Quarto Rapporto turismo religioso - Piergiorgio...
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Quarto Rapporto sul Turismo Religioso 2013
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INTRODUZIONE
Quarto Rapporto sul Turismo Religioso 2013
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Una nuova edizione del Rapporto sul Turismo Religioso in Abruzzo. Prosegue così il lavoro
intrapreso anni addietro, con un aggiornamento che vuole essere la prosecuzione di un percorso
fortemente voluto dall'associazione temporanea di scopo Culto e Cultura in Abruzzo (ente capofila il
Comune di Lanciano) e Infiera, in collaborazione con Innovatur Polo d'Innovazione Turismo. Lo
studio intende approfondire il fenomeno del turismo religioso e culturale, che conferma l'Abruzzo
tra le regioni protagoniste a livello nazionale. Come in passato, il Rapporto nasce dal lavoro di
gruppo appositamente costituito, che ha raccolto dati statistici, registrato numeri, condotto analisi
ed indagini sui contorni di questa tipologia di turismo. Il Rapporto quindi si conferma quale
strumento di supporto allo studio per tutti coloro che, enti pubblici e privati, associazioni e realtàm
accademiche, sono interessati ad approfondire questo ambito.
Anche questo quarto Rapporto si basa sui seguenti principi cardine:
- la valorizzazione del territorio e delle eccellenze;
- la volontà di contribuire ad attenuare le debolezze strutturali del territorio;
- l'incremento del know‐how;
- la crescita del marketing territoriale;
- la possibilità di far emergere punti di forza e criticità del sistema locale;
- una migliore fruibilità del manuale grazie alle moderne tecnologie;
- la facilita la diffusione presso un pubblico sempre più ampio;
‐ la fruibilità dei dati e possibilità di analisi e confronto con il precedente rapporto;
‐ la presentazione di un turismo consapevole e responsabile, attento a coniugare i valori della
religiosità con la valorizzazione del patrimonio naturalistico, culturale e storico delle
destinazioni e dei luoghi di culto;
‐ la proposta di un nuovo modo di intendere i territori per poter soddisfare le mutate
esigenze del viaggiatore per fede, mirando a far “incontrare” le imprese del turismo con gli
esperti del settore e gli operatori, al fine di contribuire ad un confronto culturale, religioso
ed operativo.
Lanciano, 21 maggio 2015
Quarto Rapporto sul Turismo Religioso 2013
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CAPITOLO 1
IL TURISMO RELIGIOSO–CULTURALE
Quarto Rapporto sul Turismo Religioso 2013
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TURISMO: ANALISI DELLE TENDENZE NAZIONALI
Il 2014 in Italia si è concluso all'insegna dell'ottimismo, confermato poi dall'andamento del 2015.
Secondo il monitoraggio dell'Enit, tra i più grandi tour operator mondiali, il 2015 si prospettava
"un'ottima annata" per il turismo, a partire da dati in crescita che arrivavano soprattutto da
oltreoceano, dove il 74,5% dei tour operator dichiarava ampia soddisfazione nelle vendite. Il
turismo religioso continua a fare la sua parte in questo andamento positivo. Così, se tra le città
d'arte s'impone Roma anche per il forte appeal di Papa Francesco, nazioni come la Polonia
continuano a scegliere il nostro paese per la forte componente devozionale delle destinazioni: tra i
tour operator polacchi interpellati dall'Enit, si segnala un aumento proprio di quelli specializzati nel
turismo religioso. E questo tipo di turismo caratterizza anche l'incoming dal Brasile e dall'Argentina.
Più in generale, il marchio Italia continua ad essere ben posizionato nel mercato del turismo,
sopra u o da paesi come la Spagna (nell’immaginario del turista spagnolo, l ́Italia viene considerata
la prima destinazione per il turismo culturale). La cultura, la gastronomia, il clima e l ́accoglienza
della destinazione Italia sono gli elementi di maggiore attrazione. Ma un altro elemento
dell'immagine del brand Italia è proprio l ́ampia offerta di turismo religioso.
In definitiva, come sostiene il commissario straordinario dell’Enit, Cristiano Radaelli, “siamo di
fronte ad un anno di svolta per Expo, per la grande serie di importanti eventi programmati e per la
favorevole situazione dei cambi rispetto all’Euro. È una grande opportunità e sono certo che il
turismo potrà contribuire ancora più che in passato alla crescita economica del Paese”.
IL TURISMO RELIGIOSO
Come noto, il turismo religioso si basa sulla necessità spirituale del turista che va alla ricerca di
luoghi di fede e di testimonianze religiose. Esso rappresenta anche un segmento in grado di
promuovere lo sviluppo delle zone rurali e di montagna che si stanno spopolando, la valorizzazione
dello straordinario patrimonio storico e artistico, anche meno noto, favorendo il recupero delle
identità regionali e l’organizzazione delle risorse locali da finalizzare all’accoglienza. Forme
innovative di promozione turistica integrata sono riscontrabili in diverse regioni italiane, come
Sardegna, Umbria e Abruzzo nei cui portali turistici è possibile trovare proposte mirate per i turisti
con percorsi religiosi dove l’aspetto culturale è intersecato con quello religioso fino a determinare
una conoscenza più estesa del territori.
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Il turismo religioso, per la letteratura tradizionale può essere inserito nella sottocategoria del
turismo culturale. Tale pensiero si è oggi modificato, visto il potere economico e sociale che il
turismo religioso ha assunto in questi ultimi anni. Le motivazioni di tale affermazioni per gli studiosi
di sociologia sono da rinvenirsi nella capacità del turismo religioso ad accorpare sia i turisti in senso
stretto che i pellegrini. Se si analizzano le origini storiche che spingevano gli individui a
intraprendere un viaggio verso mete di culto, si evidenzia, infatti, come questa forma di viaggio sia
antichissima, si ritrovano esempi già nell’età preromana. Ciò che li differenzia in modo sostanziale
sono le motivazioni per cui essi intraprendono un viaggio. Le motivazioni del turista possono essere
sintetizzate con la voglia di divertimento, di evasione, di relax. Ma nella accezione più moderna la
figura del pellegrino in visita ad un luogo sacro si sdoppia in due sottofigure tipiche che sono quella
del pellegrino escursionista e quella del pellegrino turista. Il primo visita la località nell’arco di una
giornata e non soggiorna nelle strutture ricettive; il secondo vi soggiorna e di conseguenza viene
classificato come un turista, ed è così che nasce la forma di turismo religioso. Il turismo religioso
oggi può essere, quindi, considerato quale macrosistema in cui far rientrare il turista in senso
stretto e il pellegrino, ovvero (come afferma Nocifora) il “turismo religioso è quella pratica turistica
che ha come meta luoghi che hanno una forte connotazione religiosa ma la cui motivazione è
eminentemente culturale e/o spirituale, quando non direttamente etnica, o naturalistica, o a
carattere etico/ sociale, ma non religiosa in senso stretto”.
IL TURISMO RELIGIOSO IN ITALIA...
Secondo una ricerca dell’Isnart1, in Italia il turismo religioso pesa sull’economia nazionale l’1,5% sul
totale dei flussi turistici, di cui il 2% sulla domanda internazionale e l’1,1% sui turisti italiani, per un
totale di 5,6 milioni di presenze turistiche (di cui 3,3 milioni di presenze straniere e 2,3 milioni di
presenze legate al mercato italiano). I turisti stranieri sono circa il 60% del comparto: il 45,3%
proviene dall’Europa e il 14,9% dai Paesi extraeuropei.
Da una indagine più analitica si evidenzia come i principali fruitori sono gli adulti: il 41,4% tra i 30 e i
50 anni, il 44,4% dei turisti che raggiunge le località italiane per motivazioni religiose utilizzano i
tour operator e le agenzie di viaggio. Il 32,7% preferisce viaggiare in compagnia del proprio partner,
il 20% sceglie un tour organizzato, il 19,7% un gruppo di amici, il 13,3% la famiglia, mentre il 9,8%
viaggia da solo. Il pellegrino viaggia principalmente in bassa stagione e spende mediamente 51 euro
1 Isnart Rapporto sul turismo in Italia 2013
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al giorno: gli italiani spendono di più degli stranieri (rispettivamente 59 euro e 46 euro). I turisti che
scelgono mete a carattere religioso sono per il 32,7% accompagnate dal proprio compagno per il
20% invece fa parte di un tour organizzato ed in alternativa è accompagnato da un gruppo di amici
(19,7%), mentre solo il 13,3% sceglie di muoversi con la famiglia, solo il 9,8% viaggia da solo. La
motivazione religiosa, che rappresenta la principale ragione di scelta del soggiorno (71,9%) è unita
al desiderio di partecipare ad eventi di natura spirituale (37%). Fra le altre motivazioni troviamo che
il 42,4% dei turisti sceglie le località italiane anche per la ricchezza del patrimonio artistico e
monumentale, mentre il 26,3% esprime il desiderio di conoscere nuovi luoghi, e il 21,1% intende
conoscere gli usi e costumi della popolazione locale2. L’effetto‐Bergoglio è stato evidentemente il
fenomeno dell’ultimo anno: il 4% dei vacanzieri presenti in Italia nel corso dei ravvicinati ponti
primaverili è infatti in qualche modo legato a un viaggio religioso e ha visitato e continuerà a visitare
fino al prossimo fine settimana non solo Roma e Assisi ma anche altre mete legate alla presenza di
santuari come Padova, Pompei, Loreto, Oropa, San Giovanni Rotondo e Cascia. Oltre ad
attraversare percorsi come la via Francigena, riscoperta negli ultimi anni3.
...E IN EUROPA
Una prima valutazione del mercato del turismo religioso in Europa occidentale si aggira intorno ai
€7,5 miliardi. L’Italia attrae il 30% di questo segmento, ma è seconda dietro alla Francia. Si tratta di
un dato sorprendente considerando il numero di mete rilevanti per pellegrini e turisti religiosi
presenti in Italia. Accanto ai prodotti più tradizionali dell’industria turistica (mare, montagna, laghi e
città d’arte), nel corso dello studio sono emersi alcuni rilevanti segmenti di domanda, definiti sulla
base di interessi e bisogni specifici. Alcuni di questi sono sostenuti molto chiaramente da mega
trend internazionali, come “fitness e sport attivo” (golf, sci, ciclismo, ecc.), “wellbeing”, “turismo
religioso”, “enogastronomia” e “shopping”4.
2 COSTA N., (1995). Il turismo religioso: definizioni e caratteristiche, in Annali Italiani del Turismo
Internazionale, vol. 1:2, pp. 121‐168.
3 http://www.wired.it/economia/business/2014/04/29/turismo‐religioso/
4 Fonte: Turismo Italia 2020
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Tabella 1: la provenienza del turista religioso in Italia (in percentuale)
Tabella 2: le presenze (in milioni)
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Tabella 3: la modalità di viaggio del turista religioso (in percentuale)
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LA MAPPA DEL TURISMO RELIGIOSO
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CAPITOLO 2
IL TURISMO RELIGIOSO‐CULTURALE IN ABRUZZO
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IL CONTESTO
Ai prodotti tradizionali (mare, montagna invernale e montagna estiva) se ne aggiungono altri per i
quali l'Abruzzo presenta caratteristiche ambientali, strutturali, culturali idonee. Si tratta
dell'ecoturismo e vacanza attiva, della didattica naturalistica, del turismo culturale, del turismo
religioso,dell'enogastronomia, del fly & drive, del turismo sportivo e poi ancora, del congressuale,
del turismo di ritorno, del wellness e golf, del diportismo nautico, crocieristico. Per quanto riguarda
alcuni di questi prodotti sono stati pubblicati dépliant finalizzati alla diffusione della conoscenza
delle loro caratteristiche e alla promozione del territorio. Si tratta di prodotti turistici che, se
sostenuti da una rete di servizi adeguati e immessi su grandi mercati, sono in grado di penetrare
nicchie interessanti sia sotto il profilo della spesa che della numerosità di potenziali clienti, molti dei
quali posso contribuire alla destagionalizzazione del turismo regionale. Gode di un'indubbia
notorietà per le pregevoli risorse ambientali e naturali. Gli slogan che hanno definito l'Abruzzo
“cuore verde d'Europa” e la “regione dei parchi” hanno certamente colto nel segno e diffuso l'idea
di un territorio che presenta una concentrazione di aree protette unica nel suo genere.
Ciononostante, si trova a competere con altre località di elevato pregio, si pensi alle Alpi, le quali,
hanno saputo costruire intorno al proprio patrimonio naturale un'immagine più accattivante perché
supportata da un'organizzazione di servizi molto più evoluta, da migliori e più consolidati piani di
sviluppo turistico compatibile con l'ambiente, da capacità di comunicazione e promozione. A
proposito dei fattori attrattivi c'è da osservare che quelli noti sono limitati ai parchi e alla fauna
selvatica. L'Abruzzo detiene un patrimonio assai più vario e variegato, composto da risorse
architettoniche, culturali, religiose (santuari di pregio religioso oltre che architettonico),
enogastronomiche, conosciuto solo in particolari nicchie della domanda, la cui promozione
potrebbe incrementare in modo consistente i flussi turistici. E anche il patrimonio naturale si
presterebbe bene per “usi alternativi” (sport, relax e benessere) che ne esalterebbero il valore e
moltiplicherebbero in modo esponenziale l'interesse dei potenziali visitatori. Bisogna riconoscere
che la Regione ha fatto negli ultimi anni grandi sforzi per promuovere sul mercato internazionale,
oltre ai turismi per così dire “maggiori” (mare e montagna inverno), anche quelli “minori”
(montagna estate, natura e ambiente, enogastronomia, arte, culto e cultura, vacan‐za attiva, fondo‐
escursionismo, cicloturismo, nautica). Sarebbe forse necessario accompagnare e sostenere questi
nuovi turismi con la costruzione di attrattori artificiali quali infrastrutture,musei, eventi di livello
internazionale. È una regione che da sempre rimanda nell'immaginario collettivo alla civiltà
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pastorale e, quindi, nella sempre più diffusa frenetica vita quotidiana,ha l'appeal di un luogo
tranquillo, quieto, sicuro, costellato di piccoli borghi immuni da microcriminalità.
ANALISI DELL'ANDAMENTO E CONFRONTO CON I DATI PRECEDENTI
Al fine di analizzare il movimento del turismo religioso nel corso dell’anno 2013 rispetto al 2012,
partiamo dai dati statistici della Giunta regionale dell'Abruzzo Direzione sviluppo economico e del
turismo che rilevano il movimento dei clienti negli esercizi ricettivi di 25 paesi abruzzesi censiti. Per
farlo, è necessario prima analizzare i dati e descrivere l’andamento statistico relativo al movimento
del turismo religioso in Abruzzo studiando le località del Cammino dell'Apostolo Tommaso.
Distinguendo gli arrivi e le presenze italiane e straniere, nel corso dell’anno 2013 nelle strutture
ricettive, sia alberghiere che complementari, ci aiutiamo con delle tabelle per confrontare i dati che
più ci interessano5.
Riepilogo considerate tutte le destinazioni analizzate
italiani stranieri totale
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 68.031 191.299 11.680 41.479 79.711 232.778 2012 292 9.511
2013 67.253 195.100 13.067 44.486 80.320 239.585 2013 305 9.287
5 Arrivo: numero di clienti arrivati che effettuano un ceck‐in nell'esercizio ricettivo nel periodo considerato. Presenza: numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi nel periodo considerato. Esercizi alberghieri: alberghi classificati in cinque categorie distinte per numero di stelle e residenze turistico‐alberghiere con informazioni relative al numero di esercizi, camere, letti e bagni a livello di singolo comune (Istat).Esercizi complementari: campeggi, villaggi turistici, alloggi in affitto, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini, bed & breakfast, altri esercizi ricettivi (Istat). Esercizi ricettivi: è l'insieme delle due categorie.
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LANCIANO‐ORTONA
considerati anche Fossacesia, Treglio, Mozzagrogna, Rocca San Giovanni
CHIETI BUCCHIANICO MANOPPELLO considerato anche San Giovanni Teatino
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MONTEODORISIO‐CASALBORDINO
SULMONA‐PRATOLA PELIGNA
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ORSOGNA‐GUARDIAGRELE
Per analizzare meglio l'andamento nelle due destinazioni di riferimento distinguiamo gli arrivi e le presenze nelle due città nel 2012 e 2013.
italiani stranieri totale
Paese arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze
ORSOGNA 2012 906 3.013 135 386 1.042 3.398
2013 308 956 146 729 454 1.685
GUARDIAGRELE 2012 1.023 2.086 194 608 1.218 2.694
2013 954 2.173 230 526 1.184 2.698
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ISOLA DEL GRAN SASSO CAMPLI
all. 1 TABELLE di riepilogo delle presenze e degli arrivi (Italia‐Estero) per le destinazioni di
riferimento (con il numero di letti ed esercizi e le variazioni percentuali).
Ricordiamo i criteri di analisi dei dati utilizzati nel presente rapporto:
- località fondanti il cammino dell’apostolo Tommaso: considerato 80% di presenze e arrivi
registrati (20% per incidenza del turismo business, dati Trademark e Istat);
- comuni che si considerano distretto, attorno alla meta considerata: considerato il 30% di
presenze e arrivi registrati;
- non viene più preso in considerazione il movimento inerente le case private date in affitto,
in quanto la determinazione deriva da una stima approssimativa e soggettiva (non
supportata da metodologie statistiche) effettuata dagli enti turistici territoriali, priva dei
requisiti dell'attendibilità, dell'affidabilità e dell'accuratezza necessari per considerazioni di
tipo statistico;
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- per il rispetto del Decreto Lgs 322/1989 e successive modifiche e integrazioni, molti dati sui
flussi sono stati oscurati. In particolare l’art. 9 del decreto impone la tutela del segreto
statistico, in base al quale “i dati possono essere esternati o comunicati soltanto in forma
aggregata e seconda modalità che rendano non identificabili gli interessati (singola struttura
ricettiva) ad alcun soggetto esterno, pubblico o privato, né ad alcun ufficio della Pubblica
Amministrazione e possono essere utilizzati solo per scopi statistici”. Per tale motivo non è
possibile fornire il dettaglio mensile.
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CONCLUSIONI
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Anche da questo quarto Rapporto emerge con grande evidenza che il turismo religioso rappresenta
per l'Abruzzo un settore importante, ormai tra le esperienze più significative per quanti scelgono la
nostra regione come meta di viaggi. Importante per due ordini di ragioni. In primo luogo perché ci
sono destinazioni come Lanciano ed Ortona che continuano a far registrare un trend
costantemente in crescita, come emerge dall'analisi comparata di tutti i precedenti studi rilevati.
Questo significa che le strategie di comunicazione realizzate negli anni stanno dando i loro frutti,
insieme alle varie esperienze promozionali che hanno in qualche modo collocato luoghi di culto
come il santuario del Miracolo Eucaristico e la cattedrale di Ortona con le spoglie dell'Apostolo
Tommaso tra le mete sempre più imprescindibili per chi vuole vivere la religiosità non solo della
nostra regione ma anche a livello nazionale.
In secondo luogo, la sostanziale tenuta delle altre mete parla di un tipo di offerta turistica che
continua a funzionare nel tempo, senza cedere troppo alle difficoltà di tipo congiunturale che ormai
si trascinano da anni. E tutto questo allinea fortemente l'Abruzzo al trend nazionale, che parla di
flussi turistici sempre più dall'estero, a testimonianza di una sempre più consolidata capacità di
parlare a mercati fortemente sensibili alle proposte in tema di cultura e devozione. Come
evidenziato anche nella terza edizione del Rapporto, la vicinanza con regioni come il Lazio e le
Puglie, mete storiche di turismo religioso, senz'altro favorisce le dinamiche di crescita. Ma la tenuta
e la crescita dei flussi nella nostra regione testimoniano anche la bontà di quelle strategie poste in
essere, come il Cammino dell'Apostolo Tommaso, per trasformare l'Abruzzo da terra di passaggio a
vera e proprio meta.
In attesa di analizzare i dati del 2014, l'auspicio che si può trarre dalla lettura di questo quarto
Rapporto è che la rete tra enti locali, realtà private, Dmc e gli operatori turistici, che già ha avuto
modo di farsi valere, possa cogliere con decisione la grande opportunità offerta dal Giubileo
Straordinario sulla Misericordia indetto da Papa Francesco, in programma da dicembre 2015 a
ottobre 2016: i pellegrinaggi diretti a Roma da ogni dove potranno contare sull'ampliamento
dell'offerta turistica messa a disposizione da una regione che ha tanto da dire per quei viaggiatori
che vogliono fare una significativa esperienza di fede e cultura.
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INDICE
Introduzione................................................................................................ p. 1
Capitolo 1
Il turismo religioso‐culturale...................................................................... p. 3
‐ Turismo: analisi delle tendenze nazionali................................................ p. 4
‐ Il turismo religioso.................................................................................... p. 5
‐ Il turismo religioso in Italia....................................................................... p. 6
‐ ...e in Europa............................................................................................. p. 7
Capitolo 2
Il turismo religioso‐culturale in Abruzzo.................................................. p. 10
Il contesto................................................................................................. p. 11
Analisi dell'andamento e confronto con i dati precedenti...................... p. 12
Conclusioni................................................................................................ p. 18
allegato 1 ‐ RIEPILOGO DELLE PRESENZE E DEGLI ARRIVI (ITALIA‐ESTERO) PER LE DESTINAZIONI DI RIFERIMENTO
LANCIANO ‐ ORTONA (considerati anche Fossacesia, Treglio, Mozzagrogna, Rocca San Giovanni)
italiani stranieri totale
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 27.086 92.333 5.213 15.760 32.299 108.093 2012 110 4.150
2013 28.260 98.751 6.243 20.748 34.503 119.499 2013 116 4.148
CHIETI BUCCHIANICO MANOPPELLO (considerato anche San Giovanni Teatino)
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 20.113 42.930 2.238 6.528 22.351 49.458 2012 68 1.340
2013 16.915 39.812 2.405 7.052 19.320 46.864 2013 69 1.387
MONTEODORISIO CASALBORDINO
italiani stranieri totale
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 1.865 4.946 136 623 2.002 5.569 2012 18 2.240
2013 1.929 5.337 183 718 2.112 6.055 2013 18 1.936
SULMONA E PRATOLA PELIGNA
italiani stranieri totale
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 13.709 35.934 3.549 16.863 17.258 52.797 2012 38 914
2013 15.119 38.884 3.579 13.527 18.698 52.411 2013 44 965
ORSOGNA GUARDIAGRELE
italiani stranieri totale
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 1.930 5.098 330 994 2.259 6.092 2012 15 275
2013 1.262 3.129 377 1.254 1.638 4.383 2013 15 275
ISOLA DEL GRAN SASSO CAMPLI
italiani stranieri totale
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 3.329 10.058 214 712 3.542 10.770 2012 43 592
2013 3.768 9.187 282 1.186 4.050 10.374 2013 43 576
Riepilogo considerate tutte le destinazioni analizzate
italiani stranieri totale
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze esercizi letto
2012 68.031 191.299 11.680 41.479 79.711 232.778 2012 292 9.511
2013 67.253 195.100 13.067 44.486 80.320 239.585 2013 305 9.287
italiani stranieri totale