il Focolare numero di marzo 2016

26

description

Periodico di informazione della comunità di Rebbio (CO)

Transcript of il Focolare numero di marzo 2016

3

IN QUESTO NUMEROPAPA FRANCESCO: Preghiera: I l dono del Giubileo della Misericordia 2

La riflessione di don Giusto: Noi, dove ci siamo persi? 4

VITA COMUNITARIA

Concorso "Presepe insieme 201 5":

Dalla Porta della Misericordia al mondo 6

Ricordando don Giuseppe Notari: I l seme che muore porta frutto 8

Giornata del Migrante e del Rifugiato: Tanti popoli un solo spirito 1 0

Gruppo Anziani e Ca' d'Industria: Una solida amicizia 11

Nella missione di San Pedro de Carabayllo: Camil la, ostetrica in Perù 1 2

IL BELLO DEL NOSTRO QUARTIERE

La fontana monumentale di Camerlata 1 4

Gli 88 anni di don Frumento: Un operaio nella vigna del Signore 1 6

I l consigl io del l 'U.S. Alebbio si rinnova 1 8

Calendario Liturgico Sante Quarantore 20

Giubileo parrocchiale Anno Santo 201 6 21

Calendario l iturgico Settimana Santa 22

Anagrafe parrocchiale 23

Contatti uti l i 24

4

PAPA FRANCESCOPreghiera: il dono del Giubileo della MisericordiaSignore Gesù Cristo,

tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,

e ci hai detto che chi vede te vede Lui.

Mostraci i l tuo volto e saremo salvi.

I l tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del

denaro;

l ’adultera e la Maddalena dal porre la fel icità solo in una creatura;

fece piangere Pietro dopo il tradimento,

e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.

Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti al la

samaritana:

Se tu conoscessi i l dono di Dio!

Tu sei i l volto visibi le del Padre invisibi le,

del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la

misericordia:

fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibi le di Te, suo Signore, risorto e

nella gloria.

Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza

per sentire giusta compassione per quell i che sono nell ’ ignoranza e

nell ’errore:

fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato

da Dio.

Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione

perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore

e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri i l l ieto

messaggio

proclamare ai prigionieri e agl i oppressi la l ibertà

5

e ai ciechi restituire la vista.

Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia

a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei

secoli .

Amen

6

Carissimi,

da un po‘ di tempo sto riflettendo su

due frasi evangeliche.

L’una l’ha pronunciata Maria nel

Magnificat – il cantico rivoluzionario

del la storia – e suona così: “Ha

disperso i superbi con i pensieri da

loro concepiti”, oppure secondo

un’altra traduzione: “Ha disperso i

superbi nei pensieri del loro cuore”

(Lc. 1 , 51 ).

L’altra frase l’ha pronunciata Gesù e

l’evangelista Luca l’ha indirizzata ad

una comunità cristiana assopita e

col rischio dell ’ ignavia e suona così:

“Gli uomini di questo mondo, nei

loro rapporti con gli altri , sono più

astuti dei figl i del la luce”. Gesù ha

elogiato un amministratore scaltro

che ha saputo garantirsi i l futuro

donando quello che aveva

accumulato ingiustamente.

Dio disperde i pensieri dei superbi

Ebbene Dio non solo rovescia i

potenti dai troni ed innalza gl i

umil iati , ma va ancora più al la

radice e mette sottosopra i pensieri

dei potenti : sconvolgere il pensiero

di un potente è ben più che

rovesciarlo dal trono. Se Dio

sconvolge pensieri è perché li

conosce; al suo occhio nul la può

scappare: Dio conosce e

sconvolge.

Per noi, popolo di Dio, è importante

conoscere i progetti dei potenti per

poterl i sconvolgere?

Certo, Gesù ha sconvolto tutti

amando; ha spiazzato tutti

perdonando, ma per noi è

importante la gradualità del

cammino che è fatta, in primo

luogo, dal conoscere e, poi, dal lo

sconvolgere.

-- Accogliamo attualmente in

Provincia di Como 1 500 profughi

circa e a migl iaia, ogni giorno, altri

tentano da più vie di entrare in

Europa: sono in gran parte i progetti

perversi dei potenti la causa di

queste partenze e la causa delle

morti in mare.

A me, a te, sta a cuore capire i

progetti dei potenti ”produttori” di

migranti? E li capiamo realmente?

L’industria del la guerra ha bisogno

di confl itti , attentati , terrorismo per

vendere lo stock dei suoi arsenali o

La riflessione di don Giusto:Noi, dove ci siamo persi?

7

per sperimentare nuova tecnologia

mil itare.

Vicino a noi, in Val Trompia, in

Provincia di Brescia, ha sede la

Beretta, industria che produce armi

leggere. Nel 201 4 ha venduto,

senza autorizzazione, circa 30.00

pistole al l ’Egitto, armi usate per la

repressione interna. E’ stato grazie

al lo studio dell ’OPAL (Osservatorio

Permanente sul le Armi Leggere e le

Politiche di Sicurezza e Difesa) che

si è potuto conoscere il traffico

vergognoso, ma senza riuscire a

sconvolgerlo.

-- La ‘Ndrangheta calabrese, ben

insediata a Como, gestisce lo

spaccio di droghe da anni e si è

fatta grande grazie a questa attività.

Cosa ne sappiamo noi dei potenti

che gestiscono questo mercato di

morte che non fa che produrre

vittime dall ’ inizio al la fine del ciclo:

70 morti al giorno in Messico nel

confl itto tra i Narcos, poi i morti nel

trasporto e quell i nel consumo –

vedi le vicende dei boschi di

Olgiate.

Chi riesce a sconvolgere i progetti

dei potenti trafficanti local i?

I figl i di questo mondo sono più

astuti dei figl i del la luce

E’ vero che i buoni e gl i onesti non

prendono l’ iniziativa, sono altri , i

furbi, ad organizzarsi. MI sembra

sia proprio ciò che sta succedendo

ora a Como nell ’accoglienza dei

profughi: mentre i Consigl i Pastoral i

sonnecchiano e i Comuni fanno

calcol i elettoral i , altri , i furbi, si

stanno muovendo, coperti da belle

etichette a carattere rel igioso-

cattol ico, “assistendo” centinaia di

profughi e facendo affari da

centinaia di migl iaia di euro.

I figl i di questo mondo sono furbi, i

figl i del la luce spesso

sonnecchiano, se ne lavano le

mani.

Tuttavia, un gruppetto di realtà

capitanate da Acli e Caritas sta

facendo la differenza, provando a

sconvolgere un progetto statale

puramente assistenziale dei

profughi con la realizzazione di una

“accoglienza formativa”.

Dio è misericordioso nello

sconvolgere i progetti nefasti dei

superbi e noi, sua Chiesa, dove ci

siamo persi?

Buona Quaresima e buona Pasqua

Giusto Della Valle

8

VITA COMUNITARIA

EEssppeerrii eennzzaa dd ii rrii ffll eessssii oonnee ee

ccoommuunn ii oonnee

Da un po’ di anni, nel la nostra

parrocchia, sono partiti i cammini di

Iniziazione Cristiana, dove genitori e

figl i condividono insieme il cammino

di fede. I l percorso prevede la

partecipazione attiva ad alcuni

momenti significativi del la comunità

parrocchiale.

Quest’anno le famigl ie del 2° anno

di Discepolato hanno partecipato al

concorso dei presepi. I l tema, “La

porta della Misericordia”, ha dato la

possibi l ità ai bambini e al le loro

famigl ie di riflettere sul Giubileo.

Quattro i presepi real izzati da circa

settanta famigl ie che, in piccolo

gruppo, si sono ritrovate nelle case

o in oratorio per pensare e costruire

insieme i presepi, dando spazio al la

fantasia e alla creatività di ciascuno.

C’è i l presepe delle “casette”, dove

ogni famigl ia ha costruito con

material i diversi case aperte sul

mondo, case con porte e finestre

che accolgono chi è lontano.

C’è i l presepe dove la grotta è un

mondo aperto che il lumina d’amore

l’umanità fatta di tante persone che

si tengono per mano e che portano

ciascuna una sofferenza, un

disagio, una fatica.

C’è i l presepe che rappresenta i l

mondo sopra un ramo. Sotto tutte le

sofferenze dell ’uomo, compreso il

dolore di chi deve lasciare la propria

terra.

Concorso presepi 2015: dalla Porta dellaMisericordia al mondoAnche quest’anno la premiazione del Concorso Presepi si è svolta i l giorno

dell ’Epifania, subito dopo la processione che, partendo dai Missionari

Comboniani, ha portato la statua del Bambino Gesù in chiesa parrocchiale.

I l tema di questa edizione 201 5 era “La Porta della Misericordia”. Hanno

partecipato cinque gruppi, tre condomini e cinque famigl ie.

I l gruppo dei ragazzi del secondo anno di discepolato è risultato vincitore, al

secondo posto le famigl ie Cipol la e Clerici.

Ai ‘protagonisti ’ la presentazione del loro impegno nella realizzazione del

presepio.

9

Infine, un presepe che affronta i l

tema della misericordia attraverso i

dipinti di diversi pittori .

Al di là del risultato, che ha premiato

i l nostro lavoro, l ’esperienza più

bella è stata sicuramente quella di

essere riusciti a condividere

momenti di riflessione e

aggregazione tra genitori e figl i e tra

famigl ie che insieme vivono il

cammino di fede nella nostra

comunità.

Anna

CCoonn sseenn ttiimmeenn ttoo dd ii aammoorree ll oo sscceell ssee

Ho partecipato quest’anno al

concorso presepi con una creazione

molto molto semplice, direi quasi

“povera” rispetto a tutti gl i altri

partecipanti , in quanto le statuine

presenti erano solo quelle del la

Natività; i l resto era formato da una

serie di immagini, pensieri e

meditazioni.

I l presepe si presentava con la

facciata di una normalissima casa

con balcone e porta d’entrata, i l tutto

fatto a mano in legno dal papà

falegname.

Mi è venuta questa idea perché la

porta di una casa che si “apre” è

segno di accoglienza, di ospital ità,

di incontro con i fratel l i e, come dice

il Papa, “i l volto autentico di Cristo è

quello di un pastore pieno di

misericordia che non condanna, ma

perdona”.

Sul la facciata della casa, insieme

alla foto del Papa, comparivano la

scritta “MISERICORDIA” (come

unione di due espressioni : miseria

del l ’uomo e cuore di Dio), poi un

salmo sulla misericordia, i l simbolo

della confessione con una preghiera

sul peccato, un inno all ’ Immacolata

e sul la porta d’entrata i l simbolo del

Giubileo e la preghiera del Papa

scritta per questo evento mondiale.

Sul tetto le parole del Papa scelte

per la sua elezione : “MISERANDO

ATQUE ELIGENDO” (con

sentimento di amore lo scelse).

Al l ’apertura della porta, compariva

la natività racchiusa in un tronco di

castagno posizionato

orizzontalmente e scavato

all ’ interno.

Monica

AAdduu ll ttii ee bbiimmbbii ii nnssii eemmee

Partendo dal tema “La Porta della

Misericordia”, la famigl ia Clerici ha

riprodotto la prima Porta Santa

aperta dal Papa in Centro Africa a

Bangui e sul lo sfondo il

1 0

mappamondo con le parole ”La

Porta Santa apre al mondo intero la

Misericordia di Dio Padre”.

Dai rami di ul ivo messi vicino alla

grotta della Natività ed intorno al

mappamondo nasce l’auspicio che

si real izzi veramente una pace

giusta per tutto i l creato.

I l presepio, pensato dagli adulti , è

stato realizzato coinvolgendo anche

i piccoli del la famigl ia, che con

grande entusiasmo si sono

impegnati nel la sua composizione.

Sandro

Eravamo davvero in tanti nel la

chiesa parrocchiale di Tremezzo,

venerdì 8 gennaio, per dare l ’ultimo

saluto a don Giuseppe Notari che il

martedì precedente aveva concluso

il suo cammino terreno.

Don Giuseppe era nato ad Asnago

di Cermenate nel 1 945, appena

ordinato sacerdote nel 1 970 fu

vicario a Rovellasca e dopo quattro

anni venne a Rebbio, succedendo a

don Giuseppe Tentori. Rimase con

noi sei anni, quindi fu nominato

parroco di Pognana, poi di San

Giul iano in Como e infine di

Tremezzo e Griante. Da alcuni anni

la SLA l’aveva progressivamente

bloccato nei movimenti

costringendolo lentamente ad

abbandonare il ministero attivo.

I l Vescovo, nel l ’omelia del rito

funebre, ha richiamato l ’esempio del

seme, che muore per dare frutto,

sottol ineando come la terra in cui è

caduto i l seme di don Giuseppe

siamo noi, chiamati a riceverne il

testimone per essere a nostra volta

dono di un amore che non finisce

mai.

Quando venne a Rebbio io avevo

22 anni, stavo per iniziare la mia

esperienza di insegnante di

rel igione e sentivo la parrocchia e

Ricordando don Giuseppe NotariIl seme che muore porta frutto

11

l ’oratorio come la mia seconda

casa, che però cominciava ad

andarmi un po’ stretta. Pur portando

lo stesso nome del predecessore,

don Notari era completamente

diverso da don Tentori: sempre in

talare, gemell i ai polsini del la

camicia, tono di voce pacatoR Se

mi fossi fermata al primo impatto

avrei subito cercato altrove uno

spazio in cui vivere la mia

esperienza cristiana. Invece scopri i

come la sua finissima attenzione per

la l iturgia mi aiutava moltissimo a

vivere in pienezza la partecipazione

ai Riti e al le celebrazioni. Mi

spronava a cercare il significato

profondo dei gesti condivisi che non

sono mai affidati al caso o

all ’ improvvisazione, ma sono frutto

di una storia che si evolve, ma non

si interrompe mai. Ricordo ancora i

fogl ietti che preparava (e allora non

c’era i l computer e la stampante!)

proponendo testi scelti con cura per

sostenere la preghiera e il canto

(aveva anche una grande passione

per la musica) di noi tutti nel le

diverse circostanze.

Trovai in lui anche un prezioso

sostegno, aggiornato e

documentato, per i miei studi in

Storia del la Chiesa.

Quando alla fine del 1 975 Paolo VI

pubblicò l ’esortazione apostol ica

Evangeli i nuntiandi, ce ne propose

una lettura approfondita ed

estremamente attual izzata. Da

allora ho sempre cercato di non

dimenticare che “l ’uomo

contemporaneo ascolta più

volentieri i testimoni che i maestri , o

se ascolta i maestri lo fa perché

sono dei testimoni”.

La testimonianza di don Giuseppe è

passata anche attraverso la fatica

più grande, quella del la sofferenza

fisica che arriva fino all ’ impotenza

ed è stata un insegnamento più

grande di tante parole.

Ricordando lui non posso fare a

meno di pensare ai tanti preti che

sono passati nel la nostra

parrocchia: che campionario! Non

uno simile al l ’altro e non sempre in

evidente sintonia! Ma la Chiesa è

paragonata da S. Paolo a un corpo

dove ci sono molte membra,

ciascuna con una sua caratteristica

e una sua funzione. Se la diversità è

orientata al la comunione davvero

potremo testimoniare che “dove due

o tre sono riuniti nel Suo nome lì i l

Signore è presente”(cfr Mt 1 8,20).

Laura

1 2

Giornata del Migrante e del RifugiatoTanti popoli, un solo spiritoQuesta la frase-simbolo pronunciata

da don Tull io Salvetti , parroco di

Monte Olimpino, domenica 24

gennaio, nel l 'omelia del la S. Messa

dedicata al la Giornata del Migrante

e del Rifugiato.

La messa, celebrata presso la

parrocchia Beata Vergine

Immacolata di Ponte Chiasso, è

stata animata da otto delle comunità

straniere, presenti nel nostro

territorio: Congolese - Angolana,

Ghanese, Fil ippina, Cingalese,

Ucraina, Barnabè, Salvadoregna e

Pakistana. All 'inizio alcuni bambini

hanno portato al l 'altare le bandiere

dei loro paesi, mentre nell 'offertorio

sono stati donati i prodotti tipici. I

canti tradizionali nel la l ingua

d'origine e un video finale sul le

bel lezze artistico-paesaggistiche

hanno fatto da cornice alla

celebrazione eucaristica.

In quest'occasione si è fatta

memoria di don Renzo Beretta,

parroco di Ponte Chiasso, ucciso il

20 gennaio 1 999 da un uomo che lui

aveva aiutato. Don Renzo ha

dedicato la sua vita ai poveri,

accogliendoli , ospitandoli ,

prodigandosi per al leviare le loro

sofferenze. Nel suo testamento

spirituale del 1 985, egl i scrive:

”Quello che ancora ho, non mi è mai

appartenuto. Ho ricevuto tutto, tutto

appartiene a chi è povero”.

Un altro momento significativo della

giornata è stata la testimonianza di

un gruppo di pakistani, richiedenti

asi lo politico, che, a Como da

quattro mesi, ancora dormono alla

stazione S. Giovanni. Commoventi i l

ricordo delle loro famigl ie,

soprattutto dei figl i , e i l loro appello

nel chiedere un posto in cui dormire.

Alla messa è seguito un pranzo

condiviso in oratorio, con assaggi di

prodotti del le varie nazionalità e con

esibizioni folcloristiche.

I giovani hanno organizzato un mini-

torneo di calcio ed infine giochi per i

bambini e deliziose merende per

tutti .

Questa festa invita tutti a riflettere

sul valore dell 'accoglienza.

Accogliamo persone considerandoli

portatori di risorse e di talenti da

1 3

valorizzare oppure solo “pance da

sfamare?” Quanto e come siamo

disposti ad impegnarci per aiutare

queste persone ad integrarsi nel la

nostra società?

A ciascuno il suo discernimento con

un'unica guida: I l Vangelo.

“Ero straniero e mi avete accolto”.

Sara

Gruppo anziani e Ca' d'IndustriaUna solida amicizia“Saper invecchiare significa trovare

un accordo decente tra i l tuo volto di

vecchio e il tuo cuore e cervello di

giovane” (U. Ojetti).

I l Gruppo Anziani del la nostra

Parrocchia rispecchia questo

pensiero: persone pronte ad

entusiasmarsi, a lasciarsi

coinvolgere, a rispondere con

slancio e generosità al le richieste

d’aiuto, ma, soprattutto, ancora

entusiaste della vita.

La final ità del nostro Gruppo è

semplice: offrire a tutte le persone

anziane (e non) l ’occasione di uscire

un pomeriggio al la settimana per

mantenere vivi i rapporti social i , per

parlare con qualcuno, confidarsi,

sentirsi attivi e uti l i . Le proposte

sono molte e differenziate, dai

pranzi con tombola al le gite, dai

momenti di preghiera ai piccoli lavori

manuali dove le più esperte aiutano

le meno abil i e dove tutte possono

esprimere la loro creatività.

Costante è l’ impegno ad essere

vicini a chi ha bisogno di compagnia

e aiuto ed è per questo che una

volta al mese facciamo volontariato

presso la comunità “I l Sorriso” di

Cernobbio o ci uniamo agli ospiti

del la Ca’ d’Industria. Soprattutto

con questi ultimi si è instaurato un

intenso rapporto di amicizia che ci

porta a condividere parecchie

attività. Oltre al le occasioni

convivial i , al le tombole ed ai

laboratori creativi , desideriamo

intensificare la nostra presenza in

Istituto nei momenti di preghiera.

Come Gruppo Anziani abbiamo

quindi deciso di assicurare la

preparazione e la recita del Santo

Rosario i l terzo lunedì di ogni mese

alle ore 1 5. La recita del Santo

Rosario settimanale nei vari reparti

1 4

Domenica 7 febbraio Camil la

Quadri, 24 anni, è partita per la

missione diocesana di San Pedro

de Carabayllo, in Perù, dove resterà

per sei mesi lavorando come

ostetrica nel pol icl inico diocesano.

Riportiamo la sua riflessione, già

pubblicata su I l Settimanale della

Diocesi.

«Così è i l regno di Dio: come un

uomo che getta i l seme sul terreno;

dorma o vegli , di notte o di giorno il

seme germoglia e cresce. Come,

egl i stesso non lo sa” (Mc 4, 26-34).

A poche ore dalla mia partenza per

la diocesi di Carabayllo, al l ’estrema

periferia del la città di Lima, in Perù,

eccomi davanti al la pagina del

Vangelo di oggi (29 gennaio).

Parole che generano in me forti

emozioni e grandi paure!

Eccomi qui. . . col cuore pieno di

gioia! Ho avuto in dono la possibi l ità

di real izzare un’esperienza di vita

dal l ’altra parte del mondo,

un’occasione significativa per vivere

incontri e per costruire relazioni. Ho

avuto in dono la possibi l ità di fare

l ’ostetrica presso il dispensario del la

diocesi. Non sarà cosa semplice ma

sono certa che vivrò un’esperienza

formativa e arricchente.

Eccomi qui. . . con tutte le mie paure!

Nella missione di san Pedro de CarabaylloCamilla, ostetrica in Perù

è stata fissata tutti i lunedì al le ore

1 5 al piano terra ed al secondo

piano, mentre ogni mercoledì al le

ore 1 4:30 il ritrovo è al primo piano

dell ’ Istituto.

Ci piacerebbe molto che tante altre

persone e associazioni del la nostra

Parrocchia si unissero a noi, non

solo per questo momento di

preghiera, ma anche per aiutare gl i

ospiti durante la S. Messa festiva

delle ore 1 0 e quella che si celebra

il primo venerdì del mese. Per

organizzare e programmare al

meglio queste attività, ci troviamo

mensilmente in Ca’ d’Industria e la

prossima riunione si terrà lunedì 1 4

marzo alle ore 9:30.

Le iniziative e le proposte sono

tante e ciascuno può trovare quella

che fa per lui, perciòR fatevi avanti!

Gruppo Anziani

1 5

Vivrò in un paese lontano, in una

terra che non conosco, lontano

dalla mia famigl ia e dalle sicurezze

quotidiane.

Eccomi qui. . . con le mie domande!

Quella che più spesso ho sentito

negli ultimi mesi è stata “Ma chi te

lo fa fare?”. Beh la risposta è

semplice. La mia motivazione la si

comprende da tutti quei grazie detti

e non in questo periodo.

Quindi un grazie a. . . A don Federico

e a don Giusto che con il loro

esempio mi hanno insegnato a non

voltarmi mai dal l ’altra parte. A

Gabriel la che ha creduto in me e mi

ha aiutata a costruire e a realizzare

questo progetto.

Al gruppo “Legami” che mi ha preso

per mano e mi ha aiutato ad aprirmi

sempre più agl i altri . Ai miei amici

del l ’associazione Trebisonda che mi

hanno insegnato a lottare per ciò in

cui credo. Ai ragazzi del l ’oratorio di

Rebbio e agli educatori coi quali ho

condiviso importanti momenti del la

mia vita. Ai ragazzi conosciuti nel le

esperienze fatte in Romania e in

Palestina che mi hanno sempre

fatto sentire a casa in terra

straniera. Alle mie amiche ostetriche

con cui ho condiviso momenti forti .

A tutti quegli amici miei amici e

amiche che mai come in questo

periodo mi sono stati accanto anche

con una semplice preghiera. Alla

mia numerosa famigl ia per aver

sostenuto questo mio progetto e per

avermi insegnato a vivere la vita

con impegno ed allegria.

Infine grazie a don Ivan e a don

Roberto, missionari del la diocesi di

Como, per l ’opportunità e per aver

contribuito a creare un altro pezzo

di questo intenso e bel cammino».

Camil la

A Camil la, con affetto i l sostegno e

la preghiera di tutta la comunità

parrocchiale.

1 6

A cosa serve una fontana? La

domanda potrebbe apparire oziosa

se così asetticamente posta in

relazione magari agl i innumerevoli

e certamente più pressanti problemi

che affl iggono le persone ogni

giorno. Ma non si tratta soltanto di

stabil ire una presunta graduatoria

tra le necessità umane valutate di

primaria importanza e quelle in un

certo senso considerate più

voluttuarie. Forse il problema è

proprio quello di definire al l 'attual ità

quel "panem et circenses" (pane e

divertimento) che per tantissimo

tempo ha rappresentato

l 'al lontanamento capzioso della

"plebe" e della piccola borghesia da

una reale partecipazione alla vita

pubblica.

Ma una fontana è in primis un

apparecchio che consente

l 'attingimento dell 'acqua, funzione

che per molto tempo è stata di

fondamentale importanza,

soprattutto quando l'acqua corrente

non era nella disponibi l ità del la

maggioranza delle persone; così

come i lavatoi pubblici furono per

molti anni i l luogo deputato di un

certo lavoro femminile antecedente

però alla civi ltà dei consumi.

La fontana monumentale di

Camerlata si inserisce nella

fattispecie del tipo "ornamentale", e

fu ideata negli anni Trenta del

secolo scorso dall 'architetto Carlo

Cattaneo e dal pittore Mario Radice,

con la collaborazione realizzativa

nel luogo di costruzione attuale,

anche del nostro concittadino

rebbiese Adalberto Parravicini,

scomparso qualche anno fa. Essa si

presenta come una scultura

astratta, (senza alcun tipo di

col legamento con Volta e la sua

pila, come vorrebbero alcune

leggende metropolitane, NDR) il cui

prototipo venne montato nei giardini

del la Triennale di Milano. Invece la

sua concreta posa in opera nel sito

dove ancora oggi si trova è databile

intorno all 'inizio degli anni sessanta.

Questa fontana è stata oggetto di

IL BELLO DEL NOSTRO QUARTIERELa fontana monumentale di Camerlata

1 7

una recente azione di restauro, che

ha determinato altresì anche un

vivace dibattito pubblico in merito.

Tuttavia perché si dovrebbe

spostare (secondo una certa tesi)

questa composizione dal luogo dove

gli ideatori hanno pensato che la

stessa dovesse essere realizzata?

Magari con lo scopo certamente

meritorio di preservarla, ma

impoverendo così un territorio già di

per sé non ricco di elementi di

qual ità urbana. Non vi sono

elementi sufficienti che muovono in

questa direzione, semmai potrebbe

essere l 'occasione per incentivare

un nuovo ridisegno della piazza

Camerlata (attualmente adibita

prevalentemente a svincolo

stradale), più rispettoso delle

necessità di vivibi l i tà dei cittadini ed

anche dei turisti . Insomma molti

residenti (e probabilmente non solo

essi), per dirla parafrasando il titolo

di un fi lm del regista inglese Ken

Loach, vorrebbero oggi forse non

più i l vetusto ed ambiguo "panem et

circenses", ma magari i l più

convincente e contemporaneo

"pane e le rose".

Andrea Rinaldo

1 8

Gli 88 anni di don FrumentoUn operaio nella vigna del SignoreLunedì 1 8 gennaio, mons.

Gianfranco Frumento, ora

ricoverato presso la Ca’ d’Industria

di Via Brambil la, a Como, ha

compiuto 88 anni, molti dei qual i

spesi a servizio del la scuola e della

catechesi, a l ivel lo diocesano e

nazionale.

In una pubblicazione di I tinerarium,

la rivista multidiscipl inare

dell ’ Istituto Teologico S. Tommaso

di Messina, Luigi La Rosa, docente

di catechetica, definisce mons.

Frumento ‘un operaio instancabile

nel la vigna del Signore’,

ripercorrendone il lavoro non

semplicemente attraverso una nota

biografica, bensì sottol ineando

proposte e pensieri. I suoi studi, pur

necessitando di una revisione, con i

tempi che cambiano, possono

costituire ancora oggi motivo di

riflessione per quanti operano nel

campo della catechesi.

Interessanti alcune osservazioni

relative al l ’’attivismo pedagogico’ di

don Frumento: “ Mai catechismo

senza Sacra Scrittura; questa deve

sostanziare di sé tutta la catechesi

sia attraverso l’esposizione

sistematica della Storia Sacra sia

mediante la spiegazione tematica.

[R] E nello stesso tempo, mai

catechismo senza liturgia. Sono

due termini di un binomio

inscindibi le: ciò che il catechismo

presenta in modo sistematico, la

l iturgia lo fa vivere attraverso il rito.“

“L’accostamento alla Bibbia, al la

dottrina e alla l iturgia – si legge

ancora nell ’articolo di La Rosa –

hanno bisogno del metodo. E un

vero metodo catechistico è

rispettoso delle leggi che regolano

la crescita del fanciul lo, [R] per cui

un metodo catechistico efficace

deve essere cicl ico e graduale,

intuitivo e sensibi le, attivo e vitale.”

Alcuni passaggi del l ’articolo

rivelano una estrema attual ità di

quanto don Frumento proponeva

negli Anni Settanta: “L’educazione

alla preghiera e non a dire le

preghiere, anche se le formule sono

uti l i , è un’opera di équipe: la

famigl ia, i l gruppo catechistico, la

vita parrocchiale. Ma fondamentale

è il ruolo della famigl ia, piccola

1 9

Chiesa domestica. Non sempre è

possibi le in casa avere l ’angolo

della preghiera, ma è sempre

possibi le creare un clima di

preghiera comunitaria grazie al lo

sti le di vita del la famigl ia, al tipo di

conversazioni, al modo di giudicare

gl i eventi. I momenti stabil i del

mattino e della sera e dei pasti si

arricchiscono lungo l’anno con i

momenti del le feste l iturgiche, con

gli anniversari e le parole spontanee

si nutrono di Bibbia e di l iturgia,

del la vita dei santi e dei fatti di

cronaca e degli avvenimenti

ecclesial i . E’ su questo sfondo di

esperienze che la catechesi

parrocchiale può produrre frutti di

vera spiritual ità. ”

Erano anni ricchi, quel l i del post-

Concil io, “un decennio in cui i l

movimento catechistico raggiunge

una grande unità di intenti e di

prassi, dando l’esempio di una

Chiesa che vive la comunione,

mentre intreccia le scelte

catechistiche con i piani pastoral i ,

segnati dal primato

dell ’evangelizzazione, del la

comunione e della carità.”

A don Gianfranco gli auguri e i l

ricordo nella preghiera da parte

della nostra comunità, sua

parrocchia di origine, in cui, sotto la

guida di don Alfonso Bianchi (nipote

del beato Scalabrini, esponente di

spicco del movimento catechistico

ital iano), ha mosso i primi passi

come catechista.

a.s.

DOMENICA 1 2 GIUGNO

ore 1 0.00: S. messa - festa degli anniversari di matrimonio.

Le coppie che ricordano l'anniversario del matrimonio segnalino a don

Giusto o a padre Agostino la loro adesione.

20

IL CONSIGLIO DELL‛US ALEBBIOSI RINNOVAI l 21 febbraio 201 6 al termine

dell ’assemblea annuale dei soci i l

Consigl io direttivo ha nominato le

seguenti nuove cariche della

Società sportiva US Alebbio

previste dallo Statuto:

PRESIDENTE

Graziel la Lanni

VICE PRESIDENTE

Cristiano Scandella

SEGRETARIO

Mario Cappelletti

CONSIGLIERI : Angelo Molteni,

Patrizia De Vivo, Mauro Borghi,

Grazia Fenderico, Giorgio Taiana,

Ines Tacci, Laura Carl i Moretti ,

Salvatore Giordano, Giuseppe

Udenzi, Pasquale Esposito, Antonio

Lamarucciola, Maria Genovese,

Elisabetta Daprà, Ernesto

Longaretti ed i l parroco don Giusto

della Valle

Sarà questo gruppo che per i

prossimi quattro anni si occuperà

del progetto educativo che l’US

Alebbio propone attraverso l’attività

sportiva ai bambini, ai ragazzi e ai

giovani nel le discipl ine del basket,

del calcio e del vol ley. Gli atleti

attualmente iscritti sono duecento

ma si cercherà, attraverso

l’ impegno di tutti , di promuovere le

attività affinché questo numero

cresca e l’US Alebbio sia sempre

più al servizio del la nostra comunità

e del nostro quartiere ma

soprattutto al servizio del ragazzi.

Per dovere di organizzazione si

sono dovute individuare delle

persone a cui affidare le cariche

societarie e le responsabil ità ma io

sono fermamente convinta che

quando si parla di educazione di

crescita dei nostri ragazzi tutti

siamo responsabil i al lo stesso

modo.

Io in un gruppo che lavora insieme

per un fine comune credo molto: si

mettono a disposizione le diverse

capacità e le competenza, i l tempo

e le intuizioni. Ho addirittura la

presunzione di pensare che ci

abbia creduto anche quel gruppo

21

che 62 anni fa ha fondato nostra

Società sportiva. A loro e a chi in

questi anni ha lavorato per questo,

va la nostra riconoscenza. Se un

progetto dura nel tempo vuol dire

che vale.

I l mio grazie va ai consigl ieri

uscenti, al l ’ex presidente Cristiano

Scandella che sarà comunque il

mio vice e che mi affiancherà in

questo compito, a don Giusto per la

ricchezza della sua presenza.

Ai nuovi consigl ieri , ai responsabil i

dei vari settori, agl i al lenatori

auguro buon lavoro.

Alla comunità di Rebbio, ai gruppi

che ci sono in Parrocchia, ai

genitori chiedo di sostenerci. Se

qualcuno ha proposte, idee,

consigl i , esperienze non esiti a

comunicarl i : saranno preziosi per

migl iorarci e guardare avanti.

Graziel la Lanni

22

CALENDARIO LITURGICOLE SANTE QUARANTORE

GIOVEDI 1 0 MARZOore 8.30: Santa Messa e Liturgia Eucaristica di apertura e Adorazioneore 1 4.30: Adorazione per i ragazzi del le medieore 20.30: Santa Messa di chiusura adorazione

VENERDI 11 MARZOore 8.30: Santa Messa con meditazione, segue Adorazione per tutta lagiornataore 9.30-1 2.00 e 1 4.30-1 6.30: Confessioniore 1 0.00: Santa Messa presso la Ca' d'Indisrtiaore 20.30: Via Crucis preparata dai catechisti

SABATO 1 2 MARZOore 8.30: Santa Messa con meditazione e Adorazioneore 1 5.00: Adorazione guidata per i ragazzi elementariConfessioni per tutta la giornata in preparazione Giubileoore 1 7.00: Chiusura Sante Quarantore, canto dei Vespri e benedizioneOre 1 7.30: S. Messa prefestiva

LUNEDI 1 4 MARZOore 8.30: Santa Messaore 20.30: Santa messa per i defunti , segue processione al cimitero

La predicazione delle Sante Quarantore sarà tenuta da don Luigi Savoldel l i

MERCOLEDI 1 6 MARZOore 20.30: S. messa dai padri comboniani

VENERDI 1 8 MARZOore 20.30: Via Crucis itinerante – via Spartaco

23

Giubileo parrocchiale Anno Santo 2016La conclusione delle giornate eucaristiche avrà una particolare ri levanza

per la nostra comunità ddoommeenn ii ccaa 11 33 mmaarrzzoo con il pel legrinaggio al

santuario SS Trinità Misericordia di Maccio per i l dono dell 'indulgenza

dell 'Anno Santo giubilare.

Questo i l programma dettagl iato:

oorree 66.. 3300 partenza dal piazzale oratorio, a piedi per i l Santuario di Maccio;

oorree 77.. 3300 partenza dal parcheggio cimitero per tutti coloro che con mezzi

propri o con il pul lman messo a disposizione dalla parrocchia

raggiungeranno il parcheggio nelle vicinanze del Santuario di Maccio;

oorree 88.. 0000: ritrovo di tutti pel legrini al parcheggio di Maccio; si potrà così

ultimare tutti assieme il breve tratto che ci conduce alla porta santa del

santuario.

oorree 88.. 3300 S. Messa concelebrata che conclude il dono dell 'indulgenza del

giubi leo.

Al termine ritorno in parrocchia sia con mezzi propri che con il pul lman.

PPeerr ll ''aavvvveenn iimmeenn ttoo ssttrraaoorrdd ii nnaarrii oo cchhee ddeevvee ccooii nnvvooll ggeerree ttuu ttttaa ll aa nnoossttrraa

ccoommuunn ii ttàà,, ssoonnoo ssoossppeessee ll ee SSSS.. mmeessssee ddeell ll ee oorree 77.. 3300 ee 11 00.. 0000..

VVeerrrràà cceell eebbrraattaa ll aa SS.. MMeessssaa vveessppeerrttii nnaa ddeell ll ee oorree 11 88.. 0000..

24

DOMENICA 20 MARZO - Le palmeore 9.30: benedizione dell ’ul ivo al piazzale del cimitero; segue processionealla chiesa e S. messa. La distribuzione dell ’ul ivo al le famigl ie saràcoordinata da giovani, catechisti e messaggeri Focolare.

GIOVEDI SANTO 24 MARZOore 1 0.00: S. messa del Crisma in duomoore 1 6.00: confessioni in chiesaore 20.30: S. messa in coena domini, segue veglia guidataore 22.00 -23.00 adultiore 23.00 – 24.00 giovani

VENERDI SANTO 25 MARZOore 9.00 recita comunitaria del le lodiore 9.30 e 1 6.00: confessioniore 1 7.30: celebrazione della passione del Signoreore 20.30: via Crucis dai missionari comboniani al la chiesa

SABATO SANTO 26 MARZOore 9.00: recita comunitaria del le lodiore 1 5.00: confessioniore 21 .00: vegl ia pasquale

DOMENICA 27 MARZO - Santa Pasquaore 7.30 e 1 8.00: SS. messeore 1 0.00: S. messa concelebrata

LUNEDI 28 MARZO - lunedì del l ’Angeloore 1 0.00: S. messa

DOMENICA 8 MAGGIOore 1 0,30 santa cresima

SETTIMANA SANTA

25

ANAGRAFE PARROCCHIALE

201 5

69 CATTANEO IVAN

70 ALONZO MARIA

71 LAVACCA MICHELINA

72 TASSONE ROSA

73 SPEZZAFERRO VINCENZO

74 BOSISIO GAETANO

75 MAZZOLENI LUCIA

76 CLAPS MARGHERITA

77 CLERICI LUIGIA

201 6

1 CICERI ANGELA

2 NOTARI DON GIUSEPPE

3 CASELLI MASSIMO

4 FASOLA PALMIRA

5 SEREGNI ANTONIETTA

6 PETROLO BARTOLOMEO

7 DE VECCHI ROSANNA

8 MORELLI ALDO

9 GHELFI ANTONIO

CCii hhaannnnoo pprreecceedduu ttoo nneell ll aa ccaassaa ddeell SS ii ggnnoorree

BBaatttteezzzzaattii nneell ll aa ffeeddee ddeell ll aa CChh ii eessaa ee ddeeii GGeenn ii ttoorrii

201 5

11 PANEBIANCO JOSHUA

1 2 CANNATA GIOVANNI

26

don Giusto Della Valle (parroco)

tel. 031 520622 - cell . 366 7090468

e-mail : giustodellaval le@gmail .com

Padre Agostino Quadrio (col laboratore parrocchiale)

cel l . 3393849060

Roberto Bernasconi (diacono)

tel. 031 521 332

Comunità La Missione

tel. 031 431 0792

Padri Comboniani

tel . 031 5241 55

SANTE MESSE

Ferial i : ore 8.30

Prefestivi : ore 1 7.30

Domeniche e Festivi: ore 7.30 - 1 0.00 - 1 8.00

CONTATTI UTILI