Marzo Aprile 2015

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“Carta & Cartiere” - Anno 26 numero 2 - Reg. Tribunale di Milano numero 8 del 13/1/1990 Organo Ufficiale Marzo / Aprile 2015 Organo Ufficiale Partner Disponibile per www.cartaecartiere.com Ogni mese vi portiamo in cartiera! Accedi per leggere gratuitamente tutti i numeri su computer, tablet o smartphone! Non sei ancora registrato? clicca qui

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“Carta & Cartiere” - Anno 26 numero 2 - Reg. Tribunale di Milano numero 8 del 13/1/1990

Organo Ufficiale

Marzo / Aprile 2015

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Sommario Marzo / Aprile 2015

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Via Pordenone, 13 - 20132 Milano (Italy) Tel. 02.2158021 (4 linee r.a.) - Fax - 02.2140961

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GARANZIA DI RISERVATEZZAIl trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto nell’ambito della banca dati della EDINOVA SRL e nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge 196/03 sulla tutela dei dati personali. I suoi dati non saranno comunicati o diffusi a terzi e lei potrà richiederne in qualsiasi momento la modifica o la cancellazione.Gli articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori. Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, sono riservati a termine di legge. Materiale reda-zionale e foto inviati alla rivista, anche se non pubblicati, non si restituiscono.L’indice inserzionisti è fornito come servizio supplementare dell’editore, che declina ogni responsabilità per errori ed omissioni.

Marzo / Aprile 2015 Anno 26 - No 2 Reg. Tribunale di Milano No 8 del 13/1/1990

DIRETTORE RESPONSABILE:

Gianmaria Pfeiffer e-mail: [email protected]

DIRETTORE EDITORIALE:

Mariella Nasi

RESPONSABILE PUBBLICITà: Laura Lupi

e-mail: [email protected]

REDAZIONE: Fabrizio Vallari

SEGRETARIA DI REDAZIONE:

Veronica Rizzi

GRAFICA: Stefania Giuliana

Mensile di informazione tecnica per la produzione e trasformazione della carta e del cartone

Rivista Organo Ufficiale di

6 News

14 INIzIAtIve dI settore

Prosegue la campagna mondiale Two Sides contro il Green Washing

16 eNergIA

Asia Pulp & Paper in Cina installa impianti a energia solare 18 AMbIeNte

I prodotti di legno e carta trattengono i gas serra 22 tecNologIA IN cArtIerA

Web Imaging System: quando catturare ogni dettaglio è un requisito indispensabile

26 tIssue

Investire in linee di produzione più veloci ed efficienti per aumentare la competitività

30 PAPer INdustry

“A fine start for further development of the Company” 32 IN cArtIerA

Ricostruito il comando della bobinatrice in Cartiera di Laveno 38 ProfIlI: sKf INdustrIe

SKF Industrie: bilancio 2014 nel segno degli investimenti e del rinnovamento

44 coNvegNo MIAc recyclINg - coMIeco

Efficienza e qualità della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia

58 MArKetINg

La sfida della multicanalità… e gli effetti sui soggetti della filiera del packaging

62 AMbIeNte

Alla scoperta delle elevate potenzialità dei residui dell’industria cartaria

66 MovIMeNtAzIoNe

Accordo di collaborazione raggiunto tra Linde Material Handling e Balyo

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Mensile di informazione tecnica per la produzione e trasformazione della carta e del cartone

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NEWS

l 6 Marzo / Aprile 2015 l

A.Celli Paper installa un nuovo pope presso lo stabilimento di Kimberly-Clark Romagnano

Lo stabilimento A.Celli Paper Spa.

Venduto lo scorso aprile ed installato alcuni mesi dopo, il

nuovo pope per la Tissue Machi-ne di Kimberly-Clark Romagnano Sesia ha rispecchiato le aspettative della produzione, nonché valoriz-zato l’aspetto di partnership avvia-to con il cliente. A.Celli Paper ha dimostrato non solo tecnologia e qualità, ma anche professionalità e passione per l’eccellenza.Il cliente, infatti, si è dichiarato sod-disfatto del prodotto e anche del servizio post vendita che lo staff A.Celli è stato in grado di garanti-re e che, ancora ogni giorno, non delude le loro aspettative, grazie al costante e quotidiano supporto tecnico dato in risposta alle mille insidie della vita in cartiera.“Siamo soddisfatti”, dichiarano in KC Romagnano. “A.Celli è stata un’ottima scelta. Assieme abbiamo sviluppato il progetto fin dall’inizio e passo dopo passo lo abbiamo perfezionato. Insieme abbiamo programmato i test presso la sede di Lucca di A.Celli e solo dopo queste approfondite verifiche il pope è stato spedito per essere installato a Romagnano Sesia.”A.Celli ha dimostrato massima competenza fin dalla progettazio-ne confermando le proprie capa-

cità fase dopo fase, ma si è sen-za dubbio distinta all’occhio del cliente durante il montaggio del nuovo pope. “La soddisfazione è stata ulteriormente confermata, dal rigoroso rispetto dei tempi di fermo macchina da noi imposti, e anche dalla professionalità ed esperienza con cui il team A.Celli ha svolto questa delicata e compli-cata operazione di rebuild in asso-luto accordo con quelli che sono i severi criteri di sicurezza adottati dal gruppo KC”.L’operazione di sostituzione pope, si è dimostrata immediatamente migliorativa in termini di processo. Con questo intervento, infatti, la macchina continua ha riguadagna-to in prestazioni, facendo riscon-trare fin da subito un miglioramen-to sull’efficienza dei processi di voltata carta e costanza di avvol-gimento e, conseguentemente, un miglior prodotto finito.Kimberly-Clark di Romagnano Sesia, NovaraLo stabilimento Kimberly-Clark di Romagnano Sesia, situato in pro-vincia di Novara, è uno dei due siti produttivi italiani di Kimberly-Clark e uno dei più importanti in Europa per la produzione di car-ta Tissue. Il sito di Romagnano,

fondato nel 1973, impiega circa 300 persone e produce carta Tis-sue per i marchi Scottex® e Kle-enex®. Quello italiano è consi-derato un mercato strategico per Kimberly-Clark, che vi ha realiz-zato investimenti finalizzati a raf-forzare la posizione dell’azienda. Nel 2001, Kimberly-Clark ha rea-lizzato un importante investimento per installare un impianto produt-tivo con una tecnologia esclusiva di proprietà Kimberly-Clark, basa-ta sul processo Through Air Dri-ed, utilizzata per la produzione della nuova carta igienica a mar-chio Scottex®. Questa tecnologia innovativa ha consentito a questo prodotto di incrementare signifi-cativamente il livello di consisten-za e morbidezza. Kimberly-Clark è presente sul mercato italiano anche con i marchi Kleenex® (faz-zoletti), Scottonelle® (carta igieni-ca) e Huggies® (pannolini), oltre al marchio Scottex®, noto per la carta igienica, reclamizzata dal tenerissi-mo cucciolo di Labrador, carta da cucina, tovaglioli e fazzoletti.A.Celli Paper S.p.A. A.Celli Paper S.p.A. è una realtà imprenditoriale, con sede a Lucca, presente da 70 anni sul mercato mondiale della carta con prodot-ti e soluzioni tecnologiche di alta gamma. L’azienda è specializzata in soluzioni di sistema tecnologica-mente avanzate per impianti com-pleti chiavi in mano, nella realizza-zione e ricostruzione di Macchine Continue tissue con una capaci-tà produttiva fino a 260 T/giorno, e di ribobinatrici per tissue, carte stese e cartone. Un elevato livel-lo di automazione dei macchina-ri unito alle competenze tecniche del proprio personale durante l’installazione e start-up, garanti-sce ai clienti A.Celli un supporto completo e altamente qualificato dall’inizio alla fine del processo di produzione. L’innovativo sistema MySp@res e il servizio di assisten-za post-vendita 24/7 completano l’offerta A.Celli. l

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NEWS

l 8 Marzo / Aprile 2015 l

ABB ha depositato il maggior numero di brevetti in SvizzeraNel 2014, per il secondo anno consecutivo, ABB ha depositato il maggior numero di brevetti in Europa

rispetto alle altre società con sede in Svizzera.

ABB, Gruppo leader nelle tec-nologie per l’energia e l’auto-

mazione, nel 2014 ha depositato il maggior numero di brevetti pres-so l’European Patent Office (EPO) rispetto a qualsiasi altra società basata in Svizzera, Paese che rima-ne tutt’oggi al top della classifica mondiale per numero di brevetti depositati per milione di abitanti.L’anno scorso ABB ha depositato 450 brevetti presso l’EPO, seguita da Nestlé, Alstom, Roche e Novar-tis, dimostrando la sua comprova-ta esperienza nell’innovazione tec-nologica. Il Gruppo impiega più di 8.500 ricercatori e sviluppatori in tutto il mondo e ogni anno investe circa 1,5 miliardi di dollari in R&D.“L’innovazione è sempre stata la chiave fondamentale della nostra competitività” ha dichiarato il Chief Technology Officer, Cla-es Rytoft. “Le nostre tecnologie hanno contribuito a plasmare le

industrie in cui operiamo e siamo orgogliosi che oggi, più di 120 anni dopo la costituzione delle prime società che hanno preceduto ABB, siamo ancora in prima linea nello sviluppo tecnologico”.Nel 2014 ABB ha celebrato il 60° anniversario dello sviluppo del suo sistema di trasmissione in alta ten-sione in corrente continua (HVDC), una tecnologia per trasportare in maniera efficiente grandi quantità di energia sulle lunghe distanze. In tale occasione è stato realizzato il cavo estruso ad alta tensione più potente al mondo per la trasmis-sione di energia, un cavo HVDC a 525-kV che ha raddoppiato il flusso e ha ampliato significativa-mente la gamma delle sue appli-cazioni permettendo alle fonti di energia rinnovabili di essere inte-grate da remoto in rete nel modo migliore. Sul fronte dell’automazio-ne industriale, ha lanciato il robot industriale a due braccia denomi-nato “YuMi” in grado di lavorare a fianco dell’uomo in modo sicuro per l’assemblaggio di piccole par-ti. I brevetti depositati presso l’EPO sono cresciuti del 3,1% raggiungen-do nel 2014 il record di 274.000, di questi 7.900 sono stati richiesti in Svizzera, il che si traduce in 848 domande di brevetto per milione di abitanti, il più alto numero al mon-

do. La seconda in Europa è stata la Finlandia con 416 brevetti per milione di abitanti, seguita dai Paesi Bassi (406), dalla Svezia (395), dalla Danimarca (354) e dalla Germania (316).“La richiesta di protezione dei bre-vetti in Europa è andata aumentan-do per cinque anni di seguito” ha dichiarato il presidente EPO Benoît Battistelli. “Questo dimostra che l’Europa ha radicato la sua posizio-ne cruciale come sede di tecnolo-gia e innovazione per le aziende di tutto il mondo”. ABB ha uno dei suoi sette centri di ricerca in Sviz-zera, vicino Baden, specializzato, fra le altre tecnologie, in semicon-duttori di energia, un campo dove è leader mondiale. Con circa 7.000 dipendenti, l’EPO è una delle più grandi istituzioni pubbliche in Europa. La sua sede principale è a Monaco con uffici a Berlino, Brussells, L’Aia e Vienna. L’EPO è stato fondato allo scopo di rafforzare la cooperazione fra gli stati europei nel campo dei bre-vetti. Grazie alla procedura centra-lizzata di concessione dei brevetti EPO, gli inventori sono in grado di ottenere la protezione dei loro bre-vetti nei 38 stati membri dell’Eu-ropean Patent Organization sulla base di una sola domanda di bre-vetto a carattere europeo. l

Solenis completes acquisition of CBC India Chemicals Business

Effective April 1, 2015, Solenis Chemicals India Private Limited completed the acqui-sition of Connell Bros. Company (India) Private Limited, a specialty chemical com-

pany dedicated to the pulp and paper market in India. All assets and business associated with Connell Bros. Company (India) Private Limited are a part of the deal including the sales and technical personnel as well as an AKD emulsion manufacturing facility with associated operating personnel.“India is now the fastest growing pulp and papermaking country in the world with 10.5 million tons of paper and board production and represents a significant growth opportu-nity for Solenis”, stated John Panichella, President and CEO. ” We have worked in close collaboration with the CBC India team for a number of years so this is a logical next step in our desire to provide total solutions to our customers in this market.” “This is ano-ther example of Solenis’ commitment to continuous investment in the pulp and paper industry and we are delighted to continue to build strong business relationships with our customers in India”, said Nandkumar Dhekne, Vice President, Asia Pacific. l

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NEWS

l 10 Marzo / Aprile 2015 l

Eurovast avvia la nuova linea tissue fornita da Toscotec presso lo stabilimento di Cartiera della Basilica

Miltenberg PM 7 impresses with efficient tissue production

The PM 7 process line commissioned mid-Novem-ber 2014 at the Miltenberg headquarters of Fripa

Papierfabrik Albert Friedrich KG has achieved the production speed of 2,100 m/min, making it one of

the most efficient tissue machines currently operating worldwide. The NipcoFlex T shoe press and EvoDry Y yankee cylinder enable high speeds at lower energy consumption. An increased dry content, which redu-

ces the thermal energy requirement by up to 20%, is achieved downstre-am of the press section. The PM 7 produces super soft toilet tissue and kitchen paper in superlative qualities.“The success of our project is due to exemplary collaboration based on a spirit of partnership”, explains Fripa’s Managing Director Andreas Noack and adds: “The PM 7’s innovative technology allows us to safeguard and further enhance our high quality stan-dards”. The roots of Fripa Papierfa-brik Albert Friedrich KG, a renowned manufacturer of high-quality tissue papers for the international market, go as far back as 1911. At its produc-tion site in Miltenberg, Fripa operates a total of three paper machines and several converting plants. l

Il produttore italiano Eurovast ha avviato con successo una nuova

macchina continua Toscotec pres-so lo stabilimento della Cartiera della Basilica a Lugliano, Bagni di Lucca (LU). La nuova macchina è una MODU-LO PLUS crescent former, in confi-gurazione doppia pressa e monolu-cido in acciaio TT SYD-3200MM, per una velocità massima di oltre

1500 m/min; soluzione ideale per conciliare l’esigenza di un prodot-to di elevata qualità con l’esigen-za di un forte risparmio energetico e di riduzione di emissioni nocive in atmosfera. L’attenzione al terri-torio e la volontà di installare un impianto ecosostenibile, innova-tivo e all’avanguardia sono stati, infatti, i fattori determinanti della scelta di Eurovast per poter offri-

re al consumatore l’eccellenza produttiva di un settore in forte espansione.La fornitura di Toscotec ha com-preso ingegneria, supervisione al montaggio, commissioning e start up. Grazie alla stretta collabora-zione tra i due team l’avviamen-to è avvenuto in accordo al time schedule di progetto e in breve tempo è stato raggiunto il target operativo e qualitativo.Con la nuova linea in funzione Eurovast si conferma produttore di primo piano nella realtà industria-le del mercato del tissue, mante-nendo al primo posto la valoriz-zazione del risultato finale, sia all’interno della propria gamma di produzione, sia nello sviluppo di nuove soluzioni in base alle spe-cifiche esigenze della clientela. La presenza dei tre main brands, Fio-ri Di Carta® e Rotolotto®, è capil-lare nei canali distributivi della GDO, D.O., Discount e Colletti-vità italiani e esteri. l

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NEWS

l 12 Marzo / Aprile 2015 l

Consultation response on the revision of the EU Emission Trading System (EU ETS) Directive

On 24 October 2014, the Euro-pean Council agreed on the

2030 framework for climate and energy, including a binding dome-stic target for reducing greenhou-se gas (GHG) emissions of at least 40% in 2030 as compared to 1990. To meet this target, the European Council agreed that the emissions in the EU Emission Trading System should be reduced, compared to 2005, by 43%. A reformed EU ETS remains the main instrument to achieve the emission reduction tar-get. The cap will decline based on an annual linear reduction factor of 2.2% (instead of the current 1.74%) from 2021 onwards, to achieve the necessary emission reductions in the EU ETS. The European Council furthermore gave strategic gui-dance on several issues regarding the implementation of the emis-sion reduction target, namely free allocation to industry, the establi-shment of a modernisation and an innovation fund, optional free allo-cation of allowances to moderni-se electricity generation in some of the Member States.The strategic guidance given by European leaders on these ele-ments will be translated into a legi-slative proposal to revise the EU

ETS for the period post-2020. This constitutes an important part of the work on the achievement of a resilient Energy Union with a for-ward looking climate change poli-cy, which has been identified as a key policy area in President Jun-cker’s political guidelines for the new Commission. The purpose of this stakeholder consultation was to gather stakeholders’ views on these important elements. CEPI’s Key messages:

The ETS in general, and the •benchmarks in particular, should reward installations and sectors reducing GHG emissions, without penalising early movers, new in-vestment made, and low-carbon economic growth. Fiscal and legi-slative stability and predictability are needed to enable investments in low-carbon technologies.

The pulp and paper industry •cannot pass through carbon costs to its customers: the global market of export goods sets prices, not the production costs of the European industry. This particular aspect can be easily verified by the lack of correlation between carbon prices and final product prices.

For “direct carbon costs”, free •allocation is a necessary condi-

tion but not sufficient to avoid car-bon leakage: support mechanisms should be set up to help the EU industry improve its energy effi-ciency and reduce effectively its GHG emissions.

Concerning “indirect carbon •costs”, it would be better for a mandatory and harmonised EU-wide compensation scheme to address the impact of rising electri-city costs due to ETS in all Member States. Financing of compensation schemes should in fact include also, but not be limited to, auctio-ning revenues from ETS.

Support for innovation in indust-•ry should not come at the expen-ses of carbon leakage protection: funding for innovation will have to come on top of free allowances for industry. It should be directed to directly finance large-scale demo and pilot projects, as well projects close to commercialisation sta-ge (TRL 6-8). These are high risk, high capital investments where the private sector would not be able to deliver without the backing of necessary public financing.

The role that European industry •plays in the circular economy and in the bioeconomy is of strategic importance for Europe’s access to raw materials and reducing Euro-pe’s carbon footprint. This should be acknowledged when reviewing the EU ETS, by addressing the ETS impact on prices and availability of raw material, such as wood. l

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PRoSEGUE LA CAMPAGNA MoNDIALE

Two SIDES CoNTRo IL GREEN wAShING

PICCOLE E GRANDI SOCIETà IN EUROPA E NEL MONDO

CONTINUANO A IGNORARE LE NORME CHE TUTELANO I

CONSUMATORI DALLA PUBBLICITà INGANNEVOLE. PER

QUESTO PROSEGUE LA CAMPAGNA MONDIALE TWO SIDES

CONTRO IL GREEN WASHING, CHE INVITA A RINUNCIARE

ALLA CARTA PER MOTIVI AMBIENTALI. NEL CORSO DEL 2015

TWO SIDES LANCERà IN ITALIA LA NUOVA RELEASE DELLA

BROCHURE “CARTA E STAMPA: LUOGHI COMUNI E REALTà”.

l 14 Marzo / Aprile 2015 l

l InIzIatIve dI settore l

di: Assocarta

Nel 2012, secondo i dati raccolti da Two Sides UK, il 43% delle banche più importanti, il 70%

delle società di telecomunicazione e il 30% delle utilities facevano uso di di-chiarazioni ingannevoli rispetto ai be-nefici ambientali che deriverebbero dal passaggio dalla carta alla comunicazio-ne digitale. Alcuni dati Two Sides UK del febbraio 2015 mostrano che il 20% del-le organizzazioni di servizi finanziari, di fornitura energia, gas e acqua e società di telecomunicazioni ancora utilizzano dichiarazioni ambientali ingannevoli.Anche negli Stati Uniti, secondo Two Sides, metà delle 500 società più impor-tanti nei settori sopracitati hanno un comportamento analogo. Ad oggi, 30 di queste società hanno rimosso le dichia-razioni ambientali ingannevoli, come risultato della campagna promossa da Two Sides in Nord America.“Non è accettabile” afferma il Presiden-te di Two Sides Italia, Pietro Alasia, “che alcune campagne di marketing diffon-dano ancora dichiarazioni ambientali ingannevoli per convincere il consuma-tore a passare dalla carta alla comuni-cazione digitale, a cui attribuiscono impropriamente valenze di carattere ambientale. Molti consumatori invece hanno una forte preferenza per la carta, che ritengono più affidabile del docu-mento digitale. Il nostro obiettivo è di chiarire con evidenze scientifiche quan-to sia sostenibile la comunicazione su carta, per questo Two Sides Italia lance-rà nel corso di quest’anno la nuova re-lease della brochure “Carta e Stampa: Luoghi Comuni e Realtà”.Anche la comunicazione digitale, come

ogni attività, ha un impatto ambienta-le. La Francia, ad esempio, si è posta un obiettivo ambizioso contenuto nel pia-no d’azione 2015-2020, adottato recen-temente dal Ministro dell’Ecologia, Svi-luppo Sostenibile ed Energia, Ségolène nell’ambito del progetto di legge “Transi-zione energetica per una crescita soste-nibile”. L’obiettivo è di limitare il numero e il peso degli allegati alle mail per emet-tere meno CO2. Infatti, una mail di 1MB equivale all’emissione di 19g di CO2 se inviata a un solo destinatario, l’emissio-ne sale a 73g di CO2 se inviata a dieci differenti destinatari.“Iniziative come questa dimostrano che i consumatori” continua Alasia “non devono essere confusi con dichiarazio-ni che invitano a non usare la carta per motivi ambientali, perché la carta è uno dei mezzi più sostenibili di comunica-zione poiché è naturale, biodegradabi-le e riciclabile: in media la fibra riciclata si può riutilizzare fino 7 volte. Non è ammissibile quindi l’utilizzo del Green Marketing per incoraggiare i consuma-tori a ricevere fatture o comunicazio-ni digitali, affermando che tutto ciò è meglio per l’ambiente”.La maggioranza di queste dichiarazioni

non sono suffragate da evidenze scien-tifiche, inoltre il termine PAPERLESS è ambiguo, dal momento che molti con-sumatori stampano le comunicazioni con la stampante di casa per assicurarsi una copia cartacea. Two Sides si impe-gna nel fornire alle aziende, agli uffici marketing e agli uffici legali tutti i rife-rimenti scientifici sulla sostenibilità del-la carta e della stampa, per aiutarli nel trasmettere ai consumatori messaggi corretti e attendibili da un punto di vista ambientale e scientifico.La verità sui benefici ambientali della carta è spesso negata da messaggi ingan-nevoli. In realtà il 93% della nostra carta ha origine europea e il 44% del territo-rio europeo è coperto da foreste, la cui superficie è aumentata del 3% negli ulti-mi 60 anni: ogni anno la superficie fore-stale europea aumenta di 1,5 milioni di campi da calcio. Per le industrie carta-rie e forestali il legno, da cui proviene la carta, è una risorsa preziosa. Per que-sto promuovono la gestione controllata e sostenibile dalle foreste.La carta è un materiale rinnovabile e ri-ciclabile; se responsabilmente prodotta e utilizzata, è a tutti gli effetti un mezzo sostenibile per comunicare. l

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l energIa l

di: Stefania Biagini

Gli impianti in via di installazio-ne apporteranno ulteriori 129,5 MW di potenza all’attuale ca-

pacità di 70.5 MW generata dai tetti fo-tovoltaici installati nell’ultimo trimestre dello scorso anno e sono in grado di fornire energia a oltre 500.000 abita-zioni. Con questo potenziamento di ca-pacità, il progetto di APP risulta essere l’installazione fotovoltaica più estesa al mondo nel settore dell’industria della carta oltre a costituire uno dei più gran-di impianti di energia solare presenti a livello globale. Gli impianti solari di APP implicano l’utilizzo di 4 milioni di metri quadrati di pannelli fotovol-

taici che andranno a ricoprire un’area equivalente a 560 campi da calcio. I pannelli saranno installati in territorio cinese nelle cartiere APP Gold East, Gold Hongye, Gold Huasheng, Hainan Jinhai, Yalong, Ningbo zhonghua, Nin-gbo Asia e Guangxi Jingui. Il progetto è stato sviluppato da un consorzio di produttori cinesi ope-rativi negli impianti a energia solare sotto la direzione di APP, ed è alline-ato alla strategia del Governo della Re-pubblica Popolare Cinese finalizzata all’incremento della capacità energe-tica da fonti di energia rinnovabile e della sua distribuzione sul territorio. L’energia generata dagli impianti fo-tovoltaici di APP sarà convogliata nel

sistema nazionale di distribuzione a beneficio delle rispettive comunità lo- cali, mentre APP a sua volta potrà usu-fruire di una fornitura di energia elettri-ca a prezzi davvero agevolati.Gli impianti di APP sono stati progettati sulla base delle installazioni fotovoltai-che su tetto che il Gruppo ha sviluppa-to nel corso dello scorso anno:

30,5MW presso lo stabilimento Hai-•nan Jinhai Pulp and Paper operative da marzo 2014, attualmente il singolo impianto fotovoltaico su tetto più gran-de esistente in Cina;

20MW presso lo stabilimento Gold •HongYe a Suzhou inaugurato nel mese di novembre 2014;

20MW presso lo stabilimento Gold •East Paper, a zhenjiang, attualmente in via di sviluppo, che sarà completato entro il mese di marzo 2015.“Questo progetto, grazie alla generazio-ne di energia pulita e rinnovabile, darà un importante contributo alle comunità locali che vivono nei pressi delle car-tiere interessate in Cina, oltre a consen-tire ad APP notevoli risparmi in consu-mo energetico. È un grande esempio di come la sostenibilità possa avere un effetto positivo sul pianeta e i suoi abi-tanti, così come nelle attività imprendi-toriali. Il progetto, inoltre, supporta gli impegni del Governo della Repubblica Cinese di incrementare del 20% la quo-ta di energia rinnovabile nel Paese entro il 2030” ha dichiarato Bingjian Sun, Communications General Manager di APP-China. “Quale impresa leader di settore nel mondo riconosciamo l’im-portanza del nostro ruolo nel contribu-ire alla riduzione delle emissioni nell’in-tera atmosfera. Che si tratti di facilitare la crescita delle energie rinnovabili in Cina, o di ridurre le emissioni generate dalle torbiere in Indonesia o di tagliare il consumo di energia nella nostra produ-zione a livello globale, sappiamo che il nostro impatto è significativo”. La capacità energetica di 200MW sarà portata a regime nei prossimi 3-5 anni. La Cina è il più grande investitore al mondo in energia rinnovabile con stan-ziamenti che nel 2014 hanno raggiunto circa 90 miliardi di dollari (fonte: Blo-omberg New Energy Finance).Per la sola energia solare, il Governo cinese si è impegnato per uno sviluppo annuale pari a 10GW di potenza tra il 2013 e la fine del 2015. l

Page 19: Marzo Aprile 2015

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UNA PARTE DEL CARBONIO CHE GLI ALBERI RIMUOVONO

DALL’ATMOSFERA RIMANE FISSATO NEI PRODOTTI A BASE

DI LEGNO E CARTA PER TUTTA LA LORO VITA UTILE. I

PRODOTTI DI CARTA E LEGNO SONO PARTE INTEGRANTE

DI UN CICLO SOSTENIBILE DI PRODUzIONE E CONSUMO.

l 18 Marzo / Aprile 2015 l

l ambIente l

di: Assocarta (estratto da “Wood and Paper Products Store Greenhouse Gases”

edito da CEPI)

Le foreste mondiali - e i prodotti di legno e carta che ne derivano - sono uniche nella loro capacità

di rimuovere e trattenere l’anidride car-bonica. La filiera internazionale foresta-carta svolge un ruolo climatico cruciale grazie alla capacità delle foreste di sot-trarre l’anidride carbonica - il principale gas serra - dall’atmosfera e di immagaz-zinarla. Il carbonio trattenuto negli al-beri continua comunque a esserlo nei

prodotti forestali. La natura rinnovabile delle foreste, la capacità di recupera-re e riciclare i prodotti finali che se ne ricavano e il forte affidamento dell’in-dustria sulla bioenergia da biomasse di legno, fanno dell’industria forestale e cartaria un interlocutore chiave per la ricerca di soluzioni al problema del cambiamento climatico.

Le foreste rimuovono l’anidride carbonica

Le foreste svolgono un ruolo crucia-le nel ciclo globale del carbonio. La corretta gestione forestale, il costante

miglioramento della produttività delle foreste e il rimboschimento rappresen-tano un sistema ottimale per sottrarre carbonio dall’atmosfera.Globalmente ci sono 3.9 miliardi di ettari di foresta ad alta copertura che assorbono miliardi di tonnellate di carbonio, sopra e sotto il suolo. Noto come «sequestro del carbonio», il pro-cesso ha inizio quando i giovani albe-ri in fase di crescita assorbono l’anidri-de carbonica ed emettono ossigeno. Secondo il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, dal 12 al 15% delle previste emissioni di gas ser-ra derivanti da combustibili fossili (fino al 2050) potrebbero essere bilanciate dall’azione delle foreste. Anche se l’in-dustria forestale possiede una percen-tuale relativamente piccola delle foreste mondiali, essa occupa comunque un ruolo di primaria importanza nella pro-mozione e nel sostegno di una gestio-

I PRoDoTTI DI LEGNo E CARTA

TRATTENGoNo I GAS SERRA

Page 21: Marzo Aprile 2015

l Marzo / Aprile 19 l

ne forestale sostenibile di tutte le aree a copertura boschiva.La filiera dell’industria dei prodotti fore-stali ha sviluppato pratiche che testimo-niano l’impegno di questo settore per il mantenimento di una gestione delle risorse forestali a lungo termine. Più di 110 milioni di ettari di aree a copertura forestale sono certificati da programmi di gestione forestale sostenibile. Que-sta cifra include foreste verificate attra-verso soggetti indipendenti secondo 2 sistemi internazionali, oltre a più di 40 sistemi a carattere nazionale.

I prodotti forestali trattengono l’anidride

carbonicaUna parte dell’anidride carbonica che gli alberi sottraggono dall’atmosfera rimane immagazzinata nei prodotti di carta e legno durante tutta la loro esi-stenza. Il taglio e la lavorazione dei pro-dotti forestali trasferiscono in sostanza il carbonio da un serbatoio di carbo-nio - la foresta - a un altro - ossia il ser-batoio del prodotto. Il Gruppo Intergo-vernativo sui Cambiamenti Climatici riconosce che il carbonio contenuto in questi prodotti continua a essere sot-tratto dall’atmosfera e, talvolta, come nel caso dei materiali da costruzione, questi prodotti rimangono in uso per lunghi periodi di tempo. Con l’aumen-to della domanda mondiale di prodotti forestali cresce la quantità di carbonio trattenuta nel serbatoio costituito dal prodotto, e si sottrae così l’anidride car-bonica dall’atmosfera controbilancian-do le emissioni di gas serra.Una parte rilevante di questo carbonio rimane immagazzinato nei prodotti per almeno 100 anni, diminuendo così in modo permanente l’anidride carbonica dall’atmosfera. Sottrarre l’anidride car-bonica dall’atmosfera è una caratteri-stica specifica dei prodotti forestali che non può essere riscontrata in altri mate-riali. Dati recenti indicano che la quan-

tità di carbonio trattenuta nei prodot-ti di legno durante l’uso varia dal 5 al 25% del carbonio presente nella mate-ria prima di origine. Inoltre, i prodotti di carta e cartone contengono fino al 7% del carbonio originario. Si tratta, quin-di, di una quantità significativa di car-bonio trattenuta in prodotti che rispon-dono a bisogni sociali, contribuiscono al benessere economico e bilanciano una parte decisamente considerevole delle emissioni generate dalla produ-zione di questi beni primari.Questa capacità del prodotto di assorbi-re carbonio dall’atmosfera e trattenerlo è una parte importante del ciclo del car-bonio dell’industria. In ragione del pro-dotto coinvolto, la quantità di carbonio trattenuta nei prodotti di legno e carta può raggiungere il 25% del carbonio presente nella materia prima.

Il riciclo allunga la vita dei prodotti

Recuperare il legno e la fibra a fini di riciclo rappresenta un altro lato del ciclo del carbonio dell’industria. Il rici-clo riduce le emissioni prodotte dalle discariche ed evita così le emissioni di metano. Recuperare il legno e la fibra a scopo di riciclo porta con sé ulteriori benefici per il clima. I prodotti a base di legno e carta vengono utilizzati e ri-utilizzati a lungo dalla società e questo uso a lungo termine aumenta i tempi di stoccaggio del carbonio contenuto nei prodotti. Lo sforzo dell’industria dei prodotti forestali di recuperare quantità sempre maggiori di legno e fibra con-duce anche a corrispondenti riduzioni di emissioni di gas serra derivanti dal-la messa in discarica. Riciclare legno e carta dopo l’uso, invece di inviarli in discarica, riduce le emissioni di metano

e di anidride carbonica.L’industria dei prodotti forestali ha incrementato in maniera considerevole le proprie attività di riciclo. I tassi mon-diali di recupero della fibra - in quanto a percentuale del consumo domestico - sono molto elevati, e variano indicati-vamente dal 40 al 60%.

Produzione e risparmio energetico

Nel corso degli ultimi 10 anni l’industria cartaria ha migliorato in modo conside-revole la propria efficienza energetica. A livello locale le emissioni di gas ser-ra prodotte dall’industria cartaria sono diminuite tra il 7 e il 36% per tonnellata fra il 1990 e il 2000.Con la crescita della popolazione mon-diale e il miglioramento degli standard di vita anche la domanda di prodot-ti cartari è aumentata, creando valore aggiunto alla vita di un numero sempre maggiore di persone. Ciò nondimeno, lungo l’ultimo decennio è stata registra-ta una considerevole riduzione delle quantità di gas serra emesse per tonnel-late di produzione.A livello locale, le emissioni di gas ser-ra dell’industria cartaria sono diminu-ite tra il 7 e il 36% per tonnellata dal 1990 al 2000. Questa diminuzione è stata determinata da una maggiore effi-cienza energetica dei processi di pro-duzione, dal passaggio a combustibili a minore emissione di carbonio e dall’in-cremento nell’uso di biomasse com-bustibili. In Giappone, per esempio, il consumo specifico di energia è diminu-ito del 44% tra il 1970 e il 1990.L’industria è impegnata a migliora-re ulteriormente la propria efficienza energetica. Ciò nonostante, le azio-ni tempestive intraprese dall’industria

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l 20 Marzo / Aprile 2015 l

l ambIente l

carbonica trattenuta dall’albero durante la crescita. L’IPCC sostiene che le emis-sioni da biomasse non incrementano la concentrazione in atmosfera di anidri-de carbonica. Il ciclo foresta-carbonio è un ciclo chiuso: la crescita di nuove piante assorbirà ancora una volta que-sta anidride carbonica.

I prodotti di legno e di carta sono parte

del ciclo del carbonioLe varie attività di cui è composta la filiera dell’industria forestale-carta-ria rappresentano un momento unico e inscindibile del ciclo del carbonio. Usando acqua, nutrienti e anidride car-bonica, la fotosintesi trasforma nei gio-vani alberi l’energia solare in fibre di

legno. Durante il processo di crescita, gli alberi assorbono l’anidride carboni-ca dall’atmosfera ed emettono ossige-no. I prodotti a base di legno e di carta che derivano dal legno continuano a trattenere l’anidride carbonica, in alcu-ni casi per decenni o più.Dopo essere stati utilizzati, i prodotti possono essere recuperati come mate-ria prima secondaria o come fonte ener-getica e iniziare così una nuova vita. In questo modo la foresta e il ciclo car-tario del carbonio rimangono sistemi chiusi e costantemente bilanciati.L’industria foresta-carta raccoman-da con forza che le politiche sul clima riconoscano questo ciclo del carbonio, che può essere utilizzato a beneficio dell’ambiente in maniera sostenibile. Il contributo dell’industria alla produzione di energie rinnovabili deve essere rico-nosciuto. I prodotti della filiera foresta-carta devono essere utilizzati e riciclati come prodotti utili il più a lungo possi-bile. Essi non dovrebbero essere recu-perati a fini energetici se non al termine della loro esistenza utile. Il loro utilizzo dovrebbe venire ampiamente sostenuto e promosso nella società stessa, affinché si possa beneficiare appieno del sostan-ziale vantaggio derivante dall’azione di sequestro del carbonio da parte dei pro-dotti di legno e carta. l

sono state efficaci e sforzi ulteriori rap-presentano una sfida.

Uso di energie rinnovabili: biomassa

La biomassa è una fonte energeti-ca importante per l’industria foresta-le; essa rappresenta più del 50% del consumo totale di energia in Europa, America e Canada. La biomassa ad alto contenuto di energia - che trae origine da trucioli di legno, corteccia, segatura e liscivi recuperati dai processi di taglio e di lavorazione - è anidride carboni-ca atmosferica sequestrata dall’albero durante la sua fase di crescita e tra-sformata in carbonio. Quando i com-bustibili a biomassa vengono bruciati, l’anidride carbonica emessa è l’anidride

NEWSANDRITZ successfully starts up eleventh tissue machine for hengan Group, China

Graz, February 25, 2015. International techno-logy Group ANDRITz has successfully started

up the PM18 tissue machine for the Hengan Group, which is one of the leading Chi-nese manufacturers of hygie-ne and sanitary products.The PrimeLineST W8 tissue

machine, installed in the Changde mill, is the ele-venth tissue machine supplied by ANDRITz to the Hengan Group. It has a design speed of 2,000 m/min

and a width of 5.6 m. This machine and PM17 (also delive-

red by ANDRITz and started up in September 2014) are both equip-

ped with an 18-foot steel Yankee combined with a steam hood to mini-

mize drying energy costs. The scope of

supply also included the complete stock prepara-

tion plant and the automation system. l

ANDRITZ has already started up its eleventh tissue machine for the Hengan Group, China.

Page 23: Marzo Aprile 2015

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Page 24: Marzo Aprile 2015

L’IDENTIFICAzIONE, LA MAPPATURA E LA

VISUALIzzAzIONE ACCURATE DEI DIFETTI DELLA CARTA

SONO TRE FATTORI FONDAMENTALI NEL CAMPO

DELL’AUTOMAzIONE, DEL CONTROLLO QUALITà

E DELL’ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO.

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l 22 Marzo / Aprile 2015 l

l tecnologIa In cartIera l

di: ABB

Al giorno d’oggi la crescente ri-chiesta di efficienza, qualità e disponibilità della macchina

continua, unita all’elevata velocità di produzione, richiede sempre maggio-ri performance in ogni aspetto dei si-stemi web Imaging System. Il sistema HDI9 combina efficacemente la nuova tecnologia di telecamere ad alta velo-cità (HSC) e la pluriennale esperienza ABB nel Signal Processing offrendo la migliore soluzione di Web Inspection oggi disponibile sull’intero mercato.L’acquisizione dei difetti ad alta velocità non è solo una questione di risoluzio-ne dei pixel o di velocità delle camere, ma presenta diversi fattori combinati: il numero di pixel gioca un ruolo fonda-mentale per la risoluzione massima dei difetti rilevati; la reattività dei sensori, grazie ad un eccellente rapporto segna-le rumore e a un’ampia gamma di fre-quenze consente di mantenere ottime performance ad alte velocità di mac-china; la qualità e la capacità di adat-tamento dell’illuminazione ottimizza i risultati sia in termini di qualità nella rile-vazione dei difetti sia in ottimizzazione

dei consumi energetici del sistema; il controllo automatico del guadagno e della correzione di campo incrementa le performance di rilevazione dei difet-ti supportando il compito delle teleca-mere ad alta velocità; il core di ABB, ovvero la ventennale esperienza negli avanzati sistemi di rilevazione e map-patura del segnale, completano un quadro di performance al top di gam-ma; l’esperienza del personale ABB nella corretta configurazione del siste-ma e delle relative geometrie fa si che il sistema si possa adeguare a tutte le esigenze del cliente.

ABB per Cordenons: precisione e qualità al minimo dettaglio

Da molti anni ormai, Cordenons ha scelto ABB come partner per l’auto-mazione; sulle 2 macchine continue,

pm1 e pm2, e sulle 2 patinatrici, la car-tiera pordenonese si avvale di sistemi per il controllo qualità QCS e sistemi per il controllo distribuito DCS, oltre che della strumentazione da laborato-rio Lorentzen&Wettre. L’alta qualità dei propri prodotti semilavorati rappresenta un requisito fondamentale per il Grup-po Cordenons che impiega particolari risorse affinché tutte le carte prodotte raggiungano un livello di innovazione e qualità senza precedenti. Nel proces-so di produzione, infatti, possono esse-re riscontrati dei difetti sulla carta che sono solitamente corretti e eliminati ma che, se non individuati tempestiva-mente, possono far risultare il prodot-to finito o semilavorato danneggiato o di scarsa qualità. Per non disattende-re le aspettative della propria cliente-la, ridurre al minimo il rischio di difetti è tra gli obiettivi primari della cartiera

Page 25: Marzo Aprile 2015

Cuscinetti per l’industria della carta: per velocità più elevate e nastri di dimensioni superioriNSK ha sviluppato cuscinetti appositamente concepiti per l’industria della carta e della cellulosa in grado di sopportare velocità e temperature elevate, umidità e fenomeni di contaminazione. Ad esempio, i cuscinetti radiali orientabili a rulli della serie TL di NSK rappresentano una soluzione affidabile e resistente anche in queste condizioni di esercizio. Il modo migliore per evitare fermi di produzione imprevisti. NSK è uno dei più importanti produttori mondiali di cuscinetti volventi e sistemi lineari. Un marchio di eccellenza dal 1916. Per maggiori informazioni, visitate il sito NSK www.nskeurope.it o telefonateci al numero +39 02 99 519 1

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Page 26: Marzo Aprile 2015

l 24 Marzo / Aprile 2015 l

l tecnologIa In cartIera l

Cordenons. In quest’ottica, Cordenons coinvolge ABB per un’opera di ammo-dernamento sul processo produttivo introducendo nuovi sistemi ABB HDI9 Web Inspection sulle patinatrici. Il sistema è costituito da 4 travi teleca-mere ed è in grado di monitorare e indi-viduare i difetti produttivi su entrambi i lati della carta prodotta, sia in riflessio-

ne che in trasmissione. Inoltre, un siste-ma di marcatura del rotolo, web mar-ker è stato installato sulla patinatrice per consentire il lavoro combinato con la sezione taglierine in linea. In questo modo Cordenons ha ottenu-to un elevato incremento della quali-tà della carta venduta e una significa-tiva ottimizzazione dei tempi di lavoro

attraverso la selezione precoce dei fogli destinati allo scarto. Gruppo Corde-nons è un’importante azienda italia-na produttrice di carte fini e tecniche che propone al mercato internazionale oltre 2.500 prodotti speciali per target e applicazioni. Da sempre dedica sostan-ziali risorse alla ricerca e allo sviluppo di carte innovative e originali per dare un’immediata risposta alle richieste dei clienti e rimanere sempre al passo con i trend del momento, mantenendo una qualità eccellente fatta di contenuti tec-nologici e creatività. Attraverso una produzione sempre più flessibile, Gruppo Cordenons ha svi-luppato un portafoglio prodotti mol-to ampio che include carte classiche marcate, vergate e goffrate, carte più moderne metallizzate e iridescenti, e infine carte innovative con effetti par-ticolari che richiamano le sensazioni tattili e visive della plastica o dei tes-suti alla moda. Inoltre, accanto alle più avanzate tecnologie, l’azienda mantie-ne intatta la vocazione a creare carte preziose, che evocano l’eleganza e il fascino delle carte fatte a mano. l

NEWSFavini introduce un nuovo sistema di pulitura degli impianti e risparmia il 90% di acqua e 45mila euro di energia elettrica

Favini, azienda cartaria da sempre contraddistinta da un forte senso di responsabilità sociale e ambientale, ha implementato nel proprio

stabilimento di Rossano Veneto DuoCleaner, un nuovo metodo di puli-zia dei macchinari che ha reso la produzione ancora più ecologica e di qualità. DuoCleaner è il nuovo sistema di pulitura dei tele feltri che consente di massimizzare il risparmio energetico e di acqua, nonché di garantire il minore impatto ambientale possibile. Il nuovo sistema elimina tutti quei composti chimici normalmente uti-lizzati per la pulizia, generando un grande beneficio sia per gli operato-ri che lavorano alla macchina sia per l’ambiente. Inoltre, questo sistema avanzato permette una pulitura più efficace, garantendo di conseguen-za una produzione più flessibile. DuoCleaner permette di risparmiare il 90% dell’acqua utilizzata per la pulitura e, nei primi 12 mesi di attività, ha consentito a Favini di rispar-miare 45.000 euro di energia.“Favini è stata tra le prime cartiere a scegliere di utilizzare questa nuova tecnologia. Siamo sempre molto attenti alle innovazioni che ci permet-tono di svolgere il nostro lavoro nel modo più verde possibile: quest’ul-tima azione ha reso tutti i nostri prodotti ancora più ecologici, elimi-nando di fatto ogni traccia di agenti chimici per la pulizia dall’acqua scartata alla fine del processo”, dichiara Flavio Stragliotto, Direttore dello Stabilimento situato a Rossano Veneto. l

DuoCleaner.

Page 27: Marzo Aprile 2015

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Page 28: Marzo Aprile 2015

INvESTIRE IN LINEE DI PRoDUZIoNE

PIù vELoCI ED EFFICIENTI PER

AUMENTARE LA CoMPETITIvITà

INTERVISTA A: ARMINDO MARQUES, DIRETTORE TECNICO DI POPPIES EUROPE LIMITED.

l 26 Marzo / Aprile 2015 l

l tIssue l

Potrebbe descriverci la storia della vostra azienda?Poppies Europe Limited fu creata nel 1996 per colmare una lacuna nel setto-re delle tovaglie usa e getta, soprattutto quelle per banchetti in tissue damasca-to. Negli anni, l’azienda ha ampliato il proprio portafoglio prodotti per far fron-te alle necessità dell’industria del cate-ring. Nel 2000 abbiamo cominciato a produrre tovaglioli su una linea produt-tiva. Da allora si è continuamente inve-stito nel comparto tovaglioli che conta oggi su 16 linee produttive dedicate.L’anno scorso, dopo aver ascoltato i suggerimenti dei nostri clienti, abbiamo deciso di introdurre una linea di pro-dotti per l’igiene per offrire una gamma completa di prodotti usa e getta. Oggi, Poppies Europe Limited conta su 25 linee produttive che lavorano 24 ore al giorno e sul lavoro di 108 dipendenti motivati nella fabbrica di St. Helens nel Nord Est dell’Inghilterra.

Qual è il vostro mercato di riferimento?Il nostro core business è la produzio-

ne e distribuzione di prodotti monouso per la ristorazione (tovaglioli, tovaglie, piatti di carta, posate di plastica, rotoli igienici, ecc...). I tovaglioli sono indub-biamente i nostri prodotti più venduti in termini di volumi. Operiamo principalmente nel mercato “Away from Home” con una fitta rete di clienti: da piccoli grossisti indipen-denti a distributori nazionali, alle socie-tà nazionali “blue chip”. Aumentare la nostra quota di mercato al dettaglio è parte della nostra strategia per il futuro.

Quali sono le principali tendenze del mercato tissue oggi e come le attuali condizioni di mercato si riflettono sulla vostra strategia di marketing?Il mercato britannico del tissue è sem-pre stato molto competitivo in termi-ni di prezzo, specialmente nel com-parto tovaglioli. Ma, ancora più forte del prezzo, è la tendenza a richiedere tempi di consegna sempre più brevi. La disponibilità di merce a stock è la chiave del successo. La nostra strate-gia è quella di monitorare costante-

mente il costo della materia prima e di investire in attrezzature più efficienti per offrire tempi di consegna più rapi-di, pur mantenendo un prodotto di alta qualità. Nel 2012, per rafforzare la nostra posi-zione sul mercato, abbiamo acquisito uno dei nostri maggiori concorrenti, la McNulty Wray LTD, un’azienda bri-tannica esperta nella realizzazione di tovaglioli customizzati e stampati. In questo modo abbiamo migliora-to i nostri servizi e ampliato l’offer-ta, diventando ora i leader nel Regno Unito nel settore del tovagliolo stam-pato. La nostra strategia di marketing è ad oggi focalizzata sullo sviluppo costante dei nostri tre marchi; Pop-piesTM - prodotti tradizionali sempli-ci; McNulty Wray - tovaglioli stampati e Poppysoft – prodotti per l’igiene. Come descriverebbe il mercato del tis-sue nel vostro Paese? Il mercato del tissue del Regno Unito ha raggiunto la piena maturità in un ambiente molto competitivo e in cui

Page 29: Marzo Aprile 2015

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Page 30: Marzo Aprile 2015

l 28 Marzo / Aprile 2015 l

l tIssue l

c’è una forte pressione sui prezzi. Tale posizione ci spinge a investire in linee produttive più rapide ed efficienti.

Che cosa fate per mantenere un van-taggio competitivo nel mercato dei tovaglioli? Quando abbiamo iniziato a produrre tovaglioli, lavorare il tissue a 400 metri il minuto era andare veloci. Con le ultime TV 503 Line di OMET stiamo avvicinandoci ai 600 metri al minuto e davvero non vedo l’ora che Sergio ci chiami per dire che ci sono nuove TV Line capaci di lavorare a 800 metri al minuto. Progettisti di OMET, la pressione è su di voi ora.

Cosa vi ha fatto propendere per un investimento in macchine OMET e che giudizio ne date?Semplice: OMET è il miglior produt-tore di macchine per tovaglioli a tutto tondo. L’efficienza è parte integrante del loro DNA. È questo l’aspetto che apprezziamo maggiormente.

Come è la relazione con OMET e quali gli sviluppi attesi?Negli anni abbiamo costruito una for-te relazione con OMET basata sulla fiducia reciproca. Tutti quelli con cui abbiamo avuto a che fare in OMET si sono dimostrati estremamente profes-sionali e amichevoli. Non posso fare

a meno di affermare che Sergio Villa (Area Manager di OMET), che conosco da anni, lavora in quest’industria con vera passione. Il futuro di OMET e Pop-pies è splendente dato che siamo alle battute finali di una trattativa per 3 nuo-ve linee di produzione per il 2015. l

NEWSCEPI applauds European Commission’s Energy Union Package

Last chance for energy markets - Member states’ support key to its success. The Confederation

of European Paper Industries (CEPI) strongly wel-comes the Energy Union Package published by the European Commission. CEPI (The Confederation of European Paper Industries) especially welcomes the emphasis put on delivering competitive energy pri-ces, investing in the bioeconomy and establishing synergies between the energy efficiency, resource efficiency and circular economy policies.“This package is the last chance to make energy markets in Europe work”, says Marco Mensink, CEPI Director General. The success of the Energy Union no longer depends on the Commission, but on member states’ willingness to “walk the talk”. CEPI expects national governments to urgently give their

support to make the package a reality. A strong EU energy regulator is an important part of the solution. “In this case, ‘more Europe’ is the strongest answer to the industry and consumers’ need for affordable and competitive energy” he added.The package not only recognises that energy costs for industry in Europe are uncompetitive, it also ack-nowledges that the root of the problem lies in the levies, taxes and additional costs energy consumers are charged for by the member states. If no measu-res are taken, the need for capacity payments will add yet another layer of costs, affecting all European energy consumers on the continent.CEPI has great expectations for a number of key ele-ments to be later defined in the package proposal. The Commission indicates renewable support sche-mes would need to be rationalised. The system of subsidies for burning wood for energy can no longer be sustained. Furthermore, establishing an EU bio-mass supply policy is urgently needed. In addition, energy recovery from waste should be limited to non-recyclable fractions, in line with the waste hie-rarchy and the requirements for separate collection.Among the first proposed actions, the Emission Tra-ding System reform offers the possibility to turn the ETS into a tool that rewards investments in low-car-bon technologies, while ensuring industrial competi-tiveness. Engaging industry in this process is crucial. Moreover, the Energy Union should support indu-strial co-generation, recognising its role in delive-ring demand side flexibility. This should be part of the combined initiative on the internal energy mar-ket, together with the review of the Energy Efficiency Directive and the Guidelines on State Aid for Envi-ronmental Protection and Energy. l

Page 31: Marzo Aprile 2015

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Page 32: Marzo Aprile 2015

VALMET’S FIRST OPERATING YEAR IS NOW COMPLETE. THE YEAR WAS MARKED BY STRONG DEVELOPMENT OF THE COMPANY INTO A NEW, FUTURE-ORIENTED TECHNOLOGY AND SERVICE COMPANY, BUILDING ON TRADITIONS. THE DEVELOPMENT WORK CULMINATED AT THE BEGINNING OF THIS YEAR IN THE DECISION TO BUY METSO’S PROCESS AUTOMATION SYSTEMS BUSINESS AND INCORPORATE IT INTO VALMET.

l 30 Marzo / Aprile 2015 l

l PaPer Industry l

by: Elisa Lomperi

“This is a fine start”, says Pasi Laine, President and CEO, when asked about his fee-

lings at the beginning of the company’s second year of operations. “We have a strong brand and great customer rela-tionships, and our products are com-petitive, produced by our skilled and motivated personnel. The acquisition of Process Automation Systems com-plements our product range, enabling us to offer full-scope deliveries to our customers. This provides us with a good basis to continue developing the company so that we will be even bet-ter able to move our customers’ perfor-mance forward”.

A successful first year“Our first operating year was a suc-cess in many respects”, Laine says. “I am particularly happy about the way in which our customers accepted us as a new company. During the year, we received orders worth over three billion euros in total, which is a great indication of our customers’ confiden-ce, as well as of the competitiveness of our products. We received orders from all market areas and all our customer industries, including the pulp, paper

and energy branches, bringing sought-after work to the whole company.”Sustainable development has been pro-minent in the new company’s agenda. Acceptance in the Dow Jones index together with 300 other companies representing sustainable development demonstrates that Valmet has done a lot of good work in this area. Another milestone was the entry in the Nordic Climate Disclosure Leadership index. These accomplishments form the per-fect basis for future sustainability deve-lopment work and strategy.The first year of operation was also mar-ked by several internal development ini-tiatives. “Quality, occupational safety, the competitiveness of products, and various personnel processes are good examples of areas where we have made fine progress”, Laine says, emphasizing

“A FINE START FoR FURThER DEvELoPMENT oF ThE CoMPANy”

Pasi Laine, President and CEO of Valmet.

Page 33: Marzo Aprile 2015

l Marzo / Aprile 31 l

that these issues are also highly visible in the work with customers.

Additional value with Process Automation Systems

As the highlights of the first operating year, Laine points to the important new orders that nicely filled the order boo-ks and the successful project start-ups. Without hesitation, he also includes in the list the decision made at the begin-ning of this year to buy the Process Au-tomation Systems business from Metso. The acquisition is expected to be reali-zed at the beginning of April this year, provided that the competition authori-ties approve the transaction.“Process Automation Systems has excellent business with fine products and customer relationships. Its market position is based on its own advanced technology and will bring additional stability to our operations”, Laine says.“This acquisition will make Valmet an even stronger technology and service company that also includes process au-tomation in its range of products and services. Combining process techno-logy, services and expertise in auto-mation into one unit brings clear bene-fits to our customers. For Valmet, this is a natural step that demonstrates our commitment. With a comprehensive range of automation products and ser-vices, we can serve our customers in the pulp, paper and energy industries even better.” With the transaction, Val-met’s personnel will increase by 1,600

automation specialists in 80 locations spreaded around the world. They will also strengthen Valmet’s presence clo-se to the customers.

Cost efficiency fulfills the customer promise

Valmet’s customer promise is to move the customers’ performance forward. In what way has the new company been able to fulfill this promise and provide additional value for its customers? “Cur-rently, one of the most important things for customers is cost-efficient operations that aim to produce sustainable pro-ducts using as little water, energy and raw materials as possible. In this area, I think we have been able to offer excel-lent partnership to our customers”, Laine says. “Within the services business, we have developed several new product and service solutions that ensure high utilization rates of our customers’ mil-ls. Maintenance agreements free custo-mers’ time and personnel for their core functions, while Valmet always ensures that the equipment runs flawlessly.The OptiConcept M paper and board making line and the Advantage NTT tis-sue line are examples of products that make paper, board and tissue produc-tion more efficient with regard to both energy and raw material use. We alre-ady have several references for both operating around the world.Great solutions that increase cost effi-ciency can also be found within the energy and pulp industries. Multifuel

boilers have had a good reception, par-ticularly in Europe. The same applies to flue gas purification systems which, among other things, help reach the EU’s emissions targets. Our fine success in pulp projects has further strengthened our market position” Laine says.He further adds to the list the new bio-technology-based solutions that Valmet has been actively developing. These include lignin separation technologies, the gasification of biomass and waste, pyrolysis and prehydrolysis, which bring whole new possibilities for the utilization of biomass in the pulp, pa-per and energy industries. Developing these new, innovative technologies is increasingly important in a world of decreasing resources.

Thank you for your confidence!

“Valmet’s first operating year has shown that we are on the right track, and our customers have accepted us well. In the future, it will be vitally important that we continue to renew both oursel-ves and our product and service selec-tion by listening to our customers and offering them exactly what they need and expect of us”.“I offer my warm thanks to all our customers for their confidence and gre-at cooperation during our first year of operation. We will continue our work towards being able to serve our custo-mers even better” President and CEO Pasi Laine concludes. l

NEWSBurgo accepts the binding offer for the purchase of the paper mills of Mantua

The Pro-Gest Group has recently presented a binding offer for the purchase of the historic Burgo paper mills of Mantua. Burgo Group’s

Board of Directors noted the binding commitment of the Group of Ospedaletto and considering the industrial value of the project has accepted the offer.The stated goal of both parties is a relaunch of the industrial site taking account into the characteristics of the site but also the employment impact on the territory. The successful conclusion of the agreement is exposed to the customary contractual conditions. The possible pur-chase of the paper mill by Pro-Gest would ensure the maintenance of the production in Italy which is a value that has always distinguished the Group of Treviso, firmly anchored in our country. l

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RICoSTRUITo IL CoMANDo

DELLA BoBINATRICE

IN CARTIERA DI LAvENoIN 5 GIORNI DI COLLAUDO È STATO RIAVVIATO IL NUOVO COMANDO DELLA BOBINATRICE DOPO LO SMANTELLAMENTO DEI VECCHI QUADRI CON I NUOVI DI SAEL. IL RIFACIMENTO È STATO NECESSARIO PER OVVIARE ALLE PROBLEMATICHE DELL’IMPIANTO DOVUTI ALLA BASSA FLESSIBILITà DEL COMANDO PRECEDENTE BASATO SU DRIVE SSD E ALLA MANCANzA DI RICAMBI SOLTANTO DOPO 10 ANNI DI ESERCIzIO. IL RIFACIMENTO HA AVUTO UN RUOLO IMPORTANTE NELL’INCREMENTO MEDIO DELLA VELOCITà DI PRODUzIONE DEL 25%, SENzA MODIFICHE MECCANICHE ED ELETTRICHE SUI MOTORI ESISTENTI.

l 32 Marzo / Aprile 2015 l

l In cartIera l

di: Paolo Andrighetti - SAEL Srl

È stato un bel gioco di squadra quel-lo condotto in cartiera di Laveno tra la SAEL e Indexa che ha curato

l’espianto e il ricollegamento dei qua-dri elettrici. I responsabili della cartiera Sig. Marco Merati e Sig. Marco Filau-ro, hanno affidato la ricostruzione alla SAEL dopo un attento esame tecnico riguardante le potenze in gioco, per la necessità di sfruttare al meglio le po-tenze esistenti dei motori e per dare all’impianto una flessibilità migliore nel-la conduzione, come nella sostituzione dei motori del cavaliere da DC in AC. Il lavoro è risultato fluido ed estremamen-te veloce nonostante l’elevato numero di dispositivi aggiunti e automatismi gestiti (circa 550 I/O di macchina). L’esperienza dei tecnici Sael, acquisita in 27 anni di attività con innumerevoli applicazioni nel riammodernamento di tutti i tipi di drive e apparecchiature nel settore car-ta, ha permesso all’azienda di effettuare a tempo di record la ricostruzione del comando della ribobinatrice, con l’inse-rimento del sistema di controllo e super-visione di ribobinatura DCS Winder-Sael

in configurazione ridondata. Scopo del-la fornitura era, oltre al rifacimento dei vecchi quadri e pulpiti esistenti, la ne-cessità di riuscire ad aumentare la velo-cità massima di lavoro, portandola dai 1100 metri alla massima velocità rag-giungibile riutilizzando gli stessi motori DC esistenti, aumentando notevolmente i tempi di accelerazione della macchina. E proprio per la precisione della regola-zione del drive che elabora un modello matematico della meccanica su di un motore regolato in tiro (anche senza la regolazione da cella di carico è garantito +/- 3% di precisione), si è raggiunta la

velocità di 1.500 metri al minuto senza alcuna modifica elettrica. Compito della squadra Sael-Indexa era di avviare nel minor tempo possibile la bobinatrice; per la mole di attività e la complessità della macchina stessa, nor-malmente occorrono tre settimane lavo-rative. Le tempistiche imposte invece dalla cartiera, legate alla piccola fermata dello stabilimento già programmata da mesi, non lasciavano alcuna libertà di errore nella programmazione e condu-zione di tutte le attività che sono state previste minuto per minuto durante tut-ta la fermata. L’attenta analisi e ricogni-

Cartiera di Laveno “Merati”, bobinatrice.

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l 34 Marzo / Aprile 2015 l

l In cartIera l

zione effettuata dal tecnico della cartie-ra Sig. Alberto Magnani, coordinato dal Direttore di stabilimento Marco Picconi, hanno permesso di ricostruire la situa-zione esistente di tutte le diverse utenze collegate alla ribobinatrice e di integrar-le nel progetto dotandole anche di dia-gnostica di macchina, precedentemente non presente. Questa è stata la chiave di volta del successo dell’operazione; tutto il programma è stato rispettato nel-le tempistiche creando un’alta qualità finale del sistema che ha permesso agli operatori di macchina di iniziare tutte le attività alla piena velocità di regime e senza intoppi. La costante attenzione nel coinvolgimento del personale di car-tiera nell’avviamento finale e la fornitura di strumenti di programmazione aggior-nati ha permesso di creare una sinergia che, anche in questo stabilimento, si raf-forzerà nel corso del tempo. Dopo i cor-si di aggiornamento, tutti i tecnici del-la cartiera hanno le stesse conoscenze dei tecnici Sael e sono in grado di inter-venire autonomamente in tutti i loop di regolazione del plc, drive Sael e auto-matismi del sistema; un grande succes-so per l’azienda che da sempre crede fermamente nella politica di formazio-ne in cartiera. Il riammodernamento del comando di macchina ha comportato la sostituzione dei quadri esistenti con un unico quadro progettato e realizzato

in Sael. L’impianto era composto da un primo quadro di dimensioni ragguarde-voli (6000x2500x1800 con accessibilità frontale) che conteneva gli azionamenti degli anni ’2000. Il quadro originale ave-va alcuni problemi legati al raffredda-mento, all’affidabilità dei componenti più datati e alla reperibilità dei ricam-bi, soprattutto per i componenti elettro-nici. L’automazione precedentemente lasciava diverse perplessità nell’affron-tare determinate anomalie; una pecu-liarità propria generata da un sistema di automazione e regolazione dei drive combinata in due sistemi eterogenei. Il primo passo della realizzazione ha coin-volto la cartiera nel recupero di tutti gli schemi elettrici con la prima stesura in formato informatico, soprattutto per la parte relativa al pulpito di comando e dell’elettromeccanica in esso contenu-to. Al contempo sono stati individuati e siglati tutti i cavi, visto che nel corso degli anni e delle modifiche che si sono succedute tale compito non era stato eseguito a dovere. Contemporaneamen-te, con la cartiera si sono riposizionati i comandi sul pulpito, riprogettando il layout per mantenerlo per quanto pos-sibile compatibile con il vecchio modo di fare degli operatori, ma al contempo aggiornandolo nelle nuove funzionali-tà operative offerte dal DCS wINDER SAEL. Il quadro principale realizzato è

delle stesse dimensioni del vecchio qua-dro e contiene il PLC S7 Vipa, i quattro azionamenti DC e i due inverter per il comando dei motori del rullo cavaliere che sono stati sostituiti in AC. Il tutto poi collegato con il nuovo pulpito in remo-to con pochi cavi per portare le poten-ze ausiliarie e il cavo Profibus-DP per il collegamento con la ET200 nel pulpi-to. La successione dell’avviamento si è svolta come previsto: smantellamento dei quadri, posizionamento del quadro e collegamento il primo giorno, test I/O direttamente collegati al quadro e con-temporaneamente posizionamento e cablaggio del pulpito al secondo giorno, test I/O remoto e tarature azionamenti il terzo giorno, tarature servodiametri e verifiche sequenze di macchina il quar-to giorno. Già alla fine dell’ultima gior-nata di installazione dell’impianto sono state prodotte le prime bobine vendibili. Alla fine del quinto giorno la macchina

Il Dott. Marco Merati è stato pienamente soddisfatto anche per l’incremento medio del 25% della velocità di produzione ottenuta senza nessuna modifica delle potenze dei motori in gioco.

La rimozione e cablaggio dei quadri elettrici e dei pulpiti è stata eseguita in tempi da record; le attività minuziosamente pianificate, hanno permesso di rispettare le strettissime tempistiche imposte dalla cartiera.

Quadro elettrico di comando ed automazione della ribobinatrice con DCS “WINDER SAEL” ridondato.

Pulpito di comando della ribobinatrice con DCS “WINDER SAEL” ridondato in versione touch screen.

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l 36 Marzo / Aprile 2015 l

l In cartIera l

La Cartiera di Laveno, nata nel 1954 in un’area a poca distanza dal Lago Mag-giore, occupa da sempre una posizione di rilievo nel panorama della produ-

zione del cartoncino riciclato ad uso industriale. A partire dal 1996 l’azienda ha intrapreso un ambizioso programma di investimenti con la graduale ricostruzio-ne dell’intero apparato produttivo, che attualmente rappresenta lo stato dell’ar-te nel suo settore di riferimento. Oggi la Cartiera di Laveno è riconosciuta in Europa come un marchio leader nella produzione del cartoncino per tubi, ed è tra i pochi produttori indipendenti a potere vantare un gamma estesa di pro-

dotto, dal cartone grigio a car-toni ad elevata resistenza per la produzione di tubi di altis-sima qualità. Dalla macchina continua escono ogni gior-no 450 tonnellate di prodotto finito, che viene in gran par-te esportato in tutto il mondo. L’azienda è guidata da Marco Merati e Marco Filauro, i qua-li hanno assicurato continuità generazionale all’impresa. l

Cartiera di Laveno

era già a regime di produzione con i pri-mi test alla velocità massima di 1500 m/min in produzione e con tempi di acce-lerazione di 33,33 m/min/sec; nei giorni successivi dedicati al baby sitting, sono stati perfezionati i cicli di carico e sca-rico e tutte le regolazioni di macchina, senza interferire e creare spiacevoli in-toppi sul lavoro della ribobinatrice.

Architettura sistema ribobinatrice:

L’architettura che è stata usata nell’ap-plicazione è la consolidata “WINDER sectional drive” che consiste in un clas-sico PLC S7 e un DCS WINDER SAEL di macchina con I.W.S.A. (Internet World Sael Assistance) on site, che permette una facile e diretta gestione dell’impian-to da parte degli operatori di macchi-na; i pulpiti di comando dove sono stati posizionati i due PC ridondati - monitors touch - tastiera, hanno subito una radi-cale trasformazione integrando molte-plici funzioni direttamente sul monitor stesso ed eliminando diversi pulsanti pri-ma necessari alla conduzione. Il sistema di controllo a video consente la visua-lizzazione dei processi, trends variabi-li e impostazione di lavoro supportate da ricchi quadri sinottici che garantisco-no una facile comprensione e gestione di ciascuna funzione di cui la ribobina-trice è predisposta. Per generare questa

forte interazione tra PLC e supervisore sono state pensate varie utility di gestio-ne con semplici e immediate maschere per la taratura degli inputs analogici e altro ancora. Tutti i parametri PLC infat-ti vengono memorizzati e gestiti come files di configurazione nel superviso-re di macchina che consente, in ogni momento in caso di guasti, di ripartire in tempi rapidi guidando alla risoluzio-ne degli stessi. Alla riduzione massima del tempo di fermo macchina per even-tuale guasto contribuisce anche il siste-ma di controllo remoto implementato IwSA (standard dal gennaio 2005 sem-pre implementato in tutte le apparec-chiature nuove o ricostruite) che per-mette in qualsiasi momento il controllo dei sistemi in campo: PC di supervi-sione DCS, PLC e drives (direttamente dagli uffici SAEL o da qualsiasi posto del mondo in cui i nostri tecnici si trovino). Il sistema di controllo “DCS WINDER-SAEL” è una stazione di supervisione che viene proposta come stazione di ingegneria per la conduzione delle più sofisticate ribobinatrici oggi esistenti nel mercato e ospita numerosi upgrade funzionali. Il prodotto è stato studiato con una semplice grafica di naviga-zione supportata da disegni e tabelle che riescono a guidare nel suo utiliz-zo anche l’operatore meno esperto. Il sistema permette, oltre alla gestione di

macchina, di programmare e parame-trizzare tutti i drive del comando oltre che di pianificare il PLC nel comando inserito; IWSA (Internet World Sael As-sistance), completa il prodotto permet-tendo di effettuare qualsiasi modifica software sia necessaria direttamente via internet (in alcuni casi si collauda-no i drive dagli uffici SAEL e per questo è obbligatoria la sua operatività prima degli avviamenti). SAEL, a differen-za dei competitors europei, ha imple-mentato nel DCS WINDER-SAEL, le funzioni “Trend storici” di ogni bobi-na prodotta, una funzione che i clien-ti da sempre speravano di avere nelle macchine fornite precedentemente. La funzione infatti permette di rintracciare dopo anni la bobina fatta in quella data ed ora del giorno e verificare se durante la lavorazione ci sono stati problema-tiche particolari di lavorazione, conte-nendo il file tutte le variabili necessarie; un valido aiuto alla certificazione. Altra funzione importante è quella legata ai trends real time che memorizzano tutte le variabili di sistema e l’andamento del-la macchina per tutta la sua vita e sen-za limiti di tempo (con campionamento ogni secondo). Di ineguagliabile flessi-bilità e intuizione logica sono invece le ricette di produzione che permettono agli operatori di macchina di richiama-re una lavorazione fatta negli anni pre-cedenti e trasferirla in macchina sen-za effettuare i classici aggiustamenti necessari ad ogni tipo di lavorazione, grammatura e materiale. Con un click del mouse si richiama un ordine fatto in precedenza e lo si trasferisce in lavora-zione con la sicurezza di aver settato la macchina proprio come quando si era effettuata quella lavorazione. Gli allar-mi invece sono quanto di più interes-sante si possa avere, essendo ognuno memorizzato in hard disk dal quale si possono estrapolare data e ora di inter-vento e altre indicazioni importanti che aiutano a effettuare manutenzioni pre-ventive e guidano direttamente alla riso-luzione del problema, come l’apertura degli schemi elettrici ed il lancio di un filmato (effettuabile da camera o telefo-nino) per guidare gli operatori al ripristi-no delle anomalie in tempi ridottissimi. L’architettura è stata gestita in ambiente Windows 7 utilizzando il DCS Scalink per rendere il sistema completamente aperto ed accessibile a chiunque. l

La Cartiera di Laveno.

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SKF INDUSTRIE:

BILANCIo 2014 NEL SEGNo DEGLI INvESTIMENTI E DEL RINNovAMENTo

SKF INDUSTRIE HA RESO NOTI I RISULTATI

DELL’ESERCIzIO 2014. BILANCIO SOSTANzIALMENTE IN

LINEA CON L’ANNO PRECEDENTE DOVE SI REGISTRA UNA

TENUTA DELLE VENDITE SUL MERCATO DOMESTICO E UN

INCREMENTO SUL FRONTE DELL’ExPORT. INVESTIMENTI

IN TECNOLOGIA E RISTRUTTURAzIONE INTERNA SONO I

PUNTI CARDINE DELLA STRATEGIA MESSA IN CAMPO PER

RAFFORzARE LA LEADERSHIP NEL SETTORE E DOTARE

L’AzIENDA DI UNA STRUTTURA ORGANIzzATIVA

EFFICIENTE E FOCALIzzATA SUI CLIENTI.

l 38 Marzo / Aprile 2015 l

l ProfIlI: sKf IndustrIe l

di: Fabrizio Vallari

SKF Industrie, principale consociata italiana del Gruppo svedese SKF, ha presentato i risultati dell’eser-

cizio 2014, chiuso al 31 dicembre, nel corso della tradizionale conferenza stampa che si è svolta a Torino presso l’Unione Industriali. In rappresentan-za dell’azienda erano presenti Aurelio Nervo, Presidente e Amministratore Delegato, Giampaolo Ceva, Direttore Risorse Umane e Marco Sabbadini, Fi-nance Director, che hanno illustrato di fronte alla platea di giornalisti i fatti sa-lienti che hanno caratterizzato il 2014. Il fatturato ha raggiunto 872 milioni di euro, a fronte degli 882 milioni di euro dell’esercizio precedente (-1,2%). L’uti-le operativo è stato pari a 73 milioni di euro; nel 2013 era di 84 milioni di euro. Dati alla mano, la domanda di prodotti e servizi SKF, nel complesso, ha in par-te risentito del rallentamento dell’eco-nomia nell’area Euro. Sul mercato domestico, le vendite ai settori industriali sono cresciute di più rispetto a quelle dell’automotive, che hanno comunque mostrato un leggero aumento. Le vendite al settore ferrovia-rio hanno manifestato invece segnali di debolezza dovuti alla stagionalità degli ordini. “Il 2014 ha confermato i volu-mi di vendita del 2013 - ha dichiarato Aurelio Nervo, Presidente e Ammini-stratore Delegato di SKF Industrie. Il mercato domestico ha registrato nel complesso un andamento in linea con l’anno precedente seppure con ten-

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l Marzo / Aprile 39 l

denze diverse nei vari settori. Sul fron-te dell’export abbiamo assistito ad un leggero aumento. I risultati del 2014 - ha precisato Nervo - hanno beneficiato in modo significativo delle azioni volte al recupero di efficienza e di riduzio-ne dei costi sulle quali il Gruppo SKF ha posto grande attenzione. Abbiamo continuato a porre particolare attenzio-ne agli investimenti che nel 2014 hanno segnato un incremento del 21% rispet-to agli investimenti del 2013, passando da 18,6 a 22,5 milioni di euro.” Gli investimenti sono stati finalizza-ti principalmente a nuovi progetti e a miglioramenti tecnologici e ambientali. Nel triennio 2012-2014 le società del Gruppo SKF in Italia hanno investito globalmente circa 58 milioni di euro. Sin dalla sua fondazione in Svezia più di 100 anni fa, lo sviluppo tecnologico è stato uno dei pilastri fondamentali di SKF. L’impegno nelle attività di ricerca e sviluppo ha portato alla realizzazio-ne di molteplici innovazioni che han-no stabilito standard di mercato e con-sentito lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni nel mondo dei cuscinetti. Nel 2014 sono state depositate 488 richie-ste di brevetto andate a buon fine.

Il programma di ristrutturazione

SKF ha avviato la realizzazione di una struttura organizzativa semplificata, più efficiente e focalizzata sui clienti. La fusione delle attività relative al mercato industriale, a cui si aggiunge la razio-nalizzazione delle funzioni di staff di Gruppo/Country, costituirà il presup-posto per una crescita continua ed omogenea. Nel breve termine, la rior-ganizzazione in atto costituirà un per-corso difficile e coinvolgerà circa 1.500 dipendenti in tutto il mondo. SKF si impegnerà a gestire al meglio tale pro-cesso, affrontandone ogni implicazio-ne con la massima attenzione e pro-fessionalità. In Italia le conseguenze di tale operazione riguarderanno circa 110 posizioni impiegatizie e dirigen-ziali. La gestione delle problematiche conseguenti alla riduzione di tali risor-se avverrà nel corso del 2015/2016 e in parte nel 2017 attraverso prepensiona-menti - secondo quanto previsto dal-la legge 92/2012 - e incentivi all’eso-do. Sono in corso le verifiche sindacali necessarie per definire gli idonei stru-

menti di gestione. Inoltre il 10 febbraio scorso, presso l’Unione Industriale di Torino, è stato firmato con tutte le orga-nizzazioni Sindacali (FIM-FIOM-UILM-FALI) l’accordo per il rinnovo del pre-mio sul risultato previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro, nell’ambito della contrattazione di cosiddetto 2° livello. L’applicazione del premio sul risultato avrà validità per il triennio 2014/15/16 con pagamenti nel 2015/16/17. L’accor-do in oggetto rafforza i criteri di fles-sibilità del premio e la correlazione al risultato delle fabbriche con una parti-colare attenzione ad aspetti innovativi di welfare e sviluppo della professiona-lità. Tale intesa costituisce un elemen-to di significativo rafforzamento del-le Relazioni Industriali “partecipate” e “costruttive” con tutte le organizzazio-

ni sindacali, in un momento particolar-mente difficile per gli scenari organiz-zativi e di business.

La SKF in ItaliaSKF è una realtà importante sia sotto il profilo occupazionale che produttivo e commerciale, presente in Italia con le società SKF Industrie S.p.A. e RFT S.p.A che possono contare su una rete capillare di oltre 160 concessionari per ciò che riguarda il mercato del ricam-bio. RFT ha in organico 601 dipenden-ti, sviluppa un fatturato di 103 milioni di euro e dispone di 2 stabilimenti a Villanova D’Asti (componenti tecnici in gomma e metallo) e Gazzada Schi-anno in Provincia di Varese (compo-nenti tecnici in gomma e metallo). SKF Industrie ha 2.992 dipendenti e 9 sta-

Aurelio Nervo, Presidente e Amministratore Delegato di SKF Industrie.

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l 40 Marzo / Aprile 2015 l

l ProfIlI: sKf IndustrIe l

bilimenti: Airasca (TO), cuscinetti per mozzi ruota, Modugno (BA), cuscinetti radiali rigidi, Cassino (FR), cuscinetti ra-diali rigidi e punterie, Massa, cuscinetti e sopporti per varie applicazioni, Villar Perosa (TO), cuscinetti di alta precisio-ne e aeronautici e cuscinetti per le fer-rovie, Pianezza (TO), cuscinetti di alta precisione, Poggio Rusco (MN), giunti omocinetici e semiassi completi e infine Verona, guarnizioni per impianti oleodi-namici e pneumatici. All’interno del sito di Airasca si tro-va anche uno dei quattro magazzini internazionali di cui il Gruppo dispone per la distribuzione dei propri prodotti nel mondo e che svolge servizi logisti-ci anche per conto di aziende esterne. A Moncalieri (TO) è presente inoltre la SKF Solution Factory, il centro ad eleva-ta specializzazione che pone l’accen-to sul profilo tecnologico e innovativo

del marchio svedese in Italia. Le com-petenze del centro, frutto della cono-scenza maturata in oltre cento anni di storia, sono finalizzate a migliorare l’af-fidabilità degli impianti industriali, otti-mizzare la progettazione dei compo-nenti, migliorare l’efficienza energetica e ridurre i costi di manutenzione.

I dati generali sulle performance

di Gruppo word-wideNel corso della conferenza stampa, sono stati illustrati inoltre i dati sulla per-formance del Gruppo a livello mondia-le. Nel 2014 le vendite sono aumenta-te, rispetto all’anno precedente, dell’1% in Europa, del 3% in Nord America, dell’1% in America Latina, del 10% in Asia e del 9% in Medio Oriente e Afri-ca. La produzione dell’intero anno è stata leggermente superiore rispetto a

quella del 2013. ”La domanda del quar-to trimestre del 2014 è stata in linea con le nostre previsioni - si legge in una nota di Alrik Danielson, nuovo Presidente e CEO di SKF subentrato a Tom Johnsto-ne dall’inizio del 2015 - e ha fatto regi-strare una crescita in termini di volume di circa il 2%. Il settore industriale ha acquisito un certo slancio mentre quel-lo dell’automotive ha subito, come pre-visto, un lieve rallentamento. A livello geografico, l’Asia ha continuato a cre-scere in modo significativo, il Nord America e l’America Latina hanno pro-dotto buoni risultati mentre in Europa la crescita è stata relativamente immuta-ta. L’attenzione è rimasta incentrata sul mercato - ha aggiunto Danielson - con l’acquisizione di molti nuovi business e l’aggiudicazione di svariati riconosci-menti da parte dei clienti. È stata inoltre posta molta attenzione al perfeziona-mento della nuova struttura del mercato industriale: semplificata, efficiente e più rivolta al cliente. Questo è stato possibi-le grazie alla fusione di due nostri set-tori industriali diventata operativa dal 1° gennaio 2015. Prevediamo che que-sto nuovo assetto, combinato con una razionalizzazione delle funzioni centra-li di staff, si tradurrà in una riduzione di circa 1.500 dipendenti in tutto il mondo ed un conseguente miglioramento della produttività nelle aree di staff. Grazie alla nuova struttura saremo in grado di migliorare e velocizzare la nostra offerta di prodotti e servizi per rispondere alle esigenze applicative dei nostri clienti”. Per quanto riguarda le stime del primo trimestre 2015 rispetto al quarto trime-stre 2014, la multinazionale prevede una domanda di prodotti e servizi SKF relativamente immutata per l’Europa e l’America Latina e leggermente supe-riore per l’Asia e il Nord America. Con riferimento ai mercati invece, prevede una domanda stabile per l’Industrial Market e l’Automotive Market e legger-mente superiore per Specialty Business. “Guardando al futuro, la volatilità del mercato continua a persistere - ha sotto-lineato Danielson - e prevediamo che la domanda rimanga relativamente immu-tata per il Gruppo. Risulta comunque difficile prevedere gli effetti a breve ter-mine sulla domanda, condizionati dal basso prezzo del petrolio e dalle recenti oscillazioni valutarie caratterizzate da un dollaro rafforzato”.

é Stabilimento SKF di Airasca.

SKF Solution Factory, banco di testing per analisi vibrazionale.

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l 42 Marzo / Aprile 2015 l

l ProfIlI: sKf IndustrIe l

La SKF nel mondoFondata in Svezia nel 1907, SKF è il maggior fornitore a livello mondiale di prodotti, soluzioni e servizi nel setto-re dei cuscinetti volventi, tenute, mec-catronica, servizi e sistemi di lubrifica-zione. L’offerta di servizi comprende anche l’assistenza tecnica, i servizi di manutenzione, il condition monitoring e le attività di formazione. L’azienda è cresciuta rapidamente fino a diventare globale. Già nel 1920 era saldamente stabilita in Europa, Ame-rica del nord e America Latina, Austra-lia, Asia e Africa. Sono più di 48.000 i dipendenti nel mondo, 165 i siti pro-duttivi in 29 Paesi e 130 quelli in cui è presente attraverso le proprie società di vendita e 15.000 i distributori. La mul-tinazionale opera principalmente attra-verso tre aree di business, Automotive Market, Industrial Market e Specialty Business ed è impegnata in numerosi segmenti di mercato: da quello auto-motive a quello ferroviario, passando attraverso quello dei macchinari indu-

striali, medicale, eolico, alimentare, elettrico, aeronautico, solo per citarne alcuni. Il Gruppo è certificato, a livel-lo globale, secondo le specifiche IS0 14001 (sistemi di gestione ambientale) e OHSAS 18001 (salute e sicurezza). Anche i suoi siti sono certificati per i sistemi di gestione qualità secondo la ISO 9001 ed altre specifiche industriali richieste dai clienti come ad esempio le ISO/TS 16949 (settore automobilisti-co), AS9100 (settore aeronautico) e IRIS (settore ferrotranviario).

SKF e la SostenibilitàPer il Gruppo SKF sostenibilità signifi-ca combinare la capacità di sviluppa-re con successo le proprie attività con l’impegno a salvaguardare le risorse per le generazioni future. In quanto socie-tà globale che opera in ogni parte del mondo, SKF ha scelto di applicare i più elevati standard nel campo della soste-nibilità in tutte le sue sedi, indipenden-temente dalle leggi e dalle consuetudini di carattere locale.

La sostenibilità è considerata indispen-sabile per il raggiungimento e il man-tenimento nel tempo dei risultati eco-nomico-finanziari; per questo motivo è stata inserita come quinto indicatore strategico oltre a profitto, qualità, inno-vazione e velocità. La sostenibilità in SKF è rappresentata da quattro aree: Responsabilità economica, che signi-fica progettare e costruire prodotti in grado di garantire la necessaria redditi-vità conseguendo anche risultati indotti di carattere ambientale; Responsabilità ambientale, che significa lavorare per limitare gli impatti provocati dai pro-cessi produttivi; Responsabilità verso i dipendenti, che significa dedicare ai dipendenti le attenzioni imposte da un approccio etico alla gestione del busi-ness e Responsabilità verso la comuni-tà, che significa prestare attenzione alle necessità delle diverse comunità locali che ospitano gli insediamenti produt-tivi, fornendo un supporto concreto allo sport, alla cultura e a chi si trova in situazioni di difficoltà. l

NEWSGlobal Forest and Paper Industry Celebrated International Day of Forests

The theme of the 2015 United Nations Interna-tional Day of Forests was “Forests and Climate

Change.” The International Council of Forest and Paper Associations (ICFPA) was proud to represent the global forest products industry and its commit-ment to climate change mitigation all along the va-lue chain. “Trees, especially those in well-managed

forests, absorb carbon dioxide,” said ICFPA Presi-dent Donna Harman. “Carbon dioxide remains sto-red when trees are used to make forest products, and that storage can be prolonged through recycling.”In addition, the forest products industry plays an important role in contributing to the production of renewable energy and reducing dependence on fos-

sil fuels by using residuals and byproducts to produce much of the energy required for its operations. These residuals and byproducts, known as biomass, are car-bon neutral when combusted for energy, according to the international carbon accounting principle. Through process and product innovation, the forest pro-ducts industry is providing a wide range of new sustainable bio-based products that benefit society.The ICFPA represents more than 30 natio-nal and regional forest and paper associa-tions around the world. Together, ICFPA members represent over 90 percent of global paper production and half of glo-bal wood production. l

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Page 46: Marzo Aprile 2015

AL CONVEGNO MIAC SULLA RACCOLTA DIFFERENzIATA PROMOSSO DA COMIECO GLI

OPERATORI DELLA FILIERA CARTARIA SI CONFRONTANO SU COME PROGETTARE AL

MEGLIO UN SISTEMA EFFICIENTE DI RACCOLTA CHE TENGA CONTO DELLE DIVERSE

SPECIFICITà TERRITORIALI. NODO CENTRALE DEL DIBATTITO È IL TEMA DELLA QUALITà

DELLA RACCOLTA AL QUALE COMIECO DEDICA CAMPAGNE DI COMUNICAzIONE E

INIzIATIVE SIA A LIVELLO NAzIONALE CHE LOCALE, IN COLLABORAzIONE CON I

SOGGETTI CONVENzIONATI.

l 44 Marzo / Aprile 2015 l

l convegno mIac recyclIng - comIeco l

di: Fabrizio Vallari

Quali sono le ricette per progettare in modo efficace i sistemi di raccolta differenziata? Su questo interro-gativo si è sviluppato il Convegno MIAC dal titolo

“Efficienza e qualità della raccolta differenziata di carta e cartone in Italia” promosso da Comieco - Consorzio Nazio-nale di Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosi-ca - durante la 21ma edizione della Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria a Lucca. La riflessione emersa dal Con-vegno non identifica un unico sistema di raccolta ma sistemi

diversificati in grado di adattarsi alle singole realtà territoria-li. Adottare per esempio un sistema di identificazione dei conferimenti per influenzare in modo virtuoso il compor-tamento degli utenti, effettuare la raccolta differenziata per frazioni omogenee, impiegare contenitori idonei per qualità e quantità, realizzare un numero adeguato di centri di rac-colta e scegliere automezzi più idonei e sicuri sono solo alcuni degli “ingredienti” necessari. Altrettanto importanti sono un’adeguata Regolamentazione Comunale, la scelta oculata del gestore di servizio di raccolta, l’adozione di di-rettive che favoriscano un meccanismo premiante e sistemi

EFFICIENZA E qUALITà

DELLA RACCoLTA DIFFERENZIATA

DI CARTA

E CARToNE IN ITALIA

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l Marzo / Aprile 45 l

efficaci di vigilanza e controllo. Anche il tema della qualità della raccolta - elemento importante di competitività per la filiera cartaria - è stato debitamente approfondito sotto il profilo della nuova norma tecnica europea e dei sistemi automatici di controllo in cartiera adottati da alcuni gruppi cartari internazionali. Intanto la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia è tornata a crescere: nel 2014 si registra un tasso di incremento intorno al 2%. “Allo stesso tempo è aumentato il consumo di macero da parte dell’industria cartaria italiana ed è dimi-nuito l’export. La disponibilità di macero in Italia è superio-re all’utilizzo domestico e questo surplus costituisce senza

dubbio un’opportunità per l’industria cartaria nazionale - ha evidenziato il Presidente di Comieco Ignazio Capuano nel 19mo Rapporto sulla raccolta, riciclo e recupero di carta e cartone presentato al Convegno. “Si potrà però approfittare di questa opportunità - ha precisato Capuano - solo in pre-senza di politiche nazionali industriali in grado di stimolare la domanda di prodotti made in Italy (a cui la filiera dell’imbal-laggio è legata), garantire le condizioni per mobilitare risorse finanziarie per gli investimenti tecnologici e fornire misure per ridurre il gap con i competitors europei in particolare sul costo energetico. In altri termini, creare le condizioni per attivare nel nostro Paese l’economia circolare, traguardo che l’Unione Europea persegue con enfasi crescente”.

I trend dell’industria cartaria a livello globalePaolo Culicchi - Assocarta

Una volta si parlava di macero, oggi invece la terminolo-gia più corretta è quella di fibre recuperate. Il mondo

delle materie prime è ovviamente molto importante per la nostra industria poiché rappresenta la prima voce di costo. Non è un tema così preoccupante come quello dei costi energetici ma lo potrebbe diventare in una proiezione futura. Alcuni economisti internazionali, esperti nel mondo cartario, hanno elaborato uno studio sulle previsioni del settore carta-rio al 2025 dividendo il mercato globale in tre macro aree: la

Sponsor della Sala Convegni di MIAC 2014 è stata la rivista PERINI JOURNAL.

Il Presidente di Comieco Ignazio Capuano.

EFFICIENZA E qUALITà

DELLA RACCoLTA DIFFERENZIATA

DI CARTA

E CARToNE IN ITALIA

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l 46 Marzo / Aprile 2015 l

l convegno mIac recyclIng - comIeco l

prima è quella dell’Asia, la seconda è formata da Stati Uniti e Canada e la terza dai Paesi dell’Europa Occidentale. In Asia si prevede una crescita costante del 3% annuo che porterà il valore della produzione da 178 milioni di tonnellate a 274 milioni di tonnellate nel 2025, con una crescita quindi di 96 milioni. L’Asia risulta il continente con le crescite maggiori ed è influenzato molto dalla Cina, dall’Indonesia e dalla nuova politica di apertura da parte del Governo in India. Le altre macro aree diminuiranno invece ad un tasso medio dell’1% annuo e perderanno complessivamente, sommando le due aree, circa 16 milioni di tonnellate. Quindi il bilancio di pre-visione al 2025 vedrà una crescita netta di circa 80 milioni di tonnellate, che porterà la produzione mondiale prossima a 470 milioni di tonnellate a fronte dei circa 400 milioni di ton-nellate attuali. È interessante evidenziare che all’interno dei 96 milioni di tonnellate di crescita dell’area asiatica, circa 66 milioni sono rappresentati dal packaging e ciò significa che le fibre secondarie avranno un contraccolpo notevole. La Cina produce attualmente 108 milioni di tonnellate, utilizza 72 milioni di tonnellate di macero, ne raccoglie 44 e ne impor-ta 28 tra Stati Uniti (circa il 46%), Europa (26%) e Giappone (18%). Già oggi in Cina 44 milioni di tonnellate di carta ven-gono recuperate con un tasso di raccolta nell’ordine del 42%. L’Europa invece non aumenterà molto la raccolta: la diminuzione dei consumi poterà ad un minore utilizzo di imballaggi e quindi ad una ridotta produzione di mace-ro. A partire dal 2020 ci sarà quindi una crisi nel mercato del-le fibre secondarie, con uno sce-nario completamente diverso da quello attuale e con tensioni sui prezzi a livello internazionale. Le fibre vergini vedranno inve-ce una crescita costante di circa un milione e mezzo di tonnellate per anno fino al 2025 ma i pro-duttori di cellulosa - dopo aver

già subito la contrazione dei prezzi avvenuta nel 2008/2009 per effetto della sovracapacità - saranno in grado questa vol-ta di tenere in equilibrio il mercato riallineando le loro pro-duzioni e mantenendo i prezzi remunerativi.

tre milioni di tonnellate la raccolta differenziata comunale di carta e cartone in ItaliaCarlo Montalbetti - Comieco

Come tradizione della partecipazione di Comieco al MIAC, daremo una fotografia dello stato dell’arte della

raccolta e riciclo di carta e cartone evidenziando una serie di passaggi che abbiamo avuto negli anni e che di fatto hanno contribuito a disegnare l’esperienza del Consorzio all’inter-no del sistema industriale cartario italiano. Il tema sul qua-le ci siamo concentrati si riferisce in particolare alla qualità e all’efficienza nel sistema della raccolta differenziata dei

Comuni italiani. L’anno che abbiamo alle spalle è stato particolarmente pesante sotto il profilo economico: il pro-cesso recessivo si è espresso in forme dure anche a livello socia-le e ciò ha avuto delle ripercus-sioni su diversi versanti tra cui in particolare quello della produzio-ne di rifiuti urbani. A un calo dei consumi in effetti ha corrisposto un calo della produzione di rifiuti urbani di oltre il 3%. Il dato inte-ressante però, in questo caso con il segno positivo, è stato l’incre-mento complessivo della raccol-ta differenziata, passata da circa il 40% a quasi il 44%. Ciò vuol

Paolo Culicchi, presidente Assocarta.

Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco.

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l convegno mIac recyclIng - comIeco l

dire che il sistema Paese, che da circa una decina d’anni si è avviato verso una gestione e valorizzazione dei rifiuti intelli-gente, ha fatto un sensibile passo in avanti in questa direzio-ne nonostante la crisi. Per quanto riguarda il nostro settore in particolare, dopo la lieve flessione dell’anno precedente si assiste ad un recupero complessivo, tale da portare la raccolta differenziata comu-nale di carta e cartone a sfiorare i 3 milioni di tonnellate. Un segnale importante che indica come alcuni territori che stentavano a fare la raccolta differenziata hanno cominciato invece a procedere nella direzione giusta e quindi si sono aggiunte quantità che prima non registravamo.Se guardiamo nello specifico delle diverse zone, il Nord Italia è quello che ha maggiormente registrato la gelata dei consu-mi e infatti vede un calo di circa 28 mila tonnellate (-1,7%) mentre il Centro cresce del 4,6% e il Sud del 4,8% pari a circa 58 mila tonnellate complessive di nuova raccolta. Parti-colarmente interessante è quindi la situazione del meridione d’Italia proprio per la difficoltà storica endemica di questa parte del Paese a sviluppare le prerogative della raccolta dif-ferenziata che vanno dalla progettazione all’implementazio-ne e alla gestione dei sistemi di raccolta. Comieco ha preso in carico circa 1,5 milioni di tonnellate di carta e cartone con una copertura del territorio che, nell’am-bito delle convenzioni, vede coinvolti circa l’84% degli abi-tanti e il 71% dei Comuni. L’attività del Consorzio rimane quindi un punto di riferimento e di certezza per quanto riguarda le Amministrazioni Pubbliche. In questo contesto Comieco ha sviluppato il tema della qualità con una serie di processi che sono stati rafforzati e che erano già presen-ti nelle attività consortili per quanto riguarda i controlli sulla qualità dei flussi di raccolta di macero provenienti dalla diffe-renziata. Sono stati fatti oltre 1.800 campionamenti passan-do in rassegna circa 360 mila kg di carta e cartone su tutto il territorio nazionale dove è stato rilevato un tenore di frazioni estranee pari al 2,5% all’interno della cosiddetta congiunta (raccolta familiare di imballaggi e carta grafica, giornali e rivi-ste) e dello 0,5% per quelle associate alla selettiva (raccolta di imballaggi presso le utenze commerciali).

L’impegno di Comieco per migliorare il sistema e la qualità della raccolta

La novità del 2014 è la sigla del nuovo accordo quadro ANCI-CONAI 2014-2019 all’interno del quale si trovano i sei Allegati Tecnici per i materiali, tra i quali quello della carta. L’accordo pone le basi per un balzo in avanti della raccolta e riciclo della carta e le caratteristiche del nuovo Allegato Tecnico Carta costituiscono degli ingredienti di qualità che consentiranno di migliorare ulteriormente la raccolta diffe-renziata di carta e cartone in Italia (solo nel Meridione sono stimate circa 500 mila tonnellate di materiale non ancora intercettato) e di accompagnare i Comuni verso l’obiettivo europeo del 2020, ossia il raggiungimento del tasso del 50% di avviato al riciclo dei rifiuti urbani di carta e cartone. Oltre a definire i nuovi corrispettivi riconosciuti ai convenzionati e il nuovo sistema di analisi e verifiche della raccolta, l’Allega-to Tecnico garantisce il ritiro su tutto il territorio secondo un approccio di sussidiarietà rispetto al mercato, con finestre di adesione annuali per i Comuni o loro delegati. Inoltre disci-

plina la definizione della rete delle piattaforme di consegna e lavorazione sul principio di prossimità del conferimento, in un contesto che premia principalmente l’efficienza e garanti-sce la qualità a valle della raccolta. Tra le diverse novità del nuovo accordo, ci sono la finestra temporale di entrata/uscita che permette annualmente alle Amministrazioni Pubbliche o ai gestori del servizio di optare per un diverso sistema di valorizzazione del materiale della raccolta, che è stata spostata al mese di settembre. È stata rivista inoltre la presenza dell’imballaggio all’interno delle raccolte domestiche che è passata dal 25% al 32% e che a regime sarà del 35% a partire dal 2017. Per quanto riguarda invece i corrispettivi, a parità di quantità raccolte, il nuovo accordo vale 10 milioni di euro in più. Il corrispettivo mini-mo per la raccolta delle famiglie (raccolta congiunta) passa da 27,68 a 39,72 euro/tonnellata e, nell’arco dei 5 anni di durata dell’accordo, è previsto un ulteriore incremento del 10%. Il corrispettivo per la raccolta degli imballaggi (raccolta selettiva) passa da 95,71 a 96,5 euro/tonnellata, con la mag-giorazione di ulteriori 2,5 euro/tonnellata nei casi in cui è vigente la raccolta di prossimità. Con il rinnovo dell’accordo viene infine confermato l’impegno di Comieco a supportare i Comuni convenzionati con attività di comunicazione locale per migliorare il sistema e la qualità della raccolta. A questo proposito, già nel 2013 il Consorzio ha coinvolto oltre 200 Comuni italiani, di cui oltre la metà nelle Regioni del Sud, con attività sul territorio per sensibilizzare i cittadini ad una corretta raccolta differenziata di carta e cartone. La raccolta in convenzione è cresciuta nei primi 7 mesi 2014 del 3,3% al netto delle uscite mentre il preconsuntivo 2014 prevede una chiusura a 1,4 milioni di tonnellate gestite. Le

I corridoi di MIAC 2014.

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l convegno mIac recyclIng - comIeco l

uscite dalla convenzione dal 1° gennaio 2015 sono stimate in 18.000 tonnellate/anno (8.000 di congiunta e 10.000 di selettiva). Infine, pur in presenza di alcuni segnali incorag-gianti, resta un gap da colmare in alcune importanti città italiane. Per questo Comieco ha attivato una collaborazione con la città di Roma che si è articolata in un progetto specifi-co per la raccolta del cartone nella capitale e sta elaborando un vero e proprio piano industriale per il decollo della rac-colta al Sud, basato anche sull’esperienza già in corso, che si è articolato nel finanziamento di attrezzature di raccolta per i Comuni con quantità di raccolta differenziata di carta e car-tone sotto standard (nel 2014 sono stati finanziati 100 comu-ni al Sud con 2 milioni di euro) e in campagne di comunica-zione e altre iniziative ad hoc per sostenere la raccolta o per il miglioramento della qualità.

Progettare la raccolta differenziata: gli ingredienti che non possono mancareClaudio del Lungo - Thesis Ambiente

Pensare di elencare gli ingredienti di una buona progetta-zione e gestione della raccolta differenziata non è sem-

plice poiché essi cambiano ovviamente in base alle diverse realtà che andiamo ad affrontare. Innanzitutto bisogna par-tire dagli obiettivi. Si continua a parlare esclusivamente di raccolta differenziata quando ormai si dovrebbe traguardare l’obiettivo posto dall’Unione Europea dell’avvio al riciclo. Quando si progetta è diventato quindi secondario valutare l’aspetto della raccolta differenziata ma occorre considerare quanto viene effettivamente avviato al riciclo. Gli obiettivi di raccolta differenziata che si sono stratificati con le varie Leggi intercorse nel nostro Paese, dal Decreto Ronchi in poi, continuano a essere validi ma il vero obiettivo è quello della Direttiva Quadro sui rifiuti che all’Articolo 11 stabilisce che “entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio

di rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici sarà aumentata complessi-vamente almeno al 50% in termini di peso”. Secondo una nota del Ministero dell’Ambiente del 18 genna-io 2014 l’obiettivo UE del 50% di avviato al riciclo riguarda carta, cartone, plastica, metalli, vetro, legno e frazione orga-nica mentre sono esclusi gli inerti da costruzioni e demoli-zioni, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche ed altri CER (Codice Europeo dei Rifiuti) di rifiuti urbani come ad esempio abiti e tessili, farmaci, pile e batterie, oli esausti e ingombranti. La Legislazione nazionale pone l’obiettivo del-la raccolta al 65% ma se essa è “sporca” gli scarti possono superare anche il 30%. Ciò significa che per arrivare al 50% di avviato al riciclo bisogna raccogliere bene oltre il 65% altrimenti questo obiettivo non lo si può raggiungere consi-derando appunto gli scarti e la presenza di frazioni estranee. Progettare un sistema di raccolta vuol dire concentrarsi quin-di non solo sulla quantità ma soprattutto sulla qualità del pro-dotto per prepararlo all’avvio al riciclo, cercando di ridurre i costi e di semplificare al massimo il sistema di raccolta.

Conoscere il territorio e i costi della raccoltaUn ingrediente indispensabile di un buon progetto di rac-colta differenziata è la conoscenza puntuale del territorio in termini di dati geo-demografici, dati sulle utenze domestiche e non domestiche, dati sulla produzione di rifiuti urbani e analisi merceologiche. Dei quasi 300 Comuni analizzati da Thesis Ambiente in Italia, circa il 30% di essi produce dati errati sulle utenze domestiche e in alcune zone oltre il 50% non è a conoscenza del numero di utenze che sta serven-do. È bastato fare un confronto incrociato fra i dati forniti dall’Ufficio Tributi e quelli dell’Anagrafe per individuare que-ste discrepanze che portano evidentemente ad un problema immediato che è quello dell’elusione. Un altro ingrediente importante riguarda la scelta del sistema di raccolta stradale o domiciliare. Secondo le nostre ricerche, oltre l’80% dei Comuni che hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata effettua la raccolta con il siste-ma domiciliare (porta a porta) ma abbiamo trovato impor-tanti realtà dove con un sistema stradale evoluto si supera ampiamente il 65%. La ricetta è quindi estremamente com-plessa e articolata in diversi apetti. Per quanto riguarda l’aspetto economico della raccolta, The-sis Ambiente ha effettuato, in collaborazione con il Diparti-mento di Economia dell’Università di Pisa, e su incarico di CONAI, due indagini nazionali (nel 2010 e 2012) sui costi di tutte le voci delle raccolte differenziate su un campione di Comuni rappresentativo di circa 8 milioni di abitanti serviti. Da queste indagini sono emerse numerose indicazioni utili anche alla progettazione delle raccolte e alla riduzione dei costi. Una delle più interessanti riguarda l’incidenza dei tre fattori dei costi diretti (contenitori, automezzi e personale) che è fortemente condizionata per circa il 60% dal costo del personale. Il nodo centrale riguarda quindi l’organizzazio-ne del personale, soprattutto nel caso della raccolta porta a porta, dove il personale è la voce di costo che pesa maggior-mente. I costi indiretti invece incidono mediamente intorno al 15% sul costo pieno per tonnellata, con grandi oscillazioni nei diversi casi analizzati che vanno dal 5% al 30%. I mag-

Claudio del Lungo di Thesis Ambiente.

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l convegno mIac recyclIng - comIeco l

giori costi (personale e automezzi) dovuti alla raccolta domi-ciliare sono compensati dai minori costi di smaltimento e da maggiori entrate dai corrispettivi Conai e in genere questi fattori si bilanciano con un costo dello smaltimento compre-so fra 120 e 150 €/tonnellata. Quando i costi di smaltimento sono inferiori a 120 euro a tonnellata, la raccolta differenziata si trova delle volte a non essere conveniente mentre quando questi costi sono superiori, qualunque sistema di raccolta dif-ferenziata risulta più razionale e conveniente. Tra gli obiettivi della progettazione di un efficace sistema di raccolta occorre anche perseguire una corretta separazione delle frazioni attraverso un’adeguata e costante informazione e comunicazione agli utenti. È importante per questo pro-muovere l’adozione di sistemi di identificazione del confe-rimento dell’utente (tramite ad esempio TAG, transponder e Rfid) per l’applicazione di una tariffa puntuale e trasparente in base ai volumi conferiti, ma soprattutto come fattore psi-cologico che influenza i comportamenti degli utenti. Servo-no anche contenitori idonei in qualità e quantità, come ad esempio bidoncini antirandagismo impilabili con inserto per Rfid e bidoni carrellati chiusi con bocca tarata per i condo-mini, oltre alla sostituzione eventualmente di qualche conte-nitore rigido con sacchetti (in caso di problemi di spazio nei condomini o nei singoli appartamenti). È importante inoltre disporre di un numero adeguato di CdR (Centri di Raccolta) in base al numero di abitanti, con orari di apertura ampi nei giornali feriali e la domenica mattina. I CdR costano meno rispetto alla raccolta itinerante (stradale o domiciliare) e possono dare ottimi risultati intercettando oltre il 5% di rifiuti differenziati sempre di altissima qualità poi-ché i conferimenti sono controllati. Infine sono importanti la vigilanza e il controllo attraverso mirate azioni dissuasive soprattutto nelle fasi di start-up della raccolta, oltre a un’ido-nea regolamentazione comunale. Senza un Regolamento Comunale adeguato al sistema di raccolta infatti non posso-

no essere effettuati i controlli e applicate le sanzioni. È fon-damentale anche la scelta oculata del gestore delle raccolte, con grande attenzione ai documenti di gara per la selezione dei soggetti che gestiranno il servizio (in caso di gara ad evi-denza pubblica per la scelta del gestore). Un altro aspetto riguarda la premialità, ovvero prevedere riduzioni sulle tarif-fe (TARI) per l’autocompostaggio, il conferimento ai CdR e il minore conferimento di rifiuto non differenziabile. Inoltre anche la scelta degli automezzi costituisce un “ingrediente” necessario per la progettazione di un efficace sistema di rac-colta. Bisogna scegliere automezzi idonei e con adeguate dotazioni di sicurezza come la guida a destra per la discesa dell’autista lato marciapiede, immobilizzatore statico, trazio-ne integrale per le zone di montagna con elevate pendenze ed eventuale presenza di neve e ghiaccio. Per gli autocarri con vasca, meglio adottare la trazione a metano e privilegia-re mezzi con costipatore e voltacassonetti (per condomini e utenze non domestiche). Per contenere i costi infine occorre prevedere un’organizzazione della raccolta per squadre con un mezzo “madre” (anche statico, senza autista) e una serie di mezzi satelliti per i brevi tragitti in modo da ridurre costi e tempi per i trasferimenti e lo svuotamento.

la nuova norma en 643: primo passo per la qualità della carta da riciclareBarry R. Read - The Paper Industry Technical Association

Riguardo al tasso di riciclo, occorre ricordare che l’Euro-pean Recovered Paper Council, istituito presso CEPI fin

dal 2000 con lo scopo di monitorare i progressi dell’industria

I partecipanti del Convegno Comieco che si è svolto in occasione di MIAC 2014.

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l convegno mIac recyclIng - comIeco l

europea nel campo del riciclo, ha lanciato nel dicembre 2011 la terza “European Declaration of Paper Recycling fissando per il complesso dei 29 Paesi Europei (UE 27 + Norvegia e Svizzera) l’obiettivo volontario di portare tale indicatore al 70% entro il 2015. Un obiettivo già raggiunto considerando che gli ultimi dati pubblicati da CEPI segnalano che nell’anno passato il tasso di riciclo dell’area in questione è stato di poco inferiore al 72%. All’aumentare del tasso di riciclo è cresciuta però inevita-bilmente anche la contaminazione e la presenza di frazioni estranee e questo è un elemento importante per l’industria cartaria che deve poter contare su un’elevata qualità della carta da riciclo. Le fibre recuperate sono diventate la materia prima più uti-lizzata in Europa dal settore carta-rio, un materiale di grande “valo-re” che viene commercializzato a livello globale e soggetto ai trend di mercato derivanti dalle fluttua-zioni internazionali della domanda e dell’offerta. Essendo un materiale così importante per l’industria car-taria, è divenuto necessario definire alcuni standard per definire meglio la qualità della carta da riciclo pri-ma che arrivi alla cartiera per il suo riciclaggio. È molto importan-te quindi avere delle norme che siano congiuntamente riconosciu-te dagli operatori dei diversi Paesi e in questo la norma EN 643:2014 “Lista delle qualità normate di car-ta e cartone da macero” costituisce attualmente, a livello nazionale, un riferimento di legge per l’individua-zione delle tipologie commercia-li del macero, inteso come mate-ria prima secondaria impiegata dal settore cartario.

La nuova norma si basa sul lavoro sviluppato da CEPI (Con-federation of European Paper Industries), ERPA (European Recovered Paper Association) e FEAD (European Federation of Waste Management and Environmental Services) avvia-to nel 2008 e poi proseguito dal Comitato Tecnico del CEN (Comitato Europeo di Normazione) tra il 2011 e il 2013 che ha portato alla votazione finale nell’ottobre 2013 e alla pub-blicazione dei nuovi standard nel marzo 2014. La nuova ver-sione dello standard EN 643 pubblicata dal CEN rappresen-ta un progresso significativo a livello normativo sul mercato europeo e definisce le classi di carta e cartone per il riciclag-gio utilizzati come materia prima nella manifattura di prodot-ti a base di carta e di cartone nell’industria cartaria. La norma introduce come prima novità un cambio della terminologia, ovvero la definizione di carta da macero come PFR (Paper for Recycling), assegnando ai rifiuti di carta e cartone una “cittadinanza” industriale come risorsa per il sistema produt-tivo. Vengono identificate ben 95 differenti tipologie di carte e cartoni per il riciclaggio, sono definiti i livelli massimi di componenti non cartacei e di materiali indesiderati che sono tollerati così come i materiali proibiti che non devono essere mai presenti nel macero destinato al riciclo.Pur elencando alcune linee guida, la recente versione del-la norma EN 643 non riporta tuttavia delle vere e proprie specifiche o un capitolato ad hoc. Ci sono per esempio dei limiti sul contenuto massimo di umidità ma non ci sono indi-cazioni su come tale contenuto debba essere calcolato. Allo stesso modo la norma non fornisce raccomandazioni spe-cifiche per quanto attiene la tecnica di campionamento da utilizzare per la verifica della qualità della carta. È probabile

quindi che nel 2018, quando ci sarà la possibilità di procedere ad una revisione della norma, assisteremo a delle discussioni anche molto ani-mate per arrivare a delle soluzioni che siano ben accette da tutti non soltanto in Europa ma anche in molti mercati d’oltremare.

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SAICA (S.A Industrias Celulosa Aragonesa) è un Gruppo indu-

striale spagnolo fondato oltre 70 anni fa e attivo sul mercato cartario internazionale con le tre divisioni Saica Paper (paper for corrugated cardboard), Saica Pack (imballaggi e contenitori) e Saica Natur (carta

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l 56 Marzo / Aprile 2015 l

l convegno mIac recyclIng - comIeco l

recuperata e trattamento dei rifiuti). Quest’ultima è presen-te in Spagna, Regno Unito, Francia e Portogallo, sviluppa un giro d’affari di 436 milioni di euro, una produzione di circa 3 milioni di tonnellate e conta 1.634 addetti. Saica Paper è presente invece in Francia, Spagna e Regno Unito, ha una produzione di 2,4 milioni di tonnellate, 849 addetti e un fat-turato di 1.377 milioni di euro. Saica Pack opera in Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Turchia, Irlanda e Regno Unito, ha una produzione di 2,2 milioni di metri quadri, 5.786 addetti e un fatturato di circa 1.200 milioni di euro. Complessivamente il Gruppo ha circa 8 mila addetti in organico e sviluppa un giro d’affari di oltre 3.000 milioni di euro. Saica Paper ha due stabilimenti in Spagna a zaragoza con due macchine per la carta (500 mila tonnellate di produzio-ne) e un altro a El Burgo con tre macchine per la carta (per una produzione complessiva di 1 milione e 250 mila tonnel-late), uno stabilimento in Francia a Venizel (1 macchina da carta, 225 mila tonnellate) e uno stabilimento a Partington nella Contea di Manchester (1 macchina da carta, 450 mila tonnellate). La carta è quindi l’elemento principale del DNA di Saica e l’integrazione del ciclo produttivo rappresenta a tutti gli effetti la chiave del nostro successo. L’esigenza produttiva è quella di ottenere una carta di qualità con grammature più leggere e un aspetto migliore. Per otte-nere questi risultati è importante realizzare sempre un buon controllo qualità in ogni stabilimento cercando di seguire e ovviamente di adeguarci agli standard della norma EN 643 che definiscono le diverse tipologie di carta, il livello di umidità tollerato e la componente senza carta ammessa. Si ritiene che la carta da macero debba essere perfetta ma

sappiamo bene che ottenere questo risultato è molto diffici-le, praticamente impossibile. In Spagna ad esempio trattia-mo 15 diverse qualità di carta, 6 in Francia e Regno Unito. I nostri standard produttivi ci impongono di adattare il pro-cesso di controllo della qualità in base alla dimensione dello stabilimento e di porre in essere delle collaborazioni con i fornitori in merito alle metodiche dei test e dei campiona-menti. Considerando che complessivamente acquistiamo 11 mila tonnellate al giorno di carta recuperata e che in media i nostri stabilimenti ricevono circa 8 automezzi all’ora, abbia-mo bisogno di un sistema di qualità molto veloce ed effica-

ce per poter effettuare le operazioni di controllo. Per ogni camion che arriva in stabilimento eseguiamo pri-ma di tutto un controllo visivo del carico assegnando a ciascun veicolo un codice identificativo per la trac-ciabilità. Successivamente l’estrattore preleva la balla direttamente da ciascun camion secondo una proce-dura randomizzata e la pone in un’area dedicata dove viene effettuato il campionamento, oppure in altri casi dove gli spazi dello stabilimento sono inferiori viene effettuato direttamente sull’automezzo un “carotaggio” nella balla che entra in profondità per circa 60-80 cm. Il campione estratto viene controllato con diversi sen-sori ad infrarossi in grado di determinare il contenuto di umidità (che non deve essere superiore al 10%) e di altri materiali non cartacei (nella percentuale massima ammessa dell’1,5%) attraverso un’analisi grafico-metri-ca. L’operazione è molto veloce, dura circa un minuto, e preleva un contenuto di materiale pari a circa 300 grammi effettuando 4 diverse letture del campione. Al termine della giornata infine vengono analizzati in un report statistico i risultati dei controlli con i dati sulle balle accettate e su quelle eventualmente rifiutate. Dati che vengono condivisi con i fornitori, ai quali sono applicati a seconda dei casi dei premi o delle sanzioni secondo una graduatoria. La condivisione delle infor-mazioni con i fornitori è fondamentale. In questo modo riusciamo a prendere delle decisioni insieme lavorando in sinergia per il miglioramento del-la qualità dell’intero processo. l

Jean Louis Galharret di SAICA.

I corridoi di MIAC 2014.

Page 59: Marzo Aprile 2015
Page 60: Marzo Aprile 2015

IL PACKAGING, E IN PARTICOLARE IL CARTONE, GIOCA

UN RUOLO IMPORTANTE NELLA RIVOLUzIONE DEI

CANALI DI VENDITA. LO HANNO DICHIARATO

ALL’UNISONO TUTTI I RELATORI INTERVENUTI AL

CONGRESSO ECMA PRO CARTON: LA FILIERA DEL

PACKAGING DEVE COLLABORARE RAPIDAMENTE E

INTENSAMENTE PER RENDERE REALE QUESTO SVILUPPO.

LA SFIDA DELLA MULTICANALITà… E GLI EFFETTI SUI SoGGETTI DELLA FILIERA DEL PACKAGING

l 58 Marzo / Aprile 2015 l

l marKetIng l

di: Pro Carton

“La quota di mercato degli ac-quisti online è ancora molto piccola” - ha dichiarato Mar-

co Atzberger dell’EHI Retail Institute. “Ma se guardiamo bene a cosa sta suc-cedendo in tutta Europa vediamo che

tanta gente ne sta cogliendo l’importan-za. Ora è arrivato il momento di prepa-rarci allo tsunami che sta per arrivare”. Chi è nato con Google 18 anni fa oggi ha raggiunto un’età in cui comincia ad avere pieno potere d’acquisto. Atzber-ger ha presentato uno studio sulle po-tenzialità del packaging nella vendita al

dettaglio multicanale che l’istituto EHI ha condotto per conto di Pro Carton. A breve brochure, rapporti e ulteriori informazioni.

DesignDavid hughes, professore di Marketing alimentare a Londra, osserva costan-

David Hughes, consulente industria alimentare.

Marco Atzberger dell’EHI Retail Institute.

Page 61: Marzo Aprile 2015

l Marzo / Aprile 59 l

temente il mercato dei prodotti ali-mentari, che attualmente sta subendo un’enorme trasformazione. “La vendita al dettaglio multicanale comporta notevoli complessità sia nel packaging sia nella gestione della filie-ra. Oggi Walmart è il più grosso riven-ditore di prodotti alimentari in tutto il mondo, con un fatturato di più di 470 miliardi di dollari, e il secondo è Car-refour, con una dimensione di circa un quarto del primo. Nel 2020 Walmart potrebbe ancora essere il leader, ma potrebbe anche diventarlo Amazon, che sta entrando proprio ora nel set-tore alimentare. La crescita di Amazon sta superando in velocità tutto il resto del mercato, tanto che si prevede che entro il 2017 avrà già superato di gran lunga Carrefour in quanto a fatturato. Improvvisamente si può acquistare cibo ovunque!”. “I negozi più grossi stanno andando male; in tutta Europa i cosiddetti mini-market vanno particolarmente bene e naturalmente stanno andando bene anche le vendite via internet. Nel mio mercato non mi stupirei di sapere che ormai la percentuale di vendite di ali-mentari online abbia raggiunto il 10 per cento. La vendita al dettaglio mul-ticanale funzionerà bene. Il rivenditore più bravo sarà quello che va bene onli-ne, gestisce bene un supermercato, ha dei negozietti di quartiere, dei negozi in metropolitana e organizza la com-

plessità della gestione delle forniture. Ma qui ci sono anche aspetti più stret-tamente legati al packaging, perché il tipo di confezione che funziona bene nei negozi più piccoli è piuttosto diver-so da quello che funziona altrettanto bene in un grande supermercato”. Poi c’è un’altra tendenza, che vie-ne promossa soprattutto via internet: “Non compriamo solo ingredienti, compriamo gli elementi di un pasto a un prezzo più conveniente e poi li met-tiamo insieme. Questa novità sta man-dando in bestia i ristoratori e continue-rà a farlo. Ovunque si vada, i negozi di alimentari cercano di conquistarsi una fetta sempre più grossa dei clienti dei ristoranti con nuove offerte di cibi fre-schi. Tutto ciò ha inevitabilmente gros-si effetti sul packaging”. Lisa Byfield-Green, Senior Analyst di IGD, sottolinea un altro aspetto ancora: “Il design è molto importante quando si parla di una confezione su uno scaffale in un negozio, ed è ancora più impor-tante se ci si riferisce a un prodotto che si vede solo sullo schermo. Quando il cliente fa acquisti online è veramente difficile capire quanti prodotti si posso-no mettere in una confezione quando si vede solo un quadratino sul video. Semplicemente collocando una botti-glia di fianco alla confezione per per-mettere al consumatore di capire le proporzioni ha permesso a Sainsburys di aumentare le vendite del 33 per cen-

to, e per un solo prodotto, solo cam-biando l’immagine nel sito web”.

LogisticaAnche la logistica cambierà molto a mano a mano che le spedizioni non verranno più fatte solamente per anda-re a riempire scaffali. È possibile che le confezioni fatte per lavorazioni auto-matiche in magazzini completamente automatizzati assumeranno un aspetto completamente diverso da quello che hanno oggi. Una cosa è certa: in questo campo il cartone offre delle fantastiche opportunità. Così si è espresso Atzber-ger: “Il cartone è un ottimo materiale da imballaggio perché i prodotti stanno in scatole che possono essere movimen-tate automaticamente. La domanda di confezioni che possano essere gestite in modo efficiente e con macchinari automatici è destinata ad aumentare nel tempo e ci saranno sempre più for-mati standardizzati che permetteran-no di riempire scatole e casse in modo più economico”. Online, la scelta per il consumatore aumenta notevolmente. Gli ordini fatti online di solito sono più grossi e fatti per fare scorte, il che richie-derà sempre nuove dimensioni e volu-mi di imballo. Byfield-Green: “In gene-re chi fa shopping online tende a fare scorte comprando articoli più volumi-nosi, e questo offre maggiori opportu-nità di personalizzazione e produzione di confezioni di maggiori dimensioni.

Lisa Byfield-Green, analista di IGD.

Philipp Riederle, Digital native.

Page 62: Marzo Aprile 2015

Caspar Berry, ricercatore esperto in rischio.

l 60 Marzo / Aprile 2015 l

l marKetIng l

Se le confezioni vengono gestite in un sito di stoccaggio al buio, come si può affrontare il problema dell’imballaggio? Si tratta di una novità a cui conviene pensare quando si progetta una confe-zione se si vuole facilitare il lavoro con le confezioni che riceve al rivenditore”.

SostenibilitàLa generazione dei giovani di oggi è cresciuta sentendo parlare di ambiente e valorizza la sostenibilità. Gli imbal-li eccessivi stanno diventando sempre più un tabù, e questo è un tema impor-tante per la comunicazione del mar-chio e per la logistica. Philipp Riederle, esperto della giovane generazione di internauti, alla quale lui stesso appar-tiene, ha detto: “Per la mia generazio-ne è naturale ordinare tutto online per-ché non abbiamo mai conosciuto altre modalità. Non abbiamo bisogno di molto materiale di imballaggio; per noi deve essere funzionale: less is more (il meno è di più). I giovani di 19-20 anni spendono molti soldi per prodotti vera-mente buoni e ci sono prodotti di cui amiamo la confezione. Quando inve-stiamo il nostro denaro in articoli di lus-so, per noi la confezione è importante. Su E-Bay si può addirittura comprare una confezione della Apple senza il contenuto pagandola un sacco di soldi solo perché è così bella”.David Hughes sottolinea lo stesso con-cetto dal punto di vista del marketing.

Da quando possono comparare i pro-dotti su internet i consumatori hanno decisamente cambiato atteggiamen-ti: “Chi fa acquisti oggi vuole sapere molto di più su ciò che compra, vuole sapere da dove proviene il cibo e da dove proviene la confezione, e si aspet-ta che l’industria lo sappia. La gestione del rischio nell’industria alimentare sta lavorando per poter garantire la mas-sima trasparenza per quanto riguarda l’integrità del packaging”.

Crescita“Se guardiamo ai canali che cresceran-no più rapidamente abbiamo i discount, i minimarket e gli acquisti online al pri-mo posto”, dichiara Byfield-Green. “Per ora si tratta ancora di una piccola per-centuale, ma sta crescendo molto rapi-damente e chi vuole essere veramente all’avanguardia sul mercato sta comin-ciando a concentrare i propri sforzi sui settori in costante crescita”.Chi resta ai margini e aspetta di vede-re cosa succede, raggiungerà il punto vendita troppo tardi. Lo scienziato sve-dese Micael Dahlen lo ha detto molto chiaramente al congresso: “Qualsiasi cosa si faccia, è sempre arduo prepa-rarsi per il futuro: non si può mai antici-pare il futuro. Quindi non preoccupate-vi troppo di quello che fate, ma cercate di pensare di più, quando fate qualco-sa, a come la fate e a perché la fate: farla per il motivo giusto, alla vostra

maniera e al più presto possibile”. Il ricercatore esperto in rischio e asso del poker Caspar Berry la pensa allo stesso modo: “Nelle nostre vite ormai pren-diamo decisioni nell’incertezza totale e non sappiamo esattamente cosa ha in serbo per noi il futuro. Spesso que-sto ci frena e ci impedisce di cogliere le opportunità, di prendere le decisio-ni corrette, di assumerci rischi giusti, positivi e calcolati”. Un fattore decisivo per il successo è mettersi subito a colla-borare con gli altri soggetti della stessa filiera, come dice Byfield-Green: “Cosa possono fare da parte loro i fornitori per ottimizzare la crescita online? È tutta questione di struttura e di per-sone, di gestione della clientela, di collaborazione con i destinatari delle forniture, chiunque essi siano. E gesti-re le finanze per tenere sotto control-lo il canale virtuale, per monitorare gli altri canali e capire come sta andando il processo. Alcune aziende oggi stanno comin-ciando a destinare risorse specifiche alla gestione e al management della clientela del proprio sito web”.“Pensare ai vari modi in cui verrà gesti-to o venduto un prodotto e innovare è qualcosa che diventerà assolutamente importante per chiunque faccia impre-sa. Soluzioni e prodotti su misura per il canale di vendita online: non siamo pro-prio ancora arrivati a questo, ma sicura-mente è un’opportunità del futuro”. l

Micael Dahlén, Stockholm School of Economics.

Page 63: Marzo Aprile 2015

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Page 64: Marzo Aprile 2015

ALLA SCoPERTA DELLE ELEvATE PoTENZIALITà DEI

RESIDUI DELL’INDUSTRIA CARTARIA

l 62 Marzo / Aprile 2015 l

l ambIente l

di: Assocarta (estratto da “Discovering the high potential of Pulp and Paper Production Residues” edito da CEPI)

La maggior parte dei residui della produzione cartaria derivano dal legno, una risorsa naturale. La loro

composizione è ben definita e immuta-bile, risultato di processi di produzione controllati, inoltre non sono pericolosi. Ciò significa che tali residui possono essere recuperati o smaltiti senza rischi e in modo ambientalmente sostenibile. La quota di residui inviati in discarica è costantemente diminuita negli ultimi anni. Nella maggior parte dei Paesi Cepi si è osservato un ricorso a opzioni più efficienti sotto il profilo del recupero di risorse e sotto il profilo ambientale.

L’impiego dei residui quale materia prima

secondaria in altri comparti industriali è in aumento

Grazie alla loro omogeneità e alla com-posizione ben definita, i residui dell’in-dustria cartaria vengono sempre più spesso utilizzati quale materia prima secondaria in altri comparti industriali. I fanghi di disinchiostrazione, per esem-pio, vengono utilizzati come combusti-bile o come materia prima nella produ-

zione del cemento, dei mattoni e delle tegole. Anche le ceneri vengono utiliz-zate quali materie prime nella produ-zione di materiali da costruzione.

L’utilizzo sul suolo è affidabile

I residui sono anche utilizzati come fon-do nella costruzione delle strade e nei ripristini ambientali. Per fare un esempio, una parte significativa del fango da disin-chiostrazione è composta da carbonati e argilla che in pratica fungono da agen-te correttivo, regolatore dell’acidità, e da coadiuvanti in agricoltura. Le ceneri pos-sono anche essere utilizzate per ripristini del terreno e come fertilizzanti.

L’incenerimento con recupero di energia

Dato che questi residui sono in gran parte derivanti da legno, risultano idea-li come combustibili in impianti di co-generazione. E siccome il legno è una

risorsa rinnovabile, i residui della pro-duzione cartaria, grazie al recupero dell’energia, contribuiscono alla lotta contro il riscaldamento del pianeta.La quota di residui che finiscono in discarica è in continua diminuzione. Le ceneri derivanti dalla combustione dei residui, i fanghi di disinchiostrazione e quelli da trattamento delle acque reflue, se non trovano impiego come combu-stibile e per ripristini ambientali, anche previo compostaggio, sono destinati a finire in discarica. La legislazione vigen-te purtroppo ancora penalizza i residui dell’industria cartaria e non consen-te un pieno sfruttamento delle elevate potenzialità di questa risorsa. Non tutti gli stati membri riconoscono che i resi-dui della produzione cartaria sono fon-te di energia rinnovabile. La «frazione di prodotto biodegradabile, di rifiuto e residui derivanti dalle attività forestali e dalle industrie della sua filiera» è fonte di energia rinnovabile, almeno secondo

Page 65: Marzo Aprile 2015

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Page 66: Marzo Aprile 2015

l 64 Marzo / Aprile 2015 l

l ambIente l

quanto stabilito dalla vigente legislazio-ne europea. Molti Stati membri, però, non promuovono i residui da produzio-ne cartaria come fonte di energia rinno-vabile. Non tutti i residui da produzione cartaria sono riconosciuti quale combu-stibile adeguato e pulito. Sebbene i resi-dui da produzione cartaria dovrebbero essere riconosciuti quali fonti di energia rinnovabile, il loro uso viene ulterior-mente limitato dall’inclusione di alcuni di essi nella Direttiva europea 2000/76 inerente l’incenerimento dei rifiuti. Qua-le risultato di sempre più aspre e non necessarie limitazioni, molti residui, che potrebbero essere altrimenti utiliz-zati per il recupero di energia, vengo-no invece smaltiti in discarica. Il potere calorifico non rappresenta un parame-tro adeguato che permette la distinzione tra recupero energetico e smaltimento. Nonostante le indicazioni della Corte di Giustizia europea, che definiscono i limiti sul potere calorifico un criterio non adeguato per distinguere tra recu-pero di energia e smaltimento, alcuni Stati membri continuano a utilizzarlo. In

questo caso, la combustione dei residui cartari non viene classificata come recu-pero di energia a causa dell’alto conte-nuto di umidità (il legno stesso è al 50% composto di umidità). Da ciò risulta un minor recupero dei residui cartari e por-ta a effetti di migrazione dei rifiuti stessi in altri Stati membri.

Requisiti di legge onerosiLa legislazione UE considera i residui cartari come rifiuti veri e propri. Con-seguentemente la loro gestione neces-sita di specifici permessi, rendendo spesso più semplice e conveniente lo smaltimento in discarica piuttosto che adeguarsi ai complicati adempimenti richiesti per il loro recupero.

Incoerenza nell’obiettivo di riduzione del ricorso

alla discaricaIl riciclo sottrae carte e cartoni biode-gradabili alla discarica e, di conseguen-za, contribuisce direttamente all’obietti-vo fissato dalla Direttiva sulle discariche. Ad ogni modo, più carta viene riciclata,

più alta risulta la percentuale di fibre già riciclate nei prodotti cartari e maggiore sarà la percentuale di fibre che si per-dono durante il processo di produzione. Inoltre, un più elevato recupero di carta, ma soprattutto una crescente quota di carta proveniente dalla raccolta dome-stica, comportano un maggiore livello di impurità e dunque una maggiore produ-zione di residui nel processo di riciclo. Pertanto, più onerose e complicate sono le possibilità di smaltire i residui del pro-cesso di riciclo, più crescono i costi del riciclo stesso, riducendo così gli incenti-vi al recupero della carta.

Limitazioni all’impiego dei residui cartari in agricoltura

Alcuni Stati membri incoraggiano l’uti-lizzo dei residui cartari e dei fanghi di disinchiostrazione in agricoltura, viste le loro eccellenti caratteristiche fun-zionali al terreno. In molti Stati mem-bri, invece, utilizzare i residui cartari in agricoltura è assolutamente vietato o reso molto oneroso, rendendo questa opzione nei fatti inapplicabile. l

Tipologia di rifiuti

Residui dell’industria cartaria

Destinazione dei residui di cartiera

Page 67: Marzo Aprile 2015

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Page 68: Marzo Aprile 2015

LINDE MATERIAL HANDLING E BAYLO HANNO SIGLATO UN

ACCORDO ESCLUSIVO DI COLLABORAzIONE PER LO

SVILUPPO DI SOLUzIONI ROBOTIzzATE.

l 66 Marzo / Aprile 2015 l

l movImentazIone l

di: Linde Material Handling

Linde Material Handling e Balyo, azienda specializzata in roboti-ca, hanno siglato una partnership

strategica. Grazie a questo accordo, Linde MH intensificherà la propria atti-vità nel settore dei veicoli a guida auto-matica, mentre Balyo raggiungerà una significante penetrazione nel mercato con le proprie soluzioni tecnologiche innovative. Le due aziende hanno pia-nificato una collaborazione nell’ambito dello sviluppo, della produzione e della vendita sotto la denominazione “Linde Robotics”, che incrementerà la compe-tenza di Linde MH in questo settore.La domanda di veicoli industriali automatizzati sta crescendo costante-mente. Gli operatori logistici vogliono standardizzare le loro movimentazioni interne di merci, sviluppando soluzioni semi o interamente automatiche, che consentiranno l’impiego dei macchi-nari indipendentemente dall’orario di lavoro e che favoriranno la prevenzione di errori e di incidenti, riducendo così anche i costi del personale.“Il nostro obiettivo è quello di ampliare la nostra gamma con sistemi automatizzati per offrire ai nostri clienti soluzioni a diversi livelli. Con Balyo abbiamo un accordo in esclusiva così da poter trar-

re il massimo beneficio dalla collabora-zione tra le nostre realtà”, ha dichiarato Christophe Lautray, Chief Sales Officer presso Linde MH, convinto che la coo-perazione sarà un successo. “Il nostro piano è quello di integrare la tecnologia innovativa di Balyo nella maggior parte dei nostri prodotti, passo dopo passo, utilizzando sinergie sia nella produzione che nelle vendite. In occasione della fie-ra LogiMat, abbiamo presentato i primi prodotti sviluppati insieme, e molti altri seguiranno presto”.“Linde MH è leader del mercato dei car-relli elevatori e dispone di una profonda conoscenza del prodotto e di una fitta rete commerciale e di assistenza qua-lificata. Per noi rappresenta il partner ideale per sviluppare soluzioni innova-tive, che possano soddisfare al meglio i nostri clienti comuni”, ha detto Fabien Bardinet, CEO di Balyo, spiegando la decisione di questa unione con l’indu-stria manifatturiera di carrelli elevatori. “In Balyo produciamo un ecceziona-le sistema di guida per carrelli elevatori e insieme con Linde MH offriremo ai nostri clienti proposte e soluzioni per ottimizzare il flusso interno delle mer-ci e per ottenere un sempre maggior risparmio nei costi.”Basati sulla produzione di serie dei car-relli Linde, i veicoli automatici guidati

dalla tecnologia Balyo non richiedono nessuna infrastruttura di navigazione come riflettori, sistemi a induzione o magneti. Al contrario, usano una tecno-logia con un laser assistito incorporato, che basa la navigazione sulle caratte-ristiche strutturali, come muri, scaffali o pilastri. Questa tecnologia esclusiva permette un’installazione facile e velo-ce. Prima di tutto, il magazzino viene tracciato e i dati vengono convertiti in una mappa bidimensionale. In seguito vengono definite l’ordine dei tragitti nel magazzino e le missioni assegnate ai singoli veicoli. Equipaggiato con laser, unità di controllo e mappa digitalizzata, il veicolo localizza la propria posizione in tempo reale. Modifiche nel magazzi-no, missioni o percorsi possono essere implementati in qualsiasi momento, in modo semplice e veloce. Un softwa-re completo, dotato di un’interfaccia utente intuitiva, assicura l’integrazio-ne dei veicoli automatici alle strutture del magazzino, con interfacciamento ai sistemi WMS e ERP.La famiglia dei nuovi veicoli automa-tici rappresenta una soluzione sicura, molto avanzata, che consente una faci-le interazione con gli operatori ed un riavvio automatico dei veicoli quando la strada è di nuovo libera (a seguito di un precedente ostacolo che è stato rilevato e poi rimosso). Contrariamente ad altre soluzioni, i veicoli automatici Linde by Balyo analizzano in 3D l’am-biente circostante e possono ripristinar-si autonomamente. l

ACCoRDo DI CoLLABoRAZIoNE RAGGIUNTo TRA LINDE MATERIAL

hANDLING E BALyo