Il Legionario n.84

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Il settimanale on line dei tifosi giallorossi

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IL LEGIONARIOReg. N.10 del 11/05/07 Tribunale di Torre Annunziata

La collaborazione al settimanale è libera e gratuita

Direttore Responsabile: Elena Sorrentino

Progetto grafico: Elena Innocenti

Copertina: Andrea Paolini

Sito Internet:www.illegionario.com

Email:[email protected]

Redazione:

Mauro ManniFrancesca CuomoAlfredo GarofaloMarco VenerucciDiego AngelinoAlessandro ProiettiAlfredo CinquinaMaurizio MalvoltaAlessio MiloneNicola Ceolin

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Riprendono le iniziative incollaborazione con ilRomaClub DonBosco el'Associazione "Il cuore diRoma".

Potete assistere alle partitedella Roma nella sede in ViaAmpio Flavio, 5 - CinecittàRoma.

Per info:[email protected]

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E’ proprio il caso di esclamarlo forte! Che cosa abbiamo fatto!!! Che cosa ha fatto questaRoma, che ha finalmente compreso di non poter tornare indietro e ha tirato fuori dal cilindroun nuovo modulo, una nuova consapevolezza. Se la classifica in campionato mette ancorai brividi, la vittoria contro un Chelsea che non aveva ancora preso gol in Champions e intutta la Premier ne ha subiti complessivamente 4, rende comunque un’altra identità allasquadra di Spalletti. Quell’identità che si stava sgretolando, nella caparbietà di voler perforza continuare ad essere ciò che non ci rispecchiava più. Eccola qui la nuova forma dellaRoma, sembrava quasi si avesse paura a mostrarla al mondo. E’ così, il nuovo è sempreun mistero e forse proprio perché ormai peggio non poteva andare, si ci è finalmente decisi.Due ore prima della partita Spalletti annuncia ai ragazzi che si cambia. 4-3-1-2 e passa lapaura, ritorna la fiducia, la forza, la classe… ritorna la ROMA.

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Editoriale . . . . . . . . . . . . . .pag. 3

L'argomento . . . . . . . . . . . pag. 5

Point of view . . . . . . . . . . . pag. 6

Sotto a chi tocca . . . . . . . . pag. 9

Triplice fischio . . . . . . . . pag. 11

Look at forum . . . . . . . . . pag. 15

In & Out . . . . . . . . . . . . . . pag. 17

Quel che resta di... . . . . . . pag. 19

Villareal . . . . . . . . . . . . . . pag. 22

San Sisto Vecchio . . . . . . pag. 24

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Triplice fischio pag.13

Sotto a chi tocca da pag. 9

In & Out pag. 16

Point of view pag. 6

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Basta poco per riconquistarci. Basta correre tutti,basta mordere le caviglie degli avversari, bastadimostrare di essere squadra. Basta far vedereche la Roma può aspirare a qualcosa di più deldiciassettesimo posto in classifica che occupaattualmente, basta dimostrare che in tre mesi nonci si dimentica di saper giocare a pallone. Bastaquesto, più del risultato – che è sempre casuale,come diceva un grandissimo allenatore – fantasticoottenuto contro il Chelsea, al momento la migliorsquadra d’Europa - appena quattro gol subiti inundici gare di campionato e nessuno in ChampionsLeague. Sugli scudi infatti oltre ad uno strepitosoCapitano - decisivo con la sua sola presenza sulterreno di gioco anche se è al 20% - ed unsontuoso Vucinic che dimostra ancora una volta - con devastante naturalezza - le sue grandiqualità tecniche c’è Matteo Brighi da Rimini, anni27, un passato da predestinato prima di una lungaperegrinazione in giro per la provincia italiana,prima del ritorno – quasi per caso – alla Roma,che ne deteneva il cartellino acquisito nell’ambitodell’affare Emerson. La sua generosità, la suaqualità e la sua sagacia tattica sono l’emblema diuna Roma ritrovata che ora – però – deve dareassolutamente continuità di prestazioni e risultati.Lo dovrà fare con un nuovo modulo - 4-4-2, 4-3-2-1, 4-3-1-2, disponetelo come preferite – chevede la presenza di quattro centrocampisti centraliche hanno garantito un equilibrio che non si vedevada parecchio. Al Chelsea sono stati concessi solotiri dalla distanza ben controllati da Doni ed un golpalesemente irregolare realizzato da Terry quandosi era già sul 3-0. Devo dire che in diretta avevogiudicato negativa la prestazione di Perrotta, marivedendo poi la gara a freddo il centrocampistacalabrese è stato fondamentale nel garantirecopertura a Cicinho che ha potuto sfruttare almeglio la sua velocità e la sua qualità sulla fascia.

Grandissimi anche De Rossi e Pizarro, col primotornato sui suoi livelli abituali ed il secondo cheha dimostrato ancora una volta – tra l’altro in unruolo che non ricopriva da parecchio – la suafondamentale importanza nel centrocampogiallorosso. Con questo “muro” davanti, anche ladifesa si è sentita più protetta, con Juan e Mexesche finalmente si sono espressi su quelli che sonoi loro standard e non hanno concesso praticamentenulla prima ad Anelka e poi a Drogba. InfinePanucci, che si è disimpegnato alla grande anchea sinistra (andare via in velocità a Bosingwa nonè da tutti, a 35 anni e mezzo poi!) segnandol’ennesimo gol della sua incredibile carriera. Unamacchina che ha ripreso a funzionare a pienoregime la Roma, che ci ha fatto vedere di nuovoquel gioco spumeggiante ed in velocità che tantoavevamo imparato ad apprezzare, che ci avevaregalato due coppe Italia, una Supercoppa, unoScudetto accarezzato per cinquantacinque minutie scippato in maniera incredibile, il raggiungimentoper due anni consecutivi dei quarti di finale diChampions League (l’anno scorso è stato il migliorrisultato delle squadre italiane). Ora tutto sta anon rendere questa vittoria un fatto episodico mal’inizio di una serie di risultati positivi, che devononecessariamente portare la Roma a scalare laclassifica e a passare il turno di ChampionsLeague, in cui c’è ancora la possibilità di accedereagli ottavi come primi. L’importante è ripartire dallaconsapevolezza che con la grinta e la voglia dicorrere vengono fuori tutte le qualità che questicalciatori hanno. Con un nuovo modulo,dimostrazione dell’intelligenza dell’allenatore nelcapire le esigenze della squadra. Chissà, magaribastava poco per farlo un po’ prima.

di Diego Angelino

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Dopo il rinvio del turno infrasettimanale a causa dellapioggia, l'incontro-scontro con la Juventus si caricadi nuove e più gravose aspettative. L'imperativo peri giallorossi è vincere, sia in campionato che inChampions League. Sfida che si preannunciaedulcorata dai buoni rapporti che intercorrono trasocietà e allenatori, a differenza delle grandi rivalitàdel passato. Un aspetto che Ivan Zazzaroni considerapositivo: “Le dispute tra le altre squadre con lepolemiche che ne derivano sono dopate, quasi createad arte per far parlare. E' un bene che Roma e Juvenon ci caschino. Tra tutte le squadre comunque, lavera crisi nera è quella della Roma”. Parallelismo suidue diversi modi di affrontare la crisi tra le due squadreper Franco Melli: “Dal periodo difficile la Juve si èrialzata, la Roma no. Di questo non si riescono acapire le ragioni. Poi adesso sulla Roma c'è anche lapressione di non poter più sbagliare”. AlessandroVocalelli risponde alle critiche chefocalizzano l'attenzione sulla mancanza tra i giallorossidi valide alternative a Totti: “Il fatto che la Roma avevaquasi preso Mutu ad agosto, dimostra che la societàera consapevole di aver bisogno di un vice Totti. Noncredo che la squadra sia prigioniera del capitano

anche se, è chiaro, che sono stati valutati male i tempidi recupero”. Al termine di Juventus-Roma, MassimoMauro commenta la prestazione della squadra:“Spalletti è sempre positivo nell'atteggiamento. Nelprimo tempo, ho visto una Roma diversa finalmente,però ha sempre qualche pecca individuale”. Acommentare il match per Sky è Maurizio Compagnoni:“Questo è il campionato più incerto degli ultimi annise la Reggina, ultima in classifica, può seriamentespaventare l'Inter. Se la Roma invece continua agiocare come nel primo tempo, la ritroveremo prestoin alto. Ma nel complesso la partita fotografa il momentonegativo dei giallorossi: parte bene ma quando va insvantaggio non riesce a reagire”. Quasi sibillino ilgiudizio di Alessandro Bonan: “Momento davverodifficile per la Roma di Spalletti: oggi qualche processosul gioco della squadra e da domani probabilmentesi apriranno ben altri processi”. Da Roma ChannelAlessandro Spartà reclama qualche chiarimento:"Qualcuno dovrà spiegarci cosa sta succedendo aquesta squadra. Dopo quel primo tempo, mi aspettavoche la squadra tornasse in campo con determinazionee carattere, invece è scomparsa”. Per Mario Sconcertisquadra e tifosi vivono un momento di confusione

di Francesca Cuomo

Questo è il campionato più incerto degli ultimi anni

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generale, tra la non accettazione dei propri limiti e lavoglia di grandi sfide: “Se i tifosi romanisti parlano diserie B e zona retrocessione, perchè poi pensando alChelsea chiedono la partita della vita? C'è unacontraddizione di fondo. Poi non riesco a capire DeRossi che parla di problema psicologico: cominci aspiegare invece ai suoi tifosi perchè non riesce agiocare bene”. Il martedì di Champions League, suSky, si apre così: “Per la Roma questo è il momentodi mettere a segno un bell'acuto”, mentre PaoloAssogna e Angelo Mangiante riferiscono e sottolineanol'applauso reciproco tra i tifosi presenti in curva e lasquadra in campo. Naturalmente sulla stessa lineaanche l'augurio di Paolo Rossi prima del match: “Siaspettano tutti una grande prestazione ed è arrivatoil momento di farla davvero. La motivazione ha fattola differenza in partita, ma la Roma ha ritrovato ancheil gioco”. Per Gianluca Vialli: “In questa Roma èsoprattutto l'attacco che ha deluso fino ad oggi, inparticolare con la Juventus è stato inguardabile. Conil Chelsea, nel primo tempo, la squadra è statafinalmente cinica e ha capitalizzato al massimo senzarischiare troppo. La Roma ha avuto una reazionemostruosa”. In telecronaca Massimo Marianella,nonostante lo stile molto british, si scatena: “In questo

stadio che ha dato tanto, la Roma si gioca tuttoguardando all'immediato futuro che può essere ancorasplendido, ma stasera deve osare e vincere. Totti nonpoteva mancare; anche solo la sua presenza èimportante. Una squadra così bella e così pratica nonsi era mai vista quest'anno; si è ritrovata in toto. Unasola squadra in campo all'Olimpico ed ha la magliagiallorossa”. A lui poi, fanno seguito tutti gli aggettivipositivi a cui la Roma ci ha abituato, per il giustoriconoscimento ad una notte stellare che da sollievo.A dare un giudizio complessavo del martedì diChampions League è Giorgio Porrà: “Le italianeprotagoniste nel bene e nel male. Abbiamo imparatouna cosa: mai sottovalutare la Roma. Ha dato unalezione di gioco al Chelsea dopo le parole di Lampard,il quale aveva affermato che sia il suo Chelsea agiocare il miglior calcio in Europa”. Alla luce di questemodeste affermazioni, la prestazione della Romaassume dunque ancora maggiori significati, soprattuttosul piano dell'entusiasmo della squadra. E a questagrande dimostrazione di forza giallorossa rendeomaggio anche la stampa inglese con titoli e analisipos i t ive e sorprendentemente ogget t ive.

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Una sola squadra in campo all'Olimpico ed ha la maglia giallorossa

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di Alfredo Garofalo

Era destino che il battesimo come allenatore perSinisa Mihajlovic dovesse avvenire contro laRoma. Il nuovo allenatore del Bologna, al debuttoufficiale su una panchina di serie A, troverà comeprossimo avversario proprio la squadra giallorossacon cui non solo ha esordito in Italia da calciatorema contro la quale ha disputato infiniti derbydurante la sua lunga carriera alla Lazio tra il 1998ed il 2004. Ma la rivalità con la Roma, una voltachiusa l’esperienza a Formello, è continuata anchequando il serbo si è trasferito all’Inter dove hachiuso la sua avventura da giocatore cominciandoquella da tecnico alle spalle dell’amico RobertoMancini. All’ombra della Madonnina l’ex giocatorebiancazzurro ha conteso alla squadra capitolina,nelle ultime quattro stagioni, lo scudetto e laCoppa Italia.All’esordio su una panchina tutta sua, Sinisaproverà ad infastidire i vecchi cugini bisognosi dipunti ma con il morale alto per la splendida vittoriaottenuta con il Chelsea. Ma prima di tutto il tecnicorossoblù vorrà risollevare il suo Bologna che,dopo l’incredibile vittoria a San Siro alla primagiornata (1-2 ai danni del Milan), si è lentamentespento finendo ai margini della classifica. Dopol’exploit iniziale i felsinei hanno ottenuto solamentetre punti in nove gare (vittoria con la Lazio)conquistando anche il triste primato di possederela peggiore difesa del campionato insieme allaReggina. Numeri da retrocessione che hannospinto la presidentessa Menarini a correre ai ripariesonerando Arrigoni.Con Mihajlovic la squadra emiliana spera diinvertire la rotta. Il nuovo trainer rossoblu cercheràdi trovare la medicina giusta facendosi consigliaredallo stesso Mancini che non più tardi di cinquemesi fa ha strappato lo scudetto a Totti all’ultimagiornata. L’ex trainer dell’Inter, in settimana, haseguito gli allenamenti a Castelbedole al fiancodel suo ex-vice e avrà dato sicuramente qualcheutile indicazione al suo fraterno amico.Non è ben chiaro in che modo Mihajlovic schiereràil suo Bologna. All’allenatore serbo occorrerà deltempo prima di trovare la giusta quadratura delcerchio. Non ci saranno rivoluzioni perché in unmomento così delicato potrebbero rivelarsicontroproducenti. I rossoblu non abbandonerannola difesa a quattro con la coppia Terzi-Moras alcentro e Zenoni e Lanna sulle corsie laterali.

Mihajlovic nuovo allenatore

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Alcune novità potrebbero esserci in mezzo alcampo con il ripescaggio di Adailton e Carrus inalternativa agli assenti Volpi e Amoroso. In avantisarà riconfermato Marco Di Vaio con l’esclusione,ancora una volta, dell’ex romanista Marazzina.Le sfide di campionato fra Bologna e Roma inEmilia sono sessantadue. Il Bologna ha ottenuto31 successi, l’ultimo dei quali il 26 settembre del2004 con un netto 3-1 che costò la panchina aVoeller. Tredici sono le vittorie giallorosse. Il “2”manca dal novembre 2003 (poker firmato Totti,Montella, Panucci e Cassano). I pareggi sonodiciotto. Le due squadre non si dividono la postain palio da dieci anni. Nella stagione 98/99 finì 1-1 con gol di Paulo Sergio e Signori. Il bomberrossoblu degli anni trenta, Maini, è stato il giocatoreche fra le mura amiche ha fatto più male alla Romacon nove reti. Per la Roma invece Volk e Batistuta,con tre realizzazioni, sono i maggiori castigatoridel Bologna lontano dall’Olimpico.

Nel ’91 vittoria giallorossa in rimonta

Il 30 marzo del 1991 un Bologna ultimo in classificae disperato non riuscì a sconfiggere una Romaindomita nonostante i due gol di vantaggio. La squadradi Maifredi, subentrato in corsa a Gigi Radice, sigiocava le residue chances di salvezza proprio controi giallorossi di Ottavio Bianchi che avevano dachiedere al campionato poco o nulla.I felsinei ebbero un eccellente avvio tanto che dopoappena mezz’ora i padroni di casa erano già invantaggio di due reti. L’ungherese Detari e un rigoredello svizzero Turkyilmaz mandarono in orbita ilpubblico di casa. Partita chiusa? Neanche per sogno.L’uno-due che sembrava aver messo al sicuro ilrisultato e mandato al tappeto la formazione ospiteilluse solamente la tifoseria rossoblu che al 35’ delprimo tempo, sul gol di Rizzitelli che riaprì il match,si svegliò bruscamente dall’incantesimo. Al 20’ dellaripresa fu Stefano Desideri a riportare i bolognesisulla terra siglando il gol del meritato pareggio per igiallorossi. Quando poi Voeller trasformò il penaltydel 3-2 il Dall’Ara sprofondò direttamente all’infernoinsieme ai suoi tifosi ed allo stesso Bologna che altermine del campionato retrocesse in serie B.

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Dopo l’exploit iniziale i felsinei hanno ottenuto solamente tre punti in nove gare

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11triplice f ischio

A Torino contro la Juve, i giallorossi rimediano laquinta sconfitta consecutiva tra campionato eChampions League. All’Olimpico si presenta unaRoma assolutamente irriconoscibile che non sapiù giocare a calcio: giusto una mezz’ora appenadecente, poi, dopo il gol di Del Piero, il crollo siapsicologico sia fisico e una ripresa assolutamenteinguardabile, senza nerbo, senza convinzione,mai un cambio di ritmo o un’impennata d’orgoglio.Alla Juve basta controllare senza spingereneanche troppo per conquistare i tre punti.Spalletti, che deve rinunciare a Capitan Totti,insiste con il consueto 4-2-3-1. In difesa, a sinistraè ancora titolare il norvegese Riise protagonistadell’ennesima brutta figura di questo suo disastrosoavvio di stagione. Pizarro e De Rossi formano ilduo di centrocampo e saranno tra i pochi adimostrare carattere e personalità anche neimomenti più difficili. Sostengono la fase offensivae aiutano la difesa coprendo e correndo anche

per Taddei, ormai completamente avulso dal gioco,e per Perrotta che risente oltremodo dell’assenzadel Capitano. In avanti Vucinic è timido, anche sei continui e profondi ripiegamenti difensivigiustificano parzialmente la mancanza dibrillantezza in avanti. Baptista, che sostituisceTotti nel ruolo e nei compiti tattici, si muove benenei primi minuti ma finisce per perdersi anche luinel marasma generale.La gara è inizialmente equilibrata con la Juve afare la partita e la Roma a difendersi con ordinee abile a ripartire. Le migliori occasioni sono propriodei giallorossi: prima Taddei non sfrutta l’assist ditacco di Baptista che lo smarca in area di rigoree poi, al ventesimo, lo stesso Baptista colpisce ilpalo. E qui, di fatto, termina la gara della Romache pian piano svanisce dal campo. La Juve neapprofitta subito alzando il ritmo. E’ bravo duevolte Doni intorno alla mezz’ora a fermare Amaurie Chiellini, ma poi, qualche minuto più tardi, il

di Maurizio Malavolta

Luciano Spalletti e Claudio Ranieri

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portiere brasiliano non può nulla contro la punizionedi Del Piero per il momentaneo uno a zero.Nella ripresa Spalletti inserisce Menez al posto diTaddei, ma con i compiti di Perrotta che si spostain fascia. Purtroppo, però, la Roma pare rimastanegli spogliatoi: passano appena tre minuti e laJuve raddoppia. Marchionni si presenta in area dirigore, Riise si addormenta e Doni in uscitadisperata non può evitare il gol del due a zero.Dopo il raddoppio, i bianconeri si limitano acontrollare e a fare possesso palla anche perchéla Roma è completamente svuotata, senza idee econ le gambe molli. Spalletti cerca una mossa chepossa scuotere la squadra: inserisce prima Cicinhoper Panucci e poi è Okaka a prendere il posto diPizarro. Ora Perrotta affianca De Rossi acentrocampo, Vucinic torna punta centrale conBaptista alle sue spalle. Menez a sinistra e Okakaa destra sono gli esterni alti. I nuovi entrati se purvolenterosi non spostano l’inerzia di partita che laJuve vince meritatamente quasi senza avversario.Per la Roma, invece, un altro passo in dietro euna classif ica ora davvero terr i f icante.

Doni 6.5 – Salva almeno tre gol con parateeccezionali. Forse un po' in ritardo sullapunizione di Del Piero, ma se non fosse statoper le sue parate il passivo sarebbe statodecisamente maggiore.Panucci 5 – Non ai suoi soliti livelli. Apparsostanco, quasi svogliato. (58° Cicinho5.5 – Entrama non influisce. Prova a dare dinamismo algioco ma riesce poche volte ad affondare sullafascia.),Mexes 5.5 – Ancora non ai suoi standard, cercaperò di caricare una difesa messa piuttostomalaccio.Juan 6 – Sta pian piano tornando in condizione:speriamo la ritrovi presto.Riise 4.5 – Imbarazzante a dir poco. In difesauna frana (vedere come Marchionni se lo bevesul gol) e ininfluente in attacco.De Rossi 6 – Grintoso, cerca di spronare i suoi.Non può, da solo, portarsi sulle spalle tutto ilpeso di una squadra sempre più traballante.Pizarro 5.5 – Non brilla. Soffre Sissoko, troppo.Non costruisce alcunché. (69° Okaka 6 – Bravoin velocità, può poco e nulla a risultato ormaiacquisito e con gli altri che non lo seguono).Taddei 4 – Perde solo palloni. Mai un veroaffondo, mai un qualcosa di concreto. (46°Menez 6),Perrotta 5 – S'insedia poche volte in avanti, silimita più a dare sostanza al centrocampo.Mancano le sue folate offensive di un tempo.Vucinic 5 – Spento anche il Montenegrino inuna serata in cui nulla è girato a favore dellaRoma.Baptista 6.5 – Tanta volontà di mostrare le suecapacità da parte del brasiliano. Entra e provaa spronare i suoi compagni, dona pesoall'attacco ma non riesce a fare la differenza.

All.: Spalletti 5 – Deve trovare una soluzione,e alla svelta: la sua Roma è irriconoscibile inquesto periodo.

[email protected] Piero trova il jolly su punizione

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La Roma risorge. E lo fa proprio nella gara piùimportante di questo scorcio di stagione. Controil Chelsea si assiste alla metamorfosi della squadragiallorossa che ritrova carattere, grinta, testa egioco e supera gli inglesi con un netto tre a uno.Nel momento di massima difficoltà, Spalletticapisce che è ora di cambiare. Inutile ostinarsicon un sistema di gioco che per tutta una seriedi ragioni la Roma, oggi, non è in grado disostenere. Così, il tecnico di Certaldo inauguraun 4-3-1-2 molto mobile ed elastico che variasecondo le diverse situazioni di gioco. La difesaresta a quattro ma con l’inserimento di Panucciesterno sinistro con Riise e Tonetto che restanoa guardare. A centrocampo le maggiori novità:via gli esterni alti e dentro centrocampisti contipiche caratteristiche da centrali come Perrottae Brighi. Così De Rossi diventa vertice basso di

centrocampo con il compito di cucire il gioco e difungere da schermo davanti alla difesa. Perrottae Brighi giostrano ai fianchi di Capitan Futuromentre Pizarro è il vertice alto del centrocampoche accompagna le due punte Totti e Vucinic.La Roma parte forte con Totti e Vucinic chesembrano avere una buona intesa giocando piùvicini, ma il Chelsea di Scolari, che schiera unasola punta di ruolo, Anelka, e molti giocatori abilinegli inserimenti come Maloudà, Joe Cole, Decoe Lampard, non sta a guardare, anzi. Nella fasecentrale del primo tempo è soprattutto Lamparda provare più volte con dei tiri da fuori su cui Doniè sempre pronto e reattivo. La svolta della partitaarriva al trentaquattresimo. Pizarro da calcio dipunizione sulla trequarti imbecca Cicinho chearriva sul fondo e crossa, Panucci è abile aeludere i due centrali Terry e Alex e a trovare il

di Maurizio Malavolta

L'ammucchiata liberatoria

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tempo giusto per il liberatorio gol dell’uno a zero.Nella ripresa Scolari cambia modulo e giocatori,dentro Belletti e Drogba per Joe Cole e Malouda.Ma la Roma è attenta e dopo appena tre minutiecco il raddoppio: Brighi riparte velocemente escambia con Vucinic che qualche metro primadell’ingresso in area si coordina e scarica allespalle di Cech.La Roma adesso sfrutta l’entusiasmo del doppiovantaggio, si difende a pieno organico grazie alsacrificio di tutti i giocatori lucidi a ripartire incontropiede negli spazi che il Chelsea deveinevitabilmente concedere. E proprio da unaripartenza arriva, al cinquantasettesimo, il gol deltre a zero grazie nuovamente a Vucinic che fatutto da solo: recupera la palla su Mikel davantiall’area giallorossa e arriva fino a quella delChelsea. Resiste al ritorno dello stesso Mike eappena entrato in area spiazza Cech battuto perla terza volta.A risultato acquisito Spalletti effettua due cambi.Prima risparmia a Totti l’ultima mezz’ora: al suoposto Baptista che ne prende anche la posizionein campo. Poi, intorno alla mezz’ora, Taddeisostituisce Perrotta. Ad un quarto d’ora dal terminearriva il gol della bandiera di Terry (forse viziatoda un tocco di mano del capitano inglese) chenon inciderà su una serata perfetta.Con questa prestigiosa vittoria la squadragiallorossa si ricandida prepotentemente per ilpassaggio del turno in Champions e anche graziealla vittoria del Bordeaux, che espugna il campodel Cluj, la classifica del girone resta corta e lasciaaperta ogni possibilità di qualificazione.

Doni 6.5 – Attento sui tiri dalla distanza di Deco eLampard nel primo tempo, sempre sveglio quando èchiamato in causa.Panucci 7.5 – Partita sublime del difensore giallorosso.Sigla la rete che sblocca l'incontro, in difesa, poi, èuna roccia. Molto bene anche sulla fascia, dove scendecon continuità.Mexes 7 – Finalmente una difesa solida: questo ancheperché Mexes è tornato a fare il Mexes. Bene così.Juan 6.5 – Anche per lui serata più che positiva. Bloccabene Anelka, non permette all'attacco dei blues direndersi pericoloso.Cicinho 6.5 – La fascia destra è di sua competenza.Affonda con insistenza, è una spina nel fianco per ladifesa londinese, ha, poi, il merito di pescare in areaPanucci per il gol dell'uno a zero.Perrotta 6.5 – Chiamato a fare più il centrale dicentrocampo che il trequartista offensivo, esegue ilsuo compito con disinvoltura ed eleganza. Ha nelsangue, comunque, gli inserimenti e in qualcheoccasione li attua. (71° Taddei 6 – Si occupa più dicontenere che spingere, lo fa tutto sommato bene).De Rossi 7 – Un mastino. È ovunque: a centrocampo,in difesa, in avanti sui calci piazzati. Roccioso,veramente, e indispensabile più che mai.Brighi 7 – Gioca sulla sinistra e lo fa egregiamente.Lascia vedere anche una tecnica non indifferente.Gran partita.Pizarro 7 – Quanto s'è sentita in passato la suamancanza lì in mezzo. Regista puro, dona ritmoall'azione giallorossa, speriamo non manchi mai piùnell'undici titolare.Totti 7.5 – Nonostante gli acciacchi disputa una partitaottima, da vero capitano. Tiene palla in avanti, fa salirela squadra, serve assist, tira, difende, galvanizza,chiama alla calma. Condottiero. (61° Baptista 6.5 –Entra per dar peso all'attacco giallorosso, eseguesenza problemi. Tiene bene il possesso del pallonenei momenti difficili e permette alla squadra di rifiatarequando il Chelsea iniziava a farsi vedere dopo il goldi Terry).Vucinic 8 – Man of the match. Due gol straordinari,un secondo tempo da favola. Esce, stanchissimo, tragli applausi di tutto lo stadio. (87° Riise s.v.)

All.: Spalletti, 7 – Cambia modulo: dal 4-2-3-1 ormaifamoso ad un inaspettato 4-4-2 con Totti e Vucinic dipunta. E con questo schema r id icol izzanientepopodimenoche il Chelsea. Tre a uno e fiducia

[email protected] grinta di Cicinho

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Finalmente Roma! Dopo l’ennesima sconfitta stagionalecontro la Juventus, arriva la più grande vittoria, quellainaspettata contro il Chelsea. La squadra giallorossain occasione della Champions League ritrova se stessae stende una delle squadre più forti d’Europa. Finisce3-1 con i gol di Panucci e Vucinic (2 reti).Una vittoria storica, memorabile, che cestinainaspettatamente la brutta copia della Roma erestituisce alla tifoseria la squadra ammirata da tutti lascorsa stagione.Del Resto questa squadra non poteva dissolversi cosìe prima o poi doveva pur ritrovarsi intorno al suo grandecapitano. Totti che tra l’altro, seppur non in perfettecondizioni, ha stretto i denti e si è reso protagonistadi un’altra grande prestazione culminata con l’ovazionefinale del pubblico e di tutti gli amanti del bel calcio.Una vittoria che ha scatenato una gioia indescrivibilenel cuore di tutta la gente romanista. Le opinionirilasciate da puccietto, sul forum di lupocattivo.net:«Champions 2008-2009… La alza la Roma davanti alpubblico amico con l’arrivo della primavera. Non miimporta della scaramanzia in un momento cosi»,Gladiatore85: «Anche se abbiamo sofferto e non poconella prima mezzora ho visto la Roma migliore. Nonperfetta per carità. Ci voleva la zona retrocessione persvegliarvi? Stasera allo stadio vi hanno accolto comeeroi nel riscaldamento... Avete onorato la maglia... Manon pensate di aver fatto il massimo. La stagioneincomincia ora. Un applauso a tutti e 11», Franco, sulforum di popologiallorosso.com invita tutti alla calma:«Mi pare che dopo ieri sera un pò tutti diano perscontato che è tornata una grande squadra, giocobello, in velocità, svolta epocale col modulo... però...però non bisogna scordarsi che nel primo tempo ci hatenuto in vita Doni e che la squadra non girava. Nonbisogna scordarsi che quello di ieri sera era un Chelseache pur restando una grande squadra giocava senzaDrogba, Cole, Carvalho, Ballack e Essien! Non bisognascordarsi che senza Totti secondo me restiamo unasquadra mediocre in questo momento. Ora ci aspettanoil Bologna e il derby, cosa vi aspettate?», Ciccio_10:«4-4-2. Lo schema più semplice del mondo. Duecentrali, due terzini, due centrocampisti, due ali e dueattaccanti. In questa situazione, con Brighi insostituibile,è il modulo migliore. Non costringi Vucinic a decentrarsie lasci fare a Perrotta il lavoro che sa fare meglio, ilmovimento senza palla. Totti è copertissimo e acentrocampo De Rossi e Brighi offrono una quantitàspaventosa. Antico ma pulito, scontato ma fruttuoso»,Rijkaard, sul forum di marione.net: «Stasera era unrombo a centrocampo con Brighi e Perrotta ai lati, De

Rossi davanti alla difesa e Pizarro quasi dietro allepunte, ovvio poi che in fase difensiva si mettevano inlinea, mica puoi difendere a rombo.... Tra l’altro mi èsembrato che gli esterni bassi così avessero molto piùspazio per attaccare con Vucinic che gli portava vial’uomo dalla fascia su cui si inseriva», e dal e g i o b a l d u i n a s u l f o r u mdell’ufficiosogiallorosso.com: «Attualmente ci sonoalmeno 2 categorie di distanza tra Pizarro e Aquilani.Un giocatore con quelle caratteristiche ha l’obbligo diprendere per mano la squadra e dettare i tempo.Pizarro nel bene o nel male le sue responsabilità sele prende sempre, Aquilani per adesso no», ne sonola testimonianza.Una Roma che sicuramente ha ancora molto da farsiperdonare ma che ha finalmente intrapreso la stradagiusta. E’ da qui che si deve ripartire in vista dei prossimiimpegni. Di vantaggio alle dirette concorrenti neabbiamo dato abbastanza. Forza Roma!

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di Mauro Manni

Totti stringe i denti per la sua Roma

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di Marco Venerucci

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L’avevamo detto, l’altra settimana, che nonpoteva piovere per sempre. In realtà martedìp o m e r i g g i o l a p i o g g i a è c a d u taabbondantemente su Roma, tanto da allertareaddirittura la protezione civile, ma non sullaRoma. Al momento del fischio d’inizio dellapartita di Champions League, le nuvole si sonodiradate e la serata romana è diventata subitomagica. La vittoria contro il Chelsea haresuscitato la nostra squadra che sembravaessere entrata in un letargo profondo, chenessuna sconfitta né contestazione parevapoter ridestare. Alla fine, i tifosi hanno decisodi sostenere ancora una volta i ragazzi, cheproprio nella partita più difficile sono riusciti atirare fuori l’orgoglio che era mancato nellegare precedenti. Lo squadrone inglese ha cosìdovuto arrendersi a questa nuova Roma:Panucci e Vucinic sono stati i due finalizzatoridi un gruppo che ha saputo colpire quando eranecessario e poi stringere i denti, senza maisoffrire i blues che forse hanno presosottogamba una partita che vedeva di frontela capolista della Premier League contro ladiciassettesima della Serie A.

Come abbiamo detto, quella di martedì è una Roma nuova, rinata, con un rombo a centrocampo e Totti eVucinic in attacco. Spalletti ha dovuto mettere in soffitta il logoro 4-2-3-1, per schierare in campo unasquadra più ordinata e accorta. In particolare è stato Matteo Brighi ad esaltare il centrocampo giallorosso.Chiaramente Mirko Vucinic, con i suoi due gol, è stato il Re della serata, ma il giocatore marchigiano hadavvero svolto il ruolo di tuttofare della Roma. Fin dall’inizio ha cominciato a pressare alto i centrocampistilondinesi, che non riuscendo a sfondare la barriera capitolina, erano costretti a pungere solo con tiri dalontano, su cui Doni è stato molto sicuro, oppure a tentare il colpo di testa sugli innumerevoli calci d’angolobattuti nella prima parte di gara. Il gol di Panucci ha spaccato la sfida in due: la Roma ha potuto dettare ilritmo di gioco a proprio piacimento, mentre il Chelsea e Scolari sono andati in bambola, affidandosi solamenteai lanci lunghi per innescare Anelka. Nel secondo tempo, però, dopo soli tre minuti, Vucinic ha raddoppiatoe proprio Brighi è stato decisivo nell’ultimo passaggio al montenegrino che da fuori area ha battuto conuna potente staffilata il povero Cech. Il terzo gol ha praticamente chiuso la gara che però poteva esseresempre riaperta in qualunque momento dagli inglesi che, anche se in maniera confusa, hanno semprecercato di rendersi pericolosi. Brighi è stato in questo frangente bravo ad accorciare la squadra e araddoppiare sistematicamente sull’uomo. Insieme a Pizarro e a Perrotta, poi, ha saputo comunqueaccompagnare il gioco in attacco, senza mai scomporsi o tentare la giocata personale che poteva scoprirela Roma per un pericoloso contropiede. Anche la stanchezza non è riuscita a fermarlo: fino al ’90 ha corsoper tutta la fascia e proprio in pieno recupero per poco non è riuscito a sfruttare una indecisione del portieredel Chelsea che solo fortunosamente ha impedito al giallorosso di batterlo. La sua faccia stanca, masoddisfatta, a fine gara, poteva rappresentare benissimo il volto di questa squadra, che ha davvero gettatoil cuore oltre all’ostacolo per scalare questa impervia montagna. Per Brighi invece è necessario trovare unposto fisso in campo perché la sua grinta e la sua determinazione, senza dimenticarsi il nuovo moduloschierato, possono essere determinanti per uscire dalla crisi e ridare alla Roma e i suoi tifosi la giustadimensione in classifica e in campo internazionale. Per dirla come in un famoso film, anche “la classeoperaia va in paradiso”!

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Il fenomeno torna a far parlare di sé.Ma, come ormai gli succede da diversotempo, non in maniera positiva. QuelRonaldo che faceva infiammare i tifosidel Barcellona, dell’Inter e del RealMadrid, e capace di vincere, quasi dasolo, il Mondiale in Corea e Giapponedel 2002 con il Brasile, è solo il lontanoparente dell’odierno attaccante. Gli scattibrucianti, i giochi con il pallone, lefantastiche reti, sono solo pallidi ricordiche rimangono nei manuali di calcio onella memoria di chi l’ha visto giocare.Un giovane tifoso che si accostassesolo oggi a questo sport, farebbe faticaa vedere in quest’uomo, un atleta, ungiocatore capace di impaurire qualsiasidifesa avversaria in tempi passati.Il ritorno in Italia non è stato fortunato.Con la maglia del Milan il giocatore hatotalizzato poche presenze e pochi gol,e più che per le sue partite è ricordatoper le sue performance nei localimilanesi, che da questo punto di vistarappresentano il top per qualsiasigiocatore che ami divertirsi. Ovviamentegli infortuni hanno continuato adaccanirsi contro di lui: l’ultimo, subitoproprio in maglia rossonera, ha in praticachiuso la sua esperienza a Milano. LaSfortuna è stata la vera nemica di questogrande giocatore che avrebbe potuto

vincere molto di più di quello che in realtà ha conquistato (tra cui anche un Pallone d’Oro). Ma anche latesta conta. Dal punto di vista psicologico il ragazzo ha dimostrato tutti i suoi limiti e non ha disdegnatotutti i vizi a cui un uomo si può abbandonare e a cui un calciatore, soprattutto, deve rinunciare almeno inparte. Così oltre alle assenze sul campo, è cresciuta anche la pancia del Fenomeno, che è rimasto senzasquadra ed è tornato nella sua madrepatria, in Brasile, a cercare nuove fortune. Qui però è incappato nellastoria dei tre trans che Ronaldo aveva incautamente abbordato all’uscita di un locale e che lo ricattavano.L’episodio, davvero imbarazzante, ha fatto il giro del mondo e ha enormemente contribuito ad infangarel’immagine dell’ex campione. Solo il Flamengo, il club di Rio, sembra ancora credere in Ronaldo tanto daaver intavolato una possibile trattativa per portarlo al Maracanà. L’attaccante però sembra avere anchealtre richieste, tra cui una in Italia. Il Siena, infatti, per bocca del suo Presidente Giovanni Lombardi Stronati,si era detto pronto ad ingaggiarlo con un compenso di centomila euro a gol. La proposta è stata peròrifiutata nettamente mercoledì dal procuratore del brasiliano Fabiano Farah: “Ognuno è libero di dire ciòche vuole, e tutti desiderano avere un giocatore come Ronaldo nella propria squadra. Ringraziamo il clubtoscano per l'interesse mostrato ma, con tutto il rispetto per il Siena, dopo aver passato nove mesi a lottareper recuperare dal suo infortunio, Ronaldo non può giocare in un club che lotta per non retrocedere in serieB”. Una risposta che seppure rispettosa non è sembrata molto carina. Ma siamo sicuri che a Siena sistracceranno le vesti? Domenica scorsa, interrogato sull’argomento, Gianpaolo, tecnico della squadratoscana, ha in maniera diplomatica bocciato l’acquisto di Ronaldo, riconoscendogli comunque le doti dacampione. Dopo queste dichiarazioni, non crediamo che il Siena, che certo in questo momento non si trovaimmischiato in zona retrocessione, sia ancora molto voglioso di tentare l’affare e soprattutto voglia affrontareil rischio di trovarsi giocatori “fuoriforma”, di panza e di (poca) sostanza!

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di Nicola Ceolin

Come mios o l i t ocominciamodai risultati:A n t i c i p i :S a b a t o 1N o v e m b r e2 0 0 8 o r e1 8 , 0 0REGGINA-INTER 2-3 (M a i c o n IVieira I CozzaR Brienza RCordoba I);o re 20 ,30JUVENTUS-ROMA 2-0 (Del Piero JMarchionni J).

Domenica 2 Novembre 2008 ore 15,00: ATALANTA-LECCE 0-0; CAGLIARI-BOLOGNA 5-1 ( Di Vaio BAcquafresca C Conti C Acquafresca C Jeda C JedaC); LAZIO-CATANIA 1-0 (Foggia L); MILAN-NAPOLI1-0 ( Denis aut.M); PALERMO-CHIEVO 3-0 (Miccolirig. P Kjaer P Cavani P); SAMPDORIA-TORINO 1-0(Bellucci S); SIENA-FIORENTINA 1-0 (Kharja S);UDINESE-GENOA 2-2 (D’Agostino rig. U Milito rig. GSculli G Quagliarella U).Sicuramente alcuni risultati fanno clamore altridecisamente meno. Fa rumore la sonante vittoriaottenuta dal Cagliari di Allegri contro il Bologna diArrigoni. Molto probabilmente l’attuale allenatore saràsostituito in settimana con Sinisa Mihajlovic. Serve unascossa a tutto l’ambiente e Francesca Menarini(Presidente del Bologna) ha scelto di cambiare manicoper riportare entusiasmo nella squadra e nei tifosi.Invece gli isolani sono definitivamente usciti dalla crisidi risultati che penalizzava la classifica e gli uomini incampo. A Palermo la compagine rosanero allenata daDavide Ballardini dispone a suo piacimento e comododi un Chievo lontano parente di quello messo in campoe plasmato da Gigi Del Neri qualche anno fa. La squadradi Iachini ha una preoccupante crisi di risultati e nonriesce ad essere la “favola” della Serie A. A questopunto dopo l’ennesima sconfitta subita anche Iachiniè a rischio. Il nome di Domenico Di Carlo comincia acircolare con una certa insistenza nell’ambienteveronese. Ma anche il Siena che batte la Fiorentinacon una partita gagliarda e tosta grazie ad una retedell’ex-giallorosso Kharja è una bella sorpresa. Lacompagine di Prandelli secondo il mio modesto avviso

soffre le tre partite a settimana e le scorie psicologichedella Champion’s League. Se continuerà a trovaredifficoltà nell’esprimersi al meglio fra non molto si troveràdavanti ad un bivio: la scelta fra Champion’s eCampionato. Reggina e Inter giocano una gara riccadi goal ed emozioni, aperta ad ogni tipo di risultato. Lasquadra dello “Special One” Mourinho realizza due retiin venti minuti poi si chiude e subisce il prepotenteritorno degli uomini di Nevio Orlandi che pareggiano ilconto e sprecano ripetutamente il colpo del k.o. Poi atempo scaduto dall’ultima mischia su calcio d’angolosbuca Cordoba e mette la palla in rete per il goal dellavittoria nerazzurra. Comunque i nerazzurri hanno giocatomalissimo quasi tutta la gara. Il trainer portogheseinserisce troppi attaccanti; contro la Reggina giocavanocontemporaneamente Ibrahimovic, Balotelli, Quaresmae Mancini. La difesa ne risente e inizia a incassare unpo’ troppe reti. Ancora una volta ecco una sconfitta (e sono cinque consecutive) per la Roma di Spalletticontro la Juventus del testaccino Ranieri. Se la Societànon correrà da subito ai ripari la situazione della piazzapotrebbe diventare letteralmente incandescente.Comincia a farsi largo tra i tifosi una serpeggiantepreoccupazione vista la classifica estremamente poveradi punti e gioco. Atalanta e Lecce, nonostante lo 0-0,danno vita ad un incontro emozionante e ricco diemozioni, tiri in porta e polemiche. Magari tutti i pareggisenza reti fossero giocati così. La Lazio e il Catania sisfidano a viso aperto, Delio Rossi e Walter Zengacercano di ottenere una vittoria che li lancerebbe versozone di classifica molto più ambite. Alla fine, grazieanche alla fortuna, i biancocelesti riescono ad avere lameglio sui siciliani con una rete di Foggia a tre minutidalla conclusione del match. Il Napoli nel complessodella partita disputata a San Siro non meritavaassolutamente di perdere. L’espulsione di Maggio sulfinire della prima frazione di gara ha complicato i pianidi Edi Reja. Ma gli azzurri hanno giocato unagrandissima gara anche in dieci e non hanno maimollato completamente. Il Milan non ha meritato perniente ed è riuscito a segnare con una autorete supunizione battuta da Ronaldinho. Lo scontro salvezzatra Sampdoria e Torino è terminato 1 a 0 per i liguri.Mazzarri può respirare per un po’; De Biasi va in apneama può contare su un filo sottilissimo di ossigeno. Unadelle partite più divertenti della giornata è rappresentatadal pareggio per 2 a 2 tra Udinese e Genoa. I friulanidevono difendere il primo posto in classifica dall’assaltodei Grifoni rossoblu. Ma alla fine si accontentano di unpunto vista la verve e la pericolosità in attacco di unasquadra a trazione anteriore.

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* una partita in meno

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Diamo unar a p i d aocchiata allac l a s s i f i c a :MILAN 22p u n t i ;UDINESE eINTER 21p u n t i ;NAPOLI 20punti; LAZIO1 9 p u n t i ;JUVENTUS1 8 p u n t i ;G E N O A eFIORENTINA1 7 p u n t i ;PA L E R M O1 6 p u n t i ;

CATANIA 15 punti; ATALANTA 14 punti; SIENA 12punti; LECCE 11 punti; CAGLIARI e SAMPDORIA 10punti; TORINO 8 punti; Roma 7 punti; CHIEVO eBOLOGNA 6 punti; REGGINA 5 punti.

Analizzando lasituazione dellaclassifica si notail Milan balzatoal primo postodopo la vittoriasul Napoli; i lC a t a n i a el’Atalanta da trep a r t i t e n o nriescono a farep u n t i ; l aFiorentina stacominciando aperdere contattodalle posizioni dip r e s t i g i o ;C a g l i a r i eSampdoria sitirano momentaneamente fuori dalla zona “calda”; dellefamose “Sette Sorelle” l’unica assente a sorpresa è laRoma.

Martedì 4 Novembre 2008 ore 20,45:Girone A: CLUJ-BORDEAUX 1-2 (Gourcouff BDani C Wendel B); ROMA-CHELSEA 3-1(Panucci R Vucinic R Vucinic R Terry C).Classifica: CHELSEA 7 punti; ROMA eBORDEAUX 6 punti; CLUJ 4 punti. Girone B:ANORTHOSIS FAMAGOSTA-INTER 3-3 (BardonAF Balotelli I Materazzi I Panagi AF Frousos AFCruz I); WERDER BREMA-PANATHINAIKOS 0-3 (Mantzios P Karagounis P Tziolis P). Classifica:INTER 8 punti; ANORTHOSIS 5 punti;PANATHINAIKOS 4 punti; WERDER 3 punti.Girone C: SPORTING LISBONA-SHAKTARDONETSK 1-0 (Derlei SL); BARCELLONA-BASILEA 1-1 (Messi B Derdiyok BAS). Classifica:BARCELLONA 10 punti; SPORTING LISBONA9 punti; SHAKTAR 3 punti; BASILEA 1 punto(Barcellona e Sporting Lisbona già qualificateagli Ottavi). Girone D: LIVERPOOL-ATLETICOMADRID 1-1 (Maxi Rodriguez AM Gerrard rig.L); OLYMPIQUE MARSIGLIA-PSV EINDHOVEN3-0 (Konè M e Niang doppietta M). Classifica:ATLETICO e LIVERPOOL 8 punti; MARSIGLIAe PSV 3 punti.

Mercoledì 5 Novembre 2008 ore 20,45:Girone E: CELTIC-MANCHESTER UNITED 1-1(McDonald C Giggs MU); AALBORG-VILLARREAL 2-2 (Rossi V Curth A Franco VDue A). Classi f ica: MANCHESTER eVILLARREAL 8 punti; CELTIC e AALBORG 2punti. Girone F: FIORENTINA-BAYERNMONACO 1-1 (Mutu F Borowski BM);OLYMPIQUE LIONE-STEAUA BUCAREST 2-0(Juninho Pernambucano OL Reveillere OL).Classifica: LIONE e BAYERN 8 punti;FIORENTINA 3 punti; STEAUA 1 punto. GironeG: ARSENAL-FENERBACHE 0-0; DINAMOKIEV-PORTO 1-2 (Milevsky DK Rolando P LuchoGonzales P). Classifica: ARSENAL 8 punti;PORTO 6 punti; DINAMO 5 punti; FENERBACHE2 punti. Girone H: REAL MADRID-JUVENTUS0-2 (Doppietta di Alex Del Piero J); BATEBORISOV-ZENIT SAN PIETROBURGO 0-2(Pogrebnyak Z Danny Z). La Juventus è giàqualificata agli Ottavi. Classifica: JUVENTUS 10punti; REAL 6 punti; ZENIT 4 punti; BATE 2 punti.

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di Alfredo Cinquina

Ancora non si riesce a capire perchè le grandisquadre italiane si siano fatte sfuggire un giocatoredal talento innato e dalla tecnica sopraffina comeGiuseppe Rossi. L'occasione per acquistarlo unpaio di anni fa c'è stata, ma nessuno lo ha fatto eoggi Giuseppe è un punto fermo del Villareal,squadra spagnola che su di lui ha investito e dicerto non ha sbagliato. Andiamo a conosceremeglio questa formazione.

Nella storia del Villareal gli anni di cui tener tracciasono gli ultimi 10 nei quali l'attuale presidenteFernando Roig Alfonso, attraverso una gestionesocietaria di prim'ordine, ha portato il club ai verticidel calcio spagnolo e stabilmente in Europa, graziead acquisti mirati, sopratutto in sudamerica.Correva l'anno 1998, infatti, quando il Villareal,dopo lo spareggio con il Compostela, riuscì adapprodare per la prima volta nella serie A spagnola(La Liga). Dall'anno della sua fondazione risalenteal 1923 il soprannominato " Sottomarino Giallo "(da Yellow Submarine dei Beatles) non era mairiuscito nell'impresa di centrare la promozione allamassima serie, rimanendo sempre relegatanell'anonimato dei campionati iberici minori. Gliultimi 4 anni in particolare vedono il Villarealprotagonista anche nell'Europa che conta, quelladella Champions League. Dopo aver raggiunto lasemifinale di Coppa Uefa nel 2004, il club approdaalla fase a gironi della ex coppa campioni riuscendoad arrivare alla sua prima partecipazione e ad unpasso dalla finale, sconfitta solo dall'Arsenal diWenger. Squadre blasonate come i GlasgowRanger e sopratutto l’Inter, sono stati eliminatirispettivamente agli ottavi e ai quarti dellacompetizione proprio dal Villareal, proiettando lasquadra spagnola ai vertici del calcio europeo,sotto la guida dell'attuale tecnico, Manuel Pellegrini.Nato a Santiago in Cile nel 1953 oltre ad essere

un buonissimo allenatore è statoanche un discreto difensoredell'Università de Chile dal 1973al 1986, un’intera vita calcistica.I gialli del Villareal disputano gliincontri casalinghi nell'impiantogioiello denominato Madrigal. Lostadio ha una capienza di 23 milaspettatori tutti a sedere econsiderando che la città ha unapopolazione di circa 50 milaabitanti, quando il Sottomarinogioca in casa metà dellapopolazione potremmo trovarlalì a fare il tifo. Da ciò deriva ilsoprannome di " Feudo Amarillo".La struttura fu edificata nel 1923e fu chiamato inizialmenteCampo del Villarreal. Solo in unsecondo momento si decise dichiamarlo El Madrigal in onore

Giuseppe Rossi

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delle terre rurali che lo ospitavano. Nel corso dellasua storia lo stadio ha subito molti interventi diampliamento che hanno portato anche allademolizione totale delle tribune e al loro rifacimento,nonchè a un ingrandimento anche del terreno digioco portato da 94 metri ai 104 attuali negli anni50. La vera chicca di questo impianto sono i "Casals Grocs ", piccoli alloggi con aria condizionata,tv, poltrone, servizi di catering, parcheggio privato

e accesso diretto allagradinata con ascensorivelocissimi messi adisposizione dei tifosi piùesigenti. Di questi trentaalloggi alcuni possonoospitare f ino a 20persone. Uno stadiodavvero all'avanguardiaper il Villareal, dotato diogni confort possibileanche per V IP egiornalisti. Ad oggi ilVillareal ha un parcogiocator i d i l ive l locontinentale, è ai verticiin patria e competitivo inChampions. Al fianco diRossi si fanno notare ilf o r t i s s i m ocentrocampista MarcosSenna che, con icompagni di squadra

Cazorla e Capdevila, ha vinto l'ultimo europeo conla Spagna, affiancato dall'espertissimo ex Arsenal,Pires. Un club in salute quello del sottomarinogiallo. L'affermazione di un club di questo tipo nonpuò che fare bene al calcio. Il Villareal sembraproprio essere il nuovo che avanza.

Lo stadio Madrigal

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di Alessandro Proietti

La chiesa di S. Sisto Vecchio fu edificata sull’anticotitulus Crescentinae, fondato da papa AnastasioI nel IV secolo, mentre la dedica a S. Sisto apparveper la prima volta soltanto in un documento nel595. L’ingresso alla chiesa oggi avviene dapiazzale Numa Pompilio mentre un tempo siapriva con un quadriportico sulla via Mamertina,l’attuale via Druso. La chiesa, restaurata nell’VIIIsecolo da Adriano I fu poi ricostruita durante ilpontificato di Innocenzo III, in occasione del qualefu elevato anche l’odierno campanile romanico.Il papa Onorio III, nel 1219, tolse la chiesaall’Ordine dei Canonici Regolari di Sempringhame l’ affidò a S.Domenico di Guzman e all’Ordineda lui fondato, i Domenicani, i quali vi rimaseroperò soltanto due anni prima di trasferirsi nellachiesa di S. Sabina. Nel 1222 S. Domenico riuscìa realizzare il progetto di insediarvi il primo ordine

monastico di clausura, le suore Domenicane, perle quali fu costruito appositamente il monastero.Il complesso, nonostante fosse stato restauratosotto Sisto IV nel 1575, fu abbandonato dallesuore Domenicane, a causa della malaria. Leclericali si trasferirono nella nuova chiesa dei Ss.Domenico e Sisto, detta Sisto Nuovo. Tra il 1725ed il 1727 la costruzione, ormai fatiscente, furistrutturata per volontà di papa Benedetto XIIIdall’architetto Filippo Raguzzini, il quale edificòl’attuale facciata ed un nuovo chiostro, insostituzione di quello medioevale. Nel 1873 ilmonastero fu confiscato dallo Stato italiano edadibito a rimessa di carri funebri. Nel 1893 lesuore Domenicane ottennero nuovamente i localidella chiesa ai quali non soltanto furono restituitilustro e decoro ma furono trasformati poi in unascuola privata, da circa 70 anni in attività e tuttoraparticolarmente richiesta. La facciata della chiesasi presenta con un bel portale, sormontata da untimpano triangolare, agli angoli della quale sonoposti due dragoni. L’interno, anticamente a trenavate, oggi è a navata unica, illuminata da 12finestre per ognuno dei lati. Completamenterestaurato nel Settecento, l’interno della chiesaconserva i resti di un ciclo di affreschi tardo-duecenteschi nella stretta intercapedine venutasia formare tra l’abside del XIII secolo (opera diPietro Cavallini) e la più stretta absidequattrocentesca. Notevole è il chiostro, a pianta

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quadrata, con lati di sei arcate a tutto sesto retteda pilastri. La stessa divisione si ripete anche nelsecondo ordine dove le arcate sono occupate dafinestre moderne. Le pareti delle gallerie hannole lunette decorate con Storie della vita di S.Domenico, realizzate da Andrea Casale nelSettecento. Sotto i portici sono conservate alcuneparti decorative dell’antica chiesa paleocristiana,come archi e colonne con tanto di capitelli originali.Il cortile interno è tenuto a giardino e nel centrovi è posto un caratteristico pozzo. L’area dove untempo era situato l’orto delle suore Dominicaneoggi è occupata dal Semenzaio comunale,un’istituzione che provvede al rifornimento di alberi,piante e fiori per le “aree verdi” della Capitale.Nell’area si possono osservare due torrettemedioevali, prive di merlature e con ingressosopraelevato: si tratta delle fortificazioni costruitesulle due mole qui poste per utilizzare la forzamotrice di un fiumicello che transitava, la Marrana.

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