Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

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Ottobre 2015 www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere meteo “pazzo”, i rischi per l’arte Editoriale quelle soluzioni buone in ogni stagione Matteo Francini D a qualche settimana l’e- state ha lasciato posto all’autunno, con ottobre che segna tradizionalmente l’ini- zio di quel periodo di piogge e freddo che terminerà soltanto con il ritorno della primavera. E allora si cambia l’armadio e si ricomincia a portare con sé l’ombrello, ben consapevoli che in questa stagione più che in altre è bene stare con un occhio sempre rivolto al cielo. Vero ma non troppo. PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 11 F enomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. A Firenze, “museo a cielo aperto”, non mancano sogget- ti e realtà che studiano come limitarne i danni e che si occupano di conservazione e manutenzione dei “tesori” cittadini. I pericoli per i monumenti, però, non arrivano solo dal cielo, ma anche dall’uo- mo, e nell’estate 2015 non sono mancati i casi che hanno riportato l’argomento sotto i riflettori. Ecco allora quali sono le soluzioni individuate per cercare di proteggere il patrimonio della città. Sara Camaiora - Serena Wiedenstritt PAGINA 12 PAGINA 10 ricordando folon, dieci anni dopo Nell’ottobre 2005 se ne andava l’artista gentile che ha lasciato un segno indelebile in città. Un mese in una pagina: “pillole” dalla città Il Reporter dei piccoli: una nuova favola per i lettori in erba SEGUE A PAGINA 14 PAGINA 13 kalinic-babacar, un attacco per due D iversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve”, quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A. E la Fio- rentina ne ha addirittura due. Fiorentina Anno IX Ed. 42 Firenze Quartiere 2 ex occupazioni, come cambia il quartiere Dopo lo sgombero, a La Querce un hotel di lusso. Aperto l’asilo nido al vecchio Meyer Primo piano PAGINA 3 cimitero dei pinti, obiettivo nuova vita La volontà della Misericordia è quella di restituire alla città que- sto “luogo della memoria”. PAGINA 2 dopo l’estate, cosa ne sarà dei giardini PAGINA 4 Campo di Marte • Coverciano • Cure Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 42 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. ORLI RIPARAZIONI VARIE CAMBIO CERNIERA su piumini, gonne... CAMBIO FODERA su cappotti, giacche.. . TENDE CAPI SU MISURA UOMO CAPI SU MISURA DONNA CIFRE RICAMATE- su camicie Via D. da Buoninsegna 8 - Firenze Tel: 055 5383019 Cell: 338 3950976 www.labottegadelcucitofirenze.it Dal lun. al ven. Mattina 9:00-13:00 Pomeriggio 15:30-19:00 LA BOTTEGA DEL CUCITO SARTORIA UOMO-DONNA CAMICIE DA UOMO SU MISURA

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"Il Reporter" il mensile del tuo quartiere.

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Ottobre2015

www.ilreporter.it µ il giornale del tuo quartiere

meteo “pazzo”,i rischi per l’arte

� Editoriale

quelle soluzionibuone in ognistagione

Matteo Francini

Da qualche settimana l’e-state ha lasciato posto

all’autunno, con ottobre che segna tradizionalmente l’ini-zio di quel periodo di piogge e freddo che terminerà soltanto con il ritorno della primavera. E allora si cambia l’armadio e si ricomincia a portare con sé l’ombrello, ben consapevoli che in questa stagione più che in altre è bene stare con un occhio sempre rivolto al cielo. Vero ma non troppo.

☛ paginE 8-9

☛ SEgUE a pagina 11

Fenomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. A Firenze, “museo a cielo aperto”, non mancano sogget-

ti e realtà che studiano come limitarne i danni e che si occupano di conservazione e manutenzione dei “tesori” cittadini. I pericoli per i monumenti, però, non arrivano solo dal cielo, ma anche dall’uo-mo, e nell’estate 2015 non sono mancati i casi che hanno riportato l’argomento sotto i rifl ettori. Ecco allora quali sono le soluzioni individuate per cercare di proteggere il patrimonio della città.

Sara Camaiora - Serena Wiedenstritt

☛ pagina 12

☛ pagina 10

ricordando folon,dieci anni dopoNell’ottobre 2005 se ne andava l’artista gentile che ha lasciato un segno indelebile in città.

Un mese in una pagina:“pillole” dalla città

Il Reporterdei piccoli:una nuova

favolaper i lettori

in erba☛ SEgUE a pagina 14 ☛ pagina 13

kalinic-babacar,un attacco per due Diversamente 9. Non i “9 e

mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve”, quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A. E la Fio-rentina ne ha addirittura due.

Fiorentina

Anno IX Ed. 42

FirenzeQuartiere 2

ex occupazioni,come cambiail quartiereDopo lo sgombero,a La Querce un hoteldi lusso. Aperto l’asilonido al vecchio Meyer

Primo piano

☛ pagina 3

cimitero dei pinti,obiettivo nuova vitaLa volontà della Misericordia è quella di restituire alla città que-sto “luogo della memoria”.

☛ pagina 2

dopo l’estate, cosane sarà dei giardini

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Campo di Marte • Coverciano • Cure

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ORLIRIPARAZIONI VARIECAMBIO CERNIERA su piumini, gonne...CAMBIO FODERA su cappotti, giacche...

TENDE CAPI SU MISURA UOMOCAPI SU MISURA DONNACIFRE RICAMATE-su camicie

Via D. da Buoninsegna 8 - FirenzeTel: 055 5383019 Cell: 338 3950976www.labottegadelcucitofirenze.itDal lun. al ven. Mattina 9:00-13:00 Pomeriggio 15:30-19:00

LA BOTTEGA DEL CUCITO SARTORIA UOMO-DONNA

CAMICIEDA UOMO

SU MISURA

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In via degli Artisti si trova il cimitero della Misericordia (foto di Andrea Ristori)

Settignano

ampliamento per il camposanto

Sono partiti ufficialmente lo scorso luglio i tanto at-

tesi lavori di ampliamento del cimitero di Settignano, che riguarderanno 301 nuovi os-sari. La nuova ala si trova nel-la parte alta del camposanto, proprio sotto il grande piazzale del parcheggio. La conclusione dell’intervento è prevista entro la fine di ottobre. “Si tratta di lavori prioritari e non più rin-viabili, molto attesi dai citta-dini e da tutti noi – sottolinea il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi – mi sem-bra doveroso fare il massimo per onorare i nostri cari: questi sono i luoghi in cui vive la me-moria della nostra comunità”.

C.M.

il cimitero “nascosto”vuol tornare alla luce:“un patrimonio da restituire alla città”

Via degli Artisti

Riqualificazioni e sicurezza

Fannì Beconcini

le richieste di trespiano

Abitanti del borgo, commercianti e frequentatori del piazza-le di Trespiano continuano a chiedere più attenzione per la

zona. Tra le richieste più frequenti c’è quella della riqualificazio-ne del piazzale principale, attualmente – viene spiegato – pieno di buche. Di notte, poi – viene segnalato ancora – continuano i tentati furti al bar tabacchi, nonostante le telecamere di sicurezza. È proprio Stefania, barista, a fare il punto della situazione: “I fur-ti e i tentati furti si ripetono – racconta – gli ultimi tre lo scorso aprile. Sono ladri esperti, riescono a entrare facendo veri e pro-pri tunnel nelle pareti dei negozi vicini. E anche la sera, quan-do chiudiamo, il piazzale è deserto e non ci sono controlli”. Laura, fioraia e abitante del borgo, sottolinea: “Il sottopasso è sta-to sistemato quest’anno dopo i continui allagamenti dell’inver-no scorso, ma è tanto che aspettiamo che sia rifatto il piazzale. Così – ribadisce – non si può stare”. Da tempo, inoltre, i commer-cianti chiedono l’installazione di una pedana per disabili per far ac-cedere ai negozi anche i diversamente abili. Segnalazioni di erbacce alte e gradini pericolanti riguardano poi pure lo stesso cimitero, ora interessato da lavori di restyling sul viale delle Rimembranze. Sul tema interviene il presidente del Q2 Pierguidi: “Prendiamo su-bito l’impegno di verificare la situazione del cimitero e del borgo – annuncia – riattiveremo anche la postazione della polizia muni-cipale all’interno del camposanto, per dare un segnale di sicurezza in un borgo così importante per l’intera città”.

C.M.

#Primo piano

Sconosciuto ai più e na-scosto alla vista da un alto muro che costeggia la strada, in via degli Ar-

tisti si trova un luogo della me-moria cittadina dall’indubbio valore storico-artistico, per trop-po tempo dimenticato. Si tratta del cimitero della Misericordia, detto anche dei Pinti perché co-struito poco fuori dall’allora esi-stente Porta a Pinti nel 1747 per volere dei Lorena, per accogliere i defunti dell’ospedale di Santa Maria Nuova. Nei primi decenni dell’Ottocento venne ceduto alla Misericordia, che lo ristrutturò creando un contesto di pregio architettonico in stile classico con due loggiati semicircolari uniti da una cappella, a cui fu poi aggiunta una facciata e due celle laterali. Ripresa l’attività nel 1839, nel tempo il cimitero del-la Misericordia si è arricchito di monumenti e opere d’arte che lo rendono una straordinaria testi-monianza culturale della Firenze ottocentesca. Molti i personaggi illustri sepolti qua: tra i tanti, il primo ministro del Granducato Baldasseroni, l’architetto De Fa-bris, il medico Barellai. Oltre a nomi celebri, il cimitero ospita circa quattromila confratelli di ogni ordine e grado, nonché co-loro che altrimenti non avrebbe-ro avuto degna sepoltura e di cui la Misericordia, secondo i propri

principi ispiratori, si è fatta cari-co fino al 1898, anno di chiusura della struttura. E oggi, grazie a un cambiamento normativo che consente la cremazione e che ha già permesso al vicino e più noto Cimitero degli Inglesi la ri-presa dell’attività, questo spazio potrebbe tornare a nuova vita. La volontà della Misericordia, oltre al ripristino delle funzioni prettamente cimiteriali, è quella di restituire alla cittadinanza un luogo della memoria da rispet-tare e onorare, ma soprattutto da riscoprire e da vivere. “C’è la volontà di custodire le proprie memorie e la propria tradizione riportando alla luce una realtà dall’indubbio valore storico-ar-tistico che è patrimonio di tutti, della Misericordia, di Firenze e del mondo”, spiega Francesco D’Ayala Valva, sottoprovveditore della Venerabile Arciconfrater-nita della Misericordia di Firen-ze, che aggiunge: “Credo che si debba superare l’idea del cimi-tero come luogo della morte da nascondere e da separare dalla quotidianità. Il camposanto deve essere giardino e monumento sacro accogliente e fruibile da tutti in quanto testimonianza di vite, memorie, culture del pas-sato. Pinti è già tutto questo, un cimitero monumentale nel cuo-re della città ricco di storia, arte e cultura. Non resta che aprirlo

al mondo... ma noi da soli per il momento non ce la facciamo”. Perché il ripristino della strut-tura ha costi ingenti e, nono-stante la normativa favorevole e le manifestazioni di interesse delle istituzioni, ad oggi non c’è niente di definito, a parte un progetto di massima per la ma-nutenzione straordinaria pre-sentato oltre un anno fa, dopo che la struttura venne inserita nei 100 luoghi. L’idea è quella di consentire la fruizione di questo spazio mantenendone il valore sacro e valorizzandone quello artistico-culturale. Intanto, in at-tesa dei frutti dei contatti avviati tra Misericordia ed enti prepo-sti, è in pubblicazione un volume sull’argomento e le responsabili dell’archivio Barbara Affolter e Laura Rossi continuano nell’o-pera di ricerca e catalogazione monumentale in collaborazio-ne con storici e studiosi, come l’architetto Francesco Gurrieri, ordinario di Restauro dei Monu-menti dell’Università di Firenze. Per maggiori informazioni: mi-sericordia.firenze.it.

2 | Ottobre 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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un albergodi lussonel collegiooccupatoDopo lo sgombero,nuova vita in vista per La Querce

Via della Piazzuola

Via Buonvicini

Lo scorso 12 agosto, in una calda mattina d’esta-te, è avvenuto lo sgom-bero dell’ex collegio La

Querce, in via della Piazzuola. All’interno dell’edificio abitava-no centosessanta persone, tra cui molti nuclei familiari con mino-ri. “La cosa importante è stata riportare la legalità in uno degli edifici più belli e importanti del nostro quartiere, che da collegio ha dato lustro all’intera città – racconta ora il presidente del Q2 Michele Pierguidi – per il futuro bisogna agire senza spostare il problema da un’altra parte, ma cercando di risolverlo per far sì che queste cose non accadano”. “Non si tratta di aver spostato il problema altrove – spiega l’as-sessore alla Casa del Comune di Firenze Sara Funaro – ma gli ex occupanti sono stati trasferiti in strutture di accoglienza tempo-ranee come previsto dalla legge in caso di minori e persone fra-gili. Sono già stati attivati una serie di percorsi a seconda delle loro situazioni”. Entrambi sot-tolineano l’importanza di non

Costanza Marrapese

L’ex collegio La Querce, in via della Piazzuola, è stato sgomberato ad agosto. E ora guarda avanti

Aperto l’asilo nido nato nell’ex ospedale Meyer

ex meyer, l’asilo nido ha aperto i battenti

La storia di un’occupazione a lieto fine. Stiamo parlando della struttura dell’ex ospedale Meyer in via Frà Domenico Buonvi-

cini. A partire da settembre il nuovo asilo nido, dato dal Comune in concessione a un gestore privato, ha iniziato ufficialmente la sua attività, ospitando cinquanta bambini in uno spazio ristrutturato all’insegna della massima efficienza energetica. La struttura, che vanta anche un giardino, può essere definita un edificio “green”, visto che più della metà dell’acqua calda è affidata all’attività dei pannelli solari. “È un luogo in cui lo sgombero voluto da Stefania Saccardi nella passata consiliatura ha avuto un esito molto positi-vo – commenta soddisfatto il presidente del Quartiere 2 Pierguidi – da un’occupazione pesante di un luogo storico e fondamentale per la città come lo era ‘l’ospedalino’ Meyer siamo passati a un luogo di associazionismo e a un asilo nido che funziona. Questo – conclude – è il modo giusto per risolvere queste questioni”.

C.M.

tenere questi edifici privi di vita per lunghi periodi. Erano ol-tre due anni che La Querce era stata occupata. “Abbiamo tanti edifici molto belli nel quartiere – continua il presidente Piergui-di – come la palazzina in via del Guarlone, una palazzina a Villa Favard sul lato lungarno. Sono posti magici – propone – che po-tremmo dare in concessione ad associazioni o a chi abbia voglia di farli rinascere. Lavoreremo in futuro per non tenere vuoti que-sti edifici”. Al posto dello storico collegio nella zona delle Cure, che ha visto fra i suoi studenti generazioni intere di fiorentini, sorgerà un albergo di lusso che darà lavoro a circa duecento persone. La società proprietaria dovrà fare importanti lavori di ristrutturazione viste le condi-zioni in cui è stato lasciato. Le centosessanta persone presenti nell’immobile sono state accolte in quattro strutture temporanee, la maggior parte alla Foreste-ria Pertini. Per tutto il mese di agosto e in quello di settembre gli ex occupanti hanno avuto la

possibilità di tornare a La Quer-ce per riprendere i propri oggetti personali lasciati la mattina dello sgombero: la proprietà dell’im-mobile ha istituito un servizio, per i quarantacinque giorni successivi allo sfratto, per dare modo a coloro che vivevano al suo interno di riprendere vestiti e oggetti dimenticati. Alla fine di questo periodo tutti gli ogget-ti senza proprietario verranno smaltiti, dopo essere stati tolti dalle stanze e sistemati nel gara-ge dell’edificio.

tutto ebbe inizionel quattrocento

Tutto ebbe inizio molto tempo fa, nel ‘400, alla

villa sopra “Madonna della Querce” di proprietà della fa-miglia Del Grasso. Dopo di-versi passaggi dell’edificio dai discendenti dei proprietari ad altre famiglie nobili, il podere della Querce venne acquistato all’asta dai Padri Barnabiti il 10 luglio 1868. Il primo rettore, padre Luigi Cacciari, volle che fosse piantata nell’estremità sud del giardino una piccola querce che, con la sua cresci-ta, scandisse gli anni della vita del collegio. Il 9 agosto 1944 il bombardamento tedesco colpì il collegio e danneggiò la quer-ce. Potata e curata, visse anco-ra qualche anno, fino a quando seccò.

La storia

#Primo piano Ottobre 2015 | 3 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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#Luoghi

estate ai giardini di campodi marte, buona la primaSuccesso per l’esordio di “Light”.E si pensa già al prossimo anno

via del mezzettachiede attenzione

È andata in scena ai giardini di Campo di Marte, per la prima volta, la rassegna estiva “Light”, con l’obiettivo di rivitalizzare

l’area verde attraverso attività sportive, artistiche e culturali che coinvolgessero residenti e frequentatori del parco. Un’i-niziativa “invocata” da molti residenti per mantenere viva la zona durante il periodo estivo. E – sostengono ora in

tanti – l’obiettivo è stato raggiunto in pieno: la rassegna estiva ha avuto molto successo, riscuotendo l’apprezzamento dei cittadini. “Quest’anno ci è sembrato doveroso portare gli eventi estivi anche in questo parco così bello del quartie-re”, spiega il presidente del Q2 Michele Pierguidi. Per quanto riguarda “Light”, il programma delle iniziative è inizia-to il 3 giugno ed è andato avanti fino

al 4 ottobre. “Dai più piccoli fino agli anziani, l’iniziativa ha riscosso molto successo e noi ne siamo soddisfatti – prosegue Pierguidi – i cittadini hanno risposto così bene che il prossimo anno pensiamo di ampliare l’offerta anche ad altri spazi”. Il merito va prima di tutto agli organizzatori, un gruppo di giovani professionisti, i ragazzi del SoulKitchen e dello Schiacciavino che, con energia e dinamismo, hanno saputo darsi da fare per portare ogni giorno un evento diverso nel giardino, vuoi di musica, vuoi di beneficenza. Come racconta Lo-renzo, uno degli organizzatori e gestori dello spazio, “è stato il primo anno di Light, un’iniziativa nata per offrire un po’ di ristoro nelle calde giornate estive dando il benvenuto a tutti. Noi abbiamo allestito un piccolo punto bar con ape-ritivi e all’occorrenza cene organizzate. Ci siamo dati molto da fare – continua – avevamo un evento diverso quasi ogni sera. Il martedì, ad esempio, facevamo la serata jazz, il giovedì avevamo come ospite Radioshout web radio di Fieso-le, il sabato musica live e dj set, oltre ovviamente a dare spazio ai più piccoli ogni giorno con le associazioni ‘All’as-semblaggio!’ e ‘I’Brucomela’. Noi ci ab-biamo provato e sembra che la cosa sia riuscita bene. Siamo davvero contenti di tutto ciò”. Progetti per il futuro? “In inverno ovviamente non saremo attivi, trattandosi di un bando estivo – rispon-de Lorenzo – era però un concorso per tre anni e quindi prevediamo di tornare l’estate prossima ancora più carichi. Ma per parlare di progetti è ancora presto”. Non resta dunque che attendere il ritor-no della bella stagione.

Un giardino che, secondo molti abitanti della zona, è uno degli spazi verdi meno valorizzati di Firenze, forse anche a causa della sua posizione decen-

trata. Stiamo parlando del parco di via del Mezzetta, uno spazio che si estende per ben trentamila metri quadrati e che ha al suo interno grandi prati, alberi, panchi-ne, zone d’ombra e un’area per cani. Uno spazio verde, insomma, ben attrezzato. Tuttavia – raccontano i cittadini – il giardino non è mai riuscito a diventare un punto di ritrovo degno di nota. Nemmeno la scorsa estate è stato inserito, come qualcuno auspicava, tra gli spazi dell’Estate Fiorentina, e l’area è rimasta un po’ “vuota”. E i residenti si interrogano sulle cause. C’è chi descrive quest’area come “una macchia di verde spoglia e triste”, mentre il signor Matteo, residente in via dei Frullani, spiega che “molte persone preferiscono portare i bambini ai giardini qua dietro, in via Novelli, o a quelli dietro allo stadio, a Campo di Marte. Almeno lì c’è un’area giochi con scivoli e altalene, in via del Mezzetta non c’è niente per i più piccoli”. Tempo fa si parlava di sistemare alcuni giochi all’interno del giardino, ma niente, per adesso, è stato fatto. E non sembrano bastate nemmeno l’installazione di un fontanello pubblico firmato Sergio Staino, inaugurato nel luglio del 2012, e la presenza di un chiosco che vende panini ad aumentare l’affluenza. “Dovrebbe essere reso un po’ più fruibile alla popolazione. E la fruibilità non riguarda solo le panchine e i fontanelli”, commenta la signora Luisa, residente proprio in via del Mezzetta. Per molti questo è uno spazio necessario per la zona di Coverciano, uno spazio vitale in mezzo a condomini e villette in cui è possibile andare a passeggiare, studiare oppure semplicemente stendersi sul prato. “In effetti il giardino è situato in un’area un po’ marginale e andrebbe valorizzato maggiormente – fanno sapere dal Quartiere – per il momento aspettiamo a inserirlo nel programma dell’Estate Fiorentina perché ci sono luoghi più adatti e frequentati, come ad esempio i giar-dini di Campo di Marte. Prima dobbiamo assicurarci un’utenza maggiore e per quello servono investimenti e iniziative”.

N.F.

Niccolò Falchini

Verde/1 Verde/2

Ai giardini di Campo di Marte è andata in scena per la prima volta la scorsa estate la rassegna “Light”, con l’obiettivo di rivitalizzare l’area verde

Il giardino di via del Mezzetta: gli abitanti della zona chiedono che venga valorizzato

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4 | Ottobre 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 5: Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

Davvero un’ottima riuscita per la ‘Festa dello Sport’, promossa dal Q.2 e svoltasi dal 7 al 12 settembre ai giardini del Campo di Marte. Per bambini e ragazzi si è trattato di una piacevole possibilità di provare varie discipline in vista della scelta dello sport da pratica-re durante l’anno: arrampicata, atletica leggera, baseball, basket, calcio, capoeira-danza, danza sportiva, discipline orientali, ginna-stica artistica, ginnastica formativa, ginnastica ritmica, judo, ka-rate, orienteering, pallavolo, pattinaggio artistico, pesca sportiva, rafting, scacchi, scout, scherma, taekwondo, tennis, tennis tavolo, animazione e discoteca per bambini, laboratorio di attività ma-nuali creative. Ragazzi e ragazze dai 6 ai 14 anni hanno potuto provare liberamente tantissimi sport, mentre anche i più piccoli si divertivano grazie ad animazioni a base di musica, giocoleria e altre arti circensi. La festa si è chiusa con la corsa nel parco e le premiazioni al matti-no, mentre nel pomeriggio si sono tenuti il mercatino dei ragazzi, le esibizioni sportive e uno spettacolo di danze popolari.Grande soddisfazione hanno espresso il presidente del Q.2 Mi-chele Pierguidi e il  presidente della commissione sport Lorenzo Bonciani. “Ben 1419 bambini si sono cimentati nelle diverse discipline, con una  partecipazione ancora maggiore dell’anno scorso -com-menta Lorenzo Bonciani-. Il Q.2 conferma la sua particolare voca-zione per lo sport mettendo grande impegno nella promozione dei valori sociali e educativi”. Il presidente Michele Pierguidi ringrazia tutti i bambini e le fami-glie che hanno partecipato, le società sportive e la UISP, con un messaggio: “Spero vi siate divertiti”. Pierguidi ha poi ricordato la campagna #ioaiutoFirenze per la ricostruzione del parco dell’An-conella e ha annunciato che il ricavato del Mercatino è stato de-voluto alla ‘Fondazione Tommasino Bacciotti’.

Sede del Quartiere 2Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/aTel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838E-mail: [email protected]

A cura del Consiglio di Quartiere 2

2CAMPO DI MARTE

puoi trovare queste notizie e molto altrosul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi.it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

Educazione degli adultiAl Campo di Marte

NONNI A SCUOLA DI COMPUTERRiprenderà ad ottobre il progetto “Computer over 60”. C’è qualcosa di speciale in questo corso di informatica per anziani, dove i ragazzi delle scuole superiori aiutano i “nonni” a capire il mondo dei computer e a navigare su internet. 48 ragazzi volontari (se ne cercano altri disposti ad impegnarsi) che stanno sperimentando le difficoltà della didattica ma anche il piacere della condivisione e del confronto-dialogo tra generazioni. I corsi si svolgono presso le biblioteche aderenti (nel Q.2 le biblioteche Luzi e Pieraccioni) nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì, ore 15-17 o 17-19. Scarica il video all’indirizzo web https://goo.gl/1BVAvn

INFO Biblioteca M.Luzi via Ugo Schiff 8, 055.669229 | [email protected] Biblioteca D.Pieraccioni via Nicolodi 2, 055.2625723 | [email protected]

CORSI PER TUTTE LE ETÀ A VILLA ARRIVABENEIl Q.2 organizza anche quest’anno numerosi corsi destinati a cittadini di tutte le età. Le iscrizioni sono aperte presso la sede del quartiere, a Villa Arrivabene in piazza Alberti. Fra i tantissimi  corsi  proposti da segnalare: lingue, teatro, informatica, pittura, storia dell’arte, musica, astronomia e tanto altro.

INFO e ISCRIZIONI tel. 055.2767854 - 055.2767828 | www.comune.fi.it  | [email protected]

Cosa succede sotto casa nostra

CHIESTA L’APERTURA INTEGRALE DEL PARCO DEL VENTAGLIO Riaprire quanto prima la totalità del parco di Villa il Ventaglio: questo l’appello dei presi-denti delle commissioni urbanistica e ambiente Leonardo Bieber e Fabrizio Ricci al termi-ne dell’audizione del neo direttore del Polo museale toscano Stefano Casciu. Il Parco di Villa Ventaglio rappresenta un polmone di verde molto importante e attual-mente è aperto al pubblico solo per un solo ettaro su cinque, cioè la parte vicina all’in-gresso con il laghetto. Il parco, costruito nel 1856 dall’architetto Poggi secondo i canoni del paesaggismo romantico, non è solo una bella testimonianza storico artistica, ma è anche un giardino molto amato e frequentato dai cittadini del Quartiere 2 (e non solo), che hanno raccolto centinaia di firme per chiedere la riapertura totale. Dal 1985, il parco - dove si trova anche l’Università Internazionale dell’Arte, ad oggi chiusa – ha subito pesanti tagli dei fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria e questo ne ha determinato lo stato di degrado e di parziale abbandono. Sarebbero sufficienti 30mila euro per ripristinare il verde e le siepi e riaprire così al pubblico tutto il parco.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA, I PROSSIMI INTERVENTILa giunta comunale ha approvato il piano cittadino di riqualificazione dell’illuminazione pubblica. Ecco il dettaglio degli interventi previsti nel Quartiere 2: viale de Amicis (tratto via Centostelle-via Mamiani), viale Matteotti (tratto piazza Isidoro del Lungo-piazza della Libertà). L’investimento complessivo ammonta ad oltre 820mila euro.

VIDEO INTERVISTE ONLINESul sito web de “Il Reporter” (http://www.ilreporter.it/video/visualizza/3129) videointervista con il presidente Q.2, Michele Pierguidi, che commenta la Festa dello Sport che ha animato per una settimana il Campo di Marte mettendo in vetrina le tante discipline offerte da un territorio che ospita l’80% degli impianti sportivi della città. Un’occasione per salutare il ritorno all’attività di tutte le strutture gravemente danneggiate dalla tempesta del 1° agosto e per ringraziare ancora una volta il lavoro incredibile di centinaia di volontari. Tutti i video sono disponibili anche sul canale Youtube de “Il Reporter”.

Vita dei quartieri

1.500 RAGAZZI PROVANO LO SPORTOperazione sicurezza

DEFIBRILLATORI NEGLI IMPIANTI SPORTIVI E NELLE PALESTRE SCOLASTICHE È scattata l’installazione di defibrillatori semiautomatici in 80 palestre scolastiche e negli impianti sportivi. Il Comune di Firenze ha stretto un accordo con le società sportive per rendere economicamente accessibile l’acquisto dei defibrillatori e promuovere percorsi di formazione per gli operatori. Altrettanto è accaduto nelle scuole dove sabato 12 settembre si è tenuta una formazione specifica riservata agli insegnanti di educazione fisica (hanno aderito in 150) in modo da rendere possibile l’intervento immediato del defibrillatore qualora si determinino situazioni di emergenza nel corso dell’attività scolastica. L’operazione si è concretizzata grazie alla collaborazione di 14 aziende distributrici di defibrillatori, di un istituto bancario che ha erogato il finanziamento e di otto agenzie formative.

All’ex-Fila

UN’OFFICINA TEATRALE OVER 60 Approda nel Q.2 un interessante progetto di laboratorio teatrale per la terza età che punta sul presupposto che le persone “over 60” abbiano essenzialmente bisogno di interventi e di sostegni capaci di migliorare la propria rete sociale. Molte ricerche condotte nell’ambito della psicologia sociale mo-strano che chi ha una vita affettiva e relazionale soddisfacente, non solo è molto più felice ma spesso può vantare anche una salute migliore e una vita più lunga.Lo scopo della iniziativa è quello di migliorare sensibilmente la vita sociale, personale, relazionale, fisica ed emozionale degli abi-

tanti di età superiore ai 60 anni.“Un progetto molto bello – ha commentato il Presidente Q.2 Mi-chele Pierguidi – che porta ancora di più la cultura nei quartieri. È anche un modo per tenersi in forma. Il corso sarà ospitato nell’area ex-Fila in via del Gignoro e spero possa avere un gran-dissimo successo dal punto di vista della partecipazione. Faremo sì che tutto questo si traduca in uno spettacolo, magari da pro-porre al Teatro 13, inserendolo così nell’Estate 2016 del Q.2”.

INFO 328.2793144

41 anni dalla morte

ALDO PALAZZESCHI E IL NORD-EST FIORENTINOIl 17 agosto scorso è stata deposta una corona di alloro sulla tomba dello scrittore e poeta Aldo Palazzeschi nell’anniversario della sua morte, avvenuta a Roma nel 1974. Nel 1972 un magnifico sceneggiato televisivo fa finalmente conoscere al grande pub-blico un anziano scrittore fiorentino, Aldo Palazzeschi, permettendo di apprezzare pie-namente uno dei più significativi protagonisti della letteratura italiana del novecento. Lo sceneggiato, realizzato quasi integralmente in studio con il supporto di ‘esterni’ gi-rati tra San Salvi e Coverciano (i luoghi dove è effettivamente ambientata la vicenda), è tratto dal romanzo Sorelle Materassi e Palazzeschi collabora attivamente alla traspo-sizione televisiva. A differenza di un altro grande protagonista fiorentino della narrativa novecentesca, Vasco Pratolini, il mondo di Palazzeschi, più che del substrato popolare dell’Oltrarno, si nutre dell’ambiente piccolo borghese del commercio e delle professioni del nord-est fiorentino che racconta fondendo sapientemente l’affettuosa adesione alla condizione umana (colta con disincanto e senza alcuna illusione sul progresso o sull’e-mancipazione sociale) con una lucida e a volte spietata ironia, in grado di cogliere tutti gli elementi grotteschi che sottendono alla dura lotta della vita quotidiana.

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#Il quartiere in pillole

alla manutenzione ordinaria e straordinaria per gli anni futu-ri”. L’area è inserita nell’elenco dei beni che possono beneficiare dell’art bonus, usufruendo così di finanziamenti da parte di pri-vati. “Sarebbe bello se qualche imprenditore volesse legare il suo nome alla riapertura di uno dei luoghi più belli del quartiere 2”, concludono i presidenti delle due commissioni.

appello per il parcodi villa il ventaglioOra è aperto al pubblicoun solo ettaro su cinque

La richiesta Dopo l’incidente

il ritorno dell’uomo della pioggiaTornerà al suo posto a

fine anno l’istallazione “La Pioggia” dell’artista Jean-Michel Folon, che era stata danneggiata in seguito a un incidente stradale. La scultu-ra in bronzo, che rappresenta un uomo con cappello e cap-potto che tiene un manico d’ombrello dal quale esce un getto d’acqua che prende la forma delle falde dell’ombrel-lo stesso, era collocata al cen-tro di una rotonda all’altezza dell’Obihall. Amatissima dai fiorentini, era stata donata a Firenze dall’artista nel 2002, in occasione del Social forum europeo. E lo scorso mese è arrivata la conferma dell’avanzamento del suo recupero grazie a una sponsorizzazione. Non è la prima volta che l’opera di Folon subisce dan-neggiamenti, ma mai erano stati di questa portata. Sono state “tantissime le testimonianze d’affetto e attenzione per questa opera ricevute in questi mesi”, ha sottolineato la presidente della commissione cultura del Comune M. Federica Giuliani. E ora, a gran richiesta, “L’uomo della pioggia” potrà final-mente tornare al suo posto: il conto alla rovescia è scattato.

1° agosto

tempesta, persi più di 1.200 alberiSono stati 1.241, tra pubblici e privati, gli alberi persi nei quartieri 2 e 3 in seguito alla tempesta del

1° agosto scorso. A metà settembre, l’assessore all’ambiente Alessia Bettini ha fatto il punto nella sua relazione al consiglio comunale. “Il legname delle piante abbattute – ha spiegato Bettini – sarà ‘cippato’, cioè ridotto in scaglie, per essere utilizzato nel ciclo industriale, in modo particolare nel te-leriscaldamento”. “Abbiamo un programma di ripiantumazione degli alberi – ha aggiunto l’assessore – e attivato una serie di collaborazioni con il mondo scientifico per selezionare il patrimonio arboreo più adatto. Tra ottobre e novembre prossimi ripianteremo 1.500 alberi per far fronte alle perdite delle altre due ondate di maltempo, quella del settembre 2014 e quella del marzo scorso. Adesso ci stiamo impegnando per sostituire quelli che abbiamo perso il 1° agosto”. Ma “vittime” del maltempo non sono stati soltanto gli alberi: anche scuole e asili hanno riportato danni, e nel lungo elenco degli interventi che si sono resi necessari in seguito alla tempesta figurano diverse strutture interessate. “Entro il 31 ottobre – ha ricordato Bettini – tutti gli edifici saranno messi in sicurezza. Voglio ringraziare – ha concluso l’assessore – tutti gli enti e le associazioni che ci hanno supportato durante l’emergenza e per le prossime iniziative che metteremo in campo per raccogliere fondi”.

Piazza della Libertà

quattromila barchette in acquaQuattromila barchette in piazza della Libertà. Domenica 20 settembre si è tenuta l’edizione fioren-

tina di “Puliamo il Mondo”, con i volontari di Legambiente, il gruppo Qualcosa da dire, i cittadini e lo Sportello EcoEquo. E in piazza della Libertà è “andata in scena” l’installazione delle due artiste Meri Iacchi e Gioia Bernalotti, per un evento che ha visto protagoniste circa quattromila barchette in paper clay, frutto di tre mesi di laboratori aperti alla collettività. Ma protagonisti sono stati soprattutto gli stessi cittadini. L’obiettivo – è stato spiegato – era quello di riconquistare il ruolo sociale di luoghi fisici storici marginalizzati nel tessuto contemporaneo della città, come piazza della Libertà. “Le piazze sono storicamente il luogo d’incontro privilegiato perché contengono attività che aggregano il senso di socialità. Piazza della Libertà ha una lunga e importante storia, ma sembra oramai dimenticata, confusa tra il rumore e il traffico che la invade”, è stato spiegato ancora. Da qui l’idea di tornare a raccontarla dando vita ai ricordi: i cittadini sono stati invitati a scrivere le loro memorie vissute nella piazza appendendole su fogli di carta animati dal vento. “Le barchette sono il gesto che tutti imparia-mo da bambini. Tutti le poniamo in bacini d’acqua per vederle magicamente navigare libere in mondi immaginari”. Proprio come hanno fatto le barchette di paper clay sistemate nell’acqua della fontana di piazza della Libertà.

Ponte a Mensola

una rassegna a tutto vernacoloVernacolo protagonista al teatro di Ponte a Mensola. Nella piccola realtà presente nel quartiere

viene mantenuta viva la tradizione del vernacolo, con la rassegna teatrale che andrà in scena al circolo ricreativo Faliero Pucci, in via D’Annunzio 182, nei mesi di ottobre e novembre al grido di “Risate di sera... sfortunato chi non c’era!”. Si parte sabato 17 ottobre con “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare secondo le intenzioni di Messer Boccaccio, ad opera della compagnia Maldestro, scritto e diretto da A. Calonaci. Il sabato successivo, 24 ottobre, il Teatro della compagnia di via dei Magazzini presenta “Purga e cioccolato”, tre atti in vernacolo di Giancarlo Pardini. Il 31 ottobre spazio a “000127 licenza di trippaio”, tre atti comici di Tito Zenni con libero adattamento e regia di Valerio Ranfagni, per la compagnia Le Maschere. Novembre si apre sabato 7 con “I bisnonno Garibal-do” della compagnia I Buffallegri. Poi, il 14, la compagnia I gatti lunatici presenta “La festa grossa”, il 21 la compagnia Cesare Ignesti porta in scena “In città è un’altra cosa” e sabato 28 novembre chiude la rassegna “Figlia da maritare” della compagnia I limoni. Tutti gli spettacoli iniziano alle 21,15. Ingresso ridotto per i residenti del quartiere. Per informazioni e prenotazioni: tel. 055.611484 (in orario 20-22).

Riaprire quanto prima il parco di Villa il Venta-glio nella sua totalità. È l’appello dei presidenti

delle commissioni urbanistica e ambiente del Comune Leonardo Bieber e Fabrizio Ricci. “Il parco di Villa Ventaglio rappresenta un polmone verde molto im-portante e prezioso per la città: ad oggi – spiegano Bieber e Ric-ci – è aperto al pubblico un solo ettaro su cinque, cioè la parte vi-cina all’ingresso con il laghetto”. Dal 1985 il parco è stato sempre aperto, ma col tempo il taglio dei fondi per la manutenzione or-dinaria e straordinaria si è fatto sentire. Nell’estate 2014, dopo la tragedia avvenuta alle Cascine, venne realizzata la valutazione di rischio per le alberature presenti, con il conseguente abbattimen-to di alcune piante pericolose. Da allora gran parte del parco è

chiusa al pubblico. “Eppure sa-rebbero sufficienti 30mila euro per ripristinare il verde e le siepi e riaprire tutto il parco”, afferma-no Bieber e Ricci. “Per questo – aggiungono – chiederemo con un’apposita mozione al Mibact di stanziare subito i 30mila euro necessari nell’immediato per riaprire tutto il parco, e di pre-vedere contemporaneamente lo stanziamento dei fondi necessari

Ivo Gagliardi

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

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NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251

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6 | Ottobre 2015 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

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#Zoom

il buon vicinato cerca casa a bellarivaCreato un gruppo per affrontare insieme i problemi e mettere a disposizione oggetti e professionalità

La fotografia che accom-pagna questo articolo mostra il cartello di via di Bellariva. Proprio

qui, in questa strada residen-ziale, è nata, più di un anno fa, l’idea di Monica Micol di tra-sformare la via in una “social street”. Il progetto Social Street prende vita nel 2013 a Bologna grazie all’esperienza del gruppo Facebook “Residenti in Via Fon-dazza - Bologna”, con l’obiettivo di socializzare con i vicini della propria strada di residenza per, citando le parole del sito ufficia-le, “instaurare un legame”. E così una mattina, ascoltando un pro-gramma in radio in cui si parlava proprio della storia di Bologna, a Monica si è accesa una lampadi-na. Ha creato il gruppo “Social Street Bellariva” su Facebook, che conta circa ottanta persone e che oggi appartiene ufficialmen-te all’elenco delle Social Street italiane. Non solo via di Bellari-va, però. Il gruppo racchiude e si espande a tutta la zona circostan-

te, con la speranza di invogliare altre strade a buttarsi in questa avventura costruttiva. L’obiettivo annunciato è quello di ristabilire i vecchi rapporti di buon vicina-to nella zona, il mezzo utilizzato uno degli strumenti social più conosciuti e apprezzati. “Face-book come piattaforma umana e

Valentina Veneziano

Social Street

Via di Bellariva è al centro del progetto “Social Street Bellariva”, che si espande a tutta la zona circostante

via del pellegrinoe via dell’arcolaio,viaggio tra le altre “strade sociali”

Social Street, non c’è solo Bellariva. Il quartiere 2 van-

ta la presenza ufficiale di altre due “strade sociali”: via del Pellegrino e via dell’Arcolaio (nella foto). Se la seconda sta crescendo lentamente, la pri-ma può vantare una cinquan-tina di iscritti con una bacheca in cui vengono affrontati i pro-blemi dei furti notturni, si aiu-tano i vicini a ritrovare i loro gattini scomparsi, si regalano libri scolastici e pasta madre, si cerca una sarta e si discute di nuovi progetti da affrontare insieme.

V.V.

Focus

come luogo in cui ogni persona, padrona del proprio spazio, con-divide idee su come migliorare la zona o comunica un bisogno che può essere facilmente soddi-sfatto grazie all’aiuto del gruppo”, spiega Monica, che si dice entu-siasta dei risultati raggiunti fino-ra e che nutre il forte desiderio di

coinvolgere più cittadini possibi-li. Ma cosa vuol dire far parte di Social Street Bellariva? Significa fare insieme delle passeggiate sul lungarno, parlare delle proble-matiche più imminenti del quar-tiere, organizzare un’auto co-mune che raggiunga il mercato ortofrutticolo di Novoli, mettere

a disposizione oggetti che non si usano più e fornire, nei modi più disparati, la propria professiona-lità. Monica, grazie anche all’aiu-to dell’amica Simona e di alcuni membri del gruppo, ha sparso la voce attraverso il volantinaggio e si è messa in contatto diretto con Bologna. Lo scorso 10 set-tembre Social Street Bellariva ha organizzato il suo secondo brie-fing con l’obiettivo principale di socializzare, per iniziare un per-corso spontaneo da fare insieme. Il progetto più desiderato? Quel-lo di riuscire a trovare un locale, grazie all’appoggio delle persone, in cui coltivare tante attività che comprendano anche la lettura e la musica. Per far parte di tutto questo basta aprire Facebook, cercare Social Street Bellariva e cliccare sul tasto “Iscriviti al gruppo”.

Agli occhi dei più la Misericordia è un’ambulanza che sfreccia a sirena verso l’emergenza ma la sua reale essenza è costituita dai quei tanti, tantissimi, servizi meno “rumorosi”. Questi servizi vengono svolti ogni giorno grazie al prezioso lavoro dei volontari e all’aiuto di tutti coloro che ci sostengono attraverso l’associazionismo, le offerte, il 5x1000 o dedicandosi all’assistenza in prima persona.

La persona come fulcro dell’opera di carità, l’altro che tende la mano gratuitamente verso i bisognosi per alleviare le diffi coltà e avvicinare orizzonti diversi

MISERICORDIA DI RIFREDI È…

Trasporti sanitari e sociali • Centro assistenza diurno • Servizi di emergenza-urgenza • Assistenza in Casa Domotica • Servizi di ambulanza ordinaria • Mutature o assistenza domiciliare • Centro ascolto • Servizi socio sanitari con autovettura • Servizi religiosi • Accoglienza pazienti Poliambulatorio • Centralino prenotazione visite mediche • Centro antiusura • Centralino informazioni e ricezione chiamate di emergenza • Visite ai Confratelli malati • Guardaroba

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Il volontariato è accrescere e crescere insieme, per questo il tuo aiuto è importante

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Vieni a fare servizio, diventa Confratello o Consorella!

FESTA DEL VOLONTARIATO

Domenica 18 ottobre 2015

Vi aspettiamo!

Ottobre 2015 | 7 Quartiere 2Campo di Marte . Coverciano . Cure

Page 8: Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

#L’inchiesta

meteo e smog,lotta ai “nemici”dei monumenti

Serena Wiedenstritt

I rischi per l’arte/1

Un intervento sulla facciata del Duomo (courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Leonardo Rossi)

I casi

quandogli “attacchi”vengonodall’uomo

L’estate 2015 verrà ricordata (anche) per le “pazze idee” di alcuni turisti.

Idee che non sono certo passate inosser-vate, come quella di scalare nottetempo un tabernacolo esterno della chiesa di Orsanmichele o quella di tentare di con-cedersi un tuff o nella fontana del Net-tuno in piazza della Signoria, convinti magari che il “Biancone” non avrebbe avuto niente da ridire. Tra le vicende che hanno fatto più scalpore c’è quella che ha riguardato la Loggia dei Lanzi, dove è stato staccato un dito al gruppo di sta-tue raffi guranti il Ratto di Polistena. Da qui l’idea di limitare l’accesso alla Loggia e tentare, con lo strumento del numero chiuso, di salvaguardare le opere d’arte. Ma passata “l’emergenza”, ora che i turi-sti sono meno numerosi e che ci si avvia verso una stagione più tranquilla per Firenze, che cosa accadrà? “Il turismo è una delle principali fonti di ricchezza per la città e non va demonizzato – con-stata il sindaco Dario Nardella, che ha anche la delega alla cultura – allo stes-so tempo, però, è innegabile che esista un certo tipo di turismo ‘mordi e fuggi’ che consuma questa città piuttosto che arricchirla. Una minoranza di visitatori, certo, che però non rispetta Firenze e non si rende conto di camminare in un museo a cielo aperto. Lo stesso vale per quei residenti che non hanno a cuore la loro città e compiono gesti di disat-tenzione o incuria, quando non di vera e propria illegalità”. La soluzione qua-le può essere, allora? “Il Comune è da sempre impegnato nei propri doveri di pulizia e contrasto al degrado – aff erma Nardella – ad esempio stiamo predispo-nendo nuovi impianti di illuminazione e l’installazione di telecamere di sicu-rezza in centro ma anche in periferia. Accanto a queste azioni – conclude il sindaco – valori fondamentali da dif-fondere sono l’educazione, il rispetto, il senso civico. Firenze deve essere consi-derata casa propria, e amata come tale”.

S.W.

Fenomeni atmosferici e smog sono grandi nemici delle opere d’arte. Li studia da vicino, e so-prattutto si occupa di limitarne

i danni, il professor Piero Baglioni, tito-lare della cattedra di Chimica Fisica dei Sistemi Dispersi e delle Interfasi all’U-niversità di Firenze, oltre che esperto di conservazione dei beni culturali, in particolare aff reschi, dipinti e materiali lapidei. “A Firenze abbiamo la fortuna di poter contare su attori di eccellenza per quanto riguarda la conservazione delle opere d’arte, basti citare l’Opifi cio del-le Pietre Dure – spiega il professor Ba-glioni – anche se sicuramente è sempre più importante fi nalizzare e applicare nuove metodologie per la conserva-zione dei capolavori che la città ospita. Le metodologie conservative possono essere attive o passive: le prime si ap-plicano ad esempio per restaurare una statua danneggiata o ripulire dei graffi ti, le seconde servono a difendere le opere d’arte, servendosi anche di metodologie collegate alla ‘information technology’, sviluppando sistemi di protezione e al-larme innovativi. Un esempio di con-servazione passiva – aggiunge – può essere la sostituzione dell’originale con una copia identica: si è fatto per il David, potrebbe essere la soluzione anche per la Loggia dei Lanzi”. Quanto ai rischi lega-ti ai cambiamenti climatici, “attraverso le nanotecnologie stiamo sviluppando sistemi inorganici capaci di protegge-re le opere d’arte in modo intelligente e di rallentare il processo di degrado delle superfi ci dovuto all’aumento della temperatura e dell’umidità – annuncia il professore – questi sistemi innovativi

garantiscono sia una protezione passiva che attiva dagli agenti atmosferici”. Alle prese con la conservazione di alcuni dei più importanti “tesori” cittadini è anche l’Opera del Duomo. “Il primo compito dell’Opera di Santa Maria del Fiore è proprio la conservazione e la manuten-zione – conferma il presidente Franco Lucchesi – e da sempre gli agenti clima-tici hanno costituito un grave proble-ma. Il lavoro dell’Opera è prima di tutto quello di intervenire costantemente per mantenere tutto il suo patrimonio, ar-chitettonico e artistico, in condizioni tali da limitare al massimo i danni. Il museo è la testimonianza di questa at-tività, perché quando l’usura del tempo e degli agenti atmosferici ha messo a re-pentaglio un’opera, le nostre maestranze sono intervenute prima con un restauro accurato, poi sottraendo l’opera ai rischi dell’ambiente esterno e conservandola in museo e infi ne realizzando fedeli copie di quanto rimosso. La struttura architet-tonica è invece costantemente control-lata da strumentazioni adeguate che ci dicono se, quando e quanto intervenire per stabilizzare eventuali alterazioni”. Ri-spetto agli “attacchi” dell’uomo, invece, come agire? “La ricetta è quella che ci stiamo ripetendo da tempo: controlli ed educazione. I primi sono possibili da su-bito, ma richiedono mezzi e volontà fer-ma. L’educazione è certo la risposta più completa e risolutiva, ma anche quella più diffi cile. I suoi eff etti si vedranno nei decenni a venire – conclude Lucchesi – e quindi non costituisce una risposta per l’oggi, oltre a richiedere un’universale condivisione di valori e un’azione educa-tiva di famiglie e scuola”.

Tra i maggiori pericoli i cambiamenticlimatici e i fenomeni atmosferici.L’obiettivo è limitarne i danni

8 | Ottobre 2015

Page 9: Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

#L’inchiesta

una nuovaprimavera perl’orto botanico

I rischi per l’arte/2

È stato tra le principali “vittime” della terribile grandinata del 19 settembre 2014. Ma i contribu-ti delle istituzioni e la solidarie-

tà di Firenze hanno permesso in breve tempo di arginare i danni e di trasfor-mare le diffi coltà in occasione di rilan-cio per un luogo aff ascinante e di pre-gio. Stiamo parlando dell’Orto Botanico “Giardino dei Semplici”, tra gli orti più antichi al mondo (si appresta a spegnere 470 candeline e per l’occasione festeg-gerà con tre giorni di iniziative, dal 30 novembre al 2 dicembre). Ammonta a 998mila euro solo il danno stimato per le alberature, senza contare opere murarie, vetri e vasi. La nuova primavera dell’Or-to Botanico porta la fi rma dell’Universi-tà di Firenze, che ha stanziato 450mila euro, della Regione Toscana, che ha contribuito con 130mila euro, e di tan-tissimi cittadini – quasi un migliaio, per circa 30mila euro – che hanno aderito sia con donazioni versate direttamente al museo che attraverso la raccolta fon-di online “Colora il Giardino dei Sem-plici” lanciata lo scorso febbraio con la collaborazione di PlanBee, portale web per il crowdfunding di opere “green”. In particolare, sono stati ripiantati ex novo ventidue alberi, 490 piante da fi o-re, dieci grandi azalee e una collezione pregiata di trenta ortensie giapponesi, sono stati rimessi in sicurezza gli arredi

Sara Camaiora

La Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni questo mese, è stato uno degli edifici colpiti dalla grandinata

e installati alcuni “beacon”, ovvero pic-coli emettitori di bluetooth che seguono il pubblico durante la visita, fornendo notizie e curiosità su piante e giardino. “Siamo riusciti a dare una veste ancora più accogliente all’Orto, possiamo dire che è tornato al 120% delle sue condi-zioni perché, oltre a ripiantare le albera-ture, abbiamo aumentato le collezioni e realizzato interventi importanti – spiega Paolo Luzzi, responsabile dell’Orto bo-tanico – da un punto di vista aff ettivo ci sono state perdite dolorose, alberi di oltre duecento anni spariti all’improvvi-so. La solidarietà è stata tanta, credo che questo sia un luogo caro e storico per i fi orentini, che per questo si sono imme-diatamente mobilitati”. Ma la sfi da per l’Orto botanico continua, questa volta contro la mancanza di risorse che im-pedisce troppo spesso progetti e riqua-lifi cazioni. Il nuovo obiettivo, dopo aver messo a punto percorsi per non vedenti, è realizzare una “olfattoteca” dove si po-tranno odorare particolari oli essenziali di piante aromatiche, spezie e altre es-senze ricavate dalle piante presenti. Il laboratorio speciale dei profumi natura-li nascerà nelle due grandi serre e sarà ospitato in quattro box, due dei quali accessibili anche ai disabili. Il crowdfun-ding è attivo all’indirizzo www.planbee.bz/it/project/8, ed è accessibile anche dal sito del museo, www.msn.unifi .it.

Ondate di maltempo

chiese, nazionale & Co, la (lunga) lista delle “vittime”

Il meteo sempre più imprevedibile signifi ca (anche) rischi maggiori non solo per i cittadini, ma pure per arte e istituzioni culturali. A Firenze ormai questo

si sa bene, e la lista degli edifi ci monumentali danneggiati dalle ultime ondate di maltempo, in maniera più o meno accentuata, è lunga. A essere colpita in modo particolare dall’eccezionale grandinata del 19 settembre dell’anno scorso, oltre all’Orto Botanico, è stata ad esempio la Biblioteca Nazionale, la cui sede attuale compie ottant’anni proprio questo mese (il patrimonio librario fu trasferito sui lungarni nel 1935 dagli Uffi zi che lo avevano ospitato fi no a quel momento). Vit-tima dei danni è stata soprattutto la facciata che dà su via Magliabechi, motivo che ha determinato un repentino trasloco del materiale qui ospitato in un’altra ala del palazzo. Niente di paragonabile, ovviamente, a quanto successo in segui-to all’alluvione del ’66, quando si registrò la perdita di quasi un milione di unità bibliografi che, sommerse dal fango, un evento epocale cui seguì un’altrettanto epocale ondata di solidarietà ad opera dei ben noti Angeli del Fango. E non è un caso che la biblioteca si sia da tempo dotata di un piano d’emergenza, destinato a essere prontamente messo in atto in caso di episodi improvvisi di maltempo. Ha riportato conseguenze non da poco a causa della grandinata dello scorso anno anche l’abbazia di San Miniato al Monte, in particolare per quanto riguarda gli aff reschi del chiostro ma, soprattutto, le vetrate delle fi nestre monumentali, let-teralmente andate in frantumi, danni che hanno spinto i monaci a rivolgere un appello alla cittadinanza per sostenerne il restauro. Quello del 1° agosto scorso, ancora negli occhi di tutti, è stato invece un vero e proprio uragano estivo, im-provviso e spaventoso, che ha devastato edifi ci e parchi cittadini senza rispar-miare, ancora una volta, parte del patrimonio culturale fi orentino. Tra gli edifi ci colpiti anche la chiesa di San Salvatore al Monte, dove è stato necessario ripristi-nare il manto di copertura del convento oltre a intervenire su chiostro e primo piano – si sono verifi cati danni anche alle vetrate artistiche – mentre diverse infi ltrazioni d’acqua si sono registrate a Palazzo Vecchio.

L’Orto Botanico è “rinato”dopo i danni subiti in seguito alla

grandinata del 19 settembre 2014:oltre a ripiantare le alberature,

sono state aumentate le collezioni e realizzati importanti interventi

Dopo la grandinata spariti alberi storici,ma ora “è tornato al 120 per cento”

Ottobre 2015 | 9

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#Un mese in una pagina

I compro-oro dopo il boom“il mercato è cambiato”

Fine della “febbre gialla”. Dopo il boom del 2010, con i “compro-oro” che spuntavano ovunque, ora si assiste a una brusca frenata. In Italia, secondo Oroitaly, l’associazione nazionale che racchiude la fi liera orafa di alta qualità, quindicimila di queste attività hanno tirato giù il bandone nel giro di tre anni. E oggi sono ventimila. Un’attività ormai entrata nel quotidiano, come tante altre. I dati

fi orentini appaiono in linea. Solo nel 2014, riporta Cna, il settore orafo gigliato ha avuto un calo dei ricavi del 3,5 per cento. Per capire le cause bisogna varcare la soglia di chi ha retto. “Il prezzo dell’oro è calato in un biennio del 30% e il mercato dei compro-oro è arrivato alla saturazione”, spiega Massimo Pavone, 37 anni, da dieci nel settore, che tra Firenze e Signa gestisce due negozi con l’insegna “Oro in euro”. “Noi però siamo in controtendenza, per noi il 2015 è l’anno con i maggiori ritiri”, aggiunge. Allora perché molti hanno chiuso? “Durante il boom – analizza – alcuni hanno aperto improvvisandosi del mestiere, altri pur di guadagnare non avrebbero rispettato le regole, ma le persone sono sempre più informate e la clientela premia chi è onesto e trasparente”. Davanti alla vetrina che si aff accia in viale Gramsci, vicino a piazza Beccaria, si fermano casalinghe e professionisti per guardare i monili esposti. Il segreto per superare la crisi – rivela – è anche questo: diff erenziare, ritirare orologi e argento, proporre collezioni nuove e stock a prezzi outlet. A cambiare una parte o tutti i propri preziosi sono soprattutto persone tra i 40 e i 70 anni. “Probabilmente i fi orentini che avevano poco oro ormai hanno venduto tutto – spiega il giovane impren-ditore – ma ci sono molte famiglie che ne custodiscono grandi quantità. Ora, secondo la mia esperienza, in pochi vendono per necessità, molti lo fanno per paura dei furti in casa o per esigenze mutate: oggi si preferisce investire in direzioni diverse, ad esempio in tecnologia, studi all’estero per i fi gli, vacanze... così queste persone molto spesso comprano qualcosa di più attuale”. Per chi vuol vendere i gioielli di famiglia è sempre bene seguire alcune regole d’oro. “I clienti rischiano guai se chi acquista non segue le norme”, av-verte l’esperto. Primo: controllare a casa il peso del prezioso metallo, perché basta un grammo per perdere soldi. “È suffi ciente una normale bilancia digitale da cucina”, suggerisce l’imprenditore. Secondo: non accontentarsi del prezzo al grammo, ma controllare i carati per i quali è corrisposta la somma. La cifra cambia a seconda di quanto è puro l’oro. Terzo, non accettare pagamenti cash sopra i mille euro. Infi ne “il compratore deve registrare il documento di identità di chi vende oro, che deve fi rmare. La ricevuta – con-clude – non è obbligatoria per legge, ma è buona norma rilasciarla. Noi la forniamo”.

Gianni Carpini

Commercio Tecnologia/1

la multa? si paga con lo smartphoneDalla fi ne di settembre pagare le contravvenzioni è diventato più facile. Lunedì 21 è entrato in

funzione “Multe mobile”, il servizio che consente il pagamento delle multe anche da smartphone e tablet. Il sistema è una new entry nel parco dei servizi online del Comune di Firenze: in concreto, “Multe Mobile” rinnova la versione del servizio online di pagamento delle sanzioni presente preceden-temente sul sito della polizia municipale, permettendo ai cittadini di utilizzare il servizio da qualsiasi dispositivo mobile, mantenendo anche la doppia lingua (italiano e inglese). Per utilizzare il servizio – viene spiegato – non è richiesta nemmeno l’installazione di una app apposita. “Continua l’azione di semplifi cazione dei rapporti con i cittadini avviata dall’amministrazione comunale e che vede nel-lo sviluppo dei servizi online uno degli elementi fondamentali – sottolinea l’assessore alla sicurezza Federico Gianassi – dopo il nuovo sito, la polizia municipale si dota di uno strumento moderno e innovativo che rende più facile e immediato il pagamento delle multe utilizzando apparecchi ormai diff usissimi tra la popolazione, ovvero gli smartphone e i tablet”.

Tecnologia/2

raddoppiati i certificati on lineCertifi cazione on line, è boom. In un anno – fa sapere il Comune – i documenti richiesti e stampati

in proprio dai cittadini sono passati dal 10 al 26%. “Si tratta del risultato dell’impegno dell’ammi-nistrazione comunale in materia di digitalizzazione dei certifi cati: sono state rilasciate credenziali per l’accesso ai Pad e contattati associazioni e operatori economici, riuscendo a raddoppiare la percentuale di certifi cati stampati dal proprio computer”, spiegano da Palazzo Vecchio. E dal 15 ottobre l’elenco dei certifi cati stampabili direttamente dal proprio pc si allunga: oltre ai tre certifi cati anagrafi ci principali, di residenza, stato di famiglia e contestuale, sarà possibile stampare anche i certifi cati di stato civile (morte, matrimonio, nascite) e alcuni estratti. Il servizio di certifi cazione on line – viene ricordato dal Comune – è accessibile a tutti i cittadini dal proprio computer con apposite credenziali (da richie-dere a uno sportello dei servizi demografi ci) o inserendo la tessera sanitaria in Rete civica cliccando su “Certifi cati facili”. Anche a seguito del “boom” della certifi cazione on line, Palazzo Vecchio sta riorganizzando gli sportelli aperti al pubblico, con il potenziamento delle aperture pomeridiane e la conferma della modalità di accesso all’anagrafe con prenotazione (chiamando lo 055.055), per evitare le code usufruendo dei servizi all’orario scelto dai cittadini. Altra novità, dal 1° novembre sarà ampliata la consegna, su prenotazione, dei certifi cati e degli estratti di stato civile non rilasciabili dai Pad ma solo dagli uffi ci di Palazzo Vecchio. E intanto si allarga anche il progetto “Reti diff use”, grazie al quale i cittadini possono richiedere la stampa dei principali certifi cati ad associazioni di volontariato, circoli o tabaccherie, facilitando così l’accesso ai servizi anagrafi ci anche a coloro che abitano nelle zone più lontane dal centro e non possiedono un computer a casa. Rispetto all’avvio del servizio si sono già aggiunti ulteriori punti, e a breve anche altri – viene annunciato – aderiranno all’iniziativa.

Per la Festa del medico di famiglia

“Villaggio della Salute” alle cascineTorna la “festa del medico di famiglia”. E, per l’occasione, domenica 8 novembre, dalle 10 alle 17, il

parco delle Cascine ospiterà il “Villaggio della Salute”, che sarà allestito con tensostrutture, tende e unità mobili. In collaborazione con più di venti associazioni di categorie sanitarie, sarà possibile eff et-tuare gratuitamente screening (come misurazione della pressione, del colesterolo, della glicemia, ecc.) e visite mediche, con la presenza di dentisti, oculisti, cardiologi e molti altri. In uno spazio dedicato all’informazione, i cittadini potranno ricevere consigli sulla prevenzione e sulla salute. E verrà ripro-dotta anche una Casa della Salute, in cui saranno presenti medici di famiglia, specialisti, infermieri, fi sioterapisti e assistenti sociali. E ancora, sarà possibile essere aggiornati sulla nuova Carta Nazionale dei Servizi e attivare la Tessera Sanitaria Nazionale. Durante la giornata saranno poi distribuiti ma-teriali informativi e gadget e si svolgeranno lezioni dimostrative di disostruzione pediatrica, corsi di primo soccorso e di rianimazione. Previste anche lezioni di Nordic Walking e tango argentino, oltre a corse podistiche non competitive anche in compagnia degli amici a quattro zampe. Per informazioni è possibile consultare il sito www.festadelmedicodifamiglia.it.

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10 | Ottobre 2015

Page 11: Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

Da Via Lungo le Mura di Santa Rosa, deriva il toponimo dell’o-ratorio della Compagnia di Santa Rosa, annesso al soppresso monastero di Santa Maria in Verzaia, passato poi ai Gugliel-miti di Sant’Antonio. L’oratorio fu posto in angolo alla cinta

trecentesca di mura a ridosso del torrino di guardia (eretto nel 1324), perciò detto anche Cantone di Santa Rosa. Nel punto dove alla fi ne del Novecento è stato aperto il fornice, nel 1856 era stato costruito un grande tabernacolo di forme neo-gotiche, che tuttora si ammira. La nicchia a sesto acuto protegge un grande affresco dei primi del Cinque-cento, dipinto da Domenico Ghirlandaio o, quantomeno, da Ridolfo del Ghirlandaio rappresentante la Pietà con la Madonna e i Santi Giovanni evangelista e Maria Maddalena. Alla base della lunetta una targa mar-morea incorniciata, che risale all’anno dell’edifi cazione del tabernacolo, sintetizza un po’ la storia dell’affresco con questa descrizione:

QUESTA IMMAGINESULLE PARETI DELL’ANTICO CONVENTO DI S. GUGLIELMO

DA DOMENICO GHIRLANDAIO DIPINTANELLA FAMIGLIA ANTINORI DA QUELLA DEI CONCINI

PERVENNEIMPERANTE LEOPOLDO II

A SPESE DEL REGIO ERARIOE DEL COMUNE DI FIRENZE

IN NUOVA E PIU’ DECOROSA EDICOLAL’UFFICIO DELLE PUBBLICHE COSTRUZIONI LA RIPONEVA

L’ANNO DI NOSTRA SALUTE MDCCCLVIIL PATRONO COMM. VINCENZO ANTINORI ANNUENTE

Al termine di questo breve tratto di mura, posto in angolo si trova, come già accennato, il Torrino di Santa Rosa, anticamente chiamato “della Guardia” perché guardava e difendeva la riva sinistra dell’Arno, impe-dendo l’ingresso alle imbarcazioni nemiche. Il Torrino è ora sede della Società Sportiva Rondinella e della Parte Bianca del Calcio Storico. Qui, proprio alla piccola torre, le mura giravano ad angolo retto e risaliva-no l’Arno terminando alla spalletta del Ponte alla Carraia, dove c’era il cosiddetto “chiesino”, cioè l’Oratorio di Santa Maria in Carraia, dove per le festività si diceva messa. Si trattava di una piccola, ma grazio-sa costruzione con cupoletta ottagonale e breve campanile a vela con una sola campana. A metà dell’Ottocento, per diversi anni e per tutti i giorni, la bella fi oraia “Beppa da Monticelli”, moglie di un giardiniere di Boboli, entrava con i suoi fi ori da Porta San Frediano e, prima di iniziare la vendita, si recava puntualmente al “chiesino” a deporre devotamente alcuni dei suoi fi ori all’immagine miracolosa del Cristo, opera del fi o-rentino Bernardino Poccetti. Giuseppe Richa nelle sue Notizie Istoriche delle chiese fi orentine, su tale immagine ci informa: (…) che ha con-tinuamente divati, è un Cristo morto con Dio Padre in atto di mostrarlo al Popolo, esposto nella Cappella delle monache al Ponte alla Carraia, simulacro che par vivo ed è opera a fresco delle migliori che facesse il Poccetti. Oltre al Poccetti anche il giovane architetto Leon Battista Alberti vi dipinse una predella con tre scene, oggi perduta, ma poco apprezzata da Giorgio Vasari che così annota: Fu opera di Leombattista quella che è in Fiorenza sulla coscia del Ponte alla Carraia in una piccola cappella di Nostra Donna, cioè uno sgabello (predella) d’altare, den-trovi tre storiette con alcune prospettive, che da lui furono assai meglio descritte con la penna che dipinte col pennello. Il chiesino venne poi distrutto nel 1867 con la demolizione di tutto quel tratto di mura lungo la sponda sinistra dell’Arno, per costruire l’attuale lungarno Soderini. Il nome dato a questo tratto di strada sull’Arno derivò dalla presenza del palazzo, con a fi anco un ameno giardino, dello sfortunato Gonfaloniere della Repubblica Pier Soderini eletto “a vita” dal 1502, perché giudicato uomo probo e imparziale, carica che mantenne però solo per dieci anni. L’abbattimento delle trecentesche mura, che misuravano quasi diecimi-la metri di perimetro, si disse che era necessario per poter consentire a Firenze di assolvere al suo prestigioso ruolo di capitale d’Italia. Fu proprio verità?

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

µ Web artusi.net

Si respira nell’aria un piccolo profumo di ottimismo. Così molti politici si affannano a

farci sapere. Il lavoro ha avuto una ripresina, niente di rilevante. Una crescita appena accennata, sempre meglio di niente. In poche parole se prima uno era disoccupato, depres-so e senza soldi, ora è solo depres-so e senza soldi. In più gli tocca fare un lavoro che non gli piace e questo peggiora pure la depressione! Bi-sogna accontentarsi, dopo anni di solo nero ora c’è qualche spiraglio di crescita. Fino a poco tempo fa le banche non concedevano prestiti a nessuno, senza nemmeno spiegare il motivo. Il loro era un no secco, a prescindere. Ora invece le banche ti ascoltano, cercano di capire le tue esigenze, i tuoi problemi e poi ti dicono no ugualmente. Ma cosa c’entra questo? Siamo di fronte ad un segnale, piccolo, ma di migliora-mento. Oramai nella vita ognuno di noi ha imparato ad aggrapparsi alle minuscole speranze. Prima della re-cente riforma, la scuola aveva nelle proprie fi la alcuni professori scarsi e per di più precari. Ora le cose sono cambiate: alcuni professori sono rimasti scarsi ma a tempo indeterminato. Tutto sta avendo un piccolissimo miglioramento. Prima mia moglie quando andava a letto mi diceva sempre che aveva mal di testa, ora invece mi dice: “Sto bene!”. “Facciamo all’amore?”. “Ti ho detto che sto bene, perché vuoi farmi soffrire di nuovo?”. Lenta-mente si progredisce. Le rivoluzioni sono drastiche, noi invece viviamo nell’epoca dei piccoli cambiamenti. Niente di traumatico, solo imper-cettibili mutamenti. Come direbbe qualcuno, “Eppur si muove!”.

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

µ Webandreamuzzi.it

A zonzo per FirenzePungiglioneBRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

IL TORRINO DI SANTA ROSA

EPPUR (QUALCOSA)SI MUOVE!

#Lettere&Rubriche

“SEGNALACI LA TUA PIAZZA” LA SITUAZIONE DI PIAZZA DELLA COSTITUZIONE

Salve,aderisco alla vostra richiesta di se-gnalare le piazze fi orentine degrada-te. Abito in piazza della Costituzione (Q5) e, pur capendo che la piazza è interessata in parte dai cantieri della tranvia, vorrei fare presente che il luogo è completamente abbandona-to: alberi abbattuti, panchine rotte, erbacce, scalini dei marciapiedi e delle aiuole divelti ecc. ecc. Ultima-mente la piazza è diventata anche dormitorio di senzatetto e purtroppo anche Wc.Ringraziandovi per l’iniziativa vi salu-to e allego alcune foto

Roberto F.

IL REPORTER RISPONDE Caro signor Roberto,grazie per aver risposto alla nostra richiesta di segnalare le piazze cit-tadine che, secondo gli abitanti, avrebbero bisogno di interventi. Come sottolineato su Il Reporter dello scorso mese, quando abbia-mo dedicato ampio spazio all’argo-mento, le piazze sono da sempre, a Firenze come altrove, uno dei luoghi di ritrovo preferiti dai cittadini, e de-vono continuare a esserlo. Per fare ciò, devono però riuscire a stare al passo con i tempi e, soprattutto, con i cambiamenti che, negli ultimi anni, hanno interessato molte zone di Firenze. Lavori in corso e idee “fu-turibili” per ridisegnare alcune piaz-ze cittadine non mancano, e certi progetti (come quello per la nuova piazza dell’Isolotto, che ha visto pro-tagonisti gli stessi residenti) hanno riscosso un diffuso apprezzamento. Vero è anche, però, che se da una parte i “grandi progetti” non sono più rimandabili per alcune aree (un esempio su tutti, piazza delle Cure), dall’altra non deve mai mancare l’at-tenzione nemmeno verso i “piccoli” interventi in grado di rendere più vivi-bile e piacevole questo o quel luogo, come possono esserlo, per tornare alla sua lettera, la sistemazione delle panchine rotte o una maggiore cura del verde. Importante, dunque, da parte dei cittadini segnalare anche

situazioni simili, dando così il proprio contributo per una migliore cura di Firenze.

Matteo [email protected]

“CADITOIE E TOMBINI OSTRUITI”Cara Redazione,vorrei segnalare come i tombini e le caditoie della nostra città e in particolare le periferie siano nella maggior parte ostruite o ripiene. An-che perché nei giorni di pulizia delle strade, le spazzatrici con le spazzo-le rotanti contribuiscono a ostruire le caditoie. So che spetterebbe a Publiacqua il compito di aspirare lo sporco anche all’interno dei tombini almeno ogni anno, ma osservo che nel mio quartiere (il numero 5) que-sto non avviene. In caso di forti piog-ge, come già avvenuto di recente, si aspetta che si allaghino le strade oppure con una pulizia più frequente si potrebbe evitare parzialmente gli allagamenti? Grazie per far presente a chi di dovere questa mia, e non solo mia, preoccupazione.

Renzo S.

“CITTÀ PIÙ PULITA ANCHE IN PERIFERIA”Da parte di un cittadino che deside-rerebbe una città più pulita anche in periferia:- Fino a poco tempo fa la pulizia delle strade veniva effettuata un giorno la settimana (e forse era eccessivo) ed al seguito degli addetti erano sempre presenti Vigili Urbani a garanzia che le strade risultassero sgombre dalle auto. Risultato: le strade venivano pulite bene. Adesso siamo passati alla pulizia una volta al mese, ma poi-ché i Vigili Urbani non sono presenti le auto non vengono rimosse. Risul-tato: le strade sono sporche.- In Via Malpighi, diversi anni fa, fu realizzata una leggera recinzione in legno a circoscrivere le aiuole al centro della strada, questo anche per evitare che alcuni “signori” vi par-cheggiassero le auto. La palizzata è ormai del tutto rovinata, con il rischio che qualche bambino si faccia del male. Dovrebbe essere ripristinata, come sistemate dovrebbero essere le piantine dopo anni di mancata ma-nutenzione.- Sempre in Via Malpighi, come se-gnalato anni fa, particolarmente in estate, l’eccessivo cattivo odore pro-veniente dai pozzetti di raccolta delle acque piovane fa pensare che alcu-ni di questi pozzetti siano sfondati. Sarebbe opportuno un controllo.Fiduciosi ringraziamo e restiamo in attesa degli interventi necessari. Grazie

M.B.

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni,problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla prima

Lettere

Perché gli ultimi anni, come for-se mai prima, hanno insegnato che il meteo non è più “preve-dibile” come poteva esserlo una volta, e lo scorso agosto Firenze ne ha avuto una pesante confer-ma. È ancora negli occhi di tutti la tempesta scoppiata nel tardo pomeriggio del primo giorno del mese, con la città che – nei suoi punti più colpiti – continua a portarne segni e ferite. E in pre-cedenza non erano (purtroppo) mancati altri esempi: riportando il calendario indietro di un anno, il 19 settembre 2014 una violenta grandinata era caduta sulla città lasciando, anche in questo caso, profonde tracce del suo pas-saggio. Con queste “premesse”, viene insomma da chiedersi (e sono in tanti a farlo) che cosa ci si debba aspettare nelle stagioni più diffi cili dal punto di vista climatico, ma anche (e soprat-tutto), cosa rischino i “tesori” fi orentini, ovvero le opere d’arte e i monumenti perennemente esposti ai capricci del tempo, giorno e notte, estate e inverno. Così, questo mese sul nostro giornale abbiamo cercato di ca-pire come in città si provi a limi-tare i danni causati dai fenomeni atmosferici (ma non solo, basti pensare allo smog) e proteggere il più possibile i tanti capolavori di casa nostra. Ma i pericoli per l’arte non arrivano solo dal cielo: non mancano né sono manca-ti – e l’ultima estate ne è stata, anche in questo caso, un esem-pio – gli “attacchi via terra”, per mano di chi, turisti e non, mette a repentaglio l’integrità di statue e altre opere con comportamenti a dir poco azzardati quando non con veri e propri atti di vandali-smo. Se insomma in quel museo a cielo aperto che è Firenze le minacce per i monumenti sono sempre dietro l’angolo, anche le soluzioni, però, per fortuna non mancano. Quelle studiate dagli esperti che le opere d’arte le pro-teggono (e le conservano) per lavoro, con il capoluogo toscano che può contare su alcune real-tà d’eccellenza, ma anche quelle che tutti possiamo e dobbiamo mettere in atto, basate in primo luogo su educazione e rispetto. Che non devono mai mancare, in nessuna stagione.

MATTEO FRANCINI

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Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 42 del 1 ottobre 2015. N° reg 5579

del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze

Ottobre 2015 | 11

Page 12: Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

#Cultura

sulle tracce di Folon, Dieci anni dopoNell’ottobre 2005 la scomparsa dell’artista: oraIl Reporter lo ricorda passeggiando nei suoi luoghi

I suoi gatti e i suoi tramonti hanno incantato i cinque continenti, acquerelli deli-cati che strizzano l’occhio al

pensiero positivo. Jean-Michel Folon ha salutato il mondo con la mostra, la più grande e com-pleta mai dedicata all’artista, al Forte Belvedere nel 2005, pochi mesi prima di spirare. Dieci anni dopo, e poco tempo prima che il suo Uomo della pioggia ritrovi posto davanti all’Obihall (l’opera era stata danneggiata in seguito a un incididente stradale, ma en-tro la fi ne del 2015 tornerà al suo posto, dopo il restauro), Il Repor-ter vuol ricordare l’artista gentile che ha amato moltissimo Firenze e che ha voluto lasciare alla città un numero consistente delle sue sculture, che i fi orentini posso-no quotidianamente ammirare in diversi luoghi della città. Era un amore che veniva da lontano quello di Jean-Michel per la cit-tà del giglio, iniziato negli anni Cinquanta quando, per la prima volta, colui che poi diventerà un

artista di fama mondiale varca i confi ni di Florentia appena più che ventenne. E la città del giglio ricambierà questo colpo di fulmi-ne, dedicandogli prima una mo-stra (incentrata principalmente sui suoi acquerelli) al Museo Marino nel 1990, poi la grande

Enrica Cinaschi

Il personaggio

esposizione del 2005 al Forte. Il 20 ottobre di quello stesso anno cala il sipario sulla vita dell’arti-sta, dopo una malattia impietosa. Ma Firenze non si è dimenticata di lui, tutt’altro: passeggiando per la città, ci si può facilmente im-battere in numerosi suoi lavori.

un mese sul palco:l’autunno da mozarta marilyn manson,fino a biancaneve

Ottobre signifi ca teatro. A trecentosessanta gradi. Si

alzano i sipari e si comincia a recitare, danzare e mettere in scena qualsiasi arte performa-tiva. Dalla più divertente alla più drammatica. Ad esempio, il Teatro Puccini dà fuoco alle polveri in una doppia veste: da una parte con una “Biancane-ve” tutta da ridere (dal 20 al 25) che vede la regia fi rmata dall’i-strione Maurizio Lombardi (che si cala anche nei panni della strega cattiva), dall’altra con l’inizio di “Puccini d’au-tore”, rassegna di incontri, mostre e letture che comincia in autunno per fi nire in prima-vera, insieme alla stagione del teatro. Da segnare in agenda, il 30, la lettura scenica di “Porci con le ali”. Spostandosi alla vi-cina Opera di Firenze si scopre che sul palcoscenico, dal 18 al 27, è in programma “Così fan tutte” di Mozart. Passando da un estremo all’altro della città ci si imbatte invece nel Tea-tro Lumière – nel quartiere 3, ai confi ni con Bagno a Ri-poli – dove una delle prime proposte della stagione è Eva contro Eva, dal 23 al 25. Basta spostarsi in centro per cam-biare genere ancora una volta, perché al Teatro Verdi si alza il sipario su Romeo e Giulietta in versione musical (dal 21 al 25), nell’adattamento di Gérard Presgurvic, liberamente tratto dal testo shakespeariano. Al Teatro della Pergola la stagione “principia” invece con la pre-senza scenica di Gabriele La-via e la Vita di Galileo di Ber-tolt Brecht, dal 28 ottobre al 12 novembre. Ma non di solo teatro si può vivere, e allora ecco alcune date da tener pre-senti per chi preferisce qualche bel concerto. Prima di tutto Malika Ayane, che si esibisce al Teatro Verdi il 28 ottobre, proponendo al pubblico un concerto molto intimo, mentre Nek sarà di scena all’Obihall il 30. Al Mandela Forum, il 5 novembre, da non perdere la performance dei Deep Pur-ple, mentre gli appassionati di metal dovranno aspettare il 9 novembre, quando all’Obihall salirà sul palcoscenico niente-meno che Marilyn Manson.

E.C.

Agenda

La mostra

la firenze 3.0 di jeff koons

Jeff Koons sbarca sull’arengario di Palazzo Vecchio. Come una specie di “alieno bonario” che viene a far dialogare l’arte contem-

poranea con quella del Rinascimento. Per la prima volta dopo circa cinquecento anni dalla messa in posa dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1493-1560), una scultura originale di grandi dimensioni è stata collocata sull’arengario del palazzo comunale. Si tratta di Plu-to and Proserpina, un’opera monumentale alta più di tre metri. Un evento eccezionale che fa parte della mostra “Jeff Koons In Floren-ce” (fi no al 28 dicembre), che vede il protagonista dell’arte del nostro tempo misurarsi con gli spazi e le opere del Rinascimento. Jeff Koons In Florence è un confronto tra la provocante bellezza di due opere del geniale artista americano e i capolavori senza tempo di casa nostra. I luoghi eletti per il “dialogo” sono la Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio e piazza della Signoria. E se in piazza fa bella mostra di sé Pluto and Proserpina, a Palazzo Vecchio viene esposta Gazing Ball (Barberini Faun), opera realizzata nel 2013 e appartenente alla serie denominata dall’artista Gazing Ball, calchi in gesso di celebri sculture del periodo greco-romano cui Koons ha aggiunto, in posizione di precario equili-brio, una sfera di colore azzurro brillante e dalla superfi cie specchian-te. Un raffi nato e attraente gesto concettuale per ribaltare e deviare lo sguardo dello spettatore dall’ammirazione dell’opera classica.

Cavriglia e i suoi cadutiun secolo dopola grande guerra

I libri sono un po’ delle foto-grafi e, immortalano il tempo

cristallizzandolo nei racconti. È il caso di “Di che reggimento siete, fratelli? Cavriglia e i suoi Caduti nella Grande Guerra”, che a cento anni dal primo confl itto mondiale propone (grazie al Comune, che ne ha promosso la pubblicazione) un resoconto dettagliato dell’acca-duto, focalizzando l’attenzio-ne sui caduti, ricostruendo la storia della città e onorando allo stesso tempo la memoria di chi, per quella comunità, ha dato la vita. Documenti inediti (a cui si aggiunge un bel cor-pus di immagini) e ricerche curate da un team di studiosi restituiscono un aff resco che mischia l’emozione agli eventi storici.

Piazza santo spirito,l’anima artigiana della città degli artusi

Sesta delle otto guide della collana “Le piazze di Fi-

renze” scritte da Luciano e Ricciardo Artusi per l’editore Giorgi Libri, affi ancandosi alle altre cinque inizia a costituire un sostanzioso notiziario di storia poco nota e curiosa di Firenze che – stavolta – tratta il quartiere di Santo Spirito. Quartiere artigiano per eccel-lenza, rimasto così attraverso i secoli, poiché anche tuttora vi sono numerose botteghe, prevalentemente a carattere familiare, di doratori, argentie-ri, orafi , pellettieri, decoratori, intagliatori, restauratori, eba-nisti, tornitori, bronzisti, scul-tori e altri che costituiscono la classe intelligente e laborio-sa, diffi cilmente eguagliabile, dell’artigianato fi orentino.

Il libro/2 Il libro/3

due amiche e un’operaa quattro mani. per scoprire la toscana

“Appetiti Estremi”  è il li-bro scritto a quattro

mani da due amiche per caso, Stefania Pianigiani e Sabrina Somigli,  edito da  Ara Edizio-ni. Una serie di racconti alla scoperta della Toscana meno esplorata dove non mancano cibo, territorio, arte, natura e tanto, tantissimo humor che dà luogo a situazioni “ridanciane”.  Il libro è la dimostrazione di come un sogno si possa avve-rare grazie alle testimonianze di Stefania Pianigiani, giorna-lista e blogger, ma soprattutto giardiniera, e di Sabrina So-migli, microbiologa, prestata con successo alla ristorazione in veste di cuoca. Consigliato a chi ama il granducato ma non si accontenta del suo lato car-tolinesco.

Il libro/1

Lo si incontrerà nuovamente sul viale Fabrizio De André e lo si può incontrare anche nel parco antistante l’ospedale pediatrico Meyer, dove si trova un’altra fon-tana, “L’uomo della pace” (acqui-stata dal Rotary club e donata alla città), che ritrae uno dei suoi omi-

ni con un uccellino posato sulla mano. Fu in Toscana che Folon cominciò a pensare alla scultura, ed è proprio nel granducato che realizzò i suoi bronzi affi dandosi all’esperienza degli abili artigiani del posto. Le dodici grandi ope-re che hanno preso stabilmente dimora nel giardino delle Rose, spazio verde che ammira Firenze dall’alto senza essere troppo in-vadente, sono state donate dalla Fondazione Folon (che ha sede in Belgio, paese natale di Jean-Michel) su richiesta dello stesso artista. Folon era così, innamora-to della città come sembra essere quell’uomo (di bronzo) seduto su una panchina del giardino a guardare incantato il panorama, il cappello in testa e un libro tra le mani. Romantico come quella valigia che “incornicia” Firenze e la racchiude in uno spazio cir-coscritto, come a volerne portare con sé i tesori. Le statue, diventate parte integrante dello spazio ver-de, sono aperte alle visite a secon-da degli orari del giardino (che nel mese di ottobre vanno dalle 9 alle 18, mentre a novembre dalle 9 alle 17).

12 | Ottobre 2015

Page 13: Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

Da un po’ di tempo, nel parco del-le Cascine c’è un essere mostruoso. Enorme e ricoperto di peli: chi l’ha visto giura che è un lupo mannaro. Ca-lato il sole, si aggira tra gli alberi per poi avventarsi sui passanti con grida spaventose. Tutti scappano a gambe levate. L’unica che non sembra aver paura è la piccola Evelina. Trecce bion-de, occhi vispi, Evelina è una bimba vivace e curiosa. Vive con la zia che fa l’estetista in una casa affacciata sul parco. Da lì, da quando sono iniziati gli strani avvistamenti, guarda le chiome delle Cascine, sempre più attratta dai racconti sulla creatura misteriosa che si aggirerebbe là in mezzo. Una notte, mentre la zia dorme, Evelina esce di soppiatto intenzionata a stanare il lu-pone. Non fa molta strada nel parco quando sente un ululato. Un brividino le attraversa la schiena, ma la curiosità le

dà coraggio. Finché da un viottolo spunta come un fulmine un co-losso peloso, le fauci spalancate in un urlo tremendo! Evelina resta di sasso ma la paura dura un secondo: “Smettila di spaventare tutti, vade retro, lupaccio!”, dice la bimba. “Luuupaccio?! Io!?”, dice la strana creatura. Ma quindi parla! “Chi sei, chi sei se non un lupo?!”, lo incalza Evelina. “Sono il profes-sor Licaone - spie-ga lui - sono uno scienzia-to, stavo preparando uno shampoo rinforzante per capelli ma devo aver sbaglia-to qualcosina e sono diven-tato irsuto come un orso!

Ho prova-

to a chiede-re aiuto ma tutti

fuggono urlando! Per la vergogna mi sono nascosto nel parco”.

Evelina sorride già. Ha in mente un piano per ri-

portare il lupone, il prof Licaone pardon, al suo aspetto normale. “Seguimi, ho io il rimedio!”, dice. Si precipitano a casa di Evelina. La bimba sveglia la zia, si scusa per essere uscita di casa da sola, le racconta della disav-ventura del prof Licaone e prepara i sali per non far-

la svenire alla vista dell’essere peloso. Quando si è riavuta, la zia prende i ferri del mestiere: sfodera un barat-tolone pieno di sbobba appiccicosa e tante lunghissime strisce adesive. “No, la ceretta no, giammai!”, capisce subito il quasi-lupo. “Che vuoi che sia un pic-colo strappetto!”, lo rassicurano Evelina e la zia, che lesta lesta ha già applicato la prima striscia di cera sulle zampe-gambe di Licaone. “Ahiuuuuuuu!”, grida lui. “Però, sembra davvero un ululato!”, ridono zia e nipote. Strappa strappa, la ceretta dura tutta la notte: all’alba sotto la massa di peli spunta un bel gio-vanotto. Che di lì a breve si innamorerà della zia estetista, e insieme a Evelina vivranno tutti e tre felici e contenti.

#Il Reporter dei piccoli

Evelina e il (quasi) lupo mannaroLuuupaccio?!

Io!?

BIBLIOTECA FABRIZIO DE ANDRÈ ¿ 1 ottobre ore 17.00La vita istruzioni per l’uso. Un libro al giorno per diventare grandiLeggimi una storia. Incontro per saper scegliere e saper leggere libri per bambini da 0 a 3 anniPer adulti, ingresso libero

BIBLIOTECA FILIPPO BUONARROTI¿ Dal 2 al 9 ottobre (orario di

apertura della Biblioteca)Mostra “Gli indesiderabili”Mostra fotografica dedicata alla conoscenza delle specie animali meno amate. Una riflessione sulla nostra intolleranza nei loro confronti. In collaborazione con LAVPer adulti, ingresso libero

BIBLIOTECA DELL’ORTICOLTURA¿ 2 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “I miei Diritti. Diritto al Tempo”Lettura animata interattiva con Sandra Dema, autrice “Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, inorridirsi, commuoversi, innamorarsi, stare con se stessi. Le scuse per

non fermarci a chiedere se questo correre ci rende felici sono migliaia, e se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle”. Tiziano TerzaniPer bambini 6-8 anni

BIBLIOTECA DELLE OBLATE¿ 3 ottobre ore 21.15“E come potevamo noi cantare?” Percorso itinerante nello splendore delle Oblate tra parole e musiche della Resistenza Italiana

BIBLIOTECANOVA ISOLOTTO¿ 8 ottobre ore 17.00Isolottovolante Philosophy for childrenUn ciclo di cinque laboratori per avvicinare i bambini alla filosofia intesa come “pratica filosofica”, capace di educare all’ascolto reciproco e al dialogo fra genitori e figli per trovare così quelle risposte alle innumerevoli domande che spesso i bambini ci pongono. Ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: Cosa si intende quando si afferma che qualcosa è «giusto»? E quando invece si afferma che è «sbagliato»?Per bambini 8-10 anni

BIBLIOTECA DELLE OBLATE¿ 10 ottobre ore 11.00Prendi parte all’arte

Come riesce un’opera d’arte a raccontare le emozioni e le sensazioni senza usare le parole? I colori, le forme, lo stile dell’artista, ogni elemento contribuisce a trasformare un’opera d’arte in una raccolta di tanti stati d’animo diversi. Un laboratorio per scoprire insieme il linguaggio dell’arte attraverso un percorso tra le opere di artisti come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Pablo Picasso, Max Ernst, Jean-François Millet, Henri Matisse. Per bambini 5-10 anni

BIBLIOTECA DEI RAGAZZI ¿ Dal 12 al 24 ottobre “I fumetti alla Biblioteca dei Ragazzi”Mostra ingresso libero in orario apertura biblioteca

BIBLIOTECA MARIO LUZI¿ 14 ottobre ore 18.00Festeggiamenti per Firenze Capitale. Presentazione del libro di Maria Luisa Orlandini, Al tempo di Firenze Capitale (Il pozzo di Micene, 2013). Interverranno il Presidente dei Festeggiamenti per Firenze Capitale e Consigliere della Regione Toscana Eugenio Giani, l’Editore Lucia Pugliese e l’Autrice. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

BIBLIOTECA VILLA BANDINI¿ 19 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “Delitti e castighi”

La città dei morti: pietas e pratiche d’inumazioneIn ogni società lo spettro della morte assilla l’uomo e lo mette di fronte alla dura realtà della sua precarietà esistenziale: si è cercato di rispondere in vari modi, magici, religiosi o scientifici.

BIBLIOTECA DEL GALLUZZO ¿ 26 ottobre ore 17.00Ciclo di incontri “Leggimi un libro” L’uovo meraviglioso di Dahlov IpcaPer bambini 0-7 anni

BIBLIOTECA DEL PALAGIO DI PARTE GUELFA ¿ 31 ottobre ore 16.30Gruppo di Lettura “Il Tè alle cinque al Palagio” si riunisce per rileggere e commentare il libro condiviso che apre la stagione 2015-2016.

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Biblioteche Comunali Fiorentine

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OTTOBRE nella Biblioteche Comunali fi orentine

Ottobre 2015 | 13

Page 14: Il Reporter Q2 - Ottobre 2015

#Sport

Il calendario

Kalinic e Babacar, diversamente noveBallottaggio o convivenza?I due attaccanti a confronto

Fiorentina

Diversamente 9. Non i “9 e mezzo” o gli innumerevoli “falsi nueve” che hanno

scorrazzato nelle aree di rigore sull’onda lunga del tiki-taka di Pep Guardiola. Quest’anno i veri 9 sono tornati prepotentemente alla riscossa in serie A, e la Fio-rentina ne ha addirittura due, Kalinic e Babacar, così diversi e complementari da utilizzare in base al gioco che si vuol espri-mere, all’avversario da aff rontare o, perché no, anche in coppia per

Irene Delfino

un attacco “pesante”. Il croato, voluto fortemente da Sousa, è stato l’ariete di quel Dnipro fi -nalista di Europa League, dove è andato a segno proprio contro il Siviglia. Fin dalla prima amiche-vole conosceva i movimenti che il tecnico portoghese vuole da lui: Nikola fa salire la squadra, crea spazi per gli inserimenti dei trequartisti che si muovono alle sue spalle, dialoga con gli esterni. Si batte come un leone, non solo nella sua zona di “caccia”, l’area di rigore, ma in ogni zolla del ter-

reno di gioco dal centrocampo alla porta avversaria. È diffi cile che gli urli di Paulo da bordo campo siano rivolti nei confronti di questo attaccante dinamico, inappuntabile dal punto di vi-sta tattico e con ottimi tempi di gioco, a cui mancherebbe però, secondo qualcuno, l’istinto del killer. Con Kalinic in campo è più facile che segnino gli esterni o i trequartisti, a cui apre varchi con i suoi movimenti. Mentre Babacar è un bomber tutto istin-to, quello che può sonnecchiare

per gran parte della partita per poi inventare il gol che vale tre punti quando meno te lo aspetti. Con Baba in campo i trequartisti cercano l’assist più che il tiro, gli esterni il cross più che il dialogo. Sousa sta cercando di insegnar-gli in allenamento, come “tele-comandandolo” durante le par-tite, ad affi nare le doti tattiche. Il ballottaggio tra i due continua, o forse no. Paulo Sousa è tentato di schierarli insieme, ma la convi-venza è possibile e, soprattutto, profi cua? In teoria – si dice spes-so – due veri 9 davanti rischiano di pestarsi i piedi a vicenda, ma in questo caso, viste le caratte-ristiche diverse, la loro “coabi-tazione” potrebbe funzionare. A patto che uno dei due (Kalinic?) si sacrifi chi, mentre l’altro (Baba-car?) punti la porta. Dovrebbero quindi stare su due linee diverse, andando ad attaccare gli spazi con i movimenti senza palla: uno venendo incontro e l’altro attaccando la profondità. Con le due punte gli esterni dovreb-bero andare più spesso al cross e il trequartista fare da collante fra centrocampisti e attaccanti. Una soluzione possibile? Lo dirà il campo.

Lo stadio Artemio Franchi: tra le partite più attese che ospiterà questo mese c’è quella contro la Roma dell’ex Salah

Sport in rosa/1

Jessiquinha, una stellabrasiliana all’isolottoColpo di mercato per l’Isolotto Firenze Calcio a 5, che ha com-

prato, dalla Ternana, Jessica Cristina Frederico Spinola, me-glio conosciuta come “Jessiquinha”, stella brasiliana classe ‘88. Due mondiali vinti con la nazionale verdeoro, è considerata il “Messi” del calcio a 5: tanta tecnica e spettacolo, una vera star del calcetto. Ed è la giocatrice che – si augurano in tanti – può davvero regalare il tricolore a Firenze. “I miei obiettivi sono quelli di aiuta-re la squadra a vincere il titolo – ha detto Jessiquinha firmando il contratto con l’Isolotto – mi dedicherò e mi applicherò con tutta me stessa e mi batterò fino alla fine per vincere lo scudetto”. Così come Cristiano Ronaldo è identificato con CR7, Jessiquinha è co-nosciuta con l’acronimo J12. “È tra le migliori calciatrici al mondo – commenta Maurizio Colella, responsabile del settore agonistico dell’Isolotto – con un gran controllo di palla e un gran tiro. Pun-tiamo molto su di lei per fare il salto di qualità”.

Sim. Spa.

le risposte dell’ottobre viola

Sarà un mese di ottobre che svelerà molto su questa Fiorentina, dopo un settembre che ha diviso in due tifosi e addetti ai lavori.

Da un lato c’è chi continua a ricordare, ad ogni occasione, una cam-pagna acquisti da molti non ritenuta all’altezza, dall’altra chi invece difende a oltranza la dirigenza anche alla luce di quanto visto in campo negli ultimi anni. E sarà proprio il campo, come sempre, a far pendere la bilancia per gli uni piuttosto che per gli altri. Dopo la sfi da che ha aperto l’ottobre viola, quella casalinga contro l’Ata-lanta, e dopo gli impegni delle nazionali, il campionato riprende per la squadra di Sousa domenica 18 con la trasferta di Napoli. La settimana successiva altro big match, questa volta al Franchi, contro la Roma dell’ex Salah. Il derby del gemellaggio andrà poi in scena nel turno infrasettimanale, mercoledì 28, a Verona. Nella giornata successiva i viola ospiteranno il Frosinone, ma sarà già novembre. Con un ottobre così non sarà diffi cile capire che ruolo potrà recitare la Fiorentina in questo campionato: la parola, dunque, al campo.

Lorenzo Mossani

Sport in rosa/2

in campo le medicee,le ragazze del rugbyStudentesse, donne che lavorano, esperte e neofi te: sono circa cin-

quanta le ragazze del rugby che cercheranno di conquistare lo scudetto sotto le insegne delle Medicee. La nuova compagine, nata da una costola dei Medicei, la realtà che ha fuso il Firenze Rugby e i Cavalieri Prato, giocherà la serie A. “Un progetto importante che parte da basi solide”, spiega l’allenatore Alberto Nembrini. “La rosa è eterogenea. Mi sono trovato ad allenare ragazze con un passato inte-ressante e altre che si sono presentate da grandi sportive ma con poca tecnica. Ventitré in lista e quindici in campo – aggiunge Nembrini – ho quindi materiale per allestire anche una formazione che possa giocare la Coppa Italia di rugby a 7”. Le Medicee sono state inserite nel girone 2, quello meridionale, che prevede anche un derby contro le Etrusche Cortona. “Quest’anno sono stati allestiti due gironi da nove squadre. Non ci sono retrocessioni – conclude l’allenatore – e questo ci permetterà di crescere e consolidare la rosa”.

Sim. Spa.

Nel quartiere vive ormai in simbiosi con i cittadini

una realtà sportiva affermata. Da oltre trent’anni, la Asd Cam-pomarte insegna (e ha insegna-to) a generazioni di bambine e ragazze la ginnastica ritmica. “Il legame con il quartiere e con Firenze è molto forte, sia-mo presenti da più di trent’anni e rappresentiamo, ormai, una solida base sociale per il ter-ritorio e per la città – raccon-ta Ottavia, una delle quindici istruttrici dell’associazione, che tiene molto a questo e lo riba-disce più volte – ormai, spesso scendiamo in piazza per far co-noscere a sempre più persone la nostra associazione e il nostro bellissimo sport, che purtroppo non ha lo stesso seguito di altri più celebri. Ad esempio il mese scorso io e le altre insegnanti abbiamo partecipato alla ‘Festa dello Sport’ del Q2 ai giardini di Campo di Marte, con lezioni all’aperto e altre attività rivolte al pubblico presente. Ma pos-so assicurare che quest’inizia-tiva non rimarrà la sola e che, nell’arco della stagione, ver-ranno attuati altri bei progetti che abbiamo già in mente”. Nel concreto, la Asd Campomarte promuove la ginnastica ritmica a livello amatoriale nei cam-pionati provinciale e regionale Uisp. La sede sportiva si trova nella palestra San Niccolò in via San Miniato, mentre le attività si articolano in quattro palestre comunali, tutte nel quartiere. “I nostri corsi – continua Otta-via – si rivolgono a ginnaste tra

i 4 e i 25 anni, e a seconda del livello e dell’età si differenziano. Così facendo io e le mie colle-ghe possiamo seguire al meglio le oltre centoventi iscritte che gestiamo con amore e passione per questo sport. Il nostro obiet-tivo è far migliorare al massimo le prestazioni di ogni singola at-leta, per far sì che, a ogni gara, siano fiere dei risultati ottenuti. Risultati che sono di primissi-mo livello: ad esempio, ai cam-pionati nazionali Uisp 2015 a Folgaria, la nostra società ha partecipato in tredici categorie diverse ottenendo due ori, tre argenti e tre bronzi, ma in real-tà tutte le nostre ragazze hanno raggiunto ottimi risultati visto che in ogni categoria le parte-cipanti erano più di quaranta. Oltre alle competizioni – spiega ancora – la nostra società si im-pegna nell’organizzazione di due saggi, uno nel periodo natalizio e uno di chiusura stagionale a giugno: in quest’ultima occa-sione vengono consegnati pre-mi e trofei alle ginnaste che si sono maggiormente distinte per l’impegno e i risultati sportivi”. Quest’anno l’associazione Cam-pomarte aspetta tutti per un’al-tra annata piena di successi (non solo sportivi) il 6 ottobre alla scuola Carducci, per dare inizio alla nuova stagione con i corsi di avviamento che si terranno ogni martedì e giovedì, con la possi-bilità di provare gratuitamente per due settimane senza obbligo di preiscrizione.

Niccolò Dainelli

tutti a ritmo... di ritmica Asd Campomarte

14 | Ottobre 2015

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Per lo studio, la cura, l’assistenzae l’informazione sui tumori cerebrali infantili