L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

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Publif@rum 24, 2015 Une fable de La Fontaine au prisme de la critique Daniela Barcella L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Nota Il contenuto di questo sito è regolato dalla legge italiana in materia di proprietà intellettuale ed è di proprietà esclusiva dell'editore. Le opere presenti su questo sito possono essere consultate e riprodotte su carta o su supporto digitale, a condizione che siano strettamente riservate per l'utilizzo a fini personali, scientifici o didattici a esclusione di qualsiasi funzione commerciale. La riproduzione deve necessariamente menzionare l'editore, il nome della rivista, l'autore e il documento di riferimento. Qualsiasi altra riproduzione è vietata senza previa autorizzazione dell'editore, tranne nei casi previsti dalla legislazione in vigore in Italia. Farum.it Farum è un gruppo di ricerca dell’Università di Genova Per citare questo articolo: Daniela Barcella, L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine, Une fable de La Fontaine au prisme de la critique, Publifarum, n. 24, pubblicato il 2015, consultato il 11/03/2016, url: http://publifarum.farum.it/ezine_pdf.php?id=326 Editore Publifarum http://www.farum.it/publifarum/ http://www.farum.it Documento accessibile in rete su: http://www.farum.it/publifarum/ezine_articles.php?art_id=326 Document généré automatiquement le 11/03/2016. pagina 1 / 17

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Publifrum 24 2015

Une fable de La Fontaine au prisme de la critique

Daniela Barcella

Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Nota

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Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Daniela Barcella

Indice

Immagini e giochi di specchi

Proliferazione di identitagrave

Riferimenti bibliografici

Il presente contributo intende proporre una lettura della favola di La Fontaine Lhomme et son image in chiave interdisciplinareattraverso il dialogo e la messa in relazione di apporti scientifici diversi Tra questi sono preminenti oltre alla letteratura ipresupposti psicoanalitici e la storia dellarte qui concepita in particolare come storia delle immagini nellambito di una piugravegenerale cultura visuale in rapporto dialettico con le parole del testo letterario

Fig 1 Franccedilois Chauveau Lhomme et son image 1668 [wwwutpictura18univ-montp3fr]

Dietro le favole di La Fontaine si celano riflessioni che oltrepassano i meri fini moralistici e gli intenti precettistico-educativi Lasintesi delle composizioni la musicalitagrave dei versi e soprattutto le immagini a cui lautore dagrave vita offrono allo sguardo complesseimplicazioni che conducono verso epoche successive fino alla contemporaneitagrave Esempio mirabile ne egrave la favola Lhomme etson image costruita attorno alla riflessione circa la struttura identitaria delluomo ovvero il rapporto dellindividuo con la propriaimmagine costitutiva Protagonista egrave colui che La Fontaine definisce ldquoil nostro Narcisordquo un Narciso diverso da quello classicoche a fronte dellimmagine negativa rinviatagli dagli specchi vive contento nellerrore di credersi il piugrave bello ed egrave per questocondannato dalla sorte a confrontarsi fatalmente con una pluralitagrave di riflessi di se medesimo Egli fugge gli sguardi speculari mainfine un ultimo specchio ldquocosigrave bellordquo lo respinge e lo attira al contempo un canale dacqua per natura superficie mutevole ecangiante La favola si conclude con lesplicitazione del parallelismo tra il canale dacqua e il libro delle Massime di LaRochefoucauld con il palese omaggio a questultimo La Rochefoucauld egrave non a caso tra gli osservatori piugrave acuti del rapportotra luomo e la sua stessa immagine e in generale circa lamor proprio che secondo limmagine da lui elaborata muove e

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travaglia lanimo umano in un flusso e riflusso continuo Egrave lo stesso La Rochefoucauld infatti ad affermare ldquoLamor proprio egraveamore di seacute e di ogni cosa per seacute rende gli uomini idolatri di se stessi [hellip] nulla egrave piugrave impetuoso dei suoi desideri nulla egrave piugravesegreto dei suoi progetti [hellip] il mare ne egrave unimmagine sensibile e lamor proprio trova nel flusso e riflusso delle sue ondecontinue una fedele espressionerdquo1

Questa concezione dellamor proprio e dei suoi abissi imperscrutabili permette un superamento del mito classico di Narciso daparte di La Fontaine intrecciando il rapporto narcisistico al travagliato processo di riconoscimento e di identificazione Lamorproprio si lega a desideri e passioni profonde e rinvia non alla stasi immaginativa ma a una dinamica processuale che implica ilrapporto con laltro esterno dal cui sguardo ritorna la nostra immagine come elemento connotativo e al tempo stesso estraneoSi capisce dunque il motivo per il quale Jacques Lacan nellambito dellelaborazione della sua teoria sul narcisismo veda inLa Rochefoucauld ndash da lui definito ironicamente ldquodrocircle de typerdquo ed ldquoesprit frivolerdquo lanticipazione della scoperta delle passioniinconsce opposte allimperante razionalismo cartesiano e risulta anche comprensibile percheacute Roland Barthes definisca le Massime un luogo ambiguo di passaggio tra classicismo e modernitagrave in cui ricorre costantemente linterrogativo sul ldquochisonordquo e sullidentitagrave che luomo si vede attribuire dallesterno e che pertanto si definisce in termini restrittivi e limitativi2

La letteratura esprime sul piano immaginario la profonditagrave di queste riflessioni e ne dagrave forma a fronte del suo complessocompito che come afferma Alberto Castoldi ldquoconsente di inserire gli eventi allinterno di una struttura narrativa dimostrandosiin grado di rendere conto in termini condensativi ma efficaci di una molteplicitagrave di eventi apparentemente incongruirdquo3Questa egrave loperazione in atto anche nella favola di La Fontaine la condensazione del processo identificativoriconoscitivo nellapluralitagrave ed eterogeneitagrave delle sue componenti contestualizzato nel discorso sociale contemporaneo allautore porta suriflessioni ricche di implicazioni successive

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Fig2 Jean-Baptiste Oudry Lhomme et son image 1775 [wwwutpictura18univ-montp3fr]

Il novello Narciso di La Fontaine non si riconosce nelle immagini rinviate dagli specchi le rifiuta con sdegno rifiuta la suaimmagine in realtagrave che altro potrebbero essere gli specchi che lo attorniano se non gli stessi sguardi sociali in una societagravequella seicentesca fondata sul trionfo dellapparire e dei sembianti sociali La moltiplicazione speculare corrisponde allamoltiplicazione degli occhi degli altri che restituiscono unimmagine nella quale Narciso non accetta di riconoscersi segnoevidente dellrsquoimpossibile coincidenza del soggetto e della sua concezione identitaria con lrsquoimmagine riflessa dallo sguardoaltrui di cui pure necessita Solo lultimo specchio lo respinge e irresistibilmente lo attrae Escludendo considerata lacontestualizzazione nel XVII secolo qualunque contrapposizione tra societagrave e natura un nuovo riflesso torna a Narcisodallesterno un riflesso mutevole per la superficie che lo genera Lacqua egrave mutevole come limmagine che rinvia ed egraveantropologicamente associata alla componente femminile tanto che come evidenzia Jean-Pierre Vernant nellantichitagraveclassica luso degli specchi era negato agli uomini per il loro pericolo mortifero mentre era consentito alle donne le qualiattraverso il riflesso costituivano la loro identitagrave passando da oggetto del proprio stesso sguardo a oggetto di sguardo edesiderio delluomo Se lidentitagrave femminile passa attraverso lo sguardo riflesso dello specchio e delluomo quella maschilepassa a sua volta dallo sguardo della donna ovvero dallo sguardo delloggetto desiderato e desiderante4Pertanto il processo identitario non puograve escludere laltro esterno o meglio gli altri che restituiscono riflessi per definizioneparziali e frammentari riconoscersi nella propria immagine e in un corpo unitario affermeragrave la psicoanalisi implica unacomponente di estraneitagrave dellimmagine e quindi un sentimento di odio e amore per la stessa data la sua ineliminabile alteritagraveLa Fontaine ne egrave consapevole ed ecco allora che il suo Narciso egrave infine costretto nellambivalenza tra repulsione e attrazione aconfrontarsi con lintima estraneitagrave dellimmagine

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Immagini e giochi di specchi

Fig3 Jacques-Louis David Lhomme et son image seconda metagrave del XVII sec

Le sollecitazioni offerte dal testo della favola hanno ispirato una serie di illustrazioni incentrate sul momento culminantedellincontro del protagonista con lo specchio dacqua Queste rendono il rapporto tra lhomme e son image soloiconograficamente a un livello meramente illustrativo Dalla prima rappresentazione seicentesca fino a quelle ottocentesche alcentro egrave posta la figura umana nella sua interezza come corpo giagrave costituito che si specchia e si ritrae disgustato Sono questi itratti comuni alle immagini di Franccedilois Chauveau (1668) Jean-Baptiste Oudry (1755) Jacques-Louis David (seconda metagrave delXVIII secolo) Carle Vernet (prima metagrave del XIX secolo)[Figg 1 2 3 4]

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Fig 4 Carle Vernet Lhomme et son image prima metagrave del XIX sec [wwwculturegouvfr]

Lo specchio dacqua si colloca in un ambiente naturale un luogo appartato proprio dove La Fontaine dice che il suo Narciso siritira per fuggire agli sguardi sociali tuttavia nelle rappresentazioni non egrave dato rilievo al riflesso (che non egrave mostrato) quantosolamente alla reazione e al moto di orrore del personaggio Il rapporto ambivalente con limmagine speculare non egraveconsiderato e con esso non trova espressione il processo di formazione identitaria essendo i personaggi rappresentati giagravecostituiti nella loro identitagrave e sicuri nei loro abiti sociali

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Fig 5 Gustave Doreacute Lhomme et son image XIX sec [wwwfablesaffablesfrlhomme]

Lincisione di Gustave Doreacute (XIX secolo) a differenza delle precedenti racchiude un forte richiamo al mito classico con laraffigurazione di un giovane che si protende con grande slancio verso lacqua frenando lrsquoimpulso a tuffarsi grazie ad un ramo alquale si aggrappa per sottrarsi al rischio in cui invece incorre il personaggio ovidiano La componente repulsiva egrave sostituita dauna attrazione fatale tuttavia loggetto del desiderio il riflesso speculare ancora una volta non ha effettivo rilievo [Fig 5] Anchela parodia ottocentesca trova un suo spazio con lillustrazione di Ameacutedeacutee de Noeacute in arte Cham i cui tratti specifici dallrsquoevidenteintento ironico la rendono un unicum nellrsquoambito della tradizione iconografica delineata [Fig6]

Fig 6 Cham (pseud di Ameacutedeacutee de Noeacute) Lhomme et son image XIX sec [REFIMAGE]

Nella serie delle illustrazioni vi egrave perograve unimmagine profondamente diversa unimmagine che maggiormente pare cogliere lacomplessitagrave della riflessione di La Fontaine si tratta dellincisione eseguita da Grandville (1838-40) In posizione centraleuneffigie il busto di una statua personifica il nostro Narciso ed egrave vivificato dallrsquoespressione emotivamente carica del voltorivolto verso lo specchio dacqua che scorre in primo piano Tuttintorno una molteplicitagrave di specchi circondano il ritratto

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statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

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Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

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Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

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Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

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Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

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Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

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Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

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la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

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Daniela Barcella

Indice

Immagini e giochi di specchi

Proliferazione di identitagrave

Riferimenti bibliografici

Il presente contributo intende proporre una lettura della favola di La Fontaine Lhomme et son image in chiave interdisciplinareattraverso il dialogo e la messa in relazione di apporti scientifici diversi Tra questi sono preminenti oltre alla letteratura ipresupposti psicoanalitici e la storia dellarte qui concepita in particolare come storia delle immagini nellambito di una piugravegenerale cultura visuale in rapporto dialettico con le parole del testo letterario

Fig 1 Franccedilois Chauveau Lhomme et son image 1668 [wwwutpictura18univ-montp3fr]

Dietro le favole di La Fontaine si celano riflessioni che oltrepassano i meri fini moralistici e gli intenti precettistico-educativi Lasintesi delle composizioni la musicalitagrave dei versi e soprattutto le immagini a cui lautore dagrave vita offrono allo sguardo complesseimplicazioni che conducono verso epoche successive fino alla contemporaneitagrave Esempio mirabile ne egrave la favola Lhomme etson image costruita attorno alla riflessione circa la struttura identitaria delluomo ovvero il rapporto dellindividuo con la propriaimmagine costitutiva Protagonista egrave colui che La Fontaine definisce ldquoil nostro Narcisordquo un Narciso diverso da quello classicoche a fronte dellimmagine negativa rinviatagli dagli specchi vive contento nellerrore di credersi il piugrave bello ed egrave per questocondannato dalla sorte a confrontarsi fatalmente con una pluralitagrave di riflessi di se medesimo Egli fugge gli sguardi speculari mainfine un ultimo specchio ldquocosigrave bellordquo lo respinge e lo attira al contempo un canale dacqua per natura superficie mutevole ecangiante La favola si conclude con lesplicitazione del parallelismo tra il canale dacqua e il libro delle Massime di LaRochefoucauld con il palese omaggio a questultimo La Rochefoucauld egrave non a caso tra gli osservatori piugrave acuti del rapportotra luomo e la sua stessa immagine e in generale circa lamor proprio che secondo limmagine da lui elaborata muove e

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travaglia lanimo umano in un flusso e riflusso continuo Egrave lo stesso La Rochefoucauld infatti ad affermare ldquoLamor proprio egraveamore di seacute e di ogni cosa per seacute rende gli uomini idolatri di se stessi [hellip] nulla egrave piugrave impetuoso dei suoi desideri nulla egrave piugravesegreto dei suoi progetti [hellip] il mare ne egrave unimmagine sensibile e lamor proprio trova nel flusso e riflusso delle sue ondecontinue una fedele espressionerdquo1

Questa concezione dellamor proprio e dei suoi abissi imperscrutabili permette un superamento del mito classico di Narciso daparte di La Fontaine intrecciando il rapporto narcisistico al travagliato processo di riconoscimento e di identificazione Lamorproprio si lega a desideri e passioni profonde e rinvia non alla stasi immaginativa ma a una dinamica processuale che implica ilrapporto con laltro esterno dal cui sguardo ritorna la nostra immagine come elemento connotativo e al tempo stesso estraneoSi capisce dunque il motivo per il quale Jacques Lacan nellambito dellelaborazione della sua teoria sul narcisismo veda inLa Rochefoucauld ndash da lui definito ironicamente ldquodrocircle de typerdquo ed ldquoesprit frivolerdquo lanticipazione della scoperta delle passioniinconsce opposte allimperante razionalismo cartesiano e risulta anche comprensibile percheacute Roland Barthes definisca le Massime un luogo ambiguo di passaggio tra classicismo e modernitagrave in cui ricorre costantemente linterrogativo sul ldquochisonordquo e sullidentitagrave che luomo si vede attribuire dallesterno e che pertanto si definisce in termini restrittivi e limitativi2

La letteratura esprime sul piano immaginario la profonditagrave di queste riflessioni e ne dagrave forma a fronte del suo complessocompito che come afferma Alberto Castoldi ldquoconsente di inserire gli eventi allinterno di una struttura narrativa dimostrandosiin grado di rendere conto in termini condensativi ma efficaci di una molteplicitagrave di eventi apparentemente incongruirdquo3Questa egrave loperazione in atto anche nella favola di La Fontaine la condensazione del processo identificativoriconoscitivo nellapluralitagrave ed eterogeneitagrave delle sue componenti contestualizzato nel discorso sociale contemporaneo allautore porta suriflessioni ricche di implicazioni successive

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Fig2 Jean-Baptiste Oudry Lhomme et son image 1775 [wwwutpictura18univ-montp3fr]

Il novello Narciso di La Fontaine non si riconosce nelle immagini rinviate dagli specchi le rifiuta con sdegno rifiuta la suaimmagine in realtagrave che altro potrebbero essere gli specchi che lo attorniano se non gli stessi sguardi sociali in una societagravequella seicentesca fondata sul trionfo dellapparire e dei sembianti sociali La moltiplicazione speculare corrisponde allamoltiplicazione degli occhi degli altri che restituiscono unimmagine nella quale Narciso non accetta di riconoscersi segnoevidente dellrsquoimpossibile coincidenza del soggetto e della sua concezione identitaria con lrsquoimmagine riflessa dallo sguardoaltrui di cui pure necessita Solo lultimo specchio lo respinge e irresistibilmente lo attrae Escludendo considerata lacontestualizzazione nel XVII secolo qualunque contrapposizione tra societagrave e natura un nuovo riflesso torna a Narcisodallesterno un riflesso mutevole per la superficie che lo genera Lacqua egrave mutevole come limmagine che rinvia ed egraveantropologicamente associata alla componente femminile tanto che come evidenzia Jean-Pierre Vernant nellantichitagraveclassica luso degli specchi era negato agli uomini per il loro pericolo mortifero mentre era consentito alle donne le qualiattraverso il riflesso costituivano la loro identitagrave passando da oggetto del proprio stesso sguardo a oggetto di sguardo edesiderio delluomo Se lidentitagrave femminile passa attraverso lo sguardo riflesso dello specchio e delluomo quella maschilepassa a sua volta dallo sguardo della donna ovvero dallo sguardo delloggetto desiderato e desiderante4Pertanto il processo identitario non puograve escludere laltro esterno o meglio gli altri che restituiscono riflessi per definizioneparziali e frammentari riconoscersi nella propria immagine e in un corpo unitario affermeragrave la psicoanalisi implica unacomponente di estraneitagrave dellimmagine e quindi un sentimento di odio e amore per la stessa data la sua ineliminabile alteritagraveLa Fontaine ne egrave consapevole ed ecco allora che il suo Narciso egrave infine costretto nellambivalenza tra repulsione e attrazione aconfrontarsi con lintima estraneitagrave dellimmagine

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Immagini e giochi di specchi

Fig3 Jacques-Louis David Lhomme et son image seconda metagrave del XVII sec

Le sollecitazioni offerte dal testo della favola hanno ispirato una serie di illustrazioni incentrate sul momento culminantedellincontro del protagonista con lo specchio dacqua Queste rendono il rapporto tra lhomme e son image soloiconograficamente a un livello meramente illustrativo Dalla prima rappresentazione seicentesca fino a quelle ottocentesche alcentro egrave posta la figura umana nella sua interezza come corpo giagrave costituito che si specchia e si ritrae disgustato Sono questi itratti comuni alle immagini di Franccedilois Chauveau (1668) Jean-Baptiste Oudry (1755) Jacques-Louis David (seconda metagrave delXVIII secolo) Carle Vernet (prima metagrave del XIX secolo)[Figg 1 2 3 4]

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Fig 4 Carle Vernet Lhomme et son image prima metagrave del XIX sec [wwwculturegouvfr]

Lo specchio dacqua si colloca in un ambiente naturale un luogo appartato proprio dove La Fontaine dice che il suo Narciso siritira per fuggire agli sguardi sociali tuttavia nelle rappresentazioni non egrave dato rilievo al riflesso (che non egrave mostrato) quantosolamente alla reazione e al moto di orrore del personaggio Il rapporto ambivalente con limmagine speculare non egraveconsiderato e con esso non trova espressione il processo di formazione identitaria essendo i personaggi rappresentati giagravecostituiti nella loro identitagrave e sicuri nei loro abiti sociali

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Fig 5 Gustave Doreacute Lhomme et son image XIX sec [wwwfablesaffablesfrlhomme]

Lincisione di Gustave Doreacute (XIX secolo) a differenza delle precedenti racchiude un forte richiamo al mito classico con laraffigurazione di un giovane che si protende con grande slancio verso lacqua frenando lrsquoimpulso a tuffarsi grazie ad un ramo alquale si aggrappa per sottrarsi al rischio in cui invece incorre il personaggio ovidiano La componente repulsiva egrave sostituita dauna attrazione fatale tuttavia loggetto del desiderio il riflesso speculare ancora una volta non ha effettivo rilievo [Fig 5] Anchela parodia ottocentesca trova un suo spazio con lillustrazione di Ameacutedeacutee de Noeacute in arte Cham i cui tratti specifici dallrsquoevidenteintento ironico la rendono un unicum nellrsquoambito della tradizione iconografica delineata [Fig6]

Fig 6 Cham (pseud di Ameacutedeacutee de Noeacute) Lhomme et son image XIX sec [REFIMAGE]

Nella serie delle illustrazioni vi egrave perograve unimmagine profondamente diversa unimmagine che maggiormente pare cogliere lacomplessitagrave della riflessione di La Fontaine si tratta dellincisione eseguita da Grandville (1838-40) In posizione centraleuneffigie il busto di una statua personifica il nostro Narciso ed egrave vivificato dallrsquoespressione emotivamente carica del voltorivolto verso lo specchio dacqua che scorre in primo piano Tuttintorno una molteplicitagrave di specchi circondano il ritratto

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statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

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Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

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Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

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Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

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Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

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Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

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Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

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la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 3: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

travaglia lanimo umano in un flusso e riflusso continuo Egrave lo stesso La Rochefoucauld infatti ad affermare ldquoLamor proprio egraveamore di seacute e di ogni cosa per seacute rende gli uomini idolatri di se stessi [hellip] nulla egrave piugrave impetuoso dei suoi desideri nulla egrave piugravesegreto dei suoi progetti [hellip] il mare ne egrave unimmagine sensibile e lamor proprio trova nel flusso e riflusso delle sue ondecontinue una fedele espressionerdquo1

Questa concezione dellamor proprio e dei suoi abissi imperscrutabili permette un superamento del mito classico di Narciso daparte di La Fontaine intrecciando il rapporto narcisistico al travagliato processo di riconoscimento e di identificazione Lamorproprio si lega a desideri e passioni profonde e rinvia non alla stasi immaginativa ma a una dinamica processuale che implica ilrapporto con laltro esterno dal cui sguardo ritorna la nostra immagine come elemento connotativo e al tempo stesso estraneoSi capisce dunque il motivo per il quale Jacques Lacan nellambito dellelaborazione della sua teoria sul narcisismo veda inLa Rochefoucauld ndash da lui definito ironicamente ldquodrocircle de typerdquo ed ldquoesprit frivolerdquo lanticipazione della scoperta delle passioniinconsce opposte allimperante razionalismo cartesiano e risulta anche comprensibile percheacute Roland Barthes definisca le Massime un luogo ambiguo di passaggio tra classicismo e modernitagrave in cui ricorre costantemente linterrogativo sul ldquochisonordquo e sullidentitagrave che luomo si vede attribuire dallesterno e che pertanto si definisce in termini restrittivi e limitativi2

La letteratura esprime sul piano immaginario la profonditagrave di queste riflessioni e ne dagrave forma a fronte del suo complessocompito che come afferma Alberto Castoldi ldquoconsente di inserire gli eventi allinterno di una struttura narrativa dimostrandosiin grado di rendere conto in termini condensativi ma efficaci di una molteplicitagrave di eventi apparentemente incongruirdquo3Questa egrave loperazione in atto anche nella favola di La Fontaine la condensazione del processo identificativoriconoscitivo nellapluralitagrave ed eterogeneitagrave delle sue componenti contestualizzato nel discorso sociale contemporaneo allautore porta suriflessioni ricche di implicazioni successive

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Fig2 Jean-Baptiste Oudry Lhomme et son image 1775 [wwwutpictura18univ-montp3fr]

Il novello Narciso di La Fontaine non si riconosce nelle immagini rinviate dagli specchi le rifiuta con sdegno rifiuta la suaimmagine in realtagrave che altro potrebbero essere gli specchi che lo attorniano se non gli stessi sguardi sociali in una societagravequella seicentesca fondata sul trionfo dellapparire e dei sembianti sociali La moltiplicazione speculare corrisponde allamoltiplicazione degli occhi degli altri che restituiscono unimmagine nella quale Narciso non accetta di riconoscersi segnoevidente dellrsquoimpossibile coincidenza del soggetto e della sua concezione identitaria con lrsquoimmagine riflessa dallo sguardoaltrui di cui pure necessita Solo lultimo specchio lo respinge e irresistibilmente lo attrae Escludendo considerata lacontestualizzazione nel XVII secolo qualunque contrapposizione tra societagrave e natura un nuovo riflesso torna a Narcisodallesterno un riflesso mutevole per la superficie che lo genera Lacqua egrave mutevole come limmagine che rinvia ed egraveantropologicamente associata alla componente femminile tanto che come evidenzia Jean-Pierre Vernant nellantichitagraveclassica luso degli specchi era negato agli uomini per il loro pericolo mortifero mentre era consentito alle donne le qualiattraverso il riflesso costituivano la loro identitagrave passando da oggetto del proprio stesso sguardo a oggetto di sguardo edesiderio delluomo Se lidentitagrave femminile passa attraverso lo sguardo riflesso dello specchio e delluomo quella maschilepassa a sua volta dallo sguardo della donna ovvero dallo sguardo delloggetto desiderato e desiderante4Pertanto il processo identitario non puograve escludere laltro esterno o meglio gli altri che restituiscono riflessi per definizioneparziali e frammentari riconoscersi nella propria immagine e in un corpo unitario affermeragrave la psicoanalisi implica unacomponente di estraneitagrave dellimmagine e quindi un sentimento di odio e amore per la stessa data la sua ineliminabile alteritagraveLa Fontaine ne egrave consapevole ed ecco allora che il suo Narciso egrave infine costretto nellambivalenza tra repulsione e attrazione aconfrontarsi con lintima estraneitagrave dellimmagine

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Immagini e giochi di specchi

Fig3 Jacques-Louis David Lhomme et son image seconda metagrave del XVII sec

Le sollecitazioni offerte dal testo della favola hanno ispirato una serie di illustrazioni incentrate sul momento culminantedellincontro del protagonista con lo specchio dacqua Queste rendono il rapporto tra lhomme e son image soloiconograficamente a un livello meramente illustrativo Dalla prima rappresentazione seicentesca fino a quelle ottocentesche alcentro egrave posta la figura umana nella sua interezza come corpo giagrave costituito che si specchia e si ritrae disgustato Sono questi itratti comuni alle immagini di Franccedilois Chauveau (1668) Jean-Baptiste Oudry (1755) Jacques-Louis David (seconda metagrave delXVIII secolo) Carle Vernet (prima metagrave del XIX secolo)[Figg 1 2 3 4]

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Fig 4 Carle Vernet Lhomme et son image prima metagrave del XIX sec [wwwculturegouvfr]

Lo specchio dacqua si colloca in un ambiente naturale un luogo appartato proprio dove La Fontaine dice che il suo Narciso siritira per fuggire agli sguardi sociali tuttavia nelle rappresentazioni non egrave dato rilievo al riflesso (che non egrave mostrato) quantosolamente alla reazione e al moto di orrore del personaggio Il rapporto ambivalente con limmagine speculare non egraveconsiderato e con esso non trova espressione il processo di formazione identitaria essendo i personaggi rappresentati giagravecostituiti nella loro identitagrave e sicuri nei loro abiti sociali

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Fig 5 Gustave Doreacute Lhomme et son image XIX sec [wwwfablesaffablesfrlhomme]

Lincisione di Gustave Doreacute (XIX secolo) a differenza delle precedenti racchiude un forte richiamo al mito classico con laraffigurazione di un giovane che si protende con grande slancio verso lacqua frenando lrsquoimpulso a tuffarsi grazie ad un ramo alquale si aggrappa per sottrarsi al rischio in cui invece incorre il personaggio ovidiano La componente repulsiva egrave sostituita dauna attrazione fatale tuttavia loggetto del desiderio il riflesso speculare ancora una volta non ha effettivo rilievo [Fig 5] Anchela parodia ottocentesca trova un suo spazio con lillustrazione di Ameacutedeacutee de Noeacute in arte Cham i cui tratti specifici dallrsquoevidenteintento ironico la rendono un unicum nellrsquoambito della tradizione iconografica delineata [Fig6]

Fig 6 Cham (pseud di Ameacutedeacutee de Noeacute) Lhomme et son image XIX sec [REFIMAGE]

Nella serie delle illustrazioni vi egrave perograve unimmagine profondamente diversa unimmagine che maggiormente pare cogliere lacomplessitagrave della riflessione di La Fontaine si tratta dellincisione eseguita da Grandville (1838-40) In posizione centraleuneffigie il busto di una statua personifica il nostro Narciso ed egrave vivificato dallrsquoespressione emotivamente carica del voltorivolto verso lo specchio dacqua che scorre in primo piano Tuttintorno una molteplicitagrave di specchi circondano il ritratto

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statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

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Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

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Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

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Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

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Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

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Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

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Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 4: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Fig2 Jean-Baptiste Oudry Lhomme et son image 1775 [wwwutpictura18univ-montp3fr]

Il novello Narciso di La Fontaine non si riconosce nelle immagini rinviate dagli specchi le rifiuta con sdegno rifiuta la suaimmagine in realtagrave che altro potrebbero essere gli specchi che lo attorniano se non gli stessi sguardi sociali in una societagravequella seicentesca fondata sul trionfo dellapparire e dei sembianti sociali La moltiplicazione speculare corrisponde allamoltiplicazione degli occhi degli altri che restituiscono unimmagine nella quale Narciso non accetta di riconoscersi segnoevidente dellrsquoimpossibile coincidenza del soggetto e della sua concezione identitaria con lrsquoimmagine riflessa dallo sguardoaltrui di cui pure necessita Solo lultimo specchio lo respinge e irresistibilmente lo attrae Escludendo considerata lacontestualizzazione nel XVII secolo qualunque contrapposizione tra societagrave e natura un nuovo riflesso torna a Narcisodallesterno un riflesso mutevole per la superficie che lo genera Lacqua egrave mutevole come limmagine che rinvia ed egraveantropologicamente associata alla componente femminile tanto che come evidenzia Jean-Pierre Vernant nellantichitagraveclassica luso degli specchi era negato agli uomini per il loro pericolo mortifero mentre era consentito alle donne le qualiattraverso il riflesso costituivano la loro identitagrave passando da oggetto del proprio stesso sguardo a oggetto di sguardo edesiderio delluomo Se lidentitagrave femminile passa attraverso lo sguardo riflesso dello specchio e delluomo quella maschilepassa a sua volta dallo sguardo della donna ovvero dallo sguardo delloggetto desiderato e desiderante4Pertanto il processo identitario non puograve escludere laltro esterno o meglio gli altri che restituiscono riflessi per definizioneparziali e frammentari riconoscersi nella propria immagine e in un corpo unitario affermeragrave la psicoanalisi implica unacomponente di estraneitagrave dellimmagine e quindi un sentimento di odio e amore per la stessa data la sua ineliminabile alteritagraveLa Fontaine ne egrave consapevole ed ecco allora che il suo Narciso egrave infine costretto nellambivalenza tra repulsione e attrazione aconfrontarsi con lintima estraneitagrave dellimmagine

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Immagini e giochi di specchi

Fig3 Jacques-Louis David Lhomme et son image seconda metagrave del XVII sec

Le sollecitazioni offerte dal testo della favola hanno ispirato una serie di illustrazioni incentrate sul momento culminantedellincontro del protagonista con lo specchio dacqua Queste rendono il rapporto tra lhomme e son image soloiconograficamente a un livello meramente illustrativo Dalla prima rappresentazione seicentesca fino a quelle ottocentesche alcentro egrave posta la figura umana nella sua interezza come corpo giagrave costituito che si specchia e si ritrae disgustato Sono questi itratti comuni alle immagini di Franccedilois Chauveau (1668) Jean-Baptiste Oudry (1755) Jacques-Louis David (seconda metagrave delXVIII secolo) Carle Vernet (prima metagrave del XIX secolo)[Figg 1 2 3 4]

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Fig 4 Carle Vernet Lhomme et son image prima metagrave del XIX sec [wwwculturegouvfr]

Lo specchio dacqua si colloca in un ambiente naturale un luogo appartato proprio dove La Fontaine dice che il suo Narciso siritira per fuggire agli sguardi sociali tuttavia nelle rappresentazioni non egrave dato rilievo al riflesso (che non egrave mostrato) quantosolamente alla reazione e al moto di orrore del personaggio Il rapporto ambivalente con limmagine speculare non egraveconsiderato e con esso non trova espressione il processo di formazione identitaria essendo i personaggi rappresentati giagravecostituiti nella loro identitagrave e sicuri nei loro abiti sociali

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Fig 5 Gustave Doreacute Lhomme et son image XIX sec [wwwfablesaffablesfrlhomme]

Lincisione di Gustave Doreacute (XIX secolo) a differenza delle precedenti racchiude un forte richiamo al mito classico con laraffigurazione di un giovane che si protende con grande slancio verso lacqua frenando lrsquoimpulso a tuffarsi grazie ad un ramo alquale si aggrappa per sottrarsi al rischio in cui invece incorre il personaggio ovidiano La componente repulsiva egrave sostituita dauna attrazione fatale tuttavia loggetto del desiderio il riflesso speculare ancora una volta non ha effettivo rilievo [Fig 5] Anchela parodia ottocentesca trova un suo spazio con lillustrazione di Ameacutedeacutee de Noeacute in arte Cham i cui tratti specifici dallrsquoevidenteintento ironico la rendono un unicum nellrsquoambito della tradizione iconografica delineata [Fig6]

Fig 6 Cham (pseud di Ameacutedeacutee de Noeacute) Lhomme et son image XIX sec [REFIMAGE]

Nella serie delle illustrazioni vi egrave perograve unimmagine profondamente diversa unimmagine che maggiormente pare cogliere lacomplessitagrave della riflessione di La Fontaine si tratta dellincisione eseguita da Grandville (1838-40) In posizione centraleuneffigie il busto di una statua personifica il nostro Narciso ed egrave vivificato dallrsquoespressione emotivamente carica del voltorivolto verso lo specchio dacqua che scorre in primo piano Tuttintorno una molteplicitagrave di specchi circondano il ritratto

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statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

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Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

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Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

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Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

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Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

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Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 5: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Immagini e giochi di specchi

Fig3 Jacques-Louis David Lhomme et son image seconda metagrave del XVII sec

Le sollecitazioni offerte dal testo della favola hanno ispirato una serie di illustrazioni incentrate sul momento culminantedellincontro del protagonista con lo specchio dacqua Queste rendono il rapporto tra lhomme e son image soloiconograficamente a un livello meramente illustrativo Dalla prima rappresentazione seicentesca fino a quelle ottocentesche alcentro egrave posta la figura umana nella sua interezza come corpo giagrave costituito che si specchia e si ritrae disgustato Sono questi itratti comuni alle immagini di Franccedilois Chauveau (1668) Jean-Baptiste Oudry (1755) Jacques-Louis David (seconda metagrave delXVIII secolo) Carle Vernet (prima metagrave del XIX secolo)[Figg 1 2 3 4]

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Fig 4 Carle Vernet Lhomme et son image prima metagrave del XIX sec [wwwculturegouvfr]

Lo specchio dacqua si colloca in un ambiente naturale un luogo appartato proprio dove La Fontaine dice che il suo Narciso siritira per fuggire agli sguardi sociali tuttavia nelle rappresentazioni non egrave dato rilievo al riflesso (che non egrave mostrato) quantosolamente alla reazione e al moto di orrore del personaggio Il rapporto ambivalente con limmagine speculare non egraveconsiderato e con esso non trova espressione il processo di formazione identitaria essendo i personaggi rappresentati giagravecostituiti nella loro identitagrave e sicuri nei loro abiti sociali

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Fig 5 Gustave Doreacute Lhomme et son image XIX sec [wwwfablesaffablesfrlhomme]

Lincisione di Gustave Doreacute (XIX secolo) a differenza delle precedenti racchiude un forte richiamo al mito classico con laraffigurazione di un giovane che si protende con grande slancio verso lacqua frenando lrsquoimpulso a tuffarsi grazie ad un ramo alquale si aggrappa per sottrarsi al rischio in cui invece incorre il personaggio ovidiano La componente repulsiva egrave sostituita dauna attrazione fatale tuttavia loggetto del desiderio il riflesso speculare ancora una volta non ha effettivo rilievo [Fig 5] Anchela parodia ottocentesca trova un suo spazio con lillustrazione di Ameacutedeacutee de Noeacute in arte Cham i cui tratti specifici dallrsquoevidenteintento ironico la rendono un unicum nellrsquoambito della tradizione iconografica delineata [Fig6]

Fig 6 Cham (pseud di Ameacutedeacutee de Noeacute) Lhomme et son image XIX sec [REFIMAGE]

Nella serie delle illustrazioni vi egrave perograve unimmagine profondamente diversa unimmagine che maggiormente pare cogliere lacomplessitagrave della riflessione di La Fontaine si tratta dellincisione eseguita da Grandville (1838-40) In posizione centraleuneffigie il busto di una statua personifica il nostro Narciso ed egrave vivificato dallrsquoespressione emotivamente carica del voltorivolto verso lo specchio dacqua che scorre in primo piano Tuttintorno una molteplicitagrave di specchi circondano il ritratto

pagina 7 17

statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

pagina 8 17

Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

pagina 9 17

Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

pagina 10 17

Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

pagina 11 17

Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

pagina 12 17

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

pagina 13 17

Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

pagina 14 17

Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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pagina 17 17

Page 6: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Fig 4 Carle Vernet Lhomme et son image prima metagrave del XIX sec [wwwculturegouvfr]

Lo specchio dacqua si colloca in un ambiente naturale un luogo appartato proprio dove La Fontaine dice che il suo Narciso siritira per fuggire agli sguardi sociali tuttavia nelle rappresentazioni non egrave dato rilievo al riflesso (che non egrave mostrato) quantosolamente alla reazione e al moto di orrore del personaggio Il rapporto ambivalente con limmagine speculare non egraveconsiderato e con esso non trova espressione il processo di formazione identitaria essendo i personaggi rappresentati giagravecostituiti nella loro identitagrave e sicuri nei loro abiti sociali

pagina 6 17

Fig 5 Gustave Doreacute Lhomme et son image XIX sec [wwwfablesaffablesfrlhomme]

Lincisione di Gustave Doreacute (XIX secolo) a differenza delle precedenti racchiude un forte richiamo al mito classico con laraffigurazione di un giovane che si protende con grande slancio verso lacqua frenando lrsquoimpulso a tuffarsi grazie ad un ramo alquale si aggrappa per sottrarsi al rischio in cui invece incorre il personaggio ovidiano La componente repulsiva egrave sostituita dauna attrazione fatale tuttavia loggetto del desiderio il riflesso speculare ancora una volta non ha effettivo rilievo [Fig 5] Anchela parodia ottocentesca trova un suo spazio con lillustrazione di Ameacutedeacutee de Noeacute in arte Cham i cui tratti specifici dallrsquoevidenteintento ironico la rendono un unicum nellrsquoambito della tradizione iconografica delineata [Fig6]

Fig 6 Cham (pseud di Ameacutedeacutee de Noeacute) Lhomme et son image XIX sec [REFIMAGE]

Nella serie delle illustrazioni vi egrave perograve unimmagine profondamente diversa unimmagine che maggiormente pare cogliere lacomplessitagrave della riflessione di La Fontaine si tratta dellincisione eseguita da Grandville (1838-40) In posizione centraleuneffigie il busto di una statua personifica il nostro Narciso ed egrave vivificato dallrsquoespressione emotivamente carica del voltorivolto verso lo specchio dacqua che scorre in primo piano Tuttintorno una molteplicitagrave di specchi circondano il ritratto

pagina 7 17

statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

pagina 8 17

Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

pagina 9 17

Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

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Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

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Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

pagina 12 17

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

pagina 13 17

Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 7: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Fig 5 Gustave Doreacute Lhomme et son image XIX sec [wwwfablesaffablesfrlhomme]

Lincisione di Gustave Doreacute (XIX secolo) a differenza delle precedenti racchiude un forte richiamo al mito classico con laraffigurazione di un giovane che si protende con grande slancio verso lacqua frenando lrsquoimpulso a tuffarsi grazie ad un ramo alquale si aggrappa per sottrarsi al rischio in cui invece incorre il personaggio ovidiano La componente repulsiva egrave sostituita dauna attrazione fatale tuttavia loggetto del desiderio il riflesso speculare ancora una volta non ha effettivo rilievo [Fig 5] Anchela parodia ottocentesca trova un suo spazio con lillustrazione di Ameacutedeacutee de Noeacute in arte Cham i cui tratti specifici dallrsquoevidenteintento ironico la rendono un unicum nellrsquoambito della tradizione iconografica delineata [Fig6]

Fig 6 Cham (pseud di Ameacutedeacutee de Noeacute) Lhomme et son image XIX sec [REFIMAGE]

Nella serie delle illustrazioni vi egrave perograve unimmagine profondamente diversa unimmagine che maggiormente pare cogliere lacomplessitagrave della riflessione di La Fontaine si tratta dellincisione eseguita da Grandville (1838-40) In posizione centraleuneffigie il busto di una statua personifica il nostro Narciso ed egrave vivificato dallrsquoespressione emotivamente carica del voltorivolto verso lo specchio dacqua che scorre in primo piano Tuttintorno una molteplicitagrave di specchi circondano il ritratto

pagina 7 17

statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

pagina 8 17

Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

pagina 9 17

Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

pagina 10 17

Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

pagina 11 17

Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

pagina 12 17

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

pagina 13 17

Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

pagina 14 17

Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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pagina 17 17

Page 8: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

statuario rinviandosi lun laltro il riflesso del personaggio e restituendo a noi spettatori una pluralitagrave di punti di vista e disfaccettature Unico tra gli illustratori Grandville esplicita sotto il busto lomaggio di La Fontaine a La Rochefoucauld con larappresentazione del libro aperto delle Massime che si rispecchia a sua volta nellacqua [Fig7]

Fig 7 Grandville (pseud Di Jean-Jacques-Isidore Geacuterard) Lhomme et son image 1838-1840 [REF IMAGE]

Non si ha piugrave pertanto la raffigurazione umana nella sua interezza ma un frammento il corps morceleacute di un uomo cheaddiviene egli stesso a ritratto Il gioco di riflessi e di sguardi tra gli specchi e la superficie increspata dellacqua noncheacute il corpoframmentato trasformato in immagine pone in evidenza come il processo formativo e conoscitivo del seacute esiga di passareattraverso lo sguardo esterno per cui lio ideale si costituisce fantasmaticamente attraverso lo sguardo degli altri Possiamo alriguardo far nostro quanto scrive Louis Marin in La critique du discours

Le fantocircme du moi comme repreacutesentation de moi sest constitueacute de la repreacutesentation que les autres ont de moi ldquojerdquodans sa repreacutesentation est un autre Le simulacre na dexistence que dans le systegraveme speacuteculaire des regards et despoints de vue quagrave lentrecroisement imaginaire dun jeu de rayons optiques Lhomme se regarde selon un certain ecirctrequil a dans limagination des autres Chaque moi ndash dans sa repreacutesentation ndash est le point de fuite dune multipliciteacute deregards5

Alienazione e rappresentazione dei desideri personali si alternano nella costituzione identitaria secondo un intreccio di raggiottici tale che ogni uomo si concepisce cosigrave come egrave percepito nellimmaginazione degli altri punto di fuga ndash proprio come lastatua al centro dellrsquoillustrazione di Grandville ndash di una molteplicitagrave di sguardi Il soggetto esiste in quanto simulacro creato dallosguardo

Anche Jacques Lacan esprime lo stesso concetto

pagina 8 17

Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

pagina 9 17

Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

pagina 10 17

Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

pagina 11 17

Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

pagina 12 17

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

pagina 14 17

Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

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Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 9: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Cette image de soi le sujet la retrouvera sans cesse comme le cadre mecircme de ses cateacutegories de son appreacutehension dumonde ndash objet et ce par lintermeacutediaire de lautre Cest dans lautre quil retrouvera toujours son moi ideacuteal dougrave sedeacuteveloppe la dialectique de ses relations agrave lautre6

Fig 8 William Hogarth Caratteri e caricature 1743 [REF IMAGE]

pagina 9 17

Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

pagina 10 17

Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

pagina 11 17

Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

pagina 12 17

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

pagina 14 17

Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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pagina 17 17

Page 10: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Nel gioco di rimandi con lesterno luomo si costituisce in quanto volto persona ovvero maschera un volto che come hasottolineato Hans Belting nella sua riflessione circa la nascita della pratica del ritratto aderisce al teschio fino a quando nelmomento della morte non scivola via come una maschera che ha fatto il suo dovere7

Proliferazione di identitagrave

Fig 9 Grandville dalla serie Les Ombres porteacutees 1830 [REF IMAGE]

Ci si potrebbe dilungare sulle infinite riprese variamente declinate ad opera degli artisti piugrave diversi che hanno fatto dellaproliferazione dellidentitagrave loggetto delle loro raffigurazioni e che vanno a puro titolo esemplificativo dalle tavole di Hogartbrulicanti di volti a quelle dello stesso Grandville ndash il quale ha dato un ldquovoltordquo a tutti gli animali che compaiono nelle Fables ndash masoprattutto percheacute piugrave coinvolte nella riflessione proposta da La Fontaine alla serie delle ombres porteacutees in cui il nostroabbigliamento si fa interprete dei nostri ruoli sociali nonostante le ombre proiettate sulle pareti denuncino la nostra ldquoverardquoidentitagrave svelando la sua impossibile coincidenza con ciograve che vorremmo essere [Figg 8 9]

pagina 10 17

Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

pagina 11 17

Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

pagina 12 17

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

pagina 13 17

Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

pagina 14 17

Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 11: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Fig 10 James Ensor Autoritratto con maschere 1899 [REF IMAGE]

Altre volte sono gli autori stessi a fornire intenzionalmente unidentitagrave diversa dalla propria come nel caso dellAutoritratto diJames Ensor che si ritrae in mezzo a una folla brulicante di maschere Tuttavia mentre si identifica e si dagrave un ruolo sociale (ilmantello rosso egrave indice del suo essere pittore) si traveste con un cappello femminile giocando a sua volta il ruolo di mascherafra le maschere [Fig 10] Questo stesso gioco riferito al discorso di costituzione identitaria egrave messo in atto anche da MarcelDuchamp attraverso la duplicazione e il travestimento nei panni femminili del suo doppio Rose Seacutelavy Nel ritratto fotografico diMan Ray inoltre alla costituzione di unidentitagrave mascherata si aggiunge lidentitagrave costruita per frammenti testimoniata dallapresenza di mani realmente femminili che Duchamp-Seacutelavy prende a prestito da Reneacutee Jacobi Il processo identitario si offrecosigrave nella forma del mascheramento e del collage di parti che si ridefiniscono di volta in volta in una forma di identificazionetransitoria [Fig 11]

pagina 11 17

Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

pagina 12 17

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

pagina 13 17

Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

pagina 14 17

Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 12: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Fig 11 Man Ray Marcel Duchamp nei panni di Rrose Seacutelavy ca 1924 [REF IMAGE]

Altre volte lidentitagrave si traduce in soluzioni metaforiche come nel caso del Bue squartato di Rembrandt che secondo Giulio CarloArgan costituisce lautoritratto del pittore o la Sedia di Van Gogh riflessione di un artista che per tutta la vita si confronta con lospecchio alla ricerca della propria identitagrave e che infine giunge a un ritratto metaforico del suo percepito sociale la sedia egrave umilemisera ndash a differenza di quella di Gauguin ndash vuota con un cartoccio di tabacco e una pipa spenta

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Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Page 13: L'immaginario del narcisismo a partire da La Fontaine

Fig 12 Vincent van Gogh Un paio di scarpe 1886 [REF IMAGE]

Egrave quanto si ritrova anche nella rappresentazione delle scarpe da contadino misere e logore significativamente assunte qualeriferimento esemplificativo da Martin Heidegger nel suo Lorigine dellopera darte La sedia come le scarpe sono per Van Goghlautentico autoritratto e lespressione della sua ricerca di un ruolo identitario rispetto a una societagrave nella quale sembra nontrovare una sua collocazione Tolte le maschere sociali lartista riduce il seacute allumiltagrave di un oggetto privo di valore [Figg 12 1314]

Fig 13 Vincent van Gogh La sedia di Van Gogh 1888 [REF IMAGE]

pagina 13 17

Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

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Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Fig 14 Vincent van Gogh La sedia di Gauguin 1888 [REF IMAGE]

In altri casi egrave la maschera indossata ad essere piugrave vera del volto tanto che ritrarne uno puograve essere problematico per lartistache vuole rendere la personificazione e il riconoscimento del soggetto con la sua immagine Cosigrave Picasso dovendo proporre unritratto ldquoconvincenterdquo di Gertrude Stein non puograve accontentarsi della figura umana davanti a seacute e nel cercare il vero voltoeffettua una regressione nel primitivismo il volto egrave ritrovato in una maschera africana straordinariamente somigliante alla donnaGertrude Stein descrive in termini significativi questa esperienza

Posai per lui [Picasso] tutto linverno piugrave di ottanta volte Alla fine cancellograve la testa dicendomi che non mi poteva piugraveguardare Poi partigrave di nuovo alla volta della Spagna [hellip] appena tornato ridipinse la testa senza avermi rivista Mi diede ilquadro per me egrave il mio io lunica mia riproduzione in cui ritrovo immancabilmente il mio io8

Picasso compie una fuga nel passato per misurarsi con il presente che sembra sfuggirgli Cerca una maschera tribale daprendere a modello per rappresentare il volto e come commenta Hans Belting infine sostituisce nel ritratto che stavadipingendo il volto con la maschera La fotografia di Man Ray che ritrae Gertrude Stein accanto al suo ritratto mostra lastraordinaria affinitagrave tra questi due volti lontani nello spazio e nel tempo ora affiancati in una sorta di operazione di montaggioche ne evidenzia il legame sotteso Il volto e la maschera si identificano come del resto dice bene letimologia del terminepersona [Fig 15]

pagina 14 17

Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

pagina 15 17

Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Fig15 Man Ray Gertrude Stein seduta accanto al proprio ritratto eseguito da Picasso 1922-1923 [REF IMAGE]

Si puograve senzaltro condividere a questo punto quanto afferma Rainer Maria Rilke che imparare a vedere significa anzituttorendersi conto di quanti volti gli uomini indossino e cambino come maschere che si definiscono nel gioco di rimandi deglisguardi sociali In una delle pagine de I quaderni di Malte Laurids Brigge Rilke flacircneurin mezzo alla folla commenta

Lho giagrave detto Io imparo a vedere Sigrave incomincio Va ancora male Ma voglio mettere a profitto il mio tempo Non mi eramai capitato di accorgermi per esempio di quanti volti ci siano Cegrave uninfinitagrave di uomini ma i volti sono ancor piugravenumerosi poicheacute ciascuno ne ha piugrave duno Vi sono persone che portano un volto per anni naturalmente si logoradiviene laido si piega nelle rughe si sforma come i guanti portati in viaggio Queste sono persone econome semplicinon mutano di volto non lo fanno pulire neppure una volta Va bene cosigrave sostengono e chi gli puograve dimostrare ilcontrario Solo viene da chiedersi poicheacute hanno piugrave volti cosa ne fanno degli altri Li mettono in serbo Li porteranno iloro figli Capita anche perograve che li portino i loro cani E percheacute no Una faccia egrave una faccia

Altri si mettono un volto dopo laltro con rapiditagrave inquietante e li logorano A tutta prima sembra loro di averne per sempre masono appena sui quaranta e giagrave arriva lultimo Questo naturalmente egrave una tragedia Non sono abituati a tener da conto i volti illoro ultimo se ne va in otto giorni ha dei buchi in molti punti egrave sottile come la carta e allora a poco a poco vien fuori il rovescioil non volto e vanno in giro con esso9

Se luomo sembra essere dalle parole di Rilke parte attiva nella scelta del volto da indossare i volti sono in realtagrave precostituitiriconoscibili solo nella folla di sguardi e di rimandi esterni tanto che il nostro sguardo si identifica con quello dellaltro la nostraidentitagrave con il riflesso restituito dallesterno che forma la nostra maschera

Tutte le declinazioni del tema identitario qui affrontato ci portano a unultima rappresentazione della favola di La Fontaine che necondensa la complessitagrave nel quadro del pensiero novecentesco Si tratta dellimmagine elaborata nel 1952 da Marc Chagallultimo tra gli artisti affascinati da Lhomme et son image Il rinnovato interesse per la favola nel Novecento egrave un sicuro indicedelle potenzialitagrave di cui essa egrave portatrice sul piano dellimmaginario [Fig 16]

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Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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Fig 16 Marc Chagall Lhomme et son image 1952 [REF IMAGE]

Nel vortice dei tratti rapidi dellincisione Chagall non rappresenta nessun soggetto specifico quanto due corpi che si guardanoe che seguono il movimento vorticoso di quella che pare essere una danza circolare di interscambiabilitagrave corporale Le duefigure sono indistinguibili possiamo ipotizzare il soggetto protagonista e il suo riflesso ma di fatto essi hanno la stessaconsistenza vivono in un rapporto simbiotico luna proiezione dellaltra Il corpo si fa riflesso e il riflesso si fa corpo Cosigrave seuna figura pare proiettata fuori da uno specchio laltra che egrave il suo doppio ne egrave risucchiata tanto che limmagine potrebbeessere capovolta senza che perda il suo senso e la sua forza visuale Nellrsquointerscambiabilitagrave del corpo e del riflesso si perdeogni sostanza ontologica fondatrice il volto egrave il riflesso esterno una maschera mutevole che deriva dal riflesso dello sguardodegli altri Quel riflesso a cui non possiamo sottrarci come giagrave ci insegna La Fontaine

Riferimenti bibliografici

Barthes R Roland Barthes par Roland Barthes in Œuvres Complegravetes (III) Le Seuil Paris 1993-1995

Bassy A-M Les fables de La Fontaine Quatre siegravecles dillustration Promodis Paris 1986

Belting H Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014

Castoldi A In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012

Frontisi-Ducroux F Vernant JP Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Grecia antica DonzelliEditore Roma 2003

Lacan J Seacuteminaire I Seuil Paris 1975

La Fontaine J de Favole BUR Classici Milano 2005

La Fontaine Jde Œuvres complegravetes tome I Fables contes et nouvelles eacutedition de Jean-Pierre Collinet coll laquo Bibliothegraveque de

pagina 16 17

la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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la Pleacuteiade raquo Gallimard Paris 1991

La Rochefoucauld F de Massime Newton Compton Roma 1993

Leveque E Iconographie des fables de La Fontaine Flammarion Paris 1893

Marin L La Critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees de Pascalrdquo Minuit Paris 1975

Rilke RM I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010

Note

1 Franccedilois de La Rochefoucauld Massime Newton Compton Roma 1993 p 52 Questa massima non numerata comparenella prima edizione dellopera nel 1665 mentre nella successiva del 1666 lAutore ha deciso di sopprimerla

2 Cf Roland Barthes Roland Barthes par Roland Barthes in Œvres Complegravetes Le Seuil Paris 1993-1995 tomo III p 154

3 Alberto Castoldi In carenza di senso Logiche dellimmaginario Mondadori Milano 2012 p 69

4 Franccediloise Frontisi-Ducroux Jean-Pierre Vernant Ulisse e lo specchio Il femminile e la rappresentazione di seacute nella Greciaantica Donzelli Editore Roma 2003 p 43

5 Louis Marin La critique du discours sur la ldquoLogique de Port-Royalrdquo et les ldquoPenseacutees raquo de Pascal Minuit Paris 1975 p 219

6 Jacques Lacan Seacuteminaire I Seuil Paris 1975 p 311

7 Hans Belting Facce Una storia del volto Carocci Roma 2014 p 139

8 Ibid

9 Rainer Maria Rilke I quaderni di Malte Laurids Brigge (1910) Garzanti Milano 2010 p 3

Per citare questo articolo

Daniela Barcella Limmaginario del narcisismo a partire da La Fontaine Une fable de La Fontaine au prisme de la critiquePublifarum n 24 pubblicato il 2015 consultato il 11032016 url httppublifarumfarumitezine_pdfphpid=326

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