IL MENANTE N.1 GENNAIO 2010

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ANNO VII, NUMERO 1 GENNAIO 2010 € 1,00 Artigianato Artigianato Artigianato Artigianato FINALMENTE LA MOSTRA PERMANENTE FINALMENTE LA MOSTRA PERMANENTE FINALMENTE LA MOSTRA PERMANENTE FINALMENTE LA MOSTRA PERMANENTE

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Inizia il settimo anno di questo periodico mensile della città di Fasano

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ANNO VII, NUMERO 1GENNAIO 2010

€ 1,00

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Lo stato di salute delle casse comunali è stato l'argomento portante della conferenza stam-pa tenutasi a Palazzo di Città il 31 dicembre scorso. “Abbiamo rispettato il Patto di Stabilità - hanno affermato il Sindaco e l'Assessore al bilancio – un obiet-tivo che ci rende soddisfatti e che ci consente di guardare al futuro con una certa serenità”. Tradotto dal politichese potreb-be significare: il prossimo anno si torna allo scialacquo uti singu-li praticato nei sette anni prece-denti. Ma questa è una libera interpretazione. Veniamo ai fatti. Nel descrivere il lavoro svolto nel 2009, i due attori prin-cipali - Lello Di Bari e Giuseppe Zaccaria - hanno messo in scena originali e fantasiose interpreta-zioni; gli altri amministratori presenti hanno dovuto, per effetto del valzer delle deleghe, ragionare del nulla. All'inizio, il gioco - vediamo chi la spara più grossa - per certi aspetti è risultato persino diver-tente. Il Sindaco, che ha preso per prima la parola, in maniera trionfalistica ha tuonato: “in questo 2009 abbiamo rispetta-to il Patto di Stabilità interno, dopo che negli ultimi tre anni era stato violato; abbiamo elimi-nato il pericoloso gioco finanzia-rio dello Swap e affrontato bene la vicenda Tricom, abbiamo anche azzerato il debito con la Monteco. È giunto il tempo di ricominciare ad amministrare: porteremo a termine l'annosa vicenda dell'ampliamento dei cimiteri di Fasano e Pezze di Gre-co; faremo la riperimetrazione di nuovi lotti e li venderemo ai privati che potranno realizzare in proprio tombe e cappelle”. L'assessore Zaccaria, dopo aver misurato i toni trionfalistici del suo santo protettore, in pieno spirito emulativo, ha esordito affermando: “in questi due anni e mezzo abbiamo impostato la nostra azione amministrava all'insegna della prudenza e del rigore; siamo riusciti a far cre-

scere le entrare extratributarie attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare e l'alienazione dei beni; siamo riusciti anche a far crescere le entrate tributarie; abbiamo un avanzo di amministrazione di circa tre milioni di euro e 6-7 milioni di euro di residui che, col rispetto del Patto, nel prossimo anno potremo spendere”. Di fronte a tanta enfasi a tutti i giornalisti presenti - nessun inviato della CNN, ma tutti per-fetti conoscitori delle vicende fasanesi - si è gelato l'inchiostro nelle penne. Qualcuno, in maniera ironica, chiedeva: ma questi non sono gli stessi ammi-nistratori che hanno speso negli anni passati più di quello che hanno incassato, violando deli-beratamente la legge sul Patto di Stabilità e scaricato sulla Città il peso della scellerata scelta? La risposta era nota all'epoca e lo è tutt'oggi: sì, sono sempre gli stessi. Insomma, solo per rinfre-scarci la memoria, quelli della conferenza stampa di fine anno - bella faccia tosta - sono quelli del bilancio partecipato aborti-to ancor prima di ricevere la par-tecipazione delle associazioni impegnate sul territorio; sono sempre quelli che hanno fatto cassa con i soldi versati dai citta-dini come acconto per le aree cimiteriali mai consegnate ai legittimi assegnatari; sono anco-ra quelli che hanno confeziona-to il lodo Monteco, sono, inoltre, quelli dell'esternalizzazione dell'ufficio tributi e della paren-topoli ad essa collegata; sono, oltre a ciò, quelli del mega appal-to per l'estendimento della rete metanifera a prezzi iperbolici; sono, infine, quelli dello svilup-po turistico a tromba: basti guar-dare la bruttezza di alcuni inse-diamenti, mascherata da nomi a lt isonant i e r ievocat iv i . L'elenco delle scelleratezze, ovviamente, non si arresta a questo punto e, quel che più dispiace, non basterebbe a con-tenerlo neppure una nuova edi-zione del libro nero. Occorrereb-

POSSIAMO SPENDEREbe un'enciclopedia.Il predicozzo che nel 2009 si è ben amministrato e che il 2010 sarà l'anno della svolta non ci convince per niente. Come non convince il messaggio che il meri-to dell'esistenza nelle casse comunali di un gruzzoletto disponibile nell'immediato è ascrivibile alla politica della pru-denza e del rigore dell'Assessore Zaccaria; semmai è il ricavato della vendita di beni sottratti alla collettività – la cosiddetta vendita dei gioielli di famiglia - e del pesante carico fiscale che le famiglie fasanesi hanno dovuto sopportare per scontare la deprecabile gestione. Quella praticata dal centrodestra fasa-nese non è prudenza, è vessazio-ne, è cattiveria allo stato puro. Prelevare dalle tasche delle fami-g l i e fa s a n e s i , a t t r a v e r s o l'addizionale Irpef e l'aumento

ripetuto della Tarsu, più del necessario è vessazione e catti-veria. Senza tener conto che il maltolto è servito solo a coprire disastri causati da cattivi ammi-nistratori e non certo a migliora-re la qualità della vita dei cittadi-ni, offendo nuovi e più efficienti servizi. Non bastano i ricordi o le ilarità del Primo Cittadino sui tempi migliori della politica amministrativa del Comune di Fasano a generare la speranza che qualcosa sta cambiando. Affinché questo avvenga vera-mente occorre restituire ai fasa-nesi il maltolto: l'addizionale Irpef e gli ingiustificati aumenti Tarsu. Per le famiglie sarebbe una sana boccata d'ossigeno e per gli amministratori la prova di un primo tangibile segnale di cambiamento.

Aldo Carbonaro

Nel 2006 Il Comune indisse, con una sciagurata determinazione dirigenziale, la «...licitazione privata per lavori in concessione relativi all'ampliamento e alla gestione economica (per 25 anni) dei cimiteri di Fasano e di Pezze di Greco». La società che avesse vinto l'appalto, avrebbe realizzato le opere previste a sue spese. Dopo pochi mesi, ed esattamente il 25 gennaio 2007, in via provvisoria questi lavori furono aggiudicati all'Ati (associazione temporanea d'impresa), in cui il capogruppo, l'”Impresa Magazzile Rocco” di Massafra, avrebbe cominciato l'opera per un totale di importo contrattuale di 20milioni e 321.110 euro. Ciò che ne venne fuori fu solare: i costi per i lotti e le cappelle, decisi dallo stesso capitolato d'appalto, erano esorbitanti. Un autentico suicidio per la cittadinanza. Ovviamente, le proteste non mancarono. L'opposizione di centrosinistra alzò la voce, e grazie anche all'interesse dei cittadini, mai così attivi verrebbe da dire, convinse l'Amministrazione capeggiata da Ammirabile, in una squadra di poco diversa da quella che oggi governa la città, a fare un passo indietro e a predisporre le carte per revocare tutti gli atti di gara. E così fu fatto, nell'aprile del 2007.L'”Impresa Magazzile Rocco”, nel frattempo, ha presentato ricorso al Tar di Lecce. Ricorso bocciato nello scorso maggio, in seguito ripresentato al Consiglio di Stato. E' di pochi giorni, e questa è una notizia fresca, che anche quest'ultimo ha bocciato il ricorso della ditta salentina e che, quindi, la situazione è definitivamente sbloccata e si può tornare a parlare di cimitero. Grande soddisfazione dell'amministrazione. E anche nostra verrebbe da dire, se non fosse che la colpa di questa situazione venutasi a creare altro non è che di gran parte di quelle stesse persone che hanno strombazzato il loro sospiro di sollievo alla bocciatura del ricorso del Consiglio di Stato. Ma come recita il detto? Ognuno ha i governanti che merita. E che cantano e suonano la stessa musica da anni.

Fabio Cofano

OGNUNO HA I GOVERNANTI CHE MERITA

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Anche il faso, alla fine, ha gettato la spugna. Va bene il frastuono dei clacson delle auto. Vanno bene le grida di quattro invasati comizianti in campagna elettorale. Tanto, dura solo per qualche mesetto. Va bene anche la manifestazio-ne studentesca, ché il '68, alla fine, è passato da un pezzo e quattro gatti che rumori potranno mai fare? E va bene persino il concerto alla festa della Madonna della solita vecchia gloria: una notte da leoni la si concede senza problemi. Ma la gara di kart no. La gara di kart in piazza Ciaia è troppo pure per un inquilino tollerante come lui. Caos, rumore, inquinamento: un faso è un uccello tranquillo, mica può sopportare tutto questo stress. Così, dopo secoli di onorato servizio come simbo-lo, ospitato e coccolato al centro della più importante piazza cittadina, anche lui ha detto basta. Ed è volato via. Avete capito bene. Una gara di kart ospitata nell'ovale – chiamiamolo così – di piazza Ciaia. Follia? No, realtà tangibi-le di sabato 2 gennaio scorso. Organizzata dalla Egnathia Corse e dalla Fasano Corse, guidate dai dinamici Laura De Mola ed Oronzo Pezzolla, la kermesse si è svolta davanti agli occhi di un nutrito gruppo di spettatori in tarda serata, presenti anche il sindaco Lello Di Bari ed il senatore Nicola Latorre. Con tanto di gomme di

PANEM ET CIRCENSES

protezione e striscione d'arrivo lasciati a mo' di pizzico nella pelle nei giorni successivi. Pizzico nella pelle per dimo-strare che non era un incubo. Tutto vero, invece, altroché, in uno sconcertante surrogato di Fasano-Selva in salsa natalizia. Biglietto da visita inequivoca-bile di una città che si fonda sul mito delle corse d'auto. Come la regina Fasano-Selva, quella autentica. Occasione aspettata febbrilmente per 363 lunghissi-mi giorni e che termina in un orgasmo collettivo di due giornate. Come stupirsi se il nostro sindaco è un affermato ed apprezzato pilota, oltre che appassionato? Un chirurgo, ma volante. Perché il bisturi esalta, ma fino ad un certo punto. Vuoi mettere il rombo di un bolide con l'atmosfera greve di una sala operatoria? Non c'è partita, in fatto di fascino. E come non ricordare quel famoso altro sindaco che, in un impeto di genuino entusiasmo automobilistico, si augurò, alla partenza di un'edizione della Fasano-Selva, di udire il frùscio delle gomme? I l frùscio, esattamente, con l'accento sulla u e non sulla i. Perché la grammatica e la cultura possono essere violentate a piacimento. Ma i motori no. Sono sacri.In altri tempi, meno barbari, all'esibizione del machismo automobilistico si affiancava l'amore per lo sforzo fisico e la disciplina di squadra. In piazza

Ciaia si giocava a pallamano, perché mancava un palazzetto dello sport (manca ancora oggi, e sono passati anni, ma questo è un altro discorso). D'altronde erano tempi da pionieri. È famosa la foto in cui Lino Soleti stacca come una cavalletta per concludere a rete. Si giocava di mattina, alla luce del sole. Invece noi siamo qui, intirizziti dal freddo, a consolare il povero faso in lacrime, che si chiede quando arriverà un cavallino rampante a sostituirlo nello stemma fasanese. Nel frattempo buttiamo un occhio distratto sulla scena. Difficile definirla. È a metà tra la gara notturna e una specie di Gran Premio di Montecarlo dei poveri. Una triste giostra paesana, spetta-colo per chi, non avendo altro,

deve accontentarsi delle gare automobilistiche nel giardino di casa. Gli imperatori romani lo sapevano bene: non di solo pane vive l'uomo, servono anche i circenses. Panem et circenses. La formula fu resa celebre da Giovenale. Chiaro il significato: diamo al popolo pane da mangiare e diverti-menti per distrarlo, in modo che non metta naso nei nostri affari. Ecco cos'è una gara di kart in piazza in pieno periodo natalizio. Un'arma di distrazio-ne di massa. Neanche tanto originale: si faceva già duemila anni fa. Con la differenza, rispetto all'antica Roma, che anche il pane comincia a scarseggiare. Basterà incre-mentare i circenses?

Giuseppe Cofano

Via S. Francesco, 9 - 72015 Fasano (Br) nei pressi del Torrione

tel. 080 4413662

T IME

D&GDOLCE &GABBANA

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FIAMME GIALLE: CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNOLa Compagnia Fasano della Guardia di Finanza congeda il 2009 con una conferenza stampa sull'attività svolta nell'anno. Il consuntivo delle attività operative dà lustro al nuovo capitano Francesco Calimero e al suo predecessore e diviene punto di partenza per una attività ancora più capillare per il 2010, sempre coordinata e diretta dal Comando provincia-le. Gli obiettivi perseguiti nell'anno passato sono stati quelli di elevare la qualità degli interventi ispettivi. L'attività di verifica fiscale è stata imposta-ta secondo un rapporto sem-pre più trasparente e costrutti-vo con i cittadini. Il dato princi-pale è l'emersione dal nero di ben 14 milioni di euro ai fini dell'imposizione diretta, frutto di 60 verifiche fiscali e 160 controlli dedicati. Sono stati scovati ben venti evasori totali, persone che esercitavano la propria attività professionale in m a t e r i a c o m p l e t a m e n t e estranea al fisco non presen-tando dichiarazioni, con il recupero a tassazione di 9 milioni di euro di imposte dirette e 2 milioni di euro ai fini dell'imposizione indiretta.Notevole è stata la lotta alla concorrenza sleale, soprattut-to nelle attività svolte dai parrucchieri e dagli estetisti. Quattro sono le persone denunciate in quanto svolgeva-no attività eludendo gli obblighi fiscali, per un ammontare di quasi 100 mila euro di ricavi. Sempre a tutela della concor-renza sono stati controllati 50 esercizi per la normativa sui prezzi. Nel 2009 è stata svolta anche un'attenta attività di analisi degli indici di capacità contribu-tiva attraverso il controllo sulle manifestazioni di ricchezza. Numerosi i controlli effettuati sulle vetture di lusso e sugli utilizzatori. A questi si sono aggiunti altri controlli nelle zone di Fasano di “pregio” in cui insistono villette di lusso.

Questa analisi contributiva basata su un metodo induttivo di accertamento sintetico (il redditometro) ha visto la Guardia di Finanza della provin-cia di Brindisi all'avanguardia. Più di venti soggetti non hanno dichiarato redditi proporzionali al possesso di immobili residen-ziali e non vi è stata corrispon-denza tra reddito dichiarato e le manifestazione di reddito. 5 le auto e 4 gli immobili che sono stati sequestrati.Nella lotta alla criminalità economica organizzata, impor-tante è stato il contrasto al cumulo di patrimoni illeciti. Tramite la prevenzione e la ricostruzione dei reali redditi e patrimoni, si è proceduto al sequestro di patrimoni accu-mulati negli anni da ex contrab-bandieri. Si è proceduto ad analizzare a quali familiari e prestanomi erano state intesta-te auto e immobili di pregio. In

totale sono stati sequestrati 4 auto di lusso e 10 immobili di pregio secondo le precise direttive del Ministero dell'In-terno contenute nel “Pacchet-to sicurezza 2009”. I sequestri e le confische sono stati effet-tuati pur in mancanza della “attuale pericolosità sociale” dei soggetti coinvolti. Anche in materia di tutela del bilancio locale, nazionale e comunitario, si è proceduto alla verifica della corretta percezio-ne di fondi strutturali da parte delle aziende e al contrasto degli illeciti in materia di spesa sanitaria. Ben cinquanta perso-ne hanno usufruito dell'esen-zione dal pagamento del ticket falsificando le autocertificazio-ni dei redditi e incorrendo in contestazioni penali.Per quanto riguarda le attività extra tributarie quali la contraf-fazione dei marchi, la pirateria audiovisiva ed informatica, vi

sono stati 40 interventi cui è seguito il sequestro di oltre 4000 prodotti e la denuncia di venti persone. Importante l'attività inerente la sicurezza dei prodotti, con il sequestro di un ingente quantitativo di materiale esplodente durante le feste di Natale. Una delle attività che più interessa la collettività è la polizia ambientale. In questo campo, numerosi sono stati i sequestri di terreni adibiti a discariche abusive, ma anche il dissequestro di diverse aree bonificate dai proprietari rei dell'inquinamento. Il contrasto al lavoro nero ha portato all'individuazione di 40 lavoratori impiegati senza contratto e 850 sono stati i controlli rivolti ad attività commerciali per la verifica dell'emissione degli scontrini fiscali (300 infrazioni e 6 attività colpite da provvedimenti di chiusura temporanea). I l Capitano Calimero, tra l'altro, considera questi ultimi dati come un notevole risultato, date le esigue dimensioni del territorio di competenza (Fasano e Cisternino).La lotta allo spaccio degli stupefacenti ha invece portato a dieci denunce nei confronti di altrettanti giovani per deten-zione di stupefacenti o spaccio e dieci locali controllati e trovati in difetto per attività di gioco d'azzardo. Oltre mille i controlli stradali sui trasporti merci che hanno prodotto 300 verbali e mille contravvenzioni a privati per violazioni del codice della strada. Nel corso del 2009, la Guardia di Finanza ha proceduto al seque-stro della masseria di Donado-ni, ex commissario tecnico della nazionale italiana di calcio, dopo la constatazione di lavori eseguiti non autorizzati e in contrasto coi vincoli paesaggi-stici e archeologici.

Gianluca Monopoli

72015 FASANO (BR)Via Bari Evoli, 31 - cell. 335.8406325

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MERCATINI NATALIZI: UN PRIMO BILANCIOTre domeniche di mercatini ed attività per la nostra cittadi-nanza, non organizzati dal Comune, ma da una giovane e già vittoriosa associazione di categoria fasanese. Sono i ragazzi dell 'Associazione Venditori Ambulanti che hanno vinto la diffidenza dei colleghi più anziani e dei politici, che sono stati in grado di organiz-zare “movimento” nel la decadente Fasano grazie all'aiuto di chi ha creduto nella bontà del loro progetto. Abbiamo raccolto i commenti positivi della gente che ha passeggiato tra bancarelle, attrazioni, concerti e babbi natale. Nonostante le intem-

perie, un 20 dicembre freddis-simo, un 27 sotto la pioggia (che ha limitato e fatto sospen-dere in anticipo l'ultima giornata), abbiamo assistito a tre giornate di divertimento per le famiglie. Troppi compli-menti, forse. Se li meritano per ora…perché, come sempre, la fasanesità irrompe.Il presidente, Davide Carparel-li, ci aveva confidato che si sarebbe impegnato affinché tutto filasse liscio e che nessun “abusivo” avrebbe aperto bancarelle nelle tre domeni-che. Secondo voi è riuscito nel suo intento? Ma no, certamen-te! Uno scritto abbastanza sarcastico si presume indirizza-

to al Presidente dell 'as-sociazione Ava (che di seguito pubblichiamo) è circolato in r i fer imento ai mercat ini natalizi, di certo non frutto della penna di un commercian-te, viste le rimostranze dirette che hanno avuto gli stessi nei confronti delle forze dell'or-dine per debellare il fenomeno degli abusivi. Solo frustrazione per gli organizzatori che, non avendo il potere di far sgom-brare chi non era in regola, hanno potuto solo denunciare e signorilmente, a noi, non hanno fatto nomi.Il problema è che i venditori ambulanti hanno pagato le tasse, hanno f inanz iato l'evento e si sono trovati ben sette abusivi (conosciutissimi) che hanno fatto la solita concorrenza sleale. Ma i vigili che hanno fatto? I politici, a cui gli organizzatori avevano (esasperati) chiesto aiuto affinché il fenomeno abusivi-smo non si presentasse anche nei mercatini, che hanno fatto? Non basta il mercato settima-nale? E per il mercato settima-nale, nel quale si registra quasi sempre la presenza di questi competitori non concorrenzia-li (chiamiamoli così), che si vuol fare? Speriamo che il compe-tente dirigente comunale

riesca a regolamentare tutti i mercati e trovi una location più idonea per quello settimanale. Nelle vacanze, infatti, durante uno dei mercati settimanali, un povero anziano residente nella zona, colpito da infarto, ha dovuto aspettare l'ambulanza del 118 che si attardava per colpa delle strade occupate dai commercianti. E tutti sappia-mo quanto importante sia l'intervento repentino dei sanitari in questi casi. Meditate politici, non aspettiamo che ci scappi un morto. Cerchiamo di debellare il fenomeno degli abusivi. Si è regolamentato il mercato del contadino, il fenomeno degli ambulanti non stanziali… che si aspetta a regolamentare sul serio i venditori ambulanti stanziali, ad abbattere i privilegi dei soliti noti? Tutti rispettano i metrag-gi dei posteggi? Tutti pagano regolarmente le tasse? Tutti hanno la licenza? C'è una graduatoria per gli “spuntisti”? Sono trattati tutti allo stesso modo, fasanesi, forestieri e stranieri? Queste sono le domande più ricorrenti tra gli addetti ai lavori. Coraggio politici e tecnici, ci vuole poco per far rispettare le regole.

G.M.

Signor Presidente... mi consenta di farle notare i gravi disagi che sono avvenuti in Corso V. Emanuele il giorno 20 dicembre 2009 dove un affettato pagato dal nome prosciutto ha inevitabilmente occupato parte del suolo pubblico, coprendo parte della nota trattoria “Bar del centro” anteponendo la sua mercanzia sulle suppellettili cittadine di colore rosso, allego qui le foto della tragedia, qualora non fosse stata ripresa la sua tirannia nella massima espansione territoriale, conscio che si prenderanno i dovuti provvedimenti informando la polizia municipale e nella fattispecie il vigile che si chiama “omissis”, che io stimo molto come un fratello, concludo dicendo che... siamo soli... siamo soli... siamo soli. I miei più cordiali saluti.

Firmato Vasco Rossi.P.S.: per informazioni relative ai miei esclusivi laser rivolgersi al 666 666 666 oppure digitare www.abusividifasano.org, in alternativa cercare domenica vicino al negozio Taffy il mio banchetto, ci sarò sicuramente! (senza permesso)

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pag. 6 gennaio 2010

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FINALMENTE LA MOSTRA PERMANENTEÈ stata inaugurata lo scorso 19 dicembre la I Mostra perma-nente dell'artigianato. Allestita al piano superiore del centro commerciale “Conforama” e aperta i l pomeriggio dal giovedì alla domenica, l'espo-sizione vede la presenza di artigiani fasanesi operanti in diversi settori: lavorazione del legno, del ferro, del marmo, dell'edilizia; bigiotteria artigia-nale; decorazione e pitturazio-ne; restauro di mobili antichi; prodotti gastronomici tipici. L'iniziativa di un'expo perma-nente dell'artigianato fasanese risale a più di dieci anni fa. Nel 1997 infatti un’accordo tra il Comune di Fasano e la società “ M e d e a s r l ” , s o r t a p e r l'apertura del centro commer-ciale Emmezeta, prevedeva entro 36 mesi dalla convenzio-ne sottoscritta nel 2000 la realizzazione appunto di una mostra nei locali del centro commerciale. Sono trascorsi nove anni e tra tante difficoltà gli artigiani fasanesi si sono unit i in un'associazione, “Artigianfaso”, ed hanno finalmente allestito la mostra. Abbiamo sentito il presidente dell'associazione, Federico Albanese, per fare il punto della situazione.Quali sono le prime valutazioni sulla Mostra permanente?C'è una buona impressione. Siamo aperti da pochi giorni ma

c'è stata una buona affluenza di visitatori grazie anche al periodo delle festività. Siamo infatti riusciti ad avere i primi ordini. Quanti artigiani partecipano all'esposizione?Ora siamo trentaquattro che espongono in circa 60 stands. Sono state coinvolte tutte le associazioni del territorio con una buona risposta. Come è nata l'idea di Mostra permanente?

La mostra è stata molto voluta dagli artigiani. Siamo stati aiutati dal Comune di Fasano durante la fase della transazio-ne con il centro commerciale Conforama, in primo luogo dall'assessore Bebè Anglani. C'è stato un aiuto economico da parte del Comune?Tutto è a spese dell'asso-ciazione nata il 1 dicembre di quest'anno, nella speranza che qualcuno ci aiuti. La mostra, d'altronde, è voluta dagli

artigiani in primo luogo. In cosa si sostanzia l'accordo con il centro commerciale? Abbiamo stipulato con il centro commerciale un comodato d'uso gratuito di quattro anni. Quali sono le aspettative per il futuro?Abbiamo la possibilità di a l l a r g a r e a n c o r a d i p i ù l'esposizione con l'apertura di altri stands. Vedremo di coinvolgere altri artigiani e magari creare momenti di attrazione e manifestazioni. Ci servirebbe anche l'aiuto della stampa per diffondere la notizia. Le impressioni, ascoltando gli artigiani, sono dunque buone. Eppure restano ancora per-plessità sul tempo trascorso: nove anni per dare vita a qualcosa già deciso al tempo della costruzione del centro commerciale. C'è un'altra perplessità. Dall'intervista e m e r g e c h e i c o s t i p e r l'allestimento della mostra sono interamente a carico dell'associazione Artigianfaso. Chissà quanti anni l'artigianato fasanese avrebbe dovuto aspettare se gli stessi artigiani non si fossero autotassati per promuovere un settore che è stato sempre un pilastro fondante della economia fasanese.

Francesca Radesco

Dr. MARCELLA LATORRE

Ortopedia - Cosmesi - Primainfanzia

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pag. 7gennaio 2010

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pag. 8 gennaio 2010

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Via Roma, 115FASANO (BR)Tel./Fax 080.442.71.63Cell. [email protected]

IL QUARTO POTERELa stampa sa essere più assassina di una pistola. Più accerchiante di un gruppo di incursori. Più determinante dei Magistrati. Non lo ha detto il premier, è così. Discrimina, esalta, minimizza, può far nascere cicloni devastanti di terrore generale, di paura, di euforia, di depressione, di benessere. E non tutti, per usare un eufemismo, hanno, purtroppo, i mezzi o le possibi-lità per saper cogliere solo quanto di intellettualmente onesto è presente tra le pagine di un quotidiano, di una rivista, o tra i click di siti di informazio-ne on-line.Per questo, se l'imparzialità è oggettivamente impossibile da richiedere, è abbastanza lecito che si apra una questione etica su alcune scelte discutibili riguardanti temi attualmente seri (e quindi non politici, verrebbe da dire), scelte dettate evidentemente più da logiche editoriali e commercia-li, che da esigenze giornalisti-che.Si fa presto a dire razzismo, per esempio. Si fa presto a dirlo negli stadi italiani, a riconoscer-lo (quando c'è) e a condannar-lo duramente. Si farebbe altrettanto presto a condan-narlo laddove si presenta nelle sue forme più velate, sotterra-nee, per divenire poi più insistentemente devastante nella mentalità comune. Un despota silenzioso che, per dirla con Alexis de Tocqueville,

«...potrebbe sembrare paterno, ma che al contrario cercherebbe di fissare gli uomini alla loro infanzia, preferendo che si d i v e r t a n o p i u t t o s t o c h e pensare...» (De la démocratie en Amerique, 1840).Tutti sudditi, di primo o di secondo letto, di quello che è stato definito “quarto potere”, e il cui effetto è facilmente riscontrabile in tutto il suo orrore nell'omonimo film-capolavoro di Orson Welles con l'indimenticato personag-gio di John Foster Kane. Dato per assodato che il condiziona-mento popolare dato dalla stampa regna sovrano e che difficilmente la regina editoria abdicherà, che si cerchi quan-tomeno di osservare alcuni principi etici comuni e condivi-si.Razzismo, dicevamo. Condizio-na più la gente osservare in televisione un gruppo di tifosi che insultano un giocatore di colore, o un giornale che pubblica a spada tratta foto di persone di colore, di rumeni, rom e quant'altro ogni qualvol-ta ne capita l'occasione? Difficile che la cosa venga fatta altrettanto facilmente con cittadini italiani, sebbene coinvolti in reati più importanti e la cui diffusione mediatica sarebbe certamente più utile per poi ricavarne la giusta lezione. Su queste cose andrebbe aperta una dovuta discussione, poiché se è vero che così il giornale vende di più

(un volto in prima pagina non scappa all'attenzione di un lettore), è anche vero che ne scaturisce un sentimento di superiorità e di disprezzo da parte dei lettori verso etnie intere. I tifosi ad uno stadio non

c o n d i z i o n a n o l ' o p i n i o n e pubblica. Una foto in prima pagina sì. Poi si propaganda un'idea diffusa solo perchè “l'ho letto sul giornale”.

Fabio Cofano

D O C U M E N T I

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PERCORSO FORMATIVO GRATUITOL'associazione “Dante Alighieri” di Fasano (BR) e l'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato “Galileo Ferraris”, sede coordinata di Fasano, propongono un percorso formativo integrato, autorizzato dalla Regione Puglia e finanziato dal Fondo Sociale Europeo, per la realizzazione della figura professionale di installatore e manutentore impianti elettrici, figura professionale in grado di installare, manutenere e riparare impianti elettrici civili e industriali sulla base di progetti e schemi tecnici di impianto.Il corso, di durata triennale (pari a 3600 ore complessive), è destinato a giovani di entrambi i sessi, che non abbiano compiuto i 18 anni di età ed è finalizzato all'assolvimento dell'obbligo di istruzione e al conseguimento di un attestato di qualifica professionale (grazie ad un protocollo di intesa tra Regione Puglia e Ufficio Scolastico Regionale).Il percorso formativo è teso a far acquisire all'allievo una valida qualifica professionale, base importante per il suo inserimento nel mondo del lavoro e per l'eventuale proseguimento dell'iter formativo nell'ambito dell'istruzione o della formazione professionale. Ampio spazio viene riservato alle attività laboratoriali, alle esercitazioni, agli stage/tirocinio e alle visite guidate soprattutto presso aziende operanti nel settore dell'impiantistica elettrica. Le lezioni in aula e nei laboratori attrezzati si terranno presso la sede coordinata dell'I.P.S.I.A. “G. Ferraris”, in Via S. Margherita n. 1 a Fasano, al mattino, salvo rientri pomeridiani per attività di recupero, approfondimento e per attività laboratoriali.La frequenza è obbligatoria e l'attestazione finale avverrà previo accertamento della regolare frequenza delle attività didattiche che tuttavia non potrà essere inferiore al 70% delle ore previste.Per facilitare la frequenza al percorso formativo, per ogni allievo, è stata prevista una indennità pari a € 1,00 per ogni ora di presenza. La partecipazione al percorso formativo è interamente gratuita come gratuito è tutto il materiale didattico individuale. L'ass. “D. Alighieri” riconoscerà anche il rimborso delle spese di viaggio eventualmente sostenute per raggiungere le sedi delle attività didattiche e di stage. I candidati dovranno presentare domanda, entro e non oltre il 18 gennaio 2010, presso la segreteria dell'ass. “D. Alighieri” in Via del Calvario, 17 – Fasano (BR) e devono essere in possesso dei seguenti requisiti: 1) non aver compiuto il 18° anno di età; 2) risiedere nel territorio della Regione Puglia; 3) aver conseguito la Licenza di scuola media

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da oggi cuciniamo noi per te

inferiore. Ogni informazione è possibile richiederla telefonando al n. 080/4391993 o direttamente presso la sede dell'ass. “D. Alighieri”, dove è anche possibile ritirare il modulo-domanda o collegandosi ai siti www.dantealighieriformazione.it o www.ipsiaferraris.it.

IL DONO DI UN GENEROSO IMPRENDITOREUn imprenditore settentrionale ha donato al Comune di Fasano, come regalo di Natale, tremila euro che saranno trasformati «in 60 buoni acquisto di prodotti alimentari da 50 euro ciascuno da distribuire a 60 famiglie indigenti – spiega il sindaco Lello Di Bari -. E’ stata una bellissima sorpresa vedermi arrivare negli scorsi giorni questo signore, che ha chiesto di rimanere nell’anonimato – racconta Di Bari – il quale mi comunicava di aver acquistato una masseria in agro fasanese, innamorato dei nostri luoghi, di averla ristrutturata e di venirci a trascorrere tutti i momenti di vacanza. Ebbene – prosegue il sindaco – era venuto a trovarmi perché desideroso di voler fare un piccolo regalo alla città erogando tremila euro. Devo dire che sono rimasto abbastanza sorpreso, piacevolmente sorpreso s’intende, di questa scelta, tanto più che non capita tutti i giorni di vedersi arrivare a Palazzo di città un signore proveniente da fuori che, per amore del territorio, decide di donare qualcosa per Natale. Così – puntualizza il sindaco – ho pensato che la destinazione migliore per la somma fosse quella di predisporre dei buoni acquisto da 50 euro per prodotti alimentari. Nei prossimi giorni, assieme ai consueti pacchi comunali natalizi, consegneremo ad altre 60 famiglie indigenti i buoni acquisto spendibili in due supermercati della città coi quali abbiamo raggiunto un preciso accordo. Colgo l’occasione, inoltre, per ringraziare pubblicamente l’imprenditore-donatore che è un modello per tutti coloro che vivono in condizioni di benessere e che, quindi, hanno un motivo in più per donare qualcosa a chi vive in difficoltà e che si sente ulteriormente infelice nei momenti in cui, come il Natale, tutti gli altri vivono con pienezza le festività».

Ufficio Stampa Comune di Fasano (18/12/2009)

INTERROGAZIONE SULLA PIATTAFORMA PETROLIFERAAbbiamo chiesto al Sindaco, con un interrogazione urgente nella seduta del Consiglio comunale, di conoscere la fondatezza ed il tenore di notizie che, se fondate e prossime alla loro concreta realizzazione, potrebbero rappresentare un disastro ambientale ed economico per l'intera area costiera che va da Mola di Bari sino a Brindisi, passando per Fasano. Vi è agli atti una richiesta relativa alla procedura VIA, per l'istanza di permesso di ricerca idrocarburi a largo delle nostre coste, che una società inglese, la Northern Petroleum Ltd, vorrebbe realizzare; ciò al fine di ricercare petrolio ed eventualmente impiantare una piattaforma petrolifera. Tale società ha inviato a tutti i comuni ricadenti nel tratto di costa che abbiamo detto, una documentazione relativa a tale richiesta addirittura in data 31 dicembre 2008. A questo proposito la stesa regione Puglia, anche attraverso l'assessore ai lavori pubblici Amati, si sta allertando vista la concreta possibilità che queste ricerche si avviino, così come già al largo delle coste di Ancona si sta verificando. Sarà necessario che tutti i comuni coinvolti facciano un fronte comune insieme alla Regione Puglia, per scongiurare possibili sviluppi che andrebbero in contrasto con la “ricostruzione” di un economia e di un territorio che sta puntando sulla qualità ambientale e sul turismo.

Il Consigliere del PD Vito Ventrella (18/12/2009)

AREA VASTA CONVEGNO DELL'UDCSi è tenuto nel pomeriggio di lunedi 21 dicembre, presso la sala conferenze dell'Hotel Express-Zoosafari (gremita dall'inizio alla fine dei lavori), il convegno organizzato dal gruppo consiliare della provincia di Brindisi e dal coordinamento cittadino di Fasano dell'Unione di Centro, sul tema: “Area Vasta: un'opportunità di crescita da non perdere”, così presentato nei giorni scorsi dal moderatore della serata e cuore dell'organizzazione: il coordinatore cittadino e Capogruppo Udc in Consiglio Provinciale, Dott. Giuseppe Pace: “La situazione di incertezza economico-finanziaria, le carenze infrastrutturali, le problematiche socio-ambientali, richiedono oggi dalla politica risposte adeguate.

Riteniamo che tali risposte trovino compimento in un piano di sviluppo sostenibile: l' “Area Vasta” rappresenta oggi l'occasione per affrontare la situazione di crisi e programmare lo sviluppo futuro. Essa trae sostegno dai Fondi Comunitari dell'Unione Europea, ed ha quali attori principali e parti attive del processo: la Regione Puglia, quale ente erogatore dei finanziamenti, per mezzo del Programma Operativo FESR 2007-2013 (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale); la Provincia di Brindisi, nel ruolo cardine di coordinamento tra gli enti; i Comuni, chiamati ad esprimere progettualità e linee di sviluppo in coerenza con i principi generatori dell'Area Vasta, nonché per la prima volta fautori dei futuri scenari di sviluppo del proprio territorio. L'Area Vasta Brindisina si propone di definire una visione ed uno sviluppo unitario del territorio con idee e progetti volti a rivitalizzare le città, dotandole di servizi che pongano al centro l'ambiente e l'uomo. Scopo del convegno è l'analisi delle proposte avanzate per il nostro territorio. L'Unione di Centro offre una occasione di incontro e di confronto su tale argomento, di rilevante interesse per le comunità provinciale e comunale. La crescita del territorio e la risposta ai problemi occupazionali passano attraverso questa importante opportunità di sviluppo, che richiede la collaborazione di tutti.”Dopo il saluto iniziale dell' On. Angelo Sanza, e del Prof. Giuseppe Martellotta, si sono succeduti gli interventi del Dott. Ottavio Narracci, dell' Ing. Francesco Palmisano e del Dott. Pietro Mita, quest'ultimo

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Assessore a Sviluppo, Programmazione economica, Cooperazione e Politiche comunitarie, che ha illustrato il ruolo della Provincia in seno all'Area Vasta, esplicitandone competenze e funzioni organizzative. È seguito l'intervento del Sen. Euprepio Curto ed un interessante dibattito, grazie al quale i numerosi intervenuti hanno potuto comprendere ancora meglio i contenuti delle tematiche trattate. Le conclusioni sono state affidate al Presidente della Provincia di Brindisi, Dott. Massimo Ferrarese, che ha confermato l'impegno ad essere presente, al fianco dei cittadini, nelle diverse zone del territorio provinciale, per affrontare e risolvere le specifiche problematiche, peculiari di ciascun ambito territoriale. Per quanto riguarda Fasano, priorità ai problemi della viabilità cittadina ed extraurbana, con particolare attenzione ai percorsi ciclabili e pedonali. Inoltre, il dott. Narracci si è ampiamente e opportunamente soffermato sulle tematiche circa le infrastrutture sanitarie, alle quali i presenti hanno riservato molta attenzione: il presidio ospedaliero, nell'ambito del miglioramento dei servizi di offerta assistenziale, ha bisogno di attrezzature per la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e per la Senologia, per la quale già qualcosa si sta realizzando. L'ing. Francesco Palmisano ha esposto la possibilità di riqualificazione urbana (con zone a traffico limitato) di alcune aree cittadine: Parco della Rimembranza, area retrostante la Casina Municipale alla Selva, con parcheggio interrato “suggerito” dalla lettura delle pendenze e verde attrezzato in superficie, dismissione dell'attuale strada provinciale litoranea n° 90 “Capitolo–Savelletri” per liberare dal flusso veicolare l'area degli scavi di Egnazia, che necessita di rilevanti azioni di valorizzazione, rigenerazione urbana e valorizzazione in chiave naturalistica delle tre aree risorgive a Torre Canne. In sostanza le proposte per i centri urbani si focalizzano sul principio “più gente meno auto”, per una città che deve crescere anche grazie ad un cambiamento culturale. Il commento finale del dott. Giuseppe Pace è già proteso verso nuove iniziative: “Ringrazio tutti per la nutrita e qualificata partecipazione. Il convegno è stato pensato come momento di informazione e confronto, ma anche di proposta. Ci eravamo resi conto che il tema relativo alla pianificazione d'Area Vasta era in realtà poco conosciuto dai cittadini, che invece avrebbero potuto e dovuto essere protagonisti. In realtà, sembrerebbe che tra gli addetti ai lavori (soprattutto tra i consiglieri comunali) in pochi abbiano partecipato alla fase di sviluppo delle idee progettuali. Molti amministratori sono rimasti all'oscuro di questa opportunità, perché altrimenti non si comprenderebbe come mai siano state sviluppate per Fasano poche idee progettuali, peraltro non rispettose delle necessità dell'intero territorio, essendo state escluse molte realtà frazionali. Conoscendo la sensibilità dei nostri consiglieri comunali, sono certo che, se ben informati, avrebbero almeno espresso il proprio parere. Ora, perché non venga persa questa occasione, occorrerà immediata progettualità; superata la fase delle idee si avrà poco tempo per la presentazione di validi progetti, ed il rispetto dei tempi sarà fondamentale ai fini dell'ottenimento dei finanziamenti per cantierizzare le opere. Le relazioni dell'ing. Palmisano e del dott. Narracci rappresenteranno la base per una proposta che l'UDC farà all'amministrazione comunale, offrendo tale contributo per la redazione di progetti definitivi. Il nostro impegno sarà sempre volto all'attenzione verso l'intero territorio, consolidando con i cittadini e con le altre forze politiche quel rapporto di collaborazione che è alla base della crescita civile. Ci auguriamo, con questo convegno, di aver reso un servizio alla collettività e di aver indicato un percorso che vorremmo condividere con quanti credono che sia possibile fare di più. Ci sentiamo sempre guidati dall'idea che è necessario tradurre le buone intenzioni in fatti concreti, perché la nostra gente, i nostri concittadini soprattutto coloro che sono in difficoltà, aspettano da noi le giuste risposte. Colgo l'occasione per formulare a tutti, da parte mia e dell'Unione di Centro, i più calorosi auguri di Buon Natale.”

Unione Di Centro (22/12/2009)Gruppo consiliare - Prov. di BrindisiCoordinamento Cittadino di Fasano

Dalla Regione

NOVE MILIONI DI EUROLa Giunta Regio-nale stanzia altri cinque milioni e mezzo di euro per interventi a Fasa-no.Un primo stanzia-mento riguarda il programma delle Aree Vaste e Piani Strategici: oltre d u e m i l i o n i e mezzo di euro. L'assessore regio-nale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati , al riguar-do, ha precisato che 1.520.000,00 euro sono stati stanziati per la realizza-zione dei lavori di messa in sicurezza e del potenzia-mento del porto di Savelle-tri, mentre 1.170.000,00 euro sono stati destinati all'arredo urbano di Torre Canne nelle zone prospi-cienti il porto e il lungomare.“Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto – ha detto Amati - le opere previ-ste per la città di Fasano saranno utili per rendere pienamente operative zone strategiche importanti per il commercio e il turismo della città. La bellezza e le poten-zialità di Fasano meritano di essere valorizzate e messe a frutto a vantaggio di impor-tanti comparti produttivi, con sempre massima atten-zione allo sviluppo sosteni-bile del territorio. Abbiamo lavorato sodo e lavoreremo sempre – ha concluso l'assessore regionale - affin-ché la città e il suo intero territorio non siano mai schiacciati sotto il giogo d e l l a t r a s c u r a t e z z a e dell'incuria, realtà da sem-pre contrastate dall'azione di questo governo regiona-le. Ora la palla passa al Comu-

ne che senza distrazioni dovrà cantierizzare i lavori entro il 15 giugno 2010, pena la perdita del finanziamen-to". Inoltre, nel Programma di interventi per la mitigazione del rischio idraulico e idroge-ologico di recentissima approvazione, su un totale di diciassette milioni e mezzo circa di euro, tre milioni di euro sono stati riservati alla città di Fasano per la mitigazione del rischio idraulico nel centro abitato. In soli cinque mesi, otto milioni e settecentonovan-tamila euro sono stati stan-ziati per la città di Fasano. Infatti, a questi ultimi inter-venti si aggiungono: un milione e quattrocentomila euro per la realizzazione di un serbatoio a servizio dell'abitato di Torre Canne, un milione e mezzo di euro per il completamento della variante del cavalcaferrovia lungo la S.P. che collega la S.S. 379 con Pozzo Faceto e la S.S. 16 per la soppressione del P.L. al km 710-403 e duecento mila euro per lavori di manutenzione delle chiese.

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ADDIO MARIA LETIZIAÈ triste il destino che ha colpito una famiglia della frazione di Pezze di Greco che si è vista portare via la propria figlia. La sera del 9 gennaio scorso, intorno alle 19, ha perso la vita Maria Letizia Calianno, una bambina di 10 anni che abitava nella frazione con il papà artigiano, la mamma casalinga e la sorellina di 7 anni. Causa della tragedia potrebbe essere stato un boccone di prosciutto crudo andatole di traverso che le ha bloccato le vie respiratorie (le cronache riferiscono l'accaduto ad un pezzo mozzarella). A nulla sono serviti i disperati tentativi del padre e della madre di liberarla in attesa dell'intervento del 118. Vista la gravità della situazione i genitori hanno trasportato la bimba con la propria vettura in ospedale, ma giunti lì i medici dell'Umberto I, dopo l'inutile tentativo di rianimarla, non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso per arresto cardiocircolatorio. La scomparsa prematura della piccola Maria Letizia ha scosso tutta la popolazione che si è stretta attorno alla famiglia.

A.P.

PER FORTUNA SOLO QUALCHE GRAFFIOEscono fuori strada e restano in bilico sulla scarpata. Brutta avventura per due giovani coinvolti il 27 dicembre scorso in un incidente lungo le cosiddette “Giritoie”, la via ricca di tornanti che da Fasano porta alla Selva. La coppia – formata da un 28enne di Benevento e da una 26enne di Locototondo – viaggiava a bordo di una Peugeot quando, probabilmente a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia, la loro auto ha sbandato e si è ribaltata rimanendo sospesa sul muretto che delimita la strada. Per estrarre i due dall'abitacolo è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Alla fine fortunatamente la coppia se l'è cavata con qualche graffio e una buona dose di spavento.

A FUOCO UN FURGONE RUBATOIncendiano un furgone rubato nel leccese. È accaduto il 19 dicembre scorso. Al centralino dei carabinieri è giunta una telefonata che segnalava il rogo di una vettura in contrada S. Angelo, nei pressi della zona industriale sud. Per spegnere le fiamme sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Alla fine il mezzo – un Fiat Doblò - è andato completamente distrutto. Si è riusciti infatti a risalire al proprietario attraverso il numero di telaio. Si tratta di un operaio di Spongano – un Comune del basso Salento - che ne aveva regolarmente denunciato il furto, avvenuto il giorno prima.

I FUMI DELL’ALCOOLSi addormenta per strada ubriaco, viene svegliato dai carabinieri e si scaglia contro di loro. Per questo lo scorso 19 dicembre è finito in manette un 39enne fasanese già noto alle forze dell'ordine. Tutto

è iniziato quando alcuni automobilisti di passaggio in contrada Gravinella si sono trovati di fronte una vettura ferma al centro della carreggiata. Dopo aver visto che l'uomo alla guida non dava segni di vita hanno pensato bene di chiamare gli agenti. Ridestatosi, alla vista dei militari li avrebbe però dapprima minacciati rifiutandosi di sottoporsi al test alcolemico – sembra infatti che avesse bevuto - per poi aggredirli tanto da rendere necessario l'intervento di un'altra volante. All'interno dell'auto è stato inoltre trovato del materiale elettronico per impianti di videoallarme di cui l'uomo non ha saputo indicare la provenienza. Per lui è scattata quindi anche la denuncia per ricettazione.

ALL’INCROCIO DI COCOLICCHIOSei feriti, uno dei quali in gravi condizioni. È il bilancio dell'incidente avvenuto nel pomeriggio dello scorso 19 dicembre sulla provinciale che collega Fasano ad Alberobello, all'altezza dell'incrocio per Cocolicchio. Per cause in corso di accertamento, una Nissan Micra guidata da un 20enne di Fasano si è scontrata frontalmente con una Ford Focus su cui viaggiava una coppia di Putignano. In seguito al tremendo impatto la Micra è finita fuori strada e si è ribaltata. Per estrarre dalle lamiere il conducente di quest'ultima sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Ricoverato inizialmente al “Perrino” di Brindisi in prognosi riservata, pare che comunque non corra pericolo di vita. Insieme a lui c'erano altri tre ragazzi – due sorelle di 16 e 18 anni e un 16enne, tutti di Fasano - che hanno riportato ferite giudicate guaribili tra i quindici e i quaranta giorni. Solo qualche graffio invece per gli occupanti della Ford.

NULLA SECONDO LA LEGGESi ribalta con l'auto e la scoprono senza patente e con l'assicurazione contraffatta. È successo nelle scorse settimane a una ragazza di 26 anni di Lecce. Tutto è cominciato quando gli agenti della Stradale sono intervenuti per un incidente lungo la statale 379 in territorio di Fasano. Alla richiesta dei militari di favorire la patente, la giovane – che a quanto pare era sola a bordo dell'auto - ha ammesso di possedere per il momento solo il foglio rosa. I poliziotti hanno poi scoperto che la 26enne non era a posto neppure con l'assicurazione della vettura, risultata contraffatta. Ma non è finita. Dulcis in fundo, si sarebbe anche rifiutata di sottoporsi al test alcolemico. Per questi reati è stata denunciata e l'auto posta sotto sequestro.

BLOCCANO UN FURGONE E PORTANO VIA IL CARICOUna rapina ai danni di un autotrasportatore è stata compiuta lo scorso 17 dicembre sulla provinciale che collega Cisternino a Speziale, a pochi chilometri dalla frazione fasanese. Una banda di malviventi ha preso d'assalto un furgone che trasportava generi

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alimentari. Tutto è avvenuto nel giro di pochi minuti. Era all'incirca mezzogiorno quando il camionista, diretto a Fasano, è stato raggiunto da un altro furgone che lo ha costretto a fermarsi. A quel punto i rapinatori – tre, secondo la ricostruzione dell'uomo, di cui due armati di pistola e tutti col volto coperto - sono scesi dal mezzo e gli hanno intimato di aprire lo sportello posteriore, dov'era custodita la merce. Dopo essersi impossessati dell'intero carico, sono poi ripartiti a folle velocità.

DALLE TELECAMERE LA RISPOSTAUn ordigno di medio potenziale è stato fatto scoppiare nella notte tra il 28 e il 29 dicembre davanti all'ingresso della ditta di autodemolizioni “Fratelli Lacatena”, nella zona industriale sud. L'esplosione, oltre a squarciare la saracinesca e a mandare in frantumi la vetrata della rivendita di pezzi di ricambio che si trova all'interno del capannone, ha danneggiato anche parte dei locali. Si cerca ora di capire chi possa essere stato. La risposta potrebbe arrivare dalle telecamere di sorveglianza dello stabilimento.

Valerio Fiume

L'Oratorio del Fanciullo di Fasa-no si rinnova. Grazie infatti al programma regionale “Bollenti Spiriti” ed ai fondi regionali destinati appositamente per gli oratori è stato possibile realizza-re opere di ammodernamento dell'Oratorio fasanese, ammini-strato dai Padri Canossiani sin dal 1976. È stato dunque possibi-le corredare l'Oratorio di un nuovo campo da calcio in erbet-ta sintetica e ridisegnare i due campi in cemento, attrezzandoli anche per la pallavolo ed il basket. Il nuovo salone invece è stato realizzato attraverso le risorse economiche della parroc-chia S. Antonio Abate ed il contri-buto dei benefattori. Più spazio-so, luminoso e attrezzato con le nuove tecnologie per conferen-

ze, convegni e rappresentazioni teatrali. Nei prossimi mesi sarà anche allestita una cucina in uno spazio adiacente al salone. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il parroco della parrocchia S. Antonio Abate Don Giorgio Pugliese, il Vescovo della Diocesi di Conversano – Mono-poli Domenico Padovano e l'Assessore Regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati il quale ha dichiarato: “Questi momenti sono importanti non perché restino semplici cerimonie ma perché diventino un impegno a consegnare alle future genera-zioni un mondo che sia davvero migliore o almeno non peggiore di quello che hanno a noi conse-gnato”.

F.R.

NUOVE STRUTTURE SPORTIVE ALL'ORATORIO

IL CALENDARIO 2010 PRO SELVANel 1990 nasceva l'associazione “Pro Selva”. L'entusiasmo per le bellezze naturali delle colline fasanesi e il desiderio di promu-overle ne hanno ispirato la costituzione. L'associazione infatti ha come scopo la salva-guardia del patrimonio natura-le, ambientale e monumentale della Selva. Per questo, collabo-ra con altre associazioni del settore e con gli operatori turistici del territorio promuo-vendo attività culturali e ricreative. Per il nuovo anno, l'associazione “Pro Selva” ha presentato nella particolare cornice della Chiesa del Purga-torio lo scorso 9 gennaio il Calendario Pro Selva 2010. L' iniz iat iva, promossa da quattordici anni, quest'anno si è concentrata sulla valorizzazio-ne degli aspetti religiosi del

territorio fasanese. Dal la consapevolezza infatti che conoscere il territorio significa passare anche dall'esperienza religiosa, l'associazione ha p e n s a t o d i r a f f i g u r a r e quest'anno nel proprio calenda-rio varie iconografie di dodici santi legati ai culti fasanesi. Si tratta di opere d'arte presenti nelle chiese del territorio: dai Santi Lorenzo, Giorgio, Donato, Michele alle varie raffigurazioni della Madonna. A fare da copertina il Minareto della Selva di Fasano, simbolo dell'As-sociazione “Pro Selva” che quest'anno festeggia il suo ventennale, fotografato però al buio: st imolo aff inché la costruzione silvana sia maggior-mente valorizzata.

F.R.

Il 5 gennaio si è affacciata alla vita Lavinia

È nata Suamy Roel per la g i o i a d i m a m m a Rossella e papà Elio.

Il 5 gennaio si è affacciata alla vita Lavinia.

momenti Speciali

momenti Speciali

Per la gioia di mamma e papà, eccomi qui sono il piccolo Giovanni Gioia.

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FabianoFabianoAMATIAMATIa lavoroa lavoro

9.000.0009.000.000Per FasanoPer Fasano

·1.400.000 euro per la realizzazione di un serbatoio a servizio dell’abitato di Torre Canne

·1.500.000 euro per il completamento della variante con cavalcaferrovia lungo la S.P. che collega la S.S. 379 con Pozzo Faceto e la S.S. 16 per la soppressione del P.L. al km 710-403

·200.000 euro per lavori di manutenzione delle chiese·3.000.000 euro per la mitigazione del rischio idraulico nel centro abitato·1.520.000 euro per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza e

potenziamento del porto di Savelletri·1.170.000 euro per l’arredo urbano di Torre Canne nelle zone prospicienti

il porto e il lungomare. Inoltre, l’Assessore regionale alle Opere Pubbliche Amati ha dato una significativa accelerata alla messa in sicurezza della S.S. 172.

Circoli di Fasano

in soli cinque mesiin soli cinque mesi

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“Quel che è di Cesare” è il titolo del libro intervista dell'On.le Rosy Bindi presentato nella Sala di rappresentanza del Comune di Fasano lo scorso 11 gennaio. L'iniziativa è stata promossa dai Presidi del libro di Fasano e patrocinata dal Comune e dalla Regione Puglia ed ha riscosso un caloroso successo di pubblico.L'Onorevole, acclamata negli ultimi tempi dalle donne democratiche per la famosa risposta al Presidente del Consiglio “non sono una donna a sua disposizione”, racconta la sua giovinezza e la sua passio-

ne politica cominciata nel 1989 nella Democrazia cristiana ed ispirata dal cammino come assistente a fianco di Vittorio Bachelet. È un libro del dialogo in cui, superando il falso contrasto tra laici e cattolici, la Pasionaria tocca tutte le grandi questione del nostro tempo nella convin-zione che i cattolici sono ancora in prima fila per difen-dere valori come la democrazia e la giustizia. È un libro anche per i non credenti, sostiene Rosy: “Bisogna raggiungere posizioni condivise e non diverse su questioni di assoluta importanza”.

L’ON. ROSY BINDI AI PRESIDI DEL LIBRO

PER IL BENE DELLA COMUNITA'

Anche nel mondo del lavoro ci sono i furbi: imprenditori che non pagano le tasse e che sottopaga-no gli operai. Il furbo viene sempre punito dalla comunità. Pagare i lavoratori e pagare le tasse produce bene a tutta la comunità.

Pino Carrone

Si è aperta l'11 gennaio scorso a Fasano la I stagione di musica da camera. L'Accademia dei Cameristi, con il patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Fasano, ha promos-so una stagione di nove concerti nel periodo gennaio - maggio presso il Teatro Sociale di Fasano. Negli ultimi anni l'Accademia ha realizzato stagioni in decentramento. Già lo scorso anno, in partenariato con la provincia di Brindisi, Fasano ha ospitato l 'Ac-cademia. Quest'anno il restau-rato Teatro Sociale di Fasano, in vista di una più intensa collabo-razione tra Regione ed enti locali nella promozione della musica classica, è sembrato uno dei luoghi più adatti per ospitare una stagione concerti-stica nonché un punto di riferimento in grado di racco-gliere ascoltatori provenienti da più territori. L'Accademia dei Cameristi, nata a Bari dieci anni fa, offre la possibilità a giovani concertisti di provare il proprio talento affianco ad affermati artisti. L'intento è anche quello di promuovere la musica da camera, la musica classica dove strumenti diversi si ritrovano a suonare assieme in pochi momenti della compo-sizione. Infatti le stesse composizioni musicali sono scritte per singoli o comunque pochi strumenti: da qui il nome musica “da camera”. Durante

la stagione concertistica aperta a Fasano saranno suonate composizioni di Schumann, Chopin, Hummel, Debussy ed altri importanti compositori. Per quest'anno inoltre è il comune di Fasano a farsi carico del pagamento dei biglietti: un'ulteriore iniziativa per incentivare l'ascolto della musica classica e soprattutto per rendere visibile la collabo-razione degli enti locali nella p r o m o z i o n e r e g i o n a l i . L'Assessore Regionale al Mediterraneo ed alle Attività Culturali Silvia Godelli ha dichiarato durante la conferen-za sulla presentazione della s t a g i o n e : “ È n e c e s s a r i o rafforzare la collaborazione tra Regione e Comuni per la promozione di attività culturali di questa sorta, senza dimenti-care lo sforzo che l'asso-ciazionismo pugliese compie per la formazione pubblica. Esiste una tradizione italiana importante nel la musica classica ma esiste anche purtroppo un analfabetismo musicale diffuso soprattutto nelle scuole”. La musica può allontanare le miserie umane: lo diceva con un po' di presun-zione Ludwig Van Beetho-ven… “Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini”. Ascoltandolo, non aveva torto.

F.R.

NOVE CONCERTI AL TEATRO SOCIALE

Corso Vittorio Emanuele, 7672015 Fasano (Br)Tel. 080.439 57 39

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Dopo le passate festività, si cerca di fare un po' il punto della situazione. Di capire cosa è andato bene e cosa potrebbe essere migliorato nel futuro. Nella frazione di Pezze di Greco è stata lodevole l'iniziativa intrapresa dai commercianti che hanno “adottato un abete” per allestire le strade locali. L'idea è stata proposta e curata da Giacomo Mileti, Antonio Zizzi e Angelo Perrini. Così, la collaborazione ha fatto sì che Pezze di Greco fosse addobbata per le festività. Non sono però mancati inutili e dannosi atti di vandalismo. È infatti capitato che gli abeti venivano ritrovati al mattino scaraventati per terra, i vasi vuotati del terriccio o spogliati degli addobbi. Alla fine delle festività, per venire incontro a chi non aveva la possibilità di mettere a dimora l'abete, buona parte degli alberi sono stati restituiti al centro com-merciale presso cui erano stati acquistat i , ottenendo in cambio una donazione 3 euro al FAI (Fondo Ambiente Italia-no) per finanziare l'attività di recupero della Selva di S. Francesco D'assisi, e un buono sconto pari al prezzo d'ac-quisto dell'albero per i com-mercianti.Le vendite tuttavia, rispetto agli altri anni, sono leggermen-te calate, in quanto, sempre più persone ormai scelgono di fare

i propri acquisti natalizi in centri in cui si possa avere una maggior scelta. Questo non sempre può risultare positivo.La 23ª edizione del “Presepe V i v e n t e ” h a r e g i s t r a t o un'eccezionale affluenza. I numeri parlano, per questa edizione, di oltre tremila e seicento biglietti d'ingresso staccati. Senza contare la serata del 6 gennaio, in cui l'affluenza è stata più che doppia rispetto alle serate precedenti.Il Presepe Vivente di Pezze di Greco quindi riscuote sempre maggior successo, se mettia-mo in conto che ogni anno sempre più persone, in questo periodo, giungono in Puglia solo per ammirare le sue bellezze. Le festività, non sono state solo “rose e fiori”. Infatti, la notte di San Silvestro ha avuto la peggio, insieme al suo contenuto, una cassetta delle lettere di Poste Italiane sven-trata da un petardo. Esatta-mente un anno fa ci fu un tentativo di rapina alla banca Carime proprio allo scoccare della mezzanotte dell'ultimo dell'anno, con l'intento di confondere il rumore della bomba piazzata dai malviventi con i botti di fine anno. Si verificarono danni oltre che alla banca agli edifici vicini e alle autovetture.

Annamaria Palmisano

LE FESTIVITÁ A PEZZE DI GRECO

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«Bisogna offrire a quelle donne che scelgono di vendersi un'opportunità diversa e a quelle che sono costrette bisogna dare la possibilità di liberarsi»

Mara Carfagna (La Stampa 29-12-2009)

«E se Bill Clinton avesse fatto Monica Lewinsky ministro del suo governo?»

Massimo Donadi (Corriere della Sera 3-7-2008)

«In commissione si è dibattuto su sanzione penale o amministrativa. Comunque non si scappa il cliente deve essere punito».

Mara Carfagna (La Stampa 29-12-2009)

"Qualsiasi ricostruzione si possa ipotizzare, (….) il premier sarebbe, secondo la ricostruzione, l'utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile".

Niccolò Ghedini (Tiscali Notizie 17-6-2009)

Santanché: riaprire le case chiuse "Facciamo subito un referendum"

(la Repubblica, 29-5-2008)

Appunti

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pag. 18 gennaio 2010

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IL SUCCESSO DI AMORE 41bisAmore 41 bis, cortometraggio amatoriale realizzato da Angelo Scialpi e Filippo Ostuni e disponibile sul web, ha un'aria sin troppo familiare. L'ambientazione, il dialetto, la mentalità: impossibile non riconoscersi nelle scene di quello che è, da qualche settimana, il fenomeno del momento. Realizzato con pochi mezzi, ma, va detto, con una certa inventiva ed una cura certosina, il filmato dei due giovani fasanesi ha fatto il pieno di visualizzazioni su Youtube. Savelletri, 1979. Amore 41 bis (riferimenti al regime carcerario del 41 bis ed al libro di Moccia nel titolo) è la storia di ragazzi fasanesi (Angelo e Filippo i due prota-gonisti) come tanti, vittime di un contesto di degrado e miseria. Viene facile la scelta: il contrabbando di sigarette è l'unico modo per progredire socialmente, riscattare la propria condizione di emargi-nati e derisi dal resto della comunità. All'inizio tutto fila. Soldi, affari, ascesa sociale, il rispetto, inteso come timore, dei propri concittadini. Ma il denaro è un padrone esigen-te, che non ammette penti-menti e che tutto brucia sul suo altare. Angelo, preso dalla brama di ottenere sem-pre di più, si dedica al traffico di droga, in un crescendo che lo porta a diffidare persino dei suoi amici di sempre. Che, stanchi dell'escalation, lo ammazzano nel drammatico finale e cambiano vita, occul-tando il loro scomodo passa-to. Il messaggio finale non lascia spazio ad ambiguità: meglio evitare le strade del successo e dei soldi facili, perché si cade in un vortice di violenza e perdizione da cui è impossibi le r iemergere. Storia di ordinaria fasanesità, verrebbe da pensare. Oppure una sorta di Scarface al sapo-re di orecchiette alle cime di rapa e fioroni. Il richiamo all'immortale pellicola con Al

Pacino protagonista è eviden-te, nella trama e nel messag-gio di fondo. Ma cambia radicalmente proprio lo scenario, perché, appunto, fioroni e cime di rape sostitui-scono rhum e sigaro. È stato questo, senza dubbio, il motivo del successo sul web del cortometraggio. Capace di calamitare internauti da ogni dove, ma soprattutto dalla nostra città. Tutti incu-riositi, noi fasanesi, dal rivede-re posti noti, dal risentire cadenze familiari, dal ricono-scerci in modi di ragionare comuni. Sotto la lente defor-mante della telecamera, che produce il curioso effetto di straniamento. In fondo il trucco è questo: tramite Amore 41 bis ci vediamo dall'esterno, nei nostri tic, nelle nostre abitudini, nel nostro vissuto più profondo. E ci scopriamo non troppo lontani (anzi, abbandonando gli eufemismi, inesorabilmen-te vicini se non proprio identi-ci) da quella Fasano messa in scena di fronte alla telecame-ra che suscita il riso di chi la osserva sul web. Fasanesità, adorata e deprimente fasane-sità. In realtà probabilmente il macchiettismo paesano è proprio il limite del lavoro, peraltro degno di nota, se non altro per l'assoluta amatoriali-tà della realizzazione - del tutto evidente in molte scene, ma non poteva essere altri-menti. Macchiettismo che, se contribuisce a strappare risate, impedisce che riman-ga, a fine visione, quell'ama-rezza che vorrebbe essere il vero risultato psicologico finale nella mente dello spet-tatore, almeno stando alle parole con cui si chiude il filmato. Insomma salta tutto il carrozzone allestito. E finisce per luccicare proprio quel materiale che, come scandi-sce Scialpi nel finale, non è oro.

Giuseppe Cofano

Una pioggia di chiodi in piazza, i chiodi sistemati per protegge-re la nicchia della Madonna dal guano dei piccioni. Casualmen-te questi chiodi sono stati sistemati “così bene” da piove-re sui balconi sottostanti e sul marciapiede trafficato giornal-mente dai fasanesi da piazza. Stupore da parte degli abitanti e dei passanti: alcuni erano convinti che i piccioni avessero usato i chiodi come armi contro gli esseri umani, altri hanno gridato all'attentato, impauriti e timorosi. Forse i piccioni volevano colpire con questo souvenir il sindaco-premier, sbagliando lato della piazza? C'è chi invece ha ricordato i tempi in cui i chiodi venivano sparati sulle strade per evitare che i mezzi dei buoni potessero raggiungere i blindati dei re

PIOVONO CHIODI IN PIAZZAPIOVONO CHIODI IN PIAZZA

delle sigarette. Altra ipotesi: un attentato escogitato contro i kart che avrebbero partecipato alla gara natalizia in Piazza Ciaia. Si scherza su un episodio che in verità avrebbe potuto produrre gravi conseguenze. Chiodi utilizzati per respingere l'attacco dei piccioni alle abita-zioni e ai monumenti, se mal collocati, possono ferire i passanti. A chi ci si deve rivol-gere affinché non succeda nulla di grave? Ci appelliamo ai privati cittadini che nel centro storico addobbano i cornicioni con questi deterrenti anti piccioni…occorre prestare attenzione nel montaggio e comunque evitarne l'abuso, in quanto attrezzi davvero peri-colosi. In una parola, largo al buon senso.

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pag. 19gennaio 2010

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ZERO CONSOLATORIO

Aspetto ogni anno il trentadue dicembre, sotto i pini i funghi lo sanno. Giano bifronte in un solo gesto, guarda al passato e al futuro. L'illusione della presenza dello zero mi confor-ta. Siamo nulla davanti al tempo o il tempo è nulla: solo una convenzione. Fortunata-mente i festoni sugli abeti illuminati da serie di lucine “made in China” e ninnoli penzolanti, in ogni casa, hanno riottenuto il posto cui sono abituati a vivere nella maggior parte del loro trascorso: cantine polverose, cartoni sdruciti e sensazioni sdrucciole che attanagliano un buon senso comune e appagante. Una sindrome satolla che ci rende quieti, almeno fino alla prossima festività di prassi, negli usi e costumi autoctoni, ci trasforma in nessuno nella promiscuità data da messaggi dovuti: quasi obbligatori. Non parlo di religione, ma di coscienza etica. Chiudo gli

occhi, i funghi sotto i pini sono di plastica, come la resina d'origine di chi li protegge dai raggi del sole tiepido invernale. Sotto l'arbusto ci sono pacchi e pacchetti, fiocchi e coccarde: il rosso primeggia come a voler dare calore. Fuori, tra i vicoli di Roma, calpestando incerti sampietrini, sento tossire gente nei dormitori comuni. Fuori dal portone i loro tesori racchiusi in bustoni neri di cellofan. A Rimini, una panchi-na annerita, ricorda il falò di un clochard: monumento alla pazzia umana di anni passati, mentre i ragazzi giocano a pallone incuranti o inconsape-voli. Ma i monumenti non bastano, la memoria serve solo per chi ha anche una capacità cerebrale minima. Cosa spinge un branco di giovani, a prende-re una tanica di benzina e far terminare la vita di un uomo indifeso, come Giovanna D'Arco? Succede ogni anno. Per questo, aspetto il trenta-

due dicembre. Per lo stesso motivo continuo a parlare coi funghi sotto i pini: loro lo sanno. Il trentadue dicembre, prima o poi qualcuno dimostre-rà che esiste e, solo allora, queste cose non accadranno più. Accendo la televisione e un jingle martellante mi dice che a Natale posso fare quello che non posso fare mai. Perché mai? Ma poi perché proprio a Natale e non anche altri giorni? Ma andassero a raccogliere funghi! A patto che loro si vogliano far scovare. Perché se questo è l'uomo, un insieme di spore vale di più. Verona: il nuovo calendario della ditta di trasporti pubblici, mette in bella mostra simboli dal dichiarato riferimento fascista e per giunta nostalgico. Venezia: un uomo, perso tra i sussurri dell'anima e gli acufeni stridenti di strada, dal nome che richiama le maree salma-stre, riesce a scampare la stessa fine di suoi simili: non denuncia. Vuole pace e vivere in pace. Marino è come tanti, non vuole niente a parte lo zero consolante. Marino non chiede giustizia e, non vuole noie nel suo locale vagante tra ponte dei Sospiri e Rialto. Marino, magari è un uomo che ha perso famiglia, o che ce l'ha ancora e non lo vuole più. Marino non ricorda, o meglio, non vuole r i c o r d a r e . I n i z i a l m e n t e

quest'anno, e mi cruccio nell'esternarlo, ho collegato gli eventi localizzandoli al Nord della nostra penisola, ma poi mi sono vergognata: questo è razzismo riflesso, che anche se suscitato da rabbia, non dev'essere mai giustificato. Facile dire che “Giulietta è una zoccola” e che “Romeo è un cornuto”, troppo facile: non me ne vogliano i frequentatori di spalti negli stadi. Non vedo partite: piuttosto mi metto a parlare coi funghi. “A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai. A Natale si può dare di più”. La ditta dello sponsor che, con il suo jingle mi trotte-rella tra le meningi, mostra un pandoro: il riferimento alimen-tare per antonomasia di Verona. Come ogni prodotto di consumo sia chiaro: “l'im-magine riportata sul contenito-re ha solo lo scopo di presenta-re il prodotto”. E' un mondo di resina, di plastica e ultimamen-te anche ecosostenibile, come l'abete decorato a festa. La pubblicità promuove buoni propositi, ma non so fino a che punto possa servire come messaggio: un bambino offre il dolciume a chi vive in strada, e tutti vissero felici e contenti davanti allo schermo. “Scosta il cotechino e la bottiglia di spumante da sulla tavola, che non vedo la televisione!”.

Giullaremissiva

“A voi e a tutti i vostri amici regalate una tessera del Pdl” Silvio Berlusconi, 21 dicembre 209

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pag. 20 gennaio 2010

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IL DESTINO DELLO PSEUDONIMO

Qual è la ragione per cui si ricorre a un nome falso? Si può affermare che non esiste mai una sola ragione. La risposta più scontata è per non farsi riconoscere. La risposta più intelligente è esattamente il contrario: rendersi riconoscibi-le. Un esempio su tutti, Gabriel-le Bonheur Chanel è un nome che non suscita particolari attenzioni, se non per pochi conoscitori e appassionati. Eppure, il nome Coco Chanel rievoca la storia di un eccezio-nale personaggio femminile capace di creare un impero dal nulla, in un periodo in cui la guerra aveva affievolito la speranza di vivere. La scelta dello pseudonimo, o nome d'arte, è spesso casuale e quasi mai è opera di chi quel falso nome porta. Nel caso di Chanel, i l vezzeggiativo Coco fu adottato da uno spasimante dopo una celebre esibizione canora della protagonista sul palcoscenico del cafè Moulins La Rotonde come poseuse, un'intrattenitrice che cantava durante le pause dello spetta-colo. “Da oggi, per me sarai solo Coco!” affermò Etienne Balsan. E Gabrielle era destina-ta a diventare Coco Chanel per

tutto il mondo, anche a dispet-to della Corte di Cassazione francese che l'aveva accusata di usurpazione dell'acronimo C.C., anche nella veste grafica . Oggi le due “c” una di spalle all'altra non rievocano la Suprema Corte, ma rappresen-tano l'eleganza per eccellenza. Qualcuno, per eccesso di zelo, potrebbe anche pensare a Coco come esempio di innova-zione, ma così non è, perché Coco, forte del suo nome, non fece altro che innovare nella tradizione, non disdegnando capi rigorosamente attinti dal guardaroba maschile e renden-do finalmente libera la donna da inutili schiavitù di crinoline e merletti. Fu proprio l'im-portanza acquisita nel tempo dal suo pseudonimo a consen-tirle di rimanere ben salda nella tradizione, senza dar luogo a false scoperte che oggi, invece, quasi a dispetto, vanno di gran moda. Le sperimentazioni, frutto talora della mancanza di creatività, generano spesso disastri e non solo nel campo della moda. Certo una donna di nome Gabrielle con indosso cravatta e bretelle per reggere i pantaloni non avrebbe riscosso grandi consensi, ma

se a farlo era Coco Chanel in persona, la platea si riscaldava e soprattutto emulava. Spesso, però, lo pseudonimo si trasfor-ma in una prigione dorata da cui è estremamente difficile evadere. E' il caso di chi, dopo anni di una gloriosa carriera portata avanti con un nome falso, si accorge di non avere più un'identità, o di averne due; la qual cosa non è necessaria-mente negativa o ingestibile. Accadde a Coco Chanel, al tramonto della sua vita quan-do, appagata dal successo e dalla realizzazione di tutti i desiderata, implorava i suoi amanti di chiamarla col nome di battes imo, consc ia che, nonostante quel grande impero costruito con tenacia e

passione, esistevano ancora nuove mete da conquistare . Il nome d'arte aveva preso il sopravvento su Gabrielle, di cui i nemici ricordavano con piacere solo le umili origini, mentre il mondo implorava poche gocce del n. 5 per sentirsi un po' più seducente. Qual è la ragione per cui il destino volle dare a Gabrielle un nome falso? Per creare questo:

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pag. 21gennaio 2010

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L'ISLANDA: LA BOLLENTE TERRA DEL GHIACCIOL'Islanda è la terra del ghiaccio e del fuoco, fatta di iceberg e di vulcani, di magiche atmosfere lunari e primitivi paesaggi deserti… La terra del buio e del silenzio: piccola e giovane isola felice persa nell'Oceano Atlantico, ai confini del mondo… Acqua, fuoco, luce…: sono questi gli elementi primari di cui si compongono gli abbaglianti scenari artici, i paesaggi lunari che ben si prestarono all'addestramento di Armstrong e degli astronauti dell'Apollo 11. Un'isola in cui l'energia intrappolata nel cuore del pianeta Terra ribolle, si libera e ne rimodella costantemente la crosta.Domenico, temerario viaggiatore, amante dell'avventura e della natura incontaminata, dei sentieri non battuti e delle piste chiuse, l'ha scelta come meta per il suo indimenticabile viaggio…1) Cosa ti ha spinto ad andare lassù, in quella piccola isola gelida e semideserta nel nord del pianeta, l'Islanda?Nei miei viaggi ho sempre ricercato la bellezza della natura piutto-sto che quella delle opere dell'uomo, indipendentemente dal fatto che si tratti di una calda e poco conosciuta isola dei Caraibi, piutto-sto che di freddi ed inospitali siti nordici. Quindi, il desiderio di visitare mete poco influenzate dalla presenza dell'uomo, mi ha portato in Islanda. A dire il vero il cammino verso quest'isola è passato per mete di viaggio man mano più estreme. Ho iniziato dalla Scozia, poi è stata la volta del Capo di Buona Speranza, in Sud Africa, quella della Norvegia, sino a Capo Nord…, ed eccomi in Islanda. Ora sogno la Patagonia e l'Alaska…2) Qual è lo scenario naturale che più ti ha impressionato durante il tuo tour? E' il paesaggio ritratto nella foto: la laguna glaciale di Jokulsarlon, che ha anche fatto da sfondo al film di James Bond, 007 - La morte può attendere (Die another Day). In questo specchio gelato ricadono gli enormi blocchi di ghiaccio che si staccano dalla calotta del Vatnajokull, il più grande ghiacciaio d'Europa (con l'estensione di 8.200 kmq: è grande quanto l'Umbria!). Pur essendo un paesag-gio ghiacciato, il candore del bianco è inaspettatamente e splendi-damente striato dal nero della lava, trattandosi di una zona vulcani-ca. È curioso pensare che l'Islanda rappresenta uno dei pochi frammenti riemersi di una catena montuosa: la sottomarina dorsale Medio Atlantica, che separa la placca nordamericana dalla placca eurasiatica.3) L'Islanda è una meta per fotografi professionisti… e per chi altri?Sicuramente per tutti quelli che, tollerando un clima poco ospitale, sono attratti dal fascino, dall'energia e dal movimento dei paesaggi incontaminati: dal sole di mezzanotte e dalle aurore boreali, dagli spettacoli dei ghiacciai, dei vulcani, dei deserti, dei geyser e delle

cascate. È un viaggio per gli amanti dell'avventura e del fuoristrada: l'Islanda ha una sola statale che, tra l'altro, non è del tutto asfaltata. Il miglior modo per visitarla?!! Con un 4x4 e ovviamente a piedi… 4) Come si misura la presenza umana rispetto alle condizioni estreme e selvagge di questa terra geograficamente al limite? In cosa sono diversi gli abitanti del Nord del mondo? Gli Islandesi, Danesi sino alla Seconda Guerra Mondiale, come tutti i popoli nordici, sono persone molto civili, gentili e disponibili…: tuttavia non c'è da aspettarsi che siano loro a venirti incontro per fare amicizia! Il calore ed il sole latino sono un'altra cosa... Gli Islandesi sono più imprevedibili, un po' come la loro terra. 5) L'Islanda vanta diversi primati: è il primo Paese del mondo ad avere avuto una donna come Presidente e ad avere legalizzato i matrimoni tra gay; non ci sono scuole ed ospedali privati perché quelli pubblici funzionano benissimo; è il Paese dove si pubblicano più libri; il Paese in cui l'acqua calda arriva direttamente e gratuita-mente nelle singole case dai vulcani sotterranei… È veramente così felice questa piccola isola persa nell'Atlantico? In cosa consiste il suo segreto?Certo…, l'Islanda è una terra con un livello di civiltà al quale noi dovremmo ambire: c'è chi dice che il suo segreto sia nella sua modesta estensione. Tuttavia, nonostante sia uno dei Paesi più ricchi del mondo, anche per gli Islandesi, oggi, non è un momento facile: la crisi dei mercati del 2008 ha portato sull'orlo del fallimento le piccole banche del posto, con tassi di inflazione altissimi.Speriamo che gli speculatori delle borse americane ed europee stiano ora lontani da questo piccolo Paese pieno di risorse!

Mariangela Turchiarulo

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I dubbi dubbi del Prof. Nicola Fiume

la vignetta è di Cosimo Rosati

La scoperta dell'AmericaMi ricordo una volta, quando ero ragazzo, che parlottando davanti ad un Primitivo di Manduria quattordici gradi dichiarati ma secondo me qualcosi-na di più con l'amico Pier Capponi, ricordando i bei tempi andati, il discorso cadde su quella storica discussione con il capitano francese di cui non ricordo il nome e sulla oramai leggendaria battuta “ … E se voi suonerete le vostre trombe noi suoneremo le nostre campane!”Piero ricordava che quella era soltanto la prima parte di un batti e ribatti che una volta incominciato durò a l m e n o u n a b u o n a mezz'ora e che chissà q u a n t o a l t r o t e m p o ancora sarebbe andato avanti se non fosse stato che …Dunque, i meno giovani sicuramente ricorderanno (non perché c'erano ma perché lo hanno studiato, i più giovani probabilmente non sanno manco chi è Pier Capponi) che i francesi volevano occupare Firenze e la Toscana e partendo da lì conquistare anche il resto dell'Italia anche se l'Italia ancora non esisteva giacché correva allora l'anno 1494.Pier Capponi era una testa calda fiorentina che capeggiava la rivolta dei fiorentini e cercava con le buone di convincere i francesi a desistere dal loro intento di occupare la città.Ma i francesi erano cocciuti più di un ciuccio napoletano: “Nous disons comme ça … e comme ça deve essere!”E Piero, appunto ciuccio, ma non napoletano (ciuccio perché non sapeva né leggere né scrivere) replicava: “Ma perché dovete dire per forza comme ça!? Dite un'altra cosa e tornatevene a casa vostra!”E i francesi dicevano “un'altra cosa” ma sempre là stavano. Testardi come a che: “E che diciamo a Carlo VIII?! Non possiamo fare brutta figura col nostro re! Ci dispiace ma dobbiamo occupare Firenze! Tre giornate e ci sbrighiamo!”“E no, e sì, e no, e sì, e facciamo quattro giorni, e no … facciamo due, allora facciamo sette, domani, e allora due giorni e mezzo …”“E allora noi suoneremo le nostre trombe!”“E che c'azzecca!?”“Così … per dire una frase storica!”“E noi suoneremo i nostri mandolini!”“Quand'è così noi suoneremo le nostre trombe e l'arpa!”“Se voi suonerete le vostre trombe e l'arpa noi suoneremo i nostri mandolini e la chitarra!”“Se voi suonerete i vostri mandolini e la chitarra noi suoneremo le

nostre trombe, l'arpa e il pianoforte!”“Se voi suonerete le vostre trombe, la vostra arpa e il vostro pianoforte, noi suoneremo i nostri mandolini, la chitarra, fisarmo-nica e organetto!”“E noi suoneremo i sassofoni!”Piero Pelù si offrì per suonare gratis il tamburello.Dall'altra parte Aznavour e Moustaki dissero che avrebbero cantato, però a pagamento.Si aggiunsero Pupo, l'Accademia di Santa Cecilia e finanche il coro degli anziani dell'ospizio che appunto in coro gospel chiese:“E se voi dovete suonare, mortacci vostri, le vostre trombe, i vostri maledetti mandolini, la vostra stramaledetta arpa, la vostra stramaledettissima chitarra, e gli altrettanto stramaledettissimi pianoforte e organetto, fisarmonica e sassofoni e non sappiamo quanti altri fottutissimi strumenti … noi vi possiamo sparare addosso a tutti quanti che questo è un ospizio e noi abbiamo bisogno di riposare!?”Ne venne fuori la più favolosa jam session che la storia ricordi e di fronte a tanta esuberanza si fece l'Italia (ma qualche secolo dopo).Perciò gli italiani sono un popolo di musicisti e navigatori. I naviga-tori sono quelli dell'ospizio che in mezzo a tutta quell'ammuina hanno preso la nave e sono partiti non si sa per dove ma si sa perché, ed hanno scoperto l'America, le Indie, il Madagascar, la Groenlandia, le grotte di Castellana e su un'isola sperduta nell'oceano, dalle parti dello Sry Lanka, Cristoforo Colombo sta litigando con un indigeno al quale ha messo a forza in testa un copricapo di piume e penne d'aquila ed insiste a dirgli: “Hai visto che sei un indiano?! Allora questa è l'America!”

pag. 23gennaio 2010

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SE IL DISCEPOLO SUPERA IL MAESTROOgni insegnante nutre la speranza che i propri alunni, o almeno uno di essi, assimili parte delle nozioni impartite e ne faccia tesoro per la propria carriera professionale ed anche per la vita. Per non parlare poi degli alunni – quelli più merite-voli, ovviamente – che hanno l'ambizione di eccellere e superare il proprio maestro, facendo carriera negli stessi posti in cui gli anziani insegnan-ti hanno lavorato. Quale luogo migliore, se non il comune di Fasano, dove l'insegnante viene letteralmen-te surclassato dal discepolo? Il comune di Fasano – i lettori più affezionati conoscono già bene questa storia – era rimasto privo del paesaggista perché chi aveva ricoperto questo ruolo per tanti anni, aveva optato per la ben più lusinghie-ra carriera politica., diventando assessore al l ’urbanistica. Tuttavia, il comune proprio non poteva far a meno di questa importante figura. Ricorse quindi ad una specie di gara, provvedendo all'acquisizione di cinque curricula di altrettanti professionisti. Nulla da dire al riguardo. Sono proprio gli insegnanti a esprimersi in merito alla necessità del confronto, previa individuazio-ne dei criteri, per poter arrivare alla scelta del migliore. Del resto, questa è la logica che anima ogni tipo di concorso pubblico. La prassi, purtroppo, deforma questa onirica visione della scelta del migliore, ma di fronte alle raccomandazioni anche la filosofia del miglior legislatore deve arrendersi. Veniamo a noi; una volta acquisiti i cinque curricula, cosa sarebbe dovuto accadere? Che qualcuno, coadiuvato da altri, li valutasse e prima ancora stabilisse uno o più criteri (magari ragionevoli ) per affermare senza ombra di dubbio che Tizio era più meritevole di Caio e che magari Sempronia era più brava di Tizio e di Caio perché aveva più

titoli o più esperienza. Questo tipo di procedura, del resto, vale anche per i concorsi di bellezza. Nessuna giuria infatti potrebbe incoronare una miss senza avere prima stabilito che ella risponde a tutti i criteri di bellezza previamente indivi-duati. E se, puta caso, ad impugnare lo scettro di più bella del reame dovesse risultare una cornacchia nel vero senso della parola, ciò provocherebbe scandalo e annullamento della selezione. Forse al comune di Fasano non si sarebbe neppure in grado di organizzare un concorso di bellezza, e non tanto perché il compito non appartiene alle attività istituzionali dell'ente, ma perché si incorre sempre e quasi inevitabilmente in una serie di scivoloni che – al di là del comico - provocano solo lacrime amare. Fatto sta che, nonostante l'acquisizione di cinque curricula, viene prescel-to – non si sa né perché né per come – un professionista cui viene corrisposto un compenso svincolato da ogni criterio di ragionevolezza. Se infatti al precedente esperto, il comune stesso aveva riconosciuto un compenso di 10000 euro per quattro mesi di attività, al neo incaricato, con un atto del dirigente del settore urbanisti-ca di metà dicembre, viene riconosciuto un compenso di 5000 fino al giorno di S. Silve-stro, cenone compreso.A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende. Forse il criterio su cui si è fondata la scelta del dirigente esiste, addirittura potrebbe avere un titolo: “Evoluzione storica del paesaggio in Puglia: il caso delle zone umide”. Si tratta di una tesi di laurea, laureando il nuovo paesaggista del Comune di Fasano, relatore il neo assessore all'urbanistica.Quando si dice che… il discepo-lo supera il maestro.Adesso il maestro non può che ritenersi soddisfatto.

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pag. 24 gennaio 2010

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mensile

Direttore responsabileAldo Carbonaro

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Anno VII - n. 1Chiuso il 13 gennaio 2010

la vignetta è di Angela Rubino

R e d u c i d a l l e m a r a t o n e gastronomiche natalizie, tutti facciamo buoni propositi di metterci a dieta. Mentiamo sapendo di mentire. Il primo giorno utile, diciamo il 7 gennaio, ci si propone di mangiare solo un po' di verdura cotta. Poi ci si rende conto che sono avanzati scampol i d i parmig iana tentatrice, c'è ancora mezza teglia di pasta al forno, il capretto arrostito dispiace buttarlo e quindi finisce in un sugo leggero che si accompa-gna bene a dei maccheroni trafilati al bronzo che sono rimasti nella scansia, c'è quel mezzo panettone che ha portato zia Lina… addio dieta.Fortunatamente per noi pugliesi, quest'anno ci vengo-no incontro le istituzioni, prima tra tutte il governo. Il ministro delle Risorse Agrico-le, il leghista Zaia, ha dichiara-to alla rivista Cavallo Magazine di essere contrario alla macel-lazione dei cavalli. A supporto del ministro si è schierata la sottosegretaria (anche lei

leghista) Francesca Martini che chiede un'opera di educazione e rispetto nei confronti del cavallo al quale, asserisce la sottosegretaria, va restituito il ruolo che gli compete nella storia. C'è da dire che ai due esponenti governativi, essendo veneti, mangiare cavallo sembrerà aberrante, ma a noi pugliesi il problema ci tocca parecchio giacché mangiamo il 32% della carne equina consumata in Italia. Evidentemente noi non abbiamo la stessa sensibilità dei leghisti: rispetto per i cavalli e disprezzo per gli esseri umani, noi facciamo il contrario, siamo troppo all'antica. E meno male che il figlio di Bossi non è mai andato a farsi un giro sulla Murgia barese: se avesse scoperto che a Santeramo preparano deliziosi piatti con la carne di ciuccio, dall'alto delle sue due bocc iature a l l 'esame d i maturità, ci avrebbe accusato di cannibalismo. Interrogata sulla questione della difesa dei cavalli, la prossima sottose-gretaria Daniela Santanchè ha dichiarato di essere favorevo-le anche alla difesa di Valenti-no e di Dolce & Gabbana. Faremmo bene a non prende-re sottogamba la questione visto che anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (tessera P2 n° 1816) ha una spiccata sensibilità nei con-fronti dei cavalli: infatti, per accudirli al meglio, si faceva arrivare gli stallieri finanche dalla Sicilia. Ma i problemi non arrivano solo per la carne di cavallo, adesso saranno problemi anche per i pizzaioli. L'Unione Europea ha infatti concesso alla pizza napoletana il mar-chio STG (Specialità Tradizio-

PARLA COME MANGI

nale Garantita). Questo dovrebbe essere un sigillo a tutela dell'originalità del prodotto genuino, ma ovvia-mente, nello stile di Bruxelles, il tutto è stato tradotto in burocratichese. La pizza STG deve infatti rispettare precisi parametri: nel condimento solo pomodori pelati, mozza-rella di bufala campana DOC o la mozzarella STG, aglio, un filo d'olio, sale e foglie fresche di basilico; la cottura dovrà avvenire in forni a legna e appena uscita dal forno la pizza dovrà avere una consi-stenza insieme morbida ed elastica, facilmente piegabile a libretto; non potrà essere congelata o surgelata o posta sottovuoto per una successiva vendita. Ma soprattutto dovrà avere misure precise: diame-tro non superiore ai 35 cm, bordo rialzato fra 1 e 2 cm. E qui mi viene più di qualche dubbio. Noi siamo abituati, talvolta, a pizze di dimensioni

maggiori. Spero di non essere frainteso se dico che a nessun pizzaiolo fasanese può essere proposto di accorciarsi la pizza: più di qualcuno se la prenderebbe a male. La dieta a questo punto sarebbe quasi fatta: tolta la carne e la pizza, bisogna buttarsi sulla frutta. E qui sorgono i problemi e la dieta va a farsi friggere. Probabil-mente le forniture di arance dalla Calabria saranno inter-rotte, vista la cacciata cruenta di extracomunitari avvenuta a Rosarno, verranno a mancare i raccoglitori. Sembrerà strano, ma anche nella Calabria afflitta da disoccupazione cronica, c'è bisogno di lavoratori africani per raccogliere gli agrumi, lavorando come bestie in cambio di 20-25 euro. Diciamo le cose come stanno: gli extracomunitari fanno quei lavori che gli italiani non vogliono fare più, tipo prote-stare contro le ingiustizie.

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DISCIPLINA DEI REGIMI DI AIUTO NEL SETTORE TURISMO: REGOLAMENTO REGIONALE E' pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n.210 supplemento del 31 dicembre 2009 il Regolamento regionale 30 dicembre 2009 n.36 di disciplina dei regimi di aiuto in esenzione per le imprese turistiche. Nello specifico, si tratta di aiuti per il settore turismo esenti dall’obbligo di notificazione preventiva alla Commissione Europea, finalizzati agli investimenti iniziali e alla realizzazione di Programmi Integrati di Investimento - PIA - in ambito turistico.La gestione delle singole misure agevolative è di competenza regionale e potrà essere attuata, in tutto o per alcune fasi del procedimento, anche da soggetti intermediari in possesso dei necessari requisiti tecnici, organizzativi e di terzietà, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria. Il suddetto regolamento è dichiarato urgente e, pertanto, entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

PROGETTO “PUGLIA APERTA E SOLIDALE”: SELEZIONE ESPERTO SENIOR Pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n.210 del 31 dicembre 2009 il provvedimento di approvazione dell'Avviso pubblico per la selezione di un esperto profilo senior per la progettazione, il coordinamento e la redazione del report di ricerca nell'ambito del Progetto regionale “Puglia aperta e solidale. Diritto alla casa - Diritto di Cittadinanza. Il progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, è articolato in attività previste nello schema di Convenzione tra la Regione Puglia e ciascuna delle amministrazioni provinciali pugliesi, soggetti attuatori delle diverse linee di azione. Le candidature, formulate secondo lo schema allegato all'avviso, devono essere recapitate all'Ufficio Immigrazione entro le ore 14,00 del 20° giorno successivo alla data di pubblicazione dell'avviso nel Bollettino ufficiale della Regione.

INTERVENTI PER LE FAMIGLIE NUMEROSE: PROROGA AVVISO PUBBLICO Prorogata al 4 febbraio 2010 la data di scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione all'Avviso pubblico “Manifestazione di Interesse per il conferimento del Marchio Famiglie al Futuro”, nell'ambito del Programma regionale di Interventi per le Famiglie Numerose. E' quanto stabilito con determinazione dirigenziale n.817/2009 del Servizio Politiche di benessere sociale e pari opportunità, considerata l'ampia sfera di interesse che l'iniziativa regionale ha suscitato sul fronte delle politiche di sostegno alla famiglia. Il provvedimento di proroga è pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n.210 del 31 dicembre 2009.

PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA: INTEGRAZIONE AVVISO PUBBLICO E PROROGA TERMINI Con atto dirigenziale n.2928/2009 del Servizio regionale Agricoltura si approvano integrazioni e modifiche all'Avviso pubblico per la selezione di Progetti Integrati di Filiera (PIF), presentati da soggetti in accordo tra loro, operanti sull'intero territorio regionale.L'azione è finalizzata all’ammodernamento delle aziende agricole e forestali, alla valorizzazione commerciale dei prodotti e all’introduzione delle innovazioni tecnologiche per il miglioramento della qualità . L'atto di integrazione e di modifica al bando è pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n. 210 del 31 dicembre 2009 e con lo stesso provvedimento si concede una proroga di 45 giorni al termine di scadenza per la presentazione delle domande precedentemente fissato a 90 giorni dalla pubblicazione dell'avviso nel Bollettino ufficiale della Regione n.162 del 15 ottobre 2009

CONTRIBUTI PER LOCAZIONE E RECUPERO PRIMA CASA: BANDO

PUBBLICO Approvato, con la delibera di Giunta regionale n.2428/2009, il Bando pubblico per la concessione di contributi in favore di privati per il recupero di alloggi destinati alla locazione e alle famiglie per il recupero della prima casa. Provvedimento e bando sono pubblicati nel Bollettino ufficiale regionale n.210 del 31 dicembre 2009 Il bando è finalizzato alla selezione di progetti di recupero del patrimonio edilizio degradato, presentati da persone fisiche o persone giuridiche di diritto privato.Le domande di partecipazione alla selezione, corredate dalla documentazione richiesta, devono pervenire entro 60 giorni dalla pubblicazione dell'avviso nel Bollettino ufficiale della Regione.

Centro regionale di coordinamento delle attività di screening Istituito, con la delibera di Giunta regionale n.2374/2009, il Centro regionale di Coordinamento organizzativo e di Gestione delle attività tecnico-amministrative collegate ai progetti di screening, nell'ambito del Piano regionale di Prevenzione.Obiettivo primario: uniformare le modalità attuative ed organizzative dei progetti di screening, previsti dal Piano, la cui realizzazione viene affidata alle Aziende Sanitarie Locali, sulla base delle linee guida nazionali e degli indirizzi dettati dalla Regione. Il provvedimento è pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n.209 del 30 dicembre 2009.

PARCO PROGETTI PER SISTEMI DI COLLETTAMENTO DIFFERENZIATI PER LE ACQUE PIOVANE: AVVISO PUBBLICO Approvato con deliberazione di Giunta Regionale n. 2371 del 1 dicembre 2009 lo schema di “Avviso pubblico” a manifestazione d’interesse per la costituzione di un parco progetti relativi all’adeguamento dei recapiti finali di sistemi di collettamento differenziati per le acque piovane in ambito urbano. L'avviso pubbico è finalizzato al conseguimento di tutti gli obiettivi indicati dall'Accordo di Programma Quadro - Risorse Idriche. L’atto deliberativo e l'allegato avviso pubblico sono pubblicati nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 208 del 29 dicembre 2009. La data di pubblicazione è importante poichè da essa decorrono i termini di presentazione delle domande: a partire dal quindicesimo e entro il novantesimo giorno dalla pubblicazione.

BORSE DI RICERCA PER LAUREATI PUGLIESI Destinata la somma complessiva di € 400.000,00 al finanziamento di attività di ricerca da parte di giovani laureati pugliesi nell’ambito di progetti internazionali da attuarsi in collaborazione con istituzioni di ricerca straniere: Università, Centri di Ricerca pubblici, Conservatori di Musica, Accademie di Belle Arti.Lo dispone l’atto di giunta n.2288 del 24 novembre 2009, pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n. 205 del 22 dicembre 2009, che definisce e fissa, nel contempo, i criteri, i termini e le modalità per la concessione delle borse. Gli interessati dovranno essere di età non superiore a 40 anni e l’importo massimo del contributo sarà di € 10.000,00 per la durata massima della ricerca. All’attuazione del progetto provvederà, in ossequio a quanto disposto dall’art. 16 della legge regionale n. 20 del 30 dicembre 2005, l’ADISU-Puglia, Agenzia strumentale della Regione Puglia in materia di interventi in favore del Diritto allo Studio Universitario, con la predisposizione di un apposito avviso pubblico con procedura a sportello. APULIA FILM COMMISSION: SELEZIONE PROFILI PROFESSIONALI La Fondazione Apulia Film Commission indice una selezione, per esame e titoli, a tre posti con mansioni ascrivibili alla categoria “dipendente di livello C2? e “direttivo di livello D3? in relazione al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro “Federculture” da assumere

B R E V I S S I M E D A L L A R E G I O N E

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con contratto di lavoro a tempo indeterminato corrispondenti ai seguenti profili: - Segretario/a generale di direzione e responsabile di archivio (Inquadramento C2) - Responsabile amministrativo, tecnologia e sicurezza (Inquadramento C2) - Responsabile progetti cinema e produzioni (Inquadramento D3) I termini per la presentazione delle candidature, cui seguirà la fase selettiva, scadono venerdì 29 gennaio 2010 alle ore 18.

STRUMENTI ANTIUSURA E ANTIRACKET - SCHEMA DI AVVISO PUBBLICO Con atto di Giunta n. 2300 del 30 novembre 2009 si approva la variazione di bilancio di previsione per l'esercizio 2009 e lo Schema di Avviso Pubblico attinente le “Iniziative di promozione e solidarietà per contrastare la criminalità comune e organizzata: strumenti antiusura e antiracket". L'atto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 206 del 23 dicembre 2009.

MISURE ANTICRISI - ACCESSO AL LAVORO - 5^ GRADUATORIA Con determinazione dirigenziale n. 754 del 14 dicembre 2009 del Servizio Politiche per il Lavoro si approva la 5ª graduatoria dei progetti pervenuti a seguito dell’Avviso pubblico n.10/2009. L'azione rientra nelle attività cofinanziate dal FSE, dallo Stato e dalla Regione Puglia nell'ambito del Programma Operativo 2007/2013. L'avviso è strutturato come bando aperto, con modalità "a sportello", per cui, fino ad esaurimento delle risorse disponibili, l'ufficio regionale competente provvede a produrre un elenco mensile delle imprese ammesse a finanziamento, formulando la relativa graduatoria. L'atto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione n.207 del 24 dicembre 2009. ACCORDI DI PROGRAMMA TRA REGIONE E AMBITI TERRITORIALI: FINANZIAMENTO E DIRETTIVE Con delibera n. 2409 del 4 dicembre 2009 la Giunta regionale ha approvato l’assegnazione dell’importo complessivo di Euro 31.935.000,00 al finanziamento degli Accordi di Programma tra Regione Puglia e Ambiti territoriali sociali per il concorso alla realizzazione dei piani di investimento che ciascun Ambito territoriale sociale, istituito ai sensi della l.r. n. 19/2006, approva per l’incremento e la riqualificazione dell’offerta di servizi sociali e sociosanitari.L’intervento è finalizzato a dare attuazione all’Azione 3.2.1 della Linea 3.2 del Programma Operativo FESR 2007-2013. Contestualmente la giunta ha approvato gli indirizzi attuativi per la formazione dei Piani di investimento per infrastrutture sociali e sociosanitarie da parte degli Ambiti territoriali sociali e per l'istruttoria degli stessi Piani da parte delle competenti strutture regionali.L'atto è pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n.204 del 18 dicembre 2009.

EURES - NUOVE OPPORTUNITÀ DI LAVORO Bando di selezione per 4 Ingegneri alla ICAM di Putignano, la società pugliese ha affidato all'Eures Puglia la promozione di un offerta di lavoro per 4 Ingegneri (Meccanici, Elettronici, Elettrici ed Elettromeccanici) da assumere a tempo indeterminato all'inizio del 2010.

RIDUZIONE DELL’ALIQUOTA ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF: PUBBLICATO IL PROVVEDIMENTO Si tratta della delibera di giunta regionale n. 2414 del 4 dicembre 2009, pubblicata nel Bollettino ufficiale regionale n. 203 del 17 dicembre 2009. Il provvedimento stabilisce che dal 1° gennaio 2010, l’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche(IRPEF) è

determinata nella misura dello 0,9 per cento.E’ stato abolito pertanto solo l'incremento che la Regione può disporre dallo 0,9% allo 1,4%, per cui rimane l'aliquota addizionale dello 0,9%, di competenza minimale statale, così come già chiarito dal Servizio regionale Finanze. La delibera n.2414/2009 sarà pubblicata, entro il 31 dicembre 2009, anche nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, in ottemperanza a quanto previsto dal comma 70, art. 2 del Decreto Legge 3 ottobre 2006 n.262, convertito in legge.

B R E V I S S I M E D A L L A R E G I O N E

In Puglia ci sono 191 impianti di depurazione in esercizio; di questi, gli impianti a trattamento più fine sono passati dai 69 del 2005 ai 169 di oggi, mentre quelli che scaricano nel sottosuolo sono passati da 49 a 24 con una previsione di interventi di adeguamento già in corso d’opera che porteranno alla progressiva eliminazione degli impianti più obsoleti. Il fabbisogno dei 1.500 miliardi di metri cubi d’acqua l’anno utilizzati in Puglia è così suddiviso: 37% potabile, 10% industriale, 53% irriguo; qualitativamente buona sembra essere la situazione delle acque superficiali in tutta la regione (in particolar modo nella zona di Porto Cesareo e Chiatona). Questi sono alcuni dei dati qualitativi e quantitativi resi noti nel corso del Forum Regionale di Informazione e Consultazione Pubblica della Regione Puglia, che si è svolto presso l’assessorato alle Opere Pubbliche, durante il quale è stato illustrato il Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, relativamente al territorio della Puglia, in corso di redazione in base alla direttiva 2000/60 CE. Al Forum hanno partecipato rappresentanti dei Consorzi di Bonifica, dell’AATO, dell’Autorità di Bacino, dell’Acquedotto Pugliese, degli Ordini Professionali, dell’Università e del CNR; nella realizzazione del Piano rientrano, oltre alla Puglia, anche il Lazio, l’Abruzzo, il Molise, la Campania, la Basilicata e la Calabria; grande importanza riveste lo sviluppo di un processo di partecipazione pubblica, volto alla crescita di una maggiore consapevolezza nell’amministrazione del bene acqua per assicurarne così pienamente il diritto all’uso. I contenuti del Piano vanno dalla descrizione delle caratteristiche del distretto idrografico alla sintesi degli impatti antropici sullo stato delle acque superficiali e sotterranee, dalla individuazione delle aree protette al monitoraggio delle acque e ai programmi di misure. In particolare, relativamente alla Puglia sono stati resi noti alcuni dati del Piano di Tutela delle Acque che rientrano nel Piano di Gestione delle Acque. Rispetto alle azioni poste in essere dalla nostra regione negli ultimi anni, è stato nettamente limitato l’utilizzo di fertilizzanti azotati nonché il rilascio o rinnovo delle concessioni per il prelievo di acque di falda nelle zone di tutela; sono stati eseguiti infine molti interventi infrastrutturali per il miglioramento della distribuzione e per aumentare la capacità d’accumulo. La regolamentazione della materia e il rafforzamento del riuso (già è avvenuto a Fasano e Ostuni per quanto riguarda l’agricoltura e all’Ilva relativamente all’industria) sono i prossimi obiettivi da raggiungere. “Intendiamo questo Forum – ha detto Amati - come un grande cantiere in cui coltivare un processo intellettuale utile e consapevole per tutti gli operatori. Il seminario di studio del Forum – ha concluso – assumerà maggior significato se non perdiamo di vista la grande importanza che rivestono le risorse idriche soprattutto nella nostra regione povera di acqua”.

L’Assessore Fabiano Amati

ECCO I DATI SULLO STATO DELLE ACQUE IN PUGLIA

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IL «POTERE» DI RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PAESAGGISTICHEL'Assessore regionale Barbanente «bacchetta» la Senatrice Poli Bortone

architetti. Una proposta davvero innovativa ed originale quella dell’Ingegnere, se non fosse già stata espressione dell’articolo di legge regionale sopra menzionato… La Senatrice Poli Bortone (ex AN, nonché vicesindaco di Lecce), entusiasta, fa subito propria questa geniale idea del Presidente dell’Ordine ed insiste dichiarando che il fantomatico «ritardo della Regione Puglia nella redazione del piano paesaggistico mette in crisi i comuni e impedisce, di fatto, un organico sviluppo del territorio». Ed ancora continua, perseverando nel suo stato di «beata ignoranza»: «Nell’auspicio che in tempi brevissimi la Regione provveda, appare quanto mai utile ed interessante la proposta dell’Ingegner De Fabrizio di surrogare i comuni e supportarli, di fatto, istituendo la Commissione del paesaggio. Le singole province, con l’ausilio degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, potrebbero provvedere in tempi molto rapidi, evitando, così, un danno formidabile allo sviluppo del territorio pugliese».Troppo spesso e troppo facilmente si perde di vista il fatto che paesaggio e territorio, oltre ad essere una risorsa da sfruttare, siano, prima di tutto, un patrimonio identitario da salvaguardare. Siamo sicuri che, postulando un maggior decentramento, una maggiore autonomia in nome della semplificazione, l’intenzione o, anche, più ingenuamente il rischio, non sia quello di provocare, più che di evitare, «un danno formidabile allo sviluppo del territorio pugliese»? La replica alle dichiarazioni della Poli Bortone, arriva secca e pronta dalla Regione attraverso le parole rivelatrici dell’Assessore Barbanente che, innanzitutto, sottolinea come, per risolvere le lungaggini e le complicazioni nell’evasione delle pratiche edilizie, comunque, non sia sufficiente l’approvazione del piano paesaggistico regionale. È fondamentale anche l’adeguamento dei piani urbanistici comunali. E poi, a ragion veduta, prosegue: «[…] è il Ministero che ignora la realtà operativa e mostra un atteggiamento palesemente contraddittorio, fra proclami a favore del federalismo e pratiche ottusamente neocentralistiche, fra annunci di semplificazioni e arroccamento a norme complicate e farraginose». Secondo la Barbanente è dunque il Governo a mettere in crisi i Comuni: la procedura per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, prevista dal Codice, di fatto, allunga e complica i procedimenti autorizzativi, eppure lo stesso Ministero per i beni e le attività culturali non consente un prolungamento del regime transitorio (la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre 2009). Inoltre, è lo stesso Ministero che sta bloccando i piani paesaggistici regionali, ritardando gli accordi con le Regioni, previsti dal Codice. Addirittura nessuna Regione ha ancora un piano adeguato al Codice ed invece la Regione Puglia ha elaborato un piano paesaggistico, il cui schema è stato già adottato dalla Giunta ed inviato ad ottobre al Ministero, senza che ne sia pervenuto ancora nessun riscontro. Si tratta di un piano di qualità, continua l’Assessore, che coinvolge nell’attività di tutela e valorizzazione del paesaggio interessi, professionalità e discipline diverse, oltre a quella dell’architettura e dell’ingegneria. Afferma, dunque, la Barbanente: «La proposta del Presidente dell’Ordine mi pare un maldestro tentativo di piegare a interessi di parte, ignorando il contributo di altre professionalità, quanto già previsto dalla legge regionale, ossia che l’autorizzazione paesaggistica possa essere rilasciata dalla Provincia purché questa abbia approvato il Piano Territoriale di Coordinamento, abbia istituito la Commissione locale per il paesaggio e disponga di strutture organizzative adeguate. Ovviamente, surrogando i Comuni solo in caso di mancato soddisfacimento da parte di questi ultimi delle condizioni richieste dal Codice. Che dunque la Provincia di Lecce, che è dotata di PTC, si attivi come previsto dalla legge regionale. Ma tenga conto che, secondo quanto emerge dalla ricognizione avviata dalla Regione oltre un anno fa e in corso di progressivo sistematico aggiornamento, i Comuni si stanno rapidamente adeguando».

Mariangela Turchiarulo

La Legge regionale 7 ottobre 2009, n. 20 (“Norme per la pianificazione paesaggistica”), all’art. 2, comma 2, prevede che «la Giunta regionale, tenendo conto delle risultanze della Conferenza regionale, adotta lo schema di PPTR, che è pubblicato per estratto sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia e in ogni sua parte sul sito Internet della Regione Puglia. Dell’avvenuta pubblicazione viene dato avviso sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana nonché su un quotidiano diffuso in ciascuna provincia».Per evitare la «figuraccia» con l’Assessore regionale all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, sarebbe bastato che la Senatrice Adriana Poli Bortone, leader del movimento politico Io Sud, avesse letto questo articolo di legge, oppure avesse semplicemente consultato il sito Internet, prima di presumere un «incomprensibile ritardo della Regione Puglia nella redazione del piano paesaggistico» (PPTR).È innanzitutto questa infondata dichiarazione che ha aperto una querelle tra Poli Bortone e Regione Puglia, proprio a cavallo del nuovo anno. Questo autogoal, legato all’ignoranza (nel senso etimologico del termine: «mancanza di conoscenza») della Senatrice, ha svelato ancora una volta come sia ormai consuetudine nel nostro Paese, tentare spudoratamente e semplicisticamente di far passare gli interessi di parte, come interessi della collettività. Il nocciolo della questione consiste sostanzialmente nel fatto che le modifiche introdotte dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004) prevedono che, dal 1° gennaio 2010, le autorizzazioni paesaggistiche debbano essere rilasciate dalla Regione, previo parere preventivo, obbligatorio e vincolante della Soprintendenza, così come recita l’articolo 146, al comma 5: «Sull'istanza di autorizzazione paesaggistica si pronuncia la regione, dopo avere acquisito il parere vincolante del soprintendente in relazione agli interventi da eseguirsi su immobili ed aree sottoposti a tutela dalla legge […]». Ma la legge regionale n. 20 del 2009, concede alcune deroghe che sono quelle previste nell’art. 7, commi 3, 4, 5: per esempio, la delega è prevista per i Comuni con più di 15.000 abitanti, purché abbiano istituito la «Commissione locale per il paesaggio», come previsto dall’art. 8.Ma, veniamo al dunque, ovvero al comma 5 dell’art. 7: «Ove i comuni, singoli o associati, non soddisfino le condizioni richieste ai commi precedenti, competente al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica è la rispettiva Provincia purché abbia approvato il piano di coordinamento territoriale provinciale […], abbia istituito la Commissione prevista dall’articolo 8 e disponga di strutture rispondenti ai requisiti di cui al comma 6 dell’articolo 146 del d.lgs. 42/2004.»Ora, il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Lecce, Daniele De Fabrizio, vorrebbe che le pratiche edilizie soggette a nulla osta, non giungessero sino a Bari, ma fossero dirottate presso la Provincia di Lecce (amministrata dal PdL), surrogando i Comuni (ritenuti ancora non in linea rispetto alle prescrizioni della normativa) con la «Commissione del paesaggio» provinciale e l’ausilio degli ordini degli ingegneri e degli

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di Rosa Lombardi

L'episodio più increscioso, dome-nica 29 novembre dello scorso anno. In campo, nella tensostrut-tura di via Galizia, Technoacque Fasano e Minor Basket Cisternino. La palla a spicchi ha iniziato da poco a rimbalzare e le due squa-dre sono in fase di studio. Ma a preoccupare, più della forza del reciproco avversario, è lo stato del terreno di gioco. Che è umido, bagnato. Difficile stare in piedi se si deve camminare. Figuratevi se invece si è costretti a correre, saltare e fare violenti cambi di direzione. Troppo rischioso per muscoli ed articolazioni. La gara viene sospesa, si rigiocherà quando l'umidità lo consentirà. Anche per un campionato di serie D in un remoto angolo del meri-dione d'Italia è troppo. Non è la prima volta che succede. Già al termine della scorsa stagione regolare la Technoacque ha dovuto subire l'umiliazione di uno stop per impraticabilità del campo. Si giocava contro il Conversano, diretto rivale per i play-off. L'incontro fu sospeso nel finale, dopo ripetuti scivoloni dei protagonisti del match. Tutti a casa, si dovette ripartire da zero. Vergognoso. E chi non ricorda i bei tempi della Telcom Fasano? Pallavolo maschile di B1, c'era Carlo Sgarbi come presidente e giravano cifre da capogiro per assicurarsi le prestazioni dei colossi del volley. Propositi serissimi di salire in A2. Il Fasano che sfiorò l'impresa era costretto a fermare spesso il gioco per asciugare la condensa creatasi a terra a causa dell'umido. Comico, se non ci si stesse giocando un campionato professionistico. Inaccettabile per chi investe nello sport. Questo solo il capitolo tensostruttura.Se ci si fa un giro all'Alberghiero, che ospita nella sua palestra,

intitolata a Franco Zizzi, la Junior Fasano, si scopre che non cambia molto. Umido per terra non ce n'è, ma l'inadeguatezza degli spazi è pari. Anche perché si disputa il massimo campionato nazionale di pallamano. Non un evento da nulla. Sky aveva l'esclusiva per riprendere le partite più interessanti. Fasano è una buona squadra, famosa per le ottime prestazioni interne. Se si aggiunge la presenza nella stessa categoria di altre due pugliesi, tra cui i cugini del Conversano, si capisce l'interesse di Sky a tra-smettere alcune partite dalla nostra cittadina. Problema: mancano gli spazi. Dietro le porte di gioco, un muro. Il campo è stretto, non c'è possibilità di muoversi. Per non parlare delle tribune, anguste, in cui i cronisti si ingegnano per sistemarsi alla meglio. Con qualche sacrificio, si fa. Ma è sempre un'avventura, e si è dovuto sudare non poco per convincere i responsabili di Sky a trasmettere anticipi anche da Fasano. In teoria, qualche volta si potrebbe pensare persino di far venire la nazionale da noi. Pensa-re, ma purtroppo non fare. Perché, appunto, la palestra non lo consente.La Ferramati Fasano si arrangia nella palestra della Ragioneria. Potrebbe pure starci, in un certo senso. Ma è impedito ogni discor-so di sfruttamento. Il seguito di tifosi della squadra di Girolamo Olive è consistente, lo spettacolo in campo assicurato. La serietà e solidità economica della società fanno convergere i migliori calcettisti di categoria, alcuni di categoria nettamente superiore. I b r a s i l i a n i f a n n o n u m e r i . Quest'anno la Ferramati è in corsa per la promozione diretta. Le credenziali ci sono tutte. Ma si dovrebbe e potrebbe sfruttare

meglio il richiamo del calcetto. A Martina, giusto per fare un esempio, viene spesso la naziona-le. Perché la struttura è adeguata.Il tormentone del palazzetto dello sport è vecchio. Se ne parla da 30 anni. Il sindaco Lello Di Bari promise di posare la prima pietra entro due anni dall'inizio del mandato. Era giugno 2007. I conti li sappiamo fare tutti. Ma, proba-bilmente, le disastrate casse comunali e la crisi economica hanno impedito a Comune e privati di muoversi. Ogni tanto si sente qualche proposta di costru-zione. Angelo Dicarolo, presiden-te della Junior, ci ha provato più volte, con l'idea di coprire una parte delle spese attingendo a finanziamenti di credito sportivo. Ci ha provato, ma inutilmente. Ora è di qualche giorno fa l'annuncio del presidente Olive. Che intende realizzare il palazzet-to in project financing, avendo commissionato uno studio di fattibilità. Il privato copre le spese e gestisce per un certo numero di anni, incamerandone i ricavi. Al Comune torna la proprietà dell'immobile alla scadenza del periodo. È la stessa via seguita per i campetti da tennis, calcetto e per la piscina di Vigna Marina. Proprio la struttura simbolo del fallimento di anni di tentativi, che perlomeno è stata riadattata. Certo, ora si tratterà di vedere

come evolveranno le cose. Quando si parla di palazzetto, il dubbio sistematico è d'obbligo. Intanto ne abbiamo approfittato per ricordare quanto sia urgente un palasport a Fasano. E ferman-doci al solo lato sportivo, perché poi si potrebbe aprire una paren-tesi anche su altre ricadute positive extra. Se davvero il privato riuscirà laddove hanno fallito politici e giunte diverse, ci sarà da riflettere. Perché, è logico, nessuno regala nulla, ed un privato segue i criteri di conve-nienza che gli sono propri. Ora è tardi per pentirsi di quello che, per superficialità ed incapacità o chissà cos'altro, non è stato realizzato quando le finanze comunali (comunali, è bene ricordarlo, è sinonimo di “di tutti”) erano più floride. Non resta che sperare che il progetto, che comunque avrebbe ovvia-mente bisogno di qualche anno per essere concretizzato, vada in porto. Altrimenti, la mancanza di un serio impianto per sport indoor somiglierebbe molto a quel masso, che si narra, Sisifo doveva spingere su fino alla cima del monte. Ogni volta che ci arrivava, il masso rotolava giù per condanna di Zeus e Sisifo doveva ricominciare la sua fatica. Basta sostituire a Sisifo dirigenti spesso entusiasti ed ambiziosi.

G.C.

STORIE DI SPORT E PALAZZETTI

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Nome Flavio Augusto Romano ImperoCognomeGentileSport MotociclismoHai iniziato con le moto a…14 anniChi ti ha messo in sella?Mio fratello Francesco, che praticava motocross.Il tuo mito Non ho un vero mito ma mi piace “rubare” da piloti che reputo preparati: Biagi, Spies, Bayliss.La tua carrieraHo iniziato con gli scooter, vincendo il titolo regionale nel 1997. Nel 1998 sono stato vice campione italiano 125. Ho poi partecipato al campionato italiano 125 GP. Dal 2000 al 2003 sono stato fermo per poi ricominciare con le 4 tempi. 3° nella R6 Cup nel 2004, poi campionati monomarca. Supersport, Stock 1000 e l'approdo nella Superbike nel 2009 con il campionato italiano e 5 tappe nel mondiale: Donington, Misano, Imola, Magny Cours, Portimao.Il tuo attuale teamL'Althea Racing Ducati di Civita Castellana, team satellite della Ducati .Il tuo primo managerIl primo e unico, Roberto Schena, oggi anche ds del mio team.Le maggiori difficoltà nel praticare questo sport in Pugliala mancanza di strutture (le piste) e la mancanza di sponsor.Il tuo sognoL'ho già avverato partecipando al mondiale Superbike.

Di Pierharpo Marx

Ormai tutti hanno l'intervista doppia.Solo il Menante ha la doppia intervista dei cugini Marx.

Flavio Gentile, sulle orme di Valentino Rossi. Ha già iniziato ad evadere il fisco?Ancora no, anche perché non mi paganoSi dice che per andare in moto bisogna essere un po' pazzi. Lei a quale Centro d'Igiene Mentale si rivolge?Allo stesso di mio padreSua madre è italiana? Da brava madre italiana, anche a lei, prima della gara dice “vai piano”?Si, sempre. E aggiunge “non cadere”.Un recente studio finlandese collega l'andare il moto all'impotenza sessuale maschile. Giusto per curiosità: lei da quanto tempo non….?Da quanto tempo non vado in moto? Parecchio.Lei, oltre che motociclista, è anche titolare di una piscina. Si allena con l'acquascooter?No, figuriamoci. Non entro mai in piscina.Quando in moto finisce fuori pista, ci va sul dorso o a stile libero?Quasi sempre a stile libero con respirazione ogni quattro bracciate.Per uno che tra i nomi ha anche Impero, correre per la Ducati, non rappresenta un declassamento?Si, ma scendere è più facile che salire. E poi come avrei fatto a salire più su?

Di Piergroucho Marx

F.I.J.L.K.A.M.) presso la palestra della Scuola Media Statale “G. Pascoli ” di Fasa-no e la palestra della scuola di Danza “Nuo-vo Choreos” di Fasano. Atleti fasanesi, dei quali si va orgogliosi per i meriti consegui-ti durante la manifestazione che neanche la famosissima influenza “A”, ha potuto fermare. Su podio sono saliti al 1°Posto specialità kata a squadre M.le/F.le Angelo Palmisano (24 anni cintura bianca), Rosa Vinci (21 anni cintura bianca) e Tolomeo Ciaccia (11 anni cintura verde), 1°posto categoria Senior specialità kata a squadre M.le/F.le Giacomo Spalluto (25 anni Nera I° dan), Giuseppe Spalluto (23 anni Nera I° dan) e Silvestro Sabatelli (20 anni cintura arancione).Singolarmente invece sono saliti ancora sul 1° posto del podio per la specialità Kata singoli gli stessi atleti per la categoria Junior-Senior-Master bianca/gialla maschile Angelo Palmisano, per la cate-goria Junior-Senior-Master bianca/gialla femminile Vinci Rosa, per la categoria Junior-Senior-Master gialla/arancio Saba-telli Silvestro,per la categoria Esordienti verde/blu Ciaccia Tolomeo, per la catego-ria Junior-Senior Nere Spalluto Giuseppe ed un meritato 2° posto, anche se dopo il fratello, va a Spalluto Giacomo per la categoria Junior-Senior Nere. L'ASD CSEN Fasano Karate rappresentata dal suo presidente Giovanna Palmisano, si è distinta tra le altre società presenti alla manifestazione, portando a casa il merita-to 2° Posto specialità Kumite grazie al suo giovanissimo atleta Tolomeo Ciaccia (11 anni), il 4° Posto per i Kata a squadre, il 4° Posto per i Kata singoli, il 6° Posto per il Kumite ed il 4° posto assoluto tra le socie-tà. Di certo la società può andare fiera dei suoi, anche se pochi, atleti, non allentan-do la corda, continuano ad allenarsi con serietà e perseveranza. L'associazione è una realtà presente sul Territorio Fasane-se da già 3 anni, organizza corsi di karate per ogni età, presso la palestra della SMS “ G. Pas col i” d i F as ano i l Lune-di/Mercoledi/Venerdi dalle 18:00 alle 20:00 ed il Martedì/Giovedì dalle 20:30 alle 22:30 presso la scuola di Danza “Nuovo Choreos” di Fasano. I corsi sono tenuti dal Direttore Tecnico M° Antonio Argento Loconte III° DAN FIJLKAM e con la consu-lenza straordinaria del Maestro Giuseppe D'Arpa V° DAN e Allenatore di kata del Centro Tecnico Regionale della Fijlkam, l'Unica Federazione riconosciuta dal CONI in Italia per Judo, Lotta, Karate, Ju Jitsu e arti marziali.

F.A.

FASANO KARATE SEMPRE SUL PODIOL' influenza “A” non ferma l'ASD CSEN Fasano – Karate. Le terribili matricole dell' ASD CSEN Fasano-Karate, nel 2007 muove-vano i primi passi e con tutte le dovute cure si sono fatte grandi portando anche stavol-ta a casa ricchi premi. A Montesilvano (PE) Abruzzo si è svolta a novembre la 3° Coppa Italia GIAKAM, manifestazione che ha visto vittoriosi nelle gare di Kata e Kumite, alcuni degli atleti fasanesi allenati dal loro M° Antonio Argento Loconte (III Dan

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