IL Domenicale di Casoria

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3° numero de" IL Domenicale di Casoria"

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CONCESSIONARIO UFFICIALE

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S.S.87 KM 8,800 - CAASORIA (NA) • 111111111111111111.............77777777777777777777755555555555555555555558888888888888888888888888888555555555555555555555TEL. 081 555555555555555555555555555555444444444444444444442222222222222222222228888888888888888888888 -------------- 00000000000000000000008888888888888888888888111111111111111111111111111..............555555555555555555555555444444444444444444444440000000000000000000001111111111111111110000000000000000000011111111111111333333333 •••• •••• w.ccerbbonemmotoo.it wwwww ccerbbonemmotoo itwwww

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Il presente in fiamme... Il nostro futuro in fumo !

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Domenica 21 ottobre 2012

Periodico settimanale a diffusione gratuitaAnno II n. 3 - 21 ottobre 2012

Autorizzazione del Tribunale di Napolin. Reg. 4925 del 28/09/2011

Direttore responsabile:Pasquale D’Anna

[email protected]

Redazione:Via G. Marconi,

80026 Casoria (NA)[email protected]

Stampa:

Via dell’Indipendenza, 3780021 Afragola (NA)

[email protected]

Edito da:Associazione Culturale Kasauri

Casoria (NA)

Progetto Grafico e Impaginazione:Marco Capparone

Questo numero è stato chiuso in redazioneGiovedi 18 ottobre 2012

LA REDAZIONE

Rosaria Ascolese

Gianni Bianco

Marco Capparone

Vittoria Caso

Valerio Cresci

Emiliana Cresci

Gennaro Crispino

Ciro Esposito

Angelo Ferro

Maria Gentile

Pasquale Lucchese

Marzia Luciano

Pellegrino Mazzone

Carmine Mondola

Raffele Nocera

Domenico Pagliuca

Francesco Pagliuca

Eduardo Paola

Amalia Vettoliere

Maria Ranieri

Mario Romano

Vincenzo Russo

Pina Savorra

Luca Tramici

Umberto Simonetti

Ernesto Valiante

Gea D’Anna

pag. 2 Vignetta di Carmine Mondola pag. 3 Editoriale di Vincenzo Russo pag. 4 Politica di Kalimero pag. 5Volontariato di Alberto Simonetti pag. 6 Attualità di Marzia Luciano pag. 7 Politica di Mario Romano pag. 9 Attualità di Angelo Ferro pag. 11 Rubrica di Pina Savorra pag. 12 Rubrica di Gea D’Anna pag. 13 Libri di Gianni Bianco pag. 14 Teatro di Emiliana Cresci pag. 16 Rubrica di Valerio Cresci pag. 17 Calcio di Pasquale Lucchese pag. 18 Calcio di Amalia Vettoliere pag. 21 Attualità di Maria Gentile pag. 22 Musica di Luca Tramici pag. 23 Cultura di Eduardo Paola

Il graffio di Ciemme

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Domenica 21 ottobre 2012EDITORIALE

Vincenzo [email protected] LA DISCARICA DEL CANTaRIELLO AL TG3 NAZIONALE.

Venti associazioni e comitati della provincia di Napoli e Caserta, hanno raccolto quasi trentacinque mila firme per dire basta ai roghi tossici nei nostri territori. Urla di dolore, di disperazione, che peseranno come macigni dinanzi a quei magistrati che saranno chiamati ad indagare sulla questione roghi. Il Coordinamento Comitati fuochi, ha dato vita a un’iniziativa che culminerà in una maxiquerela a sottoscrizione popolare, che sarà depositata alle Procure di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Regione Campania, Provincia di Napoli e di Caserta e di 42 Comuni, tra questi rientra anche il comune di Casoria. Il dossier elaborato dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall’Associazione italiana registri tumori (Airtum) traccia una fotografia spaventosa della salute in Campania: secondo le stime degli esperti, nel 2012 ci sono stati oltre 40mila nuovi casi di tumore. Le patologie maggiormente diffuse riguardano polmoni, fegato, colon-retto, mammella e prostata. I comitati parlano di «disastro ambientale» e di «ecatombe, incidendo in maniera irreversibile sulla popolazione locale alterandone

irreparabilmente la salute e la vivibilità». Le prime pagine dei quotidiani nazionali sono dedicate alla famosa questione della

discarica della Cantariello, simbolo del degrado e dell’incompetenza della nostra classe politica, come giornale lanciammo l’appello a settembre dello scorso anno, chiedendo alle istituzioni di intervenire in maniera celere. Le risposte arrivarono dall’assessore all’ambiente Tignola, l’unico che ci ha messo la “faccia”. Infatti mentre l’assessore all’ambiente della Regione Campania si lavava le mani, dicendo: “Il sito Cantariello nel comune di Casoria è un sito privato

sul quale, quindi,wla Regione non ha alcuna competenza”, l’assessore Tignola provvedeva attraverso l’Arpac

ai rilievi di caratterizzazione della discarica. Durante i tre giorni di caratterizzazione dei rifiuti condotta dall’Arpac e dal Comune di Casoria, l’ultimo lotto, il n.6, è risultato il più problematico perché è quello fumante esalazioni pericolose. Nel mentre l’escavatrice posava la pala sul terreno schizzava fuori una grossa nube di sostanze tossiche misto a polveri sottili. Le immagini e le riprese effettuate dal tg3 nazionale mostrano chiaramente che in quel terreno c’è qualcosa di altamente pericoloso. L’Arpac ha provveduto a prelevare un campione e nei prossimi mesi sapremo di cosa si tratta, con

la speranza che dopo 12 anni la Regione Campania insieme al Comune di Casoria possano bonificare quell’area. Invitiamo, intanto, i cittadini di quella zona a scriverci sul gruppo Facebook realizzato da me e dalla dott.ssa Rosa Fortunato “Chiediamo l’intervento dell’esercito per fermare i roghi tossici” per segnalarci o raccontarci i casi di tumore verificatisi negli ultimi anni, in modo da riuscire a dimostrare, concretamente, che la discarica incide sulla salute della nostra popolazione.

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Domenica 21 ottobre 2012

Kalimero

Stefano Ferrara eletto nuovo Presidente del Consiglio

I politici spesso cambiano idea, succede ovunque, anche a Casoria. Com’è possi-bile? Facciamo un esempio, scegliendone uno a caso: Stefano Ferrara. Analizziamo il suo percorso politico. Nel 2008, in quali-tà di candidato Sindaco della coalizione di centrodestra, vinse le elezioni Comunali contro il candidato del centrosinistra Casil-lo e diventò Sindaco della Città di Casoria. Il giorno dopo le elezioni, da vincitore, senza un apparente motivo, avviò una massiccia campagna denigratoria nei con-fronti del candidato sconfitto, indicandolo in molte occasioni come l’unico respon-sabile dello sfascio politico amministra-tivo della nostra città. A tal proposito, ricordiamo il Consiglio Comunale in cui arrivò a chiedere, al suo diretto avversa-rio Casillo, di restituire la carta di identità perché indegno di essere un nostro concit-tadino. Niente male come considerazione personale... Orbene, Casillo rassegnò le dimissioni dalla carica di Consigliere Co-munale e di conseguenza da capo dell’op-posizione. Al suo posto subentrò l’attuale Assessore alle Politiche Sociali Marro che, insieme all’attuale Sindaco Carfora e al consigliere Russo rappresentavano in Consiglio Comunale quel che rimane-va dello SDI. Il mite Consigliere Comu-nale Carfora, diventò cosi il nuovo capo dell’opposizione, in seguito, eletto Consi-gliere Provinciale si dimise alla carica di consigliere Comunale e fece posto all’at-

tuale Assessore al Patrimonio Marino.Come nelle migliori commedie si arrivò quindi alla resa dei conti. Casillo, insie-me ad altri delusi riuscì nell’intento di or-ganizzare le dimissioni di 16 Consiglieri Comunali e per l’effetto di tale azione il Sindaco Ferrara andò a casa con tutto il suo bagaglio di “buone intenzioni”. Tra i firmatari della mozione ricordiamo tra gli altri i Consiglieri Comunali: Graziuso, Verre, Capano, Marro, Marino, D’Anna e Bene. Avversari politici di Ferrara pen-serete? Ed invece no!!! Durante l’ultima campagna elettorale, Ferrara, con l’aval-lo di Cosentino confeziona uno scellera-to disegno che inevitalbilmente porta il centrodestra ad una annunciata Caporetto. Non solo, nel capolavoro (sigh) Ferrara arruola nelle fila della sua armata bran-caleone i consiglieri comunali sopracita-ti. C’è da pensare che Graziuso, e Verre in quell’occasione cambiarono idea su Ferrara e viceversa. L’ex Sindaco Ferra-ra bocciato in maniera pesante ed inequi-vocabile al primo turno, siglò un accordo scellerato con i suoi ex avversari Carfora e Casillo. Anche in questo caso, Carfo-ra e Casillo cambiarono idea su Ferrara e viceversa. Al ballottaggio, sempre lui, l’ineffabile Ferrara, diede vita ad un’o-scena campagna diffamatoria contro il candidato di centrodestra Iodice a van-taggio del candidato di centrosinistra Car-fora che vinse le elezioni. E arriviamo ai

giorni nostri: dopo la spaccatura in seno alla maggioranza ed una finta opposizio-ne durata circa un anno, il nostro uomo “esempio”, insieme ad altri tre Consiglieri Comunali eletti nel centrodestra Capano, Cerbone e Pugliese, dai banchi dell’op-posizione, (per il bene della Città), pas-sano nei banchi della maggioranza e vo-tano il bilancio. Non ci crederete, ma ci troviamo al cospetto dell’ennesimo cam-bio di opinione. In questo caso è Capano a cambiare idea su Ferrara e viceversa. Tralasciando i molteplici trasversalismi dei personaggi suindicati, il coupe de teatre finale è rappresentato dall’elezio-ne (prevista) di Ferrara a Presidente del Consiglio. La cosa più sconcertante è che lo stesso viene eletto con i voti decisivi di Bene , D’Anna e Marino. Ancora una volta le idee cambiano: Bene, D’Anna e Marino hanno cambiato idea su Ferrara e viceversa. Oggi Ferrara si trova ad oc-cupare la seconda carica istituzionale del Comune di Casoria, con Casillo alla sua destra e Carfora alla sua sinistra. L’alle-gra compagnia (dell’ex sindaco) è com-pletata dagli assessori Marro, Marino e D’Anna unitamente ai Consiglieri che a suo tempo lo mandarono a casa. In defi-nitiva, nel parlamentino Casoriano tutti cambiano idea (quasi tutti) su Ferrara e viceversa. Ora mi domando: Ma i cit-tadini quando cambieranno idea?

In politica si può cambiare idea?In politica si può cambiare idea?

POLITICA

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Domenica 21 ottobre 2012

Domenica scorsa tanta gente in villa Co-munale per la 1a Giornata della Protezio-ne Civile, l’evento ha voluto testimoniare la presenza delle As-sociazioni sul nostro territorio. Le Asso-ciazioni collaboran-do strettamente sia tra di loro che con l’ufficio di Protezio-ne Civile Comunale hanno fatto si che tutto andasse per il meglio. In villa Comunale domenica si sono vissuti momenti di vera aggregazio-ne, tanti volontari e tanti cittadini, ma so-prattutto tanti bambini, in una città che probabilmente non aveva la contezza di quello che rappresentano le associazioni sul nostro territorio.I ragazzi hanno sva-riato in diverse attività: dallo spegnimen-to di un incendio, alla scala controventata ( scala posizionata verticalmente senza alcun tipo di appoggio ma tenuta in posi-zione da corde ancorate ai montanti delle stesse) , sono poi partite le simulazioni di emergenza dove si sono messe in pratica tecniche di soccorso a cui hanno parteci-

pato interagendo tutte le associazioni del Territorio, La Folgore, Il Tricolore , La

Croce Rossa Italiana Gruppo Volontari del Soccorso e Le Aquile sede di Casoria. Ogni associazione ha svolto un compito particolare: molto interessante è stata la simulazione di un incendio boschivo con presenza di persone colpite da malore. Il tutto è stato preceduto da una breve spie-gazione alla cittadinanza tenuta da uno dei responsabili delle Associazioni su come effettuare la chiamata dei soccorsi. I tanti cittadini intervenuti hanno lunga-mente applaudito e si sono complimenta-ti con tutti i volontari presenti per la loro professionalità e per la competenza messa in campo.La manifestazione si è conclusa

con un momento particolare, un flash mob (Flash mob è un termine coniato nel 2003

per indicare una riunione, che si dissolve nel giro di poco tempo, di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, con la finalità comune di met-tere in pratica un’azione inso-lita. Il raduno

viene generalmente organizzato via in-ternet, e mail, social networks o telefonia cellulare. Le regole dell’azione possono essere illustrate ai partecipanti pochi mi-nuti prima che questa abbia luogo o pos-sono essere diffuse con un anticipo tale da consentire ai partecipanti di prepararsi adeguatamente.) improvvisamente la vil-la comunale è stata invasa da circa 100 persone che hanno messo in scena un bal-letto spontaneo il tutto sapientemente or-ganizzato da Ciro Vinci, cwasoriano che da anni si occupa dell’organizzazione di tali eventi.

Stefano Ferrara eletto nuovo Presidente del Consiglio

Alberto [email protected]

VOLONTARIATO

La prima giornata della Protezione civile a Casoria

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Domenica 21 ottobre 2012ATTUALITA’

Marzia [email protected] “Profumo” di rivolta in scuole ed università italiane

“Credo veramente che il Paese dobbiamo un po’ allenarlo, dobbiamo usare un po’ di bastone e un po’ di carota, qualche volta dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e un po’ meno la carota, altre volte viceversa… Ma non troppa carota!”. Questa arrogante dichiarazione del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo ha infastidito migliaia di studenti italiani, che, scesi in più di novanta piazze per protestare contro una serie di articoli varati nella legge di stabilità e destinati a cambiare per l’ennesima volta le sorti della scuola e della ricerca italiana, si sono armati di carote, ortaggi utilizzati come simbolo di ribellione contro un governo che pare remare sempre nella direzione opposta rispetto a quella dei giovani.Il 12 Ottobre, dunque, a distanza di quasi un mese esatto dall’inizio della scuola, neanche le intemperie e le disastrose condizioni dei mezzi di trasporto pubblici, in particolare a Napoli, sono riuscite a placare il fermento di migliaia di giovani inferociti, che hanno preso parte

allo sciopero indetto dalla Flc/CGIL.Tra i provvedimenti del ministro si possono annoverare l’aumento delle ore lavorative settimanali degli insegnanti delle scuole di ogni grado da 18 a 24, con l’offerta, “in cambio”, di quindici giorni di ferie estive in più, maggiori tagli al mondo della scuola, con la sottrazione di circa 200 milioni di

euro, a cui aggiungerne altri 184 previsti dalla legge di stabilità, l’eliminazione di rappresentanze studentesche dai consigli d’istituto, la soppressione dei dodici enti della ricerca pubblica e la loro riorganizzazione in un Centro nazionale di

ricerche, norme più restrittive nell’ambito delle scuole paritarie ecc. Questi e tanti altri provvedimenti minacciano di fatto il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche ed universitarie in Italia, in cui la cultura non è un optional ma l’unico spiraglio per i giovani di poter costruire un futuro saldo e che possa in

parte contrastare la crescente crisi lavorativa. La lunga sfilza di tagli e di provvedimenti varati dal ministro Profumo sono l’ennesima dimostrazione di quanto ci sia sempre meno disponibilità ad investire nell’unico settore che non fallirà mai, che continuerà a riunire studenti e personale scolastico desiderosi di riscatto, fino a quando i propri diritti non saranno riconosciuti appieno.Su alcuni striscioni, tra la schiera di manifestanti in Piazza Garibaldi, Venerdì scorso si leggeva: “La scuola non è

in vendita” oppure “La scuola non è un’azienda”; se l’intenzione del governo è quella di privatizzarla e di bastonare i “lavoratori”, questi, per tutta risposta, saranno ancora disposti, con ferocia, a scagliar carote come fossero dardi.

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Domenica 21 ottobre 2012

Subito dopo l’adozione del testo base per la riforma del sistema elettorale da parte della Commissione Affari costituzionali del Senato, su proposta del senatore del PDL Malan, sono partiti gli allarmi contro il ritorno al sistema delle preferenze da parte di esponenti di rilievo di quella parte della magistratura impegnata nella lotta contro la criminalità organizzata. In prima fila Raffaele Cantone, che ha addirittura contabilizzato l’effetto delle preferenze al tempo della crisi economica, dichiarando che «se a Milano i voti si comprano con 50 euro, con la crisi economica nel Mezzogiorno potrebbero essere sufficienti anche 10 euro per acquistarne uno». Medesime perplessità sulla pericolosità del ritorno alle preferenze sono state manifestate da altri magistrati nonché dal PD e da esponenti dello stesso PDL. Eppure, fin dalla sua approvazione (2005), il meccanismo più vituperato dell’attuale sistema elettorale, il cosiddetto Porcellum, era stato proprio la totale assenza di un sistema di preferenze dei candidati: una rapina dei diritti degli elettori, s’è detto, che permette ai partiti di presentare liste bloccate, i cui componenti sono eletti solo in base all’ordine di posizione nella lista, e di costituire un Parlamento di “nominati” dalle segreterie dei partiti più che di eletti dal popolo. Così tra i critici del sistema delle preferenze c’è stato subito chi ha sottolineato che l’avversione non è verso il sacrosanto diritto democratico degli elettori di scegliersi il proprio candidato. Per evitare derive di mercato del voto o ricatti delle organizzazioni criminali, dicono questi

ultimi, sarebbe sufficiente un ritorno ai collegi uninominali del precedente sistema elettorale. Il ragionamento è che così sarebbe garantita la preferenza verso un candidato di collegio, sottoposto ad attenta verifica prima dai partiti o dalle coalizioni che lo propongono, poi dagli stessi elettori, per l’elezione del quale,

in ogni caso, i voti mercanteggiati dalle organizzazioni criminali potrebbero non avere lo stesso peso rispetto alla mera preferenza del candidato di lista. E’ un ragionamento che ha la sua dignità. Tuttavia non esiste nessun sistema che impedisca di eleggere personaggi legati alle organizzazioni criminali. Sia col meccanismo del collegio uninominale che con il Porcellum, non sono mancati dal 1994 parlamentari coinvolti in procedimenti per mafia. In regioni ad alta concentrazione mafiosa, inoltre, anche nel collegio uninominale, dove spesso le distanze tra i candidati sono modeste, quel tipo di voto potrebbe essere decisivo e vincolante per chi se l’aggiudicasse. A ben vedere, dunque, il rischio non è legato ad un particolare sistema elettorale, ma più che altro alla generale diminuzione della partecipazione politica e di

controllo, che sta portando all’estinzione quelle vecchie forme partitiche con le loro organizzazioni radicate sul territorio (fa eccezione la Lega); all’assenza di un sistema trasparente di rappresentanza dei gruppi di interesse o, per ragionare in altri termini, alla mancata emersione di nuove élites dinamiche, competenti e non avvitate solamente intorno al proprio particolare interesse (il Movimento 5 stelle è una élite o un partito?). La crisi economica recente amplifica i rischi di esposizione alle infiltrazioni criminali in tutti i settori della vita pubblica e in quelli di una società che non riesce più a sorreggersi sul proprio scheletro, anzi sembra non esserne più dotata. Ma la diminuzione del prezzo del singolo voto (10 euro al sud secondo Cantone) non ha niente a che fare con un possibile ritorno alle preferenze. Anzi, secondo una legge economica, la competizione dei canditati per accaparrarsi la preferenza individuale dovrebbe far aumentare il prezzo più che diminuirlo. Il sistema elettorale, tuttavia, è solo una variabile dipendente: comunque lo si voglia modulare, è più in rapporto di effetto che di causa rispetto al fenomeno criminale. Del resto, paradossalmente è forse proprio il Porcellum (dal punto di vista “teorico, si intende) ad offrire maggiori garanzie rispetto alle infiltrazioni mafiose: evita ai partiti di sottoporre i candidati all’obbligo di mercanteggiare il voto locale e concentra l’attenzione dell’elettore sui massimi rappresentanti del confronto bipolare, facendo leva principalmente sull’emozionalità politica iperstimolata dai mass-media.

PORCELLUM ADDIO ?Mario [email protected]

POLITICA

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Non ci sarebbero più soldi per l’Erasmus, il programma di studio internazionale nato nel 1987 che ha dato la possibilità ad oltre due milioni di giovani di studiare nei 27 paesi membri dell’unione europea e an-

che in stati non membri. L’allarme è stato lanciato dal francese Alain Lamassoure, presidente della commissione bilancio del Parlamento europeo, notizia poi con-fermata dalla Commissione Europea: << nel bilancio Ue 2012 sono finiti i soldi per pagare le fatture già emesse per una serie di fondi europei- tra cui il Fondo sociale , il Programma Erasmus e il Fondo per la Ricerca e Innovazione. Il nodo , riguarda il fatto che i finanziamenti del programma Erasmus e dei programmi del fondo socia-le sono anticipati per intero dai governi, che poi vengono rimborsati da Bruxelles. E con la bocciatura del bilancio correttivo della commissione per l’anno 2012 ver-ranno a mancare gli investimenti europei in quelli che sono sempre stati sbandierati come fattori di crescita : l’educazione, la riqualificazione professionale, la mobili-tà di lavoratori, studenti e ricercatori, le infrastrutture, la ricerca e l’ innovazione. L’Europa dell’ austerità non solo non è ca-pace di arginare la crisi e l’aumento verso

livelli stratosferici di disoccupazione gio-vanile ( 22.5% nell’Ue, oltre il 33% in Ita-lia ,con un picco del 53% in Spagna) ma rischia adesso di privare i giovani di quello che è considerato come una della iniziative più riusci-te nella storia comunita-ria. Bisogna precisare che da oltre due anni la Com-missione europea, ha av-vertito il Consiglio,cioè gli stati membri, che c’era il rischio di rima-nere senza fondi per l’e-rasmus; nessuna risposta. Le Capitali hanno ceduto alle pressioni di chi non vuole mettere fondi nella cassa comune, di conseguenza permane un dubbio nell’ascoltare gli stessi politici

comunitari inveire contro l’Europa colpe-vole di tutti i mali,anche se il giochetto è talmente consolidato da consentire a chi doveva prendere le decisioni a Bruxel-les di accusare con serenità Bruxelles di

non aver preso decisioni. Se a fare noti-zia è stato soltanto il famoso programma universitario (per il quale è stato peraltro

già approvato un emenda-mento che ne garantisce la copertura per il 2013, anche se rimangono a secco gli ulti-mi tre mesi del 2012), questo è solo una parte della storia: ci sono infatti in ballo quasi 2 miliardi di euro di tagli ai fondi

per la ricerca, l’innovazione, l’imprendi-toria e l’impiego, e più di uno e mezzo per le politiche regionali. E non stiamo parlando di questioni che non ci toccano: molti corsi di formazione ed avviamento al lavoro a livello locale, ma anche eventi culturali e per i giovani, vengono finan-ziati attraverso questi canali. Si sa che, quando è ora di mettere i soldi sul piatto, non è mai facile accordarsi su chi mette quanto; e data la crisi in cui molti Stati membri versano, è difficile che il pros-simo 23 ottobre, quando si andrà al voto in plenaria si arrivi ad un accordo, il che rischia di ritorcersi contro i governi nazio-nali, infatti, si tratta spesso di somme già anticipate dai singoli Stati ai propri citta-dini, e il non voler rimpinguare queste li-nee di finanziamento significa comunque dover sborsare quei soldi di tasca propria.

AT T UA L I TÀ

Angelo [email protected] L’Erasmus rischia di sparire…???

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I PINI

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Il ricovero di un figlio in ospedale, soprattutto se dovuto a una malattia non passeggera, è di certo un evento destabilizzante per la vita di un genitore. Ogni equilibrio raggiunto, ogni certezza ed ogni punto di riferimento vengono messi in discussione dall’evento traumatico che l’intera famiglia vive in quel momento. L’ansia profonda, provocata dall’ospedalizzazione, anima nel genitore fantasmi e sensi di colpa non sempre gestibili: si acuiscono le conflittualità non risolte in precedenza e divengono inevitabili le esasperazioni di conflittualità in atto. La totale impotenza ed inadeguatezza che il genitore vive, rende indispensabile il sostegno e l’orientamento da parte di figure professionali preparate ad accogliere in maniera adeguata questo tipo di problematica. Tuttavia non si è mai sufficientemente preparati poiché ogni vissuto del bambino è diverso e necessiterebbe di un’attenzione individualizzata, cosa difficile da ottenere in tutte le nostre strutture sanitarie. Ogni bambino malato deve affrontare una situazione penosa ed inimmaginabile fino a quel momento: la malattia, l’allontanamento forzato dalla sua casa e dalle sue cose, il distacco dai suoi affetti più cari, l’interruzione improvvisa di tutte le sue attività, l’adattamento ad un ambiente spesso poco accogliente per un bambino, l’accettazione di cure dolorose ma che tutti dicono che fanno bene e non

ultimo, il bambino deve relazionarsi con genitori ansiosi o depressi. Un bambino malato e sofferente, ancor di più dovrà poter restare accanto alla propria figura d’attaccamento, dovrà poter contare sulla

consolazione delle proprie emozioni che non trovano spiegazione –paura e rabbia- e dovrà poter elaborare i suoi vissuti in totale libertà. Il bambino ospedalizzato va incontro a quel profondo disagio definito “angoscia da separazione” o paura della perdita dell’oggetto rassicurante. Più piccolo sarà e maggiori saranno le cure maternali che dovrà ricevere. La Carta dei Diritti del Bambino Malato fornisce indicazioni precise per alleviare il disagio che l’ospedalizzazione procura. Nel

momento in cui la madre o un’altra figura accudente non può restare accanto al bambino, si potranno generare profonde lacerazioni psicologiche.E’ importante che l’ambiente ospedaliero predisponga

stanze non solo dignitose ma pensate in funzione della presenza del genitore. Poter verificare lo stato di salute fisica ed emotiva, mantenere un contatto con la realtà e non perdere la fiducia nelle proprie capacità di cura e di accudimento, consentirebbero al genitore di migliorare la qualità della vita del proprio figlio ammalato. Un aspetto fondamentale riguarda i rapporti con il personale dell’ospedale. Ogni persona che avvicina i familiari, dal medico all’infermiere, dovrebbe avere in sé la capacità di relazionarsi in maniera adeguata grazie ad una preparazione che tenga conto anche degli aspetti psicologici di una qualsiasi patologia. L’accoglienza, il rispetto del dolore altrui, il sostegno, l’orientamento, una

chiara informazione e l’ascolto sono alla base di una qualsiasi relazione d’aiuto. Le notizie che un genitore riceve fin dal primo istante del ricovero sono essenziali per poter affrontare il disagio della malattia. I genitori che si trovano ad affrontare una malattia che colpisce il proprio bambino, soprattutto se grave e che forse porterà alla morte, hanno la necessità di esprimere pensieri e sentimenti ed è per questo motivo indispensabile essere assistiti da uno psicologo.

R U B R I C A

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Pina Savorra [email protected] Mio figlio è in ospedale

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Domenica 21 ottobre 2012

La sera del 14 ottobre scorso, alla trasmissione “ Che tempo che fa” è stato ospitato Walter Veltroni, che apprezzo molto come scrittore. L’ex segretario del PD, nonché ex direttore dell’Unità, nonché ex parlamentare per innumerevoli legislature, presentava la sua ultima produzione letteraria “ L’isola e le rose”. In questo libro si ricorda un episodio veramente accaduto agli albori dell’anno 1968; Giulio, un vitellone riminese, ha l’idea di costruire una piattaforma in mare, oltre le acque territoriali, dove accogliere poeti, artisti, musicisti. Un sogno ben presto trasformato in realtà, una micro repubblica indipendente, dove si parla l’esperanto (considerata, al tempo, una lingua sopranazionale) oggi sostituita dal diffusissimo inglese.Al di là dell’interesse meramente culturale, il momento più significativo dell’intervista è stato quando Veltroni ha ufficializzato la sua intenzione di non ricandidarsi alle prossime politiche, quasi a voler accontentare Renzi , l’”enfant terrible”che da tempo reclama a gran voce una “ rottamazione” nel suo partito.Il sempre pacato ex segretario non si è schierato per nessuno alle primarie, seguendo l’esempio di Prodi, ma molto significativamente ha messo in forte imbarazzo tutti vecchi dinosauri dell’apparatcik, in primis l’ineffabile e sempiterno avversario di sempre, Massimo D’Alema.

La maggior parte del partito ha fatto orecchie da mercante, l’unico ad avanzare la terribile ipotesi di fare un passo indietro è stato proprio D’Alema, ma secondo noi senza troppa convinzione.Andando oltre Renzi e la sua riduttiva aspirazione politica e programmatica di volere l’estinzione dei dinosauri, in un momento di crisi della politica così

profondo, dove gli elettori chiedono una moralizzazione e una svolta, un uscire fuori dalle logiche spartitorie e una ventata di aria fresca, che spazzi via i miasmi nauseabondi di un modo di fare truffaldino e a discapito della comunità, come è possibile che a nessun politico venga il dubbio di chiudere e di dare spazio a linfa nuova, vitale, aria pulita?Sentenziava Andreotti : “ Il potere logora

chi non ce l’ha”, di fatto accreditando una teoria che vede i nostri rappresentanti nelle istituzioni impegnati a costruire le loro nicchie votive, frutto di favori a parenti, congiunti e amici e…stop.Politica zero, iniziative per la comunità zero, lavoro sul territorio zero, relazioni con la base e analisi dei bisogni zero. Qualche volta si rimedia uno spettacolino,

qualche ballo folkloristico, qualche velina, in perfetto stile berlusconiano, con la solita, melensa pletora di aspiranti al potere.Chiedeva un giornalista italiano ad un giornalista olandese, stupito e costernato davanti agli scandali dell’Italietta nostra, : “ Ma come mai in Olanda non si sente mai parlare di tutti questi vergognosi traffici ?”. Il biondo cronista così rispondeva al collega:” In Olanda chi fa politica lo può fare per poco tempo, perché si guadagna talmente poco che , prima o poi, bisogna tornare al lavoro, altrimenti ci si impoverisce.”

Parliamo ogni giorno, per giustificare i sacrifici che ci vengono imposti, che bisogna allinearsi all’Europa, dalla scuola all’economia, ma penso che sia indispensabile percorrere la stessa strada dei nostri partners europei anche per quanto riguarda gli emolumenti e le competenze dei politici.Credo, a quel punto, che molti seguirebbero l’esempio di Veltroni…

RUBRICA

Il MESTIERE DEL POLITICOGelsomina D’[email protected]

La finestra di Gea

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Domenica 21 ottobre 2012

Valori e ideali sono elementi fondamen-tali per dare un senso al nostro essere al mondo. Ma la civiltà odierna ne risulta priva: se dovesse sostenere un esame di maturità, lo supererebbe? La risposta a questa domanda è nel saggio di Salvato-re Sarti dal titolo “LA CIVILTÀ VER-SO L’ESAME DI MATURITÀ - UNA BANDIERA DI CELLOFAN?”, in cui l’autore sottopone la realtà in cui viviamo a un’analisi co-raggiosa e spregiudicata. La solidarietà e il rispetto sono so-stituiti per lo più da egoismo e soprusi; la sincerità e la lealtà da ipocrisia e falsità. La mega-lomania è all’ordine del giorno e la corsa al potere non conosce ostacoli. E il culto dell’immagi-ne? L’interesse personale? Sono obiettivi sempre più diffusi di ogni percorso e di ogni proget-to di vita nella stragrande mag-gioranza degli individui.Tutto è consentito pur di pervenire al traguardo prefissato! E’ eviden-te che una siffatta civiltà, basata sulla sopraffazione, è da boccia-re! Continuando così l’umanità non ha futuro. Gli esseri umani “l’un contro l’altro armato” in ogni circostanza, si distrugge-ranno a vicenda e distruggeranno la ter-ra che li ospita, così come sta accadendo. Nell’eterna lotta fra bene e male, il male sta prendendo il sopravvento: è inconfu-tabile! Quasi tutti quelli che si trovano a gestire un potere, qualunque esso sia, adottano come modus vivendi et cogitan-di clientelismo e nepotismo. E a chi si

ribella, rispondono: “Ti devi adattare al sistema!”, facendo sentire “anormale” chi sceglie la strada dell’onestà. Quotidiani scoop, d’altro canto, rivelano le ruberie della classe dirigente dai politici agli am-ministratori. Allora, cosa fare? Arrender-si? C’è ancora un margine di salvezza? “Spes ultima dea”, è vero! Ma non basta sperare! Bisogna agire! Sarti suggerisce

all’umanità di sottoporsi, innanzitutto, a un severo esame di coscienza, senza alibi, in modo da prendere atto della situazio-ne truffaldina che sta vivendo, dominata da pseudo valori e quindi cercare di porvi rimedio. Intorno a noi che ancora credia-mo nell’onestà, nella lealtà, nella legalità, nella giustizia, nella necessità di compiere

il proprio dovere, nel rispetto per gli altri, c’è il nulla. Rifondare la nostra disumana e disumanizzante civiltà affinché sia a mi-sura d’uomo: ecco la missione speciale! A chi tocca? Sarti ritiene che spetti ai gio-vani non assuefarsi a pseudo valori, ma rifondare la civiltà. Prendere tra le mani questa desertificazione morale e ripartire da zero: non è facile! Ormai non si può

più attendere. Crisi morale, crisi economica, crisi culturale: abbiamo toccato il fondo? Forse non ancora e non del tutto, ma ci siamo molto vicini. Che cosa fare? Quale può essere l’anco-ra di salvezza cui aggrappar-si? L’amore! L’unico elemento che, secondo Salvatore Sarti, può rivoluzionare lo status quo è l’amore, sì! La civiltà dell’a-more è sicuramente un obietti-vo ambizioso da realizzare ma non impossibile. Se i giovani si ribelleranno potranno debellare l’omertà, le ingiustizie, la fal-sità, l’ipocrisia eletta a schema relazionare e creare finalmente un mondo nuovo. L’umanità, attualmente divisa e smarrita, deve recuperare l’unità; gli uo-mini devono ricordarsi di essere fratelli, di avere un medesimo

padre e ricominciare daccapo, scegliendo il bene, la giustizia, la fratellanza, la soli-darietà, l’onestà. Saranno capaci i giovani di creare un mondo nuovo, “civile”, in sostituzione di quello attuale, decisamen-te “incivile”? Ci auguriamo, assieme a Sarti, che raccolgano questa sfida adulti e giovani e che l’utopia divenga realtà.

LA CIVILTÀ VERSO L’ESAME DI MATURITÀ

L I B R I

Una bandiera di cellofan?

Gianni [email protected]

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Venerdì 12 ottobre ha avuto luogo, presso il Palapartenope di Napoli, una particola-re e un po’ magica serata-evento in ricor-do di Zietta Liù, al secolo Lea Maggiulli Bartorelli, narratrice e drammaturga per l’infanzia, e pioniera del teatro-ragazzi a Napoli. Nella serata ha avuto luogo la rappresentazione de “La bottega incan-tata”, scritta e diretta da Velia Magno, figlia dell›artista che dagli Anni Trenta fece sognare intere generazioni, tra fa-vole e poesie, e che diede vita, nella sua casa, al primo laboratorio teatrale per ra-gazzi. Alcuni dei suoi piccoli allievi di al-lora, sono illustri personaggi di oggi, tra cui Peppe Barra, ospite della serata alla quale ha assistito con commozione e un velo di malinconia. Quattro generazioni di artisti da Zietta Liu’ a oggi. Dopo Ve-lia Magno, la figlia Valentina impegnata nel mondo dell’infanzia come insegnante e organizzatrice di spettacoli ed eventi.. Suo figlio ancora, Andrea Carotenuto, è attore teatrale e cinematografico, regista e produttore. Quattro generazioni dunque che cercano di portare avanti, e ognuno a suo modo, il grande lavoro di Zietta Liu’. Una messinscena fantastica; fantasiosi e affascinanti, i costumi di Adelaide Troisi, disegnati da Ines Torino. Belle le scene di Massimiliano Pinto. Il trucco invece è stato affidato a Maria Vittoria Leonar-di. Dodici magiche canzoni, inoltre, in-

tervallano il racconto, scritte dalla stessa Magno e musicate da Gianfranco Calien-do. Lo spettacolo è stato interpretato da Stefano Ariota, Nino Cacace, Alessandra Vispo, Francesco Luongo, Roberto Inge-nito, Corinne Caruson. Tutto accompa-gnato dalle splendide coreografie di Ser-

gio Ariota, danzate dai ragazzi del Centro Ariota (Lara Cerrato, Carmine Montuoro, Federica Di Mare e Giovanni Pascarella), ancora una volta a dimostrazione di quan-to lo stesso direttore del centro sia attento non solo alla formazione e alla didattica ma anche all’inserimento professionale dei suoi allievi.La bottega incantata è una commedia musicale dedicata ai bambini con un messaggio ben specifico al mondo

di oggi, completamente immerso ormai nella tecnologia che ha privato bambini e ragazzi della fantasia, senza la quale nes-suno può creare nulla. Tuttavia guardando lo spettacolo capiremo che anche rimane-re troppo ancorati al passato è un grave errore. Quindi come in ogni cosa ‘in me-dio stat virtus’: proiettarsi nel futuro sen-za rinnegare le radici che hanno fatto di noi ciò che siamo oggi. All’interno della commedia vi è però poi un altro impor-tante messaggio da trasmettere: difender-si dai luoghi comuni che da sempre coin-volgono Napoli, ovvero la faciloneria e la pigrizia e molti altri. Ma la soluzione non è scappare, andare via e piantare ra-dici altrove, bensì avere il coraggio di re-stare qui e costruire una vita migliore in “questa città malata ma non morta”.Ma la Bottega incantata è inserita in un piu’ ampio progetto per le scuole, organizzato presso il Palapartenope di Napoli e molti altri teatri, da Artisti all’Asta, una com-pagnia teatrale fondata nel 1993 da Ele-na De Pasquale, che tutt’oggi ricopre con passione e autorevolezza un duplice ruolo di produttrice e responsabile organizzati-va. In 19 anni di lavoro, questa compagnia ha sempre cercato di far uscire la cultura dai suoi templi e portarla a confrontarsi con la gente comune, ma soprattutto con i bambini e i ragazzi, da sempre fonte pri-maria di creatività.

Zietta Liu’ Junior e “La bottega incantata”T E A T R O

Emiliana [email protected]

La fiaba e il teatro per ragazzi

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GRANDIOFFERTEGRANDIOFFERTE

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Domenica 21 ottobre 2012

La Germania è da sempre nell’elite del calcio Europeo ma con i Mondiali del 2006 i club tedeschi hanno avviato un processo di ammodernamento delle strut-ture sportive, avvicinando sempre di più i tifosi ed ottenendo in cambio proven-ti maggiori. La Bundesliga infatti è oggi un campionato dal valore complessivo di 1,74 miliardi di euro (+5% rispetto alla passata stagione), record di tutti i tempi di abbonamenti (482.500 tessere) e ricavi commerciali complessivi per 816 milioni di euro. Stadi polifunzionali e bel calcio: mix di ingredienti che spiega una media spettatori di 42.000 persone e un 57% di club che vantano bilanci in ordine, in armonia con il fair play finanziario. Ad Agosto,inoltre, il calcio tedesco ha firma-to con Sky il nuovo accordo per il qua-driennio 2013-2017: diritti televisivi a 4,15 miliardi di euro, con un incremento del 52% rispetto al 2009-2012. Da sem-pre nella Bundesliga la grande protagoni-sta è il Bayern Monaco che ha vinto ben 22 titoli nazionali, 15 coppe Nazionali, 4 supercoppe di Germania e 6 coppe di Lega Tedesca. Nella storia del calcio tede-sco però c’è sempre stata una squadra che riusciva ad infastidire il Bayern Monaco conquistando titoli e coppe Nazionali: Amburgo,Norimberga, Shalke 04 e so-prattutto il Borussia Dortmund che, negli ultimi anni, grazie all’allenatore Kloop e ai suoi dirigenti ha messo su un progetto lungimirante basato sui giovani che ha già portato alla vittoria delle due ultime edi-zioni della Bundesliga. Quest’anno però il Bayern Monaco sembra voglia ritor-

nare ad essere protagonista e il suo inizio di stagione ne è la riprova:col 2-0 rifilato all’Hoffenheim, con doppietta di Ribe-ry, i ragazzi di Heynckes sono riusciti ad ottenere la settima vittoria in altrettante partite. Il Bayern memore della scorsa stagione, in cui arrivò secondo in tutte le competizioni (Bundesliga e Coppa di Ger-mania ai danni del Borussia Dortmund e Champions League persa contro il Chel-sea), sta premendo sull’acceleratore per far capire ai propri avversari che questo è l’anno del ritorno alla vittoria. Protago-nisti di questo inizio entusiasmante sono:

Mario Mandzukic ex Werder Brema e ca-pocannoniere del campionato con sei gol e Mario Gomez per l’attacco ma anche il “giovane veterano” Tony Kroos che,con i 3 suoi gol in avvio di stagione, ha con-fermato il suo bel vizio. La prima inse-guitrice del Bayern Monaco è l’Eintracht Francoforte, protagonista di un ottimo avvio di campionato , macchiato però dal-la sconfitta contro il Mönchengladbach . Ora infatti sono ben cinque i punti di ritardo dalla vetta. Segue in classifica lo Shalke 04 che dopo alcuni risultati poco

convincenti, nell’ultimo turno è riusci-to a battere, grazie a un super Afellay, il Wolfsburg di Magath vera delusione del momento con una vittoria in sette partite, zero goal da oltre trecento minuti e penul-timi in classifica. Chi ha cominciato male è anche il Borussia Dortmund reduce da un pareggio contro l’Hannover, arrivato sì a cinque minuti dalla fine, ma del tutto meritato. Kloop amareggiato ha incassa-to però il pareggio riflettendo su un dato principale: l’Hannover non perde in casa da ventidue partite di campionato. Un re-cord per la squadra della Niedersachsen (Bassa Sassonia) che è ormai da due anni costantemente ai vertici del campionato tedesco e non solo: infatti nella scorsa stagione l’Hannover ha raggiunto i quarti di Europa League, ove ha dovuto affron-tare l’Atletico Madrid, attuale detentrice del trofeo. Tra le sorprese dell’anno spic-ca poi la neopromossa Fortuna Düsseldorf che dopo sei giornate di imbattibilità si è arresa a cinque minuti dalla fine contro il Mainz. Considerato che la squadra era sta-ta totalmente rivoluzionata in estate, il tec-nico Norbet Meier ha fatto un gran lavoro, riuscendo a costruire una difesa di ferro in breve tempo( solo 3 gol subiti contro i 2 del Bayern Monaco). In una recente inter-vista il presidente ha dichiarato:” Obiet-tivi? Salvezza. Ho già visto squadre fare tanti punti subito e poi retrocedere a fine stagione. Non abbassiamo la guardia”. Ma se le squadre maggiormente accreditate continueranno a stentare e la difesa reste-rà così inviolata magari Frymuth potreb-be anche cominciare a fare sogni europei.

In Europa si va: La BundesligaValerio [email protected]

RUBRICA A Spasso nel calcio

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Domenica 21 ottobre 2012

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Attesa e polemiche per una partita di calcio...Pasquale [email protected]

C A L C I O

Mai augurare a un tifoso una sosta di campionato! La domenica priva di calcio è un supplizio di interminabile monotonia. Quando poi capita che la sosta cade prima della giornata che prevede Juventus-Napoli, alla monotonia si aggiungono ansia e sterili polemiche. Il match clou avrà avuto il suo esito, qundo avrete già questo giornale tra le mani. In questo momento, mi sembra quindi inevitabile soffermarmi sul lungo strascico di polemiche, che ci accompagnano alla sfida.Premessa per chi non lo sapesse: chi scrive nutre scarsissima, inesistente simpatia, verso la squadra sabauda. Una scarsa simpatia che rasenta, anzi coincide con il sentimento esattamente antitetico all’amore!Ciò posto, va rimarcato che le polemiche di cui sopra sono figlie dei meccanismi mediatici odierni. Solo una decina di anni addietro polemiche simili non sarebbero mai nate. Una notizia che, probabilmente, non sarebbe nemmeno stata riportata della carta stampata, viene esponenzialmente amplificata dal web, con tutte le conseguenze del caso. Dato che va considerato nella sua oggettività, a prescindere da qualunque giudizio di valore.L’unico passaggio di questa lunga vigilia, che condannerei, sarebbe la telefonata (posto che ci sia stata,e considerato che avrebbe coinvolto un tesserato sottoposto a provvedimento di squalifica) tra Conte e Prandelli. Nella

telefonata i due avrebbero trovato un accordo sul minutaggio dei vari giocatori bianconeri, in particolare per Pirlo, faro della nostra nazionale. Considerando che si trattava di due partite valide per la qualificazione al mondiale, in un girone appena all’inizio e non proprio facile, sarebbe stato auspicabile che i migliori avessero giocato sempre. Con Prandelli in panchina, Pirlo è sempre stato titolare, e

mai sostituito; nella partita con l’Armenia il talento bresciano ha lasciato il campo al 74°. Posto che non saranno quindici minuti in più o in meno, ad incidere sulla forma del fuoriclasse juventino, va detto che tutta la vicenda, telefonata inclusa, poteva e doveva esser gestita meglio.Escludendo la telefonata tutti gli altri “casi” creati rischiano davvero di mettere in discussione la nostra intelligenza, se non anche la nostra correttezza e coerenza. L’espulsione di Vidal rientra a pieno titolo in questo calderone. Pensare che un nazionale possa farsi espellere volontariamente, sapendo di saltare minimo due partite (una con l’Argentina,

squadra top del calcio sudamericano), di un percorso di qualificazione a Brasile 2014, tutt’altro che agevole è qualunquismo puro. La gomitata nei minuti finali è indubbiamente senza senso, ma di gesti inconsulti in campo se ne vedono tanti. D’altra parte, c’è il caso del nostro Pandev. Ammonito e squalificato, il macedone salterà il prossimo impegno con la nazionale, rientrando anzitempo a Napoli, come Zuniga. Nel caso del colombiano il Napoli ha chiesto e ottenuto che all’esterno fosse risparmiata l’amichevole con il Camerun. Stucchevole la vicenda Buffon: parliamo di un portiere, un ruolo notoriamente poco “stancante”. Buffon fingerebbe un malanno fisico, saltando la partita con la Danimarca per tenersi a riposo in vista di Juve-Napoli. Anzi ancor più grave: al suo posto dovrebbe stancarsi Morgan, il nostro portiere... A questa ridda incontrollata di insolenze bisognerebbe porre un freno. Sabato è una partita sentita, inutile essere ipocriti, da ambo le parti (per noi è già un onore questo!). Ci si gioca la vetta, è vero, ma siamo solo all’ottava giornata di campionato. La non simpatia, il non amore verso quei “non colori” è un fatto epidermico, imprescindibile per ogni tifoso del Napoli; ma né l’amore, né il suo sentimento opposto devono giustificare atteggiamenti banali, qualunquisti e “vittimistici”.

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E’ JUVENTUS NAPOLI! ANCORA UNA VOLTA

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C A L C I O

Amalia [email protected]

“Il 9 novembre 1986, con il 3-1 a Torino, gli azzurri incassarono punti preziosi per strappare il titolo ai campioni. Boniperti e Ferlaino i presidenti, Platini e Marado-na gli assi. La Fiat stava per sfornare la Duna, non c’era il web né lo Juven-tus Stadium…”26 anni dopo, eccoci qui! È cominciato il conto alla ro-vescia in vista di Juventus-Napoli di sabato prossimo; la gara che ha già sollecitato la fantasia de tifosi tan-to da renderla in partenza un «tutto esaurito». Eppure, nonostante la ca-rica agonistica e la rivalità che po-trebbero esserci tra le due squadre, il rischio è quello di non assistere a un incontro stellare, complice l›impegno profuso da alcuni proprio nelle quali-ficazioni ai Mondiali. Juve e Napoli, infatti, hanno “prestato” 29 calciatori alle nazionali: 16 i bianconeri, 13 gli azzurri. Gli allenatori vorrebbero recuperare tutti i loro uomini migliori in vista della sfi-da scudetto, ma i dubbi sono tanti. Nella Juve son tornati malconci dalla nazionale Buffon e Marchisio e la loro presenza è in dubbio, anche se dovrebbero recupe-rare: il centrocampista ha subito una su-blussazione alla spalla; il portiere ha un problema all’adduttore. Nel Napoli, inve-ce, Cavani rientrerà dal Sud America solo giovedì dopo aver giocato una partita a 3.600 metri. L’attesa sarà breve e di certo

questa sarà la gara più importante di tutto il campionato di serie A. Del resto le sfi-de tra le due squadre non sono mai state sottovalutate, anzi si rivelano sempre av-vincenti e riescono a liberare quell’agoni-

smo e quella voglia di vincere giusta per rendere un match speciale. Questa volta però, la situazione è ancora più interes-sante visto la classifica che vede entram-be allo stesso punto, di conseguenza, la vincitrice riuscirà a prendersi lo scettro e mettersi al comando. Elemento quest’ul-timo da tenere ben in vista, soprattutto se aggiunto a tutti gli altri che ante cedo-no regolarmente partite come questa. La Juve è campione in carica e ci tiene in-credibilmente a difendere la sua imbatti-bilità in campionato, che dura da ben 46 gare consecutive, mentre il Napoli vorrà

a tutti costi riscattarsi dopo la sconfitta a Pechino, quella Supercoppa sfuggita ai tempi supplementari e a seguito di deci-sioni arbitrali che hanno fatto irritare non poco il club di De Laurentiis. Impossibi-

le quindi prevedere ciò che avverrà allo Juventus Stadium, tenendo in conto anche che a sfidarsi saranno la miglior difesa ed il miglior attacco del campionato: l’attacco bianconero con 17 gol fatti e la difesa partenopea con appena 3 reti incassare nelle pri-me sette giornate di campionato. In casi come questo due sono le possi-bilità: o ci troveremo di fronte ad una sfida spettacolare ricca di emozioni e gol, o invece, vedremo una gara caratterizzata dal poco gioco e dalla tanta tensione. Cosa succederà? Fini-

rà pari o una prevarrà sull’altra? Chi può dirlo. Il calcio non è una scienza esatta, per fortuna! Insomma ci avviamo verso la gara che attualmente rappresenta il me-glio del meglio che il calcio italiano possa offrire, anche perchè invertendo i ruoli, la Juve ha la seconda difesa del torneo men-tre il Napoli ha il secondo miglior attacco! Al momento, dunque, il campionato ita-liano ha soltanto due padroni. Preparia-moci allora, lo spettacolo sta per inizia-re … Come si dice in questi casi? “Che vinca il migliore!” Io, invece, dico: “Che vinca il Napoli!” AVANTI NAPOLI!!!!

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Ebbene si, c’è chi ha definito Groupon alla stregua di un Robin Hood del ventesimo secolo. Il suo merito risiede nella capacità di offrire alle persone la possibilità di usu-fruire di servizi o di vivere esperienze di qualsiasi tipo, che altrimenti, non avrebbero mai potuto permettersi. Viaggi all’estero, un giro in mon-golfiera, uno sbiancamento dentale o un check-up completo. Groupon è anche questo. Ma che cos’è in realtà? Si tratta di un gruppo d’ac-quisto on line fondato nel 2008, che funziona secondo il meccani-smo secondo il quale più persone comprano una data offerta e meno la pagano. Lo sconto, spesso supe-ra il 50% proprio perché si fa leva sulla quantità degli acquisti. Ogni offerta è riferita ad una determina-ta area geografica, per cui basta se-lezionare la propria città per avere a disposizione tutti i “deal” (offer-te) che sono disponibili nella pro-pria area di riferimento. Il funzionamento è facile: per usufruire di un “deal” occorre che questo venga sottoscritto, e quindi ri-chiesto, da un numero minimo di persone in lasso di tempo che va dalle 24 alle 48 ore, ma può essere anche riproposto per più giorni. Una volta iscritti all’offerta, in un primo momento non si è soggetti ad al-cuna forma di pagamento, dopodichè, allo scadere del tempo previsto, se l’offerta ha

avuto successo, si procede al pagamento del prezzo e si riceve il coupon (ovvero lo sconto) da stampare e da presentare nel momento in cui si usufruisce del servizio, che sia esso un viaggio, una visita me-

dica o una cena. Il vantaggio è presente per tutte e tre le categorie che entrano a far parte del processo: gli acquirenti che beneficiano di un forte sconto, gli inser-zionisti che guadagnano in pubblicità, ed infine Groupon stesso che ottiene una percentuale su ciascuna offerta conclusasi positivamente. Fin qui sembrerebbe tutto perfetto, se non fosse per la poca serietà di alcuni negozianti/offerenti italiani. Grou-

pon, infatti, pur mettendo a disposizione un sistema efficiente e preciso, risulta solo un tramite che non si ritiene responsabile della qualità del servizio acquistato e né tantomeno è coinvolto nella sua gestione.

Così può capitare che la qualità dell’offerta sia scarsa, cosi come può essere scadente la qualità di un oggetto acquistato, o il tratta-mento ricevuto durante una cena o un viaggio; alcuni inserzionisti pensano infatti, che avendo paga-to molto di meno, il consumatore debba accontentarsi, ignorando il fatto che così facendo, otterranno solamente un feedback negativo. Al contrario, può capitare di tro-varsi perfettamente bene e non a caso Groupon ha avuto e con-tinua ad avere un forte succes-so, aumentato esponenzialmente nel giro di pochi anni. Quindi, a conti fatti, specie per quanto ri-guarda cene o viaggi, per i quali

si hanno a disposizione più recensioni, è un po’ come affidarsi al caso: potrebbe andare male cosiccome potrebbe anda-re bene. Non dimentichiamo però, che nel caso in cui l’esperienza si conclu-desse negativamente, abbiamo ancora un “arma” a nostra disposizione, ovvero l’opportunità di creare un feed-back re-censendo online un locale o una struttura, in modo da tenere in allerta altri utenti.

Groupon: il Robin Hood del XX secolo?

A T T U A L I T A ’

Maria [email protected]

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Si scrive NEUHM, si legge Not Everyone Understand House Music, celebre strofa d e l l ’ a m a t i s s i m o singolo di Eddie Amador, è il nome anche di un gruppo di ragazzi napoletani spinti dalla voglia di far ritornare la musica House dei primi anni 90, quando nella nostra città si esibivano i più grandi dj d’oltreoceano, che diffondevano un ritmo unico intriso di sonorità funky e disco anni 70-80. Neuhm è nato dall’idea di due clubber napoletani Fabrizio Esposito e Raffaele Pellone, amici e colleghi di lavoro per un altro gruppo storico, gli Angels of Love; Il progetto? Valorizzare e ricostruire quella cultura musicale che ha contraddistinto un’epoca, quella del nightclubbing, del

Warehouse di Chicago e del Paradise

Garage di New York, non solo musica ma uno stile di vita che fonda corpo e anima. Un viaggio musicale attraverso

gli artisti che hanno fatto la storia di questo genere, un party unico che si pone una sola prerogativa, Partecipare per amore della musica. Finora ci stanno riuscendo, dieci party cui hanno partecipato dj del calibro di: Gigi Testa(resident dj) Terry Hunter, Paul Trouble Anderson, Victor Simonelli, Frankie Feliciano e Danny Krivit. Conseguendo fama e successo anche tra le nuove generazioni, quindi se siete stanchi dei soliti locali fatiscenti, delle selezioni in base al vestiario, e della musica commerciale, unitevi al Neuhm party

ed emozionatevi perché senza la musica la vita sarebbe un errore!

Luca [email protected] NEUHM:L’House Music ritorna di scena a Napoli.

M U S I C A

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Domenica 21 ottobre 2012

Dal 23 al 27 settembre si è tenuto il “XIV Congresso della Stampa Russa”, che si è articolato in tre diverse location: Napoli, Procida e Capri. Per Napoli si è trattato di un evento di straordinaria importanza che ha posto la città tra le più rappresentative nel panorama culturale mondiale. All’evento hanno partecipato 250 delegati giornalisti provenienti dalla Federazione Russa e da altri 83 paesi. Il primo appuntamento con la cerimonia di benvenuto e l’apertura del Congresso si è svolto presso Castel dell’Ovo alla presenza di ospiti illustri giunti da ogni parte del mondo, a partire dai direttori delle più importanti testate giornalistiche televisive e della carta stampata della Federazione Russa e di altri paesi. Inoltre, hanno partecipato all’importante evento anche il Presidente della Duma Sergej Naryshkin, la vice-presidente della Knesset Lia Shemtov, il Presidente della World Association Russian Press, Vitaly Ignatenko e diverse altre autorità politiche ed economiche del mondo russo. Hanno dato il benvenuto ai rappresentanti del mondo russo, il Presidente del Comitato Organizzatore Carmine Zaccaria, insieme alle istituzioni locali, il Sindaco Luigi De Magistris, il Presidente della Provincia Luigi Cesaro

ed il Governatore della Campania Stefano Caldoro. Carmine Zaccaria ha sottolineato che “il Congresso della Stampa Russa in Italia, è appuntamento di prestigio per la città di Napoli, che ha soffiato a Pechino il Congresso, e che vede, dunque, rinnovato il grande amore che la Russia nutre per

le nostre terre. Tutto ciò rappresenta una grande opportunità di rilancio per Napoli e la Campania”. Le varie sessioni di lavoro tenutesi tra Napoli, Procida e Capri, sono state intervallate da grandi eventi come la Serata di Gala al Teatro di San Carlo, con l’esecuzione di un elegantissimo e applauditissimo concerto di musica barocca, la cui realizzazione

ha trovato pieno sostegno da parte della Sovrintendente del San Carlo Rosanna Purchia. A Procida ha avuto luogo la lettura della Poesia “L’isola di Procida” di Joseph Brodsky, il concerto pianistico con un inedito rossiniano dedicato proprio all’isola in questione, e l’incontro con l’artista Peppe Barra, che tra le altre cose ha ricordato il suo forte legame con Procida, isola che ha dato i natali ai propri genitori e luogo nel quale ha trascorso tutta l’infanzia. Ultima tappa è stata la meravigliosa isola blu, la mitica Capri, dove gli ospiti del Congresso hanno avuto un incontro con il Sindaco di Capri con successiva visita ai luoghi più suggestivi dell’isola. La Russia e Capri sono legate fortemente tra loro attraverso la figura di Gor’kij, che all’inizio del Novecento fu molto popolare in Italia come scrittore di fama internazionale, tradotto in molte lingue; ma non fu solo come scrittore che venne accolto ma anche come simbolo della lotta dell’intelligencija contro il potere zarista. Gor’kij fu il rappresentante della coscienza rivoluzionaria russa. A Capri giunse accompagnato dalla sua compagna, la famosa attrice Marija Andreeva, il 2 novembre 1906 a bordo del piroscafo Mafalda e si stabilì all’Hotel Quisisana.

Eduardo [email protected] VXIV Congresso della Stampa Russa

C U L T U R A

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