Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

32
Associazione Culturale Caroggio Drito Associazione Culturale IL MARE è consultabile anche on line sul sito www.marenostrumrapallo.it CHRISTMAS IN VILLA DAL 1 DICEMBRE AL 6 GENNAIO TERRORE SUL BOEING UN RAPALLESE RACCONTA AREE VERDI LASCIANO A DESIDERARE GRANDI EVENTI CERCASI QUATTRINI E SPONSOR LÊURAGANO SANDY AFFONDA IL MITICO BOUNTY SANTA MARIA DEL CAMPO TORNA IL PRESEPE VIVENTE BULLI E PUPE A RAPALLO LÊINVASIONE DEI MARINAI AMERICANI Eco del golfo Tigullio Anno V - dicembre 2012 • Direttore responsabile: Emilio Carta Fondato nel 1908 € 1,00

description

numero di dicembre 2012

Transcript of Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Page 1: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Associazione Culturale

Caroggio Drito Associazione Culturale

IL MARE è consultabile anche on line sul sito

www.marenostrumrapallo.it

CHRISTMAS IN VILLADAL 1 DICEMBRE AL 6 GENNAIO

TERRORE SUL BOEINGUN RAPALLESE RACCONTA

AREE VERDILASCIANO A DESIDERARE

GRANDI EVENTICERCASI QUATTRINI E SPONSOR

LÊURAGANO SANDYAFFONDA IL MITICO BOUNTY

SANTA MARIA DEL CAMPOTORNA IL PRESEPE VIVENTE

BULLI E PUPE A RAPALLOLÊINVASIONE DEI MARINAI AMERICANI

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i oAnno V - dicembre 2012 • Direttore responsabile: Emilio Carta

Fondato nel 1908

€1,00

Page 2: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

In qualità di Sindaco della Città di Ra-pallo sono particolarmente contento

di fare gli auguri di Buone Feste sulla te-stata giornalistica “Il Mare”. Spesso ci si

chiede quale sia l'augurio migliore. Secondo me la risposta può esseresolo una: la serenità. Questo stato d'animo racchiude già tutto ciò che vi èdi positivo. L'Amministrazione Comunale garantisce il suo impegno per far trascor-rere le festività ai cittadini ed agli ospiti nel miglior modo possibile, attra-verso le manifestazioni che diffonderanno la gioia ed alimenteranno ilcalore del Natale. Nel contempo, non verranno trascurati o dimenticati coloro che hanno situazioni difficili.A tale proposito, invito tutti a riflettere sul significato delle Feste Natalizie e ad individuare, al di làdel clamore e dell'apparire, il senso profondo che si trova all'origine dell'atmosfera festosa. Inoltre, la data del 1 gennaio di ogni anno si presenta sempre carica di speranze per un periodo mi-gliore del precedente e questo è lo scopo che deve raggiungere un'Amministrazione: migliorareogni anno la Città che amministra e la qualità della vita dei suoi cittadini.In questo spirito, a nome di tutta l'Amministrazione rinnovo i miei più sinceri auguri di serenità edi un entusiasmante 2013.

IL MAREMensile di informazione

Anno V - dicembre 2012

€ 1,00

Edito da: Azienda Grafica Busco Editrice

Rapallo - via A. Volta 35,39 [email protected]

tel. 0185273647 - fax 0185 235610

Autorizzazione tribunale di Chiavari n. 3/08 R. Stampa

Direttore responsabile: Emilio Carta

Redazione: Carlo Gatti - Benedetta MagriDaniele Roncagliolo

Hanno collaborato a questo numero:

R. Bagnasco - P. Bellosta P.L. Benatti - A. Bertollo - R. Carta

S. Gambèri Gallo - C. Gatti E. Lavagno Canacari

B. Magri - B. Mancini - M. Mancini A. Noziglia - D. Pertusati

L. Rainusso - A. Repetto - D. Roncagliolo

Ottimizzazione grafica:Valentina Campodonico - Ivano Romanò

Fotografie:

Toni Carta Fabio Piumetti

Archivio Azienda Grafica Busco

La collaborazione a Rapallo Notizie è gratuita e ad invito

IN QUESTO

NUMERO:

Saluti del Sindaco e di Caroggio Drito 2Venti di guerra di E. L. Canacari 3Aree sempre meno verdi di D. Roncagliolo 4/5Terrore sul Boeing 767 di E. Carta 6Santa Claus Village di P. Bellosta 7Il Christmas a Villa Devoto di E. Carta 8Cercasi quattrini e sponsor di R. Bagnasco 10/11Canto di Natale di E. Gambèri Gallo 12Natale visto dai giovani di B. Magri 13Sandy affonda il mitico Bounty di C. Gatti 14/15Marinai, Bulli e Pupe di P. Benatti 18Nasce la Fons Gemina 19Ricordo o sogno? Quando... di M. Mancini 20Come eravamo di B. Mancini 21Dialogo improbabile con Gesù di R. Carta 22Torna il presepe vivente di A. Noziglia 23Saper ascoltare è difficile di D. Pertusati 24/25Volontariato: lʼAVAD chiede spazio di I. Nidasio 26Gente di Liguria di A. Bertollo 27Autunno, tempo di “stocco” di A. Repetto 28Cinema in diagonale di L. Rainusso 29Lettere e notizie 30/31

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i oIl salutodel Sindaco

Il salutodi Caroggio Drito

Giorgio Costa

Vittorio Mzzi, Governatore

Caroggio Drito alla fine di settembre ha ripreso l’attività, dopo lapausa estiva, organizzando e ospitando la riunione periodica

della Consulta Ligure che rappresenta una cinquantina di associa-zioni operanti per la difesa delle tradizioni e della lingua ligure. Presso la sala comunale di Villa Queirolo, in ottobre Antonio Gori hatenuto una relazione su “Le confraternite fra passato e futuro” che, fral’interesse dei presenti, ha chiarito scopi e funzionamento delle Con-

fraternite religiose presenti anche nel nostro territorio; a novembre Bar-bara Bernabò, nota studiosa di storia locale, ha parlato di “Parentele e aggregazioni familiari nelCapitaneato di Rapallo” descrivendo organizzazioni e sistemi della vita di queste zone in tempi an-tichi rapportandoli a famiglie i cui cognomi sono tuttora presenti. Entrambe le conferenze sonostate un interessante arricchimento delle nostre conoscenze .Le visite in ottobre al castello di Racconigi e in novembre a Genova a Palazzo Spinola di Pellicce-ria e a Palazzo Rosso hanno avuto una buona riuscita che ha riscosso il gradimento dei numerosipartecipanti. Per il mese di dicembre la nostra associazione propone due importanti appuntamenti:sabato 15 dicembre alle 16.30, presso la sala di Villa Queirolo, Mariangela Bacigalupo ci parlerà di“Tramonto della Serenissima Repubblica: Rapallo e i Vivamaria” mentre il 29 dicembre alle ore 10,presso le Clarisse si terrà il Confuoco, antica cerimonia della Repubblica di Genova, che da 25 annila nostra associazione simbolicamente ripropone con la partecipazione dell’autorità civile, il Sin-daco, e di quella religiosa, il Parroco.In breve, il Confuoco, le cui origini risalgono al 1300, era il saluto di Capo d’Anno, l’omaggio, ac-compagnato da una relazione e da eventuali petizioni, che gli abitanti inizialmente delle podeste-rie del Polcevera e del Bisagno, poi solo del Bisagno, rappresentati dall’Abate del popolo,rivolgevano al Doge. La cerimonia terminava col bruciare un grosso tronco le cui braci venivanoprelevate dai presenti in segno di buon auspicio.Caroggio Drito, nell’invitare a partecipare agli appuntamenti di Dicembre rivolge ai lettori de “ilMare” cordiali e calorosi auguri perché le prossime festività vengano vissute serenamente.

Page 3: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

La fotografia, pubblicata da tutti igiornali e su internet è sconvol-

gente: un cameraman arabo dellaBBC stringe tra le braccia, in un gestodi amore e di disperazione infiniti, ilcorpo del figlioletto di un anno uccisoda un missile che ha colpito la suacasa a Gaza.Ancora venti di guerra a Gaza ed inIsraele, in un doloroso scontro tra duepopoli, l’israeliano e il palestinese che innome di una impossibile coabitazione,vedono scorrere il sangue dei loro figli.Un bambino non può, non deve moriread un anno per la follia di uomini che nonvogliono dialogare, non vogliono trovareun accordo e continuano la loro assurdaguerra, arrocati sulle loro posizioni chegià hanno arrecato negli anni sofferenzeindicibili alla loro gente.Nel momento in cui scrivo queste righeè in atto nei territori una tregua, chetutti ci auguriamo sia duratura e forieradi pace tra i due popoli.Ma questo non sposta il problema del-l’assurdità di questa situazione che datempo si verifica nei due Paesi del MedioOriente, i quali, così vicini e nello stessotempo così lontani tra di loro, rappre-sentano ognuno un tale caleidoscopio dicultura, di tradizioni e di storia che maipotranno integrarsi e convivere se nonimpareranno a dialogare per vivere as-sieme da fratelli.Qualche uomo di buona volontà, come ilpresidente egiziano Mohamed Mursi, ilministro turco Erdogan, l’emiro del Qua-tar e lo stesso neo eletto presidenteU.S.A. Barack Obama, si sono proposticome mediatori di pace e, per il mo-mento, sembra che una tregua sia stataraggiunta.Noi non possiamo restare indifferentialle immagini che le televisioni di tutto il

mondo ci hanno mandato: missili chesquarciano il buio della notte, sirene chesuonano, gente che cammina inebetitaper le strade con occhiaie profonde chetestimoniano notti insonni passate neirifugi.E poi tanti morti, bambini, donne, citta-dini inermi che hanno l’unico torto di es-sere nati e di vivere in paesi invasidall’odio e minati dal terrorismo.Noi vogliamo fare a questa terra che èstata la culla del cristianesimo un augu-rio speciale: UN NATALE DI PACE CHETOCCHI LE COSCIENZE DI TUTTI ECHE STEMPERI QUELL’ODIO AS-SURDO CHE LI TRAVAGLIA E LI DI-STRUGGE.

Mettete dei fiori nei vostri cannoniVENTI DI GUERRA

Un augurio natalizio di pace in Medio Oriente. Una fragile tregua fra israeliani e palestinesi,due popoli vicini separati da un odio insanabile

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

GAZAdi Elena LAVAGNO CANACARI

3

COS’ÈÈ un dispositivo collegato al telefonodi casa che, in caso di emergenza,semplicemente premendo un tasto diun piccolo telecomando che lʼutenteporta sempre con sè, invia un allarmealla Centrale Operativa che provvedead avvertire le persone preindicate o adinviare soccorso secondo la necessità.

A CHI SERVE?A tutte le persone che vivendo sole passano gran parte della giornata in casa.

COSA OFFRE- Centrale dʼascolto 24 ore su 24.- Almeno due telefonate settimanali

di controllo presenza.- Custodia protetta delle chiavi di casa

da usare in emergenza.

PUBBLICA ASSISTENZA

CROCE BIANCARAPALLESE

Servizio informazioni su servizi sanitari e farmaceutici.

Assistenza telefonica viva-voce in attesa dellʼarrivo dei soccorsi.

PER NON RESTARE MAI SOLOCHIAMACI AL 0185 23.00.00

SERVIZIO DI TELESOCCORSO

Page 4: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Nella Rapallo “rapallizzata”, ir-risa in prima serata pure

dal comico Maurizio Crozza inuno dei suoi show televisivi, cisono anche le aree verdi. Traqueste, quasi fosse un sottoin-sieme, i parchi giochi, spazi ne-cessari per i bambini non ancorasoggiogati dai videogiochi. Laprima osservazione da fare è chesono pochi; la seconda, ma non se-condaria, è che sono maltenuti. Inun viaggio ipotetico tra altalene escivoli, partiamo dal parco Casale,luogo magnifico per collocazione,il cui incantesimo si esaurisce aiprimi passi varcata la soglia d’in-gresso. Della musica che untempo fuoriusciva dalle casseposte lungo il percorso non vi è piùtraccia; qua e là piastrelle saltateattentano le caviglie di vivaci bam-bini e fanno sobbalzare i passeg-

gini spinti dalle mamme; della fa-mosa locomotiva, ormai pezzo diantiquariato più che attrattiva lu-

dica, meglio non aggiungere altrodi quanto le cronache di questianni abbiano riportato se non chela ringhiera che la circonda è inparte crollata; per non parlare del“laghetto”, ormai un acquitrino pu-trido, e del verde che invade addi-rittura le panchine. A questo quadro desolante biso-gna aggiungere le scritte che de-turpano e un senso generale disporcizia. Insomma, c’è molto dafare. Un po’meglio, ma non troppo,va invece nei “giardini del Trenino”,che costeggiano corso Assereto;qui, a parte il verde in alcuni puntiraccoglitore improprio di car-tacce, la pulizia c’è, non fosse altroche per il numero dei cestini, quasipiù dei giochi. Già, i giochi. Non sicomprende il perché due di questisiano “incellophanati” da tempo;se sono nuovi qualcuno li sballi; sesono rotti qualcuno li tolga. Per i

bambini di “serie B”, quelli della Ra-pallo oltre la cinta ferroviaria, doveper ogni marciapiede rifatto ce nesono cinque nuovi in centro, ecco ilparco intitolato a Emilio de Mar-tino, proprio a pochi passi dallescuole Marconi. Uno scenariocupo, con scritte ovunque, vegeta-zione mal tenuta, pulizia che lasciaa desiderare e giochi che si con-tano sulle dita di una mano. Dai

Le aree verdi sono rosse, di vergognaI “POLMONI” CITTADINI

Viaggio tra i parchi urbani. I risultati della sottostante inchiesta sono sconfortanti

Torte su richiestadi qualunque tipo e pesoVia della Libertà 22A - 16035 RAPALLOTel. 0185 51665 - chiuso il lunedì

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

AMBIENTEdi Daniele RONCAGLIOLO [email protected]

4

augura

Giardini Partigiani

di Pietro Ardito & C.

Giggia,Rapallo

diventerà un set cinema-

tografico!

Cinema, il neorealismoSì, per

il remakedi “A piedi

nudi nelparco”!

Buone Feste

Page 5: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

parchi giochi cittadini, alle areeverdi, il passo è breve. Anche sesarebbe più opportuno parlare diinciampo. Basta farsi un giro nei giardini dipiazza IV Novembre, un luogo chepotrebbe essere valorizzato inquella Rapallo del cemento di cuispesso ci si lamenta; al momento,però, l’unica attrattiva degna dinota sono i questuanti che insi-stono per avere uno spicciolo dachi paga il biglietto del posteggio.Per il resto meglio sorvolare. Eanche in zona porto, il degrado deigiardini dei Partigiani, è come salesu una ferita aperta. Piastrelle e

lampioni rotti, panchine sporche;qualcuno, tra il verde, ha infilatopure un materasso, forse rimastolì addirittura dalle ormai lontaneserate estive. Eppure per spazio eposizionamento, vicino al portouna delle zone più belle della città,potrebbe davvero essere un fioreall’occhiello di Rapallo. Ma se la cura delle aree verdi èquesta, mi si passi la provoca-zione, sarebbe più opportuno cheal posto di giardini e parchi giochivenga gettato altro cemento:scempio per scempio, meglioquello che necessita di minor ma-nutenzione.

Parco Canessa Parco Casale

Giardini di piazza IV Novembre

RISTORANTE PIZZERIA Bella NapoliPESCE E FRUTTI DI MARE

Promozioni valide dal 1 dicembre 2012al 6 gennaio 2013

PIZZA BIG + BIBITE

(per due persone)

Corso Colombo, 26 - RAPALLO - tel. 0185.56683www.bellanapolirapallo.it Email: [email protected]

PappardelleScampi e Gamberi+ calice di Gavi e caffè(per due persone)

€15€15

CHIUSO ILMARTEDÌ

Page 6: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Tutto, per il64enne rapal-

lese Pier Luigi Coto-gni, era cominciatocon una fortunatavincita alla lotteria:aveva pescato il nu-mero vincente perun viaggio di andatae ritorno a Cuba, injet, in data da sce-gliere liberamenteper una persona. L'incubo per l'incon-sapevole Piero Coto-gni è cominciato da lì: “mia figliaChiara infatti che vive e lavora inOlanda, ha declinato il viaggio e al-lora ho proposto di farmi compa-gnia ad un amico sammar-gheritese, Amedeo Figari, che,dopo qualche tentennamento(viaggio e soggiorno sarebberostati a sue spese), alla fine ha de-ciso di approfittare dell'occasioneper visitare l'Havana e il resto del-l'isola caraibica”.“La vacanza è stata bella ma i guaipurtroppo sono arrivati al ritorno -prosegue Pier Luigi Cotogni - Du-rante il viaggio di ritorno sul Boeing767, che ospitava 268 passeg-geri, l'aereo è finito in un maledettovuoto d'aria che da un'altezza di

10mila chilometri ci ha fatto preci-pitare di circa 3mila piedi in unadozzina di secondi. A bordo si èscatenato l'inferno. Eravamo tuttiterrorizzati, figurarsi quando cestato un secondo “vuoto”, per for-tuna di minore durata”.Pier Luigi Cotogni a pochi giorni daquella terribile esperienza ne parlaserenamente ma nel ricordarequei momenti gli passa tutto davanti agli occhi, come in un film ca-tastrofista di moda alcuni anni faelo sguardo si inumidisce.“Eravamo all'altezza delle isole Ber-mude, dopo un'ora e mezza dal de-collo quando l'aereo ha persoimprovvisamente quota – ricorda– Stavano servendo la cena ed io,a differenza di altri, avevo la cintura allacciata. Improvvisamente ho

sentito il sedile mancarmi ed è co-minciato a volare tutto verso il sof-fitto: vassoi, persone, persino unpesante carrello in acciaio checonteneva le vivande. Avevo quelcontenitore che mi sovrastava mi-nacciosamente prima che ripiom-basse sul corridoio. I coccivolavano dappertutto e abbiamovisto la morte in faccia. Vicino a meuna signora cubana si è messa apregare in una lingua sconosciutache pareva uno scongiuro”.“Siamo tornati in assetto e, ancorauna volta, l’aereo ha ricominciato aperdere quota - continua Cotogni -Un passeggero è volato verso il

soffitto mentre una signora, te-nendolo per i piedi, cercava di trat-tenerlo. Un incubo e in quelmomento ci siamo guardati in fac-cia ed ho detto “è finita!“. Poi è suc-cesso il miracolo e, grazie alsangue freddo del pilota, l’aereo ètornato in assetto. A quel puntosiamo scoppiati tutti a piangere egrazie all’equipaggio e a due me-dici presenti fra i passeggeri ab-biamo prestato i primi soccorsi aiferiti”. Scusi, tornerà a volare?“Sì, sono fatalista per natura e oggipenso che se dovevo morire nonera il mio momento. Tornerò a vo-lare. Ma non subito, la paura èstata troppo forte”.

Il rapallese Pier Luigi Cotogni racconta la sua terribile esperienza avvenuta nel cielo del trian-golo delle Bermuda: «Sembrava di essere in un ‘disaster-movie’ » Un vuoto d’aria all’originedella disavventura. Tra i 268 passeggeri ben quarantacinque sono rimasti feriti.

ALL’INFERNO E RITORNOE c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

L’INCUBO6

di Emilio CARTA

Terrore sul Boeing 767 Cuba-Malpensa

C.so Assereto 23 - RAPALLO - tel. 393.1269021

NUOVA GESTIONELOCALI RINNOVATI

Da sinistra, Pier Luigi Cotogni e Amedeo Figari, entrambi sul Boeing 767

Page 7: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Christmas in Villa e Santa Claus Village TIGULLIOE c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

EVENTIdi Paolo BELLOSTA

7

Ecco le proposte di Rapallo e S. Margherita Ligure in occasione delle prossime festività

da 40 anni - since 1971

Specializzati inViaggi di Nozze

Per informazioni e prenotazioni:16035 Rapallo - Piazza Cavour 2 - Tel. 0185 230.234

www.polyviaggi . i t

Dal 7 dicembre fino al prossimo 6gennaio aprirà il Santa Claus Vil-

lage. Cesti natalizi, vini, giocattoli, pro-dotti gastronomici e oggettistica divario genere sarà messa in venditadalle ventuno casette sistematepresso i giardini a mare. Lo scorso anno era stata Rapallo a ospi-tare il Christmas Village, la versionesammargheritese, a detta del Presi-dente dell'Ascom Massimiliano Zanasi,sarà totalmente diversa. Non cambieràsolamente il nome, ma saranno diversele iniziative messe in programma, siparte con "Aggiungi un posto tavola" perdare la possibilità a chi è solo di festeg-giare in compagnia il Natale, poi il 15 di-cembre saranno protagonisti i piùpiccoli con "Il Rigiocattolo", infine il 29

verrà organizzata una tombolata peradulti e bambini con in palio viaggi a Di-sneyland Paris, Londra e Barcellona.Ciò che viene spontaneo chiedersi ècome mai Rapallo, dopo settimane di di-scussioni, ha deciso di non riproporreun'iniziativa molto importante per in-centivare il turismo e l'economia locale.Paradossalmente molti commercianticonsideravano il progetto quasi dan-noso, con le casette sistemate sullapasseggiata molti dei negozi delle vie in-terne o di altre zone più periferiche ri-schiavano di essere fortementepenalizzati. Poi aderire all'iniziativaavrebbe avuto anche un costo che nontutti si sarebbero potuti permettere, in-somma in un momento già di per sécomplicato molti hanno preferito nonpartecipare. Il sindaco Giorgio Costa ed Enrico Ca-stagnone, coordinatore di Confeser-centi Rapallo, hanno cercato uncompromesso per venire incontro alleesigenze di tutti. La prima proposta pre-vedeva l'installazione del Christmas Vil-lage dalla fine di novembre fino ai giorniprecedenti al Natale, l'idea era quella dismantellare tutto entro il 25 dicembre

per evitare di penalizzare eccessiva-mente gli altri commercianti. Successi-vamente si è ipotizzato unprolungamento al 27-28 dicembre, maalla fine non se n'è fatto nulla. I nego-zianti avrebbero voluto tenere aperte lecasette fino all'Epifania, non sarebberomai stati favorevoli a una chiusura anti-cipata, un vero peccato visto il successodello scorso anno.A Santa per stroncare qualsiasi pole-mica sul nascere si è deciso di promuo-vere la vendita di soli prodotti natalizi,per evitare così che i vari stand diven-tassero dei duplicati dei negozi che giàesistono, inoltre si è cercato di incenti-vare l'iniziativa tamponando notevol-mente i costi. I commercianti che hannoaderito verseranno circa mille euro, ilresto delle spese sarà pagato dal Co-mune e dall'Ascom, si parla rispettiva-mente di 22 e di 15 mila euro a testa. Inquesta prima edizione le casette non su-pereranno le 15-20 unità, ma, se tuttoandrà bene, l'anno prossimo raddoppie-ranno.Il Santa Claus Village resterà apertodalle 10,30 alle 20, nei fine settimanadel 7 e 8, 21 e 22, 28 e 29 dicembre e

sabato 5 gennaio la chiusura è stata po-sticipata alle 22,30.Rapallo, dal canto suo, ha virato su altreiniziative. Nella meravigliosa residenzadi Villa Devoto, dal 1 dicembre fino al 6gennaio, verrà organizzato il Christmasin Villa, dopo mesi di polemiche e di di-scussioni sarà questa la risposta alSanta Claus Village. Progetto realizzatograzie al Presidente Ascom ElisabettaLai e al patrocinio di Regione Liguria, Ca-mera di Commercio di Genova, Comunedi Zoagli e di Rapallo. Gli espositori, pre-senti sia all'interno che fuori dalla villa,saranno circa una trentina, sarà unamanifestazione diversa rispetto alloscorso anno, quasi una sorta di Expo,com'è stato definito dalla Lai. Due ideediverse e un obiettivo comune: incenti-vare l'economia locale in un periodo,quello natalizio, che non è mai statomolto ricco di proposte e di iniziativecommerciali. Al di là delle continue beghetra Rapallo e Santa ci auguriamo che en-trambi i progetti vadano a buon fine.Visto che fare fronte comune e aiutarsivicendevolmente sembra essere un'ipo-tesi utopica chi lo sa che un po' di sanaconcorrenza non possa far bene.

Page 8: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Alla fine Elisabetta Lai ce l'hafatta. Bocciato incredibilmente

dalle istituzioni, il Christmas Village,che pure lo scorso anno aveva ri-scontrato un ottimo successo dipubblico trasformandosi anche inun positivo veicolo promozionale perla città, si farà. Ma al coperto, nellastraordinaria cornice di Villa Devoto.I piani espositivi saranno tre sfrut-tando locali affrescati della strutturaricettiva recentemente promossa a“villa di charme” anche per il suo belparco.“A gestire l'intera struttura organiz-zativa sarà il Civ, ovvero il braccio ope-rativo dell'Associazione commercianti– chiarisce la presidente dell'Ascom,Elisabetta Lai – ed alcuni sponsor af-fiancheranno diversi imprenditoriche, visto il successo dell'annoscorso, hanno ritenuto di mantenerein vita il Christmas e di darle una ul-

teriore spinta in avanti. Non è veroche Rapallo è una città “bollita”. Cisono persone piene di voglia di fare eche hanno buone idee”.. Santa ha preso la palla al balzo efatto proprio il progetto...Altre città avevano scelto la via dellenotti bianche e del casino notturnoper poi darsi una regolata come Se-

stri. Noi avevamo pensato a qualcosadi più elegante e il Red Carpet si eradimostrato una scelta vincente e lastessa cosa sta succedendo con ilChristmas. Da rapallese un po' mispiace, non lo nego ma va visto comeun segno che quell'evento andavapromosso e non boicottato e che era-vamo nel giusto. Il Christmas in villa èuna novità e con la famiglia Devoto,proprietaria dell'affascinante immo-bile di via Magenta, c'è stato un fee-ling immediato e noi cercheremo dipromuovere questa struttura ricet-tiva che nei mesi estivi si trasformain B & B di grande valore, di charme,appunto.Non si sente un po’ isolata? Se si riferisce alle altre forze econo-miche cittadine le dico di no. Parlia-moci chiaro, Rapallo ha tutte le cartein regola per rialzare la testa. Il bellochiama il bello e noi dobbiamo offrireeleganza, iniziative e un sorriso.

Lo scorso anno aveva proposto unasua ricetta per il futuro economicocittadino: investire. E' ancora dellostesso avviso?Cetto e lo ribadisco con forza: dob-biamo investire, fare squadra in-somma. Se tutti collaboreremo inquesto senso potremo sopravvivere,altrimenti la vedo nera. Io comunquesono ottimista per natura.E i rapporti con l’amministrazionecomunale?Io credo di aver sempre fatto il miodovere da imprenditrice offrendomolto in idee e chiedendo ben pocoall'ente pubblico che invece evidente-mente ha progettualità diverse. A Santa Margherita mi pare che a fa-vore dei commercianti l'amministra-zione comunale abbia offerto unacollaborazione molto maggiore in ser-vizi e facilitazioni. Evidentemente apoca distanza da noi le prospettivesono diverse.

EVENTIE c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

CHRISTMAS IN VILLA8

di Emilio CARTA

Il Christmas si trasferisce a Villa Devoto

Negli anni Trenta il proprietariodella villa, Luigi Canessa, insommo spregio contro il podestà diallora Solari, andò alla ricerca didue leoni grintosi e dal fierosguardo puntato verso l’antistantepalazzo comunale. Ancora oggisono visibili sulla cancellata.Lo stesso Canessa avrebbe poi do-nato i suoi libri e il terreno per co-struire la biblioteca. Quest’ultimanon venne mai realizzata, ma restòla clausola di non edificabilità peraltri scopi: è l’attuale parco Canessaper i bambini, che sorge di fiancoalla stessa Villa Devoto.

SI DICECHE...

Seicento metri espositivi nel cuore della città. Tra il primo dicembre e il sei gennaio oltre venti espositori esporranno al co-perto i propri prodotti in altrettanti stand enogastronomici, di artigianato e di oggettistica. Nell'ampio parco verranno inveceospitati eventi e manifestazioni culturali, promozionali ed artistiche. E' prevista inoltre un'area giochi per i bimbi

VILLA DEVOTOè ubicata nel centro storico in prossimità degli edi-fici più rilevanti della storia di Rapallo. Una è la pieve di S. Stefano (Oratorio deiNeri) documentata nel XI secolo e ricostruita dalla Confraternita Mortis et Ora-tionis nel 1634. Ad essa si affianca la Torre Civica eretta nel 1459 e modificatanel XVI secolo. Di fronte all’ingresso principale della villa è situato il Palazzo Co-munale eretto come ospedale di Sant’Antonio nella seconda metà del XV secoloe collegato sul retro con l’Oratorio dei Bianchi (XVI secolo). Per definire l’epocadi costruzione e l’evoluzione di Villa Devoto occorre andare alla cartografia disupporto al Piano Regolatore redatto nel 1897 dall’ingegner Macchiavello enella planimetria catastale del 1902. La costruzione originaria su due pianipresentava elementi decorativi e pittorici e un terrazzo con balaustre antistantiil giardino con copertura a quattro falde con abbaino e terrazzo belvedere. Nel1915 si concludono le opere eseguite dal progettista architetto Antonio Ro-velli. Un rilievo planimetrico del 1932 testimonia il mantenimento dell’impiantooriginario, l’organizzazione del giardino con la demolizione di porzione di un fab-bricato sul lato verso il palazzo comunale. Ancora mancava il corpo basso adun piano aggiunto successivamente sul lato nord della villa.

Page 9: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012
Page 10: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

La volta scorsa abbiamo esa-minato la situazione degli

“eventi” che avrebbero dovuto ri-chiamare visitatori. Anche se aleggere il manifesto mensile “ViviRapallo” sembra di essere a Bro-adway, purtroppo non è così.Quell’elenco è zeppo di appunta-menti interni delle Associazioniche l’utilizzano per informare ipropri associati sull’attività dei ri-spettivi gruppi; è quindi rivoltoprincipalmente ai rapallesi.Il problema vero è che se non at-tiriamo gente da fuori, c’è il rischioper i Commercianti di morire perasfissia o tornare al “piccolo ca-botaggio”. Con l’avvento della tele-visione, lo spettatore(cittadino-cliente) è ormai tal-mente smaliziato dalla TV ed evo-luto in fatto di gusto, che risultadifficile farlo uscire di casa senon offrendogli qualcosa che gligiustifichi la ‘rinuncia’. Sino ad oraquello che è stato fatto è semprestato pensato e rivolto agli abi-tanti di Rapallo. L’attrattivo “RedCarpet”, che nella sua prima inno-vativa versione ha incuriosito, difatto si è rivelato un evento locale,sia pure paludato, premiantepochi esercizi anche se sostenutocon il contributo di tutti; nei fattine hanno beneficiato solo quelliche si affacciano sulla passeg-giata a mare. Oggi lo stesso ha unpo’ perso di “appeal”. La novitàconsisteva essenzialmente nellostendere una passatoia sulla sedestradale facendoci camminaredove normalmente passano leauto. Questa eccitante piccola

“trasgressione” permettevaanche un insolito punto di vistasulla ‘palazzata’ di Rapallo e, quae là, complessini musicali. Tuttofaceva pensare a prezzi promo-zionali, mentre i “conti” sono statiquelli di sempre. L’altra attrattiva a cui si ricorre,anche per sgomberare l’inven-duto, è lo“sbarasso”. Come si vedetutto mira a far spendere soldi airapallini cosa che, in tempi di vac-che grasse, poteva anche esserepiacevole, ma ora non più. Non sipuò mungere sempre la stessa“giovenca”; se non li attiriamo dafuori, sono guai. Ma per farlo oc-corrono iniziative attraenti e, pur-troppo, …. costose. Se anche cifossero i soldi, in questi tempi ilgioco varrebbe la candela? Il flopdel Salone Nautico “docet”.Vediamo adesso in campo ”cultu-rale” cosa vuol dire organizzareMostre che richiamino i tanto “de-siati” visitatori. Condizione basi-lare: bisogna chiamare adorganizzarle chi abbia già datoprova di saperci fare, cioè alle-stirle ma, sopratutto, che sia co-nosciuto e stimato dai Direttoridei più importanti musei, perfarsi “prestare” il materiale daesporre, così da poter giustificareun battage a livello “europeo”. Ve-dasi, ad esempio, le “Scuderie delQuirinale”.Ma quanto costa inaugurare ealimentare un flusso di interessedi questo tipo? Premettiamo che,anche organizzando mostre unatantum, sia pure interessanti, nonfanno rientrare i capitali impiegati,

perché occorre creare un flussoda poi sfruttare nel tempo. Unavolta partiti con una mostra im-portante occorre, sempre nellostesso anno, continuare poi conalmeno due eventi, sia pur minori,

ma sempre di buon livello permantenere vivo l’interesse su Ra-pallo. Avviato il giro, Rapallo diver-rebbe, a livello europeo, sinonimodi eventi sempre meritevoli. Matutto questo quanto costa? Da un

Grandi eventi: occorrono quattrini e sponsorIDEE

Necessitano preziosi contatti con i principali musei e investimenti per porre le basi a mostre di valore na-zionale. Nota dolens: a Rapallo esistono spazi adatti ad ospitare tali manifestazioni culturali e turistiche?

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

CULTURA/2di Renzo BAGNASCO

10

Le “Scuderie del Quirinale”: due interni

Piazza Garibaldi, 23 16035 Rapallo (GE) tel. 018551736Chiuso il mercoledì - orari di servizio: 12,30-14,30 e 19,30-22,00

Trattoria a Rapallo dal1 9 6 3

da Mariowww.trattoriadamario.com - [email protected]

Page 11: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

preventivo già effettuato occor-rono, per un ciclo minimo di treanni, tre milioni di Euro: uno al-l’anno. Le opere le prestano gratis ma ilprimo anno si “semina” senza ri-torno, il secondo si raggiunge ilpareggio e il terzo si guadagna.Nel frattempo però ne parle-rebbe tutta Europa, attirando mi-gliaia di persone: ma Rapallosarebbe attrezzata per rice-verle? Come si vede non sonocifre da nostro Comune, anchese qui sfrutteremmo il nome cheancora tira. Simili eventi vanno,come dovrebbero essere pertutti quelli che si organizzano,anche se minori, sostenuti da unforte battage pubblicitario pa-gato da “sponsor”e contando sol-tanto su di un piccolo contributodell’Amministrazione Comunale.Altrimenti il tutto non sta in piedi,come sta accadendo per il Chri-

stmas Village, Cartoons on theBay e altre importanti manifesta-zioni a cui dobbiamo rinunciare,pur occorrendo cifre immensa-mente più “modeste”. Alla luce diquesti dati, si capisce che non ba-stano le idee, pur indispensabili;l’abilità sta nel trovare chi cimette i soldi, scommettendo sudi un loro “ritorno”. Purtroppo da noi questo aspettonon è mai stato preso in consi-derazione, visto che si è semprepensato di attingere al solito‘Pantalone’ (cioè il Comune) chedeve però provvedere anche alresto. Per una “politica”di questogenere, il Sindaco non dovrebbeessere, come invece sono statied è, un notaio, ma un propugna-tore e i propri Assessori, fucinedi idee ma anche procacciatori difinanziamenti miranti a poterlerealizzare. Stessa cosa vale anche per i

Commercianti. Se ci guadagnano,tirino fuori i soldi, altrimenti la-scino perdere, fermo restandoche le manifestazioni, se finan-ziate con denaro pubblico, do-vrebbero essere, lo ripetiamo, abeneficio sia dei cittadini che del-l’intera categoria, altrimenti pa-gano tutti, ma ad esserne favoritisono solo quelli che hanno i localiin zona e penalizzati chi colà abita.Ci sia permesso ricordare chedalle presenze di visitatori, il sin-golo rapallino non ne trae granvantaggio, al contrario degli alber-gatori, ristoratori e negozianti.Purtroppo i fatti alimentano dubbisull’attivismo di questi ultimi; bastivedere che ad ogni esercizio com-merciale che chiude, ne riapronouno gli extra-comunitari. Troppi Sindaci si sono susseguitilimitandosi a controllare tutto an-ziché stimolare, comportandosicome fossero Capi Ripartizione e

non eletti dal popolo per, pungo-lando, far risorgere Rapallo.Come loro anche i rispettivi As-sessori: non hanno, da anni, ti-rato fuori una sola iniziativa che,anche se in parte, si autofinan-ziasse. Forse, lo diciamo amara-mente, dobbiamo prendere attoche Rapallo dà quello che ha econtrasta quelli che invece nehanno (vedi Christmas Village); ead ogni elezione si scende sem-pre più in basso. E’ consigliabilequindi, se quanto precede èesatto, non buttare via soldi inmanifestazioni (oggi poi meno diieri) che, a fatica, interessano chigià qui abita. Certo quanto illustrato circa leGrandi Mostre, sembra un sognoche però qualche anno fa è statoprospettato con tanto di preven-tivi e attestati. Ma chi dei nostrinuovi politici ha preso, ad esem-pio, contatti con il “Palazzo dellaMeridiana”, nuova sede di Mo-stre a Genova gestita da privati,oltretutto “legati” a Rapallo, pro-ponendo la nostra Città comeloro “eco” in Riviera’? Forse unascintilla di speranza, senza ascol-tare i latrati degli attuali che ciamministrano e che avrebberolasciato andare a Santa quelloche era di Rapallo, l’hanno ac-cesa i commercianti intelligenticon l’intuizione di allestire inmodo del tutto insolito “Natale invilla”. Diamoci tutti da fare a che la ma-nifestazione riesca. C’è volutauna persona “nuova” e capacecome la signora Lai. Sono questele idee (e le persone) che da sem-pre ci sono mancate e non le fac-ciamo emergere.

Genova, Palazzo Ducale

BAR

EX BAR DEI CACCIATORI

Via della Libertà 140/ARapallo

ZIO BELLOBuone Natale e Felice

Anno Nuovo da

Page 12: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Quando il lavoro e gli impegni loconsentono, non perdo una

puntata del “Late Show” condottoda David Letterman: unico prodottoche io accetti con i sottotitoli, maitollerato un film in lingua originale.Mr. Letterman è un maestro deltalk-show “vero”, scaglia frecce alcuraro con brillante ironia. Tra legag ecco una fantomatica ditta chepropone l’ “acqua artificiale” quale nu-trimento per gli abeti natalizi in pla-stica (!). Sofisma molto raffinato,ipotetico erede di una battuta firmataLenny Bruce (comico americano, ge-niale e irriverente): “Ho inventato l’ac-qua in polvere, ma non so in cosascioglierla”. Personalmente, ho una concezioneintimistica del Natale: né acqua né al-beri sintetici, lascio che quelli “veri” re-stino al posto originario; amo leilluminazioni serali, dove perdermi“mentre il fiato si faceva fumo” (giu-sto per rievocare Baglioni, uno chesul melò ci campa). Quindi, inevitabile,la rilettura del “Il Canto di Natale” diDickens. Potrei quasi citarlo a me-moria, eppure ogni volta è un brivido:con gli occhi umidi per il futuro di TinyTim (il piccolo malato), incito l’avaroScrooge a seguire le indicazioni deitre fantasmi, passato presente e fu-turo. Magnifico scritto, che vanta tra-sposizioni in ogni genere: WaltDisney ne fece un cult (“Il canto di Na-tale di Topolino”) tanto che la veraidentità americana di Zio Paperone è“Oncle Scrooge”; e lo eleva a guest-star – da negativo a positivo – nelmediometraggio (25 minuti di asso-luta bellezza).Il Natale è qualcosa che coinvolge

tutti, persino quelli ”angelicamenteanarchici” (così Don Andrea Galloqualifica se stesso ed ogni altro ba-stian contrario…) come la sotto-scritta, regolarmente turbata eindifesa ad ogni 25 dicembre. Saràper via del miscuglio di odori e ariatersa, o lo scalpiccìo di passi gioiosi eveloci, l’aroma di pandolce e biscottiche toccano il nervo scoperto dellamemoria.Di quella bambola immaginata masempre rinviata all’anno successivo,mentre al suo posto trovavi la calzinacon mele, datteri e fichi secchi; deltrenino elettrico così desiderato sucui si fiondavano subito il padre e glizii; della lettera con la porporina in-collata al peggio, nascosta goffa-mente sotto un tovagliolo. O ilsentore dell’incenso nella messa dimezzanotte, e tutta la favola - bella eavventurosa – sulla nascita di unBambino “speciale”, destinato a ope-

rare la più grande rivoluzione di ognitempo.E’ un complesso di sensazioni impal-pabili e indecifrabili, non risparmiadavvero nessuno. Persino CharlesBukowski, letterato politicamentescorretto (la sua corrente viene defi-nita “realismo sporco”) e che non sinegò alcun tipo di eccesso, ha scritto:“E’ Natale da fine ottobre. Le lu-cette si accendono sempre prima,mentre le persone sono sempre più

intermittenti. Io vorrei un dicembrea luci spente con le persone ac-cese”. Il più “angelicamente anarchico” ditutti. Eppure, toccato ugualmente dalNatale.A modo suo, ma con una poesia cheraggiunge l’anima.

NOTTE SANTA

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

FESTIVITÀ12

di Silvana GAMBÈRI GALLO

Canto di Natale (vero, non artificiale)

AutotrasportiNovarina Mirko

TEL. 335/1234164e-mail: [email protected] - [email protected]

Trasporto materialie detriti edili Trasportatore autorizzato

dal Ministero dell’Ambiente

Emme&Emme s.a.s.

I MIGLIORI AUGURI DI BUONE FESTE DA

Page 13: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Il giorno che permette di fare dai 3 ai 20 giorni di vacanza, questo pensano alcuni che vivono nel frenetico mondo del lavoro o della scuola.Il giorno in cui si sta con la famiglia, questo sottolinea chi non vive a stretto contatto coi propri cari.Il giorno che ci stimola a correre per i negozi la settimana precedente, questo sprona i fanatici dello shopping.I giovani vivono il Natale con entusiasmo, c’è chi ama fare l’albero e chi guardare le luci sparse per la città, ma ecco cosa ne pensano due ragazzi conesperienze molto diverse.

GIOVANI

Il giorno in cui è nato Gesù, ma non la festa più importante, questo dice la Chiesa

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

SOCIETÀdi Benedetta MAGRI [email protected]

13

CANACARIti assicura

È sempre meglio

una polizza senza sinistro

che un sinistro senza polizza!

Natale... avete mai pensato di descrivero come “noioso”?

Descrivimi il Natale con tre aggettivi?Per le feste natalizie in Ghana potrebbero essere LUNGO, i festeggiamenti iniziano a di-cembre e si concludono a febbraio, DIVERTENTE, si balla e si canta tutti insieme, UNITO,anche le persone che non conosci hanno la possibilità di entrare in casa tua, sedersi amangiare e trascorrere del tempo con te come se ti conoscessero. In Italia invece è piùNOIOSO, le persone non percepiscono la festa come da condividere con tutti, inoltre inGhana, nonostante le luci natalizie siano solo nelle città maggiori, l’atmosfera di Natale èovunque per via della musica e dei balli. Per di più tutti coloro che seguono dei culti ani-misti in questo periodo diventano cristiani, in una sorta di sincretismo religioso. Di sicuroin Italia è tutto più RICCO.Hai mantenuto tue tradizioni con la tua famiglia in Italia?Il giorno di Natale le mie sorelle preparano tanta roba da mangiare e poi andiamo in chiesa,dopo arrivano visite di conoscenti e parenti, amici, vicini a casa. Si mangia, si balla e ci siscambiano i regali e la sera andiamo a cena fuori. Fino a poco tempo fa stavo in Veneto e lìla sera di Natale, le città sembravano morte, solo le luci in strada segnalavano il Natale.Che regali apprezzi ricevere a Natale?Un cellulare, un orologio, un notebook, una camicia....poi ovviamente dipende da chi arri-vano.Babbo Natale esiste? Ahahahah - ride - Credo leggermente in una sua passata esistenza, ma ormai non più.Il posto più bello dove trascorrere il NataleIl Ghana!Il mondo cambia a Natale?Sì, moltissimo, si tende a stare più uniti e a perdonare di più.

Descrivimi il natale con tre parole?Generosità, speranza, serenitàChe regali fai a Natale?Piccoli pensieri per le persone più careChe regali apprezzi ricevere a Natale?Li apprezzo tutti, se fatti con il cuoreNatale in famiglia o in vacanza?In famigliaL'aspetto migliore delle vacanze di Natale?Il riposo, le città illuminate, i bambini in festa, ma in particolare l’atmosfera natalizia in séBabbo Natale esiste? Purtroppo no... Il posto più bello dove trascorrere il NataleIn casa, insieme alla famiglia e ai parentiIl film di Natale più belloChristmas CarolLa canzone di Natale più bellaMerry ChristmasIl mondo cambia a Natale?Il mondo non cambia mai e neanche a NataleLa cosa che non faresti mai il giorno di NataleNon farei delle brutte azioni, ma questo mai, in generale

FedericaNOZIGLIA

19 anniStudentessa UniversitariaItaliana

IsaacOSEI22 anniStudente universitarioGhanese (in Italia dal 2006)

Esperienze

a Londra?

Dicci la tua!

Scrivi arapallonotizie@

libero.it

L.mare Vittorio Veneto 17-18-19 RAPALLOTel./Fax 0185 52603

Di Yasser

RistorantePizzeria

con forno a legna

Page 14: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

L’uragano Sandy affonda il Bounty del cinema

Come un film, peggio del peg-gior film, l’uragano Sandy, la

tempesta più prevista e pubbliciz-zata della storia, capace di tenerein ostaggio 60 milioni di americani,ha fatto due vittime sul mare e haaffondato uno scafo simbolo, unnome storico della letteratura, delcinema e della storia della naviga-zione: la “replica” del Bounty.Era una copia della fregata mer-cantile della Royal Navy britannica,costruita per il film del 1962: 'Gliammutinati del Bounty', con MarlonBrando nel ruolo di Fletcher Chri-stian, il 'secondo di bordo' che nel1789 comandò la rivolta contro ilcapitano William Bligh, e poi guidògli ammutinati fino all'isola di Pit-cairn, dove si stabilirono per sfug-gire alla Royal Navy che avevainiziato a cercarli ovunque. La storiaci racconta che l’inquieto ufficialeimbarcò nel 1787 sul velieroBounty diretto a Tahiti per un caricodi “alberi del pane”. Fu nominato Se-condo su raccomandazione del co-mandante William Bligh,diventandone poi il luogotenente du-rante la navigazione. Il Bounty rag-giunse Tahiti il 26 ottobre 1788dove sostò per cinque mesi primadi rientrare alla base con il carico il4 aprile 1789. Poche settimanedopo, il 28 aprile 1789, a circa1300 miglia a ovest di Tahiti, neipressi di Tonga, Fletcher Christiancapitanò il celebre ammutinamentodecidendo, tra l’altro, di abbando-

nare il capitano della nave e i mari-nai a lui fedeli su una scialuppa inmezzo al mare.173 anni dopo, nel 1962, Lewis Mi-lestone decide di portare sul set lavera storia dell'ammutinamento,tratta dal romanzo “Mutiny on theBounty” di Charles Bernard Nor-dhoff e James Norman Hall. Il filmruota attorno ad un grande MarlonBrando, affiancato sul set da TrevorHoward, Richard Harris, Hugh Grif-fith e Richard Haydn. Per l'occa-

sione, Hollywood costruìuna copia praticamenteesatta del Bounty origi-nale che é sopravvissuta50 anni, forse troppo perun veliero in legnod’epoca, sebbene moto-rizzato e attrezzato dimoderni strumenti e diconforts.La cronaca di questigiorni ci dice che il veliero“H.M.S. Bounty” non haavuto scampo controonde alte 7/8 metri, sol-levate dai 50 nodi divento furioso mentre si

trovava al largo delle coste delNorth Carolina. Impossibilitato a go-vernare, il veliero ha iniziato ad im-barcare acqua, le pompe di sentinasono andate rapidamente fuori usoe, dopo alcune ore, il comandanteordinò al suo equipaggio di abban-donare le nave e di lui non si seppepiù nulla. I quattordici sopravvissutice l'hanno fatta grazie allo sperico-lato intervento della Guardia Co-stiera, prima con un HerculesC-130 da ricognizione, poi con dueelicotteri intervenuti in loro soc-corso a circa 90 miglia a Sud-Est daCapo Hatteras che hanno issato inaufraghi a bordo con i verricelli dibordo. Poi, nella serata un altro eli-cottero ha localizzato il corpo "ina-nimato" di Claudene Christian, 42anni che, per ironia della sorte,aveva lo stesso cognome del prota-gonista degli “Ammutinati delBounty”. Non c'é stato invece nulla da fareper il veliero. Dopo essere stato ab-bandonato alla deriva, si é poi sfa-sciato tra le secche di un bassofondale. “Il suo albero di maestrasvetta ora tra le onde”, ha riferito

l'ammiraglio della Guardia Costiera,Robert Parker. Il Bounty aveva lasciato il Connecti-cut giovedì 25 ottobre con a bordo11 uomini e 5 donne tra i 20 e i 66anni, tutti consapevoli della perico-losità della traversata. Secondo i so-pravvissuti, il comandante avrebbecercato di aggirare l’uragano, madopo due giorni in balia della tem-pesta si è reso conto che le diffi-coltà aumentavano: “Credo che cisaremo dentro per parecchi giorni”,aveva scritto in un messaggio sullapagina Facebook della nave, unasorta di diario di bordo. “Cerchiamodi uscirne prima possibile”.Lunedì 29 ottobre, il Bounty ha co-minciato a imbarcare acqua, i mo-tori sono andati in avaria, la nave sié traversata agli elementi, é seguitoil lancio del May Day-May Day, l’ab-bandono-nave e il si “salvi chi può”sulle scialuppe calate nel mare tem-pestoso. Al momento dell’arrivo delprimo elicottero, una luce strobo-scopica era visibile sull’albero dimaestra del Bounty ormai semi af-fondato.Come vedremo tra poco, la forza di-

VITA DI BORDOE c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

STORIE DI MAREdi Carlo GATTI

Una bella immagne del Bounty in navigazione

14

Il veliero, ricostruito nel 1962 per il film Gli ammutinati del Bounty, e poi utilizzato anche per I Pirati deiCaraibi, effettuava viaggi charter per turisti e appassionati del mare. Il vascello originale nel 1787 era sal-pato dall’Inghilterra per Tahiti e l’equipaggio si era ammutinato per l’estrema crudeltà del comandante

Page 15: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

struttrice della natura ha infatti pa-ralizzato parte del Nord America,bloccando letteralmente New York.Metropolitane invase dall'acqua,strade allagate, corrente elettricasaltate, linee telefoniche mute. LaGrande Mela si è piegata al pas-saggio di Sandy.

STORIA DELLA TEMPESTA L'Uragano Sandy è stato definito unCiclone Post-Tropicale di fine sta-gione che ha colpito la Giamaica,Cuba, Bahamas, Haiti, Repubblica

Dominicana e la costa orientaledegli Stati Uniti, raggiungendo lazona a sud della Regione dei GrandiLaghi degli Stati Uniti e il Canadaorientale. È il diciottesimo ciclonetropicale, la diciottesima tempestadi ‘nome’ e il decimo uragano del2012.Formazione: 22 ottobre 2012Venti più veloci: 175 km/hPressione minima: 940 mbarVittime: 182 (110 negli USA)Danni: 50 miliardi $Aree colpite: Giamaica, Cuba, Hi-spaniola, Bahamas, Florida

Sandy si è sviluppato nel Mar dei Ca-raibi occidentale il 22 ottobre2012. È diventato depressione tro-picale ed è stato promosso tempe-sta tropicale sei ore più tardi. La vasta depressione si é mossalentamente dalle Grandi Antilleverso nord rinforzandosi. Il 24 otto-bre, il fenomeno Sandy, poco primadi investire la Giamaica, è stato clas-sificato uragano. Nel suo vorticosomovimento verso nord, Sandy ha ri-

preso il mare e nelle prime ore dellamattina del 25 ottobre ha investitoCuba come uragano di categoria 2.Durante la tarda serata del 25 ot-tobre, Sandy si é leggermente inde-bolito passando a uragano dicategoria 1. Nelle prime ore del 26ottobre, ha investito le Bahamas.Sandy brevemente indebolito a tem-pesta tropicale nelle prime ore delmattino del 27 ottobre, si é poi dinuovo rinforzato, classificandosi dicategoria 1 durante la mattinata.Poco prima delle 8 del mattino del29 ottobre Sandy ha accostato anord-nord-ovest, si é avvicinatoverso la costa degli Stati Uniti, man-tenendo categoria forza 1. L'impatto di Sandy si é esteso dallaVirginia al New England, con ventifortissimi che hanno raggiuntol’hinterland producendo cospicuenevicate sui monti del West Virgi-nia.La tempesta tropicale di proporzionimai viste prima da quelle parti, hacolpito New York City la sera del 29ottobre allagando subito numerosestrade, scantinati tunnel a LowerManhattan e in altre aree dellacittà. Secondo le stime del Comune,solo nella fascia costiera degli StatiUniti, oltre 4 milioni di persone sonorimaste senza energia elettrica. CONCLUSIONE: abbiamo riportatoappositamente la storia di Sandyper sottolineare che l’emergenzanazionale era già stata dichiarata il22 ottobre quando si cominciò amonitorare lo spostamento sem-pre più preoccupante di quella ec-cezionale massa ciclonica. Da quel momento, l’allerta generalefu diffuso in ogni angolo della terra e

fu mantenuta sino al suo esauri-mento finale. Sfogliando l’album dei ricordi, no-tiamo che già nei primi anni ’60,ogni nave proveniente dall’Europae destinata ad un qualsiasi portoatlantico degli USA, durante la “rot-tura dei tempi”, era continuamentebombardata dai “gale warning” lo-cali (avvisi di burrasca molto pre-cisi). Qualsiasi piccola o grandedepressione era segnalata, seguitae monitorata. Dopo 50 anni, nel campo della me-teorologia satellitare, la tecnologiaha fatto passi da gigante, eppurec’é sempre qualche “belinone” chene sa una più del diavolo... Questa volta é stato il turno della“replica” del Bounty. D’accordoche era perfettamente funzio-nante, motorizzata e che venivaimpiegata per trasportare pas-seggeri in cerca di emozioni... maera pur sempre un “legno” di 50anni. Tutto ha un limite! L’area in-teressata alla depressione era diben 3200 Km. Come pensava ilComandante di aggirarla? Quellasua presenza davanti a Capo Hat-teras mentre scendeva dalla Ca-rolina del Nord verso la Florida,per sfidare Sandy nei giorni dellasua massima esplosione e po-tenza, ci appare oggi misteriosa,inquietante, per non dire folle!A questo punto esiste il sospetto,più che fondato, che il delirio d’on-nipotenza di certi comandantidella nostra epoca, probabilmente“sniffanti” e in cerca di gloria,debba essere contrastato dalleAutorità prima che un intero set-tore finisca in malora.

La rotta a salire dell’uragano Sandy vi-cino al suo picco di forza il 29.10. 2012

Il Bounty sta affondando

Transfer in tutta Europa Cerimonie - Meetings

Professionalità - CortesiaTrasferimenti da e per hotel, aeroporti, porti e stazioni ferroviarietrasferimenti da e per tutte le destinazioni in Italia e all’estero

Servizi 24 ore su 24Servizi di transfer in occasione di eventi sportivi, serate teatrali e altro

Viaggi per ogni destinazione anche con attesa ritorno

Via della Collinetta 16 B - 16035 Rapallo( GE)Tel. 0185 53287 - Fax 0185 235749

www.autonoleggiosalano.it - [email protected]

Nell ’occasione l ’Autonoleggio Salano augura Buon Natale e Felice 2013

Page 16: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

RISTORANTEPIZZERIA

Focaccia al formaggio

Chiuso il lunedì - RAPALLO

L.mare Vittorio Veneto, 28

Tel. 0185 50270www.nettunorapallo.it

Via della Libertà 15 - Rapallo - Tel. 0185 53626

Via Mazzini, 30 int. 1 - 16035 RapalloTel./Fax +39 0185 233169 · E-mail [email protected]

Vico del Pozzo 18/A - RapalloTel. 0185 50055

cell. 347 2759602E-mail: [email protected]

CANACARIA S S I C U R A Z I O N I

dal 1968dal 1968

Stefano,Antonella

e NinoauguranoBuone Feste!

RAPALLOC.so Matteotti 50

Tel/Fax 0185 - 61476

DAL 1990 CAMICERIA SU MISURA

MMattia

PARRUCCHIEREPER

UOMO

Tel. 0185.230684 - Via Marsala, 17 • 16035 RAPALLO (GE)

APERTO DOMENICA MATTINA

BUON... cose d’altre case...

Antichita’Restauro - Mobili

- Cornici- Sculture lignee

via Pietrafredda, 3 16035 Rapallo - GeTel./fax: 0185.65237E-mail: [email protected]

Page 17: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Dott.ssa Monica Carlevaroper informazioni tel. 328 3640203

www.savitri.eu

VIA ZUNINO 59 E 61RAPALLO

SCUOLA YOGA SAVITRICORSI DI YOGA INTEGRALE

PER TUTTE LE ET¿

STUDIO LEGALEAvv.

Maurizio Ariberti***

PATROCINANTE

IN CASSAZIONE

Via della Libertà, 35RAPALLO

Tel. 0185.231273Cell. 328.4679223

16036 Recco (Ge)Piazza Matteotti, 6Tel./Fax 0185 72.19.12Cell. 393 05.56.528

16035 Rapallo (Ge)Corso Italia, 2

Tel./Fax 0185 53.239Cell. 320 05.23.338E-mail: [email protected]

IMPRESA EDILELARIZZA

ANNUNZIATO

Via Canale 9/F S. Pietro di Novella - Rapallo

Tel. 0185 207106Fax 0185 206507

Email: [email protected]

Partita IVA: 01198530808

NATALE

Via Venezia 105 - Rapallo - tel. 0185231119

Studio MainiAMMINISTRAZIONI

IMMOBILIARI

VENDITA Via Mameli 282ASSISTENZA Via Tassara 5

16035 RAPALLO (GE)[email protected]

Tel: 0185.67212

TV LCD - PLASMA - LED - 3D - ANTENNESISTEMI DI VIDEOSORVERGLIANZA

Felice2013

Page 18: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Olim Golfo del Grifo, indicava fanta-siosamente nel suo disegno del

1688 Gio. Agostino Molfino, riferen-dosi all’insenatura legata da sempre alnome del nostro borgo per ribadirne laparticolare fedeltà a Genova.Il colorito vernacolo genovese ha poi tra-mandato l’ambigua denominazione di“Görfo di nésci” attribuita alla nostra por-zione del Tigullio. Affermazione utilizzatacon scopi spregiativi soprattutto nelle ba-ruffe verbali con quelli della “Balenn-a” (iSammargheritesi che nel loro stemmahanno un pesce prosperoso), ma che inverità aveva la sua radice in campo ma-rinaro ai tempi delle navi a vela.Il seno fra Portofino e Zoagli, infatti, era ri-fugio calmo e sicuro dai venti impetuosi edal ribollire dei marosi al punto che per-sino i più sprovveduti nocchieri qui riusci-vano a governare ed a raggiungerel’approdo.

Per noi, comunque, nell’anteguerra esino all’esplodere del cosiddetto boomdella nautica “Ö görfo” costituiva unospecchio d’acqua familiare (a Pasqua,allo sciogliersi delle campane si correvaa bagnarsi gli occhi in questo mare che ciera un po’ sacro), e lo conoscevamo inogni suo particolare, dalla verdeggiantepunta di Prelo in S. Michele fino alla roc-ciosa “Grotta del prete” al Castellarodopo Bardi, ad est. Una volta spinto inmare sull’apposito sivolo di legni “ögösso”, a prezzo di poderose rematescomposte, che ci procuravano fasti-diose vesciche prima, e poi immancabilicalli alle mani, ne conquistavamo ogni an-golo fosse per far allegramente il bagno,per pescare col bolentino dopo aver rac-colto muscoli e patelle, o per rastrellareil fondo con la classica zampa di gallinalegata ad una lenza, irresistibile calamitaper polpi avventati ed insaziabili, cui s’ac-compagnava l’arpetta acuminata dipintadi bianco.Si procedeva, sempre costeggiando fa-cendo attenzione al transito del “Pri-mero” e delle poche barche a motoreche il più delle volte puntavano al largoper andare a pescare le bughe sul “va-pore”.Un avvenimento straordinario era rap-presentato dalle navi da guerra che sal-tuariamente gettavano l’ancora nel golfoe che si potevano visitare o perlomenocircumnavigare sotto le fiancate pos-senti. Quelle di Sua Maestà Britannicaavevano la prerogativa (lo si è sempre so-

stenuto!) di portare il cattivo tempo... Seil cielo si riempiva di pioggia si vuotavanoin compenso tante bottiglie di birra e nelcentro storico era un vacillare di incallitilupi di mare che severi picchetti di con-trollo recuperavano agli imbarcaderi. Ap-pena finita la guerra fu la volta della flottastatunitense e per molti rimane indele-bile la visita della portaerei “Coral Sea”:un mondo galleggiante. Gradatamenteperò il golfo cambiava sembianze. Il lun-gomare fagocitava metri su metri. Nel 1959 i pontoni scaricarono massi sumassi per la diga “degli ampoixi”, spariva

la spiaggetta del “Castello dei sogni” ed,infine, nel 1975 era completato il nuovoporto turistico, immenso posteggio pernatanti di ogni tipo. Si moltiplicarono, intercalandosi all’infi-nito, le scie spumeggianti tracciate da eli-che sempre più poderose e la barchettaa remi diventava quasi un pezzo damuseo difeso ad oltranza soltanto dapochi romantici. Ma che pace e che si-lenzio sul mare, quando gli scalmi cigola-vano al tendersi dei legacci di cuoio e lasalsedine solleticava le narici senzaodore di carburanti!

BULLI E PUPE

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

STORIA LOCALEdi Pier Luigi BENATTI

18

Materiale elettricoIlluminazione

Via Fratelli Betti, 26 - 29 - 31 16035 RAPALLO Tel. 0185 272266 [email protected]

Vasta esposizione

Luci natalizie e Alberi

Rapallo e l’invasione dei marinai anglo-americani

24 giugno 1949: i giovani della “San Filippo Neri” in visita alla Coral Sea. La portaerei sostò nel Tigullio tra il 22 e il 24 giugno 1949 (foto in alto a sinistra,Coll. M. Brescia)

Una “classica” vista di prora del cac-ciatorpediniere statunitense Miles C.Fox (DD-829) che, insieme al gemelloWilliam R. Rush (DD-714), visitò ilGolfo di Rapallo ad agosto del 1956(collezione C. Gatti)

Page 19: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Natale aRapallo

Guida Storico-pratica alla visita dei

RESEPI

2012

P nel territorio di Rapallo

Natale a Rapallo2012Guida Storico-pratica alla visitadei PRESEPI nel territorio di Rapallo

La AGB Busco Edizioni presenta una nuova pubblicazione:

“RAPALLO... UN SOGNO”una raccolta di fotografie ecartoline inedite della Rapallodei primi del Novecento finoagli anni Cinquanta. Compi-lando la cedola sottostante illibro potrà essere prenotatopresso la AGB Busco Edizioni, in via Volta 37 al prezzo ridotto di 15 euro.

IL SOTTOSCRITTO

RESIDENTE A

VIA

TEL.

PRENOTA N° COPIE DEL VOLUME

“RAPALLO... UN SOGNO”

AL PREZZO UNITARIO DI EURO 15,00 Firma

È inuscita

“Siamo pronti a metterci ingioco, e giocare in attacco”.

Questa, la promessa più vigorosaespressa nel comunicato stampache annunciò la nascita del CircoloCulturale “Fons Gemina”.Poi, la presentazione ufficiale del 20 ot-tobre presso l’Hotel Miramare (sede uf-ficiale del Circolo) e, lo scorso 16novembre, un debutto di alto livello: lapresenza di Cinzia Tani (giornalista, con-duttrice radiofonica e televisiva RAI) adillustrare il suo ultimo libro: “Il baciodella Dionea”. L’incontro molto parte-cipato dalla cittadinanza, vivacizzatodalla presenza dello scrittore e giorna-lista Sandro Sansò e dai numerosi in-terventi del pubblico sui vari temi indiscussione (il variare del crimine in

rapporto ai sessi, la “nera” più odierna,lo stato attuale dell’editoria, il ribassogenerale della cultura).Il prossimo appuntamento del CircoloCulturale “Fons Gemina” è per sabato22 dicembre, alle ore 15,30, pressola chiesa di San Francesco d’Assisidove il “Coro Brinella” di Genova ese-guirà canti legati al Natale, dai tradi-zionali ai più attuali.Il “Coro Brinella”, composto di sole vocifemminili, nasce a Genova nel 1998,con un piccolo nucleo di quattro o cin-

que elementi,diretti dallamaestra SilviaDerchi, cui sisono pianpiano aggiuntealtre coriste,fino ad arrivaread un numerosufficiente perfondare l’Asso-

ciazione “Coro Brinella” nel gennaio2009. Dal 2008 la direzione vocale èaffidata al maestro Fabio Francia. Ilgruppo conta diciotto elementi divisi inquattro voci: soprani primi, soprani se-condi, mezzosoprani e contralti.Solitamente nei concerti si esibisce acappella, ma si avvale anche di stru-menti come organo o tastiera. Nume-rosi sono i concerti tenuti in prestigiosesale, teatri e chiese genovesi e liguri e lapartecipazione a rassegne corali nazio-nali ed internazionali.

FONTI DEL SAPERE

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

CULTURA19

Fons Gemina, una nuova sorgente di idee

Il direttivo di “Fons Gemina”

Il direttivo di “Fons Gemina” è così com-posto: Giovanni Arena (presidente),Carla Carlini (vice-presidente), Ste-fano Chiesa (tesoriere), Nadia Bri-ganti (segreteria), Nadia Boschini(revisore dei conti), Claudio Gramegna(direzione scientifica), Silvana Gam-béri-Gallo (addetto relazioni esterne),Filippo Torre (direttore organizzativo),Gianrenato De Gaetani, Angelo Gron-dona, Luisa Marnati, Luigi ErnestoZanoni (consiglieri).

Page 20: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

RICORDO O SOGNO? QUANDO...

di Mauro MANCINI20

RAPALLIN

Rieccoci, con il ”Gïo di misci”, a visi-tare per la seconda volta la valle

del ’Fossato di Monti’. Il periodo cheanalizzeremo sarà quello del ’900 ap-pena trascorso; la nostra ’combriccolarapallina’ verrà guidata da una serie difotografie, dai soliti illuminati articoli de ’IlMare’ e dalle testimonianze di personeche in questa zona hanno vissuto. E’ no-stra intenzione risalire la vallata ini-ziando proprio da dove l’acqua deltorrente incontra quella del mare. Ne fatesto la foto scattata nel 1910 dal Ca-stello sul mare: sulla sponda sinistra lapiccola costruzione che ospitava ’ l’Uffi-cio di Porto’, a fianco una barca tirata insecco, di proprietà del ’vëgio rapallin’Porrini Costantino, sul suo specchio dipoppa campeggiava il pungente nomi-

gnolo di ’Viperina’; in primo piano il pontecostruito nel 1839 per collegare la viaAurelia al centro città e che il corri-spondente della Gazzetta di Genova del30 luglio così racconta l’inizio dei lavori:”…pel nuovo ponte sul torrente di S.Francesco, ed opere accessorie d’ab-bellimento, avrà luogo domenica ven-tura 4 agosto la benedizione della primapietra della pila a destra a corso d’ac-qua, nella quale sarà collocata una tecacontenente l’Ordinato Comunale ed al-cune monete coll’effigie del Munificen-tissimo Sovrano che ne approva lacostruzione”. Oggi, chi di voi avesse cu-riosità di ammirare questa opera di in-gegneria, ed apprezzarne la suaaccattivante struttura, soffocata neglianni ’50 da una colata di cemento, può

inoltrarsi dalla spiaggiasotto la ormai degra-data e pericolante co-pertura del torrente.Altre due foto del-l’epoca ritraggono, laprima, la famiglia Casa-grande con i vicini riu-niti sulla sponda destraalla foce, in quel vivereassieme d’allora senza

tralasciare il lavoro di merlettaie i cuiguadagni riuscivano ad arrotondare ildifficile bilancio famigliare; la seconda cimostra Arturo Casagrande che porta ingita sulla sua barca i figli del vicino far-macista Voigt che torneranno, nei de-cenni successivi ormai adulti, a ritrovareil mai dimenticato traghettatore. Altro personaggio caratteristico era Ca-tassi Federigo, il maniscalco di via Fos-sato di Monti, originario di Bagni di San

Giuliano che il nipote Sebastiano così cidescrive: “Figura dal fisico possente edai modi decisi, praticava una partico-lare ”anestesia” nei confronti di alcunicavalli dal carattere vivace; li addor-mentava con un potente diretto destro,riusciva così a ferrarli con la soddisfa-zione sua e del proprietario”. Torneremo ancora prossimamente inquesta interessante vallata.

1914 - la famiglia Casagrande con i vicini in quell’ormai dimenticato ’stare assieme’.

La valle del fossato di Monti – “ö fössôu de Monte”/ 2

1914 - Arturo Casagrande in barca con i bimbi , figli del farmacista Voigt.

Sotto: 1910 - il maniscalco Catassi Federigo intento a ferrare un cavallo

1910- la foce del s. Francesco , l ’ Ufficio di Porto , la ” Viperina”, il ponte in pietra del1839, le case sull ’attuale via Milite Ignoto , i panni delle lavandaie stesi ad asciugare .

Page 21: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

“ALUNNI DI ALLORA”E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

COME ERAVAMO

di Bruno MANCINI21

Scuola Media Statale “Giustiniani”Anno scolastico 1969/70 - classe 3A A

Come spesso accade, al finedi pubblicare la foto in que-

stione, siamo andati alla ri-cerca di alcuni nomi, da noidimenticati, di questa terzamedia, trovando negli “alunni diallora” una simpatica disponibi-lità.Con loro abbiamo, nell’occa-sione, della scuola di un tempo,del rispetto dovuto verso gli in-segnanti e, dulcis in fundo, il ri-cordo è tornato inevitabilmenteal ricordo un po’ nostalgico di bel-lissimi momenti vissuti da ra-gazzi spensierati.Nel trascrivere i nomi di questi“alunni”, scopriamo che molti diloro si sono in seguito laureati oaffermati quali valenti professio-nisti.Riconosciamoli assieme, uno aduno:

da sinistra in alto:Francesco Ferretto - MassimoGrillo - Pilade Grossi - GiuseppeDe Lorenzis - Roberto Spelta -Stefano Sovarato - Fulvio Luiselli.Seconda fila, in piedi da sinistra:prof. Domizio Schettino (con lafianco la moglie, entrambi inse-

gnanti di educazione fisica) - Ro-berto Di Antonio - Maria GraziaRebecchi - Patrizia Giuffra - PaolaCavagnaro - Anna Rosa Canessa- Maria Vittoria Furnò - OrnellaBesagni - Daniela Maggio -prof.ssa Jolanda Macchiavello

(Preside) - prof.ssa Lidia Sorini(insegnate di Italiano)Terza fila, seduti da sinistra:Silvia Reali - Fulvia Valesani - An-tonella Poletti - Daniela Costa -Alessandra Scionico - Carla Tra-battoni

Quarta fila, seduti a terra da si-nistra:Peter Van Dyck - Paolo Persich -Roberto Bulgarelli - EmanueleBafico - Massimo Querci - Ric-cardo Mainardi - Federico Ma-celloni

Ciao,MacceIn questo momento ci piace immagi-nare che anche lassù in cielo, con latua bici stai percorrendo il caruggio fi-schiando la Pastorella.Ed in fondo a quel caruggio, vai ad in-contrare i tuoi amici di sempre,Oscar - Dino - Bastian - Sirio - Pollicino- Angiulin e tutti gli altri che,appoggiati ad una ringhiera vicino allaspiaggia, ti accolgono con un sorrisoed un abbraccio.Ciao Edo

I tuoi Cari

Page 22: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

“Ciao, sono Gesù. Secondo l’opi-nione di molti si sta avvici-

nando la data del mio compleanno,ossia il fatidico giorno in cui sono ve-nuto al mondo su questa terra im-perfetta. Che poi, siete proprio sicuriche sia la reale confermata sicuradata? Scopritelo.Comunque, a prescindere dalla pre-cisa data della mia nascita, che di persè non è affatto importante, quanto in-vece lo è il giorno della mia morte perquello che significa, vorreste saperecome è stato abituarsi al nuovo corpo,alle limitazioni fisiche, nonostante fossicomunque perfetto, che la vita sullaterra mi ha comportato? Tutto ciòche ho fatto detto e sofferto durantela mia permanenza sulla terra è statomotivato da un’unica ragione: l’amoreper voi, tutti voi, anche se non vi cono-scevo ancora perché i vostri tristri-stristristrisavoli nemmeno erano nati.Ovviamente come è noto tutto questoè stato scatenato dal fatto che quelgiorno da dimenticare, un uomo, ilprimo, ha dato retta a sua moglie an-

ziché a Dio, avendo paura di perderla.Grosso errore, imperdonabile dav-vero, mai sfidare il mio caro Padre,che è molto amorevole e se fate lasua volontà vi dona pure immeritatabenignità. Se non ubbidiamo, cer-cando di scavalcarlo, cosa assoluta-mente non giusta poiché egli è ilDatore di vita e Creatore di qualsiasicosa esistente, si subiscono guai serie non ve lo consiglio proprio. Dicevo,non immaginate quanta umiltà e pa-dronanza ci sono volute per resistereall’impulso di tirare un pugno alle per-sone egoiste e gonfie di se stesse chenon mi ascoltavano, e non capivanoche tutto ciò che dicevo era per sal-varli. Che stolti! Vi prego, cercate dinon imitare quegli atteggiamenti im-maturi, ve lo chiedo col cuore, dovetericordarvi che manca meno tempo diquanto pensiate per far terminaretutte queste malvagità, e non è certoil momento di fare scelte ‘come da in-sensati’, ma da saggi. Osservo dall’altodel cielo tutte le schifezze che acca-dono… ma non siete proprio capaci di

andare d’accordo? È davvero neces-sario ammazzarsi gli uni gli altri ?!Ecco, per esempio un po’ di tempo fauna ragazzina di nome Malala è stataquasi colpita a morte unicamente per-ché ha manifestato il desiderio di stu-diare, e solo in Italia il numero di donneuccise dall’inizio dell’anno (fonte AD-Nkronos 26/11/2012) sono 120di cui l’85% uccise “per amore” . Ri-cordo un giorno di migliaia di anni fache ero veramente stanco per tantigiorni di cammino ed evangelizzazione,e avevo molta sete. Al pozzo ho vistouna donna, per di più samaritana, en-trambi i due aspetti secondo usanzadell’epoca molto negativi, eppure hovoluto parlarle lo stesso della verità ri-guardo a Dio. Se sono riuscito io a mo-strare onore a una donna in unperiodo nel quale essa non aveva va-lore, perché non provarci voi? Se nonl’avete ancora fatto, iniziate a cercaredi conoscere meglio Dio, sfruttate tuttii momenti del vostro tempo, dedica-tevi a lui, e le parole che ho detto quelgiorno decisivo al ladrone in punto di

morte, saranno valide anche per voi!”

A Natale, si dice, dovremmo esseretutti più buoni, ma non sembra pro-prio che ci si stia riuscendo Mi vienein mente che a scuola studio le varieguerre, corsi e ricorsi storici, peresempio nella prima e secondaguerra mondiale un aspetto che po-trei definire ‘curioso’ è che nel periodonatalizio si depongono le armi, per poiriprendere a trucidare barbaramentei propri nemici. Ma che senso ha? Co-munque non sono argomenti che miriguardano direttamente quindi più ditanto non posso dire. E poi questa sto-ria dei regali, è a volte più uno stresse un dovere che un piacere, se ti di-mentichi anche uno solo dei tuoi“amici”, quello se la lega al dito non tiparla più e non ti invita nemmeno almatrimonio del figlio, per esagerare.In conclusione, spero che almeno perla fine dell’anno riusciremo davverotutti nel nostro piccolo a migliorare ilpiù possibile la vita degli altri e comedisse Gesù, saremo più felici!

«Ciao, sono Gesù. Tra poco è il mio compleanno»NATALE

In questo periodo ho voluto immaginare una conversazione-monologo con Gesù, so che può sem-brare strano, ma mi sono divertita a creare qualcosa di un po’ diverso.

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

RIFLESSIONIdi Rossella CARTA

22

Via Diaz 2 - Rapallo (GE)

per appuntamentocell. 339/2698640 - tel. 0185.1690735

presa e consegna a domicilio

Page 23: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Sono molteplici i modi per acco-starsi al S. Natale e certamente

nel nostro territorio sono in molti aprepararsi per tempo. E’ noto infattiche parrocchie, oratori, pubbliche as-sistenze e associazioni di vario genereallestiscano ogni anno presepi artisticidi notevole bellezza e che nel periodonatalizio non ci sia che l’imbarazzodella scelta. Uno dei più tipici momentiche caratterizzano le vacanze di Na-tale è senza dubbio la visita ai presepiche incantano grandi e piccini.Una volta, lo ricordano i nostri nonni,nelle parrocchie oltre al presepe clas-sico i bimbi venivano preparati alla dram-matizzazione della nascita di Gesù, siallestivano dei veri e propri presepi vi-venti nei quali poesie, canzoncine e fila-strocche accompagnavano i bimbi cherivisitavano i momenti salienti della nottedi Betlemme. Col tempo tutto questo èandato perdendosi e per vedere dram-matizzazioni di questo genere bisognavaaspettare la recita di Natale di qualchescuola solitamente gestita dalle suoreche ancora accostavano i bimbi al sensooriginario di questa festa.Dal 1991, invece, con l’avvento delnuovo parroco Don Luciano Pane, la par-rocchia di Santa Maria allestisce un veroe proprio presepe vivente itinerante. Lanotte del 24 dicembre il presepe pren-deva il via dal principio della frazione sa-lendo sino al bosco della chiesa doveinsieme ai mestieranti vi era la capannacon la sacra famiglia. E’ sempre statosuggestivo vedere schiere di angeli luc-cicanti aggirarsi per le nostre strade, pa-stori con al seguito capre, pecore egalline sbucare dalle vie, contadini e pe-scatori…Negli anni il presepe ha assunto conno-tazioni diverse, inizialmente era moltosemplice poi col passare del tempo si èaffinato, gli abiti dei personaggi sonostati sempre più fedeli a quelli della tra-dizione, così come gli attrezzi e gli uten-sili dei mestieranti. Tutti i partecipantihanno sempre dato il meglio di loro cer-cando tra le antiche ferraglie di famigliagli oggetti più strani e caratteristici perrendere più autentico possibile il pre-sepe.Per strada venivano, inoltre, allestitevere e proprie scene tratte dal Vangeloche avevano il compito di rendere an-cora più fedele la drammatizzazione,quindi c’era chi oltre a doversi calare inun personaggio doveva anche improvvi-sarsi attore e magari in dialetto animareuna scena del presepe.

Ci sono stati anni in cui arrivare nelbosco della chiesa significava realmentecalarsi in un’altra dimensione, e a pre-parare tutto questo c’erano tante per-sone che oggi non ci sono più e checertamente ci guardano dal cielo, primotra tutti, Giulio Sambuceti che per ogniavvenimento scriveva per l’occasioneuna magnifica poesia capace di sintetiz-zare al meglio, mestieri, personaggi, sen-sazioni e sentimenti e come dimenticarel’indimenticabile figura di Mino (MicheleCanepa) che si occupava di trovare glianimali da mettere nella capanna perscaldare Gesù Bambino.Potremmo fare poi il nome di tanti altriche negli anni molto hanno fatto e cheancora oggi continuano a fare tra cuiPrimo Gentoso, Mario Valle con le sueoche, Marco Arata con le sue capre, lacantoria parrocchiale che sempre allietail presepe e la S.Messa con canti natalizi,i bimbi del catechismo che recitano leloro filastrocche davanti alla capanna.Col passare del tempo come accade pertutte le cose anche il presepe vivente havissuto alti e bassi: oggi il suo percorso siè accorciato e infatti invece di partire dalCardinale (inizio di S. Maria) la partenzaè al Ponte Nuovo; inoltre anche il luogo diarrivo non è più lo stesso. Infatti, la ca-panna e i mestieri sono allestiti nellazona dietro la chiesa, per intenderci nellospazio che per le feste è adibito aglistand gastronomici. Sicuramente il

luogo è meno suggestivo ma avendo piùattrezzature qui i vari mestieranti pos-sono davvero mettere alla prova tutta laloro arte! Infatti, per chi volesse provareun buon vin brulè è aperta l’Osteria, c’èchi prepara la farinata in un vero e pro-prio forno a legna, chi i biscotti e la cioc-colata con panna, chi la polenta e lecaldarroste, e chi più ne ha ne metta… edopo la S. Messa oltre a rinfrancare lospirito il presepe dà quindi la possibilità diassaggiare alcune prelibatezze della tra-dizione!Nella capanna allestita per la Sacra Fa-miglia una greppia piena di fieno è laculla ideale per Gesù Bambino, ruolo cheogni hanno è interpretato da uno dei

bimbi della parrocchia nato durantel’anno, Maria e Giuseppe sono accanto alui e il parroco proprio qui celebra la S.Messa di Mezzanotte. Lo scorso anno è toccato al piccolo Gia-como con la sua mamma e il suo papàinterpretare questo ruolo d’eccezione,chi sarà Gesù Bambino quest’anno è an-cora una sorpresa certamente lo sco-prirà chi avrà il piacere di passare unavigilia di Natale diversa dal solito… l’ap-puntamento è come sempre per il 24 di-cembre alle 10.30 in località PonteNuovo.Vi aspettiamo numerosi augurando unlieto S. Natale a voi tutti!

NATALEE c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

TRADIZIONIdi Annalisa NOZIGLIA

23

A S. Maria del Campo torna il Presepe Vivente

foto

g.c

.: w

ww

.san

tam

aria

del

cam

po

.it

Page 24: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Capacità di ascolto: una prerogativache tanti si vantano di possedere,

mentre in realtà è vero il contrario.Se ben osserviamo, oggi è diffusa la pre-sunzione di sapere: di conseguenza non c’èspazio per ascoltare le ragioni altrui.Mi si dirà giustamente che c’è da essernepreoccupati: purtroppo è un atteggiamentoche si riscontra in tanti settori della vitapubblica. E’ sufficiente constatare quantoavviene nel campo della politica, dove è am-piamente diffusa la presunzione di esseredalla parte della verità con l’obbligo di farprevalere le proprie ragioni. Di conse-guenza non si accetta di mettere in discus-sione le proprie convinzioni né si tolleranoquelle altrui: se lo si fa è solo questione diipocrisia.Quanti sono i politici aperti e disponibili adascoltare le ragioni dell’avversario senzainterromperlo e contraddirlo anzitempo? Ogni giorno constatiamo questo muro cheviene eretto tra i vari contendenti. Ciascunovuole imporre il proprio punto di vista: cosìlo scontro è inevitabile.“L’UN CONTRO L’ALTRO ARMATI”Fare finta di “ascoltare” è diventata unastrategia utile ed interessata. Si cerca di farbuon viso a obbiezioni e argomentazionicontrarie, ma non si è disposti a fare unpasso indietro: ogni proposta viene riman-data al mittente.In questa triste temperie come è possibileparlare dell’utilità del dialogo e del con-fronto? La gente è stanca –diciamolo chia-ramente - di essere presa in giro. Il“fariseismo” può aver successo per unbreve lasso di tempo. Poi lentamente tuttoviene a galla. Per l’amor del cielo, non dico che la politicavada gettata tutta “alle ortiche”: piuttosto –come da larga parte viene avvertito - c’è unassoluto bisogno di ricambio e sostituzione

degli esponenti politici che occupano conarroganza e sicurezza “le poltrone” datroppo tempo curando, prima di tutto, i pro-pri interessi o, nel migliori dei casi, quelli delgruppo a cui appartengono. Del bene co-mune sono soliti parlare molto offrendoproposte e progetti “avverinistici”.Diciamolo con franchezza lo scenario poli-tico lascia molto a desiderare. Viene dachiedersi: “E’ così difficile convincersi che laverità non può stare da una parte sola?Tutti gli altri sarebbero in errore?”.E’ questa una posizione assurda e irrazio-nale. Per poco che si rifletta, la verità asso-luta non esiste tra gli uomini… Esistonotante verità parziali e sempre integrabili.LE “ANIME” DI VERITÀNon posso dimenticare a questo propositoquello che ebbi modo di ascoltare e impa-rare da un insigne maestro di filosofia,Francesco Olgiati: “Anche gli errori con-tengono sempre “des âmes de vérité ”,vale a dire ci sono “anime” cioè “fram-menti” di verità in tutte le affermazioni,anche in quelle che “di primo acchito” ven-gono respinte senza esitazione. Mi ha in-segnato che non si deve condannarenessuno per quello di cui è convinto: anchenel suo errore non si può escludere la pre-senza di una “parziale” verità.Forse qualcuno affermerà che questo è unragionamento filosofico e teorico, non poli-tico. Rispondo: “Possiamo dissociare la po-litica dalla razionalità? Il discorso, diqualunque natura sia, può prescinderedalla verità? Ecco perchè tutte le posizionivanno rispettate o almeno tollerate. C’èsempre un margine di vero dal momentoche l’errore assoluto è inconcepibile.Vorrei scendere da una posizione teoricaad un episodio concreto narrato da Ales-sandro Manzoni con una vena di saggioumorismo. Un magistrato prese ad inter-rogare due che avevano litigato. Ascoltatala versione del primo, gli fece presente cheaveva senz’altro ragione. Alle proteste e ob-biezioni dell’altro contendente non esitò acomunicargli che non poteva avere torto.Di fronte a questa “incredibile” sentenza ilfiglio rimase perplesso e non esitò a chie-dere: “Ma papà, come possono avere ra-gione entrambi?” Il giudice lo tranquillizzòdicendo: “E’ vero: hai ragione anche tu”.Chi legge può giudicare questa sentenza unmodo “pilatesco” per aggirare la verità enon assumersi responsabilità. E’ certa-mente un racconto paradossale, ma è in-dicativo di come la ragione (cioè la verità)non sia possesso esclusivo e assoluto di al-cuno. LE RESPONSABILITÀ DEI PARTITI I partiti già dal loro etimo esprimono una vi-sione particolare della vita politica. Cia-scuno di loro ha una concezione propria eben distinta da altri. Nessuno tuttavia puòpretendere di saper provvedere in modo

esclusivo al bene pubblico; vi concorre conla sua proposta programmatica, rispet-tando per correttezza quella altrui. Non ècredibile quella classe politica che presumedi essere “perfetta” e che rigetta con di-sprezzo le altre proposte.Coloro che “fanno” politica sono al servi-zio totale dei cittadini: il loro primo dovereè quello dell’ascolto dei bisogni, delle ne-cessità, delle richieste della popolazione,soprattutto di quella parte che versa in si-tuazioni di disagio e richiede maggior at-tenzione e sollecitudine. La politica è partecipazione convinta, è co-municazione aperta e disinteressata. La carenza di queste “regole” non può noncreare caos, confusione, disaffezione e apa-tia.Il vero politico è colui che serve con umiltàe dedizione.Aristotele affermava che l’ uomo per rea-lizzare se stesso ha bisogno degli altri. Diqui la sua famosa definizione: l’uomo è un“animale politico”. Vale a dire: tende a per-fezionarsi in comunità con gli altri. Pertantolo Stato è lo sviluppo naturale della vita in co-mune, costituisce quel tutto organico di cuigli individui sono parti. Considerate le dege-nerazioni che incombono su coloro che go-vernano, per lui la forma migliore di governoè la “politìa”, che è quello formato a turno dauomini delle classi medie, né troppo ricchiné troppo poveri e pertanto più disinteres-sati nel dirigere la cosa pubblica.Un altro pensatore Tommaso d’Aquino, ilmassimo esponente della Scolastica, rite-neva la legge “ordinatio rationis ad bonumcommune ab eo qui curam habet commu-nitatis promulgata” (“un ordinamento dellaragione coll’obiettivo del bene comune, pro-mulgato da chi ha cura della comunità”). La legge in quanto tale deve essere “razio-nale”, cioè in consonanza con la ragione,prerogativa essenziale dell’uomo.Mi sono permesso questi importanti riferi-menti per volare alto, al di sopra di tantemeschinità e “défaillances” che non pochi

esponenti della nostra politica manifestano.Non si può stare “nel palazzo” e non scen-dere in mezzo alla popolazione per ascol-tare, toccare con mano le esigenze deicittadini e provvedere di conseguenza.“SOCIETÀ PERFETTA”Mi si dirà giustamente che la nostra è unasocietà imperfetta. Sono pienamente d’ac-cordo.A questo punto non va dimenticato che peri credenti esiste una società perfetta. Que-sta è la Chiesa che fu fondata da Cristo edè governata da un capo, il Pontefice, che,secondo la dottrina teologica, non può as-solutamente sbagliare in particolari circo-stanze concomitanti:1) quando parla “ex cathedra”, esercitandoil suo magistero; 2) quando i suoi ”pronun-ciamenti solenni” riguardano la fede e lamorale; 3) quando si rivolge a tutta la co-munità dei fedeli (cfr. Concilio Vaticano I:Cost. Pastor Aetenus 1870 ).Viene tuttavia da chiedersi: “la Chiesa saascoltare?” La dottrina cattolica insegnache il Papa è il vicario di Cristo: pertantoquello che dice e decide non può esseresottoposto a critica o censura da coloroche sono sottoposti, da cardinali, vescovi,parroci, monsignori, canonici e via dicendofino all’ultimo dei fedeli. Il dovere di tutti è“obbedienza assoluta”. Egli è la supremaAutorità; una volta eletto, nessuno lo puòcontestare: quello che decide è espres-sione della “volontà divina”.Il Papa ascolta come e quando vuole. Vadetto che come buon Pastore non può nonstare vicino al “gregge”, ascoltare e soc-correre le pecorelle in difficoltà. A questoscopo delega i componenti della gerarchiaecclesiastica, autorizzandoli ad operare anome suo per tutelare e rafforzare la sanadottrina anche con provvedimenti forti edimpegnativi.Mi rendo conto che sto entrando in unaserie di problemi importanti che esigonospazio e tempo per essere affrontati e di-scussi.

La Camera dei deputati con il Senato costituisce il Parlamento che è l’espressione della volontà po-polare. I suoi rappresentanti non hanno l’onore, ma il dovere di operare per il bene comune, appro-vando le leggi e controllando l’operato del Governo.

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

CULTURAdi Domenico PERTUSATI

24

Un’impresa difficile: “saper ascoltare”

Giuseppe Siri ( 1906-1989), arcivescovo di Genova,è stato il cardinale più insigne e rappresentativodella Chiesa nel corso del Novecento. Figura digrande spessore culturale, Capo della C.E.I, presie-dette per molti anni le Settimane Sociali dei Catto-lici. Non nascose mai la sua preoccupazione, comedel resto certi prelati, cardinali e vescovi, che il Con-cilio Ecumenico Vaticano II potesse portare ad unasorta di “protestantizzazione” della Chiesa.

Page 25: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

In verità ci sono stati (e forse ci sono) ve-scovi e semplici preti che hanno preso unadirezione autonoma su questioni non dog-matiche: si sono impegnati con tutte le loroenergie a vivere l’insegnamento evangelicosenza restrizioni o interpretazioni accomo-danti. Molto spesso hanno trovato nelle au-torità e anche nei confratelli più “ortodossi”critiche e riprovazioni. Il loro cammino èstato difficoltoso e, a volte, molto ostaco-lato. Hanno vissuto con convinzione e nona parole (cioè con prediche ben articolate ead effetto) la loro missione sacerdotale. UN PRETE “SCOMODO”Intendo far riferimento ad un sacerdoteche spese la sua esistenza in sintonia conl’insegnamento evangelico. Il suo stile di vitaincontrò ovviamente ostilità, critiche e ri-provazioni da parte delle autorità clericali.

Mi riferisco a Don Lorenzo Milani ( 1923-1967) che ho già avuto modo di citare. Non mi soffermo a raccontare i vari mo-menti della sua breve esistenza: nono-stante tante resistenze e difficoltà, mise inatto il suo progetto di aiutare i bisognosi e iderelitti. Mi limito a rammentare un parti-colare che fa parte dei ricordi della mia gio-vinezza e che ritengo molto significativo. Nell’anno 1959 (chiedo venia se non ri-cordo la data precisa) ebbi l’onore di par-tecipare ad un pranzo presente l’Arci-vescovo di Genova, il Cardinale GiuseppeSiri. Durante il convito il Porporato prese aconversare su vari argomenti di attualità.Tutti i presenti ascoltavano in silenzio e conattenzione. Ricordo che ad un certo puntorichiamò l’attenzione su un libro che in quelperiodo aveva avuto una certa eco. Il titolo

era “Esperienze pastorali” di don LorenzoMilani, pubblicato con un regolare “nullao-sta”, ma, poco tempo dopo, “ritirato” per or-dine del S. Ufficio. Conteneva un esamecritico sulle cause del distacco dei credenti. Tra queste mi aveva colpito il suo giudiziosulle processioni che non sono il trionfo dellafede, ma dell’esteriorità. L’arcivescovo Sirifu molto duro nei suoi confronti “Come si èpermesso di fare affermazioni che non sonoin sintonia con il magistero della Chiesa?Proporre di riformare le cerimonie liturgichecon una presunzione intollerabile?”. Ricordoche citò, con tono ironico, una frase della Bib-bia (Isaia.49,1): “Audite, insulae.. Ascoltatemi,o isole, e state attenti, o popoli lontani. Il Si-gnore mi ha chiamato” come a dire: “Sta-temi a sentire chè sono la voce di Dio”. Tuttiseguivano senza battere ciglio la critica se-vera del Porporato. Ad un certo punto, forseper la mia giovane età, lo interruppi dicendo:“Eminenza, non ci sarà, tra le tante propostee critiche che don Milani ha scritto, qualchespunto valido e accettabile?”Tutti i presenti piegarono il capo in attesa diun forte rimprovero. Dopo qualche minutodi silenzio, mi rispose con pacatezza e cor-tesia: “Vedi, Domenico, anche quel poco dipositivo che vi si trova viene travolto e an-nullato da tutte le altre argomentazioni ne-gative: bonum ex integra causa” ( =il benenon consente commistioni).Nel ricodare questo episodio non intendobiasimare il Cardinale Siri, con il quale ebbisempre buoni rapporti, ma mettere in evi-denza quali erano le convinzioni dei rappre-sentanti della Chiesa prima del Concilio

Ecumenico Vaticano II. Quasi tutti erano“conservatori”, cioè fedeli seguaci ed ese-cutori intransigenti della tradizione “triden-tina” e delle prescrizioni liturgiche delpassato. I pochi che volevano un “cambia-mento” e modifiche non solo non eranoascoltati, ma erano visti con sospetto espesso colpiti da censure. MUTAMENTO “PROVVIDENZIALE”Papa Giovanni XXIII aprì provvidenzialmentecon il Concilio Ecumenico un nuovo per-corso.A questo riguardo un teologo di notevolespessore, Carlo Molari, fa notare: “Unadelle acquisizioni culturali e teologiche piùimportanti del Concilio Vaticano II è statala presa di coscienza che anche la Chiesa,la sua liturgia, le sue tradizioni dottrinalisono sottoposte alle leggi e ai condiziona-menti dei processi storici” (Cfr.”La co-scienza storica e la fede”- Rocca n. 21pag.54). Inoltre non manca di precisare:“Durante i dibattiti tra i Padri conciliari siè diffusa sempre più la consapevolezzadei mutamenti necessari nella dottrina enella prassi della Chiesa per i condiziona-menti storici delle sue strutture” (ibidem).Purtroppo i tradizionalisti e soprattuttogli “integralisti” del nostro tempo, come iseguaci di Lefebvre, non mancano di con-dizionare negativamente il cammino dellaChiesa, dimentichi che il Vangelo consigliadi non guardare indietro quando si mettemano all’aratro (Lc.9,62). Senza aper-tura al dialogo e soprattutto all’ ascolto di-venta difficile, se non impossibile, farepassi in avanti.

L’assemblea del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) non proferì condanne, ma propose orien-tamenti per meglio adattare alle esigenze del nostro tempo quelle istituzioni soggette a mutamentie favorire l’unione di tutti i credenti in Cristo ( Cfr. Proemio: Costituzione su la Sacra Liturgia).

Specialità da asportoFocaccia al formaggioFarinata e PizzeProdotti tipici liguri

VICO DEL POZZO 30 - RAPALLOTEL. 0185.66459 APERTO TUTTI I GIORNI

ANCHE RISTORANTE

Page 26: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Il Natale si avvicina e, mentretutti sono impegnati nella fre-

netica e a volte stressantecorsa ai regali, c'è chi non di-mentica le persone meno fortu-nate e gli anziani che, soli olontani dalle famiglie, trovano unaiuto e un affetto sincero nei vo-lontari che gratuitamente siprodigano per dare loro un sor-riso e un aiuto concreto.Un gesto di solidarietà che impe-gna i volontari durante tuttol'anno, e non soltanto durante lefeste. A spiegare cosa significhiessere volontario è FrancescaRepetto, presidente dell'AVAD,Associazione Volontari Assi-stenza Domiciliare, una realtà as-sociativa che da oltre trent'anniopera sul territorio, offrendo as-sistenza gratuita alle persone an-ziane, aiutandole nelle piccolecommissioni quotidiane, portandoloro medicine o semplicementefacendo loro compagnia. «Molto spesso chi non è impe-gnato nel volontariato pensa chesi tratti di un impegno troppo gra-voso o difficile da sostenere: al

contrario, per dare una mano achi ne ha bisogno, possono es-sere sufficienti anche due ore allasettimana o, a volte, una semplicetelefonata basta per far sentiremeno sole le persone che abitanolontano dalla propria famiglia. Il la-voro di squadra, fondamentale inun'associazione di volontariato, fasì che il tempo che ognuno di noidedica al prossimo in base alleproprie disponibilità e ai propriimpegni, diventi parte di un pro-getto più ampio». Un progetto che, già adesso, siavvale della collaborazione conaltre realtà associative, comel'AIMA, Associazione Italiana Ma-lati di Alzheimer, e gli assistentisociali del Comune: «spesso inte-ragiamo con segnalazioni e lavo-riamo insieme per poter dare ilmassimo aiuto a chi ne ha biso-gno» commenta Francesca Re-petto. Ma come è cambiata la richiestadi aiuto in un periodo di crisi,come quello che stiamo attraver-sando? « Oggi sono sempre di piùle persone che necessitano del

nostro intervento: purtroppo,però, anche in seguito alla scom-parsa di alcuni dei nostri volontaristorici, il numero degli iscritti al-l'Avad si è drasticamente ridottonegli ultimi anni, stabilizzandosi in-torno a circa venti volontari. Ecco allora che il Natale può for-nirci l'occasione per lanciare unappello ai cittadini di Rapallo: farevolontariato non è una fatica,bensì un arricchimento. Le due ore impegnate nell'ascoltodel prossimo, infatti, vengono ri-pagate dall'affetto che si riceve incambio e dalla crescita personaleche deriva dal frequentare per-sone che hanno molta più espe-

rienza di noi. Le persone anziane hanno moltoda insegnare alle nuove genera-zioni e condividere le loro storie divita può essere importante nonsolo per chi le racconta, maanche e soprattutto per chi leascolta. Donare una piccola partedel proprio tempo al prossimo fabene prima di tutto a noi stessi,che veniamo ripagati dagli anzianicon storie meravigliose e sorrisisinceri: per questo invitiamochiunque voglia provare questaemozione ad avvicinarsi alla no-stra associazione, per capire finoin fondo il valore del nostro ope-rato».

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i odi Ilaria NIDASIO

26

L’AVAD a favore delle persone meno fortunateSOLIDARIETÀ A DOMICILIO

VOLONTARIATO

L’Associazione Volontari Assistenza Domiciliare cerca persone solidali per le proprie attività sociali

Via Venezia 105 - RAPALLO (GE) - Tel. 0185 231119È gradita la prenotazione

www.trattoriabansin.it

Il ristorante storico della città

Page 27: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Il genovese, lingua minoritaria europeaPARLATE

Sarà equiparato al sardo, al friulano, all’occitano e al corso, manten-dendo così le tradizioni delle regioni nelle quali vengono parlate nei di-versi stati facenti parte dell’Unione Europea.

Il genovese che, per ora, è consi-derato un dialetto italiano, sarà

ben presto considerata una linguaminoritaria, come ce ne sono tantein Europa (il sardo, il friulano, l’occi-tano, il corso). Queste lingue man-tengono le tradizioni della regioninelle quali vengono parlate e che ap-partengono a realtà politiche più im-portanti (Italia, Francia etc. etc)facenti ormai parte dell’Unione Eu-ropea.Che il genovese abbia tutti i diritti diessere considerata una lingua lo con-ferma il fatto che risale al XIII secolo(L’Anonimo genovese) e che molteopere sono state tradotte in esso (Adesempio la “Divina Commedia“ diDante, autore Bruno Gattorno, unportuale genovese contemporaneo,per arrivare al “Principin” (Il piccolo

principe” di Antoine de Saint Exupérytradotto recentemente da Alessan-dro Garibbo. Linguisticamente il ge-novese è la sommatoria di molteplicitermini ed espressioni provenienti dallatino, dal germanico, dal francese edanche da lingue orientali (turco, ara-maico etc) ma molte voci derivanopure dalle lingue semitiche (soprat-tutto l’arabo). Dal celto-ligure, linguaancor più antica del latino, è rimastoben poco. Tuttavia la conosciutissimaparola belin (per quei pochissimi chenon lo sanno membro genitale ma-schile) è sicuramente celtica. Ritroviamo questo lemma in alcunelocalità del Massiccio Centrale e inBorgogna e forse è una delle pocheparole comuni dagli estremi confiniorientali a quelli occidentali della Li-guria perchè il ligure (non il genovese)

ha moltissime varietà di lessico e diespressione. A parte il modo di pro-nuncia, che modifica notevolmente ilsostantivo, il modo di scrivere è cosìdiverso che schiere di linguisti si sonodedicati alla grafia dei vari dialetti enon siamo mai arrivati ad una co-mune. Solo recentemente si sta pre-disponendo un dizionario che non siaformato soltanto da parole genovesima contenente vocaboli di altre zonedella Liguria. Non esiste dunque soloil genovese, anche se così viene chia-mata in molte parti d’Italia l’attuale, ri-peto per ora, dialetto ligure.Prescindendo naturalmente dal ge-novese “distinto” da quello “popolare”abbiamo:- il genovese di Genova e provinciacon peculiarità locali- lo spezzino che è imbastardito datermini emiliani, toscani e sardi;- il savonese;- l’ingauno da Loano a Capo Mele;- l’estremo ponentino che assorbemolte espressioni occitane.Nell’ambito di queste classificazioni levariazioni di accento sono incredibil-mente varie per cui si possono, peresempio, riconoscere le pronunce di-verse di Santa Margherita, di Rapalloe di Sestri Levante.In tutta la Liguria esistono oltre cin-quanta associazioni che si dedicanoalla lingua ed alle tradizioni liguri emolte di esse stampano periodica-mente giornali e riviste di notevole va-lore che trattano non solo della lorocittà ma anche di storia, di teatro e dibotanica locale. Ne indico alcune: lepiù importanti. Per restare nell’am-

bito del genovesato ricordo, oltre alla“Compagna” di Genova, che edita labella rivista “A Casann-a”, il “CarrogioDrito” di Rapallo che compila “Qua-derni” di storia locale, l’”Ardiciocca” diRecco che stampa trimestralmentel’omonima rivista, “A Coalinn-a” diSanta Margherita Ligure che, in col-laborazione con altre associazioni,realizza ogni anno l’Incontro fra i DueGolfi (Tigullio e Paradiso) in occasionedel quale viene consegnata la Cara-vella d’argento, premio per artisti li-guri, il “Castello” di Chiavari che, inestate nel parco di Villa Rocca, orga-nizza spettacoli nella lingua degliospiti che provengono da ogni partedella Liguria; “Il Leudo” di Sestri le-vante che stampa il periodico “A veja”. Mi limito a queste citazioni ma di as-sociazioni di volontariato per le tradi-zioni liguri ve ne sono molte altreanche nello stesso levante genovese(da Bogliasco a Leivi e così via) e mol-tissime nel ponente ligure. Bisognadire però che la statistica dimstrache solo il 20% della popolazione sco-lastica dell’intera Liguria ha dichia-rato di conoscere qualche parola digenovese e il 40% di capirle. Esistonocittà, come per esempio Sanremodove questa percentuale si avvicinaallo zero.Bene quindi che il Consigliere Regio-nale della Liguria Angelo Berlangeri sistia adoperando perchè nelle scuolevenga inserito un corso di genoveseche permetterà che questa, cheprossimamente avrà il carattere uffi-ciale di lingua, non venga dimenticatae costituisca la base per mantenerele tradizioni.

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

GENTE DI LIGURIAdi Alfredo BERTOLLO

VIA MAMELI, 394 - 16035 RAPALLO (GE)Cell. 338 4332197 mail: [email protected]

Idee regalo Fantasiose per il vostro Natale....Floreali e Artistiche realizzate con la mia Arte!

Quadri e Fiori di Marzia

DIPINTI “TROMPE L’OEIL”SU LEGNO - TELA -MURO

anche di vostra fantasia

27

Page 28: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Già da alcuni mesi è cominciata,nelle case liguri, la stagione

dello stoccafisso, preparato sia bol-lito o in umido (meglio conosciutocome “alla genovese”). Si sa, inestate, lo stoccafisso non è molto cu-cinato ma con la temperatura un po'freddina, anche i ristoranti e le trat-torie lo hanno inserito nei loro menù.Non molti, però, sanno esattamenteche cosa è e da dove esattamenteproviene questo prelibato alimento. In-tanto si tratta di merluzzo artico nor-vegese Gadus morthua. Il miglioreviene pescato nei pressi delle isole Lo-foten perché solo in questa zona, so-spinto dal Maelstrom (la corrente delgolfo), arriva lo”skyor”, il merluzzo ori-ginario del mare di Barends. I merluzzipescati a gennaio e a febbraio, piùgrassi e ancora con le uova, vengonoprima deliscati, salati e poi essiccati:ecco il baccalà. I merluzzi pescati inmarzo ed aprile, rigorosamente conl'amo, più magri e sotto i sei chili, ven-gono privati della testa e poi essiccatisulle innumerevoli rastrelliere chesono il panorama comune in tutte leLofoten: questo è lo stoccafisso. Ilpesce rimane appeso, esposto a sole,al freddo,all'aria, alla pioggia e allaneve. Il clima freddo secco tipico diquei mesi nella penisola scandinavaprotegge il pesce dagli insetti e dallacontaminazione batterica. A giugnoviene raccolto. A quel punto ha persocirca il il 70 % del suo contenuto ori-ginario di acqua ma ha mantenuto isuoi principi nutritivi. Lo stoccafisso, in-fatti, è alimento ricco di proteine, di vi-

tamine e di sali minerali. Si calcola che100 g. di prodotto ammollato conten-gano 92 calorie, 20 gr. di proteine,562 mg. di fosforo, 31 mg. di calcio,0,9 gr di grassi e 0,3 gr. di carboidrati.Ma l'operazione più importante, unavolta che il merluzzo è diventato stoc-cafisso cioè stockfish (ma la precisaorigine del nome è controversa), è laselezione che ogni azienda affida ad unpagatissimo esperto, il vrakeren (ilquale ha molta esperienza, occhio cli-nico e naso sopraffino. Costui ha ilcompito di controllare che non ab-biano macchie di sangue o di muffa oresidui di fegato all'interno, di dividerliin prima e in seconda categoria e, suc-cessivamente, in una delle 17 tipolo-gie commerciali italiane, la piùpregiata delle quali è la ragno (dalnome di un esportatore norvegese).Infatti il 95 % delle circa 3.200 ton-nellate annue di stoccafisso prodotto

nelle isole Lofoten viene acquistato dacommercianti liguri, veneti e napole-tani.Sembra che la tradizione dello stoc-cafisso venga da lontano: gli italianiavrebbero scoperto lo stoccafisso giànel 1492 grazie ad un navigatore ve-neto, Pietro Querini che, diretto nelleFiandre per acquistare stoffe, nau-fragò in Norvegia, sull'isola di Rost asud delle Lofoten e scoprì dalle popo-lazioni locali questo strano pesce chesi conservava magnificamente senzabisogno del costosissimo sale e adattoper essere trasportato via mare. Lascoperta venne alle orecchie dei mer-canti genovesi, sempre in concor-renza con Venezia, e anche loroscoprirono questo “tesoro” che neiprimi tempi venne usato come mercedi scambio con i Vichinghi sia dai ge-novesi sia dai veneti e dai napoletani.Ancora adesso lo stoccafisso è un'im-portante voce delle esportazioni dimolti paesi nordici; in Norvegia genera

un giro d'affari paragonabile a quellodel gas naturale e del petrolio. NelleLofoten esiste addirittura un Museodello Stoccafisso (Torrfiskmuseum); sitrova nel villaggio di Moskenes nelnord-ovest della Norvegia.E' chiaro, comunque, che con il pas-sare degli anni (e dei secoli) il consumodello stoccafisso e del baccalà si èesteso moltissimo. Ora le regioni checostituiscono il principale mercato ita-liano sono: Liguria, Calabria, Campa-nia, Veneto e Sicilia, oltre ad Ancona eLivorno. Ciascuna regione, o addirit-tura città, ha però una ricetta partico-lare. La prima descrizione di unricetta dello stockfish sembra siastata scritta per Re Gustavo, primosovrano di Svezia e risalirebbe al XVIsecolo.Insomma quando andiamo al mercatoe vediamo quei bei pezzi di stoccafissoguadiamoli con un po' più di rispetto enon consideriamoli soltanto un “piattopovero”.

Una caratteristica bottega genovese

Il Museo dello Stoccafisso di Moskenes (Norvegia)

La stagione dello stoccafisso e le sue origini“STOCCO”

Dalle isole Lofoten alla nostra tavola imbandita. L’autunno coincide con la voglia dimerluzzo sia in umido sia “accomodato”

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

MANGIAR BENEdi Aldo REPETTO

28

Page 29: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Argo di Ben Affleck

La storia raccontata dal film è vera, sebbene abbia dell'incredibile. Si svolsea Teheran, sul finire degli anni '70, al tempo della rivoluzione islamica, quando,assaltata l'Ambasciata Usa, furono presi inostaggio numerosi funzionari. per protesta con-tro l'asilo politico concesso dagli americani alloScià. Alcuni di questi funzionari riuscirono a fug-gire e. rischiando la pena di morte, poterono la-sciare il paese, grazie ad un piano alquantobizzarro, accolto all'inizio con molto scetticismodalla Cia: vennero fatti passare come cinemato-grafari canadesi giunti in Iran per ma preparareun film di fantascienza.Naturalmente la vicenda reale è stata adattata,in certi suoi snodi, alle esigenze del thriller, ma laforzatura narrativa non disturba più di tanto, inquanto l'operazione produttiva non sembra ri-spondere a criteri meramente spettacolari. Ne dàconferma la serietà di un regista che si annovera tra i pochi fedeli all'essen-zialità del grande cinema classico. Qualcuno lo accosta addirittura a a Ro-bert Redford e a Clint Eastwood, (Da ricordare, in ogni caso, il suo GONEBABY GONE, un eccellente “nero” sulla misteriosa scomparsa di una bam-bina, figlia di ragazza-madre). Nuoce, semmai, al film, il solito schematismocon cui il cinema americano continua a descrivere i cattivi, quelli che bisognacontrastare. In passato, accadde ai pellerossa di essere trattati in modo cosìschematico, poi ai nazisti, ai gialli e ai russi. Ora è la volta degli islamici. Al-l'interno di un cast composto da interpreti quasi tutti sconosciuti, lo stesso re-gista, nei panni di chi ideò il piano di fuga: non un solone dei servizi segreti,ma un oscuro truccatore di attori.

Skyfall di Sam Mendes

Con i suoi 23 film girati in mezzo secolo e la licenza di uccidere sempre va-lida, James Bond dà l'idea di voler percorrere ancora molta strada. Anche se,per ovvi motivi, non arriverà mai a eguagliare il primato conseguito dal mas-

simo personaggio del mito cinematogra-fico. Vale a dire Tarzan, rimasto sul grandeschermo per settant'anni, forte dei suoi 40film, interpretati soprattutto dall'indimenti-cato Johnny Weissmuller, ma pure daquanti lo sostituirono assai spesso inde-gnamente. Certamente Bond ha perdutomolto del suo fascino ma, grazie a DanielCraig e all'età, è divenuto più umano e vul-nerabile, più credibile e predisposto allasconfitta Non preoccupa il fatto che qui sia'morto e risorto' (gli era già capitato nel1967 con NON SI VIVE SOLO DUEVOLTE), anche perché si tratta di una tro-vata funzionale alla vicenda, attribuibile asceneggiatori di vaglia. Sceneggiatori pas-sati per AVATAR e HUGO CABRET, i qualinon si limitano a ripetere gli stereotipi del

cinema bondiano - lussuose e suggestive location nei posti più impensati delmondo, il malvagio che mira a distruggere il mondo, il doppio gioco femminile-ma cercano l'implicazione emotiva, l'approfondimento psicologico. Di granpeso, poi, la regìa dovuta a Sam Mendes che, all'esperienza professionale,unisce un impegno certamente non di poco conto. (Si ricordi di Mendes AME-RICAN BEAUTY, cinque Oscar, compreso quello per il film migliore, con KevinSpacey, in crisi con la moglie e innamorato senza speranza di una ragazzina).Da segnalare l'ingresso nell'universo bondiano di due insolite personalitàfemminili: la franco-cambogiana Bérénice Marlohe, l'ambigua amica del cat-tivo di turno, e l'inglese Naomie Harris che può vantare di essere, con i suoitrentasei anni, la seconda attrice meno giovane tra le famose Bond-girl. Mapasserà certamente alla storia della serie per il fatto di essere stata lei a uc-cidere 007, centrandolo con un fucile di precisione, mentre lotta sul tetto diun treno che corre a velocità inaudita per la campagna turca.

29E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

CINEMAdi Luciano RAINUSSO Un film in cui non si fanno vibrare

i sentimenti umaniè come un pianeta senza atmosfera.Aleksandr Dovzenko, regista russo (1894-1956)AL CINEMA

Io e te di Bernardo Bertolucci

Ritorno dietro la macchina da presa, dopo un'assenza di nove anni, di un re-gista da sempre tra i pochi migliori del nostro cinema. Un autore vero che haavuto la sfortuna di legare il proprio nome a l'unico film condannato al rogodalla magistratura. (E' ovvio che si sta accennando a L'ULTIMO TANGO A PA-RIGI, che oggi, dopo la riabilitazione, compare spesso nelle programmazionitelevisive, sia pure con qualche taglio). Unastoria a due, di giovani soli, chiusi per alcunigiorni nell'angusto spazio di una cantina. Lui,un musone di quattordici anni, ribelle senzacausa, che finge di recarsi con la scuola aduna settimana bianca sulla neve per rifu-giarsi nella cantina di casa. Dove rimane pertutto il tempo della vacanza, munito di viverisufficienti e delle sue letture preferite, inmezzo a vecchi mobili e oggetti inservibili,carichi di memorie. (C'è persino un cappelloa larghe tese che indossava Maria Schnei-der in una scena del film già menzionato). Arovinargli la festa provvede la sorellastra, unaventicinquenne che vive lontano dalla fami-glia, sicuramente in maniera disordinata enon da sola. Passeranno alcuni giorni insieme, tra screzi iniziali, confessionie un bisogno di droga (di lei, in crisi di astinenza). Per lasciarsi, alla fine, conaffetto e una promessa che forse non manterranno, entrambi consapevoli diessere uguali nella propria solitudine. Una storia preziosa, perfetta nel suospessore psicologico, che Bertolucci, partendo da un romanzo di Niccolò Am-maniti, racconta senza caricare i toni, con quella capacità rara, che ha sem-pre avuto, di evocare le sconfitte della vita. C'è nel film una sequenzabellissima, d'antologia, quando i due protagonisti ballano insieme, uniti da sen-sazioni nuove, mentre David Bowie canta in italiano “Ragazzo solo, ragazzasola”, Un momento di magia che si mangia mezzo cinema nostrano di questiultimi anni. Grande maestro di recitazione, Bertolucci sfrutta al meglio le ri-sorse espressive dell'inedita coppia Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco.

Il comandante e la cicogna di Silvio Soldini

Nell'ambito del cinema di casa nostra esiste un gruppo di registri che meritadi essere seguiti con un certo interesse. Uno di questi è, senza dubbio, il mi-

lanese, classe 1958, Soldini che debuttòdietro la macchina da presa nel 1982, gi-rando cortometraggi, e si fece apprezzareda pubblico e critica con PANE E TULIPANI,diretto sette anni dopo: una commedia dimolto garbo, centrata su una casalinga, di-menticata dal marito in un autogrill e decisaa non tornare più a casa. Anche il film at-tuale può definirsi una commedia, ma è at-traversata da una robusta vena diamarezza. Riguarda la quotidianità di oggiin una grande città, dove famosi uomini delpassato, Garibaldi, Verdi e Leopardi, dailoro basamenti di pietra, osservano e com-mentano, corrucciati. Al centro del film, la fa-miglia di un modesto idraulico: un vedovo(ma la moglie, giovane, carina e discinta, gli

compare ogni sera per consigliarlo e ascoltarlo), padre di una ragazza un po'sventata e di un ragazzino svagato, interessato alle cicogne. Incapace di ras-segnarsi ad una vita da poco, questo padre finisce per diventare l'ingenuavittima di un avvocato disonesto. Ne attraversano l'esistenza un paio di per-sonaggi piuttosto insoliti: una pittrice di talento, sempre senza soldi e piena disogni, e un padrone di casa, mezzo clochard e filosofo, simpaticamente im-personati da Alba Rohrwacher e l'immenso (in tutti i sensi) Giuseppe Batti-ston. Interpretano l'idraulico e la sua defunta consorte i sempre più braviValerio Mastandrea (quest'anno in altri tre film) e Claudia Gerini. Godibilel'intonazione genovese di quest'ultima che non è ligure né doppiata.

iinn ddiiaaggoonnaalleeiinn ddiiaaggoonnaallee

Page 30: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

A SAN PIETRO MANCALA PENSILINA DEL BUSGentile Redazione,a San Pietro di Novella, frazione di Ra-pallo, anche se gli abitanti sono pochi,al mattino si formano piccoli assem-bramenti di persone in attesa dellacorrierina che le trasporti in centro.Prima gli studenti che vanno ascuola, poi le massaie che si recanodove sono supermercati e/o negozi,per fare la spesa. Tutti invocano datempo una pensilina ove proteggersiin caso di intemperie, da sistemarealla fermata del bus, in prossimitàdella Chiesa di San Pietro. Strutturache, con gran sollievo dei fruitori deltrasporto pubblico, aveva già fatto ca-polino nel piccolo borgo e subito doposi era dileguata. Le Autorità prepostealla sistemazione della pensilinaavranno timore che gli uragani chestanno imperversando su questa no-stra valle di lacrime se la portino via ?Cordialità,Luigi Fassone

DISABILI, CITTADINI DI SERIE BCaro Direttore, ha perfettanente ra-gione Renato Barcucci, segretariodella Consulta per disabili (Il Marepag. 5). Quando organizzammo laprima Mostra dei Presepi, ci po-nemmo il problema. Pagai personal-mente la creazione di un CDcontenente le foto dei diorami espostie disponemmo nell'atrio del Comuneun televisore che mostrava, a rota-zione, quanto esposto nel Castello. IlComune non fece neppure predi-sporre un po’ di cartelli che indicassequesta alternativa ai disabili motori.Questa è la Rapallo turistica. Grazie e cordialitàLettera firmata

BUCHE E “TAPPULLI”

Leggo nella cronaca del Levante li-gure che le piogge dell'ultimo fine set-timana con allerta 2 in parecchiestrade del Tigullio e particolarmentea Rapallo e a San Michele di Paganale buche dette in dialetto "foxi" sonodiventate vere voragini. Situazioneancora rose e fiori se paragonata aquella della strada provinciale checollega Camogli con la vicina Recco,ove i foxi si alternano ai "bricchi", maper Rapallo,che vuole essere Cittàdella Cultura e dello Sport, la situa-zione del manto stradale non è unbel biglietto da visita. So che in unacerta Università di Roma è statorealizzato uno speciale compostoche, utilizzato per il riempimentodelle buche stradali, "non si assesta"

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

LETTERE

E NOTIZIE

30

come tutti gli altri materiali di solitousati a quello scopo. Non farebbecosa peregrina, il responsabile dellaviabilità, se si informasse a questo ri-guardo prima di iniziare i soliti "tap-pulli"...Lettera firmata

CONFUOCOEgregio Direttore,In genere, alla vigilia di Natale, ma inmolti casi la stessa mattina di Na-tale, in tutti i nuclei abitati, fosserograndi o piccolissimi, Corsica e Caffacomprese, la cittadinanza si riuniva "in pompa magna" per rinnovare lafesta del “confuoco”, cioè a dire l'an-nuale ufficializzazione dell'obbedienzadel popolo al potere costituito.Traspare evidente, anche in questocaso, la volontà di illuminare di lucecivica un "falò" nato già dai tempi deiromani quando erano ancora paganie che, da allora, il popolo ha sempreamato.Lentamente la nuova sovrap-posizione si sedimentò facendo di-menticare le origini politeiste del ritoe diventando così importante per ilpopolo da creare soggezione in chigovernava. Fra priobizioni e successive riam-missioni, si arriva alla fine del '700quando, dominanti i francesi, vennedefinitivamente abolita a Genova lacerimonia del Confuoco mentre ri-mase viva e sentita in molte partidelle due riviere.Ancor oggi a Rapallo, Savona, Qui-gliano, Spotorno, Albisola, Stella,Celle eccetera la si perpetua nonavendola, in pratica, pressochè maiinterrotta; dove era stata accanto-

nata, in tempi relativamente recentiè stata riproposta grazie alle Asso-ciazioni locali per la salvaguardiadelle tradizioni. Era un rito molto seguito perchè inesso si riassumevano molte delle an-tiche cerimonie e credenze, dai falòdi fine raccolto, alle feste del Calen-dimaggio o della piantumazione dinuovi alberi, ai fuochi divinatori di fineanno, al potere taumaturgico attri-buito ai tizzoni residui purificati dalfuoco, alla plateale manifestazione disudditanza ma anche indispensabilepubblica intesa politica fra i due po-teri forti: il popolo e chi lo governava.Il primo, organizzato e raggruppatoin " abbadie" (oggi corrispondereb-bero pressapoco alle nostre “cate-gorie”). rappresentato dall'abate el'altro che all'inizio era rappresentatodal podestà che, nel tempo si tra-sformò in capitano del popolo e, infine, in doge. E' evidente che mancando oggi tuttiquesti presupposti, non può esserepiù cerimonia "sentita" come untempo e, come rito di popolo non ri-sorgerà più anche perchè quest'ul-timo ha conquistato modi più direttiper dialogare con l'autorità anchese, oggi come allora, resta troppevolte inascoltato. Ciò non toglie chesia più che giustificato ed elogiabile ilriproporla alla memoria di tutti. Non facciamone però più uno showda teatrino ma portiamolo, comeera, nell'androne del Palazzo Comu-nale con tanto di sbandieratori e fi-guranti d'epoca. E noi, popolo,assistere in piedi per rispetto.

Renzo Bagnasco

Associazione Culturale

Caroggio DritoSABATO 15 DICEMBRE ORE 16.30

Mariangela Bacigalupo: TRAMONTO DELLA

SERENISSIMA REPUBBLICA: RAPALLO E I “VIVAMARIA”

SABATO 29 DICEMBRE ORE 10Cerimonia del Confuoco

Teatro Auditorium delle Clarisse

Si ricorda che tutti i giovedì dalle 17 alle 18.30 è aperta la sede sociale presso la Casa della Gioventù, piano rialzato.

Informazioni telefoniche si possono avere al numero 0185 50104 o al cellulare 339 8119554.

Rapallo. Questo motorino abbandonato si trova dal mese di agostodove termina via Savagna e inizia via Sotto la Croce. A nulla é ser-vito segnalarlo più volte alle forze dell'ordine.

Invitiamo i lettori a volerci segnalare

suggerimenti, problemi. Pubblicheremo le vostreistanze, raccomandandovi

la brevità dei testi per evitare dolorosi tagli.

Scriveteci a Redazione “IL MARE”

Via Volta 35 - 16035 Rapallo E-mail: [email protected]

Page 31: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012

Dicembre

CASARZA LIGUREVia Annuti 40(Croce Verde)Apertura: Martedi ore 12www.ac-ilsestante.it

Giovedì 06 16:31 Ultimo Quarto

Giovedì 13 09:41 Luna Nuova: 10A Lunazione dellʼAlchimia

Giovedì 20 06:19 Primo QuartoVenerdì 21 12:12 Il Sole entra nel segno del Capricorno

Solstizio dʼInverno

Venerdì 28 11:21 Luna Piena

Il proverbio del meseChi fa i Santi sensa becco o fa Natale secco secco

Chi fa i Santi senza un becco (pollame) fa un Natale ben misero

Spazio Aperto di Via dell’Arco

Associazione di Promozione Sociale

DicembreSABATO 1, ORE 16.00Percorsi mentali di vita quotidianaFemminismo ironico e mugugno geno-veseAnna Maria Passalacqua, autrice del libro“Biscottini per il tè”; Rosanna Mezzano, voce e chitarra; Mario Peccerini, attore e regista

DOMENICA 2, ORE 16.00Massimo D’AzeglioCarattere ed inclinazioni nella societàdel suo tempoRaffaella Saponaro

MERCOLEDÌ 5, ORE 16.00I mercoledì dell’operetta“La principessa della Czarda” di Leo Stein e Bela Jenbach [RISERVATO AI SOCI]a cura di Luciano Rainusso

SABATO 15, ORE 16.00Mondo caneUn rapporto particolare tra uomo ecane: il premio “per ricordare agli uo-mini distratti la Virtù della Fedeltà”Vittorio Bozzo, presidente Associazione perla Valorizzazione Turistica di S. Rocco diCamogli; Etta Cascini, giornalista e autrice del libro“Pucci e compagni – Mezzo secolo di fedeltàdel cane”; Paolo Donadoni, avvocato

SABATO 22, ORE 16.00Incontro con un grande maestro del-l’illustrazione: Gianluigi “Didi” CoppolaFranco Casoni intervista l’artefice di im-magini storiche: da “Billy the Kid” a“Dylan Dog”, le pagine di “Goal”, le co-pertine di Penguin Books, “Penthouse”,...Mostra delle opere di “Didi” Coppolaaperta fino al 6 gennaio 2013

E c o d e l g o l f o Ti g u l l i o

LETTERE

E NOTIZIE

20Lunazioni, Stagioni

e Segni ZodiacaliMESE Giorno Ora./min. Descrizione

12

Risotto di Natale

Gargantuadi Renzo Bagnasco

Piatto tipico di Pigna –San RemoIngredienti: 300 gr di grano, 170 gr di cotichepulite e tagliate a dadetti, aglio, alloro, prezzemolo,1 mazzetto di basilico, 6 porri, olio extravergine,pepe e saleESECUZIONE: Tenere il grano a bagno per mez-z’ora poi tritarlo grossolanamente con il frullatoreazionato a scatti. Quasi cuocere in una pentola lacotica con 2 litri d’acqua scarsi che possa poi co-prire il grano: a tre quarti della cottura unirvi ilgrano salando, pepando e cuocendo a fuoco vivo,rimestando. Dopo 20’ il riso è cotto. Intanto inuna padella preparare il condimento soffriggendolentamente con olio e 3 cucchiai di acqua, i porrifinemente affettati e incoperchiati, sino a che di-ventino una pasta (20 ‘). Controllato il sale, rime-starvi il grano spolverando di basilico e poiversarlo appena inizi ad intiepidirsi. In alternativasi può condire anche con pelati sgocciolati, aglio,soffritto di cipolla di Tropea, prezzemolo, sedanosminuzzato e foglie di basilico.

Associazione Culturale

A COALINN-A

2 DICEMBRE - ore 17presso Spazio Aperto di via dell'Arco

Conferenza della prof, Raffaella Saponaro "Massimo D'Azeglio- carattere e inclinazioni

della società del tempo”

Per chi fosse interessato, non essendo an-cora stabilita la data della conferenza,

telefonare al Governatore Alfredo Bertollo0185-281945 che potrà indicare il pro-

gramma di manifestazioni relative al BICENTENARIO DELLA CREAZIONE

DI PORT NAPOLÉON, unendo Napoleone, appunto, Santa Margherita e San Giacomo diCorte in un'unica città il 12 dicembre 1812

31

IL DRAMMATICO STATO DELLA DETENZIONE IN ITALIALa Camera Penale di Chiavari eLevante “Ernesto Monteverde”,lo scorso 22 novembre alle ore11.00, nell’Aula del GUP di Chia-vari in Piazza Nostra Signoradell’Orto 5, ha tenuto una con-ferenza stampa sui motivi del-l’astensione da tutte le attivitàgiudiziarie proclamata dallaGiunta dell’UCPI e cioè “sullostato della detenzione in Italia”.Nella foto, da sinistra Andra To-nellotto comandante Polizia Pe-nitenziaria di Chiavari, ladirettrice della Casa Circonda-riale di Chiavari Paola Penco, Silvio Romanelli, presidente della Camera Penale di Chiavari e Le-vante, Giovanni Roffo membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Chiavari.

Page 32: Il Il Mare Eco del Golfo Tigullio 12/2012