Il Domenicale Anno I n. III

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il Domenicale Luce e speranza Supplemento al notiziario dellʼagenzia di stampa DagPress - reg. Trib. Me 16/96. Redazione via Dogali, 20 - Messina. Direttore resp. Davide Gambale Il caso di Francesca Sonia Sabatino Orchestrali... con il bavaglio U na presentazione ricca di colpi di scena quella della stagione musicale del Vittorio: ini- ziando dal “mea culpa” del sovrintendente Magaudda alle proteste dell’Orchestra. A PAG. 8 Il commento di Lorenzo Ferrigno Verso la nuova città Nascita e rinascita S e il chicco di grano non cade a terra e non mar- cisce, non può dare frutto. Un particolare della Sacra Scrittura molto impor- tante e non solo per i catto- lici professanti. A PAG. 12 La nuova proposta Reset: Una società pubblica di traghetti S pezzare il monopolio del traghettamento si può. L'idea di Renato Accorintiè stata rilanciata ad un incontro pubblico, , dal movimento cittadino “Reset”, A PAG. 4 di... www.messinaoggi.it 23 dicembre 2012 - n. III

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Settimanale di approfondimento di messin aoggi.it

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il Domenicale

Luce e speranza

Supplemento al notiziario dellʼagenzia di stampa DagPress - reg. Trib. Me 16/96. Redazione via Dogali, 20 - Messina. Direttore resp. Davide Gambale

Il caso di Francesca Sonia SabatinoOrchestrali...con il bavaglio

Una presentazionericca di colpi di scenaquella della stagione

musicale del Vittorio: ini-ziando dal “mea culpa” delsovrintendente Magauddaalle proteste dell’Orchestra.A PAG. 8

Il commento di Lorenzo FerrignoVerso la nuova cittàNascita e rinascita

Se il chicco di grano noncade a terra e nonmar-cisce, non può dare

frutto. Un particolare dellaSacra Scritturamolto impor-tante e non solo per i catto-lici professanti.

A PAG. 12

La nuova propostaReset:Una societàpubblicadi traghetti

Spezzare il monopoliodel traghettamento sipuò. L'idea di Renato

Accorintiè stata rilanciataad un incontro pubblico, ,dal movimento cittadino“Reset”, A PAG. 4

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23 dicembre 2012 - n. III

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“Non temere, dunqueIl Signore in mezzo a te è un salvatore potente”

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Miei cari fratellie amici, per-mettetemi an-cora dientrare nelle

vostre case per portarvil’espressione dell’affettuosavicinanza, l’augurio fraterno el’invito a vivere il Natale nelsegno della luce e della spe-ranza.

È drammaticamente vero, vi-viamo tempi difficili: ci pre-occupa non poco la situazionein cui versano le istituzionicittadine, la chiusura di atti-vità commerciali e lavorative,lo stato di precarietà di moltilavoratori; ci angustiano iluoghi del bisogno, semprepiù numerosi, che sono lecase delle nostre famiglie, perl’assenza di lavoro, i mutui,gli affitti, diventati spessoostacoli invalicabili. Lo sgretolarsi di nuclei fami-liari, lo stato di abbandonodegli anziani e degli amma-lati, l’emarginazione e losfruttamento degli immigrati,la recrudescenza di fatti ma-fiosi e malavitosi, il dilagaredella violenza, dell’illegalità edella volgarità, la percezionedi impotenza e di insicurezzadi tanta gente, contribuiscono

non poco a minare la spe-ranza.

Eppure il Natale è memo-ria di un evento carico digioia e di liberazione: “Èapparsa la grazia di Dio,che porta salvezza a tuttigli uomini”. A Betlemme, Dio è venutoin mezzo a noi, si è fattouno di noi: “Non temere,dunque,… non lasciarti ca-dere le braccia… il Signorein mezzo a te è un salva-tore potente”. Non siamo soli, fratelli, alottare contro le difficoltà ele avversità. Il Natale ci insegna a confi-dare nel Signore, ma anchea valutare la crisi come op-portunità, a rivedere cioèil nostro stile di vita e ridi-segnare gli ideali per cuivivere, “a vivere in questomondo con sobrietà, con

di monsignor Calogero La Piana

IL MESSAGGIO23 dicembre 2012P. 2

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IL MESSAGGIO16 dicembre 2012P. 3

giustizia e con pietà”(San Paolo nella let-tera a Tito).

Urge, miei cari amici,un sussulto morale espirituale, personale ecollettivo, per non ce-dere alla rassegna-zione, per nonsmarrire i valori e leazioni che meglioesprimono la dignitàumana: la fiducia e lasperanza, la condivi-sione e la partecipa-zione, la solidarietà ela fraternità. Non possiamo esclu-dere, infatti, tra lecause della crisi glo-bale, il ripiegamentosu se stessi, la chiu-sura nei propri inte-ressi e l’esclusionedegli altri dalla pro-pria vita. E’ urgente coltivare laconsapevolezza e l’im-pegno per il bene co-mune, costruire unostile di vita più sobrio,solidale e pacifico; glialtri, l’anziano e l’am-malato, il povero el’immigrato, non esi-stono per toglierciqualcosa, ma per es-sere accolti e amati. Il Bambino Gesù ada-

giato sulla mangiatoianon è semplice icona;è il dono di un Dio chenon si dimentica dinoi, che vive in mezzoa noi, che cammina esoffre con noi. Il Figlio di Dio, fattosiuomo, ci ricorda che ladignità dell’uomo nonpuò essere calpestatadallo spread, dall’eco-nomia selvaggia, dallafinanza irresponsabilee dalla cattiva politica.Ogni cosa deve essereripensata e riproget-tata collocando al cen-tro la persona e i suoidiritti inalienabili.

La stella che appare edapre il cammino deiMagi traccia la stradada seguire: camminare“nella luce” e non nelle“tenebre”, perseguirecon coraggio l’idealedel bene e del giusto,rispettare sempre ladignità dell’uomo, cre-dere e lavorare peruna nuova umanità,fondata sui valorievangelici della gra-tuità e della fraternità.

Auguri di tutto cuoreBuon Natale e FeliceAnno nuovo.

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Spezzare il monopolio del traghetta-mento si può. L'idea di Renato Acco-rinti è stata rilanciata recentementedurante un incontro pubblico, prece-duto da una conferenza stampa alla

Fiera, dal movimento cittadino “Reset”, fon-dato dall’architello Alessandro Tinaglia, can-didato a sindaco di Messina.“Sfruttare la risorsa del mare - ha detto Tina-glia - è possibile mediante la costituzione diuna società di traghettamento pubblica con ilcoinvolgimento del Comune, della Provincia edella Regione".Continuità territorialeL’idea di "Reset", sostenuta da Renato Acco-rinti e dal Movimento 5 Stelle, fa leva sul di-ritto alla continuità territoriale. “Garantiretale diritto - è stato ribadito oggi - è assimila-

bile secondo alcune sentenze, ai servizi essen-ziali che devono essere garantiti da un'ammi-nistrazione. Anche l'Antitrust, proprio in taledirezione, ha sancito che è possibile costituireuna società pubblica di traghettamento, pur-ché la medesima nasca per espletare esclusi-vamente tale servizio e via sina una unicacontabilità”.I numeri del progettoQualora decollasse il progetto della costitu-zione della società di traghettamento pub-blico, per il Comune di Messina ci sarebbe unsostanziale ritorno economico. A parte l'inve-stimento iniziale di circa 9 milioni di euro acarico della Regione, l'amministrazione comu-nale in 60 mesi avrebbe un ritorno economicopari a 61 milioni di euro, mentre la Regionerecupererebbe i 9 investiti con l’aggiunta di un

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Una società pubblicaper il traghettamento

Reset rilancia la proposta di Renato Accorinti durante un incontro pubblico

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utile di 6 milioni. Soldi cheandrebbero a dare una boc-cata d’ossigeno alle cassepubbliche. Indubbio, invece,il vantaggio per il Comune diMessina che potrebbe mone-tizzare l’unica vera risorsa diquesta città.L’ecopas, introdotto dallaGiunta guidata dall’ex sindacoGiuseppe Buzzanca, rappre-senta solo delle “briciole” ri-spetto ai soldi che potrebbefruttare una società di tra-ghettamento pubblica. Cosa fare?Reset, una volta lanciata laproposta attraverso i mezzi diinformazione, sottoporràl'idea progettuale ai messinesie se saranno favorevoli al pro-getto si passerà alla fase ope-rativa. “Verifivata la volontà dellacittà e la disponibilità dellaRegione - ha concluso Tina-glia - lo studio verrà appro-fondito passando davalutazioni parametriche astudi analitici”.

Tinaglia: “Messina sfruttila sua unica vera risorsa”

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POLITICA23 dicembre 2012P. 5

Il candidato a sindaco del movimento aspetta l’okay dai cittadini

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Primi mal di pancia fra i gruppi cittadiniche hanno sostenuto la candidatura diRosario Crocetta alla presidenza della Re-gione. Siamo già al "tutti contro tutti" enon sono passati nemmeno due mesi

dalle elezioni. Registriamo la dura presa di posi-zione della prof. Giusy Furnari Luvarà nei confrontidi Giuseppe Ardizzone, coordinatore cittadino de"Il Megafono". Lo scontro è appena iniziato ed è de-stinato a lasciare sul campo "morti e feriti". Ripor-tiamo di seguito integralmente la lunga nota cosìcome ci è stato chiesto dal coordinatore di Libertà eGiustizia di Messina.La nota di Furnari Luvarà“Riprendo e riaffermando le parole di Lucia TarroCeli - apparse sul giornale Centonove del 14 nov.- ,che, come rappresentante di Libertà e Giustizia, hapreso le distanze dal coordinatore del “Megafono” aMessina, Giuseppe Ardizzone, ne chiarisco alcunemotivazioni: «Non pensiamo a liste , ma a un rin-novamento nel modo di fare politica»; «Noi [LeG]muoviamo le nostre linee dalla società civile, non ciaffidiamo alla figura di Ardizzone, Crocetta è unuomo di rottura rispetto a certe dinamiche, il suoobiettivo è scardinare vecchie logiche, come Circoloprendiamo le distanze da chi sta seguendo il coor-dinamento del Megafono e seguiamo la persona delGovernatore […]». Come coordinatrice del Circolomessinese di Libertà e Giustizia mi sento chiamata

ad intervenire in quanto, presentando la candida-tura di Crocetta a Messina, come LeG ci siamopresi un impegno non elettorale ma di continuo le-game tra la voce della città, dei cittadini e il Presi-dente, qualunque fosse stato l’esito dellapresidenza regionale. Cambiare il modo di fare po-litica, significa per un verso non delegare e per l’al-tro dare ascolto alla città, e chiamarla apartecipare. Significa dall’una e dall’altra parte as-sumersi responsabilità e restituire al linguaggio po-litico trasparenza e convergenza tra progettualitàpolitico-ideale e azione concretamente operativapartitica e istituzionale.Mentre il presidente Crocetta a Palazzo d’Orleansavvia un’interessante azione di rinnovamento, dianticorruzione e di trasparenza (in ciò restando fe-dele alle linee annunziate in campagna elettorale),a Messina, come suo «portavoce» e coordinatoreprovinciale del Megafono (partito-movimento natodalla lista Crocetta presente alle elezioni regionali),parla Giuseppe Ardizzone - seminando opacità po-litica e confusione. Senza storia, non volendo par-lare della sua formazione e del suo lavoro,Ardizzone, come venuto dal nulla, vuol parlare dipolitica. Ascoltandolo potremo forse sapere cosa siprepara a Messina, se si mettono in soffitta i partitidi lunga tradizione (che certo vanno trasformati eripuliti al loro interno) o quale ruolo possiamoavere come cittadini nella ridefinizione della vitapubblica, in termini di democrazia partecipativa edi diritti e doveri di cittadinanza.Per l’intervista di Giuseppe Ardizzone rinvio algiornale Centonove dello scorso 14 novembre. Vo-glio qui soltanto soffermarmi su qualche punto es-senziale, al fine di offrire coordinate di senso perintendere l’intricato panorama che ci si apre din-nanzi. Leggo nella intervista rilasciata da Ardizzone:1. In vista delle politiche e delle amministrative in-dicando l’identikit del “crocettiano”: «Siamo allaricerca di persone spendibili appartenenti soprat-tutto al mondo dell’imprenditoria, cerchiamo anchetra i professionisti»; liquidando la possibilità di unacandidatura proveniente dal mondo universitario -palesando con ciò un pericoloso pregiudizio verso iluoghi del sapere, da cui oggi da ogni parte ci si at-tende un deciso contributo per il necessario saltodi qualità sociale, politico, culturale, tecnologico edeconomico-competitivo - Ardizzone dice no ai pro-fessori: perché «i professori devono [… ] inse-gnare, [e] sono troppo “abbottonati” (!!!); poi

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LeG contro Ardizzone“Crocetta si guardi...”

Primi mal di pancia fra i movimenti che hanno sostenuto Crocetta

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continua: «non è escluso che ci sarà anche qualchepolitico con una storia alle spalle ma appartenentecomunque alle seconde file del partito di prove-nienza» (chi? gli sconfitti, i fuoriusciti e i riciclati?);tra i possibili candidati alle comunali e nazionalirinvia poi a nomi: «che hanno avuto un passato inarea Mpa»; quindi non esclude di candidarsi luistesso o un qualche suo parente, «se lo dovessechiedere Crocetta» (oltre a sé, pensa forse alla“mite” Fausta, la sorella, la cui candidatura alle re-gionali Ardizzone definisce «di servizio [sic!!]?»);infine esclude, come “matrimonio” non possibile, ildialogo con «il Movimento per il Territorio e con ildeputato Marcello Greco», neoeletto deputato re-gionale nella lista Crocetta a Messina.Queste le premesse da cui partire per una sinteticaconsiderazione che voglio fare, fortemente dubi-tando, anzi escludendo, che nelle parole di Ardiz-zone possa rintracciarsi alcuna ombra della la lineapolitica incarnata da Crocetta. Ma, per altro verso,non potendo restare muti di fronte a chi a Messinalo rappresenta, almeno come voce accreditata dalsimbolo crocettiano, il “Megafono”.Indicando alcuni specifici settori della società e del-l’economia quale bacino per la selezione dellaclasse dirigente, in Ardizzone più che una voce dicentro-sinistra si risente l’eco della berlusconianaForza Italia: partito di imprenditori, di professioni-sti, di riciclati, di sconfitti di partiti di non “chiara”fama. Nell’identikit da lui disegnato non trovoalcun rinvio alle ampie articolazioni sociali e delmondo del lavoro, che vanno dall’operaio, all’arti-giano, e via dicendo: non un rinvio alle associazioni- laiche o cattoliche- che hanno al loro attivo annidi serio lavoro e un concreto radicamento nel terri-torio e nei bisogni del cittadino, nel più esposto allasolitudine e all’emarginazione; non un accenno aimovimenti ambientalisti; alle associazioni antirac-ket e antimafia; a gruppi e circoli civici organizzati;all’esperienza dei movimenti femminili; alle asso-ciazioni giovanili.Il no al mondo universitario decretato da Ardiz-zone, offende il sapere e la “cultura” come pre-messa indispensabile di sviluppo economico, diascensione sociale, e, in ambito politico come ri-sorsa propositiva per l’ideazione di una società chesempre più allarghi le opportunità di “vita buona”nella lunga durata; nega il radicamento della poli-tica nella tradizione storico-politica e culturale, dicui migliore espressione è la nostra Carta Costitu-zionale, orgoglio per un partito di sinistra che aquella Costituzione contribuì a dare luce e il sanguedei suoi giovani; orgoglio per un partito che vuoleessere «di stimolo al centro sinistra» e che lì devetrovare i valori a cui ispirare la sua azione politica.Pur guardando al mondo della imprenditoria edelle professioni con rispetto e interesse, una forzadi centro sinistra non può scimmiottare la destra-berlusconiana, proponendosi come un partito ve-tero-“borghese” decadente, riducendo l’offertapolitica a e ambiti così ristretti e ignorando deltutto le ragioni serie e profonde che possono dareun senso politico alla nascita del “Megafono”, labo-

ratorio per la ridefinizione della vita politica regio-nale, nazionale ed europea. Fare cioè della Siciliacon Crocetta il luogo di un progetto rivoluzionario,che nella dignità della cittadinanza individua ilpunto di partenza per la promozione di una sinistraeuropea (a cui Bersani già opportunamente lavora),capace di rigenerare la vita politica restituendolerespiro di credibilità e progettualità. Una rivolu-zione che non dimentichi che nel popolo – non po-pulisticamente rappresentato, ma concretamenteindividuato - risiede la forza morale e il momentoprimo della legittimità costitutiva anche dei partitie l’anima della democrazia.Taccio della proposta che rinvia a riciclati o esclusi,perché si commenta da sé. Altre considerazioni diordine programmatico-politico non posso qui farleper ovvie ragioni di spazio.2. In breve, una seconda questione. Alla domanda,«Come si sta muovendo a Messina il movimentoche fa capo al Presidente della Regione», Ardizzonerisponde: «Vogliamo essere una spinta per il centrosinistra, una spinta propositiva che sia capace, gra-zie ai legami col neogovernatore, di risollevare lesorti della città in maniera efficace. Un esempio èstata la recente riunione a Palermo che permetteràal comune di Messina di ricevere 40 milioni di europer salvare le casse di Palazzo Zanca e altri discorsisono stati intavolati rispetto al patto dei sindaci»Questa millantata funzione di intermediazione chea detta di Ardizzone avrebbe operato il “Megafono”per far piovere sul disastrato comune di Messina 40milioni di euro, mi sembra terribilmente inquie-tante. Che la Regione debba venire in soccorso mi-rato e programmato a un rilancio della vitapulsante della città, mi sembra opera istituzional-mente corretta e opportuna; che invece, come vuolveicolare Ardizzone, questa azione sia dovuta allapresenza a Messina di un costituendo partito che facapo al Presidente mi pare sia una sporca esca dipromozione personale-elettorale, che certamentetradisce la figura, la storia e le intenzioni politico-istituzionali di Crocetta, che da sempre si è definito“Sindaco dei siciliani”e che come tale opera, an-dando certamente oltre i meri partiti e incarnandol’Istituzione.In conclusione, nel perdurare della piena fiduciache attraverso Crocetta possa maturare un modonuovo di fare politica; un fare trasparente, onesto efinalizzato al bene comune, e rimanendo fedele aisuoi propositi e alle sue ispirazioni, Libertà e Giu-stizia, mentre chiede a Crocetta di vigilare sugli in-tenti politici, la collocazione di area e i metodi dicostituzione del “Megafono”, intende mantenere,con il Presidente dei Siciliani, un dialogo aperto ecostruttivo; come Associazione presente nella so-cietà civile e che opera per la emersione di una de-mocrazia partecipata, LeG Messina prende dunquele distanze e sconfessa il «portavoce del “Mega-fono”» e rinnova il suo impegno di collaborazioneal dialogo Società Civile- Istituzioni".

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SPETTACOLI23 dicembre 2012P. 8

Singolare protesta alla presentazione della stagione musicale del Vittorio

Orchestrali imbavagliatiOrchestrali imbavagliati

Una presentazione ricca di colpi discena quella della stagione musicaledel Teatro Vittorio Emanuele. Ini-ziando dal “mea culpa” del sovrin-tendente Paolo Magaudda alle

proteste dell’Orchestra e dei lavoratori precari delteatro, per finire con l’incursione del gruppo cheoccupa la Fiera di Messina. Per il direttore arti-stico, Lorenzo Genitori è stato difficile presentarela stagione musicale in un clima di mal contentogenerale. Confessione di colpevolezza, ma non troppoAlla presentazione hanno partecipato la vicepresi-dente Daniela Faranda, il direttore artistico Lo-renzo Genitori, l’addetto all’ufficio stampa delteatro Vincenzo Bonaventura e il sovrintendentePaolo Magaudda, che ha scatenato non poche po-lemiche durante il suo intervento. “Io vi ricordosempre che quest’anno abbiamo ricevuto un fi-nanziamento di solo 1 milione e 267 mila euro,metà dei quali assorbiti dai costi per i professorid'orchestra e per i tecnici a tempo determinato,indispensabili per l'allestimento delle opere liri-che, contro i 18 milioni del Teatro Bellini di Cata-nia. Considerando che 4.200.000 euro servonosolo a coprire i costi di gestione di quest’anno èchiaro che in queste condizioni il teatro avrebbedovuto fermare ogni attività. La cifra stanziata,infatti, rappresenta quasi la metà dei fondi rice-vuti l’anno scorso. Noi avremo, nel 2013, una di-

minuzione certa del 42%. C’è anche da dire cheeffettivamente se ci manca la liquidità è anchecolpa nostra, infatti, all’appello mancano i bilancidel 2010 e del 2011 che verranno presentati entrogennaio” spiega Magaudda. A questo punto i la-voratori infastiditi hanno cominciato a protestaread alta voce, qualcuno ha pure abbandonato lasala Sinopoli del Vittorio Emanuele. Rivolgendosiai lavoratori il sovrintendente esprime la sua idea,per cui “il nostro interlocutore, il nostro nemiconon deve essere interno al teatro, i nostri nemicisono i politici e la Regione Sicilia. La richiesta dicontributi è stata fatta per la prima volta nel2000, ma nel 2001 abbiamo sbagliato la do-manda e quindi non abbiamo ricevuto nessun fi-nanziamento”. Risulta, però, che non è stata sbagliata solo la do-manda del 2001, ma anche quella del 2002, del2009 e chissà quante altre. Pertanto il problemasi è abbattuto sui lavoratori che non ricevono lostipendio da oltre un anno. La compagnia d’artesi è letteralmente “ammutinata” presentandosicon un cerotto sulla bocca, per manifestare il lorodissenso a chi gestisce il teatro da anni e alle auto-rità che si disinteressano della problematica.Trainati dalla disperazione i lavoratori precari at-tirano l’attenzione come possono. Stagione musicale 2013Il primo appuntamento sarà il 19, 21 e 23 marzocon “Rigoletto”, l'opera che non è potuta andare

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in scena nella scorsa stagione a causa dell'improv-viso taglio al finanziamento regionale. Confer-mata la regia di Alessio Pizzech, il capolavoroverdiano sarà diretto dal maestro messinese An-tonino Fogliani, che già al Vittorio Emanuele hacondotto nel 2011 un'applaudita “Madama But-terfly”. Fogliani arriva da tre successi internazio-nali: a ottobre ha diretto “I Capuleti e iMontecchi” di Bellini a Oslo; a novembre “L'elisird’amore” di Donizetti a Parigi; a dicembre la “Tu-randot” di Puccini al Bolshoi di Mosca. L'allesti-mento e la produzione saranno del Teatro diMessina. A maggio (24, 25 e 26) appuntamentocon “Operetta eterno amore”, commedia con mu-siche d’operetta di Alessandro Gilleri e GianniGori. Uno spettacolo-contenitore dei brani più fa-mosi, con l'attore Gennaro Cannavacciuolo, il so-prano Daniela Mazzucato e il tenore Max RenéCosotti. Nei giorni 6, 7 e 8 giugno toccherà al bal-letto con una “Serata Cajkovskij”, presentatadall’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, laprestigiosa scuola diretta da Frédérich Olivieri;sul podio il maestro Christopher Franklin. Balloma anche molto altro in "Dreaming Cenerentola"(10, 11 e 12 ottobre), fiaba in un atto su musiche diSerghej Prokofiev, testo e drammaturgia di Gio-vanni Mazzara, messa in scena di Valentina Con-sole, Fabrizio Lupo, Giovanni Mazzara,coreografia di Giovanna Velardi. Si tratta di unacoproduzione tra la Fondazione Orchestra Sinfo-nica Siciliana e l’Ente Teatro di Messina. L’orche-stra del Vittorio Emanuele sarà diretta daFrancesco Di Mauro. La lirica tornerà il 10, 12 e14 dicembre con la “Bohème” di Puccini, unadelle opere più amate in assoluto dal pubblico. Ilcapolavoro di Puccini vedrà sul podio il maestroElio Orciuolo; la regia sarà di Aldo Tarabella. Al-lestimento del Teatro di Messina; produzione delTeatro di Messina in collaborazione con il Teatrodel Giglio. Infine, il 4, 5 e 6 ottobre, fuori abbona-mento, sarà presentato un originale spettacolo di“Film Concerto”: proiezione de “La caduta dellacasa Usher”, film del 1928 di Jean Epstein; mu-sica dal vivo composta ed eseguita da GiovanniRenzo, il ben noto pianista e compositore messi-nese, da sempre appassionato cultore di cinema.“Un cartellone di cui, nonostante le ristrettezzeeconomiche - ha detto Genitori - mi dichiaro or-goglioso perché siamo riusciti a coniugare la qua-lità con l’esigenza del risparmio. Credo che sia sempre necessario pensare alla sod-disfazione del pubblico. È anche per questo che abbiamo scelto titoli digrande impatto come “Rigoletto” e la “Bohème”.

PIPPO DI GUARDO, SINDACALISTA

Il Cda ritiene di aver fatto il possibile, ma ilavoratori ritengono che il problema siastato creato da chi ha gestito il teatro neglianni. Qual è la sua posizione in merito?“Loro non hanno adempiuto a redigere il bilan-cio. Quello del 2010 è stato stilato quindici giornifa e sono in notevole ritardo per incapacità tec-nica. È anche vero che sono cambiate le norma-tive a livello nazionale, quindi, la primadomanda è inviata era sbagliata e i finanzia-menti sono stati bloccati. A Palermo ci sono cin-que milioni e mezzo bloccati. C’è una cattivagestione delle poche somme a disposizione.Manca la progettualità e non si trovano altrifondi”. Quanto stanzia la Regione Sicilia per ilteatro?“Stanzia il 97% dei fondi totali, gli abbonamentie i biglietti coprono sono una piccola parte deicosti totali. Anche il teatro più virtuoso non riu-scirebbe a tirare avanti con i soli soldi degli ab-bonamenti. E’ chiaro, però, che se riesci ad esserepropositivo, cercando degli sponsor e creandoeventi, il tuo budget sale notevolmente”. Cosa dobbiamo aspettarci per questa sta-gione 2013?“Probabilmente, la stagione di prosa si farò tuttama quella di lirica si fermerà a giugno, in quantoallo stato attuale è impossibile portare in scenatutti gli spettacoli previsti nel cartellone. Il ‘Rigo-letto’ pertanto rischia di non essere rappresen-tato per l’ennesima volta”.

Francesca Sonia Sabatino

SPETTACOLI23 dicembre 2012P. 9

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Parte la stagione del Teatro, ma non mancano le polemiche contro i vertici

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CULTURA23 dicembre 2012P. 10

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I l successo editorialedi Ninni Panzera “Ilcinema sopra Taor-

mina”, recentementepremiato alla 34° edi-zione dell’Efebo d’Oro diAgrigento come “Libro dicinema dell’anno”, saràpresentato a Messina ilprossimo 10 gennaio alTeatro Vittorio Ema-nuele. Dopo l’anteprimaa Taormina, alla pre-senza del giornalistaVincenzo Mollica, nel-l’ambito della seconda edizione del Taobuk, Mes-sina sarà la seconda località dove il libro saràpresentato prima di altri centri siciliani e calabresi(Palermo, Catania, Siracusa, Agrigento e Reggio Ca-labria), importanti città italiane (Roma, Milano eTorino) e prima di concludersi, a fine maggio, a Pa-rigi e Strasburgo. Il libro è il risultato di una lungaricerca condotta tra collezionisti di tutto il mondo.Gli importanti materiali (manifesti, locandine e cu-riose rarità), riprodotti nel libro e che in originalecostituiscono la mostra, sono stati infatti reperiti inFrancia, Germania, Spagna, Inghilterra, America,Argentina oltre che naturalmente in Italia. Il libro siapre con un’emozionante prefazione del registaGiuseppe Tornatore e ospita saggi originali di im-portanti giornalisti e studiosi, Nino Genovese,Maria Pia Fusco, Franco Cicero, Mario Bolognari,Maria Lombardo. Contiene inoltre interviste esclusive a Woody Allene Francis Ford Coppola di Silvia Bizio, a Luc Bessone Tonino Guerra di Mario Serenellini, a Carlo Ver-done di laura Delli Colli. Chiude il volume una car-rellata con le schede di tutti i film a cura diFrancesco Musolino. Due capitoli specifici sono de-dicati ad altrettanti film ambientati a Taormina mache hanno profonde radici messinesi come “Visioniprivate” per la regia di Francesco Calogero e NinniBruschetta e “L’altro piatto della bilancia” di MarioColucci, un film inedito e con qualche scorcioanche di Messina, prodotto da una società messi-nese e interpretato da Claudio Faranda assieme aPhilippe Leroy e Catherine Spaak. “Il cinema sopra Taormina”, che nelle librerie sta ri-scuotendo un buon successo di vendite è edito daLa Zattera dell’Arte ed è pubblicato anche nella ver-sione inglese con il titolo “The Stars of Taormina”.

“Il Cinema sopraTaormina”di Ninni Panzera

“Il coraggio di vivere se stessi”di Pippo Augliera

La Rubrica. Focus sul panorama letterario nazionale

Aun anno dal-l’uscita del suolibro “Il coraggio

di vivere se stessi”,Pippo Augliera festeg-gia con l’inserimentodelle sue poesia in uncircuito scolastico.Dopo aver scritto duelibri su Mia Martini“La regina senzatrono” e “La voce den-tro”, Pippo Auglieraarriva quindi una col-lana di poesie che fa ilsuo meritato ingresso nelle scuole.Questo affascinante e coinvolgente romanzo,edito da Arduino Sacco Editore, è un viaggio divita attraverso musica, teatro e poesia, ben ac-colto dai lettori che hanno espresso il loro gra-dimento trasversale sui contenuti della primaparte, composta da versi creati sull’onda delleinquietudini e turbamenti giovanili e sui temiaffrontati nelle storie legate dalla frase "I fioripiù belli crescono sui rami che hanno soffertodi più", per dare un'apertura alla speranza.I temi trattati: dalla follia alla guerra. Gli argo-menti trattati riguardano temi come la follia, laperdita, l'omosessualità, la spiritualità, laguerra, il suicidio, la malattia: un dialogo a due,in una disarmante e sincera condivisione, suuna panchina, per ogni storia, contrassegnataognuna da un brano musicale attinente e ap-partenente al repertorio di grandi artisti comeMia Martini, Franco Battiato, Domenico Modu-gno, Riccardo Cocciante, Roberto Vecchioni,Pino Donaggio, Mina, Biagio Antonacci, FabioConcato, Claudio Baglioni. Presentato alcunimesi fa nella cornice suggestiva di un teatro diMessina, città natale dell’autore, con alcunestorie drammatizzate e rappresentate in scenada attori, adesso “Il coraggio di vivere sestessi”, scelto come libro di adozione per glistudenti, si prepara ad affrontare una nuovasfida.L’autore, nelle scorse settimane, ha presentateil suo libro in alcune scuole cittadine, dove hariscosso grande successo fra gli studenti per itemi trattati nella pubblicazione che riguarda lasfera giovanile.

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La redazioneVi auguraBuone Feste

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23 dicembre 2012P. 12

IIll DDoommeenniiccaallee èè uunn sseettttiimmaannaallee ddii aapppprrooffoonnddiimmeennttoo ddeell qquuoottiiddiiaannoo tteelleemmaattiiccoo mmeessssiinnaaooggggii..iitt

Il commento

Se il chicco digrano non cadea terra e nonmarcisce, nonpuò dare frutto.

Un particolare della SacraScrittura molto impor-tante e non solo per i cat-tolici professanti.L’occasione di questo Na-tale ci induce a qualche ri-flessione prospettica,liberi come siamo – ob-torto collo – dai solitipensieri e problemi consumistici. Quest’anno in-fatti, ma già anche nel 2011, il governo ci ha ri-dotti quasi in… brache di tela. Andare a piedi perla città scrutando nei negozi è veramente depri-mente. E se qualcuno manda strali velenosi a chi ha inmano la guida del paese, delle regioni e delle pic-cole e grandi città, nello stesso tempo pensi cheognuno di noi ha un pezzo, piccolo o grande, diresponsabilità oggettiva e soggettiva. Oggettiva inquanto scelta irrazionale e suggestionata daeventi forse non pesati abbastanza. Votare, per noi messinesi e, più in generale sici-liani, è stato sempre guardando non più in là delnostro naso. Abbiamo sempre dato voti a gentesbagliata, sulla spinta non di convincimenti real-mente politici, ma lasciandoci andare alle altruiidee e proposte operando scelte di bisogno.Quindi strumentali e non politiche.Scelta soggettiva quindi perché non di percorsiculturali tesi allo sviluppo di un dibattito comunead altri, ma operata sulla scorta dell’“io” padrone,del “so-io-chi-votare”. E questi che abbiamo da-vanti sono i risultati. Ma siccome oggi è Natale, dobbiamo essere tuttiun po’ più buoni e risparmiarci autocritiche de-magogiche, anche perché ormai non è più tempodi populismi di maniera. Vivremo senz’altro unNatale diverso nella speranza che l’Evento possainfonderci la speranza di un’attesa ragionata. Nella contemplazione della Grotta e del suoOspite sarà il momento centrale della verifica diognuno che, proprio nella Notte Santa non man-cherà di rivolgere al Bambino Gesù una preghierache già si può immaginare a grandi linee. Idrammi del non lavoro, delle condizioni in cuiversano migliaia di persone che ingrossano sem-

Verso la nuova città...pre più la file delle mense organizzate da enti diassistenza e di carità. Fila che non vede più sol-tanto il vagabondo senza fissa dimora ma checomprende, ahinoi!, anche gente un tempo di cetomedio basso. Famiglie numerose che non riescono a mettere atavola il minimo indispensabile e che, tantomeno,possono rispondere alle attese sacrosante dei figli– specie i più piccoli – innocenti vittime di un si-stema iniquo e sperequativo. Ma domani è giàl’oggi e qualcosa dovrà pur succedere. Questo seme gettato in terra troverà zolle inariditeo un terreno fresco di vanga pronto a raccoglierloper far sì che la nuova pianta germogli? Ardua domanda. Risponderà solo chi avrà colto ilsenso maturo del messaggio che ci viene proposto. Intanto, Buon Natale. A tutti.

Lorenzo Ferrigno