Roberto Saviano - Musolino - Gazzetta del Sud - 3 maggio 2015
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Transcript of Roberto Saviano - Musolino - Gazzetta del Sud - 3 maggio 2015
Gazzetta del Sud Sabato 23 Maggio 2015 11.
Cultura e SpettacoliCultura e Spettacoli «Quando un uomo con la pistola incontraun uomo con la biro, quello con la pistolaè un uomo morto» Roberto Benigni
Vive sotto scorta. Roberto Saviano è stato minacciato dai clan camorristici da lui denunciati nel libro d’esordio “Gomorra”, tradotto in 50 paesi con 10 milioni di copie vendute
Il giornalista e scrittore riceve oggi a Gorizia il “Friuladria 2015”
Saviano punta tutto sui giovani«Significa investire nel futuro»Ha destinato la somma del premio a un progetto per gli studenti del Friuli Venezia Giulia
Francesco Musolino
A nni fa quando de-nunciò le infiltrazio-ni della criminalitàorganizzata nel
nord-est d’Italia, e fu il primo afarlo, quasi tutti gli diederoaddosso accusandolo di deni-grare il Nord operoso e pro-duttivo, la locomotiva d’Italia.Ma i fatti gli hanno dato triste-mente ragione e oggi, più chemai, Roberto Saviano conti-nua a denunciare gli intrecciaffaristici e le collusioni fra leistituzioni fra la camorra: «Ciòche più importa – afferma Sa-viano – è che l’attenzione restisempre alta, che gli italiani ca-piscano che nessuno è immu-ne da certe dinamiche. In unpaese in crisi le mafie sono leuniche ad avere i capitali ne-cessari a tenere in piedi l’eco-nomia. Questa consapevolez-za serve a creare anticorpi,non a deprimerci».Giornalista e scrittore, (nato aNapoli nel 1979), Roberto Sa-viano vive sotto scorta dal2006, in seguito alle minaccericevute dai clan camorristiciche ha denunciato con fer-mezza sin dal suo libro d’esor-dio, “Gomorra” (tradotto inoltre 50 paesi con 10 milioni dicopie vendute nel mondo), di-venuto poi un testo teatrale,un film (Gran Premio dellaGiuria al Festival di Cannes2008) e una serie-tv esportatacon successo in tutto il mondo.Oggi collabora con diversiquotidiani internazionali e ri-viste di approfondimentogiornalistico ma la sua vita,proprio per via di quelle co-raggiose denunce, è drastica-mente mutata, privandolo intoto della quotidianità, dellanormalità, della semplice rou-tine. Oggi a Gorizia, RobertoSaviano incontrerà settecento
studenti con cui si confronteràsui temi della legalità, del con-sumo degli stupefacenti e del-l’impegno civico. In tale occa-sione gli verrà consegnato ilPremio Friuladria 2015, nel-l’ambito della XI edizione di“Storia–Festival Internaziona-le della Storia”, con una moti-vazione che premia e ribadi-sce l’importanza del suo lavo-ro giornalistico sul campo, uncoraggioso esempio di denun-cia coniugato ad una seria in-dagine storiografica di un fe-nomeno criminale ampiamen-te radicato nella storia d’Italia,come evidenzia la dalla moti-vazione ufficiale. Saviano hascelto di destinare la sommaabbinata al premio Friuladria“il romanzo della storia” ad unprogetto dedicato agli studen-ti del Friuli Venezia Giulia.Dopo aver ritirato il premio eincontrato gli studenti, Rober-to Saviano concluderà l’incon-tro con l’intervento intitolato,“Leggere per resistere al ma-le”. La Gazzetta del Sud lo haintervistato.Ritira il premio Friula-dria2015 “per aver indagatola natura antropologica delfenomeno camorristico coldistacco di uno storico, senzatimori e senza nascondersidietro la maschera dell'ipo-crisia”. Una motivazione cheripaga, almeno in parte, ditanti sacrifici fatti?
Assolutamente sì. Devo direche la società civile è incredi-
bilmente ricettiva verso il te-ma criminale. Lo è perché ca-pisce che tutto è collegato. Loè perché è ormai palese che lacorruzione che mortifica il no-stro paese è anche, se non so-prattutto, diretta conseguen-za dello strapotere delle orga-nizzazioni criminali. La socie-tà, dunque, è molto più avantidella politica, che stenta amettere la lotta alle economiecriminali al centro della suaagenda.Incontrerà, nell’occasione,gli studenti cui ha destinatola somma del premio “Friula-dria”. Proprio l’incontro conloro, il risveglio e il pungolodelle giovani menti è qualco-sa che le sta molto a cuore.Cosa significa per lei?
Significa investire nel futu-ro e non solo in quello di chiora è giovane, ma anche nelnostro. Non vorrò trovarmi asessant’anni e rimpiangere ciòche stiamo vivendo ora, per-ché davvero non credo ci sianiente da rimpiangere: questaè una parentesi che dobbiamolasciarci alle spalle e l’unicomodo che abbiamo per farlo èdare fiducia e risorse alle nuo-ve generazioni.La sua presenza come ospitefisso ad “Amici” va letta in talsenso, voglia di confronto inun grande palcoscenico me-diatico attorno ai grandi temidell’attualità. Si può non ave-re paura del futuro, oggi?
Assolutamente sì. Non homai avuto paura, né mai neavrò, di confrontarmi con igrandi numeri e non ho maicreduto inutile proporre temidi attualità e culturali. Vederetutto il pubblico, tutti i ragazzidi “Amici”, sventolare “Le not-ti bianche” di Dostoevskij èstata un’emozione incredibile.A proposito di nord est, annifa lei denunciò che la cosid-
detta locomotiva d’Italia eranelle mani della criminalitàorganizzata. Allora pochi lediedero ascolto…
Non solo, ma mi accusaro-no di diffamare il Nord. Queglistessi che puntavano il dito suun Sud malavitoso e crimina-le, quando portai in televisio-ne evidenze del fatto che ilNord non era immune da infil-trazioni mafiose, addiritturapromossero una raccolta fir-me. Contro di me, che davo
del mafioso al Nord. Ora in-chieste importanti e sentenzeepocali mi danno ragione, manon è questo che mi interessa,ciò che più importa è che l’at-tenzione resti sempre alta.Che gli italiani capiscano chenessuno è immune da certe di-namiche. Che le organizzazio-ni vanno dove c’è possibilità diguadagno, dove ci sono mar-gini di profitto. Che in un pae-se in crisi le mafie sono le uni-che ad avere i capitali necessa-ri a tenere in piedi l’economia.Questa consapevolezza servea creare anticorpi, non a de-primerci.L’operazione Camouflageper sopperire ai lavori nongiunti al termine e i dubbi sul-la destinazione futura diquella zona, gettano ombresull’Expo, da poco inaugura-to. Sarà davvero una grandevetrina per l’Italia?
Io non credo sarà una vetri-na per l’Italia. Per ora posso di-re che è stato quello che moltitemevano: una prova che nonsi è capaci di prevenire, ma so-lo di fare argine dopo.Si aspettava l’enorme succes-so di pubblico per la produ-zione televisiva di Gomorra?Cosa dobbiamo aspettarci daZeroZeroZero?
Non me l’aspettavo, anchese sapevo che si trattava di unprodotto televisivo di altissi-ma qualità. Ci hanno lavoratosceneggiatori bravissimi, atto-ri incredibili e la regia Solli-ma-Comencini-Cupellini èstata una scelta vincente per lavisione d’insieme e per i singo-li episodi, curati sin nel mini-mo dettaglio. Alla serie trattada ZeroZeroZero stiamo lavo-rando, sarà una serie diversa,per forza di cose, trattandouna materia che di per sé è piùinternazionale e meno legataall’Italia.3
Perquisiti gli uffici
Peculato, indagatoil presidentedel Salone del libroCarabinieri e finanzahanno portato viafatture e i computer
TORINO
Bufera giudiziaria sul Salonedel Libro di Torino. A quattrogiorni dalla chiusura, carabi-nieri e finanza hanno perquisi-to gli uffici della Fondazione.Peculato il reato ipotizzato neiconfronti del presidente Rolan-do Picchioni, che «di fronte al-l’enormità dell’addebito» si di-ce «sbalordito, ma altrettantoassolutamente sereno». E, assi-stito dagli avvocati Giampaoloe Valentina Zancan, respingeogni addebito.
Secondo l’accusa, coordina-ta dai pubblici ministeri Gian-franco Colace e Andrea Beconi,Picchioni avrebbe fatto un usoimproprio dei fondi pubblicidella Fondazione. I magistrati,secondo quanto si apprende,gli contestano una serie di fat-ture, sequestrate dalla poliziagiudiziaria insieme ad alcunicomputer. L’ipotesi dell’inchie -sta, che non riguarda soltantol’ultima edizione della “buc -kmesse” italiana, è che alcuniservizi siano stati sovrafattura-ti. Nei prossimi giorni la posi-zione di altre persone verrà va-gliata dai magistrati.
«Nella mia vita non ho mai, eripeto mai, pensato di sfruttarela mia posizione per un qualsi-voglia tornaconto personale»,ribatte Picchioni, 79 anni, poli-tico di razza con un passato daparlamentare nelle file dellaDemocrazia Cristiana ed ancheex sottosegretario ai Beni cul-turali, nei governi Cossiga eForlani. Da 15 anni è al timonedel Salone del Libro.
«Riguardo ai fatti che gene-ricamente mi vengono conte-stati, e dei quali spero di poteressere messo quanto prima aconoscenza della fondatezza,
non posso che ribadire la miacompleta estraneità», affermaPicchioni. «Mi tutelerò in tuttele sedi contro qualsiasi possibi-le tentativo di strumentalizza-re l’attuale momento – sottoli -nea – e di offendermi nella miadignità di persona e nel miooperato professionale».
«Picchioni è assolutamenteestraneo all’indagine della pro-cura, della quale contesta ognivalidità sia nel merito che nelriscontro probatorio», ribadi-sce l’avvocato Zancan, chepunta il dito contro «la diffusio-ne mediatica» delle accuse neiconfronti del suo assistito.«Contrasta con i principi delcontraddittorio – sostiene il le-gale – ai quali dovrebbe atte-nersi ogni civile processo».
La notizia dell’inchiesta arri-va a pochi mesi dalla scadenzadel mandato di Picchioni.3
Rolando Picchionisi dice «sbalorditoma sereno»I difensori:«È estraneo»
Rolando Picchioni. La Procuradi Torino lo accusa di peculato
È conservata a Roma
Madonna recuperataTornerà a S. AlessioRipristinate le pitturedell’incarnatoe il bruno delle vesti
Nicoletta CastagniROMA
È tornata all’originario splen-dore, è proprio il caso di dirlo,l’icona della Madonna di San-t’Alessio, risalente al XIII secoloe conservata nella Chiesa Ret-toria dei Santi Bonifacio e Ales-sio sull’Aventino, sottoposta aun accurato intervento di re-stauro dagli esperti dell’Istitutosuperiore per la conservazionee il restauro (Iscr) di Roma. Leindagini diagnostiche e la ripu-litura hanno consentito il recu-pero delle pitture degli incar-nati e delle vesti, nonché dellameravigliosa doratura (com-preso il diadema con pietre pre-ziose), della corona applicatasulla preziosa cornice.
Presentato nel corso di unagiornata di studi, il restauro harappresentato per gli studiosiun’occasione unica sia per unsignificativo confronto dell’i-cona con la serie delle altre det-te “Advocate” presenti nellechiese romane, sia per alcuneriflessioni sul precedente re-stauro del 1952, compiuto sot-to la direzione di Cesare Bran-di, i cui dettami costituiscono laBibbia del restauro.
L’icona di Sant’Alessio, arri-vata nei laboratori dell’Iscr nel2012, presentava problemati-che conservative minori, dopoche il restauro degli anni ‘50aveva risolto alla radice il pro-blema più rilevante, quello delsupporto ligneo. L’attuale in-tervento ha riguardato, quindi,più che un difficile consolida-mento, la pulitura della super-ficie dalle vernici ossidate. So-no così tornati a delinearsi glisplendidi incarnati e il colorebruno della veste, mentre suldiadema splendono le pietrepreziose. L’icona devozionaletornerà presto nella cappelladella Madonna dell’Interces -sione nella Basilica dei SantiBonifacio e Alessio.3
La tela recuperata. La Madonna di S.Alessio torna all’antico splendore
Il prossimo anno
Porterà in scena“Sanghenapule”l Appena annunciato ègià un evento. RobertoSaviano porterà in scenaSanghenapule (5-24 apri-le 2016, Teatro Grassi)nella prossima stagionedello storico Teatro Pic-colo di Milano. Il testovedrà nascere un promet-tente connubio: RobertoSaviano e Mimmo Borrel-li. Entrambi sono napo-letani e classe 1979, legatidal racconto comune diuna Napoli criminale conuna lingua pungente, tesae dura. Sarà un raccontodell’anima della città diNapoli fra narrazione edespressività, partendo dalsuo simbolo per eccellen-za, San Gennaro, media-tore fra cielo e terra, spec-chio dei pregi e delleumane debolezze. La nuo-va stagione del Piccolo –la prima dopo la scom-parsa di Luca Ronconi –partirà a settembre pros-simo e promette moltesorprese e temi insoliti.
“In un paese in crisile mafie sono le solead avere i capitalinecessari a tenerein mano l’economia