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il Piano Urbanistico

della Provincia dell’Ogliastra

Provincia dell’Ogliastra - Servizio Urbanistica e Governo del Territorio – Ufficio del Piano

gruppo di lavoro

architetto Maria Laura Del Rio [responsabile]

forestale Maurizio Coda [coordinatore]

Il Piano Urbanistico della Provincia dell’Ogliastra

Lanusei, 17 maggio 2010Sala Convegni Provincia dell’Ogliastra

forestale Maurizio Coda [coordinatore]

geologo Antioco Corona

agronomo Giorgio Falchi

architetto Daniela A. G. Greco

dottoressa Patrizia Muceli

il 28 settembre 2007, con Deliberazione n 40 “Recepimento del

Piano Urbanistico Provinciale di Nuoro e stralcio della Provincia

dell’Ogliastra nella fase di adeguamento al PPR ed al PAI”,

il Consiglio Provinciale, ha recepito, formalmente, il Piano


Urbanistico Provinciale di Nuoro – stralcio Ogliastra,

che ha costituito la base dei dati per l’adeguamento del Piano al

PPR e al PAI


il Piano è lo strumento per la pianificazione del territorio, che, in una visione complessiva e sovracomunale, è finalizzato alla gestione delle risorse territoriali attraverso la loro tutela e valorizzazione

indica l’azione di pianificazione provinciale, correlandosi e supportando il processo di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al PPR ed al PAI

il Piano, in adeguamento al PPR ed al PAI, ha delineato un primo quadro conoscitivo del Territorio


Richiamo normativo

> artt. 16 e 17 LR 45/1989 “Norme per l'uso e la tutela del territorio”

> artt. 19 e 20 D.lgs 267/2000 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali”

> art. 106 delle Norme Tecniche di attuazione del PPR

> LR 9/2006 “Conferimento di funzioni e compiti agli Enti Locali”


1. acquisire previa verifica i dati e le informazioni necessarie alla costituzione del quadro conoscitivo territoriale provinciale integrandosi a tale scopo con quelli della pianificazione regionale;

2. recepire i siti interessati da habitat naturali e da specie floristiche e faunistiche di interesse comunitario e le relative tutele;

3. definire gli interventi di prevenzione dei rischi secondo gli indirizzi stabiliti da piani e programmi regionali adottando discipline finalizzate, quali parti integranti ai propri piani urbanistici:

a) alla difesa del suolo e alla sicurezza degli insediamenti, determinando, con particolare riferimento al rischio geologico, idraulico e idrogeologico e alla salvaguardia delle risorse del territorio, le condizioni di fragilità ambientale;

b) alla prevenzione e difesa dall’inquinamento atmosferico, acustico e di corpi idrici, prescrivendo gli usi espressamente vietati in quanto incompatibili con le esigenze di tutela;

c) alla prevenzione degli incendi, con particolare riferimento alle aree boschive urbane e perturbane;d) alla perimetrazione delle aree a rischio di incidente rilevante di cui al decreto legislativo 17 agosto

1999, n. 334;4. indicare gli obiettivi generali, la strategia di tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura


4. indicare gli obiettivi generali, la strategia di tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, in coerenza con gli strumenti di programmazione del settore agricolo e forestale;

5. riportare sulla cartografia i vincoli territoriali previsti da disposizioni di legge;6. individuare e precisare gli ambiti di tutela per la formazione di parchi e riserve naturali di competenza provinciale

nonché le zone umide, i biotipi e le altre aree naturali, le principali aree di risorgiva, da destinare a particolare disciplina ai fini della tutela delle risorse naturali e della salvaguardia del paesaggio;

7. individuare e disciplinare i corridoi ecologici al fine di costruire una rete di connessione tra le aree protette, i biotipi e le aree naturali, i fiumi e le risorgive;

8. collaborare con i Comuni alla perimetrazione dei centri storici e degli immobile di notevole interesse pubblico di valenza sovracomunale, alla individuazione di ville, complessi ed edifici di pregio architettonico con le pertinenze e i contesti figurativi;

9. coordinare le iniziative comunali finalizzate alla localizzazione dei distretti produttivi;10. individuare gli ambiti per la pianificazione dei nuovi insediamenti industriali, artigianali, turistico-ricettivi e delle

grandi strutture di vendita;11. precisare gli ambiti paesaggistici di rilievo sovracomunale e promuovere la riqualificazione e valorizzazione dei

paesaggi;12. individuare gli eventuali ambiti per la pianificazione coordinata tra più Comuni;13. armonizzare i criteri di utilizzo e destinazioni d’uso dei territori limitrofi di Comuni confinanti.



ambiti di paesaggio

“… le aree definite in relazione alla tipologia, rilevanza ed integrità deivalori paesaggistici (…) in cui convergono fattori strutturali, naturali eantropici, e nei quali sono identificati i beni paesaggistici individui od’insieme”

Il PPR, così come disciplinato dall’art. 6 della NTA, individua nel territorio regionale, nello specifico per l’ambito costiero:

- ambiti di paesaggio- beni- componenti

che sono così definiti


d’insieme”

beni

- “per beni paesaggistici individui s’intendono quelle categorie diimmobili i cui caratteri di individualità ne permettonoun’identificazione puntuale”

- “per beni paesaggistici d’insieme s’intendono quelle categorie dibeni immobili con carattere di diffusività spaziale, composti dauna pluralità di elementi identitari coordinati in un sistematerritoriale relazionale”

- “per beni identitari si intendono quelle categorie di immobili, areee/o valori immateriali, che consentono il riconoscimento delsenso di appartenenza delle comunità locali alla specificità dellacultura sarda”

componenti“… si intendono quelle tipologie di paesaggio, aree o immobiliarticolati sul territorio, che costituiscono la trama ed il tessutoconnettivo dei diversi ambiti di paesaggio”


assetto ambientale(la natura)

(…) i caratteri costituivi della struttura fisica del territorio e iprocessi di natura geologico-ambientale (…) all’interno delfunzionamento complessivo dell’ecosistema territoriale, nonchéle (…)tematiche rispetto ad altre componenti dell’ambiente comequelle vegetazionali e faunistiche (…) costruzione di un quadrodei caratteri fisico-ambientali del territorio (…)

assetto storico-culturale

(…) i luoghi, la storia, la memoria sono alla base del senso diappartenenza e della formazione dell’identità di piccole e grandicomunità (…) Il passato (anche il più remoto) può diventaredunque elemento paesaggistico, da analizzare attraverso i modi

I tre assetti corrispondono a tre diverse letture del territorio


assetto storico-culturale(la sedimentazione della storia

e della cultura)

dunque elemento paesaggistico, da analizzare attraverso i modidifferenti di pensarlo, di immaginarlo, di rappresentarlo, diviverlo e di dargli senso (…) L’oggettivazione dei beni culturali, laloro patrimonializzazione procede parallelamente ad un processodi selezione dei beni da valorizzare(…)

assetto insediativo(l’organizzazione territoriale

costruita dall’uomo)

L’analisi del rapporto fra le forme dell’insediamento e le formedel paesaggio (…) La nozione di paesaggio come costruzioneantropica risultante dalla stratificazione dei lunghi processi diinsediamento trova, infatti, la più diretta espressione nelconcetto di “identità del territorio” attraverso il quale si statuiscela più stretta reciprocità fra “spazio e società”, fra “cultura enatura” come dialogo fondante le infinite forme dell’abitare (…)


I Progetti d’Ambito di paesaggio del PPR per la Provincia dell’Ogliastra

Supramonte di Baunei e Dorgali (Ambito 22)

Il progetto dell’Ambito assume il riconoscimento dell’unicità dei caratteri in rapporto al quadro costiero mediterraneo, come

guida alla conservazione della dimensione ambientale, dominante sulle altre dimensioni territoriali. Il progetto per la

conservazione dell'unicità e dell'integrità del paesaggio del Supramonte si basa sulla qualificazione del peculiare patrimonio di

risorse naturali, storiche, e culturali presenti.

Ogliastra (Ambito 23)

Il progetto dell'Ambito di paesaggio assume la centralità della corona insediativa dei centri di versante dell’Ogliastra come

elemento per la fruizione e la riorganizzazione delle relazioni tra il sistema orografico dei versanti del massiccio del

Gennargentu, le piane agricole e il sistema ambientale e insediativo costiero.


Gennargentu, le piane agricole e il sistema ambientale e insediativo costiero.

Salto di Quirra (Ambito 24)

Il progetto dell’Ambito assume il rapporto tra l'insediamento e il paesaggio naturale e rurale, come guida per la valorizzazione

della valle del Rio Quirra, matrice dell’identità paesaggistica, promuovendo modalità di fruizione innovative ed integrative

all’azione di attraversamento della valle. Il progetto per la conservazione e fruizione pubblica dei valori di naturalità, ruralità

ed eredità storica del paesaggio d'Ambito si fonda sul riconoscimento di due elementi complementari: la valle agricola del Rio

Quirra, intesa come corridoio insediativo storico e ambientale sul quale strutturare l'accessibilità dei vasti paesaggi naturali

dell'interno e della fascia costiera; Il Salto di Quirra, inteso come luogo della fruizione di un paesaggio conservato nella sua

integrità al servizio del territorio vasto regionale.


Il Piano è stato così strutturato

Organizzazione delle basi di dati per la realizzazione di un Sistema Informatico finalizzato all’analisi ed al trattamento delle informazioni territoriali

Predisposizione delle basi di dati per la costruzione di database dedicati ai diversi ambiti specifici, d’interesse della pianificazione e della programmazione

Definizione del set di indicatori di riferimento (di stato, di pressione e di risposta) utili alla qualificazione e al monitoraggio del territorio dal punto di vista ambientale

Definizione dell’insieme delle interconnessioni tra i diversi ambiti ambientali e l’ambito


Definizione dell’insieme delle interconnessioni tra i diversi ambiti ambientali e l’ambito economico-sociale

Definizione di un metodo di conduzione del lavoro compatibile con gli strumenti di pianificazione esistenti

Definizione dell’insieme di informazioni, dati e riferimenti normativi intorno ai quali sviluppare il lavoro

Costruzione di una base condivisa di linguaggio e di conoscenze

Definizione dei “sistemi” del Piano


PUP/PTCPPUP/PTCP


azioni di tipo informativosensibilizzazione

ed indirizzi

azioni di tipo operativo-gestionale

del Piano

azioni di tipo normativo

NTA


1. il sistema naturale e ambientale

- aspetti fisiografici, geologici e geomorfologici, biotici naturali che caratterizzano, valorizzano e garantiscono la qualità del sistema ambientale e costituiscono le risorse naturali relative:

> alla qualità delle acque sotterranee e superficiali > alle caratteristiche dei suoli, in rapporto alla loro permeabilità, al fenomeno

della subsidenza ed al degrado per erosione e dissesto> agli ambiti vegetazionali e faunistici> al sistema forestale e boschivo> alle aree e degli elementi di valore naturale costituenti reti ecologiche, spazi di


> alle aree e degli elementi di valore naturale costituenti reti ecologiche, spazi di rigenerazione e compensazione ambientale

- parti del territorio interessate dai rischi per opere ed attività umane, determinate in particolare:

> da fenomeni di dissesto idrogeologico> da difficoltà di deflusso superficiale delle acque meteoriche in rapporto alla > efficienza delle infrastrutture e del reticolo di scolo ed irrigazione> dalla capacità dei corpi ricettori e allo stato delle reti> dalla parti del territorio interessate da limiti alle trasformazioni o da condizioni

al suo utilizzo, che derivano dalla presenza di uno specifico interesse pubblico alla difesa del suolo e ai valori naturalistici insiti nel territorio


2. il sistema territoriale

- sistema insediativo, che definisce le principali tipologie e l'attuale gerarchia dei centri abitati nel territorio, con riferimento al ruolo che essi svolgono nella prestazione di servizi alla popolazione e alle attività economiche

- sistema insediativo storico urbano e rurale, che ha come riferimento le parti del territorio caratterizzate:

> dai tessuti urbani di antica formazione> dagli assetti e dalle infrastrutture del territorio rurale che costituiscono

elementi riconoscibili dell’organizzazione storica del territorio


elementi riconoscibili dell’organizzazione storica del territorio> dalle aree di interesse archeologico> dagli edifici di interesse storico-architettonico e di pregio storico-culturale e

testimoniale e dalle relative aree di pertinenza- sistema dei territori urbanizzati, costituito dalle parti del territorio totalmente o parzialmente edificate con continuità, con riguardo:

> alle caratteristiche urbanistiche e funzionali del tessuto urbano> alle condizioni d'uso del patrimonio edilizio esistente> alle parti del territorio urbano caratterizzate da situazioni di degrado> alle parti del territorio caratterizzate da una concentrazione di attività

produttive, commerciali o di servizio, o da una elevata specializzazione funzionale con forte attrattiva di persone e merci

- sistema delle dotazioni territoriali, il quale definisce:> il livello di qualità urbana, che deriva dalle tipologie e dalle

caratteristiche funzionali del sistema degli impianti e delle reti tecnologiche, tra cui quelle che assicurano la funzionalità e la qualità igienico sanitaria degli insediamenti, dal complesso degli spazi e attrezzature pubbliche, destinati a servizi di interesse collettivo

> il livello di qualità ecologico-ambientale, a sua volta definito:- dal grado di incidenza del sistema insediativo sull'ambiente naturale, con particolare riferimento alla impermeabilizzazione dei suoli, alla locale accentuazione dei fenomeni di dissesto e subsidenza


subsidenza- dalla qualità e quantità della risorsa idrica e alla gestione integrata del ciclo idrico

- dal sistema di gestione dei rifiuti- dalla condizione dell'habitat naturale, nel territorio e nell'ambiente urbano

- dalle caratteristiche meteoclimatiche locali- dal grado di salubrità dell'ambiente urbano, con particolare riferimento al livello di inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico

- dalla individuazione dei siti contaminati- dal grado di sicurezza del territorio in rapporto ai rischi industriali



3. il sistema delle infrastrutture per la mobilità

- sistema degli impianti, delle opere e dei servizi che assicurano la mobilità delle persone e delle merci, costituito dalla rete, esistente e programmata, delle principali infrastrutture per la mobilità, in relazione:

> alle diverse modalità di trasporto urbano ed extraurbano > alle loro caratteristiche in termini di sicurezza, capacità di carico e livelli di

funzionalità

4. il sistema del territorio rurale


- assetto del territorio non urbanizzato, caratterizzato dalla compresenza e integrazione dei valori naturali, ambientali e paesaggistici e delle attività agricole. Si articola in parti del territorio omogenee:

> per l'uso, per le caratteristiche morfologiche, pedologiche e climatiche dei suoli in rapporto alla vocazione agricola, zootecnica, silvo-pastorale e/o forestale

> per le condizioni di marginalità produttiva> per la presenza di valori paesaggistici> per le caratteristiche delle aziende agricole> per la consistenza del patrimonio edilizio esistente e delle dotazioni infrastrutturali

e di servizi


Il SIT è “un insieme organizzato di hardware, software, dati geografici,

competenze professionali, finalizzato alla raccolta, memorizzazione,

aggiornamento, gestione, analisi, visualizzazione di informazioni territoriali

georeferenziate”

L’utilizzo dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) oltre a dare l’opportunità

di creare degli archivi di dati in formato di tabelle e strati informativi


sottoforma di mappe tematiche, offrono la possibilità di dare alle

informazioni raccolte la dimensione spaziale

L’uso di questo sistema consente di attribuire ad ogni elemento della mappa

le esatte coordinate spaziali (X,Y,Z), visualizzando, così, informazioni

georeferenziate, permettendo la sovrapposizione (overlay) di diversi “strati

informativi”, naturalmente, tutti georeferenziati


Questa proprietà risulta particolarmente utile nella pianificazione territoriale

nella quale ciascuna unità elementare di territorio è caratterizzata da un gran

numero di attributi diversi (es. geologia, pendenza, uso del suolo e copertura

vegetale, rischio ambientale, ecc.) necessari per confrontare e per definirne le

specifiche attitudini alle possibili destinazioni d’uso


specifiche attitudini alle possibili destinazioni d’uso

Il sistema così strutturato diventa uno strumento fondamentale per una

gestione consapevole ed attenta del Territorio, proprio perché consente una

continua implementazione e/o aggiornamento delle informazioni


È così che la realizzazione del modello, in cui tutti gli aspetti del Territorio,

fisici, biologici ed antropici, archiviati e gestiti elasticamente, attraverso le

funzionalità e le potenzialità di uno strumento come il GIS, diviene

fondamento del processo di pianificazione territoriale e del relativo processo di

VAS


La tecnica di sovrapposizione cartografica consente di rappresentare in modo

efficace alcuni effetti delle alternative del Piano, come il consumo di suolo

per nuove espansioni insediative, i punti critici indotti dal Piano sulle sensibilità

ambientali e territoriali, quindi, una valutazione dell’idoneità localizzativa

degli interventi

La nozione di paesaggio come costruzione antropica risultante dalla stratificazione dei lunghi processi di insediamento trova, infatti, la più diretta espressione nel concetto di “identità del territorio” attraverso il quale si statuisce la più stretta reciprocità fra “spazio e società”, fra “cultura e natura” come dialogo fondante le infinite forme dell’abitare

> il riordino delle conoscenze ha creato un modello facilmente integrabile con l’acquisizione dei dati comunali


integrabile con l’acquisizione dei dati comunali

L’organizzazione dell’area di lavoro è strutturata secondo lo schema indicato dalle linee guida per l’adeguamento dei Piani Urbanistici Comunali


Assetto Insediativo > Creazione di ogni shape della voce legenda PPR> Acquisizione di nuovi dati attraverso la fotointerpretazione> Compilazione dei database

Assetto Storico-Culturale


Assetto Storico-Culturale> Confronto tra dati acquisiti dalla RAS e quelli del PUP della

provincia di Nuoro> Dove possibile la definizione degli shape della voce “legenda”

del PPR> Verifica ed eventuale integrazione dei database acquisiti


> potenziamento della viabilità tra costa ed interno al fine di evitare lo spopolamento dei Centri montani

> riqualificazione dei Centri abitati

> valorizzazione degli aspetti culturali, in un ottica di gestione coordinata


> valorizzazione degli aspetti culturali, in un ottica di gestione coordinata

> recupero dei vecchi tracciati storici, attraverso studi filologici e interventi di restauro

> recupero delle tipologie edilizie tradizionali che compongono i Centri Storici


Fra gli obiettivi del Piano ha un ruolo fondamentale la difesa del suolo

dal rischio idrogeologico e geomorfologico

L’approfondimento a scala provinciale di conoscenze e normative, per

una corretta gestione del rischio idrogeologico, viene realizzato

attraverso analisi e studi dei cosiddetti “bacini minori” del territorio,


analisi e studi che si “muovono” all’interno di tutte quelle che sono le

indicazioni normative, le procedure ed i principali Piani sovraordinati e

correlati

La strategia è orientata ad affrontare, con un approccio sistemico, le

diverse problematiche che riguardano il dissesto idrogeologico, in

relazione ad un ambito territoriale unitario come quello provinciale


Un “distretto idrografico”, così come definito all’art. 54, del D.lgs

152/2006, nel nostro caso a scala provinciale, costituisce l’unità di base

strutturata sulle conoscenze e sulle normative attualmente acquisite e

finalizzato al coordinamento delle azioni per la gestione dei rischi

idrogeologici, coerentemente con gli obiettivi e le regolamentazioni

individuate attualmente dal Piano Assetto Idrogeologico


La gestione integrata si fonda sulla consapevolezza che un “distretto

idrografico provinciale” è un ambito unitario nel quale i processi di

funzionamento, le tendenze evolutive dei sistemi ambientali continentali

e costieri, dei sistemi insediativi, gli usi e le attività della popolazione

risultano fra loro interdipendenti


Le discipline finalizzate alla difesa del suolo saranno così strutturate

attraverso la definizione di obiettivi, azioni strategiche, interventi ed

eventuali prescrizioni finalizzate alla gestione integrata di un “distretto

idrografico provinciale”, che consideri i parametri spontanei ed indotti che

predispongono il territorio a fenomeni di dissesto nell’ambito dei “bacini

minori”


Utilità dei calcoli idraulici nella difesa da esondazioni e nella

riqualificazione naturale ed ambientale di un corso d’acqua

Le classi di permeabilità relativa dei substrati, le caratteristiche degli

acquiferi e la valutazione della loro vulnerabilità intrinseca in riferimento

al tipo geolitologico (Carta della Vulnerabilità all’inquinamento degli

acquiferi)


Carta delle Unità Idrogeologiche

Nella Carta delle Unità Idrogeologiche le classi di permeabilità si ricavano

dalla cartografia geolitologica con una riclassificazione che accorpa unità

litologiche omogenee, cioè con un grado di permeabilità relativa che si

mantiene entro determinati range


Carta Geologico-tecnica

La Carta geologico-tecnica fornisce una valutazione “qualitativa” sullo

stato di aggregazione, stato di alterazione e comportamento

geomeccanico dei litotipi in affioramento che ciascuna unità geolitologica

presenta


Una banca dati geognostica per il territorio provinciale

La creazione di una banca dati geognostici nasce dall’esigenza di non

disperdere un’insieme di dati che sono appunto quelli di carattere

geotecnico, che possono costituire un utile strato informativo nel Sistema


geotecnico, che possono costituire un utile strato informativo nel Sistema

Informativo Territoriale della Provincia dell’Ogliastra.

Si affina e precisa il modello stratigrafico del sottosuolo mettendo a

disposizione un archivio geotecnico per una migliore gestione del rischio

idrogeologico e per la tutela dei sistemi idrici, nel quadro di prevenzione e

difesa dall’inquinamento



Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) (redatto ai sensi del D.Lgs. 227/2001. Approvato con Delibera 53/9 del 27.12.2007

Il Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) è uno strumento quadro di indirizzo, finalizzato alla pianificazione, programmazione e gestione del territorio forestale e agroforestale regionale, per il perseguimento degli obiettivi di tutela dell’ambiente e di sviluppo sostenibile dell’economia rurale della Sardegna.” (PFAR Relazione Generale)

obiettivi del piano:


− protezione delle foreste

− sviluppo economico del settore forestale

− cura degli aspetti istituzionali in riferimento alla integrazione delle politiche ambientali, alla pianificazione partecipata fino al livello locale, alla diffusione delle informazioni

− potenziamento degli strumenti conoscitivi, attività di ricerca ed educazione ambientale


Si basa sulle seguenti ipotesi, riconducibili ai seguenti punti:

− adozione di uno schema di pianificazione a livelli

− definizione di un articolato di misure a largo spettro relative a tutti gli aspetti della pianificazione forestale

− individuazione di programmi speciali relativi a tematiche prioritarie

− definizione di indirizzi per la gestione forestale pubblica, privata e per la loro integrazione


loro integrazione

Il Piano ha cartograficamente individuato 25 distretti, tutti ritagliati quasi esclusivamente sui limiti amministrativi comunali (PFAR Relazione Generale)

La provincia dell’Ogliastra è compresa nei seguenti distretti:

>Distretto 11 Supramonte – Golfo di Orosei

>Distretto 14 Gennargentu

>Distretto 18 Ogliastra


Attualmente, in Ogliastra, la pianificazione territoriale prevista dal PFAR,

non è in fase operativa

Il ruolo della Provincia è quello di rappresentare le comunità locali nel processo

di attuazione dei piani di distretto


Proporre ed attuare solide strategie di sviluppo territoriale localmente condivise,

nel corso dell’applicazione degli indirizzi indicati dalla pianificazione regionale,

dando un concreto supporto operativo alle attività di elaborazione del Piano


progetto per la piattaforma di commercializzazione dei prodotti marchio Ogliastra

progetto infrastrutturazione irrigua della Piana di Barisardo – Pelau - Quirra

individuazione valorizzazione, attraverso la distinzione tra le aree di piana,

collina e montagna, delle coltivazione tipiche:

> vigneti

> meleti


> meleti

> oliveti

> coltivazioni orticole specializzate

individuazione della “Rete Ecologica Ogliastra” (corridoi ecologici) a tutela della

biodiversità nella Provincia

individuazione delle aree per la produzione di energie rinnovabili


La Valutazione Ambientale Strategica nel Piano

La VAS è intesa come un processo organizzativo di tutto il sistema della

pianificazione, attraverso il quale segnare il percorso da seguire nella

realizzazione e nella attuazione delle proprie Politiche e dei propri

Programmi sul Territorio


La gestione della tutela del Territorio è attuabile solo quando siano

disponibili tutte le informazioni di base utili alla sua caratterizzazione, dal

punto di vista fisico, ambientale, riconoscendone le potenzialità, le risorse

e le priorità, in modo da definirne i limiti


Il processo tecnico-amministrativo della VAS è avviato contestualmenteal processo del Piano e può essere così schematizzato

- verifica di assoggettabilità (screening) – rapporto preliminare

- fase di orientamento (scoping)

- elaborazione Rapporto Ambientale (RA) e Sintesi non Tecnica (SNT)

- svolgimento delle Consultazioni


- svolgimento delle Consultazioni

- valutazione del Rapporto Ambientale ed esiti delle Consultazioni

- la Decisione - Dichiarazione di Sintesi

- l’informazione sulla Decisione

- monitoraggio


Le fasi salienti del processo si possono così riassumere:

- identificazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale

- individuazione degli indicatori ambientali

- descrizione dello stato dell’ambiente

- previsione e valutazione degli impatti

- identificazione e valutazione delle eventuali alternative

- individuazione delle misure di mitigazione


- proposta di programma di monitoraggio riferito allo stato ambientale, agli

impatti previsti ed alle mitigazioni predisposte, che assolve:

- alle verifiche di raggiungimento degli effetti voluti

- ad evidenziare possibili impatti negativi che richiedono azioni

correttive

- a verificare il rispetto delle azioni di mitigazione

- ad avviare, eventuali, provvedimenti rimediali per il proseguo del

Piano


Il Piano, in una visione unitaria di tutto il territorio ogliastrino, riconosce e valorizza le specificità delle diverse realtà locali, trovando in esse motivi di crescita e valorizzazione per l’interaProvincia

Il Piano permette di programmare gli interventi verificandone la sostenibilità, in un continuo monitoraggio degli obiettivi attesi,


sostenibilità, in un continuo monitoraggio degli obiettivi attesi, consente di avere una pronta ed aggiornata lettura dello stato della sua attuazione, consentendo, così, ove fosse necessario, un pronto intervento correttivo su effetti negativi .Il Piano è soggetto a verifiche continue, poiché ogni azione produce cambiamenti, nuove informazioni e nuove indicazioni da inserire

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