Capitolo 10 Dalla cultura del rischio alla risonanza tra sistema impresa e sistema finanziario.
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Il ruolo del sistema finanziario nello sviluppo della provincia di Trento
laboratorio trentinoForum 6 dicembre 2002
L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA FINANZIARIO TRENTINO
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Istituto Atesino di Sviluppo
1. La storia di ISA
2. La cessione della Banca di Trento e Bolzano
3. Nuovi obiettivi
4. ISA oggi
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1. La storia di ISA
LE TAPPE:
1929: Istituto Mobiliare Trentino
1935: Società Anonima Finanziaria Immobiliare Trentina - SAFIT
1942: SpA Finanziaria Trentina
1978: Istituto Atesino di Sviluppo - ISA
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1929: Istituto Mobiliare Trentino
• Nasce nel ‘29 dalla BANCA DEL TRENTINO E ALTO ADIGE e dalla BANCA INDUSTRIALE.
• La crisi mondiale del ’29 e il mancato sostegno del Governo provocarono, nel ‘33 la chiusura degli sportelli della Banca, il concordato preventivo e la sua liquidazione.
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1935: Società Anonima Finanziaria Immobiliare Trentina – SAFIT (1 di 4)
• Il compito di liquidare la Banca venne affidato alla SAFIT che si occupò di assorbire le partecipazioni industriali e gli immobili, liquidando i creditori in contanti e in azioni SAFIT.
• L’azionariato SAFIT venne costituito sia dai depositanti che dai creditori della Banca, i quali si erano visti trasformare il 15% dei crediti in azioni.
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1935: Società Anonima Finanziaria Immobiliare Trentina – SAFIT (2 di 4)
• Per questo motivo l’azionariato rimase frazionato e sconosciuto, in quanto fino al ‘42 le azioni erano al portatore.
• Nel ‘54 fu introdotto l’obbligo di rendere nominativi i titoli e il libro soci registrava oltre 10.000 azionisti, nessuno dei quali con una quota di rilievo.
• Tra gli azionisti numerosi erano gli Enti Ecclesiastici trentini in quanto depositanti della Banca. Questa è la ragione storica della loro presenza in ISA.
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1935: Società Anonima Finanziaria Immobiliare Trentina – SAFIT (3 di 4)
• Dopo il fallimento della Banca del Trentino e Alto Adige le autorità (fine ‘34) promossero la costituzione di una nuova Banca a Trento, la BANCA DI TRENTO SpA.
• Nel 1935 la SAFIT decise di acquistare il pacchetto di maggioranza della Banca di Trento.
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1935: Società Anonima Finanziaria Immobiliare Trentina – SAFIT (4 di 4)
• La SAFIT avviò così la ricostruzione di una banca privata regionale, realtà che diventerà poi BANCA DI TRENTO E BOLZANO.
• Per 40 anni (fino al ‘74) la SAFIT non ricevette capitali freschi dagli azionisti e fu costretta a liquidare parte degli immobili di sua proprietà e rinunciare a sottoscrivere integralmente gli aumenti di capitale BTB.
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1942: SpA Finanziaria Trentina
• Dal 1950 la Finanziaria Trentina riprese ad operare nel settore immobiliare per accompagnare la BTB nello sviluppo, sostenendo le sue necessità immobiliari e il recupero dei crediti.
• Nel 1974 ci fu il primo aumento di capitale a pagamento; la Finanziaria Trentina cominciò a recuperare la sua quota in BTB.
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1978: Istituto Atesino di Sviluppo – ISA (1 di 3)
• Nel 1978 la nuova denominazione è ISA.
• Negli anni ottanta ISA implementa le strategie e segue la crescita di BTB in regione, guardando sempre più ai territori limitrofi.
• Negli anni successivi ISA accompagna l’espansione di BTB per i primi sportelli fuori regione e assume partecipazioni in altre realtà; Banca di Valle Camonica, Credito Milanese e AlpenBank.
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1978: Istituto Atesino di Sviluppo – ISA (2 di 3)
• La crescita della Banca impegna sempre più ISA. Per questo motivo entrano nuovi capitali che consentono di proseguire le strategie espansive e di aperture fuori regione.
• Nell’85 vi è l’ingresso in ISA del GRUPPO BENETTON (tramite Edizione Holding) con una quota del 20%. Questa partecipazione porterà nuove aperture di sportelli nel Veneto.
• A Benetton subentrerà nel 1992 il BANCO AMBROSIANO VENETO.
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1978: Istituto Atesino di Sviluppo – ISA (3 di 3)
• Nel ‘93 alcune importanti aziende affidate da BTB entrano in crisi coinvolgendo la Banca stessa.
• Contemporaneamente a questo quadro critico per BTB, prende il via a livello nazionale il processo di concentrazione del sistema bancario.
• ISA decide così di cedere la maggioranza di BTB, anche non avendo riscontrato con il sistema creditizio locale disponibilità per trovare intese.
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2. La cessione della BTB (1 di 3)
• Nel ‘95 viene ceduto il pacchetto di maggioranza BTB al BAV, attuale Banca Intesa.
• La cessione al BAV avviene mediante un’operazione giuridica particolare, la scissione parziale di ISA con la costituzione di una nuova società, FINBTB, contenente la maggioranza delle azioni di BTB.
• Questa operazione permette ai soci ISA di incassare il controvalore della cessione comprensivo del “premio di maggioranza”, distribuito fra tutti i soci.
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2. La cessione della BTB (2 di 3)
• ISA mantiene comunque una partecipazione di minoranza nella Banca (ora oltre il 10%). Perché tale scelta? Perché la convinzione di ISA è che l’inserimento di BTB in un gruppo bancario di valenza nazionale (oggi internazionale), permette alla Banca di proporsi sia come conoscitori del tessuto economico locale sia come interlocutori per partnership di più ampio raggio.
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2. La cessione della BTB (3 di 3)
• E’ significativo ricordare che ISA, nella trattativa di cessione, ha sottolineato e chiesto che BTB continui ad avere una propria autonomia, non solo giuridica, all’interno del gruppo, come sta avvenendo. Riteniamo infatti che tale autonomia rappresenti per una Banca locale con le caratteristiche di BTB un vantaggio competitivo.
• La presenza di ISA in BTB non si limita quindi ad un ruolo passivo - di “garanzia” - ma rappresenta un contributo per condividere un’interpretazione equilibrata delle dinamiche economiche del territorio.
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3. Nuovi obiettivi (1 di 4)
• ISA dopo la cessione di BTB progetta il suo futuro. Fino al quel momento, infatti, gran parte dell’attività di ISA era collegata allo sviluppo della Banca.
• Fino al ‘95 la “mission” di ISA era: Conservare e potenziare il patrimonio degli azionisti; Garantire ai soci un costante flusso di redditi; Contribuire allo sviluppo sociale ed economico della regione,
salvaguardando i valori sociali e cattolici che hanno improntato fino dalle origini la popolazione.
• E lo “strumento” con il quale realizzare quella mission era la Banca.
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3. Nuovi obiettivi (2 di 4)
• ISA ha ritenuto e ritiene ancora che la sua “mission” sia tutt’ora valida; quindi viene mantenuta l’impostazione originaria, utilizzando “strumenti” diversi. La strada individuata è: investire in partecipazioni di aziende che abbiano interessanti potenzialità di sviluppo.
• ISA investe seguendo suoi precisi riferimenti di carattere “ideale”: Esclusione degli investimenti unicamente speculativi; Trasparenza nell’operatività; Attenzione e rispetto nei confronti di tutti gli azionisti; Priorità agli investimenti sul territorio.
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3. Nuovi obiettivi (3 di 4)
• Altre linee guida ISA:
Equilibrio negli “assets” investiti: la diversificazione degli investimenti è condizione per ottenere la creazione di valore per gli azionisti.
Assunzione di partecipazione di minoranza: il ruolo di ISA è accompagnare l’imprenditore nello sviluppo dell’azienda, non prendendone il posto.
Redditività degli investimenti: non solo investimenti orientati al capital gain ma anche partecipazioni ISA in settori economici anticiclici, in grado di bilanciare il rischio complessivo.
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3. Nuovi obiettivi (4 di 4)
• Questi obiettivi sono stati definiti anche in considerazione della compagine sociale di ISA che, oltre ad una maggioranza storica, esprime un azionariato tuttora molto frazionato e diffuso (oltre 3.000 iscrizioni a libro soci).
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4. ISA oggi (1 di 3)
• Il nuovo assetto: Nel ’95 è stato modificato lo Statuto sociale per renderlo agile
e per spaziare con più ampi margini di manovra in più settori; Nel ’96 è stato aumentato il capitale di 70 miliardi di lire per il
potenziamento patrimoniale e per garantire il mantenimento dell’autonomia gestionale;
Si è poi provveduto alla razionalizzato delle partecipazioni in portafoglio, procedendo a fusioni e dismissioni;
Sono stati infine identificati i settori di interesse nei quali investire (finanziario, bancario, assicurativo, energetico-ambientale, immobiliare).
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4. ISA oggi (2 di 3)
• Dal 1996 ISA ricerca nuove opportunità nel mercato. Le prime iniziative vengono concretizzate fuori regione. Di seguito anche alcune aziende locali entrano in contatto con ISA per proporre opportunità di partnership. ISA sostiene con convinzione le imprese che rivolgono la loro crescita anche fuori dai tradizionali confini locali.
• ISA inoltre entra in partecipazione con l’imprenditore non solo per il suo “business plan”, ma anche perché l’imprenditore condivide l’idea di una gestione societaria basata su trasparenza e correttezza.
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4. ISA oggi (3 di 3)
• ISA mette a disposizione:
riservatezza; elaborazione strategica; analisi finanziarie e relazioni con il sistema bancario; collegamenti con realtà nazionali; flessibilità nel “costruire” l’ingresso di ISA in azienda. Questa
caratteristica è ritenuta da ISA fondamentale perché attenua i rischi di “rigidità” tipici del private equity. Nel contempo viene stabilita una relazione, ragionata e condivisa, grazie alla quale si valutano tempi, modalità ed intensità della partecipazione di ISA.
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n° % n° % n° % n° %REGIONALI 8 80% 22 71% QUOTATE 0 0% 3 10%
EXTRA REGIONALI 2 20% 9 29% NON QUOTATE 10 100% 28 90%
Totale 10 31 Totale 10 31
1995 2001 1995
Andamento partecipazioni ISA SpA
2001
24
Andamento partecipazioni ISA SpA
10 1011
16
19
24
31
18,63
23,3724,83
28,36
33,42
39,01
42,42
25,4%
6,2%
14,2%
17,8%16,7%
8,7%
0
10
20
30
40
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
N° partecipazioni
Valore partecipazioni(mio €)
Increm. % valore part.
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Utili netti e Dividendi ISA SPA(€/1.000)
593
882
1.295
2.5002.634
2.700
2.991
464557
836
1.1141.252
1.386
1.606
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Utili netti
Dividendi
ISA S.p.A.
BANCA DI TRENTO E BOLZANO spa
BANCA LOMBARDAE PIEMONTESE spa
SETTOREENERGETICOAMBIENTALE
SETTOREENERGETICOAMBIENTALE
SETTOREBANCARIO
SETTOREBANCARIO
SETTOREMEDIA – TLC
SETTOREMEDIA – TLC
SETTOREFINANZIARIO
SETTOREFINANZIARIO
INBRE spa
INTERGREEN spa NEI spa
REA spaXERA spa
SIT spa
AGS spa
Dati al 30/06/2002
ALTRE ATTIVITÀ
ALTRE ATTIVITÀ
CIS spa
CIMA BRENTA spa
FUNIVIE ALPECERMIS spa
IPS spa
MITTEL spa
TECNOFIN TRENTINA spa
SEAC spa
RECOM spa
ITAS MUTUA
CATTOLICAASSICURAZIONI
scarl
TIOMED srl
SETTORE IMMOBILIARE
SETTORE IMMOBILIARE
INIZIATIVE URBANE spa
INVESTIMENTI IMMOBILIARIATESINI srl
SEQUENZAspa
DOLOMITIENERGIA spa
TILAB srl
10,43%
0,26%
10 QUOTE
0,17%
50,00%
4,51%
0,52%
20,00%
21,05%
9,00%
1,60%
5,00%
5,00%
16,00%
3,78%
1,02%
0,54%
10,00%
13,89%
99,00%
6,50%
3,50%
5,00%
40,00%
AGENZIA per loSVILUPPO spa
0,52%
CENTRO TECNOFIN SERVIZI spa
0,47%
INSER
PULSAR spa82,50%
SETTOREASSICURATIVO
SETTOREASSICURATIVO
TRENTUNOspa
10,45%
29,15%
CALISIO srlGARDA
PARTECIPAZIONIspa 4,00%
20,00%
26