il giornale di Casoria - Anno 1 - Numero 6

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Anno 1 - Numero 6 - Domenica 5 giugno 2011 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita LA “CAPORETTO” DEL CENTRODESTRA Milano - Napoli - Casoria: che botta!

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Domenica 5 giugno 2011 Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

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Anno 1 - Numero 6 - Domenica 5 giugno 2011

Periodico di informazione dell’area a nord di Napoli - [email protected] - Distribuzione gratuita

LA “CAPORETTO” DEL CENTRODESTRA

Milano - Napoli - Casoria: che botta!

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E D I T O R I A L E

2 il giornale di Casoria • Domenica 5 giugno 2011

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50 anni di esperienza al vostro servizio!

La “CAPORETTO” del centrodestraMilano, Napoli,Casoria: che botta!di Giuseppe Storti

In politica, è risaputo: i voti prima si con-tano e poi si pesano. La matematica anche in politica non è un’opinione. Morale della favola: “avimm scassat verament”. Que-sta la battuta rigorosamente in vernacolo che è risuonata nel comitato elettorale di De Magistris, quando con somma mera-viglia dei suoi più accesi sostenitori, si è concretizzato il vero e proprio “cappotto” elettorale imposto allo scialbo candidato a sindaco del Centro destra Lettieri. L’ex P.M. definito come novello Masaniello dal suo avversario in campagna elettorale, diventa Sindaco di Napoli, doppiandolo con oltre il 65% dei voti. Nel quartiere Vomero: culla della borghesia napoleta-na, da sempre definita lazzarona e affa-rista, De Magistris ha totalizzato il 71% dei consensi. Evidentemente la borghesia partenopea si riscopre giacobina. In ma-niera non meno colorita la stessa atmo-sfera si è registrata a Milano, a Cagliari, a Trieste, a Novara, ad Arcore, a Gallarate, a Marano, a Villaricca, ed infine a Casoria. Insomma una vera e propria “Caporetto” elettorale della destra ed in particolare del Pdl. Questa la realtà nuda e cruda dei nu-meri. Dopodichè si possono pesare i voti. Impazzano quindi i commenti, le anali-si le dichiarazioni ed il resto del “Circo Barnum” della politica italiana che può

interessare o meno la massa dei cittadi-ni. Il dato saliente è che queste elezioni, che in altri paesi europei hanno il peso di mere elezioni locali, sono state caricate di un significato politico nazionale dal Pre-mier Berlusconi, che le ha caratterizzate come un vero e proprio referendum pro- o contro di lui.Il risultato non lascia adito a dubbi. I moderati: nocciolo duro del Pdl, sono in fuga. Il popolo delle partite Iva: spina dorsale dell’economia produttiva del

Nord, è in libera uscita. Il Corriere della Sera, scrive di svolta laburista di autono-mi e professionisti. Renato Mannhaimer: analista di flussi elettorali, di Moderati in uscita dai grandi partiti. Il mite Giu-rista Pisapia, neo sindaco di Milano, pre-

sentato come il male assoluto, affonda la Moratti. Insomma il vento del Nord che già al primo turno aveva scosso la foresta pietrificata di un Paese: L’Italia, immobi-le che non cresce, ma che presenta tutti gli indici di finanza economica in rosso, con un Governo in letargo, un parlamento bloccato da presunti “ responsabili” in cer-ca di posti al sole, si è trasformato al bal-lottaggio in uno “tsunami” di proporzioni ben superiori a tutti sondaggi della vigilia. Questo in generale. Passando al microco-smo locale: Napoli e Casoria, dobbiamo dire che il Centro- Destra, ha dimostra-to una notevole capacità di farsi male da solo. Una sorta di consapevole suicidio di massa. Tipo quello delle sette americane, che fanno karakiri mangiando e cantan-do. Napoli. Candidato debole. Anzi de-bolissimo. Scelta calata dall’alto. Morale: disimpegno totale o quasi, dei principali leaders napoletani. Sconfitta annunciata di Lettieri, dopo vent’anni di bassolini-smo. Bastava solo dire questo. Casoria. Pdl lacerato dalla vigilia elettorale. Due candidati sindaco. Stefano Ferrara con il Pdl ufficiale. Massimo Iodice ex suo as-sessore di punta a capeggiare liste civiche con l’Udc, Forza del Sud e Nuovo Psi con il Consigliere regionale Nocera. Risultato: divisi si perde. Uniti: con il dato eletto-rale del primo turno registrato da Ferrara e Iodice, sarebbe stata vittoria . Questa la sintesi. Il resto è noia. Quello che è suc-cesso al ballottaggio è frutto del clima di odio politico, di rissa e di beghe sotterra-nee ed in superficie, intollerabile per un

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E D I T O R I A L E

partito che si professa moderato e libe-rale. Una leadership forte ed autorevole del partito a livello regionale e provinciale non avrebbe dovuto consentire una siffat-ta situazione. Ma tant’è . Ironia della sor-te: Carfora al ballottaggio, ha riportato la stessa percentuale di voti: 58% conseguita da Ferrara nel 2008, quando al secondo turno sconfisse Tommaso Casillo. Un se-gno del destino? Corsi e ricorsi storici di “vichiana” memoria? Chissà! Sicchè tra i due litiganti, si inserisce l’abilissimo sena-tore casoriano, con una coalizione diversa che puo’ rappresentare un laboratorio po-litico, estrae dal cilindro il miglior can-didato possibile: il suo. Una buona lista: l’API che consegue il 12%, crediamo che in nessuna altra parte d’Italia in cui si è votato il partito di Rutelli abbia riscosso tanti voti. Il Dottore Enzo Carfora, con la sua faccia, la sua storia, i suoi ideali, e la sua capacità di girare in lungo ed in largo la città ha fatto il resto! Ora dalla politica delle parole si passa alla politica dei fat-ti. Già al lavoro il neo sindaco. In attesa dell’ufficialità, quotidiani sono i rapporti e i colloqui con il Commissario straordina-rio Leonardi. Primo obiettivo: l’emergen-za rifiuti, che penalizza e paralizza la città a vantaggio della vicina Napoli. Un’ulti-missima annotazione. Impazza già il toto nomi per la prossima giunta. Noi non ne facciamo. Un auspicio sì. Più donne in giunta. Il neo sindaco di Milano Pisapia, ha promesso che metà della sua giunta sarà rosa. Qui, siamo a Casoria, è ovvio che non sia possibile. Ma almeno due sì. Staremo a vedere.

Un SINDACO MEDICO per guarire i mali della nostra città!Ballottaggio: Carfora è il nuovo sindaco di Casoria.di Francesco Scalamogna

Il centro-sinistra vince anche a Casoria, Vincenzo Carfora è il nuovo sindaco. Si tratta del 29° mandato di sindaco da quando nel 1944 Giovanni Amato fu eletto primo cittadino; il medico di fa-miglia e cardiologo subentra a Stefano Ferrara, la cui giunta si era sciolta lo scor-so Febbraio causa sfiducia. Tale vicenda politica aveva anche portato al secondo commissariamento per il Comune in soli 6 anni, la prima volta nell’Ottobre 2005 causa infiltrazioni camorristiche con al-lora al governo una coalizione di centro-sinistra. Vincenzo Carfora l’ha spuntata al ballottaggio su Massimo Iodice con il 58,08% dei consensi (15.922 voti), contro il 41,91% (11.491 voti) dell’ex assessore delle finanze della giunta di centro-destra

guidata dal sindaco uscente Ferrara. Al primo turno, Iodice aveva ottenuto mag-giori voti, il 37% delle preferenze rispetto a Carfora, 33%. Ma soprattutto la coali-zione a sostegno del primo aveva sfiorato il 42% dei consensi, distaccando quella di Carfora di ben 10 punti percentuali. Ballottaggio che ha ribaltato i risultati precedenti. Da sottolineare anche il dato dell’astensionismo: con appena il 44% di affluenza, Casoria ha registrato la minor affluenza alle urne rispetto a tutti i comu-ni d’Italia impegnati nelle elezioni ammi-nistrative. Dei 62.670 aventi diritto, solo 28.135 (di cui 27.413 validi, 156 schede bianche, 566 schede nulle per un totale di 722 voti non validi) hanno esercitato il loro diritto di voto ed espletato il loro do-vere civico. Nella coalizione a sostegno di Vincenzo Carfora, si sono trovati insieme Partito democratico, Italia dei valori ma anche Alleanza per l’Italia e Futuro e li-bertà, più la lista civica “Noi di Arpino autonoma” che in dote ha portato circa mille voti. Insomma, una via di mezzo tra centro-sinistra e Terzo polo. Tra i soste-nitori di Carfora, Luisa Marro dell’API, preavvisa l’inizio di un duro lavoro. Dal suo canto, Massimo Iodice si appresta ad essere il capo dell’opposizione costrutti-va per il bene della nostra città. Il Neo sindaco della quarta città della Campa-nia, visibilmente commosso, è stato ac-compagnato al Municipio da un festante corteo dei suoi sostenitori, alla cui testa c’era il senatore Tommaso Casillo leader del partito di Rutelli. Il Dr. Carfora è sa-lito al primo piano della sede del palazzo di governo della Città, presentandosi al Commissario Prefettizio che attualmente regge le sorti dell’Ente. Quindi si è affac-ciato alla finestra della stanza che a breve, dopo il giuramento, occuperà, per salutare le centinaia di sostenitori e amici che lo acclamavano dalla sottostanza Piazza Ci-rillo. Al neo sindaco della città gli auguri di buon lavoro dalla redazione e dall’edi-tore del Giornale di Casoria.

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I L C A S O

Scuola “San Mauro”: a che punto siamo?Intervista alla prof.ssa Roseli Ferraiuoli, del Comitato “Salviamo la S. Mauro”.di Giovanna Bocchetti

Come molti sapranno, la scuola “San Mau-ro”, da ormai quasi tre anni, è chiusa per lavori di ristrutturazione. Lavori che, per i primi due anni, non hanno neppure preso l’avvio, per motivi non molto chiari alla mag-gioranza degli utenti. Com’è noto, gli alunni della scuola sono ospiti in parte del Madri-nato “S. Placido”, in parte dell’Istituto Com-prensivo “F. Palizzi”. Una sistemazione certo non troppo agevole, che si è ulteriormente complicata quest’anno, a causa di nuovi pro-blemi sorti al Madrinato: un’odissea che, fortunatamente, sembrerebbe avviarsi al ter-mine. Per saperne di più, abbiamo chiesto informazioni alla professoressa Roseli Ferra-

iuoli, del Comitato “Salviamo la ‘S. Mauro’”.In quali circostanze si è formato il Comitato?“L’idea di costituire un Comitato di genitori è nata in seguito all’improvvisa chiusura, av-venuta il 4 novembre 2010, di una parte del complesso scolastico “Madrinato San Placi-do”, che da due anni ospitava le classi del I Circolo, esattamente dalla chiusura, anch’essa improvvisa, della scuola “San Mauro”. Per la seconda volta, alunni e genitori si sono tro-vati ad affrontare una paradossale situazione di emergenza: di nuovo tutti a casa, a tempo indeterminato e senza alcuna speranza di so-luzione. Ecco perché un gruppo di genitori, facendosi portavoce di una intera comunità, ha deciso che bisognava agire repentinamen-te e incisivamente, dando una scossa anche e soprattutto agli Enti Locali, che nonostante l’avvenuto stanziamento di cospicui fondi per la ristrutturazione del I Circolo, ormai da mesi giacevano in un immobilismo ingiustificato senza dare l’avvio ai lavori, nascondendosi die-tro oscure scuse burocratiche. Così, il 6 No-vembre 2010, si è costituito legalmente il Co-mitato, denominato, non a caso, “Salviamo la ‘S. Mauro’”, a cui aderiscono immediatamente i tanti genitori interessati al futuro dei loro

figli. Manifestazioni di piazza, incontri con gli Enti Locali, con-tatti con la Prefettura di Napoli e con la stampa locale sono sta-te le prime azioni intraprese dal Comitato per risolvere il dramma del diritto allo studio negato”.Chi fa parte del Comitato e qual è il suo scopo principale?“Il nostro Presidente è la sig.ra Assunta Angelone, mentre del Consiglio direttivo fanno parte, oltre a me, Angela Verde, Enzo Purcaro, Francesca Picarelli, Mo-nica Cardinale. Sono circa un

centinaio, inoltre, i genitori che hanno aderito.Lo scopo del Comitato, così come specificato nel suo Statuto, è quello di “intervenire attiva-mente per la riapertura della sede storica della Scuola Primaria e dell’Infanzia ‘San Mauro’”. Il Comitato si propone, inoltre, “il compimen-to di ogni altra attività atta alla tutela degli alunni, quale lo svolgimento delle attività di-dattiche presso luoghi strutturalmente idonei e compatibili con la salute pubblica”. L’impe-gno del Comitato, in pratica, è volto non solo alla riapertura della struttura del I Circolo, ma anche alla messa in sicurezza degli edifi-ci che nel frattempo ospitano i nostri figli”. In questo vostro impegno, siete adegua-tamente supportati dagli Enti Locali?“Senz’ ombra di smentita, ci fa piacere crede-re che, grazie alle tante azioni messe in atto finora dal Comitato, in sinergia con la Diri-genza scolastica, nel giro di pochi mesi questi obiettivi siano stati parzialmente raggiunti. L’Ente locale, davanti ad una così pressan-te richiesta di risposte e di azioni risolutive, non ha più potuto rimanere sordo e iner-me e quindi giocoforza ha dovuto far fronte all’emergenza attivandosi concretamente. Non solo sono state garantite sicurezza e tutela ambientale agli alunni ospitati dal Madrina-to, ma è stato anche finalmente aperto il can-tiere di lavoro presso l’edificio San Mauro”.Lasciando da parte le troppe rosee previsio-ni iniziali, quando, verosimilmente, la scuo-la verrà riconsegnata alla Città di Casoria?“Certo la scuola non è stata ancora restitui-ta a genitori e alunni che attendono da quasi tre anni, ma indubbiamente siamo in dirittu-ra d’arrivo: la riapertura della ‘San Mauro’ è prevista per il mese di Febbraio del 2012 e se nel frattempo si dovessero verificare ulteriori ‘intoppi’ il Comitato vigilerà, pronto ad inter-venire. Ovviamente ci si augura che la nuova Amministrazione comunale, qualunque essa sia, possa continuare quanto già avviato, ma in ogni caso, ripeto, il Comitato, insieme ai tan-ti genitori che vi hanno aderito, proseguirà la ‘lotta’ fino alla riapertura della ‘San Mauro’”. Ringraziamo la prof.ssa Ferraiuoli e ci au-guriamo che l’edificio scolastico in questione ritorni prestissimo ai bambini casoriani, che più di chiunque altro ne sentono la man-canza, e ci uniamo al coro delle famiglie che invocano: ”Ridateci la “nostra” scuola!”.

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A T T U A L I T À

Liberiamo la citta’ dalla “MONNEZZA”Casoria: l’eterna emergenza rifiuti della quarta città della Campania.di Daniela Devecchi

Donne che scavano tra i rifiuti alla ricer-ca di cianfrusaglie per casa, strade invase da sacchetti maleodoranti, cassonetti che vengono rovesciati o dati alle fiamme per protesta, auto completamente invase da pattume, una puzza nauseabonda che si propaga in tutto il centro abitato. Sem-brerebbe quasi uno scenario da guerra, eppure è proprio quello che si profila nel-la città di Casoria. Dopo decenni di lotte e proteste pacifiche e non, proprio a ca-vallo delle elezioni, la situazione sembra addirittura peggiorata. E se alcune vie del comune, sembrano sgombre dai così detti sacchi neri, le strade centrali, come Via Pio XII, Principe di Piemonte, Strada Sannitica, Piazza San Paolo, sono anco-ra invase da sporcizia, puzza e insetti. La raccolta della normale spazzatura procede ancora a rilento. Alcuni cittadini hanno già cominciato, per il troppo caldo di questi giorni, per la puzza e l’ aria irrespi-rabile, a sentirsi male. Nei casi peggiori a fornirsi di bombole d’ ossigeno. Nemme-no la pioggia, in queste condizioni, riesce a mitigare la situazione. Le precipitazio-ni delle scorse settimane infatti, hanno fatto saltare i tombini creando dei veri e propri corsi d’ acqua stagnante e feti-da. Nei pressi del mercato ortofrutticolo, gli abitanti sono stati costretti, a causa del troppo cattivo odore, a restare chiusi in casa, fino a che l’ aria non è tornata a essere parzialmente respirabile. La rac-colta differenziata si aggirerebbe a circa il trentotto per cento. Troppo poco, come dichiarano i cittadini, per un paese a così alta densità abitativa. E anche là dove il servizio starebbe quasi per partire, gli stessi residenti si rifiuterebbero persino di compierla. Troppo spreco di fatiche, per sacchetti che infine “vengono gettati tutti

insieme in una stessa discarica”, a detta di molti. I contenitori preposti alla rac-colta dei medicinali scaduti, fuori le tante farmacie, sarebbero da tempo ricolmi di scatole e bottigliette semivuote. Il servi-zio non funzionerebbe a dovere, sul man-to stradale, tutt’oggi come anni fa, ancora ci sarebbero involucri contenenti quanti-tà di medicinali nocivi, spesso ingeriti dai piccoli rom. E non è finita. La maggior parte dei bidoni per la raccolta abiti usati, sono aperti e con gli stessi indumenti get-tati a casaccio per strada. I rifiuti speciali abbandonati sui marciapiedi, vecchi ma-terassi, mobili, persino tappeti e vecchie suppellettili, spesso vengono raccolti da-gli stessi abitanti, per farne oggetti semi nuovi da disseminare per casa. Ma non si

tratterebbe di un mercato delle pulci. Le suppellettili raccolte, sono le stesse lascia-te a marcire, da qualche altro cittadino, stufo di avere roba vecchia. Quasi si trat-tasse di un virtuale “baratto”, stavolta gio-cato tra un abitante e un altro. Ma senza un accordo in un clima da medio evo e non da tempi moderni. Le televisioni di mezzo mondo, hanno deriso e denigra-to una realtà napoletana sicuramente d’ altri tempi. Un progresso che, invece di farci avanzare, non ha fatto altro, per col-pa delle classiche “scelte sbagliate”, che farci tornare indietro. Rimettere le cose a posto, anche in questo senso, sarà com-pito dell’ormai imminente nuova giunta comunale. E c’è chi già, simpaticamente, gioca i numeri al lotto scommettendo sulla nuova e si spera rinno-vata situazione. “Meravig l ia , paura e diavo-letti” il primo terno secco che già si gioca sulla ruota di Napoli.

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C A S O R I A N I D . O . C .

I nuovi talenti di Casoria: FRANCESCO CICCHELLA “L’Alighiero Noschese” casoriano.di Rosa e Concetta Alvino

Se dovessimo usare tre agget tivi per definirlo, scriveremmo eclettico, talentuoso e casoriano.Stiamo parlando di Francesco Cicchella, gio-vanissimo artista che, bruciando tutte le tappe, si sta facendo prepotentemente spazio nel cuo-re del pubblico e nel mondo dello spettacolo.A dispetto della sua giovane età, Francesco vanta un curriculum da fare invidia anche al più navigato degli artisti.Vincitore Nazionale della III edizione del Pre-mio “Alighiero Noschese” 2008 e della III edizione del “Premio Totò” come imi-tatore, ne ricordiamo, inoltre, la sua partecipa-zione a “Made in Sud” (II, III e IV edizione), in onda su SKY Comedy Central, Mtv e Te-lenapoli, al fianco di Vincenzo De Honestis, con cui forma il duo comico “Doppia Coppia”, le sue apparizioni al programma “Top of the pops” su Rai2 e a “Stiamo tutti bene” su Rai2, condotto dalla bellissima Belèn Rodriguez.Ciao Francesco! Come d’obbligo partiamo dall’inizio. Tu nasci come imitatore, passio-ne che coltivi sin dalla scuola. Chi ti ha spin-

to ad intraprendere questo percorso? Hai trovato difficoltà in questo ambiente?“ L’inclinazione ad imitare l’ho avuta sin da piccolo. Conservo ancora un filmino del mio terzo compleanno nel quale imito personaggi come Verdone, Troisi, Corrado, Andreotti… Anche da più grande mi sono sempre divertito a giocare molto con la mia voce, scoprendone sempre nuove sfaccettature e aggiungendo così anche nuovi personaggi alla mia collezione di imitazioni. Non solo famosi, ma anche perso-ne della vita quotidiana: ad esempio succede-va una cosa divertentissima al liceo. Spesso i miei professori avevano difficoltà a parlare tra di loro, perché ciascuno aveva in mente la parodia che io facevo dell’altro!! A quei tempi comunque non pensavo di essere tagliato per fare il comico, studiavo pianoforte, canto e recitazione e mi vedevo più come cantante o attore di musical... Anche se l’imitazione mi divertiva molto...Poi il mio professore di latino e greco, Antonio D’Addio, che è anche un ottimo giornalista, è stato il primo a darmi la possibilità di fare alcune esperienze nell’ambito di concorsi e festival scolastici, nei quali ho vinto tanti pre-mi, come “Pulcinellamente”. Un giorno, poi, il Prof. D’Addio mi ha iscritto a mia insaputa alla terza edizione del Premio Totò, premio nazionale per attori comici, imitatori, cabaret-

tisti. Lì mostrai un po’ di perplessità. Non me la sentivo di parteciparvi. Da 17enne inesper-to, quale mi sentivo, ero dubbioso, ma a giochi fatti non potevo tirarmi indietro... e forse in fondo al cuore non volevo. Con mia grande sorpresa vinsi e nel periodo immediatamen-te successivo mi ritrovai ad essere contattato e chiamato in giro in qualità di comico, pur avendo lavorato fino a quel momento soltanto come cantante.In pratica il mio repertorio da comico non superava i 15 minuti!!! Dovevo inventarmi qualcosa.Comunque la voce, anche nell’approcciarmi ad un personaggio da imitare, per me resta sempre fondamentale; è l’elemento principale e di maggiore impatto. Quello che più di tut-to rende subito l’idea del personaggio e rende l’imitazione credibile.Io non propongo mai personaggi di cui non sappia imitare veramente la voce e non sop-porto gli imitatori che lo fanno.Non voglio dire che la voce debba essere iden-tica, ma deve ricordare subito il personaggio. Il trucco per riuscire in questo è individuare toni, tempi e sfumature particolari, magari le più ricorrenti, nel modo di parlare o cantare del personaggio che si va ad imitare e riprodurle esagerandole un po’.Poi c’è la mimica, l’atteggiamento del corpo.

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C A S O R I A N I D . O . C .

Anche qui vale lo stesso discorso: gesti, postu-re, movimenti particolari catturati ed enfatiz-zati al punto giusto. Un passo successivo è poi cercare di capire la psicologia del personaggio, in modo da poter dare una motivazione a quei particolari gesti o suoni e da renderli più cre-dibili”.Sei un vero talento insomma! Ma ora parlia-mo della tua città, Casoria. Che rapporto hai con Casoria? Qui è cambiato qualcosa? Ti riconoscono?“A Casoria mi conoscono molte persone. Io non la vivo molto perché sono sempre in giro tra i vari impegni e forse proprio per questo, quando mi capita di camminare per le strade della città, mi fermo ogni venti metri perché incontro sempre qualcuno che non vedo da tanto tempo e con cui di sicuro c’è tanto da raccontarsi. A volte capita anche che qualcu-no che non conosco mi fermi perché mi ha riconosciuto, ma questo succede di rado... non sono così famoso in fin dei conti, almeno non a tal punto da indur-re le persone ad avvicinarmi per strada e fermarmi, anche se magari mi hanno riconosciuto o stanno pensando che gli ricordo qualcuno che hanno visto vaga-mente in tv”.Oramai con “Made in sud”, che è tra-smesso su un canale nazionale sei cono-sciuto in tutto il Paese. Cosa ti aspetti da questa esperienza?“Made in Sud rappresenta qualcosa di molto importante per me e per tanti giovani comici meridionali. Innanzitut-to, è una grande vetrina che ha consen-tito ai validi comici emergenti di uscire dall’anonimato e di farsi notare, sia dagli addetti ai lavori che da una sempre più vasta fetta di pubblico. Allo stesso tem-po, rappresenta per noi un’ottima pale-stra dove partorire, sviluppare e mettere in scena nuove idee, grazie soprattutto ai laboratori di cabaret a cui tutti noi comici prendiamo parte durante l’anno presso il Tam Tunnel Comedy Club di Napoli, che è poi la location della stessa trasmissione televisiva. E’ un program-ma in crescita esponenziale e può arri-vare veramente tanto lontano...”.Qual è il segreto di questo grande successo?“Il segreto del suo successo è il duro lavoro e soprattutto lo spirito di gruppo molto forte che c’è nel cast”.Com’è nato il due “Doppia coppia” di cui sei protagonista insieme a Vincenzo De Hone-stis?Il duo “Doppia Coppia” nasce quando, una volta terminato il liceo, Vincenzo De Hone-stis, che avevo conosciuto proprio a scuola, mi propone un programma insieme a lui su Radio Prima Rete, un’emittente casertana. La cosa mi alletta subito e nasce da lì il programma domenicale “Scusate il disturbo”, nel quale ci divertiamo ad inventare e sperimentare perso-naggi e parodie.

Il passo dalla radio alle serate nei locali è sta-to molto breve e così abbiamo cominciato ad esibirci in giro portando un nostro spettacolo. Dopo qualche mese abbiamo deciso di chia-marci “Doppia Coppia”.” Perché questo nome? “Semplicemente non ci veniva proprio in men-te niente di diverso. Nel giro di un anno, dopo la mia vittoria al Premio Alighiero Noschese, siamo approdati al TAM e da lì è iniziato il percorso che ci ha portati a “Made in Sud”.”Il famoso pezzo di Bublé, in cui sfoggi la tua capacità canora e le doti mimiche, da cosa è stato ispirato?“Sicuramente la musica è il mio primo amo-re e la mia passione più grande, ma ho capito che il cabaret può essere la forma di spettacolo nella quale poter esprimere tutte le mie qualità, sia attoriali che musicali. Oltretutto credo che

l’ambiente discografico sia veramente inquina-to e mosso da meccanismi perversi (vedi i tan-ti giovani usciti dai talent show che vengono puntualmente spremuti e poi buttati via). I sol-di sono la priorità rispetto al proporre buona musica e questo non mi piace. Non escludo un progetto musicale, anzi ne sento sempre di più l’esigenza, ma alla luce di tutto ciò l’idea sareb-be quella di continuare nel cabaret che mi dà la possibilità di avere una visibilità costante e di crearmi un mio pubblico affezionato, per poi, al momento giusto, propormi anche come can-tante, magari con un progetto autoprodotto.Insomma vedremo... intanto c’è una domanda di ammissione al conservatorio di Napoli da consegnare proprio in questi giorni.”.Hai lavorato con la soubrette più famosa del

momento, Belèn ... com’è stata questa espe-rienza?“Tutti, ma veramente tutti mi chiedono se Belèn da vicino sia tanto bella quanto in te-levisione. Io ironicamente rispondo che non è tanto carina… ma è sul serio molto molto bel-la. E’ impressionante il potere mediatico che ha acquisito in questi ultimi tempi...Lavorare con lei è stata sicuramente un’espe-rienza speciale, in tutti i sensi: voglio dire, doverla sedurre cantandole all’orecchio e strin-gendola a me mi ha fatto un certo effetto…”Quali sono i tuoi punti di riferimento nell’ambito artistico? “Non mi ispiro a nessuno in particolare. Ten-go ben presente tutto quello che hanno fatto i grandi del passato, ma la mia attenzione è rivolta soprattutto agli artisti contemporanei. Cerco di attingere da tanti per arricchire il mio

bagaglio, sempre alla ricerca di uno stile personale che crescendo bisogna sempre meglio delineare.” Questo è un giornale prettamente Casoriano. Per ora, siamo alle pri-me uscite... Cosa ti auguri per que-sta città? E quali sono i pregi ed i difetti per te di Casoria?“Credo che Casoria sia ricca di ri-sorse umane e che come città abbia delle grandi potenzialità ancora ine-spresse. Non voglio addentrarmi in questioni politiche, conosciamo tutti le difficoltà che questa città ha attra-versato con le varie amministrazioni comunali... Quello che mi sento di dire, da 22enne che cerca di costru-ire il proprio futuro, è che il nostro territorio purtroppo fornisce poche possibilità a noi giovani di crescere culturalmente e professionalmente. Giusto per restare in tema, mi viene in mente ad esempio che a Casoria non c’è un vero e proprio teatro.Credo ci sia bisogno in generale di più iniziative e progetti dedicati ai giovani, che rappresentano il pre-sente e il futuro della nostra società. Bisogna fornire ai giovani un con-testo culturalmente favorevole e gli

strumenti per potere affermarsi prima a livello personale e successivamente all’interno della società. Troppe volte sento dire dai miei coeta-nei frasi tipo “Questo posto fa schifo, non offre niente, non vedo l’ora di poter andare via”. Vor-rei vedere al contrario una Casoria (e un’Italia) dove i giovani fossero nelle condizioni di poter esprimere al meglio le proprie potenzialità, fe-lici di poterlo fare nel luogo in cui sono nati e cresciuti.”Non possiamo che condividere le parole di questo giovane, ma già grande artista, che con la sua sensibilità ha raccontato perfettamente la situazione di Casoria.Auguri Francesco, siamo certi che con il tuo talento andrai lontano e che avrai sempre nel cuore questa terra! Grazie!

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C A S O R I A N E L L A S T O R I A

Quando a Napoli si andava in tram Dal 1881 al 1958anche a Casoria il tram era il mezzo pubblico più utilizzato. di Giuseppe Pesce

C’era un volta il tram, anche a Casoria. E per ottant’anni, a cavallo di due secoli, è stato il mezzo più veloce ed economico per raggiun-gere Napoli. Sferragliante, con le sue carrozze sempre affollate, resta nei ricordi di gioventù di una generazione ormai matura – quella dei miei genitori – e si intravede in qualche vec-chia fotografia della piazza in bianco e nero. Adesso, però, un libro ricostruisce tutta la storia dei tram della provincia di Napoli. E ne è protagonista anche Casoria, fin dalla co-pertina, dove appare una rara foto dei primi del Novecento. Il tram che arriva nella piazza affollata di gente, qualcuno si mette in posa, sullo sfondo il vecchio palazzo municipale. Il libro di Andrea Cozzolino e Antonio Gamboni si intitola Napoli: i tram per la provincia, e raccoglie centinaia di foto e do-cumenti, aneddoti e notizie di giornale, per

ricostruire una storia finora inedita; tutto un mondo che ruotava intorno a quei due binari che nella seconda metà dell’800 ruppero per sempre l’isolamento dell’entroterra, avvici-nando finalmente i paesi alla città. Tre i percorsi: Napoli-Aversa, Napoli-Frat-tamaggiore, e Napoli-Casoria-Afragola-Caivano. Quest’ultima linea era stata la prima ad entrare in funzione, nel 1881. L’esperienza caso-riana era stata pioniera. La convenzione del 1880 porta la firma degli am-ministratori dell’epoca: sindaco Achille Del Giu-dice, assessori Costantino Ferrara, Pasquale Iazzet-ta, Domenico Ferone e Michelangelo Capone. I primi tram erano a vapo-re, solo una quindicina di anni dopo arrivò l’elettri-cità. L’imprenditore era belga, si chiama Èduard Otlet, e la sua eredità fu raccolta dalla SATP, che stava per Sociéte Anonyme des Tramways Provinciaux de Naples.

L’ultimo tram passò a Casoria nel 1958. Col dopoguerra erano accadute molte, troppe, cose. Le bombe della guerra. Ma anche la fretta della ricostruzione. Alla società belga si era gradualmente sostituita l’italiana TPN (Tranvie Provinciali di Napoli), che sulla spinta della politica napoletana operò una

scelta che oggi appare del tutto discutibile. In pochi anni fu dismessa l’intera rete di tram elettrici – e dunque ecologici – per sostituirli con inquinanti autobus a gasolio. Molti, i fattori che avevano in-fluito su questa decisione. Tanti, gli interessi in gio-co, e anche i progetti al vaglio; compreso quello di un treno metropolita-no dalla stazione di piaz-za Cavour per Casoria-Afragola-Caivano, datato 1952! Questa e tante altre sto-rie, accompagnate da bellissime foto, si trovano sfogliando le pagine di Napoli: i tram della pro-vincia.

Il libro di A. Cozzolino - A. Gam-boni, Napoli: i tram per la pro-vincia (Rolando Editore, pp. 240, Euro 23) si può facilmente ordi-nare in rete, sui principali book-store online, oppure inviando una e-mail all ’editore ([email protected]).

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9il giornale di Casoria • Domenica 5 giugno 2011

R U B R I C H E

PANORAMA NAPOLI NORD

MANIFESTAZIONE DELLE SCUOLE DEI COMUNI DELL’AMBITO III NAPOLI NORD

150° Anniversario dell’Unita’ d’Italia.

A cura di Antonella Storti

L’Ambito III Napoli Nord, comprende le scuole di ogni ordine e grado, anche pari-tarie dei Comuni a Nord di Napoli. Fan-no parte della rete ben 15 scuole, che in questo modo mettono in comune risorse umane, tecnologiche, strutture e compe-tenze. Il lavoro di ambito è ormai una consuetudine perché periodicamente a turno nei vari istituti, si riuniscono i diri-genti scolastici intorno ad un tavolo con la partecipazione della Prof./ssa Rosalia Ma-rino che è la referente dell’ambito stesso. Scopo delle riunioni è quello di costruire una rete di proficue relazioni fra le scuole, per affrontare i risolvere insieme le proble-matiche scolastiche, ma anche per iniziati-ve e percorsi comuni.In quest’ottica si è svolta il giorno 26 mag-gio scorso presso il Cine Teatro De Rosa di Frattamaggiore un’interessante manife-

stazione organizzata nell’ambito delle ce-lebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Nel corso dell’evento, è stato presentato il DVD prodotto dagli alunni degli Istitu-ti: “ G.Filangieri”, “Niglio”, “Durante” di Frattamaggiore, “Torrente” di Casoria, e “LS” e “Moscati” di Sant’Antimo. Quindi è stata declamata una poesia in vernaco-lo a cura degli studenti del “Torrente” di Casoria, una sfilata di abiti d’epoca ispi-rata all’antico Egitto a cura degli studenti dell’Istituto “Niglio” di Frattamaggiore, ancora una mostra allestita dagli studenti delle scuole dell’Ambito, ed infine un deli-zioso buffet preparato dalla sezione alber-ghiera dell’Istituto “Torrente” di Casoria. Il “Moscati” di Sant’Antimo e Il “Filan-gieri” di Frattamaggiore hanno fornito il servizio Hostess. Folto il parterre degli intervenuti dal Pre-fetto di Napoli all’Assessore Provinciale all’Istruzione Gennaro Ferrara al Presi-dente del Consiglio Provinciale di Napoli Rispoli ai consiglieri provinciali e Regio-nali al sindaco di Casavatore Pasquale Sol-lo. Tutti i Dirigenti scolastici dei Comuni dell’Ambito3.Per la prima volta scuole diverse per indirizzo e specializzazione: Liceo classico, scientifico, istituti tecnico-commerciale,turistico ed alberghiero e se-zione di moda unite con spirito sinergico nell’interesse dell’Istituzione scolastica e del diritto allo studio.Hanno collaborato : Protezione civile, Commissariato di PS, Polizia Municipale e Polizia Ambientale.

Quello che mi dice il Cuore...

Questa settimana “Quello che mi dice il Cuore...” recita della donna e dice:

Che sarebbe per noi, poveri uomini,su questa terra la vita senza la donna?

La donna ti può darema ti può “fare” anche di tutto.

La donna ti può non amarema ti può anche iper-amare.

La donna ti può far salire sulla scakla della vitama ti può fare anche repentinamente scendere...

La donna ti può tenere per tutto il tempo che vuolesulla corda tesa di questa vita che stiamo vivendo!

La donna va comunque amata quando capisci che veramente ti ama

La donna non va sfiorata nemmeno con un fiorequando ti fa capire

(come recitava un motivo qualche tempo fa)che “non sei l’uomo per me”.

La donna insomma t’aggira e t’avote comme vò e noi “poveri uomini” siamo nelle sue mani

quello che la donna vuole che siamo...

Adesso io mi fermo qui e magari continuate voi...voi...voi... voi uomini che mi state leggendo perchè io devo dire alla “mia” donna... “mia” ragazza... “mia” compagna... “mia” mogli...“mia” amante...oh donna accetta questa rosa simbolo dell’amore e ascolta “il grido” di un uomo che da sempre considera il vero motore nella sua vita su questa terra: grazie di esi-stere!!!

Michele Iuliano(Manager di “Pane, Pizza , Fantasia e Gastronomia)

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R U B R I C H E

Esperti e scuole in gioco per la lotta all’ obesità infantileGemellaggio formativo tra il “Torrente” di Casoria e il Circolo didattico “Don Milani di Arzano.Si è concluso nei giorni scorsi l’eccellente gemellaggio formativo tra il Primo Cir-colo Didattico “Don Lorenzo Milani “ di Arzano e l’I.S.I.S. “A. Torrente” di Caso-ria avvenuto per realizzare un importante progetto di prevenzione dal titolo: ”ALI-MENTI…AMIAMOCI”. All’iniziativa aperta a genitori e insegnanti hanno ade-rito, ognuno per la propria competenza, medici sportivi, cardiologi, nutrizionisti, allergologi e psicologi. L’obesità ha una genesi multifattoriale ed è la conseguen-za di cattive abitudini alimentari, di uno stile di vita sedentario e dell’interazione complessa tra molteplici variabili. Questi gli argomenti approfonditi con compe-tenza e sotto ogni profilo. Interessante

l’intervento della dott.ssa Marilena La Rosa, Psicologa, che si è occupata de-gli aspetti psicologici, socio-ambientali e familiari dell’obesità infantile riper-correndo, in maniera dettagliata, tutti gli elementi determinanti che incidono sulla sua insorgenza e sulla sua successi-va strutturazione patologica. La dott.ssa La Rosa ha giustamente evidenziato che il cibo ha anche un’importante funzione relazionale e affettiva e il suo uso distor-to può indicare, nella maggior parte dei casi, un sottostante malessere psicologi-co. L’istinto e la cultura, oggi, sembrano non guidare più l’alimentazione e l’inco-erenza nell’educazione e nell’uso del cibo è una realtà che si fa sempre più spazio nei nuovi contesti familiari che appaio-no indeboliti nei propri riferimenti eti-ci. L’OMS, infatti, ha definito l’obesità un’emergenza sociale e il suo incremento negli ultimi anni è stato di circa il 25% in tutta Europa.Oltre ad una corposa parte teorica e informativa sull’argomento, il messaggio forte per genitori e docenti è stato quello di educare alla sana alimen-tazione, di valorizzare la cultura della convivialità, di promuovere l’importanza dell’attività fisica per eliminare calorie in

eccesso preservando la salute in generale ed, infine, di incentivare l’autostima che rappresenta il tallone d’Achille dei sog-getti obesi. L’obiettivo del programma dell’Unione Europea “Frutta nelle scuo-le” è proprio quello di evitare il consumo di zuccheri e grassi in eccesso inserendo, nei programmi didattici della scuola pri-maria, i frutti al posto delle merendine. Nel 2011 più di 8 mila scuole primarie in Italia hanno aderito a questo program-ma. Se i bambini vengono incoraggiati a mangiare in modo sano nei primi anni di vita, avranno più probabilità di evitare l’obesità e le malattie alimentari nell’età adulta e avere dei bambini consapevoli e sani, vuol dire avere degli adulti in salute e meno costi per la sanità.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

La dieta per l’estateA cura della dott.ssa Silvana Di Martino - nutrizionista

Frutta verdura e pochi grassi: ecco la dieta estiva per chì non ama seguire uno stile di vita sano tutto l’anno, ma avverte il timore della prova costume.

Colazione: Succo di frutta o latte e fette biscottate+ marmellata e caffè+ zuccheroMezza mattinata: yogurt e frutta o cerealiPranzo: riso e verdure a scelta + carni bianche grigliate+frutto a sceltaMezzo pomeriggio: coppa di fragole o ghiacciolo alla fruttaSera: pesce grigliato+ verdure grigliate+frutto a sceltaNell’arco della giornata: olio e pane q.tà b.te

N.B le quantità variano a seconda del sesso e dell’età e dopo un’analisi impedenziometrica che ci permetta di stabilire lo stato nutrizionale specifico che varia da individuo ad individuo.

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C A S A C A S O R I A

Edifici sicuri solo con il patentinoIl “Fascicolo del fabbricato” indispensabile per la prevenzione. di Carlo De Vita

Troppe emergenze e poca prevenzione. Il fascicolo del fabbricato deve diventare la pietra miliare della sicurezza e della qualità del patrimonio edilizio in gene-rale. La proposta viene lanciata ormai da tutti i settori dell’edilizia affinchè il fascicolo del fabbricato diventi obbliga-torio a livello nazionale. L’Immobile è un bene duraturo e conoscerne le quali-tà nel corso del tempo è indispensabile non solo per chi vi abita, ma anche per lo stato, per conoscere meglio il territo-rio e non trovarsi impreparato di fronte alle calamità. Ecco perché, in mancan-za di una legislazione che ne dispone l’obbligatorietà bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica per renderlo vinco-lante. Una mano in questo senso è ar-rivata dal Ministero dell’economia che nel Luglio del 2010 ha emanato una circolare (106063 del 09 Luglio 2010) che rappresenta una spinta verso la valo-

bricato. Da non sottovalutare l’efficacia che potrebbe avere tale strumento nelle transazioni immobiliari in quanto ga-rantisce alle parti la regolarità tecnica-urbanistica e catastale e potrebbe essere allegato al rogito notarile come ulteriore attestato di regolarità urbanistica.Certo, che tale fascicolo rappresenta un costo, ma per la sicurezza degli immobili non ci sono costi che tengano, e proprio sui costi si sta lavorando alla proposta di andare verso un meccanismo di recu-pero attraverso incentivi fiscali per chi adotta il fascicolo.Tale proposta è stata condivisa da tutte le associazioni di categoria, Federconsu-matori, Unione piccoli proprietari, Am-ministratori di Condominio.Concludiamo affermando con certezza che curare e gestire un immobile corret-tamente significa mantenere nel tempo il suo valore. Non a caso da anni il grup-po Napolincasa è impegnato attraverso una campagna divulgativa sulla creazio-ne di un OSSERVATORIO IMMO-BILIARE.

rizzazione del patrimonio immobiliare. Infatti solo sapendo cosa possediamo, e come lo conserviamo, ci permette di valorizzarlo nel tempo. Il fascicolo del fabbricato è uno strumento per monito-rare lo stato di conservazione e la rego-larità edilizia al fine di programmare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per l’effettiva conservazio-ne del fabbricato tutelando chi vi abita o chi vi lavora.L’iter ebbe inizio nel 1998 a seguito di una tragedia, il crollo di una palazzina in Roma di via Vigna Jacobini che provo-cò la morte di ventisette persone. Suc-cessivamente con delibera del Consiglio Comunale n. 166/99, fu introdotta nella normativa urbanistica del Comu-ne di Roma il fascicolo del fabbricato. Ma subito ebbe una battuta di arresto prima dal TAR del Lazio e successiva-mente dal Consiglio di Stato e quindi venne accantonato. I Giudici ritennero gli adempimenti necessari per la reda-zione del fascicolo illegittimi perché eccessivamente gravosi per i proprietari ed inutili perché riguardanti una serie di dati che avrebbero dovuto essere già in possesso delle pubbliche amministra-zioni. Solo successivamente alla trage-dia in Abruzzo, si è tornati a discutere della sicurezza in generale degli edifici e della importanza del fascicolo del fab-

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13il giornale di Casoria • Domenica 5 giugno 2011

R U B R I C A L E G A L E

Separazione dei coniugi con addebitoA cura dell ’Avv. Gennaro Calvanese E mail: [email protected]

Egregio avvocato, dopo anni di furibonde liti con mio marito e dopo aver scoperto la sua infedeltà coniugale, non avendo ancora figli, avrei deciso di separarmi. Alcuni amici mi suggerivano di rivolgermi ad un legale per iniziare una causa di separazione con addebito. Sarebbe Lei così cortese da spiegarmi di cosa si tratta?Gentile Lettrice, in ossequio alle disposizio-ni del sistema normativo previgente, separa-zione e colpa costituivano un connubio quasi inscindibile. Con la riforma del diritto di fa-miglia del 1975, nel tentativo di svincolare i due concetti tra loro, il Legislatore ha inteso porre le basi per delineare il nuovo istituto dell’addebito della separazione. Quale effetto di tale novella legislativa, l’attuale formulazio-ne dell’art 151 del codice civile distingue la domanda di separazione personale dei coniugi, che trova la sua disciplina al primo comma di tale norma, dalla domanda di addebito prevista al secondo comma. Se, difatti, la dichiarazione personale dei coniugi presuppone l’accerta-mento di fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della vita coniugale o da recare grave pregiudizio all’educazione della prole, e ciò, anche indipendentemente dalla volontà di uno o di entrambi i coniugi, conditio sine qua non, ai fini della dichiarazione di addebito, è, invece, il comportamento posto in essere da uno dei due coniugi in contrasto con i doveri che derivano dal matrimonio. Nonostante la responsabilità dei nubendi non costituisca più un presupposto indefettibile della pronuncia di separazione giudiziale, il suo accertamento, ad oggi, è necessario, invece, per la declarato-ria di addebitabilità dal momento che il giudi-ce, pronunciando la separazione, dichiara, ove ne ricorrano le circostanze e ne sia richiesto, a quale dei coniugi sia addebitabile la separazio-ne in considerazione del suo comportamento contrario ai doveri che derivano dal matrimo-nio. In termini sostanziali ciò significa affer-mare l’esistenza di un rapporto di accessorietà dell’addebito alla pronuncia di separazione dei coniugi. I doveri coniugali a cui sopra si face-va riferimento, espressamente previsti dall’art. 143 codice civile, sono gli obblighi di fedeltà derivanti dal matrimonio, l’assistenza morale e materiale, la parità dei coniugi, la collabora-zione nell’interesse della famiglia e la coabita-zione oltre a tanti altri derivanti da specifiche norme e pronunce giurisprudenziali che han-no fortemente formalizzato ed inquadrato la

tipicità di ulteriori obblighi coniugali. L’istitu-to dell’addebito di separazione si pone quindi, per costante orientamento di giurisprudenza e dottrina, come una mera variante dell’accer-tamento dell’improseguibilità della conviven-za, alla stregua di una modalità accessoria ed eventuale, accertabile ove ne ricorrano le cir-costanze: essa presuppone l’espressa domanda di parte e il riscontro da parte del giudice di un comportamento contrario ai doveri che deriva-no dal matrimonio. Il giudice è pertanto chia-mato a valutare il comportamento di entram-bi i coniugi per il tramite di una valutazione globale e comparativa delle rispettive condotte onde verificare se il comportamento dell’uno non possa trovare piena giustificazione nelle provocazioni insite in quello dell’altra. Si ri-leva, inoltre, come molte pronunce di addebito nella giurisprudenza meno recente trovassero fondamento nella violazione dell’obbligo di fe-deltà coniugale. Il concetto di fedeltà, infatti, anche se talvolta inteso in maniera restrittiva, come mero dovere di astensione da atti sessuali

con persona diversa dal coniuge, fu concepi-to, dopo la riforma del 1975, come l’obbligo coniugale di più largo spettro, perché profon-damente ancorato, nell’impegno solennemen-te assunto, con le nozze, dai nubendi di non tradire la fiducia reciproca. Tale ricostruzione deve ritenersi, alla luce delle recenti pronunce giurisprudenziali, ormai anacronistica, avendo la Cassazione, da ultimo con sentenza del 19 marzo 2009, affermato il principio secondo cui la separazione non può essere addebitata al coniuge infedele, qualora l’incidenza del tra-dimento sulla relazione coniugale non abbia spiegato effetti negativi sull’unità familiare e qualora la relazione sia giunta alla rottura per il concorrere di altri motivi. Oggi, pertanto, si deve rilevare come l’infedeltà non sia presup-posto sufficiente per ottenere la pronuncia di addebito, essendo parimenti necessario che essa sia stata causa della fine dell’unione tra i coniugi secondo un rapporto di causalità strin-gente e diretto tra infedeltà ed intolleranza della convivenza.

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R U B R I C A M E D I C A

Pillole di pediatriaE’ nato un bimbo!Quanti dubbi!Seconda parte.

A cura del Dr. Liberatore Graziano Pediatra

La morte in culla.La ”sindrome della morte in culla” (SIDS) è caratterizzata dalla morte improvvisa, per lo più durante il sonno, di un lattante appa-rentemente sano nel corso del primo anno di vita, senza alcuna ragione apparente. Le cause di tale evento catastrofico non sono del tutto conosciute (è verosimile che sia-no più di una) ma è noto che, prendendo le seguenti precauzioni, è possibile ridurre di circa la metà il rischio di SIDS:1. Il bambino deve dormire su un materas-

so rigido, senza cuscino (o con un sottile cuscino antisoffocamento) e in posizio-ne supina (a pancia in sù): è dimostrato scientificamente che questa è la posizio-ne più sicura; paradossalmente, è proprio questa posizione che i genitori tendono ad evitare per il timore che il piccolo pos-sa inalare del materiale rigurgitato.

2. Le coperte devono essere leggere, ben rimboccate e devono coprire il bambino fino al petto, lasciando scoperte le braccia in modo da evitare che il loro movimento possa portare le coperte a coprirgli la testa e le vie respiratorie.

3. Non ci devono essere spazi vuoti tra il materasso e le sponde della culla le cui sbarre non devono essere distanti più di 6 cm l’una dall’altra. Nella culla non ci devono essere oggetti che possano limi-tare la respirazione del bambino (pupazzi, pelouches, cuscini, lenzuola stropicciate).

4. Per i primi 6 mesi di vita del bambino la culla deve essere tenuta nella stanza dei genitori: quest’ultima va areata spesso per mantenere nell’aria un’adeguata concen-trazione di ossigeno.

5. Il bambino non deve dormire in mezzo ai genitori: per far abituare il bambino a dormire da solo, è utile metterlo nella culla prima che si addormenti. In questo modo, addormentandosi nel suo lettino, al risveglio si troverà in una situazione a lui familiare e non si troverà spaesato come avverrebbe, invece, se si fosse ad-dormentato tra le braccia di uno dei ge-nitori.

6. Non bisogna fumare in gravidanza: si triplicherebbe il rischio di SIDS nel neo-nato!

7. Dopo la nascita, bisogna evitare che il bambino sia esposto al fumo passivo: ri-cordare che anche se si fuma in un’altra stanza, il fumo rimane nell’aria per molto tempo; inoltre, il bambino può inalare le particelle di fumo che erano rimaste sui vestiti del fumatore e quelle contenute nell’aria che questi espira dopo aver fu-mato.

8. Bisogna evitare di surriscaldarlo co-prendolo troppo o facendolo dormire un una stanza molto calda: la tempera-tura ambientale non deve superare i 20 °C. Le mamme hanno paura che il ne-onato abbia freddo e tendono a coprirlo troppo e ciò, a causa dell’immaturità dei meccanismi che mantengono costante la temperatura corporea, può portare ad un surriscaldamento ed al rischio di SIDS.

9. Abituare il bambino all’uso del succhiot-to, ma senza metterci sù sostanze dolcifi-canti: il succhiotto consente al bambino di tenere il viso lontano dalla superficie del materasso, riducendo così il rischio di soffocamento.

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15il giornale di Casoria • Domenica 5 giugno 2011

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

Anno 1 - Numero 6Domenica 5 giugno 2011

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 1 giugno.

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Inserto di Napolincasa News

Aut. Tribunale di Napolin. 0062 del 30/09/2005

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In redazione:Rosa e Concetta Alvino, Daniela Devecchi,

Margherita De Rosa, Antonella Storti, Giusto, Francesco Scalamogna,

Liberatore Graziano, Edy Vitale, Angela Uliano, Giovanna Bocchetti, Gennaro

Calvanese, Pasquale Di Petta.

Direzione e redazione:Via S. Di Giacomo, 6/8

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La “class-action” un’arma per la difesa del cittadino.

La class action è un’azione collettiva le-gale condotta da uno o più componenti di una stessa classe.Può capitare che un gruppo di cittadini abbia la necessità di richiedere la solu-zione di una questione comune di fatto e/o di diritto. L’azione legale collettiva intrapresa attraverso la formazione di una class-action offre uno strumento che oltre alle funzioni di deterrenza ha anche vantaggi di economia processuale e di riduzione della spesa pubblica. Tale azione si rivela particolarmente utile in tutte quelle situazioni nelle quali si con-troverte per importi di valore contenuto per il cui valore il consumatore tende generalmente a rinunciare alla difesa dei propri diritti. Con l’azione collettiva possono essere esercitate anche pretese risarcitorie, ad esempio nei casi di illeci-to plurioffensivo,.

È quindi ammesso al risarcimento anche chi agisce in giudizio dopo l’emissione di una sentenza che definisce un proce-dimento avviato con azione collettiva. All’uopo, il Tribunale dovrà conforma-re la propria decisione sulla precedente sentenza già favorevole alla class/classe che ha proposto l’azione in giudizio. La direttiva 98/27/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 19-05-1998 relativa a provvedimenti inibitori a tutela degli interessi del con-sumatori nell’Unione Europea stabilisce che enti legittimati, quali ad esempio associazioni dei consumatori o autorità pubbliche indipendenti, sono autorizza-te ad agire in giudizio per conto di un gruppo di persone danneggiate dalla condotta del convenuto. Il Codacons di Casoria sito in via G.Gigante n.26 promuove azioni collettive avendo le-gittimazione ad agire per la tutela dei cittadini. Ancora più in particolare, il nuovo art. 140 bis del codice del con-sumo sancisce che “i diritti individuali omogenei dei consumatori e degli utenti sono tutelabili anche attraverso l’azione di classe, l’azione tutela: i diritti contrat-tuali di una pluralità di consumatori e utenti che versano nei confronti di una stessa impresa in una situazione identi-ca”. Un recente caso concreto posto all’at-tenzione del Codacons di Casoria dal cittadino è quello che lo vede utente dell’azienda Ottogas, ma destinatario di un’anomala intimazione di pagamento

da parte della società. In tale missiva il cittadino moroso viene intimato al pa-gamento del saldo delle morosità oltre al pagamento di un iniquo tasso di inte-resse entro un brevissimo termine di 10 giorni dalla notifica della missiva, pena l’interruzione istantanea del servizio e senza ulteriore preavviso di intimazio-ne al pagamento. In quest’ottica, tutti i cittadini casoriani negati del loro diritto al rateizzo, al ricevimento di una ritua-le intimazione di pagamento prima e di una legale e trasparente procedura di recupero del credito possono aggregar-si avvalendosi dell’istituto della class-action a tutela dei loro diritti negati per avanzare pretese risarcitorie con l’ausilio dell’Associazione dei consumatori terri-torialmente competente. Il Codacons di Casoria contattabile at-traverso e.mail [email protected] lotta unitamente al cittadino per la tutela di tutti i diritti negati.

Avv. Luisa Santucci

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