IL MENANTE NUM. 4 APRILE 2010

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“TANTA AMOREVOLE ATTENZIONE” ELEZIONI REGIONALI Tutti i risultati per sezione ELEZIONI REGIONALI Tutti i risultati per sezione ANNO VII, NUMERO 4 APRILE 2010 € 1,00

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Mensile di politica, news, sport, cultura di Fasano (Br) e dintorni

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“TANTA

AMOREVOLE

ATTENZIONE”

ELEZIONI REGIONALI

Tutti i risultati per sezione

ELEZIONI REGIONALI

Tutti i risultati per sezione

ANNO VII, NUMERO 4APRILE 2010

€ 1,00

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pag. 2 aprile 2010

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LA SEMINA E LA RACCOLTA

pag. 3aprile 2010

Chiuse le urne, ultimati gli spogli, giunge il tempo della cosiddetta analisi del voto. Fior di commentatori, esperti e meno esperti, si affastellano nel tentativo di dare l'inter-pretazione del voto degli scorsi 28 e 29 marzo. Dà un po' di muffa, a dire il vero, questo atteggiamento; r icorda l'epoca in cui nelle sedi dei partiti si consumavano le ore e non pochi pacchetti di sigarette per dare un senso al voto espresso. Dice bene il neo governatore della Puglia; dei partiti dovrebbe rimanere il ricordo, neanche troppo cattivo, ma è giunto i l momento della svolta: parti-to, vuol dire, appunto, che è andato via, che è fuggito e con spirito nuovo bisogna accin-gersi a intraprendere un percorso nuovo. Come? Fatti del recente passato dovreb-bero costituire ottimi spunti di riflessione ed altrettanto eccellenti punti di partenza: la volontà popolare non merita, in quanto tale, di essere accantonata per il capriccio di qualcuno. Una prova: il risul-tato sbaragliante delle prima-rie di gennaio. Il corpo eletto-rale è in attesa di risultati concreti e soprattutto cerca misure vere per fronteggiare la crisi. Il risultato elettorale di Fabiano Amati a Fasano? Sorprendente, a dispetto di tutti coloro che riconoscono la città della Selva come città di destra. Otto mesi di impe-gno instancabile hanno naturalmente indotto i citta-dini a premiare chi, consape-volmente, ha affermato di essere solo a metà dell'opera. Non può non riscontrarsi la differenza rispetto a chi, nel pieno della campagna eletto-rale, ha addirittura promesso la guarigione definitiva dal cancro. Delirio di onnipotenza oppure malcelato tentativo di

considerare il corpo elettora-le alla stregua di un branco di pecore in attesa di essere condotto al pascolo? E' un grande errore sottovalutare l'avversario, ma è addirittura immorale prendersi gioco di chi è chiamato a scegliere il proprio rappresentante politico. Il Ministro Brunetta, candidato sindaco della città di Venezia, ha rimediato una clamorosa sconfitta, pieno com'era della boria di ammi-nistrare la collettività con gli stravaganti metodi già speri-mentati per i pubblici dipen-denti.I risultati delle urne di qualche giorno fa, al di là di ogni anali-si, al di là della conferma che il Centrodestra grazie alla Lega regge, che la Lega, a sua volta, è saldamente ancorata nel nord Italia perché dà la prece-denza ai cittadini delle Pada-nia a scapito di quelli del Sud, che la Puglia, da tacco della Nazione, si è trasformata in laboratorio di modernità, lasciano trapelare un unico dato: un corpo elettorale riesce a dare la prova che un'Italia migliore è possibile. Il tempo delle bufale camuffa-te da sogni ha stancamente ceduto il passo alle necessità stringenti della vita quotidia-na, al bisogno reale che non potrà mai trovare soddisfa-zione nella costruzione del ponte sullo stretto di Messi-na, ma solo attraverso l'at-tuazione della Carta costitu-zionale, il diritto al lavoro, all'istruzione, alla salute e soprattutto all'uguaglianza. E nonostante ciò, esimi rappre-sentanti del Governo si attar-dano a fantasticare sulle riforme, senza avere compre-so che la semina non è termi-nata e che la raccolta deve ancora venire.

Aldo Carbonaro

Sezioni Palese VendolaPoli

BortoneRizzi

1 269 435 56 12 204 361 63 13 222 302 56 14 166 240 55 05 201 355 47 26 181 316 53 07 176 331 42 38 223 377 52 29 235 348 45 310 185 347 39 111 152 234 37 512 221 272 35 313 247 280 56 014 173 201 45 115 213 340 44 216 182 214 22 217 237 353 64 018 192 208 38 019 267 226 70 220 212 372 70 121 227 324 53 022 230 458 74 123 254 161 65 124 262 338 46 125 279 322 93 026 283 334 102 327 278 240 83 128 209 227 63 129 214 209 77 030 318 332 52 031 134 143 39 032 207 222 111 133 142 176 165 134 167 214 155 035 6 27 10 036 184 126 26 037 275 215 41 038 265 267 83 3

Totale 8092 10447 2327 43

Fasano - Voti Presidenti per sezione

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pag. 4 aprile 2010

Lista 1 Lista 4 Lista 7 Lista 10 Lista 11 Lista 141 257 13 0 1 0 32 190 4 1 2 1 73 204 7 1 1 0 74 157 3 1 1 0 45 188 9 0 1 0 96 153 2 1 1 0 237 157 2 5 1 0 118 224 1 0 0 0 79 212 11 1 1 0 1110 175 5 0 1 0 311 134 7 1 3 0 512 202 5 2 0 1 1013 218 10 3 2 0 914 160 0 2 3 0 1215 157 8 1 2 0 416 171 8 0 0 1 217 223 8 2 1 0 518 173 2 2 0 2 719 237 11 6 3 0 320 206 2 3 1 0 321 207 8 3 3 0 422 202 7 2 2 1 1223 243 1 2 2 0 524 251 8 1 2 0 325 271 9 0 2 2 626 265 5 1 2 2 1027 256 0 0 0 1 1328 195 5 2 1 0 529 198 6 4 1 0 1030 276 9 3 3 1 1231 109 12 1 0 4 1432 177 4 0 0 1 2433 125 0 1 1 0 2634 138 5 2 0 2 2635 4 1 0 0 0 1

36 169 4 0 0 0 837 254 8 0 0 0 1338 254 7 0 1 0 3

Totale 7392 217 54 45 19 340Percentuale 36,87% 1,08% 0,27% 0,22% 0,09% 1,70%

Sezioni

FASANORocco Palese - voti 8.092 - 38,70%

Voti Liste collegate

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pag. 5aprile 2010

Lista 21234567891011121314151617181920212223242526272829303132333435

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Sezioni Lista 3 Lista 5 Lista 6 Lista 9 Lista 120 336 20 6 21 201 285 23 4 8 184 222 21 4 6 160 194 16 3 6 50 285 10 12 10 120 235 14 6 14 200 274 18 3 4 111 295 24 5 10 91 281 17 4 12 70 292 12 3 8 141 181 14 2 12 90 217 14 4 9 100 220 12 5 10 91 153 7 4 9 100 268 20 5 9 100 171 13 1 4 60 280 18 6 6 111 158 11 6 6 101 164 12 3 3 140 279 15 5 15 220 270 8 11 10 100 369 23 6 16 50 130 4 3 5 51 256 22 5 8 170 211 47 10 8 74 226 58 4 11 140 160 40 6 3 111 134 49 7 7 110 140 24 9 6 103 218 57 7 5 171 60 23 2 6 290 115 28 9 7 201 79 15 2 19 160 118 24 3 3 180 20 1 0 0 2

0 105 5 1 2 60 179 12 4 0 65 204 12 4 11 9

27 7784 763 184 309 45638,82% 3,81% 0,92% 1,54% 2,27%

FASANONichi Vendola - voti 10.447 - 49,96%

Voti Liste collegate

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pag. 6 aprile 2010

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Sezioni Lista 13 Lista 15 Lista 839 19 137 20 138 19 136 11 031 16 136 12 031 8 234 9 145 4 335 6 128 11 533 6 233 21 033 12 038 17 223 1 142 14 032 6 067 16 263 9 050 9 067 19 124 41 035 8 179 13 089 12 382 6 159 6 169 9 052 8 040 1 0

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Sezioni

FASANOA. Poli Bortone - voti 2.327 - 11,13%

Voti Liste collegate

FASANOMichele Rizzi - voti 43 - 0,21%

Voti Lista collegata

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pag. 7aprile 2010

TANTA AMOREVOLE ATTENZIONEFasano in Consiglio regionale. Dopo Peppino Martellotta, il fasanese Fabiano Amati è stato eletto consi-gliere regionale nella Provincia di Brindisi. Il più suffragato in Provincia: 10.024 di cui 6914 nella sua città. Lo abbiamo intervistato per raccogliere le sue sensazioni. Dopo quindici anni, Fasano ha un rappresentante in consiglio regio-nale. Cosa vorresti dire ad ogni tuo concittadino? Grazie. Perché non avrei mai potuto fare nulla senza avere saldi radici. Ora è tempo di costruire insieme. Ci è stata data una grande opportunità e sono felice di aver incontrato sorrisi e sguardi complici in questi mesi per

ciò che ho fatto e soprattutto per quello che faremo. Ci siamo alzati ed è una vittoria che appartiene a tutti.Non ci sono più bandiere dunque …Sì, ora non ci sono più né colori né bandiere. Ecco perché ho assunto un impegno: sono un consigliere regionale di Puglia. E sono soprattutto il consigliere regionale di chi non è stato mio elettore. Quando si entra in un'istituzione, chi ha un alto senso dello Stato sa bene qual è il compito della politica. Ho raccolto in questa campagna elettorale messaggi che chiedono alla politica di vivere senza affanno. Sono messaggi struggenti che ti richiamo ad una responsabilità. Il merito della politica è qui: le strade, le scuole, le case … le cose concrete. Di questo mi occuperò. È stata una campagna elettorale impegnativa per temi e per aspettative. Quando hai capito che potevi e che dovevi farcela?Capire ciò che dipende dagli altri è difficile. Tu puoi soltanto tentare di stabilire una sintonia, esprimere atti e linguaggio che s'incrociano con le aspettative degli altri. Ebbene l'unica cosa che avevo capito era proprio la sintonia, l'armonia tra i miei atti e le aspettative dei fasanesi. Poi i risultati sono venuti ed io sono rimasto stecchito per tanta amorevole attenzione.Sei stato uno dei primi sostenitori di Vendola all'interno del Pd. Non è stato facile fare l' “oppositore”. Dove hai trovato questa ostinazione?Sono grato a Vendola per il suo impegno in Puglia. Vendola è il più concre-to visionario nato dalla nostra terra. L'ostinazione deriva dalla connessio-ne con la realtà. Intorno alla politica pugliese degli ultimi anni si è creata quella connessione sentimentale di cui parla lo stesso Vendola. C'è adesione ad un progetto di cambiamento. Per cambiare bisognava continuare. La Puglia di oggi non è solo una terra di poeti. Tutt'altro. È una Puglia che guarda alla realtà delle cose. Perché tradire questo progetto? Difesa della gestione pubblica dell'acqua e contrasto all'insediamento delle centrali nucleari sono stati i temi principali della tua campagna elettorale. Come la Puglia dovrà continuare su questi fronti?Continueremo a lottare a mani nude perché quando si è tanti non si ha bisogno d'altro. Difenderemo la nostra terra dall'ipotesi della costruzio-ne di centrali nucleari. In campagna elettorale la corsa affannosa al voto ha sollevato silenzi ed ambiguità sul tema da parte del centro-destra. Il Presidente del Consiglio ha detto che la Puglia è una regione che non necessita di centrali perché energeticamente autosufficiente. Non ha detto però che esiste una legge e che esistono studi in base ai quali, data la morfologia carsica e non sismica del territorio, la Puglia è il primo sito sospettabile. Noi ci opporremo. E nel frattempo continueremo ad investi-re sulle energie rinnovabili, campo in cui siamo al primo posto in Italia. Come ci opporremo a qualsiasi ipotesi di privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato. La legge regionale sull'acqua bene comune ne è una prima prova. L'acqua è per noi pugliesi la nostra storia. Ci sono voluti anni per portare l'acqua in ogni comune della nostra Regione. Il Governo crede di applicare dovunque la logica del profitto. Noi siamo mossi da giustizia e libertà. Rispetto al contesto nazionale, la Puglia sembra dunque un'isola felice … Cosa possiamo “esportare” e cosa invece si dovrà migliorare?

Fuori dalle nostre mura possiamo esportare il monito a vivere da protagonisti. La vicenda pugliese reclama un protagonismo che nessuna nomenclatura è riuscita a domare: questo è un prodot-to da brevettare ed esporta-re, in tempi in cui è frequente osservare teste chinate e p r o p e n s e a d o b b e d i r e tacendo.Si parla della legge elettorale regionale. Troppi consiglieri. Qual è la tua opinione?È una legge elettorale bizzar-ra quella fatta nel 2005. Non capisco perché consenta l'ampliamento del numero dei consiglieri oltre quello previsto dallo statuto. Devo dire la verità; stando in consiglio regionale non si avverte l'esigenza di un numero così alto di consiglieri perché non è proporzionale all' impegno politico. Mi piacerebbe che tutti i cittadini sapessero quanti interventi, proposte di legge, interroga-zioni ha fatto ciascun consi-gliere. Non abbiamo affron-tato la questione nella precedente legis latura, sbagliando. Dovremo farlo ora. Assistiamo a dure prese di posizione da parte dei nuovi governatori regionali. Una su tutte: la questione della pillola Ru486. Euforismi post-elettorali oppure dobbiamo temere che dopo queste regionali l'Italia non sia più una?Sciocchezze post elettorali. In Italia c'è una legge, la 194 del 1978, che consente l'utilizzo di tecniche abortive meno invasive e dolorose. Punto e basta. Discorso diverso è l'impegno che lo Stato deve mettere in campo per evitare che una donna decida d'abortire per motivi economici: in questo caso è un delitto che nessuno faccia nulla per aiutare una donna che sta compiendo un atto che le produrrà un solco di dolore ed amarezza che nessuna felicità futura potrà mai ripristinare. Fasano negli ultimi mesi è stata protagonista di numerosi investimenti regionali. Quali sono le opere a cui presterai più attenzione?Cercherò di vigilare su tutto. Voglio impegnarmi nelle procedure di costruzione dell'ospedale Brindisi Nord e nella presentazione del proget-to esecutivo del porto di Savelletri. Una curiosità: quando hai capito che la politica sarebbe stata la tua compagna di vita?Quando mi sono convinto che è importante pensare alla politica come un fatto temporaneo della propria vita e quando ho deciso che per preserva-re la mia libertà era opportuno avere un mestiere.Poche settimane fa è uscita la ristampa de “La Puglia e il suo acquedot-to” di Michele Viterbo di cui hai curato la prefazione. Qui inviti a ricorda-re i grandi uomini che hanno seminato con fatica la nostra terra. Quali sono i giganti sulle cui spalle hai poggiato i tuoi piedi?Nella foga di salire sulle spalle di tanti giganti mi ritrovo a scalare sulle spalle di tutti. La vetta è lontana ma la vedo.

Francesca Radesco

Padula Anna Maria 1.631

Amati Fabiano 10.024

Monetti Antonio 1.631

Epifani Giovanni 5.380

Montanaro Vincenzo 4.313

Romano Giuseppe 6.264

Cappellini Vincenzo 4.420

PROVINCIA DI BRINDISI: I VOTI DI PREFERENZA DEI CANDIDATI P.D.

BRINDISI 548

CAROVIGNO 198

CEGLIE MESSAPICA 84

CELLINO SAN MARCO 19

CISTERNINO 621

ERCHIE 22

FASANO 6.914

FRANCAVILLA F.NA 126

LATIANO 154

MESAGNE 77

ORIA 165

OSTUNI 415

SAN DONACI 112

SAN MICHELE S.NO 10

SAN PANCRAZIO S.NO 394

SAN PIETRO VERN. 17

SAN VITO DEI NORM. 92

TORCHIAROLO 12

TORRE S.SUSANNA 27

VILLA CASTELLI 17

Totale 10.024

FABIANO AMATI I VOTI IN PROVINCIA DI BRINDISI:

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FASANO VOTI DI PREFERENZA

Candidati al Consiglio regionale Elezioni passate, tempo di fare qualche commento spicciolo, tenendo presente che i dati, attinti dal Comune di Fasano e dalla Regione Puglia, hanno carattere di ufficiosità. In evidenza i 6914 voti che, uniti a quelli raccolti in tutta la provincia, hanno reso Fabiano Amati il primo degli eletti nella provincia di Brindisi; discreta ma senza frutti la perfomance del vicesindaco Antonio

Page 9: IL MENANTE NUM. 4 APRILE 2010

pag. 9aprile 2010E

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Vito Decarolis per Italia dei valori 255 voti; Antonio Clarizio per Io sud-Mpa 205 voti. I fasanesi hanno anche consegnato 380 voti di preferenza agli altri candidati del Pd. Nel Pdl il vicesindaco Antonio Scianaro, con i suoi 4213 voti a Fasano, si è visto portar via dagli altri candidati della sua lista 1477 voti di preferenza.

Scianaro; seri dubbi invece riguardano le prestazioni offerte da Franco Mastro (913 voti) e Remo Semeraro (719 voti) che hanno diviso in due la torta dell'Udc e alla fine hanno lasciato il loro partito senza boccone. Per gli altri candidati fasanesi forse è meglio non soffermarsi più di tanto: Antonia Latartara per Alleanza di centro 12 voti, Francesco Loconte per I Pugliese per Palese 160 voti;

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pag. 10 aprile 2010

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LISTE

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LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO

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P.D. PARTITO DEMOCRATICO

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

LA PUGLIA PER VENDOLA

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ITALIA DEI VALORI - LISTA DI PIETRO

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Presidenti e Liste

•• Gelateria Pasticceria

FASANO (BR)C.so Vittorio Emanuele, 76

Tel. 080.4395739FASANO (BR) - Via De Deo, 10tel. 080 4427102

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pag. 11aprile 2010

CANDIDATO

CANDIDATO

CANDIDATO

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R. PALESE

N. VENDOLA

A. POLI BORTONE

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LISTE

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TOTALE

VOTI

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VOTI

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UDEUR POPOLARI

I PUGLIESI PER ROCCO PALESE

PENSIONATI

ALLEANZA DI CENTRO

LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO

POPOLO DELLA LIBERTA'

LA PUGLIA PER VENDOLA

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA - VERDI

LISTA BONINO - PANNELLA

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

ITALIA DEI VALORI - LISTA DI PIETRO I.D.V.

P.D. PARTITO DEMOCRATICO

CASINI LIBERTAS - UNIONE DI CENTRO

IOSUD - MPA

PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA

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615.064

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pag. 12 aprile 2010

LE FINESTRELLE SULLA DEMOCRAZIA

La realtà offre punti di osserva-zione privilegiata che consen-tono non solo di guardare, ma anche di capire e di riflettere. Il Palazzo di Città dispone di ampi balconi e numerose finestre, ma ve ne sono due, in particola-re, da cui è possibile e lecito spaziare con la mente e dare un senso concreto alle parole “democrazia” e “sovranità popolare”, le stesse che si trovano nel primo articolo della Costituzione e che spesso vengono utilizzate come mere formule di stile. Sono le fine-s t r e , a n z i l e f i n e s t r e l l e dell'ufficio elettorale; buona parte dei cittadini ha avuto, almeno una volta nella vita, la possibilità di entrarvi, per il disbrigo di una pratica o per acquisire informazioni o forse, più semplicemente, per mera curiosità. Dell'ufficio elettorale del comune di Fasano non passa inosservato l'ingresso: una scaletta che dall'ufficio anagrafe porta a una spaziosa sala che a sua volta conduce in una stanza e poi in un'altra ancora tra tavoli ovali, scriva-nie, schedari e miriade di fasci-coli accuratamente custoditi, uno per ogni elettore. Ma ciò che più incuriosisce sono quelle due finestrelle incorni-ciate di rosso, col vetro scorre-vole che si affacciano diretta-mente sull'ufficio anagrafe e indirettamente sulla sconfina-

ta platea degli “aventi diritto al voto”. Se si dovesse coniare una definizione per l'ufficio elettorale, la più appropriata sarebbe quella di “ufficio necessario”, perché il diritto al voto, insieme a quello alla vita, è ineliminabile, se non nei regimi dittatoriali più cruenti. Cosa succede all'interno di quelle stanze nel periodo che precede le consultazioni elet-torali meriterebbe una lunga dissertazione; innanzitutto, ha avvio un processo di espansio-ne materiale, diventano ufficio e l e t t o r a l e g l i s p a z i dell'anagrafe e, via via che i giorni passano, le aule scolasti-che dove vengono allestiti i seggi e persino le strade diven-tano veicolo privilegiato per l'esercizio del diritto al voto. Una metafora per descrivere l'ufficio elettorale appare ben appropriata. Un formicaio in perenne attività, in cui ogni componente – e nessuno se ne dolga se lo si appella col nome di “formica” - svolge il compito assegnato per formare un mosaico composito, quasi come se si attendesse il più rigido degli inverni e ci si dispo-nesse per affrontarlo: fascico-lare, archiviare, elaborare dati, predisporre nel dettaglio quanto serve per il fatidico giorno delle elezioni. Un lavoro che sembra interminabile, descritto così meticolosamen-

te dalla legge e dalla prassi da apparire il copione di un film, un calendario di eventi che giorno dopo giorno si susse-guono, come se si trattasse dei preparativi di una festa. Il lavoro prosegue spedito con un occhio all'agenda e l'altro alle minuziose circolari prefet-tizie, fino al momento in cui su inesauribili elenchi di persone vengono apposti piccoli sigilli in metallo. Così si custodisce la democrazia: quei minuti gan-cetti che legano i capi di robusti fili di spago racchiudono l'essenza del diritto di sceglie-re, senza distinzione alcuna di credo, di razza, di condizione sociale ed economica ed anche se si è deciso di dimorare in un posto diverso dall'Italia. E' questo il magnifico spettacolo

che quelle finestrelle incorni-ciate di rosso offrono agli spettatori, mentre all'esterno la campagna elettorale impaz-za con i suoi roboanti e talora fastidiosi suoni. Attività dispa-rate accompagnano il giorno fatidico e ciò che più sorprende è che alla domanda: “qual è l'obiettivo del lavoro di oggi?” vi è sempre una risposta di buon senso, slegata dall'artifi-ciosa discrezionalità-arbitrio di altre attività amministrative. Arrivano il giorno delle elezioni e poi quello dello scrutinio e il formicaio è sempre più bruli-cante, fino al momento in cui il risultato di un lavoro durato cinquanta giorni è mostrato alla Città e affisso alla porta di ingresso. La democrazia ha vinto ancora una volta, in barba a chi sperava il contrario!

Aurora Nardelli

“Scrivi un messag-g i o a F a b i a n o Amati” è una delle iniziative che ha animato la campa-gna elettorale del c a n d i d a t o p i ù votato (10.024 voti) della Provincia di Brindisi. Gruppi di giovani hanno percorso le vie del territorio per incontrare le persone e chiedere loro di parlare con Fabiano, con un messaggio appunto, una specie di promemoria da mettere in bacheca e soprattutto da non dimenticare. L'iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo, perché, in fondo, ognuno di noi ha qualcosa da dire alla politica, perché la politica la facciamo noi e solo noi scegliamo chi deve dar voce ai nostri bisogni. Tanti i messaggi pervenuti affinché nuove iniziative di lavoro possano trovare realizzazione concreta per non assistere impotenti alla cosiddetta “fuga dei cervelli”; tanti hanno chiesto di non dimenticare Fasano, la terra natia, la radice da cui è possibile muovere per intraprendere grandi imprese, qualcuno ha chiesto di non dimenticare mai i dimenticati, coloro che, nell'ombra e spesso in silenzio, contribuiscono alla crescita della società e chiedono solo di trovare una giusta collocazione all'interno di essa. Ultime, ma non per importanza, le segnalazioni del grave dissesto in cui versano le strade comunali, segno evidente che Fasano necessita di un biglietto da visita per i visitatori, ma anche e soprattutto per chi la vive ogni giorno.

A.N.

QUALCOSA DA DIRE ALLA POLITICA

Page 13: IL MENANTE NUM. 4 APRILE 2010

pag. 13aprile 2010

Page 14: IL MENANTE NUM. 4 APRILE 2010

pag. 14 aprile 2010

È strano. È stato strano svegliar-si la mattina dopo le elezioni regionali e percepire nell'aria che è accaduto qualcosa. Non è stato facile cominciare mesi fa un viaggio controvento. Sape-vamo il nostro porto. Ma ci sembrava sempre di non avere abbastanza naviganti e vele resistenti. Avevamo però quella tensione ideale che prende chi desidera vivere per gli altri e trova nella politica la migliore nave. Eppure, per difendere il progetto di cambiamento della Puglia di questi ultimi anni non è servito nient'altro. C'era accan-to a noi chi preferiva alla Puglia migliore scenari politici fanta-siosi e per questo ci intontiva di stanche e ambigue parole. Dicevano che eravamo solo un gruppo di ragazzini; la politica non poteva appartenerci. La tensione ideale però divampa-va ogni volta che si avvicinava qualcuno ad incoraggiare, ogni volta che si presentavano folle di Pugliesi ad ascoltare la poesia nei fatti. Ed ora sappiamo che quella tensione ideale è l'unica vera ragione che può guidare

chi è venuto alla politica. L'idea di giustizia e di libertà da difen-dere con le armi della concre-tezza. Sembrerà ai più, quella che scrivo, l'apologia di una tifoseria vincente o la coda euforica di una campagna elettorale. Io preferisco chia-marla comunione di pensieri. Così grande da abbracciare sempre più persone. Così forte da resistere alle chiacchiere di cavalieri serventi e veterani. “Scateniamo l'inferno” ha cominciato col dire chi nel gruppo degli indefessi pensato-ri era il gladiatore. Tutti sapeva-mo che dovevamo lottare a mani nude per difendere ciò che appartiene a tutti e ad ognuno. Non è mai stato un semplice plauso al lottatore vincente. Quell'unica voce era la nostra ogni volta che difende-va col coltello tra i denti la storia dell'acqua pugliese. Quell'unica voce era la nostra quando urlava il furto commesso bloc-cando i fondi Fas ai danni del Meridione italiano. Quell'unica voce era la nostra quando diceva che non ci avrebbe fermato nemmeno l'esercito per proteggere la terra di Puglia dal pericolo del nucleare. Perché ogni giorno cresceva e si nutriva di nuove energie il bisogno di unirsi. Un'occasione da non perdere, era quello che ripetevamo instancabilmen-te… per non fermarsi in quest'opera di politica concre-ta. E non ci siamo negli effetti mai fermati! Quanta strada, quanto tempo tra telefono e pc, quanti incontri, quante sere rivolte al giorno seguente! Credo che ricorderemo tutti l'aria del comitato: i bambini cantando invitavano a ballare in Puglia e il fruscio dei volantini si interrompeva sempre per l'ingresso di chi esordiva “C'è?”… “Chi?”… “Come chi? C'è? Lui!” - e sorridevamo perché non c'era più bisogno di un nome, tanto forte era la comunione di pensieri. Però, ci siamo fermati quando tra i tanti messaggi raccolti in giro per la città abbiamo letto: “Tu che

puoi, non dimenticarti dei dimenticati”. È qui tutto il senso dell'impegno politico. Qui risiede tutta l'ostinazione dei naviganti controvento. Da qui parte la bella politica. A tutto il resto non bisogna donare tempo. Nella nostra richiesta di mes-saggi, abbiamo incrociato le parole complici di tante perso-ne; si percepiva un entusiasmo attorno a quei pensieri comuni a cui non siamo abituati perché solitamente concentrati sulla estenuante difesa del piccolo affare personale. Questa volta c'era qualcosa di più. La sensa-zione che insieme possiamo lasciare un segno. Non è anneb-biamento da ultimi fasti. È la consapevolezza che quello che abbiamo vissuto è solo l'inizio. Migliaia di persone si sono unite in coro. È stato sorprendente trovarsi una sera circondati da

visi che sembravano sconosciu-ti. In realtà tutti avevano gli stessi occhi della speranza. Quando condividi te stesso ed un'idea c'è sempre un momen-to in cui capisci che nella difesa della bella politica non sei più solo. Non lo sei mai stato davve-ro. Abbiamo osato. E nell'osare abbiamo aperto una strada. Ora tocca a questa squadra non disperdere i semi e ricordare costantemente qual è il senso della bella politica. Qualcuno, vinto dalla caduta delle grandi teorie del mondo, continua a r i p e t e r m i c h e c o n f o n d o l'illusione con la realtà e che dalla sconfitta dei sogni arriverà lo sconforto. Io credo di non aver sognato. C'è una storia che abbiamo appena cominciato a raccontare. Scriveva un filosofo latino: nessun vento può essere favorevole per il navigante che non sa dove andare …. Noi sappiamo dove andare. È cambiato il vento.

F. R.

IL SENSO DELLA BELLA POLITICA

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RedazioneVia F.lli Rosselli, 51 - Fasano

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mensile

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Anno VII - n. 4Chiuso il 7 aprile 2010

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pag. 15aprile 2010

OCCORRE UN NUOVO SITO PER MERCATI E FIEREContinuiamo la nostra mini inchiesta inerente lo spostamento del mercatino settimanale a Fasano. Dal 1985, anno in cui il mercato si è trasferito dal centro di Fasano nella zona di via Nenni, viale Longo e via Giardinelli, nulla di definitivo è successo. Si è rimasti in una situazione di precarietà. Abbiamo intervistato Luciano Carparelli, imprenditore ed ex consigliere comunale della giunta De Carolis e Davide Carparelli, commerciante e presidente dell'Associazione Venditori Ambulanti. Due pareri importanti di chi il mercato lo “vive”.Luciano Carparelli, perché spostare il mercato? Vantaggi e svantaggi.Lo spostamento dell'area mercatale in un'area polivalente, centrale, che andrebbe pulita e ordinata, darebbe a Fasano un piccolo gioiello adatto a risolvere mille problemi. Riprendo quanto da voi scritto approvandolo in toto. Tra i mille problemi di Fasano, che un'area polivalente potrebbe risolvere, ci sarebbero i parcheggi, i capolinea per i bus, le zone per spettacoli viaggianti. Si potrebbe pedonalizzare l'area della Fogge e piazza Ciaia. Si decongestionerebbero tante zone di Fasano e, come parcheggio, si potrebbe servire chi arriva da Bari, Brindisi, Taranto e chi si incanala da Pezze di Greco. Storicamente si era mai pensato ad una soluzione simile?A fine 2000, con l'amministrazione De Carolis, ben tre Commissioni consiliari, la seconda, la terza e la quarta, avevano previsto lo spostamento dell'area mercatale in una zona diversa. Si cercava di dare a Fasano un'area polifunzionale. La zona prevista era quella di via Giardinelli angolo via Gravinella. Tale area era già inserita nell'elenco dei PRUSST a settembre del 2000 e sembrava essere lì proprio per questo scopo: area accessibile, rispondenza alla programmazione urbanistica di allora, centrale. Chi divenne sindaco successivamente, Vito Ammirabile, allora componente di commissione, era d'accordo. Vi dico di più: chiese di ampliare ancor di più la zona. L'iter proseguì, tutto pronto e una reale volontà politica, anche dei consiglieri di opposizione. C'era anche la possibilità di un project financing. Uno dei proprietari del terreno avrebbe voluto prendersi carico del progetto. L'area sarebbe stata data in concessione, il privato avrebbe creato un grande parcheggio e il Comune si sarebbe riservato l'utilizzo dell'area per più giorni, in modo da poter far svolgere mercati, fiere, e spettacoli. Per il parcheggio si sarebbero concordate le tariffe. Città turistiche come Polignano e Ostuni si sono già dotate di aree adibite a parcheggio, Alberobello le fa gestire ad una cooperativa. Avremmo risolto tanti problemi.Quale fu il motivo del primo spostamento?Nell'85, l'allora commissario prefettizio ordinò lo spostamento dell'area mercatale dalla piazza e dal corso Vittorio Emanuele per il rifacimento della pavimentazione. Si sarebbe dovuti in seguito tornare nella stessa area. I commercianti all'inizio non furono contenti. Ci si trovava in estrema periferia, con aree non attrezzate. Ci si voleva spostare in via Fratelli Rosselli e traverse. In realtà, date le pressioni degli abitanti di quelle zone, si spostò l'area in una zona che corrisponde a quella attuale. Nonostante il nostro sia, in alcune strade, un mercato percorribile per le autovetture, ancora oggi è un mercato precario e in alcune zone non presenta caratteristiche di sicurezza.Secondo lei c'è chi, politicamente, non è d'accordo su questo spostamento?Quel che non riesco a spiegarmi è come mai l'ing. Ammirabile, una volta diventato sindaco, non abbia proseguito l'iter dello spostamento del mercato e della creazione di un'area polivalente. Da componente di commissione era entusiasta di questa scelta, anzi… voleva ampliare la zona. Poi? Sembra tutto frutto della nostra mentalità politica; se l'idea non è la mia, allora non è buona. Nei primi atti della giunta Ammirabile, infatti, vi fu un dietrofront clamoroso con un atto che cancellò l'opera delle nostre commissioni.Luciano Carparelli ci parla con cognizione di causa. Residente della zona, è stato anche consigliere comunale e come tale aveva affrontato con impegno la questione. Il suo è il punto di vista di chi, da più di vent'anni, convive con i piccoli disagi dovuti a fiere e mercati. Tutti gli abitanti della zona vorrebbero più ordine e pulizia, pur tutelando gli interessi dei venditori. Ma l'area polifunzionale risolverebbe altri problemi della città. Le giostre, che durante la festa della Madonna sovrastano i balconi delle abitazioni. I circhi che, in condizioni igieniche disastrose, si accampavano nella zona. Per non parlare dei “ricordini” delle fiere e dei mercati, buste, carte e rifiuti vari che invadono giardini e balconi delle abitazioni dei residenti, nonostante il lavoro certosino degli addetti alla nettezza urbana.Come la pensa, invece, un commerciante ambulante? Quale il suo punto di

vista? Abbiamo intervistato Davide Carparelli, presidente dell'AVA, l'Associazione Venditori Ambulanti. Sig. Carparelli, è d'accordo sullo spostamento dell'area mercatale?Parlo a titolo personale, da commerciante ambulante. La situazione già descritta da il Menante, lo spostamento dell'area mercatale nell'area dell'ex orto in via Giardinelli, è logisticamente eccezionale. Servizi, spazi, metrature; se si è competenti nel realizzarla, tutti i miei colleghi avrebbero una sistemazione idonea e con la stessa metratura, i 32 metri quadrati previsti per legge. Tutti potrebbero utilizzare furgoni attrezzati. Si risolverebbero i problemi di viabilità e di parcheggio per gli utenti e per i residenti. La sistemazione delle bancarelle diverrebbe circolare, non danneggiando alcun commerciante e si potrebbe creare una divisione settoriale. In più, rimarremmo nella stessa zona, non arrecando problemi agli utenti e ai nostri amici venditori. Non so se gli altri associati sono tutti d'accordo con me, questa non è stata una questione ufficialmente trattata dalla nostra associazione. Lei trarrebbe vantaggi da uno spostamento?Personalmente credo che tutti traggano vantaggi da questo spostamento. Un mercato più ordinato, diviso settorialmente, concentrato, a vantaggio degli utenti e del nostro business. Si eliminerebbe il problema sicurezza (anche se il nostro, come viabilità, è uno dei migliori mercati della zona), tutti lavorerebbero meglio, compresi i vigili e chi è preposto al controllo. Per non parlare dei vantaggi che avremmo per l'utilizzo dei furgoncini con i tendoni, degli spazi e della pulizia.Storicamente si era già pensata una soluzione simile?Quando si spostarono nella piazzetta sopra i vigili, tra viale Romita e via Nenni, le bancarelle dei venditori delle “pezze vecchie”, si parlava di trovare una sistemazione definitiva. Era inutile ritrasferirsi nella vecchia zona, ormai. Le associazioni di categoria che ci hanno preceduto avevano affrontato già il problema, individuando anche loro l'area da noi descritta come possibile nuova ubicazione per le bancarelle.Perché non avete affrontato ancora questa problematica?Siamo una associazione nuova. Tra gli ultimi problemi affrontati con risposte più che soddisfacenti da parte dei nostri politici, ci sono stati lo spostamento dell'area mercatale di Torre Canne e la conferma di quella a Savelletri. Credo che, se siamo uniti, potremmo raggiungere anche questo obiettivo. A differenza di altri mercati, poi, ci sposteremmo di pochi metri in una zona attigua a quella attuale, senza creare disagi ai nostri utenti.Ci sono volontà politiche che ostacolano questo spostamento?Non credo, forse lo spostamento non viene percepito come un atto necessario. Da cittadino ritengo, invece, che la costituzione di questa nuova area polivalente sarebbe un fiore all'occhiello per Fasano. Troppo buono e diplomatico Davide Carparelli. Finora abbiamo raccolto una netta maggioranza di opinioni favorevoli allo spostamento dell'area mercatale. Il Comune disporrebbe anche di un'area attrezzata per gli spettacoli viaggianti e le fiere. In più, si risolverebbero problemi di viabilità, spostando i capolinea dei bus e creando parcheggi (decongestionando aree come quella di via Verdi ormai “ingolfatissime”). Il parcheggio potrebbe anche essere asservito al centro storico e per eventuali pedonalizzazioni del centro cittadino. I vigili avrebbero meno problemi anche per la sicurezza dei residenti e dei fruitori del mercato stesso. Tutti pareri raccolti ufficialmente, come quelli dei residenti. Pareri negativi? Qualche mosca bianca c'è tra i commercianti, soprattutto chi attualmente occupa legalmente il suolo in aree di cosiddetta “serie A”. Diverrebbe, nella nuova sistemazione, uguale ai colleghi, trovando una sistemazione simile a quella di tutti i venditori dello stesso comparto. C'è anche l'opinione di qualche moroso che, in caso di spostamento, dovrebbe sistemare i conti con l'erario per poter conservare il posteggio occupato oggi solo per graziosa concessione. Manca, tuttavia, ma si è disposti ad accoglierlo, un parere contrario motivato. Ah, scusate… ad oggi manca ancora la volontà politica. Se si comprendesse l'utilità di questo progetto, basterebbe davvero poco a riavviare e soprattutto a concludere un percorso iniziato dieci anni fa e bruscamente interrotto per ragioni forse non del tutto nobili. Maggioranza e opposizione, a prescindere da chi si prenderà i meriti, dovrebbero contribuire alla realizzazione di un piccolo grande gioiello a servizio dei fasanesi e dei visitatori tutti.

Gianluca Monopoli

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pag. 16 aprile 2010

DENUNCIA IL FRATELLO CHE LE ESTORCEVA DENAROPretendeva soldi dalla sorella con botte e minacce, fin quando lei non ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri. Lo scorso 21 marzo è scattata così la denuncia nei confronti di un fasanese. Stando alle accuse, l'uomo - un 39enne senza fissa occupazione - avrebbe più volte chiesto alla donna piccole somme di denaro per procurarsi alcol e droga.

Valerio FiumeARRESTO PER FURTOSorpreso a rubare in un'azienda d'arredamento. Lo scorso 2 aprile i carabinieri hanno arrestato un 40enne di Triggiano. I militari lo avrebbero pizzicato all'interno di uno stabilimento in contrada Lamacupa - tra Fasano e Pezze di Greco - mentre cercava di portare via alcuni mobili. Adesso l'uomo dovrà rispondere di tentato furto aggravato.

V.F.ARRESTATO UN FASANESE A CRISPIANONascondeva la droga nella sua auto. Lo scorso 21 marzo è stato arrestato a Crispiano un 23enne fasanese. I carabinieri, dopo averlo fermato sulla statale 172 per un controllo, lo hanno trovato in possesso di cinque grammi di eroina e di un grammo di cocaina. Ora l'accusa è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

V.F.VENTIDUENNE IN MANETTESorpreso mentre spacciava hashish. Il 31 marzo scorso a Torre Canne è finito in manette un 22enne di Fasano. I carabinieri, dopo aver notato due auto ferme in via del Faro, hanno cercato di raggiungerle riuscendo a bloccare quella guidata dal giovane. All'interno della vettura - stando a quanto riferito dai militari - c'erano cinque grammi di hashish già divisi in dosi. Gli agenti hanno perquisito poi l'abitazione del ragazzo dove sarebbe saltato fuori altro materiale per il confezionamento della droga insieme a 700 euro, ritenuti provento dello spaccio.

V.F.SEQUESTRATI PRODOTTI ALIMENTARI SCADUTIOltre due quintali di prodotti alimentari scaduti in un'azienda all'ingrosso di Fasano. A scoprirlo nelle scorse settimane gli uomini della Forestale. Sequestrati salumi, formaggi, barattoli di maionese e olive .

V.F.PRESO IL TERZO COMPONENTE DELLA BANDALo scorso 27 marzo è stato arrestato a Ostuni il terzo presunto responsabile della rapina al supermercato “Olive” di Cisternino avvenuta alla fine di gennaio. Si tratta di un 24enne residente nella Città Bianca. Il giovane era già finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale in occasione della cattura degli altri due - otto giorni dopo il fatto - e si trovava ai domiciliari. A questo punto per lui i reati ipotizzati - oltre a quello di rapina - sono ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi.

V.F.TRUFFA AI DANNI DI UN ANZIANOSi spacciano per benefattori e truffano un anziano portandogli via 10mila euro. A casa di un pensionato fasanese, una mattina di qualche settimana fa, si presentano due signori distinti e cordiali. Dicono di far parte - stando al racconto della vittima - di un'organizzazione che aiuta i sopravvissuti della Grande Guerra e di dover consegnare un lascito di 30mila euro a un cavaliere appartenente all'Ordine di Vittorio Veneto. Dopo qualche attimo, la svolta. Uno dei due scopre che l'ex combattente adesso è un ex in tutti i sensi. Ma se il cavaliere non c'è più, il gruzzoletto a qualcuno dovrà pur andare. I malfattori dicono al vecchio che quei soldi può tenerseli benissimo lui. A una condizione però. Che tiri fuori subito tutto quello che ha in euro per risolvere la grana legata al cambio della moneta. Il pensionato va all'ufficio postale e consegna tutti i suoi risparmi nelle mani dei due che a questo punto gli chiedono di acquistare una marca da bollo. Ma quando torna dalla tabaccheria, dei benefattori non c'è più alcuna traccia. Quando l'uomo capisce di essere stato raggirato si rivolge ai carabinieri. Con i pochi elementi a disposizione, risalire ai responsabili però non è facile. Il consiglio è quello di non lasciare entrare in casa sconosciuti che sostengono di essere funzionari di enti pubblici o rappresentanti di associazioni benefiche. Nel caso in cui sopraggiungesse il minimo dubbio, meglio avvertire il 112.

V.F.

ARRIVA LA CONDANNA PER L’AUTISTA DEL PULLMANDue anni e otto mesi di carcere. Questa la pena inflitta al 45enne autista di Mottola nel processo per la “strage dei nonni” che si è concluso il 25 marzo scorso. L'uomo era alla guida del pullman che il 6 luglio del 2008, lungo la statale 172 all'altezza della curva della “Madonnina”, si scontrò frontalmente con un tir. Morirono sei persone e altre trentanove rimasero ferite, tra cui lo stesso autista del pullman. La maggior parte di loro erano anziani di Alberobello che in quel momento tornavano a casa dopo essere stati alle terme di Torre Canne. Il 45enne dovrà inoltre risarcire quasi 250mila euro ai parenti di una delle vittime. La somma è stata decisa dal giudice a titolo di provvisionale. L'entità del risarcimento verrà invece stabilita in un separato giudizio civile.

V.F.RAPINA A SAVELLETRISequestrati, picchiati e rapinati. Momenti di paura, lo scorso 20 marzo, per il titolare di una nota pescheria di Savelletri e la sua famiglia. Tutto inizia intorno alle 22. Suo figlio sta percorrendo la statale che da Fasano porta alla frazione quando, all'altezza della curva “81”, viene speronato da una Bmw nera. Sceso dall'auto per accertarsi dell'accaduto, si trova davanti quattro banditi - armati fino ai denti e col volto coperto - che lo costringono a salire sulla loro vettura. Poco dopo i malviventi insieme all'ostaggio raggiungono una zona isolata nei pressi di un impianto sportivo. Lì cominciano a malmenare il giovane intimandogli di condurli nella sua abitazione. Il ragazzo però non ha le chiavi di casa e i banditi allora decidono di attirare suo padre con un pretesto. Arriva la telefonata del figlio che gli dice di essere rimasto in panne. Così, nel giro di qualche minuto finisce anche lui in balìa del commando. Viene picchiato e costretto a consegnare la chiave della cassaforte. A questo punto, mentre uno dei rapinatori lo tiene a bada, gli altri - accompagnati dal figlio - irrompono nella sua casa - dove in quel momento c'è la moglie -, svuotano la cassaforte, abbandonano il giovane nelle campagne insieme al padre e fuggono col bottino (40mila euro e un paio di preziosi Rolex). Si indaga intanto per risalire ai responsabili. I carabinieri stanno esaminando le immagini delle telecamere a circuito chiuso collocate all'esterno dell'abitazione. Dai primi elementi raccolti pare che i banditi avessero uno spiccato accento barese.

V.F.RITI DELLA SETTIMANA SANTA

Anche a Fasano, la Settimana Santa è stata celebrata con tanti eventi solenni. Il Giovedì Santo è stato dedicato ai Sepolcri, allestiti in varie chiese. L'affluenza del pubblico è stata, come di consueto, molto copiosa. Il Venerdì Santo, a partire dalle prime ore della mattina, le strade del centro cittadino sono state percorse da cinque processioni, accompagnate dai caldi raggi del sole (contrariamente a ciò che accade di consueto): "Ecce Homo" della chiesa S. Francesco d'Assisi, "Gesù sotto la croce " e "Cristo spirante" della chiesa Matrice, "La Pietà" della chiesa S. Francesco da Paola, "Gesù nel sepolcro" della chiesa dell'Assunta e infine "L'Addolorata" della chiesa del Purgatorio che hanno ripercorso la passione di Cristo. La giornata di Pasqua si è aperta con l'imponente processione "Gesù Risorto" organizzata dalla confraternita di S. Giuseppe e dalla chiesa Matrice.

F.A.

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pag. 17aprile 2010

PASQUETTA FASANESENon è Pasquetta che si rispetti, dalle nostre parti, se il consueto serpentone di auto dirette allo zoo non si affaccia sulle strade che portano alla nostra città. E anche quest'anno la tradizione è stata rispettata. Si può, ad ogni modo, catalogare quella appena trascorsa come la Pasquetta dei record in questo senso. Migliaia e migliaia, difatti, sono stati gli automobilisti che hanno avuto il coraggio e la pazienza (oltre che la follia) di approdare nel nostro famoso parco faunistico proprio nella giornata per eccellenza delle gite fuori porta. Traffico paralizzato, e naturali conseguenze: tamponamenti, qualche intervento delle autoambulanze per lievi malori, e forze dell'ordine in tilt per arginare l'assalto dei visitatori. Nello stesso tempo, meno problematica è apparsa la situazione nelle località marinare, dove in mattinata il traffico è apparso sostenuto, ma non troppo caotico. Tutto esaurito, invece, nei vari ristoranti, agriturismi, masserie. Nel pomeriggio, la situazione si è invertita. Migliorato l'afflusso allo zoo, dove la coda lunga per un bel pezzo della 379 e della 172 era decisamente smorzata, il traffico si era spostato a mare, dove in tantissimi si sono riversati complice anche il tempo clemente, per la famosa quanto orribilmente caotica passeggiata sulla spiaggia. E così, a conti fatti, più di cinquantamila automobilisti hanno invaso le nostre strade, e di conseguenza viene spontanea una piccola riflessione, fatta altre volte ma che è sempre bene rimarcare. Il nostro territorio gode di un indubbio appeal, nonostante il degrado che da più parti si affaccia nelle nostre località “di punta”. Le possibilità, a questo punto, sono due: o ieri la città è stata invasa da cinquantamila sconsiderati, tra stranieri, limitrofi, e fasanesi, oppure è ora che si faccia una bella riprogrammazione per la valorizzazione di quanto di più bello il nostro Comune possa offrire. Perchè se già ora la gente si muove in massa, si può solo immaginare cosa succederebbe se le nostre varie località fossero risistemate per bene. E non stiamo parlando di masserie a cinque stelle.

Fabio Cofano MANUTENZIONE IMMOBILIAggiudicata alla ditta “Masellis s.r.l.” di Sannicandro di Bari la gara per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili di proprietà comunale, nonché di quelli detenuti in gestione dal Comune di Fasano, per un importo complessivo di 244.290 euro. La durata dell'appalto è di un anno e riguarderà in particolar modo gli edifici sedi di istituzioni scolastiche, ma anche la manutenzione ordinaria degli uffici giudiziari, la sede del Municipio e delle dipendenze centrali, i cimiteri e gli immobili sedi della Circoscrizioni. Alla ditta “Pepe Impianti Elettrici s.n.c. di M. Armenise e A. Pepe” di Bari sono stati assegnati, inoltre, i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza della scuola secondaria di 1° grado “Galileo Galilei” di Pezze di Greco, per un importo di 254.210,64 euroSaranno infine appaltati a breve ulteriori lavori grazie ai fondi regionali, pari a circa duecentomila euro, che il comune di Fasano ha ricevuto per la risistemazione di alcune parti del campo sportivo di Montalbano. Gli interventi riguarderanno la manutenzione degli spogliatoi e la realizzazione della recinzione e dell'impianto di illuminazione.

F.A.POTENZIAMENTO DEL REPARTO DI ONCOLOGIASono state avviate immediate misure per il miglioramento delle condizioni logistiche dell'U.O. di oncologia dell'Ospedale Umberto I di

Fasano, al fine di aumentare il numero di posti letto e le risorse umane. Lo ha dichiarato, nei giorni scorsi, l'Assessore regionale Fabiano Amati, precisando che i posti letto saranno portati da otto a sedici, saranno reclutati due medici oncologi, un infermiere e un operatore socio sanitario, misure che di fatto raddoppieranno le risorse già a disposizione del reparto oncologico, istituto ex novo nel 2006. L'obiettivo è di garantire l'operatività del reparto dalle ore 8,00 alle ore 20,00 per cinque giorni alla settimana, per far fronte al continuo aumento della domanda.

F.A.LA NUOVA GIUNTA DEI RAGAZZILo scorso 11 marzo, nella sala consiliare del Comune, il Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi ha proceduto a ricomporre la propria compagine governativa, dopo le surroghe resesi necessarie. I neo Assessori sono: Angelo Rubino della scuola secondaria di 1° grado “Giacinto Bianco”, con delega al Tempo libero, Annarita Sansonetti del 2° Circolo didattico con delega alla Cultura, Antonio Mizzi della scuola secondaria di 1° grado “Giacinto Bianco”con delega alla Solidarietà, Manuela Palmisano del 1° Circolo didattico con delega alla Scuola. Il sindaco, Luca Fanigliulo, ha, inoltre, nominato vicesindaco l'assessore in carica Mario Schena della scuola secondaria di 1° grado “Giovanni Pascoli”.

LA DONNA E IL SUO MONDOE come diceva un proverbio cinese: “Il cuore di una donna è sfuggente come una goccia d'acqua su una foglia di loto”.Forse è proprio per questo che alcune donne sentono il bisogno di scrivere, forse il loro cuore così sfuggente non trova altro modo per esprimersi in un mondo che non dà sempre la possibilità di manifestare i propri sentimenti. È per questo che anche la città di Fasano ha istituito un premio, ormai nazionale, per celebrare questa creatura incompren-sibile, la donna. E quale miglior serata per celebrarla se non quella dell'8 marzo? Ormai da 22 anni infatti il C.I.F., Centro Italiano Femminile, organizza-tore del Premio Letterario Donna, in occasione della sua festa, la celebra. Quest'anno la manifestazione, tenutasi presso il Teatro Sociale, ha dato il giusto riconoscimento alle donne, e non solo. Infatti, da qualche anno, anche uomini appassionati di scrittura si sono fatti coraggio e hanno presentato le proprie opere. Il secondo posto è stato assegnato proprio ad un uomo, Giuseppe Vetromile di Napoli, autore di una poesia dedicata alle donne, “Lasciami dire”; il primo premio è stato assegnato alla veneziana Chiara Pinton con il componimento poetico “Donna a San Servolo”; mentre il terzo posto è andato a Elisabetta Liguori, di Lecce, con il testo “Imparare dalla terra”. Nella sezione giovani, invece, a trionfare è stata proprio la nostra città, Fasano, grazie al particolarissimo “Delirio da maturanda” di Serena Rosati. Sono state assegnate anche alcune menzioni speciali. La prima è andata alla fasanese Fiammetta Franci con “Il sonno di una bimba”, la seconda è andata alla “Ballata del cuoco” di Giovanni Contarino di Torino; infine, una nota di merito è andata anche a Giuliano Lazzarotti di Massacarrara con “Ma lui, mi sa, non conta quasi niente”. Il Premio Letterario Donna non è solo questo. Infatti, la serata è stata articolata in due momenti. Mentre il secondo è stato dedicato alla premiazione, il primo, è stato riservato alla presentazione del libro “L'abitudine al sangue” della scrittrice Giorgia Lepore, di cui sono state lette alcune parti significative che hanno stimolato un fecondo dibattito. Tutto sta nel non perdere questa tradizione che riesce ad unire molti fasanesi sotto un denominatore comune: la passione per la lettura e la scrittura, ma soprattutto per la lingua italiana. Lingua che qualcuno cerca di reprimere con ogni mezzo!

Annamaria Palmisano

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pag. 18 aprile 2010

Era solo un bimbo di 7 anni Romano Bianco, quando Franco Zizzi fu trucidato in via Fani il 16 marzo 1978 con quattro colleghi della scorta di Aldo Moro. La strage non lo lasciò, come fu per la maggior parte degli italiani, indifferen-te. L'assoluta eccezionalità della situazione era evidente, anche alla mente di una coscienza intellettuale in tenerissima età, che percepiva il contorno emotivo della vicenda senza poter compren-dere, ovviamente, la portata dei fatti. Che era enorme: il rapimento di un politico della Dc di primissimo piano era il segno dello scontro frontale dirompente tra Stato e Brigate Rosse, e tutto questo si univa al dolore di una famiglia di compaesani. Bianco, crescen-do, si è appassionato all'affaire Moro, intrigato dalle molte zone d'ombra che questa storia italiana ancora conser-va, è diventato giornalista ed oggi, trentanovenne, esordi-sce in libreria con “Via Fani ore 9.02", agile volumetto scritto a quattro mani con il brindisino Manlio Castronuovo per i tipi della casa editrice Nutrimenti, che verrà presentato a Fasano il 18 aprile alle 19:00 presso il teatro della parrocchia La Salette. Il libro ha già guada-gnato la ribalta nazionale,

venendo recensito da grossi quotidiani ed importanti riviste. Qualcosa ancora da dire, sulla vicenda Moro, esiste, e i due autori hanno deciso di farlo, scegliendo di mescolare l'impianto narrati-vo del noir, che rende la lettura avvincente, ad una struttura più tradizionalmente saggisti-ca, in cui sono riportati le testimonianze in modo fluido e meticoloso. Qual è il contri-buto che questo saggio aggiunge ad una trattatistica già vasta ed articolata? I due raccontano i fatti facendo parlare i testimoni oculari della strage. Gente che passava di lì per andare a lezione, per prendere un caffè o per recarsi a lavoro, e si è ritrovata coinvolta, senza avere il tempo di accorgersene, in un accadi-mento di enorme portata storica. Le testimonianze dei protagonisti diretti sono state riportate in un italiano rapido e leggibile, ben diverso da quello prolisso e pesante dei verbali. Ma, ovviamente, c'è piena corrispondenza nei contenuti. Questa intuizione consente, se non di gettare una luce nuova sui fatti, perlomeno di aprire delle crepe in una ricostruzione ufficiale che ancora oggi, a più di trent'anni, si mostra carente e lacunosa. Le testimonianze raccolte offrono maggiori garanzie di autenticità rispetto alla versione dei fatti ufficiale, che si basa sulla ricostruzione fornita dagli stessi brigatisti (il saggio si apre con il biglietto manoscritto che Morucci fece recapitare a Cossiga assieme al suo memoriale rivisto), o di altri protagonisti coinvolti a vario titolo. Da un lato, sono state raccolte “a presa diret-ta”, cioè a brevissima distanza dai fatti e poi riconfermate, e, dall'altro, sono bassamente manipolabili per l'estraneità alla vicenda dei testimoni, che non hanno dovuto affrontare lunghi procedimenti penali. Il

VIA FANI ORE 9.02 saggio si chiude con considera-z ioni inc is ive. Domande secche e scomode, cui però non si può rispondere con certezza. Si moltiplicano le incertezze, le ambiguità di una storia italiana che nel futuro ci riserverà ancora sorprese. La speranza rimane quella di

poter appurare pienamente tutta la verità su un caso controverso del la Prima Repubblica le cui radici affon-dano molto in profondità, coinvolgendo grossi attori dello scenario geopolitico mondiale.

Giuseppe Cofano

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Page 19: IL MENANTE NUM. 4 APRILE 2010

pag. 19aprile 2010

Appunti

E' stata appresa con stupore e meraviglia dai mezzi di informazione la notizia sull'ufficializzazione della candidatura a Sindaco di Margherita di Savoia dell'On. Gabriella Carlucci. “Mi auspico e, anzi sono indotto a ritenere, che l'On. Carlucci abbia espresso solo una sua disponibilità alla candidatura che rimane tale sino a quando non sarà definito il quadro complessivo della situazione locale” ha tenuto a sottolineare il Coordinatore Provinciale della Popolo della Libertà Francesco Ventola.

www.videoandria.com 26 gennaio 2010

Ufficiale: la Carlucci candidato sindaco del PdL a Margherita

www.sestaprovinciatv.com 13 febbraio 2010

La Carlucci continua la sua campagna elettorale iper aggressiva: tutti i lunedì arriva a Margherita di Savoia (dove non ha casa, ma assicura che la prenderà presto) e ci resta 24 ore per rilanciare promesse sempre più faraoniche: «Io ho portato la Coppa Davis in Puglia, posso fare di questa cittadina una nuova Fiuggi, anzi di più perché qui c'è il mare» dice. E poi, in un'intervista al "Giornale": «Ai miei comizi ci sono folle oceaniche». Il che, in un centro di 12 mila abitanti, è sicuramente una visione ottimistica della vita.

L'Espresso 19 marzo 2010

Si sono azzuffate davanti a 200 persone: protagoniste Gabriella Carlucci, ex conduttrice e parlamentare del Pdl, candidata sindaco del centrodestra nel Comune di Margherita di Savoia, nel foggiano, e Antonella Cusmai 36enne commercialista, militante del Pd e «punta di diamante» della lista che sostiene Bernardo Lodispoto, sfidante di Carlucci. Il «contatto fisico» sarebbe avvenuto nella sala di un albergo, a Margherita di Savoia, alla presenza di circa 200 persone. Le due donne ricostruiscono l'episodio in maniera differente ma entrambe ammettono che il «contatto fisico» c'è stato, tanto che Antonella Cusmai afferma di aver riportato un trauma al collo diagnosticato dai medici del pronto soccorso.

www.corriere.it 27 marzo 2010

"Il ceffone fragoroso alla Cusmai e a Lodispoto lo hanno dato gli elettori salinari con una schiacciante percentuale di consensi che sfiora il 70% . Li ringrazio tutti per questo risultato storico e per la fiducia incondizionata che hanno voluto concedermi.”

Gabriella Carlucci Adnkronos 30 marzo 2010

“La politica dell'odio, della calunnia, della diffamazione, della delegittimazione dell'avversario violenta e brutale è stata sonoramente sconfitta dalla politica del fare e del buongoverno".

Gabriella Carlucci tgsky24 30 marzo 2010

La domenicadelle Palme

Domenica delle Palme. La stessa domenica che, un anno fa, ha visto spezzate le nostre vite. Le carriole aquilane sono tornate in piazza, nonostante i divieti e le intimida-zioni. E le voci che davano rimandata per motivi elettorali la giornata di lavoro sulle macerie. Abbiamo trovato la Digos ad aspettarci alla villa comunale, stamani. Divieto categorico di introdurre le carriole in piazza Duomo. "Sono un simbolo elettorale", ci siamo sentiti dire. Alle nostre vibrate proteste, "siamo lavoratori", sono state sequestrate. Non ci siamo dati per vinti. Abbiamo raggiunto il presidio permanente in piazza Duomo ed abbiamo tirato fuori dal tendone le carriole che stavano lì dalla scorsa domenica. E ci siamo diretti verso piazza Nove Martiri, per ultimare il lavoro iniziato la scorsa settimana. Correndo e spingendo le carriole, abbiamo guadagnato la piazzetta attraverso i vicoli che costeggiano il corso. E abbiamo iniziato a spalare, come sempre. E nessuno aveva provveduto a svuotare i cassoni che avevamo riempito con il lavoro dell'ultima domenica. Ma la catena umana si è formata ugualmente. Tante persone hanno il desiderio di lavorare e di apportare il loro contributo materiale alla città. E si è cantato, mentre si lavorava. La Digos, imperterrita, rispettando ordini venuti dal Prefetto, che dice di averli ricevuti direttamente dal ministero, ha provveduto ad intimorire i cittadini. "Denuncere-mo all'istante i proprietari delle c a r r i o l e " , h a n n o t u o n a t o minacciosi. Chi è sopravvissuto ad un terremoto come il nostro, chi è sopravvissuto a mesi e mesi di soprusi che hanno calpestato i diritti e la dignità dei cittadini non ha paura. Men che meno di una carriola. O di una denuncia. Per prima mi sono assunta la paternità dell'attrezzo. Per prima sono stata identificata. Dopo si sono aggiunti gli altri. Mentre parteci-pavamo, a mezzogiorno, alla sempre più affollata assemblea cittadina, ci è giunto il verbale di sequestro che vi produco. Abbiamo riso, per non arrabbiarci. Ma tutto ciò è gravissimo. Continuano a calpestarci, pur

coprendosi di ridicolo. Non ci fermiamo qui. L'ho già detto. Lo ripeto. Le proposte per lo smaltimento delle macerie sono pronte in un documento detta-gliatissimo. E altri temi sono stati affrontati e saranno discussi in tavoli di lavoro che produrranno i documenti da sottoporre alle amministrazioni. Intanto si avvicinano i giorni dell'anniver-sario. Il 31 sarà trascorso un anno da quel giorno in cui la commissio-ne grandi rischi rassicurò la popolazione tutta dalla paura di una grande scossa. Ci invitarono a bere del buon Montepulciano d'Abruzzo. E a non pensarci. Mentre non si approntavano piani di evacuazione e non si predispo-nevano supporti in loco. La notte del 6 aprile, quasi un anno fa, erano in servizio solo quindici vigili del fuoco. Mentre qualcuno, lontano, rideva. E le macerie, e le nostre case distrutte sono ancora qui. Oggi. A dirci che poco è cambiato da un anno fa. Mentre, intorno alla nostra città, su quella terra che amiamo, incorniciata dalle nostre montagne, dicianno-ve nuove città, che resteranno lì per sempre, ci mostrano un territorio devastato dalla mano dell'uomo. Orribili casermoni che ospitano una piccola parte di senza tetto e che lasciano lontani dalla città ancora tanti. E tanti ancora, la maggioranza, a provvedere a se stessi da soli. Non so se gli Aquilani elettori vorranno premiare questo governo. Io ho votato. Con la nausea e la rabbia. Poiché la sinistra si è comportata in maniera vergognosa nella gestione del dopo terremoto. Avallando le sconcezze volute dal governo. Ma ho prefer i to scegliere il nemico interlocutore. Tornando nella casa che abito da qualche giorno, ho fatto scivolare lo sguardo sulle mie montagne, le ho accarezzate. Loro, almeno, non son cambiate. E mi danno sicurezza. E le amo. Così come amo la mia città martoriata. E la mia gente battagliera. Che non si arrende. Ci aspetta una settimana pesante. Le passerelle di politici, prelati, giornalisti sono alle porte. Resisteremo anche a questo.

DAL BLOG di Anna Pacifica Colasacco DAL BLOG di Anna Pacifica Colasacco

Signorina Margheritaaa

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pag. 20 aprile 2010

D O C U M E N T I

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CONTENZIOSO ENELIl sindaco di Fasano, Lello Di Bari, ha nominato la commissione a composizione mista (politico-amministrativa) per valutare la congruità della proposta transattiva avanzata dall'Enel, a seguito del giudizio intrapreso dal Comune (difeso dal capo dell'Avvocatura comunale, Ottavio Carparelli), innanzi al Tribunale Civile di Brindisi (sezione distaccata di Fasano) per richiedere alla società elettrica la restituzione, a titolo di indebito pagamento, di circa un milione e 700mila euro; questa somma è stata corrisposta dal Comune di Fasano all'Enel per la manutenzione della rete degli impianti di pubblica illuminazione esistenti in tutto il territorio comunale (Fasano centro e frazioni): manutenzione che, a seguito di consulenza peritale affidata dal Comune alla “Svim Service spa”, non sarebbe stata concretamente effettuata dall'Enel. Di qui la richiesta della restituzione della somma ed il giudizio pendente in Tribunale. La speciale commissione risulta composta da Leonardo Musa (consigliere comunale appartenente al gruppo di minoranza), Renato De Mola (consigliere comunale di minoranza), Damiano Ferrara (consigliere comunale di maggioranza), Francesco Convertini (dirigente comunale del settore Risorse), Antonio Carrieri (dirigente comunale del settore Ambiente e Territorio), Ottavio Carparelli (capo dell'Avvocatura comunale), Gianleo Moncalvo (consigliere comunale di maggioranza). Il sindaco, altresì, ha nominato coordinatore della speciale commissione, lo stesso Musa. I fatti. Il Comune di Fasano si è visto inserire in bolletta (in un arco di tempo che va dal '90 al 2000), oltre al consumo elettrico anche somme relative alla voce della manutenzione degli impianti, per complessivi un milione e 700mila euro circa. Fatto sta che il precedente dirigente comunale alle Risorse ravvide, analizzando le singole voci delle bollette ricevute dal Comune, quella che definì anomalia alla voce della manutenzione degli impianti che, secondo la tesi sostenuta in giudizio anche dal capo dell'Avvocatura comunale, Carparelli, non era stata di fatto effettuata. Il Comune ha quindi chiesto la restituzione di questa somma (la prossima udienza si svolgerà il 17 marzo nella sede del Tribunale di Fasano: ad oggi si è nella fase istruttoria e sono già stati sentiti diversi testimoni citati dal Comune). Così che l'Enel ha fatto recapitare a Palazzo di Città una proposta transattiva nella quale precisa di voler restituire la somma richiesta: 200mila euro in contanti e un milione e 500mila euro in opere di ammodernamento degli impianti d'illuminazione esistenti nel territorio comunale. Ma non solo. L'Enel propone la definizione della situazione relativa alla proprietà degli impianti stessi, giacché dei 5mila esistenti, 4mila sono di proprietà comunale, mentre i restanti mille sono di proprietà dell'Enel: la società elettrica, in sostanza, propone il trasferimento della proprietà al Comune anche di questi mille impianti. E proprio per «valutare la congruità e la convenienza per il Comune della proposta transattiva avanzata dall'Enel – spiega il sindaco Di Bari – ho nominato una speciale commissione, come, del resto, mi era stato demandato dal Consiglio comunale. Il neo-organismo potrà operare, per formulare un parere nello specifico, entro sessanta giorni a decorrere dal 15 marzo prossimo».

Uff. Stampa Comune di Fasano - 11 marzo 2010

Era ora che si assumesse un'iniziativa degna di nota. Per dovere di cronaca, è opportuno ricordare che sulla questione il comune di Fasano aveva già avviato un fruttuoso percorso per il recupero del dovuto,una volta acclarato il fatto che la manutenzione degli impianti, per quasi quattro miliardi del vecchio conio, non era stata effettuata seppur impropriamente fatturata al comune. Tale percorso fu interrotto bruscamente e lungamente all'indomani della caduta della Giunta De Carolis. Non si comprende la ragione per cui sono trascorsi nove anni, senza che le Amministrazioni succedutesi (a dire il vero, composte sempre dagli stessi personaggi) abbiano ripreso vigore solo adesso e solo dopo una formale richiesta in tal senso del Consiglio comunale.

a.c.

BRUCIATURA DEI RESIDUI DI POTATURADa qualche settimana, soprattutto a nord della Provincia di Brindisi, alcuni olivicoltori sono oggetto di controlli da parte della Guardia di Finanza che sta intervenendo su appezzamenti sui quali si sta procedendo, così come accade da secoli, alla bruciatura dei residui di potatura di olivo. I controlli si stanno concludendo con l'apertura di procedimenti penali a carico degli olivicoltori per la violazione delle norme sui rifiuti. Agli agricoltori viene contestata - secondo la Cia Puglia impropriamente - la violazione del Decreto legislativo 152/2006, riguardo lo smaltimento, commercio e intermediazione dei rifiuti, che prevede notevoli pene pecuniarie e risvolti di carattere penale.La Cia Puglia sulla questione ha già sollecitato nelle settimane scorse l'Assessorato regionale alle risorse agroalimentari chiedendo che venga fatta piena chiarezza, considerata l'inesistenza di una norma specifica a riguardo e considerato anche che altri corpi dello Stato non stanno applicando tali sanzioni. A riguardo proprio l'Assessorato regionale alle risorse agricole sta procedendo, su richiesta della Cia, ad uno studio legislativo in materia, in modo da informare correttamente sia gli agricoltori che gli organi preposti ai controlli.Non solo. L'altro ieri, proprio la Cia Puglia, con una nota a firma del vicepresidente regionale vicario Donato Petruzzi ha interessato della questione anche l'Assessore regionale alla ecologia Onofrio Introna.“La nostra preoccupazione – scrive la Cia Puglia ad Introna - è notevole in quanto già l'olivicoltura pugliese viene fuori dall'annata più disastrosa della sua storia recente; gli olivicoltori potrebbero anche non potare i propri ulivi ma sono costretti a farlo sia in virtù della Legge regionale 14/2007 sugli ulivi monumentali che li costringe alla manutenzione, ma anche in virtù degli impegni previsti dal regime di “Condizionalità” approvati con Dgr 525/2010. Pertanto, se a tutto questo si aggiungono i suddetti controlli attuati dalla Guardia di Finanza o da altri corpi dello Stato preposti, come potrebbe essere il Corpo Forestale, rischiamo di rendere le nostre campagne invivibili e di creare un clima di allarme sociale. Siamo anche convinti che – conclude la nota a firma di Petruzzi -, laddove vi fosse la possibilità di smaltire diversamente detti residui di potatura, senza aumentare i costi, gli agricoltori lo farebbero, ma ad oggi mancano le strutture e i mezzi anche finanziari per poterlo fare”.In conclusione la Cia Puglia ha chiesto ad Introna, nell'ambito delle competenze dell'assessorato alla ecologia, “di intervenire per fare in modo, anche attraverso la convocazione di un incontro, di arrivare ad un chiarimento, in modo da fornire agli agricoltori le giuste informazioni e da tranquillizzare gli olivicoltori, che da sempre hanno utilizzato il metodo della bruciatura per eliminare i residui della potatura, senza dimenticare che residuo della potatura di ulivo è anche la legna da ardere che si utilizza nei caminetti domestici”.

C.I.A. Puglia - 18 marzo 2010

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pag. 21aprile 2010

D O C U M E N T I

COMMISSIONE COMUNALE PAESAGGISTICA E' stata nominata la Commissione comunale paesaggistica di Fasano, in attuazione della Legge regionale n.20 del 7 ottobre 2009, composta da tre membri: si tratta di Giuseppe Spilotro (di Bari) docente di Idrogeologia applicata (Università della Basilicata), nonché componente del Gruppo nazionale Difesa catastrofi idrogeologiche del Cnr; di Cosimo Damiano Mastronardi (di Conversano), architetto che vanta una serie numerosa di importanti progettazioni per enti pubblici e privati di Milano, Bari, Firenze, Treviso, Livorno, Siena, Lecce, Roma, San Giovanni Rotondo; di Annalisa Rossi (di Turi), archeologa che vanta collaborazioni con l'Università di Bari e l'Archivio di Stato del capoluogo regionale pugliese. I tre esperti sono stati nominati dopo «aver vagliato i curricula di 44 professionisti che hanno risposto al nostro Avviso pubblico – spiega il sindaco Lello Di Bari – i cui termini per la presentazione delle domande scadevano il 25 febbraio scorso. Il solo criterio di selezione delle domande pervenute che ci siamo dati io ed il dirigente comunale del settore Territorio e Ambiente, Antonio Carrieri, è stato quello dei più corposi e migliori curricula. Un'operazione di trasparenza assoluta – sottolinea il sindaco – che ho voluto, data la delicatezza e la pluralità dei compiti che è chiamata a svolgere la Commissione paesaggistica». L'organismo deve occuparsi di valutare i progetti edilizi in base agli aspetti paesaggistici: dunque, ha competenza relativamente alla storia ed all'arte architettonica, al restauro, al recupero ed al riuso di beni architettonici e culturali, alla progettazione urbanistica e ambientale, alla pianificazione territoriale, alle scienze agrarie e forestali, alla gestione del patrimonio naturale. «Come si vede – puntualizza il sindaco Di Bari – l'attività della Commissione è vasta ed abbisogna, quindi, di grande preparazione nei più diversi settori da parte dei suoi componenti. Ho motivo di credere, data la perizia con la quale io e l'architetto Carrieri abbiamo selezionato i tre membri – precisa Di Bari - che il neonato organismo funzionerà al meglio, dando un importante contributo tecnico alla gestione del complesso settore urbanistico e di pianificazione territoriale del Comune di Fasano».

Uff. Stampa Comune di Fasano - 23 marzo 2010

VOTO ASSISTITOIl 28 e 29 marzo a.t., come cittadini della Repubblica siamo stati chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale. Tredici Regioni hanno organizzato e curato nel modo migliore tale evento; i candidati si sono spesi nella loro campagna elettorale per presentare e far conoscere al meglio i loro programmi e così via; insomma tutti hanno curato al meglio l'evento. E i cittadini disabili hanno potuto utilizzare il proprio diritto al voto? Per queste persone la possibilità di essere parte attiva del processo democratico, quale l'espletare il proprio diritto al voto, resta purtroppo ancora un'opinione per molti addetti ai lavori anziché un diritto. Come associazione, infatti, riceviamo segnalazioni di famiglie che hanno accompagnato il proprio familiare disabile a votare e vi hanno rinunciato, date le difficoltà che le commissioni hanno posto nel momento in cui il diritto al voto assistito doveva essere garantito. Dalle tante segnalazioni ne prendiamo una a caso: un genitore accompagna la propria figlia presso il seggio elettorale e dichiara subito che la figlia ha diritto al voto assistito. Pur avendo sulla tessera elettorale personale della ragazza la sigla AVD (assistito voto disabile), come da art.41del DPRn°570/60, il presidente del seggio per la sua incapacità nonché ignoranza arrecava disagio all'elettrice disabile, la quale, fortunatamente, era accompagnata dal genitore, che come persona informata, nonché determinata, a sua volta ha preteso il voto assistito mettendo in serie difficoltà l'intero seggio elettorale. Il problema quindi è: se altri accompagnatori hanno trovato la stessa arroganza nei seggi, l'Associazione alla luce di questo grave episodio si chiede se altri accompagnatori si sono imbattuti nello stesso disagio scontrandosi con l'ignoranza, la superficialità e l'arroganza da parte degli addetti ai servizi elettorali nel seggio, e simultaneamente se anche gli stessi hanno rinunciato a garantire al disabile il diritto di esprimere il proprio voto. A tale disagio non va omesso il paradosso di essersi imbattuti in cabine attrezzate – per modo di dire - e contemporaneamente circoscritte da barriere architettoniche. Da un sondaggio eseguito presso il Centro Diurno a cura della nostra Associazione, infatti, è emerso che su 30 ragazzi solo 5 hanno potuto votare. Alcune famiglie, per esperienza degli anni scorsi, hanno preferito non recarsi alle urne con i propri figli; altre sono state dissuase dalle problematicità manifestate dalle Commissioni poco attente e informate sul diritto al voto assistito. Coloro che formano i seggi elettorali facciano applicare la legge n° 17/03, da cui si evince che gli elettori disabili possono esercitare il diritto al voto con l'aiuto di un accompagnatore, rendendo tale operazione il più normale possibile senza suscitare curiosità altrui la quale spesso infrange la privacy.

Il Presidente dell’Associazione “La Fontanella” Rosa Potenza

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di Rosa Lombardi

La Regione Puglia ha destinato la somma di € 2.140.567,82 per la realizzazione di una residenza socio sanitaria assistenziale per anziani a Fasano (Br). Ne dà notizia l'assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati. I lavori di costruzione interesseranno un lotto di proprietà dell'Azienda Servizi alla Persona (ASP) “Canonico Rossini” situato nei pressi della strada comunale denominata “Gravinella” a Fasano. La residenza, con annesso centro sociale polivalente per anziani con servizio specialistico di connettività sociale, si estenderà su un'area di circa 6.200 mq e si insedierà su una superficie zonizzata dal Piano Regolatore Generale (P.R.G.) vigente come “Aree per servizi pubblici di quartiere” con simbologia “attrezzature di interesse comune”. La struttura progettata si articolerà in due corpi di fabbrica da realizzare ex novo, uno destinato alle Residenza Sanitaria Assistenziale e l'altro al Centro Sociale Polivalente e prevede l'erogazione di servizi assistenziali e socio riabilitativi ad elevata integrazione sociosanitaria. “Il mio impegno per la città di Fasano non si è interrotto nemmeno per un momento – ha detto l'assessore Amati - Il progetto che prevede la realizzazione di una casa di riposo per anziani con relativo centro sociale polivalente è articolato in modo da permettere una perfetta ottimizzazione degli spazi e dei sevizi alla persona, nel totale rispetto delle esigenze di tutti. La struttura sarà costruita nel totale rispetto della compatibilità ambientale, sarà elaborato su basi di ecosostenibilità energetica e si avvarrà di una tecnologia avanzatissima”.

Case per anziani

DALLA REGIONE 2 MILIONI DI EURO

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pag. 22 aprile 2010

D O C U M E N T I

PER LA SELVA COSTITUITO UN COMITATO PERMANENTEL’Associazione Pro Selva, presieduta da Rosanna Petruzzi Lozupone, ha incontrato nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale per segnalare disfunzioni e proporre suggerimenti al fine di rendere la collina fasanese più vivibile a villeggianti e residenti.Nella sala di rappresentanza del Comune, affollata da soci, abitanti della Selva e operatori commerciali e turistici, il sodalizio ha presentato al sindaco Di Bari, all’intera Giunta, a dirigenti e funzionari comunali e all’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, i risultati di un questionario diffuso tra i soci, i quali hanno segnalato, con accorata partecipazione, problemi piccoli e grandi della collina nostrana. Nel corso dell’incontro si è concordato che per migliorare la qualità della vita nella zona silvana vanno risolti tanti piccoli problemi, in attesa di scelte strategiche che pianifichino il futuro della collina fasanese.Dal punto di vista pratico è stato deciso di costituire un comitato permanente, comprendente rappresentati della Pro Selva e dell’Amministrazione comunale, che affronti le emergenze segnalate: dalla sicurezza al randagismo, dalla raccolta differenziata alla pubblica illuminazione, dagli approvvigionamenti idrici, alla viabilità. Inoltre alcuni tecnici, soci della Pro Selva, si sono dichiarati disponibili a presentare e redigere gratuitamente dei progetti per superare alcune delle criticità ravvisate.Del comitato operativo fanno parte, per la Pro Selva, la presidente Rosanna Petruzzi e la prof.ssa Maria De Mola, referenti per le problematiche inerenti il verde pubblico, la pulizia della aiuole, la potatura dei rami secchi e il ripristino dei numeri civici. Le sig.re Daniela Ballotta e Dorana Giannaccari seguiranno le problematiche inerenti i problemi di pubblica illuminazione. Dino Arnese ed Eleonora Labbate saranno i referenti presso il Comando di Polizia Municipale per ciò che riguarda la segnaletica, i sensi unici, i rallentatori e il ripristino della segnaletica delle fermate dei bus. Marilena Branchi sarà la referente del sodalizio presso la Monteco per le problematiche legate alla raccolta differenziata e alla raccolta dei rifiuti. Antonella Muolo e Giacomo Buongiorno rappresenteranno le istanze e le argomentazioni di ristoratori e albergatori presso l’amministrazione comunale. Rosanna Angelini sarà invece portavoce delle istanze di Laureto, l’altra grossa realtà collinare fasanese.A far parte del comitato progettuale per infrastrutture e servizi hanno dato la propria disponibilità i tecnici: ingegneri Giovanni Valentini, Francesco Quaranta, e Franco Romito, gli arch. Beniamino Attoma Pepe e Nicola Latorre, l’avv. Orazio Ferrara e il dott. Vincenzo Tanzarella.

Associazione Pro Selva - 15 marzo 2010

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CONTRATTI CON ARTIFIZI E RAGGIRISono decine, forse centinaia, i cittadini fasanesi che hanno cambiato fornitore di energia elettrica o gas, passando al mercato libero offerto da Enel Energia. E fin qui nessun problema. Ma se il cambio di fornitore è avvenuto con inganno allora il problema esiste ed è anche serio. “Nell'ultimo periodo abbiamo riscontrato numerosi casi, tutti molto simili, di utenti che, contattati dal locale fornitore di gas, sono venuti a conoscenza di aver cambiato inconsapevolmente fornitore elettrico e di gas, passando ad Enel Energia mercato libero e scoprendo l'esistenza di un contratto completo dei dati ma con firma palesemente contraffatta” dichiara l'avv.Enrico Digeronimo presidente della Federutenti Fasano. “In realtà è accaduto che nel mese di novembre scorso, molti cittadini sono stati contattati telefonicamente da un operatore spacciatosi per dipendente Enel il quale, con la scusa di sapere se l'ultima bolletta fosse stata pagata, acquisiva informazioni sui contratti di energia elettrica e gas in corso, facendosi rilasciare, con artifizi e raggiri, il numero cliente. Sta di fatto che, decorso qualche mese, solo nel momento in cui l'operatore del gas, nel nostro caso l'Attiva S.p.A., comunicava all'utente che non era più loro cliente e che di lì a pochi giorni sarebbe stata attivata la fornitura con una nuova società, il cittadino veniva a conoscenza dell'esistenza di un fantomatico contratto stipulato con Enel Energia S.p.A. recante in calce una firma palesemente contraffatta. Ovviamente è scattato il panico tra gli utenti coinvolti, per lo più persone anziane. Abbiamo provveduto a denunciare il caso alle competenti autorità giudiziarie, nonché alle autorità garanti competenti diffidando contestualmente Enel Energia a non dar corso al cambio di fornitura. Abbiamo altresì sollecitato i fornitori del gas e dell'energia elettrica a comunicare, in tempo utile, agli utenti, eventuali richieste di cambio di fornitura. Occorre precisare che Enel Energia è soggetto ben diverso da Enel Servizio Elettrico (ex Enel Distribuzione), vecchio e storico fornitore dei cittadini. Riteniamo che gli utenti coinvolti in questa vicenda sono numerosi e, in più dei casi, sono ancora ignari della vicenda. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini a verificare l'appartenenza al proprio fornitore e, in caso di irregolarità, a denunciare immediatamente il caso agli organi competenti per la tutela dei propri diritti”.

Il Presidente Avv. Enrico Digeronimo

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pag. 23aprile 2010

ELEZIONI REGIONALI 2010L'UDC di Fasano ringrazia gli elettori per il significativo risultato conseguito anche grazie al contributo degli amici “POPOLARI PER LA PUGLIA”, rappresentati dal dott. Franco Mastro, candidato nella lista dell'UDC. Esprimiamo soddisfazione per il brillante risultato ottenuto dal nostro candidato Remo Semeraro, classificatosi terzo nella lista provinciale. Sostenuti dalla volontà e dall'impegno coerente, continueremo a lavorare per la crescita di una nuova classe dirigente locale; il risultato di Remo Semeraro ci incoraggia nel proseguire l'impegno a favore del coinvolgimento di gente nuova, vera espressione del mondo che lavora e vive problematiche e speranze quotidiane.

Per il Coord. Cittadino Udc - 30 marzo 2010Giuseppe Martellotta, Peppino Minelli,

Marco Cofano, Vito Lombardi

D O C U M E N T I

L'Acquedotto Pugliese ha inaugurato il suo primo parco fotovoltaico sul grande serbatoio idrico della centrale di pompaggio del Parco del Marchese (Taranto). Lo rende noto l'assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, sottolineando che si tratta di una delle più grandi realtà di tutta Europa. L'installazione si estende su di un'area di circa 30 mila metri quadrati con una potenza di picco di un Mega Watt, composta da 4.620 pannelli fotovoltaici e da oltre 20 km di cavi nonchè sistemi intelligenti per la gestione in remoto. L'impianto di Parco del Marchese, dove è stata inserita l'installazione, ha una capacità di spinta di 7 mila litri di acqua al secondo e rappresenta un'eccellenza a livello europeo. Grazie a questo parco fotovoltaico l'Acquedotto Pugliese sarà in grado di produrre in un anno circa 1,4 mila kWatt/h, una quantità sufficiente a servire un Comune di 3.000 abitanti. Inoltre l'impianto consentirà il risparmio di circa 750 tonnellate annue di emissioni di CO2, contribuendo alla tutela dell'ambiente. Il parco fotovoltaico rientra in un più ampio progetto chiamato “Energia 10 in condotta” che prevede, a regime, la realizzazione di 10 centrali idroelettriche (di cui tre già attive) che sfruttano i salti dell'acqua trasportata nelle condotte, l'installazione di impianti eolici e fotovoltaici sui siti aziendali. Iniziative che, nel complesso consentiranno, a regime, di coprire fino a circa il 5% del fabbisogno elettrico annuo. A queste azioni si aggiunge il “piano di acquisti verdi” che prevede la riconversione di almeno il 30% degli acquisti in forniture eco-compatibili entro il 2010.“Ho provato una grandissima emozione – ha spiegato Amati - qualche giorno fa, leggendo le pagine de “Il Sole 24 ore” che, secondo i dati forniti dal “Solar Energy Report 2009”, indicava la Puglia come regione campione in Italia per potenza fotovoltaica complessiva installata. Il grafico riportato dal quotidiano indicava che la Puglia in questo campo è riuscita a superare anche la Lombardia. L' inaugurazione del parco dell'Acquedotto rappresenta un altro traguardo importante sulla strada che da cinque anni stiamo percorrendo per fare della nostra regione un'eccellenza nel campo delle energie rinnovabili. Il fatto che l'Aqp inauguri un parco fotovoltaico tecnologicamente avanzato è la chiara dimostrazione che si tratta di una realtà moderna, florida, all'avanguardia ed in perfetta sintonia con la linea assunta dal governo regionale che pone tra le sue priorità il rispetto dell'ambiente”.

AQP INAUGURA IL PRIMO PARCO FOTOVOLTAICO

Via S. Francesco, 9 - 72015 Fasano (Br) nei pressi del Torrione

tel. 080 4413662

DonnaOro

Dopo il Lunedì dell'Angelo un po' più in sordina dell'anno scorso, dovuto alle condizioni meteorologiche avverse, quest'anno l'afflusso dei visitatori è stato davvero da record e di conseguenza l'approccio festoso al Parco è stato anche molto impegnativo per i visitatori stessi, costretti ad estenuanti file con le auto per giungere alle casse di accesso, così come per tutte le Forze dell'Ordine locali che diligentemente e con la pluriennale esperienza già acquisita in tali situazioni, hanno davvero dato il massimo in impegno e profusione di uomini e mezzi, evitando ben peggiori situazioni di ingorgo. Si pensi che le colonne di auto si prolungavano per svariati chilometri, spesso anche in doppia fila, addirittura sulle Statali da Bari e verso Brindisi e Taranto, ovviamente tutte in senso “Zoosafari”, e che i veicoli venivano parcheggiati anche a molte centinaia di metri dagli ingressi, fin giù in paese. Tutto comunque si è svolto in perfetto ordine e controllo ed anche la giornata nel Parco è stata serena e senza particolari difficoltà. Vogliamo ringraziare pubblicamente tutte le Autorità che hanno permesso un simile miracolo, e cioè la perfetta gestione simultanea di diverse decine di migliaia di auto che contemporaneamente transitavano in zona, in primo luogo il Sindaco di Fasano, i Funzionari addetti del Comune, il Comandante Rosati della Polizia Municipale e tutti i suoi uomini, così come tutti i Comandanti di Compagnia e di Stazione e le pattuglie di Carabinieri, Polizia Stradale, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Protezione Civile, ecc. Davvero un grazie a tutti per l'ottimo lavoro e per aver sacrificato il proprio tempo in una lunghissima giornata che per questi operatori della sicurezza certamente non è stata né facile né tantomeno “festiva”.

Fabio A. RausaDirettore Zoologico ed Uff. Stampa/Pubblicità Zoosafari Fasano

ZOOSAFARI AFFLUENZA DA RECORD

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pag. 24 aprile 2010

FEDELI PER TRADIZIONELe colline si macchiano di giallo, imperano dorate le ginestre in fiore, gli ulivi massicci disegnano con i loro nodi annosi, forme di mostri dove le loro bocche scure si spalancano, con sorpresa, estraendo una lingua rasposa e pungente fatta di aghi secchi di pino e sterpaglie: sono nidiate pigolanti che sgusciano tra i rami. É il giorno di pasquetta, il lunedì dell'Angelo. La fede si mescola alla tradizione popolare, come la panna con il gelato al cioccolato: colori stridenti e gusti armoniosi simultaneamente si disciolgono, confondendosi e componendo un nuovo unico sapore. La religione si presta al folklore più di qualsiasi altra cosa. In realtà è solo la festa della primave-ra, della fertilità. In questo periodo, ma anni prima dell'eliminazione del paganesimo, la popolazione si rallegrava con banchetti, perché l'inverno era terminato, augurando-si buoni auspici durante la semina, per messi a venire. Giorni prima di pasquetta, tra messi violacee di stole e lungo addolorate processio-ni, la gente percorre strade lastricate di cera sdrucciolevole e moccoli votivi, si va' per chiese addobbate di germogli di grano, lacrime di resina e stille di sangue verniciate. La settimana santa vuole che si commemori la morte di chi non voleva la si festeggiasse. Cristo predicava tutt'altro e sulla croce gridò al cielo rabbuiato, che se si fosse potuto evitare questo sacrificio, avrebbe volentieri fatto a meno di percorrerlo e subirlo, come un agnello tra tavole imbandite di fede necrofila. Ma forse farnetico, o forse farneticano altri, messi in croce dalla crisi economica che gli ha svuotato l'addome, e guardano in cagnesco tiare dorate più di una ginestra in f iore. Del resto, l'importante è spezzare la noia

quotidiana. Passeggiare dinoccolati e mesti, durante orari inconsueti certamente è attraente, proprio perché inusuale. Vestire l'abito buono, per non essere criticati durante il sacro struscio, è una mentalità che proviene sicuramen-te da chi è avvezzo al giudizio, per fortuna le ore notturne in parte nascondono i rammendi, grazie all'oscurità o a discapito: dipende dai punti di vista. Rammendi storici e strascichi di funzioni medievali, dove cilici e statue legate alla colonna dovevano rammentare la provvisorietà della vita reale, come controrisposta a quella ideale sia tra fuoco e fiamme che tra nuvole e aureole. Ma la fede è un'altra cosa. È intimità, pensiero continuo e ricerca interiore all'infinito della conoscen-za di ciò che è incomprensibile, dove non conta dove si arriva, ma il percorso mentale. È fede ciò che ci accomuna non ciò che ci divide. Le crociate non sono fede, ma espansionismo. Baciare le statuette non è fede, ma idolatria. Fingere di lavare dei piedi o dare un buffetto a un adolescente non è fede, ma simbolismo. Ora mi chiedo chi sia più blasfema: io o chi nasconde e cerca di rendere spicciola la fede? La dottrina spesso si confonde tra fede e credenza. Il discorso è ostico, ma se non ci fossero tutti questi paramenti religiosi, gli scandali all'interno del clero riguardo la pedofilia non avrebbero tempi così lunghi per ottenere chiarimenti. Tutto il resto è folklore, compreso la focaccia di cipolle a pranzo il venerdì santo, perché questo dovrebbe essere un giorno di penitenza e di digiuno, mentre invece ci si abbuffa più degli altri giorni. Allora chiamia-moli “usi e costumi”, come stava scritto nei titoli dei paragrafi riguardo le popolazioni delle nazioni, nei testi di geografia di un

po' di tempo fa. La fede è un'altra cosa e chi vede la miscellanea, nel crogiolo di ideologie, come un minestrone tra carote, credenze, fede pomodori e tradizioni, potrebbe anche reagire in maniera inconsulta. Kamikaze in burqa verranno sempre giustificate, se questa è la realtà. Le colline si macchiano di giallo, imperano dorate le ginestre in fiore, gli ulivi massicci disegnano con i loro nodi annosi, forme di mostri dove le loro bocche scure si palancano, con sorpresa, estraendo una lingua rasposa e pungente fatta di aghi secchi di pino e sterpaglie: sono nidiate pigolanti che sgusciano tra i rami. E' il giorno di pasquetta, il lunedì dell'Angelo. Le graticole arrostiscono carne e i bambini tra i prati giocano a palla. Prendiamola come tale: una gita fuori porta. Ogni tanto serve staccare la presa e concedersi svago che rompa la routine. Gli asparagi selvatici si

nascondono tra i rovi, consapevoli della presenza strisciante di raccoglitori feroci, armati di coltelli spuntati, mandano in avanscoperta le lucertole per tentare invano d ' i n c u t e r e t i m o r e . B a m b i n i distruggono uova di cioccolato per una sorpresa, matematicamente deludente. Mi meraviglia come ogni anno si perpetui questa cosa, ma questo è il bello dei bambini: avere sempre la gioia e le emozioni per le sorprese, qualsiasi siano. Le tradizioni popolari sono una cosa bellissima ed è bene tramandarle, le feste anche, ma non capisco perché debbano sempre essere assogget-tate da un velo religioso. Ma forse lo capisco, si chiama i l potere dell'impossibile, il potere anche su una scampagnata. Mi meraviglia la gente che non fa caso a questo. Ma perché mi meraviglio? Immagino di essere stata trovata nelle sorprese di un uovo di Pasqua.

Giullaremissiva

NON SI PLACA LA POLEMICA SUL CROCIFISSO IN CLASSE

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pag. 25aprile 2010

I dubbi dubbi del Prof. Nicola Fiume

la vignetta è di Cosimo Rosati

FILOSOFIA E CIBOEsiste un sottile rapporto tra filosofia e cibo. La storia della filosofia può essere infatti analizzata filtrandola attraverso quella che è forse l'attività naturale più importante dell'uomo: mangiare.Per cui l'indiscutibile “Cogito ergo sum” cartesiano, alla luce del nuovo rapporto filosofia-cibo è da reinterpretare nel seguente modo: “Penso, dunque sono perché ho mangiato”; non avendolo fatto, Cartesio sarebbe morto e non esisterebbe né il “Cogito ergo sum” né tutta la sua filosofia.Questo rapporto filosofia-cibo non è esclusivo della filosofia moderna, ma affonda le sue radici fin nel pensiero aristotelico che fissando nell'esperienza il motore dell'essere fece dire al filosofo: “Che mi sono mangiato ieri, che mo' mi fa male lo stomaco?”E in tempi più recenti, non fu forse la filosofia positivista che fondava le sue basi sulla concretezza a far dire: “Che ci mangiamo oggi?”E prima di loro gli Illuministi; nella loro smania di celebrazione della logica e della ragione, non furono forse essi a dire: “Se il cavolo la sera ti fa male, mangiati un'altra cosa!”Anche nell'Idealismo kantiano e dei suoi successori non emerse forse l'idea, il progetto, la volontà che si riassumevano nel fatidico: “Quanto mi piacerebbe 'na bella aragosta!”Sempre meglio del Marxismo che categoricamente affermava: “L'operaio l'aragosta non la mangerà mai!”Per arrivare infine alla filosofia contemporanea, all'opposizione ottimismo-pessimismo insita nel comportamentismo di Lorenz e nell'esistenzialismo di Sartre che fecero dire al primo “Che mangiamo domani?” ed al secondo “Che mangiamo domani? … se ci sarà un domani!”

Ero depresso, disperato …non mangiavo più, non dormivo più …non riuscivo più a lavorare.Non avevo voglia di fare più niente.Niente amici, niente colleghi …piangevo e mi sentivo morire.Volevo morire.Quante volte avevo pensatodi buttarmi sotto un treno.Poi, improvvisamente, ho conosciuto lei.Le ho detto tutto di me,le mie angosce, i miei problemi,mi sono confidato …E' stata lei che si è buttata sotto il treno.Non ho voluto conoscere più nessunoper paura di fare una strage.

Profondissimo nero.

Dr. MARCELLA LATORRE

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pag. 26 aprile 2010

MODELLO NENETTA

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e-mail: [email protected]

François, Joseph e Jean Paul Frattini sono tre fratelli di 27, 28 e 34 anni. Italiani di pelle nera nati da papà italiano e mamma haitiana. Il 19 marzo scorso hanno provato a passa-re una serata insieme, tra fratelli, in un elegante locale della provincia di Brescia, dove vivono da sempre. Gli abiti, com'è ovvio, erano impeccabi-li, ma ai buttafuori questo non è bastato: i tre fratelli Frattini non possono entrare. Quando essi hanno chiesto candida-mente il perché, gli è stato risposto ammiccando “E dai ragazzi, lo sapete!”. E, per evitare di essere fraintesi, gli è stato spiegato: “Siete extraco-munitari e non potete entra-re”. I tre ostinati ragazzi non si sono arresi e hanno provato a

intrufolarsi ugualmente nel locale. Raggiunti da altri butta-fuori, sono stati accompagnati decisamente all'uscita. Non è servito ai Frattini mostrare i loro documenti perfettamen-te italiani: essere neri è una condizione che, per i buttafuo-ri di un locale bresciano, preva-le sulla legge.La signora Nenetta ha 50 anni e non s'è mai spostata da Fasano. Mercoledì 24 marzo, non sapendo affatto della vicenda dei fratelli Frattini, si è recata al mercato settimanale cittadino. Slalomando tra le decine di distributori di mate-riale pubblicitario elettorale, tentava di fare qualche buon affare tra le bancarelle. Nenet-ta ha visto in ginocchio un'anziana signora di etnia

Rom o Sinti (per Nenetta, semplicemente Zingara). Chiedeva l'elemosina. Nenet-ta le è passata accanto senza calcolarla troppo. È arrivato, invece, un vigile urbano che ha mandato via di malo modo la vecchia nomade. A quel punto Nenetta, invece di farsi i fatti suoi o, peggio, appoggiare l'azione del vigile (come avrebbe fatto una bresciana media) ha chiesto candida-mente al vigile: “Che male faceva? Non è anche lei una creatura di Dio?”. Il vigile fasanese ha risposto come avrebbe risposto un vigile bresciano: “Quando vengono a rubarvi in casa però non la pensate così”. La risposta di Nenetta, una bresciana non sarebbe riuscita nemmeno a

pronunciarla e men che meno a pensarla: “Ce cazz avè rubbè cher, ca nanz mandìn mang nz'ppat?” (trad. Non è plausi-bile che una donna così anzia-na possa costituire un pericolo per il patrimonio).Dopo i risultati elettorali del 29 marzo scorso, col trionfo della Lega nel nord del paese e la vittoria della sinistra in Puglia, il Centrosinistra italiano guar-da con fiducia e speranza alla nostra regione. Spera che Nichi Vendola faccia il miracolo e sappia esportare nel resto d'Italia il modello politico pugliese. Forse il Centrosini-stra italiano non ha capito che prima di esportare il modello Vendola, bisognerebbe espor-tare il modello Nenetta: il resto viene da se.

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pag. 27aprile 2010

PROVE DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA

“C'è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé”.Deve essere questo il pensiero dominante del Presidente del Consiglio che, all'indomani delle elezioni regionali, utilizza la pagina del sociale network più diffuso al mondo per promette-re che, non essendo in vista altre tornate elettorali, i prossimi tre anni, ovverosia la durata residua della legislatura, saranno spesi per approvare le grandi riforme di cui il Paese necessita. La riforma della giustizia, quella del fisco e dulcis in fundo quella dello Stato. Ovviamente, il tutto avverrà con l'apporto consulti-vo che i cittadini vorranno offr ire tramite facebook, perché l 'attuale Governo impronta tutte le sue attività allo spirito democratico di chi venera il Premier e volontaria-mente rinuncia ad ogni forma di opposizione, causa della fame nel mondo e di ogni genere di disgrazie, comprese le catastro-fi naturali. Viene spontaneo chiedersi perché il “verecondo” Presidente non abbia pensato nei due anni precedenti di abolire, pardon “congelare”, ogni forma di consultazione elettorale per procedere nella sua opera di trasformazione “democratica” del Paese e soprattutto dove affondi le radici la convinzione che i prossimi tre anni non saranno “funestati” dalla necessità di confrontarsi con i l corpo elettorale. Sarebbe bastato un piccolo decreto interpretativo approvato d'urgenza dal Governo per impedire a l Cavaliere di perdere due anni della propria preziosa esistenza dietro ad ogni forma di selvaggi-na munita di parvenze femmini-li. Due anni sprecati a combatte-re contro infiammatissime toghe rosse animate dal solo desiderio di turbare l'ordina-mento democratico. Ed oggi, dopo che facebook comincia a dare i primi segnali di obsole-scenza, il Presidente lo vuole trasformare in strumento per

l'esercizio corretto del potere democratico … e continua a far parlare di sé, col raccapriccio del redivivo Oscar Wilde. Facebook è paese popolar iss imo e popolatissimo che tollera la compresenza di anziani e bambini, single o accoppiati, dà lustro al desiderio di comunica-zione di ogni essere umano e consente lo sfogo spesso represso di fare pettegolezzi. Lo usa anche il sindaco di Fasano c h e n o n d i s d e g n a m a i l'appuntamento con i suoi numerosi amici per scoprire se qualcuno ha risposto all'arcano “Pensi che Lello sia affascinan-te?” o se sia stato “taggato in qualche post”, oppure se sulla “sua bacheca qualcuno ha lasciato una riflessione”. Anche così si amministra una Città, a suon di “Lello, sei affascinante”, oppure “Io alla Regione voto Palese”, o ancora facendo bella mostra delle foto di un'auto rossa che lui possiede, mentre gli altri è giusto che se la godano solo con facebook. Col social network è possibile stare vicini vicini al sindaco, scherzare, offrirgli un suggerimento, mandargli un regalino, propor-gli di convocare un consiglio comunale da tenersi proprio su facebook. Si potranno fare le stesse cose con il Presidente del Consiglio, rigorosamente dopo averne ottenuto “l'amicizia”, superato l'arduo dilemma se sia più giusto “dargliela” o “aspet-tare che te la chieda”. Tra un ammiccamento piccante e un voluto equivoco di natura spiccatamente sessuale, la democrazia avrà il suo falso sfogo, ma né facebook né altro schermo virtuale potranno impedire al pensiero di chi ha votato palese, pur non apprez-zando Palese, d i correre realmente libero, anche in direzione del negletto sprolo-quio, inevitabile punto di approdo di ogni forma di ossessivo tentativo di far parlare di sé. Con buona pace di Oscar Wilde!

Il Tulipano Nero

Facebook

L'ultima campagna elettorale ha raggiunto toni davvero cruenti. Alla fine, però, mi è parso di vedere qualcosa spuntare nel cielo, la luna: dietro quello spettacolo poco decoroso, c'era un poeta che raccontava le speranze della gente, che voleva fare di una regione come la nostra una perla in una nazione dove vige l'oscurantismo, cioè dove l'informazione viene addirittura vietata. Eppure, si devono accettare gli scandali del Presidente o, se si preferisce, del cavaliere Berlusconi e del suo Governo. “Spunta la luna”, così ho voluto intitolare queste riflessioni, perché mi è parso di vedere la nuova cultura che ha preso piede con Vendola Presidente.

SPUNTA LA LUNA

ANGOLO DEL LOTTONumero del mese 33.

Possibile ambo 33 e 19.

Possibile terno 33-19-50.

Ovviamente sulla ruota di Bari.

Buona fortuna.

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pag. 28 aprile 2010

Oggi le aziende hanno bisogno di parlare in modo chiaro al proprio pubblico. L'attuale mercato globalizzato vede al suo interno una spietata concorrenza di prodotti simili, che per sopravvi-vere e non scomparire devono necessariamente caratterizzarsi e distinguersi in alcuni aspetti.Molte volte non ci accorgiamo che possiamo comprare una crema di bellezza ad un prezzo più basso, solo se la confrontassimo ad un'altra meno famosa con gli stessi “effetti benefici”. Ma perché compriamo proprio quella crema? Cosa ci spinge a farlo? Del resto, come dicevamo, se abbia-mo un po' di pazienza e confron-tiamo le etichette ci accorgiamo che possiamo risparmiare ed avere un prodotto uguale. Dun-que insisto, perché compriamo proprio quella più costosa?È qui che entra in ballo il valore percepito della marca, cioè il rapporto tra i benefici percepiti ed i sacrifici sostenuti; più noi perce-piamo utile quel bene o sevizio, più saremo disposti a spendere per ottenerlo. Allora le aziende che vogliono resistere alla concor-renza e/o lanciare un nuovo prodotto sul mercato senza rimetterci, cosa devono fare? Sviluppare strategie di comunica-zione d'impresa.La comunicazione d'impresa prevede che ci sia da una parte un committente (un'azienda, un partito politico, un individuo, etc), e dall'altra un pubblico di riferi-mento, il probabile target.Che cos'è la comunicazione d'impresa? Un esempio potrebbe essere la pubblicità, oppure il direct marke-ting, gli eventi, le sponsorizzazio-ni, siti internet, immagine coordi-nata, relazioni pubbliche e promo-zioni.Ma facciamo attenzione non tutte sono necessarie ai nostri fini aziendali. In questo momento vi starete ricordando la telefonata di quell'ipotetico consulente pubbli-citario che vi prometteva una sponsorizzazione che avrebbe

fatto lievitare del 300 per cento i vostri utili e che avrebbe portato al top il nome della vostra azienda, non è vero? E vi ricorderete anche quanto avete faticato a riaggan-ciare il telefono. Infatti, in ogni strategia di comunicazione c'è una definizione degli strumenti più idonei al raggiungimento degli obiettivi prefissati, ecco perchè è necessario conoscerli, al fine di prevenire il rischio di incappare ancora una volta nei soliti ciarlata-ni che pur di prendere una provvi-gione, sarebbero disposti a venderci uno spazio pubblicitario sul sito tal dei tali visualizzato solo in lingua araba o uno spot su una tv privata del trentino gestita da “Mediaset” dove la maggior parte non possiede un televisore; o peggio, sulla nota rivista degli amici delle cavallette distribuita in 99 copie a Paperopoli e dintorni, il tutto realizzato dalla famosa agenzia pubblicitaria di famiglia. Accipicchia!Prima d'illustrare gli strumenti nel dettaglio, è bene ricordare alcuni episodi realmente accaduti.Secondo voi le grosse aziende non sbagliano mai in marketing e in comunicazione, buttando al vento milioni di euro? Ebbene sì. È il caso di Coca-Cola, che è stata costretta a ritirare dal mercato spagnolo tutte le bottiglie di 2 litri, dopo aver scoperto che la maggior parte della popolazione non possedeva un frigorifero abba-stanza grande da contenere il prodotto. Anche Philips ha dovuto ritirare i suoi rasoi dal mercato giapponese perchè non si adatta-vano alla dimensione delle loro mani, molto più piccole delle nostre. O il lancio dell'Aspirina in Arabia Saudita dove un annuncio raffigurava da sinistra a destra tre foto: una donna che sta male – un'aspirina – una donna che sta b e n e ( s t o m a l e , p r e n d o un'aspirina, sto bene); peccato che in Arabia si legga da destra verso sinistra quindi: sto bene, prendo un'aspirina, sto male. Questi sono solo alcuni degli errori che si possono compiere trala-

sciando alcuni aspetti fondamen-tali della disciplina. Adesso possia-mo illustrare gli strumenti della comuniazione d'impresa.Il direct marketing: attraverso un database che comprende nomi, indirizzi, sesso, età, attitudini all'acquisto, permette di inviare messaggi ai consumatori diretta-mente interessati a quel prodotto. Questo rende possibile l'attua-zione di una comunicazione diretta, personalizzata e mirata.La pubblicità: le campagne pubbli-citarie si distinguono in: campa-gne istituzionali, che hanno l ' o b i e t t i v o d i r a f f o r z a r e l'immagine aziendale; campagne di prodotto, dedicate ai singoli prodotti e servizi. Di solito la pubblicità è creata e concepita all'interno di un'agenzia di pubbli-cità, o in uno studio di consulenza esterno.Eventi e sponsorizzazioni: le sponsorizzazioni permettono ad un marchio di aumentare la propria notorietà e posizionarlo in una fascia più alta. Le più diffuse sono sportive, culturali e sociali. Esse racchiudono sempre un rischio, ad esempio: per le sponso-rizzazioni sportive quando il nome del marchio è raffigurato sulle magliette borsoni, auto, etc., può da una parte diventare oggetto di tifo delle tifoserie, e dall'altra può addirittura danneggiare l'immagi-ne aziendale se la squadra non raggiunge i risultati previsti.La realizzazione di un evento sicuramente provoca un investi-mento maggiore rispetto alle sponsorizzazzioni, ma a differen-za permette di avere una maggio-re visibilità e di mettere a punto delle strategie mirate al pubblico di riferimento. Di solito gli eventi si organizzano per lanciare un nuovo prodotto sul mercato o riposizionare il nome dell'azienda. Questi sono organizzati e gestiti da agenzie di comunicazione o di relazioni pubbliche.Le relazioni pubbliche: (attenzio-ne a non fare confusione con i ragazzi che danno le riduzioni per le discoteche spacciandosi per

P.R., oppure peggio, non confon-diamoli con quelli che lasciano annunci sui giornali: “A.A.A. Incantevole professionista di Relazioni Pubbliche (100-60-90), offresi come occompagnatri-ce…”, non facciamoci ingannare, le relazioni pubbliche sono un'altra cosa). Le Public Relations possono essere interne ed ester-ne; quelle esterne hanno lo scopo di rafforzare l'immagine ed il consenso aziendale, consolidan-do giudizi positivi verso i suoi pubblici di riferimento che sono i media, le istituzioni (public affair e lobbing), i consumatori, i clienti, etc.; le relazioni interne rafforza-no il dialogo tra dipendenti, collaboratori, azionisti, e fornitori, attraverso la pubblicazioni di giornali aziendali e incontri informativi.L'immagine coordinata: riguarda il sito internet, il marchio, i colori aziendali, il logotipo, la carta intestata, le buste postali , l'insegna, le tute degli operai, il modo con cui la segretaria rispon-de al telefono, etc. La Corporate Identity comprende tutti quegli elementi che caratterizzano e che distinguono l'azienda all'esterno e che la rendono riconoscibile subito al pubblico.Adesso vi chiederete: “che ci vuole a fare un'etichetta, chiamo l'amico di mio figlio che è tanto bravo in grafica, mi intreccia due o tre parole e faccio un bel logo aziendale…; chiamo il mio amico fotografo che ha fatto il filmino a mia figlia per il matrimonio e gli faccio girare uno spot strepito-so…”. Sembra sempre tutto facile, ma le cose non stanno cosi, la comunicazione d'impresa è un'altra cosa.Ecco qui che nasce l'esigenza di rivolgersi a professionisti della comunicazione, e non ad un semplice studio grafico o creativo, che non ha basi in marketing.Per questo nei prossimi numeri continueremo a parlare di altri aspetti della comunicazione come: i mezzi; le figure; i profes-sionisti della comunicazione.

BROGLIACCI DI COMUNICAZIONE – 1^ parte di Paolo Pugliese

COMUNICAZIONE D'IMPRESACome accrescere l'immagine aziendale, difendendosi dagli impostori

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pag. 29aprile 2010

Nella nebbia del Tensostatico

BASKET FASANO AVANTI TUTTASi avvia alla fase dei playoff promozione l'avventura del Basket Fasano in serie D. È inutile nascondersi, l'obietti-vo è la scalata alla serie C regionale. Un secondo posto consolidato nel girone (pur sperando nel crollo della capolista). Un coach di lusso per la categoria, Gigi Santini. Un play di livello superiore, Ciccio Colucci. Gianlori Sibilio e Riccardo Argento a cui si è aggiunto l'esperto talento Edo Passante sotto le plance. Il giovane Gentile, monopoli-tano, un cambio di lusso, Francesco e Domenico Rosato coadiuvati dal brindi-sino Walter Masi, tre under eccezionali per la categoria. Una società che non ha lesinato euro per gli ingaggi degli atleti, un pubblico numeroso e caloroso (a volte fin troppo). Roster stellare, se solo ci fosse stato un tiratore sarebbe più che completo. Ingaggi da serie superiore e organizzazione perfetta, amalgama adatta al salto di categoria. Siamo pronti per gli incontri che contano, sono pronti per gli incontri che contano. Che la cavalcata, speriamo trionfan-te (vale una mescolata di parti intime), abbia inizio.

Fasano merita una serie superiore, dati gli investi-menti e la solidità societaria. Lo spettacolo è assicurato, signori, affluite al tensostati-co… anzi no. Perché? Perché la struttura, purtroppo, non è idonea alla squadra che ospita. Rimarreste alla porta, paradosso della seconda cittadina della provincia di Brindisi, handicappata dalla m a n c a n z a d i s t r u t t u r e sportive adeguate. E per l'anno prossimo? Crediamo che la società non sappia cosa augurarsi se si sale di categoria… un mag-giore afflusso di spettatori? E dove li ospiterebbe, sui balconi delle case circostanti? O un cambio di palazzetto, emigrando nel la v ic ina Cisternino? In attesa che privati mettano mano ai portafogli per completare il palazzetto di Vigna Marina si continua a navigare a vista, specialità ormai nota a tutte le società sportive serie del nostro territorio. Da parte nostra e di tutti i tifosi di basket, due grossi in bocca al lupo. Il primo per la scalata alla serie C, il secondo per l'arrivo di una struttura più idonea.

G.M.

LA JUNIOR VOLADa dove partiamo? Dalle finali scudetto dei grandi o dai trionfi nei campiona-ti di categoria dei piccoli? Dici Junior Fasano e dici successi. La squadra senior si accinge a giocare la semifinale per lo scu-detto. Non si conosce ancora il nome dell'avver-sario, Bologna o Conver-sano, ma è certo che da sabato 10, data di parten-z a d e l l ' u l t i m a f a s e dell'Elite di pallamano, il Fasano sarà importante protagonista. Prima ha raggiunto una tranquilla salvezza, levandosi la soddisfazione di battere in casa le tre grandi Bolo-gna, Casarano e Conver-sano. Poi ha rifiatato nella seconda fase, quella che ha stabilito gli accoppia-menti finali dei play-off, non senza però aver fatto tremare a casa loro i campioni d'Italia del Casarano, che hanno vinto in rimonta solo grazie ad un gran finale. Ora, infine, non rimane che dare tutto in queste due partite (con la possi-bilità di un'eventuale bella), in Emilia o in Puglia, per arrivare il più in alto possibile. È certo che l'anno prossimo, come minimo, sarà Challenge Cup, cioè Europa. Ancora Europa. Non male per una squadra che non ha le potenzialità economiche delle tre grandi e che, sfruttando un eccelso vivaio, riesce a competere levandosi belle soddisfa-zioni. Parlavamo proprio del vivaio. Anche lì, non c'è che l'imbarazzo della scelta. L'under 18 ha

trionfato nella prima fase del campionato regionale ed ora deve disputare la seconda per accedere al torneo nazionale. Dopo aver vinto quasi tutte le partite, con un solo pareggio, ha la concreta possibilità di effettuare lo spareggio contro la vin-cente del girone del Lazio, che dà il diritto di arrivare alla fase finale. L'under 16 è p r i m a , i n s e g u i t a dall'Altamura, con lo scontro diretto in casa. Poi sarà, eventualmente, fase ad orologio, sempre con l'obiettivo delle finali nazionali. L'under 14, per non essere da meno, è giunta prima nel suo girone ed attende la finale regionale che la proiette-rebbe alla fase nazionale. Numeri impressionanti, conditi da un fatto che più simbolico non si può. Spert i , g iovaniss imo talentino di Conversano classe '95, ha spinto per venire a tutti i costi a Fasano, nonostante la tradizione nell'handball della sua città. Ha capito che è il posto migliore per crescere. È evidente che ormai in Puglia lo scettro del primato tra i giovani è saldamente al di qua delle Murge. Tanto lavoro, tanta pazienza, l'attitu-dine di Dumnic ad inse-gnare pallamano e la collaborazione di Laera, mister di Putignano, che è il suo secondo. Ora atten-diamo gli ultimi due mesi per capire come andrà a finire. Ma, comunque vada, c'è di che essere soddisfatti.

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un dolce sentiero padano. Accelerare fino al traguardo per osservarlo a braccia alte, ormai sicuro vincitore, e sapere che non c'è tempo da perdere, nemmeno per rammaricarsi, perché occorrerà disputare un'altra gara, partendo alla pari con altri, senza poter godere dei risultati già centrati a prezzo di grossi sforzi.Non è stato un finale di campionato felice per la Ferramati. Dopo una stagione di vertice ed il titolo di campio-ne d'inverno, gli alfieri del futsal locale hanno subìto la strepitosa rimonta dell'Isef Poggiomarino, capace di 14 successi di fila. Ruolino di marcia impressionante, che ha consentito ai campani, tra le favorite ad inizio torneo, di rimediare ad una partenza difficile, recuperando punti sul Fasano fino al sorpasso. A tre giornate dalla fine il Biancazzurro ha pareggiato 2-2 a Scafati, mentre il Poggiomarino ha trionfato a Potenza. Una beffa atroce, anche perché lo Scafati il sabato succes-sivo si è arreso senza colpo ferire proprio all'Isef, venendo seppellito sotto il peso di 9 gol. Così, nonostante il sofferto successo interno contro il forte Acireale all'ultima giornata, il Fasano è stato condannato al Purgatorio dei play-off, dopo aver pregustato per tutto l'anno il sapore dell'A2. Pochi rimpianti, ora, e maniche rimboccate per non buttare al vento anche la seconda chance. In realtà il secondo posto con un ottimo punteggio non è stato del tutto inutile: dà il diritto di giocare in casa il ritorno di

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LA FERRAMATI AI PLAY-OFF

ogni turno dei play-off, a cominciare dal primo contro la Virtus Monopoli. È un avversario ben conosciuto, che milita nello stesso girone del Fasano e che nel finale di campionato è stato liquidato con un secco 3-0 in casa, dopo il pareg-gio esterno nel girone di andata per 2-2. 13 punti di divario in graduatoria dicono molto sulla differenza fra le due forma-zioni, ma i monopolitani hanno conqui-stato un insperato accesso ai play-off nelle ultime giornate ed hanno il morale alle stelle. Lo stesso non si può dire del Fasano, che sta raccogliendo i cocci sparsi dell'infelice epilogo di stagione. Assenza pesante tra le fila dei biancaz-zurri quella di capitan Mittelman, che è costretto a guardare dagli spalti a causa di una sublussazione alla spalla, rimedia-ta, ironia della sorte, proprio contro il Monopoli. Il cammino degli spareggi-promozione è tortuoso. Dopo il turno da dentro o fuori contro i baresi è previsto un girone a 3 con formazioni provenienti dagli altri due gironi del Sud e infine, per la vincen-te, la finale contro l'altra squadra emersa da questo meccanismo. Accede in A2 solo la vincente. Occorre riprende-re a pedalare, ed occorre farlo con la stessa forza con cui i pedali sono stati fatti mulinare per tutta la regular season. Naturalmente, il sesto uomo in campo sarà il pubblico. Ci si aspetta un “Salvemini” gremito. Appuntamento a sabato 10 e martedì 13 per il primo pesantissimo responso.

Giuseppe Cofano

Spingere, spingere, spingere sui pedali fino a non sentire più le gambe. Non sentire più la fatica, il dolore, scordarsi quanti chilometri sono passati e notare solo il passaggio all'intermedio succes-sivo. Sapere che dietro c'è un avversario che sta rinvenendo come una furia, ma che era staccato un bel po' e sperare che tenendo duro si possa mantenere il primo posto. Essere messo a tiro dall'inseguitore a qualche chilometro dall'arrivo, vedere la sua ombra farsi minacciosa, ma rendersi conto che c'è ancora della benzina nelle gambe. E pigiare, pigiare, pigiare dannatamente sui pedali. Essere agganciati e superati dall'ombra all'inseguimento sull'ultimo dente prima dell'arrivo. Rimanergli incollati con l'obiettivo di sorpassarlo di nuovo. Vedere la strada per l'altro farsi facile, leggera, piana, priva di ostacoli, vedere che per magia quello che sem-brava un muro fiammingo è diventato

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