Il Cerchio della Vita - gennaio 2015

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Rivista di informazione della Fondazione Tiziana Semerano

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BUSSATE ALLA PORTA GIUSTA

di Merj CAFORIO

Spesso la malattia ha una sua logica, una sua motivazione e occorre rispettarne la funzio-nalità, riconoscere il bisogno da cui nasce e introdurre una strategia più efficace ed ecolo-gica. La malattia è la migliore soluzione che il soggetto ha “trovato” in quel momento della vita, in base alle informazioni e alle risorse in suo possesso.La nostra mente, in effetti, è in grado di farci ammalare anche fisicamente. Ognuno di noi può, cioè, autoprovocarsi una malattia senza saperlo, attraverso associazioni mentali nega-tive: pensieri limitanti, aspettative disattese, emozioni non espresse o non elaborate, ecc. Il paziente, in questi casi, soffre in qualche maniera del suo rapporto col mondo, o me-glio dell’immagine interiore che egli ha del mondo, della realtà o di sé, tra come sono e come vorrebbe che fossero.Siamo un sistema cibernetico, in cui ogni cambiamento che avviene in un’area gene-ra delle modificazioni anche nelle altre aree. L’obiettivo di un organismo cibernetico è la ricerca di omeostasi e di un equilibrio tra le parti. Ogni sintomo, pertanto, può essere visto come il tentativo da parte dell’organismo di riorganizzarsi in maniera più sana. I cambia-menti che avvengono in forma macroscopica

a livello celebrare si associano a cambiamenti microscopici a livello biochimico.Al disagio fisico spesso si associa anche un malessere psicologico e viceversa. Il disagio psicologico e il sintomo fisico non sono altro che lo stesso fenomeno manifestato su due piani diversi. I sintomi, a loro volta, sono espressione attraverso il corpo di emozioni inaccettabili e quindi inesprimibili. Frutto del conflitto tra parti interiori del sé.Paul Watzlawick ritiene che la realtà consi-sta nella scelta di una fra le molte porte che sono permanentemente aperte davanti a noi. Chiedere aiuto ad un professionista permette di scegliere, in modo consapevole, la porta migliore per sé stessi. La parola terapia deriva dal greco therapeia che vuol dire servizio, accompagnamento, assistenza. La psicoterapia, in particolare, si

“Non esiste vento favorevoleper il marinaio che non sa dove andare.”(Seneca)

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occupa di accompagnare il paziente nel suo percorso di cambiamento: - cambiamento dello stato d’animo;- cambiamento delle opinioni; - cambiamento dei sentimenti; - cambiamento degli aspetti comportamentali. La capacità plastica del cervello e il suo stretto legame con il corpo rende possibile qualsiasi cambiamento, a condizione che ci sia la vo-lontà da parte del paziente di ascoltare la pro-pria anima, di darle voce. Lo strumento d’elezione dello psicoterapeuta è il linguaggio. Attraverso di esso è possibile modificare il modo di vedere la realtà. L’uso del linguaggio come “arte consolatoria” è noto almeno dal 480 a.C.Il linguaggio terapeutico, in particolare, agisce con intenzione e criterio per influire su stati d’animo, pensieri e comportamenti generati dal linguaggio mentale negativo del paziente. Cambiare le rappresentazioni di esperienze significative che limitano le scelte del pazien-te, sollecitandolo e accompagnandolo nel suo spontaneo processo di crescita ed evoluzione,

è ciò che avviene durante il percorso psico-logico. Il compito del terapeuta diviene così quello di studiare la natura e la struttura del disagio lamentato dal paziente, per sviluppare un piano di intervento e tirare fuori dal pa-ziente stesso le risorse necessarie ad appor-tare il giusto (ovvero il più adeguato) cambia-mento nella sua vita...“Portiamo con noi le meraviglie che cerchia-mo fuori di noi” (Sir Thomas Brown).Lettura consigliata:Gabriella Mereu “La terapia verbale”,Macroedizioni (N.B. Il libro è corredato da DVD)

Chiudi gli occhie guarderai.

Spezza i tuoi muri e costruirai.

Impara ad attenderee allora andrai.Lasciati cadere e in piedi starai.

LOTHAR KEMPTER

Foto di Marta Tomaselli

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EDITORIALEBussate alla porta giustadi Marj CAFORIO ..... pag. 3

RICORDO 30 settembre 2014, nel ricordo di Tiziana.Non scambiare Dio per un fantasmaa cura della Fondazione ..... pag. 6

ATTIVITÀ ..... pag. 7Gestire e amministrare responsabilmente.Intervista al tesoriere della Fondazione Gianni Caprigliadi Giuseppe MORO ..... pag. 8

Andamento attività“Sportello d’ascolto”a cura di Alessandra LEGROTTAGLIE ..... pag. 10

Andamento progetto“Sempre al tuo fianco”di Paolo SEMERARO ..... pag. 12

Un nuovo progetto per il 2015:“Sportello legale”di Mary Capriglia ..... pag. 14

FOCUS ON ..... pag. 17La Stella dei Magie un antico sarcofagodi Teodoro BRESCIA ..... pag. 18

INTORNO AL CERCHIO DELLA VITA ..... pag. 21

ALIMENTAZIONE SANACavolo e broccoli.I benefici dell’alimentazione anti-cancroa cura della redazione ..... pag. 22

SPORT E SALUTEBicicletta d'inverno.Ecco i cinque segretia cura della redazione ..... pag. 24

Il capitale umano e il valoredell'intelligenza emotivadi Adele TANZARELLA .... pag. 28

Segnalibrodi Isabella VINCENTI .... pag. 30

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SOMMARIO

I l cerchio della vitaReg. Tr ib. Br indisi n. 5/10

Reg. Stampa anno IV n. 2/2014DICEMBRE 2014

Periodico tr imestrale della FondazioneTiziana Semerano - I l cerchio della vita onlus

Via don Luigi Sturzo, 10 - 72017 Ostuni (Br)tel./fax 0831 335970

Diret tore: Giuseppe [email protected]

Diret tore responsabile: Francesco Pecere

hanno collaborato in questo numero:Teodoro Brescia, Marj Cafor io,

Gianni Caprigl ia, Isabella Caprigl ia,Mary Caprigl ia, Alessandra Legrot tagl ie,

Paolo Semeraro, Adele Tanzarel la,Isabella Vincent i

Impaginazione: Giuseppe Nacci

Stampa: Archivò - OSTUNI

Foto di: Isa Caprigl ia e Marta Tomasell i

sito internet:www.ilcerchiodellavita.org

Fondazione Tiziana Semerano“Il Cerchio della Vita” - ONLUS

tiratura: 1000 copiechiuso in redazione: 18 Dicembre 2014

DISTRIBUZIONE GRATUITA E LIMITATA

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a cura della Fondazione

“Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla bar-

ca e di precederlo sull'altra sponda, mentre

egli avrebbe congedato la folla. Co ngedata la

folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta

la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. La

barca intanto distava già qualche miglio da

terra ed era agitata dalle onde, a causa del

vento contrario.

Verso la fine della notte egli venne verso di

loro camminando sul mare. I discepoli, a ve-

derlo camminare sul mare, furono turbati e

dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare

dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Co-

raggio, sono io, non abbiate paura». Pietro

gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io

venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vie-

ni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a

camminare sulle acque e andò verso Gesù.

Ma per la violenza del vento, s'impaurì e,

cominciando ad affondare, gridò: «Signore,

salvami!».

E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli

disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubi-

tato?». Appena saliti sulla barca, il vento ces-

sò. Quelli che erano sulla barca gli si prostra-

rono davanti, esclamando: «Tu sei veramente

il Figlio di Dio!” (Matteo 14,22-33).

30 SETTEMBRE 2014,NEL RICORDO DI TIZIANA“NON SCAMBIARE DIO PER UN FANTASMA”

continua a pag. 26

Foto di Marta Tomaselli

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Attività della fondazione

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di Giuseppe MORO

GESTIRE E AMMINISTRARE RESPONSABILMENTEIntervista al tesoriere della Fondazione Gianni Capriglia

Quanto è difficile gestire e amministrare “responsabilmente”?È una grande responsabilità che, come ribadi-to in altre occasioni, ho accettato ben volen-tieri. I risultati, degli sforzi e dei sacrifici matu-rati giorno dopo giorno, sono visibili ai più e sono motivo di orgoglio per tutti noi.È nella maggiore condivisione degli ideali e nello sviluppo dei progetti la grande sfida per il futuro. La fine dell’anno è sempre il momento dell’analisi. Come è andato l’anno sociale 2014 per la Fondazione ?

Direi ottimo. Un bilancio più che positivo grazie alle tante persone che sostengono di-rettamente ed indirettamente la nostra Fon-dazione e che oggi sono la nostra forza per andare avanti.Quest’anno in particolare è stato l’anno del “fare”:- Abbiamo integrato lo “sportello di ascolto” (gestito dalla Dott.ssa Merj Caforio) con mag-giori orari per gli utenti e con l’apertura di una succursale a Francavilla Fontana.- Consolidato il progetto “sempre al tuo fian-co” che mette a disposizione un’auto della

Foto di Isa Capriglia

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Fondazione, al fine di accompagnare tutti i pazienti che ne esprimono l’esigenza, dal do-micilio ai luoghi della terapia.E il 2015 sarà ancora l’anno del fare?Lo sarà ancor di più: a partire da Febbraio 2015 lo “sportello di ascolto” sarà avviato presso l’ospedale civile di Fasano; a gennaio 2015 sarà avviato presso la sede della nostra Fondazione, in via sperimentale, lo “sportello Legale”.Il progetto è volto ad offrire agli utenti (am-malati e famiglie) un servizio gratuito di consulenza ed assistenza legale in materia di diritto del lavoro e previdenza sociale. In particolare, si intende offrire pratico sostegno in ordine al disbrigo di ogni pratica diretta al riconoscimento di semplici diritti riconosciuti dalla legge in caso di malattia oncologica. In una situazione di disagio, l’ammalato e la famiglia, spesso ignorano quali sono gli ef-fettivi diritti riconosciuti dall’ordinamento e i percorsi necessari per il riconoscimento degli stessi. Con lo “sportello legale” tutti gli utenti, potranno ricevere la consulenza legale neces-saria.

La Fondazione ha tra i suoi obiettivi ge-nerali istituire “cattedra sulla Vita” e cioè

tutte quelle attività volte alla promozione della vita stessa e di tutte le sue forme, dal concepimento alla morte, promuovendo periodicamente convegni, congressi, in-contri di studio al fine di affrontare temi morali, spirituali ed etici che in genere in-vestono la vita umana. Cosa avverrà nel 2015 dunque?In merito a questo, sarà costituito un “comi-tato scientifico” permanente che, con l’aiuto di nuovi volontari professionisti approfondirà tematiche in materia di bioetica, inquinamen-to atmosferico e sperimentazioni per l’abbat-timento delle polveri sottili.Tutto lo studio effettuato e le ricerche saran-no presentate in un Convegno che si terrà ad Ostuni sempre nel 2015. In base alle risorse a disposizione in cosa può migliorare, ancora, la Fondazione?Servirebbero tante risorse umane ed altret-tante risorse finanziarie per poter program-mare e realizzare i progetti della Fondazione.Per questo dobbiamo tutelare il nostro pic-colo esercito di volontari che, in maniera si-lenziosa sono sempre vicini alla Fondazione e contare sul contributo delle tante persone generose, senza le quali non saremmo in gra-do di continuare la nostra opera.

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a cura di Alessandra LEGROTTAGLIE

ANDAMENTO ATTIVITÀ“SPORTELLO D’ASCOLTO”

Alla fine dell’anno, si è soliti fermarsi un atti-mo per ripercorrere a ritroso il tempo appena trascorso.Lo “sportello d’ascolto”, anche quest’anno, ha ottenuto importanti traguardi. Traguar-di che non parlano solo di numeri, ma che raccontano storie, percorsi pieni di difficoltà e paure ma che spesso, e di questo siamo con-tenti, lasciano il posto a sorrisi e a speranze. L’orgoglio dei funzionari e volontari che colla-borano con la dott.ssa Merj Caforio, respon-sabile dello sportello d’ascolto, sta in questo: riuscire a tirar fuori quei sorrisi assopiti da troppo tempo, fornendo nuovi equilibri e sti-

moli per dare così un senso nuovo alla Vita. Negli ultimi due anni, il nostro progetto ha visto avvicinarsi molti più utenti di quelli che pensavamo e così abbiamo deciso di adattare l’offerta dello sportello in base alla crescente domanda; innanzitutto aumentando le ore dedicate. Nell’anno che sta per iniziare desideriamo continuare con la stessa energia che ci con-traddistingue ed allargare ancor di più “Il cer-chio della Vita”!Grazie ad ogni singola persona che ha voluto incrociare la propria stra da con la nostra. Un nuovo anno ci aspetta, con voi e per voi.

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nel dettaglio:

COMPARAZIONE DATI SPORTELLO D’ASCOLTO2009/2012 - 2013/2014

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a cura di Paolo SEMERARO

ANDAMENTO PROGETTO“SEMPRE AL TUO FIANCO”

Il progetto "Sempre al tuo fianco" riscontra, giorno dopo giorno, sempre più successo; proprio perché è un servizio primario per il paziente che necessita quotidianamente di cure.La Fondazione, al 31 ottobre 2014, ha avuto 127 richieste di utenti, ha svolto 168 viaggi per 20.092 km percorsi. Il dato più signifi-cativo riguarda i nostri volontari: più di 400 ore di impegno, di dedizione, di passione e di solidarietà nei confronti dei più deboli. Di

questo, a nome della Fondazione, esprimo il mio grazie più sincero ai nostri angeli custodi. Grazie a loro "Sempre al tuo fianco" è sempre possibile. Prevediamo per l'anno che verrà maggiori richieste.La Fondazione con la sua struttura riuscirà ancora una volta a sopperire a tale necessità, profondendo il massimo sforzo e il miglior im-pegno. Fiduciosi di essere sulla strada giusta e sempre al fianco di chi ha bisogno di umanità e un pizzico di felicità.

ANNI 2013 – 2014 A CONFRONTO

Utenti = 10Richieste = 127

Viaggi = 168Km percorsi = 20092

Media viaggi/utente = 16,8Media Km/viaggi = 119,5 Km

Media viaggi al giorno = 1Ore di volontariato = 400 (circa)

ANNO 2014 (AL 31/10/2014)

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di Mary Capriglia

UN NUOVO PROGETTO PER IL 2015:“SPORTELLO LEGALE”

“La Repubblica tutela la salute come fonda-mentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli in-digenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

(art. 32 Costituzione italiana)

Nel 2015 partirà lo Sportello legale, nuovo servizio della Fondazione a tutela del paziente oncologico e della sua famiglia.La Fondazione ha vissuto in questi anni un’importante e determinante esperienza al fianco degli ammalati; ciò ha consentito ai Volontari e agli Operatori di comprendere quali siano le esigenze e le necessità quotidia-ne dell’utenza che si rivolge alla Fondazione.Le cure e l’assistenza del malato di cancro non si esauriscono con i trattamenti terapeutici.La condizione di fragilità determinata dalla malattia comporta particolari esigenze anche di tipo sociale ed economico ed è per questo che l’ordinamento giuridico italiano prevede tutele e benefici che consentono all’ammalato e alla sua famiglia di continuare a vivere di-gnitosamente nonostante la malattia.In una situazione di rilevante disagio, l’amma-lato e la famiglia spesso ignorano quali siano

gli effettivi diritti riconosciuti dall’ordinamento e i percorsi necessari per il riconoscimento degli stessi oltre ad essere costretti, con smisu-rata difficoltà, a dover affrontare la “giungla” della burocrazia.Alla luce di quanto innanzi, la Fondazione in-tende attuare il progetto: “Sportello legale”.Il progetto è volto ad offrire agli utenti (am-malati e famiglie) un servizio gratuito di con-sulenza e assistenza legale in materia di diritto del lavoro e previdenza sociale.In particolare si intende offrire pratico soste-gno in ordine al disbrigo di ogni pratica diret-ta al riconoscimento di diritti riconosciuti dalla legge in caso di malattia oncologica.

Metodologia e strumentiLa Fondazione opererà attraverso uno spor-tello ubicato presso la sede di Ostuni dove gli utenti previo appuntamento, potranno rice-vere la consulenza necessaria dai Professioni-sti che hanno offerto la loro disponibilità.

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per info:Fondazione Tiziana Semerano"Il cerchio della vita" - ONLUS

tel. 0831 335970www.ilcerchiodellavita.org

[email protected]

Festeggia conNoi

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TANTI AUGURIDI BUON NATALE

E FELICE ANNO NUOVO

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TANTI AUGURIDI BUON NATALE

E FELICE ANNO NUOVO

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di Teodoro BRESCIA

LA STELLA DEI MAGIE UN ANTICO SARCOFAGO

Ritrovato nel 1941 a Boville Ernica (Fr) e conservato nel duomo di san Pietro Ispano, il sarcofago di Boville (prima metà del IV sec.) è famoso perché riporta, scolpita sulla parte alta e frontale, la più antica raffigu-razione completa della Natività con adora-zione dei Magi. Nascosta proprio su questa scena, è emersa una mappa astronomica che svelerebbe cosa davvero essi videro ad annunciargli la nascita del Messia Gesù.Dal Vangelo si ricava che il segno visto dai re Magi fu “la stella del Re dei Giudei” (Mt 2,2) ovvero la Stella di Davide (o Stella Ebraica). Tale simbolo, come noto, è com-posto da due triangoli inversi inscritti in un cerchio. Quel simbolo ha un suo equivalen-te nell’astrologia antica, di cui i Magi erano maestri: si tratta di due trigoni (triangoli) in-versi disegnati dai pianeti nel cerchio dello Zodiaco.La verifica astronomica (confermata con due diversi software dall’astronomo Ema-nuele Pace dell’Università di Firenze e dall’ingegnere informatico Angelo di Noi dell’Università del Salento) ha dimostrato che quel segno si è composto alla mezza-notte di entrata dell’equinozio di primave-ra dell’anno -1 (da cui la festa popolare dell’Annunciazione ovvero del concepi-mento di Gesù), completato in quella mez-zanotte da una grande meteora (la cosid-

detta “stella cometa”). La meteora sareb-be apparsa nella costellazione del Cancro dove, in effetti, troviamo – noti con tale nome già dal IV sec. a.C. – l’Asinello (bore-ale e australe) e l’ammasso aperto del Pre-sepe (ovvero Mangiatoia).Cercando nell’iconografia antica ulteriori conferme rispetto a questa teoria, l’atten-zione si è infine concentrata sulla scena di Adorazione scolpita sul sarcofago di Bovil-le. Esaminandola, infatti, sono emerse mol-te anomalie: personaggi con sagome defor-mi, parti incomplete (persino un pastorello senza gambe) e numerosi fori di dimensioni troppo grandi rispetto a tutti gli altri, che in-

La Stella di Davide come si sarebbe disegnata alla mezzanotte dell’Annunciazione dell’anno -1.

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vece sono frutto della nota tecnica scultorea del trapano. Quelle anomalie, sino ad oggi addebitate a questioni tecniche, creano in-vece una precisa corrispondenza con co-stellazioni e pianeti così come sono stati in-dividuati dai software astronomici in quella mezzanotte di Annunciazione dell’anno -1.In conclusione, tutta la scena sarebbe una mappa di stelle nascosta esattamente sot-to la più antica raffigurazione completa di Adorazione dei Magi.Vi sono almeno altri tre sarcofagi paleocri-stiani, altrettanto noti, su cui è raffigurata una simile scena di Adorazione: il Coper-chio frammentario, nel Museo Pio Cristiano Vaticano di Roma; il sarcofago di Adelfia, nel Museo Paolo Orsini di Siracusa; e il sarcofago della Natività, nel Museo di Arles in Francia. Tutti e tre sembrano riportare il dato della meteora sulla capanna, la cui

forma riproduce sempre la costellazione del Cancro in cui l’astro esplose. Solo il sarco-fago di Boville, però, il più antico fra tutti, sembrerebbe contenere la mappa completa del segno.Tutto ciò sembrerebbe confermare l’antica tradizione cristiana, offrendo un importante contributo al dibattito sulla storicità di Gesù e sulla datazione della sua nascita.Naturalmente, trattandosi di una ricerca in-terdisciplinare (antropologia e filosofia del-le religioni, astronomia, archeologia, arte sacra...), ogni disciplina interessata potrà trarre dai dati ottenuti le proprie deduzioni.

Per approfondimenti: TEODORO BRESCIA, La Stella dei Magi e il sarcofago decifrato, Nexus, Padova 2014, pp. 176 (www.nexusedizioni.it).

In alto, la scena dell’Adorazione dei Magi sul sarcofago di Boville; in basso, la mappa astronomica corrispondente, ricavata con i moderni software.

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ECCO IL NOSTRO

www.ilcerchiodellavita.org

NUOVO SITO

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a cura della redazione

CAVOLO E BROCCOLII benefici dell’alimentazione anti-cancro

Broccoli, cavolfiori e cavolini di Bruxelles appartengono alla famiglia delle crucifere e, quando vengono cucinati, è difficile non accorgersene! Ma, per una volta, si dovreb-be andare oltre il proprio naso: sono infatti ricchissimi di sostanze molto preziose per la salute e possono proteggere da malattie im-portanti.L’importante è che siano verdure freschissi-me, evitate quindi se possibile quelle surge-late. Insieme ad altri prodotti tipici della dieta mediterranea (pesce azzurro, legumi, olio ex-travergine di oliva, ecc.), le crucifere possono fare da scudo contro il tumore del colon-retto.

Tumore del colon-retto“È una malattia che nel 2014 ha colpito 52mila persone in tutta Italia, ma oggi sei

persone su 10 riescono a sconfiggerlo – com-menta la prof.ssa Vittorina Zagonel, Diretto-re del Dipartimento di Oncologia Clinica e Sperimentale dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova – La prevenzione primaria (stili di vita) e secondaria (esami di screening), però, rimane una delle armi più potenti di cui disponiamo. Insieme alle novità che proven-gono dal campo della ricerca. Tutti i pazienti colpiti da questa neoplasia dovrebbero infatti essere sottoposti a un test molecolare.Dal risultato di questo esame dipende la scel-ta della cura più efficace.Nel 60% dei malati, infatti, non è presente una particolare mutazione (gene RAS) e, in questi casi, le terapie personalizzate sono in grado di migliorare in maniera significativa la sopravvivenza”.

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Fattore alimentazioneÈ quanto emerso dal convegno: “Come scon-figgere il tumore del colon-retto: l’importanza degli screening e dei test genetici”, organizza-to oggi presso lo IOV e reso possibile da un educational grant di Amgen.“Questa malattia è direttamente associata a un’alimentazione molto calorica, ricca di

grassi animali, carni rosse e povera di fibre – aggiunge la prof.ssa Zagonel –. Il rischio di sviluppare il cancro aumenta del 15% nelle persone in sovrappeso e addirittura del 33% negli obesi.Dobbiamo quindi impegnarci sempre più in-tensamente per migliorare il livello di consa-pevolezza della popolazione”.

Cavolfiori e broccoli hanno proprietà de-tossicanti e antiossidanti e sono ricchi di vitamine e sali minerali. Un primo piatto di grande bontà e facile esecuzione.

FARFALLE CON BROCCOLI,CAVOLFIORE E MANDORLE

Numero di porzioni: 4Tempi di preparazione: 20 MinutiTempi di cottura: 20 MinutiPronto a: 40 MinutiDifficoltà: Media

Ingredienti:• 400 grammi di farfalle• 1 ciotola di cimette di cavolfiore e

broccoli• Olio EVO• Aglio• Una manciata di mandorle• Due cucchiai di formaggio (grattugiato)• Sale• Pepe

Preparazione:Tappa 1: Cuocere a vapore le cimette dei due ortaggi. Basterà poco, devono rimanere croccanti. Nel frattempo, trita-te grossolanamente le mandorle.

Tappa 2Scaldare in una padella dell'olio con l'a-glio e una parte delle mandorle tritate. Quindi unite le verdure, salate e fatele insaporire per qualche minuto.

Tappa 3A parte, nel mixer, riducete in crema le mandorle rimaste, l'aglio, dell'olio, il for-maggio grattugiato e un po' di acqua.

Tappa 4Scolate le farfalle e versatele nella pa-della facendole saltare insieme alle ci-mette e alla crema di mandorle. Spol-verate di pepe, o se preferite, aggiungete del peperoncino.

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a cura della redazione

BICICLETTA D’INVERNOECCO I CINQUE SEGRETI

Chi ha detto che nei mesi freddi bisogna di-menticarsi della bicicletta e dedicarsi a mezzi di trasporto alternativi? Nei Paesi del Nord le due ruote sono utilizzate da milioni di perso-ne 12 mesi all’anno! Ecco allora i consigli del perfetto ciclista quando la colonnina di mer-curio comincia a scendere.

L’ABBIGLIAMENTOPedalare è il miglior modo per scaldarsi: su-perato il problema dell'aria, difficilmente il freddo sarà un problema.Anche per questa ragione sono ideali le giac-che tecniche, impermeabili, traspiranti e spes-so dotate di inserti catarifrangenti.

Foto di Marta Tomaselli

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TESTA, MANI, PIEDIAttenzione alle estremità. Il casco è già una copertura che si può rinforzare con una fascia o un paraorecchie. I guanti perfetti sono quelli da ciclismo, caldi e impermeabili. Infine i pie-di: un cambio scarpe è l’ideale (se no ci sono sempre i vecchi stivali di gomma…).

LA BICIInnanzitutto sono indispensabili i parafanghi. Un piccolo trucco per le ruote: sgonfiando leggermente le gomme aumenterete la super-ficie di contatto con l'asfalto e quindi il grip. Attenzione ai freni: i classici modelli da bici-cletta perdono tantissimo quando si bagnano.

STILE DI GUIDACercate di anticipare le frenate, le curve e in generale le manovre più complicate. Attenzione alla corsia solitamente riservata alle biciclette, perché qui si concentra tutto lo sporco della carreggiata: meglio stare più al centro della strada e diminuire la consueta velocità di andatura.

OCCHIO AL BUIOQuando uscite dall’ufficio probabilmente è già scuro: ecco perché è fondamentale essere ben visibili!Dotatevi di luci anteriori e posteriori: quelle catarifrangenti non sono sufficienti, meglio acquistare anche quelle lampeggianti.

PEDALARE PER SENTIRSIPIÙ FORTI E PIÙ SANI

Anche la pedalata è un’attività, molto semplice da praticare, che regala gran-di benefici per quanto riguarda la salu-te del cuore. Inoltre, aiuta a tonificare i muscoli di gambe, glutei, addominali e braccia. Una nota rilevante: rispetto ad altri sport non comporta alcun rischio per le articolazioni poiché non obbliga la gambe a reggere l’intero peso del

corpo. Andare in bici è particolarmente utile anche per perdere peso: pedalando ad un ritmo medio, quello che consente anche di parlare tranquillamente mentre si pedala, si consumano da 300 a 600 calorie all’ora. Consumo che può salire anche a 500-600 se si aumenta la velo-cità.Inoltre, dopo solo 30 minuti di bicicletta, il nostro corpo inizia a “intaccare” i de-positi adiposi, quasisempre localizzati in zona fianchi, addome, cosce.

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Ad un certo punto le questioni dure biso-

gna affrontarle.

Ci sono delle questioni che non si possono

più rimandare, demandare, posticipare: biso-

gna affrontarle, anche se si ha paura, anche

se si farebbe di tutto per non incontrarle.

Non si può controllare tutto: bisogna

fidarsi.

Chi ci garantirà che tutto andrà bene? Chi ci

garantirà che non sbaglieremo mai? Nessuno!

Ma ad un certo punto dobbiamo fidarci e pro-

varci. Dobbiamo smettere di voler controllare

tutto e tutti; dobbiamo smettere di voler sa-

pere in anticipo cosa ci accadrà; dobbiamo

smettere di voler cono-

scere la fine.

È vitale aver paura; è mortale lasciarsi

bloccare dalla paura.

Tutti abbiamo paura. La paura è il segno na-

turale e vitale che ci avverte di un pericolo.

Non aver mai paura è patologico. Chi non

ha paura è perché non l’avverte, non perché

non ne abbia. Io devo imparare a riconosce-

re le mie paure, a darle un nome, a non na-

scondermele, ad accettare che ci siano. Devo

imparare che la paura avverte di un pericolo,

ma non mi deve bloccare.

Nella vita ci sono tanti fantasmi.

Tutti noi abbiamo degli spettri. Spettro è ciò

che ci fa paura e che per questo nascondiamo

e mettiamo in qualche armadio. Ma lo spettro

è un morto vivo e nel tempo si rianima.

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Allora è importante per me non temere di

accogliere nella mia vita i miei spettri. Sono

pericolosi finchè non li incontro. Ma una volta

incontrati, accettati, espressi, condivisi, si rive-

lano amici nostri.

Quando stai per affogare chiedi aiuto.

Solo gli uomini troppo orgogliosi affondano.

Alcune persone stringono i denti, aumentano

gli sforzi e credono di potercela fare da soli.

Quando ti accorgi che non ce la fai, chiedi

aiuto e tendi la tua mano, perché qualcuno ti

da la sua mano.

Se non esci dalle tue sicurezze (barca) af-

fondi.

Esci dalla barca perché lì affondi. Certe abi-

tudini, certi comportamenti, certe sicurezze

vanno lasciate, anche se costa, anche se è

faticoso. Bisogna lasciarle, bisogna uscire da

certe situazioni (barca) costi quel che costi.

Qualunque cosa ti succeda nella vita, tu

non aver paura e fidati di me.

Le bufere arriveranno e il terreno ci manche-

rà da sotto i piedi. Fede non è essere al riparo

da ogni situazione, da ogni bufera, da ogni

pericolo.

La fede non garantisce dagli imprevisti.

La fede li affronta.

Fede è poter sentire e confidare nella Sua

voce in ogni situazione della vita:

“Coraggio, ci sono io, non aver

paura”.

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di Adele TANZARELLA

IL CAPITALE UMANO E IL VALORE DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA

La notizia della candidatura all’Oscar dell’o-pera del regista Virzì “Il Capitale Umano” come miglior film rappresentante l’Italia se, da un lato conferma il buon livello che il nostro cinema detiene a livello internaziona-le, dall’altro fa riflettere sulle tematiche che, espresse attraverso mass media, come pos-sono essere una pellicola o la carta stampa-ta, sono lo specchio e il riflesso della nostra società.Il capitale umano, citato nel titolo del film, ha un significato correlato al valore economico quantificabile che ognuno di noi possiede nel mondo in cui vive e opera.Tale valutazione ben si conforma con la pro-

spettiva economistica dell’individuo. Esso viene infatti paragonato a un investimento che produce un certo rendimento accrescen-do la produttività. In questa stessa ottica le assicurazioni sulla vita, all’atto di stipulare un contratto con il cliente, calcolano quanto possa valere quella vita umana per eventuali risarcimenti.Le riflessioni, che i contenuti della visione del film possono far nascere, sono perciò assai amare soprattutto in chi è portato a conside-rare il valore della persona sulla base di quel-l’”Intelligenza emotiva”, che è stata ampia-mente studiata per scoprire le capacità insite in ognuno di noi. Nel libro che reca proprio

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tale titolo, infatti, Daniel Goleman, psicologo e scrittore statunitense, descrivendo l’impor-tanza delle abilità emotive necessarie per so-stenere il benessere psicosociale e raggiunge-re successi personali e professionali, mostra la via per ottenere il massimo da noi stessi.Il capitale umano, pur non sottovalutan-do gli aspetti concreti e materiali della vita, dovrebbe non perdere mai di vista l’Intelli-genza emotiva che caratterizza ogni uomo.La comunicazione, solo razionale, non mi-gliora il rapporto con sé, con gli altri e con la realtà che viviamo ogni giorno; comunicare con il cuore significa invece aprirsi alla cultura del dialogo entro una dimensione relazionale vera ed autentica. In un periodo di crisi eco-nomica ma anche di instabilità sociale e spes-so affettiva come quella che stiamo vivendo, occorre mettere a fuoco l’importanza delle

componenti emotive anche nelle funzioni più razionali del pensiero.Non sono, infatti, i quozienti intellettivi alti calcolati con test di intelligenza o il grado di salute fisica stimata con esami diagnostici a mettere al riparo da grandi fallimenti nella vita lavorativa e familiare.A governare settori così decisivi della vita non provvede il capitale umano che si accumu-la con un’intelligenza razionale rivolta verso obiettivi che soddisfano le aspettative perso-nali spesso egoistiche.Solo una complessa miscela di fattori come la perseveranza, il rispetto, l’attenzione verso gli altri, in una parola l’uso corretto dell’in-telligenza emotiva, può dare all’uomo quella ricchezza capace di resistere alle minacce che possono far crollare capitali costruiti solo con la forza della ragione ma non del sentimento.

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di Isabella VINCENTI

Uno più uno fa due, ma uno sempre uno resta.Louisa, giovane ragazza provinciale eccen-trica, routinaria e chiacchierona, mai ambi-ziosa; si lascia vivere una vita all’ombra di una sorella più brava, accontentandosi di un fidanzato che non le fa battere il cuore e di un lavoro spersonalizzante, per niente quali-ficante la tua sua personalità. Will, ricco trentacinquenne in carriera, bello e maledetto, intraprendente e spregiudica-to uomo d’affari; ostenta sicurezza, venera il Dio-Business per trarre i vantaggi di una vita agiata, vive intensamente tra donne e motori, tenendo premuto il piede sull’acce-leratore. Ma la velocità deve fare i conti con il desti-no e Will, il brillante manager e disinibito

donnaiolo, si ritrova a vivere la vita diffici-lissima che nessuno vorrebbe. Quella del tetraplegico. È questo il momento in cui i due giovani s’incontrano ed è un incontro mai banale, intenso, struggente, maieutico.Will tira fuori il meglio di Louisa e la ragazza inesperta lascia spazio alla donna coraggio-sa, senza riserve, orientata al perseguimento di un fine ambiziosissimo che la nobilita ol-tremodo. Non si tratta di una fusione. L’amore in que-sta storia conta sì, ma fino ad un certo punto. E tutti i finali, i cliché, i “vissero felici e con-tenti” vengono messi in crisi dalla profonda indagine sul senso della vita, sull’autodeter-minazione, sulla libertà individuale. Perché prima che uno più uno faccia due, è necessario che uno si senta uno.

Titolo:IO PRIMA DI TE

Autore:JOJO MOYES

Casa editrice: MONDADORI

Pagine: 391

Prezzo: 14,90 €

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