IL CAFFE' Corretto FEBBRAIO 2012

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aureato in Scienze della Comuni- riproposizione di uno storico giornale Diventare editore! detti ai lavori. Dopo sei edizioni, cazione, un Master in Media acerrano, fino al momento di fondare Ti ispiri a qualcuno? abbiamo raddoppiato le copie; è L

Education, 27 anni e tanta esperienza il primo periodico sportivo locale nel Si e sono sconosciuti ai più! Il primo è cresciuta la Redazione, con giovani, nel mondo della comunicazione e 2010, cui fa seguito “Il Caffè Nicola Grauso, uno dei pionieri della che hanno voglia di raccontare la dell'editoria. Attualmente è Direttore Corretto”; il resto è “storia” attuale… comunicazione “libera” in Sardegna, propria città, e grazie anche all'appor-Editoriale del nostro periodico. Radio, tv, carta stampata. Cosa è per fondatore di Radiolina e Videolina, e to di importanti firme locali. Il tutto Angelo, raccontaci, in breve, il tuo te la comunicazione? di diverse testate isolane, che ha avuto coordinato dal Direttore Responsa-percorso. È passione, direi “ossessione”, l'ambizione di spingersi fino in bile, che affronta questo incarico con Ho sempre avuto la passione per la ragione di vita! Osservo, “analizzo”, Polonia. Dopo varie vicissitudini, professionalità ed esperienza nel radio. Nel Dicembre 2004, però, sulla studio, da sempre, tutti i mass-media, però, è stato “costretto” a “staccare la settore. Importante è stato anche scia della storia di un gruppo di amici per migliorare. spina”, ma non si è arreso, ed è l'aver preso una sede in cui “vivere” che aveva fondato a Bologna una tv di rientrato nel mondo dell'editoria con tutti insieme il giornale.quartiere, realizzo la prima Telestreet una serie di free press nazionali. Poi Una nuova impostazione grafica per ad Acerra. Dopo lo stage universitario c'è Luca Montrone, presidente del festeggiare questo compleanno. presso un'emittente locale, mi Gruppo Norba che, dalle porte di Bari, Perché?avvicino definitivamente al mondo tra radio e tv, diffonde i suoi program- Perché era “dovuto” rispetto all’idea della tv in tutte le sue forme: dalla mi in tutto il Sud Italia, nonostante la originale di Pietro Verri. La nostra produzione di palinsesti alla regia, dal sua vita fosse già “segnata” dal padre, natura resta, così come la linea montaggio audio-video alla messa in che aveva un'azienda di famiglia. editoriale. L'impostazione sarà ancora onda, dalla scrittura alla presenta- Questo per me significa essere più scritta, ma con le stesse carat-zione di programmi. In seguito è editore! Bisogna crederci, saper osa- teristiche di tono e contenuto, che ci tempo di digitale terrestre: un'occa- Quali sono le caratteristiche per re, investire non solo economicamen- hanno contraddistinti fin dagli esordi. sione da non perdere! Sacrifici e notti essere un buon comunicatore? te, creare qualcosa che non c'è. Questo Per concludere, progetti per il in bianco, per “mettere in pratica” non Un professionista deve adattarsi a è intendere la comunicazione come futuro.solo la mia “tesi”, ma anche il mio qualsiasi ambito e pubblico, deve professione! Ed io, fin qui, credo di L'obiettivo immediato è la prossima sogno! Così, nel Febbraio 2009, essere concreto, diretto e chiaro. Deve aver osato abbastanza, anche se la uscita del nostro “Foglio” acerrano, ottengo la concessione ministeriale credere in quello che realizza, avere fortuna ed i “sostegni”, non sono stati perché dalle esperienze passate, ho per “Pulcinella TV”, un'esperienza di personalità e creatività. Qualunque dalla mia parte… imparato a vivere la comunicazione e grande impatto mediatico per la cosa mostra, scrive o fa sentire, per lui “Il Caffè Corretto”. Qual è il bilan- l’editoria un passo alla volta, giorno popolazione e per me stesso. Breve, deve essere il massimo! Spesso per la cio del primo anno? dopo giorno. Però, ovviamente, c'è ma intensissima, che, purtroppo, dura gente esiste solo la “forma”; non ci si È positivo in quanto siamo entrati a far voglia di tornare alle origini con la poco più di un anno. Con la sua rende conto della “sostanza”, del parte del panorama dell'informazione radio, e ancora tanta tv da “fare” nella chiusura, non solo io, ma anche la città lavoro, spesso di squadra, che c'è locale, pur scrivendo di argomenti di mia mente... E non so se mai riuscirò perde qualcosa… Poi la collabora- “dietro le quinte” di un'idea editoriale. nicchia. In 12 mesi ci siamo fatti un domani a concretizzare questo mio zione con una web radio e la Il tuo sogno lavorativo? conoscere dagli acerrani e dagli ad- “pensiero”…

esteggiare il primo anno di vita di comunità, anche politicamente e Fun giornale è sempre motivo di socialmente impegnato. Anima de “Il gioia e soddisfazione. Lo è ancora di Monitore Acerrano”, Valio fondò, più se questo ha coperto un vuoto che con poca fortuna a causa alla da tempo si avvertiva nel panorama mancanza di fondi, alcuni giornali di cittadino, se ha scelto di promuovere divulgazione letteraria, come “Il la nostra città senza entrare nei Passero Solitario” o “Il Verziero pettegolezzi, nelle chiacchiere a Letterario”, numeri unici che ebbero vuoto, nelle improduttive valutazioni un’eco anche fuori città fra gli qualunquiste, pur senza lesinare, al intellettuali che apprezzavano il contempo, giudizi duri e senza nostro concittadino. La Biblioteca sottacere le criticità che non mancano del Museo, fra mille difficoltà, sta nella nostra realtà. Scegliere di raccogliendo tutte le opere originali raccontare Acerra, come “Il Caffè del Valio perché venga conosciuto ed Corretto” ha fatto, dalla parte dei tanti apprezzato il suo sforzo per la che lavorano attraverso iniziative conoscenza della storia cittadina e il culturali, di chi mette in moto suo lavoro per la promozione della percorsi virtuosi, di chi, come il cultura e della conoscenza. Speriamo Museo di Pulcinella ed “Acerra un giorno di poterlo fare insieme. In Nostra”, crede che lo sviluppo di quest'anno, credo che il vostro questa città passi necessariamente giornale, insieme ad altre esperienze attraverso l'amore e la conoscenza di altrettanto importanti, sia un segnale questo territorio, è una scelta inequivocabilmente positivo per la coraggiosa che fotografa la nostra nostra città, la prova di energie e città con un'ottica diversa e la progettualità che possono liberarsi ed rappresenta al di là dei luoghi aiutarci a crescere e a guardare con comuni. Per la vostra testata, visto ottimismo al futuro. Grazie a voi, in anche il nome, avete scelto come questo anno, chi ad Acerra fa cultura nume tutelare Pietro Verri, filosofo e lavora per una città migliore si è illuminista e fondatore del giornale sentito meno solo. Non resta che “Il Caffè”. A me piace pensarvi come continuare. Da parte nostra i migliori eredi di Odoardo Valio, scrittore e auguri e la consueta disponibilità.giornalista acerrano di fine '800, intellettuale engagé, al servizio della Franco Mennitto

Quando la “comunicazione” è una ragione di vitaDalla Telestreet a “Il Caffè Corretto”: l'esperienza editoriale di Angelo Maria Castaldo

ANNO II NUMERO 1

uon Compleanno a “Il Caffè di culturale avevano poco o nulla. BCorretto” e cento, anzi mille, di Troppo spesso la cultura, da quella questi giorni. Tanti auguri e lunga vita più alta e raffinata a quella popolare e ad una delle iniziative giovanili più radicata, è stata veicolo e strumento di originali di questi ultimi tempi. Che la malcelati interessi politici, partigiani. Fortuna e soprattutto i lettori premino Il nuovo corso di cui si spera che il lavoro di chi, da figlio di Acerra, Acerra riesca ad avvalersi dovrà nonostante i tempi bui che la nostra vedere anche una nuova forma di città vive, non ha perso la voglia di offerta e fruizione del patrimonio raccogliere la sfida di lanciare il cuore artistico-culturale. Mai più iniziative oltre l'ostacolo e di esserci; con la fantasma e convegni di pochi eletti. forza ed il coraggio che l'impegno per Ci vuole una rivoluzione che porti tra questo bellissimo e affascinante la gente quanto di buono, bello e mestiere richiedono. In qualsiasi preservabile ha questa nostra contesto sociale, più è alto il grado di cittadina, così che, grazie alla partecipazione della gioventù ad ogni partecipazione e alla presa di livello, politico, imprenditoriale, coscienza di tutto un popolo, si arrivi culturale, sociale, maggiore sarà la ad una custodia e, soprattutto, ad una capacità di trovare nuovi e più larghi promozione condivisa del nostro orizzonti verso cui mirare. Forza e “tesoretto” culturale. Dagli elementi coraggio allora con questo “Foglio” di rilevanza archeologica, alla che ha non solo il pregio di essere musica, al teatro, alla scrittura; tutto originale, giovane ma sicuramente deve essere fruibile, perché la cultura non giovanilista e promettente, e che è un diritto di tutti. È il diritto che ha soprattutto sta regalando alla città l'uomo ad elevarsi nella forma più alta un'occasione più unica che rara: di ispirazione terrena che egli possa raccontare la cultura in maniera tale trovare. E allora evviva “Il Caffè da renderla accessibile al popolo. Più Corretto”, siano tanti i compleanni, Cultura per tutti! Questo il motto! In tantissimi i lettori e infinita la voglia netta controtendenza con alcune di lavorare bene, per Acerra, così filosofie che la vorrebbero come come fino ad ora avete fatto in qualcosa di elitario ed accessibile a maniera eccellente. Ad Maiora!pochi. Troppo spesso questa città ha sprecato ingenti risorse in eventi che Ulderico De Laurentiis

Più Cultura per tutti!Gli eredi di Odoardo Valio

aro Direttore, ho scorso le Cpagine del vostro periodico. L'ho letto tutto, e con piacere. Ho apprez-zato molto la scelta della consistenza e del colore della carta, l'accuratezza e la linea editoriale: varietà di temi, chiarezza e brevità degli articoli, toni pacati, assenza del chiacchiericcio politico. Ho avuto subito l'impres-sione che dietro la fattura e la stampa c'è passione civile e tensione cultu-rale. Le scrivo questa mia riflessione, che vuole essere un segnale d'atten-zione per un giornale nato dall'entu-siasmo di forze giovani, incamminate coraggiosamente verso il futuro in un'età di gravi incertezze e difficoltà. Il plauso e l'apprezzamento certa-mente non offrono la soluzione ai tanti problemi che assillano un giornale a distribuzione gratuita, ma possono infondere (lo spero) corag-gio e aiutare a resistere. Bello l'editoriale firmato da Pietro Verri e belli e istruttivi due "pezzi". Il primo, quello di Paradiso, con sottile finezza, decodifica il linguaggio di quanti tentano - e molto spesso, ci riescono - di adescare giovani, capaci e ancora sorretti dalle famiglie spe-ranzose, per utilizzarli per egoistici e talvolta non trasparenti interessi. L'altro, che mi ha molto sollecitato, offre un'analisi attenta e da compe-tente del palazzo Radice. Vi ho letto una risposta ad un mio antico desiderio. Dopo che con il Prof. Ciro Robotti dedicammo un volume al Castello Baronale, pensavo di fare lo stesso per gli importanti palazzi della città. L'intento era quello di farne conoscere la storia per salvaguar-darli dalle cattive intenzioni dei vandali, che qui non mancano mai. Mostrarne il pregio architettonico mi sembrava un modo per sottrarli al possibile deturpamento da parte di chi ci abita o di chi li compra per trasformarli in appartamenti da vendere, e per metterli al sicuro dalla possibile speculazione edilizia. Si trattava e si tratta di evitare lo scempio di trasformare un palazzo gentilizio con giardino storico in un agglomerato di palazzi. Di esempi se ne potrebbero portare molti. Basti ricordare il palazzo Palladino, con ingresso all'inizio di Via Duomo e un giardino che si stendeva lungo tutta Via Soriano. La protervia politico speculativa trasformò quel luogo ameno e signorile in un quartiere con palazzi alti sei piani e con centinaia di residenti. Far intendere il pregio di quei manufatti potrebbe servire ad affinare il gusto di molti di noi e a sollecitarci ad essere più attenti nella difesa di quel che resta della città. Tempo fa, per il parco gioco in costruzione accanto al nuovo Munici-pio, era previsto l'abbattimento del muro perimetrale di pietra lacustre che corre lungo Via Manzoni. Una mia lettera salvò quella bella testimonianza. Complimenti ancora e mi abbia suo lettore affezionato.

Aniello Montano

LETTERE

Corretto

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l 12 Febbraio 2011 nasceva ad vivo e vegeto, e compie il suo primo esemplari, la tenacia che stanno IAcerra un nuovo giornale locale anno dalla pubblicazione, il suo primo dimostrando, superando molte chiamato “Il Caffè Corretto”, nome anniversario. Grazie all'intrapren- difficoltà ne è l'esempio. Continuate non certo comune per una testata! denza, al coraggio, alla passione per il ragazzi! Ci sono molti che credono in Dato che siamo bevitori di caffè, nulla giornalismo e l'editoria di due voi, che vi stimano e vi sostengono, da eccepire, ma l'aggettivo “corretto” giovani, Angelo Maria Castaldo e non siete soli, chi ama davvero il buon è quello che fa riflettere la singolarità Flora Monda che hanno dato vita ad giornalismo e la schiettezza della sana del periodico. Quando si chiede un una nuova creatura; una loro creatura. informazione non vi farà di certo caffè corretto al bar, non si vuole il Superando molti ostacoli stanno mancare il suo incoraggiamento, so solito caffè, lo si vuole con un dando a questo periodico quello che che avete carisma e determinazione, qualcosa in più, che gli dia un altro hanno sempre sognato per Acerra, la tempra forte e non vi fate abbattere gusto, ed ecco la novità di questo un'informazione “corretta”, pura, facilmente dinanzi alle avversità. giornale. Non è la solita informazione semplice, comprensibile a tutti, Festeggiamo questo compleanno banalizzata, pilotata, di parte. Alla sua spaziando su vari temi: la politica, il della vostra creatura in allegria, con uscita e con un nome così stravagante, sociale, la cultura e lo spettacolo, non l'augurio che cresca sempre di più e vi molti scommettevano che non trascurando i problemi che affliggono dia molte soddisfazioni. Ve lo avrebbe avuto che tre mesi di vita. ormai da anni il nostro territorio. La meritate! Auguri di molta prosperità!Beh questi scettici devono ricredersi, loro abnegazione e i loro sacrifici per “uccelli di malaugurio” il giornale è portare avanti questo progetto sono Aurelio Paradiso

Continuate così, non siete soli!Continuate così, non siete soli!

FEBBRAIO 2012

Storie di donne acerrane

Flora Monda

l caffè! … per gli uomini che culturali di un territorio martoriato Iscelgono una vita d'arte e cultura spesso dall'invidia ma che, però, ha non è solo quella “bevanda” cantata tanto da offrire (in primis talenti in da poeti, scrittori ed anche da erba) e da produrre. Un giornale che Domenico Modugno in una nota amo leggere perché non di parte, canzone. Il caffè è un momento perché libero e volto all'informazione d'amore: un meraviglioso scambio di pura, alla divulgazione di un comunicazione che avviene tra un messaggio che deve renderci più forti lento walzer di un cucchiaino in una e capaci di disegnare un futuro tazzina e un leggero fumo che migliore di questo presente che annebbia, con immensa delicatezza e appartiene già ad un passato che discrezione, i pensieri che non ci dimentichiamo troppo in fretta. Tanti aiutano a vivere ed alimenta la voglia Auguri ai cari amici e Direttori di costruire un dialogo attraverso le Angelo Maria e Flora e a tutta la varie generazioni del sapere. La Redazione. Spero di trascorrere tante “correzione” del caffè aiuta a serate insieme, sorseggiando un disinibirsi dalle tante schiavitù di un ottimo caffè… naturalmente corretto! sistema che ci vorrebbe ignoranti e E ce mancasse…senza testa. Ecco quindi un giornale che si dissocia, che promuove attività Ottavio Buonomo

La “correzione” del caffèUno scambio di comunicazione

n occasione del numero celebrativo stessi diritti e doveri, senza ricevere Iper il primo compleanno del nostro discriminazioni, ma al tempo stesso, periodico, la rubrica è dedicata al senza nessun tipo di favoritismo, in Direttore Responsabile della testata, quanto la differenza tra i due sessi è Flora Monda. Nata a Napoli il 17 solo di tipo biologico. Ciò ovviamente Gennaio 1984, ha conseguito gli studi non sempre accade, e spesso la società liceali presso l'Istituto “Alfonso cerca di apparire diversamente da ciò Maria De' Liguori”, e la Laurea che in realtà è; sebbene ci troviamo Specialistica in Filologia Moderna nel 2012, e si parla tanto di parità, il presso l'Università degli Studi retroterra culturale è, soprattutto in “Federico II” di Napoli. All'età di otto alcuni ambiti, ancora fortemente anni, in seguito ad un progetto maschilista. Tornando a “Il Caffè scolastico, nasce in lei l'interesse per il Corretto”, nel Settembre 2010, Flora giornalismo, che crescendo diventa conosce Angelo Maria Castaldo e, vera e propria passione e che, dopo aver collaborato con lui ad altri soprattutto negli ultimi tempi, sta progetti, nel Gennaio 2011 decide di cercando di trasformare in lavoro. La lasciare il giornale per il quale sua “carriera” giornalistica inizia scriveva da dieci anni e accetta all'età di diciassette anni, con la l'incarico di Direttore Responsabile collaborazione presso un noto della nascente testata locale, la cui giornale locale, con il quale, tre anni prima edizione uscirà il mese dopo, nel 2004, ottiene il tesserino di successivo. Tra i due Direttori c'è giornalista/pubblicista e l'iscrizione stima reciproca; Flora ammira e all'Albo Regionale. Attualmente apprezza di Angelo le sue idee, la insegna in un Istituto superiore passione e la professionalità che materie umanistiche. Vero esempio di impiega nel suo lavoro, caratteristiche caparbietà, determinazione e consa- che l'hanno spinta ad intraprendere pevolezza delle proprie capacità, questo percorso. Grazie a questa Flora ritiene che fare informazione sia sinergia, anche per noi Redattori la una missione e considera la libertà di collaborazione diventa occasione di stampa come il diritto/dovere di dire confronto e di arricchimento. Flora è la verità ad ogni costo, senza piegarsi molto soddisfatta di aver cominciato a pressioni e condizionamenti esterni, quest'avventura che, pur non essendo rispettando sempre la deontologia la prima nel settore, è completamente professionale. In genere, invece, la diversa dalle precedenti, sia per il libertà di scrivere consiste, o almeno ruolo, che richiede maggiori respon-dovrebbe consistere, secondo lei, sabilità ma le dà anche più stimoli, sia nell'esprimere se stessi, le proprie per l'organizzazione, le modalità ed i idee, sensazioni ed emozioni, al di là tempi di lavoro, per la stesura del giudizio altrui, senza preoccuparsi “quotidiana” del nostro periodico. esclusivamente dei gusti e del Penso che ognuna di noi dovrebbe consenso del pubblico. Essendo uno assumere la consapevolezza del spazio “a sfondo rosa”, le ho chiesto proprio valore e dei propri mezzi, che ruolo ha, a suo avviso, la donna mirare in alto senza accontentarsi mai, nella cultura, e come si muove proprio così come Flora fa tutti i all'interno della società. Secondo il giorni.nostro Direttore, la donna deve essere messa alla stregua di un uomo, con gli Maria Bianca Russo

iaggio poco, ma amo il viaggio. trainati dai cavall i . Erano i viandante non ha meta, segue un VSono sempre qui, in questo “carrettieri” quelli che facevano il sentiero. Il mio sentiero ha portato a luogo. Con un gruppo di ragazzi viaggio da Acerra a Napoli, per fare te”. “Vuoi dirmi qualcosa?”. “Non drogati . Vivo qui. Non amo spese. E vedevo quelle lunghe posso dire a parole il tuo segreto. Lo allontanarmi. Questa è la mia casa. La colonne di carri. Sentivo le voci dei capirai, se viaggiamo insieme”. mia tana, la mia trincea. Qui c'è una “carrettieri”. Gridavano. Gridavano. Rubens ebbe paura della proposta un strada. La chiamo “la strada del Non avevano particolari messaggi da po' sconvolgente e scappò via. viaggio”: un sentiero che circonda la dirsi. Gridavano, gridavano soltanto. Quando però, pentito, tornò sul posto, Locanda. Ci sono alberi, tronchi, Dopo molto tempo ho capito. Quegli il viandante era andato via. Da quel scritte, favole, messaggi. Ciò che uomini gridavano per tenersi svegli. momento avvertì un irresistibile serve per un “viaggio”. È trascorso un Si davano una voce, per farsi bisogno di ricercare il viandante che anno di permanenza in questa tana. compagnia. Immagino così “Il Caffè conosceva il suo segreto. Lasciò la Scrivo, lavoro i campi, amo la penna, Corretto”. Noi siamo viandanti, sua casa e percorse anche lui lunghi anche la zappa, il martello e la spesso stanchi, in questo bosco. sentieri in cerca di quell'uomo cazzuola. Porto le carriole di pietre, Abbiamo bisogno di mandare una misterioso. Un giorno, mentre si penso. Aspetto. Aspetto che qualcuno voce, di sentirci in compagnia. Forse lavava ad un ruscello tra le montagne, passi. Aspetto che qualcuno mi parli. anche gli altri sono viandanti. vide avvicinarsi il vecchio viandante. Cerco un contatto. Non voglio morire Camminano per altre strade. Per altre Era lui l'aveva ritrovato. Gli corse e far morire nel deserto. Senza voci, mete. Non è importante la meta: è incontro, lo abbracciò in silenzio. Il senza messaggi, senza racconti si importante che siamo viandanti. Ed viandante sorrise ed accarezzandolo muore. È passato un anno. Mi “Il Caffè Corretto” è un po' la voce tra disse: “Ogni persona cerca il suo telefonò una ragazza, si chiamava i viandanti. Ad un anno dall'inizio è segreto, il suo destino. Ma non lo Flora. Mi offrì uno spazio nel suo bello dirsi: buon viaggio! Solo buon scopre facilmente, perché è scritto giornale “Il Caffè Corretto”. Subito viaggio! C'è una favola. Nel libro nel cuore di un altro. Fortunato accettai. “Scriverò”, risposi, “raccon- “Droghe e Favole”, la regalo a “Il quell'uomo che incontra il custode del terò il mio piccolo mondo Locanda; il Caffè Corretto” nel suo primo suo segreto. Sono rimasto sorpreso vostro giornale ci aiuterà a non essere compleanno: <<Rubens anche quel dalla tua fuga, ti fai del male se sfuggi soli”. E quest'anno è trascorso così, giorno percorreva il lungo sentiero al tuo segreto”. “In te allora è de-insieme. Ogni mese un nostro per scendere a valle. Sentiva intorno positato il mio destino?”. “Rubens, segnale. La nostra voce. Quando ero una strana atmosfera. All'improvviso andiamo! Il tuo destino è meraviglio-piccolo, dormivo nella mia casa gli comparve davanti un uomo. “Non so. Sarai un viandante in cerca di altri paterna. Un palazzo, accanto alla aver paura”, gli disse,” sono un viandanti. I viandanti nascondono nel strada che da Acerra portava a Napoli. viandante. Cammino per il mondo e cuore i destini di altri>>.Ed ogni mattina, all'alba, prima che vengo da lontano”. ”Perché vieni da sorgesse il sole, passavano i “carretti” me?” Chiese incuriosito Rubens. “Il Carlo Petrella

Ogni mese un nostro segnale…

Periodico locale di informazioneculturale ed opinione

REDAZIONEVia Togliatti, 25 - 80011 Acerra (Na)

INFO & PUBBLICITÀ335.80.76.392 - 333.33.61.142

[email protected]/ilcaffecorr

Direttore ResponsabileFlora Monda

Aut. Trib. Nola N°10/10 del 25/10/10

Direttore EditorialeAngelo Maria Castaldo

RedazioneAntonio Santoro, Lello Tagliamonte, Aurelio Paradiso, Don Ciccio Perrotta, Teresa Caporale, Martina Di Martino, Francesca Esposito, Marilena Laudando, Vincenzo Laudando, Giuseppe Petrella, Maria Bianca Russo.

FotografoPasquale Barra

Impaginazione, Grafica e StampaF.lli Capone - Acerra (Na)

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Edizione del 12 Febbraio 2012

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dei sentimenti più semplici e “attori della vita” presenti nella sua nipotini, gli amici di ieri e di oggi, in Prof. Enrico Carrella, il Prof. Eugenio quotidiani. Il titolo della raccolta di poesia. Ma questo non basta, e come poche parole, la vita e i suoi aspetti Cuniato, scrittore e artista locale, sonetti non poteva essere più ha ricordato Massimo Troisi nei panni quotidiani: la confusione degli uffici nonché Presidente del Salotto indovinato, poiché, nei versi, non vi è di Mario Ruoppolo, parlando con il postali, e problematiche come la Artistico Letteraio “Tina Piccolo”, solo la vita, il palcoscenico di tutti i poeta Pablo Neruda (interpretato in- camorra, l'inceneritore che distrugge Eustachio Paolicelli Presidente del giorni, ma l'uomo con i suoi tensamente dal grandissimo Philippe Acerra, l'immigrazione, l'integrazio- Centro di Cultura “Acerra Nostra”, la sentimenti, i suoi gesti, le sue parole. Noiret), nel film capolavoro, premiato ne in società degli extra-comunitari, Dott.ssa Maria Giovanna Laudando, D’altronde, come ha ribadito la con l'Oscar, “Il Postino”: “La poesia l'emergenza rifiuti, “'A munnezza”, la Responsabile Settore Cultura del poetessa Tina Piccolo nel suo non è di chi la scrive, è di chi... gli disoccupazione e l'ansia giovanile Comune. Erano presenti, inoltre, vari intervento: “La vita è un teatro, e noi, serve!“. E come può “non servire” e alla disperata ricerca del (non) lavoro. personaggi del mondo dello spet-recitiamo sempre”. Scrivere poesie far emozionare la poesia del Cucco, la Ci sono anche versi dedicati allo tacolo quali: Gabriele Blair, Angelo vuol dire regalarsi al mondo, ma quale “mette in scena” i sentimenti sport, in particolare alla squadra del Iannelli, Lucia Oreto, Dora Della significa anche difendersi da esso, più autentici verso il padre che non c'è cuore, il Napoli, che per i tifosi è Torre, Giorgio Portobello, Geremia trasporre i propri sentimenti, fissare più, amatissimo non solo dalla sua anch'essa una bellissima opera Tortora, I “Musica Teatro”, Rosaria

resso la Sala dei Conti del nero su bianco un'espressione della famiglia, ma da tutti gli acerrani che lo teatrale e diventa “Che Napoli”. Alla Carfora, Aniello D'Ambrosio e Castello Baronale di Acerra è nostra anima; non è facile, ma l'autore conoscevano; verso la madre anziana serata, promossa dalla Biblioteca Mariarosaria Calvi, che hanno P

stata presentata la silloge di Giovanni lo ha fatto con un dialetto napoletano che accudisce e continua ad ascoltare Comunale “Gaetano Caporale” e allietato l'evento con canti, balli, Cucco, “'A vita è 'nu triàto”. In essa è semplice, limpido, espressivo ed instancabilmente e con tanto amore. dalla Biblioteca “Angelo Manna”, poesie e scenette comiche.presente una poesia realistica, viva, accessibile a tutti, che accompagna C'è spazio anche per il ricordo della presentati da Ralph Stringile, hanno vera, che ci trasporta nella genuinità con la sua musicalità i gesti di questi moglie Giovanna “'O bbene mio”, i preso parte la succitata Tina Piccolo, il Vincenzo Laudando

abrizio De Andrè in uno dei suo Fabio Soriano, Alessandro Iori, cogliere nella vacua ed assurda dimostro di avere sempre avuto, sia da prospettiva anarcoide e allo stesso Fconcerti dichiara: “Non ho Alessia Olivieri, con la parte- tragedia della guerra. La ricerca del giovane che da anziano, pochissime tempo aristocratica, a volte dramma-nessuna verità assoluta in cui credere, cipazione, per alcuni brani, di Antonio senso, introvabile in questo contesto, idee, ma in compenso fisse. Nel senso ticamente sincera. Il mondo sporco, non ho nessuna certezza in tasca, e Esposito, Pino Tufano e Vincenzo si arresta di fronte alla morte, limite e che in questa canzone già esprimo immorale o ritenuto non “per bene” quindi non la posso regalare a Laudiero. “Questa canzone è del giudice implacabile di ogni umana quello che ho sempre pensato, che ci dall'etica comune. Con <Crauza de nessuno. Va già molto bene se riesco a 1961. È la prima che ho scritto e mi ha azione. A destare meraviglia è la sia ben poco merito nella virtù e ben mar> visitiamo il Fabrizio legato a regalarvi qualche emozione”. Sulla salvato la pelle; se non l'avessi scritta, singolare trasformazione di Fabio poca colpa nell'errore. Anche perché Genova, “la città delle prime volte”. scia di questo spirito, al Teatro probabilmente, invece di diventare un Soriano: una parrucca e una lima per non ho ancora capito bene, nonostante Sulle note di <Don Raffaè>, canzone Rostocco, è stato omaggiato il grande discreto cantautore, sarei diventato un unghie conferiscono al musicista un i miei cinquantotto anni, che cosa sia emblematica per il nostro periodico, cantautore, attraverso una rivisita- pessimo penalista”. Il riferimento è a tocco di estroversa femminilità, la virtù e che cosa sia esattamente che accompagna in sottofondo, ormai zione accurata di alcuni suoi pensieri. <La ballata di Michè>, con cui inizia riservato alla divertente interpretazio- l'errore, perché basta spostarci di da un anno, ogni nostra uscita La scelta delle musiche e delle non solo la carriera di De Andrè, ma ne della “Pulzella” nella canzone latitudine e vediamo come i valori mensile, scorgiamo la realtà delle canzoni rende a pieno il binomio del anche il nostro spettacolo. In un clima <Carlo Martello di ritorno dalla diventano disvalori e viceversa”. Ci carceri, ma paradossalmente quasi De Andrè uomo, non esule da vizi ma, soffuso e confidenziale, <La ballata guerra contro i Mori>. Un più diretto inoltriamo in un “Faber” che al ritmo riusciamo a sentire il profumo di un allo stesso tempo, poeta e artista dell'Eroe> ci invita a riflettere sul dialogo con il pubblico si ha sulle note della ballata ha sapientemente legato caffè immancabile. indiscusso. Lo spettacolo prende pensiero pacifista e libertario della canzone <Un Giudice>. “Con un mondo, quello spesso dimenticato forma grazie alla collaborazione di dell'artista; non c'è nessuna verità da <La città vecchia>, che risale al 1962, e ostracizzato, guardandolo dalla sua Martina Di Martino

“ 'A vita è 'nu triàto” nelle poesie di Giovanni CuccoLa quotidianità attraverso la silloge presentata al Museo della Maschera

Al Teatro Rostocco omaggio al cantautore Fabrizio De Andrè

l Maestro Modestino De Chiara ha Casagrande e Gigi Savoia ed è, rivisitazione di alcune canzoni del è proprio l'idea di uscire fuori dagli voce hanno regalato al cantante un Iaperto l'evento svoltosi presso la inoltre, impegnato attualmente negli repertorio classico partenopeo. La schemi, attraverso arrangiamenti jazz lungo e caloroso applauso. Molto Sala dei Conti del Castello, durante il spettacoli: “Novecento Napoletano” e scelta di inserire nel suo album di brani degli anni Trenta, Quaranta e apprezzate anche le altre sue esi-quale è stato presentato il cd “Dodici” “Ditegli sempre di si”. La passione (contenete dieci cover più due inediti) Cinquanta. Su ritmi quindi veloci e bizioni tra cui ricordiamo: “Agata”, del giovane e talentuoso Massimo per il teatro e la recitazione gli ha poi canzoni poco conosciute, soprattutto allegri, l'artista si è esibito in un look Mandulinata”, Palazziello”, “Purtatm Masiello. L'artista vanta una lunga permesso di avvicinarsi al mondo alla nuova generazione, è condivisa esuberante e frizzante. Sulle note sti ros”.esperienza in campo teatrale, infatti, della musica napoletana a tal punto da con entusiasmo dalla sua produttrice: della canzone “A litoranea”, la forte ha lavorato e lavora con Antonio indurlo ad una vera e propria ricerca e Gingy Covone. Alla base del lavoro vi presenza scenica e la potenza della Angelo Maria Castaldo

Musica e napoletanità al Castello Baronale con Massimo Masiello

a parola “Shoah” significa: tati fino all'esaurimento delle forze, stata organizzata una manifestazione Salerno), la Dott.ssa Mariarosaria porti falsi, grazie anche all'appoggio e Lcatastrofe, disastro, ed indica lo per essere poi comunque eliminati. alla quale sono stati invitati gli alunni Picardi (Sub-Commissario Pre- al consenso del Papa Pio XII. È una sterminio degli ebrei operato dai Cosa spinse Adolf Hitler e i suoi di tutte le scuole di Acerra. In apertura fettizio), il Dott. Luigi Montano grande soddisfazione che un nostro nazisti. È un genocidio, ovvero seguaci a compiere questo gesto così è stato proiettato “The Last Days”, (Presidente dell'Associazione Eìdos) concittadino abbia contribuito a un'azione criminale, che ha come fine disumano? Non vi è nessuna valida documentario del regista Steven ed il Prof. Gennaro Niola (Direttore salvare la vita a persone che una folle la distruzione di un gruppo etnico. motivazione che giustifichi ciò che è Spielberg, che raccoglie le testimo- del Museo Diocesano). È stato poi ideologia aveva destinato alla tortura Ben sei milioni di ebrei, tra cui stato compiuto, semplicemente, nianze di alcuni sopravvissuti ai lager. effettuato il collegamento web con la ed alla morte. Questo episodio offre bambini, anziani, donne e uomini, e secondo il Führer, gli ebrei non In seguito, moderati da Antonio scuola di Budapest intitolata a una valida testimonianza del fatto categorie considerate “inferiori”, cioè meritavano di esistere, per cui decise Pintauro, hanno preso parola: Monsignor Gennaro Verolino, pro- che, come sosteneva Anna Frank: “A omosessuali e zingari, furono portati di privarli del diritto fondamentale di Gioacchino Di Capua (Presidente tagonista di questa giornata. Di dispetto di tutto quanto credo ancora nei campi di concentramento, dove tutti gli uomini: quello di vivere. Ed è origine acerrane, durante la II Guerra che la gente abbia davvero un buon A.Ge.), Mons. Giovanni Rinaldi vennero uccisi nelle camere a gas o proprio per non dimenticare che, Mondiale, salvò migliaia di ebrei cuore”.(Vescovo di Acerra), il Prof. Aniello nei forni crematori, mentre altri furo- presso il Teatro Italia, in occasione dalla deportazione, li mise sotto Montano (Ordinario di Filosofia no inviati nei campi di lavoro e sfrut- della “XII Giornata della Memoria”, è protezione diplomatica con passa-presso l'Università degli Studi di Maria Bianca Russo

XII Giornata della Memoria ad Acerra. Per non dimenticare…

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n semplice e consueto: “Le tacolo, non di rado, diventa torbido e tillio dei costumi. Trascorsi quattro Buccirosso è l'ennesima conferma faremo sapere”. Queste le parole sporco; conosce i rischi del mestiere, anni, la compagnia è diventata ormai della bellezza dello spirito partenopeo U

che mandano in frantumi le eppure è innamorato del palcoscenico popolarissima e tenta la fortuna a e Vito ne ha tutti gli aspetti più aspirazioni, le ambizioni e i sogni di sì come della sua napoletanità. Di qui Broadway, La Mecca del cabaret. A affascinanti: l'innocenza e l'ingenuità, un cinquantenne napoletano, Vito la profonda crisi, più che profes- dispetto delle previsioni, proprio quel prima, di poter fare del teatro solo per Pappacena (Carlo Buccirosso), sionale, interiore; l'impossibilità di Sommella, che anni prima aveva amore; la drammaticità, appena “attore di teatro”, così indelicata- capire come il suo frizzante dialetto disdegnato l'arte di Vito, gli chiede evidente, che coincide con la certezza mente liquidato dal regista Sommella, costituisca un insormontabile osta- aiuto per la realizzazione di uno di non poter recitare; la forza di per la sua dizione un “po' troppo colo alla sua carriera. Ben lungi spettacolo, per una famiglia di volontà, poi, e la sfida lanciata a napoletana”. Lo spettacolo in dall'abbandonare la sua parte più pizzaioli trapiantati in America. I quegli impresari senza scrupoli e a questione è “Napoletani a Broad- intima e vera, finisce per essere ricchi finanziatori vogliono, sì, uno tutti quei registi, che preferiscono un napoletanità”, insieme con Valentina way”, commedia esilarante, convin- disgustato dal teatro che vive di show made in USA, che presenti brani nome famoso al talento di uno Stella, che, nella commedia, è una cente, un esperimento ben riuscito di sovvenzioni ministeriali, e mette su della tradizione cabarettistica a stelle sconosciuto; la comicità, infine, che è donna delle pulizie che s'innamora del teatro nel teatro, un classico esempio una compagnia di soli attori parte- e strisce, ma la compagnia no! sempre presente e affiora in ogni protagonista. Meravigliosi i momenti di metateatro. Il protagonista è uno nopei, mercé l'aiuto finanziario della Quest’ultima deve essere, infatti, battuta sarcastica, è chiave di epifania musicali e le coreografie, volte a scapolo di mezza età, felicemente madre. Alla sua porta si presenta, rigorosamente napoletana. Ovvia- di idee e sentimenti più cupi e riprodurre quelle pompose, tipiche convivente con la madre, ex attrice inaspettatamente, il ceto più umile, mente lo spettacolo si rivela un pessimistici. “Napoletani a Broad- dei cabaret americani, dove tutto della Compagnia di Eduardo. È, però, autentico e “viscerale” di Napoli: successo, e così i vecchi rancori si way” è la favola di uomo, che ogni sembra una proiezione onirica del prima di tutto, un sognatore; sa bene talentuosi trasformisti di ogni genere, appianano e diventano un ricordo tanto riesce nella vita, non fallisce e desiderio.che: “e' regist so' tutte fetient' e tenen che, come lui, sognano gli applausi di lontano e il protagonista riacquista la spera. Buccirosso è uno degli attori e' corn” e che il mondo dello spet- un teatro affollato, le luci e lo scin- completa fiducia nel proprio estro. più rappresentativi “della bella Marilena Laudando

rande successo per i “Suoni strumento di riscatto e rivendicazione per cercare lontano da sé e dagli altri musica, che dà voce al senso di rabbia mento della propria condizione di GBarricati” in concerto al Teatro dei diritti collettivi. Non sono giustizia e realizzazione. Allora ma anche alla volontà di riscatto, miseria, come testimonia il brano Rostocco. Nico Caniglia (alla chitarra mancate riflessioni intorno alla meglio rifugiarsi tra quelli che sentimenti talvolta sepolti nell'incon- “Vulesse addeventare nu brigante”. classica e acustica), Biagio Perreca (al società attuale che ci costringe a un cantano! Se impugna la chitarra il scio, ma vivi in ciascun individuo. La voce allora si fa piena, alta, ragio-flauto, mandolino, tammorra), ruolo di minorità. Prima tappa di vinto ha deposto la spada, se canta ha Altro esempio in cui la musica si fa nata. Soprattutto laddove più profon-Francesco Castaldo (alle castagnette e questo viaggio attraverso canti tipici rinunciato alla lotta. Magari incita a inno di rivendicazione, è “Canto di damente ha pesato la sottomissione. voce) e Annalisa Adamo (all'oboe, campani, salentini e siciliani, il brano farla, ma non la fa. Da ciò il grido “tu ti Pomigliano”, inno dedicato agli Un'esperienza, quella in compagnia tamburo e tamburello, nonché voce). “Madonna della Grazia”. Un'invo- lamenti, ma che ti lamenti, pigghia nu operai della Fiat in seguito alle del gruppo, in cui musica, riscatto Quest'ultima ci ha guidati in un cazione alla Vergine, alla quale si bastoni e tira fora li denti” del brano proteste per la possibile chiusura dello sociale, lotta per i propri diritti si percorso artistico che vede la nascita chiede di riconoscere il danno e “Malarazza” che è un invito a reagire stabilimento. La musica diventa qui fondono in un unico, accorato grido di del gruppo come forma di protesta l'ingiustizia che si abbatte sugli per l'affermazione dei propri diritti inno di rivendicazione. Il lamento giustizia. nella lotta all'Inceneritore di Acerra, uomini. Il dolore talvolta spinge senza aspettare che arrivi qualcuno a iniziale si rivela così, alla fine del un quartetto che fa della musica uno l'individuo ad arretrare dal mondo, salvarci. Dunque il dolore partorisce nostro percorso, volontà di supera- Teresa Caporale

Carlo Buccirosso, un Napoletano a BroadwayUn gradito ritorno sul palcoscenico del Teatro Italia

“Suoni Barricati”, ritmi che nascono dal cuore del territorio

embra che le dimostrazioni dei sono per lo più una categoria no offeso e deriso il Sud pure essendo presenza dello Stato è flebile e l'at- l'attuale crisi a quella che portò l'Italia S“Forconi” vadano attenuandosi composta da aziende private e alla guida dell'intera nazione. t ua le c ri si e co no m ic a ag gr av a t ale nelle mani di Mussolini; le si è voluto ma non estinguendosi. Il Movimento, lamentano la difficoltà dei viaggi al Il Movimento di protesta incarna il situazione. Si è tentato di strumenta- dare un carattere mafioso/camor-nato in Sicilia come una sorta di Meridione e nelle isole, l'altissimo malessere, la mancanza di un serio lizzare, affievolire e ridurre il reale ristico per giustificarne il grande “Vespri” del XXI Secolo ormai è noto prezzo dei pedaggi, ma soprattutto dei piano di sviluppo, di un concreto senso della rivolta: le si è attribuito un successo. I “Forconi” sono stati e a tutti. Se una rivolta doveva esserci in carburanti. I “Forconi”, invece, sono piano industriale, la scarsità delle carattere locale per evitare altri possono ancora essere un'opportu-Italia, questa non poteva che partire il risultato dei fallimenti dell'Italia infrastrutture e i conseguenti aumenti attestati di solidarietà nella penisola; nità per l'Italia, una spinta per una dal Sud, ma bisogna stare attenti a non che, dal 1861, continua a tenere viva dei costi. Anche se Sicilia e Sardegna la si è considerata vicina a movimenti reale e forte Unità Nazionale che può confondere i due tipi di protesta che la “questione meridionale”, senza godono di uno Statuto Speciale che quali “Forza Nuova”, per allontanarla dare nuovo slancio e idee al hanno rischiato di paralizzare il contare che, negli ultimi anni, al consente una più ampia autonomia e dividerla nei giochi politici di Destra superamento della crisi. Paese: quella dei “Forconi” e quella governo ci sono stati partiti che, legislativa nella gestione di problemi e Sinistra, e per innescare quella paura degli autotrasportatori. Questi ultimi continuamente e gratuitamente, han- interni, si sente comunque che la nei ricorsi storici, paragonando Vincenzo Laudando

I “Forconi”, la rivolta per un futuro migliore parte dal Sud

l Liceo “Alfonso Maria De' anche quelle che lo sono solo a il simpatico ospite e di tracciare un che “non è importante la ricerca della una “filosofia di conciliazione”, che ILiguori” ha ospitato Luca Miniero, parole.” In questo breve passo, tratto suo colorato profilo, attraverso colpa”, ma è fondamentale “riaffron- finisce col concretizzarsi nell'umanità regista e scrittore napoletano. “Cosa dal libro “Napoli – Milano da casello domande dirette e puntuali. La sua tare i problemi con consapevole e nella tolleranza tra nordisti e sudisti. mi piace dell'Italia? Mi piacciono gli a casello”, è possibile riconoscere carriera parte da una “Regione del drammaticità”. Luca Miniero vive “Muoversi apre la mente!”. Con italiani! Con i loro difetti, con le loro l'allegro e ottimistico patriottismo Sud”, per poi insediarsi con successo insomma all'insegna “di una politica questa frase, che sembrerebbe quasi facce, con i loro dialetti, con la loro dell'autore, anche se, al tempo stesso, a Milano. Egli stesso dichiara che del presente”, guarda ai piccoli passi, un slogan, l'ospite ha invitato i ragazzi ingenuità sia a Nord che a Sud. Mi si scorgono due piccole parole: “Benvenuti al Sud” risulta essere se senza lusingarsi e avallarsi sui a perseguire il successo e la realiz-piacciono quelli che esagerano, i “Nord” e “Sud”. Queste ultime non “la”, “una delle” esperienze più precedenti successi. I due mondi, che zazione investendo nelle proprie fanfaroni, quelli che ieri erano in un rappresentano per Miniero la chiave importanti della sua vita, ma ricorda e nei suoi film fotografa con ironia e aspirazioni, attraverso la “ricerca” modo e oggi sono in un altro, mi piace del successo; egli è, infatti, proprio il cita più di una volta il suo primo paradosso, evidenziandone le usanze, dell'opportunità e non di una “stabilità la piccolezza, l'allegria, il tenere regista di “Benvenuti al Sud” e di lungometraggio “Incantesimo Napo- gli intercalari e le diversità, e che si geografica”. famiglia, il sapere tutto e non sapere “Benvenuti al Nord”. I ragazzi hanno letano”. Inoltre affronta il discorso del diverte ad esasperare attraverso niente. Amo le persone serie, ma così avuto la possibilità di intervistare divario tra Nord e Sud, sostenendo simpatici escamotage, convergono in Martina Di Martino

“Benvenuto ad Acerra”! Il regista Luca Miniero ospite del nostro Liceo

FEBBRAIO 2012 5Corretto

Page 6: IL CAFFE' Corretto FEBBRAIO 2012

aro diario, è iniziato un nuovo prova provata del fallimento di ogni comprendere la logica (perversa) che fatto per il 70% da pecore, per il 20% anno, e ripensando a ciò che ci opportunità di riscatto. Le troppe sottintende alla copiosa messe di voti da capre e un buon 10% di furbetti, Csiamo lasciati alle spalle, faccio “asinerie” compiute ai danni di questa che tanti di questi raccolgono ad ogni ignavi, mistificatori e ruffiani.

fatica a credere in un qualsiasi futuro. collettività non gli conferiscono tornata elettorale. Sono ormai venti Insomma, è vero che ogni popolo ha La nostra città continua a scendere nessuna credibilità, se non la patente anni, venti anni di dolore, di desolante il Re che merita, e a noi, giustamente, verso un inferno che, da tempo, una di illusionisti esperti per schiocchi non crescita, di mancanza di sviluppo, toccano questi. La verità dura, ma politica inconsistente, una classe che, capziosamente, si ostinano a di non programmazione territoriale, incontrovertibile, è che non siamo intellettuale incapace e giovani già vivere in queste strade con l'assurda di assenza di progetti per l'occu- stati capaci, in tanti anni, di far vecchi, stanno costruendo intorno a convinzione di poter salvare terre e pazione e la salvaguardia ambientale - nascere una vera classe politica, seria, questo paese in ginocchio e in fin di genti. Ma anche questa è una cosa già ed allora? - ai posteri, semmai vi che agisse per il bene della collet-vita. Pochi parlano, troppi promet- detta. La fiamma cova sotto la cenere saranno, il dovuto giudizio. Caro tività, per lo sviluppo del nostro tono, ma invano! Qui, dove la ed attende il soffio giusto per poter diario, io sono sempre più avvilito! territorio, e non per i propri interessi. filosofia “Pulcinellesca” della brillare e dire il suo “ci sono”! Così gli Qui tutto cambia affinché nulla Gente che potesse essere capace di semplicità, della partecipazione, della uomini “dell'ancien regime” atten- cambi! Pensavo, credevo o meglio … rappresentare le migliori pulsioni, le speranza, della gratuità, dovrebbero dono il momento giusto per tornare a speravo che fosse finito il tempo delle più alte idee di questo paese. Gente regnare sovrane, qui regna il non brillare. Ovunque nel mondo, almeno scelte personalistiche, del “contarsi” che potesse avere un rispetto, uno futuro! Tanti sbandierano un nuovo in quello civile e serio, i (P)olitici per contare. In una situazione dove si spessore. Beati i tempi di quando ero già vecchio e vaticinato che non sognano di passare alla storia. Tutti esce allo scoperto solo in tempo di bambino! La saggezza di uomini porterà nulla a questa nostra amara sperano di lasciare una traccia campagne elettorali, occorre avere come il mitico speziale Don Alfonso terra. Troppi gridano di un cam- indelebile del loro passaggio. Mi delle facce veramente stagnate per Toscano, o le giovani leve della biamento necessario, indispensabile chiedo, ormai da qualche tempo, e potersi ricandidare, e tornare a politica nostrana i vari Russo Spena, improcrastinabile! Ma poi, nei fatti, senza alcun riscontro, cosa lasceranno chiedere una fiducia che puntual- Manna, Del Pennino, Caruso, senti che si parla dei soliti attori questi Carneade nostrani che da anni mente viene poi tradita. Ma tanto, è Tagliamonte. Dove sono gli eredi di chiamati sulla scena a reinterpretare fanno fessi gli acerrani. Mi sforzo di ormai evidente che il nostro paese è costoro? Oggi siamo solo capaci di se stessi, e a consolidare un fiasco che esprimere delle mediocri e splapite dura ormai da tre consigliature. Ed è figure di contorno, incapaci di così che per le strade di questa povera pensare, incapaci di programmare “Acerra mia” si sentono solo seriamente, di costruire qualcosa di scellerati sussurri su ciò che serve per stabile e duraturo, figli di quella cambiare rotta, per avvistare una terra sindrome della “polo”, ormai da tanto su cui approdare. Tanti i nomi di tempo così profondamente radicata probabili sindaci, tutti rigorosamente nelle intime pieghe della classe già sperimentati e consolidati come politica acerrana: il vuoto con il nulla causa primaria dello sfascio morale e intorno.politico di questa città. Loro, questi nuovi “unti dal Signore”, sono la Lello Tagliamonte

ancano pochi mesi alle che raggruppavano simboli più Mprossime elezioni comunali e disparati, che si basavano su accordi Acerra è già in fermento per trovare, presi da singole persone. Partire, o tentare di trovare, nuove soluzioni a invece, da una coalizione in cui ci quella che sarà la futura coalizione sono partiti che sono affini sia per politica che governerà la città. I nomi progetti che per “modus operandi” dei candidati a Sindaco circolano, ma significa partire con il piede giusto. come ogni pre-campagna elettorale Acerra ha bisogno di una classe se ne fanno sempre molti e soprat- dirigente capace ma soprattutto coesa tutto a vuoto. In questi mesi i fin dall'inizio per essere governata. principali partiti della città (Pdl, Pd, Vincere le elezioni non basta, e Udc) sono stati impegnati negli questo il centro-sinistra già lo sa. estenuanti e importanti tesseramenti L'importante è dare risposte uni-e tutti si stanno muovendo, almeno voche a cittadini sulle questioni del nell'apparenza, all'insegna dell'obiet- lavoro, dell'ambiente e soprattutto tivo del rinnovamento. Per ora, però, della crescita economica di cui qualcosa di concreto già è evidente Acerra è affamata. C'è bisogno poi di agli occhi dei cittadini. Il 15 Gennaio, un rinnovamento all'interno di questi infatti, presso la Casa dell'Umana stessi simboli, capace di rendere Accoglienza, si sono riuniti gli stati credibile la politica locale. Parlo di un generali del centro-sinistra (Fede- rinnovamento non solo anagrafico, razione della Sinistra, Partito ma anche di approccio alle questioni Democratico, Sinistra e Libertà, che da anni bloccano e mandano a Italia dei Valori e Italia Popolare) casa anzitempo i Sindaci di turno. C'è mostrando, almeno nella forma, una bisogno di personalità forti e oneste, coalizione coesa e fondata sulle idee che non sono mai state responsabili di trasversali di appartenenza politica. È tanti errori politici che hanno portato, un passo piccolo, certo, ma è in questi anni, la nostra città a subire comunque un segnale chiaro e forte devastazioni ambientali e specu-sulla metodologia che sarà utilizzata lazioni edilizie. Il 15 Gennaio è in questa tornata elettorale, fatta sembrato di vederli questi buoni appunto di chiarezza e di coerenza propositi…delle proposte. In questi ultimi anni Acerra è stata governata da coalizioni Francesca Esposito

Appunti sparsi su pagine ingiallite di diario…Povera “Acerra mia”, qui regna il non futuro!

ANNO II NUMERO 1

opo le dimissioni del Sindaco e “Mostro” è in funzione, con tutto il Dla venuta del Commissario male che porta. È giunto il momento Prefettizio, si avvicina il tempo di per i cittadini acerrani di svegliarsi e nuove elezioni; cambierà qualcosa o dare fiducia ai giovani, affinché ci sia come “Il Gattopardo” si cambia per un cambiamento nella classe politica. non cambiare? Tutto resterà come Ci sono donne e uomini laureati e prima? Ci saranno sempre e solo i diplomati molto preparati, che soliti noti? O i cittadini hanno preso conoscono i mali che affliggono la coscienza che è ora di cambiare? Che città e non aspettano altro per è giunta l'ora di dare la parola ai scendere in campo e mettersi in gioco; giovani, che siano loro, in prima diamogli fiducia, sgombriamo il persona, a mettersi in gioco, per dare campo dai soliti noti che ci riempiono una svolta definitiva alla politica la testa con false promesse e pro-“stagnante” che permane da decenni grammi utopistici; la gente è stufa, ad Acerra? Queste domande vengono vuole i fatti; la disoccupazione avan-spontanee, e sono il frutto di anni di za con passi da gigante, mentre le stallo della politica acerrana, che il tasse le vanno dietro; le famiglie cittadino sopporta, si potrebbe dire, stentano ad andare avanti per vivere, e per colpa sua! Io dico non bisogna ci sono alcune che stentano anche a dare giudizi affrettati; bisogna sopravvivere; nel frattempo gli prendere in considerazione molti “istrioni” si crogiolano nel loro fattori, che determinano l'assue- benessere infischiandosene dei fazione, l'apatia e la sfiducia nella problemi della povera gente. Spetta a politica; esempio emblematico il voi giovani fare in modo che i Termovalorizzatore. Per non farlo cittadini vi diano fiducia; spetta a voi costruire ci furono diversi cortei e invogliare la gente a seguire la mobilitazioni di massa, ma i giochi politica. Spetta a voi fare programmi erano fatti; per placare gli animi degli “reali e fattibili” per far sì che ci sia acerrani dissero che una volta entrato tanta partecipazione e possiate andare in funzione si sarebbero creati posti di avanti per il bene della città. Auguri lavoro (speranza per gli “eterni” Acerra per un risveglio reale e, si disoccupati), si sarebbero pagate di spera, definitivo! meno la spazzatura e l'energia elettrica… cosa mai avvenuta. Ma il Aurelio Paradiso

Elezioni, cosa cambierà?Uniti nei simboli! E nelle idee?

mici de “Il Caffè Corretto”, il Atempo passa e ci si rilegge con lo stesso entusiasmo di prima, anzi più maturo e consapevole. Cogliamo quindi l'occasione per augurarvi “Buon Compleanno!”, sperando che questa nostra collaborazione possa essere sempre più costruttiva, costante e duratura. In città si parla tanto del “Rostocco”, ma si fatica a partecipare. Nessun dramma. L'intel-ligentia del nostro paese resta rintanata nelle sue quattro mura, i giovani faticano ad avvicinarsi e a condividere esperienze culturali e di aggregazione, presi come sono, nel provare a dare un senso al loro domani che la gran parte dei nostri concittadini affronta armato, come sempre, di santa pazienza e della suprema arte dell'arrangiarsi, per affrontare la quotidianità. Buona l'adesione dei paesi limitrofi, di personaggi del mondo dell'arte e della cultura, che si complimentano per il posto, per la sua forma, per la sua connotazione, per lo spirito che accompagna i “rostocchi” e per l'atto di coraggio. Si, coraggio! Perché abbiamo aperto sul territorio un centro culturale, un posto dove si può discutere, dialogare, confrontarsi, incontrarsi, crescere! Un posto che trasuda arte e cultura e che, oltre a farla, si pone come obiettivo la diffusione e lo scambio. Uno spazio che vuole dare spazio! Innumerevoli e prestigiose le manifestazioni e i fuori programma. Avremo l'anteprima nazionale de “Sentimenti all'asta”, il nuovo spettacolo di Nunzia Schiano; Lino D'Angiò, Frank Tellina, un bellissimo e intensissimo omaggio al gentil sesso con “Il giovedì delle donne” e in più le nostre produzioni. Ci sarà anche l'occasione per rivedere in scena Ottavio Buonomo, che anticiperà la divertente e dissacrante commedia “La passione secondo noi” che interpreterà col nostro Direttore Artistico Ferdinando Smaldone. L'ironico e nostalgico “Amarcord”, di Vincenzo Morgillo, è un vero e proprio omaggio ai tempi andati e che non tornano più, se non con un'evoluzione-involuzione che sposa i nostri giorni. L'anno si chiuderà con il pluripremiato “In 3 sull'altalena”, che vedrà protagonisti gli attori del “Rostocco” e un testo impegnato, una profonda riflessione del marchese De Sade “Dialogo tra un prete e un moribondo”. Scacciamo così i pensieri grigi, allontaniamoci dal lamento che non si fa mai nulla di buono nel nostro paese, andiamo controtendenza e partecipiamo! Scoprite senza indugi quello che per gli addetti ai lavori è una vera e propria gemma, se si considera che in provincia, spazi del genere, si contano, come gli amici veri, sulla punta delle dita. Il “Rostocco” vuole crescere e accrescere il valore e il livello culturale della nostra città, e per farlo ha bisogno anche di voi.

LETTERE

Teatro Rostocco

Corretto

6

IL CAFFÈ SCorretto

In un distributore preso d'assalto, a una signora che riempiva una damigiana, ho chiesto perché lo stesse facendo. Lei, mentre scalciava un nonnino con una bacinella, mi ha risposto giustamente: “Per non rimanerne senza!” Ed io: “Signora cara, ma, approfittando dello sciopero hanno aumentato il prezzo!”. La signora, senza parlare mi ha risposto allargando le braccia. Ed io ho continuato: “Ma secondo lei al governo che dicono?” – e lei, mentre disarcionava un terrorista che voleva solo preparare la sua molotov, mi ha risposto: “Quelli? Perché loro sanno cosa significa rimanere senza benzina?”

> Preparazione per il nocillo

Page 7: IL CAFFE' Corretto FEBBRAIO 2012

Lavorazione e venditaMarmi-Pietre-Graniti

Gruppodegi

aro Vescovo: “Tutti insieme Perché la somma delle persone, l'unità tutti a partecipare ad un momento Cdietro San Cuono”. Sono le delle forze è la speranza di Acerra. collettivo di Acerra, un momento che parole che avete inventato per Acerra allo stato attuale, non ha deve segnare la rinascita della città. annunciare al popolo di Dio un futuro, un po' come tanti altri paesi del Voi avete sognato “Tutti insieme ritorno. Il ritorno dei protettori di resto. Un miracolo può avvenire. Un dietro San Cuono”. Ma il Vostro Acerra, San Cuono e Figlio. Non miracolo deve avvenire: il miracolo sogno deve diventare ora un sogno erano andati via, ma si erano solo della somma. Tutti insieme dietro San collettivo. Bisogna lavorare ed aprire allontanati, rinchiusi nella loro Cuono. Io immagino anche un uno straordinario cantiere. Lavorare chiesetta di Acerra. Un po' sepolti, raduno. Un grande raduno per fare un in tanti perché i pochi diventino molti, dimenticati. Da anni senza neppure un segno. Una serata di canti: i canti di perché il popolo dei dispersi diventi ricordo festoso. Con uno scatto liberazione. Caro Vescovo, “Tutti comunità, perché questo paese trovi la profetico annunciate alla Chiesa di insieme dietro San Cuono” può pace. Eccellenza, i cristiani sono stati Acerra che inizia un viaggio, il diventare un'esplosione di umanità e nella storia i primi a curare i malati, ad viaggio di ritorno del loro messaggio. di grazie. Un misterioso momento ospitare i vecchi, ad accogliere i Eccellenza, io e Voi crediamo alle dello Spirito, per un paese diventato diversi. Questi due martiri, prove-presenze. San Cuono e Figlio sono palude. Non è possibile trasformare nienti da Iconio, danno un appun-presenti. Per dire agli acerrani una palude in un fiume che scorre, tamento a quelli che credono, un messaggi importanti. Il più attuale è senza un grande coinvolgimento. appuntamento con una svolta. È questo: “Acerra deve diventare un Questo è il tempo della rivoluzione, la arrivato il momento di guidare il popolo”. Questo paese ha bisogno di rivoluzione cristiana. Questi due cambiamento della nostra terra. Ed il sentirsi “comunità di uomini”. Acerra martiri possono diventare moderni cambiamento non è mai il risultato di è un paese stracciato, un paese che ha condottieri. Caro Vescovo, io vivo una sola persona o di pochi. È sempre perduto il cuore. Bisogna reinventare ogni giorno in una trincea umana. La la comunità che cambia. Il vostro un cuore. Un cuore per Acerra. lotta mi appartiene ed è il mio passaggio ad Acerra ha lasciato Bisogna ritrovarsi tutti insieme. Io mestiere terapeutico, la mia testimo- impronte profonde. Vi chiedo di immagino un momento magico della nianza di fede. Vorrei chiedervi di lasciare un ultimo segno. Quasi un nostra gente. Immagino una grande avere coraggio. Invitate i sacerdoti, i urlo costante: “Tutti insieme! Tutti fila umana, come una lunga catena. presidi, i direttori, le autorità. Invitate insieme dietro San Cuono”.

Caro VescovoAd Acerra c'è…La misteriosa strada verso la felicità

oglio raccontarvi una favola. silenzio della notte. La favola rac-V“Un giorno il cavallo di un conta il mio lavoro quotidiano. Io contadino cadde in un pozzo, non trasformo i problemi in energie. Le riportò alcuna ferita, ma non poteva ferite in ricchezze. Quelle palate di uscire da lì con le proprie forze. Per terra in gradini per salire dal fondo del molte ore l'animale nitrì fortemente, pozzo. Ricordo quel pastorello che disperato, mentre il contadino andava alla ricerca della formula per pensava a cosa avrebbe potuto fare. trasformare tutto in oro. Questa è la Finalmente il contadino prese una magia della Locanda. Questa è l'idea decisione crudele: pensò che il che amo e coltivo. Sono convinto che cavallo era già molto vecchio e non nella vita dobbiamo adoperarci per serviva più a niente, e anche il pozzo trasformare il male in bene, il dolore ormai era secco ed aveva bisogno di in felicità, la fatica in benessere. La essere chiuso in qualche maniera, così droga in liberazione. Un incidente in non valeva la pena sprecare energie svolta. La morte in un messaggio per per tirar fuori il cavallo da pozzo. una nuova direzione. È una magia. Lo Allora chiamò i suoi vicini perché lo so. Ma è una sfida affascinante aiutassero a interrare vivo il cavallo. cambiare l'impossibile in possibile. È Ciascuno di essi prese una pala e scritto all'ingresso della Locanda: cominciò a gettare della terra dentro il “L'impossibile è possibile”. Questo pozzo. Il cavallo non tardò a rendersi atteggiamento ottimista aiuta a non conto di quello che stavano facendo, e perdere, a non farci schiacciare dagli pianse disperatamente. Tuttavia, con eventi negativi. Mia moglie durante il sorpresa di tutti, dopo che ebbero periodo della sua malattia, mi gettate molte palate di terra, il cavallo ricordava sempre: “Carlo, gli uomini si calmò. Il contadino guardò in fondo si dividono in biofili e necrofili. al pozzo e con sorpresa vide che ad Quelli che amano la vita e quelli che ogni palata di terra che cadeva sopra la amano la morte”. I biofili non hanno schiena, il cavallo la scuoteva, salen- niente in regalo o scontato. Sono solo do sopra la stessa terra che cadeva ai persone sagge. Hanno capito che suoi piedi. Così, in poco tempo, tutti vivere è lottare. E imparano a trasfor-videro come il cavallo riuscì ad mare “tutto in oro”: la Locanda con il arrivare alla bocca del pozzo, passare suo carico di umanità scassata può sopra il bordo e uscire da lì, trottando diventare un ammasso di energia. Un felice”. Ho letto questa favola, e cuore, una forza, e questi uomini penso alla verità nascosta in essa. possono trasformarsi da vittime in Dalla finestra della mia stanza vedo guerrieri. La Locanda dei drogati luci nei campi. Un po’ mi spavento. diventa la Locanda dei guerrieri. I Un po’ mi faccio trasportare dal caduti si alzano sulle loro macerie.

Il cavallo nel pozzoLa magica favola della Locanda

uesta la rivelazione di una tuto della mamma. La chiamerà patologico. Fonte di infelicità, di Qmamma coraggiosa: “Il mostro è fidanzata. Dirà di amarla. Ma non è malattie, di malesseri profondi, di mio figlio. Non è brutto mio figlio, ma vero. È un'altra schiava, una fotocopia rancori celati. Sono famiglie da è un mostro. Io non sono per lui una della mamma. Con lo stesso rapporto disintegrare, da distruggere. Ognuno mamma. Sono solo una schiava”. Una di dipendenza. In genere il figlio per una strada. Senza mai incontrarsi. rivelazione che sconvolge. Una tiranno coltiva anche comportamenti Incontrarsi, stare insieme significa dichiarazione che tante mamme caratteriali estremi. O è violento, o si solo farsi male, prolungare il vorrebbero fare, ma spesso non ci droga, o è scontroso, o è conflittuale. malessere. Il destino dei tiranni è la riescono. Il figlio mostro è un vero e O è gonfio di prosopopea. Insomma è solitudine. Ed il mostro non cambierà proprio tiranno. Esiste solo lui, con i un figlio impossibile. La mamma mai, anche perché lui non ammetterà suoi bisogni, il suo umore. La mamma pietosa, nutella e marmellata, non dirà mai di essere mostro. Lui si ritiene per lui non esiste. La mamma non ha mai a sé o agli altri che suo figlio è un affezionato alla mamma, legato alla bisogni, non ha orari. La mamma è e tiranno. Sarà sempre pronta a tessere mamma, “figlio di mamma”. I miei deve essere al suo completo, totale le sue bellezze e ad allevare il suo drogati sono l'esempio tipico dei figli servizio. La serva chiamata mamma. eterno bambino. Forse anche lei è una mostri. Vorrei far vedere il mondo Una schiava. E lui, il tiranno, il bambina diventata mamma. La quotidiano. Dialoghi allucinanti, mostro, chiamato figlio. Il mostro è mamma bambina genera figli mostri. pretese assurde, richieste continue, nato mostro, non lo è diventato. La mamma bambina ha sempre ossessive. Le parole più usate? Nessuno lo ha educato. Lui è nato bisogno di avere un bambino da Queste: “preparami”, “portami”, così. Anzi, forse non è mai nato. È allevare. Anche se di trenta o quaranta “comprami”, “lavami”, “cucinami”. rimasto fuso con la madre, attaccato al anni. E il padre? Il padre o esiste poco Tutto è dovuto al dio tiranno chiamato cordone ombelicale. Dipende dalla in questo rapporto mostruoso, oppure figlio. Nessuno lo dirà mai, perché madre stampella, dalla madre anche lui è un tiranno. Spesso anche non si dice. È una bestemmia. Ma è la oggetto. Una dipendenza neonatale lui è un tiranno. Prima del figlio più nera e cruda realtà. Quel figlio che si prolunga nel tempo, fino alla mostro è stato lui a ridurre la tiranno uccide la madre. L'annulla, la vecchiaia, che non si spezza mai. Il cosiddetta moglie a cosa, oggetto, annienta. Ed il tiranno diventa così mostro ha vita lunga, non muore mai, serva, a “nessuno”. E questi signori, anche assassino. Il tutto colorato si nutre delle energie della mamma. padre tiranno, figlio mostro tiranno, dall'amore.Dimenticavo di dire che il mostro è mamma oggetto si chiamano anche impegnato a trovare un sosti- famiglia. Ma è solo un triste gruppo Carlo Petrella

Il mostro

In scena al Teatro Italia, l'esilarante commedia “Fino a prova contraria” dei comici napoletani Ciro Ceruti e Ciro Villano. I due protagonisti della famosissima sit-com “Fuori Corso”, in onda su Canale 9, hanno fatto divertire il pubblico con i loro tormentoni su questa “famiglia molto intraprendente e particolare”.

***Una lettera firmata da una bambina di

CHICCHI dieci anni, Giuliana P., è giunta alla Madre Superiora dell'Ospizio di Sant'Antonio per organizzare una serata dedicata agli anziani. Così i ragazzi del gruppo “Giovani della Fondazione”, con le Suore France-scane, hanno dato vita ad una festa meravigliosa piena di affetti e sentimenti veri, offrendo una lezione di altruismo per una società che troppo spesso dimentica gli anziani. Si ringraziano per l’invito Ignazio Gaglione e tutti i volontari.

***Il Dott. Antonio Santoro ha avanzato richiesta, presso gli uffici competenti, di ripulire il monumento dedicato a Michele Ferrajolo sito in Piazzale S. Ten. Raffaele Russo Spena, da anni oltraggiato con atti di vandalismo, e di precisare l'identità dell'eroe (che cadde vittima in un combattimento con i tedeschi, il 9 Settembre 1943) con la targa: Col. Michele Ferrajolo N. 14/10/1886 – M. 09/09/1943 Mondragone, Medaglia d'Oro V.M.

FEBBRAIO 2012 7Corretto

d Acerra c'è l'Inceneritore: un ricchezza, se fossero bravi gli Agrande forno per smaltire i amministratori. Pulcinella fa parte dei rifiuti. La gente pensa che sia un tesori sciupati di questo paese. Ad mostro. Certo fa paura. Io penso che la Acerra c'è un bosco. C'era anche una magia, il coraggio, la saggezza sorgente nel bosco. Ora c'è solo una potrebbero trasformarlo in tesoro. Ad grande estensione di terre che ha Acerra c'è una clinica di eccellenza. A perduto il fascino del bosco. Ad dirigerla una donna speciale ed un Acerra c'è una strada lunga, lunga. Va uomo capace e di stile. Ed una squadra da Cancello a Casalnuovo, spacca il di medici, bravi ed umani. Ad Acerra paese in due parti. Quasi lo divide a c'è un Ospizio, l'Oasi di Sant'Antonio. metà. Ho sognato di far diventare Bello il nome. Straordinarie le suore quella strada una grande fila umana. che lo animano. Francescane, sensibi- La strada di un popolo che ritrova la li. Attente. Ad Acerra c'è un Vescovo. sua identità. Ad Acerra c'è una trincea. Si chiama Giovanni Rinaldi. Crede in È una trincea umana. Dentro dieci Dio. A volte ha il coraggio dei profeti. guerrieri combattono una difficile Conserva l'impronta di un pastore, battaglia. Vogliono guarire le loro spesso solo con il suo gregge. Ad ferite. Vogliono anche scoprire una Acerra c'è una città antica, sepolta. È strada che porta alla felicità. È una l'antica Suessola. Solo piccoli segni strada misteriosa. Tutti dicono che rivelano questa presenza. Ma c'è una non porta da nessuna parte. Ma quei storia ricchissima ed affascinante che guerrieri sono decisi a percorrerla. accompagna la città nascosta. Ad Loro sono convinti che la meta c'è, ma Acerra c'è una malattia molto grave: solo per quelli che la percorrono fino una moltitudine ridicola di persone in fondo. Quella trincea è un segno. Il aspira a fare il Sindaco. È una malattia segno di tutti coloro che non vogliono grave, inguaribile che produce danni arrendersi. Quella trincea è lo spazio al paese. Ad Acerra c'è Pulcinella, una più bello di Acerra. Vorrei che diven-maschera, una tradizione. È anche una tasse il cuore di questo paese.

Page 8: IL CAFFE' Corretto FEBBRAIO 2012

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