Il Domenicale di Casoria del 24 giugno 2012 n.32

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Anno I - Numero 32 - 24 giugno 2012 34 NUMERI INSIEME

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Settimanale d'informazione della Città di Casoria

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2 Domenica - 24 giugno 2012

Periodico settimanale a diffusione gratuitaAnno I n. 32 - 24 giugno 2012

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 4925 del 28/09/2011

Direttore responsabile:Pasquale D’Anna

[email protected]:Sonia Tabacco

[email protected]:

Via G. Marconi,80026 Casoria (NA)

[email protected] Stampa:

Tuccillo Arti Grafiche Via dell’Indipendenza,37 80021 Afragola (NA) [email protected]

Edito da:Associazione Culturale Kasauri

Casoria (NA) [email protected]

Progetto grafico ed impaginazione:Sonia Tabacco

Questo numero è stato chiuso in redazione Giovedi 21 giugno 2012

In questo numero

pag. 2 Vignetta della settimanapag. 3 Editoriale pag. 4 Arrivederci a presto!pag. 5 Buone e meritate vacanzepag. 6 CM: al secolo Carmine Mondolapag. 7 Enzo Marinopag. 8 Aiutiamo l’Emilia pag. 9 I poveri, gli ammalati, i disoccupati.. pag.11 Comunicati Stampapag.12 Riceviamo e pubblichiamopag.13 Ricordando Paolo Borsellin pag.15 La politica sostenibilepag.16 Dalla giunta balneare alla giunta balneabilepag.17 Teatrando si crescepag.17 Asso V.I.S.

pag.19 Podismo passione donna / Lo scrittore della memoria perduta / Un corto a Berlinopag.20 Da Sulmona un amico di Casori-pag.21 Napoli (di Lucchese)pag 22 A spasso nel calciopag.23 Europei (di Vettoliere)pag.25 Anche Napoli Teatro festival va in vacanzapag.27 Animali e uomo / Mare pulito in Campania

pag.28 CattiviK

pag.29 Esami di Stato: consigli per gli

orali / I genitori hanno smesso....

pag.30 Un’Italia senza italiani / Terremoti

naturali o artificiali?

pag.31 Rubrica (di Pina Savorra)

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La vignetta della settimana

...arrivederci a settembre.!

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3Domenica - 24 giugno 2012EDITORIALE

Pasquale D’Anna [email protected]

Sempl icemente grazie…

Cala il sipario su questo anno passato insieme a voi. Il nostro anno zero!

Solitamente, in queste circostanze, ci si affida alle solite frasi fatte, ai soliti programmi e ai soliti propositi. Noi oltre i soliti auguri, ai freddi bilanci quasi preconfezionati, preferiamo farla breve, evitando discorsi lunghi e tediosi. Al di là dei traguardi raggiunti o meno siamo fieri e orgogliosi del lavoro fatto in questo primo anno di vita. Vi abbiamo tenuto compagnia - per nove lunghi mesi, per oltre trenta numeri - sempre con entusiasmo, portandovi sempre nel cuore delle notizie più importanti, più curiose, più interessanti. Abbiamo dato sfogo al nostro e al vostro sentire, scrivendo della nostra città, di attualità, di politica, di ambiente, di economia, di musica, di cinema, di arte, di calcio di sport, abbiamo dato luogo a viaggi immaginari con rubriche dal fascino antico- abbiamo segnalato ed anticipato le tendenze e fatto

divertire tantissimi con le nostre innovative vignette. Per qualcuno ( io credo per molti) siamo diventati un punto di riferimento, per altri siamo diventati un nuovo amico settimanale, per qualcuno siamo stati solo un semplice luogo di passaggio nel variegato arcipelago dell’informazione, per una sparuta minoranza, un nemico da screditare( questo chiaramente non ci toglie il sonno, anzi…). In questi mesi si sono aperti scenari per me impensati. ho conosciuto sia virtualmente che realmente persone amabili, ho stretto amicizie vere ed importanti, risposto a centinaia di mail, ma soprattutto ho lavorato con un gruppo straordinario, giovani e meno giovani che hanno dato il meglio di se stessi. Una redazione semplicemente fantastica. Si, eccomi arrivato a voi. Vi ringrazio uno ad uno per ogni settimana passata insieme, per ogni articolo che avete scritto, per ogni perplessità che mi avete trasferito, per tutte le emozioni

che avete saputo regalare. Vi abbraccio senza fare il nome di nessuno, ma comprendendovi tutti; unitamente ai contributors, all’editore, agli sponsor e a tutti quelli che a vario titolo hanno contribuito al successo del Domenicale. Il nostro desiderio in questo momento è di poter diventare per lungo tempo i vostri inseparabili compagni di viaggio da settembre in poi (quando riprenderemo le pubblicazioni) in un anno che si prospetta ricco, intenso, denso di eventi importanti. Perché se non è stato semplice far partire il giornale, credo che sarebbe a questo punto più complicato chiuderlo. Ma visto che nella vita, oltre all’informazione, c'è molto di più, il nostro vero augurio per voi, amici de il Domenicale, è un altro: che i prossimi mesi possano essere sereni, felici e stracolmi di soddisfazioni. Ci stringiamo a tutti voi in un abbraccio virtuale: di questi tempi, ce n'è bisogno.

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4 Domenica - 24 giugno 2012

Sonia Tabacco [email protected]

Arrivederci a presto!Eccoci ai saluti ed ai ringraziamenti, la festa

è terminata, almeno per adesso. Quasi mi dispiace mettere un primo punto a quest’espe-rienza eccezionale. Quando abbiamo intrapreso la nostra avventura, l’obiettivo primario era di creare un gruppo solido e collaborativo, pron-to ad ogni necessità, pronto a fare una corretta e sana informazione; a conclusione di questo primo ciclo possiamo dire di aver raggiunto e centrato l’obiettivo esaurientemente. Con que-sta mia lettera voglio cercare di fare l’unica cosa che il cuore mi spinge a fare con grande slancio emotivo, omaggiare tutte le persone che hanno collaborato con noi, che spesso ho spinto a veri “tour de force” e che, sempre, con un gran cuo-re, hanno dimostrato disponibilità, sollecitudi-ne, spirito di sacrificio e tanta tanta pazienza. In questi mesi d’intenso lavoro, ho visto slanci di una sana generazione, risvegliata, fattiva, lu-cida, matura, che ha avuto la capacità di 'scal-darmi il cuore' e che, con grande rispetto e im-menso coraggio, ha responsabilmente accettato ”QUESTA GRANDE SFIDA”. Oggi posso dire che queste persone con la loro partecipazione mi hanno fatto amare, settimana dopo settima-na sempre di più, quest’esperienza che oggetti-vamente ha sorpreso anche me per il suo suc-cesso, internamente ed esternamente ad essa nel senso di compattezza di gruppo e riscontro nella città. Tutto fin dall’inizio è stato contras-segnato da uno spirito nuovo, più leggero che è riuscito ad abolire quel grigiore che da sempre pesa sulla testa di ognuno di noi. Sì, anche gra-zie al Domenicale, e non lo dico per piaggeria ma per pura constatazione, chi aveva voltato le spalle alla città, chi faceva spallucce “là fuori” contro un contesto mortificato e demoralizza-to, chi si “accontentava” di seguire i fatti della nostra cittadina ciecamente, chi aveva ormai abbandonato l’idea che forse la realtà e le cose che ruotano intorno possono esistere in modo diverso, chi si accostava alla carta stampata locale in modo frettoloso, ha respirato a pieni polmoni l'aria fresca del cambiamento. Le per-sone che ho conosciuto e incontrato in questi mesi mi hanno arricchito moltissimo e, se non rischio di tediarvi troppo, ci terrei a ringraziar-le uno a uno. Hanno collaborato con noi perso-ne legate culturalmente ed affettivamente alla nostra Città; i contenuti degli articoli proposti di volta in volta dalla nostra Redazione, per il fatto stesso di essere formulati da persone sen-sibili, attente ed interessate, sono sempre stati pertinenti e perciò, per quanto anche personali, hanno sempre risposto alle finalità del nostro giornale : il racconto dei fatti, l’analisi oggettiva di situazioni e avvenimenti. Tanti sono stati i collaboratori (contributors inglesismo tanto

caro al Direttore) ai quali abbiamo dato una “finestra” dalla quale esplicitare le loro idee ed i loro sentimenti; persone idealmente vicine, comunque e sempre, ai temi e ai problemi della nostra comunità. La nostra speranza è di aver offerto un prodotto di qualità e sui generis, e di avere favorito, mediante la pratica comunicati-va, la crescita personale, l'arricchimento cultu-rale, il senso civico, la conoscenza e la presa di coscienza di tanti. In altre parole Il Domenicale di Casoria, come nuova realtà comunicativa, è stato uno spazio aperto al contributo di tutti coloro che hanno inteso dialogare con noi e con la città, e che, per il fatto di avere scel-to questo mezzo, implicitamente hanno inteso instaurare un rapporto dialettico (di consenso o di critica, ma comunque costruttivo) che ha il sapore della crescita collettiva e che mani-festa l’esigenza di riflettere e di migliorarsi. Il Domenicale è un giornale d’innovazione, soddisfa (questo il riscontro percepito) per va-rietà di trattazione e approfondimenti, per la nuovissima veste grafica, per il sarcasmo delle sue vignette, l’ironia nella trattazione di anno-si problemi che stingono Casoria spingendola verso un’assuefatta quotidianità. Attraverso le sue rubriche ha offerto uno spaccato della no-stra tradizione e della nostra cultura. Fluido e appassionato è stato il lavoro di storiografo di Enzo Marino, persona di raro talento e intra-prendenza, che ha accolto il nostro progetto scrivendo di curiosità storiche e culturali le-gate al territorio casoriano. Il maestro Marino ha portato alla luce con la sua rubrica quindi-cinale tradizioni e costumi che a molti erano sconosciuti e che altrove, e forse anche in un altro momento, non avrebbero avuto la giusta evidenza. Con un animo sempre giovane, con la sua ricchissima documentazione, sempre pronto alle sfide, ha condiviso una delle finalità essenziali del Domenicale: il recupero e la valo-rizzazione del patrimonio culturale popolare di Casoria (necessariamente da salvaguardare per il recupero dell’identità di un popolo), ripor-tandolo con una diversa accezione, attraverso una gettata di luce anche ironica e canzonato-ria. Non posso non elencare tutti i nostri “cam-pioni” (consentitemi il termine encomiastico) e le loro peculiarità: Cattivik (del quale non ri-veleremo mai l’identità) con la sua la causticità vivace, la precisa esposizione dei fatti di Marzia Luciano, le brillanti rubriche dedicate al Napoli di Lucchese e di Vettoliere, l’analisi calcistica di Valerio Cresci (“A Spasso nel calcio”), lo spazio dedicato agli eventi artistici di Emiliana Cresci, quello opinionistico di Gea D’Anna, Mario Ro-mano, Francesco e Domenico Pagliuca, la ru-brica teatrale e non di Eduardo Paola, la rubri-

ca legale di Gennaro Crispino, quella medica e d’impegno sociale di Pina Savorra, lo spazio dedicato alle curiosità ed alla moda di Cocò, l’attualità raccontata da Angelo Ferro (sempre attento ad inviare tante foto), Rosaria Ascolese (sempre vera nei suoi interventi), Luca Tramici (divenuto corrispondente per il Taekwondo e non solo), Maria Gentile, la rubrica di veteri-naria di Ciro Esposito: TUTTI NOSTRI FIORI ALL’OCCHIELLO. Per ultimi, ma solo perché in tanti mesi hanno occupato le primissime pagine: la raffinata analisi politica di Vincen-zo Russo ormai una certezza ed un vero talento del giornalismo locale e non solo, l’austero ma sempre vero punto di osservazione di Gianni Bianco, l’irriverente cronaca di un grande ami-co misterioso Ellecci, la grande professionalità e cultura della prof.ssa Vittoria Caso, l’impegno sociale rappresentato e testimoniato da Alberto Simonetti responsabile delle Aquile di Casoria, il punto di vista politico di Luca Scancariello, la puntuale disamina amministrativa di Pelle-grino Mazzone e di Ernesto Valiante colonne portanti insieme a Marco Capparone e tutti gli altri soci dell’Associazione Kasauri e del Do-menicale ad essa afferente. In ultimo, ma solo per motivi che capirete nelle prossime pagine perché grandissima novità del nostro giornale, merita una pagina dedicata, che però non gli renderà adeguata giustizia, la preziosa colla-borazione di Carmine Mondola, in arte CM, con la sua arte di vignettista. Spero di non aver dimenticato nessuno…Un ringraziamento par-ticolare e personale voglio rivolgerlo alla tipo-grafia Tuccillo con la quale ho collaborato con vero piacere per l’invio dei file per la stampa. Si riprende a settembre, forse qualcuno andrà via e qualcun altro entrerà in squadra, di sicuro lo spirito del Domenicale non cambierà. Rin-graziamo gli inserzionisti senza il contributo dei quali il Domenicale non potrebbe esistere; di seguito riportiamo i nomi dei collaboratori che in questi mesi hanno coadiuvato il nostro lavoro ringraziandoli calorosamente. Collaboratori:Giuseppe Pesce - Ilaria PugliaFortunato Celentino - Mariella CanosaCiccio Polizio - Rosario BoscoMichele Bruno - Michele Della GalaCristian Iorio - Enzo AmatoAldo Grassi - Lucia MaglittoFrancesco Pizzolorusso - Raffaele Nocera

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5Domenica - 24 giugno 2012

Buone e meritate vacanze…

Francesco Pagliuca [email protected]

Come tutte le belle avventure, quando si arriva ai saluti c è sempre un velo

di tristezza che segna il volto di chi hanno preso parte ad un bel viaggio. Quando mi fu chiesto di partecipare alla pubblicazione di questo giornale non credevo che il successo raggiunto nell´arco di pochi mesi avrebbe fatto di esso un punto di riferimento all´interno del dibattito culturale e politico della città. Ricordo la conferenza stampa di presentazione e le riflessioni suggerite dai presenti che devono guidare quanti partecipano e parteciperanno a questa iniziativa. L´informazione, quella libera e svincolata da interessi di ogni specie, è fondamentale in un paese democratico in cui si deve offrire ai cittadini la possibilità di informarsi e sviluppare una loro idea. Non sempre in Italia e nel mondo questo è possibile. I maggiori mainstream sono pressati delle richieste dei loro editori dietro ai quali spesso si nascondono, nemmeno tanto nell´ombra, personaggi che nutrono ambizioni politiche ed economiche, lobby

o grandi istituti di credito il cui scopo principale è quello di fare l´interesse di una ristretta minoranza. L´informazione che ne deriva è quindi spesso faziosa, parcellare e volta più a screditare un avversario o un governo, che propensa a riportare con obiettività i fatti ed eventualmente a proporre un´analisi lucida e critica degli avvenimenti. Ecco quindi che ritornando all´esperienza di collaborazione con il "Domenicale di Casoria" posso confermare che ogni volta che ho avuto l´opportunità di esprimere il mio pensiero, trattando gli argomenti più disparati, ho sempre trovato una grande apertura da parte della redazione. Con il direttore responsabile, al quale mi lega sincera stima e affetto, abbiamo sempre avuto vivaci scambi d´opinione dagli argomenti più impegnativi a quelli più frivoli. Sebbene delle differenti impostazioni culturali e politiche ci dividano su vari temi e nonostante i nostri punti di vista non sempre coincidano, sul giornale da egli diretto ho sempre trovato spazio per esporre le mie tesi, senza alcuna

censura o restrizione. E´ stata proprio questa la spinta e lo spunto per credere in questo progetto e considerarlo valido. In vista dell´anno venturo, l´impegno che bisogna porsi è quello di far si che il contributo offerto da questo settimanale continuerà nel solco fin ora tracciato garantendo a tutta la comunità, cittadini e politici, tante idee, critiche e riflessioni che vengono suggerite da chi nello scrivere è osservatore della realtà cittadina e quindi interlocutore dei nostri amministratori. Nel rispetto della cittadinanza e per il bene comune, chiunque abbia un ruolo di responsabilità istituzionale deve avvalersi di questo fondamentale supporto che è dato da iniziative come quella partita meno di un anno fa e che, dopo un periodo di meritato riposo, continuerà in futuro ad offrire un valido servizio pubblico alla città di Casoria nella speranza che tutti insieme, opinione pubblica e amministratori, collaborino per risollevare e ridare slancio alle sorti della nostra comunità.

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6 Domenica - 24 giugno 2012

Adesso comando IOsalite a bordo CAZZO!!

Dopo le dimissioni del Premier...

...siamo tutti disoccupati!

Sonia Tabacco [email protected]

Sicuramente è stato uno dei punti di forza del nostro giornale. La vignetta della settimana ha riscosso consensi unanimi e bipartisan. Al nostro, ormai famoso CM al secolo Carmine Mondola va riconosciuto il merito di essere riuscito a farsi apprezzare da subito, anche da chi delle vignette

e’ stato “protagonista”. Dal primo momento abbiamo voluto dare al nostro Ciemme la massima visibilità, la primissima pagina ci è sembrata la collocazione giusta, il giusto riconoscimento ad un caricaturista di eccezionale fattura . La caricatura più riuscita è stata, di sicuro, quella del Sindaco Carfora, a giudizio anche del compiaciuto protagonista. Assai abile nella composizione dei dialoghi Ciemme ha dimostrato di essere sempre sul pezzo, sempre caustico ed irriverente. In questo numero finale, riproponiamo con grande piacere, alcune delle sue migliori vignette, sapendo di farvi cosa gradita e ringraziando tutti voi per il palese apprezzamento che avete sempre dimostrato al nostro grande vignettista.

CM: al secolo Carmine Mondola

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7Domenica - 24 giugno 2012

E N Z O M A R I N OVIAGGI NELLA MEMORIA, VIAGGI NELL’ESTRO

IO SONO REGINACronaca di ieri

Non cercate coerenza o un filo conduttore o uno stile letterario …vi saranno negati! Questa rubrica sarà solo il passepartout tra me e voi quando io navigherò tra i miei ricordi veri o fantastici, nostrani o internazionali, sociali o spirituali.

Io sono Regina o meglio Reginella, sono figlia di Mauro di antica gente casoriana ‘e vascio ‘a Ferrovia, una famiglia che ha sempre vissuto di commer-cio, ma di buon commercio tanto da possedere diverse proprietà e di non aver mai avuto problemi economici. Mia madre è la nobildonna Filomena,

di stirpe longobarda, ultima della genia, famiglia annoverata tra i particulares che in più occasioni contribuirono a riscattare Casoria dal gioco feudale; gente col palazzo di casata fin da tempi immemorabili e con la cappella gentilizia già nella prima chiesa di San Mauro. Mio padre, un gran pezzo d’uomo, baldanzoso, fiero e testa dura era temuto e rispettato da tutti mentre mia madre, santa donna, era solo rispettata per le sue antiche origini e forse anche per la sua bontà. Quando sono nata io, i miei genitori, che già avevano avuto tre figli maschi, si guardarono negli occhi e sorrisero di piacere perché, assicurata ormai la discendenza appropriando anche i nomi giusti della casata, una femmina ci voleva proprio tra i piedi. Com’era tradizione il primo maschio prese il nome del nonno paterno Giovanni, come diretto discendente del ramo familiare, il secondo prese il nome del nonno materno Andrea, per doveroso rispetto, e il terzo, Gabriele, fu una libera scelta di mio padre per propiziare sul figlio le raffinate esperienze amatorie di D’Annunzio apprese dal signor Listone, ‘o giornalista mieza ‘a chiazza, il giornalaio accanto alla vecchia Pretura che era stato uno dei legionari di D’Annunzio nell’occupazione di Fiume nel 1919. Fui desiderata ed io nacqui, svelta svelta senza prenderla per le lunghe, dopo un giorno di patenze e una sola ora di travaglio però procurai una lacera-zione alla vagina e un ematoma alla regione anale di mia madre che dovette subire circa trenta punti “interni ed esterni” e per un mese non le fu possibile sedersi. Anch’io non fui risparmiata nella manipolazione ed ero tutta dolorante e piangevo a piena gola. La vammana non riuscendo a farmi star zitta ne con la pupatella ne con altro, disperata m’avvicinò alla mamma e quando io ebbi il suo odore e il suo tepore immediatamente mi acquietai tra lo stupore di tutti. Mio padre, che volle assistere al parto, cadde in ginocchio per stare al nostro livello e godersi, con qualche lacrima, questo nostro concerto fatto d’istinto, di singulti e d’amore. Fui, così, bene accolta! Mio padre, che aveva avuto tutto dalla vita, s’era anche un po’ imbaldanzito e nel dire: “…e anche questa è fatta!” propose di chia-marmi Regina, adducendo al fatto che ero l’unica figlia femmina e pertanto la regina della famiglia. Questa fu una sorpresa per mia madre che si preoc-cupò della tradizione e di cosa avrebbe detto la suocera. Ormai tutti s’aspettavano che mi chiamassi Rosa invece quel Reginella mise in imbarazzo tutto il parentado, tranne mio padre che, convinto del disinteresse per la tradizione della nonna, allegramente e arrogantemente mi impose il nome di Regina Maria Pia. La prima botta l’ebbi proprio quando la nonna venne a conoscermi, il giorno stesso della mia nascita. Saputo l’intenzione di mio padre e rimasta delusa trattò male tutti i presenti e, così tanto per dire qualcosa, mostrandomi agli altri esordì: “…e chi è sta sguajatella?” Poi continuò dicendo che non ero della loro “razza” perché bionda come mia madre e non bruna come mio padre e, sempre più impazzita di rabbia, che non somigliavo al figlio e, addirittura, che mia madre chissà con chi mi aveva concepito. Bastarono poche maledette parole dette da una madre ad un figlio in un momento di rabbia e con la presenza di comari e comarelle per far scoppiare le maldicenze e così si sparse per tutta Casoria la voce che io non fossi la legittima figlia di mio padre. Nessuno ci credeva ma tutti ci spettegolavano! Nonna Rosina, donna altera, formatasi alla dura vita rurale, allenata alle piccole beghe paesane e nota perché non lasciava mai una questione in sospeso, contrariamente a quanto sosteneva mio padre, ci teneva, e come, a dare il suo nome alla prima nipote del suo primo figlio maschio come richiedeva la tradizione. Sentendosi esclusa dalle vicende e dal gioco familiare non mi volle riconoscere e tentò di delegittimarmi in tutti i modi. Per lei era una questione di principio e di rispetto! Era venuto meno il riguardo verso chi aveva generato la stirpe e questo la sviliva di prestigio e di valore agli occhi dei paesani. Quanto più mio padre cercava di dare spiegazioni tanto più lei inveiva, con particolari assurdi ed infamanti, su di me e mia madre. Era terribile, era pericolosa, era impazzita. Io col tempo incomincia a temerla, mia madre ad odiarla e mio padre a …rodersi il fegato. Intanto mio padre, proprio nel periodo del mio concepimento aveva avuto una breve défaillance sessuale dovuta, probabilmente, allo stress per il troppo lavoro o all’età che avanzava ma che a quei tempi non si giustificava. Un uomo con tali problemi non era un uomo virile anzi non era affatto un uomo. Non c’erano scusanti, non c’erano mezzi termini, si screditava e basta! Fino alla gogna!Al medico amico non fu detto niente proprio per non rischiare il pettegolezzo tra i compagni di tavolata e neanche in confessione fu fatta parola per evitare galoppanti “voci di popolo” e conseguente perdita di reputazione. Rimase, saggiamente, un segreto tra lui e mia madre. Così, superato il periodo di difficoltà e con la mia nascita, il suo inconscio stava quasi per rimuovere l’episodio quando, percosso dalle ingiurie della nonna, gli ritornò in mente innescando una serie di ragionamenti assurdi pescati nell’offuscamento che, inesorabilmente, il tempo lascia sulla verità. La défaillance, alcuni viaggi di mio padre, il mio concepimento inaspettato, qualche litigio per futili motivi, alcune allusioni scherzose di amici, delle coin-cidenze ambigue e perfino gli opportuni silenzi e la discrezione di mia madre, catalizzate dalle malvagie istigazioni della nonna, furono gli elementi che innescarono un meccanismo perverso in mio padre che incominciò a vacillare nella sua sicurezza e a mettere fuori tutte la sua fragilità. Esplose in una assurda e violenta gelosia. È inimmaginabile quanto male possano fare le insinuazioni di una madre e il valore che esse possono assumere in un contesto di convenzioni rigide ma frangibili del mondo rurale del nostro sud di primo novecento. Sono come la deflagrazione di un frag9, il botto rintrona ma poi sono le schegge impazzite a devastare. Dovette intervenire il nonno che, per la prima volta in vita sua, la domò a suon di cinghiate e diffuse la voce che non stava bene con la testa. Comunque, fu la bontà di mia madre ad avere il sopravvento su tutto e tutti, la nonna finì di sparlare solo dopo infiniti giuramenti di procreare un’altra figlia femmina per darle il suo nome. Mio padre che, pur riprendendosi dalla crisi e più che convinto dell’onestà della moglie, quando pensava alle insinuazioni della nonna qualche dubbio gli ritornava sempre. Comunque perse l’entusiasmo per la regina della famiglia e la voglia di farmi le coccole, ma insieme a questo perse anche l’arroganza e iniziò un percorso di riflessioni e di comportamenti che lo avviarono verso un agire più attento. Rimase ferito nell’anima ma divenne più saggio. Mentre io che non ci azzeccavo proprio niente in queste stupide storie, pur vivendo serenamente l’inno-cenza dei miei primi anni di vita, rimasi Regina senza più trono e infamata per tutta la vita.

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8 Domenica - 24 giugno 2012SOCIALE

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Il 29 maggio una scossa di magnitudo 5,8 colpisce la provincia di Modena. Seguono diverse repliche, alcune di forte entità, che inte-

ressano anche località in provincia di Reggio Emilia, Mantova e Ro-vigo. Per queste province è dichiarato lo stato di emergenza. Dopo questa serie di eventi anche le Associa-zioni di Volontariato si sono mobilitate per raccogliere generi di prima neces-sita’ non deperibili. La sede di Casoria dell’Organizzazione Nazionale Volonta-ri di Protezione Civile “Le Aquile”, si e attivata anch’essa ed, in stretta collabo-razione con le Associazioni, Folgore, Il Tricolore, Base Puma, Le Aquile Vome-ro, Airone G.E.V. e C.R.I. Casoria, ha raccolto e continua a raccogliere beni di prima necessità, presso la sua sede ed all’esterno di supermercati. L’impegno profuso da tutti I volontari e’ immenso, tutti si stanno attivando invitando a col-laborare anche con un contributo mini-mo. Ci rendiamo conto del momento di crisi economica che vive il nostro Paese, ma, in questo momento, è necessario anche pensare a coloro necessita anche di un semplice pacco di fazzolettini. “Non si deve necessariamente consegnare tanto materiale, anche un pacco

di bicchieri di carta o piatti sono fondamentali”, ci dice Umberto Si-monetti Presidente della locale sede “Le Aquile” che ringrazia quanti hanno aderito e continuano a raccogliere questi beni. “Siamo in con-tatto con altre Associazioni di Volontariato di Protezione Civile della

Campania che hanno organiz-zato raccolte presso le proprie sedi per unificare quanto rac-colto e ridurre al minimo i costi di trasferimento. Il Volontariato di Protezione Civile agisce sem-pre in un’ottica di collaborazione e condivisione al di la’ di nomi e simboli e’ accomunato da un solo valore morale, la condivi-sione e soprattutto opera sotto il logo della Protezione Civile Na-zionale” – conclude Simonetti.La Raccolta continua presso la sede delle Aquile sita in Via Gio-vanni Giolitti, 59, dale ore 09,00

alle 13,00 e dale 16,30 alle 19,30, per Contatti: Simonetti Umberto 3939718371

Aiutiamo l ’Emi l ia

Alberto Simonetti [email protected]

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9Domenica - 24 giugno 2012

I poveri , g l i ammalati , i d isoccupati . Non possiamo

ignorarl i

Vincenzo Russo [email protected]

<<Il futuro non appartiene a coloro che si ac-contentano dell’oggi, che sono apatici verso i problemi comuni e verso il prossimo, timidi e paurosi di fronte alle nuove idee e ai proget-ti audaci. Apparterrà piuttosto a coloro che sanno mescolare passioni, ragione e coraggio impegnandosi personalmente negli ideali e nelle grandi iniziative della società america-na. Apparterrà a coloro che capiscono che la saggezza può nascere soltanto dal cozzo delle idee contrastanti, dall’espressione appassio-nata di convinzioni profonde e avverse.>> Robert Kennedy era l’unico che sapeva par-lare ai giovani e alla gente con linguaggi sem-plici, e con queste parole si rivolse agli stu-denti di Berkeley nel 1966 mentre nel mondo era in atto una vera trasformazione e una nuova stagione di rinnovamento. Pensando a lui appare evidente l’insuccesso dei nostri politici. Siedono in Parlamento, nei consigli regionali e provinciali, ma non riescono ad accogliere le istanze dei cittadini, sono fissi sul pensiero dei loro lauti compensi. I politici di Casoria da trenta anni hanno portato nella nostra città solo disillusione, diffidenza, ran-core, rassegnazione, impotenza, sempre loro, sempre gli stessi, che girano e rigirano in vari partiti ma che stanno sempre li, ai posti di

potere. Quelli che non riescono a guardare oltre al proprio naso, che non si accorgo-no della povertà che ci cammina accanto: i poveri, gli ammalati, i disoccupati, i vecchi, quelli senza casa o con fitti impossibili. I politici si rinchiudono in se stessi, barricati

dietro le difese del loro benessere, con i loro privilegi non riescono o forse non vedono il mondo che li circonda. Accanto a voi c’e’ sofferenza, rassegnazione, paura del futuro. Il vostro compito è difficile ma dovete provare a dare risposte, soluzioni a chi soffre, dovete asciugare le lacrime di chi la notte non riesce a dormire o dare un pezzo di pane per chi non ne ha. Dovete offrire un lenzuolo per chi la notte vive in strada, dovete offrire la spe-

ranza anche piccola a chi rassegnato vive nel-la disperazione. Tutta questa gente, anche se ci da noia, non possiamo ignorarla. Risposte le attendiamo dai parlamentari Nespoli e Ca-stiello, assenti, troppo lontani dai reali pro-blemi della gente. Camminate in mezzo alla gente, parlate, discutete con loro, è facile farsi vedere solo nei convegni o alle processioni dei Santi. Risposte le attendiamo anche dal consigliere regionale Nocera e dal Sindaco Carfora, vi abbiamo affidato le nostre sorti, non dimenticatevi dei nostri bisogni. Voglia-mo una politica diversa, i cittadini Casoria-ni hanno bisogno di riprendersi il potere di decidere della propria vita, come individui e come collettività, per difendere la libertà ci-vile ed economica da ogni condizionamento imposto dalla presenza dominante di quei politici che, da anni, elezione dopo elezione, occupano ogni aspetto delle istituzioni per perpetuare i privilegi di pochi, piuttosto che realizzare il bene comune. Spero che gli uo-mini della politica possano ritrovare il pro-prio ruolo e mettersi finalmente a disposizio-ne della propria comunità, seguendo la via dell’innovazione, capace di sostenere le sfide e le ambizioni di una città che vuole crescere. A presto cari lettori…

ATTUALITA’

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11Domenica - 24 giugno 2012

Ogni volta che un bambinoPrende a calci qualcosa per stradaLì ricomincia la storia del calcio Jorge Luis Borges

In f in dei conti il calcio è fantasia,un cartone animato

per adulti.

TORNEO DI CALCIO A 5 APERTO A TUTTI I RAGAZZI E LE RAGAZZE DI CASORIA DAI 16 AI 29 ANNI

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LUNEDI’ - MERCOLEDI’ - VENERDI’ DALLE 9.00 ALLE 13.00MERCOLEDI’ - GIOVEDI’ (POMERIGGIO) DALLE 16.00 ALLE 18.30

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GRATUITOSERVE SOLO IL TUO TALENTO!

Il Coordinatore del Forum Dott. Pasquale Lucchese

L’Assessore alla GioventùDott.ssa Luisa Marro

Il SindacoDott. Vincenzo Carfora

10:30 Cultura motrice! al

Teatro Ateneo con FRANCESCO VERDUCCI ViceResponsabile

Nazionale Cultura PD

12:00 Visita al CAM19:00 candidati segreteria

provinciale PD Napoli

20:00 Tina Femiano

20:45 Spettacolo di balletto del

Centro Ariota Danza

10-12: Animazione per i bambini in villa

11:00 “Politiche giovanili” dibattito a cura dei

Giovani Democratici

19:00 Concludono PASQUALE AMOROSO segretario

cittadino PD ANDREA COZZOLINO europarlamentare PD

19:30Musica popolare con Peppe De Luca e Angelo Mosca

VILLA COMUNALE Via Pio XII

Casoria

La Terra è più nobile del mondo che le abbiamo costruito sopra.( John Boynton Priestley)

Il pensiero ambientalista non è un fenomeno religioso, ma il

risultato della ricercascientifica non asservita alle

potenze dominanti.(Piero Bevilacqua)

Forum del la GioventùCITTA’DI CASORIA

P R E S E N TA

" PULISCI LA TUA CITTA’ !!! "Se sei un giovane di Casoria, e vuoi contribuire a pulire la tua città, puoi farlo ora!!!!

Partecipa all’iniziativa organizzata dal Forum della Gioventù della Città di Casoria e pulisci

insieme a noi un’area della nostra Città.

Sabato 30 Giugno 2012, dalle ore 9,00, il Forum della Gioventù si impegnerà nella restituzione

del decoro all’area di P.zza S. Paolo.

Nei prossimi mesi l’azione continuerà su altre aree della nostra città.

Nel corso dell’iniziativa verrà distribuito materiale informativo per sensibilizzare i cittadini al rispetto

del verde pubblico e delle strade della Città di Casoria, nonché trovare una soluzione per il problema

del randagismo.

Il Forum della Gioventù della Città di Casoria abbraccia la doppia tematica ambientalista - animalista!

Per ricevere ulteriori informazioni sull’iniziativa puoi rivolgerti agli sportelli dell’ufficio Informagiovani di Casoria

sito in Via De Gasperi, 25 (adiacente P.zza S. Paolo) nei giorni sottoindicati:

Lunedì (dalle 9.00 alle 13.30); Mercoledì (dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 18.30); Venerdì (dalle 9.00 alle

13.30)

Colui che rispettasalva la terra e non lapadroneggia né l’assoggetta.(M. Heidegger)

Abbiamo la terra non in eredità

dai genitori ma in affitto dai figli.

(Proverbio indiano)

Sta

mp

a:t

ipo

gra

fia

ca

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be

ro.i

t

Il Coordinatore del Forum Dott. Pasquale Lucchese

L’Assessore alla GioventùDott.ssa Luisa Marro

Il SindacoDott. Vincenzo Carfora

E’ nata <<IdeaCampania>>, l’associazione fondata dal Consigliere regionale

Giuseppe Maisto del gruppo federato “Caldoro Presidente”. È un ulteriore

strumento di crescita della democrazia rappresentata e partecipata. Tale

associazione sostiene in maniera convinta il Presidente della Regione Caldoro, che

era presente al battesimo tenutosi all’Hotel Ramada di Napoli. Erano altresì presenti

il Sindaco di Casoria Enzo Carfora, l’ex Sindaco di Cardito Peppe Barra e il Consigliere

Comunale di Afragola Aniello Silvestro.

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12 Domenica - 24 giugno 2012

ESIGENZA DI RETTIFICA DI LUISA MARROIn merito all´intervista al Sindaco Vincenzo Carfora pubblicata su "Il Domenicale di Casoria" del 17 giugno 2012, alla affermazione che l´Assessorato di mia competenza abbia utilizzato fondi pubblici come contributi ad Associazioni, Enti vari, etc..., per un ammontare stratosferico di 200.000 euro, cifra destinata addirittura al raddoppio, la sottoscritta Assessore Luisa Marro intende, in ossequio alle buone regole sulla trasparenza e nonché in difesa della sua reputazione e professionalità , far conoscere alla cittadinanza tutta la pura e semplice verità sullo stato dei fatti. Allo scopo invia la rendicontazione ufficiale dei vari contributi concessi alle associazioni dal momento del suo insediamento ad oggi. Si evince chiaramente che le cifre sono lontanissime da quelle menzionate nell´ intervista al Sindaco di Casoria. Tutti i contributi sono stati concessi tramite passaggio in Giunta Comunale che ha dato sempre in maniera partecipata il suo assenso costatandone la congruità economica e la valenza civile, sociale e culturale.

RISPOSTA DI PASQUALE D’ANNA: Cara Assessore Marro,conosco bene le buone regole della trasparenza e soprattutto del pluralismo ( regole che però venivano disattese da lei quando avevamo ruoli diversi). Quelli citati, sono per me, valori che hanno fissa dimora all'interno del Do-menicale. Ho accettato di buon grado di pubblicare la sua lettera non per certificare una mia manchevolezza (perchè si trattava di una domanda all'interno di un'intervi-sta, che dava la possibilità all'interlocutore di smentire,così com’ è avvenuto), ma per rispettare quei valori sopracitati. Tuttavia, devo rilevare (dalle determine che sono in nostro possesso) che le risorse impegnate da settembre 2011 ad aprile 2012 dal suo settore di competenza ammontano a circa 150.00,00 Euro. Restiamo perplessi rispetto all'operato dei Dirigenti dell'Ente (ancora loro), che ignorano, o fanno finta di ignorare che l'art. 6 comma 9 della legge 122/10 ( supportato dalla giurisprudenza contabile) prevede per gli Enti locali, il divieto di effettuare spese di sponsorizzazioni a decorrere dall'anno 2011. Non è solo il nostro giornale a denunciare questo spre-co, siamo in evidente buona compagnia; la stampa locale, i consiglieri comunali, le associazioni di categoria e i sindacati, e non ultimi, alcuni assessori e consiglieri di maggioranza - tutti concordi nelle valutazioni espresse dal nostro giornale in merito allo spinoso conflitto tra sponsorizzazioni, contributi e progetti.. A tal riguardo, la delibera di giunta n°61 del 15/09/2011 non aveva copertura di spesa e la delibera di giunta n°40 del 27/03/2012 era della stessa famiglia. Rispettando in pieno i principi ai quali ci ispiriamo, inviteremo l'Assessore Marro, appena riprenderemo le pubbli-cazioni a concederci un'intervista - nella quale,magari il confronto sarà più serrato ma sempre ispirato ai principi di correttezza che animano il nostro settimanale.

Elenco Contributi erogati ad Associazione da Giugno 2011 ad oggi 1. Delibera di G.C. N. 53 del del 08/09/2011 contributo asso-ciazione Socio- culturale "E. Berlinguer per la manifestazione "Per Ricordare - Casoria in cammino contro ogni forma di illegalità" € 600,00 LIQUIDATA SI RENDICONTAZIONE2. Delibera di G.C. N. 61 del 15/09/2011 CAM Concessione contributo € 20.000,003. Delibera di G.C. n. 140 del 27/12/2011 Contributo Oratorio San Giustino per aula multimediale € 1.500,00 LIQUIDATA SI RENDICONTAZIONE4. Delibera di G.C. n. 141 del 27/12/2011 Contributo Associa-zione Culturale "Cantate Domino" € 600,00 LIQUIDATA SI RENDICONTAZIONE5. Delibera di G.C. n. 142 del 27/12/2011 Contributo Parroc-chia San Mauro per realizzazione presepe Vivente € 3.000,00 LIQUIDATA SI RENDICONTAZIONE 6. Delibera di G.C. n. 144 del 27/12/2011 Contributo alla ASD Podistica Casoria €1.000,007. Delibera di G.C. n. 145 del 27/12/2011 Contributo USB di Base per 1^ edizione mercatino multietnico € 600,00 LIQUI-DATA SI RENDICONTAZIONE8. Delibera di G.C. n. 26 del 06/03/2012 Contributo Asso-ciazione caritasineconditio per 16^ marcia ludoviciana € 4.000,00 LIQUIDATA SI RENDICONTAZIONE 9. Delibera di G.C. n.38 del 20/03/2012 Contributo alla A.D. scacchistica San Benedetto per Torneo provinciale Juniores under 16 € 400,00 NON LIQUIDATA10. delibera di G.C. n. 40 del 27/03/2012 Contributo alla As-sociazione RoyalMusica di Casoria per 3° edizione Musica-soria Festival € 8.000,00 LIQUIDATO € 4.000,00 SI RENDI-CONTAZIONE11. Delibera di G.C. n. 47 del 17/04/2012 Contributo ASD po-distica per giornata dello sport € 500,00 NON LIQUIDATA12. Delibera di G.C. n. 60 del 17/05/2012 Contributo GS cicli sport € 1.500,00 NON LIQUIDATA13. Delibera di G.C. n. 61 del 17/05/2012 Contributo Chie-sa S. M Francesca delle Cinque Piaghe per festival canoro dei giovani della cittadella "Stelle emergenti" € 1.500,00 NON LI-QUIDATATotale € 43.200,00

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13Domenica - 24 giugno 2012EVENTI

Luca Scancariello

RICORDANDO PAOLO BORSELLINO

Ultima iniziativa dell’anno, prima di spegnere i motori per una meritata,

quanto necessaria, pausa estiva.Lunedì 23 Luglio, la comunità militante di “Assalto al Futuro”, unitamente all’associazione “Alleanza per Casoria - Circolo Paolo Borsellino” ed alla Giovane Italia Casoria ricorderà, come da 19 anni accade, il 20° anniversario della strage di via D’Amelio.Non ancora certa la location della commemorazione; sicura, invece la partecipazione della nostra amica di sempre, Giorgia Meloni. Sarà un’occasione per ricordare a noi stessi ed ai tanti che parteciperanno all’evento, le vere ragioni per le quali è partita la nostra avventura politica. Non è un caso, infatti, che la nostra comunità in autunno festeggerà il suo 20° anno di attività.La presenza di Giorgia alla manifestazione del 23 Luglio, non è figlia di una scelta casuale; ma piuttosto della voglia di cimentarsi, insieme con lei, in una battaglia difficile, ma non impossibile. La necessità di ridare slancio alla nostra parte politica; la voglia di cambiare un partito che così com’è non è più accettabile; l’indispensabilità di dare una nuova credibilità al sistema

politico, ci hanno spinti convintamente in questa difficile avventura. Certamente, il ricordo del giudice Borsellino, rappresenterà il modo migliore per congedarci, per alcune settimane, dall’attività politica, anche se quest’anno pare proprio che le vacanze saranno molto, molto ridotte. Tanti gli appuntamenti all’orizzonte; si preannuncia un autunno politicamente caldo, sia a livello nazionale che cittadino, e la nostra comunità ha piena consapevolezza dell’importante ruolo che essa avrà nelle prossime importanti scadenze. L’evento del 23 Luglio sarà anche l’occasione per presentare alla città il libro della stessa Meloni, “Noi Crediamo”. Quale occasione migliore per affermare con forza che Noi vogliamo continuare a credere in una politica che rinunci ai privilegi (troppo contrastanti con le difficoltà dell’attuale) e che si ponga con onestà al servizio della collettività? Insomma, il 23 Luglio sarà proprio una bella giornata. Ci auguriamo che la manifestazione possa aver luogo presso la Biblioteca comunale, luogo che avremmo tanto voluto ricordasse in maniera permanente i giudici Falcone e Borsellino. Sarebbe davvero bello poter celebrare un evento, a cui siamo profondamente legati, in uno spazio per la creazione del quale tanto

ci siamo prodigati, e nel quale tanto abbiamo creduto. Senza voler minimante commentare la denominazione ad essa data, che ricorda un uomo, don Maurino Piscopo (da tanti, me compreso, amato e ricordato quale esempio di vita), in una città pochi anni fa sciolta per infiltrazioni mafiose, sarebbe stato proprio un bel messaggio , dedicare il plesso bibliotecario ai magistrati tragicamente assassinati.Ad ogni buon conto, ciò che importa è il fatto che , dopo tanti anni, la nostra città ha la sua biblioteca comunale. Infine, un doveroso e giusto ringraziamento al direttore di questo giornale l’amico fraterno Pasquale D’ Anna. Ero scettico all’inizio di questo percorso collaborativo; invece, a distanza di tre mesi, debbo sinceramente dire che assoluta è stata la libertà di pensiero e di opinione garantita, a prescindere dalla delicatezza delle questioni trattate. Orgoglioso di far parte della squadra, felice di aver iniziato questa bella avventura.Buone vacanze anche a te caro Pasquale, con l’impegno di rivederci a settembre con la stessa Rabbia e l’ Amore di sempre per la nostra città. Buona domenica e buona vacanze a tutti.

“ I l vero amore consiste nel l ’amare c iò che non c i p iace per poter lo cambiare” - P.Borsel l ino

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Domenica - 24 giugno 2012

Page 15: Il Domenicale di Casoria del 24 giugno 2012 n.32

15Domenica - 24 giugno 2012POLITICA

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Del D.P.R. 462/01 ad effettuare verifiche periodiche e straordinarie impianti elettrici di messa a terra ed impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (vedi D.lgs. 81/08);

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LA POLITICA SOSTENIBILE“di Massimo Iodice”

E’ oramai trascorso più di un anno dall’insedia-mento del Sindaco Carfora e della sua Ammi-

nistrazione, ma segnali di rivoluzione e ripresa per la nostra amata Casoria non se ne vede nemmeno l’ombra. Continuiamo ad assistere a battaglie di manifesti pubblici dai toni brutali promosse dai partiti della stessa maggioranza presentatasi alla Città come alternativa di governo. La coalizione (PD - API –FLI – IDV - Noi d’Arpino) è misera-mente implosa. Evidenziare l’incapacità politica – amministrativa di questa maggioranza, è cosa facile, ma è come se si volesse sparare sulla Cro-ce Rossa. Il dato politico inequivocabile è riferito unicamente al Centro-Sinistra. I due partiti che dovevano essere guida della coalizione, si insulta-no reciprocamente su temi che dovrebbero essere comuni ad ogni uomo di governo ravveduto. Il PD si spacca ed in nome di non si sa che cosa intraprende una spietata lotta intestina tra i Con-siglieri eletti e gli Assessori nominati in Giunta, certamente tutto questo non crediamo si stia fa-cendo per il bene della la Città. E’ chiaro dunque, che la maggioranza guidata dal Sindaco Carfora fin dall’inizio non ha avuto nessun motivo poli-tico serio per stare insieme. L’unico obiettivo che hanno avuto è stato quello di voler battere il “ne-mico” di turno, logica usata negli ultimi anni da quella SINISTRA che da un lato si erge a paladino del rinnovamento e della legalità e dall’altro igno-ra di aver governato per oltre dieci anni in modo ambiguo fino a causare un vero e proprio flop de-mocratico che tutti ricordano… Si sono impegnati a litigare solo per dirigen-ti da nominare, incarichi da elargire e Assessori da rinominare, battaglie queste personali che di politica vera non hanno nulla a che vedere. In quest’anno non si è mai discusso di come far ri-

partire la Città con idee e proposte.La nostra è un’analisi di fatti accaduti e reiterati, che prima da cittadini e poi da amministratori di minoranza ci induce ad evocare il titolo di una famosa canzone: “Non vi reggo più ”. Oggi i citta-dini sono stanchi della politica delle chiacchiere e delle contrapposizione di potere. E’ possibile che non ci si accorga di tutto questo? Con lo spirito che ci ha sempre contraddistinto, ossia quello di proporre e non imporre, abbiamo (Massimo Iodice, Nando Mosca, Orlando Espo-sito) qualche giorno fa protocollato, una serie di misure che riteniamo possano sostenere in ma-niera reale le famiglie, gli imprenditori, i profes-sionisti e l’intera Azienda Comune.In breve sintesi: Per le famiglie riteniamo necessario avere a livel-lo Comunale uno strumento giuridico program-matico denominato “Agenzia per la Famiglia” che operi per lo sviluppo delle politiche tariffarie e fiscali con un’ ottica a misura di famiglia. Tale azione coincide con l’attuazione di un quoziente innovativo, cosiddetto QUOZIENTE FAMILIA-RE che rappresenta un vero sostegno al reddito. Se introdotto, questo quoziente che PROPONIA-MO consente di dividere il reddito per il numero dei componenti.Attualmente in Italia, l’imposta sul reddito vie-ne applicata all’insieme degli utili e dei redditi dei membri della famiglia fiscale (composta dal contribuente stesso, dal coniuge, figli minorenni e persone invalide conviventi). Con il quoziente familiare, le quote vengono rideterminate in rela-zione al proprio ruolo e ai carichi di famiglia, ri-modulando la tariffazione dei servizi e dei sistemi contributivi di sostegno alla famiglia. Per le nuove attività economiche, PROPONIA-

MO l’esonero per N. 3 (tre) annualità dal paga-mento delle seguenti tasse: TARSU / TOSAP. Per i giovani Casoriani che intendono avviare un’attività professionale autonoma, PROPONIA-MO di stanziare nel prossimo bilancio previsio-nale una somma tesa all’istituzione di un fondo di garanzia da erogare sotto forma di Prestito d’o-nore.PROPONIAMO la vendita del patrimonio co-munale per reperire le risorse necessarie per la riqualificazione urbana della Città.PROPONIAMO in indirizzo al nuovo federali-smo, una equa politica delle Entrate maggior-mente incisiva nei confronti del fenomeno evasi-vo ed elusivo dell’imposizione fiscale. PROPONIAMO di ammodernare la struttura or-ganizzativa del Comune rimodulando i settori ed i servizi con la conseguente riduzione dei centri di costo. Stanziare inoltre, un fondo per la forma-zione dei dipendenti comunali che sono il capita-le umano dell’Azienda Comune.PROPONIAMO di istituire un ufficio di piano che si occupi esclusivamente del reperimento dei fondi regionali e comunitari.PROPONIAMO di istituire con fondi di bilancio il servizio trasporto interno, che possa collegare finalmente il centro della Città con Arpino. Bisogna, intervenire fortemente sulla riduzione e l’eliminazione della spesa pubblica improduttiva come ad esempio contributi per manifestazioni inutili e che non danno nessun impulso alla no-stra comunità. Queste somme devono essere de-stinate al sostegno delle famiglie.Il bisogno è quello del fare e non del parlare o peggio ancora dell’inutile mormorare.

SOSTENIAMO CASORIA!

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16 Domenica - 24 giugno 2012

Dalla giunta balneare alla giunta balneabilePOLITICA

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S E R V I Z I O N O T T U R N O P E R M A N E N T E E A P E R T O T U T T I I F E S T I V I I N F R A S E T T I M A N A L I

A P E R TA 2 4 O R E S U 2 4

Gianni Bianco [email protected]

Il termine Governo balneare nacque negli anni 70’ per

definire un Presidente del Consiglio e i ministri scelti quasi per caso, in momenti di crisi, con l’unico scopo di tamponare l’emergenza o qualche mal di pancia dei partiti al governo o delle annesse correnti. L’impressione che ha destato la giunta Carfora dall’insediamento a oggi è di estrema precarietà, una giunta balneare. Motivo? Le scelte amministrative hanno giocato un ruolo importante, ma soprattutto la trasformazione nel tempo di una maggioranza di centrosinistra a minoranza + due di centrodestra attuale, con l’adesione convinta dei consiglieri Stefano Ferrara e Cerbone, diventa oggi determinante. Se la matematica non è un'opinione quindi siamo a tredici voti, numero da terapia intensiva per la politica cittadina, comunque soddisfacente per Casillo a mandare avanti la baracca e far votare in progressione: debiti fuori bilancio e Puc. L’attuale maggioranza di centrodestra dovrebbe creare qualche imbarazzo agli esponenti dell’Idv locale, nel dettaglio sono degni di nota gli epiteti e le arringhe che dagli scranni della minoranza l’allora consigliere avv. Raffaele Bene, lanciava verso l’allora sindaco, oggi fedele alleato Stefano Ferrara. Parole svolazzate via nel dimenticatoio della mediocrità e dell’ipocrisia. Sono passati dodici mesi, ne abbiamo viste davvero di tutti i colori. La nomina dei dirigenti con un atto monocratico del sindaco, il primo consiglio comunale disertato dalla minoranza e presieduto da un Consiglieri dell’Api, Orsino Esposito, con una chiara incompatibilità e oggetto di un’interrogazione a firma del primo dei non eletti Enzo Infante (?!?), sono stati due momenti sicuramente determinanti, che hanno condizionato e non poco il cammino politico, insieme alla vera sorpresa, per tutti, la presenza in giunta del sen. Tommaso Casillo. A distanza di un anno dobbiamo riconoscere all’ex senatore, alla sua esperienza politica, alle riconosciute capacità, alle intuizioni e soprattutto alle doti di equilibrismo, il record di aver prodotto più danni

che soluzioni alla maggioranza, di centrosinistra allora, di centrodestra oggi. La cosa davvero bizzarra in questo lungo anno è il silenzio dei partiti alleati. Con Noi di Arpino e Fli, l’Idv non mostra reazioni alla dittatura mediatica e politica dell’Api (Alleanza per l’inciucio), anzi, assessori e consiglieri dei partiti alleati, sono i più esagitati nell’applaudire gli interventi alle Kermesse condotte dall’ass. Marro, moderate dal sindaco Carfora, interpretate dal sen. Casillo. Solo per dovere di cronaca bisogna escludere dalla claque i consiglieri del Pd Balsamo, Fuccio, Laezza e Marigliano, entrati in dissenso sin dai primi giorni e oggi fuori dalla maggioranza. A

distanza di un anno dall’insediamento a sindaco, il dott. Enzo Carfora concede un’intervista dalle pagine del Domenicale al direttore Pasquale D’Anna domenica 17 giugno. Lasciando ai posteri l’interpretazione delle altre risposte, una su tutte è degna di nota e riguarda la volontà, più volte espressa dal sindaco, di staccare la spina nel caso in cui il Pd, maggiore partito italiano oggi, avesse lasciato la maggioranza a Casoria. Il sindaco risponde: “Io intendo amministrare Casoria al meglio delle mie possibilità, con l’onestà, la rettitudine e la perseveranza che mi appartengono, ciò fino a quando ce ne saranno le condizioni”. Una domanda forse è sfuggita al direttore Pasquale D’Anna: “Quali sono le

condizioni che invece dovrebbero determinare le dimissioni“? La propongo quale undicesima domanda, da aggiungere alle precedenti dieci che ho posto al sindaco da queste pagine e alle quali non ho ricevuto risposte. Andiamo con ordine comunque riflettendo seriamente e con una certa preoccupazione su tre parole espresse dal sindaco: Onestà. Aver utilizzato lo slogan “Il vento sta cambiando” di Pisapia e De Magistris a Casoria e aver eseguito una strambata a destra, con l’accoglienza in maggioranza dell’ex sindaco del centrodestra e candidato del Pdl Stefano Ferrara, certo non la può definirla un’azione onesta verso gli elettori del centrosinistra, sindaco! Rettitudine.

Una qualità che appartiene ai padri di famiglia che immaginano di educare i propri figli alla coerenza e ai valori di lealtà, ma le inopportune dichiarazioni per il sostegno da infiltrata Rosa Sosio dell’Api (a dire del sindaco), eletta nel Pd, non rappresentano certo un esempio di rettitudine, al di là del buon senso e del buon gusto, sindaco! Perseveranza. Il termine lo reputo improprio. Forse “per asservanza” sarebbe stato più appropriato e in linea con l’atteggiamento mostrato dal sindaco. La cosa preoccupa e non poco. L’’approssimarsi dell’estate propone in città periodi poco felici per le scelte amministrative, sempre disponibili a “cementificare” rapporti, vecchi e

nuovi! Al peggio in politica non c’è mai fine e davvero speriamo che questa giunta balneare nel periodo estivo non si trasformi in una giunta balneabile, pronta a sopravvivere a se stessa e ai vari inquinamenti e le tante contaminazioni che potrebbero arrivare da più parti. L’appuntamento è per settembre con le cronache estive.

P.S. Termina oggi il primo anno della mia esperienza al domenicale di Casoria. Mi corre l’obbligo di ringraziare il direttore Pasquale D’Anna per la fiducia, l’amica Sonia Tabacco per l’egregia organizzazione e soprattutto i tanti attestati di stima ricevuti da parte vostra cari concittadini. Grazie di cuore.

Page 17: Il Domenicale di Casoria del 24 giugno 2012 n.32

17Domenica - 24 giugno 2012SCUOLA

Via Manzoni, 69 - Casoria (NA) Tel: 0815736577 e-mail: [email protected]

FARMACIA MANDANICIMISURAZIONE PRESSIONE - GIORNATE DI PREVENZIONE - OMEOPATIA - FITOTERAPIA

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A P E R TA 2 4 O R E S U 2 4

Vittoria Caso TEATRANDO…SI CRESCE

ENRICA GALASSO, CARMELA MAN-GANI, FABIANA FERRARO, ILARIA

GRASSIA, GIANMARCO PAONE, CARLO VENUSO, MIRKO GUARINO, ANTONIO SOSARO, MAURO RUSSO, CIRO CINQUE-GRANA, GENNARO PISCOPO, MARIA MEDICI, TONIA D’ANDREA, TIZIANA MARANIELLO, MARCO MELE, SALVATO-RE GUIDONE, ROSARIA GIACOMETTI, LUIGI AURIEMMA, ANNA VACCARIO: questi i nomi degli attori “in erba” che, il 1° giugno, hanno calcato le scene, nell’ampia sala-teatro del Madrinato San Placido, in via Pio XII, realizzando uno spettacolo davvero entusiasmante.Hanno recitato assieme alunni del Gandhi e ragazzi del Centro Socio Educativo AIAS, in sintonia d’intenti, a dispetto di qualunque miope pregiudizio, in una pièce dalla trama semplice, dalle battute rapide e divertenti, in efficaci sketch che hanno strappato risate e ap-plausi a scena aperta.Le dinamiche tra genitori e figli e le scherma-glie fra teneri innamorati sono state portate all’attenzione degli spettatori con abile simpa-tia.

Tutti sono stati protagonisti in egual misura, tutti sono stati bravi e laddove c’è stata la ne-cessità, l’uno è stato pronto a supportare l’al-tro, senza indugio.La manifestazione si pone come conclusione di “Teatrando”, un progetto multilaboratoriale in cui recitazione, canto, musica si fondono in un iter di crescita progressiva, d’integrazione umana e culturale, cui lavora da tempo l’AIAS avvalendosi della collaborazione del prof. Lu-dovico Silvestri, abile regista anche della rap-presentazione del 1° giugno.Questa piccola compagnia teatrale è un’oppor-tunità di crescita, un’emozione che si rinnova ogni volta che si lavora assieme; un’avventura sempre diversa e sempre nuova, apportatrice di gioia, di divertimento, nonostante qualche momento di ansia.“E’ un’esperienza – ha affermato Christian coinvolgente come poche, che ci aiuta a com-prendere meglio noi stessi e gli altri”; “ par-tecipando allo spettacolo, - ha aggiunto Lau-ra – abbiamo toccato con mano concetti che finora erano solo parole: solidarietà, amicizia, collaborazione, reciprocità..”.Perché si è svolta al Madrinato? Per portare

una ventata di allegria e di gioventù agli an-ziani, ospiti delle Figlie della Carità, i quali, in verità, si sono molto divertiti e in un karaoke finale, hanno ballato con gusto e cantato alcu-ne fra le più belle canzoni del repertorio clas-sico partenopeo. Non è mancato un momento di sincera com-mozione, in verità, che ha pervaso la sala, quando Maria ha letto una poesia, dedicata alla sua mamma, che già da tempo la guarda da lassù e qualche lacrima è rotolata giù per le gote.A onor del vero, dobbiamo lodare gli alunni del Gandhi, che, spesso, hanno trascorso il loro tempo libero con “i nonni e le nonne”, ri-uscendo sia a strappare loro un sorriso, a farli sentire meno soli, sia a ricevere qualche buon consiglio, frutto di collaudata esperienza.Ovviamente, è doveroso evidenziare la sensi-bilità e la disponibilità di Suor Beatrice, Supe-riora delle F. d. C. e di Espedito Cerbone, sem-pre pronti a concedere spazio e tempo a chi ne ha bisogno, ad aprire il loro cuore al territorio.

“di La Redazione”

L'ASSO. V.I.S. (Assocazione Vittime Inci-denti Stradali) nasce da un'idea del Presi-

dente Vito Cinquegrana e realizzata con l’aiuto del V.presidente avv. Cielo Roberto oltre ad un gruppo di orofessionisti di vari settori (medico – legale - tecnico) che attraverso le loro espe-rienze hanno potuto constatare le conseguenze invalidanti causate dagli incidenti stradali ve-rificando le mancanze sia strutturali che nor-mative e gli inadeguati strumenti di tutela a favore delle vittime. L'inaugurazione è avvenu-ta Venerdì 11 Maggio alle ore 20,00 nella sede sita in Piazza del Plebiscito n. 2 in presenza di autorità e ospiti che hanno manifestato gran-

de entusiasmo per questa iniziativa e ai quali vanno i nostri ringraziamenti . In tal occasione abbiamo presentato un Progetto denominato "Napoli Strade Sicure" che si pone come obiet-tivo quello di arrestare o quantomeno ridurre gli incidenti stradali con conseguenze invali-danti per gli automobilisti: uno degli strumenti di azione sarà quello di monitorare, attraverso dei volontari, le strade ad alto rischio di inci-dentalità facendosi portavoce nei confronti degli enti responsabili delle criticità verificate e suggerendo gli opportuni interventi da intra-prendere; un altro strumento è quello di fornire alle vittime un'assistenza gratuita sia legale che

medica informandoli degli strumenti a tutela dei loro diritti. Uno degli scopi è anche quello di collaborare con gli Enti come ANIA o ACI scambiando suggerimenti e proposte per una più sicura viabilità nel territorio di Napoli. Nel-la stessa sede dell’Asso V.I.S. sarà attivo uno sportello ACI POINT con i relativi servizi a fa-vore degli automobilisti napoletani".Per ulteriori informazioni tel. sede ASSO.V.I.S. ( Vito Cinquegrana)oppure via e-mail [email protected]

ASSO V.I .S.

Page 18: Il Domenicale di Casoria del 24 giugno 2012 n.32

CONAD

Podismo, passione donna!

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19Domenica - 24 giugno 2012

Podismo, passione donna! “di Puà”

Antonella Celentano prima delle donne nella 5 Km di Orta di Atella (CE). Accompagnata da Enrico Prisco e da Antonio Pugliese – che hanno percorso i 10 Km con l’ottimo tempo

di 48 minuti – l’atleta delle Piume Nere ha tagliato per prima il traguardo, precedendo atlete di buon valore. È l’amore per la corsa e per lo sport, non la vanità che spinge l’atleta casoriana a fare sacrifici, raccogliendo forze sconosciute e insperate che ti dicono con insistenza: “Vai che ce la fai!”.

Marzia Luciano [email protected]

Lo scrittore della memoria… perduta

Autore di alcuni dei più famosi romanzi di tutti i tempi, Premio Nobel per la lettera-

tura nel 1982, Gabriel Garcìa Marquez è oggi considerato uno dei più noti ed influenti scrit-tori contemporanei, di cui si ricordano, prin-cipalmente, romanzi come “L’amore ai tempi del colera” oppure “Cent’anni di solitudine”, quest’ultimo annoverato dalla BBC nella lista dei cento libri da leggere. Purtroppo, i temi ricorrenti nei suoi romanzi, lo stile favolistico delle sue opere, la concisione della sua narra-zione, breve ma intensa, non potranno essere in alcun modo riproposti poiché, da giorni la notizia fa il giro del mondo, Gabriel Garcìa Marquez, colpito all’età di 85 anni dal morbo dell’Alzheimer , non scriverà mai più e ciò è stato annunciato dal suo amico intimo Plinio Apuleyo Mendoza, dopo aver accertato l’aggra-

varsi delle sue condizioni di salute; la sua fami-glia è stata funestamente stroncata a causa dello stesso morbo, che comporta sbalzi d’umore, ag-gressività, difficoltà nel linguaggio ma soprat-tutto perdita della memoria.A quanto pare, Marquez, che era alle prese con la stesura della sua autobiografia, non la com-pleterà. Nel 2002 è stato pubblicato il primo volume dal titolo “Vivere per raccontarla”, che descrive gli avvenimenti dal 1927 al 1950 che hanno caratterizzato la vita dello scrittore e giornalista colombiano.Se metà del successo di Garcìa Marquez è do-vuto al suo stile, al linguaggio e alla presenza del realismo magico, di cui è considerato il maggior esponente, l’altra metà è sicuramente attribuibile alla sua memoria: gran parte dei racconti e dei romanzi da lui scritti sono inte-

ramene pervasi di una fitta introspezione psi-cologica, in cui confluiscono le vicende della sua vita, tra ricordi della sua adolescenza, de-scrizioni di tempi remoti offerte dal nonno co-lonnello, tutti entrati a far parte di un archivio da cui costantemente Marquez attingeva per deliziare il lettore delle sue opere e per fornire un quadro di avvenimenti di cui fidarsi cieca-mente.Reduce nel 1999 da un tumore al sistema lin-fatico, lo scrittore si era rialzato da questa bat-taglia più forte di prima ma è adesso difficile pensare ad un suo ritorno sulla scena. I suoi lettori, intanto, continuano a tenere vivo ed alto il suo inestimabile contributo alla lettera-tura ricordandolo, nonostante la malattia che lo ha tristemente colpito, come l’intramontabile scrittore della memoria.

Da quando telecamere in spalla due produ-zioni televisive girano per Casoria autono-

mamente, sono trascorsi alcuni anni. La prima, è perfettamente integrata in quelli che sono gli ingranaggi produttivi del mercato televisivo, la seconda, no. La prima ultimate le riprese se ne torna in Francia, completa la post produzione e qualche mese più tardi, come se avesse fretta di concludere, il filmato è trasmesso su Arte, il canale televisivo franco tedesco vicino all’Eu-ropa e a Strasburgo. A Casoria il disappunto all’indomani della visione è grande. Il grado di transfert è zero e, quello di gradimento anche. Nessuno si riconosce in quello che ha visto. Gli abitanti sono più o meno rassegnati e perdenti, più o meno corrotti; più o meno collusi i poli-tici; più o meno arretrati e insensibili tutti. In-somma, la parte sana, intelligente, perbene e, vivace, del paese è inesistente; trattata malissi-mo, alla stessa stregua di un tamarro, ne è scan-dalizzata. Intanto la seconda produzione ha af-frontato sul campo gli aspetti meno oleografici e fruibili proprio della spettacolarizzazione di

massa,- cioè di un prodotto che va bene per tutti -, e ha puntato l’obbiettivo sul territorio, sui motivi dell’esplosione demografica, dello sviluppo industriale, e in fine della crisi econo-mica. Questi argomenti sono tutti strettamente legati tra loro e presentano grosse difficoltà for-mali per quanti volessero, riprendere, le ragio-ni del degrado e dell’”attuale” crisi, senza aver messo a punto un piano di ricerca. Proporre il territorio nella sua complessità e quindi capire la trasformazione per arrivare al presente, e in-quadrare le tappe di questa storia casoriana è più che difficile, in quanto, occorre individuare una serie di aspetti che interagiscono e vivono nell’unità dell’argomento, eppure, se ne diffe-renziano qualora si mettono a confronto. Gli argomenti, a cominciare dal titolo, “Casoria: un comune a nord di Napoli”, per capirci, è il frutto, o se si vuole entrare in questa metafora figurata è la cipolla e, gli argomenti sono le sfo-glie. Uscendo dalla metafora, il lungometrag-gio è diviso per ragioni di coordinamento in quattro sezioni. La prima, è affidata alle cure di

Don Gaetano Capasso, epigrafista e profondo conoscitore della lingue classiche latino, e gre-co, nonché storico della provincia; la seconda, quella economica, all’intelligenza dell’ex sena-tore Pietro Valenza, Cittadino Onorario della Città di Casoria; la terza sezione, raccoglie le esperienze di quattro sindaci uscenti e l’ultimo in carica, allora, per capire quali sono le diffi-coltà di governo di un Comune perennemente commissariato; e la quarta sezione, l’ultima, ri-prende il punto di vista di alcuni cittadini. Solo adesso dopo varie peripezie, grazie all’interes-samento di alcuni personaggi di spicco locale, della politica, dell’informazione, della cultura, Casoria andrà in prima visione attraverso il web di Unica Chanel in tutto il mondo per ren-dere giustizia a un territorio e ai suoi abitanti che non ricordano più di essere stati paragona-ti a partire dagli anni cinquanta, ai più grandi centri industriali del Nord come Bustarsizio, o Sesto San Giovanni, quando questo territorio faceva parte del motore dell’economia naziona-le e i casoriani ne andavano orgogliosi.

Un corto a Berl ino“di La Redazione”

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20 Domenica - 24 giugno 2012

Sonia Tabacco [email protected]

Da Sulmona un amico di Casoria

Del periodo delle elementari, gli alunni del-la Lombardo Radice di Sulmona (Istituto

Comprensivo), non ricorderanno solo le mae-stre e gli amici di classe, ma anche il loro ama-tissimo Direttore: il dott. Enea di Ianni, che a loro si dedica con devozione e amore. Vicesin-daco della città di Sulmona, uomo di grande cultura, appassionato di poesia, musica e scrittura ha conosciuto la nostra cittadi-na nel novembre scorso perché premiato al concorso internazionale “Tra le parole e l’infinito” ideato dal Cav. Nicola Paone per la composizione "La canzone di San Pan-filo l'Ultimo Miracolo". La sua opera è un "audio libro", una favola moderna intinta nell'antico con l'appendice di un miracolo manifestatosi nell'ambito di una “norma-le” famiglia, senza quelle esteriorizzazioni di cui i miracoli in fondo non hanno biso-gno. Una favola di ieri dedicata ai ragazzi di oggi, classificatasi tra le prime tre opere premiate alla kermesse internazionale della città di Casoria, il più interessante appunta-mento culturale ed artistico della nostra regio-ne. Abbiamo incontrato Enea di Ianni ospiti di una delle tante iniziative progettuali sco-lastiche organizzate dalla sua scuola elemen-tare; ultima, solo in ordine cronologico, “ La Notte Bianca” che ha riunito tutti gli alunni a scuola in giochi e rappresentazioni fino a notte inoltrata, per festeggiare la chiusura dell’an-no scolastico. Sempre entusiasta ed energico

il Dirigente Di Ianni, che ricorda con grande piacere i bei momenti trascorsi in occasione del premio ricevuto a Casoria nell’ambito del-la kermesse artistica, ci ha parlato dell’ultimo impegno culturale ( realizzato con la collabo-razione del suo fedele amico e collaboratore Remo Lucantoni, detto Nonno Remo), un’ini-

ziativa tanto lodevole quanto impegnativa: in-cidere i libri d’autore in dvd o in cd per i non vedenti. La complessità del ruolo professionale di Dirigente di un Istituto ben si concilia con il peso del suo ruolo istituzionale, anzi in que-sti anni gli ha permesso di raccogliere, filtrare ed interpretare i desideri di miglioramento dei cittadini, genitori ed educatori, della città di Sulmona. Possiamo dunque dire che Di Ianni svolge un duplice ruolo sociale, quello di rac-

cogliere le reali necessità di un’utenza esigente ed in continua evoluzione (rappresentata dalla platea scolastica in toto) e quello di facilitare, nell’ottica di una continua ricerca della qualità, un’azione di ulteriore crescita nella formazio-ne culturale e sociale di ogni cittadino. Uomo attento alle esigenze di ogni persona che lo

circonda, egli considera la scuola, dopo la famiglia, il punto di riferimento dello studente. Il costante confronto con gli studenti, realizzato attraverso progetti che pongono al centro del discorso in-tegrativo i bisogni speciali degli alunni, ha per Di Ianni la priorità su tutto. In-fondere nei piccoli sulmonesi il senso della tradizione popolare del territorio, mantenendo vivi riti e credenze fin dalla giovanissima età è uno degli scopi pri-mari della sua impostazione educativa. "Noi siamo convinti - ha affermato il dirigente scolastico - dell’importanza di costruire significativi percorsi di inte-

grazione tra alunni e genitori per attuare una corretta e giusta convivenza civile e democra-tica. Le tradizioni vanno salvaguardate perchè sono portatrici della storia dei nostri padri e devono essere uno stimolo per riprendere il contatto con una vita semplice e naturale". Ringraziamo il Dirigente e Vicesindaco di Sul-mona Enea Di Ianni per la sua disponibità e per l’invito gradito.

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21Domenica - 24 giugno 2012NAPOLI

Pasquale Lucchese [email protected] U n a n n o d i N a p o l i !

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Ultimo articolo dell'anno, con annesso magone di ordinanza! Alla fine, benché

presumibilmente temporaneo, si è soliti fare una sorta di rendiconto di un percorso, accompagnandolo con saluti e ringraziamenti. Questi ultimi non sono il mio forte, quindi li eviterò. Un veloce rendiconto però è doveroso: quando lo scorso luglio Pasquale D'Anna mi chiese se avessi voluto collaborare con un nuovo settimanale locale, scrivendo del Napoli, esitai. Ho coltivata la passione per la scrittura molto a sprazzi, e l'idea di unirla alla passione partenopea non mi entusiasmava molto. Un po'(non lo nascondo) per scaramanzia, un po' (non lo nascondo) perché ho sempre vissuto il Napoli come una “scelta” personale, oserei azzardare, interiore. Dopo quest'avventura sono contento di aver lasciato da parte le mie esitazioni, e aver detto di sì a Pasquale. In questi 9 mesi si è cercato di far rivivere, attraverso la tastiera (la romantica penna è ormai in soffitta!), un anno del nostro Napoli. Si è provato a farlo, cercando di far emergere la passione, nelle sue diverse espressioni e sfumature, non tralasciando mai la carta della leggerezza. Non perché si trattasse “solo” di calcio; ma perché ciò che ti provoca emozioni, belle o brutte che siano, ciò che si ama, non deve trasformarsi in un “peso”, ma deve essere sempre motivo di evasione, e contemporaneamente divenire un momento e di isolamento e di condivisione. Abbiamo vissuto le vicissitudini di una stagione lunga, intensa, del nostro Napoli, che tra alti e bassi abbiamo alla fine detto positiva: la “famosa” questione della media semplice e

ponderata! Momenti di estremo entusiasmo si sono alternati a momenti di scetticismo, delusione e frustrazione. Descrivere, provare a farlo, le serate europee, le supersfide con Bayern Monaco, Manchester City, Chelsea, aver potuto scrivere della finale di Roma dello scorso 20 maggio, della Coppa Italia messa nella nostra bacheca, è stato emozionante. Ora però la calura estiva la farà da padrona. Dopo gli europei di calcio in Ucraina e Polonia, entrerà nel vivo il calciomercato, e poi pian piano si riprenderà. Partiranno i ritiri, le

primissime amichevoli contro delegazioni di scapoli e ammogliati, le tournèe tanto di moda negli ultimi anni. Ad agosto si inizierà a fare sul serio, con la supercoppa italiana, in quel di Pechino, e con la riproposizione di quella che è stata la finale della coppa Italia. A fine agosto poi partirà il campionato, e con esso si tornerà a soffrire e gioire, a criticare, a salire e a scendere dal carro, ad aspettare con trepidazione la

domenica, gli anticipi, i posticipi.Prima però, nonostante il caldo che comincia a farsi sentire, godiamoci, chi al mare, chi in città, chi in montagna, questo lungo stop. Il “mestiere” del tifoso è pesante! Nel suo “pacchetto” ha tutto, nel bene e nel male, e come tutti i “mestieri” necessita di un “break”, utile a riposarsi, rilassarsi e ricaricare le energie nervose e fisiche per la nuova stagione. Ovviamente come ogni “mestiere” che si ama, anche quello del tifoso, in fin dei conti, non conosce reali pause. Il tifoso in estate cambia solo il target,

sostituendo i 90 minuti della partita con tutto quello che riguarda acquisti, cessioni, comproprietà della propria squadra. Per quanto possa esser avvincente tutto questo, l'adrenalina dei 90 minuti di una partita sono inarrivabili, per cui seguire il calcio estivo è per il tifoso una “passeggiata di salute”. Il calciomercato del Napoli per ora ha visto l'acquisto definitivo d Goran Pandev, e la cessione, quasi certa, del Pocho Lavezzi, di cui abbiamo ampiamente parlato. Per il tifoso questa cessione è un po' come prendere un gol nei minuti finali

di una partita importante; ma, come scritto domenica scorsa, si deve reagire.In attesa di tornare a settembre, a raccontare una nuova stagione tutta Azzurra, aspettiamo cosa ci riserverà questo mercato, ma quello reale, quello vero, non quello “fanta”, che troppo spesso ci fa esaltare, ma anche deprimere, e poi pronti a rituffarci nel mare del campionato. Buone vacanze a tutti!

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22 Domenica - 24 giugno 2012

A spasso ne l ca l c io

Valerio [email protected]

Gli Europei e il calciomercato

SPORT

Il tema distintivo degli europei è da sem-pre quello delle sorprese: basti pensare ai successi della Grecia nel 2004 in casa del

Portogallo di Figo e Rui Costa, della Danimar-ca richiamata all'ultimo momento nel 1992 e della Cecoslovacchia, che nel 1976 sconfisse ai rigori la grande Germania. Ai nastri di par-tenza quest’anno le favorite erano la Spagna di Del Bosque, detentrice del titolo mondiale ed europeo, la Germania di Low, in gran parte improntata sulla squadra del Bayern Monaco, con un tasso tecnico elevatissimo in tutti i ruo-li. Le outsider erano l’ Olanda, desiderosa di ri-vincita dopo la sconfitta ai supplementari nella finale del Mondiale sudafricano; l’Italia; l’In-ghilterra, con Roy Hodgson ct di fresca nomi-na; la Francia ed il Portogallo di Cristiano Ro-naldo. Le sorprese potevano essere la Polonia, la Russia, la Repubblica Ceca e la mai doma Grecia. Quindi a gironi terminati possiamo af-fermare che i pronostici erano perfetti o quasi: la Spagna e la Germania hanno stravinto i loro gironi dimostrando effettivamente di avere una marcia in più rispetto alle altre, anche se la Germania ha storicamente un fato avverso nelle fase finali dei tornei. Tra le outsider il

Portogallo dopo un brutto inizio si è ripreso con due vittorie, non male anche la Francia e l’Inghilterra. Chi invece ha fatto una pessima figura è stata l’Olanda che ,con lo stesso orga-nico degli scorsi mondiali ove arrivarono in finale, non sono riusciti a fare nemmeno un punto. Tra le possibili sorprese solo la Grecia e la Repubblica Ceca sono riuscite a superare il girone. L’ Italia invece ha disputato un giro-ne altalenante: buona la prima con la Spagna, male e soprattutto distratti con la Croazia e discreta la vittoria con l’Irlanda. Sotto porta la nostra nazionale è troppo leziosa: gli attaccanti arrivano con sufficienza in area di rigore con tacchi, tacchetti, passaggi e passagini e difficil-mente provano il tiro. Prandelli era partito con un’idea di formazione che prevedeva il 4-4-2 ed ha poi cambiato idea dopo la sconfitta con la Russia scegliendo il modulo “Mazzarriano” 3-5-2 che effettivamente poco si sposava con gli schemi ormai assimilati. Quindi si è tornati al 4-4-2 ed anche alla vittoria con due gol di due attaccanti. Ma il passato son solo chiac-chiere, ora siamo ai Quarti e questo è l’impor-tante! Ora potrebbe cominciare per la squa-dra di Prandelli un nuovo europeo e se è vero

che in ogni edizione c’è una sorpresa, nulla ci vieta ,con un po’ di fortuna e buona sorte, di arrivare magari fino in fondo. Chiudiamo la-sciando gli europei e tornando al tema che ci ha accompagnato per tutto il mese di Giugno: il calciomercato. La settimana scorsa aveva-mo parlato dell’affare Thiago Silva che era in dirittura d’arrivo, ma Berlusconi ha fermato la trattativa decidendo di trattenere il brasiliano. Per un difensore che resta, un altro che arriva, ovvero Acerbi che è stato riscattato tutto dal Genoa e verrà venduto ai rossoneri. La Juve ha riscattato la metà di Giovinco per 11 milioni ed il cartellino di un giovane ed ha chiuso con il Pescara per Verratti( resterà ancora una sta-gione in Abruzzo) che era ambito anche dal Napoli. Proprio il Napoli invece è ancora fer-mo sul mercato ed il d.s. Bigon in una recente intervista ha fatto capire di non avere fretta e soprattutto che gli acquisti saranno pochi ma buoni. Non ci resta che aspettare e sperare.

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23Domenica - 24 giugno 2012EUROPEI

L ’ I TA L I A C ’ E ’ !

Amalia [email protected]

Lunedì 18 giugno si è chiuso il girone C di Euro 2012 con la qualificazione di Spagna e

Italia, e la conseguente eliminazione di Croazia e Irlanda. Le ultime partite sono state se-guite minuto per minuto da milioni di tifosi, che spe-ravano con ansia nel pas-saggio del tur-no. In Italia, la diffusa paura del cosiddetto “biscotto” ave-va suggestio-nato un po’ tutti, ma inutilmente. Spagna e Croazia hanno disputato una gara giusta e leale con la sola vin-citrice spagnola, prima qualificata del girone; a seguire, ecco la nostra Italia, che con tenacia e denti stretti, ha saputo acciuffarsi questa qua-lificazione europea. Eppure non è stato così semplice: gli “amici” irlandesi non ci hanno di certo aiutati a vincere, anzi, è stata una battaglia vera! Dopo una buona dose di sofferenza, infat-ti, ecco arrivare il solito Cassano a sbloccare la situazione, seguito dopo buona parte del match da SuperMario che, tra le tante critiche, fa uno

dei suoi supergol e zittisce tutti ancora una vol-ta. “Questa Italia fa innamorare” con queste parole Prandelli sintetizza l’essenza dell’Italia di

questo anno: è un’Italia strana, a tratti spaventa, ma “fa innamo-rare”. Mentre pensi di vede-re una squa-dra candidata alla vittoria dell’europeo, dopo solo po-chi minuti ti ricredi e pensi di vedere una squadra senza

speranze; è un doppio volto quello italiano, che mette tensione ad ogni partita. Ovviamente la nostra speranza è che possa sempre prevalere il volto della squadra imbattibile e che se la può giocare con tutti, ma solo il tempo ci saprà dare una risposta. Al momento, sappiamo che ad aspettarci ci sono gli inglesi, qualificati insieme alla Francia nel girone D. L’Inghilterra non fa paura, anzi! Probabilmente se avessimo avuto i “nostri” francesi ad attenderci, ci sarebbe stato più gusto; ma va bene ugualmente, l’Italia c’è!

La qualificazione italiana, dunque, è già una ri-sposta a tutti quelli che non ci credevano e che ancora oggi non ci credono. E’ un primo tra-guardo dedicato a coloro che hanno la bandiera tricolore fuori dalle finestre, coloro che lunedì avevano l’ansia da palpitazioni e gli occhi pun-tati su due televisori; un traguardo dedicato a coloro che si sentono italiani davvero, e non hanno bisogno di sentirselo dire da nessuno.

''Anche se la mia Italia rimarrà sempre un'Italia ideale, forse una che non è mai esistita, guai a scalfire, ferire e vituperare il senso patriottico e il senso di appartenenza, quando sventola il tricolore per me è sempre un'emozione e sarà sempre così''. G.Buffon

E ancora, AVANTI ITALIA!!!

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25Domenica - 24 giugno 2012TEATRO

Emiliana [email protected]

A n c h e N a p o l i Teat ro Fe st i va l va i n va ca n z a … . m a r it o r n a a s et te m b re !

Si conclude oggi la quinta edizione del “Napoli Teatro Festival” con la Direzione

artistica di Luca De Fusco. Dal 7 al 24 giugno 2012, infatti, e poi, dal 25 al 30 settembre, nella città partenopea saranno messe in scena più di 110 rappresentazioni ospitate in 17 location, che siano quelle tradizionali o quelle più atipiche. Il festival è iniziato con una serata d’apertura dedicata alla musica napoletana, la cui protagonista è stata la cantante israeliana Noa, nel concerto Noapolis, Noa sings Napoli. Questa quinta edizione ha focalizzato la propria attenzione su due realtà: la prima è il teatro argentino, con Claudio Tolcachir - protagonista del Festival d’Automne di Parigi del 2011 - regista di tre spettacoli tra cui La omisión de la familia Coleman che ne attesta il successo internazionale; Daniel Veronese con gli spettacoli Espía a una mujer que se mata e Los hijos se han dormido; e Romina Paula che porta al NapoliTeatro Festival il suo primo spettacolo El tiempo todo entero.L’altra realtà portata in scena è stata la danza israeliana, che con le sue varie contaminazioni ha coinvolto e travolto lo spettatore. In scena due spettacoli della Vertigo Dance Company (Null e Birth of the Phoenix), poi la Kibbutz Contemporary Dance Companycon If at all e Bein Kodesh Le ‘hol, ed infine Dafi Altabeb che porta in scena la performance Higher Expectation, commissionata dal Festival. Anche quest’anno, come in precedenza, sulla scena abbiamo visto grandi opere e grandi nomi come l’americano Robert Wilson con la prima italiana della commedia fantastica The Makropulos case, scritta dal boemo Karel Čapek. O ancora un grande nome del teatro contemporaneo come Peter Brook; il suo spettacolo The suit,

in prima italiana dal 22 al 24 giugno, è una rielaborazione in chiave musicale di “Le Costume”. Nell’ambito della nuova drammaturgia, poi, sono previsti vari spettacoli in prima assoluta: un adattamento di Alessandro Maggi di Igiene dell’assassino, romanzo d’esordio della scrittrice belga Amélie Nothomb; Museo delle utopie di Giuseppe Sollazzo; Un giorno tutto questo sarà tuo, con regia di Davide Iodice, performance che nasce dal laboratorio condotto dallo stesso regista durante la scorsa edizione del Festival e in cui la scena si trasforma in luogo di confronto tra genitori e figli; Napoli. Interno. Giorno. di Marco Luciano, ambientato nel centro storico di Napoli; Ifigenia in Aulide, regia diGianpiero Borgia; L’angelo della casa, regia di Giorgia Palombi; Exils di Fabrice Murgia. In scena inoltre The Rerum natura, creazione di Babilonia Teatri, una delle più innovative compagnie del panorama teatrale italiano. Protagonista invece il cibo in A bocca piena diEmanuela Giordano e Mascia Musy e Teatro in cucina: Sartù, testo di Rosi Padovani, regia di Roberto Azzurro. È andato in scena anche Che fine ha fatto Baby Jane? firmato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi; Vantone di Plauto, regia di Arturo Cirillo; Tommy… non apro! drammaturgia e regia del napoletano Vincenzo Borrelli; Yo, El Heredero (Io, l’erede di Eduardo De Filippo) versione spagnola firmata da Francesco Saponaro. Torna inoltre il regista scozzese Matthew Lenton, con Wonderland, una particolare rivisitazione di Alice nel paese delle meraviglie. Il Festival riprenderà a settembre con Antonio Latella e il suo C’è del pianto in queste lacrime ispirato a Lacreme Napulitane,

l’Antigone commissionata a Valeria Parrella, e Ta-Kai-Ta con la regia di Enzo Moscato. Cinque saranno poi i progetti speciali: Écrire et mettre en scène aujourd’hui che prevede due spettacoli, uno scritto da Marion Aubert e firmato da Gèrard Watkins, l’altro da Pierre-Yves Chapalain e firmato da Guy Delamotte; Ramblas che, come nella precedente edizione, è dedicato all’arte di strada;Welcome on board di Gennaro Cimmino; L’Isola di Arturo dove Licia Maglietta interpreterà il capolavoro di Elsa Morante; infine Arrevuoto|Settimo Movimento firmato da Maurizio Braucci e Roberta Carlotto, da cui nascerà una prima assoluta all’Auditorium di Scampia. Sempre a settembre è previsto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano, trasmesso su RaiUno il 6 settembre e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival (in collaborazione con l’Agis). Il Napoli Teatro Festival cerca inoltre di riscoprire luoghi inusuali nella nostra città per dar loro nuova vita: il Parco Archeologico di Pausilypon a Coroglio, infatti, è stato luogo di fusione tra arte, cultura e natura.E allora aspettiamo settembre!!Per qualunque info: www.napoliteatrofestival.it

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27Domenica - 24 giugno 2012ANIMALI

Ciro Esposito A n i m a l i e u o m oI o n o n l i a b b a n d o n o

Il Principe della risata Antonio De Curtis in arte Totò,fu un amante degli animali e soprattutto

dei cani ,tant'è che rilevò un canile a Roma dove passava tutte le domeniche.Quando un giornalista gli chiese come mai provasse una simpatia per questi animali, il comico,l'attore,il pagliaccio fece posto all' uomo che era in lui e rispose:”Vede,nella mia vita ho po-tuto constatare che queste bestie sono meglio di molte persone,spesso vengono maltrattati uccisi abbandonati invece di essere difesi e protetti per-chè loro non chiedono nulla,e danno tutto,anche la vita se devono al proprio padrone...in effetti i cani continuò, sono la simbiosi di un bambino e di un angelo...”Con queste parole un icona come Totò onorava il migliore amico dell' uomo..Cari lettori, è giunta l'estate,i ragazzi del liceo sono già in vacanza,gli universitari iniziano invece la sessione estiva di quegli esami che non finiscono mai, oramai è un euforia nel prepararsi psicolo-gicamente su cosa fare e dove andare per staccare la spina dalla vita frenetica e lavorativa di tutti i giorni. In questo clima di esuberanza,sorge in mol-te famiglie la domanda “dove lasciamo il nostro Fido?”Ecco, in previsione di questo problema,tante fa-miglie opteranno per una pensione,altre (pochis-sime) non partiranno nemmeno non riuscendo a risolvere la situazione e a trovare uno stallo; Ma ci saranno poi persone (se proprio vogliamo chia-marle così)che invece opteranno per uno dei cri-mini e delle abitudini più barbare e senza senso

che l'uomo possa compiere: ABBANDONARLI!! Molti lo faranno fuori ad un ambulatorio veterina-rio o in città pensando che per un qualche inspie-gabile quanto arcano motivo sia la soluzione mi-gliore pensando che qualcuno se ne prenderà cura. Altri invece caricata la macchina per il campeggio, per la casa al mare,imboccata l'autostrada lo lasce-ranno legato al guard-rail in una piazzola di sosta sotto al sole, senza acqua e in balia di macchine che sfrecciano a pochi metri.Studi recenti affermano che negli ultimi anni si è avuto un calo della percentuale degli abbandoni, ma ciò non toglie che ci sia comunque un nume-ro impressionante di cani e gatti che vengono la-sciati inermi al loro destino.Per dare due numeri: sono 100.000 i cani abbandonati ogni anno in Ita-lia, 200.000 i cani randagi, 600.000 i cani vaganti, insomma parliamo comunque di cifre altissime. Allora come possiamo intervenire?Innanzitutto bisogna, visto che è obbligatorio per legge mi-crochippare il cane, in modo tale che se non ne venga segnalata la scomparsa, in caso di ritrovo si possa intervenire su questi ambigui personaggi, ricordando che questo atto incivile è perseguibi-le in Italia ai sensi dell' art. 727 del Codice penale con l'arresto fino a un anno o una ammenda da 1.000 a 10.000 euro.Se avvistate un cane in au-tostrada è possibile mandare un sms al numero PRONTOFIDO:3341051030, fornendo i dettagli del posto,i messaggi saranno inoltrati alla sede di polizia stradale più vicina. Nel caso foste testimoni di un abbandono è doveroso segnare numero di targa e sporgere subito denuncia,nel caso in cui in-

vece l'animale sia ferito contattate l'ANMVI(ASS.NAZ. MEDICI VETERINARI ITALIANI) tel. 0372460440 per chiedere informazioni sul veteri-nario più vicino.L'abbandono inoltre cari amici è la causa principe del randagismo,che implica una serie di problema-tiche sociali, ed igienico-sanitarie,basti pensare al numero sempre crescente di incidenti stradali cir-ca 5.000 all' anno dovuti al vagabondare di animali randagi e alle tante patologie che questi trasmetto-no ad animali padronali e all' uomo; per non parla-re poi di campagne pro-sterilizzazione che devono essere efficienti per ridurre al minimo i nuovi nati, e questo comporta delle uscite al singolo comune interessato. Insomma abbandonare un cane signi-fica condannarlo!! è necessario sensibilizzare le persone su questa realtà e su queste dinamiche. Accettare di avere un cane o un gatto in famiglia significa prendersene cura a vita, come in prece-denza ho ricordato oggi giorno anche la legge non transige e riconosce cani e gatti come “essere sen-zienti” e non come delle “res”! Quindi come titola-va un manifesto contro l'abbandono cerchiamo di essere di razza “umana” e non “dis-umana”. Ricor-do infine che anche il forum della Gioventù della città di Casoria con il suo Coordinatore Pasquale Lucchese appoggerà e darà il via ad una serie di at-tività proprio in favore dei diritti animali,con ma-nifestazioni ed incontri incentrati proprio sulle te-matiche del randagismo e dell' abbandono nonché del maltrattamento sugli animali,già dal 30 giugno prossimo. Quindi se anche tu li ami, fai come me non ABBANDONARLI!!

Quest’anno la Campania vede assegnarsi ben 10 bandierine blu su 13. E’ un mare pulito

che piace molto agli italiani. Infatti già la scorsa estate si è registrato un aumento del 25% delle presenze sulle nostre coste, con punte anche del 40% a Castellabate, grazie al grande successo del film Benvenuti al Sud che è stato girato proprio lì. Il Cilento è pieno di spiagge circondate da rigogliose pinete, rocce disseminate di misteriosi anfratti e cale solitarie, tutte bagnate da un mare di color blu profondo. Tra le più belle insenature di questa costa abbiamo la spiaggia di Trentova, vicino ad Agrapoli, che offre sia una parte sabbiosa attrezzata con lettini e ombrelloni e un lato con gli scogli, raggiungibile solo a piedi attraverso un piccolo sentiero. Un’altra zona meravigliosa è Punta Licosa, un tempo feudo del Belmonte, oggi riserva marina protetta e oasi naturale. Ma è scendendo più verso sud, in direzione di Pisciotta, Camerota, Palinuro, che si incontra il mare più cristallino e bello di tutto il Cilento per non parlare delle splendide Grotte di Palinuro che ogni estate incantano milioni di turisti. Bisogna dire che in generale il mare di Napoli sembra

essere più pulito, anzi, classificato in alcuni punti come “ eccellente “, come indicato negli ultimi dati ARPAC pubblicati dalla regione. Basta pensare a quello che sta succedendo a Portici, dove dopo 40 anni, tutto il litorale è ritornato ad essere di nuovo balneabile. «I dati sulle acque di balneazione - commenta il ministro della Salute Renato Balduzzi - sono più che soddisfacenti: il miglioramento della qualità delle nostre acque continua. Inoltre, abbiamo le coste più controllate d'Europa e ce ne vantiamo, perché questo diventa un marchio di qualità per il nostro Paese». Punta su quest’anno anche l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano: «In base ai risultati del 2012 si registra un trend di miglioramento. Sono solo i primi risultati di un lavoro che stiamo svolgendo che non contempla ancora gli interventi strutturali. Solo al termine dei quali si avrà un miglioramento definitivo. Ma Legambiente dà una lettura diversa dei dati e della tabelle presentate dal ministero. «Da una prima impressione risulterebbe attribuibile alla Campania il primato in termini di percentuale

di costa non balneabile, ma per scarti dalle altre regioni particolarmente esigui, trattandosi di appena un 2% di costa non balneabile. Come mai un così repentino miglioramento rispetto agli anni precedenti dove si riscontravano valori prossimi al 20% ? Si è verificato un miracolo? Si domanda retoricamente il responsabile scientifico dell’associazione Giancarlo Chiavazzo. Poi risponde: «In realtà no, purtroppo. È semplicemente successo che quei tratti di costa che in passato risultavano puntualmente non balneabili sono stati esclusi dal monitoraggio e quindi non vengono messi in conto». La cosa importante comunque è che per la Campania le cose migliorano, questo è un cenno positivo anche per il futuro, perché c’è sempre la speranza di migliorare anno dopo anno e questo deve far aprire gli occhi ai campani stessi, che ogni estate lasciano la propria regione in cerca di mari e spiagge più pulite. Non c’è più bisogno di allontanarsi e lasciare la Campania, anche qui ci sono dei luoghi turistici meravigliosi ed una mare pulito.

M a re p u l it o i n C a m p a n i a … a N a p o l i ? ? ? E ’ p o s s i b i l e …

Rosaria Ascolese [email protected]

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28 Domenica - 24 giugno 201228

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Chiudono le scuole, esplode il caldo, tutti scappano al mare, ma prima di cercare il fresco nelle località balneari restano le ultime incombenze da sbrigare. Ed un appuntamento al quale non ci si può sottrarre è sicuramente il momento dei giudizi di fine anno. Così, ad un anno da loro

insediamento, proviamo a consegnare ai nostri amministratori la pagella del loro operato.Assessore al Bilancio: NonLoVediENonLoSenti espressione dell'Italia Dei Voltagabbana fin ora del tutto inconsistente, ma sta per arrivare anche il suo momento, bisogna approvare il bilancio e tutti sono con il fiato sospeso. A fare le sue veci ci penserà il dirigente del ramo (MiHannoCacciatoPercheSonoUnIncompetente). Voto 0, non è possibile esprimere nemmeno un giudizio.Assessore all'Urbanistica: IlCowBoy è balzato agli onori delle cronache per l'approvazione del P.U.C., poco altro per lui. Sfiduciato dal suo stesso partito ha sempre la valigia pronta, forse resta forse se ne va, vedremo, per il momento una sufficienza stentata per aver portato a termine il compitino che gli aveva affidato ComandoSempreIo. Voto 6-.Assessore al Patrimonio: IlBabboNataleDiArpino ha anche la delega al decentramento, pochi se ne sono accorti, si aspetta da anni il censimento del patrimonio comunale. Si lamenta per le carenze degli uffici e non riesce a risolvere il problema degli immobili fatiscenti e degli uffici comunali allocati in strutture abusive. Voto 5 di stima e simpatia.Assessore alla Pubblica Istruzione: LaPiuBellaDiTutte, professoressa di liceo sempre molto attiva gira a vuoto, elargisce fondi a destra e a manca, litiga con tutti specialmente con quelli della sua maggioranza. La città aspetta ancora la riapertura della scuola San Mauro ma tutto tace, è una ferita che difficilmente smetterà di sanguinare. Voto 4, la bella presenza (?) non è tutto.Assessore all'Ambiente ed al Personale: MezzoMetro si dimentica spesso di avere anche una delega importante come quella al personale, nel frattempo i dipendenti comunali aspettano da anni le progressioni verticali (ci sono ancora dattilografi nel nostro comune) e nuovi innesti che immettano energie fresche. Per quanto riguarda il settore Ambiente la situazione è sotto gli occhi di tutti, strade sempre sporche, i camion che effettuano la raccolta alle 11 del mattino intasando il traffico, siti di sversamento abusivi. Nonostante le tanto sbandierate cifre della raccolta differenziata la tassa per la spazzatura non accenna a diminuire. Voto 3 alle ambizioni devono corrispondere i fatti.Assessore ai Lavori Pubblici: LaFamigliaPrimaDiTutto in periferia aspettano ancora il ripristino delle strade dissestate ed anche il centro per la verità non se la passa meglio. E' un assessore buono per tutte le stagioni, membro del governo precedente di centro destra con il fratello assessore oggi ha ritrovato il suo vecchio alleato (FacevoMeglioSeMeNeStavoACAsa), per lui parlano le nomine familistiche nel consorzio cimiteriale (il nipote). Voto 2.Assessore con super poteri al Commercio, Sicurezza Urbana e Sport: ComandoSempreIo è il dominus incontrastato di questa amministrazione, fa approvare il P.U.C., rimodula il P.I.U. Europa a suo interesse e piacimento, nomina dirigenti e consulenti esterni, piazza i suoi uomini ovunque, se questa non è arte...Voto 10 c'è solo da imparare.Sindaco: SonoQuiPerCaso non si riesce a liberare dell'ombra ingombrante del suo super assessore, e diciamo la verità gli fa anche comodo perché così lascia ricadere su ComandoSempreIo le responsabilità anche dei suoi fallimenti. Nonostante i risultati deludenti e la perdita della maggioranza è intenzionato ad andare avanti come non si sa. Aveva più volte affermato che senza la compagine uscita vincitrice dalla urne non avrebbe proseguito nel suo mandato e questa è stata l'ennesima promessa disattesa. Aspettiamo ancora che dimostri di essere una brava persona, per il momento voto 1.

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29Domenica - 24 giugno 2012ATTUALITA’

ESAMI DI STATO : CONSIGLI PER GLI ORALI

Gelsomina D’Anna [email protected]

Quando gli studenti impegnati negli esami di Stato leggeranno questo articolo, avranno

già esorcizzato “ la grande paura”, ovvero una sorta di sacro terrore che si impadronisce di tutti, ma proprio tutti, i discenti la notte prima della prova di italiano.Quando la Commissione si materializza in visi, sorrisi, grugni e mugugni il peggio è passato. Da addetta ai lavori, in quanto da anni facente parte di commissioni come membro interno od esterno, vorrei elargire qualche utile consiglio a tutti coloro che si accingono a sostenere la prova delle prove, quella orale. Sono piccoli accorgimenti che suggerisco anche ai miei alunni, che sempre mi hanno ringraziato per aver loro fornito alcune “ dritte” che si sono rivelate vincenti. Andiamo per ordine:-non studiate il giorno prima degli esami, fate una sana passeggiata in posti freschi e pieni di verde,colore che favorisce la concentrazione, mai in luoghi caldi ed assolati;-non vi accomodate davanti alla commissione

con abbronzatura inopportuna o lampadati ;-prima di uscire da casa ingurgitate, anche a forza, uno yogurt alla pappa reale;-per le ragazze: indossate o un abitino semplice o jeans e camicetta bianca, non dimenticate i bottoni,,,;-per i ragazzi: indossate camicia bianca e jeans o pantalone scuro;-le ragazze si adornino in maniera sobria; niente sbrilluccicamenti ed orecchini lampadario, per colpire positivamente capelli raccolti e perline alle orecchie;-i ragazzi taglino le chiome eccessivamente fluenti ed optino per un taglio ordinato, per favore per un giorno senza orecchini;-per i troppo estroversi: non parlate a vanvera e rispondete solo alle domande e, per favore, non interrompete mai il docente mentre vi sta proponendo un argomento o facendo una domanda diretta;-per gli introversi : non abbiate paura eccessiva, siamo persone normali e non abbiamo

intenzione di picchiarvi, chiaramente scherzo, il timido/a fa sempre tanta tenerezza, a meno che non si riveli un brocco..; -quando vi è posta una domanda alla quale non sapete rispondere non restate in silenzio , cercate di appigliarvi anche ad un argomento confinante , insomma dite qualcosa; -quando vi mostrano gli esiti dei compiti scritti , nel caso in cui non siano andati bene non siate polemici a tutti i costi , nel caso contrario non ostentate troppa soddisfazione ;-quando passate da un docente ad un altro fatelo con movimenti leggiadri , senza produrre rumori e senza schiantarvi;-alla fine della prova orale salutate i docenti ed il presidente augurando loro buon lavoro.Sperando che questi semplici consigli possano tornarvi utili, auguro a tutti gli studenti una positiva “ performance” orale ed un grande in bocca al lupo per il vostro futuro. Ad maiora.

Mario Romano [email protected]

La prova scritta di italiano di mercole-dì scorso è stata la prima tappa di un per-

corso che si concluderà nel prossimo mese di luglio. Un caldo torrido accompagnerà ancora per qualche giorno migliaia di giovani fino alla maturità. Volenterosi e rassegnati allieteranno per le ultime volte le loro scuole diroccate e su-daticce. Da tempo la maturità non ha più quel significato cantato da qualche cantautore. E’ già difficile trovarne per lauree e master, figurarsi per un diploma. Essa possedeva però un fasci-no antico, con le sue tracce di rito iniziatico di passaggio all’età adulta. Oggi invece si fa fatica a dare qualche senso a quello che è ancora la sua definizione ufficiale, “Esame di Stato”, per-ché non si capisce bene cosa abbia oggi lo Stato da pretendere da questi ragazzi, cosa esigere se non c’è uno scambio, se gli manca una promessa di futuro. Il futuro è il maggior debito di que-

sto paese. Nessuno è in grado oggi di offrire garanzie a questi giovani, anche se scelgono e portano a compimento brillanti studi univer-sitari. Nessuno ha qualcosa da consigliargli o indirizzi da suggerire. I biglietti dei treni che avevamo pensato di regalargli sono ingialliti e scaduti intonsi nelle tasche sempre più vuote delle nostre aspettative. Non so se questi gio-vani che si stanno apprestando a diplomarsi siano i più sfortunati delle ultime generazioni. Probabilmente sono i più solitari. Più per abi-tudine che per reale convinzione si è riusciti anche quest’anno a mettere in piedi questo ce-rimoniale estivo. Lo Stato, le famiglie stanno facendo la loro parte. Ma stancamente. E silen-ziosamente. I genitori hanno smesso da tempo di raccontare la loro notte prima degli esami. Si stanno convincendo che tutto quello che hanno

studiato e appreso dalla vita non è utile a ca-pire, a spiegare. Pensano a settembre, ma, sarà per il caldo, non riescono a vederlo e neanche a immaginarlo. Gli mancano le forme, le sagome. E’ come se l’incessante processo di produzione e di creazione di forme che ha mandato avanti questo paese si fosse improvvisamente fermato. O, peggio, andasse a vuoto, come una spoletta che abbia perso il suo filo. Molto probabilmente questi giovani andranno diritto per la loro stra-da, facendo finta che sia tutto come deve essere. Vedo nei loro movimenti una calma tutta parti-colare. Sorprendente. Sembra quasi che ci siano grati della nostra assenza, del nostro silenzio. Anzi grati del silenzio. La speranza è che questo dono obbligato e involontario li aiuti a trovarsi e a disegnare nuove forme originali. Per loro. Per noi.

I Genitori hanno smesso di raccontare la loro notte prima degli esami

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30 Domenica - 24 giugno 2012

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Un’ Italia senza ItalianiMaria Gentile

Luca Tramici [email protected]

Negli ultimi tempi l’ostilità che da sem-pre divide nord e sud Italia, ha generato

un movimento culturale che questa volta trae origine dal popolo meridionale: il Movimento Neoborbonico. Non si tratta di un’ideologia se-paratista o federalista, si capisce bene, infatti, che allo stato attuale il sud non trarrebbe alcun vantaggio da tale politica; non si tratta neanche di un movimento filomonarchico, i Borbone sono certo ricordati, ma in qualità di ultimi so-vrani appartenenti ad un periodo di splendore e benessere, nonché come simboli della nostra cultura e delle nostre radici. L’obiettivo di que-sto movimento è invece, quello di portare alla luce la vera storia del Sud Italia insabbiata per 151 anni. A tutti noi, infatti, nel corso degli stu-di scolastici di qualsiasi livello, hanno raccon-tato una storia che aveva come protagonisti un glorioso Garibaldi, un determinato Mazzini e un abile Cavour. Di questi rinomati personag-gi sono sempre state narrate le gesta ed il loro formidabile impegno nel “salvare” un Sud Italia rozzo, sottosviluppato e asservito alla monar-chia borbonica; in fondo è un po’ quello che accade anche oggi con gli Stati Uniti d’America,

portatori di civiltà nelle “missioni di pace” in Afghanistan. Questo perché la storia ufficiale è scritta sempre dai vincitori. A ben vedere però, le cose non sono andate esattamente così, e a rivelarcelo non è una “credenza popolare”, ma fonti storiografiche che non hanno nulla da in-vidiare a quelle ufficiali. La guerra non dichia-rata, che nel 1861 ha portato all’unificazione italiana, ha avuto come unico scopo quello di risanare le difficoltà economiche di un Piemon-te stremato da ingenti debiti: una vera e propria invasione ai danni del Regno delle Due Sicilie che, sotto Francesco II di Borbone, attraversa-va uno dei più floridi periodi economici con diversi primati in ambito scientifico e tecnolo-gico. Coloro che tentarono di opporsi vennero spregiativamente chiamati Briganti, si trattò di un vero e proprio massacro mai dichiarato fatto di deportazioni ed esecuzioni di massa. Questo processo storico ha condizionato, e condiziona ancora oggi, lo sviluppo economi-co dell’intero paese ma soprattutto della parte più debole del paese, asservita come una vera e propria colonia. Le conseguenze sono visi-bili anche dal punto di vista sociale: dopo 151

anni gli Italiani, di fatto, ancora non esistono, siamo un popolo lontano per storia, tradizioni e cultura. Pare quasi di essere di fronte ad una convivenza forzata dagli eventi storici. Non a caso, alcuni accusano il movimento neobor-bonico di quel vittimismo tipico della “gente del sud”, altri pensano che sia solo un modo per “fare ammuina” poiché nelle loro menti il meridionale è solo folclore e sceneggiata, in-capace di slanci ideologici e culturali. Che fare allora? Per dividerci pare decisamente troppo tardi, oramai siamo ridotti all’osso, ci hanno già spolpato. Inoltre da sempre è noto che le ostilità causano dispendio di energie, indeboliscono e mai rafforzano. L’unica cosa concreta, in que-sto momento, è recuperare la nostra identità, e porre fine a quella perenne e fastidiosa ridi-colizzazione di cui siamo vittime in ogni occa-sione. Usare il calcio come rivalsa, boicottando gli Europei o fischiando l’Inno nazionale, al di là di un puro gesto simbolico, lascia il tempo che trova. La battaglia ideologica va combattu-ta con l’informazione e la diffusione della verità storica.

E’ passato quasi un mese, dal terribile terre-moto che ha sconvolto e terrorizzato l’Emi-

lia e tutta la pianura padana. Una zona conside-rata, tranquilla tant’è che era classificata come zona verde, eppure è accaduto l’inevitabile, una scossa di magnitudo 5,9 ha distrutto case, fab-bricati, monumenti e provocato la morte di di-ciassette persone. In molti hanno cercato di de-terminare le cause di questo sisma, arrivando a definire un nuovo scenario ipotetico quella del terremoto artificiale! Una tesi che fa rabbrividi-re solo al pensiero, ma sostenuta da scienziati e addirittura da un’alta carica dello stato, il Gene-rale Fabio Mini.Il Generale Mini, in tempi non sospetti dichia-rò: «Basta una semplice esplosione, ad esempio un esperimento nucleare controllato, condotto sotto il mare, per provocare linee di frattura o faglie nella crosta terreste, e il riverbero sismi-co può causare un terremoto o addirittura uno tsunami di alta intensità. Quello che manca è la prova che qualcuno de-liberatamente lo abbia già fatto, ma vi assicuro che in 45 anni di carriera militare in giro per il mondo, ne ho viste di tutti i colori». Un’affermazione che propone sia dubbi che perplessità, ma una domanda sorge sponta-

nea, perché l’Italia, perché proprio quella zona dell’Emilia Romagna? La risposta è semplice, forse il fine di ogni “guerra o liberazione mili-tare”: l’oro nero, il petrolio e non solo, nel sot-tosuolo sono presenti anche giacimenti di gas.Guardando attentamente la zona di concentra-zione del sisma, si evince che è la stessa zona, dove si trivella da anni, abusivamente, petrolio e gas utilizzando la tecnica del Fracking. La tecnica prevede la perforazione di pozzi mediante frattura idraulica delle rocce a gran-de profondità, con pompaggio di acqua a for-te pressione miscelata a sostanze chimiche. A seguito di questa tecnica sono state compiute numerose ricerche, poiché in molte cittadine americane, si sono registrati micro-terremoti, in una zona dove non c’è un pericolo sisma. Ma c’è anche un altro aspetto tirato in ballo da molti ambientalisti e da alcuni geologi, sempre più convinti che le trivellazioni minacciano dal punto di vista ambientale tutto il territorio na-zionale. Quello dei cosiddetti pozzi di reinie-zione, che prevedono l’immissione di acque di strato in pozzi esausti a grande profondità e ad alta pressione. Sui pozzi di reiniezione e sui rischi che derivano dal far ricorso a questi in aree dove sussistono

faglie attive, è illuminante uno studio del prof. Franco Ortolani, ordinario di Geologia presso l’Università “Federico II” di Napoli, e della sua equipe. “L’iniezione di fluidi in pressione nel sottosuolo, può innescare un’attività sismica di non elevata magnitudo. Non s’intende mettere in relazione le iniezioni di fluidi nel sottosuo-lo o comunque l’estrazione d’idrocarburi con l’attività sismica di elevata magnitudo di chiara origine tettonica. Crediamo che debba essere adeguatamente approfondito l’argomento, al-meno, laddove è in corso attività estrattive e di probabile reiniezione di fluidi per favorire l’e-mungimento del petrolio, come nella Val d’A-gri in Basilicata, in aree caratterizzate da faglie sismo-genetiche in grado di originare eventi di elevata magnitudo come accaduto nel 1857”. Questo è quanto sostiene Ortolani.Far crollare case e fabbricati, provocando la morte di persone, per motivi economici è cru-dele e agghiacciante, ma inevitabilmente fa tutto parte di un sistema, di una società in cui l’uomo continuerà a struggersi per avidità.

Terremoti naturali o artificiali?

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31Domenica - 24 giugno 2012

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La dipendenza dal giocoPina Savorra [email protected]

RUBRICA

Il gioco d’azzardo patologico nasce dall’intrec-cio di fattori individuali, ambientali e neuro-

biologici e rappresenta una malattia progressiva; ciò significa che è possibile individuare delle fasi di sviluppo della patologia.•Fase di vincita: è caratterizzata dal gioco occa-sionale, dove il giocatore gioca per divertirsi e passare il tempo. In questa fase solitamente av-viene una vincita importante che genera l’illu-sione di guadagno e successo attraverso il gioco. In questa fase si innesca la dipendenza psicolo-gica ed il soggetto è portato ad investire sempre più tempo e denaro nel gioco.•Fase perdente: caratterizzata dall’inseguimento di una vincita che non arriva. Il giocatore non riesce a smettere di giocare attribuendo la causa delle perdite ad un periodo di scarsa fortuna: di-venta irritabile, agitato, si ritira dagli altri, la vita familiare è faticosa, inizia a mentire e a chiedere prestiti.•Fase di rincorsa della perdita: il soggetto gioca sempre più, chiede prestiti nel tentativo di recu-perare il denaro perso continuando a racconta-re ed a raccontarsi che, recuperando il denaro perso, con la vincita che non mancherà, sarà l’ultima volta (il gioco viene visto come l’unica possibilità di redenzione e recupero).•Fase della disperazione: il soggetto ha comple-tamente perso il controllo, assorto nella sua atti-vità e nei suoi pensieri di gioco, si trova sovente

in una situazione critica anche rispetto al man-tenimento minimo degli impegni quotidiani. La fase cruciale è quella della perdita della speran-za, dove possono esserci pensieri e tentativi di suicidio, problemi con la giustizia, economici, crisi coniugali e divorzi.•Fase di ricostruzione e ricerca di una nuova vita: coincide con la determinazione di inter-rompere l’attività di gioco cercando aiuto. C’è un tentativo realistico da parte del giocatore di sospendere l’attività di gioco, torna la speranza, si pianifica un piano di risarcimento dei debiti, diminuiscono le preoccupazioni legate al gioco, migliora l’autostima e i rapporti familiari. Che tipo di intervento?Il gioco d’azzardo patologico necessita di un intervento strutturato e multimodale. Il trat-tamento terapeutico può essere di tipo ambu-latoriale o residenziale. Le azioni terapeutiche consistono soprattutto in interventi psicotera-peutici individuali e familiari,interventi edu-cativi, gruppi di auto-mutuo-aiuto, supporto legale e terapia farmacologica se necessaria. Il gioco è un’attività di tutti gli essere viventi. L’uo-mo gioca per crescere, per adattarsi all’ambiente, per relazionarsi agli altri, per divertimento, ma al piacere di giocare non sempre corrisponde un comportamento equilibrato da parte del gioca-tore. Quanto eccitante sia “scommettere” è noto: si mettono in gioco le proprie abilità, il gusto di

competere. Si assapora il piacere del rischio, si entra così nel mondo del gioco d’azzardo, con le sue regole, i suoi tempi, le sue emozioni, la sua ironia e questo consente di uscire tempo-raneamente dal mondo della quotidianità, della monotonia, dello stress. Il piacere del gioco ed il bisogno del gioco non lo si può negare e diverse sono le funzioni che riveste il gioco d’azzardo. Per molti può costituire un antidoto alla depres-sione, per altri la possibilità di socializzazione, per altri ancora la possibilità di vivere un’avven-tura. E’ stato evidenziato come nel periodo di diffusa incertezza rispetto al futuro come quel-lo che stiamo vivendo, ci si rivolge al gioco per trovare “un luogo di regressione”, un luogo dove mettere tra parentesi i problemi della quotidia-nità, le frustrazioni. Gioco d’azzardo non signi-fica per forza gioco patologico, la maggior parte dei giocatori non ha nessun problema, tuttavia le ricerche internazionali stimano che l’1,5-3% della popolazione adulta abbia una dipendenza patologica da gioco d’azzardo (gabling): giocare diventa una dipendenza che si manifesta in un impulso irresistibile a scommettere denaro. Per il giocatore eccessivo o patologico, giocare è una fonte di eccitazione o di rilassamento, che porta alla distruzione della propria vita e di quella del-la propria famiglia. Si stima che il gioco d’azzar-do interessi l’80% della popolazione adulta nella cosiddetta forma“sociale”

Page 32: Il Domenicale di Casoria del 24 giugno 2012 n.32