I seminari monotematici 2019 · 2019-07-09 · Modello di Leadership (secondo Robert Dilts) Sistema...
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Gestire una Comunicazione Efficace
A cura di Micaela Steccadell’Organico Didattico di SRdS Coni Liguria
Savona, 08/06/2019
I seminari monotematici 2019
http://liguria.coni/scuola-regionale
LE BASI DI UNA
COMUNICAZIONE EFFICACE
«E’ impossibile
non comunicare»
P. Watzlawick
Gli Assiomi della Comunicazione
Le Componenti della
Comunicazione
Contenuto
Relazione
Sintassi
Costruzione del contenuto (Sintassi)
• La maglia e i pantaloni blu
• La mente e i muscoli rilassati
• Luca legge il libro sull’aereo
• Ci sono solo se mi cerchi
• Attento al gatto
• La zia è sempre arrabbiata perché il nipote non la
chiama mai
Oppure
• Il nipote non chiama mai la zia perché è sempre
arrabbiata
Comunicazione Efficace
Intenzione Risultato
successo
Confronto
Comunicazione
ad una via
• Rapida, immediata
• Imprecisa e
rischiosa
Passibile di errore
Comunicazione
a due vie
• Lenta, a volte
faticosa
• Precisa, sicura
«La mappa non è il territorio»
Prospettive differenti
sviluppano realtà differenti
che sono valide entrambi
Realtà allo specchio
Realtà Oggettiva/ Realtà Condivisa Realtà Soggettiva
Strategie per una
comunicazione efficace
• Stabilisci un codice comune (linguaggio)
• Crea rapport
• Esprimiti nel codice comune (linguaggio) e chiedi feed-back
(domande aperte)
• Sviluppa fiducia
Usa una comunicazione chiara: a due vie
Creare Rapport significa
• Sviluppare senso di
comunanza
• Sviluppare fiducia
• Parlare lo stesso
linguaggio
• Ricalcare il linguaggio
dell’altro con rispetto
Trovare un punto di incontro
I tre linguaggi
nella Comunicazione
Verbale
Para-verbale
Non-verbale
Percentuali di incidenza
Modulare i tre Linguaggi:
Congruenza
Tra i Linguaggi stessi
• Verbale
• Paraverbale
• Nonverbale
Tra Obiettivo e i Linguaggi
• Verbale
• Paraverbale
• Nonverbale
RILASSATI!!!
Pratica
• Verbale e Paraverbale
• Parlare ininterrottamente gestendo la voce
• A coppie colori insieme
• Non Verbale
• Trasmettere con il linguaggio del corpo
Rapport e Calibrazione
La calibrazione è l’osservazione globale dell’interlocutore.
È la massima attenzione soprattutto verso il suo particolare modo di utilizzare i tre linguaggi al fine di comunicare con lui nel modo più funzionale possibile.
Il rapport è quindi una particolare intesa costruita durante la
relazione. Un’intesa che ti permette di mantenerti lucido e trovare
le soluzioni adatte al tuo interlocutore e aiutarlo.
Calibrazione
• Che parole utilizza?
• Ha un linguaggio fine? Dice parolacce? Parla per
immagini, suoni, sensazioni?
• Che ritmo e tono ha la sua voce? Lento, veloce,
basso, acuto?
• Gesticola molto? Che postura ha? Si allontana o si
avvicina a noi? Come è orientata la posizione del suo
corpo? Sembra rilassato o teso? Respira o è in
apnea? Come respira?
Ricalco
Per ricalco si intende rispecchiare la comunicazione dell’interlocutore
• Allineati al cliente:
• Parla la stessa lingua dell’interlocutore e cioè i suoi stessi linguaggi.
• Fallo con rispetto e spontaneità.
Inoltre
• Evita negazioni e avversativi.
Allenati ad usare parole come “e, anche”
anziché “non, ma, però”.
Pratica
NO, MA, PERO’, tuttavia, invece
«Lei ha perfettamente ragione
dal suo punto di vista!»
e come diceva Paul Watzlawick:
“La mappa non è il
territorio”
Come leggere la mappa di un altro soggetto?
Grazie alle informazioni che troviamo facendo domande.
Utilizziamo un sistema che permette di arrivare alla struttura comunicativa profonda del soggetto che, parlando, trasmette soltanto quella superficiale mettendo a punto:
• Cancellazioni
• Distorsioni
• Generalizzazioni
Attraverso domande arriviamo ai particolari cancellati, distortie/o generalizzati
Cancellazioni
• Il soggetto omette particolari.
• Tu formuli domande per far emergere i particolari.
Esempi:
• Sono confuso.
Cosa ti lascia confuso?
• È troppo caro.
Rispetto a cosa lo trovi caro? (comparativa)
• Gli allenamenti non mi piacciono.
Cosa non ti piace degli allenamenti? (aspecifica)
Distorsioni
Esempi:
• Ho paura di fare sport.
Di cosa specificamente hai paura?/ cosa nello
specifico ti fa paura?
• Tu non mi capisci.
Cosa ti fa pensare che io non ti capisca?
(lettura del pensiero)
• Tu mi fai arrabbiare.
In che modo ti faccio arrabbiare?
• Il soggetto rende astratti concetti pratici o presume o paragona in modo
sommario o trova effetti correlandoli forzatamente a cause senza relazione.
• Tu formuli domande per far decadere presupposizioni immaginarie e
collegamenti sconnessi.
Generalizzazioni
• Il soggetto generalizza.
• Tu formuli domande per entrare nello
specifico.
• E’ sbagliato allenarsi.
Sbagliato per chi?/ Rispetto a cosa?
• Ho provato i corsi non mi piacciono.
Li hai provati tutti tutti? / Quali corsi non ti
piacciono?
• Non posso farlo.
Che cosa te lo impedisce? (operatori
modali)
Modello in 5 puntiready to use
• Paragone indefinito: Troppo tardi, troppo caro, vecchio, ecc.
Rispetto a cosa? Secondo chi?
• Mancanza di termini specifici
Chi o cosa specificamente?
• Azioni indefinite
Come? In che modo?
• Operatori modali: Non posso, devo
Cosa te lo impedisce? Cosa accadrebbe se….
• Universali
Tutti tutti? Sempre? Mai?
Riassumendo
5 Domande utili
• Chi specificamente?
• Sempre/sempre, tutti/tutti?
• Rispetto a chi/a che cosa?
• In che modo?
• Cosa succederebbe se…
• Soggetto inespresso
• Generalizzazioni universali
• Comparazioni assenti
• Verbo poco specifico
• Operatori modali
(dovere/potere/volere)
In sintesi
• Fai domande
• Ascolta le risposte
• Replica e
chiedi feedback
• Rielabora e
sintetizza
Assertivitàsignifica
Esprimere il proprio
punto di vista e
ascoltare l’altro.
Comprendere le sue
ragioni e il suo modo di
sentire.
Affermare senza
sopraffare.
Accettare senza subire.
La domanda funzionale
La Teoria dei 6 Bisogni
Fondamentalidi T. Robbins
Certezza
Varietà
Connessione
Riconoscimento
Crescita
Contributo
Qualche esempio ?
• Certezza
• Varietà
• Connessione
• Riconoscimento
• Contributo• Crescita
Sistemi rappresentazionali
visivo auditivocinestetic
o
Visivo
• Mi pare chiaro
• Non vedi a un palmo dal tuo
naso
• Dal mio punto di vista
• Per stavolta puoi chiudere un
occhio?
• Non mi ci vedo
Vedere, guardare, ammirare.
Chiaro, scuro, luminoso
Cinestesico
• Non fa una piega
• Mi si torcono le budella
• Mi mette i brividi
• Sento le farfalle nello
stomaco
• Liscio come l’olio
Sentire/percepire,
afferrare, premere.
Pesante, rigido,
emozionante
Auditivo
• Mi suona strano
• Mi stona
• Per così dire
• Ok, senti…
• Dammi uno squillo
Ascoltare, dire, pronunciare.
Silenzioso, chiassoso, acuto
Modi di dire
LEM – Lateral Eyes Movements
NB questo accade per la maggior parte delle persone.
I mancini, ad esempio, tendenzialmente invertono lo schema rappresentazionale
Sinistra di chi guarda Destra di chi guarda
«Right Remembered»
Filtri cognitivi
Il VAK è uno dei filtri adattivi utilizzati dall’essere umano.
Vediamone a seguire altri tra i più importanti
Ed utili da identificare
POSSO DEVO
VOGLIO
Persone
Luoghi
Cose
Informazioni
Attività
Costo
Qualità
Convenienz
a
Tempo
Pratica
«Intervista»• Via da/ verso
• VAK
• Operatore modale
• Presente/passato/futuro
• Indice referenziale esterno/interno
• Opzioni/procedure
• Partenza da generale/specifico
• Affiliazione: singolo/squadra
• Orientamento acquisti:
Costo, convenienza, qualità,
prezzo
• Orientamento di interessi:
Attività, luoghi, informazioni,
persone, cose
MOTIVAZIONE PERSONALE
SQUADRA
1.SENSO DI APPARTENENZA
2.INTERDIPENDENZA
3.COESIONE
4.DEFINIZIONE DI UNA LEADERSHIP
5.SOCIALIZZAZIONE
Sé
Modello di Leadership (secondo Robert Dilts)
Sistema
Visione
Altri
Abilità di pensiero
sistemico
Abilità di pensiero strategico
Abilità relazionali
Abilità personali
Leadership
1.Autoritaria
2.Democratica
3.Permissiva
(secondo Kurt Lewin)
Leadership perfetta versus
leadership funzionale(secondo Giorgio Nardone)
Il sapere
L’operatività
Sintesi tra doti, predisposizioni,
esperienza
• COMPETENZE
• ABILITÀ
• CAPACITÀ
IL LEADER COME GUIDA
RAPPORTO CON I GENITORI
IL GENITORE
• CHI E’
UN ESSERE
UMANO
SPESSO POCO
CONSAPEVOLE
• CHE RUOLO DOVREBBE AVERE
DI FORTE
SUPPORTO
PER IL FIGLIO
Il genitore
Chi potrebbe essere
• Qualcuno che proietta il proprio successo sul successo del figlio
• Qualcuno che teme di perdere il controllo sul figlio a causa di una sua crescente «indipendenza»
• Qualcuno che reputa di dover proteggere il figlio sempre, comunque, da qualsiasi cosa
• Qualcuno che ha aspettative troppo alte sul figlio e lo pressa
• Qualcuno che ha aspettative troppo basse sul figlio e lo svilisce
• Qualcuno che non accetta di invecchiare ed entra in competizione con il figlio
• Qualcuno che…
di fatto un essere umano
Il genitore
Chi dovrebbe essere
• Qualcuno capace di dare supporto al figlio
• Qualcuno capace di supportare l’intera squadra
grazie ad un tifo intelligente
• Qualcuno che conosce e rispetta i ruoli all’interno
della società sportiva
• Qualcuno che comprende e condivide la valenza
educativa dello sport
di fatto un essere umano
Colmiamo il gap con l’informazione
• Consegnare un Prontuario per una condotta da
rispettare
• Far conoscere l’organigramma della società
• Coinvolgere nelle attività
• Tenere un Dialogo incentrato sul benessere del figlio
Informare per formare il genitore
Fulcro = dirigente
È la figura chiave che promuove i comportamenti da tenere all’interno della società che, a loro volta, ne determinano l’ambiente e l’aria che si respira
E come un sano lavoro di squadra tutti dovranno rispettare i comportamenti stabiliti e farsi esempio vivente di quanto si desidera ricevere
(Tutti= la società in tutte le persone che la rappresentano:
dirigenti stessi, tecnici, atleti, genitori)
Le 7 buone azioni del genitore
1. Saper vincere = accettare il figlio
2. Saper perdere = accettare che sta crescendo
3. Saper pareggiare = aiutare il figlio a ricontestualizzare
l’esperienza
4. Saper lottare = credere nel cambiamento inteso come
miglioramento
5. Sapersi controllare = fair play = rispettare le regole del contesto
6. Saper fare squadra = saper tifare per tutti in modo intelligente
7. Saper cogliere l’essenziale = asciuttezza di fatti e risultati (no
alibi e no colpe)
(secondo Roberto Mauri)
Convinzioni
Potenzianti
• È possibile
• Posso farlo
• È il metodo giusto/ me lo
merito
Depotenzianti
• Non è possibile
• Non posso farlo
• Non è il metodo giusto/
non me lo merito
«O le tue convinzioni ampliano il tuo mondo,
o lo limitano»
Richard Bandler
Stato emotivo
Gestione dello stato emotivoTriade di Robbins
• Attenzione
• Convinzioni
• Come
penso
• Parole
• Domande
• Metafore
• Biochimica
• Postura
• Movimento
«È il singolo passo che fai
ogni giorno che ti condurrà
in cima alla vetta».
Buon percorso!
Micaela Stecca
Micaela Stecca
Formatrice e Consulente in comunicazione efficace
specializzata nel settore fitness
Formatrice CONI
Formatrice nazionale CSI
Master Practitioner PNL
Istruttrice sportiva/fitness - Università di Genova
Sul campo dal 1994
Bibliografia
▪ Mauri Roberto (2013) Genitori a Bordo Campo ED. In Dialogo▪ Nardone Giorgio (2018) Il Cambiamento Strategico ED. Ponte Alle Grazie▪ Robbins Anthony (2007) Come ottenere il Meglio da Sé e dagli Altri ED.
Tascabili Bompiani
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