IL DOMENICALE

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Il Domenicale di Casoria

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Domenica 16 dicembre 2012

Periodico settimanale a diffusione gratuitaAnno II n. 11- 16 dicembre 2012

Autorizzazione del Tribunale di Napolin. Reg. 4925 del 28/09/2011

Direttore responsabile:Pasquale D’Anna

[email protected]

Redazione:Via G. Marconi,

80026 Casoria (NA)[email protected]

Stampa:

Via dell’Indipendenza, 3780021 Afragola (NA)

[email protected]

Edito da:Associazione Culturale Kasauri

Casoria (NA)

Progetto Grafico e Impaginazione:Marco Capparone

Questo numero è stato chiuso in redazioneGiovedi 13 dicembre 2012

LA REDAZIONE

Rosaria Ascolese

Gianni Bianco

Marco Capparone

Vittoria Caso

Valerio Cresci

Emiliana Cresci

Gennaro Crispino

Gea D’Anna

Massimo D’Auria jr

Michele Della Gala

Ciro Esposito

Angelo Ferro

Maria Gentile

Pasquale Lucchese

Marzia Luciano

Pellegrino Mazzone

Carmine Mondola

Raffaele Nocera

Domenico Pagliuca

Francesco Pagliuca

Eduardo Paola

Amalia Vettoliere

Maria Ranieri

Mario Romano

Vincenzo Russo

Pina Savorra

Luca Tramici

Umberto Simonetti

Ernesto Valiante

pag. 2Vignetta di Carmine Mondola pag. 3Editoriale di Mario Romano pag. 4 Storie di di Gianni Bianco pag. 5 Copertina di Gianni Bianco pag. 6 Intervista di La Redazione pag. 7 Italia di Angelo Ferro pag. 8 Volontariato di La Redazione pag. 9 Economia di Tommaso Arcella pag. 11 Mondo di Rosaria Ascolese pag. 12 Eventi di Emiliana Cresci pag. 13 Scuola di Marzia Luciano pag. 14 Mondo di Maria Gentile pag. 16 Progetti di La Redazionew pag. 17 Napoli di Pasquale Lucchese pag. 18 Rubrica di Massimo jr D’Auria pag. 21 Musica di Michele Della Gala pag. 22 Rubrica di Pina Savorra pag. 23 Teatro di Eduardo Paola

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Domenica 16 dicembre 2012EDITORIALE

Il fuggitivo dell’ElbaMario [email protected]

Berlusconi ha sempre avvertito intimamente un’appartenenza a grandi figure storiche di prima grandezza quali Cesare e Napoleone, capaci di suscitare passioni profonde e di dare vita a grandi stravolgimenti politici. Sotto questo profilo, indipendentemente dal giudizio che ognuno saprà formarsi nella propria coscienza, appare innegabile riconoscergli che come loro egli ha impresso un segno profondo nella vita politica e sociale. Almeno in quella italiana. Tra i due, tuttavia, la somiglianza sembra maggiore con il Buonaparte. Lo spread galoppante, i pruriginosi scandali e il discredito internazionale segnarono lo scorso anno il suo ritiro dalla scena pubblica. Un esilio tanto blando e malinconico, che non motivò i suoi avversari ad esplodere neanche un tappo di champagne. Come quello del grande corso, dopo il rovinoso ritiro dalla campagna di Russia, quest’anno è stato per Berlusconi l’esilio all’Elba. Un anno servito per riflettere sui motivi della sconfitta, ma anche per ritemprarsi e pianificare (forse sognare) il grande rientro. Berlusconi è come Napoleone, un irriducibile. L’energia di quest’uomo è impressionante. Più popolare che

aristocratica. Dell’aristocratico Cesare, infatti, non sembra avere quel distacco, quasi nobile indifferenza rispetto alla propria tragedia, così mirabilmente raccontata da Plutarco e da Shakespeare. In fin dei conti egli come Napoleone è un uomo che si è fatto da sé. Un uomo della modernità. E nessuno è più legato alle proprie cose di chi le ha conquistate con le proprie forze. Le coincidenze storiche, seppur traducendo la battaglia militare con le più moderne lotte democratiche, sono significative. Fuggito dall’Elba, Napoleone riuscì in cento giorni a ricostituire il grosso del suo esercito e a riaccendere gli entusiasmi di una parte del suo popolo. Ma la reazione fu maggiore dell’azione. Contro di lui si coalizzò il grosso degli eserciti stranieri. E qualche vecchio alleato venne meno. Fatti così straordinariamente simili a quelli di questi giorni, che vedono l’Europa intera, della politica, dell’economia e della cultura, reagire con veemenza e senza freno all’ipotesi che il magnate milanese possa riappropriarsi delle leve del potere e rimestare nel caos. Chi vi scrive non ha mai amato Berlusconi e anche se ha sempre pensato che egli

non avrebbe potuto assistere al proprio declino senza tentare l’ultimo assalto, resta comunque colpito dalla presa diretta di questa rappresentazione, dalla sua corsa verso il proprio destino, da questa marcia incussa lungo il percorso degli italiani dei prossimi due mesi. Dal ritmo militare del suo passo. Marx sosteneva che la storia si ripete: la prima volta si manifesta in tragedia, la seconda in farsa. Questo richiamo è stato ripetuto spesso in questi giorni da alcuni dei suoi più autorevoli detrattori, ma io dubito che qui si possa parlare di farsa. L’avversione, anche l’odio, non può portarci a disconoscere il fascino tutto letterario e per niente politico di questa volitiva rentrée, che si gonfia nel suo veleggiare della tempesta che agita il mare. Forse non assisteremo ad una tragedia, non ci sarà il sangue e la malinconia della bella morte, ma è indubbio che la Waterloo cui consapevolmente sta andando incontro abbia aspetti disperati e, mi si scusi l’ossimoro, di manifesta incoscienza, che potrebbero sul finire colorare di venature drammatiche una vita farsesca.

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Domenica 16 dicembre 2012

Gianni [email protected]

Mauro Sarmiento, classe 1983, atleta del Gruppo Sportivo dell’Esercito italiano:Medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino 2008;Medaglia di bronzo agli Europei del 2008;Medaglia d’oro alla Mediterranean Cup di Rabat in Marocco del 2009;Medaglia d’oro ai mondiali del Quebec nel 2010;Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012.Elencare i titoli FITA - Federazione Italiana Taekwondo WTF, sarebbe superfluo per un atleta che ha conquistato gli onori dell’Olimpo mondiale della disciplina coreana.Ricordo ancora l’incontro nell’agosto 2008 alle Olimpiadi di Pechino, quando in vacanza assistevamo alla finale per la medaglia d’oro dove Mauro, per un soffio, non riuscì nella grande impresa. Il lusinghiero secondo posto e la medaglia d’argento, diedero al nostro atleta comunque gli onori della gloria sportiva. Il 25 luglio 2012 abbiamo assistito alla serata inaugurale della XXX^ Olimpiade di Londra e Mauro è stato di nuovo lì a rappresentare i colori italiani nella disciplina coreana di arti marziali, insieme alla comitiva azzurra. A differenza dell’edizione del 2008, questa

volta non c’è stato da conquistare, ma da riconquistare una medaglia. Ho seguito

in quel periodo Mauro su Facebook: “Mancano esattamente nove giorni alla mia gara Olimpica..., sono passati quattro anni bellissimi e durissimi, spero di regalare tante emozioni a chi mi conosce come persona e a chi invece mi conosce solo per il Taekwondo...”, è il primo post che Mauro scrive. In quindici giorni un susseguirsi di emozioni che porterà al secondo titolo olimpico, la medaglia di bronzo e i ringraziamenti agli amici che dal social network hanno accompagnato le gare e la vittoria finale nell’incontro

per la medaglia di bronzo: “Volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto dall’Italia e da Londra per questa splendida riconferma Olimpica, spero di avervi regalato tante emozioni!!”. La scena più bella resta quella in cui Mauro, rivolgendosi al pubblico e agli amici presenti a Londra, dondola le braccia, dedicando la vittoria a Sofia. Bellissimo il titolo che Gazzetta dedica al campione casoriano: “Sarmiento di bronzo, primo regalo per Sofia”. Come nasce un campione? Certo in questo la piccola Sofia sarà avvantaggiata, avendo entrambi i genitori campioni di Taekwondo, non dimentichiamo Veronica Calabrese alle Olimpiadi di Pechino, del 2007, sconfitta in semifinale dalla coreana, campionessa olimpica uscente, Sujeong Lim, classificandosi poi quarta, per un soffio non porta a casa la medaglia di bronzo. Mauro, tra poco nascerà Sofia, con Veronica andrai a vivere a Mesagne, la sua città, il lavoro da atleta a Roma, nel Gruppo sportivo dell’Esercito italiano. E Casoria?A Casoria ci sono i miei genitori, nel tragitto tra Roma e Mesagne in Puglia, cercherò di ritagliare delle soste per passare da queste parti.

“Inizia oggi una nuova avventura de “Il Domenicale” con “Storie di copertina”. Una volta al mese dedicheremo una copertina ed una intervista a personaggi del mondo della cultura, dello sport, dell’imprenditoria o del sociale, tutti casoriani. Entreremo nelle loro case, ci faremo raccontare le loro vite e le strategie del loro successo. Saremo a contatto con alcuni nostri concittadini che, per svariati motivi, rientrano tra le eccellenze che Casoria può vanta-re. E che purtroppo, troppo spesso non ricevono il giusto riconoscimento dalla propria città.”

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Domenica 16 dicembre 2012Perché non hai pensato invece di restare qui?Il mio desiderio è di far vivere mia figlia Sofia in un posto con una buona qualità della vita e la città di Veronica garantisce questo. Ha vissuto un periodo negativo negli anni passati per la presenza di esponenti della Sacra Corona unita, ma oggi è un piccolo centro che garantisce una vita serena e tranquilla.Le prossime Olimpiadi si svolgeranno a Rio de Janeiro, ci sarai?Nel Taekwondo bisogna sempre lottare per le qualificazioni ed essere tra i quattro atleti a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi. Non c’è ranking, da gennaio parlerò in Federazione e valuteremo cosa fare.Spesso leggo i tuoi post su Facebook riguardanti il Napoli, come vivi la tua passione sportiva per il calcio?Sono un accanito tifoso del Napoli e devo dire sinceramente che il calcio non rappresenta a mio giudizio uno sport vero e proprio, essendo molto legato al guadagno.Nella mia disciplina, come in tante altre, fatte di sacrificio, la conquista di una medaglia è il solo obiettivo. E questo fa la differenza con il calcio dei nostri giorni, forse più spettacolo che sport. Comunque al di là di queste perplessità sono molto legato alla maglia azzurra del Napoli, da sempre.Non dimentichiamo la tua presenza in occasione della patita amichevole Napoli- Inter, quando con la maglia del Napoli ti abbiamo visto al centro del San Paolo ad Agosto insieme con altri

campioni olimpici, applaudito dai tifosi napoletani. E’ stato emozionane e divertente. Casoria annovera nel Taekwondo le tue medaglie olimpiche a Pechino e Londra, quella di Mimmo D’Alise bronzo a Barcellona, Enzo Picardi medaglia di bronzo a Pechino nella Box, non dimentichiamo il padre Campione europeo in passato. Gioia Marzocca nella scherma bronzo a Pechino (squadra e individuale), campionessa del mondo a squadre a L’ Avana e Sheffield nel 2011. Sono poche le città che possono vantare una tale filiera di campioni.Al ritorno da Londra gli unici a organizzare una festa per la medaglia olimpica che ho conquistato sono stati i miei genitori. Solo loro, nessuno mi ha contattato per organizzare un evento. A Mesagne, la città in cui vivrò, hanno organizzato la festa per Carlo Molfetta, medaglia d’oro a Londra per il Taekwondo, c’erano cinquemila persone, sono stato invitato quale ospite d’onore insieme a Veronica. Ho visto l’affetto della gente e soprattutto nelle immagini di Sky ho sperato che qualcuno di Casoria guardasse quella scena, per capire cosa significa l’affetto di una comunità verso un cittadino che ha conquistato la gloria. Credo comunque che sia una questione culturale, del valore che si dà alle cose.

Credo ci sia ben poco da dire e da scrivere. L’augurio che posso fare a Mauro è di continuare a lavorare nello sport cui ha dato tanto e soprattutto, essere sempre un esempio di onestà, semplicità e carattere; valori che si ereditano, non si comprano, e in questo i genitori, Silvana ed Enzo

ne hanno da vendere. Enzo Sarmiento è una persona seria, un caro amico, un agente della Polizia municipale di Casoria che ha tirato su i suoi ragazzi con sacrifici e abnegazione. Molto del successo di Mauro sta proprio in tutto ciò, basta guardarlo per capire. Campioni dello sport si diventa quando si hanno degli esempi di vita che sono fondamentali per la crescita e la maturazione

sportiva e in questo Enzo Sarmiento, spesso citato da Mauro, ha avuto un ruolo fondamentale. Ho incontrato l’ultima volta Enzo due settimane fa mentre era di servizio al Palacasoria per le Primarie del centrosinistra. Ci siamo salutati, mentre dietro di noi, all’interno del Palazzetto dello Sport, si svolgeva una Kermesse di Karate, non ricordo bene cosa in particolare. Nessun commento, solo la stessa amarezza nei nostri sguardi. Salutiamo Mauro Sarmiento e gli auguriamo un Buon Natale da vivere nella sua nuova città Mesagne, in attesa di nuovi successi sportivi e soprattutto da dividere insieme a Sofia, Veronica e i suoi familiari.

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Domenica 16 dicembre 2012

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POLITICA

In un bar della centralissima Via Principe di Piemonte, incontriamo Nando Mosca, imprenditore casoriano “prestato alla politica” eletto nelle fila di una delle liste civiche che sostenevano Massimo Iodice e poi confliuta nel Pdl. Quando il Sindaco Carfora, dichiarò in consiglio comunale che una diversa maggioranza avrebbe decretato la fine di questa amministrazione, Mosca fu tra i primi a dichiarare che le cose sarebbero andate in modo diverso…

È sempre cosi convinto?

“Debbo essere sincero. Nutro nei confronti del Sindaco una stima da un punto di vista umano, tuttavia, non posso fare a meno di trattenere la delusione pensando a quello che è accaduto in seno alla maggioranza di centrosinistra.

E l’operato del Sindaco sotto il profilo strettamente amministrativo?

“Sicuramente hanno trovato una situazione difficile, ma è sempre cosi….parlare del passato non serve a niente. Bisogna fare. La nostra città versa in uno stato comatoso, credo fermamente, che al punto in cui siamo, non è più possibile fare a meno di una guida politica forte, anche perché parlare del passato equivale a individuare nel maggiore “azionista” di questa maggioranza il colpevole principale dei ritardi che ha accumulato la nostra città”.

Quali sono a suo avviso i settori in cui bisogna intervenire in maniera prioritaria?

“Personalmente, credo che senza un progetto serio, voluto fortemente da tutte le forze politiche della coalizione, non si vada molto lontano. Senza voler pensare in grande, proporrei di risolvere propedeuticamente le emergenze che sono sotto gli occhi di tutti: la situazione dell’ordine pubblico si è fatta

insostenibile, peggio ancora quella che riguarda le scuole e la manutenzione delle strade, imprescindibile poi è un riordino della macchina comunale, troppo a lungo ostaggio delle beghe correntizie e dei burocrati asserviti in maniera servile al potere di poche persone”.

Mosca, ci vuole tracciare un probabile identikit del prossimo candidato a Sindaco del centrodestra?

“Dopo avere subito l’onta della vittoria dei transfughi, si è arrivati ad un punto di non ritorno. Adesso è giunto il momento della risalita. C’è l’esigenza

indilazionabile di un cambiamento a 360°….la maggior parte della classe politica casoriana lamenta i sintomi della “vecchiaia”, e va riformata in maniera complessiva. Ma attenzione, quando parlo di vecchiaia, non mi riferisco certamente ad un mero dato anagrafico, ma piuttosto, ad un modo di intendere la politica che ha ormai fatto il suo tempo. L’individuazione del miglior candidato Sindaco avverrà con il contributo di tutte le forze politiche della coalizione, ci dovrà essere un poderoso esame di coscienza da parte di tutte le componenti della politica e della società civile, ed alla fine individuare una persona che abbia veramente a cuore le sorti della nostra città.”

Ci congediamo con una domanda provocatoria: è rimasto deluso dalla sua esperienza da consigliere comunale?

Sorride sornione e poi attacca deciso: “Potrei dirle che non ero abituato alle beghe e alle pastoie burocratiche amministrative, tuttavia, mi preme precisare che dal di dentro è forte la sensazione di impotenza, tutto sembra ruotare attorno a beghe personali, rancori antichi e vecchie rivalità…sono dispiaciuto e non poco. Mi piace pensare che le cose possano cambiare, io sono un ottimista di natura, nel mio lavoro metto impegno e dedizione, ma la politica purtroppo oggi è avvelenata da troppe cose che non funzionano. Come cittadino mi auguro che le cose prendano una piega diversa e che la città diventi realmente l’interesse prioritario di chi è chiamato a rappresentarla.

La redazione Il Domenicale incontra il consigliere Mosca Capasso

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Domenica 16 dicembre 2012

CASORIA AMBIENTE A novembre a Casoria cala la differenziata ma non abbassiamo la guardia

COMUNICATO

Nel mese di novembre la percentuale di raccolta differenziata è calata dal 63% al 57% tale calo è dovuto ad una serie di interventi necessari sul territorio. Infatti, nel mese di novembre la Casoria Ambiente S.p.A. ha dovuto giocoforza attivare alcuni cicli straordinari di intervento che di seguito elenchiamo:pulizia e diserbo della Circumvallazione Esterna;

- pulizia straordinaria della zona Cantariello da sempre nostra spina nel fianco per la disastrosa situazione igienico-sanitaria che produce;

- la raccolta su alcune zone periferiche di Casoria per cumuli straordinari di rifiuti di varia provenienza formatisi, principal-mente, per la cattiva educazione di alcuni cittadini;

- da ultimo ma non per ultimo la persistente crisi sugli impianti di smaltimento che condiziona e rallenta fortemente il nor-male ciclo lavorativo della Casoria Ambiente S.p.A..

Pertanto, ancora una volta, richiediamo la necessaria cooperazione da parte dei cittadini nel non disaffezionarsi alla raccolta differenziata ma ad incentivarla di più ed invitiamo la cittadinanza a cooperare contro lo sversamento abusivo dei rifiuti segna-lando, ove possibile, eventuali intollerabili episodi o alla e mail dell’Ufficio Pubbliche Relazioni [email protected] o ai vigili ambientali del Comune di Casoria.

Ricordiamo, inoltre, alla cittadinanza di seguire quanto da noi consigliato nel comunicato pubblicato su tutti i giornali territo-riali nelle scorse settimane al fine di migliorare sempre di più la percentuale di raccolta differenziata.Con il vostro aiuto e collaborazione riusciremo ad raggiungere quanto prima l’agognata percentuale del 70% di raccolta diffe-renziata. Il Presidente C.d.A.

Dott. F. Girardi

SOCIETÀ UNIPERSONALE

Angelo [email protected]

“ SANTA ” Recessione

Mancano pochi giorni al Natale , tutti noi abbiamo addobbato l’albero e acquistato nuovi pastori per il presepio, molti saran-no intenti ad effettuare i regali natalizi, altri a riciclare quelli non graditi. Sarà un natale di valori , meno consumistico poco colorato, forse più sentito, il che non è un male, il problema è che il tutto non è cau-sato da una volontaria propensione asce-tica verso la religiosità dell’ evento, bensì dalle problematiche relative all’ occupa-zione, alla totale incapacità politica di ri-baltare le sorti di un paese alla deriva, alla indistinta e scriteriata tassazione che la classe media del paese ha subito in questi ultimi mesi. La mancanza di crescita e di lavoro, accompagnata ad una pressione fi-scale che supera di gran lunga il 50% del-lo stipendio, fa si che calino in consumi . Si è creato un vortice infernale che non può far altro che portare all’implosione di una nazione che non riesce a rinnovare la classe dirigente, perché legata ad una con-cezione poco progressista e troppo geron-tocratica del sistema politico , che affonda

le sue radici nel clientelismo e nella cor-ruzione al cui apice troneggia incontrasta-to l’ egoismo teso all’arricchimento per-

sonale .Compreremo poco questo Natale, perchè va pagata la terza rata dell’ Imu e perchè non arriverà la tredicesima in bu-sta paga per molti lavoratori . I dati dell’I-stat confermano che oltre un quarto degli italiani è a rischio povertà , nel terzo tri-mestre 2012 il Pil ha perso un altro 0,2% e solo ad Ottobre la produzione industriale ha registrato un calo del 6,2% . Natale ma-

gro, quindi, a Dicembre gli italiani spen-deranno il 3% in meno rispetto al 2011, molti non troveranno nulla sotto l’albero, mentre sono convinto che sotto i maestosi alberi ricchi di luminarie degli onorevoli o politici di vario genere ci sarà abbon-danza di doni e cesti pieni di leccornie; eppure racconta la leggenda che chi non si comporta bene rimane senza presente , non il contrario. Anche i più grandi , cre-do, siano in diritto di fare delle richieste a Babbo Natale, allora tutti noi dovremmo chiedergli un paese più vivibile, una po-litica più concreta e vicina alle esigenze del popolo, un sistema lavorativo merito-cratico e delle politiche sociali adeguate alle nostre esigenze, so che un cittadino non può augurarsi di ricevere questi doni tramite una letterina ma soltanto agendo e promuovendo attraverso la democrazia e le azioni della vita quotidiana tale filone di pensiero, a quanto pare,però, a febbraio ci troveremo a scegliere tra Silvio e Pier-luigi…forse è meglio sperare che Babbo Natale esista davvero?

I T A L I A

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Domenica 16 dicembre 2012

Si è tenuta nella mattinata di sabato 8 di-cembre la terza edizione della “Festa del dolce” organizzata dai giovani della Par-rocchia di San Mauro, guidati dal Parroco Don Mauro Zurro. I giovani, che hanno

organizzato alla grande l’evento nei mi-nimi dettagli -dalla pulizia dei locali e al confezionamento dei dolci- hanno fondi per iniziative di beneficenza destinate alle persone più bisognose della parrocchia (famiglie e bambini anzitutto). L’iniziati-va, come da tradizione, ha riscosso grande entusiasmo nella comunità: casalinghe e massaie, insieme a mariti, figli, parenti ed affini, si sono adoperate per realizzare in casa dolci di tutti i tipi che hanno poi do-nato ai giovani per la vendita. La pioggia ed il freddo non hanno di certo contrastato il successo dell’evento: Babbo Natale ha offerto caramelle e dolci omaggi a tutti i

bambini che, insieme ai loro genitori, si sono recati in Parrocchia per partecipa-re alla manifestazione. All’entrata nella Cappella di S.Anna antistante la Chiesa, addobbata per l’occasione, si respirava da subito una atmosfera di grande gioia e convivialità, oltre che, ovviamente, un gradevolissimo profumo di dolci. Tra tor-te, biscotti, cioccolatini e altre deliziose bontà…c’era davvero l’imbarazzo della scelta! Massiccia la partecipazione delle persone, tutte intente a scegliere questo o quel dolce da portare a casa per festeg-giare la festa dell’Immacolata. L’impegno dei giovani è stato premiato alla grande: a metà mattinata i dolci erano già stati tut-ti acquistati!Circa 700 euro raccolti, che, come da tradizione per questo appunta-mento, verranno devoluti totalmente in beneficenza. Nel 2010, al termine della prima edizione della festa, i soldi raccolti sono stati destinati per l’acquisto di gio-cattoli per i bambini del reparto di onco-logia pediatrica del Policlinico. Lo scor-so anno i giovani, con la collaborazione dei giovanissimi della Parrocchia, hanno destinato i fondi alla Casa famiglia delle Suore del Divino zelo di Casavatore, per l’acquisto di computer e stampanti per i bambini. Quest’anno, invece, si sono posti un obiettivo ancora più ambizioso:

quello di organizzare, durante le festività natalizie, un pranzo per le famiglie più bi-sognose, gli anziani e le persone sole della comunità. Previsti giochi, musica, diver-

timento…. una occasione per trascorrere insieme qualche ora in un clima di alle-gria e convivialità, e per poter trasmet-tere qualche sorriso a chi ne ha bisogno. Come da diversi anni, poi, il gruppo gio-vani si impegnerà per realizzare dei cesti alimentari da consegnare alle famiglie più indigenti. Una parrocchia in fermen-to, insomma: i giovani (e i meno giovani) cercano di vivere al meglio, con la guida e la direzione di Don Zurro, queste festi-vità natalizie e si danno da fare, in tutti i modi, per dare un contributo significativo non solo nella vita parrocchiale ma anche nelle attività sociali del proprio territorio.

Festa del dolce…e non solo! Le attività del gruppo giovani della Parrocchia di San Mauro

VO L O N TA R IAT OLa redazione

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Domenica 16 dicembre 2012

Tommaso [email protected]

Il sistema del mercato finanziario è come l’organizzazione di un casinò. Non è una mia definizione ma di autorevoli studio-si. E puntare in borsa è come puntare alla roulette e a volte può essere anche russa, aggiungo io, visti i risultati nefasti che periodicamente si verificato. Ma vedia-mo alla base di questi eventi cosa c’è. Chi sono veramente gli investitori che comprano e vendono azioni e titoli del mercato finanziario? Sono migliaia e mi-gliaia di persone che, unitamente ad enti pubblici e privati, impegnano i loro fondi, con la speranza di moltiplicare la puntata, proprio come succede nei casinò e nelle lotterie. Solo che le probabilità di vincere sono maggiormente calcolabili a livello matematico ma che sono comunque sog-gette agli umori degli stessi investitori. Questi, delegano a tali giochi i promotori finanziari e banche, e quest’ultime, quasi sempre, lo fanno a loro insaputa: i fondi bancari dei nostri conti correnti sono usati per questo, come anche i fondi pensione delle nostre INPS, INPDAP ecc. C’è però da fare un distinguo: quando ad investi-re direttamente è la singola persona o la singola categoria, si è a conoscenza del rischio di perdita o di vincita, ma quan-do invece, l’investimento è fatto da ban-che o agenzie finanziarie all’insaputa del contribuente, la vincita è riscossa solo dall’agenzia che investe, mentre invece la perdita è solo del contribuente, come lo dimostra l’attuale crisi e come è successo in Argentina in Irlanda, in Grecia ecc. Ma

vediamo meglio come funziona il mercato e le borse. Poniamo ad esempio le agenzie immobiliari che, normalmente, riscuoto-no da 3 al 6% su una compravendita di un immobile. L’agenzia che vincola il cliente per un anno, ha convenienza che l’immo-bile si venda al prezzo più alto possibile per aumentare il suo budget. Chiaramente questa tecnica viene adottata da tutte le agenzie, e se il mercato risponde, cioè se c’è liquidità, il prezzo degli immobili sale vertiginosamente e si ha un’inflazione del mercato immobiliare. Se il mercato non risponde, l’agente immobiliare riscuote di meno, oppure nulla, se non riesce pro-prio a vendere. Il mercato borsistico e fi-nanziario, anch’esso è gestito da agenti, (management finance), il quali hanno la delega, o da privati o da enti governativi o da banche, a comprare e vendere azioni o titoli finanziari. Questi agenti ricavano il loro compenso, in percentuale, sull’au-mento di valore dei titoli trattati e quindi, più transazioni fanno, più aumenta l’im-porto di commissione. (in dieci anni, il budget degli intermediari bancari si è in-crementato del 125%). In più, avendo loro una delega all’investimento non rischiano di proprio, per cui se il mercato finanzia-rio è in ribasso, loro non avvertono nessu-na perdita, ma ne traggono solo i profitti. Le banche fanno la stessa cosa. Ma a volte rischiano la bancarotta o fallimento e al-lora sarà lo Stato, ad intervenire per sal-varla, ma non sempre, (vedi il fallimen-to della Lehman Brothers del 2008, una

delle più grande banca USA). Mediante lo Stato, saranno sempre i contribuenti ad intervenire a favore delle banche. In aggiunta bisogna evidenziare che questi passaggi di titoli non risultano registrati e quindi non controllabili e non tassabili, come sancito dalle leggi liberiste emana-te dal 1984 al 1999 in USA e in Europa. Il nostro mercato borsistico e finanziario quindi sta alla volontà emotiva degli spe-culatori finanziari che vengono pilotati da poche grandi banche ed agenzie finan-ziarie, che si possono contare sulla pun-ta delle dita, le quali decidono, in ultima analisi, della sopravvivenza di miliardi di persone. Questo sistema di mercato labile, in quanto è basato sulla emotività collettiva degli investitori di cui sopra, è chiamato appunto: “Mercato casinò”. Non è quindi una forzatura il riferimen-to alla roulette che, in questo caso, non è una roulette circolare che fa riferimento alle probabilità, ma a una casualità che ci porta inesorabilmente nel fondo del poz-zo del degrado sociale. Ma qualcosa si sta muovendo: sono stati denunciati alla Cor-te dell’AIA per crimini contro l’umanità: il Direttore generale del Fondo monetario Internazionale, il Ministro federale delle finanze della Germania, il Presidente del-le Commissione europea, il Presidente del Consiglio europeo e anche la Cancelliera tedesca. Staremo a vedere l’esito finale di questo tentativo di giustizia sociale.

Mercato finanziario = Casinò

E C O N O M I A

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Domenica 16 dicembre 2012

Il conto alla rovescia è iniziato, mancano 5 giorni alla presunta fine del mondo. Se-condo il Calendario Maya la terra prima di giungere al termine avrebbe dovuto at-traversare “ 5 Ere “. Le prime sono state quelle dell’acqua, dell’aria, del fuoco e della terra, terminate tutte con degli im-mani sconvolgimenti ambientali, catacli-smi causati da un’inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spo-stamento dell’asse del pianeta. L’ultima è quella dell’oro che ha avuto inizio il 13 agosto del 3114 a.C. e terminerà il 21 dicembre 2012 Cosa ci si deve aspettare quel giorno??? C’è chi parla di una piog-gia solare, chi di forti terremoti e esplo-sione di vulcani, chi ha previsto l’impat-to con un pianeta X (così chiamato in quanto è un pianeta ancora ignoto alla terra) e chi ha addirittura parlato di un’in-vasione aliena o di guerre nucleari a cui la razza umana non sopravvivrà o quan-tomeno solo pochi meritevoli. Insomma le ipotesi sono tante, ma sono anche tanti gli esperti che hanno affermato che tale data non porterà ad alcuna catastrofe, ne tantomeno al declino della specie umana. Il 21 dicembre non sarebbe altro che una data che indica esclusivamente la fine del calendario. Ovviamente tutto questo a ge-nerato paura in gran parte della popola-zione mondiale, solo in Italia, 38 famiglie (80 persone in totale) hanno abbandona-to il Paese per aderire all’associazione

“Quinta Essencia”. Dopo aver ottenuto la nazionalità messicana, vivono blindati in fortezze in un’antica località maya dello Yucatan in attesa dell’Apocalisse. ”. Le loro case, vere e proprie fortezze costate agli ospiti un piccolo patrimonio, sono villini fortificati dotati di pareti in ce-mento armato, spesse oltre 60 centimetri,

porte e finestre a prova di esplosivo, con tanto di lettori dell’iride per evitare che i curiosi non autorizzati possano infilarsi clandestinamente all’interno delle abita-zioni, e sistemi antincendio e anti-inon-dazione: il tutto con accessi indipendenti, tramite tunnel complessi che portano con ogni probabilità ad una struttura sotterra-nea capace di ospitare l’intera comunità. In Messico, Guatemala, Belize, Honduras e El Salvador, le aree dove si trovavano i Maya, si registra un vero e proprio boom di turisti. Molte le prenotazioni nel perio-

do intorno al 21 dicembre.In Italia chi ha disponibilità economiche oltre la media, e non vuole rischiare di perire, e lascia-re così incustoditi i propri beni terreni, avrebbe già da tempo cercato una soluzio-ne al “problema fine del mondo”. Com-mercianti e industriali e a quanto pare an-che non pochi politici si sarebbero rivolti a società specializzate nella costruzione di bunker. Strutture segretissime sarebbero già pronte all’uso sugli Appennini, in To-scana, sulle colline di Asti. “Un industria-le romano - si legge su alcuni siti di infor-mazione - avrebbe venduto casa al mare per farsi il bunker in montagna”. Inutile dire che i “mortali dalle normali possibi-lità economiche” non potranno usufruire di un rifugio. Per entrare in possesso di un bunker in cemento armato, realizzato in modo da proteggere i residenti in caso di fughe radioattive e tempeste solari, si do-vranno spendere dai 300 a 700mila euro.Insomma, l’incubo della fine del mondo non smette di ossessionare. Era l’anno 1000 quando tutto sembrava dovesse ces-sare di esistere. Poi seguì il 2000 con il Millenium Bug che tenne il mondo con il fiato sospeso. Il nuovo millennio, però, portò con sé solo una nuova epoca, quel-la dell’informatica e della tecnologia. E il 2012 sembra segnare un nuovo inizio ipo-tizzato dai Maya grazie alla venuta di un re che sarebbe riuscito a dipanare la linea del tempo e a portare una nuova era di pace.

21-12-2012 ?????Tra paure, indifferenza e superstizioni...

M O N D O

Rosaria [email protected]

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Domenica 16 dicembre 2012

Il natale è alle porte e tutto si illumina, si colora e prende vita. Quale occasione migliore per coinvolgere tutti i cittadini a nuove iniziative. È questo infatti il caso di un noto e storico nego-zio di Casoria: “Pao-la Boutique”, sito in Via P. di Piemonte, 18, di Loredana Sito, che ha organizzato insieme a un validis-simo staff, un party di presentazione della collezione invernale. Venerdì scorso infat-ti, dalle ore 18:00, il negozio ha aperto le porte a quanti, curiosi e non, volevano par-tecipare all’evento. In questa occasione sono state presentate le nuove collezioni, accompagnate da lounge music mixata dal Dj Tony Carbonero. Inoltre, due chef napoletani, Paolo Termi-niello e Gianni Borsa, hanno creato per l’occasione un raffinato buffet e, nello specifico, dei gustosi “Finger food” (che per chi non lo sapesse è il cibo mangiato con le mani), in cui si assapo-

ravano in particolari combinazioni profumi e gusti della tradi-zione culinaria partenopea. Il party è stato un bel momento di

condivisione, che ha coinvolto i cittadini, e non solo clienti, in qualcosa di diver-so. Un momento in cui mettere in risal-to le imprese locali; eventi questi, che dovrebbero essere organizzati più spes-so dalle nuove atti-vità, ma anche e so-prattutto dalle realtà storiche come “Pa-ola”, che da sempre si contraddistingue per la sua originali-tà e professionalità, dove puoi trovare uno stile nuovo e

ricercato, sempre. Molti vi hanno partecipato e, approfittando dell’evento, hanno condiviso con la titolare e il suo staff, un pomeriggio di festa, shopping e acquistando, perché no, anche regali di natale in un perfetto connubio di cibo, musica e stile.

Paola’s Christmas Party: Cibo, musica e stile

E V E N T I

Emiliana [email protected]

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Domenica 16 dicembre 2012

Il giorno Mercoledì 5 del c.m., il liceo polispecialistico Gandhi di Casoria è approdato a Roma presso gli studi della Rai, facendo la sua comparsa in tv come ospite del programma di Corrado Augias intitolato “Le storie – Diario italiano”, in onda tutti i giorni dalle ore 12:45 alle 13:15. Due quinte classi dell’istituto, infatti, accompagnate dal dirigente scolastico Gennaro Ruggero e dai docenti di latino e greco e di italiano, rispettivamente Antonio D’Addio e Annamaria Facchiano per l’indirizzo classico e Francesca D’Aponte per quello scientifico, hanno avuto il piacere di assistere all’intervista del conduttore ad Antonio Galdo, giornalista e scrittore, autore del libro “L’egoismo è finito”.Il libro ha come suo tema principale la fine dell’egoismo, atteggiamento da evitare in un periodo di crisi come quello che stiamo sciaguratamente vivendo, in cui una speranza di rinnovamento potrebbe essere vista nell’assunzione di comportamenti solidali, mirati al progredire dell’economia e all’abbattimento degli ostacoli che impediscono una buona convivenza sociale. Lo scrittore Antonio Galdo afferma che “La crisi marca la fine

di un paradigma, e ci spinge alla ricerca di nuovi fondamentali. Il benessere costruito attorno alle pulsioni individuali non garantisce stabilità. E ha reso tutti più soli, più fragili, più lontani. Non usciremo dalla crisi se non passeremo dall’io al noi:

se non ricominceremo, cioè, a stareinsieme”, per cui suggerisce, nel suo libro, di armarsi di solidarietà e provvedere, ad esempio, agli espedienti del car sharing, del coworking, del cohousing, che prevedono la condivisione rispettivamente di auto, ambiente lavorativo, dimora, oppure ad un ritorno al baratto, in modo da combattere in modo semplice inutili sprechi in tempo di crisi, aiutandosi scambievolmente.A proposito di solidarietà, le classi presenti nello studio televisivo hanno avanzato un’intelligente proposta da loro ideata

e già messa in atto, molto apprezzata dal conduttore e dall’ospite Galdo, che prevede la creazione di un sito in cui siano presenti appunti e vario materiale didattico, offerto gratuitamente dagli studenti a chiunque visiti la pagina web, in modo da fornire una libreria virtuale da poter consultare per qualsiasi bisogno ed in qualunque momento, offrendo aiuto a quanti siano in difficoltà con lo studio o che semplicemente necessitino di appunti scolastici. Il liceo Gandhi ha ottenuto i complimenti del conduttore e della produzione, lieti che in una scuola del Sud ci sia tanta voglia di solidarietà, buonsenso e partecipazione. L’iniziativa è stata patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Casoria, che, come omaggio per l’ospitalità ricevuta, ha donato un prezioso ricordo della città, gradito da Augias e dai suoi collaboratori, i quali hanno invitato le classi ad un ritorno presso gli studi Rai. Insomma, se è vero che il futuro è nelle mani dei giovani, questi ragazzi lo stanno gestendo nel migliore dei modi, portando in alto il nome della città anche in tv, mostrando quanto c’è di buono nelle loro idee e negli insegnamenti a loro inculcati.

Casoria protagonista a Rai 3 grazie al liceo “Gandhi”

S C U O L A

Marzia [email protected]

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Domenica 16 dicembre 2012

Le moderne tecnologie avanzano, e si rende necessario adeguarsi ai tempi che corrono. A questo avrà pensato Papa Benedetto XVI, quando ha deciso di inaugurare il suo account personale sul famoso social network Twitter. Il nome del profilo twitter in italiano, reso noto il 3 dicembre scorso, e disponibile anche in altre lingue (tra cui l’arabo), è: @Pontifex_it. Ciò nonostante, il Papa manderà personalmente il primo messaggio su Twitter solamente dal 12 dicembre. I primi tweet risponderanno alle domande a lui indirizzate su questioni relative alla vita di fede; tali domande possono essere inviate fino al 12 dicembre a #askpontifex in pieno stile social media. Sembra che il Pontefice, in occasione di un messaggio rivolto ai giovani, abbia deciso di sfruttare i social network con lo scopo di affidare proprio ai ragazzi il compito di evangelizzazione di quello da lui definito continente digitale. Ma attenzione, non illudiamoci, poiché, come specificato più volte da diverse testate, non sarà Papa Ratzinger in persona a twittare, bensì qualche suo incaricato, visto che il

pontefice non usa computer e scrive i suoi libri ancora a mano, a matita. Insomma un canale che in realtà sarà gestito dalla Santa Sede ma con la sua approvazione.Non sono di certo mancate ironia e battute a riguardo: c’è chi già pensa alle

numerose difficoltà che il Santo Padre incontrerà dovendo limitarsi ai soli 140 caratteri disponibili, ben pochi, si dice, per riassumere un intera enciclica! Ma è da considerare anche la questione sicurezza. Il primo ostacolo sarebbe rappresentato da possibili identità fasulle, tra l’altro già presenti da tempo, ma dall’altro

anche la possibilità che qualcuno riesca a twittare a nome del Papa, diventa concreta. A questo proposito sono state prese numerose misure di sicurezza per scongiurare attacchi di hacker e sono stati elargiti consigli a non finire per la scelta della password che dovrà essere diversa per i diversi account dedicati ai vari paesi.Si tratta sicuramente di un notevole apertura della Santa Sede verso la modernità, che sicuramente avvicinerà i fedeli ed i credenti ai messaggi e ai dettami della religiosità in una maniera più immediata. Ricordiamo a tal proposito che il 12 febbraio 1931, Pio XI pronunciò il suo primo messaggio radiofonico dalla Radio Vaticana adeguandosi alle nuove tecnologie del tempo. Quindi, non è la prima volta che la Chiesa cerca di avvicinarsi ai fedeli attraverso i nuovi mezzi di comunicazione di massa. Ci auguriamo che l’iniziativa non sia banalizzata nei suoi contenuti, sia da parte di chi gestisce l’account del Pontefice, sia da parte degli utenti di twitter, che potrebbero indirizzare messaggi di ogni sorta verso il “santo profilo papale”.

M O N D O

Il Papa su Twitter: i fedeli in attesa di un “santo tweet”.

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Domenica 16 dicembre 2012

I movimenti Generazione Giovani e Zeitgeist Italia rappresentati rispettivamente da Vincenzo Russo e Vincenzo Barbato lanciano l’iniziativa “Innovazione nella Pubblica Amministrazione”. Attraverso l’introduzione di sistemi operativi Open Source negli apparati della pubblica amministrazione e nelle scuole, sostituiremo icostosi programmi, come Microsoft Windows e Office, con loro analoghi completamente gratuiti e con pari funzionalità, come ad esempio Ubuntu e OpenOffice. Secondo i promotori, l’introduzione di un sistema operativo diverso porterebbe un notevole risparmio di spesa per il comune di Casoria. Un servizio televisivo della trasmissione di RaiTre Report ha verificato che la provincia di Bolzano ha risparmiato oltre 200.000 euro l’anno, mentre l’istituto Majorana di Gela (CL), grazie all’adozione del software libero ha raddoppiato il numero di pc. Adottare sistemi operativi “liberi” permette innanzitutto di risparmiare sulla spesa di acquisto di Windows e Office, considerato il loro alto costo e

l’elevato numero di pc utilizzati negli uffici comunali e nelle scuole, e poi si potrebbero riutilizzare i vecchi computer che Windows non permette di usare a

causa delle risorse hardware richieste. Il punto che può impedire la diffusione di software libero nella Pubblica Amministrazione ruota intorno al grado di adattabilità richiesto all’utente, da dipendenti pubblici spesso impreparati e non formati. Dover apprendere e

utilizzare qualcosa di nuovo, può essere così scoraggiante che si preferisce invece continuare a spendere centinaia di euro in licenze e pacchetti Office per rimanere

nel più consueto ambiente Windows. Ci rivolgiamo al sindaco ma anche ai consiglieri “intelligenti” per portare questa idea nel consiglio comunale, la sostituzione di Windows con Linux porterebbe nelle casse del comune un bel pò di denaro. In tempo di crisi risparmiare migliaia di euro all’anno sarebbe fondamentale per la nostra città. C’e’ anche una legge che va nell’ottica della buona amministrazione, l’art. 68, 1°comma del D.Lgs. 82/2005, prevede che le pubbliche amministrazioni acquisiscano software solo a seguito di una valutazione comparativa di tipo tecnico ed economico. Tale comparazione, però, è rimasta fino a

questo momento solo sulla carta, portando all’adozione di software scadenti e costosi, compromettendo la situazione economica delle amministrazioni e la sicurezza dei dati conservati. Eppure basta poco… non dite che non vi abbiamo avvisato!

Innovazione nella Pubblica Amministrazione

P R O G E T T I

Come risparmiare senza rinunciare alla qualità nei software delle amministrazioni pubbliche.

La redazione

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Domenica 16 dicembre 2012

Benchè sia abbastanza spiacevole farlo, non posso esimermi dal rendere pubblici i pensieri, che si affastellano nella mia mente da quando Rizzoli ha fischiato la fine del match di domenica sera. Le ultime due sconfitte del Napoli, quella indolore di giovedì in Europa League e quella dolorosa di domenica sera a Milano, sponda nerazzurra, hanno un unico comune denominatore: il portiere. Cambia l’idolo polemico, Rosati giovedì, De Sanctis domenica; muta la ‘qualita’ degli errori: ‘papere’ quelle del nostro secondo, imprecisioni quelle di Morgan. Non cambia, tuttavia, la sostanza: sconfitte, in entrambi le circostanze, col Psv in casa, con l’Inter a Milano. Domenica sera, allo stadio “Meazza”, il Napoli ha anticipato il Natale di qualche settimana, regalando 2 gol e 3 punti alla squadra ambrosiana. Prestazione tutt’altro che negativa, la nostra, macchiata soltanto da due ‘orrori’ (non solo difensivi) fatali, che confermano ancora una volta un dato ormai tristemente noto: non ‘cresciamo’. Al netto della migliore composizione numerica della “rosa” bianconera, la superiorità della Juventus è tutta nella mentalità, che anima la squadra, l’allenatore (il bentornato mediatico dato a Conte, pur non volendo entrare nel merito di una questione su cui bisognerebbe scrivere tanto e troppo, è nota, per così dire, sconcertante del nostro paese), la società e l’ambiente. Il primo

regalino natalizio è confezionato al settimo minuto: corner per l’Internazionale, che con un’abile strategia manda in tilt l’intero nostro undici. Un paio di giocatori meneghini ‘scappano’ dall’area, mentre qualcun altro si ‘intrufola’: Cassano è chirurgico, e l’’intruso’ Guarin beffa tutti. Morgan incluso. È vero, le responsabilità

maggiori sono dei 10 giocatori ‘(im)mobili’. Ma il Morgan di qualche mese addietro, quel pallone, passato in uno spazio stretto tra palo e portiere, l’avrebbe preso. Il secondo omaggio per il Santo Natale verrà di lì a poco, e segue una fase dominata dai nostri undici, con un Insigne che per due volte sfiora l’eurogol, con un Napoli che crea troppo, spreca troppo, concretizza poco. L’esterno sinistro dell’undici di Stramaccioni, Pereyra, parte dalla sua “tre quarti”. È difficile definire la reazione di Maggio nella circostanza: basti dire che l’’idea’ regalo è sua. Pereyra

‘vola’ sull’out sinistro del fronte offensivo lumbard, senza trovare particolare resistenza, effettua un cross ‘banale’, verso il limite della nostra area di rigore. Zuniga potrebbe appoggiare il pallone a Morgan, potrebbe stoppare il pallone e far partire un’azione nostrana. Invece di testa lo rinvia poco fuori area, rendendolo preda di Guarin: l’’acquisto’ del regalo è fatto. Manca chi lo ‘confezioni’, il regalo: Gamberini e Morgan sono pronti! Milito riceve il pallone da Guarin, fa a sportellate con Gamberini, molle e mal posizionato, e lascia partire una rasoiata non irresistibile, che diventa tale per il nostro numero uno. Il ‘pacco’ regalo è consegnato a destinazione. Metafora che prova a metabolizzare la quantità di bile che, anche a distanza di 40 ore, continua a circolare nel nostro corpo. Nella ripresa il Napoli meriterebbe il pari, ma non va oltre la rete, rocambolesca e tragicomica, che accorcia le distanze. Sfortuna, solita imprecisione, Handanovic (l’avessimo preso noi quest’estate), il catenaccio di trapattoniana memoria (non è una critica) e Rizzoli, il simpatico arbitro di area pechinese, negano al Napoli un punticino ampiamente alla nostra portata, e strameritato. Usciamo da Milano sconfitti, non più secondi, non più ‘anti-Juve’, ma soprattutto con le solite ‘famose’ note dolenti, cui prima o poi dovremo porre rimedio. Necesse est.

Pasquale [email protected]

N A P O L I

I regali (anticipati) di Natale del Napoli

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R U B R I C A

Editoria digitale, non è tutto rose e fiori…Massimo D’auria [email protected]

Nello scorso articolo di questa rubrica abbiamo parlato dei miti da sfatare sugli ebook, in questo segnaleremo alcuni problemi che riguardano da vicino l’editoria digitale che si ripercuotono sul consumatore finale, il lettore.La questione è che questi problemi hanno un’unica fonte, quale? Gli stessi editori o almeno una parte di essi.Il primo problema degli ebook sono i cosiddetti DRM (Digital rights management), questi sono i sistemi tecnologici che usano i detentori del diritto d’autore (e di quelli a esso connessi) per amministrare ed esercitare quest’ultimo. Questo permette di rendere protetta, identificabile e tracciabile ogni opera di cui detengono i diritti.A cosa serve tutto ciò?A limitare la pirateria secondo gli editori, tuttavia pare che i risvolti negativi superino di gran lunga quelli positivi.Sì, perché si va da una forma soft di DRM come il watermark a forme decisamente più invasive.Ad esempio tramite il watermark compare il nome e la mail di chi ha acquistato l’ebook in ogni pagina, questo limita la pirateria perché ovviamente una persona ci pensa due volte prima di distribuire illegalmente un libro che contiene suoi dati sensibili. Nello stesso tempo però questa forma di protezione non è invasiva, perché permette di creare copie dell’ebook

(nel caso l’utente abbia più dispositivi) e può essere stampato nel caso si necessiti di una copia cartacea. Purtroppo molte case editrici (soprattutto le più importanti) tendono a usare DRM fortemente

invasivi che rendono l’ebook quasi un file in affitto piuttosto che acquistato. Alcuni ebook con DRM non possono essere letti su determinati dispositivi, altri permettono di caricare il file solo su un numero limitato di lettori digitali, una volta che si è superato quel numero l’ebook non è più fruibile su altri ereader.Come potete capire questo limita di molto le possibilità di chi ha acquistato legalmente l’opera che si trova dinanzi un bel po’ di paletti non graditi.Anche perché i DRM difficilmente

combattono la pirateria poiché tutti sono facilmente “perforabili”. Fortunatamente molte case editrici hanno capito la questione e stanno pubblicando i loro libri senza alcuna forma di limitante protezione.Un altro problema sono le politiche dei prezzi adottate da alcune case editrici sia grandi sia piccole, in alcuni casi un ebook costa dieci o quindi euro e circa due - tre euro in meno rispetto alla controparte cartacea. Questa politica non ha senso, perché l’ebook deve avere un prezzo decisamente più concorrenziale in quanto scevro da prezzi tipografici, nessuno chiede che venga regalato, ma una maggiore ponderatezza sarebbe gradita, perché davvero non è possibile che il prezzo di un file digitale sia quasi uguale a quello di un libro con copertina rigida per il quale l’editore ha dovuto sostenere spese di tipografia e poi di magazzino.Infine c’è la scarsa considerazione che hanno alcuni editori per gli ebook, da qui non si può che avere una scarsa qualità dell’ebook che a volte è venduto come pdf (nello scorso articolo abbiamo visto come il pdf non sia mai un ebook) o con pessime scannerizzazioni tramite OCR (optical character recognition) che presentano sempre gravi problemi di formattazione e decodifica di alcuni caratteri, inficiando l’esperienza di lettura.Insomma il lettore digitale ha ancora parte del mondo editoriale contro…

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Totò e Joe Barbieri, due figli della stessa città, due maschere che nascondono due diversi modi di regalare emozioni, due artisti che non ti stanchi mai di rive-dere: ecco, ci sia consentito il parago-ne, sebbene azzardato e forse fuori da ogni logica, ma questo è l’effetto che abbiamo provato sulla pelle e nell’a-nima, quando noi de ‘Il Domenicale di Casoria’, già presenti il 16 aprile al teatro Diana, abbiamo ritrovato l’e-leganza e la raffinatezza dello ’chan-sonnier di culto’ al jazz club Modo di Salerno, nella serata del 10 dicembre. L’atmosfera raccolta e intima della location permette di godere a piene mani del calore della voce di Joe, del-la sensibilità dei suoi testi e della leg-gerezza del suo ‘Respiro’, ma anche dei virtuosismi dei fidati compagni di viaggio, Antonio Fresa al piano, Stefano Jorio al violoncello, Giacomo Pedicini al contrabbasso e Sergio Di Natale alla bat-teria. E dire che solo un giorno prima, al Blu Note di Milano, uno dei jazz club più rinomati in Italia ma anche in Europa, il nostro Joe aveva raccolto l’ennesimo sold out, emozionando un pubblico esigen-te e competente, fino a vedersi ‘costret-to’ a concedere più volte il canonico bis.

Da brividi la versione con solo chitarra e voce di ‘Normalmente’, un brano che Je-sper Bodilsen (eccellente contrabbassista

del Bollani Danish Trio e docente al con-servatorio di Copenaghen) utilizza per il-lustrare le varie forme di armonia durante le sue lezioni. Nel corso di questa crescita esponenziale della qualità e della maturità sia dell’uomo che del poeta, Joe non ha smarrito, però, la sua proverbiale umiltà: è delizioso l’aneddoto che ci regala quando, presentando ‘Leggera’, racconta che Mina si era invaghita talmente tanto di questo

brano che aveva espresso il desiderio di interpretarla. Un sogno purtroppo che non si è concretizzato ma che ha lasciato a Joe

la soddisfazione e l’appagamento di confrontarsi telefonicamente con la tigre di Cremona. Ecco, anche que-sto è Joe Barbieri. Si corre il rischio di ripetersi ma che dire sulla versione di ‘Scusami’, una vera e propria poe-sia nata nel giro di pochi minuti, così come raccontatoci da un emozionato Joe; la stessa emozione che trasmette al pubblico in un’intensa versione de ‘La nuda verità’, accompagnato da un immenso Antonio Fresu al pianoforte ma soprattutto accompagnato dalle sue mani, che abbandonano la chitarra e si sfregano e si muovono all’uniso-no, come se parlassero e facessero da tappeto alla magia della sua voce. Sul

palco ma anche tra il pubblico, si respira un’atmosfera da serata tra vecchi amici, in cui un rilassato Joe si è potuto concedere anche un gorgheggio da perfetto neome-lodico, alla fine della sempre coinvolgen-te ‘Wanda’ di Paolo Conte. Beh, ci resta la sensazione di aver vissuto una serata da privilegiati, arricchita dalla gioia di aver ringraziato personalmente Joe, per le emo-zioni che ci ha regalato anche stavolta.

M U S I C A

Michele Della [email protected]

Il Domenicale al Modo Jazz con Joe Barbieri La classe, l’eleganza e le emozioni...

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Si sa, il Natale è di certo il periodo dell’anno che maggiormente richiede un’ importante investimento emotivo da parte di tutti. Senza dubbio è la fonte di pro-fondi disagi e di aspettative disilluse no-nostante l’aria di festa. Con l’inizio delle festività natalizie, il calendario degli im-pegni s’infittisce di scadenze imminenti ed irrevocabili eventi da organizzare. Ed è proprio in questo periodo dell’anno che, così come dichiara l’ Associazione Euro-pea Disturbi Attacchi di Panico, aumen-tano i casi di depressione, comportamen-ti compulsivi e attacchi di panico . Si è infatti potuto constatare che prima delle feste, molte persone presentano, a livel-lo sintomatologico, un contenimento di ansia e depressione che invece aumenta-no durante e dopo il periodo festivo. Lo shopping natalizio fatto di regali e dolciu-mi, può scatenare crisi d’ansia e compor-tamenti compulsivi di riempimento senza averne la minima consapevolezza. La ma-gia delle luci e dei colori legati al Natale, suscita nella fantasia di molte persone, la possibilità che tutte le frustrazioni e le problematiche di tipo psicologico possa-

no scomparire come d’incanto. Tuttavia la realtà mette in evidenza che, molte pro-blematiche critiche vengono facilmente sollecitate in periodi in cui le aspettative culturali ed ambientali sono tutte rivolte

ad emozioni e sentimenti di tipo festoso. Non è un caso che grazie a studi condotti dal Sadag (South African Depression and Anxiety Group) si è potuto constatare che le vacanze natalizie rappresentano un mo-mento fortemente destabilizzante per tut-te le persone che soffrono di un qualche disturbo mentale. I ricercatori sono giunti all’elaborazione di vere e proprie strate-gie di gestione emotiva per le “le feste

natalizie”. E’ necessario tener presente i propri limiti: I luoghi affollati e le grandi riunioni familiari possono essere stressan-ti e fonte di panico. E’ opportuno evitare di riempirsi d’impegni: E’ infatti più ade-guato scegliere solo alcune cose da fare evitando di esagerare con le “incomben-ze”. E’ utile pensare che gli eccessi non servono: Poche ore trascorse in “allegria” non valgono il progetto di crescita e di ri-strutturazione emotiva cominciato prima del periodo delle feste. Sarà indispensa-bile chiedere aiuto per le commissioni da svolgere. E’ buona abitudine non di-menticare che la salute va rispettata come in qualsiasi momento dell’anno ed una corretta gestione del benessere psicofisi-co vuol dire che non bisogna dimenticare di curarsi seguendo la propria terapia. Il nostro corpo ed i nostri comportamenti rappresentano un utile ed infallibile cam-panello d’allarme per tutto ciò che ci fa male ed una risposta chiara ed evidente per tutto ciò che ci fa bene e mai come in questo periodo è indispensabile prestare attenzione ai segnali preoccupanti che si mettono in evidenza.

A Natale puoi?R U B R I C A

Pina Savorra [email protected]

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Domenica 16 dicembre 2012

A Spazio Libero Teatro, giovedì 29 novembre è andata in scena la prima dello spettacolo “M” ovvero Morte, pièce tratta dall’omonimo testo teatrale di Woody Allen. L’adattamento di Vittorio Adinolfi, che ne cura anche la regia, è riuscito a rendere con pochi elementi in scena tutta la genialità e l’estro di Allen. La rappresentazione, che fonde teatro e cinema, si apre proprio con alcune riprese filmate in cui si vede il povero Kleiman, un anonimo impiegato, preso letteralmente da un gruppo di vigilantes, che lo coinvolgono nelle ricerche di un efferatissimo killer-maniaco, che sta seminando il terrore in città e che ha già ho colpito diverse volte. Ed ecco che, come per magia, dallo schermo fuoriescono i personaggi in carne e ossa, i quali proseguono le vicende della rappresentazione. Il sempre più disorientato Kleiman si ritrova tutto solo in strada in una strana e surreale atmosfera tra sogno e realtà, in cui si imbatte in tutta una serie di strani personaggi, che come lui sono coinvolti nella ricerca del pericoloso maniaco. Ma la differenza tra Kleiman e gli altri personaggi è quella che mentre tutti sono a conoscenza di un piano per la cattura

del maniaco, il povero impiegato ignora completamente ogni tipo di strategia da adottare. Gli incontri si succedono via via e si passa da una seducente prostituta ad un agitatissimo dottore tedesco, da uno strillone, che annuncia improbabili

notizie da prima pagina ad un strano agente di polizia. Man mano le cose cominciano a prendere sempre di più una brutta piega per Kleiman, tanto che, ad un certo punto, rischia di essere impiccato perché accusato di essere il maniaco. La rappresentazione quasi onirica della pièce è efficace grazie anche all’incalzante regia di Vittorio Adinolfi, che regala a tutta la messa in scena, ritmo, suspance e sorrisi. Bravi tutti gli attori del cast,

Nicola Guarino, anche direttore artistico del progetto, Marcello Cozzolino, Angela Rosa D’Auria, Vito Marotta, Francesco Pace, Marco D. Pesacane, che attraverso una personale caratterizzazione dei personaggi, arricchiscono ogni ruolo offrendo il proprio significativo apporto all’ottima riuscita dello spettacolo. Vittorio Adinolfi inizia la sua attività di scrittore e regista teatrale dal 1991. Nel 1993 vince il premio Tondelli per la drammaturgia. Ha scritto più di 20 testi teatrali, quasi tutti rappresentati. Collabora con alcuni registi teatrali, esponenti delle avanguardie teatrali napoletane, come Vittorio Lucariello e Mario Santella. Nel 1996 gira i suoi primi cortometraggi: “L’agonia del giorno” e “Le cose da fare”. Nel 2001, insieme ai suoi collaboratori, fa nascere la compagnia Dissolvenze Incrociate, che produce spettacoli teatrali e video. Dal 2007 gira webseries. Nel gennaio 2012, scrive e dirige una serie televisiva in 5 puntate per Quarto Canale Flegreo dal titolo “Imbroglioni!”. E nel marzo 2012, Wizard! – Book 1: The Secret war, viene selezionata tra le migliori webseries del mondo al LaWebFest 2012, di Los Angeles e vince come miglior serie drammatica.

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Eduardo [email protected]

T E A T R O

Applausi per “M” di Vittorio Adinolfi

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