IL PUNTO (agosto 2008)

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Pensieri che furono annotati e non pubblicati. Resi pubblici solo ora (2012) come documentazione.

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Contro la catastrofe del 22-12-2

Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

Il punto.

Nell'agosto 2008, in cui credo che il prossimo 13-10, a meno 153 decine di giorni dal limite del Calendario Maya, la mia vita finirLuned 25 agosto 2008 inizia questo mio ultimo libro. Tirer la somma conclusione di quello che mi accaduto vivendo in questo primo lato del mondo che ne ha due. Lo far, per la prima volta assistito da un programma di scrittura automatica, per cui credo che il mio linguaggio scorrer pi fluido, perch riprodurr esattamente il mio pensiero per come esso si svolge usando la parola detta. Nella conclusione della vita sempre da farsi il punto conclusivo, cercando di descrivere lesistenza trascorsa nelle sue varie fasi, per come essa , per chi essa stata condotta, sviluppata, articolata, per come si giunti proprio a quelle fondamentali conclusioni.

Questo necessario soprattutto quando le conclusioni cui una vita giunge sono straordinarie, eccezionali, direi uniche come quelle cui arrivata la mia. Infatti, pur essendo io una persona ragionevole e che fa uso della sua ragione quando assume i suoi giudizi, io sono arrivato a credere accaduta a me una cosa che in tutta l'esistenza del mondo, comprendendovi passato presente e futuro, accade una sola volta e ad un solo uomo: la discesa del Dio Padre e del Dio Spirito, sulla terra, per vivere in me in prima persona e realmente usando il mio corpo mortale. La domanda, immediata, che nasce allora dentro a chiunque si possa trovare nella mia unica condizione questa e pu essere altra: Possibile che stia succedendo e sia successo proprio in me?.

Io mi sono proposto questa domanda, per, solamente a 64 anni compiuti. Fino ad allora avevo percepito una straordinaria e impossibile capacit apparente, appartenente alla mia persona, di compiere cose assolutamente impossibili non solo a me, ma a tutti. Nella legge fisica infatti ci sono punti morti, domande che sono ancora irrisolte, senza soluzione. E a me, un architetto, proprio a me poteva mai succedere che io risolvessi questi dubbi, superassi questi punti morti, arrivando a delle soluzioni cos avanzate da non essere prese nemmeno in considerazione dal mondo scientifico?Sono soluzioni che, anche quando sono state mostrate in maniera esplicita al mondo scientifico, avevano in s un tale avanzamento rispetto agli obiettivi presenti della scienza, da sembrare come dei salti in avanti, che scavalcassero tutta una serie di condizioni intermedie e di passaggi che dovevo esistere, e quindi apparivano come vere improvvisazioni e, pi che opera di raziocinio, di una fantasia che facesse non della fisica, ma opera della fantascienza. Nel Newsgroup italiano di scienze fisiche, quando ho proposto le mie conclusioni, non le ho avuto accettate proprio per l'accusa rivolta a me di non esercitarmi nella scienza, ma della fantascienza. Ve lo riferisco per farvi capire come io avessi realmente fatto dei passi da gigante, presentando conclusioni ancora troppo avanzate rispetto allo stato attuale della conoscenza, troppo per essere creduto che operazioni veramente conseguite a passi regolari e scientifici, compiuti uno dopo l'altro, fossero state veramente fatte e non dei grandi balzi in avanti, della pura fantasia. Ci avveduto anche quando io ho dettagliatamente mostrato tutti i passi e i passaggi, nella giusta sequenza che portava a queste cos avanzate conclusioni. Ebbene, lo stato attuale della conoscenza scientifica tale che, pur avendo io ho indicato la sequenza perfetta di tutte le azioni che portavano a quei punti straordinari, la stessa sequenza non era poi riconosciuta come una serie di passi progressivi che portavano ai nuovi risultati. A me sarebbe toccato, dunque, di riuscire a compiere questi passi nemmeno riconoscibili in essi stessi, e la domanda ovvia per me era stata: ma come stato mai possibile? Come possibile che io, un architetto, anche se sono una persona che ho studiato a modo mio la fisica, posso essere stato capace di tanto?Io nel corso degli studi universitari di architettura avevo studiato gli argomenti scientifici sui libri, ma dopo avevo proseguito non pi studiando sui libri, bens nella mia mente, nella mia mente soltanto, che cercava di immaginare come fosse possibile, partendo da alcune posizioni precise, arrivare ad altre. Quindi io avevo realmente compiuto uno studio in relazione alla fisica, ma non uno studio per come si intende sia lo studio, ossia la lettura di libri, di testi che permettessero una pi approfondita preparazione culturale, tale poi da consentirle la capacit di giungere a determinare delle nuove scoperte. No i miei studi erano solo esercitazioni mie personali, compiute solo con la mia ragione, e che, sapendo dove collocare un obiettivo, cercavo di raggiungerlo compiendo tutti i passi necessari, secondo me, a compiere felicemente tutto questo cammino. Certo, questa una esercitazione relativa alla scienza, ma non uno studio fatto cos come si intende che sia lo studio, non approfondire la conoscenza degli altri per avere poi la necessaria competenza personale indispensabile a compiere questi passi. Il mio era il tentativo umano di arrivare a questo risultato usando semplicemente e solo quel bagaglio di informazioni per come erano esistenti nella mia memoria, quella di una persona che oramai aveva compiuto questi studi diciamo cos: classici, facendolo nel corso di studi universitari di architettura fatti ormai una trentina di anni prima e che erano rimasti nella mia memoria solo come un suo sottofondo. Tra laltro negli esami che avevo dovuto superare e che avevano riguardato la Fisica, la Chimica, la Matematica io ero quasi sempre uscito come attraverso il classico rotto della cuffia, meritando dei 18 o poco pi Di conseguenza la mia stessa preparazione universitaria in relazione a questi argomenti di scienza non era stata tale da determinarmi qualcosa che fosse in s veramente ad alto livello e tanto importante da sopravvivere nella memoria per pi di trentanni.Cos di fatto sprovveduto, come avrei potuto riuscire laddove stentavano ad aver risultati validi studiosi promossi negli esami di Fisica con 30 e Lode e che poi avevano fatto della ricerca lo scopo di tutta la loro vita.Cos ragionavo perfettamente bene, se io mi domandavo: Ma come possibile che io abbia avuto questa capacit di compiere questi balzi in avanti di scienza e non di fantascienza?

Credo che siate tutti d'accordo con me che il giudizio espresso dai vari scienziati sulla impossibilit che io compissi realmente dei passi positivi fosse un giudizio assolutamente ben fondato! Quando Benito, mio fratello, si sent rimproverato da me di aver ricevuto il mio aiuto per tre mesi interamente spesi da me per sistemare la sua casa, mentre egli non aveva voluto mai spendere nemmeno unora per controllare ed aiutare il mio lavoro in fisica, essendo egli il laureato in Fisica e non io, Egli mi rispose: "L'ho fatto di proposito" e aggiunse "Dove potevi arrivare? Non avevi i laboratori, non avevi strutture, non avevi una preparazione tecnica appropriata! Dove poterli arrivare? Io di proposito non ti ho voluto incoraggiare a farti continuare a cercar di raggiungere quello che in nessun modo potevi conseguire. Tu stavi proprio perdendo anni di vita impiegati a raggiungere una possibilit che assolutamente non esisteva, per te!"Benito aveva pienamente ragione. Mio fratello non avrebbe avuto alcun motivo per non incoraggiarmi in un tentativo addirittura assurdo, considerati i miei mezzi. Ora, andando con la memoria a quei tempi, io capisco che aveva perfettamente ragione. Ma, ripensando a quello che accaduto dopo, mi sono reso che avevo ragione anche io. Mentre infatti Benito confidava solo sulla mia capacit, io, che soprattutto stavo spendendo e avevo speso la mia vita interamente per far esistere Ges Cristo, confidavo, senza nemmeno accorgermene, sull'aiuto divino dato a me da Ges. Con l'aiuto di Dio, infatti, ogni incapace pu divenire virtualmente capace di tutto.

Io mi ero accorto infatti di questa grande capacit che, improvvisamente, era intervenuta della mia vita e mi aveva addirittura trasformato in una sorta di straordinario e impossibile "nuovo Leonardo da Vinci ". Nel 1993 ero stato al e l avevo pubblicamente espresso, a tutti gli Italiani, proprio questo mio dubbio: "Ma chi sono io? Un nuovo Leonardo?".Maurizio Costanzo l'aveva , mi aveva deriso con un certo qual garbo, ma era chiaro a tutti, era evidente a tutti che un uomo della mia et, se fosse stato un vero "nuovo Leonardo da Vinci " lo avrebbe gi dimostrato da molto tempo. Io invece uscivo cos, allimprovviso, dallanonimato con quella che poteva essere accettata solo come una provocazione di cui sorridere.Anche a me sembrava paradossale che io potessi essere un nuovo Leonardo da Vinci stavo evidentemente sbagliandomi. Solo 9 anni dopo mi sarei accorto di essermi sbagliato in difetto e non in eccesso perch mi sarei accorto di essere addirittura Dio Padre, e il Dio Spirito santo. Nemmeno un Dio solo, ma ben due. Quello che manca a Leonardo da Vinci per raggiungere la condizione di un solo Dio uno spazio ancora superiore a quello che manca a un illustre sconosciuto per essere un Leonardo da Vinci. Figuriamoci poi quando uno due Dio in uno solo!Ecco perch, all'inizio, io ho detto che la mia esperienza era unica! Solo uno, in tutta l'esistenza del mondo, pu arrivare a dare corpo a quell'unico Dio che, se vive in una persona, vive in quella unica e sola in tutta quanta la storia dell'uomo.

Voi direte: "e Ges Cristo? Non era forse Dio? ". Io vi rispondo dicendo che: S, Ges Cristo era Dio, ma nella persona unica del figlio di Dio. In me Dio si presentato nella persona unica del Dio Padre e del Dio Spirito santo. Cos come in Ges Dio si era presentato nella sola persona del Figlio che, salito in Cielo, avrebbe poi mandato il Padre Spirito salto.Ora c' una bella differenza, anche, tra il Figlio di Dio e il Dio Padre. Possiamo dire che tra il Figlio unico di Dio e il Padre di Ges Cristo, c' ancora pi distanza di quanta ne possa passare tra un uomo normale e un Leonardo da Vinci. Infatti il Figlio di Dio , per sua stessa dichiarazione, chi stato mandato dal Padre a illustrare le Paterne ragioni. Le ragioni del Figlio Ges sono le ragioni di Dio in funzione del loro essere le ragioni del Padre. Solo il Padre chi decide tutto, solo il Padre prepara per il Figlio Unico prediletto e i Figli tutti il loro mondo limitato, delimitato, protetto. LUnico Figlio prediletto da Dio vive, assieme a tutti gli altri figli di Dio, in una condizione protetta, in un mondo costruito apposta per i figli, cio affinch facciano la dovuta esperienza. I figli devono compiere la loro preparazione per la vita. Lo scopo per cui stato costruito il mondo dei figli quello di consentirgli di prepararsi per il momento successivo, in cui ogni figlio possa divenire Padre, possa assumere il risultato di tutta la sua esperienza pero passare di ruolo, per cominciare a poter essere finalmente libero di gestire finalmente la sua possibile e matura paternit, nei confronti dei suoi futuri eredi.Questa la differenza sostanziale che passa tra il mondo dei figli e il mondo del Padre. Infatti il mondo del Padre quello volto a costruisce per i figli questa condizione protetta. Possiamo fare un esempio, facile da capirsi. Il mondo del Padre e simile a quello del mondo di un Alessandro Manzoni, il quale ha una serie dei figli, scaturiti tutti e solo dalla sua immaginazione, e sono Renzo, Lucia, Don Abbondio, lInnominato personaggi buoni e cattivi, che devono essere inseriti in una storia delimitata che questo autore poi chiama . In questa storia ogni figlio riceve dal Manzoni ogni cosa: pensieri, parole, opere e mondo intero. Tutti gli accadimenti di questo mondo sono gi configurati tutti quanti, dalla fantasia e dallattivit di Alessandro Manzoni, che gli d vita grazie al dono del suo stesso tempo. Egli considera le prerogative personali concesse ai vari Renzo, Lucia e a tutti gli altri. Ciascuno di essi immaginato con un suo carattere fondamentale. Questo carattere in un certo senso condiziona il modo con il quale poi l'autore lo far esistere. Un personaggio voluto in questa opera come un personaggio buono avr questa condizione della bont come un attributo suo che incide sulloperato del Manzoni quando egli deve pensare per lui e agire per lui. Allora lAutore d spazio ai suoi pensieri, alle sue parole, alle sue opere e all'esercizio della sua libert, e questa libert, del personaggio, si esprime attraverso le scelte apparenti del personaggio. Messo di fronte ad un dilemma, se fare questo o fare quello, il personaggio liberamente sceglie, ma non davvero il personaggio in s, in ultima analisi, chi liberamente sceglie. Chi sceglie per conto suo e poi attribuisce alla sua libert quella scelta, il Manzoni. Cos la scelta libera del personaggio scelta sua libera, ma essendo tutta condizionata interamente alla scelta per conto sua del Manzoni, che scegli liberamente per ogni personaggio che poi vive in prima persona il dono di quanto stato dato alla sua libert secondaria. Cos succede che un personaggio cattivo influenza con la sua cattiveria il Manzoni quando lAutore lo deve far esistere e - per farlo esistere - deve calarsi il lui e vivere personalmente tutta la sua cattiveria. Quando il Manzoni far esistere il malvagio, sar pertanto condizionato dalla cattiveria che ha donato alla tipologia del personaggio, al punto che questa ,malvagit di carattere costringer il Manzoni stesso ad assumere pensieri malvagi, desideri torbidi e tutte quelle condizioni che, in un certo senso obbligheranno il Manzoni ad essere come non vorrebbe, ad escogitare malefatte. Lo scrittore di un libro giallo, in cui si esegue un delitto perpetrato da una mente diabolica costringe lAutore a impersonare quella mente, e per lui terribile, perch di certo non si compiace di vivere quello stato. Ma anche lassassino il figlio di uno scrittore di libri gialli e suo Padre fornisce tutto anche a lui: pensieri, parole ed opere. Per ogni Autore che si rispetti, deve trionfare poi la giustizia. Per il nostro Creatore, per, deve trionfare anche lamore e il nostro Padre del Cielo stato descritto da Ges come il buon seminatore, che destina il buon seme della sua immaginazione, a far esistere figli buoni e figli cattivi. Egli per, a differenza di ogni creatore umano, dar modo ad ogni seme buono di portare il suo frutto, sia che fosse caduto sulla strada, sia tra le pietre, sia tra le spine, sia nella terra buona. E questo perch tutti i figli, buoni e cattivi, sono stati decisi tali proprio da Dio, ed Egli non pu caricare loro le colpe del personaggio che hanno dovuto interpretare, e solo per imposizione del Padre e non per loro libera scelta.Dio potr anche mostrare lesistenza dellInferno. Ma in esso non mander i Figli interpreti di quel personaggio, ma solo il personaggio, perch consentir ad ogni figlio di uscire a poco a poco da quel personaggio. Il nostro mondo infatti un'opera particolare, un mondo particolare che stato costruito dal Padre ed un mondo a beneficio di tutti i figli.Ora, in un mondo in cui tutti siamo figli di questo Padre nostro che sta nei cieli, il nostro mondo, il nostro universo questo luogo costruito come il luogo dei figli. Ges Cristo generato dal Padre come lesempio fulgido che esiste per tutti i figli: egli lunico figlio nel quale il Padre si visto compiutamente realizzato e rappresentato. Quando Ges si battezz e i cieli si aprirono e si ud la voce questo il figlio mio prediletto di cui mi sono compiaciuto tutto ci fu coerente a quello che sto dicendo e che la rivelazione diretta che il Padre dell'opera fa a tutti i figli inseriti nell'opera, dicendo loro chiaramente che il Padre entra in un Figlio come tutti i figli e quel Ges il solo Figlio prediletto, cos tanto da Dio, da avere le divine capacit che altri non hanno avuto, dio poter fare tutto quello che egli vuole. Questa capacit personale la prerogativa del Dio Padre onnipotente. Infatti, nell'opera scritta per i figli, accade tutto ci solo quello che il Padre vuole che accada. E allora, quando il Padre proietta la sua esistenza nel figlio in cui si predilige, che uno degli uomini viventi in questo mondo costruito apposta per i figli, Dio assume la condizione di un Figlio Unico, che ha ricevuto dallunico Signore, attivo come un Padre, l'incarico di far capire, in questo mondo di figli voluti buoni e cattivi, come il Padre abbia le sue idee precise: egli ama il bene, lo vuole e dispone affinch il bene vinca e dimostri tutta la sua capacit prodigiosa di risolvere a modo suo tutte le situazioni esistenti nel mondo. Cos Dio Padre, per dimostrare questa capacit paterna in un figlio voluto come tutti gli altri sotto il profilo fisico, gli dona le capacit paterna di cambiare a suo modo la storia del romanzo e di compiere prodigi. Questo figlio cammina sulle acque, comanda sugli agenti atmosferici e fa cessare le tempeste, porta dall'altro mondo a questo alcuni morti, rigenera parti del corpo consumate dalla lebbra. Egli mette tutte queste capacit prodigiose in un unico Figlio perch esse devono dimostrare a tutti gli uomini che questo nostro mondo, che in apparenza sembra condotto da uomini capaci di compiere azioni, in effetti non cos. Esiste infatti un suo unico e solo creatore, ed onnipotente. Se questo nostro mondo fosse quello de , e noi fossimo come Renzo, Lucia e tutti gli altri, dobbiamo poter arrivare a capire che abbiamo a monte un nostro Alessandro Manzoni, che sta formando di sana pianta per ogni personaggio la sua vita, la sua capacit, il suo futuro. Dunque il compito fondamentale che i figli devono avere, prima ancora di quello di pensare alla loro vita, di sapere che essa tutta condizionata dal volere del solo e vero Padre. Pertanto, se desiderano cambiamenti della loro storia, non devono affidarsi esclusivamente alla loro capacit, ma al volere del Padre, come di questo solo Alessandro Manzoni che pu cambiare la storia dei personaggi inclusi ne . E allora Ges consiglia a tutti di pregare il Padre, ma intanto dice anche che quello che poi gli occorre il Padre lo sa gi prima di loro ed ha gi previsto tutto, per cui si fidino di Lui. Ges stimola alla preghiera fatta a Dio. Ges vuole che si capisca che tutta opera Divina. Continua a insistere su questo argomento e racconta che la bellezza di un giglio esiste senza che il fiore semini o ari il suo campo. Esso voluto da Dio ed pi bello di qualsiasi gemma esistita nella reggia di un gran re. Questo giglio non ha mai fatto nulla per essere cos, eppure Dio gli ha donato tutto. E quando dice , Ges insiste su questo modo di essere, di ogni cosa, nella piena dipendenza dal Padre. Il Figlio unico prediletto in tutto cerca in tutti i modi di far comprendere a tutti che esiste un destino insormontabile che sta tutto nella volont del Padre. L'uomo crede di essere libero, ma questa libert condizionata interamente al volere del Dio unico che gliela dona. E allora l'uomo, in questo suo sentirsi libero e padrone cos della sua libert, se desidera ottenere veramente qualcosa, bussi al Padre e Dio gli aprir. Occorre la fiducia assoluta in Dio, perch Egli un Padre buono, misericordioso, che conosce il bene vero di ogni figlio e a ogni figlio lo d, in modo assolutamente gratuito. Ecco, tutto l'orientamento che il figlio d agli uomini rivolto a far loro comprendere che tutto dipende dalla volont del Padre, anche la loro volont. Anch'egli, pur essendo il figlio prediletto di Dio dunque un essere che nella stessa natura di Dio, anche egli dipende interamente dal volere del Padre. Cos, quando mancher poco alla sua esecuzione e a quellagonia che per il figlio Ges sar terribile, egli suda sangue dell'Orto degli Ulivi. Vorrebbe non bere questo suo cos troppo amaro calice, ma ancora una volta dice "No la mia volont Padre, sia fatta la tua!".Ecco allora che quando il Padre viene personalmente al mondo, non ci viene come il Figlio, che dipende dal Padre, ma proprio come chi scrive tutta la storia. Ma ci viene anche come il figlio, ossia come chi inserito da figlio nella storia dei figli e del loro mondo. E ci viene nello Spirito santo della assoluta trascendenza di ogni cosa rispetto a questo mondo di uomini assolutamente delimitati. Lo spirito santo di trascendenza quanto porta il Padre a poter trascendere ugualmente da questo mondo, pur se vi si imprigionato, e lo porta poco a poco a comprendere il mondo posto sopra a quel suo disegno e che appartiene alla sfera del Padre che ne decide tutto lordito. Lo Spirito santo chi raccorda con ogni rigore l'opera creata all'essere sommo del creatore. Si esprime nel nostro mondo come la Verit. Nel caso specifico, lo Spirito santo porter infine il Padre, disceso come ogni uomo comune nel nostro mondo, a riconoscersi infine come Dio Padre, e a compiere e completare quello che non aveva potuto compiere e completare il Figlio del Padre. Ges non aveva potuto superare, se non idealmente, il suo stesso ruolo di figlio. Tra Padre, Figlio e Spirito santo, esiste una differenza, anche se quanto diverso riferito ad una cosa sola. La diversit sta proprio nel ruolo, perch il figlio subordinato ad Padre, ma in presenza dello Spirito santo il cui ruolo di riunire Padre e Figlio in una sola unit dinamica, diversa per nei suoi due opposti versi di possibile percorrenza. Il questa linea attiva, il Padre provvede al Figlio, ma mettendosi a servizio del Figlio perch sia a sua volta il Padre. Padre e Figlio solo nella stessa linea dellessere, ma con i ruoli diversi di uno che decide per l'altro, nel bene vero per l'altro che si attua mettendosi a servizio dell'altro. Il Padre domina come uno straordinario servitore del Figlio, tanto che gli crea tutto il mondo, gli crea tutto l'esistenza. Quando il Padre scende nel mondo, pertanto, non vi scende come un dominatore, ma come un assoluto servitore, senza ruoli di comando. Sar inserito nel mondo con il solo fine della sua esistenza e sopravvivenza.Infatti il Dio creatore crea per ogni persona ma anche per tutta la storia dellumanit un suo possibile momento finale, una sua possibile apocalisse, nella quale tutta l'esistenza del mondo sia infine condizionata alla verit dell'esistenza del Dio Creatore. Se non esistesse il Padre non esisterebbe nemmeno tutto il mondo creato da lui. Di conseguenza, sotto il profilo escatologico, il Creatore e la sua terrestre umana creazione arrivano a questo momento finale e decisivo, in cui il mondo, interamente creato dal Signore dellesistenza e della vita sulla terra, messo in crisi totale, per un momento finale della possibile fine dell'esistenza reale di tutti i figli creati sulla Terra. E allora il Padre sceso sulla terra per servire alla vita dell'uomo, deve dimostrare e vuole farlo che questo sar il suo fondamentale servizio: egli servir personalmente a impedire la fine della sua stessa opera. Lo far, per chiarezza, dimostrando che il mondo non finisce, n il mondo n i figli, soltanto perch il Padre questa volta servir alla vita del mondo impedendone la fine, e mettendo, come laltra parte di questa virtuale bilancia, tra l'essere dei figli e l'essere del Padre, lestremo sacrificio della morte del Dio Creatore.Questo lo scopo finale e fondamentale della venuta del Padre sulla terra. Egli il Creatore, il creatore di tutto, ma lo solo per servire amorevolmente tutti i suoi figli. Li ama con l'estrema ed assoluta abnegazione dell'amore per se stesso. Egli ama i figli e dona loro la sua vita, per preservare la possibilit della loro. Lo fa come accade per qualsiasi creatore umano; anche il Manzoni dona la sua vita a far esistere il romanzo per . Ecco, il Padre deve dimostrare con i fatti reali questo amore per i figli, che sia superiore all'amore per la sua vita. E allora dona a se stesso una vita in questo mondo e poi la pone sul piatto della bilancia; da una parte sta la sua vita, dall'altra quella di tutto il genere umano. Cosa far il Creatore? Prediliger la sua vita oppure quella di tutti gli altri che dipendono da lui?La risposta che il Padre desidera assolutamente dare questa: io prediligo la vita dei figli. Come il Manzoni non si d alla pazza gioia me impegna e perde la sua vita nel creare la sua opera umana in cui fa vivere gli altri, cos vuol fare il Padre che in me, in questo Romano Amodeo che vi sta parlando: egli predilige la vita di tutto il mondo creato da lui alla sua stessa vita, di lui Creatore. Romano Amodeo, infatti, vuole morire, nella sua vita, perch esista e si perpetui la vita altrui su tutto il mondo.E allora Dio accetta per s delle cose, a priori, che tutti gli altri giudicherebbero assolutamente inaccettabili e se le pone come le condizioni che devono esistere in relazione alla presenza di Dio Padre su questa terra.Tutti gli uomini credono che Dio Padre ami dessere notato, ringraziato, supplicato e venerato; pensano che Egli abbia fatto il tutto per ricevere la gratitudine umana, per essere stato luomo oggetto di amore e di creazione e cos lodi Dio! Non cos! Dio Padre non ha bisogno e non cerca Lodi, preghiere, atteggiamenti che siano ossequiosi verso lui perch il Potente Creatore. Dio Padre sa che ogni preghiera, ogni lode, fatta dall'uomo solo perch si sente inferiore a Dio e sa che tutto dipende da lui, un atto mirato solo al personale tornaconto.Ogni Padre di questo mondo non crea i figli per essere lodato da loro, ma solo perch ama di proiettare il loro stessi tutta la sua vita, e lo fa gratuitamente, senza aspettarsi nulla in cambio, se non il rispetto della verit.Che Padre sarebbe mai se concepisse i figli solo affinch poi trascorressero interamente la loro vita con gli occhi puntati sul padre e intenti solo a trascorrere la loro vita interamente per ringraziarlo, pregarlo e venerarlo?Dio non vuole che i Figli vivano per lui, ma per loro.Pertanto chi concepisce che lo scopo ultimo delluomo sarebbe la Preghiera e la Lode a Dio, non conosce Dio Padre!Ges lo disse: non perdetevi in tante parole.Chiedete a questo punto perch le apparizioni della Madonna invitino sempre e solo alladorazione, alla preghiera, alla incessante tiritera dei Rosari?Accade perch la Madonna, al contrario del Figlio, per il suo amore vero Dio, vuole a sua volta dare a Lui tutta la sua vita, e va oltre labnegazione del Padre per se stesso, e cerca di superarla, nellamore gratuito tutto offerto per la vita dellAltro.E una gara sublime, in cui ogni distinta parte vuol farsi serva dellaltra. E tira in gioco la diversa natura esistente tra la Madre e il Padre.Chi lotta per luguaglianza dei sessi trascura il ruolo specifico caratteristico di ciascuno dei due. Il maschio, nella lotta per la vita, un esercito di possibilit, tutte in lotta tra loro, per raggiungere lunico obiettivo della fecondazione di un ovulo. La sua caratteristica lintrapresa, la decisione, la lotta, liniziativa.La donna sta solo in attesa, con il suo ovulo, delliniziativa maschile. Per cui quando lei che prende liniziativa e va in cerca delluomo e del compagno, ella snatura la su natura.Nelle questioni normali della vita, maschio e femmina sono uguali per intelligenza e capacit, ma quando si legano assieme, per costruire una famiglia, lordine naturale stesso suggerisce che uno solo scelga, e a questo ruolo deputato luomo, reso dalla stessa natura pi intraprendente, pi risoluto. La donna sceglie con pi fatica, perch lamore uguale per tutti i figli le impedisce di badare ad altre ragioni. La donna ama di pi, pi fedele, abbraccia tutti nel suo amore, perch la stessa natura la predispone a poter accogliere ogni seme che la cerchi.Pertanto, a livello divino, la Madre di Dio supera Dio stesso, nel suo amore, mentre Dio Padre pi determinato nel suo scopo Creativo. Cos Maria SS nella sua vita non si mosse per determinare scelte, ma si dispose ad essere la Madre di tutti, che ama tutti e che nel corso dei secoli ha evidenziato questo amore correndo lei a rincuorare luomo, a confortarlo.Ma quando chiede Rosari, e sembra che voglia essere pregata incessantemente, perch si sono 10 Ave Maria per ogni Padre Nostro e Gloria alla Trinit, non sta cercando preghiere, ma la disponibilit del cuore ad accettare il volere di Dio.Ed esso non sta nei Rosari, ma nel Rosario stesso fattosi uomo. Sta in Dio Padre disceso in un RO di SA, un R. nel suo IO, sta nel Dio venuto al mondo in Romano, nato a Salerno, e giudicato RIO, reo, colpevole al punto da non essere considerato attendibile da nessuno. E Dio che si castigato cos ed il rimedio contro questo castigo, di chi si sottomesso e si fatto assolutamente trascurare, di non pi trascurarlo.La Madonna che invita allassidua recita del Rosario in verit incita a considerare il nuovo Verbo del Padre disceso a Salerno, nellIO di Romano.Anche la Madonna, guidata dallo Spirito santo trascendente che in lei incarn il Verbo, si rivolge alluomo nel modo TRASCENDENTE dello Spirito santo, che con alcune parole terra-terra ne rivela altre SUBLIMI e TRASCENDENTI.La Madonna vuol superare la scelta di Dio che si calato nel mondo in modo assolutamente oscuro, e che non cerca nulla per se stesso ma vuole offrire solo in dono a tutti lestremo servizio dato colla rinuncia alla sua vita.E incitando al Rosario lo fa. Ma non nel modo reale che trascurerebbe la TRASCENDENZA cui ella stessa legata da vincolo nuziale.Ci non toglie che Dio Padre non cerchi lodi! Il Padre vuole solo la libert dei figli, perch in tutti essi che egli proietta tutta la sua vita unitaria! Il Padre vuole solo che ogni figlio viva la sua vita! Egli pi giusto della Madonna, che essendo mamma soprattutto ama. Il Padre deve lottare per la vita, affrontare come ogni padre sia il male, sia il bene, senza che un amore eccessivo impedisca le possibilit di bene insite nel male.La Madonna invece soffre quando un figlio prova male.Anche il Padre, ma va oltre questa sua stessa sofferenza, perch se nellesistenza non ci fosse una lotta da condurre e da vincere, cesserebbe la molla stessa che la rende appetibile, bella, interessante.Pertanto sta nella stessa natura del Padre che tutto sia mobilitato al raggiungimento del fine estremo, senza pietismi, senza sopravvalutazione del dolore, del male, e di tutti gli altri aspetti negativi che devono esserci nella vita.La differenza tra Padre e Madre potete vederla in una famiglia in cui, quando c da fare la voce grossa, sia chiamato in causa il Padre. Egli meno vicino al benessere momentaneo dei figli, di quanto lo sia la madre.E cos anche in relazione a Dio, perch Dio la sublimazione dellIO da Dio stesso donato alluomo, per vivere in essi. Solitamente, nella famiglia, un Padre pi schivo di baci e abbracci, di quanto non lo sia la madre. E da lei che il figlio ha avuto il suo grembo, da lei che ha succhiato il latte, e quel gesto le dava anche piacere sessuale, legandola al figlio come una amante.Pertanto cos anche la Madonna: lamante dei suoi tanti figlio.Dio padre invece non ama le smancerie, bada al sodo. E il sodo non lui, sono i suoi figli. E allora proprio non interessa, al Padre, pi di tanto, che un figlio impieghi tutta la sua vita rivolgendosi indietro, a lui. E gli mostra la faccia seria, stimolandolo alle cose della ragione, affinch non prevalga il cuore.A sua volta il Figlio Ges dimostra di vivere e voler vivere nel disegno del Padre che lo ha mandato, ma poi insegna a tutti il suo punto di vista del Figlio di Dio, che fa la volont del Padre. La fa per nel modo caratteristico ad ogni figlio, cos egli si occupa alla libert che il Padre gli concede concede a tutti, e cerca disorientarla al bene. Non il bene di questo mondo, perch qui chi ama la sua vita la perde e solo chi la perde la ritrova davvero. Ges lo indica chiaro che solo nel momento che esegue alla morte vi sar la vera libert. Ma esprime sempre il punto di vista del Figlio che opera nel disegno del Padre, e che lo supera senza per trascenderlo del tutto. Egli sa che per lui tutto dipende dal padre, e resta con lui, in preghiera, pi che pu, per assumere lumi, forza e tutto quello che gli serve a condurre da Figlio la sua esistenza nel mondo dei Figli. Dunque Ges, allo stesso modo di sua madre, ha un occhio privilegiato e attento per tutti gli uomini del mondo, ai quali dice di affidarsi a lui Buon Pastore delle sue greggi avute dal Padre. Ges sa benissimo che il compito dato da Dio Padre a lui di curare le pecorelle della casa di Israele. Non disse il falso alla Cananea.E questo cos perch Dio Padre ha molti figli. Ges il solo di cui il Padre si compiaciuto appieno, essendosi riconosciuto in lui al 100%. Ma ci sono poi anche altri Figli, nei quali pure il Padre si compiaciuto, ma non cos nel modo UNICO che ha avuto con Ges. Ci sono i greggi lasciati ai tanti profeti di tutte le religioni del mondo. Ciascuna lo ha chiamato in modo differente, ma Dio Padre il Padre di tutti e il padrone di tutti i differenti greggi.In tal modo la Madonna, Madre di Cristo, assolutamente legata al Gregge consegnato a Cristo. Ma questa sua essenza comprende anche tutte le altre forme in cui luomo ha sempre celebrato la Maternit divina. Era Argiva, trapiantata a Paestum, aveva labbellimento di fiori di melograno, ed oggi in quel luogo, divenuto una Chiesa Cristiana, la Madre di Ges ad avere quei fiori, nella Chiesa della Madonna del Granato.Dio Padre sa che deve far esistere tutte le condizioni possibili ed immaginabili perch onnipotente e, come il buon seminatore egli semina ovunque, anche dove sembra che non ci sia possibilit alcuna! Per far esistere la suprema lotta, tra il bere il male, egli deve far esistere sia il bene sia il male, e lo fa perch attribuisce a ciascuno il suo compito. Chi stato voluto come strada ha il compito della strada, chi stato creato come il campo ha il compito di portar frutto. Dio Padre cura l'attuazione di tutte le possibilit, perch se esistessero solo le possibilit positive non sarebbero pi positive. Esse infatti sono positive solo in relazione allesistenza di quelle negative. Dio Padre crea un mondo relativo in cui la fondamentale relazione esiste tra il bere il male ove il bene il superamento del male. Per cui se non prefigurata la condizione del male non si pu nemmeno ottenere quella del bene. Se la condizione iniziale del male e quella di un essere immesso nella cattiveria, l'ideale di questo cattivo non potr certo essere il ringraziamento per il Padre gli ha dato questa cattiveria. Ecco allora che il Padre non punta su questa terra allessere lodato dal cattivo. Cos se avesse creato i figli per esserne lodato avrebbe gi escluso da questa reale possibilit in tutti quelli che il Padre ha dovuto creare affibbiandogli il compito gravoso di animare la vita di un personaggio cattivo.E allora per un senso di basilare giustizia non fonda lesistenza dei figlio per cercare in essi la lode: creerebbe privilegi indebiti tra i suoi figli immessi a vivificare personaggi malefici e in quelli calati nei personaggi dei santi.Ma i santi, poi, nella loro libert, lo amano lo stesso, ed ardono del desiderio di ricambiare a lui il suo amore disinteressato. Ecco che solo chi ha avuto la condizione positiva esprimere liberamente la sua condizione nellamore per Dio e questa espressione la sua espressione libera. Dio vuole per da tutti i figli l'espressione libera di se stessi. Ognuno di loro deve risolvere il problema della sua vita, voluta dal Padre inizialmente pi o meno buona, ma in un percorso felice che alla fine superi liberamente ogni cattiveria, e porti ogni cattivo a correggersi, porti alla conversione continua del cuore, perch il modo di esistere relativo dell'uomo sia proprio questo passaggio dal momento iniziale di una cattiveria pi o meno diffusa a quella di un libero pentimento, in una libera educazione e comprensione di quale sia il Dio della personale salvezza di ciascuno, nelle condizioni avute da ciascuno. Solo dopo, solo nel momento finale, l'atteggiamento nei confronti di Dio non sar pi l'atteggiamento falso, di chi lo lodi a sproposito, di chi si metta insensatamente a pregarlo e a perdere in questo la sua vita se costui non lo giudicava opportuno per se stesso, in quell'impiego del suo tempo dedicato senza convinzione alla preghiera e alla lode per Dio, quando ci non era sentito corrispondere ad un bisogno vero e dunque non riusciva a costruire proprio nulla di buono, ma solo un rigetto sempre maggiore.Dio Padre generatore di libert e non di una libert fasulla, condizionata dalla sua legge. Da invece il Decalogo al Suo popolo, che egli si scelto come Sua Propriet, e solo allora lo chiama al rispetto della sua Legge.Se il Creatore Assoluto creasse per tutti una libert condizionata dalla presenza di una legge generale che regoli l'uso della libert, non darebbe il libero arbitrio ma un obbligo. Dio, invece, dona il libero arbitrio ad ogni persona, ed quello di pensarla ciascuno a modo suo.Ma poi, allinterno di questa generalit, disegna anche di scegliersi un popolo che sia suo e al quale possa ordinare, in modo da dare lesempio a tutti. Pertanto la condizione degli Ebrei stata quella posta a riguardo dellUNICO popolo che camminava con Dio alla sua Testa, ma che era voluto come un popolo dalla testa dura, sempre bisognoso di Dio, che lo tradiva ed era abbandonato, si pentiva ed era ricostituito.Per questo il Cristianesimo, che scaturisce da quello stesso seme deve concludersi con la venuta nel popolo propriet di Dio, del Figlio di Dio per essere sacrificato da quel Popolo tanto da dimostrare che Dio immolava se stesso, gi nel Figlio Ges, per il bene della vita di tutti gli altri figli.Dio, facendovi nascere il Figlio, si mette in sottordine al Figlio, ma poi manda anche il Gregge di Maometto, in cui sia ripristinato il valore del Padre, per quel che fu posto a fondamento dellIslam.Non dovete credere che questa svolta, voluta da Dio ad opera del Profeta Mohamed, misconoscesse Ges. Infatti non lha fatto. Ma ha corretto quello che in Ges non era molto chiaro.Ges operava nel segno del Padre che laveva mandato. Ges era il latore della volont di un Padre che era la sua stessa fondamentale natura, ma nel ruolo del figlio che obbedisce al Padre.Quando il Cristianesimo ha minimizzato fino azzerare la differenza tra il Figlio e il Padre, senza accorgersi ha messo il Figlio al posto del Padre, invertendo i due ruoli.Luomo non pu che fare cos, perch, essendo una figura relativa, non arriva a comprendere come possano essere assolute sia la Legge, sia lAmore, sia il Comando. E allora idealizza uno degli aspetti a discapito degli altri due, minimizzati. Cos Dio ha fatto sopravvivere gli Ebrei che ne osservano la Legge e sono il suo Popolo, ha fatto sopravvivere il mondo di Fede costruito attorno allAmore fino alla morte dimostrato mediante il Figlio e ha fatto sopravvivere la Fede di chi celebra lOrdine esecutivo di Dio Padre. Per lIslam non esiste la Trinit, perch vede appiattito sia il principio della Bibbia, sia la Fine del Vangelo del Figlio, e deve dotarsi di uno scritto divino nuovo, il Corano,che rispetti la prospettiva della vista trasversale. Invece il Flusso che dal Padre porta al Figlio visibile tutto quanto, nella visione laterale, e allora Bibbia e Nuova Scrittura sono viste entrambe allo stesso modo. Solo luna dagli Ebrei, entrambe dai Cristiani.Nella discendenza del Popolo di Dio, il Padre rappresentato da tutti e tre gli aspetti, e sono pari, nel loro insieme, alla stessa Trinit di Dio. Le tre Fedi diverse devono essere superate ma non stravolte, dal Dio Padre che esiste in tutte e tre. Come il Padre nellEbraismo, come il Figlio nel Cristianesimo e come la Verit trasversale dello Spirito santo nellIslam.Da ci capite anche come la funzione del Dio Padre, tornato al mondo, completi e raccordi tutte le posizioni donate da Dio Padre a tutti i suoi Figli, quando don loro una Fede in Dio.Se in generale Dio Padre avesse creato un figlio, apparentemente libero, e poi lavesse costretto alla sua volont di fare il bere, gli avrebbe imposto il bene e non dato la libert.Differente la cosa, invece, per il Popolo che Dio ha costruito come SUO. Dio comanda al SUO popolo ed esso OBBLIGATO ad obbedirgli. Se non gli obbedisce, Dio lo castiga.E un popolo che Dio ha costruito nella Terra dEgitto, della servit al faraone e che poi condurr ad esser libero nella Terra Promessa.Ebbene Dio ha costruito questo SUO Popolo per dare ad ogni uomo lINSEGNAMENTO trascendente di come sono le cose al mondo. Il Popolo sottoposto allassoluta servit a Dio, rappresentato dal Faraone e dal Dio Amon RA, dellEgitto.In questo Dio, fin dal principio di Adamo, si dichiarato andare Amo, verso quel se stesso che sarebbe vissuto in un Amo, oppure un Romano , che in latino si dice , dunque in un Amodeo Romano, che nel tempo dellEgitto era Amon RA. Quando la Bibbia scrive essa scrive che il Figlio venuto Amodeo Romano, scrivendolo in latino, giacch riferito a un Romano, dunque R.Amo, e Dio costruisce il Popolo suo facendolo cominciare tutto da Amodeo Romano, perch questo sarebbe stato il nome di Dio.Un Dio Padrone, che detta per filo e per segno il suo Decalogo, che ha un primo punto fondamentale, che descrive lUNICO Creatore, e poi armonizza il tutto in 10 leggi, essendo Dio sia 10, sia Uno, a partire dalle decime da destinare a Dio, imposte al popolo Ebraico.Tutta la Storia della salvezza del Popolo di Dio stata scritta come una somma LEZIONE, da cui emergesse il nome che infine avrebbe assunto Dio quando sarebbe venuto al mondo nel Padre e nello Spirito santo, e la necessit di un in cui ci sarebbe stato per il Popolo il pericolo di uno Tsunami che fu risparmiato al Popolo di Dio e non ai veneratori del Dio Sole.Questo Tsunami quanto dovrebbe accadere allApocalisse, quando la Terra invertendo i suoi poli sarebbe costretta a ribaltare la sua massa, e gli oceani avrebbero sorpassato i 5 continenti a 1.000 chilometri lora per molte ore, livellando tutti i monti e colmando tutte le valli, come nella profezia di Elia, del Battista e nel III segreto di Fatima, che descrisse luccisione del Dio sceso sulla terra e che accadr il 13-10 di questo corrente 2008.Ma luomo si tranquillizzi: il Popolo di Dio non pat questo Tsunami globale e sorpass salvo questo Mar Rosso, guidato da un Mos dallAlfa allOmega che altri non era che a-mose-o, ossia il Dio in Amodeo.Pertanto il Popolo di Dio sarebbe giunto alla Terra Promessa e sarebbe accaduto su questa terra.Tutte le altre indicazioni, connesse al Ceppo di Abramo, riferite infine al Dio di Tutti, dovranno assumere una gamma ancora pi ampia e comprendere anche tutele altre Fedi che Dio Padre ha fatto sorgere nel mondo.Dio, Padre di Tutti, vuole che ognuno accetti la croce di se stesso. Il Buon Seminatore non vuole che la strada o i sassi, o le spine, in cui il buon seminatore semina il buon seme, travalichino la loro natura, che gli fu donata come strada, sassi e spine, perch divengano terreno buono e produttivo. Dio vuole che ciascuno sia se stesso. Perch ognuno, in base a se stesso, ha avuto in dono la piena libert di portare a maturazione il buon seme che ha ricevuto su quella base. La base di partenza di ognuno che porti allunica sublime soluzione che esiste per quel caso relativo. una soluzione divina. Il Figlio di Dio, sceso nella sua persona ad animarla, mette in campo tutto il suo divino potere per 50 volte i 40 anni trascorsi nel Deserto di altri aiuti.Finch giungiamo allavvento sulla Terra dello stesso Dio Padre, del Padre buono, che giunge per salvare il suo buon seme. Salvandolo, Dio salva anche se stesso, perch come un buon Padre si proiettato in esso, con la sua vita. Anche dopo di aver assunto quella condizione filiale, perch essa esistesse e perch portasse alla definizione del figlio giusto e buono, sulla base di quelliniziale modo datogli di essere. Se un uomo si pone come la strada su cui riversato il buon seme, questo uomo deve definire chi Dio, chi il buon seminatore, in relazione al suo essere strada. Per questo il Buon Seminatore descritto da Ges anche quello che semina sulla strada. Le varie condizioni espresse da Ges (il figlio che conosceva il volere del Padre) sono proprio quell'essere ciascuno quello che ha avuto in dono dal Padre di essere. Chi ha avuto in dono dal padre di una parte, una caratteristica, un carattere, deve vincere la sua battaglia personale. La vincer senz'altro perch il suo io non lio di una persona qualunque ma lo stesso essere di Dio che lo sta facendo esistere come persona. E Dio non vuole che cada niente del suo progetto e nessuna persona. Dio un Padre buono che ama tutti. Ama soprattutto coloro ai quali ha assegnato una parte terribile, cattiva, mostruosa. Dio li ama e ama questi malvagi perch non sono anime malvagie ma sono sua stessa anima di se stesso. Il Padre, per far esistere quei malvagi, si dovuto calare in quelle personalit malvagie per farle esistere. Quanto dolore ha provato il Padre buono a far esistere quei malvagi, assumendo come sua la loro malvagit. Un Hitler, vero personaggio dell'umana vicenda disegnata da Dio, che interviene pesantemente nella vita e ordina lo sterminio degli Ebrei, un essere cos malvagio che, nel suo essere, di Dio stesso, che si calato in quel malvagio a far esistere anche quella malvagit come la siepe che soffoca la vita. Pensate al dolore di Dio quando ha assunto quella parte, per far esistere anche quel figlio cos malvagio. Quest'anima di Dio, questo Figlio in essenza, che ha animato Hitler ha gi avuto la sua pesantissima crocifissione nel personaggio di quel Fhurer. Ma quellanima Dio, e far portare a maturazione anche il seme seminato in quel terribile caso. Dio, che ha dovuto animare anche quel terribile personaggio, alla fine salver tutto e proprio il suo pentimento e pieno recupero sar il massimo godimento di Dio descritto da Ges quando disse che c' pi gioia in cielo per ogni peccatore pentito che di tutti i buoni che non hanno avuto bisogno di un pentimento. Dio Padre ha tanto amato ogni membro della sua creazione da dare a tutti, per quanto necessariamente e inizialmente malvagi, l'occasione di vincere la propria partita cominciata da un punto cos negativo. Ciascuno ce la far.Pertanto, questa la prerogativa di Dio Padre: egli crea tutto ed ha il dominio su tutto. Tutto il male, per quanto male possa sembrare in un primo tempo, sar superato da Dio, in virt di un amore paterno e infinito che pu correggere ogni male, perch dona a ogni possibilit, dei buoni e cattivi di ogni tipo e livello, di avere alla fine lo stesso successo preparato per tutti.Il successo comune sar come l'estrema armonia di una musica alla quale ciascuno partecipi per come stato liberamente chiamato a farlo. C' cos chi nella vita sembra di avere scelto liberamente di fare il cantante, chi il suonatore, e chi invece che ha scelto il silenzio, disprezzando ogni suono, inteso come rumore. Ma che peccato se anche il silenzio non partecipasse a creare la musica, facendo tacere volta per volta alcuni strumenti o cantanti e ad abbassare il livello del suono da essi prodotto! Se non esistesse un silenzio cos prepotente, ad un certo punto, da far tacere tutti perch canti o suoni solo un solista, con un suono flebile e delicato, se non esistesse un silenzio cos generale e quindi un rifiuto cos generale del Dio-suono, allora non avrebbe alcuna possibilit di esistere anche questa musica lieve, leggera, che si stagli e spicchi rispetto al momento nel quale invece tutti i musicisti e tutti i cantanti esplodono tutta la loro potenza. Allo stesso modo, un quadro che non contenesse tutti i colori, ma solo quello che li contiene tutti, ovvero il bianco, sarebbe quella tela bianca ed iniziale in cui manca proprio l'opera e questa opera sta proprio nel togliere al tutto bianco alcune lunghezze d'onda della luce e in modo che, alla fine, quando anche ha tolto tutto alla luce, c' il vero esistere di tutte queste possibilit diverse, affinch partecipino al quadro a crearne la bellezza. Il dipinto teoricamente pi bello quello che contiene tutti i colori e tutte le gamme e tutte le tonalit, a partire dal nero fino al bianco pi luminoso e ad ogni colore. Lopera creativa di questo grande Pittore si poggia anche sulla possibilit data dal nero che sembra essere il rifiuto di ogni luce ed ogni colore, ed a suo modo un colore identico a tutti gli altri. L'uomo deve arrivare finalmente a capire che il nero che vede nella sua vita, come la condizione di dolore, di sofferenza e di peccato, sia solo una condizione opprimente che inizialmente sembra essere solo negativa. E deve sapere che anche per quel nero, soprattutto a causa sua, esiste infine la luce complessiva di tutto il quadro definitivo della esistenza umana. La tinta nera non va disprezzata, semplicemente diversa dalle altre, come lo sono tutte le altre tra loro. Non c' merito nei singoli colori, anche se un pittore, quando compera in un negozio i tubetti di colori su cui fonder tutta la sua opera, ne predilige alcuni e li acquista agli altri di cui non si attrezza. Anche se realmente egli cos procede ed ama una tonalit rispetto unaltra, sa benissimo che ogni pigmento di cui si avvarr avr la sua precisa importanza.Cos, il nero della vita che sembra essere il suo male, non mai del tutto negativo perch ha la funzione indispensabile di far rifulgere solo tutto quello che gli contrapposto. La sua funzione, assolutamente sorprendente, allora molto simile proprio alla funzione del Dio Padre, che esiste non visto per far risplendere solo la luce e i vari colori dei Figli. In questo soprattutto Dio Padre si differenzia dalla Dia Madre Madonna, perch non indulge in alcun modo a farsi scorgere in modo positivo, amoroso, piacevole, ed invece come un gran . La funzione opposta, di chi trascini per la sua luce e i suoi abiti color cielo, la Madonna. Se Dio Padre non assumesse anche laspetto della Dea Madre spingerebbe con forza da dietro, senza attrarre con il suo fascino dal davanti. Padre e Madre sono la coppia di Dio Padre e Spirito santo, e questultimo si mostra umanamente nel mondo attraverso lincarnazione della Sede della Sapienza, sua Divina Sposa.Quando si chiama Madre di Dio la Madonna e le si attribuisce solo la dimensione umana si compie un fondamentale errore. Maria Santissima incarn proprio la Madre, il volto Materno di Dio Padre. Ed espresse in se stessa la serva di Dio di un Dio volto esclusivamente al servizio di dare umanamente vita. Un Dio che non si mostr, non afferm altro che il suo solo essere . E cos anche Dio Padre: come quel colore nero che solo a dar luce e colore a tutti gli altri colori e alle altre luci.Questo modo divino di essere, di Dio Padre e Madre, si chiama e la si riconosce molto bene proprio nel nero, che , ma si mostra come se lavesse tanto che non alcuna luce, come se fosse la negazione della luce. Invece ne lesaltazione. Come in tutto, anche qui il mondo reale si presenta come fa sempre, mostrando in modo esatto lopposto dinamismo rispetto a quello che quello .Quando allora si arriver a capire anche in tutto della vita che chi e sembra egoista, prepotente e cattivo, corrisponde esattamente alla bont di Dio Padre che vuole tingere di nero se stesso per far risplendere la bont degli altri,si sar finalmente riusciti a capire la vita nel modo trascendente la realt che vediamo e che il modo divino.Chi vede la vita in questo modo divino e trascendente arriva a vedere il bene soltanto, come la lunga e differenziata mano di Dio, che opera con la severit essenziale del burbero Padre, e la condiscendenza amorosa della Madre. Se fosse tutto nero sarebbe terribile, ma anche se fosse tutto bianco, perch troppo espresso in tutto sarebbe come inespresso, come quella condizione che, contenendo tutto , solo quella iniziale in cui poi comincia, a poco a poco, lespoliazione di luci, toni e frequenze a quel bianco, fino a farlo infine divenire s, tutto nero, quel colore che sembra essere manchevole di tutto, ma lo solo perch incorpora in se stesso ogni luce e colore e li contiene tutti . In questo cammino assoluto, dalla luce tutta nel bianco a quella tutta nel nero, si gioca tutta la gamma della vita umana, che viene dalla Dea Madre e porta a Dio Padre. Dio Padre lunico Dio Totale, perch ha in se tutto per far rifulgere tutti i figli . Per questo occorre che Padre e Madre collaborino in unit, che si sposino. Solo allora vita senza fine. Quello Spirito santo che Signore e d la vita la Madre, Signora di quanto e assume vita dal Padre e crea in se stessa, nel suo ventre, la vita umana.LUnit del Padre viene prima della Madre. Perch se il nero non contenesse in se stesso tutta la luce, tanto da non mostrarne nessuna al suo esterno, non vi sarebbe luce da poter essere posta mediante la . E in questo modo preciso che si gioca lUnit e Trinit di Dio. Infatti Dio Padre il Dio Uno celebrato dagli Ebrei e dai Musulmani, che non ne ammettono la Trinit, mentre la Triade Padre, Madre (o Spirito santo) e Figlio sono il della vita eterna di Dio, che simile alla vita umana perch Dio la della vita umana, voluta dallo stesso Dio che infonde del suo Essere tutta questa vita, per farla essere nel Relativo, Egli che lESSERE in assoluto.Per farla ESSERE, lunico Dio deve sdoppiarsi in Padre e Madre (o Spirito santo Madre della vita), generando la Madre dal suo UNICO essere il Padre, allo stesso modo di Eva tratta dalla costola di Adamo. Ci deve essere questa , della Madre come lo Spirito santo che trascende o procede dal Padre alla Madre perch assieme, come un 1/1, generino 1 figlio.Pertanto, o uomini cari, il Dio Padre che si calato in me Romano, ma anche in ciascuno di voi, opera proprio come il nero che sta in tutti voi e a causa del disprezzo che suscita finalizzato a far essere SOLO VOI.Ma opera nella dinamica inversa a quella che voi vedete nel reale: e mentre vi sembra che la vostra vita assuma il color nero del dolore, della malattia e della morte, Dio Padre vi sta traendo via da tutto questo in cui voi sembrate andare e resosi nero e non visto proprio con ci vi salva!Come il quadro inizia con il bianco in cui ogni colore, sottraendo, punto dopo punto, frequenze di luce a quel bianco, cos la vita umana: comincia proprio da una opera in cui gi tutto . Questa la condizione espressa da Ges e gli ultimi istanti della vita sono veramente i primi della vostra vita, quelli che la contengono tutta e sono come liniziale bianco della tela da dipingere. Aggiungere colori a quel bianco significa momenti a quel ,a quel totale. Voi nascete da quella morte e gi conoscete tutto il vostro futuro. Dio Padre non vi crea in modo oscuro, ma presentandovi gi svolta tutta la vostra vitache cominciate a svolgere in un fantastico ma vero replay, che, annullando giorni, mesi ed anni di vita, sembrano aggiungere colori a quel bianco, che diventano poi sempre pi scuri, finch, giunti a ritroso al momento natale, tutta la vita rientrata nel buio del suo esistere solo . In questo modo tutto il bene e il male visti ora dalluomo nella vita, hanno la loro verit in quanto assolutamente trascende questa realt del , perch la verit divina sta nel loro , di tutto laspetto pieno della vita gi tutta fatta ed apparente nel bianco, che si colora e si inscurisce sempre pi, disfacendosi ogni luce apparente, alla fine, nel nero di quanto tutto il colore stato trattenuto in se stessi, come una luce che pu nuovamente esplodere a vostra volont, quando sarete rientrati fino a Dio, ripercorrendo tutta la via di Padre-Madre-Figlio, nel senso inverso che dal figlio procede nella Madre e poi nello Sperma del Padre.Le donne non si sentano umiliate a discendere divinamente dagli uomini, nel mentre realmente, in questa realt vista al contrario del vero, esse sole sembrano costruire la vita, essendone la culla.Ma lovulo materno proprio questa culla della vita, ed essa, nei maschi e nelle femmine, solo il frutto delliniziativa reale della gara degli spermatozoi, per avere accesso e fecondare quella culla.Insisto su questo tasto perch c questa basilare differenza tra il maschio e la femmina, la stessa che c tra la Madonna condiscendente e il Padre che sembra negarsi, dopo di avere espresso il suo essenziale spunto iniziale, fondamentale alla vita di un ovulo che solo in attesa.La Madonna, allo stesso modo, in attesa. Quando si manifesta, nella sua reale presenza nel mondo, come accade da decenni a Medjugorje, in attesa che il Padre oscuro infine si presenti.Infatti il Padre nero e invisibile si presentato nel mondo, da sempre. Si crocefisso nei due Ladroni ai due lati di Ges sul calvario, ed aveva laspetto nero di un Ladro, che nottetempo svaligia gli altri dogni bene.Non protestate, ribellandovi allidea di Dio Padre e Madre nei due Ladroni alla destra e alla sinistra di Ges, che voi mai avete celebrato perch Dio Padre non vuole essere celebrato! Vuole che celebriate la Madre, e, sul Calvario, ai piedi della Croce, cera umanamente Maria, una Madre per voi riconoscibile, mentre non sapete scorgerla tra i due Ladroni, per quellaspetto trascendente dello Spirito santo legato alla Madre a sua volta trascesa da Dio Padre. Dei due Ladroni, Dio Madre era quello pentito. Laltro, biasimato da tutti perch accanito Ladrone e critico, beffardo nei confronti di Ges, era il NERO ed invisibile Dio padre sceso in quel massimo peccatore a distruggere, sul calvario che crocefisse tutto il Dio Uno e Trino il peccato che sembrava distrutto solo da Ges per il modo consueto di agire, dei genitori, solo a vantaggio dei figli e perch essi subentrino alla loro vita.Questo nostro Dio creatore, Dio Padre, che infine viene ed presente umanamente sulla terra, stavolta venuto come se stesso, ci viene dunque nel momento nel quale deve dimostrare a tutti come egli opera per la vita di tutti, come messa sul piatto di una bilancia, e allora mette sull'altro piatto la sua stessa vita. Lo fa dopo di aver messo sul piatto della bilancia la sua vita reale, vissuta per settanta anni, in una condizione di una assoluta mancanza di lode da parte degli uomini che egli, Dio stesso, ha creato.Cos io, Romano Amodeo, che sono solo il portatore di questo Dio, da quando sono nato fino ai miei settanta anni compiuti, ho assunto nella mia vita delle posizioni personali coraggiose e caratteristiche proprio del modo con cui opera un Padre, ma esse non sono state quasi mai degnate di lode, se non qualche rarissima volta da mio Padre da mia Madre, che avevano intravisto in me il mistero di una straordinaria predestinazione divina e si attendevano grandi cose che poi non riconobbero, quando le videro a parte mia madre, ma solo quando era scimunita dal Morbo di Alzheimer o dalla Demenza Senile, negli ultimissimi anni della sua vita. Tutti gli altri dico tutti ! si sono sempre ben guardarti dal farmi lodi, vedendo solo allopera un personaggio avente una gran quantit di lati oscuri. Se ne sono ben guardarti sia per non creare in me delle condizioni esaltate, sia perch non vedevano in me proprio nulla per cui ci si potesse esaltare. Anche quando ho avuto ruoli modesti, come di chi giochi al calcio e segni un gol, anche allora la gioia che mi stata dimostrata dai compagni non stata mai proporzionata ai meriti che avevo, perch, dirigendo io le mie squadre, chi vi giocava dentro finiva per essere inibito dal mio ruolo egemone, e non voleva che io mi dessi ancora pi importanza di quella che avevo.Non ho avuto lodi quando ho creato un'azienda e, per farla esistere, ho messo in gioco tutto quello che avevo, mettendolo sul piatto della bilancia e consumandolo fino alla fine, per dare possibilit ai miei dipendenti, di uno stipendio e di una loro vita costruita donata loro da un datore di lavoro che per far guadagnare loro perdeva tutto il suo. Anche in quel caso io non fui mai lodato, se non da principio. Accadeva che quando una ragazzo veniva da me e mi chiedeva dimpiegarlo, io gli rispondevo che non avevo bisogno di lui, ma egli di me. Io non avrei potuto assumerlo, perch, avendo pi di tre dipendenti, avrei potuto assumere un principiante solo attingendo il solo nome da un elenco pubblico. Potevo per assumere chi volevo se era un vero operaio specializzato. E allora io dovevo gratificarlo di questo titolo, di operaio specializzato, che non aveva, per poterlo assumere liberamente e lo avrei fatto e gli avrei dato anche il mensile da quelloperaio specializzato che egli non era. Egli avrebbe fatto, da parte sua, il suo possibile, avendo ben considerato la situazione cui partecipava, di una azienda gi piena di persone, e pi del necessario. Questo ragazzo, accortosi del mio amore nei suoi confronti, per mesi mi lodava, ma poi, quando cominciava ad accorgersi che il mio amore per lui andava oltre lui perch io ne assumevo un secondo e un terzo, cominciava a pensare, senza dirmelo chiaramente: "Ma come puoi assumere tutti cos? Puoi assumerne 2, 3, ma non tutti quanti! E cos, la lode iniziale diveniva una critica disapprovazione, quando l'aiuto e l'amore dato a lui lo davo ad altri nella sua stessa condizione. Quando io nella mia vita ho incontrato l'amore per Ges Cristo in un modo cos travolgente che io ho desiderato di non vivere pi per me, ma di far esistere Ges in me (ed stato proprio il momento in cui si attivato il mio essere Padre suo), e allora ho messo questo amore sul piatto fondamentale della mia bilancia, e tutto resto, ossia la mia famiglia, i miei genitori e suoceri e tutti gli altri affetti su un piatto secondario, anche allora io non sono stato per nulla lodato, ma terribilmente criticato. La mia famiglia, i miei suoceri e tutti coloro che vivevano in un certo senso una seppur minima dipendenza da me, mi dicevano: "Vivi per tutti? E noi chi siamo? Tu non vivi per noi? "Quando mi sono confrontato coi miei dipendenti che non mi approvavano, io li capivo: essi avevano l'abitudine a gestire la vita a partire da uno stipendio assicurato. Non potevano ben comprendere chi invece buttasse le reti in un mare, solo nella speranza e senza alcuna garanzia poi di poter prendere del pesce con certezza. Io che rischiavo una vita cos dedicata al Cristo, che non lo facevo a partire dalla certezza iniziale di un bene, ero naturalmente uno che rischiava troppo, per il loro modo di vedere da impiegati, persone che, appunto, partivano dalla garanzia di uno stipendio fisso su cui potevano confidare. Allora ho cercato di confrontarmi con imprenditori che fossero cristiani come me. Trovai quelli di Comunione e Liberazione, nel momento iniziale del nascere della Compagnia delle Opere, nata da CL. Ho portato cos ad essi la mia esperienza di uno che aveva creato una struttura tutta volta al bene di chi vi lavorava e che avevo messo tutta nelle mani di Dio, nella certezza che la Provvidenza avrebbe fatto quello che era il meglio, in relazione a questa mia opera, che si fondava interamente sulla giusta e immancabile Provvidenza di Dio. Ebbene, dalla Compagnia delle Opere, io fui pesantemente criticato! Mi dissero: