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Caro Babbo Natale... Non sono un bambino e nemmeno un adulto. In verità non so ancora bene cosa sono e per questo ho riflettuto molto prima di disturbarti. Credo di essere un piccolo giornalino, un foglio dicono, nato in una galassia lontana lontana…. Mi chiamo “Meridiano 14” ed in questi giorni compio un anno. Non so perché mi chiamo così. I miei genitori so- stengono che io debba rappresentare “una linea simbolica che parta dal territorio per muoversi oltre…” bla, bla bla…. E infatti nessuno mi capisce e mi tocca farmi prendere in giro dai più grandi! Ieri, ad esempio, mi dicevano che io non sono “né schiera- to, né inquadrato” o che non sono “nè carne nè pesce…”. Ma io sono ancora troppo piccolo per poter esser qualco- sa, datemi tempo! Comunque non è per questo che ti scrivo. Il mio problema non sono gli altri, cui voglio tanto bene, bensì i miei folli parenti!! Sono troppi, confusionari e mi stanno facendo impazzire! MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA DICEMBRE 2009 ANNO I - NUMERO 11 “..We wish you a Merry Christmas and a Happy New year..” Meridiano 14 www.webalice.it/meridiano14 L’Influenza H1N1: in Italia e a Palazzolo.....................................di Ivana Ferla Politiche giovanili: un anno in Consulta all’in- segna dell’innovazione.......................di Luca Bongiovanni Inaugurazione dell’autostrada Catania-Siracusa..............................................di Ivana Ferla Sciopero: in 100mila in piazza a Roma contro la riforma Gelmini...........................di Ivana Ferla Reading su Giuseppe Rovella...di Sebastiano Infantino Inchiesta Sul Natale.......................di Sebastiano Infantino La magia del Natale fra le mura dell’antica fortezza...................................di Maurizio Aiello NATALE A PALAZZOLO ACREIDE PAG. 2 Il nuovo stabilimento del molino san paolo........................di Serena Guglielmino Saperi & Sapori........................................di Luca Russo Photogallery......................................................di Salvo Alibrio La città sul Meridiano........................di Luca Bongiovanni DITORIALE TTUALITA’ T T UALITA’ ULTURA & URIOSITA’ ONA MON ANA PAG. 3 PAG. 3 PAG. 4 PAG. 5 PAG. 7 PAG. 6 PAG. 8 La riapertura della Chiesa dell’Annunziata...........................di Maurizio Aiello Il Natale e l’antica tradizione del “quarant’ore”........................................di Maurizio Aiello Il Natale a Buscemi...........................di Serena Guglielmino Memorie di un novantenne........di Serena Gguglielmino

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www.webalice.it/meridiano14 MENSILE DELL’aSSocIazIoNE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA giro dai più grandi! Ieri, ad esempio, mi dicevano che io non sono “né schiera- to, né inquadrato” o che non sono “nè carne nè pesce…”. Ma io sono ancora troppo piccolo per poter esser qualco- sa, datemi tempo! Comunque non è per questo che ti scrivo. Il mio problema non sono gli altri, cui voglio tanto bene, bensì i miei folli parenti!! Sono troppi, confusionari e mi stanno facendo impazzire!

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Caro Babbo Natale...Non sono un bambino e nemmeno un adulto. In verità non so ancora bene cosa sono e per questo ho riflettuto molto prima di disturbarti. Credo di essere un piccolo giornalino, un foglio dicono, nato in una galassia lontana lontana…. Mi chiamo “Meridiano 14” ed in questi giorni compio un anno. Non so perché mi chiamo così. I miei genitori so-stengono che io debba rappresentare “una linea simbolica che parta dal territorio per muoversi oltre…” bla, bla bla…. E infatti nessuno mi capisce e mi tocca farmi prendere in

giro dai più grandi! Ieri, ad esempio, mi dicevano che io non sono “né schiera-to, né inquadrato” o che non sono “nè carne nè pesce…”. Ma io sono ancora troppo piccolo per poter esser qualco-sa, datemi tempo!Comunque non è per questo che ti scrivo. Il mio problema non sono gli altri, cui voglio tanto bene, bensì i miei folli parenti!! Sono troppi, confusionari e mi stanno facendo impazzire!

MENSILE DELL’aSSocIazIoNE EMME14 - EDIZIONE GRATUITA

DICEMBRE 2009ANNO I - NUMERO 11

“..We wish you a Merry Christmas and a Happy New year..”

Meridiano 14

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L’Influenza H1N1: in Italia e a Palazzolo.....................................di Ivana Ferla

Politiche giovanili: un anno in Consulta all’in-segna dell’innovazione.......................di Luca Bongiovanni

Inaugurazione dell’autostrada Catania-Siracusa..............................................di Ivana Ferla

Sciopero: in 100mila in piazza a Roma contro la riforma Gelmini...........................di Ivana Ferla

Reading su Giuseppe Rovella...di Sebastiano Infantino

Inchiesta Sul Natale.......................di Sebastiano Infantino

La magia del Natale fra le mura dell’antica fortezza...................................di Maurizio Aiello

NATALE A PALAZZOLO ACREIDE

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Il nuovo stabilimento del molino san paolo........................di Serena Guglielmino

Saperi & Sapori........................................di Luca Russo

Photogallery......................................................di Salvo Alibrio

La città sul Meridiano........................di Luca Bongiovanni

D I T O R I A L E

T T U A L I T A ’

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U L T U R A & U R I O S I T A ’

O N A M O N A N A

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La riapertura della Chiesa dell’Annunziata...........................di Maurizio Aiello

Il Natale e l’antica tradizione del “quarant’ore”........................................di Maurizio Aiello

Il Natale a Buscemi...........................di Serena Guglielmino

Memorie di un novantenne........di Serena Gguglielmino

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MER

IDIA

NO14 PROPRIETARIO ED EDITORE

Associazione “Meridiano 14”.PRESIDENTE Luca BongiovanniVICE-PRESIDENTESalvatore GuglielminoDIRETTORE RESPONSABILERoberto RubinoSEDE LEGALE – DIREZIONE E REDAZIONEvia Milano 2 - 96010 Palazzolo Acreide (SR)

STAMPATORITipolitografia Geny S.n.c., via Canale 75, 96010 Canicattini Bagni (SR)

Per Pubblicità contattare lo 0931881893/3337236336 email: [email protected]

Registrazione Tribunale di Siracusa n. 15 del 05-12-2008Numero chiuso in tipografia il 19/12/2009Gli articoli originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono

UFFICIO STAMPAe-mail: [email protected] Serena GuglielminoPROGETTO GRAFICOFrancesca Carpino, Giulio Cordischi, Salvo Guglielmino GRAFICA E IMPAGINAZIONEFrancesca Carpino, Giulio Cordischi FOTOGRAFIASalvo Alibrio

C’è nonno Luca, ad esempio, che tutti chiamano “’u dutturi”, che quando entra in casa dice sempre “‘nciuriemmu” questo e “‘nciuriemmu” quest’altro, ed io non capisco mai cos’è che avremmo “‘nciu-su”! Gli altri provano a chiedergli spiegazioni e lui dice sempre che è stressato perché nessuno lo aiuta e perché deve fare la guardia! Allora ho pensato che forse avrebbe bisogno di un bel ca-gnolino da compagnia e vorrei che tu glielo rega-lassi. Poi c’è mamma Serena che è quella che fa i con-ti, sempre sul tavolo con la matita e la gomma. La sento lamentarsi del fatto che mancano i soldi per farmi “campare” e che forse sarebbe l’ora che io andassi a lavorare. A quel punto lo Zio Luca, che tutti chiamano, il Presidente, risponde a mamma Serena che forse io dovrei avere una struttura più seria e comincia a disegnare strani oggetti che chiama “organigrammi” per farmi diventare più bello. Caro Babbo Natale io vorrei che tu regalas-si a mamma Serena una bella calcolatrice scienti-fica ed allo zio Luca un pantografo, così da aiutar-lo a disegnare meglio i suoi “organigrammi”. Non ti dico poi l’altro zio, Salvo, cosa combina! Dice sempre il contrario di quello che dicono gli altri ed è sempre “squieto”. Ogni tanto i parenti si riuniscono e cominciano a dire su di me tutto ed il contrario di tutto. E quando lo zio Salvo si è stufato di ribattere comincia a fare foto. Anche il giorno che sono nato faceva foto, ma invece di fotografare me in fasce ha fotografato il cielo..ed erano pure tutti contenti! Vorrei allora che tu gli regalassi un po’ di tranquillità, così finisce di far foto e pensa di più anche a me.Poi c’è il cugino Sebastiano che scrive, scrive, scrive, scrive sempre. Nonno Roberto e zio Giu-lio gli hanno detto centinaia di volte di scrivere di meno ma lui continua sempre a scrivere troppo. Anche ora sta scrivendo troppo. Vorrei che tu gli

...da un’idea di Cettina Angelico, Luca Bongiovanni,Giulio Cordischi, Ivana Ferla, Antonello Giliberto, Salvo Guglielmino, Serena Guglielmino, Sebastiano Infantino, Luca Russo

RE D A Z I O N EL A2regalassi una stilografica con inchiostro limitato così che possa darsi una bella re-golata. Nonna Francesca e nonno Maurizio li co-nosco da poco ma mi sembrano simpatici. Nonno Maurizio conosce anche i giornali più grandi. E’ in gamba quando si pren-de cura di me e vorrei che tu gli regalassi un’icona di San Paolo perché so che gli è molto affezionato.Nonna Francesca, parla poco ma so che mi vuole bene. Secondo me però lavora troppo e vorrei che tu le regalassi un bel biglietto per Dubay così si riposa un po’. Zio Giulio è strano. Quando prova a ve-stirmi perde interi giorni per capire se la giacchetta deve mettermela rossa o ver-de, e quando non sa cosa fare chiama “‘u dutturi” che invece di dargli una mano gli risponde che ha “‘nciuriutu” qualche cosa. Poi viene sempre in ritardo alle riunioni in cui si parla di me. Quindi, vorrei che tu gli regalassi un bell’orologio gigante da polso. Il cugino Antonello so che è partito per un lungo viaggio in America con la cugina Cet-ty e che non è ancora tornato, ma so che prima o poi lo rivedrò e che potrò contare

sempre su di lui. Per precauzione ti prego di regalargli una cartina geografica, non vorrei si fosse perso! Mamma Ivana è quella che preferisco! Sempre precisa, puntuale ed ordinata. Mi tratta davvero come un figlio ed io vorrei che tu le regalassi la pazienza di andare dietro agli altri matti!Come vedi le mie richieste non sono esa-gerate. Tranne una, l’ultima, che però vor-rei tu esaudissi per prima.Concedi a tutti i miei lettori, vicini e lontani, la possibilità di trascorre delle feste il più possibile serene, ringraziandoli per il fatto di volermi bene e di avermi accettato tra di loro. E regala soprattutto ai lettori meno fortuna-ti, ai poveri e ai malati, ai disoccupati e alle famiglie che in questo periodo dovranno fare i conti con l’incertezza del futuro e con lo spettro della disoccupazione, l’opportu-nità di vivere un felice Natale e un ancor più felice anno nuovo.

Con smisurato affetto...Tuo Meridiano 14

fancello “È una legge dettata da eccessiva ed irresponsabile fretta. Si svende un bene pubblico senza ga-ranzie per i cittadini che saranno ancora una volta sottoposti a nuove vessazioni, tasse ed aumenti vari per recuperare alle casse pubbliche quanto perduto con la cessione di quote al privato.” È quanto sostenuto da Sinistra Nuovo Corso con un documento posto agli atti del Consiglio Comunale tenutosi sul tema. “L’Asso-ciazione chiede al Consiglio Comunale di dichiarare, con opportuno inserimento nello Statuto Comunale, che l’acqua è “un bene comune e un diritto umano universale” e che il servizio idrico è “un servizio privo di rilevanza economica”. Ma è opportuno che il Consiglio tutto, dopo le dichiarazioni di rito espresse dai suoi componenti contro la privatizzazione del bene comune, esprima, con atto deliberativo, parere contrario alla legge Ronchi - Berlusconi. È un atto consequenziale e di coerenza, sentite le dichiarazioni rese dai consiglieri di entrambi gli schieramenti.

Associazione Politico-Culturale Sinistra Nuovo Corso

Acqua - il Consiglio esprima parere contrario

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Un Natale all’insegna dell’austerity, dell’intimità e della religiosità. Un Natale in famiglia, senza ec-

cessi economici di qualsiasi tipo. Un Natale che renda appieno il senso della festività e con la giusta dose di atmosfera. Un Natale ricco di cultura e di arte in tutto il tessuto urbano. Questo il natale che i palazzolesi vorrebbero, o, per lo meno, questa l’idea di natale più auspicata così come si evince dalla totalità delle inter-viste effettuate a campione sui nostri concittadini, crisi permettendo.

Sandro, 35 anni, che trascorrerà il Natale con i pa-renti, andrà in giro a fare shopping e a visitare i

presepi, soprattutto il tanto atteso “presepe vivente” previsto al Castello medievale. “Non sono del tutto contento - spiega - dell’atmosfera che oggi si percepi-sce in giro”. “Pur consapevole del fatto che qualcosa è ancora in cantiere - continua - vorrei vedere più ad-dobbi e soprattutto mi piacerebbe rivedere l’albero di Natale di luci sulla chiesa, come si faceva un tempo”. “Lo auspico per i bambini soprattutto - conclude - per non far perdere loro la magica atmosfera che il Natale porta con sè”.

Francesco, 33 anni è dello stesso parere di San-dro. Anch’egli trascorrerà il Natale in famiglia, con

i parenti, e poi si affiderà agli eventi previsti dal pro-gramma dei festeggiamenti, di cui ancora, però, non è a conoscenza. Il suo augurio è più che altro un de-siderio: “vorrei che la gente venisse coinvolta a vivere maggiormente lo spirito del Natale, soprattutto attra-verso la visita dei presepi”.

Silvia, 18 anni trascorrerà le feste nel suo meridiano perché adora il suo paese e soprattutto il Natale

palazzolese: “mi piace l’aria natalizia che si vive qui, le luci, le musichette in diffusione sul corso, il clima che si respira” .

Marco, 34 anni, ritiene sia giusto festeggiare il Natale sempre in famiglia, con i propri parenti:

“e qualora si abbia intenzione di partire - precisa - è giusto farlo insieme a loro”. Anch’egli adora il Natale palazzolese. Gli è sempre piaciuto, anche negli anni passati, ed oggi è dell’idea che la festa debba essere vissuta più per le strade: “valorizzando altri quartieri - spiega - tipo quello di Castelvecchio e dell’Orologio, e sfruttando soprattutto gli angoli nascosti del paese”. “Mi piace - continua - l’idea di organizzare un prese-pe vivente nella zona medievale del paese”. “A livello artistico però - prosegue - sarebbe interessante avere a Palazzolo diversi gruppi musicali, anche gospel, che

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INCHIESTA SUL NATALE

Anche quest’anno la magica atmosfera del Natale rivivrà nel tradizionale presepe vivente. Realizzato dall’ormai affiatato gruppo di volontari della Pro-Loco, in collaborazione con l’associazione Madrigale di Buc-cheri, si svolgerà tra le antiche mura della fortezza medievale. Il borgo medievale che si estende dietro la basilica di San Paolo, offrirà ai visitatori un’atmosfera veramente suggestiva. “Quest’anno - spiega il presi-dente della Pro-Loco Salvatore Tinè - abbiamo pen-sato di celebrare il Natale al castello secondo l’ormai affermata tradizione del presepe vivente, ma anche di esaltare l’intero sito medievale appena riportato alla luce.” All’interno dell’antico castello, grazie alla col-laborazione dell’associazione Madrigale di Buccheri sono state ricostruite scene di vita medievale, con figuranti in costume d’epoca. Ci saranno arcieri, ar-tisti e tanti personaggi che nell’immaginario collettivo abitavano l’antico maniero. Ma non mancheranno, in fondo al percorso, i figuranti del tradizionale presepe. Come un salto virtuale nel tempo, si giungerà fino alla capanna della natività, accompagnati da zampognari e pastori riuniti intorno al fuoco. “ Il presepe - spie-gano i giovani della Pro-Loco che lavorano all’allesti-mento - è ormai una tradizione. Abbiamo riadattato alcuni ambienti, illuminato e reso migliore il percorso. Quasi tutte le ultime domeniche le abbiamo passate qui a lavorare, ma ne vale la pena, Natale è anche questo, stare insieme e realizzare qualcosa che va-lorizzi il nostro patrimonio e le nostre antiche tradi-zioni.” L’antica fortezza trasformata in presepe aprirà battenti giorno 25 alle ore 18 e sarà visitabile anche nei giorni 26 e 27 dicembre e 1, 3, 6 gennaio. Oltre al presepe vivente al castello, da visitare l’itinerario di presepi artistici della consulta giovanile nel quartiere orologio, i magnifici presepi di Ettore Gazzara e Gio-vanni Leone in via padre Giacinto e via Cappuccini e quello vivente a cura dei bambini della scuola prima-ria in piazza Biblioteca.

Maurizio Aiello

facciano spettacoli non solo all’interno delle chiese ma pure nelle piazze e nelle vie”. “Band itineranti nei quartieri antichi, insomma - conclude - per i turisti e per le persone malate o che hanno difficoltà ad uscire di casa”.

Corrado 40 anni, trascorrerà, invece, il suo Natale lavorando, sebbene in paese, perché qui gestisce

un locale. “Ricordo con piacere le festività passate - spiega - perché allora c’era molta più gente in giro, ma sono anche consapevole del fatto che in un momento di crisi economica come quello attuale è normale che le cose vadano in maniera diversa rispetto ad allora”. “Speriamo - continua - che l’organizzazione del ne-onato centro naturalistico (ndr. Centro Commercia-le Naturale Akrai) metta tutti nelle condizioni di fare ancora di più e meglio. “Del Natale - conclude - e di come qui è organizzato non cambierei nulla. E’ una festa tradizionale, molto religiosa. Non deve esserci niente di più di quello che si fa, con il presepe vivente e tutto il resto. E’ una festa religiosa e dunque come tale va vissuta”.

Salvo, 33 anni, si godrà il cenone con gli amici. Le festività passate le ha trascorse fuori paese, lonta-

no dagli affetti. Anch’egli è consapevole delle difficoltà dettate dalla crisi economica: “vorrei - spiega - che l’atmosfera natalizia si sentisse ancora di più ma, in effetti, con i problemi che viviamo non si può preten-dere chissà cosa”.

Salvo, 42 anni, trascorrerà il Natale a Palazzo-lo. Non pretende un’organizzazione particolare

dell’evento e non cambierebbe alcunché perché crede nella dimensione più intima della festa: “per me - dice - deve essere una festività il più possibile normale. Non credo che essa debba essere cambiata o migliorata solo nell’ottica del profitto”.

Fabio, 39 anni, trascorrerà come gli altri intervistati il Natale a Palazzolo: “ritengo - spiega - che il clas-

sico presepe vivente è, come al solito, una bella ini-ziativa”. Anch’egli è del’opinione che a Palazzolo può bastare un semplice Natale, almeno dal punto di vista personale. “Per quel che riguarda spettacoli ed eventi - precisa - sicuramente si potrebbe fare tanto ma non ci sono soldi. Proporrei comunque, per il futuro, di affi-dare l’organizzazione di tutti gli eventi a privati”.

Peppe, 27 anni non è molto soddisfatto del Natale palazzolese: “troppo povero - spiega - sebbene in

linea con l’austerity imposta dalle finanze”. “Gradirei però - conclude - più eventi culturali legati alla festività

con manifestazioni folkloristiche e spettacoli annessi”.

Massimo, 37 anni, trascorrerà il Natale in famiglia e con la moglie Patrizia: “perché - spiega - la crisi

economica si fa sentire troppo”. “A Palazzolo - continua - manca da tempo il clima natalizio e l’organizzazione di eventi che possano migliorarlo”. “Ci vorrebbero più spettacoli musicali e non, soprattutto per Capodanno, perché Palazzolo è un paese che tanta gente adora e si dovrebbe dare il massimo per migliorarlo”.

Giuseppe, 47 anni, infine, come Corrado, trascorre-rà il natale a Palazzolo per lavorare, in quanto ge-

store di un’osteria. “Sono soddisfatto delle precedenti organizzazioni dell’evento - spiega - e mi auguro che con l’idea del nuovo presepe al Castello medievale, anche questo Natale 2009 possa andar bene come gli altri”. Conclude però con un auspicio: “vorrei che chi ne ha la possibilità si impegnasse di più per dare lavoro soprattutto a chi non ne ha. Per noi che lavoria-mo le cose vanno bene, ma per tutti coloro che oggi non hanno un lavoro non credo che questo sarà un bel Natale”.

Sebastiano Infantino

AT T U A L I T A ’

La magia del Natale tra le mura dell’antica fortezza

COME LO HANNO VISSUTO, COME LO VIVRANNO E COME LO VORREBBERO VIVERE I NOSTRI PALAZZOLESI….

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L’influenza H1N1: in Italia e a PalazzoloL’influenza H1N1 ha raggiunto il suo picco, come pre-visto, nelle ultime settimane di novembre. Sembra proprio che la tanto temuta pandemia abbia avuto una forte battuta d’arresto. Pare che siano stati circa 3 milioni e 455 mila i casi totali di cosiddetta “influenza A” in Italia. Le vittime provocate dalla “suina” sono a quota 142, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute e la Campania è la regione con il più alto numero di deces-si, con 32 morti.Le altre regioni più colpite sono: Puglia, Lazio, Sicilia, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto.Le fasce d’età più colpite sono quelle dei bambini da 0 a 4 anni e da 5 a 14 anni. Tar gli adulti invece quelli più a rischio sono stati gli over 65.I dati aggiornati al 6 dicembre dal Ministero riferisco-no che sono stati somministrati 689.172 prime dosi di vaccino e 5730 seconde dosi.Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, avverte però che il virus potrebbe avere un nuovo picco.La febbre suina è una malattia respiratoria acuta dei maiali causata da virus influenzali di gruppo A.I casi di influenza umana si sono verificati in seguito a contatti ravvicinati fra maiali e uomo: il virus A/H1N1 si è adattato all’uomo ed è diventato trasmissibile da persona a persona.E’ importante sottolineare che l’influenza suina non viene trasmessa attraverso il cibo quindi non vi è alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carne suina cotta.I sintomi dell’influenza A/H1N1 sono princi-palmente tre: febbre alta (oltre i 38 gradi) che insorge bruscamente, dolori muscolari e sintomi respiratori quali mal di gola, tosse, naso che cola.Come si può ben capire la “nuova” non si distingue in alcun modo dall’influenza stagionale.Il contagio da uomo a uomo avviene attraverso la sa-liva emessa da goccioline durante i colpi di tosse e gli starnuti o attraverso il contatto con le mani contami-nate dalle secrezioni respiratorie. Per questo motivo è consigliato da tutti i medici lavare bene e sempre le mani.La terapia, come per le altre influenze, si basa sull’as-sunzione di farmaci antipiretici, antinfiammatori e anal-gesici.Spostando il nostro sguardo al paese dove viviamo, Palazzolo, qual è la situazione?A Palazzolo non sono stati segnalati casi di influenza A/H1N1. Nella provincia di Siracusa il via libera per le vaccinazioni è arrivato il 6 Novembre scorso.L’affluenza per le vaccinazioni, secondo i dati dell’ am-bulatorio vaccinazione dell’Asl n.8 di Palazzolo, è stata bassa fino a questo momento.In un primo momento sono state vaccinate le persone con patologie, su richiesta del medico di famiglia. Le fasce d’età interessate sono state i bambini dai 6 mesi ai 17 anni e gli adulti fino ai 64 anni.Le persone interessate appartengono alle cosiddette

Politiche giovanili: un anno in Consulta all’insegna dell’innovazione

categorie a rischio: bambini, cardiopatici e asmatici.A partire dal 14 di dicembre si è iniziata la vaccinazio-ne per gli ultra 65enni con patologie. Inoltre a partire dalla stessa data la vaccinazione si è estesa a tutti i bambini dai 6 mesi ai 17 anni senza patologie ma su richiesta del medico di famiglia. Vaccinare questa por-zione di popolazione serve per bloccare la diffusione della pandemia perché è la fascia che maggiormente è a rischio di contagio. Alla vaccinazione hanno aderito circa la metà dei me-dici di famiglia.Hanno fatto il vaccino anche parte del personale sa-nitario e socio sanitario, il personale che assicura ser-vizi pubblici essenziali e del corpo dei vigili del fuoco. Inoltre hanno risposto positivamente al richiamo della vaccinazione anche donne al 2° e 3° trimestre di gra-vidanza.

Ivana Ferla

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Inaugurazione dell’autostrada catania – Siracusa

Giovedì 10 dicembre è stata inaugurato il primo tratto di autostra-da Catania - Siracusa.I lavori sono stati compiuti dall’Anas e hanno avuto un costo com-plessivo di 723 milioni di euro. L’infrastruttura è stata cofinanziata dalla Commissione europea con un importo di 339 milioni di euro, circa il 55% dell’intera opera.L’arteria è lunga 70 chilometri, 45 sono già a quattro corsie mentre i rimanenti 25 sono in fase di completamento.Il primo tratto di autostrada era stato inaugurato il 28 luglio scorso. L’apertura dell’arteria ha permesso di snellire il traffico veicolare in prossimità del Ponte Primosole che a causa della sua inagibi-lità aveva obbligato l’Anas a istituire il senso unico di marcia per il suo attraversamento provocando gravi conseguenze al traffico veicolare tra Catania e Siracusa. I lavori sono iniziati a febbraio del 2005.L’inaugurazione ufficiale è stata fissata per il 21 dicembre. All’evento parteciperanno il Ministro dell’ambiente Stefania Presti-giacomo e il Presidente del Consigli dei Ministri Silvio Berlusconi.

I.F.

Sciopero: in centomila in piazza a Roma contro la riforma Gelmini

L’11 dicembre i dipendenti pubblici degli enti locali, dei ministeri, della sanità ma soprattutto i lavoratori della conoscenza di scuo-la, università ed enti di ricerca, hanno incrociato le braccia per lo sciopero generale indetto dalla Cgil. Il sindacato ha parlato di centomila manifestanti a Roma, con una “buona partecipazione” alla protesta del 50-60% nel settore pub-blico e il 30% della scuola. I motivi principali della protesta sono le “insufficienti risorse messe in campo dal governo per il rinnovo dei contratti” dice la Cgil, “e la difesa della dignità dei salari per dire basta alla precarietà”.Il sindacato ha chiesto il rinnovo dei contratti scaduti dei dipen-denti pubblici e gli investimenti nell’istruzione e nella ricerca. E’ quanto ha chiesto lo stesso Epifani, segretario generale della Cgil, al comizio che si è tenuto a Roma nella stessa giornata.A Roma il corteo del sindacato è stato affiancato dalle manifesta-zioni degli studenti universitari, partito dall’ateneo della Sapienza. Alcuni di loro hanno tentato di raggiungere il ministero dell’Istru-zione ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine.Tafferugli e scontri tra studenti e polizia si sono verificati in via XX Settembre, nei pressi del ministero dell’Economia, obiettivo degli studenti. Negli scontri ci sono stati una decina di feriti.A Milano i manifestanti sono stati settantamila, ha detto Podda, segretario generale della Fp Cgil.Anche a Torino e a Bologna ci sono state delle manifestazioni.“Ho rammarico di non poter stare insieme - ha detto Epifani, rife-rendosi alle organizzazioni di categoria di Cisl e Uil che non hanno partecipato alla protesta - credo che se il governo è inadempiente si debba rispondere. L’abbiamo sempre fatto. Oggi c’è la Cgil ma non dispero”.

I.F.

Per la prima volta dal dopoguerra, il futuro dei figli si prospetta meno roseo di quello dei padri. Il debi-to pubblico grava per 80 mila euro su ogni under 30. L’accesso al lavoro per chi ha titoli di studio alti è più incerto e precario di un tempo, ed è diventato ancora più difficile negli ultimi anni trovare il primo lavoro, an-che se precario, anche se sottopagato, anche se non era quello che si sognava da piccoli.Stando ai dati del Ministero per la Gioventù lo scena-rio giovanile sembra davvero tragico. Meno male che c’è anche l’altra faccia della medaglia, quello delle po-litiche giovanili affidate, oltre che al terzo settore, ad un Ministero con un fondo autonomo, ma soprattutto agli enti locali, tramite le Consulte Giovanili.A Palazzolo la Consulta Giovanile compie tre anni e si fa il bilancio delle attività di un 2009 particolar-mente intenso e volto ad indirizzare le iniziative verso tre tematiche principali: cittadinanza, partecipazione, mobilità.La ricreazione è finita. I concerti, le mostre, i convegni non bastano più. Servono delle politiche che aiutino i giovani a diventare adulti in una società. Per questo, oltre all’organizzazione di attività creative la Consulta si è attivata per l’istituzione del Centro Informagio-vani, una struttura in grado di offrire informazioni su ricerca del lavoro, partecipazione a programmi euro-pei, finanziamenti di idee imprenditoriali, volontariato, viaggi, cultura e tempo libero. Il centro, che aprirà a fine gennaio presso la Biblioteca Comunale, è dotato anche di aula studio, postazioni internet e una piccola emeroteca.L’informagiovani si occuperà anche di promuovere la partecipazione a esperienze di mobilità internaziona-le. Quest’anno è servito anche alla realizzazione di altre attività: un campo di volontariato internazionale, l’istituzione di un fondo per la mobilità internazionale dei giovani palazzolesi, Ali sulla Panoramica, un cor-tometraggio, due Infoday sui finanziamenti di Sviluppo Italia, diversi incontri tematici, due reading teatrali, la presentazione di un progetto regionale e di uno euro-peo. Il tutto al prezzo di 8 mila euro, stanziati dall’Am-ministrazione Comunale.“Pensiamo che la consulta sia un percorso di cit-tadinanza attiva, un luogo in cui i giovani possono

presentare proposte e progetti di cui si assumono di-rettamente la responsabilità di gestione. Le attività di aggregazione e di tempo libero vanno inserite in una prospettiva di investimento sociale anche grazie alle opportunità di offerte dal fondo nazionale e da pro-grammi europei come Youth in Action” dice il presi-dente Salvo Signorelli. “Il percorso che abbiamo intrapreso darà i suoi frutti nel lungo periodo e puntando ad una generazione di cittadini sempre più consapevoli. L’ostacolo più grande sembra essere il coinvolgimento iniziale di tanti giova-ni sempre più disinteressati alla vita pubblica e chiusi nel loro individualismo.” Alla nostra domanda sulle attività in cantiere risponde: “Sicuramente l’apertura dell’Informagiovani e la “Gior-nata della memoria” con la messa in scena di un reci-tal sulla Shoah con la regia di Francesco Alderuccio. Intanto, questo Natale, godetevi la seconda edizione della Mostra-Concorso di presepi tradizionali. I prese-pi, opera di giovani talenti, possono essere ammirati lungo il percorso nella zona dell’Orologio e del Bando, sede anche della via dei mestieri promossa dal centro commerciale naturale Akrai.”

L. Bongiovanni

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Il 2010 sarà ricordato anche come l’anno in cui la chiesa dell’Annunziata viene riconsegnata alla comunità palazzolese. Quasi 2 anni di intensi la-vori, senza interruzioni, hanno riportato all’antico splendore la chiesa simbolo del barocco. Sono stati consolidati gli intonaci interni, la volta della navata principale e la torre campanaria. Ma ciò che colpisce di più è lo splendore dell’antico prospetto, ripulito da

Reading su Giuseppe Rovella

Il Natale e l’antica tradizione del “quanrant’ore”

La riapertura della chiesa dell’Annunziata

Natale porta con sé anche l’antica tradizione delle quarant’ore. Subito dopo la “magica” notte di Natale, le parrocchie palazzolesi si attivano per ospitare la sa-cra adorazione. “Le quarant’ore del passato - raccon-tano alcune anziane signore della parrocchia di San Paolo - erano più diffuse ed era un momento solenne. Durante i giorni della solenne esposizione molti negozi chiudevano, non si lavorava nei campi e molti bambini imparavano a pregare.” Una pratica, che a Natale e poi a Pasqua, coinvolgeva tutte le categorie di perso-ne che, giorno e notte, si avvicendavano in preghiera, per quaranta ore davanti all’altare con l’Eucarestia. “L’ adorazione - spiegava tempo fa don Michele Boc-caccio - nutre la preghiera silenziosa ed è un eser-cizio di silenzio contemplativo e di lode, quel silenzio necessario per il raccoglimento e la preghiera interio-re.” Oggi, nei giorni del quarant’ore, resta ancora la suggestione della chiesa con le luci basse, avvolta nel silenzio delle fredde sere di dicembre e i volti di molti anziani che recitano una preghiera per i propri cari, che scorrono il rosario tenendo gli occhi chiusi. Anche quest’anno le quarant’ore inizieranno il giorno di Santo Stefano, nella parrocchia di San Paolo, per poi toccare tutte le parrocchie della città e terminare nuovamente l’11 gennaio nella chiesa di San Paolo, dove verrà ricordato il terribile terremoto del 1693. Come da tradizione, dopo pranzo, si cantano i salmi e al versetto “a facie Domini mota est terra” si ferma il canto, ci si inginocchia e si sta in silenzio per un minu-to, per ricordare quel tragico evento, nonostante siano passati secoli.

M.A.

Sabato 12 dicembre 2009, quattro ragazzi del Liceo Classico Platone hanno rievocato attraverso parole, musiche e immagini, le atmosfere affascinanti di alcu-ne opere del filosofo e scrittore palazzolese Giuseppe Rovella.Il recital, organizzato in occasione del ventennale dalla morte dello scrittore dall’associazione “Amici di Giu-seppe Rovella”, con la collaborazione della “Consulta Giovanile”, nella persona di Salvatore Signorelli, del regista Francesco Alderuccio e dell’aiuto-regia Anna-maria Mangiacasale, ha riscosso parecchio successo negli spettatori che hanno partecipato con trasporto alla serata commemorativa. Presentatori della sera-ta, cui ha partecipato anche il sindaco Carlo Scibetta, sono stati il prof. Emanuele Messina e il prof. Luigi Lombardo. La lettura del primo frammento, tratto da “Inizio d’amo-re”, e rievocato dalla voce di Eleonora Pizzo, ha tra-sportato gli spettatori nel mondo dei ricordi e delle visioni di Camiola Fortezza, personaggio mistico le cui immagini intrecciate “riportano - come premesso dal prof. Messina - ai temi del mondo contadino, della luce e delle ombre, del visibile e dell’invisibile, dei vivi e dei morti”. Tematiche ricorrenti anche nel secondo brano, tratto da “Aegyptus” e interpretato da Giulia Magro, in cui il personaggio (anch’esso quasi irreale) della “ciaraula” Artemidora saluta per sempre la figlia dopo aver visto in sogno d’esser prossima alla morte. Il “mondo onirico” si confonde alla realtà e la compre-senza dei vivi e dei morti diviene tema costante anche, e soprattutto ne “La Fattoria delle Querce”, nel passo rievocato da Sebastiano Spada, così come nell’estrat-to di “Lux Perpetua”, interpretato da Rossella Di Blasi, in cui riemerge il tema della “memoria” e del continuo “ritorno” delle generazioni trascorse in quelle viventi, concetti cardine della filosofia di Rovella. Il recital si conclude con una lettura congiunta, da parte di tre dei

quattro interpreti, di un affascinante “Roglio Vecchio” tratto dal romanzo “L’Angelo e il Re”, il tutto accom-pagnato da immagini e musiche rievocanti una Sicilia antica, quasi immaginaria, palcoscenico delle opere di Rovella. “L’evento, così come è stato pensato, - chio-sa il sindaco Scibetta - è lo strumento ideale per farci conoscere al meglio le opere di Giuseppe Rovella, per farci parlare direttamente da lui attraverso i suoi scritti e per accostare anche i più giovani ad essi”.

Sebastiano Infantino

licheni e funghi. Probabilmente tornerà ad essere fruibile nei primi mesi del nuovo anno, insieme al maestoso portale caratterizzato dalle colonne tor-tili e magistralmente intagliato con motivi agresti e festoni di frutta. Contemporaneamente torneranno alla luce anche i tesori custoditi al suo interno: gli altari lignei, le statue provenienti dalla chiesa madre, le pregiate tele di Paolo Tanasi e lo splendido altare

con preziosi intarsi marmorei co-lorati raffiguranti uccelli e delicati motivi floreali. Una volta riaperta al pubblico e al culto, la chiesa che custodiva il famoso quadro dell’Annunciazione di Antonello da Messina potrebbe essere ri-valorizzata con mostre e conve-gni culturali sul rinascimento. E per far ciò l’assessore al turismo Paolo Sandalo ha già in mente alcune iniziative, che dovranno permettere il rilancio culturale e turistico di una delle chiese più antiche della città.

Maurizio Aiello

LA SALA CONSILIARE RIEVOCA, PER UNA SERA, LE MISTICHE ATMOSFERE DELL’INDIMENTICATO FILOSOFO E SCRITTORE PALAZZOLESE

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CU L T U R A & CU R I O S I T A ’6

Ai più piccoli della famiglia che sedevano attorno al tavolo venivano date due pietre, una piatta più grande e una di dimensioni più piccole, col compito di schiac-ciare la frutta necessaria.- durante i lavori i nonni, in assenza della tv e della ra-dio, raccontavano ai nipotini delle storie spesso tratte dalla loro vita vissuta. Era questo il modo più piacevo-le per trascorrere le serate e tenere alta l’attenzione dei più piccoli.

Continua il viaggio sulle orme dei saperi e dei sapori che animano il quattordicesimo meridiano. Questo mese ci troviamo a Buccheri, piccolo paesino alle pendici del Monte Lauro (986 m). Circondato da boschi di alberi secolari, negli anni ha accolto antiche popolazioni come i Siculi, i Romani, i Bizantini, gli Arabi e persino i Normanni che qui costruirono addirit-tura un castello di cui oggi rimangono solo pochi resti.Qui, dove trae origine la più antica civiltà agropastora-le iblea, (sono numerosi i rifugi di pastori presenti sul territorio oltre alle caratteristiche neviere attive fino ai primi decenni di questo secolo), il Natale rivive nello spirito delle antiche tradizioni. Carichi di storia e ricchi sapore, tra i protagonisti delle festività natalizie incontriamo i “funciddi”, tipico bi-scotto di Buccheri a base di mandorle, noci, nocciole, miele e farina.La tradizione voleva che tutta la famiglia venisse coin-volta nella preparazione di questi gustosi biscotti, che

ricetta

FUNCIDDI

Ingredienti:Mandorle, noci, nocciole, miele,

zucchero, farina, uova.

Preparazione:Sgusciate le mandorle, le noci, le

nocciole e tritate il tutto. Montate a neve i bianchi d’uova ed incorporate

il trito di frutta secca ottenuto.Aggiungete il miele e lo zucchero al

impasto.Preparate i biscotti dandogli una forma all’in su e metteteli in forno

finché non sono dorati.

… diario di un viaggiatore rubrica enogastronomica

a cura di Luca RussoSaperi & Sapori

CURIOSITA’

BUCCHERI: “I FUNCIDDI”, DOLCI PER TRADIZIONE.

rappresentava un momento di grande unione e parte-cipazione familiare in cui ognuno svolgeva un pro-prio ruolo contribuendo così alla golosa causa. Que-sto lavoro durava per circa un mese e solo qualche giorno prima di Natale si procedeva all’impasto. I biscotti, a cui veniva data una forma all’insù (da qui il nome “funciddi”), venivano messi su delle teglie (dette “lanne”) e portate durante la notte ai forni per la cottura, spesso affrontando anche lunghe file di gente in attesa prima di poter essere gustati da grandi e piccini.

PHOTOGALLERY

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Il nostro viaggio sul Natale tocca ora i luoghi di Busce-

mi. Qui sono tre gli elementi significativi

del Natale: le novene, i presepi ed infine i pani e i dolci.La tradizione più caratteristica è senza dubbio la-novena, ovvero il racconto del viaggio a Betlemme e della Natività, che inizia appunto nove giorni pri-ma del Natale. Anticamente a Buscemi le novene non venivano recitate in chiesa, ma un gruppo di cantori girava per le vie del paese, di casa in casa, spesso anche su committenza, a cantare ogni giorno una strofa del racconto. Questi can-tori personalizzavano i canti, inserendo elementi

Anche santaklaus city si trova sul Meridiano14

Il Natale a Buscemi

CITTÀ SUL MERIDANO

Nessuno l’ha mai vista, nessuno sa dove si trovi realmente, non è segnata su alcuna cartina geografica, i naviga-tori satellitari ne perdono le tracce. Si sa solo che da qualche parte, sul Me-ridiano14, esiste questa piccola città. O forse un borgo, o forse solo un gruppet-to sparso di case. La popolazione, qual-che decina di abitanti, è impegnata tutto l’anno a recepire i sogni dei cittadini del nostro mondo. L’Ufficio Postale lavora soprattutto fra novembre e dicembre per ricevere sogni e desideri diventati lettere e letterine di grandi e piccini. Fra le attrazioni più importanti annoveriamo la fabbrica di giocattoli e una fabbrica di cioccolato e caramelle. Il nome del-la città deriva dal nome del fondatore,

vecchio barbuto simpaticamente vestito di rosso e bianco, la cui età non è nota e che nella vita ne ha viste “di cotte e di crude”. Basti solo dire che il 24 dicem-bre di ogni anno se ne va in giro per il mondo su una slitta trainata da qualche renna, a portar doni di qua e là. Ogni anno parte comunque, ogni anno con la stessa domanda in testa: se alla fine ne valga la pena di fare tutto questo lavo-raccio. Ancora la risposta la sta cercan-do. Per ora se ne sta seduto in poltrona a sorseggiare un the, davanti al camino, pensando che anche quest’anno dovrà partire da SantaKlaus City, per rendere un servizio al mondo, per renderlo un po’ migliore.

L.B.

Durante il periodo di Natale si sa, il cuore si riem-pie di ricordi e aspettative. Quante volte ci siamo sentiti dire dai nostri genitori e dai nostri nonni “ai miei tempi tutto questo non c’era!”. Bene! Abbia-mo deciso di dar parola alla loro memoria e farci raccontare come si viveva l’atmosfera natalizia circa cinquant’anni fa. A raccontarci il suo Natale è Vincenzo Guglielmi-no, classe 1922.“Siamo al Natale 2009, ed è molto diverso dal Natale degli anni ‘40, ‘50 e ‘60, allora Palazzolo viveva solo di agricoltura e noi agricoltori lo tra-scorrevamo in campagna. Due tre giorni prima, chi aveva la possibilità ucci-deva un maiale per consumare la sua carne, cuci-nata in vari modi, la notte di Natale. Le famiglie si riunivano per trascorrere la serata in compagnia. La cena era da tradizione composta da “‘mpanate” ripiene di una particolare qualità di broccolo, detto appunto broccolo Natalino, conditi con salsiccia e lardo; non poteva mancare del baccalà. Vero simbolo della festa era un trionfo di dolci, si era soliti preparare le crispelle, la “giggiulena”, il torrone, le raviole fritte con miele e in alcuni casi anche i “cudduruna”, cioè della pasta cotta in pa-della e condita con zucchero o miele.

MEMORIE DI UN NOVANTENNE…Dopo cena la famiglia riunita trascorreva la serata giocando a carte e a tombola, accompa-gnata dal tradizionale piatto di luppini e da un buon bicchiere di vino. Il pranzo di Natale invece pre-vedeva da tradizione i cavati e come ricorda una canzoncina:

a la notti ri natalinasciu lu Principali

e nasciu rarieri a portacavatieddi ri ricotta.

Chi viveva in paese aveva in più la possibilità di andare a seguire la messa di mezzanotte, che ce-lebrava la nascita del bambin Gesù.In giro non c’erano addobbi, per vedere il corso illu-minato a festa e le vetrine dei negozi addobbate di luci ed alberelli abbiamo dovuto aspettare gli anni ‘70, solo ogni tanto si sentiva il suono di una zam-pogna per le vie del paese”.Dopo questo racconto non ci resta che riflettere su quello che è il Natale di oggi, una corsa all’acquisto

dei regali, al consumo di beni spesso voluttuari. Ma le giovani generazioni conoscono davvero il senso del Natale?Allora approfittiamo di questo mezzo mediatico per invitare tutti a ritrovare il vero senso delle festività, a concentrarsi sull’aspetto religioso del Natale, ad una riflessione morale e sociale del tempo che viviamo: apprezzare e godere ciò che si possiede e arricchisce ognuno di noi, l’amore dei propri cari, e perché no, regalare un sorriso a chi ne ha veramente bisogno.Buon Natale!

S. G.

che riflettessero la quotidianità dei luoghi; avevano poi aggiunto una verso finale alla fine di ogni rac-conto, ovvero la richiesta di una ricompensa per loro, ricompensa che consisteva in beni di consu-mo, formaggi, pane ecc. e che recitava così: “dopu iddu (Gesù Bambino) pensa ppi nnui”. Oggi questa tradizione non è stata mantenuta e le novene sono celebrate nelle chiese di Buscemi così come in tutti gli altri paesi degli Iblei.Non potevano mancare i presepi allestiti nelle abitazioni private, tradizione che rivive oggi nelle riproduzioni tipiche della Natività ospitate negli am-bienti del Museo Civico di Buscemi.La tradizione culinaria è caratterizzata dalla prepa-razione di dolci e in particolare da tipiche forme di pane, che ricordano e si lega-

no appunto alla Natività. Per non perdere di vista le antiche tradizioni sono stati organizzati due particolari incontri, in occasio-ne del Natale, dalla Casa Museo Antonino Uccello e dal Museo civico di Buscemi. Il primo si terrà gior-no 20 dicembre presso la Casa Museo di Palaz-zolo, durante l’incontro l’Antica Dolceria Bonajuto di Modica presenterà “Dolcemiele a Natale” una degustazione guidata a cura di Franco Ruta, con accompagnamento musicale di Carlo Muratori. Il 27 dicembre, invece, a Buscemi si terrà l’incontro “Innovazione e tradizione nella dolceria degli Iblei”, sempre a cura della Dolceria Bonajuto.

Serena Guglielmino

Paol

o Bi

ondo

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ZO N A M O N A N AD8

“Velate Trasparenze – di padre in figlio, alle radici del-la loro arte” è il racconto quasi biografico dello scrittore pugliese Graziano Giudetti che narra il misterioso in-treccio artistico che lega tre generazioni: il nonno Ma-riano, abile pittore di carri siciliani in una Floridia alla fine della prima guerra mondiale (siamo nel 1920), il figlio Giovanni portato in bottega all’età di soli 6 anni e che, ben presto, supererà il maestro paterno ed il nipote Mario, dimostratosi dotato del medesimo DNA a colori. Stessa sorte pure per lui, piccolino, messo a dipingere alla stessa età di 6 anni dal Prof. Giovanni, all’epoca insegnante di Educazione Artistica ed Acca-demico d’Arte. Quasi un filo invisibile li avvolge pur se, logicamente, con impostazioni e tematiche differenti. Fattori comuni: la sofferenza, gli innumerevoli sacrifici e l’immenso amore per l’Arte che ha sempre alimen-tato le fervide menti ed i loro cuori. A Siracusa Mario festeggerà i suoi 50 anni con l’Arte portando opere realizzate con la tecnica difficilissima della “spatola stratigrafica”, cioè velando i colori fino a tre, quattro diverse varianti cromatiche sulla tela stessa. Quasi una ulteriore tavolozza dopo quella di cristallo dove impasta fino a dieci e più variazioni di colori per poi plasmarli con quelli già esistenti sulla superficie telata o di legno affinché se ne generino altri. Nell’occasione,

IL MAESTRO INTERNAZIONALE D’ARTE MARIO SALVO A PALAZZOLO ACREIDEIL TOUR TRIENNALE DELL’ARTISTA DELLA SPATOLA NELLA NOSTRA ISOLA PRE-VEDE UN’ESPOSIZIONE DAL 18 DICEMBRE AL 6 GENNAIO PRESSO IL MUSEO DELLE TRADIZIONI E ARTI NOBILIARI DI PALAZZOLO E SI CHIUDERÀ A SIRACUSA (ORTIGIA), DA MAGGIO A GIUGNO 2010, IN OCCASIONE DELLE “NOZZE D’ORO CON L’ARTE”

Sopra:Mare mosso Acrilico a spatola su tela b cm 70 x h cm 70

A lato:Pulcinella e Pierròt - 1988Terra ed acrilico su compensato a spatolab cm 49 x h cm 34

Le Palme - 2005 Acrilico a spatola su tela b cm 60 x h cm 60

si potranno ammirare anche alcune opere realizzate dal padre Giovanni ed alcuni pezzi ancora esistenti di carretti siciliani fatti dal nonno Mariano. Siracusa è stata scelta proprio perché, fondamentalmente, Mario si sente un artista siciliano, per porgere un doveroso omaggio alla memoria dei suoi avi, che tanto amava-no questa città. Mario collabora con la rivista d’Arte BOE’ di Palermo nella veste di curatore della Rubrica “Il Maestro risponde” nata da circa 7 anni. Il suo parti-colare modo di dipingere lo ha fatto scegliere dall’ap-posita Commissione italo-lettone tra oltre 1700 artisti professionisti per rappresentare l’Italia a Daugavilps, nel Museo Mark Rothko (il più famoso e titolato artista russo di tutti i tempi). Mario, in una manciata di giorni, all’interno di una delle stanze ubicate presso l’Acca-demia di Stato della città e destinate, per la circo-stanza, ad ospitare ogni singolo artista internazionale intervenuto in rappresentanza del proprio paese per i lavori 2008, ha realizzato ben due opere a spatola e le ha donate al medesimo Museo mondiale di prossima apertura, ricevendo il plauso di ammirazione di tutta la Commissione russa del “Workshop ROTHKO”. Ma c’è un lato del maestro Salvo che forse non tutti co-noscono, ma che ne completa la sfera delle capacità emotive. E’ impegnato in prima linea anche nel socia-

le. Difatti, ha costituito l’associazione culturale “ALE-TES Onlus” che si prefigge di “…restituire i colori a chi li ha persi…”, vuoi per motivi medici che sociali. In qualità di Presidente docente, sarà impegnato ad eseguire corsi di “Art Therapy” ai bambini affetti da patologie oncologiche, corsi d’arte di primo e secondo livello a persone “diversamente abili”, “socialmente deboli”, “depresse”, “in carcere”. Lui spesso ricorda nelle interviste che “l’Artista è come un missionario […] Se ama l’Arte e la produce con dedizione, non può esimersi dall’insegnamento dei propri segreti ad altri i quali, a loro volta, li trasmetteranno ad altri e così via…”. Da qui il concetto che “L’arte non è un espressione privata o personale, ma uno strumento a disposizione dell’umanità e noi ne siamo solo i suoi umili discepoli”.

Andrea Rizza