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Il monastero medievale Cova Ferrando Andrea, Ferraro Diego, Bianchi Armando, Corazza Denise, Gaggero Anna, Patrone Lisa, Parodi Alice, Parodi Elisa La vita al monastero e l'abbigliamento dei religiosi

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Il monastero medievale

Cova Ferrando Andrea, Ferraro Diego, Bianchi Armando, Corazza Denise, Gaggero Anna, Patrone Lisa, Parodi Alice, Parodi Elisa

La vita al monastero e l'abbigliamento dei religiosi

La giornata del Monaco

I vari momenti della vita di un monaco,dal lavoro,dal riposo,alla preghiera,hanno un significato particolare e sono organizzati regolarmente in modo preciso. A guidare la vita di un monaco sono le indicazioni della regola dettata da San Benedetto nel 534

d.C.

Nella scansione quotidiana del tempo, molta importanza si dava ai momenti del lavoro mattutino e pomeridiano. Il lavoro per il Monaco, sia che fosse manuale o intellettuale, era

partecipare alle attività creatrici di Dio. Da questa consapevolezza nascono le opere e le innovazioni che, partendo dai monasteri, si diffondono in tutta Europa, contribuendo alla

sua evoluzione.

" L' ozio è nemico dell'anima e perciò i fratelli in determinate ore devono essere occupati in lavori manuali" dice la regola di Benedetto. E ancora: "è proprio allora che essi sono

veramente monaci, quando vivono del lavoro delle proprie mani, come fecero i nostri padri e gli apostoli". Il lavoro nel monastero ha perciò, uno scopo ascetico e non economico, poiché

è partecipazione alla missione che Dio ha dato all'uomo di essere creatore del mondo.

Anche gli ambienti che ospitano il lavoro devono testimoniare la lode di Dio, per questo nello scriptorium, nell'officina del fabbro o nella grangia l'architettura è pensata con la stessa bellezza e dignità che si riscontrano nella chiesa; anche questa continuità stilistica aiuta a richiamare il senso unica della vita del

Monaco.

L'esigenza di accelerare il lavoro, per riservare tempo da dedicare alla preghiera, costrinse i

monaci ad imparare l'utilità dell'amministrazione e della tecnica.

Si moltiplicarono le innovazioni alleggerendo il lavoro del Monaco facendoli risparmiare il tempo

e migliorando la qualità del lavoro. Al termine del lavoro gli strumenti sono restituiti al responsabile. Per lavoro si intende tutto ciò che riguarda la vita della comunità: dall'allevamento e dalla produzione agricola, alla costruzione,

alla manutenzione e alla pulizia del monastero, dalla trascrizione dei codici allo studio.

L'abbigliamento dei religiosi

Nel medioevo non tutti gli ecclesiastici facevano le stesse funzioni,avevano lo stesso rango e la medesima importanza. Il parroco che si occupava delle anime di una parrocchia,il monaco lavorava i campi, il frate che girava predicando di città in città,il cardinale a Roma partecipava al governo dello stato pontificio ed alle decisioni riguardanti la cristianità operavano in campi a livelli diversi,la loro azione si svolgeva sul piano spirituale,intellettuale ma anche materiale.

Siccome nel medioevo l'abito aveva un alto valore simbolico, i diversi gruppi si differenziavano per la veste che indossavano. Così i frati minori o francescani, era un ordine fondato da San Francesco di Assisi nel XIII secolo. Indossavano una tunica color grigio, una cinta in vita formata da una corda e sandali senza calze.

Questo perché Francesco,figlio di un mercante, avendo deciso di vivere in povertà scelse di indossare un abito la cui forma ricordasse la croce e che fosse realizzato con stoffa, la più povera che esistesse. Anche per i monaci ed i frati di altri ordini l'abito da indossare era stabilito dalle regole che seguivano,né fissava forma,tipo di stoffa e colori. Si trattava di abiti semplici ma funzionali,adatti al lavoro manuale che dovevano affrontare: Calzature e due tuniche leggere per l'estate;,lo stesso in tessuti pesanti per la stagione fredda. Se rivolgiamo lo sguardo alle più alte cariche della Chiesa la situazione ci appare molto diversa. Vescovi e cardinali spesso provenivano da famiglie ricche e potenti vivevano come signore e avevano poteri sia spirituali sia materiali.

Il vescovo,personaggio fondamentale della gerarchia ecclesiastica era a capo della cattedrale della città,gestiva tutte le parrocchie, un ricco patrimonio fondiario,disponeva spesso di numerosi poteri di autorità,giurisdizione e amministrazione con tutti i cristiani della sua diocesi;in alcuni casi non era solo capo spirituale della diocesi ma anche il principe e governava il territorio. Il cardinale,poi, vero principe della chiesa dalla fine del 1200, spesso proveniva da famiglie di re, principi,nobili di alto rango e aveva ricevuto il titolo in giovane o giovanissima età- viveva lussuosi palazzi e aveva una piccola corte.

Tutti questi signori ecclesiastici esibivano sia nel modo di vivere,sia nel vestire,un lusso poco "adatto" al loro ruolo di capi Spirituali. Si circondavano di un seguito di cavalieri riccamente vestiti con stoffe preziose che spesso riproducevano i colori dello stemma famigliare del loro signore. Nella vita pubblica indossavano l'abito ecclesiastico,che nel caso dei cardinali era rosso. Non dobbiamo dimenticare però che si deve a loro la realizzazione di alcuni dei più grandi capolavori artistici del basso Medioevo e poi del Rinascimento come ,ad esempio quelli commissionati da Papa Leone X, figlio del signore di Firenze Lorenzo il magnifico, che divenne cardinale a soli 15 anni e papa a 38. Nel 1492 vestì finalmente le insegne cardinalizie e iniziò a partecipare alle vicende ecclesiastiche.