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Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO Numero 25 - Anno 27º Domenica 1 luglio 2012 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI • sdoganamenti import export • specialisti nelle formalità doganali e di trasporto con i paesi dell’Est • magazzino doganale proprio di temporanea custodia di merci estere • trasporti e spedizioni internazionali • linea direttissima plurisettimanale Bulgaria-Italia-Bulgaria Consulente Commercio estero • Diritto Doganale Comunitario Import Export • Iva Comunitaria e Nazionale • Accise • Centro Elaborazione dati Intrastat • Contenzioso doganale Docenze • Formazione Aziendale in materia Doganale • www.samasped.com - [email protected] Carpi (Mo), via dei Trasporti, 2/a - tel. 059 657.001 · fax 059 657.044 www.cadmestieri.com - [email protected] dott. Franco Mestieri Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro Luigi Lamma icino al vostro cuo- re per consolarvi, ma soprattutto per incoraggiarvi e sostener- vi”. E’ condensato in que- ste parole il senso della presenza di Benedetto XVI a Rovereto, il paese in pro- vincia di Modena, Dioce- si di Carpi, scelto come simbolo di tutto ciò che il sisma ha devastato in que- sto fiorente lembo di pia- nura padana che si esten- de tra Emilia, Lombardia Veneto. “Avrei voluto vi- sitare tutte le comunità...”, qui è il cuore del padre che parla, che ha un pen- siero per tutti i suoi figli, nessuno escluso. Si era capito fin da subito che i resoconti dalle zone ter- remotate avevano lascia- to il segno nell’animo del Papa, il sacerdote morto sotto le macerie, le vitti- me tra gli operai, le chie- se sventrate e le comunità orfane dei loro simboli di storia e di fede, l’eroismo dei parroci e dei volonta- ri. Ecco il senso di quel pensiero ricorrente, “ho sentito il bisogno di veni- re in mezzo a voi”. E con gioia questa famiglia, ora nella prova, ha accolto come un padre il Papa, un padre che seppur lontano e EDITORIALE EDITORIALE “V 4 Una carica straordinaria Su questa roccia ricostruire La visita di Benedetto XVI a Rovereto ha infuso forza e coraggio Per monsignor Cavina è stato un “incontro tra cuori in piena sintonia” Vi sarò vicino Vi sarò vicino

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Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO

Numero 25 - Anno 27ºDomenica 1 luglio 2012

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

• sdoganamenti import export• specialisti nelle formalità doganali e di trasporto con i paesi dell’Est• magazzino doganale proprio di temporanea custodia di merci estere• trasporti e spedizioni internazionali• linea direttissima plurisettimanale Bulgaria-Italia-Bulgaria

Consulente Commercio estero •Diritto Doganale Comunitario Import Export •

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dott. Franco Mestieri

Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro

Luigi Lamma

icino al vostro cuo-re per consolarvi,ma soprattutto per

incoraggiarvi e sostener-vi”. E’ condensato in que-ste parole il senso dellapresenza di Benedetto XVIa Rovereto, il paese in pro-vincia di Modena, Dioce-si di Carpi, scelto comesimbolo di tutto ciò che ilsisma ha devastato in que-sto fiorente lembo di pia-nura padana che si esten-de tra Emilia, LombardiaVeneto. “Avrei voluto vi-sitare tutte le comunità...”,qui è il cuore del padreche parla, che ha un pen-siero per tutti i suoi figli,nessuno escluso. Si eracapito fin da subito che iresoconti dalle zone ter-remotate avevano lascia-to il segno nell’animo delPapa, il sacerdote mortosotto le macerie, le vitti-me tra gli operai, le chie-se sventrate e le comunitàorfane dei loro simboli distoria e di fede, l’eroismodei parroci e dei volonta-ri. Ecco il senso di quelpensiero ricorrente, “hosentito il bisogno di veni-re in mezzo a voi”. E congioia questa famiglia, oranella prova, ha accoltocome un padre ilPapa, un padre cheseppur lontano e

EDITORIALEEDITORIALE

“V

4

Una caricastraordinariaSu questa

rocciaricostruire

La visitadi Benedetto XVI

a Rovereto ha infusoforza e coraggio

Per monsignor Cavinaè stato un

“incontro tra cuoriin piena sintonia”

Vi saròvicinoVi saròvicino

2 1 luglio '12

La ditta CARPIFLEX vanta una tradizioneventennale nel campo della produzioneartigianale dei materassi a molle.Produce i propri materassi presso il pro-prio laboratorio adiacente al punto di ven-dita diretta utilizzando i migliori materialisia nella scelta di tessuti che nelle imbotti-ture.Carpiflex da oltre ventanni investe energienella ricerca di nuovi materiali, nella ricer-ca e sviluppo di sistemi letto in grado dimigliorare la qualità del riposo, attraversouna posizione anatomicamente corretta. Via Giovanni XXIII, 113 - 41012 CARPI (Modena) - Tel. 059 686985

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L’Evangelista Marco, Evangeliario di Lorsch (sec. VIII-IX)

I

XIII Domenica del Tempo Ordinario

Ti esalterò, Signore,perché mi hai risollevatoDomenica 1 luglioLetture: Sap 1,13-15; 2,23-24; Sal 29; 2 Cor 8,7.9.13-15; Mc 5,21-43Anno B – I Sett. Salterio

Dal Vangelo secondo MarcoForma breve (Mc 5, 21-24.35b-43)

n quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo inbarca all’altra riva, gli si radunò attorno molta follaed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi dellasinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli

si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La miafiglioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché siasalvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli sistringeva intorno.Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tuafiglia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». MaGesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga:«Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessu-no di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni,fratello di Giacomo.Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli videtrambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato,disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina nonè morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tuttifuori, prese con sé il padre e la madre della bambina equelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Presela mano della bambina e le disse: «Talità kum», chesignifica: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fan-ciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essifurono presi da grande stupore. E raccomandò loro coninsistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle damangiare.

La scena che Marco ci pre-senta in questa domenica èpiuttosto comune nella vitapubblica di Gesù: una folla dibisognosi si accalca attorno alui cercando guarigione e con-forto. Anche uno dei capi dellasinagoga di Cafarnao, gli siavvicina e lo implora: “Miafiglia è ormai agli estremi,ma vieni, poni la tua mano sudi lei, e vivrà”. Quasi certa-

mente Giairo - Marco lo ri-corda per nome forse perchéancora noto nella prima co-munità - conosce Gesù per lasua frequentazione nella si-nagoga; ne ha potuto apprez-zare la pietà, la profonditàdello spirito, la bontà e lastraordinaria misericordia.Trovandosi nella disperazio-ne più totale, e non sapendopiù a chi altro ricorrere, siavvicina a Gesù. Di fronteall’impotenza degli uomini,l’unica speranza è nel Signo-re. E in questo ci troviamotanto vicini al capo della si-nagoga: nella disperazione,quest’uomo, che pure è tra i

potenti di Cafarnao, si svestedell’orgoglio del capo e dellasicurezza della dignità socia-le. Si inginocchia e non sivergogna di supplicare aiuto.Le sue parole non sono unlungo discorso ma una pre-ghiera semplice e assiemedrammatica. Gesù non ponetempo in mezzo e subito “vacon lui”.Quando però si sparge la no-tizia della morte della fan-ciulla, tutti perdono ogni spe-ranza e dicono di non distur-bare più il maestro di Nazareth.Forse anche Giairo sta perrassegnarsi. Ma Gesù, che hagià risposto alla preghiera delcapo della sinagoga, lo esortaa non perdere la speranza. Sipotrebbe dire che esaudiscela sua preghiera oltre le stes-se aspettative: lui voleva chela figlia guarisse dalla malat-tia, Gesù la risorge dalla mor-te. Avviene sempre così conla preghiera fatta con fede.Gesù dice a quell’uomo di-sperato: “Non temere, conti-nua solo ad aver fede!”. Giuntoalla casa di Giairo, di fronteal pianto e alle urla della follaGesù dice di calmarsi perchéla “fanciulla non è morta, madorme”. Tutti, come spesso

accade di fronte al Vangeloquando va oltre la nostraragionevolezza, lo prendo-no in giro e lo deridono. Maegli caccia via tutti, ed en-tra con i più intimi nellacasa.Nel linguaggio biblico lamorte è intesa come un ad-dormentarsi in attesa delrisveglio. I morti perciò giac-ciono come nel sonno easpettano la voce stessa delSignore che li svegli. CosìGesù sta davanti alla fan-ciulla. Ed è lui, Verbo delPadre, che la chiama: “Fan-ciulla, alzati!”. La prendeper mano e la mette in pie-di. Sta scritto: “Il giusto secade non rimane a terra,perché il Signore lo tieneper mano” (Sal 37,24). Esubito - nota l’evangelista -la fanciulla si alza e si met-te a camminare: è tornata invita. La morte non è piùinvincibile. La misericor-dia di Dio è più forte. Ed èsu questa misericordia cheedifichiamo la nostra vita,come l’uomo saggio cheedifica la sua casa sulla roc-cia.

MonsignorVincenzo PagliaAvviso agli abbonati

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Edwin Long, La resurrezione della figlia di Giairo (1889)

31 luglio '12 31 luglioEMERGENZA

Terremoto

“Rimanete fedeli alla vostra vocazione di gente fraterna e solidale”ha detto Benedetto XVI. Un forte richiamo a radicare la speranzain Dio “rifugio e fortezza” nella prova

La vita ricomincia

di tante chiese. Qui aRovereto di Novi, nel crollodella chiesa – che ho appenavisto – ha perso la vita DonIvan Martini. Rendendoomaggio alla sua memoria,rivolgo un particolare salu-to a voi, cari sacerdoti, e atutti i confratelli, che statedimostrando, come già è av-venuto in altre ore difficilidella storia di queste terre, ilvostro amore generoso peril popolo di Dio.Come sapete, noi sacerdoti– ma anche i religiosi e nonpochi laici – preghiamo ognigiorno con il cosiddetto«Breviario», che contiene laLiturgia delle Ore, la pre-ghiera della Chiesa che scan-disce la giornata. Preghia-mo con i Salmi, secondo unordine che è lo stesso pertutta la Chiesa Cattolica, intutto il mondo. Perché vidico questo? Perché in que-sti giorni ho incontrato, pre-gando il Salmo 46, questaespressione: «Dio è per noirifugio e fortezza, aiuto in-fallibile si è mostrato nelleangosce. / Perciò non te-miamo se trema la terra, / sevacillano i monti nel fondodel mare» (Sal 46,2-3).Quante volte ho letto questeparole? Innumerevoli vol-te! Eppure in certi momenti,come questo, esse colpisco-no fortemente, perché toc-cano sul vivo, danno voce aun’esperienza che adesso voi

state vivendo, e che tuttiquelli che pregano condivi-dono. Ma – vedete – questeparole del Salmo non solomi colpiscono perché usanol’immagine del terremoto,ma soprattutto per ciò cheaffermano riguardo al no-stro atteggiamento interioredi fronte allo sconvolgimentodella natura: un atteggiamen-to di grande sicurezza, ba-sata sulla roccia stabile, ir-removibile che è Dio. Noi«non temiamo se trema laterra» – dice il salmista –perché «Dio è per noi rifu-gio e fortezza», è «aiuto in-fallibile … nelle angosce».

Cari fratelli esorelle, questeparole sem-brano in con-trasto con lapaura che inevitabilmente siprova dopo un’esperienzacome quella che voi avetevissuto. Una reazione im-mediata, che può imprimer-si più profondamente, se ilfenomeno si prolunga. Ma,in realtà, il Salmo non siriferisce a questo tipo dipaura, e la sicurezza che af-ferma non è quella di super-uomini che non sono toccatidai sentimenti normali. Lasicurezza di cui parla è quella

della fede, per cui, sì, ci puòessere la paura, l’angoscia –le ha provate anche Gesù –ma c’è soprattutto la certez-za che Dio è con me; come ilbambino che sa sempre dipoter contare sulla mammae sul papà, perché si senteamato, voluto, qualunquecosa accada. Così siamo noi

rispetto a Dio:piccoli, fragi-li, ma sicurinelle sue mani,cioè affidati alsuo Amore cheè solido comeuna roccia.Questo Amo-re noi lo ve-diamo in Cri-sto Crocifisso,che è il segnoal tempo stes-so del dolore edell’amore. E’la rivelazione

di Dio Amore, solidale connoi fino all’estrema umilia-zione. Su questa roccia, conquesta ferma speranza, si puòcostruire, si può ricostruire.Sulle macerie del dopoguerra– non solo materiali – l’Ita-lia è stata ricostruita certa-mente grazie anche ad aiutiricevuti, ma soprattutto gra-zie alla fede di tanta genteanimata da spirito di verasolidarietà, dalla volontà didare un futuro alle famiglie,

Il discorso di Benedetto XVI

ari fratelli e sorelle!Grazie per la vostraaccoglienza! Fin daiprimi giorni del ter-

remoto che vi ha colpito,sono stato sempre vicino avoi con la preghiera e l’in-teressamento. Ma quandoho visto che la prova eradiventata più dura, ho sen-tito in modo sempre piùforte il bisogno di venire dipersona in mezzo a voi. Eringrazio il Signore che melo ha concesso! Saluto al-lora con grande affetto voi,qui riuniti, e abbraccio conla mente e con il cuore tuttii paesi, tutte le popolazioniche hanno subito danni dalsisma, specialmente le fa-miglie e le comunità chepiangono i defunti: il Si-gnore li accolga nella suapace. Avrei voluto visitaretutte le comunità per ren-dermi presente in modopersonale e concreto, mavoi sapete bene quanto sa-rebbe stato difficile. Inquesto momento, però, vor-rei che tutti, in ogni paese,sentiste come il cuore delPapa è vicino al vostro cuoreper consolarvi, ma soprat-tutto per incoraggiarvi esostenervi.Saluto il Signor MinistroRappresentante del Gover-no, il Capo del Dipartimentodella Protezione Civile, el’Onorevole Vasco Errani,Presidente della RegioneEmilia-Romagna, che rin-grazio per le parole che miha rivolto a nome delle isti-tuzioni e della comunitàcivile. Desidero ringrazia-re poi il Cardinale CarloCaffarra, Arcivescovo diBologna, per le affettuoseespressioni che mi ha indi-rizzato e dalle quali emer-ge la forza dei vostri cuori,che non hanno crepe, masono profondamente unitinella fede e nella speranza.Saluto e ringrazio i FratelliVescovi e Sacerdoti, i rap-presentanti delle diverse re-altà religiose e sociali, leForze dell’ordine, i volon-tari: è importante offrireuna testimonianza concre-ta di solidarietà e di unità.Come vi dicevo, ho sentitoil bisogno di venire, seppureper un breve momento, inmezzo a voi. Anche quan-do sono stato a Milano, al-l’inizio di questo mese, perl’Incontro Mondiale delleFamiglie, avrei voluto pas-sare a visitarvi, e il miopensiero andava spesso avoi. Sapevo infatti che, ol-tre a patire le conseguenzemateriali, eravate messi allaprova nell’animo, per ilprotrarsi delle scosse, an-che forti; come pure dallaperdita di alcuni edifici sim-bolici dei vostri paesi, e traquesti in modo particolare

La Chiesa vi è vicina evi sarà vicina con la suapreghiera e con l’aiuto

concreto delle sueorganizzazioni, inparticolare della

Caritas, che si impegne-rà anche nella ricostru-zione del tessuto comu-nitario delle parrocchie.

Qui a Rovereto di Novi,nel crollo della chiesa –che ho appena visto –ha perso la vita Don

Ivan Martini. Rendendoomaggio alla sua

memoria, rivolgo unparticolare saluto a voi,cari sacerdoti, e a tutti i

confratelli, che statedimostrando, come già è

avvenuto in altre oredifficili della storia diqueste terre, il vostroamore generoso per il

popolo di Dio.

La sicurezza di cuiparla (il Salmo 46) èquella della fede, per

cui, sì, ci può essere lapaura, l’angoscia – leha provate anche Gesù– ma c’è soprattutto lacertezza che Dio è conme; come il bambino

che sa sempre di potercontare sulla mamma e

sul papà, perché si senteamato, voluto, qualun-

que cosa accada.

C

un futuro di libertà e dipace. Voi siete gente chetutti gli italiani stimano perla vostra umanità esocievolezza, per la labo-riosità unita alla gioviali-tà. Tutto ciò è ora messo adura prova da questa situa-zione, ma essa non deve enon può intaccare quelloche voi siete come popolo,la vostra storia e la vostracultura. Rimanete fedeli allavostra vocazione di gentefraterna e solidale, e af-fronterete ogni cosa conpazienza e determinazio-ne, respingendo le tenta-zioni che purtroppo sonoconnesse a questi momen-ti di debolezza e di biso-gno. La situazione che sta-te vivendo ha messo in luceun aspetto che vorrei fosseben presente nel vostrocuore: non siete e non sa-rete soli! In questi giorni,in mezzo a tanta distruzio-ne e dolore, voi avete vistoe sentito come tanta gentesi è mossa per esprimervivicinanza, solidarietà, af-fetto; e questo attraversotanti segni e aiuti concreti.La mia presenza in mezzoa voi vuole essere uno diquesti segni di amore e disperanza. Guardando levostre terre ho provato pro-fonda commozione davantia tante ferite, ma ho vistoanche tante mani che levogliono curare insieme avoi; ho visto che la vitaricomincia, vuole ricomin-ciare con forza e coraggio,e questo è il segno più bel-lo e luminoso. Da questoluogo vorrei lanciare unforte appello alle istituzio-ni, ad ogni cittadino ad es-sere, pur nelle difficoltà delmomento, come il buonsamaritano del Vangelo chenon passa indifferente da-vanti a chi è nel bisogno,ma, con amore, si china,soccorre, rimane accanto,facendosi carico fino infondo delle necessità del-l’altro (cfr Lc 10,29-37).La Chiesa vi è vicina e visarà vicina con la sua pre-ghiera e con l’aiuto con-creto delle sue organizza-zioni, in particolare dellaCaritas, che si impegneràanche nella ricostruzionedel tessuto comunitariodelle parrocchie.Cari amici, vi benedico tuttie ciascuno, e vi porto congrande affetto nel mio cuo-re.

Da questo luogo vorreilanciare un forte appelloalle istituzioni, ad ognicittadino ad essere, pur

nelle difficoltà delmomento, come il buonsamaritano del Vangelo

che non passa indifferen-te davanti a chi è nel

bisogno, ma, con amore,si china, soccorre,

rimane accanto, facen-dosi carico fino in fondodelle necessità dell’altro.

4 1 luglioEMERGENZA

Terremoto

ontinua dalla primaC Su questa roccia ricostruire

con mille pensieri, ha senti-to il bisogno di venire a tro-varla. Tutto è stato prepara-to con cura in tempi brevis-simi, mantenendo uno stiledi sobrietà e di semplicitàfamiliare: i gruppi di bam-bini e di giovani nelle primeposizioni insieme agli an-ziani e ai disabili, persone efamiglie chiamate a portareil saluto al Papa.Tutto bello ma dopo? Re-stano le macerie e le zonerosse, si torna nelle tende enon nelle proprie case, nonsi può ancora aprire il nego-zio o la fabbrica, in paesenon c’è il pane e il medico èancora sotto la tenda. Ciòche colpisce nelle parole diBenedetto XVI è la capacitàdi immedesimarsi in questacondizione in cui “ci puòessere la paura, l’angoscia”,ci sono “le tentazioni chepurtroppo sono connesse aquesti momenti di debolez-za e di bisogno”. Tutti l’hanno

sentito davvero vicino. Tut-ti hanno accolto il suo mes-saggio di incoraggiamentocome credibile e possibileperché radicato nella fede inDio, il cui amore per ognu-no di noi “è solido come unaroccia”.C’è un passaggio del discorsodi Benedetto XVI che an-drebbe stampato su magliettee striscioni, ma soprattuttodovrebbe penetrare nei cuo-ri di tutti coloro che oggistentano a vedere un futuroluminoso: “Su questa roc-cia, con questa ferma spe-ranza, si può costruire, sipuò ricostruire”. Si attingealle radici della fede ma senzaignorare l’identità di un po-polo che viene prima delleappartenenze o delle diver-se opzioni ideologiche: “Ri-manete fedeli alla vostravocazione di gente fraternae solidale, e affronterete ognicosa con pazienza e deter-minazione”.

Il Papa ci è accanto - “nonsiete e non sarete soli” - coni fatti e non solo con le paro-le; gli aiuti della Chiesa sonoarrivati e arriveranno. Il for-te appello alle Istituzioni eai singoli cittadini a non di-menticare ma a farsi prossi-mo, ognuno per le proprieresponsabilità, di chi è nelbisogno ora merita di essereraccolto e misurato alla pro-va dei fatti. “Rispetto delleregole senza eccessi di bu-rocrazia” ha affermato ilgovernatore Vasco Errani,bene ora si faccia presto per-ché la vera sfida da vincereè tra il desiderio di rinascitadi un popolo e l’inerzia deipalazzi del potere. Ricostru-ire vuol dire anche far spa-zio al nuovo, ma tutto devetornare come prima, anchese niente sarà come prima,per poter affidare ai nostrifigli e alle nostre comunitàuna stagione di serenità e disperanza.

leggero ritardo di quindici minuti sul programmama ecco, alle ore 10.45, nel centro di Rovereto siscorge in lontananza il pullmino bianco della Pro-

tezione Civile sul quale siede Benedetto XVI accompa-gnato dal vescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina.Davanti alla chiesa campeggia l’immagine di don IvanMartini, sulla porta la piccola statua della Madonna delVoto, tanto cara al popolo di Rovereto. Il Papa si ferma esosta qualche attimo per una preghiera silenziosa, intornola città è deserta si odono solo gli scatti delle macchinefotografiche. Al termine della preghiera Benedetto XVIrompe per un attimo il protocollo e si avvicina ai giornalistie pensando alle popolazioni colpite dal sisma dice: “Pregoper tutti voi, vogliamo aiutarvi. Dio vi benedica”. Poiritorna sui suoi passi e si avvicina a tre laici scelti inrappresentanza della comunità parrocchiale per portare ilsaluto al Papa, sono Rosanna Caffini, Milva Marri eSalvatore Catozzi, accanto a lui per le presentazionisempre monsignor Cavina. Benedetto XVI stringe loro lemani, incrocia i loro sguardi carichi di emozione ed ha pertutti parole di conforto e incoraggiamento: “Pregate esperate, il Papa vi è vicino”. Poi sale sulla macchinascoperta per il saluto alla folla che l’attende in corsoGaribaldi, sono in tanti ad aspettarlo, autorità ma soprattut-to bambini, giovani, anziani e disabili ai primi posti. Difianco al palco i Vescovi, prima quelli delle diocesi terre-motate poi gli altri dell’Emilia Romagna, tra cui il vescovoemerito di Carpi monsignor Elio Tinti e il vescovo diCesena-Sarsina monsignor Douglas Regattieri. Nume-rose le Autorità Civili e Militari, il rappresentante delGoverno, ministro Piero Gnudi, il capo della Protezionecivile Franco Gabrielli, le rappresentanze delle organiz-zazioni di volontariato. Sul lato di sinistra le persone scelteper portare il saluto al Santo Padre attendevano con emo-zione palpabile. Per il Papa applausi e cori, un’accoglienzafestosa e composta, nel breve percorso tra la gente, che perun momento ha fatto dimenticare pianti e sofferenze. Sottoil semplice gazebo destinato ad ospitarlo siedono il cardi-nale Carlo Caffarra e il governatore della Regione EmiliaRomagna Vasco Errani. Ora tutto è pronto per dare inizioalla parte ufficiale della visita e ascoltare le parole delPapa. a cura di Benedetta Bellocchio

Martedì 26 giugno Benedetto XVIa Rovereto: l’attesa, le parole,l’incontro con la gente

Prego per tutti voi

se, i suoi municipi, i luoghidel lavoro”. La presenza delPapa è, secondo il Cardina-le, segno di una vicinanzaprolungata che ha profonda-mente commosso; le sue pa-role sono “di conforto, diconsolazione, e di speranza.Per i nostri sacerdoti – hasottolineato –, che stannodando una testimonianza eroi-ca di condivisione della sof-ferenza dei loro fedeli”, maanche per le autorità e per ivolontari, “che si spendonosenza misura”. “Ci sono tan-te crepe nelle nostre case,ma nessuna nei nostri cuo-ri”, ha detto il Cardinale; “purcosì duramente flagellato,questo popolo sta ritrovandoun’unità più vera e più pro-fonda. Ci aiuti, Santo Padre,con la sua presenza e con lesue parole, a vivere questomomento così triste e fatico-so nella luce della fede e del-la speranza che non delude”.

ErraniColpitima non piegatiUna terra e una gente “colpitama non piegata” l’Emilia, nelleparole del presidente VascoErrani, che ha dato il benve-nuto al Santo Padre ricordan-do prima di tutto le vittimedel terremoto e in particolaredon Ivan Martini, “testimonedi un impegno e di una vici-nanza spirituale vera dellaChiesa, dei parroci, dei ve-scovi, delle associazioni e delvolontariato cattolico versochi ha meno e chi soffre, chein questi giorni è stata moltoimportante per alleviare letante ferite”. Nonostante le“offese del sisma”, rimaneinfatti una comunità che “vuoleessere solidale, al lavoro”, “cheguarda avanti e vuole costru-ire qualcosa per domani. Me-glio di ieri. Con sempre piùidentità”.“Ridare vita ai nostri luo-ghi”, “presto e con ordine,fissando priorità”, “rispettan-do le regole, ma senza buro-crazia”, la pista di lavoro perErrani, che è anche Com-missario straordinario per laricostruzione. Dopo aver rin-graziato, con parole non ri-tuali, i volontari di tutte lealtre regioni per l’interventosulla prima emergenza, hadettato gli obiettivi per il fu-turo. “Prima di tutto le scuo-le”, poi “ripresa in sicurezzadel lavoro e delle attività pro-duttive”, in una regione che,

altamente simbolico di donIvan” e la necessità di “dareun significato e un orizzontedi tanti colori diversi ai nostrifigli. Dando un senso e unadimensione alle loro paure, eliberando uno spazio grandeper le loro speranze e le lorovocazioni. Speranze e voca-zioni che illumineranno dicreatività, di cultura, di fedenel domani, per il nostro fu-turo comune”.

CaffarraNessuna crepanei nostri cuoriProfonda gratitudine haespresso il Cardinale CarloCaffarra per la visita di Be-nedetto XVI. “Siamo stati in-vestiti da un’immane trage-dia. Questo popolo ha per-duto ciò che aveva di piùcaro: le sue case, le sue chie-

L’ingresso del Papa nell’area dove la folla lo attendeva è stato preceduto dall’arrivodella Madonnina del Voto recuperata dalla chiesa di Santa Caterina.Prima del discorso del Papa, i saluti del presidente della Regione Vasco Erranie del presidente della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna card. Carlo Caffarra

Un

nel territorio colpito dal si-sma, vede “un concentratodi buona economia e di buo-na occupazione” da salva-guardare e rilanciare. Anco-ra, il patrimonio artistico,“tratto sostanziale della vitadelle nostre comunità”, infi-ne “le abitazioni civili, perdare soluzioni dignitose a chiha la casa inagibile in tempiaccettabili”.Un impegno che è “vera epropria sfida da vincere”, daaffrontare con trasparenza,contro ogni possibile infiltra-zione, “lavorando alla lucedel sole”. “La sua preghiera,la sua concreta e generosasolidarietà – si è poi rivolto alSanto Padre, ringraziandolo -e la sua visita di oggi ci con-fortano e ci dicono che pos-siamo e dobbiamo vincerequesta sfida”.Vasco Errani ha ricordatoancora una volta il sacrificio,il “gesto così umano e così

Dalla Conferenza episcopale italiana destinatitre milioni di euro di cui 600 mila per la diocesi di Carpi

Si pensa ai Centri di comunitàAmmonta ora a 600mila euro il contributoassegnato alla Diocesi di Carpi da parte dellaCaritas Italiana per interventi straordinari e dicarattere urgente post terremoto. Ne ha datocomunicazione il direttore della Caritas donFrancesco Soddu lo scorso 25 giugno, speci-ficando che queste somme sono destinate alpotenziamento dei servizi alla popolazionequali centri di ascolto, di incontro, disocializzazione e animazione della comunità,nonché per interventi a carattere comunitario come ad esempio strutture polifunzionali per crearespazi di aggregazione. A tale proposito, alla luce delle esperienze maturate nel recente sisma aL’Aquila, vengono proposte strutture socio pastorali denominati “Centri di comunità” darealizzare in alcune delle comunità colpite dal terremoto. Gli uffici diocesani sono già all’operaper individuare, insieme a Caritas italiana, quelle situazioni, tra le parrocchie colpite, che megliorispondono ai requisiti richiesti per installare questo tipo di edifici.In occasione della visita del Santo Padre Benedetto XVI nelle zone colpite dal sisma nelle qualisono coinvolte sette comunità diocesane, distribuite tra Emilia Romagna, Veneto e Lombardia,la Conferenza Episcopale Italiana intende esprimere al Successore di Pietro gratitudine evicinanza.Fino ad oggi la Chiesa Italiana ha messo a disposizione, per questa emergenza, tre milioni di europrovenienti dai fondi dell’otto per mille, ai quali si stanno aggiungendo i frutti della Collettanazionale indetta per lo scorso 10 giugno e i proventi delle varie iniziative ispirate in tutto il Paesedalla fantasia della carità.Caritas Italiana, che fin dai primi momenti ha attivato in Emilia un centro di coordinamento perconsentire interventi adeguati e rispondenti ai bisogni, sta provvedendo alla effettiva distribuzio-ne dei fondi raccolti, che sono stati già messi a disposizione delle comunità colpite per una sommache proprio oggi, grazie ad un secondo trasferimento operato da Caritas Italiana, ha raggiunto itre milioni di euro.

51 luglioEMERGENZA

Terremoto

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o lasciato il Papa mol-to soddisfatto, direi cheha goduto per la gioiacon cui è stato accolto

e per gli incontri che ha avu-to”. Parlare con monsignorCavina nei giorni precedentila visita di Benedetto XVInon è stato facile, un susse-guirsi di interviste e di incon-tri con la stampa, poi le riu-nioni per l’organizzazionedavvero una fatica che si èaggiunta alla gestione del-l’emergenza per il terremoto.Uno sforzo premiato da unagiornata indimenticabile, riu-scita sotto ogni punto di vi-sta. “Nel tragitto del ritorno –racconta monsignor Cavinache ha potuto accogliere eriportare il Papa al camposportivo di San Marino – ilSanto Padre era visibilmentefelice e stupito, non pensavadi ricevere un’accoglienza così

Monsignor Elio TintiVescovo emeritodi Carpi

Dalla prima scossa, sonogià venuto a Carpi tre volte,in occasione del funerale didon Ivan, quando assieme adon Douglas sono andato aCastiglione delle Stiviereper la Festa di san Luigi eoggi, per la visita del Papa.Piange il cuore vedere quan-to ha distrutto il terremoto.Vedere il buco della cupoladella Cattedrale è stata unapena enorme, pensare allechiese restaurate dai parro-ci e al restauro recente delDuomo, anche peggio.Quello che provo è il senti-mento di un padre davanti aun figlio ferito e dolorante,guardando questo anellovedo la mia sponsalità, ilmio amore e la mia fedeltàalla Chiesa di Carpi. Leemozioni provate sonomolto intense, vedere poi ilPapa in questa nostra terraferita non ha fatto che au-mentare tutto quanto sentonel mio cuore. Il suggeri-mento che posso dare è sem-plice: occorre ricominciareda capo con la forza, il co-raggio, la fiducia e la fedeche abbiamo dentro di noi.Provo un dispiacere gran-dissimo nel pensare a chiha perso la vita, a chi nonha più la casa e a chi rischiail posto di lavoro, questatragedia mi fa piangere ilcuore. Mi fa dire a chi hapotere decisionale di dare ilpiù in fretta possibile la pos-sibilità di ricostruire affin-ché i danni che non ha fattoil terremoto non li faccia laburocrazia.Un appello, mettete in si-curezza in fretta cupole ecampanili, va fatto per al-meno due ragioni: la pri-ma, evitare che, cadendo,facciano ulteriori danni; laseconda, preservare il no-stro patrimonio religioso,artistico e culturale.La visita del Papa è un eventogrande davvero; il Pontefi-ce ha detto parole forti eimportanti, tra l’altro ha ri-cordato a tutti e a ciascunoche la cosa più importante,in mezzo a queste macerie,è che non crolli la fede. E’la fede un eccellente moto-re per una ricostruzionespirituale, morale, materiale.

A.B.

MonsignorDouglas RegattieriVescovo di Cesena-Sarsina

La ferita è grande, vederela mia terra così colpita famolto male, ma il dolorenon deve prendere ilsopravvento e bisogna pen-sare a tutto il bene che sipuò fare. Così abbiamo pen-sato a un gemellaggio tra laDiocesi di Cesena e Vallalta,il mio paese d’origine. Stia-mo valutando cosa offrire,cosa fare in base ai bisogni.Come Diocesi di Cesena sia-mo disponibili ad aiuti,scambi; abbiamo persone evolontari disponibili.Avevo già visto alcune vol-te le cittadine toccate dalsisma, Rovereto compresa,ma oggi è davvero un’emo-zione speciale, l’incontrocon il Santo Padre è statomolto caldo e molto bello.Il dolore profondo per laperdita di don Ivan, di cuiero molto amico – abbiamofatto insieme anche un viag-gio in Brasile che ha salda-to una bella amicizia – èstato un po’ lenito dalla pre-senza e dall’omaggio delPontefice.Il consiglio che do alla miagente è semplice: non la-sciarsi prendere dalla di-sperazione, prendere attodella situazione, rimotivarsi,stare uniti, fare comunità.Ho la certezza che, comun-que sia, il Signore ci haprotetti: se il terremoto fos-se venuto in un altro mo-mento avrebbe fatto centi-naia di morti, la devasta-zione sarebbe stata impres-sionante.Adesso è il tempo della ri-costruzione: guardiamoavanti, con serenità e fidu-cia nel Signore.

A.B.

Le impressioni di monsignor Cavina

che possa accelerare il ripri-stino dei luoghi di culto”.Doveva essere una visita so-bria e famigliare, per questosi è impegnato monsignorCavina e così è stato. Ora siricomincia da qui, non solo aRovereto ma in tutte le comu-nità chiamate a rinascere.

L.L.

“Hgioiosa da persone così pro-vate dalla sciagura del terre-moto. Ha apprezzato questospirito di reazione. E’ statocontento del contatto con lagente, di aver parlato con isacerdoti, con le famiglie, diaver ascoltato le loro esigen-ze e le loro attese”. Dallaposizione di spettatore parti-colarmente coinvolto il Ve-scovo di Carpi ha notato unaspetto rilevante: “Ho vistoun incontro di cuori entratipienamente in sintonia, chesi sono profondamente capi-ti. La gente ha compreso qua-le amore ha il Papa nei loroconfronti e cosa lo muovedavvero: incontrare e inco-raggiare. E lo hanno ricam-biato con affetto ed entusia-smo”. Nel poco tempo dispo-nibile Benedetto XVI si èmolto interessato della situa-zione, ha voluto sapere tante

informazioni su come proce-de la situazione degli sfollati,quanti hanno perso la casa e illavoro. “In modo particolare– spiega monsignor Cavina –il Papa è stato impressionatodalla distruzione delle chieseche ha definito una ‘calamitàspirituale’ ed ha assicurato ilsuo sostegno per ogni sforzo

Una visita tutta diversa“Non mi è mai capitato che durante l’attesa di BenedettoXVI i bambini giocassero tranquillamente nel parco adia-cente”: questo commento di un giornalista descrive inmodo efficace il clima vissuto in occasione della visita diBenedetto XVI a Rovereto . “Una festa della parrocchia macon il Papa”, una visita “tutta diversa”, ancora, famigliare,come quella di un papà ai suoi figli. “Nonostante le difficol-tà organizzative ci siano state, siamo riusciti un po’ arompere il proto-collo sulla sicurez-za – commenta ilvicario don Car-lo Malavasi – eabbiamo potuto farsì che il Papa in-contrasse davveroe il più possibilela gente”. DonMalavasi ha potu-to salutare il Pon-tefice, avendo avu-to l’incarico di ac-compagnare i di-versi Vescovi ne-gli spazi loro de-dicati e nell’incon-tro con BenedettoXVI. MonsignorCavina ha insisti-to particolarmen-te affinché anchelui incontrasse il Papa, e nel volto di don Carlo era evidentela gioia per una visita che si è svolta al meglio. A rappresen-tare il clero della diocesi di Carpi anche don Franco Toniniinvitato sul palco di Benedetto XVI.

Incontro di cuoriIncontro di cuori

6 1 luglioEMERGENZA

TerremotoGuglielmo GaragnaniPresidenteConfagricolturaEmilia Romagna

Essere di fronte a Sua San-tità è un’emozione assolu-ta, se poi penso che lui èvenuto in un territorio, ilnostro, colpito dal dramma,l’emozione, se possibile, èancora maggiore.L’impatto del Papa sulla fol-la, come sempre, è stato for-tissimo, il messaggio cheha dato è di speranza, disollievo psicologico.Era la prima volta che vede-vo Papa Benedetto XVI e ilcoinvolgimento di tutti noipresenti è stato enorme.L’idea soltanto che Sua San-tità sia stato sul piazzaledella chiesa dove è mortoun sacerdote, che abbia cal-pestato le strade di una cit-tadina di provincia resterà,indelebile. Il Pontefice è statocon noi un paio d’ore, ma ilsuo non è stato un passag-gio veloce perché è statointenso, ricco di compas-sione e di empatia.Come presidente di un’as-sociazione sono stato invi-tato dalla giunta regionaleassieme ai colleghi di altreassociazioni. Per quanto ri-guarda il settore che rap-presento, e non solo, mi sentodi affermare che il presi-dente Errani ha capito chela burocrazia è la bestia nera.Lo vedo impegnato seria-mente in prima linea, macredo che abbia bisogno delsostegno di noi tutti per

portare a Roma le nostreistanze. Non si sta rispar-miando, ma noi dobbiamoessere presenti. A Modenaabbiamo una presidente digrande bravura comeEugenia Bergamaschi, inquesto mese ha fatto mol-tissimo. In tutta onestà pen-

so che dagli agricoltori ci siamolto da imparare, l’insegna-mento che danno è incredibi-le.

Franca Pirolo MestieriVolontaria

L’impressione maggiore cheho avuto è l’emozione dellagente, autentica e profonda.Mi sono commossa quandoho sentito gli applausi concui è stato accolto il Vescovoemerito, monsignor Elio Tin-ti, paragonabili solo a quellirivolti ai pompieri, natural-mente escludendo il Papa cheè stato accolto con un caloreincommensurabile, lo stessoche ha donato lui a ciascunodi noi.Mi ha reso felice vedere an-che l’affetto, la cordialità concui il nostro vescovo,monsignor Francesco Cavina,si è intrattenuto con il Papa,si capiva che, tra di loro, c’èun rapporto molto bello equesto mi ha fatto un grandepiacere. Penso che permonsignor Cavina sapere digodere dell’amicizia del Pon-tefice sia una molla straordi-naria per non abbattersi da-vanti a tanta distruzione e tantodolore.Apprezzo molto anche che ipolitici fossero defilati, quel-lo di Rovereto voleva e dove-

Un evento straordinario “in questa fettaccia di terra tra il Poe l’Appennino”. La visita del Papa a Rovereto, l’arrivo e la partenzaa San Marino, il sorvolo sulla piazza di Carpi alle 12.22

“Signore, fammi lagrazia che io rimangasempre povero sì che iopossa avere sempre laconsolazione del miolavoro”. Poi si segnò e,rizzatosi, prese la vangache stava appoggiataall’olmo capofilare eincominciò a vangare.Sull’argine passò unangelo e si fermò aguardare don Camilloche vangava… Non mifate scrivere stupidaggi-ni, fratelli! Gli angelinon passano sugli argini.Però, qualche volta,dovrebbero passarci.Non è soltanto una miaidea, ma è anche quelladel mio vecchio Vesco-vo”

Giovannino Guareschi

Cristo: “Tu hai paura? Edi che mai?”Don Camillo: “Non loso, se sapessi di che cosaho paura, non avrei piùpaura…L’anima è diDio, i corpi sono dellaterra. la fede è grande,ma questa è una paurafisica. La mia fede puòessere immensa, ma sesto dieci giorni senzabere, ho sete. La fedeconsiste nel sopportarequesta sete accettandolaa cuor sereno comeprova imposta da Dio.Gesù, io sono pronto asopportare mille paurecome questa per amorvostro. Però ho paura”.Il Cristo sorriseDon Camillo. “Mi di-sprezzate?”Cristo. “No, donCamillo, se tu non avessipaura, che valore avreb-be il tuo coraggio?”.

Giovannino Guareschi

Nuova sede di Fotostudioimmagini in via Volta 42 a Novi

va essere un incontro tra SuaSantità e la gente. Così è sta-to.Unico neo, mi spiace che ilpresidente Errani non abbianominato i nostri ospedali.Noi carpigiani e i cittadinidella Bassa siamo rimasti sen-za – chiusi quello di Carpi,Mirandola e Finale -, temoper questo fatto perché misembra venga sottovalutato.Si parla di fabbriche e va bene,di case e va benone, di scuolee sono necessarie perchèl’istruzione è sacra, ma lo èanche la salute. Sono certache la visita del Santo Padre

lascerà il segno e ho dentro dime una certezza, nonspiegabile razionalmente maferma: il Papa ci aiuterà. Loha fatto venendo qui in mez-zo a noi, continuerà a farlo. Enon solo con la preghiera.

Stefano CappelliMedico

Ho avuto il privilegio di esse-re presente dall’inizio, quan-do il Santo Padre è atterrato aSan Marino ero lì e sono statodavvero fortunato perché hopotuto seguirlo da vicino intutto il percorso, ho addirittu-ra potuto scambiare due pa-role con lui. Un privilegionato dall’amicizia con il Ve-scovo, monsignor FrancescoCavina, di cui sono il medicopersonale. Naturalmente ave-vo l’avallo della Segreteria edella Gendarmeria Vaticana.Un’esperienza bella, toccante,ricca di contenuti per i mes-saggi dati dal Pontefice, re-almente vicino alle popola-zioni terremotate. Con le sueparole e la sua presenza ilPapa ha dato anche forza alleistituzioni. Lo affermo comemedico, preoccupato e con-temporaneamente fiduciosoche il mondo della sanità sap-pia reagire nel modo miglio-re.Come cittadino e come pro-fessionista toccato personal-

mente dal terremoto, possoaffermare che la presenza delPapa nella mia terra mi hadato tanto in forza, coraggio,voglia di ricostruire tutto noncome prima ma meglio di pri-ma. Come amico del Vesco-vo provo una grande gioiaper lui, avere avuto il Ponte-fice indubbiamente lo rincuorae comunica a lui, come a tuttinoi, un valore fondamentale,l’importanza dell’amicizia. Cisono legami che durano persempre e anche se ci si allon-tana fisicamente, la vicinan-za affettiva e spirituale resta.Il Santo Padre ha dato a tuttinoi una forza grande: la suafede, la sua umanità, la suamitezza rimarranno impressein ciascuno e saranno, per noi,motivo di grande forza.

Grazie della visitaGrazie della visita

Il servizio fotografico sulla visita del Papa è statorealizzato da Euro Barelli e Marcello Testoni.Carlo Pini ha collaborato per le riprese video.

Annalisa Bonaretti

71 luglioEMERGENZA

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Da Novia Tele PaceMassimo e PatriziaGrillenzoni con il figlioValerio, 12 anni, sono statiscelti come portavoce dellacomunità di Novi. “Ci sia-mo sentiti onorati – spiegala signora Patrizia – perquesto incarico. E’ statoemozionante avvicinare ilPapa, che si è rivolto inparticolare a Valerio. Ab-biamo portato nel cuore nonsolo Novi ma anche gli altripaesi che, sono stati colpiticome il nostro, ma che nonhanno avuto la possibilitàche è stata data a noi. Perquanto ci riguarda – preci-sa – attualmente siamo sfol-lati sia per la casa sia per illavoro poiché gli edifici sitrovano nella zona rossa.Avevamo acquistato unaroulotte per le vacanze, maora la utilizziamo come abi-tazione”. La famigliaGrillenzoni ha inoltre con-segnato a Benedetto XVI labusta contenente il proget-to della chiesa prefabbrica-ta che Tele Pace ha donatoalla parrocchia di Novi. Unprogetto a cui il Papa haimpartito la sua benedizio-ne. “Il direttore di Tele Pacedon Guido Todeschini –spiega il parroco di Novi,don Ivano Zanoni – si èpreso particolarmente a cuo-re la nostra comunità, per-ciò l’emittente ci ha regala-to una piccola chiesa di le-gno, di 22 metri per 10,dotata anche di campanilee sagrestia. Sarà inaugura-ta il 15 agosto e intitolata aMaria stelladell’evangelizzazione, conla speciale protezione delBeato Giovanni Paolo II”.

Tenerezzae forza“Oggi ho fatto la cosa piùpiccola, un saluto, ma la piùgrande della mia vita, e me laricorderò per sempre”. Que-sto il commento di France-sca Boldrin, 10 anni, diRovereto, che insieme allasorellina Chiara ha ricevutouna carezza da Benedetto XVI.Ad accompagnare le bambi-ne i genitori Davide e Mar-gherita e la nonna Domeni-ca. Un gesto di tenerezza,quello del Papa, che ha susci-tato grande emozione nellafamiglia. “Il nostro sentimento– afferma Davide Boldrin – èuna gratitudine profonda perBenedetto XVI. Una personasemplice, di grande umanità,che ha dimostrato un’atten-zione paterna verso tutti. Havoluto rimarcare che la no-stra vita non si fonda su quel-lo che abbiamo e che puòsvanire in un attimo, ma sullaroccia che è la nostra fede”.La famiglia Boldrin è in que-sti giorni rientrata nella pro-pria casa, che si trova fuoridal paese, in campagna. Dopola demolizione dell’edificioadiacente – bonificatodall’amianto – la casa si èresa infatti agibile. “Stiamocercando per quanto possibi-le – spiega Boldrin – di ritor-nare alla normalità. Ognunoreagisce come può ad unasciagura del genere, ma nonbisogna lasciarsi vincere dal-la paura. Al riguardo credoche il cardinale Caffarra, ci-tando le parole del don Camillo

di Guareschi, abbia colto benequal è il carattere e la forzadegli emiliani”.

La fedeche unisceHanno rappresentato gli stra-nieri che, residenti nel nostroterritorio, sono stati colpiti –spesso in maniera drammati-ca, perdendo le loro abitazio-ni – dal terremoto. Con entu-siasmo Peter e FlorenceAchukwu, originari dellaNigeria, insieme ai figli Juliet,Andy e Chineze, hanno por-tato il loro saluto al Papa. Unesempio, il loro, di perfettaintegrazione dato che i trefratelli sono nati e cresciuti inItalia e si sentono roveretania tutti gli effetti. Juliet poi èuno dei punti di riferimentodello scautismo locale, comecapo gruppo del Rovereto 1.

La fede ha giocato per loro unruolo importante: la signoraFlorence aveva infatti già vi-sto un pontefice, GiovanniPaolo II in visita in Nigeria.“Anch’io – spiega Juliet – hopotuto avvicinare papaWojtyla, ma a Roma nel 2000,durante la Giornata mondialedella gioventù. E’ stata perme una gioia avere la possibi-lità di parlare anche con Be-nedetto XVI. A lui abbiamorivolto in particolare la ri-chiesta di aiutarci a renderepiù rapida la ricostruzionedella parrocchia. E’ la nostra,e desideriamo poterla rivede-re al più presto rinata”.

Sorpresainaspettata“Quando mi hanno chiesto diincontrare il Papa pensavostessero sbagliando, invece eroproprio io”: suor MariaAntonietta delle Figlie dellaMadonna del Divino Amore,scherza sul fatto che in modoassolutamente inaspettato lei,da Roma, abbia potuto incon-trare il Papa a Rovereto. “Misono presentata e lui mi haguardato – racconta – mera-vigliato di incontrare una re-ligiosa del mio ordine qui.

Il saluto della gente a Benedetto XVI. Tanta gratitudineper una visita che è stata segno di condivisione e speranza

Una grande gioiaAnche l’Agesci è statainvitata sul palco che haaccolto Benedetto XVI.Matteo Diacci delgruppo Rovereto sullaSecchia 1 ha portato alPapa, con un gesto riccodi significato, ilfazzolettone scout cheapparteneva a don IvanMartini, con la fotoricordo del sacerdote, e ildistintivo del gruppo.

La famiglia Achukwu Suor Maria Antonietta

Don Franco Tonini

La famiglia Boldrin

Don Ivano con la famiglia Grillenzoni

Elisabetta Camellini

Matteo Diacci

Così gli ho spiegato che sonoin servizio a Fossoli e gli hochiesto una benedizione perla mia parrocchia, oltre cheper la mia congregazione”.

In preghieracon l’AcElisabetta Camellini, mam-ma in attesa e Elena Guidi,giovane medico, entrambedi Rovereto e impegnate nel-l’Azione cattolica, hanno po-tuto incontrare il Papa e do-nargli la maglietta realizza-ta dall’Ac per raccoglierefondi a sostegno dei terre-motati. “Ho chiesto al Papadi pregare tanto il Signoreper noi, lui che ha un filodiretto – racconta Elena Guidi–; mi ha assicurato la suapreghiera”. “Ero molto emo-zionata e ho fatto fatica atrovare le parole – osservainvece Elisabetta – e per for-tuna c’era monsignor Cavinache mi ha introdotta davantia Benedetto XVI, dicendo-gli anche che aspetto un bam-bino”. E subito è arrivata labenedizione del Papa al bim-bo in arrivo.

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91 luglioEMERGENZA

Terremoto

Don Ivan Martini

29 giugno 2012ore 21

nel tendonenei pressi

della parrocchia

Santa Messanel trigesimodella morte

Celebratadal vescovomonsignor

Francesco Cavina

vrebbe compiuto65 anni giovedì 28giugno don Ivan

Martini, parroco diRovereto di Novi, mortoil 29 maggio scorso acausa del terremoto chel’ha sorpreso, dentro lasua chiesa di SantaCaterina d’Alessandria.In concomitanza con lavisita di Benedetto XVI,la parrocchia ha ricordatoil suo sacerdote con untriduo di preghiera eriflessione, nella settima-na in cui ricorrono l’anni-versario della nascita equello della dipartita alCielo, ma anche quellodell’ordinazione sacerdo-tale.Il triduo si è apertoproprio nel giorno in cuiil Papa si è soffermato inpreghiera davanti allachiesa di Rovereto,martedì 26 giugno,39esimo anniversariodell’ordinazione sacerdo-tale di don Ivan Martini,con una serata sul mini-stero di don Martini inparrocchia; mercoledì 27giugno il tema è stato “ilservizio e la missione”,giovedì 28 giugno semprealle 21 “la vita e la gioia”.A concludere questoitinerario alla scoperta deldono che don Ivan è statoper la comunità, venerdì29 giugno alle 21, lamessa nel trigesimodella morte, presiedutadal Vescovo di Carpimonsignor FrancescoCavina.Don Ivan Martini è nato il28 giugno 1947 aCremona. Ordinato nellaDiocesi lombarda il 26giugno 1973, era inservizio in Diocesi diCarpi come sacerdoteFidei Donum dal 1985.Qui è stato vicario parroc-chiale a Quartirolo, poiparroco a Budrione eMigliarina – era lì inoccasione del terremotodel 1996, che il sacerdotericordava bene – per poiessere nominato, il 29giugno 2003, parroco diRovereto. Nel corso delsuo ministero è statomembro della commissio-ne di pastorale giovanile eassistente spirituale deinomadi presenti nelcomune di Carpi, nonchéaiuto cappellano alla Casacircondariale Sant’Annadi Modena.

Riaperta la scuolad’infanzia

Ripartiredai piccoli“Don Ivan spesso ci venivaa trovare e ci aiutava con ildopo scuola, per sostenere igenitori che dovevano an-dare a lavorare, e con i cen-tri estivi, sempre per lo stes-so motivo”. Così lo ricorda-no le maestre della scuola diinfanzia di Rovereto che, inuna lettera indirizzata amonsignor FrancescoCavina, hanno voluto rac-contare come hanno reagitoal disorientamento provocatodal terremoto organizzandouno spazio per i bambinidietro la chiesa parrocchia-le. Hanno in pratica “inven-tato uno spazio”, spiega unadelle maestre, MaddalenaGilioli: sostenute dalla diri-gente scolastica RossellaGaruti e da FrancescoScaringella, responsabile delServizio istruzione delleTerre d’Argine, e con il con-tributo degli scout, diRosanna Caffini e di donRoberto Vecchi, parroco diFossoli, sono riuscite a ria-prire la scuola d’infanzia.“Tutto in modo semplice,spartano – racconta – ‘fattosu’ come un recinto di pul-cini!”.Vale a dire con degli scatolonie poco altro, ma creando unambiente adatto allo scopo:“l’obiettivo, ovviamente, èquello di ridare un po’ diserenità e di normalità ai

nostri piccoli alunni così du-ramente provati dal terre-moto. Quale onore sarebbeper noi poter vedere il Papae ricevere la sua benedizio-ne! E l’hanno avuta: hannopotuto ascoltare BenedettoXVI seduti proprio davantia lui. La scuola e i bambini– conclude MaddalenaGilioli – sono il futuro diRovereto”.

Nel ricordo di don Ivan Martini la parrocchia diRovereto, certa di interpretare le sue volontàindice una sottoscrizione per la costruzione

della nuova sala della comunità di Rovereto s/Sda effettuare sui conti correnti della

parrocchia di Rovereto s/S.Informazioni in parrocchia: tel. 059 671513

ALa parrocchia ricorda don Ivan e il suo ministero

Il servizio, la vita

La parrocchia ricorda don Ivan e il suo ministero

Il servizio, la vitaUna lettera consegnata dai parrocchianidi Rovereto a Benedetto XVI

Ci serve un progettoHanno aperto il loro cuore, con semplicità, i parrocchiani diRovereto che hanno fatto avere al Papa una lettera. Perraccontare il loro dramma, ma anche per chiedere una presen-za.“Quel giorno a qualcuno è crollata la casa, ad altri è mancatoimprovvisamente il lavoro, ai più sfortunati entrambe le cosee a tutti noi don Ivan”, raccontano i roveretani a BenedettoXVI. Oggi non è la paura a tenere svegli ma, osservano, “ilpensiero e l’incertezza del domani”, di fronte alle spese dasostenere e in un paese in cui attualmente, e in futuro per unperiodo non breve, mancano i servizi essenziali. “Una cosa lasappiamo: il terremoto ha restituito airoveretani il desiderio di stare insieme e difarsi coraggio uno con l’altro, vicini dicontainer, di tenda o soltanto di postomensa al campo sfollati”. Solidarietà ecollaborazione soprattutto nei momenti incui il paese veniva dimenticato e non eracompreso nel dramma che stava vivendo.“Gli Emiliani si sono già messi in cammi-no”, osservano, “ma per ricostruire Roveretobisogna avere un progetto, pensato daqualcuno che vuol bene al paese, da chi sache senza scuole, senza servizi (commer-ciali e non) e senza luoghi di ritrovo e diculto, la gente se ne andrà per non torna-re”.Chiedono, gli abitanti di Rovereto, unaiuto – “non siamo gente che lo aspetta abraccia conserte” -, perché “le scelte chesi faranno in questi giorni segneranno il destino del paese”.Ascoltare la gente e dare risposte, vigilare e verificare,affinché nessuno dimentichi, “perché – è il timore che accom-pagna tanti che subiscono le conseguenze di questo eventodisastroso – gli aiuti saranno ancora più necessari tra qualchemese, quando molti tenderanno ad allontanarsi”.“Infine a Papa Benedetto oggi chiediamo una preghiera perfarci riconciliare con Nostro Signore: inermi di fronte allanatura comprendiamo però che le ‘sue vie non sono le nostrevie’. A don Ivan volevamo davvero tutti bene, ci manca unaguida – concludono i roveretani – il don ci manca tanto!Grazie di essere venuto tra noi”.

Rosanna Caffini, Milva Marri e Salvatore Catozziin attesa di incontrare il Papa

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APERTO LA DOMENICA A PRANZO

Annalisa Bonaretti

ancora un buon bilan-cio che ci permette dicontinuare leerogazioni. Con la tra-

gedia del terremoto si pre-sentano scenari nuovi. Almomento abbiamo messo unpunto, abbiamo un consigliod’indirizzo il prossimo 5 lu-glio, sarà allora che stabilire-mo le nuove priorità per leerogazioni”. Inizia così, unen-do un resoconto a un dram-ma, Gian Fedele Ferrari allaconferenza stampa di presen-tazione del bilancio 2011 dellaFondazione Cassa di rispar-mio di Carpi.Due parole sull’ospedale, “ladirettrice, a cui credo, ha det-to che verrà ripristinato entrofine ottobre; anche Mirandola,che sembrava da abbattere,non ha situazioni cosìirrisolvibili. Carpi dovrà as-sorbire un po’ di pazienti del-la Bassa”.Ha indicato una priorità, lascuola, per poi iniziare a par-lare del bilancio che ha defi-nito “buono nonostante unasituazione internazionale in-comprensibile, indecifrabile.Alla mattina sembra una cosa,al pomeriggio cambia, spe-riamo solo che l’euro tenga.A settembre-ottobre eravamosul baratro, adesso le cosesono un po’ cambiate ma lasituazione globale peggiore-rà, gran parte del mondo peg-giorerà”. Niente male comeinizio, ma al presidente dellaFondazione non si può certoimputare di essere un falso

dispensatore di sogni. Reali-sta lo è al 110% e, purtroppo,quanto afferma è già nei fatti.Ogni tanto è meglio, moltomeglio, guardare il piccoloparticolare di casa per nonlasciarsi abbattere dallo scon-forto, dunque ben venga ilbilancio della Fondazione.Le risorse impiegate dall’en-te a sostegno del territorioammontano a oltre sei milio-ni e mezzo di euro, di questiquasi 5 milioni e 100 milaeuro sono destinati a progettinei settori rilevanti: educa-zione, istruzione e formazio-ne, 1 milione 850 mila euro;arte, attività, beni culturali, 1milione 640 mila euro; salutepubblica, medicina preventi-va e riabilitativa, 410 milaeuro; sviluppo locale ed edi-lizia popolare locale, 532 milaeuro; volontariato, filantro-

pia e beneficenza, 652 milaeuro. 1.257 mila euro sonostati destinati a interventi ne-gli altri settori di rilevanzasociale.Come da tempo, è stata datapriorità alla realizzazione diprogetti rilevanti; l’importomedio delle iniziative finan-ziate è di 58.159 euro; il 76%dei contributi si concentra suprogetti di importo superiorea 100 mila euro. Nonostantela filosofia, condivisibile,dell’ente, non è mancato ilsostegno alle piccole realtàche, comunque, contribuisco-no ad arricchire la qualità dellavita di tanti. 59 progetti diimporto non superiore ai 10mila euro hanno assorbito il3,1% delle risorse.La conferenza stampa è stataoccasione per parlare anchedelle nuove necessità createdal sisma.Giuseppe Schena, sindaco diSoliera, in qualità di presi-

dente delle Terre d’Argine,precisa che al momento cisono solo 500 milioni di euroveri a disposizione mentre sesaranno confermati i 2 mi-liardi e mezzo stante l’attualestima dei danni, coprirebberoappena il 35-40%. “La priori-tà – ha indicato Schena – è lascuola. Settembre è domani.Il secondo tema è quello so-cio-sanitario: abbiamo unacasa protetta virtuale, ladomiciliarità, che è saltata.Gestire gli anziani in casa eracomplesso prima, adesso lodiventerà ancora di più. Nonpotremo più permetterci lagestione precedente e questoporta nuove problematiche.La terza priorità è il patrimo-nio artistico-culturale-religio-so”.Alberto Bellelli, assessore allePolitiche socio-sanitarie , haparlato di “clima da tempestaperfetta. La scelta delladomiciliarità ha pagato tanto,

“E’

Presentato il bilancio 2011 della Fondazione Cassa di risparmio di Carpi.Per l’anno in corso, un prossimo consiglio stabilirà le nuove priorità

Cambio di passoLo scorso anno sonopervenute 177 domande dicontributo, di queste, 79sono state valutate idoneee meritevoli di sostegno,mentre le altre sono staterinviate per approfondi-mento o non accolte permancanza dei requisiti.Sono 19 gli interventi diiniziativa propria dellaFondazione e 11 gliinterventi deliberati inesercizi precedenti.

Tra le iniziative piùimportanti sostenute dallaFondazione, la costruzionedel nuovo polo scolasticonella frazione di Cibeno (2milioni di euro, 2011-20149), l’ampliamentodella scuola mediaGasparini di Novi (1milione 150 mila euro,2010-2013), la realizzazio-ne del nuovo complessoscolastico Figlie dellaDivina Provvidenza (900mila euro, 2009-2011),l’ampliamento della scuolamaterna di Budrione (410mila euro, 2010-2012), lariqualificazione di corsoFanti e Cabassi (3 milionidi euro, 2007-2011), ilsupporto all’attività dellaFondazione Campori diSoliera (400 mila euro,2010-2014), laristrutturazione el’acquisizione, da partedell’Università di Modenae Reggio Emilia, di unastazione disequenziamento delgenoma (1 milione 500mila euro, 2010-2013), laristrutturazione del Prontosoccorso dell’ospedale diCarpi (900 mila euro,2011-2013) e il Fondostraordinario anticrisi (775mila euro), ilcompletamento di VillaChierici (500 mila euro,2011-2012), l’acquisizionedella sede sociale delcentro Ugo Barbaro (180mila euro, 2011-2012).

ma adesso, con le assistentifamiliari che scappano, tuttocambierà. Sull’ospedale ser-vono riflessioni profonde, ilrecupero non deve essere ri-pristinare la situazione pre-sisma, ma dobbiamo imma-ginare il futuro. Ci sarà untempo per tutto, ma dovremocambiare il passo”.Gian Fedele Ferrari ha parla-to di “situazione dolorosa edell’impossibilità, per la Fon-dazione, di aiutare le azien-de, ma provvederemo ad aiu-tare i più fragili, chi ha persoil lavoro”. Ha ipotizzato even-tuale contributi tramite Con-fidi e soprattutto ha ripetutoche “se ci sono idee, le valu-teremo. Difficle essere ade-guati in una circostanza stra-ordinaria come questa quan-do servono miliardi di euro”.Eleno Gasparini, artigianodi Novi e consigliere d’indi-rizzo della Fondazione CrC,ha fatto il suo elenco di prio-rità: fabbrica, casa, scuola,chiesa perché “il lavoro è unbene primario, senza lavorola gente se ne va” e a quelpunto tutto diventa inutile.Un’opinione che abbraccia-mo in toto. Operosi come sia-mo, è proprio sull’operativitàche bisogna intervenire im-mediatamente. Il resto, conpazienza e determinazione,verrà da sé.

Enrico Bonasi, Gian Fedele Ferrari, Giuseppe Schena

12 1 luglio '12

Annalisa Bonaretti

mercato quando tornain piazza? ‘Non lo sap-piamo, non abbiamonotizie’, così risponde

l’amministrazione a doman-de precise. Uno dei tanti pro-blemi di questo terremoto èproprio la mancanza di infor-mazioni – osserva GiorgioVecchi, presidente diConfcommercio Carpi evicepresidente provinciale -.Con tutti i guai dei nostri as-sociati che cercano fortementedi riprendere l’attività, noi achi dobbiamo porre le do-mande?”.La polemica non appartieneallo stile di Vecchi, ma vistoil ruolo che ricopre non puòcerto ignorare le istanze diuna categoria ferita, speria-mo non a morte.Perché se è vero che, nellaBassa, è il tessuto produttivoquello a procurare i maggioritimori, da noi è il commercio.Che non è impresa di serie B,è semplicemente impresa checoinvolge un numero signifi-cativo di per-sone e che per-mette al centrostorico di vive-re. Perché ce laproviamo a im-m a g i n a r eCarpi senza ne-gozi? Sarebbeuna città fan-tasma e pocosicura, eccocosa sarebbe enon è certoquesto quelloche vogliamo.“Problemi ce ne sono tanti –spiega Giorgio Vecchi -, pernoi è necessario capire qualisaranno i tempi della città pertornare alla normalità. Chie-diamo alle istituzioni un’agen-da degli interventi, se igno-riamo il calendario, comepossiamo programmare lenostre attività? ComeConfcommercio Carpi – pro-segue il presidente – ci siamoraccomandati di non lasciarecadere la faccenda dei porti-ci. Non possono essere gliesercenti o i titolari dei nego-zi a farsene carico, comun-que crediamo giusto sia l’am-ministrazione comunalea farsi portavoce delle nostrerichieste in Regione”.Non lo lascia intendere, ma

che Vecchi sia preoccupatolo si nota dai gesti: general-mente pacato, con un aplombenglish style, diversamente dalsolito si sposta, fa piccoli passiavanti, indietro e di lato equesto linguaggio non verba-le dichiara ben di più dellefrasi che pronuncia.“Ovviamente mi auguro cheil baricentro della città non sisposti, che il centro storicoresti il cuore pulsante di Carpi.Ma onestamente non possonon temere: ci sono attivitàche, con ogni probabilità, sa-ranno costrette a trasferirsi.Lo faranno nell’immediatevicinanze del centro, ma aquel punto cosa sarà dellapiazza o di corso Fanti? Grossitimori per corso Alberto Pionon ne ho, ma per piazzaMartiri e corso Fanti, franca-mente, qualche preoccupazio-ne la nutro anch’io. Se non sitrovano velocemente dellesoluzioni, il commercio ri-schia di sparire”. Altrochèaperture domenicali o meno,questi temi che tanto hannoacceso il dibattito tra nego-

zianti e grandedistribuzione ainizio anno pa-iono lontanoanni luce.Adesso i pro-blemi sono tan-ti ed enormi,quelli alla fineerano punti divista.Discorso di-verso per laBassa dovesono state toc-cate anche le

sedi associative: Cavezzo eMirandola sono completa-mente inagibili, Finale haun’inagibilità indotta a causadegli edifici pericolanti a fian-co. “Per Finale – precisa Vec-chi – dovremmo tornare allanormalità in tempi ravvicina-ti, è un’altra storia per Cavezzoe Mirandola. Per far sentirel’associazione sempre accantoai nostri soci abbiamo messoa disposizione cinque perso-ne per rispondere a qualun-que tipo di domanda; abbia-mo anche stampato unVademecum Emergenza Ter-remoto, sempre con lo spiritodi aiutare chi ha tanto, maproprio tanto bisogno. Per laBassa sono molto preoccupa-to, anche lì il commercio ri-

sentirà parecchio dei centristorici danneggiati, ma nonvoglio nemmeno pensare acosa potrebbe accadere se delleindustrie importanti lascias-sero il territorio perdelocalizzare, sarebbe, sareb-be…” e non gli esce la parola,meglio la trattiene perchéquello che gli verrebbe dadire fa paura anche a lui.Ma nonostante tutto GiorgioVecchi, come tutti quelli chesi impegnano da una vita afare impresa, grande o picco-la che sia poco importa, è unottimista e vuole concluderequesta chiacchierata con unanota capace di infondere fi-ducia. “Il terremoto ci ha col-pito duramente, le maceriesono sotto i nostri occhi, manon ha distrutto la nostra vo-lontà. E’in noi che dobbiamotrovare la risposta più impor-tante anche se, da soli, nonpotremo mai farcela. Per que-sto dobbiamo pretendere chela burocrazia non sia più unnemico ma diventi un alleatodelle imprese, so che è unasfida nella sfida, ma i politici,le istituzioni tutte devono ca-pire che non si può andareavanti così. Noi commerciantifaremo la nostra battaglia con-tro una burocrazia fuori tem-po e fuori luogo, saremo afavore della no tax area nonperché vogliamo approfittaredi una disgrazia ma perché èfondamentale per rialzarci inpiedi. Nella nostra zona siforma quasi il 2 per cento delPil del Paese, una no tax areadella durata di cinque anni èuna forma di investimento,nient’altro. Se vogliono chel’Emilia torni a produrre, que-sta è la strada. Burocrazia leg-

Giorgio Vecchi, presidente di Confommercio, chiede chiarezza e risposte celeri

Ripartire InsiemeNicola Marino, direttore dell’ufficiodiocesano per la Pastorale del lavoro,interviene sulla no tax area

“Una questione etica,non solo economica”“Chi è nel mondo dell’economia nonlasci sola questa popolazione”. Cosìmonsignor Francesco Cavina si è espres-so in relazione alla gravissima situazioneeconomica determinata dal terremoto.Difendere l’economia di un territorio si-gnifica difendere la vita stessa delle per-sone, lo sviluppo sociale della comunità,la possibilità di realizzare il bene comu-ne. Con questa convinzione, l’ufficiodiocesano per la Pastorale del lavoro sischiera a fianco delle istituzioni e dellediverse associazioni di categoria che in questi giorni stannochiedendo alla politica nazionale interventi di carattere fiscaleche permettano al tessuto economico locale di trovare unaboccata di ossigeno e qualche risorsa per ripartire.Idee come la no tax area, il rinvio del pagamento dell’Iva,l’accesso a prestiti a tasso zero per imprese e tutte le altreproposte che, in modo corale, sono state esposte in questi giornici trovano assolutamente concordi, in quanto mirano, senzaassistenzialismo, a lasciare risorse sul territorio per favorire cosìil mantenimento del lavoro, a partire dalla valorizzazione dellesingole imprese. Le imprese, infatti, possono fare molto con leloro forze, ma non tutto: occorrono misure straordinarie, daparte dello Stato, per sostenere il ripristino della normalità.E’ una questione economica ed etica allo stesso tempo: econo-mica, in quanto un’Emilia incapace di produrre sarebbe undanno importante per le stesse casse del Paese; ma è soprattuttoun imperativo etico, quello di sostenere in modo solidale questapopolazione e di aiutarla a ripartire.Da anni la Diocesi richiama all’importanza dei valori etici nellavoro: nello schierarsi contro le delocalizzazioni, nella neces-sità di un lavoro (e delle imprese) attente al bene di tutta lacomunità, nel richiedere a tutti gli attori senso di responsabilità.Lo abbiamo fatto facendo appello non solo alla buona volontàdelle persone, ma anche alla ragione, dimostrando come respon-sabilità sociale, radicamento nella comunità, valorizzazionedelle persone non siano solo belle parole ma elementi che, sepraticati, portano un valore aggiunto di ricchezza economica,oltre che benessere sociale.Ora, ancora di più, dobbiamo puntare su questi valori. E, con noi,lo devono fare le istituzioni e il governo con adeguati e rapidiinterventi, credendo e investendo sulla nostra gente.

Dall’Aquila arrivala solidarietà

Sarebbe meglio non sape-re mai, se accade dopo unacalamità, fino a che puntogli altri possono essere so-lidali, ma quando sembrache la terra trami – e tremi– contro di noi, ecco che ungesto solidale diventa diun’importanza enorme per-ché, nella fragilità del mo-mento, fa sentire meno soli.Generoso e concreto il ge-sto di Confcommercio del-l’Aquila che ha messo adisposizione diConfcommercio Fam diCarpi, Novi e Soliera, duecamper. E’ stato pronta-mente utilizzato nelle zonepiù colpite dal sisma perdare supporto diretto e sulposto ai propri associati lìpresenti e/o comunque achiunque ne faccia richie-sta“Grazie a questa donazio-ne - spiegano il direttoreConfcommercio Fam diZona Massimo Fonta-narosa e il vicedirettoreAndrea Baraldi – abbia-mo un camper operativo alpomeriggio a Rovereto,Novi e Finale Emilia e unaltro a Mirandola e Cavezzoper dare il supporto neces-sario a tutti i commerciantie artigiani. Per loro abbia-mo preparato unvademecum con tutte leistruzioni necessarie a farfronte a questo momentodi enorme emergenza: dal-l’esenzione dei ticket aifinanziamenti agevolati,dalla richiesta di cassa in-tegrazione al procedimen-to per avere l’inagibilità”.A partire da lunedì 25 giu-gno, le sedi diConfcommercio di Carpi eSoliera sono tornate ope-rative.

“Il

I negozi di Carpi, frazio-ni comprese, sono 1.232;quelli inagibili sono 181.Non servono i numeri per

capire che l’area mag-giormente colpita è

quella de centro storicodove su 347 le inagibilità

sono 72.Tra le frazioni è Fossoli,

dove si registrano 39inagibilità, la più colpita.

gera per poter fare, e farebene, no tax area e in qualcheanno torneremo più forti diprima”.C’è da credergli perché noisiamo così, “la voglia di fareha concretizzato la nostra sto-ria e continuerà a dare vita alnostro futuro”, conclude Gior-gio Vecchi. Nell’emergenzastiamo dando il meglio, chie-diamo a chi ha potere deci-sionale di fare altrettanto”.

CronaCarpi

Idee per la ripresaVicinanza e concretezza: Bper mette in campoun’iniziativa per sostenere la ricostruzione

Si chiama “Idee per ripartire” l’iniziativa che la Banca popolaredell’Emilia Romagna ha deciso di mettere in campo per sostene-re la difficile fase di avvio della ricostruzione dopo il sisma cheha duramente colpito la pianura emiliana e lombarda. Il progettoha lo scopo di raccogliere e selezionare idee e proposte concrete,che possano aiutare i privati e le collettività a rimettere in motopercorsi di vita familiare e sociale, e le aziende a riprendere leproprie attività economiche bruscamente interrotte.Lo spirito dell’iniziativa è così sintetizzato da Luigi Odorici,amministratore delegato del Gruppo Bper: “Vicinanza e concre-tezza sono le due parole che vorrei ci aiutassero a sentirci tuttiparte di una sfida che, per quanto difficile e dolorosa, vogliamoassolutamente portare avanti”.Lunedì 25 giugno è partita la raccolta dei suggerimenti utili, checontinuerà fino al 31 ottobre 2012. Chiunque vorrà dare ilproprio contributo potrà collegarsi al sito www.bper.it edesporre la sua “idea per ripartire” utilizzando un appositomodulo elettronico.L’attività di raccolta delle “idee per ripartire” è presente anchein occasione di due importanti avvenimenti organizzati a soste-gno delle popolazioni colpite dal sisma: il 25 giugno allo stadioDall’Ara di Bologna, per il concerto “Concerto per l’Emilia” eil 3 luglio al parco Ferrari a Modena, dove si svolgerà il concerto“Teniamo botta”.

GiorgioVecchi

Nicola Marino

131 luglio '12

Annalisa Bonaretti

invito di FedericoPoletti, titolare di Tes-situra Florida e StaffJersey, presidente pro-

vinciale Lapam per il tessile-abbigliamento, è chiaro: ap-poggia la richiesta dell’asses-sore alle Politiche economicheSimone Morelli che sta lavo-rando per la no tax area. “Biso-gna trovare soluzioni concrete– insiste Poletti -, e va dettoche, almeno finora, la Regionel’abbiamo sentita poco. Forseuna certa politica distante nonsi rende conto di quanto è ac-caduto e non avverte la collerache si sente più ci si avvicina alterritorio. Ovviamente c’è tan-ta preoccupazione, altrettantavolontà di rimetterci presto insella, ma la collera, anche quella,non manca”. Come imprendi-tore e come responsabile asso-ciativo di un settore importan-te per il territorio come il tessi-le-abbigliamento, Poletti richia-ma l’attenzione sull’importanzadel “lavorare in sicurezza. Noiimprenditori i nostri capanno-ni li abbiamo fatti visionareperché sappiamo che la nostramaggior ricchezza sono i no-stri collaboratori, poi, tra l’al-tro, nei capannoni ci lavoria-mo anche noi, quindi…”. Ilnostro distretto è fatto di pic-

cole quando non piccolissimeimprese dove il titolare lavora,spesso con i famigliari, a con-tatto di gomito con i dipenden-ti che, il più delle volte, sonoanche amici, quindi è impen-sabile pensare che venga sot-tovalutato il rischio.“Il problema vero – sintetizzaFederico Poletti – è che salti laproduzione; le ripercussionivere le vedremo solo tra seimesi. Il nostro è un lavoro sta-gionale come le pere”. Bastapoco per vanificare una rac-colta, ma i nostri imprenditorice la stanno mettendo davverotutta, e anche qualcosa in più.Un impegno che dà una grandeforza a Simone Morelli che nonesita a mettersi a disposizione,anzi, fa addirittura di più, cimette del suo anche perché “quici vivo e voglio continuare aviverci, non possiamo rasse-gnarci, dobbiamo reagire e farsì che lo Stato e la Regione sirendano conto di dove è venu-to il terremoto. Noi valiamol’1,5% del Pil, se si ferma ilsecondo motore d’Italia, si fer-ma l’Italia. O lo capiscono odobbiamo farglielo capire. Seci fermiamo noi, si ferma ilfuturo”.Non sono parole in libertà, mala sacrosanta verità.“Questa è una situazioned’emergenza che richiede ri-

sposte veloci e concrete - so-stiene Morelli -, oggi si deveandare a regime diverso. Lacittà ha voglia di fare, non vaassecondata perché non serveassecondare, bisogna accom-pagnare e condividere perché,questo terremoto, non devevedere nessun ‘noi’ e ‘loro’,dobbiamo fare le cose insie-me. Noi politici dobbiamo es-sere all’altezza di chi ci staguardando. Stato e Regionedevono sbrigarsi, abbiamo bi-sogno di leve vere. Se non ver-ranno date le risposte adeguate– osserva Morelli – i pericolisono reali: avremo cassinte-grati e casi sociali, il sisma haampliato la crisi. Dall’inizio –conclude Simone Morelli – holanciato un appello per la

Impresa e politica insieme per il dopo-sisma che è già qui

Logici e concreti

No tax areaCisl: ok, ma si evitino interventi scollegati

Anche la Cisl è favorevole alla creazione di una no tax areache comprenda i 18 Comuni modenesi più colpiti dal terremo-to. L’esenzione fiscale, aggiunge la Cisl, deve riguardareanche Irap e Iva e accompagnarsi a una drastica semplifica-zione degli atti amministrativi che agevoli ogni proceduranecessaria alla ripresa.“Che le aziende della Bassa mode-nese abbiano bisogno di ripartire ènell’interesse di tutti, quindi an-che dello Stato che, però, al di làdelle buone intenzioni, non ha an-cora individuato misure efficaci -afferma il segretario provincialeCisl, William Ballotta -. Sostene-re la ripresa delle attività produtti-ve ed economiche, peraltro, signi-fica anche salvaguardare i posti dilavoro e il futuro di tante famiglieduramente colpite dal terremoto”. Per la Cisl la no tax area è,unitamente a un sostegno concreto finalizzato al recuperodelle attività sul territorio, una delle soluzioni in grado diaiutare le imprese esistenti a continuare a operare. A differen-za di altre esperienze che hanno visto il varo di iniziativesimili senza i risultati apprezzabili, secondo la Cisl i vantaggidi questo provvedimento sarebbero numerosi. “Le aziendesane sarebbero infatti invogliate a investire nella nostra zona,attirando capitali e clienti – continua Ballotta - mentre quelledanneggiate (tutte, peraltro, ben radicate sul territorio espesso con alle spalle una lunga storia) sarebbero incentivatea evitare la delocalizzazione, se non, peggio, la chiusura. Nonsi tratterebbe di un’elargizione a fondo perduto, perché ero-gare finanziamenti e agevolazioni fiscali a questi territoriequivale a investire nel patrimonio comune e questo è nell’in-teresse di tutti”. Oltre alla no tax area, il sindacato di PalazzoEuropa invita tutti i soggetti del territorio a fare la propriaparte, in una necessaria e urgente sinergia di ruoli. “Le partiin causa sono diverse, dagli enti locali alle associazioni divolontariato, dalle istituzioni nazionali alle parti sociali –aggiunge il responsabile della Cisl di Carpi, Roberto Giardiello–. Dobbiamo evitare il rischio di interventi singoli e scollegatie concertare insieme cosa fare per agevolare concretamentela rinascita delle nostre comunità, ancora sotto choc e impau-rite di fronte al futuro”.

Terremoto: sportelli Cisl perdomande contributi agli sfollati

C’è tempo fino a martedì 10 luglio per chiedere i contributiper gli sfollati che si sono sistemati in modo autonomo. Locomunica la Cisl di Modena, che ha aperto appositi sportellinelle sue sedi della Bassa, Carpi e Castelfranco. È unadirettiva regionale a disciplinare i termini, criteri e modalitàprocedurali per la presentazione delle domande e l’erogazionedei contributi per l’autonoma sistemazione (Cas) destinati ainuclei familiari sfollati dalla propria abitazione a seguito delsisma del 20 e 29 maggio. La Cisl ricorda che il contributo èconcesso fino a un massimo di 600 euro mensili e, comunque,nel limite di 100 euro per ogni componente il nucleo familia-re. Ove si tratti di un nucleo familiare composto da una solaunità, il contributo è stabilito nella misura massima di 200euro mensili. Qualora nel nucleo familiare siano presentipersone di età superiore a 65 anni, portatori di handicap odisabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67per cento, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euromensili per ognuno di queste persone. Entro trenta giorni daltermine di presentazione delle domande, il Comune di resi-denza le verificherà e provvederà a determinare l’ammontaredel contributo, completata l’istruttoria, lo stesso Comuneinvierà l’elenco delle domande all’Agenzia regionale di Pro-tezione civile.

L’

fiscalità agevolata. Prendiamol’Iva, ad esempio: non deveessere prorogata come hannoindicato, quantomeno deve es-sere dilazionata in cinque, me-glio dieci anni. Servonoderoghe, deroghe e ancoraderoghe, quanto accaduto deveservire per snellire la burocra-zia. Per tante cose potrebbebastare una sempliceautocertificazione, perché al-lora alla Regione richiedonoautorizzazioni che allungano itempi? A volte – concludeSimone Morelli – ho la sensa-zione che non si rendano contodi quanto è avvenuto. E’ un po’come per San Francesco o ilVescovado: li vedi fuori e sem-brano in buona salute, poi entrie ti accorgi che le cose nonstanno così. E’ vero che siamoemiliani, che siamo abituati afare da noi, ma adesso ci serveuna mano”. Una mano, nonuna pedata.

Nell’Emilia colpita dal terre-moto, centinaia di imprendi-tori e lavoratori stanno giàrimettendo in piedi il tessutoeconomico, a volte ancoraprima di essersi assicurati untetto sulla testa fuori dalletendopoli.Su Terraferma-emilia.it sipossono già trovare le primestorie di ricostruzione e resi-stenza. Protagoniste le picco-le e grandi imprese, consorzie istituzioni, ma anche sem-plici lavoratori che hannovoluto segnalare la propriaesperienza. Un database utileall’Emilia – o forse anche al-trove – nato con l’obiettivo dimettere in circolo le pratichepiù virtuose e favorirne la

diffusione.Sopraggiunto in un territorioad alta densità di capitaleimprenditoriale, questo ter-remoto deve “fare i conti”con la creatività e il coraggiodegli emiliani: la tragediacostringe a sperimentare nuo-ve, tempestive soluzioni. Terraferma si propone di facilitarelo scambio di idee e di stimo-lare il crowdsourcing, lacondivisione di spunti da po-tenziare e far crescere.Il sito è stato ideato e realiz-zato dall’agenzia di comuni-cazione Hicadv di ReggioEmilia, specializzata instorytelling e green marketing;lo sviluppo web è stato curatoda Infores.

Il progetto si propone di coin-volgere gli utenti del web e leaziende direttamente interes-sate, a cui la redazione diTerraferma chiede di inviaretesti, immagini, video. “Piùsiamo, meglio è - affermaRicciardo Ferrari, direttoredell’agenzia ideatrice e resi-dente nella bassa reggiana, apochi chilometri dai centri piùcolpiti -. I nostri clienti perprimi stanno affrontando ildisagio di mandare avanti laproduzione nonostante il ter-remoto, in condizioni di sicu-rezza. Come agenzia di co-municazione abbiamo pensatodi attivarci per far circolare leidee migliori”.Per contribuire al progetto,

TerrafermaImprenditori e lavoratori in un sito mettono in campo le loro buonepratiche per reagire al terremoto

potete mandare la vostra sto-ria a [email protected]: e-mail [email protected]; tel 0522.436052

CronaCarpi

Roberto Giardiello

SimoneMorelli

Federico Poletti

14 1 luglio '12

La mia cara città

Mirandola Concordia

Lavorando per il futuroIl Dalai Lama a Mirandola

Si trovava in Italia al momento della prima forte scossa inEmilia e da allora il suo desiderio è stato quello di portareconsolazione alle popolazioni colpite dal sisma.Un desiderio che Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, autoritàsuprema del buddhismo tibetano, ha realizzato giungendo aMirandola nella mattinata di domenica 24 giugno. Accompa-gnato dal presidente della Regione Vasco Errani e dalsindaco Maino Benatti, il Dalai Lama ha visitato piazzaCostituente per vedere gli edifici danneggiati, in particolareil municipio e la chiesa di San Francesco. Della delegazioneche ha accolto il leader buddhista facevano parte anche ilparroco don Carlo Truzzi, che ha ricevuto la tradizionalesciarpa tibetana dell’amicizia, e il vicario don Alex Sessaya,che ha potuto intrattenersi personalmente con il Dalai Lama.Proprio lui ha chiamato vicino a sé il sacerdote per chiedergli– in inglese – come sta la popolazione mirandolese e qual è lapresenza degli indiani nel territorio. “Ho voluto baciargli lamano – spiega don Alex – perché, al di là della diversità direligione, è una persona degna di rispetto, che non ha maimancato di portare il suo sostegno spirituale e materiale neiluoghi delle grandi sciagure naturali. Con l’India il DalaiLama ha un rapporto di particolare vicinanza non solo perchérisiede in esilio nel paese ma anche perché il buddhismo ènato lì. E’ stato dunque un bellissimo incontro, in cui il DalaiLama ha invitato me, e con me tutti, a non cedere alla paurain questo momento di prova e a lavorare per costruire ilfuturo”. Un messaggio che il leader buddista ha ribadito nellavisita alla tendopoli che ospita gli sfollati presso il palazzettodello sport. “Non siate tristi ma guardate al futuro. Tantepersone sono venute qui per aiutarvi quindi non mollate! Nonfissatevi su ciò che avete perso ma siate determinati nelricostruirlo. Naturalmente è molto triste perdere i proprifamigliari e amici. Per quanto mi riguarda – ha raccontato -quando morì il mio tutore, quello che mi diede l’ordinazionea monaco, mi sono sentito come se mi avessero strappato laroccia solida su cui potevo appoggiarmi. Tuttavia, invece chelasciarmi abbattere, ho lavorato duramente per realizzare isuoi desideri. Anche voi potete fare qualcosa di simile”. Esiccome, ha sottolineato, “non è giusto visitare qualcunosenza portare un dono”, il Dalai Lama ha deciso di aggiungerealtri 50 mila dollari agli altrettanti già donati alla Croce Rossadell’Emilia Romagna per le operazioni di soccorso.

V. P.

A Mirandola riaprono alcune vie del centro, soddisfazione dei commercianti

Laura Michelini

a domenica 17 giugnola zona rossa diMirandola ha comincia-to lentamente a restrin-

gersi, con la riapertura di qual-che via del centro storico apartire dalle zone più prossimealla circonvallazione. E subitotanti mirandolesi si sono infi-lati a piedi o in bicicletta, perquelle poche decine di metri divie circondate da transenne, arendere omaggio al cuore dellaloro città ferita dal terremoto,scoprendosi a contemplarne estudiarne particolari che primanon avevano forse mai notato.Ora si può entrare sul listone dipiazza Costituente fino all’al-tezza di via Volturno, per unpiccolo tratto di piazza Marconie via Tabacchi, in via Smerieri,in piazza Bonelli, in via Picofino all’altezza di via Cavour,in via Andreoli, via Fanti, viaRoma e vicolo Greco. Nei pros-simi giorni, procedendo isopralluoghi dei Vigili del Fuo-co, dovrebbero venire riapertialtri brevi tratti del centro. Gra-zie anche alla possibilità dientrare in centro, lentamentela città si rianima, cerca di ri-prendere in mezzo alle fatiche,al dolore e ai gravi problemilasciati dal sisma, una formache è tutta da ricostruire. Dicoloro che si erano allontanatidalla zona nei giorni immedia-tamente successivi ai due sismidel 20 e 29, in tanti stannorientrando.Già lo scorso sabato 9 giugnoaveva ripreso il mercato delsabato mattina. L’area indivi-duata è quella di via Bernardi evia Maestri del Lavoro, che sitrova tra il supermercato Familae l’Aimag, nella zona del vialeGramsci. Molti sono i banchiche hanno aderito al nuovomercato mirandolese, così comemolti sono stati gli abitanti chevi si sono recati, anche per cer-care quella tanto sognata “nor-malità” della vita quotidiana.Il piazzale e le vie nell’area delFamila e dell’Aimag sono an-che quelle individuate per va-rie attività commerciali, servi-zi e uffici, come banche, Inps,Poste, Aci, assicurazioni.Container, capannine, campersi trovano inoltre sparsi lungotutta la circonvallazione, nelle

D

Voglia di ripartire

Confesercenti nei giorniscorsi ha incontrato 90imprenditori del commer-cio e dei servizi diMirandola, decisi a nonarrendersi e a fare tutto ilpossibile per ricomincia-re a lavorare. “Siamo alloro fianco, per motivarlie sostenerli – fannosapere da Confesercenti -, ma per ricominciarehanno urgente necessitàdi sostegno economico efinanziario”.Dagli imprenditori, inparticolare da quelli lacui attività è situata incentro storico, è arrivatala sollecitazione adintensificare i controlli alfine di mettere in sicurez-za altre aree e aprirenuovi corridoi in zonarossa. “C’è la necessità -continua Confesercenti -di offrire risposte concre-te e in tempi rapidi sullariapertura di esercizicommerciali, oggi ancorachiusi pur essendomagari agibili, soloperché si trovano in areeancora transennate.Risposte da cui dipendel’immediato futuro delleimprese. Ragione cheinduce ad ogni sforzopossibile, per trattenere ilpiù alto numero diattività nel cuore storicodi Mirandola o tutt’al piùricollocarlo, nel caso cene fosse la necessità, inaltri locali o nelle imme-diate vicinanze delcentro. Il centro è indi-spensabile per la ripresadella vita e del lavoro”.Ma per ripartire un altroaspetto è stato indicatodagli imprenditori comeprioritario: l’accesso alcredito. “È la spinta perpoter rimettere in moto leimprese. Senza la qualenon è ipotizzabile alcuntipo di ripresa delleattività”.

vie immediatamente fuori dalcentro storico: sono in granparte uffici e servizi che cerca-no di rimanere il più possibilevicini alle proprie sedi stori-che, di solito nelle zone delcentro città. Aprono più o menovelocemente, con difficoltàlogistiche da superare, ma tutticon la voglia di fare, e farebene, lanciando ai cittadini se-gnali di visibilità.Anche il commercio del cen-tro, che conta circa 200 eserci-zi, dopo aver visto chiuderetutti i negozi e le attività per-ché finiti nella famigerata “zonarossa”, sta cercando il modoper rialzarsi.Non è per niente facile, ancheperché purtroppo bisogna farei conti, oltre che con l’incer-tezza su tanti fronti, anche conla furbizia di chi meschina-mente approfitta delle situa-zioni: ci sono proprietari dinegozi sfitti che sparano prez-zi esagerati e diversi da un com-merciante all’altro.“Per tenere aperta l’attività almomento ci siamo organizzatisia con la vendita a casa checon un camper nell’area adia-cente l’Aimag – spiega Bar-bara Maffei, titolare del ne-gozio Sanitaria 2000 -. Il co-mune ci ha molto agevolato,autorizzandoci sia a vendere adomicilio che ad occupare quel-lo spazio liberamente durantela settimana, ovviamente a patto

di emettere regolarmente gliscontrini”. Per ora alcuni com-mercianti si stanno organizzan-do per “aprire” quotidianamentein zona Aimag. Si spera chealtri si uniscano al gruppo.Certo, quattro – cinque nego-zianti sono una minoranza ecamper o bancarella sono so-luzioni soltanto immediate. Gliesercenti del centro sono inattesa di capire se convienetrasferirsi nei container che ilComune metterà a disposizio-ne in alcune zone della città –soluzione che a molti pare trop-po costosa – o in altri negozisfitti. “Molti sono avviliti enon sanno ancora cosa sceglie-re e come ripartire – confermaBarbara -. In tutto questo disa-stro voglio però sottolineareuna cosa bella: mi ha colpitomoltissimo il senso di solida-rietà e di vicinanza che le per-sone hanno saputo esprimere”.“Un comitato di volontari or-ganizzato da Ascom di Mode-na ci sta aiutando ad inserirciin fiere e mercati, per permet-terci di continuare le vendite –spiega Agnese Steffanini, dellaCorsetteria Anna -. Fortunata-mente i fornitori, mostrandouna grande disponibilità, si sonoofferti di riprenderci indietrola merce. Stiamo cercando dicapire quali saranno le condi-zioni – costi, collocazioni –per accedere ad un containerdel Comune”.

In ricordo di Enea GrilliFamiglia e lavoro

Alessandra Pederzoli

Ci siamo trovati in molti, animati dalla voglia diricordare Enea Grilli, un uomo di grande umanitàe generosità ed esempio di correttezza e lealtàprofessionale, e da qui è nata l’idea di creareun’Associazione a suo nome: Associazione EneaGrilli.Io che ho avuto il privilegio di lavorarci e con-frontarmi molto spesso personalmente e lunga-mente con lui, ricordo nitidamente ciò che chie-deva a noi giovani: non soltanto senso di respon-sabilità, ma anche assunzione reale e profonda diresponsabilità, di cui poi saper con fierezza ren-dere conto.Una delle cose che in qualsiasi discussione nonrinunciava mai a ricercare poi era la chiarezza, neiruoli, nelle affermazioni, nelle idee.Non aveva mai paura di manifestare i suoi senti-menti, anche nella vita professionale, dichiaran-do stima e affetto: io personalmente ho sperimen-tato come vita professionale e personale fosseroper lui quotidianamente due facce della stessa

medaglia.In questi mesi in cui oltre al bellissimo dono diaver dato alla luce la mia bimba Emma ho dovutoconfrontarmi anche con la malattia, lui, insiemealla moglie, non mi ha mai fatto mancare messag-gi di sostegno preghiera ed affetto, ma al tempo

stesso in azienda ha sempre preteso da me rigoree professionalità nel mio ruolo di commercialista.Di questo, e di tanto altro, noi che abbiamo avutoil privilegio di fare un pezzo di strada professio-nale e personale con lui, gli siamo grati.Da un’idea di Luca Gilioli, subito sposata dallasottoscritta e dai tanti che hanno trovato in lui unvero riferimento, è nata così l’Associazione EneaGrilli, costituita qualche giorno fa, con la finalitàdi aiutare famiglie e aziende colpite dal terremo-to, perché questa è la testimonianza che lui cilascia: lavoro e famiglia sono due mondi che siparlano, si nutrono l’uno dell’altro, e creano lebasi della nostra comunità, nella quale lotteremoper conservare al centro, anche in questo momen-to di tragedia, la dignità e il rispetto della persona.Insieme noi, famiglie e aziende, ci rialzeremo.

Per qualsiasi informazione in meritoall’associazione si rimanda a

www.associazioneeneagrilli.org IBAN:IT74H0538766850000002064231.

Una folla commossa di amici ha dato l’ultimosaluto martedì 19 giugno a Mirandola ad EneaGrilli, l’imprenditore rimasto sotto le maceriedella sua azienda, la Bbg di San GiacomoRoncole, dopo la scossa del 29 maggio. Mentreesprimiamo il nostro cordoglio ai familiari,volentieri ospitiamo questo ricordo di Alessan-dra Pederzoli e l’annuncio di un’iniziativa disostegno alle aziende che porta proprio ilnome di Enea Grilli.

La mia cara città

151 luglio '12

na solenne Messa diapertura in piazza SanPietro, giovedì 11 ot-

tobre, ricorrenza del 50° an-niversario dell’inizio del Con-cilio Vaticano II, concelebratadai padri sinodali, dai presi-denti delle Conferenzeepiscopali di tutto il mondoe dai padri conciliari ancoraviventi (al mo-mento 35 intutto): saràquesto l’even-to che apriràl’Anno dellafede indetto daB e n e d e t t oXVI e che poiproseguirà conuna serie dieventi curati,sia a livellocentrale, sia daparte delleChiese locali,dei gruppi e movimenti laicaliin ogni parte del mondo, finoalla solenne chiusura dome-nica 24 novembre 2013. Ilricco e articolato program-ma è stato illustrato damonsignor Rino Fisichella,presidente del Pontificio Con-siglio per la promozione dellanuova evangelizzazione, l’or-ganismo voluto dal Papa perridare slancio all’annunciodella fede in maniera orga-nica e coordinata.

Messa “per la nuovaevangelizzazione”.Dal programma presentatoda monsignor Fisichella sicomprende che sarà un annomolto “intenso”, con unastrutturazione particolare,prevedendo un’apposita Mes-sa “per la nuovaevangelizzazione”. “Sarà unacelebrazione del tutto origi-nale, con formule proprie –ha spiegato il presidente delPontificio Consiglio – cheavrà una propria edizione ti-pica per ora in lingua latina eitaliana e presto anche in al-tre lingue, entro l’aperturadell’Anno della fede”.

Momento critico, occorre“fiducia”“L’ultimo Anno della fede –ha ricordato mons. Fisichella– fu tenuto nel 1968 per ri-cordare il martirio di Pietro.Oggi siamo in un’epoca di‘crisi di fede’ e il Papa havoluto che celebrassimo que-sto speciale anno di preghie-ra e d’impegno per trovareun rimedio alla stessa crisi.Il momento è critico ma non

“Solo credendo la fede cresce e si rafforza” (Pf 7)

Il Calendario dell’Anno della FedeGli eventi dove saràpresente il Papa• La Solenne Apertura dell’Anno della fede avverrà in

Piazza san Pietro l’ 11 ottobre, ricorrenza del cinquante-simo anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II.Sarà una celebrazione eucaristica concelebrata da tutti ipadri sinodali, dai presidenti delle conferenze episcopalidel mondo e dai padri conciliari ancora viventi chepotranno raggiungerci.

• Il 21 ottobre, la Canonizzazione di sei martiri e confessoridella fede: Jacques Barthieu sacerdote gesuita, martiremissionario in Madagascar (1896); Pietro Calungsodlaico catechista, martire nelle Filippine (1672); GiovanniBattista Piamarta, sacerdote testimone della fede nel-l’educazione alla gioventù (1913); Madre Marianne (Bar-bara Cope) testimone della fede nel lebbrosario di Molokai(1918); Maria del Monte Carmelo, religiosa in Spagna(1911), Caterina Tekakwitha, laica indiana convertita allafede cattolica (1680), e Anna Schäffer, laica bavarese,testimone dell’amore di Cristo dal letto di sofferenza(1925).

• Il 25 gennaio 2013, si svolgerà la solenne celebrazioneecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.

• Sabato 2 febbraio, la celebrazione per tutte le persone chehanno consacrato la loro vita al Signore con la professionereligiosa, nella Basilica di San Pietro.

• La Domenica delle Palme, il 24 marzo, sarà dedicata aigiovani che si preparano alla Giornata Mondiale dellaGioventù.

• Domenica 28 aprile: giornata dedicata a tutti giovani chehanno ricevuto la Cresima. Il Santo Padre la conferirà a unpiccolo gruppo di giovani.

• Domenica 5 maggio sarà incentrata sulla fede nella pietàpopolare, una forma peculiare di fede di popolo attraversola vita delle Confraternite.

• La vigilia di Pentecoste, il 18 maggio, è dedicata a tutti imovimenti, antichi e nuovi, con il pellegrinaggio allaTomba di Pietro. In piazza san Pietro si pregherà perinviare ancora con tanta abbondanza il suo Spirito perchési rinnovino i prodigi come ai primi tempi della Chiesanascente.

• La festa del Corpus Domini, domenica 2 giugno, sicelebrerà con una Solenne Adorazione Eucaristica, con-temporanea in tutto il mondo.

• Domenica 16 giugno: la testimonianza del Vangelo dellavita a difesa della dignità della persona dal concepimentofino al suo ultimo momento naturale.

• Domenica 7 luglio: a san Pietro conclusione del pellegri-naggio dei seminaristi, delle novizie, dei novizi e di quantisono in cammino.

• Dal 23 al 28 luglio si terrà la Giornata Mondiale dellaGioventù a Rio de Janeiro.

• Il 29 settembre sarà dedicato in particolare ai Catechisti eper ricordare anche il ventesimo della pubblicazione delCatechismo della Chiesa Cattolica.

• Domenica 13 ottobre vedrà la presenza di tutte le realtàmariane per indicare come la Vergine Maria, Madre diDio può compiere autentiche meraviglie.

• Domenica 24 novembre, infine, sarà celebrata la giornataconclusiva dell’Anno della fede.

Momenti culturali e musicali:Oltre a tutto questo, l’Anno Fidei vedrà svolgersi tanteiniziative, come quelle dei Dicasteri che celebreranno ilcinquantesimo anniversario del Vaticano II con appositiCongressi e iniziative culturali. Non mancheranno, inol-tre, alcuni grandi eventi di carattere culturale, di arte,letteratura e musica dove tanti uomini e donne hannoespresso la loro genialità e la loro fede. Tra questi lamostra sulla figura dell’apostolo Pietro a Castel sant’An-gelo, dal 7 febbraio al 1° maggio con opere di assolutararità, e un grande Concerto in Piazza san Pietro sabato 22giugno.

U Con i passidel Vangelo

Presentato ilprogrammadell’Anno della fededall’11 ottobre 2012al 24 novembre2013. L’apertura inoccasione del 50°anniversariodell’inizio delConcilio Vaticano II

deve mancarela fiducia cheDio darà allasua Chiesa tut-ti gli aiuti persuperare que-sta difficoltà”.M o n s i g n o rFicihella hapreso come ri-ferimento laL e t t e r aApostolica Portafidei che Be-nedetto XVI

ha scritto per indire l’Annodella fede, sottolineando che“l’Anno della fede, anzitut-to, intende sostenere la fededi tanti credenti che nellafatica quotidiana non cessa-no di affidare con convin-zione e coraggio la propriaesistenza al Signore Gesù.La loro preziosa testimonian-za, che non fa notizia davan-ti agli uomini, ma è preziosaagli occhi dell’Altissimo, èciò che permette alla Chiesadi presentarsi nel mondo dioggi, come lo fu nel passato,con la forza della fede e conl’entusiasmo dei semplici”.Sempre nella lettera Portafidei il Papa ha indicato gliobiettivi verso cui indirizza-re l’impegno della Chiesa:“Desideriamo chequesto Anno susciti in ognicredente l’aspirazionea confessare la fede in pie-nezza e con rinnovata con-

vinzione, con fiducia e spe-ranza. Sarà un’occasione pro-pizia anche per intensificarela celebrazione della fedenella liturgia, e in particola-re nell’Eucaristia… Nelcontempo, auspichiamo chela testimonianza di vita deicredenti cresca nella sua cre-dibilità. Riscoprire i conte-nuti della fede professata,celebrata, vissuta e pregata,e riflettere sullo stesso attocon cui si crede, è un impe-gno che ogni credente devefare proprio” (Pf 9).Si tratta – ha conclusomonsignor Fisichella – di “unprogramma arduo che siimmette, anzitutto, all’internodella vita quotidiana di ognicredente, e nella pastoraleordinaria della comunità cri-stiana, perché si ritrovi ilgenuino spirito missionarionecessario per dare vita allanuova evangelizzazione”.

SitoE’disponibile in ver-sione multilingua e

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www.annusfidei.va.Il sito è stato progetta-

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consultabile da tutti idispositivi mobili

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tecnologie di nuovaconcezione.

A supportare le comunitàecclesiali in questo percorsoc’è la Nota di caratterepastorale che la Congre-gazione per la Dottrina dellafede ha pubblicato lo scor-so 6 gennaio proponendodiverse iniziative concreteche possono trovare riscon-tro a livello di ConferenzeEpiscopali, diocesi, parroc-chie, associazioni e movi-menti.

Logo Rappresenta una barca, immagine della Chie-sa, in navigazione sui flutti. L’albero maestroè una croce che issa le vele le quali, con segnidinamici, realizzano il trigramma di Cristo(IHS). Sullo sfondo delle vele è rappresentato il sole cheassociato al trigramma, rimanda all’Eucaristia.

InnoCredo, Domine, adauge nobis fidem è il ritornello chepermane come invocazione al Signore perché abbia adaumentare in tutti noi la fede, sempre così debole e bisogno-sa della sua grazia.

Sussidio pastoraleNei primi giorni di settembre uscirà nelle diverse lingueil Sussidio pastorale, Vivere l’Anno della Fede, preparatoper accompagnare, in primo luogo, la comunità parrocchia-le, e quanti vorranno inserirsi nell’intelligenza dei contenu-ti del Credo.

Il Credo

Una piccola immagine delCristo del Duomo di Cefalùaccompagnerà tutti i pelle-grini e i credenti nelle varieparti del mondo. Nel retrosi trova scrittala Professione di fede. Unodegli obiettivi dell’Annodella fede, infatti, è fare delcredo la preghiera quoti-diana imparata a memoria,come era consuetudine neiprimi secoli del cristiane-simo. Secondo le parole diS. Agostino: “Ricevete laformula della fede che èdetta Simbolo. E quandol’avete ricevuta imprime-tela nel cuore e ripeteteve-la ogni giorno interiormen-te. Prima di dormire, primadi uscire, munitevi del vo-stro Simbolo. Nessuno scri-ve il Simbolo al solo scopoche sia letto, ma perché siameditato”.

16 1 luglio '12

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

Carpi - Viale Peruzzi 2 - tel. 059 682322Mirandola - Via Bernardi 19 - tel. 0535 21259

Coordinamento donne Fnpe Anteas Emilia Romagna

Un’integrazione strategicaper obiettivi comuni

Potenziare la collaborazione con Anteas a favore dei sog-getti più deboli attraverso una integrazione strategico –operativa con l’associazione di volontariato della Fnp Cisl;operare in stretto accordo con le leghe Fnp per un percorsodi decentramento che consenta di cogliere meglio i bisognia livello territoriale, così da dare risposte concrete edefficaci; realizzare sinergie con le amministrazioni locali alfine di stipulare convenzioni per la gestione di progettisociali; collegare progetti, risorse e competenze a sostegnodelle situazioni di sofferenza, soprattutto nella nostra regio-ne, martoriata oltre che dalla crisi dagli ultimi eventi sismi-ci. Sono questi alcuni degli obiettivi comuni di Anteas eCoordinamento Donne pensionate dell’Emilia-Romagna alfine di accrescere le adesioni al sindacato pensionati, laFnp, ed esprimere sul territorio tutti i valori di cui èportatrice, in primis quelli della solidarietà e dell’amicizia.Da anni nel nostro Paese i soggetti più deboli, tra cui i

pensionati, sono schiacciati dal predominio dell’interesseeconomico che li penalizza. Non vi sono a tutt’oggi interventiefficaci a tutela dell’interesse collettivo e per di più il sistemadi welfare viene eroso da drastici e progressivi tagli.In tale contesto l’azione dell’associazione di volontariatoAnteas risulta determinante per le fasce di popolazione piùdeboli, svolgendo un ruolo di supplenza dello Stato nell’of-frire servizi.La collaborazione del Coordinamento servirà a potenziare lapresenza delle donne nei territori e nei piccoli comuni conpercorsi che saranno via via definiti e relativi ai seguentisettori:

- animazione del tempo libero,- orientamento ed accompagnamento per pratiche burocra-tiche,- apertura sportelli di amicizia e solidarietà,- rafforzamento del progetto PEAS (percorsi delle età attiveper la solidarietà), che va oltrela natura relazionale e solidale per assumere la valenzaanche del sostegno economico, mediante prestazioni ma-nuali che fanno risparmiare soldi.Queste attività risultano un aiuto prezioso in un Paese comel’Italia in cui i nuclei familiari composti da soli anziani sonoil 28 per cento della popolazione ed i pensionati poveri sono2,3 milioni.Infine, secondo le Donne pensionate Cisl Emilia-Romagna,“mettere a disposizione ore del proprio tempo e talenti afavore dei soggetti più svantaggiati può riaprire il cuore allasperanza e rafforzare la fiducia nell’uomo, oltre a rafforza-re la stessa Fnp”.Anteas e Coordinamento, dunque, nell’anno europeo del-l’invecchiamento attivo, possono contribuire ad avviare unsistema di protezione sociale che permetta ai più deboli diaffrontare meglio le difficoltà individuali e gli effetti nocividi epocali cambiamenti economici e sociali.

Responsabile coordinamento donneAnna Pini

Luigi Lamma

on l’ingresso di donLuca Baraldi a Gargallosi completa il quadrodei trasferimenti e del-

le nomine che hanno interes-sato diversi sacerdoti e par-rocchie in questo ultimo mese.Le comunità che restano sen-za il parroco residente sonodestinate ad aumentare e daqui prende origine l’accoratoappello che il Vescovo rivol-ge in particolare ai giovani inogni occasione. “Siate gene-rosi – ha ricordato anche do-menica 24 giugno a Gargallo– il Signore non delude, pen-sate a donare la vostra vita alSignore e ai fratelli, la Chiesaha tanto bisogno: qui non c’èproblema di disoccupazione.Ponetevi tutti una domanda:e domani? Che ne sarà doma-ni della nostra Chiesa diCarpi?”. Una bella responsa-bilità anche per don Luca cheha voluto associare l’iniziodel suo mandato alla solenni-tà della Natività di San Gio-vanni Battista che “esprimeprofondamente il senso dellamia presenza qui tra voi e pervoi”, ha affermato rivolgen-dosi alla nuova comunità inun saluto tutt’altro che ritua-le. “Lui deve crescere, io devodiminuire” è scritto in un an-tico quadro dove ai piedi del-la croce c’è un uomo che in-dica il Cristo crocifisso, e donLuca ha assunto questa frasequasi come motto del suooperato: “Il Signore mi chie-de di ‘diminuire’ affinché voipossiate incontrare Lui – haaffermato – come hanno fattoi Santi patroni di questa par-rocchia i martiri Lorenzo eLucia: in una crescente atten-zione ai poveri non solo comeoggetto di cura ma come ca-pacità di esserne compagnodi viaggio e poi ‘diminuire’nello sguardo rivolto sempree solo a noi stessi per aprirsia ciò che sta al di fuori”. DonLuca ha parlato di “conver-

sione dello sguardo” che sem-pre più va rivolto verso Gesùper “essere quel lievito invi-sibile che fa crescere tutta lacomunità”. Dal Vescovo e dadon Luca, tanti ringraziamentia don Antonio Dotti per quantoha operato nella comunità diGargallo, poi un appello aiparrocchiani: facciamo pre-sto a sistemare la canonica ela chiesa perché, grazie a Dio,sono state danneggiate meno

C

E’ Luiche deve crescere gravemente di altre e quindi

possono essere messe a ser-vizio di altre comunità. Unaspeciale menzione da partedel nuovo parroco alla scuolamaterna e al ruolo determi-nante delle Suore e dell’Entegestore, la FondazionePaltrinieri, presieduta da Ser-gio Garuti. Nel corso dell’ome-lia monsignor Cavina ha de-lineato con assoluta chiarez-za quello che deve essere ilcompito del sacerdote all’in-terno di una comunità: nonun costruttore di opere ma un“araldo” di Gesù Cristo percondurre coloro che gli sonostati affidati alla meta delParadiso. Ciò può avveniresolo se da parte di ognuno c’èla massima “disponibilità delcuore”. E’ questo un concettomolto caro a monsignor Cavinache ritiene fondamentale ado-perarsi per una vita ecclesialeall’insegna della diversità deiministeri ma anche nella ri-cerca costante dell’unità. “Sen-za questa disponibilità delcuore – ha detto con un’espres-sione forte il Vescovo – an-che se venisse in questo mo-mento Gesù qui tra noi nonverrebbe accolto, come delresto è già capitato duemilaanni fa”.

Speciale parrocchia di

GargalloL’ingresso di don Luca Baraldi a Gargallo:“Accanto ai poveri come compagni di viaggioe con uno sguardo aperto al mondo”

L’ingresso di don Luca Baraldi a Gargallo:“Accanto ai poveri come compagni di viaggioe con uno sguardo aperto al mondo”

171 luglio '12

Giulia Goldoni

on c’è non c’è ve-drai…!”; “Questa esta-te non c’è niente di nien-te!”. Un uomo rispon-

de così ai suoi compagni dipanchina, in Piazza Martiri.Sta commentando l’assenza diqualsiasi tipo di iniziativa ofesta previste per quest’estate,tutte simultaneamente abolitedopo le varie scosse di terre-moto di qualche settimana fa.Ma l’Azione cattolica ha ri-sposto in modo diverso a que-sta difficoltà, credendo che,più che mai in un momentocome questo, sia necessariopuntare sulla formazione. Si è

deciso infatti di portare avantii progetti per tutti i campi esti-vi, del Settore Giovani, Adultie dell’Acr. Una scelta che nontutti condividono, e forse dif-ficile da comprendere. Comefaranno le famiglie? Si trattadi una richiesta di nuovi sfor-zi? Si potrebbe obiettare che aun campo parteciperebbe, inuna condizione come questa -dove, a parte la disponibilitàeconomica, influiscono paurae stordimento - solo chi è fer-mamente convinto della ne-cessità di quei 10 giorni diritiro.Ci si potrebbe chiedere se nonsi tratta di incapacità da partedell’associazione di adattarsi

tuale?Eppure, l’Ac non è sprovve-duta. La scelta di nondemordere è pensata.Innanzitutto, la normalità. Chinon la cerca? La sana, rassicu-rante quotidianità, che è statacosì incredibilmente stravol-ta, lasciandoci sgomenti (nonsi può non essere sgomenti,quando casa propria diventafonte d’ansia, quando si lavo-ra in un tendone invece che inun ufficio, o magari ci si ritro-va con un bancone del merca-to invece che con un negozio).E i campi estivi sono una stu-penda tradizione che, è bellis-simo saperlo, non vacillanoneanche dopo una scossa 5.9.Ma, al di sopra di tutto, punta-re sui campi significa puntaretutto sulle cose che restano:Dio, e la voglia di coltivare ilrapporto con Lui. Anche percercare di capire qualcosa dipiù. Io non credo che la fede ditutti sia rimasta invariata, oche sia cresciuta in modo au-tomatico, che abbia fornito ri-sposte perfettamente soddisfa-centi una volta messa faccia afaccia con le difficoltà, con lapaura di vedere i propri pro-getti sconvolti. Personalmen-te, non mi è successo così.Quante volte ci ripetono cheDio è amore? Se ne sono sen-tite di tutti i colori su Dio inquesti giorni, ma non ho senti-to proprio nulla che riguardas-se la speranza che viene dalSignore. Credo quindi che inquesto momento sia impor-tante, oltre che interessante esicuramente di sollievo, con-centrarsi su questo tema.L’amore sarà al centro dei cam-pi del Settore Giovani di Acper questa estate così unica:un tema vastissimo che è statoaccolto con vivo entusiasmo,che ha visto la prima equipe dipreparazione - bellissima espe-rienza, sotto un tendone - in-tensamente partecipata damolti giovani, pieni di propo-ste per come svilupparlo.E allora invitiamo tutti a farequesta scelta un po’ insolita,quest’anno: puntare tutto sul-l’amore. E, se vi va, se i dubbieconomici e la voglia di farequalcosa di concreto vi sonorimasti, potete sempre com-prare una delle bellissimemagliette realizzate dall’Ac asostegno dell’emergenza ter-remoto.

ul sito nazionale l’Ac anticipa, con un breve estratto,l’ampio resoconto che il periodico associativo Segnofornirà nel numero di luglio sulla situazione nelle aree

terremotate. La Diocesi di Carpi è raccontata dalla presidentediocesana Ilaria Vellani e da Paolo Trionfini, vicepresidentenazionale del settore adulti.Si parla, nei testi, di “emergenza pastorale”, oltre che econo-mica, abitativa, sociale, poiché mancano luoghi per celebrarel’Eucaristia, per l’animazione estiva di bambini e ragazzi,fino ad arrivare, a settembre, alla ripresa delle attività ordina-rie.Obiettivo dell’Ac è allora “proseguire l’impegno ecclesialeche la caratterizza nella dimensione quotidiana della vitadelle comunità”, puntualizza il vicepresidente nazionale delsettore adulti, Paolo Trionfini, “testimone diretto delledevastazioni del sisma: la chiesa vecchia di Fossoli è collassatadavanti ai suoi occhi il 29 maggio”.“Avevamo in programma, prima del sisma, alcuni campidiocesani per giovani, ma anche per adulti e adultissimi, oltrea diverse proposte delle parrocchie per i ragazzi dell’Acr – glifa eco su Segno Ilaria Vellani, presidente diocesana di Carpi.“Qui tutto il territorio è colpito e le parrocchie – in 25 dellequali è presente l’associazione – sono inagibili, con pochis-sime eccezioni; ma i campi diocesani e quelli dell’Acr sifaranno lo stesso”.“A livello diocesano abbiamo deciso di coordinarci perquanto riguarda l’attenzione a bambini e ragazzi in questimesi” fa sapere il presidente diocesano di Modena-Nonantola,Paolo Seghedoni: a fianco dell’associazione vi sono Csi,Agesci, Cl, la rete degli oratori diocesani “Animatamente” ela pastorale giovanile.L’Azione cattolica nazionale intanto ha lanciato alcune ini-ziative di solidarietà verso le zone terremotate. In particolarela presidenza nazionale, ascoltate le realtà diocesane colpitedal sisma, propone una “raccolta mirata a sostenere la ripresaimmediata delle attività associative e pastorali”. Questi gliobiettivi individuati: sostenere i campiscuola dei bambini;aiutare i giovani e i giovanissimi a ritrovare scampoli dinormalità e serenità nelle loro tradizionali esperienze estive;supportare economicamente grest e iniziative per anziani cheattutiscano il peso delle tendopoli e fare in modo che asettembre ci siano strutture minime per riprendere l’attivitàformativa e pastorale dell’Ac e delle parrocchie.Tutte le indicazioni sono presenti nel sito www.azionecattolica.it.Ulteriori notizie su Segno di luglio/agosto.

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Diego 3899736454 - Francesca 3460336574Carlotta 3281552921 - Raffaele 3481438643

GIOVANI ADULTIdal 6 al 16 agosto - val Tournace (AO)

GIOVANIdal 30 luglio al 9 agosto - Auronzo di Cadore

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La quotidianità rovesciata; la fede messa a dura prova. Una giovanedi Ac riflette sull’importanza di partecipare ai campi formativi

Puntare tutto sull’amoreLa quotidianità rovesciata; la fede messa a dura prova. Una giovanedi Ac riflette sull’importanza di partecipare ai campi formativi

Puntare tutto sull’amore

I giovani che hanno partecipato ai campi 2011

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SISMA

BPER PER LE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA

Il Gruppo BPER ha aperto una sottoscrizione per aiutare

le popolazioni che hanno subito danni a causa dei recenti eventi sismici.

É possibile effettuare un’elargizione benefica

versando la somma sul conto corrente presso:

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intestato a Arcidiocesi di Modena-Nonantola

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sono esenti da commissioni

Sul sito www.bper.it è inoltre possibile trovare

tutte le informazioni aggiornate relative alle filiali BPER

non operative e di appoggio, alle postazioni mobili attivate

e alle agevolazioni per privati ed imprese.

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alla realtà: ad esempio, cam-biando tipo di esperienza. De-volvere dieci giorni delle va-canze, esattamente quelli deicampi, per impegnarsi a dareun aiuto concreto, o andare lìdove il terremoto ha battutopiù forte, nella terra e nelleteste, così come nei cuori, eportare un po’ di formazione.E questa formazione, qui èintesa come Dio, come spe-ranza, come ricordo di un Dioche non ti abbandona. Non sipotrebbe cambiare la propriaidea di ‘campo’, almeno perquest’anno? Anche il concre-to, semplice e a volte superfi-ciale aiuto materiale, non puòdare qualcosa a livello spiri-

Vita della Chiesa

S

La rivista Segno racconta l’Azione cattolicaemiliana impegnata tra tende e macerie

Emergenza pastorale

18 1 luglio '12

Prosegue senza sosta l’impegno di suor Caterina Colli

Un container per l’Albaniaue giorni dopo le terri-bili scosse di terremo-to dello scorso 29 mag-gio, che hanno percos-

so la nostra amata terra ed ilprofondo delle nostre anime,è stato caricato il camion contutto il materiale raccolto peril container in partenza per lamissione delle suore dellacarità di San Vincenzo de Paolidi Gramsh in Albania. SuorCaterina Colli ha iniziato conun furgone nel 1997 poi perdue anni con un camion e nel2000 è partita con un containerpiccolo, l’anno successivo conuno medio e, dal 2002 ad oggi,sempre con quelli più grandi.E’ soddisfatta di essere riu-scita a riempire e consegnareun container di 16 metri conletti da ospedale, carrozzineper disabili, mobili, armadi,materiale scolastico, fotoco-piatrice, alimenti, coperte, len-zuola, tessuti, scarpe, mate-riale sanitario, arredamenti perambulatori medici, reti mate-rassi e altro ancora. Tutto peraiutare le consorelle che vi-vono in questo povero paesecosì vicino a noi eppure cosìlontano, sconosciuto a tanti etoccato da tanti pregiudizi.Però è anche triste perchéquesto container è anche l’ul-timo che è riuscita a fare,infatti, la dogana albanese hamesso delle tasse anche sugliarrivi di aiuti umanitari e cosìsuor Caterina ha dovuto trat-tare per ben due mesi per riu-scire a farlo partire senza spese

e questo grazie anche all’aiu-to del Nunzio Apostolico chele ha permesso di entrare gra-tuitamente.“L’Albania all’apparenza -spiega suor Caterina - sem-bra in via di sviluppo perché,da alcuni anni, una grossaespansione edilizia sta edifi-cando enormi palazzi con fi-niture scarse, che, oltre a ro-vinare paesaggi e natura, ven-gono poi abitati solamente datre/quattro famiglie al massi-mo. Al di fuori di queste real-tà tutto è come prima: la gen-te continua a patire la fame ele suore sono oberate di ri-

chieste di alimenti a cui nonriescono a fare fronte”.Il prossimo 17 settembre com-pirà 82 anni questa attivissi-ma suora che, con ancora ad-dosso la stanchezza di questopesante viaggio, si sta giàmobilitando per raccoglierefondi per inviarli alleconsorelle di Gramsh. Nonpotendo più fare container perquesti fratelli albanesi nelbisogno, non rimane che rac-cogliere ed inviare denaro percomperare loro del cibo, quelcibo che, spesso e volentieri,da noi viene buttato.

M.G.

Dalla ThailandiaSuor Angela Bertelli

Carissima Magda, posso solo immaginare cosa provate inquesta situazione di instabilità, quale sofferenza vedere lenostre belle chiese appena restaurate a rischio di crollo,mentre la gente rischia di “crollare” dentro! Anche questasituazione comunque, nel piano di Dio, ha un messaggio pernoi più grande, accende una domanda di stabilità interiore chepossa tenere davanti alla terra che trema e a tutto quello chedeve essere demolito. A tutto quello che in noi deve esseredemolito e deve rinascere di nuovo, noi stessi in fondo comeNicodemo dobbiamo rinascere di nuovo, ce lo sta dicendoGesù. Coraggio allora e non temete perché ciò che ci è chiestonel dolore è per un bene più grande, la distruzione per larinascita. Questa settimana ho avuto continuamente negliocchi e nel cuore il “nostro Cartoon” e le mamme anche... poigiovedì la notizia di un altro piccolo disabile che seguivo inuno slum che è morto, oggi sono appena tornata dal funerale.Famiglia poverissima. E la scorsa notte Baas, il bimbo cieco,è dovuto entrare in ospedale e stare sul respiratore per alcuneore, pare stia un po’ meglio adesso. Sembra un bombarda-mento di notizie di morte, malattia, tristezza; le mamme sonomesse alla prova: ogni volta che vedono un altro andare incielo pensano inevitabilmente al proprio piccolo che in unbatter d’occhio potrebbe partire. E’ come un terremoto inte-riore e l’unica roccia è Gesù, che non cede, non molla, non cimolla, non ci abbandona, ci precede nella distruzione deldolore e nella rinascita... non è facile, ancor meno è scontato,ma è tanto semplice quanto vera questa sua Presenza discreta,profonda, rassicurante, consolante, che ci abbraccia ancheora. Allora avanti insieme tenendo per mano Gesù, il poveroche è Signore, che conosce cioè lo spogliamento di tutto e ciriveste con altri abiti che non conoscono consunzione.Vi abbraccio tutti e spero di vedervi presto.

Dall’EritreaProgetto Farina

Nel periodo di Avvento 2011il Centro Missionario e l’As-sociazione Solidarietà Mis-sionaria Onlus avevano lan-ciato una campagna di rac-colta fondi per l’Eritrea, inseguito all’appello del mis-sionario padre AgostinoGalavotti per gli orfani e perla farina a favore di famiglieestremamente povere. Nume-rosi coloro che hanno rispo-sto generosamente a questoappello tanto che entrambi iprogetti sono stati sostenutiampiamente. Nei giorni scorsipadre Agostino ha mandatoil resoconto di suor GiustaSorlini, la missionaria chevive ad Asmara e che ha se-guito personalmente la ge-stione del Progetto Farina.“Desidero informarvi – scri-ve la religiosa - che il proget-to Farina, a sostegno del qua-le nel febbraio scorso ci ave-te generosamente inviato lasomma di 3.029,90 euro, si èfelicemente concluso. Comepotrete rilevare, sono state intotale gratificate 122 fami-glie. Allo scopo di poter ac-

La lettera di padre Agostino Galavotti

Carissimi del Centro Missionario di Carpi e lettori di Notizie,è con grande tristezza che vi scrivo questa lettera. La trage-dia immane che si è abbattuta sull’Emilia ed in altre zone ciangoscia tutti e non so come e in quanto tempo sarà possibiletornare alla normalità: gran parte del patrimonio storicoaccumulato nei secoli è andato distrutto. Occorre con forzae determinazione inventarsi un futuro diverso. Che la visitadel Papa vi sia di conforto. Ciascuno deve pregare e sostene-

re chi soffre nel modo che gli è possi-bile. Che Gesù (anche lui sepoltosotto le macerie come ha ricorda-to il Papa all’Angelus di dome-nica 10 giugno) sia il vostroaiuto e sostegno in tutte le diffi-cili operazioni che dovete com-piere in questo tempo. I miei os-sequi a Sua Eccellenza il Vesco-

vo monsignor Francesco Cavina.In Cristo e Maria Madre della

misericordia

Padre Agostino Galavotti

Si ringraziano l’Associa-zione Nazionale Carabinieridi Roma e l’Ordine Cava-lieri di Malta, le parroc-chie di Quartirolo, di SanGiuseppe Artigiano eGargallo, l’Azione cattoli-ca, don Silvano Rettighieri,don Ivo Silingardi, la Far-macia Del Popolo, la dittaMenù, Dante Bisori e Mau-rizio, Giuseppe Mazzoli, ivolontari del Centro Mis-sionario e tutti i privati chehanno donato il materialeper questo container.

contentare piùpersone, a cia-scun nucleofamiliare sonostati conse-gnati (tenendoanche contodei numeri deimembri) unsacco di fari-na variabiletra 15 e 25 chi-logrammi. Inparticolare,sono stati di-stribuiti unsacco da 25chilogrammia 100 famiglie ed uno da 15chilogrammi a 22 famiglie.La distribuzione di quantosopra è avvenuta nel cortiledella nostra missione diAsmara, dove ha anche sedela scuola materna che acco-glie circa 500 bambini sud-divisi in due turni. Graziealla vostra generosità e sen-sibilità, queste famiglie han-no potuto avere questo fon-damentale alimento per unperiodo ragionevole.

Unitamente a tutte le fami-glie beneficiate, porgo i mieipiù sentiti ringraziamenti eassicuro preghiere per i biso-gni vostri e dei vostri cari”.Prossimamente arriverà an-che la relazione sulle offerteraccolte per il Progetto Orfa-ni e destinato alla dotazionedel braccio destro ad una ra-gazza orfana che, non aven-do nessuno, altrimenti mori-rebbe di fame.

M.G.

Incontrocon don Francesco

Cavazzutie i sacerdoti dellaDiocesi di Goias

Sabato 7 lugliopresso la parrocchia di

QuartiroloOre 19 Santa Messa

A seguire la cenacon le testimonianze

dei missionari.Prenotazioni entromartedì 3 luglio aln. 059 694231,quota euro 25

D

191 luglio '12

quasi un mese dallaprima scossa, giovedì14 giugno, una dele-gazione delle Acli, dell’

Emilia Romagna, di Modenae Carpi ha incontratomonsignor FrancescoCavina, Vescovo di Carpi,per offrire la disponibilità ela collaborazione dell’ Asso-ciazione per la ripresa dellanormalità della vita socialedel territorio.In particolare il PresidenteNazionale Andrea Oliveroha convenuto con il Vescovosulla priorità di riattivare luo-ghi comunitari e servizi ec-clesiali essenziali connessi alleparrocchie che in questo mo-mento sono organizzate instrutture provvisorie esternema che è importante ripristi-nare in modo permanente pri-ma dell’inverno.I vertici nazionali si sono det-ti immediatamente disponi-bili ad offrire aiuti concreti erapidi per aiutare le realtà dellaDiocesi di Carpi e di Mode-na-Nonantola, riponendo nelladirigenza delle Acli Provin-ciali l’attività e il coor-dinamento degli aiuti da por-tare alle popolazioni più col-pite dal sisma.Dopo l’incontro col Vesco-vo, il Presidente Nazionale, ilpresidente regionale WalterRaspa, il presidente provin-ciale Antonio Galli Pesentie del circolo di Carpi Guido

La delegazione delle Acli Nazionali a Carpi e nelle zone terremotate

A

Capiluppi, il coordinatorenazionale dei Giovani delleAcli Giuseppe Failla e lapresidente di Ipsia Paola Vil-la assieme al resto della dele-gazione hanno incontrato leoperatrici del CAF e del Pa-tronato che stanno offrendo ilproprio servizio attraverso uncamper messo a disposizionedalle Acli dell’Aquila e sta-zionato nella zona industria-

le “Morbidina”, in Via Socrate6. Successivamente la dele-gazione delle ACLI Nazio-nali si è recata in visita allerealtà terremotate dei Comu-ni di Novi, Concordia, SanPossidonio, Mirandola,Cavezzo e nel Campo dellaProtezione Civiledell’A.N.P.AS di Via Agninia Mirandola incontrando ilresponsabile del Campo.

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Nasciamo dall’unione di diverse esperienze nel settore, con l’obiettivo di diventare un fornitore globale “full liner” affi ancando alla classica produzione di imballaggi in legno e cartone, gli accessori ed i servizi di logistica industriale. In quest’ottica nel corso degli anni sono entrate a far parte del gruppo altre aziende specializzate nei singoli settori. La Qualità come soddisfazione del Cliente e lo sviluppo sostenibile ambientale sono elementi sostanziali che accompagnano la nostra crescita. Da qui un percorso coerente iniziato con la certifi cazione Qualità ISO 9001, seguita dal marchio FITOK che evita la diffusione nel

mondo di organismi nocivi presenti nel legno e dalla certifi cazione PEFC che attesta che la provenienza del legname da foreste gestite in maniera eco-socio sostenibile. Infi ne il percorso di certifi cazione doganale AEO (Authorized Economic Operator) che consente di accelerare le fasi di sdoganamento. Il processo di sviluppo e la ricerca di una migliore effi cienza produttiva ci hanno portato ad una riorganizzazione ispirata al lean thinking. L’apertura di unità produttive nelle varie province ci colloca vicino ai clienti permettendo così di offrire anche lo stoccaggio ed il confezionamento in outsourcing.

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Gli Uffici delle ACLI di Carpi in Corso Fantisono temporaneamente chiusi a causa deidanni subiti dal terremoto. In Via Socrate 6(Zona Morbidina) è presente un CAMPER conlo stemma delle ACLI che ospita gli uffici delCAF in attesa che si possa rientrare nellapropria sede.CAF: telefono 059 685211 che attraverso iltrasferimento di chiamata verrà messodirettamente in contatto con i nuovi uffici,oppure 392 3545140.PATRONATO: rivolgersi al Patronato di Modena 059 374808 perprendere accordi e appuntamenti.

VALORICHE CONTANO

Le Acli in camperSede provvisoria in via Socrate 6

www.aclimodena.it

A seguire, l’incontro con ilConsiglio Provinciale delleAcli di Modena e infine l’in-contro con il Vescovo dellaDiocesi di Modena eNonantola, monsignor An-tonio Lanfranchi.Le Acli si sono mobilitate dasubito attraverso i circoli e isingoli iscritti in azioni disolidarietà e di aiuto alle po-polazioni colpite dal terremo-to. E’ stato attivato un contocorrente intestato alle “Acli-sede Provinciale di Modena-Emergenza Terremoto” doveconvogliare le offerte prove-nienti da tutta Italia (codiceIBAN: IT57W0538712921000002061684.; casuale:“Emergenza Terremoto Pro-vincia di Modena ” [Tel. eFax. 059/360829] ). Sul con-to sono pervenuti finora di-verse migliaia di euro.Sul sito dell’associazionewww.aclimodena.it è possi-bile seguire gli aggiornamentisu tutte le attività legate alsostegno verso le zone terre-motate.Le Acli inoltre si sono impe-gnate e rese disponibili a pro-muovere ulteriori iniziativecon:· Incontri di animazione tra

la gente con i giovani delleAcli e IPSIA.

· il CTA (per alloggi in al-berghi dei Comuni limitro-fi).

· le Acli della Sicilia che dàla disponibilità di un cam-per per portare i servizi nel-le zone terremotate.

Le Acli continueranno nel-l’impegno per trovare fondi esoprattutto far sì che non vengameno l’attenzione sulle ne-cessità delle popolazioni e deiterritori colpiti dal sisma.

Parmigiano Reggiano

E’ stata organizzata dalle Acli Provinciali di Modenauna promozione della vendita di formaggio Parmigia-no Reggiano proveniente dai Caseifici colpiti dal ter-remoto. Gli ordinativi o la richiesta di informazionidevono essere inviate all’indirizzo e-mail:[email protected] oggi sono già stati fatti ordini per 140 mila euro.

Cultura e Società

Prontiad aiutare

Prontiad aiutare

20 1 luglio '12

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O F F E R T E P E R I N O S T R I S AC E R D O T I . U N S O S T E G N O A M O LT I P E R I L B E N E D I T U T T I .

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I SACERDOTI AIUTANO TUTTI.AIUTA TUTTI I SACERDOTI.Ogni giorno 38.000 sacerdoti diocesani annunciano il Vangelo nelle parrocchie tra la gente, offrendo a tutti carità,

conforto e speranza. Per continuare la loro missione, hanno bisogno anche del tuo aiuto concreto:

di un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti. Queste offerte arrivano all’Istituto Centrale Sostentamento

Clero e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente a quelli delle comunità più bisognose,

che possono contare così sulla generosità di tutti.

Per offrire il tuo contributo hai a disposizione 4 modalità:

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idea, nata da un gruppodi giovani musicisti diMilano, è stata subito

accolta dai colleghi della “Bas-sa Modenese”: creare “dalnulla” un’orchestra di milleelementi (strumentisti e coro)per portare un messaggio disperanza alle popolazioni col-pite dal terremoto, come solola musica è in grado di fare.L’esordio dell’Orchestra deiMille sarà nel territorio delComune di Concordia sullaSecchia il 30 giugno 2012,simbolicamente a un mese didistanza dalla terribile scossadel 29 maggio.L’Emilia, terra di rockers, van-ta anche una tradizione musi-cale classica secolare, radica-ta non solo nei grandi teatri maanche nei corpi bandistici enelle scuole civiche di musi-ca. Questo straordinario patri-monio trova una delle sue mi-gliori espressioni nella Fon-dazione Scuola di Musica“Carlo e Guglielmo Andreoli”,costituita dai nove comunidella Bassa Modenese (tutticolpiti dal terremoto), che svi-luppa sul territorio la didatticae l’educazione musicale. Sonoinfatti più di 800 gli allievi euna decina le formazioni or-chestrali e corali legate alla

Scuola.Ora che questa preziosa realtàrischia di essere fermata dalterremoto, il concerto dei Mil-le intende anche richiamarel’attenzione su questo patri-monio musicale, invitando asostenere la Fondazione: ledonazioni finanzieranno bor-se di studio per gli allievi dellaScuola le cui famiglie hannoperso casa e lavoro, inoltreserviranno alla riattivazionedelle sedi locali per la didatti-ca. Questa grande orchestra,unicum nella storia musicaleitaliana, farà incontrare musi-cisti dell’area colpita dal ter-remoto con musicisti prove-nienti da tutta l’Italia, ma nonmancano le prime adesioni daaltri paesi europei. L’orche-

stra, dopo il suo esordio, potràessere protagonista di nuoveiniziative culturali e di solida-rietà, come la riapertura deiteatri della Bassa Modenese.Per aderire come musicista,basta inviare una e-mail a:[email protected](indicando nome, cognome,strumento o registro di voce,città di provenienza).

Cultura e Società

A Concordia il 30 giugnoMille in concerto per la Bassa

Per contribuire al finanziamento di borse di studio per lafrequenza gratuita alla Scuola di Musica agli allievi le cuifamiglie hanno perso casa e lavoro: Causale: conto dedicatopro borse di studio allievi terremotati Fondazione Scuola diMusica Carlo e Guglielmo AndreoliCoordinate bancarie: iban it47 r061 6066 8501 0000 0005 266Europe Donation Bank Account: BIC CRFIIT3F IBAN: IT47R0616066850100000005266PayPal: consultare la pagina della Fondazione Andreoliwww.kapipal.com/fondazionecgandreoliInfo: Flavio Ceriotti, [email protected], http://orchestradeimille. oneminutesite.itSu FB cerca: Concerto dei mille per la Bassa oppure Orche-stra dei Mille

na serata interminabi-le ricca di buona mu-sica, di personaggidello sport, ma soprat-

tutto di amicizia e riconoscen-za per tutti coloro che in que-sto mese si sono prodigati peralleviare le difficoltà dei cit-tadini di San Possidonio col-piti dal terremoto. Ricomin-ciamo da qui era il titolo del-l’evento e lo slogan campeg-giava in centinaia di magliet-te realizzate per l’occasione.Tra i premiati anche il parrocodon Aleardo Mantovani, “Ilnostro impegno e il nostro com-pito – ha detto don Aleardo - èinfondere coraggio, a tutti, daigiovani agli anziani, a chi haresponsabilità pubbliche. Que-sto chiediamo al Papa, che cirafforzi in questa opera di so-stegno e ricostruzione moraledella nostra gente”. SanPossidonio è a pochi chilome-tri da Rovereto, uno dei comu-ni epicentro del sisma, un pic-colo paese sconvolto nei suoiritmi e nelle sue certezze. “Ognigiorno che passa – racconta

don Aleardo – questa catastro-fe si rivela ancora più grave diquanto poteva sembrare all’ini-zio, soprattutto per le abitazio-ni private inagibili e da abbat-tere. Poi ci sono gli anziani chesono stati allontanati dal paesee vogliono ritornare”. Dal pal-co il messaggio per la sua gen-

te è stato chiaro “basta destrae sinistra ma tutti insiemeper costruire una nuova SanPossidonio”. Ad allietare laserata diversi gruppi musi-cali come il gruppo Operettamia diletta, i Numero Uno diMirandola con le canzoni diLucio Battisti e il Faith GospelChoir diretto dal maestroNehemiah Brown. Tra gliospiti l’allenatore ex di Bo-logna e Parma, Franco Co-

lomba e a più riprese il sinda-co Rudi Accorsi ha premiatocon una targa tutte le forma-zioni di volontari, ProtezioneCivile, Croce Rossa, Croce Blu,e tanti altri che hanno collabo-rato alla gestione dell’emer-genza.

L.L.

U

L’

San Possidonio, ricomincia di quiSan Possidonio, ricomincia di qui

Si replica a CortileUn’altra serata benefica all’insegna della musica è in pro-gramma a Cortile martedì 3 luglio con inizio alle ore 21.30dove si esibiranno il gruppo Operetta mia diletta, con le ariedelle più famose operette e il complesso mirandolese deiNumero Uno guidati dal cantante Roberto Cavicchioli con illoro repertorio di canzoni di Lucio Battisti.

211 luglio '12

Al circolo Loris Guerzoniserata di solidarietà voluta dal Rotary

Carpi grande cuore

Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

Rotary Club Carpi, gran-di artisti, autorità, as-sociazioni e cittadinan-za insieme per una se-

rata di solidarietà a favoredella comunità di Carpi col-pita dal sisma.Sabato 23 giugno presso ilcircolo sociale Loris Guerzonisi è tenuto un recital, presen-tato da Patrizia Vezzelli, cheha visto esibirsi sul palco ilsoprano Serena Daolio ac-compagnata al pianoforte dalmaestro Paolo Andreoli, en-trambi artisti di grande pro-fessionalità e di caratura in-ternazionale.All’evento hanno partecipa-to il sindaco di Carpi EnricoCampedelli, l’assessore allepolitiche socio-sanitarie Al-berto Bellelli, il direttore deldistretto Asl Claudio Vagnini,il presidente del Comitato diCarpi della Croce Rossa Ita-liana Claudia Ferrari, GianniRonchetti, referente per Carpidell’Associazione Amici delcuore e un folto pubblico cheha gremito la sala dimostran-do di apprezzare i diversimomenti della serata.Dopo i saluti iniziali, il presi-dente del Rotary Club di CarpiFederico Cattini ha illustra-to le ragioni dell’iniziativa,volta a raccogliere fondi dadevolvere al Comune di Carpiper la realizzazione di inter-venti di consolidamento del-le scuole di Carpi a fronte deidanni provocati dal sisma del

20 e 29 maggio: un interven-to mirato a sostenere l’ammi-nistrazione locale in un mo-mento particolarmente deli-cato e in un ambito ritenutocritico. Le risorse necessariesono state raccolte grazie allagenerosità di tutti gli attoricoinvolti: gli spettatori pre-senti alla serata, ma anche gliartisti che hanno rinunciatoal proprio compenso, il Cir-colo che ha messo a disposi-zione gratuitamente la salaper il concerto, lo stesso RotaryClub che ha stanziato un fon-do di sostegno, la San RoccoArte e Cultura che ha colla-borato all’organizzazione etutti quelli che si sono spesiaffinché la serata desse i frut-ti sperati. Una manifestazio-

ne corale di disponibilità epartecipazione sociale che sipuò personificare in EliaTaraborrelli: già preside delliceo Fanti, consigliere d’in-dirizzo della Fondazione Cassadi risparmio di Carpi, un inte-resse antico per la cultura e

uno recente per la sanità,rotariano. Ha messo passioneed energia per la buona riu-scita di una serata che ha coin-volto tante persone e ha unitodifferenti mondi.Il presidente Cattini ha ancheannunciato – quale esito del

service per l’annata 2011/2012- la nascita della Rete salvavitadi Carpi, ovvero di una rete didefibrillatori dislocati sul ter-ritorio comunale da utilizza-re per il soccorso di personecolpite da arrestocardiocircolatorio: il RotaryClub Carpi ha promosso ecoordinato l’iniziativa e neha incoraggiato laconcretizzazione dotando larete di sette defribrillatori conrelativi totem di supportoubicati presso i circoli socialiGuerzoni, Gorizia e Gilibertie presso le sedi del Comunedi Carpi, della BibliotecaLoria, del Teatro Comunale edella Piscina Campedelli.La nascita della Rete è stataformalizzata durante la sera-ta tramite la firma di un pro-tocollo di intesa tra tutte leparti coinvolte: il Rotary Club,il Comune, la Asl, il 118, ilComitato di Carpi della Cro-ce Rossa Italiana e la delega-zione di Carpi dell’associa-zione Amici del Cuore.Il sindaco Campedelli ha sot-tolineato la necessità di unaazione efficace e strutturata asostegno della comunità lo-cale e rimarcato la capacitàdella comunità stessa di spen-dersi in prima persona peravviare in tempi brevissimi ilripristino dopo il sisma di unacerta normalità collettiva eindividuale: un messaggio diincoraggiamento e allo stes-so tempo di esortazione a nonlasciarsi dimenticare oltre che,naturalmente, di ringraziamen-to a chi oggi non sta dimenti-cando affatto.Infine è toccato agli artisti,impeccabili nell’esecuzionedi pezzi musicali della finedell’Ottocento e generosi neldarsi a un pubblico entusiastae partecipe sin dall’inizio efino all’ultima nota: una se-rata ben riuscita di ascolto,partecipazione, concretezza esolidarietà.

A.B.

Unico Military Tattoo in Italia efra i maggiori a livello internazio-nale, il Festival si terrà dal 12 al 14luglio. Complessi provenienti datutto il mondo includono la Fanfa-ra del IV Reggimento Carabinieria cavallo, la Banda delle Life Guardsdella Corona Inglese, la Banda del-l’Esercito Tedesco di Ulm e la Bandadella Polizia reale della Malesia.Questa edizione speciale prevedeche parte del budget e l’intero rica-vato dei biglietti siano devoluti aun progetto di solidarietà rivoltoalle popolazioni emiliane colpitedal sisma.In rappresentanza del Festival in-ternazionale “Quando la banda passò”, tradizionalmentepromosso dal comune di S. Felice e quest’anno cancellatoin seguito al terremoto, la manifestazione ospiterà duebande, la Mosson Drum&Bugle Corps (Vicenza) e la BesanaSecutores Drum&Bugle Corps (Monza), fra le maggiorimarching band italiane.Il Festival ha grande prestigio artistico, è messaggio di pace

Al circolo Loris Guerzoniserata di solidarietà voluta dal Rotary

Carpi grande cuore

e solidarietà e mantiene un fortevalore istituzionale, in quanto godedell’Alto Patronato del Presidentedella Repubblica e del Patrociniodella Presidenza del Consiglio deiMinistri.Il 6 e 7 luglio si terrà anche ladecima edizione di Rataplan, ilmeeting dei gruppi musicali giova-nili, con la partecipazione di uncomplesso americano, la Jazz Banddella Roosevelt High School diSeattle, uno dei migliori in ambitogiovanile.Ingresso gratuito per tutte le mani-festazioni, eccetto lo spettacolo disabato 14 alle 21.15 allo Stadio “A.

Braglia”, con tutte le bande.

Info: vendita online www.modenafestivalbande.it, o pres-so la biglietteria del Teatro Comunale Luciano Pavarotti diModena, tel 059 2033010. Biglietti interi euro 10, ridottieuro 2.

m.s.c.

Modena International Military TattooEdizione Speciale, un progetto di solidarietà per l’Emilia-Romagna

Sport per tuttiProseguono gli appuntamen-ti di “Eden Summer sport”,la rassegna che tra calcio,volley e basket offre pertutto giugno e luglio ai ra-gazzi di tutte le età propo-ste di incontro e divertimentoall’insegna dello sport.CalcioUnder 21: fino al 1 lugliodalle 19 alle 24A invito: dal 9 al 15 lugliodalle 19 alle 24

Basket 3vs3Under 20: dal 2 al 6 luglioore 19-21Under 25: dal 9 al 23 lugliodalle 20 alle 23Femminile: fino al 6 lugliodalle 19

CarpiFesta del Patrono

SottoscrizioneVolontaria a Premi 2012

I biglietti vincenti

1° N. 5573 – Weekend aPraga per due persone2° N. 6514 – Kit ECO CASASICURA valore 545 euro –Zetech3° N. 7604 - Kit ECO CASASICURA valore 435 euro –Zetech4° N. 9604 – Servizio diposate 76 pz. – La Casalin-ga5° N. 4059 – Prosciutto diParma – Premio Patrono6° N. 1398 – Buono spesada 100 euro Geox RespiraI fortunati vincitori, rice-veranno comunicazione di-rettamente da un respon-sabile del Comitato Festadel Patrono

22 1 luglio '12 Agenda

Ai sensi del D.Lgs n. 196 del 30/06/1993 si comunica che i dati dei destinatari del giornale, forniti all'impresa editrice Notizie scrl all'attodella sottoscrizione dell'abbonamento, o diversamente acquisite da enti e associazioni collegati, sono contenuti in un archivioinformatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagliinteressati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento o di invio pacchi, anche per le proprie attività istituzionali, ivi compresela comunicazione, l'informazione e la promozione, nonchè per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

Settimanale della Diocesi di Carpi

ASSOCIATO ALL'USPI - UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAE ALLA FISC - FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Via don E. Loschi, 8 – 41012 Carpi (Mo) - Tel. 059/687068 – Fax 059/630238Redazione: [email protected]

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CHIUSO IN REDAZIONE E IN TIPOGRAFIA IL MARTEDI’

Direttore Responsabile: Luigi LammaCoordinamento di Redazione: Annalisa Bonaretti – CoordinamentoArea Ecclesiale: Benedetta Bellocchio e Virginia Panzani – Redazio-ne: Laura Michelini (Mirandola – Concordia), Pietro Guerzoni, SaverioCatellani, Corrado Corradi, Maria Silvia Cabri, Magda Gilioli - Fotogra-fia: Fotostudioimmagini, Carlo Pini. Editore: Notizie soc. coop.Grafica e impaginazione: Compuservice sas - 059/684472

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Una copia 1,50(i.i) - Copie arretrate 3,00(i.i)ABBONAMENTO ORDINARIO 43,00 (i.i)

ABBONAMENTO SOSTENITORE 60,00 (i.i)BENEMERITO 100,00 (i.i)

Novi (c/o spazi scuola materna parrocchiale)Feriale e prefestiva: ore 18Festiva: ore 8.30, 10

PanzanoFeriale: ore 21 (solo venerdì)Festiva: ore 11.30

Quarantoli (c/o scuola materna parrocchiale)Festiva: ore 11

Rolo (c/o parco Villa)Prefestiva: ore 19Festiva: ore 10

RoveretoFeriale: giovedì ore 21Festiva: 10

Santa Caterina di ConcordiaFestiva: ore 9.30 (nella sala parrocchiale)

Santa CroceFeriale e prefestiva: ore 19Festiva: ore 8.30 e 11.15

San Giacomo (c/o via Morandi, campo 1 Piemonte)Festiva: ore 10Nessuna celebrazione a San Martino Carano

San Giovanni di ConcordiaFestiva: ore 10.45 (tendone in via Terzi Livelli, 1 pressocasa Belli)

San MarinoFeriale: ore 20.30 (lun-mer)Prefestiva: ore 19Festiva: ore 8 e 11

San Martino Spino (tendone davanti all’asilo)Feriale: ore 19Festiva: ore 11

San Possidonio (c/o parco di Villa Varini)Feriale: ore 9.00 (martedì e venerdì), ore 19 (altri giorni)Prefestiva: ore 19Festiva: ore 9.30 e 11

Sant’Antonio in MercadelloFestiva: ore 10

Vallalta (c/o campo sportivo dietro la canonica)Prefestiva: ore 20.30 (ore 20 Rosario)Festiva: ore 10.30

Le altre parrocchie della Diocesi di CarpiDove non indicato diversamente, le celebrazioni si svolgonoin luoghi agibili nei pressi della parrocchia.

Budrione e MigliarinaFeriali e prefestive: ore 21 a BudrioneFestiva: ore 11 a Budrione

CividaleFeriale e prefestiva: ore 18Festiva: ore 10.30

Concordia (c/o tendone davanti alla scuola Muratori)Feriale: ore 9Prefestiva: ore 18.30Festiva: ore 9.30 e 11.15

Cortile e San Martino SecchiaFeriale: ore 19Festiva: ore 11 presso la chiesa di Cortile

Fossa (parcheggio dietro la chiesa)Feriale: 8.30 cappella della canonicaFestiva: 9.30

FossoliFeriali: ore 19.30Prefestiva: ore 19Festiva: ore 10

GargalloFeriale (solo mercoledì): ore 20.30Festiva: ore 11.30 (da domenica 8 luglio ore 10)

Gavello (c/o tendone campo sportivo)Festiva: ore 9.30

LimidiFeriale: ore 18.30 il lunedì, ore 19 (da martedì a venerdì)presso scuola materna parrocchiale CavazzutiPrefestiva: ore 19 salone parrocchialeFestive: ore 8 e 10 salone parrocchiale

MirandolaFeriale: ore 8 Palazzetto dello sportore 8.30 Campo di via Postaore 18.30 Campo di via PostaFestiva:ore 10.30 Palazzetto dello sport e Campo di via Postaore 17.30 Palazzetto dello sportore 18.30 Campo di via Posta

Mortizzuolo (c/o campo sportivo via Baraldini 6)Festiva: ore 10

ORARIO SS. MESSE

Le Messe in Diocesi di CarpiQualora, per motivi al momento non prevedibili,gli orari subiscano ulteriori variazioni, gli aggior-

namenti saranno effettuati tramite il sitowww.carpi.chiesacattolica.it

Parrocchie della città di Carpiorario provvisorio delle Sante Messe

FerialeOre 7,00: San Nicolò(1)

Ore 8,00: QuartiroloOre 8,30: San Giuseppe, San Nicolò, San Francesco

(sala oratorio)Ore 9,00: Corpus DominiOre 18,30: San Nicolò, San Bernardino Realino(cappella)Ore 19,00: San Giuseppe, Corpus Domini, Cibeno(2) (a

Cibeno solo martedì e giovedì), Quartirolo

Sabato prima messa festivaOre 18,30: San NicolòOre 19,00: San Giuseppe, Corpus Domini, Cibeno, San

Bernardino Realino (cappella), Quartirolo

Domenica e giorni festivi

Ore 8,00: San Nicolò, QuartiroloOre 8,30: Corpus Domini, San GiuseppeOre 9,30: Cattedrale(3), San Nicolò, CibenoOre 9,45: QuartiroloOre 10,00: Corpus Domini, Cappella cimiteroOre 10,30: San Francesco(4) (il luogo della celebrazione

sarà comunicato in parrocchia)Ore 11,00: Cattedrale, San Giuseppe, San NicolòOre 11,15: Cibeno, Quartirolo (per la comunità di San

Bernardino Realino)Ore 11,30: Corpus Domini

Ore 17,30: San NicolòOre 18,00: Corpus DominiOre 18,30: San GiuseppeOre 19,00: San Francesco (il luogo della celebrazione

sarà comunicato in parrocchia), Quartirolo

Note:1. San Nicolò: ingresso da Via Catellani, sala parrocchiale2. Cibeno: salone parrocchiale3. Cattedrale: tendone campo sportivo Eden, ingresso via

Curta S. Chiara4. San Francesco: ingresso da via Catellani, sotto un tendone

Calendario celebrazionidelle Sante Messe Case Protette“Il Carpine” e “Il Quadrifoglio”

Mese di luglio

DOMENICA 1 ore 10.00 “IL QUADRIFOGLIO”SABATO 7 ore 17,00 “IL QUADRIFOGLIO”DOMENICA 8 ore 10.00 “IL CARPINE”SABATO 14 ore 17.00 “ IL CARPINE”DOMENICA 15 ore 10.00 “IL QUADRIFOGLIO”SABATO 21 ore 17.00 “IL QUADRIFOGLIO”DOMENICA 22 ore 10.00 “IL CARPINE”SABATO 28 ore 17.00 “IL CARPINE”DOMENICA 29 ore 10.00 “IL QUADRIFOGLIO” Anniversari di matrimonio a Mirandola

231 luglio '12

Il quotidianodei cattolici

Agenda

Frequenza per la diocesiFM 90,2

La Tvdell’incontroDigitale terrestreCanale 801 Sky“E’ TV” Bologna

AGENDA del VESCOVOSegreteria vescovile

Corso Fanti 7 Carpi - Telefono 059 686707

a cura delle vocazionial sacerdozio è una sfi-da permanente per laChiesa. Perciò, in occa-

sione del LXX anniversario del-la sua costituzione, la Pontifi-cia Opera per le vocazioni sa-cerdotali, “per incoraggiare tuttele comunità cristiane e in essequanti sono specialmente im-pegnati nella pastoralevocazionale”, offre alle Chie-se particolari gli “Orientamen-ti pastorali per la promozionedelle vocazioni al ministerosacerdotale”. Nel documento,presentato il 25 giugno, si sot-tolinea come “l’ambiente piùfavorevole alla vocazione alsacerdozio è ogni comunitàcristiana che ascolta la paroladi Dio, che prega con la litur-gia e testimonia con la carità”.In tale contesto “la missionedel sacerdote è percepita e ri-conosciuta con più evidenza”.Il documento vuole sostenerele comunità ecclesiali, le asso-ciazioni, i movimenti nel loroimpegno a favore delle voca-zioni, orientando i loro sforziverso una pastorale vocazionalecapace di far maturare ogniscelta di dono di sé nella vita edi favorire, in particolare, l’ac-coglienza della chiamata di Dioal ministero sacerdotale. E’quanto ripetutamente chiede ilvescovo monsignor France-sco Cavina, direttamente aigiovani ogni volta che gli èpossibile, e quindi anche aigenitori, ai sacerdoti e aglieducatori impegnati nella pa-storale giovanile.

La situazione nel mondoIl documento è diviso in tresezioni: “La Pastorale dellavocazione al ministero sacer-dotale nel mondo”, “Vocazio-ne e identità del sacerdozioministeriale”, “Proposte per lapastorale delle vocazioni sa-cerdotali”. Nella prima sezio-ne si analizza la situazione del-le vocazioni presbiterali nelmondo: “Mentre in Occidentesi affronta il problema delladiminuzione delle vocazioni,negli altri continenti, nonostante

Vocazioni sacerdotali: gli Orientamentipastorali. Uno strumento per sostenere

l’appello accorato di monsignor Cavina aigiovani: “Siate generosi, Dio non delude”

la ristrettezza di mezzi, si assi-ste a un incremento promet-tente di vocazioni sacerdota-li”. In realtà, “per quanto lapastorale vocazionale in Euro-pa e nelle Americhe sia strut-turata e creativa, i risultati ot-tenuti non corrispondono al-l’impegno profuso”.

Segnali di ripresaTuttavia “vanno registrati al-cuni segnali di ripresa”. Ovun-que “matura e cresce una pa-storale integrata, sia essa fa-miliare, giovanile o missiona-ria, assieme alla pastoralevocazionale, si assiste a unafioritura di vocazioni sacerdo-tali”. Si costata che “moltevocazioni presbiterali nasco-no nelle famiglie”, ma “spessola domanda vocazionale alpresbiterato nasce nei ragazzie nei giovani grazie alla testi-monianza gioiosa dei presbite-ri”. Molti giovani poi “scopro-no la chiamata al sacerdozio ealla vita consacrata, dopo avervissuto un’esperienza divolontariato” o “dopo averoperato per qualche tempo nellemissioni cattoliche”. La scuo-

la è un altro canale, grazie al-l’incontro con un sacerdoteinsegnante.

La forza della preghieraNelle comunità ecclesiali “oc-corre incoraggiare un vero eproprio movimento di preghie-ra per domandare al Signore levocazioni”. Così il Centrodiocesano vocazioni “potrebbeproporre e organizzare l’inizia-tiva del ‘monastero invisibile’,che impegna molte persone,giorno e notte, nella preghieracontinua per le vocazioni sa-cerdotali”. Il “giovedìvocazionale” costituisce “unmomento tradizionale di pre-ghiera comunitaria mensile peri sacerdoti e le vocazioni sacer-dotali, centrato sull’adorazioneeucaristica”. Inoltre, la “Gior-nata mondiale di preghiera perle vocazioni” e la “Giornata delseminario” rappresentano duemomenti di notevole rilievo perla preghiera, la catechesi e l’an-nuncio vocazionale.

La questionedell’“identità sacerdotale”Il segretario della Congrega-

zione per l’educazione cattoli-ca, monsignor Jean-LouisBruguès, ha evidenziato comeil documento per la promozio-ne delle vocazioni punti moltosull’“identità del presbitero”,vale a dire sulla sua “configu-razione a Cristo per continuarela sua opera di amore e di ser-vizio all’umanità”. Ha anchefatto riferimento ad alcuni ri-schi che corrono oggi i preti,quali “l’attivismo esasperato”,“il crescente individualismo chenon di rado chiude il prete inuna solitudine negativa e de-primente, la confusione dei ruolinella Chiesa”. Alla presenta-zione è intervenuto con parti-colare energia il cardinaleGrocolewski, affermando che“la crisi di vocazioni nei Paesioccidentali ha tanti motivi, dalsecolarismo alla mentalitàrelativistica, ma forse la causapiù importante consiste nellanon comprensione dell’‘identitàsacerdotale’, che si differenziaessenzialmente, come insegnala Lumen Gentium, rispetto al‘sacerdozio comune’ che ri-guarda tutti i fedeli”. “Una piùpiena comprensione del ruoloe del servizio del presbitero,che agisce ‘in persona Christi’all’interno della comunità cri-stiana potrebbe contribuire aun recupero di vocazioni chedel resto già s’intravvede daidati raccolti e disponibili adoggi”. Anche questo è un pun-to dottrinale richiamato sem-pre da monsignor Cavina perrecuperare nelle comunità unapiena consapevolezza del ruo-lo del sacerdote che non è unorganizzatore di attività macolui che conduce all’incontrocon Cristo e a raggiungere lameta del paradiso.

L

Sul sito della diocesi di Carpi saranno comunicatigli appuntamenti pubblici dei prossimi giorni.

Molti giovani poi “sco-prono la chiamata alsacerdozio e alla vitaconsacrata, dopo aver

vissuto un’esperienza divolontariato” o “dopo

aver operato per qualchetempo nelle missioni

cattoliche”.

Radio Maria da Mirandola

Per la preghiera del mattino di venerdì 6 luglio, dalle ore7.30, Radio Maria trasmetterà con lo studio mobile indiretta da Mirandola, presso il campo della ProtezioneCivile “Friuli Venezia Giulia” dove insieme ai sacerdotidella parrocchia di Santa Maria Maggiore e della Rettoriadi San Francesco saranno celebrati il Santo Rosario, le lodimattutine e la Santa Messa.

Centro di consulenza familiareStop alla paura: incontri di gruppo per giovani

Forse conosci qualcuno che ne ha bisogno...Per normalizzare le reazione emotive in particolare la pauraassociate al terremoto e rendere la mente più efficace nellagestione delle situazioni di stress traumatico, il Centro diconsulenza familiare della Diocesi di Carpi promuove unaserie di incontri di gruppo. Il gruppo (al massimo 15persone) si riunirà nei giorni di mercoledì con inizio alle ore20 presso i locali della Parrocchia di Quartirolo. E’ oppor-tuno indossare indumenti comodi e portare con se unmaterassino o modulo per distendersi.Per gli adulti continuano gli incontri presso la sala parroc-chiale di Limidi il martedì con inizio alle ore 20.30Per informazioni e prenotazioni: [email protected] cell. 346 5205409

Una sfidapermanente

Ingresso di don Luca Baraldi a Gargallo

E’ tornato alla Casa del Padredon Enrico MalagolaLe esequie giovedì 28 giugno in San Giuseppe

Martedì 26 giugno si è spento presso la Casa del clero di Carpidon Enrico Malagola, sacerdote incardinato nella diocesi diMassa Marittima-Piombino ma originario della parrocchia diRovereto sulla Secchia. Le esequie sarannopresiedute dal vescovo della diocesi tosca-na, monsignor Carlo Ciattini, giovedì 28giugno alle ore 9 nella chiesa di San Giusep-pe Artigiano a Carpi.Nato a Rovereto nel 1952 Enrico Malagolaaveva avvertito presto la vocazione al sacer-dozio, frequentando le scuole medie in Se-minario a Carpi. Poi una serie di motivi, fracui la salute cagionevole e la grave malattiadel padre, lo avevano portato ad interrom-pere gli studi. Anni dopo grazie all’interes-samento di don Ivo Galavotti, allora incontatto con il vescovo di Massa Marittimamonsignor Lorenzo Vivaldo, si trasferì inquella diocesi dove si accettavano le voca-zioni allora considerate adulte. Ordinato sacerdote nel 1981,la sua prima messa fu celebrata a Rovereto. Da allora donMalagola ha ricoperto il mandato di cappellano dell’ospedalee poi di rettore del Seminario di Massa Marittima, iniziando-ne la ristrutturazione a cui si è aggiunta la costruzione dellaCasa del clero. In seguito è stato nominato parroco di SanPietro all’Orto, comunità in cui aveva prestato servizio daseminarista, e cappellano del carcere. Proprio ai detenuti donMalagola ha riservato una cura particolare, dando vita all’as-sociazione Il Poderino. Colpito da ischemia cerebrale nelgiugno 2009, è stato accolto nella primavera dell’anno scorsopresso la Casa del clero di Carpi, per poter essere meglioassistito dai famigliari e ricevere cure specialistiche. Semprevivo però il suo legame con l’amata comunità di MassaMarittima, da cui parrocchiani e amici venivano periodica-mente a trovarlo.

MirandolaLa parrocchia di Mirandola e uncomitato di cittadini organizzaper venerdì 29 una processio-ne e fiaccolata. Alle 21 parten-za dalle scuole elementari, per-corso lungo la circonvallazione,per arrivare alla chiesa dellaMadonnina. A seguire, in piazzaCostituente, un momento di pre-ghiera davanti al Crocifisso mi-racoloso della Chiesa del Gesù.

Festa di San Bernardino Realinopatrono secondario di Carpi e della DiocesiGiovedì 2 luglio la Chiesa fa memoria di San Bernardino Realino, patrono secondario dellacittà e della Diocesi di Carpi. Nato nella città dei Pio nel 1530, conseguì la laurea ingiurisprudenza all’Università di Bologna; ricoprì varie cariche in alcuni centri dell’areapadana e a Napoli. A 34 anni, chiamato dal Signore alla vita religiosa, entrò nella Compagniadi Gesù. Ordinato sacerdote a Napoli nel 1567, esercitò per alcuni anni il delicato incarico dimaestro dei novizi; si dedicò quindi all’apostolato, che svolse prevalentemente a Lecce. Sidistinse in modo particolare per l’amore verso i poveri e l’evangelizzazione della classe colta.A lui morente si rivolsero i reggitori del Municipio di Lecce che gli fecero l’insolita richiestadi diventare il protettore della città, domandando il suo aiuto e la sua preghiera anche oltre lavita terrena. Lui, che tanto aveva fatto del bene alla cittadinanza leccese, acconsentì. Morì il2 luglio 1616; Pio XII nel 1947 lo ascrisse nell’albo dei santi.

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