Il Corriere Tuscolano settembre 2011

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I piani interrati e seminterrati dovranno essere evacuati? La Regione individua una mappa del rischio radon di Francesco Intreccialagli L a Regione Lazio, e più pre- cisamente il Dipartimento Istituzionale e Territorio, ha approvato in data 28/04/2011 una de- terminazione secondo la quale in una vasta area ai piedi dei Castelli Romani situata nei Comuni di Marino, Ciam- pino, Castel Gandolfo ed i municipi X,XI,XII del comune di Roma, le autorizzazioni urbanistiche, per quel- le costruzioni che devono essere edi- ficate nell’ambito di piani urbanistici attuativi, dovranno essere precedute da un monitoraggio molto puntuale del gas radon. In base a tale moni- toraggio dovrebbero essere impartite le disposizioni per le costruzioni, che potrebbero essere prive di interrato ovvero prevedere accorgimenti tec- nici che si profilano particolarmente costosi e impeditivi: tale la situazione in estrema sintesi. Il monitoraggio si preannuncia lungo ed oneroso, e va ad aggiungersi alle lunghe e costosissi- me indagini che costellano il percor- so biblico che devono affrontare quei cittadini che hanno la sfortuna di pos- continua a pag. 20 mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 8 Settembre 2011 Ciampino - marino Frascati Caro affitti Grottaferrata Padre Emiliano ci parla di San Nilo Grottaferrata Caos nell’Idv Grottaferrata L’attività di “Agenda Onlus” Marino Piazzale degli Eroi, rincaro parcheggi Ciampino Tilt parcheggi a Fioranello Continua a pag. 14 FrasCati T re giorni di con- vegni, dibattiti e divertimento or- ganizzati dal Pd frascat- no a Villa Torlonia dal 9 all'11 settembre scorso. Per chi se l’è persa, basta dare un’oc- chiata alla locandina per capire quan- to fosse ricco il programma. Tra le tante presenze, innumerevoli quelle di sindaci, Stefano Di Tommaso di Frascati, Pasquale Boccia di Rocca di Papa, Emilio Cianfanelli di Ariccia, di consiglieri regionali, Car- lo Ponzo, Bruno Astorre e Marco Di Stefano, del Presidente della XI Comunità Monta- na Giuseppe De Righi, del segretario politico provinciale Daniele Leodori. Ovviamente tutti i consiglieri comu- Festa democratica a Villa Torlonia Tanti i big della politica alla kermesse del Pd frascatano Alessio Ducci Continua a pag. 20 È da qualche mese che la proble- matica del gas radon e del CO 2 è tornata prepotentemente alla ribalta nella vita di alcuni abitanti di Ciampino. Per saperne di più, ne par- liamo con Antonio Arnone presidente del Consorzio “Totò de Curtis”, situato in località Selve Nuove, ricadente, se pur marginalmente nell’area indiziata, ma allo stesso tempo particolarmente colpita da questa delicata, sotto molti aspetti, situazione. Signor Arnone ci può spiegare bene la situazione? La questione del gas radon e CO 2 ri- guarda un territorio ampio che tocca non solo il Comune di Ciampino, ma anche quelli di Marino, Castel Gan- dolfo e Roma, con i Municipi X, XI Gas radon, problemi dalla Regione I Consorzi della zona C9 polemici con il comune di Ciampino

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Mensile dei Castelli Romani

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I piani interrati

e seminterrati dovranno

essere evacuati?La Regione individua

una mappa del rischio radon

di Francesco Intreccialagli

La Regione Lazio, e più pre-cisamente il Dipartimento Istituzionale e Territorio, ha

approvato in data 28/04/2011 una de-terminazione secondo la quale in una vasta area ai piedi dei Castelli Romani situata nei Comuni di Marino, Ciam-pino, Castel Gandolfo ed i municipi X,XI,XII del comune di Roma, le autorizzazioni urbanistiche, per quel-le costruzioni che devono essere edi-ficate nell’ambito di piani urbanistici attuativi, dovranno essere precedute da un monitoraggio molto puntuale del gas radon. In base a tale moni-toraggio dovrebbero essere impartite le disposizioni per le costruzioni, che potrebbero essere prive di interrato ovvero prevedere accorgimenti tec-nici che si profilano particolarmente costosi e impeditivi: tale la situazione in estrema sintesi. Il monitoraggio si preannuncia lungo ed oneroso, e va ad aggiungersi alle lunghe e costosissi-me indagini che costellano il percor-so biblico che devono affrontare quei cittadini che hanno la sfortuna di pos-

continua a pag. 20

mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 8 Settembre 2011

C i a m p i n o - m a r i n o

Frascati

Caro affitti

Grottaferrata

Padre Emiliano ci parla di San Nilo

Grottaferrata

Caos nell’Idv

Grottaferrata

L’attività di “Agenda Onlus”

Marino

Piazzale degli Eroi, rincaro parcheggi

Ciampino

Tilt parcheggi a Fioranello

Continua a pag. 14

F r a s C a t i

Tre giorni di con-vegni, dibattiti e divertimento or-

ganizzati dal Pd frascat-no a Villa Torlonia dal 9 all'11 settembre scorso. Per chi se l’è persa, basta dare un’oc-chiata alla locandina per capire quan-to fosse ricco il programma. Tra le tante presenze, innumerevoli quelle di sindaci, Stefano Di Tommaso di

Frascati, Pasquale Boccia di Rocca di Papa, Emilio Cianfanelli di Ariccia, di consiglieri regionali, Car-lo Ponzo, Bruno Astorre e Marco Di Stefano, del

Presidente della XI Comunità Monta-na Giuseppe De Righi, del segretario politico provinciale Daniele Leodori. Ovviamente tutti i consiglieri comu-

Festa democratica a Villa TorloniaTanti i big della politica alla kermesse del Pd frascatano

Alessio Ducci

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È da qualche mese che la proble-matica del gas radon e del CO2 è tornata prepotentemente alla

ribalta nella vita di alcuni abitanti di Ciampino. Per saperne di più, ne par-liamo con Antonio Arnone presidente del Consorzio “Totò de Curtis”, situato in località Selve Nuove, ricadente, se pur marginalmente nell’area indiziata, ma allo stesso tempo particolarmente

colpita da questa delicata, sotto molti aspetti, situazione.Signor Arnone ci può spiegare bene la situazione?La questione del gas radon e CO2 ri-guarda un territorio ampio che tocca non solo il Comune di Ciampino, ma anche quelli di Marino, Castel Gan-dolfo e Roma, con i Municipi X, XI

Gas radon, problemi dalla RegioneI Consorzi della zona C9 polemici con il comune di Ciampino

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Direttore ResponsabileFabio ORFEI

Società EditriceKNW S.r.l.

Hanno collaboratoDebora PIERGALLINIMarco COLUCCINIMaria Grazia COLUCCINIFrancesco INTRECCIALAGLIValeria MANZOTTUSara SATTAMarco BRANCACCIAFrancesca ASCOLESE

FotografiaMarco Brancaccia

Redazione e pubblicitàKNW [email protected]@ilcorrieretuscolano.ittel./fax 06.9411139

Grafica e S tampaTipografia Giammarioli snc - FrascatiTel. 069420310 - Fax [email protected]

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Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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La “Città del Libro” non premia l’IdvA proposito dello scippo della delega al rappresentate del partito Filippo Mevi

Da un ultimo sondaggio pubblica-to su vari quotidiani - tutti auto-revoli - risulterebbe che è l’ono-

revole Antonio Di Pietro il leader poli-tico che ottiene la maggiore percentuale di consensi, indipendentemente dalla coalizione di governo. Nella classifica supera tutti, Berlusconi, Casini, Bersani, Tremonti, Alfano. A Napoli, il candidato dell’Idv è diventato sindaco. Se si an-dasse oggi alle elezioni, probabilmente l’Idv avrebbe un certo successo. Quando invece si tratta di elezioni locali, come quelle di Grottaferrata, l’Idv prende una percentuale di consensi pari a un terzo di quella che conquista nelle elezioni politiche. Alle ultime amministrative il duo Mevi-Tomboletti, furbescamente, ha messo su una lista chiusa a tutti che ha ottenuto nemmeno 400 voti, rispetto ai 1200 delle politiche. Mevi ha avuto circa 50 preferenze, Tomboletti 40. Di certo io non posso vantarmi, avendo preso nelle penultime elezioni amministrative appe-na 34 voti: loro, dunque, sono certo più popolari di me.Il non lusinghiero risultato è stato co-munque sufficiente per far salire sul car-ro del vincitore Mevi, delegato all’Ur-banistica, mentre Tomboletti, che lo ha sostituito al Consiglio Comunale, per poi dimettersi dall’Idv motivando questa sua scelta dichiarando che il partito era inestinte e privo di concretezza e pertan-to attualmente ha posizione politica non ben definita. Come sempre. Io avevo di-mostrato simpatia per il partito di Di Pie-tro, mi sono anche iscritto, ho parlato del fenomeno Di Pietro su questo giornale, ma il “duo” Mevi-Tomboletti non è vo-luto diventare un “trio” perché evidente-mente non sono stato considerato degno

di appartenere alla loro aristocrazia poli-tica e con me molti altri. E poi ci sarebbe anche un motivo che spiega perché l’Idv non decolla a Grottaferrata. Infatti questa è la “Città del Libro” e bisogna ammette-re che nell’Idv e a casa del suo leader di libri se ne leggono pochi, stando a sentire il linguaggio di Di Pietro e di De Magi-stris, sicuramente non troppo forbito. Anche i nostri rappresentanti locali non brillano in comunicazione non tanto ri-guardo alla grammatica o all’uso dei vo-caboli ma in quanto a comprensione del testo, da cui si evince tutto e il contrario di tutto.In questo anno e mezzo Mevi ha brillato per il suo presenzialismo a eventi festosi e cerimonie di inaugurazione di strutture realizzate dalla precedente amministra-zione. Ho parlato spesso con lui, ma non ho avuto modo di capire i suoi pensieri in campo urbanistico; riferirò solo che in una passata conversazione mi confidò che riteneva che dietro a ogni permesso di costruire, si poteva annidare la corru-zione. Io provai a spiegargli che non è così, che comunque non è sempre così, e che soprattutto se uno vuole cambiare lo sviluppo edilizio deve cambiare le regole di base, a monte del permesso di costrui-re, ma non penso mi abbia capito. Secon-do me uno che pensa che ogni permesso di costruire è frutto di un iter poco chiaro non conosce nemmeno l’abc dell’Urba-nistica anzi, per la precisione la ignora. Ora il sindaco Gabriele Mori gli ha ritira-to la delega. Ben gli sta. Non bisogna ac-cettare incarichi che si sa che non posso-no essere portati avanti con competenza o almeno con entusiasmo. Il comunicato stampa non spiega i motivi del ritiro del-la delega. Il mio augurio, anche in rela-

zione alla situazione economica difficile che sta vivendo il nostro paese, e per pae-se intendo l’Italia - non l’impero Austro-Ungarico patria di riferimento del nostro nuovo dirigente comunale dell’Urba-nistica Filippo Vittori che con la sua meticolosità non ammette zone grigie e pertanto anche se l’iter amministrativo è molto più faticoso è sicuramente più ras-

sicurante - è che si inauguri una stagione nuova nella quale una comunità discuta e dibatta, quanto vuole, sul suo svilup-po edilizio e sulla sua forma urbis, ma una volta approvata cerchi di realizzarla con entusiasmo, con positività e non se-minando i soliti trabocchetti tra potere e sudditi.

Francesco Intreccialagli

Lo scorso 9 settembre, un brevissimo comunicato stampa del comune di Grot-taferrata ha messo fine alla querelle estiva sul ritiro della delega all’assessore

all’Urbanistica dell’Idv, l’avvocato Filippo Mevi. Questa lunga questione ha visto coinvolti molti soggetti non solo dell’Idv e dell’attuale amministrazione, ma anche esponenti di liste civiche e delle amministrazioni precedenti.

Un esempio di politica illuminata Il corso di francese organizzato da Veronica Arpaia

Parecchi indicatori statistici e soprat-tutto la percezione

vissuta quotidianamente dal cittadino, ci consegna-no uno scenario politico, sociale ed etico a tinte fosche. Noi vogliamo per una volta far prevalere le ragioni dell’ottimismo ai sentimenti di pessimismo, il principio di responsabilità che una classe dirigente politica illuminata dovrebbe avere sempre come stella polare al posto della cial-troneria.Mi riferisco alla splendida iniziativa che durante l’estate è stata presa da Veronica Arpaia, Consigliere Comunale, Presidente del Comitato di gemellaggio con il Comune di Vandoeuvre lès Nancy (Francia). Grazie al suo impegno è stato organizzato un corso gratuito di conversazione in francese distinto in due livelli, tenutosi presso l’Aula Consilia-re dalla signora Sophie Hubert con il prezioso apporto di Veronica Arpaia. L’insegnate è do-cumentarista responsabile della democrazia partecipativa presso il Comune di Vandoeu-vre. Un progetto che incide sulla realtà socio-culturale del territorio di Grottaferrata e non sul bilancio comunale, grazie all’ospitalità offerta dai monaci dell’Abbazia di San Nilo e alla disponibilità di alcuni ristoranti di Grot-taferrata. Tale iniziativa si è rivolta a diverse fasce d’età avvicinando il mondo dell’adulto a quello del bambino, riattualizzando così quanto avveniva nelle società tradizionali e che purtroppo si è perso nelle odierne cul-ture tecnologiche. Lo spirito del progetto ha trovato attuazione offrendo agli abitanti del territorio un luogo privilegiato d’incontro per lo studio e la diffusione della cultura di un al-tro Paese, valorizzando l’identità del singolo (anziano e bambino) e stimolando la comuni-cazione tra individui che la cultura televisiva tende ad impoverire. Il corso si è concluso con la consegna degli attestati di partecipa-

zione. Si è tradotto in re-altà il significato profondo del termine educare (lat. e-ducere), portare fuori dal buio verso una maggiore conoscenza, permettendo ad ognuno di sperimen-tare potenzialità e abilità di comunicazione spesso inutilizzate ed ignorate, in un clima rilassato e vivace.

È questa una delle funzioni fondamentali del-lo Stato, creare dei legami sociali all’interno della “polis” dove i cittadini possano svilup-pare le loro qualità di individui attivi e non passivi, sentendosi cittadini e non consuma-tori cui spesso vengono offerti dalla politica momenti di aggregazione di basso livello cul-turale che fungono da addormentatori sociali.Nel nome della cultura scorrono torrenti di quattrini tra sagre che sono fast food camuf-fati che servono solo per autofinanziamento di Associazioni con uso di materia prima sca-dente e convegni sugli argomenti più inat-tesi e surreali, senza parlare poi degli eventi musicali che di certo non offrono musica in grado di elevare lo spirito degli ascoltatori.Tutto questo mobilita un’enorme quantità di risorse, per produrre spesso poco o niente di utile. Basterebbe dirottare i fondi impegna-ti nelle effimere iniziative culturali verso il compito di salvare l’inestimabile patrimonio artistico, architettonico, culturale dei nostri Castelli. È solo dalla piccola-grande politica di persone impegnate come in questo caso Veronica Arpaia che può nascere una gran-de politica i cui rappresentanti non pensino a se stessi, ma a costruire una cultura frutto di un’elaborazione collettiva; senza contare che un Paese sempre più povero di mezzi culturali sarà anche più facile da governare, diventando sempre più marginale rispetto agli altri.Speriamo allora che tale iniziativa venga proposta nuovamente nel prossimo anno.

Ivana Lustrissimi

Veronica Arpaia

DICHIARAZIONE DI TOMBOLETTI DAL CONsIgLIO COMuNALE DEL 9 gIugNO

Il Consigliere Tomboletti Mauro chiede di poter intervenire e, avutane le facoltà dice: volevo comunicare al Consiglio Comunale, al Presidente che il Consigliere Comunale Tomboletti

da oggi non rappresenta più Italia dei Valori a Grottaferrata in questo Consiglio Comunale. Sto facendo la comunicazione perché visto che è un partito che non c’è, io non mi sento più di rappresentare l’Italia dei Valori in questo Consiglio Comunale quindi comunicherò quanto prima a che gruppo di appartenenza mi collocherò, o un gruppo misto, poi vediamo, ve lo farò sapere. Grazie

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Il IX Centenario dell’AbbaziaQuando cultura e amministrazione collaborano, i risultati non tardano ad arrivare

La Biblioteca Statale del Monu-mento Nazionale, il Monastero Esarchico di Santa Maria e il

Comune di Grottaferrata promuovono una mostra di fotografie d’epoca e do-cumenti d’archivio rievocanti le varie ed importanti manifestazioni organizzate nel 1904, in occasione della ricorrenza del IX Centenario della fondazione dell’Ab-bazia. L’amministrazione civica si è as-sunta l’onere economico dell’iniziativa, coadiuvata dalla fondazione Fideuram - Gruppo San Paolo.L’iniziativa trae spunto dal fatto che le celebrazioni legate al IX Centenario vi-dero una partecipazione e un coinvolgi-mento corali di istruzioni pubbliche e private, laiche ed ecclesiastiche, ad ap-pena trent’anni dal XX settembre e dalle

tensioni e lacerazioni seguite all’evento. Per l’occasione fu-rono organizzate, nel Palazzo della Cancelleria Apostolica e nella sala del Concistoro in Roma, una serie di conferenze ripercorrenti la storia dell’an-tico monastero; nella sala Um-berto, in via della Mercede, furono rappresentati un insieme di sette “Quadri storici viventi” raffiguranti altrettante vicende

della plurisecolare monastica.Furono inoltre effettuati alcuni importanti restauri all’interno dell’Abbazia. Ma l’au-spicio dell’abate Arsenio Pellegrini, più volte espresso all’intera comunità mona-stica, era quello di veder realizzate ope-re e manifestazioni che restassero, come testimonianza del Centenario, alle future generazioni. Venne infatti commissiona-ta, all’ebanista Boccaccini, la realizzazio-ne dell’artistico coro ligneo della chiesa; fu fatto erigere, al centro del cortile d’in-gresso dell’Abbazia, il monumento bron-zeo dedicato al santo fondatore Nilo da Rossano, realizzato dallo scultore Zacca-gnini; nel cortile antistante la chiesa ven-ne posizionata la nuova fontana liturgica. I maestri di scuola paleografia, operante all’interno del monastero, composero una

serie di pregevoli cartoline miniate, con lo scopo di il-lustrare i tesori artistici e gli avvenimenti più significati-vi inerenti alla Badia ed al suo santo Fondatore. Ma la manifestazione di gran lun-ga più importante e signi-ficativa fu l’esposizione di Arte Italo-Bizantina, prima nel suo genere in Italia ed in Europa.A questa mostra concorsero espositori italiani e stranieri, enti pubblici ed eccle-siastici e privati cittadini, consentendo di realizzare un’opera veramente grandiosa per l’epoca. Notevoli furono soprattutto l’incoraggiamento e il sostegno dati a queste manifestazioni dalla Santa Sede e dalla Real Casa: con le lettere di plauso all’iniziativa indirizzate dai papi Leone XIII e Pio X all’abate Arsenio Pellegrini; con la presenza di S.S. Pio X alla con-ferenza sull’unione delle Chiese, tenuta in Roma dall’abate di Grottaferrata nel gennaio del 1904; con la visita del mo-nastero della regina Madre Margherita di Savoia nel 1904, 1905 e 1906, e del re Vittorio Emanuele III, giunto nel 1905 in occasione dell’Esposizione. Questa ras-segna vide un grandissimo concorso di

visitatori. Tra questi ricor-diamo Vittorio Emanuele, giunto nel 1905 in occasio-ne dell’Esposizione. Questa rassegna vide un grandissi-mo concorso di visitatori. Tra questi ricordiamo Vit-torio Emanuele Orlando, Paolo Boselli, Gabriele D’Annunzio, il ministro degli Esteri Tommaso Tit-toni, oltre a numerosissimi

alti esponenti del mondo politico, diplo-matico, della cultura, dell’aristocrazia, ed altissimi dignitari ecclesiastici. Il picco-lo borgo di Grottaferrata, con poco più di mille abitanti nel suo nucleo centrale, sembrava essere divenuto, in quegli anni, quasi il centro del mondo.

L’attualità del messaggio di San NiloPadre Emiliano Fabbricatore ci parla della festa patronale

Il 26 settembre è la festa del Santo patro-no di Grottaferrata, San Nilo. Cerchiamo di avvicinarci al clima religioso e festoso

che questa comporta ponendo qualche do-manda all’Archimandrita dell’Abbazia, Padre Emiliano Fabbricatore.Secondo lei è ancora attuale il messaggio di San Nilo?San Nilo proveniva da una famiglia molto ricca originaria di Costantinopoli e anche se entrò presto in seminario poi si invaghì di una ragazza che sposò e da cui ebbe una figlia. Poi all’età di 30 anni, in seguito a problemi di sa-lute, sistemò moglie e figlia e dopo varie vi-cissitudini (per chi fosse interessato può con-sultare il libro “S. Nilo di Rossano fondatore di Grottaferrata di Germano Giovanelli) iniziò la sua vita da monaco eremita. Le sue caratte-ristiche principali erano l’umiltà, la pazienza,

la sobrietà, la solidarietà e l’accoglienza, tutti messaggi che sono attualissimi e dovrebbero essere più seguiti.Quali differenze ha visto negli anni per le celebrazioni di San Nilo?Ormai sono più di cinquant’anni che celebro San Nilo e bene o male lo schema è sempre quello. Adesso, per mancanza di fondi, è un evento più semplice, meno pomposo, però in confronto ad altri paesi non possiamo la-mentarci, anche se in generale ormai le feste patronali sono più sentite nei piccoli paesi - e Grottaferrata è ormai una città. Nella nostra comunità invece la differenza principale è che prima eravamo tanti e adesso siamo pochi. Prima c’era un direttore dei canti che ci pre-parava, adesso siamo solo una decina di mo-naci e abbiamo tante cose da fare, però le cose quando si fanno per amor di Dio e per amore del prossimo non ci si stanca tanto.Come vi rapportate con la comunità di Grottaferrata?Ho iniziato a conoscere Grottaferrata nel ’75, andavamo a passeggio tutti in fila, inquadrati, solo qualche monaco aveva più contatti con la gente. Poi ho iniziato a fare l’economo e oggi conosco molte persone cui cerchiamo di esse-re sempre vicini. Adesso ci si confessa un po’ meno ma, a prescindere da questo, se sappia-mo di qualche problema cerchiamo di aiutare tutti, soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale. Bisogna incoraggiare le persone, soprattutto chi ha famiglia: oggi sono

tutti un po’ depressi anche se credo che quel-lo che manchi sia l’essere cristiani – che non vuol dire andare a messa ogni tanto ma vivere il Vangelo ogni giorno. Ad esempio, anche a me è venuta a mancare una mia sorella a 70 anni, non era quindi né giovane né anziana, però non è che sono andato in depressione, so che lei è in Paradiso, ci vedremo lassù. I cristiani sono quelli che hanno fede e si affi-dano al Signore, ai Santi, alla Madonna, e se c’è fede puoi risolvere un problema, accettarlo in maniera dignitosa piuttosto che “spararti” o andare in depressione. Io vivo alla giornata. Il passato è passato, se ho fatto delle cattive azioni allora me ne pento ancora di più e il futuro è nelle mani di Dio. Vivere bene il cri-stianesimo è anche questo.Visto che San Nilo Ha gettato le basi di un’istituzione monastica greca che aveva come compito la riunificazione tra le chiese di oriente e occidente, come procedono le cose? Il monastero di Grottaferrata svolge ancora un ruolo nella dell’ecumenismo?L’ecumenismo per noi è stato un punto mol-to importante. Quando c’è stato lo scisma nel 1054 il monastero esisteva già da 50 anni ed era considerato eretico dalla Chiesa di Roma, però i monaci continuavano ad accogliere sempre gli ortodossi orientali. Nel mosaico grande in chiesa c’è la rappresentazione della “preparazione al trono” dove ci sono tutti gli apostoli che aspettano la venuta di Gesù per giudicare le 12 tribù di Israele. Il trono natu-

ralmente è vuoto perché è in attesa di Gesù, a destra si vede Sant’Andrea, fondatore della Chiesa di Costantinopoli, mentre a sinistra è raffigurato San Pietro fondatore di quella di Roma, perché i monaci già allora pensavano a questa unione. Certo, sarà difficile unire tutti i cristiani, almeno fin quando mancheranno apertura ed umiltà.

Marco Coluccini

P. Emiliano Fabbricatore

Programma della FestaDomenica 25 Ore 15.45 Vespro SolenneOre 18.00 Solenne celebrazione eucaristica dei Rev.di Parroci della cittadina, presieduta da S. Ecc. Rev.ma Mons. Raffaello Marti-nelli, Vescovo Tuscolano. Segue la solenne processione con la Venerata Icona e Sacra Reliquia del Santo Patrono, con la partecipa-zione delle Autorità religiose, civili e militariLunedì 26Ore 8.00 Divina LiturgiaOre 9.30 Divina LiturgiaOre 11.00 Solenne Divina Liturgia Bizantina celebrata dal Rev.mo Archimandrita Padre Emiliano Fabbricatore, con la tradizionale offerta dei ceri da parte del Sindaco Gabriele Mori con i canti liturgici della Schola Melur-gica dell’Abbazia e della Corale Polifonica di GrottaferrataOre 21.00 In viale San Nilo tradizionale con-certo Bandistico del Corpo Musicale “Augu-sto Panizza”Ore 23.00 Spettacolo pirotecnico.

Inaugurazione: sabato 24 settembre 2011, ore 16.00Sala conferenze dell’Abbazia di San Nilo, sala dell’Antica Tipografia25 settembre - 30 ottobreOrario 10-13/ 17-19Ingresso liberoInfo 06 94541584 [email protected] 945401615 [email protected]

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano CASTELLI ROMANI

La Serco InternationalQuando avanguardia tecnologica e solidarietà vanno di pari passo

Per Serco è fondamentale l’idea di avere un effetto positivo sulla vita delle persone e renderle più

contente. La soddisfazione che voglia-mo raggiungere è proprio quella che si poteva leggere negli occhi di Fratel Dino quando ha visto per la prima volta il pulmino donato alla sua associazione cattolica, Casa di Maria.Casa di Maria si trova a Castel Gandol-fo, vicino Roma, ed è composta da indi-vidui e famiglie che si aiutano a vicenda e sono a dispozione della comunità lo-cale come punto di riferimento in casi di bisogno, soprattutto nel trasporto dei disabili. Avere un mezzo a disposizione per questa attività è di fondamentale im-portanza, e Serco ha fatto la donazione per migliorare la vita di queste persone.La cerimonia ha avuto luogo negli uffici di Frascati, sede legale di Serco S.p.A. alla presenza di Fratel Dino, il direttore operativo Neil Kirke, il Corporate As-surance Manager Francesca Balducci, il Responsabile delle Risorse Umane

Alessandra Massimi ed altri rappresen-tanti di Serco e di Casa di Maria. Lo staff Serco sta attivamente contribuen-do ad attività di volontariato con la Casa di Maria.Il 13 giugno a Roma, nell’ambito del-

la serata di gala che si è tenuta presso la splen-dida cornice dell’Hotel Parco dei Principi, Serco Europe ha ricevuto il pre-mio 1° Quality Arwards “ Pioneri nell’Industria e nelle imprese”, ideato dalla LRQA nella cate-goria “L’implementazio-ne degli Standards” come un esempio di eccellenza: il premio è un riconosci-mento alle imprese che si sono contrad-distinte nell’ imprenditoria e che hanno mostrato un impegno particolare nell’ implementazione di Sistemi di Gestione applicati al proprio Business.Serco è stata selezionata insieme ad altre nove aziende come Bridgestone, Honda, Petronas, Bombardier: tutte hanno ricevuto il premio, ma Serco è risultata la prima della categoria per efficienza ed efficacia grazie all’ide-azione di un sistema di gestione in-

tegrato che attualmente copre tutte le Business Units di Serco Europe e consta di ben 5 Certificazioni: Quali-tà, Sicurezza Informazioni, Salute e Sicurezza, Ambiente e Gestione del Servizio. Una significativa ampiezza di applicazione che ha valso partico-lare lode alla sua ideatrice, la dotto-ressa Francesca Balducci, Serco Eu-rope Corporate Assurance Group Ma-nager ed il suo Corporate Assurance Team Europeo.

Per capire meglio come opera la Serco abbiamo rivolto qualche domanda a Neil Kirke, Opera-

tions Director - o Direttore Operativo – della Società. Quando e come nasce la Serco di Frascati?Serco, il cui nome deriva appunto da Service Company, è una società di ser-vizi internazionale che combina know-how commerciale con profondo spirito di interesse per il servizio pubblico, la cui vision è dare vita al servizio. Per questo, Serco supporta, con i suoi ol-tre 60mila impiegati, i governi, le or-ganizzazioni internazionali, le agenzie e le compagnie di oltre 35 Paesi nel mondo, che ricercano partner qualifi-cati con una solida storia in grado di fornire soluzioni efficaci per assicurare la fornitura di servizi a elevati standard qualitativi.L’attività di Serco in Italia ha inizio in un piccolo ufficio di Frascati nel 1983. All’epoca avevamo già in piedi con-tratti con Esa-Esrin, quindi nel settore Spazio. Una forte spinta alla nostra espansione è avvenuta nel 1998 con l’incorporazione di Tecnodata Italia Spa, dopo la quale abbiamo iniziato a svolgere servizi consistenti nell’attivi-tà di supporto informatico alle aziende con nostro personale dipendente. A Frascati abbiamo la sede operativa di tutte le attività che si concentrano bel Centro e Nord Italia. Il numero dei dipendenti negli ultimi anni si è aggira intorno ai 230.Qual è il vostro bilancio in questo pe-riodo di attività?Il bilancio è assolutamente positivo. Le nostre attività si concentrano sui

due mercati paralleli nei quali siamo dopo tanti anni riconosciuti come part-ner consolidati: quello informatico e quello più scientifico nell’area spazia-le, soprattutto per l’ Agenzia Spaziale Europea. Tra i nostri clienti possiamo annoverare Asi – Agenzia Spaziale Ita-liana e Regione Lombardia.Quali sono i prossimi obiettivi che vi siete prefissati?Sicuramente approfondire il nostro know-how tecnologico al fine di con-solidare al meglio il business coi nostri clienti selezionati.La Serco è il “braccio armato” dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea) che ha presso – il Centro europeo per la ge-stione delle missioni spaziali di Osser-vazione della Terra. La Serco opera da più di 30 anni questo sistema e uno dei principali futuri obiettivi è rappresenta-to dalla sfida di “Gmes” (Global Moni-toring Environment System). Il ruolo che Serco intendere coprire è relativo ai servizi di terra che vanno

dall’interpretazione del dato alla sua visualizzazione su mappe, dalla pro-

gettazione dei sistemi al supporto agli utenti finali (comunità scientifiche e istituzioni preposte al monitoraggio ambientale).Un altro ambito di nicchia è quello re-lativo alle appliocazioni scientifiche spaziali, quali ad esempio, il monito-raggio degli asteroidi, l’astrofisica e la cosmologia. Per quanto riguarda i servizi IT vogliamo espandere il no-stro business garantendo la massima competitivita e una qualità eccellente dei risultai. Non dimentichiamo che Serco Italia vanta ben 5 certificazio-ni (Iso 9001:2008; Iso 20000-1:2005; Iso 27001:2005; Iso 14000; Ohsas 18001) che la rendono estremamente competitiva sul mercato nazionale e internazionale.

Un bilancio positivoParla Neil Kirke Direttore Operativo della Serco

LA STORIA DELLA SERCO SPA

La Serco nasce nel 1929 come Rca Photophone Services, il ramo inglese della Rca America-na, specializzata in servizi di supporto logistico ad alta tecnologia in ambito cinematogra-

fico: sono quelli che hanno introdotto la colonna sonora ai film muti, utilizzando tecnologie basate su sistemi foto-ottici, tecnologie avanzatissime per l’epoca. Nel tempo le attività si sono via via estese ad altri settori, con l’evolversi delle tecnologie e dei settori di interesse della Rca, come, ad esempio, i sistemi radiofonici. La Rca Photophone cominciò a costruire apparati radio, sia di tipo professionale che di largo consumo. Con la seconda guerra mondiale, la Rca Photophone fu coinvolta nella produzione a manutenzione di apparati militari, principalmente di tipo radio, ma in seguito anche radar e sonar. Nel 1964, in piena guerra fredda, vinse la prima gara pubblica per la gestione e manutenzione dei sistemi di allerta dei missili balistici intercontinentali per la base Raf a Fylingdales, contratto che, dopo più di 40 anni, è ancora in essere, pur essendo cambiate le persone e le tecnologie, a dimostrazione del tipo di rapporto di partnership che Serco è in grado di stabilire con o propri clienti. Dal 1964 in poi l’espansione continuò a ritmi sempre più veloci, man mano che i concetti di outsourcing venivano applicati nei vari campi: nel 1972 sono stati acquisiti i primi contratti con l’Esa, e dopo più di 30 anni è il partner tecnologico di riferimento per l’Esa, gestendo la base di controllo dei satelliti a Darmstadt, la base di lancio a Kourou (Guyana francese), il centro di ricerca scientifica in Olanda, e altri siti. Nel 1987, quando la General Electric ha acquisito la Rca americana, il management inglese della Rca Photophone ha fatto un’operazione di “buy-out”, e cioè ne comprato il controllo: il nome è stato cambiato in Serco - che vuol dire semplicemente Service Company - e nel 1988 la Serco è stata quotata sulla borsa di Londra. Da allora è iniziata un’espansione ancora più vertiginosa, del 20% circa costante all’anno.

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Nuovi partnerEntra anche il Cral Riuniti Marino

UnioncommRiceviamo & pubblichiamo

Indignatevi!È sicuramente vero che pagare le impo-

ste non piace a nessuno ma è altret-tanto vero che la maggior parte dei

cittadini vogliono pagarle in modo equo e giusto e non essere vessati come da qualche tempo sta avvenendo a Grottaferrata.Sono piovuti infatti in questi ultimi mesi , nu-merosi avvisi di accertamento a vario titolo (ICI-TARSU), emessi dalla SOGET S.p.A. che è la Società di riscossione tributi per il Comune di Grottaferrata. Per quanto riguarda l’ICI si sono verificate duplicazioni di cartelle, errori nell’individua-zione di particelle o addirittura sovrapposi-zione di competenze, tali da determinare in ogni caso l’illegittimità degli atti.Più che una ordinaria pratica di riscossione dei tributi, si è materializzata in una sorta di “estorsione”ai danni di alcuni contribuenti.Le norme che più delle altre sembrano essere state violate, oltre a quelle procedurali e di notificazione sono:- La legge 241/1990 “Nuove norme in

materia di procedimento amministrativo e accesso agli atti”

- La legge 212/2000 c.d. Statuto del con-tribuente le cui norme sono state rico-nosciute dalla Corte di Cassazione (sent. 10-11-2006), come aventi carattere di paracostituzionalità

Sfidiamo chiunque a reperire una cartella esat-toriale emessa in conformità di tali norme.Il cittadino viene costretto a girovagare per vari Uffici alla ricerca dell’atto presupposto e richiamato in cartella, ma non allegato, con dispendio di energia, pazienza, denaro,

costretto a richiedere permessi di la-voro per recarsi presso i vari sportelli a chiedere chiarimenti su quell’attoche molto spesso non è più in pos-sesso neanche della Pubblica Ammi-nistrazione.- Art. 10c1, L.212/2000 “I rapporti

tra Amministrazione finanziaria e contribuente sono improntati al principio della collaborazione e della buona fede”.

In che cosa collabora la Soget se neppure allega alla cartella gli atti presupposti e/o ri-chiamati come vuole la legge? Si tratta di at-teggiamenti ostruzionistici e/o negligenti che vietano al cittadino di esercitare il principio di difesa costituzionalmente previsto e che al contempo ledono l’efficacia, la trasparenza nonché il principio di legalità, imparzialità, buon andamento della P.A.Né c’è da parte degli amministratori comu-nali una chiara volontà a voler interagire con la Soget, per obbligare il concessionario ad una seria azione di accertamenti, fondata sulla verità degli atti e non su richieste ille-gittime, buone solo a gonfiare i residui attivi della Società.Non mi meraviglierei se fosse vera la notizia in base alla quale la Soget riscuoterebbe i compensi a lei spettanti non tanto in merito al servizio di riscossione dei tributi, bensì per il semplice lavoro di accertamento.Evitiamo ogni atto di ipocrisia! È ormai accla-rato che i disastri amministrativi sono sempre il frutto non solo della mancata applicazione di norme legislative ma soprattutto di quelle

etiche. Ormai nei partiti di ogni sorta e co-lore, nessuno si dimette, sono tutti pronti a chinare il capo pur di mantenere la poltrona, di intrallazzare mettendosi d’accordo con il proprio avversario. Non c’è più dignità. È una generazione politica corrotta, malata di pote-re, che andrebbe spazzata via; ma rimane lì!Ci vorrebbe quella che, contrariamente ad altri Paesi, in Italia non c’è mai stata, la Rivo-luzione! Certo, la sollevazione è dei giovani ed avviene in condizioni di miseria. Purtroppo viviamo la cultura dello stordi-mento, avvolti come siamo, nonostante la crisi, da un’abbondanza e opulenza che in-ducono a nutrirci al limite dell’obesità e ad educare i giovani ad avere tutto e subito; o l’altra, quella per intenderci della televisione e degli stadi che induce le persone a muo-versi con quella mancanza di senso derivan-te non dalla disperazione di chi un giorno ha sperato, quanto piuttosto da una quasi assenza di gravità di chi non è in grado di elevare una lamentazione, un grido di in-dignazione, perché sa che non risponderà nessuno.

Ivana Lustrissimi

Parte bene la sta-gione autunnale

del l ’associazione Unioncomm con l’acquisizione del Cral Riuniti Marino e Genzano, un’as-sociazione di natura culturale senza fini di lucro che perse-gue lo scopo di pro-muovere e attuare le iniziative dirette a sviluppare le capacità morali, intellettuali, sportive, culturali, artistiche e turistiche degli associati. Tali iniziative intendono favorire la partecipazione dei soci ad attività formative e viaggi in altre città e nazioni organizzando per i soci week-end, settimane bian-che, settimane estive, viaggi di gruppo e individua-li, in Italia e all'estero a prezzi scontati con i mi-gliori Tour Operator ed effettuando prenotazione di biglietti per spettacoli teatrali, concerti e tante altre manifestazioni culturali. L’Unioncomm, ricordiamo, riguarda una serie di attività commerciali che si sono messe in rete per dare l’opportunità ai propri clienti di usufruire, con una certa spesa quanti-ficata con dei punti, di prodotti e servizi di altre attività, senza pagare un euro. Con 10 punti, ad esempio, (25 euro di spesa equivalgono a 1 punto) presso ogni attività aderente, si può usufruire di un pranzo o di una cena presso un ristorante parte-cipante al progetto e così via per tutte le diverse attività associate, quali erboristerie, bar, meccanici e molte altre ancora. Per maggiori informazioni contattare il Ristorante “La Montagnola” via Piave 16, al nuovo recapito telefonico: 06 9410942 – 3381860387.

[email protected]

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Dimissioni dalla Commissione BilancioMancata razionalizzazione della spesa corrente e limiti nella creazione di nuove risorse

Premessa. Il bilancio previsionale 2011 non è stato elaborato passo passo con il contributo della “Iᵃ com-

missione consiliare bilancio e patrimonio”, come si potrebbe erroneamente credere, in realtà esso è stato presentato in versione definitiva dall’assessore e dal funzionario, dopo delibera di giunta priva del parere dell’organo di revisione. Affinché sia chiaro un concetto, il bilancio è un atto sia politico che tecnico: a) politico, perché deve consentire alle for-ze della coalizione di comprendere lo stato di realizzazione del programma elettorale pluriennale sottoscritto e di monitorarlo in itinere; b) tecnico, in quanto deve rappresentare in modo veritiero ed attendibile la situazio-ne finanziaria, economica e patrimoniale dell’ente, in modo tale da consentire all’am-ministrazione comunale con trasparenza ed efficienza di massimizzare in termini quan-titativi e qualitativi l’erogazione di servizi e benefits alla collettività;ciò detto, il non condividerne l’elaborazio-ne con i membri della Iᵃ commissione e del-le forze della coalizione, ha creato un crisi politica nel centro sinistra locale, perché di base l’assenza di collegialità e di dialogo, è una mancanza di rispetto verso consiglieri e cittadini ti hanno consentito con proprio sacrificio e dedizione di governare.Fatto. Quando a giugno in Commissione chiesi di trascrivere a verbale che “avrem-mo” dovuto assumerci delle responsabilità verso la cittadinanza redigendo una ma-novra estiva che consentisse al bilancio di essere veritiero, molti non hanno compreso o voluto farlo. Il mio “avremmo” era co-munque un atto di umiltà ed apertura verso gli artefici di un bilancio non condiviso. Era necessario porre in essere delle azioni correttive che potessero prevenire e gesti-re la crisi di liquidità evitando pericolose situazioni di insolvenza per l’Ente, primo che mai effettuando una due diligence, che consentisse di avere un approfondita e reale visione della situazione economica e pa-trimoniale, azione questa propedeutica per una salubre analisi dei costi diretta a dre-nare la spesa corrente conferendole equità rispetto alle entrate. Il Ministero dell’Interno, attraverso l’Os-servatorio Nazionale per la Contabilità e Finanza degli Locali (art. 154 Testo Unico Enti Locali D.Lgs 267/2000), richiama ad una serie di disposizioni (I principi con-tabili italiani e gli IAS - International Ac-counting Standards) tecnico contabili che consentono di affrontare e prevenire tali crisi, conferendo al tempo stesso maggiore trasparenza e veridicità agli atti di bilancio degli enti locali (art. 162 TUEL). Da disamina del Bilancio Previsionale 2011 non vi è traccia di azioni correttive dirette a prevenire e gestire la crisi di liquidità, anzi la stessa non esiste, il lettore ha dinanzi a sé un “bilancio spendi e spandi” che prevede ulteriori indebitamenti (sottoscrizione di altri mutui ed accollo di ulteriori interessi,

oltre ai 37 mln attuali di indebitamento). È opportuno adottare una condotta pru-denziale che prevede lo stanziamento di accantonamenti in bilancio atti a prevenire difficoltà amministrative, drenando liquidi-tà in uscita e sottraendo risorse alle spese correnti non di prima necessità. È inoltre, oculato, effettuare una analisi di tutti i con-tratti che prevedono l’affidamento a terzi di servizi, individuandone lacune che creano notevoli dispendi di risorse. Oggi più che mai, il Comune di Grottaferrata, pecca di appalti affidati sulla base di contratti tanto onerosi quanto inadeguati, questo comporta ulteriori costi in via annuale per sanare si-tuazioni non previste in sede di affidamento dell’incarico o mal disciplinati.Esaminiamo alcune voci di bilancio alle quali applicare i principi contabili italiani e gli IAS, a puro titolo esemplificativo e non esaustivo:1. Accantonamento a Fondo Riserva: è stato accantonato solo lo 0,30% delle spe-se correnti (18 mln), ossia 55.000 euro, il minimo consentito dall’art. 166 del Tuel il quale, conferisce il diritto al Comune di accantonare fino al 2% delle predette spe-se, in altri termini fino ad €. 360.000. Per intenderci le somme destinate al Fondo Riserva, sono ad uso esclusivo della Giun-ta Comunale per fronteggiare situazioni di crisi straordinarie ed ordinarie (manuten-zione della strada, riparazione di lampio-ni, decoro di zone in stato di abbandono, depuratori, od anche pagare un fornitore di un servizio indispensabile come ad esem-pio il gestore dell’asilo nido in momenti di difficoltà della gestione ordinaria della cassa);2. Accantonamento a Fondo Svalutazio-ne Crediti: un anno fa consigliai di istitu-ire tale fondo, per fronteggiare affrontare la questione dei residui attivi. Nel Comune di Grottaferrata ammontano ad oltre 20 mln di euro, ed oltre 12 mln sono vetusti oltre il quinquennio, oltre 5 mln risalgono a pri-ma del 2000. Non è sostenibile continuare a considerali a “valore normale” inteso come valore di iscrizione. Per intenderci, se oggi vanto un credito di 1.000 euro ver-so un cliente, considero di incassare tutti i 1.000 euro a breve. Se dopo un anno ancora non l’ho incassato, ho dei dubbi sull’intero credito, dopo 3 anni peggio, dopo 5 anni se ho buon senso, devo ritenere che ne posso incassare al massimo una piccola parte. In una amministrazione pubblica, il buon senso si chiama, dovere di applicare dispo-sizioni tecnico contabili indicate dal Mini-stero: i principi contabili richiamati all’art. 162 del Tuel. Le stesse disposizioni entrano nel merito e consigliano di individuare i re-sidui classificati di “dubbia esigibilità” ed accantonarli a fondo svalutazione crediti. In prima commissione abbiamo consigliato di accantonare gradualmente tutti quelli più vecchi di cinque anni;3. Fondo Imposte: l’art. 118 del Tuel pre-vede esenzione dalle imposte dirette ed indirette per il trasferimento di beni comu-

nali ad altri soggetti pubblici o a società a capitale pubblico ai sensi dell’art. 113 comma 13esimo del richiamato Tuel. Le aziende farmaceutiche di proprietà comu-nale sono state cedute, invece, a soggetti privati per circa 4 mln di euro; 4. Rimborsi spettanti per il conferimento in discarica delle materie prime ricicla-te: comuni come Riva del Garda (16.000 abitanti circa) recuperano oltre 400 mila euro l’anno dal conferimento in discarica di materie prima riciclate alle tariffe pubbliche del Conai. Con le dovute proporzioni, il no-stro Comune alle tariffe del Conai e rappor-tato ai nostri 21.000 abitanti potrebbe otte-

nere risorse per un controvalore economico di oltre 500 mila euro;5. Entrate attese: nel Bilancio di previsione sono indicate a valori ben superiori rispetto agli anni precedenti e senza apporre motiva-zione chiara ed esaustiva su tali stime. Poi-ché dalle entrate attese si determina la spesa per gli anni successivi, sarebbe prudente e saggio assumere dati sul livello degli anni antecedenti, a meno di valide motivazioni. Le dimissioni dalla presidenza della Iᵃ com-missione trovano fondamento in un dissenso motivato sulla gestione politica e ed econo-mica della spesa corrente e del bilancio.

Alessio Ferretti

Signor Sindaco, sono Lu-igino Esuperanzi, nato a Grottaferrata il 1 agosto 1931. Ho quindi 80 anni e sono nato e cresciuto in questo meraviglioso paese e faccio parte di quelli che facevano il bagno alla ma-rana: sono un grottaferratese vero. Ricordo bene tutte le amministrazioni del passato, ero un assiduo frequentatore del consiglio comunale perciò so vita, morte e miracoli di Grottaferrata. Cerco anche di studiare le origini del nostro paese, e a tal proposito ho letto diversi libri sulla nostra cittadina, come “Storia e storie di Grottaferrata” di Monti e Passamonti e “Grottaferrata Porta d’Oriente” di Devoti.Caro Sindaco, innanzitutto la ringrazio di avermi informato - con una lettera che ini-ziava con “Caro cittadino” - delle diverse difficoltà che ha dovuto finora affrontare, causate soprattutto dall’insufficienza del contributo statale, dalla finanziaria Tre-monti e dai mutui contratti dalle precedenti amministrazioni. Prendo atto del successo della Fiera con una sezione destinata al verde e soprattutto al libro, che riprende alcune vecchie e nobili tradizioni del nostro patrimonio culturale: quella della cartiera, della tipografia dell’Abbazia e del restauro del libro. Sono anche molto soddisfatto del fatto che la Fiera torni alla data originaria del 25 marzo, festa di Santa Maria di Grot-taferrata – gli sbagli si possono riparare anche se mi chiedo dove sono i consiglieri che hanno votato lo spostamento. Signor Sindaco, noi abbiamo avuto sindaci molto bravi come Tanzi, Consoli, Eugenio Conti, Intreccialagli, D’Ottavi, Camilli, Sergio Con-ti, Paolucci, Centioni, ed altre ottime perso-ne - vedi Viticchiè – che se la sono cavata meno bene. La mia speranza è che lei fac-cia meglio delle amministrazioni passate, anche se è sempre più difficile governare. Vedo che c’è molta maretta nella sua Am-ministrazione: perché? Signor Sindaco, lei ha un curriculum di tutto rispetto. È Diretto-re Generale dell’Enpaia (Ente Nazionale di Previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura); è Direttore Generale dell’Agri-fondo (fondo complementare pensionistico

dei lavoratori agricoli); è Presidente di Villa Maraini (comunità terapeutica, af-filiata alla Croce Rossa); è stato consigliere comunale a Roma dal 1981 al 1992; assessore sempre a Roma dal 1985 al 1992; è stato

segretario regionale del Partito Popolare del Lazio e deputato al Parlamento italia-no dal 1992 al 1994. Con questo passato ci aspettiamo molto signor Sindaco, anche perché ho molta stima di lei. Ma veniamo al dunque e cioè parliamo del mercato settimanale del lunedì, ovvero della meda-glia d’oro dell’Amministrazione. L’attuale posizionamento delle bancarelle non è as-solutamente accettabile. Le bancarelle del vestiario e dei beni di consumo non alimen-tare sono state poste vicino alle scale e la frutta è stata quindi posizionata al centro del mercato, praticamente a 300 metri dal parcheggio, metro più, metro meno. Ma avete tenuto presente che a comprare la frutta sono maggiormente le persone an-ziane, visto che i giovani in genere il lunedì mattina vanno a lavorare? Spesso devono portare al parcheggio anche 10 chili di spesa e non possono adoperare il carrello perché ci sono le scale. Due lunedì fa una signora mi ha detto: «ma si rendono conto di quello che hanno fatto? Questa è un’in-giustizia!» E voi sareste quelli che fanno del bene al popolo? La frutta deve tornare in fondo, come era prima, verso l’entrata del Fontanaccio (fra l’altro, sempre più in sta-to d’abbandono). Se non ci credete, Lei e la sua Giunta dovete venire in loco in un giorno di mercato e trovare un’altra solu-zione; mi appello soprattutto alla dotto-ressa Maria Giuseppa Elmo che con la sua sensibilità può e deve trovare una soluzione più pratica: è l’assessore al Sociale e sono sicuro che è sempre in prima linea per la difesa delle persone anziane. I cittadini che pagano le tasse meritano più rispetto. Un dirigente dell’associazione “Grottaferrata Vera” mi ha detto: «così non si può andare avanti, punto. In questo modo è meglio che lo chiudano, il mercato. E scrivilo sul gior-nalino, Luigi».

Luigino Esuperanzi

«Al mercato rivogliamo la frutta in fondo»

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

L’intervento di... Alessio Ferretti

Isola ecologica e nuove risorse dal conferimento in discarica delle materie prime riciclate

Esprimo massimo sostegno verso la proposta dell’ottimo assessore Giovanni Gueriso-

li di accelerare l’istituzione dell’isola ecologica definitiva su un terreno già di proprietà del Comune. In primo luogo, per evitare i lunghi tempi di un eventuale esproprio per la disponibi-lità d’uso di un terreno di terzi, ed in secondo luogo, perché il Comune non può permettersi ulteriori indebitamenti. Sia ben chiaro però, che quando si leg-ge o si sente dire che il gettito in entrata Tarsu copre soltanto il 70/80 percento dei costi, questo non è un alibi per aval-lare provvedimenti in modo frettoloso che tolgono la serenità ai cittadini (vedi i provvedimenti Tarsu emessi verso le attività commerciali ed i cittadini). In-vito a riflettere su una sana analisi dei costi inerenti al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Con cognizio-ne di causa, serietà e professionalità si devono riesaminare i contratti di affi-damento degli appalti per la gestione di tali servizi, poiché essi presentano gravi ed ingiustificate lacune. Infine, inviterei il Rup (responsabile unico del procedimento) a essere presente all’at-to del conferimento in discarica delle materie prime riciclate (è vero che ad oggi non abbiamo una isola ecologica ma è altresì vero che la differenziata è richiesta e imposta a pena di sanzioni

ai cittadini, pertanto l’isola ecologica che “verrà” ha lo scopo di efficientare qualcosa che già avviene ed ampliare la gamma delle materie prime oggetto di riciclaggio). La presenza del Rup è basilare perché garantisce e certifica per conto del Comune l’esatta quantità delle materie prime riciclate, e conte-sta le eventuali sanzioni comminate a danno della comunità. Nella quasi to-talità dei paesi del nord Italia, come ad esempio l’eccellente consorzio di Riva del Garda, le materie prime rici-clate sono vendute all’atto del confe-rimento in discarica alla tariffe piene del Conai, tradotto: risorse finanziarie dai rifiuti. Dati su cui riflettere ci sono, il Comune di Riva del Garda ha circa 16.000 abitanti ed incassa dai conferi-menti delle materie prime in discarica circa 450mila euro annui contro i soli 67mila (ottenuti in termini di sconto sul servizi di raccolta) di Grottaferrata che ricordiamo vanta 21.000 abitanti… fate voi le dovute proporzioni (facendo due conti della serva Grottaferrata dovreb-be incassare circa 590mila euro). Pertanto, le materie prime riciclate non possono essere trascurate, sono risorse che consentono ai cittadini di rispar-miare sul versamento delle imposte e avere ulteriori servizi (come avviene in alta Italia), ma è necessario creare figure professionali all’interno del Co-

mune che possano operare in una vera e propria Area/Settore Ambiente che quantifichi di anno in anno, con report trasparenti e voci di finanziare limpide, i risultati perseguiti a beneficio della collettività, in modo che ogni cittadi-ni possa essere incentivato nell’essere parte attiva del processo di generazione delle nuove risorse dai rifiuti.Riflessioni e idee: vorrei riflettere sugli oltre 420mila euro erogati a due coo-perative sociali da giugno del 2010 ad aprile del 2011 per lo “Sfalcio arboreo”: l’intero Comune di Monza ha speso in un anno 150.000 euro e sui marciapiedi non si vede un chewing-gum. Per cor-tesia i prossimi soldi vengano spesi per pulire zone dove da anni non si taglia l’erba dai marciapiedi e si tolga da essi l’immondizia, da Via Anagnina a Via Tuscolana, passando per Valle Marcia-na e Valle Violata. Invito il comandante Scuderini, persona sempre disponibile ed efficiente, ad istituire un numero verde (oggi l’attivazione costa 150 euro ed è ricaricabile a chiamata) dove ac-cogliere tutte le segnalazioni dei nostri cittadini sullo stato dei nostri quartieri, dobbiamo essere fieri di vivere a Grot-taferrata, deve essere un giardino, un gioiello e non un immondezzaio. Invito inoltre l’amministrazione comu-nale a riesaminare il contratto in essere con la ManutenCoop (attuale Aimeri

Ambiente S.r.l.) perché presenta aspetti deficitari per il Comune, a titolo esem-plificativo e non esaustivo faccio notare che ad esso non è allegata un piantina viaria delle strade di Grottaferrata, non è prevista la responsabilità in capo all’appaltatore di pulire e controlla-re le sopradette vie (o per macrozone/quartieri) indicando giorno per giorno, il tipo di mezzo ed il numero di per-sonale impiegato, perché ahimè non è previsto, il contratto in modo assurdo non lo prevede consentendo alla Aime-ri di decidere liberamente quali strade e quando pulirle ed il numero di mezzi con relativo personale da impiegare…non meravigliamoci che ci sono stra-de abbandonate da anni. Se dovessimo entrare nel merito di quello che è un singolo aspetto del contratto, allora ci si deve chiedere perché non è previsto l’impegno in capi all’appaltatore di di-spiegare un automezzo per il controllo diario dello stato del manto stradale ed il decoro dei marciapiedi? Perché non sono previste sanzioni per lo stato di degrado dei nostri marciapiedi in capo all’appaltante? È inaccettabile arriva-re a Grottaferrata dal Tuscolo e vedere erba altra un metro e mezzo su ambo i lati dei marciapiedi.

Alessio Ferretti(Consigliere Comunale Pd)

Tarsu: abbattimento della tariffa per aree scoperte Ottenuto un primo importante passo a tutela dei cittadini e delle imprese

Il 14 dicembre 2010 la So.Ge.T S.p.a. (Concessionario per l’accertamento e la riscossione dei tributi locali per

conto del Comune di Grottaferrata) emana circa 380 provvedimenti di accertamento ai fini TARSU per le annualità di imposta dal 2004 al 2009 verso utenze commerciali esercenti nel territorio di Grottaferrata;tra il 21 ed il 22 dicembre 2010, i predetti atti di accertamento sono notificati;il 24 dicembre 2010, la funzionaria respon-sabile per il Comune di Grottaferrata per il controllo sull’operato della So.Ge.T S.p.a. sottoscrive una determina con la quale ap-prova i principi di base delle proposte di ac-certamento Tarsu (emessi a titolo definitivo il 14.12 e notificati il 21!);il 20 febbraio 2011, alla scadenza dei termi-ni per presentare ricorso, dei 400 mila euro attesi di incasso entrano nelle casse comu-nali soltanto 7 mila euro, 1,8% delle som-me attese, fatto questo che consolida dubbi e timori sulla fondatezza di quei principi base di cui sopra… prima di approvare in modo frettoloso atti lesivi della serenità dei cittadini meritevoli, bisognerebbe riflettere su come tutelarli, visto poi il fallimento ri-scontrato negli obiettivi di cassa prefissi;

nel Consiglio Comunale dell’11.03.2011, l’unanimità dei consiglieri del Partito De-mocratico, della Federazione di Sinistra, e di Italia dei Valori hanno presentato una raccomandazione al Sindaco ed alla Giunta di emettere con urgenza un atto di richiamo verso la SO.GE.T S.P.A. (condiviso dalla totalità dei consiglieri comunali dei gruppi di minoranza) dei provvedimenti emessi;in data 8 giugno 2011 dopo intense di-scussioni in Commissione Bilancio e Patrimonio e grazie alla disponibilità e professionalità della Dottoressa Paola Di Marco (responsabile SoGe.T per la Tarsu) la Giunta Comunale delibera (una prima deliberazione con data antecedente era ri-sultata non adeguata) in modo definitivo la tariffa dell’uso di aree scoperte a qualsiasi destinazione adibite ad €. 4,00 per anno) a decorrere dall’anno 2011.Questo comporta a titolo esemplificativo ma non esaustivo che: le imprese che già versano per intero la Tarsu su base annuale per locali interni, nei mesi estivi potranno per l’uso di spazi esterni versare la tariffa di €. 4,00/mq in luogo di quella ordinaria (esempio la categoria 8 “ristoranti, trattorie, pizzerie..” la tariffa è €. 11,58/mq). Questa

soluzione rimedia a due disattenzioni sulle quali vorrei richiamare a una banale ma in-cisiva riflessione: 1. È buon senso (per non richiamare la diligenza amministrativa disciplinata dal D.P.R. 3/1957) pretendere il versamento della tariffa ordinaria annuale di €. 11,87/mq per l’uso di aree esterne nei soli tre o quattro mesi caldi? Si fa notare che le stesse imprese quando lavorano negli spazi ester-ni non utilizzano quelli interni per i quali già versano per intero la tariffa ordinaria su base annuale.2. Le famiglie che lavorano nelle azien-de private non hanno la stessa serenità sul posto di lavoro che ha chi lavora nel pub-blico, a Grottaferrata lavorano imprese in prevalenza a gestione familiare, le quali, in tempi di gravissima crisi (la peggiore dal dopoguerra) hanno subito un abbattimento del fatturato con punte del 35% evitando li-cenziamenti e fungendo da ammortizzatori sociali.Ciò detto, la tariffa ottenuta è un primo importante traguardo a tutela dei cittadini. Restano ad oggi ancora in essere una serie di atti privi di buon senso. Ricordiamone sempre a titolo esemplificativo:

L’articolo 4 del regolamento Comunale prevede esclusione dalla Tarsu per i locali adibiti a sale di conservazione della mer-ce ove non avvengono lavorazioni e fa un esempio: le sale di essicazione dei salumi. I provvedimenti approvati dalla stessa fun-zionaria assoggettano a tassazione ai fini della Tarsu un locale interrato adibito in via esclusiva alla conservazione di tappeti di pregio. Si fa presente che il locale, situa-to al livello inferiore del negozio, essendo interrato è privo di finestre e luce solare e tenuto a basse temperature proprio per conservare la merce, evitando in tal modo che si rovini perdendo di valore. Detto ciò, è necessario prevedere tariffe diverse tra chi produce molti rifiuti (frutteria, negozi di vernici, etc…) e quelle attività che ef-fettivamente non ne producono, perché si fa presente che un tappeto, per chi non lo sapesse produce polvere e non rifiuti soli-di urbani (scarti di cibo, detersivi, cartone, metalli, pallets, etc…).I cittadini, le famiglie, i lavoratori e le im-prese devono essere assistite e tutelate non sono limoni da spremere.

Alessio Ferretti(Consigliere Comunale Pd)

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

È stata firmata dal Gip del Tribunale di Vel-letri la richiesta di

archiviazione proposta dal pubblico ministero nel pro-cedimento aperto in merito all’adozione della variante generale del piano regola-tore, che vedeva interessati esponenti dell’allora maggio-ranza e opposizione. L’attuale vice sindaco, Ales-sandro Broccatelli, e i con-siglieri all’epoca coinvolti, chiudono dunque positiva-mente l’episodio. Raggiunto telefonicamente il vi-cesindaco ha dichiarato: «Come ho già avuto modo di dire anche all’inizio di questa vicenda, sono sempre stato sereno e fiducioso in una positiva conclusione del procedimento nei miei riguardi; da

parte mia c’è sempre stata la massima trasparenza ammi-nistrativa e, se errore c’è sta-to, è stato fatto in buona fede e riguarda solamente la mia presenza in aula - circostan-za da me contestata perché il segretario comuna-le aveva garantito, a me come a tutti gli altri, che potevamo essere presenti e votare. Confortato da questo parere, sono rimasto e ho

preso parte alla votazione. Detto questo – ha continuato Broccatelli - sono mol-to dispiaciuto dalla polemica che alcuni soggetti hanno fatto, compreso la stampa locale che mi ha accostato ad altre figure

politiche con accuse più gravi, ragion per cui ades-so chiedo a tutti coloro i quali hanno gettato fan-go di provvedere a ripulire la situazione. Ad ogni modo, la cosa più importante è che la magistratura ha fatto il suo corso e la vicenda si sia conclusa come doveva concludersi».

M.G.C.

Archiviata la vicenda sul Piano Regolatore Broccatelli: «Sempre stato fiducioso sull’esito positivo della situazione»

Alessandro Broccatelli

La discussione in Consiglio Comu-nale del documento urbanistico é continuamente rinviata, un segnale

inequivocabile, dello scontro che è in atto, tra parte dell’Amministrazione e il Comita-to di Affari dei costruttori. Ed è per stanare l’Amministrazione da un silenzio ingiu-stificabile che è stato inviato a tutti gli Amministratori di maggioranza e opposizione due documenti che hanno lo scopo di aprire un dibattito tra Amministrazione e cittadi-nanza al fine di rendere trasparenti le volontà di che cosa si vuole del futuro assetto urbanistico di Grottaferrata.- Il primo documento propone una Delibera volta a veri-

ficare la compatibilità dei consiglieri a votare il PUCG tenendo conto della sentenza del TAR del Lazio che il 14 luglio 2010 ha annullato la delibera dell’Ammi-nistrazione Ghelfi a causa dell’incompatibilità di sei Consiglieri Comunali in conflitto di interessi, (alcuni siedono ancora oggi in Consiglio qualcuno è stato pro-mosso ad Assessore);

- Il secondo documento presenta le proposte per la mes-sa a punto del Pugc.

Ad ambedue i documenti l’Amministrazione non ha dato alcun seguito né risposta. La stessa strategia dello Struzzo che mette la testa sotto la sabbia per sottrarsi alle proprie responsabilità paralizzate dal conflitto di interessi dei Consiglieri sanzionati dalla sentenza del TAR e dalla pressione dei costruttori. Il rischio che il PUCG sia re-datto ed approvato da un Commissario ad Acta è ormai una realtà. Esito disastroso che imporrebbe le immediate dimissioni dell’Amministrazione.C’è solo un modo per evitarlo“Verificare e deliberare in Consiglio Comunale se c’è il numero legale e la maggioranza qualificata per approvare una delibera di adozione della variante del Pugc”.È un atto dovuto alla cittadinanza che deve sapere se l‘Amministrazione è in grado governare o No!E un atto a cui il sindaco non può sottrarsi, ha tutti poteri per procedere, i cittadini lo hanno eletto, ma i galloni di Sindaco si guadagnano sul campo.

Riceviamo & pubblichiamoPugc

Quanti sono i consiglieri comunali incompatibili?

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

La pittura come comprensione della realtàIntervista all’architetto Aldo Zichella

Lo scorso mese di luglio, durante la manifestazione “Marana Repub-blic” tra i vari eventi e iniziative

organizzate c’è stata anche un’esposizio-ne di opere di artisti locali, tra cui quelle di Aldo Zichella. Di madre grottaferrate-se e padre pugliese, dopo aver esercitato per qualche anno la libera professione di architetto, Zichella ha optato per la car-riera di pubblico dipendente; attualmente lavora per il comune di Grottaferrata oc-cupandosi prevalentemente del rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e di sviluppo sostenibile. Sposato con Lucilla, ha due figli, Federico e Giulia e una nipo-tina, Livia.Architetto, quando e come nasce la sua passione per il disegno a mano libera?Ho iniziato in tenera età coltivando questa passione, con alterno interesse, fino alla maturità, forse nel tentativo di seguire l’esempio di mio padre Alfonso che in-

torno ai cinquant’anni, dopo un viaggio a Parigi, scoprì la passione per la pittura a cui si dedicò da autodidatta fino al suo ultimo giorno.La vostra quindi è una famiglia di ar-tisti?Parlare di artisti ritengo sia un po’ esage-rato, anche se mio padre oltre a dipinge-re si è dedicato, a suo tempo, a scrivere poesie. Credo semplicemente si tratti di attività a cui un po’ tutti si dedicano, e che aiutano ad affrontare il quotidiano, a evadere: un minimo di vena artistica c’è in tutti noi.Ha già esposto in qualche altra occasio-ne?No, questa è stata una circostanza parti-colare nata dalla casualità. Un collega, Alessandro Massacci, anche lui con la passione per la pittura e che ha già realiz-zato alcune mostre, mi ha chiesto, all’ul-timo momento, se fossi interessato ad esporre alcune opere alla manifestazione “Marana Repubblic”. Senza pensarci su, sono andato a casa, ho tolto alcuni qua-dri dalle pareti, li ho spolverati e li ho esposti.Qual è il suo stile, le sue tecniche?In questa circostanza ho esposto dei dise-gni prevalentemente a carboncino bianco su base nera - che sono la maggior par-te - e qualcuno a carboncino nero su base chiara. Hanno come soggetto la figura femminile che propongo concentrando l’interesse ora sul volto, ora sulla figura intera, ora su un particolare. Mi piace pen-

sare che questi miei studi possano servire a penetrare dentro l’universo, in gran par-te inesplorato, dell’essere umano in gene-rale e della donna in particolare.Cosa la spinge a disegnare?Disegno principalmente per me, per ten-tare di ricaricarmi mentalmente e spiri-tualmente con la speranza di suscitare le stesse sensazioni nei potenziali fruitori delle mie opere. In un prossimo futuro

vorrei tentare una sperimentazione, cioè andare oltre la pura sensualità che ema-na dalla fisicità di una figura femminile per esplorare quanto non risulta imme-diatamente visibile, pur essendo intima-mente connaturato con l’essere umano.Un obiettivo ambizioso.In un certo senso si. Mi rendo conto che detto così, rischia di apparire un obiettivo velleitario se non addirittura impossibile da raggiungere. Però allo stesso tempo sono convinto che l’opera d’arte non pos-sa limitarsi a rappresentare la realtà – o quello che comunemente si intende per

realtà – ma debba distinguersi nell’im-pegno di raccontare tutto ciò che, pur sfuggendo all’immediata percezione dei quattro sensi, fornisce ampia prova della propria esistenza – se solo lo si voglia ri-conoscere essendo scevri da pregiudizi – nell’evolversi dei destini dell’umanità. In questo tento di trarre spunto dall’antropo-sofia di Rudolf Steiner, poliedrico pensa-tore vissuto in Svizzera a cavallo del ‘900.

Perché usa il carboncino?Mi piace il contrasto che ne deriva che fa uscire immediatamente l’immagine, dal momento che lavoro essenzialmente su due tonalità estreme, soprattutto quando il tratto è molto netto e quando rinuncio a modulare le tonalità. Da questo punto di vista si tratta di una tecnica sicuramente particolare che però sento molto adatta ad esprimere le sensazioni che intendo tra-smettere, anche se non escludo di esplo-rare, in un prossimo futuro, altre forme espressive.

Marco Coluccini

Aldo Zichella

Gino PassamontiPrimo Memorial dedicato al campione

Si è svolta lo scorso 4 settem-bre, nella splendida cornice del Corso del Popolo di

Grottaferrata, il primo memorial Gino Passamonti. L’evento, orga-nizzato dalla Pro Loco di Grotta-ferrata e patrocinato dal Comune, ha visto la partecipazioni di tanti appassionati del mondo delle due e delle tre ruote, che si sono radu-nati nella cittadina castellana con i loro bolidi d’epoca per ricordare il grande campione e cittadino di Grottaferrata che dagli anni ’50 e per oltre un trentennio ha portato in alto il nome della cittadina con le sue imprese sulla moto e sul sidecar. Insieme all’amico e rivale Giuseppe Dal Toè diede vita a tante sfide che ancora oggi fanno storia e c’è chi lo ricorda, oltre che grande ed esperto pilota, come maestro; tanti gli “allievi” passati sotto di lui che hanno imparato a pilotare i sidecar. Classe ’22, una vita passata nella polizia stradale, in officina faceva miracoli e c’è chi ricorda con quanta cura si occupasse dei suoi si-decar. Proprio per questa sua grande pas-sione sono stati tanti i curiosi che fin dalle prime ore del mattino di domenica si sono

radunati per ammirare questi gioielli d’epo-ca; Guzzi, Motobécane, B.M.W., Morini e Malanca sono solo alcune delle grandi case rappresentate lungo il Corso. L’evento però non si è fermato a una sem-plice mostra statica dei modelli, a metà mattina i motori hanno iniziato a tuonare e in fila indiana tutte le moto si sono trasfe-rite in piazzale San Nilo dove si era alle-stito un piccolo circuito. Prove di abilità e di velocità si sono susseguite fino all’ora di pranzo, con il pubblico ad ammirare con gli occhi spalancati e le orecchie chiuse questa gara d’altri tempi. Si replica l’anno pros-simo con tanti piccoli appassionati che già chiedono una moto ai genitori.

M.B.

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Ricordo di un pittoreL’eclettica figura di Nino Doglia

viene in altre attività commerciali situate lun-go il Corso che si trasformerà per l’occasione in una lunga pinacoteca ospitando alcune opere dell’artista, il cui amore per Grottaferra-ta si rivela in ogni suo singolo quadro. L’idea della mostra nasce «da una promessa fatta a nonno prima che venisse a mancare – ci racconta la nipote Cristina Helmy, promo-trice dell’evento – lui non ha mai realizzato mostre perché dipingeva solo per amore della pittura».

M.C.

A un anno esatto dalla scomparsa è stata ricordata la figura del pittore, politico e commerciante grottaferrate-

se Nino Doglia attraverso forse lo strumento che meglio lo poteva ricordare: una mostra a lui dedicata. La cerimonia ha avuto inizio alle 17 presso l’aula consiliare del comune dove il Consigliere Stefano Bertuzzi, che ha conosciuto personalmente Nino Doglia, ha tracciato un sentito ritratto - però verbale - che ben ha descritto a chi non la conosceva e ricordato a chi la conosceva la figura di Nino.

Nato a Grottaferrata nel 1932, oltre ad essere stato un apprezzato pittore e scultore ha an-che partecipato attivamente alla vita politica del paese, ricoprendo la carica di consigliere comunale prima, assessore al Commercio poi e infine Vice Sindaco negli anni tra il 1960 e il 1975. Dopo gli interventi del Consigliere Spalletta e di Mirko Di Bernardo, la cerimonia è proseguita con l’inaugurazione della mostra avvenuta presso la “Cantina Furlani”, l’atti-vità commerciale più antica del Corso in cui sono esposte alcune sue opere, così come av-

Nino Doglia

“C’era una volta Grottaferrata…”

Nino DogliaMostra PersonaleCorso del Popolo

Dal 17 al 30 settembre

Per meglio ricordare Nino Doglia, abbia-mo rivolto qualche

domanda a una persona che lo ha conosciuto bene sia dal punto di vista umano che politico, Tonino Coscia, a sua volta noto personag-gio politico grottaferratese.Signor Coscia, quando ha conosciuto Nino Doglia?La nostra amicizia risale a molti anni fa. Quando arrivai a Grottaferrata nei primi anni ’60, vista la mia passione politica, chiesi subito in giro chi fossero i mag-giori esponenti del Partito Socialista del paese; fui indirizzato presso la famiglia Valentini e mi parlarono inoltre di que-sto ragazzo, particolarmente impegnato nella vita politica e sociale della nostra cittadina. Anche se provenivamo da due differenti correnti politiche - io ero so-cialdemocratico e lui socialista - tra noi nacque subito un’amicizia spontanea, profonda e duratura. D’altronde, al di là

del colore politico, era ami-co di tutti. Sono storiche infatti le sue amicizie con Mauro Ghelfi e Agostino Vinciguerra, che allora ade-rivano nell’Msi e nel Pci.Quali erano le sue princi-pali caratteristiche umane e politiche?Nino si muoveva più nella

periferia che al centro del paese. La po-litica lui la faceva in mezzo alla strada, che è un po’ quello che adesso manca. Oggi la si fa solo in piazza. Nino invece andava a sentire direttamente i problemi delle persone. Inoltre aveva una partico-lare cura per l’ambiente e il territorio. Questo suo amore si manifestava anche nella pittura, altra sua grande passione. Ricordo che una volta dipinse un quadro che ritraeva un momento del consiglio comunale, in cui riuscì a cogliere per-fettamente l’essenza, l’anima di tutti i partecipanti.Oggi c’è qualcuno che gli può somi-gliare?Difficile trovare qualcuno così, a pre-scindere dal colore politico. Era una persona del posto, che si occupava del territorio e lo viveva intensamente. Ne conosceva approfonditamente i proble-mi e si adoperava per trovare le risorse per risolverli. C’è anche da dire che l’at-tuale riforma elettorale che ha previsto l’elezione diretta del Sindaco non aiuta,

rendendo di fatto questa figura l’unica responsabile dell’amministrazione, con i consiglieri e gli assessori che, in questo senso, hanno poco margine di manovra. Però il suo amore per Grottaferrata era sempre al centro dei suoi pensieri. An-che quando andavamo in gita o a caccia, altra sua grande passione, e si finiva per mangiare insieme, lui parlava sempre delle problematiche del nostro paese e di come poterle risolvere, davanti a un bicchiere di buon vino, come si usa da queste parti.

Marco Coluccini

«Sempre vicino ai problemi delle persone»Il ricordo di Nino dell’amico Tonino Coscia

Tonino Coscia

Nino Doglia è stata una figura che ha svolto un

ruolo molto importante nella mia vita personale e politica. È stata una delle prime per-sone che ho conosciuto una volta venuto a Grottaferrata visto che aveva frequentato l'Accademia delle Belle Arti insieme a mia madre e mio padre. È stato lui, insieme a Tonino Coscia, a intro-durmi nel Partito Socialista quando avevo solo 16 anni, trasmettendomi il suo amore per la politica. Comunque anche all’interno del panorama politico Nino era un personaggio molto particolare, rappresentava soprattutto la figura dell’antagonista, non di qualcosa di specifico ma in generale. Riuscì sempre a dare voce a quella parte della comunità cittadina

che si sentiva in qualche modo esclusa dalla parte politica in quel momento preponderante e che, come si sa, tende a ri-tenere buono e caro il proprio punto di vista. La sua figura umana e politica ha sempre

dato vita a scambi di vedute e a polemiche sempre salutari sia all’interno del Partito So-cialista che tra le diverse forze politiche. Con gli anni ha avuto ha svolto poi un ruolo importantissimo nella rappresentanza dei commercianti - che oggi proprio per questo espongono i suoi quadri - e nell’organizza-zione dello sport, soprattutto riguardo alla formazione dei giovani, sempre nell’anta-gonismo, mai nella piaggeria e nell’assue-fazione al potere.

Il mio ricordo di Nino Doglia

Stefano Bertuzzi

Domenica 25 Settembre, dalle 8:00 alle 11:00, si potrà donare il sangue presso la sede dell’Avis di Grottaferrata sita in Via Giuseppe Verdi, 12.

Si ricorda di presentarsi a digiuno. www.avisgrottaferrata.it - [email protected]

Vi aspettiamo numerosi.

Il Progetto Avis Scuola

Il Progetto Avis Scuola, rivolto agli studenti maggiorenni che frequentano le scuole superiori del Comune di Grottaferrata, ha lo scopo di indurre i giovani a donare il

sangue, cercando di far comprendere loro l’importanza di questo gesto. Il Progetto, al quale hanno aderito tutti i Presidi delle scuole superiori presenti nel comune di Grotta-ferrata, consiste nel riconoscimento di un credito formativo agli studenti che donano il sangue presso l’Avis Comunale di Grottaferrata. Gli studenti potranno donare il sangue ogni quarta domenica del mese. Per informazioni contattare il numero 3924877655. Chi dona il sangue dona la vita (Progetto partito da inizio settembre).

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Agenda per agireQuando la cooperazione diventa azione

Inizia così la storia di Agenda. Il comune di Grottaferrata aveva appena acquisito i locali dell’Istituto Sacro Cuore per de-

stinarli alle scuole statali e con un gruppo di genitori avevo chiesto di poter utilizzare i lo-cali del teatro di via Garibaldi. Era novembre 1999. I miei contatti con le altre persone del territorio che avevano in famiglia dei bam-bini con disabilità erano facilitati dalla mia professione: insegnante di sostegno della scuola primaria. Avevo fatto tanta fatica ad ammettere che da soli non si può affrontare la disabilità anche nei casi in cui ci si ritiene ab-bastanza informati e capaci. La nostra caccia alle informazioni e alle strade percorribili per riabilitare, istruire, supportare i nostri figli e porre le basi per un futuro vivibile non aveva mezzi informatici. “Ho sentito dire…”, “ Ho conosciuto una mamma che…”, “Ho trovato uno specialista a…”, tutto viaggiava di boc-ca in bocca, magari al telefono, più spesso in sale d’aspetto o nei corridoi degli ospedali. Certo, anche davanti al cancello della scuola ci osservavamo reciprocamente, ci ricono-scevamo dagli sguardi complici, tendendo la mano ai nostri bambini e tentavamo i primi approcci per sentirci meno soli e compatiti rispetto al resto dell’assembramento sul por-tone d’uscita che ci scrutava come vittime di una malasorte che non li aveva travolti. Sono convinta che allora come ora gli altri, molti altri ringraziavano la loro buona stella per non aver messo al mondo dei figli “diversi”. Avevo letto da poco un libro che conservo come la prima pietra posata della realtà che oggi è la nostra Onlus. Una frase per tutte, una leva che ha risollevato la mia esistenza

dal baratro della disperazione “Le difficoltà possono, se lo vogliamo, fare di noi delle per-sone più forti, migliori.” Sì, lo volevo veramente. Portavo sempre con me questo libro. Era la mia copertina di Linus. Eravamo molto compatti all’inizio e anche numerosi per esserci appena costituiti, ma alcuni compreso che la strada era lunga e faticosa e che è sempre facile cadere nella trappola delle contrapposizioni sospesero la partecipazione preferendo non condivide-re con noi la parte più faticosa della nostra storia. Qualcuno nel tempo è tornato sui suoi passi, qualcuno si è aggiunto. Nel 2003 ma-turarono i tempi per avere più forza statutaria e ci costituimmo in Onlus. In quell’occasione ci trovammo compatti e convinti che le pro-spettive e la costituzione di fronte al notaio ci avrebbero dato più voce in capitolo e vi-sibilità sul territorio. Presentammo prima un progetto ambizioso per la realizzazione di una ludoteca aperta a tutta la popolazione del nostro territorio, poi un importante convegno presso la biblioteca comunale Ci scontram-mo con problemi burocratici e di blindatura dei piani di zona. Non avemmo sufficienti appoggi per sviluppare la nostra idea proget-tuale, ma fu l’occasione per conoscere tutti i passaggi e le paranoie burocratiche che frena-no le iniziative nate dalle vere e contingenti necessità nostre e dei nostri figli. Iniziai a de-dicare molto del mio tempo libero (se mai si potesse parlare di tempo libero) agli incontri del centro socio culturale al quale avevamo aderito e del quale ancora adesso facciamo parte, agli incontri prima per la costituzione poi per la partecipazione alla consulta dei

servizi sociali di Grottaferrata ai convegni e ai corsi che potevano aiutarci a studiare, a capire come seguire i corretti iter per salire al volo sulla giostra delle iniziative che altri riuscivano a realizzare e noi no. Aderimmo dopo molte titubanze alla fondazione di par-tecipazione “Prima del dopo” di cui si fece promotrice la Comunità di Capodarco. Un grave problema di salute mi fermò inesora-bilmente e in quella circostanza fu Sergio Vazzana che prima come persona sensibile e competente, poi come socio, capì ciò che mie era occorso. Prese la presidenza subentrando a me con regolari elezioni. Non che le altre persone mi avessero fatto mancare la loro vicinanza e tutto il loro aiuto, ma assumer-si certe cariche e cercare di dare continuità a un’associazione non era una cosa da tutti. Per cinque anni tra alti e bassi l’associazio-ne ha proseguito sia sul piano della tutela dei diritti sia come fulcro dell’auto mutuo aiuto il suo iter appesantita dalla nostra condizione di familiari impegnati nell’assistenza, la cura, la riabilitazione dei propri figli. Tale caratte-ristica è come la frizione dell’auto quando si avanza con la macchina nel traffico di una salita molto ripida: se non si dosano bene i pedali e si procede a impercettibili avanza-menti la frizione si brucia. Dall’idea insistente di Alberto De Angelis di creare un’associazione ex novo e da una let-tera scritta al Jolly bar nell’estate del 2008 da parte di coloro che come Alberto avvertivano sempre più urgente la necessità di non decre-tarne lo scioglimento è sopraggiunta la deci-sione di non lasciar esaurire le potenzialità che Agenda come Onlus ancora conservava nonostante una battuta d’arresto dettata dalle oggettive condizioni che ho sopradescritto. Il resto è storia recentissima. Agenda da no-vembre 2009 ha ripreso a pieno ritmo il suo dinamismo e ne ha organizzate delle nuove,

sempre all’insegna della gestione diretta dei genitori che l’hanno fondata, voluta e riatti-vata con molta determinazione. È tornata a battersi a livello politico e sociale per affer-mare che l’invisibilità dei nostri figli, la ghi-gliottina del patto di stabilità e l’ignoranza nel senso letterale del termine di coloro che non si confrontano mai con la nostra realtà, ci disturba, ci depaupera, ci riconsegna i nostri figli perché restino presso di noi per il resto della nostra esistenza. Agenda lavora a pieno ritmo per avere il giusto riconoscimento della sua finalità come associazione di promozio-ne sociale, per acquisire veste d’interlocu-tore attivo e propulsore di progetti che nel territorio devono trovare i loro spazi, i loro finanziamenti, il rispetto di una storia ora resa pubblica che testimonia la presenza fattiva e la cronologia di una realtà locale radicata in Grottaferrata che merita attenzione ed ausi-lio. La nostra Onlus ha dimostrato di avere tutte le potenzialità e gli apporti necessari per coinvolgere le istituzioni e la popolazione e guidarle ad affiancarci e a darci fiducia sen-za cadere nella trappola molto pericolosa del divide et impera che vorrebbe realtà assimi-labili alla nostra competere invece di coope-rare e prevalere piuttosto che unire le forze e progredire guardando nella stessa direzione. [email protected]

Elena Duccillo

Il vescovo Mons. Raffaello Martinellie alcuni membri dell’associazione Agenda

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Continua da pag.1nali e gli assessori del Pd di Frascati. Onnipresente il segretario politico locale Alessio Ducci. Tutti i dirigen-ti locali rigorosamente in divisa con maglietta bianca con il simbolo del Pd. La chiusura ha visto l'autorevo-le partecipazione del senatore Luigi Zanda, vicecapogruppo al senato del

Partito Democratico, che insieme al consigliere regionale Carlo Ponzo ha parlato a lungo del futuro dell'Italia e del Pd. Il tutto allietato dalla pre-senza di un buon menù, buon vino, mercatino con tanti stand e spettacoli di intrattenimento tra cui spiccava Si-mone Cristicchi con il suo “Li romani in Russia”.

Festa democratica a Villa TorloniaTanti i big della politica alla kermesse del Pd frascatano

Alla festa del Pd di Frascati grande assente Franco Posa

Clamorosa l’assenza del noto esponente poli-tico locale dal programma della festa del Pd di Frascati. Tra i tanti nomi in calendario ed

intervenuti alla kermesse spicca infatti l’assenza di Franco Posa. Semplice distrazione o imbarazzo per il suo rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Roma per la nota vicenda dei “gettoni d’oro” della Provincia?

Il senatore Luigi Zanda L’onorevole Carlo Ponzo

Il cantante e attore Simone Cristicchi

Il sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso con alcuni intervenuti alla Festa Democratica

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Anche alle Scuole Pie di Frascati è cominciato il nuovo anno scolastico. Le iscrizioni sono ancora aumentate sia per la materna che per l'elemen-tare. Merito di un'offerta di servizi molto ampia, dal laboratorio di in-formatica alla palestra, dal prescuola alla lingua inglese, dagli ampi spazi per il gioco e la ricreazione al par-cheggio interno, per finire con una mensa di qualità che usa esclusiva-mente cibi biologici. Ma soprattutto merito di una grande professionalità ed una forte carica umana del corpo insegnante che attua scrupolosamente il modello peda-gogico calasanziano sotto la guida sapiente ed attenta del direttore p. Martino. L'aumento delle iscrizioni ha quasi raggiunto il limite di capienza della scuola che probabilmente per i prossimi anni dovrà pensare ad

una riorganizzazione degli spazi ed all'utilizzo di nuove aule del grande edificio scolastico. Cambiamenti in vista anche tra i religiosi. Padre Giu-seppe Venturi, da oltre quattordici anni a Frascati, è andato in Liguria, a svolgere attività pastorale a Carcare. Al suo posto Padre Luigi Capozzi, proveniente da Roma. Nuovo arrivo anche per Padre Vincenzo Romano, da Campi Salentina in Puglia. Tutti i bambini della scuola hanno salutato con affetto un commosso p. Venturi al quale sono stati tutti molto affe-

zionati e accolto con un caloroso benvenuto i nuovi padri. Una bella realtà, viva, pulsante, dinamica, che rinnova l'antica tradizione dei Padri Scolopi a Frascati fin dal 1616.

D.P.

Passaggio di consegneLe Scuole Pie salutano Padre Venturi

e danno il benvenuto a Padre Capozzi e Padre Romano

Continuano a ritmo serrato i lavori pubblici

nella nostra città con marcata priorità per le scuole, in vista della ri-apertura dell'anno sco-lastico.A Villa Sciarra sono in corso di realizzazione la scala e l'impianto antincendio, è stato rifatto il controsoffitto del piano sottotetto e realizza-to il superamento delle barriere architettoniche del refettorio. Nella scuola di Via Risorgimen-

to è stato rifatto il tetto del padiglione centrale con capriate in acciaio, coibentazione “Isotec”, impermeabilizzazione e manto di copertura. E' stata inoltre con-solidata la scala su Via di Villa Borghese ed è

in corso di esecuzione l'installazione di un ascensore. Completati i lavori di allargamento della par-te alta di Via Macchia dello Sterparo e i la-vori di ristrutturazione della torretta del Parco

del Tiro a Segno In corso i lavori di rifacimen-to dei marciapiedi in Via San Francesco fino a Capocroce. In arrivo l'apertura del cantiere per l'ampliamen-to del cimitero.

Lavori nelle scuole e prossimamente

l’ampliamento del cimitero

Prosegue il lavoro dell’assessore ai LL.PP.

Romualdo Paoletti

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

SONO APERTE LE ISCRIZIONI AI CORSI DI NUOTO E DI TENNIS 2011-2012NUOVI SPOGLIATOI

Ambiente e territorioNel 2010 il 20% dell’energia elettrica mondiale è arrivata dalle rinnovabili

Le rinnovabili hanno messo a segno un 2010 record nel mondo: l'anno scorso, infatti,

quasi il 20% della produzione di cor-rente elettrica è arrivata da fonti verdi, così come il 16% dei consumi finali di energia. E' questo il bilancio dell'ulti-mo rapporto globale di Ren21 (Rene-

wable Energy Policy Network for the 21st Century), la rete internazionale a sostegno delle politiche sulle energie rinnovabili. Se si conta anche l'idroe-lettrico, la capacità di generazione di energia proveniente da fonti verdi é stata circa la metà di quella installata nel 2010 (complessivamente circa 30 GW). La produzione di energia fo-tovoltaica è più che raddoppiata nel mondo rispetto al 2009, grazie ai pro-grammi di incentivi dei governi ed al continuo crollo dei prezzi dei pannelli.Il paese più amico del sole è la Germa-nia, che da sola ha installato più foto-voltaico nel 2010 che il mondo intero nel 2009, mentre le vendite di pannelli in Giappone e Usa sono quasi raddop-piate. A fornire la capacità maggiore dei nuovi impianti installati rimane tuttavia l'eolico, anche se per per la prima volta l'anno scorso l'Europa ha

prodotto più energia da fo-tovoltaico che dal vento.Nell'Unione europea le rinnovabili hanno contato circa il 41% della nuova ca-pacità elettrica installata. Il trend è chiaro a livello mon-diale: all'inizio del 2011, almeno 119 paesi hanno fissato qualche tipo di target sul fronte delle energie puli-te e hanno lanciato politiche di sostegno alle rinnovabili a livello nazionale, più che

raddoppiando i 55 paesi del 2009. I paesi in via di sviluppo l'anno scorso hanno superato per la prima volta i paesi industrializzati sul fronte degli investimenti nelle fonti verdi, con la Cina al comando.I paesi sviluppati invece hanno man-tenuto la leadership negli investimenti

in ricerca e progetti su piccola scala nel 2010, con Germania, Italia e Usa ai primi tre posti della classifica. Nel-la top five della capacità di energia rinnovabile, escluso l'idroelettrico, si piazzano invece Usa, Cina, Germania, Spagna e India.

Gianluigi Peduto, ingegnere

Gianluigi Peduto L’architettura bioclimatica consiste in un complesso di soluzioni pro-

gettuali che con-sente di assicurare all’interno di un edi-ficio il mantenimen-to di condizioni di comfort ambientale, limitando al minimo l’intervento degli im-pianti. Gli elementi naturali (quali il sole, il vento, l’acqua, il terreno e la vegetazione) vengono usati per realizzare edifici termicamen-te efficienti. Lo scopo dell’architettura bioclimatica è il controllo del microclima interno con strategie progettuali passive che, minimizzando l’uso di impianti mec-canici, massimizzano l’efficienza degli scambi termici tra edificio e ambiente. All’edificio, opportunamente progettato, viene dunque demandato il compito di captare o rinviare le radiazioni solari,

sfruttare il microclima locale (ad esem-pio i venti) recuperare risorse (quali,

ad esempio l’acqua piovana). L’edificio deve essere proget-tato in modo da ri-spondere a requisiti variabili in funzio-ne della stagione. In particolare: - nel periodo inver-nale occorre favorire l’irraggiamento sola-

re sulle pareti e le finestre per scaldare gli ambienti interni e isolare l’involucro per conservare il calore accumulato.

- nel periodo estivo: occorre proteg-gere l’edificio dall’irraggiamento solare con dei sistemi di ombreggia-mento, prevedere una elevata iner-zia termica delle murature e favo-rire la ventilazione naturale interna all’edificio.

Gianluigi Peduto, ingegnere

Architettura bioclimatica e sistemi passivi

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

La Regione Lazio ha il suo Piano CasaVarate le norme generali a riguardo

Norme generali

Il piano casa si applica a tutti gli edifici realizzati legittimamente (anche quelli per i quali il titolo

edilizio sia stato rilasciato in sanatoria) e a quelli non ultimati ma che abbiano ricevuto il titolo abilitativo edilizio.Si applica anche nelle zone agricole e nelle zone più urbanizzate delle aree naturali protette. Sono esclusi gli in-sediamenti urbani storici come indivi-duati dal Piano territoriale paesistico regionale.Sono escluse, inoltre, le aree di rischio idrogeologico molto elevato, i casali ed i complessi rurali realizzati in epo-ca anteriore al 1930, gli edifici costru-iti nelle aree del demanio marittimo. Per gli ampliamenti di edifici esistenti è prevista la possibilità di “monetizza-re” il mancato rispetto degli standard urbanistici nel caso siano impossibili da realizzare le cosiddette opere di urba-nizzazione secondaria necessarie. Tale possibilità viene invece esclusa per i cambi di destinazione d’uso. Le norme relative ad ampliamenti, demolizione e ricostruzione, cambi di destinazione d’uso resteranno in vigore per tre anni dalla data di pubblicazione della legge.Ampliamento di edifici esistentiGli ampliamenti sono permessi in ade-renza o adiacenza rispetto al fabbricato esistente, ma non in sopraelevazione. Possono comportare anche un incre-mento delle unità immobiliari e devo-no essere realizzati nel rispetto delle altezze e delle distanze previste dalla legislazione vigente. Devono essere realizzati nel rispetto delle normative sulla bioedilizia e, qualora comportino l’uso di fonti di energia rinnovabile non inferiore a un kilowatt, l’incremento di cubatura arriva al 30 per cento. In caso di adeguamento dell’intero edificio alla normativa antisismica, le percentuali di ampliamento variano a seconda della lo-calizzazione degli edifici, con incremen-ti che possono arrivare al 35 per cento. a) residenziali L’incremento massimo è del 20 per cen-to, per un massimo di 70 metri quadrati di superficie (la cosiddetta Superficie utile lorda). b) non residenzialiLo stesso limite del 20 per cento è pre-visto per gli edifici non residenziali, per un massimo di 200 metri quadri per ogni edificio. Nel caso di edifici con destina-zione ad attività produttive e artigianali il limite è del 25 per cento, per un massi-mo di 500 metri quadrati. Chi usufruisce dell’ampliamento dovrà mantenere la destinazione d’uso per almeno 10 anni. Cambi di destinazione d’usoÈ consentito il cambio di destinazio-ne d’uso, con intervento di ristruttu-razione, sostituzione, demolizione e ricostruzione, completamento, per gli

edifici non residenziali dismessi. È con-sentito l’ampliamento del 30 per cento rispetto alla superficie utile esistente. Con tali interventi, che non si potran-no realizzare nelle zone omogenee D (industriali) con superficie superiori a dieci ettari e nelle zone omogenee E (zone destinate all’agricoltura), sarà possibile trasformare la destinazione d’uso in residenziale, fino a un massi-mo di 15 mila metri quadrati. Una quo-ta fra il 30 e il 35 per cento (a seconda della superficie realizzata) dovrà essere destinata alla locazione a canone con-cordato (il cosiddetto housing sociale). Sono previsti interventi anche nelle aree edificabili libere con destinazione non residenziale: potranno essere rea-lizzate abitazioni, fino a una superficie massima di 10mila metri quadrati. An-che in questo caso il 30 per cento do-vrà essere destinato all’housing sociale. Demolizione e ricostruzioneSono consentiti interventi di demolizio-ne e ricostruzione in deroga alle previ-sioni degli strumenti urbanistici:a) per edifici a destinazione residenziale è previsto l’ampliamento fino al 35 per cento;b) per edifici a destinazione prevalen-temente non residenziale, ampliamen-to fino al 35 per cento, comunque non superiore a 350 metri quadrati, a con-dizione che nella ricostruzione si rispet-tino le destinazioni d’uso previste negli strumenti urbanistici;c) per edifici plurifamiliari a destina-zione residenziale superiori a 500 metri quadri in condizioni di degrado, amplia-mento fino al 60 per cento, a condizione che venga mantenuto almeno il numero precedente di unità immobiliari.d) per gli edifici in zona agricola tale ampliamento non può superare il 20 per cento della cubatura esistente.ùInterventi di recuperoIn deroga agli strumenti urbanistici sono consentiti interventi di recupero a fini residenziali dei volumi acces-sori, pertinenziali (come ad esempio

garage, locali di servizio) con tetti di volume differenti a seconda del-la destinazione d’uso degli edifici e della localizzazione degli stessi. Tali interventi sono cumulabili, a diffe-renza degli altri, con gli ampliamenti. Programmi di riqulificazione urbanaAl fine di riqualificare porzioni di ter-ritorio caratterizzate da tessuti edili-zi degradati, edifici isolati, ma anche territori di interesse naturalistico, am-bientale e culturale, i Comuni adotta-no programmi integrati, che possono prevedere demolizioni e ricostruzioni con spostamento delle cubature in zone differenti. In questo caso è previsto un premio pari a un massimo del 75 per

cento in più delle volumetrie demolite. Mutuo sociale e misure perl’edilizia residenziale pubblicaPer quanto riguarda l’edilizia residen-ziale pubblica, è stato istituito il cosid-detto “mutuo sociale”, ideato per con-sentire l’acquisto di case, in particolare degli alloggi Ater o degli alloggi di edi-lizia sovvenzionata costruiti apposita-mente. Tali mutui copriranno l’intero prezzo dell’immobile, avranno un tasso dell’1 per cento, rate non superiori al 20 per cento del reddito familiare del beneficiario. Il pagamento sarà sospeso in caso di disoccupazione o altro impe-dimento al pagamento del beneficiario. Sono, inoltre, previste una serie di mi-sure per permettere la costruzione di nuove case popolari individuando aree senza costi aggiuntivi (densificazioni dei piani di zona, cambi di destinazione d’uso di terreni di proprietà delle Ater). Altre misureNelle aree naturali protette è consentita la realizzazione di impianti e attrezza-ture sportive finalizzati alla valorizza-zione del paesaggio. Per una serie di strumenti urbanistici attuativi, inoltre, viene introdotta la possibilità di un’ap-provazione diretta da parte delle giunte comunali. Prevista poi una procedura abbreviata per la definizione dei pro-cedimenti di sanatoria edilizia ancora pendenti.

Fonte: Sito istituzionale della Regione Lazio

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Frascati quanto mi costi!Classificata come la cittadina dei Castelli Romani con gli affitti più cari

Frascati è una delle cittadine più bel-le e meglio attrezzate dei Castelli Romani ma chiamala “fortuna”

o “sfortuna” è anche la più cara di tutta la zona, soprattutto in termini di affitti. A parlarci di questo innalzamento dei costi è Francesco Pace, titolare dell’Agenzia Solo Affitti di Frascati, da poco aperta con la sua socia Francesca Rinaldi. La Solo Affit-ti è una rete di agenzie immobiliari, molto nota in tutta Italia in ambito di affitti.Come mai avete deciso di aprire una sede a Frascati? Io e la mia socia Francesca Rinaldi ab-biamo aperto questa agenzia poco prima dell'estate per introdurre nel mercato dei Castelli Romani un punto specializzato nella locazione immobiliare, offrendo un servizio competente e rapido, già apprez-zato nel resto d'Italia. Lavoriamo per Solo Affitti da diversi anni ed abbiamo avuto modo di conoscere a fondo la realtà di Roma e Milano lavorando direttamente in

altre agenzie. Con gli anni abbiamo ma-turato la voglia di aprire un’agenzia tutta nostra e finalmente possiamo dire di aver realizzato il nostro sogno.Come dividerebbe Frascati tra zone care e meno care per gli affitti?L'anello del Centro storico è sicuramente la zona più cara. In piazza San Pietro ci sono locali commerciali che costano oltre i 10.000 euro al mese. Per quanto riguarda l'uso abitativo si può pagare un bilocale di 50 mq al terzo piano senza ascensore tran-quillamente 900 euro. Nella zona centra-le sono molto ricercati attici con terrazzo i cui prezzi variano molto a seconda del livello di rifinitura dello stesso. Zona più accessibile, tra i 700€ e i 600€, è sicura-mente la fascia semiperiferica, Cocciano, Cisternole e Macchia dello Sterparo che però sono meno servite da attività com-merciali e mezzi pubblici. Credo che un buon compromesso sia la zona di Vermi-cino, vicinissima all'università e alla sta-zione Tor Vergata e con affitti alla portata di molti, specialmente avvicinandosi a Borghesiana. Essere la cittadina più cara in termini di affitti è un pregio o un difetto?Purtroppo o per fortuna, Frascati gode di molti vantaggi turistici e ambientali che permettono ai proprietari di mantenere alto il mercato degli affitti. Per i residen-ti è un bene, poiché un canone di affitto elevato permette di selezionare molto la richiesta accogliendo per lo più un ceto medio alto di cittadinanza. Di conseguen-za riescono a mantenere più alti i costi

dei propri articoli. È una città del benes-sere ma dal mio punto di vista si rischia di emarginare giovani e precari che sono costretti ad accontentarsi di soluzioni più umili in location più degradate.I giovani sono penalizzati?Sicuramente si, Frascati è il comune con l'età media più alta della provincia e con un tasso di natalità molto basso.Il trend non è positivo e bisognerebbe incentivare il "ritorno" degli inquilini giovani.Proprio per questo motivo la nostra agenzia ha adottato una politica di marketing pub-blicitario mirata al mondo dei social net-work, infatti abbiamo aperto una pagina su

Facebook che da la possibilità di cercare casa direttamente dallo strumento ad oggi più usato dai ragazzi.Lei prenderebbe una casa in affitto a Frascati?Io personalmente vivo in affitto a Frascati e la qualità della mia vita è senza dubbio migliorata rispetto alla precedente espe-rienza romana e milanese. E' un centro culturale, commerciale, turistico e am-bientalistico. Ideale per le famiglie, per le persone e per i giovani. Inoltre Frascati of-fre molti e quindi la risposta è certamente si, finanze permettendo!

Debora Piergallini

Francesco Pace e Francesca Rinaldi

L’associazione culturale e di promozione sociale “Frascati Fotografia” nasce dall’entusia-smo e dalla comune intesa di un gruppo di amici nel variegato e fertile contesto cul-

turale dell’area dei castelli romani. Ci accomuna la passione per la fotografia ed anche la convinzione dell’importanza che assume la comunicazione mediante immagini fotografiche nell’era del digitale. Abbiamo quindi dato seguito al desiderio di realizzare una struttura per accrescere le esperienze in campo fotografico sia curando il nostro personale rapporto con la fotografia, sia mediante la diffusione e la condivisione della cultura fotografica con ap-passionati e professionisti. Oltre a ciò l’associazione vuole essere un laboratorio di ricerca che porti a esplorare le potenzialità comunicative dell’immagine fotografica e a sviluppare e sperimentare nuove idee nell’ambito della cultura, della tecnica e nei vari campi di appli-cazione della fotografia. L’associazione “Frascati Fotografia” è aperta a chiunque condivida questi interessi. La vita associativa si sviluppa favorendo attività sociali e aggregative, come l’organizzazione di mostre, concorsi, corsi, incontri di approfondimento, uscite fotografiche, partecipazione a grandi eventi, attività a progetto, e accentando la sfida di mettersi in gioco promuovendo la propria arte fotografica. Favoriamo l’interazione con quelle associazioni di cui condividiamo gli scopi e per le quali la fotografia può essere d’aiuto per il raggiungi-mento di tali scopi. Tra le prime attività segnaliamo un corso di base fotografia digitale che inizierà il 20 settembre, un seminario sul ritratto, e un corso sulla elaborazione dell’immagi-ne digitale. È in cantiere anche la realizzazione di un concorso fotografico. Per informazioni www.frascatifotografia.it

Il mondo di “Frascati Fotografia”

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ilCorriere Tuscolano settembre 2011CASTELLI ROMANI

Preghiera e meditazione in un’atmosfera di graziaUna comunità dei Castelli Romani in Pellegrinaggio a Medjugorje

Dal 23 al 30 di agosto si è svolto un pellegrinaggio alla chiesa parroc-chiale francescana di Medjugorje,

cui hanno partecipato un gruppo di più di cento persone, tutte residenti ai Castelli Ro-mani, formato principalmente da famiglie. Il viaggio ha previsto un trasferimento in bus turistico fino ad Ancona, l’imbarco del-la comunità pellegrina sul traghetto di linea “Regina della Pace” su cui si è trascorsa la notte del 23 e quindi – dopo lo sbarco al por-to croato di Spalato - il trasferimento, sempre in bus ed in circa tre ore - alla cittadina di Medjugorje, nello stato della Bosnia-Herze-govina. Lì la comunità pellegrina ha parte-cipato per cinque giorni pieni alle funzioni religiose, alle salite liturgiche - cioè la via crucis sul monte Krizevack e il santo rosario sulla collina detta "Podbrdo" dove sono ini-ziate le apparizioni nel giugno 1981, ai piedi della croce blu dove attualmente il veggente Jacov ha le apparizioni straordinarie - agli incontri di catechesi con Suor Emmanuel e di testimonianza con la comunità Nuovi Orizzonti, immergendosi in perfetta armo-nia con il mistero mariano di Medjugorje. Il pellegrinaggio è stato organizzato molto scrupolosamente dalla famiglia Granata di Rocca di Papa, coadiuvata da altre famiglie che collaborano al progetto e che ormai da vent’anni si recano a Medjugorje. Ad esse abbiamo posto alcune domande riguardo questa particolare esperienza.Salvatore e Maria Teresa, quest’anno è stato il trentennale della prima apparizio-ne. Ricordate cosa vi ha spinto al primo incontro con il messaggio mariano?

Il nostro primo viaggio a Me-diugorje è avvenuto nel lonta-no 1987. Ricordiamo l’estrema semplicità dei luoghi e della gente che ci accoglieva nelle proprie case dove ci era consen-tito soggiornare per il periodo del pellegrinaggio. Quella pri-ma esperienza di un luogo così speciale, il dono di “assistere” alle apparizioni con i giovanis-simi veggenti, hanno segnato senza dubbio la nostra vita spi-

rituale e quella della nostra famiglia.Che effetto fa il Pellegrinaggio a Medju-gorje sulle persone che vengono con voi?Quando pensiamo a Mediugorje, la prima immagine che ci torna in mente è una mol-titudine di persona in attesa davanti ai sacer-doti - spesso per ore - per confessarsi, uomini e donne di ogni parte del mondo in attesa di riconciliarsi con Dio. Uno degli effetti del luogo è proprio questo: ci spinge il desiderio di riprendere il dialogo di amore e gioia che abbiamo interrotto con il nostro creatore. E immediatamente ecco un altro effetto di Me-diugorje: la pace. Chiunque sia stato almeno una volta in questo luogo, ha fatto esperienza di un fiume di pace. Il mercoledì e il saba-to sera all’adorazione eucaristica, seduti per terra ai piedi del grande altare esterni, la pace prende possesso di ogni cuore in ascolto. È come un messaggio che si diffonde nel silen-zio senza clamori e grida. E ancora il deside-rio di pregare, pregare e ancora di pregare. Il rosario diventa una litania continua che passa di bocca in bocca e “ad modum medicina” lenisce i dolori e guarisce le ferite interiori.Ricordate qualche situazione particolare?Possiamo dire di esser stati noi testimoni di molteplici grazie spirituali ricevute da perso-ne che sono state con noi a Mediugorje. Ne ricordiamo le ultime in ordine di tempo, un uomo che non ha mai creduto nell’efficacia e nella necessità del sacramento della ricon-ciliazione, quest’anno, lì, a Mediugorje ha “sentito” che era tempo di confessarsi; an-cora, una donna, dopo anni di rancore verso un familiare che le ha fatto del male, da quel luogo santo gli ha spedito una lettera dove

lei stessa chiedeva perdono per averlo odiato per tanto tempo. Non sono questi gli effetti della grazia di Dio?La gente si reca ogni anno di più a Medju-gorje: secondo voi perché?Non dobbiamo pensare a Mediugorje come a un luogo di happening spirituale, un’isola felice dove trascorrere “un tem-po” del nostro anno. In questi trent’anni di apparizioni la Madonna ci ha sempre chiesto la stessa cosa, di aderire al suo progetto e di vivere i suoi messaggi da veri protagonisti e non da spettatori oc-casionali. Noi siamo i suoi collaboratori. La Madre di Gesù ci invita a sconfiggere il male intorno e dentro di noi prendendo il rosario e cominciando a pregare ogni giorno. Vogliamo guarire le nostre fami-

glie dal divorzio, dall’aborto, dall’indif-ferenza? È tempo di iniziare a digiunare! Maria ci invita a non mancare alla “Santa Eucaristia” e a viverla come momento di grazia, così come ci invita alla riconcilia-zione mensile e a leggere la sacra scrit-tura.

Francesco Intreccialagli

Nel boschetto di Suor EmmanuelUno dei momenti più toccanti del pelle-

grinaggio è stato l’incontro con Suor Emmanuelle nel boschetto adiacente la sua casa di Medjugorje, nella comunità “Delle Beatitudini”. Si parte dall’albergo nel pri-mo pomeriggio, il termometro misura 45° gradi. Saliamo sull’autobus, perché non è proprio possibile fare a piedi il pur breve percorso che ci separa dalla casa di Suor Emmanuel. L’autista accende l’aria condizio-nata, che non ce la fa a refrigerarci subito, tutti ci siamo procurati una bottiglietta di acqua ghiacciata. Scendiamo molto vicino alla Comunità che è formata da una casa e da un capannone per le adunanze inver-nali. Ci confondiamo con tutti quelli che vengono per incontrare Suor Emmanuelle, e raggiungiamo quello che è diventato il suo famoso boschetto, un area coperta di gio-vani querce, i cui snelli tronchi individuano uno spazio che appare subito come una chiesa costruita con elementi di semplice natura. Al centro, una piccola statua della madonna eretta su un piedistallo composto dalle aspre rocce bosniache. Più in là una croce nuda, semplice, solitaria. Le sedie non bastano, io per fortuna ho un’età per cui non sono costretto a essere subito il primo a cedere il posto alle persone più anziane.

Arriva Suor Emmanuelle, con la sua aristo-cratica e forte figura, tipica direi delle suore francesi che nell’abito religioso conservano quel tanto di grazia ed eleganza delle loro compatriote cittadine. Non ha un microfono ma subito si fa sentire, ci fa giungere il suo innato carisma. Ci bacchetta un po’, vuole silenzio e lo ottiene, blocca le foto, comincia la sua catechesi. Nell’assemblea, come per prodigio, si diffonde una pace al tempo stes-so tranquilla e solenne: ed è in questa pace che la parola di Suor Emmanuelle si dispiega e ci parla del Rosario come di una preghiera potente, risolutiva; dei misteri che accom-pagnano il Rosario, come angoli di storia e meditazione che ci fanno rivivere la vita di Gesù; del digiuno, pratica sempre esistita nelle religioni, ma che la Madonna, a Madju-gorje, ha invitato a riprendere con volontà, come potente mezzo di comunicazione con il divino; e poi ancora metafore, similitudini, e parabole, convincentissime, adattate alla modernità e all’umana esperienza. Non ho la competenza e non è questo il luogo e il momento per dibattere di teologia: dirò solo che tutti i presenti sono stati raggiunti, in quel momento, da quella grazia speciale che è propria di Madjugorje.

F. I.

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO/MARINO

continua da pag. 1sedere un pezzo di terra in quelle aree in cui l’edificazione è sottoposta a piano attuativo e vorrebbero costruire seguen-do le norme - e che, tra l’altro, vedono sbucare attorno a sé le costruzioni abu-sive, oltre alle costruzioni autorizzate con permessi singoli e furbeschi.Il gas radon è certo un problema vero, ma non è qui mia intenzione affronta-re il problema dal punto di vista scien-tifico. Ognuno lo può approfondire a piacimento. In questa sede mi voglio piuttosto riferire ai criteri di ingiustizia epocale che si accompagnano alla legi-slazione urbanistica italiana negli ultimi 30 anni e al colpevole atteggiamento dei Comuni.Sarò più chiaro. La legge urbanistica fondamentale risale al 1942 e viene corretta nel ‘67. Dopo un luce accesa nel 1977 con la legge Bucalossi, si è fatto buio. In quelle leggi - nei piani regolatori, in particolar modo - i piani urbanistici attuativi e le lottizzazioni convenzionate (che hanno pari digni-tà) sono considerati gli strumenti pre-feriti per far costruire, e ne è chiaro il motivo. Nell’ambito di questi piani l’edificazione è più disciplinata e più ordinata, in genere si tratta di case circondate dal verde. Inoltre, i privati

assolvono da sé alla realizzazione dei servizi - strade, fognature, acquedot-ti, parcheggi e verde. Da trent’anni a questa parte, però, chi è sottoposto all’obbligo del piano di lottizzazione invece di essere favorito è tartassato da una griglia di adempimenti, di fatto impossibili da soddisfare, e il suo sta-tus sembrerebbe equiparato a quello del popolo ebraico nella peregrinazio-ne quarantennale nel Sinai, mentre gli abusivi prosperano, e le costruzioni singole saturano il territorio senza nulla dare in cambio.Il cittadino vede tutto questo e non capi-sce. La cultura dominante ha attribuito al concetto di lottizzazione un significa-to ingiustamente negativo. Adesso, come abbiamo detto, si aggiun-ge questa nuova incombenza che, stan-do alla determinazione, è praticamente insostenibile. Per giunta, destino cinico e baro, l’”at-tappamento” del territorio realizzato nelle zone urbane, dove continuano ad essere realizzate singole inutili palazzi-ne, è diventato veramente un “ tappo” per il radon, che, sempre esistito, sem-bra si sia spostato nei territori di Ciam-pino, Santa Maria, e traspira e fuoriesce nelle zone in cui si aspetta da anni di edificare secondo legge.

protesta perché finora abbiamo già speso 300mila euro per fare quanto richiesto dal Piano Regolatore e non si prevedevano indagini per la CO2 perché se lo avessimo saputo non avremmo nemmeno costitui-to un consorzio, non avremmo speso dei soldi di fatto inutili. In piena corsa non si possono cambiare le regole del gioco. Quello che vorrei sottolineare è che nel nostro consorzio non c’è rischio di spe-culazione, ci sono solo persone che vor-

rebbero costruirsi la propria casetta per sé o per i propri figli. Anche perché si tratta di terreni di cui abbiamo pagato l’Ici re-golarmente in questi anni. Il comune di Ciampino però sembra insensibile a tutta questa situazione. E poi vorrei sapere per-ché i miei confinanti hanno potuto costru-ire e con il seminterrato: forse la salute pubblica vale solo per alcuni cittadini? O forse la classificazione del tipo “B” e “C” vale non solo per le zone, ma anche per i diritti dei cittadini?Cosa pensa di fare adesso?Non posso far altro che chiedere appog-gio al comune di Marino e tutti gli altri consorzi di Ciampino della zona “C” per salvaguardare non solo i nostri diritti a edificare ma anche quelli riguardanti la nostra salute.

Marco Coluccini

Gas radon, problemi dalla Regione I Consorzi della zona C9 polemici con il comune di Ciampino

XII. La zona è stata individuata in una determina della Regione A4414 del 28/04/2011 e pubblicata sul sito inter-net con la quale vengono anche richie-ste tutta una serie di indagini - come non è mai accaduto prima - per quanto riguarda l’emissione di CO2. Ho posto queste richieste all’esame di un tecnico (geologo) il quale è rimasto esterrefatto ma ha comunque provveduto a fare una stima e visto che il sedime del consor-zio è di circa 140.000 metriquadrati, ci viene richiesta una misurazione ogni 10 metri nell’arco di quattro mesi, ogni 15 giorni, per 9 misurazioni a punto, si ar-riva a un totale di circa 13mila misura-zioni, che a un costo di 150 euro l’una comporta una spesa di circa 2 milioni di euro. Stiamo rasentando il ridicolo, anzi siamo in pieno ridicolo.Cosa comporta di fatto questa richie-sta per i consorziati?Che chi ha un lotto di 1000 metriquadra-ti su cui può sviluppare una volumetria di 550 metricubi – e che ha già lascia-to su richiesta del Comune il 30% del suolo per soddisfare l’esigenza di aree per servizi vari come strade, verde e parcheggi, a beneficio anche di quanti hanno già edificato, spesso realizzando degli esuberi - dovrebbe spendere circa 25mila euro, cui naturalmente vanno ag-giunte le spese già effettuate per la fase propedeutica del Piano Regolatore e per quelle delle opere di urbanizzazione. Ma i problemi non finiscono qui. Anche se noi fossimo così folli da voler comunque sostenere questa ulteriore spesa e anche se i valori di CO2 risultassero non a ri-schio per la salute pubblica, secondo la Regione, nella persona dell’ingegner Tanzi, noi egualmente saremmo costret-ti a edificare su piani “pilotis”. Ora, to-gliere il 30% del terreno, sostenere delle spese più che ingenti, non poter edificare il seminterrato di fatto equivale a non farci costruire. Tutte queste richieste mi sembrano solo dei paletti molto fermi e decisi che non trovano secondo me nes-suna giustificazione. Com’è la situazione nelle altre zone edificabili?Nelle zone definite “B” si sta edificando e non è richiesta alcuna indagine e que-

sto è strano perché il problema posto dal-la Regione riguarda la salute pubblica. Sembra che l’eccessiva edificazione ab-bia fatto sì che l’anidride carbonica si sia allontanata sempre di più dall’epicentro che è quello di Cava dei Selci per trovare sfogo nelle zone non edificate, qualun-que esse siano. A questo punto è come se avessimo a che fare con un gas intel-ligente che parte da Cava dei Selci, evita tutta le zone “B” da dove evidentemente non fuoriesce nulla, schiva anche gli edi-ficati della zona “C” – spesso realizzati abusivamente e sanati – e va intensificar-si solo nella zona “C” da edificare. Ho cercato di far presente al Comune que-sta situazione un po’ assurda, indicendo anche un’assemblea a giugno durante la quale l’assessore all’Assetto del Territo-rio Carlo Verini è stato fortemente attac-cato dai soci del Consorzio - forse anche eccessivamente visto che si era appena insediato – durante la quale ci aveva promesso che nell’arco di 15 giorni ci avrebbe dato una risposta, cosa che però non è avvenuta. Mi sono quindi preoc-cupato di prendere un appuntamento in Regione – anche se non dovrei, perché il mio interlocutore è esclusivamente l’Assessore. Il dottor Tanzi responsabi-le del Dipartimento del Suolo della Re-gione che mi ha dato appuntamento per lo scorso 5 settembre cui ho invitato sia l’Assessore Verini che il Sindaco Lupi che però non è venuto. In quest’incontro Tanzi non ha fatto altro che riconfermare quello scritto nella determina regionale, ragion per cui il giorno seguente ho con-vocato il direttivo e i tecnici del Consor-zio per studiare la situazione invitando anche questa volta Verini che però non si è presentato.Come si stanno muovendo i comuni vicini?Il comune di Marino è un comune attivo, si sta adoperando concretamente. So che il sindaco Palozzi è andato direttamente in Regione di persona a contestare quan-to richiesto nella determina. Da quanto ho visto in entrambi i comuni sto pen-sando di chiedere ospitalità al comune di Marino per fare un’azione congiunta in modo da poter fronte a queste eccessi-ve richieste e muovermi a questo punto anche contro il comune di Ciampino che continuando a concedere autorizzazioni a edificare nella zona “B” di fatto limita la possibilità di edificare nella zona “C”. Se come dice la Regione il gas trova sfogo nelle aree libere e gli edifici co-stituiscono nuovi “tappi”, il gas di fatto viene tutto verso le nostre zone e in que-sto modo io ho sempre più emanazioni nel mio terreno. Se così fosse, non è che non è possibile edificare in queste zone, è impossibile viverci.Con tutti questi ostacoli avete mai pensato di arrendervi?Non possiamo fermarci con la nostra

continua da pag. 1

Antonio Arnone

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Massima attenzione da destra e sinistraParlano l’assessore Verini e il capogruppo Pdl Boccali

Riguardo alla problematica del gas radon, abbiamo rivolto qualche domanda all’assessore

all’Urbanistica Carlo Verini.Qual è attualmente la posizione dell'Amministrazione riguardo alla problematica del gas radon in gene-rale e in quest'area in particolare?A seguito di alcune segnalazioni da parte dei cittadini interessati, - si è svolto il 5 settembre scorso un incon-tro con il Presidente del Comprensorio C9 ed il Dott. Tanzi, estensore della Determina Dirigenziale Regionale, per approfondire la questione del gas radon ed affrontarla. Questa la situazione attuale: la Regione Lazio prevede una rete di rilevamento dei gas ogni 10 mt, con un controllo pe-riodico di norma per 4 mesi a distanza di 15 giorni, per ottenere dati e valo-ri attendibili. Sulla base di ciò, è stata

avanzata, di comune accordo, l'ipotesi di collocare gli strumenti di rilevamen-to nelle sole sagome di ingombro degli edifici, riducendo, in tal modo, sia i co-sti eccessivi che tale operazione com-porterebbe, sia i tempi di lavoro che, altrimenti, risulterebbero lunghissimi.Come e con quali strumenti intende muoversi l'amministrazione?È comunque nostra intenzione fissare, quanto prima, un tavolo di concertazio-ne, in modo congiunto, all'Assessore Regionale all'Urbanistica, Onorevo-le Ciocchetti, all'Assessore Regionale all'Ambiente, Onorevole Mattei, nonché al Presidente del X Municipio di Roma, Sandro Medici e al Sindaco del Comune di Marino, Adriano Palozzi, anch'esso coinvolto con il problema del gas radon e con il quale il Sindaco di Ciampino, Si-mone Lupi, si è già relazionato.Al momento attuale è possibile stabi-lire una tempistica per la risoluzione del problema?Da parte dell'Assessorato all'Urbanisti-ca del Comune di Ciampino e dell'Am-ministrazione tutta è massima l'atten-zione che dedichiamo e che continue-remo a dedicare a questo problema che riguarda una considerevole porzione del territorio della nostra Città. Dob-biamo ridurre i costi legati a tali rile-vamenti preservando, sempre e comun-que, la sicurezza e la salute dei cittadini che vivono nei territori interessati.

M.C.

Carlo Verini

Cos’è il gas radon?

Per il capogruppo del Pdl Ivan Boccali riguardo alla questione del radon è necessaria per pri-

ma cosa attuare una corretta politica di informazione.Qual è la vostra posizione riguardo alla problematica del gas radon che interessa alcune zone di Ciampino?La recente normativa regionale preve-de l’intensificazione dei controlli dei livelli del radon, noto agente tossico, nelle zone più a rischio del Lazio. Ben-ché i valori su Ciampino appaiano ad oggi nella norma, è evidente che nel-la nostra Città, ai vertici nazionali per densità abitativa, sia necessaria la mas-sima attenzione. Il Pdl, lungi dall’op-porsi allo sviluppo cittadino, esorta tuttavia da anni ad una più oculata politica di urbanizzazione, nel rispetto dei vincoli imposti dal vigente Piano regolatore, ma soprattutto per la salva-

guardia della salute della popolazione. Studi recenti hanno, infatti, dimostrato come l’esposizione al radon aumenti sensibilmente il rischio di contrarre tumori delle vie respiratorie. Dovere dell’Amministrazione sarà quello di provvedere a monitorare costantemen-te i livelli di tale gas, nonché ad infor-mare puntualmente i ciampinesi: quali sono le aree veramente a rischio? Qua-li i comportamenti da evitare? Quali le misure da adottare? Per non ripetere gli errori del recente “caso arsenico”, quando la mancanza di comunicazioni ufficiali sulla concentrazione del vele-no nell’acqua, ha posto in allarme la cittadinanza. Un’omissione ingiustifi-cabile e pericolosa, se si pensa che gli inquinanti citati, radon e arsenico, rap-presentano un pericolo soprattutto per la salute dei nostri bambini.

F.A.

Il radon (o rado, precedentemente niton) è l'elemento chimico che nella tavola periodica viene rappresenta tdal simbolo Rn e numero atomico 86.

Scoperto nel 1898 da Pierre e Marie Curie, è un gas nobile e radioattivo che si forma dal decadimento del radio (con espulsione di un nucleo di elio), generato a sua volta dal decadimento dell'uranio. Il radon è un gas molto pesante, pericoloso per la salu-te umana se inalato. L'isotopo più stabile, il 222Rn ha una vita media di 3,8 giorni e viene usato in radioterapia. Uno dei principali fattori di rischio del radon è legato al fatto che accumulandosi all'interno di abitazioni diventa una delle principali cause di tumore al polmone. Si stima che sia la causa di morte per oltre 20.000 persone nella sola Unione Europea ogni anno e oltre 3mila in Italia. Polonio e bismuto sono prodotti, estremamente tossici, del decadimento radioattivo del radon.

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Non buttare niente! Tutto si può riciclare! Addirittura vendere… Questo è quello che accade al

“Mercatino” di Claudio e Na Longo, il più grande punto vendita di Roma sud e dei Castelli Romani. Facilmente raggiungibile sia dall’Anagnina che dalla Tuscolana è situato proprio vicino all’Ikea, dietro la Ericksonn, vicinissimo Heaven e al supermercato Pam. Dotato

di un immenso parcheggio riservato di 1500 metri quadri, all’interno offre superficie di 600 metri

quadri disposta su due livelli, in cui dispone una vasta gamma di prodotti che spaziano dal mobilio,

elettrodomestici, oggettistica, libri (anche antichi), oggetti da collezione, all’abbigliamento per donna, uomo e bambino con relativi accessori, calzature e molto altro.Quella del riuso – concetto diverso dal riciclo – è ormai una pratica in costante crescita. È un sistema per dare nuova vita agli oggetti rendendoli utili ancora a lungo, evitando di produrre sprechi tenendo d’occhio, al contempo, le proprie finanze. Il riuso è l’azione più sostenibile in assoluto dal punto di vista ambientale, permette di evitare la produzione di circa 60 milioni di tonnellate di anidride carbonica ogni anno: abbracciare questo sistema significa scegliere uno stile di vita eco compatibile e più etico dal punto di vista sociale.

Al “Mercatino” – il luogo fisico dove è possibile attuare il riuso - è infatti certamente possibile comprare, ma anche vendere i propri oggetti che ormai non servono più: di questi, viene fatta insieme al cliente una valutazione gratuita, anche a domicilio e senza impegno. In questo modo si può ricavare il 65% su arredamento e vecchi mobili e il 50% su abbigliamento, oggettistica, libri, giocattoli, elettrodomestici e così via. A vendita avvenuta, si viene avvisati direttamente a casa tramite l’invio della lista dei propri oggetti venduti. Tutti i prodotti vengono infatti catalogati

e codificati. Il “Mercatino” è infatti un marchio in franchising che opera sul mercato nazionale da circa vent’anni e che garantisce prima di tutto esperienza e qualità. I beni vengono infatti selezionati con la massima serietà mettendo al riparo da qualsiasi sorpresa sia chi vende che chi acquista.La disponibilità, l’accoglienza e la competenza di Claudio e Na completano questo importante servizio reso non solo ai clienti ma a tutta la collettività.

Il Mercatino di Morena vi aspetta da lunedì a domenica

ore 9.30 – 13.00 e 16.00 – 19.30Via Publio Elio,

angolo Via Bellico Calpurnio MORENATel. 06 79846449

[email protected].

L’arte del riusoQuando fondi ed ecologia scarseggiano c’è il “Mercatino”

Non buttare niente! Tutto si può riciclare! Addirittura vendere…

Claudio Longo, la moglie Na con la sorella Vivienne

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ilCorriere Tuscolano luglio 2011CIAMPINO

Municipalizzate in rosso, allarme del PdlBoccali: «Ci aspettiamo nomine tecniche per risanarle»

A quattro mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, abbiamo rivolto qualche do-

manda al capogruppo del Pdl Ivan Boc-cali per fare il punto della situazione.Quali sono le sue impressioni su questi primi mesi di operato della nuova am-ministrazione?La nuova Giunta si è trovata a fronteg-giare immediatamente molte delle cri-ticità ereditate dalla precedente, mentre il Consiglio comunale tra i primi atti ha ratificato il Bilancio in rosso dell’Asp e quelli traballanti di Ambi.en.te ed Ente comunale. Inevitabile cogliere un po’ di affanno in quest’inizio legislatura, come ben sa l’assessore al Bilancio, costretto a sostenere e difendere in assise conteggi fittizi ai limiti del grottesco. Tra gli altri nodi irrisolti, la questione del campo no-madi e quella dell’Aeroporto, fin troppo strumentalizzate ma mai affrontate in

maniera incisiva nelle sedi competenti. In sostanza, il neo-sindaco non appare ancora in grado di compiere passi con-creti nella risoluzione delle numerose piaghe che affliggono la città, benché egli ne abbia profonda conoscenza, visti i ruoli istituzionali ricoperti in passato nella macchina amministrativa. Si atten-de, inoltre, ancora il riassetto dei vertici di Asp e Ambi.en.te, ultimo disperato tentativo di porre rimedio alle numerose vicissitudini che le hanno viste protago-niste negli ultimi anni.Qual è la vostra posizione riguardo alla situazione delle aziende munici-palizzate in rosso?Come più volte ribadito la situazione delle aziende pubbliche suscita viva pre-occupazione nel nostro schieramento. Gravissimo il deficit dell’Asp, oltre 4 milioni di euro, che trova le sue radici in anni di gestione sconsiderata: a partire dal famigerato scandalo Ama-Senegal, fino ai costi faraonici della misteriosa ‘Panacea’, dalla fallimentare cessione dei debiti alla nuova nata Ambi.en.te, alle ripetute visite della Tributaria, alla finale fuga di amministratori. Questo il risultato di un certo tipo di sfruttamento selvaggio dell’Asp, tradizionale serba-toio di voti del centrosinistra. Anche gli esordi della consorella Ambi.en.te non appaiono dei migliori: l’azienda è riusci-ta a passare in un lampo dall’inefficien-za della gestione della raccolta porta a porta agli errori degli accertamenti Tia

piovuti sulle spalle della cittadinanza. Più che legittimo lo scontento di una popolazione che gioca lo scomodo ruo-lo di “proprietaria” di aziende tutt’altro che floride. In quest’ottica riteniamo necessario un messaggio forte del Sin-daco nella designazione ai vertici delle municipalizzate, attraverso la scelta di tecnici di comprovata professionalità in grado di stilare concreti piani di risana-mento finanziario, senza dimenticare il fondamentale ruolo di controllo di rap-presentanti dell’opposizione all’interno dei rispettivi CdA.E riguardo alla realizzazione del sot-topasso dell’Acqua Acetosa?Il Pdl non può che condividere l’ese-cuzione di un’opera fondamentale per la viabilità della zona, un sottopasso in grado di collegare due quartieri di Ciam-pino storicamente separati. Lo scorso due agosto si è deliberato in consiglio non l’approvazione di tale opera, bensì un atto che prevedeva il cambio di cuba-tura sollecitato da un privato, che nulla aveva a che fare con l’interesse pubbli-co. Per questo il mio gruppo si è astenuto dalla votazione, proprio per porre l’ac-cento sulla mancanza di decisione e di fermezza mostrata dall’amministrazione nell’occasione. I gravi disagi che atten-dono i cittadini per tutta la durata del-la titanica impresa non sembrano certo risolvibili solo con l’utilizzo di navette gratuite, promosso in questi giorni, so-prattutto di fronte al traffico congestio-nato dei mesi invernali. E sempre con la speranza che i tempi di completamento dei lavori si rivelino realmente contenuti e non, come di consueto, biblici. Resta il dubbio, inoltre, che questa maggioranza tenda a prediligere la concretizzazione di opere di alto impatto mediatico, a scapito di piccoli lavori di manutenzione magari meno spettacolari, ma di utilità immediata per la cittadinanza, quali il rifacimento di strade e marciapiedi fu-nestati da buche ed irregolarità oppure il recupero delle maltrattate aree verdi cittadine.Su quali temi e programmi il vostro gruppo intende maggiormente impe-gnarsi?Il Pdl si trova a confrontarsi in consiglio comunale con una maggioranza più che blindata, fatto questo che non influenze-

rà minimamente l’incisività della nostra azione. Come nel passato, non ci faremo intimorire dai numeri. In qualità di ca-pogruppo, il primo obiettivo è quello di raggiungere quell’unità di intenti che ren-da il Pdl il punto di riferimento per tutti coloro che si riconoscono nei tradizionali valori del Centrodestra. Prosegue, inoltre, il rinnovamento iniziato nella fase post-elettorale, volto a porre le basi del Pdl del futuro: un partito giovane improntato a principi di dinamismo e partecipazione sul territorio. Miglioramento dei servi-zi, incremento del verde e manutenzio-ne dei parchi, revisione dei meccanismi della raccolta differenziata, tutela della famiglia, sicurezza, questione nomadi, ottimizzazione della risorsa aeroportua-le: queste alcune delle problematiche che necessitano a Ciampino di una rapida ri-soluzione e delle quali chiederemo ben presto conto alla nuova amministrazione.Quali sono le soluzioni che il Pdl pro-pone per migliorare la sicurezza sul territorio?Da anni riteniamo che tra gli obiettivi primari per rendere vivibile la città ci sia quello di raggiungere un livello di sicurezza dignitoso. Quale deterrente alla microcriminalità dilagante, l’Am-ministrazione solleciti le forze dell’or-dine a intensificare la loro presenza su di un territorio che vive in molte zone la realtà della periferia più degradata. È giunto il momento per il sindaco di af-fidare la delega alla Sicurezza, fin’ora di suo esclusivo appannaggio, ad una figura con competenze specifiche in ma-teria, in grado coordinare l’azione degli organismi coinvolti. La creazione di un apposito assessorato, dotato di proprie risorse economiche ed eventuali fondi speciali, consentirebbe anche il poten-ziamento del servizio di Polizia Loca-le, con la concretizzazione della figura di quel “Vigile di quartiere” di cui da tempo si parla. Poche semplici migliorie dell’illuminazione di strade e parcheggi potrebbero, inoltre, tradursi in maggio-re sicurezza, soprattutto per le donne, particolarmente esposte al rischio di ag-gressioni nelle aree buie e poco vigilate. Inutile sottolineare poi l’influenza nega-tiva del vicino Campo Nomadi, una zona grigia quasi priva di controllo, nella qua-le oltre agli incendi, prosperano traffici illeciti non meglio identificati.

Marco Coluccini

Ivan Boccali

Torna anche quest'anno l'appuntamento con la manifestazione dell'”Oktoberfest a Ciampino

"Qui come a Monaco", sempre in viale J.F. Kennedy 66. L'Associazione "For Friends", con il patrocinio della Città di Ciampino, Assessorato alle Attività Produttive, presentano la quarta edizione della "Oktoberfest Ciampino", che si terrà fino al 2 ot-tobre. Così come avviene a Monaco di Baviera, l'apertura sarà sancita sabato 17 set-tembre dal Sindaco di Ciampino, Simone Lupi, e dall'Assessore alle Attività Produttive, Emanuela Gentile, chiamati a spillare la prima birra.

L’Oktoberfest

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Parcheggiare all’Aeroporto: perché rischiare?Tra prostitute, multe e antichi sampietrini si consuma ogni giorno il miraggio del posteggio gratuito

Sono decine di centinaia i viaggiatori che ogni giorno transitano all’aero-porto “G. B. Pastine” di Ciampino.

Molti di loro vi giungono con la propria auto ed è proprio questa l’origine dell’an-noso dilemma di dove lasciare la propria vettura. Ma andiamo per ordine. L’aero-porto, per la sua vicinanza alla Capitale e per il fatto di essere il maggiore snodo delle compagnie low-cost, rappresenta la base ideale per raggiungere le bellezze della città eterna ma anche le maggiori destinazioni nazionali ed europee. In tanti arrivano da zone e regioni limitrofe per intraprendere l’agognato viaggio, senza considerare ovviamente quanti utilizzano il mezzo aereo per spostamenti lavorativi. Ma è sulla prima categoria di viaggiato-ri che intendiamo soffermarci ossia, su quanti, non conoscendo la zona, si av-venturano alla ricerca di un’area sicura dove parcheggiare l’auto. Ed è proprio nella ricerca di questa soluzione, spesso ambita a costo zero, che è facile incappare nell’errore, tanto grosso quanto oneroso, di lasciare la propria automobile su via di Fioranello, proprio di fronte l’entrata del secondo scalo romano. La zona interessa-ta espressamente dal divieto è l’area non asfaltata che si trova proprio all’incrocio tra via dell’Aeroscalo (questo il nome del primo tratto della strada più genericamen-te definita in toto Via di Fioranello, che congiunge l’Appia a via Ardeatina) e via Appia Antica, dove comincia la lunga passeggiata nel parco dell’omonima zona

archeologica. Qui infatti le multe fiocca-no, ci sarebbe da dire per i malcapitati viaggiatori, che in realtà tanto malcapitati non sono visto che un cartello che indica il divieto di parcheggio c’è. Un po’ picco-lo a dir la verità, ma c’è. In questa aera le sanzioni vengono emesse a opera dell’En-te Parco dell’Appia Antica per divieto di transito e di sosta fuoristrada ai sensi della Legge Regionale 29/87. L’Ente Parco non ha alcuna competenza sul codice della strada pertanto il suo rag-gio di azione è definito entro quest’area. A presidiare quella zona ci sono Giuliana, un’anziana sull’ottantina che lì si prostitu-isce e Daniela, un trans. Sono proprio loro a raccontare dei numerosi interventi che i Guardiaparco effettuano tutti i sabato e domenica, più raramente in mezzo la set-timana. E le sanzioni a carico di uno stes-so autoveicolo parcheggiato per più giorni possono essere anche più di una. Nel piaz-zale non asfaltato, alle 13.30 di un gior-no infrasettimanale, di macchine ce ne sono quattro; tre multate e l’unica salva, ci spiega Daniela, è di un cliente appar-tatosi poco prima dietro le dune di terra poco distanti. Le reazioni dei viaggiatori, al momento del recupero dell’auto, sono abbastanza concitate. Ma le due “guardia-ne” ci avvertono, inutile fare ricorso poi-ché i Guardiaparco fanno le multe muniti di macchina fotografica per la prova in-confutabile in caso di reclami. Sul sito del Parco dell’Appia Antica c’è una pagina che invita gli utenti che vogliono visitare

l’area a non parcheggiare in quella zona. Tra le “vittime” delle multe infatti non ci sono ovviamente solo i viaggiatori ma an-che coloro che, per regalarsi una giornata all’aria aperta, tornano a casa con l’amaro in bocca.Lunghissima appare invece la fila di macchine parcheggiate nella zona non asfaltata che costeggia, da ambo i lati, via dell’Aeroscalo. Le auto non presen-tano multe e una segnaletica che indichi il divieto di sosta non c’è. In questa zona la competenza a effettuare controlli è del Municipio XI ( che copre la zona di: Ostiense, Ardeatino, Appio latino e Ap-pio Pignatelli, zone Ciampino aeroporto, Cecchignola e Torricola.) ma i blitz qui da parte della Polizia Municipale sembrano essere molto rari. Nonostante la mancan-za di una segnaletica però i Vigili Urbani sconsigliano di lasciare l’auto posteggiata lungo la strada, soprattutto in caso di as-senza prolungata. Il pericolo è quello di trovare il proprio mezzo rimosso. Via di Fioranello appare quindi una strada un po’ particolare, dove la situazione non è delle più chiare e l’invito è dunque quel-lo di non parcheggiare. Ai viaggiatori che intendono affrontare un viaggio tranquillo non rimane che pagare per la sosta. Ol-tre i posteggi interni all’aeroporto, quel-li dell’Adr per intenderci, ci sono quelli esterni; “Alta Quota”, che offre un ser-vizio di navetta gratuito, oppure ci si può rivolgere al parcheggio nuovo di zecca “Parkingo”, creato su Via Appia direzione

Cava dei Selci, a poche centinaia di metri dallo scalo aereo. Anche qui è presente il servizio navetta. Le opzioni quindi per chi vuol partire sereno non mancano. Sembra però che gli automobilisti non ne voglia-no proprio sapere di pagare e col miraggio del parcheggio gratis preferiscano lascia-re la propria autovettura in un posto iso-lato e incustodito per tutta la durata della loro vacanza. E dire che i prezzi del parcheggio dell’ae-roporto sono veramente modici (come suggerito dall’ente parco), ad esempio se si prenota on line presso il sito degli Ae-roporti di Roma, o tramite call center allo 06 88.981.981 per un soggiorno di sette giorni, si riesce a spuntare un costo com-plessivo di 33 euro, permettendo di rispar-miare circa la metà della tariffa standard. Non bastassero questi parcheggi ce ne sono di autorizzati anche nelle immediate vicinanze dell’aeroporto, uno di questi ad esempio a fronte di un costo settimanale di 28 euro (tariffa on line) garantisce an-che un servizio di videosorveglianza h24 e di assicurazione per incendio e furto dei veicoli. Sarà allora la mancanza di in-formazione che spinge i viaggiatori fino all’Appia antica? Forse non sanno che la multa ammonta a più di 90 euro e che gli operatori dell’ente parco possono appli-care tale sanzione pecuniaria ogni giorno, così da arrivare ad un costo complessivo settimanale di circa 650 euro.Viaggiatore avvisato, mezzo salvato.

Valeria Manzottu e Sara Satta

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

“Siamo tutti gatti”: gli uomini visti dai miciIntervista all’autore del libro, Walter Scarpino

Per dieci anni è stato capo ufficio stampa alla Regione Lazio.

Poi la passione per la scrit-tura e l’amicizia con Claudio Rossi lo hanno guidato verso una nuova esperienza, quella di cimentarsi con la stesura del suo primo libro. Il prota-gonista di questa intervista è Walter Scarpino, romano di origine e ciampinese di adozione. Il suo amore spassionato per i gat-ti gli ha dato l’ispirazione per creare un libro dal sapore davvero originale. Conosciamolo meglio.Il mondo visto e raccontato da occhi felini. Come è nata l’idea di scrivere questo libro?Fondamentalmente dall’amore verso i gatti. L’idea è partita da Claudio Rossi, che nasce “canaro” ma poi, per esigenza, diventa “gat-taro”. Abita alla Garbatella dove gironzolano molti gatti, così come anche intorno a casa mia. Tutti, credo, nella vita abbiamo avuto un gatto. È un animale molto simpatico anche se a volte, per la sua indipendenza e autonomia, può risultare antipatico. Questo animale è uno spirito libero e gli uomini stessi spesso lo uti-lizzano per enunciare e definire alcuni aspetti umani. In questo libro invece noi abbiamo ribaltato la situazione e abbiamo messo i gat-ti come giudici degli uomini. Osservatori e giudici. E ne è nata una cosa molto simpatica.Dall’intromicione ai progattonisti, dall’al-bum “gattografico” al “gattalogo” finale, in che lingua è scritto questo libro?

È scritto in “attese”. Il “at-tese” è una lingua nuova; è un italiano a cui abbiamo cambiato una o due lettere a parola ed è nata quella che definiamo la lingua italiana con cui si esprimono i gatti italiani. Poi c’è il “gattese” inglese, il “gattese” tedesco, olandese e così via. In Italia soprattutto i bambini si sono fatti prendere da questa lin-

gua. Abbiamo diversi amici che hanno letto il libro ai propri figli e li hanno trovati poi che parlavano in “attese”. Per noi questa è stata una grande soddisfazione. I personaggi sono frutto della sua fantasia o si rifanno a figure reali?I personaggi sono frutto della fantasia. Sono nati da un demiurgo, che è un ragazzo, un vignettista molto bravo, Samuele Rossi, però hanno un legame con la realtà perché ogni gatto, da Gattonando a Gattopardo rappre-senta un tipo umano. C’è il saggio, il romano tipico Gattonando, la sociologa russa Gattaci-cova che però è anche un po’ ammiccante, o ammicciante, come dice lei.. Ecco ognuno di loro ha un aspetto tipicamente umano.Quali sono gli elementi che caratterizzano i gatti rispetto ad altri animali domestici e li rendono così speciali?Basta parlare, e sono tanti, con chi ha questo animale in casa. Chi ha un gatto non lo consi-dera più come una bestiola ma come una vera e propria persona. Il gatto riesce meglio di al-tri animali a interpretare gli uomini, a capire

anche i loro problemi, le loro difficoltà. Ci sono gatti che si avvicinano al loro padrone - “padrone” tra virgolette perché i gatti non hanno padrone - quando sentono che ha una difficoltà. In quel momento si avvicinano e cominciano a fare le fusa perché queste rila-sciano delle sostanze benefiche per la salute umana, le citochinine e le en-dorfine. Per esempio per chi ha la pressione alta il gatto è meglio della pasticca. Chi ha un gatto insomma sa cosa vuol dire.Licia Colò ha scritto l’in-troduzione del libro e altri nomi noti, Gianni Sperti, Anonimo Italiano, Stefano Piccirillo, hanno lasciato la propria testimonianza. Come sono nate queste collaborazioni?Licia Colò l’abbiamo conosciuta mentre stavamo scrivendo il libro. Siamo stati alla Piramide Cestia, dove c’è una delle più im-portanti colonie feline d’Italia e siccome lei ha adottato due gattini da questa della colonia l’’abbiamo incontrata, le abbiamo fatto legge-re il libro e lei ha cominciato a ridere dicendo che era una cosa troppo bella e che voleva fare qualcosa. Cosa meglio dell’introduzione? Vi-sto che Micia Colò, ormai la chiamiamo così, sta al gioco. Noi le abbiamo dedicato anche una maglietta con scritto “Micia Colò” e lei la indossa, la porta in giro, c’è andata anche in vacanza. Il rapporto con lei quindi è nato per amore dei gatti. Lo stesso si può dire per gli altri. Conoscevamo già da tempo Rober-

to Anonimo Italiano, disco di platino, lui ha avuto un gatto a cui era molto affezionato e che ascoltava anche le sue canzoni. Poi abbia-mo la testimonianza di Stefano Piccirillo, un dj di radio Kiss Kiss, che è anche un docente di radiofonia, anche lui legato ai gatti. Poi c’è Gianni Sperti, ballerino e opinionista di ca-

nale 5 anche lui grande amante di questi felini. Un libro scritto a quat-tro mani. Le sue e quelle di Claudio Rossi. Come vi siete divisi i compiti?Ha detto bene, è stato scritto a quattro mani proprio perché non abbia-mo diviso i compiti. Nel senso che l’idea è stata la

sua. Lui andava su Internet e prendeva dei ter-mini, delle immagini in italiano e le traduceva in gattese. Tutto è nato da lì. Successivamen-te io ho proposto di cercare di costruire una storia intorno a questi gatti. Abbiamo lavorato a quattro mani, ci sentivamo tramite mail, io andavo a casa sua. Lui ha una specie di zoo alla Garbatella.. E le ultime pagine le abbiamo scritte là, a contatto proprio con gli animali.Dove possiamo trovare il suo libro?Il libro si trova in edicola, ma chi non lo tro-vasse può andare sul sito, siamottuttigatti.com, ci scrive o lo acquista direttamente on line.

www.siamotuttigatti.comEdizioni Media Live - Costo: 9,90 euro

Info: [email protected] Manzottu

Walter Scarpino con il figlio

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

sono stati avviati alle varie discipline artistiche (strumentali, canore e te-atrali), circa 5mila allievi, dei quali circa 500 hanno sostenuto con esito positivo gli esami presso i conser-vatori di stato, vincendo provini e concorsi nazionali e internazionali riscuotendo elogi, ed apprezzamenti da parte delle commissioni esami-natrici. Molti di questi ragazzi sono stati inseriti nel mondo del lavoro, come concertisti, attori oppure otti-mi insegnanti all’interno della stes-sa scuola. Tra le tante associazioni culturali che operano sul territorio di Roma e provincia la scuola di musica “Antonio Vivaldi” è stata scelta per

longevità e serietà dall’Amministra-zione del Comune di Ciampino per realizzare un progetto di formazione artistico - culturale per i ragazzi delle scuole elementari e medie, finanzia-to dal comune stesso. Infatti la fun-zione educativa dell’arte in genere (musicale, teatrale e così via) può essere considerata uno stimolo per la formazione delle personalità dei ragazzi, onde evitare che possano omologarsi l’uno con l’altro soffo-cando le proprie attitudini per somi-gliare e confondersi con il ”gruppo” rischiando di non compiere quel giu-sto percorso di formazione sensibile ai fondamentali valori umani.

Percorsi musicali e valori umaniL’Associazione musicale “Antonio Vivaldi”

L’Associazione musicale “Antonio Vivaldi” nasce a Ciampino nel 1980 sotto

la direzione del M° Alberto Camini-to, insegnante, coordinatore didattico della scuola di musica nonché con-certista. Diplomato nel 1985 presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, ha seguito un importante corso di perfezionamento con il M° Franco Medoridocente al Conser-vatorio di Santa Cecilia a Roma. Il programma della scuola da lui fonda ta,che conta oggi un corpo insegnan-te di 30 docenti, verte su due fronti: musicale e teatrale. Il settore teatrale è stato affidato a un professionista affermato: l’Attore Maurizio Pal-ladino che ha frequentato la scuola del “Teatro Stabile di Genova” e si è diplomato nel 1986 alla “Bottega

Teatrale di Firenze” diretta da Vit-torio Gasman. Da allora è stato di-retto da registi come Gigi Proietti, Memè Perlini, Giancarlo Sepe, Pino Quartullo, Giancarlo Nanni. Ha reci-tato con Milva, Arnoldo Foà, Carla Gravina, Giorgio Tirabassi, Ida Di Benedetto, Pino Micol, Manuela Ku-stermann, Corinne Clery. Ha inoltre effettuato tournée in Italia e all’este-ro recitando nei più famosi teatri na-zionali ed esteri. Le tournée più im-portanti sono state quelle in Colom-bia, Russia, USA, Egitto, Giappone, Ucraina e per ultima in Brasile. Da circa 3 anni è coordinatore didattico e insegnante presso la scuola di mu-sica ”A. Vivaldi”, dove ha riscosso notevoli con- sensi come insegnante di recitazione e dizione. Nel corso degli anni l’Associazione musicale ha operato non solo nel settore di-dattico ma anche in quello concer-tistico promuovendo la 5°edizione della rassegna di musica da camera “Primavera Musicale” patrocinata e finanziata dal comune di Ciampino e quest’anno anche dalla Regione Lazio. Il M° Alberto Caminito si è esibito nel corso di questi anni pres-so prestigiose sale da concerto come la“Sala Baldini” in Piazza Campitelli a Roma ed in altre sale site ai Castel-li Romani (concerti sempre finanziati dalla Regione Lazio). In questi anni

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settembre 2011ilCorriere Tuscolano MARINO

per sole 12 ore al giorno del nuovo parcheggio, conviene di più il privato che non ha restrizioni orarie.In molti però non lo uti-lizzano perché si tratta di un'uscita finanziaria cospi-cua a fine anno, quindi si sperava nelle “tariffe popo-lari” del nuovo parcheggio.Bino, 65 anni, ci dice: «80 euro per 12 mesi l'anno sono 960 euro. Quante famiglie, di questi tempi, possono

permettersi di sacrificare 1000 euro l'an-no per il parcheggio e solo di notte? Chi se lo può permettere o ha il proprio par-cheggio o se ne prende uno privato e non deve stare con l'orologio in mano!»

Marco, 28 anni: « Ho comprato la mac-china 2 anni fa con i soldi dei primi stipendi e ancora la sto pagando. La-voro part time e anche se per ora non ho nessun legame, capisco che se poi dovrò farmi una famiglia con 1000 euro al mese, un mutuo per una casa, le spese, non mi potrei mai permettere i soldi per un parcheggio. Magari do-vrebbero abbassarlo un po' per renderlo più accessibile, che ne so 50,00 euro, magari se le può permettere anche un precario, magari non per tutto l'anno, ma almeno per l'inverno...non so, è una proposta... oppure dare agevolazioni ai giovani disoccupati e agli anziani con poca pensione o alle famiglie con tanti figli».

Francesca Marrucci

Piazzale degli Eroi, parcheggio troppo caroFissate le nuove tariffe: mille euro l’anno per i residenti

A fine agosto sono finalmente usci-ti per Marino i manifesti che pre-sentano le nuove tariffe per i par-

cheggi che entreranno in vigore quando il nuovo parcheggio di Piazzale degli Eroi sarà finito, non come in un primo momen-to previsto per la Sagra dell'Uva ma per il mese di novembre, anche se i marinesi soprattutto non hanno affatto apprezzato i numeri che hanno visto scritti e ormai non si parla d'altro in piazza e nei bar. In-nanzi tutto la tariffa oraria passa a 1 euro e la tariffa che aspettavano un po' tutti, quella notturna, per tenere al sicuro l'au-to di notte, visti anche gli episodi di in-cendio e vandalismi susseguitisi nell'ul-timo anno, ammonta a 80 euro mensili. Troppo per troppe famiglie che hanno già problemi ad arrivare a fine mese e per di più con un orario fisso: dalle 20.00 alle 8.00, dopo di che scatta la tariffa oraria.Il signor Alberico, 71 anni, è rimasto molto deluso: «Io parcheggio in Via Rosa Venerini e tutti i giorni incrocio le dita. Una mattina danno fuoco ad una macchi-na, il giorno dopo se la prendono con gli specchietti e con le ruote, ce n'è sempre una. Speravo che con questo parcheggio saremmo potuti stare più tranquilli, io con la pensione che prendo, la macchina mica me la posso ricomprare se succede qualcosa e poi sa quanto mi danno dopo 20 anni? Ma 80 euro al mese chi ce li ha se prendo 500,00 euro di pensione? E poi la mattina mi devo pure sbrigare ad anda-re a toglierla e rimetterla al solito posto...Ma chi l'ha pensata sta cosa?».

Della stessa idea Amelia, 43 anni: «Senta se devo pagare 80 euro per poi alzarmi presto la mattina per andare a toglierla, bè allora affitto un posto auto da un pri-vato e ce la lascio quanto mi pare, scu-si!». Amelia non è l'unica che ci dice che a queste condizioni preferiscono il posto auto privato.Ci ha incuriosito molto questa alternativa e abbiamo fatto una piccola ricerca nel centro storico, quello interessato dai par-cheggi a lungo termine e anche se non è stato facilissimo, visto che molti privati affittano “abusivamente” e in nero i posti auto, siamo riusciti a carpire qualche ci-fra dai cittadini.In genere un posto auto va dagli 80 ai 180 euro mensili, dipende da quante auto sono ospitate e dalla posizione nel paese e soprattutto sono disponibili 24 ore al giorno, senza limiti di tempo. In effet-ti, se ci facciamo due rapidi conti, fino a 160 euro al mese, comparate agli 80

“Volemose Bene”

La società “Volemose Bene” che poco ce costa ha compito 60 anni. Nata nel 1961 in grottino – che

ora non esiste più – tra piazza Lepanto e piazza Pompeo Castiglia – conosciuta più comunemente come “piazza padella” - ha degnamente festeggiato questo prestigio-so traguardo durante la settimana per le strade e le piazze di Marino per l’intera settimana del 12 settembre.

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e a questi possiamo anche aggiungere i potenziali 10.000 di tutte le costruzio-ni già pronte e ancora invendute! Non ci sono servizi neanche per chi risiede adesso a Marino, figuriamoci con altre 30.000 persone!»La questione però è che questa campa-gna è stata creata ad hoc per i Bovillen-si, escludendo Marino centro. Le firme vengono raccolte a Boville, l'appello è ai bovillensi, le associazioni coinvolte sono delle frazioni, eppure l'aumento di popolazione riguarda tutta Marino, non solo Boville. Certo, i “marinesi del cen-tro” possono firmare, ma devono recar-si ai banchetti nelle frazioni, a Marino centro ancora non se ne prevedono.Sulla pagina Facebook della raccolta, invece, in molti chiedono di organizzare raccolte a Marino, segno che l'interesse non è di una sola parte, e gli organiz-zatori promettono di cercare una solu-zione.Il problema, però, secondo Cardente è dovuto ai marinesi, oltre che alla poli-

tica: «È ora di finirla con questo illegit-timo predominio marinese a Boville! È ora che tutti i bovillensi, “d.o.c.” e re-centi, riacquistino identità, dignità e vo-lontà di farsi rispettare!»Ed è forse questa presa di posizione che più indispettisce i marinesi, che non sentono “loro” questa battaglia quanto dovrebbero. Mettere tutto su un pun-to di vista di appartenenza territoriale, piuttosto che di principio e program-mazione urbanistica e civiltà, ha viziato non poco la campagna anti-cemento e ha creato malumori che poi si sono tra-dotti in disinteresse.E mentre a Boville in questi giorni si raccolgono le firme, a Marino nessuno sa niente. Ma un territorio aumenta, si arrichisce, si impoverisce, ha difficoltà tutto insieme, non solo per aree geogra-fiche. Forse questa riflessione sarebbe dovuta venire prima dei campanilismi che, in questo caso, rischiano di fare persino danno.

Francesca Marrucci

«No alla colata di cemento al Divino Amore»Iniziata la raccolta firme, ma a Marino centro chi lo sa?

Il Divino Amore coperto da una colata di cemento? I cittadini di Boville non ci stanno e raccolgo

le firme per impedire lo scempio. Que-sto in sostanza il messaggio che Pino Cardente, Presidente dell'Associazione Sempre Boville, ha lanciato dal palco della Festa Democratica di Marino che si è tenuta a Cava dei Selci i primi gior-ni di settembre.Le firme, che al momento di andare in stampa ammontano già a 500, sono rac-

colte nelle frazioni, in appositi stand allestiti sia dall'As-sociazione Sempre Boville che dal Co-mitato Civico che sta raccogliendo a sua volta le firme per la Stazione Fer-roviaria di Santa Maria delle Mole.«L'esposto sarà inviato a tutti gli

organi giudiziari ed istituzionali com-petenti - afferma Pino Cardente - per-ché non possiamo permettere che sul Divino Amore calino oltre 1 milione di metri cubi di cemento e altri 20.000 abitanti». Legambiente, dal canto suo, ha già riba-dito più volte la contrarietà al progetto: « Anche i cittadini di Marino dovrebbe-ro capire che si tratta di un aumento di popolazione insostenibile, si arrivereb-be a 50.000 abitanti nelle sole frazioni,

Opinioni a riguardo...

Riguardo le incertez-ze sui nuovi progetti

del Divino Amore, è in-tervenuto il consigliere comunale di opposizione Adolfo Tammaro, che ha dichiarato che farà riscor-so a questo scempio per i seguenti motivi: «Arrive-ranno oltre 12.500 nuovi abitanti. Questo significa costruire una nuova Città in maniera intensiva; per far passare questa cementificazione violenta si dichiarano un certo numero di opere pubbliche tutte a carico dei costruttori, che non sempre realizzano quanto di-chiarato; il problema carenza di acqua potrebbe rendere la qualità della vita terribile e sapendo che il problema esi-ste hanno chiesto enormi investimenti ad Acea per far arrivare acqua da Roma ma non esiste alcuna certezza che ci

sarà acqua per tutti; pur sapendo che larga parte di quei terreni ha un gran-de valore archeologico non è stato chiesto alcun parere preventivo alla So-printendenza del Lazio; la costruzione di circa 3500 nuovi appartamenti solo in quella zona, renderà an-

cora più depresso il mercato immobiliare delle zone limitrofe e abbasserà il valore delle abitazioni lì esistenti.A sostegno del nostro dissenso si è for-mato il gruppo ADA (Argine Divino Amo-re), un movimento di Cittadini che non sono d'accordo con la decisione dell'Am-ministrazione Palozzi di far arrivare oltre un milione e 300mila metricubi di ce-mento nell'area archeologica del Divino Amore.»

D.P.

C’è chi dice no!Lo scorso 3 agosto si è riu-

nito a Marino il consiglio comunale per l’approvazione dei punti fondamentali della nuova manovra urbanistica della cittadina. Tra i capi saldi di questa riunione è stato vo-tato a maggioranza il Master Plan riguardante la pianifi-cazione urbana dell’area del Divino Amore, previsto nel protocollo d’intesa tra il comune e la Regione Lazio. Nonostante le incertezze dell’opposizione comunale, l’assessore all’Urbanistica Bartoloni ha tenuto a precisare gli aspetti fondamentali di questa iniziativa che lo vede protagonista. «Gli obbiettivi principali che si vogliono raggiungere con questo piano di inter-vento sono soprattutto quello di recuperare molti ettari di verde e sopperire le carenze che ci sono a Santa Maria delle Mole e Frattocchie. Tra i punti salienti vi è: la riduzione delle cubature a 800mila metri cubi; l’aggiunta di un extra onere di 50 euro

al metrocubo per un totale di 45 milioni utili per tutte le ope-re indispensabili a Santa Maria delle Mole e Frattocchie; sempre in queste due zone, il recupero di 6 ettari di verde, passando così dai 5,5 metriquadri qua-drati di ettari ad abitante a 28 metriquadri la valorizzazione del Parco Archeologico della Mugilla

dove sorgerà un auditorium di circa 2mila posti, con il recupero di 6 ettari di standard devoluti a parco per gli eventi;sono previsti 6mila metriqua-dri di terreno per la “social housing”, ossia edifici sociali, inoltre la costruzione di plessi scolastici, un palazzotto dello sport per mille persone e una pista ciclabile. Inoltre l’aggiunta di una rotatoria da via Nettunense, via del Divino Amore e via di Santa Fumia che sfocerà sull’Ardeatina e su Via Capane di Marino, in tal modo si risolverà il pro-blema del traffico a Santa Maria delle Mole.»

Debora Piergallini

C’è chi dice si!

Gianfranco BartoloniAdolfo Tammaro

Continua l’estate ciampinese L’iniziativa “Casale Live 2011”, creata e organizzata dall’ex Assessore alle Politiche

Giovanili Cristina Nuzzo, proseguirà anche a ottobre. Nata in collaborazione con l’Ostello Casale dei Monaci, per dare spazio e visibilità ai giovani, nonché per valorizzare la struttura di Via Superga, “Casale Live 2011” ha offerto serate all’insegna di balli di gruppo, musica dal vivo e karaoke. La manifestazione, partita i primi di agosto, doveva terminare a fine settembre ma andrà avanti anche nel mese di ottobre. La seconda parte di questo evento vedrà infatti anche un concorso tra band emergenti. Al momento sono dieci i gruppi iscritti, provenienti anche da Roma e Provincia. Questo evento vede la partecipazione di numerose associazioni: Associazione Culturale “Pan Ars”, Associazione Culturale giovanile “Progetto Futuro”, Associazione di “Promozione Sociale Distillati Sonori”, “Band Magazine”, “Radioliberatutti” e “Controcorrente Tv”, in collaborazione con la “Pro Loco” di Ciampino e il coordinamento “Associazioni dei Castelli Romani”.

Valeria Manzottu

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lo scorso anno ci sono state richie-ste più attività dedicate ai bambini, quindi quest'anno avranno il loro sa-bato pomeriggio con in cine&kids, in cui vedranno un film di animazio-ne e potranno fare merenda con piz-za e dolcetti vari, avranno il corso di inglese per bambini e delle gite e vi-site culturali fatte apposta per loro.»«Riprendono i corsi della Scuola Popolare - afferma Marco Borgia, Vice Presidente di Punto a Capo Onlus - con le lingue, l'uso del PC e corsi specifici su comunicazione e coscienza di sé. Inoltre, continuiamo l'esperienza degli Sportelli avviato con lo Sportello Giovane Europa nel Comune di Albano Laziale, dove questo inverno terremo anche una serie di seminari per i ragazzi, e pre-senteremo lo stesso progetto anche a Marino e in altri Comuni, speran-do sia recepito. Anche lo Sportello Informativo Malattie Rare resta una nostra priorità, perché accanto agli eventi ludici e culturali come le gite in Italia e all'estero, le serate al tea-

tro, i cine&pizza, eccetera - spiega Borgia - non ci dimentichiamo mai del nostro ruolo nel sociale.»La Stagione inizia ufficialmente a novembre, ma i cine&pizza, l'ap-puntamento più richiesto, in cui si vede un film, mangiando piz-za, come suggerisce bene il nome, reinizierà il 23 settembre e sarà affiancato quest'anno anche da movie&pizza, stessa formula, ma con film in inglese. Tra le novità di questa nuova stagione anche il Club del Libro e quello della Lirica, men-tre i corsi della Scuola Popolare, per i quali già si prendono le prenota-zioni, saranno: inglese (base, inter-medio, avanzato); uso del pc e navi-gazione internet (base, intermedio, seminari); spagnolo, tedesco, ci-nese, giapponese, pnl (comunicare con se stessi e con gli altri - in for-ma per sempre), inglese per bambi-ni (5-10 anni), italiano per stranieri. Per info: www.puntoacapo.info - 0695557480 - 06 93801036

Francesca Marrucci

Punto a Capo, stagione dedicata alle donne Gite, teatro, corso di lingue, cine&pizza al via per la onlus

A fine settembre riparte la Stagione Culturale di Punto a Capo Onlus, l'Associa-

zione che ha sede legale a Marino, ma opera in tutti i Castelli Romani nell'ambito del sociale, della cultura, dell'informazione e dell'istruzione. Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno e il Patrocinio del Comune di Marino, con più di 40 eventi tra pre-sentazioni di libri, gite, cineforum, serate a teatro, cene etniche e visite guidate, quest'anno la Stagione sarà dedicata alle donne, con una serie di

iniziative, fatte in colla-borazione con altre as-sociazioni attive nel set-tore sociale e culturale e nell'ambito femminile.«Quest'anno abbiamo pensato di dare un rilie-vo particolare al mon-do femminile - afferma Patrizia Morgantini, Responsabile della Se-greteria Organizzativa - l'importanza dei temi

trattati, dal mondo del lavoro, alla violenza, al ruolo delle donne nella società, si unisce alla riscoperta e alla valorizzazione di se stesse, con incontri sulla salute, sulla preven-zione e perché no, anche sulla bel-lezza e sulla cultura. Del resto non possiamo dimenticare che la mag-gior parte dei nostri soci è composta da donne!»Ma il programma non finisce qui. «Anche i più piccoli avranno i loro spazi nelle attività che inizieranno da novembre - continua la Morgantini -

serie maggiori, come allenatore in se-conda di Bari e Avellino in serie B e con un passato da giocatore nel Siena e nel Cagliari. «Ho avuto la fortuna di lavorare a stretto contatto con allena-tori del calibro di Mazzone e Ranieri e questo sicuramente mi ha lasciato un bagaglio importante, per quanto ri-guarda la squadra penso che il nostro primo dovere sia quello del lavoro, abbiamo dimostrato di poter far bene ma questo non deve farci dormire sugli allori.» A parlare anche il presidente Antonio Esposito che proprio in occa-sione della presentazione, lo scorso 31 agosto, ha voluto lanciare una provo-cazione, alla domanda di quali siano gli obiettivi della squadra, il primo ti-foso risponde sicuro: «Tra cinque anni

l’Europa League», tanti sorrisi ma ma-gari qualcuno ci crede davvero.Lo staff tecnico:Allenatore: Stefano Mobili; vice alle-natore: Angelo Rinaldi; team manager: Stefano Censoni; allenatore portieri: Maurizio Biggi; preparatore atletico: Matteo Basile; medico sociale: dott. Guido Antonucci; fisioterapista: dott. Diego Adamo; resp. Comunicazione: Piero Zomegnan.La rosa:Portieri: Gianluca Perrotta (91), Al-fonso Manfredonia (91).Difensori: Yuri Buttarazzi (92), Vale-rio Esposito (93), Lorenzo Russo (87), Filippo Andrea Scozzese (88). Loren-zo Belfiore (93), Marco Paolacci (84), Antonio D’Ambrosio (82), Claudio Corsini (93), Luigi Moreno (91), Da-rio Spasiano (94).Centrocampisti: Andrea Congiu (93), Naheul Pulitano Jimenez (87), Paolo De Cristofaro (87) Matteo Quadrini (89), Patrick Kalambay (84), Gianluca Capolei (89), Lorenzo La Ruffa (92), Valerio Saccavino (92), Alessio Sireno (87), Seck Modou Ablaye (93).Attaccanti: Orlando Fanasca (83), Emanuele Santaniello (90), Antonio Falco (94), Manuel Angelilli (90), Ma-nuel Boncompagni (86), Simone Mia-ni (83).

Marco Brancaccia

Il Città di Marino sfida la serie DPartenza a razzo per gli 11 di Mister Mobili

Nella splendida cornice dell’Helio Cabala il Città di Marino si presenta e si presen-

ta bene, l’ambizione c’è e i valori tec-nici anche; la formazione biancocele-ste oltre a una presentazione in grande stile ha risposto sul campo e già nelle prime due giornate ha dato il via a una stagione che sarà sicuramente piena di soddisfazione per i ragazzi di Stefano Mobili.Prima il passaggio dei primi due turni di Coppa Italia contro il Civitavecchia (ai calci di rigore dopo l’1-1 nei primi 90’) e l’Anziolavinio (1-2) poi l’inizio di campionato sfavillante, con il tondo 2-0 rifilato fuori casa al Fidene e il pa-reggio 1-1 contro la corazzata Salerno in casa con il nuovo acquisto Simone Miani in gol a un soffio dalla fine di una partita che ha visto la squadra ca-stellana giocare a viso aperto contro i più quotati (ma svogliati) avversarsi partenopei; insomma questo Marino

ha tutte le carte in regola per diventa-re, anche quest’anno, protagonista di un’altra straordinaria stagione. Il progetto è importante ma alla base c’è anche un settore giovanile che da due anni vince tutto e che vanta due rappresentative nei campionati d’elite. «Una cosa che pochissime altre socie-tà possono vantare - ricorda Damiano Mastellone DG biancoceleste - siamo partiti due anni fa con un obiettivo che era quella di portare il Marino a traguardi più consoni a quella che è la sua realtà, la Promozione ci stava stretta e quest’anno possiamo dire che quell’obiettivo si sta avvicinando.»A guidare la compagine marinese Stefano Mobili classe ‘69, un tecnico giovane ma con tanta esperienza nelle

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tiche e umane, risulta facile inserir-si all’interno di un gruppo, e io oggi sono in grado di testimoniarlo.Per quanto riguarda il resto della coalizio-ne, composta da vari schieramenti po-litici, mi trovo altrettanto bene. Delle volte non ci si ferma a riflettere che principalmente per la buona riuscita di ogni idea o progetto, è necessario af-fidarsi a persone serie e preparate, che operano solo ed esclusivamente per il bene dei cittadini e del nostro territo-rio e io ho riscontrato in loro queste qualità. Sono sempre più convinto che insieme faremo ottime cose.Quali sono i programmi per il futu-ro?Oltre all’incarico di consigliere con-feritomi attraverso i voti dei cittadi-ni, mi è stata affidata la presidenza della commissione cultura, sport e spettacolo e membro della commis-sione Lavori Pubblici. Entrambi i settori ritengo siano molto impor-tanti per lo sviluppo di una cittadi-na. Lo sport riguarda direttamente la crescita dei nostri figli in quanto è il loro primo impatto di vita sociale, attraverso lo sport riusciamo a tenere impegnati i ragazzi e insegnare loro

il rispetto per gli altri, cosa per altro oggi giorno, purtroppo molto rara. Tramite eventi, spettacoli e manife-stazioni culturali si intende creare in-teresse, pubblicizzare ed espandere il nome di Marino su tutto il territorio nazionale.Per quanto riguarda i Lavori Pubbli-ci, punto nevralgico per ogni ammi-nistrazione comunale bisogna trovare nuove soluzioni, nuove risorse al fine di migliorare la vivibilità sul nostro territorio, portandolo su standard di città moderne. Il parcheggio, in via di ultimazione, a Piazzale degli Eroi, credo sia la prima opera di questa amministrazione che serva come trampolino di lancio per iniziare ad attuare nuove idee. È chiaro che tutto ciò richiederà tempo, lavoro e tanto sacrificio. Sinceramente non credevo fosse così impegnativo, ma caratterialmente quando faccio una cosa mi piace che questa sia portata a compimento, al-trimenti sarebbe stato solo tempo per-so. Da parte mia ci sarà un impegno costante per far si che il lavoro svolto non venga vanificato.

Francesca Ascolese

Sport e cultura in primo pianoPrimo bilancio del consigliere Stefano Pasqualini presidente della Commissione

A quattro mesi dall’insediamen-to della nuova amministrazio-ne, abbiamo rivolto qualche

domanda a Stefano Pasqualini eletto consigliere nella lista del Pdl. Mari-nese doc, 48 anni, Pasqualini è dipen-dente del Ministero della Difesa.Ci può tracciare un bilancio di que-sti primi mesi?Sono stati mesi tanto interessanti quanto impegnativi, dove si sono pre-se decisioni importanti per il futuro della nostra cittadina approvando il bilancio e dando il via all’opera-zione “Divino Amore” che porterà Marino a essere una delle città più

all’avanguardia della nostra regione, per modernità di servizi, tipologia di costruzioni in bioedilizia e risparmio energetico, che saranno le costruzioni del domani. Ciò mi rende molto sod-disfatto perchè non era facile entrare a far parte di un gruppo il quale, nella passata legislatura aveva governato in modo esemplare sotto la guida del sindaco Adriano Palozzi che ancora una volta è riuscito a raggiungere ri-sultati di rilievo nazionale essendo stato il candidato sindaco Pdl più vo-tato in ambito nazionale convincendo con lavoro e risultati i cittadini e i ri-sultati lo hanno testimoniato con il 62 % dei voti .Come si trova con il Pdl e nella co-alizione?Per quanto riguarda il mio schiera-mento politico, il Pdl, direi molto bene.Dopo un breve periodo di assestamen-to si e iniziato a lavorare ognuno ri-spetto il proprio incarico facendo poi convergere studi, idee e risultati nel consiglio comunale. Devo dire, inol-tre, che quando si lavora al fianco di un coordinatore come Fabio Silvagni avendo riconosciute capacità poli-

Stefano Pasqualini

l’augurio di una “Bella Giornata” ri-volto a tutti i partecipanti alla Santa Messa ha voluto fare un augurio di “bellezza” assoluta incarnata dalla Madonna, ma anche di “armonia” che è ciò “che sa dare il giusto valore a tutto ciò che ci circonda”. Don Adria-no, nella sua prima Santa Messa per questi festeggiamenti della Madonna de u Sassu, ha sottolineato quanto sia essenziale la de-vozione alla Madonna come Madre Assoluta e Prima di ciascuno di noi che non di-mentica mai nessuno dei suoi figli e che i suoi figli non devono dimenticare, ma anzi invocare sempre, an-che con un semplice saluto, “Ave Maria”, perché lei sa come proteggerci. La Ma-donna è stata poi, secondo il rito, incoronata, con la co-rona realizzata da Giovanni Bizzarri alla presenza delle autorità politiche, e bene-detta da Don Adriano. Alla fine della bella celebrazione di Don Adriano, veramen-te “partecipata” da tutti, un

forte applauso ha ringraziato la Ma-donna e quanti hanno reso possibile, anche quest’anno, la sua festa. Evidentemente un vetro rotto non può mai rompere il legame infrangi-bile tra una Madre e i suoi figli… e i marinesi lo sanno (Foto di “fran-cero”).

Antonella Rotondi

Festa della “Madonna de u Sassu”Si è svolta a fine luglio la XXVIII edizione

Dal 27 al 31 luglio scorsi si è svolta con successo di partecipazione collettiva la

XXVIII edizione dei festeggiamen-ti della Madonna de u Sassu, a cura dell’omonimo Comitato, presieduto dall’entusiasta e instancabile Arman-do Comandini. Quest’anno i festeg-giamenti (svolti con il patrocinio del Comune di Maino e la collaborazione delle Comitato di quartiere Borgo Ga-ribaldi, della Pro Loco e della Parroc-chia Santa Maria del Grazie, nonché di molte Associazioni e\o sostenitori, sponsors e semplici amici) hanno

armoniosamen-te conciliato la parte sacra con quella profana e sono stati parti-colarmente sen-titi forse anche in considerazione del recente atto vandalico che, proprio in pros-simità dei festeg-giamenti aveva distrutto il cri-stallo a protezio-

ne dell’antica immagine in peperino della Madonna. Gruppi folk, degusta-zioni di prodotti tipici, balli in piazza, mostre tematiche, anche con finalità didattiche, giochi ma anche la recita del Rosario e la bella Messa Solenne di domenica 31 luglio, celebrata da Don Adriano all’aperto tra l’edicola e la “Galleria Paradiso”, si sono svolte in un clima di serena e sentita parte-cipazione ed hanno dimostrato quan-to i marinesi siano attaccati alla loro Prima Madre e l’abbiano scelta come loro custode, effigiata in antica sasso locale. Il Presidente Comandini, con

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