Il numero 25 di Abellinum

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Testata giornalistica di Avellino, Atripalda, Mercogliano e Monteforte, registrata al Tribunale di Avellino al n. 2 del Registro Stampa in data 19/04/2010 - Sul web all’indirizzo: WWW.ABELLINUM.IT

Eccellenze irpine,politica non pervenuta

Nella settimana in cui l'Irpiniasi è indignata per l'emenda-mento di "mutuo soccorso" a

Napoli nella gestione dei rifiuti, unatripaldese è approdato alla fase fi-nale del Premio Strega, un ricercatoreha presentato uno studio che mettein relazione diretta l'aumento di casitumorali e i rifiuti, Monteforte si ap-presta ad eleggere il nuovo sindaco,mentre Atripalda non sa se domanisi ritroverà il primo cittadino legitti-mamente eletto, oppure un commis-

sario prefettizio. Insomma, la vita vaavanti, rifiuti o no. Mi ha meravigliatoil valzer di responsabilità che ha coin-volto tutti i politici irpini impegnati avario titolo nella vicenda: uno scari-cabarile in cui si sono accusati a vi-cenda di non tenere nella giusta con-siderazione le sorti del proprio terri-torio. Insomma, stiamo andando in-contro all'ennesimo scempio ambien-tale e non abbiamo nemmeno la for-za di fare fronte comune e reagire.

CONTINUA A PAG.2

Premio “Strega”,c’è un atripaldese

Gerardo Pepe, con il suo romanzo “Fra-nesco è pronto e sposerà Tina Tur-ner”, alle selezioni del prestigioso

premio letterario. A PAGINA 3

SABATO 16 APRILE 2011 ANNO I NUM.25 EURO 0,50

ABELLINUM

L’EDITORIALE

CULTURA

«In maggioranzanon c’è unità»

Il consigliere di maggioranza FiorentinoPagano non condivide alcuni compor-tamenti all’interno dell’Amministrazio-

ne comunale del sindaco Carullo.A PAGINA 12

MERCOGLIANOATRIPALDAE se arrivasse

il Commissario?Prima dissesto

e poi stop al Puc

MONTEFORTESpeciale elezioniecco i candidati

e le liste

di Ciro De Pasquale

ATTILIO ALVINO A PAG. 6

Una ricerca condottaUna ricerca condottadal Crom evidenziadal Crom evidenziauna stretta relazioneuna stretta relazionetra la presenzatra la presenzadi rifiuti e l’aumentodi rifiuti e l’aumentodei casi di patologiedei casi di patologiecancerose. Dal 2001cancerose. Dal 2001al 2009, in Irpinia al 2009, in Irpinia si sono registrate si sono registrate percentuali shockpercentuali shock

Allarme tumoriAllarme tumori

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Ecome se il pilota diun aereo litigassecon il proprio copi-

lota sulle cause di un'ava-ria, mentre l'aereo preci-pita al suolo, tra lo sgo-mento e l'inconsapevolez-za dei passeggeri rassicu-rati dalle hostess che con-tinuano a servire vino edolcetti. Non è possibileassistere a questo "scem-pio" politico e mediatico,mi auguro che qualcunopossa responsabilmentealzarsi in piedi, lasciare lapropria cara poltrona e fa-re, quanto meno, un pò di

chiarezza sulla vicenda.La provincializzazione c'èo non c'è? Sarà aperta unanuova discarica, oppureno? E quando è che l'Irpi-nia potrà finalmente con-tare qualcosa nelle scelte

di Palazzo Santa Lucia?Insomma, il clima di in-certezza non genera tran-quillità e sicurezza, anzi.Tralascio l'allarme tumori,lanciato dal professorGiordano, eminente stu-dioso e ricercatore concattedre in giro per il mon-do e per l'America, perchéè qualcosa che tutti sape-vano o, quanto meno, im-maginavano. E' sempreterrificante, però, quandoarriva qualcuno e certificacon dati scientifici ciò chetu semplicemente imma-gini e tieni nascosto a testesso e altri altri, solo per"quieto vivere". In questoclima di "semi - consape-volezza" c'è la vita di tuttii giorni che interviene aedulcorare preoccupazionie stress. E così uno scrit-tore atripaldese, impegna-to da una vita con le per-sone down, scrive un li-bro selezionato, tra mi-gliaia di altri, nella presti-giosissima rassegna lette-raria del Premio Strega.Gerardo Pepe è una diquelle persone che, trova-tosi di fronte a una diffi-coltà improvvisa e ina-spettata (la nascita di unfiglio down), ha deciso di

rimboccarsi le maniche edi cambiare la prospettivadi vita della propria fami-glia, per non lasciarsi an-dare a facili autocommi-serazioni. “Francesco èpronto e sposerà Tina Tur-ner” è il titolo del suo ro-manzo (presentato a pa-gina 2), che rappresentaanche il coronamento de-gli immensi sacrifici fattida una piccola casa editri-ce, il Papavero, che sfidan-do tutti e tutto è riuscita abattere la concorrenza dicorazzate come Rizzoli.Insomma nell’imbarazzodella politica, incapace didare risposte e certezze o,quanto meno, di garanti-re la difesa del nostro ter-ritorio, l’Irpinia continuaa pulsare di vita propriae a produrre eccellenze. Infine la “politica di quar-tiere”: mentre Montefortesi appresta ad eleggere ilnuovo sindaco, Atripaldarischia di trovarsi senzasindaco. Anche in questocaso, c’è poco spazio peri problemi generali, tracampagna elettorale easpirazioni personalisti-che. Tutto è vita, comun-que. Sperando che ognicosa vada bene.

L’incapacità di difenderciIL PUNTO

ABELLINUMSabato 16 Aprile 20112

PAGG. 4-5 ATRIPALDA

PAG. 7 SPECIALE

PAG.12 MERCOGLIANO

SOMMARIO

di Ciro De Pasquale

3 - UNATRIPALDESEAL PREMIO“STREGA”Cultura. Gerardo Pepe èstato selezionato tra icento autori finalisti del-la prestigiosa kermesse

4-5 - CRISI, ILPOMO DELLADISCORDIAAtripalda. Dopo la riu-nione tra il Pd e ilSindaco è emersa la ri-chiesta di un rimpastoin Giunta.

6 - DISSESTO ESTOP AL PUC:LE ARMI DELCOMMISSARIOAtripalda. Il SegretarioGenerale Curto tracciapossibili scenari ammi-nistrativi

7 - RIFIUTI,

AUMENTANO ICASI DI TUMO-REStoria di Copertina. Unostudio condotto dalloscienziato Giordano evi-denza una stretta corre-lazione tra inquinamen-to e patologie cancerose

10 - FRUTTA EVERDURA CON-TRO IL CANCROAL COLONRubrica Medica. Il dot-tor Saldutti: le scorieconsentono una rapidapulizia intestinale

11 - DUESINDACI ALLAVIA CRUCISAtripalda. I primi citta-dini di Atripalda e Mer-cogliano fianco a fianconella rappresentazionedella passione di Cristo

12 - «NELLA

MAGGIORANZA NON C’E’UNITA’Mercogliano. Sfogo delconsigliere Pagano: trop-pe “invasioni di campo”in amministrazione

13 - IL VALZERDELLA POLITI-CA SULSOCCORSO ANAPOLISpeciale. Il sub-emenda-mento votato fa discute-re. I politici irpini gioca-no allo “scarica barile”

15- ANCORAUN MEZZOPASSO FALSOCalcio Avellino. Il pareg-gio a Vibo Valentia com-plica il cammino dei Lu-pi che rischiano di per-dere il treno dei playoff

ABELLINUM

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REDAZIONE:

Ciro De Pasquale

Attilio Alvino

Associazione culturale“Cento uomini d’acciaio”Contrada Valleverde, 8 –

83042 Atripalda (Av)

Tipografia Tozzi A. & c. sncvia V. Belli, 42/44 - 83042

Atripalda (Av) tel. 0825/623745

Testa Dora & C. sasvia Piano Pezze - 83030Manocalzati (Avellino)

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Associazione culturale“Cento uomini d’acciaio”

Piazza Umberto I, 43 - 83042

Atripalda (Av) Tel. 3398212235

IN COPERTINA. Un com-pattatore in cima a unamontagna di rifiuti intentoa scaricarne altri.(FONTE: IL WEB)

Tutelare un territorio significa anche tranquillizzare i cittadini, renderlipartecipi e mettere da parte le “beghe di partito”, in nome di un idealecomune. La vicenda rifiuti, invece, ha generato solo confusione e ansia

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di Milena Talento

L’appuntamento setti-manale con i libri del-le edizioni Il Papave-

ro questa settimana vedeprotagonista un ospite d’ec-cezione: Gerardo Pepe au-tore di Francesco è prontoe sposerà Tina Turner, can-didato alla prossima edizio-ne del Premio Strega 2011.

Si aspettava questa candi-datura al Premio Strega?

«Sinceramente avevo unpo’ perso la speranza vistal’agguerrita concorrenza inquesto settore ma credo chealla fine il mio libro sia pia-ciuto e sono rimasto moltocontento per questo».

Com’è nato questo libroFrancesco è pronto e spo-serà Tina Turner?

«Questa storia nasce da ri-ferimenti autobiografici.Viene fuori dalla mia espe-rienza personale: lavoro conpersone dawn da quasiventi anni, cioè da quandoè nato mio figlio e sto cer-cando di far circolare alcunimessaggi. Francesco è unpo’ il simbolo di tutti i ra-gazzi dawn che in questi ul-timi decenni stanno lavo-rando al fine di allargare iconfini della loro disabilitàe, di conseguenza, per di-scostarsi dalla maniera incui il senso comune li addi-ta. Per molti anni sono statietichettati come ‘eternibambini’, ma il mio obiet-tivo è quello di far capire al-la gente che queste personestanno conquistando deglispazi nuovi e varcando del-le nuove frontiere. Questolibro vuole essere un tributoa tutti gli sforzi che questepersone compiono ognigiorno per avere una vitanormale: trovare un lavoro,avere una vita autonoma.

Il titolo di questo libro l’hascelto proprio mio figlioFrancesco. Un giorno, infat-ti, mentre eravamo in mac-china ed io stavo pensandoad un possibile titolo per ilmio libro, mio figlio all’im-provviso esclamò: Francescoè pronto! Ed io l’ho trovatoperfetto per il mio libro».

E’ evidente, dunque, chel’intento di questo libro èquello di lanciare un mes-saggio sociale ma anchepolitico alle istituzioniche troppo spesso trascu-rando determinati argo-menti...

«Assolutamente si. Noi cre-diamo sia necessario parla-re non solo alle istituzionipreposte, ma di coinvolgereanche un pubblico più am-pio fatto di persone che nor-malmente non si pongonoquesto problema. Magari lalettura di questo romanzopotrebbe diventare un’occa-sione in più data a questepersone per avvicinarsi aquesto tipo di realtà».

Oggi i giovani che si avvi-cinano alla scrittura, e piùin generale allo studiodelle discipline umanisti-che, spesso si ritrovano apercorrere una strada insalita fatta di tanti sacrifi-ci e di pochi riconosci-menti concreti. Com’è sta-to il suo percorso da scrit-tore?

«Non è facile avere dei rico-noscimenti, il mondo del-l’editoria è particolarmentedifficile. Ma c’è una veritàdi fondo: chi ha una verapassione per lo scrivere (chenon sia una passione me-diata magari dal desideriodi diventare famosi attra-verso la scrittura) è dispostoa fare dei sacrifici e a sape-re attendere. Le persone checercano scorciatoie e che vo-gliono utilizzare la scritturaper altri scopi si fanno ca-rico di progetti fallimentarigià in partenza. Tutti i ra-gazzi che vogliono fare que-sto lavoro hanno bisogno disapere che è necessario es-sere umili, ascoltare gli in-segnamenti, cercare di in-formarsi su tutto e, ovvia-mente, leggere molto».

“Francesco è pronto e spo-

serà Tina Turner, è un ro-manzo scritto da GerardoPepe, nato in provincia diSalerno, ma residente adAtripalda. Edito dalla casaeditrice “il Papavero” diret-ta da Donatella de Bartolo-meis è stato selezionato trai volumi finalisti del presti-giosissimo Premio Strega.

Francesco deve affrontareun lutto improvviso: lamorte del padre. I fratelli,Mariachiara e Nicola, datempo lontani, tornano conil loro carico di ansie e diproblemi. Francesco è unragazzo con la sindrome didown. Le complicate esi-stenze dei fratelli, i nodiche si portano dentro sem-brano inestricabili. Ma l’esi-stenza semplice e serenaporterà finalmente un pò diverità nelle loro vite. Manon sarà facile fare i conticon il passato e solo dopoun tragico avvenimento,ogini tessera troverà la giu-sta collocazione. Francescoè pronto e come lui tanti al-tri ragazzi sono capaci divivere un’esistenza com-pletamente diversa rispettoa ciò che pensa l’immagi-nario collettivo. Un poten-ziale inesplorato che cicondurrà molto lontano.Forse è proprio questo chespaventa alcuni educatorie genitori. Ma vincerannole persone down perchéhanno scoperto, prima dinoi, l’angolo giusto perguardare il mondo.

Gerardo Pepe è Presidentedell’Associazione ItalianaPersone Down, sezione diAvellino. Organizza il Pre-mio nazionale “Kriterion”.Ha coltivato fin dall’adole-scenza la passione per lascrittura, cimentandosi sianella prosa che nella poe-sia. E’ autore del dramma“Epicantro”, una favolaagrodolce sulla diversità,rappresentata con un di-screto successo nel 1999 adAvellino e nel 2000 a Ca-serta. Ha pubblicato unasilloge di poesie, editadall’Edizioni Gazebo Col-lane di prosa e di poesia, acura di Mariella Bettarini eGabriella Maleti dal titolo“Nuvole e parole”. Alcuniracconti sono apparsi in va-rie antologie edite dallaMondadori.

“Francesco è pronto e sposerà TinaTurner”, un atripaldese allo Strega

3Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate

alla redazione giornalistica di Abellinum, agli indirizzi mail:

E-mail: [email protected]

oppure: [email protected]@

CULTURAABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

Lo scorso 13 aprile nelle sale dell’excarcere borbonico di Avellino è statopresentato il numero zero di Irpinia si

Nasce, un nuovo periodico mensile dedicatoalla valorizzazione del territorio. La ceri-monia di presentazione, svoltasi proprio acavallo della settimana della cultura, ha vi-sto alternarsi gli interventi di importanti rap-presentanti della provincia avellinese tra cuiAgostino Della Gatta (di Irpinia Turismo),Raffaele del Franco (consulente enogastro-nomico), Elda Martino (archeologo), Carlo

Preziosi (antropologo) e MarcoGrasso (giornali-sta di Ottopa-gine). Irpinia siNasce, tuttavia,rappresental’esito finale diun progetto idea-to e realizzato datre brillanti giova-ni della provinciaavellinese LiviaCosentino, ValerioEsca e AntonioMazzariello. Proprioin occasione dellacerimonia di presen-tazione, Abellinumha intervistato l prin-

cipale ideatore di questa nuova sfida edito-riale Antonio Mazzariello.

Com'è nata l'idea di questo progetto?

Inizialmente, grazie ad un confronto natoin ambito lavorativo, io e Livia abbiamopensato di sviluppare una guida per la va-lorizzazione del territorio. Molto presto l’ideainiziale ha subito delle modifiche sostanzialidal momento che una guida presenta mino-re elasticità ed il rischio era di diventare ob-soleti prima di vedere la luce. Irpinia si nasceè proprio l’evoluzione di quella prima idea.

L'idea di realizzare e diffondere un perio-dico a cadenza mensile è di per sè unasfida difficile. La difficoltà aumenta sepensiamo che il vostro progetto è circo-scritto all'area irpina. Come pensate difarvi conoscere dai cittadini?

«Sicuramente attraverso la partecipazionead eventi di settore, manifestazioni territo-riali, una distribuzione mirata ma anchetramite i canali tradizionali. Un ruolo di ri-lievo, al fine di garantire la massima acces-sibilità ai nostri contenuti, sarà rivestito dal-la versione online, la nostra speranza è quel-la di saper conciliare il web e la versione car-tacea».

Com'è strutturato il periodico e quali sonole linee tematiche portanti?

«Il cuore della rivista è l’itinerario, che at-traverso l’esplorazione dei comuni irpini,approfondirà la conoscenza delle attività piùinteressanti nella provincia».

Irpinia si Nasce, il mensile che valorizza

il nostro territorio

IN LIBRERIA

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15SPORTABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

La trasferta “male-detta” di Catanza-ro sembrava, solo

per i calciatori, virtual-mente archiviata con lavittoria a valanga di duesettimane fa contro ilMatera. Purtroppo perloro e soprattutto per i

tifosi, quella che dovevaessere la partita dellasvolta, che doveva con-solidare tutto il buon la-

voro svolto, ha lasciatoprofondi strascichi.Non è bastata la convin-cente prestazione suc-cessiva a farla dimenti-care, anzi a tenerla inmente più del “dovuto”,ci hanno pensato pro-prio i calciatori bianco-verdi che domenicascorsa contro la Vibone-se per poco non ci rica-scano e regalano il bisai tifosi. Infatti i Lupitornano da Vibo Valen-tia con un misero pun-ticino che di certo nonaiuta a sollevare il mo-rale, ma fa solo riflette-re. Fa riflettere che unasquadra, partita conl’intenzione di vincere ilcampionato, sia costret-ta ad accontentarsi dipartecipare, anche senon è ancora detto, allalotteria Playoff per ten-

tare il salto di categoria.Fanno riflettere le me-diocri prestazioni controle ultime in classifica,

che non aspettano altroche la fine del campio-nato, e l’incapacità difare bottino pieno e ten-tare con risolutezza lascalata della classifica.A nulla è servito il suc-cesso contro il Matera,l’Avellino è ricascato ne-gli stessi errori di Catan-zaro, con una prestazio-ne assolutamente insuf-ficiente per chi aspira aricoprire il ruolo di lea-der in un campionato dicalcio. L’Avellino parte bene eanche il portiere Cascel-la sfodera belle paratesulle conclusioni avver-sarie. I Lupi passano al19’ con il solito De An-gelis che su suggeri-mento di Millesi mettela palla alle spalle delportiere Mengoni. Ibiancoverdi comincianoa gestire il vantaggio fa-cendosi vedere qualchevolta dal portiere avver-sario.La ripresa è davvero ac-cesa da ambo le parti.Millesi dopo dieci minu-ti spreca la palla del rad-doppio concludendo alato. Dopo pochi minutierrore di Nocerino chein area commette fallosu Napoli. Per il diretto-re di gara non c’è dub-

bio, è rigore. Sul di-schetto va Pasca chefortunatamente per ilLupi sbaglia e mette alato con Cascella checomunque aveva indo-vinato la direzione deltiro.Passano altri dieci mi-nuti e finalmente si pre-senta l’occasione d’oroper l’Avellino. Scandur-ra, lanciato a rete, vieneatterrato da Stefanini.L’arbitro non ci pensadue volte, espelle il cal-ciatore della Vibonese edecreta il calcio di rigoreper i Lupi. Sul dischettova il bomber De Ange-lis, ma il portiere Men-goni compie due pro-dezze prima parando ilrigore e poi respingendoil tiro di Scandurra sullaribattuta.La Vibonese rimasta indieci non si perde d’ani-mo, anzi comincia acercare il pari con tuttele sue forze e ad unquarto d’ora dal terminearriva la doccia freddaper i Lupi che ormaicredevano di avere con-cluso la partita. Infattila Vibonese pareggiacon Gatto che su calciod’angolo di Grillo, anti-cipa tutti e mette in reteper la felicità dei tifosidi casa.L’Avellino spinge percercare di nuovo la viadel gol senza impensie-rire più di tanto il por-tiere Mengoni.Finisce cosi il matchcon i biancoverdi checonquistano un puntoche sta davvero strettosia per la classifica e siaper il morale. Tifosi ul-teriormente delusi eumiliati.Con questo risultatol’Avellino detiene ilquinto posto in classifi-ca, l’ultimo utile ai Pla-yoff con l’Aversa Nor-manna a sole due lun-ghezze.Domani la compaginebiancoverdi sarà di sce-na a Lamezia contro laVigor, sperando chequesto mal di trasfertasi possa concludere e ri-tornare in Irpinia conuna bella vittoria.

di Mauro Esposito

La squadra di Vullo ha perso la brillantez-za di qualche settimana fa e dovrà accon-tentarsi di un posto nella “Lotteria”

Avellino sprecone,restano i play off La sfida d’andata ter-

minò 3-1 in favoredi Marolda e com-

pagni che sperimentaro-no la pericolosità di unaformazione, quella teati-na, capace sotto rete dimiscelare esperienza egioventù. Nell’ultimo tur-no contro una grande co-me Molfetta gli abruzze-si al Pala Tricalle hannostrapapto un punto al tiebreak confermandosi co-sì in piena lotta per la sal-vezza nonostante il pe-nultimo posto con 12punti (con due sole lun-ghezze di ritardo dallaposizione che vale la per-manenza in B1 occupatadal club Italia). A propo-sito di punti sono statiben 30 quelli realizzati daLuca Roberti nel matchcontro i pugliesi: loschiacciatore - fratello diSalvatore lo scorso annoopposto di Atripalda - èsicuramente il terminaleoffensivo che può crearepiù ansie alla difesa irpi-na. Morale: massima at-tenzione al prossimo im-pegno. Ma per la Sidigasnon ci saranno particolaricontromisure da adottare,i biancoblu sono chiama-ti a difendere l’inviolabi-lità interna e la vetta dellagraduatoria occupata con58 punti. Dinanzi al pub-blico amico servono trepunti che a tre gare daltermine della stagione sa-rebbero un altro bel mat-tone per costruire il so-gno serie A2. La federa-zione ha designato gli ar-bitri dell’incontro, a fi-schiare sarà la coppia pu-gliese composta da Gio-vanni Notarnicola (1°) eBruno Montanarelli (2°).In attesa del match l’en-tusiasmo intorno allasquadra è un crescendorossiniano… dopo i 100tifosi in trasferta a Brac-ciano si annuncia ancoraun impianto gremito diappassionati pronti a so-stenere i pallavolisti atri-paldesi dall’inizio alla fi-ne; sarà replicato il posi-zionamento di unoschermo esterno perquanti non troverannoposto all’interno dell’im-pianto di via San Giaco-mo.Intanto la società atripal-dese ha attivato la rete in-ternet nella sede di piaz-za Umberto I.

Atripalda,con Chietiun passoverso l’A2

Coach Vitucci fu profeticoqualche settimana fa quan-do, in occasione di uno dei

tanti incontri con la stampa, sotto-lineò il fatto che il finale di campio-nato dei Lupi della palla a spicchisarebbe stato difficile. Il trainer tre-vigiano, infatti, aveva notato unacerta stanchezza dei suoi uomini,spremuti fino a quel momento pertutto il campionato, complici unapanchina cortissima e, quindi, dellerotazioni corte. Tutto questo si è av-verato e ora, l'Air, reduce da tresconfitte consecutive, deve per for-za di cose tentare il colpaccio ester-no a Caserta contro la Pepsi per nonveder sfumare il sogno playoff di

post season. Certo, con una situa-zione societaria già piuttosto defi-citaria e con un futuro quanto mainebuloso, aver raggiunto con diver-se settimane d'anticipo la matema-tica salvezza può essere già consi-derato un grande risultato però, sisa, nello sport si vuole sempre cer-care di raggiungere il massimo. In-tendiamoci, i biancoverdi non sonoabbastanza attrezzati per andareavanti nella lotteria della post sea-son e, realisticamente, potrebbe es-sere costretta ad abbandonare lacorsa allo scudetto dopo la primaserie, ma nulla è stato scritto. E pro-prio perché nello sport nulla è cer-to, Vitucci continua a lavorare con

la squadra puntando deciso allaprossima sfida contro Caserta nellaquale dovrà ancora fare a menodell'infortunato Taquan Dean che,però, pare davvero prossimo alrientro. Per quanto concerne il ca-pitolo infortuni, infatti, l'americanoex Biella potrebbe tornare a dispo-sizione già per la sfida casalinga tradue settimane contro Sassari. Unabella boccata d'ossigeno per il so-dalizio biancoverde che, se non al-tro, potrebbe contare su un elemen-to in più. Soprattutto in questo mo-mento in cui, come detto, l'utilizzocontinuo degli stessi sei elementista riscuotendo il suo tributo distanchezza.

Reduce da tre sconfitte consecutive, l’Air Avellino è chiamata ad invertire larotta contro la Pepsi Caserta, altrimenti rischia di perdere il treno play off

La Scandone a un bivio

Page 6: Il numero 25 di Abellinum

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Ufficio: via Melfi, 8 - ATRIPALDA (Av)Ufficio: via Melfi, 8 - ATRIPALDA (Av)

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Ogni villetta e appartaOgni villetta e apparta--mento realizzato è statamento realizzato è statadotata:dotata:- di impianto di riscaldamento au- di impianto di riscaldamento au--tonomo a metano;tonomo a metano;- caminetto;- caminetto;- coibentazione a pareti e soffitti; - coibentazione a pareti e soffitti;

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In via Chiaire, lungo la Variante SS. 7bis,In via Chiaire, lungo la Variante SS. 7bis,

nei pressi della nuova rotatoria,nei pressi della nuova rotatoria,

V E N D I A M OV E N D I A M O

- ville singole e ville a- ville singole e ville aschiera;schiera;- appartamenti in ville, di - appartamenti in ville, di

diversa quadratura e tipodiversa quadratura e tipo--logia;logia;Il complesso gode di un’elevata accessiIl complesso gode di un’elevata accessi--

bilità sia dal capoluogo cittadino che dabilità sia dal capoluogo cittadino che da

Atripalda, Mercogliano e MonteforteAtripalda, Mercogliano e Monteforte

Strutture realizzate conStrutture realizzate concriteri antisismici, secriteri antisismici, se--condo le normative vicondo le normative vi--genti;genti;eleganza, raffinatezza eeleganza, raffinatezza erifiniture di pregio sarifiniture di pregio sa--ranno in grado di soddiranno in grado di soddi--sfare le vostre esigenzesfare le vostre esigenze

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4 ATRIPALDAABELLINUMSabato 16 Aprile 2011

Un posto in Giunta.Alla fine tutti i no-di sono venuti al

pettine. Sia pur in manie-ra velata, ovvero in “po-litichese”, il gruppo delPd ha esplicitato la suarichiesta al Sindaco AldoLaurenzano, per porre fi-ne a una crisi lunga edestenuante. “La necessitàdi un riequilibrio nel-l’Esecutivo”, o più vol-garmente un rimpastodella Giunta, tenuto con-to dei mutati equilibriall’interno dei gruppi checostituiscono il Centrosi-nistra per Atripalda. Larichiesta è arrivata nelcorso della riunione di lu-nedì, convocata dallostesso Primo cittadino(vedi articolo sotto) cheha visto la partecipazionedi tutti i consiglieri comu-nali di maggioranza, adeccezione di Luigi Ada-mo (perché impegnato inuna riunione con i verticiprovinciali di Sel) e di

Emilio Moschella, perchénon invitato alla discus-sione. Una lunga riunio-ne, nel corso della qualepare non siano mancatigli ennesimi distinguo, lefrizioni, le prese di posi-zioni e le polemiche. Tramontata quasi subitola possibilità di vedereAntonio Tomasetti capo-gruppo del Gruppo Fede-rato, nonché iscritto al Pd(pare ci fosse anche l’ap-provazione di Cives, Sele Socialisti a questa pos-sibilità), possibilità defi-nita “anomala” dallostesso interessato, ilgruppo del Partito Demo-cratico ha formalizzato lapropria volontà di costi-tuire gruppo autonomo.Volontà che era stataconcretizzata proprio l’11aprile con la consegnadel documento di costi-tuzione all’Ufficio Proto-collo del Comune, daparte dello stesso segre-tario cittadino dei demo-

cratici.Mercoledì scorso (13aprile) si sono riuniti iconsiglieri “rimanenti”:Antonio Troisi, GiacomoFoschi, Elio Di Pietro,Gioacchino Guerriero eLuigi Adamo. Insiemehanno discusso dell’op-portunità, dei tempi edelle modalità della costi-tuzione di un nuovogruppo. Due le possibilitàsul tavolo della discussio-ne: riproporre il Centro-sinistra per Atripalda, op-pure costituire un gruppoex novo che potesse in-carnare le differenti ani-me che lo avrebbero co-stituito. Vero e proprioago della bilancia, il rap-presentante di Sel, LuigiAdamo, lacerato dalla ne-cessità di garantire mag-giore visibilità al propriopartito e la volontà di ap-poggiare l’Amministra-zione comunale Lauren-zano, magari anche inuna posizione da ester-no. Un dilemma che loha spinto a una profondariflessione che tutti i con-siglieri comunali presentialla riunione, hanno de-ciso di rispettare e accet-tare. Anzi, in segno di sti-ma profonda, il gruppoha persino deciso di pro-

porre Adamo, quale nuo-vo capogruppo e porta-voce. E’ rimasto fuori dai gio-chi, almeno in questa pri-ma fase del confronto, ilconsigliere comunaleEmilio Moschella. Il rap-presentante dell’Udeur,pur avendo garantitonuovamente pieno ap-poggio al Sindaco Lau-renzano e la propria vo-lontà di contribuire alla

creazione e valorizzazio-ne di un nuovo progettodi rafforzamento del Cen-trosinistra ad Atripalda,è rimasto alla finestra.Con lui anche il consi-gliere indipendente Mau-rizio De Vinco. Tuttaviale due posizioni sembra-no differenti: Moschellapotrebbe essere richia-mato a breve, De Vincoresterebbe sospeo nelLimbo.

della Redazione

Il pomo della discordiaIl gruppo del Pd ha chiarito che il prossimo passo per risolvere la crisi è un riequilibrio nellarappresentanza all’interno dell’Esecutivo. Si attende la costituzione dell’altro gruppo consiliare

ATRIPALDA - Altra settimana senzariunioni di Giunta per l’AmministrazioneLaurenzano, dopo gli scontri interni

ABELLINUMSabato 16 Aprile 2011

Se il Sindaco Aldo Laurenzano hapreferito la strada del silenzio el’ha percorsa con rigore e costan-

za, il segretario del Pd atripaldese Fe-derico Alvino, in questa vicenda, nonsi è lasciato sfuggire occasione percommentare i vari passaggi che si sonosucceduti nel corso dei giorni. Sicura-mente, la dichiarazione più importanteè stata quella rilasciata ad Alfonso Par-ziale, in un’intervista apparsa sulle pa-gine provinciali de il Mattino. «Un di-scorso che non condivido e capisco - hacommentato il segretario cittadino delPd, facendo riferimento alla mancataiscrizione del Sindaco Laurenzano algruppo del Pd - uno che fa parte di unpartito si scrive nel gruppo di riferimen-to e poi esercita con saggezza il proprioruolo in consiglio comunale. La sceltadel sindaco di non iscriversi al gruppo

del Pd è un atto di assoluta ipocrisia».Aggiungendo, in un successivo passag-gio: «Per noi la costituzione del gruppoconsiliare del Pd è un risultato positivo.Sono stati superati anche i contrasti conlo stesso Tomasetti. Aver costituito ilgruppo del Pd è un risultato, un fattoche fa chiarezza in consiglio comunalee sgombra da molte ambiguità. Finoranon si capiva. Ora, può piacere o no,ma in consiglio ci sono persone che siriconoscono chiaramente nel Pd. La co-stituzione apre una nuova fase. Nessu-no vuole rompere niente, ma vogliamoessere adeguatamente protagonisti diuna nuova stagione in cui non si potrànon spiegare perché il Pd, primo parti-to, non abbia un’adeguata rappresen-tanza. Da oggi il Pd vuole rappresen-tare che si può andare meglio. Un’am-bizione? Lasciatecela cullare».

Il Sindaco, dal canto suo, non sarebbeintenzionato ad aderire al gruppo delPd, per tutelare l’Amministrazione co-munale, garantendosi un ruolo di su-per partes e garante delle istanze e del-le rappresentatività politiche all’internodell’Esecutivo. Una decisione dettataanche dalla necessità di preservarequel gruppo Centrosinistra per Atripal-da che gli consentì di vincere le ultimeelezioni comunali (quando il Pd adAtripalda non esisteva ancora), controla compagine guidata da Arturo Iaione,come candidato a sindaco e GerardoCapaldo, quale ispiratore e promotore. Altro punto che ha infiammato le di-scussioni politiche è stato quello rela-tivo al rimpasto in Giunta. Prima ipo-tizzato, poi sussurato e infine espressoin maniera chiara e univoca. Se per Ci-ves, il gruppo del Pd altro non era che

l’atto propedeutico al rimpasto inGiunta, il Segretario del Pd non ne hamai parlato apertamente fino a qual-che giorno fa. Anche se, ad onor delvero, il resoconto di un Direttivo delpartito, riportato da il Sabato lo scorso11 febbraio (il numero 6), contenevala volontà di Alvino di non richiedererimpasti dell’Esecutivo. Articolo maismentito nelle settimane successive.Insomma, una strategia di “detto nondetto” che ha coinvolto anche gli altriesponenti della maggioranza, tutti inattesa dell’evoluzione dei fatti.

Il silenzio e l’ atto di ipocrisiaIl Sindaco e il Segretario del Pd hanno scelto “strategie” diverse. Se il primo ha decisodi aspettare l’evoluzione degli eventi, il secondo ha spiegato e motivato tutti i passaggi

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ABELLINUMSabato 16 Aprile 2011 5ABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

“Cari consi-glieri, unuragano si è

abbattuto sulla nostracompagine, sulla nostrasquadra, mettendo a ri-schio le sorti dell’Am-m i n i s t r a z i o n ecomunale da noi gui-data. Ci corre l’obbligodi mettere da parte ilnostro orgoglio, le no-stre ambizioni, gli inte-ressi dei partiti cherappresentiamo e di tro-vare un’intesa solo edesclusivamente nell’in-teresse della nostra col-

lettività.Pertanto, faccio appelloal Vostro senso di re-sponsabilità, che non èmai venuto meno neimomenti di scelte diffi-cili, dimostrando cosìun grande senso di ap-partenenza, di legamealla nostra terra, allanostra Atripalda. Unitipossiamo superare ledifficoltà e guardare alfuturo con relativa tran-quillità; divisi nonavremo futuro e ri-schiamo concretamentedi distruggere tutto

quanto abbiamo realiz-zato.Un malaugurato scon-tro a chi gioverebbe?Non vi sarebbero névinti, né vincitori.Incontriamoci questasera (11 aprile 2011,ndr) alle ore 20 in Co-mune per eleggere il ca-pogruppo AntonioTomasetti e per il ritirodelle Vostre dimissioni.Una Vostra assenza sa-rebbe letta come sfidu-cia nei miei confronti emi costringerebbe, miomalgrado, a convocareil Consiglio comunaleper la verifica dellamaggioranza, primache questo sia convo-cato da un quinto deiConsiglieri di mino-ranza.La gente ci guarda!”.

Questa è la lettera concui il Sindaco Aldo Lau-renzano ha chiamato araccolta i consiglieri dimaggioranza. Un ap-pello accorato e un ri-chiamo al senso diresponsabilità nell’inte-resse della collettivitàatripaldese. La letteracontiene anche un’esor-tazione e un invito ad

eleggere a capogruppoAntonio Tomasetti, pos-sibilità sfumata proprioin seguito alla riunione,quale ulteriore segnaledi distensione rispettoai “fatti” verificatisinella riunione del 1aprile scorso che, difatto, ha innescato labomba della crisi. Nonsolo. Il Sindaco, quasiprevedendo il compor-tamento della mino-ranza (che ha chiesto laconvocazione del civicoconsesso proprio mer-coledì scorso), invitavatutti a non disertarel’incontro, altrimenti sisarebbe visto costrettoa convocare il Consigliocomunale per una veri-fica della maggioranza.Una possibilità che nonha mai abbandonato ipensieri del primo citta-dino, sin dall’indomanidel violento scontrocon il capogruppo.Mosso dall’unica preoc-cupazione di tutelarel’interesse della colletti-vità atripaldese, il Sin-daco aveva pensato allaconvocazione del Con-siglio per ridurre al mi-nimo i tempi diinattività della mac-china amministrativa,causati dalla crisi e,conseguentemente,dalle dimissioni degliassessori.

Nuova settimana di polemi-che e di incontri nella lungacrisi che sta attanagliandol’Amministrazione comuna-le del sindaco Laurenzano

«Troviamo un’intesaper il bene del paese»

Laurenzano scrive ai consiglieri: la città ciguarda, un malaugurato scontro non giove-rebbe a nessuno, non vi sarebbero vincitori

Il gruppo del Pd da una par-te e quello di Centrosini-stra dall’altra. Questa sarà

la nuova geografia della mag-gioranza consiliare. Una scis-sione che determinerà l’ele-zione di due capigruppo e unnuovo rimpasto di assessori edi deleghe. Queste le certezze.Restano, però, tantissimi dub-bi sulla composizione futuradell’organismo esecutivo. Se,infatti, il Sindaco Aldo Lau-renzano pare disposto ad ac-cettare le condizioni imposti-gli dal partito, tranne la suaadesione al gruppo stesso (ve-di articolo della pagina prece-dente), il rimpasto si farà, manei tempi e alle condizioni dalui dettate. Non è un mistero

che Laurenzano abbia più vol-te procrastinato un eventualerimescolamento delle carte adopo l’approvazione del bilan-cio, ovvero a giugno. Così co-me non è un mistero che ilSindaco non sia affatto soddi-sfatto della gestione di alcunisettori dell’Amministrazionecomunale. Ecco, perché l’attopropedeutico al rimpasto saràsicuramente un documentodelle criticità dell’attivitàdell’Ente. In altre parole, ilsindaco potrebbe chiedere aineonati gruppi un vero e pro-prio report, o patto di fine le-gislatura (come pure molti lodefiniscono), sulle criticità ri-scontrate in paese e sulle pos-sibili soluzioni da adottare per

risolvere. Oltre al documento,il Sindaco chiederà anche ladisponiblità dei componentidei gruppi a far parte dellanuova giunta. Insomma, serimpasto deve essere, che siafatto tenendo conto dei settorie dei problemi e non dei nomie delle persone. In una situazione di sostanzia-le pareggio nel numero deidue gruppi, allora potrebbeanche partire l’operazioneequilibrio: tre assessori e il vi-cesindacato a una parte, quat-tro assessori all’altra parte. Undiscorso che, però, arrivereb-be soltanto successivamentealla composizione del gruppodi Centrosinistra per Atripal-da.

Gruppi e Giunta: i possibili scenariSe Adamo decide e Moschella viene accolto, la nuova formazione avrebbe sei elementi al suo interno: glistessi del Pd. A quel punto, il Sindaco sarebbe chiamato a decidere sulla base delle criticità segnalate

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11ATRIPALDAABELLINUMSabato 16 Aprile 2011

Presidente Pro LocoFernando Cucci-niello, che “sapore”

ha la rappresentazionedella Via Crucis pasqualead Atripalda?«Stiamo parlando di unadelle più antiche e impor-tanti tradizioni del nostrocomune. Una tradizioneche persiste da oltre cento

anni e che nasce dalla de-dizione e passione della fa-miglia Giovino che, dasempre, vive in modo mol-to intenso il momento pa-squale. Tanti anni fa, in-fatti, era proprio un espo-nente di questa famigliache, con un cappuccio intesta, portava una grossacroce fino in cima alla sa-

lita di San Pasquale simu-lando le tragiche cadute delCristo che stava raggiun-gendo il luogo della suamorte. Nel 1997 noi dellaPro Loco abbiamo volutoriprendere questa storicatradizione aggiungendo,oltre ai tragici momentidella passione, anche l’ar-resto di Gesù, il suo proces-so e la celebre scena di Pon-zio Pilato che “se ne lava lemani” e consegna il Cristoalla morte. Da non dimen-ticare poi che il Cristo saràinterpretato, come neglianni scorsi da Enrico Gio-vino il quale si sta prepa-rando spiritualmente al-l’evento seguendo i qua-ranta giorni di Quaresimache gli impongono di noncibarsi di carne».

Quale sarà l’apporto dellaPro Loco atripaldese al-l’evento?«Dato che ci troviamo difronte, come ho detto, auna rappresentazione sto-rica e caratteristica di Atri-palda, abbiamo deciso dicogliere l’occasione per pro-muovere ancora una voltail territorio. Durante la Via

Crucis, infatti, ci sarà unailluminazione aggiuntivadell’antica “Abellinum” icui oneri economici siamoriusciti a sostenere grazieai cittadini che hanno de-voluto dal 2007 il 5 per mil-le alla Pro Loco. Colgo que-sta occasione per ringra-ziarli ancora una volta perl’impegno e la generosità.Sarà sicuramente un mo-mento importante che da-rà lustro alle bellezze stori-che di Atripalda».

Nelle scorse edizioni c’èstata sempre un’altissimapresenza dei cittadini.Prevedete un successoanalogo anche quest’an-no?«Sinceramente credo chepotremmo anche superareil numero di affluenze de-gli anni scorsi. Io che ho as-sistito a tutte le recenti rap-presentazioni, infatti, misono potuto rendere contodi quanto sia sentita la ViaCrucis dagli atripaldesi e dicome, molto spesso, le per-sone pianifichino con at-tenzione i tempi di arrivoper occupare lo stesso pun-to di osservazione scelto gli

anni precedenti. Abelli-num sarà stracolma comelo saranno i lati della salitadi San Pasquale, lungo laquale si consumano i mo-menti più tragici della rap-presentazione. Gli anziani,poi, sono già pronti con lesedioline portatili per assi-stere comodamente al-l’evento e questo la dicelunga sull’attesa che si ècreato e si crea ogni anniattorno a un evento del ge-nere. Ne siamo davveromolto orgogliosi».

Questa, per lei, sarà l’ul-tima Via Crucis vissutain qualità di presidentedella Pro Loco di Atripal-da. Che effetto le fa?«Non mi fa nessun effettoe spiego anche il perché: lamia avventura alla Pro Lo-co non si interromperà nelmomento in cui passerò iltestimone a qualcun altro.Rimarrò senza dubbionell’organico e continueròa lavorare per la Pro Locoegualmente. Il passaggio diconsegne sarà fatto soltan-to per dare la possibilità achi ha a cuore questa asso-ciazione di essere ancor dipiù protagonista e nonuna mia uscita di scena.Sono troppi anni che vivoquesta realtà e non posso,benché i miei impegni per-sonali mi abbiano costrettorinunciare alla carica, pen-sare di dare un taglio net-to. Questa sarà la mia ul-tima Via Crucis da presi-dente? L’anno prossimo ilmio impegno sarà ugua-le».

Da qualche ora è arrivatal’ufficialità della presenzaalla Via Crucis oltre chedel Sindaco di AtripaldaAldo Laurenzano anchedi quello di MercoglianoMassimiliano Carullo.Che significato ha per leila sua presenza?«Ritengo che il primo citta-dino di Mercogliano abbiaaccettato di essere presenteall’avvenimento perché sisente legato al territorio ir-pino oltre che al suo comu-ne di residenza. Questa no-tizia ci stimola a impegnar-ci ancora di più per renderela rappresentazione piùbella e coinvolgente. Certa-mente questi attestati distima, aldilà di tutto, ci di-mostrano che stiamo lavo-rando bene e che stiamoandando senza dubbionella direzione giusta».

E’ previsto anche un mo-mento per ricordare la si-gnora Bonazzi…“La sua scomparsa ci hatoccato tutti profondamen-te. Le renderemo sicura-mente omaggio.

ATRIPALDA - Il Presidente della Pro-Loco Cucciniello: è un onore poter ospi-tare i sindaci dei due comuni irpini

di Attilio Alvino

Carullo e Laurenzanoinsieme alla Via Crucis

«La promessa è un debito eva...pagata, ovvero vamantenuta», sono le pa-

role di Generoso Tirone, storico or-ganizzatore del «TORNEO CALCI-STICO STRACITTADINO, di Atri-patda svoltosi per 10 anni dal 1974al 1984.A distanza di poco più di un annodalla presentazione del suo primoLibro sulla "storia" dello "Stracit-tadino”, avvenuta nella Sala Con-siliare Comunale alla presenza diun folto pubblico di Atripaldesi enon, oltre alle Autorita cittadine,l'amico Gioso che, pur non sbilan-ciandosi, lasciòintendere che a breve avrebbe ri-dato “vita” allo storico Torneo. Do-po vari tentennamenti ha deciso diriprendere il tanto amato “TorneoCalcistico Stracittadino" con l’un-dicesima Edizione.Tante sono state le sollecitazioni

per...ripartire, ma altrettante sonostate le voci...contrarie.«In molti mi dicevano- dichiara Ti-rone - “...ma chi te lo fa fare...i tem-pi sono cambiati...i giovani elo spirito sono diversi...lascia per-dere...ecc, ecc...", ma io - ringra-ziando tutti per il loro parere - espri-mendo, sicuramente, anche il po-sitivo giudizio degli amici organiz-zatori scomparsi, Peppino, Annun-ziata, Nino Battista, Pinuccio Ada-mo ed il giovanissimo Peppino Ve-

nezia - credendoci ed avendo fidu-cia nei giovani ho optato per la pri-ma soluzione ed eccomi pronto perla grande... “sfida”!!!Il Torneo è riservato ai nativi" o "re-sidenti" ad Atripalda ed avrà, rical-cando le vecchie Edizioni, come"filo conduttore" lo slogan: “Ricrea-tività, Sportività, Divertimento”.Il fischio di inizio si effettuerà SA-BATO 02 LUGLIO 2011 e le gare sidisputeranno allo Stadio "Vallever-de", gentilmente messo a disposi-zione dai Dirigenti della SocietaSportiva “Ads Città di Atripalda Cal-cio”, i quali affiancheranno Tironenell'organizzazione. La collabora-zione tecnica è affidata al comitatoProvinciale dell'u.s. ACLI di Avel-lino.«In questi giorni sto rielaborando ilRegolamento e, come consuetudinee tradizione dello Stracittadino, con-terrà sicuramente qualche piacevo-

le e divertente novità. Sono sicuroche gli Atripaldesi non farannomancare il loro apporto, sia come"primi attori" sul terreno di gioco,iscrivendosi al Torneo, che comespettatori. Inoltre, mi auguro chegli Atripaldesi si rendano, in modovolontario, promotori offrendoCoppe ed omaggi vari da porre co-me Premi ai partecipanti e renderepiù corposa e piacevole la serata fi-nale», conclude Tirone.Nel rallegrarci per I'iniziativa di Gio-so Tirone, siamo sicuri che riporteraI'entusiasmo sportivo di un tempo,che tanto manca fra gli Ahipaldesi,facendo accorrere al "Valleverde"intere famiglie e noi tutti siamo cu-riosi di leggere il Regolamento perconoscere le "novità" che tirerà fuo-ri dal suo magico cilindro. Per in-formaziont e delucidazioni: GiosoTirone Tel. 347.9473251 -339.3719285.

Torna il Torneo calcistico StracittadinoA diciasette anni dall’ultima edizione, Generoso Tirone si appresta a rilanciare la storicamanifestazione atripaldese: una promessa è un debito nei confronti dei miei concittadini

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6 ATRIPALDAABELLINUMSabato 16 Aprile 2011

«Il Commissario ènominato d'urgen-za dal Prefetto

(Commissario “prefetti-zio”), è in breve convali-dato dal Ministro dell'In-terno, diventando Com-missario straordinario. Inquesto ruolo assolve a tuttele funzioni degli organismipolitici, ovvero sindaco,consiglio e giunta. Può

compiere atti di ammini-strazione ordinaria e stra-ordinaria, ma naturalmen-te ha un mandato che ces-sa alla proclamazione delnuovo Sindaco», così ClaraCurto, Segretario generaledi Atripalda, ma soprattut-to Segretario comunalecon esperienze di gestionedi Enti locali commissaria-ti. La nomina, il ruolo e lafunzione del Commissariosono tornati attuali ad Atri-palda, da quando si è aper-ta la crisi politica che stamettendo a dura prova latenuta dell’Amministrazio-ne Laurenzano. «Se il Con-siglio comunale si dovessesciogliere nelle prossime set-timane, il Commissario re-sterebbe in carica fino adaprile/giugno del prossimoanno - continua la dott.ssaCurto - il Commissario èun dirigente statale chemantiene doverosamenteuna posizione di obiettivi-tà rispetto alle problema-

tiche che vive un Comune».

E’ opinione e preoccupa-zione comune che l’arri-vo di un Commissariocomporta un periodo diimmobilismo decisionalenegli Enti locali. E’ giustoun simile convincimen-to?

«Beh, va detto che gran

parte dei problemi che af-fronta un Sindaco o unaGiunta contemplano unaserie di valutazioni, talvol-ta anche discrezionali, sep-pur tendenti ad un princi-pio di equità, che compor-tano molte decisioni di ti-po meritorio . Valutazionidi problemi complessi cheun organismo terzo, pre-posto ad una gestione “diemergenza”, quale quellacommissariale, difficilmen-te decide di affrontare. Ten-denzialmente un Commis-sario non è propenso ad ef-fettuare delle scelte radicali,soprattutto quando questecomportano conseguenzepositive o negative per unaparte piuttosto che perun’altra».

Facendo degli esempiconcreti di Atripalda: l'ar-rivo di un Commissariopotrebbe bloccare l'iterche sta portando all'intro-duzione dei grattini nei

parcheggi?

«La questione parcheggi ègià in uno stato avanzato:c'è stata attività di Giuntae tutto è in mano ai diri-genti comunali. IlCommissario non c'entre-rebbe assolutamente nul-la».

E per quanto riguarda ilPuc?

«Il Puc richiede delle valu-tazioni e delle scelte che,normalmente, sono rinvia-te dal Commissario allanuova Amministrazionecomunale. Non c’è una re-gola ferrea, ma di prassifunziona così. Se, ad es., cisono delle varianti urbani-stiche particolarmente de-licate e complesse, il Com-missario procrastina, an-che per un atteggiamentodi correttezza verso la fu-tura amministrazione,nonché trasparenza e ter-zietà, che è d'obbligo inqueste situazioni».

In una situazione di de-ficit delle casse comunalisimile a quella atripalde-se, quale potrebbe esserela prima mossa del Com-missario e come si com-porterebbe nella gestionedell'Ente?

«La naturale tendenza diun Commissario dovrebbeessere quella di dichiarareun dissesto, non perché ilCommissario prediliga que-sto tipo di azione, ma per-ché l'operazione alternati-va al dissesto è di per sèpiù aleatoria. Il risanamen-to che stiamo portandoavanti si basa su di unascelta ben precisa: la ven-dita dei beni comunali, checomporta valutazioni di ti-po discrezionale. Queste ul-time, per i motivi già illu-strati, possono essere effet-tuate da un Amministra-tore con una maggiore di-sinvoltura rispetto all'orga-no commissariale».

Quindi, l’eventuale com-missario, al momento delsuo insediamento, di-chiarerebbe immediata-mente il dissesto?

«Non è detto. Il Commissa-

rio potrebbe anche decideredi proseguire lungo la stra-da del risanamento intra-presa dall'Amministrazio-ne comunale. Attualmente,la parte inattuata dellanostra strategia di risana-mento si basa sulla venditadel Centro Servizi, che è ri-masto invenduto dopo iprecedenti esperimenti digara. Ciò potrebbe costitui-re anche un deterrente percontinuare lungo questastrada, ed indurre il Com-missario a dichiarare dis-sesto. L'organo commissa-riale è tecnico e la valuta-zione numerica, oggettiva,è predominante in ogni ra-gionamento.Se tenesse conto, infatti,solo dei documenti conta-bili che oggettivamente at-testano il deficit - che at-tualmente ammonta a duemilioni e mezzo di euro -l’Organo commissarialepotrebbe considerare que-sta cifra il presupposto perun’ inderogabile pronunciadi dissesto».

Ci sono le condizioni perdichiarare il dissesto adAtripalda?

«Non è un discorso di con-dizioni, ma di lavoro e po-tenzialità future.Grazie alla gestione ammi-nistrativa, abbiamo fino-ra recuperato tantissimo,in termini di deficit e di ri-sanamento, rispetto aglianni passati, e ci stiamomuovendo lungo direzionidiverse per il futuro dellastruttura di via San Loren-zo. E’ chiaro che la situa-zione resta complessa, maci sono margini di recuperoimportanti nel futuro, te-nendo conto di quanto èstato fatto fino a oggi».

Cosa comporterebbe ladichiarazione di dissesto?

«Intanto la valutazione del-le entrate proprie, in primisquelle tributarie, per por-tarle al massimo rendi-mento, ad esempio: l'Icisulla seconda casa. Poi ver-rebbe sospesa qualsiasi at-tività che comporti nuovoindebitamento per l'ente,come per finanziamenti dinuove opere pubbliche; se-guirebbe, infine, una valu-

tazione e un taglio di tuttele spese che non sono ne-cessarie, ad es. le feste, lemanifestazioni socio - cul-turali, ed altre misurenell’utilizzo del patrimo-nio».

Per esempio, che fine fa-rebbero i servizi parteci-pati, tipo la mensa e ilservizio di scuolabus?

«Anche quelli, sulla sciadell'aumento delle entratetributarie, sarebbero riva-lutati per arrivare alla per-centuale massima di coper-tura dei costi, senza par-tecipazioni economiche daparte dell’ente».

E qualora queste azioninon bastassero?

«Innanzitutto, c'è da fareuna considerazione impor-tante: fino a qualche annofa, il risanamento degli en-ti passava attraverso lacontrazione di un mutuodi cui si faceva carico il Mi-nistero dell’Interno. Orainvece, con il nuovo ordi-namento, il mutuo sotto-scritto dovrà essere pagatoin gran parte dall'ente, conun adeguato piano di am-mortamento a proprio ca-rico».

Quali organismi curanoil dissesto di un Ente co-munale?

«Viene designato un ap-posito Commissario liqui-datore che è un organismoindipendente, nominatodal Ministero dell'Interno.Il Commissario liquidatoresi troverebbe, in una situa-zione di vacatio ammini-strativa, in affiancamentoal Commissario straordi-nario».

Lei ha già avuto esperien-za di commissariamentoin comuni irpini...

«In effetti, ne ho vissutedue completamente diver-se, anche se valide in ognicaso. In una, non ho risen-tito minimamente dell'as-senza del Sindaco e del-l'Amministrazione, perchéil Commissario ha attuatoun'impostazione dinamicadell'attività che tendevaanche alla risoluzione deiproblemi in maniera atten-ta e veloce. Nell'altra gestio-ne commissariale, ancheper motivi di impegni di-versi dei commissari nomi-nati, c’è stata sì un’impo-stazione precisa, puntuale,ma di tipo ordinario, senzagrosse attività. Ma si trat-tava comunque di comuniminori, niente a che vederecon Atripalda».

della Redazione

Puc bloccato e dissesto:le armi del Commissario

ATRIPALDA - Il segretario comunale Cur-to: «Se il Comune dovesse cadere l’inse-diamento avverebbe a maggio 2012»

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10 RUBRICA MEDICAABELLINUMSabato 16 Aprile 2011

Dottor Luigi Sal-dutti, capodi-partimento chi-

rurgico della ClinicaSanta Rita, come maiha scelto di fare il me-dico?

«E’ stata una scelta fattain tenera età, quando sisviluppò in me la passio-ne per la medicina. Perquanto concerne la spe-

cializzazione in chirur-gia generale, sentivo diavere una naturale pre-disposizione per prende-re decisioni rapide ed ef-ficaci. Nella mia profes-sione, infatti, c’è biso-

gno continuamente diagire velocemente e diavere riscontri immedia-ti, diversamente dallachirurgia internista cheè di tutt’altro genere.Questa necessità diprendere delle decisionirapidamente si riscontrasoprattutto nella chirur-gia d’urgenza, ambito incui, tra le altre cose, hooperato in prima perso-

na».

Il suo è un ambito me-dico in cui ci si deveassumere molte re-sponsabilità e avere ungran “sangue fred-

do”…

«Certamente sì. La pro-fessione del chirurgo pre-vede che si debbanoprendere delle decisioneda cui, molto spesso,non si può tornare indie-tro quindi è importantesicuramente una grandepreparazione soprattut-to, come ho detto po-c’anzi, per quanto con-

cerne la chirurgia d’ur-genza che dovrebbe esse-re fatta solo da medicimolto esperti».

Da quanto tempo lavo-ra presso la ClinicaSanta Rita?

«Ho preso servizio esat-tamente il 1 gennaio del2008, quindi sono oltretre anni che lavoro pres-so questa struttura ospe-daliera».

Quali sono le patologieche più spesso riscon-tra e sulle quali deveintervenire?

«Le patologie erniarie ele calcolosi della colicistisono molto frequenti co-me, purtroppo, lo sonoanche le affezioni tumo-

rali del colon. Sicura-mente in diminuzione,invece, sono i tumori al-lo stomaco».

Per quale motivo c’èun aumento dell’uno euna diminuzione del-l’altro?

«E’ un trend che si è svi-luppato a livello mon-diale le cui cause sonoattualmente oscure. Perquanto concerne i tumo-ri al colon sicuramentehanno una grande inci-denza l’aumento dellavita media delle personee il consumo di unagran quantità di alimen-ti raffinati, soprattuttoper quanto concerne leciviltà occidentali».

Può esserci una corre-lazione tra l’aumentodel livello tossico deglialimenti e l’incidenzadei tumori?

«Certamente ed è anchesemplice spiegare il per-ché: ingerire cibi con unalto grado di tossicità,crea un circuito in cui lesostanze dannose resta-no a contatto molto tem-po con le pareti del coloncreando, purtroppo, lebasi per lo sviluppo dineoplasie».

Qualche attimo fa haanche fatto cenno allepatologie erniarie. Dicosa si tratta?

«Innanzitutto si devechiarire che non sono glisforzi a far sviluppareernie della parete addo-minale, come qualcunocrede, al massimo i lavo-ri pesanti le possono evi-denziare. Le ernie, infat-ti, insorgono per una de-bolezza congenita di al-cuni punti della pareteaddominale stessa. Que-sti cedimento strutturalidevo essere trattati ov-viamente a livello chirur-gico».

Quali sono i consigliper evitare l’insorgeredelle patologie tumora-li del colon?

«Sicuramente è impor-

tante, in ambito oncolo-gico, seguire la dieta me-diterranea che prevedel’ingerimento di moltescorie ed è, quindi, a ba-se di frutta e verdura epovera di carne ai ferri.Tale tipo di cottura, in-fatti, sviluppa degli idro-carburi che, a contattocon il colon, possono fa-vorire l’insorgere di tu-mori. Ovviamente, poi,non fumare. L’altro set-tore in cui si può far pre-venzione è quello arte-rioso. Non si deve di-menticare, infatti, che lepatologie alle arterie pe-riferiche possono portarealla cancrena, quelle co-ronarie all’infarto delmiocardio e quelle delcervello all’ictus. Unostile di vita corretto perprevenire queste patolo-gie deve prevedere il nonfumare, ovviamente, etenere sotto controllo lapressione arteriosa. Iltutto coronato da unadieta povera di grassi,soprattutto animali».

Lei ha fatto riferimentoalle “scorie”. Ci spiegameglio questo concet-to?

«Nella frutta e nella ver-dura c’è una percentualedi cellulosa, sostanzache gli esseri umani nonpossono digerire. Questofa sì che arrivi all’inte-stino invariata e, graziealla sua capacità di trat-tenere acqua, che si ac-cumuli rapidamenteuna quantità elevata difeci. Una rapida elimi-nazione delle stesse fa inmodo che eventuali so-stanza dannose, di cuiabbiamo fatto cenno pri-ma, non stiano moltotempo a contatto con lepareti del colon, limitan-do così il rischio di tu-more».

Cosa consiglia a chi,invece, ha superato uncancro al colon? Cosadeve fare?

«Se è vero che questi tipidi neoplasie sono in au-mento, è pur vero che,nel caso di diagnosi pre-coce e corretto tratta-mento, sono quelle chedanno migliori prognosie prospettive di completorecupero. Per chi ha su-perato un problema delgenere deve essere previ-sto un programma fissodi controlli. Chiaramen-te, poi, lo stile di vita cheserve a prevenire la for-mazione della lesioneprimitiva deve essereconservato anche succes-sivamente».

Il chirurgo generale della CLINICA SANTA RITA dot-tor Saldutti: «Dieta mediterranea, poca carne a ferrie tante scorie per evitare patologie neoplastiche»

della Redazione

Il cancro al colon si curacon tanta frutta e verdura

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13SPECIALEABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

Il Consiglio regionale del-la Campania ha predi-sposto un sub-emenda-

mento alla provincializza-zione dei rifiuti partita ilprimo gennaio di quest'an-no. Il documento, che con-siste di circa dieci righe, èstato votato a maggioranzain occasione della recenteassise di Palazzo Santa Lu-cia a Napoli e dovrebbeprevedere nuovamente chele province vicine a quellapartenopea si sobbarchinol'impegno di accogliereparte dei rifiuti del capo-luogo regionale, ormai sul-l'orlo del collasso ambien-tale. Usiamo il condizionaleperché mentre tutta (o qua-si) la politica irpina ha stig-matizzato la decisione, pre-occupata per le sorti del ter-ritorio avellinese, il leaderdell'Udc Ciriaco De Mita èsceso in campo per difen-

dere il voto favorevole diPietro Foglia, Sergio Nap-pi e, di riflesso, la posizionedel suo delfino Giuseppe

De Mita, vicepresidente re-gionale. La provincializzazione, se-condo l’europarlamentare,non è stata affatto stravolta,anzi, l’ultimo sub-emenda-mento attribuisce maggioripoteri alle Province, e pro-tegge l’Alta Irpinia dall’in-cubo di nuovi sversatoi.Nello specifico, De Mita haosservato come rispetto al-la legge nazionale vigente,che affida pieni poteri com-missariali al governatoredella Regione, l’ultima ri-soluzione del consiglio re-gionale vincoli gli interventiad una consultazione coni presidenti delle Provincee tenga presente in partico-lare il criterio della prossi-mità al napoletano. «Anchese la gestione regionale cilascia perplessi – ha spie-gato il leader di Nusco - epotrebbe portare alla modi-

fica della procedura, con ilvoto dell’ultimo sub-emen-damento del consigliere re-gionale Gennaro Salvatore,

il rischio discariche nonc’è». Nella tentata operazio-ne di ristabilimento delle"verità perdute", De Mitanon ha risparmiato unastoccata al presidente dellaProvincia irpina, CosimoSibilia: «L’emendamentovotato riproduce la normaapprovata dal Parlamentoin tema di rincoversione deirifiuti che il senatore Sibiliaha votato. Anzi, lo miglio-ra. Trovo singolare negarequesta intelligente forma dicollaborazione». Quindi, DeMita ha fortemente stigma-tizzato il documento con-diviso prodotto dall’ultimoconsiglio provinciale, im-prontato a una ferma con-danna di quanto avvenutoin Regione: «In maniera deltutto irresponsabile – ha ac-cusato – il consiglio provin-ciale si è organizzato per lacosiddetta difesa delle torri:la cosa più stupida che cisia, poiché la politica è pro-posta, non protesta». Con-vinto della bontà delle po-sizioni che l’Udc ha assun-to in Regione, De Mita haanche definito “folle” l’ideadi risolvere con le discari-che il problema rifiuti. «Ilprogramma per ammini-strare l’emergenza deveavere un punto di partenzaed uno di arrivo. Se Napolinon avvia la differenziata

non c’è discarica che tenga.Resta, tuttavia, il dovere diattivare insieme le procedu-re per uscire dalla crisi».Gli strali del leader di Nu-sco non hanno risparmiatoil partito democratico: «Daun po’ di tempo, i rappre-sentanti di quella specie dipartito ritengono di poterfare politica solo sullo scon-tro. L’obiettivo nel caso èstato colpire Giuseppe DeMita». E proprio quest’ul-timo, ha condiviso ed am-pliato le osservazioni di Ci-riaco De Mita. «L'autono-mia provinciale è un con-cetto tendenziale – ha os-servato - tant’è che il 4 gen-naio scorso le Province han-no concordato il trasferi-mento dei rifiuti (400 ton-nellate l’Irpinia) dal napo-letano. Caldoro ha alloraintrodotto una procedurache conferma la flessibili-tà». Per il vice presidenteregionale non vi sono dub-bi: «Il modo in cui è stataintrodotta la discussione èassolutamente sbagliato. Siè trasferita una condizionedi paura sulla popolazionee tutti hanno creduto che re-almente avvenisse la de-provincializzazione. In re-altà il primo sub-emenda-mento la sopprimeva, men-tre quello approvato recen-temente prevede una veri-fica sui termini di richiestacon la riunione dei presi-denti delle province. Abbia-mo corretto una stortura delParlamento, che in derogaalle competenze degli am-biti provinciali attribuivatutto il potere alla Regione».Giuseppe De Mita si spingeoltre: «Non si tratta di unanorma fatta su misura perNapoli atti che verranno as-sunti saranno transitori al-la realizzazione delle pro-blematiche. Sarà Beneventola prima Provincia a servir-sene. In questo modo ab-biamo evitato l’introduzio-ne di un sistema che ciavrebbe travolto. In base al-la legge - conclude - gli in-tellettuali napoletani ave-vano infatti chiesto a Cal-doro, attraverso una diffi-da, di aprire immediata-mente una discarica in AltaIrpinia. Oggi invece si attri-buiscono maggiori poteriagli enti locali».

della Redazione

Il leader di Nusco: l’emendamento re-gionale corregge una norma in Parla-mento. Il Pd? Una “specie” di partito

«Nessun rischio discarica»,difesa e attacco di De Mita Un fulmine a ciel

sereno. Una pil-lola amarissima

da buttare giù. Un tra-dimento. Sono statimolteplici gli appellativicon i quali è stato defi-nito il voto dei consiglie-ri regionali irpini in rife-rimento al sub emenda-mento passato nel par-lamentino regionale diPalazzo Santa Lucia. Ineffetti, gli esponentiavellinesi in Regione sisono divisi scegliendodi difendere l’Irpinia gliuni e di seguire le diret-tive del partito gli altri.Se, infatti, RosettaD’Amelio, Ettore Zec-chino e Antonia Rug-giero da una parte, inbarba alle diverse casac-che politiche indossate,hanno deciso di votarecontro il “documentoSalvatore”, Sergio Nap-pi e Pietro Foglia han-no espresso parere po-sitivo. Un diverso mododi affrontare la crisi del-la “monnezza” che nonè piaciuta ai più e cheha scatenato le ire delpresidente della Provin-cia Cosimo Sibilia, au-todefinitosi ultimo ba-luardo a difesa del ter-ritorio irpino, in barbaanch’egli ai colori che lohanno spinto ai verticidi Palazzo Caracciolo.Ma perché il sub-emen-damento ha creato tuttoquesto scalpore e que-sta valanga di reazioniindignate? Il motivo èmolto semplice e si rias-sumono in una sola pa-rola: “sprovincializza-zione”. Dopo aver rea-lizzato il “sogno” di unagestione settoriale dei ri-fiuti dove “ognuno lavain casa propria i pannispochi” i dieci righidell’emendamento han-no sovvertito le regoleaggiornando la leggecon una breve quantopericolosa dicitura cheprevede nuovamente il“mutuo soccorso” a Na-poli da parte delle pro-vince vicine. Un diktatche, ai più, è apparsocome il preludio alla ria-pertura dei siti di sver-samento irpini dei rifiu-ti, rappresentati da Di-fesa Grande e Andretta.Ciriaco De Mita sostieneche non è così. Vedre-mo.

Il mutuosoccorso

di Salvatorea Napoli

L’opposizione in consiglioprovinciale si schieracompatta contro l’ultimo

subemendamento approvato intema di rifiuti dal consiglio regio-nale. Presso la Sala Grasso Palaz-zo Caracciolo, il giorno dopol’approvazione dell’emendamen-to, Alberta de Simone e Anto-nio Caputo (Pd), e GiuseppeMoricola (Sel), a nome dell’in-tera minoranza, hanno tenutouna conferenza stampa. «Anzi-ché commissariale la Provincia diNapoli, così come prescrive la leg-ge regionale n4 del 2008, l’unicainadempiente rispetto alla nor-mativa - ha spiegato Alberta De

Simone – Caldoro ha scaricatotutto sulle aree interne». Perl’esponente del Pd non vi sonodubbi: la vicenda ha un chiarosignificato elettorale in conside-razione delle imminenti elezioniamministrative a Napoli. Per laDe Simone il rischio dell’aperturadi nuove discariche, in particola-re Difesa Grande in Irpinia è for-te. Dello stesso parere Moricolae Caputo. Ma dalla conferenzastampa è arrivato anche un pa-rere molto critico nei riguardidell’amministrazione provinciale.Pur ribadendo la volontà di af-fiancare sulla battaglia dei rifiutiil presidente Cosimo Sibilia, gli

esponenti dell’opposizione han-no puntato il dito contro i quasi50 milioni di euro di avanzodell’amministrazione per accu-sare Palazzo Caracciolo di immo-bilismo. Per Alberta De Simone«la cifra certifica appieno l’iner-zia di questa giunta provinciale,con ricadute sulla vita delle fami-glie, sugli appalti pubblici, in ri-duzione del 30 per cento, e sullamanutenzione della viabilitàpubblica gestita dalla Provincia».Per Giuseppe Moricola, «l'avanzoeconomico è una chiara testimo-nianza di un problema tutto in-terno al centrodestra, fatto di con-tinui veti tra gli assessorati».

Il Capogruppo provinciale di opposizione: avrebbero dovuto commissariare laprovincia di Napoli e, invece, vogliono imporci l’ennesima discarica in Irpinia

De Simone: ancora bistrattati

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12 MERCOGLIANOABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

E'passato circaun anno dal-l'insediamento

della nuova maggioran-za di Mercogliano gui-data dal Primo cittadinoMassimiliano Carullo e

i consiglieri, attraversoil proprio lavoro, stannotracciando un bilanciodi questi primi dodicimesi di attività. Soddi-sfatto a metà è il consi-gliere con delega allestrutture sportive e alverde cittadino Fioren-tino Pagano, già asses-sore durante l'era Sac-cardo: «E' stato sicura-mente un anno difficile– ha spiegato - soprat-tutto per i tagli impostidal Governo e dalla Re-gione. Senza dubbio pe-rò, e questo lo ribadiscocon forza, la congiuntu-ra economica non mi hafermato e ho cercatosempre di fare il mio la-voro». Ed è proprio que-sto il punto su cui ilconsigliere di maggio-ranza ritiene si possamigliorare: «Quella cheè mancata, a mio avvi-

so, è stata l'unità disquadra di noi ammini-stratori. Per far crescereuna città complessa co-me Mercogliano c'è sicu-ramente bisogno di la-vorare con maggiore coe-sione. Quest'aspetto fon-damentale, invece, è ve-nuto subito meno dopola trionfale vittoria dellanostra lista alle scorseamministrative. Tuttidovrebbero avere voce incapitolo e tutti dovreb-bero avere spazio e pesoin fase decisionale». E'velatamente polemicoPagano, soprattutto per-chè paiono esserci puntifermi della sua squadrache non condivide deltutto, a cominciare dallascelta di affidare la pi-scina comunale alla so-cietà in house "Merco-gliano Servizi": «Credoche su tutto il territorionazionale non ci sia unaltro esempio di ammi-nistrazioni che scelgonodi far gestire un patri-monio comunale comeun centro sportivo a ter-zi. I soldi che vengonospesi per gli stipendi deidipendenti di questa so-

cietà, e stiamo parlandodi circa 40mila euro al-l'anno, potrebbero esse-re usati per fare altro erispondere a diverse esi-genze. Continuo a nonessere per nulla d'accor-do con questa scelta».Convinzione che Paga-no non ha mai nascostoe che ha ribadito in ognioccasione in cui ha po-tuto. La soddisfazione"a metà" di Pagano, pe-rò, deriva anche, e forsesoprattutto dal "declas-samento" subito dal-l'avvento di Carullo edall'uscita di scena deldue volte sindaco Sac-cardo che ora siede alsuo fianco in Consiglioin qualità di consigliere:«Di sicuro non è piace-vole far parte di un'am-ministrazione che chia-ramente è in continuitàcon la precedente e nonricoprire più il ruolo cheti è stato affidato in pre-cedenza. Non voglio, pe-rò, entrare nel meritodelle scelte fatte dal sin-daco Carullo che, ci ten-go a dirlo, continuo adappoggiare. Ciò che, in-vece, non accetto è che

qualcuno all'internodella maggioranza e aldi fuori del sistema po-litico cittadino, vogliaper forza entrare nel me-rito di ogni questione edire la proprio in ogniambito. Questa commi-stione di ruoli, se non lavogliamo chiamare pre-potenza, non mi piace».Temi scottanti quellimessi in campo dal ve-terano amministratoremercoglianese che, pe-rò, alla fine del discorsocorregge il tiro: «Sicura-mente non sto vivendoun esaltante momentopolitico a livello perso-nale ma con questo nonvoglio assolutamente di-re che prendo le distan-ze da questa ammini-strazione, tutt'altro. Cisono delle cose da cor-reggere, questo è certoma la mia intenzione èquella di continuare alavorare per il paese. Delresto - ha concluso Pa-gano - vengo da una fa-miglia in cui l'etica dellavoro era tutto. Proprioin questi giorni, conl'aiuto dei lavoratori so-cialmente utili del co-mune di Mercoglianoabbiamo messo a nuovoviale San Modestino,trasformando ogni aiuo-la in un piccolo prato al-l'inglese. Quest'iniziati-va è nata dalle richiestecontinue dei cittadiniche sognano di vedereun giorno il nostro co-mune simile a una Sviz-zera in miniatura, mac'è tanto ancora da fa-re».

MERCOGLIANO - Fiorentino Pagano: ci so-no esponenti della maggioranza che voglio-no entrare per forza in tutte le questioni

di Attilio Alvino

Manca l’unità di squadrae di intenti tra consiglieri

«Quello dell'obesità è un proble-ma comune a tutte le realtàmondiali. E' innegabile, però,

che nella zona del mediterraneo questofenomeno sia maggiormente accentuato».Così il professor Giuseppe Castello, di-rigente della linea di ricerca sulla nutri-zione presso il Crom di Mercogliano.«Con il passare del tempo - ha spiegatosenza mezzi termini il professore - gli ita-liani si stanno distaccando da quella cheè una sana e corretta alimentazione. Dueanni fa, e questi sono dati che cerchiamosempre di aggiornare, condussi un'inda-gine su tutti i giovani residenti nel baia-nese e abbiamo riscontrato che il trentapercento degli abitanti al di sotto dei 18anni soffre di problemi di sovrappeso. Miesprimo in questo termini - ha chiaritoCastello - e non parlo di obesità per unaquestione formale in quanto fino allamaggiore età si parla, appunto, di sovrap-peso. Questo non vuol dire che non ab-

biamo riscontrato forme di obesità infan-tile». Come spesso accade, comunque,dalla ricerca condotta dal Crom sono ri-sultate differenze sostanziali tra i maschie le femmine, in linea con le medie na-zionali: «C'è una fortissima differenzia-zioni tra bambini e bambine, dato cheabbiamo riscontrato nell'intera provinciairpina. Le femmine, infatti, tendono a cu-rare maggiormente il proprio aspetto fisi-co, sotto il profilo della pulizia ma anchedell'alimentazione. Ovviamente questostile di vita favorisce una condizione dinormopeso generalizzata e costante. E'indubbio - prosegue il professore - che suquesto trend abbia influito, e molto, anchela tv con le proprie dive supermagre. Com-pletamente diverso è il discorso relativoai maschi. Dalle interviste che abbiamosomministrato, infatti, è risultato chel'aspetto fisico è curato poco o nulla. Aciò aggiungiamo anche che, diversamentedal passato, si fa meno attività fisica e

che si passa molto più tempo davanti aicomputer e ai social network come face-book». E proprio sul rapporto cibo-attivitàfisica Castello batte per arrivare al cuoredel problema: «Un dato piuttosto allar-mante è che i bambini di oggi sono moltopiù pigri che in passato. Le sane partitea pallone, le corse e i giochi stanno per-dendo il loro fascino, evidentemente, equesto è molto preoccupante. Del resto,basterebbe non più di un'ora e mezza algiorno di movimento per assicurarsi, ov-viamente in un quadro di buona salutegenerale, l'estraneità da problemi di peso.Il problema - continua Castello - è che simangia troppo e male. Si segue una dietaipercalorica e ricca di alimenti, soprattuttomerendine preconfezionate e bibite zuc-cherine ed edulcorate, che hanno pianpiano preso il posto della sana merendapreparata dalla mamma». Per questomotivo e per provare a ridurre il fenome-no dell'obesità infantile, il Crom ha fir-

mato, professor Castello in testa, un pro-tocollo d'intesa con le scuole di Avellino:«Il primo istituto scolastico a dare la pro-pria disponibilità è stato il "Virgilio Ma-rone". Abbiamo stipulato un vero e pro-prio patto con gli alunni che, dopo avervisitato il Crom hanno seguito alcune le-zioni in cui si è spiegato come vivere me-glio. Abbiamo così intrapreso un percorsoeducativo a mio avviso molto importantealla fine del quale verificheremo il gradopreparazione dei ragazzi. Ovviamentenon ci interessa mettere i voti ma per cor-reggere stili di vita errati. In pratica - con-tinua Castello - abbiamo deciso di portarenella scuole una comunicazione sulla ba-se di evidenze scientifiche per cercare dicontrastare lo strapotere dei mass mediache, spesso, danno dei consigli completa-mente errati sull'alimentazione. La saluteè un tesoro - ha concluso Castello - e igiovani devono finalmente imparare adapprezzarlo».

La ricerca condotta dal professor Castello del CROM di Mercogliano: troppo tempo davanti al computer e facebook,le merendine preconfezionate hanno sostituito la sana merenda della mamma. Educare sin dalle scuole elementari

I bambini del 2011? Pigri e sovrappeso

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14 ATRIPALDAABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

«Gli agricoltori ei produttori diuva della no-

stra provincia sono lette-ralmente strozzati da unsistema e da un mono-polio che favorisce legrandi aziende. E’ neces-sario intervenire per rie-

quilibrare la situazione,se non si vuole determi-nare la fine delle coltiva-zioni in provincia», cosìGioacchino Guerriero,consigliere comunale diAtripalda.

Si spieghi meglio...

«Pensi ai contributi elar-giti per i vigneti in Cam-pania, vada a scorrere legraduatorie delle asse-gnazioni dei fondi e ve-drà che i contributi piùconsistenti riguardano leaziende più grandi, lequali, in tal modo, pro-ducono da sè le uve ne-

cessarie per la vinifica-zione stabilendo un mo-nopolio di fatto rispettoalle produzione del Fia-no, del Greco ecc.. I con-tadini e le piccole azien-de vengono strozzati daquesto monopolio di fat-to (il prezzo di venditadelle uve è poco al di so-pra delle spese di produ-zione), le campagnevengono abbandonate equesta opportunità vienesfruttata solo dalle gran-di aziende che sono daritenersi vere e proprieindustrie. Come tali an-davano distinte dai con-tadini, sarebbe stato suf-ficiente porre un tetto aicontributi e la distribu-zione degli aiuti sarebbestata più equa, evitandoil monopolio. Questo lo

capirebbe anche unbambino ma non c’èpeggior sordo di chi nonvuol sentire. In siffattasituazione il contadinoal più, potrà lavorare perla grande azienda chené comprerà il tempo eprogressivamente la di-gnità e l’indipendenzanelle scelte. Favorire legrandi distribuzioni si-gnifica razionalizzare eottimizzare i costi, madimenticarsi delle pecu-liarità del territorio e del-le sue eccellenze. Signi-fica appiattire verso ilbasso lo standard di vitae le prospettive di svilup-po legate all’inventiva,alle intelligenze, alla te-stardaggine, alla costan-za degli italiani più ge-nuini e capaci. Tutto ciò,cosi come è previsto, por-terà alla realizzazione diuna grande massoneriache tirerà le fila dell’eco-nomia in accordo col po-tere politico, con scambireciproci di favori e faci-litazioni incurante dellenecessità del popolo rite-nuto solo la sommatoria

di servi sciocchi da ab-bindolare e talvolta irre-tire.

In che senso?

«Promulgare leggi che fa-voriscono spudorata-mente solo le grandiaziende che poi magaride localizzano, non in-centivare la concorrenzaper esempio nel settorebancario, non impedirei monopoli di fatto neivari settori, costituisce lapremessa premeditatadell’allargamento dellaforbice tra ricchi e pove-ri».

Esistono, assessoreGioacchino Guerriero,altri aspetti di quelloche lei ha paventatocome un disegno pre-costituito inteso a rivo-luzionare, in senso in-volutivo, la realtà poli-tica e socio culturale inItalia?

«Ne esistono altri e nonmeno importanti diquelli che abbiamo ana-lizzato in precedenza: atal proposito voglio riba-dire che quello che avevoipotizzato sulle “leggine”ad arte si sta puntual-mente realizzando. Ri-durre la prescrizione pergli incensurati in un di-scorso complessivo di ri-forma della Giustizia,inteso ad ottimizzare itempi e le procedure pro-cessuali con i necessaridistinguo in relazione altipo di imputazione(non è pensabile blocca-re processi in cui i reatisiano particolarmentegravi ed odiosi) apparecome un provvedimentoauspicabile. Nella realtàodierna dove i fondi perla giustizia vengonospudoratamente tagliati,dove, di fatto, non sipossono abbreviare itempi per cause oggetti-ve che non dipendonodalla volontà dei singoli,questo provvedimentoappare chiaramentestrumentale. Mira, inpratica, ad assolvere uncorruttore, nonostante ilcorrotto sia stato già con-dannato da giudici in-

glesi non certo comunistio politicizzati. Inoltre è in diritturad’arrivo l’introduzionedella responsabilità civi-le dei giudici che attana-glia ulteriormente la ca-tegoria. Per non parlaredel fatto che i pubbliciministeri non avrebberopiù la discrezionalità diindagine che sarebbenelle mani della poliziagiudiziaria, che è notodipende dal Ministerodell’Interno (immaginola possibilità di trasferi-menti di provvedimentidisciplinari per quantinon volessero adeguarsialle direttive in occasio-ne di indagini riferite apolitici o ad amici degliamici).Ma l’anello di quella ca-tena che attanaglia le re-ni degli italiani, per nonparlare di un vero e pro-prio cappio al collo èrappresentato dalla ge-stione della economia inItalia. Lo scopo ultimo èquello di creare un diva-rio tale tra ricchi e povericosicché si possa parlaredi veri padroni e di ser-vi, di medioevo. In unasituazione siffatta, la di-pendenza dei nuovi po-veri dai padroni ricchisarebbe cosi ombelicaleche non ci sarebbe postoper la dignità e per i di-ritti dei lavoratori, assog-getati economicamente».

Dottore cosa pensa delnucleare?

«Mi dispiace dirlo ma èuna opzione in linea contutto quanto detto fino aquesto momento. Co-struire alcune centrale si-gnifica investire circatrenta miliardi di euro.Inevitabilmente la ge-stione sarà affidata adun numero di soggetti li-mitato; la conseguenzapiù evidente sta nellapossibilità affaristica enella concentrazione didanaro che ne deriverà:ecco la concertazionepossibile tra nuova mas-soneria ed il potere poli-tico. Naturalmente, ag-girare le gare di appaltoed altri sotterfugi più omeno manifesti sarebbe-

ro l’inevitabile corollariodi azioni siffatte. Di se-guito bisogna considera-re che la concentrazionedi danaro porterà aduno sterile risparmio,magari presso isole feli-ci, a danno evidente del-la crescita della econo-mia. Incentivare, invece,le energia rinnovabilispalmando i contributia quanti volessero impe-gnarsi in questo settore,porterebbe a risultati piùsicuri distribuiti conequità ma gli affari sa-rebbero più difficili darealizzare»Altro e non meno impor-tante aspetto di quellache, oramai, può definir-si la vicenda italiana èla caduta di stile dei po-litici al governo che nonarretrano bifronte aniente pur di compiacereil loro premier. Si tratta,comunque, di un amoreinteressato in quanto in-tanto presentano imme-diatamente il conto chesi traduce in incarichi digoverno (sottosegretaripresidenze varie ed al-tro) e poi sperano in unacandidatura nei primiposti delle liste elettoralitale che possa garantireil perdurare della poltro-na. In altri termini, ilParlamento come garan-zia di leggi emanate alloscopo di favorire lo svi-luppo del territorio il be-nessere del popolo alquale,in passato,si dove-va render conto è solouna chimera un retaggiodel passato della storiad’Italia.Ora il motto è quello del-la Lega che sa di oscu-rantismo tale che, men-tre in tutto il mondo sicerca l’unione, così daavere voce in capitolo inuna piattaforma che ora-mai è mondiale, nelnord Italia si pretende lascissione, la frammenta-zione, che può portaresolo all’isolamento ed al-la morte dell’economia.Oppure quello del Pdlche se ne infischia dellacultura e dell’orgogliodegli italiani per asserirein 340, che Ruby ruba-cuori fosse veramente lanipote Mubarach. Senon fosse una tragediaci sarebbe da ridere. Ilculto della personalità,l’abolizione della discus-sione, l’agognato presi-denziolismo, la concen-trazione del potere nellemani di uno solo o dipochi soggetti, chiudonoil cerchio e rappresenta-no il disegno finale inun delirio di onnipoten-za che si addice solo achi ha perso il senno».

Il consigliere comunale di Atripalda,Guerriero: l’esempio della degenerazionedell’Economia italiana di questi anni

della Redazione

I vigneti irpini a rischio,strozzati dal monopolio

Page 16: Il numero 25 di Abellinum

7INCHIESTAABELLINUM

Sabato 16 Aprile 2011

Dei tumori, spessosi parla ragionan-do sui passi avanti

fatti dalla ricerca scienti-

fica per sconfiggerli, peraumentare le possibilitàsi sopravvivenza dello

sfortunato individuo chene è affetto. E’ raro, inve-ce, che nell’ambito di unragionamento medico si

cerchino le cause menovisibili del boom di cancrie carcinomi di questi ul-

timi anni. E’ indubbio, in-fatti, che spesso rientrinonel quadro generale inte-ressi privati, problemi diordine politico o socialeche è meglio, soprattuttoal sud del nostro Paese,tenere sottaciuti. A rom-pere questo muro di cri-stallo ci ha pensato loscienziato napoletanoAntonio Giordano, illu-stre professore, fondatoree direttore dello Sbarro In-stitute di Philadelphia. Ilfamoso oncologo ha, in-fatti, condotto dal 2001 al2009, una ricerca sul ter-ritorio irpino e regionalenel quale ha cercato discovare le cause dell’in-nalzamento vertiginosodei casi di tumori riscon-trati nella popolazione.Gli studi, realizzati con lasua equipe di ricercatori

del Crom di Mercoglianodi cui è direttore del co-mitato scientifico hanno

fornito dei dati allarman-ti: nei prossimi dieci anni,senza una bonifica totaledel territorio, i tumori so-no destinati ad aumenta-re del cinquanta per cen-to. Cifre agghiacciati cheGiordano giustifica, benconscio di poter, con lesue rivelazioni, creare al-larmismi: «Nei prossimidieci anni – ha spiegatol’illustre oncologo – i casidi tumore dovuti all’inqui-namento ambientale au-menteranno della metà.So perfettamente che c’è ilrischio che possa passareun menagramo ma il mioruolo di medico e scien-ziato mi impone di forniredati concreti senza indo-rare la pillola». E la pillo-la, in effetti, è davveroamara di mandare già so-prattutto perché il ricer-catore napoletano sostie-ne che sia già una lottacontro il tempo: «Se noncomincia immediatamen-te una dura lotta per labonifica dei siti dall’inqui-namenti da rifiuti e, con-temporaneamente, non siattaccano le patologie tu-morale con nuovi proto-colli diagnostici, l’inciden-za di tumori è destinataad aumentare vertigino-

samente». Un discorsoschietto e chiaro quello diGiordano che, senza fron-zoli va al cuore del pro-blema: «Pare che stia an-dando contro i miei inte-ressi di ricercatore ma viassicuro che degli accorgi-menti tecnologici sarebbe-ro ben più importanti dialtri studi nel campo».Una sorta di battaglia airifiuti pericolosi per mez-zo dei nuovi strumenti dirilevamento, dunque. E’questo ciò che proponeGiordano per salvare l’Ir-pinia da una fine inglorio-sa e triste: «Ho chiestoall’agenzia di Telecomu-nicazioni di utilizzare tut-ti gli strumenti a disposi-zione per individuare intempo reale i mezzi chetrasportano rifiuti tossicie nocivi in Campania. Seli fermiamo prima che ar-rivino a sotterrarli quiavremo fatto un grandis-simo passo avanti vero unfuturo più roseo».Un vero e proprio allarmerosso, dunque, quellolanciato da Giordano, ri-cercatore Campano daanni trapiantato negli Sta-ti Uniti. Talmente grave diindurlo a proporre questoprogetto ricerca anche al-le altre regioni d’Italia, so-prattutto quelle del sud elimitrofe alla Campania.Secondo il ricercatore, in-fatti, «il problema inqui-namento potrebbe esserepiù generalizzato e piùgrave del previsto e noi,con la ricerca e l’indagine,dobbiamo riuscire ad ave-re i dati necessari per or-ganizzare una controffen-siva valida».

Il professor Giordano lancia l’allarme: senza un’attentomonitoraggio del territorio e una riduzione dell’inqui-namento, potremmo ritrovarci in gravi situazioni

della Redazione

Senza bonifica dai rifiutii tumori aumenteranno

Un aumento del 20 per cento dei casi di tu-more al seno, soprattutto nelle giovani donnedi età inferiore ai 40 anni, e incrementi delle

neoplasie del polmone, del sangue, del colon e dellostomaco. Tutto questo in meno di 10 anni. Esatta-mente dal 2001 al 2009, periodo in cui il professorAntonio Giordano ha svolto la sua ricerca territo-riale. I dati dello studio sono stati recentementepubblicati sull’importante rivista medica “Journalof experimental and clinical cancer research” e tutti,trovano una fortissima correlazione delle patologiecon la presenza di rifiuti nelle zone di residenzadei pazienti. Un binomio, quello tumori-rifiuti, cheè considerato centrale e imprescindibile per capirele cause di un innalzamento incontrollato del nu-mero delle patologie cancerose all’interno del ter-ritorio campano. E’ anche vero, comunque, chenulla ancora è stato scoperto per quanto concerneformazione del cocktail letale che porta alla forma-zione dei carcinomi. Un interrogativo a cui Giorda-no e la sua equipe stanno cercando di dare una ri-

sposta in tempi brevi: «Il nostro accumulo di daticontinua giornalmente – ha spiegato Giordano -proprio perché siamo convinti che le persone sianoaggredite da qualcosa che ancora non abbiamo sco-perto. Gli elementi noti come diossina, amianto oil cloruro di vinile sono centrali ma probabilmentenon sufficienti, da soli, a spiegare questo boom tu-

morale». Una corsa contro il tempo e contro l’igno-to, soprattutto perché è plausibile che «laddove sonostati sversati rifiuti pericolosi e tossici di varia e dub-bia natura, è possibile che si siano naturalmentesintetizzati elementi completamente nuovi e che,quindi, non riusciamo a rilevare. Una volta scoperti,però, questi elementi devono essere sì studiati masoprattutto eliminati. Questa bonifica – ha ovvia-mente sottolineato Giordano – deve essere fatta dal-le Istituzioni. Non lo possiamo certo fare noi ricer-catori». L’Irpinia è davvero una bomba ambientalepronta a scoppiare? Parrebbe proprio di sì soprat-tutto perché secondo la ricerca condotta dal teamdel Crom di Mercogliano non è in altro modo spie-gabile un così rapido indebolimento genetico, svi-luppatosi in non più di 10 anni. «Senza l’incidenzadi fattori esterni – ha concluso Giordano – è impen-sabile che ci sia stato un decadimento strutturalecosì rapido. Parliamo di uno spazio temporale tropporidotto. La causa deve essere per forza di tipo am-bientale».

Il binomio tumori - rifiuti è al centro degli studi dell’equipe guidata dal professor Giordano. «Laddove ci sono delle di-scariche è possibile che si siano naturalmente sintetizzati elementi nuovi che vanno scoperti e subito dopo eliminati»

La ricerca è una corsa contro il tempo