Costa Etrusca Periodico trimestrale di informazione, attualità, cultura … · 2016. 11. 28. · A...

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9 Editoriale: Aferpi chiede, Piombino concede di Ivio Barlettani 10 Tutti in Aferpi gli ex Lucchini di Tony Montero11 Sindacati a Bruxelles contro il dumping cinese11 Guido Dainelli, il padre dell’acciaio di Licena Pizzi Maccanti12 La Variante Aferpi passa in consiglio13 Morti a Villamarina, gli ultimi sviluppi di Emilio Guardavilla15 Pubblica Assitenza: nuovi Doblò16 Il sì dell’assessora Carla Maestrini 17 La finestra di Giampaolo Talani18 Laura Miele, manager di successo di Fiorenzo Bucci22 Infaticabile e non si dà mai per vinta di Roberta Macii24 Fatti & Persone (Trionfo di Roberto in crociera)25 Fatti & Persone (Camera di Commercio)26 Fatti & Persone (Piombino, nozze gay in Marina)27 Fatti & Persone (Canova direttore Unicoop)28 Coraldo Cavicchi, atto di amore per la sua terra 29 Unicoop, approvato il piano industriale30 Le tragedie del nostro mare di Emilio Guardavilla31 Quando dal mare emerse il terrore di Stefano Tamburini33 L’orribile morte dell’amico di tutti di Fiorenzo Bucci35 Un pescecane ha mangiato Costanzo! di Renato Quilici38 Oggi parlo io… di Barbara Noferi39 Presentato il libro sulla Fiorentina di Emilio Guardavilla40 Relax di Giuseppina Toncelli41 Astro salvato dalle sabbie mobili di Marcello Cardinali42 Sandro Leonelli e le sue foto di Pierluigi Galassi44 La magia dell’Arte di Daniele Toncelli46 Nuoto Piombino, 35 anni di attività di Stefano Ridi48 In giardino: il ciclamino di Simona Grossi48 In cucina: l’acquacotta di Simona Grossi49 Difendere la pelle dal freddo di Riccardo Vigetti50 La Maremma come la California di Nadio Stronchi51 Vino: saper pensare globalmente di Walter Gasperini53 Il mercatino resta dov’è di Enzo Biagioni54 In libreria di Emilio Guardavilla56 La parola ai lettori58 Una rivoluzione sotto canestro di Paolo Federighi65 L’italiano, questo sconosciuto di Emilio Guardavilla

Anno 55 - n. 31dicembre - gennaio - febbraio 2017

Periodico trimestraledi informazione,attualità, cultura

Direttore responsabileIvio Barlettani

[email protected]

Marketing-pubblicitàUmberto Maria [email protected]

Direzione, redazione, pubblicitàCorso Italia 95 - Piombino

[email protected] 0565 32843 - Fax 0565 474572

334 3378121Registrazione Tribunale Livorno

n. 167 in data 4/7/1962 r.s.

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Editore e pubblicitàCosta Etrusca Comunicazione

Grafica e impaginazioneOpus Piombino

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Gli articoli firmatio con pseudonimo riflettono

unicamente le opinioni dell’autore

Chiuso in tipografia, 25 novembre 2016

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editoriale «Aferpi chiede, Piombino concede»di Ivio Barlettani

«Aferpi chie-de, Piombi-no conce-

de». Ha fatto bene (se-condo noi, naturalmente)il sindaco Giuliani a spin-gere la sua truppa – inconsiglio comunale – ver-so l’approvazione dellaVariante Aferpi. Non-ostante le polemiche piut-tosto accese e le forzepolitiche di minoranza(Movimento 5 Stelle, Ri-fondazione Comunista,Forza Italia Ferrari sin-daco, Ascolta Piombino,Un’Altra Piombino) schie-rate contro l’approvazionedella delibera, la mag-gioranza Pd compatta conil contributo degli alleati(Sinistra per Piombino,Spirito Libero) ha tirato“dritto” per arrivare al sìdella Variante.Il governo della città,con questo atto, ha volutoconcedere ancora unavolta la massima fiduciaall’imprenditore Rebrab

affinchè il progetto de-finitivo della nostra fab-brica giunga a buon fine. Nelle pagine che seguono,troverete più dettaglia-tamente i vari interventidella “battaglia” Variante,che si è giocata al Palazzocivico.Fonti vicine a Rebrab ciconfermano che il pianogenerale su Piombino an-drà in porto: «Occorreràperò, il tempo necessarioper evitare eventuali erroriche poi potrebbero rive-larsi pericolosi».Continuando su Rebrabnon passa giorno che lastampa ci informi dellesue nuove acquisizioniin varie parti del mondo:una grossa raffineria dizucchero in Sri LanKa,un complesso turisticoall’avanguardia sulla costatunisina, il continuo in-teresse per il settore si-derurgico in Brasile oltrea varie iniziative in campoeditoriale. Noi (a diffe-renza di altri) non ci tro-viamo assolutamente

niente di straordinario,sugli spostamenti in varieparti del mondo. Rebrabè l’uomo più facoltosod’Algeria, l’ottavo uomopiù ricco d’Africa. Nona caso il magnate algerinoè diventato così potente.Egli ha doti managerialinon comuni, ha un sensospiccato degli “affari” equando si butta in una“avventura” statene purcerti che la vuole condurrefelicemente in porto.Per quanto riguarda leultime notizie relativeall’acquisizione dellaLeali Steel (acciaeria aBorgo Valsugana e unlaminatoio ad Osolo), ri-portiamo un passo delSole 24 ore che dice:«Grazie alla presenza diLeali Steel, il gruppo al-gerino potrebbe contaresu un flusso di fornituracostante e continuo pergli impianti di Piombino,potendo lavorare anchepiccoli lotti alla volta econ tempi di consegnapiù brevi, a differenza di

quanto accade ora».Noi ribadiamo la fiduciaa Mr Issad Rebrab e alsuo comitato esecutivoche con Azzi alla guidaogni giorno è al lavoroaffinchè tutti i pezzi delmosaico vadano a com-porsi. Tutto ciò potrebbeessere interpretato comepiaggeria da parte di Co-sta Etrusca verso i “po-tenti”. Noi ci siamo schie-rati fin da subito da quan-do il presidente della Fe-deracciai Gozzi ci di-chiarò testualmente: «Noismantelleremo lo stabi-limento, demoliremo l’al-toforno e porteremo aPiombino dalle fabbrichedel nord i nostri semila-vorati per le ultime rifi-niture relative. I lavoratoriche assumeremo stannonei numeri che vanno da650 unità ad un massimodi 700». E noi aggiungemmo «Ilresto purtroppo a casa»!Ed allora ecco il perché,ancora oggi, della nostrafiducia in Rebrab.

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di Tony Montero

Si chiude l’anno solareed è tempo di bilanci.Il cronoprogramma di

Aferpi procede con i ritmidettati da fattori esterni, nonsempre direttamente correlatial lavoro della proprietà edella dirigenza. Le buone notizie arrivano dalcomparto finanziario. Nellecasse dell’azienda sono arrivati18 milioni di euro da partedi Unicredit Banca che hacosì aperto le linee finanziarie.Un’iniezione di denaro frescoutile per aumentare la pro-duzione dei laminatoi, uniciimpianti ancora in marciadello stabilimento. In questomodo si è reso sostenibile il

contratto di solidarietà cheda novembre ha interessatotutti gli oltre duemila dipen-denti ex Lucchini, al di là delgarantire l’acquisto dei se-miprodotti. L’incessante lavorodell’’amministratore delegatoFausto Azzi e del managerdi Equita Alessandro Profumocontinua nella ricerca del so-stegno economico delle bancheper il circolante necessario.Altra novità importante è cheentro dicembre il presidenteCevital Issad Rebrab com-pleterà il versamento del ca-pitale sociale che in totaledovrebbe ammontare a circa

cento milioni di euro. In attesa del tanto auspicatoincontro al Mise nel qualeAferpi presenterà il nuovoprogramma dei lavori per ilforno elettrico e nuovo trenorotaie, oltre che per logisticae agroalimentare, tutti i la-voratori ex Lucchini sono di-ventati dipendenti Aferpi. Sitratta di 719 assunzioni e que-sto era il punto cruciale del-l’accordo sindacale sottoscrittocon Cevital da Fim, Fiom eUilm al momento dell’acqui-sizione dello stabilimento.Gli oltre 2000 dipendentiAferpi sono adesso tutelati

dai contratti di solidarietà. La soddisfazione delle orga-nizzazioni sindacali è più chegiustificata.Il contratto di solidarietà con-sente di avere uno stipendioin media più alto di 150-200euro al mese rispetto allacassa integrazione e poi per-mette una maggiore rotazionenei reparti. Molti lavoratoriper rientrare effettivamenteal lavoro dovranno comunquesostenere dei corsi di forma-zione professionale, previstinell’accordo. Un risultatoimportante sul fronte occu-pazionale e per niente scontatonell’ottica della riconversionedel polo siderurgico piom-binese.

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Cevital-Aferpi e sindacati, gliabboccamenti semi-segretitra ministro Calenda e Re-brab, le mezze “rivelazioni”giornalistiche, sono la tristeconferma che Rebrab non èancora in grado di metteresul tavolo ministeriale i soldiper gli investimenti promessi

a Piombino. In compenso –afferma Camping Gig – gira ilmondo e annuncia affari dacentinaia di milioni in Brasile,Sri Lanka, Paraguay e nellastessa Algeria».«È ora di pensare seriamente

ad un “piano B” per il compar-to siderurgico, una via di usci-ta se, come appare possibile,Rebrab non dimostrerà di ave-re i finanziamenti necessariper avviare gli investimenti suacciaieria elettrica e treno ro-

taie; perché in tal caso il “pia-no Aferpi” dovrà essere dichia-rato in “default”, cioè fallito, ela città tutta si troverà “in bra-ghe di tela”. Per cui – conclu-de Camping Cig – ci aspettia-mo che istituzioni e sindacatiassumano finalmente una li-nea chiara e netta, che a no-stro avviso deve svilupparsi sualcuni punti irrinunciabili».

Parla Camping Gig

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di Licena Pizzi Maccanti

Correva l’anno 1745quando Jacopo Bozza,

fondatore della ferriera Per-severanza, abbandonò Piom-bino per trasferire la sua at-tività siderurgica in quel diTarquinia. Il nostro stabili-mento fu rilevato dal CreditoMobiliare Italiano che ne af-fidò la direzione tecnica al-l’ingegner Guido Dainelli,empolese di Santa Maria aRipa, esempio di raro inge-gno e grandissima operosi-tà. Dopo aver frequentato laScuola di Ingegneria di Firen-

ze, entrò nel Corpo Realedelle miniere; e quindi, vitto-rioso in un altro concorsobandito dalla Provincia di Fi-renze, si recò, nel 1867 aParigi in quella “Scuola im-periale centrale di arti e ma-nifatture”, dalla quale, nel1871, uscì classificato pri-mo tra i 132 laureati. APiombino impiantò, primocaso in Italia, un forno Mar-tin-Siemens disegnando, perquasi due secoli, il roseo fu-

turo della città e di tutti isuoi figli.Oggi Guido Dainelli riposanel cimitero di Piombino,con l’adorata consorte, nel-la tomba numero 403, pro-prio a fianco al mio adoratoe unico figlio, deceduto aParigi nel 1995. Questi in-croci del destino nella cittàpiù bella del mondo, susci-tano nelle mie preghiere unsentimento di grande spe-ranza per la nostra città.

Il mio futuro è breve, il mioamato figlio non ne ha più.Ma Piombino sì. Piombinoha l’acciaio nel suo dna e lafiducia nei nuovi investitorinon deve venire meno. L’in-tesa Piombino – Cevital nonpuò che essere proficua. Lapreghiera è quella che Gui-do Dainelli riposi in pace eche la sua opera di uomoesemplare venga ripresa eadeguata ai tempi modernidalla nuova dirigenza. Dal-l’alto dei miei ottantotto an-ni vedo un futuro semprepiù chiaro che illumina il no-stro territorio.

Guido Dainelli, il padre dell’acciaioA Piombino il primo forno Martin-Siemens.

Riteniamo proficua l’intesa Piombino-Cevital

Allo slogan “No adun Europa senzaacciaio”, la nutrita

delegazione piombinese hapartecipato alla Giornatad’azione europea sulla si-derurgia, manifestazioneorganizzata da industrALLEurope per riportare al cen-tro dell’attenzione dell’Eu-ropa l’industria dell’ac-ciaio e della siderurgia.I rappresentanti locali di Fim(il segretario Fausto Fagioli,Paolo Cappelli, GianlucaRombai e Michele Nardini),Fiom (Davide Romagnani,Mauro Macelloni e GiacomoGhizzani ) e Uilm (LorenzoFusco e Ilaria Landi) e ditutte le città siderurgiche d’I-talia, tra le quali l’Ilva di Ta-ranto, l’Ast di Terni, dellaTenaris Dalmine e Riva Ac-ciaio hanno sfilato davantiai palazzi dell’Unione europeaper arrivare a parc Cinquan-tenaire. «Il settore siderurgico in Eu-ropa sta attraversando la crisipiù nera mai conosciuta –

ricorda Mirko Lami segretarioregionale Cgil – compliceanche l’abbandono, nel 2002,del trattato della Ceca cheaveva ben funzionato nei 50anni precedenti. A livello eu-ropeo oltre 80mila personehanno perso il lavoro dalloscoppio della crisi economicadel 2008. Come conseguenzadelle ristrutturazioni l’occu-pazione totale è scesa sottoi 340mila dipendenti. Oggi,9 novembre, bisogna esserein tanti a Bruxelles per farripartire un settore siderurgicoforte sia in Europa che inItalia, salvaguardando com-petenze e posti di lavoro. Se-gnali forti devono arrivaredagli imprenditori. L’Italia

è ad oggi il quarto mercatomondiale in assoluto per iprodotti piani (dopo Coreadel Sud, Vietnam e India),c’è dunque spazio per i nostriproduttori e per i nostri pro-dotti».«Siamo qui – ha dichiaratoil segretario generale FimCisl Marco Bentivogli – per-ché il futuro dell’industriaeuropea, riparte dal rilanciodell’industria primaria, chein questi anni ha perso terrenoanche a causa della concor-renza sleale di prodotti, tral’altro non garantiti, prove-nienti dalla Cina. E’ impor-tante che l’Europa capiscache il settore della siderurgiae dell’acciaio è fondamentale

per mantenere la sovranitàindustriale del continente».«Migliaia di lavoratori oggisono qui da tutta Europa perchiedere che si agisca controil declino del loro settore –ha aggiunto Rocco Palom-bella segretario generale Uilm– prima della crisi l’industriasiderurgica occupava oltre400 mila lavoratori, una cifrache oggi è scesa a 330 milacon grandi incertezze all’o-rizzonte.Questo è stato causato dallescorrette misure di austeritàdell’Europa, scarsi investi-menti nelle infrastrutture,nella ricerca e nello sviluppoe dal dumping aggressivodell’acciaio cinese a bassocosto sul mercato europeo».

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Dopo tante polemicheè stata approvata inconsiglio comunale

la delibera di adozione dellaVariante Aferpi con i voti fa-vorevoli della maggioranza(Pd, Sinistra per Piombino,Spirito Libero) e il voto con-trario dei partiti di minoran-za (Movimento 5 Stelle, Ri-fondazione Comunista, For-za Italia Ferrari sindaco,Ascolta Piombino, Un’AltraPiombino).Con questo strumento urba-nistico Aferpi potrà disporredi circa 76 ettari di terrenodell’area del Quagliodromoper infrastrutture di viabilitàinterna, strade e ferrovia.Un argomento molto dibat-tuto che ha visto grande par-tecipazione in sala consilia-re. Rappresentanti di asso-ciazioni, comitati e cittadiniin prevalenza contrari alprovvedimento.A presentare la Variantel’assessore all’urbanisticaCarla Maestrini e l’asses-sore all’ambiente MarcoChiarei.«La Variante – affermaMaestrini – ci dà la possibi-lità di ripensare lo skylinedella città per una siderurgiapiù sostenibile ambiental-mente, capace di dialogarecon le altre attività produtti-

ve. Pensiamo alle possibilitàche offre in termini di delo-calizzazione degli impiantinella zona ad est, di conse-guente liberazione dagli usiindustriali delle aree conti-gue a Città futura che saran-no riconvertite verso funzio-ni più leggere. Poi ci sono learee legate alla logistica. Sitratta di una grande sfidaculturale».L’assessore Marco Chiareiha posto l’attenzione sullegaranzie ambientali. «Tuttigli scavi con terreno da ri-porto, se ci saranno, sarannotrattati secondo le normespecifiche. Il decreto dellaRegione di non assoggetta-bilità contiene circa 32 pre-scrizioni che dovranno esse-re assolte da Aferpi. Tuttal’impiantistica che sarà rea-

lizzata sarà oggetto di auto-rizzazione ambientale inte-grata. Il bilancio ambientaleva preso in considerazionenel suo insieme per fare unavalutazione equilibrata. Im-portante inoltre la progressi-va cessazione degli emungi-menti idrici da parte dellafabbrica, cosa che in passatoaveva provocato seri proble-mi dal punto di vista idro-geologico».A niente sono valse le ri-chieste dei gruppi di mino-ranza di prendere ancora al-tro tempo per valutare piùapprofonditamente tutti gliaspetti tecnici, ambientali edi opportunità, chiedendo difatto allungare la discussio-ne di un paio di settimaneprima di procedere con l’ap-provazione.

«Oggi votiamo una deliberachiusa – ha detto FrancescoFerrari Forza Italia –. Nonsi capiscono le motivazionidi tutta questa urgenza. C’èinvece necessità di appro-fondire e di capire meglio».Richiesta richiamata anchenegli interventi di DanielePasquinelli capogruppo delM5S, di Carla Bezzini di“Un’Altra Piombino”, diFabrizio Callaioli di Rifon-dazione comunista.Per Pasquinelli è necessarioavere più tempo per appro-fondire dal punto di vistatecnico delle ipotesi alterna-tive che prevedano un minorconsumo di suolo al Qua-gliodromo, come quelleespresse da Leonardo Mez-zacapo, ex dirigente dell’a-rea tecnica della Lucchini(intervenuto in un dibattitopubblico al Perticale ndr.).Secondo Carla Bezzini lacessione di ulteriore terrenoal Quagliodromo significaun passo indietro di 40 annisul piano paesaggistico.Dubbi poi sulla effettivarealizzabilità del piano in-dustriale. «Stiamo firmandouna cambiale in bianco – hadetto Bezzini – sotto tutti ipunti di vista. Abbiamo avu-to garanzie per l’allarga-mento degli ammortizzatori

Argomento molto dibattuto tra tante polemiche.76 ettari di terreno ad Aferpi per infrastrutture.Partiti di minoranza contrari al provvedimento

dicembre - gennaio - febbraio 2017

Riqualificazione industriale: Quagliodromo e strada 398

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La seduta del consiglio comunale

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sociali, ma gli ammortizza-tori non sono occupazione.Aferpi in realtà sembra inte-ressata al porto e al profit-to».Fabrizio Callaioli ha parla-to di variante ad personam:«Si va ad accontentare unimprenditore con tutto quel-lo che ha chiesto. Vero chesi allontana la fabbrica dallacittà, ma queste erano cosegià acquisite in passato, sipensi al progetto utopia, cit-tà futura ecc.».Riccardo Gelichi “Un’Al-tra Piombino”, ha contestatola mancanza di una visionestrategica di sviluppo per ilterritorio che non sia quellaaffidata a un unico impren-ditore: «Ci si aspettava chela siderurgia non fosse piùl’unico motore di sviluppo –ha detto Gelichi – invece senon parte Aferpi non parteniente. Questa città è in gi-nocchio, il tessuto commer-ciale è in sofferenza e tuttosembra dipendere da questapartita. In realtà è dal 2009che si chiede una stagione divarianti, indispensabili pergarantire una ripresa dell’e-conomia».Dai banchi della maggioran-za, con l’intervento di Bru-na Geri del Pd, si rimanda aun atto necessario di respon-sabilità di governo.«Come partito di governonon sottovalutiamo questoatto – ha affermato BrunaGeri – ce la sentiamo tuttaquesta responsabilità. Ab-biamo provato a stare suifatti, mostrando slides, pla-nimetrie, progetti. Stiamoparlando di un piano indu-striale che può rimettere inmoto l’economica di un ter-ritorio. Quando però nel2013 ci siamo trovati insie-me a gridare “Piombino nondeve chiudere”, non imma-ginavamo una proposta co-me questa nel breve perio-do. Quando a fine 2014 Ce-vital ha mostrato il suo inte-resse, nessuno avrebbe im-maginato una proposta cosìinnovativa e variegata. Ora

nascono “Comitati per” checriticano alcune scelte comela cessione di un territorio.Quel territorio al Quaglio-dromo fino al piano regola-tore del 1994 era compresonel perimetro della fabbrica.Nel 2009 – prosegue Geri –l’amministrazione ha messoa disposizione aree di terri-torio urbano con il progettominimill. Noi abbiamo dife-so l’acciaio e vogliamo con-tinuare a difenderlo. Perquesto riteniamo che il pro-getto Aferpi possa dare ri-sposte nel suo insieme. Vo-gliamo assumerci noi piom-binesi la responsabilità ditemporeggiare? Ci si chiededi dare il via a un iter pro-

gettuale e diciamo di no?C’è un accordo di program-ma sottoscritto da due mini-steri. Il partito Democraticoe questa amministrazionenon sono i difensori di uffi-cio di Azzi e Rebrab, anzili hanno invitati più volte.Noi sentiamo però la re-sponsabilità di chi governa evorremmo dare risposte piùceleri possibili. Quindi pro-viamo a concretizzare i pro-getti. Se l’obiettivo di tutti,pur con punti di vista diver-si, è di fare l’interesse dellacittà, usiamo l’energia perfar ripartire la città. Usiamole forze del consiglio comu-nale per presentarci unita-riamente. Non diamo alibi ai

nostri interlocutori. QuestaVariante prova a dare rispo-ste al territorio, liberandoaree inquinate da tempo».Anche sul tracciato della398 Geri ha evidenziato co-me la realizzazione dellastrada sia una priorità per ipiombinesi, e non per Afer-pi.«Ci è stato chiesto di fer-marci – conclude Geri – manoi all’incontro al Mise civogliamo andare a testa altae con le carte in regola perdimostrare che la città hafatto il suo. Non saremmocredibili nei confronti delGoverno, della Regione edei lavoratori. Ognuno devefare la sua parte».

Ecco la sintesi dell’inter-vento del sindaco Mas-

simo Giuliani in consigliocomunale sulla VarianteAferpi:«Non possiamo perdere divista il valore di questa ma-novra che parte dalle esi-genze di questa città. Di

una fabbrica incastonatanella città con la quale ab-biamo sempre dovuto farci iconti. Dobbiamo guardareal futuro – prosegue Giulia-ni – con una visione precisadella compatibilità ambien-tale. Il populismo ha sem-pre una valenza negativa.Nasce con la disinformazio-ne e con la cattiva informa-zione sfruttando le paure, itimori e le indecisioni dellagente, creando rabbia, az-zerando i valori. Io dico oggiè il momento della discus-sione. Una Variante chemette in atto un progetto in-dustriale. Siamo area di cri-si industriale complessaperché c’è una progetto na-zionale che è rientrato inuna legge che è stata crea-

ta ad hoc: la 252 bis. Dob-biamo capire che se ogginon facciamo questo passo– ribadisce il sindaco – nonpossono essere fatti tuttigli altri passi, così come leautorizzazioni. Sarebbe unerrore non tener conto dellevariabili tempo e lavoro.Questo è il momento diprenderci le responsabilità.Noi dobbiamo fare la nostraparte. Vogliamo lavorareperché il piano industrialedeve andare avanti e vigile-remo su questo. Piombino– conclude Giuliani – hauna progettualità avanzatagrazie al concorso di tuttele istituzioni, Governo e Re-gione. Fino ad oggi questoè il piano industriale che ciinvidia tutta Italia».

L’intervento del sindaco Giuliani sulla Variante

«Il momento delle responsabilità»

La contestazione nell’aula consiliare

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di Emilio Guardavilla

Il 31 marzo l’arresto el’accusa di omicidio,il 20 aprile la scarce-

razione da parte del Tri-bunale del Riesame per-ché il “quadro indiziario”appariva “incerto”. Masulla vicenda della 55en-ne piombinese Fausta Bo-nino, l’infermiera di Vil-lamarina indagata per lamorte di 14 pazienti conmega dosi di eparina, do-vrà pronunciarsi nuova-mente il tribunale dellaLibertà. La I sezione pe-nale della Cassazione hainfatti accolto il ricorsodella Procura di Livornocontro la revoca dell’arre-sto avvenuta il 15 aprilescorso dopo 21 giorni dicella. La donna fu scarce-rata poiché il Riesamegiudicò assenti "elementiindiziari connotati di gra-vità, precisione e concor-danza". Secondo l'accusa,invece, l'infermiera ucci-se i pazienti con bombe dieparina. Fu fermata al-l'aeroporto di Pisa al rien-tro da un viaggio di pia-cere.«Per la procura di Livornoè una vittoria di Pirro –Non cambierà niente e Fau-sta Bonino non tornerà incarcere. Lei è serena anchese c'è rimasta male cometutti noi: non si aspettavaquesta decisione». Così

l'avvocato Cesarina Bar-ghini, legale dell'infermiera,commenta la decisione dellaCassazione contro la revocadelle misure cautelari a ca-rico della donna. Riguardoalla richiesta di nuovi ac-certamenti sul cellularedella Bonino in accordocon il giudice e il pubblicoministero: «Noi vogliamola verità – sottolinea l’av-vocatessa elbana – e quindivogliamo che non restinodubbi sulla perizia telefo-nica. Non abbiamo nienteda nascondere. Per questovogliamo che la consulenzanon tralasci alcunché».«So di essere innocente ele indagini e gli accerta-

menti vanno tutti in questadirezione – dichiara FaustaBonino confortata dagli ul-timi accertamenti della di-fesa – non ho mai uccisonessuno. Alla gente ho sem-pre cercato di salvare la vi-ta». Il procuratore capo di Li-vorno Ettore Squillace Gre-co tira le fila di una situa-zione ancora tutta da deci-frare. «È una vicenda do-lorosa per tutti quelli chene sono coinvolti: indagata,parenti delle vittime. Lestrumentalizzazioni aggra-vano il dolore – concludeil procuratore –. È un casomolto difficile a cui si stalavorando con le migliori

energie disponibili e conil solito massimo impegno».A sostenere il ricorso dellaprocura di Livorno in Cas-sazione è stato il sostitutoprocuratore generale LuigiBirritteri.In questa nebulosa vicenda,allo stato attuale delle cose,non si profila alcun spiragliodi luce per i parenti dellevittime. La verità sembraancora ben lungi dall’esserea portata di mano. 8 delle14 salme sono state riesu-mate per ulteriori esamiautoptici. Quelle lacrimeversate sulle lapidi di Piom-bino, Portoferraio e Rosi-gnano diventano ogni voltasempre più amare. Dopo il 22 dicembre l’interavicenda sarà di nuovo a ca-rico del Riesame di Firenze.I giudici dovranno tenereconto delle motivazioni de-positate dalla Cassazionee i nuovi elementi probatori,autopsie e perizie sul tele-fonino, della Procura e delladifesa. Le prime udienzesono fissate per febbraio.

La procura ricorre in Cassazione Morti a Villamarina,gli ultimi sviluppiLa difesa: «È una vittoria di Pirro».

«Fausta Bonino non tornerà in carcere»

Quello che sta per conclu-dersi può essere conside-rato a tutti gli effetti l’an-no nero della sanità in To-scana. Il caso delle mortisospette nel presidioospedaliero di Piombino èsolo l’ultimo in ordine ditempo. Il 2016 è iniziato con iparti tragici alla maternitàdi Careggi, diventati og-getto di inchieste ancorain corso. Tre i fascicoliaperti dalla procura di Fi-renze, con molti medici e

figure sanitarie indagati:riguardano tutti gravidan-ze in cui madri non hannopotuto crescere il figlioche hanno portato ingrembo nove mesi.Ad aprile un grave erroremedico getta nella buferal’ospedale San Luca diLucca.A un paziente sessanten-ne malato di tumore vieneasportato il rene sano.Secondo quanto accerta-to dall’Asl sarebbe statoun errore diagnostico,

quindi nella fase prece-dente all’intervento chi-rurgico.Il caso fa tornare d’attua-lità un altro errore, sem-pre al San Luca.Una giovane di 26 annisi era sottoposta al bom-bardamento di un rene inendoscopia, ma in veri-tà, quando si era risve-gliata, dopo 7 giorni dicoma farmacologico in ri-animazione, aveva sco-perto che il rene le erastato asportato.

A un paziente malato di tumore viene asportato il rene sano

2016: l’anno nero della sanità toscana

La causa dei decessi so-spetti all’ospedale diPiombino è il sovraddo-saggio di eparina.L’eparina è un glicosami-noglicano altamente sol-fatato ricavato dalla mu-cosa di intestino suino odi polmone bovino ampia-mente utilizzato come far-maco iniettabile. Si trattadi una sostanza anticoa-gulante e fluidificante delsangue utilizzata per pre-venire e trattare la forma-zioni di coaguli sanguigni.È largamente utilizzatanei pazienti per i quali èessenziale mantenere ilsangue ben fluido, come icardiopatici, nei pazientisottoposti ad interventochirurgico maggiore, e neidializzati.L’overdose di eparina puòessere letale in quanto lasua conseguenza princi-pale è l’emorragia.

SapereEPARINA

dicembre - gennaio - febbraio 2017

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Inaugurati i nuovi FiatDoblò di Auser e Pubbli-ca Assistenza di Piombi-

no, grazie al progetto ACG(Auto ContinuativamenteGratis). I Doblò sono dotatidi pedana per il trasporto diutenti anche a bordo di car-rozzina. A tagliare il nastrol’assessore Margherita diGiorgi. Presenti il presidenteAuser Bono Banchi e la pre-sidente della Pubblica Assi-stenza Anna Tempestini.La cerimonia, iniziata inpiazza Verdi, è proseguitaalla Pubblica Assistenza,con la consegna degli atte-stati agli sponsor che han-no dato il contributo eco-nomico.Queste due nuove autovet-ture amplieranno il serviziodi trasporto nell’ambito so-ciale e sanitario.

Intanto c’è da registrare l’i-nizio della campagna tesse-ramento 2017 rivolta ai vec-chi e nuovi soci. Tra le tante attività dellaPubblica Assistenza ricordia-mo il servizio del 118 emer-genza urgenza, trasporti sa-nitari ordinari, trasporti e ser-vizi sociali, protezione civi-le, salvamento a mare, servi-zio civile, corsi di formazio-ne per volontari e cittadini,

gestione lavori di pubblicautilità, onoranze funebri consala del commiato.Intanto è da registrare cheuna squadra di volontari del-la Pubblica Assistenza haraggiunto le Marche per dareuna mano alle popolazionirecentemente colpite dal ter-remoto. Con un’ambulanzaattrezzata per interventi me-dici in situazioni di grandeemergenza.

Pubblica Assistenza: si potenzia il parco ambulanze

Nuovi Doblò per il sociale e il sanitario

La Pubblica Assistenza diPiombino è nata il 23 ago-sto del 1899 su iniziativa diun gruppo di cittadini, conl’aiuto del Municipio, delledirezioni degli stabilimentie delle società di mutuosoccorso con lo scopo diportare solidarietà, confor-to e sostegno materiale acoloro che vivevano in pre-carie condizioni di salute oin stato di povertà.La Pubblica Assistenza èuna delle associazioni piùlongeve a livello regionale enazionale. Il numero di as-sociati (oltre 5000) e i ser-vizi effettuati la iscrivono didiritto nell’albo delle mag-giori associazioni di soccor-so della Toscana.

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La presidente della P. A.Anna TempestiniUn’antica lettiga dell’Associazione

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16 dicembre - gennaio - febbraio 2017

Si contano i giorni perle nozze dell’assesso-ra Carla Maestrini e la

compagna Erica Foggi. Il ri-to dell’unione civile sarà of-ficiato dalla loro comuneamica Lucrezia Della Lena,consigliera comunale. È tra-scorso quasi un anno, era lavigilia della manifestazioneper l’approvazione del de-creto Cirinnà, da quando,dal profilo privato di Face-book, Carla Maestrini di-chiarò il suo amore con unostile ed una sensibilità chefece breccia nel cuore diamici e concittadini. «Negli anni c’è stata la fasedel segreto, delle piccolebugie, del “viene anche lamia amica”. C’è stato il do-lore del trattenere sempre,in pubblico, le emozioni...C’è stata la separazione frail mondo fuori e il mondodentro casa – proseguivaCarla con crescente fiducianel domani – e poi, pianpiano, è diventato impossi-

bile continuare a non dire, amentire, a trattenere, a scu-sarsi, quasi, di amare. E ilmondo intorno a noi si è di-mostrato migliore delle no-stre paure».Non è ancora passato unanno solare ma è come tro-

varsi due generazioni inavanti nel tempo. Il decretoè stato approvato e a Piom-bino si sta già preparandola seconda unione civile.Dopo quasi quindici anniinsieme anche Carla edErica si diranno ufficial-

mente sì, «riconoscendoun’unione di amore e di vi-ta» come ha scritto a fineluglio l’assessora stessapostando in merito alla fir-ma del governo sul decretoattuativo sulle unioni civili.Carla Maestrini è anche vi-cesegretaria della federazio-ne Pd val di Cornia Elba. Hainiziato la sua carriera poli-tica con il comitato AdessoPiombino.Si è sempre occupata discuola e politiche di generecondividendo la battagliaper i diritti civili della sena-trice Monica Cirinnà.

Si contano i giorni dell’unione civile in giunta

Il Sì dell’assessora Carla MaestriniIl rito sarà officiato da Letizia Della Lena.

La cerimonia nella sala consiliare del Comune.Maestrini è anche vicesegretaria federazione Pd

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Caro Babbo Natale,sono un bambinodella provincia di

Livorno e sono moltopreoccupato perché que-st'anno non si parla maidel 25 dicembre ma solodel 4, per caso hai anticipatoil tuo arrivo? Il mio babboche è disoccupato dice chenon gli importa niente del4 dicembre o che casomaivorrebbe prima avere unlavoro, allora io non ci ca-pisco più niente perché ilNatale è sempre piaciutotanto anche a lui. Miamamma che fa l'operaiadice che il 4 dicembre vin-ceranno comunque semprei soliti e non lei, ma i donimica si vincono... In televisione c'è chi pro-mette un sacco di regalie altra gente dice inveceche non è vero niente, lacosa mi preoccupa ancora

di più perché io sono statobuono tutto l'anno. Insom-ma vorrei capire, anchesolo per non trovarmi im-preparato col presepe e

l'albero. Per i bambinibuoni una data o l'altranon fa differenza ma que-st'anno pare che ‘sto Natalesia la prima volta che arriva

il 4 perché non si parlad'altro, nessuno poi sa direuna sola verità e sono tuttiarrabbiati contro tutti.Dimmi caro Babbo Natalema ci stai prendendo peril culo o siamo davverocosì rincoglioniti da met-tercelo da soli? Ps. Questo l'hanno dettodei signori in tv, il miobabbo dice che sono paroleda maleducati ma lui nonha studiato come quei si-gnori che vanno in tele-visione.

la finestra

Ma il Natale è il 4 dicembre?

La letterinadi un bambinoa Babbo Natale.In televisioneci promettono

un sacco di regali.Io sono stato buono

tutto l’anno…

di Giampaolo Talani

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dicembre - gennaio - febbraio 201718

Con la madre e la sorella nella storica agenzia Miele

Laura, manager di successosul fronte del porto

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di Fiorenzo Bucci

Anno 1946. C’è silen-zio sul porto. Il fra-gore delle bombe

cadute per giorni e giorni halasciato la pesante eredità dicumuli di macerie. C’è daricostruire tutto, da abban-donare lo sgomento e vestir-si degli abiti della passione edel coraggio. Ivo Miele è alsicuro in Comune, un lavorodel quale chiunque avvertela tranquilla certezza. Nonlui, vissuto in una famigliadi gente di mare. Esistonouomini che, nella desolazio-ne, riescono a percepire ilvento della speranza e nonesitano a correre. La guerraha diviso i popoli, la pace lipuò riunire nella ricostru-zione, negli scambi, neicommerci. Il termine “Agenzia Maritti-ma” neanche figurava, allo-ra, nell’elenco delle occupa-zioni possibili: un sogno,un’avventura, un azzardo.Roba per un uomo che, concoraggio, sfida il futuro: IvoMiele.Proprio nel 1946 Ivo, congrande lungimiranza, fondòl’Agenzia Marittima IvoMiele, specializzata nellaspedizione di merci e mate-riali nei porti più lontani.Tanto lavoro, tanti sacrifici,una crescita continua e unafiducia conquistata e rinno-vata per 34 anni. Ripercorrendo quei tempinon si riesce a concepire,nella luce della ricostruzio-ne e del boom economico,un porto a Piombino senzal’Agenzia Ivo Miele e senzala presenza oculata e saggiadi Ivo sulle banchine delloscalo. L’ex impiegato del munici-pio, ormai diventato im-prenditore affermato, nean-che dimentica la città e lesue passioni, gli affetti e igrandi amici: ama il calcio ediventa dirigente di verticedell’Unione sportiva; è vici-no alla famiglia a cui tra-smette coraggio e voglia di

fare. Adora la moglie Ivon-ne che lo segue, discreta eattenta, nei viaggi e nelle at-tività occupazionali. Elda, lafiglia maggiore, dopo la lau-rea, entra negli uffici dell’a-genzia del padre ed impara iprimi rudimenti del mestie-re. La più giovane Laura,studia giurisprudenza a Pi-sa: vuole fare il magistrato esul momento ignora perfinoi consigli del padre che le ri-corda come esista, tra le va-rie discipline del diritto, an-che quella relativa alla navi-gazione.Il grande viaggio attraversoi mari del mondo per Ivotermina pochi giorni primadel Natale 1980. Lascia nel

lutto e nella disperazione lesue tre donne ma chi pensa-va che con lui finisse anchela storia della sua aziendanon aveva fatto i conti conl’intelligenza e la determi-nazione di sua moglie Ivon-ne, che con insospettate dotimanageriali prese in manol’azienda del marito affian-cata dalle giovanissime fi-glie Elda e Laura.C’è chi del proprio passag-gio lascia grandi tracce eforti esempi; Ivo, punto diriferimento essenziale in vi-ta, diventa uno stimolo deci-so e irrinunciabile per i pro-pri successori e, coniugataal femminile, l’agenzia con-tinua la propria navigazione.

Ivonne si siede dietro lascrivania e guida con manoferma e decisa le figlie: se-vera e affettuosa, giorno do-po giorno. Elda, che era giàin sede, aumenta le propriecompetenze, Laura abban-dona il sogno della toga e,appena due anni dopo lamorte del padre, diventaagente raccomandatario ma-rittimo per laurearsi poi, nel1984, proprio con la tesi cheil padre sognava: “Il traspor-to di cose determinate”nell’ambito del diritto dellanavigazione. E la giovanedottoressa insiste negli stu-di: per 18 anni diviene “cul-tore della materia’’ pressol’Istituto di Diritto nella Na-

Laura Miele, figlia secondogenita diIvo Miele e di Ivonne Iaconi, è nata a

Piombino dove ha frequentato le scuoleprimarie e successivamente il liceo clas-sico “Carducci”. Iscritta alla facoltà digiurisprudenza dell’università di Pisacon l’intenzione di intraprendere la car-riera di magistrato, Laura ha dovuto so-spendere gli studi nel 1980 per la mor-te del padre, titolare di un avviata agen-zia marittima a cui, con la madre e lasorella maggiore Elda, ha immediata-mente deciso di dedicarsi. Ripresi glistudi la Miele si è laureata a Pisa conuna tesi in diritto nella navigazione e,parallelamente all’attività in agenzia, hacontinuato gli studi insegnando nell’ate-

neo per alcuni anni.Nel 1994 ha fondato la Mixos, un’ agen-zia che ha affiancato la vecchia impresaMiele, specializzandosi nel settore delledry bulk.Il successo dell’attività del gruppo haconsentito a Laura di ottenere la presi-denza di Asamar, l’associazione degliagenti marittimi livornesi, della cui fede-razione è stata anche la vicepresiden-tessa nazionale. Molti gli altri incarichiavuti nel tempo tra cui si ricorda Il Co-mitato portuale per l’Autorità del portodi Piombino e di Livorno.Nell’ottobre 2015 Laura Miele ha persola madre Ivonne, punto di riferimentoper anni in agenzia.

Chi è Laura Miele

Le sorelle Miele, Elda e Laura negli uffici della loro agenzia marittima

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vigazione dell’Universitàdegli studi di Pisa. La sorel-la le è accanto nella crescitadell’agenzia e la supportacostantemente, mentre Lau-ra solca i mari procellosi diistituzioni da sempre gestiteda uomini. Mai era accadutoche un piombinese e, pergiunta una donna, sfondassenell’Asamar, l’Associazionedegli agenti marittimi livor-nesi. Lei ci riesce e scala,con consensi generalizzati,la più alta poltrona dell’as-sociazione per diventarnepresidente e contempora-neamente anche vicepresi-dente dell’associazione na-zionale.Intanto tutto ciò che è pro-gresso entra nelle stanzedella rinnovata sede dell’a-genzia sempre davanti allebanchine.

Quando il porto non ha fon-dali adatti per il pescaggiodi grosse navi da carico, laSocietà Miele insieme al

Gruppo Clerici fanno pro-gettare una piattaforma – la“Bulkirony” – per scaricarenella rada parte delle merci.

E nel 1994 nasce anche la“Miele Mixos Servizi Ma-rittimi” inizialmente specia-lizzata in Dry Bulk Cargo,ed orientata in particolare aprodotti siderurgici e rinfu-se. Passo dopo passo l’atti-vità si consolida e cresce.Oltre alla Mixos, capace og-gi di coprire ogni tipo di ser-vizio di carico e trasporto,ecco le biglietterie di Mobye Toremar, la consulenza incampo doganale, l’agenziadi viaggi “Laurelda” ed unruolo importante anche neldialogo con le istituzioni.Ad ottobre del 2015 Ivonne,presente fino ai suoi ultimigiorni in agenzia, lascia de-finitivamente il timone aLaura e Elda. Il lutto è gran-de ma il contagioso ottimi-smo di Ivo e Ivonne conti-nua a vivere nell’attività

di Umberto BarlettaniQuali caratteristiche deveavere un buon manager?Persona che nel gestire lapropria attività nondimentica mai l’importanzadelle persone che vilavorano.Dono di natura chevorrebbe avere?Maggiore ironia.Il tratto principale del suocarattere?Forza di volontà.Un suo difetto?Forse sono troppo precisa escrupolosa.Stato attuale del suoanimo?Sono molto concentrata eattenta alle responsabilitàche ho nella mia azienda.La persona a cuichiederebbe consiglio?Mio padre e mia madre.Il giorno più felice dellasua vita?Il giorno in cui ho potutoapprezzare la meravigliosa

famiglia della quale faccioparte.E il più infelice?La morte di mio padre e dimia madre.Di che cosa ha bisognoper essere felice?Di serenità e armonia.Che cosa non ha maicapito della gente?Le persone che vivonosenza un obiettivo e consuperficialità.Il vero lusso è?Avere tempo libero.Il più bel ricordo dabambina?Quando sono scappatadall’asilo.Cosa voleva fare a 12anni?Il magistrato.Un consiglio ai giovani?Studiate e cercate di fareogni cosa con passione.Città preferita?Londra.La qualità che preferiscein un uomo?La lealtà e l’intelligenza.

In una donna?Lealtà ed intelligenza.Attori preferiti?George Clooney e JuliaRoberts.Cantanti?Battisti, Baglioni eAntonacci.Pittore preferito?Marc Chagall.Libro preferito?Il nome della rosa.Hobby?Antiquariato.Il più bel regalo che haricevuto?La vita.Difetto che detesta?L’ipocrisia.Materia scolasticapreferita?Greco.L’amica più cara?Mia sorella.Nella vita a chi deve diregrazie?Alla mia famiglia.Rimpianti?Non ho rimpianti.La soddisfazione più

grande?Il mio lavoro che mi dàforza e passione ognigiorno.Pensa di risultaresimpatica o antipatica?Spero simpatica, bisognachiedere agli altri.Squadra del cuore?Juventus.Personaggi storici piùammirati?Eraclito, il filosofo deldivenire. Panta Reisignifica letteralmente chetutto scorre e quindi chenon si può vivere due voltela stessa esperienza.Quindi l’eterno mutaredelle cose insegna che cidobbiamo continuamenteevolvere per viveremomenti e situazionidiverse. E Socrate per lasua famosa frase “Conoscite stesso”.Frase che porterebbesulla t-shirt?Il più grande piacere è lasemplicità.

Bottae risposta

LauraMiele

dicembre - gennaio - febbraio 2017

Laura Miele con alcuni operatori sulle banchine del porto

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delle due imprenditrici.«Abbiamo avuto due geni-tori stupendi, grandi esempie grandi stimoli» – diceLaura – mentre sfoglia nelsuo ufficio le foto scattate inagenzia durante gli anni, latestimonianza di successi edi passaggi difficili superaticon impegno. «Il momento peggiore –prosegue la manager – loabbiamo attraversato allamorte di mio padre. In un at-timo c’è venuto a mancareun punto di riferimento. Inquel periodo è stato decisivol’apporto di mia madre che

ha preso le redini e ci haguidato con fermezza».È una bella pagina di storiaquella scritta dalla FamigliaMiele che ha festeggiatoquest’anno l’importante an-niversario della “Ivo MieleAgenzia Marittima”, fonda-ta settant’anni fa da Ivo, chevede oggi saldamente al ti-mone le figlie Elda e Laura,con un’azienda che si iden-tifica ormai con la storia delPorto di Piombino.

Tre donne in un mondo diuomini«Prima di darci fiducia, ci

hanno squadrato ben beneper capire di che pasta fossi-mo fatte. Non è stato facile».

E alla domanda sul futuro,emerge il coraggio di fami-glia«Dopo anni difficili sono ot-timista: il porto di Piombinoè tornato ad attrarre investi-menti e si sta rilanciando perdiventare un’importanterealtà del panorama nazio-nale».

Futuro roseo anche per leprofessionalità che il mer-cato offre. Se un giovane

viene e le chiede consigliper iniziare. Cosa gli dice?«Gli do il benvenuto. Bastache si impegni e studi. Stu-diare è fondamentale. La se-ra a casa, finita una giornatafaticosa, mi siedo spesso al-la scrivania a studiare».

Ma ci sono oggi in Italiagiovani che abbiano que-ste caratteristiche e questavoglia?«Sì, certo che ci sono. Ne hovisti molti che hanno le ca-pacità e la passione peremergere. Sono molto fidu-ciosa»

di Emilio Guardavilla

L’agenzia marittima con-dotta con successodalla famiglia Miele

compie i settanta anni di at-tività. Fu fondata nel 1946da Ivo Miele, coadiuvato esostenuto dall’inseparabilemoglie Ivonne, sorella delgrande Siro Iaconi, “segre-tario di ferro” dell’Unionesportiva Piombino della se-rie B. Alla prematura scom-parsa del titolare Ivo avve-nuta nel 1980, Ivonne Iaco-ni impugnò con fermezza iltimone dell’agenzia coinvol-gendo le giovanissime figlieElda e Laura che oggi, alloscadere di questo importan-te traguardo, dirigono conaltrettanta competenza edentusiasmo la Miele MixosServizi Marittimi Srl.Il Corriere della Sera ne ce-lebra la ricorrenza definen-do quella scritta dalla fami-glia Miele “una bella paginadi storia”. Oggi, a dare con-tinuità all’operato del capo-stipite Ivo Miele, sono rima-ste al timone le figlie Elda eLaura, illuminate manager acapo di un’azienda cresciu-ta di pari passo con il portodi Piombino.Nell’immediato dopoguerrala Ivo Miele Agenzia Maritti-ma iniziò a operare come

agenzia marittima e casadi spedizioni offrendo unservizio adatto alle esigen-ze dei sistemi produttivi almomento in continua evo-luzione. In breve, grazie al-la lungimiranza e alla ver-satilità che la caratterizza-vano in termini di innova-zione e di internazionalizza-zione, l’agenzia divenne unpunto di riferimento nelporto di Piombino. Il successo ottenuto e ripe-tutamente riconosciuto nelproprio settore non vennemeno neanche dopo lascomparsa di Ivo Miele.Con lo stesso acume e lastessa determinazione lamoglie Ivonne rilevò il ruolodel marito e, affiancata dal-

le figlie Elda e Laura, neproseguì degnamente lamissione dimostrandostraordinarie doti gestionalie strategiche. La Miele Mi-xos Servizi Marittimi Srl fufondata nel 1994 per ope-rare nel sottore del Dry Bulkcargo, segnatamente conprodotti siderurgici e rinfu-se di vario genere. Nel cor-so degli anni ha poi amplia-to il suo raggio di azione fi-no ad arrivare a gestire l’im-port e l’export di tutti i tipidi merce. Oltre che a darecontinuità al lavoro del fon-datore Ivo Miele le tre don-ne di famiglia hanno saputoassicurare all’agenzia un fu-turo di continuo sviluppo.Nonostante le recenti diffi-

coltà legate alla crisi dellasiderurgia, la Mixos conti-nua a rappresentare unpunto di riferimento nel set-tore marittimo italiano non-ché un’istituzione all’inter-no del porto di Piombino.Nella nuova stagione del-l’approdo piombinese laMiele Mixos recita una par-te da protagonista con Lau-ra in qualità di presidentedell’Asamar della costa(Agenti Marittimi di Livornoe Provincia), vicepresidentenazionale di Federagenti(Federazione Nazionale de-gli Agenti Marittimi), mem-bro del consiglio della Ca-mera di Commercio e mem-bro del rinnovato comitatoportuale dell’Authority di Li-vorno, oltre che di quello diPiombino.L’attività di Laura Miele haavuto di recente anche l’im-portante riconoscimentodel convegno all’hotel Pa-lazzo di Livorno sui riflessidella riforma portuale sul-l’economia della Toscana,con presenze nazionali e leconclusioni dello stesso go-veratore della Regione Enri-co Rossi.Oggi Elda e Laura rappre-sentano le biglietterie diMoby e Toremar. Sono inol-tre titolari di un’agenzia turi-stica, la Laurelda.

1946 – 2016: si festeggiano i 70 anni di attività

Miele – Mixos nella storia del portoScomparso il titolare Ivo, la moglie Ivonne al timone.Le sorelle Elda e Laura, competenza ed entusiasmo.Miele Mixos protagonista del settore marittimo

Ivonne Iaconi Miele Ivo Miele

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22 dicembre - gennaio - febbraio 2017

di Roberta Macii*

La prima cosa che miviene in mente pen-sando a Laura, quel-

la in assoluto che la con-traddistingue tra le tantecaratteristiche che ne fan-no una persona speciale èdi essere infaticabile.Lo è come amica, per unagenerosità che manifestaattraverso una costantedisponibilità emotiva edaffettiva ed un “monitorag-gio” continuo che attivasulle persone alle quali èlegata preoccupandosi diprovvedere in tutti i modipossibili a far sentire la suavicinanza e, in un certosenso, protezione. È dis-creta nel farlo e immanca-bile allo stesso tempo.Lo è dal punto di vista pro-fessionale perché si muoveall’interno di una rete dirapporti che lei stessa hacostruito e consolidato neltempo per i quali ricevecostantemente attestati distima e riconoscimenti diuna professionalità comu-ne a poche persone.

Lo è nella determinazioneche guida le sue azioni ri-volte al raggiungimentodegli obiettivi che si pre-figge: è incredibile osser-varla mentre muove prati-camente l’Italia da una par-te all’altra dei suoi confinianche solo per la necessitàdi trovare un numero di te-lefono di un contatto cheritiene importante. Quandoci impiega tanto le servonoal massimo 48 ore per rag-giungere la meta ma mai epoi mai si dà per vinta.Lo è stata, ma a me piacedire lo è ancora, come fi-glia. Purtroppo ho potutoosservarla poco diretta-mente nel rapporto consua madre ed ho potutofarlo solo in un contestogià alterato dalla malattiadella signora Ivonne. Ep-pure quel poco, se da unaparte altro non era che unamore smisurato, ed a mioavviso naturale, per coleiche è (o almeno dovrebbeessere) il principale puntodi riferimento nella vita diognuno di noi, dall’altrarappresentava l’ennesimadimostrazione del suo es-sere, ancora una volta, in-faticabile.Ho fatto viaggi in macchi-na con lei durante i qualiriusciva a occuparsi di tuttii dettagli che riguardavanola giornata della madre piùdi quanto chiunque altroavrebbe potuto fare se fos-se stato presente senzamollare un attimo e senzamai, nemmeno per un mo-mento, abbassare la guar-dia neppure di fronte altempo che, purtroppo, gio-cava quella partita con uninesorabile vantaggio.

È infaticabile Laura anchequando in qualche modo sitrova ad essere delusa dauna persona o ferita. An-che in questo caso non sistanca di cercare attenuantie giustificazioni e attivatutti i meccanismi di recu-pero dentro di sè deciden-do di interrompere un rap-porto solo dopo aver va-gliato tutte le ipotesi possi-bili ed aver verificato chenon ce n’è neanche una chedimostra che la ferita sub-ita non le è stata volonta-riamente inferta.Dietro la stoffa e le accla-rate capacità della donnamanager che per prime hopotuto conoscere ed ap-prezzare, ho quindi scoper-to, attraverso un rapportodi amicizia che ho avuto ilprivilegio di instaurare conLaura, una persona del tut-to speciale e che lascia sor-presi coloro che, come me,per molto tempo l’avevanosolo osservata da lontano.Non voglio però dimenti-care in questa gradita occa-sione che ho di raccontaredi lei, l’aspetto più ironico

del suo essere infaticabile:il contenuto della sua borsaanzi mi correggo… dellesue borse! È luogo comunedel tutto corrispondente al-la verità dei fatti che den-tro le borse delle donne sipossa trovare di tutto. Be-ne! Questo “di tutto” èniente in confronto a ciòche Laura porta con sé.Nella borsa da passeggio,che tra noi scherzosamentechiamiamo, il container, cisono almeno tre cambi diabito… non si sa mai…una confezione di medici-nali per quasi tutte le pato-logie più o meno conosciu-te, e tanti tantissimi truc-chi.Nelle altre, almeno dueborse, un giacchetto in più,un paio di scarpe, con osenza tacco a seconda diquelle che già sta indos-sando, generi alimentari eacqua come se non ci fosseun domani. E naturalmentemi riferisco a trasferte chenon prevedono il pernotta-mento…Sono felice amica mia diaverti conosciuto e di aver-ti vicina. Ti voglio bene.

*DirigenteAutorità Portuale

Lavoro e vita privata nelle parole dell’amica Roberta

“Infaticabile e non si dà mai per vinta”Mostra sempre disponibilità emotiva e affettiva.Determinata, raggiunge sempre i propri obiettivi.Manager stimata e professionalità non comune

Ieri, l’agenzia Ivo Miele Oggi, l’agenzia Mixos

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23

Antonio Fulvi (Giornalista):

«Di Laura Miele, dellasorella ma anche dellamamma e del papà Ivocreatori della holdingportuale Mixos, ho anti-chi ricordi che sono privi-legio della mia età. L’agenzia nacque nel1946, in una Piombino de-vastata. Ma è stato un cre-scendo importante, checon Laura è arrivato allecariche di presidenzadell’Asamar, l’associazio-ne degli agenti marittimilivornesi, ed a livello na-zionale in Federagenti.Però di Laura apprezzo an-che cose che esulano dallasua figura ufficiale. Se co-me presidente di Asamar miè apparsa come l’immagine dell’equilibrio e della giu-sta duttilità, sul piano per-sonale ha invece aggiuntouna forte, anche se tranquil-la, volontà di difendere leproprie idee, il proprio la-voro e il proprio porto sen-za compromessi.A Laura voglio bene comemanager ma specialmentecome donna. Forse perchè,come sosteneva MarylinMonroe, gli uomini preferi-scono le bionde?».

Gianni Anselmi (Consigliere regionale Pd):

«Ho avuto sovente occasio-ne, durante i miei due man-dati da sindaco e nel mio at-tuale ruolo in Regione, di ap-prezzare la determinazione,la competenza, la sagacia diLaura Miele. Con Elda ha sa-

puto consolidare e qualifica-re una vicenda imprendito-riale che rappresenta unaparte rilevante della storiadel porto di Piombino, con-servandole uno spazio im-portante e conquistando sti-ma e peso, nel settore dei ser-vizi marittimi, ben oltre iconfini locali. Grandi sono leattenzioni che le istituzionistanno assegnando al sistemaportuale di Piombino e Li-vorno, al potenziamento in-frastrutturale, alla competiti-vità delle catene logistiche;le sfide dello sviluppo nuovosolcano il Mediterraneo e lereti transeuropee. Di fronte aquelle sfide è lecito pensareche Laura non si farà trovareimpreparata».

Giuseppe Contrani (Cda Toremar):

«Ho lavorato per oltre 35 an-ni sul fronte del porto. Cono-sco molto bene Laura Mielee devo riconoscere le sue ot-time qualità di imprenditoremarittimo. Con lei è cresciu-to, giorno dopo giorno, an-che il nostro porto. Comenon ricordare oggi la figuradel padre Ivo, fondatoredell’omonima agenzia marit-tima, che proprio quest’annocompie i 70 anni di attività.Con l’occasione desidero ri-cordare anche la figura delnipote Marcello Miele, per-sonaggio di spicco nel cam-po degli spedizionieri marit-timi del porto di Piombino».

Dicono di lei

Corso Italia, 103Tel. 373 8810583

Corso Italia, 41Tel. 0565 220066

Ampliamento del porto

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24 dicembre - gennaio - febbraio 2017

fatti & persone

Una vacanza che sem-pre più persone ap-prezzano è la crociera:

via da tutto per una decinadi giorni su navi confortevolie molte occasioni di relaxe divertimento. Intorno solocielo e mare e il piacere digodersi un'isola che ha ilvantaggio di spostarsi e diriportarti a casa. Una crocierache si è goduta anche ilpiombinese Roberto Batistiniche ha così solcato i mariinsieme alla gentile consorteLaura, sulla Costa Deliziosa. Ex dipendente Lucchini, at-tualmente pensionato, co-nosciuto anche come provettomusicista e cantante, si ètrovato ad affrontare unaprova per lui oltremodo graditanel contesto delle numerose

attività che allietano i cro-ceristi. A lui è toccato, pia-cevolmente e con buonagrinta, di partecipare allagara canora che vedeva im-pegnati molti turisti, alcunibravini sì, ma solo a livelloamatoriale, mentre altri de-cisamente bravi. Ha superato la prima sele-zione abbastanza agevol-mente e in finale ha sbara-gliato gli altri 7 finalisti,italiani, francesi ed un bra-siliano. Una grossa standingovation ha salutato la suaesibizione vincente: “Te voiobene assai...ma tanto tantobene sai”. Insomma è statafelice anche la scelta delpezzo cantato, Caruso diLucio Dalla. Roberto, ha cosìconquistato la coppa The

voice of the sea, la voce delmare, che sarà di certo ungradito ricordo fra i suoicimeli. Non ultimo si prefiguraaddirittura che possa esserecontattato in occasione dialcune crociere in qualità dicantante di bordo.Ogni tanto vale la pena discappare dal nostro quoti-diano specialmente quandosi sentono di più gli anni.Non si ritorna giovani, quellono, ma gli orizzonti si allar-gano. Concludendo, qui in redazione,siamo convinti che l’amicoEnzo Malavolti detto Sfondino,buona voce canora, alla finedella lettura di questo pezzoinizierà subito a prepararele valige.

Enzo Biagioni

L’Unione Sportiva San Vin-cenzo calcio ha intitolato ilnuovo spogliatoio a Elia Bar-betti, il giovane calciatoreprematuramente scomparso

lo scorso anno durante unagita scolastica a Milano. Laristrutturazione del ComunalePiero Biagi, i cui locali risa-livano al 1974, è stata inau-gurata dal presidente delSan Vincenzo Aldo Di Marcoalla presenza del sindaco

Massimo Bandini e dellamadre di Elia, Sara Rabà.Nello spogliatoio della squadradi casa, l’armadietto numero17 del compianto goldenboy è stato “bloccato” e per-sonalizzato con il nome ela foto di Elia.

Trionfo di Roberto in crociera

In ricordo di Elia Barbetti

I vincitori del concorso “Faisbocciare il tuo balcone”,promosso dal Comune diPiombino lo scorso settembresono: Stefania Ballini via L.Da Vinci 30; Alessandro Be-nucci, corso Italia 189; Giam-piero Biasci via Plinio No-mellini 11; Lisa Canneri viaG. Garibaldi 44; MicheleCanneri corso Italia 152;Graziella Di Domenico corsoItalia n°53; Riva Galliganivia G. Garibaldi 9; Elio Ma-gagnini via M. Casalini 3;Eleonora Montonetti, viaMontecristo 7; Valeria Pec-cianti piazza Antonio Gramsci7; Leo Pratesi via G. Galilei25; Marzia Vitiello via N.Copernico 14; Natalino Pal-ladino via G. Tellini 12;Grazia Sainati via Torino24; Doriana Spagnoli viaSalivoli 35.

Il Comune premiai “pollici verdi”

“Raccontare Campiglia” è iltitolo del concorso letterarioche è stato presentato all’internodel vasto programma della“Sagra d'autunno” che l'Entevalorizzazione pro loco ha pro-posto quest’anno raccogliendoun grande successo.Tema del concorso sono rac-conti storici ambientati a Cam-piglia dalle origini fino all'anno2000. Le opere selezionateverranno valutate da una giuriaaccreditata e raccolte in un’an-tologia pubblicata da "Il foglioletterario" di Piombino.

Concorso letterario

Lami & Bruscolini srlagenti di assicurazioni

Costa DeliziosaRoberto Batistini

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25

fatti & persone

La neonata Camera dicommercio della Ma-remma e del Tirreno ha

proclamato gli otto componentidella sua giunta. Il Consigliocamerale ha eletto l’organoistituzionale che affiancheràil presidente nell’azione digoverno della nuova Camera.La nuova CCIAA della Ma-remma e del Tirreno è fruttodel primo accorpamento vo-lontario di enti camerali inToscana ed è stata originatadall’unione delle Camere di

commercio di Livorno e diGrosseto. Da quando è statafondata ufficialmente, 1° set-tembre 2016, il suo presidenteè Riccardo Breda, imprenditoredel territorio di Grosseto.Questi i membri della giuntaequamente ripartiti tra i dueterritori. Anna Landini (com-mercio), proprietaria di attivitàcommerciale a CastagnetoCarducci, presidente di Con-fesercenti provinciale di Livorno– Diego Nocenti (industria),53 anni, imprenditore del set-

tore delle istallazioni e impiantidi Piombino, presidente CnaLivorno – Enrico Rabazzi (agri-coltura), 54 anni, imprenditoreagricolo di Monte antico, Gros-seto, presidente della Ciaprovinciale di Grosseto – Mau-rizio Serini (artigianato), 54anni, imprenditore di Porto-ferraio, Isola d’Elba, attivonel settore dell’artigianato,vicepresidente di Cna dellaprovincia di Livorno – OttorinoLolini (servizi alle imprese),65 anni, imprenditore del set-

tore chimico di Grosseto –Pierferruccio Lucheroni (turi-smo), 66 anni, presidente diConfesercenti provinciale diGrosseto – Gloria Dari (trasportie spedizioni), imprenditricelivornese, attiva nel settoredelle spedizioni navali e agentemarittimo, presidente di Spe-dimar provincia di Livorno –Alberto Ricci (industria), im-prenditore nel settore costru-zioni e metalmeccanica, pre-sidente Confindustria Livornoe Massa Carrara.

Camera di Commercio, la giunta al completo

È in cura All’Istituto di biologiamarina di Piombino diretto dalprofessor Roberto Bedini l’e-semplare di Carretta carrettarecuperata sulle spiagge diMarina di Castagneto da NinoSerra e il figlio Raffaele. Per ilgiovane esemplare di testuggineci sono ottime possibilità dipoter riprendere il mare.

La tartarugain cura all’Istituto

Succede ormai da quattro mandati presidenzialistatunitensi, a La California, la ridente frazionedi Bibbona che ha fatto parlare di sé i mediadi tutto il mondo per la sua bizzarra iniziativa.I californiani della bassa val di Cecina, giàda tempo, si sono autoproclamati territoriod’Oltremare degli Usa e, come tali, aventidiritto al voto. Guidati dall’assessore allacultura, per la prima volta nel 2004, organizzanoper ogni elezione americana, la campagnaelettorale, i seggi, la votazione e il relativospoglio. La burla di dimensioni planetarienon ha però inficiato sul testa a testa Clinton– Trump. Il racconto ufficiale delle prime

elezioni americane per non americani è statodivulgato con il cortometraggio “Il presidentedel mondo” di Michele Cogo e FrancescoMerini, produzione Mammut Film in collabo-razione con Bottega Finzioni con il contributodel Comune di Bibbona, Comune di Bologna,Itc Movie, Cicco Corporation.

La grande burla… te la do io l’AmericaA Bibbona elezioni a stelle e strisce

Da sx: Alberto Ricci, Enrico Rabazzi, Ottorino Lolini, Pier Ferruccio Lucheroni,Riccardo Breda (presidente), Anna Landini, Diego Nocenti, Maurizio Sereni, Gloria Dari

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26 dicembre - gennaio - febbraio 2017

fatti & persone

Un ufficiale di Marinasì è unito civilmentecon il suo compagno

nella sala consiliare del Co-mune di Piombino. A celebrareil rito è stato il sindaco Mas-simo Giuliani. Si tratta diuna delle primissime voltetra due appartenenti alleForze armate e la prima inassoluto a Piombino. A spo-sarsi sono stati UmbertoGranata e Antonio Cuturi,ufficiale della Marina militare,due giovani originari di Napolima che da due anni risiedonoa Piombino.Alla cerimonia ha partecipatoanche la prima firmatariadella legge da poco in vigore,

la senatrice Monica Cirinnà.«Che oggi si costituisca laprima unione civile a Piombinodi un alto funzionario delleForze Armate è molto signi-ficativo in termini di libertà– ha augurato la senatriceCirinnà portando il salutodel ministro della Difesa Pi-notti –; le Forze Armate sonomolto cambiate, sono forzedi pace, con una missioneumanitaria grandissima. Unufficiale in alta uniforme cheoggi si unisce e diventa fa-miglia lo dimostra. In questaunione civile c’è dunquetutto il cambiamento dellanostra Italia che sceglie icomuni democratici, inclusivi

e appassionati come quellodi Piombino per celebrarela loro unione».Dopo lo scambio degli anellie l’ufficializzazione dell’atto,anche il sindaco Giuliani harivolto il suo augurio allacoppia. «Oggi ci sono nuovefamiglie, nuove leggi, nuoveaspirazioni, nuovi valori; lecoppie cambiano e noi nonpossiamo non prenderne at-to». Già nell’ottobre del 2014 ilConsiglio comunale avevaapprovato un documentoche consentiva la trascrizionedei matrimoni tra personedello stesso sesso celebratiall’estero.

Piombino, nozze gay in Marina

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è gradita la prenotazione

dal 1979

Alla presenza dell’assessorealla cultura Paola Pellegriniè stato inaugurato Insieme,il Circolo Culturale Ricreativofondato da Leonilda Martini,già presidente di Spazio Hdi Piombino. Nei programmidella dirigenza un fitto ca-lendario di iniziative socio-culturali per far conoscerele eccellenze del territorioattraverso incontri con per-sonaggi pubblici, artisti esportivi. Per gli associati èprevista inoltre l’organizza-zione di attività formative ericreative con corsi, seminaried escursioni.Ecco il Consiglio direttivo:Leonilda Martini presidente,Daniela Romoli vice presi-dente, Mariangela Martinitesoriere, Rossana Bacciconsigliera, Bruna Socciconsigliera.

Circolo Insieme,il Consiglio

Michele Martinelli, titolaredella “locanda Martinelli”a Nibbiaia dal 2010, ha ri-cevuto l'ambito riconosci-mento dalla Guida “I ristorantid'Italia” per l'edizione 2017.Nel suo locale mette a fruttole molte esperienze maturatein giro per il mondo. Motivazioni per il premiosono da ricercare nella qua-lità delle materie prime enell' attenzione alle nuoveesigenze che soddisfanoappieno anche clienti vege-tariani e celiaci.

Premiato lo chefMichele Martinelli

Da sx la senatrice Cirinnà, Antonio Cuturi, Umberto Granata e il sindaco Giuliani

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Aseguito della proposta del presidenteMarco Lami, il consiglio di ammi-nistrazione di Unicoop Tirreno ha

nominato Piero Canova nuovo direttoregenerale. Di estrazione esterna al mo-vimento cooperativo, Piero Canova è unmanager dalla comprovata preparazioneed esperienza, acquisite entrambe inaziende quali Exxon Chemicals, Monte-dison, Irca, Riello e De Longhi. 57enneveneziano, chimico laureato all’ateneodi Padova, ha iniziato la sua carrieracome ricercatore nel gruppo Olivetti perpoi ricoprire cariche dirigenziali nell’areacommerciale, marketing ed anche comeamministratore delegato. Negli ultimianni ha guidato progetti di riorganizzazionee ristrutturazione nei gruppi Ferroli eSeves. Nel suo solido curriculum ancheun’esperienza imprenditoriale con Eyeban

Advanced Radiators con lo sviluppo diuna start up innovativa.Con le competenze del nuovo direttoregenerale, Unicoop Tirreno intende con-tinuare il percorso di risanamento giàintrapreso con interventi sulla rete com-merciale, sulle strutture in passivo esulla riduzione dei costi di gestione. Alui il compito di delineare un piano in-dustriale mirato alla redditività nella ge-stione caratteristica da elaborare instretta sinergia con il presidente e dasottoporre alla valutazione del Cda.«L’incarico di direttore generale conferitoa Piero Canova – assicura il presidenteLami – è una conferma della volontà diUnicoop Tirreno di lavorare con deter-minazione ad un rilancio della cooperativaall’insegna dell’equilibrio e dell’innovazione.Lavoreremo insieme, condividendo le

tappe del percorso che ci porterà neiprossimi mesi a cogliere risultati importantiper garantire il buon andamento diUnicoop Tirreno, al fine di continuaread esprimere il nostro valore sui territoridi presenza».

fatti & personeUnicoop Tirreno, Canova direttore generale

Comunità Irpina,nuovo consiglio

È attesa alla Misericordia diPiombino una nuova autoam-bulanza (Ducato Fiat), veicoloattrezzato con i più moderni esofisticati strumenti per il primosoccorso. L'arrivo del mezzo èprevisto entro fine anno ed èfrutto di un lascito testamentarioda parte dei fratelli Divo e DivaBadalassi, i quali avranno ascrittal'intestazione dell'autoambulanza.Al momento dell'arrivo del mezzosaranno invitate le Misericordiedalla Toscana e le analoghe as-sociazioni di Piombino per lafesta che si terrà per l'inaugu-razione, di seguito alla manife-stazione saranno proposte provedi intervento e di soccorso.

Misericordia,nuova ambulanza

Successo del pittore RossiÈ il piombinese di Riotorto Luciano Rossi ad aggiudicarsil’ottava e ultima edizione dell’estemporanea di pitturaorganizzata, come ogni anno, dall’associazione La Rinascitadi Scarlino per valorizzare le bellezze del territorio. La giuriadi livello nazionale, tra i membri Laura Accordi direttricedella "Babele" di Firenze, ha classificato al secondo postoBruno Nardi di Castelfiorentino e al terzo Fabrizio Filippi diCastagneto Carducci. Premio speciale alla undicenne SophiaPallanti di Massa Marittima. A premiare i pittori AlessandroZammarchi, direttore della filiale di Scarlino del Creditocooperativo di Castagneto Carducci.Luciano Rossi, classe 1961, è diplomato al Pietro Aldi diGrosseto e dipinge da sempre con innata passione. Nellesue tele si scopre tutto l’amore che avvicina l’artista aicolori della propria terra. I suoi paesaggi, sempre in bilicotra realismo e traduzione spontanea dei sentimenti,parlano di una “toscanità” appassionata ed appassionanteche attrae anche l’occhio meno educato alla pittura. Hapartecipato a numerose collettive e premi di pitturariscuotendo notevoli consensi.

Giovanni Di Pietro è statoconfermato ancora una voltapresidente dell’AssociazioneCulturale Comunità Irpinadi Piombino per il quadriennio2016/2019. Questo il nuovo organigram-ma: presidente Giovanni DiPietro.Vicepresidente Catia Ber-nardini.Economo Sonia Barletta; se-greteria Marco Di Pietro eMario Battaglini; consiglieriDomenico Finno, Enzo Petricci,Mario Battaglini, Marina Bar-letta, Rosato Alfonso.Sindaci revisori Mauro Pe-tricci e Lorenzo Patrone.

Foto Grassi

Luciano Rossi (a destra) riceve il premio da Alessandro Zammarchi

Piero Canova

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dicembre - gennaio - febbraio 201728

Non è solo un libro èun atto di amore,come è stato defini-

to nella presentazione chesi è tenuta al centro Agapedi Venturina. Coraldo Ca-vicchi, 90 anni compiuti il31 ottobre, imprenditoreedile di successo e perso-naggio di primo piano nellavita associativa di Venturi-na ha regalato alla terra incui è nato un volume fruttodei suoi ricordi, delle suepassioni, di un innegabileaffetto per luoghi e personeche ha incrociato nella suavita. La storia inizia dallepoche case che delimitava-no un crocicchio tra la viadel mare e quella dell’en-troterra e, passo dopo pas-so, arriva alla operosa Ven-turina Terme di oggi.Affidandosi all’immagine,

una vecchia passione curataed affinata anche in infinitiviaggi nel mondo, CoraldoCavicchi ha privilegiato lefotografie. Così nelle 558pagine si contano centinaiadi ritratti dei personaggi e

delle famiglie che hanno con-tribuito a costruire un paesedalla sua nascita all’iniziodel secolo.L’opera è senza dubbio il la-voro più compiuto di Cavic-chi, che ha dedicato al proprio

paese diversi altri libri. Siricordano in particolare. “Lamia terra” (1996) e “Fascismoe Resistenza” (2000). Poiancora “Le Fattorie della Valdi Cornia”(2008), in cui Co-raldo è autore delle numerosefotografie che accompagnanoil testo curato da Nadio Stron-chi, Infine “La natura e l’uo-mo – Un viaggio fotograficonell’alta Maremma” (2011)che celebra il Cornia ed i di-versi borghi che il fiume at-traversa.“Venturina pioniera” è intro-dotto dalle prefazioni dell’o-norevole Silvia Velo, dellasindaca Rossana Soffritti, delparroco don Gianfranco Cirilli,di Gianluca Camerini, delgiornalista Fiorenzo Bucci edello storico Gianfranco Be-nedettini, amico da vecchiadata di Cavicchi.

Coraldo Cavicchi presenta una grande volume su Venturina

Atto di amore per la sua terra

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Unicoop Tirreno:approvati il Pia-no industriale e

l'emissione degli stru-menti finanziari parte-cipativi. L’obiettivo è ilrilancio dell’impresa eil rafforzamento patri-moniale grazie all’inter-vento solidale delle co-operative di consumo.

Il Presidente Marco Lami eil Direttore Generale PieroCanova hanno illustrato alConsiglio di amministrazionedi Unicoop Tirreno il pianoindustriale 2017/2019 fina-lizzato a riportare a redditivitàla Cooperativa.Il Piano prevede azioni straor-dinarie perché la Cooperativatorni in utile producendo red-dito nella gestione caratte-ristica, cioè quella commer-ciale, entro il 2019. Un obiet-tivo ambizioso, anche per lecondizioni di un mercato deiconsumi alimentari stagnantee di crescita della competi-zione tra insegne. Il Pianoindustriale di rilancio di Uni-

coop Tirreno sarà articolatosu più fronti:revisione della rete di vendita;miglioramento contrattualenegli acquisti; sviluppo delfranchising, che sta diventandoun canale importante soprat-tutto in alcuni territori.Il Piano presentato affronta

anche il tema del recuperodell’efficienza attraverso sen-sibili ridimensionamenti deicosti, con una riduzione dellespese di gestione della retedi vendita e della sede, unadeguamento degli organicialle effettive e mutate esi-genze, un cambiamento im-portante anche del manage-ment aziendale. Tutto questoanche attraverso l’intesa e ilconfronto con le organizza-zioni sindacali. Insieme con il Piano indu-striale, il Consiglio ha ap-provato l’emissione deglistrumenti finanziari di par-tecipazione e il loro regola-mento.Gli strumenti finanziari dipartecipazione sono funzio-nali al rafforzamento patri-moniale della Cooperativa,necessario per rispettare le

nuove regole di rapportotra prestito sociale e patri-monio fissate dalla Bancad’Italia.Si tratta di strumenti parti-colari di sottoscrizione chehanno come scopo esclusivoquello di rafforzare il patri-monio della società in fun-zione del rapporto tra patri-monio e prestito sociale. Questi strumenti saranno of-ferti alle altre Cooperativedi consumo in uno straordi-nario impegno solidale cheriguarda l’intero movimentoche interviene per rafforzareil patrimonio e tutelare i socidelle Cooperative, a frontedi un impegno vincolante dirisanamento, costituito dalPiano industriale.Il Piano industriale di UnicoopTirreno rappresenta dunqueun momento delicato e de-cisivo: si operano ridimen-sionamenti e cambiamentiimportanti, per chiudere unafase di negatività e garantireun futuro di rilancio alla Co-operativa e ai territori in cuiopera.

Obiettivo il rilancio dell’impresa Unicoop Tirreno okal piano industriale

Il Presidente Marco Lami

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di Emilio Guardavilla

Il pesce grosso mangia ilpesce piccolo. È questa ladura legge del mare, la

legge che lo governa dalla nottedei tempi e, in quanto legge,è uguale per tutti. E’ stata pro-mulgata durante la deriva deicontinenti e non è stata maiabrogata né modificata per mi-lioni di anni tanto è vero chevige tutt’ora, anche ai giorninostri. Il contesto meteo-marinoche ci circonda lascia presagireche sarà in vigore, per lo meno,fino a domani. Per intere eregeologiche ha selezionato lespecie acquatiche, anfibie eterrestri determinandone, divolta in volta e senza eccezioni,l’estinzione dell’una o l’evo-luzione dell’altra fino a stabilirel’attuale ordine naturale dellecose.In questo macabro copionel’uomo ricopre il ruolo dicomparsa. In questo spietatocopione l’uomo ricopre ilruolo di pesce piccolo. Dasempre, le manie di protago-nismo dell’essere umano nel-l’elemento acquatico, hannocomportato sciagure di varieproporzioni. Per casualità oimperizia, accidentalità o igno-ranza, l’essere umano ha, dasempre, fatto le spese di unalegge facile da rispettare matroppo difficile da accettare.Tutto questo perché, da sempre,gli attori principali del teatrosalmastro sono ben altri.A partire dall’era moderna, ilmare nostro si è dimostratoun amico-nemico da cui lecorrenti di pensiero che si sonosusseguite hanno preso distanzevariabili per esorcizzarne lapaura. Il mare chiuso troppospesso è diventato sinonimodi mare benevolo. Poi, in un lasso di tempo com-putabile approssimativamentein un paio di secoli, le forzein campo si sono modificatedando vita ad uno scenariosempre più indecifrabile. Levariazioni climatiche impre-vedibili, i condizionamenti dialcune specie, le rotte com-merciali sempre più esasperate

da una logistica ultratecnologica,hanno scombinato uno statusche sembrava disegnato a misurad’uomo. Sembrava, appunto.Nel febbraio 1989 le nostrespiagge si sono trasformatein un set da film horror edhanno fatto da sfondo ad unatragedia che, a memoria d’uo-mo, non aveva precedenti.Per lungo tempo il freddo lin-guaggio della burocrazia hadetto che Luciano Costanzoera disperso in mare dal giorno2 febbraio, dalle ore 10,30.Le carte, per lungo tempo,non hanno parlato di squali.Tanto meno di omicidi o di

misteriose fughe. Il caso di-venne un giallo su scala na-zionale. Costanzo, 47 anni,dipendente della compagniaportuali di Piombino, scom-parve nelle acque antistantiil golfo di Baratti, a pochimetri di profondità mentreeffettuava lavori di manuten-

zione subacquea. Nel clamoredi una Piombino incredula lavicenda si trasformò in unadetective story dai contornisempre più sfuggenti. Le il-lazioni spaziavano dall’omi-cidio alla fuga, si favoleggiavadi un'esplosione che avrebbeucciso Costanzo e di una superassicurazione sulla vita, unapolizza da incassare all'estero.I testimoni oculari dell' allu-cinante e spaventosa scena,l’ingegner Paolo Bader e ilfiglio del sub Gianluca, par-larono di un attacco di squalobianco dalle dimensioni ci-nematografiche. Le indaginiconfermeranno la loro testi-monianza. A bordo non furonorinvenute tracce di esplosivo,non c' era sangue, non c’eranotracce di lotta. Luciano Costanzo non è unbombarolo, un pescatore difrodo o la vittima di un inci-dente sul lavoro. Luciano Co-stanzo è stato mangiato da unpescecane. Lo squalo biancoCarcharodon carcharias, unaspecie che nel Mediterraneopuò inghiottire individui grandila metà della sua taglia senzaproblemi perché la forza eser-citata dalle sue mascelle è dinon meno di tre tonnellateper centimetro quadrato.Nelle pagine che seguono è ri-portata la triste cronaca di queigiorni del 1989, raccolta daCosta Etrusca grazie ai giornalistiStefano Tamburini e FiorenzoBucci allora giovani cronistidel Tirreno e della Nazione.Anche Renato Quilici dalla suaosteria Carugi testimonia queigiorni drammatici.Nei servizi che seguono sipuò leggere a chiare note ilcomma della dura legge delmare in cui si specifica che,in esso, l’uomo è soltanto unpesce piccolo.

LE TRAGEDIEDEL NOSTRO MARE

Dallo squalo killer alla Moby Prince

al naufragio della Concordia

Da questo numero di Costa Etrusca Emilio Guardavilla, gior-nalista, scrittore e uomo di mare, presenterà un reportagesulle tragedie del nostro mare a partire da quella dellosqualo bianco dello Stellino a Baratti. Nei numeri che segui-ranno verranno riproposte le cronache della sciagura dellaMoby Prince, la cui collisione con la petroliera Agip Abruzzonella rada di Livorno (aprile ’91) ne provocò l’incendio e leconseguenti 140 morti tra passeggeri ed equipaggio, equella più recente della Costa Concordia, avvenuta il 13gennaio 2012, il cui naufragio costò la vita a 32 persone.Oltre alle tragedie marittime di risonanza nazionale ed inter-nazionale saranno passati in rassegna anche altri gravi in-cidenti di pesca, diporto o di lavoro che hanno sconvolto l’o-pinione pubblica del nostro territorio.

La Moby Princein fiamme

Il naufragio della Costa Concordia al Giglio

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di Stefano Tamburini

Era un febbraio strano,quello del 2 febbraio1989, quando dal mare

emerse il terrore. Quando mitrovai - cronista di nera allaredazione piombinese del “Tir-reno” - a suonare come ognimattina il campanello accantoalla porta a vetri della Capi-taneria di porto. Era caldo,troppo caldo per essere inverno,e molti pensarono anche altepore delle acque come ra-gione di quel tremendo attaccodello squalo al sub LucianoCostanzo divorato in pochiattimi sotto gli occhi del figlioe di un amico. E fu strano an-che il seguito di quel febbraio,quando tutti scoprimmo chele scene viste al cinema nelfilm di Spielberg erano cosìtremendamente vere. Tutti adire che non era il caso difarsi prendere dalla psicosi,e invece neanche dieci giornidopo il clamoroso assalto delpescecane all’uomo, ci ritro-vammo in tanti - con quasitutti quelli che contavano -nella saletta riunioni al pianoterra del palazzo comunale aparlare di torrette di avvista-mento da mettere sulle spiaggeper l’estate successiva, contanto di squadre di pronto in-tervento, zatteroni di salva-taggio. E, fuori, poco distante,

nei videonoleggi c’era la gentein fila per portarsi a casa lecassette dei film dello “Squalo”ma anche di ogni documentariodove apparisse una qualsiasipinna. Da guardare la sera acasa dopo aver passato il po-meriggio sulla spiaggia davantiallo Stellino a seguire le ri-cerche in mare con il cannoc-chiale e tante speranze diveder spuntare quella pinna.Fu uno shock, certo più allorache oggi di fronte a quellenuove foto dello squalo biancoripreso nello stesso punto deldelitto e che ci riportano in-dietro nel tempo, mostrandociuna sagoma comunque terri-ficante, al di là delle rassicu-razioni degli esperti. In quellasala del Comune c’era il sin-daco Benesperi e al suo fiancoil comandante della capitaneriaMunafò, che gestì il caso congrande equilibrio, e con loroil direttore del Centro di bio-logia marina, il professor Ro-berto Bedini. Riceveva, il co-mandante Munafò, anche pre-sunti santoni e stregoni cheportavano le soluzioni piùstrampalate per la cattura,ospitò anche una sensitivache indicava in una cavità

sottomarina fra le isole di Ca-praia e Gorgona il rifugiodello squalo assassino. Li ri-ceveva e li metteva alla portacon gentilezza, e alla fineevitò che improvvisate battutedi pesca potessero trasformarsiin nuove tragedie, non tantoper un improbabile attacco-bis dello squalo, quanto perl’imperizia di molti IndianaJones degli abissi. Quel giorno in Comune Mu-nafò, con il professor Bedini,era forse l’unico che cercavadi assecondare quella che erauna vera paura, senza cedereagli eccessi dei presidentidelle associazioni di volon-tariato che da una parte ave-vano messo in campo la con-sueta carica di generosià edall’altra avevano capito cheera l’occasione per bussarealla porta di nuovi finanzia-menti sempre difficili da re-cepire per iniziative più chelodevoli.A un’altra porta, quella dellaCapitaneria, poco dopo le 13di quel 2 febbraio 1989, andaia suonare convinto di doverraccogliere nel migliore deicasi i soliti piccoli soccorsiin mare, qualche verbale per

i pescherecci che erano venutia fare la pesca a strascicosotto costa. Mi trovai invecedi fronte il nostromo GianPaolo Confortini, incredibil-mente scuro in volto. Propriolui, un omone sempre prontoa scherzare: pensai di tutto,più che altro che avesse pro-blemi suoi. Quindi, quandomi chiese di mettermi a sedereperché avrei stentato a crederea quello che mi stava per rac-contare, ebbi l’impressioneche fosse uno scherzo. Poi,aggiunse «reggiti forte». A quell’epoca mio fratello la-vorava all’isola d’Elba, perun attimo pensai a una dis-grazia sul traghetto. La pauradivenne però subito stuporee preoccupazione, di non sa-pere come raccontarla quellastoria al mio caposervizio diallora, Ivio Barlettani. «Unsub è stato mangiato da unosqualo!», disse in un attimoConfortini. Io rimasi in silenzio,poi chiesi di poter telefonareal giornale. Dall’altra parte,Barlettani, ovviamente nonvoleva crederci. In quei giorni,in una sorta di linguaggio incodice fra noi, quando ci chia-mavamo al telefono io facevofinta di essere Confortini elui rispondeva sempre: «Sonoil comandante Munafò». Come poteva prendere sulserio la telefonata che veniva

Il giornalista Stefano Tamburini ricorda i giorni dello squalo

Quando dal mare emerse il terrore

Tremendo attacco dello squalo bianco allo Stellino.Il sub Luciano Costanzo divorato sotto gli occhidel figlio Gianluca e dell'ingegner Paolo Bader

Nelle acque dello Stellino uno squalo bianco divorò il sub Luciano Costanzo: la croce a memoria del tragico evento

Foto Umberto Barlettani

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dal centralino della Capitaneria,che gli annunciava una tele-fonata di Confortini - perchéil telefono era quello dell’ufficiodel nostromo - e poi dall’altraparte c’ero io, cioè il fintoConfortini. Ci misi un quartod’ora a convincerlo prima cheero davvero in Capitaneria epoi di chiamare tutti, di man-dare un collega (Pasquinucci)allo Stellino, e gli altri sulletracce dei testimoni, il figliodi Luciano Costanzo, il subdilaniato dallo squalo, e l’in-gegner Bader, che era al timonedella barca dalla quale si eratuffata la vittima.Dopo un po’ eravamo tutti lìal porto. Il racconto sembravaincredibile, ma era vero. Dauna cabina pubblica - i cellulari,allora, non si sapeva neancheche li avrebbero inventati -una telefonata fotocopia allamia di qualche decina di minutiprima, con Barlettani che cer-cava di convincere il direttoredel “Tirreno” che era accadutoquello che era accaduto. Nonfu facile: oggi sembra cosìscontato, ma allora quel fattofu quasi come lo sbarco deglialieni. Si sapeva che gli squalic’erano, ma nessuno a unacosa del genere aveva maipensato. Si spulciarono sta-tistiche, qualcuno ci spiegòche ne muoiono molti di piùper la puntura di una vespa,ma come si fa a non pensarciin mezzo al mare e a vederequel bestione grande comedue auto una dietro l’altra ve-nirci addosso e aprire unabocca che pare una grotta. Ladomenica successiva - il giornodell’assalto era un giovedì -la spiaggia di Rimigliano sem-brava la gradinata di unostadio, c’erano almeno tremilapersone - molti attrezzati anchecon pic-nic e sedie a sdraio -a seguire tutte quelle moto-vedette e quegli elicotteri cheandavano su e giù su un mareliscio come la seta e dove dagiorni era vietata la balneazionee la navigazione alle barchepiù piccole di sei metri.Già, le barche. Quella che ri-uscimmo a trovare noi del

“Tirreno” era al massimo quat-tro metri e mezzo, ma gli uo-mini della Capitaneria ci feceropassare lo stesso. Io ero a pruae guardavo il mare, ogni ombradelle alghe sul fondale misembrava quell’enorme pesce,“il mostro”. Tremavo dallapaura, ma non potevo per-mettermi di farlo capire perchéquella era un’occasione unica.Pensavo che se quello squalofosse uscito e avesse decisodi addentare la prua dellabarca, non ci sarebbe statoscampo. Può far ridere oggi,ma allora assicuro che nonera così. Il momento più bruttofu quando dovetti salire suuna motovedetta dei Carabi-nieri per seguire il lavoro deivigili del fuoco che avevanoa bordo il monitor di una te-lecamera subacquea teleco-mandata che scrutava i fondalialla ricerca dei resti del sub.Al momento di avere entrambii piedi su una barca diversae con un metro di mare nelmezzo, pensai con terrore acosa poteva accadere cadendonell’acqua.Sensazioni bruttissime allora,per me fastidiose ancor oggi.Non c’è che dire: quel 2 feb-braio cambiò il rapporto dimolti di noi con il mare. Losqualo, quello squalo, non fumai trovato, qualcuno al mas-simo credette di vederlo. Nefurono catturati molti di altrespecie, nelle settimane suc-cessive, prontamente sventratisul molo per cercare chissàquali resti del sub. Squali

spesso imbarazzanti, come ilprimo portato a terra a SanVincenzo, con l’allora assessoreal turismo Piero Biagi - unsignore che oggi non c’è piùmolto attaccato alla sua terra,dove era allenatore di calcio,commerciante e politico - checercava di non farlo fotografare«perché se no i turisti nonvengono più».E “perché se no i sub noncomprano più le pinne, il fucilee gli occhiali”, si scatenò poil’altra caccia, dopo quella allosqualo. Quella a dimostrare- non si è mai capito bene suquali basi, ma si è capito benecosa poteva esserci dietro -la scarsa credibilità di Gianluca,il figlio di Luciano Costanzo,e dell’ingegner Paolo Bader,un consulente dell’Enel cheaveva organizzato l’immer-sione per la manutenzionedegli elettrodi della condottache porta l’energia elettricafino in Corsica e che parteproprio nei paraggi dello Stel-lino. Qualche titolo? “Assoltolo squalo, si cerca un assassino”(Corriere della Sera del 10marzo), “Il mistero dello squa-lo, atto secondo/ Chi ha uccisodavvero il sub? Scontro fraperiti e testimoni” (la Repub-blica, 11 marzo), “Il sub diPiombino ucciso da una bom-ba? (Il Giornale, 10 marzo),“Uno squalo troppo bizzarroper essere vero” (Il Corrieredella Sera”, 11 marzo). Siparlò di una fantomatica po-lizza miliardaria stipulata daCostanzo a favore dei familiari

e un settimanale specializzatoprometteva “rivelazioni scon-volgenti sulla vicenda”, an-ticipando che lo squalo erainnocente. Tutti quelli che misero in dub-bio una versione mai offuscatadai riscontri della magistraturae dal lavoro dei giornalistisul posto, alla fine hanno pa-gato cara nelle aule di tribunalela loro smania di costruire ungiallo su una storia che eragià inquietante per conto suo.Fu una caccia sì, ma alle finedivenne una caccia alle streghe.Restò, purtroppo, quella vittimadi cui molti si sono dimenticatiin fretta. Certo non i suoi fa-miliari che hanno dovutovivere oltre al lutto e alla di-sperazione per una morte cosìorribile, anche pressioni in-credibili. E anche chi comeme qualche volta in quei giorninon ci ha dormito la notte. Eche, anche anni dopo, spo-standosi per lavoro, in moltealtre parti d’Italia si è sempresentito rivolgere la stessa do-manda: «Ah, sei di Piombino,dove dicono che uno squaloabbia mangiato un sub, masiete proprio sicuri che nonsia altro?». Io ho sempre rac-contato la cosa per quello cheera, difendendo con forzaquello che avevo verificatosul campo. Certo, guardare il mare ancheda Baratti non fa più la stessaimpressione. Anche se è moltopiù facile sentirsi male e moriredopo aver mangiato ed essersituffati in mare senza averatteso la digestione, inveceche per un incontro ravvicinatocon uno di quei bestioni cheda queste parti ci sono semprestati. Nei giorni dopo il tragicoassalto dell’89, fecero a garasoprattutto gli anziani pescatoridi Piombino e dell’Elba a por-tarci foto in redazione di catturee denti strappati a quelle fauci.Solo che quei denti prima diallora non avevano mai man-giato nessun uomo. Per questo,quel febbraio del 1989, resteràstrano, per sempre. Certo, non perché faceva tantocaldo.

Uno squalo bianco catturato sulle coste siciliane

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di Fiorenzo Bucci

Non so se il nuovosqualo avvistato il 27dicembre 1998 sia lo

stesso che ho ”conosciuto”nel 1989. Non mi interessa.Spero in ogni caso che abbiagià guadagnato gli abissi enuoti ormai lontano dalle re-dazioni dei giornali. Ho ri-pensato spesso a quel che ac-cadde ventisette anni fa alloStellino ed ho ormai maturatola convinzione che in pochiminuti si siano verificati dueavvenimenti irripetibili. Il primo durò poco, qualcheminuto e, per quanta fantasiasi abbia, non credo si riescaad immaginare. Generò mor-te, una morte che non ave-vamo mai vista in questipanni: primitiva, impreve-dibile per quanto poi spa-ventosa nella possibilità chesi ripetesse. Sono convintoche quei minuti abbianosconvolto l’esistenza di al-

cune persone che non di-menticheranno.Il secondo avvenimento fuuna sbornia, totale e collettiva,che non si esaurì nel fatto mache continuò a lungo e lasciòpostumi duraturi. Col tempotutti tornarono sobri e dimen-ticarono. Il nuovo squalo del1998, può essere una caraffadi lambrusco per una nuovasbornia. Per parte mia vorreipoter bere un bicchiere divino ma non ubriacarmi più:raccontare e ricordare ma conquel distacco e quella sere-nità… che allora era impos-sibile avere. Non ho rimpianti,non pentimenti, sono peròconvinto che lo show seppellìla tragedia.Di allora mi restano quat-tro-cinque flash per i mieinipoti.

Luciano CostanzoPer caso avevo ”incrociato”Luciano, un pomeriggio, moltoprima di quel febbraio. Cometutti i ragazzetti di Venturinaalla fine degli anni Sessantami capitò di vestire la magliadelle giovanili biancocelesti.Un giorno, a campionati finiti,mi telefonò Nado Bettini,anima e cuore del calcio locale.Una farfugliata per dirmi:«Vieni, devo fare una squadra:ci hanno invitato ad inaugurareil campo del Chianni». Dueore dopo ero in macchina conPippo Favilli, con altri tre oquattro ragazzotti della miaetà… e con Luciano Costanzo.Lui allora era una quasi ”ce-lebrità”…, veniva dal Livornoin serie B e, in una storicaamichevole col Milan, avevaaddirittura fermato l’Uccellino

Kurt Hamrin. Durante il viaggioci raccontò come fece: «Subitodue anticipi poderosi e poiuna valanga di calcioni quandol’Uccellino, palla al piede, co-minciò a cinguettare».A Chianni avevano costruitoil campo ma non gli spogliatoie così ci cambiammo nellacasa più vicina, quella delbarbiere del paese. Luciano,forte di tanta fama, approfittòdel servizievole figaro e, traun tempo e l’altro, si fece farebarba e capelli.Non sono più tornato a Chian-ni, non mi ricordo come finìla partita e Luciano l’ho rivistosolo dalle tribune quando gio-cava nel Piombino. Di lui miè rimasta un’immagine in mu-tande, asciugamano al colloe barbiere che gli girava intornosferruzzando con le forbici evolteggiando col pettine.

Paolo BaderNon lo avevo mai visto. Mirestano i suoi silenzi mentre

Il giovane cronista Fiorenzo Bucci ricorda quel triste giorno

L’orribile morte dell’amico di tutti

Un altro squalo avvistato nel dicembre del 1998.Luciano lavorava alla compagnia portuali.

Alcuni commenti: “Gli squali sono i giornalisti”

Eccezionale documento: uno squalobianco sfila sotto la prua di una barca

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in Capitaneria e in Comunesi tenevano le conferenze-stampa. Osservava, frontealta, con la parte inferioredegli occhiali: mai un gesto,un segno, una parvenza d’e-mozione. Ho sempre credutoche ci giudicasse e, qualchevolta, che addirittura “com-patisse” i nostri tentativi disfuggire all’anonimato nellafolla illuminata dai riflettoridella cronaca nazionale e in-ternazionale. L’ho stimato,un po’ l’ho temuto. Oggi credoanche che fosse un anzianosignore il quale, con dignità,cercava di superare una grandeangoscia. Tanto diverso matanto simile a Gianluca, ilfiglio di Luciano, che reagivain modo opposto e per questoa volte è stato mal giudicato.Non mi pento di averlo lasciatoin pace, di non avergli maichiesto interviste, di aver ri-schiato, con lui, di mancareai doveri del mio mestiere.

Il “lupo di mare”Non so chi fosse. Per me hasolo un volto che non ho piùvisto ma che riconoscerei. Alui devo molto. Ero all’OsteriaCarugi quando Cristina, la fi-glia di Renato Quilici, il pro-prietario, mi portò la notizia.Uscii rincorrendo la ragazzapiù per dovere che per inte-resse. Fu così che mi trovaidavanti al capo chino di unvecchio, il “lupo di mare”.Non so di che colore abbiagli occhi. Non li alzò. Ricordoil suo volto scuro, la sua barbaispida, le sue profonde rughe,il suo berretto di lana, la zuppasoda nella quale lentamenteimmergeva il cucchiaio. Midisse sette parole: “Allo Stel-lino uno squalo ha mangiatoCostanzo”. Lo guardai, sentiiche quelle rughe non potevanomentire, andai subito a Barattie da quel giorno nessuno riuscìa farmi sposare altre tesi. Perme «allo Stellino uno squaloaveva mangiato Costanzo».La sera Andrea Franchini, ilmio direttore di allora, mi te-lefonò incredulo. «Ascolta,qui mi pressano: o la notizia

va in prima pagina di tutti igiornali del gruppo o restanella cronaca di Piombino.Pensaci bene, non puoi sba-gliare altrimenti mangianonoi. Ti richiamo tra due mi-nuti».Il mio “lupo di mare” avevagià scelto: la notizia vennepubblicata nella prima paginadi tutti i giornali del gruppo,do-ve rimase anche per diversialtri giorni.

I giornalistiUn giorno in corso Italia unasignora ci disse che «squalieravamo noi giornalisti». Unmio collega reagì, io no. Piùdelle categorie mi piaccionogli individui e sinceramentemoltissimi che vennero aPiombino erano fior di cronisti.Altri no. Il fatto è che quandoi giornalisti diventano una“folla” di inviati, la ricercadi qualcosa di diverso diventa

affannosa. Così molti non siaccontentarono del fatto ec-cezionale e cercarono qualcosadi ancor più eccezionale. L’e-pisodio “unico” di un pesce-cane che divora un uomo servìaddirittura da pretesto per tro-vare qualcosa che fosse ancorpiù unico. Qualcuno cercòcon onestà e espresse i suoilegittimi dubbi sottovoce, altrigridarono, tentarono arram-picate improbabili e finironoinevitabilmente per incontrarelo squalo in abissi pieni difango.A me capitò di essere invitatoin tv da Mino D’Amato cheallora conduceva una trasmis-sione seguita: “Alla ricercadell’Arca”. Una sera mi trovaia Roma negli studi della Dear.C’erano Claudia Mori, la mogliedi Celentano, Oliviero Toscani,il direttore Angelo Guglielmi.Mi sforzai di raccontare manessuno mi credette. L’unico

che si schierò dalla mia partefu un indiano, una sorta di do-matore di serpenti che parlavaun inglese strano. Sono convintoche del mio racconto avessecapito poco.D’Amato era molto scetticoma lasciò che sostenessi lamia tesi e a telecamere spentemi ringraziò. Rinunciai al get-tone di presenza della Rai ecorsi subito a Piombino.Aspettavo una pacca sullaspalla dal mio direttore perchéla trasmissione era andatabene. Andrea Franchini michiamò il giorno dopo perdirmi che si era dimenticatodi sintonizzarsi. Quella puntatadella “Ricerca dell’Arca”venne seguita da quattro mi-lioni di italiani.

Si tratta del Carcharodoncarcharias, chiamato an-che grande squalo biancoo semplicemente pesce-cane. Unico rappresen-tante vivente del genereCarcharodon, questosqualo è il più grande pe-sce predatore esistentesul pianeta.Sostanzialmente cosmo-polita è diffuso particolar-mente in acque fredde otemperate tra gli 11 e 24°C, sulla costa o al largo.È presente al largo dellecoste meridionali dell'Au-stralia, del Sudafrica, del-la California, del Messico,del nord-est degli StatiUniti e in Nuova Zelanda.È tuttavia possibile trovar-lo anche in acque più cal-de, come ai Caraibi. Pre-sente anche nel mar Me-diterraneo dove vi è unazona di riproduzione nel-l'area che comprende Si-cilia, Malta e Tunisia.Le dimensioni medie oscil-lano tra i 4 e i 6 metri, conun peso compreso tra i1000 e i 1900 kg. Le di-mensioni massime sonocontroverse, anche se puòprobabilmente arrivare aoltre 7 metri di lunghezza.

SapereSQUALOBIANCO

Luciano Costanzo

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di Renato Quilici

Fu mia figlia Cristina adannunciare a me e aFiorenzo Bucci della

Nazione la incredibile notiziaentrando di corsa nella salainterna dell’osteria. Biancain volto e con la voce strozzataci annunciò «Un pescecaneha mangiato il Costanzo!» estramazzò su una sedia. Sulmomento ci mettemmo a rideree continuammo a degustareuna straordinaria zuppa difunghi, tanto la cosa apparivainverosimile, poi arrivarononuovi dettagli. «Lo ha rac-contato poco fa il su’ figlioloa dei ragazzi suoi amici: sta-vano allo Stellino con la barcaa verificare i cavi dell’ Enelcon un ingegnere svizzero.Luciano era in acqua da unpo’di tempo, ad una tratto èemerso e si è portato versola barca dicendo “c’è un pe-scecane” cercando quindi diguadagnare il bordo».Cristina prese fiato e continuò:«Suo figlio ha raccontato chequel bestione di sei sette metrilo ha puntato per un paio divolte; al primo attacco è riuscitoad evitarlo poi si è rovesciatodi fianco lo ha preso in vitae lo ha portato giù. Lo hannocercato a lungo, poi sono tor-nati al Porto dove sono at-traccati non più di mezz’orafa».Con Fiorenzo ci guardammonegli occhi e subito ci preci-pitammo verso il telefono. Lacapitaneria con i dubbi e lecautele del caso ci confermòogni cosa. Già il giorno dopol’osteria era piena di giornalisti.C’erano i corrispondenti deigrandi quotidiani del nord chevolevano saperne sempre dipiù valorizzando anche il piùinsignificante dei dettagli. Mala situazione purtroppo offrivavia via elementi decisivi perla cronaca: il ritrovamento di

parti delle viscere grazie allainsistente presenza di gabbianiin una zona del mare; la co-struzione di una gabbia d’ac-ciaio per dar sicurezza ai subin immersione; la ricerca lungola battigia fino a San Vincenzonella vana speranza di trovareil corpo; l’arrivo dei vigilidel fuoco con una attrezzaturaspecializzata: videocamerasott’acqua e monitor in su-perfice. A sera i cronisti si ri-univano attorno ai tavoli dimarmo dell’osteria a com-mentare i fatti del giorno e acostruire ipotesi compatibilicon i fatti. Nel frattempo siera unito al gruppo Carlo Ga-sparri il celebre sub elbanoche i cronisti, anche i più au-torevoli, trattavano come un“guru”: pendevano letteral-mente dalle sue labbra inse-guendo le sue ipotesi e le sue

soluzioni.Poi il lavoro metodico deivigili del fuoco dette i suoifrutti: furono ritrovate le pinne,le bombole e la cintura deipesi con i segni inconfondibilidei denti dello squalo. La cin-tura fu trovata ancora chiusail che significava che il corpodel sub era stato inevitabil-mente tagliato a metà. Dopoquesti ritrovamenti il gruppodei cronisti comincio a ridursivelocemente e della vicendase ne parlò sempre di meno.Per la verità all’osteria capitò,dopo una ventina di giorni,un cronista che diceva di es-sere di una rivista specializzata:la sensazione era che cercasseelementi per ridimensionarela cosa o che la rendesseroquantomeno dubbia. Cercavainformazioni su una fanto-matica assicurazione miliar-

daria del Costanzo e sulle suefrequentazioni in Corsica. Ilperchè di tutto questo fu chiaroquando azioni successive por-tarono la vicenda in tribunaledove alla fine la verità vennedefinitivamente confermatain tutta la sua drammatica se-quenza: Luciano Costanzo,purtroppo per lui, non era ov-viamente fuggito in Corsicacon i miliardi!

L’osteria Carugi quartier generale dei giornalisti

«Un pescecane ha mangiato Costanzo!»

Quilici ricorda: “Fu mia figlia a dare la notizia”.La storia di una possibile polizza miliardaria.Il tribunale conferma la verità della vicenda

Nelle prossimeedizioni la tragediadella Moby Princein rada a Livornola cui collisionecon la petrolieraAgip Abruzzoprocurò 140vittime.

Affronteremo poile tristi cronachedei 32 mortidella CostaConcordianaufragatasugli scoglidell’isoladel Giglio,nel gennaiodel 2012.

Continueremocon altre

drammatichevicende del marein cui hanno persola vita marinai,diportisti,lavoratorie sportivi

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36 dicembre - gennaio - febbraio 2017

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38 dicembre - gennaio - febbraio 2017

Mauro Carrara, da sempre appassionato di storia, conparticolare attenzione a quella locale. Ha ricevuto il ri-conoscimento di ispettore onorario del Ministero Attivi-tà Culturali. Ha scritto molti libri.Aspirazioni: “Far conoscere il passato del territorio aquanti sono interessati”.La tua città: “Amo la mia città. Appartengo ad una del-le famiglie piombinesi con più generazioni. La prima at-testazione di un mio avo risale al 1834”.Cosa manca a Piombino: “Sono state fatte cose inte-ressanti, si deve continuare per dare un buon futuro al-le generazioni che verranno”.Cosa vorresti: “Meno proclami e più fatti per il decorodella città”.Domanda al sindaco Giuliani: “Può dare più attenzionealle mura realizzate su proposta di Leonardo da Vinci,venuto a Piombino nel 1404?”.Turismo in Val di Cornia: “Incrementarlo senza dimen-ticare il nostro passato siderurgico”.Due parole su Aferpi: “Tante speranze”.Renzi: “Forse esagera con il culto della propria perso-nalità”.Grillo: “Un clown fallito”.Salvini: “Punta sulla paura della gente”.Berlusconi: “Si metta pure a riposo, di male ne ha giàfatto abbastanza”.

Oggi parlo io...Pierluigi Galassi, nato a Piombino da genitori fotoamatori inizia a foto-grafare da giovane. Ha svolto la sua professione per molti anni, oggi èpresidente della sezione fotografica del Centro culturale Sant’Antimo enostro apprezzato collaboratore.Aspirazioni: “Combattere per allineare il tenore di vita tra quelli che han-no e quelli che non hanno”.La tua città: “Durante la guerra sono scappato, però ci sono ritornato”.Cosa manca a Piombino: “Manca lo sviluppo degli anni Sessanta, sia-mo rimasti qualche anno indietro”.Cosa vorresti: “Vorrei che tutti ragionassero senza egoismi di sorta e cheogni tanto pensassero che siamo solo di passaggio su questa terra”.Domanda al sindaco Giuliani: “È un amico, non gli ho mai chiesto nien-te, posso aggiungere continua così”.Turismo in Val di Cornia: “Per vedere Rimini o Riccione basta andaresulle spiagge della costa est”.Due parole su Aferpi: “Ho conosciuto Rebrab, è un grand’uomo, diamo-gli fiducia”.Renzi: “Lasciamolo lavorare”.Grillo: “Un salto a destra uno a sinistra”.Salvini: “Dice cose giuste, ma tante ingiuste”.Berlusconi: “Credo che rincorra la sua illusione”.

Maida Landi, 26 anni di lavoro nella segreteria di di-rezione dell’Italsider. Si è candidata ed è stata poi vo-tata come consigliera provinciale per il Popolo dellaLibertà.Aspirazioni: “Leggere e viaggiare, vedere un mondo mi-gliore”.La tua città: “Non posso vivere lontano dalla Val di Cor-nia, anche se la considero un po’ trascurata”.Cosa manca a Piombino: “Più attenzione al paesaggioe all’ambiente”.Cosa vorresti: “Maggiore velocità nel portare avanti lebonifiche”.Domanda al sindaco Giuliani: “Cosa pensa di fare perinvogliare i turisti e i croceristi a tornare?”.Turismo in Val di Cornia: “Turismo culturalmente piùmirato, non solo per la massa. Recupero della memoriadel nostro territorio”.Due parole su Aferpi: “L’acciaio non può dare più le ri-sposte del passato, ci vuole diversificazione, puntaresu agricoltura e paesaggio”.Renzi: “Purtroppo le spara grosse”.Grillo: “Alle parole dovrebbero seguire i fatti, non li ve-do”.Salvini: “Cavalca la politica di Forza Italia della primaora. Non lo condivido in alcune cose”.Berlusconi: “Peccato si è perso in sciocchezze, potevafare di più”.

Maida

Pierluigi

Mauro

di Barbara Noferi

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39

di Emilio Guardavilla

Uno skyline viola sistaglia sul bianco del-la copertina rigida.

In cielo, il pallone tricolorecalciato nell’agosto del 1926lascia la sua traiettoria sulDuomo, sul Campanile diGiotto e su Palazzo Vecchioper sorvolare la Badia Fio-rentina e gonfiare la rete dellastoria del calcio italiano. Soprale nuvole, il corsivo del sot-totitolo sentenzia, tra il serioe il faceto, cos’è per tutti, intutto il mondo, il club di vialeFanti.Questo il regalo dei giornalistiMario Lancisi e MarcelloMancini, confezionato adhoc da Giunti Editore, perle due ricorrenze della Viola,il 60esimo anniversario delprimo scudetto e il 90esimoanniversario della sua fon-dazione. Non si tratta di unlibro di calcio ma di una let-tura della città che spesso faparlare di sé come oggettodell'attenzione politica. I suoiautori, Mario Lancisi, ex in-viato de Il Tirreno, e Marcello

Mancini, ex direttore de LaNazione, riportano intrighie segreti della storia menoconosciuta del club. La Fio-rentina, in città, non è sem-plicemente calcio. Nell’eradella globalizzazione, la squa-dra è rimasta l’ultimo trattodell’identità fiorentina. «AFirenze la squadra è un ce-mento che unisce una cittàabituata a litigi e divisioni.

È la lingua comune che per-mette l’inclusione sociale eil sentimento comune di farparte di una comunità». Que-ste le parole degli autori.Dalle nostre parti il libro –La Fiorentina è molto piùche una bistecca, Giunti Edi-tore € 10 – è stato presentatopoco dopo la pubblicazione,in un covo storico del tifoviola di casa nostra. La sala

della pizzeria Tonino, gremitadi fedelissimi di tutte le età,ha fatto da platea agli aneddotidi Aldo Agroppi e agli inter-venti del super tifoso AdoGrilli che hanno ripercorso,con dialettica sopraffina edovizia di particolari inediti,le gesta eroiche di PicchioDe Sisti, Antognoni, del co-dino magico di Robi Baggioe di Bati-gol. Il tutto sottola regia del giornalista Cri-stiano Lozito.Prossimo appuntamento perla tifoseria più calda il cen-tenario della casacca gigliata.

Successo del libro di Mario Lancisi e Marcello Mancini

La Fiorentina è molto più di una bistecca

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Presentato nel covo viola della pizzeria Tonino.Svelati intrighi e segreti della storia del club.

Fra gli ospiti Agroppi e il super tifoso Ado Grilli

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40 dicembre - gennaio - febbraio 2017

Indovinate di Giuseppina Toncelli

1) Quando tocca è soddisfatto. Chi?

2) Cosa si apre con due dita?

3) Se lo fa chi è bravo.

4) Può vincerlo un poeta.

5) Torna a guerra finita. Chi?

6) Chi è sempre dietro al capo?

7) Lavorano per i passanti.

8) Non sempre sono unite.

Soluzioni:1) Lo schermitore. 2) La zip. 3) Onore. 4) Il Nobel.

5) La pace. 6) La nuca. 7) I vetrinisti. 8) Le tinte.

Sfogliando vecchi al-bum di fotografie saltasubito agli occhi la ra-

pidità del cambiamento dellasocietà. Il futuro, camminan-do con passi da giganti s’èlasciato alle spalle ieri e og-gi, cambiando persone, co-se, avvenimenti. Nell’era tec-nologica tutto sembra obso-leto, inutile. Osservando leimmagini mi ricordo di quan-do, in famiglia, si immortala-vano soltanto gli avvenimentiimportanti. Il Natale era unodi questi. Il ramo d’albero, profumatodi bosco, si adornava conpoche palline di vetro, qual-che caramella, noci e man-darini appesi dopo averli av-volti in carta velina colorata,

il tutto polverizzato dalla fari-na bianca che, imitando laneve, scendeva anche sulminuscolo presepe.Le statuine era-no di gesso,troppo fragiliper i bimbia cui sfug-givano dimano ca-d e n d oper terra,per que-sto poteviveder au-mentare ognianno il numerodelle pecorelle zop-pe. Per regalo ci scambiava-mo cose utili e all’unico gio-cattolo ogni bimbo faceva

una festa incredibile tanto loaveva desiderato.

I pranzi erano memora-bili: tavolo allun-

gato per i pa-renti dove

ciascunodi lorooffrivail cibos p e -c i a l ec u c i -nato in

c a s apropria,

allegria dibimbi, risa,

canti, immaginidi una vita semplice ma

condivisa con gioia.Oggi per i pranzi delle feste si

preferisce il ristorante, o me-glio, qualsiasi ricorrenza si fe-steggia fuori casa e in nume-ro ristretto. Alberi al led multi-colori, luci intermittenti musi-cali, regali non sempre utilima di marche famose. Per iragazzi c’è l’imbarazzo dellascelta: cellulari ultima gene-razione, videogiochi, sfidecontro il computer avversarioe compagno di giochi del futu-ro. Ore da trascorrere in soli-tudine. Eravamo più felici allo-ra? Chi lo sa. Certamente piùpoveri, ma più ricchi di umani-tà. L’umanità, l’amicizia chenon si ha il tempo di coltivarein questo mondo che va trop-po di fretta.

Giuseppina Toncelli

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di Marcello Cardinali

Accade in Australia aGeelong, una città asud di Melbourne.

La signora Nicole Grahame la figlia Paris stanno facendola loro passeggiata a cavalloquando Astro, il vecchio ca-vallo della signora Graham,affonda in una sabbia fangosache lo imprigiona impeden-dogli di risollevarsi. Fortu-natamente la figlia riesce ad

evitare il peggio e corre achiedere soccorso.Nicole non abbandona perun attimo il suo “vecchioamico” Astro. Lo assiste elo conforta premurosamenteper tre ore nel tempo di attesadei soccorsi e durante le ma-novre necessarie a liberarlo.

Manovre tutt'altro che sem-plici e per le quali è statonecessario l'intervento di unveterinario che ha sedato ilpovero cavallo. Astro vieneinfine liberato, con l’aiutodi un trattore, ed è giusto ri-levare che insieme all'operadi soccorso abbia giovato

moltissimo quel semplicesentimento di amore che legala signora Graham al suoAstro.

Astro salvato dalle sabbie mobili Il cavallo affonda nel fango che lo imprigiona.La padrona lo assiste amorevolmente per tre orepoi il salvataggio con l’utilizzo di un trattore

di Manuela Marchionni

Gatti e cani in inverno.Con l' arrivo della brutta

stagione e del freddo è ine-vitabile che dovremo presta-re maggiori cure alle nostreamate bestiole che di fattofanno parte a tempo pienodella nostra vita. Quindimaggiore attenzione agli ali-menti più adatti, alla curadel pelo che naturalmentediventerà più folto e partico-lare attenzione ai colpi difreddo.

Fra cani e gatti è ovvia unaprecisa differenza in quantoil cane avrà più difese per-chè è più gestibile. Puoi dar-gli degli orari precisi per lesue necessità, puoi coprirlocon gli indumenti più adattiche ormai sono parte del vi-vere quotidiano anche perloro. L’ideale è farli uscireogni 6/8 ore. I cuccioli, in-

vece, devono andar fuorimolto più spesso.Il gatto è cosa diversa,quando è in casa ha i giustisensori per piazzarsi nei po-sti migliori dell'ambiente, siamministra molto bene dasolo ma ha un limite, sem-plicemente quello della suainnata libertà. Esce a costodi correre tutti i rischi possi-

bili ed è di tutte le cronachela notizia di frequenti scom-parse di mici, micetti e mi-cioni. Un consiglio ci vienespontaneo... la gattaiola. Una porticina usata dallanotte dei tempi e che si puòadattare a porte e finestre eche ci garantisce che il no-stro gatto diventa come unfiglio che ha le chiavi di ca-sa. Per tutto il resto dellenecessità sono accessibilile più svariate letture e nonultimo esistono attrezzatissi-mi ambulatori di veterinaria.

Cani & Gatti

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SANDRO LEONELLI

Il fotografosempre

sott’acqua

Galassi, il decano dei fotoamatoripresenta Sandro Leonelli

I SUOI SCATTI SCELTI DA FOLCO QUILICI

UTILIZZA LO SCAFANDRO DIVE ROSS

di Pierluigi Galassi

Sandro, nato a Piombino nel '65, non a caso èdel segno dell'Acquario, dato che ama tutto delmare fin da quando era bambino. Il suo sguar-

do, sin da allora, si posava sotto la superficie dell'ac-qua e si incantava ad osservare i movimenti delle al-ghe spostate dal moto ondoso. Ancora non aveva im-parato a nuotare, quando un giorno, indossati i brac-cioli, si allontanò fino a non vedere più il fondo.Questa atavica passione per il mare e i suoi abitanti,lo ha indotto sin dagli anni Ottanta non solo adesplorare i fondali marini, ma anche a renderli eterni,immortalandoli con la fotocamera. Il suo primo maestro è stato il grande Piero Malvisi,che riuscì ad immetterlo sulla retta via; successiva-mente ha avuto come "mentore" un altro fotografoDoc, Claudio Gennai, con cui ha documentato gliabissi marini che circondano il nostro promontorio.La conoscenza con Milco Tonin, altro bravo fotoa-matore piombinese, ha permesso a Sandro di presen-tare ogni anno le sue suggestive immagini alla mani-festazione "Un mare da amare", insieme a quelle diGennai e dello stesso Tonin, responsabile anche del-la sonorizzazione.Leonelli mi dice con orgoglio che i suoi scatti sonostati anche oggetto di interesse da parte di FolcoQuilici, che li ha utilizzati nel volume "Arcipelago-Toscano", promosso dal Ministero dell'Ambiente edella tutela del territorio. Le sue foto dei relitti inol-tre hanno destato l'interesse dell'archeologa CinziaCapotosti, che li ha pubblicati nel libro "Memoried'acqua". È interessante sapere che nel '97, con l'amico Ales-sandro e il gruppo subacqueo, ha fondato la "LegaNavale" di Piombino e che oggi, oltre a lavorare inCoop, è istruttore subacqueo, attività che gli consen-te di insegnare non solo la tecnica, ma soprattutto ilrispetto per l'ambiente.Dalle prime fotocamere analogiche come le anfibieNikonos, Sandro è poi passato, con l'arrivo del digi-tale, a Canon con scafandro Dive Ross. Le sue otti-che spaziano dal 60m/m (macro) al 17m/m (gran-dangolo), fino al fantastico fish-eye che gli permettedi scattare a pelo d'acqua. Grazie Sandro... sono con-tento di averti incontrato e di farti conoscere ed ap-prezzare anche dai lettori di Costa Etrusca.

Fin da piccolo passione per il mondo marino.Il grande Piero Malvisi il suo primo maestro.Nelle sue immagini, pesci, fondali e relitti

Pierluigi Galassi è il decano dei fotoamatori di Piombino. È presidente della sezionefotografica del Centro culturale Sant’Antimo. Dopo la presentazione di DomenicoFinno, Sergio Tanfani, Nino Marchi, Guido Morelli, Oreste Malvisi, Luigi Tozzi,Roberto Baroni, Stefano Valdiserri, Davide Bedini, Corrado Coppetta, Luca Ruffoli,Patrick Donati, Fabio Del Ghianda, Manuela Innocenti, Enrico Genovesi, EleonoraCarlesi, Luca Vangelisti, Massimo Daddi, Alessio e Matilde Ricci, Asia Giannelli,Francesco Livi, Francesco Masangui, Gabriele Tinalli, Sergio Signori, Marco Morrone,Stefano Tempestini, Graziella Sapienza, Riccardo Marchionni, Sabrina Costa,Roberto Manzani porta oggi alla ribalta Sandro Leonelli.

42 dicembre - gennaio - febbraio 2017

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Gli scatti

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Temistocle Scola è nato a Livorno,dove abita e lavora. Ha partecipatoattivamente alla vita artistica e cul-turale sia nella città labronica che alivello nazionale, ottenendo numero-si successi con le sue personali e coni numerosi premi conseguiti. Haesposto a Livorno, Tirrenia, Ponte-dera, Lucca, La Spezia, Pisa, Geno-va, Bologna, Pistoia, Trieste, Siena eRimini.

Temistocle Scola è un pittore livornesefra i più longevi ed apprezzati. Il suopercorso artistico è stato illuminato dauna vena poetica, creativa e personalericca di pathos e di colore. Partendodalla tradizione paesaggistica labroni-ca, ha saputo rinnovarsi raggiungendosolari composizioni dove la tecnica raf-finata ha potuto esprimere tutto il suotalento creativo.I suoi soggetti, come il mare, le profon-dità delle spiagge, le cabine variopintee assolate, i muri dei casolari toscanicon le porte corrose dal tempo, i fruttidella nostra terra come i cardi, i girasolie le pannocchie, sono immersi in atmo-sfere metafisiche che vengono ritmateliricamente dal colore. Il colore che sa-pientemente si distende sulle superfici,ora accarezzando le ombre delle pieghedei panneggi e ora palpitando con le ve-nature del legno ed ora variando conti-nuamente nella sua corposità per evi-

denziare o nascondere le varie realtà. Ilsilenzio che traspare nelle sue creazioniè un sottile messaggio che vuole trasci-narci nel tempo e nello spazio. Esem-plari sono i suoi aquiloni, fantastici gio-chi di un'infanzia lontana che dalla terraci fanno volare lontano per raggiungerei nostri sogni.

Luciano Rossi, nato a Piombino nel1961, vive e lavora a Riotorto. Si è di-plomato al Liceo Artistico Pietro Aldidi Grosseto e dipinge da sempre otte-nendo vivi consensi e riconoscimenti.Ha esposto a Padova, Como, Firenze,Prato, Bari, in Svizzera, in Germania,a Piombino, Riotorto, Bolgheri, Suve-reto e Follonica.

Ho conosciuto Luciano Rossi quando,ancora adolescente, seguiva i miei cor-si di pittura presso il Circolo Culturaledelle Acciaierie di Piombino. Già allo-ra avevo intuito quel talento che oggilo ha portato ad ottenere eccellenti ri-sultati artistici.La sua innata passione per l'arte ha ca-ratterizzato tutta la sua vita e le suescelte anche coraggiose evidenzianoun percorso molto personale e profi-cuo. Ha saputo anche crescere sotto l'e-sempio del fratello maggiore riuscendoa non essere travolto dalla sua fortepersonalità. Ciò è evidente negli attualirisultati pittorici che ci mostrano un'ar-te ricca di energia creativa, di intensicromatismi, di luce e di pathos arcanoe misterioso. Il suo amore per il paesaggio e per lanatura è evidente nei suoi dipinti doveil mare appare sintetizzato in magichevisioni caratterizzate da una ampiagamma di azzurri mentre la campagnarisalta nella luminosità dei suoi colori.

Paesaggi vivi, intensi, ma anche talvol-ta misteriosi per le presenze simboli-che di alberi e case immersi nel silen-zio e nella vastità degli spazi. Dipingesu tavola, tela yuta, poliuretano con latecnica dell'acrilico. Anche lui ritieneche la pittura sia un mezzo di comuni-cazione per interagire con gli altri chevengono così coinvolti nel suo fantasti-co viaggio pittorico.

Luciano Rossi

Viaggio pittorico

La magia...

Temistocle Scola Le parole del silenzio

44 dicembre - gennaio - febbraio 2017

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Paola Camerini è nata a VenturinaTerme nel 1963, dove vive e lavora.Ha sempre amato disegnare e dipingere.Nel 2006 è stata allieva di Dario Caz-zuola per consolidare la tecnica equindi per dedicare più tempo allasua arte. Ha fatto varie mostre personalie collettive esponendo a Piombino,Campiglia, Massa e presso le termedi Venturina.

La pittrice venturinese Paola Cameriniè un'artista che dipinge con passionetrasmettendo intensi sentimenti attraversocreazioni liriche molto personali.Il suo mondo poetico è colorato da unapurezza di stati d'animo che sono riflessinella limpida scelta dei toni che condolci sfumature illuminano le formestilizzate e semplificate.È un mondo reale visto attraverso ilsogno, l'immaginazione e il ricordo eperciò ci viene rivelato in tutta la suabellezza attraverso un caleido-scopio che proviene direttamentedal cuore. E come il cuore, pal-pitano le marine con i luminosiazzurri che accarezzano e allostesso tempo contrastano le es-senziali visioni di antichi casolarie le tristi presenze femminilisempre vestite candidamente dibianco. Palpitano anche le casenelle campagne toscane, accom-pagnate dal dolce ritmo delle

linee suggerite dalle colline incoronatedagli alberi secolari. Le sue donne e isuoi uomini, le suore e gli animali, po-polano un universo di stati d'animoche ci trasmettono il senso della ma-linconia, della solitudine e quindi cicommuovono. Percepiamo così i pensieridi una ragazza sospesa nel vuoto suuna corda che porta ad un incerto futuroe quelli di una donna che guardandoil suo uomo pensa: “Senza di te nonsto male, anzi”.

Maurizio Biagioni è nato a Bol-gheri nel 1961, ha frequentatol'Ipsia di Piombino e lavora nelcantiere Filippi di Donoratico. Èautodidatta ma ha iniziato a dipin-gere a quindici anni. La sua scuo-la è stata il mondo delle estempo-ranee che gli ha consentito di cre-scere, di dipingere i paesaggi to-scani e di ottenere numerosi premie consensi critici.

Il mondo delle estemporanee è l'occa-sione per conoscere gli artisti che ama-no dipingere en plein air. Fra i tantipittori che vi partecipano vogliamosoffermarci su Maurizio Biagioni cheabbiamo incontrato al concorso “di-pingi un angolo di Campiglia”. Il suodipinto, che ha vinto il secondo pre-mio, evidenzia il lungo percorso effet-tuato attraverso l'e-sperienza acquisitain tanti anni di con-tatti avuti in questotipo di eventi. Sonomomenti intensiperché i parteci-panti scoprono luo-ghi meravigliosi darappresentare ehanno modo di co-noscere l'arte deglialtri, specialmentedi quelli più esper-ti. Madiai, Pogni,Lugheri, Scola so-

no stati i maestri di Maurizio oltre alsuo amico Fabrizio Filippi. Il giovaneè cresciuto ed ora ha modo di affer-marsi con la sua pittura intrisa di ma-teria, di colore e di forti sentimenti.Il suo mondo visivo è soprattutto ilpaesaggio toscano che ammira durantei suoi viaggi. Si definisce “cacciatoredi anime - venditore di sogni” perché

cerca l'anima del paesag-gio e la trasferisce pervendere appunto un so-gno. Afferma anche che lapittura fa vedere spessoquello che non c'è e quan-do ciò riesce, sente di averraggiunto lo scopo. I suoiquadri, prima accarezzatida velature, sono ora ric-chi di pathos e di atmosfe-re suggestive create dallaricerca materica, dalleampie prospettive aeree edai primi piani contra-stanti.

Maurizio BiagioniVenditore di sogni

Paola Camerini

Profondi sentimenti

dell’Arte a cura di Daniele Toncelli

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46 dicembre - gennaio - febbraio 2017

di Stefano Ridi

Enorme gioia e soddi-sfazione nella SocietàNuoto Piombino che

ha raggiunto il grande tra-guardo, dei 35 anni di attività,ottenendo, anche, il ricono-scimento giuridico da partedella Regione Toscana. Nes-suna invidia, né irriverenzanei confronti di quelle societàche possono vantare decennidi tradizioni e di esperienza;anni di nuoto ai più alti livellifanno sicuramente la diffe-renza, ma anche la SNP può,di sicuro, andare a testa altanel contesto delle associazionitoscane.Era il 1981, quando, con gran-de sacrificio e con l’impegnodi tecnici e dirigenti accomunatidalla passione per il nuoto,nacque, timidamente, la SocietàNuoto Piombino, senza grandipretese, senza obiettivi im-possibili.Da allora non si contano piùgli innumerevoli piazzamentied i titoli regionali vinti neglianni dagli atleti della SNP,tante le volte che i nomi diquesti giovani atleti com-paiono sui programmi deiCampionati Italiani, nellemanifestazioni nazionali edinternazionali. Ma alcuni diquesti ragazzi hanno dato dipiù. Alcuni nomi fra tanti…nomi che hanno segnato persempre il nuoto Italiano: Lara

Bianconi, pluricampionessaitaliana, regalò alla sua cittàla partecipazione alle Olim-piadi svoltesi a Barcellonanel 1992. Pochi anni dopofu la volta di Francesca Au-dano che meritò la parteci-pazione ai Mondiali di Nuotodisputati a Roma nel 1994.Non sono stati solo gli atletiad emergere, la SNP può con-tare anche sulla validità deipropri tecnici, un nome tratutti quello di Massimo Giu-liani (attuale sindaco di Piom-bino) che grazie ai suoi 34anni trascorsi all’interno dellaSNP ed all’esperienza accu-mulata, è divenuto Commis-sario Tecnico della Federa-zione Italiana Nuoto (SettoreAcque Libere). Il CT più me-dagliato che, grazie agli atletisaggiamente selezionati, haportato alla nostra nazioneogni medaglia possibile, com-preso un bronzo (MartinaGrimaldi) ed un argento (Ra-chele Bruni) olimpico, nelleultime due edizioni.Non è un caso che questi gran-di successi siano legati al mareo all’acqua, in genere. Dasempre Piombino e la suagente, ha avuto un particolarelegame con questo elemento.È la storia che ce lo dice e la

sua posizione geografia chelo può confermare.È quindi, forse, anche tropponaturale che ogni evento or-ganizzato dalla SNP, in questonostro stupendo mare, abbiaun successo costante e rico-nosciuto. Ne sono testimo-nianza le 27 edizioni dellaMaratona degli Etruschi (la10 km di nuoto di fondo cheogni anno è organizzata nelleacque del Golfo di Salivoli)e ne sono testimonianza i duesuccessi nell’organizzazionedei Campionati Europei diNuoto di Fondo (nel 2012)e dei Campionati Europei Ju-niores di Nuoto di Fondo,organizzati a settembre diquest’anno. Grande impegnoe grandi soddisfazione perquesti due eventi con innu-merevoli attestati di stima edi ringraziamento da partedelle più alte cariche dellaFIN (Federazione ItalianaNuoto) e della LEN (LigueEuropéenne de Natation) perl’ottimo lavoro svolto dallaSNP e da tutte le altre asso-ciazioni che sono state, daquest’ultima, coinvolte. Questo spirito di coesione ecollaborazione con le asso-ciazioni sportive di zona siè sviluppato, negli anni, anche

con le associazioni di volon-tariato che operano sul ter-ritorio a sostegno delle personemeno fortunate. Con questalogica è nata la collaborazione(dal 2011) con Spazio H, peril “Progetto Mare per tutti”con il supporto degli assistentibagnanti della SNP, durantele giornate trascorse al mareda portatori di handicap, perprendere il sole ed immergersinelle acque straordinarie dellanostra costa. Da alcuni annila SNP organizza anche la“Festa H2O” e la "24 ore diSolidarietà", i cui incassisono devoluti alle associazionidel territorio (Spazio H –Ass.ne Cure Palliative –Ass.ne La Gabbianella). Gior-nate piacevoli di nuoto, diacqua fitness e di pallanuotoper trascorrere una domenicadiversa, pensando anche achi è meno fortunato.Pallanuoto, dicevamo … allaSNP non ci si allena, infatti,solo all’interno di corsie, maè da anni presente una squadradi pallanuoto che, dopo variepartecipazioni positive ai cam-pionati regionali, ha regalatoalla città di Piombino, per dueanni consecutivi, il passaggioal Campionato di Serie C,cosa che non era mai successanella storia piombinese diquesto sport. Grandi soddi-sfazioni che, purtroppo, con-trastano con dei limiti oggettividella struttura che non consente

Festa per i 35 anni di attività della Società Nuoto Piombino

Al servizio dello sport e della città

Nel 1981 nasce con grandi sacrifici la SNP.Lara Bianconi alle Olimpiadi di Barcellona.Brevetti per istruttori e assistenti bagnanti

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l’omologazione per questacategoria. Peccato, peccatodavvero se consideriamo cheda questa stagione sono bentre le squadre (compresa unasquadra Under 13) che par-tecipano ai campionati regio-nali. Sperando che possa esserepresa in esame qualche solu-zione, desideriamo far presenteche con lo stesso impegnoprofuso verso l’agonismo, laSocietà Nuoto Piombino sidedica anche ad altre attivitànon agonistiche. La passionedei propri istruttori permette,infatti, ogni anno ad oltremille e cinquecento allievi diimparare a nuotare, di perfe-zionare gli stili, di incontrarel´acqua nelle forme e nei modipiù vari e divertenti che questaattività può offrire. Tra i tanti,sono organizzati corsi di av-vicinamento e ambientamentoin acqua (riscaldata ad hoc)

con bambini di 3-5 anni, diattività ludica in acqua con ipiccoli alunni delle scuolematerne e attività 0-3 annicon i neonati.La SNP offre anche dei serviziutili alla città, con personalemolto qualificato, come: iCorsi GAR (Ginnastica di Ar-gento); i corsi AFA (Attività

Fisica Adattata) e i corsi spe-ciali di ginnastica preparatoper le “future mamme”.Anche per coloro che voglionotenersi in forma e divertirsicon la ginnastica a ritmo dimusica, l’SNP si è specializzatasempre di più abbinando aicorsi di Acquagym (iniziatioltre 20 anni fa, tra le prime

in Toscana), corsi di AcquaBike, Acqua Pole e circuitipersonalizzati seguiti da istrut-tori altamente qualificati.Un’alternativa per chi vuoledi più è data dai corsi di for-mazione professionale che ri-lasciano brevetto di istruttoredi nuoto e di assistente bagnantidella FIN.

Ecco il nuovo consiglio direttivo della Società Nuoto Piombino in carica dall’ottobre 2016Alessandro Bagiardi PresidentePatrick Donati VicepresidenteClaudio Bartolommei Direttore sportivo - referente settore fitness Franco La Candia TesoriereMaurizio Baldasseroni Consigliere - referente impianto - referente scuola nuotoFabio Feltrin Segretario consigliere - referente settore agonistico Francesco Galeone Consigliere - referente settore pallanuoto Giampaolo Nesi Consigliere - referente settore master Luca Romiti Sindaco revisore presidenteBarbara Etur Sindaco revisorePaolo Bellino Sindaco revisore

Il consiglio direttivo della SNP

Il gruppo degli istruttori (foto Patrick Donati)

Il via ad una gara

Tutti in vasca

Via C. Lombroso, 7Piombino (LI) – tel. 0565 [email protected]

cargoABBIGLIAMENTO & ACCESSORI

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di Simona Grossi

Iciclamini con i loro deli-cati fiori rendono l'inver-no piacevolmente colo-

rato. Dal bianco al rosa in-tenso per mantenerli perfettiper tutto l'inverno, vannoesposti alla luce che non de-ve essere mai diretta e lonta-no da fonti di calore. Perciòposizionateli in ambienti incui la temperatura oscillamediamente tra i 10 e i 18gradi facendo attenzione anon lasciarli al centro di cor-renti d'aria o in zone espostea folate di vento. Un altro

passaggio essenziale riguar-da l'innaffiatura: durante ilperiodo invernale il ciclami-no non ha bisogno di moltaacqua, quindi diventa neces-sario accertarsi che la terrasia sempre umida reidratan-dola solo quando vi accorge-te che è secca in superficie.Per trovare un giusto equilibriopotrete versare l'acqua nelsottovaso per far si che sia lapianta a risucchiare l'acqua alei necessaria. Le foglie ap-passite, indicatori di esposizioni

in luoghi troppo caldi ed asciut-ti e poco luminosi, dovrannoessere eliminate delicatamentedalla radice.I ciclamini fioriscono senzainterruzione fino a marzo-aprile. I primi boccioli co-munque spuntano a settembree appena questo accade è ne-cessario mantenere sempre ilterreno umido. Così la piantapotrà fiorire anche per 4-5anni di seguito. Alla fine dellafioritura occorre smettere diinnaffiarle per far seccare le

foglie e permettere al bulbodi ricaricarsi. In primavera lapianta va posta in un luogoombreggiato e fresco. Inoltreil rinvaso va effettuato soltantose le radici hanno occupatototalmente il vaso e si vedonospuntare dal terreno.Tra i fiori da regalare il ci-clamino è uno dei più amati,oltre ad essere uno dei piùantichi, a cui sono stati datipiù significati a volte con-traddittori. Le radici conten-gono una piccola quantità diveleno pericoloso per gli uma-ni, per cui venivano associatialla diffidenza e allo scorag-giamento ma per lo stessomotivo si sosteneva che pos-sederli li trasformasse in potentiamuleti contro ogni maleficio.Invece la forma dei fiori di-venne nel tempo simbolo difertilità e ancora oggi vieneregalato per la nascita di unbebè a cui si augura buonafortuna.

In

giard

ino

Il cicla

mino

48 dicembre - gennaio - febbraio 2017

di Simona Grossi

C'era una volta unviandante che persopravvivere si af-

fidava alla provvidenza.Un giorno, durante il suocammino si fermò vicinoad una casupola in cui di-morava una anziana signo-ra. Vedendolo stanco edaffamato la donna gli offrìospitalità malgrado il fuo-co fosse spento e la dis-pensa vuota. Lui grato perquel gesto e notando lecondizioni di estrema po-vertà della donna, ebbeuna ispirazione. Si recòpresso un fiume lì vicino eprese un sasso. Lo lisciòcon cura e lo portò dentro

quella misera casa. Tuttoad un tratto il fuoco si ac-cese, l'acqua cominciò abollire e ad ogni sua ri-chiesta il sasso procuravagli ingredienti necessariper preparare una zuppacalda e nutriente. Secondola leggenda nacque così l'acquacotta, un piatto ver-satile ed economico, chevaria di borgo in borgo, dacomune in comune e cheracchiude la natura gastro-nomica toscana che conpochi ingredienti è capacedi realizzare una minestradal sapore pieno, intensofatto con quello che si ha. La versione grossetana ri-flette questa filosofia dove

gli elementi essenziali sonosempre pane casareccio raf-fermo e l'olio d'oliva a cuiaggiungere il formaggio pe-corino, ingrediente inseritodai pastori maremmani.

Preparazione

In una padella intiepidite l’o-lio. Rosolate l’aglio. Tagliate

fini le altre verdure e fatelesoffriggere. Unite i pomodoritagliati a fettine. Mescolatespesso fino a che il compostosia ben amalgamato, quindiversate il brodo e proseguitela cottura per 30 minuti. Inuna terrina, sbattete le uovaed unite il pecorino grattu-giato. Versate il compostodirettamente nella zuppa.Abbassate la fiamma e cuo-cete per altri 3 minuti. Serviteil composto sulla fetta dipane abbrustolito, una perogni commensale.Una favola, in realtà una me-tafora sull'ospitalità e una ricettamagica seppur essenziale, tra-ducono “la Toscana a tavola”in un brand internazionale.

In

cucin

a

400 g. di pomodori maturi2 cipolle di mediagrandezza 2 coste di sedano

1 spicchio d’aglio 4 cucchiai di olio d’olivaextravergine2 peperoni verdi

1/2 peperoncino piccante1 lt. di brodo vegetale 4 cucchiai di formaggiopecorinosale q.b.4 uova medie4 fette di paneabbrustolito

INGREDIENTI

L’acq

uaco

tta

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di Riccardo Vigetti*

Siamo alle porte dellastagione invernale percui dobbiamo iniziare

a pensare a difendere la nostrapelle dal freddo, specialmentese molto reattiva, cioè chereagisce in maniera eccessivaagli stimoli esterni (fumo, in-quinamento, sbalzi termici).Il freddo e il gelo sono nemicidichiarati della nostra cuteperché la rendono più aridae quindi più vulnerabile e pos-sono formarsi delle microfis-surazioni, arrossamenti o scre-polature.Per prima cosa dobbiamo de-tergere la pelle con prodottimolto delicati, preferendo illatte detergente alle moussee alle schiume, che certe volterisultano essere troppo ag-gressive e la privano di partedel film idrolipidico.Una volta pulita, la pelle deveessere idratata con una buonacrema idratante, magari pre-

ceduta da un siero ricco difattori di crescita (in commercione esistono alcuni che ne con-tengono fino a 200). Non di-mentichiamoci di bere moltaacqua (due litri al giorno) edi avere una dieta ricca di

frutta e verdura (specialmentecon beta carotene e magnesio).Le biostimolazioni a base diacido ialuronico possono essereun valido aiuto per chi si recadal medico estetico.Una terza cosa importante da

fare è mettere la fotoprotezione:questa è fondamentale perevitare discromie; dobbiamoricordarci che i raggi Uva eUvb passano anche attraversole nuvole per cui un filtrosolare è necessario 365 giorniall’anno, anche d’inverno,specialmente per chi si recain montagna.Oltre al viso dobbiamo pro-teggere le labbra perché sonouna delle zone più sensibili:la parola d’ordine anche inquesto caso è idratare constick o balsami emollienti enutrienti.Infine un cenno a parte vafatto per le mani: per evitarescrepolature molto doloroseè fortemente consigliato l’usodi creme a base di burro dikaritè e portare i guanti perchi soffre di geloni. Da evitarein ogni caso sono le docce ei bagni troppo caldi.

*Medico esteticoStudio Medico Libra

LA BIOSTIMOLAZIONE

Difendere la pelle dal freddo

Sulla Costa degli Etruschi, in una splendida e immensa pineta secolare,

il Park Albatros è un gioielloincastonato tra il meraviglioso golfo di Baratti

e i tipici paesini medievali.

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di Nadio Stronchi

Walter Gasperini me-rita il confronto.La sua sensibilità

sociale è sempre viva. È qual-cosa che è dentro e che vaoltre gli ideali e religioni ingenere. Più che un confrontovorrei che fosse una chiac-chierata tra me e Walter chescaturisce da un legame enoi-co. Enoicità che partì nel 1980con me dando vita alla secondaCondotta Enologica d’Italia,la quale fu tramite essa chedivenne come passare un te-stimone di una “corsa”, cheWalter la interpretò con lavolontà ed efficienza che,oggi, è raro vedere in un Sin-daco. Dai magri guadagni dei cerealisi passò ai sostanziosi guadagnidegli ottimi vini. Il merito èdi tutti ma principalmente deiviticoltori che ci credettero.Tra Val di Cornia e Bolgherinon ci sono, poi, tante dif-ferenze nei salti di qualitàenologici, i quali sono avvenutitra il 1970 e il 1990. Ventianni nel contesto enologicosono quattro periodi ripro-duttivi viticoli. Dobbiamoperò puntualizzare che nelbolgherese, per ragioni diprestigio di alcune famiglieed anche economico, alcuneaziende qualificate che ini-ziarono a lavorare di “ricamo”fanno tutt’oggi la differenzastrutturale e organizzativa.Però, caro Walter io ho iniziato

da tempo a valutare le com-plessità territoriali produttive,non dimenticandomi mai dellastoria antropologica di tuttala Maremma, che parte daCapalbio e arriva nel pisano.Una bella fetta di territoriche, Ezio Rivella, un guruenoico di Villa Banfi disse,circa 15 anni fa: “La Marem-ma può divenire la Californiaamericana d’Italia”. Infattiha impiantato cento ettari divigneti in Casalappi. Ripren-dendo dalla storia, credo dipoter affermare che sui nostrimodi comportamentali di oggi

pesa la caratteristica tipicaproduttiva che non è solo lapastorizia antica ma, quellamedioevale e rinascimentaleche è durata nelle Maremme,fino al 1980 nei modi tradi-zionali. Noi, oggi, siamo abituati aaffrontare le problematichesociali e politiche giorno pergiorno, come facevano i pa-stori con le greggi, causandonegli attori della ruralità unadisaffezione al programmarestrategie costanti e efficienti.Caro Walter vedi tu un sindacoche lavora socialmente, eco-

nomicamente e politicamenteper mettere insieme la genteche produce? Io no! Ma ilruolo di un sindaco in uncontesto europeo il quale cichiede tutti i giorni di operareaggregando risorse econo-miche e volontà creative èquello di esprimere solo deiconcetti ragionieristici.Quello di arroccarsi dietrola crisi economica ed ognivolta portarla come scudo disalvataggio? È quel ruoloche si deve appigliare soloai contributi pubblici?A mesembra che sia difficile met-tere insieme gente e produ-zioni perché nessuno vuoledurare fatica a prenderli per“mano” e accompagnarli ver-so, nonostante il peso storico,gli egoismi e le rivalità, unaMaremma che abbia un “abi-to” unico con dentro tutte ledifferenzazioni creative, pro-duttive e commerciali, anchecon nuovi protagonisti. LaMaremma e il suo logo.Nel caso enoico le sue sot-tozone, vigneti, Cru, bottiglie,etichette e tutte le possibilivarianti di immagine ma, illogo, come punto fermo deveessere “Maremma”. Ci sonogià delle realtà ormai con-solidate con altre produzionima, è tutto troppo frammen-tato. Chi se non dei sindacivolenterosi possono, col tempodovuto, creare la Californiad’Italia.Per ogni cosa? Certo! Unbuon lavoro a tutti.

Nadio Stronchi replica a Gasperini La nostra Maremma come la California

Nel numero di settembre Costa Etrusca ha pubblicato unintervento di Walter Gasperini che cercava di approfondireun confronto sulla proposta avanzata di allargare la Doc diBolgheri a Bibbona e Suvereto per fare del vino un grimal-dello dello sviluppo di tutta l’agricoltura. In questa edizionepubblichiamo un intervento dell’amico Nadio Stronchi abi-tante a Venturina. Nella sua vita ha fatto il barbiere ma damoltissimi anni si dedica con grande passione autodidattaalla storia dell’agricoltura in generale e dei vini in partico-lare. Giusto ricordare che proprio da una sua iniziativa nel1980, venne istituita a Venturina, la seconda condottaenologica d’Italia. Stronchi sollecita ad ulteriori riflessionie chiama in causa un latente impegno degli amministratorisullo sviluppo del settore.Walter Gasperini risponde volentieri e solleva perplessitàma anche speranze, con la condizione che il confronto visia, per produrre in positivo sia da parte degli amministra-tori che dai produttori di vino, loro sono il cuore, la testa ele braccia, per andare avanti e costruire il meglio per que-sti territori.

Uno scorcio delle nostre campagne

Filare di vite

dicembre - gennaio - febbraio 2017

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Tanta gente a tavolaI volontari della Comunità Irpina al lavoro

di Walter Gasperini

Bella la riflessione chel’amico Nadio Stron-chi ha voluto presen-

tarci, dimostrando che, senon altro, parlare fa bene efa scoprire sempre cose nuove.Certo mi sembra cha abbiadato una “lezione” agli scetticiche invece di accettare il con-fronto e portare ragioni, hannopreferito chiudere porte e al-zare muri, senza rendersiconto che così non si sviluppaniente, ma si stringe la culturadell’essere e si eleva il cattivopensiero, alla massima po-tenza, nel sentirsi gli assolutiportatori di verità. Nadio giàci indica il nome di quellache dovrebbe diventare laCalifornia d’Italia. Quindinon più Bolgheri, Suvereto,Bibbona, Val di Cornia o altroma semplicemente Maremma. Mi permetto di pensare chel’unità dei territori per unmodello di sviluppo che partadal riconoscere e valorizzarele proprie risorse naturali, fa-cendo perno su quelle chedovrebbero essere le loco-motive del treno che vogliamomettere su nuove rotaie, ètema molto importante e ri-

vendica il bisogno di un livellodi riflessione alto, che nonironizza ma riflette con la se-renità dei forti, ma il nomelo lascia agli sviluppi delleriflessioni e sicuramente infondo al percorso. Purtroppoè vero, caro Nadio, gli am-ministratori di oggi rispondonoall’immediato e nessuno portaelementi che sanno tracciarestrade che uniscono per undomani che aiuta gli sviluppireali e duraturi, proprio pren-dendo per mano i soggettiche dovranno avere ruoli daprimari che se non sostenutie accompagnati si rischia nonsolo di rinviare processi in-dispensabili ma addiritturadi affossarli per sempre. Nel caso che cerchiamo di

affrontare dobbiamo e vo-gliamo rispettare tutte le spe-cificità di ogni pezzetto diterra, dei suoi Cru (zona de-limitata, produttrice esclusivadi un vino ndr.) e delle suesottozone, ma non possiamocerto esimerci dal pensareche se vogliamo fare un ser-vizio al futuro, dovremo saperpensare globalmente e agire

localmente, per inserirci nellagrandezza del mercato glo-balizzato ma che vogliamo edobbiamo governare, con lalocomotiva vino alla sua testa,che traina tutti gli altri vagonicon il meglio di ciò che ab-biamo e nella consapevolezzache il domani è nella forzadell’agricoltura, che essa ècostruttore e gestore del ter-ritorio, quello che consentedi attrarre anche negli altrisettori, dal turismo alle bellezzearchitettoniche e storiche. Èquindi certo che non può esi-stere un domani che non co-nosce il proprio passato e va-lorizza le sue eccellenze, man-tenendo una scala di valoriche non offende nessuno, maesalta bellezze e bontà, nellaconsapevolezza che nessunoregala niente. Tutto deveessere guadagnato con la forzadelle idee e con il lavoro diognuno, purché nessuno sisenta superiore agli altri maponga se stesso e il suo sapereal servizio della collettività.Forse siamo dei nostalgicima concordo con te che solodei sindaci volenterosi po-trebbero essere i macchinistidi questo treno, dirsi così alservizio del territorio e nondi se stessi. Il futuro non puòessere ricordato da nessunoma certamente ognuno puòdare del suo per iniziare acostruirlo.

Vino: saper pensare globalmente Lezione agli scettici

che evitano il confronto

Polleria • GastronomiaGenuinità

e freschezza

sulla vostra tavol

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Tempo di vendemmia

Botti in cantina

Taglio dell’uva

La locomotiva vino che traina gli altri vagonicon il meglio della nostra produzione agricola.Sindaci volenterosi al servizio del territorio

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Olio, pasta, pane e pasticceria, ortaggi e frutta, carni, pesce, prodotti di ga-stronomia freschi e conservati, vini... sono oltre 10000 i prodotti “VICINO A NOI”, realizzati da oltre 500 azien-de toscane, laziali ed umbre, che la-vorano negli stessi territori nei quali è presente con la sua rete di vendita Unicoop Tirreno.VICINO A NOI perché rappresentano le tradizioni e la cultura alimentare

delle nostre regioni, perché Unicoop Tirreno ha selezionato prodotti e pro-duttori promuovendo la qualità, il ri-spetto di rigorose regole di sicurezza, perché fanno poca strada per arrivare nei punti di vendita.VICINO A NOI perché favoriscono la crescita imprenditoriale e il lavoro nelle nostre regioni: milioni di euro di vendite che restano ad alimentare l’e-conomia del territorio.

Per diventare “VICINO A NOI” ogni azienda ha do-vuto superare test di qua-lità e sicurezza per l’intero processo produttivo: ri-

spetto delle norme igienico sanitarie ed adozione di standard o sistemi di qualità verificabili, informazioni chiare sulla provenienza e la tracciabilità del-le materie prime, corrette e trasparen-ti informazioni in etichetta.

Test all’ingresso e poi controlli costan-ti, ispezioni a garanzia della sicurezza alimentare e della qualità.

Un grande lavoro di certificazione svolto da Unicoop Tirreno che assicu-ra ai soci e ai clienti di acquistare pro-dotti buoni e garantiti.

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VICINO A NOI

dicembre - gennaio - febbraio 201752

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di Enzo Biagioni

Ogni tanto si riparla dispostare il mercatodel mercoledì dalla

attuale posizione di via Gorie via Ferrer di Piombino inun'altra parte delle città. Unadelle mete più possibili è sem-pre individuata in via Petrarcae piazza Costituzione, ai porticiper intendersi. Viene subitoda dire che la cosa non pre-suppone assolutamente lottedi quartiere e sarebbe più chemai, se la cosa fosse attuata,una semplice variazione lo-gistica. Se finora, ormai dadecenni che esistono i portici,non è ancora avvenuta è ancheperchè il mercato oltre ad es-sere una ulteriore opportunitàper gli acquisti è anche unaradicatissima abitudine. Inquasi tutti i paesi e cittadineesiste il mercato settimanalementre a Piombino è il “mer-catino”, si usa un termine af-fettuoso, vezzeggiativo, chelo arricchisce, lo personalizzae lo rende più familiare. Quando per il mercoledì sisentono tracciare gli impegni

di qualche buona massaia sisente anche sempre specificare“e poi c'è anche il mercatino”.Diventa quasi un impegnoobbligatorio o addirittura ir-rinunciabile indipendente-mente dalla necessità degliacquisti. C'è una cosa moltoevidente che arricchisce lepresenze sempre costanti almercatino del mercoledì edè forse da ricercare nel fattoche questi ha finito per so-stituire del tutto o quasi lostruscio della domenica, quellodi tipo familiare in particolare.Sempre meno appetito sta di-

ventando anche il mercatomensile dell'antiquariato cheda un po' di tempo sembramostrare qualche flessione. Quindi il mercatino del mer-coledì è ancora un' abitudineirrinunciabile e una delleprime domande da porsi perun suo eventuale spostamentopotrebbe essere. Così comei cittadini della città nuovavengono di buon grado incentro città, farebbero altret-tanto quelli del centro a spo-starsi al contrario? Direi di no, è troppa l'abitudineper le attuali generazioni. In-

somma i bomboloni ormai simangiano davanti al com-missariato, la porchetta sicompra al casone Maresmae le firme per i referendum,di qualunque partito o asso-ciazione si fanno all'inizio divia Ferrer in occasione appuntodel mercatino. Senza contareche il cerchio della situazionedescritta lo chiude la presenzadella Coop. Intanto sembra,si dice, che questa a breve sisposterà... qualcuno ci crede?L’ultimo spostamento previstodalla stessa era al campinomarrone di via Salgari, vicinoallo stadio Magona, e il ri-sultato è stato che il campinoè diventato un grande par-cheggio che il mercoledì offre“lavoro” ad una dozzina diragazzi di colore. Guarda unpo’, in occasione proprio delmercoledì di mercato.

La gente è ormai abituata a fare quel percorso.Non sciupiamo quel che di buono abbiamo.Per rilanciare via Petrarca occorre fantasia

Troppi i contrari al trasferimento in via Petrarca

Il mercatino resta dov’è: in via Ferrer

SCONTO SUL CONGELATO

mercoledì 20%

sabato 10%

Via G. Bruno, 4(mercato coperto)Tel. 0565 260853Piombino

Piazza Berlinguer, 19(centro comm. Coop)

Tel. 0565 44414Piombino

Mercato copertoGiovedì - Venerdì - Sabato

GASTRONOMIAPIATTI TIPICI A BASE DI PESCE

Via Petrarca

Il mercatino di via Ferrer

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5454 dicembre - gennaio - febbraio 2017dicembre - gennaio - febbraio 2017

Patrice Avella è un autore francese diorigine italiana trapiantato per sceltaconsapevole nella Maremma toscana.Innamorato della cultura dei suoi padriha da sempre coltivato l’interesse perogni forma di espressione artistica delBelpaese. È redattore della rubrica“Storia gastronomica italiana” per LaVoce, la rivista degli italiani in Franciacon sede a Parigi e collabora con tra-smissioni radiofoniche per FranceBleu e Sud Radio. È inoltre co-orga-

nizzatore con l’associazione “Dolcevi-ta” Italia delle Settimane del cinemaitaliano per la regione Bourgogne /Franche-Comté.Della sua terra di origine ha voluto ri-vangare anche uno degli episodi piùsconvolgenti della storia recente, l’at-tentato di Piazza Fontana del 12 di-cembre 1969, mistero irrisolto ed irri-solvibile anche a quasi mezzo secolodi distanza. Piazza Fonata de Il FoglioLetterario è la versione del libro giàuscito in Francia con il titolo “Romecriminelle” ed è un romanzo nero sto-rico di grande attualità vista la situa-zione geopolitica in cui, ai giorni no-stri, l’intero continente sta attraver-sando. Con quest’opera di fiction let-teraria, Patrice Avella fa rivivere latemperie socioculturale dell’Italia del-l’epoca fornendo tutti gli strumenti af-finché il lettore possa elaborare la per-sonale interpretazione dei fatti. La po-litica interna, la guerra fredda, i servizisegreti, le logge massoniche e tutti gli

altri fattori sociali che hanno connota-to gli anni ’70 e ’80 della RepubblicaItaliana. Nel 2012, il libro ha ricevutoa Parigi nella categoria “Coups decœur – Roman et cinéma” il premio“Livre Europée net Méditerranéen”indetto dalla Fondation Jean Monet.

Piazza Fontana, Edizioni Il Foglio,pagine 435, 16.

Romanzo storico di Patrice Avella

Piazza Fontana

in libreria

Ad un anno dalla scomparsa di BrunaCoscini esce per le Edizioni B612 laraccolta poetica E ora… ancora qui. Lapubblicazione postuma di quella chepuò essere considerata l’antologia piùrappresentativa della poetessa è statafortemente voluta dagli amici di sempre,Ado Grilli e Franca Viaggi per onorarela memoria di una personalità così co-nosciuta e stimata non solo in Val diCornia. Il volume, complessivamentecinquantaquattro componimenti, alcunidei quali inediti, raccoglie liriche scritte

nelle varie stagioni della vita di BrunaCoscini. Grazie a questa selezione, sitratta del suo sesto libro di poesie, è pos-sibile conoscere in tutta la sua interezzail profilo psicologico ed emotivo del-l’autrice, così come apprezzare il percorsointrospettivo che ha caratterizzato no-vantacinque anni di vita terrena vissutiletteralmente a cuore aperto. Nelle presentazioni che si sono susseguitedopo la pubblicazione i relatori hannosempre parlato di “lezione di vita indi-menticabile”. In effetti, anche per coloroi quali non hanno avuto il piacere el’onore di conoscerla, di questo si tratta.Ciò che ogni singolo verso inneggia eispira è un sentimento di difficile defi-nizione in quanto raggruppa in sé tutti ivalori positivi che l’animo umano siain grado di nutrire. Le sue ceneri, pervolere del primo cittadino di CampigliaMarittima Rosanna Soffritti, riposanonella piana Monumentale della Pieve:nel punto più bello, da dove si lascianoammirare la residenza assistita in cui la

poetessa aveva scelto di vivere tanti annifa, il centro storico, il mare e Piombino.I luoghi che la Coscini amava e cheaveva cantato nelle sue poesie.

E ora… ancora qui, Edizioni B612, pa-gine 115, 10

L’antologia di Bruna Coscini

E ora… ancora qui

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a cura di Emilio Guardavilla [email protected]

In LibroNero di Marco Formaioni rac-coglie e ripropone ai lettori tutti gliscritti originali di Nero, la fanzine un-derground, da lui stesso diretta, che dal1983 al 1988 usciva a Piombino per es-sere letta in tutta Italia. Con una tiratu-ra di 50 copie in formato B4 piegato,Nero si discostava dalle pubblicazioniomologhe italiane degli anni Ottanta,perché ogni articolo era un mini saggiosu temi non solo musicali come lettera-tura, cinema, design o “manie” in ge-

nere. Si può generalizzare affermandoche la linea editoriale scelta da For-maioni per la sua rivista era ampia-mente improntata alla cosiddetta “cul-tura del negativo”, come poi sarebbeapparso nel sottotitolo della stessa, ov-vero dei temi come la morte, la violen-za, la sofferenza, la ricerca del non det-to, del non visto e del non sentito. Tuttiquegli elementi che oggi come allorafanno parte del quotidiano, ma cheognuno di noi cerca disperatamente dirifuggire. Situazioni che offrono unpunto di vista privilegiato per l’osser-vazione del mondo che ci circonda eche permettono di andare a fondo nellapsicologia del fenomenico sociale.Dalla prefazione del professor Gio-vanni Manetti, ordinario di semioticaall’Università di Siena: “Un progettoculturale interessante, che forse prestosi è concluso, come bruciato dalla suastessa effervescenza, ma che vale lapena appunto di riproporre non soltan-to per motivi di sistemazione storio-

grafica”. Per Nero hanno scritto testiAldo Bassoni, Gianluca Becuzzi, En-rico Beni, Fabio Canessa, AntonioCiocca, Germano Cioni, Dario Dainel-li, Giovanni Fiaschi, Marco Formaio-ni, Luisella Franci, Silvia Gasperini,Silvio Pucci e altri autori in tutta Italia.

LibroNero, La Bancarella Editrice,pagine 216, 16.

La raccolta di Marco Formaioni

LibroNero

Dopo una gestazione di sedici annivede la luce In penombra della lucerossa, esordio narrativo del grossetano,scarlinese di adozione, Fabrizio Galgani.Le motivazioni di un parto così lungoe travagliato sono tutte da ricercarsinelle tematiche che reggono la strutturanarrativa del romanzo. L’intera tramasi incentra sulle perversioni, non ne-cessariamente sessuali, dell’essereumano, e può essere considerata comela causa scatenante dell’esistenza oscuradel protagonista. Una penombra, appunto,

è quella che ammanta un lungo periododella sua esistenza, solo in apparenzanormale, tanto fitta ed impenetrabileda non rivelare mai nella sua essenzail profilo psicologico dell’io narrante.I nomi e il luoghi parlano chiaro, al-trettanto fa il protagonista. Pienamenteconsapevole delle proprie deviazioni,combatte, giorno per giorno ed inmaniera ostinata, quindi lodevole, conun ego che non riesce, malgrado tutto,a vedere la luce della redenzione. Ineffetti, il percorso che porterà all’e-spiazione, risulterà talmente provanteda essere in grado di annichilire l’ori-ginaria essenza del personaggio perfornirgliene una nuova. Luca, uomo medio dai sogni medi, con-duce una vita all’insegna dell’aurea me-diocritas pur affrontando, con fatica ea più riprese, una serie di ostacoli praticied emotivi all’apparenza insormontabili.Per scavalcare, o meglio aggirare, l’o-stacolo si troverà a ricorrere ad espedientiemozionali mai conosciuti, seppur subito

in confidenza con il suo modo di essere.Dalle aspre battaglie di un quotidianoanch’esso perverso, ne uscirà vittoriosauna versione nuova, forse la miglioreconosciuta, di se stesso.

In penombra della luce rossa, KindleEdition, pagine 251, 16.

L’esordio di Fabrizio Galgani

In penombra della luce rossa

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Questa rubrica è libera. Ilcontenuto delle lettere puònon collimare col pensierodel giornale. Costa Etru-sca si riserva di ridurre lelettere e di eliminareespressioni che possanointegrare ipotesi di diffa-mazione. Gli autori, pur-chè noti alla direzione, po-tranno chiedere che la lorofirma sia omessa. Precisazioni o rettifiche sa-ranno pubblicate.

LA BATTAGLIA DI PIOMBINOUna bella letteraa Ilio BiegiIlio Biegi, personaggio sto-rico, ha consegnato al co-mandante della capitaneriadi porto di Piombino, una“memoria” sulla Battagliadi Piombino. Ha inoltre of-ferto alcuni oggetti d’epocatra i quali una maschera an-tigas. Il comandante Vana-core ha, di conseguenza, in-viato a Ilio Biegi questabella lettera:“Egregio Ilio Biegi, nell’o-nore di aver ricevuto la suapreziosa, vera ed avvincen-te testimonianza di storiasulla Battaglia di Piombinodel 10 Settembre 1943, de-sidero ringraziarla ancoraper i doni straordinari chequesto Comando custodiràgelosamente dandone – inogni circostanza – il giustorisalto. Ancor più importan-te è la memoria, pur dura edolorosa, di una città comePiombino e di chi ne ha vis-suto la storia, di chi ne testi-monia l’onesta verità deifatti realmente accaduti edoggi, infine, esempio inde-lebile e immortale di fronteal quale anch’io mi sentocosì piccolo. Una copia del-la sua memoria (molto ap-prezzata) è stata inoltrataanche all’Accademia Nava-le di Livorno. Grazie dicuore, con infinita stima.

Vittorio Vanacore,comandante

capitaneria di porto

TELEVIDEO RAIRisultati di calcio,troppi ritardiSono abbonato Rai da sem-pre. Non uso computer ecellulari sofisticati per ave-re le notizie dal mondo.Uso quindi il televideo Rai

che, per quanto riguarda leinformazioni in generale èabbastanza puntuale e pre-ciso. Ciò non avviene perquanto riguarda lo sport. Adifferenza della stagionecalcistica dello scorso annoi risultati delle partite deicampionati di serie C e D

tardano molto ad essere in-seriti. Non ci sono più – co-me prima – i punteggi par-ziali durante lo svolgimen-to della partita ma soltantoil risultato finale con tantoritardo. Un esempio: Albi-noleffe-Maceratese dell’11ottobre, il risultato finale èstato inserito dopo 35 mi-nuti dalla fine della gara.Questo è solo un caso… cene sono tanti altri. La Dire-zione di Televideo non de-ve snobbare i campionatiminori. Sarebbe bene torna-re alla normalità.

c.o.

ASSEGNO SOCIALELa preoccupazionedi una casalinga Sono una casalinga. Ho 66anni e vivo con l’assegnodivorzile del mio ex maritodi € 218,95. L’Inps mi ver-sa ogni mese l’assegno so-ciale dell’importo di € 257,92. In totale percepisco lacifra irrisoria di 476. 87 eu-ro. Fortunatamente dal2001 vivo in una casa po-polare del comune. Vorreichiedere al governo come sipuò pensare di condurreuna vita dignitosa con taliimporti.

l.g.

SPERIMENTAREMercatino ai portici?Rinasce una zonaMi domando perchè non sidebba almeno sperimentareil mercatino, per almenoqualche mese, ai portici. Lospazio equivalente all'attua-le occuperebbe esattamentevia Petrarca e piazza delleCostituzione. Un tentativoper rigenerare una partedella città che più di altresoffre una depressione divita di quartiere e di attivitàcommerciali. Vostro affe-zionato lettore

g.r.

LETTERA AL PRESIDENTE SPAGNESI Ora basta con il calcio

Si dedichi alle sue aziende

Angela (Livorno) CostaEtrusca può trovarla (oltrenei centri di maggioreaggregazione) anche nei

punti Unicoop Tirreno ealle filiali della Banca diCredito Cooperativo diCastagneto Carducci.

Piccola posta

Massimiliano Spagnesi èil presidente della squa-dra di calcio di Piombinoda parecchi anni. Ha sem-pre fatto il possibile pertenere alti i colori neraz-zurri. Purtroppo il pubblicoal Magona è sempre piùscarso e i pochi sponsorche c’erano hanno ancheloro abbandonato la “ba-racca”. In poche parole ilbuon presidente si trovasolo e sempre meno grati-ficato dai pochi irriducibilitifosi che vorrebbero lo“squadrone”. Purtroppo ilcalcio – specialmente aquesti livelli – si dibatte inuna profonda crisi. E allo-ra il buon Max lasci perde-re il pallone e si butti, an-cor di più anima e corpo,nelle sue aziende contri-buendo così alla rinascitadi Piombino nel settore in-

dustriale. Le capacità nongli mancano. Lasci quindiad altri il settore sportivo iquali potrebbero, anzichépreoccuparsi della primasquadra, cercare di rivita-lizzare il settore giovanilesperando di ottenere al-meno in quel campo qual-che risultato lusinghiero.Con stima e simpatia.

Lettera firmata

dicembre - gennaio - febbraio 2017

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BRUTTA COPERTINA Costa Etrusca,covo di disfattistiUna brutta lettera è arrivatain redazione: «Voi di CostaEtrusca avete spudoratamen-te fatto la copertina del gior-nale con una fotografia arte-fatta mostrando la strada diaccesso a Piombino stracol-ma di automezzi e se ciò nonbastasse avete aggiunto lascritta offensiva “la stradadella vergogna”. Noi piom-binesi ci riteniamo offesi perquanto avete fatto mettendosotto gli occhi di tutti questomalessere che viceversa sa-rebbe stato molto meglio te-nercelo fra noi e come si dicedalle nostre parti “lavare ipanni sporchi in casa nostra”.Con ciò che avete fatto vi sie-te rivelati disfattisti e senzaamore per la nostra PiombinoMedaglia d’oro della Resi-stenza».

g.r

_____________

Signor g.r. la sua letteradall’inizio alla fine è pienadi offese che riteniamo in-giuste. Così come è arrivatain redazione era impubbli-cabile. Abbiamo preso “ilmeglio” e abbiamo dato ilvia alla pubblicazione. Noncrediamo, come lei afferma,che tutti i piombinesi si sia-no ritenuti offesi dalla co-pertina e dall’articolo pub-blicato. Ci lasci riconferma-re – per concludere – quellastrada è veramente “la stra-da della vergogna”. Allaprossima.

(i.b.)

DEGRADO E INDIGNAZIONE Il piccione impiccato in corso ItaliaNon amo i piccioni ma ve-derlo impiccato per tutta l’e-state ad un filo degli addob-bi natalizi in corso Italia miha fatto una certa impressio-ne. Ma oltre al brutto spetta-colo quel che mi ha indigna-to è stato il comportamentodella nostra amministrazio-ne comunale la quale, sol-tanto dopo la pubblicazionedel servizio di Costa Etruscache denunciava il fatto, haprovveduto a far toglierequei poveri resti dal filo na-talizio. A proposito: bene fe-ce il commerciante AlbertoPachi a rispondere per le ri-me all’assessore Capuano ilquale voleva impartire le-zioni di “galateo” agli stessicommercianti di corso Ita-lia. Una bella pretesa, nonc’è che dire!

p.s.

GRANDE VOLONTÀGrazie al sindaco Nogarin per LivornoAttraverso Costa Etrusca de-sidero rivolgere due paroledi ringraziamento al nostrosindaco di Livorno Nogarinper la buona volontà cheogni giorno mette a disposi-zione di noi cittadini per ten-tare di risolvere i tanti pro-blemi rimasti al “palo” daparte delle precedenti ammi-nistrazioni rosse. Tali amministrazioni rimasteal comando per oltre sessan-t’anni hanno lasciato sulcampo molte “macerie”.

Lettera firmata Livorno

NUOVA ATTIVITÀ Che buon gelatoin centro a PiombinoIn piazza Gramsci a Piom-bino è “nata” una nuovagelateria che produce pro-dotti di altissima qualità.Ciò fa piacere ai consuma-tori. È proprio vero che laconcorrenza stimola tutti afare meglio e a far conte-nere i prezzi.

Alberto (Piombino)

LICEO DI LIVORNOUn mese senza docente,altro che buona scuolaDopo un mese dall'inizio dellelezioni è arrivato l'insegnantedi matematica nella primaclasse del liceo scientifico fre-quentato da una mia nipote. E'un supplente...Gli studentinon hanno ricevuto l'insegna-mento previsto dai program-mi: altro che buona scuola!

Mario Lorenzini (Livorno)

FA ONORE ALL’OSPEDALE VILLAMARINA Amore e professionalitàdel dottor Marco Sicolo

Era un martedì pomeriggioe, come tanti altri pazienti,attendevo il mio turno perun "controllo” al repartourologia dell’ospedale Vil-lamarina di Piombino. Adun certo momento il dottorMarco Sicolo si è rivolto aduna coppia di anziani cheda tempo stava seduta insilenzio nella saletta delreparto. L’uomo in calzon-cini corti, ha farfugliato al-cune frasi quasi incom-prensibili (non aveva ap-puntamento, non avevacertificati e quant’altro ne-cessita per una visita). Ioe gli altri pazienti ci siamoquasi commossi nel vede-re il dottor Sicolo farsi pre-mura di questa coppia esenza “tanta burocrazia”(intuendo ciò di cui avevanecessità il paziente) lo hafatto entrare in ambulato-rio per la visita di cui avevabisogno. Quando l’uomo èuscito ha preso per brac-cio la moglie e così, comeera arrivato, ha lasciato insilenzio il reparto. L’episo-

dio di amore e grande pro-fessionalità dimostrato daldottor Sicolo - cui io e altriabbiamo assistito - fa vera-mente onore ad una strut-tura sanitaria come Villa-marina spesso nell’oc-chio del ciclone per tantecose che purtroppo nonvanno bene.I due anziani coniugi nondovevano arrivare all’o-spedale da soli. Sarebbestato molto meglio che in-sieme a loro ci fosse sta-to un assistente socialeo, eventualmente, un fa-miliare.

b.i

Il GaribaldiInnamorato

RistoranteVia G. Garibaldi, 5 - Piombino - Tel. 0565 49410

www.ilgaribaldiinnamorato.it

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dicembre - gennaio - febbraio 201758

di Paolo FederighiLebron e Curryguardano

Riceve la sfera a spicchi,palleggia un paio di volte invelocità e s'innalza: su, inaria, quasi in cielo. Gli av-versari lo guardano come siammira un uccello librarsiin volo. All'improvviso, co-me una frustata a bruciape-lo, ecco giù l'affondo, conpotenza, quasi con cattive-ria. Quella cattiveria agoni-stica che ti lascia inerme,rassegnato. La schiacciata:il pallone rimbalza fortissi-mo sul parquet, la retina delcanestro a 3,05 metri d'al-tezza si solleva, si arrotolasu se stessa. Un re. TheKing. È la classica azione diLebron James che ha cattu-rato il mondo, così come,prima di lui, lo aveva fattoMichael Jordan. Ed è graziesoprattutto a Lebron Jamese al funambolo Stephen

Curry, che con la palla pareperfino dialogare e che ilpallone sembra possederecome prolungamento deisuoi arti superiori, che ilglobo terracqueo si è inna-morato della pallacanestro.A tutte le latitudini. Canestriin Africa, in Oceania, inAsia, in Europa. Dall'Ame-

rica all'Europa il suono delpallone che impatta il par-quet confonde i cinque sen-si. Ed è arrivato con vee-menza anche in Italia, mercéalla presenza di alcuni nostriconnazionali sui campi sta-tunitensi, a contendersi lavittoria con James e Curry:come Gallinari e Belinelli,

che vedono Lebron e Currya pochi centimetri. Come livedo anch'io adesso, lì, im-mortalati in gigantografieappese alla parete del cam-po numero 2 del Palatendadi Piombino. Il re nella suaclassica schiacciata, il fu-nambolo nella perfezionedel suo tiro. Oggi, sul cam-

Nel settembre del 2015,grazie all'iniziativa di

Carlo Bettini, Ottorino Lolinie Alessandro Cecchetti, isettori giovanili del basketpiombinese e del basketventurinese concretizzanouna collaborazione che vaavanti da un paio d'anni,sancendo la nascita di unanuova società: l'Asd Valdi-cornia Basket. Ragazzi diPiombino e di Venturina gio-cano ora insieme nellesquadre che vanno dall'un-der 13 all'under 20 con lamaglia del Valdicornia Ba-sket, società satellite del

Basket Golfo Piombino. Sipunta ad avere un settoregiovanile che faccia da ser-batoio locale per il BasketGolfo in serie B e per il Val-dicornia Basket in serie D. Una rivoluzione sportivache conta circa 400 perso-ne fra giocatori, dirigenti,allenatori, consiglieri e vo-lontari dal minibasket finoalle prime squadre maschi-li e femminili.Un universo cestistico dicui fanno parte tre società:Valdicornia Basket per lenove squadre giovanili (un-der 13, under 14 élite e un-

der 14 regionale, under 15eccellenza e under 15 re-gionale, under 16 eccellen-za e under 16 regionale,under 18 eccellenza, under20 eccellenza), per il mini-basket di Venturina e per laserie D; Basket Golfo Piom-bino per quanto concernela serie B; PallacanestroPiombino per il minibasketdi Piombino, il settore fem-minile (under 16, under 18e serie C) e l'under 18 ma-schile. Per quest'ultimasquadra è nata una colla-borazione con il FollonicaBasket.

Valdicornia Basket, rivoluzione sportiva

Da questa bella covata di giovani at

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tleti può nascere la Stella del Basket

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po 2, si allenano in tanti: daipiccoli del minibasket diPiombino all'under 13, pas-sando per tutte le compaginigiovanili, alcune delle qualisi alternano tra campo 2 ecampo 1, quello più grande,con tribune da mille posti.Quello dei grandi, quello deigiocatori del Basket Golfodella serie B e delle ragazzedell'under 16, under 18 e se-rie C. Sono appena tornatoda Venturina e Campiglia,dove oltre al minibasketventurinese si allenano lestesse squadre che ho citatoprima e la serie D. Aspettateun attimo, direte voi: comele stesse squadre?! Sì. Lestesse. Perché è successonell'ultimo biennio qualcosadi rivoluzionario nello sportdella Val di Cornia. E ho vo-glia di raccontarvelo. Ades-so vedo davanti ai miei oc-chi tanti ragazzi e ragazzeche si danno il cambio, cheentrano in campo a farestretching e ad allenarsi, che

se ne vanno insieme ai vo-lontari a bordo dei pulminiche assicurano loro i viaggi.Questa rivoluzione, fatta da-vanti agli occhi fissati persempre in una gigantografiadi Lebron e Curry, si chiamaValdicornia Basket. Unarivoluzione che ha unito efuso il basket di due città:

Piombino e Venturina.

Il viaggio“A chi tocca oggi il viag-

gio?”. Nel 2015 questa erala domanda più frequenteche i volontari si ponevanoreciprocamente nel corri-doio d'ingresso del Palaten-

da. Oggi Carlo Minuti, cu-stode burbero, simpatico egeneroso del palazzettopiombinese, non ha più bi-sogno di ripeterla molte vol-te. Così come il suo omolo-go venturinese Narciso Pao-li. Il meccanismo adesso èoliato, funziona (quasi) allaperfezione. Qualche piccolo

Piombinese, 65 anni, Ot-torino Lolini è presiden-

te del Basket Golfo Piombi-no dal 2007, con la squa-dra gialloblu in C2. Laureain ingegneria all'Universitàdi Pisa, a 24 anni è profes-sore all'istituto “Bernardino

Lotti” di Massa Marittima.Dopo la parentesi da docen-te, è ingegnere di processonella raffineria Sarni dellaGulf. A 29 anni entra nellaNuova Solmine, in cui è in-gegnere di processo, re-sponsabile della pianifica-zione e infine direttore am-ministrativo. Liquidatoredelle miniere dell'Iglesientealla Sim e responsabile perle privatizzazioni per Eniri-sorse, nel '97 Lolini costitui-sce la Sol.Mar. spa insiemea Luigi Mansi, Giuliano Ba-lestri e Vittorio Paoletti, concui partecipa all'acquisizio-

ne del pacchetto azionariodi Nuova Solmine. E' attual-mente presidente diSol.Mar. e amministratoredelegato di Nuova Solmine,membro della giunta delconsiglio camerale della Ca-mera di Commercio dellaMaremma e del Tirreno epresidente di AssoBase.Con Lolini presidente il Ba-sket Golfo vola dalla C2 allaB, con un tifo fra i più caldid'Italia. Con Cecchetti e Bet-tini è fautore della nascitadel Valdicornia Basket,unione delle giovanili ventu-rinesi e piombinesi.

Chi è Ottorino Lolini

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dettaglio da rivedere è il mi-nimo, con decine di viaggialla settimana e decine di ra-gazzi da portare avanti e in-dietro. Può esserci un impe-gno di lavoro, che qualcunosi ammali o che abbia im-provvisi impegni di fami-glia. Ma, salvo il saltuariodettaglio, tutto scivola vialiscio. Tutto, quest'anno, èstato deciso durante l'estate:il lunedì i viaggi toccano aTizio, il martedì a Caio, contanto di ora esatta. Perchéanche i piccoli errori servo-no per essere corretti di vol-ta in volta. Adesso, oltre aipiù di 20 volontari, anchegli allenatori compiono iviaggi portando i ragazzi dauna parte all'altra. Che sisommano ai dirigenti, an-ch'essi quotidiani autisti.Ma come siamo arrivati aquesto?

Il preludioL'idea di unire i settori gio-vanili di Piombino e Ventu-rina circolava da molti annima non si era mai concretiz-zata. Vuoi per campanili-smo, vuoi per altre ragioni.Il pretesto per realizzarlanon è dei più felici, ma tan-t'è: la crisi economica chedal 2008 attanaglia tutti noie fra le cui vittime, ovvia-mente, vi sono anche moltesocietà sportive che nonpossono più contare sui sol-di degli sponsor. C'è biso-gno di unire l'utile al dilette-vole, di sommare le forze atutti i livelli e di creare, nel-le difficoltà generali, qual-cosa di più grande di prima.Gli esperimenti partono nel2014, con ragazzi piombine-si che formano squadre coiventurinesi e viceversa, masolo in alcune compagini.Sembra che ciò porti a buonirisultati, soprattutto umani.Tre persone prendono lapalla al balzo e si siedono altavolo. Sono i presidenti delBasket Golfo e del BasketVenturina Ottorino Lolini eCarlo Bettini e il 39enne

Alessandro Cecchetti, chenel 2014 ha appena lasciatoil basket giocato da capitanodel Golfo ed è diventato su-bito direttore sportivo dellasocietà gialloblu. Gli obiet-tivi dei tre concordano e sonchiari: unire le forze econo-miche e umane, fondere isettori giovanili permetten-do a tutti i ragazzi di gioca-re, evitandone la dispersionee la strada, e consentendo aipiù meritevoli di averesbocchi di livello in questosport. I numeri sono impo-nenti: quasi 400 persone trabambini, giovani, giocatoridelle prime squadre, allena-tori e assistenti, dirigenti epreparatori, consiglieri e vo-lontari, accompagnatori ealtri. E' tutto maledettamen-te difficile e impegnativo.Ma Lolini, Bettini e Cec-chetti non si fermano e ne

parlano ai rispettivi dirigentidelle due società. I dubbipervadono tutti perché l'im-presa è davvero ardua. Ma,all'unisono, la risposta è po-sitiva. I primi passi vengonocompiuti con la valorizza-zione degli allenatori localie il potenziamento dellostaff tecnico con coach diassoluto livello. Dal Monte-negro giungono a Piombinotre ragazzi nati nel 2000. Sichiamano Pavle, Iovan eBalsa. I primi due toccano idue metri d'altezza, il terzo è1,85 . Tre storie non facili dagestire, come tutte quelledei Paesi dell'ex Jugoslavia,ma talento e voglia da ven-dere. A Piombino risiedonoin una sorta di foresteria, in-sieme alla madre di Baschache è venuta a vivere qui colfiglio. Basket Golfo e Valdi-cornia li aiutano nello stu-

dio, nel vitto, negli sposta-menti e nelle necessità pro-prie dei ragazzi della loroetà.

La nascitaNel 2015, al palazzetto divia Montale a Venturina Ter-me, nasce ufficialmentel'Asd Valdicornia Basket,unione dei settori giovanilidi Venturina e di Piombino.Di fatto, il Valdicornia Ba-sket è società satellite delBasket Golfo: i ragazzi chese lo meriteranno, avrannoun giorno un posto in serieB. Gli altri potranno giocarea Venturina nel Valdicornia,che adesso è in serie D. Sen-za contare le molte squadredi promozione e prima divi-sione delle due città. Dal-l'under 14 in su, ogni cate-goria ha due squadre: una

Carlo Bettini, venturine-se, 56 anni, ragioniere,

contitolare dell'aziendaVenfrut dal 1981. Fino al'75 Carlo Bettini è portierenel Venturina Calcio, socie-tà di cui il padre Nado è al-l'epoca vice presidente. La

sua passione per il basketha due artefici: il cuginoRenato Bettini, ex pivot eora neurologo all'ospedaledi Piombino, e il piombine-se Raffaele Mezzacapo,suo compagno di classe al-le scuole superiori, cestistain serie A.Bettini inizia la sua avven-tura nel basket a 19 annicome segnapunti nel cam-po all'aperto di via Firenzea Venturina. Nel 1981,inaugurata la palestra Alto-belli, il presidente del Ba-sket Venturina GrazianoBenucci gli chiede di diven-

tare dirigente. Bettini ac-cetta e negli anni ricopreanche i ruoli di vice presi-dente e dirigente accompa-gnatore della prima squa-dra. Nel 2007 diventa pre-sidente del Basket Venturi-na, che con lui giunge inserie C1 e vince vari titoliregionali giovanili.Nei suoi 35 anni di basketsi è contraddistinto per ilgrande impegno sociale eper l'attenzione verso il set-tore giovanile. Con Lolini eCecchetti è uno dei padridel Valdicornia Basket, dicui è presidente.

Chi è Carlo Bettini

dicembre - gennaio - febbraio 2017

Giornata di festa dei ragazzi del basket

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d'élite o d'eccellenza e unaregionale. Nelle squadre éli-te o eccellenza giocano i ra-gazzi che in quel momentosono ritenuti più pronti deglialtri a disputare campionatodi alto livello agonistico,mentre gli altri giocano nel-le squadre regionali. Lescelte compiute possono es-sere ribaltate l'anno succes-sivo, come sta già accaden-do in qualche caso: chi nelleregionali si mette in luce,viene poi inserito nellesquadre elite o eccellenza alposto di qualcuno che hagiocato al di sotto delleaspettative. In tutti i casi,nonostante l'impegno siagravoso per tutti, anche per iragazzi, la pressione del-l'ambiente non esiste e i gio-vani sono tranquilli. Soprat-tutto, viene data a chiunquela possibilità di continuare agiocare a basket. Fino adoggi, a distanza ormai didue anni dalla nascita dellanuova società, nessun ragaz-zo ha smesso di giocare abasket. Anzi: il traino dellaserie B e dei successi delValdicornia Basket ha fattoaumentare le iscrizioni nelsettore minibasket.

Messaggio chiaroIl messaggio dell'ambientedel Valdicornia Basket èchiaro e netto: c'è chi nasceper giocare a basket e c'è chia questo sport può giocareper semplice divertimentoma senza ambizioni partico-lari. Ma nella pallacanestroci sono tanti ruoli, non soloquello del giocatore. Il gio-catore mediocre può diven-tare un ottimo allenatore, unbravo preparatore atletico, operché no un arbitro o ungiudice di tavolo. O magari,c'è chi non ha talento per lapalla a spicchi ma sarà unottimo ingegnere, un bravomedico, insomma un bravoprofessionista in altri settorilavorativi e della vita. E co-munque conserverà la pas-sione per questo sport e ver-

rà a vedere le partite facen-do il tifo e restando nell'am-biente. Ambiente in cui sipuò restare anche da diri-genti, da genitori che seguo-no i propri figli e danno unamano nella società sportiva,da accompagnatori dellesquadre, da addetti stampase si lavora nel campo delgiornalismo. Le possibilitàsono molte. Una, e solo una,la cosa importante: che inquest'ambiente, che è sano,si rimanga il più possibile.Anzi, preferibilmente sem-pre. Ma ci sono altri mes-saggi chiari: il basket deveaiutare i ragazzi in situazio-ni familiari difficili. Perchéla pallacanestro, come losport in genere, è crescita, èacquisizione di valori umanifondamentali, è amicizia esolidarietà, è una buona curaper i problemi di chi non haancora, per l'acerba età, glistrumenti per difendersene.Non solo. Si riconosce an-che lo sforzo dei genitori

che vengono da fuori e han-no maggiori difficoltà di al-tri a praticare il basket. Aquesti genitori, che spessodevono accompagnare i lorofigli a Venturina e Piombi-no, la società fa pagare soloil 50% della quota annuale.In alcuni casi anche meno.Perché nel Valdicornia ci so-no ragazzi non solo prove-nienti da Venturina e Piom-bino, ma anche da San Vin-cenzo, da Gavorrano, Gros-seto, Arcidosso, Argentarioe altri luoghi. I ragazzi pro-venienti da famiglie con dif-ficoltà economiche paganouna cifra simbolica e in al-cuni casi non pagano niente.I coach, oltre a seguire unprogramma tecnico e atleti-co di livello, pretendono dailoro ragazzi il massimo im-pegno scolastico e ne vo-gliono sapere puntualmenteil rendimento. Oltre a ciò,vogliono essere messi alcorrente della loro alimenta-zione. Serietà sul parquet,

negli allenamenti e nellepartite, perchè se non si gio-ca seriamente non ci si di-verte. Educazione e rispettodi tutti verso tutti, altrimentisi va a fare la doccia o ci sisiede in panchina. Fuori dalcampo, si ride e si scherzatra ragazzi, allenatori e diri-genti. Le regole sono chiare:impegno e serietà in campo,svago e relax fuori quandola squadra è insieme, macon rispetto.

Vice campionid'Italia

I risultati, sul campo, nonsono mancati. Uno su tutti,la finale scudetto della scor-sa stagione dell'under 18 éli-te del Valdicornia Basket,guidata da coach LorenzoFormica, che si è fermata aun paio di minuti e pochipunti dal tricolore davantialla Dinamo Sassari. Unacavalcata trionfale per ilpiombinese Edoardo Pedro-ni e i suoi compagni, in cuinegli ultimi 120 secondi isardi hanno piazzato il par-ziale decisivo rompendo ilgrande equilibrio esistentefino a quel momento. È ilmaggior risultato mai rag-giunto da una squadra gio-vanile della Val di Cornia.Ma non c'è stata solo l'under18 élite. L'under 14 élite, in-fatti, si è classificata quinta

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Alessandro Cecchetti,venturinese, classe

'75, è direttore sportivo delBasket Golfo Piombino edelle giovanili del Valdicor-nia Basket. E' tra i miglioricestisti valdicorniesi disempre. Disputa le giovani-

li prima a Venturina e poi aSan Vincenzo. Velocissimoe leader nato, a 16 annidebutta in serie D col Ven-turina, per poi passare inC1 al San Vincenzo e dopoa Chiavari, dove vince ilcampionato. In B2 gioca aCecina e a Pistoia, vincen-do il campionato. Alcune società di serie A siinteressano a lui, ma aprenderlo è Livorno, con cuidisputa un'ottima stagionein B1. Gioca a Castel SanPietro e alla Maddalena, inB2 e a Ragusa in DNA. Va aMassafra, vince il campio-

nato di C1 e disputa la B2.Dopo una carriera da globe-trotter, firma per il BasketGolfo Piombino, di cui è ca-pitano e con la cui magliacessa l'attività nel 2013, a38 anni.Lasciato il parquet, è assi-stente degli esordienti e del-l’under 13 a Venturina e aPiombino e coach dell’un-der 13 a Piombino. Con Lo-lini e Bettini è protagonistadella nascita del Valdicor-nia Basket, perfetto traitd'union dell'operazione: ido-lo del basket sia venturine-se che piombinese.

Chi è Alessandro Cecchetti

Under 18 Eccellenza Valdicornia Basket

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dicembre - gennaio - febbraio 201762

in Toscana, mancando le Fi-nal Four per pochi canestridi differenza. Il titolo tosca-no lo ha poi vinto la MensSana Siena, che al Palatendadi Piombino ha dovuto soc-combere contro i ragazzi diMarco Del Re. L'under 14élite del Valdicornia ha bat-tuto tutte le squadre più fortidel proprio girone, tranne laJuve Pontedera, poi finalistaregionale sconfitta per unsolo punto dai senesi. L'un-der 13 della PallacanestroPiombino, da quest'anno un-der 14 élite del Valdicornia,ha sfiorato le finali di CoppaToscana, mancate per un ca-nestro dopo tre tempi sup-plementari contro la FidesMontevarchi. Ottimi i piaz-zamenti anche dell'under 14regionale, dell'under 15 re-gionale, dell'under 16 eccel-lenza, protagonista di grandiprestazioni, e dell'under 20

élite. Per non parlare degliesordienti del Basket Ventu-rina e di quelli della Pallaca-nestro Piombino, secondi eterzi in campionato e que-st'anno uniti sotto la magliadel Valdicornia Basket nelcampionato under 13. Moltii ragazzi che sono andatiavanti nelle selezioni regio-nali delle varie categorie,con alcuni che sono finitianche nel giro delle nazio-nali di categoria.

Tutti sul pulminoÈ l'ora, anche oggi, di parti-re. A guidare i pulmini daVenturina e da Piombino so-no anche gli allenatori dellegiovanili MassimilianoBiancani, Alex Blanco, Lo-renzo Formica, MaurizioCaciagli, Marco Del Re e glialtri. Si alternano ai tuttofa-

re Narciso Paoli (custodedel palazzetto di via Monta-le), Carlo Minuti, Silvio Pi-stolesi, Michele Macelloni,Nicola Pratesi, MassimoZanchi, Andrea Scali, Alber-to Talocchini, Claudio Buc-cianti e molti altri tra piom-binesi e venturinesi. Ora gliorari tornano, ma se ci fossequalche problema, c'è sem-pre qualche genitore prontoper dare una mano. Una fa-miglia, grande e collaudatasebbene di recente forma-zione. A noi resta un sorriso:quello di vedere i ragazziche continuano a giocare enon smettono, che diventa-no amici di altri ragazzi concui adesso giocano e con cuiprima si affrontavano neiderby guardandosi in cagne-sco, amori che nascono fraragazzi e ragazze, uscite do-menicali tutti insieme, l'e-mozione di crescere come

giocatori ma, soprattutto,come persone. In un am-biente sano. Respirando, in-sieme alla vita, l'odore deipalloni e sentendo come co-lonna sonora il rumore rit-mico della sfera che rimbal-za sul parquet e il ciuff dellaretina dopo un canestro.

La rosa femminile della Pallacanestro Piombino

La rosa del Solbat Golfo che milita nel campionato di serie B

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VALDICORNIABASKET

STAGIONE 2016 – 2017

PULCINI 2010/11/12Moschini Andrea, Dei Grego-rio, Dei Edoardo, Pirrone Pie-tro, Di Palma Tommaso, Fer-retti Incerti Mirko, RomoloRocco, Petrini Pietro, MasciaLeonardo, Angelini France-sco, Papini Matteo, AngeliniCarlotta. Allenatore: Federi-ghi Paolo.

SCOIATTOLI 2008/09Franchi Gabriele, Vallini Fede-rico, Biancani Carolina, An-dreoni Guglielmo, Falchi Leo-nardo, Castagnetti Emanue-le, Bezzini Diego, Cionini Mat-tia, Angelini Chloe, Berti Ra-jan, Belcastro Filippo, BolioliGabriele, Aytano Lorenzo, Ne-sti Lorenzo, Garofalo Salvato-re, Maggi Andrea, Larini Tom-maso. Allenatore: BiancaniMassimiliano, vice allenato-re: Talocchini Gabriele.

AQUILOTTI 2006-07Dei Vittorio, Pistolesi Tom-maso, Durantini Andrea, An-giolini Davide, Giuntini Alber-to, Vannozzi Marta, Macello-ni Christian, Cristiani Tom-maso, Pagnini Leonardo, Val-lini Lorenzo, Russo Damia-no, Boesini Pilè. Allenatore:

Bagnoli Marco, vice allenato-re: Buccianti Elisa, accompa-gnatore: Macelloni Michele.

UNDER 13UNDER 14 REGIONALEBoccini Greta, Zucchelli Da-niele, Lucani Simone, TeoliRaul, Tinacci Lorenzo, Ros-setti Giacomo, Bartoli Ga-briele, Manfredini Lorenzo,Ghisu Jacopo, Meini Mirco,Barbaglia Andrea, BernardiniRossi Andrea, Grilli Davide,Riccardi Mattia, Donati Abbi,Camerini Alessio, Tafi Leo-nardo, Alfarano Alessio. Alle-natore: Baroni Francesco, vi-ce allenatore: Talocchini Ga-briele, dirigente accompa-gnatore: Orlando Clara.

UNDER 14 ELITEBaldini Daniele, Barsotti Sa-verio, Biasci Christian, Burat-tini Andrea, Canneri Leonar-do, Carli Alessandro, CioniniCorrado, Fasolo Lorenzo, Fe-derighi Samuel (capitano),Feltrin Giovanni, LancioniAlessandro, Mezzacapo Gio-vanni, Miele Matteo, TuriniAndrea. Allenatore: BlancoAlex, assistente allenatore:Caciagli Maurizio, accompa-gnatore: Biasci Massimo,preparatore atletico: CiurliLorenzo.

UNDER 15 REGIONALEAlizieri Antonio, Bertini Mar-co, Biagetti Diego, FiorenzaniIacopo, Giuliani Daniele,Mezzacapo Michele, PainiChristian, Pallini Stefano,Pratesi Gabriele, Signori Da-vide, Velle Mattia (capitano),Venuti Elia. Allenatore: Minu-

ti Manuel, vice allenatore:Marabotti Matteo, dirigenteresponsabile: Velle France-sco.

UNDER 15 ECCELLENZAAntonucci Diego, CarpitelliNikola, Chesi Lenny, DonatiHailemicheal (capitano), Fos-si Riccardo, Illiano Mario,Macelloni Matteo, ManettiGuglielmo, Marcocci Alessio,Marianelli Christian, PapaMarco, Pistolesi Federico,Vagelli Alessandro. Allenato-re: Del Re Marco, assistenteallenatore: Elmi Davide, diri-gente responsabile: DonatiMaurizio.

UNDER 16 REGIONALEPersichetti Gabriele, BocciniElia, Franci Matteo, BerniRiccardo, Ferko Fiorelo, Van-ni Emilio, D’Onofrio Marco(capitano), Poggetti Mattia.Allenatore: Gucci Riccardo,preparatore atletico: Mara-botti Matteo, accompagnato-re: Berni Gianni.

UNDER 16 ECCELLENZAColella Marco, Carducci Lo-renzo, Dusen Marko, Mara-botto Elia, Vannozzi Riccardo(capitano), Gentili Riccardo,Angiolini Marco, Papi Luca,Meini Manuele, Bartolini An-drea, Manetti Giacomo, Mez-zacapo Tommaso, RivillitoFrancesco, Poggi Giacomo.Allenatore: Formica Lorenzo,vice allenatore: Blanco Alex,dirigente accompagnatore:Vannozzi Alessandro.

UNDER 18 ECCELLENZATurini Simone (capitano),

Bongini Alberto, Bongini Pie-tro, Bertini Marco, RomanelliGiulio, Olivoni Matteo, Zdrav-kovic Jovan, Cillerai Gabrie-le, Marta Federico, Notari Ja-copo, Pin Claudio, PistolesiNiccolò, Cetkovic Balsa, Dju-risic Pavle, Manetti Raffaele.Allenatore: Formica Lorenzo,vice allenatore: Ulivieri Da-niel, dirigente accompagna-tore: Pistolesi Silvio.

UNDER 20 ECCELLENZABazzano Yuri, Zanchi Marco,Bertoli Giacomo, TattariniSamuele, Bongini Pietro,Macchi Lorenzo, Canuzzi Ga-briele (capitano), SimonelliAndrea, Moutawakkil Karim,Pistolesi Niccolò, PadovanoMichele, Zdravkovic Jovan,Cetkovic Balsa, Djurisic Pa-vle. Allenatore: BiancaniMassimiliano, vice allenato-re: Bagnoli Marco, dirigenteaccompagnatore: SimonelliClaide.

SERIE DBazzano Yuri, Bertoli Giaco-mo, Cacciottolo Diego, Ca-nuzzi Gabriele, Djurisic Pa-vle, Moutawakkil Karim, Fa-villa Francesco, Giannini Lu-ca, Magnolfi Matteo (capita-no), Padovano Michele, Pi-stolesi Niccolò, Righi Mat-teo, Simonelli Andrea, Vicen-zini Emiliano, Zdravkovic Jo-van. Allenatore: BiancaniMassimiliano, vice allenato-re: Bagnoli Marco, dirigenteresponsabile: Talocchini Al-berto.

Presidente: Bettini Carlo, vicepresiden-te: Lolini Dario, dirigente responsabile:Talocchini Alberto.Consiglieri (direttivo): Bettini Carlo, Bi-ni Mauro, Buccianti Claudio, CamardaFabio, Carducci Daniele, Ciampi Raffael-lo, Donati Maurizio, Lolini Dario, Pistole-si Silvio, Talocchini Alberto, ZanchiMassimo.Consiglieri: Baldi Alessandro, BechelliAlessandro, Benucci Graziano, Cacia-gli Maurizio, Carpitelli Bruno, ColellaGiancarlo, Corsini Marco, Corsini Ste-fano, Gilardetti Enzo, Liberati Andrea,Macelloni Michele, Malvone Arturo,Mazzi Roberto, Niccolai Franco, Orlan-

do Clara, Paoli Narciso, Parri Franco,Pratesi Nicola, Scali Andrea, SonettiGiorgio, Turini Alessandro, VannozziAlessandro.Addetto stampa: Federighi Paolo.Sito internet e social: Talocchini Alber-to, Federighi Paolo.Responsabile settore giovanile: BettiniCarlo.Responsabile minibasket: BucciantiClaudio.Direttore sportivo settore giovanile:Cecchetti Alessandro.Responsabile tecnico e supervisorearea tecnica Valdicornia Basket: For-mica Lorenzo.

Organigramma Valdicornia Basket:

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PALLACANESTROPIOMBINO

STAGIONE 2016 – 2017

PULCINI 2011/2012Murzi Francesco, PirpanEdoardo, Russo Mattia, Toc-caceli Tommaso, Cecchi Lo-renzo, Baccaro Lorenzo, Bu-gliesi Laerte, Cioni Edoardo,Tozzi Giovanni, Gazzarri Roc-co, Lupi Jacopo, Noviello Em-ma, Amore Giulia, MarianelliRoby, Chalcoff Matias, Parri-ni Alessia. Allenatore: Mara-botti Matteo, vice allenatore:Nermettini Fabiana.

PULCINI 2010/2011Agna Pekokhian Fredik Du-du, Benedetti Gabriel, Ber-nardi Francesco, CalonaciLeonardo, Caputo Tommaso,Cianti Filippo, Della SchiavaTommaso, Fidanzi Giovanni,Riccardi Biagio, Rosi Nicco-lò, Sasso Niccolò, Tanzi Mat-tia. Allenatore: SparapaniMaurizio, vice allenatore: DiLorenzo Marilena.

SCOIATTOLI 2008/2009Assirelli Pietro, BalestracciManuel, Barsotti Niccolò,Borrelli Salvatore, BragiolaFederico, Callaioli Pietro,Catteddu Emilio, CeccariniEdoardo, Cionini Claudio,Creatini Matteo, Francini Gia-como, Lachi Filippo, Lattua-da Valentino, Martelli Filippo,

Nannipieri Lorenzo, SoricuAmarei, Stecca Stefano,Tommaselli Michelangelo,Tonietti Luca. Allenatore: DiLorenzo Marilena, vice alle-natore: Sparapani Maurizio,accompagnatore: SteccaSergio.

GAZZELLE2007/2008/2009Bigio Camilla, Morganti Ales-sia, Murzi Candide, MurziGrazia, Favilli Alice, MugnainiChiara, Baldi Valentina, Valli-ni Carolina, Battaglini Viola,Becherini Arianna, CeccarelliValeria, Vallini Viola. Allena-tore: De Lorenzo Marilena,vice allenatore: NermettiniFabiana.

AQUILOTTI 2007Bargellini Filippo, BarlettaniDiego Maria, Biagioni Loren-zo, Calice Jacopo, Calice Nic-colò, Cerri Valentino, FahrGianluca, Gartner Marco,Gragnani Matteo, MataloniLorenzo, Picchiotti Federico,Tagliaferri Fabio. Allenatore:Ulivieri Daniel, vice allenato-re: Marabotti Matteo, accom-pagnatore: Mataloni Ivano.

AQUILOTTI 2006Fidanzi Francesco, GalganiCesare, Gianetti Federico,Giubilato Lorenzo, Musa

Enea, Pallanti Mirko, PeriniFilippo, Poggi Matilde, Pucci-ni Pietro, Ricci Filippo,Spagli Giovanni, SparapaniGiulio, Sparapani Marco, Ve-lasco Diego. Allenatore: Spa-rapani Maurizio, vice allena-tore: Caciagli Maurizio, ac-compagnatore: Velasco Raf-faele.

ESORDIENTI 2005Baldi Alessio, Baldi Lorenzo,Barsotti Elia, Barsotti Nicco-lò, Biagetti Jacopo, BonelliAlessandro, Cianti France-sco, Compagnone Lorenzo,Ercolini Leonardo, GherardiniFilippo, Giomi Leonardo,Gucci Gabriele, Mancino An-gelo, Mannocci Leonardo,Mercedes Michael, NardiEdoardo, Paolucci Alberto,Poenaru Mihai, Toccaceli Si-mone, Vannacci Jacopo. Alle-natore: Ulivieri Daniel, viceallenatore: Romanelli Giulio,accompagnatore: GherardiniCarlo.

UNDER 16, UNDER 18E SERIE C FEMMINILIFaye Marie Therese, ValliniTeresa, Ferri Asia, Mouta-wakkil Sara, Padovano Ales-sandra, Betti Sara (capitanounder 16), Gucci Costanza,Pighetti Rachele, QuiriconiFrancesca, Sarri Elena, Vici-

sano Benedetta, Balciunaity-te Iveta, Carpini Elisa, Caz-zuola Chiara, Fiaschi Chiara,Giulianetti Gaia, Iozzelli Ales-sia, Masini Maddalena, Ner-mettini Fabiana (capitano un-der 18), Ballati Maddalena,Bartolini Erika, Danti Noemi(capitano serie C), GallettiSimona, Perillo Myriam, PinoCarlotta, Sonnati Sofia. Alle-natori: Iacopini Massimo (co-ach serie C e under 18), Guc-ci Riccardo (coach under16), Mezzacapo Raffaele(assistente serie C e under18). Responsabile settorefemminile: Fiaschi Fabrizio.Accompagnatori: CresciniPaola, Agostini Rita.

UNDER 18 REGIONALEMASCHILE(in collaborazionecon Follonica Basket)Staccioli Leonardo, Paoli Si-mone, Franzoni Andrea, TafiNicola, Baragatti Alessan-dro, Della Croce Riccardo,Mazzei Alessandro, MalfantiAlessio, Guarrasi Federico,Guerriero Alessandro, Man-nari Tommaso, Maffei Da-miano, Carletti Leonardo,Sorresina Damiano, VillaniAlfonso, Trafeli Alessandro,Concon Elia, Pagliai Dario.Allenatore: Bertini Andrea, vi-ce allenatore: Vichi Giuliano.

Presidente: Roberto Tommei; vicepresiden-te: Enzo Gilardetti; dirigente responsabile:Stefano Puccetti; responsabile settore fem-minile: Fabrizio Fiaschi; responsabile mini-basket: Francesco Barsotti; dirigenti: IvoMataloni, Daniele Bressan, Bruno Carpitelli.Allenatori: Massimo Iacopini Serie C Fem-minile, Massimo Iacopini Under 18 Fem-

minile e Under 16 Femminile, RaffaeleMezzacapo ass. Serie C Femminile e Un-der 18 Femminile, Riccardo Gucci Under16 Femminile.Istruttori minibasket: Daniel Ulivieri, Mauri-zio Sparapani, Maurizio Caciagli, FabianaNermettini, Matteo Marabotti, Marilena DeLorenzo.

Organigramma Pallacanestro Piombino

Presidente: Lolini Ottorino, vice presidente:Guerrieri Luciano, direttore sportivo: Cec-chetti Alessandro, dirigente responsabile:Mazzi Roberto, dirigenti: Minuti Carlo, CiacciLauro, segretario: Sonetti Giorgio, co-re-sponsabile settore giovanile*: Mazzi Rober-to, consiglieri: Lavagnini Giuliano, CecchettiAlessandro, Guerrieri Luciano, Mazzi Rober-to, allenatore: Padovano Massimo, vice al-lenatore: Del Re Marco, medico: Precisi Ser-gio, fisioterapista: Giannelli Giacomo, con-sulente fisioterapico: Rosalba Pierpaolo,preparatore atletico: Baldi Andrea, addettistampa: Stefanini Stefano, Perini Simone,

Lavagnini Andrea, statistiche: MarabottiMatteo, Veronesi Emanuele, Gragnani Mas-simo, Ulivieri Daniel, Iaconi Alessandro, vi-deo analyst: Del Re Marco, fotografi ufficia-li: Fabio Camarda e Silvia Franchini; regi-strazione video: Roberto Mazzi, RiccardoQuiriconi e Franco Nannini. *Il Basket Golfo non ha un settore giovanile, ma ilValdicornia Basket è la sua società satellite. QuindiRoberto Mazzi divide il ruolo di responsabile delsettore giovanile del Valdicornia Basket con CarloBettini: Mazzi dalla parte della società “madre”, os-sia il Basket Golfo, mentre Bettini da quella dellasocietà satellite, ossia il Valdicornia Basket.

Organigramma Basket Golfo PiombinoBASKET GOLFO SERIE B

3 Pedroni Edoardo, 4 IardellaAlessio, 5 Guerrieri Giacomo(C), 7 Riccardo Romano, 11Jovancic Marko, 12 France-schini Marco, 13 Bianchi Ca-millo, 15 Malfatti Luca, 26Padovano Michele, 32 Bonfi-glio Simone. Staff: Allenato-re: Padovano Massimo; Viceallenatore: Del Re Marco;Preparatore atletico: BaldiAndrea; Medico sociale: Ser-gio Precisi; Fisioterapista:Gianelli Giacomo.

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di Emilio Guardavilla

Èun rapporto da rico-struire quello tra gliitaliani e la loro lin-

gua madre, le ricerche delsettore e la vita di tutti igiorni ce lo confermano am-piamente. La consuetudinedel dialogo sempre più sin-tetico, le cattive compagniedella tecnologia e dei media,la mancanza di interesse re-ciproco sempre più evidentehanno portato il parlante edil parlato ad essere dei per-fetti sconosciuti pur conti-nuando a vivere sotto lostesso tetto. I disastrosi risultati delle re-centi statistiche denuncianouna preoccupante carenza distrumenti grammaticali, sin-tattici e lessicali negli stu-denti di diverso ordine e nel-la maggior parte degli am-bienti lavorativi. I fonda-mentali della lingua italiana,quelli impartiti nelle scuoleprimarie e secondarie, stan-no diventando un tabù, ascuola, sul posto di lavoro,in famiglia. E ciò che scon-certa in maniera disarmanteè che né il mittente né il de-

stinatario di un messaggiomesso nero su bianco, siaesso formale o informale,pubblico o privato, ne hannocompleta consapevolezza.Galeotto fu l’sms o l’mms,il post o la chat, il tweet o iltag e via dicendo. La comu-nicazione digitale, al con-

trario del foglio protocollodei compiti in classe, predi-lige la sintesi ai danni deicanoni della composizionescritta tradizionale. E quan-do ci si trova di fronte ad unfoglio bianco, sia esso dicarta o in formato digitale,sono dolori. Anche perché

si riscontra sempre maggio-re difficoltà ad organizzareun’esposizione – scritta oorale non fa differenza –che abbia un’introduzione,uno svolgimento e una con-clusione completi ed esau-stivi sull’argomento. Sichiamano strumenti ideativie stanno alla base dell’usodi tutte le lingue del mondo,oltre che della personalitàdell’individuo. Per capirechi o cosa ci ha fatto disco-noscere la lingua dei nostripadri c’è quindi da rimboc-carsi le maniche ed inter-pretare quello che ci è capi-tato negli ultimi decenni alivello sociale, politico eistituzionale.Dunque, parliamone. In ita-liano corretto, però.

Sempre più distanti i giovani di oggi dalla cultura

L’italiano, questo sconosciuto

Strafalcioni più comuniI Difficoltà di capire parole come obsoleto, laido, di-rimere, fatuo, congruo.

I Difficoltà e dubbi nell’inserire l’apostrofo. Un altroo un’altro. Un’amica o un amica.

I Progressiva scomparsa del congiuntivo. «Se loavessi saputo non l’avrei fatto» sostituito da «Se losapevo non lo facevo».

I Progressiva scomparsa del passato remoto. Io an-dai (si usa il passato prossimo: sono andato). Iodissi (si usa: ho detto).

I Errori grammaticali frequenti. Più scritto senza la uaccentata. Un po’ scritto con la o accentata inveceche con l’apostrofo.

I L’uso del comparativo improprio. Andrò in vacanzaal mare piuttosto che in montagna (versione corret-ta: andrò in vacanza al mare o in montagna).

I L’assenza dell’h dove richiesta. L’uso di o intesocome «ho» (più frequente di quanto si possa imma-ginare).

I Progressiva scomparsa dell’uso del punto e virgo-la e dei due punti.

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