Il Bambù n. 16, gennaio 2010

28
Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Il Bambù Cristo Vera Speranza Seguendo i testimoni luminosi Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto - Anno IV, gennaio 2010 16

description

http://cvsbari.altervista.org/bambu/bambu201001.pdf

Transcript of Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Page 1: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Il BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùIl BambùCristo Vera Speranza

Seguendo i testimoniluminosi

Centro Volontari della Sofferenza Bari-Bitonto - Anno IV, gennaio 201016

Page 2: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

C'era un giardino moltobello. Il suo Signore ne eraorgoglioso. Il più bello degli al-beri, e anche il più caro al Signore, era un prezioso bambù. E lo stesso sa-peva di essere l'albero prediletto del Signore. Il Signore un giorno con facciaseria si avvicinò al bambù e disse: “Caro bambù, io ho bisogno di te”.Per il bambù sembrava venuto il giorno più bello della sua vita e congioia rispose: “Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi!”. “Caro bambù – il Signore rispose – ti devo tagliare,”“Tagliare? No! Signore. Vedi che sono il più bello dei tuoi alberi – e tu mivuoi tagliare?”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare non ho bisogno di te”.Dopo un lungo silenzio l'albero disse: “Se non ti posso servire senza esseretagliato, allora, tagliami”.Ma il Signore gli rispose con la stessa faccia seria: “Devo tagliare anche i tuoirami e le tue foglie”.“No, Signore! Sai bene che la mia unica bellezza sono i rami e le foglie.Tagliami, ma non togliermi i rami e le foglie”.“Caro bambù, se non ti posso tagliare i rami e le foglie, non ho bisogno di te”.“Signore, – disse il bambù a bassa voce – prendi i miei rami e le mie foglie”.“Caro bambù io ti devo ancora dividere in due parti e devo strappare il tuo cuore!".Dopo un lungo silenzio il bambù si inclinò davanti al Signore e disse: “Tagliami edividimi”.Così il Signore del giardino tagliò il bambù, tirò via i rami, strappò le sue foglie,lo divise in due parti e gli strappò il cuore.Poi lo prese e lo portò dove acqua fresca da una sorgente sgorgava versocampi aridi. Là il Signore posò il suo bambù e collegò un capo del troncotagliato con la sorgente e incanalò l'altro capo verso il campo.La sorgente cantò un benvenuto e le chiare scintillanti acque siriversarono attraverso il corpo straziato del bambù verso il canale checorreva sui campi inariditi che ne avevano tanto bisogno.Così quello che era un magnifico bambù diventò una grandebenedizione in tutta la sua fragilità e umiltà.Quando era ancora grande e bello egli cresceva solo per se stesso egioiva per la propria bellezza, invece per mezzo della suadistruzione diventò un canaleche il Signore poteva usareper rendere il suo regno piùfruttuoso.

(Da un racconto popolare cinese)

2 Il Bambù - gennaio 2010

Page 3: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Un lungo e fedelecammino

È deceduta a Roma, all’e-tà di 99 anni, sorella ElviraMyriam Psorulla, cofondatri-ce del Centro Volontari dellaSofferenza.

Cofondatrice dell’opera dimons. Luigi Novarese (1914-1984), Elvira Myriam Pso-rulla nasce ad Haifa il 1 no-vembre del 1910. Nella suaterra natale trascorre il tem-po dell’infanzia e della giovi-nezza, compiendo l’iter distudio fino al diploma discuola superiore e vivendocon la propria famiglia. Nel1943 giunge in Italia, accom-pagnando uno zio bisognosodi cure specialistiche. Fre-quenta la parrocchia romanadei Santi Patroni d’Italia edentra in contatto con don

Luigi Novarese. Inizia così acondividerne lo zelo pastora-le per le persone sofferenti.Ne diviene poi fedele collabo-ratrice, nella costituzioneprogressiva di diverse realtàecclesiali, votate alla valoriz-zazione della sofferenza ealla promozione integraledelle persone ammalate e di-sabili.

La storia personale di El-vira Myriam si lega inscindi-bilmente, da questomomento, al cammino fonda-zionale di uno specifico apo-stolato, che vede la personasofferente come protagonistaattivo e responsabile, nellachiesa e nella società. Natada una filiale devozione alla

Il Bambù - gennaio 2010 3

Sorella Elvira Myriam Psorullacon Mons. Luigi Novarese

Page 4: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Vergine Santa, l’azione pa-storale del CVS fu subito in-tesa come attuazione dellerichieste rivolte dalla Vergi-ne Santa a Lourdes e a Fati-ma, affermando con forza ilpieno impegno battesimalerichiesto alla persona soffe-rente. Nel movimento spiri-tuale suscitato dalleapparizioni ma-riane, è coltol’invito ad assu-mere uno stile diazione pastoralecaratterizzatodalla fedeltà di-namica alla sto-ria dell’uomo. Inmodo particola-re, la dimensio-ne mariana deiSilenziosi Operaidella Croce si ca-ratterizza nel-l’affidamento di se stessi al-l’Immacolata. Una fedele ri-sposta all’amore, attuando iltestamento spirituale cheGesù stesso ha iniziato sulGolgota, affidando, recipro-camente, il discepolo predi-letto e la madre.

Fin dalla fondazione dei

Silenziosi Operai della Cro-ce, Sorella Elvira MyriamPsorulla assume il ruolo diresponsabile per il ramofemminile, con il titolo di So-rella Maggiore. Svolge talecompito nell’osservanza dellospirito e degli insegnamentidi mons. Luigi Novarese, instretta collaborazione con lui

e, dopo la mortedi quest’ultimo,in fedele memo-ria.

Nel 1992, So-rella Elvira My-riam si dimettedalle funzioni digoverno propriedella responsabi-le di ramo fem-miniledell’associazioneSilenziosi Operaidella Croce. Con-

serva il titolo di “SorellaMaggiore”, che lo statuto del1964 riservava alla sua per-sona. Negli ultimi anni dellapropria esistenza, Sorella El-vira Myriam è una presenzadiscreta e sempre benvoluta,custode della memoria e del-lo spirito associativo delle

4 Il Bambù - gennaio 2010

“Ricorrete sempre alla Madonna,sia essa la vostra Consigliera, andate da lei con fiducia, sicuri di essere ascoltati, aiutatied esauditi”. (Sorella Elvira Myriam Psorulla - da un manoscritto auguraledel gennaio 1968)

Page 5: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

origini. Muore a Roma, il 30dicembre 2009.

Dopo la celebrazione deifunerali, svoltisi nella chiesadi S. Maria del Suffragio inRoma, Sorella Elvira è statasepolta nel Santuario di Val-leluogo, in Ariano Irpino.Sua Eccellenza Mons. Gio-vanni D'Alise, Vescovo diAriano Irpino – Lacedonia,

ha presieduto la Celebra-zione Eucaristica, conce-lebrata da sacerdotidiocesani e della associa-zione. Mons. D'Alise haconcluso la sua omeliacon queste parole: "Ca-rissimi fratelli, abbiamoallora un grande Dono,un dono nella persona diSorella Elvira che è arri-vata e che terremo custo-de qui del nostrosantuario, in attesa divedere il giorno in cuianche don Luigi Novare-se potrà essere qui insie-me con noi; ma in ognicaso, già sono con noi. Al-lora, vorrei esprimeretutta la mia riconoscenzaa Dio per quello che hafatto, non per me, non

per la nostra Diocesi, nonsolo per voi ma per il mondo,perché ogni Carisma vieneper il mondo. Fratelli, ci im-pegniamo a non spegnere lescintille di Luce che vengonoda Dio!"

Don Luciano Ruga(Moderatore generale

Silenziosi Operai della Croce)

Il Bambù - gennaio 2010 5

Un momento della CelebrazioneEucaristica in suffragio di SorellaElvira nel Santuario di Valleluogo

Page 6: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Il dialogo con il Sig. Rossi continua...

Alla scuola di un asino...a metà dell'anno sacerdotale

– Caro Sig. Rossi, siamonel 2010 e forse neanche tute ne sei accorto, ma ti faccionotare che è già metà del-l'Anno Sacerdotale.

Sig. Rossi: In verità non mi eroneanche accorto che era comin-ciato!

– E' stato Benedetto XVI aindirlo il 29 giugno 2009 perconcluderlo il 29 giugno2010.

Sig. Rossi: Secondo te il Papalo ha indetto perché mancano levocazioni al sacerdozio?

– Anche! In ogni caso nonfa male a nessuno, né ai pre-ti né ai fedeli, un Anno Sa-cerdotale. Anzi, a benvedere, non so proprio se gio-va più ai preti o ai fedeli.

Sig. Rossi: Non capisco.– Voglio dire che i presbi-

teri più o meno lo sanno cosasignifica essere sacerdoti; ibattezzati probabilmente,alla faccia del Concilio Vati-cano II, non lo sanno affatto

che anch'essi sono sacerdoti!Sig. Rossi: Stai affermando

che anch'io, anche mia moglie,anche i miei vicini di pianerottolosiamo sacerdoti come te?

– Occorre distinguere, sig.Rossi: siamo tutti sacerdotinoi membri del popolo santodi Dio, ma non tutti allostesso modo. Vi è un sacer-dozio ministeriale, quello deipreti, ed un sacerdozio batte-simale, quello dei laici. «In-fatti per la rigenerazione el'unzione dello Spirito Santoi battezzati vengono consa-crati per formare un tempiospirituale e un sacerdoziosanto, per offrire, mediantetutte le proprie attività, spi-rituali sacrifici, e, addirittu-ra, se stessi come vittimaviva, santa, gradevole aDio.» (cf. Lumen Gentium,10).

Sig. Rossi: Capisco ben pocodi tutti questi paroloni...

– Un po' di pazienza. Per

6 Il Bambù - gennaio 2010

Page 7: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

ora accontentiamoci di con-statare in modo genericol'opportunità di un Anno Sa-cerdotale. Sì, esso non puònon fare un gran bene a noipresbiteri, chiamati a risco-prire/godere/vivere in mag-giore consapevolezza ilnostro “dono e mistero” (Gio-vanni Paolo II); ma esso nonpuò non fare un gran beneanche a voi laici, che (forseper la prima volta)scoprite/godete/vivete in pie-na consapevolezza il vostro“dono e mistero”.

Sig. Rossi: E quale sarebbe ilnostro “dono e mistero”?

– Anche di ciò parleremoprossimamente. Per il mo-mento è sufficiente averti ri-chiamato brevemente ladottrina conciliare. Circa ilsacerdozio ministeriale haiqualche domanda da farmi?

Sig. Rossi: In veritàavevo sentito che il Papaa voi preti ha propostoper quest'anno di con-frontarvi con un modellosingolare di parroco dicampagna, il Santo cura-to d'Ars, don GiovanniMaria Vianney...

– Bravo! Vedo che qualco-sa la sai. E' questo il motivoper cui ho posto in alto a de-stra quell'immagine che raf-figura l'episodio iniziale delsuo ministero pastorale.Quando, subito dopo la no-mina a parroco, giunse aqualche chilometro da Ars,ad un bivio di campagnachiese la strada ad un ragaz-zino, poi gli disse: «Tu mi haiindicato la strada per Ars, ioti indicherò quella per il cie-lo!» E per lo stesso motivo hoposto questo titolo alquantocurioso alla pagina. Fu lui,infatti, nella sua estrema

Il Bambù - gennaio 2010 7

L'inizio di un pastore

Page 8: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

umiltà ad accettare questo...insulto da parte di un prof.di teologia che si rifiutava dipromuoverlo, impedendoglicon ciò di diventare prete.Devi sapere, sig. Rossi, cheegli era stato contadino finoa diciotto anni e, nel corso distudi verso il sacerdozio, sta-va incontrando difficoltàquasi insormontabili. Il pro-fessore di cui sopra quelgiorno lo definì tondo tondo“asino”. E lui replicò: «SeSansone con una mascellad'asino ha potuto sterminareun esercito di Filistei, chenon farà mai Dio con un asi-no tutto intero!» E Dio dav-vero con lui fece cosemeravigliose. Che fortunaper lui e, soprattutto per noi,la fiducia accordatagli dalsuo parroco/benefattore! Edora che sono passati 150anni dalla sua morte, il Papalo ha scelto come modello ditutti i sacerdoti.

Sig. Rossi: Ma cosa fece il cu-rato d'Ars di così straordinario?

– Lo straordinario fu difare semplicemente l'ordina-rio: confessava, adorava ilSantissimo, celebrava Mes-

sa, visitava gli ammalati e lefamiglie, promuoveva il cate-chismo, ecc. a servizio deisuoi parrocchiani (che eranosoltanto 280). Ma lo facevacon tale trasporto di cuoreda apparire davvero somi-gliante a Cristo Buon Pasto-re, sicché la sua fama sidiffuse per tutta la Francia eanche oltre. Affermò padreLacordaire, il celebre predi-catore di Parigi: «Quando iopredico in Notre Dâme, lagente, non trovando postonei banchi, sale sui confes-sionali, ma quando qui adArs predica il curato la gentesi inginocchia al suo confes-sionale. E anch'io lo faccio.»

Sig. Rossi: Avrei voluto pro-prio conoscerlo un parroco così!

– Devi accontentarti diquello che hai... Intantocome primo tuo impegno inquesto Anno Sacerdotale rin-grazia, perché il Signore for-se non ha fatto al mondo undono più grande del sacerdo-te: «Dopo Gesù il sacerdote ètutto!» (curato d'Ars). In con-creto ti suggerisco di far tuequeste parole del Card. Co-mastri:

8 Il Bambù - gennaio 2010

Page 9: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Grazie per il sacerdoteche mi ha battezzato, per ilsacerdote che mi ha dato ilprimo perdono, per i sacer-doti che mi perdonano ognigiorno e ogni giorno mi re-galano la Santa Eucaristia;grazie per il sacerdote chemi darà l'ultimo perdononell'ultimo giorno della miavita! Signore, abbi pietà dinoi e manda oggi santi sa-cerdoti alla tua Chiesa!Amen.

Sig. Rossi: E circa il sacerdo-zio comune, quello c.d. battesima-le, non mi suggerisci proprioniente?

– Per ora una cosa facilis-sima ed una un po' meno. Lacosa facilissima è quella diprendere/riprendere la bellaabitudine, entrando in chie-sa, di compiere in silenzioun'auto-aspersione con l'ac-qua battesimale attinta dal-l'acquasantiera con la puntadelle dita, e, mentre tracciun ampio gesto di croce sullapersona, pronunciare questa

o altra formula trinitaria:«In memoria del Santo Bat-tesimo, mi segno nel nomedel Padre, del Figlio e delloSpirito Santo.» La cosa menofacile, ma più entusiasman-te, è quella di andare pressoil fonte battesimale presso ilquale sei stato battezzato elì, con fierezza e gratitudine,compiere il medesimo gesto.

Con affetto, tuo don Vittorio

Il Bambù - gennaio 2010 9

L'inizio di un battezzato

Page 10: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Per portare più frutto

Lo Spirito Santo“maestro interiore”

Cari fratelli, anche oggi loSpirito Santo continua dun-que ad agire con potenza nel-la Chiesa e i suoi frutti sonoabbondanti nella misura incui siamo disposti ad aprircialla sua forza rinnovatrice.Per questo è importante checiascuno di noi Lo conosca,entri in rapporto con Lui eda Lui si lasci guidare. Ma aquesto punto sorge natural-mente una domanda: chi èper me lo Spirito Santo? Nonsono infatti pochi i cristianiper i quali Egli continua adessere il "grande sconosciu-to". [...]

Tuttavia non basta cono-scerLo; occorre accoglierLocome guida delle nostre ani-me, come il "Maestro interio-re" che ci introduce nelMistero trinitario, perchéEgli solo può aprirci allafede e permetterci di viverlaogni giorno in pienezza. Eglici spinge verso gli altri, ac-cende in noi il fuoco dell'a-more, ci rende missionaridella carità di Dio.

So bene quanto voi portia-te nel cuore grande stima edamore verso Gesù, come de-sideriate incontrarLo e par-lare con Lui. Ebbenericordatevi che proprio lapresenza dello Spirito in noiattesta, costituisce e costrui-sce la nostra persona sullaPersona stessa di Gesù croci-fisso e risorto. Rendiamocidunque familiari dello Spiri-to Santo, per esserlo di Gesù.

(Paragrafo 5 del messaggio diSua Santità Benedetto XVI per

la XXIII Giornata Mondialedella Gioventù, in Soffia lo Spi-rito dove vuoi – Responsabili di

un dono che viene dall'alto,sussidio per le catechesi dei

Gruppi d'Avanguardia CVSper l'anno 2009/2010)

10 Il Bambù - gennaio 2010

Page 11: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

CVS-TG

➔ 13 dicembre 2009 Silvio Bruno, che da se-minarista due anni fa ha svolto il tirocinio pa-storale nella nostra associazione, ha ricevuto ilministero del Lettorato presso il Seminario Re-gionale di Molfetta. Tenendolo sempre nel no-stro cuore e nelle nostre preghiere comemembro della famiglia civuessina, gli facciamoi migliori auguri e lo raccomandiamo al Signoreaffinché possa essere sempre annunciatore gio-ioso della Sua Parola.

➔ 1° gennaio 2010 Giuseppe Calò, altro indi-menticabile amico del CVS di Bari-Bitonto cheper tre anni è stato con noi come seminarista,ha ricevuto il ministero del Lettorato presso lacattedrale di Gallipoli. Anche per lui è il nostroaffettuoso augurio, insieme alle preghiere e al-l'offerta dei nostri sacrifici al Signore.

Il Bambù - gennaio 2010 11

Page 12: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

➔ 15 gennaio Mimmo Di Liso in questo giornoha perso la mamma, che ha raggiunto in Cieloil Padre di tutti noi. Siamo fraternamente vici-ni a Mimmo in questo evento doloroso e pre-ghiamo in suffragio di sua madre e per laconsolazione dei suoi cari.

➔ 15 gennaio Michela Caputo, nostra civuessi-na di lungo corso e capogruppo, ha raggiunto laCasa del Padre dopo una vita terrena trascorsanell'amore di Dio e del prossimo. Molto attivanel CVS di Bari-Bitonto ed anche fedele redat-trice di “Cristo Vera Speranza”, tenne a batte-simo “Il Bambù” con un'affettuosa letterapubblicata nel numero 1, in cui ci raccontavache si era trasferita a Roma presso una casadell'Associazione Teresiana, di cui era consa-crata. Preghiamo per lei e stringiamo in un cal-do abbraccio sua nipote Annalisa e tutti ifamiliari.

Rosa Sinisi(Responsabile Diocesana)

12 Il Bambù - gennaio 2010

Page 13: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Una guida che continuaAvendo festeggiato il Natale e l'annonuovo, riproponiamo dei contributi

scritti su questi temi da EmmanueleFiore su “Cristo Vera Speranza”,

la mitica testata del nostro giornalinoprima de “Il Bambù”.

Marzo 1991 Anno IX N. 3Il 30/12/1990, di pomerig-

gio, siamo stati (chi ha volutoe potuto) alla parrocchia di S.Enrico, dove è parroco donGiorgio Lionetti, assistente delsettore adolescenti: Messa bel-la, cantata da giovani, cantiche non conoscevo. BellissimaMessa e, verso la fine, reci-tammo il Te Deum di ringra-ziamento per l'anno trascorso.Non è nuova questa cosa, masi fece anche l'anno scorso ecolgo l'occasione per ringrazia-re il nostro assistente don Vit-torio per averla ideata erealizzata. Alla fine della Li-turgia in una sala si consumòqualcosa da mangiare e dabere: aranciata o coca cola, checredete! Mica champagne, mache avevate capito?

Auguri a tutti, è iniziato il

nuovo anno, il 1991. Auguri dicuore a tutto il centro di Bari e

a quanti leggono questo gior-nalino. Hanno inviato gli au-guri alcuni centri, a tutti èstato risposto. Il mio augurio èche nel centro di Bari si vivacon più fede la spiritualità del-l'associazione, l'idea del cen-tro; si partecipi di piùall'incontro mensile dei rispet-tivi gruppi; si faccia più apo-stolato. A me sembra che ci sisia fermati un po' con l'aposto-lato. Meno persone sanno cosala Madonna ci ha proposto aLourdes e a Fatima (preghierae penitenza), meno collaboria-mo con Gesù alla salvezza del-le anime. Più preghiamo piùaccettiamo la sofferenza, piùoffriamo la sofferenza, più fac-ciamo sacrifici, più viviamo lavita di grazia, più anime sisalvano. “Da quando il Padreha deciso di salvare l'uomo at-traverso la sofferenza del Fi-glio Suo, il soffrire non è unadisgrazia.” Che ognuno meditidentro di sé queste parole.

Il Bambù - gennaio 2010 13

Con la sua 'arma'preferita di apostolato

Page 14: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Due ragazze del nostro Setto-re Adolescenti sono diventate“grandi” e hanno detto il loropersonale “Sì” al CVS nella

Giornata dell'Adesionedel 22 novembre scorso.

Un Sì dal profondodel cuore

“L’ammalato per mezzodell’ammalato con l’aiuto delfratello sano”: il nostro motto.Ebbene si, sono proprio loro,gli ammalati, a darci quellaforza che ci spinge ad aiutar-li. Sono loro a donarci quelsorriso che ci riempie il cuoredi gioia e ci fa capire quantoa loro basti anche un sempli-ce gesto, un bacio,una carez-za. Sono loro a farci crederein questa associazione, inquesto nostro CVS.

“Com’è cominciata io nonsaprei, la storia infinita conte” direbbe Ramazzotti, ed iopenso la stessa cosa. Mi sem-bra di essere da sempre inquesta associazione, e credoche l’adesione per me siastata unicamente una con-ferma di quello che già stessifacendo, un credere convintoche nella mia vita ci sarà si-curamente posto per loro.Sin da piccola in questa as-

sociazione... magari all’iniziosono i tuoi genitori che ti ciportano e tu, riluttante, seicostretta ad armarti e a par-tire... ma con il tempo, gli in-contri, gli animatori (ed ungrazie particolare a Rosan-na, con la quale siamo...ecco... cresciute), Valleluogo,l’impegno sempre più pre-sente e costante, e la miascelta sempre più sicura. Achi non è successo di fare unprogetto e di doverlo abban-donare? Quante volte ci siincammina su una strada epoi bisogna lasciarla! Quantevolte ci distogliamo da unameta cui avevamo puntatorisolutamente lo sguardo?Capita ma arriva un certomomento in cui tutto quelloche devi fare è chiederti:Cosa vuoi fare della tuavita? Bé, le vere scelte nonammettono repliche, e così èstato. Ogni incontro è per me

14 Il Bambù - gennaio 2010

Page 15: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

motivo di gioia, crescita inte-riore, ed ogni volta torno acasa, sì stanca, ma con tantecose nel cuore e con una vo-glia di amare che crescesempre più. A volte bisogne-rebbe provare per capirequalcosa, perché certo que-ste mie parole potrebberosembrare vane ed essere pre-se per assurde... ma sfidochiunque a trascorrere una

splendida giornata con que-sti nostri amici, che vivono lepiccole cose col gusto pienodella vita. Di una cosa sonocerta: stare con loro, viverepienamente il CVS è comeandare nel sole che abbaglia,sentirsi vivi e capire che l’a-more esiste davvero.

Mariateresa Lisco(GdA S. Maria Mt. Carmelo)

Fammi credere, o Signore,che il dolore è forza per por-tare amore... queste sono leparole di Mons. Novareseche, da qualche anno, sonoimpresse nelle mia mente eche credo rappresentino nelmiglior modo il suo pensierosulla sofferenza.

Come dice il nostro fonda-tore, ogni istante di sofferen-za può essere trasformato inmoneta di conquista; il suointento infatti era quello difar capire agli ammalati lanecessità e la preziosità deldolore santificato dalla gra-zia. La valorizzazione dellasofferenza è il vero scopo delCVS: il dolore, la sofferenza,la fatica potrebbero diventa-re amore e dare un senso

alla nostra vita. Per questomi piace pensare al CVS an-che come a Centro Volontaridel Sorriso, come dicono al-cuni, perché è proprio cosìche si dovrebbe affrontare ildolore: con tanta fede, forzaed un sorriso.

L’ammalato agisce permezzo dell’ammalato conl’aiuto del fratello sano, èquesta la novità del CVS:l’ammalato è soggetto d’azio-ne nella divulgazione dell’a-postolato. La sofferenza nondeve essere sopportata, mavissuta in maniera attiva...gli ostacoli, che troviamolungo il nostro cammino,sono fatti per essere abbattu-ti e non per abbatterci!

Per fare ciò basta soffer-Il Bambù - gennaio 2010 15

Page 16: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

marsi sulla scelta di Gesùche ha deciso di soffrire incroce perché non c’era modopiù bello per farci capirequanto Dio ci ama. Il risulta-to di questa sofferenza è sta-to un amore meraviglioso:“Ilnostro Signore non dimenti-ca la pioggia, ma viene conla forza dirompente dell’A-more”.

Il fratello e il volontariosono chiamati a compiere in-sieme un cammino che divie-ne un cammino di crescitaper entrambi, in cui non soloil sano si prende cura del-l’ammalato, ma anche l’am-malato del sano.

Molto spesso ho vistocome un semplice abbracciodelle persone disabili riescea portare un sorriso sullelabbra di una persona conun diverso tipo di sofferenza,magari solo passeggera omorale.

Citando una preghiera diMons. Tonino Bello: “Perchéin fondo siamo angeli conun'ala soltanto, possiamo vo-lare solo rimanendo abbrac-ciati. Tu ci hai dato ilcompito di abbracciare il fra-tello sfortunato e di aiutarloa volare.” Il nostro compito èquello di essere attenti ai bi-

sogni e alle diverse esigenzedei ragazzi diversamenteabili e valorizzarne le capaci-tà. Trovo stupendo il con-fronto che Mons. Novarese facon il corpo umano, ognimembra del corpo ha unamansione specifica e il corposenza tutte le membra nonpotrebbe vivere. Quanto piùle membra del corpo sembra-no deboli tanto più sono ne-cessarie. Ogni persona ha lesue capacità e i suoi limiti, esoffre in maniera diversa,ma è ugualmente utile.

Devo dire che sono felicis-sima di essere entrata a farparte di questa grande fami-glia che è il CVS, anche sesento di farne parte fin daquando i miei genitori miportavano agli incontri con ilpasseggino. La decisione diaderire ufficialmente all’as-

16 Il Bambù - gennaio 2010

Il CVS: felici di essere insiememolti e uno

Page 17: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

sociazione è stata consapevo-le e soprattutto è venuta daun mio desiderio di poter es-sere utile e di confermarequello che mamma e papàhanno “scelto” per me quan-do ero piccola. Pensando allamia adesione voglio citarequesta preghiera che mi hasempre colpito: Dio, a voltemi sento nel deserto dove lavita è difficile, il deserto è unpassaggio per chi Ti ha scel-to, un passaggio necessarioalla vita, che mette alla pro-va. Tu ci dai il deserto, maanche la forza di proseguire.

Il nostro fondatore ci pro-pone, nei momenti di scon-forto, di guardare la croce,credere alla propria missionee sentirsi artefici di Gesùdella pace.

Colgo l’occasione ancheper ringraziare i miei genito-

ri che mi hanno fattoconoscere il CVS esono per me e mia so-rella grandi modelli divita, coloro che misono stati vicini du-rante questa parte delmio cammino di fede,e soprattutto un gran-de grazie a Rosanna,che non solo è stataun grande esempioper noi adolescenti e

continua ad esserlo per tuttinoi, ma è anche una bellissi-ma persona e un’amica me-ravigliosa.

Non voglio dilungarmitroppo, ma voglio solo ricor-dare che il primo ambienteche va attentamente curatoè la nostra interiorità, il no-stro cuore. Nella propria ten-da interiore è lì che si svolgeil lavoro di limatura, di con-fronto, per fare in modo chel’anima nostra rassomiglisempre più a Gesù.

Concludo riportando unafrase della preghiera diMons. Novarese: “Se il do-lore ti oscura la vista, sol-leva il tuo volto: unastella in cielo, ancorabrilla per te”.

Annalisa Landi(GdA S. Maria Mt. Carmelo)

Il Bambù - gennaio 2010 17

“Lo Spirito di Santità ci sprona a dare almondo una risposta vocazionale.”

(Mons. Luigi Novarese)

Page 18: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Responsabilità, identità e appartenenzain virtù della Cresima

Incontro regionale di formazione per Capigruppo eFratelli/Sorelle, Bari, 17 gennaio 2010

“Con il sacramento del-la Confermazione i battez-zati vengono vincolati piùperfettamente alla Chiesa[appartenenza], sono ar-ricchiti di una specialeforza dello Spirito Santo[ identità ] , in questo modosono più strettamente ob-bligati a diffondere e a di-fendere con la parola e conl’opera la Fede come veritestimoni di Cristo” [re-sponsabilità] (dal Catechi-smo della Chiesacattolica).• Identità. Chi sono pri-

ma della Cresima? Unuomo, una donna con di-ritti, doveri, con un de-terminato carattere, ecc.Chi sono dopo la Cresi-ma? Un profeta, un mis-sionario, un testimone.La testimonianza deveessere coraggiosa. Nonposso essere un vero te-stimone se non incontroGesù nella liturgia, nellacatechesi, nella preghie-ra, nella Eucarestia.

Solo così, vivendo in for-za della Cresima “LoSpirito Santo e noi”, sisupera ogni tentazionedi scoraggiamento.

• Appartenenza. Comeuomo faccio parte dellamia famiglia e della so-cietà. Come cristiano(battezzato e cresimato)faccio parte della Chiesa.La Chiesa non è un sem-plice soggetto sociale chesi prodiga per far cresce-re la solidarietà tra gliuomini, ma è Corpo Mi-stico di Cristo. Perciònon è facoltativo viverein comunione con la pro-pria Chiesa locale e nonè da adulti nella fede col-locarsi come semplicispettatori, passivi, in at-tesa di vedere cosa suc-cederà, cosa offrirannogli altri.

• Responsabilità. Unaparola che a sentirla faun po’ paura. Ti fa pen-sare a grossi carichi, a

18 Il Bambù - gennaio 2010

Page 19: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

ferenze ma anche ad af-frontare tentazioni edifficoltà. E’ lo spiritodei martiri, di coloroche sono ammalati datempo e offrono questesofferenze. Solo un amo-re grande riesce a supe-rare tutte le difficoltà.Si esprime più nella fe-deltà del quotidiano,anche se può arrivarealla grandezza del mar-tirio.

3. Scienza. Fa percepirecon sensibilità viva lapresenza del Creatorenelle creature e la pre-senza di Gesù in tuttigli uomini. E’ capacitàdi conoscere e capire lecose e di usarle per ilbene, per incamminarsiverso Dio.

4. Timor di Dio. È’ il ri-conoscere la santità e latrascendenza, la maestàdi Dio. Rende vivo il va-lore di Dio nella nostravita, ci fa coscienti dellasua presenza, ci invitafortemente a non farecompromessi col male eci fa dispiacere di farqualcosa contro di Lui.

5. Consiglio. Fa sì che leIl Bambù - gennaio 2010 19

Page 20: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

nostre azioni siano de-gne di Dio; ci fa agiresempre per la gloria diDio. Naturalmente fon-damento del consiglio èl’esperienza e, siccomequi si parla di consigliocome dono di Dio, è ne-cessario far esperienzadi Dio, sia nella pre-ghiera che nella coeren-za di vita. Frutto delconsiglio è soprattuttola riscoperta della pro-pria vocazione e di quel-la degli altri: ilcosiddetto discernimen-to spirituale.

6. Pietà. Ci fa sperimen-tare la tenerezza delPadre e ci fa sentire fi-gli amati "come un bim-bo sereno in braccio allamadre". Ci dà il sensodella Divina Provviden-za. E’ una sensibilitàdel cuore, di quel cuoredi carne che Dio hamesso al posto del cuoredi pietra. Diventa cosìimportante perché pre-para il terreno per tuttigli altri doni. E’ cuorecapace di ascoltare laParola del Signore e farsì che diventi impulso

per le azioni.7. Intelletto. Da “intus le-

gere”, leggere dentro.Chi conosce con l’intel-letto non si ferma all’e-steriorità e al momento,ma sa cogliere le conse-guenze delle cose e ac-cettarle. L’intelletto èstrettamente legato allafortezza: darà la capaci-tà di portare avanti lescelte. Chi vive di intel-letto sa che la vita èsempre un misto di vit-torie e sconfitte, gioie edolori.

Dai sette doni dello Spiri-to Santo scaturiscono in-numerevoli e infinitifrutti. San Paolo (Gal5,22) ce li indica: more,gioia, pace, magnanimità,benevolenza, bontà, fedel-tà, mitezza, dominio disé...

Sia per i Capigruppo,sia per i Fratelli/Sorelledegli ammalati, l’orizzontedi partenza è la Chiesa, acui il CVS è chiamato adoffrire un ministero speci-fico. Il CVS è una porzionedi Chiesa: la Chiesa è unagrande famiglia e cometale il CVS non è una

20 Il Bambù - gennaio 2010

Page 21: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

massa amorfa ma qualco-sa di compatto come è pro-prio della famiglia, unanella diversità delle perso-ne, dei loro ruoli, dei lorocarismi. Il compito specifi-co del CVS nella Chiesa è:annunciare e testimoniareil Vangelo della sofferenzae svolgere il ministero del-la debolezza a servizio del-la speranza.

Per comprendere, all'in-terno del CVS, la specifici-tà dei ruoli delCapogruppo e delFratello/Sorella, facciamoriferimento allo Statutodel CVS.

Il Capogruppo «deve co-noscere bene i membri delproprio gruppo, li deveanimare a pienamente vi-vere la propria vocazionein piano ecclesiale, por-tandoli a tutti quei mezziformativi che il Centro ri-chiama e propone, soste-nendoli inoltre per unaconseguente testimonian-za di vita e di conquista.»(art. 11 dello Statuto CVSdi Bari-Bitonto).

Da questa descrizioneemerge l'impegno del Ca-pogruppo a far sì che il

Gruppo d'Avanguardia siauna cellula vitale dellaChiesa locale, svolgendo ilministero proprio del CVS(il Vangelo della sofferen-za). A questo scopo, eglideve saper coinvolgeretutti i membri del propriogruppo nelle attività diformazione ed apostolato,aiutando ciascuno a supe-rare la tendenza all'isola-mento e alloscoraggiamento.

«“Fratello/Sorella degliammalati” è la personacosì detta “sana” che, con-sapevole dei propri impe-gni battesimali, condividecon il Volontario della sof-ferenza ideali e metodiapostolici affiancandosi alui nelle strutture e neipercorsi associativi» (art.12).

L'aspetto centrale è lacondivisione. Il F/S cam-mina accanto al fratellosofferente mediante un'a-zione costante, umile,amichevole, umana, ri-spettosa, piena di ottimi-smo e di fiducia. Sostieneil Volontario della Soffe-renza nell’opera di evan-gelizzazione e promozione

Il Bambù - gennaio 2010 21

Page 22: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

insieme.In conclusione, è utile

citare una pensiero dellanostra Responsabile dioce-sana Rosa Sinisi, apparsosull'ultimo numero del-l'Ancora: “Per evitare l’ap-piattimento, non c’è cheda tornare alle origini.Partire cioè dalle propostemariane a Lourdes e a Fa-tima, e vivere queste pro-poste in preghiera epenitenza (cioè accettandola propria sofferenza) e insilenzio ma comunicando-le agli altri con entusia-smo…Che nel CVS si vivacon più fede la spiritualitàdell’Associazione. Si par-tecipi di più agli incontridi gruppo. Si faccia di piùapostolato. Questo è l’au-gurio che faccio alCentro…e spero si realiz-zi: lasciamoci prenderedall’apostolato, lasciamociabbracciare dall’apostola-to”.

Agata De Donatis(Delegata regionale

CVS Puglia)Laura e Matteo Landi

(Settore CoppieCVS Bari-Bitonto)

22 Il Bambù - gennaio 2010

Page 23: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Il CVS in S. Rocco:nuova realtà e

nuove esperienze

Il Gruppo del CVS di S.Cecilia, ha una nuova realtà,sia come ubicazione e siacome componenti. Lo testi-monia il fatto che è nato unnuovo gruppo per la primavolta nella Parrocchia di SanRocco.

Da quest'anno, questogruppo si è trasferito pressocodesta Parrocchia, i cuicomponenti sono formati daquelli della Parrocchia di S.Cecilia e di S. Francesco. Lanuova realtà mi e subito pia-ciuta, perché è molto ricca diiniziative parrocchiali e ilgruppo del CVS si è ancor dipiù allargato. Inoltre la pre-senza costante del ParrocoDon Benedetto ad ogni in-contro mi rende particolar-mente felice ed entusiasta.

Lui è una persona moltogiovane e tranquilla, e cirende partecipi agli incontridel CVS, chiedendo ad ogniincontro il nostro punto divista sulle argomentazionitrattate.

Inoltre è capace di mante-nere un clima di unione tradi noi, soprattutto con la pre-ziosa collaborazione dellaCapogruppo, Annalisa Capu-to e della vice Capogruppo,Rosa Sinisi, Responsabilediocesana. Questo trio di re-sponsabili fa sì che gli incon-tri siano piacevoli, nonpesanti le argomentazionitrattate, e quindi dando spa-zio ad ognuno di noi di espri-mere la propria esperienza,con anche la possibilità dipoter appuntare i punti sa-

Il Bambù - gennaio 2010 23

Page 24: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

lienti degli argomenti tratta-ti volta per volta.

Le scelte della Parrocchiadi San Rocco, della Capo-gruppo e della vice Capo-gruppo nuove, sono statefrutto di stretta e attenta va-lutazione da parte dei mem-bri del Consiglio Diocesano.

E' molto importante che ilParroco Don Benedetto siapresente agli incontri, per-ché così ha modo di conoscer-ci meglio singolarmente, diamalgamare le singole realtàprecedenti e di confrontarle,ma anche di capire quali la-cune ognuno di noi ha nelcampo della fede e della co-noscenza dello stesso gruppodel CVS Certo, siamo perso-ne già tutte iscritte da parec-chi anni, per cui più o meno,conosciamo il fine per cuisiamo lì riuniti.

Questa nuova realtà e leesperienze che man manosperimenteremo durante ilnostro percorso ci aiuterannoa conoscerci meglio, per po-

ter poi aprirci ancora di piùanche al di fuori del nostroGruppo, per essere veri testi-moni dell'amore di Dio pernoi, e di riversare sul nostroprossimo di ogni giorno, l'a-more di cui Dio ci ha ricol-mati.

Rosa Pasqua Moschetta (GdA S. Rocco)

24 Il Bambù - gennaio 2010

Chiesa di S. Rocco

Page 25: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

La posta del Bambù

Caro Bambù, con questa poesia e questo disegno auguro buonNatale a tutto il CVS,

Giusy Attolico(GdA S. Cecilia)

Natale è!Natale è atmosfera tranquilla,un giorno di festa.La nascita di un re.Natale è particolare,magico,Bianco NataleUna canzoneChe rimane nel mio cuore,E' nato il Signore,in una mangiatoiaper portare il Suo amoresulla terra.Natale è, fra i poveri,nei pensieri dei letterati,un sole nuovoche abbonda di grandimeraviglie.

Natale è comunioneCon tutti,in una giornata, la più felice.Natale è, fra i ricordiSfogliando un albumDei genitori, dei figliChe partono,arrivano,fra le vie di una città.Natale è fra le montagneNei colli,fra le acque dei ruscelli,nei fiumi, nei laghi, nei mariun moto continuo.Natale è, nel futuroPer sorprenderci ogni anno.

Il Bambù - gennaio 2010 25

Page 26: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

26 Il Bambù - gennaio 2010

Page 27: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

Caro Bambù, ti invio questo acrostico che ho composto pertutti i civuessini e i lettori del giornalino.

Il Signore chiama chi-ama

C hiamati dal Padre, per un progetto d'amore, ad accogliere la suaV olontà di conformarci a Cristo umile eS offerente lungo la via del Calvario:

collaboriamo con gioiosa e amorevole pazienza alla Suamissione salvifica. Amen

Con affetto Teresa Carmosino(GdA S. Antonio)

Caro Bambù, non abbiamo fatto in tempo a preparare un belresoconto del nostro pellegrinaggio in Terra Santa, che

abbiamo svolto dal 28 dicembre al 5 gennaio con i giovani e glianimatori dei settori giovanili del CVS di tutta Italia. E' stata unabella esperienza, di cui sicuramente vogliamo farvi partecipi.Sazieremo la vostra curiosità nel prossimo numero. Intanto vimandiamo tanti cari saluti.

Il Settore Giovani

Il Bambù - gennaio 2010 27

Page 28: Il Bambù n. 16, gennaio 2010

SommarioUn lungo e fedele cammino....................................................................3Alla scuola di un asino............................................................................6Lo Spirito Santo “maestro interiore”....................................................10CVS-TG.................................................................................................11Una guida che continua........................................................................13Un Sì dal profondo del cuore................................................................14Responsabilità, identità e appartenenza in virtù della Cresima........18Il CVS in S. Rocco: nuova realtà e nuove esperienze..........................23La posta del Bambù..............................................................................25

“Il Bambù” è la continuazione di “Cristo Vera Speranza”, il glorioso gior-nalino che ha raccontato il cammino del CVS di Bari-Bitonto per moltianni.

La nuova testata si rifà ad una antichissima parabola cinese cheesprime (inconsapevolmente) in termini poetici il carisma della nostra as-sociazione: così infatti il bambù esclama con termini molto... cristiani:«Eccomi, Signore! Prendimi e fa' di me quello che vuoi» (cfr. Lc 1,38 e Mc14,36).

Hanno collaborato a questo numero: Agata De Donatis; Annalisa,Matteo e Laura Landi; Mariateresa Lisco; Rosa Pasqua Moschetta; donLuciano Ruga; Rosa Sinisi.

Redazione: Don Vittorio Borracci, Maria Rita Pisani, Floriano Scioscia

Indirizzo postale: “Il Bambù”, c/o Scioscia, Via Maranelli 2, 70125 BariIndirizzo e-mail: [email protected] informativo generale del CVS: www.sodcvs.org Sito a livello locale: cvsbari.altervista.org