IlNuovoCorriere · numero 32 anno I - 1 euro di Roma e del Lazio SABATO 4 LUGLIO 2015...

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di Roma e del Lazio SABATO 4 LUGLIO 2015 numero 32 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il I 530 milioni di euro pro- messi dal governo per il Giubileo sono ancora sul conto bancario di Pa- lazzo Chigi. L’ok di Mat- teo Renzi per “girarli” a Roma Capitale è sempre in “stand by” e nessuno se la sente più di fare pre- visioni su quando il consiglio dei ministri passerà dalle promesse ai fatti. La tesi più accreditata, ma che potrebbe essere smentita già da questo venerdì, è che quei soldi, indispensabili a Roma per prepararsi da dicembre all’arrivo di 25-30 milioni di pellegrini, ar- riveranno a metà luglio. Quando comincerà la “coabitazione” giu- bilare, su modello Expo, tra il Sindaco, Ignazio Marino, e Pre- fetto rappresentante del governo, Franco Gabrielli. Che è poi il “piano B” di Renzi per mettere le mani sulla città di Roma, coté Partito Democratico. Il “piano A” dell’ex sindaco di Firenze è in- fatti fallito: nonostante le molte pressioni (c’è chi dice che sono la causa della colica renale che ha costretto Marino a passare l’altra notte al Gemelli) il sindaco-chi- rurgo non si è dimesso, come gli aveva suggerito il premier dando- gli il preavviso di sfratto in tv. “Mi hanno mollato, non si fidano di me, ma non ci sto” era stato il suo commento. E ha tenuto botta. Fin dal primo momento è stato chiaro che il premier-segretario del Pd voleva le dimissioni di Ma- rino per mostrare al Paese che il governo non ha niente a che ve- dere con Mafia Capitale, il grumo purulento di malaffare nel quale è coinvolto il Pd romano (in massima parte anti-ren- ziano). In altri tempi, qualsiasi iscritto si sarebbe immolato per il partito, fiero di farlo. I tempi però sono cambiati. Marino ha fatto sapere di avere annotato tutto su un taccuino dalla coper- tina nera, da quando è in Cam- pidoglio. Quell’assegno per il Giubileo “congelato” da Renzi VIABILITÀ Partono i cantieri per il Giubileo Chiuderanno a settembre? a pagina 4 L’INTERVISTA Qui Pomezia governiamo e non siamo ricattabili a pagina 5 O ggetto dell’audizione doveva essere il si- stema di accoglienza, identificazione e trattamento dei migranti, che rappre- senta una parte del business di Salvatore Buzzi. Il primo cittadino avrebbe po- tuto chiarire una volta per tutte perché abbia mandato via proprio le due “assessore” che il capo della 29 Giugno detestava e di cui si lamentava spesso al te- lefono con il vice sindaco Luigi Nieri. Ma, causa della colica re- nale che ha costretto il sindaco al ricovero, i romani non potranno scoprire il perché. Marino “marina” San Macuto Tue le domande rimaste senza risposta a pagina 3 I gnazio Marino aveva preso l’impegno in campagna elettorale, nel 2013: via i mercanti a quattro ruote dal tempio archeologico di Roma. Ha impiegato un anno per la delibera di giunta; un altro anno è tra- scorso perché si impegnasse a metterla in atto. Ma, di proroga in proroga, quel momento continua a slittare. CAMION BAR PRIMO PIANO a pagina 11 segue a pagina 5 L o spartiacque di una relazione. È dall’analisi firmata dal prefetto Franco Gabrielli, infatti, che si conoscerà il de- stino di Roma. Il futuro di una città e di una Capitale, fi- nita in un limbo amministrativo dallo scoppio del terremoto Mondo di mezzo, il sistema mafioso trasversale alla politica e ra- dicato in alcuni dipartimenti del Campidoglio. La strada è stretta, le vie sono due: sciogliere il Comune per mafia o per eccesso di criminalità. Un percorso tutto ad ostacoli in entrambi i casi. Perché mandare a casa il sindaco Ignazio Marino (che nei giorni scorsi ha dovuto anche resistere all’attacco di una colica renale) che non è indagato e che è riuscito a ottenere le dimissioni dei consiglieri, finiti nelle intercettazioni dei Ros, e difendere un sottosegretario, Giuseppe Castiglione, finito nel fascicolo dei pm per la gestione del Centro richiedenti asilo di Mineo è ri- schioso anche per Matteo Renzi, il premier che dell’azzardo fa il suo marchio distintivo. Il Pd di Roma, finito nelle mani del commissario Matteo Orfini, prova a rialzarsi dopo la botta di Fabrizio Barca, che ha parlato dei circoli democrat come luoghi popolati solo dai signori delle tessere e non dai militanti. E allora, in attesa del pronuncia- mento di Gabrielli che arriverà al massimo la prossima setti- mana, si ragiona su una strategia differente. Non sono bastati gli attacchi a catena del giglio magico, dal ministro Maria Elena Boschi fino al numero due del partito, Debora Serracchiani. Tutti a chiedere all’inquilino di Palazzo Senatorio di dimostrare di saper governare. Stessa richiesta di quella fetta romana che non ha mai ricono- sciuto l’ex senatore e chirurgo come un suo uomo. La difesa in contrattacco di Marino, la strategia di comunicazione più ag- gressiva e l’annuncio dello scontro finale contro i camion bar (appuntamento già bucato, in quanto era previsto per lo scorso 24 giugno e slittato al 10 luglio - vedi box), ha reso il primo cit- tadino meno debole di quanto avevano pre- ventivato a Palazzo Chigi. Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 32 ANNOI SABATO4 LUGLIO2015 ASL RMC SERVIZI “Quel manager se ne deve andare” a pagina 14 a pagina 15 Stappa le arterie e poi si dissolve Alta chirurgia al Policlinico Casilino I l solito tono trionfalistico, una nuova vita per l’ospedale Forla- nini. E invece ci stanno pren- dendo in giro, per l’ennesima volta. In realtà non sembravano molto convinti neanche loro, alla ceri- monia funebre per la chiusura di uno dei più prestigiosi ospedali italiani, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il coordinatore della cabina di regia sulla sanità regionale Alessio D’Amato, il direttore generale del San Camillo Antonio D’Urso e il commissa- rio dell’Ifo Spallanzani Marta Branca. Il governatore ha denunciato come al solito gli sprechi e gli errori degli altri, ma non ha detto che cosa intende fare del Forlanini. Ha avuto due anni per farlo, ora riesce a stanziare 400mila euro per pulire l’intera area di circa 150mila metri quadri, per anni lasciata nell’incuria e nel più totale degrado. Operazione necessaria, indispensabile, che andava fatta prima. Il bando di idee per restituire un ruolo alla strut- tura? Ben venga, ma perché solo ora? E poi parole, tante parole. L’obiettivo è trasformare l’area in un punto di riferi- mento per le start up e per chi opera nel sociale, nel mondo della cultura e del- l’innovazione. C’è puzza di imbroglio, detto così non significa niente: come, perché, con chi, con quali soldi? Non si sa. Ma questo devono saper dire e fare gli amministratori, che altro? Per ga- rantire più sicurezza e legalità nel quar- tiere è stato sottoscritto un accordo con i carabinieri per trasferire al Forlanini la caserma e un altro protocollo simile arriverà con la questura per la polizia. Se ne parla da tempo, nessuno ha impe- dito agli uomini di Zingaretti di prov- vedere. L’ospedale era semideserto, si poteva cominciare a ristrutturare, si è sprecato tempo e denaro. L’unica cosa certa è lo spostamento degli ultimi 40 posti letto fino ad oggi a disposizione nella struttura ospedaliera (che costa- vano 15 milioni di euro all’anno) in ospedali che distano poche centinaia di metri. All’ospedale Spallanzani an- dranno i reparti di Chirurgia toracica, di terapia intensiva, di endoscopia to- racica e di terapia del dolore. Passa al San Camillo il reparto Ucri (Unità di Cure Residenziali Intensive). Infine all’Ifo Regina Elena andrà il reparto di medicina nucleare. Nessun risparmio, in realtà. E non saranno traslochi facili. Riassumiamo. Zingaretti e la Giunta hanno avuto un paio d’anni, non un paio di settimane per decidere che fare del Forlanini (e non pare che abbiano ancora deciso, molti scommettono che finirà ai privati e che non tornerà mai più ospedale) , per metterlo in sicu- rezza, per orientarlo, per pulirlo. Qual- siasi stanziamento che non sia mirato è ridicolo e può rappresentare addirit- tura uno spreco di risorse pubbliche a fronte della mancanza di un progetto. Anche la Polverini aveva promesso (e aveva impiantato l’arena estiva), anche Marrazzo aveva addirittura messo nella Finanziaria regionale dei miliardi per trasformare l’intero complesso, via- bilità compresa. Siamo arrivati alla chiusura dell’ospedale oggi, a fine giu- gno 2015. Quali garanzie può dare Zin- garetti? L’imbroglio del Forlanini da pagina 13 All’interno lo speciale del litorale pontino U no sguardo dal ponte (de- dicato a Giovanni XXIII, unico collegamento di- retto tra il centro storco di Sabaudia e il lungo- mare) permette di vedere il pessimo stato di salute del Lago di Paola; uno sguardo sotto il ponte, meglio ancora dal basso, magari dal bordo di una canoa, permette di vedere il pessimo stato della infra- struttura, pare si stia sbriciolando, pare che calcinacci cadano in testa agli atleti che pagaiano sotto le arcate. Un disastro annunciato. L’allarme è di cinque anni fa, e si esprime in una ordinanza del sin- daco Lucci che impone il divieto di tran- sito sul Ponte per i veicoli con peso complessivo superiore alle 3,5 tonnellate e che limita la velocità di percorrenza del ponte a 30 chilometri all’ora. Più avanti, su un sopralluogo dei vigili del fuoco è scesa una imbarazzante coltre di riser- vatezza, e come una leggenda metropo- litana in piazza è girata a lungo la storia dell’interdizione di due campate ritenute in qualche modo pericolose, non per un rischio crollo imminente, ma per lo stato in cui si troverebbero i pilastri. Non è successo nulla anche se reiterate denunce e allarmi ripresi dalla stampa locale hanno mantenuto in qualche modo vivo l’argomento. Ci si è misurato anche l’al- lora ministro alle infrastrutture Lupi, lo scorso anno. Promesse, come sempre. E promesse di attenzione sono venute ripe- tutamente anche dalla Regione, rag- giunta da disperate interrogazioni e interpellanze. La situazione peggiora di giorno in giorno. Un ingegnere di pas- saggio ha obiettato che i dissuasori rigidi posti sul ponte per far rallentare le auto- mobili in realtà danneggiano ulterior- mente la struttura, ogni volta che passa una macchina le vibrazioni rappresen- tano una scossa e allargano le crepe. Metterci mano costa troppo? Ma quale può essere il costo di un cedimento strut- turale, magari con danni umani collate- rali? Senza quel ponte raggiungere le spiagge diventa complicato, certo, e pre- suppone la circumnavigazione del Lago. Ma questo non può costituire un alibi. di Romae del Lazio Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Speciale Litorale Pontino ANNOI SABATO4 LUGLIO2015 NUMERO 32 L’INTERVISTA IL CASO Gianfranco Polillo: “Senza un marketing turistico Sabaudia non durerà a lungo” a pagina 8 a pagina 9 Latina, quando la “passeggiata a mare” diventa un percorso a ostacoli UNO SGUARDO SOTTO IL PONTE UNO SGUARDO SOTTO IL PONTE Il sindaco promee ma prende tempo e rinvia lo sfrao di Carlo Rebecchi STALLO/ Una amministrazione, una città appese alla relazione del prefetto segue a pagina 3 di Giovanni Santoro Ancora nelle mani di Gabrielli INSERTO SANITÀ DEL LAZIO

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di Roma e del Lazio SABATO 4 LUGLIO 2015numero 32 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

I530 milioni di euro pro-messi dal governo per ilGiubileo sono ancora sulconto bancario di Pa-lazzo Chigi. L’ok di Mat-

teo Renzi per “girarli” a RomaCapitale è sempre in “stand by” enessuno se la sente più di fare pre-visioni su quando il consiglio deiministri passerà dalle promesseai fatti. La tesi più accreditata,ma che potrebbe essere smentitagià da questo venerdì, è che queisoldi, indispensabili a Roma perprepararsi da dicembre all’arrivodi 25-30 milioni di pellegrini, ar-riveranno a metà luglio. Quandocomincerà la “coabitazione” giu-bilare, su modello Expo, tra ilSindaco, Ignazio Marino, e Pre-fetto rappresentante del governo,Franco Gabrielli. Che è poi il“piano B” di Renzi per mettere lemani sulla città di Roma, cotéPartito Democratico. Il “pianoA” dell’ex sindaco di Firenze è in-fatti fallito: nonostante le moltepressioni (c’è chi dice che sono lacausa della colica renale che hacostretto Marino a passare l’altranotte al Gemelli) il sindaco-chi-rurgo non si è dimesso, come gliaveva suggerito il premier dando-gli il preavviso di sfratto in tv.“Mi hanno mollato, non si fidanodi me, ma non ci sto” era stato ilsuo commento. E ha tenutobotta.Fin dal primo momento è statochiaro che il premier-segretariodel Pd voleva le dimissioni di Ma-rino per mostrare al Paese che ilgoverno non ha niente a che ve-dere con Mafia Capitale, ilgrumo purulento di malaffare nelquale è coinvolto il Pd romano(in massima parte anti-ren-ziano). In altri tempi, qualsiasiiscritto si sarebbe immolato per ilpartito, fiero di farlo. I tempiperò sono cambiati. Marino hafatto sapere di avere annotatotutto su un taccuino dalla coper-tina nera, da quando è in Cam-pidoglio.

Quell’assegnoper il Giubileo

“congelato”da Renzi

VIABILITÀPartono i cantieri per il GiubileoChiuderanno a settembre?

a pagina 4

L’INTERVISTAQui Pomeziagoverniamoe non siamoricattabili

a pagina 5

Oggetto dell’audizione doveva essere il si-stema di accoglienza, identificazione etrattamento dei migranti, che rappre-

senta una parte del business di Salvatore Buzzi.Il primo cittadino avrebbe po-tuto chiarire una volta per

tutte perché abbia mandato viaproprio le due “assessore” che il

capo della 29 Giugno detestavae di cui si lamentava spesso al te-

lefono con il vice sindaco LuigiNieri. Ma, causa della colica re-

nale che ha costretto il sindaco alricovero, i romani non potranno

scoprire il perché.

Marino “marina” San Macuto

Tutte le domande rimaste senza risposta

a pagina 3

Ignazio Marino aveva preso l’impegno in campagnaelettorale, nel 2013: via i mercanti a quattro ruotedal tempio archeologico di Roma. Ha impiegato

un anno per la delibera di giunta; un altro anno è tra-scorso perché si impegnasse a metterla in atto. Ma, diproroga in proroga, quel momento continua a slittare.

CAMION BARPRIMO PIANO

a pagina 11

segue a pagina 5

Lo spartiacque di una relazione. È dall’analisi firmata dalprefetto Franco Gabrielli, infatti, che si conoscerà il de-stino di Roma. Il futuro di una città e di una Capitale, fi-

nita in un limbo amministrativo dallo scoppio del terremotoMondo di mezzo, il sistema mafioso trasversale alla politica e ra-dicato in alcuni dipartimenti del Campidoglio. La strada è stretta,le vie sono due: sciogliere il Comune per mafia o per eccesso dicriminalità. Un percorso tutto ad ostacoli in entrambi i casi.Perché mandare a casa il sindaco Ignazio Marino (che nei giorniscorsi ha dovuto anche resistere all’attacco di una colica renale)che non è indagato e che è riuscito a ottenere le dimissioni deiconsiglieri, finiti nelle intercettazioni dei Ros, e difendere unsottosegretario, Giuseppe Castiglione, finito nel fascicolo deipm per la gestione del Centro richiedenti asilo di Mineo è ri-schioso anche per Matteo Renzi, il premier che dell’azzardo fail suo marchio distintivo.Il Pd di Roma, finito nelle mani del commissario Matteo Orfini,

prova a rialzarsi dopo la botta di Fabrizio Barca, che ha parlatodei circoli democrat come luoghi popolati solo dai signori delletessere e non dai militanti. E allora, in attesa del pronuncia-mento di Gabrielli che arriverà al massimo la prossima setti-mana, si ragiona su una strategia differente. Non sono bastatigli attacchi a catena del giglio magico, dal ministro Maria ElenaBoschi fino al numero due del partito, Debora Serracchiani.Tutti a chiedere all’inquilino di Palazzo Senatorio di dimostraredi saper governare.Stessa richiesta di quella fetta romana che non ha mai ricono-sciuto l’ex senatore e chirurgo come un suo uomo. La difesa incontrattacco di Marino, la strategia di comunicazione più ag-gressiva e l’annuncio dello scontro finale contro i camion bar(appuntamento già bucato, in quanto era previsto per lo scorso24 giugno e slittato al 10 luglio - vedi box), ha reso il primo cit-tadino meno debole di quanto avevano pre-ventivato a Palazzo Chigi.

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 32 ANNO I SABATO 4 LUGLIO 2015

ASL RMC SERVIZI“Quel manager se ne deve andare”

a pagina 14 a pagina 15

Stappa le arterie e poi si dissolveAlta chirurgia al PoliclinicoCasilino

I l solito tono trionfalistico, unanuova vita per l’ospedale Forla-nini. E invece ci stanno pren-dendo in giro, per l’ennesimavolta. In realtà non sembravano

molto convinti neanche loro, alla ceri-monia funebre per la chiusura di unodei più prestigiosi ospedali italiani, ilpresidente della Regione Lazio NicolaZingaretti, il coordinatore della cabinadi regia sulla sanità regionale AlessioD’Amato, il direttore generale del SanCamillo Antonio D’Urso e il commissa-rio dell’Ifo Spallanzani Marta Branca.Il governatore ha denunciato come alsolito gli sprechi e gli errori degli altri,ma non ha detto che cosa intende faredel Forlanini. Ha avuto due anni perfarlo, ora riesce a stanziare 400milaeuro per pulire l’intera area di circa

150mila metri quadri, per anni lasciatanell’incuria e nel più totale degrado.Operazione necessaria, indispensabile,che andava fatta prima. Il bando diidee per restituire un ruolo alla strut-tura? Ben venga, ma perché solo ora? Epoi parole, tante parole. L’obiettivo ètrasformare l’area in un punto di riferi-mento per le start up e per chi opera nelsociale, nel mondo della cultura e del-l’innovazione. C’è puzza di imbroglio,detto così non significa niente: come,perché, con chi, con quali soldi? Non sisa. Ma questo devono saper dire e faregli amministratori, che altro? Per ga-rantire più sicurezza e legalità nel quar-tiere è stato sottoscritto un accordo coni carabinieri per trasferire al Forlaninila caserma e un altro protocollo similearriverà con la questura per la polizia.

Se ne parla da tempo, nessuno ha impe-dito agli uomini di Zingaretti di prov-vedere. L’ospedale era semideserto, sipoteva cominciare a ristrutturare, si èsprecato tempo e denaro. L’unica cosacerta è lo spostamento degli ultimi 40posti letto fino ad oggi a disposizionenella struttura ospedaliera (che costa-vano 15 milioni di euro all’anno) inospedali che distano poche centinaia dimetri. All’ospedale Spallanzani an-dranno i reparti di Chirurgia toracica,di terapia intensiva, di endoscopia to-racica e di terapia del dolore. Passa alSan Camillo il reparto Ucri (Unità diCure Residenziali Intensive). Infineall’Ifo Regina Elena andrà il reparto dimedicina nucleare. Nessun risparmio,in realtà. E non saranno traslochi facili.Riassumiamo. Zingaretti e la Giunta

hanno avuto un paio d’anni, non unpaio di settimane per decidere che faredel Forlanini (e non pare che abbianoancora deciso, molti scommettono chefinirà ai privati e che non tornerà maipiù ospedale) , per metterlo in sicu-rezza, per orientarlo, per pulirlo. Qual-siasi stanziamento che non sia mirato èridicolo e può rappresentare addirit-tura uno spreco di risorse pubbliche afronte della mancanza di un progetto.Anche la Polverini aveva promesso (eaveva impiantato l’arena estiva), ancheMarrazzo aveva addirittura messonella Finanziaria regionale dei miliardiper trasformare l’intero complesso, via-bilità compresa. Siamo arrivati allachiusura dell’ospedale oggi, a fine giu-gno 2015. Quali garanzie può dare Zin-garetti?

L’imbroglio del Forlanini

da pagina 13

All’internolo specialedel litorale

pontino U no sguardo dal ponte (de-dicato a Giovanni XXIII,unico collegamento di-retto tra il centro storcodi Sabaudia e il lungo-mare) permette di vedere il pessimo statodi salute del Lago di Paola; uno sguardosotto il ponte, meglio ancora dal basso,magari dal bordo di una canoa, permettedi vedere il pessimo stato della infra-struttura, pare si stia sbriciolando, pareche calcinacci cadano in testa agli atletiche pagaiano sotto le arcate. Un disastro

annunciato. L’allarme è di cinque annifa, e si esprime in una ordinanza del sin-daco Lucci che impone il divieto di tran-sito sul Ponte per i veicoli con pesocomplessivo superiore alle 3,5 tonnellatee che limita la velocità di percorrenza delponte a 30 chilometri all’ora. Più avanti,su un sopralluogo dei vigili del fuoco èscesa una imbarazzante coltre di riser-vatezza, e come una leggenda metropo-litana in piazza è girata a lungo la storiadell’interdizione di due campate ritenutein qualche modo pericolose, non per un

rischio crollo imminente, ma per lo statoin cui si troverebbero i pilastri. Non èsuccesso nulla anche se reiterate denuncee allarmi ripresi dalla stampa localehanno mantenuto in qualche modo vivol’argomento. Ci si è misurato anche l’al-lora ministro alle infrastrutture Lupi, loscorso anno. Promesse, come sempre. Epromesse di attenzione sono venute ripe-tutamente anche dalla Regione, rag-giunta da disperate interrogazioni einterpellanze. La situazione peggiora digiorno in giorno. Un ingegnere di pas-

saggio ha obiettato che i dissuasori rigidiposti sul ponte per far rallentare le auto-mobili in realtà danneggiano ulterior-mente la struttura, ogni volta che passauna macchina le vibrazioni rappresen-tano una scossa e allargano le crepe.Metterci mano costa troppo? Ma qualepuò essere il costo di un cedimento strut-turale, magari con danni umani collate-rali? Senza quel ponte raggiungere lespiagge diventa complicato, certo, e pre-suppone la circumnavigazione del Lago.Ma questo non può costituire un alibi.

di Roma e del Lazio

IlNuovoCorriereNuovoCorriereSpeciale Litorale Pontino

ANNO I SABATO 4 LUGLIO 2015 NUMERO 32

L’INTERVISTA

IL CASO

Gianfranco Polillo: “Senza un marketing turisticoSabaudia non durerà a lungo”a pagina 8

a pagina 9

Latina, quando la “passeggiata a mare” diventa un percorso a ostacoli

UNO SGUARDO SOTTO IL PONTE

UNO SGUARDO SOTTO IL PONTE

Il sindaco promette ma prende tempo e rinvia lo sfratto

di Carlo Rebecchi

STALLO/ Una amministrazione, una città appese alla relazione del prefetto

segue a pagina 3

di Giovanni SantoroAncora nelle mani di Gabrielli

INSERTO SANITÀDEL LAZIO

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sabato 4 luglio 2015 pagina 2

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PRIMO PIANOsabato 4 luglio 2015 pagina 3

Così dopo il governo nazionale e ivertici dem, il patto per Roma lan-ciato da Sel, arriva la “fase due”

chiesta dai democratici capitolini. Che,anche se preoccupati su una terza ondatadell’inchiesta Mafia Capitale, cercano direagire. Oltre a subìre le dimissioni dimassa. Sulla stessa linea d’onda dei vendo-liani, si punta al rilancio dell’azione ammi-nistrativa: quattro emergenze su cuiconcentrare attenzione e risorse. A partiredalle strade. Oltre alle solite ipotesi di altricambi in giunta, dopo l’addio annunciato e

congelato dei renziani Guido Improta (Mo-bilità) e Silvia Scozzese (Bilancio). Nodi politici, la città aspetta interventi dimanutenzione ordinaria non mega opereda aggiungere all’elenco delle incompiute(come la Vela di Calatrava e la Nuvola diFuskas). Tra questi c’era il cosiddettoGrande raccordo delle bici. Il Grab, che hafatto il giro del mondo grazie ai giornali ealla stampa online, ma che a 160 giornidall’inizio del Giubileo è uno dei tanti an-nunci. L’altro è sui 17 milioni di investi-menti per l’asfalto tra la Nomentana, la

Togliatti e la Salaria. Stop. Nient’altro a cinque mesi dall’eventostraordinario voluto da papa Francesco. Ela scelta, anche qui, è politica. Inutile sbloc-care risorse senza sapere chi le potrà effet-tivamente gestire, ragionano a PalazzoChigi. Tradotto: bisognerà prima capire seMarino resterà sindaco di Roma. O arri-verà la bocciatura, non solo amministra-tiva, da parte del prefetto Gabrielli. Conuna relazione che decide il futuro della Ca-pitale.

Giovanni Santoro

segue dalla prima pagina

Ancora nelle mani di Gabrielli

CAUSA COLICA RENALE IL SINDACO NON SI PRESENTA ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTAPRIMO PIANO

Peccato per quella co-lica renale, che hacostretto il sindacoMarino al ricoveronotturno al Gemelli,

tra lunedì 29 e martedì 30 giugno,facendo slittare, tra gli altri impe-gni, pure l’attesa audizione delprimo cittadino a San Macuto,davanti alla commissione d’in-chiesta sul sistema di accoglienza,identificazione e trattamento deimigranti, presieduta da GennaroMigliore, che solo qualche mesefa ha lasciato le fila di Sel per pas-sare al Pd, tra i fedelissimi diRenzi. Peccato per quell’audi-zione mancata, rinviata a data dadefinirsi, alla quale avrebbe do-vuto partecipare pure l’assessorealle politiche sociali del ComuneFrancesca Danese. Forse i romaniavrebbero finalmente ottenutoquelle risposte che da settimaneattendono, da quando la secondatranche dell’inchiesta “Mafia Ca-pitale” si è abbattuta sul Campi-doglio e sul Pd romano. Pur senzatoccare, almeno fino ad ora, lapersona del sindaco.Per Ignazio Marino sarebbe statala seconda audizione in una com-missione parlamentare in pochimesi. La prima, il 18 dicembre2014, avvenne davanti all’antima-fia presieduta da Rosy Bindi, cheal sindaco marziano non rispar-miò domante di fuoco: “Perchénon avete controllato le coopera-tive di Buzzi?", “Perché questosettore è sfuggito in maniera cosìmacroscopica?" chiese allorasecca. Per ottenere in cambio solo

qualche balbettante scusa. Ora, adistanza di sei mesi, sarebbe statobello conoscere la domanda aqualche risposta. Sistema di acco-glienza, identificazione e tratta-mento dei migranti, l’oggettodella commissione. E a questoproposito, una commissione chesi rispetti chiederebbe al sindacodi Roma perché mai abbia chiestodi ospitare 3000 rifugiati al postodei 250 assegnati a Roma dal mi-

nistero degli Interni, una richiestache pare fatta apposta per accon-tentare Buzzi e la sua coop 29Giugno.Una commissione che si rispettichiederebbe a Marino se abbiamai sentito il bisogno di saperedal suo vice Luigi Nieri qualisiano stati realmente i suoi rap-porti con Salvatore Buzzi, il per-ché delle continue telefonate,intercettate e finite nel volumi-

di Maria Pia Miscio

Ignazio “marina” San MacutoTutte le domande rimaste senza risposta

Oggetto dell’audizione doveva essere il sistema di accoglienza, identificazione e trattamento dei migranti, che rappresenta una parte del business di Salvatore Buzzi. Il primo cittadino avrebbe potuto chiarire una volta per tutte

perché abbia mandato via proprio le due “assessore” che il capo della 29 Giugno detestava e di cui si lamentavaspesso al telefono con il vice sindaco Luigi Nieri. Ma, causa forza maggiore, i romani non potranno scoprire il perché

noso faldone degliatti d’inchiesta diMafia Capitale. Operché mai l’ex capodi gabinetto dellostesso Nieri, quel-l’Andrea Bianchi co-stretto a dimettersiper aver presentatoun falso curriculum,sia finito a lavorareproprio alla 29 Giu-gno, in un ruolo diri-genziale.Ancora, una com-missione d’inchiestache si rispetti chiede-rebbe al sindaco Ma-rino il realesignificato della fraseche ama ripeterecome un mantra:“Abbiamo cacciato icattivi”. Certo, Co-ratti, Pedetti e altrisono stati sospesi,cacciati non è esatto.Cacciata è stata in-vece l’assessore allepolitiche sociali Rita

Cutini, fatta fuori da Marino piùo meno un anno fa, in occasionedel primo rimpasto di giunta.Cattiva Cutini, verrebbe da pen-sare. Salvo poi leggere, sempre inquelle famose intercettazioni, chel’assessora, espressione della Co-munità di Sant’Egidio, proprionon stava simpatica a SalvatoreBuzzi, che di lei si era più volte la-mentato con Luigi Nieri. E’ unfatto che la Cutini sia stata espulsadalla giunta come un corpo estra-neo, e che la stessa fine avessefatto poco prima di lei DanielaMorgante, giudice della Corte deiConti, scelta in prima battutacome assessore al Bilancio. Stranacoincidenza: i due corpi estraneialla politica e al sistema di MafiaCapitale, che volevano chiudere irubinetti a Buzzi dicendo bastaalle proroghe degli appalti e agliaffidamenti diretti, sono statiespulsi entrambi dalla giunta Ma-rino, senza che nessuno, men chemeno il sindaco, abbia speso unaparola in loro favore. Questo chie-derebbe una commissione seriad’inchiesta, prima ancora di sa-pere cosa mangiano i rifugiati equanto spesso vengono cambiatele lenzuola. Questo vorrebberosapere anche i romani. Ma il sin-daco ha avuto una colica renale.

Sopra Ignazio Marino con Rosy Bindi durante l'audizione all'antimafiaa destra Gennaro Migliore presidente della commissione sui migranti

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ALLARME VIABILITÀ

Qualcosa comincia a spuntareper farsi trovare non propriosorpresi a inizio dicembre dalGiubileo straordinario indetto

da Papa Francesco. Neigiorni scorsi la giunta - suproposta dell'Assessore ai

Lavori Pubblici, Maurizio Pucci - si è decisoche tra luglio ed agosto saranno avviati i lavoriper la realizzazione di quattro opere stradali(quattro rotatorie in sostanza) già previste,"fondamentali" assicura il Campidoglio "pergarantire una migliore mobilità della città, eutili per garantire anche una migliore circola-zione dei pellegrini in vista del Giubileo dellaMisericordia”. A dirla tutta si tratta di opere giàfinanziate con fondi di Roma Capitale e le cuigare si sono già svolte secondo le procedurepreviste. Insomma, non si tratta di nuovi lavorima di interventi già finanziati e programmatisolo che come al solito partiranno in ritardo. In sostanza la giunta ha finalmente deciso difar realizzare delle rotatorie di Via Ardeatina,Via Prenestina, Via Salaria e Via Nomentana.I lavori - che se chiuderanno in 60 giorni cisarà già da gridare al miracolo - costeranno unesborso complessivo di ben 16 milioni 875mila euro. Nel dettaglio - così se nei prossimi mesi reste-rete imbottigliati conoscerete almeno il mo-tivo - in Via Ardeatina si pensa di realizzaredelle rotatorie che dovrebbero risolvere i pro-blemi di traffico, proprio in considerazione delprevisto accrescimento del flusso di pellegrinial Santuario del Divino Amore. In Via Prene-stina, dovrebbe finalmente partire la manuten-zione straordinaria e l'attesa riqualificazionedella consolare che porta da Porta Maggiore e

Viale Palmiro Togliatti. In Via Salaria si pensadi attuare riqualificazione e manutenzionestraordinaria nel tratto dal Raccordo anularefino all'aeroporto dell'Urbe (e chissà che nonvengano riattivate anche le telecamere antipro-stituzione accese e prudentemente spente nel-l'era Alemanno). Infine in Via Nomentanaforse vedranno la luce i lavori di riqualifica-zione e rifacimento del manto stradale ormaipreistorico tra il Gra e Largo Sempione. C'è solo da pregare che il primo miracolo diquesto Anno Santo sia il completamento deilavori nei previsto 60 giorni. Vi immaginatecosa potrebbe succedere a settembre con i can-tieri aperti e il normale traffico? Altro chesanti e processioni, ci sarà da implorare tutti isanti del Paradiso per andare e tornare dal la-voro.E poi sorge un dubbio: i lavori già banditi e fi-

nanziati prevedonoclausole di penalitàse dovessero finireoltre il termine? Ocome al solitoaprono per due mesie poi restano a bivac-care per lustri?Chissà...Di erto Roma siaspetta molto daquesto evento. Oltre30 milioni di pelle-grini. Attirati dall'in-dulgenza plenariadella Misericordiama pure dal fascinomediatico di Bergo-glio. E infatti gli alberga-tori romani già giubi-

lano: «Il Giubileo del 2000 ha portato un 6%in più di turisti rispetto all'anno precedente eio mi auguro che anche questo possa portaregli stessi risultati. Anche se quello era diverso,era un Giubileo ordinario, non c'era la situa-zione economica che c'è oggi e c'erano dei fi-nanziamenti sostanziosi alla città che oggisicuramente non abbiamo», ha ricordato Giu-seppe Roscioli, presidente di FederalberghiRoma.A dirla tutta la Capitale sta vivendo un mo-mento d'oro per l'afflusso di visitatori, che sa-ranno forse più parsimoniosi di un tempo, masono sempre tanti: «Il turismo», sintetizzaRoscioli, «porta ancora segnali positivi. Ab-biamo chiuso il mese di maggio con un +4% equesto è un tasso tendenziale che ci portiamodall'inizio dell'anno e con cui pensiamo pos-siamo chiudere l'anno. Poi c'è il Giubileo stra-

ordinario...». Secondo l'associazione nel 2015«siamo arrivati a 15 milioni di arrivi a Romache comportano circa 35 milioni di presenze,segno che come città stiamo crescendo. Cresceanche il resto del mondo, forse in alcune partianche più di noi. Sempre di più le persone simuovono nel mondo: quest'anno siamo arri-vati a circa 1 miliardo e 200 milioni di personeche non hanno dormito nella loro abitazione,nel 2030 arriveremo a 2 miliardi di persone.Questo è il mercato potenziale che ci aspettanei prossimi 15 anni». Roscioli rivendica con orgoglio il contributoche il settore del turismo offre e può conti-nuare ad offrire alla città: «Abbiamo un'occu-pazione diretta rappresentata da circa 180 milaaddetti, abbiamo conseguito sul territoriocirca il 10% del Pil. Non c'è un altro compartocome il turismo che possa dare questi numeriimportanti e questo contributo economicoalla città. Tutto il settore dei servizi traina que-sta città, rappresentano l'83% della produ-zione del Pil cittadino».Poi però Roscioli punta a chiedere aumentiper il settore: «Abbiamo delle problematichea Roma. Abbiamo delle tariffe troppo basse,checché ne dicano altri che fanno paragonicon qualche paese del Centro America o delsud Africa. Ma se paragoniamo Roma a cittàcome Londra Tokyo Berlino Parigi, noi stiamoin fondo».Roscioli forse ha ragione, però dovrebbe riflet-tere sui servizi che la nostra città offre ai turi-sti. Sono al livello di Londra e Parigi, o aquello di uno sperduto Paese del sud America?La risposta è scontata, e forse gli albergatoripotrebbero mettersi una mano sulla coscienzae l'altra in tasca per contribuire a rendereRoma (almeno lo spicchio dove lavorano) unfilino più accogliente. Forse...

Partono i cantieri del GiubileoChiuderanno a settembre?

SCENARI

Il Campidoglio ha annunciato l'apertura dei lavori su Nomentana, Ardeatina, Salaria e Prenestina. Va bene favorire gli attesi 30 milioni di pellegrini però i romani gradirebbero continuare a vivere e lavorare in questa città. Esistono penali

negli appalti se dovessero sforare la consegna? Se almeno gli albergatori - che si fregano le mani per i buoni affari che faranno - si autotassassero per migliorare l'accoglienza si potrebbero anche accogliere le richieste di ritoccare le tariffe

di Leonardo Giocoli

Ho letto la denuncia della signora di Terracina circa i mar-

ciapiede senza invito e il comportamento incivile di chi

parcheggia, ostruendo il passaggio alle carrozzine dei

disabili. Le foto che vi mando hanno a che fare con lo stesso

argomento, ma questa volta i colpevoli non sono gli automo-

bilisti, ma chi ha realizzato e poi non controllato lavori, fatti -

come si suol dire - “a membro di segugio”. Siamo a via Cina,

al Torrino, quasi di fronte al palazzo

del PRA, il Pubblico registro automo-

bilistico. Come si vede dalle imma-

gini, l’invito per le carrozzine da un

lato è stato costruito regolarmente,

cioè in corrispondenza delle strisce

pedonali, dall’altro è un buon metro

e mezzo prima (o dopo, a seconda da

che parte arrivi) con la conseguenza

che le automobili che parcheggiano

regolarmente fuori dalle strisce in

realtà ostruiscono il passaggio per le

carrozzine. A occhio e croce non è un lavoro recente, quindi

non è colpa di Marino, anche se noi romani tendiamo a but-

targli la croce addosso per tutto; direi invece epoca Alemanno.

Ma poco importa, qui c’è un chiaro esempio di come i lavori

stradali a Roma vengano spessi fatti male (vi risparmio le foto

sul manto stradale e sulle coperture dei marciapiede) e nes-

suno controlla e fa rimettere mano ai lavori malfatti.

E visto che mi ci trovo, voglio dirne

quattro sull’orario di apertura del

PRA, un ufficio molto frequentato a

Roma, soprattutto dopo che la gente

si è svegliata e si è accorta che in

agenzia le pratiche posso costare

anche 6 volte di più. Per la pratica di

rientro in possesso di uno scooter

rubato l’agenzia mi ha chiesto 200

euro; qui al PRA costa 34. Ovvio che

molta gente preferisca venire qui

giù, al Torrino. Il problema è che

l’orario è ristretto: dalle 7,45 alle 12, dal lunedì al venerdì. Non

si potrebbe prevedere un’apertura anche il sabato o almeno

un paio di pomeriggi a settimana?

Mario D. - RomaInvitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose

che non vanno con foto ed email a questo indirizzo: [email protected]

Disabili a via Cina e pratiche al PRA

CRONACHE sabato 4 luglio 2015 pagina 4

Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi di Roma

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CRONACHEsabato 4 luglio 2015 pagina 5

R enzi, dal canto suo, non è più quello del40,8 alle elezioni europee di un annofa: se, per rimanere nel discorso euro-

peo dodici mesi fa si faceva passare per Tsipras,in queste ore – lo abbiamo visto tutti a Berlinodalla Merkel – è rientrato nei ranghi e, lui, il re-ferendum sull’euro non lo avrebbe fatto mai.Questo mercoledì, poi, Marino ha addirittura“pescato” un “jolly”, la dichiarazione del procu-ratore Giuseppe Pignatone secondo cui se conAlemanno sindaco c’era stata “l’esplosione delfatturato delle coop che ruotavano attorno aSalvatore Buzzi”, con Marino in Campidoglio“i contatti ad alto livello non ci sono più”.Pignatone ha precisato, ovviamente, che il ma-laffare è continuato perché Buzzi & Carminatiavevano i loro uomini nei due campi. Per Ma-rino, però, le parole del procuratore capo diRoma sono state un aiuto divino, lo rendono “in-

toccabile” anche da parte del “Rottamatore”:come potrebbe Renzi costringere alle dimissioni(sia pure per interessi di partito) uno “pulito”(Pignatone dixit) come Renzi, che proprio inquesti momenti mantiene nel suo incarico di sot-tosegretario un sottosegretario, Giuseppe Casti-glione, che è indagato per uno scandalo alCARA di Mineo, in Sicilia? Logico che non sipuò fare. Ed allora, visto che Marino non si erascollato dalla poltrona né dopo le dimissionidell’assessore renziano Guido Improta (speditoin avanti come “fuoco d’avvertimento” dal pre-mier né da altre minacce di dimissioni, Renzi haabbandonato il “piano A” (via Marino) a pro-ditto del “piano B” (il modello Expo). Marinorimane al suo posto, anche se, come disse renziin tv, “dimostri di saper fare il sindaco”, altri-menti la primavera prossima si voterà anche aRoma. E renzi dimostra doti di capo (?) in

quanto fa di necessità virtù e, comunque, metteun suo uomo – il prefetto Gabrielli – a gestire ilGiubileo.Questo il racconto “politicamente corretto” diquanto sta accadendo a Roma Capitale. E’ beneperò che il lettore sappia che la soluzione chesembra orma obbligata rischia di essere moltoma molto precaria. Marino ha preso atto trion-falmente delle parole di Pignatone sottolineandoche la rete criminale “non ha toccato né la miapersona né l’azione della giunta nel suo com-plesso” ma, si fa notare, si è un po’ “allargato”,tenuto conto del fatto che l’inchiesta ha coin-volto un suo assessore e numerosi consiglieridella sua maggioranza; inoltre, secondo i “sidice” giudiziari, una terza tornata di arresti perMafia Capitale sarebbe prevista “per settem-bre”. D’altra parte, Marino continua ad esseresotto esame: se, come pare, a Marino verrà affi-

data la responsabilità dei settori mobilità e tra-sporti, è su questi “servizi per i cittadini”, oltreche per i pellegrini, che dovrà dimostrare a Renzile sue capacità al fine di continuare a fare il sin-daco. Per intanto, per avviare i primi lavori stra-dali (su Ardeatina, Prenestina, Salaria eNomentana) il Comune dovrà anticipare i 17milioni necessari per finire i lavori entro l’au-tunno. Ma dovrà anche tirare fuori il “pianoGiubileo” dell’amministrazione, che a meno di160 giorni dal Giubileo nessuno ha ancora visto.Senza dimenticare che in città vivano, lavoranoe si spostano anche i romani: che siano loro a pa-gare il prezzo dello scontro tra Renzi e Marino?Molti temono di sì, anche se qualcuno spera nelmiracolo: che il Giubileo trasformi il Marzianoin un umano. Capace di capire Roma e di ser-virla.

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Quell’assegno per il Giubileo “congelato” da Renzi

PARLA IL SINDACO DI POMEZIA FABIO FUCCI (M5S)

Come finirà la storiadi mafia capitale alComune di Roma?E come si compor-tano i suoi colleghi

grillini?Difficile dire quale sarà l’epilogo.Nell’inchiesta affiora un dilagantefenomeno di corruzione che hatoccato tutti i partiti, dal PD aForza Italia, da sinistra a destratranne uno: il Movimento 5 Stelle,che emerge invece come forza po-litica incorruttibile. Il fatto chenelle intercettazioni io sia stato de-finito “incorruttibile” e che questoabbia portato un esempio positivonel panorama politico italiano fapiacere. Gli elettori possono deci-dere, al momento del voto, di pre-miare comportamenti virtuosi epunire atteggiamenti irresponsabilio, addirittura, criminali. De Vito,Frongia, Stefàno e Raggi sonomolto attivi nella loro fondamen-tale azione di controllo che com-pete ai consiglieri di opposizione.Noto con piacere che riescono adessere propositivi nei confrontidell’assemblea capitolina abbrac-ciando in pieno lo spirito del M5S.

Come si fa a far quadrare iconti di un bilancio comu-nale, anzi a portarli in at-tivo in soli due anni?

Abbiamo ereditato una città prati-camente fallita che con governi di-sastrosi continuava a spendere al disopra delle proprie possibilità. Noisiamo intervenuti immediata-mente per arginare le spese impro-duttive. Abbiamo messo inliquidazione una delle due società

partecipate del comune. Un con-sorzio che non offriva alcun servi-zio alla cittadinanza ma che costavaalla collettività 4 milioni di eurol’anno. Abbiamo cancellato lespese di affitto che il comune pa-gava per le sedi degli uffici comu-nali. Ci siamo riusciti trasferendoquegli uffici in una struttura di pro-prietà risparmiando 500.000 €l’anno. Abbiamo riportato gli sti-pendi dei dirigenti nei confini sta-biliti dal contratto collettivo dilavoro ed abbiamo così risparmiatoaltri 600.000 € l’anno.Infine ab-biamo avviato a gara pubblica tuttii servizi comunali risparmiando 2milioni di euro all’anno e aumen-tando i servizi per la città. Solo perla nettezza urbana abbiamo avutoun risparmio di un milione di euro.I risparmi così conseguiti ci hannoconsentito, per quest’anno, di inve-stire 14 milioni di euro in opere

pubbliche: strade, marciapiedi,parchi pubblici, piste ciclabili, ecc..Siamo inoltre riusciti a destinare 5milioni di euro per i servizi socio-assistenziali

La dirigenza del comunedi Pomezia è collaborativa,ha mostrato resistenza? Ein quest’ultimo caso qualiprovvedimenti ha adot-tato? E’ possibile avereuna P.A. fondata sulla me-ritocrazia?

Molti dirigenti sono collaborativi,professionali e capaci. Solo alcunisi dimostrano palesemente ostili edediti ad una sterile battaglia poli-tica . A tutti i dirigenti affidiamoobiettivi annuali in linea con il no-stro programma di mandato. Il rag-giungimento di tali obiettivi livedrà “premiati” economicamente.Il mancato raggiungimento, invece,per legge può ritenersi valida mo-

tivazione per la rimozione dall’in-carico. Legare avanzamenti di car-riera ed incentivi economici inbase al merito è un passaggio fon-damentale, ma è altrettanto impor-tante dotare i sindaci di unostrumento che consenta loro discegliersi una squadra di dirigenticon cui portare a compimento ilprogramma di mandato.Inoltre, sa-rebbe utile avere un quadro nor-mativo che consenta ai sindaci dilicenziare dirigenti, funzionari o di-pendenti che delinquono, di inter-venire con maggiore autonomianei confronti di chi, ad esempio, sifa corrompere o commette palesiillegittimità a danno della colletti-vità.

Sono noti gli affari dellacamorra a Pomezia. Pas-seggia tranquillo per lestrade della città?

Sono molto tranquillo. I miei con-cittadini mi vedono spesso passeg-giare per le strade della città neltempo libero, giocare con mio fi-glio in piazza o al mare. So che stolavorando con onestà, competenzae dedizione, supportato da ungruppo di assessori e consigliericomunali che condividono con meil carico e la responsabilità di go-verno. Ci vogliono coraggio e de-terminazione per governare questacittà. Ne abbiamo da vendere.

Da voi niente rimpasti digiunta, un consiglio comu-nale coeso. Una eccezionenel pontino. Senza i ricattidella politica si può rag-giungere una tranquillitàdi gestione o serve anchealtro?

Serve il necessario rispetto dei

ruoli. Insieme alla maggioranza ab-biamo stabilito i confini delle com-petenze dei consiglieri comunali,della giunta e del sindaco. Lavo-riamo spesso a stretto contatto esettimanalmente ci riuniamo perfare il punto sulle attività chestiamo portando avanti. Certa-mente, una maggioranza che non è“inquinata” dalla disomogeneitàdelle coalizioni si tiene fuori dai ri-catti politici per la spartizione dipoltrone o affari di altra natura.

C’è una fermata Co.tra.lbruciata proprio all’in-gresso della città, unosgradevole biglietto da vi-sita, c’è sporcizia sullestrade, ci sono buche sullalitoranea. Avete già previ-sto di intervenire?

Sono tutti interventi programmati.Stiamo puntando molto sul decorocittadino ed abbiamo avviato giàdallo scorso anno una serie di la-vori finanziati direttamente dalleentrate delle tasse, siamo consape-voli del fatto che ci vorrà tempo persistemare ogni cosa. La buona no-tizia, però, è che abbiamo iniziatoe che finalmente oggi a Pomezia sigoverna programmando gli inter-venti su base triennale. Sulla manu-tenzione stradale, mi sento di direche abbiamo fatto un miracolo. Nel2013 i soldi a disposizione erano“solo” 250.000 €. Nel 2014 li ab-biamo aumentati a 350.000 €, conrisultati tangibili. Nel 2015 ab-biamo stanziato 1 milione e 200mila euro. Tempo di completare legare, con i fastidiosi tempi della bu-rocrazia, e partiranno numerosicantieri per la sistemazione delmanto stradale.

“Il segreto? Governiamo e non siamo ricattabili”SCENARI

È stato l’eroe del giorno quando le intercettazioni hanno rivelato ciò che pensava di lui Buzzi, il protagonista di Mafia Capitale: con quello è inutile provarci, è incorruttibile. Fabio Fucci, romano, 36anni, è uno dei sindaci a cinque stelle italiani. Governa Pomezia, terra difficile e infiltrata dalla camorra.

Lo abbiamo intervistato sulla sua esperienza di primo cittadino. I comuni targati M5S sono diversi?di Sandro Gugliotta

Fabio Fucci, sindaco di Pomezia del Movimento 5 Stelle

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CRONACHE sabato 4 luglio 2015 pagina 6

La linea C della metropolitana diRoma si allunga di sei stazioni e ar-riva, finalmente (e con un ritardo di

quattro anni), a ridosso del centro. Mirti,Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto eLodi le nuove fermate che ora permette-ranno agli abitanti del quadrante sud-estdi spostarsi più agilmente, e soprattuttodi evitare il caos quotidiano delle vie Ca-silina e Prenestina. Il nuovo servizio è at-tivo dalle 5,30 alle 23,30 e i treni hannofrequenza di 12 minuti tra il capolineaPantano e la stazione Alessandrino e di6 minuti sul resto della tratta, conside-rata quella di maggior affluenza. Ancoraincreduli i cittadini che in questi primigiorni si sono serviti dei nuovi vagoni, trala confusione di chi ancora non sa benedove scendere e lo stupore di quantifanno video con il cellulare dalle ultimecarrozze, dotate di ampie vetrate, chemostrano l'avanzare del treno nei tunnel.Infatti, e questo ha stupito molti, i nuovimezzi sono automatici e non hanno biso-gno di conducente in quanto il servizio ècompletamente automatizzato. Inoltre,sulle banchine sono state costruite ap-posite vetrate con porte scorrevoli che si

aprono solo all'arrivo del treno, scongiu-rando ogni rischio di incidente.Entrando in una delle nuove stazioni, di-ciamolo, non sembra neanche di esserea Roma; ogni cosa è al suo posto, tuttigli arredi sono nuovi e splendenti (lette-ralmente, in quanto si tratta di vetro) ela segnaletica leggibile e chiara. Tutta-via, in alcune delle nuove fermate, puòcapitare di avere sulla stessa banchinatreni per entrambi i capolinea e, anchese tutto è adeguatamente segnalato

con cartelli, segnali visivi e audio, qual-cuno che si lamenta non manca mai.Una signora sulla quarantina rimproveraad alta voce i progettisti perché "imma-gino che una sera uscendo dal lavorostanca mi sbaglierò di sicuro, è troppoconfusionario”. Altri passeggeri scher-zano al telefono sulle barriere alle ban-chine: "L'hanno messe per te, cosìquando litighi con tua moglie non ti ver-rai a suicidare qui". Tra goliardia e con-fusione il clima è particolare: i

passeggeri sono increduli, sembra si do-mandino se quelle strutture così nuovee pulite, quei treni così puntuali (se-gnano addirittura i 30 secondi) e, so-prattutto, quel servizio così utile sitrovino proprio nel proprio quartiere.Eppure, non tutti sono così soddisfatti.Fuori dalle metropolitane, in moltihanno da ridire sull'estetica delle nuovepiazze costruite ad hoc e sulle scelte ar-chitettoniche. A tale proposito alcuni co-mitati di quartiere del V Municipio e unacommissione specifica voluta dal mini-sindaco non sono riusciti a far passarela propria linea. Il modello per tutti do-veva essere quello di piazza Re di Roma:tanto verde, negozi e viabilità intelli-gente; invece ci si trova di fronte adopere in cemento senza nemmenoun'aiuola e a lavori non ancora termi-nati, come la messa in sicurezza deimarciapiedi di via dei Gordiani, l'allarga-mento di via Norma che dovrebbe diven-tare a doppio senso e congiungersi a viaCori, all'altezza dei parcheggi dellanuova metropolitana, e il parcheggio divia Teano. Quest'ultimo in particolare, fi-nanziato per 15 milioni di euro e bloc-cato da subito per problemi durante gli

scavi, sembra essersi arenato tra i rim-palli degli uffici tecnici e delle commis-sioni municipali lasciando al suo postoun grande punto interrogativo.Tuttavia la metropolitana avanza. Ora, aquattro anni da quella che doveva esserela data di chiusura dei lavori, siamogiunti a 400 metri dalla fermata San Gio-vanni e quindi dalla possibilità di creareun nodo di scambio con la linea A. Mal'obiettivo, come ha ricordato il ministrodelle infrastrutture Delrio durante l'inau-gurazione è di "allungare la linea almenofino a dopo piazza Venezia" per incro-ciare entrambe le linee capitoline e per-mettere agli abitanti di quella parte dicittà di accedere facilmente alle zonedel centro. Peccato che dalla fermata diLodi in poi non si conosca neppure qualesarà l’effettivo percorso della metropoli-tana. Peccato che quelle sei fermatesiano costate 3,5 miliardi di euro, vale adire il costo previsto nel 2002 per l’in-tera linea fino a Clodio/Mazzini. Peccatoche il Comune non abbia ancora saldatoi suoi debiti con le imprese costruttriciraggruppate in un Consorzio, che perquesto hanno polemicamente disertatol’inaugurazione.

La nuova metro? Bellissima, ma dal futuro incertoDIETRO I FATTI/ Viaggio nella tratta Centocelle– San Giovanni, appena inaugurata

IL TRASLOCO DOVEVA AVVENIRE IL 24 GIUGNO, È STATO RINVIATO AL 10 LUGLIO. PER ORAIL PUNTO

Camion bar, il sindaco promettema temporeggia e rinvia lo sfratto

Una promessa nella campagna elet-torale del 2013, una delibera digiunta l’anno successivo, un an-nuncio dal palco della festa del-l’Unità. E un appuntamento già

mancato, il primo. È quello con i camion bar dellaCapitale, contro cui il sindaco Ignazio Marino èdeciso ad andare allo scontro finale. A parole, perora. Perché se in una serata d’estate, domenica 21giugno, il primo cittadino promette che il traslocosarebbe scattato meno di 72 ore dopo, mercoledì24 i paninari a quattro ruote erano ancora a oc-cupare le loro postazioni nel cuore di Roma.Tutto rimandato al 10 luglio, notizia ex post. Perché il giorno della prima offensiva era statoconfuso dal chirurgo con la data di firma della de-terminazione dirigenziale, che fissa i nuovi stalliper chi opera in centro e, soprattutto, nell’area ar-cheologica. Le attuali 22 aree, secondo il provve-dimento, saranno trasferite in quattro nuovezone. Toccherà agli operatori adeguarsi. In ma-niera autonoma. Poi si passerà alla rimozione for-zata. Ipotesi non lontana dalle idee e opinioni dichi crede di avere un diritto, grazie a licenze con-

cesse nel secolo scorso. In molti sono pronti alloscontro. Nessuna voglia di abbandonare, per più d’uno,luoghi del calibro di Colosseo, piazza di Spagna evia dei Fori Imperiali. Nuova destinazione: Lun-gotevere Oberdan, Testaccio, Maresciallo Diaz ePiramide Cestia. Zonizzazione che ha visto laluce dopo uno studio, durato più di 12 mesi, del

ministero dei Beni culturali e Soprintendenza ar-cheologica. La maggior parte dei venditori ha ac-cettato, firmando la lettera che sancisce iltrasferimento. Il sindaco Marino promette che “non ci sarannorinvii o tentennamenti”. Confidando nei “sì” rice-vuti e nella task force che dovrebbe convinceregli indecisi, spostarli - nel caso - di peso e presi-

diando il cuore storico e monumentale. L’inqui-lino del Campidoglio parla di “un sogno che sirealizza”, ma dovrà anche fare i conti contro i cit-tadini dei quartieri coinvolti e i sindacati. Nonsono solo gli ambulanti a lanciare la sfida controquella che, dalle associazioni e dall’amministra-zione di centrosinistra, viene definita la “libera-zione” della Capitale.“Siamo pronti a dare battaglia”, promette AlfieroTredicine, presidente di Apre Confesercenti e im-prenditore del settore, grazie a un impero co-struito anni fa. “Molti lavoratori faranno la fame”,aggiunge il figlio di uno dei primi caldarrostai diRoma. Che si lanciano nella proposta di trasfor-marsi in punto informativo per i turisti, pur dimantenere il 50% delle vecchie postazioni. Nel rione Testaccio, invece, il problema nasceràperché mancheranno posti auto. E c’è chi ricordail braccio di ferro con l’ex sindaco Alemanno, chevoleva trasferire lì le bancarelle. Una partita vintadai cittadini anche grazie al supporto di Pd e Sel.Marino però è sicuro, tanto da aver promesso unapasseggiata “per verificare che camion bar e am-bulanti siano spariti”. Il prossimo appuntamentoè per il 10 luglio.

di Giovanni Santoro

di Sabato Angieri

Ignazio Marino aveva preso l’impegno in campagna elettorale, nel 2013: via i mercanti a quattro ruote dal tempio archeologico di Roma. Ha impiegato un anno per la delibera di giunta; un altro anno è trascorso perché si impegnasse a metterla in atto. Ma,

di proporga in proroga, quel momento continua a slittare, forse nella frenetica attesa di postazioni alternative non ancora trovate

Le sei stazioni appena aperte sono scintillanti e pulite, ma sono costate quanto l’intera linea fino a Clodio/Mazzini, sono state ultimate con quattro anni di ritardo e per ora non si conosce neppure il tracciato da seguire per proseguire i lavori. Quanto

alla sistemazione delle piazze esterne, mancano i parcheggi e le opere di riqualificazione non piacciono a nessuno

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Uno sguardo dal ponte (de-dicato a Giovanni XXIII,unico collegamento di-retto tra il centro storcodi Sabaudia e il lungo-

mare) permette di vedere il pessimo statodi salute del Lago di Paola; uno sguardosotto il ponte, meglio ancora dal basso,magari dal bordo di una canoa, permettedi vedere il pessimo stato della infra-struttura, pare si stia sbriciolando, pareche calcinacci cadano in testa agli atletiche pagaiano sotto le arcate. Un disastro

annunciato. L’allarme è di cinque annifa, e si esprime in una ordinanza del sin-daco Lucci che impone il divieto di tran-sito sul Ponte per i veicoli con pesocomplessivo superiore alle 3,5 tonnellatee che limita la velocità di percorrenza delponte a 30 chilometri all’ora. Più avanti,su un sopralluogo dei vigili del fuoco èscesa una imbarazzante coltre di riser-vatezza, e come una leggenda metropo-litana in piazza è girata a lungo la storiadell’interdizione di due campate ritenutein qualche modo pericolose, non per un

rischio crollo imminente, ma per lo statoin cui si troverebbero i pilastri. Non èsuccesso nulla anche se reiterate denuncee allarmi ripresi dalla stampa localehanno mantenuto in qualche modo vivol’argomento. Ci si è misurato anche l’al-lora ministro alle infrastrutture Lupi, loscorso anno. Promesse, come sempre. Epromesse di attenzione sono venute ripe-tutamente anche dalla Regione, rag-giunta da disperate interrogazioni einterpellanze. La situazione peggiora digiorno in giorno. Un ingegnere di pas-

saggio ha obiettato che i dissuasori rigidiposti sul ponte per far rallentare le auto-mobili in realtà danneggiano ulterior-mente la struttura, ogni volta che passauna macchina le vibrazioni rappresen-tano una scossa e allargano le crepe.Metterci mano costa troppo? Ma qualepuò essere il costo di un cedimento strut-turale, magari con danni umani collate-rali? Senza quel ponte raggiungere lespiagge diventa complicato, certo, e pre-suppone la circumnavigazione del Lago.Ma questo non può costituire un alibi.

di Roma e del LazioIlNuovoCorriereNuovoCorriere

Speciale Litorale PontinoANNO I SABATO 4 LUGLIO 2015 NUMERO 32

L’INTERVISTA IL CASOGianfranco Polillo: “Senza un marketing turisticoSabaudia non durerà a lungo”

a pagina 8 a pagina 9

Latina, quando la “passeggiata a mare” diventa un percorso a ostacoli

UNO SGUARDO

SOTTO IL PONTE

UNO SGUARDO

SOTTO IL PONTE

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CRONACHE sabato 4 luglio 2015 pagina 8Litorale Pontino

Senza una politica di marke-ting politico Sabaudia ècondannata a una lentaagonia. Serve una svolta,vanno attivati e orientati

flussi con obiettivi chiari e determi-nati: sport sul lago, visite al parco, vi-site ai siti archeologici. Che ne pensa?Nella sua prima domanda è già conte-nuta la risposta. Sabaudia vive di un'ec-cessiva concentrazione del turismo nelmese di agosto e le ultime settimane diluglio. Lo sforzo da compiere è esten-dere il periodo in cui è possibile goderedelle bellezze naturali e culturali di que-sta bella cittadina. Ciò può avvenire solocon un'intensa promotion che deve nu-trirsi di forti iniziative. Alcune di questedevono rivolgersi al mercato interno.Quindi manifestazioni politiche e cultu-rali. A partire dalla riapertura del ci-nema, che rappresenta un polo diaggregazione importante. Il tutto ac-compagnato da un'offerta migliore perquanto riguarda l'ospitalità. Gli alberghisono insufficienti durante il periodo diconcentrazione estiva e vuoti nei re-stanti mesi dell'anno. Possono, invece,essere utilizzati per convegni, mostre,manifestazioni sportive e quant'altro. Illago va valorizzato. Occorre prevederemanifestazioni nel grande mondo delcanottaggio, investendo del problema inumerosi circoli, sparsi tra Roma e Na-poli, che praticano questo sport. Poi oc-corre pensare all'estero, per attirareturisti nei mesi più vuoti. Occorre pren-dere accordi con i grandi tour operator,per convogliare un turismo internazio-nale che si inizia a manifestarsi fin dallaprimavera. In questo caso non basta af-fidarsi alle sole bellezze naturali. Oc-corre prevedere attrazioni specifiche,come potrebbero essere le manifesta-zioni musicali. Oppure integrare la pre-senza in Sabaudia con percorsi verso lealtre zone caratteristiche dell'entroterralaziale.

Ma chi è in grado di sostenere un pro-gramma del genere?

Per realizzare un programma così impegnativooccorrerebbe organizzare uno specifico gruppodi lavoro, utilizzando le professionalità che già esi-stono in loco. Oppure approfittando del pendo-larismo estivo di tanti intellettuali o professionistiche hanno scelto Sabaudia come luogo di perma-nenza. Al tempo stesso, pur nel rispetto dell'am-biente, è necessario aumentare l'offerta abitativa.Avrebbe un effetto calmieratore sui prezzi di ven-dita delle case, contribuendo ad aumentare lapossibile domanda sia di immobili che dei beniconnessi con una maggiore permanenza. LaGiunta comunale ed il sindaco, innanzitutto, sevogliono, possono fare molto. Non tanto e non

solo amministrando secondo le regole del buonpadre di famiglia. Ma coinvolgendo i cittadini inprogetti di più ampio respiro. Gli unici che pos-sono garantire un ritorno adeguato. Non solo intermini economici. Ma contribuendo ad elevarelo standard complessivo. Il vero biglietto da visitadi qualsiasi località turistica, che non vuole vivereper soli 30 giorni all'anno.

Coniugare rispetto per l’ambiente e svi-luppo è possibile?

Il rispetto dell'ambiente, ed in questo caso del-l'ecosistema, è fondamentale. Vi sono cose irri-petibili, come le dune, che vanno, al tempostesso, conservate e valorizzate. Tra questi duemomenti non esiste contraddizione, ma comple-mentarità. La distruzione dell'ambiente porta a

ridurre le possibilità di sviluppo. Ma se manca lacrescita economica, inevitabilmente anche l'am-biente è destinato a regredire. La conservazioneimplica, infatti, un costo. Che si traduce in inve-stimento solo se garantisce un ritorno econo-mico. Bisogna pertanto bandire gli oppostiestremismi di chi vorrebbe solo rispettare unasorta di purezza prigemina e chi, invece, vorrebbedar luogo ad interventi selvaggi a favore dell'im-mediato tornaconto. Trovare il giusto puntod'equilibrio tra queste due diverse, ma non ne-cessariamente opposte, esigenze non è facile. Mala fatica che questa ricerca comporta, il più dellevolte, è ricompensata. Sse si guarda all'esperienzastorica di molti altri Paesi si può osservare chequesta linea ha avuto sempre successo. Sia che si

sia trattato di grandi monumenti nazio-nali sia che si sia trattato di semplici bel-lezze naturali. Che per essere fruite nonpossono richiedere faticose corvée. E'necessario garantire un minimo di co-modità per evitare l'uso esclusivo daparte di chi alla loro mancanza può farfronte con risorse private. Sempre cheSabaudia voglia continuare ad esserel'attrattiva per un flusso consistente diturismo. Naturalmente può valere anchel'altra ipotesi: quella di un posto esclu-sivo. Limitato ad una élite danarosa. Maquali sarebbero le conseguenze per l'in-tera cittadina e per coloro che vi lavo-rano?Politica e affari, un connubio chemanda a fondo Sabaudia?Il connubio politica-affari non rischia dimandare a fondo solo Sabaudia. Mal'intero Paese. Lo vediamo tutti i giorni:corruzione, freno agli investimenti, fugaverso altri Paesi delle iniziative produt-tive. Non voglio ripetere quanto diconole statistiche italiane a proposito del di-lagare della corruzione, il cui fonda-

mento non può prescindere da quel rapportoperverso. La violenza che quelle pratiche eserci-tano sulle leggi del mercato, deprime ogni "vogliadi fare". Crea rassegnazione e spinge gli impren-ditori a rivolgersi altrove. Ne deriva un impove-rimento progressivo che purtroppo risultaevidente nei dati della situazione economica ita-liana. Il Governo continua a giurare che l'Italiacresce ad un ritmo superiore,a quello degli altriPaesi. Ma questo, oggettivamente, non è vero.Come mostrano le previsioni dei principali Or-ganismi Internazionali. Del resto, se non fossecosì, significherebbe che quel rapporto perversotra politica ed affari, che genera corruzione, puòcontinuare all'infinito. Provate a chiederlo in giro.E vedrete chi ha ragione.

L’INTERVISTA PARLA GIANFRANCO POLILLO, ECONOMISTA, POLITICO.ADERISCE AL GRUPPO D’OPINIONE “CAMBIASABAUDIA”

“Senza un marketing turisticoSabaudia non durerà a lungo”

Il pubblico televisivo, l’opinione pubblica italiana lo hanno scoperto attraverso i talk show politici. Uno dei pochi membri del governo Monti a mettere

la faccia. Simpatico, bucava lo schermo; acuto, sapeva spiegare e farsi capire. Gianfranco Polillo, economista, è uomo “di Sabaudia”, nel senso che apprezza la magia del luogo, soffre per le ingiurie e l’incuria degli uomini che la stanno

mandando a fondo, aderisce al gruppo d’opinione “CambiaSabaudia” che si batteper rovesciare la situazione. Dopo otto puntate della nostra inchiesta sull’aria che

si respira attorno al Lago di Paola lo abbiamo intervistato. Formula proposte sensate, semplici, chiarissime. Basterebbe prenderle in considerazione

di Francesco Vitale

Gianfranco Polillo, nato a Roma il 9 gennaio 1944, èun economista e politico, vice segretario del PartitoRepubblicano, sottosegretario al Ministero dell'E-conomia del Governo Monti dal 2011 al 28 aprile2013.Fra i membri del governo Monti, è uno dei piùpresenti nei talk show tv di politica. Prima di diventaresottosegretario aveva ricoperto altri incarichi isti-tuzionali, tra cui quello di Capo del Dipartimento pergli Affari Economici, segretario di diverse commissioniparlamentari, consigliere economico per il gruppo par-lamentare del Pdl a Montecitorio, funzionario dellaCamera.Quando ricopriva l'incarico nel governoMonti, fu spesso al centro di polemiche per alcunedichiarazioni. Il 3 febbraio 2012, durante la trasmis-sione radiofonica La Zanzara, si augurò l'elezione del-l'ex premier Silvio Berlusconi alla Presidenza della Re-pubblica affermando che la sua discesa in campo,nelle politiche del 1994, aveva salvato la democraziaitaliana.Il 19 giugno 2012 propose di ridurre di unasettimana la durata complessiva dei periodi di ferie,per ricavare un impatto positivo sulla crescita del Pil,da lui stimata in circa un punto percentuale,pari acirca a 14-15 miliardi di euro.

Abbiamo intercettato Giovanni Malagò, presidente del Coni ma anche del Comitato "Promuovi Sabaudia" creato dal sindaco della cittadina pontina Lucci, all’uscita di inconvegno all’università Lumsa per la presentazione del master in “Formazione e ma-nagement dello sport”. Gli abbiamo chiesto se ci siano progetti legati allo sport "pen-sati" per Sabaudia nell'ottica di un rilancio del centro turistico. «Il Comitato OlimpicoNazionale si sta impegnando con forza per far cadere la scelta del Cio su Roma per leprossime Olimpiadi del 2024 e se penso a Sabaudia vedo il polo più idoneo per poten-ziare le strutture destinate al canottaggio - ha risposto - Vorrei che gli oltre 13.000 atletiche praticano questa disciplina potessero allenarsi in strutture sempre migliori». Soloun auspicio o un'idea strutturata? Lo scopriremo vivendo. «Sabaudia è un posto cheamo e in cui vado appena ho del tempo libero». Malagò, si mentre si allontanava difretta probabilmente per correre ad un altro impegno istituzionale, si è girato dicendo:«Sabaudia è un posto che amo e in cui vado appena ho del tempo libero», ha aggiuntoil presidente del Coni allontanandosi in fretta. Tutti d'accordo sul fatto che il leader delcomitato di saggi chiamato a salvare Lago di Paola e dintorni dovrebbe fare di più?

(E.B.)

Malagò: se Roma avrà le Olimpiadi penseremo a Sabaudia

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CRONACHEsabato 4 luglio 2015 pagina 9 Litorale Pontino

L a “passeggiata a mare”(un percorso pedo-nale e una pista cicla-bile, oltre a spazicomuni con aree

verdi, panchine, fontane e par-cheggi per le biciclette) progettatadall’archistar Paolo Portoghesi e co-stata tre milioni di euro vale da solail rilancio del lungomare pontino?O il “Mare di Latina ha bisogno dialtro. Ci sono foto e dichiarazionitrionfalistiche, dell’epoca di iniziolavori, si parla di salto di qualità, diprogettazione legati alla riqualifica-zione del litorale. Alla fine siamomolto lontani dall’obiettivo, con-vengono tutti, operatori e utenti. Ilrisultato dell’operazione è forsebrillante sul piano estetico ma quasiimbarazzante sul piano funzionale.“Forse il vecchio sindaco – diconoquelli del direttivo della associa-zione Mare di Latina – avrebbefatto meglio a confrontarsi con glioperatori del settore, invece di chia-mare Portoghesi”. Perché quel lun-gomare a senso unico con la pistaciclabile che ha ristretto la carreg-giata e le fermate del bus che por-tano le persone a scenderedirettamente sul percorso dedicatoagli amanti delle due ruote creaenormi problemi. Lo spazio è poco:basta una macchina parcheggiatamale o una sosta più lunga del pre-visto per creare file interminabili.Gli operatori sono molto irritati,hanno posto più volte la questione.“Alcuni giorni fa – raccontano al-cuni soci di Mare di Latina – c’èstato un forte temporale, la gente èscappata via creando un vero e pro-prio ingorgo stradale: c’era anchechi andava contromano”. La pistaciclabile era proprio necessaria?Sono molti a domandarselo anchechi ama andare in bicicletta. Quelche serve sono le traverse di accessoal mare. Ma con chi prenderselaadesso, con un lungomare nuovo dizecca e un Comune commissariato?

Proprio adesso l’estate al Lido diLatina sta entrando nel vivo, servi-rebbe una viabilità diversa ma nonc’è niente da fare. La presenza di ro-

mani, e di vacanzieri dell’entroterrapontino sta fortunatamente cre-scendo di giorno in giorno. C’è damettere in ordine e implementare

il discorso delle strutture balnearie ricettive. L’offerta è piuttostoampia: sul lido ci sono 20 stabili-menti (una media di 80 ombrelloni

ciascuno), quattro alberghi con uncentinaio di camere con vista mare,una decina di camping (molti sonostati chiusi per pseudo abusi di 40anni fa), una decina tra ristoranti epizzerie. L’intrattenimento è assicu-rato dalle due grandi discoteche, eva detto che quasi tutti gli stabili-menti organizzano serate di intrat-tenimento (dai concerti, al pianobar, all’animazione). Insomma, unpo’ alla volta si cresce, ma veicolareil turismo balneare sul Mare di La-tina non è facile. Bisogna cono-scerlo per amarlo e non ci si puòcapitare per caso, visto che lespiagge distano sei chilometri dallacittà. E una politica di marketing èal di là da venire. Per non parlaredel problema dell’erosione dellespiagge. Anche quest’anno non s’èfatto nulla. La stagione si fa cosìsperando in una azione consistentela prossima primavera. Politica per-mettendo.

GLI OPERATORI DEL LITORALE DI LATINA SUL PIEDE DI GUERRA, SOLDI BUTTATI E NUOVI GUAI

L’opera dell’archistar Portoghesi si rivela brillante sul piano estetico ma imbarazzante sul piano funzionale. Serve metterci le mani, ma il Comune è commissariato

IL CASO

Quando la “passeggiata a mare” diventa un percorso a ostacoli

di Giulio Terzi

Una manifestazione di protesta per chiedere l'eliminazione della pista ciclabile sul lungomare di Latina. Adorganizzarla a Foce Verde, il due luglio, è stato il "Coordinamento 9 dicembre - Forconi" . «La sconsideratadecisione - scrive Giovanni Delle Cave - dell’amministrazione comunale di Latina di realizzare la pista ciclabilesul lungomare senza valutare le gravi conseguenze sulla sicurezza stradale a causa del notevole restringi-mento della carreggiata, creando forti disagi ai turisti e residenti, ma soprattutto il gravissimo impedimentoai mezzi di soccorso di intervenire tempestivamente in caso di bisogno per salvare vite umane in quanto sicreano su tutto il tratto del senso unico ingorghi di auto; questi gravi motivi inducono questa associazione apromuovere una manifestazione pacifica. I partecipanti percorreranno a piedi il tratto di strada che va daFoce Verde a Capoportiere. La manifestazione è stata indetta per chiedere l’eliminazione della pista ciclabilein considerazione del gravissimo rallentamento se non addirittura impedimento di transito ai mezzi di soc-corso. " Il corteo ha polemicamente rispettato il codice della strada occupando una sola corsia. Vista la gra-vità della situazione, l’associazione fa appello al Prefetto di Latina, oggi massima autorità della provincia,per un tempestivo intervento.

Un corteo per chiedere l’eliminazione della ciclabile sul Lungomare di Latina

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RUBRICHEsabato 4 luglio 2015 pagina 11

♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)Sole e Marte negativi vi esortano a rimandarealcune decisioni che Urano, nel segno che virende troppo impulsivi, vorrebbe farvi pren-dere. Giove e Venere, entrambi positivi, vi in-vitano a trascorrere giornate serene con ilvostro amore e con i vostri bambini.

♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio) Marte vi invita alla calma e alla prudenza chea voi non mancano mai. Se non vi sentiteamati per via di una Venere negativa, siate pa-zienti; tra un pochino le stelle torneranno a bril-lare e il vostro fascino farà presa su qualcuno.

♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)Saturno nello Scorpione vi dona quell’humourirresistibile che costituisce un vostro dono na-turale e poi avete ancora Mercurio nel segno,che vi gratifica nel settore lavorativo. Marte vifa stringere nuove amicizie e così non vi sen-tirete soli.

♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)Il Sole è con voi e anche Marte ora è nel vostrosegno e vi dona quella forza che vi occorre perriprendere pienamente il dominio della vostravita sentimentale; però fate attenzione a nonperdere il certo per l’incerto; cercate invece dipassare le ferie estive con i vostri cari e nonfate mancare loro quella tenerezza tipica delvostro segno e dono di Dio.

♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto)Continua ancora l’azione di Giove, il grandeBenefico, nel vostro segno; però è bene pre-stare un po’ di attenzione ora che Saturno - ilmaestro dello Zodiaco - è tornato in Scorpionee pretende da voi cure e affetto da prodigarea chi soffre; perciò non sottraetevi ai vostri do-veri e non pensate solo a voi stessi. Venere inLeone vi fa sentire molto amati e promette fe-licità a quelle coppie in attesa di un figlio.

♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)Il giorno 8 termina la quadratura di Mercurioal vostro Sole e potete tirare un sospiro di sol-lievo perché si sistemano tante cose, anchegli affari economici che negli ultimi tempi vihanno lasciato scontenti e insoddisfatti. Sa-turno vi è d’aiuto, anche per pensare al futurodei vostri figli ora che hanno passato gliesami.

♎ Bilancia (23 Settembre - 22Ottobre)Per la quadratura di Marte sarà bene evitaregli stress fisici e mentali. Mercurio continueràad aiutarvi e avrete un successo inaspettato:tutto questo vi procurerà un po’ di invidia daivostri rivali. In amore tanta comprensione dalpartner.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Saturno vi richiede pazienza e, con l’aiuto diSole e Marte, potete farcela, anche perchénon sarete soli ad affrontare eventuali cambia-menti, ma avrete con voi degli alleati che vi of-friranno preziosi consigli, ascoltateli! In amorevi occorrono: fedeltà e armonia.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Saturno è uscito dal vostro segno, ma aveteancora Giove e Venere che vi proteggono eimpediscono di subire soprusi nel lavoro o noiecondominiali; qualche guadagno imprevisto,recatovi da Urano; siete anche un po’ corteg-giati e questo non vi dispiace, specialmente sesiete in età un po’ avanzata.

♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)Gli impedimenti nella vostra professione, recatida Marte e Sole opposti, non vi debbono in-nervosire; è noto il vostro attaccamento al do-vere, che vi consente una ripresa rapida dellevostre posizioni lavorative; negli affetti, però,dovete essere più pazienti; siate calmi ed evi-tate i litigi con il partner.

♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio)Il giorno 4 una bella Luna nel vostro segno puòindicarvi la strada giusta da seguire e Mercurio,ancora in aspetto positivo, può farvi raggiungerequella meta cui aspirate e cogliere al volo im-portanti opportunità. Saturno e Giove sono inpolemica con il vostro Sole ed è bene quindievitare le liti con i colleghi e i diverbi con i pa-renti. Venere, opposta, vi fa sentire poco amati.

♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo)Marte, positivo, vi reca possibilità di lavoro no-tevoli e nuove amicizie, sottolineate dall’ap-poggio di Saturno. I giorni 5, 6 e 7 la Luna diLuglio, nel vostro segno, vi rende più affasci-nanti; così, con la vostra brillante dialettica po-trete fare presa non solo sul vostro amore, maanche su quegli amici e colleghi di lavoro perconvincerli della bontà delle vostre idee.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(5-11/Luglio 2015)

Oggi volevo spiegarvi qual-che trucchetto per realiz-zare la pizza proprio come

in pizzeria. Partiamo da un po’ distoria: si dice che la pizza per eccel-lenza sia quella napoletana, la fa-mosa Pizza Margherita. Si narra cheil pizzaiolo Raffaele Esposito, chelavorava a Napoli nella pizzeria

“Pietro… e Basta Così” (nata nel lontano 1780) fosse chia-mato dal funzionario della reggia di Capodimonte e chequest’ultimo invitasse il pizzaiolo a realizzare una pizza inonore di re Umberto I e di sua moglie, Margherita di Savoia.La leggenda vuole che la regina abbia gradito molto la pizza

preparata e che appunto prese il suo nome. Era una pizzamolto semplice, ma nella scelta degli ingredienti sembravala bandiera dell'Italia: il verde del basilico, il bianco dellamozzarella e il rosso del pomodoro.E adesso vediamo come prepararla in casa.

Pizza Margherita, ingredienti per 4 persone:

Come preparare l'impastoIngredienti:1,3 Kg Farina "00" 1 Litro Acqua 25 g. di Sale Fino 25 g. di Olio EVO 4 g. Lievito Secco

LAVORAZIONEImpastare la farina con l’80% di acqua e il lievito. Im-pastare per 10 minuti e ag-giungere il sale, l’olio EVO(cioè olio extravergine dioliva) e la rimanente acqua.Quando l’impasto è pronto,portare la pasta in un conte-nitore per alimenti e mettere in frigo a 4° per24/48 ore. Trascorso questotempo passiamo allo staglio.Prendere la pasta e fare deipanetti a freddo in base allagrandezza della teglia cheutilizzate. Dopo lo staglio,mettete i panetti in un luogonon molto caldo: poteteanche lasciarli in cucina a farriposare per 6 ore. Quandola pasta è pronta per esserelavorata, la stendete e con-dite a vostro piacere.

PAROLA DI CHEF

Pizza Margherita: in casa fatela cosìE sopra beveteci un buon rosato

TUTTI GLI INGREDIENTI E LE MOSSE GIUSTE

di Piero Cantore

Il ristorante si trova vicino aiMusei Vaticani e a pochipasso dal mercato Trionfale.Le materie prime quindi sonosempre freschissime e perquesto motivo il menu cambiaquotidianamente. Tra le varieportate, molto buoni gli gnoc-chi, fatti in casa, se ne pos-sono scegliere 6 tipi.Ambiente molto familiare e in-formale, massima cura per icommensali, a disposizione45 coperti.

Non rinunciare ad una cena fuori...il Sistorante propone

il menù light Carpaccio di spigola

Vermicelli al pomodoro fresco basilico e scampi

oppureGamberoni grigliati accompagnati

da pinzimoniotagliata di ananas e kiwi

un calice di vino bianco chardonnayEuro 25 a persona

SISTORANTEVia Tolemaide 17 - Roma

Tel. 0664521715

SISTORANTELa ricetta di SistoTROFIE ESTIVE

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PreparazioneCuocere a vapore e sgusciare efiltrare l'acqua di cottura dellevongole e delle cozze. Metterein una terrina le cozze, le von-gole e l'acqua di cottura q.b. Ta-gliare i fiori a striscioline ed ipomodori datterino e unirlinella terrina. Lessare le trofie eunirle al condimento, spolve-rare con una manciata di peco-rino e basilico sminuzzato.

Ingredienti per 4 persone

500 g di trofie

1 Kg di cozze

500 g di vongole veraci

un mazzetto di fiori di zucca

200 g di pomodori datterino

pecorino e basilico q.b.

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sabato 4 luglio 2015 pagina 12RUBRICHE

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registrazioneTribunale di Roma

n° 266 del 27 novembre 2014

un luogo ideato solo per ascoltare e guardare. Perchéil festival è ospitato all’interno di un vero e proprio

villaggio, dove trascorrere un pomeriggio oun’intera giornata tra antichi giochi e spetta-coli folkloristici. Così il pubblico può cimen-tarsi in tornei di scherma scozzese del 1700,di tiro dell’arco antico, di lancio di coltelli easce, oppure assistere ad antichi duelli e os-servare le esibizioni dei falconieri con i loroanimali.

M.P.M.Fairylands Celtic Festival

Dall’8 al 12 luglio 2015Via Roma (Parco della Pineta), Guidonia

Ingresso libero e gratuitoInfo e dettagli programma:

[email protected] oppure www.fairylandsfestival.org

Il Fairylands Celtic Festival diGuidonia, giunto alla sua un-dicesima edizione, è la più

grande rassegna di musica e culturaceltica del Centro-Sud Italia. Dall’8al 12 luglio questo appuntamentoormai irrinunciabile per migliaia dipartecipanti proporrà la rievoca-zione di una delle più antiche e sug-gestive culture d'Europa. Sarannocinque giorni di musica - tra arpe,violini, cornamuse e flauti - di tor-nei, letteratura, folklore, sapori eprofumi nella pineta di Guidonia.Accanto ad un programma ricchis-simo di concerti, tutti con inizioalle ore 21 e ad ingresso libero egratuito, il villaggio celtico di Gui-donia offre molte occasioni di di-vertimento. Ad aprire le danze, enon solo in senso figurato, sarà l’8luglio la City of Rome Pipe Band,la prima band di cornamuse scoz-zesi italiana, nata nel 2001. Musi-che irlandesi e spettacoli con ilfuoco completano il programmadella prima serata, ma davvero cen’è per tutti i gusti: dalle sonorità ir-landesi dei Finnegan’s Wake al rockceltico dei Mortimer McGrove,dalla musica popolare e contami-nata con l’elettronica della GreenClouds al folk tradizionale e dicomposizione dei piemontesi Fol-kamiseria e alla giovanissima Frag-ment Band irlandese, che proponeantichi canti. Ma Fairylands non è

C’è ancora un posto per sognare,per sfidare l’afa di Flegetonte,per dimenticare che non disolo pane si vive. Parliamo diInvito alla danza, venticinque

anni portati con disinvoltura e festeggiati con unaprogramma stilato, come sempre, all’insegna del-l’innovazione, della grande danza e della contami-nazione dei generi. Si comincia il 16 luglio e sichiude il 3 agosto, naturalmente a Villa Pamphilj,storico spazio riconquistato quest’anno; ci si ri-volge come sempre ad un pubblico di appassionati,ma soprattutto ad un pubblico di curiosi, che pos-sono vivere un’esperienza diversa. Vediamo come.Apre il cartellone, il 16 luglio, la Nueva Compañiade Tango Argentino di recente formazione e al suodebutto romano con lo spettacolo “El ultimoTango”, dedicato alla musica di Piazzolla, eseguitadall’Orquestra Minimal Flores del Alma. A seguireil 21 luglio, in prima assoluta, lo spettacolo “L’ul-timo rifugio”, realizzato in collaborazione con lacompagnia Egri Bianco Danza e il sito archeologicomuseale del Bunker del Soratte: musica live, testorecitato, video multimediale e filmati d’epoca perquesta interessante innovazione teatrale. Il 23 lu-glio appuntamento stabile con la primaria compa-gnia di danza Aterballetto, che presenterà lo

spettacolo “Certe notti” su musiche e poesie di Lu-ciano Ligabue e coreografia di Mauro Bigonzetti. Invito alla Danza apre quest’anno a un nuovo ge-nere teatrale, in cui si mescolano clownerie, caba-ret, street-dance, mimo e proiezioni video. Tuttoquesto è “Scotch imBALLATI vivi” che arriva aVilla Pamphilj il 28 e 29 luglio e coinvolge i BanditsCrew e i Falappa Project. La grande danza classicanon poteva mancare: per questo il 31 luglio è inprogramma il “Gala Giuseppe Picone e i grandidella danza”: con l’étoile partenopea si esibisconoi migliori danzatori dello scenario internazionale,attualmente principals nei più importanti teatri ecompagnie. Chiude il cartellone la SpellboundContemporary Ballet, con la serata del 3 agosto econ lo spettacolo “Serata Spellbound”, formato datre diverse coreografie.

All’inizio dell’autunno, con date an-cora da definire, Invito alla Danza pro-porrà due progetti realizzati incollaborazione con l’Accademia Na-zionale di Danza. Il primo, “Formida-bili quegli anni”, ricostruisce leperformances dei grandi coreografiche hanno introdotto in Italia, e aRoma in particolare, la Modern Danceamericana (Elsa Piperno, Joseph Fon-tano e Nicoletta Giavotto) e delle tec-niche di riferimento per la conoscenza

e la diffusione della danza contemporanea nei suoilinguaggi fondamentali (Graham, Limòn e Cun-ningham). Il progetto si articola in un triennio e ri-propone nel 2015 le coreografie più significativedegli anni ’70 e ’80. Il secondo, “Trenta è Bello” (iltitolo prende spunto dall’età dei partecipanti) èfrutto di un programma ideato da Invito alla Danzanel 1996 per supportare la creatività giovanile epromuovere i giovani coreografi.

Invito alla danzaDal 16 luglio al 3 agosto 2015

Teatro Villa PamphiljVia di San Pancrazio 10 Roma

Inizio spettacoli, h 21,30Biglietti da € 15 a € 23

Info: 06 39738323

TORNA A VILLA PAMPHILJ LA STORICA MANIFESTAZIONE DELL’ESTATE ROMANASCELTI PER VOI

Un “Invito alla danza” che incanta da venticinque anni

di Maria Pia Miscio

Fairylands, a Guidonia tornano i celtiDALL’8 AL 12 LUGLIO CONCERTI GRATIS E TORNEI IN PINETA

F inalmente la Casa del Jazz, che tante emozioni ha regalato neisuoi dieci anni di vita, si risveglia dal letargo degli ultimi mesi e pro-pone, nel suo bel parco, la rassegna estiva “Casa del Jazz Summer

Festival”. Fino all’11 luglio sarà possibile assistere ai concerti cheavranno come protagonisti grandi interpreti del jazz internazionale, daMike Stern e Didier Lockwood, dai brasiliani Hamilton De Holanda & DiogoNogueira, a Marc Ribot, Enzo Pietropaoli, Paolo Damiani e Massimo Nunzi.Non una, ma due formazioni, animano la serata di sabato 4 luglio. Pro-tagonisti sono infatti l’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi e lo scate-nato quartetto La Batteria, per un concerto all’insegna del jazz piùelettrizzante. Domenica 5 luglio è di scena il Fabio Zeppetella QuartetHandmade, formato da Zeppetella alla chitarra, Roberto Tarenzi al pia-noforte, Dario Deidda al basso elettrico e Fabrizio Sferra alla batteria:talento jazz da vendere. Martedì 7 luglio ecco Enzo Pietropaoli al con-trabbasso, accompagnato da Fulvio Sigurtà alla tromba, Julian Mazza-

riello al pianoforte e Alessandro Paternesi alla batteria. Mercoledì 8 luglio la Città di Rio de Janeiro presenta Bossa Negra, pro-getto musicale di Hamilton de Holanda & Diogo Noguera. Giovedì 9 luglioil grande chitarrista Mike Stern si esibirà con Didier Lockwood al violino,Tom Kennedy al basso elettrico e Steve Smith alla batteria; venerdì 10 lu-glio il jazz tutto italiano di Paolo Damiani con una band formata da mu-sicisti del calibro di Rosario Giuliani, Francesco Fratini e Luigi Masciari.Per chiudere, sabato 11 luglio, un altro grande della chitarra, Marc Ribot,in formazione con Shahzad Ismaily alla chitarra e Ches Smith alle per-cussioni.

Casa del Jazz Summer FestivalFino a sabato 11 luglio 2015, h 21

Casa del JazzViale di Porta Ardeatina 55, Roma

Biglietti da € 10 a € 25 Info: 06/704731

IN VIALE DI PORTA ARDEATINA FINO ALL’11 LUGLIO

VILLA ADANina Zilli in tourArriva a Villa Ada il “Frasi e Fumotour” di Nina Zilli, in concerto il 6 lu-glio alle 21,30. Reduce da un seme-stre strepitoso e divenuta negli anniicona pop-blues nel panorama ita-liano, ha sviluppato uno stile perso-nale caratteristico negli abiti e nellaacconciature. Il suo ultimo lavoro è ildisco “Frasi & Fumo”, ispirato allesonorità anni '60, dal soul al blues eal jazz. Biglietti € 18 più prevendite; info 328 3916102

ROCK IN ROMARobbie Williams

Ne abbiamo già parlato, presen-tando il programma di Rock in

Roma, come uno degli appunta-menti più caldi dell’estate romana.

Ora giova ricordarlo: martedì 7 luglio,all’Ippodromo di Capannelle,è di

scena Robbie Williams, per un con-certo che non sarà solo un concerto

e per una serata davvero adrenali-nica. L’apertura porte è alle 16, l’ini-

zio del concerto alle 21, 45.Biglietti € 53 più prevendita

I CONCERTI NEL PARCOLa storia dei BeatlesI Concerti nel Parco a Villa Pamphiljpropone, mercoledì 8 luglio, Beatle-story, tributo al mitico quartetto in-glese tra canzoni e rare immaginid’epoca. La serata si apre con videod’epoca che ripercorrono gli avveni-menti più importanti dagli anni '50agli anni '60, portando gli spettatorinell’atmosfera della "Swinging Lon-don" che ha visto esplodere il suc-cesso dei Fab Four. E' così cheprende il via il concerto, sulle note di“I Saw Her Standing There”, canzoneche apre il primo album dei Beatlese alla quale seguono molti altri me-morabili successi. Biglietti da € 10 a € 22;info 06 5816987

IN PRIMA FILA

La settimana calda della Casa del Jazz

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 32 ANNO I SABATO 4 LUGLIO 2015

ASL RMC SERVIZI“Quel manager se ne deve andare”

a pagina 14 a pagina 15

Stappa le arterie e poi si dissolveAlta chirurgia al PoliclinicoCasilino

I l solito tono trionfalistico, unanuova vita per l’ospedale Forla-nini. E invece ci stanno pren-dendo in giro, per l’ennesimavolta. In realtà non sembravano

molto convinti neanche loro, alla ceri-monia funebre per la chiusura di unodei più prestigiosi ospedali italiani, ilpresidente della Regione Lazio NicolaZingaretti, il coordinatore della cabinadi regia sulla sanità regionale AlessioD’Amato, il direttore generale del SanCamillo Antonio D’Urso e il commissa-rio dell’Ifo Spallanzani Marta Branca.Il governatore ha denunciato come alsolito gli sprechi e gli errori degli altri,ma non ha detto che cosa intende faredel Forlanini. Ha avuto due anni perfarlo, ora riesce a stanziare 400milaeuro per pulire l’intera area di circa

150mila metri quadri, per anni lasciatanell’incuria e nel più totale degrado.Operazione necessaria, indispensabile,che andava fatta prima. Il bando diidee per restituire un ruolo alla strut-tura? Ben venga, ma perché solo ora? Epoi parole, tante parole. L’obiettivo ètrasformare l’area in un punto di riferi-mento per le start up e per chi opera nelsociale, nel mondo della cultura e del-l’innovazione. C’è puzza di imbroglio,detto così non significa niente: come,perché, con chi, con quali soldi? Non sisa. Ma questo devono saper dire e faregli amministratori, che altro? Per ga-rantire più sicurezza e legalità nel quar-tiere è stato sottoscritto un accordo coni carabinieri per trasferire al Forlaninila caserma e un altro protocollo similearriverà con la questura per la polizia.

Se ne parla da tempo, nessuno ha impe-dito agli uomini di Zingaretti di prov-vedere. L’ospedale era semideserto, sipoteva cominciare a ristrutturare, si èsprecato tempo e denaro. L’unica cosacerta è lo spostamento degli ultimi 40posti letto fino ad oggi a disposizionenella struttura ospedaliera (che costa-vano 15 milioni di euro all’anno) inospedali che distano poche centinaia dimetri. All’ospedale Spallanzani an-dranno i reparti di Chirurgia toracica,di terapia intensiva, di endoscopia to-racica e di terapia del dolore. Passa alSan Camillo il reparto Ucri (Unità diCure Residenziali Intensive). Infineall’Ifo Regina Elena andrà il reparto dimedicina nucleare. Nessun risparmio,in realtà. E non saranno traslochi facili.Riassumiamo. Zingaretti e la Giunta

hanno avuto un paio d’anni, non unpaio di settimane per decidere che faredel Forlanini (e non pare che abbianoancora deciso, molti scommettono chefinirà ai privati e che non tornerà maipiù ospedale) , per metterlo in sicu-rezza, per orientarlo, per pulirlo. Qual-siasi stanziamento che non sia mirato èridicolo e può rappresentare addirit-tura uno spreco di risorse pubbliche afronte della mancanza di un progetto.Anche la Polverini aveva promesso (eaveva impiantato l’arena estiva), ancheMarrazzo aveva addirittura messonella Finanziaria regionale dei miliardiper trasformare l’intero complesso, via-bilità compresa. Siamo arrivati allachiusura dell’ospedale oggi, a fine giu-gno 2015. Quali garanzie può dare Zin-garetti?

L’imbroglio del Forlanini

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE sabato 4 luglio 2015 pagina 14

Contro il direttore generale Carlo Saitto, reo di aver sostenuto e difeso la sperimentazione dell’ambulatorio affidato solo agli infermieri e di aver “normalizzato” con le maniere forti la Azienda Sanitaria, sono scesi in campo l’Ordine

dei medici e 15 sigle sindacali. Zingaretti non fa una piega e anticipa l’operazione della fusione con la Asl RmB

In una intervista mai pubblicata,a ridosso dalla sua nomina a di-rettore generale della Asl RmCCarlo Saitto con il tono pacatoe conciliante che gli è proprio il-

lustrò a questa testata il suo programma– nel solco della linea progettuale dellaGiunta, naturalmente - e pose l’accentotra l’altro su un aspetto, il risanamentosul piano morale dell’Azienda, in pocheparole lotta ad ogni forma di corruzioneo di comportamento non limpido daparte di dirigenti e impiegati. La AslRmC vanta una lunga, dolorosa e imba-razzante storia che giustificava ampia-mente questa presa di posizione:avrebbe spostato e sostituito pratica-mente tutti, in sostanza, avrebbe “ripu-lito” l’azienda. Ovvio che Saitto il“normalizzatore” non avrebbe avuto vitafacile. Oggi pare sia lo stesso governo re-gionale, Alessio D’Amato in persona, achiedere a Saitto di farsi da parte. Unagestione rigida e fortemente ideologiz-zata dell’Azienda, condotta da un mana-ger senza sfumature, ha portato ad unarealtà di conflitto durissima, la rivoltadei medici, la lettera di 15 sindacati aZingaretti, la presa di posizione dell’Or-dine dei Medici. La questione è seria, esullo sfondo ci sono decine e decine diprovvedimenti disciplinari firmati da

Saitto, c’’èun clima dasanta inqui-sizione chenon con-sente di la-vorare conserenità. C’èanche per laverità il sui-cidio di undirigente sulquale i sin-dacati han-no subito

messo la sordina ,ma che forse nascondequalcosa di poco chiaro. Zingaretti hascelto Saitto e ora gli toglie la fiduciacon la scusa della verifica dell’operatoprevista dopo 18 mesi? Ma ci sono altri

manager molto più imbarazzanti (ogrigi) per i quali tale verifica non vienenemmeno ipotizzata. La questione difondo forse è un’altra. Il direttore gene-rale della RmC è stato scientementeusato – lui consenziente, ovvio - comeun carro armato per imporre alcunescelte stratetiche sul territorio, in un’ot-tica di risparmio e di ristrutturazioneche certamente il territorio stesso nonavrebbe gradito. E quindi il trasferi-mento della oncologia del S.Eugenio alS.Giovanni, il ridimensionamento dellostesso S.Eugenio, il declassamento delCto, il congelamento punitivo dellaFondazione S.Lucia. Ancora, la speri-mentazione – fortemente voluta dallaRegione – del contestatissimo See andtreat, guarda e tratta, l’ambulatorio diLargo Preneste gestito esclusivamenteda infermieri. Contro le regole scritte enon scritte (c’è una sentenza del Tar suireparti a guida infermieristica) e soprat-tutto contro il potente Ordine dei me-dici di Roma. Qui l’atteggiamentoruvido e sbrigativo di Saitto e della suadirezione sanitaria c’entra poco; al di làdel rigetto nei confronti del manage-ment c’è la sfida alla corporazione. Ilpresidente Lala a chiamato a raccolta isindacati dei medici e li ha scatenaticontro l’obiettivo. Qundi è vero, il diret-tore generale ha “risanato il bilanciooperando nella logica degli obiettivi re-

gionali” ma ha fallito nella gestionecomplessiva della Asl. E Zingaretti nonsembra avere alcuna intenzione di difen-derlo (altri manager possono comin-ciare a tremare, a questo punto). La exitstrategy sembra già definita. Entro unasettimana Il commissario Zingaretti de-creterà l’accorpamento della Asl RmBcon la Asl RmC, nella logica di una maxiriorganizzazione delle aziende sanitarieromane, destinate a passare da cinque atre. A cose fatte dunque il problemaprobabilmente non si porrà più (ne na-sceranno altri, molto più complessi,sembra facile mettere insieme a Romadue realtà amministrative così com-plesse): con l’occasione Saitto potrebbeessere destinato ad altro incarico (il ma-stino moralizzatore in Regione..?) e ilbastone del comando potrebbe passaread un manager di lungo corso e di sicuroaffidamento del quale nessun ha maiparlato male e al quale nel corso deglianni sono state affidate diverse patatebollenti (accettate senza un battito di ci-glio). Vitaliano De Salazar dopo esserestato in tempi recenti direttore generaledello Spallanzani e commissario dellaRmD oggi governa già la RmB, una delledue Asl interessate alla fusione. Gode lafiducia di tutti, tutti gli riconoscono ca-pacità mediatrici e manageriali. In-somma, Zingaretti ha la soluzione incasa.

IL FATTO SANITARI E DIRIGENTI IN RIVOLTA ALLA ASL RMC

“Quel manager se ne deve andare”

Nel 1990 il prof. Schwab ela sua equipe di Zurigo di-mostravano come fosse

possibile stimolare la rigenera-zione del tratto corticospinaledei ratti utilizzando un anticorpoattivo contro un componentedella mielina. Da quella primaosservazione sono stati neces-sari dieci anni di ricerche primache lo stesso gruppo di studiosiriuscisse a identificare il geneper la proteina responsabile delblocco rigenerativo, ora denomi-nato Nogo. Disponendo final-mente della proteina purificataè stato possibile sviluppare unaterapia per il trattamento dellelesioni del midollo spinale cheutilizza l'anticorpo anti Nogocome principio attivo e dopo nu-merose validazione sperimentali

su modelli animali l’anticorpoNogo-A è stato inserito nellasperimentazione clinica con pa-zienti affetti da lesione cronicadel midollo spinale. La speri-mentazione di fase 1 si è con-clusa positivamente nel 2011,con un alto livello di sicurezza edi fattibilità. Lo studio multicen-trico in aperto è stato diretto avalutare la fattibilità, il grado disicurezza e di tollerabilità dellainfusione continua di cinquedosi di ATI355 per via intrate-cale nei pazienti e l'inizio deltrattamento è stato compresotra i 4 e i 14 giorni dalla lesione.Grazie al finanziamento EU Ho-rizon 202 Personalized HealthCare sarà possibile avviare lostudio di fase 2 per ottimizzareterapia e misurazione dei risul-tati. In questo sforzo la Fonda-

zione Santa Lucia è in primalinea a coronamento della atti-vità di ricerca della SezioneMielolesi e del lavoro di collabo-razione internazionale che vedela Fondazione S.Lucia unicocentro italiano dell’ EMSCI (Eu-ropean Multicenter Study aboutSpinal Cord Injury). Ora il pro-getto NISCI per la valutazione difase 2 del trattamento con anti-corpi anti Nogo-A ha superato ladifficile selezione da parte degliorganismi tecnici dell’UnioneEuropea ed è entrato nella fasedi Grant Agreement. Coordinatodalla Università di Zurigo coin-volge 12 centri in 7 paesi il pro-getto è diretto alla valutazionedella efficacia del trattamentoendorachideo con anti Nogo-Anel favorire il recupero dopo le-sioni midollari.

Dall’Europa nuove speranzeper il trattamento delle lesioni midollari

RICERCA&SANITÀ/ Progetto Nisci, in prima fila Fondazione S.Lucia, Università di Zurigo e altri 10 centri

di Marco De Leo

di Giulio Terzi

Carlo Saitto

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEsabato 4 luglio 2015 pagina 15

Il test di ammissione alle facoltà a numero chiusoper l’anno accademico 2015/2016 e, in partico-lare, per l’accesso al corso di laurea in Medicina,

si svolgerà il prossimo settembre.Sono di queste ore le prime indiscrezioni in merito alnumero dei posti disponibili, che dovrà essere messoa bando (nei prossimi giorni), nonché riguardo lo svol-gimento della prova e le relative domande che ver-ranno sottoposte ai candidati.I posti disponibili dovrebbero subire un taglio di circail 10% rispetto a quello bandito l’anno scorso. Infatti,per il test di quest’anno, dovrebbero essere poco piùdi 9000 i posti disponibili per accedere al corso di lau-rea in Medicina e Chirurgia. Una decisione dovuta allostimato fabbisogno di medici nell’ambito del sistemadel Servizio Sanitario Nazionale, in Conferenza Stato-Regioni a maggio - in base alle necessità espresse daOrdini e Federazione dei Medici - e concordato con ilministero della Salute. Il criterio che si è cercato diseguire è quello di arrivare ad un numero di laureati,in coerenza con il numero dei contratti di formazionespecialistica disponibili e con l’attuale turn over delSistema Sanitario Nazionale.Ma scoppia la polemica, con le associazioni studen-tesche e gli aspiranti camici bianchi che sono già sulpiede di guerra per questa riduzione di posti, in quanto

vedono ancor più arduo l’ingresso al corso di laureain Medicina. Con riferimento al test 2015, questo ve-rosimilmente sarà ancora a risposta multipla, con 60domande a cui candidati dovranno rispondere nel-l’arco dei 100 minuti. Probabilmente, ci sarà una di-

versa suddivisione numerica, rispetto al passato,degli argomenti su cui verteranno le domande. Oc-correrà al riguardo attendere ancora qualchegiorno ed in particolare la pubblicazione del bando.Tutto ciò in un momento in cui si sta consolidandol'orientamento favorevole del T.A.R. del Lazio in re-lazione ai ricorsi per il mancato accesso ai corsi dilaurea in Medicina e Odontoiatria, anno accade-mico 2014/2015, riguardo la questione della vio-lazione dell’anonimato. Sono state pubblicate inquesti giorni, infatti, diverse sentenze di accogli-mento, su ricorsi patrocinati dall’avvocato Cri-stiano Pellegrini Quarantotti del Foro di Roma. E iragazzi che avevano promosso ricorso e che giàerano stati ammessi al corso di laurea in virtù deiprovvedimenti cautelari dell’ottobre scorso, hannovisto trasformata a titolo definitivo la propria iscri-zione.La Sezione III Bis del T.A.R. del Lazio, in particolare- spiega l’avvocato Cristiano Pellegrini Quarantotti,esperto di diritto amministrativo e di impugnative

di concorsi pubblici - li ha accolti e per l’effetto ha an-nullato, per quanto di interesse dei ricorrenti, le gra-duatorie impugnate, ai fini dell’ammissione insoprannumero dei ricorrenti al corso di laurea in que-stione.

Prime indiscrezioni sul bando per le facoltà a numero chiusoDIETRO I FATTI

Al Policlinico Casilino - ASLRoma B è stato eseguito neigiorni scorsi uno dei primiinterventi al mondo alle co-ronarie con un una proce-

dura non chirurgica innovativa: su unpaziente di 46 anni è stato utilizzato un di-spositivo cardiaco all’avanguardia chia-mato Absorb GT1TM, un’attrezzatura checonsente di dilatare le arterie ristretteanche nei segmenti più difficili da raggiun-gere, consentendo una tecnica di impiantopiù efficace. “L’impianto è stato eseguitosu un paziente con lesioni multiple diun’arteria coronaria - spiega FrancescoSummaria, cardiologo interventista che haeseguito l’operazione - In questo pazientel’alternativa sarebbe stata quella di utiliz-zare molti stent metallici medicati, con laconseguenza di precludere un eventualefuturo trattamento con by-pass. Questodispositivo innovativo, a differenza diquelli convenzionali, dopo aver garantitol’apertura delle arterie ostruite dalle plac-che aterosclerotiche e ripristinato il flussosanguigno, si dissolve completamente, la-sciando i vasi liberi di tornare al propriostato naturale e di recuperare la propriafunzionalità e motilità, proprio perché

non è uno stent metallico permanente.”“La nostra cardiologia interventistica ese-gue più di 1.600 procedure all’anno - af-ferma Leonardo Calò, direttore dell’ UOCdi Cardiologia del Policlinico Casilino -Negli ultimi tempi è aumentato il numerodelle procedure complesse eseguite in pa-

zienti ad elevato carico di comorbidità econ lesioni coronariche complesse. La di-sponibilità presso la nostra struttura deidispositivi più all’avanguardia per il tratta-mento delle malattie coronariche con-ferma il ruolo del nostro centro qualeospedale di alta specializzazione e punto

di riferimento regionale per la cardiologiainterventistica.”Il Policlinico Casilino si conferma dunqueall’avanguardia del trattamento delle ma-lattie del cuore. L’Unità Operativa Sem-plice di Emodinamica è in grado digarantire 24 ore su 24 sia procedure di an-gioplastica primaria nell’infarto acuto, siaprocedure elettive in pazienti con ische-mia miocardica. Nell’ultimo anno il Poli-clinico ha eseguito 826 angioplastichecoronariche di cui 400 per infarto miocar-dico acuto. L’Unità Operativa Complessadi Cardiologia è articolata in UOS diUTIC (6 posti letto), Terapia Subinten-siva (4 posti letti) e Degenza Cardiologica(20 posti letto) che fanno fronte a un ba-cino di utenza che sfiora i 700.000 resi-denti, il doppio di città come Firenze oBologna. Le malattie cardiovascolari sonola prima causa di morte nel Lazio e in Ita-lia e hanno un elevato impatto economicoe socio-sanitario. Il numero di decessiannui nel Lazio per malattie ischemichedel cuore è di circa 6.000 casi. Circa lametà di questi decessi sono per infartomiocardico acuto. Il numero di ricoveriordinari per malattie ischemiche delcuore è di circa 22.000 casi, di cui il 38%per infarto.

ASL RMB, IN PRIMA FILA NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE CARDIACHESERVIZI

Stappa le arterie e poi si dissolveAlta chirurgia al Policlinico Casilino

Esordisce Absorb Gt1, un’attrezzatura che consente di dilatare le arterie ristrette anche in segmenti più difficili da raggiungere,consentendo una tecnica di impianto più efficace. Questo dispositivo innovativo, a differenza di quelli convenzionali, dopo avergarantito il ripristino del flusso sanguigno, si dissolve completamente, lasciando i vasi liberi di tornare al proprio stato naturale

di Francesco Vitale

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