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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 12 APRILE 2016 numero 25 anno II - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il D a “inventore-organizzatore” della moderna Protezione Civile a “uomo della provvi- denza” capace di risolvere i tanti pro- blemi (dalle buche stradali ai topi, dalla circolazione che più caotica non si può alle centinaia di alberi che in ogni parco pubblico sono una minac- cia mortale) di Roma? Un Superman addirittura più potente e efficiente di quel SuperTronca arrivato nella Ca- pitale come Commissario dopo le di- missioni di Ignazio Marino per cercare di fermarne il degrado ed al quale sembra che i romani si stiano af- fezionando? Nessuno può ancora dirlo. E’ un fatto però che Guido Ber- tolaso spera di ripetere nella Capitale d’Italia gli exploit che hanno per una decina di anni hanno fatto di lui - no- nostante alcuni inciampi con la Giu- stizia, “massaggi” compresi - uno degli uomini “del fare” di maggior successo dell’Italia berlusconiana. Con, se ci riuscirà, un merito (agli occhi di Silvio Berlusconi) in più: quello di impedire che a Roma Forza Italia perda con- sensi fino a diventare un partitino in- significante. È lo stesso Bertolaso a vedersi ormai nel ruolo di Superman, in volo su Co- losseo e Fori Imperiali. “Sono abi- tuato a vincere - ha ripetuto domenica in televisione - e non voglio apparire presuntuoso. Ma con il curriculum che ho non penso che ci siano dubbi su chi debba risolvere i problemi di questa città”. Bertolaso, bontà sua, non farà tutto da solo: “Un binomio Bertolaso- Marchini sarebbe formidabile: Berto- laso sindaco, Marchini presidente del Consiglio comunale”. Qui, delle due l’una: o Bertolaso è preda di un delirio di onnipotenza oppure la sua affer- mazione va presa come un’apertura politica - non sua, cioè di Bertolaso, ma di Berlusconi - verso Alfio Mar- chini. Se confermata, vorrebbe dire che il “capo” ha deciso da che parte stare nel centrodestra. Non con la parte leghista-lepenista che fa riferi- mento a Giorgia Meloni e a Matteo Salvini ma con quella più moderata che vedrebbe insieme con Forza Italia i centristi moderati di Marchini. E’ sempre Bertolaso a dare credibilità a questa scelta quando definisce “una bella operazione” dovuta alla regia di Silvio Berlusconi il ritiro a Milano della candidatura di Corrado Pas- sera, che sosterrà il candidato del cen- trodestra Stefano Parisi contro il candidato del centrosinistra. Un Ber- tolaso per il quale il Cavaliere “magari è capace di tirare fuori un coniglio dal cappello anche a Roma”. Bertolaso-Marchini la folle idea del Cavaliere per conquistare il Campidoglio di Carlo Rebecchi “Chiusura dei campi rom, strade illuminate lotta dura agli abusivismi commerciali” Tagliapietra a pagina 3 STORACE All’interno l’inserto di Sanità del Lazio T ra aspiranti sindaci (tredici finora all’appello, potrebbero aggiungersi Razzi e Tosi) e consiglieri (ci sono anche i 15 municipi) un esercito di candidati. Diversi tra i big dell’ul- tima consiliatura rinunciano a ripresentarsi, ma la sfida all’interno del Pd è vivacissima. Marchini conferma i fedelissimi e la Lorenzin gli cuce accanto una lista civica guidata a Stefano De Lillo. Nel cen- tro destra è ancora tutto per aria. Bertolaso resisterà. ELETTORANDO Santoro a pagina 5 segue a pagina 5 Diecimila in marcia verso il Campidoglio A vevamo già denunciato a suo tempo l’inefficienza e la disorganizzazione che ruotavano attorno al neo- nato servizio del Nue, il "Numero Unico" di tutte le emergenze. Oggi finalmente la stampa prende in ca- rico l’argomento, scatta la denuncia, l’approfondimento. Ce lo impone la Ue, la sua realizzazione è opera del governa- tore Zingaretti , è cosa sua. Ma nono- stante lui lanci sfide epocali qualcuno deve ammettere che il sistema di chia- mata non ingrana. Si perdono telefo- nate, si organizza in ritardo l’intervento, i vari passaggi dal 112 ai singoli referenti dell’emergenza (dal 113 al 118), si som- mano ai tempi tecnici. Insomma, si perde tempo prezioso. E’ solo un pic- colo segmento della sanità laziale che non funziona. Ma è sempre d’attualità l’altro tempo prezioso perso ad aspet- tare una prestazione. Vogliamo parlare delle liste d’attesa? All'ospedale Sandro Pertini ci vogliono ben 11 mesi per un'ecografia, mentre al San Filippo Neri se servono 10 mesi per una risonanza magnetica. Raffaele Cantone denuncia gli sperperi che portano ad un'ulteriore spreco di risorse nella sanità pubblica ed accreditata, finalmente ci si accorge che l'ulteriore allungamento delle liste d'attesa crea corruzione, che due mi- lioni gli italiani hanno pagato tangenti "di 50 e 100 euro" per poter anticipare le proprie visite o un'accertamento dia- gnostico. Arrossire per la vergogna è do- veroso. Ma i responsabili di questo disastro dovrebbero andarsene. E in- vece non se ne va nessuno, anzi. Mentre le spese non diminuiscono in rapporto al taglio del posti letto, mentre si scopre che bisogna assumere, e in fretta, per ar- ginare l'ulteriore allungamento delle liste d'attesa. Picchiano duro per i me- dici di medicina generale Pier Luigi Bar- toletti, per i medici ospedalieri Renato Andrich, Vice Segretario Regionale della C.I.M.O. Lazio, mentre il Vice Pre- sidente dei medici di Roma e Provincia Giuseppe Lavra, denuncia ormai da anni l’assenza di un tavolo permanente di confronto con il Governo della Sanità regionale. Non c’è confronto e si va a fondo più in fretta. Il Lazio è la terza Re- gione con il debito più alto dopo Sicilia e Campania, le aziende sanitarie ro- mane nei prossimi tre anni dovranno ul- teriormente tagliare le spese per poter arrivare ad un risparmio effettivo e tutto ciò porterà ad un'ulteriore diminuzione di assistenza pro capite per i cittadini del Lazio. Ringraziamo il presidente Zingaretti e i suoi collaboratori. Gui- dano a macchina della sanità regionale con una benda scura sugli occhi. Il Corvo Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 20 ANNOII MARTEDÌ12 APRILE2016 Sanità laziale, di male in peggio VITERBO IL FATTO Liste d’attesa, la Tuscia cerca di voltare pagina a pagina 8 a pagina 9 Cem, Zingaretti firma per l’accreditamento Provaci ancora, Nicola LA PROVA DEL NOVE/ ENNESIMO TENTATIVO DI RISOLVERE CON UN PAIO DI ASPIRINE I MALI DELLA SANITÀ Multe a chi non si presenta ad un accertamento clinico dopo averlo preno- tato, responsabilizzazione dei manager di Asl e ospedali, sostituiti a fine anno se non raggiungeranno gli obiettivi fissati, pubblicizzazione dei servizi creati ad hoc per alleggerire le liste d’attesa, come le Case della Salute e i co- siddetti Ambulatori di cure primarie, ancora largamente sotto-utilizzati, solo 55mila accessi in un anno divisi per quindici strutture, in poche parole una miseria. Questa la parte più rilevante di un pacchetto di misure conte- nute nell’ennesimo piano varato dalla Regione per mettere ordine nella sa- nità laziale. E’ tutta farina del sacco di Zingaretti e dei suoi uomini della cabina di regia della sanità. O si assume come principio il fatto che il sistema sanitario del Lazio sia ingovernabile o si ammette l’incapacità (siamo al terzo/quarto tentativo) di chi gestisce quel sistema. Leggendo tra le righe del nuovo documento, a essere colpevolizzati sono invece i manager, i diri- genti scelti da Zingaretti per far funzionare la sanità. Ai direttori generali viene ordinato di ridurre la durata delle degenze di almeno il 20 per cento in modo da aumentare il numero dei letti disponibili nei reparti per i rico- veri; gli stessi manager vengono messi sull’avviso, c’è il licenziamento per chi al 31 dicembre non avrà raggiunto l’obiettivo. Anche i fedelissimi? Pare di sì. Per convincere gli ospedali a fare la loro parte saranno bloccate le pre- stazioni di intramoenia delle strutture che per un determinato esame o visita specialistica non raggiungano il traguardo dei tempi minimi di attesa. Non è cosa da poco. Zingaretti ha convocato apposta i direttori generali la scorsa settimana per un summit dal quale sono stati tenuti lontani curiosi e gior- nalisti. Una bella strigliata e il coinvolgimento in un patto di ferro, uniti per sopravvivere. I conti non tornano ancora, sei aziende ospedaliere sarebbero da commissariare per il loro disavanzo di bilancio. Tutte insieme fanno 660 milioni di euro di buco. Ma costituiscono l’ossatura del sistema, non si pos- sono affossare. E Zingaretti prova ancora una volta con una manciata di aspirine a far guarire la sua sanità. Giu.Ce. Ancora una offensiva contro le liste d’aesa e una strea sui ricoveri. Sei aziende ospedaliere da sole hanno un buco di bilancio per 660 milioni di euro. Andrebbero commissariate, ma Zingarei ha altre idee. Alcune delle iniziative annunciate non sono nuove, leggi il licenziamento del manager che non raggiunge gli obieivi di bilancio, norma quasi mai auata negli anni passati; quella della multa a chi non si presenta ad un appuntamento medico è una novità per il Lazio ma è molto “punitiva” per il ciadino

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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 12 APRILE 2016numero 25 anno II - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

Da “inventore-organizzatore”della moderna ProtezioneCivile a “uomo della provvi-

denza” capace di risolvere i tanti pro-blemi (dalle buche stradali ai topi,dalla circolazione che più caotica nonsi può alle centinaia di alberi che inogni parco pubblico sono una minac-cia mortale) di Roma? Un Supermanaddirittura più potente e efficiente diquel SuperTronca arrivato nella Ca-pitale come Commissario dopo le di-missioni di Ignazio Marino percercare di fermarne il degrado ed alquale sembra che i romani si stiano af-fezionando? Nessuno può ancoradirlo. E’ un fatto però che Guido Ber-tolaso spera di ripetere nella Capitaled’Italia gli exploit che hanno per unadecina di anni hanno fatto di lui - no-nostante alcuni inciampi con la Giu-stizia, “massaggi” compresi - uno degliuomini “del fare” di maggior successodell’Italia berlusconiana. Con, se ciriuscirà, un merito (agli occhi di SilvioBerlusconi) in più: quello di impedireche a Roma Forza Italia perda con-sensi fino a diventare un partitino in-significante.È lo stesso Bertolaso a vedersi ormainel ruolo di Superman, in volo su Co-losseo e Fori Imperiali. “Sono abi-tuato a vincere - ha ripetuto domenicain televisione - e non voglio apparirepresuntuoso. Ma con il curriculum cheho non penso che ci siano dubbi su chidebba risolvere i problemi di questacittà”. Bertolaso, bontà sua, non faràtutto da solo: “Un binomio Bertolaso-Marchini sarebbe formidabile: Berto-laso sindaco, Marchini presidente delConsiglio comunale”. Qui, delle duel’una: o Bertolaso è preda di un deliriodi onnipotenza oppure la sua affer-mazione va presa come un’aperturapolitica - non sua, cioè di Bertolaso,ma di Berlusconi - verso Alfio Mar-chini. Se confermata, vorrebbe direche il “capo” ha deciso da che partestare nel centrodestra. Non con laparte leghista-lepenista che fa riferi-mento a Giorgia Meloni e a MatteoSalvini ma con quella più moderatache vedrebbe insieme con Forza Italiai centristi moderati di Marchini. E’sempre Bertolaso a dare credibilità aquesta scelta quando definisce “unabella operazione” dovuta alla regia diSilvio Berlusconi il ritiro a Milanodella candidatura di Corrado Pas-sera, che sosterrà il candidato del cen-trodestra Stefano Parisi contro ilcandidato del centrosinistra. Un Ber-tolaso per il quale il Cavaliere “magariè capace di tirare fuori un coniglio dalcappello anche a Roma”.

Bertolaso-Marchinila folle idea

del Cavaliereper conquistareil Campidoglio

di Carlo Rebecchi

“Chiusura dei campi rom,strade illuminate lotta dura agli abusivismi commerciali”

Tagliapietra a pagina 3

STORACE All’internol’inserto di SanitàdelLazio

Tra aspiranti sindaci (tredici finora all’appello, potrebberoaggiungersi Razzi e Tosi) e consiglieri (ci sono anche i 15municipi) un esercito di candidati. Diversi tra i big dell’ul-

tima consiliatura rinunciano a ripresentarsi, ma la sfida all’internodel Pd è vivacissima. Marchini conferma i fedelissimi e la Lorenzingli cuce accanto una lista civica guidata a Stefano De Lillo. Nel cen-tro destra è ancora tutto per aria. Bertolaso resisterà.

ELETTORANDO

Santoro a pagina 5segue a pagina 5

Diecimila in marcia verso il Campidoglio

A vevamo già denunciato asuo tempo l’inefficienza ela disorganizzazione cheruotavano attorno al neo-nato servizio del Nue, il"Numero Unico" di tutte le emergenze.Oggi finalmente la stampa prende in ca-rico l’argomento, scatta la denuncia,l’approfondimento. Ce lo impone la Ue,la sua realizzazione è opera del governa-tore Zingaretti , è cosa sua. Ma nono-stante lui lanci sfide epocali qualcunodeve ammettere che il sistema di chia-mata non ingrana. Si perdono telefo-nate, si organizza in ritardo l’intervento,i vari passaggi dal 112 ai singoli referentidell’emergenza (dal 113 al 118), si som-

mano ai tempi tecnici. Insomma, siperde tempo prezioso. E’ solo un pic-colo segmento della sanità laziale chenon funziona. Ma è sempre d’attualitàl’altro tempo prezioso perso ad aspet-tare una prestazione. Vogliamo parlaredelle liste d’attesa? All'ospedale SandroPertini ci vogliono ben 11 mesi perun'ecografia, mentre al San Filippo Nerise servono 10 mesi per una risonanzamagnetica. Raffaele Cantone denunciagli sperperi che portano ad un'ulteriorespreco di risorse nella sanità pubblicaed accreditata, finalmente ci si accorgeche l'ulteriore allungamento delle listed'attesa crea corruzione, che due mi-lioni gli italiani hanno pagato tangenti

"di 50 e 100 euro" per poter anticiparele proprie visite o un'accertamento dia-gnostico. Arrossire per la vergogna è do-veroso. Ma i responsabili di questodisastro dovrebbero andarsene. E in-vece non se ne va nessuno, anzi. Mentrele spese non diminuiscono in rapportoal taglio del posti letto, mentre si scopreche bisogna assumere, e in fretta, per ar-ginare l'ulteriore allungamento delleliste d'attesa. Picchiano duro per i me-dici di medicina generale Pier Luigi Bar-toletti, per i medici ospedalieri RenatoAndrich, Vice Segretario Regionaledella C.I.M.O. Lazio, mentre il Vice Pre-sidente dei medici di Roma e ProvinciaGiuseppe Lavra, denuncia ormai da

anni l’assenza di un tavolo permanentedi confronto con il Governo della Sanitàregionale. Non c’è confronto e si va afondo più in fretta. Il Lazio è la terza Re-gione con il debito più alto dopo Siciliae Campania, le aziende sanitarie ro-mane nei prossimi tre anni dovranno ul-teriormente tagliare le spese per poterarrivare ad un risparmio effettivo e tuttociò porterà ad un'ulteriore diminuzionedi assistenza pro capite per i cittadinidel Lazio. Ringraziamo il presidenteZingaretti e i suoi collaboratori. Gui-dano a macchina della sanità regionalecon una benda scura sugli occhi.

Il Corvo

LazioLazio

ladel

anitàSSNUMERO 20 ANNO II MARTEDÌ 12 APRILE 2016

Sanità laziale, di male in peggio

VITERBO

IL FATTO

Liste d’attesa, la Tusciacerca di voltare pagina

a pagina 8

a pagina 9

Cem, Zingaretti firmaper l’accreditamento

Provaci ancora, NicolaLA PROVA DEL NOVE/ ENNESIMO TENTATIVO DI RISOLVERE CON UN PAIO DI ASPIRINE I MALI DELLA SANITÀ

Multe a chi non si presenta ad un accertamento clinico dopo averlo preno-tato, responsabilizzazione dei manager di Asl e ospedali, sostituiti a fineanno se non raggiungeranno gli obiettivi fissati, pubblicizzazione dei servizicreati ad hoc per alleggerire le liste d’attesa, come le Case della Salute e i co-siddetti Ambulatori di cure primarie, ancora largamente sotto-utilizzati,solo 55mila accessi in un anno divisi per quindici strutture, in poche paroleuna miseria. Questa la parte più rilevante di un pacchetto di misure conte-nute nell’ennesimo piano varato dalla Regione per mettere ordine nella sa-nità laziale. E’ tutta farina del sacco di Zingaretti e dei suoi uomini dellacabina di regia della sanità. O si assume come principio il fatto che il sistemasanitario del Lazio sia ingovernabile o si ammette l’incapacità (siamo alterzo/quarto tentativo) di chi gestisce quel sistema. Leggendo tra le righedel nuovo documento, a essere colpevolizzati sono invece i manager, i diri-genti scelti da Zingaretti per far funzionare la sanità. Ai direttori generaliviene ordinato di ridurre la durata delle degenze di almeno il 20 per cento

in modo da aumentare il numero dei letti disponibili nei reparti per i rico-veri; gli stessi manager vengono messi sull’avviso, c’è il licenziamento perchi al 31 dicembre non avrà raggiunto l’obiettivo. Anche i fedelissimi? Paredi sì. Per convincere gli ospedali a fare la loro parte saranno bloccate le pre-stazioni di intramoenia delle strutture che per un determinato esame o visitaspecialistica non raggiungano il traguardo dei tempi minimi di attesa. Nonè cosa da poco. Zingaretti ha convocato apposta i direttori generali la scorsasettimana per un summit dal quale sono stati tenuti lontani curiosi e gior-nalisti. Una bella strigliata e il coinvolgimento in un patto di ferro, uniti persopravvivere. I conti non tornano ancora, sei aziende ospedaliere sarebberoda commissariare per il loro disavanzo di bilancio. Tutte insieme fanno 660milioni di euro di buco. Ma costituiscono l’ossatura del sistema, non si pos-sono affossare. E Zingaretti prova ancora una volta con una manciata diaspirine a far guarire la sua sanità.

Giu.Ce.

Ancora una offensiva contro le liste d’attesa e una stretta sui ricoveri. Sei aziende ospedaliere da sole hannoun buco di bilancio per 660 milioni di euro. Andrebbero commissariate, ma Zingaretti ha altre idee.

Alcune delle iniziative annunciate non sono nuove, leggi il licenziamento del manager che non raggiunge gli obiettivi di bilancio, norma quasi mai attuata negli anni passati; quella della multa a chi non

si presenta ad un appuntamento medico è una novità per il Lazio ma è molto “punitiva” per il cittadino

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martedì 12 aprile 2016 pagina 2PRIMO PIANO

I CONTI CHE NON TORNANOSCENARI

Per molto meno lamaggior parte dei ro-mani non dormi-rebbe (né di notte nédi giorno). Eppure a

Palazzo Chigi sorridono, in Cam-pidoglio fanno spallucce. Eppureil debito che grava su Roma Capi-tale (circa 14 miliardi, di cui 12 emezzo eredità ante 2008), è diquelli da togliere il sonno e la ca-micia. Loro, lorsignori che tantosi agitano per la cadrega di sin-daco/assessore/portaborse/fac-cendiere, se ne impippano.Tanto a pagare ci pensano i ro-mani d'oggi e quelli che avrannola ventura di incappare nella cittàEterna da qui al 2048. Sì, avete ca-pito bene: per saldare quest'enor-mità di debiti pregressi e attuali(circa 600 milioni di mutuol'anno con il Tesoro), servirannooltre abbondanti 30 anni. E chiavrà la ventura di arrivarci sano ein grado di pagare potrà fregiarsidella medaglietta (ben poco invi-diabile) di cittadino della città piùsalassata fiscalmente d'Italia. Ab-biamo le aliquote comunali piùalte dello Stivale. Abbiamo(anche) le addizionali regionalipiù alte d'Italia per un contestualedebito sanitario che la RegioneLazio sta saldando tagliando postiletto e riducendo i servizi anchedi prevenzione. Lo sapevate, peresempio, che se per caso siete unsoggetto a rischio infarto, ma-schio, fumatore, sovrappeso (pra-ticamente la metà dei romani),

per farvi fare una visita cardiolo-gica dovete essere un soggetto giàinfartuato? Altrimenti il vostromedico di base - per evitare ra-manzine e punizioni dalla Asl diappartenenza - eviterà di prescri-vervi accertamenti di base. Se poiil malcapitato dovesse finire inospedale (o peggio), si dirà chenon si faceva curare, che la pre-venzione è la prima cosa, che...Ecco, questo è il risultato dei de-cenni di sperperi di Roma. Biso-gna risalire indietro di lustri perindividuare responsabilità e re-sponsabili. Però ora la situazionediventa ingestibile. O Roma,come Detroit, si lascia fallire onon c'è scampo. Nel 2013 la ca-pitale Usa dell'auto, Detroit ap-punto, aveva 18 miliardi di dollaridi debiti (al cambio non tanto dipiù della Capitale). Ebbenevenne lasciata fallire. Un giudice,dopo 18 mesi di amministrazionestraordinaria, trovò un accordocon i creditori, cancellò 7 mi-liardi di debiti (anche tagliandole commissioni di banche cheavevano finanziato il debito re-cord e riducendo le pensioni deidipendenti comunali) e ora De-troit sta ritornando sul palcomondiale. Certo la figuraccia èstata enorme. La città - che primadel fallimento contava oltre 2 mi-lioni di abitanti - si era ristrettadella metà. Il valore degli immo-bili era crollato e la disoccupa-zione superava il 20% (che per gliUsa è una bestemmia). Ora lecose stanno migliorando. Lagente sta tornando in città, le

case hanno riguadagnato valore el'amministrazione comunale nonè più così disastrosa. Certo da noi servirebbeun'azione di rivalsa sugli ammini-stratori (politici e manager) chesi sono alternati con pessimi ri-sultati (praticamente tutti, indi-pendentemente dal colorepolitico di appartenenza). Confi-scando l'appartamento o la vil-letta al mare dell'ex sindaco nonè che si risolvono i problemi, masi darebbe il segnale concreto chenulla resterà impunito, soprat-tutto il ladrocinio e l'incompe-tenza. E neppure la gestioneallegra con i quattrini altrui. Pagheremo un debito enorme(sempre che ci si riesca a nonfarlo aumentare), per 30 anni. Esono già diversi lustri che ci sof-fiano banconote fruscianti. Pos-sibile che serti soloni dellapolitica nazionale anche ora - inpiena campagna elettorale - con-tinuino a dispensare consigli erotte di indirizzo? Dovrebberoandarsi a nascondere. Il palcomediatico che Roma gli offre lopaghiamo noi con i continui pre-lievi erariali sui nostri redditi. Econ la certezza che questi soldiserviranno a pagare solo debiti ealcun servizio, neanche quelli dibase. Se i sondaggi dicono il vero, de-stra e sinistra avranno ben pocoda fare nei prossimi anni. Po-tranno stare all'opposizionepronti a indicare con il ditino er-rori e sbagli. Ci saranno (come cisono sempre stati). C’è solo da

augurarsi che chiunque dovessearrivare al Campidoglio abbia labuona creanza di non dilapidarei sacrifici delle famiglie. Ogniasilo chiuso, ogni letto d'ospe-dale fermo, ogni ora di fila perottenere un certificato (inutilenell'era delle banche dati, se nonper garantire il posto ad un im-piegato spesso svogliato), è unsalasso in mancati servizi per cui

abbiamo già abbondantementepagato e continueremo anche apagare - la beffa delle beffe -pure quando gli artefici di que-sto disastro saranno bontà lorotrapassati, magari esigendo fu-nerali di Stato. O chiedendo lascorta capitolina per le esequiepubbliche. Ma chi ha la memo-ria lunga ha il dovere di ricor-dare.

Roma potrebbe fallireCome (e meglio) di Detroit

Il debito accumulato dalle amministrazioni ante 2008 ha superato complessivamente i 14 miliardi. La città americana capitale dell'auto mondiale è stata lasciata fallire per 18 miliardi. Ora è risorta.

La Città Eterna pagherà i debiti fino al 2048. Tagliando ancora i servizi ad una cittadinanza strematadi Leonardo Giocoli

AVVISI LEGALI

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PRIMO PIANOmartedì 12 aprile 2016 pagina 3

L a situazione delle candi-dature del centro destraè paradossale. Manca unleader autentico, una fi-gura guida che i romani

riconoscono immediatamente. Non loè la Meloni, che pure i problemi diRoma li conosce e ha una lontana pra-tica di amministrazione (Provincia);non lo è Bertolaso, forse noto ma di-scusso, una cosa è fare il commissariostraordinario con il portafoglio pieno,altro è affrontare la complicatissima ge-stione del Campidoglio. Non lo è,ancor di più Marchini, del quale – èevidente – i romani non si fidano deltutto. Sa amministrare le sue aziende,dovrebbe essere operativo, ma è a di-giuno di amministrazione pubblica.Resta Francesco Storace. Ha pratica diCampidoglio, di amministrazione, hamandato avanti una Regione, fa poli-tica da sempre, è stato ministro, parla-mentare, conosce gli uomini e ilsistema. In poche parole, rispetto aglialtri è competente. Sostanzialmente lasua immagine è di uomo e politicoonesto. Ha avuto guai giudiziari, ne èuscito bene ; è uno dei pochi che si èdimesso di fronte all’ipotesi di reato,eppure aveva una poltrona di assolutoprestigio, quella di ministro della sa-nità. Poi può essere simpatico o anti-patico. E’ sprezzante, tagliente neigiudizi, quando vuole stempera le ten-sioni con una battuta. Esprime e rap-presenta una piccola fetta di opinionepubblica. Forse rappresenta il passato.E’ per questo che per il centrodestra èun alleato scomodo? E’ per questo cheBerlusconi e gli altri non puntano su dilui? E’ per questo che i romani non lopremiano nei sondaggi? E’ perché è didestra, di quella destra che ricorda unpassato che si vuoldimenticare?

Roma hauna serie diemergenze.Da cheparte cominceresti a rimet-tere le cose a posto? Finanza,sicurezza, traffico, decoro? Ecome?

Il punto di partenza sono i poteri:Roma deve avere i poteri legislatividella Regione. Diritto alla casa per i piùpoveri con il mutuo sociale; garanziache nelle case popolari e negli asili ab-biano accesso le famiglie degli italianiprima di quelle straniere; illumina-zione di tutte le strade, chiusura deicampi rom; un programma serio e co-stante di lotta contro ogni forma di

abusivismo commerciale; chiusuradella querelle sul concorsone del 2010con l’assunzione dei vincitori.

Come giudichi il Pd che sipresenta a queste comunali?Rispetto al passato? E’ credi-bile? E se non perché? Hai lasensazione che sia etero di-retto da Palazzo Chigi?

Il Partito Democratico non è credibile:ha lasciato debiti immensi alla cittàsenza lasciare opere concrete, qualchepiazzetta e un po’ di concerti. Un costotroppo elevato. Senza considerare lafollia duplice della scelta di Marinoprima e della sua defenestrazione poi.E nemmeno entro nel merito della vi-cenda Mafia Capitale.

Il fenomeno gril-lino. Viene dato perconsolidato, la suaquasi-affermazioneè scontata. Un votodi protesta. Nes-

suno ha scavato sotto, nes-suno ha capito veramente conchi avrà a che fare. Quale cul-tura di governo?

Temo molto una consiliatura grillinaper i risvolti negativi che potrà sortiresulla città. Abbiamo avuto il problemadel debito di Rutelli e Veltroni, MafiaCapitale, Marino e le sue follie. La cittàè in rianimazione. Una consiliatura dimarca 5Stelle rischia di affossarla defi-nitivamente: a Roma occorre qual-cuno con polso fermo e che sappiagovernare. Sfortunatamente, i 5Stelle

non hanno mai governato neanche uncondominio e rischiano di essere di-retti da Casaleggio.

Roma fa schifo. Da tutti ipunti di vista. Tu hai fattoparte diq u e l l aclasse pol-tiica che hafatto affon-dare la ca-pitale. Perché?

Sarebbe facile replicare che non ho mairicoperto incarichi di governo a Roma.Durante la consiliatura Alemanno ioero all’opposizione. L’unica opposi-zione, visto che il Pd faceva la faccia fe-roce di giorno e l’amante caldo dinotte. Quando ho avuto modo di go-vernare, indirettamente, Roma, le holasciato il Sant’Andrea, il CPO di Ostia,l’Istituto Tumori San Raffaele, il Poli-clinico di Tor Vergata, il 12,5% deicosti della metro C pagati dalla Re-gione, la gratuità sui mezzi pubblici pergli over 70.

L’amministrazione è corrotta,i comunales sono corruttibili,brutti, sporchi, cattivi e indo-lenti. Lo sapevi? Hai fattoqualcosa per cambiare la ten-denza? Appalti, affittopoli,etc, le denunce fioccano daogni parte, tu c’eri e sapevi?

Se la politica abdica al suo ruolo diguida, se si occupa degli affari, se vessaanche i suoi stessi dipendenti tagliandoloro i salari già bassi di loro, la corru-

zione prospera. E prospera soprattutoquando la politica non studia, non siinteressa davvero alle carte e allenorme. Vale per gli appalti, per affitto-poli e per i casi di corruzione. Aggre-

gare in un unicoconcetto “comu-nale=corrotto” il pro-blema significa nonaffrontarlo e, tanto-meno, risolverlo.

Sulle migliaia di dipendenti comunalidi Roma - fra Comune, Municipi eAziende - ci sono alcune mele marceche vanno denunciate alla Magistra-tura. Ma ci sono anche tantissime per-sone oneste, che vanno valorizzate eascoltate.

La tua ricettaper il traffico,per le buche,per il decoro.E gli eser-centi? E i ri-storanti sporchi? E il turismoche rallenta?

Il traffico si può combattere miglio-rando le infrastrutture: più trasportopubblico, più corsie preferenziali, piùcontrolli anti doppia fila, marciapiedipiù larghi per rendere fisicamente im-possibile la doppia fila. Le buche pos-sono essere un problema affrontabileprogrammando gli interventi su cavi etubature e mettendo a regime un veroprogramma pluriennale di manuten-zioni stradali che devono uscire dallostraordinario ed entrare in un sistema

ordinario di lavorare. Si possono adot-tare tecnologie moderne per monito-rare i lavori stradali come mappature,gps, elenco delle ditte che effettuanomale i lavori, penali. Il decoro significapulizia delle strade, rimozione dei ri-fiuti, raccolta differenziata, cancella-zione delle scritte. Ma anche raccoglicicche, cestini piccoli e diffusi chevanno svuotati più volte al giorno.

Rapporti Campidoglio- Re-gione: dovrebbero essere

stretti, in realtà…?I rapporti fra Regionee Comune, come si èdimostrato in passato,sono altalenanti e,spesso, non dipen-

dono dal colore politico. Anzi. Nono-stante le nostre differenze, con Veltroniabbiamo lavorato, e penso proprio allametro C, cercando di pensare alle esi-genze della città. Alemanno e Polve-rini, Zingaretti e Marino non è cheabbiano avuto rapporti idilliaci. Il pro-blema, e torniamo al discorso iniziale,è che non è possibile pensare di gover-nare Roma con gli stessi poteri che haFrascati, con tutto il rispetto, e conl’ombra della Regione che può esserea volte ristoratrice ma spesso un osta-colo.

di Giovanni Tagliapietra

Francesco Storace

Giorgia Meloni

Guido Bertolaso

LA RICETTA DI FRANCESCO STORACE PER COMBATTERE I MALI DI ROMAL’INTERVISTA

“Chiusura dei campi rom, strade illuminatelotta dura ad ogni abusivismo commerciale”Il candidato sindaco de La Destra promette una energica strategia di contrasto e va diretto al cuore del problema:“Roma deve avere i poteri legislativi della Regione”. “Diritto alla casa per i più poveri con il mutuo sociale, garanzia

che nelle case popolari e negli asili abbiano accesso le famiglie degli italiani prima di quelle straniere”. Il Pd? “Non è credibile”. I grillini? “Temo una loro consiliatura per i risvolti negativi che potrà avere sulla città”

“Se nella amministrazioneci sono dei corrotti

la colpa è della politica”

“Buche e traffico, problemi che

si possono risolvere”

“Tra i comunales tantissimepersone oneste

che vanno ascoltate”

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CRONACHEmartedì 12 aprile 2016 pagina 5

Un coniglio che avrebbe appunto le fat-tezze dell’imprenditore Marchini, conil quale Berlusconi non ha mai mo-

strato di avere un feeling particolare, ma chesecondo i sondaggi porterebbe in dote al cen-trodestra attorno al 12 per cento dei voti, checon il 14-17 per cento attribuiti all’ex patrondella Protezione Civile farebbero un discreto25 per cento, una buona base per negoziarecon l’alleanza Meloni-Salvini un programmaunitario. Un’intesa, pensano il Cavaliere comeMarchini, è nell’interesse di tutti sia perquanto riguarda Roma, sia in un’ottica nazio-nale. Le elezioni comunali, se il centrosinistradovesse essere sconfitto a Milano (dal centro-destra) e a Roma (dal centrodestra o dal M5Sdi Beppe Grillo), non solo farebbero traballareancor più il governo del “Giglio magico” ma

metterebbero a rischio anche il risultato del re-ferendum di ottobre sulle riforme istituzionali(abolizione del Senato). Un risultato del ge-nere permetterebbe a Berlusconi di imporre unaltolà a coloro che già lo definiscono politica-mente “finito” (e tra questi lui vede in primafila proprio Meloni e Salvini) e rilancerebbeForza Italia, che dopo l’adesione del gruppo diDenis Verdini al club renziano sta perdendopezzi da tutte le parti. Se quella indicata daBertolaso è veramente la scelta di Berlusconi,il Cavaliere però deve ora convincere gli altrileader del centrodestra a seguirlo. Il primo daconvincere dovrà essere Marchini, che si è sem-pre tenuto lontanissimo dai partiti anche secon la consapevolezza che una trattativa ad uncerto punto ci dovrà essere perché, come hadetto in un’intervista, per il centrodestra “alla

fine resteranno in campo solo due esponentimoderati”. E’ evidente però che sia Marchiniche Bertolaso puntano a diventato il “primocittadino” di Roma e non è detto che accettinodi fare “il numero due”, o, come ha detto Mar-chini di Bertolaso, di fare il City manager.Altrettanto delicato si presenta l’eventualeconfronto di Berlusconi con la coppia Meloni-Salvini, per i quali un’ipotetica intesa Mar-chini-Bertolaso riesumerebbe di fatto “il pattodel Nazareno”, cioè il patto di non aggressioneche ha trovato spesso d’accordo, in Parla-mento, Forza Italia e il Pd renziano nei primidiciotto mesi del governo Renzi. Sarà un nego-ziato duro perché dal suo risultato dipenderàin gran parte la politica futura del centrodestrasia nell’ipotesi di una fine anticipata della le-gislatura sia per chi ne prenderà la leadership

dopo l’uscita dalla scena politica attiva diBerlusconi. Questo spiega l’importanza stra-tegica, e politica, delle elezioni di giugno, a co-minciare da quelle di Roma, dove non sarebbesicuramente il caso, per Giorgia Meloni, di fareun passo indietro e ritirare la propria candi-datura. Bertolaso - l’uomo del fare - in questocomplesso scenario politico, rischia di apparireun po’ come un pesce fuor d’acqua. Sicura-mente potrebbe essere un grande city manager:ma accetterebbe un ruolo operativo dopo es-sere stato candidato a primo cittadino? In at-tesa di vedere come si evolverà la situazione, èl’uomo delle gaffe, da “i rom sono vessati” allaMeloni che “deve fare la mamma”, alla rivela-zione che sua moglie “è di sinistra, voterà Gia-chetti”.

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Bertolaso-Marchini la folle idea del Cavaliere per conquistare il Campidoglio

C’È TEMPO FINO AL 7 MAGGIO PER PRESENTARE LE SQUADREELETTORANDO

Pochi posti, tanti predendenti.Si preparano le truppe in vistadelle elezioni del prossimo 5giugno: dopo le polemiche,per la scelta di tenere aperti i

seggi un solo giorno, si lavora alle liste. Trail Campidoglio e i 15 Municipi, sarannocirca 10mila gli aspiranti tra consiglieri esindaci. Per presentare le squadre c’ètempo fino al 7 maggio. Ma ogni squadra,tra palazzo Senatorio e circoscrizioni,dovrà riempiere 384 caselle. Meglio partireper tempo. Solo i potenziali primo citta-dino sono 13: con il senatore AntonioRazzi e Flavio Tosi, che ha amministratoVerona, che ancora ci pensano. Il Pd, allora,prova a sfruttare il caos del centrodestrache ha ufficialmente in campo 8 nomi egioca d’anticipo.Confermate le rinunce di big uscenti comeAthos De Luca, l’ex capogruppo FabrizioPanecaldo e il veterano dell’aula Giulio Ce-sare Maurizio Policastro. Sulla scheda elet-torale ci saranno 7 di quei dem che a ottobrescorso hanno destituito Ignazio Marino. Giàpronte le coppie, in base alle quote rosa darispettare in consiglio: Michela De Biase, inAreadem di Franceschini, in ticket con Giu-lio Pelonzi; il marroniano Orlando Corsetticon Maria Pia Federici, vicina alla parla-mentare Lorenza Bonaccorsi. I giovani tur-chi di Matteo Orfini vanno insieme: GiuliaTempesta con Giulio Bugarini, che il gover-natore Zingaretti volle nel cda dell’Ipab San-t’Alessio.Sfida tra zingarettiani per l’uscente MarcoPalumbo e il minisindaco Giuseppe Ge-race. L’altra ex Valentina Grippo, rughet-tiana, in pista con Marco Tolli(sponsorizzato da Bettini). Tentativo di bisanche per Daniela Tiburzi in bicicletta conMariano Angelucci, che votò contro il suominisindaco Marco Scipioni (Tor Bella

Monaca). Conferma anche per Erica Bat-taglia, che lancia il suo slogan in rete: #bat-tagliaincampidoglio. In forse l’ex assessoreEstella Marino, che difese fino all’ultimol’ex sindaco, che potrebbe andare in coppiacon Fabio Bomarsi. Promozione per ElenaImprota che tenta il salto dal parlamentinodel centro per palazzo Senatorio, in coppiacon Carla Femariello (figlia di uno storicodirigente Pci).Fassina è il candidato sindaco della sinistra.Campagna elettorale low profile, 50milaeuro di budget, e tour tra cittadini e ga-zebo. Colloqui ancora aperti con Possibile diPippo Civati, Rifondazione comunista elista Tsipras, il suo capolista per la civica è

già deciso: è Michele Dau, sociologo cheviene dalla Caritas, per coinvolgere ancheil cattolicesimo sociale. Idea anche su DarioVassallo, fratello di Angelo, il sindaco pe-scatore di Pollica ucciso nel 2010.Una sola la lista per la grillina VirginiaRaggi, costruita con le comunarie on line.La novità nel M5S è il cambio di rotta sullascelta degli assessori: niente primarie, ladecisione arriverà dall’alto del direttorio.Marchini avrà la sua civica e punta sui suoidelfini: Alessandro Onorato, capogruppouscente, e la giovane Beatrice Scibetta. Ap-poggio da Roma Popolare, logo con sfondoblu e cuore giallo, voluto dal ministro dellaSalute Beatrice Lorenzin e Stefano DeLillo. Per lui il ruolo di capolista, dentro il

pugile Vincenzo Cantatore e l’ex gieffinaRoberta Beta.Si annusano, ancora, Marchini e Bertolaso.Quest’ultimo attaccato da Alessandra Mus-solini e Claudio Fazzone; sostenuto, in-vece, da Gasparri, Brunetta e Maria RosariaRossi, fedelissima di Silvio Berlusconi. Maper tutti il dito puntato è contro AdrianoPalozzi, il coordinatore forzista che detta itempi – e gli errori – della campagna dell’excapo della Protezione civile. È il vice pre-sidente del Parlamento Europeo, AntonioTajani, a centrare il punto: “Ci devi coin-volgere”. Altrimenti ti molliamo per Mar-chini o per Giorgia Meloni: dipenderàdall’ultimo sondaggio. Un messaggio nean-che tanto implicito.

Diecimila in marcia verso il CampidoglioTra aspiranti sindaci (tredici finora all’appello, potrebbero aggiungersi Razzi e Tosi) e consiglieri (ci sono anche i 15 municipi) un esercito di candidati. Diversi tra i big dell’ultima consiliatura rinunciano a ripresentarsi, ma la sfida all’interno del Pd è vivacissima. Marchini conferma i fedelissimi e la Lorenzin gli cuce accanto una lista

civica guidata a Stefano De Lillo. Nel centro destra è ancora tutto per aria. Bertolaso resisteràdi Giovanni Santoro

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Il gestore non trova la bolletta E il cliente si ritrova moroso

martedì 12 aprile 2016 pagina 6CRONACHE

Capita a volte che l’at-tesa, e temuta, bol-letta con del gas edella luce non arrivi.Per due mesi, quat-

tro, anche più; persino per un anno.Salvo poi annichilire l’incolpevolecliente consumatore con importi dacapogiro. Certo, è sempre possibilerateizzare, spalmare il dovuto in piùrate. Ma l’impatto è devastante, so-prattutto per chi è costretto a fare iconti, mese per mese, con stipendifermi da anni mentre il mondo in-torno corre. E se, in assenza di bol-letta e per evitare un conguaglio dasalasso, il cliente prova a contattareil gestore, il risultato diventa fru-strante. Pagare è impossibile, purvolendo. Ecco la cronaca della ri-cerca di una bolletta introvabile.A mettere in allarme il cliente, ametà febbraio, è una raccomandatadell’Eni: una diffida legale per ilmancato pagamento di una fattura(questo il termine esatto per defi-nire la vecchia bolletta, recapitata acasa con il dettaglio dei consumi el’Iva su di essi calcolata). In realtà,la fattura, scaduta il 24 dicembre2015, era arrivata solo qualchegiorno prima e, sebbene fosse statatempestivamente pagata, non avevaevitato all’incolpevole cliente la mi-nacciosa lettera, spedita prima chel’avvenuto pagamento fosse regi-strato dal gestore. Memore dellosmacco, ecco il cliente preoccuparsinon ricevendo, a fine febbraio, la fat-tura successiva. La prima telefonataal numero verde Eni 800.900.700 èdel 2 marzo. L’operatore numero1…1 conferma che la fattura è stataemessa il 5 febbraio 2016 ed è sca-duta l’1 marzo. Il cliente sottolinea

di non averla mai ricevuta e chiedeche gli venga inviata per mail. L’ope-ratore cerca di provvedere, ma in-vano: della fattura riesce avisualizzare solo l’importo finale(per fortuna non esagerato), ma nonil dettaglio dei consumi. “Il pdf nonè stato generato”, spiega: dunqueniente fattura. E subito apre una pra-tica da sottoporre agli uffici compe-tenti perché generino il famoso pdf.Questione di tempo, assicura, e tuttosi risolverà.E infatti il giorno successivo, il 3marzo, un altro operatore contatta ilcliente per assicurargli che la praticaè stata aperta e che entro 60 giorni apartire dal 5 febbraio, data di emis-sione teorica della fattura, il pdf saràpronto. Sessanta giorni per premereun tasto? “E’ il tempo massimo - ras-sicura l’operatore - Accadrà ancheprima, richiami la settimana pros-sima”.Il cliente attende un po’ e il 15 marzorichiama il numero verde Eni peravere notizie: l’operatore numero7…3 conferma l’esistenza della pra-tica, ma per il pdf bisogna attendere,non è stato generato. Stessa rispostal’1 aprile, da parte dell’operatore 4…

3: i 60 giorni non sono trascorsi, co-munica l’operatore, il pdf non è statogenerato. Il cliente vorrebbe sugge-rire una fecondazione assistita, uncomputer surrogato, ma l’operatorein questione non è coinvolto nellaprocreazione dei pdf. E si arriva cosìal 5 aprile, fatidica dead line: i 60giorni sono scaduti e il cliente fidu-cioso richiama il numero verde. Pa-rola d’ordine, ricevere finalmente ilpdf e pagare quella benedetta fat-tura. Vana speranza, perché dopo 60giorni di tentativi, il pdf manca an-cora all’appello, come una tristeculla vuota nella cameretta di unbambino che non vuole arrivare.Ma, assicura l’operatore numero1…6, entro qualche mese si risol-verà. E quando il cliente si fa insi-stente - “vorrei pagare, vorrei evitarel’accumularsi di bollette, soprattuttovorrei evitare una nuova diffida le-gale” - gentilmente si adopera e girala telefonata ad un ufficio ammini-strativo, all’ufficio crediti, solita-mente non in contatto con ilpubblico. A rispondere è un’impie-gata che con piglio deciso, qualifi-candosi con il solo nome dibattesimo, invita il cliente a pagare

subito l’importo dovuto, visualiz-zato sul computer dagli operatoriEni e comunicato a voce, pur senzaaver ricevuto la fattura e senza cono-scere i dettagli. E quando il clientele fa notare che pagare la fattura è unobbligo, ma riceverla è un diritto, leicategorica gli comunica che saràconsiderato insolvente e che pren-derà nota del suo rifiuto di pagarel’importo con un comune bollet-tino.Allibito, il cliente non sa più chefare. Pagare o non pagare? Non pa-gare, per ora, confermano all’Au-thority per l’energia. Non in assenzadi una fattura. Stessa linea suggeritadal Codacons. E come evitare chefattura si sommi a fattura facendolievitare gli importi? Come evitareuna nuova diffida legala per il man-cato pagamento? Non c’è modo. Ungiorno il postino busserà: forse conla raccomandata che tira le orecchieal cliente insolvente, forse con il suofardello di metri cubi e kilowatt dapagare. Certo, si può sempre rateiz-zare, si può sempre chiedere unchiarimento, una rettifica. Tutto sipuò fare. Basta chiamare il numeroverde.

IL CASO

Capita a volte che la fattura del gas e della luce non arrivi per mesi, salvo poi materializzarsi con un conguaglio da infarto. E se il consumatore cerca di farsi recapitare il conto mai arrivato, la ricerca si trasforma in un’odissea senza fine, fatta

di inutili telefonate ad operatori gentilissimi ma impotenti. Così, pur volendo pagare, si diventa insolventidi Maria Pia Miscio

In 2 anni sono state oltre 2.500 le richieste presen-tate al Servizio Conciliazione dell'Autorità per l’Ener-gia, con un incremento del 50% rispetto al primoanno; l'80% circa sono state ammesse e per pocomeno della metà di queste si è arrivati alla concilia-zione che, 9 volte su 10, ha portato alla soluzionedel problema. Sono questi i principali risultati delServizio Conciliazione dell'Autorità per l'Energia altermine del suo secondo anno di attività. Avviata nell'aprile 2013, la Conciliazione on line èil servizio dell'Autorità introdotto per risolvere, deltutto gratuitamente, con l'assistenza di un media-tore formato sui temi energetici, eventuali contro-versie con gli operatori del settore dell'energiaelettrica o del gas. Si attiva on line collegandosi alsito www.conciliazione.energia.it con un computer,un tablet o uno smartphone. I clienti (domestici opiccole imprese) possono partecipare direttamenteo farsi rappresentare da un delegato, anche diun'associazione dei consumatori. La partecipa-zione al Servizio è volontaria, ma alcuni operatori sisono impegnati ad aderire per un biennio iscriven-dosi nell'apposito elenco dell'Autorità: ad oggi ri-sultano iscritte 24 società del settore, fra le qualiAcea Energia, Gdf-Suez, Iren Mercato, Trenta, Eni.Gli altri operatori decidono di volta in volta se par-tecipare.Nel dettaglio, sulle 2.506 richieste in totale, il 45%delle domande è stato presentato dalle associa-zioni dei piccoli consumatori, il 33% da altri soggettidelegati, mentre il consumatore ha attivato diretta-mente il Servizio nel 22% dei casi. Il 76% delle do-mande è stato ammesso alla procedura el'operatore ha aderito nel 44% dei casi. Nell'88%delle occasioni in cui operatore e cliente si sono tro-vati almeno una volta in una “stanza virtuale” si ègiunti ad un accordo. Il tempo medio per raggiun-gerlo è stato di 62 giorni, sui 90 disponibili, con nu-merose controversie definite in 14-21 giorni. Il 68%dei casi riguarda problemi sulla fatturazione; l'11%invece riguarda problematiche contrattuali, comemorosità, distacchi e volture.

Energia: in 2 anni oltre 2.500 richieste

di conciliazione gratuita

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A vevamo già denunciato asuo tempo l’inefficienza ela disorganizzazione cheruotavano attorno al neo-nato servizio del Nue, il

"Numero Unico" di tutte le emergenze.Oggi finalmente la stampa prende in ca-rico l’argomento, scatta la denuncia,l’approfondimento. Ce lo impone la Ue,la sua realizzazione è opera del governa-tore Zingaretti , è cosa sua. Ma nono-stante lui lanci sfide epocali qualcunodeve ammettere che il sistema di chia-mata non ingrana. Si perdono telefo-nate, si organizza in ritardo l’intervento,i vari passaggi dal 112 ai singoli referentidell’emergenza (dal 113 al 118), si som-

mano ai tempi tecnici. Insomma, siperde tempo prezioso. E’ solo un pic-colo segmento della sanità laziale chenon funziona. Ma è sempre d’attualitàl’altro tempo prezioso perso ad aspet-tare una prestazione. Vogliamo parlaredelle liste d’attesa? All'ospedale SandroPertini ci vogliono ben 11 mesi perun'ecografia, mentre al San Filippo Nerise servono 10 mesi per una risonanzamagnetica. Raffaele Cantone denunciagli sperperi che portano ad un'ulteriorespreco di risorse nella sanità pubblicaed accreditata, finalmente ci si accorgeche l'ulteriore allungamento delle listed'attesa crea corruzione, che due mi-lioni gli italiani hanno pagato tangenti

"di 50 e 100 euro" per poter anticiparele proprie visite o un'accertamento dia-gnostico. Arrossire per la vergogna è do-veroso. Ma i responsabili di questodisastro dovrebbero andarsene. E in-vece non se ne va nessuno, anzi. Mentrele spese non diminuiscono in rapportoal taglio del posti letto, mentre si scopreche bisogna assumere, e in fretta, per ar-ginare l'ulteriore allungamento delleliste d'attesa. Picchiano duro per i me-dici di medicina generale Pier Luigi Bar-toletti, per i medici ospedalieri RenatoAndrich, Vice Segretario Regionaledella C.I.M.O. Lazio, mentre il Vice Pre-sidente dei medici di Roma e ProvinciaGiuseppe Lavra, denuncia ormai da

anni l’assenza di un tavolo permanentedi confronto con il Governo della Sanitàregionale. Non c’è confronto e si va afondo più in fretta. Il Lazio è la terza Re-gione con il debito più alto dopo Siciliae Campania, le aziende sanitarie ro-mane nei prossimi tre anni dovranno ul-teriormente tagliare le spese per poterarrivare ad un risparmio effettivo e tuttociò porterà ad un'ulteriore diminuzionedi assistenza pro capite per i cittadinidel Lazio. Ringraziamo il presidenteZingaretti e i suoi collaboratori. Gui-dano a macchina della sanità regionalecon una benda scura sugli occhi.

Il Corvo

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 20 ANNO II MARTEDÌ 12 APRILE 2016

Sanità laziale, di male in peggio

VITERBO IL FATTOListe d’attesa, la Tusciacerca di voltare pagina

a pagina 8 a pagina 9

Cem, Zingaretti firmaper l’accreditamento

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE martedì 12 aprile 2016 pagina 8

Il direttore generale della Asl Daniela Donetti ha individuato un dirigente come referente unico per il problema. “Stiamo cercando di aumentare le prestazioni per le situazioni più critiche e di costruire un sistema di orientamento

più appropriato”. Nuovi percorsi aziendali per cardiologia, gastroenterologia e gestione delle patologie vascolari

Mobilità passivae tempi bibliciper le listed'attesa. Aqueste criti-

cità la Asl di Viterbo tenta diporre rimedio migliorando laqualità dell’assistenza e co-struendo un sistema di orienta-mento più appropriato. Nellospecifico, il direttore generaledella Asl di Viterbo, Daniela Do-netti, ha presentato i nuovi per-corsi aziendali di Cardiologia,Gastroenterologia e gestionedelle patologie vascolari.Sul problema delle liste d'attesa ladirezione generale cerca di porrerimedio istituendo un referenteunico, individuato nella figura deldottor Massimo Foglia. “Le listed’attesa non sono chiuse, sonoaperte 365 giorni all’anno - hasottolineato Donetti - Stiamo cer-cando di aumentare le prestazioniper le situazioni più critiche,come l’Ecg da sforzo". Sul primopercorso aziendale di Cardiolo-

gia, i dottori Donato Di Donato(direttore Uoc Civita Castellana),Luigi Sommariva (direttore UocCardiologia di Viterbo), France-sco Serra (direttore Uosd UticPolo) e Massimo Sassara (diret-tore Uoc di cardiologia per lo stu-

dio funzionale dell’elettrofisiolo-gia), hanno illustrato le nuovelinee messe in campo per miglio-rare l'offerta all'utenza.Il dottor Di Donato ha spiegatocome il problema delle presta-zioni erogate non si debba ritro-

vare nel volume delle stesse, nénel personale carente, ma nellamancanza di una corretta rete traambulatori e piani superiori dellarete cardiologica. E’ stato avviatoun servizio di attività cardiologicadalle ore 8 alle 14 a Belcolle 6giorni su 7 con erogazioni di pre-stazioni come Ecg, Holter car-diaco, holter pressorio, Pac(prestazioni ambulatoriali com-plesse). Sempre nel nosocomioviterbese ci sarà l’istituzionedell’area omogenea cardiologicacostituita da 22 posti letto di Car-diologia e 6 di Utic. Inoltre, sonostate incrementate le attività car-diologiche ambulatoriali a Bel-colle, che passerà dalle precedenti63 ore settimanali alle attuali 90.Vengono così rese disponibili alCup circa 720 prestazioni al mesedi diagnostica cardiologica, conun incremento del 43% rispetto aquanto offerto in precedenza. E’stato avviato anche un incre-mento dell’attività ambulatorialesul territorio con 15 ore in setti-mana in più divise tra il Centrosalute di Orte e le prossime Case

della Salute di Soriano nel Ci-mino e Bagnoregio. Ancora, sonostati messi in rete anche i nuovipercorsi dedicati per il dolore to-racico, che hanno fatto rispar-miare negli ultimi tre anni 243ricoveri inappropriati. Il secondopercorso di Chirurgia Vascolare,dopo la realizzazione della nuovasala angiografica e della week sur-gery, prevede l’incremento a Bel-colle da 12 a 45 ore diEcocolordoppler settimanali: più400 % rispetto a quanto avvenivain precedenza. Sempre a Belcolleverranno effettuate 20 visite spe-cialistiche a settimana. Infine, per il sistema delle malat-tie dell’apparato digerente, il dot-tor Roberto Faggiani, dell’Uoc diGastroenterologia, endoscopiadigestiva aziendale, ha eviden-ziato come a Belcolle si facciamopiù endoscopie di tutto il Lazio."E’ inutile, quindi, aumentare ilnumero delle prestazioni - hachiosato - Bisogna, invece, agiresu un modello che trasferisca lacolonscopia Cup a colonscopiascreaning".

QUI VITERBO

Liste d’attesa, la Tusciacerca di voltare pagina

di Wanda Cherubini

FARMACAP

Nasce lo sportello amicodei bambini. A realizzarloè Farmacap, l'agenzia

che raggruppa le Farmacie co-munali di Roma. Le strutturemettono a disposizione delle fa-miglie la consulenza gratuitaper l’educazione alimentare. Ilservizio viene offerto presso laFarmacia Forte Tiburtino, viaDiego Angeli 59, ogni lunedì egiovedì dalle ore 15 alle 20. Arispondere alle domande dimamme e papà sarà CeciliaStellitano, farmacista biologanutrizionista. Per usufruiredello sportello è semplicissimo,basta prenotarsi telefonando ainumeri 06-43254243 e 06-570881. In percentuale quasiun bambino su tre tende a sof-frire di problemi legati a sovrap-peso e obesità. Colpa di stili di

vita sedentari e di un’alimenta-zione non equilibrata, tropporicca di grassi, salumi, dolci.Per dare alle famiglie il sup-porto necessario per una cre-scita in salute dei figli,Farmacap ha deciso di puntaresullo stile alimentare, metten-dosi a disposizione dei genitori.Gratuitamente fornisce consu-lenza per prevenire sovrappesoe obesità tra i più piccoli. Losportello amico dei bambini in-tende essere un primo impor-tante passo verso larealizzazione della farmacia deiservizi. E' un primo progetto chenel tempo si arricchirà di altriservizi a favore delle famiglie,ma anche degli anziani e di tuttiquei soggetti fragili che hannobisogno di punti di riferimentiaccessibili e vicini a casa.

Sportello gratuito contro l’obesità infantile

Daniela Donetti, direttore generale Asl Viterbo

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 12 aprile 2016 pagina 9

ll decreto contempla prestazioni erogabili relative a 61 posti complessivi così divisi: 45 residenziali socio-riabilitativi in modalità mantenimento (ad alto carico assistenziale); 16 semiresidenziali socio-riabilitativi in modalità mantenimento

(ad alto carico assistenziale) e 55 sono invece sono i trattamenti non residenziali di recupero e riabilitazione funzionale. Ora tocca alla Croce Rossa potenziare i servizi. I familiari degli assistiti chiedono più operatori

Firmato il decreto per l’accre-ditamento del Cem, il Centrodi Educazione Motoria di viaRamazzini. Finalmente unabella notizia nel desolante

panorama socio-sanitario capitolino. “Siconclude l’annosa vicenda del centroCem di via Ramazzini gestito dalla CroceRossa provinciale. Dopo due anni di col-laborazione con la AslRm 3 (ex Roma D)e l’adeguamento delle opere, il Centro èora in possesso di tutti i requisiti previstiper ottenere l’autorizzazione e l’accredita-mento”, comunica, in una nota, la Re-gione Lazio. Il cronoprogramma delpercorso è contenuto in un decreto fir-mato dal presidente Nicola Zingaretti:“L’atto – sottolinea il presidente – risolvedefinitivamente i problemi della strutturae la mette in condizione di lavorare inmodo sereno e continuativo a tutto van-taggio dei pazienti e delle loro famiglie. Ilprovvedimento infatti contiene lo schemadi accordo per il definitivo superamentodel sistema di convenzionamento tra laASL RM3 e il Centro Educazione Moto-ria, gestito dalla Croce Rossa Italiana –Comitato Area Metropolitana di Roma

Capitale e la sua riconduzione nel perime-tro delle norme previste della legge nazio-nale.” “In base all’accordo – prosegue lanota – le prestazioni erogabili in accredi-tamento sono quelle relative a 61 posticomplessivi così divisi: 45 residenzialisocio-riabilitativi in modalità manteni-

mento (ad altocarico assisten-ziale); 16 semi-r e s i d e n z i a l isocio-riabilita-tivi in modalitàmantenimento(ad alto caricoassistenziale) e55 sono invecesono i tratta-menti non resi-denziali direcupero e riabi-litazione funzio-nale. L’accordocontiene anche“formale edesplicito impe-gno alla rinunciaa qualsiasi con-tenzioso e/o ri-valsa la cui

origine giuridica sia successivo all’accordotra le parti ivi compreso quello di cui alpresente accordo”. “Potenzieremo l’assi-stenza sia residenziale che quella nel cen-tro diurno e in ambulatorio, dove unaparte è dedicata specificamente alla riabi-litazione pediatrica. Il Centro Educazione

Motoria è per tutti noi di Croce Rossa unluogo di umanità, di vita, di relazioni e diincontro con chi ha bisogno di assistenzaoltre che un luogo di cura”, scrive in unanota il presidente della Cri romana FabioRonzi. Piena soddisfazione di tutti, restada vedere come il “cronogramma” si ca-lerà nella vita quotidiana degli ospiti delCem e dei loro familiari, e se tutti gli im-pegni presi verranno mantenuti. La pru-denza è d’obbligo. "Se faranno quello chepromettono va bene così - commenta lamadre coraggio del Cem, Maria Cidoni -.Quando mi sono incatenata è stato perprotestare contro lo "scaricabarile" che fa-cevano sulle responsabilità, ora sappiamodi avere un unico interlocutore, che è laCroce Rossa, e che dovrà mantenere gliimpegni presi, anche con il nostro aiuto.Prima di tutto dovranno aumentare il nu-mero di persone che assistono i nostri Ra-gazzi e fare in modo che abbiano tuttoquello che riguarda le loro necessità.Come dico, e continuerò a dire sempre, inostri Figli sono sacri e devono essere ri-spettati da tutti. Il CEM è una "sfera dicristallo" con un contenuto prezioso, perquesto deve essere maneggiata con cura eamore."Maria Cidoni (La mamma di Bar-bara).

di Giulio Terzi

SVOLTA PER IL CENTRO DI VIA RAMAZZINI DOPO MESI DI TENSIONI E SOFFERENZEIL FATTO

Cem, Zingaretti firmaper l’accreditamento

Maria Cidoni, mamma di Barbara

SANITÀ&RICERCA/ Giornata di studio alla Fondazione Santa Lucia

Continua l’impegno della Fon-dazione Santa Lucia nell’ab-battimento delle barriere

legate alla disabilità: quelle che sivedono, quelle che non si vedono equelle che non ci dovrebbero esserema ci sono. Introdotta dal direttoresanitario Antonino Salvia e dal dot-tor Marco Molinari, primario del-l’Unità Operativa A-Centro Spinale,si è svolta presso il Centro Con-gressi della Fondazione una gior-nata di approfondimentosull’intestino neurologico, proble-matica costante del paziente conlesione del sistema nervoso cen-trale, congenita ed acquisita. In col-laborazione con il Centro SpinaBifida del Policlinico Gemelli, nellepersone della professoressa ClaudiaRendeli, responsabile del Centro, edel dottor Emanuele Ausili, pediatra,

la giornata - rivolta a tutte le figuresanitarie ma soprattutto ai pazientied alle loro famiglie - si è postacome un momento di condivisionedelle esperienze cliniche del CentroMielolesi della Fondazione, con gliinterventi di Monica Torre, neuro-

loga dell’Unità Operativa A e refe-rente del centro mielolesi per l’inte-stino neurologico, di Lina DiLucente psicologa e psicoterapeutadel centro (che, con la dottoressaAlessandra Cicuti, si occupa dellapresa in carico psicologica dei pa-

zienti con lesione midollare guidan-doli nel percorso di presa di co-scienza della malattia verso unanuova autonomia fisica ma soprat-tutto mentale), di Giorgio Scivo-letto, neurologo e fisiatra del CentroMielolesi con più di 20 anni di espe-rienza ultraspecialistica nel settore,e dell’ infermiera professionale Mar-gherita Carannante che svolge lasua attività presso il reparto di de-genza dell’unità operativa A e si oc-cupa della presa in carico delpaziente mieloleso in fase acuta diricovero riabilitativo. L’evento ha po-tuto contare sulla esperienza di Isa-bella Parisi, urologa dellaFondazione ed esperta delle proble-matiche urologiche ed intestinalidella persona affetta da danno mi-dollare, e dell’infermiera professio-nale Patrizia Oltri che con la suaattività presso l’ambulatorio urolo-gico dell’Ospedale Santa Lucia si oc-

cupa dell’addestramento del pa-ziente con problematiche urologicheed intestinali di natura neurologicanella gestione autonoma di tali con-dizioni. Ma la giornata si è svolta so-prattutto come un momento diascolto dei pazienti e delle loro fami-glie che hanno trovato uno spazio incui discutere apertamente e con pro-fessionisti competenti di una condi-zione clinica come l’intestinoneurologico che se non adeguata-mente gestita allarga la disabilità dafisica a psicologica e sociale ed im-prigiona la persona affetta tra lesbarre di un silenzio mortificato e so-litario. Ed è proprio per rompere que-sto silenzio che la giornata si èincentrata, oltre che sulla diagnosi esui sintomi che caratterizzano que-sta condizione e nei quali molti pa-zienti si sono finalmente potutiriconoscere, soprattutto sul tratta-mento dell’intestino neurologico.

di Marco De Leo

Intestino neurologico, dall’handicap a una nuova autonomia fisica e mentale

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Laziola delSSanità Lazio MAPPA DEL POTERE martedì 12 aprile 2016 pagina 10

Asl ViterboDirettore generale DANIELA DONETTI

Direttore sanitario Antonio BrayDirettore Amministrativo Maria Luisa Verardi

Asl LatinaDirettore Generale Giorgio Casati ffDirettore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Giorgio Casati

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Cristiano Camponi

Sant’AndreaCommissario straordinario GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Paola Longo

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Ferdinando RomanoDirettore Amministrativo Massimiliano Gerli

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Manuel Festuccia

SpallanzaniCommissario straordinario Marta Branca Direttore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

IfoCommissario straordinario Marta Branca Direttore sanitario Costanza Cavuto ffDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

u

Asl FrosinoneCommissario straordinario Luigi Macchitella Direttore sanitario Claudia Lucidi ffDirettore Amministrativo Vincenzo Brusca ff

Zingaretti serra le filadei fedelissimi:

la squadra non si tocca

Il governatore ha appena convocato in un al-bergo di Monteverde la squadra dei suoimanager sanitari, ha catechizzato tutti e ha

dato la linea, tredici punti da rispettare fino infondo, guai a chi tradisce. In realtà sono i so-lito obiettivi, ma il leader sa come galvanizzarei suoi e tenerli sulla corda. La situazione dellepoltrone resta congelata e, per come si sonomesse le cose, lo sarà a lungo. Possono aspet-tare all'Ifo e allo Spallanzani. Idem per Latina.Un po' più confusa la situazione del Frusinate,dove tutto sembra più difficile e giorno dopogiorno accade di tutto. Macchitella non con-trolla la situazione, direttore sanitario e ammi-nistrativo non si capisce bene che fine abbianofatto, sono spariti dalla gerenza. Sospesi? Laoperatività è garantita da due facenti funzionima il pasticcio è di quelli veramente brutti.Esplode il Pontino ma Zingaretti finge di nonvedere. Forse una ripassata andrebbe data alSan Camillo, ma la cabina di regia tace. E' que-sta la pax zingarettiana? I manager stanno at-tenti ai passi falsi. E le profferte di fedeltà sisprecano.

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Asl Roma 1Commissario straordinario Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro GolettiDirettore Amministrativo Cristina Matranga

Asl Roma 2Commissario straordinario FLORI DEGRASSI

Direttore sanitario Marina Cerimele Direttore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma 3Commissario straordinario Giuseppe LegatoDirettore sanitario Maria Grazia BudroniDirettore Amministrativo Paolo Farfusola

Asl Roma 4 CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma 5 TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale Vitaliano De SalazarDirettore sanitario Domenico BraccoDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

Asl Roma 6 CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

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RUBRICHEmartedì 12 aprile 2016 pagina 11

Si svolgerà dal 22 al 25 aprile,nel cuore del Parco di Veio,all’interno della tenuta agri-cola biologica I Casali delPino, la settima edizione di

FloraCult, mostra mercato di florovi-vaismo amatoriale con una forte atten-zione ai temi ambientali. Evento da nonperdere, ideato e organizzato da IlariaVenturini Fendi, imprenditrice agricolae designer, e curato da Antonella For-nai, esperta di giardini, FloraCult siconferma un appuntamento must per icultori del verde.Gli oltre 130 espositori presenti da-ranno, ognuno a suo modo, un contri-buto al tema di quest’anno: “Il GustoBuono e il Buon Gusto”, giocato in-torno al diverso dignificato che il ter-mine “gusto” assume a seconda dellaposizione dell’aggettivo “buono”. E, perrimanere in tema di gusto, ecco alcunispunti della manifestazione. A Flora-Cult si parlerà, ad esempio, di fioricommestibili, imparando a cibarsi difiori, foglie e radici aromatiche che ap-partengono al mondo naturale:un’esperienza che apre un campo ster-minato e sorprendente di combina-zioni, di colori, sapori, profumi econsistenze, avvicinandoci all’ambientein cui viviamo. Per questo, ampio spa-zio sarà dedicato al tema “erbe e fiori incucina”, pensato per chi vuole avvici-narsi al “foraging”, la cultura dell’ali-mentazione con cibi spontanei eselvatici che consiste nell’andar per bo-schi e raccogliere piante, fiori e frutti.

E non poteva certo mancare un ampiosettore dedicato al giardino, luogo dovesi coltivano abitualmente, nei bordimisti e nelle aiuole, piante con foglie efiori ottimi da mangiare. Ma quanto

sono conosciuti? Come si possono uti-lizzare? Gli espositori vivaisti mette-ranno in evidenza le loro piante

“commestibili” conconsigli utili per col-tivarle, aiutando i vi-sitatori a mescolarlefra loro con una pia-cevole e giusta ar-monia fra bello ebuono.Naturalmente, dasempre FloraCult èattenta all’ambientee all’esigenza di vi-vere in ambienti -

case o uffici che siano – liberi da agentiinquinanti. Immersi nel Parco di Veiosarà possibile scoprire che molte delle

piante da interno più comuni hannoun forte potere disintossicante; chel’ape è il miglior rilevatore dell’inqui-namento esterno, grazie alla sua capa-cità di effettuare 10 milioni dirilevamenti al giorno.Durante i giorni della mostra, con l’or-ganizzazione di FloraCult e il coordina-mento di alcuni insegnanti e genitori, igiovani studenti, divisi per gruppi,pianteranno un proprio orto all’internodi grandi contenitori in legno, appog-giati su ruote che, a fine mostra, ogniscuola porterà via e curerà fino aquando, alla fine dell’anno scolastico,insalate e pomodori si potranno racco-gliere e portare in tavola.

NEL PARCO DI VEIO LA SETTIMA EDIZIONE DELLA KERMESSE FLOROVIVAISTICASCELTI PER VOI

FloraCult: così piante e fiori coccolano l’uomo

FloracultDal 22 al 25 aprile 2016,dalle 10 alle 19Tenuta I Casali del PinoParco di Veio, RomaBiglietti € 8, fino a 12 anni gratuito,architetti paesaggisti e associazioni di settore € 6Servizio di ristorazioneNavetta elettrica e parcheggio gratuitoInfo 345 9356761 oppure www.floracult.com

Quando, dove e come

Dal 22 al 25 aprile oltre 130 espositori parteciperanno alla mostra mercato amatoriale da sempre caratterizzata da una grande attenzione ai temi dell’ambiente. Cura del giardino, alimentazione naturale, guerra all’inquinamento

sono solo alcuni tra i settori di punta. E gli studenti impareranno a creare un piccolo porto da portare a scuola

Sopra Ilaria Venturini Fendi, organizzatrice della manifestazione;

in alto e a destra le precedenti edizioni di FloraCult nel Parco di Veio

OLTRE 400 LOTTI ALL’INCANTO DA MINERVA AUCTIONS

Alghiero Boetti, Alberto Burri, Giu-seppe Capogrossi, Ettore Colla, An-tonio Corpora, Piero Dorazio,

Gastone Novelli: sono solo alcuni dei nomidegli artisti che si leggono scorrendo ilcatalogo della grande asta di arte mo-derna e contemporanea in programma aRoma il prossimo 28 aprile. A presentarla,la casa d’aste Minerva Auctions, che neisaloni di Palazzo Odescalchi mette all’in-canto oltre 400 lotti. Si tratta di un’astache si posiziona in un momento molto in-teressante, come sottolinea Fabio Mas-simo Bertolo, direttore della casa d’aste:“Il mercato offre negli ultimi due annichiari segnali di ripresa; comprare arte, inun momento di generale depressione deimercati azionari e immobiliari, è unaforma certa di investimento e l’aperturainternazionale del mercato italiano garan-tisce in questo momento grande visibilitàai nostri offerenti”. In asta compaiono alcune chicche comeun disegno di Matisse e uno di Balthus ealtri con delle storie divertenti, come il

bozzetto di Dorazio per il manifesto di Um-bria Jazz del 1998 o un’opera di Dino Buz-zati, “Il Babau” del 1967, esposta già nel1967 a Parigi alla Galleria La Pochade ealla quale Tiziano Sclavi dedica un omag-gio inserendo il Babau tra i protagonistidi una storia di Dylan Dog. Altre opere al-l’incanto hanno provenienze e storie im-portanti: è il caso di una gouache del1950 di Fernand Léger, acquistata dall’at-tuale proprietario della Galleria La NuovaPesa nel 1963, in occasione della perso-nale dedicata all’artista organizzata dal-l’imprenditore romano Alvaro Marchini,proprietario della galleria, in collabora-zione con il grande mercante Daniel-Henry Kahnweiler; o di un'opera diGastone Novelli proveniente dalla colle-zione di Carla Accardi, che poi è transi-tata in una delle più importanti collezioniprivate italiane, quella della famiglia Oli-vetti.Non meno interessanti, per i collezionisti,sono i tre lavori dell’avanguardista e sur-realista cileno Roberto Sebastian Matta,

di cui due di grande formato che risal-gono alla sua ultima fase di produzione.E così pure un raro disegno recto e versodi Balthus - “Jeune fille”, stimato fra i25.000 e 35.000 euro - e un “Nudo” del1920 di Henri Matisse.Già da sabato 23 aprile sarà possibileammirare in anteprima i lotti all’asta. Isaloni di Palazzo Odescalchi saranno in-fatti appositamente aperti dal 23 al 27aprile, compreso lunedì 25 aprile, dalle10 alle 18. L’asta si terrà invece giovedì28 aprile, in due tonate: alle 11 e alle 15.

Minerva Auctions,arte moderna e contemporanea

Palazzo OdescalchiPiazza SS. Apostoli 80, Roma

Asta giovedì 28 aprile 2016, ore 11.00 e ore 15.00

Esposizione: da sabato 23 a mercoledì 27 aprile, h 10-18, com-

preso lunedì 25 aprileCatalogo on-line:

www.minervaauctions.comContatti: 06-6791107;

L’arte moderna e contemporanea va all’asta a Roma

Una delle opere in vendita

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martedì 12 aprile 2016 pagina 12RUBRICHE

Per tre giorni la Franconia,splendida regione della Ger-mania famosa per avere la

maggior concentrazione di birrifici almondo, si "trasferisce" a Villa Torlo-nia. L'occasione è il FrankenBierFest,organizzato dal Publigiovane Eventi edallo storico pub Ma che Siete Venutia Fà dal 15 al 17 aprile nella Limonaiadella Villa. L'evento sarà un’occasione per cono-scere da vicino la forte tradizione bir-raria che contraddistingue questaregione, in modo completo, approfon-dito, come mai successo prima: sa-ranno presenti autorità franconi delsettore, esperti degustatori di fama in-ternazionale, sarà allestita una mostrafotografica sull’argomento e presen-tato il libro “Birra in Franconia”. Le vere protagoniste, però, sarannoovviamente le birre che conservanonel tempo alcune caratteristiche pecu-liari, come l'unicità e la rarità, comedel resto il territorio da cui proven-gono e che in gran parte è rimastoquello di una volta, puro e incontami-nato, ma anche freddo e rigoroso.I birrifici e le birre - molte servite di-rettamente dalle tradizionali botti a ca-duta (la lista completa la troverete sulsito frankenbierfest.com) - sono accu-ratamente selezionati da Manuele Co-lonna, proprietario del celebre pubromano Ma Che Siete Venuti a Fà,personaggio di riferimento del mondobrassicolo e grande conoscitore dellascena francone in tutte le sue sfaccet-

tature, sia per ciò che riguarda i pro-

duttori che le produzioni.L’organizzazione è a cura di Publigio-vane Eventi, già nota nel settore per“EurHop Beer Festival - Il Salone In-ternazionale della Birra Artigianale”che, ogni ottobre dal 2013, rappre-senta il più importante evento italianodi birra artigianale, e per aver ideato“Un Mare di Birra - La Prima Crocieradella Birra Artigianale”, andata inscena nel 2011 e 2012 e pronta a “ri-partire” nel giugno prossimo. Inoltre,Publigiovane è anche editore di Fer-mento Birra Magazine, la rivista nazio-nale bimestrale più importante delsettore.Anche quest’anno l'allestimento saràcurato da 3b!Studio, mentre il mon-taggio degli impianti sarà a cura diTecnofrigo Service. I bicchieri celebra-tivi, i tradizionali Willibecher, sarannoforniti da VDGlass, Main Partnerdell’evento.

Particolare attenzione sarà data ancheal Food, a cura de La Limonaia, chepresenterà un’offerta in stile tradizio-nale francone.La comunicazione interna e gli stru-menti che verranno messi a disposi-zione (la Guida contenente la mappadella Limonaia, con i percorsi internie le descrizioni di tutte le birre e i bir-rifici presenti, e il Bicchiere persona-lizzato celebrativo) permetteranno diaffrontare un viaggio “consapevole”attraverso il mondo birrario francone.La mostra fotografica, curata da Mi-chael James, beer traveller di famamondiale, sarà un viaggio dentro almondo brassicolo francone condottoattraverso le immagini scattate da ap-passionati e fotografi affascinati daquesta regione e dalla sua straordina-ria vocazione birraria. Completeràl'itinerario virtuale il libro “Birra inFranconia”, che sarà presentato al pub-

blico durante l’evento e che rappre-senta un “diario di viaggio alla risco-perta della tradizione brassicolafrancone”, come recita il sottotitolo.

Edito dalla stessa società Publigiovanee scritto da Manuele Colonna, rac-conta esperienze, ambienti, tour,aneddoti, tutti rigorosamente distampo birrario, vissuti dall’autore neisuoi continui e lunghi viaggi alla sco-perta di un mondo che si intreccia in-dissolubilmente con quello della birra,non solo intesa come bevanda, maanche come stile e parte integrantedella vita del luogo.

FrankenBier FestDal 15 al 17 aprile 2016

Limonaia di Villa TorloniaVia Spallanzani 1/A, Roma

Orari: venerdì 17 - 2; sabato 12 – 2;domenica 12 - 0,30

Ingresso libero

VOTA LA TUA BIRRERIA PREFERITA

Sms al 351.2366300mail a [email protected]

www.ilbirrafondaio.com

FrankenBierFest, uno spumeggiante angolo di Germania a Roma

LA MANIFESTAZIONE DAL 15 AL 17 APRILE A VILLA TORLONIA

di Giuseppe Gambardella

Per tre giorni la Limonaia della splendida residenza-museo romana ospiterà atmosfere e sapori della Franconia, la regione tedesca con la più alta densità di birrifici al mondo

INVIA UN SELFIE

SCATTATO NELLA TUA

BIRRERIA PREFERITA:

GLI AUTORI

DEI MIGLIORI DIECI

TRA SELFIE

E MESSAGGI

SARANNO INVITATI

A TRASCORRERE

CON NOI UNA SERATA

SPECIALE NEL LOCALE

PIU’ VOTATO

La precedente edizione della FrankenBier Fest a Villa Torlonia

Per capire cosa rappresentala tradizione brassicola perla Franconia, bisogna spen-dere due parole per descri-vere questa regionegeografica che si collocanella parte nord della Ba-viera. È l’area con la più altaconcentrazione di birrifici almondo, il cui numero sfiorai 300, racchiusi in un raggiodi pochi chilometri. La mag-gior parte di essi vanta unatradizione secolare, unaproduzione di assoluta ec-cellenza e unicità ma ri-strettissima, legata, quindi,quasi esclusivamente al ter-ritorio circostante, al con-sumo locale.

Nella patriadelle bionde

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RUBRICHEmartedì 12 aprile 2016 pagina 13

Delicati ma di grande personalità, freschi ed eleganti al tempo stesso, questi vini accompagnano molto bene piatti leggeri e antipasti, perfetti quando le temperature tendono ad aumentare

Continua il nostroviaggio primave-rile tra i vini ro-sati, capaci diunire gusto e co-

lore, freschezza ed eleganza: vinidotati sempre di una loro spicca-tissima personalità e per questomeritevoli di essere conosciuti.Questa volta torniamo nel-l'Azienda Roner, in TrentinoAldo Adige, dove per genera-zioni la passione per i vini, la di-stillazione e, soprattutto, ilrispetto per la natura e l'am-biente, sono le note distintive

all’origine di una produzione ditutto rispetto. E torniamo inTrentino per concentrarci su unnettare delicato ma di grandepersonalità, il Lagrein Rosato.

Lagrein RosatoVino rosè Lagrein Alto AdigeDocQuesto Lagrein Rosé si contrad-distingue per il suo colore rosaluminoso. È delicato e invitantenel bouquet, eccelle per la fre-schezza ed eleganza di un vinobianco nonché per il caratterefruttato, succoso e lievementespeziato di un vino rosso da beregiovane.

Area di coltivazioneLe viti sono coltivate a guyot invigneti a Gries presso Bolzano,nonché ad Ora e Termeno, inBassa Atesina dell’Alto Adige.Esse maturano su terreni argil-losi e sabbiosi, a 220/ 350 metrisul livello del mare.

VinificazioneLe uve appena raccolte vengonopigiadiraspate e, dopo una brevefermentazione a cappello, sonosottoposte ad una pigiatura checonsente ai pigmenti coloraticontenuti nelle bucce di pene-trare nel mosto soltanto in mi-nima parte. Il vino assume così

la sua caratteristica tonalità dirosa chiaro. Viene fatto fermen-tare ad una temperatura co-stante di 18°C esuccessivamente affinato in ser-batoi d’acciaio inossidabile.

RaccoltoLe uve sane e mature di Lagreinvengono selezionate a mano dainizio a metà ottobre. La resa èdi 70 ettolitri di vino per ettaro.

AbbinamentiIl Lagrein Rosé è un vino estivorinfrescante che si abbina perfet-tamente ad antipasti e piatti leg-geri.

CONTINUA IL NOSTRO VIAGGIO TRA I ROSATI CON L’ARTE DEI VINATTIERISCELTI PER VOI

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di Francesco Vitale

Continuiamo il nostro viaggio culina-rio tra le ricette che richiedono unacottura a bassa temperatura con

l'aiuto della pentola slow coke. Questo me-todo, oltre a farci risparmiare poiché per-mette di utilizzare anche tagli di carne piùeconomici, ci farà anche guadagnare tempoed energia poiché queste pentole consu-mano poca energia elettrica e soprattuttohanno, insieme alle due regolazioni bassa ealta, una terza che ci permette di tenere ilcibo al caldo. Così, impostando la bassa tem-peratura, si allungano i tempi di cottura: nelfrattempo possiamo uscire e fare altro.Quando avremo finito, anche il piatto saràpronto.Oggi voglio proporvi una ricetta molto gu-

stosa, ma alquanto difficile da preparare con inormali sistemi: parliamo di coda alla vacci-nara, ricetta molto povera, amata soprattuttoa Roma. Vediamo come prepararla con la slowcooking.

Ingredienti per 4 persone

- 1chilo di coda di manzo- 300 grammi di salsa dipomodoro- 1 bicchiere e mezzo dibrodo vegetale - 3 gambi di sedano- un ciuffo di prezzemolo- una cipolla- uno spicchio d’aglio- mezzo porro - un cucchiaio di olio ex-travergine di oliva

PROCEDIMENTO

Tritiamo tutti gli odori tranne il sedano, dopodi che inseriamo nella pentola di ceramica lacoda di manzo tagliata a pezzetti seguendo il

taglio della coda stessa; aggiungiamo un cuc-chiaio di olio extravergine di oliva, il sedano,il porro, la cipolla, il prezzemolo, l'aglio, il bic-chiere e mezzo di brodo vegetale, i 300grammi di salsa di pomodoro. Aggiustiamo disale e pepe; volendo si possono aggiungereanche altri aromi come il timo.Impostiamo l’alta temperatura e lasciamo cuo-cere per circa due ore e mezzo o tre in base allagrandezza dei pezzi di coda. A cottura ulti-mata, impiattiamo in un piatto da portata eserviamo il tutti ben caldo in tavola.

ABBINAMENTO

La coda alla vaccinara va abbinata con un vinorosso aromatico, fruttato, abbastanza sapido,tannico e persistente in bocca come un NeroD'Avola doc secco. Per me è il giusto abbina-mento.

PAROLA DI CHEF

Elogio della lentezza con la coda alla vaccinaraRICETTE DI IERI E DI OGGI RIPROPOSTE CON LE REGOLE DELLA SLOW COOKING

di Piero Cantore

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martedì 12 aprile 2016 pagina 14RUBRICHE

“U na rivolu-zione mu-sicale et e a t r a l enel cartel-

lone 2015/2016”. Questa era stata lapromessa dei vertici del Teatrodell’Opera di Roma alla presenta-zione della nuova stagione. Pro-messa mantenuta grazieall’inserimento di registi innovativi,di musica moderna, di prestigiosi di-rettori. E i risultati, ne sarà soddi-sfatto il sovrintendente dello stabilelirico capitolino Carlo Fuortes, sonoarrivati: teatro spesso esaurito, repli-che aggiunte a quelle già in pro-gramma, pubblico catturato grazieanche ai prezzi popolarissimi per gliunder 26. E la sfida continua con ilprossimo spettacolo, in scena dal 17aprile prossimo. Parliamo de “IlTrittico” di Puccini, affidato allaregia di Damiano Michieletto e alladirezione musicale di Daniele Ru-stioni.Damiano Michieletto, 41 anni, è alsuo debutto al Costanzi: dove il gio-vane regista, coccolatissimo e richie-stissimo all’estero, si presenta fortedei riconoscimenti ottenuti. Soloqualche giorno fa è stato insignito aLondra del “Laurence Olivier 2016”- il più importante riconoscimentoteatrale inglese – per la categoria

“Nuova produzione d’opera” in-sieme ad Antonio Pappano, diret-tore artistico dell’Accademia diSanta Cecilia. Insieme hanno messoin scena, alla Royal Opera House diLondra, nel dicembre scorso, il dit-tico “Cavalleria Rusticana” e “Pa-gliacci” di Mascagni. Ma nel suocurriculum Michieletto può citareanche una trionfale Boheme al Festi-val di Salisburgo e il premio Reu-mert della critica danese per lostesso allestimento del trittico puc-ciniano che porterà a Roma. E’ un Puccini raro, quello che

l’Opera propone dal 17 al 24 aprile,per un totale di sette repliche, senzacontare l’anteprima giovani di sabato16 aprile. Composto da tre opere inun atto - “Il Tabarro”, “Suor Ange-lica” e “Gianni Schicchi” – è statoassai poco rappresentato dopo il de-butto al Metropolitan di New Yorknel 1918. La trama delle tre breviopere è abbastanza nota: "Il Ta-barro", storia di un adulterio, è unoZola rivisitato musicalmente nelventre di una Parigi assai verista;"Suor Angelica", storia di una suoragià ragazza madre, indulge invece a

un gusto floreale e intimistico, men-tre "Gianni Schicchi" - ben più po-polare delle altre due opere sorelle -è una commedia deliziosa, spiritosa,sul personaggio del furfante dante-sco, padre della bella Lauretta, ra-gazza innamorata, cui Puccini regalaun’aria emozionante (“O mio bab-bino caro”). Insomma, colori foschi,pastellati e primaverili, le quattrostagioni musicalmente insieme, gra-zie anche ai sapienti librettistiAdami e Forzano, grandi amici di unPuccini che qui rivela grande scal-trezza tecnica, conoscenza delmondo musicale contemporaneo euna bella ispirazione. Michieletto rilegge le opere a modosuo, forzando a volte la recitazione,scompigliando e spettinando i suoiartisti, ambientando le vicende in uncontainer, rompendo la tradizionalecompostezza dell’opera. Di tutto ri-spetto è il cast, con Roberto Frontali(Michele ne “Il Tabarro” e GianniSchicchi), Patricia Racette (Gior-getta de “Il Tabarro” e Suor Ange-lica), Violeta Urmana (Zita),Ekaterina Sadovnikova (amante ne“Il Tabarro” e Lauretta).

Il Trittico di PucciniDal 17 al 24 aprile 2016

Teatro dell’Opera di RomaPiazza Beniamino Gigli 7, Roma

Biglietti da € 15 a € 150Info e orari 06 481601

SCELTI PER VOI

“Il Trittico” di Puccini, raro e rivoluzionario

IN SCENA ALL’OPERA CON LA REGIA DI DAMIANO MICHIELETTO

di Maria Pia Miscio

Una scena de "Il Trittico" di Puccini, in programma al Teatro dell'Opera di Roma

AUDITORIUMSaletti e Banda IkonaSabato 16 aprile nella Sala Pe-trassi dell’Auditorium Parcodella Musica sarà presentatolive il nuovo cd di Stefano Saletti& Banda Ikona, “Soundcity:suoni dalle città di frontiera” (Fi-nisterre). Il nuovo album segue,a quattro anni di distanza, il pre-cedente e riuscitissimo “Folkpo-litik” ed è un lavoro molto attesodagli appassionati del più inter-nazionale fra i gruppi di worldmusic operanti in Italia. Il nuovoalbum è cantato in Sabir: la lin-gua del mare e del possibile dia-logo, che unisce italiano,francese, spagnolo e arabo. Biglietti € 15; info 0680241281

SISTINAMassimo Ranieri

Massimo Ranieri torna in scena,al Teatro Sistina, dal 13 al 24

aprile con il suo spettacolo“Sogno o son desto… in viag-

gio”, ideato e scritto con Gual-tiero Peirce. Una vera e propriaimmersione nell’univeso musi-

cale del grande cantante e inter-prete.

Biglietti da € 34 a € 55: info e orari 06 4200711

QUIRINOIl marito omicidaDal 12 al 24 aprile il Teatro Qui-rino propone la commedia bril-lante di Mario Scaletta “Lei èricca, la sposo e l’ammazzo” li-beramente ispirata al celebrefilm con Walter Matthau e di-retta da Patrick Rossi Gastaldi. Iprotagonisti di questi 90 minutidi buonumore sono GianfrancoJannuzzo e Debora Caprioglio. Biglietti da € 12 a € 34; info 06 6794585

In evidenza, fra gli avvenimentimusicali della settimana, il con-certo degli Stadio di Gaetano Cur-

reri martedì 12 aprile all’Auditoriumdella Conciliazione. Completamentediversa l’atmosfera, in contemporanea,al club Le Mura dove si esibiscono TheDoormen (band post punk ravennate)e il folk singer cosentino, ma di afflatointernazionale, Zapha. Sempre mar-tedì da non dimenticare il cantautoreromano, d’ispirazione jazz e blues,Marco Rò, all’Asino che Vola. Inizia,invece, mercoledì 13 la due giorni,molto attesa, di Gianna Nannini all’Au-ditorium Parco della Musica. Un tourche è anche un’occasione per riportarel’energia rock in luoghi più raccolti epresentare il recente album “Hitstory”.Diverse le atmosfere, invece, al MonkClub che, sempre mercoledì 13, ospitail cantautore e chitarrista statunitenseMicah P. Hinson. L’altro spazio musi-cale di tendenza, il Quirinetta CaffèConcerto, propone invece l’hip-hopdei redivivi statunitensi Kill the Vultu-res, tornati alla ribalta con “Carnelian”. Giovedì 14 ottima occasione per ascol-

tare musica acustica di qualità allaChiesa Evangelica Metodista: per larassegna Unplugged in Monti si esibi-scono gli ottimi Turin Brakes, bandbritannica da poco ritornata in pistacon l’album “Lost Property”. La stessasera, al Monk Club, la cubana DaymèArocena e il progetto Officina della

Camomilla Al Quirinetta.Venerdì 15 l’elettronica di Rival Con-soles al Monk e quella di John Talabotal Quirinetta, il jazz del grande MarcusMiller all’Auditorium e il gradito ri-torno degli Africa Unite all’Orion.L’Auditorium Parco della Musicaospita sabato 16 il live di Aires Tango

& Ralph Towner mentre, al Monk, c’èla post punk band statunitense Proto-martyr. Sempre sabato, al Warehouse,sbarca Solomun (il più grande nomedella scena house mondiale) mentrelunedì 18, al Lanificio 159, c’è il musi-cista elettronico Diego Herrera (in arteSuzanne Kraft).

Stadio e Gianna Nannini: pop e rock all’italianaI CONCERTI DAL 12 AL 18 APRILE

Emozioni in musica, mercoledì20 aprile, all’Auditorium Parcodella Musica che ospiterà, nel

Teatro Studio Borgna, il live di EnricoGiaretta, cantautore e aviatore, con ilsuo secondo album, “Blu”. Oltre allasua band, l’allievo di Paolo Conte saràaccompagnato dal trombettista Fa-brizio Bosso, dal percussionistaNeney Santos e dalla cantante Ja-nette Criscuoli.È difficile racchiudere in una parola lamusica di Enrico Giaretta. La sua venaartistica ha spinto Paolo Conte adesporsi in un giudizio più che lusin-ghiero: “Finalmente ho trovato un al-

lievo”, ha detto di lui. Giaretta, nato aLatina 46 anni fa, la passione per lamusica l’ha sempre coltivata, daglianni al Conservatorio. E la musicaclassica, con il jazz, l’ha portato ingiro per il mondo, con il violinista eamico Olen Cesari. Poi l’incontro conFranco Califano, che l’ha voluto comepianista per molti anni. Il passaggioda pianista a interprete delle sue can-zoni matura gradualmente. E’ il mae-stro Lilli Greco, talent scout di Conte,De Gregori, Avion Travel, a vedere inlui un nuovo cantautore e a fargli co-noscere il musicista Marcello Murru.Mentre il primo album - “Sulle ali

della musica” - prende forma, un ar-tista canadese, Matt Dusk, si inna-mora del suo brano “Tutta la vita in unmomento”, lo canta con il titolo “Backin town” e ne fa una hit mondiale. Macon la musica Giaretta non ha maismesso di coltivare l’altra passione, ilvolo, tanto da diventare pilota dilinea. Ed è forse per questo che il se-condo album, cuore del concerto del20 aprile, si intitola “Blu”.

Mercoledì 20 aprile 2016, h 21Auditorium, Teatro Studio Borgna

Viale De Coubertin, RomaBiglietti € 20

Info 06 80241281

IL LIVE ROMANO IN PROGRAMMA IL 20 APRILE

Enrico Giaretta, la musica ora si tinge di “Blu”

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n° 266 del 27 novembre 2014

di Tonino Merolli

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martedì 12 aprile 2016 pagina 15

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