non si è persa d’animo. Porta infatti la sua firma il “Regolamento per lo svolgimento della Festa della Befana in piazza Navona e criteri di sele- zione per l’assegnazione temporanea delle concessioni di suolo pubblico per la realizzazione della festa – edizioni 2015-2024”. All’interno l’inserto di Sanità del Lazio L o suggerisce, meglio lo impone il sistema. Per mantenere il posto, per avere vita facile i di- rettori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere devono avere un ottimo rapporto, confidenziale con il "capo", con il governatore. Se non ce l'hanno devono comunque vantarlo, mil- lantarlo. Ne va del loro potere. Ognuno di questi manager ha interesse a far vedere agli operatori sanitari di avere un rapporto privilegiato con Zingaretti . di ostentarlo. Adesso poi che il suddetto ha dichiarato di volersi ricandidare per un nuovo mandato alla scadenza di questo quinquennio (non sappiamo che cosa realmente ne pensi il se- gretario nazionale del PD, Matteo Renzi) il figurare in cima alla piramide, essere vi- cino al cerchio magico è ancora più impor- tante. Ci piacerebbe sapere se qualcuno ha rife- rito al Zinga… (chiamarlo così, con questo appellativo confidenziale, questo diminu- tivo vezzoso, fa capire - o credere - di essere "dentro", e così lo citano quei direttori ge- nerali di cui parlavamo) che fra due setti- mane inizia il Giubileo di Papa Francesco e che la situazione per l’emergenza sanita- ria è sicuramente fuori controllo. Risulta infatti agli addetti ai lavori tutte quelle promesse per il potenziamento e l’aggior- namento dell’ARES 118 sono rimaste “let- tera morta”. Non sono sufficienti le dichiarazioni congiunte di Zingaretti e Alessio D’Amato a garantire una tranquil- lità per il servizio sanitario pubblico della Regione Lazio. Ci vuole altro, ma nessuno degli "intimi" ha il coraggio di farlo notare. Lo riferisco a Zinga…, ne parlo con Zinga…, ma quasi mai di cose serie. E in- vece in questi giorni la UIL denuncia la si- tuazione dei Pronto Soccorso distribuendo foto di quello del Santo Spirito, dell’Um- berto I^ e del San Filippo Neri, ed anche, quello dell’accettazione della struttura Al- bano-Genzano. Si tratta di 120 scatti fo- tografici - drammatici - distribuiti dal Sin- dacato nel giorno in cui, il Presidente Renzi, inaugurava il Pronto Soccorso del Santo Spirito, punto di riferimento per mi- lioni di pellegrini che raggiungeranno, nel Giubileo, Piazza San Pietro. Ci piacerebbe sapere se Zinga… ha visio- nato le foto che dimostrano chiaramente il fallimento della politica regionale fino ad oggi affidata alla zarina Floris De Grassi.. O se qualche mano pietosa - sempre degli "amici" del presidente - le ha fatte oppor- tunamente sparire. Il Corvo Lo dico a Zinga… Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 65 ANNOI SABATO28 NOVEMBRE2015 EDITORIALE DIETRO I FATTI/2 Le mille contraddizioni della sanità zingarettiana a pagina 11 a pagina 13 Cosa nasconde il malessere dell’Ifo Roma - La presidente del I Municipio, Alfonsi che saluta Renzi, dietro Zingaretti, governatore del Lazio Roma - La presidente del I Municipio, Alfonsi che saluta Renzi, dietro Zingaretti, governatore del Lazio

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SABATO 28 NOVEMBRE 2015numero 65 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

Sta risolvendo uno per unotutti i problemi che pare-vano irrisolvibili, che Ma-

rino e i suoi assessori pasticcian-do e abborracciando compro-messi su compromessi avevanodi fatto cristallizzato. E’ il piùpesante atto di accusa che unaamministrazione pubblica possaincassare. Il commissario straor-dinario Tronca dimostra chetutto è possibile, che le cosevanno fatte e si fanno senzaguardare in faccia nessuno.Unaquestione di poteri, certo, maanche di metodo, e quindi di so-stanza. In questo fascicolo ci oc-cupiamo ripetutamente dellegesta di Tronca, ma è inevitabilee non sembri piaggeria o inna-moramento del personaggio.Una delle notizie del giorno,anzi della settimana, è l’annul-lamento del bando per l’assegna-zione dei banchi per l’eserciziocommerciale in piazza Navonadurante il periodo natalizio efino alla Befana. Cancellato pergravi irregolarità da Tronca e daCantone. Non è un caso che solopochi giorni fa lo stesso commis-sario si sia preso la delega delcontrollo proprio del Primo Mu-nicipio. Ora ci facciano nomi ecognomi di chi ha sbagliato eperché. Tronca non è stato chia-mato, naturalmente, per occu-parsi delle foglie morte e delguano degli storni, per i gladia-tori e per i risciò illegali, matanto ha fatto. E in tempi rapi-dissimi. Il che significa che eraed è possibile amministrareanche Roma, se si saltano queigangli “malati” della ammini-strazione capitolina, quei bloc-chi misteriosi, quegli ostacoli cheparalizzavano qualsiasi diret-tiva scomoda. Un suo sub com-missario si è impegnato a fararrivare i soldi per sbloccare laquestione dei dipendenti dellaTpl, da mesi senza stipendio. Senon ce la faccio mi dimetto, hadichiarato. Così si deve fare.

Ci sono due certezze, per il momento, sulla viache porta al voto per designare il successore diIgnazio Marino. Una è la fotografia dei son-

daggisti che pongono tutti il Movimento 5 Stelle diBeppe Grillo attorno a “quota 30”. La seconda è laprofonda crisi che lacera il Partito Democratico, cheviene invece dato attorno al 20%. Due cifre che sem-brano indicare per Roma un solo esito elettorale pos-sibile: quello di un secondo turno di ballottaggio tra i“grillini” e i “dem”. A meno ovviamente di un clamo-roso “sfondamento al centro”, per il momento però piùche altro ipotesi di scuola, della lista civica di AlfioMarchini, la cui candidatura sembra ad oggi la terza,ed ultima, certezza della corsa per la conquista delCampidoglio.

E ADESSOFUORII NOMI

SCENARIConsigli, non richiesti,al CommissarioTronca

Giocoli a pagina 2

DIETRO LE QUINTECentro destrabloccato da troppi vetibloccati

Santoro a pagina 3

Finalmente un po’ di legalità per i romani.Le verifiche disposte dal commissario eparallelamente dall’Autorità nazionale an-

ticorruzione hanno prodotto lostesso risultato: irregolarità for-

mali e sostanziali nelle graduatorieche ancora una volta avevano favo-

rito la lobby dei Tredicine. Per que-sto la manifestazione è stata

clamorosamente annullata a pochigiorni dal via. E ora la speranza è che

le “pulizie di Natale” non si ferminoqui e vengano individuati anche i re-

sponsabili.

La Befana di Piazza Navona?

Ci avevano imbrogliato di nuovo

Miscio a pagina 5

PRIMO PIANO/2Il fantasma di Marino

incombe sul PdRenzi non riesce

a trovare un candidato

EDITORIALE

segue a pagina 8

segue a pagina 2

di Giovanni Tagliapietra

di Carlo Rebecchi

di Stefania Pascucci

COLPO DI GRAZIA AL PRIMO MUNICIPIOL’assegnazione dei posteggi commerciali per la festa natalizia e della Befana in piazza Navona è irregolare al punto

da compromettere l'integrità dell'azione amministrativa. Lo ha dichiarato il commissario straordinario al Campidoglio. Sitratta del bando, a firma della presidente del Primo Municipio Sabrina Alfonsi, e l’approvazione dei sei consiglieri, che ha

favorito la continua ascesa del clan dei Tredicine. Tronca ha così annullato in pochissimo tempo dopo un’ispezione la graduatoria in base alla quale il 50 per cento dei posti veniva attribuito ai padroni del commercio ambulante della Capitale

a pagina 6

PRIMO PIANO

Èarrivato il colpo di grazia ad una fetta dei politici che hanno mal gover-nato per decenni Roma. Il bando “costruito” ad hoc per far vincere ilclan dei Tredicine è stato annullato dal commissario Tronca e dall’An-

ticorruzione. Ricordiamo che la famiglia oggi è rappresentato da Giordano, exconsigliere comunale, una delle persone finite ai domiciliari dopo l’ultimamaxi-retata che ha portato all’arresto di 44 persone nell’ambito dell’inchiestasu Mafia Capitale, nipote di Donato capostipite della famiglia Tredicine. Unbando – regolamento che era stato approvato da tutta la minigiunta al completodel I Municipio, sette consiglieri su sette, nel quale da anni comanda Sabrina

Alfonsi del Pd, nella duplice veste prima di assessore e poi di presidente. Unapolitica di professione, la Alfonsi (residente nella provincia di Viterbo) cheanche di fronte alle “avversità” dell’attuale sistema politico, leggasi commissa-riamento del Pd romano, anche quando le indagini contro il malaffare e la cor-ruzione nella pubblica amministrazione sono diventate la regola e non piùl’eccezione, non si è persa d’animo. Porta infatti la sua firma il “Regolamentoper lo svolgimento della Festa della Befana in piazza Navona e criteri di sele-zione per l’assegnazione temporanea delle concessioni di suolo pubblico perla realizzazione della festa – edizioni 2015-2024”.

All’internol’inserto

di Sanitàdel Lazio L o suggerisce, meglio lo impone

il sistema. Per mantenere ilposto, per avere vita facile i di-rettori generali delle Asl e delleAziende ospedaliere devono

avere un ottimo rapporto, confidenzialecon il "capo", con il governatore. Se non cel'hanno devono comunque vantarlo, mil-lantarlo. Ne va del loro potere. Ognuno diquesti manager ha interesse a far vedereagli operatori sanitari di avere un rapportoprivilegiato con Zingaretti . di ostentarlo.Adesso poi che il suddetto ha dichiarato divolersi ricandidare per un nuovo mandatoalla scadenza di questo quinquennio (non

sappiamo che cosa realmente ne pensi il se-gretario nazionale del PD, Matteo Renzi)il figurare in cima alla piramide, essere vi-cino al cerchio magico è ancora più impor-tante.Ci piacerebbe sapere se qualcuno ha rife-rito al Zinga… (chiamarlo così, con questoappellativo confidenziale, questo diminu-tivo vezzoso, fa capire - o credere - di essere"dentro", e così lo citano quei direttori ge-nerali di cui parlavamo) che fra due setti-mane inizia il Giubileo di Papa Francescoe che la situazione per l’emergenza sanita-ria è sicuramente fuori controllo. Risultainfatti agli addetti ai lavori tutte quelle

promesse per il potenziamento e l’aggior-namento dell’ARES 118 sono rimaste “let-tera morta”. Non sono sufficienti ledichiarazioni congiunte di Zingaretti eAlessio D’Amato a garantire una tranquil-lità per il servizio sanitario pubblico dellaRegione Lazio. Ci vuole altro, ma nessunodegli "intimi" ha il coraggio di farlo notare.Lo riferisco a Zinga…, ne parlo conZinga…, ma quasi mai di cose serie. E in-vece in questi giorni la UIL denuncia la si-tuazione dei Pronto Soccorso distribuendofoto di quello del Santo Spirito, dell’Um-berto I^ e del San Filippo Neri, ed anche,quello dell’accettazione della struttura Al-

bano-Genzano. Si tratta di 120 scatti fo-tografici - drammatici - distribuiti dal Sin-dacato nel giorno in cui, il PresidenteRenzi, inaugurava il Pronto Soccorso delSanto Spirito, punto di riferimento per mi-lioni di pellegrini che raggiungeranno, nelGiubileo, Piazza San Pietro.Ci piacerebbe sapere se Zinga… ha visio-nato le foto che dimostrano chiaramente ilfallimento della politica regionale fino adoggi affidata alla zarina Floris De Grassi..O se qualche mano pietosa - sempre degli"amici" del presidente - le ha fatte oppor-tunamente sparire.

Il Corvo

Lo dico a Zinga…

LazioLazio

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anitàSSNUMERO 65 ANNO I SABATO 28 NOVEMBRE 2015EDITORIALE

DIETRO I FATTI/2

Le mille contraddizionidella sanitàzingarettianaa pagina 11

a pagina 13

Cosa nasconde il malesseredell’Ifo

Roma - La presidente del I Municipio, Alfonsi che saluta Renzi, dietro Zingaretti, governatore del LazioRoma - La presidente del I Municipio, Alfonsi che saluta Renzi, dietro Zingaretti, governatore del Lazio

Ebravo Tronca. Con un attosemplice quanto rivoluziona-rio ha ripristinato la piccola le-galità quotidiana nonnell'estrema periferia, ma nel

salotto buono e turistico della città: il Co-losseo. I folcloristici centurioni romani, gliimprovvisati gladiatori, ciò che avanza nel-l'immaginario collettivo cinematograficodelle armate di Giulio Cesare ad uso e con-sumo di macchinette e telecamere dei turi-sti, non possono più prendere d'assalto,questo sì, i malcapitati che vorrebbero ve-dere l'Anfiteatro Flavio, e si ritrovano in unmalmesso set da Cinecittà di periferia.Basta. Francesco Paolo Tronca ha dettobasta. Il commissario di Roma - in questointerregno difficile che c'è e ci sarà tra leelezioni che non vengono decise e il Giubi-leo che sta per cominciare - ha fatto quelloche i romani vorrebbero da decenni e chenessun sindaco (di destra, di sinistra o mar-ziano) ha mai osato proporre. E mettere inpratica. Con una semplice ordinanza hadetto che non si può. Punto: “Il divieto siimpone ai fini della tutela della sicurezzaurbana”, scrive il commissario capitolinonell'ordinanza, “in quanto i soggetti deditia tali attività agiscono frequentemente conmodalità inopportune, insistenti e talvoltaaggressive e del decoro del patrimonio ar-tistico, storico e monumentale della città”.E ancora sempre Tronca, con un'altra ordi-nanza, ha disposto, inoltre, il divieto disvolgere “in alcuni ambiti territoriali delcentro cittadino qualunque attività assimi-labile al trasporto di persone, con veloci-pedi a tre o più ruote, anche a pedalataassistita. Tali veicoli, infatti, potendo esserecondotti senza titolo di guida e non soggettiall’obbligo di assicurazione per la responsa-bilità civile, non dispongono dei requisitinecessari a tutela della sicurezza nella cir-colazione”.Ma c'è di più. L'ordinanza intende bloccareuna buona volta anche le finte guide turi-stiche, stabilendo “il divieto di svolgere inmaniera ambulante l’attività su suolo pub-blico di intermediazione e promozione ditour turistici e vendita di biglietti per l’ac-cesso a musei e siti di interesse storico, ar-tistico o culturale, in quanto attività lesiveanche dei princìpi di leale concorrenzacommerciale”.Visto che ai romani per bene l'ordine piace,Tronca merita un plauso per aver avuto ilcoraggio di mettere in pratica qualche prov-vedimento di buon senso. I vigili urbani, i

carabinieri, la Guardia di finanza, le guardiedel Parco di Monte Mario (sì, fatevene unaragione: paghiamo anche la forestale per la-sciare la riserva di Monte Mario nel piùcompleto abbandono!!!), a questo puntodovrebbero far rispettare l'ordinanza. Nellasperanza che il pattugliamento e le multe(fino a 400 euro), non rimangano un espe-rienza commissariale. Rispettare la leggenon dovrebbe stupire. Eppure a Roma ècosì.Altra cosa che ci piace molto: l'aver giratoall'Autorità anticorruzione tutto il plicodella gara bizzarra per le bancarelle diPiazza Navona. Strano caso in cui i solitinoti prendono una barca di punti e quindiottengono il rinnovo della licenza sine diesolo in base all'anzianità. Poco importa ilcasellario giudiziario o il coinvolgimento ininchieste di malaffare (come Mafia Capi-tale), l'aspetto premiante della vecchia garaper gli esercenti è aver sempre esercitato illavoro di bancarelliere a Piazza Navona perla Befana. Ovvio che ora il commissario vo-glia vederci chiaro. Ma ci voleva un ex prefetto palermitano,con una transumanza lavorativa al Nord,per intuire che qualcosa di strano in quellagara per l'affidamento dei banchi c'era. Eb-bene Tronca ha troncato (ci perdonerete ilgiro di parole) anche questa bizzarria.E visto che a noi piace sognare in grande cipermettiamo - dopo aver chiesto anni ad-dietro proprio un uomo d'ordine per at-tuare le scelte normali e di buon senso nellagestione di una città che la politica ha fattosempre fatica a fare - di evidenziare al buon

sabato 28 novembre 2015 pagina 2PRIMO PIANO

segue dalla prima pagina

E ADESSO FUORI I NOMI

Nelle pagine interne pubbli-chiamo un libro dei sogni, unelenco di problemi che aspettano

la bacchetta magica del supercommissa-rio per essere risolti e superati. MaTronca, come hanno riportato le crona-che, ha anche inciso sul corpo della buro-crazia, ha colpito e trasferito unatrentina di dirigenti, completando il la-voro di Sabella (e in subordine di Ma-rino). Non sapremo mai se la giuntaprecedente non ha avuto il tempo di pro-cedere, o se si è fermata per la difficoltàdi togliere di mezzo quei personaggi.Questo si chiedeva all’uomo forte man-dato da Renzi per rimettere veramente

ordine in Campidoglio e per consegnareal nuovo sindaco le chiavi di una città fi-nalmente pulita (in senso reale e in sensometaforico) e ordinata. Ci piacerebbe sa-pere tutti i nomi dei dirigenti colpiti daiprovvedimenti, perché è abbastanza evi-dente che le cose non funzionavano ancheper colpa loro. E ci piacerebbe che la cam-pagna moralizzatrice proseguisse e an-dasse fino in fondo. I politici capitolinistanno a guardare, ammutoliti. Non po-tranno mai spiegare ai romani che si po-teva governare diversamente e che loronon hanno saputo o voluto fare le cose chesta facendo Tronca.

Giovanni Tagliapietra

SCENARI

Consigli, non richiesti, al Commissario Tronca

Il plenipotenziario (pro tempore) del Campidoglio ha allontanato centurioni dal Colosseo, finte guide dai Musei Vaticani, improvvisati servizi di trasporto in bici (senza assicurazione) dal centro storico. Ci permettiamo di dargli qualche suggerimento sui prossimi provvedimenti emergenziali da attuare. Però

abbiamo poco tempo: entro l'estate la politica avrà di nuovo "fame" e vorrà mordere la Capitale di nuovo, per spremerla. Lui (palermitano d'origine, e quindicon una discreta esperienza nel contrasto al malaffare) potrebbe accelerare nei provvedimenti urgenti. E magari candidarsi direttamente. Ai romani i politici dimestiere non vanno più giù né quelli rossi, né quelli neri e neppure quelli arcobaleno. Ci basterebbe un uomo di buon senso che fa quello che dice e che c'è da fare

di Leonardo Giocoli

Tronca qualche altro bizzarro aspetto diquesta splendida città. Potrebbe, finito dicombattere (amministrativamente) concenturioni e bighe improvvisate, per esem-pio andare a frugare nei centimetri diasfalto (a volte millimetri) che le ditte dimanutenzione usano per chiudere le bucheo rifare il manto. Siamo certi che avrebbedelle sorprese. E visto che il rapporto conl'Autorità anticorruzione sembra buono,Tronca potrebbe girare a questi vigilantianche il dossier delle case capitoline affit-tate a prezzi ridicoli. Magari allegando alla

lista degli inquilini anche un elenco delleparentele comunali. Ormai basta un’appli-cazione semplice per scovare chi avrebbediritto (stante il reddito dichiarato e le pro-prietà intestate) e chi no alle case popolari.Non ci vuole un esercito di messi comunaliper controllare casa per casa. Per scremarei furbi dai bisognosi basta - in una primafase - mettere a confronto dichiarazioni Iseevetuste e realtà patrimoniale accertata. Ser-vono, più che investigatori su campo, braviprogrammatori. Consentiamo a Tronca diutilizzare qualche milione delle nostretante tasse, per assumere sul libero mercatoqualche cervellone informatico. La soddi-sfazione di stanare i soliti furbetti (e disfrattarli prima che esercitino qualsiasi op-zione d'acquisto), non ha prezzo. Tronca ha poco tempo. La politica prestorifagociterà la nostra bella città. Le cose dafare sono molte e questa città abbandonataavrebbe bisogno di un tecnico per qualchedecina d'anni per tornare alla normalità.Però già un segnale dell'incapacità dei pre-decessori arriva da questi semplici atti. Vo-gliamo proprio strafare? Il decoro urbano èanche non vedere signorine in costumi suc-cinti per le nostre strade. La prostituzionec'è sempre stata? Non spetta a Troncaaprire case chiuse. Però spetta alla gestioneamministrativa della città evitare questomercimonio all'aria aperta. Almeno ren-diamo la vita più difficile a meretrici, clientie papponi. Un accordo con le forze dell'or-dine provinciali potrebbe bastare a dare unabella strigliata.

Francesco Paolo Tronca

PRIMO PIANOsabato 28 novembre 2015 pagina 3

DIETRO LE QUINTE

Un puzzle fatto diveti. Che ha l’im-magine del Campi-doglio. Perché,anche se alle ele-

zioni amministrative mancano seimesi, nel centrodestra sanno cheper recuperare Palazzo Senatorio -dopo l’esperienza Marino - bisognascegliere il cavallo giusto. Adesso.Così c’è chi punta sul civico AlfioMarchini, per paura di pagare loscotto di tutti i partiti coinvolti inMafia Capitale, e chi, invece, vor-rebbe la romanissima Giorgia Me-loni, leader di Fratelli d’Italia.Moderati vs falchi. O, per dirla conle parole del vice presidente del par-lamento Europeo, Antonio Tajani,come “perdere una campagna elet-torale già vinta”. Parole che il nu-mero due di Bruxelles hapronunciato all’ex Cavaliere SilvioBerlusconi. L’ex collettore di tuttal’area che oggi fa fatica a mostrareun plico di sondaggi alla guida diFdI.I numeri sono quelli che riguardanol’indice di gradimento dei candidatiper Roma. Studio elaborato dal-l’istituto di Alessandra Ghisleri, dicui Berlusconi si fida ciecamente.L’ingegner Marchini, da solo, vale il25%. Più del doppio rispetto ai voti

raccolti nella primavera 2013. Maquel nome non va giù alla Meloni,che lo reputa un “comunista”, pervia del passato del nonno e per le ti-tubanze mostrate sulla volontà dipartecipare alle primarie del Pd, dueanni fa. Le sue perplessità sono le motiva-zioni che spingono i moderati a

puntare sull’uomo con la lista delcuore. Che ha scelto di stare al cen-tro, lontano da simboli e bandiere dipartito. Strategia vincente per il se-natore Andrea Augello, l’ex gover-natrice Renata Polverini, ilvicepresidente di Palazzo MadamaMaurizio Gasparri e il parlamentareFrancesco Giro. Insieme all’ala gui-data da Raffaele Fitto, a Roma rap-presentata da Luciano Ciocchetti,che ha spostato i Conservatori Ri-formisti proprio sull’imprenditoredella famiglia “calce e martello”. Pio-vono veti, ma senza che sia stato ini-ziato un vero confronto, sussurraAugello.L’ipotesi, in realtà, non è ancora tra-montata. Il braccio di ferro è tra chivuole rappresentare anche il centroe chi punta sullo spostamento a de-stra, in linea con l’asse Salvini siglatoil mese scorso con la manifestazionedi Bologna. Così come in camporesta la Meloni. Che vorrebbe unsostegno pieno, economico primache politico. Prima di sciogliere lariserva sulla candidatura l’ex mini-stro della Gioventù ripete a Berlu-sconi: “Mo’ vediamo”. Intanto peròrilascia interviste in cui ammicca achi le fa domande in merito. Senzapaura di sparare a zero: “I moderatinon esistono”. Come a dire che l’alache si rincorre non serve per vincere

semplicemente perché non c’è.Anche se Romani ripete che biso-gna riportare alle urne quel 50% dielettori che non vota e che proprioa quell’area fanno riferimento.Il numero uno della Lega, MatteoSalvini, per ora tace. Anche se que-sto rimpallo di decisioni inizia a in-nervosirlo. Anche perché i leghistiromani, Barbara Saltamartini e Pie-tro Dipaolo (ex An), punterebberotutto su Marchini. Con la Meloniconsapevole che i sondaggi nonsono esaltanti, che la campagnaelettorale è un tritacarne (sua so-rella è indagata per corruzione), cheperdere a Roma significa giocarsi iposti per il listone da stilare in vistadelle politiche con l’Italicum.Un sistema elettorale che sembra

fatto apposta per uccidere l’alleato.E la leader di FdI non vuole trovarsiin una posizione scomoda quandoci sarà da trattare con Salvini e Ber-lusconi. Meglio aspettare. Propriocome ha deciso di fare Marchini.Che ribadisce di essere fermo, in at-tesa delle decisioni degli altri. Masolo sui programmi. La decisionepotrebbe arrivare all’ultimo se-condo utile, c’è chi pone la dead linefino a febbraio prossimo. A quelpunto l’ex Cavaliere potrebbe darel’ultimatum all’indecisa. Mentre ilconsigliere regionale e segretario deLa Destra, Francesco Storace, sta aguardare. Azzardando la profezia:“Niente primarie. In attesa dell’ora-colo. O del miracolo”. Che ricom-ponga il puzzle.

di Giovanni Santoro

Centro destra bloccatoda troppi veti incrociati

Per tornare alla guida del Campidoglio serve il cavallo giusto. Che potrebbe essere Alfio Marchini (da solo varrebbe il 25% dei suffragi), ma c'è chi vuole a tutti i costi Giorgia Meloni, che ha i suoi problemi. Salvini

oscilla e tace. Il rischio è di arrivare all'ultimo momento utile con un candidato debole. Dead line a fine febbraio?

Alfio Marchini Giorgia MeloniCITTÀ DI TERRACINA(Provincia di Latina)

DIPARTIMENTO URBANISTICA, EDILIZIA, LAVORIPUBBLICI, AMBIENTE, VIABILITA’ E PROTEZIONE

CIVILE SETTORE URBANISTICA ED EDILIZIA.

SERVIZIO URBANISTICA Variante P.R.G. Ambito Territoriale C2-Settore Servizi Portua-lità e Ricettività Turistica-Parziale modifica degli artt. 12 e 17delle Norme Tecniche di Attuazione ai sensi dell’art. 10, punto9, della Legge 10 agosto 1942, n.1150 e ss.mm.ii. e art. 34della Legge Regionale 31 dicembre 1999, n. 38

IL DIRIGENTEVista la D.G.R. n. 873 del 28.11.1973, di approvazione delPiano Regolatore Generale; Vista la D.G.R. n. 247/2012 e ladeliberazione consiliare n. 19/2013 di approvazione, secondoi pareri del Comitato Regionale per il Territorio resi con i voti n.144/3 del 24.07.2008 e n. 178/3 del 25.03.2010, della Variantedenominata “Ambito Territoriale C2 – Settore Servizi Portualitàe Ricettività Turistica”; Vista la Legge n. 1150 del 10.08.1942e ss.mm.ii.; Visto l’art. 34 della L.R. n. 38 del 31.12.1999; Vistoil D. Lgs. n.267/2000 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamentodegli Enti locali;

Rende notoche è depositata in libera visione al pubblico, a decorrere dalgiorno 27/11/2015, nella Sede Comunale di Piazza Tasso,Palazzo Braschi, il Verbale di Deliberazione Commissarialeassunta con i poteri del Consiglio Comunale n. 32 del01.11.2015, di approvazione delle parziali modifiche delleNorme Tecniche di Attuazione della Variante al P.R.G. AmbitoTerritoriale C2 – Settore Servizi Portualità e Ricettività Turi-stica, di cui all’oggetto. Il deposito avrà la durata di giornitrenta, interi e consecutivi, compreso i festivi e cioè fino a tuttoil giorno 26/12/2015. Chiunque avrà la facoltà di prendere vi-sione dei citati atti nei giorni di ricevimento (mercoledì ore11/13,30 e giovedì ore 16/17,30) nei locali dello scrivente Di-partimento siti in Palazzo Braschi. Entro sessanta giorni, interie consecutivi, compreso i festivi, dalla data di pubblicazionedel presente avviso, e quindi entro il 25/01/2016, gli interessatipotranno presentare al Comune, su carta legale, le proprie op-posizioni ed osservazioni. Terracina, 20/11/2015

IL DIRIGENTE Arch. Bonaventura Pianese

Postetutela S.p.A.GruppoPosteitaliane

ESITO DI GARA - CIG 62245916FC

PosteTutela S.p.A, viale Europa, 175 - 00144 RM. Ser-vizio Assistenza PosteProcurement, Salvatore Lasalvia:[email protected] - +39 02266002636. Og-getto: Servizio di trasporto, scorta e custodia dei plichicontenenti valori postali sull'intero territorio nazionale.CPV 60161000. Procedura: aperta; Aggiudicazione:prezzo più basso. Data di aggiudicazione: 27/07/2015;N. offerte pervenute: 1. Aggiudicatario: SECURPOLGROUP Srl, Via Delle Arti 101 - 00054 Fiumicino (RM).Importo a base di gara: € 5.136.000,00 oltre Iva. Im-porto di aggiudicazione: € 5.100.000,00 oltre Iva. Datainvio alla G.U.U.E.: 12/11/2015.

L’AMMINISTRATORE DELEGATO

Dott. Vanes Montanari

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sabato 28 novembre 2015 pagina 4CRONACHE

La metà degli agenti che nonimbraccia un’arma da oltre unanno, vigili che non hanno unpiano mobilità, mezzi inade-guati, cantieri fuori tempo

massimo, soldi che arrivano in tempi bi-blici, macchina amministrativa che non sacosa fare. Ecco tutti i buchi che il commis-sario Francesco Paolo Tronca dovrà col-mare prima dell’inizio del Giubileostraordinario, voluto da Papa Francesco eche prenderà il via il prossimo 8 dicembre.Con la consapevolezza, per l’inquilino delCampidoglio chiamato a inizio novembrea sostituire il sindaco defenestrato IgnazioMarino, che risolvere tutte le questioni la-sciate aperte per mesi sarà un miracolo.Difficilmente realizzabile.Per sé l’ex prefetto di Milano tiene le de-leghe su Anno Santo, trasporti e rifiuti. Inodi più delicati proprio in vista dell’aper-tura della porta di San Pietro, il prossimo8 dicembre. Tra i più urgenti c’è sicura-mente il rischio scioperi selvaggi. Su que-sto punto un aiuto arriva dal garanteRoberto Alesse. Il momento della mora-toria sembra essere passato, ora i provve-dimenti si annunciano duri traprecettazione e divieto di incrociare lebraccia. Ma pur convincendo gli autistidella Roma Tpl a rimandare la serrata, fa-cendo finta di non vedere che l’azienda deltrasporto pubblico di periferia non paga aisuoi lavoratori gli stipendi da mesi, si ri-solverà il problema della mobilità? Dubbi arrivano da più parti. Anche per-ché, in primis, nella Capitale mancano ibus: un terzo resta fermo per le ripara-zioni. Circa 150 milioni di euro, dei 200sbloccati qualche giorno fa dal governoRenzi, andranno a Palazzo Senatorio: unaparte proprio per risolvere la questionetraffico. Eppure non sono trascorsi moltimesi dalle gare deserte per l’acquisto dinuovi mezzi. All’orizzonte non se ne ve-dono altri. Dopo il taglio dei chilometri sugomma, portato da 124 a poco più di 100,voluto dall’ex assessore Improta. Tuttomentre le linee metro si fermano non soloper i continui guasti, ma per i falsi allarmiche si susseguono senza soluzione di con-tinuità.

La percezione della sicurezza dovrebbeaumentare con l’impiego di 2mila militari.Il condizionale però è d’obbligo: perchéoltre il 50% degli agenti, in città, non usala pistola da anni. Perché le auto di servi-zio sono 500 in meno rispetto al bisogno(1600). Proprio come i vigili. I caschibianchi, infatti, contano 2mila unità inmeno rispetto al Giubileo del 2000. Gliuomini della polizia locale, però, sono in-furiati non solo per questo. Al di là di unavertenza sul contratto che va avanti da unanno, sottolineano un grande nervo an-cora scoperto: non c’è un piano di utilizzoper i pizzardoni. Arriverà in breve tempo,assicura il comandante Clemente. A ri-dosso dell’apertura della Porta Santa. Al sub commissario Iolanda Rolli la patata

bollente del salario accessorio. Una tratta-tiva da chiudere in fretta. O da congelare.Per evitare diserzioni come quella dellanotte di Capodanno. Relazioni sindacaliche dovrà mettere in campo anche con leorganizzazioni che rappresentano i lavora-tori di Ama. Dipendenti che sono già sulpiede di guerra, per il semplice motivo cheil numero uno del Campidoglio non li haancora ricevuti nonostante le sollecita-zioni. Il rischio è la ritorsione di una cittàsporca.Sarà, di sicuro, un Giubileo di cantieriaperti. Ne sarà ultimato solo uno su 3. Unpo’ per colpa degli stanziamenti che nonarrivavano mai, un po’ per i bandi aperticon ritardo o sbagliati e su cui accende i ri-flettori anche l’Autorità anticorruzione di

Raffaele Cantone. Nonostante l’accelera-zione, solo in 10 aree su 31 gli operai sonoal lavoro. Per molti altri interventi è l’iterburocratico a bloccare tutto. Così le inau-gurazioni ci saranno solo a scoppio ritar-dato.Scenario che finirà per ingolfare ancora dipiù una città che già, normalmente, sof-foca per il traffico. Una capitale bloccata.Come l’elefantiaca macchina capitolina.Dei 24mila dipendenti, nessuno ha vistoun progetto di pianificazione giubilare.Come se l’evento straordinario non fossecontemplato dalla burocrazia capitolina.“Obiettivi straordinari con risorse ordina-rie”, recita lo slogan coniato per l’evento.Straordinario, in questo caso, sarebbe farsitrovare pronti.

SCENARI

di Giovanni Santoro

Sarà un Giubileo di cantieri apertiLo slalom del Super Commissario tra i problemi di una capitale bloccata. Come l’elefantiaca macchina capitolina. Dei 24mila dipendenti, nessuno havisto un progetto di pianificazione giubilare. Come se l’evento straordinario non fosse contemplato dalla burocrazia capitolina. “Obiettivi straordinaricon risorse ordinarie”, recita lo slogan coniato per l’evento. Straordinario, in questo caso, sarebbe farsi trovare pronti. E ancora, sul versante sicurezza

la situazione è critica: metà degli agenti non imbraccia un’arma da oltre un anno, i vigili non hanno un piano mobilità, né mezzi e organico inadeguati

CRONACHEsabato 28 novembre 2015 pagina 5

La mannaia di FrancescoPaolo Tronca sulla Festadella Befana a piazza Navonae sul bando che aveva asse-gnato buona parte delle po-

stazioni per la vendita di dolciumi eprodotti natalizi ai soliti noti, la lobby deiTredicine. Quel bando è stato annullatogiovedì scorso per “irregolarità formali esostanziali” tali da compromettere l’inte-grità dell’azione amministrativa. In pra-tica le stesse conclusioni alle quali eragiunta solo poche ore prima anche l’Au-torità anticorruzione presieduta da Raf-faele Cantone, al quale Tronca avevachiesto un “surplus” di indagine. Dalle pa-role ai fatti, e il commissario non ha im-piegato molto a decidere, annullandotutto. Decisione storica, nella paludedell’amministrazione capitolina si sperapropedeutica a ben altre azioni di pulizia.Per questo la storia del bando di PiazzaNavona merita di essere ricostruita. A co-minciare dall’autunno 2014, quando l’al-lora assessore al commercio MartaLeonori emanò un bando triennale per ri-spettare le richieste delle Sovrintendenzee restituire alla Befana di Piazza Navonamaggior decoro e rispetto delle regole, ri-ducendo a 72 le postazioni per il commer-cio ambulante. Quella riduzione indussegli ambulanti a non partecipare in segno

di protesta e a fare ricorso al Tar. Che lascorsa estate ha dato ragione al Campido-glio, sottolineando come le esigenze didecoro e sicurezza prevalgano sugli inte-ressi dei singoli commercianti. Insommauna vittoria schiacciante, dopo la qualeLeonori ha emanato, il primo ottobrescorso, il nuovo bando, quello delle cer-tezze, con durata decennale e con il nu-mero delle postazioni ulteriormenteridotto. Il nuovo bando prevedeva infattila riduzione delle postazioni commercialia 48, tra cui 28 per la vendita di addobbinatalizi, giocattoli, dolciumi e libri perbambini, 20 per la vendita di prodotti ar-

tigianali (presepi e giocattoli), tutte conbanco tipo in legno e metallo; ancora 6postazioni per la vendita di zampognettee palloncini, una postazione per BabboNatale fotografo.Insomma, il bando perfetto a prima vista.Quello che avrebbe dovuto restituire allaFesta della Befana la sua dignità, cheavrebbe dovuto invogliare gli artigiani delTrentino, maestri nella realizzazione diaddobbi natalizi, o quelli di Napoli, conle loro strepitose creazioni per presepe, apartecipare. Roba da far brillare gli occhi.Se non fosse stato per un piccolo partico-lare: il criterio di assegnazione dei pun-teggi, basato sull’anzianità dipartecipazione alla festa e perciò desti-nato a premiare chi a Piazza Navona hasempre messo il suo banco. Ovvero i solitinoti. Accortasi dell’errore, la Leonoriaveva cercato di correre ai ripari con un“Disciplinare” che premiasse non solol’anzianità, ma anche la qualità dei pro-dotti in vendita. Inutilmente, perché 24dei posti in palio erano andati ai vari ramidella famiglia Tredicine. Quanto è bastatoperché scoppiasse il putiferio. In accordocon il commissario Tronca il presidentedel Primo Municipio Sabrina Alfonsiaveva sospeso il bando, in attesa di verifi-che sui criteri di assegnazione. L’Autoritànazionale anticorruzione aveva deciso divederci chiaro a sua volta. Il commissarioTronca aveva anche lui sollecitato verifi-

che senza escludere la revoca dell’ordi-nanza. Giovedì scorso l’epilogo, con l’an-nullamento del bando per irregolarità.A questo punto, servirebbe qualche altrarisposta: perché una buona metà delle do-mande sia stata scartata, perché la docu-mentazione relativa alla qualità deiprodotti in vendita e la certificazione suicibi biologici in molti casi non siano stateritenute valide. E sarebbe utile capire chiabbia commesso le irregolarità eviden-ziate sia dalla commissione interna volutada Tronca sia dall’Autorità anticorru-zione. Infatti molte criticità sono state ri-levate proprio nei verbali di gara, dai qualinon è possibile ricostruire le operazionicompiute per l’attribuzione dei punteggi.Altre incongruenze hanno riguardato"l'inserimento in graduatoria, anche inposizione apicale, di offerte in relazionealle quali viene accertata l'insufficienza ol'assenza della documentazione necessa-ria a valutare la qualità della merce of-ferta". In alcuni casi, dagli atti non è statopossibile evincere neppure l'effettiva ve-rifica del possesso dei requisiti di carat-tere generale previsti dalla legge.Insomma, il bando perfetto trasformatoin caricatura. Fin qui la cronaca di giovedìsera, quando questo giornale è andato instampa. Nella prossima puntata ci augu-riamo di poter pubblicare i nomi dei re-sponsabili. Commissario Tronca, ci pensilei, per favore!

ANNULLATO IL BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DEI POSTI AI VENDITORI AMBULANTI PRIMO PIANO/2

di Maria Pia Miscio

La Befana di Piazza Navona?Ci avevano imbrogliato di nuovo

Finalmente un po’ di legalità per i romani. Le verifiche disposte dal commissario e parallelamente dall’Autorità nazionale anticorruzione hanno prodotto lo stesso risultato: irregolarità formali e sostanziali nelle graduatorie che ancora

una volta avevano favorito la lobby dei Tredicine. Per questo la manifestazione è stata clamorosamente annullata a pochi giorni dal via. E ora la speranza è che le “pulizie di Natale” non si fermino qui e vengano puniti i responsabili

Sabrina Alfonsi, presidente del Primo Municipio

Duemila uomini in più per lestrade della Capitale, SanPietro e le altre basilichesorvegliate speciali, incre-mento dei controlli sui

mezzi pubblici sono il risultato della rivisi-tazione del piano sicurezza che il questoredi Roma Nicolò D'Angelo e il prefettoFranco Gabrielli hanno pensato a seguitodegli attacchi terroristici di Parigi. Controllimaggiori e più stringenti nei luoghi di as-sembramento e nelle zone della movida do-vrebbero inoltre servire a tranquillizzaretutti quei turisti e non solo che lo scorsofine settimana sono rimasti a casa. "Il calodi presenze nei locali soprattutto del centro

è da tenere sotto controllo - ha dichiaratoClaudio Pica, Presidente dell'Aeper, l‘asso-ciazione degli esercenti - Dovremo trovarele forze per far ripartire la ripresa che sta-vamo agganciando. Non vorrei che la pauraci facesse ripiombare in una nuova reces-sione, che sarebbe deleteria per noi. Nondobbiamo fare il gioco dei terroristi, chevogliono che viviamo in un incubo perma-nente. Dobbiamo impedire che la città sifermi: oggi, non solo commercianti e isti-tuzioni, ma tutti insieme dobbiamo essereuniti per uscire dalla paura".Le associazioni di categoria in tempi deci-samente più tranquilli, avevano propostoall'amministrazione capitolina un patto peril Giubileo, sulla falsariga del documentoscritto a Milano per l'Expo, in modo da

poter coordinare l'attività dei pubblici eser-cizi in funzione della trasparenza e dell'ac-coglienza. Ora le priorità, sia perl'amministrazione che per la sicurezza dellacittà, sono cambiate e, anche se l'ex asses-sore alle Attività Produttive, Marta Leo-nori, ha effettuato il passaggio di consegneal commissario Tronca, sul punto si registrauno stallo. Stessa sorte l'hanno subita altridue provvedimenti che, nel "dopo Marino",sono finiti nelle mani del commissario eche, pur essendo a buon punto, ancora sonofermi. Si tratta del Regolamento dei Pub-blici Esercizi che, a detta della Leonori, erain una fase di definizione avanzata, e delladelibera sull'occupazione di suolo pubblicoe il relativo canone Cosap. Nei due anni di lavoro dell'assessore Leo-

nori la delibera era stata spezzettata per per-mettere al Consiglio di votare le diverseparti separatamente, come è successo nelcaso del catalogo arredi divenuto esecutivo.Resta da definire in particolare l'allegato re-lativo alla cosiddetta "zonizzazione", ovverol'applicazione di un coefficiente non più inbase al quartiere, ma via per via. "Se ce nesarà l'occasione - ha proseguito ClaudioPica - ci piacerebbe riprendere a dialogarecon l'amministrazione, nella persona delsub-commissario indicato da Tronca, ri-guardo questi argomenti, anche in conside-razione delle ultime sentenze del Tar. Lasituazione obbliga certamente a fare altreconsiderazioni e a prendere altre decisioni,ma non vorremmo vanificare il lavoro sinqui svolto".

sabato 28 novembre 2015 pagina 6CRONACHE

PUBBLICI ESERCIZI TRA NUOVE E VECCHIE PRIORITÀIL PUNTO

di Martina Perrone

Quel patto lasciato a metàtra Esercenti e Campidoglio

La bozza d’accordo realizzata con l’amministrazione Marino per una gestione congiunta ed equilibrata del Giubileo in termini di accoglienza e trasparenza è rimasta lettera morta, l’emergenza terrorismo rischia di travolgere tutto. Il presidente dell’Aeper

Claudio Pica propone al commissario Tronca di riprendere il dialogo per portare il discorso a compimento. Ci sono anche due provvedimenti- lasciati dall’ex assessore Leonori – da completare: il regolamento dei pubblici esercizi e la delibera sulla occupazione del suolo pubblico

DALLO SPOGLIATOIO ABORDO CAMPO

CRONACHEsabato 28 novembre 2015 pagina 7

Tira una bruttaaria per il com-mercio romano,e non solo perl’allarme terrori-

smo, ultima nota dolente in unquadro certo non brillante. Iconsumi sono ridotti ai minimitermini, il timore che l’effetto-Giubileo non si sostanzi in unrobusto ritorno di affari non fadormire sonni tranquilli.Anche l’operazione Natale, no-nostante incentivi e promo-zioni, non decolla. Roma èsenza sindaco, può essere unvantaggio o uno svantaggio aseconda dei punti di vista (ilcaso piazza Navona insegna),le associazioni di categoria nonriescono ad esprimere unalinea d’azione potente, unastrategia coordinata. Siamo tuttiin affanno, per un motivo o perl’altro. Ne parliamo con ClaudioArcioni, leader storico degli eser-centi romani in diverse vesti. GliArcioni, fratelli e nipoti, rappre-sentano un pezzo della storia re-cente dell’economia romana e dalloro quartier generale di piazzaCrati si sono sempre fatti amaree rispettare. Presidente dei Vi-nattieri capitolini, Claudio oggi èanche vicepresidente dell’Aeper((Associazione Esercenti Pub-blici Esercizi Roma). Si era defi-lato rispetto alle grandi manovredi Confcommercio edintorni,oggi torna al centro delpalcoscenico per dare il suo con-tributo di imprenditore.

Quest’anno butta pro-prio male, tra terrorismoe crisi dei consumi…

La situazione è drammatica, lacontrazione dei consumi strozzal’economia, gli stipendi sonofermi e la mancanza di prospet-tive, di fiducia nel futuro, met-tono in difficoltà l’intero sistema.Il commercio è in crisi. Non soloa Roma; ma qui, nella capitale,tutto è amplificato, e la classemedia, quella che ha mandatoavanti il paese, a Roma è preva-lente ma è anche quella che subi-sce maggiormente gli effetti di

una situazione semprepiù difficile.

Ma ci sono delleres p o n s a b i l i tàprecise?

Per quanto riguarda spe-cificatamente l’emer-genza che sta uccidendoil mondo degli esercenti,dei commercianti, si puòdire che una grossa re-sponsabilità va addebi-tata a chi non ha saputorealizzare e gestire unapolitica sul territorio, achi non ha saputo orga-nizzare un efficace pianodel commercio. Si è lavo-rato solo in quella dire-zione, verso quelleattività che creano ric-chezza. Oppure si sonodate a pioggia licenze nonspecializzate, si è creatauna categoria nuova,quella dei negozi gestitida extracomunitari apertitutto il giorno e tutta lanotte. E’ saltato il mercato. An-cora, si sono chiuse ampie zoneal traffico, condannando le atti-vità più deboli.

Insomma la crisi è fruttodi scelte politiche, strate-giche sbagliate?

Il gioco è semplice, si dà via li-

bera agli ipermercati, ai grandicentri commerciali, dove c’ètutto, e dove soprattutto ci sonoi parcheggi, quelli che mancanoai piccoli esercizi commercialidel centro e di tante aree dellacittà. Cambia l’utente, è più gio-vane e si sposta con la macchina,

i negozianti più deboli siarrendono e chiudono.Poco lavoro, niente gua-dagni, troppe tasse e af-fitti più cari. Così non cisono più i piccoli alimen-tari, le botteghe. Bisognaandare ai centri commer-ciali. Ma alla fine si è fal-sato il mercato, c’è troppaofferta - in aree circo-scritte - rispetto alla do-manda. Altrove, quasi ildeserto.Le amministrazioni ca-pitoline dunque hannosbagliato tutto.Tutto questo ha delle re-sponsabilità precise. Am-ministrazioni di diversocolore ma egualmentemiopi, se non peggio.Non hanno pensato e svi-luppato politiche delcommercio che tutelas-sero il tessuto produttivoromano, hanno preferitoaiutare la grande distri-

buzione. Più soldi in gioco, pro-babilmente, più appalti. Alla finesi è ottenuto un effetto boome-rang del quale tutti, e non solocommercianti ed esercenti, pa-ghiamo le conseguenze. Hannofatto la loro cattiva parte anche leassociazioni di categoria, che si

sono prestate a questa politicadimostrando identica miopia.Autolesionista, in questo caso.Hanno badato alla cassa, i diri-genti delle associazioni, perchéla grande distribuzione contri-buisce ai bilanci più dei piccoliassociati, hanno badato allepoltrone e al piccolo potereche il ruolo comporta. E lagrande distribuzione, chemolto spesso viene da lontano,ha avuto vita facile. Mette sulmercato prezzi concorrenziali,ha nel complesso enormi age-volazioni fiscali. Insomma, nonc’è partita con i piccoli eser-centi.

E fin qui l’analisi dei disa-stri passati. Oggi come sirimedia?

Di cosa c’è bisogno? Di inver-tire completamente la tendenza,di creare una cintura sanitaria at-torno a quel che rimane della pic-cola distribuzione, creare servizie parcheggi, realizzare una poli-tica di incentivi e di sostegno,agevolazioni fiscali, affitti agevo-lati. Bisogna tutelare e rilanciarei negozi artigianali e quelli di vi-cinato. Insomma serve una poli-tica dedicata, pensata econcordata con le associazioni dicategoria. C’è una nota che vorreisottolineare. Le piccole aziendesono gestite da nuclei familiari,ossatura dell’economia, quelli letasse le pagano, molto più dellagrande distribuzione. Le loro en-trate se le sudano giorno dopogiorno.

Ma le associazioni deicommercianti, degli eser-centi, devono fare la loroparte.

Ovviamente deve cambiare lapolitica delle associazioni di ca-tegoria, devono cambiare le teste.Nuovi dirigenti che sappiano tu-telare efficacemente gli associatie che sappiano imporsi agli inter-locutori pubblici. Questi ultimi,gli amministratori, devono rive-dere i piani della grande distribu-zione e adattarli alla realtà, allenecessità di una città comeRoma.

PARLA CLAUDIO ARCIONI, LEADER DEI VINATTIERI E VICE PRESIDENTEDELLA AEPER ((ASSOCIAZIONE ESERCENTI PUBBLICI ESERCIZI ROMA)L'INTERVISTA

di Giovanni Tagliapietra

Commercianti in trincea,bisogna voltare pagina

"Paghiamo anni di scelte sbagliate, le amministrazioni hanno privilegiato le grandi distribuzioni mettendo alle corde i piccoli esercizi, le botteghe. Ora si deve invertire la tendenza, le associazioni di categoria devono cambiare

atteggiamento e diventare interlocutore serio e credibile: servono nuovi dirigentiche sappiano tutelare efficacemente gli associati e che sappiano imporsi

al Campidoglio". " E' necessario invertire la tendenza e creare una cintura sanitaria attorno a quel che rimane della piccola distribuzione, realizzare

una politica di incentivi e di sostegno, agevolazioni fiscali, affitti controllati"

La presidente Alfonsi ha anche pensato allagrande: se si fa un bando di questa importanza,per un giro di affari di un certo livello, incassi da

capogiro per chi ottiene un bel banco al centro di Roma(per non parlare delle assegnazione delle castagne nelquadrante centrale della Capitale sempre in mano aiTredicine, ma questa è quasi un’altra storia) lo si deveassegnare per un lungo periodo di tempo. Minimo diecianni! Ma quale era il requisito essenziale per ottenereun bel salto in graduatoria per l’assegnazione dei po-steggi commerciali? L’anzianità. Sì, perché secondo l’Al-fonsi questo requisito garantiva la professionalità. Eccoche d’incanto la famiglia Tredicine, da trent’anni incampo, con questo “giochino” aveva acquisito tra i 5 e

gli 8 punti in più scavallando tutti gli altri concorrenti.E non solo, l’invalidità del commerciante faceva saliredi altri 5 punti. La minigiunta che ha votato compattaun regolamento iniquo, ingiusto e fuorilegge, ricordia-molo, percepisce complessivamente circa 20mila euroal mese, l’Alfonsi 4 mila. I nomi della giunta? Eccoli: Ja-copo Emiliani Pescetelli, Tatiana Campioni, AlessandraFerretti, Emiliano Monteverde, Andrea Valeri, AnnaVincenzoni. Sarebbe etico che si dimettessero a questopunto, essendo arrivati ad un capolinea che li rende in-difendibili anche per lo stesso Orfini. Le parole del co-municato del Campidoglio sono dure e pesano come unmacigno su tutti i politici del Primo Municipio i qualisono responsabili, e non solo moralmente, dello sfacelo

e del malgoverno della Città. La festa è finita, gabbatolo santo. «Si è concluso l’iter dell'indagine di cui ilCommissario straordinario di Roma Capitale, France-sco Paolo Tronca, ha incaricato un'apposita Commis-sione Ispettiva Interna, al fine di verificare la correttezzadei procedimenti amministrativi connessi all'assegna-zione dei posteggi della tradizionale festa dell'Epifaniadi piazza Navona. Dall'ispezione sono emerse irregola-rità - formali e sostanziali - che compromettono l'inte-grità dell'azione amministrativa. Da qui la decisione delCommissario Tronca, che ha richiesto al Municipio I diesercitare il potere di autotutela per l’annullamentodegli atti relativi al procedimento di gara».

Stefania Pascucci

segue dalla prima pagina

COLPO DI GRAZIA AL PRIMO MUNICIPIO

Claudio Arcioni

LA CORSA ELETTORALE PER LA CONQUISTA DEL COMUNE SCENARI

Latina, il Pd vola basso

Enrico Forte, 55 anni daPriverno, diploma discuola superiore, profes-sione politico, poltroneoccupate: responsabile

provinciale del Pd pontino e consi-gliere regionale. Un buon funzionariodi partito, senza acuti ma anche senzabrividi. Al di là del nome non si puòdire che sia una personalità "forte", ingrado da solo di riportare la sinistra alpotere nel capoluogo pontino: non hacarisma, non è un capopopolo”, nonattrae le folle, i suoi messaggi elettoralisono sensati, certo, perfino ovvi. Manon infiammano. Eppure è quanto ilpartito di Renzi riesce a mettere incampo per la corsa a sindaco di Latina.Forte ha vinto nettamente le prima-rie: il suo avversario Paolo Galante,imprenditore alberghiero, un passatodi destra, azzardato da quella parte delPd che rimane convinto della neces-sità di coinvolgere anche l'altra partedell'elettorato pontino, quella di de-stra, non ha convinto. Scena e retro-scena. Il leader indiscusso del Partito,il senatore Claudio Moscardelli, havoluto rischiare un candidato"esterno", esponente di quella societàcivile che tutti tirano in campo ognivolta che si devono cercare voti e poisistematicamente dimenticano. Non

sapremo mai se Galante sarebbe poipiaciuto ai suoi concittadini e seavrebbe raccolto consensi in aree ine-splorate. Forte èstato spinto, votato,sostenuto, dalla nomenklatura delpartito, quella che vuole andare sul si-curo, niente sorprese, niente colpi ditesta. Ma decisivo è stato l'apportodell'altro uomo forte di Latina, Gior-gio De Marchis, che subentrerà alcandidato in Regione in caso di ele-zione.Troppo semplice? Forse, ma certa-mente molto umano. E così Latinaresta appesa, e rischia di perdere l'oc-casione di sbancare sul piano eletto-

rale la piazza del capoluogo pontino.L'occasione è forse unica, mai il cen-tro e la destra, egemoni da sempre,sono apparsi così fragili, confusi, vul-nerabili. Privi di personalità e di per-sonaggi in grado di scaldare la piazza.Diamogli tempo di ricompattarsi equella finestra elettorale si chiuderà.E' una leggerezza, quella del pre-mier/padrone del Pd, che il partito ri-schia di pagare cara. Disattenzione,forse, o calcolo politico. Ma accadeanche a Roma dove, con la scusa delGiubileo, qualcuno al Nazareno pensaaddirittura di far slittare le elezioni pernon perdere la faccia e il Campido-

glio: nella capitale non c’è traccia dicandidati, né di candidature autore-voli. Chissà che cosa ha in testa il do-minus di Palazzo Chigi. Tornando alcaso Latina, c’è da dire che per i citta-dini-elettori rischia di essere propriodura. Non c’è neanche la valvola disfogo, sulla scheda elettorale, del sim-bolo del Movimento 5 Stelle. Alle po-litiche è valso tre deputati che nonsono finiti bene, anzi. E lo scetticismopesa. Se a Roma i grillini sono dati percerti almeno al ballottaggio, nel capo-luogo pontino non li fila nessuno. Re-stano le liste civiche, sbiadite, fragili,a caccia solo di quel minimo consenso

che vale un posto in consiglio comu-nale. Qualche reduce, qualche tenta-tivo di rientro, ma niente che valga ilprezzo del biglietto. Grigi i candidatidel centro destra, se qualcuno non ar-riva all’ultimo momento con la testanazionale, con il personaggio, tantovale mettere nella scheda diretta-mente il proprio nome e buttarla incaciara. Certo Latina non merita que-sto, ma la cosiddetta società civile, gliimprenditori, non hanno saputo o vo-luto rischiare di esporsi troppo, e nepagano le conseguenze. Il Pontino odecolla o muore, scriveva qualcuno.Parole sante.

di Andrea Benci

Dalle primarie esce il nome di Enrico Forte, consigliere regionale ed espressione dell'apparato. Uomo sicuro ma senza carisma, non attrae le folle. Sconfitto il candidato esterno - imprenditore con un passato di destra -

sostenuto dal padre nobile del partito, il senatore Moscardelli. Servirebbe un big, un outsider, la sinistra rischia di perdere una storica occasione (potrebbe non capitare più) per battere un centro destra oggi grigio e diviso

Claudio Moscardelli Enrico Forte Giorgio De Marchis Paolo Galante

sabato 28 novembre 2015 pagina 8CRONACHE PONTINE

segue dalla prima pagina

Il fantasma di Marino incombe sul Pd. Renzi non riesce a trovare un candidatoCorsa che tutti, a cominciare dal premier-

segretario del PD Matteo Renzi, assicu-rano si svolgerà a giugno 2016. Tutti

meno uno, l’ex sindaco della Capitale “dimissio-nato” dal suo stesso partito: Marino, che al ‘FattoQuotidiano’ ha espresso la convinzione che il Pdrenziano - cioè il suo Grande Nemico - farà il pos-sibile per far slittare l’elezione a Roma. “Con lascusa del Giubileo proveranno a rinviare il votodi un anno, e lasciare il Commissario fino al2017”, le sue parole.L’incertissimo voto che si prospetta a Roma è ineffetti per Renzi uno dei grandi motivi di preoc-cupazione, più ancora dell’anti-renzismo dichia-rato della minoranza del suo partito, chenonostante i molti proclami non riesce ad impe-dire al segretario di portare avanti la sua linea po-litica in parlamento e a livello di governo. Il “casoRoma” è molto più pericoloso, ed è per questo cheil premier ha tergiversato a lungo, molti diconoanche troppo, prima di dimissionare Marino.Nella Capitale, infatti, non c’è soltanto l’ipotesi diuna possibile sconfitta; c’è la certezza che se il Pdsarà battuto, lo sarà per mano del Movimento 5

Stelle, la forza politica che ha respinto anche inquesti ultimi giorni ogni ipotesi di intesa con glialtri partiti e che trova elettori, in gran parte, pro-prio nella sinistra delusa dal partito che, attra-verso i Ds e il Pds, trova le sue radici nel Pci. Cioènel Partito comunista italiano che traeva la suaforza, rispetto agli altri partiti, proprio nella“questione morale”. Sbaglieranno pure, si dicevadel Pci, “ma almeno sono onesti”. Ora questo nonvale più, e le udienze del processo a Mafia Capi-tale, che si sgraneranno durante tutto il periododella campagna elettorale, sono lì a confermarlo.Costretto a “sloggiare” Marino dal Campidogliodavanti a un notaio - fatto senza precedenti in unPaese come l’Italia, che ha sempre precedenti intutto - che li ha inchiodati alla volontà del leaderdel partito nazionale, Renzi si ritrova davanti allemacerie di un Pd romano tutto da ricostruire mache cerca di mantenere il potere che ha avuto finoad oggi grazie a strutture e alleanze consolidatesinel filo degli anni e sopravvissute, grazie ad alle-anze rivelate da Mafia Capitale, anche alla con-siliatura di Gianni Alemanno. I filo-renziani chevogliono cambiare il Pd romano, e che nella Ca-

pitale sono tutt’oggi una minoranza, si ritrovanoa dover percorrere la medesima strada irta diostacoli sulla quale è caduto, vittima del “fuocoamico”, Marino. Il quale, nonostante la sua inca-pacità di governare la città, ha ancora nel Pd unsuo seguito, dato che è il solo ad aver cercato dicambiare almeno in parte le cose, qualche voltanel bene, come con la chiusura della discarica diMalagrotta, e parecchie volte meno bene, con ec-cessive tolleranze e con errori. Lo si è visto pochigiorni fa, quando ha fatto visita al circolo dem diSan Basilio scatenando tra i “compagni” bagarre,insulti e caos.Proprio Marino potrebbe essere l’uomo capace difar saltare per aria il sistema con il quale la sini-stra a guida Pd (e prima Ds e Pds) ha governatoRoma con i risultati che si vedono ora: un’ammi-nistrazione capitolina largamente corrotta edinefficiente, una gestione delle aziende diretta-mente e indirettamente collegate al Campidoglioportata avanti male e molto spesso con fini sol-tanto clientelari, una corruzione dilagante a tuttii livelli, servizi pubblici da quarto mondo da annisull’orlo del collasso. Ancora poco tempo fa, ci sa-

rebbe stata la corsa per ottenere a Roma la can-didatura a sindaco del Pd. Oggi nessuno la vuole.Nicola Zingaretti ha annunciato la propria rican-didatura a presidente della Regione proprio persfuggire, garantisce chi lo conosce, ad una chia-mata del genere. I ministri Madia e Gentilonihanno già escluso una loro candidatura. Renzi stacercando la persona giusta, ma non sarà facile,anche perché sia nelle primarie che nel voto veroe proprio, il candidato del Pd dovrà vedersela pro-prio con Ignazio Marino. L’ex sindaco nonesclude infatti di presentarsi alle primarie del Pd,di cui è uno dei fondatori, come gli chiedono moltidei suoi estimatori. E se poi Renzi trovasse ilmodo di impedirgli di rimanere nel partito, c’èsempre per Marino la possibilità di candidarsialla guida di una lista civica, magari sostenutaanche dal popolo anti-renziano della sinistra. “Cisto pensando” ha appena dichiarato. Appunta-mento, per la decisione, ad inizio 2016. A menoche il Giubileo, magari con l’aiuto della minacciajihadista, non provochi come pensa Marino loslittamento delle elezioni per Roma al 2017.

Carlo Rebecchi

Lo suggerisce, meglio lo imponeil sistema. Per mantenere ilposto, per avere vita facile i di-rettori generali delle Asl e delleAziende ospedaliere devono

avere un ottimo rapporto, confidenzialecon il "capo", con il governatore. Se non cel'hanno devono comunque vantarlo, mil-lantarlo. Ne va del loro potere. Ognuno diquesti manager ha interesse a far vedereagli operatori sanitari di avere un rapportoprivilegiato con Zingaretti . di ostentarlo.Adesso poi che il suddetto ha dichiarato divolersi ricandidare per un nuovo mandatoalla scadenza di questo quinquennio (non

sappiamo che cosa realmente ne pensi il se-gretario nazionale del PD, Matteo Renzi)il figurare in cima alla piramide, essere vi-cino al cerchio magico è ancora più impor-tante.Ci piacerebbe sapere se qualcuno ha rife-rito al Zinga… (chiamarlo così, con questoappellativo confidenziale, questo diminu-tivo vezzoso, fa capire - o credere - di essere"dentro", e così lo citano quei direttori ge-nerali di cui parlavamo) che fra due setti-mane inizia il Giubileo di Papa Francescoe che la situazione per l’emergenza sanita-ria è sicuramente fuori controllo. Risultainfatti agli addetti ai lavori tutte quelle

promesse per il potenziamento e l’aggior-namento dell’ARES 118 sono rimaste “let-tera morta”. Non sono sufficienti ledichiarazioni congiunte di Zingaretti eAlessio D’Amato a garantire una tranquil-lità per il servizio sanitario pubblico dellaRegione Lazio. Ci vuole altro, ma nessunodegli "intimi" ha il coraggio di farlo notare.Lo riferisco a Zinga…, ne parlo conZinga…, ma quasi mai di cose serie. E in-vece in questi giorni la UIL denuncia la si-tuazione dei Pronto Soccorso distribuendofoto di quello del Santo Spirito, dell’Um-berto I^ e del San Filippo Neri, ed anche,quello dell’accettazione della struttura Al-

bano-Genzano. Si tratta di 120 scatti fo-tografici - drammatici - distribuiti dal Sin-dacato nel giorno in cui, il PresidenteRenzi, inaugurava il Pronto Soccorso delSanto Spirito, punto di riferimento per mi-lioni di pellegrini che raggiungeranno, nelGiubileo, Piazza San Pietro.Ci piacerebbe sapere se Zinga… ha visio-nato le foto che dimostrano chiaramente ilfallimento della politica regionale fino adoggi affidata alla zarina Floris De Grassi..O se qualche mano pietosa - sempre degli"amici" del presidente - le ha fatte oppor-tunamente sparire.

Il Corvo

Lo dico a Zinga…

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 65 ANNO I SABATO 28 NOVEMBRE 2015

EDITORIALE DIETRO I FATTI/2Le mille contraddizionidella sanitàzingarettiana

a pagina 11 a pagina 13

Cosa nasconde il malesseredell’Ifo

Laziola delSSanità Lazio MAPPA DEL POTERE sabato 28 novembre 2015 pagina 10

Ancora tutto fermosulla scacchiera

delle poltroneChi fa la prima mossa?

Siamo di nuovo ad un gioco di scacchi, ein questa fase del gioco ogni sposta-mento di pedina rischia di essere perico-

loso. La cabina di regia sembra avertacitamente congelato gli spostamenti sullepoltrone del potere sanitario regionale, in at-tesa che le condizioni maturino. Tutto fermo aFrosinone, con un commissario straordinariostrappato alla pensione per presidiare pro tem-pore il fortino assediato, tutto fermo alla AslRmG, dove non si capisce cosa possa mai ac-cadere (ma si può lasciare senza guida politicala Asl più estesa del Lazio?), tutto fermo alla AslRmB, in attesa di un segnale da chissà chi. Ela fusione tra le Asl capitoline? Dovrebbe es-sere nello scadenzario regionale il provvedi-mento, ma nessuno parla. Si lascerà cadere lacosa con la scusa del Giubileo? Insomma ècome se si aspettasse che fosse il tempo a ri-mediare ad errori e passi falsi.

Asl Roma A CENTRO STORICOCommissario Angelo TaneseDirettore sanitario Barbara Giudiceandrea Di-rettore Amministrativo Francesca Fiorino ff

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR???Direttore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Paolo Farfusola

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Cristina Matranga

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale Daniele Aguzzi ffDirettore sanitario Domenico BraccoDirettore Amministrativo Stefania Onori ff

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore generale DANIELA DONETTI

Direttore sanitario Antonio BrayDirettore Amministrativo Maria Luisa Verardi

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Cristiano Camponi

Sant’AndreaCommissario straordinario GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Paola Longo

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Ferdinando RomanoDirettore Amministrativo Massimiliano Gerli

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Manuel Festuccia

SpallanzaniDirettore Generale Marta Branca Direttore sanitario Marina Cerimele Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

IfoCommissario straordinario Marta Branca Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

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Asl FrosinoneDirettore Generale Luigi Macchitella???Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Laziola delSSanità LazioCRONACHEsabato 28 novembre 2015 pagina 11

EDITORIALE

Il problema è Zingaretti o ilteam che lo circonda e chemanda avanti le cose perlui? Il dubbio c’è. Davantialle telecamere, ai giornali-

sti, la faccia sorridente del governa-tore che esalta l’azione della suaGiunta in termini di sanità, chepontifica, che promette, che taglianastri. Dietro c’è qualcuno che faper lui il lavoro sporco, che orga-nizza, premia, punisce, sposta, pro-gramma, decide. Il più delle voltemale. Meglio pensare che il gover-natore non sappia. Lui ci mette lafaccia, in senso metaforico e insenso reale, quando dice che è tuttoin ordine, che Roma e il Lazio sonopronti al Giubileo, almeno perquanto riguarda la sanità; quando il-lustra tranquillamente il già fatto inconsiglio regionale e parla dei fondistanziati, del restyling dei ProntoSoccorso, del piano di emergenza. Enon un giornalista che lo aspettifuori della porta per interrogarlo,per cogliere le contraddizioni, perun legittimo contradditorio. Certo,nessuno gli va a chiedere come mai,per liberare i posti letto per even-tuali emergenze al Policlinico Um-berto I, cominciano già a mandarea casa i pazienti in attesa di opera-zioni non urgenti (finiranno in unaprogrammazione a medio termine,una decisione ai limiti del lecito), ecome sia possibile che al San Ca-millo per mancanza di posto i pa-

zienti operati vengano parcheggiatinelle sale operatorie di Neurochi-rurgia. Si programma da mesi unasanità ordinata, sono stati spesi mi-lioni di euro per allargare i ProntoSoccorso e non si è riusciti ad af-frontare e risolvere in modo orga-nico i problemi? La difficoltà oggi di far fronte allaquotidianità cozza con la capacità dimettere in campo in un’ora il Pei-maf, il piano emergenza internomassiccio afflusso feriti. Ne parla inpubblico come se fosse una suacreatura, il governatore, ma non ac-

cenna al fatto che si tratta di robavecchia, codificata, standardizzata.Può affermare con enfasi che “incaso di emergenza gli ospedali diRoma sono in grado di accoglierenella prima ora 316 feriti ed attivare21 sale operatorie”. Fa effetto, colpi-sce. Ma al di là delle esercitazioni, inpassato non è mai stato (fortunata-mente ) necessario renderlo opera-tivo. E non spiega invece come siconcilia questa straordinaria effi-cienza con la incapacità di gestire laquotidianità. Se si è appena racco-mandato ai direttori generali degli

ospedali capitolini perché trovino intutta fretta soluzioni adeguate (lohanno scritto anche i giornali), perliberare letti e reparti, significa chetanto sereno e limpido il quadronon è. A rigor di logica. Ma questoè il lavoro di chi gestisce per suoconto la sanità e non riesce eviden-temente a trovare la quadra. Fannodire al “capo” che gli ambulatori delweek end sono un successo, che lecase della salute sono una manosanta, ma la realtà purtroppo è un’al-tra. La logica che gestisce e ammi-nistra la sanità laziale è un’altra,

poco comprensibile e non intuibilea occhio nudo, evidentemente.Basta pensare, in parallelo, a quelloche sta accadendo sulla scacchieradelle poltrone. Un gioco sottile, ma-chiavellico, oppure sconclusionato,a seconda dei punti di vista. Si sonouniti due Irccs (Ifo e Spallanzani),ora vanno divisi e non si sa come,non si sa (o non si dice) chi li gover-nerà ed intanto almeno in un caso èrivolta aperta di baroni preoccupati;un pacchetto di poltrone con tantipunti interrogativi da redistribuire.Si è deciso di accorpare due Asl ca-pitoline, poi si è capito che eratroppo complicato e si è diluitotutto nel calderone del consiglio re-gionale, se va bene a gennaio si ri-proporrà la questione sul pianooperativo. Intanto c’è da gestire unasituazione dirigenziale francamenteimbarazzante. Quali manager e di-rettori confluiranno nella nuovasuper-Asl? E gli altri che fine fa-ranno? Anche quei dirigenti - a con-tratto - tengono famiglia. Si possonospostare come pedine? E se reagi-scono e puntano i piedi? Dipendedal peso politico. E quel che accadesullo scacchiere è decisamente con-fuso. Parliamo di Asl RmB, di AslRmG, di Asl Frosinone. Ma come sipuò pensare che quadri, operatori,dirigenti e pazienti vivano e lavo-rino bene senza sapere quale sarà illoro futuro? Chi decide non sa chepesci pigliare, in verità. E tutto ilresto va sotto la voce “effetti colla-terali”.

di Giulio Terzi

Le mille contraddizionidella sanità zingarettiana

DIETRO I FATTI/1

Icomunicati, le denunce,gli attacchi che tutti igiorni i consiglieri regio-

nali d'opposizione dettanoalle agenzie in relazione allapolitica sanitaria della Giunta Zingarettispesso sono frutto soprattutto di polemichepolitiche. sono strumentali. Ma spesso colpi-scono nel segno. Come nella fattispecie dellanota che pubblichiamo integralmente:«Se stessimo parlando di un giallo, o megliodi un thriller, potremmo dire che oggi in Giuntaregionale si è consumato il delitto perfetto. Ilpresidente Zingaretti, infatti, nella giunta dioggi ha portato in approvazione una deliberache costituisce un vero capolavoro di strategiapolitico/amministrativa, appunto il delittoperfetto, finalizzata a sbarazzarsi definitiva-mente di quei Direttori Generali delle ASL delLazio, che hanno avuto una valutazione nega-tiva e quindi poi rimossi? Gli indizi ci sono tuttie sono concorrenti. Con delibera è stato in-detto un avviso pubblico per l’aggiornamento

dell’elenco degli idonei alla nomina di Diret-tore Generale delle Aziende Asl del Lazio».Così in una nota il consigliere regionale di FiMario Abbruzzese:«Preliminarmente, appare

quantomeno poco produttivo edantieconomico indire un nuovobando dopo poco tempo, menodi 2 anni, dalla nomina dei pre-cedenti Direttori. Ma tant’è. Zin-garetti quindi, con un atto chepoteva essere proprio, cioè conun suo Decreto, coinvolge strana-mente l’intera giunta regionale,per farsi approvare il nuovobando e tra i requisiti di parteci-pazione fa scrivere all’art .3 in ne-retto ‘non essere stato oggetto divalutazione negativa, che abbia

comportato la risoluzione di un precedentecontratto per lo stesso tipo di incarico, a se-guito di verifica dell’attività svolta in qualun-que regione o provincia autonoma della

Repubblica Italiana ai sensidell’art. 3bis, commi 5, 6 e7, del Decreto Legislativo n.502 del 30 dicembre 1992′.Tutto legittimo ovviamente,

ma il dubbio si insinua con sempre maggioreinsistenza. Vuoi vedere che Zingaretti, haposto oggi un ulteriore insormontabile osta-colo ad ulteriori eventuali futuri incarichi api-cali per quei Direttori Generali che sono statigià valutati negativamente? Eccolo dunque ildelitto perfetto, sempre ovviamente metafori-camente parlando. Vuoi vedere che questi Di-rettori sono stati, prima utilizzati per iniziare ilprocesso di impoverimento dell’offerta sani-taria sui territori, e poi scaricati definitiva-mente, anche dal punto di vista dellainconferibilità di ulteriori nuovi incarichi, pro-prio con una delibera ad hoc? A pensare malesi fa peccato ma si rischia di indovinare. Vuoivedere che il Presidente Zingaretti stava pen-sando, per caso, alla Mastrobuono?», ha con-cluso Abbruzzese.

Direttori generali, avviso pubblicoper l’aggiornamento dell’elenco

Laziola delSSanità LazioCRONACHEsabato 28 novembre 2015 pagina 13

Gli Ifo, gli Istituti FisioterapiciOspitalieri, sono in fermento.Un disagio grosso, a quel che èdato di capire, che nasce dalla“pancia”della struttura, dai me-

dici, dai dipendenti. Preoccupati per il loro fu-turo. I sindacati si mettono alla testa dellaprotesta, la fanno uscire dall’ambito ristretto diMostacciano e la portano in piazza. Proclamatolo stato di agitazione, il 3 dicembre sfileranno inuna fiaccolata di protesta, un documento firmatoda tutte le sigle sindacali è stato consegnato aZingaretti. La solita routine.Ma il malessere del più antico Irccs italiano, coc-colato e citato ad esempio dal governatore, obiet-tivamente una eccellenza internazionale nelcampo oncologico, sembra essere profondo. Per-ché i sindacati chiedono certezze sul futuro e“chiarezza sul ruolo che l’Istituto deve avere nelpanorama della Sanità del Lazio”? Perché par-lano di clima di chiusura e della necessità di ri-pristinare corrette relazioni sindacali? ”L’Istitutoè arrivato al terzo commissario e al terzo diret-tore amministrativo negli ultimi tre anni - scri-vono in una nota - manca il direttore delle risorseeconomiche da luglio: in questo modo è impen-sabile andare avanti e dare continuità gestionalee amministrativa. Per non parlare poi del caosche la fusione con l’Istituto Spallanzani sta cre-ando a operatori e pazienti”. Nessuno corregge,nessuno smentisce, lasciando il fianco libero acontestazioni di ogni genere e alle speculazionipolitiche del centro destra che si schiera a fiancodei lavoratori Ifo, punzecchia Zingaretti, e la-menta “la mancanza di un management stabile el'assenza di un profilo politico-strategico in grado

di gestire al meglio un complesso sanitario che èvera e propria eccellenza nazionale nella ricercache per la cura dei tumori”. Nessuna replica ufficiale, si diceva, ma neanchetrasversale, come spesso accade in questi casi.L’Ifo trionfa sulle cronache per gli eccezionali in-terventi, lo Spallanzani per la lotta all’Aids, ilcommissario straordinario Marta Branca fa ditutto perché l’istituto sia protagonista, con ini-ziative interne ed esterne. Il problema rimane. Esi aggrava per i tentennamenti, per la scarsa tra-sparenza, per la strategia ondivaga della cabinadi regia della sanità laziale. Zingaretti aveva unito- violando leggi e regolamenti -Ifo e Spallanzani,è costretto a ridividerli, ma l’operazione sembrapiù complicata del previsto. E sicuramente i po-tentati, i piccoli regni autonomi che nel tempo sisono costituiti all’interno degli istituti non aiu-tano. Oggi Marta Branca governa sia a Mostac-ciano che a via Portuense, ci sono stessi direttori

amministrativo e sanitario, di-versi - e per fortuna - i due diret-tori scientifici, a sottolineare lemission completamente diverse.Zingaretti aveva annunciato conenfasi questa estate che allo Spal-lanzani ci sarebbe andata IsabellaMastrobuono, ma si è capito su-bito, quando l’affare non si con-cretizzava, che qualcosa nonandava. La manager della Asl cio-ciara è stata addirittura “punita”e defenestrata. Quindi quellapoltrona dell’Icrss sulla Por-tuense è rimasta in mano allaBranca. Per ora? Per sempre?

E’ comprensibile il disagio di chi in quei due isti-tuti, in quelle due eccellenze lavora, costruisceuna carriera. Facciamo un passo indietro e la-sciamo da parte lo Spallanzani, che tutto som-mato negli ultimi anni ha portato avanti un suopercorso tecnicamente e scientificamente rile-vante. All’Ifo il 28 luglio 2014 si insediò il com-missario straordinario Fabio Valerio Alberti conil compito di rimettere ordine, di rivoluzionarel’istituto. Rivoluzione apparentemente comple-tata il 17 aprile successivo con la approvazionedell’atto aziendale. Una firma e via, perché Al-berti dopo ha preso il primo treno per Torino.Una fuga? Lui ha smentito e si è molto risentitoper questa interpretazione, ma scegliere di an-dare a fare il direttore di una Asl di Torino se nonè diminutio poco ci manca. E la riorganizzazionenon era piaciuta affatto a baroni, baroncini e qua-dri dell’Icrss di Mostacciano, che avevano già al-lora parlato di un piano che rischiava di

“screditare il carattere scientifico di eccellenza edalta specialità dell’Istituto Oncologico e diquello Dermatologico”. I contestatori lamenta-vano “il passaggio da una struttura complessa auna dipartimentale che significherà un ridimen-sionamento dei posti di lavoro. E la mancata con-divisione della decisione con le organizzazionisindacali, con l’intero collegio di direzione e contutti i comitati tecnici scientifici. Il nostro è unistituto di ricerca e non solo di cura - dicevano -Non siamo un ospedale normale, così ci fannomorire”. Scorrendo le cronache dell’epoca si puòtrovare una difesa appassionata di Alberti: “Al-l’Ifo, con questo atto aziendale - spiega - non èstata disattivata nessuna attività, anzi da quandosono qui abbiamo aumentato le attività chirur-giche e le incrementeremo ancora nei prossimimesi. L’altra questione è quella del modello or-ganizzativo che prevede un’integrazione tra cli-nica e ricerca. Abbiamo creato due grandidipartimenti: quello clinico e quello di ricercache prima non c’era. Quindi come si fa a dire che non puntiamo sullaricerca? Il nostro è un piano di rilancio vero. Cela stiamo mettendo tutta”. Ce l’avrà anche messatutta, ma come dicevamo ha fatto anche la valigiain fretta. Ed è arrivata Marta Branca, che dopouna esperienza con Mimmo Alessio al PoliclinicoUmberto I (da direttore amministrativo) se neera tornata all’Aran, abbandonando il mondodella sanità pubblica. Come nuovo commissariosi è trovata ad amministrare il caos e a dividersitra due corazzate che si guardano in cagnesco. Ilmalessere è rimasto a covare sotto la cenere, orasta prendendo vigore. Ma pare non interessi anessuno.

DIETRO I FATTI/2

di Giulio Terzi

Cosa nascondeil malessere dell’Ifo

“Non mi pare di registrarealcun caos per gli opera-tori e tanto meno per i

pazienti dalla gestione dei due Istituti,che stanno procedendo sinergicamente- sia pure nelle diversità e specificità diciascuno di essi. I dipendenti non si de-vono in alcun modo sentire preoccupatio minacciati per il loro futuro poiché laRegione Lazio ha ben presente il ruolodi strutture di eccellenza sia degli IFOche dello Spallanzani e il PresidenteZingaretti in più occasioni lo ha riba-dito. Stiamo lavorando per moltiplicarele sinergie, razionalizzare le procedurescambiando vicendevolmente le bestpractices e ottimizzare l’organizzazionedei servizi amministrativi al fine di dareai due Isti-tuti un ruolodi ancoram a g g i o r equalità nel-l’erogazionedi assistenzae ricerca per itutti citta-dini.”

Marta Branca, commissario straordinario

Nessun problema per il futuro dell'Istituto

L'INTERVENTO

L’ospedale Spallanzani

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE sabato 28 novembre 2015 pagina 14

Le case della salute?Bella idea ma nientepiù. Come dire chele intenzioni eranobuone ma, al mo-

mento di buono c'è solo quello.Nove presidi inaugurati che vi-vacchiano e riescono a raggiun-gere la metà del budgetprestabilito. Se va bene. Perchèin molti casi non si riesce nem-meno ad arrivare a quel risultato.L'operazione che vuole avvici-nare le cure mediche ai cittadiniallontanandoli dagli ospedaliche nella Regione Lazio stannoesplodendo, è stata ed è uno deicavalli di battaglia del Governa-tore Nicola Zingaretti ma, ameno di un anno dal taglio deinastri inaugurali, c'è poco daesser fieri. La struttura di Ostia,per esempio, aperta ad aprile neilocali dell'ex ospedale Sant'Ago-stino sul Lungomare Toscanelli,avrebbe dovuto accogliere i pa-zienti cronici affetti da bronchitecronica ostruttiva, cardiopatie escompenso cardiaco e insuffi-cienza respiratoria. Il responsa-bile sanità della Uil PaoloDominici dipinge un quadro de-

solante: "la struttura lavora a unterzo delle proprie potenzialità,ed è quella che rende di più. Almomento le case della Salutesono solo scatole vuote che do-vrebbero essere riempite perchèsarebbe un peccato chiuderle".Più che altro una sconfitta vistogli ottimi presupposti. Al mo-mento, però, "hanno avuto solol'effetto di caricare di nuovi costiil sistema sanitario regionale già

al collasso e di depauperare gliospedali di parte del personale"perchè questi pseudo 'ambula-tori di vicinato' non hannocreato nuovi posti di lavorobensì prelevato parte del perso-nale di comparto (e cioè nonmedici ma infermieri e tecnici)degli ospedali del bacino territo-riale coperto, con l'unico effettodi costringere i nosocomi ad uti-lizzare gli straordinari per la nor-

male turnistica. "Tra poco apri-ranno altre tre case della salutetra Fregene e Fiumicino" ma ilrischio è che si continuino amoltiplicare realtà che non lavo-rano. Come quella che si trovanel territorio dell'Asl Roma E ecioè quella che 'dipende' dal-l'Oftalmico. "In questo caso èstata aperta la diagnostica - con-tinua Dominici - ma in nessuntipo di esame, che sia ecografia

o altro, si è ancora riusciti a rag-giungere la metà del budget",come dire che le grandi poten-zialità non producono risultatisperati. La motivazione di uncosì scarso risultato, per la Uil, èda addebitarsi all’incapacità diinformare i cittadini, di creare fi-ducia negli utenti e la mancanzadi organizzazione”. Diciamo, in-somma, che c’è ancora molto dafare.

SERVIZI/1

di Monica Savatteri

Case della salute, un mezzo bluff,scatole vuote a mezzo servizio

Enfatizzate dalla politica sanitaria della Regione queste strutture si rivelano invece scatole vuote, il rodaggio dovrebbeessere finito ma si continua a lavorare a un terzo delle potenzialità. Il caso emblematico di Ostia (dovrebbero aprire

nei pressi anche Fiumicino e Fregene, ma a cosa serviranno) e di Piazzale degli Eroi, dependance di fatto dell'Oftalmico

SERVIZI/2

Sono bastati 120 giorni per ilnuovo Pronto Soccorso del-l’Ospedale Sant’Andrea, grazie

al finanziamento della Regione Lazio,e parzialmente del Ministero della Sa-lute, di due milioni e mezzo di euro (dicui circa 1 milione e 800 mila euro per i lavori diristrutturazione e i restanti per le apparecchia-ture e per gli arredi ) che ha permesso l’adegua-mento dell’area di emergenza in occasione delGiubileo Straordinario. La nuova struttura è statainaugurata nei giorni scorsi dal governatore, Ni-cola Zingaretti. Il PS del Sant’Andrea, DEA di I li-vello, conta 48mila accessi l’anno, pari a 130pazienti al giorno, che si prevede possano au-mentare nel corso dell’anno giubilare. La strut-tura presentava però alcune criticità per gli spaziangusti, il sovraffollamento e le carenze in ter-mini di comfort per i pazienti. I lavori hanno inte-ressato una superficie di 975 mq.E’ stataampliata l’area destinata ai codici rossi e gialliattraverso la realizzazione di un ‘open space’ at-trezzato per una assistenza intensiva e un moni-toraggio continuo e sono stati ridefiniti i percorsidei codici verdi e bianchi, al fine di separare net-tamente i flussi dei pazienti sulla base del codice

di gravità. Realizzato anche un ambulatorio chi-rurgico ortopedico per il trattamento di lussa-zioni e fratture minori, destinabile anche altrattamento chirurgico in PS dei pazienti con fe-

rite e traumi. Approntatauna holding area, dotatadi 10 posti letto/barelle,per i pazienti in attesa didefinizione diagnostica odi ricovero.Degli otto nuovi Box rea-lizzati, uno è dedicato aipazienti con sospetta vio-lenza di genere e a pa-zienti psichiatrici.Adibito, inoltre, un localedi decontaminazione,adiacente alla CameraCalda, utilizzabile ancheper l’ isolamento biolo-

gico di pazienti altamente contagiosi. Nell’ am-bito del finanziamento, hanno trovato capienzaanche diverse apparecchiature: tra l’altro, seiventilatori automnatici, quattro centraline di mo-

nitoraggio, un ecografo multifunzio-nale, un sistema doppler transcranicoper identificare precocemente le causedi ictus cerebrale (il Sant’Andrea èsede di Stroke Unit nella rete delle pa-tologie cerebro vascolari acute).

In occasione dell’inaugurazione Zingaretti ha vi-sitato anche il nuovo Servizio Immunotrasfusio-nale. Realizzato in 160 giorni, grazie alfinanziamento complessivo di quasi 600 milaeuro da parte della Regione Lazio, il reparto èstato progettato con una attenzione particolarealla umanizzazione e tutela della privacy e del be-nessere dei pazienti e degli operatori. Il progettoè stato pensato distinguendo con colori e luce,le diverse funzioni che vengono svolte all’internodegli ambienti, con una attenzione particolareagli spazi distributivi che connettono diversi ser-vizi.E’ dotato di 5 postazioni per la Donazione delSangue e 2 postazioni dedicate alla Plasmaferesied è munito di tutte le apparecchiature necessa-rie alla l’autonomizzazione delle attività emotra-sfusionali. In stretta contiguità con il SIMT sonoin allestimento i locali che ospiteranno a breve ilCentro Regionale Sangue, che avrà sede pressoil S.Andrea.

Policlinico Sant'Andrea,inaugurato il Pronto Soccorso

Laziola delSSanità LazioCRONACHEsabato 28 novembre 2015 pagina 15

Tra le tante vicendeoscure della sanitàlaziale c'è quelladel'Ospedale Israe-litico. Un caso cla-

moroso, c'è un'inchiesta per falsoe truffa che coinvolge l'intera di-rigenza del nosocomio, c'è la in-dignazione e lo sconcertodell'opinione pubblica, il tiro albersaglio sul personaggio grossocoinvolto, quel Mastrapasqua fi-nito nei guai prima da presidentedell'Inps e poi da dominus indi-scusso dell'Israelitico. La reazionedella Regione è stata legittima-mente durissima: via accredita-mento, via autorizzazione,praticamente la chiusura dellastruttura. Una procedura che hapochi precedenti nella storia dellasanità laziale. Un dato è certo, pu-nendo proprietà e management siè finiti per punire dipendenti epazienti, tanti, che riconoscevanonell'Ospedale Israelitico un ot-timo punto di riferimento clinico.A Roma sono tutti convinti chel'ospedale riaprirà, che un'intesa

alla fine verrà trovata, e che ilpeso indubbio della comunitàebraica capitolina si farà sentire.Ma ci sono troppi lati oscuri, ap-

punto, nella storia. E qualcunopensa che il pacchetto-utenti del-l'Israelitico possa fare gola a pa-recchi, e che nella gara per la

sopravvivenza quei posti lettosdoganati siano merce di scambiopreziosa. Come è noto la comu-nità ebraica ha affidato la mis-

sione-salvataggio ad un commis-sario straordinario, Alfonso Ce-lotto, uomo di legge consideratomolto vicino al clan renziano. Eproprio da Celotto è arrivato unmessaggio disperato a Zingaretti.A fine anno si chiude se Regionee Governo non trovano una viad'uscita. Emergenza sociale invista, scrive Celotto, un problemaper i pazienti (si stanno smal-tendo solo gli 86mila che erano inlista d'attesa) e i dipendenti(800) a rischio licenziamento.Certamente non verranno rinno-vati i contratti d lavoro in sca-denza, ma le cose andrannosicuramente peggio e i dipendentidaranno sicuramente battaglia,una bomba sociale annunciata. Ilvertice provvisorio dell'ospedalechiede in sostanza a Zingarettiuna autorizzazione provvisoria inattesa della nomina di un com-missario prefettizio. La difficoltàfinanziarie sono ovviamenteenormi e l'affondamento dellastruttura sarà inevitabile nelmedio periodo se qualcuno nonporrà rimedio. Ma chi ha inte-resse a farlo.

IL CASO

di Marta Todisco

Perché nessuno raccogliel’Sos dell'ospedale Israelitico

Senza accreditamento e autorizzazione la struttura è condannata alla chiusura entro poche settimane. Il Commissario (uomo vicino a Renzi) chiede invano alla Regione la possibilità di una gestione provvisoria,

gli uomini di Zingaretti nicchiano. E c'è chi pensa che quel pacchetto di posti letto possa interessare a qualcuno. Intanto rischiano centinaia di addetti mentre migliaia di utenti devono ricorrere altrove

SANITÀ&RICERCA/ LO STUDIO DELLA FONDAZIONE SANTA LUCIA E DALL’UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA

Èstato identificato un nuovo gene responsabiledella malattia di Charcot-Marie-Tooth, la più dif-fusa patologia genetica del sistema nervoso pe-

riferico, per la quale non esiste ancora una cura.Esordisce prima dei vent’anni e colpisce gli arti inferioriin modo invalidante. La scoperta è il risultato di uno stu-dio internazionale (pubblicato su Brain), condotto dallaFondazione Santa Lucia e dall’Università di Roma TorVergata con il finanziamento del Ministero della Salutee della Fondazione Telethon.Il gene-malattia si chiama KIAA1840. È anche cono-sciuto come ALS5 o SPG11, da quando nel 2010 lostesso gruppo di ricercatori della Fondazione SantaLucia e dell’Università di Roma Tor Vergata lo aveva in-dividuato come causa della sclerosi laterale amiotroficaad esordio giovanile. Il nuovo studio, pubblicato oradall’équipe del professor Antonio Orlacchio, dimostrache KIAA1840 è anche alla base di una variante della

malattia di Charcot-Marie-Tooth autosomica recessiva,ovvero trasmessa per ereditarietà da genitori portatorisani.Questa patologia, per la quale oggi ancora non esiste

azione di contrasto effi-cace, colpisce in modo in-validante il sistemanervoso periferico. I datistatistici indicano un’inci-denza di un caso ogni2.500 persone. Provocauna perdita progressivadel tono muscolare edella sensibilità degli artiinferiori, causandospesso anche deforma-zioni dello scheletro, inparticolare un caratteri-stico incurvamento deipiedi. Nella fase avanzata

della malattia gli stessi sintomi possono estendersi agliarti superiori.“Alcune manifestazioni cliniche della malattia - spiegail professor Antonio Orlacchio - sono molto simili a

quelle riscontrate nella sclerosi laterale amiotrofica adesordio giovanile, in cui ci eravamo già imbattuti nel2010. In più, presentano somiglianze con particolariforme della paraplegia spastica ereditaria, un’altra ma-lattia causata da difetti in questo stesso gene. All’iniziodelle nostre ricerche, una serie d’indizi ci aveva quindiindotto a sospettare che KIAA1840 potesse avere a chefare anche con la malattia di Charcot-Marie-Tooth. I ri-sultati dello studio hanno alla fine confermato i sospettida cui eravamo partiti”.Lo studio, finanziato dal Ministero della Salute e dallaFondazione Telethon, ha coinvolto 28 famiglie con casidi Charcot-Marie-Tooth autosomica recessiva, in Italia,Brasile, Canada, Giappone, Gran Bretagna e famiglie diorigine iraniana. “La scoperta del gene - precisa il pro-fessor Orlacchio - ci aiuterà ora a comprendere i mecca-nismi molecolari che sviluppano la malattia e cipermetterà di diagnosticarla con maggiore precisioneall’insorgere dei sintomi, pianificando gli interventi piùadeguati”.

di Marco De Leo

Identificato nuovo gene responsabiledella malattia di Charcot-Marie-Tooth

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sabato 28 novembre 2015 pagina 17 RUBRICHE

MUSEI CAPITOLINI La mostra “Raffaello Parmigianino Barocci. Metafore dello sguardo”, in programma finoal 10 gennaio 2016, prende avvio da un confronto a distanza che due artisti vissuti inepoche e luoghi diversi, Francesco Mazzola detto il Parmigianino e Federico Fiori detto ilBarocci, instaurarono nei confronti di Raffaello. Entrambi, per differenti motivi, venneroricordati dalle fonti più antiche come eredi dell’artista urbinate; ambedue durante glianni trascorsi a Roma ricevettero stimoli che ne determinarono gli orientamenti artistici.La mostra seleziona in particolare, anche se non esclusivamente, disegni, acqueforti echiaroscuri, accanto a dipinti e a qualche esempio di rilieviantichi. Piazza del Campidoglio 1; info 060608

PALAZZO VENEZIA Fino al 28 febbraio 2016, nelle sale del Refettorio Quattro-centesco di Palazzo Venezia, saranno in mostra i capolavoridal Museo Provinciale dello Henan, uno dei maggiori museinella Repubblica Popolare Cinese. “I tesori della Cina Impe-riale” presenta oltre 100 pezzi, tra i quali una veste funerariadi 2.000 listelli di giada intessuti con fili d’oro, lacche, vasi,oggetti d’oro, d’argento e di giadeite, ad illustrare lo straordi-nario clima di prosperità e di apertura culturale di questo pe-riodo. Via del Plebiscito 118; info 0669994347

SPAZIO EVENTI TIRSO Un milione di mattoncini Lego per realizzare più di 80 scul-ture. E’ questa l’impresa dell’artista Nathan Sawaya, prota-gonista della mostra in corso, fino al 14 febbraio prossimo,nello Spazio Eventi Tirso. “The art of the brick” è il titoloscelto per questa esposizione che porta il visitatore nel mondo di Sawaya. La mostrapropone una grande varietà di sculture, tra le quali è impossibile non citare “Il pensa-tore” di Rodin e lo scheletro di dinosauro lungo 6 metri, ovviamente entrambi realizzaticon mattoncini Lego. Via Tirso 14; info www.theartofthebrick.it

SCUDERIE DEL QUIRINALE – VILLA MEDICI Con una grande mostra monografica divisa in due sedi, Roma celebra - a quindici annidalla morte - Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus (1908-2001), maestro tra ipiù originali ed enigmatici del Novecento. Circa duecento opere, tra quadri, disegni e foto-grafie, provenienti dai più importanti musei europei ed americani oltre che da prestigiosecollezioni private, compongono un avvincente percorso in due segmenti: alle Scuderie delQuirinale una completa retrospettiva organizzata intorno ai capolavori più noti; a Villa Me-dici un’esposizione che, attraverso le opere realizzate durante il soggiorno romano, mettein luce il metodo e il processo creativo di Balthus.Via XXIV Maggio 16 e viale della Trinità dei Monti 1; info 060608

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI La mostra “Impressionisti e Moderni. Capo-lavori dalla Phillips Collection di Washin-gton”, in programma fino al 14 febbraio2016, presenta 62 dipinti provenienti dalprimo museo americano di arte moderna.Oggi la Phillips Collection è una raccolta diopere d’arte moderna e contemporanea ap-prezzata in tutto il mondo. Per il suo cente-simo anniversario, il museo ha organizzatoun’importante mostra itinerante di partedella sua ricca collezione. Via Nazionale 194; info 060608

VITTORIANO Nell’ambito del consolidato rapporto tra ilMusée d’Orsay e il Complesso del Vittoriano -Ala Brasini viene ospitata, fino al 7 febbraio2016, la mostra “Dal Musée d’Orsay. Impres-sionisti. Tête à tête”. L’esposizione propone, at-

traverso oltre 60 opere, un ritratto della società parigina della seconda metàdell’Ottocento, attraversata dai grandi mutamenti di cui gli impressionisti furono esponentie testimoni. Fra gli artisti in mostra Manet, Renoir, Degas, Bazille, Pissarro, Cézanne, Mo-risot, Rodin. Via San Pietro in Carcere; info 06 3225380

L’AGENDA DELL’ARTE

Un'opera di Balthus in mostra alle Scuderie del Quirinale

Un grande Giubileo musicale: tutte le date per un anno in nota

In occasione del Giubileo della Mise-ricordia, Roma Classica organizza"Musica all'ombra di San Pietro",una rassegna di concerti di musicasacra e arie d'opera. Gli eventi in pro-

gramma, che vedono principalmente l'esibi-zione di strumentisti e cantanti dalle carriereinternazionali provenienti dagli enti musicalipiù prestigiosi e importanti d'Italia, verrannoproposti settimanalmente (il mercoledì e ladomenica, con inizio alle ore 18 e terminealle 19,30) per tutto l'anno giubilare e si ter-ranno presso l'Auditorium Augustinianumin via Paolo VI 25, a pochi passi dal Colon-nato della Basilica di San Pietro.I format degli eventi sono originali ed esclu-sivi sia per la scelta della location che per laformula d’intrattenimento, particolarmenteinnovativa, che prevede l'integrazione dellamusica con altri contenuti quali ad esempiole proiezioni video, l'intervento di attori, bal-lerini, performer, l'abbinamento con degu-stazioni di eccellenze dell'enogastronomiaitaliana. Due sono le tipologie di eventi of-ferti. Il primo è il “Concerto per l’Anno

Santo”, esecuzioni musicali per soprano, vio-lino e pianoforte di brani composti da Bach,Mozart, Schubert, Gounod e Franck, ac-compagnati dalla proiezione di immagini,documenti e musica sacra alla scoperta delGiubileo della Misericordia. L’altro percorsomusicale è incentrato su Roma e sull’Italia:

si passa infatti dalla Toscaalle canzoni popolari persoprano, tenore o baritonocon l’esecuzione delle piùcelebri arie dell’Operaclassica italiana e dellacanzone romana e napole-

tana di autori quali Rossini, Puccini, Bellini,Verdi, Bizet. Ecco di seguito il calendario delle date del“Concerto per l’Anno Santo”: 9 e 23 dicem-bre 2015; 10 e 14 febbraio 2016; 9 e 16marzo; 13 e 27 aprile; 15 e 18 maggio; 8 e 29giugno; 6 luglio; 21 settembre; 5 e 9 otto-

bre; 2 novem-bre; 7 e 21 di-cembre 2016.Per quanto ri-guarda il per-corso musicalededicato a“Roma: dallaTosca alle can-zoni popolari”,ecco le date:

13, 16 e 30 dicembre 2015; 7, 17, 21 e 24febbraio; 2, 6 e 13 marzo; 6, 10, 17 e 24aprile; 1, 8 e 11 maggio; 1, 5, 12, 15, 19, 22giugno; 3, 10 e 13 luglio; 25 e 28 settembre;2, 9, 12, 16, 23, 26, 30 ottobre; 9, 16, 23, 30novembre; 4, 11, 14, 18 dicembre 2016. Peril programma dettagliato dei concerti è pos-sibile visitare il sito www.romaclassica.it

Musica all’ombra di San PietroDal 9 dicembre 2015 al 18 dicembre 2016

Auditorium AugustinianumVia Paolo V 25, Roma

Biglietti da € 15 a € 20; scuole € 10Info: 389 6690461

I CONCERTI IN PROGRAMMA DAL 9 DICEMBRE 2015 AL 18 DICEMBRE 2106SCELTI PER VOI

La rassegna, che si intitola "Musica all'ombra di San Pietro”, avrà come protagonisti strumentisti e cantanti provenienti dalle maggiori istituzioni musicali italiane. I live si terranno presso l’Auditorium Augustinianum di viaPaolo V, a pochi passi dal Colonnato del Bernini. Nel programma, oltre a brani di compositori come Bach, Mozart

e Schubert anche pagine delle grandi opere classiche e le più belle canzoni della tradizione romana e napoletana

All’Auditorium Augustinianum concerti per il Giubileo

SCELTI PER VOI

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RUBRICHEsabato 28 novembre 2015 pagina 19

♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)Mercurio e Sole, in aspetto positivo dal Sagit-tario, vi movimentano la vita; forse, con Veneree Marte opposti, vi sembra di non essere con-traccambiati in amore, ma non è così perchéSaturno è in aspetto favorevole, in Sagittario,benevolo al vostro segno, per cui non man-cano risultati eccellenti anche in amore!

♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio) E’ un buon momento per i sentimenti; un belGiove - il pianeta della fortuna - costruisce pervoi un bel futuro. Se volete crearvi una fami-glia, mettere su casa, pensare a un figlio, èproprio in questa settimana che dovete agire.

♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)Venere e Marte, positivi al vostro segno, vi in-dicano la maniera per superare quegli osta-coli sul lavoro per l’opposizione creata daSole e Mercurio, sfavorevoli, che vi rendonoinsicuri sul lato finanziario; però con la vostraabituale filosofia di vita e con la vostra intelli-gente ironia superate tutto.

♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)Giove e Nettuno vi danno una mano per risol-vere le questioni portate da Venere e Marte,negativi al vostro segno; però cercate di es-sere più tolleranti con i figli e con il partner. Unbella Luna, dal giorno 28 nel vostro segno, fa-vorisce la riconciliazione con parenti e amicie potenzia anche la sfera sentimentale.

♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto)Siete finalmente sereni con: Sole, Mercurio eSaturno, pianeti positivi in Sagittario. La cosapiù preziosa in questa settimana sono gliamici. Venere e Marte, in sestile in un segnopositivo, la Bilancia, sono favorevoli e vi of-frono la possibilità di trascorrere dei giorni se-reni con il partner.

♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)Con Giove nel vostro segno, malgrado ab-biate Sole e Mercurio e anche Saturno in Sa-gittario, e quindi molti pianeti sfavorevoli,potrete superare ogni difficoltà; Venere, in Bi-lancia, vi aiuta a vincere i momenti di mag-giore tensione; dedicatevi ad attività sportivee ludiche, che possono anche contribuire adevitare rischi per il fegato.

♎ Bilancia (23 Settembre - 22 Ottobre)Venere, favorevole nel vostro segno, vi cir-conda di affetto e di intensa amicizia e puòfar nascere anche nuovi amori; è Marte adessere negativo e a procurarvi molti fastidi;curate molto i rapporti con i figli, fornite lorobuoni consigli, aiutateli e controllateli.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)I pianeti negativi sono fortunatamente passati;con Giove in sestile, quindi a voi favorevole,potete realizzare ottimi risultati nel campo eco-nomico e finanziario; ottimi risultati nelle trat-tative contrattuali. Siate comunque attenti eimpegnati nel vostro lavoro.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Avete Saturno nel segno, che può crearvi mo-menti di inquietudine e pessimismo; potetereagire con l’aiuto di Marte e Venere, che nonsolo possono farvi superare questi momenti,ma contribuiscono a farvi conquistare nuoveamicizie. Anche Sole e Mercurio, positivi, vifavoriscono soprattutto nel settore economico.

♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)Giove, in aspetto favorevole, contribuisce afarvi evitare contrasti con il partner. Cercate dinon essere troppo fissati con gli impegni lavo-rativi e di amicizia; Marte, in quadratura al vo-stro segno, vi fa sentire stanchi e stressati:reagite con l’aiuto di Giove, positivo, che peròpuò mettere un po’ a rischio la vostra linea.

♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio)Sole e Mercurio, in posizione favorevole, vifanno sicuramente guadagnare; anche Marte eVenere, in trigono, vi danno la forza per averesuccessi in amore. Per la fine del mese laLuna, nel segno amico dei Gemelli, contribuiscea rafforzare la vostra salute.

♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo)Saturno, Mercurio e Sole in Sagittario, anchese sfavorevoli, mettono in ottima luce la vostracarriera. Nei rapporti di lavoro Giove è in op-posizione, in Vergine, e consiglia di accelerareil perfezionamento di pratiche lavorative. Pru-denza alla guida e attenzione ai malanni sta-gionali: contate sulla Luna, vostro pianetaprotettore nel segno amico del Cancro (in tri-gono a Nettuno, nei Pesci), che vi aiuterà a su-perare ogni fastidio, anche relativo alla salute.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(28 novembre - 4 dicembre 2015)

Questa settimana vogliamo proporvi una ri-cetta usando il vino (volendo, poiché il

periodo è ancora quello giusto, pos-siamo adoperare il Novello) e abbi-

nando la parte tenera del filetto di maiale con unariduzione di vino e le mandorle. Questa ricettacontrapporla la croccantezza delle mandorle al-l’acidità del vino rosso: ovviamente, se si usa il vinoNovello questa acidità risulta natu-ralmente smorzata; se invece si usadel vino rosso naturalmente invec-chiato, per smorzarne un po’ l’aciditàsi può aggiungere un cucchiaino dizucchero. Vediamo cosa serve ecome preparare la ricetta.

FILETTO DI NERO DI CALABRIA AL VINO E MANDORLE

Ingredienti per 4 persone350 grammi di filetto di maiale 50 cl di vino rosso 8 grammi di mandorle10 cl di olio di oliva 2 cucchiai di fecola di patate sale e pepe q.b

PROCEDIMENTOMaciniamo con l’aiuto di un coltello le mandole sgu-sciate, dopo di che poniamole su un piatto e arroto-liamo il nostro filetto premendo con le mani in modoche aderiscano per bene alla carne. Prendiamo una pa-della antiaderente, mettiamo al’interno un po’ di olioe facciamo cuocere il filetto bene da tutte le parti, cosìda portare a termine una prima cottura della parte

esterna. Dopo circa 3 minuti, comin-ciamo ad aggiungere gradatamentel’acqua, man mano che si secca, percirca 20/30 minuti in base alla gran-dezza delle fettine scelte.Nel frattempo, in un piccolo padel-lino sempre antiaderente, mettiamoil vino; accendiamo il fornello e cuo-ciamo a fuoco basso per circa 10 mi-nuti. Dopo di che alziamo la fiammae aggiungiamo la fecola di patate, gi-rando energicamente con la frusta inmodo da non creare dei grumi.A questo punto la nostra carne saràcotta e la crema al vino si sarà benaddensata. Passiamo all’impiatta-mento: prendiamo il filetto, taglia-molo a fettine di circa due dita digrandezza, mettiamole nel piatto eadagiamo sopra la crema al vino.Serviamo il tutto ben caldo.

ABBINAMENTOCon il filetto di suino nero noi abbineremo un vinocorposo, tannico e anche un po’ sapido: infatti il vinodeve essere persistente in bocca. Io consiglio un Ne-granaro rosso delle Puglie, il vino più adatto per questapietanza già a base di vino.

PAROLA DI CHEF

Con mandorle e vino buonoil filetto di maiale si rinnova

CARNE E FRUTTA SECCA IN UN BINOMIO INSOLITO

di Piero Cantore

Il ristorante si trova vicino aiMusei Vaticani e a pochipasso dal mercato Trionfale.Le materie prime quindi sonosempre freschissime e perquesto motivo il menu cambiaquotidianamente. Tra le varieportate, molto buoni gli gnoc-chi, fatti in casa, se ne pos-sono scegliere 6 tipi.Ambiente molto familiare e in-formale, massima cura per icommensali, a disposizione45 coperti.

Non rinunciare ad una cena fuori...il Sistorante propone

il menù light Carpaccio di spigola

Vermicelli al pomodoro fresco basilico e scampi

oppureGamberoni grigliati accompagnati

da pinzimoniotagliata di ananas e kiwi

un calice di vino bianco chardonnayEuro 25 a persona

SISTORANTEVia Tolemaide 17 - Roma

Tel. 0664521715

SISTORANTELa ricetta di SistoCiambellone all’acqua

vai al SISTORANTE con

e avrai uno sconto del 10%

PreparazioneMontare a lungo le uova con lo zucchero e la vanillina (almeno 10 minuti). Aggiun-gere man mano i liquidi – l’olio e l’acqua – amalgamando ben bene l’impasto conuna frusta; quindi unite il lievito e la farina. Cuocere il ciambellone in una tegliadal diametro di circa 26 centimetri, nel forno preriscaldato a 180 gradi per 40 mi-nuti. Sfornare, aspettare che si freddi, quindi gustare!

Ingredienti 200 grammi di zucchero 250 grammi di farina3 uova75 grammi di olio di semi130 grammi di acqua 2cucchiaini di rhum1 bustina di vanillina 1lievito

sabato 28 novembre 2015 pagina 20RUBRICHE

"Vini, distillati, delizie", tante idee per le prossime feste in mostra il primo dicembre a Palazzo Brancaccio

LA PROPOSTA DELL'ARTE DEI VINATTIERI E DEGLI ARTIGIANI DEL CENTRO STORICO

I l 1 dicembre, presso Palazzo Brancac-cio (via del Monte Oppio 7), si svolgela nuova edizione di “Regalo d'Autore:vini, distillati e delizie”, organizzatadall'Arte dei Vinattieri (presidente

Claudio Arcioni) e dagli Artigiani del CentroStorico. Durante la giornata, che precede l’ar-rivo del periodo natalizio, vengono proposteuna serie di idee regalo eno-gastronomiche eartigianali.

In cosa consiste l'evento - Sicuramente nellapromozione dell'eccellenza. La nostra associa-zione anche quest’anno espone una serie diconfezioni-regalo natalizie composte da spe-cialità dolciarie, vini, spumanti e distillati:tutte eccellenze italiane. Gli alcolici e le preli-batezze sono contemporaneamente offerti indegustazione ai visitatori della manifestazione(nel caso degli alcolici la degustazione sarà vietata aiminori di 18 anni). Le enoteche aderenti all'inizia-tiva, nel periodo successivo, proporranno le loro per-sonali interpretazioni dei tradizionali cesti natalizi,utilizzando i prodotti presentati. Nel frattempo gliartigiani del centro storico presenteranno a loro voltai propri lavori e realizzeranno le opere davanti agliocchi dei visitatori, creando gli oggetti in temporeale. È una occasione rara riuscire a vedere all'operamestieranti d'altri tempi, dallo scalpellino al tessitoreal ceramista.

Perché ogni anno 'Regalo d'Autore' - In tempi dicrisi è necessario valorizzare l'eccellenza locale e ita-liana in generale. Occorre che la gente impari a rico-noscere la qualità quando la vede, qualità che spessonon si trova nelle grandi catene o nei centri commer-ciali, sia dal punto di vista eno-gastronomico che daquello dell'oggettistica. In un mondo sempre più glo-balizzato e omologato si tende a dimenticare da doveveniamo. L'Italia è prima di tutto artigianato ed ec-cellenza alimentare. Occorre salvaguardare e pro-muovere le nostre preziosissime piccole realtà di

produzione e distribuzione.

Le botteghe del centro storico: inquesto momento arrancano e iVinattieri hanno voluto coinvol-gerle in una operazione di rilan-cio - Sì, è proprio per questomotivo che abbiamo fortementevoluto coinvolgerle. Gli artigianicomporranno con le loro creazionidelle idee-regalo che i visitatori po-tranno poi trovare, sotto Natale,presso le rispettive botteghe. Inquesto momento storico bisognaopporre la raffinatezza del lavoromanuale all'omologazione diquello massificato.

Idee regalo concrete, le vostre - E'un periodo di crisi generale e pro-prio per questo è il momento diproporre idee-regalo concrete,utili, di sostanza. In tempi di crisiè preferibile regalare un prodottoalimentare o un buon vino piutto-sto che i soliti doni superflui, dacentro commerciale. Sono doniche si consumano assieme ai fami-liari o agli amici invece di rimanerein un angolo a prendere polvere.Stesso discorso per i manufattidegli artigiani: un regalo fatto amano, ricercato, raffinato e soprat-tutto utile è un cambiamento inmeglio cui, ne sono sicuro, i nostrivisitatori daranno il benvenuto.

SCELTO PER VOI

È ancora "regalo d'autore"

Adami

Antichi Saporidell'Etna

Babbi

Baratti

Boggero

Bonifanti

Caffarel

Campari

Casale del Giglio

Cavit

Cestaro

Cinelli

Colombini

Condorelli

Consorzio Chianti

Diageo

Falanga

Felluga

Firriato

Flamigni

Grondona

Henriot

Lamantea

Lindt

Loison

Masi

Miceli

Monte Rossa

Perlino

Pernigotti

Rinaldi Importatori

Roner

Russo Distilleria

Seafood Planet

Torresan

Ambasciatad’Ungheria

Venchi

Ecco le ditte partecipanti

RUBRICHEsabato 28 novembre 2015 pagina 21

Non solo olio, vino econserve, ora gliitaliani stanno sco-prendo il gusto difarsi in casa anche

la birra. La rinnovata attenzionenei confronti di questo prodotto,coincisa con l'esplosione del feno-meno della birra artigianale, staportando sempre più appassionatia mettersi alla prova come "home-brewer" e la comunità di birraiamatoriali sul web continua a cre-scere. In Italia a regolare la produzionecasalinga è una legge del 1995 chenon pone particolari vincoli, limi-tandosi a specificare che questa èesente da accise a condizione chenon sia venduta. Ma cosa serve per diventare un"homebrewer"? Senza dubbio cu-riosità e pazienza, perché creareuna birra non è complicato, maprodurre una buona birra può ri-chiedere parecchio tempo e pra-tica. In genere si comincia con un kit,nella maggior parte dei quali si tro-vano, oltre a una lattina di estrattodi malto già luppolato e a del lievitosecco, gli strumenti di base: un fer-mentatore, ovvero il contenitore incui avverrà il processo di fermenta-zione; un gorgogliatore, che postoin cima al fermentatore permette aigas che si sviluppano durante la fer-mentazione di uscire; un densime-tro, che serve a rilevare la fine dellafermentazione e permette di calco-lare il grado alcoolico raggiunto euna tappatrice per chiudere le bot-tiglie. Ovviamente il kit luppolato non

consente grandi sperimentazioni,ma permette anche ai menoesperti, seguendo delle ricette base,di approcciarsi alla produzionedella birra. Il secondo "livello" prevede invecel'utilizzo di un estratto di maltonon luppolato, di lievito, luppolo euna contenuta quantità di granispeciali, che non svolgono un ruolofondamentale nella fermentazione,quanto nel contribuire a determi-nare il colore e il sapore della birra.Con questo metodo si possono ot-tenere birre di buon livello e l'ho-mebrewer può cominciare apersonalizzare le ricette modifi-cando le quantità degli ingredientifino ad ottenere il risultato voluto. Gli appassionati che raggiungonouna adeguata conoscenza di tecni-che e materie prime si possono poicimentare con il cosiddetto "allgrain", ovvero un procedimentoche riproduce, con attrezzature ca- salinghe, il lavoro svolto in un bir-

rificio professionale, dove non siutilizza l’estratto di malto ma ilmalto in grani. A differenza deiprimi due metodi, l’homebrewerdovrà preparare il mosto estraendodai grani gli zuccheri necessari allafermentazione. Questo processo ri-chiede una certa competenza oltrea tanta passione e ad una attrezza-tura adeguata. L'importante, possono testimo-

niare praticamente tutti gli home-brewer, è non farsi scoraggiare daiprimi risultati, perché supportatidalla passione, dalla pratica e da unpo' di studio i risultati quasi inevi-tabilmente arriveranno. E con i ri-sultati sentirete crescere unairresistibile voglia di sperimentaree di lavorare sulla prossima birra,magari andando alla riscoperta distili dimenticati o cimentandovi inquelli più "di moda".

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Birra, non solo artigianale: gli italiani la fanno in casa

USI E CONSUMI DELLA SPUMEGGIANTE BEVANDA

di Giuseppe Gambardella

Il web rappresenta senzadubbio un inesauribile stru-mento di ricerca e scoperta,anche per chi vuole cimen-tarsi nella produzione casa-linga di birra. La comunitàdegli homebrewers è semprepiù grande e on-line sono re-peribili tantissime informa-zioni, guide e ricette;attraverso forum e new-sgroup potrete inoltre tro-vare aiuto e sostegno daparte di utenti più espertiche sapranno darvi i consigligiusti per approfondire le vo-stre conoscenze. In tutta Ita-lia, inoltre, si tiene unnumero crescente di corsi ditutti i livelli, organizzati dalleprincipali associazioni di set-tore. Tra i tantissimi siti web dedi-cati alla birra e all'homebre-wing vi consigliamo Birramiae Mr Malt. In entrambi i casinon solo vi troverete di frontea negozi on line particolar-mente forniti, ma potrete ac-cedere ai forum dedicati agliutenti, dove troverete tantis-simi appassionati in grado difornire importanti indicazionisia per i più esperti che perchi è alle prime armi. Per chi invece volesse par-tire affondando tra le paginedi un libro, segnaliamo duetra i testi più apprezzati dagliappassionati italiani: "La tuabirra fatta in casa" di Faraggie Bertinotti e "Progettaregrandi birre" di Ray Daniels.

Libri e ricerche in rete: ecco

come impararele “basi”

del mestiere

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L'homebrewing sta conquistando sempre più appassionati, che sul web si scambiano ricette e consigli. Grazie ad appositi kit esistenti in commercio e adatti anche ai meno esperti gli italiani scoprono

il gusto di produrre la bionda in casa e qualcuno si accorge pure di avere talento

sabato 28 novembre 2015 pagina 22RUBRICHE

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

redazionevia Boezio, 6 00193 ROMA

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Arti grafiche Boccia spavia Tiberio Claudio Felice, 7

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registrazioneTribunale di Roma

n° 266 del 27 novembre 2014

Dopo una serie di liveche hanno visto coin-volti personaggi della

scena musicale indie nazio-nale, è ora la volta di artistiprovenienti dall’estero che, co-munque, condividono lostesso approccio libero e svin-colato da imposizioni di carat-tere prettamente commerciale.Per la bella rassegna curata dalQuirinetta Caffè Concerto divia Minghetti torna in Italia,mercoledì 2 dicembre, Kathe-rine Elizabeth King (in arteKaki King), chitarrista e com-positrice statunitense moltoapprezzata per capacità tecni-che ed originalità. Molto notaanche in Italia per aver compo-sto alcuni dei brani racchiusinella colonna sonora del bellis-simo film “Into the Wild” diSean Penn, presenterà il suonuovo album “The Neck is aBridge to the Body”, che èanche una performance multi-mediale prodotta in collabora-zione con Glowing Pictures,famosa per il lavoro con artistidel calibro di David Byrne,Brian Eno, Animal Collective eTV On The Radio. Sul palco latalentuosa musicista si avvarrà

così del “projection mapping”,tecnica sperimentale di video-proiezione che permette di tra-sformare una superficie in unoschermo su cui proiettare con-tenuti video creati seguendo lecaratteristiche geometrichedella superficie stessa. Altrettanto interessante l’ap-

puntamento al Monk Club divia Mirri, dove il 4 dicembre siesibiranno i brasiliani Os Mu-tantes, una vera istituzione delrock-psichedelico d’oltreo-ceano (si sono formati nel1966 e, dopo un lungo periodod’inattività, sono recente-mente tornati sulle scene).

Amati da Kurt Kobain e DavidByrne, riescono ad inserirenella loro originale miscela so-nora anche elementi di tropi-calismo. Nella stessa serata,poi, ci sarà spazio per un’altraband psichedelica decisamenteparticolare: gli statunitensiDucktails.

Sono davvero passati anniluce da quando quella ra-gazzina munita di aurico-lare sgambettava davantialle telecamere domeni-

cali, seguendo le indicazioni del men-tore Gianni Boncompagni. Oggiquella stessa ragazzina si proponecome attrice completa, in grado dipassare da ruoli leggeri ad altri più im-pegnati, dal piccolo al grandeschermo fino al palcoscenico. EccolaAmbra Angiolini, ormai donna,pronta al debutto romano del nuovospettacolo di cui è protagonista, “Tra-dimenti” di Harold Pinter, in pro-gramma al Teatro Eliseo, dall’1 al 20dicembre, con la regia di Michele Pla-cido.Non è un debutto assoluto, quello diAmbra Angiolini, che già negli annipassati si è dedicata al teatro, confer-mandosi attrice di buon livello nellascorsa stagione, con un testo, anzi unmonologo, di Stefano Benni, “La mi-steriosa scomparsa di W”. Ora eccolapronta a cimentarsi con “Tradimenti”– considerato il capolavoro dello scrit-tore premio Nobel nel 2005 - affian-

cata da Francesco Scianna, visto al ci-nema nell’ultimo film di Cristina Co-mencini “Latin Lover”, e daFrancesco Biscione. Partendo da unospunto autobiografico (la lunga rela-zione con una presentatrice televisivamentre era spostato con l’attrice Vi-vien Marchant), Pinter sceglie di di-panare a ritroso la storia d’amore tra idue protagonisti, che si ritrovano adue anni dalla fine della loro relazionedurata cinque anni e interrotta dopo

la scoperta del tradimento da partedel marito di lei. E l’incontro è l’occa-sione per rivivere quegli anni, per ar-ricchire di particolari e inediteilluminazioni una vicenda apparente-mente comune e scontata. Ma dallaquale Pinter parte per uno dei suoibellissimi affreschi-indagine, analiz-zando sentimenti e mutamenti di unperiodo, il Sessantotto, che di cambia-menti ne ha generati davvero tanti.Impegnativo, dunque, il ruolo affi-

dato ad Ambra Angiolini. Altrettantoarduo appare il compito di MichelePlacido, che tona alle sue origini tea-trali. L’aveva già fatto, dirigendo filmtratti da soggetti teatrali, come “Lascelta”, con la stessa Angiolini e RaulBova, ispirato a Pirandello, o “Primadi andar via” tratto dall’omonimotesto teatrale di Filippo Gili. Ora hascelto di cimentarsi a teatro con que-sto testo. “Pinter - ha spiegato Placido- racconta le nostre fragilità, attra-verso un estremo tentativo di amare.L’autore coglie l'essenza del nostro es-sere poco, quasi niente: ci fa rifletteresullo stato di decadenza dell'Occi-dente attraverso il fallimento della fa-miglia”. Quanto alla scelta di tornaresul palcoscenico, sia pure come regi-sta, Placido ha ricordato sorridendoche “a teatro io ci sono nato e non mistanca mai, perché c'è sempre unaadrenalina straordinaria; ogni voltache torno a lavorarci è un'esperienzaimperdibile.

TradimentiDall’1 al 20 dicembre 2015

Teatro EliseoVia Nazionale 183, Roma

Biglietti da € 12 a € 34Info e orari: 06 83510216

SCELTI PER VOI

Tutti i colori dell’“indie” in concertoI LIVE PER CHI AMA IL ROCK

La danza a Roma continua a riscuotereconsensi e ad attirare nuovo pubblico.Tanto da spingere molti teatri della ca-

pitale ad inserire spettacoli di balletto, clas-sico o moderno, nella loro programmazione.E’ il caso del Brancaccio, che il 5 e il 6 di-cembre propone un ever green come “Labella addormentata”, su musiche di PeterIlyich Tchaikovsky e coreografie di MariusPetipa. A portarlo in scena sarà il Sofia Ballet, conla messa in scena e la rivisitazione delle co-reografie di Yordan Krastev. De “La bella addormentata” non c’è moltoda dire, se non che è uno dei balletti più fa-mosi e rappresentati. Qualche parola in piùva detta sul Sofia Ballet: si tratta dellaprima compagnia privata bulgara di ballettoclassico creata nel 2009 con l'idea di unirei migliori ballerini bulgari in una nuova com-pagnia di danza creativa e per fornire oppor-

tunità di rendimento ai giovani ballerini diformazione classica. La storia del ballettobulgaro sintetizza nelle sue ricerche lascuola classica russa e la libera ed espres-siva danza tedesca. I solisti della compa-gnia provengono dalle più prestigiosescuole e compagnia dell’Europa dell’Est.Quanto al repertorio del Sofia Ballet, a farlada padroni sono naturalmente i grandi clas-sici del balletto, come appunto “La bella ad-dormentata” proposta a Roma il 5 e il 6dicembre.

M.P.M.

La bella addormentata, Sofia Ballet

Sabato 5 e domenica 6 dicembre, h 16Via Merulana 244 , Roma

Biglietti da € 23Info: 06 80687231/2

AL BRANCACCIO IL 5 E IL 6 DICEMBRE

La bella addormentata, fiaba danzata

SANTA CECILIAKavakos dirige Mozart Il 5, il 7 e l’8 dicembre prossimi,nella Sala Santa Cecilia dell’Audito-rium Parco della Musica, per la sta-gione sinfonica dell’Accademia diSanta Cecilia, il violinista LeonidasKavakos sarà protagonista dei treconcerti in una veste insolita. Met-terà infatti da parte l’archetto perimpugnare la bacchetta e dirigerel’orchestra in un programma chespazia da Haydn a Dvorak, fino alprediletto Mozart, del quale saràeseguito il Concerto per corno n. 4K 495. Corno solista sarà Alessio Al-legrini. Biglietti da € 19 a € 52; info 06 80242501

LA SAPIENZADe Maria esegue Chopin

Martedì 1 dicembre (h 20,30),nell’Aula Magna della Sapienza, perla stagione dell’Istituzione Universi-

taria dei Concerti, appuntamentocon Pietro De Maria. Il pianista ita-

liano cui Decca ha affidato l'inci-sione integrale della musica di

Chopin, accosterà all'amato Chopinun altro grande musicista roman-

tico, Robert Schumann, di cui ese-guirà la rara prima versione di

Kreisleriana, oltre a tre Studi diGyörgy Ligeti, tra cui L'escalier du

diable, di alto virtuosismo e digrande effetto sul pubblico.

Info e biglietti 06 3610051/2

AUDITORIUMOmaggio a CalifanoL’Auditorium Parco della Musicarende omaggio a Franco Califanocon un appuntamento speciale il 5dicembre, alle 21, nel Teatro StudioBorgna. Qui Stefano Calvagna e TheCore, band che nasce in onore dellamusica tradizionale romana e cheha saputo fondere il folklore con isuoni contemporanei, riproporrà,reinterpretandole, le canzoni del Ca-liffo. Biglietti € 15; info 06 80241281

IN PRIMA FILA

Ambra Angiolini va in scenae racconta i suoi “Tradimenti”

Angiolini, Biscione e Scianan in una scena di "Tradimenti" all'Eliseo

AL TEATRO ELISEO CON LA REGIA DI MICHELE PLACIDO

di Maria Pia Miscio

di Tonino Merolli

sabato 28 novembre 2015 pagina 23

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