Il Reporter Q1 - Ottobre 2015

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Ottobre 2015 www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere meteo “pazzo”, i rischi per l’arte Editoriale quelle soluzioni buone in ogni stagione Matteo Francini D a qualche settimana l’e- state ha lasciato posto all’autunno, con ottobre che segna tradizionalmente l’ini- zio di quel periodo di piogge e freddo che terminerà soltanto con il ritorno della primavera. E allora si cambia l’armadio e si ricomincia a portare con sé l’ombrello, ben consapevoli che in questa stagione più che in altre è bene stare con un occhio sempre rivolto al cielo. Vero ma non troppo. PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 11 F enomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. A Firenze, “museo a cielo aperto”, non mancano sogget- ti e realtà che studiano come limitarne i danni e che si occupano di conservazione e manutenzione dei “tesori” cittadini. I pericoli per i monumenti, però, non arrivano solo dal cielo, ma anche dall’uo- mo, e nell’estate 2015 non sono mancati i casi che hanno riportato l’argomento sotto i riflettori. Ecco allora quali sono le soluzioni individuate per cercare di proteggere il patrimonio della città. Sara Camaiora - Serena Wiedenstritt PAGINA 12 PAGINA 10 ricordando folon, dieci anni dopo Nell’ottobre 2005 se ne andava l’artista gentile che ha lasciato un segno indelebile in città. Un mese in una pagina: “pillole” dalla città Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba SEGUE A PAGINA 14 PAGINA 13 kalinic-babacar, un attacco per due D iversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve”, quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A. E la Fio- rentina ne ha addirittura due. Fiorentina Firenze Quartiere 1 piazze e parchi si preparano all’inverno Cascine, Carmine e non solo: iniziative e progetti anche dopo la fine dell’estate Primo piano PAGINE 2-3 l’isola pedonale cambia volto “Rivoluzione” in vista per Santa Maria in Soprarno, che diventerà una vera e propria piazza. PAGINA 4 là dove i “nonni” scoprono le app PAGINA 7 Anno IX Ed. 41 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 41 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. La famiglia italiana della frutta

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Ottobre2015

www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere

meteo “pazzo”,i rischi per l’arte

� Editoriale

quelle soluzionibuone in ognistagione

Matteo Francini

Da qualche settimana l’e-state ha lasciato posto

all’autunno, con ottobre che segna tradizionalmente l’ini-zio di quel periodo di piogge e freddo che terminerà soltanto con il ritorno della primavera. E allora si cambia l’armadio e si ricomincia a portare con sé l’ombrello, ben consapevoli che in questa stagione più che in altre è bene stare con un occhio sempre rivolto al cielo. Vero ma non troppo.

☛ pagine 8-9

☛ SegUe a pagina 11

Fenomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. A Firenze, “museo a cielo aperto”, non mancano sogget-

ti e realtà che studiano come limitarne i danni e che si occupano di conservazione e manutenzione dei “tesori” cittadini. I pericoli per i monumenti, però, non arrivano solo dal cielo, ma anche dall’uo-mo, e nell’estate 2015 non sono mancati i casi che hanno riportato l’argomento sotto i rifl ettori. Ecco allora quali sono le soluzioni individuate per cercare di proteggere il patrimonio della città.

Sara Camaiora - Serena Wiedenstritt

☛ pagina 12

☛ pagina 10

ricordando folon,dieci anni dopoNell’ottobre 2005 se ne andava l’artista gentile che ha lasciato un segno indelebile in città.

Un mese in una pagina:“pillole” dalla città

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ SegUe a pagina 14 ☛ pagina 13

kalinic-babacar,un attacco per due Diversamente 9. Non i “9 e

mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve”, quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A. E la Fio-rentina ne ha addirittura due.

Fiorentina

FirenzeQuartiere 1

piazze e parchisi preparanoall’invernoCascine, Carmine e non solo: iniziative e progetti anche dopo la fine dell’estate

Primo piano

☛ pagine 2-3

l’isola pedonalecambia volto“Rivoluzione” in vista per Santa Maria in Soprarno, che diventerà una vera e propria piazza.

☛ pagina 4

là dove i “nonni”scoprono le app

☛ pagina 7

Anno IXEd. 41 Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino

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La famiglia italiana della frutta

Uno degli eventi che si sono tenuti in piazza del Carmine (foto di Cultura In Piazza)

La novità

la domenica i cittadini diventano “bottegai”

A partire da questo mese arriva nel quartiere

“Piazza la cantina”, iniziativa che coinvolgerà ogni dome-nica le principali piazze del quartiere, a rotazione. Si parte dalle Cascine per proseguire, tra gli altri spazi, con piazza del Carmine, San Jacopino, largo Annigoni e piazza In-dipendenza. “I ‘bottegai’ sa-ranno i residenti – annuncia il presidente del Q1 Maurizio Sguanci – senza la necessità di partita Iva, ma iscrivendosi al registro dei venditori e ver-sando una piccola somma, i cittadini potranno richiedere una porzione di suolo pub-blico dove allestire un gazebo per vendere oggetti e mobili di cui vogliono disfarsi”.

C.N.

piazza del carminenon si ferma qua:iniziative e progettianche in inverno

Dopo l’estate/1

Cantieri e trasportiPer piazza del Carmine

quella del 2015 è stata un’estate da ricordare. Anzi, non è stata sem-

plicemente un’estate, ma “l’estate”, la prima vissuta appieno come luogo di aggregazione, incontro e cultura. Oltre settanta eventi si sono succeduti ogni giorno fino alla fine di settembre grazie a “Di Cultura In Piazza”, la nuova realtà cittadina a cui è stato af-fidato il compito di valorizzare l’area e ripensare la sua funzio-ne in chiave artistico-culturale. La programmazione continuerà ancora fino alla fine di ottobre: ai consueti appuntamenti dedicati a musica, teatro e ballo, insieme alle attività sportive e per bam-bini, si aggiungeranno sfilate di moda, tornei di burraco e uno speciale spettacolo di danza che il corpo di ballo svilupperà at-torno a una monoposto utiliz-zata nel campionato di Gp2 (per il programma completo: www.diculturainpiazza.eu). “L’estate in piazza del Carmine è partita un po’ in ritardo, ma è stata un grande successo – commenta il presidente del Quartiere 1 Mau-rizio Sguanci – da parte dei resi-denti c’è stata un’ottima risposta alle iniziative. Dopo l’iniziale timore nato a seguito della pedo-nalizzazione, la piazza si è sco-perta essere ancora più attrattiva grazie alle tante attività svolte.

Non più un luogo di passaggio, ma un posto da scoprire”. E le iniziative non si fermano con la fine della bella stagione: tra quel-le che si svolgeranno in inverno ci sono ad esempio il mercato che si tiene tradizionalmente in piazza Santo Spirito e che, in date prefissate, traslocherà in piazza del Carmine, mentre da fine novembre a fine dicembre la piazza ospiterà il celebre merca-tino natalizio di Heidelberg, fino all’anno scorso in piazza Santa Croce. “Si tratta di un’operazio-ne volta a portare le persone a vivere ancora di più il quartie-re – continua Sguanci – e va a unirsi a quell’opera di recupero e riqualificazione che interessa tutto l’Oltrarno. Tra i progetti in cantiere c’è anche quello ineren-te il recupero di San Carlo dei Barnabiti in via Sant’Agostino: stiamo lavorando per rendere questo luogo un grande conteni-tore utilizzabile a rotazione dagli artigiani, dando loro la possibili-tà di avere uno spazio espositivo non permanente”. Proseguono poi fino a fine dicembre le inizia-tive legate ai 150 anni di Firenze Capitale organizzate dal Quar-tiere, con mostre fotografiche, passeggiate, visite guidate, con-certi e laboratori per bambini, per scoprire i luoghi simbolo della città legati a quel partico-lare periodo storico. E se il 2015

Carolina Natoli

mobilità, l’oltrarno cambia

Periodo di cambiamenti e novità per la mobilità in Oltrarno. I cantieri non mancano, la Ztl O ha appena superato la fase

di “battesimo”, alcune linee di autobus sono state modificate e al-tre sono tornate. “Sicuramente questa è una fase interlocutoria, le difficoltà sono comprensibili e si possono tollerare a patto di con-dividere gli obiettivi finali, e in questo caso devo dire che come coordinamento siamo d’accordo con quanto è stato progettato per l’Oltrarno”, spiega Olivia Turchi, responsabile del coordinamento Attività di Oltrarno, realtà che comprende operatori economi-ci, sociali e culturali della zona oltre ad associazioni di categoria. La modifica principale per quanto riguarda il trasporto pubbli-co è il ritorno dell’11 anche nei giorni festivi, non transitando in viale del Poggio Imperiale e via del Gelsomino (serviti dalla linea 37) ma percorrendo via Senese e avendo come capolinea Le Gore. “In questo modo la linea 11 intercetta fino alle Gore gli utenti che prima utilizzavano il 36 e il 37 – fa presen-te Turchi – questi autobus sono di tipo Euro 6, quindi nuo-vi e meno inquinanti, meno impattanti e con più capienza. Abbiamo chiesto che venga monitorato il rispetto degli orari e delle corse e ci è stato assicurato che verrà fatto. Abbiamo inol-tre suggerito l’allungamento del bussino C3 fino a Porta Romana, in modo da integrare le fermate che ora il 36 e il 37 non fanno più, un’ipotesi che dovrebbe essere al vaglio di Palazzo Vecchio”. “Il nostro auspicio – conclude – è che ci sia un impegno costante per una mobilità sostenibile, un’integrazione di tutte le possibilità in campo, da trasporto pubblico a car sharing e bike sharing”.

S.C.

#Primo piano

In arrivomercatinima non solo.“Non più un luogo di passaggio, ma un posto da scoprire”

è stato appunto l’anno di Firenze Capitale, la commissione cultura del Q1 è già al lavoro per celebra-re il cinquantesimo anniversario dell’alluvione il prossimo anno, attraverso un progetto che coin-volgerà i cinque quartieri citta-dini, realizzando un percorso di eventi collegati che interesserà tutta la città, da Rovezzano alle Piagge, per raccontare con im-magini e testimonianze quanto avvenne nel 1966.

2 | Ottobre 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

cascine, una stagione daprotagoniste.e si replicheràIntanto via a pianidi “restyling”: nasceun bosco ecologico

Dopo l’estate/2

Da undici anni

Sono state le protagoniste dell’estate 2015. Hanno ospitato eventi, concerti e perfino locali, nel tentati-

vo di arginare il sovraffollamen-to notturno del centro storico che tanto malumore causa a chi ci abita. Le Cascine, il grande polmone verde della città, sono state costantemente sotto i ri-flettori negli ultimi mesi. Litfiba, David Gilmour, Einsturzende Neubauten sono stati alcuni dei grandi nomi della musica sbar-cati all’ippodromo del Visarno, che per queste occasioni ha ospi-tato un’arena ad hoc pensata per eventi di questa portata. Ma l’e-state 2015 ha visto anche il “tra-sloco” nel parco della movida di via dei Benci, una delle vie più frequentate e affollate del cen-tro, con il progetto “Benci Bar”, per quello che è stato un primo esperimento di delocalizzazio-ne. Esperimento che, secondo l’amministrazione, ha dato buo-ni frutti ed è quindi destinato a ripetersi in futuro. Parola di Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1, che si è detto soddi-

Sara Camaiora

Una delle serate estive al “Tamburello Benci Bar” delle Cascine, progetto nato con l’obiettivo di “delocalizzare” la movida

Una delle lezioni di yoga andate in scena alle Cascine (foto Simone Falsini)

lezioni di yoga con vista sul “laghetto”

Tappetini colorati distesi sul verde e una lezione di yoga con vista sul “laghetto” del parco. Con l’estate 2015, lo yoga alle

Cascine ha compiuto undici anni: nato come ritrovo tra amici per fare pratica durante le “ferie” dei corsi canonici, con il passare del tempo è diventato sempre più simile a un raduno. Basti pensare che si sono presentate anche ottanta persone per una sola lezione. “Il passaparola è una forza imprevedibile”, ammette Leonardo, 45 anni, uno degli insegnanti da cui è partita questa tradizione esti-va. Ogni anno, da giugno a settembre, appassionati, principianti e semplici curiosi si ritrovano sul prato davanti alla fontana del piazzale delle Cascine per fare yoga assieme, gratuitamente, grazie a un team di insegnanti che non chiede nulla in cambio. Quest’an-no le lezioni erano fissate alla sera, tre giorni alla settimana. E dallo yoga sono nate anche amicizie, iniziative (cene indiane, ad esempio) e un gruppo Facebook: Facciamo yoga alle Cascine. “C’è un’atmosfera piacevole – racconta Leonardo – è bello vedere così tanti sorrisi”. Appuntamento alla prossima estate.

sfatto di questa sorta di edizione zero dell’estate alle Cascine. “Il parco diventerà il luogo destina-to a ospitare movida cittadina ed eventi di vario genere – sostiene Sguanci – è stata sicuramente un’esperienza positiva sia per quanto riguarda la vita notturna in generale, sia per la qualità de-gli eventi ospitati, penso ai gran-di concerti all’ippodromo. Forse come primo anno non c’è stato un grande successo economico per i gestori, ma col tempo sono convinto che le cose migliore-ranno anche sotto questo punto di vista. Sicuramente la deloca-lizzazione ha rappresentato un deterrente al problema ‘movida’ nel centro storico: sono diminu-ite drasticamente le segnalazioni al Quartiere riguardo a disturbi e disagi, come gli interventi per ubriachezza molesta, anche gra-zie a un controllo più diffuso sul territorio”. Di serate all’aper-to, eventi e movida si tornerà a parlare quando la stagione lo permetterà nuovamente, ma nel frattempo le Cascine sono ogget-to di progetti di “restyling” dal

punto di vista del verde urbano. Da Palazzo Vecchio viene fatto sapere che in questi mesi parti-ranno interventi sugli alberi che prevedono l’eliminazione delle ceppe e la loro sostituzione, la ripiantumazione di quelli man-canti lungo le strade all’interno del parco e un progetto più spe-cifico per un “bosco ecologico”, che prevede non una sostitu-zione delle piante esistenti, ma la creazione appunto di un vero e proprio bosco con alberature e cespugli più bassi. In partenza anche lavori alla fermata del-la tramvia, successivamente ai quali, nella stessa area, saranno realizzati interventi sul verde cir-costante.

i tagli del nastroal parco e dintorni

Là dove c’era il Central Park è sorto il Fosso Bandito,

vasto complesso che compren-de ristorante, parco giochi e spazi per relax e concerti. Era il maggio 2014 e, qualche giorno dopo, veniva inaugurato poco lontano il nuovo Teatro dell’O-pera. Tre mesi prima c’era stato il taglio del nastro per la piazza antistante, la più grande della città. Bisogna tornare all’estate 2013 per l’apertura del centro visite delle Cascine (nella foto), punto di accoglienza e orien-tamento sul parco e sull’offerta turistica cittadina complessiva. Poco meno di un anno dopo, ad aprile 2014, qui al primo piano ha visto la luce la Casa dell’Arno, uno spazio tutto de-dicato al fiume fiorentino.

Cronistoria

#Primo pianoQuartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino Ottobre 2015 | 3

#Zoom

l’isola pedonale diventauna (vera) piazzaSanta Maria in Soprarno cambia look.E arrivano anche i cassonetti interrati

“ troppo trafficoin via dei bardi”

A due passi da Ponte Vec-chio, nel cuore del centro storico, una semplice isola pedonale sta per diventa-

re una vera e propria piazza. Stiamo parlando di Santa Maria in Soprarno, a cavallo di via dei Bardi, nei pressi dell’ampio e prestigioso Palazzo Tem-pi e della statua di San Giovanni Bat-tista dello scultore Giuliano Vangi. Un angolo, a detta di molti, da destinare quanto prima a un intervento di riqualificazione.

Al momento qui c’è solo un semplice spartitraffico e il passaggio di mez-zi, sia a due che a quattro ruote, non manca: il bronzo del Vangi, realizzato dall’artista nel 1996 e donato dall’En-te Cassa di Risparmio di Firenze al Comune, che qui ha trovato “casa” dal 2000, viene considerato un’opera d’arte di rilievo, meritevole quindi di esse-re valorizzata maggiormente (e non essere destinata a diventare semplice-mente l’appoggio per i selfie di qualche turista, come la ragazza olandese che,

qualche settimana fa, vi si era arram-picata proprio per scattarsene uno). “L’idea è di trasformare in piazza quella che ora è un’isola pedonale. Un progetto che potrà partire quando saranno terminati tutti i lavori per i sottoservizi previsti qui nei mesi a ve-nire – annuncia Stefano Giorgetti, as-sessore a lavori pubblici e viabilità del Comune di Firenze – una volta realiz-zata l’aderenza all’edificio sarà possibi-le ricollocare al meglio nella piazzetta l’opera d’arte. Successivamente preve-diamo poi l’installazione di cassonet-ti interrati al posto di quelli normali di raccolta rifiuti che vi sono adesso”. Lo spartitraffico ora situato in questo angolo di centro storico sarebbe quindi direttamente collegato a Palazzo Tempi: ciò comporterebbe l’eliminazione del passaggio di auto e motorini che attual-mente li divide e, nello stesso tempo, imporrebbe il doppio senso di marcia su un breve tratto di lungarno Torrigiani. L’installazione dei cassonetti interrati sarebbe un’altra piccola “rivoluzione”, dal momento che potrebbe abolire dalla zona la raccolta classica dei rifiuti, elimi-nando gli attuali cassonetti che hanno un impatto considerevole su tutta l’area. Tenuto conto che prima dovran-no terminare i lavori sulle tubatu-re da parte di Publiacqua, i cantie-ri per la sistemazione della piazza potranno partire solo nel 2016, secon-do quanto fatto presente da Giorgetti. “Il progetto ha suscitato l’interesse an-che di un privato, che ha manifestato la volontà di concorrere con un finanzia-mento alle opere di riqualificazione”, ha aggiunto tra l’altro l’assessore.

Un traffico intenso, anche di mezzi pesanti, che danneggia un’area centrale e storica e che ha ripercussioni su salute e qualità della vita di chi vi abita. È

ciò che denuncia il Comitato di via dei Bardi, nato proprio con l’intento di salva-guardare l’antica strada che collega via Guicciardini con piazza de’ Mozzi. “Con la pedonalizzazione di piazza Pitti la via è diventata il ricettacolo dei flussi di traffico – illustrano i componenti del comitato – non solo auto e due ruote, da qui passano anche bus e mezzi di grandi dimensioni, assolutamente inadatti a una carreggiata antica come questa. Il traffico ha un impatto notevole su questo angolo così pre-giato di centro storico, nonché sulla salute dei residenti, sottoposti a un continuo inquinamento”. Il modo per scrivere la parola “fine” a questa situazione, secondo il comitato, potrebbe essere già sotto gli occhi di tutti. “I lavori temporanei sulle tubature hanno imposto modifiche della viabilità, ovvero il doppio senso di mar-cia su lungarno Torrigiani e il senso invertito in via dei Bardi: modifiche provvi-sorie che, se fossero adottate in maniera definitiva, alleggerirebbero non poco il traffico – viene spiegato – in questo modo ci siamo riappropriati della nostra via. Lungarno Torrigiani, inoltre, è secondo noi l’unica strada che può sostenere que-sta mole di traffico, è asfaltata e aperta, quindi con un minor impatto in termini di inquinamento”. Il comitato si è già attivato con Palazzo Vecchio e in particolare con l’assessorato alla mobilità, che ha preso in carico la situazione, ha in mano le problematiche che sono state segnalate e anche le ipotesi di soluzioni prospettate. “Ho ricevuto le segnalazioni e le proposte del comitato, le ho passate agli uffici che ora le stanno studiando – conferma l’assessore Stefano Giorgetti – il doppio senso su lungarno Torrigiani da una parte tutelerebbe la viabilità, ma dall’altra farebbe perdere posti auto. E proprio la mancanza di posti auto è un’altra problematica che mi viene segnalata spessissimo dai residenti di questa zona. Faremo comun-que tutte le valutazioni del caso – conclude – anche nell’ambito del progetto che riguarda la vicina piazza di Santa Maria in Soprarno”.

S.C.

Sara Camaiora

Il progetto La segnalazione del comitato

Santa Maria in Soprarno si prepara a cambiare volto: da semplice isola pedonale diventerà una vera e propria piazza

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4 | Ottobre 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Centri Anziani

L’INDIMENTICABILE ESTATE DEL QUERCIONERicorderemo l’estate fiorentina del 2015 per il grande caldo, il nubifragio del 1°Agosto e i tanti appuntamenti internazionali succedutisi in città ma tantissime perso-ne sopra i cinquant’anni rivivranno nella loro mente an-che i piacevoli momenti trascorsi sotto al loggiato che si affaccia sul grande prato del Quercione alle Cascine.L’edizione 2015 dell’Estate Anziani all’Intercentro del Quercione ha visto la collaborazione di ben quattro centri del Q. 1 (Il Grillo Parlante di via Palazzuolo, Il Fu-ligno di via Faenza, il centro anziani di via delle Carra e lo ‘Zona Centro’ di via dei Malcontenti), che hanno dato vita a quattro mesi di attività molto diversificate, così da venire incontro alle richieste di quanta più gente pos-sibile. All’ombra del grande loggiato si sono alternati i balli più appassionanti accompagnati da musica dal vivo, tornei di burraco, concerti di musica tradizionale, spettacoli teatrali, pranzi mentre le donne più estrose si sono esibite persino in sfilate di moda.

E-mail: [email protected]

Centocinquantesimo anniversario (1865-2015)

Notizie dal territorio

OPIFICIO, 40 ANNI BEN PORTATIL’opificio delle Pietre dure, vanto e orgoglio italiano in tutto il mondo, compie 40 anni. La ricorrenza è stata celebrata il 3 settembre scorso con la deposizione di una corona sulla tomba di Ferdinando I de’ Medici che dell’attuale Opificio fu di fatto l’ispiratore. Le sue antiche origini risalgono al 1588 quando il Gran-duca di Toscana che, per la realizzazione della cappella dei Principi in San Lorenzo, aveva bisogno di maestran-ze esperte nella preziosa arte del commesso fiorentino, fondò una manifattura specializzata nella lavorazione delle pietre dure. L’attività dell’Istituto è proseguita nei secoli grazie alla grande qualità delle realizzazioni e all’ estensione delle funzioni anche a quelle di restau-ro, attività a cui deve oggi la sua grande e giustificata fama. La drammatica alluvione del 1966 fu decisiva per la crescita del lavoro di ricerca, di analisi scientifica e di restauro, soprattutto del Laboratorio restauri della So-printendenza delle Belle Arti che fu il vero protagonista del salvataggio del patrimonio artistico fiorentino. Nel 1975 la fusione dell’Opificio con il Laboratorio costituì l’ attuale assetto dell’ Istituto. L’Opificio ha realizzato nel corso della sua storia alcuni fra i restauri più importanti del patrimonio mondiale, dalla Croce di Giotto e la Tri-nità di Masaccio in Santa Maria Novella al Cristo di Do-natello in Santa Croce, dalla Decollazione del Battista di Caravaggio a Malta alla Muta di Raffaello a Urbino. Oggi

ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI DI “FIRENZE CAPITALE”

Un vanto di Firenze

Non c'è tanta solidarietà incisiva ed efficace intorno a noi, stenta fortemente ad adeguarsi ai tempi che stiamo vivendo, così impegnativi, e la stessa parola "solidarietà" viene spesso usata in modo improprio o abusata. Anche la parola Rete è usata in situazioni diverse e spesso contrastanti: rete informatica, rete commerciale, rete ferroviaria, rete televisiva, rete vir-tuale, essere in rete etc. Ecco, per noi volontari della Rete di Solidarietà del Q.1,  solidarietà significa soprattutto coscienza e responsabilità. Uniti da un sentimento sincero che spinge e motiva all'aiuto dell'altro "facciamo rete", nel senso che, grazie al collegamento con le istitu-zioni e le associazioni di volontario presenti sul terri-

torio fiorentino, ci impegnano a cercare di risolvere le problematiche, talvolta anche molto particolari, dei cittadini che si rivolgono a noi, senza nessuna distinzione, selezione o discriminazione. Al Centro di Ascolto della Rete l'accoglienza é uguale per tutti e i volontari non si fanno scoraggiare davanti a casi spesso complessi e a volte drammatici, restando sempre animati da passione e puro sentimento di solidarietà. 

Rete di Solidarietà Q.1via dell’Anguillara 2r, tel. 055.2767611 [email protected]

ACCOGLIERE SENZA RISERVE E DISTINZIONI

I SINDACATI PENSIONATI RILASCIANO CERTIFICATI Per favorire l’accesso ai servizi dei cittadini, con particolare riguardo alla popolazione più anziana, prosegue l’estensione della rete di sedi sul territorio in grado di fornire certificazioni anagrafiche. I Sindacati dei Pensionati di Firenze SPI CGIL, viale Belfiore 28, e FNP CISL, via Palazzuolo 114, comunicano che, a partire dai primi di novembre, tutte le mattine dalle 9 alle 12, offriranno agli anziani residenti il servizio di rilascio dei certificati anagrafici di base.

INFO: Spi Cgil - 055/3249045 Fnp Cisl - 055/282965

Rete di Solidarietà

Ogni anno aumenta il numero dei nuovi aficionados che scelgono questo appuntamento per trascorrere i caldi pomeriggi nel verde delle Cascine, per incontrare gli amici, per divertirsi e sconfiggere la solitudine, accolti dai volontari dei vari centri. Anche la numerosa presen-za di persone straniere è significativa per comprende-re come il centro del Quercione sia ormai divenuto un posto ideale per ritrovarsi in un ambiente tranquillo e familiare.La macchina organizzativa del Quercione, in funzione da maggio fino a settembre, presenta numeri di tutto rispetto: 32 ore di apertura settimanale, 20 volontari provenienti dai 4 centri anziani del Q.1, una media di frequentatori che si avvicina alle 1.000 presenze settima-nali, oltre 60 pomeriggi di ballo, con circa 10 gruppi ad alternarsi sul palco.

Firenze è stata capitale del Regno d’Italia per sei anni, dal 1865 al 1871. La sede del governo era posta in Palazzo Vecchio mentre i ministeri erano dislocati nei vari palazzi storici del centro - come Palazzo Medici Riccardi, sede del Ministero de-gli Interni- e la città tutta era soggetta a profondi cambiamenti urbanistici progettati dall’architetto Giuseppe Poggi.Fin dall’inizio del 2015 la Commissione Cultura Q.1 ha dato vita ad una serie di eventi che hanno raccontato questo momento storico e ha voluto, a conclusione dei festeggiamenti, creare un con-

tenitore unico ma ricco di appuntamenti: “Firenze Capitale-Q.1”.Attraverso visite guidate, passeggiate, mostre foto-grafiche, piccoli concerti e laboratori per bambini, i cittadini potranno scoprire i luoghi simbolo di que-sto periodo storico che tanto ha cambiato l’assetto e la vita della nostra bellissima Firenze.

Per il programma completo delle iniziative, consultare il sito http://q1.comune.fi.it/

MANIFESTAZIONEQ1 -CENTRIAMO LO SPORT’Il 10 ottobre nel rione di San Niccolò torna la manifestazione  “Q1 - Centriamo lo Sport”, un'ideale prosecuzione dell'evento tenutosi lo scorso maggio al Parco delle Cascine.

Dalle 10 alle 18, presso la palestra San Niccolò, sarà possibile assistere a esibizioni e provare le diverse discipline sportive proposte dalle associazioni del territorio.

Riprenderà ad ottobre il progetto ‘Computer over 60’. C'è qualcosa di speciale in questo corso di informa-tica per anziani, dove i ragazzi delle scuole superiori aiutano i "nonni" a capire il mondo dei computer e a navigare su internet.

48 ragazzi volontari (se ne cercano altri disposti ad impegnarsi) che stanno sperimentando le difficol-tà della didattica ma anche il piacere della condivi-sione e del confronto-dialogo tra generazioni.

I corsi si svolgono presso le biblioteche aderenti (nel Q.1 Biblioteca delle Oblate) nei giorni di marte-dì, mercoledì e giovedì, ore 15-17 o 17-19.

Biblioteca delle Oblate ? via dell’Oriuolo 26 055.2616512 [email protected]

NONNI A SCUOLA DI COMPUTER…DAI NIPOTI

Informatica intergenerazionale

l’Istituto ha al suo interno la Scuola di Alta Formazione e di Studio che è uno dei più importanti poli formativi sul restauro e che accoglie studenti da ogni parte del mondo. Annesso all’Opificio c’è anche un Museo che attraverso una raccolta di esemplari di grande pregio ci racconta un percorso storico e didattico che rispecchia la sua secolare attività. Attualmente l’Istituto è suddiviso nelle tre sedi di via degli Alfani (sede storica, Museo e Scuola), della Fortezza da Basso (restauro dipinti, mate-riali tessili e cartacei, sculture lignee) e di Palazzo Vecchio (restauro arazzi)

INFO: www.opificiodellepietredure.it

Mirco Rufilli Pres. Comm. Servizi Culturali Q.1

Il 10 novembre sarà a Firenze Papa Francesco per partecipare ai lavori del Convegno ecclesiale nazio-nale. Non c’è bisogno di rimarcare quanto questo pontefice stia esercitando un impatto rilevantis-simo non solo sulla Chiesa ma anche sulla vita di milioni di persone lontane dalla fede e dalle confes-sioni religiose ma ugualmente stimolate e sollecita-te dalle sfide dirompenti che il papa sta lanciando a livello planetario. Per Firenze si tratta di un’occa-sione straordinaria per confermare la propria voca-zione di città improntata ai valori dell’umanesimo

e della pace. Per avvicinarsi a questo evento in forma analitica e riflessiva l’amministrazione comunale ha promosso una serie di incontri di approfondimento. Dopo gli incontri svoltisi l’11 e 25 settembre e il 2 ottobre l’ul-timo appuntamento è in programma il prossimo 29 ottobre, ore 17,30, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio: `Tra fede, politica e cultura' con Joseph Weiler, rettore dell'Istituto europeo, e mon-signor Julian Carron, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione.

ASPETTANDO IL PAPAIncontri di riflessione

iScarica il video all’indirizzo web:

https://goo.gl/1BVAvn

#Il quartiere in pillole

I tecnici-alpinisti all’opera a Palazzo Vecchio

tecnici-alpinisti perlo scudo parafulminiOperatori specializzatial lavoro per realizzarlo

Palazzo Vecchio Il restauro

battistero, addio ponteggiConto alla rovescia per il Battistero. Entro il 25 ottobre si concluderanno i lavori di smontaggio dei

ponteggi su tutte le facciate esterne dell’edificio e della lanterna: da quel giorno, il monumento sarà nuovamente visibile in tutta la sua bellezza. Si tratta delle ultimissime fasi del restauro del Battistero, iniziato nel febbraio 2014 a settant’anni di distanza dall’ultimo intervento, interessando tutto il rive-stimento marmoreo delle otto facciate esterne, delle falde di copertura e della lanterna. L’obiettivo dei lavori era quello di eliminare gli strati di incrostazioni e i depositi di sostanze inquinanti, oltre a conso-lidare e ridefinire gli elementi marmorei che, nel tempo, si erano degradati. Diretto dall’Opera di Santa Maria del Fiore in accordo con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Firenze, Pistoia e Prato, per il restauro sono stati necessari circa due milioni di euro, finanziati dall’Opera e, in parte, dalle risorse raccolte grazie alla campagna di crowdfunding “Abbraccia il Battistero”, cui hanno risposto migliaia di cittadini. Il restauro – viene spiegato – è stato particolarmente complesso perché le otto facciate presentavano stati di conservazione diversa, sia per le caratteristiche dei materiali che per le differenti esposizioni agli agenti atmosferici, e anche l’intervento sulla lanterna è stato molto impe-gnativo. Il restauro del Battistero è una delle tappe del programma di interventi messi in campo dall’O-pera di Santa Maria del Fiore in vista del V Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana che si terrà a Firenze a novembre e che vedrà la visita di Papa Francesco. Fra questi interventi, da segnalare in particolare l’apertura del nuovo Museo dell’Opera del Duomo, in programma il prossimo 29 ottobre.

Sport

gonfaloni per libertas e cs firenzeUn ringraziamento per chi, quasi novant’anni fa, ha portato alla nascita della Fiorentina. Due an-

tichissimi sodalizi sportivi che nel 1926 hanno permesso la nascita del club calcistico più im-portante della città, la Fiorentina, ovvero il Club sportivo Firenze e la palestra ginnastica fiorentina Libertas, hanno ricevuto lo scorso mese i gonfaloni con gli stemmi storici, donati dal Museo Fioren-tina in segno di ringraziamento. “Un’occasione nella quale la città valorizza le proprie radici sportive per costruire i tifosi e i fiorentini di domani – ha commentato nell’occasione l’assessore allo Sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci – il Club sportivo Firenze e la palestra ginnastica fiorentina Li-bertas sono due sodalizi sportivi ben presenti nell’identità e nella tifoseria fiorentina. Oggi si rinnova il legame forte di Firenze con questi club, con la loro storia e con il ruolo fondamentale che hanno avuto nella nascita della Fiorentina. Un regalo alle società – ha concluso Vannucci – un regalo a tutta la Firenze dello sport”.

Angeli del Bello

loggia del porcellino, via i graffiti

Tecnici-alpinisti all’ope-ra a Palazzo Vecchio per realizzare il gran-de scudo parafulmini

che dovrà proteggere la sede del Comune in caso di maltempo. È scattata a metà settembre la ter-za e ultima fase dell’intervento, della durata prevista di circa un mese, con quattro tecnici spe-cializzati che si sono calati dalla Torre di Arnolfo per agganciare i cavi di rame alla antiche mura. Una volta realizzato, il grande scudo parafulmini sarà com-posto da maglie di rame che, ossidandosi, con il tempo non saranno più visibili a occhio nudo. “Un intervento necessa-rio perché, in caso di caduta di fulmini, Palazzo Vecchio, sede dell’amministrazione cittadina oltre che bene culturale di ine-stimabile valore, potrebbe ripor-tare danni consistenti anche con

l’interruzione di servizi pubblici essenziali”, spiegano dal Comu-ne. La scelta di realizzare parte dei lavori con operatori in fune – fanno sapere ancora da Palazzo Vecchio – è nata dalla difficoltà di utilizzare mezzi pesanti in alcune parti dell’edificio e dall’e-sigenza di non ostacolare il mo-vimento turistico in piazza della

Ivo Gagliardi

Signoria e nelle strade adiacenti, senza contare la necessità di evi-tare il pericolo di danni alla pa-vimentazione. Ma non solo: due dei quattro tecnici impegnati nei lavori portano sull’elmetto una webcam per registrare immagini inedite, come scorci delle pareti e di piazza della Signoria con an-golature mai viste.

Cancellati i graffiti alla Loggia del Porcellino. A intervenire, lo scorso mese, è stata una squadra di volontari degli Angeli del Bello insieme all’assessore al decoro Alessia Bettini. “Abbiamo voluto

dimostrare che nella lotta al degrado non lasciamo niente di impunito – ha sottolineato l’assessore Bettini – i vandali devono capirlo, non possono continuare a deturpare la nostra città”.

Piazza della Libertà

quattromila barchette in acquaQuattromila barchette in piazza della Libertà. Domenica 20 settembre si è tenuta l’edizione fioren-

tina di “Puliamo il Mondo”, con i volontari di Legambiente, il gruppo Qualcosa da dire, i cittadini e lo Sportello EcoEquo. E in piazza della Libertà è “andata in scena” l’installazione delle due artiste Meri Iacchi e Gioia Bernalotti, per un evento che ha visto protagoniste circa quattromila barchette in paper clay, frutto di tre mesi di laboratori aperti alla collettività. Ma protagonisti sono stati soprattutto gli stessi cittadini. L’obiettivo – è stato spiegato – era quello di riconquistare il ruolo sociale di luoghi fisici storici marginalizzati nel tessuto contemporaneo della città, come piazza della Libertà. “Le piazze sono storicamente il luogo d’incontro privilegiato perché contengono attività che aggregano il senso di socialità. Piazza della Libertà ha una lunga e importante storia, ma sembra oramai dimenticata, confusa tra il rumore e il traffico che la invade”, è stato spiegato ancora. Da qui l’idea di tornare a raccontarla dando vita ai ricordi: i cittadini sono stati invitati a scrivere le loro memorie vissute nella piazza appendendole su fogli di carta animati dal vento. “Le barchette sono il gesto che tutti imparia-mo da bambini. Tutti le poniamo in bacini d’acqua per vederle magicamente navigare libere in mondi immaginari”. Proprio come hanno fatto le barchette di paper clay sistemate nell’acqua della fontana di piazza della Libertà.

6 | Ottobre 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Tecnologia

e i “nonni” imparano a usare le appTornano i corsi della Palestra Informatica, per permettere a tutti di stare al passo con i tempi

La signora Andreina, novantatré anni, aveva raccontato alla stampa, questa estate, di essere

diventata una “nonna social”. Aveva paura di perdere i mo-menti migliori dei suoi nipoti, e questo l’ha spinta a imparare a utilizzare uno smartphone. Così, armata di tanta pazienza, ha capito come mandare mes-saggi, inviare e ricevere foto-grafie. Questa, per Andreina, rappresenta una grande vittoria, ma quanti altri nonni e nonne (e non solo) riescono a raggiunge-re lo stesso traguardo? Perché, quando si parla di tecnologia, è molto facile gettare la spu-gna di fronte al primo ostacolo. “Chi è Google?”, “che cosa è una App?” e “perché dovrei utilizza-re il sistema touch se i tasti del mio telefono funzionano ancora benissimo?”: queste potrebbe-ro essere alcune delle doman-de che parenti e amici non più giovanissimi potrebbero farci di fronte alla nostra proposta di

insegnamento. Facile, dunque, capire l’importanza di un luogo in cui poter imparare, attraver-so il divertimento e lo spirito di gruppo, i principi base dell’oscu-ro mondo digitale. In via Palaz-zuolo, al numero 10, quel luogo c’è. La Palestra Informatica (pa-lestrainformatica.blogspot.it),

Valentina Veneziano

Via Palazzuolo

La Palestra Informatica, al centro “Il Grillo Parlante” di via Palazzuolo, insegna a usare il computer e a districarsi fra le nuove tecnologie

a passeggioo per mano,i “modelli”di tiana kai

Se parliamo di Instagram e di nonni, è quasi impossibi-

le non menzionare gli allegri e spensierati “modelli” della gal-leria fotografica “Notmynon-ni” di Tiana Kai (nella foto uno degli scatti). Nonni che camminano, si rilassano, leg-gono, discutono animatamen-te e si tengono per mano su sfondi made in Italy, indos-sando ampi pantaloni, vestiti floreali e bastoni importanti. E nonni che forse, dopo una lezione dedicata a Instagram alla Palestra Informatica, po-trebbero anche “auto-taggarsi”.

V.V.

Instagram

presso il centro socio-culturale “Il Grillo Parlante”, insegna, di mattina e qualche volta di pome-riggio, a usare il computer e a di-stricarsi fra le nuove tecnologie. I corsi low cost (per informazioni è possibile telefonare al numero 055.2616443 o scrivere all’indi-rizzo e-mail palestrainformati-

[email protected]) continuano per tutto il mese di ottobre e posso-no essere di livello base, interme-dio o avanzato, con smartphone e tablet alla mano. Le novità di quest’anno sono poi le giorna-te del mercoledì dedicate alle App, per installare e imparare a usare quelle più popolari. Il 7

ottobre ci si concentra sulle App per vendere e comprare oggetti, mentre la lezione del 21 servi-rà per imparare a condividere le immagini con Instagram e a seguire le applicazioni dedicate alla salute e allo sport. Ma alla Palestra Informatica si può im-parare anche molto altro: come trovare orari di musei e mostre, come prenotare mezzi di tra-sporto e viaggi, come vendere o acquistare oggetti in rete, come utilizzare una chiavetta Usb e la tessera sanitaria digitale e come consultare le analisi mediche. Si possono scoprire, insomma, nuove passioni e occasioni, ac-crescendo l’autostima e il buonu-more. Rimanendo al passo con i tempi, proprio come la signora Andreina.

Agli occhi dei più la Misericordia è un’ambulanza che sfreccia a sirena verso l’emergenza ma la sua reale essenza è costituita dai quei tanti, tantissimi, servizi meno “rumorosi”. Questi servizi vengono svolti ogni giorno grazie al prezioso lavoro dei volontari e all’aiuto di tutti coloro che ci sostengono attraverso l’associazionismo, le offerte, il 5x1000 o dedicandosi all’assistenza in prima persona.

La persona come fulcro dell’opera di carità, l’altro che tende la mano gratuitamente verso i bisognosi per alleviare le diffi coltà e avvicinare orizzonti diversi

MISERICORDIA DI RIFREDI È…

Trasporti sanitari e sociali • Centro assistenza diurno • Servizi di emergenza-urgenza • Assistenza in Casa Domotica • Servizi di ambulanza ordinaria • Mutature o assistenza domiciliare • Centro ascolto • Servizi socio sanitari con autovettura • Servizi religiosi • Accoglienza pazienti Poliambulatorio • Centralino prenotazione visite mediche • Centro antiusura • Centralino informazioni e ricezione chiamate di emergenza • Visite ai Confratelli malati • Guardaroba

CHIEDI DI PIÙ SUI SERVIZI CHE SVOLGIAMO

Il volontariato è accrescere e crescere insieme, per questo il tuo aiuto è importante

e continuerà sempre a fare la differenza

Autunno tempo di volontariato

7 secoli di assistenzaLa nostra opera quotidiana al servizio della popolazione.Per fare sempre di più abbiamo bisogno anche di te!

Venerabile Confraternita della Misericordia di Rifredi

Ritira in sede il modulo d’iscrizione o scaricalo dal sito www.misericordiarifredi.it

Via delle Panche, 41 – 50141 Firenze – Tel. 055 42691 | [email protected] | www.misericordiarifredi.it

Vieni a fare servizio, diventa Confratello o Consorella!

FESTA DEL VOLONTARIATO

Domenica 18 ottobre 2015

Vi aspettiamo!

Ottobre 2015 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#L’inchiesta

meteo e smog,lotta ai “nemici”dei monumenti

Serena Wiedenstritt

I rischi per l’arte/1

Un intervento sulla facciata del Duomo (courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Leonardo Rossi)

I casi

quandogli “attacchi”vengonodall’uomo

L’estate 2015 verrà ricordata (anche) per le “pazze idee” di alcuni turisti.

Idee che non sono certo passate inosser-vate, come quella di scalare nottetempo un tabernacolo esterno della chiesa di Orsanmichele o quella di tentare di con-cedersi un tuff o nella fontana del Net-tuno in piazza della Signoria, convinti magari che il “Biancone” non avrebbe avuto niente da ridire. Tra le vicende che hanno fatto più scalpore c’è quella che ha riguardato la Loggia dei Lanzi, dove è stato staccato un dito al gruppo di sta-tue raffi guranti il Ratto di Polistena. Da qui l’idea di limitare l’accesso alla Loggia e tentare, con lo strumento del numero chiuso, di salvaguardare le opere d’arte. Ma passata “l’emergenza”, ora che i turi-sti sono meno numerosi e che ci si avvia verso una stagione più tranquilla per Firenze, che cosa accadrà? “Il turismo è una delle principali fonti di ricchezza per la città e non va demonizzato – con-stata il sindaco Dario Nardella, che ha anche la delega alla cultura – allo stes-so tempo, però, è innegabile che esista un certo tipo di turismo ‘mordi e fuggi’ che consuma questa città piuttosto che arricchirla. Una minoranza di visitatori, certo, che però non rispetta Firenze e non si rende conto di camminare in un museo a cielo aperto. Lo stesso vale per quei residenti che non hanno a cuore la loro città e compiono gesti di disat-tenzione o incuria, quando non di vera e propria illegalità”. La soluzione qua-le può essere, allora? “Il Comune è da sempre impegnato nei propri doveri di pulizia e contrasto al degrado – aff erma Nardella – ad esempio stiamo predispo-nendo nuovi impianti di illuminazione e l’installazione di telecamere di sicu-rezza in centro ma anche in periferia. Accanto a queste azioni – conclude il sindaco – valori fondamentali da dif-fondere sono l’educazione, il rispetto, il senso civico. Firenze deve essere consi-derata casa propria, e amata come tale”.

S.W.

Fenomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. Li studia da vicino, e so-prattutto si occupa di limitarne

i danni, il professor Piero Baglioni, tito-lare della cattedra di Chimica Fisica dei Sistemi Dispersi e delle Interfasi all’U-niversità di Firenze, oltre che esperto di conservazione dei beni culturali, in particolare aff reschi, dipinti e materiali lapidei. “A Firenze abbiamo la fortuna di poter contare su attori di eccellenza per quanto riguarda la conservazione delle opere d’arte, basti citare l’Opifi cio del-le Pietre Dure – spiega il professor Ba-glioni – anche se sicuramente è sempre più importante fi nalizzare e applicare nuove metodologie per la conserva-zione dei capolavori che la città ospita. Le metodologie conservative possono essere attive o passive: le prime si ap-plicano ad esempio per restaurare una statua danneggiata o ripulire dei graffi ti, le seconde servono a difendere le opere d’arte, servendosi anche di metodologie collegate alla ‘information technology’, sviluppando sistemi di protezione e al-larme innovativi. Un esempio di con-servazione passiva – aggiunge – può essere la sostituzione dell’originale con una copia identica: si è fatto per il David, potrebbe essere la soluzione anche per la Loggia dei Lanzi”. Quanto ai rischi lega-ti ai cambiamenti climatici, “attraverso le nanotecnologie stiamo sviluppando sistemi inorganici capaci di protegge-re le opere d’arte in modo intelligente e di rallentare il processo di degrado delle superfi ci dovuto all’aumento della temperatura e dell’umidità – annuncia il professore – questi sistemi innovativi

garantiscono sia una protezione passiva che attiva dagli agenti atmosferici”. Alle prese con la conservazione di alcuni dei più importanti “tesori” cittadini è anche l’Opera del Duomo. “Il primo compito dell’Opera di Santa Maria del Fiore è proprio la conservazione e la manuten-zione – conferma il presidente Franco Lucchesi – e da sempre gli agenti clima-tici hanno costituito un grave proble-ma. Il lavoro dell’Opera è prima di tutto quello di intervenire costantemente per mantenere tutto il suo patrimonio, ar-chitettonico e artistico, in condizioni tali da limitare al massimo i danni. Il museo è la testimonianza di questa at-tività, perché quando l’usura del tempo e degli agenti atmosferici ha messo a re-pentaglio un’opera, le nostre maestranze sono intervenute prima con un restauro accurato, poi sottraendo l’opera ai rischi dell’ambiente esterno e conservandola in museo e infi ne realizzando fedeli copie di quanto rimosso. La struttura architet-tonica è invece costantemente control-lata da strumentazioni adeguate che ci dicono se, quando e quanto intervenire per stabilizzare eventuali alterazioni”. Ri-spetto agli “attacchi” dell’uomo, invece, come agire? “La ricetta è quella che ci stiamo ripetendo da tempo: controlli ed educazione. I primi sono possibili da su-bito, ma richiedono mezzi e volontà fer-ma. L’educazione è certo la risposta più completa e risolutiva, ma anche quella più diffi cile. I suoi eff etti si vedranno nei decenni a venire – conclude Lucchesi – e quindi non costituisce una risposta per l’oggi, oltre a richiedere un’universale condivisione di valori e un’azione educa-tiva di famiglie e scuola”.

Tra i maggiori pericoli i cambiamenticlimatici e i fenomeni atmosferici.L’obiettivo è limitarne i danni

8 | Ottobre 2015

#L’inchiesta

una nuovaprimavera perl’orto botanico

I rischi per l’arte/2

È stato tra le principali “vittime” della terribile grandinata del 19 settembre 2014. Ma i contribu-ti delle istituzioni e la solidarie-

tà di Firenze hanno permesso in breve tempo di arginare i danni e di trasfor-mare le diffi coltà in occasione di rilan-cio per un luogo aff ascinante e di pre-gio. Stiamo parlando dell’Orto Botanico “Giardino dei Semplici”, tra gli orti più antichi al mondo (si appresta a spegnere 470 candeline e per l’occasione festeg-gerà con tre giorni di iniziative, dal 30 novembre al 2 dicembre). Ammonta a 998mila euro solo il danno stimato per le alberature, senza contare opere murarie, vetri e vasi. La nuova primavera dell’Or-to Botanico porta la fi rma dell’Universi-tà di Firenze, che ha stanziato 450mila euro, della Regione Toscana, che ha contribuito con 130mila euro, e di tan-tissimi cittadini – quasi un migliaio, per circa 30mila euro – che hanno aderito sia con donazioni versate direttamente al museo che attraverso la raccolta fon-di online “Colora il Giardino dei Sem-plici” lanciata lo scorso febbraio con la collaborazione di PlanBee, portale web per il crowdfunding di opere “green”. In particolare, sono stati ripiantati ex novo ventidue alberi, 490 piante da fi o-re, dieci grandi azalee e una collezione pregiata di trenta ortensie giapponesi, sono stati rimessi in sicurezza gli arredi

Sara Camaiora

La Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni questo mese, è stato uno degli edifici colpiti dalla grandinata

e installati alcuni “beacon”, ovvero pic-coli emettitori di bluetooth che seguono il pubblico durante la visita, fornendo notizie e curiosità su piante e giardino. “Siamo riusciti a dare una veste ancora più accogliente all’Orto, possiamo dire che è tornato al 120% delle sue condi-zioni perché, oltre a ripiantare le albera-ture, abbiamo aumentato le collezioni e realizzato interventi importanti – spiega Paolo Luzzi, responsabile dell’Orto bo-tanico – da un punto di vista aff ettivo ci sono state perdite dolorose, alberi di oltre duecento anni spariti all’improvvi-so. La solidarietà è stata tanta, credo che questo sia un luogo caro e storico per i fi orentini, che per questo si sono imme-diatamente mobilitati”. Ma la sfi da per l’Orto botanico continua, questa volta contro la mancanza di risorse che im-pedisce troppo spesso progetti e riqua-lifi cazioni. Il nuovo obiettivo, dopo aver messo a punto percorsi per non vedenti, è realizzare una “olfattoteca” dove si po-tranno odorare particolari oli essenziali di piante aromatiche, spezie e altre es-senze ricavate dalle piante presenti. Il laboratorio speciale dei profumi natura-li nascerà nelle due grandi serre e sarà ospitato in quattro box, due dei quali accessibili anche ai disabili. Il crowdfun-ding è attivo all’indirizzo www.planbee.bz/it/project/8, ed è accessibile anche dal sito del museo, www.msn.unifi .it.

Ondate di maltempo

chiese, nazionale & Co, la (lunga) lista delle “vittime”

Il meteo sempre più imprevedibile signifi ca (anche) rischi maggiori non solo per i cittadini, ma pure per arte e istituzioni culturali. A Firenze ormai questo

si sa bene, e la lista degli edifi ci monumentali danneggiati dalle ultime ondate di maltempo, in maniera più o meno accentuata, è lunga. A essere colpita in modo particolare dall’eccezionale grandinata del 19 settembre dell’anno scorso, oltre all’Orto Botanico, è stata ad esempio la Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni proprio questo mese (il patrimonio librario fu trasferito sui lungarni nel 1935 dagli Uffi zi che lo avevano ospitato fi no a quel momento). Vit-tima dei danni è stata soprattutto la facciata che dà su via Magliabechi, motivo che ha determinato un repentino trasloco del materiale qui ospitato in un’altra ala del palazzo. Niente di paragonabile, ovviamente, a quanto successo in segui-to all’alluvione del ’66, quando si registrò la perdita di quasi un milione di unità bibliografi che, sommerse dal fango, un evento epocale cui seguì un’altrettanto epocale ondata di solidarietà ad opera dei ben noti Angeli del Fango. E non è un caso che la biblioteca si sia da tempo dotata di un piano d’emergenza, destinato a essere prontamente messo in atto in caso di episodi improvvisi di maltempo. Ha riportato conseguenze non da poco a causa della grandinata dello scorso anno anche l’abbazia di San Miniato al Monte, in particolare per quanto riguarda gli aff reschi del chiostro ma, soprattutto, le vetrate delle fi nestre monumentali, let-teralmente andate in frantumi, danni che hanno spinto i monaci a rivolgere un appello alla cittadinanza per sostenerne il restauro. Quello del 1° agosto scorso, ancora negli occhi di tutti, è stato invece un vero e proprio uragano estivo, im-provviso e spaventoso, che ha devastato edifi ci e parchi cittadini senza rispar-miare, ancora una volta, parte del patrimonio culturale fi orentino. Tra gli edifi ci colpiti anche la chiesa di San Salvatore al Monte, dove è stato necessario ripristi-nare il manto di copertura del convento oltre a intervenire su chiostro e primo piano – si sono verifi cati danni anche alle vetrate artistiche – mentre diverse infi ltrazioni d’acqua si sono registrate a Palazzo Vecchio.

L’Orto Botanico è “rinato”dopo i danni subiti in seguito alla

grandinata del 19 settembre 2014:oltre a ripiantare le alberature,

sono state aumentate le collezioni e realizzati importanti interventi

Dopo la grandinata spariti alberi storici,ma ora “è tornato al 120 per cento”

Ottobre 2015 | 9

#Un mese in una pagina

I compro-oro dopo il boom“il mercato è cambiato”

Fine della “febbre gialla”. Dopo il boom del 2010, con i “compro-oro” che spuntavano ovunque, ora si assiste a una brusca frenata. In Italia, secondo Oroitaly, l’associazione nazionale che racchiude la fi liera orafa di alta qualità, quindicimila di queste attività hanno tirato giù il bandone nel giro di tre anni. E oggi sono ventimila. Un’attività ormai entrata nel quotidiano, come tante altre. I dati

fi orentini appaiono in linea. Solo nel 2014, riporta Cna, il settore orafo gigliato ha avuto un calo dei ricavi del 3,5 per cento. Per capire le cause bisogna varcare la soglia di chi ha retto. “Il prezzo dell’oro è calato in un biennio del 30% e il mercato dei compro-oro è arrivato alla saturazione”, spiega Massimo Pavone, 37 anni, da dieci nel settore, che tra Firenze e Signa gestisce due negozi con l’insegna “Oro in euro”. “Noi però siamo in controtendenza, per noi il 2015 è l’anno con i maggiori ritiri”, aggiunge. Allora perché molti hanno chiuso? “Durante il boom – analizza – alcuni hanno aperto improvvisandosi del mestiere, altri pur di guadagnare non avrebbero rispettato le regole, ma le persone sono sempre più informate e la clientela premia chi è onesto e trasparente”. Davanti alla vetrina che si aff accia in viale Gramsci, vicino a piazza Beccaria, si fermano casalinghe e professionisti per guardare i monili esposti. Il segreto per superare la crisi – rivela – è anche questo: diff erenziare, ritirare orologi e argento, proporre collezioni nuove e stock a prezzi outlet. A cambiare una parte o tutti i propri preziosi sono soprattutto persone tra i 40 e i 70 anni. “Probabilmente i fi orentini che avevano poco oro ormai hanno venduto tutto – spiega il giovane impren-ditore – ma ci sono molte famiglie che ne custodiscono grandi quantità. Ora, secondo la mia esperienza, in pochi vendono per necessità, molti lo fanno per paura dei furti in casa o per esigenze mutate: oggi si preferisce investire in direzioni diverse, ad esempio in tecnologia, studi all’estero per i fi gli, vacanze... così queste persone molto spesso comprano qualcosa di più attuale”. Per chi vuol vendere i gioielli di famiglia è sempre bene seguire alcune regole d’oro. “I clienti rischiano guai se chi acquista non segue le norme”, av-verte l’esperto. Primo: controllare a casa il peso del prezioso metallo, perché basta un grammo per perdere soldi. “È suffi ciente una normale bilancia digitale da cucina”, suggerisce l’imprenditore. Secondo: non accontentarsi del prezzo al grammo, ma controllare i carati per i quali è corrisposta la somma. La cifra cambia a seconda di quanto è puro l’oro. Terzo, non accettare pagamenti cash sopra i mille euro. Infi ne “il compratore deve registrare il documento di identità di chi vende oro, che deve fi rmare. La ricevuta – con-clude – non è obbligatoria per legge, ma è buona norma rilasciarla. Noi la forniamo”.

Gianni Carpini

Commercio Tecnologia/1

la multa? si paga con lo smartphoneDalla fi ne di settembre pagare le contravvenzioni è diventato più facile. Lunedì 21 è entrato in

funzione “Multe mobile”, il servizio che consente il pagamento delle multe anche da smartphone e tablet. Il sistema è una new entry nel parco dei servizi online del Comune di Firenze: in concreto, “Multe Mobile” rinnova la versione del servizio online di pagamento delle sanzioni presente preceden-temente sul sito della polizia municipale, permettendo ai cittadini di utilizzare il servizio da qualsiasi dispositivo mobile, mantenendo anche la doppia lingua (italiano e inglese). Per utilizzare il servizio – viene spiegato – non è richiesta nemmeno l’installazione di una app apposita. “Continua l’azione di semplifi cazione dei rapporti con i cittadini avviata dall’amministrazione comunale e che vede nel-lo sviluppo dei servizi online uno degli elementi fondamentali – sottolinea l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi – dopo il nuovo sito, la polizia municipale si dota di uno strumento moderno e innovativo che rende più facile e immediato il pagamento delle multe utilizzando apparecchi ormai diff usissimi tra la popolazione, ovvero gli smartphone e i tablet”.

Tecnologia/2

raddoppiati i certificati on lineCertifi cazione on line, è boom. In un anno – fa sapere il Comune – i documenti richiesti e stampati

in proprio dai cittadini sono passati dal 10 al 26%. “Si tratta del risultato dell’impegno dell’ammi-nistrazione comunale in materia di digitalizzazione dei certifi cati: sono state rilasciate credenziali per l’accesso ai Pad e contattati associazioni e operatori economici, riuscendo a raddoppiare la percentuale di certifi cati stampati dal proprio computer”, spiegano da Palazzo Vecchio. E dal 15 ottobre l’elenco dei certifi cati stampabili direttamente dal proprio pc si allunga: oltre ai tre certifi cati anagrafi ci principali, di residenza, stato di famiglia e contestuale, sarà possibile stampare anche i certifi cati di stato civile (morte, matrimonio, nascite) e alcuni estratti. Il servizio di certifi cazione on line – viene ricordato dal Comune – è accessibile a tutti i cittadini dal proprio computer con apposite credenziali (da richie-dere a uno sportello dei servizi demografi ci) o inserendo la tessera sanitaria in Rete civica cliccando su “Certifi cati facili”. Anche a seguito del “boom” della certifi cazione on line, Palazzo Vecchio sta riorganizzando gli sportelli aperti al pubblico, con il potenziamento delle aperture pomeridiane e la conferma della modalità di accesso all’anagrafe con prenotazione (chiamando lo 055.055), per evitare le code usufruendo dei servizi all’orario scelto dai cittadini. Altra novità, dal 1° novembre sarà ampliata la consegna, su prenotazione, dei certifi cati e degli estratti di stato civile non rilasciabili dai Pad ma solo dagli uffi ci di Palazzo Vecchio. E intanto si allarga anche il progetto “Reti diff use”, grazie al quale i cittadini possono richiedere la stampa dei principali certifi cati ad associazioni di volontariato, circoli o tabaccherie, facilitando così l’accesso ai servizi anagrafi ci anche a coloro che abitano nelle zone più lontane dal centro e non possiedono un computer a casa. Rispetto all’avvio del servizio si sono già aggiunti ulteriori punti, e a breve anche altri – viene annunciato – aderiranno all’iniziativa.

Per la Festa del medico di famiglia

“Villaggio della Salute” alle cascineTorna la “festa del medico di famiglia”. E, per l’occasione, domenica 8 novembre, dalle 10 alle 17, il

parco delle Cascine ospiterà il “Villaggio della Salute”, che sarà allestito con tensostrutture, tende e unità mobili. In collaborazione con più di venti associazioni di categorie sanitarie, sarà possibile eff et-tuare gratuitamente screening (come misurazione della pressione, del colesterolo, della glicemia, ecc.) e visite mediche, con la presenza di dentisti, oculisti, cardiologi e molti altri. In uno spazio dedicato all’informazione, i cittadini potranno ricevere consigli sulla prevenzione e sulla salute. E verrà ripro-dotta anche una Casa della Salute, in cui saranno presenti medici di famiglia, specialisti, infermieri, fi sioterapisti e assistenti sociali. E ancora, sarà possibile essere aggiornati sulla nuova Carta Nazionale dei Servizi e attivare la Tessera Sanitaria Nazionale. Durante la giornata saranno poi distribuiti ma-teriali informativi e gadget e si svolgeranno lezioni dimostrative di disostruzione pediatrica, corsi di primo soccorso e di rianimazione. Previste anche lezioni di Nordic Walking e tango argentino, oltre a corse podistiche non competitive anche in compagnia degli amici a quattro zampe. Per informazioni è possibile consultare il sito www.festadelmedicodifamiglia.it.

Per la tua pubblicità su il Reporterchiama il numero 055 6585939oppure invia una mail a [email protected]

10 | Ottobre 2015

Da Via Lungo le Mura di Santa Rosa, deriva il toponimo dell’o-ratorio della Compagnia di Santa Rosa, annesso al soppresso monastero di Santa Maria in Verzaia, passato poi ai Gugliel-miti di Sant’Antonio. L’oratorio fu posto in angolo alla cinta

trecentesca di mura a ridosso del torrino di guardia (eretto nel 1324), perciò detto anche Cantone di Santa Rosa. Nel punto dove alla fi ne del Novecento è stato aperto il fornice, nel 1856 era stato costruito un grande tabernacolo di forme neo-gotiche, che tuttora si ammira. La nicchia a sesto acuto protegge un grande affresco dei primi del Cinque-cento, dipinto da Domenico Ghirlandaio o, quantomeno, da Ridolfo del Ghirlandaio rappresentante la Pietà con la Madonna e i Santi Giovanni evangelista e Maria Maddalena. Alla base della lunetta una targa mar-morea incorniciata, che risale all’anno dell’edifi cazione del tabernacolo, sintetizza un po’ la storia dell’affresco con questa descrizione:

QUESTA IMMAGINESULLE PARETI DELL’ANTICO CONVENTO DI S. GUGLIELMO

DA DOMENICO GHIRLANDAIO DIPINTANELLA FAMIGLIA ANTINORI DA QUELLA DEI CONCINI

PERVENNEIMPERANTE LEOPOLDO II

A SPESE DEL REGIO ERARIOE DEL COMUNE DI FIRENZE

IN NUOVA E PIU’ DECOROSA EDICOLAL’UFFICIO DELLE PUBBLICHE COSTRUZIONI LA RIPONEVA

L’ANNO DI NOSTRA SALUTE MDCCCLVIIL PATRONO COMM. VINCENZO ANTINORI ANNUENTE

Al termine di questo breve tratto di mura, posto in angolo si trova, come già accennato, il Torrino di Santa Rosa, anticamente chiamato “della Guardia” perché guardava e difendeva la riva sinistra dell’Arno, impe-dendo l’ingresso alle imbarcazioni nemiche. Il Torrino è ora sede della Società Sportiva Rondinella e della Parte Bianca del Calcio Storico. Qui, proprio alla piccola torre, le mura giravano ad angolo retto e risaliva-no l’Arno terminando alla spalletta del Ponte alla Carraia, dove c’era il cosiddetto “chiesino”, cioè l’Oratorio di Santa Maria in Carraia, dove per le festività si diceva messa. Si trattava di una piccola, ma grazio-sa costruzione con cupoletta ottagonale e breve campanile a vela con una sola campana. A metà dell’Ottocento, per diversi anni e per tutti i giorni, la bella fi oraia “Beppa da Monticelli”, moglie di un giardiniere di Boboli, entrava con i suoi fi ori da Porta San Frediano e, prima di iniziare la vendita, si recava puntualmente al “chiesino” a deporre devotamente alcuni dei suoi fi ori all’immagine miracolosa del Cristo, opera del fi o-rentino Bernardino Poccetti. Giuseppe Richa nelle sue Notizie Istoriche delle chiese fi orentine, su tale immagine ci informa: (…) che ha con-tinuamente divati, è un Cristo morto con Dio Padre in atto di mostrarlo al Popolo, esposto nella Cappella delle monache al Ponte alla Carraia, simulacro che par vivo ed è opera a fresco delle migliori che facesse il Poccetti. Oltre al Poccetti anche il giovane architetto Leon Battista Alberti vi dipinse una predella con tre scene, oggi perduta, ma poco apprezzata da Giorgio Vasari che così annota: Fu opera di Leombattista quella che è in Fiorenza sulla coscia del Ponte alla Carraia in una piccola cappella di Nostra Donna, cioè uno sgabello (predella) d’altare, den-trovi tre storiette con alcune prospettive, che da lui furono assai meglio descritte con la penna che dipinte col pennello. Il chiesino venne poi distrutto nel 1867 con la demolizione di tutto quel tratto di mura lungo la sponda sinistra dell’Arno, per costruire l’attuale lungarno Soderini. Il nome dato a questo tratto di strada sull’Arno derivò dalla presenza del palazzo, con a fi anco un ameno giardino, dello sfortunato Gonfaloniere della Repubblica Pier Soderini eletto “a vita” dal 1502, perché giudicato uomo probo e imparziale, carica che mantenne però solo per dieci anni. L’abbattimento delle trecentesche mura, che misuravano quasi diecimi-la metri di perimetro, si disse che era necessario per poter consentire a Firenze di assolvere al suo prestigioso ruolo di capitale d’Italia. Fu proprio verità?

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

µ Web artusi.net

Si respira nell’aria un piccolo profumo di ottimismo. Così molti politici si affannano a

farci sapere. Il lavoro ha avuto una ripresina, niente di rilevante. Una crescita appena accennata, sempre meglio di niente. In poche parole se prima uno era disoccupato, depres-so e senza soldi, ora è solo depres-so e senza soldi. In più gli tocca fare un lavoro che non gli piace e questo peggiora pure la depressione! Bi-sogna accontentarsi, dopo anni di solo nero ora c’è qualche spiraglio di crescita. Fino a poco tempo fa le banche non concedevano prestiti a nessuno, senza nemmeno spiegare il motivo. Il loro era un no secco, a prescindere. Ora invece le banche ti ascoltano, cercano di capire le tue esigenze, i tuoi problemi e poi ti dicono no ugualmente. Ma cosa c’entra questo? Siamo di fronte ad un segnale, piccolo, ma di migliora-mento. Oramai nella vita ognuno di noi ha imparato ad aggrapparsi alle minuscole speranze. Prima della re-cente riforma, la scuola aveva nelle proprie fi la alcuni professori scarsi e per di più precari. Ora le cose sono cambiate: alcuni professori sono rimasti scarsi ma a tempo indeterminato. Tutto sta avendo un piccolissimo miglioramento. Prima mia moglie quando andava a letto mi diceva sempre che aveva mal di testa, ora invece mi dice: “Sto bene!”. “Facciamo all’amore?”. “Ti ho detto che sto bene, perché vuoi farmi soffrire di nuovo?”. Lenta-mente si progredisce. Le rivoluzioni sono drastiche, noi invece viviamo nell’epoca dei piccoli cambiamenti. Niente di traumatico, solo imper-cettibili mutamenti. Come direbbe qualcuno, “Eppur si muove!”.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

µ Webandreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

IL TORRINO DI SANTA ROSA

EPPUR (QUALCOSA)SI MUOVE!

#Lettere&Rubriche

“SEGNALACI LA TUA PIAZZA” LA SITUAZIONE DI PIAZZA DELLA COSTITUZIONE

Salve,aderisco alla vostra richiesta di se-gnalare le piazze fi orentine degrada-te. Abito in piazza della Costituzione (Q5) e, pur capendo che la piazza è interessata in parte dai cantieri della tranvia, vorrei fare presente che il luogo è completamente abbandona-to: alberi abbattuti, panchine rotte, erbacce, scalini dei marciapiedi e delle aiuole divelti ecc. ecc. Ultima-mente la piazza è diventata anche dormitorio di senzatetto e purtroppo anche Wc.Ringraziandovi per l’iniziativa vi salu-to e allego alcune foto

Roberto F.

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Roberto,grazie per aver risposto alla nostra richiesta di segnalare le piazze cit-tadine che, secondo gli abitanti, avrebbero bisogno di interventi. Come sottolineato su Il Reporter dello scorso mese, quando abbia-mo dedicato ampio spazio all’argo-mento, le piazze sono da sempre, a Firenze come altrove, uno dei luoghi di ritrovo preferiti dai cittadini, e de-vono continuare a esserlo. Per fare ciò, devono però riuscire a stare al passo con i tempi e, soprattutto, con i cambiamenti che, negli ultimi anni, hanno interessato molte zone di Firenze. Lavori in corso e idee “fu-turibili” per ridisegnare alcune piaz-ze cittadine non mancano, e certi progetti (come quello per la nuova piazza dell’Isolotto, che ha visto pro-tagonisti gli stessi residenti) hanno riscosso un diffuso apprezzamento. Vero è anche, però, che se da una parte i “grandi progetti” non sono più rimandabili per alcune aree (un esempio su tutti, piazza delle Cure), dall’altra non deve mai mancare l’at-tenzione nemmeno verso i “piccoli” interventi in grado di rendere più vivi-bile e piacevole questo o quel luogo, come possono esserlo, per tornare alla sua lettera, la sistemazione delle panchine rotte o una maggiore cura del verde. Importante, dunque, da parte dei cittadini segnalare anche

situazioni simili, dando così il proprio contributo per una migliore cura di Firenze.

Matteo [email protected]

“CADITOIE E TOMBINI OSTRUITI”Cara Redazione,vorrei segnalare come i tombini e le caditoie della nostra città e in particolare le periferie siano nella maggior parte ostruite o ripiene. An-che perché nei giorni di pulizia delle strade, le spazzatrici con le spazzo-le rotanti contribuiscono a ostruire le caditoie. So che spetterebbe a Publiacqua il compito di aspirare lo sporco anche all’interno dei tombini almeno ogni anno, ma osservo che nel mio quartiere (il numero 5) que-sto non avviene. In caso di forti piog-ge, come già avvenuto di recente, si aspetta che si allaghino le strade oppure con una pulizia più frequente si potrebbe evitare parzialmente gli allagamenti? Grazie per far presente a chi di dovere questa mia, e non solo mia, preoccupazione.

Renzo S.

“CITTÀ PIÙ PULITA ANCHE IN PERIFERIA”Da parte di un cittadino che deside-rerebbe una città più pulita anche in periferia:- Fino a poco tempo fa la pulizia delle strade veniva effettuata un giorno la settimana (e forse era eccessivo) ed al seguito degli addetti erano sempre presenti Vigili Urbani a garanzia che le strade risultassero sgombre dalle auto. Risultato: le strade venivano pulite bene. Adesso siamo passati alla pulizia una volta al mese, ma poi-ché i Vigili Urbani non sono presenti le auto non vengono rimosse. Risul-tato: le strade sono sporche.- In Via Malpighi, diversi anni fa, fu realizzata una leggera recinzione in legno a circoscrivere le aiuole al centro della strada, questo anche per evitare che alcuni “signori” vi par-cheggiassero le auto. La palizzata è ormai del tutto rovinata, con il rischio che qualche bambino si faccia del male. Dovrebbe essere ripristinata, come sistemate dovrebbero essere le piantine dopo anni di mancata ma-nutenzione.- Sempre in Via Malpighi, come se-gnalato anni fa, particolarmente in estate, l’eccessivo cattivo odore pro-veniente dai pozzetti di raccolta delle acque piovane fa pensare che alcu-ni di questi pozzetti siano sfondati. Sarebbe opportuno un controllo.Fiduciosi ringraziamo e restiamo in attesa degli interventi necessari. Grazie

M.B.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

Perché gli ultimi anni, come for-se mai prima, hanno insegnato che il meteo non è più “preve-dibile” come poteva esserlo una volta, e lo scorso agosto Firenze ne ha avuto una pesante confer-ma. È ancora negli occhi di tutti la tempesta scoppiata nel tardo pomeriggio del primo giorno del mese, con la città che – nei suoi punti più colpiti – continua a portarne segni e ferite. E in pre-cedenza non erano (purtroppo) mancati altri esempi: riportando il calendario indietro di un anno, il 19 settembre 2014 una violenta grandinata era caduta sulla città lasciando, anche in questo caso, profonde tracce del suo pas-saggio. Con queste “premesse”, viene insomma da chiedersi (e sono in tanti a farlo) che cosa ci si debba aspettare nelle stagioni più diffi cili dal punto di vista climatico, ma anche (e soprat-tutto), cosa rischino i “tesori” fi orentini, ovvero le opere d’arte e i monumenti perennemente esposti ai capricci del tempo, giorno e notte, estate e inverno. Così, questo mese sul nostro giornale abbiamo cercato di ca-pire come in città si provi a limi-tare i danni causati dai fenomeni atmosferici (ma non solo, basti pensare allo smog) e proteggere il più possibile i tanti capolavori di casa nostra. Ma i pericoli per l’arte non arrivano solo dal cielo: non mancano né sono manca-ti – e l’ultima estate ne è stata, anche in questo caso, un esem-pio – gli “attacchi via terra”, per mano di chi, turisti e non, mette a repentaglio l’integrità di statue e altre opere con comportamenti a dir poco azzardati quando non con veri e propri atti di vandali-smo. Se insomma in quel museo a cielo aperto che è Firenze le minacce per i monumenti sono sempre dietro l’angolo, anche le soluzioni, però, per fortuna non mancano. Quelle studiate dagli esperti che le opere d’arte le pro-teggono (e le conservano) per lavoro, con il capoluogo toscano che può contare su alcune real-tà d’eccellenza, ma anche quelle che tutti possiamo e dobbiamo mettere in atto, basate in primo luogo su educazione e rispetto. Che non devono mai mancare, in nessuna stagione.

MATTEO FRANCINI

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Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 41 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579

del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze

Ottobre 2015 | 11

#Cultura

sulle tracce di Folon, Dieci anni dopoNell’ottobre 2005 la scomparsa dell’artista: oraIl Reporter lo ricorda passeggiando nei suoi luoghi

I suoi gatti e i suoi tramonti hanno incantato i cinque continenti, acquerelli deli-cati che strizzano l’occhio al

pensiero positivo. Jean-Michel Folon ha salutato il mondo con la mostra, la più grande e com-pleta mai dedicata all’artista, al Forte Belvedere nel 2005, pochi mesi prima di spirare. Dieci anni dopo, e poco tempo prima che il suo Uomo della pioggia ritrovi posto davanti all’Obihall (l’opera era stata danneggiata in seguito a un incididente stradale, ma en-tro la fi ne del 2015 tornerà al suo posto, dopo il restauro), Il Repor-ter vuol ricordare l’artista gentile che ha amato moltissimo Firenze e che ha voluto lasciare alla città un numero consistente delle sue sculture, che i fi orentini posso-no quotidianamente ammirare in diversi luoghi della città. Era un amore che veniva da lontano quello di Jean-Michel per la cit-tà del giglio, iniziato negli anni Cinquanta quando, per la prima volta, colui che poi diventerà un

artista di fama mondiale varca i confi ni di Florentia appena più che ventenne. E la città del giglio ricambierà questo colpo di fulmi-ne, dedicandogli prima una mo-stra (incentrata principalmente sui suoi acquerelli) al Museo Marino nel 1990, poi la grande

Enrica Cinaschi

Il personaggio

esposizione del 2005 al Forte. Il 20 ottobre di quello stesso anno cala il sipario sulla vita dell’arti-sta, dopo una malattia impietosa. Ma Firenze non si è dimenticata di lui, tutt’altro: passeggiando per la città, ci si può facilmente im-battere in numerosi suoi lavori.

un mese sul palco:l’autunno da mozarta marilyn manson,fino a biancaneve

Ottobre signifi ca teatro. A trecentosessanta gradi. Si

alzano i sipari e si comincia a recitare, danzare e mettere in scena qualsiasi arte performa-tiva. Dalla più divertente alla più drammatica. Ad esempio, il Teatro Puccini dà fuoco alle polveri in una doppia veste: da una parte con una “Biancane-ve” tutta da ridere (dal 20 al 25) che vede la regia fi rmata dall’i-strione Maurizio Lombardi (che si cala anche nei panni della strega cattiva), dall’altra con l’inizio di “Puccini d’au-tore”, rassegna di incontri, mostre e letture che comincia in autunno per fi nire in prima-vera, insieme alla stagione del teatro. Da segnare in agenda, il 30, la lettura scenica di “Porci con le ali”. Spostandosi alla vi-cina Opera di Firenze si scopre che sul palcoscenico, dal 18 al 27, è in programma “Così fan tutte” di Mozart. Passando da un estremo all’altro della città ci si imbatte invece nel Tea-tro Lumière – nel quartiere 3, ai confi ni con Bagno a Ri-poli – dove una delle prime proposte della stagione è Eva contro Eva, dal 23 al 25. Basta spostarsi in centro per cam-biare genere ancora una volta, perché al Teatro Verdi si alza il sipario su Romeo e Giulietta in versione musical (dal 21 al 25), nell’adattamento di Gérard Presgurvic, liberamente tratto dal testo shakespeariano. Al Teatro della Pergola la stagione “principia” invece con la pre-senza scenica di Gabriele La-via e la Vita di Galileo di Ber-tolt Brecht, dal 28 ottobre al 12 novembre. Ma non di solo teatro si può vivere, e allora ecco alcune date da tener pre-senti per chi preferisce qualche bel concerto. Prima di tutto Malika Ayane, che si esibisce al Teatro Verdi il 28 ottobre, proponendo al pubblico un concerto molto intimo, mentre Nek sarà di scena all’Obihall il 30. Al Mandela Forum, il 5 novembre, da non perdere la performance dei Deep Pur-ple, mentre gli appassionati di metal dovranno aspettare il 9 novembre, quando all’Obihall salirà sul palcoscenico niente-meno che Marilyn Manson.

E.C.

Agenda

La mostra

la firenze 3.0 di jeff koons

Jeff Koons sbarca sull’arengario di Palazzo Vecchio. Come una specie di “alieno bonario” che viene a far dialogare l’arte contem-

poranea con quella del Rinascimento. Per la prima volta dopo circa cinquecento anni dalla messa in posa dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1493-1560), una scultura originale di grandi dimensioni è stata collocata sull’arengario del palazzo comunale. Si tratta di Plu-to and Proserpina, un’opera monumentale alta più di tre metri. Un evento eccezionale che fa parte della mostra “Jeff Koons In Floren-ce” (fi no al 28 dicembre), che vede il protagonista dell’arte del nostro tempo misurarsi con gli spazi e le opere del Rinascimento. Jeff Koons In Florence è un confronto tra la provocante bellezza di due opere del geniale artista americano e i capolavori senza tempo di casa nostra. I luoghi eletti per il “dialogo” sono la Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio e piazza della Signoria. E se in piazza fa bella mostra di sé Pluto and Proserpina, a Palazzo Vecchio viene esposta Gazing Ball (Barberini Faun), opera realizzata nel 2013 e appartenente alla serie denominata dall’artista Gazing Ball, calchi in gesso di celebri sculture del periodo greco-romano cui Koons ha aggiunto, in posizione di precario equili-brio, una sfera di colore azzurro brillante e dalla superfi cie specchian-te. Un raffi nato e attraente gesto concettuale per ribaltare e deviare lo sguardo dello spettatore dall’ammirazione dell’opera classica.

Cavriglia e i suoi cadutiun secolo dopola grande guerra

I libri sono un po’ delle foto-grafi e, immortalano il tempo

cristallizzandolo nei racconti. È il caso di “Di che reggimento siete, fratelli? Cavriglia e i suoi Caduti nella Grande Guerra”, che a cento anni dal primo confl itto mondiale propone (grazie al Comune, che ne ha promosso la pubblicazione) un resoconto dettagliato dell’acca-duto, focalizzando l’attenzio-ne sui caduti, ricostruendo la storia della città e onorando allo stesso tempo la memoria di chi, per quella comunità, ha dato la vita. Documenti inediti (a cui si aggiunge un bel cor-pus di immagini) e ricerche curate da un team di studiosi restituiscono un aff resco che mischia l’emozione agli eventi storici.

Piazza santo spirito,l’anima artigiana della città degli artusi

Sesta delle otto guide della collana “Le piazze di Fi-

renze” scritte da Luciano e Ricciardo Artusi per l’editore Giorgi Libri, affi ancandosi alle altre cinque inizia a costituire un sostanzioso notiziario di storia poco nota e curiosa di Firenze che – stavolta – tratta il quartiere di Santo Spirito. Quartiere artigiano per eccel-lenza, rimasto così attraverso i secoli, poiché anche tuttora vi sono numerose botteghe, prevalentemente a carattere familiare, di doratori, argentie-ri, orafi , pellettieri, decoratori, intagliatori, restauratori, eba-nisti, tornitori, bronzisti, scul-tori e altri che costituiscono la classe intelligente e laborio-sa, diffi cilmente eguagliabile, dell’artigianato fi orentino.

Il libro/2 Il libro/3

due amiche e un’operaa quattro mani. per scoprire la toscana

“Appetiti Estremi”  è il li-bro scritto a quattro

mani da due amiche per caso, Stefania Pianigiani e Sabrina Somigli,  edito da  Ara Edizio-ni. Una serie di racconti alla scoperta della Toscana meno esplorata dove non mancano cibo, territorio, arte, natura e tanto, tantissimo humor che dà luogo a situazioni “ridanciane”.  Il libro è la dimostrazione di come un sogno si possa avve-rare grazie alle testimonianze di Stefania Pianigiani, giorna-lista e blogger, ma soprattutto giardiniera, e di Sabrina So-migli, microbiologa, prestata con successo alla ristorazione in veste di cuoca. Consigliato a chi ama il granducato ma non si accontenta del suo lato car-tolinesco.

Il libro/1

Lo si incontrerà nuovamente sul viale Fabrizio De André e lo si può incontrare anche nel parco antistante l’ospedale pediatrico Meyer, dove si trova un’altra fon-tana, “L’uomo della pace” (acqui-stata dal Rotary club e donata alla città), che ritrae uno dei suoi omi-

ni con un uccellino posato sulla mano. Fu in Toscana che Folon cominciò a pensare alla scultura, ed è proprio nel granducato che realizzò i suoi bronzi affi dandosi all’esperienza degli abili artigiani del posto. Le dodici grandi ope-re che hanno preso stabilmente dimora nel giardino delle Rose, spazio verde che ammira Firenze dall’alto senza essere troppo in-vadente, sono state donate dalla Fondazione Folon (che ha sede in Belgio, paese natale di Jean-Michel) su richiesta dello stesso artista. Folon era così, innamora-to della città come sembra essere quell’uomo (di bronzo) seduto su una panchina del giardino a guardare incantato il panorama, il cappello in testa e un libro tra le mani. Romantico come quella valigia che “incornicia” Firenze e la racchiude in uno spazio cir-coscritto, come a volerne portare con sé i tesori. Le statue, diventate parte integrante dello spazio ver-de, sono aperte alle visite a secon-da degli orari del giardino (che nel mese di ottobre vanno dalle 9 alle 18, mentre a novembre dalle 9 alle 17).

12 | Ottobre 2015

Da un po’ di tempo, nel parco del-le Cascine c’è un essere mostruoso. Enorme e ricoperto di peli: chi l’ha visto giura che è un lupo mannaro. Ca-lato il sole, si aggira tra gli alberi per poi avventarsi sui passanti con grida spaventose. Tutti scappano a gambe levate. L’unica che non sembra aver paura è la piccola Evelina. Trecce bion-de, occhi vispi, Evelina è una bimba vivace e curiosa. Vive con la zia che fa l’estetista in una casa affacciata sul parco. Da lì, da quando sono iniziati gli strani avvistamenti, guarda le chiome delle Cascine, sempre più attratta dai racconti sulla creatura misteriosa che si aggirerebbe là in mezzo. Una notte, mentre la zia dorme, Evelina esce di soppiatto intenzionata a stanare il lu-pone. Non fa molta strada nel parco quando sente un ululato. Un brividino le attraversa la schiena, ma la curiosità le

dà coraggio. Finché da un viottolo spunta come un fulmine un co-losso peloso, le fauci spalancate in un urlo tremendo! Evelina resta di sasso ma la paura dura un secondo: “Smettila di spaventare tutti, vade retro, lupaccio!”, dice la bimba. “Luuupaccio?! Io!?”, dice la strana creatura. Ma quindi parla! “Chi sei, chi sei se non un lupo?!”, lo incalza Evelina. “Sono il profes-sor Licaone - spie-ga lui - sono uno scienzia-to, stavo preparando uno shampoo rinforzante per capelli ma devo aver sbaglia-to qualcosina e sono diven-tato irsuto come un orso!

Ho prova-

to a chiede-re aiuto ma tutti

fuggono urlando! Per la vergogna mi sono nascosto nel parco”.

Evelina sorride già. Ha in mente un piano per ri-

portare il lupone, il prof Licaone pardon, al suo aspetto normale. “Seguimi, ho io il rimedio!”, dice. Si precipitano a casa di Evelina. La bimba sveglia la zia, si scusa per essere uscita di casa da sola, le racconta della disav-ventura del prof Licaone e prepara i sali per non far-

la svenire alla vista dell’essere peloso. Quando si è riavuta, la zia prende i ferri del mestiere: sfodera un barat-tolone pieno di sbobba appiccicosa e tante lunghissime strisce adesive. “No, la ceretta no, giammai!”, capisce subito il quasi-lupo. “Che vuoi che sia un pic-colo strappetto!”, lo rassicurano Evelina e la zia, che lesta lesta ha già applicato la prima striscia di cera sulle zampe-gambe di Licaone. “Ahiuuuuuuu!”, grida lui. “Però, sembra davvero un ululato!”, ridono zia e nipote. Strappa strappa, la ceretta dura tutta la notte: all’alba sotto la massa di peli spunta un bel gio-vanotto. Che di lì a breve si innamorerà della zia estetista, e insieme a Evelina vivranno tutti e tre felici e contenti.

#Il Reporter dei piccoli

Evelina e il (quasi) lupo mannaroLuuupaccio?!

Io!?

BIBLIOTECA FABRIZIO DE ANDRÈ ¿ 1 ottobre ore 17.00La vita istruzioni per l’uso. Un libro al giorno per diventare grandiLeggimi una storia. Incontro per saper scegliere e saper leggere libri per bambini da 0 a 3 anniPer adulti, ingresso libero

BIBLIOTECA FILIPPO BUONARROTI¿ Dal 2 al 9 ottobre (orario di

apertura della Biblioteca)Mostra “Gli indesiderabili”Mostra fotografica dedicata alla conoscenza delle specie animali meno amate. Una riflessione sulla nostra intolleranza nei loro confronti. In collaborazione con LAVPer adulti, ingresso libero

BIBLIOTECA DELL’ORTICOLTURA¿ 2 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “I miei Diritti. Diritto al Tempo”Lettura animata interattiva con Sandra Dema, autrice “Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per

non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle”. Tiziano TerzaniPer bambini 6-8 anni

BIBLIOTECA DELLE OBLATE¿ 3 ottobre ore 21.15“E come potevamo noi cantare?” Percorso itinerante nello splendore delle Oblate tra parole e musiche della Resistenza Italiana

BIBLIOTECANOVA ISOLOTTO¿ 8 ottobre ore 17.00Isolottovolante Philosophy for childrenUn ciclo di cinque laboratori per avvicinare i bambini alla filosofia intesa come “pratica filosofica”, capace di educare all’ascolto reciproco e al dialogo fra genitori e figli per trovare così quelle risposte alle innumerevoli domande che spesso i bambini ci pongono. Ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: Cosa si intende quando si afferma che qualcosa è «giusto»? E quando invece si afferma che è «sbagliato»?Per bambini 8-10 anni

BIBLIOTECA DELLE OBLATE¿ 10 ottobre ore 11.00Prendi parte all’arte

Come riesce un’opera d’arte a raccontare le emozioni e le sensazioni senza usare le parole? I colori, le forme, lo stile dell’artista, ogni elemento contribuisce a trasformare un’opera d’arte in una raccolta di tanti stati d’animo diversi. Un laboratorio per scoprire insieme il linguaggio dell’arte attraverso un percorso tra le opere di artisti come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Pablo Picasso, Max Ernst, Jean-François Millet, Henri Matisse. Per bambini 5-10 anni

BIBLIOTECA DEI RAGAZZI ¿ Dal 12 al 24 ottobre “I fumetti alla Biblioteca dei Ragazzi”Mostra ingresso libero in orario apertura biblioteca

BIBLIOTECA MARIO LUZI¿ 14 ottobre ore 18.00Festeggiamenti per Firenze Capitale. Presentazione del libro di Maria Luisa Orlandini, Al tempo di Firenze Capitale (Il pozzo di Micene, 2013). Interverranno il Presidente dei Festeggiamenti per Firenze Capitale e Consigliere della Regione Toscana Eugenio Giani, l’Editore Lucia Pugliese e l’Autrice. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

BIBLIOTECA VILLA BANDINI¿ 19 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “Delitti e castighi”

La città dei morti: pietas e pratiche d’inumazioneIn ogni società lo spettro della morte assilla l’uomo e lo mette di fronte alla dura realtà della sua precarietà esistenziale: si è cercato di rispondere in vari modi, magici, religiosi o scientifici.

BIBLIOTECA DEL GALLUZZO ¿ 26 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “Leggimi un libro” L’uovo meraviglioso di Dahlov IpcaPer bambini 0-7 anni

BIBLIOTECA DEL PALAGIO DI PARTE GUELFA ¿ 31 ottobre ore 16.30Gruppo di Lettura “Il Tè alle cinque al Palagio” si riunisce per rileggere e commentare il libro condiviso che apre la stagione 2015-2016.

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OTTOBRE nella Biblioteche Comunali fi orentine

Ottobre 2015 | 13

#Sport

Il calendario

Kalinic e Babacar, diversamente noveBallottaggio o convivenza?I due attaccanti a confronto

Fiorentina

Diversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve” che hanno

scorrazzato nelle aree di rigore sull’onda lunga del tiki-taka di Pep Guardiola. Quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A, e la Fio-rentina ne ha addirittura due, Kalinic e Babacar, così diversi e complementari da utilizzare in base al gioco che si vuol espri-mere, all’avversario da aff rontare o, perché no, anche in coppia per

Irene Delfino

un attacco “pesante”. Il croato, voluto fortemente da Sousa, è stato l’ariete di quel Dnipro fi -nalista di Europa League, dove è andato a segno proprio contro il Siviglia. Fin dalla prima amiche-vole conosceva i movimenti che il tecnico portoghese vuole da lui: Nikola fa salire la squadra, crea spazi per gli inserimenti dei trequartisti che si muovono alle sue spalle, dialoga con gli esterni. Si batte come un leone, non solo nella sua zona di “caccia”, l’area di rigore, ma in ogni zolla del ter-

reno di gioco dal centrocampo alla porta avversaria. È diffi cile che gli urli di Paulo da bordo campo siano rivolti nei confronti di questo attaccante dinamico, inappuntabile dal punto di vi-sta tattico e con ottimi tempi di gioco, a cui mancherebbe però, secondo qualcuno, l’istinto del killer. Con Kalinic in campo è più facile che segnino gli esterni o i trequartisti, a cui apre varchi con i suoi movimenti. Mentre Babacar è un bomber tutto istin-to, quello che può sonnecchiare

per gran parte della partita per poi inventare il gol che vale tre punti quando meno te lo aspetti. Con Baba in campo i trequartisti cercano l’assist più che il tiro, gli esterni il cross più che il dialogo. Sousa sta cercando di insegnar-gli in allenamento, come “tele-comandandolo” durante le par-tite, ad affi nare le doti tattiche. Il ballottaggio tra i due continua, o forse no. Paulo Sousa è tentato di schierarli insieme, ma la convi-venza è possibile e, soprattutto, profi cua? In teoria – si dice spes-so – due veri 9 davanti rischiano di pestarsi i piedi a vicenda, ma in questo caso, viste le caratte-ristiche diverse, la loro “coabi-tazione” potrebbe funzionare. A patto che uno dei due (Kalinic?) si sacrifi chi, mentre l’altro (Baba-car?) punti la porta. Dovrebbero quindi stare su due linee diverse, andando ad attaccare gli spazi con i movimenti senza palla: uno venendo incontro e l’altro attaccando la profondità. Con le due punte gli esterni dovreb-bero andare più spesso al cross e il trequartista fare da collante fra centrocampisti e attaccanti. Una soluzione possibile? Lo dirà il campo.

Lo stadio Artemio Franchi: tra le partite più attese che ospiterà questo mese c’è quella contro la Roma dell’ex Salah

Sport in rosa/1

Jessiquinha, una stellabrasiliana all’isolottoColpo di mercato per l’Isolotto Firenze Calcio a 5, che ha com-

prato, dalla Ternana, Jessica Cristina Frederico Spinola, me-glio conosciuta come “Jessiquinha”, stella brasiliana classe ‘88. Due mondiali vinti con la nazionale verdeoro, è considerata il “Messi” del calcio a 5: tanta tecnica e spettacolo, una vera star del calcetto. Ed è la giocatrice che – si augurano in tanti – può davvero regalare il tricolore a Firenze. “I miei obiettivi sono quelli di aiuta-re la squadra a vincere il titolo – ha detto Jessiquinha firmando il contratto con l’Isolotto – mi dedicherò e mi applicherò con tutta me stessa e mi batterò fino alla fine per vincere lo scudetto”. Così come Cristiano Ronaldo è identificato con CR7, Jessiquinha è co-nosciuta con l’acronimo J12. “È tra le migliori calciatrici al mondo – commenta Maurizio Colella, responsabile del settore agonistico dell’Isolotto – con un gran controllo di palla e un gran tiro. Pun-tiamo molto su di lei per fare il salto di qualità”.

Sim. Spa.

le risposte dell’ottobre viola

Sarà un mese di ottobre che svelerà molto su questa Fiorentina, dopo un settembre che ha diviso in due tifosi e addetti ai lavori.

Da un lato c’è chi continua a ricordare, ad ogni occasione, una cam-pagna acquisti da molti non ritenuta all’altezza, dall’altra chi invece difende a oltranza la dirigenza anche alla luce di quanto visto in campo negli ultimi anni. E sarà proprio il campo, come sempre, a far pendere la bilancia per gli uni piuttosto che per gli altri. Dopo la sfi da che ha aperto l’ottobre viola, quella casalinga contro l’Ata-lanta, e dopo gli impegni delle nazionali, il campionato riprende per la squadra di Sousa domenica 18 con la trasferta di Napoli. La settimana successiva altro big match, questa volta al Franchi, contro la Roma dell’ex Salah. Il derby del gemellaggio andrà poi in scena nel turno infrasettimanale, mercoledì 28, a Verona. Nella giornata successiva i viola ospiteranno il Frosinone, ma sarà già novembre. Con un ottobre così non sarà diffi cile capire che ruolo potrà recitare la Fiorentina in questo campionato: la parola, dunque, al campo.

Lorenzo Mossani

Sport in rosa/2

in campo le medicee,le ragazze del rugbyStudentesse, donne che lavorano, esperte e neofi te: sono circa cin-

quanta le ragazze del rugby che cercheranno di conquistare lo scudetto sotto le insegne delle Medicee. La nuova compagine, nata da una costola dei Medicei, la realtà che ha fuso il Firenze Rugby e i Cavalieri Prato, giocherà la serie A. “Un progetto importante che parte da basi solide”, spiega l’allenatore Alberto Nembrini. “La rosa è eterogenea. Mi sono trovato ad allenare ragazze con un passato inte-ressante e altre che si sono presentate da grandi sportive ma con poca tecnica. Ventitré in lista e quindici in campo – aggiunge Nembrini – ho quindi materiale per allestire anche una formazione che possa giocare la Coppa Italia di rugby a 7”. Le Medicee sono state inserite nel girone 2, quello meridionale, che prevede anche un derby contro le Etrusche Cortona. “Quest’anno sono stati allestiti due gironi da nove squadre. Non ci sono retrocessioni – conclude l’allenatore – e questo ci permetterà di crescere e consolidare la rosa”.

Sim. Spa.

Nel 1922 nasce a Firenze un campo da calcio a pochi metri dal piazzale Michelangelo, grazie alla passione per il football di

una ventina di ragazzi che si impegnano nella bonifica della “buca di Gamberaia”. La loro passione per lo sport sfocia nella fondazio-ne di un’associazione polisportiva impegnata, oltre che nel football, anche in podismo, ciclismo, lotta e pugilato, scherma e tamburello. L’associazione riscuote un successo del tutto insperato e alla fine del primo anno l’Assi conta già più di duecento soci, gli investimenti non mancano e al campo di calcio si va ad aggiungere la costruzione di uno chalet in legno. Lo statuto dei soci fondatori sottolinea con forza, e con un’inaspettata attualità, tra gli scopi sociali, il promuovere la pratica sportiva sul territorio per contribuire al miglioramento della qualità della vita in città. Nel 1927 il campo sportivo dell’Assi viene totalmente ristrutturato, diventando il campo di atletica più bello d’I-talia vista anche la cornice in cui è inserito. È il momento, dunque, dell’Assi Giglio Rosso, creata dal marchese Luigi Ridolfi, che un anno prima si era impegnato nella fondazione della Fiorentina, per pro-iettare lo sport fiorentino nell’eccellenza nazionale e internazionale. Obiettivo raggiunto nell’atletica, visti i risultati ottenuti negli anni ‘30 con i cinque scudetti nel campionato di società, oltre ai molti titoli italiani individuali e alle partecipazioni alle Olimpiadi del 1932 e del 1936. Dopo oltre novant’anni di storia e di attività, la società è impe-gnata nei settori dell’atletica, del tennis e del calcio, oltre a trekking e fitness. È il tennis, però, lo sport sul quale l’Assi Giglio Rosso punta con maggiore determinazione e nel quale ottiene i risultati migliori. La scuola tennis dispone di tre campi in terra battuta, tutti illuminati, di cui uno coperto nel periodo invernale. La sezione tennis Assi Gi-glio Rosso ha a sua disposizione altri tre campi in terra battuta, anche questi illuminati, e sviluppa un programma annuale di attività sociali oltre a partecipare a vari campionati a squadre della Fit. La forza della società – viene spiegato – si basa sulla vasta gamma di programmi personalizzati che vengono offerti, agli appassionati di tennis e a chi si vuol avvicinare a questo sport, in base all’età e alle ambizioni. Par-tendo dai più piccoli (dai 4 ai 9 anni) la scuola di minitennis mette a disposizione spazi e attrezzature a prova di bambino, con l’obiettivo principale di far divertire giocando. Il programma addestrativo, inve-ce, si rivolge ai ragazzi dai 10 ai 18 anni di tutti i livelli. In questo caso gli obiettivi sono l’educazione allo sport, l’insegnamento tennistico e la formazione fisica, senza trascurare aspetti della vita quotidiana come lo spirito di gruppo. Infine c’è il programma preagonistico e agonistico, sicuramente il più articolato e, soprattutto, il più specializ-zato, con metodi all’avanguardia e tra i più innovativi in circolazione.

Niccolò Dainelli

Assi Giglio Rosso

quei campi con vista piazzale

14 | Ottobre 2015

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