Il Papa tra i bimbi non nati · 2018-11-06 · ditazioni nel Foro Romano. Ad aprire il lungo corteo...

4
DI ROBERTA PUMPO na lunga processione tra le bellezze di Roma per celebrare la bellezza del- la vita. Attraverso i luoghi dove sorsero le prime comunità cri- stiane e dove molti furono con- dannati al martirio, mercoledì 31 ottobre si è svolta la prima processione in compagnia dei santi. Centinaia le persone che hanno partecipato alla lunga notte di preghiera, canti e me- ditazioni nel Foro Romano. Ad aprire il lungo corteo il cro- cifisso di San Damiano. A se- guire le icone mariane della Sa- lus populi romani, della Ma- donna del conforto e di Santa Maria in Portico, considerate tra le più antiche. Poi le effigie di Pietro, Paolo, Luca, Giuseppe, Nicola, Francesco d’Assisi, Fran- cesca Romana, dei fondatori dei tanti ordini religiosi presenti. Tanti i fedeli che reggevano l’im- magine del santo al quale sono particolarmente legati. La processione ha toccato quat- tro tappe diverse, tre nel Foro Ro- mano e una al Palatino. È nata da «un’intuizione spirituale», ha spiegato il vescovo Gianrico Ruz- za, ausiliare per il settore Centro, che ha guidato la processione, e ha visto la collaborazione di al- cuni sacerdoti e della comunità giovanile del centro storico. Il pellegrinaggio si è aperto con la preghiera nello stile di Taizé nel- la chiesa di Santa Maria Antiqua. Fondata alla metà del VI secolo rappresenta il più antico e il più importante monumento cristia- no del Foro Romano ed è uno dei più antichi luoghi di culto cattolico dedicati alla Madonna. Celebrare la memoria liturgica di Tutti i Santi significa «cele- brare noi stessi in prospettiva», ha affermato Ruzza, rimarcan- do che i santi sono un impor- tante punto di riferimento. Affi- dandosi completamente a Cristo hanno dimostrato che «si può passare attraverso la grande tri- bolazione e superare ogni av- versità e persecuzione», ha ag- giunto, ricordando che nel vici- no Colosseo e nell’area del Cir- co Massimo «molti cristiani han- no dato la vita agli inizi della Chiesa di Roma perché l’amore di Cristo è stato più forte». La processione ha preso il via nelle stesse ore in cui Asia Bibi, la donna cristiana scagionata do- po otto anni di carcere dalla Cor- te Suprema del Pakistan dal rea- to di blasfemia, raggiungeva un luogo sicuro. Ricordando il suo caso il vescovo ha sottolineato che ancora tanti altri cristiani «ri- mangono nell’oppressione». La processione ha poi raggiun- to le Fraternità monastiche di Gerusalemme nella chiesa di San Sebastiano, dove sono state recitate le litanie dei santi. Ai pie- di dell’altare, illuminate da de- cine di candele, erano state si- stemate, tra le altre, le immagi- ni di Teresa del Bambino Gesù, dei Papi Paolo VI e Giovanni XXIII, del beato Charles de Fou- cauld. Altra tappa nella chiesa di San Bonaventura, affidata ai fra- ti francescani, dove si è svolta l’a- dorazione della Croce. La processione ha attraversato e illuminato l’immensa distesa del Circo Massimo per raggiungere la basilica di sant’Anastasia che ha ospitato l’adorazione eucari- stica. Per don Francesco Pesce, parroco di Santa Maria ai Mon- ti, l’evento si è svolto attraverso «uno spazio di santità che ha ra- dici antichissime». La nutrita partecipazione, per don Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli, significa che la città «desidera bellezza e preghiera, ha bisogno di incontrare nuo- vamente il Vangelo di Gesù di Nazareth perché solo dall’in- contro con il Vangelo possiamo trovare una vita più bella». U La processione con i santi e il pensiero ad Asia Bibi Grande partecipazione ai Fori per l’iniziativa promossa alla vigilia della solennità e guidata dal vescovo Ruzza. Il percorso da Santa Maria Antiqua a Sant’Anastasia. Il ricordo della cristiana scagionata in Pakistan dall’accusa di blasfemia DI ANDREA ACALI otto un cielo grigio che ha continuamente minacciato pioggia e con un vento sferzante che ha flagellato altare e paramenti facendo più volte cadere alcuni dei vasi che ornavano la pedana allestita nel cimitero Laurentino, Papa Francesco ha presieduto venerdì pomeriggio la Messa in occasione della commemorazione dei defunti. Il luogo scelto quest’anno, all’estrema periferia meridionale di Roma, ha un particolare aspetto simbolico perché in quel camposanto sono sepolti i bambini non nati. Dunque dopo il Verano, Prima Porta e il cimitero dei caduti americani a Nettuno lo scorso anno, il Santo Padre ha scelto il Laurentino. Qui – accolto dal cardinale vicario De Donatis, dal vescovo ausiliare per il settore Sud, Lojudice, e da monsignor Claudio Palma, cappellano di Gesù Risorto, la chiesa del cimitero – si è recato prima di tutto a pregare proprio sulle tombe dei bambini non nati, il “Giardino degli angeli”. Accompagnato da monsignor Sapienza, reggente della Prefettura della Casa pontificia, ha deposto alcuni fiori e sostato in silenzio davanti alle sepolture di quelli che, pur non avendo mai visto la luce, sono ugualmente figli di Dio, amati dai propri genitori anche se non li hanno mai potuti stringere tra le braccia. All’omelia, pronunciata a braccio, il Papa ha fatto riferimento a tre dimensioni della vita: passato, presente e futuro. «La liturgia di oggi è realistica, concreta – ha detto –. Oggi è il giorno della memoria: il passato. Il giorno per ricordare coloro che hanno camminato prima di noi, ci hanno accompagnato, dato la vita. Fare memoria è quello che fa forte un popolo. La memoria ci fa capire che non siamo soli. Un popolo che ha memoria, che ha storia, ha vita». La seconda dimensione, il futuro, è legata alla «speranza. La seconda lettura (tratta dall’Apocalisse, ndr) ci S fa vedere cosa ci aspetta: la santa città di Gerusalemme, nuova, bella. Ci aspetta la bellezza. Memoria e speranza di incontrare l’amore, lì dove c’è l’Amore che ci ha creato, ci aspetta l’amore di Padre». Infine, il presente: «Come fare la strada senza sbagliare – si è chiesto il Papa –, quali sono le luci, il navigatore per non sbagliare?». La risposta è stata «le beatitudini, che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo: mitezza, povertà di spirito, giustizia, misericordia, purezza di cuore. Sono le luci che ci accompagnano, il nostro presente». «In questo cimitero ci sono le tre dimensioni della vita: la memoria la vediamo là (nelle tombe, ndr), la speranza la celebriamo adesso nella fede, le luci per non sbagliare strada le abbiamo sentite nel Vangelo. Chiediamo al Signore – ha concluso il Papa – che ci dia la grazia di non perdere, di non nascondere la memoria; la grazia della speranza, di saper guardare l’orizzonte, senza rimanere chiusi; la grazia di capire quali sono le luci che ci accompagnano per arrivare dove ci aspetta con tanto amore». Al suo rientro il Santo Padre si è recato nelle Grotte vaticane per un momento di preghiera privata per i Pontefici defunti. Francesco ha indicato nelle beatitudini il «navigatore» per non sbagliare strada. «Luci che ci accompagnano» tra memoria e speranza Il Papa tra i bimbi non nati la Messa. Al cimitero Laurentino la visita al «Giardino degli angeli» a vita eterna come «obiettivo della vita cristiana e traguardo di massima felicità per l’uomo», perché termine di un peregrinare che conduce alla «visione luminosa del volto di Dio che è Padre». Su questi elementi il cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha sviluppato, lunedì sera, la sua catechesi sul tema “Chiamati alla vita eterna e alla santità”, nell’Aula della Conciliazione del palazzo del Vicariato. Un appuntamento organizzato dal Centro diocesano per la pastorale familiare in vista del 2 novembre. «È importante riflettere insieme sul grande mistero della vita che, uscendo dalla morte grazie alla morte di Cristo, entra nell’eternità – ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis –; ancora di più è significativo farlo nell’imminenza della commemorazione dei fedeli defunti, tanto sentita e vissuta nella fede del nostro popolo». Ladaria Ferrer ha sottolineato come «dobbiamo tutti sentirci chiamati alla vita nuova che abita in noi fin dal battesimo» perché «la risurrezione di Cristo e la nostra non possono essere disgiunte poiché la sua, che è il capo, acquista pienezza di senso solo con quella delle membra, ossia noi, che ad essa partecipiamo poiché il Figlio è morto per noi». La vita eterna però «non si raggiunge automaticamente ma passa attraverso il giudizio di Dio, un giudizio misericordioso che tuttavia non ci esenta dal compiere le nostre scelte di vita con serietà e responsabilità». Non sono mancati, naturalmente, i riferimenti all’esortazione apostolica di Papa Francesco Gaudete et exsultate, a partire dalla constatazione della chiamata universale alla santità, che il porporato ha sottolineato essere «un dono dello Spirito Santo». Quindi si è soffermato sulla cosiddetta “classe media della santità”, «quella vissuta nella quotidianità, non solo quella dei grandi santi canonizzati poiché non esistono regole fisse e criteri di riferimento per divenire santi». Seppure «la Parola, i sacramenti e la testimonianza dei santi possono ispirarci e motivarci – ha spiegato il porporato –, il Padre ha un progetto specifico per ciascuno: essere santi è essere buoni amministratori dell’insegnamento di Gesù». In conclusione, Ladaria ha considerato i due pericoli che Papa Francesco individua come ostacolo alla santità: «Da un lato il neognosticismo che si chiude nell’immanenza della ragione, riducendo l’insegnamento di Gesù a logica e volendo addomesticare il Vangelo con la pretesa di dominare la trascendenza». Ancora, «l’assolutizzazione della volontà dei neopelagiani, che mancano di umiltà e dimenticano che tutto viene da Dio e che il dono della grazia supera le capacità dell’intelligenza umana». In conclusione dell’incontro, il cardinale De Donatis ha espresso gratitudine «perché, da padre, è stato capace di riportare l’attenzione sulla dimensione più importante della nostra vita, perché la memoria mortis non ha niente a che vedere con la tristezza ma, come diceva Mozart, deve essere la chiave attraverso cui leggere ogni giorno il senso della nostra vita». Michela Altoviti L Ladaria: vita eterna «traguardo di massima felicità» Il Papa in preghiera al cimitero Laurentino (foto Gennari) Un momento della processione ai Fori (foto Gennari) e beatitudini evangeliche e le opere di misericordia, i “polmoni” che fanno respirare la santità. Ad evidenziarlo è stato il vescovo ausiliare Paolo Lojudice nella serata organizzata mercoledì al Torrino per la Notte dei santi. Occasione anche per esprimere la propria soddisfazione per l’assoluzione dall’accusa di blasfemia a carico di Asia Bibi, simbolo dei cristiani perseguitati in Pakistan. La Messa celebrata dal presule nella parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle è stata il momento conclusivo della serata ospitata dall’istituto Santa Chiara, tra musica, rilfessioni e catechesi. Nella tavola rotonda Lojudice ha ricordato alcuni dei più importanti santi vissuti a Roma, impegnati in opere caritative al servizio dei poveri. La giornalista e scrittrice Maria Pia Ammirati ha tratteggiato il profilo della beata Caterina Trojani (1813– 1887), di cui due anni fa ha realizzato una biografia. La beata ciociara a soli sei anni perse la madre, vittima di «femminicidio, una piaga sempre esistita»; a metà del XIX secolo, madre Caterina partì missionaria in Egitto, dove sarebbe rimasta tutta la vita, fondando la congregazione delle Suore Francescane Missionarie, cui appartiene l’istituto dove si è tenuto il dibattito. Ebbe il merito di «salvare molte donne dalla schiavitù e dalla povertà», strappandole «ai deserti e agli harem». In rappresentanza delle “padrone di casa” è intervenuta suor Paola, offrendo il racconto della propria vocazione religiosa. Una testimonianza anche da Confort, giovane immigrata nigeriana, madre di tre figli, che ha raccontato le sue vicissitudini e il suo difficile percorso verso un’integrazione fortemente voluta e infine ottenuta. Dopo la catechesi proposta da don Giacomo Pavanello, responsabile dell’evangelizzazione di Nuovi Orizzonti, recentemente nominato parroco di San Giuseppe Cottolengo all’Aurelio, la serata in auditorium si è conclusa con il concerto della christian rock band calabrese dei Kantiere Kairos, particolarmente acclamata dai numerosi adolescenti presenti in sala. In precedenza, l’esibizione di suor Anna Nobili e Celeste Fornaro in una “holy dance”. Luca Marcolivio L Musica e preghiera la serata al Torrino Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza l pluralismo e la libertà delle opinioni sono con- dizioni imprescindibili per un Paese civile». Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Matta- rella, nel messaggio per i 30 anni del Sir, sottolineano ancora una volta il principio essenziale del plurali- smo nel campo dell’informazione. Il richiamo giunge poco dopo l’annuncio del Governo di voler azzerare pro- gressivamente il “Fondo per il pluralismo e l’innova- zione dell’informazione” dove confluiscono le risorse statali destinate all’editoria quotidiana e periodica, so- prattutto a quella che esprime le voci dei territori, tra cui un certo numero di settimanali diocesani. Quando si parla di «abolizione del finanziamento pub- blico ai giornali», va detto, si resta sul generico. Molto è cambiato nel 2016, con la legge sulla riforma dell’e- ditoria, nei requisiti per l’accesso ai fondi. Sarebbe be- ne chiarirlo ai cittadini, molti dei quali ignari o con- dizionati dal primo sito web che “spara” contro la stampa. Da qui la preoccupazione non solo dei setti- manali diocesani, ma anche di altri operatori del set- tore, tra cui la Fnsi e l’Ordine dei giornalisti, che han- no definito la decisione «di inaudita gravità». A rischio migliaia di posti di lavoro, oltre a un deficit di infor- mazione che è l’opposto di quel pluralismo invocato dal capo dello Stato. (A. Z.) I « Editoria, taglio fondi? Deficit informativo Giornata di Avvenire e di Roma Sette: la lettera di De Donatis a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLV – Numero 39 – Domenica 4 novembre 2018

Transcript of Il Papa tra i bimbi non nati · 2018-11-06 · ditazioni nel Foro Romano. Ad aprire il lungo corteo...

Page 1: Il Papa tra i bimbi non nati · 2018-11-06 · ditazioni nel Foro Romano. Ad aprire il lungo corteo il cro-cifisso di San Damiano. A se-guire le icone mariane della Sa-lus populi

DI ROBERTA PUMPO

na lunga processione trale bellezze di Roma percelebrare la bellezza del-

la vita. Attraverso i luoghi dovesorsero le prime comunità cri-stiane e dove molti furono con-dannati al martirio, mercoledì31 ottobre si è svolta la primaprocessione in compagnia deisanti. Centinaia le persone chehanno partecipato alla lunganotte di preghiera, canti e me-ditazioni nel Foro Romano.Ad aprire il lungo corteo il cro-cifisso di San Damiano. A se-guire le icone mariane della Sa-lus populi romani, della Ma-donna del conforto e di SantaMaria in Portico, considerate trale più antiche. Poi le effigie di

Pietro, Paolo, Luca, Giuseppe,Nicola, Francesco d’Assisi, Fran-cesca Romana, dei fondatori deitanti ordini religiosi presenti.Tanti i fedeli che reggevano l’im-magine del santo al quale sonoparticolarmente legati.La processione ha toccato quat-tro tappe diverse, tre nel Foro Ro-mano e una al Palatino. È natada «un’intuizione spirituale», haspiegato il vescovo Gianrico Ruz-za, ausiliare per il settore Centro,che ha guidato la processione, eha visto la collaborazione di al-cuni sacerdoti e della comunitàgiovanile del centro storico. Ilpellegrinaggio si è aperto con lapreghiera nello stile di Taizé nel-la chiesa di Santa Maria Antiqua.Fondata alla metà del VI secolorappresenta il più antico e il più

importante monumento cristia-no del Foro Romano ed è unodei più antichi luoghi di cultocattolico dedicati alla Madonna.Celebrare la memoria liturgicadi Tutti i Santi significa «cele-brare noi stessi in prospettiva»,ha affermato Ruzza, rimarcan-do che i santi sono un impor-tante punto di riferimento. Affi-dandosi completamente a Cristohanno dimostrato che «si puòpassare attraverso la grande tri-bolazione e superare ogni av-versità e persecuzione», ha ag-giunto, ricordando che nel vici-no Colosseo e nell’area del Cir-co Massimo «molti cristiani han-no dato la vita agli inizi dellaChiesa di Roma perché l’amoredi Cristo è stato più forte».La processione ha preso il via

nelle stesse ore in cui Asia Bibi,la donna cristiana scagionata do-po otto anni di carcere dalla Cor-te Suprema del Pakistan dal rea-to di blasfemia, raggiungeva unluogo sicuro. Ricordando il suocaso il vescovo ha sottolineatoche ancora tanti altri cristiani «ri-mangono nell’oppressione».La processione ha poi raggiun-to le Fraternità monastiche diGerusalemme nella chiesa diSan Sebastiano, dove sono staterecitate le litanie dei santi. Ai pie-di dell’altare, illuminate da de-cine di candele, erano state si-stemate, tra le altre, le immagi-ni di Teresa del Bambino Gesù,dei Papi Paolo VI e GiovanniXXIII, del beato Charles de Fou-cauld. Altra tappa nella chiesa diSan Bonaventura, affidata ai fra-

ti francescani, dove si è svolta l’a-dorazione della Croce.La processione ha attraversato eilluminato l’immensa distesa delCirco Massimo per raggiungerela basilica di sant’Anastasia cheha ospitato l’adorazione eucari-stica. Per don Francesco Pesce,parroco di Santa Maria ai Mon-ti, l’evento si è svolto attraverso«uno spazio di santità che ha ra-dici antichissime».La nutrita partecipazione, perdon Davide Carbonaro, parrocodi Santa Maria in Portico inCampitelli, significa che la città«desidera bellezza e preghiera,ha bisogno di incontrare nuo-vamente il Vangelo di Gesù diNazareth perché solo dall’in-contro con il Vangelo possiamotrovare una vita più bella».

U

La processione con i santi e il pensiero ad Asia Bibi

Grande partecipazione ai Fori per l’iniziativapromossa alla vigilia della solennità e guidatadal vescovo Ruzza. Il percorso da Santa MariaAntiqua a Sant’Anastasia. Il ricordo della cristianascagionata in Pakistan dall’accusa di blasfemia

DI ANDREA ACALI

otto un cielo grigio che hacontinuamente minacciatopioggia e con un vento

sferzante che ha flagellato altare eparamenti facendo più volte caderealcuni dei vasi che ornavano lapedana allestita nel cimiteroLaurentino, Papa Francesco hapresieduto venerdì pomeriggio laMessa in occasione dellacommemorazione dei defunti. Illuogo scelto quest’anno, all’estremaperiferia meridionale di Roma, haun particolare aspetto simbolicoperché in quel camposanto sonosepolti i bambini non nati. Dunquedopo il Verano, Prima Porta e ilcimitero dei caduti americani aNettuno lo scorso anno, il SantoPadre ha scelto il Laurentino. Qui –accolto dal cardinale vicario DeDonatis, dal vescovo ausiliare per ilsettore Sud, Lojudice, e damonsignor Claudio Palma,cappellano di Gesù Risorto, la chiesadel cimitero – si è recato prima ditutto a pregare proprio sulle tombedei bambini non nati, il “Giardinodegli angeli”. Accompagnato damonsignor Sapienza, reggente dellaPrefettura della Casa pontificia, hadeposto alcuni fiori e sostato insilenzio davanti alle sepolture diquelli che, pur non avendo maivisto la luce, sono ugualmente figlidi Dio, amati dai propri genitorianche se non li hanno mai potutistringere tra le braccia. All’omelia,pronunciata a braccio, il Papa hafatto riferimento a tre dimensionidella vita: passato, presente e futuro.«La liturgia di oggi è realistica,concreta – ha detto –. Oggi è ilgiorno della memoria: il passato. Ilgiorno per ricordare coloro chehanno camminato prima di noi, cihanno accompagnato, dato la vita.Fare memoria è quello che fa forteun popolo. La memoria ci fa capireche non siamo soli. Un popolo cheha memoria, che ha storia, ha vita».La seconda dimensione, il futuro, èlegata alla «speranza. La secondalettura (tratta dall’Apocalisse, ndr) ci

S

fa vedere cosa ci aspetta: la santacittà di Gerusalemme, nuova, bella.Ci aspetta la bellezza. Memoria esperanza di incontrare l’amore, lìdove c’è l’Amore che ci ha creato, ciaspetta l’amore di Padre». Infine, ilpresente: «Come fare la strada senzasbagliare – si è chiesto il Papa –,quali sono le luci, il navigatore pernon sbagliare?». La risposta è stata«le beatitudini, che Gesù ci hainsegnato nel Vangelo: mitezza,povertà di spirito, giustizia,misericordia, purezza di cuore. Sonole luci che ci accompagnano, ilnostro presente». «In questocimitero ci sono le tre dimensionidella vita: la memoria la vediamo là(nelle tombe, ndr), la speranza lacelebriamo adesso nella fede, le luciper non sbagliare strada le abbiamosentite nel Vangelo. Chiediamo alSignore – ha concluso il Papa – checi dia la grazia di non perdere, dinon nascondere la memoria; lagrazia della speranza, di saperguardare l’orizzonte, senza rimanerechiusi; la grazia di capire quali sonole luci che ci accompagnano perarrivare dove ci aspetta con tantoamore». Al suo rientro il SantoPadre si è recato nelle Grottevaticane per un momento dipreghiera privata per i Ponteficidefunti.

Francesco ha indicatonelle beatitudiniil «navigatore» per nonsbagliare strada. «Luciche ci accompagnano»tra memoria e speranza

Il Papa tra i bimbi non natila Messa. Al cimitero Laurentino la visita al «Giardino degli angeli»

a vita eterna come «obiettivo della vitacristiana e traguardo di massima felicità

per l’uomo», perché termine di unperegrinare che conduce alla «visioneluminosa del volto di Dio che è Padre». Suquesti elementi il cardinale Luis FranciscoLadaria Ferrer, prefetto della Congregazioneper la dottrina della fede, ha sviluppato,lunedì sera, la sua catechesi sul tema“Chiamati alla vita eterna e alla santità”,nell’Aula della Conciliazione del palazzo delVicariato. Un appuntamento organizzato dalCentro diocesano per la pastorale familiarein vista del 2 novembre. «È importanteriflettere insieme sul grande mistero dellavita che, uscendo dalla morte grazie allamorte di Cristo, entra nell’eternità – ha dettoil cardinale vicario Angelo De Donatis –;ancora di più è significativo farlonell’imminenza della commemorazione deifedeli defunti, tanto sentita e vissuta nellafede del nostro popolo». Ladaria Ferrer hasottolineato come «dobbiamo tutti sentircichiamati alla vita nuova che abita in noi findal battesimo» perché «la risurrezione di

Cristo e la nostra non possono esseredisgiunte poiché la sua, che è il capo,acquista pienezza di senso solo con quelladelle membra, ossia noi, che ad essapartecipiamo poiché il Figlio è morto pernoi». La vita eterna però «non si raggiungeautomaticamente ma passa attraverso ilgiudizio di Dio, un giudizio misericordiosoche tuttavia non ci esenta dal compiere lenostre scelte di vita con serietà eresponsabilità». Non sono mancati,naturalmente, i riferimenti all’esortazioneapostolica di Papa Francesco Gaudete etexsultate, a partire dalla constatazione dellachiamata universale alla santità, che ilporporato ha sottolineato essere «un donodello Spirito Santo». Quindi si è soffermatosulla cosiddetta “classe media della santità”,«quella vissuta nella quotidianità, non soloquella dei grandi santi canonizzati poichénon esistono regole fisse e criteri diriferimento per divenire santi». Seppure «laParola, i sacramenti e la testimonianza deisanti possono ispirarci e motivarci – haspiegato il porporato –, il Padre ha un

progetto specifico per ciascuno: essere santiè essere buoni amministratoridell’insegnamento di Gesù». In conclusione,Ladaria ha considerato i due pericoli chePapa Francesco individua come ostacolo allasantità: «Da un lato il neognosticismo che sichiude nell’immanenza della ragione,riducendo l’insegnamento di Gesù a logica evolendo addomesticare il Vangelo con lapretesa di dominare la trascendenza».Ancora, «l’assolutizzazione della volontà deineopelagiani, che mancano di umiltà edimenticano che tutto viene da Dio e che ildono della grazia supera le capacitàdell’intelligenza umana». In conclusionedell’incontro, il cardinale De Donatis haespresso gratitudine «perché, da padre, èstato capace di riportare l’attenzione sulladimensione più importante della nostra vita,perché la memoria mortis non ha niente ache vedere con la tristezza ma, come dicevaMozart, deve essere la chiave attraverso cuileggere ogni giorno il senso della nostravita».

Michela Altoviti

L

Ladaria: vita eterna «traguardo di massima felicità»

Il Papa in preghiera al cimitero Laurentino (foto Gennari)

Un momento della processione ai Fori (foto Gennari)

e beatitudini evangeliche e le opere dimisericordia, i “polmoni” che fannorespirare la santità. Ad evidenziarlo è

stato il vescovo ausiliare Paolo Lojudice nellaserata organizzata mercoledì al Torrino per laNotte dei santi. Occasione anche peresprimere la propria soddisfazione perl’assoluzione dall’accusa di blasfemia acarico di Asia Bibi, simbolo dei cristianiperseguitati in Pakistan. La Messa celebratadal presule nella parrocchia di San GiovanniBattista de La Salle è stata il momentoconclusivo della serata ospitata dall’istitutoSanta Chiara, tra musica, rilfessioni ecatechesi. Nella tavola rotonda Lojudice haricordato alcuni dei più importanti santivissuti a Roma, impegnati in opere caritativeal servizio dei poveri. La giornalista escrittrice Maria Pia Ammirati ha tratteggiatoil profilo della beata Caterina Trojani (1813–1887), di cui due anni fa ha realizzato unabiografia. La beata ciociara a soli sei anniperse la madre, vittima di «femminicidio,una piaga sempre esistita»; a metà del XIXsecolo, madre Caterina partì missionaria inEgitto, dove sarebbe rimasta tutta la vita,fondando la congregazione delle SuoreFrancescane Missionarie, cui appartienel’istituto dove si è tenuto il dibattito. Ebbe ilmerito di «salvare molte donne dallaschiavitù e dalla povertà», strappandole «aideserti e agli harem». In rappresentanza delle“padrone di casa” è intervenuta suor Paola,offrendo il racconto della propria vocazionereligiosa. Una testimonianza anche daConfort, giovane immigrata nigeriana,madre di tre figli, che ha raccontato le suevicissitudini e il suo difficile percorso versoun’integrazione fortemente voluta e infineottenuta. Dopo la catechesi proposta da donGiacomo Pavanello, responsabiledell’evangelizzazione di Nuovi Orizzonti,recentemente nominato parroco di SanGiuseppe Cottolengo all’Aurelio, la serata inauditorium si è conclusa con il concertodella christian rock band calabrese deiKantiere Kairos, particolarmente acclamatadai numerosi adolescenti presenti in sala. Inprecedenza, l’esibizione di suor Anna Nobilie Celeste Fornaro in una “holy dance”.

Luca Marcolivio

L

Musica e preghierala serata al Torrino

Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150

Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) € 62Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari 3 - 20125 MilanoTel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

In evidenza

l pluralismo e la libertà delle opinioni sono con-dizioni imprescindibili per un Paese civile». Le

parole del presidente della Repubblica, Sergio Matta-rella, nel messaggio per i 30 anni del Sir, sottolineanoancora una volta il principio essenziale del plurali-smo nel campo dell’informazione. Il richiamo giungepoco dopo l’annuncio del Governo di voler azzerare pro-gressivamente il “Fondo per il pluralismo e l’innova-zione dell’informazione” dove confluiscono le risorsestatali destinate all’editoria quotidiana e periodica, so-prattutto a quella che esprime le voci dei territori, tracui un certo numero di settimanali diocesani.Quando si parla di «abolizione del finanziamento pub-blico ai giornali», va detto, si resta sul generico. Moltoè cambiato nel 2016, con la legge sulla riforma dell’e-ditoria, nei requisiti per l’accesso ai fondi. Sarebbe be-ne chiarirlo ai cittadini, molti dei quali ignari o con-dizionati dal primo sito web che “spara” contro lastampa. Da qui la preoccupazione non solo dei setti-manali diocesani, ma anche di altri operatori del set-tore, tra cui la Fnsi e l’Ordine dei giornalisti, che han-no definito la decisione «di inaudita gravità». A rischiomigliaia di posti di lavoro, oltre a un deficit di infor-mazione che è l’opposto di quel pluralismo invocatodal capo dello Stato. (A. Z.)

Editoria, taglio fondi?Deficit informativo

Giornata di Avveniree di Roma Sette:la lettera di De Donatisa pagina 3

www.romasette.it

Inserto redazionale di

facebook.com/romasettetwitter.com/romasette

[email protected]

Anno XLV – Numero 39 – Domenica 4 novembre 2018

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 2: Il Papa tra i bimbi non nati · 2018-11-06 · ditazioni nel Foro Romano. Ad aprire il lungo corteo il cro-cifisso di San Damiano. A se-guire le icone mariane della Sa-lus populi

DI ROBERTA PUMPO

na chiesa nascosta ma viva.Una comunità parrocchialepiccola ma molto attiva. Fiore

all’occhiello i giovani animatoridell’oratorio che, pur con pochi spazia disposizione, si spendonoquotidianamente per educare alla fedebambini e adolescenti dai 6 ai 12anni. È la parrocchia dedicata a SanMartino I Papa che ieri sera haricevuto la visita del cardinale vicarioAngelo De Donatis. Al termine dellacelebrazione eucaristica il porporatoha benedetto una targa con il logodell’oratorio raffigurante l’effige di SanMartino, che sarà affissa nel saloneparrocchiale, le aule del catechismo ela ludoteca ristrutturate e vivacementeritinteggiate. Nelle cinque aule del

catechismo spiccano le pareti azzurre,verdi, gialle, rosse e ocra. Ad abbellirela ludoteca, invece, ci hanno pensato ipiù piccoli. Un muro della stanza,dove sono stati collocati ping pong ebiliardini, è stato colorato concentinaia d’impronte di mani deibambini dell’oratorio. Il parroco, donAntonio Pompili, esperto di araldicaecclesiastica, ha donato al vicario unapersonale riproduzione dello stemmacardinalizio realizzato su ceramica. «Leparole del cardinale sono per noi ungrande stimolo per confermarcinell’unità e nella comunione fraterna– afferma don Antonio –. Ci ricordache tutto nasce dalla carità». Quandosan Giovanni Paolo II visitò la chiesadi San Martino I Papa, il 3 febbraio1991, la definì la casa di Dio tra le casedegli uomini. La parrocchia, infatti, si

trova in uno stabile condominiale, invia Veio 37, a due passi dalla basilicadi San Giovanni. La chiesa e il saloneparrocchiale occupano gli spaziinizialmente destinati ad unautosalone, le aule del catechismo e lacanonica sono state allestite ai pianisuperiori in quelli che dovevano esseregli appartamenti. Dall’esterno non èvisibile e difficilmente identificabilema la comunità, composta dadiecimila abitanti, è sempre infermento. Tra le tante realtà, il parrocomette in risalto l’impegno profuso daigiovani animatori e catechisti, unaventina, e dai tanti volontari. «Siapplicano molto affinché la nostra siauna parrocchia sempre aperta alleesigenze del territorio», ha affermato ilsacerdote che sette anni fa ha fondatoun centro di ascolto Caritas. È attivo il

mercoledì pomeriggio per la consegnadei pacchi viveri a una cinquantina difamiglie e il giovedì, quando ivolontari, una quindicina, si mettonoa disposizione per rispondere ai tantibisogni delle persone. Per quel checoncerne la distribuzione deglialimenti il sacerdote pone l’accentosulla grande disponibilità deiparrocchiani. «Ogni mese – dice –fanno la spesa solidale così la dispensaè sempre fornita del necessario».Domenica scorsa è partito il ciclo diincontri “7 passi in famiglia”,occasione per confrontarsi insiemesulla famiglia, la genitorialità,l’educazione umana e cristiana dellenuove generazioni, ispirandosiall’Amoris laetitia: sette incontri che sisvolgeranno ogni ultima domenica delmese nel salone parrocchiale.

U

A Santa Melania Juniore la festa per i quarant’anni

DI MICHELA ALTOVITI

una comunità parrocchiale in cuiognuno sente di avere il proprioposto come in una vera famiglia

quella di Santa Melania Juniore, nelquartiere Axa, che il cardinale vicarioAngelo De Donatis incontra oggicelebrando la Messa delle 11.«Festeggiamo in questi giorni i 40 annidalla fondazione della parrocchia – spiegail parroco don Gianfranco Corbino – che èvivace e attiva specialmente per la bellarealtà giovanile che la caratterizza». Da 8anni, infatti, viene portato avanti unprogetto di catechesi e formazione che

comincia con la preparazione dei bambinialla Comunione e arriva a coinvolgere igiovani universitari: la continuità ègarantita «dallo spirito di accoglienzafamiliare per cui ciascuno si sente davveroa casa – chiosa ancora il parroco –: si restalegati alla parrocchia anche dopo averericevuto i sacramenti perché non siverifichino periodi “di buco” in cuimanchino proposte mirate». Dal corso diteatro a quello di chitarra, dallaresponsabilità nell’animazionedell’oratorio estivo alle feste checadenzano l’anno, dalle esperienze diservizio fino alle Giornate mondiali dellagioventù e al Cammino di Santiago.«Nella preparazione alla Cresima –racconta Eugenia, catechista da due anni –i ragazzi che arrivano senza veraconsapevolezza dell’itinerario di fede chestanno per compiere, maturano e cresconoassieme nella condivisione autentica».Anche Andrea e Sara, che curano la

formazione degli adolescenti, parlano di«educazione dei giovani alla responsabilitàper poter diventare educatori a loro volta»,attraverso un cammino di 5 anni che«fornisce strumenti pratici e utili per ifuturi animatori, curando peròprimariamente l’aspetto spiritualepersonale, lavorando su temi quali il sensodella vita, la libertà, l’affettività, il servizioe la vocazione». Grande attenzione èriservata anche ai gruppi per gli adulticome quello delle famiglie che, guidatodal parroco, si incontra due volte al meseil sabato pomeriggio: «Prima in chiesa perun momento di riflessione e preghieraseguito dall’adorazione eucaristica –spiega Roberto, uno dei referenti –, poinegli ambienti della parrocchia per untempo di condivisione sul tema–guida chequest’anno è quello dei sette vizi capitali ei sette doni dello Spirito Santo». C’è poi laproposta degli esercizi spirituali ignazianinella vita ordinaria: attraverso un percorso

di meditazione della Parola si fa proprioun modo di pregare che diventa sostegnonel discernimento per cambiare epacificare la propria vita. «Dura due annicon incontri ogni quindici giorni – chiosaEmanuela, responsabile di questocammino parrocchiale da vent’anni – einsegna a fare spazio a Dio nellapreghiera». Ancora, in parrocchia è attivo ilcentro di ascolto della Caritas, ci sono poiil gruppo di preghiera di Padre Pio equello dei ministri straordinaridell’Eucarestia, due dei quali, entrati inservizio da questo nuovo anno pastorale,riceveranno nel corso della Messa unaspeciale benedizione dal cardinale. Infine,l’associazione sportiva dilettantistica“Santa Melania Juniore calcio”, con oltrecento iscritti tra ragazzi e bambini, per untotale di sette squadre allenate, in stile“oratoriano”, da mister–parrocchiani chesvolgono un servizio gratuito per lacomunità giovanile.

È

«Sinodo, una buona vendemmia»

Sabato 10, al Maggiore,nell’incontro promossodalla pastorale giovanile,il cardinale racconteràl’esperienza di comunioneecclesiale appena vissutaSarà presentato un lavorodi ricerca sull’educatorepubblicata in un recentelibro. Il direttore Magnotta:la bellezza di una Chiesache si è presa curadei giovani deve diventareordinaria ferialità

pochi giorni dalla conclusione delSinodo dei vescovi dedicato ai giovani, il

Servizio per la pastorale giovanile delVicariato propone un incontro durante ilquale il cardinale vicario Angelo De Donatispotrà raccontare questa esperienza dicomunione ecclesiale che ha vissutodall’interno. L’appuntamento è per sabato 10novembre alle ore 10 nella Sala Tiberiade delPontificio Seminario Romano Maggiore(piazza San Giovanni in Laterano, 4), su “Dopoil Sinodo, la sfida di educare i giovani”. Ilporporato dialogherà con il vescovo ausiliareper il settore Est monsignor GianpieroPalmieri e con Paola Bignardi, coordinatricedell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.Modererà il giornalista Fabio Zavattaro. Durante l’incontro, Bignardi presenterà illavoro della ricerca sull’educatore pubblicatanel libro “Il futuro della fede.Nell’educazione dei giovani la Chiesa di

A domani” (ed. Vita e Pensiero), curato insiemea Rita Bichi. «Il Sinodo si è appena concluso –riflette don Antonio Magnotta, direttore delServizio per la pastorale giovanile –.Portiamo nel cuore la bellezza di una Chiesache con attenzione corale si è presa cura deigiovani e dei ragazzi. Ora tale bellezza devediventare prassi, ordinaria ferialità. Il futurodel servizio ai giovani trova la suaconsistenza se ci saranno comunità checominceranno e continueranno adaccompagnare i ragazzi dando esempio diuna Chiesa mamma, madre dal cuore apertosecondo una felice espressione di Evangeliigaudium. Ci è sembrato così opportuno,subito dopo il Sinodo, fare nostra una sanaprovocazione rivolta verso gli educatori, versocoloro che hanno il mandato della comunitàdi accompagnare le nuove generazioni». Diqui l’idea dell’incontro della prossimasettimana.

DI ANDREA ACALI

stato un tempo di consolazione edi speranza». Le parole pronunciatedal Papa durante l’Angelus di do-

menica 28 ottobre sintetizzano il percorsodel Sinodo dei vescovi che si è concluso conla Messa celebrata dal Pontefice nella basi-lica di San Pietro. Durante l’omelia, Fran-cesco, commentando il passo evangelicodella guarigione del cieco di Gerico, ha sot-tolineato che «Bartimeo giace solo lungo lastrada, fuori casa e senza padre: non è a-

mato, ma abbandonato. È cieco e non hachi lo ascolti; e quando voleva parlare lo fa-cevano tacere. Gesù ascolta il suo grido, dàtempo all’ascolto. Ecco il primo passo peraiutare il cammino della fede: ascoltare». Eil Papa, rivolto ai giovani, ha aggiunto: «Anome di tutti noi adulti: scusateci se spes-so non vi abbiamo dato ascolto; se, anzichéaprirvi il cuore, vi abbiamo riempito le o-recchie. Come Chiesa di Gesù desideriamometterci in vostro ascolto con amore, certidi due cose: che la vostra vita è preziosa perDio, perché Dio è giovane e ama i giovani;e che la vostra vita è preziosa anche per noi,anzi necessaria per andare avanti». Il se-condo aspetto messo in evidenza da Fran-cesco è «farsi prossimi»: «Quando la fede siconcentra puramente sulle formulazionidottrinali, rischia di parlare solo alla testa,senza toccare il cuore. E quando si concen-tra solo sul fare, rischia di diventare mora-lismo e di ridursi al sociale. La fede inveceè vita: è vivere l’amore di Dio che ci ha cam-biato l’esistenza. Non possiamo essere dot-trinalisti o attivisti». Infine, «testimoniare»:«Solo Gesù chiama, cambiando la vita di chilo segue. Tanti figli, tanti giovani, come Bar-timeo cercano una luce nella vita. Cercanoamore vero. E come Bartimeo, nonostantela molta gente, invoca solo Gesù, così an-ch’essi invocano vita, ma spesso trovano so-lo promesse fasulle e pochi che si interes-sano davvero a loro. Non è cristiano aspet-tare che i fratelli in ricerca bussino alle no-stre porte; dovremo andare da loro, nonportando noi stessi, ma Gesù. La fede – haconcluso il Papa – è questione di incontro,non di teoria. Nell’incontro Gesù passa, nel-l’incontro palpita il cuore della Chiesa. Al-

È«lora non le nostre prediche ma la testimo-nianza della nostra vita sarà efficace». Con-cetti in parte ripresi all’Angelus, quando ilSanto Padre ha aggiunto che «il Sinodo deigiovani è stato una buona vendemmia, epromette del buon vino. Ma vorrei dire cheil primo frutto di questa assemblea sino-dale dovrebbe stare proprio nell’esempiodi un metodo che si è cercato di seguire, findalla fase preparatoria. Uno stile sinodaleche non ha come obiettivo principale la ste-sura di un documento, che pure è preziosoe utile. Più del documento però è impor-tante che si diffonda un modo di essere elavorare insieme, giovani e anziani, nell’a-scolto e nel discernimento, per giungere ascelte pastorali rispondenti alla realtà». Pa-role che riecheggiano il breve discorso pro-nunciato a braccio sabato sera al termine deilavori, dove Francesco aveva ribadito che «ilSinodo non è un Parlamento. È uno spazioprotetto perché lo Spirito Santo possa agi-re». Poi «che il risultato del Sinodo non èun documento. Io non so se questo docu-mento al di fuori avrà qualche effetto, nonlo so. Ma so di certo che deve averlo in noi,deve lavorare in noi». Il Papa è anche tor-nato con parole ferme sulle divisioni cau-sate dal demonio: «La nostra Madre è San-ta ma noi figli siamo peccatori. Non di-mentichiamo quell’espressione dei Padri:la “casta meretrix”, la Chiesa santa, la Ma-dre santa con figli peccatori. E a causa deinostri peccati, sempre il Grande Accusato-re ne approfitta, accuse continue per spor-care la Chiesa. Ma la Chiesa non va spor-cata; i figli sì, siamo sporchi tutti, ma la Ma-dre no. E per questo è il momento di di-fendere la Madre; e la Madre la si difendedal Grande Accusatore con la preghiera e lapenitenza. È un momento difficile, perchél’Accusatore attaccando noi attacca la Ma-dre, ma la Madre non si tocca». E il soste-gno dei giovani al Papa si era concretizza-to in una lettera di ringraziamento firmatadagli uditori con pennarelli colorati. L’ulti-mo atto del Sinodo, invece, è stata la lette-ra letta dal segretario cardinale Baldisseri altermine della Messa e rivolta dai Padri ai gio-vani di tutto il mondo «con una parola disperanza, di fiducia, di consolazione. Vo-gliamo essere collaboratori della vostra gioiaaffinché le vostre attese si trasformino in i-deali. Le nostre debolezze non vi scoraggi-no, le fragilità e i peccati non siano ostaco-lo alla vostra fiducia. La Chiesa vi è madre,non vi abbandona, è pronta ad accompa-gnarvi su strade nuove. Desideriamo conti-nuare ora il cammino in ogni parte della ter-ra ove il Signore Gesù ci invia come disce-poli missionari. La Chiesa e il mondo – con-cludono i Padri sinodali – hanno urgentebisogno del vostro entusiasmo. Fatevi com-pagni di strada dei più fragili, dei poveri, deiferiti dalla vita. Siete il presente, siate il fu-turo più luminoso».

Il Papa nell’omelia: «Scusatecise spesso non vi abbiamo datoascolto». E li invita a «farsiprossimi». L’appello a «difenderela Madre dal Grande Accusatorecon la preghiera e la penitenza»

La celebrazione di Francesco in San Pietroha concluso domenica scorsa i lavori«Un tempo di consolazione e di speranza»

Dopo l’assise De Donatis dialoga con Palmieri e Bignardi

Progetto di catechesi dallaComunione agli universitariEsercizi spirituali ignazianinella vita ordinaria

San Martino, «casa tra le case» aperta al territorio

San Martino I Papa

Santa Melania

I vescovi nella Messa conclusiva del Sinodo (foto Gennari)

2 Domenica4 novembre 2018

La parrocchia, collocatain un palazzo a due passidalla cattedrale di Roma,ha rinnovato l’oratorioFamiglie, impegno sullascia dell’«Amoris laetitia»

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 3: Il Papa tra i bimbi non nati · 2018-11-06 · ditazioni nel Foro Romano. Ad aprire il lungo corteo il cro-cifisso di San Damiano. A se-guire le icone mariane della Sa-lus populi

novembre; per chi fosse interessatoma non potesse partecipare, si terràanche un altro corso analogo neimesi di febbraio, marzo e aprile2019. Quello di novembre, dicembree gennaio si terrà il sabato dalle16.30 alle 18, nella Sala Tiberiadedel Seminario Romano Maggiore.Per partecipare è necessariopresentare il modulo di richiestafirmato dal parroco. Il mandatoverrà rilasciato a seguito dellafrequenza integrale del corso. “Artenelle chiese. Da Costantino al Vsecolo” è invece un itinerarioformativo pensato per le guideturistiche e promosso dall’Ufficioper le aggregazioni laicali e leconfraternite e dal Servizio per lacultura e l’università, con ilpatrocinio dell’Ufficio liturgico. Lelezioni inizieranno il 13 novembrepresso la chiesa di San Giovanni

l corso di liturgia per la pastorale,quello per nuovi ministri

straordinari della Comunione e ilpercorso formativo per le guideturistiche “Arte nelle chiese. DaCostantino al V secolo”: sono le treproposte dell’Ufficio liturgicodiocesano in partenza in questomese di novembre. Le lezioni delprimo partiranno l’8 novembrepresso il Pontificio AteneoSant’Anselmo (piazza dei Cavalieri diMalta, 5), ma sono disponibili anchein e–learnign sul sito dell’Ufficioliturgico. Le lezioni si terranno ognigiovedì dalle 19 alle 20.30; le primecinque sono facoltative per chi siiscrive al secondo o al terzo annodel corso. Per le iscrizioni,consultare il sito internetwww.ufficioliturgicoroma.it. Il corsoper nuovi ministri straordinari dellaComunione inizierà invece il 10

I Battista dei Fiorentini (piazzadell’Orto, 1), dalle 17.30 alle 20. Perl’iscrizione, scaricare il modulo dalsito internetwww.confraterniteroma.it. Il primogiorno, dalle ore 16, ognipartecipante potrà consegnare ilmodulo e ultimare le pratiche diiscrizione. Per tutti e tre i corsi èprevisto un piccolo contributo spese.Hanno frequentato i corsidell’Ufficio liturgico anche i nuovilettori e accoliti, che riceveranno ilmandato sabato 10 novembre alle17.30 nella basilica di San Giovanniin Laterano, durante la celebrazioneeucaritica presieduta dal vescovoausiliare Daniele Libanori. Cinquegli accoliti: Alessandro Mariotti,Carlo Buonfrate, Fabrizio Marchioni,Gianluigi Paesani e Massimo Cama; ilettori saranno invece Riccardo Baldie Stefano Fioravanti.

È morto monsignorArnaldo D’Innocenzo,fu parroco a San Patrizio

ono stati presieduti lunedì pomerigguiodal cardinale vicario Angelo De Donatis ifunerali di monsignor Arnaldo

D’Innocenzo, morto domenica scorsa all’età di78 anni. Ventitré i sacerdoti concelebranti dellaMessa nella basilica di San Giovanni inLaterano, oltre al vescovo Luca Brandolini.Nato il 14 aprile 1940 a Pretoro, in provinciadi Chieti (dove è stato sepolto), D’Innocenzo siera formato al Seminario Romano Maggiore edera stato ordinato sacerdote nel 1963. Era statoviceparroco a Santa Marcella e a Santa Mariadel Buon Consiglio. D’Innocenzo fu il parrocofondatore della parrocchia San Patrizio a CollePrenestino, alla periferia est di Roma, doveiniziò l’attività pastorale in un garage. Guidò lacomunità per 36 anni, dal 1973 al 2009 – DeDonatis lo ha ringraziato per questo lungoservizio – e prima di lasciarla vide larealizzazione della nuova chiesa, inauguratadall’allora cardinale vicario Ruini nel 2007.

S

Ufficio liturgico, tra le iniziative un corso per guide

lla vigilia della conclusionedel Sinodo, è stato firmato

sabato 27, nella sededell’istituto Giulio Verne diAcilia, il protocollo che sanciscela nascita della “Reteterritoriale San Giorgio”: unprogetto di inclusione socialeper rinforzare i legami tra levarie agenzie educative –famiglia, scuola, parrocchia,palestra e centro anziani – perarginare il disagio giovanile. «Ilnostro oratorio canossiano èper vocazione votato alla cura eall’educazione dei giovani – hachiosato padre Giuseppe Tarì,viceparroco di San GiorgioMartire e firmatario delprotocollo –, specie di quelli inmaggiore difficoltà». In

particolare, l’oratorio afferisceall’Anspi, «presente in 17regioni, 120 diocesi e 1.700parrocchie», ha spiegato ilpresidente nazionale GiuseppeDessì. Padre Tarì ha ricordatocome più di un anno e mezzo fail primo input «a fare rete conle altre realtà del territorio mi èstato offerto dal vescovoausiliare per il settore Sud». Daparte sua, il vescovo PaoloLojudice ha sottolineato come«l’autoreferenzialità impediscasempre di agire in modoottimale pur per gli stessi scopi»e ha auspicato che «il protocolloche sigliamo oggi possa farsimodello per le altre 7 prefetturedel settore, diffondendo l’ideache si può e si deve lavorare

insieme perché è quello che cichiede il Vangelo». Uno deipartner del progetto è ilmultisport center “Le cupole”che «opera sul territorio da 20anni», ha sottolineato ilpresidente Maurizio Perazzolo.Significativa la testimonianza diPaolo Pizzo, schermidore dellaNazionale italiana e vincitore didue ori mondiali: «Lo sport miha riportato alla vita quando acausa di un tumore avevorinunciato a vivere – haraccontato commosso –; oggiporto la mia storia nelle scuoleperché desidero comunicare aigiovani quanto la praticasportiva possa aiutare inoccasioni e situazioni critiche».

Michela Altoviti

A

Ad Acilia patto per il territorio

Progetto di inclusione socialeper rafforzare i legami tra le varieagenzie educative. Tra i firmataril’oratorio parrocchiale San Giorgio

Nella lettera ai parroci in vistadella Giornata diocesana,il cardinale vicario De Donatissottolinea l’impegno profuso

dal giornale per le famiglie,i minori, i migranti, le storiedi bene. Un’informazione«fedele alla verità dei fatti»

Nel dna di Avvenireil primato della persona

l «primato della persona» nel suolavoro, un’informazione«stimolante, fedele alla verità dei

fatti», il servizio alle Chiese locali:sono alcuni aspetti dell’impegno diAvvenire messi in luce dal cardinalevicario Angelo De Donatis nellalettera per la Giornata diocesanadedicata alla sensibilizzazione alsostegno del quotidiano dei cattolicie al nostro settimanale. Neldocumento inviato ai parroci delladiocesi, De Donatis invita a vivere laGiornata di domenica 11 novembre«come un’opportunità di riflessionesul valore dell’informazione, spessolimitata ai soli social network inparticolare da parte dei giovani, inquesto contesto sociale cosìframmentato». E ricorda che «ilPapa, scegliendoil tema per laprossimaGiornatamondiale dellecomunicazionisociali, ci invita apassare dalle“community”alle “comunità”,sottolineandol’importanza direstituire allacomunicazioneuna prospettivaampia, fondata sulla persona». Inquesto senso, scrive ancora ilcardinale vicario, «possiamoguardare all’impegno di Avvenireche del primato della persona hafatto il cuore del suo lavoro, sepensiamo all’attenzione per lefamiglie, per i minori, per i migranti,per il Sud del mondo e alle storie dibene che pone in evidenza». QuindiDe Donatis ricorda il 50° difondazione del quotidiano (propriopoche settimane fa, come siricorderà, è stato presentato nelPalazzo del Vicariato un francobollodedicato a questo anniversario) ecolui che ne ispirò la nascita,«l’amato santo Papa Paolo VI che lovolle fortemente come quotidianonazionale». Avvenire, osserva ilcardinale nella sua lettera ai parroci,

I «è l’unico quotidiano italiano adavere un numero consistente diabbonati alla versione cartacea,segno di una fedeltà consolidata neltempo dai lettori. Lettori cheevidentemente apprezzanoun’informazione stimolante, fedelealla verità dei fatti anche dura» – equi ricorda le recenti inchieste sulcaporalato e sullo sfruttamento deibambini – «e ricca di un patrimoniodi memorie vive e forti che stiamoleggendo in questi mesi sulle suepagine». «Nel dna di Avvenire –prosegue De Donatis – c’è anchel’apprezzato servizio alle Chieselocali che per la nostra diocesi siconcretizza con l’uscita di RomaSette come dorso domenicale.Articoli e notizie sulla vitalità delle

tante espressionidella Chiesalocale e unimpegno inascolto del “gridodella città”, cui siaggiungonoquest’anno lerubriche diTonino Cantelmisui giovani e disuor AlessandraSmerillisull’economiasostenibile».

Proprio per quanto riguarda RomaSette, il cardinale annuncia unanovità che partirà nei prossimigiorni sulla linea degli orientamentipastorali della diocesi da lui indicatinel settembre scorso. «Soprattuttoper fare insieme memoria delcammino recente della Chiesa diRoma, Roma Sette proporrà dallaprossima settimana sulla testata online Romasette.it le sue pagine piùsignificative che racconteranno lavita della diocesi a partire dal 1974,anno di nascita del nostrosettimanale e anno moltosignificativo per la Chiesa di Roma».Vale la pena di ricordare infatti chein quell’anno si tenne il convegnodiocesano sul tema “Responsabilitàdei cristiani di fronte alle attese dicarità e giustizia nella diocesi di

Roma”, e proprio all’attuazione diquesto evento sarà dedicato il primoarticolo che sarà riprodotto on line,a firma di Luigi Di Liegro, storicofondatore della Caritas diocesana(datato 17 novembre 1974, primonumero di Roma Sette). Sempre inmerito all’ambito della “memoria”,De Donatis segnala ai parroci larubrica “Ritratti romani” on line suRomasette.it, affidata a uno storico,«che racconta storie di sacerdoti chehanno illuminato la Roma del ‘900:un omaggio ai tanti presbiteri che

hanno speso la loro vita per la gentein questa città». «C’è un preziosolavoro del quotidiano dei cattolici edel settimanale diocesano –conclude la lettera il cardinalevicario – che ci aiuta a cogliere quelche, a volte, nel turbinio dei nostriimpegni, può sfuggirci. Unanarrazione di fatti e di storie maidisgiunti dall’amore per la verità edal rispetto per le persone, valori chespesso fatichiamo a trovare nel vastopanorama informativo adisposizione».

Novità per fare memoriadella storia recente delladiocesi. Su Romasette.itsaranno proposte le paginepiù significative pubblicatedal nostro settimanalefin dall’anno di fondazione

na grande festa con la mu-sica rap di Amir Issaa, ilmonologo teatrale di Fabio

Troiano, l’appello contro il razzi-smo di Dacia Maraini per abbat-tere stereotipi, xenofobia, pregiu-dizi e discriminazioni. Temi chehanno catalizzato l’attenzione de-gli studenti intervenuti martedì al-l’istituto Massimo alla premiazio-ne dei concorsi letterari promossidal Centro Astalli “La scrittura nonva in esilio“ e “Scriviamo a colo-ri”, rispettivamente riservati allescuole superiori e medie. L’inizia-tiva ogni anno riunisce le scuole a-derenti ai progetti didattici “Fine-stre. Storie di rifugiati” e “Incon-tri. Percorsi di dialogo interreli-gioso”; coinvolgono in tutto 25mi-la studenti in 15 città italiane.Lunghi applausi per Filippo Bar-tolozzi del liceo scientifico “VitoVolterra” di Ciampino, primo clas-sificato alla XII edizione del con-corso “La scrittura non va in esilio”con il racconto “Lo stuntman”. Ilsaggio, un inno alla speranza, èstato letto da Troiano, nei mesiscorsi in tournée con la pièce tea-trale “Lampedusa”. Sullo sfondola proiezione della grafic novel ap-positamente realizzata dal vignet-tista Mauro Biani. La IV edizionedi “Scriviamo a colori” è stata in-vece vinta da Antonietta de Triziodell’istituto comprensivo “Um-berto Nobile” (Ciampino), autri-ce del racconto “Storie mai rac-contate”. Menzione speciale delCentro Astalli alla III F dell’istitu-to comprensivo “Calderini Tucci-mei” di Acilia che ha narrato la“Storia di Jawad”, giovanissimo ri-fugiato afgano accolto dal CentroAstalli. A tutti i vincitori sono sta-ti regalati zaini di libri: dai grandiclassici che trattano il tema dell’e-silio ai romanzi di Dacia Maraini,Melania Mazzucco, Andrea Ca-milleri ed Erri De Luca.

Il razzismo è un tema caldo ai no-stri giorni e il riaccendersi di sen-timenti di odio e discriminazione,per Dacia Maraini, rende necessa-ri eventi simili. «Credevamo che ilrazzismo fosse un ricordo sepoltodalla seconda guerra mondiale madobbiamo ricrederci», ha affer-mato la scrittrice di Fiesole, che dal1943 al 1946 fu internata con lafamiglia in un campo di concen-tramento giapponese. Ha poi evi-denziato che oggi molti giovaninon conoscono la storia e compi-to degli adulti è quello di insegnareai ragazzi che «gli insulti non por-tano da nessuna parte», perchénon esistono «le razze, abbiamotutti lo stesso dna». L’evento, pre-sentato dal giornalista Rai Gio-vanni Anversa, è stato realizzatocon il patrocinio del Centro per illibro e la lettura del Ministero peri beni e le attività culturali. PadreCamillo Ripamonti, presidente delCentro Astalli, si è soffermato sul-l’impegno profuso nelle scuolecontro le discriminazioni. Lavora-re con il mondo della scuola, harimarcato, «significa gettare dellefondamenta solide sulle quali co-struire società inclusive, plurali edemocratiche». L’unica strada per-corribile per «un futuro di pace» èquindi quella di «investire sullacultura, la conoscenza e l’incon-tro con l’altro», il quale va sempreaccolto e «mai rifiutato». Il CentroAstalli, ha spiegato padre Ripa-monti, promuove incontri tra lescolaresche e i rifugiati: «Occasio-ni importanti per riflettere», perchésolo investendo sulla cultura sipuò «cambiare parere». Gli ha fat-to eco padre Giovanni La Manna,rettore del Massimo: «Incoraggia-re i giovani a farsi una propria i-dea di ciò che accade nel mondoe a rimanere vivi con la testa e conil cuore».

Roberta Pumpo

U

Centro Astalli, i ragazzia confronto sulle migrazioni

Lo schermidore Paolo Pizzo

Dacia Maraini all’istituto Massimo (foto Gennari)

3Domenica4 novembre 2018

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30
Page 4: Il Papa tra i bimbi non nati · 2018-11-06 · ditazioni nel Foro Romano. Ad aprire il lungo corteo il cro-cifisso di San Damiano. A se-guire le icone mariane della Sa-lus populi

celebrazioniIL VESCOVO RUZZA ALLA FESTA DEI SANTIMONTICIANI. Oggi è in programma laseconda edizione della festa dei santi«Monticiani». La solenneconcelebrazione, preceduta dallaprocessione con le reliquie, si terrànella basilica di Santa Prassede alle ore18 e sarà presieduta dal vescovo per ilsettore Centro, monsignor GianricoRuzza.

incontriINAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICOISTITUTO GIOVANNI PAOLO II. Domanialle 11 il Pontificio istituto teologicoGiovanni Paolo II (piazza di SanGiovanni in Laterano, 4) inauguereràl’anno accadamico 2018–2019. Lagiornata inizierà con il saluto del grancancelliere, l’arcivescovo VincenzoPaglia, cui seguirà la relazione delpreside monsignor Pierangelo Sequeri.Infine, il preside dell’IstitutoUniversitario Sophia, monsignor PieroCoda, terrà la prolusione: «Sponsalitàe generazione. Il sacramento delmatrimonio e la sintassi trinitaria dellinguaggio antropologico».

AZIONE CATTOLICA: «ACCOGLIERE PERVIVERE LA MONDIALITÀ». Nell’ambitodei «Lunedì formativi», l’AzioneCattolica diocesana offre un incontro,lunedì 5 alle 16 (via della Pigna,13/a), su: «Accogliere per vivere lamondialità». Interverranno padreGabriele Beltrami, missionarioscalabriniano, e Maria Idda del Centropermanente istruzione adulti RomaCentro.

SANTA MARIA IN AQUIRO, CATECHESI PERADULTI DI PADRE ODASSO. Il 6novembre iniziano gli incontri dicatechesi degli adulti (ogni martedìdalle 17.30 alle 18.30). Sarannoguidati dal biblista Giovanni Odassoche presenterà il messaggio teologicodel libro dell’Esodo.

AL MARIANUM UN CONVEGNO SULLEIMMAGINI DI MARIA. «Immagini diMaria, immagini della donna nellaprima era cristiana» è il convegnoorganizzato dalla cattedra «Donna eCristianesimo» del Marianum. Giovedì8 alle 15.30 (viale Trenta Aprile, 6)interverranno Umberto Utro, deiMusei Vaticani, e Arianna Rotondo,ricercatrice all’Università di Catania.Introduce Cettina Militello, direttricedella cattedra.

LECTIO DIVINA A SANTA MARIA INTRASPONTINA. Proseguono gli incontridi lectio divina a Santa Maria inTraspontina (via della Conciliazione14/c). Venerdì 9 novembre alle 18.30,padre Bruno Secondin, teologo allaPontificia Università Gregoriana eorganizzatore del ciclo, commenteràDeuteronomio 6, 1–13 «Guardati daldimenticare».

GIORNATA DI STUDIO SU RAIMONDOLULLO, «TEOLOGIA E SANTITÀ». I Frati delTerzo ordine regolare di San Francescod’Assisi, in collaborazione con laScuola superiore di Studi medievali efrancescani della Pontificia UniversitàAntonianum, organizzano la giornatadi studio «Beato Raimondo Lullo,teologia e santità» sabato 10 novembredalle 9.30 (via dei Fori Imperiali, 1).Interverranno, tra gli altri, il vicario delTerzo Ordine regolare, fra ArmandoTujillo Cano, monsignor GabrielRamis Miquel e la professoressaMiquela Sacarès Tabernerdell’Università di Barcellona. Perinformazioni e per comunicare lapartecipazione: indirizzo [email protected], tel.06.6990808.

INCONTRI DI SPIRITUALITÀ PEROPERATORI E VOLONTARI DELLA CARITASDIOCESANA. La Caritas di Romapropone tre incontri di spiritualità nelcorso dell’anno pastorale dedicati aitre tempi proposti dalla diocesi: ilprimo fino a Natale, imperniato sul«fare memoria»; il secondo nelperiodo tra gennaio a Pasqua; il terzo,da Pasqua a Pentecoste. Si svolgerannoil sabato dalle ore 9.30 alle 12 nellaparrocchia Santa Maria Mediatrice (viaCori, 4 – Metro C Teano). Ognimomento sarà suddiviso in dueincontri, uno riservato agli operatori(al di fuori dell’orario di lavoro) el’altro per i volontari. I primi dueappuntamenti dedicati al «farememoria» sono in programma il 10novembre per gli operatori e il 24 per ivolontari. Info: 06.69.886.424/425.

XI GIORNATA PER LE ASSOCIAZIONI DITERRA SANTA. A partire dalle 10.30nell’auditorium dell’Antonianum (viaManzoni, 1), sabato 10, giornataannuale per le associazioni di TerraSanta. Sarà presente monsignorGeorges Abou Khazen, vicarioapostolico di Aleppo. L’appuntamentoè organizzato da Fondazione TerraSanta con la collaborazione diAssociazione pro Terra Santa. Per ilprogramma e maggiori info:www.fondazioneterrasanta.it.

CONFERENZA DEL SAE SUI 70 ANNI DELCONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE.Nell’ambito del ciclo di incontri«Camminare insieme al servizio dellagiustizia e della pace», il grupporomano del Segretariato attivitàecumeniche organizza, domenica 11alle 16.30 (foresteria delle monacheCamaldolesi – clivio dei Publicii) laconferenza «Un pellegrinaggioecumenico per guarire le ferite delmondo». Interventi di William Henn,teologo cattolico e professoreordinario alla Gregoriana,e PaoloRicca, teologo protestante, già decanodella Facoltà Valdese di Teologia.

GIORNATE DIOCESANE PER PERSONE INCRISI MATRIMONIALE E PER SEPARATI,CONVIVENTI, DIVORZIATI. Il Centrodiocesano per la pastorale familiarepropone due giornate diocesane perpersone in situazioni di separazione,convivenza e divorzio – 10 novembree 1° dicembre – e due giornate percoppie in difficoltà o in crisimatrimoniale, 11 novembre e 2dicembre. Gli incontri avranno luogopresso la “Casa Bonus Pastor” (viaAurelia, 208 – possibilità diparcheggio interno) dalle 10 alle 16.La partecipazione è gratuita.Necessario segnalare la presenza airecapiti: 06.69886211,[email protected]. Guida ilpercorso padre Alfredo Feretti conl’équipe del Centro per la pastoraledella famiglia.

AL TEATRO COMETA CONVEGNO SULLALAUDATO SI’. Martedì 13 novembredalle 16 alle 19.30 al Teatro dellaCometa (via del Teatro Marcello, 4) siterrà il convegno sulla Laudato si’organizzato dall’Ufficio diocesano perla pastorale sociale. Saranno analizzatealcune tematiche specifiche deldocumento quali la conversioneecologica, la biodiversità, l’acqua. Leconclusioni saranno affidate alvescovo ausiliare Gianrico Ruzza.

formazioneCARITAS, AL VIA IL CORSO PEROPERATORI PARROCCHIALI. Dal 21novembre la formazione per operatorivolontari dei centri di ascoltoparrocchiali. Il corso avrà sede nellaparrocchia di San Fulgenzio (via dellaBalduina, 296) e si svolgerà in cinqueincontri il mercoledì e venerdì dalleore 18 alle 20. L’iniziativa è rivolta aoperatori parrocchiali nuovi e giàimpegnati nei centri. Info:06.88815130.

culturaSAN GIORGIO AL VELABRO: CONCERTI«VINT REGARDS SUR L’ENFANT–JÉSUS». Siterranno venerdì 9 e sabato 10 alle20.30 (via del Velabro, 19) e sarannoeseguiti al pianoforte dal maestroPaolo Vergari. Gli eventi sonoorganizzati con il patrocinio, tral’altro, del Pontificio Consiglio dellaCultura.

READING CONCERTO SU SANTA CATERINAAL CHIOSTRO DELLA MINERVA. Readingconcerto, sabato alle 18.30, al chiostrodi piazza della Minerva, su “Caterinada Siena – una chiamata alla gioia”,itinerario cateriniano a latere della“Gaudete et exsultate”.

TORNA IN TV L’OSPEDALE PEDIATRICOPIÙ GRANDE D’EUROPA. Dopo ilsuccesso della serie «I ragazzi delBambino Gesù», le telecamere tornanonell’ospedale pediatrico più granded’Europa per raccontare le sfideumane e professionali di medici einfermieri che ogni giorno salvano lavita di tanti bambini. Ogni domenicain seconda serata e in replica ognivenerdì alle 15.20 «Dottori in corsia–Ospedale Pediatrico Bambino Gesù»,docu–serie in dieci puntate perraccontare un nuovo viaggio allaricerca della guarigione. In ognipuntata tre storie.

solidarietàTORNATI AD AMATRICE GLI STUDENTIDELL’UNIEUROPEA DI ROMA. Dopol’esperienza della missione estiva,trenta giovani dell’Università Europea,dal 31 ottobre al 4 novembre, hannovisitato nuovamente i luoghi delterremoto per incontrare le personedella zona. Sono stati accompagnatida due sacerdoti Legionari di Cristo eda alcune consacrate e collaboratrici del Regnum Christi.L’iniziativa è stata promossa daGioventù missionaria, apostolato delMovimento Regnum Christi, insiemeal Centro pastorale dell’università.«Avevamo promesso di tornare –spiega Cecilia Bayòn, consacrata delRegnum Christi –. Vogliamomantenere un legame di amicizia conle persone che abbiamo conosciuto».

DONARE IL SANGUE CON AD SPEM. Oggisarà possibile donare il sangue tramitel’associazione donatori del PoliclinicoUmberto I «Ad Spem» a San Felice daCantalice (omonima piazza).

Mastroianni in mostraal Museo dell’Ara Pacis

agli esordi con Ric-cardo Freda nel 1948

alla collaborazione con Fe-derico Fellini, di cui di-ventò un vero e proprio al-ter ego: racconta tutta lacarriera dell’attore vinci-tore di due Golden Globee di otto David di Dona-tello la mostra “MarcelloMastroianni”, al Museodell’Ara Pacis fino al 17febbraio. Esposti ritratti, ci-meli, video.

D

arte

ontinuate a svolgere il vostroimpegno cercando sempre

quella stessa novità con cui i padrifondatori hanno pensato e, poi, da-to forma a un progetto unico nelsuo genere: uno strumento d’infor-mazione che colleghi il territorio i-taliano, rappresentato dai settima-nali diocesani, al centro e che, nel-lo stesso tempo, ritorni dal centro alterritorio proprio con le testate del-le diocesi. Siete stati fautori di co-munione nell’informazione, sia ec-clesiale sia socio–culturale. Conti-nuate ad esserlo». Lo scrive PapaFrancesco in un messaggio al Sir peri trent’anni dalla fondazione. «Vi in-coraggio a proseguire sempre sullastrada dell’innovazione, non tra-scurando però il vostro sguardo ver-so tutti i territori. Sulla scia dei set-timanali diocesani, fatevi voce di chinon ha voce. Continuate ad accen-

dere i vostri fari informativi su tut-te le periferie».Anche il presidente della Repubbli-ca, Sergio Mattarella, ha inviato unmessaggio di auguri all’agenzia Sir:«L’irrobustimento delle voci espres-sive di identità e realtà – scrive ilCapo dello Stato – rappresenta unservizio reso alla intera comunitàdella Repubblica: il pluralismo e lalibertà delle opinioni sono condi-zioni imprescindibili per un Paesecivile, come afferma la nostra Co-stituzione. Desidero esprimere l’au-gurio che il vostro lavoro continui adessere un contributo importante auna corretta informazione basatasul rispetto reciproco e sulla affer-mazione dei diritti della persona edelle comunità, valori su cui si fon-da la nostra convivenza». Il Sir lan-cia la sua App, che sarà disponibilesu App Store e Google Play.

Trent’anni del Sir, i messaggidel Pontefice e di Mattarella

cinema«Economia come»all’AuditoriumParco della Musica

opo il successo della pri-ma edizione, che ha re-

gistrato una presenza di pub-blico di oltre 6.000 persone evisto la partecipazione di e-conomisti di fama interna-zionale, imprenditori, politi-ci e studiosi, torna “Economiacome – l’Impresa di cresce-re”, prodotto da FondazioneMusica per Roma e Cameradi Commercio di Roma.Da venerdì 9 a domenica 11all’Auditorium Parco dellaMusica, oltre 30 appunta-menti organizzati in diversiformati. Storie, dialoghi, fo-cus, incontri con l’autore. Conpersonaggi di rilievo dell’im-presa e delle istituzioni.

Dra i film propostinella selezioneufficiale della

recente Festa delCinema di Roma (18–28 ottobre scorsi), unosoprattutto mettevanon poca curiosità: Ilmistero della casa deltempo (The House with aclock in its walls) direttoda Eli Roth. Molti

appassionati hanno infatti imparato aconoscere Roth (Boston, 1972) come autorelegato al genere horror. In questo ambito simuovono i suoi film, da quello d’esordioCabin Fever (2002) ai successivi Hostel(2005), Hostel: Part II (2007), Knock Knock(2013). Per questa sua nuova prova Roth adire il vero non cambia ambito ma loaffronta in modo totalmente diverso, deltutto originale. Il punto di partenza è il

romanzo omonimo scritto da John Bellairs,autore americano autore di una serie di ben12 volumi sullo stesso argomento. Il primotitolo è stato pubblicato agli inizi degli anni‘70, ma Bellairs è venuto a mancare nel 1991e la sua opera è stata portata avanti da BradStrickland; l’ultimo uscito risale a circa diecianni fa. Nel film, all’inizio facciamo conoscenza diLewis Barnavelt, ragazzino di dieci anniappena rimasto orfano che si trovaall’improvviso costretto ad affrontare unanuova vita nella casa dello zio Jonathan(Jack Black). Siamo nell’America degli anni‘50 e il luogo dove Lewis arriva è NewZebedee, fantomatica cittadina ricostruita nelsobborgo di Newman, a 30 minuti daAtlanta, con una scenografia che colpiscesubito gli occhi e la fantasia del bambino. Lacasa dove abita lo stravagante zio Jonathanattira subito l’attenzione di Lewis che faticaad adattarsi a quello che vede. All’inizio

timido e introverso, il bambino fa i conticon una realtà che a poco a poco si trasformadavanti ai suoi occhi. Il mondo reale fatto dioggetti veri e tangibili, perde consistenza perlasciare il posto ad una progressiva crescita difenomeni magici e mirabolanti. La casa hauna vita e la mette in mostra, anche per lapresenza di tanti orologi che scandiscono ilpassare del tempo. Ci sono zucche parlanti,una sedia reclinabile animata, strumenti chesuonano da soli. Lo scenario con cui Lewis sitrova a confrontarsi cresce all’interno di unadinamica sempre più frenetica e irresistibile.Il momento centrale è quello in cui Lewiscapisce di trovarsi in una dimora del tuttoparticolare, quella in cui suo zio Jonathan ela sua migliore amica, la signoraZimmerman (Cate Blanchett), sono in realtàdue potenti maghi e che finiranno percoinvolgerlo in una missione segreta epericolosa. Sono tanti i temi che accompagnano la

storia nel suo incalzante procedere. Il primoè quello della famiglia, che Lewis all’inizioha perso, di cui avverte molto la mancanza, etrova quando meno se lo aspetta esoprattutto nel posto più improbabile. Poiquello della crescita attraverso la conoscenza.Lewis passa l’adolescenza e va verso l’etàadulta col supporto della vicinanza di“grandi” (lo zio e la signora Zimmermann),che lo aiutano a crescere senza bisogno diricorrere a lezioni o dimostrazioni. La suascuola è “sul campo”, nella pratica dei fatti edell’esperienza, passa da paura, stupore,mistero, la bellezza della scoperta e dellasorpresa. Ma il copione che Roth dirige coneleganza e freschezza è più ricco estratificato: come una favola bella dasfogliare, lasciandosi andare alla sorpresa eall’imprevisto. Storia che conquista tutti i tipidi pubblico, non solo bambini ma ancheadulti, e con intelligenza.

Massimo Giraldi

T«Il mistero della casa del tempo», l’elegante favola di Eli Roth

Pastorale familiare: giornate diocesane per persone in crisi matrimoniale e per separati, conviventi, divorziatiLa Caritas propone incontri di spiritualità per operatori e volontari - Ruzza alla festa dei santi monticiani

DA LUNEDÌ 5 A VENERDÌ 9Predica gli esercizi spirituali presso la Casa Divin Maestro di Aricciaper i vescovi ausiliari, i direttori degli uffici diocesani, i parroci prefettie i rettori dei Seminari diocesani.

MARTEDÌ 6Sono sospese le udienze dei sacerdoti.

VENERDÌ 9Alle 17.30 celebra la Messa nella Basilica Lateranense in occasionedell’anniversario della dedicazione.

SABATO 10Alle 10, al Pontificio Seminario Romano Maggiore, partecipa allapresentazione del libro «Il futuro della fede. Nell’educazione deigiovani la Chiesa di domani» a cura di Paola Bignardi e Rita Bichi.Alle ore 18.30 celebra la Messa nella parrocchia Sant’Andrea Avellino.

DOMENICA 11Alle ore 11.30 celebra la Messa nella parrocchia di San Stanislao.

L’AGENDADEL CARDINALE

VICARIO

Cate Blanchett

Dare fiduciae responsabilità

i si può fidare dei giovani? Possiamo attribuireai giovani responsabilità e fiducia? SecondoPapa Francesco sì. «Papa Francesco ha fiducia

nei sogni dei giovani, è convinto che sono capaci difare cose molto grandi, attraverso la loro testimo-nianza e la cura della casa comune», così riferiva l’a-genzia Sir qualche giorno fa in occasione dell’in-contro, organizzato dalla Congregazione per l’edu-cazione cattolica, tra i 34 ragazzi presenti come u-ditori al Sinodo sui giovani e i 267 padri sinodali,ai quali si sono aggiunti migliaia di studenti prove-nienti soprattutto dagli atenei romani.D’altro canto, come scrive Vincenzo Anselmo sulnumero di Civiltà Cattolica del luglio 2018, quandoil profeta Geremia, davanti alla missione che Dio gliaffida, si ritrae adducendo la sua giovane età («Ec-co io non so parlare perché sono un ragazzo», uti-lizzando la parola ebraica na’ar, cioè un non adul-to), Dio stesso risponde perentoriamente: «Non di-re: sono giovane!» e lo catapulta nella missione.Insomma i criteri di scelta di Dio non riguardanol’età anagrafica e tutto sommato neanche il curri-culum. Si pensi a Davide, il più piccolo (e insigni-ficante) dei figli di Iesse, che Dio sceglie al posto diSaul, forte, bello, alto, coraggioso e nel complessoun gran re. «Tu sei un ragazzo (na’ar)», dirà Saul diDavide che voleva sfidare Golia!E anche Salomone, si sente un “piccolo ragazzo”quando Davide morente gli assegna il compito dicondurre il regno paterno: «Ora Signore, mio Dio,tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide,mio padre. Ebbene io sono solo un piccolo ragaz-zo (na’ar)…concedi al tuo servo un cuore che a-scolta…».E oggi assistiamo ad una straordinaria inversionedel flusso del sapere: milioni di adulti ed anzianipopolano il mondo web in gran parte costruito einventato da ragazzini. Si pensi al social ancora piùfrequentato, Facebook, abitato da quasi due mi-liardi di persone e inventato da un ragazzino, og-gi miliardario, in una notte in cui era ubriaco (losappiamo perché mentre inventava FB scrivevacontemporaneamente in un blog le sue vicende),rancoroso e triste perché tutto sommato era un di-sadattato incapace di inserirsi nel suo scintillantecollege.Bellissime le parole di Papa Francesco nella sua Let-tera ai giovani: «Un mondo migliore si costruisce an-che grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamentoe alla vostra generosità… Pure la Chiesa desideramettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sen-sibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi edelle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, la-sciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungereai pastori. San Benedetto raccomandava agli abatidi consultare anche i giovani prima di ogni sceltaimportante, perché “spesso è proprio al più giova-ne che il Signore rivela la soluzione migliore” (Re-gola di San Benedetto III, 3)».

C

Pianeta giovania cura di

Tonino Cantelmi

4 Domenica4 novembre 2018

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30