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Un passo avanti e uno indietro. La Fio-rentina batte il Milan e la Roma, mette in ginocchio l’Inter, sfiora la vittoria con il Palermo e poi si presenta in versio-ne ‘inesistente’ a Bergamo facendosi superare nettamente dall’Atalanta. E’ il grande mistero di questa stagione e soprattutto di questa squadra che pare incapace di crescere in modo definiti-vo, che a volte si supera e altre volte si annienta.Forse due soli giocatori hanno fin qui dimostrato di avere solidità: uno è Behrami che combatte sempre co-raggiosamente anche con una spalla fuori uso, anche con il dolore che gli

sale dal ginocchio, anche dimezzato, comunque combattente. L’altro è Na-stasic, ragazzo senza età che pare già ‘anziano’, già un veterano, e che all’eleganza e alla freschezza sa co-niugare pure l’intelligenza tattica. Due certezze in un mare di dubbi: questo è un fatto incontrovertibile nell’attuale Fiorentina.Per fortuna la salvezza, il porto sono a poche bracciate. Basterà aspettare la gara di stasera con il Novara per chiu-dere forse la più triste partita di questo ultimo periodo. Non ‘osiamo’ neppu-re pensare che la squadra viola non sappia andare oltre il pareggio contro un’avversaria ormai retrocessa e che specie fuori casa può avere motiva-zioni soltanto relative. A tutto il resto potrà pensare la Juventus restituendo così alla Fiorentina il piacere che la squadra di Delio Rossi le ha fatto po-che settimane fa andando a vincere a San Siro contro il Milan. Se i bianco-neri batteranno il Lecce e se i viola riu-sciranno a prendersi almeno un punto col Novara questa triste stagione po-trà dirsi finalmente conclusa. E ci sarà quindi subito il tempo per correre ai ripari modificando molto, se non tutto,

dell’attuale gruppo. E’ indispensabile insomma fare risultato con il Novara per non essere costretti ad andare fino alle ultime giornate a battagliare con il Genoa e il Lecce, per evitare così l’ulti-ma delle umiliazioni.Poi è facile immaginare quello di cui ci sarà bisogno: la rivoluzione. Per que-sto abbiamo fatto i nomi di Behrami e Nastasic, per indicare qualora ce ne fosse bisogno quali sono gli stimoli e gli stili di cui necessita la Fiorentina.

Gente che gioca anche con una spalla lussata e i giovani di qualità vera, che non vanno in altalena con il rendimen-to. Prima però, come detto, c’è da met-tere a tutti i costi il sigillo sul campiona-to facendo la partita giusta e vincente a Firenze contro il Novara. I tifosi, ne siamo convinti, cercheranno come sempre di dare una mano. Tocca però prima di tutto a questa squadra senza capo e coda (specie senza coda) tirar-si definitivamente fuori dai guai.

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Il tecnico mette in guardia dalla sfida col Novara allenato per poche gare. E tifa per i Della Valle

Chiamarlo tifoso è riduttivo nei con-fronti del suo ruolo di tecnico. Chia-marlo allenatore è riduttivo per quella che è la sua veste di supporter viola: va più semplicemente chiamato Emi-liano Mondonico. Il doppio ex della sfida col Novara non vuole assolu-tamente puntare il dito su nessuno prima di aver raggiunto la matemati-ca salvezza. Lui, che conosce bene l’ambiente Fiorentina ma ancor di più la mentalità grintosa e mai rinuncia-taria delle squadre che fino all’ultimo, anche se ad un passo dal baratro del-la retrocessione, fanno della dignità la loro prerogativa, sa che i viola dovran-no scendere in campo, più che con le qualità tecniche, con quelle mentali per prendersi la salvezza. E allora lui non boccia e non salva nessuno, ri-manda tutti con una certezza però: se i Della Valle vogliono, Firenze potrà tornare davvero a divertirsi.Stasera Fiorentina-Novara: sfida salvezza per i viola ai quali basta un punto. Sulla carta è una partita facile. In realtà?«Sarà una gara che la Fiorentina do-vrà affrontare dando il meglio di sé. Sulla carta abbordabile, ma attenzio-ne: il Novara è una squadra che alla fine di questo campionato vuole fare più punti possibili in attesa di cono-scere quello che succederà alla fine della stagione in seguito allo scandalo ‘scommesse’ che ha investito il calcio italiano. A Firenze non arriverà dunque una squadra dimessa né rassegnata, bensì una compagine che cercherà di mettere in difficoltà la Fiorentina e pro-verà a portare a casa un risultato posi-tivo. Quindi ci vorrà una buona prova dei viola».Cosa dovranno temere di più gli uo-

mini di Rossi?«Sembra scontato dirlo ma il rischio maggiore in cui può incorrere la Fio-rentina è quello di snobbare la parti-ta, di pensare che fare punti interessa solo a lei, di non giocare alla pari dal punto di vista agonistico con l’avver-sario. Se la squadra di Rossi, agoni-sticamente, scenderà in campo alla pari del Novara, allora le qualità tec-niche superiori faranno la differenza, altrimenti rischierà. Ormai nel calcio le motivazioni e l’agonismo sono diven-tati fondamentali».E a livello tecnico chi del Novara può far male ai viola?«Senza dubbio gli uomini di maggiori qualità del Novara sono Rigoni, Ma-

scara e Caracciolo. Poi a centrocam-po hanno uomini grintosi come Pesce e Porcari. Infine fanno della fisicità il loro punto di forza nella fase difensi-va…».Quindi la Fiorentina potrà approfittare delle qualità delle sue punte.«Esatto. In virtù delle qualità della difesa degli uomini di Tesser, è chia-ro che la retroguardia piemontese soffre più l’a-gilità che la potenza degli attacchi avversari. Ed è ancora più chiaro, quin-di, che la coppia Jovetic-Ljajic (o Jovetic-Cerci),

che fa dell’agilità la sua prerogativa, può fare molto male al Novara».Da tecnico, ma soprattutto da tifo-so, chi o in cosa l’ha delusa di più quest’anno la Fiorentina?«Vista l’attuale posizione di classifica non bisogna dare spazio alla delu-sione. Ora tutti hanno bisogno di una pacca sulle spalle, di essere sostenuti. E’ ancora il momento di restare vicini alla squadra. Stasera la Fiorentina si gioca la salvezza ed è giusto pensare solo alla partita. Poi, dopo aver con-quistato l’obiettivo, allora sì che potre-mo indicare chi ha deluso e program-mare il futuro. Non ora».Uno sguardo al futuro: giusto ri-partire da giovani come Nastasic, Camporese, dall’estro di Jovetic e dalla grinta di Behrami?«Io dico che bisogna ripartire dalla miscela giusta tra giovani e giocatori

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esperti. Una squadra troppo giovane non andrebbe bene, così come non funzione-rebbe una squadra di soli ‘anziani’. Credo che per il futuro la Fiorentina debba cercare e rivalutare la figura di un centravanti e de-cidere se dare un’altra chance ad Amauri o cercare un’alternativa. Chi arriverà valuterà come ricostruire, con chi ripartire. E lo farà in base alle intenzioni della società. La pri-ma domanda da farsi sarà: il prossimo sarà un campionato di transizione o sarà una stagione in cui la Fiorentina vuol tornare subito ad essere protagonista? In base alla risposta, in base ai dettami della società, verrà ricostruita la squadra».Se per Behrami sono certe la stima e la riconferma, c’è un giocatore che sembra essere nel limbo: Lazzari. Dopo un cam-pionato deludente le ultime prestazioni hanno convinto. Lo confermerebbe?«Per quanto riguarda Lazzari, ora non ci sono dubbi che sta dimostrando di meritar-si la Fiorentina. Ma il giudizio di chi dovrà decidere se concedere al giocatore un’al-tra chance oppure no non si deve basare solo sulla fase finale della stagione bensì su quello che ha fatto durante l’arco di tut-to il campionato. Chi l’ha visto lavorare sa cosa il giocatore può dare e cosa fare con lui. Behrami? Ogni ragazzo quando scen-de in campo dovrebbe dare tutto. Lui, che fa dell’agonismo il suo punto di forza, lo fa sempre ed è un esempio».Delio Rossi è il tecnico giusto per il nuovo ci-clo?«Sulla carta Delio Rossi è un allenatore con grandi qualità, un tecnico di sicuro valore. Ma solo chi è stato vicino a lui per tutto l’anno, chi ha visto e os-servato da vicino il suo lavoro, può essere in grado di capire se sia il tecnico giusto per il nuovo ciclo

viola. Ad oggi sono tutti sotto esame e ripeto: prima si raggiunge la salvezza, prima si può costruire il futuro».Però è strano come i giudizi cambiano di partita in partita: prima del match con l’Atalanta, Rossi avrebbe meritato di diritto la conferma forte dei successi di Milano e Roma. Dopo il passo falso di Bergamo c’è già chi sta rivalutando la sua

posizione.«Questo è ri-saputo: i risul-tati condiziona-no e determinano il giudizio della gen-te».Passiamo ai Della Valle: dove hanno sbagliato con la città o dove ha sbagliato Firenze con loro? Perché tra le due parti non è mai realmente scoppiato l’amore?«Mi stai chiedendo il quarto segreto di Fatima… Si sa, quando le cose vanno bene, sono tutti bravi. Quando le cose vanno male, ognuno individua il suo colpevole ‘preferito’. Purtroppo ultima-mente le cose non sono andate come tutti speravano (a livello di risultati) e il rapporto tra la proprietà e la città si è un po’ incrinato».Beh, quando le cose vanno male, però, di solito non c’è un solo col-pevole.«Certo. È chiaro che quando le cose non vanno le colpe sono di tutti. Se fossero di uno solo, avremmo già indi-viduato ed eliminato il problema».Però da parte della famiglia Della Valle arrivano segnali incoraggianti per il futuro. Anche l’arrivo a sor-presa nel ritiro milanese di Diego

Della Valle lo è stato. Che ne pensa?«Penso che se Diego torna e torna sul serio la Fio-rentina sarà più competitiva. C’è da capire se la famiglia Della Valle ha voglia di scendere in campo: quando loro scendono in campo non lo fanno per partecipare, ma per vincere perché ci mettono la faccia e non vogliono fare brutte figure».


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Stringere i denti, ed anche qual-cos’altro, e sperare che al termine di questa serata si possa raggiungere la salvezza. Raggiungere, intendiamoci, e non festeggiare perché sarebbe dav-vero troppo per i già delusi tifosi viola vedere anche scene di giubilo in cam-po per un traguardo che da una parte è appena il minimo sindacale per una squadra partita con ben altre ambizio-ni e dall’altra è comunque un risultato ancora da conquistare. Quanto questo stato d’animo sia avvilente lo dimostra anche l’ultima domenica, nella quale sono state le reti di Giovinco e Paletta a far esultare, e non certo la prestazione di Bergamo nella quale tutti i problemi di formazione e tutti gli infortuni di que-ste ultime settimane hanno fatto venire i nodi al pettine. Un segnale però è ar-rivato: con l’ingresso in campo di Aco-sty la squadra ha avuto un’altra logica, e qualcosina in più si è visto. Giocare senza attaccanti, infatti, è una condan-na che una squadra si infligge con le proprie mani e in questa situazione an-che il carneade Seferovic, protagonista sfortunato proprio della gara del Lecce con il Parma, avrebbe fatto comodo. Alla fine di questa stagione la Fioren-

tina ci arriva davvero a pezzi sul piano dell’organico e tutta da rifare sul piano tecnico e gestionale, e da questo punto di vista sarà stato qua-si un bene, a salvezza conquistata, che una gara come quella contro i nerazzurri di Colantuono abbia ri-messo tutti con i piedi per terra. Sa-rebbe sbagliato, infatti, pensare a correttivi, quando invece c’è bisogno di rifare tutto quasi da capo a piedi, giovani e Behrami a parte. Intanto però preoccupiamoci del Novara, con la consapevolezza che non sarà una passeggiata perché in questo finale di stagione nessuno sembra disposto a regalare niente. Diciamo sembra perché se i viola si salvano matematicamente stasera, la parti-ta di Lecce sarà uno spettacolo del quale fare a meno. Anzi, spegnere il televisore pensando a quello che la partita del “Via del Mare” poteva essere sarà quasi un lusso. Faccia-mo in modo che sia così, allora, con il risultato di stasera e subito dopo arrivederci alla maglia e addio a tan-ti di quelli che la indossano. Senza rimpianti.

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Un passo indietro per Michele Camporese rispetto alle ultime

brillanti prestazioni (era stato impec-cabile contro l’Inter e anche a Roma si era espresso a buoni livelli). Peccato davvero per il giovane difensore toscano che compirà vent’anni tra poche settimane. Resta il fatto che a Bergamo, purtroppo, ha commesso diversi errori: l’Atalanta sfondava per lo più dalla sua parte, quella destra. Era su quel-la fascia che la formazione di Colantuono attaccava con maggiore continuità. La gara fra l’altro era iniziata subito male per Cam-porese, perché il gol del vantaggio nerazzur-ro, dopo appena undici minuti, è arrivato in seguito a un suo errore. Il difensore viola è infatti rimasto fermo sul cross avversario. Ha permesso così all’argentino Denis, apposta-to in area, di saltare indisturbato di testa e di battere Neto. E’ stato incerto sul da farsi in quell’occasione Camporese. D’altronde è questione di attimi in circostanze così. Inde-cisioni non sono ammesse, perché si finisce con il pagarle a caro prezzo. E poi magari, in seguito a un errore, non è sempre facile riuscire a reagire. Ci si può anche abbatte-re. Ma non è stato così per Camporese che comunque ha continuato a lottare, mettendo in campo grinta e determinazione. Non era, tuttavia, la sua partita quella di Bergamo, anche perché si trovava più volte opposto a un altro argentino, Moralez, un giocatore rapido e sgusciante (è di oltre venticinque centimetri più basso di lui), che con la sua velocità lo metteva spesso in seria difficoltà. Proprio per fermarlo, sul finire del primo tempo, con

un intervento molto duro Camporese si è preso anche un’ammonizione che, comunque, per fortuna non avrà conse-guenze almeno nell’immediato (è stato il suo primo cartellino giallo in cinque partite). Il ragazzino che aveva esordi-to in serie A a San Siro nel novembre del 2010 annullando Ibrahimovic (per lui nove presenze e una rete nello scorso campionato), ha sofferto, invece, sulle incursioni di Moralez e di Denis. E’ que-sto il bello del calcio. Fai un figurone contro dei campioni straordinari come lo svedese del Milan, Zarate o Totti e soffri con giocatori normali come quelli dell’A-talanta. Camporese comunque è giova-ne ed ha ampie possibilità di crescita. Su questo non c’è il minimo dubbio. Si è poi adattato molto bene anche a gio-care nella difesa a tre sul centro destra (era abituato a giocare nella difesa a quattro). L’importante è che adesso non si abbatta. Giornate come quella di Ber-gamo possono capitare a tutti. Servono, però, anche a crescere e a maturare. E’ fondamentale che lui reagisca, di-mostrando di nuovo sul campo tutto il

proprio valore. Sulle sue qualità tecniche ci si può mettere la mano sul fuoco. Camporese rappresenta una certezza per la Fiorentina e sarà sicuramente uno dei protagonisti della squadra che l’anno prossimo cercherà di tornare di nuovo in Europa.

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In una partita di grande sofferenza per la Fiorentina le poche note positive sono venute ancora una volta da Mati-ja Nastasic. Il diciannovenne difensore serbo a Bergamo ha lottato con capar-bietà, cercando di salvare il salvabile. E non era facile, visto il comportamento generale della squadra viola, poco lu-cida e poco reattiva. Dalla sua parte, quella sinistra, comunque l’Atalanta non si è resa molto pericolosa. E i meriti sicuramente sono stati di questo ragaz-zino che va in campo con la personalità di un veterano. Se uno non ne cono-scesse l’età e lo vedesse giocare, non penserebbe certo di trovarsi davanti a un elemento così giovane. A Bergamo Nastasic ha dovuto fare anche gli stra-ordinari per cercare di tamponare le fal-le create da qualche suo compagno. E così nella ripresa, con l’Atalanta già in vantaggio di due reti, il difensore serbo ha evitato il gol del tre a zero. Moralez con un pallonetto aveva già scavalcato anche Neto. Il tiro sarebbe sicuramente finito in porta. Ma è arrivato Nastasic, quasi sulla linea, e con un colpo di testa ha mandato il pallone in calcio d’angolo, strozzando l’urlo di gioia dell’at-taccante nerazzurro. C’era ancora più di mezz’ora da giocare. E quel gol salvato dal ragazzino serbo ha permesso alla Fiorentina di rimanere ancora in partita. La formazione di Delio Rossi poi non ci è riu-scita per demeriti propri ma se Nastasic non avesse

evitato la terza rete il match sarebbe stato virtual-mente chiuso già all’undicesimo del secondo tempo. In altre gare sicuramente si è espresso meglio che non a Bergamo. Su questo non c’è il minimo dub-bio. Ma resta il fatto che sia stato comunque uno dei pochi a cercare di tenere in piedi la squadra e a non arrendersi mai. Contro l’Atalanta Nastasic ha disputato il suo ventiquattresimo incontro di campio-nato. Non male davvero per uno che, pur provenen-do dal Partizan Belgrado, uno dei club più impor-

tanti del suo Paese, in serie A non aveva mai giocato neppure in Serbia. E poi, oltre ad essere fortissi-mo in fase difensiva, è anche bravo in fase offensiva. Ha segnato due reti, al Cesena al Franchi e a Parma, e diverse altre ne ha sfiorate per un niente. Ha debuttato con Sinisa Mihajlovic già alla prima giornata nell’incontro casalingo con il Bologna, ma il posto da titolare lo ha trovato con Delio Rossi. Il tecnico romagnolo, sin dalla gara del suo esordio in panchina al Franchi con il Milan, non ha avuto il minimo a dare fiducia a Nastasic. Lo aveva osservato in allena-mento e gli erano piaciute subito la grinta e la caparbietà di questo ragazzino. Inoltre aveva apprezzato anche le sue grandi doti tecniche, qualità queste che sono emerse anche nel grigio pomeriggio di Bergamo. E poi Nastasic si sa adattare a giocare sia in una difesa a tre come centrale di sinistra (modulo questo adottato da Rossi nelle ul-time gare) che in una difesa a quattro. In-somma il serbo, a dispetto della giovane età,

rappresenta ormai una sicurezza per la Fiorentina del presente ma anche del futuro. E’ uno dei pochi ad avere la certezza di rimanere a Firenze anche il prossimo anno. I tifosi viola lo apprezzano molto per le sue qualità e lo hanno eletto da tempo come proprio beniamino. Anche stasera nell’incontro con il Novara sono pronti a regalargli altri applausi per quello che ha già fatto e per quello che sicuramente ancora farà.

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E La TRIpLETTa DI MONTUORINon si vedeva da cinquantasei anni la sfida tra Fiorentina e Novara, perché al termine della stagione 1955/56 la squadra piemontese re-trocesse in serie B senza più torna-re da allora a calcare il palcosceni-co del massimo campionato.L’ultimo incontro disputato a Firen-ze risale all’8 aprile 1956. La for-mazione di Fulvio Bernardini è in testa alla classifica ed è più che mai lanciata verso la conquista del primo scudetto della sua storia. L’unica avversaria che può insi-diare ancora i viola è il Milan, che giocherà al Comunale la settimana successiva all’incontro con il Nova-ra. Per giungere al big match con i rossoneri nelle migliori condizioni possibili i gigliati, intanto, devono superare i piemontesi, ormai a un passo dalla retrocessione in serie B. Per la sfida con il Novara va-lida per la ventiseiesima giorna-ta, a cui la Fiorentina arriva im-battuta (perderà l’unico incontro del campionato a Marassi con il Genoa all’ultimo turno) e reduce da due successi consecutivi, in casa con il Vicenza e in trasferta con il Torino, Bernardini manda in campo la seguente formazione: To-

ros; Magnini, Cervato; Chiappella, Orzan, Scaramucci; Julinho, Grat-ton, Virgili, Segato, Montuori. Tre sono assenti tra i viola: il portiere Sarti (manca dalla sfida interna con la Pro Patria del 5 febbraio), il centromediano (il difensore cen-trale dell’epoca) Rosetta (per lui la stagione è finita dopo l’inci-dente

di Padova del 29 febbraio) e l’ala tornante Prini. Al loro posto sono schierati rispettivamente Toros, Or-zan e Scaramucci. Quest’ultimo in

realtà gioca mediano sinistro, con gli spostamenti di Segato, titola-re del ruolo, a mezzala sinistra e di Montuori, normalmente con la casacca numero dieci, all’ ala. E’ proprio Miguel Montuori ad

aprire le danze, realizzando dopo appena due minuti il gol

del vantaggio dei vio-la. E’ ancora Mon-

tuori, alla sua prima stagione a Firenze, a r a d d o p p i a r e al trentatre-esimo. La Fiorentina, però, non si accontenta. Il Novara è allo sbando,

incapace di reagire agli at-

tacchi dello squa-drone di Bernardini

che, quando è in giornata di grazia,

non concede niente agli avversari. Al qua-rantesimo arriva così il tris gigliato. E’ il centravanti Giuseppe Virgili a battere per la terza volta il portiere piemontese Corghi. Gli az-zurri hanno un sussulto d’orgoglio. E un minuto dopo aver subito la ter-za rete vanno a loro volta a segno con l’ala sinistra Savioni. Nella ri-presa la Fiorentina parte di nuovo in quarta. Ed è ancora Montuori, dopo tre minuti, ad andare a bersaglio. Per lui si tratta della prima tripletta con la maglia viola. Con tre gol di vantaggio la forma-zione di Bernardini toglie il piede dall’acceleratore e comincia a pen-sare al match decisivo della do-menica successiva con il Milan. Il Novara così ne approfitta e a venti minuti dal termine della partita va a segno con un gol dell’ala destra Marzani. La gara finisce pratica-mente qui. La Fiorentina vincerà poi anche l’incontro con il Milan e il 6 maggio, alla sestultima di cam-pionato, pareggiando uno a uno a Trieste si laureerà matematicamen-te campione d’Italia. Il Novara, dal canto suo, retrocederà mestamente in serie B.


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Sfortuna, iella, iattura, chiamatela come vi pare, ma sembra proprio che alla Fiorentina qualcuno abbia fatto il malocchio. Un’annata vera-mente sfortunata quella della squa-dra viola che oltre alla posizione in classifica, che non rispecchia cer-to l’obiettivo iniziale della società, ha dovuto fare i conti anche con i continui infortuni di quei giocatori sui quali aveva riposto le proprie speranze di andare a rete. Come se non bastasse, dopo aver dovuto fare a meno di Gilardino per oltre un mese nella prima parte della stagio-ne e di Jovetic complessivamente in ben 8 partite, dopo aver ceduto i vari Silva e Babacar, dopo il match contro la Roma si sono fermati pure Cerci e Amauri. Mentre il primo ri-entrerà per queste ultime gare, per l’attaccante italo-brasiliano l’espe-rienza con la maglia viola si è già conclusa. Il reparto dell’attacco in-dubbiamente in questa stagione non è stato fortunato. E Rossi, a dire il vero già da tempo, si trova in una situazione complicata, quindi oltre a Maxwell Acosty potrebbe trovare spazio anche un altro pri-mavera quale Kenneth Zohore.QUATTRO PRESENZE. Tra i due giovani della Primavera il più vici-no alla prima squadra è Acosty che spesso si è allenato agli ordini di Rossi col quale ha debuttato in A a

Cagliari (subentrando a Ljajic al 64’) e collezionato altre tre presenze, a Catania quando è entrato al 74’ al posto di Cerci, con l’Inter a Firenze quando è subentrato a Ljajic al 72’ e domenica scorsa a Bergamo quan-do è stato gettato nella mischia al

posto avvicendando ancora Ljajic al 56’. Classe ‘91, è un giocatore do-tato di grande velocità, buona acce-lerazione, ottima resistenza fisica e un potente tiro da fuori area. Il gha-nese potrebbe essere (in caso di bisogno) anche il sostituto di Cerci

seppur con caratteristiche diverse: chissà che, dopo i totali 94 minuti disputati con la maglia viola fino ad ora, non possa presto debuttare da titolare, un sogno che insegue dal 2009 quando è arrivato a Firenze.ESORDIO VICINO?. Per il diciot-tenne Zohore la situazione è di-versa: prima punta, gran fisico (è alto più di 1,90), un buon sinistro, l’ivoriano è arrivato alla Fiorentina solo nello scorso mercato di genna-io. Portandosi in dote le prestazioni con la maglia del Copenaghen e la parentela con il bomber del Chelsea Didier Drogba (sono cugini di se-condo grado), in punta di piedi si è unito alla Primavera e con la squa-dra di Semplici ha saputo mettersi in mostra soprattutto nel Torneo di Viareggio riuscendo in semifinale ad andare anche a rete. L’attaccan-te però è apparso ancora lontano da uno stato di forma accettabile, di qui qualche problema fisico e di inserimento anche se nel tempo è cresciuto. La speranza è che i cro-mosomi di Drogba possano presto fargli fare la differenza in Primavera e, perché no, in prima squadra an-che perché in queste ultime gare potrebbe servire considerando il ko di Amauri e Jovetic in diffida. Per non parlare del futuro ormai prossimo.

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Doveva essere l’uomo salva-stagione, aveva la responsabilità di trascinare la Fiorentina fuori dalle cattive acque, ma così non è stato. Amauri Carvalho de Oliveira è arrivato a Firenze con tante aspettative che però ha deluso. E allo stadio Olimpico di Roma, al 40’ del se-condo tempo, dopo un contrasto con De Rossi, si è spenta definitivamente l’ultima speranza dell’italo-brasiliano di provare a costruirsi un futuro viola. Il suo muscolo ha fatto crack e il verdetto, arrivato gio-vedì scorso, è stato spietato: stagione finita. Il numero 11 della Fiorentina non potrà più disputare nessuna partita di questo campionato. E allora il suo botti-no diventa, senza possibilità di recupero, davvero misero: 13 presenze in maglia viola, 1030 minuti giocati, una condizio-ne mai ottimale ed un solo gol all’attivo. Numeri che descrivono una realtà difficile da digerire. Il suo principale obiettivo era quello di fare gol e dimostrare a tutti di es-sere ancora un giocatore di calcio dopo essere finito ai margini nella Juventus. Era arrivato per questo, ma l’attaccante ex Palermo, Juve e Parma è riuscito a far peggio di Alberto Gilardino che nella pri-ma parentesi di campionato aveva mes-so a segno appena due reti in 800 minuti e a eguagliare il bottino di un altro flop quale Santiago Silva tornato in Argentina a gennaio.AMORE MAI SBOCCIATO. Nella partita contro il Chievo in casa in molti hanno perso la pazienza. Era la decima gara dell’italo-brasiliano con la maglia della Fiorentina e aveva ancora lo score per-sonale fermo a zero nel tabellino dei gol. La città e i tifosi (che non hanno mai re-almente creduto in lui) lo hanno atteso a

lungo, nel tempo però l’amore non è mai sbocciato: nella partita appunto contro la squadra veneta, dopo i primi deludenti 45 minuti, Amauri viene sostituito da Rossi, qualcuno pensa ad una bocciatura, poi si scopre che il cambio è dovuto ad un problema agli adduttori che sembrava dovesse metterlo fuori uso anche per la trasferta che i viola avrebbero dovuto af-frontare contro il Milan sei giorni più tardi. Resta intorno ad Amauri (sfortuna a par-te) un alone di malumore e perplessità.PERO’ CHE GOL. Ma lui non si è arreso, ha stretto i denti e si è messo a disposi-zione di Rossi anche in vista della sfida a San Siro dove è partito inizialmente in panchina. Quando è arrivato il suo mo-mento ha cambiato di colpo il volto al match e in gran parte alla stagione della Fiorentina. Subentrato al Ljajic al minuto 77 del match, ha sfruttato al massimo i pochi minuti a disposizione per lasciare un’impronta importante nella storia del-la sfida che non verrà certo dimenticata dai tifosi viola. Così, facendo a sportel-late con i difensori rossoneri, all’89’ si è ritrovato sui piedi la palla che è valsa tre punti d’oro. Dopo una triangolazione con

Jovetic, l’attaccante ha freddamente battuto Abbiati in uscita riuscendo a re-galare una storica vittoria alla squadra di Rossi, vittoria che mancava a San Siro da ben 11 anni. Vero che negli annali della Fiorentina, sotto la voce Amauri, rimarrà una sola rete, ma che rete! Pesantissima su un campo diffi-cile contro i campioni d’Italia in carica del Milan. Una rete che non solo ha dato alla Fiorentina tre punti fondamentali per la classifica, ma che ha di fatto tracciato un nuovo percorso e sancito una convin-ta ripartenza della squadra viola in chiave salvezza. È da Milano che la Fiorentina si è trasformata. È dalla vittoria di San Siro che l’ambiente ha ritrovato un po’ di serenità e sicurezza. Qualcuno provi ad immaginare le ultime partite senza quei due punti in più (inaspettati) conquistati in casa dei rossoneri.NIENTE NOZZE. C’è chi ha pensato che grazie a quel gol Amauri si fosse defini-tivamente sbloccato, la partita successi-va contro il Palermo aveva evidenziato nei minuti iniziali il buon momento per la punta viola che si era resa protagonista di un bel duello con Viviano il quale gli però ha negato la gioia del primo gol al Franchi (gol che purtroppo non arriverà più). I fatti, poi, hanno svelato il contra-rio: la santa rete di Milano che sembrava aver fatto resuscitare l’italo-brasiliano è stato solo un sussulto. E la sfortuna ha voluto dire ancora la sua: nel momento migliore della sua parentesi in viola, dopo il turno di squalifica sconta-to contro l’Inter, Amauri si è bloccato di nuovo per l’in-fortunio rimediato a Roma. Sembra ormai evidente che il fidanzamento tra l’attac-cante e la Fiorentina non porterà al matrimonio ben-sì alla rottura del rapporto. La sua avventura a Firen-ze sarà ricordata come un flop, pur con l’unico guizzo di quel gol a San Siro che si sta rivelando una sorta di

ancòra di salvezza per la squadra viola, a maggior ragione dopo la sconfitta di Bergamo.SCELTE CORAGGIOSE. Se quella di Corvino è stata una scommessa ingag-giando una punta come Amauri che ve-niva da mesi di inattività, lo stesso ex juventino ha compiuto un atto di corret-tezza rinunciando alla proposta del ds viola che al suo arrivo gli aveva offerto di firmare per due anni a 1,5 milioni di euro a stagione. Avrebbe potuto approfittarne, avrebbe potuto puntare solo a mettere da parte un bel gruzzolo di soldi. Invece correttamente e onestamente ha deciso di accettare solo un accordo di sei mesi con l’appuntamento di rimettersi a tavoli-no solo dopo aver dimostrato (o meno) il suo valore. Il suo intento era meritare la riconferma sul campo: se avesse convin-to la Fiorentina con gol e prestazioni di livello allora avrebbe convinto la società a fargli un nuovo contratto legandolo al nuovo progetto. In attesa dei saluti il suo futuro dovrebbe essere a Parma dove ad attenderlo c’è ancora Tommaso Ghirardi che non ha mai smesso di credere in lui.

Doveva essere il salva-stagione invece l’italo-brasiliano ha già chiuso la sua avventura viola

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Ljajic, il futuro è adesso: DEVE CONVINCERE La FIORENTINa

a pUNTaRE SU DI LUIDa quando ha sbagliato il rigore contro l’Inter

lo hanno voluto ‘imitare’ un po’ tutti. Da Messi a Cristiano Ronaldo passando per Kakà e, ahinoi, Stevan Jovetic contro l’Atalanta. Adem Ljajic è stato colpito dalla maledizione che ha influito sui tiri dal dischetto dei grandi campioni nell’ultimo periodo. Non è nostra intenzione paragonarlo alle stelle del calcio mondiale (ci mancherebbe altro), ma è quantomeno curioso che il destino lo abbia accomunato ad esse. Ronaldo, Kakà e Messi ci hanno rimesso una finale di Champions League, lui in realtà molto meno, anche se quei due punti contro i nerazzurri a Rossi avrebbero fatto molto comodo. Ma tant’è, la Fiorentina si può comunque accontentare per aver raddrizzato la classifica nello spazio di poche partite e il suo giovane talento avrà certamente maturato un’esperienza in più, che gli farà comodo in futuro. Quello che ha fatto preoccupare l’allenatore viola non è stato tanto l’errore dal dischetto, quanto quello che è successo dopo. Adem è uscito dal match contro l’Inter nell’istante in cui Julio Cesar ha deviato la sua conclusione dagli undici metri, senza più rientrarci. I richiami dalla panchina e gli incitamenti dei compagni non sono stati sufficienti, le idee si sono offuscate e le gambe si sono appesantite. Si è resa necessaria la sostituzione con Acosty. Ed è proprio sull’aspetto mentale, oltre che tecnico, che Rossi sta lavorando con il suo giocatore. Le qualità sono indubbie, ma c’è da migliorare a livello di continuità e di personalità. L’errore può capitare a tutti, come dimostrano i vari Ronaldo e Messi, l’importante è saper reagire nella giusta maniera. E Ljajic ha reagito, o quantomeno ha cercato di farlo. Il suo ingresso in campo all’Olimpico si è rivelato importante ai fini della vittoria finale. Il tiro respinto da Curci sui piedi di Lazzari è stato

proprio il suo, sintesi di una bella giocata individuale. Ma come spesso gli accade, dopo una buona prova ripiomba nell’anonimato e a Bergamo non è entrato praticamente mai nel match. Lo spazio per dimostrare il proprio valore ce l’ha ancora a disposizione (complici gli infortuni di Cerci e Amauri) e adesso occorre fare un deciso salto di qualità. Anche perché la Fiorentina deve capire se intorno a questo ragazzo dalle belle speranze si può costruire qualcosa di importante oppure no.FUTURO IN BILICO. E a proposito di futuro c’è da fare un approfondimento di mercato per quanto riguarda la posizione di Ljajic. Negli ultimi giorni sono cominciate a circolare voci che lo vorrebbero in partenza da Firenze. Cominciamo subito con il dire che in Premier League ha diversi estimatori: uno su tutti Arsene Wenger. L’Arsenal - da sempre attento ai giovani talenti - avrebbe già cominciato a muoversi, avendo percepito le difficoltà del ragazzo a

Firenze. In Inghilterra si parla addirittura di una proposta già pronta di circa 8 milioni di euro per la Fiorentina, che però non avrebbe intenzione di ‘liberarsi’ definitivamente del giocatore. La consapevolezza che Ljajic abbia bisogno di più spazio per poter giocare con continuità è viva nei dirigenti viola, che però sono anche convinti della sua bontà tecnica. In ogni caso ogni valutazione sarà fatta nel momento in cui dovessero arrivare davvero delle offerte sulla scrivania, soprattutto se queste dovessero superare (come sembra) i 7 milioni di euro pagati da Corvino al Partizan Belgrado nel gennaio del 2010. La soluzione ideale per la Fiorentina sarebbe un prestito (possibilmente in Italia) per valutare nell’arco di una stagione le reali potenzialità del ragazzo e per prendere una decisione definitiva nel giugno del 2013. A quel punto si arriverebbe al dentro o fuori,

senza soluzioni intermedie. Ipotesi interessante, quella del prestito, ma c’è da fare i conti con la volontà del giocatore, che sembrerebbe non essere incline ad accettare questa soluzione. Ljajic gradirebbe far parte del progetto Fiorentina al cento per cento, vorrebbe essere protagonista in campo al fianco del suo amico Jovetic. Se questo non dovesse essere possibile (Rossi dirà certamente il suo parere) Adem sembrerebbe gradire di più la cessione a titolo definitivo. Fra poche settimane la patata bollente passerà nelle mani del nuovo direttore sportivo, che dovrebbe essere nominato subito dopo la fine del campionato. A quel punto le ipotesi lasceranno spazio a valutazioni reali e tangibili e i club davvero interessati a Ljajic saranno chiamati a formulare proposte concrete, che naturalmente saranno prese in considerazione dalla Fiorentina solo se ritenute all’altezza per il ‘Kakà dei Balcani’.

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A 16.10.11 7a gIORNaTa R 04.03.12

0 0 Atalanta-Udinese 0 00 0 Cagliari-Siena 0 32 1 Catania-Inter 2 20 0 Cesena-Fiorentina 0 20 0 Chievo-Juventus 1 10 0 Genoa-Lecce 2 22 1 Lazio-Roma 2 13 0 Milan-Palermo 4 01 2 Napoli-Parma 1 20 2 Novara-Bologna 0 1

A 23.10.11 8a gIORNaTa R 11.03.12

0 2 Bologna-Lazio 3 10 0 Cagliari-Napoli 3 62 2 Fiorentina-Catania 0 11 0 Inter-Chievo 2 02 2 Juventus-Genoa 0 03 4 Lecce-Milan 0 21 2 Parma-Atalanta 1 11 0 Roma-Palermo 1 02 0 Siena-Cesena 2 03 0 Udinese-Novara 0 1

A 26.10.11 9a gIORNaTa R 18.03.12

1 1 Atalanta-Inter 0 01 1 Cesena-Cagliari 0 30 1 Chievo-Bologna 2 22 1 Genoa-Roma 0 12 1 Juve-Fiorentina 5 01 1 Lazio-Catania 0 14 1 Milan-Parma 2 02 0 Napoli-Udinese 2 21 1 Novara-Siena 2 02 0 Palermo-Lecce 1 1

A 30.10.11 10a gIORNaTa R 25.03.12

3 1 Bologna-Atalanta 0 20 3 Cagliari-Lazio 0 12 1 Catania-Napoli 2 21 0 Fiorentina-Genoa 2 21 2 Inter-Juventus 0 21 1 Lecce-Novara 0 02 0 Parma-Cesena 2 22 3 Roma-Milan 1 24 1 Siena-Chievo 1 11 0 Udinese-Palermo 1 1

A 06.11.11 11a gIORNaTa R 01.04.12

1 0 Atalanta-Cagliari 0 20 1 Cesena-Lecce 0 01 0 Chievo-Fiorentina 2 10 1 Genoa-Inter 4 51 0 Lazio-Parma 1 34 0 Milan-Catania 1 13 3 Napoli-Juventus 0 30 2 Novara-Roma 2 53 1 Palermo-Bologna 3 12 1 Udinese-Siena 0 1

A 20.11.11 12a gIORNaTa R 07.04.12

0 1 Bologna-Cesena 0 01 2 Catania-Chievo 3 20 0 Fiorentina-Milan 2 11 0 Genoa-Novara 1 12 1 Inter-Cagliari 2 23 0 Juventus-Palermo 2 00 0 Napoli-Lazio 1 32 0 Parma-Udinese 1 32 1 Roma-Lecce 2 42 2 Siena-Atalanta 2 1

A 27.11.11 13a gIORNaTa R 11.04.12

1 1 Atalanta-Napoli 3 11 1 Cagliari-Bologna 0 12 0 Cesena-Genoa 1 10 1 Lazio-Juventus 1 20 1 Lecce-Catania 2 14 0 Milan-Chievo 1 02 1 Novara-Parma 0 22 0 Palermo-Fiorentina 0 00 1 Siena-Inter 1 22 0 Udinese-Roma 1 3

A 04.12.11 14a gIORNaTa R 15.04.12

1 0 Bologna-Siena 1 10 1 Catania-Cagliari 0 30 0 Chievo-Atalanta 0 13 0 Fiorentina-Roma 2 10 2 Genoa-Milan 0 10 1 Inter-Udinese 3 12 0 Juventus-Cesena 1 03 0 Lazio-Novara 1 24 2 Napoli-Lecce 2 00 0 Parma-Palermo 2 1

A 11.12.11 15a gIORNaTa R 22.04.12

1 1 Atalanta-Catania 0 22 2 Bologna-Milan 1 10 0 Cagliari-Parma 0 32 0 Inter-Fiorentina 0 02 3 Lecce-Lazio 1 11 1 Novara-Napoli 0 20 1 Palermo-Cesena 2 21 1 Roma-Juventus 0 40 2 Siena-Genoa 4 12 1 Udinese-Chievo 0 0

A 18.12.11 16a gIORNaTa R 29.04.12

2 0 Catania-Palermo 1 10 1 Cesena-Inter 1 22 0 Chievo-Cagliari 0 02 2 Fiorentina-Atalanta 0 22 1 Genoa-Bologna 2 32 0 Juventus-Novara 4 02 2 Lazio-Udinese 0 22 0 Milan-Siena 4 11 3 Napoli-Roma 2 23 3 Parma-Lecce 2

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1 1 Atalanta-Napoli 3 11 1 Cagliari-Bologna 0 12 0 Cesena-Genoa 1 10 1 Lazio-Juventus 1 20 1 Lecce-Catania 2 14 0 Milan-Chievo 1 02 1 Novara-Parma 0 22 0 Palermo-Fiorentina 0 00 1 Siena-Inter 1 22 0 Udinese-Roma 1 3

A 04.12.11 14a gIORNaTa R 15.04.12

1 0 Bologna-Siena 1 10 1 Catania-Cagliari 0 30 0 Chievo-Atalanta 0 13 0 Fiorentina-Roma 2 10 2 Genoa-Milan 0 10 1 Inter-Udinese 3 12 0 Juventus-Cesena 1 03 0 Lazio-Novara 1 24 2 Napoli-Lecce 2 00 0 Parma-Palermo 2 1

A 11.12.11 15a gIORNaTa R 22.04.12

1 1 Atalanta-Catania 0 22 2 Bologna-Milan 1 10 0 Cagliari-Parma 0 32 0 Inter-Fiorentina 0 02 3 Lecce-Lazio 1 11 1 Novara-Napoli 0 20 1 Palermo-Cesena 2 21 1 Roma-Juventus 0 40 2 Siena-Genoa 4 12 1 Udinese-Chievo 0 0

A 18.12.11 16a gIORNaTa R 29.04.12

2 0 Catania-Palermo 1 10 1 Cesena-Inter 1 22 0 Chievo-Cagliari 0 02 2 Fiorentina-Atalanta 0 22 1 Genoa-Bologna 2 32 0 Juventus-Novara 4 02 2 Lazio-Udinese 0 22 0 Milan-Siena 4 11 3 Napoli-Roma 2 23 3 Parma-Lecce 2

A 08.01.12 17a gIORNaTa R 02.05.12

0 2 Atalanta-Milan2 0 Bologna-Catania3 0 Cagliari-Genoa5 0 Inter-Parma0 1 Lecce-Juventus0 3 Novara-Fiorentina1 3 Palermo-Napoli2 0 Roma-Chievo4 0 Siena-Lazio4 1 Udinese-Cesena

A 15.01.12 18a gIORNaTa R 06.05.12

1 1 Catania-Roma3 1 Cesena-Novara1 0 Chievo-Palermo0 1 Fiorentina-Lecce3 2 Genoa-Udinese1 1 Juventus-Cagliari2 0 Lazio-Atalanta0 1 Milan-Inter1 1 Napoli-Bologna3 1 Parma-Siena

A 22.01.12 19a gIORNaTa R 13.05.12

0 2 Atalanta-Juve0 0 Bologna-Parma0 0 Cagliari-Fiorentina2 1 Inter-Lazio2 2 Lecce-Chievo0 3 Novara-Milan5 3 Palermo-Genoa5 1 Roma-Cesena1 1 Siena-Napoli2 1 Udinese-Catania

PARTITA GOL RIGORE C F T C F T RF RC

SQUADRE Pt G V N P G V N P G V N P M.I. R S R S R S T R T RJuventus 77 17 12 5 0 18 9 9 0 35 21 14 0 8 36 10 26 8 62 18 3 1 3 1Milan 74 17 10 5 2 18 12 3 3 35 22 8 5 5 32 10 36 18 68 28 9 9 1 1Napoli 55 17 8 6 3 18 6 7 5 35 14 13 8 -14 35 21 27 22 62 43 8 3 1 1Udinese 55 18 12 4 2 17 3 6 8 35 15 10 10 -16 31 13 16 22 47 35 5 4 7 4Inter 55 18 9 4 5 17 7 3 7 35 16 7 12 -16 32 25 20 22 52 47 8 5 10 6Lazio 55 17 9 5 3 18 7 2 9 35 16 7 12 -14 24 14 26 31 50 45 6 6 4 4Roma 51 18 10 4 4 17 5 2 10 35 15 6 14 -20 37 20 18 30 55 50 3 2 8 7Catania 47 17 9 5 3 18 2 9 7 35 11 14 10 -22 24 12 21 35 45 47 9 8 5 4Parma 47 17 8 5 4 18 4 6 8 35 12 11 12 -22 30 19 18 33 48 52 8 7 6 3Atalanta 46 18 9 6 3 17 4 7 6 35 13 13 9 -19 23 13 17 23 40 36 4 3 8 6Bologna 45 18 7 4 7 17 4 8 5 35 11 12 12 -26 21 24 17 18 38 42 3 2 6 6Chievo 44 17 7 5 5 18 4 6 8 35 11 11 13 -25 15 15 15 26 30 41 4 2 7 4Siena 43 18 8 4 6 17 3 6 8 35 11 10 14 -28 27 17 16 23 43 40 8 7 7 6Palermo 42 18 10 2 6 17 1 7 9 35 11 9 15 -29 34 26 14 28 48 54 4 4 6 6Cagliari 42 18 7 8 3 17 3 4 10 35 10 12 13 -29 23 14 13 28 36 42 6 6 5 5Fiorentina 41 17 7 5 5 18 3 6 9 35 10 11 14 -28 22 20 12 21 34 41 7 5 6 6Genoa 36 17 7 6 4 18 2 3 13 35 9 9 17 -33 25 23 21 43 46 66 6 5 9 8Lecce 35 18 3 6 9 17 5 5 7 35 8 11 16 -36 22 28 17 25 39 53 7 6 5 5Novara 28 18 4 8 6 17 2 2 13 35 6 10 19 -43 17 27 12 34 29 61 4 3 4 2Cesena 22 17 2 7 8 18 2 3 13 35 4 10 21 -47 13 20 9 33 22 53 6 4 10 7

CLaSSIFICa - SERIE a

26 Ibrahimovic (Milan) 20 Milito (Inter)22 Cavani (Napoli) 17 palacio (genoa) 21 Di Natale (Udinese) 16 Denis (atalanta)

14 Jovetic (Fiorentina)13 Klose (Lazio), giovinco (parma), Miccoli (palermo) 11 Calaiò (Siena), Di Michele (Lecce), Osvaldo (Roma)10 Destro (Siena), Di Vaio (Bologna), Matri (Juventus), Nocerino (Milan), pinilla (Cagliari)9 Borini (Roma), Lavezzi (Napoli) 8 Hamsik (Napoli), Hernanes (Lazio), Lodi (Catania), Marchisio (Juventus), Mutu (Cesena), Vucinic (Juventus)7 Bergessio (Catania), Larrivey (Cagliari), Floccari (parma), Muriel (Lecce), Vidal (Juventus), Rigoni (Novara) 6 Bojan (Roma), Budan (palermo), Diamanti (Bologna), Hernandez (palermo), pandev (Napoli), pellissier (Chievo), pepe (Juventus), Thereau (Chievo), Totti (Roma), Moralez (atalanta)

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19

BORUC RIENTRa, CERCI pROBaBILE, QUaNTI DUBBI NEL MEZZOSi gioca ogni tre giorni e per la Fiorentina di questo periodo è un problema di non poco conto. Tanti gli infortunati che non potranno dare una mano in questo rush finale ed ecco che Rossi è chiamato nuovamente a far stringere i denti ai suoi per schierare la Fiorentina con il collaudato 3-5-2. Contro il Novara in porta tornerà Boruc dopo aver scontato il turno di squalifica, mentre la difesa pare proprio che debba essere confermata in blocco. Difficile che Gamberini soffi il posto a Camporese, mentre Natali e Nastasic sono assolutamente sicuri di giocare. A centrocampo i dubbi maggiori, con la condizione di Behrami che non lascia tranquillo Rossi: Il guerriero svizzero - uscito al termine del primo tempo contro l’Atalanta per una sublussazione all’ acromion claveare - potrebbe farcela a scendere in campo dal primo minuto, ma se così non fosse sono in ballottaggio per sostituirlo ci sono Salifu e Olivera, con il giovane ghanese al momento favorito. A destra altro ballottaggio tra De Silvestri e Cassani, con il primo che potrebbe giocare titolare seguendo una logica di turn-over. Sicuri di un posto anche Lazzari e Pasqual, mentre per l’ultima maglia in mediana da valutare la posizione di Montolivo considerando le ultime esclusioni e la situazione di Kharja, apparso un po’ affaticato contro l’Atalanta. In attacco dovrebbe esserci il ritorno di Cerci dopo l’infortunio in coppia con Jovetic. In panchina, almeno dall’inizio, Ljajic e lo scalpitante Acosty. Tesser invece continuerà ad adottare il 4-3-1-2 che lo ha accompagnato durante la sua permanenza sulla panchina del Novara. In porta andrà Fontana (per Ujkani la stagione è finita), mentre la linea difensiva dovrebbe essere composta da Morganella, Paci, Lisuzzo e Garcia. A centrocampo spazio per Porcari, Pesce e Gemiti, mentre Rigoni agirà dietro le due punte. Solo Radovanovic può contendere una maglia da titolare ai tre di centrocampo. I dubbi maggiori sono proprio in attacco, visto che Mascara potrebbe dare forfait e al suo posto è aperto il ballottaggio tra Morimoto e Mazzarani per giocare al fianco di Caracciolo. E’ evidente che i due giocatori in concorrenza non hanno le stesse caratteristiche. Se Tesser deciderà di schierare un attacco di peso ci sarà il via libera per il giapponese, in caso contrario giocherà Mazzarani, probabilmente in linea con Rigoni dietro al solo Caracciolo.

probabili formazioni:

Fiorentina (3-5-2): Boruc; Camporese, Natali, Nastasic; De Silvestri, Behrami, Montolivo, Lazzari, Pasqual; Cerci, Jovetic. All.: Rossi

Novara (4-3-1-2): Fontana; Morganella, Paci, Lisuzzo, Garcia; Porcari, Pesce, Gemiti; Rigoni; Morimoto, Caracciolo. All.: Tesser

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SOLDI SUBITO!Rimpianti no, forse solo un po’ di no-stalgia. Chi ha lasciato la Fiorentina per cercare fortuna altrove nelle ultime due sessioni di mercato ha fatto poco per far-si rimpiangere dai tifosi viola. Nessuno dei calciatori in questione ha disputato una stagione memorabile e quasi tutti fanno parte di realtà già retrocesse o che lottano per non scendere di categoria. Le uniche due eccezioni, Marco Dona-del e Nikola Gulan, non hanno prati-camente visto il campo a causa di gravi infortuni. Del biondo mediano del Napoli (lasciato andare a parametro zero) se ne sono perse le tracce, anche se gli sca-ramantici tifosi partenopei credono che i motivi di tanta sfortuna siano da ricondur-re al fatto che Donadel ha indossato per troppo tempo la maglia viola. Non è una novità che da De Laurentiis in giù pensino che il viola porti sfortuna. Scaramanzia a parte, Donadel ha giocato con il Napo-li solo 16 minuti in Coppa Italia contro il Cesena e il suo cronico infortunio al retto femorale della gamba destra ha creato anche qualche imbarazzo allo staff medi-co del club partenopeo, che riteneva non necessario un intervento chirurgico (pun-tualmente fatto in Germania nel mese di marzo su pressione del giocatore stesso e del suo entourage). La stagione per lui non è mai iniziata, motivo per il quale ri-sulta quasi superfluo specificare che i tempi di recupero non gli consentiranno di scendere in campo in questo campio-nato. Il futuro è tutto da valutare. C’è chi

parla di rescissione del contratto e chi di una nuova chance in azzurro, anche se nel mese di gennaio si era sparsa una voce secondo cui avrebbe potuto tornare a Firenze. Da una lesione al retto femo-rale all’altra, anche se il discorso legato a Nikola Gulan è più semplice di quello del suo ex compagno in viola. Nessun mistero nel suo caso, l’infortunio è arriva-to proprio quando si stava ritagliando un posto nel Chievo. La prognosi (emessa i primi di marzo) parla di almeno due mesi di stop e anche per lui la stagione è del tutto compromessa.INCUBO PER DUE. Per due che non se la passano bene fisicamente, ce ne sono altri due che rischiano seriamente di compromettere la stagione e la loro car-riera. Sebastien Frey e Alberto Gilar-dino sono rimasti coinvolti nel naufragio del Genoa che in queste ultime giornate di campionato dovrà cercare di mante-nere la categoria. Il primo ad arrivare a Pegli è stato il portierone francese. Lui a Firenze ci sarebbe rimasto volentieri, ma

il suo alto ingaggio non era più in linea con i dettami societari. Cinque stagioni di parate strepitose non sono state cancellate da qualche polemica (su tutte quella sul peso) nei giorni del suo addio. I tifosi lo ri-cordano ancora con tanto affetto. Lasciando Firenze non poteva immaginarsi di entrare in negativo nella storia del Genoa. Frey è

infatti il portiere più battuto del campiona-to e difficilmente Antonioli con il Cesena subirà tanti gol per strappargli dalle mani questo poco ambito primato. E se il fran-cese piange, Alberto Gilardino non ride. Tre gol (di cui due su rigore contro l’Inter) sono il suo magro bottino da quando gio-ca a Marassi. La luce che si era spenta a Firenze non si è riaccesa in Liguria, i suoi gol sono mancati come il pane ad una squadra in netta difficoltà. Sarà interes-sante capire, a questo punto, cosa faran-no i due ex viola in caso di retrocessione del Genoa. Impensabile (fino a qualche settimana fa) immaginarli in B ma la clas-sifica al momento parla chiaro. Non c’è spazio per altri passi falsi.UNA COLONIA A CESENA. E poi c’è la colonia di ex viola in quel di Cesena. Loro sono già retrocessi e completano il quadro di quelli che hanno lasciato Fi-renze senza essere baciati dalla fortu-na. Adrian Mutu ha deluso le aspettative di Campedelli e dei tifosi romagnoli che ad inizio stagione sognavano qualcosa di importante proprio attraverso i suoi gol. In realtà ne ha messi a segno 8 (neanche pochi), ma il suo talento non è stato sup-portato dai compagni. Il Cesena non può

permettersi di tenerlo in serie B e molto probabilmente per lui si apriranno le por-te di qualche campionato straniero. Una possibilità è rappresentata dal Vasco da Gama, che avrebbe chiesto informazio-ni per portarlo in Brasile. Mario Alberto Santana ha tentato in estate l’avventura al Napoli, ma la concorrenza nel repar-to offensivo ne ha messe a tacere im-mediatamente le velleità di giocare con continuità. A gennaio ha fatto le valige e ha raggiunto Cesena dove sta giocando regolarmente. A campionato finito torne-rà a Napoli. Colorata di bianconero fin dall’inizio, invece, la stagione di Gianluca Comotto, uno di quelli che dovrebbe ri-manere al Cesena anche in B. Ha fatto da chioccia ai più giovani, lui che di esperien-za ne ha da vendere. Frenato un po’ dagli infortuni, ricorderà quest’anno per essersi laureato in Scienze Economiche più che per le prestazioni con il club romagnolo.

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12 maggio 2012 - Club Sportivo Firenze - Motovelodromo delle Cascine [FIRENZE] - Quadrangolare di calcio con: Glorie Viola, Ex del Club Sportivo, Palazzo Vecchio Fo-otball Club e Medici Fiorentini nell’ambito delle manifestazioni per Firenze capitale europea dello sport. Inizio torneo ore 16,30. ------------------------------------------------------------------------ 19 maggio 2012 - Faenza [RAVENNA] Ore 19 - Il centenario del Faenza Calcio verrà onorato, allo stadio Bruno Neri, con un triangolare fra gli Ex Faenza, Ex Bologna e Glorie Viola. Raccolta fondi a favore di Giancarlo Galdiolo e Sergio Isabella (ex Bologna e compagno di squadra di Mancini) colpiti dalla SLA. ------------------------------------------------------------------------ 26 maggio 2012 - Subbiano (AR) - Torneo di calcio con Glorie Viola, A.C.D. Marino Mercato Subbiano e U.S.D. Capolona con finalità benefica a favore dell’associazione A.J.L.A.N. onlus e un contributo anche all’associazione Glorie Viola - inizio ore 15,30. ------------------------------------------------------------------------ 2 giugno 2012 - Stadio “Bozzi-Due Strade” - Inizio ore 16. Club Italia over 35 e Glorie Viola si affronteranno in ricordo di Andrea Pazzagli. Finalità benefica suddivisa fra la Fondazione Borgonovo e una famiglia bisognosa individuata dalla Signora Isa Pazzagli. Per il Club Italia, compatibilmente ai propri impegni, hanno dato l’ade-sione: Vierchowod, Mannini, Annoni, Braglia, Mussi, Apolloni, Luca Pellegrini, Tarantino, Bianchi, Galia, Dossena, Evani, Bonini, Mannari, Rizzitelli, Altobelli, Paolo Rossi, Graziani, Agostini, Carbone, Giordano, Baresi, Ganz, Lanna, Ballotta. Inoltre gli ex compagni dell’Ascoli: Colantuono, Giovannelli, Destro. Poi Novellino, Cosmi, Palazzi, Nofri, Benedetti come ex del Perugia Calcio. ------------------------------------------------------------------------ 21 giugno 2012 - Piazza Santa Croce [FIRENZE] Inizio ore 18. Per la giornata mondiale della lotta alla SLA, il Museo Associazione Calcio Fiorentina organizza la “Flo-rence Football Cup 2012”, quadrangolare di calcio sulla sabbia, fra le formazioni delle Glorie Viola, degli Ex Torino, Palazzo Vecchio Football Club e Florence Football Club 1898. Ingresso libero. Offerte a favore della Fondazione Borgonovo. ------------------------------------------------------------------------ 23 giugno 2012 - IMPRUNETA Stadio Comunale - Esibizione benefica fra Glorie Viola ed ex Impruneta, per raccolta fondi contro le malattie rare (sindrome di Kawasaki). Ore 17,30 cerimonia per la riapertura del campo sportivo. Inizio partita ore 18. ------------------------------------------------------------------------ 25-29 giugno 2012 - Impruneta [FIRENZE] - Allo stadio comunale, con la stessa finalità di sabato 23/6, stage calcistico per bambini dal 2000 in poi con istruttori ex viola. Orario dalle 15 alle 18.


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Questa puncicata le api e se l’eran segnata e la rivolgono a tutti quelli che dicevano che la sterzata positiva della Fiorentina (8 punti nelle quattro par-tite precedenti) era dovuta esclusivamente all’accantonamento di Montolivo e Gam-berini. Ingeneroso e completamente errato e, se nei confronti dell’ex-capitano qualche motivo d’astio per la troppo pre-sto annunciata volontà di andarsene c’era, non si vede affatto il perché dell’ostraci-

smo al difensore, per tanto tempo baluar-do e simbolo della nostra difesa. Uno sca-dimento di forma non può giustificare tali prese di posizione di parte della tifoseria. A Bergamo si è perso per una clamoro-sa disattenzione di marcatura difensiva e Gamberini non era nemmeno in panchina, meno male, sennò davano la colpa a lui. E’ ovvio che del “se” e del “ma” si riempie il patrimonio dei bischeri, ma e… se ci fosse stato? Se fosse stato lui a dover marca-

re Denis, siamo sicuri che se lo sarebbe scordato e sarebbe arrivato solo davanti all’incolpevole Neto? E se Montolivo fosse stato della partita non avrebbe fatto como-do, anche se non al massimo (forse) della motivazione, soprattutto dopo l’uscita di Behrami, quando il nostro centrocampo si è trovato con Kharja, Salifu e Lazzari e ben poco è riuscito a combinare? Siamo stati e siamo tuttora in una situazione critica in cui c’è bisogno di tutti e al massimo. Non

esistono reprobi, non è il momento delle esclusioni di principio, tutti possono e de-vono servire, ed i tifosi, quelli veri, devono farli sentire tutti indispensabili. Il tempo dei conti e dei bilanci è vicino, ma non è ades-so. Questa squadra ha difficoltà endemi-che ad attaccare e a segnare in certe con-dizioni tattiche per i motivi che conoscono anche i sassi, ma che non sono colpa di questo o di quel giocatore. Quindi alè viola per tutti, almeno per altre tre partite!

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E gli è ripartia la corsa degli zop-pi! Meno male che e sembra che e si giohi alla meno se no e c’era da ripreoccupassi un’artra vorta. Od-dio, e un n’è che tranquilli, tranquilli e si possa ancora stare, però, visto come e vanno quegli ‘ndreo, pe’ fas-si raggiungere e bisognerebbe met-tisi d’impegno a bono. I’poero Frey e gli ha preso più go’ a Genova che ‘n tutta la su’carriera. Tutte le dome-niche a sporte: quando tre, quando quattro, se ne piglia uno solo e va ‘n crisi d’astinenza! I’Lecce poi, nono-stante la campagna acquisti viola di Corvino e la sembri fatta apposta pe’ loro, e sembra peggio di Cimabue, ne gioha una e ne perde due! Spe-riamo che seguitino così e ce lo lean loro i’vin da fiaschi!No, perché se si dee lea’ noi e gli è buia. Davanti, co’ i’Mocio ‘n inferme-ria (ma uno di 32 anni che un gioha-va da otto mesi o che era dimorto di fori che e si facesse male a quarche muscolo? E punta’ su lui solo e un n’è da fucilazione ‘mmediata? ‘nfat-ti!), insomma, senza Mocio i’cencio ‘n terra e si fa noi e, specie se que-gli artri e stanno ‘ndreo, pe’ marcare e ci vo’ dalle tre alle quattro partite. Nota questa ‘diosincrasia (e un n’è un

moccolo, gli è una parola compriha-ta o storti!) a gioha’ così, icche si fa subito? E si piglia un go’ a bischero, così quegli artri e son belle contenti e si rintanano e va’ a rifagliene! Ora i’nonno e sarà bischero e un capisce ma e si domanda: “O quanti giohato-ri e la ci ha l’Atalanta da guarda’ su

un crosse dalle parti? Quanti e ce n’è bravi di testa? Uno, qui’ brindel-lone argentino che n’ha belle fatti se-dici! O come e si fa a scordassene in qui’ modo? Solo come i’Battista a prediha’ ni’ deserto! O ‘ndo gli erano e’ nostri difensori brindelloni? A mar-ca’ Moralez che gli è arto un metro e

un cazzo? O gli avean preso i’treno pe’ marca’ Ibra a Siena? Roba da battere i’capo ni’ muro! O attacca-li ora tutti bellini ‘ndreo, a tappare e buhi e a ripartire, l’uniha cosa che si potea fa’ noi ma che un tu po’ fa’ se tu perdi, se no e si riman mezzi di qua e mezzi di là e si gioha a tressette co ‘ i morto, cioè co’ morti che siam noi. Se poi e si sbaglia anche e rigori, se ce lo sbaglia anche Nasello, allora gli è una giornaa di quelle che l’era meglio non arzassi e rimane’ sotto le coperte e bisogna rassegnaccisi.Meno male che i’fatto che gli abbian perso anche Genoa e Lecce e ci evita di esse’ ritornai ne’ pensieri. La situa-zione gli è la stessa di ieri, anzi, me-glio perché ora le partie che le man-cano le son tre e punti di vantaggio sei. E ripeto, e bisognerebbe fallo ap-posta anche considerando i’fatto che du’ partie e le sono ‘n casa e contro gente che la dovrebbe esse’ o rasse-gnaa o tranquilla. Però finché la un ce lo dice la matematiha i’nonno e segui-ta a fa’ gli scongiuri, a tocca’ la ruggi-ne e a ‘mbriacassi pe’ non pensacci. Che sia l’urtima vorta perché un’ar-tr’annata così e un la reggerei. Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

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Si avvicina il momento di tira-re le fila, di assegnare a questa Fiorentina il pollice verso o il pol-lice all’insù. Si faceva nell’antica Roma, come molti sapranno, e si fa anche oggi nei vari sondaggi organizzati dai media e su inter-net. Ebbene, un ‘viola scuro’ e un ‘viola nel cuore’ (conduttori delle omonime trasmissioni per Lady Radio e Radio Blu), ovvero Furio Valcareggi e Leonardo Vonci, hanno ruotato il pollice sulla no-stra lista di nomi, senza che l’uno conoscesse le risposte dell’altro. Cerci – VALCAREGGI pollice verso: «Non lo riconfermerei, non offre stabilità. Non basta il talen-to, il mondo è concreto». VONCI pollice in su: «Io lo terrei, Cerci è poesia per chi ama il calcio». Kharja – A VALCAREGGI piace: «Kharja è da tenere, anche per-ché partendo Montolivo non so chi verrà come mezz’ala, quindi potrebbe far comodo in rosa». A VONCI piace: «Quando ha la palla tra i piedi difficilmente gliela togli, quello che gli ser-ve è essere coinvolto di più nel corso del campionato, evitiamo

di abbandonarlo in panchina». Vargas. A VALCAREGGI non piace: «Grazie e arrivederci». A VONCI non piace: «Basta giu-stificazioni, non è riuscito a ca-pire che Firenze è un come pa-esone dove si sa tutto di tutti». Amauri. VALCAREGGI polli-ce verso: «Severamente boc-ciato dai numeri, un attaccante vive di presenze e gol». VON-CI pollice verso: «Ci vogliono forze fresche, ragazzi giovani che abbiano voglia di suda-re e non di lisciarsi i capelli». Lazzari. VALCAREGGI pollice in su: «Servono nuovi inserimenti dal mercato, ma Lazzari è uno che nel gruppo può rimanere, an-che se non titolare fisso». VONCI pollice in su: «Confermatissimo, ha un sinistro divino. Per lui vale lo stesso discorso di Kharja, è un giocatore da coinvolgere». Ljajic. VALCAREGGI pollice in su: «Ljajic deve rimanere as-solutamente qua, è il vice di Jovetic. Ne abbiamo due buoni e che fai, me ne dai via uno?». VONCI pollice verso: «Lo man-derei un anno in prestito a

prendere un po’ di pedate in re-altà come Catania o Chievo». De Silvestri. VALCAREGGI pollice in bilico: «Aspetto la fine del campionato, perché come prestazioni ha fatto più male che bene. Ha rialzato la testa ora ma non basta, aspetto fino all’ulti-ma giornata». VONCI pollice in su: «Devo promuoverlo perché mia moglie è innamorata di lui, De Silvestri è il figlio che ogni donna vorrebbe avere ed il fra-tello che ogni uomo vorrebbe». Gamberini. A VALCAREGGI non piace: «Grazie e arriveder-ci Gambero. Il nuovo capitano? Jovetic assolutamente e con il ‘10’ sulle spalle». A VONCI non piace: «Arrivederci. Nuovo capi-tano? Il cuore mi dice Jovetic, il cervello mi dice Behrami. Perso-nalmente vorrei anche aggiunge-re un paio d’elogi a Pasqual e a Boruc, che secondo me è meglio di Viviano tecnicamente. Spero inoltre che si faccia di tutto per trattenere Natali, mentre in entra-ta vedrei bene Radovanovic del Novara e Bradley del Chievo». Delio Rossi. VALCAREGGI

pollice in su: «Promosso, sarà lui a dover rifondare la squadra, a meno che non arrivi un diret-tore sportivo con allenatore al seguito». VONCI pollice verso: «Il discorso è lungo, bisogna anche vedere chi sarà il nuovo diesse. Se devo semplicizzare dico che, aspettando Spalletti, preferirei ricominciare da Pioli». Mencucci. A VALCAREGGI pia-ce: «E’ facile fare l’amministrato-re delegato per i Della Valle, non hai un debito con una banca. Comunque è una brava persona ed è fiorentino, quindi rimanga pure». A VONCI piace: «Men-cucci ormai fa parte della mobilia di viale Fanti! Scherzi a parte, è uno che ci mette sempre la faccia ed ascolta i consigli dei tifosi». Teotino. VALCAREGGI polli-ce verso: «Grazie e arriveder-ci». VONCI pollice verso: «Non condivido le sue esternazioni su Antognoni, però quando l’ho chiamato per conto della radio è sempre stato gentilissimo. Come persona non posso parlarne male, ma è difficile riconfermare qualcuno che non è amato da una

percentuale rilevante della città». Cognigni. VALCAREGGI pol-lice in su: «Cognigni è il presi-dente esecutivo, deve rimanere per la ricostruzione». VONCI pollice verso: «Credo che Co-gnigni debba tornare a fare la fortuna della Tod’s. E’ un uomo dei Della Valle dal 1985, ma a li-vello calcistico secondo me non è neanche giudicabile perché non è un dirigente di calcio». Della Valle. A VALCAREGGI piace: «110 e lode. I Della Valle sono un’eccellenza mondiale, più rimarranno a Firenze e più sarò contento. Preciso che non li conosco, non sono miei amici, cercherò di incontrarli ma attual-mente non li conosco nemme-no». A VONCI piace: «Della Val-le promossi e, personalmente, amati. Quando una proprietà mi fa stare quasi sempre nelle zone alte per otto anni, quando butta 32 milioni nella Fiorentina senza batter ciglio, com’è accaduto po-chi giorni fa, non posso che dire grazie».

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Un’altra notte in Radio Senza Fil-tro. Charlie aveva deciso di far il

turno serale, così che non avrebbe trovato per gli uffici quasi nessuno.

Di certo, non Wendy. A Charlie piaceva la notte e in fondo lavorare di notte gli servi-va più per compagnia, che per interesse.

Trevor l’aveva seguito nella scelta senza pensarci due volte, amico fino alla fine.Così come il direttore Calderone, sempre presente alle scorribande di quei due che prima o poi, ripeteva, lo avrebbero fatto andare in galera.In galera forse no, ma in curva Fiesole hanno di certo rischiato il Daspo per aver sfiorato una rissa. Ma poco importa, che si lasci vivere anche la gente ignorante, al mondo.“Buonanotte, amici di Radio Senza Filtro. Qui è come sempre Charlie che vi parla e che apre ad un altro dibattito della notte. Per quelli che vogliono parlare, per quelli che sentono il bisogno di dire qualcosa, per quelli che non hanno peli sulla lingua. Accanto a me, compagno dell’ennesima avventura, Trevor…”.“Buonanotte a tutti gli ascoltatori, sono pronto per una grande notte.Vi ricordo che da questa settimana è attiva anche la pagina di Facebook di Radio Senza Filtro, dove pote-te lasciare tutti i vostri messaggi, richiedere le vostre canzoni preferite e riascoltare tutte le vecchie punta-te. Jerry dalla regia mi dice che siamo pronti, e allora ecco la prima telefonata!”.- Buonanotte ragazzi, son Maurizio. Io vi seguo sem-pre in streaming, perché so’ de Roma. Non avete idea di che vordì esse tifosi viola in questi giorni. Proprio cor petto gonfio a falli rosicà, tutti sti giallozzozzi. Una goduria rega! Daje che siamo salvi, forza co la rivo-luzione! -- Bella Maurì! Io che so de Roma me lo immaggino, gli altri non capiranno ma è un’emozione incredibile. -“Incredibile come aver speso tre virgola tre milioni d’euro lordi per avere un gol al novantesimo a Milano. Qui è Charlie che vi parla, avanti con la prossima...”.- Pronto, siamo i ragazzi del Ciclone Viola... -“Oh, grandissimi, forza diteci tutto”.- Tornando in pullman dall’ennesima trasferta ci siamo inventati un coro, un so se si pole ripetere, però ve lo si vorrebbe cantare... -“Fate pure, il direttore per ora non c’è”.- Allora, è sulle note di Danza Kuduro, praticamente il ritornello... “Oh Gilardino, la luce spenta, andando a Genoa, l’hai preso in cu..!”. -I ragazzi del Ciclone continuano a cantare, mentre Charlie Trevor se la ridono dietro i microfoni. Si affac-cia al vetro il direttore Calderone, con sguardo truce. Interviene Trevor.“Bene ragazzi, c’avete fatto morire. Mi raccomando, chiamateci dopo la prossima trasferta, che vogliamo sapere nuove canzoni. Ora Jerry mi manda in pubbli-cità, a tra poco!”.- Una storia avvincente che vi terrà con il fiato sospe-so. Un romanzo dei nostri tempi. Il nuovo capolavoro di Max Felici: “Annullato a Muntari”. Colpi di scena senza fine, con un epilogo tutto da scoprire. Dove non c’entra solo Muntari, ma anche chi è risorto con un giorno d’anticipo. E non è Dio! “Annullato a Muntari”, nelle migliori librerie. -

“Eccoci di nuovo in diretta. Cari ascoltatori, una do-manda per voi... Delio Rossi è una certezza per il fu-turo? Pronto!”.- Pronto sono Mattia. Secondo me bisogna riconfer-mare Delio anche la prossima stagione. Non per nul-la, per tutto il casino che s’è fatto per farlo arrivare a Firenze, ora che si fa? Si manda via? E poi con una banda di ‘raccattati’ è riuscito ad arrivare pratica-mente alla salvezza vincendo nel mese più difficile le sfide più impossibili. Forza Delio, mandali tutti a casa e facci la squadra nova! -“Bene Mattia. Trevor, indubbiamente Delio Rossi ha fatto delle scelte coraggiose che hanno dato i suoi frutti”.“Si, è sicuro. E’ riuscito a compattare lo spogliatoio, prima terribilmente fragile, allontanando certi elemen-ti, valorizzandone altri o rivalutandone altri ancora. La Fiorentina era in condizioni disastrose proprio come gestione, quindi non è un caso quando Delio dice che questa per lui è la stagione più difficile da allenatore. Lasciar fuori Montolivo e Gamberini, con l’infortunio poi di Vargas, è stato un rischio da una parte, ma dall’altra ha rinnovato tutto l’ambiente, tifosi compre-si”.‘’Davvero, bisognerebbe ascoltarli più spesso questi tifosi. Avanti con la prossima telefonata prima della pubblicità’’.- Ciao buonanotte, son Gianni. Io sono d’accordo con Trevor. Finalmente Montolivo a casa, Gamberini, che non è un capitano, bello fisso in panchina e spazio a chi davvero vuole sudare fino alla fine per questa maglia. Son contento per Lazzari che ci sta facen-do vedere delle belle prestazioni in questo finale di campionato. Speriamo che il prossimo anno cominci meglio per tutti. Oh, mi raccomando. Tutti a Moena! -- E’ uscito in tutti i cinema “Vado a vivere da solo, ri-torno alle origini”. Le nuove avventure di un Jerry Calà d’altri tempi impersonato magnificamente da Sini-stro Mihatorto. La storia di un uomo che aveva trova-to la sua dimensione ma dove non lo voleva nessu-no. Così che ha preferito tornare a casa, ma dove le difficoltà non manca-no... “Vado a vivere da solo, ritorno alle origini”. Da settembre in tutte le sale, anche in 3D. -“Allora, il nostro tempo sta per finite, ecco l’ultima te-lefonata, pronto!”.- Buonasera, sono il diret-tore Calderone. -Nello studio un attimo di si-lenzio, poi Trevor attaccò.“Buonanotte direttore, che piacere. Prego, ci dica tut-to”.- Ho chiamato perché vo-levo anche io esprimere il mio parere su questi temi. Prima di tutto, Delio Rossi va riconfermato. La Fio-

rentina ora ha bisogno di un rilancio da parte dei Della Valle. Di questi giocatori non se ne può tenere molti. Io non mi priverei mai di Jovetic, questo è chiaro. E poi Beharmi, l’unico che anche infortunato corre per gli altri. Ripartire poi da Camporese e Nastasic, Lazzari e Pasqual, De Silvestri e Cassani. Resta l’incognita portiere. Per il resto, se ne possono andar via anche tutti. C’è bisogno di investire e con forza, se come ha detto Diego la Fiorentina vuole tornare a lottare per l’Europa dalla prossima stagione. Puntare sui giova-ni, certo, ma certi acquisti comunque costano. Senza quelli che in un modo o nell’altro disturbavano lo spo-gliatoio, ecco che tutti sono più sereni e riescono a fare imprese che a Firenze mancavano da vent’anni. Ho detto la mia, buonanotte. E sempre forza Inter. -“Non a caso, lui è il direttore e noi siamo qui ai micro-foni. Per oggi è tutto, cari ascoltatori. Buonanotte dal vostro Charlie......e da Trevor......saluto anche Jerry in regia, che quest’oggi ci lascia con un classico: “Grazie Roma”, di Antonello Venditti. Alla prossima!”.Il microfono va in off. Charlie, Trevor e il direttore Cal-derone scendono le scale come tre cavalieri delle bal-late medievali. Stanchi ma fieri di aver finito un’altra impresa. Usciti dalla palazzina della Radio, ognuno per la sua strada. Trevor poi torna indietro e ferma Charlie.“Senti, ma se andassimo in un pub a cercare qualche donna?”, gli dice.“No, grazie, sono stanco. Faccio un giro, poi vado a casa”, risponde. Trevor non cerca di fermarlo. Char-lie sale sulla sua moto e si perde per le strade quasi deserte di una notte senza luna. Poi si ferma. Uno sguardo ancora a Firenze, dall’alto. Si accende una sigaretta, che brilla al buio come una stella. E’ ancora presto, per un nuovo amore.

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«Ci avevano dati per spacciati, in-vece vogliamo andare avanti ed arriveremo lontano». Le parole di Leonardo Semplici esprimono tutta la soddisfazione di un lavo-ro che sembrava in leggera deca-denza dopo i fasti dell’era Buso. In realtà, senza paura di sbagliare, la Fiorentina Primavera di quest’anno ha giocato la sua miglior partita nel finale di stagione. Contro un Genoa stanco e privo di idee, i baby viola si sono imposti nella partita dei Play Off scudetto con 2 gol di scarto. Partita secca, difficile dopo un anno altalenante.FIORENTINA BRILLANTE. Rispet-to alle ultime prestazioni sabato scorso la squadra viola è sembrata più energica, più reattiva, sicura-mente più brillante. Il gol di Michel Panatti è stata soltanto la conferma di avere a che fare con un ragaz-zo dai piedi buoni, che ha giocato bene tutto l’anno e che continua a dare un supporto non trascurabile al centrocampo. Prima ci ha pro-vato con un tiro dalla distanza che è finito di poco a lato. Poi ha rad-drizzato la mira e con una fucilata in diagonale ha messo alle spalle del portiere genoano. Alla fine del

primo tempo, la Fiorentina ha meri-tato il vantaggio: mai si era visto in questo campionato un tale assedio all’area di rigore avversaria. Il Ge-noa ha prodotto poco e ha puntato al catenaccio. Svedkauskas è stato impegnato soltanto al terzo minuto della ripresa, quando Parodi a po-chi metri dalla porta, ha calciato sul palo. Poi è stata solo Fiorentina. Una squadra consapevole dei pro-pri mezzi che ha messo in pratica le istruzioni di Semplici. E si è vi-

sto nell’azione del secondo gol: che splendido fraseggio in area di rigore tra Da Silva e Baccarin. Ed è sta-to proprio quest’ultimo, dopo l’uno-due, a mettere dentro il secondo gol della Fiorentina. Unica nota stonata continua ad essere l’inconsistenza degli attaccanti: continuano a fati-care ad incidere, sono autori di po-chi spunti e si avventurano in troppe serpentine affidate alle gambe degli avversari. Per giunta su Zohore si è abbattuta anche la sfortuna visto

che ha colpito due pali nel secondo tempo. Ma c’è ancora tempo per risultare de-cisivo perché il cammino viola non è finito.ANCORA IL VARESE. Nello scorso campionato, a maggio del 2011, la Fiorentina affrontò nella semifinale scudetto di Montecatini il Varese e perse ai rigori. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per una rivincita coi fiocchi. Le due compa-gini si affronteranno sabato 5 mag-gio alle ore 16 nel campo sportivo di Gavirate, in provincia di Varese. Gli uomini di Semplici contro quel-li di Tomasoni che per arrivare al match contro i viola hanno battuto l’Albinoleffe per 2-1 dopo una parti-ta molto combattuta. Nelle altre par-tite dei play off il Palermo ha battuto il Napoli 4-1 e se la vedrà sabato alle 14 contro il Chievo, vincente contro il Catania per 2-0. Le pros-sime due vincitrici delle partite non si sfideranno tra loro, ma andranno ad aggiungersi direttamente alle al-tre 6 squadre (che sono Juventus, Torino, Milan, Inter, Roma e Lazio) già qualificate alle Final Eight di Gubbio, che si svolgeranno tra il 2 e il 10 giugno.

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La ginnastica è uno sport individuale. Vero.

Ma quando gareggi per la squadra, sai di non essere sola sull’attrezzo. In realtà non lo sei mai, perché è davvero impresa ardua ricordare un esercizio che non sia contornato dalle voci di incitamento delle tue compagne, alle quali non importa se in quel momento state formando un team, oppure se una tua prova perfetta potrebbe significare una loro sconfitta: sembrano conoscere i tuoi programmi meglio dei propri, tanto sono precisi e mirati i suggerimenti che ti urlano mentre sei lì, appesa alle parallele, in bilico su dieci centimetri di trave, oppure in volo, sperando nell’arrivo perfetto. Accade però che, talvolta, non basti nemmeno tutto questo. Bisogna ricacciare indietro ansie, timori, preoccupazioni, aspettative, e non sempre sono sufficienti i novanta secondi di una trave o di un corpo libero, o il mezzo minuto di una parallela, oppure ancora il battito di ciglia di un salto al volteggio. La ginnastica pretende tanto in pochissimo tempo. Quasi sempre in un attimo. Allenarsi non significa solo provare difficoltà nuove o perfezionare quelle vecchie, significa imparare a non perdere quell’attimo. E quando fai parte di una squadra, e

stai disputando l’interregionale di serie B della zona Centro Italia di ginnastica artistica femminile, sai che ogni gesto, ogni movimento – e soprattutto ogni errore – può voler dire giocarsi l’accesso alla finale nazionale, quella nazionale che decreterà le new entry in serie A. Lo sapevano benissimo Bianca Boretti, Ambra Buglioni, Alessia Giannitrapani, Ilaria Materassi, Lisa Menghini e Sveva Caschili (in prestito dall’Associazione Ginnastica Livornese), ma troppi sono stati gli errori alle parallele asimmetriche e alla trave, troppe le

imprecisioni che hanno fatto scivolare giù da un podio sicuro le ginnaste gigliate, quinte su un totale di ventidue squadre provenienti da Lazio, Marche, Umbria e, naturalmente, Toscana. Il corpo libero, con tre ottimi esercizi, è stato poi una grande prova d’orgoglio, un misto di grinta, tecnica e rabbia, quella stessa rabbia che – al termine della gara – ha impedito alle atlete del Centro Ginnastica Firenze di trattenere le lacrime. Resta l’amarezza di un’occasione perduta e di un totale di 130.100 che probabilmente non basterà ad accedere alla nazionale (le

ammissioni ufficiali saranno pubblicate sul sito federale), ma anche la consapevolezza di essere sulla strada giusta, perché per chi fa ginnastica il momento in cui termina una gara che non è andata come si sperava non è il punto d’arrivo di qualcosa che finisce, ma il punto di partenza di qualcosa che deve ancora cominciare.


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Si sono disputate la scorsa settimana le gare della terza giornata delle Fasi Finali Provinciali del

calcio a 7. In ciascuna delle tre categorie (Top, Golden e Silver League) le squadre sono suddivise in due gironi di sei squadre ciascuno (che si sfideranno con gare di sola andata): le prime quattro squadre classificate di ciascun girone accederanno ai quarti di finale (gare ad eliminazio-ne diretta), anche se nella Golden League e nella Silver League le terze e le quarte classificate disputeranno un turno preliminare di accesso ai quarti di finale contro le quinte e le seste classificate provenienti rispettivamente dai gironi di Top League e di Golden League.Top League - Una sola formazione è ancora imbattuta nel girone A: si tratta dell’AC Peruzzi che comanda il gruppo con 7 punti ed è ad un passo dalla qualificazione ai quarti di finale. Alle sue spalle (con 6 punti) vi è la coppia for-mata da Groove Street ed I Soliti Ignoti: il Groove Street occupa al momento la seconda posizione in virtù del suc-cesso (5-1) nello scontro diretto della seconda giornata. Per il quarto posto è apertissima la lotta in un girone in cui l’equilibrio e l’incertezza la fanno da padroni: col Flamur-tari fermo a 0 punti (e conseguentemente vicino all’elimi-nazione), si contendono l’ultimo posto utile per accedere ai quarti di finale Stempiaz FC C7 (4 punti) e Futbol Club Nuoto Extremo (3 punti), impegnate in un delicatissimo scontro diretto in programma all’ultima giornata.

Nel girone B, dopo aver sconfitto a sorpresa il FC Breccia nella gara d’esordio, prosegue la cavalcata del Dagnene Secche che comanda il raggruppamento a punteggio pie-no: la capolista si è aritmeticamente garantita l’accesso ai quarti di finale ed ora cercherà di conquistare defini-tivamente il primo posto. Al secondo posto ci sono due formazioni a 6 punti, i campioni provinciali in carica del FC Breccia ed il CS Sorgane C7: ad entrambe (che si sfide-ranno nel prossimo turno) sarà sufficiente una vittoria per proseguire nella manifestazione. Più incerta la lotta per il quarto posto nel quale al momento ci sono tre squadre se-parate da soli tre punti e dove pertanto tutto è ancora da decidere: Ardigliona FC e Telerama C7 sono appaiate a 3 punti e si sfideranno nella prossima giornata. Dall’esito di questo risultato potrebbe approfittare la Polis Multietnic C7 che, ferma a 0 punti, dovrà cercare i tre punti contro la capolista Dagnene Secche per rientrare in gioco.Golden League - Sono partiti forte AC Bandino Papaya Viaggi ed Avavava FC che comandano il girone A con 7 punti. Il loro primato è insidiato dallo Sporting Pampero che ha conquistato 6 punti, avendo subìto il solo ko con l’AC Bandino Papaya Viaggi. Saranno con ogni proba-bilità queste tre formazioni a contendersi le prime due posizioni valevoli per l’accesso diretto ai quarti di finale. Altre tre formazioni invece lottano per la quarta piazza che

garantirà il passaggio al turno preliminare: Gli Spartani e Cral Nuovo Pignone (3 punti) hanno un leggero vantaggio sull’AC Giglio C7 (0 punti) che adesso non potrà più fallire.Nel girone B una squadra su tutti: il Meeting Place ha fino-ra vinto tutte e tre le gare disputate ed è ad un passo dalla vittoria del raggruppamento. Un cammino finora perfetto, nel quale la capolista ha imposto con merito la propria superiorità (solo il Riddim ha rischiato di portar via punti al Meeting Place). Per il resto ci troviamo di fronte al gi-rone più equilibrato delle Fasi Finali del calcio a 7, con ben 5 squadre in un solo punto. Tutto è perciò molto aperto e le squadre non possono minimamente abbassare la guar-dia. Riddim e Sangue Blues sono appaiate con 4 punti in seconda po-sizione, ma ad una sola lunghezza di distanza Real Florentia, Atletico Coverciano e Dinamo Florentia pro-veranno ad operare il sorpasso in classifica che varrebbe il secondo posto ed il conseguente accesso di-retto ai quarti di finale.Silver League - A seguito della ri-nuncia dei The Cleaver sono rima-ste 5 squadre in gara nel girone A,

nel quale è quasi compromessa la situazione del Ruz-zo Albiseleste che, con un solo punto all’attivo, rischia l’eli-minazione dalla manifestazione (il quarto posto è infatti distante 5 punti a due gare dal termine). Molto aperta invece è la lotta per gli altri posti: il Secretkick 08 C7 co-manda il girone con 7 punti, ma ha per-so l’occasione di mettere un’ipoteca sul primo posto a causa del pareggio proprio contro il Ruzzo Albiseleste. Possono così sperare nella vittoria del girone le altre tre formazioni che inseguono la capolista ad un solo punto di distanza: Ceppo Club, FC Redox e Sanger, con questi ultimi che hanno il vantaggio di avere garantiti i tre punti del prossimo turno, nel quale avrebbero dovuto affrontare i The Clea-vers.

Il girone B è invece stato composto fin dall’inizio da sole 5 squadre, con la conseguenza che solo una di queste non riuscirà ad accedere alla fase ad eliminazione diret-ta. Benché siano due le formazioni al comando con 6

punti, solo una è a punteggio pieno: si tratta della Lokomo-tive Oxfam che punta ora de-cisa alla vitto-ria del girone. Nonostante il

vantaggio di aver disputato una gara in meno non sarà comunque agevole il cammino della capolista: gli ultimi due turni infatti metteranno di fronte la Lokomotive Oxfam al FC Montalunga (terzo con 3 punti ed anch’esso con due sole gare giocate) ed ai Florence Patriots (formazione che, benché abbia giocato 3 partite, affianca in classifica proprio la Lokomotive Oxfam). Con 3 punti, al pari del FC Montalunga, troviamo l’Aston Birra C7 (3 gare giocate), mentre è ancora fermo a 0 punti (dopo 2 partite disputate) l’Atletico Per Nulla.

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Brivido Sportivo Fiorentina-Novara 02 maggio 2012

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