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Crisi di governo o... - M. DeAndreis Legge di bilancio - A. Pasetto Scontri globali - A. Perbellini VOiCE! EUROPEISTI VERSUS SOVRANISTI Magazine bimestrale - Numero 1 - Gennaio 2019 Intervista a Marco Cappato - A.L. Nalin Societè aperta Vs Società chiusa - G. Pasetto Il risveglio dei Nazionalismi - L. Dalai il Magazine Liberal by Area Liberal Le mosse sullo scacchiera - Marco Taradash Referendum propositivo - R. Capuzzo Pace fscale... con la Chiesa - N. Massella Sanca Veneta - W. Antonello Intervista a Silvja Manzi - A.L. Nalin Brexit: l'illusione della sovranità - R. Ricciuti 1

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Crisi di governo o... - M. DeAndreis

Legge di bilancio - A. Pasetto

Scontri globali - A. Perbellini

VOiCE!EUROPEISTI

VERSUSSOVRANISTI

Magazine bimestrale - Numero 1 - Gennaio 2019

Intervista a Marco Cappato - A.L. Nalin

Societè aperta Vs Società chiusa - G. Pasetto

Il risveglio dei Nazionalismi - L. Dalai

il Magazine Liberal by Area Liberal

Le mosse sullo scacchiera - Marco Taradash

Referendum propositivo - R. Capuzzo

Pace fiscale... con la Chiesa - N. Massella

Sanca Veneta - W. Antonello

Intervista a Silvja Manzi - A.L. Nalin

Brexit: l'illusione della sovranità - R. Ricciuti

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03. Editorile Il nemico che non c'è - Anna Lisa Nalin

05. Le mosse sullo scacchiere - Marco Taradash

10. IntervistaMarco Cappato e la sfida europea - Anna Lisa Nalin

15. Non ci resta che piangere!Legge di bilancio 2019 - Attilio Pasetto

18. Pace fiscale... anche con la Chiesa - Nicola Massella

21. Crisi di governo o battaglio dei cuscini?Marco De Andreis

23. Società aperta vs Società chiusa - Giorgio Pasetto

25. Tra storia e filosofia: il risveglio dei NazionalismiLorenzo Dalai

28. Facus Box: lo Stato Etico - Lorenzo Dalai

34. Intervista a Silvja ManziSotto il sengo di Emma... Bonino - Anna Lisa Nalin

38. Brexit: l'illusione della sovranità - Roberto Ricciuti

41. Lo shock federalista di EuropaInComuneValerio Federico

44. Referendum propositivo: strumento innovativo opericolo di deriva populista - Roberto Capuzzo

48. Scontri globali - Antonello Perbellini

51. Move keeps healtly - Giorgio Pasetto

55. L'Infinto di Vecchioni - Attilio Pasetto

58. Quando la politica si scontra con la scienzaEnrico Migliaccio

59. Sanca Veneta: tra progressismo e europeismoWilliam Antonello

62. Radical Inside - Antonella Sacco

Indice

Editore: Giorgio PasettoDirettore Responsabile: Anna Lisa NalinCaporedattore Centrale: Enrico Migliaccio

Redazione:Attilio Pasetto, Antonello Perbellini, AntonellaSacco, Roberto Ricciuti, Lorenzo Dalai, WilliamAntonello, Nicola Massella.

Opinionisti:Marco Taradash, Marco De Andreis, RobertoCapuzzo, Valerio Federico.

Sede:Lungadige Attiraglio 34, 37124 Verona

Contatti:[email protected]

VOiCE non risponde delle opinioni espresse negliarticoli firmati e le dichiarazioni riferite dalgiornale inpegnando esclusivamente i rispettiviautori. Tutte le immagini utlizzate sono libere dacopyright e/o autorizzate.

Redazione

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Mi sento colpevole di quello che sta

accadendo?

" No, meno persone partono, meno

perosne muoiono, più persone partono più

persone muoiono... nell'interesse del

popolo italiano vi garantisco che i porti

italiani sono e rimangono chiusi "

Pseudonimo anagrammatico di Carlo AlbertoCamillo Mariano Salustri (Roma, 26.10.1871 –Roma, 21.12.1950), poeta, scrittore egiornalista. Con linguaggio arguto,increspato dal dialetto romano borghese, hacommentato circa 50anni di cronaca italiana,dall'età giolittiana, al fascismo fino aldopoguerra. La corruzione dei politici, ilfanatismo dei gerarchi, gli intrallazzi deipotenti sono solo alcuni dei suoi bersagli.

...il Ministro dell'Interno Matteo Salvini

Trilussa

Er Nemmico(Trilussa, 1919)

Un Cane Lupo, ch'era stato messode guardia a li cancelli d'una villa,tutta la notte stava a fà bubbù.Perfino se la strada era tranquillae nun passava un'anima: lo stesso!Nu' la finiva più!Una Cagnola d'un villino accostoje chiese: - Ma perchè sveji la gente?e dài l'allarme quanno nun c'è gnente? -Dice: - Lo faccio pe' nun perde er posto.Der resto, cara mia,spesso er nemmico è l'ombra che se creape' conservà un'idea:nun c'è mica bisogno che ce sia.

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EditorialeIl nemico che non c'èAnna Lisa Nalin

Amministratore delegato e giornalista. Laureata inGiurisprudenza all'Università di Bologna. Master inBusiness Administration alla Rotterdam School ofManagement. Ha lavorato 15 anni all'estero prima nellacomunicazione, poi come manager per aziende diconsulenza nel settore automobilistico. Nata il 3settembre è della Vergine ascendente Saggitario. Dalsegno di terra ha preso capacità analitica e comunicativaproprio di Mercurio pianeta di riferimento;dall'ascendente di fuoco ha ereditato il caratterepassionario e il coraggio.

Anna Lisa Nalin

E’ un rumore, un abbaiare, quasi un ringhiareche diviene sempre più invasivo. Si stadiffondendo in ogni Stato dell’Unione Europea:sovranisti, populisti, leghisti, fascisti, estremisti didestra ma anche di sinistra senza più distinzionetra categorie ormai sorpassate in nome dellacollera e della rivincita del popolo.

Il popolo, ora, si identificata in leader autoritari euniti da un CREDO comune che fa loro superarepure le divergenze di interessi. E’ l’urlo anti-europeista che addita nella UE la “madre di tuttele cause” del malessere economico, sociale epolitico.

A “VOiCE” queste urla non piacciono; sonosmodate e funzionali ai Capi Popolo di turno, sichiamino Salvini, Di Maio, Le Pen, Orban, oppureallo spirito distruttivo che abbiamo visto infuriaretra i “gilet jeaunes” francesi, o nel Parlamentodi Westminster quando è stata affondata la softBREXIT…

Sono anche le voci dei potenti della terra,Trump o Putin: nemici per definizione diun’Europa forte ed unita, fondata su modelli di

democrazia ed inclusione a loro invisi.

Per contrapposizione, in questo numero abbiamodeciso di “dar voce” al pensiero Europeistasimboleggiando con questo tutte quelle personeche hanno il coraggio di dire NO a fronte di unattacco senza precedenti.

Due mondi si stanno scontrando: Europeistiverso Sovranisti, in una visione manichea efantascientifica del “Bene” contro il “Male”, cosìcome raffigura la nostra immagine di copertina.

E’ anche uno scontro tra due diversi modelli:società aperta e società chiusa, tra il “mettersiin gioco” allungando una mano e affrontandosenza paura cambiamenti e sfide del futuro e il“ritrarsi” dentro i confini del proprio egoismo edel proprio Stato ricostruendo muri di cementoarmato e di esclusione umanitaria.

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Profondi sostenitori della democrazia, oraguardiamo con disagio i risultati della“democrazia diretta” così come congrande preoccupazione il populismo utilizzatoper giustificare ogni scelta politica.

In questo modo Salvini e, al suo seguito, Di Maiohanno prima conquistato e adesso mantengono ilpotere del governo gialloverde.

Utilizzano una strategia della tensionepermanente dove si vedono emergenze e nemiciche in realtà non sono tali, come gli immigrati,l’Unione Europea, Merkel, Macron e ancora idiversi, gli omossessuali, l’aborto… chi più ne hapiù ne metta, piuttosto che vedere lemacroscopiche inefficienze e corruzione dell’Italia

E’ come nella poesia popolare romanesca delTrilussa “Er Nemmico” scelta ad apertura diquesto numero:

"Un Cane Lupo... tutta la notte stava a fa’ bubbù.

Perfino se la strada era tranquilla…" sono icontinui attacchi, l’abbaiare giornaliero contro ilnemico funzionale di turno ma per attaccare il“gnente”: perchè le poche migliaia di migrantiche cercano di sbarcare in Italia sono “ergnente”, non sono questi senza voce inmigrazione nel mondo il pericolo per l’Italia.

“Spesso er nemmico è l’ombra che se crea pe’

conservà un’idea”.

Due mondi si stanno scontrando:Europeisti verso Sovranisti, in unavisione manichea e fantascientifica

del “Bene” contro il “Male”

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Il quadro politico italiano in vista delle elezionieuropee oggi è abbastanza delineato.

a) Lega che punta al 40%, raccogliendo perstrada gli elettori veterani di Forza Italia chenon vogliono morire all'opposizione e i neofiti delgrillismo che non credono più che la terra siapiatta.b) Movimento 5 Stelle arroccato in difesa col suoquarto di elettorato antiestablishment,antiélite, antiamericano-meno-Trump, antieuro,anti tiptoptap, impegnato a raschiare il fondo delbarile del debito pubblico che fondo non ha perarrivare col minimo dei danni al passaggio diconsegne fra il glaciale Di Maio e ilmaduroguevarista Di Battista.c) All'opposizione, carico di idee, in conflitto fraloro, il Pd. La sua scalata verso il 20% dei votiaveva bisogno di un regista, attento alleinquadrature, che soprattutto mantenessel'angolo di campo fisso ("il Pd è unito"), conqualche cameo (il governatore toscanocomunista). L'ha trovato pare, nel sempregeneroso e disponibile Calenda. Ora cerca conuna certa apprensione l'esperto di animatronica.Chissà.

d) "Sono invecchiato, prima arrivavo a sei, ora atre". È tornato. Tre forse no, ma il 10% sembraquasi un miraggio per la Forza Italia il cui unicomessaggio positivo è "Torna a casa Lassie",quando ormai Lassie è diventata King Kong e setornasse a casa inghiottirebbe Berlusconi comeun Bossi qualsiasi e Forza Italia come una Ong.

Al momento attuale, secondo i sondaggi, questesono le forze che supererebbero lo sbarramentodel 4 per cento alle elezioni europee. I partiti delContratto avrebbero intorno al 55-60 per centodei voti, il Pd - siamo generosi - intorno al 20 percento, e Forza Italia - siamo nostalgici - più omeno il 10.Fine della partita. Il governo rafforzato einvincibile politicamente, l'opposizione divisa fradue partiti deboli e per giunta inconciliabili cheper credersi vivi devono continuare a fingere diabitare la seconda repubblica, quando lo scontroera fra centrodestra di qua e centrosinistra di là.

Le mosse sullo scacchiereMarco Taradash

Giornalista e politico, è stato Parlamantare Europeo antiproibizionista e deputato dal 1992 al 2001, prima con iRadicali poi con Forza Italia.Promotore di diversi referendum con Marco Pannella eMario Segni. Recentemente fondatore di Centromotoreun movimento che mira ad aggregare forze politiche percostruire un'alternativa realistica al Governo giallo-verde. Nato a Livorno il 19.05.50 è del Toro, segno diterra e regolato dal pianeta Venere. Per questo i tauriniamante della "buona vita" e di tutto ciò che è bello.Deciso, testardo e caparbio.

Marco Taradash

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Ma la Belle Èpoque è finita, e i partiti che ladominarono sono larve, proprio come capitò aDcPciPsiPriPliPsdi dopo il cambio di regime del1992-93.

Eppure una parte del Pd spera di salvare il M5S,nuova "costola della sinistra" dalla Destra ferocee barbara, e FI di far tornare la Lega allaragione e alla ragioni dell'alleanza preelettorale.Non comprendono, i nostri eroi, né la politicaitaliana né la politica internazionale. Questo èun vero guaio per i cittadini e gli elettori italiani(sarebbe invece, come ci dicono, un bene per ilPopolo, ma purtroppo il Popolo non esiste).

Il matrimonio fra Lega e 5stelle e indissolubile.L'uno rafforza l'altra.

Il movimento di Gianroberto prima e di DavideCasaleggio oggi ha un forte impianto ideologico,un unicum in questo secolo, fondato su unadottrina coerente, la filosofia di Jean-JacquesRousseau.

Da Rousseu ricava i concetti fondamentali: laVolontà del Popolo, la Volontà Generale.Al pensiero del (l'innocentemente) grande cattivomaestro del totalitarismo del novecento,Casaleggio ha aggiunto una riflessione e uncolpo di genio. Da un lato ha immaginato latrasposizione dell'agorà greca nel mondocontemporaneo. Quella era composta da unaélite di perdigiorno che si gingillavano con lafilosofia, l'arte, l'etica, lo sport ma soprattutto lapolitica, mentre a casa le donne sbrigavano le

Il primato nel debole Centrodestranon consentirà mai a Salvini digovernare... l'alleanza con M5S

diventa imprescendibile

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faccende e una massa di schiavi ingrossava il lororeddito.

Oggi - ha spiegato Casaleggio - l'élite è diventatainutile, grazie alla ragnatela elettronica che cioffre tutti i vantaggi dell'agorà, cioè lapartecipazione diretta alle decisioni politiche,senza la scomodità delle diatribe filosofiche,culturali e morali.

Dall'altro lato, e come conseguenza, Casaleggioha genialmente coniato il principio politicodell'1vale 1. Non importa se tu sia di destra o disinistra ("noi 5 Stelle non siamo né di destra né disinistra") intelligente o no, competente o no,studioso o sfaccendato, fotogenico o no, ecceteraeccetera. L'importante è che tu partecipi a questagrande riappropriazione del Popolo dellademocrazia, finalmente vera grazie al web e allaPiattaforma Rousseau.

Accorsero in milioni, persone nuove alla politica oinsoddisfatte del deserto politico che vedevanoestendersi intorno a loro (la "democrazia reale"denunciata da Marco Pannella). Alla separazionedel grano della Volontà Generale dalle erbeinfestanti degli interessi particolari avrebbero poipensato il Capo politico (pro tempore) e il garantea vita (Grillo) del Movimento e, in ultima analisi ilgestore della Piattaforma Rousseau (laCasaleggio e Associati).

Geniale, ma non sufficiente. Caduto l'Italicum inconseguenza del referendum del 4 dicembre del2016 (la Storia alle volte è mariuola) non bastapiù un tot di voti ad avere la maggioranza deglieletti. Serve allearsi.

Salvini che può fare del suo imprevisto sorpassonei confronti di Berlusconi? Il primato nel deboleCentrodestra non gli consentirà mai di governare,e del resto, colto il suo primo obiettivo discalzare Berlusconi con le armi di un

linguaggio nazionalista violento e diun'impronta politica iperdecisionista, l'alleanzacol M5S diventa imprescindibile.

Casaleggio mette a disposizione un impiantototalitario ben oliato dal successo elettorale,Salvini la sua vocazione autoritaria premiataanch'essa dal successo elettorale. Le jeaux sontfaits.

L'Italia è così diventata il primo paese europeoad avere un governo "sovranista e populista"espressione della maggioranza degli elettori(anche se non della loro volontà, Lega e M5Savevano giocato in campi avversi). E alleato diPutin.

Questa è la seconda chiave che chiude la fortezzadel governo e lo rende impenetrabile alleseduzioni di Pd e Fi. Putin ha avuto uninvaghimento atlantico occidentale, sia verso l'Uesia verso la Nato, ma presto ha scoperto che il suocompito, come quello della Russia degli Zar o delPCUS, era fatalmente imperiale. Marine Le Pen eMatteo Salvini sono stati i primi acomprenderne i vantaggi per le loro ambizioni.

Prima un sorprendente accordo fra i due, poi ilfinanziamento russo per le presidenziali francesisu un versante, l'accordo di consultazione ecooperazione sottoscritto oltre un anno fa erinnovato un mese fa fra la Lega di Salvini e laRussia Unita di Putin sull'altro. Steve Bannon,certo, anche lui farà la sua parte, ma Trump è ilpresidente di un paese strutturalmenteimpermeabile al fascismo, anche se i suoi cittadinipossono eleggere un fascista.

Mentre la Cina dispiega il suo imperalismoeconomico ovunque si aprano dei varchi, laRussia, economicamente debole, dispiega il suoimperialismo militare, etico e politico in Europa.Salvini è qui oggi il suo più importante partner

Casaleggio mette a disposizione un impiantototalitario ben oliato dal successo elettorale,Salvini la sua vocazione autoritaria premiataanch'essa dal successo elettorale"Le jeaux sont faits"

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e la sua forza è tanto più efficace quanto piùnasce non dalla subordinazione ma dallacondivisione.

La scelta di Lorenzo Fontana, integralistaclericale come consigliere fra i più importantioltre che ministro della famiglia ne è un indiziochiaro.Quindi che fare? Questo testo molti di voi lostanno probabilmente leggendo nel congresso difondazione di +Europa. Personalmente sonoconvinto che la salvezza dell'Europa passaattraverso la salvezza dell'Italia. Il governogialloverde non vuole più disgregare l'Unione.Sotto la guida di Salvini vuole conquistarla.L'obiettivo ultimo è un'Europa sovranista,alleata della Russia, che ribalti i suoi principi

originari. Non l'Europa dello Stato di diritto, dellalibera circolazione degli esseri umani delle idee edelle merci, del rispetto dei diritti umani di tutti,dell'unione monetaria ed economica, eccetera.Questa è l'Europa che ancora non c'è ma chenoi tutti vogliamo. Davanti a noi, nel campoavversario che può diventare nemico, c'è l'Europasovranista che guarda alla Russia.

L'Unione Sovranista, non temete, non prefiguraun terreno di conflitto, magari armato, fra lesovranità nazionali. I sovranisti dello scorsosecolo fecero guerra al mondodemocraticoliberale, non si armarono l'unocontro l'altro. Le vittime saremo soltanto noi etutto ciò che abbiamo creduto degno di lottapolitica e di sacrifici personali.

L'obiettivo ultimo è un'Europa sovranista,alleata della Russia... Non l'Europa dello Stato didiritto, della libera circolazione degli esseriumani delle idee e delle merci, del rispetto deidiritti umani di tutti, dell'unione monetaria edeconomica

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Perciò le alleanze con i partitiliberaldemocratici degli altri paesi europeisono così essenziali, da En Marche aiCiudadanos, ai Verdi tedeschi, alle formazionianaloghe nei diversi stati (e, certo, tenendo diconto l'auspicabile forza dei Socialisti e deiPopolari non inquinati o allettati dai sovranisti).

Per impedire che progetto autoritario dellademocrazia illiberale abbia successo occorrepreparare un'alternativa politica ed elettoraleconcreta, nei programmi e nella forza diconvinzione. Una alleanza liberaldemocraticache sappia trarre lezione dalla fragilità etica edebolezza politica di chi ha condotto sullesoglie dell'implosione la "democrazia reale" e"l'Unione Europea reale" al punto da rendere

possibile l'attacco frontale alla democrazialiberale e all'Unione Europea in quanto tali.Dalle Europee deve, deve, uscire qualcosa diinsospettato, di nuovo anche nella capacità disuperare di slancio lo sbarramento elettorale.Tutti noi dobbiamo cambiare per essereall'altezza delle ambizioni opposte del Governodel Cambiamento. Dobbiamo parlare econvincere della nostra credibilità quei milionidi connazionali che hanno creduto alle riformepromesse dalla seconda repubblica e ne sonousciti delusi frustrati, incazzati. Dobbiamorivolgerci anche agli elettori del centro delcentrosinistra e del centro del centrodestra.

Sono milioni e milioni, sono la maggioranza degliitaliani. Occorre farlo subito.

Per impedire che progetto autoritario dellademocrazia illiberale abbia successo occorrepreparare un'alternativa politica edelettorale concreta, nei programmi e nellaforza di convinzione

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Marco Cappato e la sfidaeuropeaAnna Lisa Nalin

Esponente di spicco dei Radicali Italiani, Leaderdell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricercascientifica, promotore di Eutanasia Legale e Science forDemocracy. Già deputato europeo eletto nella ListaEmma Bonino e Consigliere comunale e metropolitano aMilano.Giornalista pubblicista, cura l'edizione domenicale dellarassegna stampa di Radio radicale "Stampa e regime"dal 2007. Nato a Milano il 25 maggio del 1971 è digemelli: menti intellettuali con surplus diimmaginazione ma anche capaci di razionalizzare.

Marco Cappato

Anna Lisa Nalin: Marco finalmente arriva una tuascelta determinata con una candidatura di pesoper la leadership di +Europa. Ti sei messo in giocoin prima persona quali sono le motivazioni?

Marco Cappato: la creazione della Lista "PiùEuropa con Emma Bonino" alle scorse elezionipolitiche è stata una tempestiva reazione alritorno dei nazionalismi. Ora è necessario chequella reazione evolva in un progetto politico ingrado anche occuparsi della democratizzazionedell'Europa e della sua utilità per il cittadino.La crisi ecologica a causa del riscaldamentoglobale è la più grave ed urgente questione sullaquale gli Stati nazionali sono del tutto impotentie che ha un impatto diretto sulla qualità della vitae del benessere di tutti.

ALN: Tu sei percepito come un precursore deitempi, un politico anomalo ma soprattutto unmilitante capace di sfidare la società, leconvenzioni ed anche le leggi “sbagliate”, cos’e ilmotore propulsivo che ti spinge?

MC: è bello potersi battere per ciò in cui si crede.

Superficialmente direi che è semplicementedivertente e appassionante.Approfondendo, penso che tutti noi cerchiamosintonia tra il senso di giustizia che abbiamodentro e il mondo nel quale siamo immersifuori. Lo strumento per questa ricerca è ildialogo, l'interazione innanzitutto con gli altrima anche con l'ecosistema. Se questa ricercariesce a cambiare i nostri riflessi, le nostreabitudini, ci sentiamo più felici. Credo siaabbastanza comune...io ho solo avuto il privilegiodi poter dedicare molto tempo a questa ricerca.

ALN: Dammi una interpretazione della tuabattaglia per il fine vita, quella che ti ha portatoalla ribalta nazionale con la vicenda di Dj Fabo?

MC: Tutti si sono riconosciuti in Fabo, anche chila pensava diversamente. Il suo corpo e la suavoce sono stati più forti di ogni ideologia. E' statauna rivoluzione di consapevolezza.

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ALN: Spiegaci ora le tue sfide per +Europa e lacampagna elettorale partendo dal tuo temacentrale l’ecologia e la sfida climatica su cui tral'altro si giocherà il futuro delle prossimegenerazioni.

MC: Gli scienziati dell'Onu ci spieganodettagliatamente perché stiamo andandoverso il disastro, e come sia possibileevitarlo. Ma la politica elettorale nazionaleguarda al breve periodo e balbetta reazioniinsufficienti.

Se non ci muoviamo subito come Europa sitroveranno altre soluzioni, ma saranno di tipotecnocratico, militare e autoritario, sacrificando lalibertà e la vita di molte persone.

L'Unione europea deve riuscire a decideredemocraticamente con gli Stati membri unospostamento della tassazione dai redditi piùbassi al consumo di risorseambientali. Dobbiamo anche intervenire in Africaper assicurare che le donne possano decidereliberamente se e quando fare figli.

ALN: Che altri contenuti trainanti vedi e comeintendi proporli?

MC: Le riforme in Italia ed in Europa devonopartire dal basso con iniziative popolare ereferendarie e campagne di pressione, adesempio sui bilanci UE: basta soldi ai Governiautoritari come quello ungherese e polacco,riformare la politica agricola comune dando menosoldi agli allevamenti intensivi e investendo di piùin ricerca scientifica. La conoscenza è centrale:scuola, formazione e ricerca devono essere allabase di una rivoluzione del welfare in senso anti-assistenzialistico.

ALN: Tu hai una visione che tende ad “andareoltre”. In questo - molti convengono - assomigli aMarco Pannella. Ci spieghi come vedi il percorsodi +Europa con una tua candidatura per ilcongresso fondativo ed anche il ruolo dei radicaliitaliani?

MC: Siamo davanti a un bivio: +Europa puòdiventare un partito come gli altri, dove contasolo la presenza nelle istituzioni, oppure divenireun partito-piattaforma, capace di usare leelezioni ma anche tutti gli altri strumenti dellapartecipazione interna ed esterna, come ladisobbedienza civile e le nuove tecniche diinterazione e decisione rese possibili dalletecnologie digitali. Con la mia candidatura vogliorappresentare questa seconda strada.

ALN: Ci daresti ora una tua visione sulloscacchiere politico in vista delle elezioni Europeee delle possibili alleanze?

MC: Senza iniziative, nessuna politica dialleanze consente di ottenere risultati nellecondizioni di anti-democrazia nelle quali siamoimmersi. Se stai da solo ti condanni allatestimonianza, se ti allei vieni omologato.L'alternativa è proprio quella di partire dalleazioni, per poi arrivare alle alleanze. Vorrei cheiniziassimo a raccogliere un milione di firme intutta Europa insieme ai Verdi, ai civici e a tuttigli altri soggetti interessati per attivare laCommissione UE sulla fiscalità ecologica e lalotta al riscaldamento globale. Se sapremoprendere iniziative assieme, allora avrà sensoanche provare a presentare un progetto comunealle elezioni.

Se stai da solo ti condanni allatestimonianza, se ti allei vieni omologato

L'alternativa è proprio quella di partire dalle azioni, per poiarrivare alle alleanze

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ALN: Alcuni ti criticano per mancanza diconcretezza, altri per "trascurare" la parteeconomica. Riconosci qualche punto?

MC: Negli ultimi anni con Filomena Gallo el'Associazione Luca Coscioni abbiamo ottenutorisultati molto concreti senza nemmeno essere inParlamento: il superamento della legge 40 sullafecondazione assistita, il testamento biologicoe l'ordinanza della Consulta sulll'aiuto alla mortevolontaria. Mentre su questi temi abbiamoincontrato persone che hanno avuto fiducia in noiper fare del proprio caso un terreno di scontropolitico, sui temi del lavoro e della produzioneè stato più difficile: chi è oppresso dal fisco e daregole impossibili reagisce spesso andandoseneall'estero o cercando compromessi all'italiana.

Non è una mia dimenticanza, ma una miadifficoltà, e forse anche una oggettiva difficoltàdell'azione nonviolenta a rappresentare istanzeeconomiche.

ALN: 4 candidati al Congresso, tu e BenedettoDella Vedova come forti leadership... Vi sieteconfrontati con Emma Bonino? Perché non uncandidato unico?

MC: Ho presentato la mia candidaturapubblicamente a inizio dicembre. Ne ho spiegatoragioni ed obiettivi pubblicamente, nellaconvizione che avrei potuto rappresentare unascelta unitaria per imprimere nuova energia a PiùEuropa. Ma, per definizione, una scelta unitariadeve mettere tutti d'accordo, e non è stato così.

Se pensiamo che basti mettere unascheda nell'urna per fare lademocrazia - in uno Stato come inun partito - andiamocompletamente fuori strada

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"La crisi ecologica a causa delriscaldamento globale è la più grave edurgente questione sulla quale gli Statinazionali sono del tutto impotenti e cheha un impatto diretto sulla qualità dellavita e del benessere di tutti"

"Tutti si sono riconosciuti in Fabo, anche chila pensava diversamente. Il suo corpo e la

sua voce sono stati più forti di ogniideologia"

ALN: Chiudiamo con il mondo secondo MarcoCappato, quale sarebbe la tua visione idealedella società magari partendo dal concetto diEuropa.

MC: Servono investimenti massicci nellademocrazia e nella partecipazione.

Vorrei che l'Europa, cioè il continente con piùdemocrazia al mondo, facesse lavorarescienziati e tecnici per potenziare lacapacità di azione civica del cittadinoeuropeo, per mettergli a disposizione glistrumenti di conoscenza, interazione edialogo indispensabili per affrontare lacomplessità del nostro tempo.

Se pensiamo che basti mettere una schedanell'urna per fare la democrazia - in uno Statocome in un partito - andiamo completamentefuori strada.

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Non ci resta che piangere!Legge di bilancio 2019Attilio Pasetto

Nato il 9 settembre del 1953, è un economista. Halavorato nel settore degli studi e delle relazioniistituzionali di una primaria banca europea.E' autore di numerosi articoli e pubblicazionieconomiche. Oltre all'economia coltiva amiinteressi culturali. Ama la musica moderna e lamontanga. Segno zodiacale: Vergine. I nati sottoquesto sengo sono recisi, putigliosi e critici.Tagliati su misura per il lavoro perchè ingegnosi,metodici ed efficenti.

Attilio Pasetto

Il 31 dicembre, ultimo giorno utile per evitarel’esercizio provvisorio, è stata pubblicata sullaGazzetta Ufficiale la legge di bilancio 2019. Ilpercorso che ha portato all’approvazione dellamanovra è stato tra i più accidentati esconcertanti degli ultimi anni. Per due motivisoprattutto: la lunga e drammatica trattativacon la Commissione europea, che ha indotto ilgoverno a rivedere in corsa i “numeri” dellamanovra, e il modo frettoloso in cui è avvenutal’approvazione, con il Parlamento che non haavuto nemmeno il tempo di leggere il testo dellalegge. Ma procediamo con ordine, analizzando lemisure adottate dal governo, i loro effetti sullafinanza pubblica e l’impatto sul sistemaeconomico e sociale.

1. Le misure della manovra

La manovra è di circa 31 miliardi, 7 in menorispetto ai 38 miliardi della prima stesurabocciata da Bruxelles. Tutta la legge di bilancio2019 ruota attorno a tre grossi interventi dal latodelle uscite: la sterilizzazione, anche quest’anno,delle clausole Iva per 12,4 miliardi, quota 100per le pensioni e il reddito di cittadinanza.

Quest’ultime due rappresentano le misurebandiera della coalizione giallo-verde, quelle sucui è stata impostata la campagna elettorale,rispettivamente, della Lega e del Movimento 5Stelle.

Quota 100 prevede la possibilità di andare inpensione, in deroga alla legge Fornero, con 62anni di anzianità e 38 di contributi, e comportauna spesa di 4 miliardi. Con il reddito dicittadinanza (7,1 miliardi di spesa) si intendonoalzare le pensioni minime a 780 euro mensili efornire un reddito minimo, a partire da 780 euro,a favore delle famiglie povere.Interventi di minore entità riguardano gliinvestimenti pubblici per 1,8 miliardi, la flat taxper le Partite Iva che non superano i 65.000 euro(400 milioni), il pubblico impiego (400 milioni) e lespese indifferibili per 1,3 miliardi (uscite per ilpagamento di assegni, pensioni e altre spesefisse).

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Restano 3,6 miliardi di interventi a pioggia,comprendenti circa 300 milioni a favore delleimprese. A fronte delle uscite, le copertureammontano a circa 9,4 miliardi di tagli di spesae 10 miliardi di maggiori entrate. Percompletare le coperture si fa ricorso a unaumento del deficit di 11,6 miliardi.

Tra i tagli di spesa, la spending review deiMinisteri non va oltre 1,4 miliardi, mentre la vocepiù importante è rappresentata dallariprogrammazione dei trasferimenti a favoredegli enti pubblici per 4,3 miliardi.

400 milioni sono dovuti ai tagli alle pensioni piùelevate, per effetto della revisione deimeccanismi di indicizzazione sulle pensioni

superiori a tre volte il minimo e della riduzionedal 15 al 40% delle pensioni maggiori di 100.000euro. Dal lato delle entrate numerosi sono gliinterventi, principalmente dovuti a inasprimentifiscali (vedi tabella).

2. Gli effetti sulla finanza pubblica.

Dopo la lunga trattativa avvenuta con laCommissione europea, il governo ha innanzituttorivisto le previsioni sul PIL, inizialmente fissate aun irrealistico 1,5% nel 2019 ed ora scese all’1%.

Il deficit pubblico in rapporto al PIL scendequest’anno dal 2,4% della prima stesura al2,04%, l’indebitamento strutturale (al netto cioèdelle una tantum) dovrebbe rimanere sui livelli

Non è una manovra che favorirà lacrescita... né una manovra, comesostengono Di Maio e Salvini, cheandrà a vantaggio di tutti gliitaliani

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del 2018, mentre il debito pubblico è previstoattestarsi al 130,7% del PIL nel 2019. Per il 2020e 2021 ci si attende un percorso di riduzione siadel deficit che del debito, ma in ogni caso laCommissione europea rimarrà vigilesull’andamento dei conti pubblici.

3. L’impatto economico-sociale della manovra.

La manovra è chiaramente di stampoelettorale, con un occhio al passato (le promessefatte nelle elezioni del 4 marzo) e un occhio alfuturo (le elezioni europee di maggio). Non è unamanovra che favorirà la crescita (l’impattostimato da Tria è di 0,4 punti di PIL, ma è piùrealistico pensare a soli 0,2 punti), né unamanovra, come sostengono Di Maio e Salvini, cheandrà a vantaggio di tutti gli italiani.

Ci sono, come sempre accade, cittadini che ciguadagnano – chi potrà andare in pensione prima,chi potrà usufruire dell’aumento delle pensioniminime e del reddito di cittadinanza – e cittadiniche ci perdono - i cosiddetti pensionati d’oro, maanche i pensionati “medi”, per i qualil’indicizzazione dopo anni di blocco è soloparziale.

Non ci guadagnano soprattutto i giovani, per iquali non sono state predisposte misure di sicuroimpatto occupazionale. Il reddito di cittadinanza -che ancora non si sa come verrà effettivamenteattuato - può risolvere infatti solo una piccolaparte del problema, ma lascia scoperta una fasciamolto ampia di popolazione, che non è incondizioni di povertà ma è comunque precaria oesclusa dal mercato del lavoro.

Ci sarà almeno una riduzione della povertà?Forse sì, ma si potranno creare nuove disparitàperché i fondi stanziati per il reddito dicittadinanza sono insufficienti per andare a

favore di tutti.

A tutto questo si devono aggiungere altrielementi critici. Nel passaggio dalla prima allaseconda stesura sono stati dimezzati gliinvestimenti pubblici (1,7 miliardi in meno), conil taglio di vari fondi destinati a finanziare leFerrovie, lo sviluppo e la coesione territoriale, ilcofinanziamento nazionale dei progetti europei.Continua invece a crescere la spesa corrente.Aumenta inoltre la pressione fiscale dal 42% al42,4%.

Non ci guadagnano soprattutto igiovani, per i quali non sono state

predisposte misure di sicuro impattooccupazionale

E' lo strumento previsto dall'Articolo 81 della Costituzione

italiana attraverso il quale il Governo, con un documento

contabile di tipo preventivo, comunica al Parlamento le spese

pubbliche e le entrate previste per l'anno successivo in base

alle leggi vigenti (a differenza del rendiconto consuntivo, che è

invece un documento contabile nel quale sono elencate le

entrate e le spese che si sono realizzate nell'anno finanziario a

cui il bilancio si riferisce).

In base al citato art. 81, la legge di approvazione del bilancio

non può, a differenza della legge di stabilità, introdurre nuovi

tributi e nuove spese. Ogni altra norma che introduca nuove

spese deve indicarne la rispettiva copertura finanziaria. In

base a questo articolo, il Presidente della Repubblica può

rifiutare la firma di leggi prive di copertura finanziaria.

La legge 243/2012 ha disposto che, a partire dal 2016, la

legge di bilancio costituirà un unico testo legislativo con la

legge di stabilità. Il 28 luglio 2016 il Parlamento ha approvato

in via definitiva la legge che disciplina la nuova legge di

bilancio, presentata da Francesco Boccia (primo firmatario),

presidente della commissione Bilancio della Camera.

La Riforma del Bilancio dello Stato è diventata legge (163/

2016) con il voto favorevole di oltre l'80% delle forze

parlamentari di Camera e Senato.

"Legge di Bilancio"

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Pace fiscale anche...con la Chiesa

Nicola Massella

23 anni, veronese, italiano, europeo, studente digiurisprudenza all’Universita di Bologna. Liberaleper natura e per educazione, appassionato distoria, geopolitica, innovazione, economia efinanza, crede in un concetto di identità inclusivocon storia, cultura e tradizioni condivise, neldecentramento e nell’autonomia come sistema digoverno più efficiente, giusto edemocratico. Saggiatario: dal suo segno ha presointraprendenza e coraggio.

Nicola Massella

Il “Governo del Cambiamento” è intenzionato acondonare al Vaticano oltre 4 miliardi di euro. Ilche vanificherebbe la sentenza della Corte diGiustizia dell’Unione Europea che stabilisce ilrecupero dell’ICI non versata dalla Chiesa alloStato Italiano.

Lo stesso Papa Francesco si era pronunciato inquesto senso nel 2015 affermando in unintervista alla radio portoghese Renascenca:“Un collegio religioso, essendo religioso,è esente dalle tasse, ma se lavoracome albergo è giusto che paghi le imposte.”

La sentenza ha, di fatto, annullato la decisionedella Commissione UE del 2012 e la pronuncia delTribunale UE del 2016, che avevano sancito“l’impossibilità di recupero dell’aiuto (di statondr) a causa di difficoltà organizzative”. Infattisecondo il massimo organo giurisdizionale dell’UEtali problematiche rappresentano “meredifficoltà interne all’Italia.”

La battaglia legale era iniziata nel 2006 quandonumerosi esercenti sostenuti da due esponentiradicali, Carlo Pontesilli e Maurizio Turco,

avevano denunciato alla Commissione UEl’ingiusto privilegio dell’esenzione totale dalpagamento dell’ICI e lo sconto del 50% delleimposte sul reddito garantiti da una legge varatadal governo Berlusconi ad alberghi, cliniche,scuole ed in generale tutte le attività gestite daenti ecclesiastici.

Dopo due giudizi negativi pronunciati dallaCommissione UE nel 2013 e dal Tribunale UE nel2016 la scuola elementare Montessori di Roma,sempre sostenuta dai Radicali, ha promosso unulteriore ricorso presso la Corte di Giustiziadell’Unione Europea che finalmente ha datoragione ai ricorrenti.Commentando la sentenza Pontesilli ha tenuto aprecisare: “Sia chiaro che non abbiamo nullacontro la Chiesa e non è una battagliaideologica. Il nostro interesse è quello dellacollettività, della parità di trattamento pertutti.”

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Secondo una stima dell’ANCI l’importo che loStato deve riscuotere dovrebbe aggirarsi tra iquattro e i cinque miliardi di euro. Come spiegato,tuttavia, dal delegato finanza locale GuidoCastelli la sentenza della Corte UE “non implicadirettamente l’insorgere di un diritto al recuperodelle somme da parte dei Comuni nei confrontidei soggetti che avrebbero illegittimamentebeneficiato di queste esenzioni”.

Secondo Castelli, quindi, per recuperare ilmancato gettito ICI “sarà necessaria una norma dilegge che individui il percorso, ove possibile, direcupero delle somme”.

Il Governo giallo-verde è ora obbligato, a penadi procedura d’infrazione, ad agire al fine diriscuotere dal Vaticano l’ingente somma. Unregalo insperato dalla tanto vituperata Europache sarebbe senza dubbio utile per coprirealmeno in parte le costose promesse elettorali.

Nonostante ciò non filtra grande entusiasmodagli esponenti del Governo che affrontano laquestione quasi con fastidio come si evince dalleparole del vice ministro all’economia MassimoGaravaglia: “A questo punto è un atto dovuto: ilproblema si trascina da anni e la sentenza dellaCorte ci impone di trovare un accordo con ilVaticano che ancora non stiamo negoziando. Mava fatto e ci sarà”.

Secondo autorevoli fonti del Tesoro l’accordoseguirà lo stile della Pace Fiscale inaugurato nellarecente legge di bilancio. Si prospetta quindi unoperazione saldo e stralcio nella quale sirinuncia a sanzioni e interessi e si applica unaaliquota forfettaria fissata intorno al 20% sultotale da riscuotere.

La cifra finale, dunque, da versare da partedella Chiesa sarebbe intorno al miliardo dieuro.

Tale soluzione è caldeggiata soprattutto dallaLega da sempre attenta alla sua componenteultracattolica rappresentata dal Ministro dellaFamiglia Lorenzo Fontana.

Il Ministro la definisce di “buon senso” in quantodifficile distinguere all'interno della galassia dei120 mila immobili della Chiesa quali siano quelliche fino a sette anni fa erano passibili diimposizione da quelli che non lo erano.

Dai 5 Stelle, invece, filtra insofferenza versol’ennesimo condono camuffato e si propone ditrattenere le quote dell’8x1000 destinate allaChiesa Cattolica, circa un miliardo di euroall'anno, con la tecnica del credito incompensazione, fino alla completa estinzione deldebito.

Questa ipotesi nonostante gli indubbi beneficiper le languide casse dello Stato ancor piùprovate dalla recente manovra finanziaria, nonsembra essere gradita a Palazzo Chigi che spingeper un accordo soft.

Ancora una volta il “Governo del Cambiamento”dimostra di non voler cambiare proprio niente eprosegue con orgoglio la lunga tradizione dicondoni fiscali e favori alla Chiesa, tanto cara alnostro Paese.

...non filtra grande entusiasmo dagliesponenti del Governo che affrontano laquestione quasi con fastidio...

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Chi crede in una crisi di governo nei prossimimesi sbaglia. Tra Matteo Salvini e Luigi Di Maioc’è una convergenza destinata a durare almenoquesta legislatura, se non oltre. Convergenzabasata sulla comune volontà di far fuori lademocrazia liberale in Italia.Non c’è il minimo segnale, nei sondaggid’opinione, che questo loro disegno liberticidacominci a essere malvisto. Semmai il contrario.

L’unica causa che può far cadere il governogiallo-verde è un disastro dell’economia, comeaccadde al governo Berlusconi nel 2011. Masperare nel ripetersi di una grande contrazionecome quella del 2007-8 – dalla quale, unici inEuropa con la Grecia, non ci siamo ancora ripresi –per cacciare dal potere Lega e Cinquestelle ècome voler curare una malattia suicidandosi.

Senza contare che le grandi crisi economicherafforzano invece di indebolire i nemici dellademocrazia: quella del 1929 dette la mazzatafinale a una Germania che dopo le riparazioni diguerra e l’iperinflazione dava finalmente qualchesegno di ripresa, spianando la strada all’ascesa alpotere di Adolf Hitler.

Evitiamo il tanto peggio tanto meglio,dunque. Lavoriamo tutti per il nostro interessediretto e quello del Paese, facendo il possibile pertornare a crescere, perché i segnali che arrivanoda dentro e da fuori l’economia italiana sono assaipreoccupanti.

Da dentro: la produzione industriale è in bruscafrenata come, d’altronde, nel resto d’Europa. Leprevisioni di crescita realistiche per il 2019 nonsuperano il mezzo punto percentuale. E se ilquadro internazionale dovesse deteriorarsisarebbe facile arrivare a zero o in territorionegativo.

Da fuori, appunto: l’indebitamento pubblico eprivato è aumentato fortemente in tutto ilmondo, molti ritengono negli Stati Uniti che unabolla speculativa si sia formata - da qualche parte,anche se è difficile dire con precisione dove -

Crisi di governo obattaglia dei cuscini?Marco De Andreis

Licenza in scienze sociali alla Pontificia UniversitàGregoriana, Laurea in filosofia all'Università La Sapienza.Si è occupato di relazioni internazionali per il controllodegli armamaneti e sicurezza internazionale.Nel '95 è nella Commisione europea nel gabinetto diEmma Bonino, poi consigliere del ministro per gli affariesteri, Giorgio La Malfa. Dal 2006 dirigente dell'Agenziadelle Dogane e dei Monopoli. Si occupa di politicainternazionale, fa parte del comitato nazionale RadicaliItaliani e Presidente di +Europa Verona.Nasce sotto il sengo dell'Acquario ascendente Bilancia.

Marco De Andreis

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nell’economia e che sia destinata a scoppiareinnescando un’altra crisi finanziaria di grossaportata.

La Cina è lo stesso overstretched dal punto divista finanziario. L’Europa è alle prese, tra l’altro,con una Brexit dalle modalità e dagli esiti quantomai incerti. Dovesse partire un’ondata di panico,con annessa corsa ai “safe assets”, ciritroveremmo presto con un aumento del costodel servizio del nostro debito insostenibile.

Con una politica monetaria che è già ai limitidel possibile. E con zero spazio fiscale perprovare a contrastare il ciclo.

Altri in Europa questo spazio ce l’hanno, cominciandodalla Germania.

Ma lo farebbero? Difficile dirlo. Quello che si può dire,invece, è che uno scenario del genere fa capire quantoè sia vitale per noi italiani che l’Unione Europea (oalmeno l’eurozona) abbia una capacità fiscalesostanziosa, in grado di fare redistribuzione estabilizzazione macroeconomica quando c’è bisogno.

Ci vuole, per questo, un bilancio che sia un multiplo dimolte volte dell’attuale, che è pari solo all’unpercento del PIL europeo. Ma per avere un bilancio delgenere occorre che diverse funzioni di governo sianotrasferite dagli Stati membri a Bruxelles. Insomma, civuole più Europa.

Tra Salvini e Di Maio c’è unaconvergenza destinata a durarealmeno questa legislatura...se non oltre

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Veronese, impreditore,attivista politico, liberale radicale: una raritànel mondo politico,sopratutto veneto, matutto ciò lo ha reso piùdeterminato a darevoce ad un pensierotalvota scomodo econtrocorrente.Dottore in fisioterapia,scienze motorie eosteopata. Nato il 6ottobre 1967 è unaBilancia con fortesenso del dovere, equonel valutare e con unadecisa passione per ilcalcio e lo sport ingenere.

Giorgio Pasetto

Quando parliamo di “società aperta” non possiamo dimenticare la figura e leidee del filosofo politico Karl Popper che ne ha definito le fondamenta.Quando, invece, parliamo di “società chiusa” è sufficiente ascoltare quanto isovranisti oggi ci raccontano quotidianamente. Al riguardo il Ministrodell’Interno Matteo Salvini docet... purtroppo.

Le diversità tra i due modelli di riferimento sono evidenti e alla base c'èovviamente l'idea di quale modello di società desideriamo per il futuro. Lasocietà aperta si configura con l'immagine di una società libera ovverofondata sul primato della libertà individuale, sull'economia di mercato, sullademocrazia politica e su molti altri aspetti come l'attenzione ai diritti civilie l’inclusione delle diversità. La società aperta prevede ancora una scienzalibera di evolvere senza vincoli prettamente ideologici. Una societàmultietnica capace di affrontare le evoluzioni sociali e in grado di risponderealle esigenze dei cittadini rappresenta un obiettivo percorribile eraggiungibile. Non è un'ipotesi teorica e ideale.

Società aperta controSocietà chiusa

Commento di Giorgio Pasetto

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La società chiusa si configura, al contrario, conl'immagine di una società costretta ossiafondata sul primato dello "Stato Etico" cheimpone le scelte di élite dirigenziali e culturali ingrado di limitare la libertà dei singoli individui,utilizzando la scusante di perseguire un ipoteticobene pubblico. La società chiusa, in effetti,mette all’angolo la ricerca scientifica e limita lalibertà dei ricercatori.

Progresso contro restaurazione, futuro contropassato, libertà contro proibizionismo,responsabilità individuale contro responsabilitàcollettiva, libero mercato contro dazi eprotezionismo, cultura contro ignoranza,evoluzione contro involuzione, laicità contro fede.Questi sono solo alcuni esempi che facilitano ilconfronto e consentono di capire.

Le strutture burocratico-amministrative deisingoli Stati presentano diverse sfaccettature chepossono confondere e infiammare le masse. Manon si deve dimenticare che l'Unione Europea èoggi garanzia di pace e società aperta conregole comuni e condivise, mentre la visionesovranista che ci viene “urlata” porta a pesanticonflitti e preoccupanti modelli sociali costrittivi.Putin, Erdogan e Orban rappresentano già oggila restaurazione di chi mira a tornare al passato,orientate alla chiusura e alla restrizione dellelibertà dei singoli individui.

In Russia, Turchia e Ungheria i diritti civili nontrovano spazio o vengono cancellati. Il liberalismoe le idee su cui si basa hanno costruito il mondomoderno; ma ora l'Europa e gli Stati Unitid'America assistono ad una ribellione contro leclassi trainanti viste negativamente se nonpersino attaccate politicamente. Non si devedimenticare che sia il fascismo che il comunismofallirono nel corso del XIX e XX secolo, mentre lesocietà liberali sono cresciute in modoesponenziale.

Le elezioni europee del 26 maggio sarannodeterminanti per il futuro dell'Europa e per ledirezioni politiche dell’Unione.

Il sogno e la speranza di migliorare il mondo nondevono svanire, anzi deve restare acceso in tuttele persone che lottano oggi e lotteranno domaniper gli ideali di libertà che si incarnano appuntonella visione di una società aperta.

Il nostro voto, quindi, potrà essere l’antidoto aimodelli sociali totalitari.

Progresso contro restaurazione, futuro contro passato, libertàcontro proibizionismo, responsabilità individuale controresponsabilità collettiva, libero mercato contro dazi eprotezionismo, cultura contro ignoranza, evoluzione controinvoluzione, laicità contro fede

Filosofo, epistemologo austriaco naturalizzatobritannico. E’ anche considerato un filosofopolitico di statura considerevole, difensore dellademocrazia e dell'ideale di libertà e avversario diogni forma di totalitarismo.

E’ autore del libro “La società aperta e i suoinemici”, una delle più importanti opere delnostro tempo; colonna portante del liberalismoche mette in scacco l'ambigua dottrinaegualitaria. Popper aveva militato nel marxismoper poi abiuarlo.

Spiega come la conoscenza sia infinita, la ricercanon abbia limite, impariamo in continuo,modifichiamo le nostre interpretazioni infunzione del presente con le nuove esperienze ele conclusioni non sono mai definitive.

“Ogni qualvolta una teoria ti sembra esserel’unica possibile, prendilo come un segno chenon hai capito né la teoria né il problema che siintendeva risolvere”

Karl Raimund Popper

(Vienna, 28.07.1902 – Londra,17.09.1994)

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Tra storia e filosofia:il risveglio dei NazionalismiLorenzo Dalai

Nato a Verona il 14.10.1952 è una Bilancia.Laureato in Filosofia, fino al 2015 ha lavorato nellaGrande Distribuzione Organizzata; oraimprenditore. Membro del CdA di Amia Verona(azienda multiservizi igiene ambientale) dal 2004al 2007, nel CdA di Amt (trasporti pubblici) dal2008 al 2010. Per Il PD è stato eletto Consigliereprovinciale nel 2009 e attualmente Consiglierecomunale ad Erbezzo (Vr). Nel 1987 campioneitaliano di canoa slalom.

Lorenzo Dalai

Il concetto di nazionalismo è un concettorisalente alla seconda metà del XIX secolo. Inrealtà, si può parlare di nazionalismo peridentificare alcune tendenze politiche e culturaligià presenti durante l’età napoleonica, quando siassiste al superamento dell’idea che identificauno Stato con la propria continuità dinastica.È grazie alla diffusione dell’idea di Stato-Patria,invece, che i movimenti che prevedonol’affermazione della nazione intesa comegruppo di persone che parlano la stessa lingua,che hanno le stesse radici culturali e stessoluogo geografico di provenienza, si diffonde inmaniera importante.

Con la fine dei grandi imperi, poi, al termine dellaprima guerra mondiale, e con l’affermazionedefinitiva degli stati nazionali, anche il concettodi patriottismo si modifica progressivamente. Ilmodello politico supera le rivendicazioni unitariee indipendentiste basate sul binomio un popolo-uno stato, trasformandosi in un nazionalismo,definito aggressivo (fenomeno specifico adesempio della fase coloniale).Il tentativo di conquistare nuovi territori peraffermare la potenza e la forza del proprio

Stato/Popolo con l’intento di creare veri epropri imperi, diventa caratteristica comunedei movimenti nazionalisti europei, che siscontrano e si alleano tra di loro in funzione dicontrasto verso altri concorrenti.

La volontà di dominio, quella dei grandi impericrollati ad inizio secolo, ritorna insomma in unaveste diversa, che porterà in Europa alladiffusione di fenomeni come il fascismo e ilnazismo, entrambi basati su una forte idea diidentità nazionale e di imposizione della propriastirpe/razza sulle altre. Con la fine del secondoconflitto mondiale, però, questa fase storicasembrò essere superata, principalmente a causadell’enorme catastrofe costituita dalla guerra,della quale i vari nazionalismi erano stati la causaprincipale. Una riflessione è assolutamentenecessaria in merito agli sviluppi avvenuti negliultimi anni, in particolar modo nel ventenniosuccessivo alla caduta dell’Unione Sovietica.

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Quest’ultima, infatti, costituiva in qualche modol’ultima grande potenza/impero europea. La suadisgregazione ha portato una serie diproblematiche che è impossibile non menzionare.Infatti, le situazioni di difficoltà ediscriminazione delle minoranze etniche sonoterreno fertile per la diffusione deinazionalismi.

Condizione che si è presentata in manieraprepotente in alcuni territori come l’exJugoslavia e la stessa Russia, dove, unavolta finito l’impero comunista, i problemi delleminoranze sono esplosi in maniera clamorosa.

Terreno altrettanto fertile è quello delledifficoltà economiche dei singoli paesi: in molte

regioni dell’est Europa, per esempio, dall’Ucrainaalla Bulgaria, passando per l’Ungheria, partiti diestrema destra hanno guadagnato consensi,facendo leva anche su un sentimento xenofobo,purtroppo abbastanza diffuso.?

Una matrice comune di questi movimenti èl’insofferenza per la presenza del propriopaese all’interno dell’Unione Europea; unapresenza spesso ottenuta grazie ad importantisforzi da parte dei governi, ma che nelcorso dell’ultima grande crisi ha avuto pesantiripercussioni economiche sulle popolazioni.

Gli standard necessari per rimanere all’internodell’Unione, infatti, sono stati spesso troppo durida rispettare.

Con la fine dei grandi imperi, poi, altermine della prima guerra mondiale, e conl’affermazione definitiva degli statinazionali, anche il concetto di patriottismosi modifica progressivamente

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In alcuni casi, come è accaduto in Grecia, i governihanno dovuto imporre una rigorosa politica diausterity, che aveva però il beneficio dimantenere il paese all’interno della federazionecontinentale.

Questi provvedimenti, però, hanno fatto si che inmolti paesi, in particolar modo in quellieconomicamente meno solidi, un sentimento dianti-europeismo si diffondesse in manieratutt’altro che irrilevante, con l’etichettatura disovranismo, ovvero la forte richiesta di un ritornoall’indipendenza della gestione economica emonetaria. Ma anche oggi si ripropone latematica propria dei nazionalismi, alleati o nemiciin funzione degli obiettivi contingenti che ognunoha; insomma

l’Internazionale dei movimenti socialisti, maqualcosa di analogo non esisterà mai per inazionalismi/sovranismi.

Una concreta preoccupazione è ,nel caso in cui lacrisi dovesse presentare ripercussioni importantianche nel corso dei prossimi anni, l'attegiamentoche le popolazioni e ancora di più i governi deisingoli paesi potrebbero avere nei confronti dellaUE. A questo si aggiunge un ultimo e pesanterichio: la richiesta di un'uscita immediatadell'unione, che di fatto non è ancora unafederazione.Tiutto ciò, infatti, potrebbe significare unaincontrovertibile battura d'arresto, nel lungo efaticoso cammino di costituzione di un'identitàeuropea.

è pur vero che è esistital’Internazionale dei movimentisocialisti, ma qualcosa di analogonon esisterà mai per i nazionalismi/sovranismi

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Il XX secolo, definito il secolo breve da moltistudiosi, è stato caratterizzato dai totalitarismi“etici”, comunismo e fascismo, con la suavariante nazionalsocialista.

Perché è successo tutto questo, quali ne furono leorigini? Dobbiamo partire dal concetto di "StatoEtico", che rappresentò per alcuni filosofi epensatori la concretizzazione di un sistema diidee che vede lo Stato come massima forma delBene; fu proprio da siffatta idea chegerminarono quelle forme di governototalitarie del ‘900 che ebbero una granderilevanza.Il capostipite di tale pensiero fu, senza ombra didubbio, Thomas Hobbes (1588-1679). Per ilpensatore inglese La Politica ha come scopo non

il “summum bonum”, ovvero la “vita migliore”(concetto che appariva a Hobbes comeuna pericolosa utopia), ma la fuga dal “summummalum”, ovvero dalla guerra sociale e dallamorte.

Il fine ultimo della Politica è quindi quello digarantire la vita degli uomini, ergo la “pax”sociale. ?

D’altronde l’uomo è per Hobbes la partedisordinata della natura e questo disordine vienecagionato dall’uguaglianza che esiste in originetra tutti gli uomini. Ergo gli uomini sono tuttiuguali, animati da un’energia equivalente in tuttiloro: la libertà.

Focus BOX: lo Stato EticoLorenzo Dalai

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Ogni uomo cerca, quindi, di appagare il propriodesiderio di “ricchezza, onore e comando”.

Questi aneliti generano una guerrainestinguibile tra gli uomini (“homo hominilupus”, scrisse a ragion di ciò Plutarco).

Ma negli uomini la voglia di vivere, ergo la pauradella morte è tanto forte che si trovano costrettia sottoscrivere un patto in cui tutti gli individuilimitano le proprie libertà reciprocamente.Quindi gli individui trasferiscono tutta la loroenergia politica, i loro diritti naturali, ad unterzo (esterno al patto e creato da quest’ultimo).Questo terzo è lo “Stato”: il “Leviatano”, il Diomortale, che rappresenta tutti e che ha i diritti ditutti.

Esso è il più alto potere concepibile sulla terra eha il compito di garantire la sicurezza di tutti.Il singolo individuo che ha trasferito tutti i suoidiritti allo Stato non ha alcun diritto di resistenza,giacché lo Stato deriva dal patto tra gli individui. ?

Lo Stato ha tra l’altro il diritto (dovere) dimettere a morte l’individuo (o un intero gruppod’individui) qualora la sua esistenza fosse messain pericolo; il Leviatano può quindi mettere amorte indistintamente chiunque così che lamaggioranza degli uomini possa sopravvivere.

Nei regimi totalitari del ‘900 tutto ciò èriscontrabile sia nell’ideologia nazista, ove lo“Stato” era il “Fuerher” (basti pensare al mottonazista “Ein Volk, Ein Reich, Ein Fuehrer”: unpopolo, un impero, un Capo), sia nel regimecomunista ove il capo del partito (prescindendoche si trattasse di URSS, Cambogia, Cina oPolonia…) era lo “Stato”.

Per ciò che concerne il “diritto-dovere” diuccidere, sia il nazismo che il comunismoperpetrarono enormi stragi di massa; eccidicagionati dal fatto che ambedue le ideologie siarrogarono il fatto di basarsi su delle solide basiscientifiche.

Il nazismo si basò su una falsa biologia, ilcomunismo si basò su una falsa sociologia.

In ambedue i casi le suddette ideologie totalitarieerano in guerra contro la natura umana, volevanocreare una nuova e “santa specie” umana:il nazismo il suo “Uebermensch”, il"Superuomo", il comunismo il suo “homonovus”. ?

Che si tratti di nazismo o di comunismo siffatteideologie lasciarono dietro di sé decine di milionidi morti; stragi causate da “un’utopia” erratadegenerata in distopia: la guerra universalecontro la natura umana.

Il nazismo si basò su una falsabiologia, il comunismo si basò suuna falsa sociologia

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Il nuovi rappresentanti saranno in carica per iprossimi 5 anni e saranno complessivamente705 dopo che il Parlamento stesso ha ridotto iseggi dai precedenti 751 causa la fuoriuscitadel Regno Unito.Il paese con il maggior numero di seggi sarà laGermania con i suoi 96 membri, mentre ilpaese con meno parlamentari sarà Malta chene avrà 6.

Elezioni per il rinnovo del ParlamentoEuropeo: è la nona volta dalla prima del1979, i cittadini degli attuali 27 paesi dellaUnione Europea saranno chiamati ad eleggerei propri rappresentati.

L'elezioni si svolgeranno fra il 23 e il 26Maggio 2019 e vedranno coinvolti circa 400milioni di elettori.

Elezioni Europee

L'Italia vedrà i propri 76 rappresentati elettimediante sistema elettorale puramenteproporzionale con soglia di sbarramento al4% .

Appuntamento quindi a Maggio per latornata elettorale più significativa eimportante nella storia della UnioneEuropea.

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Radio Liberal è la radio liberale, liberista elibertaria, come recita lo stacchetto ripetuto piùvolte nella giornata, che vuole portareinnovazione nell'ambito dell'informazioneradiofonica tramite l'utilizzo dello smartphonecome device. Radio Liberal la puoi ascoltare inauto, in bicicletta, al lavoro e dove preferisci,basta poter collegarsi sulla rete wi-fi oppurebasta avere copertura della linea telefonica. Laricetta è semplice: musica di qualità, notiziari emeteo aggiornati e trasmessi ogni ora, previsionidel tempo ed informazione politica pensata eattenta. Gli ascolti di Radio Liberal sono incontinua crescita.

Sono due le rubriche che parlano di politica:"Oggi parliamo di...", l'intervento curato da

Antonello Perbellini (tesoriere di Area Liberal)della durata di circa otto minuti, che affronta conparticolare acume e spirito critico, gli argomentialla ribalta della politica contemporanea. E' inonda tutti i giorni alle 9:00, in replica alle 12.30.

Mentre "Attenti a quei tre" è settimanale, illunedì alle 21:30 con Giorgio Pasetto(Presidente di Area Liberal), Anna Lisa Nalin(Direttore di VOiCE) e Antonello Perbellini, delladurata di circa venti. Un confronto graffiante,spesso tra posizioni diverse, che prende spuntodalle notizie più significative della settimana.

Radio Liberal vive di pubblicità e volontari , chivolesse partecipare al progetto ed aiutare lawebradio è sempre il ben venuto!

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Anna Lisa Nalin: Nuova leadership al vertice deiRadicali Italiani, Silvja tu, che da quando avevi 18anni sei divenuta militante, come stai vivendoquesto ruolo?

Silvja Manzi: Certamente non avrei maiimmaginato di ritrovarmi, in questo ruolo. Hoconosciuto il partito radicale transnazionale nel1991, quando l’allora Jugoslavia è deflagrata inuna guerra fratricida. Ho capito che i problemidel nostro tempo non potevano che essereaffrontati in una chiave europea e appuntotransnazionale, che occorreva occuparsi di quelloche accadeva fuori dai nostri confini e che ilmetodo nonviolento era davvero rivoluzionario.E ho capito che la politica era la mia passione.Da allora non ho mai smesso i panni dellamilitante e ritrovarmi oggi nelle vesti disegretaria è una sorpresa, un onore e una granderesponsabilità.

ALN: Hai avuto un’investitura importantecaldeggiata dalla stessa Emma Bonino, è unaresponsabilità “pesante” visto che il nome diEmma emerge sempre al massimo dellaconsiderazione nei ranking sull’affidabilità deipolitici italiani. Senti di dover rispondere a delleaspettative troppo elevate?

SM: Più che essere all’altezza delle aspettativecerco di fare del mio meglio per essere all’altezzadel ruolo, già sapendo di non poter competerecon i grandi segretari radicali del passato che,per mia fortuna, sono qui ad aiutare me e ilMovimento: Gianfranco Spadaccia, RobertoCicciomessere, la stessa Emma Bonino, percitare i più rappresentativi e che ringrazio per lafiducia. Sono consapevole delle mie capacità e,soprattutto, dei miei limiti; per indole, cerco diaffrontare problemi, difficoltà, opportunità… unpasso alla volta, senza farmi prendere daun’“ansia da prestazione”.

Intervista a Silvja ManziSotto il segno di Emma... BoninoAnna Lisa Nalin

Segretaria Nazionale dei Radicali Italiani,foggiana, 27 luglio 1973, con alle spalle quasi30anni di militanza radicale. Ha vissuto a Roma eBruxelles, dal 2008 vive a Torino ed è consulenteeditoriale. E' stata assistente personale di MarcoPannella. Membro del Comitato Diritti Umani dellaRegione Piemonte, nel 2017 è stata elettaTesoriere dei Radicali Italiani, oggi ne è SegretarioNazionale. E' del leone, segno caratterizaro daforza, dignità e senso di potere.

Silvja Manzi

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La vera sfida è riuscire a trovare lo spaziopolitico per inserire il granello radicalenell’ingranaggio della partitocrazia, sempre piùmalata.

ALN: Quale è la tua visione politica e come sidipana tra le sfide di Radicali Italiani e la nuovaavventura di +EU con il suo congresso fondativodel 25-27 gennaio a Milano?

SM: +Europa è stata un’avventura che non si èesaurita con le elezioni politiche dello scorso 4marzo. Anzi. Abbiamo individuato nello scontrotra le visioni di società aperta e società chiusa,tra europeismo e nazionalismo, tra + Europa e -Europa, tra odio e speranza il campo di battagliadell’oggi e abbiamo, con altri, contribuito a darevita a un nuovo soggetto, prima solo elettoraleadesso pienamente politico, per rispondere aqueste domande sulla società del domani. A unapaura del futuro che porta a chiudersi sulleproprie poche certezze e che sembra prendere ilsopravvento, non solo qui in Italia mapraticamente in tutte le democrazie occidentali,rispondiamo che una società aperta, libera etollerante aiuta a vivere meglio. Le democrazieliberali più avanzate sono quelle dove c’è maggiorbenessere; dove le libertà sono più limitate –pensiamo alla Russia di Putin, che i nostrigovernanti vedono come un Paese da imitare eche però è in fondo a tutte le classifiche dellelibertà, personali ed economiche – senza ombra didubbio vivono, tutti, molto peggio.

ALN: Te la senti di farci anche un paio diprevisioni per le europee di fine maggio?

SM: Lo scenario parrebbe fosco, ma non azzardoprevisioni, sta a noi provare e riuscire a invertireuna tendenza che sembrerebbe - perché così ce lafanno apparire - ineluttabile. Io non lo credo.

Penso, invece, che se una parte dell'elettoratovive ancora una sorta di "incantamento" versol'uomo forte al governo, ne esiste una disposta anon farsi soverchiare. A noi il compito diintercettare questa onda positiva e ribaltare gliattuali, nefasti, pronostici.

ALN: Sia i radicali che +Europa rappresentano unpensiero divenuto elitario nel nostro Paese e chesi scontra in modo molto forte con il populismo, ilsovranismo e la chiusura verso i diritti civilicaratteristiche distintive delle forze politiche chehanno prevalso alle ultime politiche. Comepensate di far arrivare il messaggio a una fascia dielettori più ampia e quali sono i target group chevolete attrarre?

SM: +Europa, dalla nascita, si propone come unprogetto inclusivo e aperto anche ad altre realtàassociative che, come noi, vedono nelcompletamento del percorso dell’integrazioneeuropea l’unica via per arginare le derivenazionaliste e populiste che hanno ripresovigore. Non ritengo però sia un pensiero elitario,lo dimostra il fatto che dopo le elezioni politiche inostri temi sono al centro del dibattito. Esisteun’ampia porzione di cittadini italiani che vede,come noi, il futuro dell’Italia in Europa, ed è a loroche ci rivolgiamo.

ALN: Su quali contenuti volete puntare nellavostra proposta a livello europeo e a livelloitaliano?

SM: I livelli sono interconnessi. Pensiamo siaindispensabile accelerare su quelle riformepolitiche che incrementano le libertà civili, e suinvestimenti infrastrutturali, come il TAV, chefacilitano la connessione tra le persone e iterritori. Senza dimenticare le storiche battagliesulla difesa e la politica estera comuni, per unapolitica fiscale europea, un welfare europeo,una politica ambientale condivisa e non

A una paura del futuro che porta a chiudersi sulle propriepoche certezze e che sembra prendere il sopravvento...rispondiamo che una società aperta, libera e tolleranteaiuta a vivere meglio

+Europa, dalla nascita, si propone come un progetto inclusivo eaperto anche ad altre realtà associative

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fondamentalista. E sulle questioni legate allemigrazioni non possiamo che continuare a lottareper politiche europee che puntinosull’accoglienza e l’integrazione, per governarecon ragionevolezza e umanità un fenomenoepocale e non emergenziale. La nostraprospettiva sono gli Stati Uniti d’Europa. Dentroquesta visione c’è tutto.

ALN: Sarete in grado di trovare convergenzeimportanti con Marco Cappato per la leadershipdi +Europa e la grande partita elettorale?

SM: È doveroso. I temi che Marco Cappatorappresenta, grazie alle sue azioni di

disobbedienza civile e all’Associazione LucaCoscioni, devono essere patrimonio di +Europa.+Europa potrà essere tanto più forte quantoriuscirà a coniugare le riforme liberali ineconomia, ben rappresentate da BenedettoDella Vedova, a un approccio libertariosull’autodeterminazione delle persone. Questoè il modo per costruire il meglio e nonun’alternativa al peggio. Con questo obiettivo alCongresso mi impegnerò in prima personaaffinché le varie anime che compongono +Europasi sommino e non si parcellizzino.

se una parte dell'elettorato vive ancora una sortadi "incantamento" verso l'uomo forte al governo,ne esiste una disposta a non farsi soverchiare.A noi il compito di intercettare questa ondapositiva e ribaltare gli attuali, nefasti, pronostici

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ALN: Come vivete ai vertici del partito lecampagne di odio verso la Bonino, le sceltepolitiche dei Radicali Italiani o sui temi come conmigranti, apertura all’Europa e battaglie sui diritticivili?

SM: A fare paura è il livello di degrado deldibattito politico e fra le persone, e l’utilizzo“scientifico” che alcuni riescono a farne. Da unaparte c’è ormai una costante denigrazionedell’avversario considerato nemico, con unaimbarazzante incapacità di confrontarsilaicamente sui temi; dall’altra assistiamo a unutilizzo spregiudicato e sistematico dei nuovimezzi di comunicazione, con investimentiimportanti e ormai note ingerenze da paesi nondemocratici come la Russia.

Si tratta di forme di propaganda che inquinanoil dibattito, ci troviamo di fronte a una sorta divera e propria guerra ibrida. Abbiamo i mezzi peraffrontare tutto questo? In molti si stannodomandando come contrastare questofenomeno. Anche noi radicali, che da semprelottiamo per la libertà di accesso all’informazione,in nome dell’einaudiano motto “conoscere perdeliberare”.

ALN: Domanda d'obbligo vedi una possibileevoluzione nei rapporti con il Partito RadicaleTransnazionale che ha persino un simbolofuorviante con la scritta "Stati Uniti d'Europa" inantagonismo con l'impegno in + Europa e lefuture elezioni?

SM: Purtroppo la morte di Marco Pannella hainnescato una spinta centrifuga che ha separatodelle strade che secondo me dovevano epotevano restare unite. Sono convinta che possaancora accadere. Siamo tutti radicali, allo stessomodo, e sbaglia chi pensa di poter assegnare un"pedigree".

Sul simbolo "Stati Uniti d'Europa", oltre alloslogan che ovviamente condivido, penso siaun'operazione che potrebbe tranquillamentetrovare spazio in + Europa. Ma temo non sia nellaintenzioni dei promotori.

ALN: Chiudiamo in leggerezza con qualche parolasu di te... partendo dal segno zodiacale se vuoi... epoi sopratutto i tuoi punti di forza e perchè noanche le tue debolezze.

SM: Sono nata ol 24 luglio, quindi nel segno delLeone. Non so quanto questo, a parte i capelli, miabbia condizionato... per rimanere sullasuggestione zodiacale, penso di poter dire chealcune caratteristiche del mio segno posso farlemie, altre direi di no. La caparbietà forse sì,l'eccessiva autoconsiderazione no, sono anzi,piuttosto ipercritica.

Tra i punti di forza mi riconosco una capacità diconfronto con le persone unita a quella dicomunicare tranquillità nelle situazioni didifficoltà. Tra le debolezze c'è senz'altro quella diessere a volte troppo diretta e risultare perciòspigolosa. E' pur vero che l'idea che si ha di sestessi difficilemnte corrisponde a quella che nehanno gli altri.Ho solo una certezza: solo l'ronia ci puòsalvare.

A fare paura è il livello di degrado del dibattitopolitico e fra le persone, e l’utilizzo “scientifico”che alcuni riescono a farne

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Brexit: l'illusione della sovranitàRoberto Ricciuti

Professore associato di Politica economica all'Universitàdi Verona. Vive e lavora tra Verona, Vicenza e Firenze.Si occupa di diversi aspetti di political economy(principalmente istituzioni, democrazia, conflitto). Hainsegnato a Royal Holloway University of London eall’Università di Firenze, ed è stato Jean Monner Fellowall'Istituto Universitario Europeo e Visiting Fellow aClare Hall College (University of Cambridge).. Haottenuto la NEPS Medal per il miglior paper di peaceeconomics pubblicato nel 2017.Nato a Bari il 29.05.1972 e del segno dei Gemelli.

Roberto Ricciuti

Martedi 15 gennaio 2019: scene di ordinariafollia nel Palazzo di Westminster, l'edificio diLondra in cui hanno sede le due camere delParlamento del Regno Unito. L’accordo dinovembre tra il Primo Ministro May e l’UnioneEuropea è stato bocciato con un ampio margine.

Un accordo che sostanzialmente tiene legato ilRegno Unito all’Unione Europea e che secondo isostenitori della Brexit avrebbe reso il primo uno“Stato vassallo” rispetto alla seconda.

La campagna referendaria della Brexit si è basatasul tema della sovranità, cioè riprendere ilcontrollo dei propri confini e delle politicheeconomiche.

Mancano solo alcune settimane alla data previstaper la Brexit (29 marzo alle 23.00), e non solo nonsono noti i termini della separazione tra RegnoUnito e Unione Europea, ma sono sul tavolodiverse possibilità: da un’uscita senza accordo, alrinvio dell’uscita, ad un accordo sul tipoNorvegia e UE, ad un eventuale secondoreferendum.

Il documento bocciato mostra i vincoli dentro iquali la scelta di uscire della UE si devemuovere: il Regno Unito non si sarebbeseparato in maniera definitiva dall’UnioneEuropea uscendo dall’Unione doganale (lacossidetta hard Brexit).

Anzi vi sarebbe rimansto per un numeroimprecisato di anni, e senza possibilità di uscirneunilateralmente. Inoltre, durante questi anni,avrebbe continuato a finanziare il bilancio dell’UEe ad essere parzialmente soggetto alle decisionidella Corte Europea di Giustizia.

La decisione di non uscire dall’Unione doganaleera causata dall’interdipendenza economica esociale che i diversi Paesi hanno gli uni neiconfronti degli altri. Quando un prodotto entra inEuropa paga il dazio alla frontiera del Paese diingresso e poi può liberamente spostarsiall’interno dell’Unione.

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Con il Regno Unito fuori dall’Unione doganale,un prodotto sarebbe potuto entrare nell’UE conun dazio minore, passare nella Repubblica diIrlanda, attraversando poi il confine inesistentetra il Paese celtico e l’Irlanda del Nord e da lìandare in qualunque altro posto in Europa.Per evitare ciò si sarebbe dovuto ricostruire unconfine fisico tra i due Paesi con drammaticheconseguenze.

L’esempio più interessante di quanto potrebbeaccadere stando fuori dall’Unione doganale èquello dei produttori di auto giapponesi,insediatisi nel Regno Unito diversi anni fa non persoddisfare quel mercato, ma per esportare senzadazi nel resto dell’UE. Uscendo dall’accordo, laregolamentazione sulle caratteristiche delle autoprodotte nel Regno Unito potrebbe divergere daquella europea, creando due mercati diversi edaumentando i costi. Inoltre, le automobiliprodotte nelle isole britanniche dovrebberopagare un dazio per essere esportate, e, allostesso modo, i componenti importati dai Paesieuropei e assemblati nel Regno Unito dovrebberopagare un dazio. Infine, tutto questo commerciodi parti e prodotti finiti sarebbe sottoposto acontrolli doganali tra Dover e Calais, mettendo arischio la produzione snella di questi impianti.

Brexit è un’ideologia: da destra è l’idea di unRegno Unito imperiale che basa i suoi rapporticommerciali con le ex colonie delCommomwealth e che è in grado di scrivereaccordi commerciali paritari con Cina, Stati Unitied altre potenze mondiali.

Di fatto è il progetto di fondare una “Singaporesul Tamigi”, cioè un’economia a bassissimatassazione e regolamentazione, che sarebbel’unico modo per rendere attraente il RegnoUnito agli investitori esterni, una volta persol’accesso alla UE.

Vista da sinistra è l’idea di liberarsi di tutte leregole pro-competitive per poter realizzare il“socialismo in un solo paese” (il segretariolaburista Corbyn nella sua vita parlamentare hasempre votato contro ogni progetto dirafforzamento della partecipazione britannicaall’Unione Europea).

Sia l’una che l’altra parte non vedonol’interdipendenza tra paesi e la necessità dellacooperazione internazionale per affrontare lesfide di questo tempo.

...sul tavolo diverse possibilità:da un’uscita senza accordo, al rinvio dell’uscita,ad un accordo sul tipo Norvegia e UE, ad uneventuale secondo referendum

La parole “Brexit” è un termine composto

dall’aggettivo british e dal sostantivo exit e indica

infatti l’uscita del Regno Unito dall’Unione

europea. E’ stata coniata dall’Oxford English

Dictionary.

Il suo post è stato pubblicato nel maggio 2012 e

un mese dopo il settimanale Economist riprese il

concetto usando però Brixit, con la i, prendendo

tre lettere da british e tre da exit. La proposta del

settimanale economico non ha avuto successo

(benché sia una variante ancora citata dall’Oxford

Dictionary e altri) e nel tempo si è affermato

Brexit, con la e, che si è diffusa in tutto il mondo.

Durante la campagna per il referendum che si è

svolto nel giugno del 2016 è stata spesso usata

anche la parola che indicava l’opzione opposta,

Bremain (british più remain).

Tra l’altro, anche all’estero è quasi sempre usata

con la maiuscola, come si fa in inglese, in cui

British è usato con la maiuscola, come Italian.

Brexit... da dovederiva?

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Consigliere di +Europa,già tesoriere di RadicaliItaliani, coautore diproposte di legge edelibere, hacollaborato con RadioRadicale, si è occupatodi Enti Locali, servizipubblici, societàpartecipate, banche,commistione traeconomia e politica,sistema di potereciellino, strumenti dipartecipazionepopolare, federalismo,diritti civili, finanza.Nato il 10.02.67 èAcquario, segno d’aria,con ascendenteCancro

All’Italia, all’Europa, serve uno shock, uno shock federalista, perché l’assettoistituzionale che può assicurare la massima sovranità possibile al cittadinoe la tutela dei suoi diritti individuali è proprio quello federale.

Possiamo oggi riassumere questa riforma nell’obiettivo degli “Stati Unitid’Europa”: l’unico livello istituzionale, quello europeo, in grado di giocare unapartita di democrazia, diritti, libertà e competitività nello scenarioglobale. La realizzazione di questo progetto porta con sé, tuttavia,responsabilità e doveri verso l’intera società umana nella costruzione di unafederazione democratica mondiale, obiettivo ultimo e più ambizioso.

Nessun Paese da solo è in grado di fronteggiare sfide quali le grandi crisifinanziarie, le migrazioni, il mutamento climatico o il terrorismointernazionale. Oggi sono gli Stati nazionali a fallire, così come, in piùoccasioni, ha fallito e fallisce un’idea d’Europa ripiegata su quella dellepiccole patrie e dei trattati intergovernativi, sulle reazioni nazionali che altronon sono che illusioni nazionaliste.

Lo Shock federalista diEuropaInComuneValerio Federico

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L'idea di federalismo portata avanti da"+EuropaInComune" vuole superare la rigidità diuno spazio politico ristretto. In questo sensorifiutiamo una concezione del federalismo che sidivida tra uno spazio interno ed uno esterno allesingole realtà statuali.

Questa logica tende ad ascrivere il federalismodentro una concezione classica dello Stato. Inquesto senso il tema del federalismo europeo equello locale/municipale, non possono essereconsiderati separatamente.

Rappresentano, piuttosto, elementi dello stessoprogetto politico. In questa prospettiva, inun’Unione Europea che prosegua e completi il suoavviato percorso di federalizzazione va introdottoun Senato Federale, rappresentativo degliStati, ma anche delle aree metropolitane edelle Regioni, tutte dotate di diritto di voto.

Siamo convinti che l’unità politica dell’Europa sidebba realizzare anche nel rispetto delle diversitàtra le comunità territoriali mediante lapromozione di ampie ed equilibrate autonomie.

Le città nella loro dimensione transnazionalesono sempre più centro e motore dicambiamento. Necessitano di adeguate risorseproprie e funzioni esclusive di governo perpromuoverne gli sviluppi positivi offerti daquesta loro specifica dimensione.

Il federalismo al suo livello locale, comunale,cittadino, garantisce all’individuo la possibilità diaffermare la propria sovranità ai livelliistituzionali a lui più vicini e di avere, diconseguenza, un maggiore controllo della qualitàdell’azione amministrativa sperimentandonedirettamente gli effetti.

In Italia, in particolare, vi è una sproporzione trai poteri, ancora ridotti, delle istituzioni locali, inprimis delle città, e l’importante peso sociale,economico ed ecologico di queste realtà urbanesulla qualità della vita della popolazione.

Le città, soprattutto quelle metropolitane,hanno assunto un rilievo sovranazionale, unacapacità di creare reti di rapporti istituzionali e diproiettarsi su scenari globali, ma devono averestrumenti di effettiva governance. Giorgio LaPira, celebre sindaco di Firenze, disse già nel 1967che occorre “unire le città per unire le nazioni”;noi aggiungiamo “per unire l’Europa”.

In Italia le Città metropolitane sono statecostituite quattro anni fa e subito abbandonate eprivate di un finanziamento minimo vitale,dovrebbero invece godere di una legittimazionedemocratica con l’elezione diretta del sindaco;avere la possibilità di esercitare un complesso difunzioni strategiche, separate rispetto a Regioni eComuni; disporre di capacità di bilancio adeguatee sufficiente autonomia.

Serve inoltre una devoluzione di funzioni dalleRegioni alle città.

È sufficiente vedere come, a mo’ di esempio, per ilComune di Milano le entrate tributarie proprienel 2016 sono state pari al 47% delle entratetotali e hanno coperto meno della metà dellespese correnti.

Le spese di funzionamento della Cittàmetropolitana – ex provincia MI – sono coperteinvece per il 60% da entrate tributarie proprie,ma il peso del bilancio della Città metropolitanarispetto all’aggregato dei bilanci dei Comuni delperimetro è solo tra il 7 e il 10%. Se aggiungiamoche da tutte le entrate da imposte in Italia, iComuni incassano solo il 6%, il cerchio si chiude.

Nessun Paese da solo è in grado difronteggiare sfide quali le grandi crisifinanziarie, le migrazioni, il mutamentoclimatico o il terrorismo internazionale

Un’Europa federale, al contraio, accrescerebbe la sovranità dei cittadini sullepolitiche pubbliche europee e quindi sulle dinamiche transnazionali.

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L’articolo 119, comma 1, della Costituzionedispone dal 2001 che: “I comuni (..), le cittàmetropolitane (..) hanno autonomia finanziaria dientrata e di spesa”, un’autonomia rimasta peròsulla carta.

Serve, dunque, quanto la Costituzione, deltutto inapplicata, prevede da 17 anni:l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa perCittà metropolitane e Comuni, che consenta lorodi essere finalmente responsabilizzati, potendoutilizzare come ritengono parte delle tasse deiresidenti e spenderle per gli stessi, i quali sitroverebbero in questo modo nella condizione dipoter valutare l’operato dell’amministrazionecomunale.

Il federalismo locale deve porre in competizionele amministrazioni territoriali pur prevedendo,come in tutti i sistemi federali, quote diriequilibrio a favore delle aree in maggioredifficoltà e ambiti di azione condivisi.

Ci deve essere, infine, un forte rapporto tra lacapacità di entrata e quella di spesa per evitarespreco perenne di risorse.

Il federalismo al suo livello locale,comunale, cittadino, garantisce all’individuola possibilità di affermare la propriasovranità ai livelli istituzionali a lui piùvicini

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Referendum propositivo: strumentoinnovativo o pericolo di deriva populista?Roberto Capuzzo.

Avvocato civilista sopratutto nel diritto societario,contrattuale e fallimentare. Poeta, fa parte del gruppolaboratorio “Poesia in corso”. Varie pubblicazioni quali,antologie, volumi collettivi, raccolte per la collanacontemporanea "Via Heràkleia" a cura di Flavio Ermini.Recentemente ha pubblicato il volume di poesie “Senzavera regola. Sparire… apparire” con il pittore CarloGuarienti. E’ nato il 18.10.1952 a Verona, bilanciaascendente pesci, combinazione che porta fascino,sensibilità, intuizione, fantasia e creatività.

Roberto Capuzzo

500.000 anziché 50.000 firme, quorumdeliberativo al 25% al posto del quorumcostitutivo del 50%+1 degli elettori, vaglio dicostituzionalità - raggiunte le prime 200.000firme - anche a tutela delle direttive europee…

Questi alcuni dei temi affrontati per arrivare allaprossima non facile approvazione delreferendum propositivo: istituto giuridico benpiù incisivo del referendum abrogativo e che siispira al principio della “democrazia diretta”,punto cardine del Movimento 5S. E’ stato persinocostituito il “Ministero per i rapporti con ilParlamento e la democrazia diretta”, unico caso almondo. Sarà davvero uno strumento innovativoo una pericolosa deriva populista?

Il testo originario proposto dal Partitopentastellato era infarcito da disposizioniideologiche e populiste che, se approvate innome di una distorta interpretazione di“democrazia diretta”, avrebbero letteralmentescardinato l’attuale sistema democraticorappresentativo. Tanto per citare un esempio,quella proposta non prevedeva alcun quorum diapprovazione.

Effetto: poche decine di persone ben organizzateavrebbero potuto far passare leggi di nessuninteresse per la collettività, come del resto avevaanche osservato Matteo Salvini. Il che la dicelunga sullo stato dei rapporti tra Lega e M5S.

Il referendum propositivo, tuttavia, può ancheessere uno strumento a partecipazionepopolare di stimolo ai rituali della democraziarappresentativa che nel tempo ha presentato“deviazioni” altrettanto inaccettabili: come ilfrequentissimo ricorso ai decreti legge di matricegovernativa o al voto di fiducia, entrambistrumenti che sviliscono e immiseriscono l’attivitàparlamentare come era stata voluta dai nostricostituenti.

In queste ore (per chi scrive) è in corso un serratodibattito politico sulla proposta di referendumabrogativo.

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La discussione del testo approvato inCommissione Affari Costituzionali della Cameracon radicali modifiche rispetto al testo originarioè prevista in aula per il 22 gennaio. Dalla primaversione molto è cambiato.

In sede di Commissione sono state accoltenumerose modifiche sostanziali alla propostaoriginaria per arrivare in discussione Camere.Vediamo le più rilevanti nello specifico.

Oggi è in vigore il solo referendum abrogativoche richiede il quorum costitutivo del 50%, cioèla maggioranza+1 degli aventi diritto.Tale istituto, che ha consentito strepitosi successiin tema di diritti civili, è stato però anchepiegato a squallide operazioni astensionistiche e

partitiche che ne hanno minato la credibilità.Tutti ricordiamo l’invito craxiano ad andare almare al dichiarato scopo di non raggiungere ilquorum costitutivo.

In Commissione è stato accettato l’emendamentoche, pur escludendo il quorum costitutivo sia per ireferendum abrogativo che per il referendumpropositivo, ha introdotto il c.d. “quorumdeliberativo”. In altre parole, vincerà tra il SI e ilNO chi avrà ottenuto più voti in misura peròsuperiore al 25% degli aventi diritto.

Superato questo primo scoglio, la Commissioneha successivamente approvato ulteriori modificheche rendono la proposta quantomenoesaminabile in sede parlamentare.

E’ stato persino costituito il "Ministero peri rapporti con il Parlamento e lademocrazia diretta”, unico caso al mondo

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Si è scongiurato lo scontro tra Parlamento eproposta referendaria. L’emendamento prevedeche qualora il Parlamento approvi una legge checostituisce diversa “controproposta” rispetto allaproposta di legge popolare, sarà sottoposta areferendum esclusivamente la propostapopolare, sempreché i promotori non virinuncino. È stato così evitato il “ballottaggiotra Parlamento e piazza” che avrebbeinevitabilmente condotto a tensioni nonprevedibili.

Se sarà raggiunto il quorum del 25% entrerà invigore la proposta popolare e la legge approvatadalle Camere, nel frattempo congelata in attesadell’esito referendum, non verrà promulgata. Se,invece, il quorum approvativo non sarà raggiunto,verrà promulgata ed entrerà in vigore la leggeche era stata in precedenza approvata dalleCamere.

Nel testo originario era il Comitato promotore adecidere se la legge approvata dal Parlamentofosse simile o diversa dal testo della proposta,con la conseguenza che anche minime difformitàcontenute nella legge approvata dal Parlamentorispetto alla proposta popolare avrebbe impostol’esecuzione del referendum. Con l’emendamentosi è stabilito che se le Camere approvano un testodiverso rispetto a quello presentato dal Comitatopromotore, è l’Ufficio di Cassazione a deciderese i due testi sono realmente difformi e solo intale caso sarà indetto il referendum.

E’ stato inserito il principio di un limite alleproposte di iniziativa popolare che possonoessere presentate alle Camere. Questo perevitare che il Parlamento - che nel testo dellaCommissione è obbligato ad approvare laproposta entro 18 mesi - venga costretto incontinuazione ad esaminare proposte di iniziativapopolare.

Un ulteriore emendamento particolarmenterilevante è dato dall’introduzione del “vaglio dicostituzionalità”. Nel testo originario eraprevista l’inammissibilità della proposta di leggepopolare solo nel caso in cui essa non avesserispettato “i principi e i diritti fondamentaligarantiti dalla Costituzione nonché dal dirittoeuropeo e internazionale”.Ora, con asciutta precisione l’emendamentoafferma che la proposta popolare èinammissibile se “non rispetta la Costituzione”.

La modifica non è formale ma ha valoresostanziale assoluto in quanto in tal modointroduce, anche per il referendum abrogativo, il“vaglio preventivo di ammissibilità” da partedella Corte Costituzionale. Tale vaglio preventivosarà effettuato dopo che siano state raccolte leprime 200.000 firme rispetto alle 500.000necessarie perché la proposta possa venirepresentata. La Corte Costituzionale, qualegiudice terzo, potrà adesso escludere la propostadi legge popolare anche se viola direttiveeuropee o leggi regionali; mentre nel testoiniziale si potevano presentare anche proposteche violavano dette normative.

Un aspetto di rilevanza sostanziale che non èinvece stato considerato è l’assenza di precisi“limiti di materia” alle proposte di leggepopolare. Il testo da discutere alla Cameraconsente, infatti, proposte anche in tema di “leggidi spesa” con la conseguenza che potrebberoessere sottoposte referendum proposte tali daincidere anche pesantemente sul bilancio delloStato.

Questa soluzione è inaccettabile in quantol’approvazione della legge di bilancio è l’attopolitico più importante che fa il Parlamentosulla base del principio “niente tassazionesenza rappresentanza”.

Il Referendum abrogativo ha consentito strepitosisuccessi in tema di diritti civili, è stato anchepiegato a squallide operazioni astensionistiche epartitiche che ne hanno minato la credibilità

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Il che significa che è solo l’organo legislativo chepuò imporre tasse e decidere spese.

L’approvazione di una legge di spesa tramitereferendum avrebbe, quindi, l’effetto di imporreoneri finanziari alla maggioranza per mano di unaminoranza interessata.

Ulteriore mancanza di limiti di materia: leproposte di legge potranno anche prevederel’introduzione, tramite referendum, di leggipenali o che attengono alla procedura penale,cioè alla disciplina del processo.

Si tratta di una soluzione inammissibile inquanto foriera di derive populiste edemagogiche.

In conclusione, la proposta di legge originaria èstata ampiamente emendata con l’introduzione disostanziali modifiche che quantomeno neconsentiranno un più pacato esame alle Camere.

Il prossimo passaggio parlamentare sarà dunquedecisivo per far sì che il nuovo referendumpropositivo possa essere uno strumento didemocrazia diretta ben calibrato edarmonicamente integrato con gli istituti dellademocrazia rappresentativa.

Il prossimo passaggio parlamentare saràdunque decisivo per far sì che il nuovoreferendum propositivo possa essere unostrumento di democrazia diretta

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Scontri globaliAntonello Perbellini

Consulente per lo sviluppo commerciale con l'esteronell'industria della arti grafiche. Da sempre legato allasfera politica radicale, appassionato di storiacontemporanea, osservatore e commentatore di scenaripolitici internazionali e mercati finanziari. Collabora conmedea radiofonici e carta stampata. Nato a Verona il 26novembre 1962 è del Sagittario ascendente Sagittario:ama viaggiare e guardare il mondo da propspettuivesempre diverse. Infatti i nati sotto questo segno sonoveri cercatori, ed il modo migliore è andare per strada,fare domande ed avere risposte.

Antonello Perbellini

The dark side of the moon è il titolo del famosoalbum musicale dei Pink Floyd pubblicato nel1973. E’ anche la faccia della luna che non si trovamai di fronte alla Terra e dove i cinesi per mezzodi una propria sonda spaziale e con primatomondiale sono arrivati nei primi giorni del 2019.

Se questo non rappresenta un evento cruciale perla raccolta di dati scientifici inediti è moltosignificativo, tuttavia, che nell’ambitoaerospaziale americani e russi non siano più soli.I cinesi ora ambiscono a porsi nell’elitemondiale. Questa forse è l’ultima notizia shock inuna escalation di eventi che negli ultimi venti annihanno portato l’immenso paese orientale alcentro dei contesti economici planetari.

Tanto per essere chiari dal 2000 ad oggi ilprodotto interno lordo cinese, allora a livello diquello italiano, ora è oltre sei volte il nostro epiú o meno pari alla somma delle cinqueprincipali economie dell’Unione Europea.Per rimanere ai freddi numeri ancora nell’anno2000 l’economia americana valeva 10 volte lacinese, ora è solo una volta e mezza.

L'ambizione dichiarata dal potentissimopresidente cinese Xi Jinping è di raggiungere esuperare gli Stati Uniti nei prossimi 10 anni.

I fatti noti sono che la Cina nel dicembre del2001 ha ottenuto lo status di economia dimercato dal WTO. Si tratta di un evento che haavuto un fortissimo impatto a livello globale,forse ancor più del tragico “11 settembre” purdello stesso anno.Per un lungo periodo i Paesi occidentali avevanoguardato con sostanziale scetticismo allaespansione cinese, in molti casi hanno cercato dicogliere le opportunità nell’apertura di unmercato enorme.Adesso, a distanza di 17 anni, dal WTO i numerievidenziano che la Cina detiene un surpluscommerciale enorme principalmente verso gliStati Uniti d’America, ma anche verso l’UnioneEuropea anche se con vari distinguo a partire

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dalla Germania verso la quale è, invece, il surplusè molto basso.

La situazione più eclatante, tuttavia, e che haportato alla guerra commerciale riguarda ilrapporto con gli USA: l’arrivo alla casa bianca diDonald Trump e il suo tentativo di porre unargine all’enorme squilibrio fra import edexport con il dragone. Inoltre, in ossequio al suoslogan elettorale America first Trump staperseguendo una strategia che colpisce anchela UE: una politica che pur generatadall’economia capitalista per eccellenza si puòben identificare con l’aggettivo “protezionista”.Il protezionismo pone importanti sfideall'economia globale e se reiterato può innescareun circolo potenzialmente molto pericoloso.

La narrazione nei media parla di guerra con unlinguaggio che a volte sembra eccessivo. Ladecisione di Trump, tuttavia, di applicare dazicommerciali ad alcuni beni ha generatoun'ondata di ripercussioni a catena che rischianodi danneggiare equilibri commerciali che, se purfragili, hanno modellato a lungo i rapporti multilaterali e di cooperazione internazionale.Ogni azione ostile genera, ovviamente, unareazione di pari peso. Ci troviamo con l’UnioneEuropea pronta ad applicare le proprie ritorsionicome reazione alle minacce trumpiane, alle tassesulle esportazioni di acciaio e alluminio e anchead uno dei tanti cavalli di battaglia delPresidente repubblicano quale la sua opposizioneall’import di troppe auto tedesche sul suoloamericano.

Il protezionismo pone importantisfide all'economia globale e sereiterato può innescare un circolopotenzialmente molto pericoloso

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Ben più sottili sono i risvolti della vicenda checontrappone gli Stati Uniti e la Cina. Fino aqualche anno fa l'equilibrio tra le due maggiorieconomie mondiali è stato perseguitoimboccando la strada della convergenzaeconomica e tecnologica ancor prima che quellapolitica.I dati sull’ amministrazione dell’ “America first”indicano un surplus cinese verso gli USA diquasi 32 miliardi di dollari. Nonostante la vocegrossa fatta da Trump la tendenza allo squilibrionon sembra per nulla vedere un’inversione ditendenza. Lo stato reale dell’economia a stelle estrisce non è, comunque, in cattiva salute.Sembra, invece, in pericolo la posizioneegemonica dell’America nell’economia globale -posizione esercitata attraverso gli scambi

internazionali del dollaro e ora minacciata – ed il“profilo Paese” determinante per la definizionedell’economia del futuro e dell’innovazioni che lacaratterizzeranno.Che sia figurata o reale esiste, dunque, una fortecontrapposizione fra le potenze che stanno ad este ad ovest dell’Unione Europea. In questoscenario economie come l’Italia, prettamenteincentrata sulle esportazioni, si troveranno adessere più vulnerabili a scenari dove il ripristinodel concetto di dazi le penalizza fortemente.Tutto questo dovrebbe fungere da monito esuggerire ai Paesi europei di muoversi come unavera Unione, non da singoli Stati come spessohanno fatto dando così un senso di preoccupantedebolezza di fronte ai colossi mondiali.

...figurata o reale esiste, dunque, unaforte contrapposizione fra le potenzeche stanno ad est e ad ovestdell’Unione Europea

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L'inattività fisica rischia di diventare una sfida peril futuro, infatti attualmente è il quarto fattoredi rischio di mortalità più importante in Europa.

Studi recenti evidenziano che i nostri figli sono ipiù sedentari di sempre e potrebbero diventare lagenerazione che muore in età più precocerispetto ai genitori.

L'inattività fisica è un fattore di rischiofondamentale per le malattie non trasmissibili,quali le patologie cardiovascolari, i tumori e ildiabete. L'attività fisica al contrario apportabenefici significativi alla salute contrinuendo aprevenire tali malettie. Nel mondo, un adulto sutre non è sufficientemente attivo.

Nel 56% degli Stati membri dell'OMS(Organizzazione mondiale della Sanità) sono inatto politiche per contrastare l'inattività fisica.

Questi alcuni dati che emergono dall'informativaOMS che il Ministero della Salute ha pubblicatoe Stati membri hanno concordato di ridurre del10% l'inattività fisica entro il 2025. Ad oggi sicontano circa 210 milioni di cittadini europeitotalmente inattivi, un fardello che pesa sullecasse EU per oltre 80 miliardi di €/anno.

Gli italiani sono i più sedentari dopo gli inglesi(ormai quasi fuori dai valori contenuti nellestatistiche dall'UE) e addirittura il 92% deitredicenni non raggiunge lo standar minimo diattività fisica necessaria per mantenere buoni

Move keeps helthyGiorgio Pasetto

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livelli di salute. Questa è ovviamente una graveresponsabilità anche da parte del sistemascolastico italiano per non aver ancora introdottonella scuola primaria l'insegnante laureato inscienze motorie.

Che cosa si intende per "attività fisisca" ?Secondo la definizione dell'OMS, per attivitàfisica si intende ogni movimento corporeoprodotto dai muscoli scheletrici che comporti undispendio energetico, incluse le attivitàeffettuate lavorando, giocando, dedicandosi allefaccende domestiche, viaggiando e impegnandosiin attività ricreative.

Il termine "attività fisica" non andrebbeconfuso con il termine "esercizio", ovvero unasottocategoria, caratterizzata dal fatto di esserepianificata, strutturata, ripetitiva e volta amigliorare o a mantenere uno o più aspetti dellaforma fisica.

Sia l'attività fisica di intensità moderata, chequella vigorosa apportano benefici alla salute.L'intensità varia a seconda delle persone; perrisultare benefica per la salute cardiorespiratoria,dovrebbe essere praticata in sessioni di almeno10 minuti di durata.

L'OMS raccomanda:• per bambini e adolescenti: 60 minuti al giorno diattività di intensità da moderata a vigorosa;• per gli adulti (dai 18 anni): 150 minuti asettimana di attività di intensità moderata.

Benefici dell'attività fisica ?Un'attività fisica regolare di intensità moderata -ad esempio camminare, andare in bicicletta opraticare sport - apporta risultati significativialla salute. Ad ogni età, i benefici superano ipotenziali danni, ad esempio quelli legati adincidenti e infortuni.

Praticarne poca è meglio che non praticarneaffatto. I livelli di attività consigliati si possonoraggiungere abbastanza facilmente rendendosipiù attivi nel corso della giornata in modo moltosemplice.??

Livelli di attività fisica regolari e adeguati:• aumentano il benessere muscolare ecardiorespiratorio;• migliorano la salute ossea e funzionale;• riducono il rischio di ipertensione, malattiecardiache coronariche, ictus, diabete, tumoredella mammella e del colon e depressione;• riducono il rischio di cadute e di fratturedell'anca o delle vertebre;• sono fondamentali per l'equilibrio energetico eil controllo del peso.

Rischi legati all'inattività fisica ?Come già sottolineato, l'inattività fisica è il quartopiù importante fattore di rischio di mortalità alivello europeo e mondiale e causa il 6% di tutti idecessi. E' superato soltanto dall'ipertensionesanguigna (13%) e dal consumo di tabacco (9%) esi attesta allo stesso livello di rischiodell'iperglicemia (6%). Circa 3,2 milioni di personemuoiono ogni anno perché non sono abbastanzaattive.?

L'inattività fisica è in aumento in molti paesi,rendendo più pesante il carico delle malattie nontrasmissibili e ripercuotendosi negativamentesulla salute. Le persone insufficientemente attivepresentano un rischio di mortalità dal 20% al 30%più elevato rispetto a persone impegnate inalmeno mezz'ora di attività fisica di intensitàmoderata nella maggior parte dei giorni dellasettimana.

L'inattività fisica è la causa principale di circa:• il 21-25% dei tumori della mammella e del colon• il 27% dei casi di diabete• il 30% delle malattie cardiache ischemiche.

Le persone insufficientemente attive presentano un rischiodi mortalità dal 20% al 30%, più elevato rispetto a personeimpegnate in almeno mezz'ora di attività fisica diintensità moderata

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Cause dell'inattività fisica?I livelli di inattività fisica sono aumentati inEuropa e in tutto il mondo. Globalmente, nel 2008il 31% circa degli adulti di età pari o superiore ai15 anni non era sufficientemente attivo (il 28%degli uomini e il 34% delle donne).Nei paesi ad alto reddito il 41% della popolazionemaschile e il 48% di quella femminile èinsufficientemente attiva, rispetto al 18% degliuomini e 21% delle donne nei paesi a bassoreddito.

Livelli di attività fisica bassi o in calocorrispondono spesso a un prodotto nazionalelordo elevato o in crescita. La diminuzionedell'attività fisica è dovuta in parte alla

sedentarietà durante il tempo libero e acomportamenti simili in casa e sul lavoro.

Allo stesso modo, contribuisce all'inattività fisicaanche un incremento dell'utilizzo di mezzi ditrasporto cosiddetti "passivi".

Diversi fattori ambientali collegatiall'urbanizzazione possono scoraggiare lepersone dal divenire più attive, ad esempio:• paura della violenza e del crimine nelle areeall'aperto• alta densità di traffico• cattiva qualità dell'aria, inquinamento• assenza di parchi, piste ciclo-pedonabili,marciapiedi e impianti sportivi e ricreativi?

Il 72% della popolazione europea, circa 360milioni di persone, vivono in città osobborghi urbani ma l'attività fisica troppospesso non fa parte del dibattito cittadino, senon in camapgna elettorale *

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Sia la società che le persone possono agire peraumentare il livello di attività fisica.

Le scelte politiche in tal senso mirano agarantire che:• camminare, andare in bicicletta e altre forme ditrasporto attivo siano accessibili e sicure per tutti• le scuole abbiano spazi e strutture sicuri perpermettere agli studenti di occupare il tempolibero in maniera attiva• un'educazione fisica di qualità aiuti i bambini asviluppare modelli di comportamento chepermettano loro di rimanere attivi in tutto ilcorso dell'esistenza• impianti sportivi e ricreativi forniscano a tuttil'opportunità di praticare sport• le politiche relative al lavoro e al posto di lavoroincoraggino l'attività fisica

La risposta dell'OMS?La "Strategia mondiale sulla dieta, l'attività fisicae la salute", adottata dall'Assemblea Mondialedella Sanità nel 2004, descrive le azioni necessarieper incrementare il livello di attività fisica nelmondo. Invita gli stakeholder ad intervenire alivello mondiale, regionale e locale.

Le "Raccomandazioni mondiali sull'attività fisicaper la salute", pubblicate dall'OMS nel 2010, sonoincentrate sulla prevenzione primaria dellemalattie non trasmissibili attraverso l'attivitàfisica.

Per il raggiungimento degli obiettivi consigliati diattività fisica sono proposte diverse opzioni dipolicy, tra cui:• l'elaborazione e attuazione di linee guidanazionali per l'attività fisica mirata almiglioramento della salute• l'integrazione dell'attività fisica nelle politichedi altri settori correlati, allo scopo di garantireche le politiche e i piani d'azione siano coerenti ecomplementari

• il ricorso ai mass media per aumentare laconsapevolezza sui benefici dell'attività fisica• la sorveglianza e il monitoraggio degli interventiper la promozione dell'attività fisica.

Per misurarne il livello, l'OMS ha elaborato ilQuestionario mondiale sull'attività fisica,che aiuta i paesi a monitorare l'inattivtà fisica inquanto fattore di rischio tra i più importanti.

Nel 2013, l'Assemblea Mondiale della Sanità hatrovato il consenso su una serie di obiettivivolontari, tra cui una riduzione del 25% dellamortalità precoce dovuta alle malattie nontrasmissibili e una diminuzione del 10%dell'inattività fisica entro il 2025.

Il "Piano d'azione mondiale per la prevenzionee il controllo delle malattie non trasmissibili2013-2020" fornisce indicazioni agli Stati membri,all'OMS e alle altre agenzie delle Nazioni Unitesulla maniera di raggiungere efficacementequesti obiettivi.?

L'OMS in collaborazione con Unesco stasviluppando un pacchetto di politichesull'educazione fisica, dedita a migliorare laqualità dell'educazione motoria in tutto il mondoe renderla accessibile a tutti.

* Maxim Leblanc, Sporteconomy.it, Sett. 2017

L'84% dei politici intervistati in EU non èa conoscenza dei dati sulle persone insovrappes, mentre il 66% ignora i numeridell'obesità *

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A distanza di cinque anni dal suo ultimo disco ilsettantacinquenne cantautore milanese tornacon un album “definitivo”, che può forse essereconsiderato il suo capolavoro.

“Lo spirito de “L’Infinito” è quello di un disco

degli anni ’70: non dodici canzoni, ma solo una

lunghissima canzone divisa in dodici momenti”.

Le parole sono dello stesso Roberto Vecchioninella nota introduttiva al suo ultimo album uscitoa novembre. Un album che segna, almeno per unmomento, il ritorno della canzone d’autore, chesembrava perduta, che “non esiste più dagli anni‘70” (è sempre Vecchioni a dirlo nella notaintroduttiva). In realtà, in questa lunghissimacanzone, sospesa tra musica e poesia, ci sono un

filo conduttore principale e un filo conduttoresecondario, che si intrecciano fra loro e con altre“suggestioni” non necessariamente catalogabili,formando quello che si usa definire un conceptdisc.

Il filo conduttore principale è l’amore per lavita, in primo luogo nelle canzoni autobiografichema non solo. E' presente in “Formidabili queglianni” - la canzone che prende il titolo da unfamoso libro di Mario Capanna sul ’68 - cheparla dei sogni, della rabbia e della voglia dilottare dell’autore e della sua generazione. Siritrova anche canzoni d’amore che compongonol’album: “Ogni canzone d’amore”, in cui Robertoimmagina - pensiero stupendo - che tutti iversi d’amore del mondo siano stati scritti per la

L'Infinito di VecchioniAttilio Pasetto

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moglie, e “Ma tu”, una riflessione molto interioresul significato di questo sentimento.L’amore per la vita è di nuovo protagonista in“Com’è lunga la notte”, i cui improvvisi flash backautobiografici ti spiazzano e ti fanno balenareinterrogativi sul passato, il presente e il “dopo”.L'amore per la vita esce in modo prorompenteanche nelle storie dei tanti personaggi chepopolano il disco.

A cominciare dalla bellissima “Ti insegnerò avolare (Alex)”, dedicata ad Alex Zanardi. In questobrano accanto a Vecchioni torna a cantareFrancesco Guccini, da lui fortemente voluto,mettendo così il suo sigillo a questo grandedisco d'autore. “Qui si tratta di vivere, Non diarrivare primo, E al diavolo il destino, E se non

potrai correre E nemmeno camminare Tiinsegnerò a volare”.Sono versi stupendi che ti dicono che quello checonta è vivere, non arrivare primi. Per affermarela propria vita, se non si riescono a fare cosenormali come correre e camminare, non resta cheimparare a volare, ossia superare con un colpod’ala se stessi e il destino. Ma non c’è “niente diepico, tutto semplicemente umano” potremmoaggiungere usando le parole con cui Robertocommenta la struggente “Cappuccio Rosso”,dedicata ad Ayse Deniz, la ragazza curda morta inbattaglia contro l’ISIS.Anche lei amava profondamente la vita e l’havoluto testimoniare combattendo e morendo peril suo popolo. L’amore per la vita c’è anche nellacanzone "L'infinito"che titola l’album ed è

“Qui si tratta di vivere, Non di arrivareprimo, E al diavolo il destino, E se nonpotrai correre, E nemmeno camminareTi insegnerò a volare”

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dedicata a Giacomo Leopardi, pessimista sì, mache la vita te la fa amare tantissimo nelle suepoesie. Qui Vecchioni azzarda la suainterpretazione di Leopardi: che non fosse lui adodiare la vita, ma che fosse vero il contrario e“che la sua disperazione, la sua rabbia, il suosarcasmo fossero reazioni di un amante tradito.”Un’interpretazione che lo porta a dire: “E forsel’infinito non è aldilà, E’ al di qua della siepe”, cioèè dentro di noi.

Il secondo filo rosso che attraversa l’album èrappresentato dall’amore per i Classici, unacostante della vita di Vecchioni, per tanti annicantautore e professore di lettere nei licei, chenella nota introduttiva dice: “Continuo a pensareche aiutino a tracciare una linea di confine travivere la vita o transitarci dentro e basta.”I Classici sembrano guardarci dalla schiuma delmare di Itaca nel brano dedicato a Zanardi (eispirato alla poesia di Costantino Kavafis).Tornano in “Vai ragazzo”, un sirtaki con ritornelloin greco, ma in realtà sono presenti in tutto ildisco. Tutto il disco è immerso nel binomioinscindibile tra vita e cultura, che rappresenta lapiù preziosa eredità dei Classici. Anche l'utlima

canzone, “Parola”, con cui Roberto reagiscecontro le odierne distorsioni del linguaggio,nell’apparente sconfitta celebra la gioia interioredel logos.Rimangono, come dicevamo all’inizio, altresuggestioni che ognuno potrà leggere in mododiverso. Il brano d’apertura “Una notte, unviaggiatore” ci restituisce quel senso di enigma,di indeterminatezza, di fugacità, di “storie checominciano e non si sa mai come vanno a finire”,così bene raccontate da Italo Calvino, che cifanno meditare sul significato della nostraesistenza.Infine c’è il tema del perdono, della più grandeforma di amore che è il perdono e che emerge nel“piccolo salmo” dedicato a Papa Francesco. Unperdono cristiano e pure laico, perché non solo icredenti, “ma anche chi ama il mondo perdona”.E chissà se anche i genitori di Giulio Regeni, la cuitriste storia è evocata nella quarta canzone,potranno, forse un giorno, perdonare.

"E forse l’infinito non è aldilà, E’al di qua della siepe", cioè èdentro di noi

Roberto Michele Massimo Vecchioni, noto comeRoberto Vecchioni (Carate Brianza, 25 giugno 1943) ècantautore, paroliere, scrittore, poeta, ed ex insegnante,accademico.Ha vinto i quattro premi più importanti della musicaitaliana: il Premio Tenco nel 1983, il Festivalbar nel 1992,il Festival di Sanremo e il Premio Mia Martini della criticanel 2011; ha vinto inoltre il Premio Lunezia Antologia2013. Nella sua opera, è ricorrente l'intrecciarsi delproprio essere con i più svariati miti della storia, dellaletteratura o dell'arte.

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"Costituzione e Scienza: idee per una RicercaLibera". Questo il tema del Convegno tenutosinella prestigiosa sede della Società Letteraria diVerona il 19 Gennaio scorso.

Si sono confrontati relatori di qualità come ilFisico Roberto Battiston, già Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana rimosso dalla suafunzione in modo non “politically correct”, eGiampietro Ferri, Professore di DirittoCostituzionale all’Università di Verona.Moderatore Nicola Ghisalberto.

A fare gli onori di casa l’avvocato RobertoCapuzzo, portavoce della Società Letteraria eGiorgio Pasetto, Comitato Nazionale dei RadicaliItaliani e Coordinatore di +Europa Verona.

distorte, sono alcuni degli argomenti affrontatidal dibattito che ha riscosso grande interesse delpubblico.

Dall'alba dei tempi la Scienza, la Tecnica e il lorosviluppo hanno permesso all'uomo di progrediree di raggiungere livelli di benessere sempremaggiori.

Il coinvolgimento sociale e politico della ricercascientifica è sotto gli occhi di tutti e lapossibilità di vederla confinata con restrizionedi libertà rappresenta un rischio reale.Il Convegno è stato realizzato grazie allacollaborazione dei gruppi +Europa di Padova,Bergamo, Brescia e Vicenza, oltre a quelloveronese.

Quando la politca siscontra con la scienzaEnrico Migliaccio

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L'indipendentismo, in Veneto, resta sempre untema attuale che a singhiozzo si fa sentire anchecon una certa forza e con un certo carattere.

Siamo abituati a pensare il venetista come unvecchio nostalgico della Serenissima arroccato traidee quali Dio, campi e famiglia o nella variantemoderna Dio, capannone e famiglia. Ovviamente,questi stereotipi raramente trovano riscontronella realtà.

Gli indipendentismi sanno avere il saporecosmopolita della cittadinanza aperta almondo. In Veneto ad insegnare questo c'è SancaVeneta. Un movimento culturale con la forma diun partito impegnato da anni nella questioneVeneta. Un partito giovane, progressista, efortemente europeista tanto da essere affiliatoad EFAy, la formazione giovanile di European FreeAlliance (EFA) partito di centro sinistra che siedeal parlamento europeo al fianco dei Verdi.Sanca nelle prime settimane di dicembre, haospitato a Venezia l'assemblea generaleRethinking Europe For The Point, un'incontrotra le forze europee che militano in EFAy.

Tra i temi principali; l'identità veneta tra ilradicamento locale e l'incontro con l'altrovissuto in una dinamica positiva ed in costanteevoluzione. Quindi, conoscere e riconoscere séstessi per poter contaminare ed esserecontaminati dall'altro.

Con Oriol Amoros, Segretario del Governocatalano per l'uguaglianza, migrazioni ecittadinanza si è sottolineato il ripudio neiconfronti dell'etnonazionalismo che caratterizzale destre europee e l'affermazione, invece, di un“nazionalismo civico" dove ognuno possa sentirsia casa propria a prescindere dal luogo diprovenienza.

Matteo Visonà Della Pozza racconta che: “Sancaaffronta da sempre tematiche sociali, civili,ambientali oltre che riflettere sul complessotema della devoluzione dei poteri. Attraverso

Sanca Veneta: tra progressismo eeuropeismoWilliam Antonello

Operatore socio sanitario e si occupa di assistenza,integrazione sociale e scolastica per personedisabili. Da sempre vicino ai movimenti per i diritticivili e sociali. Ama la cultura punk rock. Tifascaligera Basket, pratica arti marziali e yoga. Tra lepassioni... la sua Vespa. Nato a Verona, Acquario:altruista, generoso e impegnato nel rendere ilmondo un posto migliore. In tre parole: è unidealista.

William Antonello

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"Rethinking Europe For People" abbiamo provatoa rovesciare la narrativa che definiscel'autogoverno locale come una forma diisolamento e come una battaglia di pertinenzadelle destre".

Ho incontro Matteo Scroccaro, presidente diSanca Veneta:

William Antonello: Matteo, che rapporto haSanca con il venetismo nostalgico dellaSerenissima Repubblica di Venezia?

Matteo Scroccaro: Sanca è semprestato un’associazione che promuove il dialogo elo scambio di opinioni ed idee, di conseguenzacon gli indipendentisti nostalgici, come un po’

con tutte le realtà presenti sul territorio Veneto,ha cercato punti di incontro e collaborazione.

La critica più grossa che è sempre stata fatta aquesto tipo di gruppi è la loro incapacità distaccarsi, dal punto di vista elettorale, dalla Legaragione per cui le collaborazione tra i due“gruppi” sono state ben poche.

Ultimamente, bisogna dare atto che c’è lo sforzodi molti all’interno di questi gruppiindipendentisti di andare oltre la Lega, adesempio nella creazione dell’assemblea nasionalveneta a cui siamo stati invitati. Uno dei nostridue delegati è intervenuto mettendo sul piatto lacondizione: “Sanca ci sta solo se mollate la Lega ei suoi temi”.

Siamo abituati a pensare il venetista comeun vecchio nostalgico della Serenissimaarroccato tra idee quali Dio, campi efamiglia o nella variante moderna Dio,capannone e famiglia

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WA: Come vedi il futuro europeo? Come immaginiun Europa delle regioni o delle piccole patrie?

MS: Allora…. è una domanda difficile, il futuroeuropeo oggi come oggi non è per niente roseoperché le ideologie comode e facili come ilsovranismo stanno prendendo il sopravventosull’opinione pubblica, provata da un decennionon certo facile. Dall’altra parte ci sono dueformazioni conservatrici come il PPE e PSE chenon hanno alcun interesse a migliorare ed adandare avanti con il processo “europeo” masemplicemente a mantenere il loro status quo.

WA: In Europa ad oggi non c’è una forzaprogressista in grado di fare una contropropostacostruttiva ed adeguata... forse i Greens ( Partitoverde europeo)?

MS: L’idea di Sati Uniti D’Europa la vedo ancoramolto lontana. Non mi piace il concetto di piccolepatrie, personalmente, ma è sicuramente il futuroin cui spero: un unico passaporto europeo, ilsuperamento del concetto di confine, come giàavvenuto tra Belgio e Paesi Bassi, la tutela e lasalvaguardia dei patrimoni locali siano essiculturali, ambientali o artistici.

WA: Cosa rispondi a chi afferma che tante piccolepatrie possono portare ad un moltiplicarsi delleburocrazie e dei burocrati come ad esempio unsempre più alto numero di ambasciate?

MS: Generalmente non rispondo…. mi sembraun’affermazione fatta da chi ha paura dicambiare, da chi non crede veramente nelprocesso europeo e da arrampicatore di specchiseriale. Sicuramente la burocrazia, in Veneto peresempio deve essere profondamente migliorata esnellita; ciò non significa che non possa esserefatto.

WA: L'Europa, cosa potrebbe fare per laCatalunya?

MS: Cosa DOVREBBE fare? beh innanzituttoprendere una posizione netta, sanzionare laSpagna per il comportamento tenuto di fronte adelle persone che si recavano alle urne - io eropresente il 1 Ottobre e ho visto la violenza senzaquartiere su persone indifese e inermi; nonavendo il coraggio di intervenire il governodell’EU ha dimostrato il suo totale disinteresse acambiare l’attuale stato delle cose - e, infine,proporsi come mediatrice tra le due partisedendosi al tavolo con loro per cercare unasoluzione utile a tutta L’europa e i suoi popoli.

WA: In vista di elezioni europee e regionali, comesi posizionerà Sanca?

MS: Come sai Sanca è un’associazione e nonpartito, di conseguenza non ci sarà il simbolopresente nelle schede elettorali.

Ovviamente stiamo lavorando ad alcuni progettie collaborazioni che, spero portino ad alcuneproposte ed iniziative alternative.

Per le europee il nostro riferimento è EFA dellaquale abbiamo collaborato alla stesura delprogramma durante l’evento. Per quanto riguardale amministrative non è stata ancora decisanessuna linea.

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E' una dei cossidetti"Radicali storici".Iscritta dal 1976, hapreso parte attiva allepiù importantibattaglie del PartitoRadicale. Orgogliosadella sua scelta politicache come sottolinea:"ha dato senso alla miavita!". Laureata inLingue e Letteraturastraniera, insegna in unliceo veronese. Nata il22 aprile è del Toro contutta la sua caparbietàe istinto battagliero.Appassioanta difotografia, ama icavalli, i cani e gioca agolf.

Antonella Sacco

IL MANIFESTO DI VENTOTENE redatto da Altiero Spinelli nel 1941-42durante il confino sull’isola di Ventotene, è una realtà il frutto di un dibattitofra gli stessi Spinelli e Rossi con Eugenio Colorni ed altri.

Diffuso dapprima clandestinamente in copie ciclostilate, il manifesto fu poipubblicato a Roma nel 1944, circolò sempre in modo clandestino negliambienti della resistenza italiana. Fu tradotto in diverse lingue divenendo ilprogramma del Movimento Federalista Europeo, fondato da Spinelli nel 1943.

Spinelli e Rossi compresero per primi la crisi dello stato nazionale e, al dilà delle divisioni politiche, sostennero la necessità di creare una unionefederalista fra i vari paesi europei. A loro avviso, solo superando la sovranitàassoluta degli stati attraverso la creazione di una federazione europea sisarebbe potuto evitare in futuro il ripetersi di una seconda guerra mondiale.

Radical InsideAntonella Sacco

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VENTOTENE OGGI vuol dire opporre ilfederalismo degli Stati uniti d’Europa,all’Europa intergovernativa. La proposta deiRadicali è l’unica alternativa sia a questaEuropa che ai programmi antieuropei,istituzionalmente nazionalisti edeconomicamente protezionisti. Siamo per unadifesa ed un esercito federale, una diplomaziafederale, un ministero del Tesoro federale.Marco Pannella è stato deputato europeo findalla prima legislatura, senza mai smettere lalotta che è stata di Altiero Spinelli, Rossi eColorni.

IL DEGRADO DELLA COSTITUZIONEEUROPEAC’è non solo a livello istituzionale ma anche alivello economico un degrado dellacostituzione Europea. Ecco perché noicrediamo che debba essere rilanciata laprospettiva federale, quella di AltieroSpinelli ed Ernesto Rossi contro il ritorno adeboli ed inefficienti stati-nazione.L’obbiettivo è che l’unione Europa possaparlare con una sola voce. Quando siamoriusciti a convincere le istituzioni dell’Europa asvolgere i propri compiti abbiamo ottenutorisultati storici come l’approvazione dellamoratoria sulle esecuzioni capitali dell’ONU.

non possono essere tracciati in manieraarbitraria su una mappa seguendo il corso diun fiume o cresta di qualche catenamontuosa.

La frontiera dell’Europa è quella dello Statodei Diritto e di diritti storicamente acquisitidagli individui. Dobbiamo dimostrare almondo islamico che l’Europa, il suo benessere,la sua democrazia, non sono solo per un “club”cristiano ma di chiunque si impegni arispettare principi come la libertà, i dirittiumani, la democrazia, la laicità.

Da anni ci battiamo per gli Stati Uniti d’Europacon un parlamento dotato di veri potericostituenti, un Consiglio che rappresenti glistati membri e la Commissione dotata di veripoteri di governo in settori chiave come lapolitica estera e di difesa, ma da anni larisposta è stata lo status quo.

I CONFINI DELL’UNIONE EUROPEA

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