Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 25 - Domenica 14 ottobre 2012 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita La proposta del Giornale di Casoria. Il tribunale Napoli Nord a Casoria: SI PUÒ FARE!

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Il Giornale di Casoria

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Anno II - Numero 25 - Domenica 14 ottobre 2012

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - www.casacasoria.it - Distribuzione gratuita

La proposta del Giornale di Casoria.

Il tribunale Napoli Nord a Casoria:

SI PUÒ FARE!

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2 il giornale di Casoria • Domenica 14 ottobre 2012

E D I T O R I A L E

Il tribunale Napoli Nord a Casoria: SI PUÒ FARE!La proposta del Giornale di Casoria.di Giuseppe Storti

Non solo urbanistica. C’è anche dell’al-tro che la politica può e dovrebbe fare per la nostra città. Vediamo cosa. Nel

mese di agosto, sotto ferragosto, siamo stati l’unico giornale a dare notizia della definitiva cancellazione dei cosiddetti “ tribunalini” tra cui quello di Casoria. I giornali quotidiani die-dero la notizia della nascita del secondo Tribu-nale di Napoli. Struttura giudiziaria autonoma denominata “ Napoli Nord” a servizio della giustizia in tutta l’area a Nord del capoluogo napoletano, e di altri Comuni della provincia casertana. La novità più consistente annunciata dal Ministro della Giustizia Severino, forse per placare le proteste di tanti comuni che si vede-vano privati della propria cittadella giudiziaria, era che al nascente tribunale veniva aggregata una seconda Procura della Repubblica. Quindi un tribunale vero e proprio. Ciò in considera-zione della gravità del fenomeno camorristico e delinquenziale in questa “ vasta area” della provincia di Napoli. Sulla sede ci sono stati sempre molti punti interrogativi. Ed ecco che sono iniziate a fioccare le candidatura. Noi, già nel mese di agosto candidammo la nostra cit-

tà. Ovviamente “nel tutti a mare” della politica locale nessuno raccolse la cosa. Ecco candidarsi Aversa, la città normanna già sede di facoltà universitarie e della metropolitana regionale. Il Sindaco Avv. Giuseppe Sagliocco, propone la sua città quale sede del secondo tribunale di Napoli, promettendo che in pochi anni si po-trebbero reperire le strutture idonee per ospita-re detta struttura giudiziaria. Nel decreto legislativo che ridisegna la presenza delle sedi giudiziarie nel com-prensorio napoletano si fa cenno quale sede possibile la città di Giugliano. Men-tre nulla si dice ancora sul-la sede della Procura della Repubblica ad esso collegata. Le vecchie sedi dei tribunali distac-cati rimarrebbero in funzione per un periodo transitorio di 5 anni. Nei giorni scorsi invece, il Senatore Enzo Nespoli, sindaco di Afrago-la propone la città di Sant’Antonio quale sede del Tribunale Napoli Nord. Nulla da eccepire. Ogni buon amministratore cura gli interessi del suo territorio e ne porta avanti le potenzialità e le capacità di essere sede di importanti strutture sovra-comunali a servizio della collettività. Ora tra i parametri indicati dal Sindaco di Afragola si indicano la cittadella giudiziaria di Afragola, e altri sedi disponibili ad ospitare il tribunale. In più la favorevole posizione geografica del

Comune situato nelle immediate vicinanze di snodi e assi viari ed autostradali. Ecco: a noi sembra che detti parametri ci siano anche per la nostra città. Una nuova e funzionale citta-della giudiziaria. Stazione Ferroviaria e più che vicinanza, Casoria è città cerniera di Napoli e di tutto l’hinterland provinciale. In pratica è alle porte di Napoli. Vicino alla sede della cit-tadella giudiziaria vi è il comando Compagnia dei carabinieri. Più avanti è in costruzione un moderno parcheggio. Inoltre nel programma del PIU’ EUROPA si prevede all’ intervento 5 “Nuove attrezzature atte ad ospitare funzioni della città capaci di restituire una peculiarità chiara al luogo: la torre direzionale” , previ-sta nell’area dell’ ex Macello, che è proprio di fronte alla cittadella giudiziaria di Via Pio XII.

Insomma il Giornale di Casoria lancia la proposta di candidare Casoria a sede dell’istituendo secondo tri-bunale di Napoli. Una sfida che indipendentemente dal risultato va raccolta. Se si candida legittimamente

Afragola, bisogna far correre anche Casoria. Ci sono 5 anni di tempo E chi è disponibile a raccogliere la sfida ed eventualmente a vincerla si candiderebbe ad entrare nella storia casoria-na. Altro che rigenerazione urbana. Una cosa simile cambierebbe il destino della nostra città. Staremo a vedere. Intanto, facciamo anche noi i complimenti all’Assessore arpinese Maria-no Marino, ed al dirigente del IV Settore Dr. Ciro De Rosa. Nell’ultimo consiglio comunale è stato approvato all’unanimità il nuovo Rego-lamento comunale in materia di servizi e tra-sporti di onoranza funebri. Un Regolamento che fa propri i principi di liberalizzazione dei servizi introdotti nel nostro ordinamento da direttive europee e recepite dal Governo Monti in un recente decreto. Gli effetti del Regola-mento dovrebbero tradursi in tariffe più basse per i cittadini. Ora ci aspettiamo dal Dr. Ma-rino che sbrogli la matassa del patrimonio co-munale con la sua definitiva messa a reddito ed un oculato programma di dismissioni. Infine, e glielo dico da cattolico a laico, va ridisegna-ta ogni tipo di convenzione esistente tra i beni della Chiesa casoriana ed il Comune. La vicen-da del muro di Via Caruso, che non è affatto risolta, è la punta dell’ iceberg di un sistema pattizio che deve tutelare anche gli interessi generali. Vicenda Scuolabus. L’Assessore Luisa Marro, ci fa sapere che si sta lavorando per una soluzione della vicenda che noi abbiamo trat-tato sul portale. A breve il decollo di una gara per l’acquisto di altri pulmini in leasing. Inol-tre quelli attualmente in circolazione(cinque) possono trasportare, con un’adeguata program-mazione anche alunni delle Scuole medie. Ov-viamente continueremo ad occuparci del caso. Buona Domenica!

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L ' I N T E R V I S T A

Casoria chiede verità e giustizia per ANDREA!Un uomo straordinario, parla la moglie di Andrea Nollino.di Francesco Gemito

26 giugno 2012. Sono quasi le 8.00 del mattino. Andrea Nollino, titolare del bar san Mauro.

Come sempre sistema ombrelloni e ta-volini all’ingresso del suo bar. Un uomo semplice, marito e padre esemplare, la-voratore onesto e cattolico praticante. Andrea era lì, in quel piccolo bar che non invecchia mai. Si, quel bar è la sto-ria del quartiere san Mauro. Le giorna-te per Andrea erano sempre le stesse… belle e allegre, ma quel giorno qualcosa è cambiato, ancora oggi non c’è risposta. Un colpo d’arma da fuoco ha tolto la vita ad un uomo che nella vita ha scelto di lavora-re onestamente. Non volevano sparare ad Andrea, per questo ci metto la mano sul fuoco. Quel proiettile non era destinato a lui, ma la mano nera nell’uomo spara anche all’innocente. In tutto questo non c’è anco-

ra una spiegazione, spero che ci sarà. In-tanto i familiari non si danno pace, hanno ragione. Ho incontrato Antonietta, moglie di Andrea, una donna provata che non si rassegna.Antonietta, dal 26 giugno come è cam-biata la tua vita? È cambiata totalmente, non sappiamo cosa fare, per noi non c’è più futuro. In casa

manca un uomo, non è giusto che mio ma-rito esca per lavorare è non torni più. Era un uomo straordinario, non so se domani sarò come lui.Le istituzione ti sono vicino?Si, gli assessori e il sindaco, mi sono sta-ti vicini e ci sono ancora. Ringrazio loro e anche la prefettura. Essendo casalinga e madre di tre figli, all’improvviso mi sono

trovata in questo vortice e loro mi stanno tiranno fuori. Grazie di cuore.Cosa auguri ai tuoi figli?Ai miei figli auguro di studiare perché il papà ci teneva tanto, poi se troveranno la-voro meglio per loro, devono sempre essere all’altezza del loro papà.In te c’è perdono?In questo momento no, poi domani chi sa. Ma, chi devo perdonare se non conosco chi mi ha fatto questo? Poi non sono io che devo perdonare ma è Dio.Il silenzio aiuta?No, il silenzio non aiuta nessuno.Sei cattolica praticante?Si, frequento la parrocchia san Mauro, rin-grazio molto padre Mauro per l’aiuto che dà sia a me che ai miei figli. I ragazzi del

gruppo giovani hanno aiutato tanto i miei ragazzi. Spero che andiamo sempre avanti così. La fede ci dà certezza.La fede ci dà certezza, finisce così questa breve intervista di Antonietta, una don-na che soffre tanto la mancanza del caro Andrea, un uomo straordinario, un papà esemplare che resterà sempre nei nostri cuori. Sono sicuro che nel cuore di que-sta donna provata c’è già il perdono. Ha detto che il silenzio non aiuta, io invece

dico che il silenzio uccide la verità. Noi del giornale di Casoria saremo sempre vicino a questa famiglia straordinaria. Andrea era un pezzo di pane e lo posso testimoniare ad alta voce, era un esempio di vita puli-ta e mi associo alle parole che già disse un suo parente: non si può morire senza sapere perché. Ciao Andrea.

A T T U A L I T À

Il buono sconto ideato dal Comune di Napoli.di Luca Scialò

Il Comune di Napoli ha ideato un buo-no sconto formato moneta con un du-plice scopo, ossia incentivare i consumi

e la buona cittadinanza: il Napo. Benché se ne parli ormai da un anno, ha fatto il suo esordio in occasione della "notte bianca" di due sabati fa, promossa dagli esercenti e dalla municipalità Vomero - Arenella. Esso potrà essere utilizzato solo nei negozi che ricadono all'interno del Comune di Napoli; quanto al

regolamento e alla modalità di distribuzione sono ancora in fase di analisi. Di sicuro si sa che sarà distribuito solo ai cittadini che paga-no le tasse puntualmente, ai turisti che visita-no Napoli, o chi pagherà multe senza ritardi.Come funziona? Il Napo garantisce, negli esercizi che aderiranno al circuito, uno scon-to del 10%. Ad esempio, a fronte di una spesa di 20 euro i clienti potranno pagare 18 euro e 2 Napo. Il commerciante potrà a sua volta mettere in circolazione i Napo, consegnan-doli come resto. Non essendo una moneta, il commerciante dovrà emettere scontrino pari a 18 euro cioè per il solo valore in euro rice-vuto. Se lo sconto del 10% è inferiore all'eu-ro non si ha diritto allo sconto. Ad esempio

sull'importo di 8 euro, il 10% di sconto pari a 0,8 euro non da diritto allo sconto e quindi all'uso del NAPO. Mentre per importi dove lo sconto è frazionato, ad esempio su un im-porto di 16 euro, il 10% pari a 1,6 euro darà diritto al pagamento di 15 euro + 1 Napoli.Una buona iniziativa che certo non basterà da sola a risolvere diffuse cattive abitudini dei cittadini o a stimolare i consumi in una fase di pesante recessione (lo sconto in fondo è solo del 10%). Ma è una trovata innovativa, che in futuro potrebbe essere anche più in-cisiva e consistente. Se a Napoli darà buoni frutti e andrà positivamente a regime, po-tremmo pensare di utilizzare il Napo anche qui a Casoria.

E se adottassimo il “Napo” anche a Casoria?

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4 il giornale di Casoria • Domenica 14 ottobre 2012

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P O L I T I C A

È veramente questo ciò di cui ha bisogno la città?di Rosa Davide

Recentemente, il Partito Demo-cratico cittadino, attraverso un comunicato stampa, ha reso nota

la sua posizione discordante riguardo gli ultimi atti approvati in Consiglio Comu-nale. Nell'ultima seduta, del-lo scorso 3 Ottobre, e' stata approvata la re-alizzazione di nuove case nelle medie aree dismesse. "L'ennesima colata di cemento e' la propo-sta di portata storica per un futuro diverso e migliore per la nostra città." Questo si può leggere nel documento firmato dal segretario cittadino del PD, Pasquale Amoroso. È veramente questo quello di cui la città ha bisogno? Una ulteriore cementifica-

zione diffusa e disordinata del territorio?Queste sono le domande che un po' tutti dovrebbero porsi.La delibera sul piano casa del Commis-sario Straordinario Leonardi e l'imposta-zione del PUC, sancivano l'impossibilità per il nostro territorio di sopportare il gravame di nuove residenze. "Il progetto della maggioranza sarebbe dovuto esse-re quello di cambiare la storia della città, invece con la riformulazione del PUC e la variazione della delibera commissaria-le  del piano casa, l'attuale amministra-

zione Carfora-Casillo ha dimostrato di voler continuare ad interpretare le vo-glie di pochi, dimenticando i bisogni di molti." Chiara è dunque l'opinione del

PD sulla situazione. In un territorio già edificato per oltre il 93%, non si riesce a comprendere come si possano prevedere nuove residenze. Che i bisogni e le necessità dei cittadini vengano posti in secondo, se non ultimo piano, e' un fatto ormai evidente ed og-gettivo. Gli elementi innovativi, gli atti rivoluzionari, tanto declamati in cam-pagna elettorale, attualmente si possono sintetizzare in un unico termine: "ce-mentificazione". E ancora una volta, la storia si ripete. 

Un’overdose di case…

è anche online!!!

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5il giornale di Casoria • Domenica 14 ottobre 2012

P O L I T I C A

Intervista al consigliere comunale Emilio Polizio.di Rosa Davide

Consigliere, può spiegare chiaramente ai nostri lettori quali sono le moti-vazioni che hanno spinto il gruppo

consiliare dell’UDC ad optare per l’espulsio-ne di Andrea Capano?Il Consigliere Capano con il suo voto determi-nante per l'approvazione del Bilancio e di altri atti fondamentali per questa amministrazione, ha preso una posizione netta a supporto del-la maggioranza di governo. Una tale scelta di campo rende incompatibile la sua permanen-za all'interno di un partito, che dall'inizio di questa consiliatura, ha sempre manifestato la sua volontà di costituire un'opposizione seria e costruttiva, in rispetto del mandato conferito dagli elettori. Noi ci proponiamo come alterna-tiva di governo, rispetto ad un esecutivo pastic-ciato che genera atti incompleti ed illegittimi, che non vanno in favore della nostra comunità. L'espulsione dal gruppo consiliare è un atto di chiarezza, per recuperare la dignità della politi-ca e delle nostre posizioni. Gli organi direttivi del partito locale hanno quindi ritenuto oppor-tuno ribadire, ove mai ve ne fosse bisogno, la nostra collocazione nei ranghi dell'opposizione.Le dichiarazioni del consigliere Capano, du-rante la scorsa seduta del Consiglio Comuna-le, sono state molto forti. Come risponde alle sue accuse?Non credo che il Consigliere Capano si possa

permettere di muovere accuse. La nostra po-sizione è stata sempre molto chiara. Caso mai sono i suoi ondivaghi comportamenti a poter essere censurati. Nelle riunioni del direttivo,che periodicamente tiene il mio partito, Capano non ha mai manifestato una posizione diffor-me rispetto alla linea politica portata avanti dall'UDC, salvo poi cambiare idea in Consiglio Comunale. La situazione politica locale è già abbastanza confusa, occorre recuperare la coerenza e la dignità delle proprie posizio-ni. Se il Consigliere manifesta un'idea difforme rispetto al suo partito ne discute con il gruppo che deve tradurre con il proprio voto la linea di partito, se non c'è conciliabilità delle posizioni, non resta altra scelta da fare che quella di dichiararsi autonomo rispetto ad un partito di cui non si condivide più la politica. Questo non è stato fatto ed adesso si vuole trascinare un intero partito sulle posizioni di un singolo e questo è francamente inaccettabile.E’recente la notizia della denuncia di incom-patibilità rivolta al consigliere Nello Cerbo-ne. Qual è il suo parere sulla questione?Sul punto c'è poco da discutere è la legge che detta l'iter da seguire in questi casi. L'art. 63 del T.U.E.L. è molto chiaro: qualora ad un Consigliere venga contesta un'incompatibilità deve essere attivata una procedura che tende a vagliare l'esistenza o meno della causa di esclu-sione dal Consiglio, ciò avviene attraverso la delibera di contestazione approvata dal Con-siglio Comunale. Attualmente la maggioranza ritarda questo fondamentale atto tergiversando ed esponendo così l'assise civica ad eventuali

ricorsi per aver approvato atti con l'apporto di un consigliere incompatibile. Quando non si ha nulla da nascondere non è necessario fare melina.Come giudica l’elezione dell’ex sindaco Ste-fano Ferrara a Presidente del Consiglio Co-munale?Questa è una vicenda che si commenta da sola. La maggioranza che ha costantemente perso pezzi e consensi durante questa consiliatura si è trovata costretta a fare campagna acquisti, e l'elezione di Stefano Ferrara è il prezzo paga-

to per tornare ad essere maggio-ranza. Mi stupisco, perché tra i banchi dell'esecutivo e tra i miei colleghi consiglieri siedono molti che hanno fortemente contrasta-to l'ex Sindaco, alcuni dei quali come il Consigliere Bene hanno addirittura firmato denunce nei confronti di Ferrara dimettendosi pur di porre fine al suo esecutivo. Adesso invece siedono negli stessi

banchi e condividono lo stesso progetto politi-co. Miracoli della coerenza.Negli ultimi tempi, con il passaggio all’op-posizione, le posizioni del PD sembrano av-vicinarsi a quelle dell’UDC. Crede che una futura alleanza sia possibile?Credo che chiunque si riveda in un progetto alternativo rispetto a questa malandata am-ministrazione possa rappresentare una valida alternativa e soprattutto un interlocutore con cui confrontarsi seriamente. Il PD ha fatto le sue scelte rinunciando alle poltrone, così come aveva fatto l'UDC con Stefano Ferrara, deci-dendo di schierarsi contro questo modo di fare politica che guarda solo alla conservazione dello status quo ed alla spartizione del potere. Quindi guardiamo con favore al loro ingresso nell'opposizione. Ma per parlare di alleanze fu-ture è ancora presto.

La situazione dell’UDC

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A T T U A L I T À

La voce del SindacatoAutunno caldo anche a Casoria...Di Antonietta Perna

Da oggi, attraverso le pagine di que-sto giornale, cercherò di raccontarvi le vicende sindacali che animano il

nostro territorio, un territorio difficile, dalle vicende lavorative intrigate e dai rapporti tra forza lavoro e padro-nato complessi e conflittuali, dove le aree dismesse stanno a ricordar-ci, come tristi monumenti al lavoro, un passato di forte insediamento produttivo ed occupazionale senza speranze future.Il mio intento è quello di sensi-bilizzare chi legge alla cultura del lavoro, persa purtroppo per la crisi economica e sociale che ha travolto le nostre vite come uno tzunami.Cercherò di narrarvi attraverso racconti, in-terviste e ricognizioni sul campo che l’attivi-tà sindacale è tutt’altro che evaporata, anzi è sempre più presente ed articolata, poiché gli interessi in campo sono diversi e diversificati. Cambia il mondo del lavoro ed i diritti ac-quisiti sono minacciati dalla speculazione a ribasso della forza lavoro e dalla massimizza-zione dei profitti.Era mio intendimento iniziare quest’avven-tura con voi presentandovi i vari sindacali presenti sul territorio e la loro opera ma un comunicato emesso il giorno 27 Settembre

scorso dalla Cgil e dalla Filcams Cgil di Ca-soria che bacchettavano duramente la A.S. Delphinia Casoria (per capirci è la società che gestisce da vent’anni gli impianti sportivi del-la nostra Città, ergo, patrimonio comunale) e l’ amministrazione Carfora per un mancato incontro, mi ha indotto a scrivere su questo argomento per portarlo all’attenzione pub-blica. Come raccontano le segreterie dei sin-dacati cittadini e gli stessi lavoratori era stata

stabilita una data, condivisa da TUTTI, per un incontro chiarificatore, di verità e di equi-librio. In concreto la società Delphinia Caso-ria doveva portare all’attenzione delle parti in causa i bilanci dell’associazione, che sostiene di essere in difficoltà economica preannun-ciando taglio dei costi di esercizio e quindi la riduzione dei posti di lavoro (in verità ad Agosto già ha provveduto a licenziare alcuni lavoratori).Mi chiedo: perché la Delphinia Casoria e l’Amministrazione comunale non si sono presentati all’incontro? Perché il sindaco o

un suo delegato non c’erano? Eppure il pa-trimonio comunale dovrebbe essere tutelato e gestito con trasparenza cosa che, a detta dei sindacati non avviene. Certo è che, dopo qualche giorno dal fallito incontro sindacale, il Sindaco ha stigmatizza-to la scelta della Delphinia Casoria riferendo, che l’amministrazione era assente al tavolo delle trattative in quanto non aveva inteso che all’incontro doveva presenziare(!?).Per questi ed altri motivi i sindacati han-no proclamato uno stato di agitazione per il giorno 15 c.m. per difendere i diritti di questi lavoratori e per scongiurare i licenziamenti annunciati ed in parte già avvenuti.

A mio avviso, si preannuncia un autunno caldo anche a Casoria perché sono tante le vertenza aper-te sul territorio, si parla di sviluppo e di occupazione e poi si procede a “creare” altri disoccupati.In una società per poter coesiste-re tutti c’è bisogno di una volontà ampia sulle scelte, la politica deve intervenire affinché si trovino so-luzioni condivise tra le parti e non sfuggire alle responsabilità. Visto che Casoria è uno dei territo-

ri con il più alto tasso di disoccupati ed inoc-cupati del territorio a Nord di Napoli il sinda-co Canfora perché non si prodiga a difesa del lavoro? O perlomeno ad attivarsi per una più equa soluzione? Sicuramente vi terrò ancora informati su questa vicenda poiché ritengo che in un periodo cosi delicato come quello che stiamo vivendo fare il gioco delle tre carte è pericoloso e inaccettabile, poiché denigra la dignità del lavoratore e mette ancora altre famiglie in uno stato di stress psichico e di degrado sociale essendo spesso famiglie mo-noreddito.

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nale di serie D maschile. Quello che ho citato ci rende fieri della nostra città, pur sapendo che essere cittadini dalle nostre parti non è affatto semplice; ormai siamo quasi rassegna-ti, purtroppo, a considerare il degrado urbano come normalità. Chi come me è affascinato dalla storia delle città, non può far a meno di guardarsi attorno, molte volte, disgustati dalla facciata dei palazzi che ci circondano, con l'aggiunta di persone che nonostante tutti i sacrifici, non hanno voce in capito-lo, come un noto parrucchiere della zona, costretto ad "arrangiarsi" in un locale cupo e poco idoneo al proprio mestiere, pur di lavorare,aspettando per anni la ricostruzione dello stabile in cui lavorava precedentemente, che purtroppo non potrà mai più vedere in quanto non c'è più! Con ciò vorrei denun-ciare verbalmente il disordine che ci circonda ai nostri politici, in particolare al nostro sin-

daco Vincenzo Carfora, per-tanto sarebbe auspicabile un miglioramen-to stradale ed estetico(decoro urbano), in par-ticolare al cen-tro storico, cuo-re di ogni città che si rispetti...

potendo dire addio anche all’accumulo di rifiuti che alle 7:00, di quasi ogni matti-na, ci ritroviamo io e altri condomini(Via Marco Rocco 15), a spostare con le nostre mani per poter uscire dal portone... per an-dare a lavorare, per chi per fortuna un lavoro ancora ce l'ha.

C E N T R O S T O R I C O

Viaggio nel centro storico casoriano.Di Sara Carreras

Casoria è un comune di 79.514 abi-tanti, collegata molto bene con Na-poli centro, zone limitrofe e ricca di

mezzi pubblici, tra cui la stazione ferroviaria. Il suo santo protettore è San Mauro, proprio a lui è dedicata la chiesa di San Mauro, situata nel centro stori-co della città,tra cui troviamo via padre Ludovico, via San Bene-detto e via San Mauro. Pur abi-tandoci da tem-po molte perso-ne sono ignari della presenza delle ricchezze che questa città ha, purtroppo anche poco sfruttate turisticamente. Ho deciso di farvi fare una visita guidata, purtroppo, con l'im-maginazione... non menzionandovi tutto ciò che di importante e caratteristico possiede la città (almeno per ora). Abbiamo per iniziare,

la chiesa di Santa Maria delle Grazie, riaper-ta al culto solo da 4 anni; la basilica di San Mauro, in uno stile barocco; il santuario di San Benedetto, il quale a causa di un incendio fu rimpicciolito, all'interno si possono ammi-rare delle splendide maioliche, ed infine,ma non per questo meno importante, c'è il mu-seo di arte contemporanea, personalmente visitato e che consiglio. Come tradizioni non posso non citare la festa del santo protettore, che ricorre 2 volte l'anno: il 15 gennaio e la

seconda domenica di luglio,durante la quale si preparano per pranzo squisiti manfredi alla ricotta,e sicuramente sapete di cosa parlo. In-fine, citati in ordine sempre casuale, abbiamo 2 sport per cui essere fieri, la pallacanestro e la pallavolo, quest'ultima vincente a vari cam-pionati, dalle giovanili al campionato regio-

La voce del popolo: la nostra ignorata città

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L ' E V E N T O

I mille volti di un grande sacerdote.di Margherita De Rosa

Un anno ci separa dal giorno in cui monsignor Mauro Piscopo è passato dalla dimensione terre-

na a quella della vera vita: l’avvicendarsi dei giorni e delle stagioni ci travolge col suo moto irrefrenabile e ci stordisce, ci assorbe, come si suol dire, ci “distrae”, ci porta fuori dalla nostra più vera essenza, fuori dalla nostra anima, fuori dai nostri ricordi … eppure basta un attimo, il fu-gace espandersi di una riflessione ed ecco che il passato ritorna, quale elemento costitutivo del nostro essere, della no-stra storia, della nostra memoria: ora monsignor Pi-scopo giganteggia, insostituibile, nelle soste della nostra coscienza, che, pre-potente, impone il riemergere del suo sorriso e della sua parabola umana, che lo volle grande, come uomo di Dio e come uomo tra gli uomini. Un anno, dunque, pur nei suoi stravolgimenti no ha scalfito, neppur minimamente, il ricordo di quello che “don Maurino” ha rappresentato per i casoriani … eh si, pa-dre Piscopo è stato in vita, e lo è ancor di più post mortem, un’icona per i suoi concittadini e per quanti, oltre i confini locali, ebbero il privilegio di conoscerlo: vero sacerdote e coerente testimone del Vangelo, egli seppe accogliere tutti e tutti avvicinò ad una fede gioiosa, avente per base la certezza di essere membri di una grande, stupenda famiglia, quale fu la co-munità che egli seppe costruire presso la parrocchia di san Benedetto Abate e qua-le poté apparire la stessa Casoria, allorché la si identificava come la terra del nostro compianto ed amatissimo sacerdote. Lo specialissimo carisma di don Mauro Pi-scopo si concretizzava in una generosità

In ricordo di Mons. Mauro Piscoposenza confini, in una disponibilità nobile e totale, in una sensibilità straordinaria che lo rendeva riferimento di ciascuno ed in particolare dei più deboli, dei più sofferenti, degli ammalati: quanto egli ha posto in essere per questi ultimi è oggi eredità spirituale della comunità di San Benedetto, egregiamente guidata da don Pasquale Fioretti, che, fedele discepolo di padre Piscopo, mantiene viva l’atten-zione per gli infermi così come alimen-ta quel culto mariano, tanto caro a don Mauro: Lourdes fu parte integrante della sua vita e permeò la sua missione di so-stegno agli ammalati, ai disabili, a quanti versavano nel bisogno fisico e materiale e che egli predilesse con speciale affetto. Spesso si è soliti pensare a questa straor-dinaria figura di prelato esclusivamente, e

giustamente, sotto il profilo della con-notazione religiosa, ma, e non credo che sia blasfema la riflessione, la grandezza di Mau-ro Piscopo quale uomo di Dio non si disgiunge, anzi ne è un magnifi-co riflesso, da una cultura poliedrica e profonda, che lo rendeva amante delle arti più nobi-li, dalla musica alla

poesia, dall’architettura alla pittura, senza tralasciare il grande amore che egli nu-trì per il teatro, tanto da realizzare una compagnia parrocchiale, tutt’oggi attivis-sima. E la grandezza di padre Piscopo è stata evidente anche nella malattia, in quella sofferenza che ha sperimentato in maniera diretta e che ha sostenuto con la forza di una fede che ha sempre sapu-to donare a quanti, spiritualmente, sono diventati compagni del suo ultimo viag-gio: se, a tratti, si leggevano sul suo volto i segni della prova, della stanchezza e del dolore fisico, mai veniva meno quella bonarietà, quella serenità, quell’apertura agli altri, che non ha smesso di sostene-re neppure nei momenti più difficili … ricordare don Mauro Piscopo significa dunque fare spazio alla storia di ciascu-

no e dell’intera città di Casoria, permet-tendo alle emozioni di invadere com-pletamente le nostre anime, ma sarebbe riduttivo limitarsi solo alla nostalgia ed al rimpianto: don Maurino, sicuramente, vorrebbe ben altro, come ben altra è sta-ta la sua testimonianza. Al tempo delle lacrime, pur necessario ed umanissimo, deve subentrare il tempo dell’azione, del-la missione, dell’apostolato: scendere tra la gente e stare tra la gente con il sorriso, sotto il segno della speranza ed all’inse-gna della carità concreta: ecco il testa-mento spirituale che Monsignor Piscopo ha lasciato a ciascuno di noi e ognuno deve sentirsi investito da tale responsa-bilità, poiché questo è forse il modo a lui più gradito per rendere onore ad uno dei figli più grandi della nostra terra!

Ad un anno dal ritorno alla Casa del Padre Celeste dell’amatissimo

MONS. MAURO PISCOPOParroco di San Benedetto Abate in Casoria, la Comunità ecclesiale ed il Parroco Don Pasquale Fioretti, uni-tamente alla Famiglia, lo ricordano a quanti lo hanno conosciuto, amato e stimato con una solenne concelebra-zione eucaristica presieduta da

S. E. Mons. Antonio Di DonnaSabato 20 Ottobre 2012 alle ore 16:30 presso il Santuario di San Benedetto Abate in Casoria (NA).

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il giornale di Casoria • Domenica 14 ottobre 2012 9

C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Da un articolo del giornale “Unità cattolica” del 7 aprile 1885.di Giuseppe Storti

Nelle nostre “modeste” ricerche storiche sulla vita e le opere del San Francesco casoriano, Padre Lodovico da Casoria,

ci siamo imbattuti nella trascrizione degli ulti-mi momenti di vita del grandissimo fraticello casoriano. Detta lettura ci ha molto emoziona-to e commosso. Per questo abbiamo pensato di farne oggetto di un articolo che possa servire a far conoscere, ove ce ne fosse ancora bisogno, la profondità dell’animo di questo immen-so uomo di fede che nel cuore dei casoriani e dei fedeli di tutto il mondo è già santo prima ancora che la Chiesa completi l’iter del rico-noscimento della santità secondo i dettami del diritto canonico. L’articolo viene letto nel corso del novenario di lodi e di supplicazioni della fausta ricorrenza del quarto centenario della traslazione delle reliquie di san Rocco de Arles a Venezia. Prima della lettura di questo artico-lo, viene citata la testimonianza del Cardinale di Torino, Arivescovo Alimonda, che conobbe personalmente il Santo fraticello di cui la cit-tà di Casoria onora le memoria e l’immensità delle opere. Ne riportiamo gli stralci più signi-ficativi. “Vi sono anime grandi e sante, le quali in questo mondo pare che ci specchino la presenza di Dio; la fragile carne in che abitano non le adom-bra, riuscendo essa appena un velo sottilissimo che lascia passare il lume intellettuale e la fiamma dell'amore, se non è a dire piuttosto che il velo della carne con pigliare di quel lume e di quella fiamma accresce il riverbero dell'immagine divina. A me il padre Lodovico era una di coteste anime, ricche dello specchiamento di Dio. Dio è carità, ed egli era carità, sicché ora che ei mi lasciò sembrami che mi venga a mancare qualche raggio visibile della pre-senza del Signore: mi trovo più solo al mondo che non ero. E non dico solo perché mi manchi l'uomo, ma perché con quell'uomo mi cessa una cotal sensi-bile riverberazione divina. Ah, padre Lodovico, te ne fuggisti e io me ne trovo sconsolato! Passano mi-gliaia di uomini, passano vecchi e giovani e quasi non me ne accorgo; passi tu e mi sento d'attorno il vuoto, cade come un eclissi sopra i miei occhi. Deh, non mi abbandoni il buon Dio! E così con l'andar-sene di queste anime grandi e sante, mi viene al-meno un compenso, che mentre mi pare di trovar-mi in su la terra solo e romito, veggo popolarsi di amici la beata eternità. Ebbi sempre gran tremore pensando al momento in che l'anima mia, uscendo

del corpo, s'incontrerà in Gesù Cristo giudice. Ora una confidente illusione del cuore (ah, non illusio-ne) mi dice che le anime sante, già state amiche mie e assai benevole con me, nel precedermi all'altra vita mi renderanno benigno il giudice Gesù. Tal-volta la fantasia devota e pur tremebonda imma-gina che i santi miei amici mi condurranno essi al giudice, ed al presente, in un dolce sogno della mia speranza, mi pare di vedere l'amato padre Lodo-vico che venga ad assistermi dinanzi al tribuna-le di Gesù: io mi aggrappo a' suoi piedi, mi copro della sua tonaca benedetta. Volevami tanto bene questo ispirato uomo: mi rigetterebbe forse? Copriva della sua vecchia tonaca tutti gli sventurati: perché non coprirebbe anche me? E poi, non mi conosce? Sono figliu-olo di san Francesco ancor io. Il che pen-sando, la fiducia del perdono di Dio eter-no, come aura soave, mi aleggia su la fronte... No, il padre Lodovico non è morto tutto al mondo. E non accenno solo al miserello suo corpicciuolo che lasciò in terra, quasi astro semispento perché traspirante i suoi dolci af-fetti e come odoroso delle sue virtù; accenno bensì alle tante istituzioni caritatevoli che egli fondò e che, ne son certo, staranno; accenno alle anime in-numerevoli che egli trasse a Dio, ai poveri bimbi, che quasi provvida madre allattò col latte del-la celeste carità, ai moretti riscattati, alle colonie degli agricoli che egli creò, ai disgraziati d'ogni fatta per lui raccolti, educati. E parlo sopratutto dei fraticelli Bigi, spirituale emanazione del suo cuore.” Ecco la descrizione che il Giornale “ L’unità Cattolica” fa della morte e delle esequie del Beato padre Ludovico che alla fine del suo testamento spirituale, a testimonianza ulteriore della semplicità e dell’umiltà del suo essere e della sua mirabile vita terrena così firma il suo ultimo atto terreno: “Piccolo frate vostro Lodo-vico da Casoria". “Erano le sette del Lunedì san-to. S'allentò poco a poco la sofferenza e l'affanno, e senza nessun'agonia e con la semplicità e la soavità di un agnello, cogli occhi levati al cielo e il capo lie-vemente inclinato, uscì quell'anima ardentissima e volò a Dio. Il corpo di lui vestito della sua tonaca, corda e cappuccio, posto in una bara di nudo legno, povero egli e spogliato di tutto, coi piedi scalzi ed una nuda pietra sotto il capo per guanciale, con le mani congiunte e tenenti un crocifisso, venne por-tato ed esposto nella chiesa dell'Ospizio marino. Quanta pace ed aura di santità spirasse quel volto, non si può descrivere. Cominciò a venire gente e

lagrimare e baciare quelle sante membra. Una breve e commovente iscrizione posta all'ingresso dell'Ospizio diceva: "È morto il Padre Lodovico! Venite e piangete tutti". Crebbe a ore a ore l'affluire del popolo e l'istanza in ciascuno d'avere un pez-zetto di quella venerata tonaca, e per tutto quel giorno e il dì seguente gli si era sempre intorno con le forbici in mano a tagliare da quella tonaca e dai capelli per soddisfare la pietà dei fedeli. Guardando a quel corpo con quella tonaca così tagliata per tutte le parti e mancante, pareva di vedere quella figura della povertà dipinta da Giotto che si ammira nel-la basilica d'Assisi. Seguirono i funerali, nei quali presero parte tutte le famiglie religiose della città e luoghi circonvicini, il rappresentante del cardi-nale arcivescovo con il clero e il sindaco di Napoli, i beneficati e amici del Padre Lodovico in gran copia accorsi ancor da lontano. Mai furono viste per Napoli, a memoria d'uomo, esequie tanto solen-

ni, tanto rispettate, tanto commoven-ti, tanto concordi e spontanee di univer-sale concorso d'ogni classe di persone. E il più mirabile segno di queste esequie si è che esse evidenziarono una espressione ve-race e compiuta dello spirito di Padre Lo-dovico. Andavano

innanzi alla salma gli ordini religiosi e le segui-vano gli ordini civili, e quel sacro corpo era come anello di congiungimento di tutti gli ordini sociali, religiosi e civili. Tale era lo spirito del Padre Lo-dovico, spirito immenso di carità di Gesù Cristo che abbraccia tutti per menare tutti a Dio; specchio ed espressione di questo spirito riucirono le stesse ese-quie del suo corpo, senza che alcuno ci avesse pen-sato. Indi ben si può dire di lui che defunctus adhuc loquitur(pur essendo morto parla ancora). Predicò in vita con le opere e con la parola e predica ancor con le sue esequie al secolo XIX. Notiamo infine, per la verità delle cose, che il suo corpo al campo-santo rimase insepolto per 60 ore circa. Era al tutto integro, flessibile, fresco e senza il menomo indizio di principio di corruzione, e in questo stato fu ca-lato sotterra per obbedire alle sue ultime volontà.”. Lo spirito e le opere del Santo casoriano eb-bero come filo conduttore l’unità d’intenti nel portare avanti i valori prima laici e poi cattolici della carità, dell’assistenza di chi soffre, delle problematiche dei migranti, e dei ceti sociali meno abbienti. Anticipò come tutti i profeti fanno lo spirito conciliare e le grandi encicli-che che successivamente alla sua morte posero con forza nella storia dell’umanità la questione sociale. Ad esempio quella di Papa Leone XIII del 15 maggio 1891: “Rerum Novarum”(delle cose nuove). Insomma,un grande della storia dell’umanità. Un personaggio immenso i cui contorni sono ancora da studiare e da decifrare in tutta la loro ampiezza e la loro dirompente portata storica.

La morte dell’uomo della carità PADRE LUDOVICO DA CASORIA

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S C U O L A

Concorso scolastico 2012“La raccolta differenziata”di Antonella Storti

Venerdì 28 settembre 2012 si è svolto, nella villa comunale di Ca-soria, l’evento finale della prima

edizione del Concorso Scolastico 2012, promosso dal Circolo degli Universitari e da Legambiente Afragola, con i patrocini morali della Regione Campania, Comune di Casoria e l’associazione “Libera”. L’ini-ziativa, rivolta ad oltre venti istituti scola-stici e circa ventimila studenti dei comuni di Casoria ed Afragola, ha visto la parteci-pazione degli alunni di scuole elementari, medie e superiori. Il concorso ha coinvolto al meglio i giovani del territorio su tema-tiche riguardanti la difesa dell’ambiente, l’inquinamento, il riciclo dei materiali e la raccolta differenziata mediante la produ-zione di opere artistiche, articoli di giornali e fotografie.In questa prima edizione si è classificato al terzo posto l’alunno Pirozzi Giuseppe

della scuola secondaria di I grado dell’Isti-tuto Comprensivo Statale “Filippo Palizzi” di Casoria, con un articolo di giornale ri-guardante il riciclo, il riuso, il rispetto per l'ambiente e la raccolta differenziata. Que-ste tematiche, ampiamente trattate durante le lezioni in classe, hanno stimolato, negli alunni che hanno partecipato alla selezione, una sensibilità alle problematiche ambien-tali facendo capire agli stessi come una città pulita sia non solo più presentabile a coloro che la visitano, ma che la rende anche più vivibile per i cittadini ed è un grande aiuto che si da al pianeta e uno smacco a questa era dedita al consumismo sfrenato e non responsabile. Sembrano essere state queste le principali motivazioni che hanno spin-to il Prof. Gaetano Caputo, docente dell' Istituto “ Filippo Palizzi “ di Casoria, a far partecipare gli alunni con alcuni elaborati riguardanti una tematica delicata e focale come l’educazione all’ambiente e il riciclag-gio dei materiali prodotti a casa e a scuola. L’idea ha come obiettivo primario la diffu-sione di informazioni sulle problematiche

ambientali tra i ragazzi e i rispettivi nuclei familiari di appartenenza; infine, cercare di istillare un pizzico di consapevolezza nei giovani casoriani e di sensibilizzare la cit-tadinanza e gli studenti di tutte le età ad un problema serio come l'inquinamento dell’ambiente e la raccolta differenziata: una missione impossibile? Mai dire mai.Cerchiamo di approfondire la questione ri-volgendo alcune domande al Prof. Gaetano CaputoUn suo alunno si è classificato terzo alla selezione, come è venuto a conoscenza del concorso e a chi era rivolto?Abbiamo ricevuto la brochure a scuola e il concorso era rivolto a tutti gli studenti di Casoria e Afragola; Delle sue classi quanti alunni hanno par-tecipato?Il concorso, per la tematica di forte attua-lità affrontata, ha spinto numerosi alunni a partecipare e tra i diversi lavori presentati uno è riuscito a raggiungere il terzo posto; A scuola come sono affrontati gli argo-menti riguardanti la tematica dell’inqui-

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11il giornale di Casoria • Domenica 14 ottobre 2012

S C U O L A

namento, della raccolta differenziata e da quali fonti reperite i dati?Oltre ai libri di testo che trattano am-piamente i problemi legati all’ambiente e all’inquinamento, si ricorre a ricerche su giornali, riviste specializzate o presso i siti web di Enti preposti come l’ARPAC, il Comune, Legambiente ecc.. Inoltre nel nostro istituto sono attivi di-versi laboratori, tra cui quello scientifico, dove sono svolti semplici esperimenti che com-pletano, dal punto di vista pratico, tale attivi-tà. In effetti l’obiettivo principale è quello di dotare gli studenti di una “sensibilità ecologica” da far trasmet-tere, gradualmente, alle rispettive famiglie. Ovviamente questo obiettivo è basato su un lavoro i cui frutti si coglieranno nel tempo;Lei è stato impegnato in numerose atti-vità riguardanti ricerche ed emergenze ambientali e geologiche, ricoprendo ruoli di forte responsabilità. Ci può dire in cosa è consistito?Sono stato impegnato presso il Diparti-

mento di Scienze della Terra dell’Univer-sità di Napoli, e successivamente presso il Consorzio Inter-Universitaro Grandi Rischi dell’Università di Napoli e Salerno per lo studio dell’ambiente e dei fenomeni franosi correlati;Dunque oltre ad esperienze di insegna-

mento ha avuto an-che la possibilità di partecipare ad attività emergenziali per così dire sul “campo”?Si in emergenze come quelle di Sarno e Cer-vinara; ho partecipato, inoltre, allo studio sul rischio ambientale e

alla pianificazione territoriale elaborando studi VAS e VIA; ho collaborato con il Ministero dell’Ambiente per lo studio del sistema di utilizzazione delle acque sotter-ranee e superficiali e per gli aspetti qualita-tivi della risorsa idrica sotterranea;Ritornado alla realtà casoriana Lei come pensa di poter dare un contributo alle problematiche che riguardano l’ambiente del nostro territorio?Questa è una domanda ambiziosa ma ri-

tengo fondamentale, affinchè si faccia real-mente qualcosa, che TUTTI contribuisco-no, nel loro piccolo, ad attivarsi per aiutare l’ambiente. Il nostro Istituto ha lavorato con impegno, competenza e professionalità e certi risultati sono facilmente osservabili, anche se molto bisogna ancora fare;Insomma l’impegno deve essere non solo degli alunni ma anche di chi vive abitual-mente a Casoria e anche del semplice vi-sitatore;Certo di tutti, è solo una questione di tem-po e di abitudini.Grazie per la disponibiltà.

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il giornale di Casoria • Domenica 14 ottobre 2012

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Siete, pazzamente, innamorati di “ Marina, una ragazza mora ma ca-rina” e avete deciso che: “Marina, ti

voglio al più presto sposar” vi ricordo che ci sono due Riti: Religioso e Civile. Per il Matrimonio di Rito Religioso, avente Ef-fetti Civili o Matrimonio Concordatario poiché si basa sul Concordato tra la San-ta Sede e lo Stato Italiano. I documenti, necessari del Matrimonio con Rito Reli-gioso, luogo la Chiesa, comprendono tutti quelli previsti per il Matrimonio Civile, luogo il Comune, celebrante il Sindaco, e inoltre: Attestato di frequenza al Corso

Prematrimoniale, Certificato di Batte-simo ad uso matrimonio, Certificato di Cresima, Prova di Stato Libero. Prodotti tali certificati, il Parroco consegna ai futu-ri sposi, la richiesta di Pubblicazioni Civili da portare in Comune. Quindi si procede con la prassi Civile, al termine della quale, l’Ufficiale di Stato Civile rilascerà il cer-tificato di avvenute Pubblicazioni Civili. Tale documento, insieme ai certificati religiosi, verrà poi portato al Parroco che interrogherà separatamente i futuri sposi, durante il cosiddetto “consenso”. Accer-tata l’assenza di irregolarità, il Parroco provvede alle “Pubblicazioni Religiose” . Il matrimonio Concordatario produce gli stessi effetti del matrimonio Civile. Deve essere celebrato entro 6 mesi. I certificati per la pubblicazione hanno una validità di 6 mesi. Bisognerà accordarsi con il parro-

co per Orari, Allestimento Chiesa, Mu-sica. La Cerimonia di Matrimonio con Rito Religioso, vera e propria, comporta la presenza di alcune fasi principali, tra le quali è possibile individuare il rinnovo delle promesse battesimali, la liturgia di matrimonio (il momento in cui gli sposi si dichiarano eterno amore e fedeltà), lo scambio delle fedi nuziali, la benedizione degli sposi, la lettura di brani dalla Bibbia e dal Vangelo (Sacre Letture liturgiche). Al termine della cerimonia, gli sposi sa-ranno invitati dal sacerdote a firmare il registro, compito che spetterà anche ai Testimoni di Nozze. Da questo momen-to, il Matrimonio è ufficiale, davanti a Dio è allo Stato! Aspetto vs domande e cu-riosità [email protected] oppure guardami su facebook : orsola liguori,alla prossima settimana.

MATRIMONIO… Prima e Dopo!

Oramai è una star internazionale Lorenzo Cherubini.Di Rosa e Concetta Alvino

Mentre annuncia dai suoi cana-li di social network i prossimi progetti, ovvero "BACKUP

(1987-2012)" il best con 25 anni della sua musica, impreziosito da inediti (in uscita il prossimo 9 novembre), va alla conquista dell’America. Il rapper italiano si è esibito al “Terminal 5” di New York, un grande spazio industriale che si affaccia sull’Hudson Ri-

ver, dove erano presenti ben 2.500 persone.Sold out per Jovanotti che è stato accolto, con grandi applausi. Il live si è arricchito dei suoi successi più belli, un’ora e mezza di musica.Il fidato bassista Sa-turnino ha iniziato le danze con un assolo, per poi lasciare il pal-co alla voce di Lorenzo che ha cantato “Sere-nata Rap”, “Penso Po-sitivo”, “Bella”, “A te” e l’energica “L’ombelico del mondo”.Il rapper ha omaggiato la grande Mela in-tonando “Empire State of Mind” di Jay-Z

e Alicia Keys. Lorenzo, poi, ha ricordato il bel canto italiano con le parole dell’indi-menticabile Mimmo Modugno con “Vec-

chio Frack”.Il sassofonista France-sco Cafiso ha suonato durante il concerto di Lorenzo, segno che la voglia di fare mu-sica al Terminal 5 era prepotente. Ed anche questa volta Loren-zo non sbaglia un colpo,dimostrandosi

un artista in perenne evoluzione, senza rin-negare il passato, guarda al futuro con inno-vazione e sperimentazione !

Jovanotti, Re Mida di New York

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R U B R I C A L E G A L E

Concessione amministrativa su sepolcro gentilizio e divisione.A cura dell'Avv. Gennaro Calvanese

Egregio Avvocato, sono il discendente di una famiglia titolare di regolare conces-sione su una edicola funeraria sita all ’in-

terno del cimitero consortile di Casoria. Essendo io discendente con cognome diverso mi chiedevo se mi spettasse il diritto di sepolcro. Potrebbe aiu-tarmi?

Gentile Lettore, in tema di concessio-ne amministrativa relativa al diritto di sepoltura in cimitero comunale,

alla luce delle intenzioni dei concessionari e dei comportamenti dei discendenti, il diritto di sepolcro sull'edicola funeraria familiare è trasmissibile secondo le norme in materia di successione anche al discendente che non ha lo stesso cognome dell'originario concessio-nario-fondatore dell'edicola. Lo ha chiari-to la Corte di Cassazione con la sentenza n. 7000/2012. Nel caso in esame, va stabilito se la questione possa essere ricondotta nell'am-bito dei rapporti con la Pubblica Amministra-zione e, segnatamente, se la fonte esclusiva, primaria o prevalente in materia sia rappre-

Edicola funeraria di famigliasentata dal diritto amministrativo o da quello privato. Il concessionario vanta un diritto di natura reale sul bene comunale: la manifesta-zione esteriore e sostanziale di tale situazione giuridica soggettiva avviene, prima, con l'edi-ficazione e, poi, con la sepoltura. Il soggetto, destinatario e beneficiario del provvedimento amministrativo, ha facoltà di trasferire la res a terzi senza che ciò possa rilevare ovvero in-fluire nelle relazioni con l'ente concedente. In particolare, il Comune è titolare della potestà concessoria costitutiva del diritto di sepolcro: l'ente amministrativo concedente, però, è le-gittimato a revocare il proprio provvedimento pubblicistico soltanto per interesse pubblico mentre non ha il potere di contestare le mo-dalità di esercizio, da parte del concessionario, del diritto di sepolcro che resta autonomo, li-bero e riservato. In caso di sepolcro ereditario, il relativo diritto si trasmette nei modi ordi-nari, inter vivos o mortis causa, dall'originario titolare anche a persone non facenti parte del-la famiglia in senso stretto. In caso di sepol-cro gentilizio o familiare, il diritto è, invece, attribuito in virtù della volontà del testatore alla sola cerchia dei familiari con acquisto iure proprio sin dalla nascita e, quindi, iure san-guinis e non successionis, in una particolare forma di comunione fra contitolari senza che il diritto possa essere trasmesso inter vivos o mortis causa e non è soggetto a prescrizione o rinuncia. Tale diritto, però, si trasforma da familiare in ereditario, e provato anche dalle dichiarazioni delle parti subentrate, soltanto

col decesso dell'ultimo superstite del nucleo dei familiari indicati dal fondatore, quindi, con applicazione delle norme privatistiche in materia di successione mortis causa. I diritti sulla tomba si trasferiscono secondo le norme privatistiche ed ereditarie. La Cassazione af-ferma che i diritti sulla tomba si trasferiscono, dopo il decesso dell'originario fondatore e dei suoi figli-sottoscrittori dell'atto di divisione, secondo le norme privatistiche ed ereditarie, anche al discendente non portatore del co-gnome di famiglia. All'uopo, va valutato se tali comportamenti siano compatibili con l'at-to divisionale o con la successione ereditaria: quando, cioè, i diritti successori sulla tomba di famiglia risultano essere stati regolati dalle norme in materia successoria, e non sulla base della scrittura notarile, si applicano le norme in tema di subentro successorio mentre non ha alcuna rilevanza in tal senso, secondo l'ordina-mento, che gli atti tra privati siano già stati recepiti dalla P.A. concedente.

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il giornale di Casoria • Domenica 14 ottobre 2012

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Lettera aperta al Sindaco di Afragola Vincenzo Nespoli, al Sindaco di Casoria Vincenzo Carfora, al Sindaco di Napoli Luigi De Magistris,

all’Assessore all’Ambiente della Provin-cia di Napoli Giuseppe Caliendo, all’Ass. all’Ambiente della Regione Campa-nia Giovanni Romano, al Presidente dell’Unione degli Industriali Paolo Gra-ziano.

Essere cittadini dalle nostre parti significa essere cittadini di serie B, rassegnati a considerare il degrado

come fatto normale, nonostante il parados-so che nei nostri territori si pagano le tasse locali più alte d'Italia, i costi delle tariffe sono i più alti d'Italia (RCauto, benzina, asili, ecc) a fronte di servizi pubblici quasi inesistenti. Ogni giorno migliaia di perso-ne attraversano con le loro auto le strade ai confini tra Afragola e Casoria (“Canta-riello”) che portano a grandi supermercati, tra cui Ikea, Decathlon e Leroy Merlin e sotto gli occhi di tutti non si può ignorare un degrado fatto di strade colme di rifiuti di tutti i generi, con cattivi odori e fumi puzzolenti, il tutto condito da un esercito di bambini ROM, sfortunate creature qua-si abbandonate da tutti. Lo spettrale ed indecente spettacolo conti-nua da decenni e nessuna istituzione sem-bra far nulla, nell’esercizio italico di rim-balzarsi a vicenda le responsabilità! Eppure, le catene di ipermercati creano in quelle zone occupazione, con innegabili vantaggi per giovani provenienti da tutta la regione che hanno lì la fonte dei propri redditi: non è interesse di tutti che in quei luoghi si continui a lavorare ? Ma a chi compete pulire quelle strade? A chi compete dare una sistemazione di-gnitosa a quei bimbi Rom che passano le loro giornate tra parcheggi e spazzatura? E’ giusto assistere inermi al degrado che devasta quella vasta zona ? Perché tutti coloro che si recano a fare ac-

R I C E V I A M O E P U B B L I C H I A M O

Anno II - Numero 25Domenica 14 ottobre 2012

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 11 ottobre 2012.

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venuti. Le lettere indirizzate al giornale non devono superare le trenta righe dattiloscritte, devono essere firmate e riportare indirizzo e numero di telefono dell’autore. Ai sensi delle vigenti leggi in materia di stampa,e delle nor-me di deontologia professionale non possono essere pubblicate lettere o messaggi anonimi e/o i cui autori non siano identificabili, tramite indirizzo completo e recapito telefonico. Non saranno pubblicati articoli scritti a mano per i quali si richiede una digitazione interna. Il materiale pervenuto in redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito.

quisti in questi centri commerciali devono in maniera rassegnata accettare tutto ciò ? E cosa dire delle migliaia di famiglie che sono costrette a vivere in quei territori ?Noi della CGIL di Napoli, di Casoria ed Afragola pensiamo che bisogna dare ri-sposte concrete ai tanti che in quelle zone abitano, lavorano, producono e spendono. Chiediamo alle istituzioni regionali, pro-vinciali e Comunali in indirizzo di inter-venire, di sedersi tutti intorno a un tavolo e trovare le soluzioni a tutto questo degrado. Chiediamo l’intervento anche dell’Unione degli Industriali della Provincia di Napoli che annovera tra Casoria ed Afragola nu-merose aziende oltre ai centri Commer-ciali che hanno diritto ad infrastrutture dignitose e consone al terzo millennio.Noi della CGIL offriamo tutta la nostra disponibilità per creare le condizioni per portare a compimento un piano di risana-mento a tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori, nonché in difesa del lavoro.Nessuno si astenga dal dare il proprio con-tributo per risolvere definitivamente lo stato di degrado al “Cantariello” !

Napoli, 9 ottobre 2012

CGIL Napoli Teresa Potenza

CGIL Casoria AfragolaAntonio Andreozzi

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