Il buon invecchiamento attraverso la garanzia dei diritti ... · La filosofia del nursing triestino...
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La continuità assistenziale e la presa in carico domiciliare
Il buon invecchiamento attraverso la garanzia dei diritti e la proattività dei servizi
Trieste, 23 marzo 2012
Gabriella D’Ambrosi e Barbara Ianderca
La filosofia del nursing triestino
garantire: la qualità della vita, l'autonomia, le pari opportunità, la non discriminazione, la coesione sociale, la prevenzione, l'eliminazione delle condizioni di disagio e di esclusione l'insieme dei diritti e delle opportunità volte allo sviluppo e al benessere dei singoli e delle comunità
assicurare: il sostegno ai progetti di vita delle persone il sostegno alla libera assunzione di responsabilità
Titolarità del cittadino “con”e non “per”...
Lettura dei bisogni
Centralità dei ruoli
Protagonismo dei saperi
Garanzia dei diritti
Lavoro di squadra
Comunità di pratiche
cure fa riferimento al modello bio- medico, le attività vengono scomposte, parcellizzate, il
professionista è passivo, l'autonomia limitata, non progetta, non gestisce, crea dipendenza dai
servizi
care risponde ai bisogni riconducibili all'area della promozione della salute e della qualità della
vita, attraverso lo sviluppo di servizi capaci di innovare approcci e risposte coerenti alla domanda.
Da distributori di prestazioni i servizi diventano produttori di relazioni, dove la salute non è
assenza di malattia, ma presenza di benessere
Presa in carico
Il modello della presa in carico
L’empatia presuppone il coraggio di compromettersi assumendosene la
responsabilità promuovendo un nursing proattivo e abilitante
Copertura H 24
Continuità Assistenziale
Promozione della Salute
Care ManagementCase manager
Incontinenza
Lesioni da decubito
Contenzione
Malnutrizione
Cadute
.....................
istituzionalizzazione
Progetto Personalizzato
NOAccoglienza
Presa in carico per prendersi cura
cittadino
volontariato
.
RSA
guardia medica
ospedale
centro prime cure
medicina generale
vicinato
118
ifermieri
microaree
servizio riabilitativo
medico di distretto
medicina specialistica
Servizio infermieristico
Il regista non è il protagonista, Sta dietro le quinte,
valorizza e fa emergere il ruolo degli altri
Accompagnarein ogni settingdi cura
Garantire Il circuito h 24
Mantenere l’anziano entro retidi supporto solidali
Assicurare il follow up programmato e permanente
La continuità assistenziale
AttenzioneAccessibilità Appropriatezza
Mantenimento dell’ autonomiapossibile
Costruzionedi percorsi
Integrazione tra servizi e tra operatori
La continuità assistenziale
Promuovere nuovi modelli organizzativi centrati
sull'assistenza territoriale
Ospedale quale luogodi cura inserito nella rete organizzativa territoriale maggiore efficienza, qualità e appropriatezza
Territorio che garantisce il diritto a ricevere le cure a casa alternativa ai ricoveri impropri in ospedale
Il sistema interaziendale della continuità assistenziale infermieristica
Condivisionedi un approccio Scientifico
(EBP - EBN - EBM)
Integrazione( 2 Aziende – molte discipline)
“Anticipazione” - infermieristica d’iniziativa -
Insieme di servizi territoriali
alternativi al ricovero
Comunicazione
La rete funziona se c’è ….
1. Entro 72 h dal ricovero l’infermiere di reparto:attiva la segnalazione di “deospedalizzazione protetta”
2. Entro 72 h dalla segnalazione gli infermieri di comunità (8 dedicati)valutano la persona in reparto approfondendo le problematiche segnalatecontattano o incontrano i familiari e/o i care - giversstabiliscono l’esito della valutazioneattivando i servizi e le risorse necessarie alla deospedalizzazione
Metodologia e azioni
Deospedalizzati dai Reparti e Continuità con il Pronto Soccorso
(Fonte: INSIEL – SIASI - LLUV)
Percentuale di differenza
2010-2011
+ 4.8%
graf. 1 continuità assistenziale inferm ieristica (deospedalizzazioni protette)
1239
35593157
2440
3676
391
3965 4059
5107 5351
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
anno2002
anno2003
anno2004
anno2005
anno2006
anno2007
anno2008
anno2009
anno2010
anno2011
N. d
eosp
edal
izza
tii
Molti dei ricoveri degli anziani sono dovuti a patologie croniche e a pluripatologie
Il fenomeno dei ricoveri ripetuti è ancora presente
L’integrazione con i servizi sociali è attiva da tempo, sono tuttavia da ottimizzare i tempi d’intervento, ancora tropo lenti quelli sociali
Il problema tempo incide sul rischio di perdita delle abilità e sul processo di assistenza e riabilitazione
Il bisogno di continuità assistenziale è tuttora elevato e il suo margine d’azione è ancora molto ampio
Riflessioni conclusive