Dai cerchi sacri al cerchio limite

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DAI CERCHI SACRI … AL CERCHIO LIMITE Liceo Scientifico Statale “L. Siciliani” Catanzaro Convegno “Esperienze a confronto” Matematica & Realtà 6-8 Maggio 2013 - Perugia Tutor: Prof.ssa Anna Alfieri Studenti: Fabiola Boccuto Giuseppe Lazzaro Lucrezia Mengani Mariagiulia Orlando

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DAI CERCHI SACRI …

AL CERCHIO LIMITE

Liceo Scientifico Statale “L. Siciliani” Catanzaro

Convegno “Esperienze a confronto” Matematica & Realtà

6-8 Maggio 2013 - Perugia

Tutor:Prof.ssa Anna Alfieri

Studenti:Fabiola BoccutoGiuseppe LazzaroLucrezia MenganiMariagiulia Orlando

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INDICEIntroduzione:

TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE:

simmetrie e omotetie

Frattali e loro proprietà

I cerchi sacri:

rosoni romanici e gotici

la Radionica

Il cerchio limite: Escher

Le nostre costruzioni e i nostri paper works

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TRASFORMAZIONI GEOMETRICHEUna trasformazione geometrica è una corrispondenza biunivoca che associa a ogni punto del piano uno e un solo punto del piano stesso.

A(x;y)→ A’(x’;y’)

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4

b in b (in una posizione diversa)

TRASLAZIONE

b b

byy

axx

'

'

b

a

y

x

y

x

10

01

'

'

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5

b in q

bq

ROTAZIONI

cossin'

sincos'

yxy

yxx

y

x

y

x

cossin

sincos

'

'

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6

GLISSO RIFLESSIONI

bp p

yy

axx

yy

xx

'

'

'

'

010

01

'

' a

y

x

y

x

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7

Le trasformazioni si possono combinare

DUE RIFLESSIONI =

ROTAZIONE

d bp

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OMOTETIEDati un numero reale k diverso da zero e un punto P del piano,

l’omotetia di rapporto k e centro O è quella

trasformazione geometrica che associa a P il punto P’ tale che:

OP’=k(OP)b b→

y

x

k

k

y

x

0

0

'

'

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Dalla fine del XIX sec. la scienza si è orientata verso lo studio dei sistemi complessi. Queste problematiche hanno dato l’avvio allo studio del “caos deterministico”, ossia di situazioni di disordine ottenute però da processi

matematico-fisici deterministici.

Nell’universo reale sono presenti infiniti elementi “perturbatori”.

Tale complessità può essere semplificata dai…

Figure geometriche complesse e caotiche determinate per approssimazione di una funzione ricorsiva.

Più semplicemente:

Una figura geometrica in cui un motivo identico si ripete su scala continuamente ridotta.

Merletto di Koch

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UN FRATTALE DEVE POSSEDERE ALCUNE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI:

• Autosomiglianza:

Se alcuni dettagli vengono osservati a scale differenti, si nota sempre una certa somiglianza approssimativa con il frattale originale.

• Risoluzione indefinita:

Non è possibile definire in modo netto e assoluto i confini dell’insieme (i bordi dell’immagine).

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Tutti i frattali hanno una dimensione non intera, ma non le normali figure geometriche . Le quali hanno una dimensione geometrica

Un segmento ad esempio ha dimensione 1 A B

Un quadrato ha dimensione 2

A B

C D

Un cubo ha dimensione 3

B C A D

F H E

G

• Dimensione frazionaria:

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Preso un oggetto che ha dimensione euclidea D e riducendola di un fattore 1/r, la sua misura (perimetro , area, volume) aumenta di:

N=r D

Dove N indica il ricoprimento mentre D indica la dimensione. Per calcolare D dobbiamo ricorrere all’utilizzo dei logaritmi, mentre r indica la riduzione

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Deriva dal latino fractus, rotto, spezzato infatti le immagini frattali sono considerate dalla matematica oggetti di dimensione frazionaria.

Il fondatore della geometria frattale fu: Benoit MandelbrotUn matematico contemporaneo che, all’inizio degli anni ’80, ha pubblicato i risultati delle sue ricerche nel volume “The fractal geometry of nature” fondando quella che viene chiamata geometria dei frattali.

Le Origini dei frattali

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DAI CERCHI SACRI…

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… AL CERCHIO LIMITE

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Le forme della geometria piana, così simmetriche e regolari sono

state utilizzate nella Geometria sacra, da cui è derivata anche la

Radionica.Sono forme armonizzanti e

riequilibranti.Tuttavia , sebbene armoniche

come forme, dopo un po’ diventano

costrittive e di chiusura con il divenire dell’esistenza.

LA RADIONICALe forme della geometria piana, così simmetriche e regolari, come già

detto, sono state poi utilizzate nella Geometria sacra, da cui è derivata anche la Radionica.

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Il rosone è un elemento decorativo applicato alle facciate delle chiese di stile romanico e gotico.

IL ROSONE

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ROSONI

ROMANICI GOTICI

SIGNIFICATONella forma del rosone è possibile riconoscere

1. Il mandala 2. Il Fiore d’Oro

3. La rosa

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ROSONE DI SAN NICOLA

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Animazione del rosone costituito da 12 triangoli simmetrici

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Il rosone di san Nicola presenta la struttura dell’ IPOCICLOIDE.

L'ipocicloide è una curva piana appartenente alla categoria delle rullette ovvero delle curve generate da una figura che rotola su di un'altra. L'ipocicloide infatti è definita come la curva generata da una circonferenza che rotola sulla parte interna di un'altra circonferenza. Essa è un caso particolare di ipotrocoide.

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ROSONE DI SANTA CHIARA (ASSISI)

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Animazione del rosone costituito da 15 triangoli simmetrici

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Maurits Cornelis Escher M. C. Escher nacque in Olanda il 17 Giugno del 1898. Frequentò la scuola di Architettura e Arti Decorative di Harlem in Olanda e nel 1923 venne in Italia. Le sue opere si basavano sul sottile gioco tra lo sfondo e la figura, che si completano. Morì il 27 Marzo del 1971.

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Nel 1954 Escher incontrò Coxeter, un famoso geometra, in un meeting internazionale di matematica. In seguito, nel 1957, Coxeter inviò a Escher un’illustrazione del piano di Poincarè e guardando la tassellatura di questo cerchio, riuscì a capire le regole del gioco.

Cerchio di Coxeter Piano di Poincarè Cerchio limite di Escher

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I CERCHI LIMITE

Prima di poter parlare di cerchio limite dobbiamo introdurre il concetto di punto limite. Questo si ottiene con delle traslazioni composte a delle riduzioni .

L + L/2 + L/4 + L/8 + … = 2L

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Ecco qui i cerchi limite riprodotti da Escher :

Cerchio limite I

Cerchio limite II

Cerchio limite III Cerchio limite IV

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Dal punto di vista architettonico le sue opere sono caratterizzate da una forte componente matematica. I punti principali su cui si concentrano i suoi lavori sono :

L’infinito

Spazi differenti che si incastrano scambievolmente

Fredda logica delle scienze esatte e mondi naturali differenti

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Possiamo distinguere i vari cerchi limite in due categorie:

• Nella prima il limite delle figure disegnate tende verso l’interno del cerchio

• Nella seconda il limite delle figure disegnate tende verso l’interno del cerchio

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•Farfalle (1959) xilografia

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• Circle Limit III

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Il nostro punto di partenza è un foglio origami

Abbiamo dunque piegato il foglio lungo la sua diagonale per poi piegarlo a metà

1

2

3

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A questo punto pieghiamo 1/3 del triangolo ottenuto e poi l’altra parte in modo da ottenere una «coda di rondine»

Tagliamo dunque la parte in eccesso in modo da ottenere un triangolo grande un terzo rispetto a quello iniziale

4 5

6

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7 8

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Partendo dal nostro triangolo iniziamo a ritagliare la sagoma di mezza farfalla per poter poi, aprendo il foglio, ottenere una farfalla intera.

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Ritagliamo dunque su entrambi i lati la sagoma delle farfalle

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Dopo aver ritagliato le sagome tagliamo la punta del triangolo

Infine apriamo il foglio ed otteniamo un disegno riportato nella figura 15

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Riconsideriamo le prime 6 fasi precedentemente illustrate per poter costruire la << coda di rondine>>

1 Disegnamo dunque il motivo caratterizzante del rosone sul foglio origami

2

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3 Con un taglierino ritagliamo il contorno della sagoma

4

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5 Tagliamo dunque la punta del triangolo

Come ultimo passaggio non ci resta che aprire il foglio per ottenere un rosone simile a quello precedentemente analizzato

6

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1

2

Partendo sempre dal sesto punto della prima costruzione e dopo aver studiato la costruzione geometrica effettuata con Geogebra riportiamo le figure goemetriche che caratterizzano questo rosone

Ritagliamo con un taglierino le figure precedentemente disegnate

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3

4

Tagliamo la punta del triangolo

Quando apriamo il foglio otteniamo una copia del rosone della chiesa di Santa Chiara ad Assisi

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Bibliografia :

• http://www.mcescher.com/• Trasformazioni geometriche e strutture algebriche di Massimo

Bergamini, Anna Trifone, Graziella Barozzi • I frattali a fumetti di N. Lesmoir-Gordon , W.Rood, R.Edney