Il Mercoledì dei Libri #1 - Gazzetta del Sud

1
Gazzetta del Sud Mercoledì 14 Ottobre 2015 11 . Cultura e Spettacoli Cultura e Spettacoli Il mercoledì dei libri Un libro deve frugare nelle ferite, anzi deve provocarle. Un libro deve essere un pericolo» Emil Cioran Il mondo ereditato dai ragazzini nell’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti Anna, la Sicilia, la vita Una tredicenne palermitana lotta per resistere in un mondo in cui gli adulti sono scomparsi Anna Mallamo N on si può vivere in Si- cilia (chiamandosi per giunta Anna, ma questa è una circo- stanza molto personale) e non provare curiosità estrema per l’ultimo libro di Niccolò Amma- niti, “Anna”. Che, riassunto su- perficialmente, è appunto la sto- ria della tenace, caparbia Anna, decisa a sopravvivere, assieme al fratellino Astor (sì, da Astor Piaz- zolla, il genio del bandoneón che ha rimescolato il tango argenti- no), nel mondo che una miste- riosa epidemia, “la Rossa”, ha consegnato ai bambini e ragazzi- ni, uccidendo qualsiasi essere umano con più di quattordici an- ni. Non è esattamente un’idea nuova: di mondi lasciati ai ra- gazzi ce n’è un’infinità, nella letteratura di genere ma non soltanto (i bambini del grano di Stephen King o i sopravvissuti del “Signore delle mosche”, i ra- gazzi di Logan o di cento altre distopie). Ma affascinanti e di- verse, semmai, sono soprattut- to due cose: lo scenario siciliano e la figura di Anna, tredicenne palermitana. C’è qualcosa di già post-apo- calittico nel Sud e in Sicilia se- gnatamente: la sua bellezza ab- bagliante coniugata con l’ab- bandono, il suo degrado infil- trante, quella sensazione – as- sieme – d’avveniristico decadu- to e d’arcaico in fiore, la perce- zione inquietante che la natura potrebbe in ogni istante ripren- dersi tutto, ristabilire la supre- mazia del mare ferroso, del fuo- co, della terra, d’una vegetazio- ne impenetrabile, originaria, non domesticabile (Messina, in particolare, è descritta invasa da rampicanti e cespugli di mo- re, abitata da greggi e stormi). “La Rossa”, la sparizione de- gli adulti e lo sfacelo del mondo come lo conosciamo parados- salmente in Sicilia aggiungono poco ai colori e alla violenza d’un’indole del territorio abba- cinante ed estrema, alla forma chiusa dell’Isola oltre la quale può esserci qualsiasi cosa, qual- siasi speranza. Ecco perché An- na, a un certo punto, vuol passa- re lo Stretto, e vedere se di là c’è ancora il mondo di prima: come fecero i sopravvissuti al terre- moto del 1908, quell’apocalisse che qui abbiamo vissuto davve- ro. Amiamo Anna e la vita istinti- va che la anima, quell’imperati- vo senza mediazioni che la por- ta a sopravvivere con ogni espe- diente, a fare ancora un passo, a tentare ancora un cammino, a proteggere contro ogni cosa il bimbo Astor in cui la vita s’espri- me con forza ancor più irrifles- siva e assoluta, a salvare il cane Coccolone, pastore maremma- no ex assassino, anche lui coria- ceo e resistente alla morte, an- che lui spaventosamente vivo. Il suo slancio potente – che forse è amore (per Astor, per Coccolo- ne, per il compagno di viaggio Pietro, per il ricordo della ma- dre, che le ha lasciato un qua- derno con tutte le istruzioni per sopravvivere) – sostiene tutto il libro, in cui alcune delle cose migliori sono certe scene collet- tive in cui mandrie di bambini blu, di ragazzini con collane d’ossa, di sopravvissuti trasfor- mati da scolari in cacciato- ri-raccoglitori tra le vestigia del nostro mondo (in una girando- la di nomi commerciali di me- rendine, liquori, oggetti, scato- lame: i feticci dei nostri tempi), in sacerdoti di culti stravaganti ed estremi (quello della Picci- ridduna, essere senza sesso né tempo che, nel mito collettivo e insensato sorto non si sa come tra i ragazzi, dovrebbe proteg- gere dal contagio) danno vita a veri incubi d’apocalisse, anche perché descritti con una lingua che non si sottrae a nulla, intin- ta nel perturbante e che prende modi cannibali perché nessuno la sospetti d’avere un cuore. Probabilmente non è un libro perfetto, ma è un libro che dice, e che lascia una voce persisten- te, dentro. Quella di Anna, la vi- ta. 3 La storia l La Sicilia, come il resto del mondo, è spopolata di adulti: all’epidemia di “Rossa” non sopravvive nessuno che abbia più di 14 anni. Anna Salemi, tredicenne palermitana, combatte per sopravvive- re e proteggere se stessa, il fratellino Astor, e poi anche il cane Coccolone, coi quali intraprende un viaggio verso il Conti- nente. La frase: «La vita non ci appartiene, ci attraver- sa». Niccolò Ammaniti Anna EINAUDI STILE LIBERO BIG PP. 274 EURO 19 In evidenza Quello scultore, che anima bella! Francesco Musolino «B ugatti aveva vissuto nella vita come un estraneo, ed è mor- to come lo sconosciuto che cancella dietro di sé ogni trac- cia della sua esistenza». Muo- vendosi fra biografia e finzio- ne, in “Questa vita tuttavia mi pesa molto” (edito nell’ele- gante foggia adelphiana), lo scrittore brianzolo Edgardo Franzosini tesse un delicato ri- tratto dello scultore italiano Rembrandt Bugatti (fratello di Ettore, che sceglierà proprio il suo Elefantino danzante per il tappo della lussuosissima Bu- gatti Royale), divenuto cele- bre nei primi anni del Nove- cento per i suoi bronzi raffigu- ranti animali non domestici. Purtroppo l’oblio ha fagoci- tato la fama di Rembrandt, che non fece in tempo a far cono- scere al mondo intero il pro- prio talento, arrendendosi alla depressione, alla mestizia e al- la crudeltà dell’Europa duran- te il primo conflitto mondiale, suicidandosi nello studio pari- gino – ormai in stato d’indi- genza e consumato dalla tu- bercolosi – inalando del gas. Aveva appena 31 anni. Eppure basta osservare le sue sculture per capire che Rembrandt Bu- gatti non era solo un’artista: a costo di infrangere tabù e sa- crificare la propria salute, de- siderava immergersi nella contemplazione degli anima- li, vivendo il più possibile a contatto con essi – come quan- do tenne con sé per diversi me- si due antilopi del Senegal in rue Duméril – per coglierne l’e- sprit de vie, l’elegante fierez- za, fidandosi «della precisione del proprio occhio… scolpen- do di getto, deciso, senza esi- tazioni», compensando con il genio le nozioni d’anatomia. Nella sua capacità di entra- re nella vita di Bugatti con de- licatezza e senza timore, con una scrittura asciutta e sempre fluida, Edgardo Franzosini ri- badisce quelle grandi doti di narratore che aveva già mo- strato con i precedenti “Sotto il segno del Cardinale” (2013) e “Bela Lugosi” (1998), editi an- ch’essi da Adelphi. Muoversi nella vita tormen- tata e creativa di Bugatti senza mai cercarne la morbosità, sfiorando tutto con delicatez- za e un pizzico di humour sa- gace non era impresa facile; inoltre questo libro – il cui me- raviglioso titolo richiama una lettera che Rembrandt scrisse al fratello Ettore, da lui so- prannominato “Totor” – ha il merito di ridare ulteriore lu- stro a quelle meravigliose sculture di Bugatti, in cui il guizzo vitale delle fiere con- trasta e cerca d’opporsi all’in- sensata crudeltà degli uomini, capaci sacrificare la bellezza in nome della mera utilità. Non a caso Franzosini rica- ma il romanzo attorno alla straziante cronaca della strage degli animali dello zoo di An- versa del 1914, che mandò in pezzi l’animo nobile dello scultore milanese.3 In breve USCIRÀ IL 22 La nuova favola di Sepúlveda sulla fedeltà Al valore della fedeltà Luis Sepúlveda ha dedicato la sua nuova favola che sarà in libreria il 22 ottobre per Guanda. E per presentare “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà” lo scrittore verrà in Italia: il 24 e 25 ottobre a Bookcity, a Milano. Sempre il 24, al Teatro Sociale di Lecco, Sepúlveda riceverà il premio Manzoni alla carriera. Questa volta ci porta nella sua terra, il sud del Cile, con la storia di un cane lupo legato da una amicizia profonda a un bambino che appartiene agli indios mapuche, dai quali lui stesso discende. Novità Una madre che non ha mai smesso di sentirsi una ragazzi- na, Lauretta, quasi 70 anni, e una figlia, Elena, 37 anni, che vive all’insegna «del minimo del rischio con il minimo delle soddisfazioni»: due donne e due generazioni che fanno fa- tica a capirsi. Le racconta con la sua vitalità e senso dell’u- morismo Serena Dandini, ideatrice e conduttrice di pro- grammi tv di culto in quello che può essere considerato il suo primo romanzo. Impiegata alla Softy, gran- de società di componenti di elettronica, Elena rientra a pieno titolo nella categoria delle «ragazze passabili» che possono alcuni giorni essere anche «niente male», guarda il mondo dalla finestra e da tem- po non si aspetta più nulla dal- la vita. Le sue emozioni sono congelate ma in realtà quello di cui ha bisogno sono proprio i sentimenti e quando va a tro- vare la madre, che non le ha mai rivelato nome e prove- nienza del padre legittimo, non vede l’ora di tornare a ca- sa. Elena è tutto il contrario: pittrice che a vent'anni era una leonessa, con amici fricchet- toni che continuano a riempir- le la vita, ma non può fingere in eterno di avere l’energia di una ragazzina anche se «lei e il futuro - racconta l’autrice - erano amici da sempre, com- plici, alleati, compagni di bi- sbocce e di avventure». Ormai non c’è più il futuro d’una volta Serena Dandini Il futuro di una volta RIZZOLI PP. 325 EURO 19,50 Dimenticate la Sicilia da cartolina. In questa gra- phic novel – firmata dal cantautore siciliano Cola- pesce (nome d’arte di Lo- renzo Urciullo) e dal talen- tuoso disegnatore Ales- sandro Baronciani – e m e r- gono con forza sia la bel- lezza mozzafiato che le contraddizioni dell’Isola, capace di rapire il cuore e terrorizzare allo stesso tempo. “La distanza” è un viaggio sentimentale, fra delusioni d’amore e amici- zie rabberciate. Una bella citazione del compianto Manlio Sgalam- bro fotografa l’essenza di questo ricco volume, l’in- quietudine dello stare su un’isola, l’impossibilità di venir meno ad una sorta di richiamo primordiale della terra che emerge con forza, rompendo i margini delle scene ricche di colori, dise- gnate da Baronciani. Il protagonista, Nicola, siciliano doc, è indeciso, umorale, sospeso, capace di ironia sottile; al suo fian- co ci sono Charlotte e Fran- cesca in un viaggio estivo attraverso la Sicilia, con partenza da Pantalica e tappe aNoto, Marzamemi, Catania, Enna, Castelbuo- no, Palermo fino aPunta Raisi, braccati dalla distan- za, «che rovina sempre le cose». 3(f.m.) Viaggio nell’isola braccati dalla distanza Alessandro Baronciani e Colapesce La distanza BAO PUBLISHING PP. 200 EURO 16 Cresciuto in mezzo ai libri, Sergio Fanucci ha ereditato la casa editrice del padre co- struendo un catalogo di suc- cesso specializzato nella nar- rativa di genere. Per decenni ha selezionato personalmen- te ogni romanzo pubblicato, finché ha deciso di compiere il grande salto, esordendo con un romanzo d’azione che tradisce il suo primo amore per il genere thriller. Tocca ad Elisabeth Scorsese l’improbo compito di difen- dere Jeff McKinley dall’accu- sa di aver assassinato la mo- glie, Sharon Corvino, figlia dell’ex boss della mafia ne- wyorkese, oggi magnate del- la finanza, John Corvino. Ben presto la Scorsese dovrà rendersi conto che interessi superiori e giochi di potere senza scrupoli esigono un verdetto di condanna ad ogni costo. Fanucci allarga il campo, così mentre il detective della omicidi Peter Makarov inda- ga, il sangue comincia a scor- rere ed emergono i profili di una rete criminale fra Russia e Sudamerica. Fanucci esor- disce firmando un libro d’a- zione con un montaggio di stampo cinematografico ric- co di adrenalina. Non adatto ai deboli di cuore. 3(f.m.) Fanucci passa dall’altra... parte Sergio Fanucci Codice Scorsese RIZZOLI PP.480 EURO 19 Edgardo Franzosini Questa vita tuttavia mi pesa molto ADELPHI PP. 117 EURO 12

description

Le recensioni di Niccolò Ammaniti, Edgardo Franzonsini, Serena Dandini, Colapesce e Sergio Fanucci. Su Gazzetta del Sud!

Transcript of Il Mercoledì dei Libri #1 - Gazzetta del Sud

Page 1: Il Mercoledì dei Libri #1 - Gazzetta del Sud

Gazzetta del Sud Mercoledì 14 Ottobre 2015 11.

Cultura e SpettacoliCultura e SpettacoliIl mercoledì dei libri

“Un libro deve frugare nelle ferite,anzi deve provocarle. Un libro deveessere un pericolo»

Emil Cioran

Il mondo ereditato dai ragazzini nell’ultimo romanzo di Niccolò Ammaniti

Anna, la Sicilia, la vitaUna tredicenne palermitana lotta per resistere in un mondo in cui gli adulti sono scomparsi

Anna Mallamo

N on si può vivere in Si-cilia (chiamandosiper giunta Anna, maquesta è una circo-

stanza molto personale) e nonprovare curiosità estrema perl’ultimo libro di Niccolò Amma-niti, “Anna”. Che, riassunto su-perficialmente, è appunto la sto-ria della tenace, caparbia Anna,decisa a sopravvivere, assieme alfratellino Astor (sì, da Astor Piaz-zolla, il genio del bandoneón cheha rimescolato il tango argenti-no), nel mondo che una miste-riosa epidemia, “la Rossa”, haconsegnato ai bambini e ragazzi-ni, uccidendo qualsiasi essereumano con più di quattordici an-ni.

Non è esattamente un’ideanuova: di mondi lasciati ai ra-gazzi ce n’è un’infinità, nellaletteratura di genere ma nonsoltanto (i bambini del grano diStephen King o i sopravvissutidel “Signore delle mosche”, i ra-gazzi di Logan o di cento altre

distopie). Ma affascinanti e di-verse, semmai, sono soprattut-to due cose: lo scenario sicilianoe la figura di Anna, tredicennepalermitana.

C’è qualcosa di già post-apo -calittico nel Sud e in Sicilia se-gnatamente: la sua bellezza ab-bagliante coniugata con l’ab -bandono, il suo degrado infil-trante, quella sensazione – as -sieme – d’avveniristico decadu-to e d’arcaico in fiore, la perce-zione inquietante che la naturapotrebbe in ogni istante ripren-dersi tutto, ristabilire la supre-mazia del mare ferroso, del fuo-co, della terra, d’una vegetazio-ne impenetrabile, originaria,non domesticabile (Messina, inparticolare, è descritta invasada rampicanti e cespugli di mo-re, abitata da greggi e stormi).

“La Rossa”, la sparizione de-gli adulti e lo sfacelo del mondocome lo conosciamo parados-salmente in Sicilia aggiungonopoco ai colori e alla violenzad’un’indole del territorio abba-cinante ed estrema, alla forma

chiusa dell’Isola oltre la qualepuò esserci qualsiasi cosa, qual-siasi speranza. Ecco perché An-na, a un certo punto, vuol passa-re lo Stretto, e vedere se di là c’èancora il mondo di prima: comefecero i sopravvissuti al terre-moto del 1908, quell’apocalisseche qui abbiamo vissuto davve-ro.

Amiamo Anna e la vita istinti-va che la anima, quell’imperati -vo senza mediazioni che la por-ta a sopravvivere con ogni espe-diente, a fare ancora un passo, atentare ancora un cammino, aproteggere contro ogni cosa ilbimbo Astor in cui la vita s’espri -me con forza ancor più irrifles-siva e assoluta, a salvare il caneCoccolone, pastore maremma-no ex assassino, anche lui coria-ceo e resistente alla morte, an-che lui spaventosamente vivo. Ilsuo slancio potente –che forse èamore (per Astor, per Coccolo-ne, per il compagno di viaggioPietro, per il ricordo della ma-dre, che le ha lasciato un qua-derno con tutte le istruzioni per

sopravvivere) – sostiene tutto illibro, in cui alcune delle cosemigliori sono certe scene collet-tive in cui mandrie di bambiniblu, di ragazzini con collaned’ossa, di sopravvissuti trasfor-mati da scolari in cacciato-ri-raccoglitori tra le vestigia delnostro mondo (in una girando-la di nomi commerciali di me-rendine, liquori, oggetti, scato-lame: i feticci dei nostri tempi),in sacerdoti di culti stravagantied estremi (quello della Picci-ridduna, essere senza sesso nétempo che, nel mito collettivo einsensato sorto non si sa cometra i ragazzi, dovrebbe proteg-gere dal contagio) danno vita averi incubi d’apocalisse, ancheperché descritti con una linguache non si sottrae a nulla, intin-ta nel perturbante e che prendemodi cannibali perché nessunola sospetti d’avere un cuore.

Probabilmente non è un libroperfetto, ma è un libro che dice,e che lascia una voce persisten-te, dentro. Quella di Anna, la vi-ta. 3

La storia

l La Sicilia, come il restodel mondo, è spopolatadi adulti: all’epidemia di“Rossa” non sopravvivenessuno che abbia più di14 anni. Anna Salemi,tredicenne palermitana,combatte per sopravvive-re e proteggere se stessa,il fratellino Astor, e poianche il cane Coccolone,coi quali intraprende unviaggio verso il Conti-nente.La frase: «La vita non ciappartiene, ci attraver-sa».

NiccolòAmmanitiAnnaEINAUDISTILE LIBERO BIGPP. 274EURO 19

In evidenza

Quello scultore, che anima bella!Francesco Musolino

«B ugatti aveva vissutonella vita come unestraneo, ed è mor-

to come lo sconosciuto checancella dietro di sé ogni trac-cia della sua esistenza». Muo-vendosi fra biografia e finzio-ne, in “Questa vita tuttavia mipesa molto” (edito nell’ele-gante foggia adelphiana), loscrittore brianzolo EdgardoFranzosini tesse un delicato ri-tratto dello scultore italianoRembrandt Bugatti (fratello diEttore, che sceglierà proprio ilsuo Elefantino danzante per iltappo della lussuosissima Bu-gatti Royale), divenuto cele-bre nei primi anni del Nove-cento per i suoi bronzi raffigu-ranti animali non domestici.

Purtroppo l’oblio ha fagoci-tato la fama di Rembrandt, che

non fece in tempo a far cono-scere al mondo intero il pro-prio talento, arrendendosi alladepressione, alla mestizia e al-la crudeltà dell’Europa duran-te il primo conflitto mondiale,suicidandosi nello studio pari-gino – ormai in stato d’indi-genza e consumato dalla tu-bercolosi – inalando del gas.Aveva appena 31 anni. Eppurebasta osservare le sue scultureper capire che Rembrandt Bu-gatti non era solo un’artista: acosto di infrangere tabù e sa-crificare la propria salute, de-siderava immergersi nellacontemplazione degli anima-li, vivendo il più possibile acontatto con essi – come quan-do tenne con sé per diversi me-si due antilopi del Senegal inrue Duméril –per coglierne l’e-sprit de vie, l’elegante fierez-za, fidandosi «della precisione

del proprio occhio… scolpen-do di getto, deciso, senza esi-tazioni», compensando con ilgenio le nozioni d’anatomia.

Nella sua capacità di entra-re nella vita di Bugatti con de-licatezza e senza timore, conuna scrittura asciutta e semprefluida, Edgardo Franzosini ri-badisce quelle grandi doti dinarratore che aveva già mo-strato con i precedenti “Sotto ilsegno del Cardinale” (2013) e“Bela Lugosi” (1998), editi an-ch’essi da Adelphi.

Muoversi nella vita tormen-

tata e creativa di Bugatti senzamai cercarne la morbosità,sfiorando tutto con delicatez-za e un pizzico di humour sa-gace non era impresa facile;inoltre questo libro – il cui me-raviglioso titolo richiama unalettera che Rembrandt scrisseal fratello Ettore, da lui so-prannominato “Totor” – ha ilmerito di ridare ulteriore lu-stro a quelle meravigliosesculture di Bugatti, in cui ilguizzo vitale delle fiere con-trasta e cerca d’opporsi all’in-sensata crudeltà degli uomini,capaci sacrificare la bellezzain nome della mera utilità.

Non a caso Franzosini rica-ma il romanzo attorno allastraziante cronaca della stragedegli animali dello zoo di An-versa del 1914, che mandò inpezzi l’animo nobile delloscultore milanese.3

In breve

USCIRÀ IL 22

La nuova favoladi Sepúlvedasulla fedeltàAl valore della fedeltà LuisSepúlveda ha dedicato lasua nuova favola che saràin libreria il 22 ottobre perGuanda. E per presentare“Storia di un cane cheinsegnò a un bambino lafedeltà” lo scrittore verràin Italia: il 24 e 25 ottobrea Bookcity, a Milano.Sempre il 24, al TeatroSociale di Lecco, Sepúlvedariceverà il premio Manzonialla carriera. Questa voltaci porta nella sua terra, ilsud del Cile, con la storiadi un cane lupo legato dauna amicizia profonda a unbambino che appartieneagli indios mapuche, daiquali lui stesso discende.

Novità

Una madre che non ha maismesso di sentirsi una ragazzi-na, Lauretta, quasi 70 anni, euna figlia, Elena, 37 anni, chevive all’insegna «del minimodel rischio con il minimo dellesoddisfazioni»: due donne edue generazioni che fanno fa-tica a capirsi. Le racconta conla sua vitalità e senso dell’u-morismo Serena Dandini,ideatrice e conduttrice di pro-grammi tv di culto in quelloche può essere considerato ilsuo primo romanzo.

Impiegata alla Softy, gran-de società di componenti di

elettronica, Elena rientra apieno titolo nella categoriadelle «ragazze passabili» chepossono alcuni giorni essereanche «niente male», guarda ilmondo dalla finestra e da tem-po non si aspetta più nulla dal-la vita. Le sue emozioni sonocongelate ma in realtà quellodi cui ha bisogno sono proprioi sentimenti e quando va a tro-vare la madre, che non le hamai rivelato nome e prove-nienza del padre legittimo,non vede l’ora di tornare a ca-sa. Elena è tutto il contrario:pittrice che a vent'anni era unaleonessa, con amici fricchet-toni che continuano a riempir-le la vita, ma non può fingerein eterno di avere l’energia diuna ragazzina anche se «lei e ilfuturo - racconta l’autrice -erano amici da sempre, com-plici, alleati, compagni di bi-sbocce e di avventure».

Ormai non c’è piùil futuro d’una volta

SerenaDandiniIl futurodi una voltaRIZZOLIPP. 325EURO 19,50

Dimenticate la Sicilia dacartolina. In questa gra-phic novel – firmata dalcantautore siciliano Cola-pesce (nome d’arte di Lo-renzo Urciullo) e dal talen-tuoso disegnatore Ales-sandro Baronciani – e m e r-gono con forza sia la bel-lezza mozzafiato che lecontraddizioni dell’Isola,capace di rapire il cuore eterrorizzare allo stessotempo. “La distanza” è unviaggio sentimentale, fradelusioni d’amore e amici-zie rabberciate.

Una bella citazione delcompianto Manlio Sgalam-bro fotografa l’essenza diquesto ricco volume, l’i n-quietudine dello stare suun’isola, l’impossibilità divenir meno ad una sorta dirichiamo primordiale dellaterra che emerge con forza,rompendo i margini dellescene ricche di colori, dise-gnate da Baronciani.

Il protagonista, Nicola,siciliano doc, è indeciso,umorale, sospeso, capacedi ironia sottile; al suo fian-co ci sono Charlotte e Fran-cesca in un viaggio estivoattraverso la Sicilia, conpartenza da Pantalica etappe aNoto, Marzamemi,Catania, Enna, Castelbuo-no, Palermo fino aPuntaRaisi, braccati dalla distan-za, «che rovina sempre lecose». 3(f.m.)

Viaggio nell’isolabraccati dalla distanza

AlessandroBaronciani eColapesceLa distanzaBAO PUBLISHINGPP. 200EURO 16

Cresciuto in mezzo ai libri,Sergio Fanucci ha ereditatola casa editrice del padre co-struendo un catalogo di suc-cesso specializzato nella nar-rativa di genere. Per decenniha selezionato personalmen-te ogni romanzo pubblicato,finché ha deciso di compiereil grande salto, esordendocon un romanzo d’azione chetradisce il suo primo amoreper il genere thriller.Tocca ad Elisabeth Scorsesel’improbo compito di difen-

dere Jeff McKinley dall’accu-sa di aver assassinato la mo-glie, Sharon Corvino, figliadell’ex boss della mafia ne-wyorkese, oggi magnate del-la finanza, John Corvino.Ben presto la Scorsese dovràrendersi conto che interessisuperiori e giochi di poteresenza scrupoli esigono unverdetto di condanna ad ognicosto.

Fanucci allarga il campo,così mentre il detective dellaomicidi Peter Makarov inda-ga, il sangue comincia a scor-rere ed emergono i profili diuna rete criminale fra Russiae Sudamerica. Fanucci esor-disce firmando un libro d’a-zione con un montaggio distampo cinematografico ric-co di adrenalina. Non adattoai deboli di cuore. 3(f.m.)

Fanucci passadall’altra... parte

SergioFanucciCodiceScorseseRIZZOLIPP.480 EURO 19

EdgardoFranzosiniQuesta vitatuttaviami pesa moltoADELPHIPP. 117 EURO 12