Il Quarto - marzo 2015

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UNA GIORNATA IN TRIBUNALE Federica Azzi 2^D pag 5 INTERVISTA AL PRESIDE Domande e risposte sulla sua vita professionale e privata A.Ricci, F.Borri, D.Bassani 2^D pag. 3 RUBRICHE IL QU AR T . INCONTRO CON DI PIETRO Lara Piemontese Filippo Mari 2^D pag. 4 INTERVISTE DAL CORRIDOIO B.Burani S.Giordani A.Nadotti 1^E pag. 11 OROSCOPO Benedetta Burani Sara Giordani e Anna Nadotti 1^E pag. 10 VISTI PER VOI 1) La teoria del tutto Visto da lei : Virginia Cavallotti 3^E Visto da lui : Francesco De Matteis 3^E 2) The Imitation Game Barbara Maracchini 3^E pagg.8-9 Il Quarto: a cura della redazione Crossmedial del liceo Bertolucci di Parma Coordinamento: Roberta Campanini Silvia Fontana Direttore responsabile Aluisi Tosolini LETTO PER VOI 1) Storia di una ladra di libri Anna Nadotti 1^E pag. 9 CHARLIE HEBDO Luca Cantoni 3°A EXPO Tra architettura e cibo Rocco Melegari 5^E pagg.6-7 1 G.Piccinini L.Ranieri 3^D

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Giornale di istituto del liceo Attilio Bertolucci. Redazione coordinata dalle docenti Silvia Fontana e Roberta Campanini

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Page 1: Il Quarto  - marzo 2015

UNA GIORNATA IN TRIBUNALE

Federica Azzi 2^D pag 5

INTERVISTA AL PRESIDE Domande e risposte sulla sua vita

professionale e privata

A.Ricci, F.Borri, D.Bassani 2^D pag. 3

RUBRICHE

IL QUART .

INCONTRO CON DI PIETRO Lara Piemontese

Filippo Mari 2^D

pag. 4

INTERVISTE DAL CORRIDOIO B.Burani

S.Giordani

A.Nadotti 1^E pag. 11

OROSCOPO Benedetta Burani

Sara Giordani e

Anna Nadotti 1^E pag. 10

VISTI PER VOI

1) La teoria del tutto

Visto da lei :

Virginia Cavallotti 3^E

Visto da lui :

Francesco De Matteis 3^E

2) The Imitation Game Barbara Maracchini 3^E

pagg.8-9

Il Quarto:

a cura della redazione

Crossmedial del liceo

Bertolucci di Parma

Coordinamento:

Roberta Campanini

Silvia Fontana

Direttore responsabile

Aluisi Tosolini

LETTO PER VOI

1) Storia di una ladra

di libri Anna Nadotti 1^E pag. 9 CHARLIE HEBDO

Luca Cantoni 3°A

EXPO

Tra architettura e cibo

Rocco Melegari

5^E pagg.6-7

1

G.Piccinini L.Ranieri 3^D

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A leggere si parte sempre dalla copertina. E anche noi lo faremo. È la copertina del nuovo e tanto atteso nu-mero del settimanale Charlie Hebdo ad attirare la no-stra attenzione: il Profeta come mai è stato disegnato. “Tutto è perdonato” – dice tra le lacrime – “Je suis Charlie”. Diversi sono stati i commenti in diverse sedi: c’è chi pensa che la satira mordace e irriverente di Charlie non si sia smorzata, rappresentando in prima pagina l’emblema del conformismo che va diffonden-dosi in questi giorni relativamente a quanto accaduto in Francia. C’è invece chi pensa, come ha spiegato lo stesso disegnatore Renald “Luz” Luzier, che quel Mao-metto sia ben differente. Non si tratta di quello che si potrebbe fraintendere come un atto blasfemo, ma una scusa verso chi, come la Francia intera, ha dimostrato veramente di essere Charlie. “Questo Maometto è più bello, è più simpatico. Ci piace di più. E dopo averlo disegnato, ho pianto”: è questa l’affermazione che tra-disce Luz (in lato positivo!). Non solo alcuni musulma-ni, definiti “moderati”, ma lo stesso Profeta è vicino alle vittime: un pugno di ferro tra Charlie e soprattutto l’Islam moderato contro il terrorismo. La satira è la stessa, ma questa volta ha sistemato la mira: le parole possono divenire, come si è potuto vedere in questi giorni, ben più pesanti delle armi. Se era questo che si voleva dimostrare, la fragilità di un proiettile rispetto alla punta di una matita, l’obiettivo è stato raggiunto. E non mi riferisco al tragico evento alla sede del gior-nale, ma a ciò che è accaduto dopo, a cominciare pro-prio dalla copertina, che tanto, anche erroneamente, ha fatto parlare di sé. Diversi sono i riscontri che tale evento ha avuto nella società: l’Imam di Londra (intervistato per il program-ma televisivo Piazza pulita, 12/01) si schiera decisa-mente contro i giornalisti di Charlie Hebdo affermando ripetutamente “Io non credo nella libertà di espressio-ne. È Allah che ci indica cosa possiamo dire e non di-

re”. Differente è il pensiero di Gipi, disegnatore intervi-stato da Daria Bignardi (nel corso della puntata de “Le invasioni barbariche” 14/01/15): “La satira è qualcosa che deve sempre andare dai deboli ai potenti. Chi fa satira deve lavorare su quelli più forti o che hanno il potere. La satira va sempre e solo in una di rezione: da chi non ha il potere verso chi ne ha”. Come è solito fare, nella discussione si è inserito anche papa Bergoglio ponendosi in una medietas: la violenza va condannata ma “la libertà di espressione ha il limite di non offendere nessuno”. E allora che dire? In questo caso forse si tratta più di libertà di espressione: è satira. Come imporre il limite dell’offesa alla satira? La satira è caricatura, critica, spinta al cambiamento, o almeno alla riflessione. E po-sto che questa non abbia un limite di autocensura, è proprio del genere letterario il parlare di tutto, anche di religione. Ciò che invece va esecrata è l’ostentazione della forza contro la parola. Un solo commento riferito a quanto finora accaduto, che guarda in faccia chi ha voluto imporre la propria, di opinione, con la forza: come si può affermare di non credere nella libertà di espressione avvalendosene per condannare inflessibilmente? Luca Cantoni 3^A

Catene alla satira?

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Ci descriva la sua carriera lavorativa: cosa l’ha spinta a la-

vorare come dirigente scolastico; cosa le piace di più del

suo lavoro?

Ho iniziato da insegnante, a 19-20 anni, di religione e italia-

no alla scuola media, poi dall’86 in avanti filosofia alle ma-

gistrali. Ho preso il primo incarico di presidenza alla dire-

zione didattica di Fornovo 14 anni fa. La cosa che mi piace

come dirigente è avere la possibilità di creare un luogo nel

quale si possa sperimentare, dove è possibile provare pas-

sione per la cultura e l’apprendimento, soprattutto sentire la

scuola come la propria casa.

In cosa si considera diverso dagli altri presidi?

Ogni dirigente scolastico ha delle caratteristiche che dipen-

dono molto anche dalla dimensione personale; tutti i presidi

hanno una base comune, poi ognuno ci mette del suo.

Esempio: nel mio stile c'è una maggiore difficoltà a gestire

temi particolarmente burocratici sulla sicurezza che invece

ad altri presidi piacciono di più.

Al giorno d’oggi ritiene che le assemblee di istituto abbiano

ancora un valore per gli studenti? Quali ritiene maggior-

mente formative per gli studenti?

Da quando sono state introdotte è cambiato molto. Al gior-

no d’oggi si fa fatica a renderle produttive; per esempio

l’assemblea con Di Pietro è stata estremamente interessan-

te, purtroppo ha potuto accedere un numero limitato di per-

sone, per la mancanza di posti.

Quando era studente, si interessava attivamente alla scuola?

Sì, sono sempre stato uno studente attivo. Nella scuola su-

periore ero anche bibliotecario. C’è una cosa che ha deter-

minato molto il mio futuro: c’era un insegnante di filosofia

che non sapeva niente, quindi ci saremmo dovuti arrangia-

re. Così io e un altro ci siamo messi a studiare filosofia e a

insegnarla ai ragazzi.

Il suo principale pregio/difetto?

Il difetto è il pessimismo, mentre il pregio è una caparbia

passione.

Il suo sogno di felicità?

Non ho un sogno di felicità, essa è quotidiana.

Il suo rimpianto?

Nella mia vita ho cambiato molte volte opinione e mi sono

promesso che non avrei mai provato rimpianti.

L’incontro che le ha cambiato la vita?

Sono tanti, è come se avessi tante vite. Sicuramente è

l’incontro con persone che hanno dedicato la loro esistenza

ad altri.

Il giorno più infelice della sua vita?

Il giorno in cui è morto mio padre e non l'avevo chiamato la

sera prima per salutarlo.

Il giorno più felice? Adesso, oggi; domani sarà domani.

La materia scolastica preferita? Filosofia

La materia scolastica più odiata ?

Disegno, l’unico 4 in tutta la mia vita.

Città preferita?Venezia

Il colore preferito?Nero

Il fiore preferito? La viola

Bevanda preferita? Vino

Film cult? Sono assolutamente ignorante sui film, come se-

rie televisiva “The Big Bang Theory”.

La canzone che canta più spesso sotto la doccia:?

Me le invento.

Se dovesse cambiare qualcosa nel suo fisico, che cosa cam-

bierebbe? Niente, va bene così.

Personaggio storico più ammirato? San Francesco.

Il suo primo amore:? Avevo 19 anni.

Se non avesse fatto il mestiere che ha fatto?

Pensavo, da piccolo, di fare il contadino.

Il dono di natura che vorrebbe avere? Più memoria.

Il regalo più bello che abbia mai ricevuto?

Ha a che fare con dei libri.

Stato d’animo attuale? Nervoso e un po’ preoccupato.

Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza?

Quelle per le quali uno è capace si chiedere scusa.

Il suo motto?

“È una vita difficile”, è il motto con cui ci si saluta tra do-

centi.

A.Ricci, F.Borri, D.Bassani 2^D

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Sabato 17 gennaio le classi del

Liceo Attilio Bertolucci si sono

riunite al cinema Astra per

un’assemblea di istituto con un o-

spite importante:l’onorevole Di Pie-

tro.Subito dopo l'ingresso, alle ore

9.00, è stato proiettato un documen-

tario che ha illustrato l'ascesa di Di

Pietro come magistrato e politico,

presentando anche i personaggi e i

fatti di maggior rilievo accaduti tra

fine anni '80 e inizio anni '90. Gli studenti

hanno così potuto comprendere le storie di

"mani pulite", "la prima e la seconda Repubbli-

ca", "Tangentopoli" e di alcuni politici di oggi.

Terminato il video, il preside e i rappresentan-

ti d’istituto hanno accolto l’onorevole Di Pie-

tro, sottoponendogli in seguito una serie di do-

mande. L’ex magistrato ha parlato dell'opinio-

ne pubblica, della corruzione e dei problemi

che hanno caratterizzato gli anni del suo inca-

rico, esprimendo anche numerose riflessioni

interessanti.

Alle ore 12.00 si è quindi conclusa l'assemblea

e gli studenti hanno lasciato il cinema, consa-

pevoli dell'importanza dell'incontro a cui ave-

vano assistito e con una visione più chiara del-

la recente storia politica del nostro paese.

Filippo Mari 2^D

Qualcosa non funziona in un paese che ha una Costituzione

tra le più complete ed equilibrate al mondo, ma un tasso di

corruzione e criminalità così elevato. E non è la sottoscritta a

parlare, ma un ex magistrato che ha avuto un ruolo rilevante

nell’ inchiesta di “Mani pulite”, uno dei processi più impor-

tanti per la triste storia della corruzione della classe politica

in Italia: Antonio Di Pietro. Persone come lui hanno cercato

di combattere quel “qualcosa che non funziona”; alcuni hanno

avuto successo, altri no, ma soprattutto molte persone ci han-

no rimesso la vita. Una lista che è davvero troppo lunga,

quella delle vittime di mafia.

“La situazione oggi in Italia è anche peggiorata rispetto ad

un decennio fa. E io ho poca speranza per i giovani di oggi”,

dice l’ ex sostituto procuratore della Repubblica. Un messag-

gio sicuramente realistico, e forse un po’ pessimista. Ma dice

anche: “Non bisogna mai smettere di combattere la corruzio-

ne”. Ed è proprio da noi, dai giovani, dal-

la scuola e dall’ istruzione che si parte

per realizzare tale obiettivo. Se è vero che

il pieno rispetto della Legge sta alla base

del benessere di un Paese, e quindi dei

suoi cittadini, allora è bene che tutti ca-

piscano che è il momento, ora più che

mai, di rispettare le leggi, ma soprattutto

di combattere chi quelle leggi non le ri-

spetta. Senza la paura di ripercussioni,

ma con la volontà di rendere il nostro un

Paese migliore. E sebbene la nostra posi-

zione di adolescenti possa sembrare im-

potente di fronte ad un problema tanto ampio e complesso co-

me lo è la corruzione in Italia, l’ ex procuratore ha saputo ri-

spondere anche a questo cruciale e sistematico dubbio, dicen-

do che il nostro ruolo è rilevante nei momenti di pacifica pro-

testa e, raggiunta la maggiore età, nei referendum e nei voti

politici.

Se non possiamo cambiare il passato, ciò che è stato, imparia-

mo da esso ed iniziamo a cambiare il presente seppure nei

limiti delle nostre capacità; solo così cambieremo il futuro.

Un futuro che deve essere nostro, nelle nostre mani, non in

quelle della mafia e della corruzione.Con la speranza che solo

allora le nostre mani saranno davvero pulite.

Il futuro è nelle nostre mani 'pulite'

L’on.Di Pietro con i rappresentanti

d’istituto al cinema Astra

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In occasione della ''Giornata della giustizia'' svoltasi

il 17/01, il Tribunale di Parma ha aperto le sue

''porte'' a noi studenti (provenienti da scuole diffe-

renti), permettendoci così di essere coinvolti in una

realtà differente, composta da lunghi processi,

avvocati e prove...

Dopo un'introduzione in cui ci sono stati esposti

diversi argomenti riguardo la composizione dei

vari organi di giustizia, delle varie fasi che si affron-

tano di un processo e le eventuali ''lunghezze'' (che

tutti criticano), siamo arrivati a ciò che tutti aspet-

tavano: il processo simulato!

Se la prima parte poteva risultare un po’ noiosa

(parlo come studentessa), la seconda parte ha riac-

ceso il mio interesse: cosa ci può essere di meglio

per comprendere come veramente si articola la giu-

stizia se non con un vero processo penale?

Dopo aver fatto accomodare gli studenti che avreb-

bero fatto parte della giuria popolare e aver distri-

buito le coccarde con i colori della bandiera italiana,

è iniziato il vero processo. Si trattava di un caso di

omicidio realmente avvenuto (chiaramente modifi-

cato per l'occasione) dove un malcapitato signore

viene trovato misteriosamente morto in casa: chi

sarà stato? Come e perchè?

Le nostre domande trovano piano piano risposta

attraverso le varie disposizioni rilasciate dai

personaggi presenti in aula: il primo a cui vengono

poste le domande è il capitano della polizia di Par-

ma (il reale capitano, non una controfigura) che

spiega alcune possibili dinamiche e come, secondo la

polizia, poteva essersi svolto l'omicidio.

Piano piano, nella mente di noi studenti presenti in

aula appaiono chiare le dinamiche: ''un delitto per

interesse economico'' questa è la vocina che riecheg-

gia nell'aula. Poi viene fatta accomodare la maggio-

re indiziata: vani sono i suoi tentativi di dare spie-

gazioni ai giudici, ormai il verdetto è deciso: COL-

PEVOLE!

Questa piacevole giornata passata nelle aule del

tribunale, tra delitti e condanne, è servita anche per

avvicinare noi giovani alla legge, che tanto ci pare

lontana.

Tale incontro si è svolto allo scopo di diffondere la

corretta informazione sull’attività giudiziaria e sen-

sibilizzare sulle condizioni in cui essa è svolta e, per

quanto mi riguarda, il messaggio, soprattutto grazie

ai metodi particolari con cui si è voluto far compren-

dere (appunto, rendendo noi studenti parte di esso)

è stato recepito. Molto spesso infatti, noi ragazzi

non siamo attratti dalla legge e non immaginiamo

come dietro delle porte del tribunale, chiuse per la

maggior parte del tempo, ci siano passaggi precisi

da rispettare, che rendono la giustizia quella che è

al giorno d'oggi. Infatti non dobbiamo pensare che

la giustizia sia sempre stata cosi, in numerosi anni

di lotte, riforme e decisioni, la Costituzione Italiana

è diventata l'emblema della giustizia a livello mon-

diale.

Federica Azzi 2^D

Il futuro è nelle nostre mani 'pulite'

Studenti come giudici:

visita al Tribunale di Parma

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Page 6: Il Quarto  - marzo 2015

L’ARCHITETTURA DI EXPO MILANO

<<Architettura ed esposizione, non c’è l’una senza

l’altra>> è ciò che afferma l’architetto Emanuele

Gruppi nel primo incontro con le classi quinte per

EXPO Milano 2015. Un incontro che verte sul tema

dell’architettura e sulla <<nuova concezione del

pianeta che deve maturare in tutti noi>> come ri-

corda l’architetto Rigoni. È dalla metà del ‘700 che

le innovazioni tecnologiche hanno portato grandi

cambiamenti nella nostra economia, nella nostra

società e nella nostra cultura. Questo ha compor-

tato un sempre più grande desiderio di incontro (e

scontro) tra le varie nazioni prima europee e poi di

tutto il mondo. È in questo clima di concorrenza,

infatti, che nascono le esposizioni universali. La

prima fu a Londra nel 1851 con la quale

l’Inghilterra “invitava” le altre nazioni a presentare

le loro tecnologie in un unico luogo espositivo: il

Crystal Palace, progettato dal giardiniere Paxton.

Nasceva una nuova tipologia d’architettura come

un’arte che non solo cambia l’ambiente intorno a

noi, ma che è anche alla portata di tutti.

Un’architettura che ha non solo un’utilità funzio-

nale, ma anche uno scopo simbolico come ricorda

la Torre Eiffel edificata proprio in occasione

dell’EXPO di Parigi del 1889. Allora come oggi

l’architettura gioca un ruolo fondamentale nelle

esposizioni. L’EXPO Milano 2015 è però molto

complicato sotto tutti i punti di vista. Non solo

l’esposizione occupa un’estensione di più di un

milione di metri quadrati, ma verte anche su un

tema che deve comportare un dibattito e un con-

fronto immensi. Una sfida non facile da supera-

re.Tramite l’EXPO deve cambiare la nostra menta-

lità. Il tema principale è il cibo, ma, afferma

l’architetto Rugoni: <<non è la Terra a doverci nu-

trire, ma siamo noi a dover nutrire la Terra>>.

mondiale è incentrata solamente nelle mani

dell’1% della popolazione sembra paradossale de-

dicare

In un mondo devastato dalla crisi economica, da-gli scontri sociali, da guerre estremiste e fratrici-de, in cui la metà della ricchezza un’esposizione universale di importanza mondiale al cibo. Dob-biamo però ricordare che sono il cibo, l’alimentazione e l’ambiente a collegare tutte que-ste problematiche. Imparando ad amare il Mondo (materialmente e figurativamente parlando) impa-reremo anche a trovare le soluzioni ai nostri pro-blemi. <<Bisogna sentirsi appartenere al mondo non suoi proprietari>>, se noi vediamo in quest’ottica l’obbiettivo dell’EXPO ne capiamo an-che l’importanza e il significato che l’architettura ci vuole trasmettere (non a caso sono state utiliz-zate biotecnologie nella costruzione dei padiglioni espositori, come Palazzo Italia). La sfida, com’è stato già ricordato, è molto difficile. Nel mondo i debiti pubblici, la temperatura, il consumo energe-tico crescono in modo esponenziale, è ovvio che prima o poi il mondo scoppierà ed è urgente, per questo, trovare soluzioni immediate intuite da ciò che i Paesi hanno da offrire l’uno all’altro. Atten-zione però <<non bisogna confondere il catastrofi-smo con la speranza>>. Le soluzioni non devono quindi apparire irraggiungibili. È incoraggiante pensare che lo stesso architetto Rugoni ha messo in atto un nuovo modo di abitare unendo comuni-tà, sostenibilità, energia, e ambiente: il cohousing. L’architetto ha infatti progettato e realizzato un palazzo a impatto zero i cui “condomini” vivono in stretta collaborazione riscoprendo il valore delle risorse naturali come dei beni da dividere. Infatti l’architettura rivoluziona il nostro modo di vivere e vedere le cose. È un segnale che ciò che vedremo all’EXPO sarà lì non solo per essere scoperto e per stupire, ma anche per avere le prove che un mondo diverso può e deve avverarsi. Come dice lo stesso Rigoni <<gli utopisti non sono quelli che dicono che il mondo si potrà cambiare, gli utopisti sono quelli che dicono che il mondo può andare avanti così>>. Rocco Melegari 5^E

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“Ogni volta che ci sediamo a tavola noi paghiamo il

conto per un commensale in più che ci fa spendere di

più e mangiare peggio. Questo commensale è la crimi-

nalità organizzata”. Luca Ponzi, giornalista del TG1,

cita Pietro Grasso per parlare alle classi quinte delle

agro-mafie in occasione del secondo incontro in vista

dell’EXPO. L’autore del libro “Cibo Criminale”, con

cui due anni fa il giornalista aveva messo in eviden-

zia le infiltrazione mafiose nell’industria alimentare

italiana, dà subito qualche dato: nel mondo 850 milio-

ni di persone soffrono la fame, un miliardo soffre di

obesità e 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono

sprecate. È in questo contesto paradossale che si inse-

risce EXPO che Ponzi si augura non sia limitato a

semplice fiera sul cibo, ma spunto per un’“ampia ri-

flessione in campo alimentare”. A questo proposito il

giornalista è un po’ scettico: non solo EXPO è in note-

vole ritardo in termini di costruzione, ma le indagini

hanno rivelato la presenza nella ‘ndrangheta nella

sua realizzazione: la mafia calabrese, la più ricca e

potente, si è aggiudicata gli appalti tramite la corru-

zione. È triste vedere che quando si parla di cibo si

parla di criminaltà organizzata.“La mafia è riuscita a

guadagnare 15 miliardi di euro solamente nell’ambito

alimentare”, nessuna impresa al mondo è mai riusci-

ta a guadagnare tanto. Già in passato si è rilevata la

presenza della mafia in ambito alimentare. Come in

occasione della rivolta di Rossano, paese emiliano,

dove la ‘ndrangheta utilizzava immigrati clandestini

nella raccolta di pomodori, ripagandoli con pane sec-

co, poca acqua e pochissimi soldi. Questi “schiavi”,

qualche anno fa, si ribellarono e sfasciarono l’intero

paese e, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, fu

aperta un’inchiesta che rivelò la presenza della crimi-

nalità organizzata nel commercio dei pomodori. Op-

pure come quando si scoprì che i clan casalesi alleva-

vano le bufale nella terra dei fuochi, producendo moz-

zarelle che contenevano diossina. Come quando si

scoprì che l’olio toscano, prodotto tra i migliori al

mondo, veniva prodotto dalla mafia con

cherosene e acidificanti e immesso nel mercato come

olio extravergine di oliva. Oppure come quando si

scoprì che anche il nostro “Principe”, il Parmigiano-

Reggiano, era vittima della criminalità: i clan, trami-

te la mafia russa, compravano forme di formaggio te-

desco che, una volta in Italia, marchiavano con stam-

pi rubati o falsificati. Il tutto spacciato per prodotto

DOC, che noi abbiamo comprato e mangiato.

Il problema è che i mafiosi non sono più ignoranti bri-

ganti di campagna. Sono laureati all’estero, giocano

in borsa, hanno contatti con politici importanti. Sono

degli imprenditori criminali. Come si può sconfiggere

la criminalità organizzata? O come ci si può difende-

re? “Innanzitutto questa è una questione culturale”.

Stando attenti al prezzo, leggendo l‘etichetta, com-

prando prodotti del territorio e di stagione si possono

facilmente distinguere i prodotti “contraffatti” da

quelli originali e sicuri. Va ricordato che l’Italia è il

paese più severo in ambito alimentare. Si effettuano

controlli con la guardia di finanza, con i NAS, con i

NAC e con le guardie ambientali. È una guerra che

possiamo vincere, anche perché è una guerra “a cui

partecipiamo inevitabilmente tutti noi. Tutti”.

Rocco Melegari 5^E

CIBO CRIMINALE

INCONTRO CON JH

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La storia dell'uomo

che cambiò le nostre conoscenze

da una sedia rotelle

Due anni di vita. Questa era la prospettiva di vita di Ste-

phen Hawking nel 1963. La teoria del tutto, capolavoro di

James Marsh, riprende la storia di una battaglia .Vinta. La

storia di quel genio che è stato in grado di cambiare le nostre

conoscenze sull'universo, nonostante la malattia che lo colpì

all'inizio dei suoi studi.

Stephen è uno studente cosmologo dell'Università di Cambri-

dge, che sta cercando di trovare l'equazione unificatrice per

spiegare la nascita dell'universo e come esso sarebbe stato

all'alba dei tempi. Dopo poco conosce Jane, anch'essa studen-

te di letteratura a Cambridge. Sono innamorati da poco,

quando a Stephen viene diagnosticata la malattia che lo ac-

compagnerà per il resto della senza però mai divenirne pa-

drona. Jane, pur essendo a conoscenza di ciò a cui va incon-

tro, resta accanto al suo compagno impegnandosi a vivere al

meglio il poco tempo che rimane. Insieme a lei, gli amici, il

professore e la famiglia, non smettono mai di dare fiducia e

di sostenere quell’ uomo, che oltre a essere la causa di sacri-

fici e scelte a volte controcorrente, ha contribuito a dare un

senso all'esistenza di ognuno di loro. Sicuramente a 21 anni

nessuno si aspetta di essere colpito da una malattia degene-

rativa, ma come dice Hawking “c'è sempre qualcosa che si

può fare con successo” e lui sceglie di vivere. Ma è proprio la

determinazione di Jane che regala a Stephen la speranza.

Quella che aveva perso appena conosciuta la sua malattia.

La presenza di Jane allude continuamente al fatto che forse

non servono calcoli matematici per scoprire che la forza più

potente presente nell'universo è proprio l'amore, sebbene sia

anche la più irrazionale e sfugga a ogni formula. Il tema

principale del film, infatti, va oltre il merito delle teorie

scientifiche che ha portato avanti Hawking, ma si deduce

come al centro della sua ricerca scientifica ci sia il tempo,

che, del resto, costituisce anche l'incognita della sua vita non

potendo egli sapere quanto ne strapperà ancora alla malatti-

a. Ciò che cerca di sconfiggere il protagonista è ogni “limite”

che gli pone la vita davanti, proprio come fa la sua mente con

la malattia: mentre la mobilità del corpo degenera, essa sem-

bra non conoscere confini. La missione di Stephen e, soprat-

tutto quella di Jane, sta nel vincere la forza di questo male,

che ancora oggi lo accompagna all'età di 72 anni.

Il regista, con questo film, cerca di sottolineare come l'amore

della fisica sia spiegabile, mentre la fisica dell'amore no. Si-

curamente la “teoria del tutto” è stata frutto dell'amore per

la fisica, ma è stato il vero amore che ha spinto a dimostrarla

e che ha spinto Stephen Hawking ad essere ciò che è adesso.

Il messaggio più profondo e l'insegnamento di vita che traia-

mo da questa storia è di “guardare in alto verso le stelle, non

in basso verso i nostri piedi. Siate curiosi”.

Virginia Cavallotti 3^ E

Finchè c’è vita c’è speranza

Quando il destino ci è contro, quando un ente di forza

maggiore mina la nostra sorte,bisogna fare il possibile

per non essere annientati del tutto e lasciare il se-

gno,”Non ci dovrebbero essere limiti alla ricerca uma-

na. Siamo tutti diversi. E per quanto la vita possa

sembrare cattiva,c’è sempre qualcosa che si può fare e

riuscirci. Finchè c’è vita, c’è speranza.”-Stephen Ha-

wking.

La Teoria Del Tutto rappresenta la vita straordinaria

di Stephen Hawking,un genio che non si è fermato da-

vanti alla malattia del motoneurone, che ha saputo

andare avanti e contribuire enormemente alla ricerca

e alla teorizzazione delle più importanti teorie fisiche e

astronomiche. Teorie che hanno rivoluzionato la visio-

ne del mondo per la seconda metà del secolo nonostan-

te Hawking avesse come diagnosticati due anni di vita

rimanenti in seguito alla scoperta della malattia.

Il film non si limita però a celebrare questa persona in

modo struggente, grazie ad una colonna sonora coi

fiocchi e un’ interpretazione magistrale, e porlo come

esempio, ma dona vitale importanza alla figura di Ja-

ne Wilde, il primo amore di Hawking, colei che spinse

l’allora studente dell’Università di Cambridge a rende-

re concrete le sue idee, colei che grazie all’amore e al

sacrificio ha portato Stephen a non fermarsi e divenire

colui che è. Questa donna, la quale può essere parago-

nata ad un pugno di ferro in un guanto di velluto, ap-

pare come la protagonista morale del film, meritata-

mente celebrata poiché capace di svolgere il ruolo di

madre, amante, e in grado di essere la voce di un genio

reso muto dalla vita, di un genio che senza di lei, pro-

babilmente, non avrebbe avuto una forza d’animo così

potente.

Francesco De Matteis 3^E

La teoria del tutto

visto da lei visto da lui

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Vi sareste mai immaginati che la Morte potesse gui-darvi attraverso una storia piena di colpi di scena e coragio? Nel suo celebre romanzo Markus Zusak, nei “panni” della Morte, racconta in prima persona la vita della dolce Liesel, una bambina che scopre di avere un’imitabile passione per la lettura senza sapere leg-gere nemmeno una parola. Ecco, la Morte è presente sin dalle prime pagine quando porta con sé l’innocente anima del fratellino di Liesel. Proprio vicino alla tomba del bimbo Liesel trova il suo primo libro, Il manuale del necroforo, come un messaggio che la spinge a cercare di comprendere le cose che ci sono scritte. Dopo quel terribile incidente, Liesel inizia la sua nuova vita in un altro mondo senza averne le chiavi: famiglia nuova, amici nuovi e città nuova che equivalgono a solitudine, tristezza e sconforto. Una madre burbera, solo all’apparenza cattiva, i com-pagni che la deridono e un inverno che sembra essere infinito. Tutto le pare un incubo senza fine e ogni cosa è contro di lei. Leggendo, entri nei pensieri della ra-gazza riuscendo così a vivere in prima persona tutto quello che sta provando. Nella tristezza e nell’oscurità però una piccola luce di speranza si ac-cende: Rudy, un nuovo amico, la fa sentire a casa, consolandola nei momenti di tristezza e standole vici-no. Un’altra luce nelle giornate di Liesel è rappresen-tata dal padre che riesce a darle tutto l’affetto e la comprensione che la madre sembra non essere capa-ce di dare. Un giorno di quel freddo inverno bussa alla porta Max, un giovane ebreo che chiede protezione alla famiglia. Da quel momento l’atmosfera della casa non è più la stessa: Liesel e la famiglia devono chiudersi la bocca con lo scotch per mantenere un segreto. Tengono tra mano un bene prezioso: la vita di un ragazzo. Max passa le sue giornate rinchiuso in una cantina fredda e buia; Liesel cerca di fargli ritrovare la voglia di vivere diventando i suoi occhi, le sue orecchie e la sua boc-ca. Gli racconta com’è il tempo, gli riporta l’odore del pane appena sfornato, le risate dei bambini nelle strade, facendogli ricordare quanto è importante la vita. Pas-sano tutti i pomeriggi insieme e si dimenticano della tragedia che si consuma fuori: paiono essere in una piccola bolla di vetro protetti dal potere dell’amicizia.

Ma l’avvento dei primi rastrellamenti costringe Max a lasciare la famiglia per cercare di attraversare il confi-ne. Quante serate passate in cima alla collinetta insie-me a Rudy ad assistere alle parate degli ebrei, spe-rando di non scorgere il viso del caro amico! Ma una fatidica notte le sirene suonano troppo tardi e, per colpa di un piccolo errore di lettura della cartina, un aereo fa cadere una bomba sulla via di Liesel, chiamata anche “via del Paradiso”. C’è chi sta ancora mangiando o festeggiando con gli amici, chi è ormai a letto da un po’. Tutto diventa nero e scuro. Un piccolo faro di speranza illumina una pic-cola e dolce bambina che, nella cantina di casa, sta sfogliando un libro. Chissà...la morte avrà portato via le anime della sua cara famiglia, dell’amico Rudy e di tutti gli amici con cui ha condiviso la vita?

Una storia toccante e piena di emozioni che, con sem-plici parole, riesce a colpirti il cuore. Anna Nadotti 1°E

RECENSIONE LIBRO:

STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI

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ARIETE ♈ (21/03-20/04) AZZURRO

Grazie alla vostra creatività sarete pronti a stregare qualcuno a

voi vicino, che tanti considerano inaccessibile e particolare!

Ma attenti: potrebbe essere un’ arma a doppio taglio!

ROSA

Questo mese sarà un mese di passione e fuoco, ma non gioca-

teci troppo, potreste rischiare di scottarvi.

TORO ♉ (21/04-20/05) AZZURRO

Anche se avete ricevuto delle sconfitte e siete costretti a lavo-

rare con i nemici, non abbattetevi! Le vostre idee saranno le

vincitrici!

ROSA

Questo mese ti porterà fortuna, però, non abituartici troppo: gli

sconti finiranno!

GEMELLI ♊ (21/05-21/06) AZZURRO

Tornando a casa incontrerai la tua anima gemella, ma attento:

non lasciarti ingannare dalle apparenze!!!

ROSA

Studiate, ma trovate tempo anche per lo svago: uscite di più

con le amiche e scoprirete molte cose su voi stesse e su di loro.

CANCRO ♋ (22/06-22/07) AZZURRO

In questo mese non pensate solo allo sport, esiste anche una

vita sociale. Vi consiglio delle vasche in centro: farete colpo.

ROSA

Sarà il mese all’insegna dello sport, spronate le vostre amiche a

fare più attività fisica (che non sia girare per negozi e centri

commerciali! ).

LEONE ♌ (23/07-23/08) AZZURRO

Lotta contro le gazzelle e vedrai che, alla fine, sarai il re della

savana!

ROSA

Cerca di riparare agli errori fatti: fai pace con tutte le persone

con le quali hai litigato, però, in primis, fai pace con te stesso!

VERGINE ♍ (24/08-22/09) AZZURRO

Non essere scontroso come tuo solito e cerca di non prendere

le cose troppo sul serio. Dai spazio alla tua anima… in realtà ti

consiglio di farlo per i tuoi amici che, ormai, non sopportano

più quel tuo carattere irascibile!

ROSA

Alzati con la luna dritta e non storta come il tuo solito umore,

la vita va vissuta con felicità (come quando hai appena scoper-

to di aver preso 10 in matematica).

BILANCIA ≏ (23/09-22/10) AZZURRO

Ragazzi, impegnatevi maggiormente nell’aspetto estetico :

anch’esso è un arte (ma non tutti sono artisti).

ROSA

Non passare il tempo a pesarti sulla bilancia e a chiederti : “

troppo grassa? “ troppo magra?”: l’aspetto fisico non è tutto.

SCORPIONE ♏ (23/10-22/11) AZZURRO

Segui il tuo istinto selvaggio e non farti condizionare da nessu-

no, neanche dai tuoi amici più fidati.

ROSA

Hai molti dubbi sulla tua vita, ma stai tranquilla, fra poco tutto

apparirà più chiaro e riuscirai, finalmente, a conquistare la tua

anima gemella.

SAGITTARIO ♐ (23/11-21/12) AZZURRO

Studia in modo proficuo: i buoni risultati sono dietro l’angolo.

ROSA

Che ne dici di una gita in montagna nel weekend?! Farai sor-

prendenti incontri: la costellazione dell’orsa maggiore è a tuo

favore!

CAPRICORNO ♑ (22/12-20/01)

AZZURRO

Sii felice, finalmente dopo tanti stenti è arrivato il momento

della rivincita… un meraviglioso periodo ti sta aspettando e ti

illumina la via. Hahahahaa ci avevi creduto? Ma quale periodo

meraviglioso, è sempre la solita schifezza.

ROSA

È arrivato il momento di seguire le proprie passioni, dedicaci

più tempo e fa sì che un tuo sogno diventi realtà...a parte il 10

in fisica, tutto è realizzabile.

ACQUARIO ♒ (21/01-19/02) AZZURRO

Trattieni le lacrime come un acquario trattiene l’acqua, va a-

vanti e vedrai che prima o poi i pianeti si allineeranno a tuo

favore (però non sappiamo dirti quando).

ROSA

Dai giudizi positivi sui nuovi incontri e chiudi un occhio (ma

facciamo anche due ) sugli errori altrui.

PESCI ♓ (20/02-20/03) AZZURRO

Nuota nel mare della sapienza, arrampicati sugli scogli del lati-

no e raggiungi la vetta da te prefissata.

ROSA

OPOCSORO

Burani Benedetta, Giordani Sara e Nadotti Anna 1^E

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INTERVISTE BIZZARRE

DOMANDE Samuele Fancesca Salvatore

Francesco Sara

Quali sono i tuoi

riti prima di una

verifica?

Io ho una biro ap-

posita che uso sol-

tanto nelle verifi-

che, la considero

una penna fortuna-

ta che anche duran-

te l’esame di terza

media mi ha porta-

to fortuna.

Ripasso frenetica-

mente durante tut-

to il tragitto

sull’autobus casa-

scuola.

Guardo il crocifis-

so e non mi ha mai

portato fortu-

na….dovrei cam-

biare metodo!!!

Non ho nessun rito

in particolare,mi

affido allo studio e

a quello che so.

Nel mio astuccio

ho un quadrifoglio

ormai essiccato che

ho raccolto dopo

l’esame di mate-

matica. Prima delle

verifiche gli do

uno sguardo e spe-

ro mi porti fortuna.

Quali sono le 10

cose che salvere-

sti se la tua casa

andasse a fuoco?

-cane

-biro delle verifi-

che

-cellulare

-ipad

-orologio di mio

nonno

-torcia

-occhiali

-PC portatile

-hard disk con foto

-macchina

fotografica

-i miei gatti

-ipad

-cellulare

-giacca

-scarpe

-familiari

-estintore

-violino

-computer

-cubo di rubik

-I-pad

-cuscino

-coperta

-mangiare

-bere

-lampadina a -

energia solare

-libri

-cuffia

-giacca (nel caso -

facesse freddo)

-il mio cane

-persone che sono

in casa

-la mia collezione

di -monete

-giacca

-scarpe preferite

-biscotti

-acqua (molto es-

senziale)

-carta per scrivere

-bussola

-accendino

-cellulare

- tablet

-auricolari

-tutti i CD

-occhiale da sole

-I-pod

-album fotografico

-burro cacao

-cerchietto

-il mio cuscino

Quali sono le 5

cose più impor-

tanti in un rap-

porto di amicizia?

-avere fiducia

reciproca

-affetto

-solidarietà

-rispetto

-sincerità

-sincerità

-fiducia

-lealtà

-allegria

-un pizzico di

stupidità

-rispetto reciproco

-fiducia

-aspetti in comune

-empatia

-fedeltà

-essere sincere

l’uno con l’altro

-fiducia

-empatia

-lealtà

-allegria

-sincerità

-fiducia reciproca

-generosità

-fraternità

-sapersi ascoltare

Quali sono le 5

cose per cui vale

la pena vivere?

-viaggiare

-amicizia

-famiglia

-dormire

-tennis

-aiutare gli altri

- momenti felici

-conoscere altre

persone

-girare il mondo

-fare brutte espe-

rienze per crescere

-tradurre una ver-

sione di latino

-vedere la neve

-vedere l’Italia vin-

cere i mondiali

-vedere mia mam-

ma contenta quan-

do prendo un bel

voto

-andare in vacanza

con la famiglia

-divertimento

-amicizia

-passioni

-relazioni con gli

altri

-riposo

-musica

-amicizia

-famiglia

-dormire

-viaggiare

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Christie versus Poirot gara di menti e mentitori 1922. L’ambiente è quello classico: salotto inglese, moquette, poltrone foderate di rosso vermiglio, tendaggio raffinato

con decorazioni in rilievo in fili di seta. Quel pomeriggio, però, dopo l’english tea andato di traverso, la signora Jones si

sentì tirata in causa. Il dito era puntato su di lei e nessuno spiccicava parola, ma tutti continuavano a deglutire sorsi a-

mari di quel tea ormai freddato.

Invece Hercule Poirot e madame Christie continuavano a discutere su chi fosse realmente il colpevole. Non era facile a

dirsi: donna soffocata da un morbido cuscino lanuginoso, risalente al 1827, regalo della Queen in persona. Perché

proprio soffocata? Nessuna impronta, nessuna sostanza, nessun cappio, nemmeno un’ecchimosi, né sul collo, né tanto-

meno in altre parti del corpo. Accanto alla donna solo quel famoso, morbido cuscino.

Ecco di seguito riportate le riflessioni addotte da Poirot, per certo corrette, tenendo conto che dei presenti in sala, il colpe-

vole (o i colpevoli) si nasconde tra Mr Bachelor, Sir Landlord, Miss Jones e la cameriera Maid Hoover.Miss Jones è col-

pevole oppure no?

La soluzione nel prossimo numero del Quarto.

(contenuto logico-teorico tratto da Qual è il titolo di questo libro?, R. Smullyan e riadattato da Luca Cantoni)

Se Mr Bachelor è colpevole, allora Sir Landlord fu suo complice.

Se Sir Landlord è colpevole, allora o Miss Jones fu sua complice o Mr Bachelor è innocente.

Se Maid Hoover è innocente, allora Mr Bachelor è colpevole e Miss Jones è innocente.

Se Maid Hoover è colpevole, allora lo è pure Mr Bachelor.

LOGITEST

SOLUZIONE. Pena per Tristano?

La lettera A e la lettera C riportano affermazioni opposte,

dunque una di esse deve per forza essere vera. Supponia-

mo che sia vera l’iscrizione riportata sulla lettera A: se A

è vero, sarebbe vera anche l’affermazione scritta su B, ma

questo è in contrasto con l’indicazione fornita dal testo (al

massimo una di queste iscrizioni è vera!). Se A deve esse-

re falsa, allora C non può che essere vera. A questo punto

l’iscrizione su A è falsa (dunque l’esito vero non è scritto

in A) e pure quella su B: dunque l’esito vero è scritto in

B. Se le lettere sono state scritte dalla “bugiarda” Isotta

dalle bianche mani, significa che ciò che è scritto in B

deve essere negato per conoscere la vera risposta: Isotta è arrivata ed è sana e salva. Purtroppo Tristano mo-

rirà prima di risolvere l’enigma.

Luca Cantoni

–Vedete caro Poirot, il punto è questo: la signora non può essere nel modo più assoluto

l’assassina artefice di quel delitto, almeno stando alla certezza dei fatti. –

–Madame Christie, non posso assolutamente credere che voi dubitiate del mio ingegno.

–Non sto assolutamente dubitando del mio, ovvero vostro ingegno: sono i fatti a parlare.

Un uscino morbido di seta? –

–Mia cara Agatha, così mi offendete. Si tratta di un affronto? –

–Be’ mio caro Poirot, se proprio è così che volete mirare alla questione, ebbene sia: questo

è un affronto!–

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