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Il ruolo del Turismo nello sviluppo economico della regione Sardegna 9 giugno 2011

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Il ruolo del Turismo nello sviluppo economico della regione Sardegna

9 giugno 2011

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Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine

Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell’indotto

I comuni a vocazione turistica della Sardegna

Dinamica economico-finanziaria delle imprese

Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica

Il binomio turismo-agricoltura

Moltiplicatore del Pil turistico

Agenda

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La definizione del turismo

Il turismo comprende tutte le attività svolte dalle personedurante i loro viaggi e i loro soggiorni in luoghi situati al difuori del loro ambiente abituale, e per un periodo consecutivonon superiore ad un anno, per fini di diletto, di affari o per altrimotivi

(World Tourism Organization)

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Come misurare la ricchezza economica generata dal turismo? L’approccio piramidale

Alloggi/AlberghiRistorazione

IntrattenimentoAttività ricreative

Trasporti ed altri servizi connessi ai viaggi

Servizi finanziariGestione dei trasporti e produzione aeronautica

Promozione turisticaFornitura di prodotti alimentari e bevandeStampa ed editoria e servizi di sicurezza

Fonte: Elaborazione Srm su World Tourism and Travel Council, 2001

Turismo in senso stretto

Turismo in senso ampio

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L’impatto economico del turismo in Italia al 2010: alcuni numeri

Fonte: SRM su Economic Data Search Tool WTTC 2010. La spesa pubblica e gli investimenti su WTTC- TRAVEL & TOURISM ECONOMIC IMPACT ITALY 2010

Pil Turismo ristretto: 49 miliardi di euro (3,1% del PIL totale)

Pil Turismo allargato: 131 miliardi di euro (8,4% del PIL totale)

Occupazione turismo: 2.156.500 di unità

Visitor Exports (spesa per visite dei turisti stranieri): 31,7 miliardi di euro

Spesa pubblica: 12,5 miliardi di euro

Investimenti: 24,2 miliardi di euro

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La domanda turistica internazionale: la classifica dei primi dieci paesi per arrivi turistici

Fonte: SRM su UNWTO Anno di riferimento dei dati 2009

L’Italia si posiziona al quinto posto nella graduatoria, con 43,2 milioni di turisti, dopoi Paesi con cui essa è in diretta concorrenza, vale a dire la Francia (che è al primoposto) e la Spagna (terzo posto).

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L’offerta turistica: strutture ricettive

Nella graduatoria dell’offerta alberghiera per numero di camere, l’Italia (1.088.088) è quarta nel mondo e prima in Europa.

La dimensione media deglialberghi italiani, anche se increscita, è inferiore a quelladegli altri principali competitorsul Mediterraneo

Per l’offerta di esercizi alberghieri, l’Italia (33.967) è terza in Europa.

Fonte: SRM su EUROSTAT Anno di riferimento dei dati 2009

!

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Le previsioni dei principali indicatori economici del turismo: confronto Italia/mondo

Fonte: SRM su WTTC- TRAVEL & TOURISM ECONOMIC IMPACT ITALY 2011 All values are in constant 2011 prices & exchange rates. Per la Spesa pubblica e la domanda, valori dati WTTC- TRAVEL & TOURISM ECONOMIC IMPACT ITALY 2010

Pil turismo allargato

(%)

Italia:8,6

Mondo:9,1

Italia:9,2Mondo: 9,6

Pil turismo diretto

(%)

Italia:3,2

Mondo:2,8

Italia:3,7 Mondo:

2,9

Occupazione turismo allargato

(%)

Italia:9,7

Mondo8,8

Italia:10,6Mondo::9,7

Visitor export

(%)

Italia:8,1

Mondo:5,7

Italia:6,7Mondo:

4,7

Investimenti(%)

Italia: 4,1

Mondo:4,5

Italia:4,1Mondo:4,6

Spesa pubblica

(%)

Italia:3,6

Mondo:3,8

Italia:3,6Mondo:

3,9

Domanda(%)

Italia:9,7

Mondo:9,4

Italia:10,1Mondo:

9,5

2011

2021

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Nei prossimi 10 anni l’Italia rischia di cogliere solo in parte le opportunità di crescita. PERCHE’?

L’Italia con 55.143.800 arrivi internazionali (4,1% degli arrivi mondiali),manterrà la quinta posizione nel ranking mondiale, dopo la Cina(103.626.000), la Francia (91.597.600), USA (81.153.000), Spagna(65.703.100).

ma…

Il peso del visitor export sulla spesa complessiva si ridurrà

Il peso degli investimenti italiani nel turismo sarà costante rispettoalla crescita del resto del mondo;

Il tasso di crescita della spesa pubblica italiana per il turismoaumenterà meno della media mondiale.

Relatore
Note di presentazione
La spesa pubblica italiana per il turismo aumenterà del 35%(passando da 12,5 miliardi di euro a 16,8 miliardi di euro ), mentre la spesa pubblica mondiale aumenterà del 70% (passando da 436 miliardi di dollari a 744 miliardi di dollari).
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Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine

Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell’indotto

I comuni a vocazione turistica della Sardegna

Dinamica economico-finanziaria delle imprese

Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica

Il binomio turismo-agricoltura

Moltiplicatore del Pil turistico

Agenda

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Il turismo in Sardegna Arrivi turistici: 2,4 milioni (14,1% del Mezzogiorno e 2,6% dell’Italia), +3,5% rispetto al

2008 sostenuto dai flussi stranieri (+10,4%)

Presenze turistiche: 12,3 milioni (16,6% del Mezzogiorno e 3,3% dell’Italia), +0,1%rispetto al 2008

Occupati nel settore alberghi e ristoranti: 35,8 migliaia di unità (13,2% delMezzogiorno e 2,9% dell’Italia), pari al 5,8% degli occupati della regione

Valore aggiunto per il comparto alberghi e ristoranti: € 1,4 miliardi (12,9% delMezzogiorno e 2,7% dell’Italia), circa il 4,8% del valore aggiunto calcolato a livelloregionale

Spesa turistica straniera: 565 mln di euro (16,6% del Mezzogiorno e 2,2% dell’Italia)

Esercizi alberghieri: 898 (13,2% del Mezzogiorno e 2,6% dell’Italia)

Posti letto strutture alberghiere :101.823 (17,0% del Mezzogiorno e 4,6% dell’Italia)

Qualità offerta alberghiera: 98.121 posti letto 3,4,5 stelle (17,7% del Mezzogiorno e5,14% dell’Italia)

Fonte: SRM su ISTAT, Banca d’Italia

Spesa turistica al 2010, Esercizi alberghieri, posti letto e qualità, Arrivi e presenze al 2009, Valore Aggiunto e occupati al 2007.

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La domanda turistica della Sardegna: le best performance

I° regione italiana per crescitamedia annua del peso degliarrivi nel periodo 2006/2009(6,6%)……

Fonte: SRM su ISTAT

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…….. e ancora I° regione meridionale per concentrazione degli arrivi e delle presenze negli

esercizi complementari (arrivi 25,6% e presenze 33,0%), decisamente superiore al datomeridionale (rispettivamente 16,9% e 28,2%) e nazionale (rispettivamente 20,1% e33,5%)

I° regione meridionale per tasso di utilizzazione netta* degli esercizi alberghieri(37,8%, dato nazionale 38,8% ) e VI° a livello nazionale.

II° regione meridionale per peso arrivi turistici stranieri (36,1%, dopo la Sicilia con37,5%; Mezzogiorno 27,5% e Italia 43,1%)

•Presenze /giornate letto di effettiva apertura•Fonte: Istat

% Arrivi % PresenzeITALIA 63,9 67,0PAESI ESTERI 36,1 33,0Germania 9,5 9,8Francia 5,4 4,0Spagna 3,4 2,0Regno Unito 3,2 3,3Svizzera 3,1 3,4------------------ --- ---

III° regione meridionale per spesa turistica straniera: 565 mln € nel 2010(dopo la Campania con 1.140 mln € e la Sicilia con 765 mln €)

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Prevalenza di una domanda turistica “alberghiera” e di “qualità”

4, 5 stelle 3 stelle 1,2 stelle

% Arrivi

% Presenze

% Arrivi

% Presenze

% Arrivi

% Presenze

Sardegna 55,6 57,6 41,9 40,6 2,5 1,8ITALIA 43,8 37,7 45,9 51,2 10,3 11,1MEZZ. 49,6 48,4 43,8 46,0 6,6 5,7

E’una domanda di qualità che si concentra principalmente nelle strutture alberghiere ad alto stellaggio.

Fonte: SRM su Istat

La domanda turistica confluiscenel sistema alberghiero per il74,4% degli arrivi (79,9% Italia,83,1% Mezzogiorno) ed il 67,0%delle presenze (66,5% Italia,71,8% Mezzogiorno).

Arrivi PresenzeStrutture alberghiere 74,4% 67,0%Campeggi e villaggi turistici 18,3% 23,4%Alloggi in affitto 4,5% 7,4%Alloggi agro-turistici 0,5% 0,4%Altri es. complementari 2,2% 1,9%Totale strutture ricettive 100,0% 100,0%

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La domanda turistica ed il rapporto “qualità/prezzo”

La Sardegna è una delle mete italiane più amate da chi vuole fare le vacanze almare e presenta un’ offerta turistica molto variegata e articolata, con un elevatorapporto qualità -prezzo; a livelli di prezzo superiori corrispondono mete di elevataqualità, «uniche» e «speciali» per contesto e servizi.

La Sardegna è in testa per il forte aumento dei prezzi degli alberghi, in estate,rispetto a giugno: +18% e indice prezzo 151 euro (nel 2010). Le mete più costose diluglio sono: Porto Cervo (275 euro), Pula (210 euro),e Santa Teresa di Gallura (197euro).

E’ evidente come la struttura dei prezzi risenta della forte concentrazione delladomanda sulle strutture di maggiore qualità (infatti 56% di arrivi è concentrato inalberghi a 4/5 stelle che rappresentano però solo il 27,5% del totale esercizialberghieri). Se si prendessero, invece, a riferimento i soli alberghi a 3/4 stelle, iprezzi sarebbero allineati al resto d’Italia.

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I tematismi turistici domandati nella regione Sardegna

Fonte: SRM su Istat

La Sardegna si caratterizza per una domanda di prodotto prevalentemente balneareche concentra il 43,6% degli arrivi complessivi della regione con un peso sulMezzogiorno di oltre il 17% e sull’Italia del 5,0%.

ARRIVI Peso località su Regione

Peso su Mezz.

Peso su Italia

Località marine 1.067.965 43,6 17,9 5,0 Località collinari e di interesse vario 87.734 3,6 12,2 2,3

LOCALITA' TURISTICHE 1.155.699 47,2 12,0 1,5

ALTRE LOCALITA' 1.291.648 52,8 16,7 7,1

TOTALE GENERALE 2.447.347 100,0 14,1 2,6

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La stagionalità della domanda turistica

Fonte: SRM su Istat

Peso % mensile degli arrivi turistici

Tasso mensile di utilizzazione netta degli esercizi alberghieri

E’ evidente che la forte dipendenzadal fattore balneare fa si che lestrutture ricettive soffrano di unaforte stagionalità, come del restosuccede nel Mezzogiorno ed ingenerale in Italia

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Lo spaccato provinciale della domanda turistica

Fonte: SRM su Istat

La domanda turistica della Sardegna si concentra principalmente nelleprovincie di: Olbia Tempio (quota del mercato regionale pari a 34,4% per gli arrivied a 40,33% per le presenze), Cagliari (26,6% per gli arrivi ed a 24,2% per lepresenze) e Sassari (16,0% per gli arrivi ed a 13,1% per le presenze)

Le provincie sardeviaggiano a velocitàdissimili: stabilità per leprincipali provincie turistiche emaggiore variabilità per quelleminori.

Ad esempio, la provincia diOristano evidenzia unariduzione del peso degli arriviin media annua (nelquadriennio 2006/09) del4,27%, mentre al contrario laprovincia di Ogliastra mostrauna crescita media annua del+19,01%.

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Fonte: SRM su ISTAT

L’offerta ricettiva della SARDEGNA: l’importanza del settore ricettivo complementare

Le tipologie del settorericettivo complementaremaggiormente diffuse sono iB&B (1.721 pari al 22,4% delMezz) e gli alloggi agro-turistici (590 pari a 19,4% delMezz.).

In Sardegna, l’incidenza ditali strutture sulla relativaofferta complementare èmaggiore sia a quellameridionale che nazionale.

L’offerta alberghiera è costituita da 898strutture (13,2% sul Mezzogiorno e 2,6% suItalia) con 101.823 posti letto (17,0% sulMezzogiorno e 4,6% su Italia) .

L’offerta es. complementari è costituita da2.738 strutture (18,3% sul Mezzogiorno e 2,5%su Italia) con 97.219 posti letto (17,1% suMezzogiorno e 4,1% su Italia)

Peso % unità esercizi complementari per tipologia

Numero Letti

Unità Peso % su Mezz.

Peso % su Italia

Unità Peso %

su Mezz.

Peso % su Italia

Alberghi 898 13,2 2,6 17,0 4,6101.823

Es. compl.ri 2.738 18,3 2,5 17,1 4,197.219

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Forte concentrazione di strutture nella provincia di Olbia-Tempio (il 40% dei posti letto negli alberghi e il 70% degli alloggi in affitto sul totale regionale ).

Fonte: SRM su ISTAT

L’offerta ricettiva nelle province: le specificità della Sardegna

I posti letto delle principali formule ricettive. Anno 2009

Alberghi Campeggi e villaggi

Alloggi in affitto Agriturismo B&B Altro

SASSARI 15.727 8.769 1.197 1.314 2.330 462

NUORO 10.311 6.156 159 1.442 765 77

CAGLIARI 24.386 9.631 2.461 619 1.700 453

ORISTANO 3.640 5.673 250 1.458 1.366 288

OLBIA-TEMPIO 40.085 22.798 11.711 1.290 794 22

OGLIASTRA 3.460 8.732 272 181 397 135

MEDIO CAMPIDANO 1.709 403 198 384 359 -

CARBONIA-IGLESIAS 2.505 1.420 496 480 577 -

SARDEGNA 101.823 63.582 16.744 7.168 8.288 1.437

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Fonte: SRM su ISTAT

L’offerta ricettiva nelle province: le specificità della Sardegna

Forte crescita di Agriturismi e B&B nella regione!

20,4% 16,1%33,2%

450,8%

307,6%

0,3%0,0%

50,0%

100,0%

150,0%

200,0%

250,0%

300,0%

350,0%

400,0%

450,0%

500,0%

Alberghi CAMPEGGI e villaggi Alloggi in affitto Agriturismo B&B Altro

Tasso di crescita medio annuo dei posti letto delle principali formule

ricettive. Anni 2003/2009

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1.0001.5002.0002.5003.0003.500

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Num

ero

pass

egge

ri (M

iglia

ia) Cagliari

Alghero

OlbiaOltre 6,4 mln di

passeggeri complessivamente

movimentati nel 2010

Fonte: SRM su dati ENAC 2011

Alcune caratteristiche (al 2009):• Cagliari: 4° aeroporto nel Mezzogiorno• Alghero: il 65% del traffico è low cost• Forte stagionalità del traffico aereo

• 1° tratta nazionale: Roma Fiumicino-Cagliari• 1° tratta low cost nazionale: Bergamo-Cagliari• 5 i vettori low cost presenti con 10 tratte nazionali e

16 internazionali

Il sistema aeroportuale regionale comprende anche gli scali di Tortolì e Oristano-Fenosusituati lungo le coste centrali dell’isola. Questi, se maggiormente valorizzati anche dalpunto di vista strutturale, potrebbero favorire la canalizzazione dei flussi turistici verso laSardegna centrale e, quindi, migliorerebbero anche la mobilità complessiva dell’isola.

L’accessibilità della Sardegna. Gli aeroporti

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L’accessibilità della Sardegna. I Porti

Fonte: Uniontrasporti su dati Osservatorio Nautico Nazionale, 2011

Il sistema portuale sardo poggia su 2 Autorità Portuali: Cagliari e Olbia-Golfo Aranci.

Le due Autorità hanno movimentato nel 2009 oltre 6,56 milioni di passeggeri in navigazione.

Per il porto di Cagliari, al 2009, sono transitati oltre 122 mila crocieristi.

Numero posti barca in Sardegna – Anno 2010

Riguardo alla nautica da diporto, la Sardegna dispone del 12,7% delle strutture nazionali.

Di particolare interesse sono Marina di Porto Torres e Marina di Arbatax:

- Il primo con una disponibilità di 400 posti barca per una lunghezza massima di 40 metri;

- Il secondo con 650 posti barca fino agli 85 metri.

Regione Posto barca Parco nautico Posti barca/Parco nautico

Posti barca/km coste

Sardegna 19.415 3.958 4,9 10,2

Italia 153.161 99.517 1,5 20,5

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L’accessibilità della Sardegna. Gli assi viari

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 2010

In regione è assente la rete autostradale

Per le strade regionali e provinciali, il confronto con la macroarea e col dato nazionale evidenziaun’estensione adeguata in relazione alla popolazione ed ai veicoli circolanti, non anche in rapporto allasuperficie.

La Sardegna è la 15° regione italiana per numero di veicoli e di autovetture circolanti; in rapporto allapopolazione si ha una concentrazione di appena un quarto rispetto alla media nazionale e dimacroarea.

L'estensione stradaleL'estensione stradale

-

10

20

30

40

50

60

Strade Regionali e Provinciali per 10.000 abitanti

Altre strade di interesse

nazionale per 10.000 abitanti

Strade Regionali e Provinciali per

100 Kmq

Altre strade di interesse

nazionale per 100 Kmq

Strade Regionali e Provinciali per

10.000 autovetture circolanti

Altre strade di interesse

nazionale per 10.000

autovetture circolanti

kmL'estensione stradale Sardegna

Italia Meridionale e Insulare

Italia

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L’accessibilità della Sardegna. Le reti ferroviarie

La linea RFI è completamente non elettrificata e solo il 11,6% della stessa è abinario doppio. Questi elementi aumentano i tempi di percorrenza e limitano l’offertadisponibile per i viaggiatori.

Nell’isola è presente l’Arst Gestione FdS , ferrovia regionale che gestisce 614 km direte sul territorio regionale.

Da un lato l’offerta di infrastrutture di trasporto su ferro nonasseconda la richiesta di mobilità della domanda turistica ....

.... dall’altro le particolari caratteristiche della rete ferroviaria ascartamento ridotto che attraversa il suggestivo territorio sardopotrebbero favorire forme di turismo alternativo utile per ladestagionalizzazione del prodotto turistico

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Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine

Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell’indotto

I comuni a vocazione turistica della Sardegna

Dinamica economico-finanziaria delle imprese

Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica

Il binomio turismo-agricoltura

Moltiplicatore del Pil turistico

Agenda

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Dei 180 comuni a vocazione turistica del Mezzogiorno, ben 49 appartengono alla regioneSardegna e sono essenzialmente località di interesse balneare (75%). In particolare sirilevano 13 località balneari di qualità certificata.

Fonte: SRM Turismo & Mezzogiorno. Caratteri strutturali, potenzialità e dinamiche competitive dei Contesti Turistici Meridionali

I comuni a vocazione turistica “balneare” della Sardegna

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Configurazione dei cluster tematici

Individuazione di 12 cluster tematici mediante i fattori di attrattiva territoriali chedistinguono le località sul piano culturale, storico e artistico, enogastronomico enaturale. Si tratta di aggregati di comuni sulla base della vocazione tematica inessi prevalente.

1. località di interesse culturale2. località culturali minori3. località turistiche montane4. località termali5. località balneari6. località balneari con parchi, riserve marine e aree protette7. località balneari di qualità certificata8. località balneari con porti turistici9. località balneari enoturistiche10. località balneari e collinari eno-gastronomiche11. località montane e collinari con parchi, riserve e aree protette12. altre località (montane e collinari )

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Fonte: SRM Turismo & Mezzogiorno. Caratteri strutturali, potenzialità e dinamiche competitive dei Contesti Turistici Meridionali

Identificazione dei comuni a vocazione turistica della Sardegna

5. Località balneari

Lanusei (OG) Lotzorai (OG)

Trinità D'agultu e Vignola (SS)Valledoria (SS)Villanova Monteleone (SS)

1.Località baln.con parchi,

riserve marine e aree protette

Arbatax-Gairo (OG)13.

Località balnearidi qualità certificata

Muravera (CA) Orosei (NU) Posada (NU) Siniscola (NU) Bari Sardo (OG) Baunei (OG) Aglientu (OT) Arzachena (OT) Budoni (OT) Golfo Aranci (OT) Palau (OT) San Teodoro (OT) Bosa (OS)

6.Località balneari

con porti turisticiCagliari (CA)La Maddalena (OT) Olbia - Tempio (OT) Santa Teresa di Gallura (OT) Castelsardo (SS)Carloforte (CI)

4.Località balneari

enoturisticheCardedu (OG) Badesi (OT) Magomadas (OS) Sorso (SS)

8.Località balneari

e collinari enogastronomiche

Dorgali (NU)Oliena (NU)Tortolì (OG) Loiri Porto San Paolo (OT) Monti (OT) Oristano (OS)Alghero (SS)Sassari (SS)

6.Località

con parchi ed aree protette Aritzo (NU)Desulo (NU)Orgosolo (NU)Tonara (NU)Urzulei (OG)Villagrande S.(OG)

6.Altre località

montane e collinare Bitti (NU) Lodè (NU) Nuoro (NU)Onanì(NU) Suni (NU) Romana (SS)

Località di interesse balneare

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Analisi dei fattori di attrattiva territoriale

12 Cluster tematici

Potenziale turistico territoriale(IATP)

Analisi dei fattori di attrattiva antropici

Indice di Offerta Turistica

(IOT)

Domanda turistica(TASSO DI

TURISTICITÀ)

Performance

La mappa dei comuni a vocazione turistica: le variabili IATP- L’Indice di Attrattività Turistica Potenziale è legato alla presenza di uno o più attrattori

turistici territoriali (Impianti sci, Punteggio Legambiente, N. bandiere blu, N. posti barca,Eventi,Terme, Musei, monumenti, aree archeologiche, DOC/Vitigni,,Aziende agrituristiche ecc..)ed ai fattori di accessibilità (distanza dal casello autostradale, km strade statali, porto, stazioneferroviaria, aeroporto, ecc)

Performance -Differenza tra Indice di Offerta Turistica (IOT costruito sulla base del livello dipresenza delle imprese turistiche ricettive, ristorative, ricreative e di intrattenimento ) e ladomanda turistica (tasso di turisticità costruito come rapporto tra le presenze medie giornaliere dituristi e la popolazione residente)

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30

Capacità di trasformare i diversi fattori di attrattiva ivi presenti, in prodotti

turistici, offerti e, soprattutto, domandati

Capacità di valorizzare un’offerta

scarsamente attrattiva

Bassa attrattività a fronte della quale corrisponde una bassa turisticità

potenzialità inespresse: forte attrattività legata all’offerta di risorse territoriali e bassa performance turistica

Medie variabili Mezzogiorno

Medie variabili Sardegna

I

IV III

II

MAPPA dei 48 comuni a vocazione turistica della Sardegna

Nuoro

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31

MAPPA dei 48 comuni a vocazione turistica della Sardegna: i risultati

Quadrante I: elevata Attrattività Turistica Potenziale e bassa Performance. In tale quadrante ritroviamoprincipalmente i cluster “Località balneari con porti turistici” e “Località balneari e collinarienogastronomiche”.

Quadrante II- elevata Attrattività Turistica Potenziale ed elevata Performance. In tale quadranteritroviamo il cluster “Località balneari di qualità certificata”.

Quadrante III: bassa Attrattività Turistica Potenziale e alta Performance. In tale quadrante si rileva unamaggiore concentrazione di comuni. Rispetto ai cluster, la parte alta del quadrante è occupatadalle località balneari mentre la parte bassa da quelle montane e collinari e dai parchi ed areeprotette.

Quadrante VI: bassa Attrattività Turistica Potenziale e bassa Performance. In tale quadrante si rilevauna scarsa presenza di comuni.

I

IV III

II

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32

Emerge un territorio che dovrebbe sfruttare di più le opportunità di sviluppo connesse all’industria turistica, non

limitandosi alle poche località turistiche dove prevalgono perlopiù turismi monotematici (balneare), superando gap infrastrutturali che limitano la capacità di generare flussi

turistici.

Tra gli obiettivi prioritari vi è la destagionalizzazione e la delocalizzazione del

turismo

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La Sardegna: destinazione ideale per il “turismo attivo” Si tratta di una filosofia di viaggio che combina avventura, ecoturismo e cultura, includendo tutte le

tipologie di fruizione turistica a basso impatto ambientale che implicano un impegno del visitatore(Cicloturismo, trekking, windsurf, kayak, arrampicata, deltaplano, paracadutismo, parapendio, nordicwalking, ecc.)

E’ un segmento in forte espansione del mercato globale: secondo le stime del WTO, i tassi di crescitagenerati nei prossimi anni dalla vacanza attiva saranno vicini al 20 per cento a fronte di un 4 per centodei segmenti di turismo tradizionali. Ha il vantaggio di garantire flussi nell’arco di tutto l’anno, dicoinvolgere territori a vocazione tradizionalmente non turistica e di attrarre nuove tipologie di visitatorinormalmente non catturati dall’offerta tradizionale.

La Sardegna, per le peculiarità uniche del suo territorio, ben si presta allo sviluppo di questo settorenell’ottica di una delocalizzazione dell’offerta verso le zone interne e di un arricchimento dell’universomarino balneare. Chi già opera nel turismo attivo nell’Isola riscontra ogni anno un sensibile aumentodelle presenze. Le potenzialità sono enormi ma ancora in larga parte inespresse. È emblematico ilparagone con Mallorca, un’isola con caratteristiche molto simili alle nostre ma dalle dimensioni moltoridotte che attrae ogni anno oltre 200mila cicloturisti, quasi il 10 per cento degli arrivi totali dellaSardegna.

L’individuazione di nuovi flussi turistici anche al di fuori dei confini dell’estate, potrebbe trovaresbocchi anche nella proposta di legge che è all’esame del Consiglio Regionale e che punta arealizzare quattro poli golfistici nell’isola che comprendano venti campi da 18 buche da affiancare aiquattro già esistenti; l’obiettivo dichiarato è quello di garantire oltre 700.000 presenze in più all’annotra ottobre e aprile.

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Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine

Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell’indotto

I comuni a vocazione turistica della Sardegna

Dinamica economico-finanziaria delle imprese

Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica

Il binomio turismo-agricoltura

Moltiplicatore del Pil turistico

Agenda

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Fonte: SRM su dati AIDA

L’analisi patrimoniale e finanziaria delle imprese alberghiereLe variazioni della struttura patrimoniale delle aziende

Struttura finanziaria protesa all’impiego di capitali di terzi e quindi ad unosfruttamento della leva finanziaria.

Si denota una progressiva contrazione del ricorso al debito dopo il 2007; ilpeso percentuale del capitale sociale e del debito sul totale attività si sonoridotti mentre il livello del patrimonio netto è aumentato.

SARDEGNA ITALIA

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Fonte: SRM su dati AIDA

La numerosità delle aziende alberghiere e la concentrazione del fatturato

Quote di mercato e numerosità delle classi di fatturato

In Sardegna soltanto l’1% delle imprese ha un fatturato superiore agli 8 milioni (in Italia il2%) ma detiene il 36% del fatturato complessivo (in Italia il 35%).

La Sardegna presenta un variegato sistema imprenditoriale. Difatti oltre ad - unnumero elevato di aziende medio-piccole (il 70% del totale ha un fatturato inferiore ad 1milione di euro), si segnala anche il peso maggiore delle aziende medie (classe da 2000a 4000).

Ricavi delle vendite dati in migliaia di

euro SARDEGNA ITALIA

Quota di mercato (in % Fatturato)

N Aziende per classe/totale

Quota di mercato (in % Fatturato)

N Aziende per classe/totale

<=500 7% 47% 7% 45%da 500 a 1000 10% 21% 12% 24%da 1000 a 1500 9% 11% 9% 11%da 1500 a 2000 6% 5% 7% 6%da 2000 a 4000 26% 14% 17% 9%da 4000 ad 8000 5% 1% 12% 3%> 8000 36% 1% 35% 2%

100% 100% 100% 100%

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37

Fonte: SRM su dati AIDA

L’analisi economica: Fatturato e risultati economici

Il ROE, si presenta in calo in Sardegna seguendo le dinamiche dell’Italia. I dati del 2009evidenziano però un calo minore (-4,1%) rispetto all’anno precedente (-5,5%). Neconsegue che il settore alberghiero pur essendo ancora in difficoltà presenta dinamichemigliori dell’Italia.

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Fonte: SRM su dati AIDA

L’analisi di redditività : il ROS delle imprese alberghiere

La redditività del fatturato (utile o perdita/fatturato) mostra un settore in perdita mentre laredditività operativa del fatturato (ROS=Risultato operativo/fatturato) è sempre positiva ilche implica che le perdite vengono generate anche con il contributo della gestione extra-caratteristica.

SARDEGNA ITALIA

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Fonte: elaborazione SRM, OBI * Dati previsionali **L’esportazione va intesa come domanda proveniente dall’estero

SURVEY 2011 imprese turistiche sarde: gli investimenti, le esportazioni e la situazione finanziaria

Il settore Turismo presenta una continua contrazione degli investimenti produttivi; sipassa da un 2008 in cui ad un saldo negativo di -35,4% corrisponde una quota degliinvestimenti sul fatturato pari al 33,9%, ad un 2011 in cui il valore del saldo è -68%, conuna quota degli investimenti sul fatturato che si riduce al 15,9%.

I dati riguardanti la situazione finanziaria delle imprese turistiche della Sardegnamigliorano (da 31,1% nel 2008 a 28,2% nel 2011). Tuttavia la quota di imprese chehanno riscontrato un peggioramento della situazione finanziaria nel 2011 è nettamente piùalta rispetto al panorama meridionale (28,2% in Sardegna, 18,2% nel Mezzogiorno).

La tendenza delle imprese sarde è chiaramente di apertura verso la domanda estera.Nel 2011, la quota di imprese che esporta** è pari al 91,2%, 2,9 punti percentuali in menorispetto al 2010 (94,1% nel 2010) ma superiore di circa 16 punti percentuali al dato delMezzogiorno

Investimenti attuati previsti e quota sul fatturato

2008 2009 2010 2011*SI investimenti 29,5 46,1 21,2 16,0NO investimenti 65 37,2 78,8 84,0

SALDO -35,4 9,0 -57,6 -68,0QUOTA SU FATT. 33,9 21,1 32,3 15,9

Aziende con peggioramento situaz. finanziaria

2008 2009 2010 2011*

Situaz. Finanz. Pegg.

31,1 17,2 43,5 28,2

Aziende esportatrici e quota sul fatturato

2008 2009 2010 2011*SI Esportazioni 91,7 79,5 94,1 91,2NO Esportazioni 8,3 20,5 5,9 5,9SALDO 83,5 59,1 88,2 85,3QUOTA SU FATT. 35 30,1 26,6 26,7

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Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine

Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell’indotto

I comuni a vocazione turistica della Sardegna

Dinamica economico-finanziaria delle imprese

Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica

Il binomio turismo-agricoltura

Moltiplicatore del Pil turistico

Agenda

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POR Sardegna FESR 2007-2013: le previsioni per turismo e cultura

Il PO Sardegna FESR 2007-2013, in riferimento ai comparti in oggetto, punta apromuovere un uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali e sostenerel’attrattività e competitività del territorio valorizzando le risorse naturali e culturali persviluppare il turismo sostenibile. Agli interventi citati è ascrivibile una dotazionefinanziaria pari ad oltre 105 milioni di euro.

0 20 40

Promozione delle risorse naturali

Altri aiuti per il miglioramento dei servizi tur.

Protez. e conservaz. del patrimonio culturale

Sviluppo di infrastrutture culturali

Altri aiuti per il miglioramento dei servizi culturali

29,8

37,0

4,3

8,5

25,5

Milioni di euro

Cat

egor

ie d

i spe

sa

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42

La Spesa Pubblica Consolidata per i comparti turistico e culturale

Fonte: SRM su CPT-MiSE, 2010

Al 2008, la Spesa Pubblica Consolidata della Sardegna per le voci “cultura e serviziricreativi” e “turismo” rappresenta l’1,43% di quanto previsto, a livello regionale, perle 30 categorie economiche dei Conti Pubblici Territoriali.

0

100

200

300

400

500

600

700

2004 2005 2006 2007 2008

551,29466,32

397,57 444,91323,10

94,66

86,0596,26

109,58

96,18

Mili

oni d

i eur

o

Cultura e servizi ricreativi Turismo

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Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine

Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell’indotto

I comuni a vocazione turistica della Sardegna

Dinamica economico-finanziaria delle imprese

Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica

Il binomio turismo-agricoltura

Moltiplicatore del Pil turistico

Agenda

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Fonte: Turismo & Mezzogiorno. Caratteri strutturali, potenzialità e dinamiche competitive dei Contesti Turistici Meridionali, INEA.

I comuni a vocazione turistica “enogastronomica” della Sardegna

Un altro tematismo diffuso è quello enogastronomico. Infatti si rilevano ben 12cluster di località balneari e collinari enogastronomiche/enoturistiche (nelMezzogiorno 31).

Il turismo del gusto costituisce un rilevante esempio del turismo di “motivazione”.Nel 2010 ha rappresentato complessivamente il 3,8% delle vacanze (1,8% nel2009)

I prodotti agroalimentari DOP e IGP certificati nella Sardegna sono 6) mentre ivini DOC 19 di cui1 DOCG.

L’enogastronomia rappresenta per l’Italia un punto di forza grazie allastraordinarietà dei prodotti tradizionali.La Sardegna, con 172 prodotti agroalimentari tradizionali (pari al 11% delMezzogiorno), si posiziona al quinto posto nella classifica delle regioni meridionali.

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I comuni a vocazione turistica “enogastronomica” della Sardegna

La Sardegna è la regione meridionale, dopo la Campania, con la maggiore presenza di aziendeagrituristiche: 775 nel 2009 (pari al 20% del Mezzogiorno ed al 4% dell’Italia)

Fonte: elaborazioni SRM su dati ISTAT.

valori assoluti

peso % su Mezz

peso % su Italia

Aziende agrituristiche 775 19,86 4,07attività svolte:Alloggio 587 17,89 3,74Ristorazione 642 21,46 6,88Degustazione -altre attività 196 9,04 1,85

Aziende agrituristiche in Sardegna per tipo di attività

Il settore agroalimentare (agricoltura + agroindustria) in Sardegna genera 1.545,2 mln di euro diValore Aggiunto e pesa il 5,3% sul totale della regione (in Italia il peso è pari a 3,9%)

Valorizzazione dei due asset principali:Turismo e Agricoltura

un binomio potenzialmente vincente

Stimolando la capacità di

aggregazione

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Quasi l’80% delle imprese sarde del settore ricettivo (nel Mezzogiorno 53,1%) siapprovvigiona di prodotti alimentari tipici per una quota superiore al 30%;

Si tratta di una caratteristica diffusa essenzialmente presso le aziende di piccoledimensioni (con meno di 50 addetti). Invece, per le aziende di grandi dimensioni (>50addetti) non si evidenzia tale particolarità. Nello specifico, l’incidenza della quota deiprodotti tipici regionali superiore al 30% la si riscontra nell’81,3% delle aziende di piccoledimensioni (53,2% Mezzogiorno) e solo nel 50% di quelle grandi (52,6% Mezzogiorno).

Binomio turismo agricoltura: l’approvvigionamento delle derrate alimentari locali Survey SRM 2011

L’incidenza media della quota di prodotti tipici regionali sul totale degli acquisti effettuati

Fonte: elaborazione SRM, OBI. Rapporto Imprese & Competitività

<50 addetti > 50 addetti %Tot

Sardegna Mezzogiorno Sardegna Mezzogiorno Sardegna MezzogiornoMeno del 10% 6,3 24,5 0,0 22,4 5,9 24,4Tra il 10% e il 30% 12,5 22,4 50,0 25,0 14,8 22,5Tra il 30% e il 50% 53,1 30,2 40,0 30,4 52,3 30,2Oltre il 50% 28,1 23,0 10,0 22,2 27,0 22,9

100 100 100 100 100 100

81,3% 79,3%50,0%

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Binomio vincente turismo agricoltura

•Esiste una funzione diretta di crescita del settore agricolo (V.A.D.)legato al miglioramento delle sinergie distributive con il canalealberghiero (gruppi di vendita, reti di impresa e filiere);

•Esiste però anche una funzione indiretta di crescita del settore agricolo(V.A.I.) legato al moltiplicatore del PIL turistico (che vedremo tra poco...)

Turismo e Agricoltura sinergia vincente:

V.A.D+V.A.I.

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Vantaggi reciproci dei due settori endogeni piùrilevanti nell’economia sarda:

1. Maggiore V.A. agricolo di qualità;2. Sinergie organizzative e produttive nella filiera

agricola, zootecnica, artigianale e folkloristica;3. Destagionalizzazione e delocalizzazione

turistica;4. Impatto positivo sul PIL dei diversi settori

dell’economia sarda (moltiplicatore del Pil)

Binomio vincente turismo agricoltura

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Il turismo: lo scenario nazionale ed internazionale e le prospettive di medio-lungo termine

Il turismo nella regione: dati di scenario ed analisi dell’indotto

I comuni a vocazione turistica della Sardegna

Dinamica economico-finanziaria delle imprese

Le politiche di sviluppo e la spesa pubblica

Il binomio turismo-agricoltura

Moltiplicatore del Pil turistico

Agenda

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Moltiplicatore del Pil turisticoIl turismo è un settore trasversale in grado di attivare ricchezza anche in altri settoricollaterali. Difatti oltre alla spesa destinata agli Alberghi e Ristoranti (55%), la spesa dei turistiè destinata ai Beni culturali (cui va il 14% della spesa), alla Moda (cui va il 10%),all’Alimentare (cui va il 7%), ai trasporti (cui va il 6%).

Alberghi e ristoranti55%

Moda10%

Alimentari7%

Altro5%

Ricreazione e cultura14%

Trasporti6%

Sanità3%

Fonte: IRPET 2009

Composizione media della spesa turistica in Italia

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L’incidenza dei consumi turistici sul totale dei consumi interni

Fonte: SRM su dati ISTAT, IRPET

Il peso dei consumi turistici sul totale dei consumi interni in Sardegna è pari all’11%(più elevato rispetto al dato nazionale) corrispondente a circa 3.393 milioni di euro.

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L’incidenza del PIL del turismo in senso stretto sul totale del PIL regionale.

Fonte: SRM

Il PIL turistico della SARDEGNA pesa il 3% sul PIL turistico nazionale (59.691 milioni€) e il 13% sul Mezzogiorno (12.656 milioni €).

La vocazione turistica della Sardegna è superiore al dato nazionale e si stima un Pilturistico regionale di 1.664 milioni di euro, pari al 4,8% del Pil totale regionale(34.352,1 milioni di euro)

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Reazione del PIL della Sardegna alla crescita delle presenze turistiche

Dall’analisi della sensibilità del Pil turistico alla variazione delle presenzeturistiche si presentano i seguenti scenari:

Se le presenze turistiche aumentassero del..

20%

10%il PIL turistico nella

regione SARDEGNAcrescerebbe di …

336 milioni di euro arrivando a 2.017

168 milioni di euro arrivando a 1.849

15%252 milioni di euro arrivando a 1.933

Ogni turista in Sardegna genera 34 euro di Pil aggiuntivo alle condizioni attuali delsistema turistico sardo

Pertanto

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Gioco di suggestione………..

SARDEGNA: +20% presenze

+PIL TURISTICO

(in senso stretto)

336 milioni di €

+PIL INDOTTO

275 milioni di €

Il turismo è un settore trasversale in grado di attivare ricchezza anche in altri settori collaterali.

Totale complessivo attivato: 611 mln €

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Impatto delle sinergie tra filiera agricola locale di qualità e sistema turistico sardo

L’impatto economico salirebbe da 34 € a 52 € (benchmark: media aritmeticaregioni italiane con caratteristiche turistiche analoghe)

Se in Sardegna si attuassero pienamente le Sinergie organizzative e produttive trala ricchezza del settore agroalimentare ed enogastronomico ed il sistematuristico integrato (balneare/culturale/folkloristico, ecc)

+18€ PIL Turistico aggiuntivo

Aumenterebbe, nel medio periodo, la capacità endogena di creazione di ricchezzadella Sardegna in relazione all’aumento di presenze turistiche

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Gioco di suggestione……..il binomio vincente

SARDEGNA: +20% presenze €

+PIL TURISTICO

(in senso stretto)

514 milioni di €

(+178 milioni €) +PIL INDOTTO

420 milioni di €(+ 145 milioni €)

Totale complessivo attivato: 934 mln € (+ 323 mln €)

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Conclusioni e

alcune linee di policy

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Conclusioni: le azioni strategiche per rafforzare l’effetto moltiplicativo del turismo in Sardegna

Obiettivo strategico:

Incrementare il valore aggiunto del turismo attraverso una più ampia e diversificata offerta per:

1. Incrementare la capacità di attrarre flussi di turisti internazionali;

2. Destagionalizzare

3. Ampliare il potenziale turistico delle aree interne (binomio agricoltura/turismo);

4. Rafforzare la presenza nei mercati a più alto potenziale di attrazione

BrandSardegna

1. Balneare

2. Nautico/s

portivo

3. Congress

uale

4. Naturalisti

co

5. Paesaggistico/cultu

rale

Piano strategico triennale del turismo: incremento

annuo del PIL di circa 1%: da 8% all’11% con una

proiezione delle presenze effettive +500 mila

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Le criticità del settore turistico

Caratterizzazione contestuale che non agevola il tessuto economico per la presenza dei seguenti attributi strutturali e patrimoniali:

- Capillarità del patrimonio turistico/Frammentazione dell’offerta turistica/microimprenditorialità; - Insufficienza di infrastrutture condivise e accessibili;-problema della forte stagionalità-localizzazione costiera strutture/attività turistiche.

Imprenditorialità Permane ancora, in una parte della classeimprenditoriale, la scarsa predisposizione ad assumere una visionestrategica di lungo periodo capace di leggere i cambiamenti quali-quantitativi della domanda e dell’offerta internazionale, per assestarsi sulbreve periodo, basandosi su rendite di posizione. Esistono, per contro,diversi comportamenti virtuosi che hanno saputo anticipare gli eventireagendo con tempestività ed ideando nuovi modelli capaci di rispondere,con flessibilità, ad una domanda sempre più variegata.

Architettura della governance turistica Mancanza di un modellocoordinato e ben integrato di governance turistica

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I) Si consolidi la volontà politico-istituzionale di dare la giusta

centralità al turismo nell’ambito delle politiche di sviluppo

II) Si sviluppi una cultura sistemica imprenditoriale rafforzando la

capacità di aggregazione delle imprese attraverso consorzi e reti d’impresa tra tutti gli attori della

filiera (es binomio agricoltura/turismo)

III) Si razionalizzino gli strumenti per l’attivazione delle politiche di

sviluppo

IV) Si sviluppi l’idea di un Turismo come opportunità di business per i

finanziatori privati

Policy

Linee di policy: Azioni di sistema integrate