I segreti del_napoli_di_mazzarri

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6 allenatore sul campo allenatore l’ DINAMICO, VELOCE, AGGRESSIVO C he dire del Napoli? Mazzarri, come tan- ti colleghi, non vuole scoprire i suoi se- greti, ma un’analisi approfondita e og- gettiva può essere svolta. È quello che abbiamo fatto nei mesi scorsi. Questo è il risultato del no- stro lavoro. Dunque, il Napoli è molto dinamico, veloce, intenso ed aggressivo: il suo gioco, interessante in alcune espressioni offensive, è costruito molto bene sulle caratteristiche dei giocatori di maggior qualità, specie quelli del reparto avanzato. Le al- tre linee distintive sono state selezionate con cu- ra, messe assieme con pragmatismo e trasmesse con chiarezza alla squadra, capace di esprimere un football positivo, che valorizza compiuta- mente sia la fase d’attacco che quella difensiva. Lo schieramento-base, disposto col 3-4-2-1, è quello riportato a pagina 7. È importante sottolineare che Mazzarri ha a disposizione diversi giocatori versatili, intercam- biabili a seconda delle esigenze, i quali possono ricoprire più ruoli anche nel corso della stessa gara, dando ampie scelte all’allenatore, impreve- dibilità alla manovra offensiva e pochi punti di riferimento agli avversari: Campagnaro e Grava difensore centrale di destra o di sinistra Aronica difensore centrale di sinistra o cen- trocampista esterno di sinistra Maggio centrocampista esterno di destra o di sinistra Zuniga centrocampista esterno di destra o di sinistra o mezza punta di destra o di sinistra Hamsik mezza punta di destra o di sinistra o centrocampista centrale Lavezzi e Cavani punta centrale o mezza punta di destra o di sinistra. Modulo di gioco La base di partenza è il 3-4-2-1. In fase di possesso si dispone così, ma la dislocazione in campo non è rigida: si nota una certa flessibilità che dipende dallo sviluppo delle situazioni e da come sono disposti gli avversari. Quattro le linee di scaglionamento: linea difensiva a tre; linea di PREMESSA di Renzo Ulivieri La rubrica “L’allenatore sul campo” stavolta si trasforma in un’analisi tecnico-tattica diversa dal solito. Non una visita “a casa di”, ma uno studio fatto da un grande analista come Sergio Buso. Abbiamo voluto osservare quello che è successo di rilevante nel campionato italiano. In questo senso ci è parso necessario e utile fare due “focus” su Napoli e Udine- se, realtà emergenti della stagione appena conclusa. Un’esperienza che ci è sem- brata utile anche a sfatare il pregiudizio legato all’organizzazione a tre difensori, ri- tenuta da molti un’opzione tattica che limita il gioco d’attacco. Le due squadre appena citate hanno espresso un calcio brillante, concreto e produttivo anche in fase offensiva. Questo per dimostrare che non è tanto il modulo o l’assetto difensivo che determina la qualità del gioco, bensì l’interpretazione che diamo al modulo stesso e la mentalità che viene trasmessa alla squadra. In questo numero parleremo del Napoli, per poi passare, in quello successivo, all’Udinese. Buona lettura. I segreti del Napoli di Mazzarri di Sergio Buso

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DINAMICO, VELOCE, AGGRESSIVO

C he dire del Napoli? Mazzarri, come tan-ti colleghi, non vuole scoprire i suoi se-greti, ma un’analisi approfondita e og-

gettiva può essere svolta. È quello che abbiamofatto nei mesi scorsi. Questo è il risultato del no-stro lavoro.

Dunque, il Napoli è molto dinamico, veloce,intenso ed aggressivo: il suo gioco, interessantein alcune espressioni offensive, è costruito moltobene sulle caratteristiche dei giocatori di maggiorqualità, specie quelli del reparto avanzato. Le al-tre linee distintive sono state selezionate con cu-ra, messe assieme con pragmatismo e trasmessecon chiarezza alla squadra, capace di esprimereun football positivo, che valorizza compiuta-mente sia la fase d’attacco che quella difensiva.

Lo schieramento-base, disposto col 3-4-2-1, èquello riportato a pagina 7.

È importante sottolineare che Mazzarri ha adisposizione diversi giocatori versatili, intercam-biabili a seconda delle esigenze, i quali possonoricoprire più ruoli anche nel corso della stessagara, dando ampie scelte all’allenatore, impreve-

dibilità alla manovra offensiva e pochi punti diriferimento agli avversari:

• Campagnaro e Grava difensore centrale didestra o di sinistra

• Aronica difensore centrale di sinistra o cen-trocampista esterno di sinistra

• Maggio centrocampista esterno di destra odi sinistra

• Zuniga centrocampista esterno di destra odi sinistra o mezza punta di destra o di sinistra

• Hamsik mezza punta di destra o di sinistra ocentrocampista centrale

• Lavezzi e Cavani punta centrale o mezzapunta di destra o di sinistra.

Modulo di gioco

La base di partenza è il 3-4-2-1. In fase dipossesso si dispone così, ma la dislocazione incampo non è rigida: si nota una certa flessibilitàche dipende dallo sviluppo delle situazioni e dacome sono disposti gli avversari. Quattro le lineedi scaglionamento: linea difensiva a tre; linea di

PREMESSA

di Renzo Ulivieri

La rubrica “L’allenatore sul campo” stavolta si trasforma in un’analisitecnico-tattica diversa dal solito. Non una visita “a casa di”, ma unostudio fatto da un grande analista come Sergio Buso. Abbiamo volutoosservare quello che è successo di rilevante nel campionato italiano. Inquesto senso ci è parso necessario e utile fare due “focus” su Napoli e Udine-se, realtà emergenti della stagione appena conclusa. Un’esperienza che ci è sem-brata utile anche a sfatare il pregiudizio legato all’organizzazione a tre difensori, ri-tenuta da molti un’opzione tattica che limita il gioco d’attacco. Le due squadre appena citate hanno espressoun calcio brillante, concreto e produttivo anche in fase offensiva. Questo per dimostrare che non è tanto ilmodulo o l’assetto difensivo che determina la qualità del gioco, bensì l’interpretazione che diamo al modulostesso e la mentalità che viene trasmessa alla squadra.In questo numero parleremo del Napoli, per poi passare, in quello successivo, all’Udinese. Buona lettura.

I segreti del Napoli di Mazzarridi Sergio Buso

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centrocampo a quattro, coi due esterni pronti adabbassarsi in non possesso e due centrali abba-stanza bloccati; due punte(mezze punte) lateraliquindici metri dentro alcampo, alle spalle di unapunta centrale, intercam-biabili nelle posizioni-base,specie Lavezzi e Cavani,con Hamsik più ‘tattico’nel ripiegare anche sulla li-nea mediana.

Come si nota dalla dislocazione, la squadra infase di possesso ha triangoli di gioco predefinitinelle posizioni di base: ogni portatore ha sempredisponibili almeno due appoggi laterali e uno inprofondità, senza contare il sostegno dietro, per-mettendo combinazioni di gioco tatticamenteordinate ed equilibrate.

In fase di non possesso si contrappone beneagli avversari, cerca sempre la superiorità nume-rica in basso, sulla linea difensiva, secondo la ne-cessità abbassa uno o entrambi gli esterni di cen-trocampo, componendo una linea a quattro o a

cinque. A centrocampo le coperture sono atten-te: se c’è da chiudere contro un centrocampo a

tre con vertice alto, si ab-bassa di dieci metri Hamsike la squadra si dispone conun 3-5-2 o col 3-4-1-2 se ilvertice è basso, con lo stessogiocatore ad accentrarsi;non è raro, se abbisogna,osservare anche il rientro diuno o di entrambi i riferi-

menti più avanzati (Cavani e Lavezzi) sulla lineamediana.

FASE OFFENSIVA

Come fa goal il Napoli

Il Napoli è una squadra che segna molto, 26goal nelle prime 17 gare (56 in 36) di campiona-to (quarto miglior attacco, media-goal a partita1,53), terzo miglior quoziente reti (1,53) dopoMilan (2,23) e Juventus (1,88). Manovra bene

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26 De Sanctis

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6 Aronica

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28 Cannavaro(25 Cribari)

5

14 Campagnaro (2 Grava-13 Santacroce)

2

8 Dossena(3 Vitale)

3

23 Gargano

10

22 Lavezzi(12 Dumitru)

11

7 Cavani(99 Lucarelli)

9

17 Hamsik (77 Sosa)

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5 Pazienza (21 Yebda)

4

11 Maggio (18 Zuniga)

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È importante sottolineareche Mazzarri ha a

disposizione diversigiocatori versatili

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da dietro, i movimenti di uscita sono semplici edefficaci (riparte con molta velocità sia partendobassa che alta), gli sviluppi sono codificati e por-tati con accelerazioni sorprendenti e grande abi-lità tecnica. La squadra è molto aggressiva appe-na perde palla in avanti, la recupera in fretta esorprende l’avversario. Sfrutta inoltre molto be-ne i piazzati offensivi in tutte le altezze del cam-po, colpisce spesso l’avversario d’incontro nellatransizione offensiva susseguente alla disposizio-ne difensiva sui calci da fermo.

Goal fatti (girone d’andata):

• movimenti di uscita: 2 (8%)• ripartenze basse: 8 (31%)• ripartenze alte: 4 (16%)• piazzati offensivi: 10 (38%) – 5 corner

(+eventuale seconda palla) – 1 punizione centralelontana – 2 punizioni da metà campo con giro gio-co “alla mano” – 1 rigore (susseguente a ripartenzaalta) – una punizione dalla tre quarti centrale

• transizione offensiva dopo disposizione di-fensiva sui piazzati: 2 (7%) – uno dopo punizio-ne laterale contro, l’altro dopo corner contro.

Quello che sorprende di più non è tanto co-me il Napoli faccia i goal, ma quando li faccia:nintepopodimeno che la metà dal 75’ in avanti e3 proprio nel recupero a sbloccare il risultato(addirittura sei se si considera anche la EuropaLeague). Questo a conferma di una preparazioneatletica eccellente, di una grande forza caratteria-le, che porta la squadra a credere nella vittoria fi-no alla fine e ben oltre, e della notevole qualitàdi alcuni suoi giocatori.

Linee di gioco e principi

1. se possibile il Napoli manovra con trasmis-sione bassa tra difesa, centrocampo e attacco: lecoperture preventive non sempre sono ottimali.Essendo ottimalmente orientati, gli esterni dicentrocampo si alzano entrambi sul palleggio deitre centrali che si allargano in impostazione, contrasmissione di palla sufficientemente veloce e adue tocchi; se non è possibile, il Napoli passa di-rettamente dalla difesa all’attacco, accorcia mol-to bene e recupera la seconda palla.

2. gioco su chi si vede, prevalentemente inverticale in avanti (sull’appoggio) o all’indietro(sul sostegno).

3. mai passaggi laterali quando il compagno èdi spalle alla porta avversaria.

4. omogeneità nel modo di giocare: non sicambia l’atteggiamento programmato a prescin-dere dal risultato.

5. il Napoli alterna lo sviluppo del gioco, for-zando la ricerca dei corridoi centrali dai medianicentrali (o gli stopper quando si alzano) verso ledue mezze punte e/o alla punta centrale, concentrocampisti esterni sempre molto larghi, op-pure attacca con sviluppi esterni di settore e concambio di settore (spesso con lancio lungo e in-crociato).

6. in ripartenza cerca di arrivare prima possi-bile alle punte con verticalizzazioni immediate;se non è possibile, si cercano i quattro centro-campisti e quindi lo sviluppo di manovra con lepunte. Se non è possibile lo sviluppo di mano-vra, c’è un passaggio arretrato o uno laterale equindi in avanti su un vertice, oppure un girogioco.

Movimenti di uscita

Nelle uscite da dietro il Napoli di Mazzarricerca la costruzione corta appoggiata di settore econ cambio di settore; le coperture preventivenon sempre sono ottimali, con gli esterni di cen-trocampo che si alzano molto, ma è un rischiocalcolato per avere sempre grande ampiezza (pa-zienza se si prende qualche contropiede…): lasquadra si dispone con un 3-2-4-1 che fa abbas-sare molto gli avversari. Frequente anche l’alzarsidi uno dei due difensori laterali a creare superio-rità numerica a centrocampo o favorire lo svilup-po con un uomo in più sulle fasce (2-5-3).Il Napoli ha uomini di profondità e ampiezza inavanti e sulla mediana esterna, molto mobili,imprevedibili, che non danno punti di riferi-mento, dotati di grande tecnica in velocità chepermette penetrazioni poco arginabili, special-mente con molto campo davanti.

Negli otto grafici riportati di seguito sono il-lustrati gli schemi più utilizzati partendo conmanovra da dietro.8

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1. Punta laterale dentro a ricevere. I tre centrali si alzanoe palleggiano allargandosi. Da 2 corto-lungo tra 10 e 4,10 riceve e dà a 11 in rotazione interna, 7 allarga a 3 checrossa e tre a chiudere (all’occorrenza anche quattro).

2. Punta laterale dentro a ricevere e cambio di gioco. Pal-leggio dei tre difensori, da 2 a 7 incontro in rotazione in-terna, scarico su 4 che cambia gioco su 11 che si allargatutto, riceve e converge mentre 3 si sovrappone. 11 hadiverse opzioni: palla dentro per 9, 7, 8; passaggio a 3; ti-ro da fuori.

3. Punta centrale incontro. I tre centrali si alzano e pal-leggiano allargandosi. Da 6 a 9 incontro che scarica su10, apertura su 8, 7 stretto va a ricevere lungo linea con8 a sovrapporsi all’interno.

4. Punta centrale ad aprire. I tre centrali si alzano e pal-leggiano allargandosi. Da 5 a 4 che serve 9 in mezzaapertura con 7 a ruotargli sotto. 11 e 3 tagliano in pro-fondità, 8 attacca largo. 7 ha diverse opzioni per la rifini-tura o il tiro. Variante: 11 non taglia dritto ma si allargaper ricevere il passante incrociato e 3 va dentro.

NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.

Movimenti di uscita

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5. Salita del difensore laterale. Palleggio dei tre difensoriche si allargano, corto-lungo tra 10 e 4 che riceve crean-do spazio per 2 che sale e dà a 9 incontro che sterza per 7in profondità. Variante: dentro-fuori fra 8 e 7, 2 dà a 8dentro che manda 7 al cross e tre a chiudere.

6. Profondità per le punte con difesa alta. I tre centrali sialzano e palleggiano allargandosi. Con difesa alta, possi-bilità di lancio a scavalcare per l’attacco di profondità diuna punta in corto-lungo combinato. Variante: sul corto-lungo individuale di 7, 9, 11.

7. Costruzione lunga dal centrale. Palleggio dei tre difen-sori che si allargano. Se dopo quattro-cinque passagginon c’è sviluppo, cambio di gioco lungo su 11 largo con3 a sovapporsi. 11 converge e manda 3 al cross con tre achiudere. Variante: rifinitura per i tagli in area di 9, 7, 8o tiro da fuori.

8. Costruzione lunga dal portiere. Dal portiere a cercarela torre aerea di un mediano che si allarga, 9 raccoglie ladeviazione in mezza apertura con 11 a ruotargli sotto, ri-ceve e dà dentro sul taglio di 7-8-9. Variante: con devia-zione larga 11 si allarga, 3 si sovrappone e lo manda alcross con tre a chiudere.

NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.

Movimenti di uscita

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Ripartenze basse

È la situazione che la squadra gradisce di più(31% dei totali realizzati): attaccare con moltocampo davanti per sfruttare al massimo la gran-de tecnica in velocità delle punte e la corsa degliesterni di centrocampo. Le ripartenze basse sonocodificate, imparate a memoria, molto ben svi-luppate e con tratti distintivi ben precisi:

1. il Napoli di Mazzarri cerca di arrivare pri-

ma possibile sui tre davanti con verticalizzazioniimmediate dalle linee arretrate

2. se possibile chi ruba palla sviluppa3. sempre un appoggio largo lato palla4. punte in movimento opposto5. grande velocità di sviluppo6. rientro con giro gioco se c’è chiusura su di

un settore.Qui di seguito è riportata una serie di sei svi-

luppi esplicativi.

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1. Punte in movimento opposto: vicina apre, centrale sfi-la, lontana taglia. Da 5 a 8, punta vicina apre lato palla,la lontana taglia dentro, la centrale sfila opposta, 8 dàdentro sul taglio di 11. Variante: 8 serve 9 con un pas-sante incrociato.

2. Punte in movimento opposto: vicina apre, centrale sfi-la, lontana taglia. 8 chiuso davanti dà a 2, 9 incontroche gira di prima per 7 in attacco di profondità e sfilaopposta.

NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.

Ripartenze basse

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3. Punte in movimento opposto: vicina taglio dentro,centrale sfila, lontana taglia. Verticalizzazione immedia-ta su 11 che riceve ruotando dentro, dà e segue su 7 intaglio dentro, 9 sfila largo, riceve e dà dentro sul taglio di11 con 7 a sostegno per il taglio da fuori. Variante: aper-tura di 9 a 3 che crossa e tre a chiudere.

4. Punte in movimento opposto: vicina incontro, centraleapre, lontana taglia. Da 5 a 4 a 9 che apre, riceve con 7che era venuto incontro e 11 che taglia.

5. Punte in movimento opposto: vicina attacca la profon-dità, centrale apre, lontana taglia. Verticalizzazione su 9che apre, risale mentre 7 va in attacco di profondità drit-to e dà a 11 in taglio e palla dentro per 7. Variante: aper-tura di 11 o 3 che crossa e tre a chudere.

6. Manovrata con doppio giro di gioco. Da 2 a 4, chiusodavanti gira a 3. 11 sulla sua diagonale riceve. Chiuso asinistra gira a destra a 7 in taglio dentro, riceve, dà a 8che attacca la profondità e crossa con tre a chiudere. Va-riante: giro gioco con sviluppo esterno a sinistra e crossanticipato alle spalle della difesa all’indietro.

NB: il simbolo • sta a indicare il posizionamento in copertura preventiva degli altri giocatori che accompagnano lo sviluppo offensivo.

Ripartenze basse

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Ripartenze alte

Valgono i principi sopra esposti per le ripar-tenze basse, con la differenza che in queste vi è

una partecipazione ancora più consistente degliesterni di centrocampo.

Di seguito riportiamo sei esempi schematicidi ripartenze alte:

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1. Punta vicino dentro a ricevere. Verticalizzazione da 4 e7 che converge, 9 dentro linea palla sfila. 11 taglia dentroe riceve il dai e segui di 7 che va opposto. 11 ha 3 opzio-ni: 1. palla a 9 di prima; 2. palla a 7 a due-tre tocchi;3. tiro da fuori. Variante: con palla più larga a 9 sovrap-posizione interna di 8.

2. Punta vicino dentro a ricevere. Verticalizzazione da 10e 7 che gira di prima a 9, “uno-due sotto” e palla dentrosu taglio di 11. Variante: con palla dentro più larga11 scarica su 9 a sostegno o apre su 8 che arriva largo ecrossa.

3. Punta vicina larga a ricevere. 10 chiuso davanti dà a11 che si allarga sulla linea, 3 si sovrappone, 11 convergee dà a 3 che crossa con tre in area a chiudere. Variante:Passante incrociato per l’esterno opposto che taglia.

4. Punta vicina larga a ricevere. 8 dà davanti a 7 che apre ericeve, 9 in mezza apertura crea spazio a 10 che si inserisce(8 si ferma e copre con 4) e riceve da 9. 10 ha tre opzioni:1. Palla dentro sul taglio di 11; 2. Palla dentro sul taglio di3; 3. Tiro in porta. Variante: 8 dà sulla mezza apertura di 9che fa sponda per 7 che gli ruota sotto. Ruotato dentro 7 hacinque opzioni: 1. Palla dentro per 11; 2. Palla dentro per3; 3. Palla dentro per 9; 4. Allargare su 9; 5. Tiro da fuori.

Ripartenze Alte

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Calci piazzati d’attacco

Il Napoli sfrutta bene i calci piazzati (38%dei goal totali), soprattutto i corner, avendo

buoni saltatori e molta qualità nella battuta.Riportiamo di seguito undici schemi che illu-strano nel dettaglio i vari calci piazzati d’attac-co e la disposizione dei giocatori.

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5. Punta centrale incontro. Verticalizzazione da 10 a 9,sponda su 7 che manda 8 al cross con tre a chiudere inarea (sempre uno in forte anticipo sul primo palo). Va-riante: 7 dà dentro sul taglio di 11.

6. Manovrata con giro gioco. 8 chiuso davanti dà a 4, 4 a11. 9 apre in profondità lato palla e crossa radente inarea con tre a chiudere. Variante: cambio di settore condue passaggi su 3, 11 sulla sua diagonale riceve e crossa oridà a 3 dentro.

1. Corner da sinistra (battuta diretta). 11 a rientrare, con9 in anticipo sul primo palo, 7 dal portiere risale sul pri-mo, 4 al centro, 5 dal secondo al centro, 8 dal centro alsecondo. Variante: 9 e 7 partono dal portiere con 9 inanticipo sul primo, 7 si allarga sul secondo.

2. Corner da destra (battuta diretta). 11 a uscire sul cen-tro con 9 e 4 sul primo palo, 8 dal secondo al centro, 5dal centro al secondo, 7 fermo sulla possibile traiettoriadi corsa del portiere in uscita, 10 spesso finta l’entrata daultimo e ritorna o prosegue e va allo scambio con 11.

Ripartenze Alte

Calci piazzati d’attacco

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3. Corner da destra (con scambio). Scambio 11-9-11 chemette dentro per 4 in anticipo. Sul primo palo allunga latraiettoria per 5 partito lungo sul secondo e liberato daun blocco di 8. 7 al centro

5. Punizione laterale da destra lontana. Batte 10 a usciresul centro per 7 che parte dal secondo, con 4 appena die-tro; 9 in anticipo sul primo palo, 3 ruota dal centro e silibera sul secondo con un blocco di 5. 11 appoggio largolato palla.

6. Punizione laterale da sinistra lontana. Batte 10 arientrare sul centro con 9 in anticipo sul primo palo libe-rato da un blocco di 7; 4 dal centro al primo, 8 dal se-condo al centro, 5 parte lungo dal centro e va sul secon-do, 3 ruota dal centro e si libera sul secondo.

4. Punizione laterale da destra vicina. Cinque in area asaltare, tre alla ribattuta, uno dietro. 11 batte a uscire sulcentro con 9 che dal centro attacca in anticipo sul primopalo, portando il suo marcatore sul blocco dell’uomo del“breve”. Blocco al centro di 8 per 4 che attacca il primopalo, 7 dal centro al secondo, 5 parte lungo e va al cen-tro, 3 da ultimo sul secondo. Variante: blocco di 8 per 5e 7 che ruotano sul secondo.

Tutti gli schemi relativi ai calci piazzati d’attacco adottano un contromovimento smarcante prima di attaccare il punto stabi-lito (allargo-stringo o basso-alto e viceversa). Le X indicano le posizioni di zona avversarie (gli altri si considerano a uomo).

Calci piazzati d’attacco

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7. Punizione centrale vicina da destra. Due sulla palla(un destrorso ed un mancino), tre in area opposti palla,uno largo lato palla, uno ad allungare la barriera. Finta iltiro 3 e batte 11 cercando il tiro di destro a giro sopra labarriera, con quattro ad attaccare la porta.

9. Punizione centrale lontana da destra. Due sulla palla,cinque opposti in area, uno largo lato palla, due dietro.10 tocca, 4 ferma, 10 calcia un passante incrociato sul se-condo palo largo a cercare 3, ruotato dal centro, nellospazio creato da 5 che taglia al centro dal secondo. 7 e 9e 11 attaccano la porta

10. Punizione da metà campo. Ricerca della superioritànumerica, sulla fascia opposta. Da 2 a 10, a 3, 11 apretutto e riceve, 9 apre e ricevendo da 11 va verso l’esternoe serve 11 che lo sovrappone all’interno e crossa radentein area con 7 a chiudere in anticipo sul primo palo.

8. Punizione centrale vicina da sinistra. Due sulla palla,cinque opposti in situazione di superiorità numerica(5vs4), uno largo lato palla in area, un altro arretrato sul-la fascia, uno dietro. 10 finta il tiro di forza e mette den-tro un pallonetto morbido per 7 che si libera al centrocon un blocco di 2.

Tutti gli schemi relativi ai calci piazzati d’attacco adottano un contromovimento smarcante prima di attaccare il punto stabi-lito (allargo-stringo o basso-alto e viceversa). Le X indicano le posizioni di zona avversarie (gli altri si considerano a uomo).

Calci piazzati d’attacco

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FASE DIFENSIVA

Come il Napoli subisce goal

Sono 17 i goal incassati (girone d’andata, me-dia-goal a partita 1, sesta miglior difesa).

– Organizzazione difensiva (a squadra schie-rata): 9 (52%)

• 2 spazio davanti alla difesa, mediani piatti,concedono l’1-2 tra le punte e/o tiro da fuori

• 2 difficoltà sui cambi di gioco e di chiusurasul cross

• 2 difficoltà a chiudere la profondità con li-nea alta

• 2 su attacco esterno (marcature fissate malein area)

• 1 ritardo ad uscire sul portatore che tira dafuori

– In transizione difensiva: 3 (18%)• tre esterni di centrocampo spesso alti con-

temporaneamente e difesa a tre in difficoltà nelchiudere la profondità in rientro con solo i me-diani centrali in aiuto

– Errore individuale: 1 (6%)• appoggio errato al portiere

– D0isposizione difensiva sui calci piazzati: 4(24%)

• 1 su corner• 2 su rigore (susseguenti a transizione difen-

siva con esterni alti)• 1 su fallo laterale dalla tre quarti (con giro

gioco e cross)

Principi

1. organizzazione: valorizzata al massimo latattica collettiva, di reparto e individuale

2. le linee strette e giocatori tutti attivi sulla palla3. lavoro dei centrocampisti e degli attaccanti

che consente alla difesa di posizionarsi4. linea che in uscita accorcia gli spazi5. fuorigioco attuato solo come conseguenza

del pressing, con molta precisione con palla inuscita, raramente d’incontro con palla in entrata.

Sviluppi

– Pressing medioFase di preparazione – se non c’è necessità di

forzare in avanti, a squadra avversaria schieratatutti rientrano e stringono centralmente, i tre ri-ferimenti avanzati si portano quasi sulla linea deimediani centrali avversari, lasciano giocare i cen-trali difensivi e cercano d’impedire il passaggio aimediani stessi e chiudere i corridoi di verticaliz-zazione: l’obiettivo è indirizzare i passaggi versol’esterno, dove s’innesca la fase aggressiva.

Fase aggressiva – la linea d’innesco di questa fa-se è dieci-quindici metri dopo la metà campo; se ilgioco è ‘alla mano’, l’attacco al portatore diventaaggressivo: il Napoli non fa passare palla e uomo,la punta di settore normalmente attacca fortel’esterno basso avversario, le linee arretrate gioca-no d’anticipo, molto accentuato quello dell’ester-no basso lato palla. Potendo contare quasi sempresulla superiorità numerica in basso, anche perl’apporto dell’esterno di centrocampo opposto edei mediani centrali, anche la linea a tre forza l’an-ticipo, potendo contare su di un uomo in più acopertura dei duelli. Se lo sviluppo avversario è dapalla larga con lancio a scavalcare, i difensori late-

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11. Fallo laterale dalla tre quarti offensiva. Giro palla tra3-10-5-7 che ruota dentro a ricevere, combina con 11che si accentra tagliando dentro, riceve e apre a 8 checrossa con tre a chiudere. Varianti: a) battuta diretta suldentro-fuori tra 11 che risale dentro e 9 che apre (A1:palla a 9; A2: palla a 11). b) cambio di gioco lungo in-crociato da 10 a 8.

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rali del Napoli, orientati all’esterno e sufficiente-mente veloci, hanno buon gioco; se la battutalunga parte dal centro al centro, Mazzarri ha buo-ni saltatori, organizzati molto bene nell’attacco al-la palla e nella copertura reciproca (esterni di cen-trocampo a sostegno secondo necessità).

– Pressing alto o molto altoSolitamente è esercitato nelle seguenti situazioni:

1. con palla appena persa2. se la palla sfila verso la linea di fondo avversaria 3. se la palla è contesa (se chi, esercitando la

pressione, produce difficoltà alla difesa avversa-ria, viene sostenuto in maniera organizzata datutti gli altri compagni)

4. nelle rimesse laterali dall’ultima altezza delcampo.

– Organizzazione difensivaIl Napoli cerca sempre di difendere in supe-

riorità numerica. Contro due punte avversarie siimpiegano preferibilmente i difensori laterali inmarcatura, facendo loro forzare l’anticipo, po-

tendo contare sulla copertura del centrale. Se ledue punte si dispongono in verticale, la squadradi Mazzarri ha qualche difficoltà in più, pur es-sendo in 3:2, con qualche ritardo nel chiudere suquella più bassa. Contro tre punte solitamente siabbassa un centrocampista esterno, contro duepunte e un trequartista c’è il contributo di uncentrocampista che si abbassa.

La linea è attiva, sempre sul passo e orientataverso la posizione della palla, scappa a giocoaperto, risale di continuo a gioco chiuso, colportatore che si gira di spalle, sui passaggi latera-li o all’indietro e sulle respinte.

Si dispone ad “elle”, con una linea di copertu-ra a palla larga, forzando all’esterno l’avversarioal duello col difensore esterno. Figura in linea apalla centrale lontana: gli esterni dipendendo dalcentrale, cercano di tenerne la linea, se il centralescorcia in avanti sull’attaccante incontro, la di-sposizione è a piramide.

Il reparto ha comportamenti difensivi orto-dossi: difende bene sia sugli appoggi che nelchiudere la profondità, la tattica individuale deisingoli è di buon livello.

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1. Comportamento su punta centrale incontro, lontanataglia (da palla centrale). Il portiere cerca il sostegno di-fensivo (uscita in avanti a chiudere), ma è difficile se lapalla si allarga e rischioso, con compagno in recupero, so-vrapporre l’azione difensiva. Difficoltà: sul taglio dellapunta lontana con la centrale venuta incontro dal centraleche forza l’anticipo, c’è situazione di 1vs1 senza copertura.

2. Comportamento su punta vicina incontro, centraleapre (da palla centrale). Comportamento del portiere: asostegno dell’azione difensiva. Difficoltà: sulla mezzaapertura in profondità della punta centrale, con la vicinavenuta incontro dal difensore laterale che forza l’antici-po, c’è situazione di 1vs1 con copertura lontana del di-fensore laterale opposto.

Organizzazione difensiva

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3. Comportamento su punta vicina che ruota dentro,centrale che apre stretto (da palla centrale). Comporta-mento del portiere: a sostegno dell’azione difensiva. Imediani centrali tendono ad accorciare in avanti la-sciando libero dello spazio alle spalle. Difficoltà: sullamezza apertura della punta centrale, la vicina gli ruotasotto e ha spazio per il tiro o per la rifinitura per 9 stes-so o per 11.

4. Comportamento difensivo su attacco esterno. Unesterno va al duello col mediano di settore a copertura, itre centrali si abbassano e stringono verso la porta, ilcentrocampista esterno opposto diagonalizza. Difficoltà:marcature in area talvolta larghe • inserimenti centralicoperti non sempre con attenzione • i mediani centralispesso si abbassano troppo e lasciano spazio alla ribattu-ta per il tiro.

5. Comportamento difensivo sull’uno–due interno. I me-diani centrali accorciano in avanti, confidando nella su-periorità numerica dietro e lasciano spazio libero allespalle. Difficoltà: di anticipo e copertura reciproca negliscambi stretti e veloci.

6. Comportamento sul passante incrociato. Talvoltal’esterno di centrocampo non è in linea coi difensori (inrecupero o per scelta) e quindi c’è scopertura sulla partelarga opposta. Difficoltà: di chiusura da parte del difenso-re laterale senza copertura dell’esterno di centrocampo •di riposizionamento e di marcatura in area sulla secondapalla.

Organizzazione difensiva

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– Transizione difensivaSi nota un atteggiamento volto all’immedia-

ta riconquista della palla appena persa: questo èun tratto distintivo del loro modo di giocare,aggressivo e agonisticamente sostenuto, conse-guito sicuramente con esercitazioni specifiche esollecitazioni continue dell’allenatore: tale ri-cerca è repentina. Spesso sono proprio le trepunte a innescarla, senza risparmio e con conti-nuità, anche nell’ultima altezza del campo,quando la palla sfila verso il fondo, quando ècontesa, con tutti gli altri ad accorciare sull’ap-poggio più vicino, ricorrendo, se necessario, alfallo tattico per non far ripartire l’azione. Se gliavversari escono dal pressing il Napoli ha pro-blemi, gli schemi difensivi con difensori e cen-

trocampisti in rientro sono problematici, congli esterni di centrocampo spesso alti. Apprez-zabili diversi rientri profondi anche delle punte,ma non sempre sufficienti.

– Disposizione difensiva sui calci piazzati Sei esempi, vedi sotto e a fianco.

L’espletamento positivo degli sviluppi difensi-vi sopraelencati porta molto spesso a ribaltamen-ti d’azione esplosivi, come dice chiaramente la ti-pologia dei goal realizzati.

Sergio Buso,allenatore di prima categoria,

è attualmente “tattico” del Cagliari,nello staff tecnico di Donadoni

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1. Corner (battuta diretta). Disposizione mista: 7 sulprimo palo, 9 sul breve, 10 e 4 alla ribattuta, 11 in avan-ti, gli altri a uomo, 4 diventa il sesto marcatore se gli at-taccanti in area sono sei. Difficoltà: sui blocchi perdonospesso la marcatura • scopertura sul secondo palo suiblocchi o se un attaccante cambia posizione dal primo alsecondo. Variante: triangolo difensivo 7-9-8 (10) sul pri-mo palo se non tengono nessuno davanti.

2. Corner (con scambio). Disposizione mista come laprecedente. Il 2vs2 viene composto da 7 e 10, con 4 adaccentrarsi, se chi avvicina il battitore parte dalla ribattu-ta o più in basso; da 7 più il suo marcatore se l’attaccanteparte da dentro area. Difficoltà: come per il precedente •contro sei in area, ribattuta tutta scoperta se tengono unuomo davanti.

Disposizione difensiva su calci piazzati (corner)

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3. Punizione laterale vicina. Disposizione mista simile aquella sui corner. 11 in barriera, 9 sul breve, 7 a cercarela palla al centro, 10 e 4 alla ribattuta, gli altri cinque inmarcatura. Difficoltà: sui blocchi perdono spesso l’uomo• scopertura sul secondo palo se un attaccante gira dalprimo al secondo • ribattuta un po’ scoperta per l’eccessi-vo abbassarsi di 4 e 10. Variante: barriera a due giocatorie ribattuta parzialmente scoperta.

4. Punizione laterale lontana. Disposizione a zona: 11in barriera, 10 largo lato palla, 4 alla ribattuta ma pron-to a marcare se un avversario parte lungo, 7 in avanti (osi abbassa con 4 alla ribattuta), linea a sei sul limite del-l’area (9-3-6-5-2-8). La linea dei sei cerca di fissare lamarcatura nella zona al momento della battuta e di at-taccare la palla in anticipo. Difficoltà: tendono ad ab-bassarsi troppo prima del tiro • non sempre sono d’anti-cipo sugli attaccanti • perdono l’uomo sui blocchi • inritardo sulla copertura del secondo palo sul passante in-crociato.

5. Punizione centrale vicina. Barriera a quattro giocatori,11 incontro dall’interno, 3 sul lato palla e quattro oppo-sti poco più bassi della linea della barriera. Al momentodel tiro la barriera salta cercando l’intercettamento. Diffi-coltà: i componenti della barriera spesso non saltano con-temporaneamente • profondità chiusa male sul secondopalo se la battuta è incrociata a cercare una torre: i quat-tro marcatori perdono spesso l’uomo sui blocchi.

6. Punizione centrale lontana. 7 e 11 in barriera, 10 sullato palla, linea a sette giocatori al limite dell’area. Diffi-coltà: profondità chiusa male sul secondo palo.

Disposizione difensiva su calci piazzati (punizioni)