Il caffe 1 2011

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caffè Caffetteria - Paninoteca Orario apertura: 5,30 - 20,00 Chiuso il Sabato pom. e la domenica Via Nobili, 5 - Molinella (BO) 150 anni dell’Unità d’I- talia. 100 anni della Maglia Azzurra. Due ricorrenze in una, legate da un filo sottile che pochi conoscono. Il 17 marzo 1861, al culmine (più che al compimento) dell’epopea risorgimenta- le, per gli avvenimenti che sappiamo, per le idee e il sacrificio di tanti uomini più o meno famosi, tra cui anche il molinellese Se- bastiano Zavaglia insieme al fratello, l’Italia diventò nazione nel nome di Vittorio Emanuele II. Onore al Re!, si diceva una volta, scat- tando sull’attenti. E, proprio in onore della Real Casa, il 6 gennaio 1911, primo Giubileo dell’Italia unita, la Nazionale italiana di calcio (che aveva debuttato l’anno prima, vestendo una ca- sacca bianca) indossò per la prima volta la classica Maglia Azzurra. L’araldica dice “colore azzurro cielo”, come lo stemma sabaudo adottato dal conte Amedeo VI. La storia spiega che l’antenato del primo Re d’Italia, quando partì per le crociate, invocò sulle sue milizie la protezione celeste della Madonna: l’azzurro del suo mantello diventò cosi il colore di Casa Savo- ia. L’azzurro identificò per secoli la nazione sabauda, sventolò sulle bandiere alla testa delle sue armate ed è ancor oggi il colore della fascia che contraddistingue gli ufficiali dell’Esercito Ita- liano, il colore del nastrino delle medaglie al valor mi- litare che onorano gli eroi della Patria. Ad un certo momento, però, la Storia ha svoltato. Gli ul- timi eredi della dinastia che aveva contribuito ad unire l’Italia non si sono dimostrati all’altezza del loro alto com- pito. Lo stemma sabaudo è stato scucito senza troppi rimpianti dal tricolore. L’az- zurro, però, sopravvive nel cuore degli italiani perché è il colore della Nazionale. Il calcio è stato solo il primo ad appropriarsene, all’Arena di Milano contro l’Ungheria, appunto il giorno dell’Epifa- nia del 1911. Poi, a partire dalla seconda metà degli anni 20, sono arrivate tutte le altre discipline. Nel 1861 gli abitanti di Molinella erano 10.062. Più del 90% erano lavoratori della terra, braccianti e risaroli disoccupati gran parte dell’anno. Il paese brulicava di “mi- serabili, oziosi e vagabondi”. Una folla di diseredati affollava ogni giorno la piazza in cerca di lavoro (e gli uffici comunali per chiedere il sussidio). Cinque anni prima il colera aveva mietuto qualche decina di vittime, ma i più continuavano a vivere “in stamberghe e tuguri più simili a covi di bestie che a civili alber- ghi”. L’analfabetismo sfiorava il 90%. Gli scolari erano 167, tutti maschi. La prima classe femminile fu istituita solo 2 anni dopo. Anche il treno era in ritardo: arriverà qui solo nel 1887. Per non dire del cinema. C’era però, già da qualche anno, il Teatro So- ciale. E, tanto per restare in zona, proprio nella primavera del 1861, l’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Pietro Pedrelli aveva fatto recintare “al prè d’la fìra”. Il prato di fronte all’attuale Asilo Viviani, dove il giorno di Pentecoste si teneva l’annuale fiera del bestiame, sarebbe dovuto diventare il Foro Boario, destinato ad ospitare “le giostre, i divertimenti pirotecni- ci, le parate militari, gli spettacoli equestri” e più tardi “anche il giuoco del pallone”. Lo sport era ancora di là da venire. Caccia e pesca erano solo esercizi di sopravvivenza. Però, nel 1861, veniva approvata la costruzione del “tiro al bersaglio”. Nei locali pubblici di Molinella l’entusiasmo risorgi- mentale grondava perfino dalle insegne. C’era, tra i tanti, il Caffè Democratico di Domenico Cocchi, frequentato da ferventi mazziniani. E il Caffè Garibaldino della camicia rossa Giacomo Ragazzi. La speranza di un Italia unita albergava certo alla Locanda Speran- za di Raffaele Medini, dove il 15 dicembre 1861 fu inaugurato “il giuoco del bigliardo”. Lo sport cominciava così a dare i suoi primi, timidi segni di vita. Cinquant’anni dopo, nel 1911, registreremo la nascita del Molinella Calcio. Comincia adesso la nostra partita. Andrea Martelli Quando avevamo 150 anni di meno Esordienti a Montecarlo La squadra Esordienti della Poli- sportiva, unica formazione chiamata a rappresentare il ciclismo della no- stra regione, sarà a Montecarlo il 27 marzo prossimo per partecipare al Gran Prix Paco Alonso, manifesta- zione giovanile tra le più prestigiose del panorama ciclistico internazio- nale. Con il d.s. Verri, prenderanno parte alla trasferta monegasca Ni- colò Alessandri, Lorenzo Beretta, Antonio Donnarumma e Stefano Valfrè. (g.m) BALLO SPORTIVO Trionfo europeo del Team Diablo A Bastia Umbra, dove dal 19 al 20 febbraio si sono disputati gli As- soluti, validi anche come prova di selezione per le squadre nazionali, Rosario Guerra e Grazia Benincasa del Team Diablo hanno vinto il titolo italiano Amatori Standard, mentre i pluri-iridati Paolo Bosco e Silvia Pit- ton si sono riconfermati tra i Profes- sionisti. Trionfo europeo per Marco Cavallaro e Joanne Clifton che il 5 marzo, all’European Cup Standard di Targu Mures (Romania), si sono aggiudicati l’oro, imponendosi ad una fitta schiera di avversari pro- venienti da 20 nazioni. Podio con- tinentale anche per Stefan Green e Adriana Sigona, che agli Europei ISDF di danze latine, in programma il 5 scorso Mosca, hanno colto il bronzo. Ma la notizia è che Francesco Dal- la (17 anni, di Molinella), in coppia con Michela Peren di Mezzolara, ha vinto i campionati regionali di danze latine, categoria B2. Tra tanti campioni d’importazione, finalmente un ragazzo molinellese sul podio! (s.g.) Molinella - Tel. 051.880828 www.cesaremagli.it Cesare Magli & figli design rooms and breakfast camere con vista Niente unisce e divide l’Italia più dello sport. Se la gara per lo scudetto o la maglia tricolore divide il paese dei mille cam- panili, il tifo per la Nazionale lo unisce. Simbolo di unità che spesso va oltre il fatto pura- mente sportivo, segno identita- rio ed elitario insieme, la Maglia Azzurra occupa un capitolo a parte, ma certo non trascurabi- le, dello sport di casa nostra. Lì sono incisi per sempre i nomi di Carlo Bertocchi, primo molinel- lese in azzurro (atletica, 1940), di Aristide Facchini (atletica, 1941), di Augusto Magli (calcio, 1950) e di Mario Lega (atletica, 1980); di Pierino Frascari (tiro a volo, 1967) e dei fratelli Dante e Gabriele Lazzari (pugilato, 1968; 1971). Per tutti questi, la Nazionale maggiore (o assolu- ta) è stata un meritato premio al talento o alla fatica. Per tanti altri ragazzi di Molinella la Maglia Azzurra è rimasta un sogno, che si è avverato ma- gari solo a livello giovanile, ma non per questo meno bello da vivere. E’ stato così per Antonio Caliceti (nuoto, universitaria 1936), Alfredo Buriani (cicli- smo, dilettanti 1938), Werther Gaiani (calcio, rappresentativa Alta Italia 1943), Giordano Lan- dini (ciclismo, dilettanti 1970), Strumillo regina d’inverno Dopo il titolo regionale conquistato a Modena il 6 febbraio (mt. 47,25), Stefania Strumillo si è imposta domenica scorsa anche a Viterbo, dove erano in programma i campio- nati italiani di lanci invernali. L’atleta del Cus Bologna ha lanciato il disco a mt. 49,62, ottenendo così il 1° posto di categoria (Promesse U.23) e il 4° assoluto. Come scriveva Stadio-Corriere dello Sport, che alla nostra campionessa ha dedicato un lungo servizio dal titolo “Stefania, un disco per l’estate”, ora la Strumil- lo punta decisamente agli Europei Under 23, in programma a Ostrava (Repubblica Ceca) nel mese di lu- glio. (t.z.) ATLETICA CICLISMO Marcello Braccioli (ciclismo, juniores 1972), Francesco Gazzaneo (calcio, giovanili dal 1981), Marco Carozza (calcio, dilettanti 2000). E, solo per re- stare alle discipline olimiche, è così, oggi, per Stefania Strumil- lo, prima donna molinellese in Nazionale, e per i vari Petitto, Damiano, Magagnoli e Martelli, “azzurrini” del momento che il Grande Sogno lo coltivano ancora. Dopo quest carrellata nell’azzurro, non possiamo neppure dimenticare le due volte in cui l’Italia in persona è venuta a trovarci a casa. La prima in assoluto, il 31 marzo 1999, quando la Nazionale Dilettanti di calcio under 18, nell’ambito del Torneo Valenti, sconfisse allo stadio i pari età della Svizzera (1-0). Il 17 aprile 2008 fu invece la volta della Nazionale di boxe, con Cam- marelle, Russo e compagnia, che al Palazzetto incrociarono i guantoni con la Russia in vista delle Olimpiadi di Pechino. Il cielo è Azzurro su Molinella, direbbe il cronista che si è fatto prendere un po’ la mano. Dal 1940 ad oggi, una lunga stri- scia azzurra percorre lo sport molinellese e ci unisce alla sto- ria d’Italia. L’Italia, dunque, sia- mo noi. Il caffè associazione sportiva sport - eventi fitness benessere Tel. 051 805484 www.palamezzolara.it 17 marzo 2011 NUMERO 1 (75) ANNO XVIII Gazzettino dello Sport di Molinella Gamma • Qualità • Servizio • Cortesia Via Nobili, 42-44-46 - MOLINELLA (BO) Tel. 051.882701 - Fax 051.882542 E-mail: [email protected] - www.agrimaster.it www.agrimaster.it il info@lacompagniadelcaffè.it L’Italia siamo noi Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6262 del 16-3-1994 - Direttore Responsabile Antonio Michielon - Redazione: Via Bentivogli, 5 - Molinella (BO) - Distribuzione gratuita - Stampa Grafiche BIME s.r.l. - Molinella (BO) COMPUTER e WEB VIA MAZZINI, 116 40062 MOLINELLA (BO) TEL/FAX 051.887424 www.flydata.it Facchini, Bertocchi, Lega e Magli (fotomontaggio 2011) GIOVEDÌ MARZO 2011 17

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Il caffe marzo 2011

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caffè

Caffetteria - PaninotecaOrario apertura: 5,30 - 20,00

Chiuso il Sabato pom. e la domenica

Via Nobili, 5 - Molinella (BO)

150 anni dell’Unità d’I-talia. 100 anni della Maglia Azzurra. Due ricorrenze in una, legate da un filo sottile che pochi conoscono. Il 17 marzo 1861, al culmine (più che al compimento) dell’epopea risorgimenta-le, per gli avvenimenti che sappiamo, per le idee e il sacrificio di tanti uomini più o meno famosi, tra cui anche il molinellese Se-bastiano Zavaglia insieme al fratello, l’Italia diventò nazione nel nome di Vittorio Emanuele II. Onore al Re!, si diceva una volta, scat-tando sull’attenti. E, proprio in onore della Real Casa, il 6 gennaio 1911, primo Giubileo dell’Italia unita, la Nazionale italiana di calcio (che aveva debuttato l’anno prima, vestendo una ca-sacca bianca) indossò per la prima volta la classica Maglia Azzurra. L’araldica dice “colore azzurro cielo”, come lo stemma sabaudo adottato dal conte Amedeo VI. La storia spiega che l’antenato del primo Re d’Italia, quando partì per le crociate, invocò sulle sue milizie la protezione celeste della Madonna: l’azzurro del suo mantello diventò cosi il colore di Casa Savo-ia. L’azzurro identificò per secoli la nazione sabauda, sventolò sulle bandiere alla testa delle sue armate ed è ancor oggi il colore della fascia che contraddistingue gli ufficiali dell’Esercito Ita-liano, il colore del nastrino delle medaglie al valor mi-litare che onorano gli eroi della Patria.Ad un certo momento, però, la Storia ha svoltato. Gli ul-timi eredi della dinastia che aveva contribuito ad unire l’Italia non si sono dimostrati all’altezza del loro alto com-pito. Lo stemma sabaudo è stato scucito senza troppi rimpianti dal tricolore. L’az-zurro, però, sopravvive nel cuore degli italiani perché è il colore della Nazionale. Il calcio è stato solo il primo ad appropriarsene, all’Arena di Milano contro l’Ungheria, appunto il giorno dell’Epifa-nia del 1911. Poi, a partire dalla seconda metà degli anni 20, sono arrivate tutte le altre discipline.

Nel 1861 gli abitanti di Molinella erano 10.062. Più del 90% erano lavoratori della terra, braccianti e risaroli disoccupati gran parte dell’anno. Il paese brulicava di “mi-serabili, oziosi e vagabondi”. Una folla di diseredati affollava ogni giorno la piazza in cerca di lavoro (e gli uffici comunali per chiedere il sussidio). Cinque anni prima il colera aveva mietuto qualche decina di vittime, ma i più continuavano a vivere “in stamberghe e tuguri più simili a covi di bestie che a civili alber-ghi”. L’analfabetismo sfiorava il 90%. Gli scolari erano 167, tutti maschi. La prima classe femminile fu istituita solo 2 anni dopo. Anche il treno era in ritardo: arriverà qui solo nel 1887. Per non dire del cinema. C’era però, già da qualche anno, il Teatro So-ciale. E, tanto per restare in zona, proprio nella primavera del 1861, l’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Pietro Pedrelli aveva fatto recintare “al prè d’la fìra”. Il prato di fronte all’attuale Asilo Viviani, dove il giorno di Pentecoste si teneva l’annuale fiera del bestiame, sarebbe dovuto diventare il Foro Boario, destinato ad ospitare “le giostre, i divertimenti pirotecni-ci, le parate militari, gli spettacoli equestri” e più tardi “anche il giuoco del pallone”. Lo sport era ancora di là da venire. Caccia e pesca erano solo esercizi di sopravvivenza. Però, nel 1861, veniva approvata la costruzione del “tiro al bersaglio”. Nei locali pubblici di Molinella l’entusiasmo risorgi-mentale grondava perfino dalle insegne. C’era, tra i tanti, il Caffè Democratico di Domenico Cocchi, frequentato da ferventi mazziniani. E il Caffè Garibaldino della camicia rossa Giacomo Ragazzi. La speranza di un Italia unita albergava certo alla Locanda Speran-za di Raffaele Medini, dove il 15 dicembre 1861 fu inaugurato “il giuoco del bigliardo”. Lo sport cominciava così a dare i suoi primi, timidi segni di vita.Cinquant’anni dopo, nel 1911, registreremo la nascita del Molinella Calcio. Comincia adesso la nostra partita. Andrea Martelli

Quandoavevamo150 annidi meno

Esordienti a MontecarloLa squadra Esordienti della Poli-sportiva, unica formazione chiamata a rappresentare il ciclismo della no-stra regione, sarà a Montecarlo il 27 marzo prossimo per partecipare al Gran Prix Paco Alonso, manifesta-zione giovanile tra le più prestigiose del panorama ciclistico internazio-nale. Con il d.s. Verri, prenderanno parte alla trasferta monegasca Ni-colò Alessandri, Lorenzo Beretta, Antonio Donnarumma e Stefano Valfrè. (g.m)

BALLO SPORTIVO

Trionfo europeodel Team DiabloA Bastia Umbra, dove dal 19 al 20 febbraio si sono disputati gli As-soluti, validi anche come prova di selezione per le squadre nazionali, Rosario Guerra e Grazia Benincasa del Team Diablo hanno vinto il titolo italiano Amatori Standard, mentre i pluri-iridati Paolo Bosco e Silvia Pit-ton si sono riconfermati tra i Profes-sionisti. Trionfo europeo per Marco Cavallaro e Joanne Clifton che il 5 marzo, all’European Cup Standard di Targu Mures (Romania), si sono aggiudicati l’oro, imponendosi ad una fitta schiera di avversari pro-venienti da 20 nazioni. Podio con-tinentale anche per Stefan Green e Adriana Sigona, che agli Europei ISDF di danze latine, in programma il 5 scorso Mosca, hanno colto il bronzo. Ma la notizia è che Francesco Dal-la (17 anni, di Molinella), in coppia con Michela Peren di Mezzolara, ha vinto i campionati regionali di danze latine, categoria B2. Tra tanti campioni d’importazione, finalmente un ragazzo molinellese sul podio! (s.g.)

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Niente unisce e divide l’Italia più dello sport. Se la gara per lo scudetto o la maglia tricolore divide il paese dei mille cam-panili, il tifo per la Nazionale lo unisce. Simbolo di unità che spesso va oltre il fatto pura-mente sportivo, segno identita-rio ed elitario insieme, la Maglia Azzurra occupa un capitolo a parte, ma certo non trascurabi-le, dello sport di casa nostra. Lì sono incisi per sempre i nomi di Carlo Bertocchi, primo molinel-lese in azzurro (atletica, 1940), di Aristide Facchini (atletica, 1941), di Augusto Magli (calcio, 1950) e di Mario Lega (atletica, 1980); di Pierino Frascari (tiro a volo, 1967) e dei fratelli Dante e Gabriele Lazzari (pugilato, 1968; 1971). Per tutti questi, la Nazionale maggiore (o assolu-ta) è stata un meritato premio al talento o alla fatica. Per tanti altri ragazzi di Molinella la Maglia Azzurra è rimasta un sogno, che si è avverato ma-gari solo a livello giovanile, ma non per questo meno bello da vivere. E’ stato così per Antonio Caliceti (nuoto, universitaria 1936), Alfredo Buriani (cicli-smo, dilettanti 1938), Werther Gaiani (calcio, rappresentativa Alta Italia 1943), Giordano Lan-dini (ciclismo, dilettanti 1970),

Strumillo regina d’invernoDopo il titolo regionale conquistato a Modena il 6 febbraio (mt. 47,25), Stefania Strumillo si è imposta domenica scorsa anche a Viterbo, dove erano in programma i campio-nati italiani di lanci invernali. L’atleta del Cus Bologna ha lanciato il disco a mt. 49,62, ottenendo così il 1° posto di categoria (Promesse U.23) e il 4° assoluto. Come scriveva Stadio-Corriere dello Sport, che alla nostra campionessa ha dedicato un lungo servizio dal titolo “Stefania, un disco per l’estate”, ora la Strumil-lo punta decisamente agli Europei Under 23, in programma a Ostrava (Repubblica Ceca) nel mese di lu-glio. (t.z.)

ATLETICA

CICLISMO

Marcello Braccioli (ciclismo, juniores 1972), Francesco Gazzaneo (calcio, giovanili dal 1981), Marco Carozza (calcio, dilettanti 2000). E, solo per re-stare alle discipline olimiche, è così, oggi, per Stefania Strumil-lo, prima donna molinellese in Nazionale, e per i vari Petitto, Damiano, Magagnoli e Martelli, “azzurrini” del momento che il Grande Sogno lo coltivano ancora. Dopo quest carrellata nell’azzurro, non possiamo neppure dimenticare le due volte in cui l’Italia in persona è venuta a trovarci a casa. La prima in assoluto, il 31 marzo 1999, quando la Nazionale Dilettanti di calcio under 18, nell’ambito del Torneo Valenti, sconfisse allo stadio i pari età della Svizzera (1-0). Il 17 aprile 2008 fu invece la volta della Nazionale di boxe, con Cam-marelle, Russo e compagnia, che al Palazzetto incrociarono i guantoni con la Russia in vista delle Olimpiadi di Pechino.Il cielo è Azzurro su Molinella, direbbe il cronista che si è fatto prendere un po’ la mano. Dal 1940 ad oggi, una lunga stri-scia azzurra percorre lo sport molinellese e ci unisce alla sto-ria d’Italia. L’Italia, dunque, sia-mo noi. Il caffè

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17 marzo 2011

NUMERO 1 (75)ANNO XVIII

Gazzettino dello Sport di Molinella

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CALCIO

Il tabù del MagliAlla fine, ha vinto il campo. Non solo il Malba Molinella non è riuscito a sfatare in tempo utile il tabù del Magli (in 13 partite casalinghe fin qui disputate, 0 vittorie, 8 pareggi, 5 sconfitte), ma ha dovuto addirittura lasciare forse definitivamente il terreno di gioco, ridotto ormai ad una risaia impraticabile per le troppe partite che settimanalmente è costretto a sopportare. Dopo il recupero odierno con il Van Goof in trasferta, a partire dalla gara casalinga di domenica prossima con il Lavezzola, il Molinella (almeno così sembra) giocherà le 4 partite che ancora rimangono ad Altedo o Baricella. Campi che si spera siano più generosi del Magli in fatto di vittorie e punti in chiave salvezza. Per lo stesso motivo sarà costretta ad emigrare anche l’Augusto Magli, che pare essersi stabilmente posizionata in un tranquillo centro classifica.Filtrano, intanto, alcune indiscrezio-ni circa il programma dei festeggia-menti per i 100 anni del Molinella Calcio. Testimonial dell’evento do-vrebbe essere Edy Reja, invitato a prendere parte come ospite d’onore alla conferenza-dibattito che si terrà (forse il 4 giugno) in Auditorium e che sarà condotta da un noto gior-nalista sportivo. Altre iniziative del Centenario: una mostra fotografica e, a fine giugno allo Stadio, un trian-golare di vecchie glorie rossoblu.

Per l’organizzazione dell’Asses-sorato allo Sport del Comune di Molinella, la sera del 14 genna-io in Auditorium è andata in sce-na l’ottava edizione di “Molinella Sport Superstar”. Da una rosa di candidati che comprendeva altri atleti di livello naziona-le, come Maurizio Damiano, Hamza Dallagi, Natasha Grillo, Beatrice Magagnoli e Stefania Strumillo, tutti abituali frequen-tatori delle nostre pagine spor-tive, è uscito il nome del nuota-tore 18enne Francesco Martelli, nazionale juniores e campione italiano dei 200sl, premia-to come “atleta molinellese dell’anno”. Il premio all’evento sportivo del 2010 è andato alla seconda edizione del “Low Cost d’Autunno”, gara di ballo sporti-

vo organizzata dal Team Diablo. Ad Orlando Chiarini è stato invece assegnato il premio “una vita per lo sport”. Menzione d’onore, infine, per Lara Berga-mini (broomball) e per la Ruota Skating (pattinaggio a rotelle femminile). Ma il tradizionale gran galà dello sport molinelle-se è stato come sempre anche l’occasione per premiare quei ragazzi (43 quest’anno, tra maschi e femmine delle scuole elementari, medie e superiori) che si sono distinti “per meriti scolastici e sportivi”. E, da que-sto punto di vista, è certamente apprezzabile l’aver introdotto quest’anno, da parte dell’asses-sorato, due classifiche separate per “sport individuali” e “sport di squadra”.

Gli Oscar dello sport 2010

Atleta dell’anno

ALBO D’ORO1994: Michele Sangiorgi, (Polisportiva Molinella Sez.Ciclismo); 1997: Antonio Ca-vina, (Iperzola Calcio); Luca Sammaritani, (Village Tennis Club Molinella); 1998: non assegnato; 1999: Luca Ber-tuzzi, (Polisportiva Molinella Sez. Boxe); 2000: Daniele Grossi, (Tiro a Volo Molinel-la); 2001: Jonathan Romito, (Spal Ferrara); 2002: Hilaria Guerzoni, (Village Tennis Club Molinella); 2003: Andrea Zaffa-gnini, (Spal Ferrara); 2004: An-drea Bandiera,(Molinella Nuo-to); Stefania Strumillo, (Nuova Atletica Molinella); Claudia Pa-rise, (Polisportiva Molinella Sez. Ciclismo); 2005: Stefania Strumillo, (Cus Bologna); 2006: Aldo Nobili, (GS Pasta Granarolo); 2007: Manuel Zanellati, (Fortitudo Bologna); 2008: Alberto Petitto (Italia Nuova); 2009: Natasha Grillo, (Mac Team); 2010: Francesco Martelli, (Molinella Nuoto/CN Bologna).

Nota: Il riconoscimento all’Atleta dell’Anno nasce nel 1994 come Premio “Omnibus”, poi Premio “il Caffè” dal 1997 al 2002. A partire dall’edizione 2003 il premio viene assegnato nell’ambito di Molinella Sport Superstar.

Il Mac Team, società ciclistica molinellese che da qualche anno porta sulle maglie il marchio “Tonino Lamborghini”, è entrata nel suo 25° anno di vita. Nata in realtà nel 1976 esclusivamente per l’attività amatoriale e denominata “C.Mac.” in omaggio al nome del fondatore Carlo Maccagnani, solo nel dicembre del 1986 la società ha assunto l’attuale denominazione, inaugurando anche il settore giovanile, che è poi cresciuto nel tempo. Il compleanno “prossimo venturo” del Mac Team è stato festeggiato il 17 gen-naio scorso anche dall’Informazione di Bologna, con una pagina speciale in cui si ricordava come (quasi) tutti i giovani di prospet-tiva che il ciclismo molinellese ha espresso negli ultimi anni, da Petitto a Dallagi, da Damiano alla Dinato (compresa la stessa Grillo, appena passata alla Polisportiva), sono nati e cresciuti in questa società, prima di transitare per il Codifiume e magari af-fermarsi definitivamente altrove. (g.m.)

ANNIVERSARI

Il Mac Team va per i 25

Molinella 22 gennaio, Bologna 19 e 26 febbraio: sono queste le date dei campionati provinciali indoor. Molinella domina in categoria Ra-gazze (classe 1998-99): Maite Va-nucci, prima nelle prove multiple e nel peso (11,06) , è seconda anche nel salto in alto con cm. 137; Maria Colotti vince i 40 piani e i 40 osta-coli; Melissa Monti conquista un solo titolo, nel salto in alto (1,50!), che però vale doppio, avendo egua-gliato il record regionale e stabilito il primato italiano indoor 2011 a pari merito con Nicole Del Bianco della Polisportiva Azzanese di Udine. Inoltre Melissa ha conquistato il podio anche nei 40 ostacoli. Altri 2 titoli nella categoria Esordienti (2000-2001) con Leila Ambrosec-chia che si piazza seconda nei 40 piani e vince nel salto in alto con cm. 115. Sempre nell’alto, Hichame Jarine, primo con cm. 124, eguaglia il record societario alla prima gara dell’anno. Sabato 5 marzo, al parco Ferrari di Modena, si è disputata la campestre (categoria Cadet-te1996-1997) valida come qualifi-cazione per la selezione regionale che andrà a disputare i campionati italiani il 20 marzo in provincia di Vicenza. Imane Zouhir (seconda anche agli italiani Uisp di Ferrara, come l’esordiente Hichame Jarine) ottiene la quinta posizione, ultima valida per ottenere la certezza della qualificazione. Domenica 6, nel corso dei campionati regionali indoor categoria Ragazze, disputa-tisi a Modena, per il secondo anno consecutivo Maite Vanucci vince il titolo nel getto del peso (11,22), ma si piazza anche quarta nel salto in alto con cm. 136, specialità nella quale si impone Melissa Monti con cm. 146. Secondo posto per Maria Colotti nei 60 ostacoli con 9” 96 . (t.z.)

RISULTATI

Atletica MolinellaCampionati Assoluti Invernali Fin (Riccione, 22-23 dicembre): Francesco Martelli 16° 200sl (1’49”54). Titoli Regionali Fin di Categoria (Forlì, 12-13/19-20 febbraio): Lucia Martelli (junio-res), 1° 50-100sl, 50-100 farfalla, 50 dorso, 4x200sl, 4x100sl; Alice Volta (juniores) 1° 4x200sl, 4x100sl; Francesco Martelli (cadetti) 1° 100sl, 4x200sl, 4x100sl; 4x100mx; Riccardo Ri-ghini (cadetti) 4x200sl, 4x100sl, 4x100mx. Meeting Nazionale del Ducato (Parma, 5 febbraio): Lucia Martelli 1° 50sl, 50 farfal-la,50 dorso; Alice Volta 5° 50sl. Meeting Internazionale Coppa Carnevale (Viareggio, 19 febbra-io) Lucia Martelli 4° 50sl. Mee-ting Internazionale Città di Mi-lano (11-12 marzo, vasca 50mt) Francesco Martelli 14° 200sl, 21° 100sl. Dal 25 al 30 marzo prossimo sono in programma a Riccione i Nazionali Giovanili di Categoria.

Attività con Enti di Promozione Finale Combinata degli Stili Uisp (Ravenna, 6 febbraio) Giorgi Alessio (Es/B) 3° 100mx; Zanotti Silvia (Es/A) 4° 100mx. Finale Trofeo Interleghe Uisp (Parma, 27 febbraio) Zanotti Silvia 1° 00sl, Giorgi Alessio 2° 50sl, Biavati Nicolò 3° 100 rana (in finale anche Babina Maria Teresa e Sicurini Silvia, non han-no conquistato medaglie). Prima Prova Campionato Regionale Aics (Cattolica, 6 febbraio), me-daglie d’oro: Sicurini Silvia (25fa Es/C), Giorgi Alessio (50fa/50sl Es/C), Martelli Lucia (50fa/50sl Jun.), Dal Monte Erika (50fa/50sl Ass.), Martelli Francesco (50sl ASS.); argento: Zanotti Silvia (50fa Es/ A), Chiarini Michele (50fa/50sl Rag.), Volta Alice (50fa/50sl Jun.), Pederzoli Fede-rico (50sl Jun.), Martelli France-sco (50fa Ass.); bronzo: Migliori Bruno (50 fa Es/A), Ricci Jessica (50fa Rag.), Pederzoli Federico (50fa Jun.). Con 8 ori, 7 argenti e 3 bronzi, la Molinella Nuoto si è aggiudicata la classifica a squa-dre davanti a Savena Nuoto e nuovo Nuoto. La seconda prova del circuito Aics è in programma a Molinella il 13 marzo. Ne parle-remo la prossima volta. (a.s.)

RISULTATI

Molinella Nuoto

Tiberio Ventura, 18enne play molinellese, da due anni in forza al Budrio, ha rischiato di essere l’unica vittima del caso-Sacrati, l’ex presidente della Fortitudo (proprietario del cartellino del giocatore) sul quale gravava “l’interdizione federale” per le note inadempienze economiche. Sembrava, infatti, che dovesse essere solo Ventura a pagare con un anno di forzata inattività il prezzo di una situazione dav-vero mortificante per quella par-te di Bologna che ha l’aquila nel cuore. Alla fine, però, l’istanza presentata dai dirigenti del Mo-linella ha indotto la Federazione ad aprire “un’apposita finestra di mercato” per autorizzare il prestito del ragazzo, che il 4 febbraio ha potuto così esordire con la maglia della Polisportiva nella difficile trasferta di Miran-dola contro la prima in classifica (campionato di Promozione, girone C). Con uno score per-sonale di 14 punti, Ventura ha contribuito in maniera determi-nante alla vittoria della squadra (79-60). Sarà stato un caso, ma da quel momento il Molinella ha infilato una serie di sei successi consecutivi (l’ultimo venerdì scorso contro Argenta, 67-64), che gli hanno consentito di la-sciare definitivamente la zona retrocessione per volare verso i playoff. (p.c.)

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CICLOCROSSL’8 e il 9 gennaio, all’Ippodromo delle Capannelle di Roma, si sono disputati i campionati italiani di ci-clocross. Nella categoria Esordienti, Nicolò Alessandri della Polisporti-va, giunto 25°, è stato il migliore dei tre molinellesi in gara.

CALCIO FEMMINILEConvocazione meritata per Mada-lina Craciun, unica femmina della squadra giovanissimi Figc dell’US Reno. La fortissima 14enne di origi-ne rumena (abita a Sant’Antonio e gioca nel ruolo di esterno destro di difesa) ha preso il 19 gennaio scor-so a Bologna alla prova di selezione per la Rappresentativa Regionale Femminile di categoria.

CALCIO INDOORTorneo Primicalci Indoor, risultati XIII edizione (Molinella-Palazzetto dello Sport/Palestra Scolastica, 26 gennaio): categoria Piccoli Amici 2003, 1° US Reno (Codifiume) 2° Etrusca 3° Portuense; Categoria Pulcini 2003, 1° Etrusca 2° GranA-mica 3° Bologna.

ARCOAi regionali di Tiro con l’Arco, che si sono disputati a Castenaso il 5 e il 6 febbraio (in gara più di 400 atleti di 61 società), Marina Tavel-la e Sabrina Manara (con Silvia Gaudioso a completare il terzetto delle Orange Ladies Emilbanca) hanno conquistato 2 bronzi nelle gare a squadre. Alle imprese delle “due molinellesi” Tavella e Manara, rispettivamente madre e figlia, già campionesse d’Italia in coppia nel 2004, Carlino Sport del 15 febbraio scorso ha dedicato un servizio dal titolo assai significativo: “Mamma e io vogliamo il titolo italiano” . Ma da Padova, dove si sono appena con-clusi i tricolori, purtroppo non sono arrivate conferme in questo senso.

TAEKWONDOAl Torneo Nazionale di San Bo-nifacio (VR), che si è svolto il 19 e 20 febbraio, il TKD Molinella del maestro Fabio Torreggiani ha raccolto eccellenti risultati Tutti a medaglia i 4 partecipanti nella gara di forme (poomsae): oro per Elisa Torreggiani (cat. Master, cintura blu) e argento per i senior Giovanni Catanzaro (cintura rossa), Teresa Di Ceglie (cintura verde) e per lo stesso maestro Fabio Torreggiani (cintura blu 1° dan). Bravi anche i “piccoli gladiatori” del maestro Ales-sandro Rucolo, che si aggiudicano 2 medaglie nelle gare di combat-timento con Mattia Fortini, primo classificato tra i cadetti, e con Lo-renzo Bacchelli, terzo nella stessa categoria. (e.t.)

PATTINAGGIOSabato 12 marzo, al Palamezzolara, si è svolta la 1a edizione del “Memo-rial Matteo Zamboni”, giovane atleta di 10 anni tragicamente scomparso nel 2009. La bella iniziativa orga-nizzata dal Magic Roller di Budrio, in collaborazione con la UISP Pro-vinciale, la Società Cinque Cerchi di Mezzolara e con l’approvazione dei genitori di Matteo, ha richiamato giovani pattinatrici (10 anni) delle varie società della provincia. La gara ha portato sul podio due giovani at-lete della Ruota Skating di Molinella: Jennifer Nardini 1a class. e Martina Menegatti 2a class. (nella foto).Buon piazzamen-to anche per altre due atlete moli-nellesi Veronica Cifone e Ales-sia Sarti.

SCACCHISi è disputato dal 1 al 14 marzo, al Circolo Amici dell’Arte, il XXVI Torneo di Scacchi Memorial Carlo Selmi. Trenta i giocatori iscritti, con Francesco Frascari di Molinella che si è aggiudicato l’ambito trofeo (vinte 9 su 9), davanti a Roberto Rubbini di Molinella e a Vanes Pelliconi di S. Antonio. Tra i “Non Classificati”, podio per Idrisi Ismael di Portomaggiore. Dentale Raffaele di Ferrara ha vinto il premio riserva-to alla Categoria Under 16.

Il digiuno dell’OspitaleseDopo oltre dieci mesi, torna alla vittoria l’Ospitalese (II categoria ferrarese). Era infatti dal 21 mar-zo dello scorso anno (2-0 in casa dell’Estensi Ariano) che i bian-corossi di Mazzanti & Montanari non conquistavano i 3 punti. Ne diamo notizia, perché ad inter-rompere il sortilegio sono stati i gol di due molinellesi, Paolo Mainardi e Andrea Bandiera, grazie ai quali il 30 gennaio l’O-spitalese ha sconfitto il Codrea (2-1). La squadra poi ci ha preso gusto: non è più il fanalino di coda e coltiva ancora la speran-za di uno spareggio-salvezza con la terzultima in classifica.

CURIOSITÀ

Page 3: Il caffe 1 2011

Il Caffè mi ha chiesto di but-tar giù due righe per ricorda-re qualche episodio accaduto nel periodo in cui sono stato il corrispondente di “Stadio”. La richiesta mi ha creato un po’ di imbarazzo, in quanto non mi sono mai sentito un giornalista, ma solo un tifoso e un dirigente con la malce-lata ambizione di organizzare vari tipi di eventi. La prima idea è stata quella di rifiutare l’invito, ma alla fine non ho potuto dire di no. Mezza Strada, dove sono nato, è un gruppo di case si-tuato tra Alberino e San Pietro Capofiume. Nella bottega di Mario Abati, nel 1948, lavo-rava come fattorino l’amico Franco Piazzi. Ogni giorno lo andavo a trovare soprattut-to per leggere lo “Stadio”. A Mario portavano le locandine del Molinella e, con Franco, le distribuivamo in tutti i bar e le osterie del paese. Questo ci consentiva, ogni domenica, di andare gratis alla partita. La mia passione per il calcio è nata così. Nel 1955 vennero in tournée in Italia (anche a Bologna) gli Harlem Globe-trotters; questo spettacolo, in parte sportivo e in parte folcloristico colpì la fantasia di un gruppo di ragazzi alberi-nesi tra cui, oltre a me, c’era l’amico Edgardo Bianchi. Co-minciammo a giocare orga-nizzando tornei nel “Parco dei

Il mestiere del cronistaPini” (dove c’è l’acquedotto) e in paesi vicini. Durante queste par-tite incrociammo spesso Ettore Zuccheri, futuro campione ita-liano ed europeo con la maglia della Virtus Bologna e giocatore della nazionale italiana. Nei due anni successivi partecipammo al campionato di prima catego-ria allenati da Beppe Lamberti, anche lui virtussino. Beppe era talmente bravo che, qualche tempo dopo, guidò la Fortitudo. Nel centro di Alberino c’era una piccola bottega piena di ragna-tele, scarpe vecchie, relativi attrezzi e una sedia per i clienti, talmente sporca e pericolante per cui nessuno ci si sedeva sopra. Il titolare si chiamava An-gelino Rimondi, ma per tutti, era “Funfo”, un personaggio talmen-te particolare che avrebbe potu-to fare fortuna in “Amarcord” di

Fellini. Funfo aveva una grande passione per il ciclismo e tutte le domeniche con la sua Fiat 600 andava a vedere gare dilettan-tistiche. Un giorno mi chiamò dicendomi che avrebbe voluto una corsa in paese: lui non aveva né il tempo né la capacità di organizzarla, ma l’avrebbe sostenuta finanziariamente. Nacque il Gran Premio Benassi (era la Pasqua del ’62) e fu su-bito un grande successo tanto da diventare, negli anni succes-sivi, una classica di primavera con grandi nomi alla partenza tra cui il campione del mondo Mino Denti ed il campione italia-no Ezio Cardi. In quel periodo fui contattato, per la prima volta, da “Stadio” che mi chiese due articoli: uno prima della gara ed uno dopo, nonché l’elenco dei partecipanti e successivamente

l’ordine di arrivo. Visti i miei suc-cessi organizzativi Dino Dardi mi propose la presidenza del ciclismo molinellese, carica che mantenni per più di dieci anni. Fu un periodo di grandi vittorie con due campionati italiani: uno con Marcello Braccioli e l’altro con Mauro Domenicali, quattro campionati regionali su pista e per cinque volte consecutive la “Coppa Emilia” per Società. Il mio collaboratore più prezio-so fu Olindo Martelli. Insieme realizzammo la prima mostra campionaria durante la Fiera di Molinella, portando nell’a-rea del campo sportivo, delle scuole e nelle strade adiacenti, i commercianti, gli artigiani e gli agricoltori che volevano pub-blicizzare i loro prodotti. Si può quindi concludere che fu proprio grazie ad Angelino Rimondi che San Pietro Capofiume poté fregiarsi di tutti questi successi. Quando il calzolaio Funfo morì, tutte le scarpe vecchie della sua bottega furono trovate piene di banconote da diecimila lire. Ad Alberino, quelli della mia età, ne parlano ancora.Mentre dedicavo tutto il mio tempo libero alle due ruote, Mauro ed Edgardo Bianchi fondarono l’ A.C. San Pietro Capofiume. Dopo un paio d’anni anche il calcio locale entrò nel cuore dei miei compaesani. Mauro Bianchi che era la vera e grande mente della società, quasi mi obbligò a diventarne il Presidente. Vincemmo per due volte consecutive il campionato (il secondo senza subire alcuna sconfitta). Abbandonammo il campo di San Pietro che era diventato troppo piccolo per

Non c’è pace, per i Babba Boys! Il buon Baroni li aveva allevati con cura, i suoi ragazzi, li aveva visti crescere dal niente e, di quel gruppo di “volenterosi ragazzotti tecnicamente inguardabili” (così la critica più benevola), in pochi anni era riuscito a farne una squadra vera. Un team capace di stupire tutti nell’autunno scorso, quan-do gli ex Felini di Molinella, passati in blocco sotto le insegne dei Doves di Bologna, erano arrivati fino alla fase nazionale del cam-pionato College Under 21, prendendosi anche il lusso di vincere il derby contro gli Warriors. Per Baroni, appena nominato general manager delle Colombe bolognesi grazie ai meriti acquisiti sul campo, sembrava finalmente arrivato il momento di godersi il giu-sto premio di tante fatiche, con la soddisfazione di vedere tanti suoi ragazzi pronti al debutto in A con i colori dei Doves. Ma ecco che, sul più bello, sono cominciati i guai. E, naturalmente, anche le po-lemiche. Si è detto che fosse la paura di dover affrontare un cam-pionato prestigioso ma durissimo (“dove vecchi marpioni del foot-ball americano menano come fabbri ferrai”) a far scappare i Babba Boys verso Ferrara, allettati dalla prospettiva di un campionato a 9 certamente meno impegnativo, ma forse anche dalla presenza nel-lo staff tecnico delle Aquile ferraresi dell’ex coach degli American Felix, Brunetti. Contro “le Aquile rapaci” tuonava inutilmente il buon Baroni, che aveva già messo sotto contratto tre americani di valo-re, ma rischiava di non avere più la squadra da mandare in campo. A dar retta alla stampa ferrarese (vedi La Nuova Ferrara del 24

febbraio scorso), “l’innesto di molti giovani provenienti dagli Ameri-can Felix di Molinella che daranno un sicuro contributo alle Aquile” sembrava già cosa fatta. E, probabilmente, sarebbe davvero finita così, se Baroni non si fosse impuntato, negando con forza il trasfe-rimento dei suoi giocatori. I quali, temendo evidentemente di dover star fermi un anno, uno dopo l’altro, sono quasi tutti rientrati alla base, compresi i vari Mingozzi, Sicignano (nazionale under 17 nel 2008), Serra e Zampino, sicure promesse del vivaio molinellese che si sono già messe a disposizione del coach Robert Ricca, im-pegnato nella preparazione della squadra che il prossimo 26 mar-zo farà il tanto atteso esordio nel campionato di serie A-IFL contro i Panthers Parma. Non ci sarà Giacomo Calzoni, il quale - prima ancora che scoppiasse il caso – aveva deciso di prendersi almeno un anno di pausa per motivi di studio. Tra senior (13) e under 17 (6), sono ben 19 gli ex felini molinellesi che oggi costituiscono l’as-se portante dei Doves. Col loro innesto, le Colombe cercheranno di rinverdire i fasti della metà degli anni ‘80, quando la cosiddetta “seconda squadra di Bologna” conquistò addirittura lo scudetto. I Doves giocheranno le partite di campionato alla Lunetta Gamberi-ni, tempio bolognese del football Usa (allenamenti e attività giova-nile a San Martino in Argine). Dopo le Pantere di Parma, i Doves troveranno sulla loro strada Giants Bolzano, Dolphins Ancona, Elephants Catania, Rhinos Milano, Marines Lazio, Hogs Reggio Emilia, oltre naturalmente agli Warriors, cugini-rivali bolognesi.

IL CASO

Le Colombe contro le Aquile rapaci

Vent’anni fa, primavera del 1991, vedeva la luce il primo numero di Omnibus, l’antenato del caffè. L’idea di un giornalino sportivo tutto molinellese era stata una felice intuizione di Antonio Michielon, all’epoca cor-rispondente del Resto del Car-lino. L’ambizione inconfessata era forse quella di riprodurre in piccolo la Gazzetta dello Sport, da cui la scelta del colore rosa. Il risultato, in pratica, fu molto più modesto: una paginetta

fronte-retro, distribuita in mezzo alla Campana, per quello che, in gergo, oggi si direbbe “formato-panino”. Per chi poco o niente ricorda della cosiddetta Prima Repubblica, va detto che La Cam-pana era l’organo ufficiale della DC di Molinella, guidata all’epoca dal segretario Franco Mainardi, che aveva messo a disposizione dell’improvvisata redazione spor-tiva perfino il suo studio tecnico di progettazioni, di fianco al negozio della Coccinella. Dopo tre anni e 18 uscite, verso metà febbraio del ‘94, quando l’editore di riferimen-to (la DC) si era ormai dissolto nel nulla, Omnibus fu costretto a chiudere. Ma appena un mese dopo rinacque trionfante dalle sue stesse ceneri, con la nuova testa-ta del caffè.Vent’anni dopo possiamo dire che quello avviato con Omnibus e proseguito poi con il caffé è stato un esperimento riuscito. Durare per tutto questo tempo non è im-presa da poco. Ma per non star qui a parlarci addosso, questa è l’occasione per celebrare soprat-tutto coloro che, per passione, si inventarono cronisti per raccon-tare fatti e personaggi dello sport molinellese. Un campionario di storie, di nomi e di stili, che

comincia con Giuseppe Martel-li, corrispondente da Molinella per la Gazzetta dal ‘53 al ‘69 il quale, come il tenente Drogo del Deserto dei Tartari di Buzzati, ha aspettato tutta la vita una chia-mata da Milano che gli chiedesse un pezzo superiore alle 5 righe, da mandare subito “fuorisacco” per ferrovia. E prosegue con Giancarlo Martelli, che scriveva in punta di penna per il Giornale dell’Emilia e poi per il Carlino; con Pietro Brini, che raccontava per la Gazzetta Padana di Ferrara le partite del Molinella senza averle viste; con Bruno Selva, l’attuale sindaco, che da giovane cantò le imprese di Fiammenghi, Sasdelli e compagnia; fino ad arrivare a Zentrell (al secolo Renzo Martel-li), l’immaginifico cronista sportivo del Domani, fondatore e “direttore irresponsabile” dell’Aperitivo, il “ciclostilato improprio” (con l’aiuto di Assirelli) che dal 1969 al 1972 veniva distribuito la domenica mattina nei bar del paese, per ingannare l’attesa della partita del Molinella. Dall’Aperitivo al caffè, un menù completo. Abbia-mo chiesto a Mauro Mazzini di scrivere, a nome della categoria, un pezzo sul difficile mestiere del cronista sportivo. a.m.

DA OMNIBUS AL CAFFE’

Vent’anni di informazione sportiva

LA FABBRICA DEL GIORNALE, OVVERO LA BOTTEGA DEL CAFFÈLa redazione del caffè con alcuni dipendenti della “Grafiche BIME s.r.l.”, la tipografia dove da sempre viene

materialmente “confezionato” il giornale: da sinistra, Gilberta Borghi (segreteria di redazione), Sandro

Bertocchi, Cinzia Baiesi (grafica, BIME), Federico Zarri (fotografo), Antonio Michielon (direttore responsabile),

Ezio Chiarini, Claudio Decataldo, Giovanni “Ice” Lambertini, Remo Nerini (elaborazione immagini, BIME),

Paolo Cardin, Andrea Martelli, Enrico Menegatti (titolare della tipografia).

contenere i nostri tifosi e ci trasferimmo al Comunale di Molinella. La squadra del capo-luogo, in quei tempi, si trovava in difficoltà tecniche ed econo-miche ed il Presidente Bentivo-gli non vedeva l’ora di passare la mano. Si decise così di porre fine alla favola del San Pietro, i cui dirigenti e giocatori entraro-no a far parte del Molinella. Fu il periodo di Edgardo Bianchi e poi di Stefano Piana e Gustavo Fiorini. Un giorno del 1970 ri-cevetti una telefonata talmente sorprendente che mi parve uno scherzo. Una voce mi disse:” Sono Enzo Tortora e, se può venire a Bologna, vorrei fare due chiacchiere con lei.” Per farla breve, Tortora aveva avuto l’incarico di fondare “il Nuovo Quotidiano” e mi propose di es-serne il cronista per la zona di Molinella. Accettai l’incarico con entusiasmo, ma il giornale nato per fare da contraltare al “Resto del Carlino” non ebbe molta fortuna e, nel giro di una decina di mesi, fu costretto a chiudere i battenti. Evito di raccontare come il Molinella raggiunse la Quarta Serie, perché non è que-sto l'argomento del mio articolo. Divenni ufficialmente il corri-spondente di “Stadio” e seguii tutte le partite dei rossoblu sia in casa che in trasferta. Fui spesso ospite di Radio Budrio e Tele-stense e scrissi anche per alcu-ni giornali marchigiani. In poche parole fui la voce della nostra squadra più forte e ammirata del dopoguerra. Dopo aver scrit-to i miei articoli li trasmettevo tramite telefono al giornale e, spesso, dall’altra parte del filo, a riceverli c’era Giorgio Comaschi,

il noto comico e giornalista bolognese. Conobbi, diventan-done amico, Giuseppe Tassi attuale redattore sportivo del “Resto del Carlino”, Walter Fochi telecronista di Telesan-terno, Mauro Malaguti, attuale direttore di Telestense e Gino Strocchi, il decano dei giorna-listi sportivo romagnoli, una persona veramente eccezio-nale. Vorrei anche ricordare Giacomo Bulgarelli, Marino Perani ed Edy Reja. I momenti più belli di quella storia sono tanti, ma due li ricordo in modo particolare. Il primo quando fu inaugurato l’impianto di illu-minazione del Comunale e si giocò con la Spal. Per l’unica volta nel mio rapporto con “Stadio” fui l’inviato speciale di quell’avvenimento. Ne fui talmente felice che non riuscii ad aspettare il giorno dopo per vederlo pubblicato e, a mez-zanotte, andai all’edicola della stazione di Bologna a compra-re il giornale. Indimenticabile anche il gol segnato da Fran-cesco Bonetti a Carpi all’ultimo minuto dell’ultima partita di campionato. Quella rete ci diede il pareggio e la salvezza matematica. Sono passati tanti anni, ma più con il cuore che con gli occhi, vedo ancora tutti quei ragazzi (atleti e dirigenti) con cui ho vissuto tanti momenti belli del-la mia vita. In conclusione tanti complimenti per i vent’anni compiuti dalla “rosea” di Moli-nella e un grosso in bocca al lupo per i prossimi venti che stanno per iniziare.

Mauro Mazzini

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Page 4: Il caffe 1 2011

E’ la primavera del 1961. I bambini delle scuole elementari di San Pietro Capofiume festeggiano con le bandierine tricolore i 100 anni dell’Unità d’Italia Dobbiamo questa foto alla cortesia del maestro Mario Nocentini, che abbiamo rintracciato a Budrio. Toscano di ori-gine e ricordato da tutti come al mistrén, Nocentini insegnò a San Pietro per vent’anni, dal 1951 al 1971. Abitava con la famiglia in un locale di pochi metri quadrati all’ultimo piano dell’edificio scolastico. Attraverso il Centro di Lettura da lui fondato, fu un grande animatore della vita sociale e culturale del paese. In quel clima di ritrovato en-tusiasmo risorgimentale, il maestro portò i suoi ragazzi in gita “allo scoglio di Quarto”, da dove era partito Garibaldi per la spedizione dei Mille. Anno scolastico 1961-62: “Gino Belgi, Sergio Giacomello, Marco Ornofoli, Davide Giannelli, Enzo Orsi, Claudio Chiarelli, De-solina Sacchetti, Sara Liverani, Grazia Vaccari, Maria Pasini, Gilber-ta Vaccari, Laura Lovato, Giuliano Facchini, Giuliano Landini, Anna Cappelli, Marisa Zagni, Maria Rita Turra...”. La memoria del maestro Nocentini scorre veloce, come lo sguardo sulla pagina del registro. (g.b.)

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“ Da quassù la terra è bellis-sima, senza frontiere né con-fini”. Wikipedia, l’enciclopedia mediatica, non lo precisa, ma queste stesse parole, attribuite a Jurij Gagarin durante il primo volo di un uomo nello spazio avvenuto il 12 aprile 1961, le avevo pronunciate io esatta-mente diciassette giorni prima, nel pomeriggio del 27 Marzo. Ci sono delle sorprendenti analogie anche sul tempo di permanenza in orbita. Gaga-rin rimase lassù un’ora e 48 minuti, io ci restai un’ora e 45, per la durata di una partita di calcio, intervallo compreso. Ho i testimoni, successe allo stadio Comunale di Bologna appena Omar Sivori iniziò a librarsi armoniosamente sul campo facendosi beffe della forza di gravità e degli avversari. Dal settore dei distinti laterali, dove ero seduto di fianco al mio amico Dante, fui proiettato in un’orbita celeste senza l’ausilio di razzi propulsori. Da lassù potevo distinguere con chiarez-za il numero dieci stampato a caratteri d’oro sulla schiena del

“Cabezòn”e anche i suoi cal-zettoni completamente abbas-sati sugli stinchi, mentre una luce surreale avvolgeva il resto della figura, facendo apparire quell’idolo il protagonista di una rappresentazione di danza classica e il campo di calcio il palcoscenico dell’Operà. Fu da quella distanza siderale che pronunciai quella frase, o comunque un’altra che però le assomigliava molto. Raccontar-lo mi imbarazza un po’, perché a quattordici anni non si è più bambini e l’emotività non do-vrebbe sempre avere il soprav-vento, ma è la verità. E’ anche la ragione per cui, nel vorticoso susseguirsi di eventi, in quei tre mesi a cavallo fra l’inverno e la primavera del 1961 alcuni fatti, ai miei occhi ebbri di Sivori, avrebbero vissuto di una luce riflessa. L’Italia delle istituzioni celebrava cento anni di Unità. Torino, sede della proclamazio-ne del Regno d’Italia e prima Capitale, era il fulcro designato delle celebrazioni. La mattina del 15 febbraio, poco prima della campanella di entrata in

classe, il cielo di una mattina tersa era diventato comple-tamente buio per una eclisse totale di sole. Guardai in su con l’apposita attrezzatura come dalle istruzioni della pro-fessoressa Grandi, ma il vetro affumicato che reggevo a pro-tezione degli occhi in realtà fa-ceva da scudo a un turbamento che mi costrinse a due minuti e quindici secondi di apnea, tanto durò quel “rarissimo evento”. Dopo fui contento ( mi avrebbe mai perdonato quell’atteggia-mento così passivo la profes-soressa Grandi?), sapevo che non si sarebbe ripetuto se non il 3 settembre 2081. Un mese dopo, il 16 marzo, i miei battiti avevano ripreso un ritmo ac-cettabile. Il nostro stadio comu-nale ospitò Sandrino Mazzola e Picchio De Sisti nell’ambito del torneo giovanile delle re-gioni. Mazzola si era seduto in tribuna in attesa di scendere in campo, mi avvicinai il più possi-bile e lo sentii parlare con una modestia e un candore inusuali per un figlio d’arte aspirante campione quale lui era a buon

diritto. E quella fu l’unica volta in cui provai sincera simpatia per qualcuno che d’abitudine vestiva, lui lo avrebbe fatto per sempre, una maglia a strisce nerazzurre. Era il 1961. L’Italia delle istituzioni celebrava cento anni di Unità. Torino, la città della mia Juventus, sede del primo Parlamento del Regno d’Italia e prima Capitale (anche in senso calcistico, proprio per la sua juventinità), era il centro delle celebrazioni. Nell’ambito dei festeggiamenti, il program-ma nazionale della Rai rendeva omaggio a Ippolito Nievo, di cui ricorreva il centenario del-la morte, con un memorabile sceneggiato televisivo tratto da “Le confessioni di un Italiano”. Carlino Altoviti, protagonista del romanzo, rivendicava i va-lori della provincia derisa dalla nobiltà. Diventammo subito altrettanti Carlini, noi allora adolescenti ma già consapevoli di quali e quante pene amorose avremmo dovuto sopportare per conquistare il cuore delle rispettive, irrequiete Pisane.

Sandro Bertocchi

Bandierine tricolore

Correva l’anno 1961...

Il 27 febbraio, in una domenica di pioggia, ci ha lasciato Carlo Forlani. Numerosi gli incarichi che ne hanno caratterizzato l’intensa e a volte febbrile attività nell'ambito cooperativo. Il “Commendatore”, come era solita chiamarlo la gente di Molinella, è stato per oltre cinquant’anni un protagonista della vita sociale politica ed economica della nostra comunità. Una presenza autorevole, un impegno costante a favore del prossimo, mai disgiunto da una sincera attenzione ai valori religiosi e spirituali. Noi del Caffè vogliamo ricordarlo per ciò che egli ha dato allo sport molinellese in generale e soprattutto per le attenzioni verso i giovani, visti sempre come una grande risorsa per il nostro paese. Tifosissimo del Molinella Calcio, al suo concreto interessamento si devono molte importanti iniziative sportive. “Dove c'è Sport, c'è Cassa Rurale”, diceva un vecchio titolo del Caffè che lo inorgogliva (e che noi avevamo mutuato dalla campagna pubblicitaria di una nota bevanda americana). Da presidente della banca. Forlani era stato il primo sponsor del nostro giornale, di cui fu lettore appassionato e critico sempre molto attento. Fu tra i promotori del Premio Omnibus (poi Premio Il Caffè), riservato ogni anno ai migliori atleti molinellesi. Si adoperò fin dall'inizio per il successo delle Olimpiadi dei Ragazzi e nel 2006, già gravemente ammalato, accettò con entusiasmo la carica di presidente onorario del Comitato Organizzatore della XXI edizione. Disse che inseguiva “l'ultima medaglia”. (Antonio Michielon)

E’ scomparso il 21 dicembre scorso Enzo Bearzot, indimenticabile condottiero dell’Italia al Mundial di Spagna 82. La biografia del “grande Vecio”, se letta con attenzione, rivela diversi contatti con il calcio molinellese. Nella gara d’esordio in A da calciatore con la maglia dell’Inter (Livorno, 21 novembre 1948), Bearzot aveva come compagno di squadra il molinellese Gustavo Fiorini. Ancora: l’uomo che sarebbe poi diventato il ct dell’Italia campione del mondo, segnò l’unico gol della sua carriera di calciatore azzurro all’Egitto (ll Cairo, 18 dicembre 1955: Coppa del Mediterraneo) con la Nazionale B, che quel giorno schierava tra gli altri anche il nostro Augusto Magli. Chiudiamo, ricordando come tra i campioni di Spagna condotti al trionfo mondiale da Enzo Bearzot, ci fosse anche Lele Oriali, nato in Lombardia da padre molinellese. Nella foto, assolutamente inedita, datata dicembre ‘55, si vede la Nazionale B in gita alle piramidi: Bearzot è il terzo in piedi da sin.; alle sue spalle, Magli.

IL RICORDO

Bearzot e quei curiosi intrecci con il calcio molinellese

Quando era piccolo, Gianfranco Bosi sembrava destinato ad una grande carriera. Nato calcistica-mente al campetto del prete alla scuola di Andrea Binelli, era poi cre-sciuto nel Reno fino agli allievi. Nel ‘98 era andato in prestito al Mez-zolara, per passare quindi al Moli-nella, in promozione, nel ‘99, l’anno della storica “fusione” con Reno. Ma proprio nel momento in cui avreb-be dovuto prendere il volo, Bosi ha cominciato a perdersi. Quattro campionati a Molinella (con una breve parentesi nel San Martino), qualche timida apparizione in prima squadra, poi una lenta discesa nelle categorie minori. Gallo, Filese, Con-sandolo, Traghetto e Marrara sono le squadre in cui ha militato in que-sti anni. L’estate scorsa era sul pun-to di trasferirsi all’Ospitalese in se-conda categoria, quando è arrivata, del tutto, inattesa, la chiamata del Van Goof in promozione. Sembrava destinato ad invecchiare in panchi-na e invece, alla soglia dei 30 anni, è diventato un titolare inamovibile. Merito del mister – dice lui – che gli ha dato fiducia e gli ha ritagliato ad-dosso il ruolo giusto. Esterno basso di difesa. Bosi a destra, Turatti a si-nistra e Zama in mezzo. Si allunga la linea dei rimpianti rossoblu.

La rivincita di Bosi

27 marzo, Parco della Torretta PODISMO – 1a Camminata amatoriale alla Vallazza (org. Grupppo Podistico Molinella)

3 aprile, Piscina ComunaleNUOTO – XVI Edizione “Memorial Fiorini” (Corsi NuotoUisp/Sogese)

9/10 Aprile, Palazzetto PATTINAGGIO – Trofeo Smile, gara provinciale UISP (La Ruota Skating)

16/17 aprile, Piscina Comunale NUOTO – XI Trofeo Nazionale Master “Città di Molinella” (Molinella Nuoto)

17 aprile, Piazza MassarentiRaduno internazionale di vetture Fiat 500 (Fiat 500 Club Italia)

26 aprile/21 maggioCALCIO GIOVANILE - XXIII “Il Calcio alla Luna” Memorial Luca Ravagnani (US Reno) Si gioca sui campi di S.M. Codifiume, Ospital Monacale e Molinella/Stadio

1 maggio, LaghettiPESCA - Campionato Comunale “Pierini Pescatori” (Soc. Pescatori)

18 maggio/11 giugnoCALCIO GIOVANILE IV Torneo “Barile” (AC Augusto Magli)Si gioca sui campi di S. M. Codifiume, Traghetto e Molinella/Stadio

FESTAGherardi Sport StoryLa Comunità Parrocchiale è in festa per l’ordinazione al diaconato permanente di Massimo Gherardi, avvenuta il mese scorso. 45 anni, laureato in ingegneria, sposato con due figli, il nuovo diacono collaborerà con don Nino nelle opere di carità e nel servizio all’altare. Per quanto ci riguarda, non possiamo dimenticare che Massimo Gherardi ha militato (con scarso successo, in verità) nella gloriosa Polisportiva San Matteo; che è stato, soprat-tutto, il primo presidente dell’Italia Csi Molinella (dopo la reggenza Draghetti) e, come tale, ha messo la firma in calce all’atto costitutivo dell’Unione Sportivo Reno. In omaggio ai suoi trascorsi sportivi, gli regaliamo le foto dei Giochi della Gioventù 1976, dove il nostro amico è in buona compagnia: infatti, il primo in basso a sinistra è Francesco Gazzaneo. (p.c.)

Il nostro addio a Carlo Forlani Fu primo sponsor, sostenitore e critico attento del caffè

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OLIMPIADI DEI RAGAZZI

A Voghiera,27-29 maggioDalla prossima settimana saranno disponibili i moduli d’iscrizione alle gare (Foglietto Verde). Tutti gli interessati potranno richiederli agli istruttori di Scuola di Sport. Iscrizioni fino al 30 aprile.

torneràin edicolain giugno

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Ricambi

❋Tubo oleodinamico❋Pompe❋Raccordi❋Distributori❋Valvole

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RICAMBI E OLEODINAMICA

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