Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

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Settimanale di critica e attualità Sportiva Fondato nel 1927

anno 86 - n. 30 - Giovedì 26 LuGLio 2012 COPIAOMAGGIO

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In questo numeroGli altri esterni di attacco:Hamrin, Amarildo,Chiarugi o Baiano?

Continua in ultima pagina

di Alessandro RialtiTutto cambia, niente cambia. E’ indiscutibile che a Moe-na si stia vedendo un’altra Fiorentina, non ci sono più i leader storici della vecchia squadra viola, niente Monto-livo, niente Gamberini, nien-te Behrami. E sulla rampa di lancio potrebbero essere pure Vargas e Cerci dopo che è stato azzerato il grup-po dei tecnici. E’ cambiato anche il sistema di allena-mento, Vincenzo Montella e i suoi collaboratori stanno dimostrando di essere dav-vero all’avanguardia, per certi versi ci riportano indie-tro nella memoria, a Cesare

QUALCOSAE’ CAMBIATO,

FORSE NOMA ORA ASPETTIAMO

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MOENA – Sono passati dieci giorni dall’ini-zio del ritiro estivo in Val di Fassa e il lavoro di Vincenzo Montella prosegue con costan-za, minuziosità e diligenza. La squadra ha svolto allenamenti regolari, intensi, dove la tattica e il pallone l’hanno fatta da padroni, ma dove non è mancata la parte atletica che, pur essendo rada, è apparsa dura ed estenuante per i giocatori viola che, comunque, hanno fatto sapere di gradire i metodi innovativi dell’Aeroplanino, allena-tore all’avanguardia che, tra l’altro, presta molta attenzione (grazie all’esperienza di Gianni Vio, collaboratore tecnico di Montel-la soprannominato ‘mago delle punizioni’) anche allo studio dei movimenti da calcio piazzato. Niente è lasciato al caso, tutto è studiato, ripetuto e ripetuto, e i movimenti fatti in allenamento sono ben visibili anche durante le partite. E che nessuno pensi che il tecnico napoletano sia ‘dolce’ con i suoi giocatori, anzi. Ha già mostrato al gruppo la sua autorità, la sua serietà e la sua fermezza e non esita ad alzare la voce quando ce n’è bisogno.E a proposito di partite, a suggellare il lavoro svolto durante le sedute di allena-mento, ci sono state le prime due ami-chevoli (la terza, più credibile come test, la Fiorentina la giocherà domani contro il Verona) contro i dilettanti del Monti Pal-lidi e del Vigonovo. In entrambe le gare Montella ha portato avanti il suo credo calcistico, scegliendo il modulo a lui più caro (il 4-3-3) e proponendolo nonostan-te ancora non abbia a disposizione una squadra completa. 23 le reti segnate nel primo test, 11 nel secondo, per un tota-le di 34 gol (e zero subite) che alla voce ‘bilancio generale’ non possono che rite-nersi ‘soddisfacenti’. In evidenza soprat-tutto El Hamdaoui, autore di ben 8 gol delle 34 segnate. Mentre Stevan Jovetic,

la stella viola sofferente di ‘mal di pancia’, ha avuto un problema di affaticamento che lo ha costretto a saltare la partita contro il Vigonovo e a sottoporsi ad una risonanza magnetica che, per fortuna, ha avuto esito negativo. Nessun problema per Jo-Jo, almeno a livello fisico. Forse il ma-lessere è più psicologico anche se i com-pagni giurano che si stia allenando con serenità. Probabilmente è così, ma non è certo un ritiro facile per un giocatore come il montenegrino, un vero top player, che tutti i giorni sente eco di voci provenienti da Cha-tillon e legge quotidianamente righe e righe legate al suo futuro. Ai tifosi non fa trape-lare niente. Con la stampa continua a non parlare. Ma la sua permanenza in viola, nonostante le parole di ogni membro della società viola, resta ancora in dubbio. Se c’è preoccupazione per il futuro di Jovetic,

non è stata da meno la situazione legata a Emiliano Viviano che ha tenuto a lungo in apprensione i tifosi (tutto dovrebbe risolver-si entro due o tre giorni), che non si sono persi comunque d’animo, almeno non lo ha fatto la maggioranza. E la maggioran-za è rappresentata dal numero cospicuo di supporters che hanno raggiunto il ritiro di Moena per sostenere la squadra, soprattutto nel fine settimana. Intorno ai seicento i tifosi viola che hanno accolto la Fiorentina con en-tusiasmo e con quella voglia di ‘ricominciare’ che è il diktat della società. Tifosi che hanno sovrastato letteralmente i pochi contestatori (oltretutto più ironici che ‘cattivi’) arrivati in Val di Fassa indossando magliette contro Diego Della Valle o striscioni contro Cognigni, con quest’ultimo atteso insieme ad Andrea Della Valle in ritiro tra oggi e domani. Inevitabili cu-riosità e impazienza da parte di tutti. Ben più

‘rumorosi’ coloro che hanno abbracciato sim-bolicamente la squadra e ripongono estrema fiducia nel tecnico, giovane ma già maturo, Montella. Semmai un po’ di rumore hanno fat-to quei tifosi che, durante l’amichevole contro il Vigonovo, hanno punzecchiato Adem Ljajic (che ieri ha subito un incidente in allenamen-to, è stato colpito duro alla cavilia da Romulo), ancora reo di aver fatto perdere la pazienza a Delio Rossi nella ormai celebre gara casalinga contro il Novara della passata stagione. Il gio-vane serbo, che certamente ha qualità tecni-che e balistiche importanti (messe in mostra soprattutto sui calci piazzati in questi gior-ni), ha comunque un rapporto da ricucire con il popolo viola che vorrebbe vederlo più umile e dedito al lavoro. Montella ha il compito, se il giocatore resterà a Firenze, di riportarlo sulla retta via. Così come ha il compito di rivalutare Juan Manuel Vargas

e stimolarlo affinché si mostri più voglioso come piace a lui, perché vedere il peruvia-no, potenzialmente ancora uno dei gioca-tori più forti della rosa, allenarsi e scendere in campo con le ‘riserve’ e con i giovani… è deprimente per il giocatore, per la società e anche per i tifosi che ricordano ancora le sue galoppate sulla fascia nei tempi in cui sembrava devastante. Infine una curiosi-tà: Montella, nei primi dieci giorni di ritiro, ha voluto testare il carattere dei suoi gio-catori facendo girare la fascia di capita-no sul braccio di più uomini. Il primo ad indossarla è stato Manuel Pasqual, poi Manuel Vargas (a testimonianza dell’im-portanza del giocatore), poi un po’ a sor-presa il giovane di Matija Nastasic, infine il ‘vecchio’ Cristiano Lupatelli. E Jovetic? Per adesso… fascia revocata. Poi si ve-drà.

RUMORS, TIFO E REBUS CAPITANO:QUI FIORENTINA A VOI RITIROIndicazioni e curiosità dei primi dieci giorni di preparazione dei viola a Moena

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CERCI E I SUOI PRIMI 25 ANNI,ROSE ROSSE DA FEDERICA… CON AMORELunedì il calciatore viola ha compiuto gli anni, tra regali sorprese e simpatia

Saranno famosi: Capezzi e Gulin a scuola da Montella

MOENA – Lunedì scorso un calcia-tore viola, Alessio Cerci, ha com-piuto 25 anni. E, nonostante fosse in ritiro insieme al gruppo, ha avuto modo di festeggiare l’evento. Tut-to è iniziato al mattino quando un gruppetto di tifosi ha consegnato un dono al giocatore, visibilmente felice. Poi, entrando negli spoglia-toi presso il centro sportivo ‘Cesa-re Benatti’, ha incrociato un capan-nello di giornalisti che non hanno perso tempo facendogli subito gli auguri, così come hanno fatto i supporters viola presenti all’allena-mento intonando il più classico dei motivetti ricorrenti per l’occasione (segnale neanche timido di ricon-ciliazione con l’ambiente, visto che l’esterno di Valmontone, nei primi anni fiorentini, ha avuto non pochi problemi nel rapporto con i tifosi). Ma le sorprese più belle sono sta-te altre. Ignaro di quello che stava per accadergli, dopo la seduta del mattino, Cerci è rientrato insieme ai compagni all’Hotel Dolomiti, dove alloggia la Fiorentina a Mo-ena, per recarsi a pranzo prima di godere del pomeriggio libero con-cesso al gruppo dal tecnico Vin-cenzo Montella, dopo l’amichevole disputata domenica pomeriggio contro la squadra del Vigonovo. Mentre stava mangiando, intorno alle ore 13.30, ecco l’‘irruzione’ di un fioraio che si è diretto verso l’esterno romano consegnandogli uno stupendo mazzo di fiori (25 rose rosse a gambo lungo, una per ogni anno compiuto) tra lo stu-pore generale e l’emozione dello stesso numero 7 viola (e anche

dei compagni) che, con ogni pro-babilità, ha immaginato all’istante chi fosse il mittente di quel gesto così ricco di affetto e sentimento. Poi l’apertura del bigliettino che accompagnava le rose (“Con Amore, Federica”) e il sor-riso innamorato ha preso forma sul suo volto. Quel regalo, il più bello, era della fidanzata Fede-rica che, non potendo essere accanto al fi-danzato nel giorno del suo compleanno, non ha voluto fargli man-care la sua vicinanza. Non solo Federica, anche i compagni di squadra han-no voluto festeggiare il com-pleanno dell’esterno viola, prima con una torta in hotel, poi con una cena serale di gruppo in un rifugio

della Val di Fassa. Così,

anche se lonta-no dagli affetti più cari, Cerci ha festeggiato le sue venticinque

primavere tra regali, sorprese e simpatia. Dal giorno dopo, poi, ha ripreso il tram-tram del ritiro, con-sapevole che ci sono persone che gli vogliono bene, che hanno stima

di lui, e che Firenze si aspetta da lui una stagione da protagonista, nonostante l’arrivo dell’antagonista Cuadrado, col quale si ‘sfiderà’ per un posto da titolare nell’undici che Montella manderà di domenica in domenica in campo. Dunque, il prossimo obiettivo di Cerci sarà (e dovrà essere) quello di far breccia nel cuore del tecnico napoletano (calcisticamente parlando, s’in-tende!). Le potenzialità per farlo non gli mancano, né per piacere a Montella, né per fare innamora-re Firenze e i suoi tifosi. La parola d’ordine per riuscirci dovrà essere: ripartire da dove ha interrotto alla fine della scorsa stagione, da quel gol-salvezza a Lecce, dalla corsa sotto la curva e dalle dichiarazioni sincere che esprimevano la volon-tà di indossare ancora (convincen-do) la maglia viola.

Nel ritiro dolomitico della Fiorentina sono presenti anche due dei giovani più interessanti dell’intero settore giovanile. Si tratta di Leonardo Capez-zi e Axel Gulin, entrambi classe ’95 che Montella tiene in grande considerazione anche durante le amichevoli. Capezzi è un valdarnese doc e milita da quattro anni nel settore giovanile della Fioren-tina. Centrocampista centrale, bravo tatticamente e particolarmente lucido in zona gol. In questa prima settimana di ritiro si è messo in mostra anche sui calci di punizione. Lo chiamano il ‘Fe-nomeno’, è stato capitano degli Allievi Nazionali e della Nazionale Under 17 nella scorsa stagio-ne. Per lui è tempo di promozione in Primavera,

ma per adesso si gode il ritiro di Moena con la prima squadra. Il suo punto di riferimento? Ov-viamente Daniele De Rossi. E poi c’è Axel Gulin, il ‘piccoletto’ triestino che fa impazzire anche i più grandi. Ala vecchio stampo, brevilineo e ra-pidissimo, ricorda vagamente Giaccherini. Con-tro il Vigonovo ha dato sfoggio delle sue qualità fornendo assist ai compagni dopo belle fughe sulla destra. Anche lui è un punto di riferimento della Nazionale Under 17 e come Capezzi sarà promosso in Primavera. Il giocatore al quale si ispira è Alexis Sanchez. I tifosi viola sentiranno parlare presto di loro, anche perché Montella li studia da vicino. A.L.

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RONCAGLIA E EL HAMDAOUI:SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO…I due nuovi arrivi hanno già fatto breccia nelle simpatie del popolo violaMOENA – Ci sono ‘personaggi’ che fanno la differenza e i primi due nuovi arrivati in casa viola, Mounir El Hamdaoui e Facundo Roncaglia, non sono un’eccezione. Già dalle prime uscite, infatti, sembrano aver fatto breccia nelle simpatie del po-polo viola con la loro personalità, le loro caratteristiche e i loro volti da duri, nonché con la loro fame di… Fiorentina.LA CoLonIA ArGentInA. Firen-ze s’innamora molto facilmente degli argentini e quando questo accade, di solito, è per sempre. Certo, non tutti hanno lasciato il segno. Alcuni sono stati vere e proprie meteore come Oscar Dertycia, Diego La-torre, Antonio Mohamed, Ezequiel Gonzalez, Mario Bolatti e Santiago Silva, per esempio, ma molti vengo-no comunque ricordati con simpatia, con un sorriso, mentre i campioni vengono rievocati con nostalgia e orgoglio. E con infinita riconoscen-za. francisco Lojacono, miguel montuori, daniel Bertoni, daniel passarella, ramon diaz e soprat-tutto lui, Gabriel Batistuta, sono solo alcuni nomi che sono entrati di diritto nella storia della Fiorentina. Molti attaccanti e un difensore (ma che difensore!), ognuno con la loro spiccata personalità, con il proprio carattere e le proprie caratteristiche. Ed oggi, dopo il duttile Santana che ha danzato nell’epoca Prandelli, è arrivato in viola facundo ronca-glia, difensore tosto dallo sguardo cattivo, proveniente dal Boca Ju-niors. La speranza dei tifosi è possa seguire le tracce del suo più grande predecessore, ‘El Caudillo’ Passa-rella appunto, perché l’aria da duro non gli manca per niente. Ruvido, risoluto, potente e determinato, non ha perso tempo ed ha voluto rag-giungere i suoi nuovi compagni a Moena prima possibile nonostante abbia partecipato da poco col Boca Juniors alla Coppa Libertadores. Così il 18 luglio è arrivato in Val di Fassa con la voglia di farsi conosce-re dal suo nuovo allenatore e con-quistare un posto nella linea difen-siva della Fiorentina del presente e del futuro: «Mi hanno parlato molto bene di Firenze e dei suoi tifosi mol-to caldi. La Fiorentina è una grande squadra, nonostante sia reduce da una brutta stagione. Sono contento dell’accoglienza dei tifosi, conosco il loro attaccamento ai campioni argentini che hanno fatto la storia viola. Spero di ripagare la fiducia di tutti». Non ama parlare delle sue ca-ratteristiche (può giocare sia come centrale che come terzino destro), ma riconosce la sua propensione ad inserirsi in fase offensiva sui calci piazzati (ha un ottimo tempismo, un ottimo colpo di testa e anche discreti piedi) e ad andare in gol. Non è un caso, dunque che già nelle prime due amichevoli giocate dai viola a Moena, oltre ad aver dimostrato la sua attitudine ai contrasti decisi, sia entrato nel tabellino dei marcatori: particolarmente bello il sinistro al giro contro il Vigonovo che si è in-filato sotto la traversa, dagli svilup-pi di un calcio d’angolo. Un gol che ha riscosso i primi grandi applausi dei tifosi presenti che hanno subito apprezzato il suo temperamento. In-

somma, Roncaglia, giocatore dalle origini italiane (vicentine per la pre-cisione) si sta ambientando alla ve-locità della luce e addirittura sembra abbia già portato nello spogliatoio la sua indole sudamericana ascoltan-do musica e non esitando a muove-re qualche passo al ritmo di danza.rAmAdAn e GoL. Se Roncaglia si è presentato con lo sguardo grin-toso alla Passarella che piace tanto alla gente, l’attaccante olandese di origini marocchine mounir el Ham-daoui ha esordito nel migliore dei

modi, col miglior biglietto da visita per un attaccante, ovvero timbrando il cartellino del gol con una regola-rità inaspettata da molti e con una forma già accettabile nonostante il lungo periodo di inattività. Infat-ti nelle prime due uscite, seppur contro formazioni tutt’altro che ri-levanti, è riuscito a gonfiare la rete ben 8 volte (3 i gol segnati con la squadra del Monti Pallidi e ben 5 contro il Vigonovo). Alcune davve-ro di pregevole fattura e questo ha certamente rasserenato gli animi di

coloro che non riponevano grande fiducia nell’ex giocatore dell’Ajax che, da parte sua, è arrivato a Fi-renze (e poi nel ritiro di Moena) con un entusiasmo fuori dal normale da un paio di anni da queste parti. Sorridente, soddisfatto e sicuro del-le sue qualità, nonché con un bel temperamento, si è detto pronto a mettersi a disposizione di Vincenzo Montella sottolineando quella che è la sua posizione ideale: «Sono mol-to felice di essere qua, seppur con ritardo di qualche mese. Non sono

un centravanti, ma amo agire dietro la punta, muovermi molto e intera-gire con gli altri. Per me non conta il numero di maglia, quello che con-ta è come si rende in campo». Idee chiare, poche parole e, per adesso, molti fatti. È sul campo che sta già rispondendo a chi non credeva alle sue qualità. Ed è sempre sul rettan-golo di gioco che sta rispondendo a chi ha messo in dubbio la possibilità che le sue condizioni fisiche possa-no risentire dell’astinenza da partita e del… Ramadan. Infatti il giocatore di fede musulmana sta osservando la rigorosa osservanza del digiuno diurno (e lo farà fino al 20 di agosto) e questo lo costringe a svolgere una sola seduta di allenamento al gior-no. Ma non si dice assolutamente preoccupato, questo non andrà ad intralciare o frenare la sua prepa-razione: «Sono abituato ad osser-vare il Ramadan da quando avevo diciassette anni, è per questo che dico che non sarà un problema per me». E allora, in attesa di capire se El Hamdaoui (che tutti per comodità e per semplicità hanno già iniziato a chiamare Mounir) giocherà o sarà una riserva di lusso, se affiancherà Jovetic (col quale ha ammesso di avere già un buon feeling) oppure no, il popolo viola può ritenersi sod-disfatto del suo dimostrato fiuto del gol (soprattutto dopo l’astinenza di veri bomber nella passata stagio-ne). Per adesso i due neo arrivati hanno superato con buoni voti i pri-mi test. Poi arriverà l’esame finale, quello del campionato, ma di certo se il buongiorno si vede dal matti-no…

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ECCO CUADRADO: “DIVERTIAMOCIE VEDIAMO DOVE ARRIVIAMO’’Presentato il colombiano, in attesa di Viviano e Della Rocca

La Fiorentina comincia a raccogliere i frutti del lavoro delle scorse settimane e finalmente può contare sull’apporto di Juan Cuadrado, che è arrivato in ritiro martedì e nei prossimi giorni comincerà a lavorare compatibilmen-te con il decorso post operazione all’appendice. Viviano e Della Rocca continuano ad essere molto vicini alla Fiorentina, ma la fumata bianca nella trattativa per il portiere ancora non è arrivata. Pradè (piuttosto spazientito per il comportamento dell’Inter) ha però tutta l’intenzione di farli arrivare a Moena quanto prima. In quest’otti-ca, le prossime ore risulteranno deci-sive. Il Palermo e l’Inter sembrano es-sere d’accordo sulla cifra che i rosa-nero verseranno nelle casse del club di Moratti, anche se rimane da capire quale saranno le modalità e i tempi di pagamento. Rispetto ai giorni scorsi, tuttavia, anche lo stesso Viviano ap-pare più tranquillo e fiducioso.rInforzo dI quALItA’. Il primo ad arrivare è stato dunque Juan Guiller-mo Cuadrado Bello. Sarebbe dovuto arrivare a Moena già qualche giorno fa, ma l’operazione che ha subito lo ha inevitabilmente frenato. E’ uno dei pezzi pregiati della campagna acqui-sti viola. La Fiorentina versa nelle casse dell’Udinese poco più di 1 mi-lione di euro per il prestito oneroso e il riscatto della comproprietà è già stato fissato. Su questo aspetto non dovrebbero esserci sorprese il pros-simo anno: la Fiorentina ha garantito il riscatto. Fa della duttilità l’arma mi-gliore, anche se Montella ha già detto

di volerlo vedere fin da subito largo a destra nel tridente offensivo, dove è convinto che possa ottenere i risultati migliori. All’occorrenza può giocare anche terzino e interno di centrocam-po. Gli addetti ai lavori hanno una stima infinita per il giovane colombia-no, che nella scorsa stagione è stato il re del dribbling dell’intera serie A. Sorridente e impaziente di iniziare la nuova avventura, Cuadrado lunedì si è recato a Careggi per sostenere le visite mediche e ieri si è presentato ai suoi nuovi tifosi: «Sono conten-to e felice di essere alla Fiorentina. Sto recuperando dopo l’operazione d’appendicite e dalla prossima setti-mana spero di iniziare a lavorare in gruppo per mettermi a disposizione del mister. Ho sempre giocato alto a destra, dove posso dare il meglio di me. In Colombia ho fatto il mio esor-dio come terzino e anche ad Udine con Marino ho giocato in quel ruolo. Guidolin mi ha schierato esterno nel 3-5-2 e avevo qualche difficoltà nel-la fase difensiva. Adesso però sono migliorato e voglio farlo ancora tanto con Montella, che sta molto attento a questo aspetto e questa cosa mi piace molto. Ogni giorno mi sveglio e penso che devo diventare un grande giocatore. Il mio idolo? Ronaldo, l’at-taccante brasiliano, ma nel mio ruolo non c’è un giocatore al quale mi ispi-ro». Il pensiero corre poi agli obiettivi futuri, senza dimenticare il bel calcio e il divertimento: «Stiamo costruendo un bel gruppo, in campionato si vedrà dove arriveremo. L’Udinese? Con loro

sono tranquillo, spero solo di fare un bel campionato con la Fiorentina, c’è ancora tempo per giocare la Cham-pions e spero che Dio mi aiuti a far-lo. Per divertirci l’unico modo è dare tutto, alla fine della partita dobbiamo avere la coscienza a posto per aver fatto il nostro meglio. Firenze è una bella piazza, il gruppo e il mister spe-rano di raggiungere qualche obiettivo importante».vIoLA Ad oGnI Costo. Su emi-liano Viviano si è, invece, detto e scritto di tutto. La sua voglia di ve-stire la maglia viola è inversamente proporzionale al rischio che all’ulti-mo istante salti tutto per aria. Ha vis-suto due settimane da incubo, nelle

quali l’obiettivo era ad un passo ma non è mai riuscito a raggiungerlo. L’Inter si è messa nel mezzo con tutte le sue forze nel momento in cui ha capito che aveva la possibilità di lucrare sull’affare, ma il Palermo e la Fiorentina (con la fortissima compli-cità dello stesso portiere) stanno in-dirizzando la trattativa per come era stata impostata. Nel ritiro di Moena, intanto, non si parla d’altro. L’atte-sa per vederlo materializzare si fa sempre più snervante, ma l’ottimi-smo fra i tifosi continua a prevalere sulle sensazioni negative. E in atte-sa di incitarlo dal vivo, già domeni-ca scorsa nel corso dell’amichevole contro il Vigonovo sono stati lanciati anche i primi cori in suo favore. ‘Vi-viano uno di noi’ il più gettonato, a testimonianza del fatto che la gente si riconosce nel portiere fiorentino. La sua appartenenza ai colori viola è la stessa dei tifosi più accaniti e questo lo rende senza dubbio un privilegiato. Per questo motivo, e in attesa che Montella prenda una decisione definitiva, fra i tifosi co-mincia a serpeggiare l’idea di dare la fascia di capitano proprio a Vivia-no. Un fiorentino capitano della Fio-rentina non suonerebbe per niente male e lui, siamo sicuri, che gradi-rebbe l’onere e l’onore di portare la fascia al braccio. Intanto ci sono da registrare le prime mosse di Viviano da (quasi) giocatore viola. La scor-sa settimana ha trascorso qualche giorno a Firenze e si sarebbe orga-nizzato a livello logistico-familiare.

Il portiere avrebbe già trovato due case vicine in pieno centro, una per sé e una per la famiglia Lupatelli. I due sono infatti molto amici e le mogli dei due portieri sono anch’es-se legate da un bell’affiatamento. Per questo motivo le due famiglie avrebbero fortemente l’intenzione di vivere una vicina all’altra. La prima missione, in questo senso, sarebbe compiuta.In seCondA BAttutA. Con Vivia-no continua a sperare in un passag-gio in viola anche francesco della rocca, che sta soffrendo quasi quan-to il portiere in queste settimane di tira e molla. La sua trattativa è stata chiusa da tempo fra Palermo e Fio-rentina, ma c’è bisogno dello sblocco di quella legata a Viviano per vederlo in viola. Oltretutto il giocatore si sta spazientendo, anche perché il fatto di passare per un giocatore di contorno sta ledendo la sua immagine e dignità di professionista. Detto questo, Della Rocca dovrebbe andare comunque a rinforzare un centrocampo ancora in-sufficiente numericamente, ma come abbiamo già avuto modo di scrivere è un rinforzo chiesto espressamente da Montella, che ha imparato ad apprez-zarlo da diverse stagioni e lo avrebbe voluto con sé anche a Catania. La sua forza è la duttilità, visto che può giocare anche come trequartista o come regista davanti alla difesa. E’ già in discreta forma, visto che si sta allenando intensamente da 20 giorni a Bologna in attesa della fumata bian-ca.

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IL SOGNO GOMEz POTREBBE DIVENTARE REALTà: ECCO LA FORMULA GIUSTAIl Catania ha capito che ‘El Papu’ ha intenzione di cambiare aria

il mercatodi Alessandro Latini

Si dice che i sogni sian desideri e Vincenzo Montella ne ha uno bello grande. Alejandro Gomez è l’uomo che cerca con insistenza la Fiorenti-na, con la coppia Pradè-Macia che in queste settimane sta lavorando sotto-traccia per realizzare il sogno dell’al-lenatore. L’imbeccata di Montella è arrivata precisa diverso tempo fa. E’ Gomez l’uomo in grado di esaltare gli schemi offensivi, quello che può far saltare il banco in un istante, quello che potrebbe indossare la maglia nu-mero 10 tanto discussa in questi gior-ni. Un giocatore di tecnica sopraffina, ma quello che fa impazzire Montella è la velocità d’esecuzione. Gomez è il classico esterno rapido e veloce, che oltre ad essere determinante in fase offensiva è assolutamente affidabile in quella difensiva. Ha le caratteristi-che giuste per infiammare Firenze, per riaccendere l’entusiasmo sopito da un paio d’anni dove il bel calcio è stato solo un ricordo. Nella scorsa stagione è stato praticamente inamo-vibile per Montella, che lo ha mandato in campo 35 volte ed è stato ripagato da 4 reti e 5 assist, oltre a tanta corsa per la squadra. E ovviamente l’allena-tore ha già ben in mente dove farlo giocare: ovvero a sinistra nel tridente offensivo. L’idea è quella di costruire un reparto di esterni molto forte e in quest’ottica vanno visti l’acquisto di Cuadrado e l’eventuale conferma di Cerci a destra. Al centro dell’attacco (fino a prova contraria) c’è Stevan Jovetic, con El Hamdaoui in seconda battuta. Ecco quindi che con Gomez

(e la conferma di Jovetic) il reparto offensivo sarebbe (quasi) completo: un altro centravanti potrebbe arri-vare nella seconda metà di agosto.

Per l’Aeroplanino, dunque, Gomez rappresenta l’obiettivo numero uno in assoluto. La Fiorentina lo sa e Pradè sta cercando la formula giusta per

convincere il Catania.ABILItA’. Anche perché c’è da tene-re presente il patto di non belligeran-za fatto dai due club, subito dopo la conclusione dell’affare Montella. Pul-virenti aveva intuito che l’allenatore volesse portarsi con sé qualche gio-iellino e fece promettere alla Fioren-tina di non andare a disturbare i suoi giocatori. Nel calciomercato, però, le cose cambiano nel giro di poche ore e la volontà dei calciatori è spesso decisiva. Negli ultimi giorni il Catania ha capito che ‘El Papu’ ha intenzione di cambiare aria e che sarebbe con-troproducente tenere in rosa un gio-catore scontento. I siciliani sono re-duci dalla scottatura presa con Maxi Lopez (rimasto lo scorso anno a Ca-tania controvoglia nella prima parte di stagione dopo essere stato lusingato proprio dalla Fiorentina) e si sono convinti di non ripetere l’errore. E nel momento in cui il Catania ha deciso di aprire le porte ad una cessione, la Fiorentina è stata la prima squa-dra con cui parlare. A questo punto entra in ballo tutta l’abilità di Pradè, che non potendo contare su un ‘te-soretto’ particolarmente elevato ha pensato all’ormai famosa formula del prestito oneroso con diritto di riscatto. D’altra parte la Fiorentina non ha la possibilità di comprare il giocatore a titolo definitivo e la formula proposta è interessante anche per il Catania. I viola sembrerebbero aver proposto un riscatto fissato intorno ai 7 milioni di euro per il prossimo anno e la prima reazione di Pulvirenti e Gasparin non

li ha scoraggiati. C’è margine dunque per trattare, con le tempistiche che per adesso sono però difficili da pre-vedere. La Fiorentina, in ogni caso, farà di tutto per cercare di chiudere la trattativa il prima possibile. Oltretutto, un paio di indizi pesanti fanno capire che Gomez è destinato a lasciare la Sicilia. In rossoazzurro è già arriva-to Lucas Castro, talentuoso esterno offensivo prelevato dal Racing e si mormora che anche l’uruguaiano Le-onardo Melazzi sia molto vicino al Ca-tania. Come dire, prevenire è meglio che curare.sempre dI CorsA. Detto che la trattativa è ben avviata, non ci rima-ne che conoscere meglio l’uomo dei sogni viola. Nato a Buenos Aires il 15 febbraio del 1988, ha iniziato la carriera nell’Arsenal de Sarandì nel 2003 e in sole due stagioni è arri-vato alla prima squadra. Nel 2006 ha disputato il primo Torneo di Aper-tura da titolare e presto è diventato la colonna portante della squadra. Nel 2009 è passato al San Loren-zo, dove ha disputato una sola (ma strepitosa) stagione, prima che Lo Monaco lo mettesse nel mirino e in breve tempo lo portasse al Catania. Arriva in Italia nel luglio del 2010 e come spesso gli è accaduto ha bru-ciato le tappe. Impiegato subito, in poche settimane è diventato titolare e non ha più mollato il posto sulla corsia sinistra. Ha giocato con la maglia del Catania 72 volte e ha realizzato 9 gol. Con l’Argentina ha vinto il Mondiale Under 20.

Page 8: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

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La Fiorentina è alla ricerca dispe-rata di un paio di centrocampisti e, dopo l’arrivo di Della Rocca e Cuadrado, Pradè sta facendo di tutto per favorire la conclusione di qualche trattativa impostata nel-le scorse settimane. Se i nomi di ralf, elm e Kucka continuano ad essere tenuti in grande consi-derazione, c’è da registrare anche l’inserimento di Andrea poli, per il quale la Juventus (che lo preleve-rà in queste ore dalla Sampdoria) e la Fiorentina avrebbero già tro-vato un accordo sulla base di una comproprietà intorno ai 2,5 milioni di euro. Tutto già stabilito da alme-no un paio di giorni, ma la società viola predica calma e prudenza, perché il via libera di Andrea Della Valle ancora non è arrivato. Il mo-tivo è semplice e presto spiegato: il numero uno viola non vuol dare (per adesso) alla Juventus nessun privilegio nella corsa a Stevan Jo-vetic. Detto di Poli (che rimane lo stesso molto vicino alla Fiorentina), Pradè vorrebbe stringere entro bre-ve anche per un altro centrocampi-sta: Walter Gargano.rICHIestA esosA. L’uruguaiano è stato già chiesto al Napoli e que-sta non è la prima volta che il gioca-tore entra nell’ottica viola. Pantaleo Corvino aveva chiuso la trattativa anche un anno fa, ma il centro-campista preferì rimanere a Napoli anche per una questione familiare: la sorella di Hamsik è diventata la moglie dello stesso Gargano. Ades-so la storia si ripete, anche perché

qualcosa potrebbe essere cambia-to. Mazzarri ha sempre dimostrato grande stima per Gargano, ma con l’arrivo di Behrami il suo spazio potrebbe diminuire sensibilmente rispetto alla scorsa stagione. L’al-lenatore azzurro parla di mancanza di stimoli dopo cinque stagioni sotto il Vesuvio e quest’anno potrebbe essere la volta buona per vederlo cambiare maglia. E come abbia-mo detto, la Fiorentina c’è ancora. I due club, nelle ultime settimane, sono stati a stretto contatto per gli

affari relativi a Gamberi-ni e Behrami. Talmente tanto a contatto che i rapporti sarebbero di-ventati davvero buoni. E mentre Pradè cede-va i due giocatori a De Laurentiis, sembra che abbia chiesto informazioni proprio su Gargano. La pri-ma risposta del Napoli non è stata di quelle particolarmen-te incoraggianti, visto che la ri-chiesta è stata di circa 10 milioni di

euro. Troppi per la Fiorentina, ma non solo per lei. La valutazione è sicuramente fuori mercato, quella di De Laurentiis somiglia tanto ad una provocazione. La sensazione è che la cifra giusta per iniziare a trat-tare si aggiri intorno ai 5-6 milioni di euro, anche se il Napoli tirerà la corda fin quanto potrà. Le parti tor-neranno a confrontarsi nei prossimi giorni, perché il giocatore interessa in modo particolare alla Fiorentina e allo stesso Montella. D’altra parte ha i requisiti giusti per essere schie-rato davanti alla difesa: esperienza, dinamismo e un’ottima visione di gioco. Gargano è un centrocampi-sta completo, un tipo di giocatore che la Fiorentina in questo momen-to non ha in rosa. Ma come ac-cade spesso in questo mercato, occorrerà del tempo per limare il più possibile la differenza tra la

richiesta e l’offerta. Montella intanto continua ad aspet-

tare, ogni giorno con un pizzico di tranquillità in meno. Il tempo comin-cia a stringere dav-vero (fra 23 giorni la Fiorentina esordirà ufficialmente in Cop-pa Italia) e il centro-campo è senz’altro il reparto dal quale pas-

sano schemi e giocate. Senza gli elementi che

giocheranno titolari nel corso della stagione il lavo-

ro in quel di Moena diventa sempre più complicato.

CERCASI CENTROCAMPISTI DISPERATAMENTE: RISPUNTA ANCHE GARGANOPradè intenzionato a stringere, ma manca l’accordo sul prezzo: troppi 10 milioni

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Page 11: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

Il cerchio della storia si chiu-de fra sette giorni. E’ stata una cavalcata entusiasmante, sug-gellata da una partecipazione torrenziale a colpi di click nella nostra home-page (www.brivi-dosportivo.it). A voi l’arduo ed avvincente compito di asse-gnare l’ultima maglia da tito-lare, quella dell’altra punta da affiancare a Batistuta nel su-per-tridente. Resta da apporre l’ultimo tassello di un glorioso puzzle immaginario: quello del-la Fiorentina più forte di tutti i

tempi, costruita con i nomi più suggestivi, pescati (con la pre-ziosa collaborazione delle ‘Glo-rie Viola’ e del ‘Giglio Amico’) dall’intera storia della nostra amata squadra. E nel prossimo numero, quello che uscirà a fine agosto dopo qualche setti-mana di stop per ferie, potrete finalmente trovare la squadra dei sogni al completo, la Fio-rentina delle Fiorentine: la Top 11 viola di tutti i tempi. Buon divertimento e buone vacanze a tutti.

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Page 12: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

Nasce a Stoccolma il 19 novembre 1934. Arriva a Firenze nell’estate del 1958 dalla Juventus, anche se l’ultima stagione la disputa a Pado-va con Nereo Rocco in panchina dove fa cose straordinarie. Il presidente della Fiorentina En-rico Befani lo acquista per rimpiazzare Julinho, tornato in Brasile. E Hamrin non lo fa certo rim-piangere. Lo svedese resta in riva all’Arno per nove stagioni, dal 1958/59 al 1966/67 quando viene ceduto al Milan. Nelle ultime due è il ca-pitano della squadra. Colleziona in campionato 289 gettoni di presenza, realizzando 151 reti. E’ il secondo goleador della Fiorentina di tutti i tempi in serie A dopo Batistuta (152). Debutta in maglia viola il 21 settembre 1958, alla pri-ma giornata, al Comunale nell’incontro con il Vicenza vinto 3-1. Hamrin è la classica ala (destra soprattutto). Rapido e veloce è capace di dribbling eccezionali in spazi strettissimi. E’ così che supera per lo più i terzini avversari, dopo averli puntati. Non ha neppure paura dei loro falli (ne subisce tanti) e così gioca con i calzettoni tirati giù. E’ scattante come pochi. Non per niente è soprannominato ‘Uccellino’. E poi è dotato di un bel tiro. La freddezza sot-to porta è un’altra delle sue tante qualità. Non vince lo scudetto a Firenze ma nelle sue nove stagioni in viola la Fiorentina solo due volte si piazza sotto il quinto posto (in due occasioni si classifica seconda). E comunque si aggiudica nel 1960/61 la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia e nel 1965/66 la Coppa Italia e la Mitro-pa Cup. Con la formazione gigliata ottiene un record, tuttora non superato nei campionati a 18 squadre. Il 2 febbraio 1964 a Bergamo con-tro l’Atalanta nell’incontro vinto dalla Fiorentina per 7-1 realizza 5 reti. Nessun giocatore riusci-rà mai a segnare tanto in trasferta. Nel suo pal-marès ci sono altri successi con la maglia del Milan. Nel 1967/68 si aggiudica lo scudetto e la Coppa delle Coppe e l’anno dopo la Coppa dei Campioni. Disputa 32 partite in Nazionale, si-glando 16 reti. Partecipa al Mondiale del 1958 giocatosi nel suo paese nel quale la Svezia vie-ne battuta in finale solo dal grande Brasile di Pelè. r.L.p.

Amarildo Tavares de Silveira, per tutti semplice-mente e soltanto Amarildo, nasce a Campos in Brasile il 29 giugno 1939. Arriva alla Fiorentina che già lo ha cercato anni prima, nell’esta-te del 1967 dal Milan, in cambio del capitano viola Kurt Hamrin e di un conguaglio a favore della società rossonera (buona parte della ti-foseria gigliata critica la scelta del presidente Nello Baglini). Amarildo resta in riva all’Arno per tre stagioni, dal 1967/68 al 1969/70. Il primo anno lo frena un infortunio, l’ultimo le nume-rose giornate di squalifica. Così il suo momento migliore coinci-de con la conquista dello scudetto della Fiorentina nel 1968/69, quando segna 6 reti. Il brasiliano è una punta di movimento. Ha un controllo di palla straordinario ed è dotato di un dribbling e di un tiro davvero magistrali. Splendide sono le sue punizioni. E’ un giocatore funambolico. Ma è anche irascibile e in campo risponde in maniera esagerata alle provocazioni dei difensori avversari. Spesso così rimedia le espulsioni. Debutta in maglia viola il

24 settembre 1967, alla prima giornata, con il Varese al Comunale nell’incontro vinto dalla Fio-rentina per 3-1. E Amarildo segna addirittura una

doppietta. Colleziona con la casacca gigliata 62 gettoni di presenza in campionato,

realizzando 16 reti. Nell ’estate del 1970 viene ceduto alla Roma.

Torna a Firenze nel 1990 come secondo di Lazaroni (per poco meno di un anno e mezzo).Disputa 23 partite con la na-zionale brasil iana, segnando 7 reti. Si laurea campione del mondo in Cile nel 1962, sosti-

tuendo Pelè infortunato. I l suo palmarès è ricco. Vince con il

Botafogo due campionati carioca nel 1961 e nel 1962 e tre tornei Ini-

cio de Rio de Janeiro nel 1961, nel 1962 e nel 1963 oltre a un campionato brasil iano con il Vasco da Gama nel 1974. In Italia, oltre allo scudetto con la Fiorentina, si aggiudica una Coppa Italia con i l Milan nel 1966/67. Da al-lenatore conquista in Tunisia con l’Esperance lo scudetto nel 1985 e la coppa nazionale nel 1986. r.L.p.

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Page 13: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

Nasce a Napoli il 24 febbraio 1968. Arriva alla Fioren-tina dal Foggia nell’estate del 1992. Debutta in maglia viola in campionato il 6 settembre di quello stesso anno al Franchi nel match con il Genoa terminato 1-1. Non segna quel giorno ma a fine torneo, nonostante la retrocessione tra i cadetti, saranno 10 le reti al suo atti-vo. Non male davvero. In riva all’Arno resta per cinque stagioni, una delle quali in serie B (1993/94). Collezio-na 108 gettoni di presenza in serie A siglando 25 reti e 11 nel torneo cadetto in cui segna 4 reti. Nell’estate del 1997 viene ceduto in Inghilterra al Derby County. E’il settimo italiano ad andare a giocare oltre Manica. Ba-iano è la classica seconda punta che, all’occorrenza, può fare anche la prima. Rapido e veloce, è dotato di un buon dribbling e di un tiro potente e preciso. Quan-do gioca a fianco di Batistuta è molto bravo ad aprire gli spazi per il bomber argentino. I due formano una coppia molto assortita, che si integra alla perfezione. Nella sua miglior stagione nella Fiorentina – 1995/96 – realizza in campionato 11 reti. E in quella stagione la formazione di Ranieri conquista la Coppa Italia, battendo nella doppia finale l’Atalanta. Il 25 agosto 1996 a San Siro si aggiudica anche la Supercoppa italiana, superando il Milan. Tra i successi di Ciccio Baiano ci sono due vittorie nel campionato di serie B con il Foggia nel 1990/91 (è il capocannoniere del torneo cadetto con 22 reti) e con la Fiorentina nel 1993/94. Disputa anche due partite in Nazionale – nessuna da giocatore viola – dove debutta il 13 no-vembre 1991 a Genova nell’incontro Italia-Norvegia conclusosi 1-1. r.L.p.

Nasce a Ponsacco in provincia di Pisa il 13 gennaio 1947. Cresce nel settore giovanile della Fiorentina sin da ragazzino quando si iscrive al Nagc. La domenica al Comunale spesso fa il raccattapalle. Debutta in serie A il 30 gennaio 1966 a Brescia nell’incontro vinto dai viola per 2-1. Quella per lui è un’annata magica. Si aggiudica il torneo di Viareggio con la Primavera a febbraio (primo successo della Fiorentina alla Coppa Carnevale e se-gna anche un gol in finale) e poi con la prima squadra la Coppa Italia e la Mitropa Cup. Chiarugi, soprannomina-to ‘cavallo pazzo’, è uno dei protagonisti della squadra che nel 1968/69 vince il secondo scudetto, pur giocan-do solo 18 delle 30 partite (Pesaola per quasi tre mesi lo lascia in panchina). Ma realizza ugualmente 7 gol ed è il secondo miglior marcatore dei viola in campiona-to. Segna tra l’altro il gol decisivo per la conquista del tricolore a Torino contro la Juve l’11 maggio 1969 nel match vinto dalla Fiorentina per 2-0. Chiarugi è un’ala particolarmente veloce che possiede un ottimo control-lo di palla. Il suo dribbling è eccellente e gli permette di saltare gli avversari e di concludere in porta o di servire palle deliziose per i suoi compagni. E’ dotato di un tiro forte e preciso ed è uno specialista nei calci di punizio-

ne. Gioca per sette stagioni con la casacca gigliata, fino al 1971/72 quando viene ceduto al Milan. Disputa con la Fiorentina 139 partite di campionato, realizzando 33 reti. Colleziona anche 3 gettoni di presenza in Naziona-le, uno, quello dell’esordio a Napoli contro la Germania Est il 22 novembre 1969 (successo azzurro per 3-0), da giocatore viola. Allena a più riprese le giovanili della Fiorentina ed anche la prima squadra (nel 1992/93 e nel 2001/02). Nel suo palmarès ci sono un’altra Coppa Italia e la Coppa delle Coppe conquistate con il Milan nel 1972/73 (quest’ultima con un suo gol su punizione nella finale con il Leeds). E poi vince con il Napoli la Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1976. r.L.p.

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Page 14: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

Hamrin ha fatto la storia del cal-cio a Firenze, Amarildo ha vinto uno scudetto insieme a Luciano Chiarugi, mentre Ciccio Baiano ha conquistato tutti con gol e simpa-tia. Luis Oliveira, il brasiliano di nazionalità belga, li ricorda tutti con particolare affetto. Baiano «perché ci ho giocato insieme, era un ami-co oltre che un compagno di gioco straordinario», Amarildo «perché invece è brasiliano come me». Lulù non ha dimenticato niente. Di Chiarugi ricorda ancora gli anni in cui è stato alla guida della squadra Primavera, mentre di Hamrin non ha dimenticato i racconti epici fatti spesso dai vecchi tifosi viola, quelli che l’‘Uccellino’ lo hanno visto cin-guettare in campo a suon di gol. Luis Olivera, cominciamo dalla fine. Che giocatore è stato Fran-cesco Baiano?«E’ arrivato in viola prima di me, nel 1992, e nonostante l’infortunio che lo tenne lontano dal campo per di-versi mesi non si è mai arreso. A Firenze ha segnato, ma soprattut-to è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante in squadra nonostante la presenza di campioni veri come

Batistuta e Edmundo».Che idea si era fatto del suo modo di giocare?«A vederlo sembrava quasi un... brasiliano. I dribbling erano la sua passione, ma quello che mi sor-prese più di ogni altra cosa fu il fiuto pazzesco per il gol. Umana-mente, poi, è una persona straor-dinaria».tra l’altro, nel 1996, non appena arrivato, festeggiaste subito un trofeo importante, la supercop-pa italiana.«Io ero arrivato da poco, Ciccio aveva già alle spalle diversi anni in viola. La sua accoglienza nello

spogliatoio fu esemplare».Di Luciano Chiarugi, invece, che ricordo ha?«Il primo che mi viene in mente è per il Chiarugi allenatore. Quando sono arrivato a Firenze lui era alla guida dei ragazzi della Primavera. Era bizzarro, ma anche attento ad ogni tipo di particolare in campo. Non lasciava niente al caso, ma se qualcuno dei suoi giocatori si sen-tiva pronto a tentare la giocata, lui non era certo tipo da opporsi alla fantasia».Il Chiarugi giocatore, invece, che cosa le ha lasciato?«Ricordo ancora le sue cavalca-

te sulla fascia e la facilità con cui riusciva a saltare l’uomo. Per certi versi mi sembrava di vedere me stesso in bianco e nero. In fondo, il mio modo di muovermi lo ricor-dava molto: anche per questo cre-do che Firenze mi abbia adottato fin dall’inizio con grande entusia-smo».e del suo connazionale Amaril-do che cosa ci racconta?«E’ stato un giocatore importantis-simo per la Fiorentina, ma anche per il calcio brasiliano. Era rapidis-simo. A volte non facevi in tempo a capire che stava per scattare che già era diventato imprendibile per tutti. E’ stato tra i primi a lasciare il Brasile per fare fortuna in Italia, una sorta di modello per tutti noi ragazzini nati a distanza di diver-si anni. Fu acquistato dal Milan e poi passò alla Fiorentina. Dopo tre anni andò alla Roma per poi fare ritorno in patria, al Vasco da Gama. Quello che ha fatto in viola, però, non è più riuscito a ripeterlo da nessun’altra parte».Veniamo a Kurt Hamrin, lo sve-dese che tutta firenze ha adot-tato. Chi era?

«Un’ala destra micidiale che segnava con straordinaria fa-cilità. Aveva fantasia e visione di gioco. Era veloce e in cam-po volava. Giocava con drib-bling stretti, scatti, guizzi e al-lunghi. Questo è quello che mi hanno raccontato i tifosi viola. So che era ambidestro sia nel tiro che nel palleggio e che prediligeva trovare il tunnel o il rimpallo per spiazzare ancora di più l’avversario. Nonostante non avesse un grande fisico ha segnato talmente tanti gol che solo Gabriel Batistuta, un mostro in mezzo all’area, il più grande attaccante degli anni ’90, restando a Firenze nove anni, è riuscito a segnare un gol più di lui in viola».

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L’INTERVISTATOP 11 VIOLA

La scorsa settimana è uscita la sequenza del gol di Baggio nella partita Napoli-Fiorentina del 1989 e non quella relativa al primo gol del numero 10 viola come erroneamente riportato.

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Page 15: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

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Ovvia, e siamo arrivai, ora anche i’nonno e va ‘n ferie! Ferie? E son sempre ‘n ferie, chiamale ferie, ‘n cantina chiuso ni’ rifugio anti-gobbo a vede’ la televisione! L’uniha cosa che cambia gli è che mi tagliano pe’ un po’ di tempo e’ collegamenti perché ‘n ferie e ci vanno quegli artri, an-che quelli che fanno finta di laorare a i’fresco di Moena! ‘Nsomma e sarebbe tempo di fare un bilancio visto che pe’ armeno un mesetto e ci si lascia, ma far un bilancio con tutte queste cose a mezzo e fa quasi scappa’ da ridere. E sarebbe come avere una bambina appena sortia dalla culla e dove’ dire come la sarà da grande! Boh! E si po’ da’ un’occhiata alla mamma, ma poi?Quello che ci manca e lo sa anche i’ gatto e basta guar-da’ le formazioni delle prime amichevoli. Co ‘ i’Borgo-rosso, pardon i’Vigonovo, e tre di centrocampo e gli erano Taddei, Olivera e Lazzari. Ora se si vo’ scher-zare va bene, se si vo’ fa’ su i’ serio e ci vo’tre titolari, diciamo due se uno e si pensa possa esse’ Cuadrado impiegato lì. Ma dean esse’ boni, no mezzettoni! Nomi i’nonno e un ne fa, o che mi pagan me pe’ troa’ quel-li boni che costano i’giusto? E ce li dirà Eduardo, che laora bene co’ i freddo e co’ i’ cardo, ma ce li diha o, meglio, e ce li troi alla sverta. Di Nasello, detto Jo-Jo, un ne voglio nemmen parlare, Pradè gli ha detto che rimane, Andrea e l’ha ribadio du’ vorte. Al di là di quel che dicono certi gazzettieri Nasello e sarà con noi, pun-to e basta. I’marocchino e va bene, ma gli è uno, come uno gli era Amauri quando gli arrivò (po’ si ruppe e si rimase a zero). O che si dee ripetere i’rischio? ‘Nsomma un’artra punta co’ i’ viziaccio di fa’ go’ la un ci farebbe punto schifo. Ricapitolando: 1) centrocampo: du’ pezzi boni armeno, 2) attacco: 1 pezzo bono, 3) difesa: se va via Felipe e ci vole un artro che stia dreo a ragazzi, se no e va bene anche così. ‘Nvece l’uniha cosa che gni vanno dreo da un mese l’è i portiere che ci s’arebbe di già. Boh? O va’ a capilli. Se danno retta a i’nonno nelle priorità che gli ha ‘ndicao, la bambina e la po’ veni’ su anche bene, anche pe’fa’ dispetto a que’ trucidi che son di già andai a fagli le pernacchie insino a Moena. I’non-no laggiù e un ce lo portano e allora bercia di qua, pe’ un mese di seguito: Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

NASELLO RESTA MA SERVE ARMENOQUALCHE PEzzO BONO

Dedicato a chi non protegge il 12° uomoIl pungiglione, l’ultimo prima di an-dare in ferie, è dedicato con le le api sguinzagliate contro quei pochi ‘fenomeni’ che le loro ferie le consu-mano per andare a contestare una squadra che sta nascendo. E’ come andare a fare i dispetti ad un bambi-no in culla. Ancora passi per quei tre o quattro goliardi che con nasi finti e striscioni abbastanza poco originali si son fatti notare in maschera con-testando i padroni, ma intollerabile è chi se la piglia, nella prima amiche-vole semiseria, con un giocatore in particolare dedicando cori offensivi a lui e famiglia. Roba da ricovero immediato. Purtroppo sono segnali brutti che dicono che mancherà an-che quest’anno, a meno di miracoli, il dodicesimo uomo. Mancanza che è

stata, al di là di tutte le carenze tec-niche e di gruppo dell’organico che va in campo, una delle assenze più penalizzanti di questi due anni di ri-sultati più che magri.Senza entusiasmo d’intorno si va poco lontano e, almeno all’inizio, questo ci deve essere. Invece qui ar-riva un difensore del Boca e sembra che arrivi Panarelli, arriva Cuadrado e se gli viene un attacco di appendi-cite galoppante è colpa di DDV, ma se va via Behrami è come se partisse Pelè. Mancano almeno quattro pez-zi importanti, un difensore centrale, due centrocampisti ed un attaccante, devono arrivare, ma mancano anche quaranta giorni. Vogliamo credere almeno fino a tutto il sabato, che la domenica non pioverà?

Page 18: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

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Page 19: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

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L’ultimissimo impegno agonistico, già in pieno peri-odo estivo, ha regalato ancora una gioia alle atlete e agli allenatori della sezione femminile, impegnati – sabato 21 e domenica 22 luglio presso la palestra di Sorgane – nelle selezioni per l’ingresso nella squa-dra azzurra ai prossimi International Games, previsti dal 5 al 7 ottobre a Viareggio (LU). Tutte, ma proprio tutte, le ginnaste che hanno disputato i campiona-ti regionali e poi nazionali 2011/2012 – dalla Terza categoria in su – hanno conquistato un posto nella rappresentativa che difenderà i colori italiani nella rassegna autunnale organizzata dalla UISP (Unione Italiana Sport per Tutti). Faranno parte del team le piccole componenti della squadra campione d’Italia di Terza categoria, Giorgia Banchi, Ginevra Gai, elena Gensini, saramay La rocca; le individuali-ste della stessa categoria Anita Bartolozzi e viola vanzi; e ancora Ilaria materassi, Lisa menghini e Camilla natali (che hanno disputato il campionato di Quarta categoria), Sofia Spulcioni e Alessia Gian-nitrapani (già impegnate nei rispettivi campionati di Sesta categoria concorso D e concorso C). Ma non finisce qui, perché il CGF ha ottenuto anche una qualificazione individuale: quella di Ambra Buglioni che, reduce dal campionato di Quinta categoria, si presenterà a Viareggio appunto come individualista sulle quattro specialità dell’artistica femminile.Intanto, si è conclusa proprio domenica la settima-na di allenamenti a Porto S.Giorgio (FM) per nic-colò vannucchi – ginnasta della sezione maschile e componente della squadra di serie C – che, ac-

compagnato dal suo allenatore matteo Alterini, ha risposto alla convocazione per il collegiale interre-gionale che si è tenuto nella città marchigiana dal 15 al 22 luglio. Sette giorni cadenzati da doppie sedute quotidiane d’allenamento, insieme a ginnasti dai 10 ai 15 anni d’età, provenienti da diverse regioni. Una

di quelle esperienze che – nel mondo della ginna-stica – più di ogni altra contribuisce alla crescita di ginnasti e tecnici insieme, dove diventa possibile quell’utilissimo scambio di approcci, tecniche, meto-dologie d’allenamento, indispensabile per migliorare la qualità del lavoro in palestra.

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Solo il campionato… altri-menti il famoso ‘triplete’ sa-rebbe stato loro, ma anche lì ci hanno provato fino all’ulti-mo contro i Puka FC nel gi-rone ITALIA di C5. Solo alla quart’ultima di campionato nello scontro diretto contro la formazione albanese, gli uomini di Franco Melissari hanno capito che sarebbe stata dura portare a casa il titolo del girone dopo il risul-tato finale di 4-3 per il Puka.La compagine fiorentina non si è però disunita mi-nimamente affrontando le successive fasi finali con il massimo dell’impegno e del-la grinta, passando la fase a gironi da protagonisti e andando avanti anche nella fase ad eliminazione diretta con grande carattere, fino al fatidico scontro per il titolo di ‘campioni provinciali 2012’ con i Back in Black (fino a quel giorno gli unici imbattuti di tutto il settore Midland fra campionati e fasi finali). Par-tita d’alto livello dove i viola hanno però espresso il mi-glior futsal, battendo senza mezze misure la new entry dei Back in Black per 6-2 co-ronando così il sogno di di-ventare ‘campioni provinciali Midland’.Questo ai ragazzi del Ciclo-ne Viola non è bastato ed hanno voluto sfidare tutti i pronostici anche nel trian-golare UNISPORT contro gli altri ‘campioni provinciali’ di CSEN e CALCIO TOSCANA, rappresentando fra l’altro i colori della MIDLAND.Senza timori e senza dubbi sono scesi in campo con la voglia e la consapevolezza di poter ottenere ancora di più dal loro percorso già di per sé fantastico e così, prima contro il Sorgane C5 e poi contro i Final Blow, hanno inanellato

due splendide vittorie (en-trambe per 3-2) che li hanno di conseguenza portati sul gradino più alto a livello pro-vinciale. Sono loro quindi nel C5 per il 2011/12 la formazio-ne più forte che ha sbaraglia-to ogni compagine gli si sia presentata di fronte. Dovero-so elencare uno per uno tutti coloro che hanno reso questo iniziale sogno una grande re-altà: Albenzio Antonio, Anzini Davide, Augello Giovanni, Au-gello Luigi, Caruz Tomislav, Fontani Ivan, Gleydson Bar-bosa, Misuri Alessandro, Na-tali Lorenzo, Sufi Abdi, Lunghi Lorenzo, Lodato Giovanni, Gregorio Marco, Buttitta Fran-cesco. Primi su tutti anche il presidente Franco Melissari e il vice presidente Sonia Pirisi, con la collaborazione tecnica di Stefano Sedoni.Un applauso quindi da parte di tutta la Midland a questo fantastico gruppo che il pros-simo anno dovrà cercare di tenere stretti i titoli acquisiti dalle concorrenti che hanno già promesso battaglia.

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Page 22: Il Brivido Sportivo n.30 del 26 luglio 2012

torneo C5 Coppa CampioniSarà I Devastanti-Splinters la finale della Coppa Cam-pioni C5 edizione 2012. Le due finaliste hanno ribaltato il pronostico della vigilia, imponendosi contro le due for-mazioni che avevano chiuso al primo posto i rispettivi gironi eliminatori, DLF Team e Final Blow. Queste ultime due compagini erano state proprio le finaliste della pas-sata edizione e quest’anno si ritroveranno a disputare la finale di consolazione: i detentori del torneo (Final Blow) sono stati sconfitti per 9-6 dagli Splinters, mentre nell’altra semifinale I Devastanti si sono presi la rivincita sul DLF Team (6-2 il risultato finale) che, il 31 maggio scorso, li avevano sconfitti nella finalissima del Torneo C5 Intenxive.

torneo C5 mondialGiunto alle semifinali, il Torneo Mondial incoronerà oggi, giovedì 26 giugno, la formazione regina della manifesta-zione. Raggiungono una storica semifinale Gli Impreve-dibili che, dopo aver colto importanti risultati nelle ultime edizioni della Sahara Cup, arrivano con pieno merito fra le prime quattro squadre del Mondial, torneo nel quale hanno finora ottenuto ben nove vittorie (perden-do in una sola occasione). A sfidarli in semifinale sarà l’Atletico Ravaneitor che dopo essere partito col freno a mano tirato (3 vittorie e 2 sconfitte nel primo girone eliminatorio) non si è poi più fermato, vincendo tutte le successive gare disputate (di cui una dopo i calci di ri-gore). Nell’altra semifinale si affronteranno il Koori Sushi Poggibonsi e l’Alter Ego Florentia: questi ultimi sono an-cora imbattuti nel torneo (avendo ottenuto 7 vittorie ed un pareggio), mentre il Koori Sushi Poggibonsi, quarto classificato nella passata edizione della Coppa Campio-ni, è reduce proprio dai gironi eliminatori della Coppa Campioni (nella quale non è riuscito a raggiungere le semifinali).

torneo C5 sahara CupAl Torneo C5 Sahara Cup prendono parte le formazioni che non sono riuscite a superare il secondo turno del Torneo Mondial: i quarti di finale della Sahara Cup han-no riservato alcune sorprese fra le quali spicca l’elimi-nazione della Steaua, quarta classificata nella passata edizione del Torneo Mondial. Artefice dell’inaspettato ri-sultato sono stati i Bastardi Senza Gloria che adesso se

la vedranno in semifinale contro I Ragnoni, formazione che ha estromesso dal torneo il Pes United (squadra che aveva chiuso al terzo posto il campionato). L’altra semifinale vedrà di fronte l’AC Ciabatte Sguaiate (che ha superato nei quarti l’Atletico Far Oer) ed il G.S. - O.P.A. (che ha avuto la meglio dello Staff Magnum).

Torneo C7 Grand PrixTante le sorprese nel Torneo C7 Grand Prix, manife-stazione stregata (nelle ultime edizioni) per i campioni in carica. Se lo scorso anno fu il Chianti Nord a dover abbandonare la competizione dopo il primo turno, que-st’anno è toccato all’AC Peruzzi dover dire addio al torneo prima delle sfide ad eliminazione diretta. E non è andata meglio neppure a I Galacticos (finalisti della passata edizione) che si sono arresi solo al termine dei calci di rigore all’Istopanasto F.C. nella sfida dei quarti di finale. Istopanasto F.C. che affronterà in semifinale il Beautiful Inside, vincitrice nei quarti sull’Avavava FC ed unica formazione rimasta in gara delle quattro semi-finaliste della scorsa edizione. Infatti è stato eliminato nei quarti di finale anche il Narangoda FC (quarto clas-sificato nello scorso torneo), sconfitto per mano dell’AC Tua che adesso sfiderà il FC Press, formazione giunta a queste semifinali grazie al successo ai calci di rigore sul S’Era I Re.

Torneo C7 EurosportCral Nuovo Pignone-Dinamo Florentia ed I Fenomeni A Tavola-Real Paperino saranno le semifinali del torneo C7 Eurosport a cui hanno preso parte le formazioni eli-minate dopo il secondo turno del torneo C7 Grand Prix.

Ad eccezione del Real Paperino, che ha ottenuto la vittoria a tavolino contro l’AC Peruzzi, sono state molto equilibrate le altre tre sfide dei quarti di finale: I Feno-meni A Tavola hanno superato di misura (3-2) il Befubè, proseguendo così il loro ottimo torneo (nel quale hanno ottenuto 6 vittorie ed una sola sconfitta). Nella parte alta del tabellone invece il Cral Nuovo Pignone si è imposto per 2-0 sulla Lokomotive Oxfam, mentre con lo stesso scarto di reti la Dinamo Florentia ha avuto la meglio (3-1 il punteggio) sul FC Barrettino.

Torneo C5 Coppa PrimaveraIl Tichitichitero è la prima finalista del Torneo Coppa Pri-mavera di calcio a 5 femminile. La squadra detentrice della Golden League Unisports, dopo aver vinto tutte le sei gare del proprio girone eliminatorio, ha conquista-to la finalissima solo grazie alla miglior precisione nei tiri dal dischetto contro il Firenze Calcio A 5. La gara di semifinale, che si era chiusa sul risultato di 4-4, si è così protratta fino ai calci di rigore che hanno regalato la seconda finale della stagione alle ragazze allenate da Gianluigi Benini. Il Tichitichitero se la vedrà in finale con la vincente della sfida fra Outsiders e Non Piangere T.

torneo C5 Giglio rosaAl Torneo di calcio a 5 femminile Giglio Rosa sono giun-te le formazioni classificatesi al terzo, quarto, quinto e sesto posto al termine dei gironi eliminatori del Torneo Primavera-Giglio Rosa: nelle gare dei quarti di finale sono stati rispettati quasi tutti i pronostici (con le squa-dre meglio piazzate nei gironi eliminatori che hanno con-quistato le semifinali), ad eccezione delle Smartist che, giunte terze nel loro girone e favorite nella sfida contro Le Papere, sono state da queste superate col punteggio di 7-3. Le Papere ora proveranno a ribaltare il prono-stico anche nella semifinale che le vedrà affrontare la Pol. San Quirico, formazione che ha piegato per 5-1 il FC Athena nei quarti e che adesso spera di raggiungere una finale dopo averci provato già nella Golden League Unisports (dove si era fermata ai quarti di finale). L’altra semifinale invece metterà di fronte l’ASD Firenze 2008 (che ha battuto per 8-6 Le Riserve) ed il Cral Dipendenti Comunali Femminile che nei quarti di finale si è netta-mente imposta (8-1) sulle ragazze dell’Ellepi. steto

I TORNEI ESTIVI DEL CALCIO TOSCANA VERSO LE FINALI

26 LUGLIO 2012www.brividosportivo.it

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CALCIOTOSCANA

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“Con quella fac-cia un po’ così,

quell’espressione un po’ così…”. Pa-

olo Conte descriveva così gli sguardi di coloro che,

dall’entroterra piovoso e malinconico, andavano a scoprire il mare a Geno-va. Intravedendo l’altro giorno, per un momento in televisione, il viso di Ste-van Jovetic − top player della Fioren-tina− ci sono venute in mente proprio

queste parole. Sembrano passati se-coli da quando il giovanissimo monte-negrino arrivò a Firenze sotto il peso, non indifferente, degli otto milioni di euro pagati dai Della Valle per lui. Con il viso da ragazzino (quale era) e il fisi-co sottile, a molti sembrò un’azzardata scommessa di Corvino, una di quelle a cui il ds viola avrebbe poi abituato spesso gli affezionati della Viola. C’è voluto del tempo prima che i tifosi ne apprezzassero le qualità tecniche. Poi,

improvviso, l’infortunio: il ginocchio che si spezza, l’attesa e la speranza che, con la saldatura dei legamenti, si potessero saldare anche i legami fra il giocatore e la città. Non è andata così, purtroppo. Jovetic potrebbe rischiare di diventare uno dei tanti ‘fenomeni’ di passaggio, uno di quelli per cui Fi-renze è soltanto un trampolino di lan-cio verso lidi più ricchi. Nel frattempo continuano però ad arrivare le rassi-curazioni di Andrea Della Valle e del-

la società viola sul futuro ancora viola di Jovetic anche se secondo molti il montenegrino avrebbe davvero voglia di andarsene. Staremo a vedere. Di certo i tifosi fiorentini dovranno iniziare a rendersi conto che, se non cambia il vento, da queste parti transiteranno in tanti e potrebbero fermarsi in pochi. Anche se, fatto consolatorio, basterà a un certo punto guardarli in faccia per capire se continuare a volergli bene oppure no.

FuoriGiocodi Duccio Magnelli QUEL FUTURO DI JOJO SEMPRE IN SOSPESO

Alessandro Rialti

Prandelli, al suo vice Pin e al grup-po dei preparatori dell’attuale ct azzurro. Poi è cambiato pure lo spogliatoio, ci sembra un po’ più attento e disciplina-to anche perché Montella al di là del fisico piuttosto minuto che si ritrova e della faccia da napoletano verace ci risulta sia assai più duro di un presun-to guerriero quale era Sinisa Mihajlo-vic. Sì, tutto è cambiato, la Fiorentina non è la più la stessa, sta diventando una cosa diversa rispetto al recente passato anche se ancora non abbia-mo capito quali connotati avrà. Ma è anche vero che poi nella sostanza aziendale e nel rapporto con la città niente è cambiato. Forse ci eravamo illusi nella splendida notte della pre-sentazione delle maglie quando la società viola pareva finalmente diven-tata di cristallo, poi però le porte e le finestre sono tornate a chiudersi. Ci riesce difficile capire ancora una vol-ta quali siano veramente al momento le strategie: vero che Mario Cognigni ha parlato e ha indicato prospettive, intenzioni, traguardi; vero che il ds Pradè ha cercato di spiegare il mer-cato e le sue difficoltà con sincerità estrema e lo stesso ha fato il direttore tecnico Eduardo Macia, ma poi quan-do si arriva al dunque, alla domanda principale, restiamo col naso all’insù aspettando e sperando che un elicot-tero ci porti Diego e Andrea. E non per il culto della personalità e neppure per il bisogno di sentire la voce del padro-ne: solo che sappiamo bene che, al di là di quanto viene riportato con dovizia di particolari dal presidente esecutivo Cognigni e dal responsabile delle re-lazioni esterne Teotino, senza l’avallo dei fratelli Tod’s continuerebbe a resi-stere quel retrogusto amaro dell’incer-tezza sul futuro e sulle prospettive di questa Fiorentina. Ci è stato detto che se non arriveranno 30 milioni di euro cash e solo cash Jovetic resterà. Ma per immaginare la squadra, che Mon-tella assicura di poter far giocare be-nissimo divertendo di sicuro la gente, c’è bisogno appunto dell’atterraggio dell’elicottero proveniente da Casette d’Ete. E abbiamo fretta, quasi quanto quella che ha il nostro Aeroplanino...P.s. Firenze ancora una volta ha per-so l’occasione per fare la cosa giusta. Doveva cercare di impedire che un pezzetto della sua storia, la Rondinel-la, si ritrovasse non iscritta al campio-nato. Così da adesso siamo tutti più poveri.