Il mercato agroalimentare cinese ed il settore vino Lonigo, 22.01.2014 Thomas Rosenthal.

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Il mercato agroalimentare cinese ed il settore vino Lonigo, 22.01.2014 Thomas Rosenthal

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Il mercato agroalimentare cinese ed il settore vino

Lonigo, 22.01.2014Thomas Rosenthal

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Principali fattori di sviluppo e trend macro

•Crescita economica e diffusione della ricchezza•Ri-orientamento delle fonti di crescita

•Urbanizzazione

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Contributo alla crescita del Pil, 1978-2012

Fonte: CeSIF; CEIC

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Contributo al PIL, 1978-2012

Fonte: CeSIF; CEIC

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Contributo consumi privati alla crescita del pil

Cina

US

Giappone

Germania

India

0 20 40 60 80

Consumi privati/Pil, in rapporto a paesi selezionati 2012

Fonte: CeSIF, CEIC

Fonte: CeSIF, CEIC

Perché?1.Repressione finanziaria2.Investimenti infrastrutturali3.Alto risparmio prudenziale

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Urbanizzazione e consumi

30%

42%

54%

66%

2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020

58%

51%

•La Cina è nel pieno del più rapido e grande processo di

urbanizzazione nella storia: 1% annuo

•La popolazione urbana crescerà di 230 milioni di

persone tra oggi ed il 2020; raggiungendo un tasso di

urbanizzazione del 58%

•La crescita di circa 15-20 milioni di persone all’anno non

è confinata alle città di prima fascia

•Entro il 2020 la Cina avrà tra le 70 e le 100 città con

oltre 1 milioni di residenti. L’UE ne ha 35 oggi.

Tasso di urbanizzazione (%)

Fonte: CeSIF; CEIC

Il driver della crescita dei consumi è lo sviluppo delle città cinesi

•Questo sviluppo va governato: ci sono distorsioni che

necessitano riforme

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Urbanizzazione e consumiLe città emergenti:dalle attuali 40 città, ne entrano in gioco ca 600

Copyright Fondazione Italia Cina

Per raggiungere 80% della classe media: 2005, 60 città; oggi 155 città; 2020, 212 città.

La classe media cinese, 2005-2020

50,1% PIL23,2% poplazione50,5% mercato beni consumo

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Consumi alimentariConsumi alimentari pro capite e per nucleo famigliare,

aree urbane e rurali, 2002-2012, RMB

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Il consumatore tipo: una nicchia in crescita

0,4 litri l’anno in media0,7 litri l’anno nelle aree urbane

•Reddito medio alto•Età 30-45 anni•Alto livello di scolarizzazione•Frequenti viaggi all’estero•Vive in grandi città•Consuma fuori casa: anche in hotel•Percepisce il vino come uno “status symbol”•Scegli in base al brand, al prezzo e all’origine.

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Dimensione e struttura del mercato dei prodotti importati

Importazioni, prodotti alimentari e bevande, 2001-2012, USD milioni

0,41%

0,01%

0,99%

0,78%

ITA

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Struttura del mercato - importImportazioni, prodotti alimentari e

bevande, 2012Import prodotti di origine vegetale, 2012, quote di

mercato

Fonte: CeSIF; CEIC

Fonte: CeSIF; CEIC

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Struttura del mercato - import

Fonte: CeSIF; CEIC

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Dimensione del mercato. E l’Italia?

Fonte: CeSIF; CEIC

•L’Italia ha aumentato le sue esportazioni verso la Cina negli ultimi anni: si tratta di un mercato prioritario

•Nel 2012 le esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Italia verso la Cina hanno totalizzato 332 milioni di dollari USA (+7,7%) sul 2011

•Esportazioni si sono concentrati specialmente nel segmento dei prodotti dolciari e a base di cioccolato (111 milioni di dollari USA; +10% sul 2011) e in quello del vino e bevande alcooliche (104 milioni di dollari USA; +6% sul 2011)

•Nei primi 4 mesi del 2013 l’export italiano è cresciuto del 38% rispetto allo stesso periodo del 2012

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Dimensione del mercato. E l’Italia?

Fonte: CeSIF; CEIC ; ICE

Fine anno 2012: 332 milioni di dollari (+ 7,7%)

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Dimensione del mercato. E l’Italia?

Fonte: CeSIF; CEIC; ICE

[1] Tale aggregato include: vino, acqua, formaggio, marmellate, cioccolato, caffè, kiwi, olio di oliva e derivati, gelati, pasta, prodotti da forno, preparati e conserve di pomodori, prosciutti.

IMPORTAZIONE IN CINA DEI PRINCIPALI PRODOTTI AGROALIMENTARI ITALIANI, 2012-2013, milioni USD

Per questi prodotti:

ITA: 2° nel 2009-2011 e 3° nel 2012

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Dimensione del mercato: Vino E l’Italia?

Fonte: CeSIF; CEIC ; ICE

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Dimensione del mercato: vino. E l’Italia?

Fonte: CeSIF; CEIC ; ICE

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Le eccellenze nel settore dei macchinari

•MACCHINARI AGRICOLI: ITALIA 5° nel 2012

•MACCHINE PER IMBALLAGGIO E CONFEZIONAMENTO: ITALIA 2° nel 2012

•MACCHINE PER LA LAVORAZIONE ALIMENTARE: ITALIA 5° POSTO nel 2012

Problema nell’export dei prodotti alimentari di consumo: perché? Rimane un problema di

frammentazione del settore e di scala di produzione della produzione nonché un

problema di distribuzione

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Sviluppo canali retailDal 1992, gli ipermercati e i grandi magazzinia partecipazione estera hanno iniziato a sviluppareuna presenza contribuendo a determinare evoluzioneverso moderni canali di distribuzione. Fino al 1997, oltre 20 punti vendita stranieri hanno ricevuto l’approvazione per fare business in Cina. L’ingresso della Cina nel WTO nel 2001 ha ufficialmente inaugurato l’era della liberalizzazionedegli investimenti stranieri e più di 25 dei 50 principali operatori globali della grande distribuzione presenti.

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Sviluppo retailer: assenza italiana Principali retailer FMCG

Fonte: CeSIF; CEIC

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Distribuzione geografica dei principali operatori esteri settore

Fonte: CeSIF; CEIC

L’Italia, diversamente da altri competitors stranieri, sconta la grande debolezza di non disporre di operatori nazionali nella grande distribuzion.e I nostri prodotti vengono fortemente penalizzati rispetto ad esempio a quelli francesi che possono godere dei vantaggi di una capillare presenza di catene come Carrefour e Auchan o a quelli tedeschi, con Metro.

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Che fare?•Negoziare maggiore accesso al mercato per i prodotti italiani: per incrementare le vendite di prodotti italiani è necessario risolvere con le autorità cinesi AQSIQ (dall'Amministrazione Generale della Supervisione della Qualità, Ispezione e Quarantena) CFDA (China Food and Drug Administration), Monopoli di Stato le difficoltà che incorrono i produttori italiani che esportano o intendono esportare in Cina: 1.discrepanze tra standard cinesi e internazionali per la sicurezza alimentare 2.insufficiente coordinamento tra autorità centrali e periferiche nell’esecuzione delle normative relative agli standard di sicurezza alimentare3.Diversità ci comportamento tra diverse autorità portuali e doganali per l’importazione degli stessi prodotti4.Mancanza di prove scientifiche nella valutazione del rischio degli alimenti5.Ostacoli per ottenere licenze di distribuzione e licenze per importazione per prodotti alimentari non coperti da una normativa nazionale •Incrementare canali di distribuzione e ridurre asimmetria di informazione tra le aziende italiane e cinesi•Promozione più incisiva•Partnership strategiche per la distribuzione; accogliere investimenti di minoranza in aziende alimentari italiane

Uno dei 4 settori prioritari

della collaborazione

sino italiana!

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Il mercato agroalimentare cineseLonigo, 22.01.2014

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