MERCOLEDÌ 19 GENNAIO 2011 Lettere al direttore · 2017. 4. 10. · 46 MERCOLEDÌ 19 GENNAIO 2011...

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MERCOLEDÌ 19 GENNAIO 2011 46 Lettere al direttore [email protected] Gazzetta di Parma via Mantova, 68 - 43100 Parma Sfilate. A «White» debutto del parmigiano Bommezzadri L’uomo in cappotto chiude Milano Giovane e gagliardo, l’uomo «à la page» dell’autunno/inverno 2011/2012 potrà giocare ai dadi la partita con l’eleganza proposta dagli stilisti in questi quattro gior- ni di Milano moda uomo. Fra le tante, potrà scegliere l’«idea» che più si addice al suo spirito, ai suoi umori e alla sua visione della moda contemporanea. In passerella tanti suggerimenti che sarebbero piaciuti anche a Lord Byron: dal formale che più formale non si può al British che ti sprofonda nella campagna ingle- se tra tweed, spinati e micro di- segnature declinati in colori sot- tobosco, a sofisticati effetti così «tecnologici» che Avatar diventa un gioco da bambini. Soprattutto il cappotto – lungo, corto, largo o striminzito – si porterà con pan- taloni avvolgenti, a imbuto ro- vesciato, appena ammorbiditi al punto/cavallo, giacche elegante- mente disegnate che sottolineano l’allure delle spalle con quelle im- bottiture «a rollino» che danno un’inconsueta linea V al giovane leone anni 2012. Cravatta? Yes! Il vero Sir non può proprio farne a meno anche se spesso la nasconde sotto il gi- rocollo di gonfi maglioni di mohair o di cachemire. Ma molti pre- feriscono la stola/foulard legge- rissima e intrigante o, addirittura, una coperta da tenere sottobrac- cio, sempre pronta in caso di bisogno, presa a prestito dal pro- blematico Linus: sottolinea, ci sembra, l’insicurezza di fondo di questo strano macho-non-macho dei nostri giorni. Chiusura ieri, naturalmente alla grande, con il sempre giovane (e seducente) uomo di «Giorgio Ar- mani». Bello come il sole e saggio come pochi, ha ritrovato (e ci ha regalato) tutto il sottile fascino della normalità declinata nei sa- porosi toni del grigio. Normalità si fa per dire. Non è mai solo «normale» la classe del gran- de Giorgio. Come sempre, per- fette le sue giacche, sottili ma morbide che si appoggiano a pan- taloni affusolati che si appog- giano su scarponcini e sneakders spesso scaldati da pelo interno. Molte t-shirt al posto della ca- micia - che quando c’è, ama i colori scuri o addirittura si lancia nei toni accesi del fucsia - splen- dida la maglieria, che gioca con grandi inserti e righe in contrasto. E a sottolineare il trionfale ritorno del cappotto, quelli di Giorgio Ar- mani hanno in più quell’aria non- curante di chi sa di essere per- fetto: nella linea, nelle dimensioni, e soprattutto negli splendidi tes- suti caldi e morbidi. E per le occasioni formali com- pleti bruno notte, stivaletti mo- cassini e sneacker di pelle lucida e, per la felicità di pochi eletti, cappotti/mantello decisamente neri. Alta tecnologia nella collezione che Donatella Versace dedica all’uomo del prossimo inverno, che è ritornata al vecchio amore della storica sede di via Gesù. Ha tenerezza la Signora, per questo uomo giovane e all’apparenza quasi mingherlino strizzato in abi- ti sottili e disegnati in mini di- mensioni. Ma a far da contro- canto ecco lo splendore di tessuti e materiali. Da urlo il gilet di pelle tricottato canestro ad effetto 3D, la cintura attrezzata con borse e borselli portatutto. E che dire di quei cappotti splendidi, che «vo- lano» sul corpo quasi senza pe- so…? Fuori calendario, ma in pieno «stato di grazia», la collezione Enrico Coveri ha entusiasmato stampa e compratori. Giovane, funzionale, allegra e «seducente», fatta di capi intercambiabili e so- vrapponibili. Piacevole sorpresa l’idea di far sfilare assieme la collezione maschile e quella fem- minile, indossate entrambe da giovani promesse del cinema ita- liano. Le linee giovani giocano un ruolo primario nello stile dell’autun- no/inverno 2011/2012 : colore e fantasia da D&G che infilano co- loratissime T-shirt sotto giacche e gilet di pelliccia; Moschino dedica addirittura al mondo del rugby una collezione ispirata alle divise da lui disegnate per l’Aironi Rug- by; tutta dedicata al gaucho me- tropolitano la collezione Iceberg che mette la maglia alla base di piumini e giacche sciarpe, caban e pantaloni, per una calda e raf- finata eleganza, comoda e in- formale. Ieri chiusura anche di «White» manifestazione «di nicchia» che presenta collezioni sperimentali di alto livello. Tra queste era pre- sente una firma della grande sar- toria parmigiana Bommezzadri che ha presentato una linea in- novativa, denominata «Ernesto», della quale ci parla Enrico Mez- zadri. «L’esperienza di “White” - è la prima volta che partecipiamo a questa manifestazione - è stata certamente molto positiva. Il de- butto della nostra nuova linea “Ernesto” richiedeva un palco- scenico appropriato. Si tratta di capi di alta sartoria, ma mor- bidamente destrutturati, realizza- ti con tessuti preziosi e morbidi: indossandoli si ha l’impressione di infilare un leggerissimo capo di preziosa maglieria… Il successo è stato lusinghiero, come del resto quello registrato a Pitti Uomo, manifestazione alla quale non ri- nunceremo mai!». Elisa Starace Pietroni Milano moda uomo Modelli di Giorgio Armani in passerella. Argomenti. «La volpe e le camelie» Una quasi autobiografia di Silone Caro direttore, ho letto con interesse la recensione, apparsa sulla «Gazzetta di Parma» del 13 gennaio, del romanzo di Igna- zio Silone, «La volpe e le camelie», recentemente ripubblicato a Po- schiavo nella collana «L’ora d’oro» dell’editore Andrea Paganini, che ha scritto anche una pregnante in- troduzione. A quanto stilisticamen- te rilevato dall’autore dell’articolo della «Gazzetta», vorrei aggiungere qualche mia osservazione conte- nutistica, nata dalla lunga frequen- tazione (ormai quasi trentennale) con l’opera della scrittore abruz- zese. «La volpe e le camelie», che ha avuto nel 1966 una bella riduzione televisiva (tra gli attori ricordiamo Nando Gazzolo, Massimo Girotti, e altri) è forse il meno conosciuto dei romanzi siloniani, forse perché, es- sendo l’unico ambientato fuori del suo Abruzzo, si discosta un po’ dal filone abituale riconoscibile dai let- tori. Invece andrebbe rivalutato, co- me bene ha fatto Andrea Paganini, alla luce di certi aspetti autobio- grafici, con un riflesso e qualche nuova acquisizione sulla recente polemica relativa alla supposta col- laborazione dello scrittore con l’Ovra. Per Silone, infatti, l’aspetto autobiografico è inscindibile da quello puramente letterario, in quanto tutta la sua opera, come lui stesso ammette, è collegata alle sue esperienze politiche e sociali: quella di scrivere è per lui una missione, non un trastullo estetico. Giovanni Spadolini definì a suo tem- po «La volpe e le camelie» «un romanzo autobiografico». La trama si svolge in Svizzera, paese che gli diede asilo politico per quindici anni (ma anche il car- cere, come ricorda il suo «Me- moriale dal carcere svizzero»), e che vide nascere la sua attività di scrittore. Scritto nel 1934 sotto for- ma di racconto col titolo «La volpe» e rimaneggiato nel 1958, fu pub- blicato per la prima volta sotto forma di romanzo nel 1960. A cinquant’anni dalla prima ap- parizione «La volpe e le camelie» mantiene intatta la sua intensità morale e quindi la sua attualità, arrivando alla conclusione che gli uomini sono più importanti del loro colore politico, che può cambiare: le colpe sono immutabili, i colpevoli no. Infatti è significativa la frase: «Ma se ci comportiamo come i nostri avversari, da bruti, in che siamo diversi?». Il fatto si svolge nel Canton Ticino, nei primi anni Tren- ta, periodo in cui la dittatura fa- scista porta la sua attività di re- pressione anche lì. Il protagonista è un antifascista italiano, Daniele, che svolge attività clandestina; la figlia Silvia, in sua assenza, soccorre un giovane, Cefalù, rimasto ferito in un incidente, innamorandosi di lui. Ma questi altri non è che una spia del regime, ferito invece in una col- luttazione. A un certo punto scom- pare dalla casa, non senza aver sottratto carte politiche di Daniele; alla fine tuttavia, sopraffatto dal rimorso, si riscatta annegandosi. Dobbiamo ricordare che Silone stes- so aveva avvertito: «Io credo che ogni autore possa essere trovato più o meno in tutti i suoi personaggi»; questo accade anche nel romanzo in questione, dove in ogni perso- naggio maschile c’è un risvolto che fa riferimento allo scrittore. In par- ticolare, nell’ottica di chiarire la vi- cenda della presunta collaborazione con l’Ovra, ci dobbiamo soffermare su Cefalù, l’informatore del regime, che, per non continuare nell’equi- voco con la donna amata, dopo una crisi di coscienza si uccide anne- gandosi. Tra l’altro la descrizione fisica (capelli folti e neri, snello, affabile), corrisponde all’aspetto di Silone giovane. E’ risaputo che Igna- zio Silone, negli anni Trenta (periodo appunto in cui è ambientato il ro- manzo), ebbe in Svizzera una pe- riodo di profonda crisi, che - afferma lui stesso - lo portò vicino al sucidio. Ne uscì come un uomo nuovo, dan- do una svolta alla sua vita in tre direzioni: abbandonò il comunismo; si riaccostò a una visione cristiana della vita; iniziò la sua attività di scrittore. E da Locarno, il 13 aprile 1930, fu scritta la ormai famosa e discussa lettera al commissario di polizia Bellone, in cui Silvestri (da molti identificato con lo scrittore) di- chiarava di voler abbandonare ogni equivoco e di voler vivere più moralmente. Non vogliamo qui ria- prire un’annosa polemica, ma pen- siamo che essa vada superata ve- dendo qui adombrare la caduta e il riscatto, e che veramente lo scri- vere secondo principi morali sia stata per Silone una sorta di espia- zione. Da quel momento il suo impegno politico e letterario fu coerente e improntato ad equilibrio e amore per l’umanità; per questo il suo messaggio fu apprezzato dai lettori di tutto il mondo. Anna Ceruti Burgio presidente del Centro Studi Ignazio Silone di Parma Perdite d'acqua Egregio direttore, in merito alla nota del signor Roberto Gemma di Sorbolo re- lativa all’assicurazione per le perdite occulte di acqua pota- bile, riteniamo opportuno for- nire precisazioni utili a tutti i cittadini. Come già comunicato ad inizio 2008 a mezzo stampa e in tutte le fatture del servizio idrico, e come ribadito al signor Gem- ma nel corso dei contatti in- tercorsi, le assicurazioni contro le fughe occulte di acqua non sono più attive dal 1° gennaio 2008 data in cui l’Agenzia d’Ambito per i servizi pubblici di Parma ha istituito il «Fondo perdite idriche» a copertura dei rischi dovuti a consumi anomali per fughe d’acqua a valle del contatore. Il Fondo è stato costituito tramite l’appli- cazione di una quota aggiun- tiva in tariffa paria a 0,01 euro per ogni metro cubo di acqua fatturata dai gestori Iren Acqua Gas (ex Enìa) ed Ascaa, per tutte le utenze titolari di un contratto di tipo domestico e non domestico. Il cliente che rileva un consumo anomalo dovuto ad una perdita occulta, che ha comportato elevati con- sumi d’acqua, può richiedere una agevolazione sul pagamen- to del consumo eccedente, ri- levato dal contatore nel perio- do in cui si è verificata la per- dita. L'agevolazione può essere richiesta al gestore del servizio nei casi in cui si è verificata una perdita significativa, nell’impianto interno privato (cioè a valle del contatore), non visibile e non dovuta ad incuria o negligenza nella conduzione dell’impianto d’utenza e la per- dita è stata segnalata al Ge- store, nonché riparata entro i 15 giorni solari successivi alla data di rilevazione della fuga stessa. Non può essere invece richiesta nel caso le perdite sia- no «visibili» quali quelle ri- scontrate nei servizi igienici, negli addolcitori, da idrantini o impianti d’innaffio, da rubinet- teria in genere; non rientrano altresì nella disciplina le per- dite causate da malfunziona- mento di apparecchiature al servizio di utenze non dome- stiche che, in quanto tali, do- vrebbero essere soggette a pro- grammi di ispezione e/o di ma- nutenzione periodica (es. ban- chi frigoriferi, ecc.). Per le utenze non domestiche, l’agevolazione prevista dal Fon- do perdite idriche consiste nel calcolare la quota di consumi eccedenti quelli mediamente sostenuti dall’utenza in condi- zioni di normale funzionamen- to degli impianti a tariffa base, non applicando quindi le ta- riffe di scaglioni di consumo superiore, e nel detrarre la quota di fognatura e depura- zione – che rappresenta circa il 50% della tariffa per metro cu- bo – qualora si presuma che la perdita non si sia incanalata nelle condotte fognarie. Un’ap- posita modulistica, che può es- sere richiesta al numero verde e presso gli sportelli clienti sul territorio del Gruppo Iren, aiu- ta gli utenti a presentare re- golare domanda di accesso al fondo. Queste sono le condizioni fis- sate dal Fondo previsto dall’Agenzia d’Ambito e queste sono le condizioni che i gestori del servizio idrico sono tenuti ad applicare, tutti allo stesso modo. Come previsto dalle con- dizioni di applicazione del Fon- do perdite idriche, le agevola- zioni non sono tecnicamente applicabili quando l’utenza, co- me è il caso del signor Gemma, Delusione al Teatro Due Egregio direttore, domenica sera ho assistito alla rappresentazione «Shylock» in programma al Teatro Due: spettacolo valido e ben inter- pretato ma troppo breve... Do- po una mezz’ora, o poco più, era già finito, lasciando gli spettatori, basiti, nel buio della sala... Ma non doveva durare 55 minuti, come riportato nell’avviso esposto in sala, o almeno i 45 minuti precisati nella recensione di lunedì? For- se l’attore, comunque bravo e applaudito dopo la sua ricom- parsa, aveva fretta di sgattaio- lare via... Mariangela Crotti Sorbolo, 18 gennaio La scorta di Emilio Fede Signor direttore, ma i suoi lettori lo sanno che anche loro pagano la scorta a Emilio Fede, cioè al reclutatore di prostitute per Berlusconi, come sostiene la Procura di Milano? Non se lo fila proprio nessuno, poveraccio, ma se proprio vuole la scorta se la faccia pagare dal suo padrone e non dagli italiani. Maurizio M. Parma, 18 gennaio Scriveteci su Internet La «Gazzetta» è su Internet. E' infatti attivo un indirizzo di posta elettronica al quale i lettori possono inviare le loro lettere al giornale. L 'indirizzo di E-mail è il seguente: [email protected] è a condizioni contrattuali di- verse sia da quelle di tipo do- mestico e sia da quelle di tipo non domestico e inoltre presen- ta particolari condizioni di al- laccio alla rete fognaria. Non si tratta quindi di una procedura definita autonomamente da Iren Acqua Gas, ma dalle pre- visioni per la gestione delle age- volazioni a copertura delle spe- se per perdite d’acqua occulte stabilita dall’Agenzia d’Ambito. Selina Xerra Relazioni Esterne Iren Acqua Gas Parma, 18 gennaio A proposito di sanità Egregio direttore, spesso la cronaca racconta di episodi di malasanità e noi, nel- l'opulenta Parma, guardiamo con distacco dall'alto delle no- stre certezze. In fondo... rigua- reda gli altri, al sud, ma a volte (come dice una famosa canzo- ne) «gli altri siamo noi». In set- tembre, in vacanza al mare, mio marito fu colpito da emorragia cerebrale e venne ricoverato nel reparto di Neurologia di un ospedale del luogo. Dopo le pri- me cure, anche su nostra richie- sta, venne trasferito alla Neu- rologia di Parma. Stabilizzatosi, espressione oserei dire abusata, dopo una decina di giorni (du- rante i quali per le ripetute crisi respiratorie venne sottoposto a tracheotomia) fu trasferito in lungodegenza. Qui siamo pre- cipitati in un vuoto che si riem- piva della mancanza di tutto: bisognava fornirsi di garze, sal- viettine e di tutto quanto riguar- dasse l'igiene personale, le cure mediche affidate per lo più ad un manipolo di specializzandi, per non dire della scarsa sen- sibilità di molti infermieri ed operatori. Dopo pochi giorni, al- tro trasferimento, questo dovuto non alle condizioni cliniche ma ai lavori di ristrutturazione del reparto. Il meglio però doveva ancora venire ed è arrivato con l'improvviso trasferimento non più in un reparto ospedaliero bensì in una Rsa effettuato, tra l'altro, il giorno dopo un peg- gioramento delle condizioni cli- niche. Per i medici interpellati il quadro era stabile. Era talmente stabile che nel giro di quaran- totto ore dalla Rsa è tornato al Pronto Soccorso dove veniva diagnosticato un focolaio pol- monare e inviato, in gravissime condizioni, in Geriatria. Qui è deceduto. Forse il quadro cli- nico di estrema gravità sin dal- l'esordio ha fatto sì che ognuno, appena possibile, si volesse li- berare ma a qualcuno o a molti è sfuggito un particolare signi- ficativo: quel «quadro clinico» era rappresentato da un uomo che era un marito e un padre. Certo, il rispetto della sofferenza e forse anche della vecchiaia co- sì come i valori umani non fan- no parte delle strategie azien- dali. Però può capitare che qual- che volta... gli altri siamo noi. Lettera firmata Parma, 18 gennaio

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MERCOLEDÌ 19 GENNAIO 201146

Lettere al direttore [email protected] di Parma

via Mantova, 68 - 43100 Parma

Sfilate.A «White» debutto del parmigiano Bommezzadri

L’uomo in cappotto chiude Milano!! Giovane e gagliardo, l’uomo «àla page» dell’autunno/inverno2011/2012 potrà giocare ai dadi lapartita con l’eleganza propostadagli stilisti in questi quattro gior-ni di Milano moda uomo. Fra letante, potrà scegliere l’«idea» chepiù si addice al suo spirito, ai suoiumori e alla sua visione dellamoda contemporanea.In passerella tanti suggerimentiche sarebbero piaciuti anche aLord Byron: dal formale che piùformale non si può al British che tisprofonda nella campagna ingle-se tra tweed, spinati e micro di-segnature declinati in colori sot-tobosco, a sofisticati effetti così«tecnologici» che Avatar diventaun gioco da bambini. Soprattuttoil cappotto – lungo, corto, largo ostriminzito – si porterà con pan-taloni avvolgenti, a imbuto ro-vesciato, appena ammorbiditi alpunto/cavallo, giacche elegante-mente disegnate che sottolineanol’allure delle spalle con quelle im-bottiture «a rollino» che dannoun’inconsueta linea V al giovaneleone anni 2012.Cravatta? Yes! Il vero Sir non puòproprio farne a meno anche sespesso la nasconde sotto il gi-rocollo di gonfi maglioni di mohairo di cachemire. Ma molti pre-

feriscono la stola/foulard legge-rissima e intrigante o, addirittura,una coperta da tenere sottobrac-cio, sempre pronta in caso dibisogno, presa a prestito dal pro-blematico Linus: sottolinea, cisembra, l’insicurezza di fondo diquesto strano macho-non-machodei nostri giorni.Chiusura ieri, naturalmente allagrande, con il sempre giovane (eseducente) uomo di «Giorgio Ar-mani». Bello come il sole e saggiocome pochi, ha ritrovato (e ci haregalato) tutto il sottile fascinodella normalità declinata nei sa-porosi toni del grigio.Normalità si fa per dire. Non è maisolo «normale» la classe del gran-de Giorgio. Come sempre, per-fette le sue giacche, sottili mamorbide che si appoggiano a pan-taloni affusolati che si appog-giano su scarponcini e sneakdersspesso scaldati da pelo interno.Molte t-shirt al posto della ca-micia - che quando c’è, ama icolori scuri o addirittura si lancianei toni accesi del fucsia - splen-dida la maglieria, che gioca congrandi inserti e righe in contrasto.E a sottolineare il trionfale ritornodel cappotto, quelli di Giorgio Ar-mani hanno in più quell’aria non-curante di chi sa di essere per-

fetto: nella linea, nelle dimensioni,e soprattutto negli splendidi tes-suti caldi e morbidi.E per le occasioni formali com-pleti bruno notte, stivaletti mo-cassini e sneacker di pelle lucidae, per la felicità di pochi eletti,cappotti/mantello decisamenteneri.Alta tecnologia nella collezioneche Donatella Versace dedicaall’uomo del prossimo inverno,che è ritornata al vecchio amoredella storica sede di via Gesù. Hatenerezza la Signora, per questouomo giovane e all’apparenzaquasi mingherlino strizzato in abi-ti sottili e disegnati in mini di-mensioni. Ma a far da contro-canto ecco lo splendore di tessutie materiali. Da urlo il gilet di pelletricottato canestro ad effetto 3D,la cintura attrezzata con borse eborselli portatutto. E che dire diquei cappotti splendidi, che «vo-lano» sul corpo quasi senza pe-so…?Fuori calendario, ma in pieno«stato di grazia», la collezioneEnrico Coveri ha entusiasmatostampa e compratori. Giovane,funzionale, allegra e «seducente»,fatta di capi intercambiabili e so-vrapponibili. Piacevole sorpresal’idea di far sfilare assieme lacollezione maschile e quella fem-minile, indossate entrambe dagiovani promesse del cinema ita-liano.Le linee giovani giocano un ruoloprimario nello stile dell’autun -

no/inverno 2011/2012 : colore efantasia da D&G che infilano co-loratissime T-shirt sotto giacche egilet di pelliccia; Moschino dedicaaddirittura al mondo del rugbyuna collezione ispirata alle diviseda lui disegnate per l’Aironi Rug-by; tutta dedicata al gaucho me-tropolitano la collezione Icebergche mette la maglia alla base dipiumini e giacche sciarpe, cabane pantaloni, per una calda e raf-finata eleganza, comoda e in-formale.Ieri chiusura anche di «White»manifestazione «di nicchia» chepresenta collezioni sperimentalidi alto livello. Tra queste era pre-sente una firma della grande sar-toria parmigiana Bommezzadriche ha presentato una linea in-novativa, denominata «Ernesto»,della quale ci parla Enrico Mez-zadri. «L’esperienza di “White” - èla prima volta che partecipiamo aquesta manifestazione - è statacertamente molto positiva. Il de-butto della nostra nuova linea“Ernesto” richiedeva un palco-scenico appropriato. Si tratta dicapi di alta sartoria, ma mor-bidamente destrutturati, realizza-ti con tessuti preziosi e morbidi:indossandoli si ha l’impressione diinfilare un leggerissimo capo dipreziosa maglieria… Il successo èstato lusinghiero, come del restoquello registrato a Pitti Uomo,manifestazione alla quale non ri-nunceremo mai!»."Elisa Starace PietroniMilano moda uomo Modelli di Giorgio Armani in passerella.

Argomenti.«La volpe e le camelie»

Una quasi autobiografia di Silone!! Caro direttore,ho letto con interesse la recensione,apparsa sulla «Gazzetta di Parma»del 13 gennaio, del romanzo di Igna-zio Silone, «La volpe e le camelie»,recentemente ripubblicato a Po-schiavo nella collana «L’ora d’oro»dell’editore Andrea Paganini, che hascritto anche una pregnante in-troduzione. A quanto stilisticamen-te rilevato dall’autore dell’articolodella «Gazzetta», vorrei aggiungerequalche mia osservazione conte-nutistica, nata dalla lunga frequen-tazione (ormai quasi trentennale)con l’opera della scrittore abruz-zese. «La volpe e le camelie», che haavuto nel 1966 una bella riduzionetelevisiva (tra gli attori ricordiamoNando Gazzolo, Massimo Girotti, ealtri) è forse il meno conosciuto deiromanzi siloniani, forse perché, es-sendo l’unico ambientato fuori delsuo Abruzzo, si discosta un po’ dalfilone abituale riconoscibile dai let-

tori. Invece andrebbe rivalutato, co-me bene ha fatto Andrea Paganini,alla luce di certi aspetti autobio-grafici, con un riflesso e qualchenuova acquisizione sulla recentepolemica relativa alla supposta col-laborazione dello scrittore conl’Ovra. Per Silone, infatti, l’aspettoautobiografico è inscindibile daquello puramente letterario, inquanto tutta la sua opera, come luistesso ammette, è collegata allesue esperienze politiche e sociali:quella di scrivere è per lui unamissione, non un trastullo estetico.Giovanni Spadolini definì a suo tem-po «La volpe e le camelie» «unromanzo autobiografico».La trama si svolge in Svizzera,paese che gli diede asilo politicoper quindici anni (ma anche il car-cere, come ricorda il suo «Me-moriale dal carcere svizzero»), eche vide nascere la sua attività discrittore. Scritto nel 1934 sotto for-

ma di racconto col titolo «La volpe»e rimaneggiato nel 1958, fu pub-blicato per la prima volta sottoforma di romanzo nel 1960.A cinquant’anni dalla prima ap-parizione «La volpe e le camelie»mantiene intatta la sua intensitàmorale e quindi la sua attualità,arrivando alla conclusione che gliuomini sono più importanti del lorocolore politico, che può cambiare:le colpe sono immutabili, i colpevolino. Infatti è significativa la frase:«Ma se ci comportiamo come inostri avversari, da bruti, in chesiamo diversi?». Il fatto si svolge nelCanton Ticino, nei primi anni Tren-ta, periodo in cui la dittatura fa-scista porta la sua attività di re-pressione anche lì. Il protagonista èun antifascista italiano, Daniele, chesvolge attività clandestina; la figliaSilvia, in sua assenza, soccorre ungiovane, Cefalù, rimasto ferito in unincidente, innamorandosi di lui. Ma

questi altri non è che una spia delregime, ferito invece in una col-luttazione. A un certo punto scom-pare dalla casa, non senza aversottratto carte politiche di Daniele;alla fine tuttavia, sopraffatto dalrimorso, si riscatta annegandosi.Dobbiamo ricordare che Silone stes-so aveva avvertito: «Io credo cheogni autore possa essere trovato piùo meno in tutti i suoi personaggi»;questo accade anche nel romanzoin questione, dove in ogni perso-naggio maschile c’è un risvolto chefa riferimento allo scrittore. In par-ticolare, nell’ottica di chiarire la vi-cenda della presunta collaborazionecon l’Ovra, ci dobbiamo soffermaresu Cefalù, l’informatore del regime,che, per non continuare nell’equi -voco con la donna amata, dopo unacrisi di coscienza si uccide anne-gandosi. Tra l’altro la descrizionefisica (capelli folti e neri, snello,affabile), corrisponde all’aspetto diSilone giovane. E’ risaputo che Igna-zio Silone, negli anni Trenta (periodoappunto in cui è ambientato il ro-manzo), ebbe in Svizzera una pe-riodo di profonda crisi, che - afferma

lui stesso - lo portò vicino al sucidio.Ne uscì come un uomo nuovo, dan-do una svolta alla sua vita in tredirezioni: abbandonò il comunismo;si riaccostò a una visione cristianadella vita; iniziò la sua attività discrittore.E da Locarno, il 13 aprile 1930, fuscritta la ormai famosa e discussalettera al commissario di poliziaBellone, in cui Silvestri (da moltiidentificato con lo scrittore) di-chiarava di voler abbandonareogni equivoco e di voler vivere piùmoralmente. Non vogliamo qui ria-prire un’annosa polemica, ma pen-siamo che essa vada superata ve-dendo qui adombrare la caduta e ilriscatto, e che veramente lo scri-vere secondo principi morali siastata per Silone una sorta di espia-zione. Da quel momento il suoimpegno politico e letterario fucoerente e improntato ad equilibrioe amore per l’umanità; per questo ilsuo messaggio fu apprezzato dailettori di tutto il mondo."Anna Ceruti Burgiopresidente del Centro StudiIgnazio Silone di Parma

Perdited'acquaEgregio direttore,in merito alla nota del signorRoberto Gemma di Sorbolo re-lativa all’assicurazione per leperdite occulte di acqua pota-bile, riteniamo opportuno for-nire precisazioni utili a tutti icittadini.Come già comunicato ad inizio2008 a mezzo stampa e in tuttele fatture del servizio idrico, ecome ribadito al signor Gem-ma nel corso dei contatti in-tercorsi, le assicurazioni controle fughe occulte di acqua nonsono più attive dal 1° gennaio2008 data in cui l’Agenziad’Ambito per i servizi pubblicidi Parma ha istituito il «Fondoperdite idriche» a coperturadei rischi dovuti a consumianomali per fughe d’acqua avalle del contatore. Il Fondo èstato costituito tramite l’appli -cazione di una quota aggiun-tiva in tariffa paria a 0,01 europer ogni metro cubo di acquafatturata dai gestori Iren AcquaGas (ex Enìa) ed Ascaa, pertutte le utenze titolari di uncontratto di tipo domestico enon domestico. Il cliente cherileva un consumo anomalo

dovuto ad una perdita occulta,che ha comportato elevati con-sumi d’acqua, può richiedereuna agevolazione sul pagamen-to del consumo eccedente, ri-levato dal contatore nel perio-do in cui si è verificata la per-dita. L'agevolazione può essererichiesta al gestore del servizionei casi in cui si è verificatauna perdita significativa,nell’impianto interno privato(cioè a valle del contatore), nonvisibile e non dovuta ad incuriao negligenza nella conduzionedell’impianto d’utenza e la per-dita è stata segnalata al Ge-store, nonché riparata entro i15 giorni solari successivi alladata di rilevazione della fugastessa. Non può essere invecerichiesta nel caso le perdite sia-no «visibili» quali quelle ri-scontrate nei servizi igienici,negli addolcitori, da idrantini oimpianti d’innaffio, da rubinet-teria in genere; non rientranoaltresì nella disciplina le per-dite causate da malfunziona-mento di apparecchiature alservizio di utenze non dome-stiche che, in quanto tali, do-vrebbero essere soggette a pro-grammi di ispezione e/o di ma-nutenzione periodica (es. ban-chi frigoriferi, ecc.).

Per le utenze non domestiche,l’agevolazione prevista dal Fon-do perdite idriche consiste nelcalcolare la quota di consumieccedenti quelli mediamentesostenuti dall’utenza in condi-zioni di normale funzionamen-to degli impianti a tariffa base,non applicando quindi le ta-riffe di scaglioni di consumosuperiore, e nel detrarre laquota di fognatura e depura-zione – che rappresenta circa il50% della tariffa per metro cu-bo – qualora si presuma che laperdita non si sia incanalatanelle condotte fognarie. Un’ap -posita modulistica, che può es-sere richiesta al numero verdee presso gli sportelli clienti sulterritorio del Gruppo Iren, aiu-ta gli utenti a presentare re-golare domanda di accesso alfondo.Queste sono le condizioni fis-sate dal Fondo previstodall’Agenzia d’Ambito e questesono le condizioni che i gestoridel servizio idrico sono tenutiad applicare, tutti allo stessomodo. Come previsto dalle con-dizioni di applicazione del Fon-do perdite idriche, le agevola-zioni non sono tecnicamenteapplicabili quando l’utenza, co-me è il caso del signor Gemma,

Delusioneal Teatro DueEgregio direttore,domenica sera ho assistito allarappresentazione «Shylock» inprogramma al Teatro Due:spettacolo valido e ben inter-pretato ma troppo breve... Do-po una mezz’ora, o poco più,era già finito, lasciando glispettatori, basiti, nel buio dellasala... Ma non doveva durare55 minuti, come riportatonell’avviso esposto in sala, oalmeno i 45 minuti precisatinella recensione di lunedì? For-se l’attore, comunque bravo eapplaudito dopo la sua ricom-parsa, aveva fretta di sgattaio-lare via...

Mariangela CrottiSorbolo, 18 gennaio

La scortadi Emilio FedeSignor direttore,ma i suoi lettori lo sanno cheanche loro pagano la scorta aEmilio Fede, cioè al reclutatoredi prostitute per Berlusconi,come sostiene la Procura diMilano? Non se lo fila proprionessuno, poveraccio, ma seproprio vuole la scorta se lafaccia pagare dal suo padronee non dagli italiani.

Maurizio M.Parma, 18 gennaio

Scriveteci su Internet!! La «Gazzetta» è suInternet. E' infatti attivo unindirizzo di posta elettronicaal quale i lettori possonoinviare le loro lettere algiornale. L'indirizzo di E-mailè il seguente:[email protected]

è a condizioni contrattuali di-verse sia da quelle di tipo do-mestico e sia da quelle di tiponon domestico e inoltre presen-ta particolari condizioni di al-laccio alla rete fognaria. Non sitratta quindi di una proceduradefinita autonomamente daIren Acqua Gas, ma dalle pre-visioni per la gestione delle age-volazioni a copertura delle spe-se per perdite d’acqua occultestabilita dall’Agenzia d’Ambito.

Selina XerraRelazioni Esterne Iren Acqua GasParma, 18 gennaio

A propositodi sanitàEgregio direttore,spesso la cronaca racconta diepisodi di malasanità e noi, nel-l'opulenta Parma, guardiamocon distacco dall'alto delle no-stre certezze. In fondo... rigua-reda gli altri, al sud, ma a volte(come dice una famosa canzo-ne) «gli altri siamo noi». In set-tembre, in vacanza al mare, miomarito fu colpito da emorragiacerebrale e venne ricoverato nelreparto di Neurologia di unospedale del luogo. Dopo le pri-me cure, anche su nostra richie-sta, venne trasferito alla Neu-rologia di Parma. Stabilizzatosi,espressione oserei dire abusata,dopo una decina di giorni (du-rante i quali per le ripetute crisirespiratorie venne sottoposto atracheotomia) fu trasferito inlungodegenza. Qui siamo pre-cipitati in un vuoto che si riem-piva della mancanza di tutto:bisognava fornirsi di garze, sal-viettine e di tutto quanto riguar-dasse l'igiene personale, le curemediche affidate per lo più adun manipolo di specializzandi,per non dire della scarsa sen-sibilità di molti infermieri edoperatori. Dopo pochi giorni, al-

tro trasferimento, questo dovutonon alle condizioni cliniche maai lavori di ristrutturazione delreparto. Il meglio però dovevaancora venire ed è arrivato conl'improvviso trasferimento nonpiù in un reparto ospedalierobensì in una Rsa effettuato, tral'altro, il giorno dopo un peg-gioramento delle condizioni cli-niche. Per i medici interpellati ilquadro era stabile. Era talmentestabile che nel giro di quaran-totto ore dalla Rsa è tornato alPronto Soccorso dove venivadiagnosticato un focolaio pol-monare e inviato, in gravissimecondizioni, in Geriatria. Qui èdeceduto. Forse il quadro cli-nico di estrema gravità sin dal-l'esordio ha fatto sì che ognuno,appena possibile, si volesse li-berare ma a qualcuno o a moltiè sfuggito un particolare signi-ficativo: quel «quadro clinico»era rappresentato da un uomoche era un marito e un padre.Certo, il rispetto della sofferenzae forse anche della vecchiaia co-sì come i valori umani non fan-no parte delle strategie azien-dali. Però può capitare che qual-che volta... gli altri siamo noi.

Lettera firmataParma, 18 gennaio