La musica sacra in Friuli tra Otto e...

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usi onLa musica sacra in Friuli

tra Otto e Novecento

DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDI

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Il progetto

La storia musicale del Friuli – di autori, interpreti, istituzioni, movimenti, luoghi di produzione e

fruizione – è quanto mai interessante e ricca: ben lungi dall’esser stato un fenomeno margina-

le, relegato all’interno dei confini territoriali e messo in secondo piano dalla vicinanza di città

come Venezia e Trieste, la musica friulana si è spesso imposta per la qualità eccelsa di alcuni

suoi compositori.

In un simile contesto, di particolare interesse risulta la produzione musicale sacra venuta alla

luce nel corso dei secoli diciannovesimo e ventesimo che, tuttavia, non è stata ancora studia-

ta e indagata in maniera analitica e sistematica. Molti compositori attendono addirittura una

prima ricognizione del loro operato e della loro produzione, con il rischio della dispersione dei

loro materiali.

Il progetto MUSIFON (http://musifon.uniud.it) è volto, pertanto, alla creazione di un onoma-

sticon dei compositori friulani di musica sacra che permetta di definire e promuovere nuove

direzioni d’indagine e sia in grado di offrire un quadro generale della vastità e capillarità della

realtà compositiva nell’ambito di questa produzione; all’allestimento di un archivio digitale

contenente (a) i cataloghi scientificamente impostati e uniformemente organizzati, come base

per ulteriori ricerche e come patrimonio informativo a sé stante e (b) la digitalizzazione delle

fonti, a scopo di divulgazione e di preservazione degli originali (sottratti anche all’usura della

consultazione diretta); alla realizzazione di pubblicazioni monografiche volte alla ricostruzione

storica di figure, correnti, stili e sull’analisi delle opere; all’organizzazione di convegni che ren-

dano noti alla comunità scientifica i risultati raggiunti, dando spazio alla promozione di questi

repertori inediti attraverso concerti e incisioni discografiche.

Obiettivi

� �� divulgazione della ricerca, per rendere disponibili informazioni, ricostruzioni e

ipotesi scientifiche attinenti l’attività musicale religiosa in Friuli, in un quadro

complessivo di raccordo tra storia locale ed europea;

� �� allestimento e promozione di un repertorio locale originale per solisti e forma-

zioni musicali con svariati organici, finora largamente sconosciuto;

� �� valorizzazione e diffusione delle testimonianze di vita musicale in Friuli, nel loro

valore lato sensu culturale e storico, quale contributo alla conoscenza del pa-

trimonio tradito come momento della formazione culturale delle nuove

generazioni.

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Pubblicazioni

Tra il 2011 e il 2012 è stata distribuita la pubblicazione dei cataloghi delle opere dei composito-

ri Giovanni Battista Cossetti, Albino Perosa e Carlo Rieppi, e quelli di Narciso Miniussi, Vittorio

Toniutti e Piero Pezzè.

Giovanni Battista Cossetti, Catalogo delle opere, a cura di Luca Canzian, Udine, Pizzicato, 2011

Giovanni Battista Cossetti (Tolmezzo, 21 novembre 1863 - Chions, 17 dicembre 1955). Di mode-

sta famiglia, fin dalla tenera età ebbe una particolare predisposizione e interesse per la musica:

nel 1885 divenne organista del duomo di S. Martino in Tolmezzo e in seguito anche maestro di

cappella. Musicista molto produttivo, scrisse ben 523 composizioni (delle quali 335 di carattere

sacro) e fu un importante promotore del movimento ceciliano di riforma della musica sacra in

Friuli ed in particolare nella Carnia. La sua attività di compositore si rivolse anche alla musica

profana: scrisse brani per banda ed orchestra, canti ginnastici e scolastico-educativi e alcuni

brani in dialetto friulano. Tra le composizioni più rilevanti si possono ricordare un Miserere a 4

voci virili, una Messa a 2 voci miste in onore di Maria SS. Ausiliatrice, una Messa a 3 voci virili

in onore di S. Ilario martire patrono della Carnia, l’operetta in tre atti Il sogno di Renato su te-

sto di Mons. Giuseppe Ellero e il canto La plovisine su parole del poeta Pietro Zorutti. Tra le sue

attività, va ricordato anche come collaudatore d’organi dall’indiscussa autorità e competenza.

Nel corso degli anni fu onorato con importanti riconoscimenti: nel 1921 fu insignito del titolo di

cavaliere di S. Gregorio Magno da Papa Benedetto XV per meriti di musicista e promotore della

riforma musicale sacra e nel 1935 gli fu conferita,

dalla Curia vescovile di Portogruaro, una medaglia

d’oro per meriti artistici. Dagli anni ‘30 mancano i

dati e i documenti per una ricostruzione completa

della sua ultima attività musicale. Si è a conoscen-

za però, grazie alla scrupolosa datazione delle sue

composizioni, che continuò a comporre instancabil-

mente fino agli ultimi anni della sua vita (l’ultima

composizione risale, infatti, al 20 giugno 1953).

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Albino Perosa, Catalogo delle opere, a cura di Alba

Zanini, Udine, Pizzicato, 2011

Mons. Albino Perosa (Rivignano, 1915 - Udine, 1997)

fu maestro di canto nel Seminario dal 1956, inse-

gnante di organo all’Istituto Musicale di Udine dal

1963, nominato dal 1966 maestro di cappella nella

Cattedrale Metropolitana, incarico che svolse con

appassionata dedizione fino al 1982. Dal 1967 al

1994 sostenne e diresse la Scuola Diocesana di mu-

sica. Figura centrale nella vita musicale udinese del

secondo dopoguerra, profondamente legato alla sua

terra e alla sua cultura, si dedicò soprattutto alla

musica vocale e organistica, senza tuttavia ignorare

il genere cameristico.

Carlo Rieppi, Catalogo delle opere, a cura di Lucia Ludovica de Nardo, Udine, Pizzicato, 2011

Prolifico autore di musica sacra, Carlo Rieppi (Cividale del Friuli, 1861 - Feletto Umberto, 1947)

attende ancora un esame critico della sua produzio-

ne, scrupolosamente fedele alla riforma musicale e

liturgica a cavallo tra i due secoli e attenta a perse-

guire la massima semplicità melodica in composizio-

ni improntate a un’immediata eseguibilità, al prezzo

di critiche a livello locale ma anche di vivi apprezza-

menti da parte di alcuni dei maggiori esponenti del

cecilianesimo italiano. Allievo di Vittorio Franz, ma

sostanzialmente autodidatta, Rieppi pubblica alcune

opere con le case editrici Carrara e Bertarelli, ma

la sua produzione rimane in gran parte inedita e as-

sai poco eseguita. Il catalogo delle opere raccoglie

i disiecta membra delle sue composizioni, più volte

copiate da lui stesso e disseminate in almeno cinque

archivi, stabilendo le corrispondenze tra gli esem-

plari e fornendo un supporto insostituibile alla rico-

struzione biografica, grazie alla puntuale datazione

che contrassegna quasi tutti i documenti autografi

del musicista.

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Narciso Miniussi, Catalogo delle opere, a cura di

Cristian Cosolo, Padova, Armelin musica, 2012

Don Narciso Miniussi (Fogliano, 22 febbraio 1920 -

Romans d’Isonzo, 24 gennaio 1995) fu un sacerdote

compositore, organista e direttore di cori isontino.

Prolifico autore di musica sacra funzionale alle cele-

brazioni liturgiche, si dedicò alla realizzazione di un

repertorio corale in lingua italiana che potesse coin-

volgere in egual misura schola cantorum e assem-

blea alla luce delle nuove istanze introdotte dal Con-

cilio Vaticano II. Diresse le corali di molte parrocchie

della diocesi di Gorizia (Fogliano, San Pier d’Isonzo,

Seminario e Chiesa Metropolitana di Gorizia, Cervi-

gnano, Saciletto, San Canzian d’Isonzo, Farra, Cor-

mons...). La sua attività compositiva si estese alla

musica corale profana (in particolare con composi-

zioni su testo friulano ed elaborazioni di motivi po-

polari) e alla musica didattica, abbracciando un arco

temporale che va dal 1940 al 1995. Svolse attività

concertistica con il Gruppo corale ‘Città di Gradisca’

e con il ‘Gruppo corale sagradese’ (GO). In ambito

popolare ebbero molto successo alcune sue elabora-

zioni di villotte friulane (che seguono una tradizione

inaugurata da Augusto Cesare Seghizzi e Giovanni

Pian): ricordiamo in particolare le rapsodie Lusor di

Lune, Mal di voje, Splendor di stelis, Mai passion.

Dal 1° settembre 1988 fu nominato direttore della Scuola Diocesana di organo e musica sacra a

Gorizia.

DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDIusi on

A CURA DI CRISTIAN COSOLO

Narciso MiniussiCatalogo delle opere

Armelin Musica – Padova

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DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDIusi on

A CURA DI LUCIA LUDOVICA DE NARDO

Piero PezzèCatalogo delle opere

Armelin Musica – Padova

Figura centrale nella vita musicale friulana, compositore, direttore di coro, critico, in-

segnante, Piero Pezzè (Udine, 1913 – 1980) anima la formazione di varie generazioni di

musicisti e musicologi attraverso un confronto continuo e aggiornato con i cangianti sce-

nari artistici, letterari e musicali del Novecento. Il corpus delle sue opere – le 150 da lui

scelte, ordinate e numerate, le bozze e le composizioni ‘minori’ – abbraccia repertori,

generi e stili disparati, dallo studio etnomusicologico del canto popolare friulano, alla

parabola europea che porta dall’impressionismo, al serialismo, all’atonalità, memore,

in particolare, delle esperienze compositive locali, non ultima quella dell’ambito sacro,

cui dedica studi (primo tra tutti La vita musicale religiosa in Friuli, «Avanti cul brun!»

1956-1960) che costituiscono a tutt’oggi – a cent’anni dalla nascita – punti di riferi-

mento in materia.

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Piero Pezzè, Catalogo delle opere, a cura di Lucia Ludovica de Nardo, Padova, Armelin musica,

2012

Figura centrale nella vita musicale friulana, com-

positore, direttore di coro, critico, insegnante, Pie-

ro Pezzè (Udine, 1913 – 1980) anima la formazio-

ne di varie generazioni di musicisti e musicologi

attraverso un confronto continuo e aggiornato con

i cangianti scenari artistici, letterari e musicali del

Novecento. Il corpus delle sue opere – le 150 da lui

scelte, ordinate e numerate, le bozze e le compo-

sizioni ‘minori’ – abbraccia repertori, generi e stili

disparati, dallo studio etnomusicologico del canto

popolare friulano, alla parabola europea che porta

dall’impressionismo, al serialismo, all’atonalità,

memore, in particolare, delle esperienze composi-

tive locali, non ultima quella dell’ambito sacro, cui

dedica studi (primo tra tutti La vita musicale re-

ligiosa in Friuli, «Avanti cul brun!» 1956-1960) che

costituiscono a tutt’oggi – a cent’anni dalla nascita

– punti di riferimento in materia.

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Vittorio Toniutti, La gloria di Ermacora e Fortunato,

Gorizia, Coro di Sant’Ignazio, 2011

(ristampa anastatica del manoscritto)

L’oratorio di Vittorio Toniutti La gloria di Ermacora

e Fortunato, che ha visto la luce nella riproduzione

anastatica del manoscritto autografo per iniziati-

va del Coro ‘S. Ignazio’ di Gorizia e con il sostegno

dell’Unione Società Corali del Friuli Venezia Giulia,

inaugura la serie delle pubblicazioni del progetto

con un esemplare di primaria importanza dal punto

di vista compositivo e storico, composto tra il 1950

e il 1951 nella grande tradizione dell’oratorio nove-

centesco.

Copie anastatiche

DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDIusi on

A CURA DI ALBA ZANINI E LUCA CANZIAN

Vittorio ToniuttiCatalogo delle opere

Armelin Musica – Padova

Don Vittorio Toniutti (Udine, 1900 - Gorizia, 1987), ordinato sacerdote nel 1923 fu, fino

al 1931, organista e cooperatore a Rivignano. In seguito fu allievo a Padova del com-

positore e organista ceciliano Oreste Ravanello e, sotto la sua guida, si diplomò in or-

gano nel 1933. L’anno seguente successe ad Augusto Cesare Seghizzi come organista

e direttore della cappella del duomo di Gorizia, ruoli che mantenne per un trentennio.

Durante questo periodo rivestì anche il ruolo di collaudatore d’organi nella provincia di

Gorizia e prosegui inoltre gli studi di composizione presso il conservatorio di Trieste,

che ultimò nel 1944 ottenendo il diploma. Il suo archivio musicale, composto da circa

una settantina di composizioni di carattere sacro e profano (vocali e strumentali), è

conservato presso la Biblioteca del Seminario teologico centrale di Gorizia. Tra le sue

opere più impegnative si possono citare la Missa in honorem Beatae Mariae Virginis a

Monte Sancto, del 1939 e pubblicata dall’editore Zanibon di Padova nel 1942; l’azione

pastorale Rut la Moabita su versi di Adriana Brollo Selan, del 1949, e l’oratorio La gloria

di Ermacora per soli, orchestra e coro, composto nel 1950, eseguito nella basilica di

Aquileia nel 1957 e vincitore del premio De Antoni bandito dall’associazione Famiglia

Artisti Cattolici Ellero (FACE) di Udine. Tra le altre composizioni vanno ricordati i canti

corali e le liriche per canto e pianoforte In San Pietro su versi di Gabriele D’Annunzio;

Quattro liriche su versi di Adriana Brollo Selan edite da Mignani di Firenze nel 1946; Il

trittico della lontananza su versi di Biagio Marin; Pivetis di marmul. Sequenza di villotte

friulane su versi Rodolfo Carrara; Potenza del canto sul testo Quant che Tunin alze la

vos di Ermes di Colloredo. Compose inoltre preludi e brani per organo, brani caratter-

istici come Alle catacombe di Callisto, quartetti e quintetti d’archi per S. Caterina da

Siena patrona di Udine.

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Vittorio Toniutti, Catalogo delle opere, a cura di Alba

Zanini e Luca Canzian, Padova, Armelin musica, 2012

Don Vittorio Toniutti (Udine, 1900 - Gorizia, 1987), or-

dinato sacerdote nel 1923 fu, fino al 1931, organista e

cooperatore a Rivignano. In seguito fu allievo a Padova

del compositore e organista ceciliano Oreste Ravanello

e, sotto la sua guida, si diplomò in organo nel 1933.

L’anno seguente successe ad Augusto Cesare Seghizzi

come organista e direttore della cappella del duomo di

Gorizia, ruoli che mantenne per un trentennio. Durante

questo periodo rivestì anche il ruolo di collaudatore

d’organi nella provincia di Gorizia e prosegui inoltre gli

studi di composizione presso il conservatorio di Trieste,

che ultimò nel 1944 ottenendo il diploma. Il suo archivio

musicale, composto da circa una settantina di compo-

sizioni di carattere sacro e profano (vocali e strumen-

tali), è conservato presso la Biblioteca del Seminario

teologico centrale di Gorizia. Tra le sue opere più im-

pegnative si possono citare la Missa in honorem Bea-

tae Mariae Virginis a Monte Sancto, del 1939 e pubbli-

cata dall’editore Zanibon di Padova nel 1942; l’azione

pastorale Rut la Moabita su versi di Adriana Brollo Se-

lan, del 1949, e l’oratorio La gloria di Ermacora per soli,

orchestra e coro, composto nel 1950, eseguito nella

basilica di Aquileia nel 1957 e vincitore del premio De

Antoni bandito dall’associazione Famiglia Artisti Cat-

tolici Ellero (FACE) di Udine. Tra le altre composizioni

vanno ricordati i canti corali e le liriche per canto e pianoforte In San Pietro su versi di Gabriele

D’Annunzio; Quattro liriche su versi di Adriana Brollo Selan edite da Mignani di Firenze nel 1946; Il

trittico della lontananza su versi di Biagio Marin; Pivetis di marmul. Sequenza di villotte friulane su

versi Rodolfo Carrara; Potenza del canto sul testo Quant che Tunin alze la vos di Ermes di Colloredo.

Compose inoltre preludi e brani per organo, brani caratteristici come Alle catacombe di Callisto,

quartetti e quintetti d’archi per S. Caterina da Siena patrona di Udine.

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Jacopo Tomadini, O salutaris hostia, Campoformi-

do, Designgraf, 2012

(ristampa anastatica dell’edizione Firenze, Genesio

Venturini, 1865)

Il ruolo centrale di Jacopo Tomadini nell’ambito del-

la riforma della musica sacra attende ancora una

ricostruzione completa, nonché un’analisi appro-

fondita della sua produzione. Il progetto MUSIFON

inizia l’opera pubblicando la ristampa anastatica di

una composizione strutturalmente ambiziosa, an-

corché di ridotte dimensioni: l’O salutaris hostia a

otto voci composto a Cividale nel 1865 e pubblicato

dalla casa editrice Venturini di Firenze: un punto di

partenza che riproponga all’attenzione di studiosi

locali e nazionali l’estetica tomadiniana e i suoi in-

flussi sulla musica tra i due secoli.

La musica sacra in Friuli tra Otto e Novecento, a cura di Lucia Ludovica de Nardo, voll. 1 e 2,

Padova, Armelin musica, 2012

Il panorama musicale sacro in Friuli necessitava

da tempo di un esame approfondito, soprattutto

nel fecondo periodo a cavallo tra XIX e XX secolo:

il movimento ceciliano attraversa infatti la regione

con fermenti profondi di rinnovamento, fervore

organizzativo e creatività artistica, in un mosaico

di piccole realtà che si affollano attorno al grande

esempio tomadiniano, in contatto continuo con

il contesto italiano ed europeo. Da qualche anno

ormai l’attenzione accademica e interpretativa

sente l’attrazione per questa realtà e questo re-

pertorio: ora un grande progetto in partnership tra

Università di Udine e Conservatorio ‘Jacopo Toma-

dini’ mira a dare una base scientifica comune alle

varie iniziative, coordinando gli aspetti archivis-

tici, filologici e storico-musicologici. MUSIFON (Il

patrimonio della musica sacra in Friuli tra Otto e

Novecento) ha visto la divulgazione nazionale dei

suoi primi risultati nell’ambito di due convegni, di

cui qui si riportano gli atti in due volumi, dedicati

rispettivamente all’inquadramento generale del

Cecilianesimo declinato nelle storie delle Chiese

locali e agli approfondimenti su singoli aspetti e

personalità friulane, coronate da proposte di stu-

dio su Jacopo Tomadini.

Atti

A CURA DI LUCIA LUDOVICA DE NARDO

Volume I

Atti del convegno

La musica sacra in Friuli

tra Otto e Novecento

Armelin Musica – Padova

Nell’ambito del rinnovato interesse per la storia della musica regionale, un trend di

studi ormai pluridecennale ha privilegiato la musica sacra, concentrandosi ultimam-

ente sul periodo tra Otto e Novecento. È in quel torno d’anni, infatti, che la riforma

musicale e liturgica connessa al movimento ceciliano – e quindi alla restaurazione

del canto cristiano ‘tradizionale’ di contro alle contaminazioni operistiche di Sette e

Ottocento – viene attuata, non senza contrasti, anche in regione. Dopo varie iniziative

e un progetto di ricerca proposto dall’Università di Udine in collaborazione con il Con-

servatorio ‘Jacopo Tomadini’, l’Unione Società Corali Friuli Venezia Giulia, l’Abbazia di

Rosazzo e la Società Filologica Friulana, che ha vinto un concorso della Regione Friuli-

Venezia Giulia, un convegno farà ora il punto della situazione, illustrando le prospettive

d’indagine utilizzate ed esponendo alcuni dei risultati raggiunti, in termini di censi-

mento, catalogazione e digitalizzazione delle fonti e in termini di ricostruzione storica,

biografica e musicologica delle personalità coinvolte.

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Candotti, Tomadini, De Santi e la riforma della mu-

sica sacra, a cura di Franco Colussi e Lucia Boscolo

Folegana, Udine, FORUM, 2011

Il volume raccoglie trenta saggi - frutto di due con-

vegni svolti rispettivamente in Veneto, nel 2008, e in

Friuli, nel 2009 - dedicati alle complesse problema-

tiche della riforma della musica sacra in Italia tra Ot-

tocento e Novecento e ad alcuni protagonisti di quella

discussa stagione, con particolare attenzione alle fig-

ure di Giovanni Battista Candotti, Jacopo Tomadini,

Giovanni Tebaldini e Angelo De Santi, del quale viene

presentato un interessante e sinora inedito metodo

di canto gregoriano. Questi saggi, scritti da ricerca-

tori ed esperti di diverse estrazioni e di differente

indirizzo metodologico, permettono di verificare la

reale dimensione storica e culturale dei movimenti

di riforma, rendendo ragione del contributo non se-

condario assicurato dall’area veneto-friulana a quel-

la particolare esperienza e fornendo molte novità

risultanti da accurate e originali ricerche d’archivio.

Fonti della musica sacra: testi e incisioni discografiche, a cura di Alessandro Argentini e Lucia

Ludovica de Nardo, Lucca, LIM, 2011

Tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo

il mondo cattolico è pervaso da un movimento di ri-

forma volto a recuperare la purezza originaria di una

musica divinamente ispirata, da ricostruire nel pas-

sato e da prendere a modello per il futuro, a livello

generale e locale: un’ottica antiquaria ma con ambi-

zioni scientifiche, che vuole imporsi anche nella defi-

nizione e nella stessa giustificazione di una musica

‘sacra’. Si crea così un cortocircuito con la tecnologia

della riproduzione sonora, il suo impatto sul mercato,

sulla diffusione, sull’interpretazione della musica,

con effetti a volte prevedibili e a volte paradossali, in

dialettica continua tra dimensione evangelica, realtà

didattica, studio filologico e motivazioni economiche.

Il secondo numero dei Quaderni del Laboratorio MI-

RAGE presenta saggi multidisciplinari sulla musica

sacra e sul ruolo svolto dai diversi tipi di musica re-

ligiosa cristiana nello sviluppo dell’industria disco-

grafica. In questo volume trova anche collocazione

una riflessione in margine alla riedizione su CD dei

Dischi per lo studio del canto ambrosiano curata dal

Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra (PI-

AMS) con la collaborazione del Laboratorio MIRAGE.

Fonti della musica sacra: WHVWL�H�LQFLVLRQL�GLVFRJUDÀFKH

a cura di Alessandro Argentinie Lucia Ludovica de Nardo

Libreria Musicale Italiana

EIRAGQuaderni del Laboratorio

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luciA ludovicA de nArdo q�GRWWRUH�GL�ULFHUFD�LQ�7HRULD��7HFQLFD�H�5HVWDXUR�GHO�FLQHPD��GHOOD�PX-VLFD��GHOO·DXGLRYLVLYR�DOO·8QLYHUVLWj�GL�8GLQH��ODXUHH�LQ�/HWWHUH�&ODVVLFKH�DOO·8QLYHUVLWj�GL�7ULHVWH�H�LQ�0XVLFRORJLD�DOO·8QLYHUVLWj�GL�8GLQH��Ë�GRFHQWH�SUHVVR�LO�'$06���0XVLFD�D�*RUL]LD��VL�RFFXSD�GL�WHRULD�PXVLFDOH�PHGLHYDOH�H�GL�FULWHUL�GL�FDWDORJD]LRQH�GL�PDWHULDOL�PXVLFDOL�QHO�ULVSHWWR�GHOOD�VSHFLÀFLWj�GHO�GRFXPHQWR�Ë�UHVSRQVDELOH�VFLHQWLÀFR�GHO�SURJHWWR�086,)21��,O�SDWULPRQLR�GHOOD�0XVLFD�6DFUD�LQ�)ULXOL�WUD�2WWR�H�1RYHFHQWR��

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La settima edizione dell’Incontro Biennale Interna-

zionale sul Restauro Audio è interamente dedicata

alle fonti della musica sacra. La manifestazione

si articola in due sessioni: la prima, incentrata

sulle fonti secondarie, affronta le problematiche

specifiche delle incisioni discografiche, del loro

restauro e della riedizione sui nuovi supporti

digitali; la seconda inquadra il valore delle fonti

nell’ambito del movimento ceciliano e presenta i

primi esiti del progetto MUSIFON – finanziato dalla

Regione Friuli Venezia Giulia – che dimostrano la

vastità e la capillarità del cecilianesimo in ambito

regionale e di confine.

Convegni

Nell’ambito del rinnovato interesse per la storia

della musica regionale, un trend di studi ormai

pluridecennale ha privilegiato la musica sacra,

concentrandosi ultimamente sul periodo tra Otto e

Novecento. È in quel torno d’anni, infatti, che la ri-

forma musicale e liturgica connessa al movimento

ceciliano – e quindi alla restaurazione del canto

cristiano ‘tradizionale’ di contro alle contaminazio-

ni operistiche di Sette e Ottocento – viene attuata,

non senza contrasti, anche in regione.

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Dopo varie iniziative e un progetto di ricerca proposto

dall’Università di Udine in collaborazione con il Con-

servatorio ‘Jacopo Tomadini’, l’Unione Società Corali

Friuli Venezia Giulia, l’Abbazia di Rosazzo e la Società

Filologica Friulana, che ha vinto un concorso della

Regione Friuli-Venezia Giulia, due convegni (Udine-

Gorizia 10-11 novembre 2011 e Udine 16 aprile 2012)

hanno fatto il punto della situazione, illustrando le

prospettive d’indagine utilizzate ed esponendo alcuni

dei risultati raggiunti, in termini di censimento, cata-

logazione e digitalizzazione delle fonti e in termini di

ricostruzione storica, biografica e musicologica delle

personalità coinvolte.

XIX Festival Internazionale di Musica Sacra – Incon-

tri di culture religiose

Concerto dell’Orchestra e Coro del Conservatorio

‘J. Tomadini’ di Udine

(Pordenone, 13 dicembre 2010)

Il concerto tenuto dall’Orchestra e Coro del Conser-

vatorio ‘J. Tomadini’ di Udine lunedì 13 dicembre 2010

presso il Duomo Concattedrale San Marco di Porde-

none, rientrante nell’ambito del Progetto MUSIFON e

inserito nel XIX Festival Internazionale di Musica Sa-

cra – incontro di culture religiose (promosso da Pre-

senza e Cultura, Centro Iniziative Culturali Pordeno-

ne, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune

di Pordenone e Centro Culturale Casa A. Zanussi di

Pordenone), ha visto protagonista il recupero e la va-

lorizzazione del patrimonio musicale locale mediante

l’esecuzione di brani di autori legati al movimento

ceciliano in Friuli: Enrico De Angelis-Valentini (1900-

1983) e Giovanni Battista Cossetti (1863-1955).

Concerti

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Fac ut ardeat cor meum - Concerto sacro – vocale

e strumentale

Progetto concertistico sinfonico-corale che ha avu-

to origine dalla collaborazione di cinque cori della

regione Friuli Venezia Giulia con l’Orchestra ‘Aca-

demia Symphonica’ di Udine, è stato inserito nei

cartelloni "Concerti e Conferenze – Marzo 2012"

del Conservatorio di Udine e "Paschalia", seconda

edizione del ciclo concertistico promosso dall’U-

SCI, Unione società corali del Friuli Venezia Giulia.

Il programma prevede una sezione dedicata a tre

somme personalità della cultura musicale friula-

na, Jacopo Tomadini, Antonio Foraboschi e Mario

Montico.

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Musica sacra in Friuli tra ‘800 e ‘900, Udine, Toma-

dini, 2012

La musica sacra in Friuli tra il XIX e il XX secolo co-

stituisce un patrimonio di insospettabile ricchezza:

ben lungi dall’essere stato un fenomeno marginale,

relegato all’interno dei confini territoriali e messo in

secondo piano dai centri musicali vicini, si è spesso

imposta per l’alta qualità di alcuni suoi composito-

ri. Il suo studio sistematico e la sua valorizzazione

mediante divulgazione scientifica e interpretazione

artistica sono lo scopo

di un progetto finanziato dalla Regione che vede il

Conservatorio ‘Jacopo Tomadini’ collaborare con l’U-

niversità degli Studi di Udine; ne risulta un’attività sinergica che si svolge anzitutto nelle tappe

dell’indagine e della catalogazione, che ha passato in rassegna fondi musicali delle tipologie

e degli statuti più svariati, a stadi molto diversi di ordinamento e quindi di fruibilità; e, quindi,

nella diffusione dei patrimoni musicali così emersi in alcune delle loro pagine più significative.

Come saggio degli autori e delle opere in tal modo riscoperti (o scoperti), il Missus di Giovanni

Battista Cossetti è un’apertura emblematica sia come saggio compositivo di un organista na-

tivo di Tolmezzo e trasferitosi a Chions, capace di animare la vita musicale di tutta la diocesi

di Concordia-Pordenone, sia come esempio di un genere molto frequentato nella celebrazione

locale dell’Avvento; la figura di Giovanni Battista Candotti, invece, non richiede presentazioni

particolari, né per quanto riguarda la produzione giovanile (come la Sinfonietta) né per quella

matura (la Messa). La dimensione trasversale è invece data da Enrico De Angelis-Valentini,

nato in provincia di Roma e attivo in tutta Italia come pianista e organista, ma insegnante di

pianoforte presso il liceo musicale udinese dal 1943: trasversalità geografica, tra sacro e

profano, tra forme tradizionali e musica a programma, a testimonianza di una vitalità nove-

centesca ricca di frutti e di fermenti musicali e spirituali.

Incisioni discograficheMUSICA SACRA IN FRIULI TRA ’800 E ’900

Buzzi, Pálmadóttir, Moro, Sandri, Cortello, Badia Orchestre e Coro del Conservatorio di UdineCori dell’Usci Fvg PierAngelo PelucchiWalter Themel

TOMADINI CDCJT-2012-04

VOL. 1 G.B. COSSETTIE. DE ANGELIS-VALENTINI G.B. CANDOTTI

Coordinatore Musifon: prof. Roberto Calabretto Università di Udine

Responsabile scientifi co Musifon: dott.ssa Lucia Ludovica de Nardo Università di Udine

Curatore del progetto discografi co: prof. Roberto Barbieri Conservatorio ‘J.Tomadini’ di Udine

In collaborazione con:Unione Società Corali del Friuli Venezia Giulia, Parrocchia di S. Maria Annunziata nel Duomo di Udine, Associazione Coro G.B.Candotti di Codroipo, Fondazione Abbazia di Rosazzo, Società Filologica Friulana.

Registrazione, post-produzione e mastering: Roberto Barbieri

progetto grafi co: cdm associati

immagine di copertina: foto di Luca Laureati‘Antonio Corradini, La velata’ Chiesa di San Giacomo, Udine

produzione: Conservatorio Statale di Musica ‘J.Tomadini’ di Udine

www.conservatorio.udine.it

Registrato dal vivo presso il Duomo di Udine il 30 ottobre 2009 nell’ambito dei ‘Concerti Candottiani’ (Tracce 9-15) e il 12 dicembre 2010 nell’ambito del ‘XIX Festival Internazionale di Musica Sacra’ - ‘Nativitas’ (Tracce 1-8).

Con il sostegno di:

MUSIFONIl patrimonio della Musica Sacra in Friuli tra Otto e Novecento

Musifon è un progetto di divulgazione che ha vinto il bando 2008 della regione FVG emanato ai sensi della L.R.19/2004 art.5 comma 12.Tale progetto ha visto la collaborazione del Conservatorio ‘Jacopo Tomadini’ e dell’Università di Udine ai fi ni dell’indagine storico-musicologica e della divulgazione del repertorio in oggetto, nel più generale quadro del movimento ceciliano italiano ed europeo.

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Partner

DIPARTIMENTODI SCIENZEUMANE

Regione autonoma

Friuli – Venezia Giulia

Università degli Studi di Udine

Conservatorio Jacopo Tomadini di

Udine

Unione Società Corale del

Friuli – Venezia Giulia

Fondazione Abbazia di Rosazzo

Società Filologica Friulana

Societât Filologjiche Furlane

Università degli Studi di Udine

Dipartimento di Scienze Umane

Altri enti coinvolti

Arcidiocesi di Udine

Biblioteca del Seminario

arcivescovile di Udine

Biblioteca Pubblica del Seminario

Teologico Centrale di Gorizia

Biblioteca del Seminario

Concordia di Pordenone

Istituto di Storia sociale

e religiosa – Gorizia

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Équipe di Ricerca

Coordinatore Roberto Calabretto

Responsabile scientifico Lucia Ludovica de Nardo

Luca Canzian

Franco Colussi

Flavia Maria De Vitt

Alba Zanini

Collaboratori Roberto Barbieri

Franco Calabretto

Lorenzo Nassimbeni

Paolo Pellarin

PierAngelo Pelucchi

Walter Themel

Giovanni Zanetti

Collaboratori esterni Mauro Casadei Turroni Monti

Antonio Lovato

Giordano Monzio Compagnoni

Marco Plesnicar

Ramón Saiz Pardo

Logo e grafiche Daniele Badocco

Organigramma

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